Stadio5_Inter_Partizan

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Giovedì 25 Ottobre 2012

Anno 2 N. 37

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COPIA OMAGGIO

SUPERBI CONTRO SERBI

INTER - PARTIZAN TECNO MOTORS SPA

AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711

TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588

TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960

TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978


Giovedì 25 Ottobre 2012

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L’ Editoriale

IL DESTINO VA AIUTATO di Beppe Vigani

Quinto Orazio Flacco, in latino Quintus Horatius Flaccus e noto semplicemente come Orazio (Venosa, 8 dicembre 65 a.C. – Roma, 27 novembre 8 a.C.).

Gli episodi a favore aiutano

ma non fanno vincere i campionati Il campionato è il tormento, l’Europa è l’angoscia. E’ quello che si stanno ripetendo da un po’ di tempo Milan e Inter. Il Naviglio vomita acqua torbida, come l’inquietudine che trasuda nelle tasche di chi trema. La Milano rossonera cerca la fiducia nella spazzatura, freme nell’idea di avere lo scalpo di Allegri, mentre quella nerazzurra nutre la speranza del suo presidente: vincere lo scudetto. Poi c’è l’Europa, dove gli scalini sono diversi. La Juventus, intanto, continua a vincere e il Milan a perdere e tutto diventa più complicato. Rimane l’Inter che a passi di leopardo rimane in linea di galleggiamento, ma l’impressione è che la marcia della squadra bianconera sia inarrestabile. Il campionato è lungo, estenuante, solo chi crede veramente nelle proprie forze, alla fine, ce la farà. Una stagione è piena d’insidie e poi c’è l’Europa. La Champions League è “La manifestazione dei dettagli”, sosteneva Mourinho col suo italiano incerto, ma efficace, al suo primo giorno da allenatore interista. E’ così. L’anno scorso lo abbiamo visto tutti. Il Chelsea non era più forte di Barcellona e Bayern, ma alla fine ha alzato la Coppa dalle grandi orecchie. Il calcio è questo, è il dettaglio che fa la differenza. Un episodio può bastare per vincere una Champions? Sicuramente no, ma ne servono molti meno rispetto al campionato in cui succede un po’ di tutto. L’anno scorso, il gol di Muntari, netto come la luce del giorno, fu annullato. Fosse stato convalidato, la Juventus avrebbe incassato la prima sconfitta e sarebbe scivolata a -5 in classifica, proprio dai rossoneri. Certo sul 2-0 i bianconeri avrebbero potuto ribaltare il risultato, chi lo sa? Siamo nel campo delle

ipotesi, ma è giusto che nel corollario delle probabilità, vi sia spazio anche per i se e i ma… sono il sale delle discussioni. Quanti campionati abbiamo visto con errori arbitrali che hanno fatto epoca. In un Milan-Juventus del 1972-73, finito 2-2, l’arbitro Rosario Lo Bello confessò alla Domenica Sportiva che Morini effettivamente aveva commesso un fallo da rigore su Bigon, ma che valutò erroneamente il contatto. Possiamo parlare del gol annullato di Chiarugi con la Lazio nel 1973-74, gara poi vinta dai biancocelesti con un gol di Re Cecconi al 90’, del gol di Turone alla mezz’ora del secondo tempo, in Juventus-Roma del 10 maggio del 1981, annullato dalla giacchetta nera Paolo Bergamo per un fuorigioco inesistente. Quella partita terminò 0-0 e due settimane più tardi i bianconeri si laurearono campioni d’Italia. Non dimentichiamo che al momento di quella sfida, i giallorossi avevano un solo punto di distacco dai bianconeri. Ho citato alcuni episodi che in qualche modo hanno permesso di vincere o perdere alcuni scudetti. Stiamo parlando di un calcio che non c’è più, quello delle 16 squadre in Serie A, dei due punti per vittoria. Si può parlare di sfortuna, di destino. Qualcuno parlava addirittura di complotti. La Juventus di Trapattoni appariva imbattibile e la più ‘potente’. Anche allora il ricettacolo dei sospetti erano i torti arbitrali. Niente può essere sempre indissolubilmente legato al destino. Alla fine tutto torna. Condivido appieno il pensiero di Orazio, poeta dell’antichità romana, che la pensava così: “Avere guai per colpa del destino non è la stessa cosa che averne per colpa propria”.

4-2-3-1 PARTIZAN

INTER 3-4-1-2 Liran Liany (Israele)

Handanovic, Silvestre, Cambiasso, Juan Jesus, Jonathan, Guarin, Gargano, Nagatomo, Coutinho, Palacio, Livaja

Stojkov, Lazevski, Ivanov, Ostojic, Milykovic, S. Markovic, Medo, L. Markovic, Ilic, Tomic, Mitrovic

Vladimir Vermezovic

Andrea Stramaccioni

Stadio G. Meazza ore 19.00


Giovedì 25 Ottobre 2012

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La UEFA Europa League consiste in tre turni di qualificazione, uno spareggio, una fase a gironi e cinque turni a eliminazione diretta. Qualificazioni Nelle sfide dei tre turni di qualificazione e nello spareggio, le squadre si affrontano in doppi confronti a eliminazione diretta in casa e in trasferta. La squadra che segna il maggior numero di gol nell’arco delle due gare si qualifica al turno successivo. In caso di eventuale parità per determinare la vincitrice si ricorre alla regola dei gol segnati in trasferta o, eventualmente, ai tempi supplementari e calci di rigore. Fase a gironi Le vincitrici degli spareggi danno vita alla fase a gironi insieme alle dieci squadre sconfitte negli spareggi di UEFA Champions League e alle formazioni qualificate di diritto. Le formazioni vengono suddivise in 12 gruppi da quattro e ogni squadra affronta tutte le avversarie del rispettivo raggruppamento tra settembre e dicembre. Le prime due classificate di ogni girone accedono ai sedicesimi di finale insieme alle squadre terze classificate nel proprio girone di UEFA Champions League. Fase ad eliminazione diretta Dai sedicesimi di finale fino alle semifinali, il torneo procede con doppi confronti ad eliminazione diretta in casa e in trasferta ai quali si applicano le stesse regole dei turni di qualificazione e di quello di spareggi. Nei sedicesimi di finale, le vincitrici della fase a gironi e le squadre terze classificate nei rispettivi raggruppamenti di UEFA Champions League con il miglior rendimento sono teste di serie e disputano le gare di ritorno in casa. Squadre provenienti dallo stesso girone o dallo stesso paese non possono affrontarsi. Dagli ottavi di finale in poi, il sorteggio non prevede restrizioni. Finale La finale si disputa in gara singola all’ Amsterdam ArenA, mercoledì 15 maggio 2013. Le classifiche sono provvisorie fino al termine di tutte le gare della fase a gironi.

Legenda: G: Giocate V: Vittorie P: Pareggi S: Sconfitte GP: Gol per C: Contro DR: Differenza reti


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La partita

di Emanuele Tramacere

Per continuare in bellezza In Europa i nerazzurri vogliono proseguire la marcia del campionato L’Inter non può più nascondersi. La vittoria casalinga contro il Catania e il consolidato terzo posto in classifica, a solo un punto dal Napoli secondo, hanno ufficialmente lanciato la squadra di Stramaccioni tra le conferme di questa Serie A 2012/13. Se nel suolo italico i nerazzurri sembrano aver trovato la loro giusta dimensione, ancora può mancare la conferma al di là delle Alpi con direzione Amsterdam. Sono consapevole che la sfida di questa sera vedrà i nerazzurri affrontare il Partizan di Belgrado, ma proprio la squadra serba, grazie agli unici due precedenti nella storia interista, fa ben sperare per un cammino che non solo può, bensì deve, puntare alla finale dell’Amsterdam Arena. Sì perché quando l’Inter ha incrociato le armi contro il Partizan Belgrado (vincendo entrambi i doppi confronti) alla fine è arrivata alla finale del torneo cui prendeva parte, vincendo, tra l’altro, la competizione. Nel 196364, nei quarti di finale della Coppa dei Campioni il 2-1 maturato grazie ai gol di Jair e Mario Corso ha lanciato l’Inter di Herrera alla vittoria della sua prima Champions della storia. Nel 1990, invece, il 3-0 firmato Mat-

thaeus, Mandorlini e Bianchi negli ottavi di finale di Coppa Uefa ha spianato la strada alla squadra di Trapattoni verso la prima delle tre Europa League vinte negli anni 90. Il gruppo H in cui sono stati inseriti i nerazzurri vivrà, molto probabilmente, una sana rivalità fra Inter e Rubin Kazan. Fino alla partita del 22 novembre al Centralniy Stadion di Kazan, tuttavia, fare punti importanti contro il Partizan Belgrado sarà fondamentale non solo per il passaggio del girone, ma anche e soprattutto per il piazzamento finale nella classifica del girone. Sì perché a fari spenti e gestendo le forze, all’Europa League l’Inter può e deve crederci, in virtù di un ranking che la vede testa di serie numero 1 del tabellone. Stramaccioni ha già annunciato che le condizioni che precedono questa sfida sono estremamente differenti rispetto a quelle che hanno anticipato la sfida di Baku contro il Neftci. La sfida di Domenica contro il Bologna non rappresenta lo stesso stress, soprattutto mentale che poteva riservare il derby. Inoltre, giocando il match di Europa League fra le mura amiche, Andrea Stramaccioni potrà risparmiare alla sua truppa viaggi im-

pegnativi e recuperi forzati dal punti di vista soprattutto fisiologico. Il turn-over, ovviamente sarà di rigore, Stramaccioni ha ben chiaro in mente che tipo di formazione schierare dando spazio a giocatori, soprattutto nella linea mediana, che hanno riposato o, perlomeno, trovato un minutaggio ridotto nella sfida contro il Catania. Spazio, quindi ad una mediana dalla G maiuscola. Gargano e Guarin (apparso appannato e in ritardo di condizione) saranno il fulcro di un centrocampo che dovrà distruggere il gioco avversario per lanciare la velocità esplosiva del trio offensivo che sarà composto da Coutinho e Livaja ma, soprattutto da Rodrigo Palacio che, tornato al gol dopo l’infortunio che l’ha tenuto fuori per gran parte di questo inizio di stagione, ha bisogno di mettere minuti e fiducia nelle gambe. Attendiamoci una partita combattuta e complicata, che Stramaccioni dovrà conquistare soprattutto a livello psicologico. La squadra ha bisogno di confermare il trend positivo anche al di fuori dei confini italici, per puntare dritto ad un unico obiettivo: la vittoria di uno dei tornei a cui prende parte, che potrebbe aprire un ciclo sicuramente importante.

