N 4 2014 inter catania

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FANTASMA D’ORIENTE Domenica 26 gennaio 2014 Anno 4 n 4

www.stadio5.it

info@stadio5.it COPIAOMAGGIO

Si stava meglio quando si stava peggio

Parola al Baffo

Inter vinci o è crisi profonda

Sandro Mazzola

a pag. 5

LA PARTITA

Mercato quante distrazioni

E. Tramacere

a pag. 2

OSPITI

Scusa Ameri, clamoroso a San Siro G. Labanca a pag. 5

IL PUNTO

Inter fallimentare

Severa Bisceglia a pag.9

COPPA ITALIA

Seedorf già bruciato?

Severa Bisceglia a pag.10

MERCATO

Vucinic, che peccato Luigi Sada

a pag. 10

POLITICA Berlusconi-Renzi

accordo storico

Luigi Sada a pag. 11

PALLA

ALL’ONOREVOLE Stefano Dambruoso

“Thohir deve

Inter Catania

investire di più” Lara Comi

a pag. 8

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Pensiero Stupendo...

domenica 26 gennaio 2014

MERCATO SALTATO, QUANTE DISTRAZIONI! Con il Catania serve l’impresa

la partita

di Beppe Vigani Il passato che si apre, il presente che si chiude. Un ossimoro che guasta i sogni dei tifosi nerazzurri, in pieno oblio d’incoscienza. Reminiscenza che incute paure ancestrali. Il mercato non è iniziato sotto una buona stella: lo scambio Guarin-Vucinic sembrava una cosa stonata. E, infatti, come nel primo capitolo dei Promessi Sposi così è stato: “La cosa non s’ha da fare’’. Il club, intanto, annaspa dietro le dichiarazioni di Giuseppe Marotta. L’amministratore delegato juventino dice di non avere mai assistito a una situazione del genere. Ha ragione diciamo noi, tanto più che Vucinic era stato a Milano a fare le visite mediche. Chapeau a Moratti che ha abbozzato e non ha replicato, mantenendo profilo basso, comprendendo il disappunto del dirigente bianconero. Walter Mazzarri alla fine è quello che rimane scornato in questa vicenda: voleva un attaccante, ma il sacrificio di Guarin i tifosi l’hanno visto indigesto, soprattutto, se la destinazione era quella paventata. Dietrofront e tutti scontenti, a parte la piazza che, dopo aver insultato Fassone e Branca e chiesto il ritorno di Moratti, si è ritirata per vedere che ne sarà una squadra che sembra in balia di uno tsunami. Non c’è una cura per questo malessere, ma un palliativo esiste: si chiama fiducia. Contro il Catania non sarà una passeggiata, ma proprio per questo i tifosi dovranno sostenere i colori nerazzurri per tutti i novanta minuti, perché solo così si può ottenere il meglio dalla propria squadra. I cori di protesta, le rimostranze si fanno durante la settimana, per-

Emanuele Tramacere

L

salvando la propria immagine davanti ai tifosi, ma sacrificando al 99% quella dei suoi dirigenti che, presto o tardi, dovranno sicuramente trovare un degno sostituto. In questo clima infuocato il deluso Mazzarri, che questa operazione l’aveva non solo avallata ma anche proposta, deve cercare, ancora una volta, di mantenere la squadra lontana da tutte le voci di mercato e dal tam tam mediatico che ne è scaturito, per risollevare le sorti di un campionato che, derby

nia, quindi, l’allenatore toscano dovrà affidarsi, ancora una volta ai suoi giocatori di maggior spessore, gli stessi che, però, in questa parte di stagione sembrano i lontani parenti di quelli che ad inizio anno avevano trascinato la squadra ai vertici della classifica. L’asse centrale Handanovic, Campagnaro, Cambiasso, Palacio rimarrà invariata con la linea a 5 difensiva che sarà completata, ancora una volta, da Jonathan (apparso molto più vicino parente di quello ammirato un paio di

o scambio non si farà, tutto saltato con buona pace delle quattro parti in causa, ma soprattutto con la soddisfazione e l’amarezza dei tifosi e di Walter Mazzarri. Sì, perché al tecnico di San Vincenzo serviva una punta, in realtà utile tuttora, e Mirko Vucinic era il giocatore stagioni fa) Rolando, Juan più adatto a ricoprire Jesus e Nagatomo. Non prequella casella lasciata occupano le condizioni di scoperta dalle mancanAlvarez, uscito infortunato ze del mercato estivo. nella sfida contro il Genoa La mancanza di fondi, e, complice l’assenza forquindi, ha portato a zata di Guarin sarà ancora considerare sacrificabile una volta lui a prendere in Fredy Guarin, centromano insieme a Kuzmanocampista che per la sua vic le redini del centrocamdiscontinuità e anarchia po. Confermata la coppia tattica non piace partid’attacco Milito-Palacio colarmente proprio allo un tandem che, a Genova, stesso allenatore. Sacriha avuto un’autonomia di ficabile, certo, ma non soltanto 25 minuti. La conper “regalarlo” alla Juventus in uno scambio Walter Mazzarri scruta l’orizzonte sempre buio dizione di Milito e l’attegalla pari con l’attaccante monte- a parte, non la vede vincente giamento mentale della squadra negrino, di ben tre anni più vec- dal 9 novembre quando a San saranno le condizioni necessarie chio rispetto al centrocampista Siro arrivò il Livorno. Da allora per far tornare alla vittoria un colombiano. Qualcosa o forse una vittoria (contro il Milan), 4 gruppo che, disperatamente, ha qualcuno, in questa fumosa vi- pareggi in scontri con squadre bisogno di far punti per ritrovare cenda non ha preso la direzione ampiamente alla portata e ben 3 forze e convinzioni. Aspettando che i tifosi si aspettavano tanto sconfitte (Napoli, Lazio e Genoa) che il mercato giunga al termida portarli ad esporre l’ennesi- che pesano come un macigno ne e, possibilmente, i dirigenti mo striscione contro la società sull’andamento stagionale della nerazzurri riescano a rinforzare (“fuori le mele marce”) sotto la squadra che, purtroppo, sembra e non indebolire un gruppo già sede nerazzurra. Erick Thohir aver esaurito troppo presto ben- provato da anni di insoddisfasi è esposto in prima persona zina e autostima. Contro il Cata- zioni.

INTER In Casa Ultima Vittoria 22/12/13 Inter-Milan 1-0 Ultimo Pareggio 12/1/14 Inter-Chievo 1-1 Ultima Sconfitta 6/10/13 Inter-Roma 0-3

STADIO

MEAZZA

VINCERE E BASTA statistiche

I

Severa Bisceglia

nter e Catania al ‘Meazza’ si affrontano per la 17ª volta. In queste sfide sono state realizzate 56 reti. I nerazzurri hanno conquistato ben 14 successi, mentre gli etnei sono a quota 0. I pareggi sono stati solo 2. Il primo incontro tra le due squadre avvenne nella 29ª giornata della stagione 1954-55, con i nerazzurri che vinsero per 3-0 grazie al gol di Skoglund e una doppietta di Savioni. Il successo più largo dei padroni di casa risale alla stagione 1983-84, quando alla 30ª giornata vinsero per 6-0. Andarono a segno Hansi Muller, autore di una doppietta, e Alessandro ‘Spillo’ Altobelli che calò addirittura il poker. Nella voce reti, i

ORE 15,00

L’Inter ha un solo risultato per allontanare le polemiche nerazzurri sovrastano nettamente i siciliani con 45 gol a favore, contro le 11 reti subite. Inter-Catania vede più gol nella ripresa: 31, mentre nel primo tempo le reti sono 25. Sempre nella prima frazione di gara, l’Inter ha messo a segno 19 palloni, contro 6 del Catania. Nella ripresa sono sempre i milanesi a fare la voce grossa con 26 gol fatti, contro i 5 realizzati dagli avversari. L’ultimo successo dell’Inter risale 8ª giornata della scorsa stagione: finì 2-0 con gol di Cassano e Palacio L’ultimo risultato positivo per gli etnei risale all’8ª giornata della stagione precedente: 2-2, in vantaggio di due gol (Gomez e Izco), il Catania si fece raggiungere da Forlan e Milito.

Spillo Altobelli, autore di un poker nella stagione 1983-84

CATANIA

In Casa Ultima Vittoria 6/1/14 Catania-Bologna 2-0 Ultimo Pareggio 15/12/13 Catania-Verona 0-0 Ultima Sconfitta 19/1/14 Catania-Fiorentina 0-3

Fuori Casa Ultima Vittoria 03/11/13 Udinese-Inter 0-3 Ultimo Pareggio 24/11/13 Bologna-Inter 1-1 Ultima Sconfitta 19/1/14 Genoa-Inter 1-0

ché il campionato è sacro. Bisogna vedere solo azzurro e nero e basta, il resto bisogna chiuderlo nello sgabuzzino delle scope. Il mercato fra una settimana chiude. Si fanno alcuni nomi, ma la sensazione è che sarà tanto fumo e poco arrosto. Dietro a questa cortina d’incertezza l’eliminazione del Milan dalla Coppa Italia è passata inosservata. Non è certo con le disgrazie altrui che si va avanti. L’importante è che Thohir abbia in mente cosa fare. Lo faccia vedere ai tifosi, che si metteranno il cuore in pace se vedranno energia e impegno da parte della società. Diceva Niccolò Machiavelli: “Non c’è grande difficoltà dove c’è grande volontà”. Forse anche lui pensava all’Inter…

MARCATORI Rodrigo Palacio Yuto Nagatomo Ricky Álvarez

Fuori Casa Ultima Vittoria 24/2/13 Parma-Catania 1-2 Ultimo Pareggio 19/5/13 Torino-Catania 2-2 Ultima Sconfitta 12/1/14 Atalanta-Catania 2-1

GOL 10 5 4

Gol 3 3 2

Allenatore:

MARCATORI Pablo Barrientos Lucas Castro Sebastián Leto

Allenatore:

Walter Mazzarri

Rolando Maran

INTER (3-5-1-1)

(4-3-3) CATANIA

Handanovic;

Frison;

Campagnaro, Rolando, Juan Jesus; Jonathan, Taider, Cambiasso, Guarin, Nagatomo; Alvarez; Palacio

Peruzzi, Spolli, Ballusci, Biraghi; Izco, Lodi, Plasil; Castro, Bergessio, Keko


domenica 26 gennaio 2014

Inter-Catania torna di moda l’Over 2,5 INTERFAVORITANONPUO’FALLIRE scommesse

Pino Sardiello

V

entunesima giornata della Serie A e a San Siro l’Inter riceve il Catania in una sfida delicatissima per entrambe: siciliani ultimi con soli 13 punti in preda ad una crisi tecnica davvero preoccupante, e pensare che la base è quella che stupì tutti nella passata stagione finendo all’8° posto. Tornato in panchina Maran, dopo il ko interno in coppa Italia con il Siena, la situazione non è cambiata, lo dimostra il 3-0 nello scorso turno contro la Fiorentina. Dall’altra parte non c’è un Inter che può dire di passarsela meglio, che ha vinto solo una delle ultime otto partite (il derby prenatalizio) e che ha vissuto una settimana non proprio tranquilla per le note vicende legate al calciomercato.

