N 48 2014 italia croazia

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domenica 16 novembre 2014 Anno 4 n 48

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info@stadio5.it - COPIA OMAGGIO

OGGI SI FA SUL SERIO

Parola al Baffo OCCHIO ALLA CROAZIA NON SCHERZA Sandro Mazzola pag 2

LA PARTITA

AL MEAZZA

PER BATTERE LA CROAZIA

Italia Croazia

Antonio Conte è chiamato al primo vero esame

Severa Bisceglia pag 2

SCOMMESSE

OVER 2,5 Pino Sardiello

pag 3

FORMULA1

Un grande in bocca al lupo a Roberto Mancini

HAMILTON E ROSBERG ALL’ULTIMA CURVA Bianca Ara

pag 16

MOTOGP

Marc MARQUEZ NELLA LEGGENDA VALENTINO SUPER Marjlja Bisceglia

pag 16


domenica 9 novembre 2014

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C L

’azzurro prova a far dimenticare l’apatia del nostro calcio. Il “Meazza” si appresta a ricevere la Croazia, avversario proverbialmente ostico per i nostri pedatori. Roba da analisi, ma a pensar bene, la conformazione geopolitica è saltata in aria, così come hanno insegnato gli ultimi Mondiali. Niente paranoie, ma un’attenta analisi. Tra i 26 convocati di Conte, per i match contro Srna e compagni, non c’è Andrea Pirlo, ma si registra il ritorno di Alessio Cerci. La notizia della settimana è, però, il ritorno del figliol prodigo Balotelli. Poi alcune novità: Moretti, Rugani, Bertolacci e Soriano. Roba da leccarsi i baffi. El Shaarawy è stato incluso tra i centrocampisti; questo la dice lunga su come vede il rossonero il ct. A parte l’immarcescibile Buffon, qui di fuoriclasse nemmeno l’ombra. Forse perché non ce ne sono. Sono rimasti tutti fermi agli anni Novanta. L’ultimo papabile è rimasto Pirlo, perché Totti e Di Natale stanno pianificando a quando diventeranno nonni. In questi nomi c’è solo qualche giocatore discreto, volenteroso, che se in giornata di grazia è capace di fare la differenza. Una cosa estemporanea, che dura il giro di un orologio, una volta ogni tanto. Conte ha ragione: “E’ un momento in cui bisogna darsi da fare per recuperare posizioni nel ranking, dopo il Mondiale disastroso”. Meglio di questi non ce ne sono, a parte gli infortunati. E’ un paradosso pensare che l’Italia intera s’aggrapperà a Balotelli, nonostante la brutta stagione che sta disputando a Liverpool. Nessuno è dotato del suo talento, quindi non c’è che incrociare le dita. Tra questi convocati, vi sono molti giocatori involuti: De Sciglio, Immobile (anche se qualche gol in più di Super Mario l’ha segnato), Zaza. Se guardiamo il nostro campionato, e pretendiamo di assomigliare ai tedeschi, è come pensare di sopravvivere nudi sul K2. Dobbiamo ripartire da qui, con la consapevolezza che il nostro grande bagaglio tecnico e culturale l’hanno portato via. Bisogna sopravvivere, come solo i poveri sanno fare, perché la nostra avi-

dità ci ha fatto perdere ciò che possedevamo.

on la mente e col cuore sono già proiettato sul derby di domenica prossima a San Siro col Milan. Ma visto che gioca la Nazionale, tra l’altro proprio qui a Milano, non posso esimermi dal mettere a fuoco questa partita che vale parecchio per gli azzurri di Conte, in prospettiva futura per la qualificazione europea. Non so se il ct ha fatto bene o no a chiamare Balotelli perché il ragazzo potrebbe risultare un arma a doppio taglio.

to bene. Vediamo cosa deciderà Conte in merito al suo impiego. Per il resto ho abbastanza fiducia in questa Italia, anche se nelle ultime due uscite con Azerbajgian e Malta si sono sollevati parecchi dubbi.

OCCHIO ALLA CROAZIA, NON SCHERZA Sappiamo benissimo che i croati non scherzano e che faranno di tutto, ovviamente nei limiti, per provocare il nostro attaccante. Balotelli, per conto mio, non è ancora maturato come qualcuno ipotizzava dopo il suo rientro in Italia col passaggio al Milan. Anche col Liverpool, infatti, mi sembra che le cose per lui non stiano andando tan-

L’unica gara, diciamo quasi perfetta, è stata quella giocata a Oslo contro la Norvegia e vinta 0-2. Dando un occhiata al girone degli azzurri direi che al di à del risultato di San Siro la qualificazione non dovrebbe essere impossibile visto che la Norvegia, terza forza del gruppo, ha perso in amichevole soul proprio terreno con l’Estonia.

Italia STADIO

P

er una volta il Meazza metterà d’accordo tutti, grandi e piccini, interisti, milanisti e juventini. Sul campo di San Siro scende la Nazionale di Antonio Conte e non possiamo non tifare, almeno questa volta, tutti per la stessa squadra. Si inizia a giocare sul serio e questa è la prima possibilità per il tecnico di dimostrare i progressi fatti. E’ di scena la fase di qualificazione contro una squadra ostica che conosce il calcio e che i precedenti le danno ragione: il 14 giugno , Euro 2012, a Poznan finisce in parità (1-1) alla rete di Pirlo al 39’ risponde Mandzukic al 72’; 8 giugno 2002, Coppa del Mondo, la Croazia vince a Ibaraki recuperando il momentaneo vantaggio azzurro realizzato da Bobo Vieri al 55’ con le reti al 73’ di Olic e Rapaic tre minuti dopo; l’8 ottobre 1995, preliminari di Euro 2006, CroaziaItalia finisce ancora in parità, a Spalato vanno in gol Suker e Albertini. Il precedente incontro, novembre

Meazza

Croazia ORE 20.45

Arbitro: Bjorn Kuipers - Olanda -

Antonio Conte

ITALIA (3-5-2)

Buffon Ogbonna, Ranocchia, Chiellini; Darmian, Candreva, De Rossi, Marchisio, De Sciglio; Zaza, Immobile

1994 a Palermo, è ancora la Croazia ad avere la meglio, a segno Dino Baggio per gli azzurri e la doppietta di Suker chiude la partita sull’1-2. Se pensiamo a questi quattro incontri, la nostra partita potrebbe risultare tutta in salita: due pareggi e due sconfitte. Ma Conte sa come caricare i suoi ragazzi e noi conosciamo la cura maniacale che il mister ha nel preparare ogni partita. A questa sfida le due squadre arrivano quasi appaiate nei risultati. Sempre oggi potremmo assistere, a partire dalle ore 18.00, gli incontri OlandaLettonia, Belgio-Galles, Cipro-Andora, Azerbaigian-Norvegia. In contemporanea con Italia-Croazia giocheranno anche Bulgaria-Malta e Repubblica Ceca-Islanda. Lo stadio di San Siro ha portato sempre bene alla Nazionale Azzurra, in 54 incontri ha perso solo due partite, entrambe con l’Ungheria nel 1911 e nel 1925, altri tempi. Nel sacco azzurro ben 37 vittorie e 15 pareggi. San Siro ce la metterà tutta per portare bene anche in questa cinquantacinquesima sfida sotto gli occhi attenti della Madonnina.