C’E’ IL PARTIZAN, L’INTER GUARDA MARKOVIC L’attaccante classe 1994 nel mirino dei nerazzurri insieme con Ninkovic Gli Avversari

In Serbia detta legge, in Europa è poco più che una comparsa. La storia del Partizan Belgrado è da sempre bianca e nera, proprio come i suoi colori sociali. Bene in patria, dove ha conquistato complessivamente 24 campionati, male nel resto del continente, fatta eccezione per la finale di Coppa Campioni del 1966, persa contro il Real Madrid di Amancio. Ecco perché non sorprende in questo inizio di stagione il primo posto in campionato davanti ai rivali storici della Stella Rossa e l'andamento a singhiozzo in Europa League, dove ha ottenuto un punto in due partite (pareggio contro il modesto Neftçi Baku, sconfitta con il Rubin Kazan). La forza del Partizan è da sempre il vivaio, dal quale sono usciti talenti del calibro di Savo Milosevic e Stevan Jovetic, che si fonde con la prima squadra. Nel 4-3-1-2 di Vermezovic, ex allenatore dei Kaizer Chiefs che a

di Federico Zanon maggio ha preso il posto del dimissionario Avram Grant, brillano le stelle del 22enne Stefan Scepovic, ex Sampdoria attuale campocannoniere del campionato serbo, e dei 18enni Ninkovic e Lazar Markovic, già nel giro della nazionale maggiore di Mihajlovic e considerato l'astro nascente del Partizan. “Markec”, come viene chiamato dai compagni, è un esterno offensivo in grado giocare anche seconda punta, già segnalato a Branca da Casiraghi, responsabile dell'area tecnica dell'Inter. Stramaccioni avrà modo di visionarlo da vicino, ma su di lui ci sono anche Liverpool, Arsenal e soprattutto Chelsea. Per rimanere in corsa per la qualificazione il Partizan dovrà uscire da San Siro almeno con un punto: contro l'Inter potrà contare anche sul supporto dei tifosi del Milan che hanno recentemente stretto un gemellaggio con i "40+", gruppo ultrà serbo.


D“Leggenda R A GdellaACurva N Sud” MANCE Giovedì 25 Ottobre 2012

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I Bioritmi

L’Inter ospita il Partizan Belgrado, Campione di Serbia in carica e vincitrice di ben 24 Campionati Nazionali della Super Liga di Serbia. I supporter locali della formazione costituiscono il gruppo ultras denominato “Groban”, una delle tifoserie più accese al mondo, che sicuramente a San Siro ricorderanno, con cori e striscioni, la tragica scomparsa di “Dragan Mance” uno dei giocatori

leggendari del Partizan morto a soli 23 anni al culmine della sua carriera: Dragan Mance. Dall’analisi della biosituazione (forza fisica, coordinamento motorio, visione del gioco e istintività individuale) dei singoli giocatori emerge un maggior stato di benessere psicofisico del Partizan Belgrado 6,11 rispetto a quello della formazione nerazzurra con 6,01. Nello specifico dei potenziali di ren-

dimento dei vari atleti, si nota che la formazione allenata da Vladimir Vermezovic, risulta molto più tonica fisicamente 6,15 contro quella di Stramaccioni con 6. Maggiori sono i giocatori serbi con i bio molto superiori alla media: Stojkovic 6,32, Kamara 6,26, Tomic 6,49, Lazevski 6,49, Markovic 6,41, Ostojic 6,37, Markovic 6,44 e Jojc 6,44 , rispetto ai padroni di casa : Handanovic

6,37, Ranocchia 6,26, Samuel 6,41, Cambiasso 6,37 e Pereira 6,47. Anche la maggior grinta e la predisposizione creativa sono appannaggio degli ospiti 6,10 contro il 5,94 dei nerazzurri. Notiamo i bio alti in Kamara 6,39, Ilic, Mitrovic e Markovic 6,49 contro Samuel 6,50, Cassano 6,31, Milito 6,45 e Guarin 6,39. I giocatori nerazzurri avranno dalla loro maggior capacità di concentrazione

Владимир Стојковић

di Enzo Occhiuto

dovuta ad una superiore intelligenza tattica con 6,10 rispetto ai serbi con 6,08: Vedi Milito 6,38, Cassano 6,50, Cambiasso 6,50, Guarin 6,43 e Ranocchia 6,49; da parte avversaria Markovic 6,47, Ilic 6,31, Edoardo 6,47 i più quotati. Ancora una volta sarà il campo a confermare o smentire la validità della teoria dei bioritmi.

Vladimir Stojković L’ Ospite

di Alessandra Caronni

Oh partigiano, portami via

Vladimir Stojković è salito alla ribalta a Genova in occasione della partita di qualificazione agli Europei 2012 contro l’Italia quando i tifosi serbi trasformarono una partita in una vera e propria guerra. E ora il portiere vuole dimenticare tutto Per liberare la Serbia dei suoi eterni problemi con il razzismo e la violenza negli stadi, occorrono parecchi sforzi. Il paese non ha risolto il problema della violenza negli stadi e molti non capiscono i reali pericoli del razzismo. “Dovremo affrontare le conseguenze e imparare alcune lezioni molto difficili”. Sono le parole di Vladimir Stojković, portiere del Partizan e della nazionale serba, voglioso di dimenticare quel triste mese di ottobre del 2010, quando, in occasione della partita di qualificazione agli Europei 2012 contro l’Italia, a Genova ci fu il finimondo. Stojković quella sera subì un’aggressione a bordo del pullman della squadra da parte di un gruppo di tifosi serbi. Erano le Tigri di Arkan della Stella Rossa. Quella sera, il portiere venne estromesso dalla partita a causa delle sue condizioni fisiche. Ora però Stojković preferisce parlando del futuro radioso della sua carriera o al massimo di un passato ormai lontano, quando nel 2006 si trasferì in Francia, al Nantes, per sostituire Mickaël Landreau (finito al Paris Saint-Germain). Quella volta Stojković partì titolare: giocò 11 partite ma alla fine gli venne preferito

Vincent Briant. Ingaggiato dallo Sporting Lisbona l’anno seguente, vince la Supercoppa del Portogallo 2007. Nel gennaio 2009 passa in prestito alla squadra spagnola del Getafe CF e in estate sempre in prestito al Wigan. Solo il 28 agosto del 2010 viene ceduto al Partizan Belgrado. Firma un contratto triennale e poi torna in patria. Il nuovo club è noto per essere acerrimo rivale della Stella Rossa, in cui è cresciuto. Ha partecipato, nel 2004, ai Campionati Europei Under-21 2004, con la Nazionale di calcio della Serbia e Montenegro Under-21, arrivando in finale, ma perdendo contro l’Italia. Nell’edizione del 2006, come capitano, la formazione slava è invece arrivata alle semifinali della manifestazione. Dopo il ritiro di Dragoslav Jevrić, con le qualificazioni agli Europei del 2008, Stojković diventa titolare della nazionale serba, prendendo anche parte ai mondiali 2010 in Sudafrica, dove la Serbia è stata eliminata al primo turno, ma dove si è anche distinto per aver parato un rigore a Lukas Podolski in occasione del match vinto contro la Germania.

Chi è Vladimir Stojković Nato Loznica, in Serbia, il 29 luglio 1983, Vladimir Stojković è il portiere del Partizan Belgrado e della nazionale del suo paese. Cresciuto nelle giovanili della Stella Rossa, ha iniziato in Bosnia ed Erzegovina la carriera da professionista: nel 2003 è sceso in campo per quattro volte con la maglia del Leotar Trebinje. L’anno seguente è passato allo Zenum con cui ha giocato 38 partite. È stato anche nominato membro onorario della Stella Rossa (ma i tifosi del Marakanà lo considerano un traditore).


FUGA PER LA VITTORIA Battere il Partizan per volare in alto Giovedì 25 Ottobre 2012

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Girone Inter

di Laura Tangari

Braccio di ferro fra Inter e Rubin Kazan nel Gruppo H della Europa League. La squadra di Stramaccioni è al comando della classifica a quota quattro insieme alla formazione russa, che a sua volta, dopo il bel pareggio di San Siro con l’Inter, ha messo sotto a Kazan il Partizan Belgrado, avversario dei nerazzurri stasera, col classico risultato di 2-0. I serbi, in effetti, non sembrano dei fenomeni se è vero che nel turno inaugurale casalingo non sono andati al di la dello 0-0 con gli azeri del Neftci, quest’ultimo battuto dai ragazzi di Stramaccioni il 4 ottobre scorso sul proprio terreno con un secco 3-1. Il girone, insomma, risultati alla mano, non sembra tabù per l’Inter, anche se bisognerà tenere gli occhi aperti nel match del prossimo 22 novembre quando i nerazzurri faranno visita al Rubin in Russia. Lo spavento di San Siro nella gara della prima giornata col Kazan, rimessa in sesto grazie al pareggio siglato da Nagatomo in pieno recupero, sembra ormai acqua passata ma è logico che ogni perplessità o dubbi vari sollevati in passato possono essere allontanati definitivamente stasera se Cassano

e compagni faranno bottino pieno col Partizan che attualmente divide l’ultimo posto in classifica con il Neftci oggi impegnato a Baku col già citato Rubin Kazan. Sicuramente un successo dei russi con gli azeri e quello dell’Inter con i serbi toglierebbe definitivamente di mezzo Partizan e Neftci concedendo semaforo verde alle due capolista verso il passaggio del turno. Capovolgendo il terreno di gioco in occasione delle gare del prossimo 8 novembre si potrà, in sintesi, avere probabilmente un quadro esatto e definitivo della situazione, con Inter e Rubin promosse ai sedicesimi con due giornate di anticipo. Sulla carta sembra, in effetti, molto difficile prevedere terremoti che cambino radicalmente quanto ipotizzato dalla maggior parte degli addetti ai lavori. A meno di capovolgimenti di scena clamorosi con i serbi che sbancano San Siro e col Rubin che viene affondato a Kazan dagli azeri col tecnico russo in lacrime con in pugno il suo leggendario rosario portafortuna che gli aveva addirittura regalato in passato una vittoria col Barcellona al Camp Nou passata poi alla storia e incisa sui libri del club russo.