Per i nerazzurri obbligatorio vincere e convincere Compito non semplice per Mazzarri il tener lontano la squadra dalle chiacchiere ma concentrata sull’impegno da non sbagliare a tutti i costi, approfittando di una differenza tecnica oggettiva rispetto ai rosso azzurri. Non c’è altro risultato possibile per l’Inter che il segno 1 al quale vi consigliamo di accompagnare l’Over 2,5 (1 + Over 2,5), una possibilità offerta mediamente dai vari concessionari intorno all’1,90. Stessa quota anche per la tipologia di giocata “Parziale/Finale, dove bisogna indovinare il segno del primo tempo e quello del finale, relativo alla giocata 1/1, con i nerazzurri che, dunque, devono andare in vantaggio nella prima parte di gara e mantenerlo nella seconda. Non dimen-

ticatevi che scommettere Live su questo evento è possibile, basta scaricare una delle tante applicazioni dei maggiori concessionari italiani dal vostro Smartphone, Iphone o Tablet ed entrare nel mondo della giocata durante lo svolgimento del match. Scommettete Live sulla vostra squadra del cuore ed esultate il doppio, ma ricordatevi di farlo con RESPONSABILITA’. Infine vi proponiamo una multipla per la serata con eventi a partire dalle 19: Rayo Vallecano – Atl. Madrid con gli uomini di Simeone in cerca di riscatto dopo il pari contro il Siviglia, 2 + Over 2,5. Alle 21 sempre in Spagna Barcellona al Camp Nou contro il Malaga dove potrebbero esserci gol a grappoli, Over 3,5. Spostiamoci in Francia dove c’è Monaco – Marsiglia con gli uomini di Ranieri a rincorrere la lepre Psg e offerti a 1,60, segno 1 ed infine il posticipo della Serie A tra Fiorentina e Genoa con l’opzione Gol che, offerta a 2 volte la posta, non è niente male: Quattro partite a moltiplicatore circa 10, il che vuol dire che con 5 euro se ne vincono circa 50...magari fosse... In bocca al lupo.

LA CLASSIFICA

P.ti Squadra G V N S +/1 Juventus 55 20 18 1 1 36 2 Roma 47 20 14 5 1 32 3 Napoli 43 20 13 4 3 21 4 Fiorentina 40 20 12 4 4 17 5 Inter 32 20 8 8 4 14 6 Verona 32 20 10 2 8 3 7 Torino 29 20 7 8 5 6 8 Parma 29 20 7 8 5 4 9 Lazio 27 20 7 6 7 -2 10 Genoa 26 20 7 5 8 -4 11 Milan 25 20 6 7 7 2 12 Atalanta 24 20 7 3 10 -8 13 Sampdoria 21 20 5 6 9 -7 14 Cagliari 21 20 4 9 7 -10 15 Udinese 20 20 6 2 12 -11 16 Chievo 17 20 4 5 11 -11 17 Bologna 17 20 3 8 9 -16 18 Sassuolo 17 20 4 5 11 -22 19 Livorno 13 20 3 4 13 -20 20 Catania 13 20 3 4 13 -24

classifica marcatori Pos. Giocatore Gol Squadra 1. Giuseppe Rossi 14 Fiorentina 2 Carlos Tévez 11 Juventus 2 Domenico Berardi 11 Sassuolo 4 Gonzalo Higuaín 10 Napoli 4 Arturo Vidal 10 Juventus 4 Ciro Immobile 10 Torino 4 Rodrigo Palacio 10 Inter 8 Éder 9 Sampdoria 8 José Callejón 9 Napoli 8 Luca Toni 9 Verona 8 Alessio Cerci 9 Torino 12 Fernando Llorente 8 Juventus

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L

’Inter col Catania dovrebbe farcela. La squadra è in crisi, Non fa punti, non segna e incassa gol pesanti ai fini del risultato finale. I bioritmi però in

questa circostanza parlano a suo favore. Non di molto ma quanto basta per conquistare la vittoria dopo settimane di astinenza che hanno portato Mazzarri sulla

Sabato 25 Gennaio 18:00 Napoli-Chievo Stadio San Paolo, Napoli 20:45 Lazio-Juventus Stadio Olimpico, Roma Domenica 26 Gennaio 12:30 Verona-Roma Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 15:00 Parma-Udinese Stadio Ennio Tardini, Parma 15:00 Torino-Atalanta Stadio Olimpico, Torino 15:00 Livorno-Sassuolo Stadio Armando Picchi, Livorno 15:00 Inter-Catania Stadio Giuseppe Meazza, Milano 15:00 Cagliari-Milan Stadio Sant’Elia, Cagliari 15:00 Sampdoria-Bologna Stadio Luigi Ferraris, Genova 20:45 Fiorentina-Genoa Stadio Artemio Franchi, Firenze

PROSSIMO turno 22ª Giornata

Cagliari-Fiorentina Bologna-Udinese Milan-Torino Genoa-Sampdoria Catania-Livorno Chievo-Lazio Sassuolo-Verona Atalanta-Napoli Roma-Parma Juventus-Inter

Enzo Occhiuto graticola con Thohir furibondo. I valori complessivi dei nerazzurri toccano quota 6,05 contro i 5,07 del Catania che pure lui sta attraversando un brutto momento per via dell’ultimo posto in classifica e lo 0-3 incassato al Massimino domenica scorsa con la Fiorentina. Fra i singoli della squadra milanese risalta il 6,50 totale intellettivo di Palacio che però in merito alla forma fisica e l’emotività non supera lo sbarramento del punto 6. Il più tonico, assommando i tre valori, risulta Cambiasso con 6,32 seguito a ruota da Jesus con 6,29. Discreta appare la salute di Handanovic con 6,14 mentre preoccupanti sono le condizioni di Nagatomo (5,90) e Milito (5,91) Non se la passa tanto bene anche l’allenatore Mazzarri con quel sei netto che la dice tutta sul momento attraversato. Da parte di Maran i bioritmi si aggirano attorno ai 6,21. Gli altri bioritmi dei giocatori siciliani a partite dal portiere Frison sono raggruppati attorno ai 6 punti tondi con la sola eccezione di Lodi e Bergessio accreditati rispettivamente di 6,20 e 6,22. Va un po’ meglio per Spolli con 6,30 mentre Maxi Lopez è fermo a 6,26..

Esteban Cambiasso

TURNO ODIERNO 21ª Giornata

biorittmi

MIGLIOR ATTACCO Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 12 14 14 16 16 18 19 20 Pos. 1 2 3 4 5 5 7 8 8 10 11 11 13 14 14 14 17 18 19 20

Squadra Gol fatti Juventus 50 Napoli 43 Roma 42 Inter 38 Fiorentina 37 Verona 34 Torino 33 Milan 32 Parma 31 Lazio 26 Sampdoria 24 Atalanta 21 Sassuolo 21 Udinese 20 Genoa 20 Cagliari 19 Bologna 19 Livorno 16 Chievo 15 Catania 13

Miglior DIFESA

Squadra Gol subiti Roma 10 Juventus 14 Fiorentina 20 Napoli 22 Inter 24 Genoa 24 Chievo 26 Parma 27 Torino 27 Lazio 28 Atalanta 29 Cagliari 29 Milan 30 Udinese 31 Sampdoria 31 Verona 31 Bologna 35 Livorno 36 Catania 37 Sassuolo 43


domenica 26 gennaio 2014

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Pablo César Barrientos l’ospite Alessandra Caronni

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arebbe finito al Parma, se Cassano avesse fatto davvero le valigie per la Sampdoria. Invece, per ora, Barrientos resta all’ombra dell’Etna. Tra le linee di De Canio, potrebbe essere un’ottima soluzione per riuscire a scardinare ogni difesa avversaria. Nato nel Comisión de Actividades Infantiles. di Comodoro Rivadavia, compagine della sua

IL GRANDE PUFFO “SCUSA AMERI, CLAMOROSO A SAN SIRO” ssa rotte per due. Il Catania al Cibali non ne fa un dramma delle tre sfilettate prese dalla Fiorentina, mentre l’Inter fa sentire tutto lo scricchiolio senile di cui soffre da tempo, acuito sotto l’impietosa pioggia di Genova. Si potrebbe dire, un dramma per due, ma, per noi il dramma

Il presidente Pulvirenti è sereno e con l’Inter può sempre vantare la stessa data di nascita del calcio a Catania nel 1908, poi diventato Catania solo nel 48. Ma tant’è. Gli etnei non vengono solo a calpestare il manto semisintetico di San Siro, vi arrivano invece, con la quasi certezza di disputare una bella partita nel derby tra ultime della classe: l’Inter lo è delle grandi e il Catania delle piccole, ma sempre ultime e piene anche di vergogna. I catanesi puntano

dalla sua garitta. Un brutto affare, che il Catania certamente sfrutterà alla meglio ,anche per onorare il loro presidentissimo Massimino che, magnanimo com’era, comprava tutto, anche se alla squadra, per essere perfetta, mancava “l’amalgama” e a chi glielo faceva notare ogni domenica, rispondeva seccato, ma deciso “allora compriamola, per Giove”. Questo aneddoto è per far capire con che animo allegro il Catania se la vedrà stasera

è solo per i nerazzurri che, visto che hanno perso in Liguria, non sanno più che pesci pigliare. Il Catania, ben ultimo del campionato e già con i biglietti prenotati per la B, per assurdo, è messo molto meglio dell’Inter, almeno dal punto di vista psicologico, in quanto è rassegnato a cambiare categoria e questa consapevolezza, non certamente felice, gli toglie ogni pensiero dalla testa e sparisce anche l’apprensione che la squadra porterà addosso nella notturna sfida di San Siro.

sulla velocità, contrariamente alla grande mole del loro elefante, u liotru, che portano orgogliosamente sulla maglia, rosso blu, a simbolo del loro carattere “focoso” come il rosso lavico dell’Etna e del terso cielo della loro regione- Sanno, e chi non la sa, che la difesa dell’Inter è la più imbambolata del mondo sui calci piazzati, pur avendo uno spilungone di portiere che, quasi gli venisse impedito, scorda sempre le chiavi nello spogliatoio e non esce manco a sparargli,

con la Beneamata che, anche lei, difficilmente potrà dimenticare il fatidico 4 giugno 1961, quando con due gol di Castellazzi e Calvanese, stese i nerazzurri, e tanto fu il clamore che Sandro Ciotti dovette interrompere Enrico Ameri per esclamare con la sua voce rauca “Clamoroso al Cibali”. Stasera la stessa frase potrebbe tornare utile al giovane cronista RAI, con una piccola variante “Clamoroso a San Siro, Clamoroso a San Siro”, con tutto quello che ne conseguirebbe.

ha tenuto inchiodata la Juve sul pareggio fino a un quarto d’ora dal termine, una squadra che corre, che lotta su ogni pallone e che in casa ha raccolto sedici punti sui ventuno totali anche se oggi non potrà contare su Pinilla e Ibarbo entrambi squalificati. Seedorf ha da sistemare tutti i reparti con l’unica certezza, il 4-23-1. Il modulo sarà questo fino a

fine stagione e attorno a questo si lavora per cambiare mentalità e risultati. Il reparto difensivo è quello più sotto accusa considerati i gol subiti, anche se sarebbe meglio parlare di “fase difensiva” colpevolmente disertata da alcuni elementi. A centrocampo e sulla trequarti gli interpreti non sono tutti all’altezza della situazione e davanti Balotelli non

sempre si trova a suo agio isolato come una particella di sodio. In tutti reparti però ci sono assenze importanti e questo non aiuta il lavoro del nuovo tecnico costretto ad utilizzare sempre gli stessi anche quando ne farebbe a meno. Ci vuole calma, Seedorf lo sa ma la classifica piange e gli obiettivi sembrano sfumati o comunque molto lontani.

ospiti

Gli amici lo chiamano... El Pitu città natale, Barrientos inizia il suo percorso professionistico nel 2003, quando viene acquistato dal San Lorenzo. Tre anni dopo passa al FC Mosca per 9 milioni di euro, con cui colleziona 42 presenze e 18 gol, arrivando a disputare la finale della Coppa di Russia (persa contro il Lokomotiv). Nel 2008 fa ritorno al San Lorenzo. Qui segnando 8 gol in 21 partite. Nel 2009 si procura un infortunio al legamento crociato, che lo costringe a un lungo stop. Nonostante

tutto, a fine maggio dello stesso anno viene acquistato dal Catania con un contratto di quattro anni. Risulta l’acquisto più costoso che la società siciliana abbia mai finalizzato: 4 milioni di euro. A luglio Barrientos viene sottoposto al’ennesimo intervento al ginocchio che lo costringe ad altri sei mesi di fermo ma il 9 maggio, nella penultima giornata di campionato contro il Bologna, con il punteggio già sull’1-1 finale, riesce a esordire in A. La stagione successiva (2010-2011) viene impiegato solo in Coppa Italia. Gioca contro il Varese e il Brescia. Il 2 gennaio del 2011 il Catania lo presta all’Estudiantes ma i guai fisici sono sempre dietro l’angolo. Per la stagione seguente fa ritorno a Catania, dove diventa titolare. È il 26 novembre quando mette a segno il suo primo gol in A: al 90’, contro il Lecce. È il gol numero 500 del Catania nella massima serie. È una festa. Il 2 settembre dell’anno scorso è stato vicino a un club del Qatar. Ma l’affare si sciolse come neve al sole dell’Etna.

