N 5 2015 inter sampdoria

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mercoledì 21 gennaio 2015

Anno 5 n° 5

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NON PIÙ SORPRESE IN SERBO INTER SAMPDORIA

COPIA OMAGGIO


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a Coppa Italia torna di nuovo al “Giuseppe Meazza”, ma questa volta sarà l’Inter a cercare di guadagnarsi i quarti di finale. Di fronte la terza forza del campionato, la Sampdoria. Un match di cartello che potrebbe “rubare” energie importanti per i match in campionato, giunto alla prima di ritorno. Tra le due squadre vi sono sette punti di differenza in campionato, anche se i nerazzurri non hanno ancora perso le speranze per un ingresso in Champions. Gli uomini di Mancini hanno perso una grande occasione sabato scorso a Empoli, ma il gioco è stato troppo deludente per meritare un risultato diverso dallo 0-0. Lo stesso tecnico interista, infatti, ha ammesso di avere fatto un ‘’passo indietro”, in ottica terzo posto. Contrastante prestazione di Podolski, sostituito, e di Shaquiri, entrambi fuori condizione. L’Empoli è una squadra che disturba molto il gioco degli avversari, ne prova il fatto che al “Castellani” tutti hanno sudato le proverbiali sette camicie. L’undici

nerazzurro di Mancini, rispetto a quello di Mazzarri, ha più personalità, ha più determinazione e più gioco, ma sono dettagli che non bastano. Manca sempre la convinzione dei più bravi: D’Ambrosio si propone bene, ma quando c’è da calciare sono dolori di pancia, Ranocchia appare spesso odiare la tranquillità, Juan Jesus è lontano dall’essere fenomeno e a centrocampo non tutti sanno cosa devono fare. Se poi aggiungiamo che Palacio non è più quello dello scorso anno ecco che il cerchio si chiude. Ma il Mancio fa bene a insistere e a volgere gli occhi verso il futuro prossimo: Kovacic è cresciuto, Shaquiri è un investimento, Bonazzoli (classe ’97) ha già esordito in Serie A ed è continuamente monitorato, senza contare altri giocatori in giro per l’Italia (Duncan su tutti) che potrebbero rientrare. La Coppa Italia è comunque un lasciapassare per l’Europa League e poi a vincerla si fa la stessa fatica che a perderla. Scritto questo, l’Inter non arriverà terza alla fine di questo torneo, a meno di miracoli. Ma come diceva Oscar Wilde: ‘’Non credo ai miracoli, ne ho visti troppi”.

A EMPOLI ANCORA DELUSIONE

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ono sempre più deluso per questa Inter che non riesce decollare. Anche a Empoli non abbiamo fatto un tiro in porta rischiando parecchio la sconfitta. Ragazzi, se guardiamo la classifica c’è da mettersi le mani nei capelli. Siamo al giro di boa e siamo sotto di venti punti dalla Juventus. Mi sembrano un po’ troppi. L’unica consolazione, si fa per dire, è che siamo in compagnia dei cugini in questa disgraziatissima posizione di centro classifica. Pensare di arrivare in zona Cjampions, pur con tutto l’ottimismo che può circondare lo staff nerazzurro, penso sia una utopia centrare questo obiettivo. Lo stesso discorso, ovviamente, penso lo facciano anche al Milan dato che i loro punti sono gli stessi dei

STADIO

nostri. Dando uno sguardo al programma di oggi di Coppa Italia direi, visto che è l’unica strada valida e bisogna battere assolutamente la Sampdoria. Non sarà facile anche se ci siamo già riusciti in campionato sudando mille camice

MEAZZA

grazie al rigore trasformato da Icardi. Mi consolo un po’, tornando al campionato, per il pareggio di Empoli visto che ieri sera la Roma per aver ragione dei toscani ha dovuto ricorrere ai tempi supplementari col rigore messo a segno da De Rossi. Tornando ai nostri cugini non è da loro sicuramente perdere due partite casalinghe col Sassuolo e l’Atalanta, il che deve

aver fatto imbufalire, oltre a Inzaghi, il previdentissimo Berlusconi che proprio alla vigilia della partita con i bergamaschi aveva lanciato proclami di vittoria che avrebbero dovuto rilanciare il Milan verso i piani alti della classifica.

ORE 21.00

Roberto Mancini

Sinisa Mihajlovic

INTER (4-2-3-1)

Arbitro: Paolo

Carrixo Campagnaro, Andreolli, Jesus, D’Ambrosio; Medel, Kuzmanovic; Shaqiri, Kovacic, Podolski; Icardi

Tagliavento di Terni

SAMPDORIA (4-3-1-2)

Viviano De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Cacciatore; Duncan, Palombo, Obiang; Soriano; Eder, Bergessio


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LE DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA la partita

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e due facce della medaglia. Al Castellani l’Inter ha sì conseguito ill quinto risultato utile consecutivo ma ha lasciato sul campo ancora punti utili a raggiungere la zona Europa in classifica. I nerazzurri contro l’Empoli hanno raccolto il sesto pareggio nelle ultime sette giornate sperperando almeno dieci dei 12 punti abbandonati. L’altra faccia dice che almeno altri sei meritava di lasciare per strada e portati a casa solo grazie al muro che porta il nome di Handanovic. La benamata ama fare come il gambero, due passi in avanti, buona prestazione all’Olimpico contro il Torino e a San Siro contro il Genoa,e uno indietro. Parlare di zona Champions è ormai una utopia e, questa Inter, non riuscirà a qualificarsi neppure per l’Europa League. Diventa, quindi, fondamentale per la banda Mancini non perdere il treno della Coppa Italia, se non riesci ad entrare dall’ingresso principale ha il dovere di provarci almeno da quella di servizio. La Sampdoria è una delle tre sorprese, con Sinisa Mihajlovic alla guida non avrebbe dovuto neppure