Il Napoli in Ucraina per il riscatto Lazio in terra ellenica per vincere il girone

Europa League

Udinese in casa dello Yung Boys per staccare l’Anzhi di Eto’o Napoli in cerca di riscatto nel terzo turno di Europa League in onda stasera quale digestivo della sfida dello “Juventus Stadium” di sabato scorso contro i bianconeri di Conte e Carrera. I partenopei devono cancellare la pesante sconfitta del turno precedente col PSV e non dovranno più commettere errori per non uscire anzitempo dal torneo che all’inizio sembrava alla loro portata in particolare modo dopo la vittoria casalinga del San Paolo con gli svedesi del Solna Stoccolma. Il Napoli oggi affronterà il capolista (a punteggio pieno) Dnipro reduce dal bel successo (2-3) rimediato in Svezia due settimane fa. Del viaggio all’Est del Napoli potrebbe approfittarne il PSV impegnato a Eindhoven col già citato Solna. Sta un po’ meglio l’Udinese in trasferta in Svizzera a Berna con lo Young Boys formazione a quota zero ormai tagliata fuori dal girone A dopo le due sconfitte iniziali col Liverpool e l’Anzhi di Eto’o. I friulani arrivano dall’impresa di Liverpool e possono allungare il passo approfittando dallo scontro diretto fra i Reeds e l’Anzhi, I russi, oltre a guidare la classifica in Russia, sono in testa al gruppo con l’Udinese e un successo con gli elvetici gli aprirebbe la strada alla qualificazione. L’altra nostra rappresentante, la Lazio, non avrà invece sicuramente vita facile dovendo incrociare le armi con gli ostici greci dello Panathinaikos,

di Luigi Sada

bravi nel bloccare il Tottenham ad Atene quindici giorni fa ma pieni di difetti con gli sloveni del Maribor (clamoroso 0-3) nella gara inaugurale. La Lazio è la reginetta del girone J, sullo stesso piano (4 punti) delle capolista del C che col Marsiglia e il Fenerbahce guidano la classifica con alle spalle Borussia Monchengladbach e Limassol. Al contrario domina in maniera travolgente nel Gruppo B l’Atletico Madrid di Falcao. I campioni in carica dell’Europa League hanno espugnato prima Tel Aviv battendo l’Hapoel, poi hanno battuto il tenace Viktoria Plzen. Stasera se la vedranno con i portoghesi dell’Academia di Coimbra, ultimi in classifica. Nel D il Newcastle proverà invece a togliere di mezzo i belgi del Bruges mentre il Bordeaux affronterà in trasferta il Maritimo. Brutta gatta da pelare per i rumeni della Steaua. A Bucarest troveranno sulla propria strada i norvegesi del Molde, grandissimi nel battere il favorito del girone Stoccarda, fermo a quota uno. Equilibrio nel Gruppo G dove solo lo Sporting Lisbona delude. I portoghesi hanno incassato tre gol dagli ungheresi del Videoton e pareggiato in casa col Basilea. Idem nel Gruppo L con l’Hannover tallonato dal Levante. Infine, nel girone I il Lione scappa inseguito dallo Sparta Praga, Stasera Lione-Atlhetic Bilbao. Chiude il Gruppo K con il Bayer Leverkusen a braccetto con il Metalist.


amarcord Giovedì 25 Ottobre 2012

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di Severa Bisceglia

Anche l’Europa League ha il suo “Amarcord”. Un bambino che aiuta la mamma nella vendita dell’akara (torta di fagioli) nel mercato di Port Harcourt e che ha la responsabilità di portare a casa il cibo per l’intera famiglia andando a pesca. Ne ha fatta di strada il nigeriano Taribo West con le treccine multicolore. Arriva nell’Inter il 1997 e fino al 1999 segna due gol in 65 presenze. Il suo stile di gioco era rude e pesante, come il suo passato, commetteva tanti falli, il più noto: l’entrata a forbice ai danni di Andrej Kančel’skis, che ha rischiato di chiudere la carriera in anticipo, in Inter Fiorentina del campionato 9798. L’anno successivo passa al Milan per una sola stagione e giocando solo 4 partite. Dal 2002 al 2004 gioca nel Partizan. Lasciata l’attività agonistica si autoproclama “pastore pentecostale” fondando alla periferia di Milano la chiesa Shelter in the Storm, in italiano Rifugio nella tempesta. West è molto impegnato nel sociale. Ha fondato la Taribo West Foudation per aiutare i bambini nigeriani disadattati e con George Weah ha aperto una scuola di calcio. Alcune note che lo riguardano: mentre gioca con l’Inter si rivolge a Marcello Lippi dicendo “Dio ha detto che devo giocare” l’allenatore gli risponde “Strano… a me non ha detto niente”. Javier Zanetti ha dichiarato che una sera, invitato a cena da Taribo, è riuscito a mettersi a tavola solo dopo ore di preghiere. Sua moglie Atinuke lo denunciò per violenze fisiche e verbali e per il matrimonio non consumato.

IL PANZER DEL PARTIZAN Lothar Herbert Matthäus, oggi noto più per la sua vita privata burrascosa, quattro matrimoni e altrettanti divorzi. Il campione tedesco, di origine ebraica grazie alla nonna paterna, arriva nell’Inter del presidente Ernesto Pellegrini per 5,6 miliardi di lire nel 1988 e vi resta fino al 1992 segnando 40 reti in 115 presenze. Di ruolo centrocampista o difensore. È stato un buon regista di centro campo dotato di grande forza fisica e buona velocità. L’ottima tecnica e un tiro preciso e potente gli hanno consentito di andare spesso in gol su calci piazzati e rigori. Con l’Inter vince lo scudetto dei record, 1989, con 58 punti in 34 partite, record imbattuto per i campionati italiani a 18 squadre e 2 punti per la vittoria. E’ suo il gol vittoria contro il Napoli, 2-1 e lo stesso anno vince in nerazzurro anche la Supercoppa italiana. L’anno successivo risulterà ancora decisiva la sua doppietta contro la Roma che porterà nella bacheca dell’Inter la prima Coppa Uefa. Nel proprio palmarès manca solo la Champions League, sfiorata nel penultimo anno di carriera con il Bayern Monaco contro il Manchester United. Una finale che gli ha lasciato molto amaro in bocca. Il Manchester segna negli ultimi minuti e subito dopo la sua sostituzione. Grande rammarico per aver perso due finali e la beffa arriva l’anno successivo alla sua partenza per gli Stati Uniti, il Bayern vince la finale a San Siro contro il Valencia. Negli ultimi anni della carriera, essendo considerato troppo lento per giocare in mediana, viene spostato in posizione di libero, ruolo nel quale ha saputo adattarsi continuando a mantenere alto il rendimento. Il campionato 2002-2003 allena il Partizan. Di lui Diego Armando Maradona ha detto: “Il miglior avversario che abbia avuto in tutta la mia carriera, credo che basti questo per definirlo”.


BATTERLI DI BUON BELGRADO Giovedì 25 Ottobre 2012

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E’ un ordine: non tradire le aspettative

Statistiche del Match Inter e Partizan Belgrado al ‘Meazza’ si sono incontrati solo due volte. La prima volta il 4 marzo del 1964, in occasione del ritorno dei quarti di finale valido per la Coppa dei Campioni. Terminò 2-1 per i nerazzurri, la settimana prima i campioni d’Italia avevano espugnato il campo di Belgrado per 2-0 grazie ai gol Jair e Mazzola. Il secondo match tra le due squadra a Milano, fu disputato il 28 novembre 1990, valevole per l’andata degli ottavi di finale della Coppa Uefa. Finì 3-0 con gol di Matthaeus, Mandorlini, Bianchi. Il ritorno finì 1-1. Una curiosità: Nelle occasioni che l’Inter incontrò la squadra serba, vinse entrambe le occasioni le manifestazioni. COPPA DEI CAMPIONI 1963/64 Belgrado, 26 febbraio 1964 - andata quarti di finale Partizan Belgrado-Inter 0-2
 Partizan Belgrado: Soskic, Sombalac, Mihajolivic, Radovic, Jovanovic, Miladionovic, Cebinac, Kovacevic, Hasanagic, Galic, Vislavski. Allenatore: Rusevijanin
Inter: Sarti, Burgnich, Fac-

di Severa Bisceglia

chetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Suarez, Szymaniak, Milani. Allenatore: Helenio Herrera
Reti: 48’ Jair, 89’ Mazzola
Arbitro: Stoll (Austria)
Spettatori 50.000 circa Milano, 04 marzo 1964 - ritorno quarti di finale Inter - Partizan Belgrado 2-1
 Inter: Sarti, Burgnich, Facchetti, Tagnin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Suarez, Szymaniak, Corso. Allenatore: Helenio Herrera
Partizan Belgrado: Soskic, Sombalac, Mihajolivic, Radovic, Jovanovic, Miladionovic, Kovacevic, Bajic, Galic, Milutinovic, Cebinac. Allenatore: Rusevijanin
Rete: 25’ Corso, 42’ Jair, 68’ Bajic
Arbitro: Tschenscher (Germania) COPPA UEFA 1990/91 Milano, 28 novembre 1990 - andata ottavi di finale Inter - Partizan 3-0
 Inter: Zenga, Bergomi, Mandor-

lini, Battistini, Ferri, A. Paganin, Bianchi, Berti, Klinsmann, Matthaeus, Serena. Allenatore: Trapattoni
Partizan: Pandurovic, Stanojkovic, Mijalkovic, Jankanovic, Petric, Vuiacic, Bogdanovic (72’ Scepovic), Mijatovic, Visnjic, Djurdjevic, Stevanovic. Allenatore: Milutinovic
Reti: 32’ Matthaeus, 47’ Mandorlini, 68’ Bianchi
Arbitro: Kohl (Austria)
Spettatori 63.071 paganti per un incasso di 2.158.274.000 lire Belgrado, 12 dicembre 1990 ritorno ottavi di finale Partizan - Inter 1-1
 Partizan: Pandurovic, Stanojkovic, Milanic, Jankanovic, Mijalkovic, Vujacic, Bogdanovic, Mijatovic, Visnjic, Djurdjevic (46’ Scepovic), Stevanovic. Allenatore: Milutinovic
Inter: Zenga, Bergomi, Baresi, Stringara, Tacchinardi, Mandorlini, Bianchi, Berti, Klinsmann, Matthaeus, Serena. Allenatore: Trapattoni
Reti: 62’ Stevanovic, 65’ Matthaeus
Arbitro: Vautrot (Francia)
Spettatori 45.000 circa