Niko Kovač

CROAZIA ( 4-3-2-1)

Subasic Srna, Lovren, Corluka, Vrsaljko; Modric, Rakitic, Kovacic; Perisic, Mandzukic, Olic


domenica 9 novembre 2014

Italia-Croazia, che quota l’1 + Over 2,5! Conte cerca il quinto successo da Ct contro Kovacic e compagni formazione di Pozzo, con

4 volte la posta. Vi propo-

offerti intorno al 4,50, più

in campo anche Valenti-

niamo anche un ‘Risulta-

staccati Marchisio (7,50) e

no Mazzola, si impose 4-0

to Esatto’: il 3-1 dell’Italia

De Rossi (9,5). Ma atten-

’Italia di Antonio Con-

grazie alle reti di Gabetto,

che è in lavagna intorno a

zione al ritorno di Balotel-

te torna a San Siro per

P. Ferraris, Biavati e Grezar.

20 volta la giocata. Con 5

li: dovrebbe partire dalla

affrontare la Croazia in un

C’è dunque da ribaltare la

euro se ne possono porta-

panchina ma la sua quota,

match valido per le quali-

tradizione e guadagnarsi

re a casa 100....roba da do-

intorno a 9 volte la gioca-

ficazioni ad Euro 2016. Le

il primo posto nel girone

menica bestiale. Per i più

ta è molto allettante. Tra le

due nazionali sono in te-

per presentarsi in Croazia

tecnologici ricordatevi che

fila dei croati i più gettonati

sta al girone H con 9 punti

nel giugno prossimi forti

attraverso il vostro Iphone,

risultano essere Mandzu-

frutto di tre vittorie nelle

del vantaggio nello scontro

Smarthpone o Tablet pote-

kic (5,00) e Rakitic (6,5), e

prime tre gare ma con i cro-

diretto. Sarà sicuramente

te scaricare le applicazioni

occhio anche al ‘padrone di

ati che vantano una miglior

una gara equilibrata in cui

di diversi Concessionari

casa’ Kovacic che paga oltre

differenza reti nei con-

gli azzurri possono vince-

di Gioco che vi permette-

11 volta la giocata. In boc-

fronti degli azzurri. Una

re ed in cui ci potrà essere

ranno di scommettere live

ca al lupo e alla prossima.

gara tabù per la nazionale

un discreto numero di gol:

sull’evento. Il divertimento

italiana che da quando la

andiamo dunque in dire-

è assicurato ma ricorda-

Croazia si è separata dalla

zione di un successo della

tevi di GIOCARE CON

Jugoslavia non sono mai ri-

squadra di Conte con un

RESPONSABILITA’. Infine

usciti a vincere, ottenendo

totale di gol segnati nella

vi proponiamo le quote re-

solo tre pareggi e perdendo

gara uguale o superiore a

lative al ‘Primo Marcatore’

in tre occasioni. L’ultimo

3 (1 + Over 2,5) che è po-

di Italia-Croazia: favori del

e unico successo azzurro

sto in lavagna con l’ottima

pronostico che vanno in di-

risale al 1942 quando la

quota che supera di poco

rezione di Immobile e Zaza

L

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domenica 9 novembre 2014

Antonio Conte di Severa Bisceglia

A

Due giovan

ntonio Conte, nato a Lecce il 31

luglio del 1969, vanta una carriera calcistica tutta italiana e di tutto rispetto. Come il suo collega croato, da calciatore ha ricoperto il ruolo di centrocampista, dotato di grande tenacia e grinta, la sua grande versatilità lo ha reso indispensabile tanto nelle squadre di club quanto in Nazionale. Cresciuto nelle giovanili del Lecce, squadra con cui fa anche l’esordio in Seria A da professionista il 6 aprile 1986. Un grave infortunio, frattura della tibia della gamba destra, mette a rischio la sua carriera nell’87, ma la sua tenacia non lo ha fermato e così fa ritorno in campo, nella stagione 88-89, nella partita vinta contro il Napoli per 3-2 che gli consente anche di realizzare il primo gol nella serie maggiore. Con il Lecce passerà 7 stagioni ed 1 solo gol in 89 presenze. Ma i sette anni passati in terra di Puglia servono a Giovanni Trapattoni (personaggio in comune con il collega croata) per monitorarlo e chiamarlo alla Juventus nella sessione di mercato del 1991. Il club bianconero lo acquista per 7 miliardi di lire e lui, Antonio Conte, li valeva tutti. Il debutto con le Zebre è nella decima giornata di campionato in sostituzione dell’attacante Totò Schillaci. Divenuto un simbolo della squadra juventina e pedina inamovibile. La sua storia

calciata è inevitabilmente legata alla Juventus con cui conquista, dal 1991 al 2004, con 295 presenze e 29 gol, 5 campionati italiani, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe italiane, 1 Coppa UEFA, 1 Champions League, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa UEFA e 1 Coppa Intertoto. Con la Nazionale Azzurra, invece, sarà solo argento nei Mondiali del 1994 negli Stati Uniti e ancora argento negli Europei Belgio Olanda del 2000. Anche nella carriera ha subito dettato legge, ancora una volta con la Juventus. Dopo la gavetta con Siena (ricoprendo il ruolo di vice), Arezzo, Bari (vince il Campionato di Serie B9, Atalanta e ancora Siena, viene chiamato alla corte degli Agnelli nel 2011. Alla guida della squadra bianconera, dal 2001 al 2014, conquista tre Campionati italiani consecutivi e 2 Supercoppe italiane, sempre consecutive. Il 19 agosto di quest’anno, in sostituzione del dimissionario Cesare Prandelli, firma con la FIGC un contratto biennale per 3,6 milioni di euro a stagione, con l’intenzione, e conoscendolo ce la metterà tutta, di salire sul tetto del mondo vincendo il Mondiale, magari non sarà questo, ma ci riuscirà. Antonio Conte ha in sé la tipica caparbietà pugliese, mollerà solo dopo aver vinto il Mondiale.


domenica 9 novembre 2014

Niko KoVaC

ni al comando I

l tecnico della nazionale croata Niko

Berlino che frutta 8 reti in 75 presenze.

Kovač è nato il 15 ottobre 1971 -Ber-

Nel 2006 Giovanni Trapattoni lo chiama

lino Ovest- e, come Antonio Conte,

in Austria per giocare fino al 2009 nel

mangia pane e calcio da sempre. Prima

Red Bull di Salisburgo, squadra allena-

di arrivare alla guida dei biancorossi si

ta dal tecnico italiano. Nell’esperienza

è “fatto le ossa” come centrocampista in

austriaca segna 9 reti sentendo in cam-

grossi club non solo croati. Dal 1991 al

po 65 volte. Il centrocampista croato

’96 gioca con i colori dell’Hertha Berlino

conta anche 85 presenze in nazionale e

mettendo a segno 16 gol in 148 partite.

15 gol segnati. Nella sua carriera calci-

Prima ancora gioca per l’Hertha Zehlen-

stica ha vinto un Campionato tedesco e

dorf (7 gol in 25 presenze). Nell’estate del

1 Coppa di Germania con il Bayern Mo-

’96 passa, per tre stagioni, al Bayer Le-

naco e 2 Campionati austriaci col Red

verkusen (77 presenze e 8 gol) e succes-

Bull Salisburgo. Anche in questo corre

sivamente per due anni con l’Amburgo

parallelo al nostro tecnico, anzi è stato

(55 partite e 12 gol all’attivo). Nel 2001

più fulmineo: nel 2013, appese le clas-

approda al Bayern Monaco, si fermerà

siche scarpette al chiodo, gli viene con-

fino al 2003, con cui vince un campio-

segna la nazionale croata U-21 per poi

nato ed una coppa tedesca. Dal 2003 al

passare subito alla nazionale maggiore.

2006 ancora una parentesi con l’Hertha

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L’esordio della Nazionale Azzurra a Milano domenica 9 novembre 2014

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Correva l’anno 1910 M

ilano non può che portare bene alla Nazionale Azzurra. La Madonnina ha tenuto a battesimo 104 anni fa, 15 maggio 1910 la prima partita degli azzurri che batterono la Francia 6-2. Oggi la squadra di Conte incontrerà la squadra più forte del girone, molto ostica per tecnica e temperamento. A San Siro vedremo una squadra con probabili volti nuovi. Antonio Conte dovrà fare una lista convocazioni molto lunga, due giorni dopo la sfida del Meazza ci sarà l’amichevole contro l’Al-

La nazionale italiana prima dell’inizio della partita

bania e non potrà schierare la stessa rosa. L’Italia arriva a questa sfida con il segno più, nonostante le difficoltà con Azerbaigian e Malta sono comunque arrivate due vittorie che hanno fatto morale, quattro vittorie in quattro gare e la testa del girone in condivisione con la Croazia che ha asfaltato gli azeri con un perentorio 6-0. Conte dovrà studiare molto bene come contenere i Mandzukic, Modric e Rakitic. Per l’ItalConte la Croazia sarà di sicuro un test attendibile per capire di quale pasta sono fatti gli azzurri.