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’Inter e la Sampdoria potrebbero regalare un pareggio nella sfida di questa sera a San Siro. Con nulla di fatto si andreb-

Joseph Alfred Duncan

essere tale, di questo campionato. Domenica scorsa ha fatto del Parma un sol boccone, anzi due. Non bisogna dimenticare che l’Inter mazzarriana a Parma ha perso malamente. E’ vero che questa Inter è lontana già anni luce da quella di Mazzarri, ma è altrettanto vero che Mancini riesce a fatica a far comprendere ai suoi qual’è la testa e quale la coda. I blucerchiati sanno scendere in campo con la giusta mentalità, aiutati da una buona dose di cini-

Ancora assente ingiustificato Pablo Osvaldo

Il ritorno di Juan Jesus, ancora fuori in campionato

Il rigore trasmormato da Icardi

be logicamente ai tempi supplementari e magari ai rigori dove i nerazzurri individualmente sono leggermente superiori con i

fucilieri di Mancini. L’Inter, reduce dal deludente pareggio esterno con l’Empoli, non ha sicuramente il morale altissimo, mentre i blu cerchiati arrivano dal con-

zialità di rendimento dei singoli giocatori, i padroni di casa sono maggiormente stimolati con 5,96 contro 5,92 della compagine genovese. Dal punto di vista fisico invece i liguri risultano più tonici e più resistenti alla fatica 6,10 contro 5,90 dei nerazzurri. Parità assoluta sul fronte delle energie intellettive con 5,97 (non

fortante successo di Parma che li proietta sempre più in alto in classifica in corsa per il terzo posto. L’analisi dei bioritmi, che esprimono la potenzialità Fisica, la partecipazione Emotiva e la rapidità delle Intuizioni di gioco dei singoli giocatori mette in evidenza uno stato di benessere psicofisico quasi uguale delle due squadre con 5,96 per l’Inter e di 5,98 per la Sampdoria. Nello specifico delle poten-

certamente esaltante). Attenzione però alla capacità di Intuizione di alcuni giocatori sampdoriani che risultano più perspicaci nelle risoluzioni di gioco. Interessanti sono le condizioni di salute psicofisica di Eder, Ducan, Cacciatore, Romagnoli e Bergessio da una parte e di Handanovic, Vidic, Guarin, Palacio, Podolski e Icardi da parte interista. Tengo sempre a precisare che la scienza dei

bioritmi Enzo Occhiuto

smo e voglia di continuare a stupire facendo sempre meglio. Se l’Inter al Meazza questa sera mette in campo lo stesso carattere visto contro l’Empoli e la stessa assenza di gioco, il “problema” Coppa Italia è già risolto per Ranocchia e compagni. L’ottavo di finale del torneo pone l’Inter ancora sul banco di prova. Gara secca, chi ha la meglio passa diretta ai quarti a sfidare la vincente di NapoliUdinese. Mancini è alla ricerca di continuità dopo i timidi miglioramenti sul piano del gioco. Il Meazza spera di andare oltre la delusione di Empoli e che

la squadra possa iniziare a recuperare in campionato i sette punti che la separano dal terzo posto e dall’obiettivo stagionale. Misteriosamente ancora fuori Osvaldo, Podolski dovrebbe avere la meglio su Hernanes e la difesa vede il ritorno di Juan Jesus, ancora squalificato in campionato. A centrocampo Medel proverà a far girare la palla in compagnia di Kovacic. Quella di oggi è una partita insidiosa e per nulla facile, Soriano e, soprattutto, Bergessio potrebbero abbandonare il Meazza lasciando un bel pacco ricordo all’ex doriano mister Mancini.

bioritmi studia solamente la predisposizione ad agire e comportarsi in un certo modo piuttosto che un altro. Non tiene quindi conto di tutti gli altri im-

previsti del gioco come le condizioni ambientali, il terreno di gioco e soprattutto degli errori arbitrali. Al campo la parola finale.

PAREGGIO ANNUNCIATO

Nemanja Vidić


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L’esultanza di Roberto Mancini con Gianluca Vialli

Luigi Rubino

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poco più di un mese e mezzo dalla vittoriosa gara di campionato del 28 ottobre 2014, (1-0 rigore trasformato da Icardi), l’Inter torna a sfidare, questa volta negli ottavi di Coppa Italia, la Sampdoria. Per i nerazzurri, dopo la deludente prova di Empoli, c’è bisogno di alzare la testa e battere assolutamente gli avversari per dare subito una svolta positiva ad una stagione quasi “sperimentale.” Il match, inoltre, assumerà non solo un fascino particolare per la presenza in panchina di due ex come Mancini e Mihajlovic che hanno lavorato insieme sulla panchina nerazzurra dalla stagione 2006 fino al 2008, ma dirà subito chi delle due contendenti dovrà continuare il cammino nel torneo tricolore, dopo una sfida che, ricordiamo, è ad eliminazione diretta. Questa sera al Meazza le due squadre si affrontano per la quinta volta in questa competizione che, specie nella fase finale, ogni anno riaccende gli ardori agonistici. La prima sfida nella Coppa nazionale di club tra nerazzurri e blu-