Vola il Bayern Monaco

Barca e Atletico Madrid provano a imitarlo in League1 cade il Marsiglia, il PSG lo aggancia Campionati esteri Barcellona e Atletico Madrid a braccetto nella Liga dopo otto giornate. Messi e Falcao regalano gol a raffica alle loro squadre e il risultato di conseguenza, classifica alla mano, parla chiaramente a favore dei catalani e dei biancorossi della Capitale. Barca e Athletic, in campionato, sono ancora imbattute avendo collezionato, entrambe, sette vittorie e un pareggio. Le ultime perle sono state colte in Galizia dall’undici di Vilanova con lo spettacolare 4-5 col Deportivo La Coruna firmato da una tripletta di Messi, le altre della collana col successo di misura strappato nei Paesi Baschi dai madridisti con il gol, su punizione. al 90esimo siglato da Falcao ai danni della Real Sociedad. Messi, per la cronaca, ha già raggiunto quota 71 reti nel 2012 (59 col Barca, 12 con l’Argentina) ed è vicinissimo al record di Pelè stabilito nel 1959 con 75 centri. E al Real di Mourinho? Le Merengues inseguono col fiatone le due capolista del torneo a otto lunghezze di distanza. precedute dal Malaga di Pellegrini che ha messo al tappeto il Valladolid per 2-1. Il Real ancora privo di Marcelo, Arbeloa e Coentrao è riuscito a superare il Celta Vigo al Bernabeu tenendo accese le speranze, per il momento, di un possibile e augurabile recupero nei prossimi turni di Liga. La classifica dei marcatori dice: Messi 11 gol, Falcao e Cristiano Ronaldo 9. In Premier League, nel frattempo, prosegue la fuga del Chelsea che non perde un colpo alla pari delle due spagnole Barca e Atletico I Blues di Di Matteo sono ancora imbattuti avendo chiuso in cassaforte 7 vittorie e un pareggio. Alle spalle dei londinesi viaggiano insieme il City e lo United distaccati di quattro punti. Fra i cannonieri, un terzetto al comando: Van Persie, Ba e Michu, tutti a quota

di Luigi Sada sei. Intanto prosegue la polemica fra Rio Ferdinand e la Premier. Il giocatore si è rifiutato durante il riscaldamento con lo Stoke City di indossare la maglietta della campagna “Rick it out” l’organizzazione che si batte contro il razzismo. Una protesta, quella del difensore inglese, per la sentenza ritenuta troppo mite inflitta ultimamente a John Terry per i noti insulti al fratello Anton. In Bundesliga non si ferma la marcia del Bayern Monaco. Otto partite otto vittorie. I principi del gol sono Mandzukic con sette centri e Muller con sei. Alle spalle dei bavaresi, si fa per dire, resiste solo il sorprendente Eintracht Francoforte a quota 19 contro i 24 della capolista. Terzo lo Schalke 04 che ha espugnato Dortmund portandosi a 17 punti. Poi il vuoto, con i campioni in carica del Borussia fermi a 12 in compagnia del Leverkusen. Ultimi il Furth e il Wolfsburg con l’Aue un gradino più sopra. Intanto l’olandese, ex Milan, Huntelaar, in forza allo Schalke, sembra vicino al trasferimento alla Lazio, Cade invece in Francia il capolista Marsiglia col fanalino di coda del Troyes e il Psg di Ancelotti lo aggancia al primo posto. Il gol del Troyes arriva all’ultimo minuto grazie a una prodezza di Nivet. Alle spalle dei parigini e dei marsigliesi il Lione vincitore di misura sul Brest grazie alla rete di Gomis. Quarto il Tolosa. Scintille in Corsica nel derby fra l’Ajaccio e il Bastia finito zero a zero. Dopo l’espulsione di Cavalli (Ajaccio) e Angoula (Bastia) si è temuto il peggio. La gara è stata sospesa per quasi cinque minuti fra le proteste del pubblico. Erano volati cazzotti fra i tifosi. Un spettacolo davvero brutto. La classifica dei marcatori vede sempre al comando Ibrahimovic con 9 gol seguito da Gomis con 6.


Giovedì 25 Ottobre 2012

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CAPOVOLGIAMO I MAGNIFICI QUATTRO LA CLASSIFICA L’Angolo

di Franco Rossi gentilmente concesso da francorossi.com

L’anti JUVE è come l’Uomo Ragno, King Kong o Superman: un personaggio di pura fantasia. Il ruolo ha provato a recitarlo il Napoli per novanta minuti, ma si è dissolto alla prima scena: remissivo, timoroso e pieno di paure. La Juventus ha guardato dall’alto in basso e con un battito di ciglia se ne è sbarazzato. Il Napoli, in novanta minuti, ha fatto un solo tiro in porta. La Juve ha messo in campo il suo strapotere anche, e soprattutto, nei cambi con Matri, Caceres e quel Pogba al quale non è difficile pronosticargli una carriera eccezionale, specialmente in rapporto al prezzo pagato: cinque milioni di euro. A questa Juve scudettata adesso serve un record per passare alla storia, quello del punteggio finale in campionato, record che appartiene all’Inter 20062007 finita a quota novantasette. Per il resto ordinaria amministrazione a cominciare dalla sconfitta a Roma contro la Lazio. Passare da Sheva a Pazzini in pochi anni, e da Ibra a Bojan in pochi mesi è un trauma cerebrale dal quale potrebbe non rimettersi mai. L’Inter è risalita, come la Lazio, che con Klose e Hernanes ha fatto gli affari veri degli ultimi due mercati. L’Inter ha battuto il Catania, anche per un rigore non visto (almeno spero), con Stramaccioni simpatico affabulatore quando si mette a parlare di moduli e a dare i numeri. Napoli, Inter e Lazio per due posti validi per la Champions. Il Palazzo Milan non è stato abbattuto con un colpo di Stato, ma con la lucida convinzione di chi è convinto che si deve ricostruire a colpi di piccone. Il Milan getta sempre più fumo negli occhi, tesserare un neonato e spacciarlo per il futuro Pelè (se è nero) o il Maradona del 2030, ma smoke gets in your eyes, (non l’ha composta Galliani) per non

far vedere l’attuale catastrofico momento della squadra. Balotelli per il Milan e’ come la “trimestrale” di certi maschi sfioriti che non riescono a tenere il ritmo e sono costretti ad accontentare la partner ogni novanta giorni. L’attaccante del City viene accostato al Milan e non si conosce il perché, visto che è fuori mercato, almeno per il quanto riguarda quello del Milan. Tutti sanno benissimo che se Balotelli dovesse andarsene dal City non andrà al Milan, se torna a Milano giocherebbe solo nell’Inter. Martedì sera Balotelli ha confermato di essere assolutamente indispensabile alla Nazionale, così come lo è (che eupalla ce lo mantenga in condizione) Daniele De Rossi. Al di là dell’assist di tacco per Montolivo e della meravigliosa carezza alla palla nel terzo gol, ha giocato sontuosamente per tutta la partita interpretando alla perfezione il ruolo di centravanti. Ancora si leggono le solite sciocchezze sul suo genio e sregolatezza in nazionale ( ma quando mai…) e prima o poi Prandelli dovrà mettere da parte la sua invidia nei confronti di chi riesce sempre (clamoroso all’europeo) a rubare il palcoscenico. E deve giocare unica punta, come si e’ visto quando l’Italia e’ rimasta in dieci. A proposito cosa avrebbero scritto certi giornali se la gomitata di Osvaldo l’avesse rifilata Balotelli? Pirlo, De Rossi e Balotelli, questo l’asse della nazionale: sono i tre giocatori più bravi per capacità tecniche, per bravura tattica e dalla personalità di livello mondiale, a parte Buffon che martedì sera non era in campo. È su questi tre, anzi quattro, che Prandelli deve forgiare la squadra che andrà in Brasile (se si giocherà in Brasile) per il mondiale 2014. Ogni altra soluzione sarebbe una follia.

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Auz.!

Sono stato un veggente settimana scorsa quando dissi che Olimpia, l’aquila laziale, avrebbe cagato in testa agli immobili giocatori milanisti in quel di Roma, stile “Piccione de mammete” veneziano. Risultato finale 3-2 a favore degli aquilotti. Mi preoccupa la prossima partita del Milan contro il Genoa, Vi state chiedendo perchè? Beh, terroni miei, ma è ovvio: il simbolo del Genoa è il Grifone, altro uccello (ed io di uccelli me ne intendo). Sarà pronto a defecare anche il Grifone genoano? In tal caso per il Milan saranno “Uccelli Diabetici” alias “cazzi amari”. Oppure, finalmente, i giocatori “allegri” si muoveranno in campo evitando l’ennesima figura di mer.a? Auz, era dagli anni ‘80 che il Milan non faceva così schifo. Si parla di ritiro punitivo a Milanello, io lo farei purgativo, con tutti i calciatori dietro lavagna con il cappello da somaro, come si faceva a scuola ai miei tempi. Dicono che a scuola non ci sono mai andato e essendo un autodidatta, insomma, mi sono fatto da solo... Auz, sapessi quante volte mi sono fatto da solo! In Spagna contro il Malaga primo del girone, per la Champions League, Allegri sarà riuscito a riscattare l’ennesimo bonus utile a conservare il posto che gli eviterebbe di iscriversi all’Ufficio Collocamento? Povero! Con la crisi che c’è speriamo che trovi almeno un im-

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piego con contratto CO.CO.CO. Riuscirà, finalmente, il Milan a prendere il toro per le corna in terra ispanica? O verrà incu...o... ops incornato? Comunque non sarei così pessimista, con poche mosse possiamo rimettere il Milan in corsa per lo scudetto, sentite a me: 1) Silvio caccia i soldi e compra altre escort, scusate volevo dire altri calciatori; 2) Melissa lascia stare Boateng, dieci volte a settimana sono veramente troppe!!! Se vuoi , cara Melissa, ne fai 5 con lui e per le altre 5 ci penso io, A DA VEDE’ COME CI PENSO IO; 3) Farei uno scambio Pazzini- Cassano; 4) La più probabile: Capovolgere la classifica di Serie A. Cassano ò pugliese, su sponda nerazzurra, anche questa domenica ha giocato bene e segnato. In passato è stato il Milan a godere degli scambi con i cugini, vedi Pirlo e Seedorf, solo per citarne alcuni, ora siamo in controtendenza, lo scambio Cassano-Pazzo, Pazzo? Boh, gioca così tanto e bene che mi sono anche scordato il nome. Forse devo chiamare la trasmissione “Chi l’ha visto?” Magari possono aiutarmi. Alla fine Inter terza e Milan terzultimo in classifica, e domenica l’Inter andrà a Bologna per sperare di tenere il passo dell’inarrestabile Juventus, azz, ma quanto corrono ste zebre? So per certo che a “S.Antonio” piace la mortadella, probabile che se ne faccia un bel boccone con una buona pagnotta pugliese... umh al solo pensiero mi viene fame, ma non devo esagerare, il dottore mi ha messo in cura, pensate: mi ha dato delle supposte da prendere per via rettale, non sapendo cosa volesse dire, gli ho telefonato e mi ha risposto che vuol dire per via anale. Caspita, non avendo ancora capito l’ho richiamato è si è pure incazzato. Alla fine mi ha detto di mettermele nel culo. Colpa mia, visti gli ultimi risultati avrei potuto chiedere ai milanisti, loro di supposte se ne intendono. Come sempre a tutto lo ZOO, a radio 105, ai lettori di Stadio5 e al solito Marco. Auz!!!!