Chi è Pablo César Barrientos Nato a Comodoro Rivadavia, in Argentina, il 17 gennaio dell’85, Pablo César Barrientos è stato soprannominato da colleghi e amici “el pitu”, cioè... il puffo. Nonostante abbia giocato molte volte in una posizione centrale, il sudamericano può essere schierato anche come seconda punta. É insomma un centrocampista esterno dalla propensione offensiva. L’ex a.d. del Catania Pietro Lo Monaco lo ha definito “il calcio”.

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Giovanni Labanca

LAVORI IN CORSO i cugini Andrea Anelli

L

a calma è la virtù dei forti. Questo deve aver pensato Clarence Seedorf dopo l’eliminazione casalinga dalla Coppa Italia ad opera dell’Udinese di Guidolin. Probabilmente il pensiero “ma chi me l’ha fatto fare?” non passerà mai nella testa dell’olandese solo perché è intimamente convinto che le cose si possano e si debbano sistemare in un modo

Seedorf deve operare in tutti i reparti Unica certezza il modulo

o nell’altro. Ci vuole calma per non ribaltare lo spogliatoio come un calzino dopo la sconfitta con l’Udinese per tanti motivi, primo fra tutti perché l’unico vero obiettivo stagionale si è sgretolato troppo facilmente. L’ennesima gara che ha visto il Milan passare in vantaggio e pian piano sparire dal campo minuto dopo minuto. Tassotti era stato molto chiaro alla vigilia “Da questa gara passa l’Europa per la prossima sta-

gione”, evidentemente la dritta non è stata recepita a dovere o forse questa squadra ha lacune importanti anche dal punto di vista fisico. La bacchetta magica non l’ha nessuno, ma una scossa come il cambio d’allenatore non può non darla a livello psicologico, il problema è che sembra ci siano limiti fisici evidenziati sia con il Verona, sia con l’Udinese. La squadra inizia su buoni ritmi e con il piglio giusto salvo poi uscire dal gioco troppo velocemente. Quasi nullo il movimento senza palla nel secondo tempo di entrambe le gare con conseguente drastico rallentamento della manovra. La sensazione è proprio quella di non farcela, di non avere benzina, di non riuscire a trasmettere alle gambe quello che il cervello ordina. Eppure il cervello dovrebbe essere sollecitato dal cambio della guida tecnica, dalla voglia di rivalsa e anche dalla strigliata subita da Galliani in occasione dell’esonero di Allegri. Oggi c’è il Cagliari, una formazione che


domenica 26 gennaio 2014

5

INTER VINCI O E’ CRISI TRIPLETE E TRIPLETINO T

empi duri per la mia Inter. Dopo le sconfitte dell’Olimpico con la Lazio e del Friuli in Coppa Italia contro l’Udinese è purtroppo arrivata, a seguire, la botta di Marassi col Genoa che ha affondato tutte le speranze per

far gol mentre una rete, puntualmente, la incassiamo sempre. Non sembra nemmeno vero. Fino a qualche settimana fa l’Inter era la squadra più prolifica del campionato, ora abbiamo perso anche questo piccolo primato. E’ ritornato Milito, d’accordo, però nelle ultime tre gare non siamo riusciti a segnare neanche per sbaglio. Col Catania, ripeto, occorre un successo, altrimenti è veramente crisi profonda. Per il

la mentalità di grande e di quarta forza del torneo. Per quanto concerne il Milan sono contento per Seedorf. Clarence ha tutta la mia stima e gli auguro altre belle soddisfazioni cominciando dalla partita di oggi col Cagliari. Due parole per il giovane Berardi: già lo scorso anno lo avevo seguito con attenzione in serie B, adesso sta confermandosi alla grande in A. Ma occhio a non bruciarlo sparando cifre astronomiche sul

un leggero recupero di terreno in prospettiva Europea. Oggi pomeriggio a San Siro scenderà il Catania, che in classifica sta decisamente peggio di noi, e la vittoria è d’obbligo. E’ il momento di voltare pagina perché un altro passo falso metterebbe in pericolo sicuramente l’allenatore e buona parte dei giocatori. Il guaio è che i ragazzi non riescono più a

resto vedo che la Juventus non ha avversari. Ha abbattuto anche il fortino di Mihajlovic togliendo di mezzo domenica scorsa una bella Sampdoria. Brava anche la Roma che quest’oggi aprirà le ostilità a mezzogiorno col Verona al Bentegodi. Sarà interessante seguire stasera il posticipo fra Fiorentina e Genoa per vedere se la squadra di Montella conferma

mercato, soprattutto perché è un ragazzo di appena diciannove anni e a diciannove anni troppi soldi spesso fanno male.

Sandro Mazzola

ricordi

I

Marco Papetti

n settimana si sono giocati i quarti di Coppa Italia e se avessimo battuto l’Udinese negli ottavi avremmo disputato un derby condito con tanti ingredienti di qualità e probabilmente visto la precaria situazione tecnico tattico dei cugini saremmo anche passati alle semifinali. E invece

plice fischio finale il verdetto ha detto Roma, eliminando la Juve e azzerando le loro possibilità di realizzare il “tripletino”. E allora la mente ha immediatamente compiuto un volo pindarico alla stagione 2009/2010 quando i colori interisti hanno conquistato l’Italia, l’Europa e poi anche il Mondo compiendo un’impresa storica con il “Triplete” quello vero, da mostrare a tutti. Mourinho e la squadra hanno veramente compiuto un’impresa storica e continuare ad esaltarla non è certo retorica sportiva. Vincere le 3 manifestazioni che hanno il loro epilogo nel mese di maggio comporta un grande sforzo fisico e psicologico, significa districarsi tra impervie difficoltà senza mai commettere errori nei momenti decisivi. In quelle vittorie l’Inter

ha dimostrato di essere superiore agli avversari, alla sorte, alle inevitabili distrazioni e di aver saputo gestire le forze e soprattutto dosarle nell’arco di una logorante e sfibrante stagione. La Juve di oggi non è ancora pronta per eccellere in tutto e quest’anno vincerà probabilmente lo scudetto ma di sicuro non inciderà il suo nome sulla Champions e nell’albo della Coppa Italia. In questo rispetto all’Inter di quattro anni fa gli juventini sono ancora molto indietro. Ma bisogna guardare al presente, alla settimana appena trascorsa con tutte le polemiche sullo scambio Guarin-Vucinic che dimostra come sia difficile tradurre simultaneamente l’italiano con l’indonesiano e soprattutto alla partita di oggi, ovviamente da vincere.

no. Spaparanzato sul divano di casa mi sono visto Roma-Juventus e al di là del risultato, delle sviste arbitrali, della splendida cornice di pubblico al novantesimo minuto mi è balenata in mente una considerazione dai chiari connotati interisti. Al tri-

INTER E CATANIA: OBIETTIVI DIVERSI, STESSI PROBLEMI intervista Emanuele Tramacere

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resciuto nelle giovanili di Pisa e Inter, Gionatha Spinesi da ragazzo era un prospetto dal futuro assicurato. Oro con la nazionale italiana Under 21 e la chiamata nella prima squadra nerazzurra dove, negli anni della transizione fra Pellegrini e Moratti, però, non è mai riuscito a trovare il giusto spazio. Con le maglie di Arezzo, Bari, Castel di Sangro le potenzialità offensive crescono raggiungendo ogni anno la doppia cifra realizzativa. Nel 2005 si trasferì a Catania seguendo Pasquale Marino. Della squadra e della città Gionatha si è innamorato a tal punto da decidere, una volta smesso con il calcio, di fermarsi nella città etnea dove oggi continua a seguire con diverse collaborazioni la squadra presieduta da Antonino Pulvirenti. Che partita si aspetta fra Inter e Catania a San Siro? Sarà una partita fra due squadre che hanno entrambe qualche problema evidente. Problemi di squadra, di risultati, ma mi sembra di capire anche societari. Proprio per questo mi aspetto una

Per Spinesi le due squadre vivono Sarà partita durissima un periodo di scarse convinzioni partita combattutissima perché per entrambe le realtà vincere sta diventando fondamentale. L’Inter pe rimanere in zona Europa e il Catania per lasciare l’ultimo posto della classifica. Che idea si è fatto dello scambio saltato fra Vucinic e Guarin? Cosa deve fare l’Inter ora con il centrocampista colombiano?

Mi sembra che il punto chiave della trattativa sia stato il fatto che agli occhi di tutti lo scambio era nettamente a favore della Juventus. Questo penso sia stato ciò che ha reso impossibile una trattativa che è sempre sembrata altamente difficile da portare a conclusione. Ora Guarin è un giocatore che probabilmente si era abituato alla possibilità di andare a giocare in una squadra che vincerà sicuramente lo scudetto e potrebbe anche vincere l’Europa League. Però stiamo parlando di un professionista e come tale io mi aspetto che riprenda ad allenarsi presto con la squadra. Quanto influirà sulla squadra in vista del Catania? Ma

sicuramente può influire sulla squadra perché sono comunque voci che smuovono l’ambiente. L’Inter però è composta da uomini, giocatori e professionisti seri che quindi sanno lavorare in questo genere di situazioni. Non è un periodo facile, mancano i risultati e questo rende tutto più complicato. Tutti sanno che serve rilanciarsi e questo andrà fatto oltre ogni sorta di rumors o di voci che possono disturbare l’ambiente dall’esterno. Anche il Catania ha vissuto l’ennesimo cambiamento con il ritorno in panchina di Maran. Come arriva la squadra etnea alla partita contro l’Inter?