VINCERE

cerchiati a San Siro risale al 6 aprile 1988, semifinale di andata del torneo, con il Trap sulla panchina dell’Inter ed Ernesto Pellegrini patron della società. Il match si concluse sullo 0-0. Nel ritorno i nerazzurri furono poi sconfitti per 1-0, proprio da una rete siglata dall’allenatore che siede attualmente sulla panchina del club meneghino, cioè Roberto Mancini. Un altro pari, risultò ancora fatale all’ Inter con Osvaldo Bagnoli allenatore, che nella

stagione 1993/1994, nei quarti di finale concluse con il risultato di 1-1 la sfida con i doriani, reti di “Fontolino” Fontolan per i nerazzurri e Gullit per gli avversari. Questo risultato poi non bastò ai nerazzurri per andare in semifinale, persero la gara di ritorno a Genova per 1-0. Per assistere al terzo match di Coppa Italia tra Inter e Samp devono poi passare ben 13 anni, quando il 1 febbraio 2007, la squadra nerazzurra, allenata dall’ex giocato-

re blucerchiato ed attuale allenatore interista Mancini, affronta la Samp nella semifinale di ritorno a Milano, dopo la sonante vittoria all’andata per 3-0. La partita finisce 0-0 e l’Inter, forte del risultato maturato all’andata approda in finale. L’ unica vittoria casalinga del club meneghino (1-0) in questa competizione risale alla stagione fantastica 2008/2009 con Mourinho allenatore. Il gol vincente realizzato da Ibrahimovic, però, non fu sufficiente alla squadra meneghina, dopo la pesante sconfitta subita all’ andata ( 3–0), per disputare la finale, vinta poi dalla Lazio ai rigori (6-5) contro i blucerchiati.


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Il Terribile Baciccia ospiti

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on si direbbe. Da quella minuscola pipa, che qualche buontempone voleva far togliere dalla maglia della Squadra ligure, non è un fil di fumo immaginario che si vede all’orizzonte, ma una vera e propria vampata di calore che sprigiona, come se si trattasse dell’eruzione di un vulcano, una energia magmatica che ha lanciato in alto, molto in alto la compagine di Sampierdarena. L’ha catapultata, pensate un po’, fino al terzo anello, nel Paradiso assoluto, il cui primo posto, da tempo, è saldamente in mano dei to-

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liccia ed impalpabile del ex suo giocatore Mancini che, con il gemello Vialli, cucì su quelle belle maglie dal sapore di sale, un meraviglioso scudetto tricolore. Che intreccio, signori miei in questa Coppa Italia. L’allievo contro il maestro e l’allievo stesso contro la sua squadra di un tempo non lontano: Mihajlovic contro Mancini, Mihajlovic e Mancini contro le loro ex squadre. Dovrebbe scaturirne un vulcano di scintille, per ribadire la propria supremazia che appartiene alla compagine di Genova che vuole saltare il turno di una Coppa che, ora come ora, fa gola a tanti dopo essere stata tanto bistrattata e presa quasi a brutte parole. “Noi siamo qui, dice il mister serbo, per ripetere la prova maiuscola di Parma e non dovremmo incontrare enormi difficoltà, se l’Inter si intestardisse a ritrovare lemme lemme la sua vera quadra che speriamo non arrivi proprio adesso. Ci giochiamo una specie di finale al solito modo, con grinta e senza riverenza alcuna, facendo tesoro del passato, dovremmo essere più cinici a chiudere la partita al momento opportuno, prima che i nerazzurri non ritrovino mordente e morale per una vittoria che potrebbe rilanciare la loro stagione altalenante”. La storia calcistica ha sempre messo in mostra dei bei duelli e tante scintille tra le due squadre che non hanno mai lesinato energie per offrire gare spettacolari e

rinesi della Zebra. Per loro, quelli nati da una scissione rionale, il Paradiso, comunque, è adesso con ben trentatre bei puntazzi che fanno saltare come un grillo Ferrero, giocondo e frizzante anomalo presidente,

quasi un bell’istrione, che si diverte un sacco davanti alle telecamere e che rispetta poco il ruolo compassato dei colleghi che ospita in tribuna. Poco se ne importa se le cose dovessero andare come spera, se anche nella freddina serata di San Siro, dovesse levarsi al cielo come mini razzo, con la sciarpetta al collo. Sarebbe perdonato, perché la sua Samp può battere facilmente quest’Inter mol-

tirate, proprio come finali di Coppa Campioni. Cosa avrà mai fatto l’Inter alla Sampdoria, se quest’ultima ha sempre il dente avvelenato contro il Biscione? Mistero. Mistero non è, però, che alla Scala si reciterà con tonalità molto alte e vincerà chi sarà capace di tirar fuori, alla fine, un bel do di petto. Scommettiamo che il Pavarotti della serata sarà il Giovanni Baciccia della pipa spenta?


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vita di club Giovanni Lanaca

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rofumo di storia, profumo di Inter. Si parte dai Vespri siciliani del 1396 con la conquista del Castello di Aci e la sconfitta degli aragonesi, fino ad arrivare ad una seconda, ma diversa conquista del Castello da parte di una nutrita truppa vestita di nerazzurro composta da ben 120 “generali” siciliani che, deposte le rumorose armi, hanno preso parte alla riunione regionale dei Coordinatori degli Inter Club della bella Trinacria. Questa importante riunione annuale si è tenuta nella splendida Riviera

INTER CLUB SICILIA dei ciclopi tra Aci Castello ed Aci Trezza, nelle sale del castello di re Martino ed ha registrato la partecipazione del Coordinatore Regionale Francesco Scu-

deri e di molti rappresentanti dei 32 Inter Club ,provenienti da tutta la Sicilia, accolti, e non poteva essere altrimenti, da una speciale e calda giornata di

sole, che ha notevolmente favorito operatività a svago. Molti sono stati i punti toccati durante la riunione tra cui il bilancio del coordinamento siciliano, cui è

stato dedicato la maggiore attenzione e la distribuzione ,tanto attesa, dei gadget, avvenuta con esemplare professionalità dall’infaticabile coadiutore regionale, Salvo Licciardello e al suo sodale Luciano Rao. I lavori, caratterizzati da vivi e pertinenti scambi di opi-