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fantamercato Giovedì 25 Ottobre 2012

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di Luigi Sada

JOVETIC ALL’INTER A GENNAIO Inter ti amo. Il Fantamercato cancella con un colpo di spugna Cavani dai sogni proibiti dei tifosi nerazzurri? Nessun problema. Un’altra perla viene spedita alla reception dell’Inter via Firenze dove, secondo indiscrezioni, Della Valle sarebbe pronto a trattare con Moratti il passaggio di Jo Jo Jovetic alla Beneamata il prossimo gennaio. Il montenegrino, è inutile negarlo, è uno dei piatti forti del campionato del Belpaese e se non interverranno i soliti sceicchi che imperversano da tempo in Inghilterra, l’affare fra il club viola e quello nerazzurro potrebbe concretizzarsi senza alcun problema fra un paio di mesi. Il costo del cartellino di Jovetic è parecchio alto, ma con qualcosa di buono(in quattrini e giocatori) che l’Inter metterebbe sul tavolo di Della Valle il passaggio all’ombra della Madonnina potrebbe avverarsi. Domanda: cosa offre l’Inter come contropartita per strappare il montenegrino alla Viola? Al momento potrebbe esserci Alvarez che piace tanto a Montella, oppure lo stesso Milito, inseguito da qualche anno dalla Fiorentina in tempi non sospetti. Il club toscano punterebbe anche su Handanovic, in considerazione dal possibile

arrivo a giugno in maglia nerazzurra dell’estremo del Pescara, Perin. Ma il Fantamercato non si ferma all’Inter. Fermo restante l’addio di Balotelli al City con destinazione Milan in cambio di Pato, ecco all’orizzonte apparire Radamel Falcao, bomber di lusso dell’Atletico Madrid pronto ad attraversare il Manzanarre (ndr. il fiume della Capitale) per andare a rinforzare la squadra di Mourinho. Quanto costa il colombiano? Ufficiosamente il cartellino vale 55 milioni di euro. In Spagna danno l’affare già fatto, però l’Atletico prende le distanze. Il Tigre, cioè Falcao, ha una media straordinaria nelle segnature. Fa un gol ogni 48 minuti. Un record, non solo per la Liga. Intanto dal Brasile arrivano notizie in merito all’astro nascente Paulinho, omonimo del cannoniere del Livorno. Il giovane talento del Corinthians sarebbe in procinto di passare al Chelsea dove Di Matteo lo sta aspettando a braccia aperte. Tite, tecnico del club brasiliano, smentisce. Ma il “Sun” conferma.

SCOMMETTIAMO Un gol di Milito, in apertura, al Partizan vi può regalare una quota interessante. Se l’argentino segna si intascano sei volte la posta, che non è male se si giocano dieci euro senza pensarci tanto. La vittoria dell’Inter invece paga poco. Si aggira sull’1,5 mentre il pareggio è dato a 3,9. Chi vuol rischiare, forte dei precedenti di San Siro con la Beneamata in campo europeo, può puntare sul successo dei serbi e incassare ben otto volte la posta giocata. Paga poco l’over, circa 1,60 perché probabilmente tutti si attendono la goleada dei nerazzurri. Qualcuno potrebbe indirizzare il proprio gioco su Altro, vale a dire una delle due squadre deve fare fa cinque gol prima del fischio di chiusura. Altro fa mettere in tasca una bella cifra. Dieci volte la posta. Nello stesso gruppo dell’Inter sono inseriti il Rubin Kazan e il Neftcj. I russi sono favoriti e sono quotati 1,45 ne più ne meno come la vit-

toria dei nerazzurri con il Partizan. Idem per il pareggio, attorno ai 3,88 mentre il successo esterno degli azeri fa vincere 9 volte la posta. Incertezza per il Napoli che affronta il Dnipro lontano da casa. Se Cavani realizza il primo gol della partita si incassa 7 volte la quota mentre la vittoria dei partenopei si aggira attorno ai 2,3 punti. Il pari + dato a 3 e il successo del Dinipro vale 3,05 punti. L’over è quotato a 1,88 e l’under 1,78. Pronostico tutto dalla sua per il PSV. Gli olandesi sono strafavoriti con l’AIK Stoccolma e la loro vittoria è pagata solo 1,3. Una miseria. Se si pensa al colpaccio, ecco un bel 9 per gli svedesi mentre il pareggio è fissato a 2. Leggermente a suo favore il pronostico di Atene dove la Lazio sfiderà il Panathinaikos. I greci hanno dalla loro il fattore campo. Il pubblico è uno dei più caldi d’Europa ma la squadra di Pektovic sembra

avere qualche chance in più rispetto agli ellenici. La vittoria della Lazio viene pagata attprno ai 2,2 mentre quella del Panathinaikos è quotata 2,95. Un gol iniziale di Hernandes fa mettere in tasca 8 volte la posta giocata. L’Udinese, reduce dalla probante vittoria esterna con li Liverpool va in Svizzera con lo Young Boys fanalino di coda del girone A. I friulani hanno dalla loro il pronostico, di conseguenza la vittoria della squadra di Guidolin viene valutata attorno all’1,91, poco considerano che i padroni di casa venderanno cara la pelle. Un gol di Di Natale è pagato sette volte mentre il successo degli elvetic i viene valutato vicino ai 4 punti. Quota 2,3 il pareggio, Pronostici a centosessanta gra-

di invece per la sfida più importante del girone e della serata. I russi dell’Anzhi saranno ospiti del Liverpool, già maltrattato dall’Udinese nel turno precedente. La vittoria della squadra di Eto’o è valutata 2,9. quella degli inglesi 2,2, il pareggio 3. Se Eto’o segna, il suo gol vale 5,5. A cura di Luigi Sada

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Inter Club

Raduno “macroarea” del Sud di Giovanni Labanca

Domenica 14 ottobre a Massafra si è svolta la terza riunione per “macroaree” che ha visto coinvolti tutti gli Inter Club della Basilicata, della Calabria, della Campania e della Puglia. Presenti all’incontro oltre 230 soci in rappresentanza di 121 Inter Club e i coordinatori Giandomenico Amodeo (Calabria), Adriana De Leva (Campania), Ludovico Iannotti (Basilicata), Giovanni Pezzuto (Puglia). Sergio Spairani, responsabile del I rappresentanti dell’Inter Club Montescaglioso con Sergio Spairani. Centro Coordinamento Inter Club, ha

illustrato il programma ed ha introdotto tutti gli argomenti, poi approfonditi durante il corso della giornata. In particolare sono stati esaminati i numeri della stagione 2011/12, i format delle ospitalità riservate ai soci Inter Club, le regole della vita associativa, il “mondo” dei servizi Inter Club, la Crociera Nerazzurra e le nuove funzioni del portale ccic.inter. it. Nella seconda parte della giornata I rappresentanti di Francavilla sul Sinni con Sergio Spairani:da si è dato invece ampio spazio alle do- sinistra:Nicola Ciminelli, Sergio Spairani,Vitaliano Fanelli e mande della platea. Gelsomino Viceconti.

Gemellaggio INTER CLUB CISLAGO Piemonte & Valle d’Aosta - Veneto Giuseppe Fisichella ed Andrea Rizzi, rispettivamente coordinatori del Piemonte & Valle d’Aosta e del Veneto, con i coadiutori Alberto Bacchetta, Enzo Novembre e Mario Biral , oltre a Stefano Stefani e Vanni Panin purtroppo costretti a casa, hanno finalmente ufficializzato il gemellaggio fra i due coordinamenti, tradotto in realtà tra le dolci colline delle Langhe piemontesi. A dar manforte alla “due giorni” enogastronomica erano presenti i rappresentanti degli Inter Club Biella, Cuneo, Galliate e Vottignasco. I rappresentanti dei due coordinamenti, con ottimo Barolo, tartufi e tante altre specialità piemontesi a rendere più fluente l’incontro, hanno posto le basi per una proficua ed amichevole collaborazione che, certamente, non mancherà di favorire ulteriori appuntamenti, ancora più affollati e gustosi I coordinatori Giuseppe Fisichella ed Andrea Rizzi.

Un sorriso per l’Emilia”, è un progetto solidale per reperire fondi da destinare alle popolazioni emiliane vittime del terremoto. L’Inter Club Cislago, che ha prontamente aderito all’iniziativa, sfrutta ogni occasione per promuovere la raccolta fondi. Così, ha allestito un gazebo alla “Festa d’Autunno” organizzata dalla Pro Loco. Sono stati messi in vendita i tagliandi per partecipare alla sottoscrizione a premi e le magliette ufficiali create per l’evento. Al termine della giornata, i biglietti venduti sono stati 400, un record inatteso, che è stato raggiunto grazie ai contributi dei tanti tifosi nerazzurri e non. L’Inter Club ha ricevuto la graditissima visita del coordinatore provinciale Patrizio Alfieri, e del sindaco di Cislago, Luciano Biscella, milanista che però, con grande disponibilità e cortesia, è sempre attento alle richieste dell’associazione nerazzurra. Coloro che desiderano contribuire a questa iniziativa con l’acquisto dei tagliandi, oppure comprando le magliette (disponibili in varie taglie per adulti e bambini), possono contattare l’organizzazione all’indirizzo e-mail coordinamentovarese@gmail.com. Nella foto: Roberto Strada, Stefano Carbome, Patrizio Alfieri, Francesco Bonazzoli, Natale Randi, il sindaco Luciano Biscella, il presidente Claudio Saja. Seduti: Emanuela Zonca, Massimo Randi e Mario Restelli.

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Giovedì 25 Ottobre 2012

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Milano, esame spagnolo Vincere contro il Caja Laboral per mantenere la testa del girone Milano, dopo la vittoria con Roma in campionato, risale sull’Ottovolante dell’Eurolega. Le “scarpette rosse” in Europa si trovano meglio, anche se lunedì sera, proprio con i capitolini, qualcosa ha funzionato meglio. Stasera, l’EA7 prova a superare il terzo scoglio in Europa contro il Caja Laboral, squadra spagnola che durante la preseason l’ha castigata in più di un’occasione. Ora tutto è diverso, poiché la squadra di Sergio Scariolo pare abbia trovato i giusti equilibri in campo internazionale. Il Caja Laboral ha perso in entrambe le gare contro l’Olympiacos e il Zalgiris Kaunas e in tutte e due le gare con margini molto contenuti. Un match in cui vincere sarà fondamentale, in attesa dei due match con le due squadre più temibili di questo girone. I due giocatori su cui fa leva la squadra di Vitoria sono Maciej Lampe e Brad Oleson. Il primo è un centro polacco, poco intimidatore, ma buone mani, che potrebbe fare male nelle palle vaganti. Buoni fondamentali, è andato in doppia cifra sia con i greci che con i baltici, mentre il secondo è il play statunitense, anch’esso in doppia cifra nei primi due match del Girone. Buone cose arrivano

anche dal paisà Andres Nocioni, ala dal’ottimo tiro dai quattro metri, che quando occorre sa colpire anche dalla linea dei tre punti. Da non sottovalutare Thomas Heurtel, 23 anni, ma capace di far viaggiare la palla in campo aperto. Buone percentuali, non è un mangia palloni, ha buone mani: in due partite è già a quota nove assist. Infine, citiamo Nemanja Bjelica, ala grande, 23 anni, come tutti i serbi ha buon talento, è stato mortifero contro l’Olympiacos, è produttivo anche sotto le plance. Deve migliorare nella gestione, ma è un ottimo elemento, con grandi margini di miglioramento. Il match di stasera è quasi un’ultima spiaggia per il quintetto basco, che qualora dovesse perdere potrebbe vedersi scivolar via la qualificazione alla sua portata: Sono quattro le squadre che passano alla final sixteen e a parte Olympiacos, Zalgiris e l’EA7 non credo vi siano altre formazioni superiori a quella di Joan Plaza. Dovrà lottare con l’Efes Istanbul, probabilmente, mentre il Cedevita Zagrabia sembra la più abbordabile. Non vi sono chiavi per il match contro il Caja Laboral: le motivazioni e l’impegno basteranno. Noente scherzi per favore.