Maran è tornato sulla panchina del Catania con tanto entusiasmo, con la voglia di dimostrare a tutto l’ambiente che è stato veramente un errore esonerarlo. Certo, la situazione della squadra è tutt’altro che semplice poiché con De Canio la situazione non è migliorata e, anzi, se vogliamo è addirittura peggiorata. Nello spogliatoio, nella società, nell’ambiente ci sono gravi problemi e preoccupazioni. Al momento manca la testa, la

concentrazione e la motivazione e quando manca la testa è difficile che il corpo faccia quello che tutti si aspettano. Però è tornato Francesco Lodi, colui che, sul campo, è sempre stato il “cervello” della squadra… Rispetto alla passata stagione, però, non mancava solo Lodi. Questo Catania sta soffrendo la mancanza di Marchese, di Gomez, ma anche i mancati rientri di Almiron e la condizione di Bergessio. Il ritorno di Lodi sicuramente aggiunge fosforo e geometrie, ma sarebbe sbagliato addossare sulle sue spalle la croce del salvatore della patria. Mi auguro che lui possa aiutare tutta la squadra ad uscire da questa situazione.


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Guto nelle giovanili dell’Inter. Dopo una pare ntesi alla Massese, torna in prima squadra nel 1975, senza però a debuttare in Serie A

Il centrocampista tedesco Horst Szymaniak, detto Schimmi,ha giocato 6 partite con l’Inter nel campionato 63-64

Bortolo Mutti indossa i colori del Catania nella stagione 1976-1977 e, in 33 presenze, segna 6 reti

Enzo Bearzot non ha solo portato la Nazionale azzurra sul tetto del mondo nell’82, ha anche indossato la maglia dell’Inter dal 1948 al ‘51 scendendo in campo in 19 partite.jpg

Horst Szymaniak ha indossato anche i colori del Catania dal 1961 al 1963 segnando 8 reti in 62 incontri disputati

Il centrocampista argentino, Ezequiel Schelotto, ha giocato con il Catania nel campionato 2011 segnando 1 rete in 14 partite disputate L’attaccante honduregno Carmelo Óscar David Suazo Velásquez ha giocatocon l’Inter nei campionati 2007-2008 e 20092010 segnando 8 gol in 28 partite giocate

Enzo Bearzot ha anche idossato i colori del Catania dal 1951 al ‘54. Di ruolo mediano-difensore ha giocato con i siciliani 95 incontri e segnato 5 reti..

Matías Agustín Silvestre ha giocato con il Catania nei campionati 2008-2011 segnando 7 reti in 118 partite disputate

Il difensore argentino Matías Agustín Silvestre ja indossato i colori nerazzurri nello scorso campionato, disputando 9 incontri Suazo ha giocato anche con il Catania. Dal 2005 possiede il passaporto italiano, dopo essersi sposato con una cittadina italiana Ezequiel Matías Schelotto ha indossato i colori nerazurri nello scorso campionato disputando 12 incontri e segnando 1 rete


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i club

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Giovanni Labanca

Inter Club “Befane” Nerazzurre

gni cosa a suo tempo. Nella pausa natalizia per le squadre, gli Inter Club hanno approfittato del maggior tempo a loro disposizione per organizzare feste di Natale e tantissime altre feste della vecchia Befana, tanto da poter accontentare soprattutto i bambini. Pubblichiamo le foto relative agli Inter Club di Masate, Tradate, Sant’Angelo di Brolo, Arezzo, Mogliano Veneto ed Origgio.

Inter Club Indonesia

tra i tifosi e soci dell’Inter Club Indonesia, uno dei più gran-

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Inter club Nettuno Anzio

no degli Inter Club più affezionati alla squadra è sicuramente quello del binomio Nettuno Anzio. I suoi sostenitori sono sempre a San Siro, tanto da meritare, per il momento, di essere ricevuti dallo staff dirigenziale del Centro Coordinamento al completo, cosa che non accade per tutti. Il Club, che

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conta 162 soci, è gestito in modo encomiabile e professionale dal Presidente Scalia Valerio e da tutto il direttivo che è composto da: Bernardi Gaspare (Vicepresidente), Atturi Emanuele (Segretario), Renzi Simone (Tesoriere), Gervasi Andrea (Addetto Stampa), Iandaolo Fabio (Consigliere) e Rizzi Attilio (Consigliere).

si sugli spalti gremiti e vocianti di San Siro. Nelle foto, appunto, lo vediamo contentissimo tra i soci entusiasti ed increduli di tanta presenza ed in compagnia

Club, dando continuità e linfa ad un grande progetto iniziato più di 50 anni fa e che ha portato a riunire, sotto la bandiera della Beneamata e del Biscione oltre

dei giovani figli. La visita del presidente è l’ennesima dimostrazione dell’attenzione che la società riserva al mondo Inter

110.000 tifosi nerazzurri sparsi nei 5 continenti, felicemente iscritti al Centro Coordinamento Inter Club.

di del mondo, ed ha tifato con loro, con la sensazione di trovar-

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l presidente Erik Thohir, quando non cala in Itala per affari e non vuole perdersi la partita della sua squadra, non trova di meglio che puntare la sveglia ad ore antelucane per godersi l’esibizione dei suoi giocatori. Quando è stanco di essere da solo, cerca la migliore compagnia possibile nella sua città. E così ha fatto per vedere Inter-Chievo. Si è recato


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Stefano Dambruoso deputato e presidente dell’Inter Club Montecitorio “Thohir deve investire di più e Lara Comi

europarlamentare

Si definisce tifoso o simpatizzante dell’Inter? “Mi definisco ‘tifoso doc’: anche se per i molti impegni non riesco ad andare spesso allo stadio, cerco sempre di seguire le partite dell’Inter. Inoltre sono Presidente dell’Inter Club di Montecitorio”. Da ex magistrato, ha fatto delle “indagini” per capire perché all’Inter non danno più i calci di rigore? “Credo sempre che gli

arbitri siano in buona fede, ma qualche volta vorrei davvero ‘indagare’ sul perché all’Inter vada sempre tutto storto”.

qualche dirigente va messo in discussione”

Dopo l’entusiasmo iniziale c’è chi dice che l’Inter di Mazzarri assomigli sempre più a quella di Stramaccioni. “Dobbiamo avere fede, l’Inter quest’anno è partita bene ma nelle ultime settimane si è un po’ persa per strada. Credo che Mazzarri sia un grande allenatore, dobbiamo dargli fiducia”. Rispetto ai tempi del Triplete, ci sono ancora dei fuoriclasse nell’attuale squadra nerazzurra? “Uno su tutti, Capitan Za-

sostiene che per acquistare bisogna vendere e che non è Superman. Ma i tifosi gli chiedono di più. Giusto pretendere da un magnate? “Ormai l’epoca delle spese folli è finita, e credo che in generale questo sia un bene per il calcio. Però, da tifoso, mi aspettavo che Thohir oltre a risanare il bilancio, facesse anche qualche investimento in più”.

Un errore non aver comprato Nainggolan Lucas sarebbe un’ottima scelta

netti, fuoriclasse in campo e nella vita”. Un interista doc, Nicola Berti, ha detto che servono giocatori

di qualità, Pastore, Dzeko… “Sono d’accordo. Mi piacerebbe che l’Inter prendesse un grande giocatore come Lucas dal Psg”. Nainggolan (padre indonesiano) è finito alla Roma, non è un paradosso? Quante magliette avrebbe potuto vendere l’Inter in un Paese che ha circa 240 milioni di abitanti? “L’acquisto di Nainggolan avrebbe fatto bene non solo al marketing, ma anche alla squadra, perché avrebbe aumentato notevolmente il tasso tecnico in mezzo al campo”. Thohir ha risanato i bilanci,

Sarebbe accettabile per quest’anno un quarto-quinto posto, come sostiene il nuovo presidente? “Il campionato era iniziato con altre ambizioni. Ma se Mazzarri dimostra di avere un progetto che nel giro di un paio di anni possa portarci ai vertici in campionato e in Champions, credo che per quest’anno si possa accettare di andare solo in Europa League”. La sponda milanista ha ritrovato entusiasmo con l’arrivo di Seedorf. C’è qualcuno da “rottamare” all’Inter? “Direi che, visto gli insuccessi degli ultimi anni,

su qualche dirigente si può aprire una riflessione...”. L’Inter affronta il Catania, come la vede? “È una partita

dura. Il Catania cerca punti salvezza ma anche noi vogliamo tornare alla vittoria. Io dico 3 a 1 per l’Inter”.

L’INTER IN CRISI AFFRONTA IL CATANIA campionato Laura Tangari

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er la Juventus non ci sono più aggettivi. Ieri sera la Vecchia Signora ha affrontato la Lazio all’Olimpico ma al di là del risultato conseguito è la classifica a tenere banco dopo ventuno giornate. Un’occhiata al vertice e si capisce quale sarà l’esito finale per la stagione 2013-2014. Conte può essere soddisfatto per quanto hanno fatto i suoi ragazzi in questa prima fase del torneo. La Roma, se non avesse davanti i bianconeri da record, probabilmente, sarebbe al comando delle

operazioni con parecchie prospettive di scudetto in funzione dei punti acquisiti in questa fase iniziale di stagione. Rudi Garcia sta lavorando bene ma la Juventus, come abbiamo sottolineato, è una lepre imprendibile che lascia con un palmo di naso i cacciatori con i fucili giallorossi e biancazzurri (del Napoli) beffandosi di loro. In cima alla classifica, di conseguenza, i giochi sembrano già fatti, anche se nel calcio mai dire mai. Per il momento la Juventus è campione d’Italia col biglietto in tasca per la prossima Champions, la Roma lo ha pure lei senza fare troppi conti, il Napoli andrà ai preliminari e meno che non ci sia un crollo in casa romanista. Qualche chiarimento ci sarà oggi con l’anticipo di mezzogiorno e mezzo con Totti

e compoagni impegnati al Bentegodi con un Verona dal dente avvelenato per come è maturata la sconfitta di San Siro col Milan di Seedorf. Milan che oggi sarà di scena al Sant’Elia per conferme. Intanto dura la crisi dell’Inter che non riesca più a segnare una misera rete dopo essere stata la regina del gol fino a qualche settimana fa. I nerazzurri hanno perso con la Lazio e il Genoa e sono finiti per terra in Coppa Italia con l’Udinese restando sempre a secco in fatto di gol. Ci proveranno questo pomeriggio col Catania che arriva a San Siro disperato per l’ennesima coppociata preso al Massimino da una bella Fiorentina chiamata nel posticipo serale contro un Genopa su di giri per il successo di Marassi con l’Inter.


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INTER FALLIMENTARE il punto Severa Bisceglia

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atta eccezione per la Juventus, il campionato è nelle mani dei cosiddetti ‘campioncini’ che non pesano sulle casse delle società di appartenenza con decine di milioni l’anno. Due giornate fa ci ha pensato Berardi a fermare, non senza umiliazione, il Milan dai nomi eccellenti. L’ultima giornata del girone di andata ha visto protagonista Bianchi, grazie alla sua doppietta che ha aperto e chiuso le segnature al Dall’Ara, che ha

Milan anche peggio fermato e beffato la squadra di Benitez sul 2-2 al 90’. Alessandro Matri, di proprietà del Milan e snobbato da Massimiliano Allegri, con la maglia dei gigliati ha firmato una doppietta. Lo 0-3 finale, a spese di un Catania ridotto in macerie, apre la strada alla Fiorentina verso la Champions, a soli tre punti dal Napoli. In Chievo Parma il protagonista assoluto è stato il portiere clivense Puggioni, prima ha parato il rigore calciato da Amauri e poi, all’ultimo secondo di gara, commette un grave errore mettendo il pallone nella propria porta.