Mario De Simoni

La prima formazione AZZURRA

Franco Varisco

L

Virgilio Fossati

’esordio assoluto della Nazionale di calcio italiana, costituita anche grazie ai milanesi Luigi Bosisio e Arturo Baraldi, rispettivamente Presidente e Segretario della FIGC, fu all’Arena Civica di Milano il 15 maggio 1910. La prima formazione azzurra, allenata da

Francesco Calì

Umberto Meazza, ebbe Mario De Simoni (portiere) -US Milanese, Francesco Calì (difensore) - Andrea Doria, Franco Varisco (difensore) - US Milanese, Domenico Capello (centrocampista) - Torino, Virgilio

Fossati (difensore) - Inter, Attilio Trerè (difensore) - Ausonia, Enrico Debernardi (centrocampista) - Torino, Giuseppe Rizzi (centrocampista) - Ausonia, Aldo Cevenini (attaccante) - Milan, Pietro Lana (attaccante) - Milan e Arturo Boiocchi (attaccante) - US Milanese. Undici calciatori, nessuna riserva e quindi niente sostituzioni anche in caso di infortunio. Il

Domenico Capello

primo capitano azzurro della storia della nostra nazionale è stato il difensore dell’Andrea Doria Francesco Calì. La partita fu vinta dagli azzurri con i gol di Lana (tripletta), Fossati, Rizzi e Debernardi. Per i francesi sono andati a segno Bellocq e Ducret, l’incontro fu arbitrato dall’inglese Harry Goodley che a sua volta giocò nella Juventus.

Aldo Cevenini

Arturo Boiocchi

Attilio Trerè

Enrico Debernardi

Giuseppe Rizzi

Pietro Lana


La Croazia italiana domenica 9 novembre 2014

ni ad Andrea Pirlo, uno dei punti fermi di questa Nazionale, per problemi muscolari qualora non riuscisse a recuperare in tempo utile. Il bianconero ha saltato anche la partita di campionato contro il Parma a causa di una foto contusione

Il nerazzurro Mateo Kovačić

L

a Croazia arriva a questa sfida in testa al gruppo H con l’Italia, una delle due squadre oggi potrebbe lasciare la testa della classifica. Il tecnico croato Niko Kovac prova a non lasciare nulla al caso convocando anche i cosiddetti giovani, e non, che militano nel nostro campionato. In questo incontro, vali-

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muscolare subita in allenamento con i bianconeri. Gli accertamenti hanno escluso lesioni ma il regista bresciano necessita di riposo. Ovviamente tutti speriamo in un recupero lampo e di vederlo alla guida sul campo di San Siro.

Il viola Milan Badelj

do per le qualificazioni di Euro 2016, sul campo di San Siro vedremo volti conosciuti ed amati dai tifosi italiani come il nerazzurro Kovacic, Badelj in forza alla Fiorentina e Šime Vrsaljko che gioca col Sassuolo. Antonio Conte, invece, potrebbe essere costretto a rinunciare in questa quarta giornata di qualificazio-

Il difensore neroverde Šime Vrsaljko


domenica 9 novembre 2014

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A

ntonio Conte si è trovato, nel volgere di pochissimo tempo, catapultato dalla panchina della blasonata Juventus, abbandonata dopo aver vinto ben tre scudetti, su quella, senz’altro più prestigiosa della Nazionale. Si era preso un po’ del classico riposo sabbatico, dopo la piccola tempesta che lo ha coinvolto contro la Madama, per riflettere e ritrovare se stesso in santa pace. Non ne ha avuto, invece, la possibilità perché quando la Nazionale chiama devi rispondere sempre alla Garibaldi, ‘obbedisco’, per l’onore che ti è toccato ed anche per l’onore che ti spetta. La situazione della nostra compagine gli era ben chiara, dopo la disfatta del Brasile e l’abbandono, “giustificato”, di Prandelli che, affossato dal fallimento del mondiale, ha pensato bene di cambiare aria in fretta e partire per altre terre, attirato anche da lauti compensi. Antonio Conte, dal carattere di ferro e dalla pazienza limitata, senza tanti preamboli, ha dimostrato una sorprendente padronanza della situazione, anche perché gli impegni per la qualificazione ai prossimi europei non ammettevano deroghe. Subito è stato costretto ad un lavoro non facile, per approntare una nuova Nazionale che fosse già capace di vincere e portare

I

talia-Croazia tinge Milano di Azzurro, numerose le iniziative organizzate in città. Nelle giornate di sabato e domenica in piazza del

a casa i tre punti che assicurano la promozione in un girone non proprio proibitivo, ma pur sempre impegnativo. Finora, tra altalenanti prestazioni, è in testa al girone, grazie all’apporto anche dei giovani allievi, poco avvezzi alla partite di alto livello. Antonio è stato furbo ed intelligente perché, non potendo fare molto sul piano prettamente tecnico, ha pensato innanzi tutto a ricreare il gruppo, che non aveva orientamento alcuno e a plasmarlo a sua immagine e somiglianza, con il suo carattere, la sua grinta e la sua riconosciuta competenza, le stesse armi con cui aveva trasformato la Juve, fino a riportarla in testa al campionata italiano. Ha scelto, il belloccio di Lecce, i giocatori più in forma del momento, prelevandoli dalle squadre più forti, senza pensare alle ovvie critiche che stampa cocciuta ed allenatori improvvisati gli avrebbero rovesciato addosso. Ha tirato dritto nei suoi esperimenti, portando alla ribalta giovani sconosciuti, anche di squadre non proprio di primo piano, perchè a lui servivano uomini vivi, che corressero senza risparmio. Si è trovato di fronte anche al cosiddetto ‘caso’ Balotelli, che non ha avuto paura di risolvere, non convocandolo per la scarsa forma, non tanto

L’alchimista

per i suoi capricci, che interessano la sua sfera familiare e personale, salvo poi richiamalo in questa occasione contro la Croazia, per dargli l’ultima possibilità: o dentro o fuori, per sempre. Il passaggio del turno, anche se non semplice, non dovrebbe essere un problema, specialmente

se stasera faremo bottino pieno contro la Croazia che ci appaia in classifica. I convocati, con tanti nuovi ragazzi, danno buone garanzie in ogni reparto. Questi dovranno solo dare il massimo anche perché sono sotto esame, non solo per l’immediato, ma per il prossimo futuro. Conte,

Milano si tinge di Duomo sarà allestito il “Vivo Azzurro Puma Village” che consentirà ai tesserati delle Scuole calcio dell’area milanese

e i giovani delle scuole locali di godere delle aree di intrattenimento, sportive e didattiche. Anche i semplici appassionati,

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se si presenteranno indossando la maglia della nostra Nazionale e con il biglietto della gara, potranno, fino ad esau-

da esperto uomo di calcio, oggi, infatti, non guarda solo verso la Tour Eiffel, ma mira al più lontano Cremlino, non per scalzare Putin se ci sarà ancora, ma per giocarsi un mondiale degno della nostra fama. Ecco cosa farà Antonio da buon tecnico nelle cui mani la Federazione ha posto ogni fiducia per un lungo periodo, che non potrà dipendere solo dal risultato di Parigi 2016, quanto da come preparerà una bella Nazionale per fare bella figura sulle rive del Volga. Lui sa che, per quel tempo, non potrà fare affidamento su uomini che l’anagrafe avrà costretto alla pensione, come Buffon, Pirlo, De Rossi, per esempio, e perciò deve già avere bene in testa i loro sostituti, specialmente nel delicato settore di centrocampo, dove si dovrà decidere se impiantarvi un playmaker, il classico regista alla Pirlo, o affidarsi ad un nuovo modulo che preveda, piuttosto, un gioco corale che porti acqua alle punte, che, a loro volta, dovranno abituarsi a mutevoli situazioni di attacco. Non sarà difficile se Zaza, Immobile, Pellè e forse Balotelli impareranno la lezione e avranno saputo meritarsi ancora la fiducia del CT. Verranno fuori, sicuramente, nuovi attaccanti, in questi anni, che faranno bene a tener d’oc-

chio i teoremi di Conte. Il centrocampo, la cabina di regia, può contare su calciatori che fanno bene il loro mestiere già nelle proprie squadre. In primis, Cerci che più che un metodico è un fantasista puro, a cui non si potrà chiedere uno specifico compito che imbriglierebbe la sua fantasia, che dovrà rappresentare la sorpresa costante che metterà gli avversari in difficoltà. Danno buone garanzie anche Cadreva, Pasquali e soprattutto Marchisio che potrebbe ritrovarsi il maestro con la bacchetta in mano, da uomo più maturo, da giocatore più esperto del gruppo. La difesa, almeno sulla carta, sembra un reparto ben assortito con Chiellini, Ogbonna e Ranocchia che dovranno far presto, però, a dimenticare certi imbarazzanti scivoloni. Il CT tutto di un pezzo, non solo dovrà pensare a vincere subito, a convincere c’è sempre tempo, ma dovrà tener conto del futuro, che non si preannuncia certo facile per un neofita che si è trovato in mano, volente o nolente, una bella gatta da pelare.