Basket

di Beppe Vigani

Antonis Fotsis

Vero Volley al Palalper Team Vero Volley Monza

Hockey su ghiaccio

Diego Iori

di Debora Cheli

Affrontare Loreto, ancora a digiuno di punti, per la prima volta con l’organico completo e davanti al pubblico del Pala Serenelli non sarebbe stata una passeggiata, questo era ben chiaro a coach Fumagalli e alla sua squadra, e così è stato. Ci sono volute più di due ore ai monzesi per avere la meglio su una formazione mai doma, capace di ribaltare un inizio sfavorevole e di tenere testa fino alla fine a Tiberti e compagni. Vero Volley Monza recupera Paolo Cozzi e Andrea Cauteruccio, mentre Fracascia può contare sul prezioso apporto del martello Belcecchi, a disposizione anche per la prima linea. Fumagalli schiera Tiberti in diagonale con Baroti, Botto e Hrazdira di banda, Cozzi e Beretta al centro, Angelov libero; Fracascia risponde con Marchiani in palleggio e Peda opposto, Polidori e Piccinini al centro, Spescha e Ranghieri schiacciatori, libero Gabbanelli. Monza parte bene nel pri-

Volley

di Riccardo Carossia

mo set e per metà del secondo, poi qualcosa si inceppa nei meccanismi dei rossoblù, che non riescono più ad esprimere al meglio il loro gioco. La reazione di Vero Volley arriva nella quarta frazione con il turno in battuta di Hrazdira, che ribalta l’inerzia della partita e rimette in discussione il risultato. Ospiti sempre avanti nel quinto set, Loreto rimane vicina, ma Baroti dai nove metri chiude la contesa. Buona prova corale di Vero Volley Monza, con tutti i giocatori a disposizione entrati in campo a dare il loro contributo. Coach Fumagalli: “Sapevamo che non sarebbe stato facile, Loreto per la prima volta schierava l’organico al completo ed è difficile affrontarla qui. Quella di stasera è stata una vittoria dove tutta la squadra ha partecipato, sono tutto som-

mato contento perché vedo ancora dei margini di miglioramento; sicuramente questo inizio con tre trasferte consecutive ci sta impegnando parecchio”. Vero Volley Monza tornerà in campo nuovamente in trasferta domenica 28 ottobre a Potenza Picena contro la Goldenplast, prima dell’esordio casalingo al PalaIper di Monza del 1 novembre. Vero Volley Monza: Tiberti (K) 6, Baroti 32, Botto 12, Hrazdira 18, Cozzi 2, Beretta 9, Angelov (L), Reggio, Cauteruccio (L2), Mor 1, Puliti. All. Fumagalli e Del Federico. Pallavolo Loreto: Spescha 19, Polidori 2, Peda 24, Ranghieri 13, Piccinini 11, Marchiani 4, Gabbanelli, Belcecchi 1, Moretti 5, Guazzaroni ne, Sarnari ne, Leoni ne, Nobili ne. All. Fracascia e Martinelli.

Milano fermato dai penalty I rossoblu hanno già perso tre volte in casa ai tiri di rigore

L’Hockey Milano continua il suo cammino tra conferme e incertezze. Dopo il taglio di Jesse Schultz, attaccante mai entrato nel cuore della squadra, i rossoblu fanno sempre più fatica davanti. Dietro subiscono pochi gol, ma quando bisogna vincere manca lo “sniper” capace di risolvere i match, anche contro le squadre più attrezzate. E’ successo contro il Valpellice, formazione con un organico più talentuso, quando nel terzo periodo i milanesi non sono riusciti a chiudere due occasioni incredibili. Massimo Da Rin è consapevole della crescita della squadra, ma anche dall’idiosincrasia con la rete avversaria. Raycroft-Parise è stato un gran duello di goalie, finito in parità per la difficoltà del portiere di Belleville sui tiri di rigore. Battere il Milano davanti ai propri tifosi è difficile per tutti, tanto che solo il Val Pusteria c’è riuscito. Massimo Da Rin prova ad analizzare questo scorcio di campionato, prima del match con l’Alleghe, in programma stasera all’Alvise De Toni.

Coach, tre sconfitte ai rigori in casa, come mai? “Non riusciamo a segnare, facciamo fatica. Il taglio di Schultz è stato inevitabile, anche se ha alleggerito ancora di più il reparto offensivo”. Raycroft sta diventando fondamentale… “Andrew è incredibile. E’ cresciuto, contro il Valpellice è stato super. Ha parato tutto, ha invitato alla tranquillità tutto il reparto, nonostante di fronte ci fossero degli attaccanti importanti come Sirianni”. Raycroft va in difficoltà sui tiri di rigore, come mai? “Si deve abituare all’hockey italiano. Questione di punti di riferimento. I campi nella Nhl sono diversi dai nostri. E’ solo questione di tempo, poi diventerà insuperabile anche nei tiri di rigore. Per fare un paragone coi portieri del calcio, Buffon è il migliore del mondo, ma non mi sembra che sia irresistibile sui calci di rigore. Al di là delle battute, Andrew è la nostra polizza sulla vita”.

Iori è una sorpresa o se lo aspettava? “Diego stato un grande acquisto, siamo stati fortunati. Non siamo sorpresi del suo rendimento. Lui ha qualità importanti, vede anche la porta. E’ una delle novità migliori di quest’inizio di stagione”. State regalando due stranieri, non vi sembra che sia arrivato il momento di stringere i tempi? “Lei ha ragione, ma non è facile. Non è solo questione di budget, noi vorremmo un centro che faccia gol, che abbia confidenza con il gol. Stiamo lavorando per chiudere al più presto, ma ripeto, non è così facile come sembra”. C’è l’Alleghe, storicamente il campo agordino è sempre stato indigesto alle stecche milanesi… “Vorrei vedere. Ad Alleghe è molto sentito il match contro di noi. Ma noi in trasferta giochiamo meglio, siamo più distesi, leggeri. Abbiamo vinto a Canazei, ad Asiago, speriamo di sorprendere anche le Civette”.


Giovedì 25 Ottobre 2012

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Motori

PEDROSA VINCE ANCHE IN MALESIA di Severa Bisceglia

Terza vittoria consecutiva per Dani Pedrosa che di fatto riapre il Mondiale a 2 gare dalla fine. Sembrava tutto scritto nella gara bagnata di Sepang che ha avuto un protagonista d’eccezione:Marco Simoncelli, morto proprio su questa pista esattamente un anno fa. La partenza vede Lorenzo e Pedrosa al loro posto, pronti a darsi battaglia. La partenza è delle migliori, con ritmi altissimi, Lorenzo prova subito a dettare le regole, dopo meno di due giri rifila al suo diretto avversario ben 1 secondo netto. Ma Pedrosa non ci sta e va in rimonta recuperando ed affiancando Lorenzo, corrono su un’altra pista, cinque secondi agli inseguitori. Bene anche Valentino Rossi che chiude in quinta posizione. Sfida durissima tra i due battistrada della Honda che montano gomme diverse. Gara dura, ennesima caduta, era in sesta posizione, per Ben Spies (Factory Yamaha), cade anche Andrea Dovizioso (Monster

Yamaha Tech3), cadono anche,a pochi secondi di distanza, Crutchlow e Randy de Puniet nella stessa curva, Stefan Bradl (LCR Honda) e Ivan Silva (Blusens Avintia), una strage, la pioggia non consente il proseguo della corsa che viene sospesa a tre giri dalla fine. A metà gara Dani Pedrosa supera Lorenzo e vince, gara sospesa per la pioggia che conferma l’ordine d’arrivo in pista, la sua terza gara consecutiva, sesta della stagione. Secondo Lorenzo, che ha rischiato di cadere proprio sul finale, terzo Casey Stoner seguito da Nicky Hayden e Valentino Rossi. La classifica vede ora Pedrosa a -23. Gara con polemiche. A causa delle avverse condizioni meteorologiche, Lorenzo, in seconda posizione, dopo aver rischiato di cadere e quindi compromettere il Mondiale, chiede ed ottiene dalla direzione corsa la sospensione della gara scatenando le proteste di Pedrosa lanciato verso una facile vittoria.

Dani Pedrosa

MOTO2 MOTO3 (s.b.) La pioggia non è stato un problema per Sandro Cortese che si laurea Campione del Mondo di Moto3. Il tedesco, di origine italiana, ha vinto la gara, aveva già un buon vantaggio in classifica generale sui diretti inseguitori Vinales e Salom, all’ultimo giro sorpassando il leader della corsa, che aveva anche conquistato la pole il sabato precedente, Khairuddin.

Alex De Angelis

Sandro Cortese

(s.b.) Anche la gara di Moto2 è stata fortemente condizionata dalla pioggia e vinta da Alex De Angelis battendo i rivali West, arrivato secondo, e Rea terzo. Anche qui una gara segnata dalle cadute, in primis quella di Marquez a seguire Takaaki Nakagami (Italtrans), Johann Zarco (JiR Moto2) e Xavier Simeon

(Tech3) sin dalle primissime fasi e, nel prosieguo della gara Terol, Torres, Luthi e Di Meglio. Espargarò solo undicesimo. La gara, partita con 31 minuti di ritardo a causa del cattivo tempo, è stata interrotta dalla bandiera rossa. La corsa è ripresa e i 19 giri previsti sono stati conclusi. Prossima gara a Phillip Island.


Giovedì 25 Ottobre 2012

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BALLARE ADESSO È PIÙ FACILE L’ultima edizione dell’Amsterdam Dance Event, la grande manifestazione del mondo della musica elettronica ancora una volta ha mandato in frantumi ogni primato. E svelato ogni retroscena del mondo delle discoteche Grazie alla Buma Cultuur, l’ADE, ovvero l’Amsterdam Dance Event, dal 1996 è l’unica kermesse davvero attendibile, completa, che abbraccia più generi musicali nell’universo della musica elettronica. Quest’anno, tra mille appuntamenti, conferenze, dj set e incontri tra addetti ai lavori, è emersa la grande professionalità che sta circondando il settore. Il marketing si sta interessando sempre più anche ai dj e al loro variegato e infinito mondo, tanto che le aziende, soprattutto le multinazionali dal target giovanile, scelgono spesso dei dj come propri testimonial. Con gli Stati Uniti che hanno ormai sdoganato il genere dance anche tra le emittenti

radiofoniche, ecco che frequentare l’ADE di Amsterdam diventa sempre più fondamentale. Le versioni “ampliate” di ADE University (che educa i giovani studenti e professionisti del settore musica) e di ADE Play (luogo di intrattenimento con mostra tecnologia e innovazione tecnologica) dimostrano inoltre che sempre più giovani si stanno avvicinando al mondo dei dj sia in fatto di show che in fatto di produzioni dedicate. In tanti altri appuntamenti inseriti in cartellone, come l’Hard Dance Event (HDE), il Music & Bits e l’ADE NeXT, si è così dibattuto e approfondito ogni argomento inerente alla galassia djing, che è davvero in fase

di espansione. Presso l’ADE University si sono tenute le lezioni di discografia da parte di Simon Dunmore, boss dell’etichetta house Defected, mentre il duo Afrojack e Nalden è stato grande protagonista al Music and Bits presso il De Balie. Durante tutta la manifestazione si sono registrati parecchi interventi dei rappresentanti di Sound Cloud, Pitchfork e Boiler Room. Per Hard Dance Event e ADE NeXT, spazio ai workshop, alle dimostrazioni e alle sessioni di miti come Sven Väth e Frankie Knuckles. Tutti segnali che dimostrano chiaramente un settore che, mettendosi in discussione, migliora col passare degli anni.