Antonelli, all’83’ decide il match di Genova. L’inesistente Inter soffre e perde. Una squadra senza gioco, né schemi né giocatori. Il disastro assoluto. Un campionato buttato via in attesa dei rinforzi promessi dalla società, ma che non la vedrà protagonisti prima di due o tre anni, nella più rosea delle ipotesi. Anche il Milan, almeno per quanto ha fatto vedere fin qui, ha poco da stare allegro. Per avere la meglio sul Verona ha dovuto attendere il rigore, concesso giustamente, affidato al piede infallibile di Mario Balotelli. Disastro milanese

La Juve schiera molte riserve e perde. Secondo molti analisti il ko con la Roma è figlio del turnover. Invece l’arbitro, secondo Conte, non si sa di chi è figlio.

Seedorf al suo arrivo: “Il Milan deve tornare a sognare”. Con questa scusa Zapata continuerà a dormire.

primavera

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Daniel Rizzo

nerazzurri soccombono in casa col Chievo (1-4)e la squadra di Inzaghi viene travolta in

Il neo acquisto della Roma, Bastos, si è presentato ai tifosi con una sciarpa con la scritta: “LAZIO MERDA”. La dirigenza giallorossa, però, prende le distanze: è inaccettabile, a Roma non fa così freddo.

INTER E MILAN SPROFONDANO casa dell’Atalanta (4-2). L’ultimo week end del campionato Primavera ha frenato l’entusiasmo delle due squadre milanesi. La

squadra di Super Pippo dopo un periodo più che positivo, che gli permise di agganciare il secondo posto in classifica, soccombe

Victor Da Silva, la giovane stella del Chievo Primavera

in casa della capolista Atalanta scivolando al terzo posto. Al secondo posto troviamo il Chievo Verona, che oltre essere un rullo

compressore in casa (sei vittorie su sei gare giocate) si conferma anche fuori dalle mura amiche espugnano il Giacinto Facchetti. La squadra di Cerrone, infatti, dopo il ko in casa con i cugini rossoneri, è stata travolta dalla squadra veronese. Una vittoria netta e del tutto meritata, che insieme all’Atalanta spodesta l’egemonia della metropoli, e mette in prima luce le qualite’ delle realte’ provinciali. Pippo Inzaghi commenta cosi la pesante sconfitta subita in casa dell’Atalanta: “È stata una partita strana, abbiamo giocato bene. Nel primo tempo non abbiamo preso quasi un tiro in porta, ma abbiamo preso due gol. Il loro portiere poi ha fatto un paio di miracoli. Dobbiamo migliorare su questo,

non si possono perdere partite così”. Su Seedorf aggiunge: “Sono molto contento, lo vedo carico, gli auguro di portare il Milan dove merita. E’ venuto a parlare con i miei ragazzi anche, è stato molto carino. La collaborazione con la Prima Squadra è d’obbligo perché il nostro obiettivo è crescere giocatori per la Prima Squadra”. Discorso campionato a parte, la squadra rossonera, oltre al torneo di Viareggio, potrà ancora contare sul prestigio della Champions Youth League, manifestazione nella quale hanno raggiunto gli ottavi con grande maturità. I ragazzi di Inzaghi dovranno vedersela col Chelsea in gara secca. La vincente affronterà nei Quarti di finale la vincente di Real Sociedad-Schalke.


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ETO’O ASFALTA LO UNITED CON UNA TRIPLETTA SEEDORF GIA’ BRUCIATO? 10

estero

Luigi Sada

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el poker di testa della Premier League frena il Liverpool impattando con l’Aston Villa, vincono invece, in attesa delle sfide di oggi, il City col Cardiff, l’Arsenal col Fulham e il Chelsea con loUnited. Il successo più importante è naturalmente quello conquistato dai Blues di Mourinho sui Reds Devils di Moyes ormai alla canna del gas dopo questa ennesima sconfitta che li relega nell’anonimato del centro classifica. Una situazione che nessuno prevedeva anche dopo l’addio al calcio panchinaro di sir Ferguson. Il Manchester si è beccato tre sberle dai londinesi firmate da Eto’o che a questo punto ben difficilmente lascerà il Chelsea per nuove avventure. Si era parlato del camerumense al Milan, poi di un ritorno all’Inter con uno scambio con Guarin. Ora Eto’o, dopo la tripletta allo United non lo muove più nessuno. Gongola, ovviamente, Mourinho che intravvede il primo posto nella lotta con l’Arsenal che a sua volta sente sempre più la pressione di Cech e compagni. In Francia la sta facendo da padrone il Psg che, col trascorrere delle settimane, gudagna sempre più lunghezze sull’immediato inseguitore, il Monaco di Ranieri. I parigini stendono per 5-0 il Nantes al Parco dei Principi con una doppietta di Ibrahimovic e gol di Cavani, Thiago Motta e

Silva. Il Psg però crolla in Coppa di Francia con il Montpellier mentre passa invece il Monaco. Falcao si infortuna: starà fermo un mese. In Ligue1, i monegaschi fanno i corsari a Tolosa mentre il Lille, terza forza della

che l’Atletico Madrid non vanno oltre il pareggio con il Levante e il Siviglia regalando ad Ancelotti un isperato recupero sulle due di testa che ora si trovano con una sola lunghezza di vantaggio su Ronaldo e compagni. Un’oc-

di Luigi Sada

Samuel Eto’o Ligue 1 crolla a Saint’Etienne sotto i colpi della squadra biancoverde. Respira il Lione che espugna Reims e il Nizza che supera l’Ajaccio collezionando il decimo punto in quattro gare. In Spagna è il momento del Real Madrid. Infatti sia il Barcellona

casione sprecata soprattutto per l’Atletico di Simeone fermato al Calderon dal già citato Siviglia. Al quarto posto l’Atletich Bilbao che lunedì nel posticipo del San Mamet sotto di un gol ha rimontato lo svantaggio piegando il Valladolid per 4-2.

Ancelotti vuole Rooney al Real

alta l’affare con la Juve per Vucinic e a Marotta saltano i nervi. Il montegrino era vicinissimo all’Inter in cambio di Guarin, più un piccolo conguaglio, ma Thohir ha bloccato tutto regalando nuovamente il

ne del colombiano. Marotta, dg della Juve, giustamente non ha digerito la decisione del presidente nerazzurro e ha mandato al diavolo l’Inter concedendo semaforo verde a Vucinic richiesto dall’Arsenal. Per l’ex bomber della Roma i londinesi sono di-

sorriso ai tifosi della Beneamata, imbufaliti fino al midollo dopo aver saputo della cessio-

sposti a scucire dieci milioni con tanti saluti a Thohir. Restando in Inghilterra, i giornali britannici

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Severa Bisceglia

T

BRUTTO PING PONG FRA JUVE E INTER PER VUCINIC mercato

coppa Italia

danno per certo il passaggio di Rooney al Real Madrid a fine campionato mentre per quanto concerne Balotelli il Chelsea non molla la presa offrendo in cambio al Milan, Essien. Nocerino presto firmerà per il West Ham e lo Swansea, prossimo avversario del Napoli in Europa League, rileverà Pizarro dalla Fiorentina. Tornando in Italia il Milan sta stringendo i tempi per il parmense Parolo e per il veronese Romulo seguito con attenzione anche dalla Roma la quale ha messo gli occhi su Pastore il cui rapporto col Psg non sembra più essere idilliaco come la passata stagione. La Juventus è tornata alla carica col Bologna per Diamanti con Iturbe in pole position mentre Hernanes sembra vicino all’Inter che a sua volta girerebbe Alvarez alla Lazio. Da Dortmund, intanto, arrivano richieste al club nerazzurro per Ranocchia da parte del Borussia di Klopp. Infine, mentre da Livorno giunge la conferma della sostituzione di Perotti con Di Carlo sulla panchina labronica, qualcuno sostiene che Allegri andrà ad allenatore il Monaco. Tutto falso perché Allegri dopo il Mondiale diventerà cittì degli azzurri sostituendo Prandelli.

empi duri per il calcio milanese, ma anche la Juventus, fatta eccezione per la rincorsa al solito scudetto, ormai non farebbe neppure più notizia, in tutte le competizioni extra campionato dimostra dei limiti, con ogni probabilità, imputabili ad una condizione psicologica. Fuori dal campionato la Juve non vince. I giallorossi di Garcia sono riusciti ad eliminare in Coppa Italia la Vecchia Signora grazie a una prodezza di Gervinho che ha incendiato lo stadio. Il turn over è costato caro a Conte, che pensava con Storari e compagni di tenere lo stesso in scacco l’avversario colpendolo nel quarto d’ora finale. E’ andata male e ora i bianconeri sono tutti concentrati sul campionato, obbiettivo principale insieme all’Europa League la cui finale si svolgerà proprio allo Juventus Stadium. Tornando al calcio di casa nostra, il Milan, ci dispiace per i tifosi che hanno sperato nella bacchetta magica di Seedorf, è messo veramente male. Una squadra incapace di fare il gioco che, invece, è riuscito benissimo all’Udinese. I rossoneri si giocano in casa, il fattore campo avrebbe dovuto metterli psicologicamente nella condizione di partire con un virtuale gol di vantaggio, probabilmente l’unica porta di accesso all’Europa del prossimo anno. Il Milan è fuori anche dalla Cop-

ALLA JUVENTUS NON RIESCE NEPPURE IL ‘TRIPLETINO’ pa Italia, come l’Inter, e tutte e due clamorosamente eliminate dall’Udinese di Guidolin, squadra in piena crisi in campionato, secondo i media, dopo la sconfitta casalinga di domenica scorsa con la Lazio. Per Seedorf fine di un’illusione, sì perché col Verona, battuto da un rigore realiazzato da Balotelli, qualcuno si era messo già in testa che il Milan fosse guarito dopo tre soli giorni di cura dell’olandese volante. Purtroppo i conti si fanno a mente serena e siccome il Milan di San Siro delle ultime due gare (col Verona e l’Udinese) era lo stesso del match col Sassuolo questi sono i risultati. In pratica, quelli ottenuti da Allegri in questa sua ultima gestione. Con l’Udinese tutto sembrava facile, specialmente dopo il gol iniziale di Balotelli. Invece, il Diavolo, col trascorrere dei minuti, si è sciolto come neve al sole suben-

Clarence Seedorf, già calda la sua panchina

do il forcing dei friulani, concretizzato prima col rigore messo a segno da Muriel, poi con la stoccata finale di Nico Lopez, uno dei tanti assi nella manica di Guidolin. Milan, dunque, a casa con tanto di fardello sulle spalle di Seedorf che sicuramente non si aspettava una figuraccia simile davanti al pubblico di San Siro e consapevole di rischiare la stessa sorte toccata al collega Andrea Stramaccioni. La differenza fra i due tecnici è lampante, l’ex tecnico nerazzurro è arrivato in prima squadra dopo l’esperienza, seppur poca cosa rispetto alla Serie A, acquisita con la Primavera, Seedorf si siede in panchina per la prima volta arrivando direttamente dal calcio giocato e, come se non bastasse, su una piazza come quella milanese, con tutto il rispetto per le altre squadre. L’olandese rischia di bruciarsi, esattamente come Stramaccioni.