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INTER CLUB ROSOLINI S

erata da ricordare quella organizzata per l’undicesima edizione della Befana Nerazzurra presso l’oratorio San Domenico Savio. A rallegrare i numerosi e calorosi presenti vi hanno pensato le Scuole di Ballo di Rosolini, la giovane cantante Alessandra Santacroce ed il cabarettista imitatore Danilo Vizzini. Come da tradizione, un momento importante della serata è stato dedicato alla consegna del “Premio alla carriera” e al “Premio sportivo dell’anno”. Il primo è stato assegnato dal direttivo del Club al Dot-

tor Puglisi Rosario, medico chirurgo, premiato dall’Onorevole Pippo Gennuso. Il secondo è stato assegnato a Giuseppe Caschetto, primo classificato a livello regionale per la categoria

Mtb, nonchè vincitore della Etna Marathon, gara di prestigio internazionale. Il premio “ROSOLINI CHE LAVORA 2014”, giunto alla 8° edizione in collaborazione con la B.C.C. di Pachi-

nioni, si sono conclusi con una cena dai sapori antichi, presso un noto ristorante di fronte l’isola lachea, impeccabilmente organizzata dalla vulcanica tesoriera dell’Inter club “Peppino Prisco“ di Aci Castello, Francesca Pisasale. Finale tipico all’insegna della sicilianità con i “Canterini”, che hanno esaltato folklore e musica dell’Isola, mentre, tra una esibizione l’altra, ci sono stati la distribuzione della pergamena di partecipazione, il sorteggio della maglietta di Kovacic, bagnata con il gol, e il taglio della torta (buonissima) guarnita personalmente da Vitalba Marino, bella moglie del presidente dell’Inter Club di Gioiosa Marea.

no sede di Rosolini, per la quale erano presenti i consiglieri Celeste e Borgh, è andato alla Ditta “Bio Verde” della famiglia Schifitto, impresa agricola che, nello spirito del riconoscimento, esporta non solo eccellenti ortaggi biologici, ma anche il buon nome di Rosolini in

Prima e dopo la partita... Vino, birra e il gusto di un panino espresso

tutto il mondo. Il ricavato della serata è stato devoluto alla Coop. Sociale “Futura” di Rosolini, presieduta da Giuseppe Di Rosolini, che si occupa, con tanto amore ed abnegazione, dell’accoglienza e del reinserimento nel tessuto sociale dei soggetti con disabilità mentale.

rappresentanti di alcuni Inter Club del Piemonte sono stati ospiti del Centro Coordinamento, nel quadro delle iniziative messe in atto per favorire l’attaccamento alla Famiglia Nerazzurra ed alla squadra. Visita a tutto campo negli spogliatoi, sala stampa, Centro e sul terreno di gioco co annessa “seduta” sulla panchina. Insomma .una bella giornata da ricordare per Elena e Maria Carrea I.C. Vallemme, Sara e Giovanni Pollone I.C. Bardonecchia, Marco Configliaccio e Giovanni Scalzo I.C. Canavese, Roberta Dublanc e Andrea Martignene I.C. Aosta, Paolo e Alex Testimocle I.C. Vigezzo, Valter Ghigo e Antonella Giordana I.C. Cuneo e Giuseppe e Nicolò Murgese I.C. Alessandria.

INTER CLUB PIEMONTE


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o z n a r

p A

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con g li Ex S Marjlja Bisceglia

amuel

Eto’o

resterà sempre nel cuore dei tifosi interisti, è stato uno dei protagonisti dell’Inter vincente degli ultimi anni. Il camerunese oggi è ufficialmente un calciatore della Sampdoria. Con i blucerchiati ha siglato un accordo per due anni e mezzo, fino al 30 giugno 2017, a 1,7 milioni netti a stagione oltre ai bonus. Il re leone potrebbe debuttare con la maglia doriana proprio questa sera contro la sua ex Inter e i tifosi nerazzurri potrebbero perdonargli anche un gol, l’importante che non sancisca la sconfitta della banda Mancini e quindi l’eliminazione dalla Coppa Italia.

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iniša Mihajlović

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oberto Mancini

ha dato inizio agli anni vincenti dell’Inter di “oggi”. E’ stato l’idolo indiscusso, col compagno Gianluca Vialli, della Sampdoria: dal 1982 al 1997 ha messo a segno 132 gol in 424 partite. Detentore del record per titoli di Coppa Italia vinti, ben 6: quattro con i doriani e due con la Lazio. Con i blucerchiati ha vinto anche uno scudetto, una Supercoppa italiana e una Coppa delle Coppe. All’Inter, come tecnico, dal 2004 al 2008 ha raccolto consensi con la conquista di 2 Coppa Italia, 2 Supercoppa italiana e 3 scudetti consecutivi. Oggi è tornato con l’ambizione di riscrivere la storia nerazzurra.

con la Sampdoria, da calciatore, dal 1994 al 1998, 12 reti in 110 presenze. Alla guida dei blucerchiati dal 2013. Con l’Inter ha giocato dal 2004 al 2006 ed è sceso in campo in occasione di 25 incontri segnando 5 reti. Da vice allenatore, braccio destro di Roberto Mancini, appena appese le scarpette al chiodo e fino al 2008. L’ex calciatore serbo no ha vinto trofei con i dominai, ma si è rifatto con Lazio e Inter. In nerazzurro ha messo in bacheca una Supercoppa italiana, un Campionato italiano e due Coppa Italia.


amarcord mercoledì 21 gennaio 2015

Mario Frustalupi

Termina la carriera di calciatore proprio nella Sampdoria dal 1970 al 1973. Torna all’Inter come allenatore nel 1974 senza però concretizzare nulla, infatti viene licenziato dopo un anno. L’anno successivo, anche qui solo per un anno, allena la Sampdoria. Carrellata veloce su personaggi già citati nei precedenti numeri: Walter Zenga, Antonio Cassano etc.