rimento scorte, ritirare il Kit del tifoso. Biglietti al costo ridotto per i ragazzi che non hanno ancora compiuto i sedici

anni, per le donne, per gli over 65 e per i possessori della Card Vivo Azzurro è previsto il biglietto al costo ridotto.

AZZURRO


domenica 9 novembre 2014

Tornano El Shaarawy e Cerci P

er la sfida di San Siro Conte non ha badato a spese. I convocati sono 26 per la doppia sfida, ricordiamo l’amichevole fra due giorni. I calciatori impegnati contro la Croazia non giocheranno, ovviamente, l’amichevole contro l’Albania prevista martedì prossimo a Genova. Confermate le previsioni che vedevano escluso Andrea Pirlo colpito da problemi muscolari. Importanti i ritorni in azzurro di El Shaarawy e Cerci. Seppur nell’aria, cogliamo come sorpresa la convocazione di Mario Balotelli che al Liverpool non sta facendo grandi cose. Il ritorno in nazionale gli darà la possibilità di riscattare la disastrosa esperienza brasiliana. Nell’Italia di

Conte c’è spazio anche per il granata Moretti, Soriano e Bertolacci. Questi i convocati: Portieri: Buffon (Juventus), Perin (Genoa), Sirigu (Paris Saint Germain); Difensori: Chiellini (Juventus), Moretti (Torino), Ogbonna (Juventus), Ranocchia (Inter), Rugani (Empoli); Centrocampisti:

Bertolacci (Genoa), Bonaventura (Milan), Candreva (Lazio), Cerci (Atletico Madrid), Darmian (Torino), De Rossi (Roma), De Sciglio (Milan), El Shaarawy (Milan), Marchisio (Juventus), Parolo (Lazio), Pasqual (Fiorentina), Soriano (Sampdoria), Verratti costretto poi al ritiro da

Mancata

Sorpresa Balotelli

Coverciano per problemi muscolari (Paris Saint Germain); Attaccanti: Balotelli, costretto a fare ritorno a casa per problemi muscolari (Liverpool), Giovinco (Juventus), Immobile (Borussia Dortmund), Pellé (Southampton), Zaza (Sassuolo).

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S

i fermava tutto, quando giocava la Nazione italiana di calcio. Non c’erano altri avvenimenti che potessero distogliere l’attenzione dei tifosi da quello che, da sempre, rappresentava il massimo evento calcistico che coinvolgeva la penisola ed accomunava i tifosi di tutte le squadre in un solo grido di incitamento: Forza Italia. Oggi le cose sembrano cambiate e l’interesse per la Nazionale misura la sua intensità dal gruppo dei giocatori che ne fanno parte. Gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina azzurra hanno sempre utilizzato il blocco della squadra che, in quei momenti, guidava il campionato ed era la più forte. Ci ricordiamo, così, del blocco dell’Inter di Herrera, tanto che si diceva che il pullman della squadra partisse da Milano, allo stesso modo se riguardava il Milan o la Juventus, che erano il serbatoio preferito di campioni, cui si aggiungevano pochi altri elementi “estranei”, tanto per completare la rosa. C’era molto affetto per i nostri moschettieri e l’Italia stessa sembrava ancora di più un Paese unito, da Nord a Sud. Oggi, anche per l’irruzione della politica in un settore non suo, ha cambiato parecchie cose, da dare l’impressione che ognuno tifi a secondo le proprie convinzioni. Cosa è cambiato per la Nazionale, quali, se ci sono, i motivi e quali provvedimenti bisognerebbe adottare per vedere tutti uniti sotto la magica bandiera azzurra come il nostro cielo? Noi di Stadio5, come in altre occasioni, abbiamo fatto una mini inchiesta, chiedendo il parere dei tifosi dei Milan ed Inter Club, in una veloce carrellata dalle Alpi alla Sicilia, in una campionatura necessariamente ridotta, ma pur sempre significativa. I Templari, Angelo De Candiziis, Pietro Gallenzi e Maurizio Fusco, dirigenti di uno degli Inter Club più famosi, hanno le idee chiare in proposito.” Per noi la Nazionale rappresenta il massimo simbolo del calcio e l’affetto che nutriamo nei suoi confronti rimane sempre immutato, sia che si vinca o che si perda, come

Fratelli d’Italia domenica 9 novembre 2014

Aldo Altobelli non hanno dubbi: “ La Nazionale è l’emblema di tutti gli italiani e rappresenta anche motivo di massima coesione, soprattutto quando gioca all’estero. Le critiche sono all’ordine del giorno, perché, come si sa, siamo tutti allenatori, ma ce ne passa dal disamorarsene, anzi, se pensiamo anche al momento politico che rappresenta l’Italia a spezzatino, possiamo trovare nel calcio quello slancio necessario di compartecipazione, per superare i difficili momenti che stiamo vivendo. Viva sempre la Nazionale”. I club milanisti di Saronno, Alba, Lissone, “Nereo Rocco”, Imperia Rossonera, Seregno, Pesaro e quelli veneti, che sono in grande maggioranza, non si lasciano finire di porre le domande che ribadiscono quanto abbiamo sentito finora. “Nemmeno a pensarci di smettere di voler seguire la Nazionale, anche dopo l’amara ritirata dal Brasile. Delusione al massimo, ma vale per quando abbiamo portato a casa la Rimet. Anche se soffia malevole il venticello della secessione geo-politica auspicata da politici incoscienti, siamo tutti bravi italiani assai attaccati ai nostri colori che portiamo sempre nel cuore. Il calcio deve unire, anche se a dividerci sono le formazioni pro-

è successo quest’anno. L’attaccamento ai nostri colori non è assolutamente misurabile dal numero dei giocatori della squadra del cuore, altrimenti noi interisti non dovremmo più tifare Italia, quando invece è proprio in questi infelici frangenti che bisogna tirare fuori l’orgoglio nazionale, a dispetto di quanto una parte politica incita alla secessione, al disconoscimento della nostra identità. Piuttosto, potremmo

esprimere la nostra insoddisfazione per il gioco non brillante e per l’impegno che non sono proprio il massimo che una Nazionale deve dare. Ma questi sono discorsi tecnici che poco hanno a che fare con l’attaccamento e con l’affetto verso il nostro bel tricolore”. Lo stesso concetto, in sintesi, lo hanno espresso, tra gli altri, quelli di Seregno, Tradate, Paderno e Castellanza “Ganassa”, il cui presidente Bettino Calcaterra, a nome del vasto comprensorio territoriale che abbraccia, è

stato abbastanza chiaro e categorico: “Noi siamo italiani e pur facendo parte, secondo alcuni, della cosiddetta Padania, nutriamo in modo smisurato affetto ed attaccamento per la nostra Nazionale. Come si potrebbe fare diversamente, anche se dell’Inter non vediamo un solo giocatore con quella gloriosa maglia, come succedeva spesso in passato. E nemmeno la presenza in panchina dell’ex juventino Conte ci disturba più di tanto, perché siamo maturi abbastanza per scindere gli affari “interni” di Club