Musica

di Riccardo Sada

Cos’è l’Amsterdam Dance Event Ogni anno più di tremila tra artisti, A&R, giornalisti, rappresentanti di etichette discografiche, booking manager, produttori ed editori musicali provenienti da tutto il mondo si riuniscono ad Amsterdam per fare affari, mettere in piedi la propria rete, scoprire nuovi talenti e aggiornarsi sugli ultimi sviluppi tecnologici e legislativi. I 140mila visitatori del festival, di cui circa 25mila turisti, riempiono i locali della città: la vasta gamma di spettacoli e di feste che caratterizzano i migliori artisti nazionali e internazionali è ormai nota a tutto il mondo. L’ultima edizione, conclusasi domenica scorsa, ha visto all’opera personaggi come David Guetta, Hardweel, Armin van Buuren, Afrojack, DJs From Mars, Mauro Picotto, Ferry Corsten, Carl Cox, Dubfire, Marc Romboy, Nicky Romero, Martyn, Sander van Doorn, Richie Hawtin e moltissimi altri. Negli ultimi quindici anni, l’ADE è diventato l’evento più importante per la musica elettronica in tutto il mondo. Durante la scorsa edizione sono stati rappresentati più di 52 paesi: i visitatori possono scegliere tra più di 140 diversi eventi sparsi per la città di Amsterdam. L’ADE in questo tempo ha dimostrato che i Paesi Bassi e Amsterdam in particolare offrono il meglio della musica elettronica. Siti internet: www.amsterdam-dance-event.nl - www.bumastemra.nl - www.holland.com/it

Armin, il dj più importante del mondo “A casa di David”

Reduce da una stagione estiva molto ricca, con notti al Privilege di Ibiza, l’olandese ha vinto la DJ Mag Top 100. E ora inizia anche la lunga celebrazione del 600esimo episodio del suo show radiofonico “A State of Trance” (r.s.) Venerdì scorso ad Amsterdam si è svolta anche la cerimonia di premiazione della DJ Mag Top 100, l’annuale classifica che incorona il miglior disc jockey del mondo a seguito di una votazione fatta attraverso Internet. Quest’anno, dopo il trionfo di David Guetta nella passata edizione, ha alzato lo scettro Armin van Buuren. Il dj olandese mette in bacheca l’encomio per la quinta volta proprio a ridosso di un’altra data fatidica, quella di giovedì 18, quando è andato in onda con la 600esima puntata del suo programma radiofonico “A State Of Trance”.

“La musica dance per me è tutto, soprattutto condivisione”, spiega lo stesso van Buuren. “Ecco perché vorrei condividere la mia passione per questo genere di musica con ogni persona: questo premio è il riconoscimento dei miei fan che reputo semplicemente incredibili. Vorrei dedicare questa vittoria anche alla mia famiglia. Senza di loro, senza il supporto di chi mi sta vicino, oggi non sarei nulla”. Sito internet: www.astateoftrance.com www.arminvanbuuren.com

Produzioni Televisive - Pubblicità - Promotion - Marketing

“Non Solo Sport” ogni giovedì sera sintesi delle partite casalinghe: Campionato Nazionale Allievi Nazionale A.C.Milan Campionato Nazionale Serie D A.S.D. Trezzano Calcio Ore 23:00 Telemilano Più Blu Lombardia Ore 23:30 Telemilano City

“Riflettori Su……”

Settimanale sul mondo dello spettacolo in onda ogni venerdì sera Ore 23:00 Telemilano Più Blu Lombardia Ore 23:30 Telemilano City

Teatro OUT OFF a cura della Redazione

Torna sulla scena Rocco Ricciardulli, il poliedrico attore lucano di Rotondella, Matera. Infatti, dal 23 al 28 ottobre, sarà al Teatro OUT OFF di via Mac Mahon, con “ A casa di David, benvenuti a single world”, una brillante quanto “riflessiva” rappresentazione, da lui scritta, diretta e, ovviamente, interpretata, scaturita da una brillante idea di Pietro Gaeta, ispirata al libro evento “Going Solo” di Eric Klinenberg. Sulla scena ci saranno anche Melissa Satta, Giada Barbieri, Katarina Raniakova e Gianni Coluzzi. La scenografia è dell’architetto Pietro Gaeta che, ispirandosi al David di Michelangelo, simbolo dell’edonismo, ha creato un ambiente do-

tato di ogni confort, non convenzionale, ma rassicurante, di cui David è il protagonista assoluto. Davide è abitante del pianeta di chi vuol vivere solo, ma non isolato. Egli fa parte di quei sette milioni di Italiani che, per molteplici motivi, hanno scelto di vivere da soli. Egli vive in una casa supertecnologica che riflette in pieno la sua personalità. Insomma, è un bel racconto di teatro che, come tutte le altre rappresentazioni di Ricciardulli, finirà per coinvolgere oltremodo il pubblico, fino a farlo sentire fortemente partecipe degli accadimenti sulla scena.


Giovedì 25 Ottobre 2012

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Gossip & Curiosità di Marjlja Bisceglia *** Balotelli Fico ci riprovano. L’amore dà sempre un’altra possibilità. Raffaella Fico, incinta di sei mesi, è ancora innamorata del suo Mario, lo vuole accanto e soprattutto vuole un padre per il suo bambino. SuperMario è tornato sui suoi passi ed ha raggiunto la sua compagna a Napoli, a sorpresa, per farsi perdonare del suo comportamento e per aver messo in dubbio la paternità, tutti ricorderete la richiesta del DNA. Dopo un’iniziale imbarazzo sembra che sia tornato il sereno sulla rotta Londra-Napoli. Il calciatore del Manchester City sembra abbiamo preparato un comunicato stampa dove dichiara l’intenzione di recuperare il suo rapporto spesso calpestato da lui stresso.

*** Tiziano Ferro inarrestabile. Da quando ha fatto outing, la star internazionale, occupa intere pagine di musica, sempre molto apprezzate, e non solo. Oggi si parla soprattutto della sua vita privata, oggetto di molta curiosità da parte dei suoi fan e non solo. Tiziano è oggetto di attenzione anche da parte di coloro che non seguono la sua musica, ma accomunati da una scelta sentimentale. Ad oggi il cantante è sempre stato molto riservato, non ama i riflettori sulla sua vita privata, ma continua ad essere oggetto di curiosità. Per sua stessa ammissione è fidanzatissimo, successivamente lo si vuole fidanzato ad un noto conduttore televisivo italiano, oggi le voci lo vogliono fidanzato a Miguel Bosè.

*** Cassanino Come confermato dallo stesso calciatore nella trasmissione di Fabio Fazio, mamma Carolina Marcialis è in dolce attesa. Antonio Cassano e consorte aspettano il secondo bambino, hanno già Cristopher, con grande felicità. Lei ha preferito twitter per confermare la notizia. L’attaccante interista vorrebbe ancora un maschio, lei non ha ancora espresso desideri e si lancia nello shopping con amiche e pargolo a seguito.

*** Sara Tommasi passato il periodo nero. Il momento buio sembra volgere al termine. Dopo il tanto chiacchierato ricovero alla ricerca di serenità, gli amministratori del sito ufficiale a lei dedicato comunicano aggiornamenti sullo stato di salute della showgirl: “ Per tutti coloro che scrivono con affetto per sapere notizie di Sara Tommasi e anche per quei giornali e siti che, nonostante la richiesta di silenzio stampa invocata dalla madre Cinzia, continuano a chiedersi dove è finita Sara: Sara sta molto meglio, è in netta ripresa, mangia e ha messo su qualche chiletto, ragiona bene, è serena e tra qualche giorno i medici la dimetteranno dalla clinica dove è ricoverata. Poi toccherà a lei cambiare vita e dimenticare certe abitudini nocive… State tutti tranquilli… il peggio è passato… Grazie”. Tanti auguri a Sara.

*** Lapo Elkann e il suo nuovo amore. La nuova fiamma è Goga Ashkenazi, arriva dal Kazakistan ed è bellissima oltre che ricca. I due sono stati fotografati a Ibiza in atteggiamenti teneri da innamorati. La miliardaria, ex imparentata al dittatore del Kazakistan, potente ministro dell’economia, regina della moda internazionale, da poco ha acquistato da Matteo Marzotto la maison parigina Vionnet, ha due figli avuti da Kulibavew, laureata a Oxford in economia. Tanta cultura potrà mai essere condivisa dal rampollo di casa nostra?

*** Vittorio Brumotti e Giorgia Palmas a tutto amore in quel di Dubai. Continua a gonfie vele la loro storia nata già da diversi mesi. I due utilizzano i social network, lei Twitter e lui Facebook, per tenere sempre aggiornati i loro sostenitori impegnati nella ricerca di un nomignolo da attribuire. La lotta in finale è tra “Paliotti”, suggerito direttamente da Giorgia, e “Brumas”.