Luis Suárez Miramontes

Altro campione della grande Inter di Herrera è Gianfranco Bedin, cresciuto in nerazzurro. Fa il suo esordio in prima squadra in Coppa Italia nella stagione 1963-64, l’anno successivo è titolare in campionato, prendendo il posto di Carlo Tognin. Il suo arrivo garantisce all’Inter dinamismo a centro campo ed un notevole numero di gol vincendo due scudetti, una Coppa Campioni e una Coppa Intercontinentale. Nell’Inter si gioca fino al 1974. Gioca nella Sampdoria per quattro stagioni, tre in serie A e una in serie B. Mario Frustalupi percorre il viaggio al contrario. Arriva nelle giovanili della Sampdoria con la quale fa anche il suo esordio in Serie A nel 1963 all’età di diciotto anni. Resta con i blucerchiata per otto stagioni, nel 1970 viene acquistato dall’Inter per sostituire Luis Suarez. Vi resta per due stagioni senza trovare un posto da titolare occupato saldamente dalla bandiera Sandro Mazzola. Il portiere Ivano Bordon arriva nelle file dell’Inter nel 1969, l’anno successivo è in prima squadra e vi resta fino al 1983 totalizzando 382 presenze, di cui 281 in campionato. La partita che lo lanciò tra i grandi fu il ritorno degli ottavi di finale della Coppa dei Campioni (1971-1972), partito titolare, in sostituzione di Lido Vieri, contro il Borussia Mönchengladbach. L’andata fu vinta dai nerazzurri per 4-2, nella partita di ritorno i tedeschi ce la misero veramente tutta per andare in gol, ma il giovane Bordon parò tutto, compreso un rigore.

Con l’Inter vince due scudetti e due Coppe Italia. Terminata l’avventura a Milano gioca per tre stagioni nella Sampdoria. L’onnipresente Gianluca Pagliuca per quasi 7 stagioni, dal 1999-2000 al 2006-2007, non ha saltato neanche una partita di campionato, con 592 presenze detiene il record di presenze per un portiere. Il suo esordio in Serie A lo fa con la maglia della Sampdoria e con i liguri vince una Coppa delle Coppe, uno scudetto nel 1991 (nello scontro diretto con l’Inter a San Siro parò un rigore a Lothar Matthäus), una supercoppa italiana e tre Coppe Italia. Nel 1994 passa all’Inter per un totale di 12

miliardi di lire, 8 miliardi più i cartellini di Walter Zenga e Riccardo Ferri. Restò in nerazzurro per cinque stagioni. Il difensore Riccardo Ferri nasce nel vivaio nerazzurro e fa il suo esordio in prima squadra l’11 ottobre 1981 contro il Cesena a 18 anni. Gioca nell’Inter per tredici stagioni vincendo lo scudetto dei record, una supercoppa italiana e due volte la Coppa UEFA allenato da Trapattoni. Nel 1994, sullo scambio Pagliuca, con Walter Zenga passa alla Sampdoria dove chiude la sua carriera dopo due anni. Detiene il primato, assieme a Franco Baresi, degli autogol nel campionato di Serie A. E’ sua

prestito al Chievo. Nel 2010 torna in nerazzurro con Philippe Coutinho e vince la Supercoppa Italiana, restando seduto in panchina per tutti i 90 minuti, contro la Roma. Il 29 settembre fa il suo esordio in campo dal primo minuto. Il primo gol arriva nella finale del Mondiale per Club contro il Mazembe vinta dai nerazzurri per 3-0. Non poteva mancare Roberto Mancini, che tanto ha dato alla Sampdoria, tutti ricorderete “i gemelli del gol” la mitica coppia d’attacco Mancini-Vialli, ed è l’unico allenatore nella storia dell’Inter ad aver vinto tre scudetti consecutivi. Nell’Under-21 gio-

Gianluca Pagliuca

In questo viaggio tra gli ex di entrambe le squadre, volutamente, partiamo dal primo Pallone d’oro spagnolo (1960): Luis Suárez Miramontes detto anche Luisito. Il centrocampista, campione d’Europa con la Nazionale spagnola nel 1964, è considerato uno dei più grandi registi del calcio europeo. Nella sua carriera, sia come calciatore che da allenatore, calpesta il campo di Genova, sponda Sampdoria (come allenatore anche con il Genoa), e San Siro. Inizia a giocare col Deportivo La Coruña, nel ’54 arriva al Barcellona dove segna 114 gol in 216 partite. Nel giugno 1961 Suárez Viene acquistato dall’Inter di Helenio Herrera, che lo aveva già allenato al Barcellona, per 25 milioni di pesetas, circa 300 milioni di lire, una fortuna! Divenne presto il vero regista della squadra, un playmaker che recuperava palloni davanti alla difesa e rilanciava l’azione d’attacco con grande senso tattico. Era famoso per i suoi lanci lunghi, anche oltre i cinquanta metri, effettuati con precisione millimetrica. Con l’Inter vince tre campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali.