con quelli generali e nobili della Nazionale, cui auguriamo, dopo le delusioni del recente mondiale, di ridarci i bei risultati degni del nostro blasone”. Dall’Inter Club Torino, Giovanni Tufaro e

poste che, essendo fatte da nuovi elementi, non possono dare il meglio. Ma ce ne vuole a parlare di crisi di tifo. Non potremo mai essere tutti d’accordo delle scelte di Conte, ma, tutto sommato, dobbiamo essere contenti della quasi certa qualificazione agli europei”. Il Centro ed il Sud suonano la stessa musica, dal Lazio alla Sicilia. Adriana De Leva, coordinatrice degli Inter Club della Campania, unitamente agli amici del Milan Club Capri e dell’AIMC del meridione, sprizza gioia da tutti i pori, quando le chiediamo della Nazionale. “Noi del Sud, compresi anche i tifosi delle altre squadre, non aspettiamo altro che giochi la Nazionale, dalle nostre parti, per rinfocolare la nostra passione, il nostro calore. Vorremmo vedere più nostri beniamini in campo, ma ci arrendiamo all’amara realtà interista o milanista che sia. L’amore per la nostra bandiera va al di là di ogni considerazione che vorrebbe sempre opposti Nord e Sud, quando, invece, tutti assieme, potremmo fare dell’Italia, non solo calcistica, un meraviglioso giardino, quello che era considerato la culla della civiltà”. Basilicata, Puglia, Calabria, con

Sicilia e Sardegna, completano il nostro giro. Interisti e milanisti, deposte le asce di guerra, sembrano fare a gara per esternare i sinceri sentimenti di affetto per la Nazionale, qualunque cosa faccia, nel bene e nel male. Pino Caprara, da Terranova di Pollino e Sergio Praino da Lauropoli, hanno preparato per stasera, bandierine italiane da consegnare ai bambini dei rispettivi Inter Club, che dovranno sventolare durante la partita”. Nei nostri paesini, esordisce Caprara, già preside dell’Istituto comprensivo ed attuale vice presidente del sodalizio nerazzurro, la Nazionale è sentita come non mai ed al suo rispetto abbiamo sempre incitato i nostri ragazzi, perché anche dallo sport, dal calcio scaturiscono, poi, quei nobili sentimenti per la propria Patria, perché bisogna essere italiani non solo quando viene segnato un gol, ma in ogni occasione. In questi giorni di catastrofi ambientali, ne abbiamo avuta la prova più bella della italianità, dell’appartenenza ad una sola Nazione. E’ anche un fattore educativo su cui noi insegnanti abbiamo sempre insistito e ne vediamo i risultati tutti i giorni. Le critiche, nelle partite giocate male, non le risparmiamo di certo, ma questo è un fatto naturale che non va a scalfire minimamente il nostro amore per la squadra azzurra”. In Calabria, ci dichiara Sergio Praino, dirigente del Club Lauropoli, la passione per la Nazionale è indescrivibile. Ogni paesino, dal mare alle belle montagne, fa festa quando deve seguire e “gustare” la partita in televisione. Le vie deserte e le piazze vuote rimbombano solo per il gran tifo da stadio che si fa in ogni casa e questo dimostra quanto sia forte l’attaccamento ai nostri colori azzurri. Vorremmo solo vedere un gioco migliore che ci ripaghi delle nostre attese. In conclusione, viva l’Italia dalla generosa Calabria”. Il coro dall’altra sponda del tifo, quello rossonero, è simile, a sentire le dichiarazioni di fede e di amore che vengono, per esempio, dai Club di Lauria, Rionero in Vulture, Moliterno e dal decano dei tifosi Natuzzo Imperio, per gli uomini di mister Conte che, concordano tutti, ha portato un vento nuovo, trasmettendo più forza, più combattività, più grinta alla giovane ciurma, dalla quale fa bene a pretendere sempre il meglio. Da questo campionario, prende forza un solo concetto: il bene per la Nazionale non muore mai e non tramonta nemmeno di fronte ad esperienze negative. Allo stesso modo, però, i tifosi italiani pretendono maggiore impegno, maggiore qualità, oltre ai tre punti fondamentali per essere sempre primi. Conte, sicuramente contento di quanto avrà letto su stadio5, dovrà tenere conto di tutte le considerazioni espresse, se vuole mantenere, egli stesso, alto il blasone della Nazionale italiana. Stasera, intanto, alla Scala del Calcio, viene offerto un palcoscenico di alto prestigio agli azzurri, che saranno accolti dal pubblico delle grandi occasioni, che sventolerà mille tricolori con entusiasmo e passione, a dimostrazione che, in fin dei conti, siamo tutti Fratelli d’Italia.


domenica 9 novembre 2014

La felicità di Soriano inizia da Conte Luigi Rubino

L

’altro giocatore felice della Genova calcistica è il 23enne Roberto Soriano, anche lui alla prima convocazione in azzurro. Come Bertolacci, anche Roberto è un centrocampista che ha partecipato la scorsa primavera allo stage della Nazionale, organizzato dall’ex ct Prandelli, unica differenza che gioca con i cugini sampdoriani. Il calciatore nato in Germania, precisamente nella piccola Darmstadt, figlio di emigranti campani dell’Avellinese ha indossato anche la gloriosa maglia del Bayern Monaco nella stagione 2006/2009. La sua carriera, forse all’inverso, ha una svolta nella stagione 2009/2010, quando il club tedesco cede il calciatore alla Sampdoria. Dopo sei mesi di ambientamento, Soriano viene trasferito stabilmente in prima squadra. Nel frattempo colleziona presenze nelle giovanili azzurre dell’Under 19 nel 2009/ 2010 e nell’Under 21 (14 presenze). Giocatore forse ideale per il 3-5- 2 di Conte, Sori è un centrocampista centrale, capace anche di svolgere il ruolo di trequartista. “Sono felice di essere qui, è un sogno che si realizza. Sono cresciuto in Germania e mi sono sentito sempre italiano – ha detto il calciatore in conferenza stampa nel ritiro della Nazionale. Sul suo ruolo precisa: “Io mi sento mezz’ala. Nel passato però giocavo da trequartista. Con Mihajlovic mi capita di giocare tra le linee, con la Nazionale mi sto allenando da mezz’ala”. Su Conte il giocatore ha idee chiare: “E’ simile a Mihajlovic. Entrambi hanno un carattere molto forte e questo ci vuole sia in Nazionale che nella Samp”. Soriano ha poi espresso parole lusinghiere per Balotelli, sempre criticato da tutti: “Mario l’ho conosciuto nell’ Under 21. E’ un ragazzo tranquillo, come tutti e si allena bene. In Germania -aggiunge il calciatore - il giovane non si brucia e può far vedere le sue qualità. In Italia ci sono tanti ragazzi forti, ma spesso vengono preferiti gli stranieri”.

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Roberto Soriano


domenica 9 novembre 2014

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Andrea Bertolacci

Bertolacci brucia le tappe: la Nazionale ora è pura realtà Luigi Rubino

L

e ultime confortanti prestazioni di Andrea Bertolacci con la maglia del Genoa hanno convinto il C.t della Nazionale, Antonio Conte. Dopo la partecipazione allo stage della scorsa primavera dell’ex commissario tecnico, Cesare Prandelli, il giovane calciatore romano è tornato ad indossare la maglia della Nazionale maggiore. La chiamata del centro-

campista non è casuale, anche perché nasce da un preciso progetto di Conte che intende allestire una squadra competitiva, con l’impiego di giovani validi del nostro campionato. Corsa, grinta, insieme ad una buona tecnica sono le indiscusse qualità del giovane calciatore (classe ’91) che, in questa prima parte di campionato, sotto la guida di mister Gasperini, ha portato il Genoa nelle posizioni nobili della classifica. “Ho svolto più ruoli, è un vantaggio per me, anche

se mi sento una mezz’ala. Poi sono stato spostato più avanti, ma ho fatto anche il vertice basso. Sta a Conte decidere dove posso essere utile. Per ora mi sto allenando da mezz’ala e preferisco giocare mezz’ala” – ha detto il calciatore nel ritiro della Nazionale. “Potevo restare in estate a Roma, ma ho fatto la scelta migliore, perché a Genova, posso crescere e giocare con continuità. Sono 101 finora le mie presenze in A a 23 anni” – ha poi aggiunto il centrocampista, in comproprietà tra