Antonio Conte non riesce ad andare oltre lo scudetto, Europa League permettendo


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BERLUSCONI-RENZI ACCORDO STORICO LUCI A SAN SIRO TALVOLTA SPENTE Luigi Sada

Il milanista Salvini alla finestra l’interista La Russa ci prova

lla fine il Cavaliere ce l’ha fatta. L’accordo fra Berlusconi e Renzi si è concretizzato confermando, alla lunga, quanto il nostro giornale aveva ipotizzato e scritto qualche mese fa, in tempi non sospetti. In merito

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e un bel sorrisone di Matteo, che alla Viola ci tiene parecchio. I musi duri, il muro di gomma fra i due, che in passato erano motivo di grande preoccupazione e contrasto, in particolare modo politico, sono stati cancellati con un colpo di spugna regalando a

si sente leggermente spiazzato. Ma siccome il Cavaliere e Renzi non sono gli ultimi arrivati c’è da scommettere che quanto prima il Matteo leghista venga recuperato alla grande insieme al popolo del Carroccio. Probabilmente, pur con tutto il rispetto per Sal-

alla futura stretta di mano fra i due grandi protagonisti della politica e del calcio contemporanea. Se qualcuno pensava al contrario è stato accontentato. Il Cavaliere e il sindaco di Firenze sono due grandi tifosi del soccer e di conseguenza non ci voleva molto immaginare che prima o poi entrambi si sarebbero accordati sintonizzandosi sulla stessa lunghezza d’onda. Non solo po-

Forza Italia e al Pd nuove e interessanti frontiere in prospettiva futura. “Forza Fiorentina”, sembra abbia detto il Cavaliere nel recente faccia a faccia con il simpaticissimo neo segretario pidiessino nella sede storica del Pd. “Forza Milan”, pare abbia ripetuto Renzi a Silvio dopo aver scambiato una strizzatina d’occhio, anche per l’affare Matri, cioè il trasferimento in riva

vini, anche stavolta a risolvere il problema potrebbe essere il calcio, visto che il segretario della Lega fin da bambino tifa Milan. Nel possibile mosaico politico calcistico targato BerlusconiRenzi, oltre a Salvini, potrebbe inserirsi alla lunga pure Ignazio La Russa, interista sfegatato. Col pallone sarà un po’ dura perché contro l’asse Milan-Fiorentina l’Ignazio nerazzurro difficilmen-

litica. Guarda caso, Matri, dopo tanti ping pong con l’Inter e altre squadre, è finito alla Fiorentina con la benedizione del Cavaliere

all’Arno dell’ex juventino. Ma agli italiani, quel che conta, è che l’accordo piaccia. E’ un po’ imbufalita la Lega Nord con Salvini che

te potrà vincere la sua battaglia personale. Ma nella politica, come nel calcio, mai dire mai.

ppartengo alla generazione di quelli che litigavano se dover comprare la “Rosa” o il Corriere dello Sport, l’unica forma di razzismo della mia prima giovinezza; quella che faceva la raccolta Panini di quelle figurine non adesive, del

degli squadroni del nord, della Juventus di Platini, dell’Inter di Altobelli e del Milan di Baresi. Si litigava a scuola, al bar, sui campetti di periferia: era sano tifo sano, al di là del territorio dove si era nati, al di là di ciò che poi scoprimmo bruscamente. Quella volta la contesa per il campionato era tra Napoli (ò Napule, come lo chiamava Vladimiro Caminiti) e l’Ambrosiana Inter, come amava definirla talvolta Gianni Brera. Stagione 1986-87. Ogni lunedì, tra me e Angelo era un subire

Mantova in serie A, di Giacomo Agostini, di Felice Gimondi , di Niki Lauda e, come dice la canzone “e tutto mi sembrava andasse bene…”. Il razzismo, quello vero, l’ho conosciuto di rimando, attraverso gli occhi ed il racconto di un mio amico, tifoso sfegatato dell’Ambrosiana nato a Plasmon, e Sandro Mazzola. Ancora oggi stento a credere che ciò che avvenne quel giorno non sia pura fantasia. Da quando era arrivato Maradona al Napoli, anche noi innamorati dell’azzurro partenopeo eravamo finalmente tornati all’altezza

e celiare a seconda del risultato domenicale. Erano giornate di fuoco, strepiti sfottò terribili. Si era giunti a marzo con un lungo tira e molla tra le due squadre, e la partita di Milano era il clou, la partita della morte. San Siro, 23 marzo 1987, Inter–Napoli: all’86° il boom, la rete dello Zio, al secolo Giuseppe Bergomi, San Siro esplose in un boato che si sentì fino alle porte di casa mia a Caserta; tutto da rifare per il Napoli, campionato riaperto. Eppure per me, nonostante tutto, forse perché abituato come tifoso azzurro a non sperare

giù al nord da Napoli

Fiore Marro

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mai più di tanto, il cruccio non fu quello, ma il pensiero di dovermi sorbire il giorno dopo Angioletto Papa l’interista, davanti al bar a canzonare me e tutti gli altri: mi accingevo già dalla domenica pomeriggio al supplizio, tipo la “Mezzora” di Luciano De Crescenzo. Ma in verità accadde qualcosa di inaspettato. Per tutta la giornata di lunedì si parlò di tutto e di più ma non di Inter–Napoli. Come succede di solito a chi si aspetta di essere molestato e non accade, la reazione fu capirne le motivazioni: provai a capire e mi feci avanti per comprendere, e così fui testimone di una confessione incredibile. - Ho tifato- esordì quello- tutti i novanta minuti per il Napoli; lo scrutavo basito e lui proseguiva: - Sono entrato al Meazza e le prime cose che ho visto sono stati gli striscioni della curva interista, due su tutti mi hanno indignato e fatto incazzare in maniera sproporzionata: il primo recitava “Benvenuti in Italia, ma lavatevi”, l’altro pessimo, pesante, assolutamente schifoso “Come Hitler con gli ebrei così noi con i napoletani”; ed allora addio Spillo, addio Zenga, addio al Trap, addio Inter, altro che Milan l’è un gran Milan. Una gran risata sciolse il magone che si era creato, l’amicizia tra ragazzi è un valore tra i più autentici al mondo. Che insegnamento trassi da questa situazione? Che il razzismo, anche quello leggero, che ruota attorno ad una partita di pallone, non paga e l’identità e l’appartenenza quando umiliata, aggredita o abusata sortisce fuori come la spada nella roccia di Re Artù. “Si vegni senza paura, num ve slongarem la man, tucc el mond a l’è paes a semm d’accord, ma Milan, l’è on gran Milan!” Sicuro che è ancora così?


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MONDAY NIGHT CON VARESE ECCLESTONE NELLA BUFERA basket Beppe Vigani

Milano, derby ad alta tensione

rmani che si bea. Dopo anni di magre e milioni spesi, re Giorgio culla il sogno. Dopo i fasti in Eurolega, soprattutto in casa, le scarpette rosse si avviano a dominare il campionato. La vetta, intanto, è stata conquistata

i varesini che proveranno a fare il sacco ai colleghi più blasonati. La squadra di Frates presenta in cabina di regia Keydren Clark. L’uomo di Tuscaloosa è un giocatore a 360°, con una mano morbidissima, capace in questo campionato di tirare con il 50% da due e oltre il 41% da tre, oltre

dolcissime (56.9% da due, 38.4% da tre), il lungo marchigiano è anche uno che si fa valere sotto le plance (4.7 rimbalzi di media), anche se sembra attraversare una stagione non proprio esemplare, complice anche l’assetto della squadra. Il centro di Frates è Franklin Hassell. Non altissimo,

e lunedì c’è il derby per antonomasia con Varese. La squadra di Fabrizio Frates sembra si stia mettendo in carreggiata (vittoria con Reggio Emilia), anche se la compagine di Luca Banchi appare di un altro livello. L’EA7, infatti, domenica scorsa ha asfaltato la capolista Brindisi (83-65) senza soverchie difficoltà. Un match che, sin da subito, è sembrato una pura formalità per i milanesi. Domani a PalaWhirlpool sarà sicuramente un’altra musica, con

che smazzare assist e catturare rimbalzi. Buona visione di gioco, può essere decisivo. La guardia è Adrian Banks: tiro mortifero da due (57.9%) e da tre (53.3%). E’ un po’ incostante, ma se trova la serata sono dolori per chiunque. Ebi Ere è l’ala piccola di Varese, che alla bisogna riesce anche a giocare come guardia. Tira meglio da tre (44.7%) che da due (41.7%), ma è anche un ottimo rimbalzista (4.6 a partita). L’ala grande è Achille Polonara. Mani

riesce a farsi rispettare sotto i tabelloni, catturando 6.7 rimbalzi a gara, realizza più di 10 punti a partita e a una buona percentuale da sotto con il 60.3%, anche se non sono certi i movimenti nell’area pitturata che lo rendono temibile. Da non sottovalutare la panchina composta dal play Andrea De Nicolao, dall’ala-centro Marko Scekic e la guardia-ala Dusan Sakota che riescono a essere protagonisti nei momenti topici del match.

A

moto Marjlja Bisceglia

Debora Cheli

S

embrava che niente potesse spodestare il numero uno del Circus, nemmeno l’età, ormai avanzata, poneva limiti all’arzillo ottantatrenne Bernie Ecclestone. Poi giovedi 16 gennaio è arrivata la notizia del rinvio a giudizio e l’avvio di un processo in Germania a suo carico, che dovrebbe iniziare a fine aprile, per corruzione ed istigazione alla frode nei confronti di un ex banchiere tedesco. Il miliardario britannico rischierebbe una pena di 10 anni. L’azione penale si è resa infatti necessaria dopo le accuse di Gerhard Gribkowsky, il quale avrebbe ricevuto una cospicua somma di denaro (35 milioni di euro) da Ecclestone. L’affair vede la luce nel 2006 e riguarda la vendita dei diritti della categoria regina dei motori, dalla banca tedesca Bayern LB al fondo d’investimenti britannico CVC, transazione che all’epoca era affidata proprio a Gribkowsky. La somma che CVC ha versato all’istituto di credito bavarese si aggira sugli 839 milioni di dollari, ma nel conto finale man-

LA YAMAHA PRESENTA LA NUOVA M1

C

’è molta attesa per il motomondiale 2014, è quasi tutto pronto, fervono gli ultimi preparativi e le messe a punto delle moto. La Yamaha ha presentato a Giacarta, Indonesia, la moto per la stagione di MotoGp 2014 rimasta pressoché invariata nei colori. I due piloti della scuderia giapponese, lo spagnolo Jorge Lorenzo, campione del mondo nel 2010 e nel 2012, e il nostro connazionale Valentino Rossi, non vedono l’ora di ricominciare a correre. Il Dottore ha le idee chiare e non ha mai abbassato il livello di attenzione, neppure le

formula 1

la nuova Yamaha M1 2014 di Valentino Rossi ambizioni dopo 13 stagioni in sella nella classe regina, questa sarà la quattordicesima. Il prossimo mondiale vuole correrlo da

protagonista: “Saremo più competitivi dell’anno scorso, il mio obiettivo è quello di puntare al podio in ogni gara. Questa sta-

gione e’ molto importante per me. Le aspettative per la prossima stagione sono molto elevate. Il mio obiettivo e’ cercare di fare meglio dell’anno scorso, essere più competitivi e lottare per il podio ogni fine settimana”. Il campione di Tavullia ha cambiato il suo capo tecnico affidandosi a Silvano Galbusera in sostituzione di Jeremy Burgess. I primi test sono previsti a Sepag in Malesia nel prossimo febbraio. La Federazione Internazionale di Motociclismo ha rilasciato la lista ulteriormente aggiornata della classe MotoGP per la stagione 2014: la Paul Bird Motorsport affiancherà Broc Parkes a Michael Laverty, mentre Leon