IL FENOMENO VERO VOLLEY – LA PALLAVOLO CHE FUNZIONA

Il 24 aprile 2012, quando a mezzogiorno si sono aperte le porte della Sala Giunta del Comune di Monza per far entrare il presidente del Consorzio Vero Volley, Alessandra Marzari ed una folta delegazione di suoi dirigenti, tecnici ed atleti, intervenuti per assistere alla conferenza stampa indetta dall’Amministrazione comunale, a molti dei presenti è sembrato che il tempo fosse tornato indietro, come se qualcuno avesse premuto il tasto rewind della vita ed avesse riportato le immagini a due stagioni fa, con lo scopo di cancellare alcune sequenze sbagliate per sostituirle con quelle corrette. In effetti, proprio due anni fa in quella stessa sala era stata premiata la squadra di B1maschile Vero Volley Monza, che sotto la guida di coach Marco Fumagalli, dopo un campionato straordinario, vinto con una giornata di anticipo, si era aggiudicata la storica promozione alla Serie A2. Ma quel giorno il presidente del Consorzio aveva comunicato la decisione, presa a malincuore, di trasferire titolo e squadra a Milano, non potendo far giocare la formazione neo-promossa nell’unico impianto cittadino adeguato alla categoria, il PalaIper, già da un anno assegnato in convenzione triennale alla società bresciana Acqua Paradiso Gabeca Montichiari. Per molti di coloro che avevano partecipato e contribuito all’avventura della prima squadra maschile di Pro Victoria, partita con lo stesso tecnico dalla Serie C ed issatasi di stagione in stagione fino alla prestigiosa A2, quel trasferimento obbligato era sembrato un autentico strappo con il territorio e con la comunità, a cui quella squadra apparteneva. I vertici del Consorzio e tutto lo staff avevano comunque guardato agli aspetti positivi della vicenda ed accogliendo l’invito dell’Amministrazione milanese, si erano subito messi al lavoro per riportare nella Metropoli meneghina la grande pallavolo maschile. Ma era destino che la squadra non trovasse subito casa a Milano, poiché chiuso il PalaLido, per essere demolito e ricostruito, la città non era in grado di ospitare un campionato di pallavolo nazionale. Vero Volley, nel frattempo divenuta CheBanca! Milano aveva dovuto fermarsi a Cinisello Balsamo ed attendere un’altra stagione, prima di poter fare il proprio ingresso nella Metropoli, trovando ospitalità nel nuovo Palazzetto Pavesi, realizzato nel frattempo dalla Federazione Italiana Pallavolo. Un percorso difficile e tortuoso, che aveva messo a dura la prova anche la pazienza dei tifosi e dei sostenitori più fedeli, obbligati a seguire la formazione nel suo continuo peregrinare. Nel frattempo Monza, che era rimasta orfana della propria prima squadra maschile, aveva accolto senza particolare calore la formazione professionistica venuta da un’altra provincia. E così, nel momento in cui il Sindaco della città brianzola ha ufficializzato il subentro della società U.S. Pro Victoria – Pallavolo Monza, nella gestione del prestigioso Palazzetto dello Sport cittadino, in forza d’una convenzione quadriennale che scadrà a giugno del 2016, coloro che hanno vissuto le vicende di questi ultimi anni, sono tornati con la mente alle immagini del president Marzari, portata in trionfo dai suoi giocatori il giorno della promozione ed hanno pensato che finalmente lo strappo è stato ricucito e le sequenze degli avvenimenti hanno ritrovato la giusta concatenazione. Il 24 aprile è stato un importante punto d’arrivo per il sodalizio, composto oggi da otto società pallavolistiche, che può riportare a Monza la propria prima squadra maschile; la firma definitiva della convenzione con il Comune sarà al tempo stesso un nuovo punto di partenza ed una nuova sfida, per quest’organizzazione in continua evoluzione, diventata, nell’arco di quattro anni, un’autentica case history, oggetto di studio di famosi corsi di formazione manageriale dello sport, come il Master FIFA o lo Sport Management della Sport Business

Academy di SDA Bocconi ed RCS Sport. Intanto altri importanti avvenimenti si sono susseguiti nel mese di settembre, nell’ambito della nuova gestione del PalaIper: la consegna della chiavi del giorno 5, nelle mani dei presidenti Marzari e Rigaldo; il “Palazzetto Day”, di domenica 23, che gli aderenti del Consorzio hanno dedicato in allegria al riordino generale dell’impianto; l’inaugurazione ufficiale di sabato 29, con una giornataevento, che ha attirato un pubblico appassionato e numeroso, coinvolto dalle molte iniziative di cultura, sport, spettacolo ed intrattenimento, con cui è stato animato per tutto il giorno il rinnovato Palazzetto dello Sport di Monza; infine sabato 20 ottobre il Saugella Team Monza ha giocato la sua prima gara casalinga al PalaIper, battendo per 3 a 0 il Club Italia. Il 1° novembre alle 18,00 sarà la volta della Serie A, che scenderà in campo per la quarta giornata contro Coserplast Matera. Ma qual è il segreto del successo di questo modello organizzativo? Cosa permette di gestire 10.000 alunni dei Progetti Scuola nelle Primarie di MonzaBrianza e Milano, 1.000 piccoli atleti del Minivolley ed altri 1.000 atleti, che iscritti alla FIPAV nelle diverse categorie federali, hanno costituito, nella stagione agonistica 2011-12, 70 squadre, partecipanti ad oltre cento campionati, dai giovanili provinciali, fino alla Serie A2 maschile? La prima risposta è senz’altro il suo presidente, Alessandra Marzari, con la sua vision, la passione, l’impegno, l’instancabile energia, le sue

intuizioni, la propensione all’innovazione, le sue proverbiali sfuriate, la sua caparbietà. In occasione della conferenza stampa del 24 aprile aveva subito tracciato le linee guida di quello che è il business plan per la gestione del PalaIper, sviluppato con la collaborazione della SDA Bocconi: “Il Palazzetto è un bene della città; Vero Volley ha l’onore di gestirlo ed è intenzione del Consorzio rendere questa gestione, un esempio per l’impiantistica sportiva in Italia. E’ mia intenzione ed obiettivo collaborare con il direttore della Sport Business Academy, che è membro del Consiglio di Amministrazione del Consorzio e del nostro Comitato Scientifico (Prof. Dino Ruta – n.d.r.), per dare il miglior approccio manageriale per la crescita di questo Palazzetto, nell’intento di restituire, tra quattro anni alla Città, un PalaSport più bello, più funzionale, più redditizio e più vivo di quello che troviamo”. Il secondo elemento di successo del Consorzio monzese sono le sue risorse umane; attorno al presidente si è creato uno staff di collaboratori affiatati, che partendo dal nocciolo storico della Pro Victoria si è ingrossato nel corso degli anni, anche attraverso la progressiva adesione delle diverse società, con l’apporto di capacità e competenze professionali. Citarli tutti richiederebbe uno spazio a se stante, ma scorrendo l’organigramma attuale di Vero Volley si ritrovano molti nomi di coloro che hanno contribuito a farne la storia di questi anni, iniziando con Marco Fumagalli, uno dei fondatori della sezione pallavolo di Pro Victoria, atleta e poi allenatore; l’uomo che è stato capace di traghettare la squadra maschile nelle diverse categorie, fino a raggiungere la Serie A2, di cui è ora l’head coach. A lui, fin dalla creazione del Consorzio è

stato assegnato anche il compito di responsabile dei direttori tecnici delle società aderenti e quello di responsabile della formazione, incarico quest’ultimo condiviso con il vice-presidente del Consorzio Monica Re. Appartengono alla stessa “vecchia guardia” Gian Paolo Freschi, allenatore, direttore tecnico, responsabile del Minivolley e Massimo Tadini, un altro dei co-fondatori della società monzese, ex giocatore, allenatore del settore giovanile e responsabile dei progetti scuola del Consorzio, affiancato oggi da Valentina Centenero e Stefania Fumian (ex-giocatrice della Pro Victoria, diventata allenatrice). Impossibile poi non citare altre quattro figure storiche di questo sodalizio, come Alberto Nespoli, direttore generale di Pro Victoria, che ha lasciato un incarico di manager d’azienda, per dedicarsi alla gestione della società e che si occupa tra l’altro della foresteria giocatori e del tutoraggio degli atleti minorenni, che giungono al Consorzio da altre province e devono essere seguiti anche nei rispettivi percorsi di studio. Carlo Peraboni, stimato docente universitario, che da sempre è responsabile dei rapporti con le famiglie degli atleti di Vero Volley; Luciana Papotti, la super-segretaria, oggi autentica coordinatrice delle segreterie del Consorzio ed infine Christian Merati, già allenatore, poi direttore tecnico ed oggi diviso tra il doppio incarico di direttore sportivo dell’intero sodalizio (con la collaborazione di Claudio Bonati, d.s. del settore maschile) e di responsabile dell’impiantistica sportiva. Un terzo fattore critico di successo del modello

organizzativo di Vero Volley, che rappresenta il piano d’intervento parallelo alla gestione professionale delle società aderenti, è racchiuso nel pay-off apposto sotto al logo: “Cultura sportiva”. Si tratta del cuore di tutto il movimento, da cui fluiscono di continuo gli stimoli per la crescita e lo sviluppo del Consorzio, attraverso la formazione e l’aggiornamento. Vero Volley, da sempre fucina di idee e luogo di scambio culturale, ha voluto dotarsi di un Comitato Scientifico, un organo consultivo statutario, composto da docenti universitari e professionisti esperti in discipline diverse, che presiede e coordina tutta la vasta attività realizzata nell’ambito delle collaborazione universitarie relative ai progetti di ricerca e formazione. Fin dalla sua fondazione, nel settembre del 2008, Vero Volley si è contraddistinto per il grande impegno profuso nella formazione e nella crescita professionale della proprie risorse. Hanno così preso vita i progetti sviluppati con il mondo accademico, volti ad accrescere le competenze in discipline chiave, come la biomeccanica, la psicologia e la pedagogia per gli allenatori, considerati autentici educatori od il management specialistico sportivo, per i dirigenti del Consorzio. Un quarto elemento chiave è la forte propensione all’innovazione, che porta tutta la struttura a guardare sempre al di là di ciò che sta facendo oggi; in questo contesto si inserisce l’ultima iniziativa voluta dal vulcanico presidente Marzari: la creazione di un blog interno, che aggiorna i dirigenti e gli allenatori del Consorzio sui bandi pubblici, con una particolare attenzione a quelli europei. E’ questa la nuova sfida del sodalizio monzese, che a luglio di quest’anno è diventato capofila nel progetto europeo “VOLTHY - Volley for healthy life style”, presentato nell’ambito del programma UE “Preparatory Action: European Partnership on Sports”, con la partecipazione di altri dieci partner. Si tratta di un progetto che ha tra i propri obiettivi: la promozione della pratica sportiva, in particolare del volley e del minivolley, a livello locale; la promozione dei principi base per la conduzione di sani stili di vita; il supporto alla cooperazione tra associazioni sportive e istituzioni a livello locale; la diffusione tra i preadolescenti di uno strumento innovativo di motivazione allo sport e di comprensione dei sani stili di vita. Tutto questo è oggi il Consorzio Vero Volley, un grande movimento di cultura sportiva, fortemente radicato nel territorio di due importanti province italiane, che attraverso l’insegnamento e la pratica della pallavolo, sviluppa un ampio progetto educativo e sociale rivolto ai giovani, che parte dallo sport di base, nelle scuole primarie ed arriva fino allo sport nazionale, con le sue prime squadre, terminali d’arrivo del proprio vivaio. Per chi è convinto che il Volley italiano stia attraversando una fase critica, può rappresentare sicuramente un modello da studiare. Riccardo Carossia

Per informazioni e iscrizioni:

Telefono: 347.0496332 christian.merati@verovolley.it

Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it Amministrazione eMail: commerciale@stadio5.it

Direttore responsabile Beppe Vigani eMail: direttore@stadio5.it Concessionaria pubblicità Edizioni SBM eMail: marketing@stadio5.it

Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Matteo Salvini, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Federico Zanon Grafica Federico Maria Di Sivo - eMail: grafica@stadio5.it Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

SEREGNI CERNUSCO S.r.l. Gruppo Seregni Via Brescia n. 22 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02.92104710 eMail: tecnico.stem@seregni.com


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