Roma e Genoa. Sul futuro dei giovani, Bertolacci spara deciso: “C’è molta pressione e questo fa male. E poi ci sono più stranieri che italiani, a noi dispiace. Speriamo che la tendenza cambi”. Per le sue caratteristiche, Bertolacci potrebbe presto adattarsi al modulo del C.t Conte, che non ha mai nascosto di preferire a centrocampo giocatori eclet-

tici, come Andrea. Non è facile per un ragazzo passare in poco tempo, dalla convocazione con l’Under 16 del 2006, alla Nazionale maggiore, confezionando presenze in maglia azzurra, nelle categorie giovanili fino all’Under 21. Bertolacci, invece, ci è riuscito ed ora si appresta a recitare, un ruolo importante negli schemi della Nazionale di

Conte. Il giocatore molto probabilmente non giocherà la prima gara, quella importante delle qualificazioni europee contro la Croazia a S.Siro, ma quasi certamente verrà schierato in campo nell’amichevole di martedi, contro l’Albania a Genova, davanti al suo pubblico di casa, pronto a riservargli calorosi saluti e applausi a ripetizione.


KOVAC VUOLE I 3 PUNTI domenica 9 novembre 2014

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Kovac. E’ l’interista Kova-

cic che dopo aver superato

L

a

alcuni avversari trova sulla Croazia

spaventa

sinistra libero in aria Shar-

l’Argentina. La squadra

bini, bravissimo al volo a

di Kavac, avversario dell’I-

fulminare col potente de-

talia oggi a san Siro nella

stro Romero. Agli argenti-

quarta giornata di qualifi-

ni ci sono voluti oltre venti

cazione agli Europei 2016,

minuti per riassestare la

ha fatto vedere i sorci ver-

situazione ma solo al quar-

di a Messi e compagni. C’è

to del secondo tempo An-

voluta una grande reazione

saldi è riuscito a cogliere il

dei sudamericani per ribal-

pareggio battendo Vargic,

tare il risultato a proprio

subentrato al portiere ti-

favore, dopo la partenza

tolare Kalinic. Dopo il gol

lanciata della Croazia. La

arriva l’ingresso di Carlito

formazione

biancorossa

Tevez al posto di Aguero.

è andata subito all’attacco

L’Albiceleste coglie il 2-1

mettendo in seria difficol-

grazie alla rete di Messi

tà la retroguardia dei vice-

che in precedenza aveva

campioni del mondo, so-

colpito un palo. Un riaulta-

prattutto sulle fasce. Dopo

to negativo per la Croazia,

soli 11 minuti è arrivato

però positivo in prospetti-

il vantaggio dell’undici di

va della partita di stadera.


domenica 9 novembre 2014

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Nazionale anche per Moretti di Luigi Rubino

H

a dovuto aspettare tanto, ma alla fine il sogno si è avverato. Emiliano Moretti è la terza novità in assoluto della Nazionale di Conte. La convocazione a 33 anni, arriva forse con un po’ in ritardo, ma non importa. “Sono orgoglioso della chiamata in azzurro. Devo ringraziare tutti i miei compagni, allenatore e direttore del Torino”- ha detto il giocatore, subito dopo la lieta notizia. Il giocatore potrebbe addirittura scendere in campo nell’amichevole che la Nazionale disputerà a Genova martedì 18 novembre contro l’Albania. Il debutto di Moretti in serie A avviene nel 2001 con la maglia della Fiorentina. Negli anni successivi il calciatore passa alla Juve, dove vince la Supercoppa italiana. Prima di passare al Torino, Moretti gioca con Parma, Bologna, Valencia e Genoa. Grande fisico, ottimo di testa, ha ricoperto il ruolo sia di terzino sinistro che di difensore centrale.

Emiliano Moretti


L’ultima corvè tra compleanni e addì domenica 9 novembre 2014

giù al nord

Fiore Marro

I

n questo scorcio di stagione calcistica ci accingiamo ad una lunga sosta di campionato, pausa di ben due settimane che come diceva Totò “fanno d’uopo”, si darà spazio alla Nazionale di Antonio Conte per la doppia sfida con-

retrocessione, vista la condizione psicofisica della squadra di Roberto Donadoni. La sosta cade come si dice “a fagiolo” per potere dare anche a noi, che attraverso questi momenti

rie da nord a sud che non fanno parte dell’élite del calcio di casa nostra. Auguri quindi una leggenda senza tempo, Gigi Riva è una poesia: forza d’urto, acrobazie, precisione, ele-

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grande Riva c’è da ricordare anche la dipartita di Don Antonio Sibilia, presidente dell’Avellino più bello di tutti i tempi, di quella squadra che per 10 anni riuscì a mantenersi in Se-

rie A, Sibilia, esponente di un calcio di provincia che oggi non avrebbe modo di esistere, quando il calcio delle provinciali riusciva a combinare colpi di mer-

cato oggi negati. Lui portò Juary all’ Avellino, Juary che al Partenio festeggiava i gol danzando la samba intorno alla bandierina del calcio d’angolo, per quei

Gigi Riva Rombo di Tuono

tro Croazia (gara ufficiale) e Albania (amichevole). La pausa serve anche per recuperare gli infortunati capire e per riprendere fiato e fare il punto della situazione. In questo primo stop la situazione si presenta pari alla stagione scorsa, tranne la posizione del Parma che oltre a finire fuori dall’Europa League per non avere pagato a tempo debito l’Irpef rischia davvero la

di pausa del campionato, l’occasione per affrontare altri argomenti non solo inerenti alle partite di cui ci occupiamo. Proprio in questi giorni, il cannoniere principe della Nazionale italiana con i suoi 35 gol in 42 partite compie gli anni, auguri al grande Gigi Riva, indimenticabile Rombo di Tuono, il paladino di tutti i tifosi non solo del Cagliari ma di tutte quelle tifose-

ganza nello sport e nella vita, auguri per i suoi 70 anni a un uomo serio, cosa rara oramai, all’ultimo vero bomber che con Roberto Boninsegna ha rappresentato una Italia che non esiste più tranne che nei film in bianco e nero che le reti televisive provate ogni tanto trasmettono per farci ricordare come era bella la nostra terra e le nostre terre. Oltre agli auguri al

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

Antonio Sibilia con Salvatore Di Somma

gol arrivò all’Inter e al Porto dove vinse perfino la Coppa Campioni. Fece arrivare Juary ma pure Stefano Tacconi, Beniamino Vignola, Luciano Favero e Bruno Limido tutti ceduti in blocco alla Juventus, con cui vinsero scudetto e l’allora Coppa delle Coppe giocata dalle squadra europee, vinsero la coppa nazionale del loro paese, De Napoli, che poi sarebbe passato al Napoli di Maradona; condusse l’Avellino dei Ramon Diaz e dei Josè Dirceu. Il Don’Antò del famoso “Amalgama? Quanto costa? Abbiamo comprato tanti calciatori, prendiamo pure lui!”. Addio a Sibilia che rimarrà un pezzo d’Italia, non solo calcistica ma di vita vera come lo furono i vari Costantino Rozzi, Romeo Anconetani, Angelo Massimino, Umberto Lenzini, Giuseppe Farina, Edmeo Lugaresi, Orfeo Pianelli, la loro anima da ragazzi di bottega, di furbi

venditori di provincia, di padroni dell’ emporio dove si risparmiava e i prodotti erano buoni, uomini che hanno ridato un sorriso e una missione a milioni di altri uomini nel momento della ricostruzione, uomini come mio padre e tanti altri genitori come il mio che magari avevano dei difetti di grammatica ma un cuore grande. Ciao a ‘O commendatò, che semplicemente, rappresentava la versione irpina del miracolo italiano. Per la doppia sfida contro la Croazia e l’Albania dell’Italia di Antonio Conte si preannunciano novità particolari, vedremo per la prima volta in maglia azzurra Emiliano Moretti del Torino, Roberto Soriano della Sampdoria, e Andrea Bertolacci del Genoa ma soprattutto il ritorno assolutamente imprevisto di Mario Balotelli. Sarà evidentemente l’ultima corvè per l’attaccante del Liverpool.