Il patron della F1 nei guai per corruzione

cherebbe un’importante quantità di denaro che sarebbe finita nelle tasche dell’allora direttore della banca tedesca. Per giustificare una tale cifra, Gribkowsky ha dichiarato ai giudici del tribunale di Monaco di Baviera che si tratterebbe di una tangente pagatagli da Ecclestone per agevolare l’operazione. La giustizia tedesca ha già condannato l’ex dirigente a 8 anni e mezzo di reclusione, ora toccherà a Bernie dimostrare la propria innocenza. Per tutta risposta, il patron ha immediatamente rassegnato le dimissioni dal consiglio di amministrazione della Delta Topco, la holding che gestisce il Circus. Subito dopo la diffusione della notizia si era riunito il board della società, alla presenza della CVC quale azionista di maggioranza e di altri protagonisti come il Presidente della Ferrari Luca Cordero di Montezemolo. Nel meeting è stato precisato un ridimensionamento di Ecclestone sul piano economico e nella gestione dei contratti, ma non la sua esclusione dalla governance della Formula 1. Non si tratta quindi di un cam-

biamento radicale, ma è palese l’inizio di un periodo di transizione che porterà all’inevitabile uscita di scena dell’eclettico Bernie. Non è affatto la prima volta che il magnate inglese si trova al centro di scandali finanziari. Già nel novembre scorso, Ecclestone aveva confessato all’Alta Corte di Londra di aver pagato almeno 10 milioni di dollari a diverse scuderie per convincerle a firmare il Patto della Concordia nel lontano 1998, attraverso il quale si imponevano nuove regole e rapporti commerciali fra i team partecipanti al campionato, la FIA e la società che gestiva i ricavi all’interno della massima categoria automobilistica. Un accordo che non piaceva ad alcune squadre, tanto da spingere il patron ad elargire ricche tangenti ai team principal per chiudere il contratto in tutta fretta ed assicurarsi introiti milionari per gli anni a venire. Fra i nomi dei direttori sportivi coinvolti spiccano quelli di Alain Prost, Eddie Jordan e Tom Walkinshaw (Arrow), all’epoca responsabili dei rispettivi team.

Camier passa dalla Superbike allo Iodaracing Project accanto a Danilo Petrucci. La Ducati, invece, ha iscritto nella classe Factory Andrea Dovizioso, Cal Crutchlow e Andrea Iannone (in forza al Pramac Racing), mentre

Yonny Hernandez è iscritto con la Ducati Desmosedici GP13 Open, sempre del Pramac Racing. Confermati i numeri 93 per Marquez, 99 per Lorenzo, il 46 di Valentino Rossi e il numero 26 di Dani Pedrosa.

la Yamaha M1 2014 di Jorge Lorenzo


SEI NAZIONI, COUNT DOWN! CROSS PER TUTTI 2014 domenica 26 gennaio 2014

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ercoledì scorso a Londra, giovedì a Roma, ad una settimana dal calcio d’inizio, il Torneo delle Sei Nazioni si è presentato alla stampa e al grande pubblico. Sarà un torneo che guarda al futuro, alla Coppa del Mondo del 2015 che sarà ospitata dall’Inghilterra. Le nazioni del vecchio continente hanno questo torneo per scegliere gli uomini che nel prossimo anno prepareranno la sfida alla Coppa del Mondo. Inserimenti dell’ultima ora, per quanto sempre possibili, sono in genere sconsigliabili e ai mondiali bisogna andarci con giocatori che hanno già dimostrato di poter maneggiare la pressione e ritmi di un torneo così feroce. L’Italia guarda e sperimenta a sua volta, un po’ per necessità, un po’ perché la vecchia guardia ha ancora la grinta sufficiente, per lasciare i giovani in lista d’attesa. Il nostro capitano Sergio Parisse, che ha tagliato a novembre il traguardo delle 100 partite in Nazionale, non nasconde le difficoltà: “Per noi è sempre un torneo molto duro. Quest’anno ancora di più, perché abbiamo tre partite in trasferta e soltanto due in casa. Noi stiamo cercando ancora di migliorare come squadra e a ogni partita vogliamo dimostrarlo”. Dopo il torneo dello scorso anno, la Nazionale italiana, ha alzato l’asticella delle aspettative. Il quarto

volo Gustavo Vitali

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l prossimo 8 febbraio a Bassano del Grappa (Vicenza), presso la sala convegni Alp Station, si terrà un importante incontro per gli appassionati di volo libero, il volo che si pratica in parapendio e deltaplano. Ospite dell’appuntamento, organizzato dall’Aero Club Montegrappa in collaborazione con Alp Station Bassano, è l’alto atesino Peter Gebhard che lo scorso anno ha partecipato con ottimi risultati alla sesta edizione della Red Bull X-Alps, una maratona in parapendio lungo l’arco alpino, da Salisburgo in Austria fino a Montecarlo, 1031 chilometri percorsi volando con questi mezzi privi di motore oppure a piedi. A partire dalle ore 19, Gebhard, con l’aiuto di foto e video spettacolari, racconterà la sua esperienza, gli allenamenti, le strategie e le tante difficoltà

Sabato prossimo l’Italia È esordirà contro il Galles

posto del 2013, è il nuovo obiettivo da superare, magari scuotendo il mondo a Cerdiff, dove tutto è stato creato per il rugby vincente e il capitano Sam Warburton, che sta recuperando da un infortunio, vorrebbe guidare la squadra al terzo successo consecutivo nel torneo: “Giocherò il mio quinto Sei Nazioni ed è un torneo che amo. Si gioca in stadi fantastici, con grandi giocatori e un’atmosfera straordinaria. War-

scovery è all’esordio nel mondo dello sport, ma ha puntato sull’esperienza dei telecronisti ex Skysport Antonio Raimondi e Vittorio Munari: “E’ un bella sfida - afferma Raimondi - che cercheremo di vincere attraverso competenza, autorevolezza e innovazione. Abbiamo una bella squadra fatta di rugbisti che sanno raccontare la loro passione. Paul Griffen, azzurro nato in Nuova Zelanda, sarà il

ren Gatland (il ct del Galles ndr) ha creato un ambiente fantastico e noi tutti siamo concentrati sul provare a vincere il torneo”. La novità per il nostro rugby è il ritorno del Torneo delle Sei Nazioni nella televisione in chiaro. DMAX (canale 52 del digitale terrestre) infatti si è aggiudicato i diritti e trasmetterà in esclusiva tutte le quindici partite del torneo. Il canale del gruppo Di-

commentatore tecnico in studio. Daniele Piervincenzi aggiunge la sua esperienza di rugbista alla professionalità di giornalista alla guida di Rugby Social Club. Lo Chef Rubio, nazionale a livello giovanile, lascerà un segno (unto e bisunto). Racconteremo il rugby senza giacca e cravatta, pronti a mettere le mani nel fango e a consumare le scarpe per racconta Toni Morandi

incontrate. Sarà coadiuvato dagli assistenti che hanno fatto parte del suo team, Heidi Insam e Gerald Demetz. Nel frattempo 18 piloti italiani sono impegnati nella finale della Coppa del Mondo di parapendio che si sta disputando a Governador Valadares, città sulle sponde del Rio Doce nello stato del Minas Gerais in Brasile. Tra essi gli attuali detentori del titolo, Nicole Fedele di Gemona del Friuli ed Aaron Durogati di Merano. La località è nota in tutto il mondo per le ottime condizioni aerologiche favorevoli alla pratica del volo libero. Governador Valadares offre un decollo in località Ibituruna, una montagna isolata alta 1120 metri con un dislivello di quasi 1000 metri sulla pianura. Tutto intorno un panorama collinare, tipicamente tropicale, con una vegetazione rigogliosa e pochissima civiltà. L’area di volo offre una

vasta scelta di percorsi che fino ad oggi si sono attestati tra i 70 e gli 80 chilometri o poco più. Le gare di parapendio assomigliano alle regate veliche: i piloti dal decollo devono toccare punti salienti del territorio e confermare l’aggiramento tramite il GPS in dotazione prima di raggiungere l’atterraggio. Vince chi impiega meno tempo. La manifestazione si giocherà su dieci prove, tempo permettendo, e si chiuderà il prossimo 25 gennaio. Al momento, dopo quattro manches convalidate, l’Italia è seconda nella classifica per nazioni dietro la Francia; nell’individuale l’alto atesino Joachim Oberhauser è secondo dietro lo svizzero Stefan Wyss, quato il trentino Luca Donini. Si difende bene Nicole Fedele, terza nella classifica femminile. Attardato Aaron Durogati al 25° posto su 119 piloti presenti in rappresentanza di 25 nazioni.

COPPA DEL MONDO DI PARAPENDIO

di Chiara Franzetti

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PIU’ FORTI DEL FANGO E DELLA PIOGGIA

un cross nel vero senso della parola quello andato in scena domenica scorsa a Cesano Maderno, seconda tappa del Cross per Tutti 2014 valida come Prima Prova CDS Lombardia. Fango, freddo e pioggia hanno accompagnato la giornata ma, come più volte ricordato dalle voci squillanti della nostra Ros e del mitico Gianni, “più forti del fango, più forti della pioggia” è il motto fatto proprio dagli oltre 2000 iscritti. I primi a correre sul terreno argilloso delle Groane sono gli uomini delle categorie Master. È Franco Togni del Runners Bergamo ad

Cinisello; terza piazza nella categoria SM65 per Giuseppe Faè del GS Montestella. E veniamo agli SM70 dove è Aldo Borghesi/ Azzurra Garbagnate ad assicurarsi la prima posizione battendo Nunzio Davanzo dell’Atletica Cinisello e Adolfo Di Rocco dell’Ondaverde Athletic Team. Chiudono la prima gara i ragazzotti della categoria SM75: schiacciante vittoria di Remo Andreolli dell’Atletica Cinisello che si impone su Oscar Iacoboni/EuroAtletica 2002 e Pietro

turno delle donne: graziate dalla pioggia, sono le Senior a dare il via alle gare. Prima assoluta sul traguardo è Paola Felletti/Road Runners Club Milano - 16’45’’ il suo tempo, che batte Valentina Pelosi/EuroAtletica 2002 e Alessandra Cagliani/Atleticrals2 nella categoria SF40. Isabella Labonia e Roberta Locatelli del Runners Bergamo si aggiudicano rispettivamente la prima e la seconda piazza tra le SF35 - terza è Cinzia Lischetti/GSMarathon Max. Salendo di categoria, tro-

assicurarsi la prima vittoria del giorno in 22’53’’; dietro di lui per gli SM50, Massimo Martelli/ Atleticrals2 (23’23’’) e Pietro Antonio Pastore del Road Runners Club Milano (24’30’’). Tamoni Daniele dell’Atletica Cinisello si aggiudica la piazza d’onore in 25’53’’ tra gli SM55 - completano il podio Martino Palmieri/EuroAtletica 2002 e Zeffiro Pesce/GS Marathon Max. Netta vittoria di Giuseppe Moretti dell’Azzurra Garbagnate davanti a Daniele Montagna dell’Uss Vittore Olona 1906 e Giuliano Villani dell’Atletica Cinisello per gli SM60. Solo pochi secondi separano invece Andrea Nozza/GS Avis Treviglio da Silvio Omodeo dell’Atletica

Ferrari/Road Runners Club Milano. La seconda gara di giornata va a chiudere il gruppo degli atleti master: Fabrizio Rosson e Roberto Sanavio dell’Atletica Cinisello con Giuliano Nerucci di EuroAtletica 2002 si aggiudicano le prime tre piazze della categoria SM35. Vince la divisione SM40 Mauro Pifferi davanti al compagno di squadra Claudio Manzoni; dopo i due atleti del Runners Bergamo, arriva Marco Frigerio del Road Runners Club Milano. È invece Deiss Jezm del Runners Bergamo ad imporsi sul compagno di squadra Giovanni Moretti nella divisione SM45; a chiudere il podio, Luigi Solvi dell’Atletica Cinisello. È poi il

viamo sul podio Roberta Ghezzi/ PBM Bovisio Masciago davanti ad Antonia Papalia dell’Atletica Cinisello e ad Alessandra Negri dei padroni di casa dell’Atletica Cesano Maderno. Tra le SF50 si impone Elena Giovanna Fustella/Atletica Lecco su Giusy Verga e Tarcisia Colombo dell’Azzurra Garbagnate. Gabriella Maggioni della Polisportiva Cernuschese batte Gianna Rigamonti/ASD Marciacaratese e Patrizia Cortelezzi/PBM Bovisio Masciago - categoria SF55. Per finire, Lidia Ravera del Circolo Amatori Podisti vince come SF60; Osanna Rastelli e Maria Pia Ribolsi dell’Atletica Cinisello sono le dominatrici tra le SF65.