Marjlja Bisceglia

Riccardo Ferri

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ca con Vialli, Zenga, Ferri, Giannini, Donadoni, Berti e De Napoli, le premesse ci sono tutte. Arriva alla Sampdoria, via Bologna, nell’estate 1982 e ci resta fino alla stagione 1996-1997 vincendo quattro Coppe Italia, uno scudetto, una Coppa delle Coppe e una Supercoppa Italiana vinta nel 1991 grazie al suo gol al 75° contro la Roma. Chiusa la carriera di calciatore si tuffa in quella di allenatore. Allena l’Inter dalla stagione 2004-2005 al 2009. Arl’autorete che diede la vittoria al Milan nel derby del 20 dicembre 1987 perso grazie al suo autogol per 1-0. Jonathan Ludovic Biabiany, inizia la sua carriera in Francia. Nel 2004 viene ingaggiato dall’Inter e gioca per due stagioni nella primavera, compagno di squadra di Mario Balotelli, vincendo lo Scudetto Primavera nel 2007. Arriva in prima squadra, allenata da Roberto Mancini, nel ritorno dei quarti di finale di Coppa Italia, in sostituzione di Luís Figo. Nell’agosto 2007 viene ceduto in

Roberto Mancini

Gianfranco Bedin

Jonathan Ludovic Biabiany

riva subito la Coppa UEFA. Vincerà con l’Inter anche una Coppa Italia contro la Roma, due Supercoppe Italia, contro la Juventus e contro la Roma, lo scudetto, assegnato dalla giustizia sportiva, legato alla vicenda di calciopoli, e tre scudetti vinti sul campo. Lascerà l’Inter il 30 ottobre 2009 percependo una liquidazione di otto milioni di euro.


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Torna la Coppa Italia, diamo spazio alle seconde linee

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er la seconda volta accade che mentre i tifosi avversari inneggiano al Vesuvio, chiedendogli di lavarci con il fuoco, Gonzalo Higuain mette in rete il pallone, tirando in porta delle “cagliose” (tiri potentissimi). Sarà che forse El Pipita non capisce bene l’italiota degli affecionados delle squadre che affronta, ma come per magia, ad ogni violenza verbale che Napoli subisce, lui risponde con un bellissimo gol? Che dire, speriamo che domani al San Paolo arrivi un bel gruppo di tifosi facinorosi dell’udinese con la geniale intenzione di gridare a squarciagola il

di basso profilo tecnico, Udinese, Chievo, Milan, forse tra le peggiori del nostro campionato. Sarà un caso ma purtroppo è davvero capitato solo contro queste squadrette da bassa classifica, di scarso valore. Chissà da dove nasce questa situazione assurda, mi auguro che magari si possa fermare questo tabù proprio con la Coppa Italia di questo giovedì e cominciare così finalmente a invertire la rotta, sarebbe davvero

giù al nord

Fiore Marro poli abbia mai avuto tra gli allenatori ingaggiati. La sua fama e la stima che un poco tutto il mondo calcistico gli riconosce, ha fatto in modo di condividerla in questi due anni con tutto il cosmo partenopeo, non smetteremo mai di ringraziarlo per quello che ha dato in queste due splendide, entusiasmanti stagioni. Mi auguro solo che con lui non ci sia un fuggi fuggi dei nostri

Rafa Benitez con la coppa italia vinta l’anno scorso

cie nordista. Per carità che nessuno spieghi a Gonzalo cosa significano quei quattro versetti, lasciamogli

ottimo torneo. La vittoria della banda di don Rafe’ è una delle migliori performances di questo scorcio di

Manolo Gabbiadini ultimo arrivo a Napoli

ritornello oramai consueto che si intona in tutti gli stadi d’Italia, “lavali, lavali, lavali col fuoco, o Vesuvio lavali col fuoco” una peculiarità tutta italica, spe-

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credere che sia un canto propiziatorio per le cagliose a venire. È stato un buon risultato quello dell’ultima di campionato, contro una Lazio che ha fatto finora un

stagione calcistica e il gol di Higuian l’ennesima perla, gol delizioso, potente, decisivo, come le tante reti che il Pipita ci sta abituando ad apprezzare. Peccato che ci

si debba battere per le posizioni Champions e non per l’intera posta stagionale, ma gli errori e i punti persi sono davvero troppi e purtroppo diventa inutile piangere sul latte versato. Ritorna la Coppa Italia, che abbiamo vinto la passata stagione, per noi è stata la quinta volta, quella dell’anno scorso, contro la Fiorentina, in quella tragica sera di Roma, dove la gioia e’ stata divisa a metà per via del dramma occorso a Ciro Esposito, sarà difficile se non impossibile scindere le due cosa ora e sempre. Affrontiamo l’udinese che in campionato ci ha battuti, tirando mezza volta in porta. Si sa il Napoli quando affronta squadre piccole, spesso gioca distratto e con poca concentrazione. Oltre alla Juve di Taglievento, quest’anno abbiamo perso solo contro squadre

La tragedia che costò la vita a Ciro Esposito, per non dimenticare

il caso, non per il risultato in sé, ma per chiudere definitivamente questo cattivo leit motiv. Napoli che dovrebbe proporre tra l’altro Manolo Gabbiadini dal primo minuto e rimettere in campo il biondo Ivan Strinic che con la Lazio ha ben figurato, una garanzia la sua partita sulla corsia di sinistra, anche se un giocatore non si giudica da una sola partita, il calciatore slavo ha davvero bene impressionato tutti i tifosi partenopei. La stampa però ci racconta che il nostro nocchiere, il tecnico iberico che è entrato nel cuore del popolo azzurro, a fine campionato ci lascerà. Credo sarà una perdita che scopriremo ancora di più nel momento in cui non lo vedremo più sulla panchina della nostra squadra, ma il calcio è così, non ci si può fare nulla. In due stagioni ha comunque contribuito a farci vincere due trofei senza dimenticare mai che Benitez è il tecnico più prestigioso che il Calcio Na-

migliori atleti. Negli ambienti della stampa sportiva si vocifera tra l’altro che DeLa e Bigon abbiamo fatto una sorta di sondaggio con Antonio Conte, cosa ne penseranno i tifosi napoletani che proprio con il tecnico salentino ora direttore della nazionale italiana hanno, negli ultimi tempi, vissuto scontri verbali forti? Ai posteri l’ardua sentenza. Per la partita con l’Udinese sarebbe il caso di rimettere in campo quei nostri calciatori per lungo tempo parcheggiati in panchina, i vari Inler, Jorginho, Duvan Zapata, Radosevic, il portiere Andujar, Henrique e Mesto onde evitare un atrofizzarsi dei muscoli di questi nostri tesserati.