domenica 9 novembre 2014

JUVENTUS SETTE BELLEZZE

16

J

uventus

a

valanga

nell’undicesima di cam-

pionato con un Parma che

crisi Il futuro del tecnico

si è perso progressivamente

i tre punti. Alle spalle del

livornese vacillava ormai

per strada dopo il recente

terzetto di testa tiene duro

da tempo. Alla ripresa del

successo del Tardini con-

la Sampdoria che pareggia

campionato, dopo la sosta

tro l’Inter. Segnano un po’

al Marassi col Milan per un

Azzurra, delle care con la

tutti i bianconeri e Allegri

discutibile calcio di rigore

Croazia e l’Albania, c’è già

ritrova il sorriso dopo un

messo a segno da Menez.

attesa a Roma per l’arrivo

inizio mese di paura. Alle

Non perde un colpo anche

della Juventus che incro-

sue spalle la Roma scher-

il Genoa grazie al pareggio

cerà le armi con una Lazio

za col Torino rifilandogli 3

del Sant’Elia col Cagliari di

dal dente avvelenato per la

gol mentre il Napoli torna

Zeman. Scivola sulla buc-

sconfitta rimediata in to-

grande riconquistando il

cia di banana invece la La-

scana. Da seguire con at-

terzo posto con l’importan-

zio in casa dell’Empoli che

tenzione, infine, la trasferta

te vittoria al Franchi con la

torna sperare nella salvez-

della Roma a Bergamo con

Fiorentina. Alla squadra di

za. All’Inter la nuova aria

l’Atlanta nell’anticipo di

Benitez basta un acuto di

portata da Roberto Man-

sabato 22 che aprirà i gio-

Higuain per portarsi a casa

cini dovrebbe scacciare la

chi del dodicesimo turno.

Ma la Roma non molla

LA SUPER SFIDA VA AL PSG estero

V

ince il PSG al Parco dei Principi contro la capolista Marsiglia e ora il ritardo in classifica della squadra di Blanc è di un solo punto. Va in gol Moura, poi arriva il rosso a Imbula Wanga e l’ascia i suoi in 10. Mette il sigillo alla partita Cavani. Terzo posto per il Lione col Guingamp per 3 a 1 con la doppietta di Fekir e gol di Lacazette. Frena ancora il Monaco che pareggia col Saint Etienne mentre il Lil-

le perde a Reims. Torna al successo invece il Bordeas a Lens per 1-2. In Premier

League il Chelsea di Mourinho non si ferma più e si aggiudica anche la sfida

contro il Liverpool. Non molla, al secondo posto, il sempre più sorprendente Southampton di Graziano Pellè. Rallenta paurosamente il Manchester City che non va oltre il 2-2 in casa del Qpr. Doppio scivolone per l’Arsenal ed il Tottenham, al tappeto il primo in casa con lo Stoke City, il secondo in Galles col Swansea. In Bundesliga il Bayern Monaco travolge a Francoforte con un poker (tripletta di Moeller e rete di Shaqiri) l’Entracht. Sempre più secondo il Wolfsburg che con le reti di Olic e Hunt batte l’Amburgo. Torna finalmente, dopo mille polemiche e brividi, il Borussia Dortmund che piega il Moenchengladbach, grazie all’autorete di Kramer. Cade all’O-

limpia Stadium l’Herta Berlino con l’Hannover che si riprende il quarto posto grazie alla sconfitta dell’Hoffenheim per opera del Colonia: risultato 3-4. In Spagna il Real Madrid consolida il primo posto con una manolita alla Rayo Valecano in risposta al Barcellona vincente ad Almeria per 1-2 dopo essere stato sotto di un gol nel primo tempo. Va al tappeto, invece, l’Atletico Madrid di Simeone a San Sebastian con la Real Sociedad. L’ATM va in vantaggio con Mandzukic poi i baschi ribaltano il risultato con Vela e Agirretxe. Valencia stoppato in casa dal rinato Atletico Bilbao con un importante 0-0.


domenica 9 novembre 2014

formula1

RIAPERTO IL MONDIALE

MA SOLO IN CASA MERCEDES

N

ico Rosberg si aggiudica in volata il Gp brasiliano guastando la festa al compagno di squadra Lewis Hamilton che si deve accontentare della seconda posizione. Il campione del mondo 2014 si conoscerà solo nella gara di Abu Dhabi. Da tanto non si vedeva un mondiale così avvincente e la vittoria finale non scontata, seppur all’interno della stessa scuderia. Rosberg e Hamilton arriveranno, dunque, all’ultima gara per vincere il titolo. La casa tedesca il titolo l’ha già vinto c’è solo da mettere la corona in testa ad uno dei due piloti, fra una settimana, staccati in classifica di soli 17 punti e con 50 ancora in palio. Il Brasi-

Il podio brasiliano

MARQUEZ NELLA LEGGENDA

L

’ultima gara di Valencia è servita al già campione del mondo 2014 Marc Maquez solo per entrare nella storia delle due ruote. Poca cosa: ad oggi è solo l’unico pilota al mondo ad aver vinto 13 Gp in un unica stagione. Cose dell’altro mondo. Lo spagnolo a casa

17

sua ha dominato battendo il recod più importante di una stagione che ha visto cadere, uno dopo l’altro, tutti i precedenti record. Questo Marquez è un vero fenomeno! L’ultima gara di questo mondiale dominato dalle Honda ha fatto sperare per undici giri di vedere sul gradino più alto del podio l’italiano Iannone riuscito a partire benissimo, vincendo persino il duello

le ha visto dominare per la quinta volta stagionale Rosberg che ha tenuto a bada il compagno di squadra per l’intera gara. Terzo gradino del podio per Felipe Massa su Williams, al suo secondo podio stagionale dopo quello di Monza, peccato per i 5” che l’hanno penalizzato per lo stop and go per aver percorso a velocità elevata la pit lane in occasione del primo pit stop. Poco male, avrebbe solo diminuito il ritardo dalla coppia di testa. Quarta e quinta posizione per Jenson Button (McLaren) e Sebastian Vettel su Red Bull. Le Ferrari ancora indietro, sesto tempo per Fernando Alonso seguito da Kimi Raikkonen, i due nel finale hanno acceso gli animi sfi-

dandosi il sesto tempo. Per l’altra Red Bull giornata no, Daniel Ricciardo è rientrato ai box per un problema alla sospensione sinistra anteriore. Chiudono la fila Nico Hulkenberg (Force India), Kevin Magnussen (McLaren) e Valtteri Bottas, quest’ultimo penalizzato dai box Williams. Sarà quindi il circuito della Yas Marina a decretare il nuovo campione del mondo. Nella sfida risulterebbe avantaggiato Lewis Hamilton che per aggiudicarsi il titolo gli basterà arrivare anche secondo dietro al compagno di squadra. Tre punti di vantaggio utili ad incoronare il britannico Lewis Carl Davidson Hamilton campione del mondo dopo il titolo vinto nel 2008.

con Valentino Rossi, ma tradito ancora una volta dalle gomme. Ancora una volta sfortunato Jorge Lorenzo che ha perso subito la sfida per il secondo posto mondiale col Dottore. Lo spagnolo della Yamaha non è riuscito a capire molto della sua moto con la pioggia che ha tenuto tutti col fiato sospeso. A nulla è servito il cambio di moto che lo ha penalizzato

VALENTINO ROSSI VICECAMPIONE ulteriormente fino all’umiliante ritiro. A Valencia, dunque, Marquez nella storia e Valentino Rossi vicecampione con secondo piazzamento in gara e seconda posizione in classifica generale, anche questo è un risultato storico pensando al “vecchietto” di casa nostra. L’ordine di arrivo ha visto Marquez tagliare lo storico tredicesimo traguardo con alle spalle Rossi. L’altra Honda di Dani Pedrosa solo terza seguita dalle due Ducati, Andrea Dovizioso ha vinto il duello col compagno di squadra Cal Crutchlow. Da segnalare il sesto tempo di Pol Espargaro ed il settimo di Aleix Espargaro, entrambi su Yamaha.


domenica 9 novembre 2014

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Lello Mascolo, fine della trilogia con “Beat Of Paradise” D

opo un singolo su Toolroom, la label

di Mark Knight, in compagnia di Jay C, il dj di 105 InDaKlubb Lello Mascolo

duzione di livello per il dj

torna a a pubblicare con

producer di origini campa-

un’etichetta italiana, per

ne (e milanese d’adozione),

la precisione la JE, ovvero

che proprio quest’anno fe-

la Just Entertainment. Il

steggia 25 anni di successi,

singolo che lo vede nuo-

tra radio, studi di registra-

vamente in pista si chia-

zione e club di tutto il mon-

ma “Beat Of Paradise” ed

do. Incontreremo a breve

è un pezzo house energico,

Mascolo grazie a una video

melodico, con un mood

intervista in cui analizza lo

che strizza un po’ l’occhio

stato del clubbing italiano.

ai migliori anni Novanta.