UNA CASCATA DI RITMO VERTIGINOSO domenica 26 gennaio 2014

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musica Riccardo Sada

Shakira e Rihanna insieme Ana Tijoux e le memorie del ‘77 Sigla di una delle serie tivù più seguite, ovvero “Breaking Bad”. Thom Yorke, leader dei Radiohead, ha segnalato “1977” tra le migliori canzoni dell’anno. Il suo primo album da solista, “1977”, è nominato ai Grammy e ai Latin Grammy. Lei è Ana “Anita” Tijoux, cantautrice e cantante rap franco-cilena, nata nel ‘77 in Francia, a Lille, e figlia di genitori cileni esiliati politici in Francia durante la dittatura di Augusto Pinochet. Dopo il golpe cileno del 1973, quando Pinochet prese il potere con la forza deponendo il presidente eletto dal popolo, Salvador Allende, la famiglia di Ana fuggì via. Ana tornò in Cile solo dopo il 1993, con il ritorno del governo democratico. La sua storia sta nelle sue canzoni. In Italia su Ego

“Can’t Remember To Forget You” è il nuovo singolo di Shakira e Rihanna, due delle cantanti internazionali più amate dal pubblico a livello mondiale. La canzone è stata inserita nel nuovo album di Shakira in uscita il 25 marzo 2014.”Can’t Remember To Forget You” è stata scritta dall’artista colombiana in collaborazione con Rihanna, John Hill, Tom Hull, Daniel Ledinsky ed Erik Hassle ed è prodotta con John Hill e Kid Harpoon. Shakira sta ultimando la registrazione del suo nuovo album che vede coinvolte alcune prestigiose figure. Nel corso della sua carriera musicale, la cantante ha venduto oltre 60 milioni di copie in tutto il mondo e vinto numerosissimi premi.

Nada cambia il titolo al prossimo singolo In uscita per Santeria a marzo attraverso la distribuzione Audioglobe, “L’Ultima Festa”

lavoro contiene la sua elegante ed energica anima punk che dà vita ad un pop colto e graffiante

musicisti fra i più apprezzati nel panorama indipendente italiano (già con Afterhours, Baustelle,

sarà il primo singolo singolo estratto dall’ultimo e nuovo album di Nada Malanima, “Occupo Poco Spazio”. Questo

che sicuramente lascerà il segno nell’ascoltatore. “L’ultima Festa” è stato suonato in presa diretta da una piccola orchestra di

Le luci della centrale elettrica, Calibro 35) magistralmente diretta da Enrico Gabrielli.

Neo vincitore dei “Brits Critics’ Choice Award” (premio assegnato annualmente dai critici inglesi che decreta la più grande promessa per l’anno a venire e vinto in passato da artisti come Adele, Florence And The Machine, Ellie Goulding, Jessie J, Emeli Sandé), Sam Smith presenta il suo singolo di debutto “Money On My Mind”, accompagnato da un video disponibile su Vevo che in soli due giorni ha già superato le 40 mila views. Il pezzo anticipa la pubblicazione dell’album di debutto previsto per il 26 maggio, “In The Lonely Hour”. Nato il 19 maggio del ‘92 a Bishop’s

Stortford, in Inghilterra, si è fatto conoscere in questi mesi grazie a

“Latch” dei Disclosure e “La la la” di Naughty Boy.

E ora riflettori su Sam Smith

Nuovo singolo per Enrique Iglesias È in rotazione radiofonica da giorni “I’m a Freak”, il nuovo singolo inedito dell’artista internazionale multiplatino Enrique Iglesias con la partecipazione di Pitbull. Il brano, pubblicato in tutto il mondo e disponibile anche negli store digitali italiani, anticipa l’uscita del nuovo album di Enrique previsto per quest’anno che rompe il silenzio discografico durato tre anni (parliamo di “Euphoria” del 2010). Enrique Iglesias ha inciso il suo primo album dal titolo omonimo nel 1995 e ad oggi ha all’attivo 9 album e due raccolte che gli hanno valso una lunga serie di premi e certificazioni a partire dal Grammy come migliore artista Latino, numerosi Billboard Award, Latin Grammy, Ascap e altri ancora.


domenica 26 gennaio 2014

arte

di Marby

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l grande scultore francese spiega così il rapporto tra l’artista e la natura dei fiori. La Galleria Barbara Frigerio presenta attraverso le opere di un pittore, Carlo Ferrari, e un fotografo, Vittorio Gui, il meraviglioso mondo dei fiori. Il titolo della mostra

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IL RICHIAMO DEI FIORI “L’artista è il confidente della natura, i fiori dialogano con lui attraverso la graziosa piega dei loro steli e le sfumature armoniosamente tinte dei loro petali”, sosteneva Auguste Rodin “Les fleurs. Luxe, calme et volupté” ci introduce nel mondo

floreale attraverso l’opera dei due autori nelle forme più sinuose e spettacolari dei semplici fiori che sono ritratti con una luce caravaggesca e un taglio ravvicinato che analizza e ne mette in risalto la forma. Gli autori alternano le foto e i dipinti in modo originale e ci ricordano come da sempre pittura e fotografia abbiano cercato fin dall’ottocento di rincorrersi a vicenda e come la stessa fotografia sia stata un supporto indispensabile per la pittura di narrazione storica, naturalistica e impressionista. Le opere

si differenziano non solo nella tecnica, l’una fotografica e l’altra pittorica, ma anche nel modo di ritrarre i soggetti. Carlo Ferrari, li dipinge in modo iperrealistico e scenografico e in alcuni casi li rende astratti, mentre Vittori Gui preferisce fotografarli per coglierne la forma delicata puntando l’obiettivo su petali e corolle per scoprirne il linguaggio più rarefatto ed effimero. I fiori comunicano attraverso forma e colore il loro significato simbolico profondo tanto che da sempre artisti famosi fin dall’antichità, nel Medioevo e nel Rinascimento attribuirono ai fiori spesso significati morali. Tuttavia è con l’Ottocento che l’interesse per il linguaggio dei fiori assume il massimo sviluppo, legato alla comunicazione dei sentimenti. Si diffuse in quel secolo un’editoria specializzata nella stampa dei flower books, libri elegantemente illustrati con incisioni e litografie. Da sempre artisti famosi come Monet e Renoir colsero la meraviglia e la magia dei fiori e li dipinsero alla maniera impressionista, poi Van Gogh con il suo stile espressivo e più tardi anche l’artista statunitense, Georgia O’Keeffe, moglie del grande fotograto Alfred Stiegliz, apprezzò così tanto i fiori che dopo un viaggio in Messico lì onorò e li rappresentò in grandi tele. Ogni fiore è un messaggio e sa raggiungere la nostra spiritualità. Per questo è bene ammirarli e regalarli. Info: Barbara Frigerio Contemporary art Via dell’Orso 12 Milano Da martedì a sabato 10.00/13.00 16.00/19.30

Ruta: “Trap un super’’ Luca De Franco

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aria Teresa Ruta è il simbolo del giornalismo sportivo al femminile. Programmi come “Caccia al 13” e “La domenica sportiva” l’hanno consacrata regina del piccolo schermo dandole grande popolarità e facendole vincere cinque Telegatti. In seguito ha lavorato in trasmissioni di altro genere, ma ha sempre continuato a seguire il calcio e gli altri sport anche quelli considerati “minori”. Una definizione che lei non condivide avendo praticato agonisticamente diverse specialità dell’atletica. Lasciamo che sia lei a parlarne. Illustri la sua attività agonistica. “Ho gareggiato dal 1973 al 1980 per il Cus Torino e la Fiat. I risultati migliori li ho raggiunti nel lancio del peso conquistando la medaglia d’oro ai Giochi della Gioventù del 1977 lanciando una sfera di quattro chili a 9,27 metri. Inoltre, ho vinto la medaglia d’ar-

La presentatrice è stata una delle prime donne a parlare di calcio gento nei 1.500 metri e quella di bronzo negli 800 metri.” Nella sua carriera di giornalista, hai incontrato moltissimi grandi personaggi del calcio. Chi ti ha maggiormente impressionato? “Giovanni Trapattoni. L’ho conosciuto quando allenava la Juventus, nel 1983. Collaboravo con Tuttosport e cercavo di seguire la Juventus. Dico ‘cercavo’ perché a quei tempi le donne non erano bene accette nei campi di allenamento. Ad occuparsi di giornalismo sportivo erano quasi esclusivamente gli uomini. Il Trap aveva una mentalità più aperta e mi fece assistere agli allenamenti, parlare con i giocatori e con le loro mogli. Dissi alla moglie di Paolo Rossi che il marito avrebbe avuto una pagina intera su Tuttosport se lo avesse convinto a concedermi un’intervista e così fu. In seguito, intervistai Zibì Boniek, Michel Platini e tanti altri. Nel 1988, il Trap era ospite della Domenica Sportiva, lavoravo li da due anni e avevo un ruolo importante, ma secondario rispetto a quello del conduttore

Sandro Ciotti e del moviolista Carlo Sassi. Trapattoni esordì dicendo che mi apprezzava perché anni prima mi aveva vista stare ore al campo di allenamento della Juve e lavorare senza sosta. Gli piacevano la mia grinta e la mia competenza. In studio rimasero tutti a bocca aperta.” Boniek e Platini erano disponibili alle interviste? “Si, ma erano due tipi caratterialmente diversi. Boniek era molto scherzoso e diceva quello che pensava, anche se a qualcuno poteva non piacere. Platini era molto più diplomatico: parlava poco e faceva molta attenzione alle parole che usava. Oggi intervistare campioni di

quel calibro è molto più complicato perché giocando ogni tre giorni viaggiano molto e perché la società affianca loro l’addetto stampa (che li stoppa se dicono qualcosa di inappropriato)”. Chi vincerà il campionato? “E’ facile pronosticare la Juve: ha un gioco preciso, perfetto, efficiente e campioni come Pogba in grado di segnare gol spettacolari. Non è un gioco divertente come quello della Roma di Liedholm o dell’Inter del Trap, ma funziona”. Di cosa ti occupi in questo momento? “A Luino ho aperto la prima Fiaboteca d’Italia, una biblioteca gratuita di soli libri di favole.”


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