mercoledì 21 gennaio 2015

LA JUVE NON HA PIETÀ DEL VERONA COLPACCIO DELL’ARSENAL COL CITY 10

Dopo il 6-1 in Coppa Italia arriva il 4-0 in campionato J

uventus spietata. Rifila un poker al Verona e torna a comandare la classifica con cinque punti di vantaggio sulla Roma bloccata sul pareggio a Palermo dai rosanero di Iachini. I giallorossi se la sono vista brutta perché i siciliani dopo solo tre minuti di partita conducevano già per 1-0 grazie al gol di Divala propiziato da uno sciagurato retropassaggio di Astori a De Sanctis. L’incidente ha

fatto arrabbiare parecchio Garcia e la Roma nella ripresa è riuscita a recuperare in parte la disgraziata giornata. Nei piani alti della classifica è sì cambiato qualcosa, però il tandem di testa sembra ancora irraggiungibile anche se da Roma lo squillo del Napoli contro la Lazio ha riaperto la possibilità di una risalita progressiva della squadra di Benitez, tra l’altro agganciata dalla sempre più sorprendente Sampdoria al Tardini col Parma. Alle spalle di Napoli e Samp incalza la Fiorentina, brava e fortunata nel centrare la

vittoria a Verona col Chievo al 94’ in pieno recupero. Si sono divertiti al Marassi Genoa e Sassuolo con la carambola di reti messe a segno. Restano le due milanesi sempre più deludenti, il Milan ancor di più dell’Inter bloccato a Empoli, dal momento che dopo aver capitolato a San Siro col Sassuolo due settimane fa si è ripetuto col l’Atalanta per via di un gol firmato da Dennis. Per i rossoneri è crisi profonda ma anche per l’Inter di Mancini si può dire altrettanto malgrado gli innesti dei nuovi arrivati Podolski e Shaqiri.

Vince ancora il Southampton

I

l Chelsea ringrazia l’Arsenal. La squadra di Wenger espugna Manchester con un rigore di Santi Cazorla e un gol di Giroud e di conseguenza i Blues di Mourinho grazie allo 0-5

che liquida il Sunderlad. In Francia allunga ancora il passo il Lione vittorioso a Lens col classico 0-2. Al secondo posto il Marsiglia che risolve la partita col Guingamp negli ultimi

inflitto allo Swansea portano a cinque punti il vantaggio sul City. Il Chelsea si è veramente scatenato mettendo una seria ipoteca sul titolo. Vince ancora il Southampton in casa del Newcastel e resta al terzo posto davanti al Manchester United di Van Gaal corsaro a Londra col QPR. Grazie alla vittoria col Manchester City l’Arsenal consolida il quinto posto in classifica. Da registrare il bel successo della West Ham che batte per 3-0 l’Hula City, con le reti di Carroll, Amalfitano e Dowring. Torna alla vittoria anche il Tottenham

minuti grazie alle reti di Lemina e Gignac. In terza posizione, staccato di quattro lunghezze dal capolista Lione, incalza il PSG che rifila in rimonta un poker all’Evian grazie alle prodezze di Verratti, Pastore, Cavani e David Luis. Fre-

estero

na invece il Saint Etienne bloccato sullo 0-0 a Rennes mentre il Monaco torna al successo battendo davanti al proprio pubblico l’ostico Nantes. Colpaccio del Nizza sul campo del Bordeaux, uno dei candidati in corsa per l’Europa League. In Spagna si diverte Messi con una tripletta personale realizzata alla Corunia al Deportivo nel poker messo a segno dal Barca. Gli risponde, intanto, Cristiano Ronaldo con una doppietta che stende il Getafe per 0-3, la terza marcatura la firma Bale. In pratica vincono tutte le big dal momento che anche l’Atletico Madrid stende il fanalino di coda Granada con un gol di Mandzukic e di Raul Gacia. Idem per il Siviglia vincitore per 2-0 sul Malaga. Colpaccio, infine, del Rayo Vallecano a San Sebastian con la Real Sociedad reduce dal successo sul Barcellona due settimane fa.


BIANCOROSSI ALLA PROVA DEL NOVE

mercoledì 21 gennaio 2015

Battere il Fenerbahçe per dare la svolta in Europa sbaragliando le avversarie,

no aggiunto un gioiello ad

tanto da occupare la pri-

una squadra già fortissima,

ma posizione al giro di boa

Nikos Zisis, forse il miglio-

nella regular season di que-

re interprete del ruolo di

L

sto campionato. Il playma-

play in Europa, abituato a

ker ha potuto, però, giocare

partire dalla panchina, ide-

in Eurolega, facendo la dif-

ale per dare stabilità ad una

di scontare il 25 gennaio la

ferenza in più di un’occa-

squadra con tante punte. Il

sione. L’EA7 Armani è arri-

Fenerbahçe ha già battuto

vata nelle Top 16, in cui ha

due volte Milano nella sta-

perso le prime due partite,

gione regolare, è reduce da

ma è andata a espugnare

una disfatta in campionato

Malaga, rientrando di pre-

con l’Efes, ma ha una rosa

potenza nei giochi. Contro

che fa letteralmente pau-

il Fenerbahçe, che incon-

ra: Preldzic, Bogdanovic,

trerà domani al Forum,

Goudelock, Hickman, Bje-

deve centrare una vittoria,

lica, Vesely, Erden e ora, ap-

fondamentale per trovare

punto, Zisis. Dopo il Cska,

anche una posizione mi-

è la squadra più forte del

gliore del quarto posto,

girone, almeno sulla carta.