Info su

Senza dubbio un’altra pro-

www.j-e.com/”www.j-e.com

Saint Motel e la sigla di “Quelli che il calcio”

y Type”, il singolo dei Saint Motel, è senza dubbio il brano del momento. Dopo aver conquistato l’Inghilterra è ora

ai vertici delle classifiche radio e di iTunes, sigla del programma tv “Quelli che il calcio” e fenomeno di costume con la sua musica che

in una scuola cinematografica in California e hanno debuttato nel 2009 quando hanno incominciato ad esibirsi nei posti più strani, da una festa in mutande in un magazzino, dal retro di un camion a un party di San Valentino dove gli ospiti erano ricoperti di sangue e vestiti da mummie. Hanno così suonato in tutti gli Stati Uniti fino ad aprire i concerti degli Arctic Monkeys e degli Imagine Dragons. Info su www.facebook.com/saintmotel” www.facebook.com/saintmotel

Arriva l’a lbum di debutto di Suor Cristina

“M

sembra uscita direttamente dalla colonna sonora di un film anni ‘70. Il Guardian ha definito i Saint Motel “New band of the day” e ha scritto di loro: “Ogni loro canzone si annuncia con un fiorire e molto slancio, e c’è una leggera spolverata di ritmi caraibici, sapori tropicali e salotto-jazz”. I Saint Motel sono una band di Los Angeles composta da A/J Jackson (cantante), Aaron Sharp (chitarra), Dak (basso) e Greg Erwin (batteria) che si sono conosciuti

“S

ister Cristina”, nei negozi e in tutti gli store digitali. L’album contiene 10 brani brani rivisitati e reinterpretati: “Try” (Pink), “Like A Virgin” (Madonna), “Somewhere Only We Know” (Keane), “Blessed Be Your Name” (Newsboys), “Fix You” (Coldplay), “No One” (Alicia Keys), “I Surrender” (Hillsong United), “True Colors” (Cindy Lauper), “Price Tag” (Jessy J) e “Perto, Longe Ou Depois”, versione portoghese di “Ordinary World” dei Duran Duran, oltre a due canzoni inedite: “Fallin’ Free” e “L’Amore Vincerà”. “Oggi

è un giorno per me molto speciale. Mai avrei immaginato che in pochi mesi avrei vinto l’edizione di The Voice of Italy, pubblicato un album internazionale e che sarei riuscita a portare il mio messaggio in così tanti paesi. Sono molto emozionata, ed è davvero il frutto di un duro lavoro! Questa è la testimonianza che Dio può farci fare grandi cose se solo ci lasciamo guidare e ci fidiamo di lui. Che queste note possano toccare il cuore di tutti così come son giunte e sono entrate nel mio”, dice Suor Cristina Info su www.sistercristinaofficial.com www.sistercristinaofficial.com


domenica 9 novembre 2014

DUE FRATELLI PER 4 DAME

Antonio del Pollaiolo Scudo parata con Milone di Crotone

canto all’altro. Nella mostra, inoltre, sono presenti anche gli altri dipinti femminili che provengono da importanti istituti internazionali come la Galleria degli Uffizi di Firenze, la Gemaldegalerie di Berlino e il Metropolitan Museum of Art di New York. L’esposizione racconta la storia di un genere, quella del ritratto nuziale,

nella tradizione rinascimentale artisti e artigiani di grande maestria. Dei due fu Antonio il più versatile. Esperto nell’arte orafa prima che in quella pittorica, diede vita insieme al fratello a una bottega artigiana, sullo sfondo di una Toscana moderna, dove era nata una classe sociale raffinata e ricca che amava posare, per farsi ritrarre, come facevano gli imperatori e le gentil donne dell’antichità, di profilo, come nei cammei e nelle monete. Giorgio Vasari, biografo e critico dell’epoca, nel suo libro Vita di Antonio e Piero Pollaiolo scritta nel 1550 parla di Antonio come un bravo orafo e Piero più votato alla pittura. Racconta il Vasari: “ Antonio dunque tirato innanzi da Bartoluccio, oltre il legare le gioie e

19

Immagine 4 Dame dei Pollaiolo

Per la prima volta riuniti a milano i dipinti di Antonio e Piero Pollaiolo lavorare a fuoco smalti di argento, era tenuto il più valente che maneggiasse ferri in quella arte”. A questo proposito, troviamo nel percorso espositivo la grandiosa croce d’argento del Battistero di Firenze, alta quasi 2 metri di cui Antonio realizzò la parte inferiore mentre l’altra parte è opera di un maestro sconosciuto. Il maestro nella sua nota bottega Fiorentina, a due passi da Palazzo della Signoria, realizzava non solo croci, candelieri e rilegature di libri ma anche disegni che poi si traducevano e declinavano nelle tecniche più diverse. In mostra è anche esposto un selezionato gruppo di disegni realizzati nella maturità tra i quali spicca

arte

Marby l’Arciere dei Musei di Berlino, che dimostra la straordinaria conoscenza e perizia di Antonio nella rappresentazione del nudo in azione. Ma per tornare a quel genere del “ritratto” per cui il Rinascimento fu un secolo proficuo, Il Museo Poldi Pezzoli, cavalcando il glamour senza tempo della sua prestigiosa Dama, ha organizzato in concomitanza con la mostra, un ciclo di shooting fotografici per le dame di oggi che amano

i ritratti principeschi. I grandi nomi della fotografia come Maki Galimberti, Giovanni Gastel, Maria Mulas e Massimo Zingardi si cimentano nel ritratto e offrono al pubblico femminile la possibilità di farsi ritrarre e di diffondere on line e sui media istituzionali del Museo alcune immagini sele-

zionate che saranno successivamente esposte in alcune sedi civiche come l’Urban Centre in Galleria Vittorio Emanuele II e nello spazio dell’Ex Fornace di via Gola. Un momento magico per riscoprire non solo la voglia di selfie ma anche quella di farsi ritrarre dai professionisti dell’immagine.

Piero del Pollaiolo Apollo e Dafne Londra

L

a celebre Dama del Pollaiolo insieme agli altri tre splendidi ritratti femminili di epoca Rinascimentale possiamo ammirarli dal 7 novembre al noto Museo Milanese Poldi Pezzoli. Con il sostegno della Fondazione Bracco, protagonisti della mostra sono i quattro splendidi ritratti femminili, riferibili ad Antonio e Piero del Pollaiolo riuniti per la prima volta nella loro storia uno ac-

specchio della società elegante di fine Medioevo praticata nelle tradizionali botteghe fiorentine gestite dalle famiglie che, come i Pollaiolo, fecero ricca e famosa in tutto il mondo, la tradizione dell’arte non solo pittorica ma sculturea e orafa fiorentina. Di fatto i Pollaiolo, Antonio e Piero, figli di un venditore di polli da cui presero l’allegro cognome, erano artisti a tutto tondo e come

Piero del Pollaiolo Davide vincitore

“Le Dame del Pollaiolo, una bottega fiorentina del Rinascimento”

da venerdì 7 novembre al 16 febbraio Museo polsi Pezzoli, via Manzoni 12 Milano info: 02794889 Antonio del Pollaiolo Ercole e l’Idra Galleria


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