ultimo gradino utile per

E’ un momento particolare

qualificarsi ai quarti di fi-

della stagione, quindi Luca

nale. Tornando al match di

Banchi è praticamente già

giovedì al Forum di Assago

con le spalle al muro: vince-

(ore 20,45), i turchi allenati

re per continuare a vivere.

Beppe Vigani basket

a Milano della palla a spicchi esulta una volta

tanto: Daniel Hackett finirà squalifica che doveva terminare il 25 aprile: “Tutto merito del Presidente Petrucci – ha spiegato il play dell’EA7 Armani Milano -, che quando gli ho telefonato per chiedere la grazia mi ha detto che la Nazionale mi aspetta a braccia aperte”. Finisce a questo punto la disavventura del giocatore di Forlimpopoli che nel luglio scorso aveva lasciato senza giustificato motivo il ritiro della Nazionale. L’Olimpia, intanto, faceva la voce grossa in campionato,

da Zelimir Obradovic han-

Consiglia

11

Daniel Hackett


***

mercoledì 21 gennaio 2015

12

P

er Barbara D’Urso il 2015 inizia meravigliosamente, il pubblico da casa infatti la premia con indici d’ascolto altissimi, anche la vita privata è al top. Sembra che la D’Urso abbia un nuovo fidanzato incontrato a New York. Carmelina si confessa alla Toffanin, compagna di Piersilvio Berlusconi, raccontando di avere difficoltà nelle relazioni perché gli uomini non riuscirebbero a gestire la sua figura. Un fortunato sarebbe però riuscito a rapire il cuore di Carmelina, conduttrice di “Pomeriggio 5” e “Domenica Live”,

prossimamente anche conduttrice di “Striscia la notizia” con Mara Venier. La conduttrice partenopea dopo aver sconfitto la sua paura di volare avrebbe infatti conosciuto, nella grande mela, il misterioso uomo del quale non vuole parlare. Barbara preferisce invece confermare la pace fatta con l’ex Mauro Berardi. Dalla relazione con il produttore cinematografico sono nati due figli, la famiglia rappacificata ha trascorso il natale insieme.

N

on esiste età per innamorarsi o convolare a giuste nozze. Fabio Testi, attore di molti film di successo come “il giardino dei fini contini”, “la camorra” e “I tappi”, all’età di 73 anni ha scelto di sposare nella meravigliosa isola di Capri, con rito civile, Antonella Liguori, gallerista d’arte, di quasi 30 anni più giovane di lui. La sposa ha raggiunto l’attore, che la attendeva allo stazionamento dei taxi dopo aver attraversato a piedi la celebre piazzetta di Capri, per dirigersi a bordo di una cabriolet, verso il belvedere di Damecuta dove si è tenuta la cerimonia a cui ha fatto seguito il ricevimento con vista sul golfo di Napoli al ristorante Capri’s.

“L

’amore è il composto di un’unica anima che abita in due corsi” sono queste le parole che scrive Elisabetta Canalis, accanto ad una foto pubblicata su instagram, dove si immortala insieme al marito, Brian Perry. Dopo quattro mesi dal matrimonio, celebrato a pochi giorni dal compleanno della showgirl, la coppia sarebbe

* * *

ancora molto innamorata e serena. I due piccioncini hanno passato infatti le vacanze di natale in Italia, ma il capodanno lo hanno festeggiato alle Bahamas. Ora si trovano in California, dove però sentono la mancanza del bel Paese, la coppia si è infatti recata in un ristorante di cucina italiana dove ha potuto assaporare i tipici piatti mediterranei

È

Pace fatta tra Arisa e Simona Ventura. Due anni dopo la famosa lite in diretta durante una puntata di X Factor 6, Rosalba Pippa pubblica una foto su instagram che la ritrae con la Ventura mentre si scambiano un bacio. E per descrivere la foto scrive: “L’amicizia è un bel fiore che con il suo color scalda il cuor”. La lite fu un momento indimenticabile, la

* * *

cantante aveva infatti urlato alla presentatrice “Sei falsa Simona, cazzo!”, da allora non erano più apparse in pubblico insieme. Ora Arisa ritrova a Sanremo la Simona nazionale durante le prove del festival della canzone italiana. Non può non chiedersi perché anche Simona si trovi li. È possibile che il colto di Agon Channel torni in Rai?, non si può che sperare.

W

anda Nara, moglie di Mauro Icardi, incinta al nono

mese della loro prima figlia, ha posato nuda, insieme a suo marito, per “Caras” un famoso giornale argentino. La piccola Francesca è nata e la famosa mamma, anche se con prorompente pancione, non manca di essere sensuale, strusciandosi sul marito e sedu-

* * *

cendolo durante gli scatti. L’attuale signora Icardi ha già tre figli avuti con l’ex Maxi Lopez, attualmente in forza al Torino: Valentino, Costantino e Benedico. Riguardo al calciatore Lopez, Wanda ha dichiarato: “Credo che Maxi abbia reagito male perché vivo la mia vita unita indissolubilmente con Mauro, ma passerà I figli sono la priorità”.


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