Stadio5_Milan_Udinese

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FINALMENTE A CASA Domenica 3 Febbraio 2013

Anno 3 n. 6

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MILAN UDINESE

COPIA OMAGGIO

di Severa Bisceglia Il Milan le ha provate tutte, ha voluto ad ogni costo Balotelli. Il club rossonero, pur di avere “la mela marcia”, come lo aveva definito lo stesso presidente Berlusconi, ha deciso di pagare 20 milioni di euro per portare a Milano ‘SuperMario’ fino a giugno 2017. Sarebbe stato un magro bottino, dopo l’insuccesso raccolto nelle trattative per Kakà e Drogba, se non fosse arrivato neppure ‘il monello’ del City. Il mercato ci ha abituati alle continue e secche smentite, alle trattative negate a gran voce dalle società, proprio come è accaduto nelle settimane scorse, per poi essere regolarmente smentite dai fatti. Ci fu l’incontro, nei tempi “supplementari”, tra Galliani e Mino Raiola, l’amministratore delegato di via Turati aveva sottoposto al procuratore dell’attaccante del City l’ultima offerta per il club inglese, 20 milioni di euro in sei rate. Proposta allettante per il City che avrebbe risolto anche la gestione di un calciatore sì bravo, ma indisciplinato. Il capriccioso Balo è costato 22 milioni e Galliani, per avvicinarsi all’importo, ha messo sul piatto i bonus. Tutto prontamente smentito dai diretti interessati. Adriano Galliani conferma un no al 99,9 per cento, lasciando quindi una sola possibilità , di successo, non poca. Meno determinato invece Mino Raiola: “La verità su Mario Balotelli? Chiedetela ad altri, perché io non posso dirla. Fino al 31 gennaio può succedere di tutto, stiamo vigilando. Non abbiamo parlato di soldi perchè di fatto non c’è ancora nulla. Il City aveva un’offerta di 40 milioni di euro cash arrivata durante l’Europeo. Il prestito è stato escluso a priori dai loro dirigenti”. Tutto, dunque, era avvolto nel mistero. Tutto negato, ma il Milan voleva SuperMario, e si sapeva. Questo è il calcio, l’interrogativo, però, sorge spontaneo: quanta politica c’è in questo contratto, senza sottovalutare le capacità del calciatore? Berlusconi era disposto anche ad alzare la posta, Balotelli potrebbe portare punti in vista delle elezioni, esattamente come è successo in occasione delle europee con Kakà. Complimenti al Milan che ha chiuso un contratto per 20 milioni di euro, più 3 di bonus per il cartellino, e 4 milioni netti più bonus a stagione (il calciatore ha accettato di ridursi lo stipendio, in Inghilterra prendeva 5 milioni e mezzo) per 4 anni e mezzo di contratto. Complimenti anche a SuperMario che ha raggiunto l’obiettivo di indossare la maglia della squadra per cui ha sempre tifato, anche quando giocava nell’Inter.

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Domenica 3 Febbraio 2013

ASINI E TROMBONI Il campionato sta evadendo alcune situazioni e, man mano che il tempo passa, sta dando alcuni segnali importanti. Confortanti per alcuni versi. La Juventus non è l’’armada invincible’ dello scorso anno. Il pareggio in casa col Genoa è un segnale eloquente, di come questa squadra abbia più insicurezza, rispetto all’anno passato. Manca Pirlo, la centralina che manda in tilt gli avversari. Pogba è un giovane molto interessante, ma non è il messia. Sostituire l’ex milanista richiede qualità rare. La sua assenza ha lasciato per strada punti importanti e il Napoli ne ha approfittato. Andare a vincere al Tardini di Parma è un’impresa. Nessuno lo aveva fatto fino ad ora. L’undici di Walter Mazzarri è la vera anti-Juve, non vi sono dubbi. La Lazio si è sciolta come neve al sole. Chi non è abituato a lottare, nei momenti che contano, se la fa sotto. I vincenti sono altri. Perdere in casa col Chievo è stato un segnale più che preoccupante: i biancocelesti non hanno lo spessore per contendere il titolo a chicchessia. Sull’Inter ci sarebbe da aprire il libro della vergogna. Contro il Torino aveva una grande occasione, l’ha sciupata. E’ andato via Sneijder, dietro di lui il buio. Cassano non basta, altre caratteristiche. Coutinho è partito e Alvarez non lo vuole nessuno. Contro i granata la squadra allenata da Stramaccioni andava a folle. Largo ai giovani, qualcuno potrebbe dire. Un’insinuazione, una speranza, un credo religioso, se qualcuno è un merlo. Gli asini volano, la stanza dei bottoni dell’Inter cerca di catturarli. La polvere dà fastidio, la domestica non la toglie, al limite la mette sotto il tappeto. Nessuno poteva credere che l’Inter stava dando spazio ai giovani: con Zanetti (comunque sempre onore a

un professionista di siffatte qualità), Chivu, Cambiasso (decisivi contro i granata), Gargano, Mudingayi, Palacio e Cassano in campo. La società sembrava non guardasse al futuro invece è accaduto il contrario. La partenza di Sneijder è un peccato mortale, ma nessuno in Corso Vittorio Emanuele fa il j’accuse. La lesa maestà rode più di un’offesa grave. Gli stupidi pensano questo. L’olandese è partito per sette milioni e mezzo di euro, per Schelotto ne vogliono otto, Paulinho costa venti. Avanti, sotto il vestito, gente. Una lode al Milan per il colpo di Balotelli e il resto del lavoro. I rossoneri stanno crescendo, come gioco e in classifica. Ora sono lì, a tre punti dall’Inter. Lottare per un posto in Champions non è più un miraggio. Il mercato può rinforzarli e chi è nei paraggi, deve preoccuparsi. Allegri sta prendendosi delle rivincite. Ora, forse, saliranno tutti sul suo carro. E’ una storia vecchia come il mondo, ma deve far riflettere i tromboni di molti salotti televisivi e radiofonici. Perché la pazienza è amara, ma il suo frutto è dolce, ripeteva Jean Jacques Rousseau. Fiorentina e Roma devono fare pace con le crisi d’identità: giocano bene, ma spesso e volentieri perdono la bussola. Non è facile tornare in cima, quando per anni hai mangiato pane duro. Ci vuole pazienza. Il resto serve per le statistiche.

L’ Editoriale di Beppe Vigani

RUMORI DI FONDO Be. Vig. - Lo stavamo aspettando e il pugno duro del giudice sportivo è arrivato: due giornate di stop per Antonio Conte, che paga caro quel “vergogna” urlato a gran voce all’arbitro Guida di Torre Annunziata dopo il rigore non concesso alla Juve sul fallo di mano di Granqvist, nel match contro il Genoa. Il tecnico bianconero potrà tornare in panchina il 16 febbraio allo stadio Olimpico, quando i bianconeri sfideranno la Roma. Stesso discorso per Bonucci: anche il difensore rientrerà contro i giallorossi. Un turno di stop per Giorgio Chiellini: indolore, nel suo caso, perché avrebbe comunque saltato per un infortunio il match con il Chievo. Inibito fino, dunque, fino al 18 febbraio. C’è da domandarsi se questo andazzo continuerà per tutto il campionato. Quello che è accaduto allo Juventus Stadium è figlio di quello che il calcio ci propina. Tensioni, toni drammatici e cultura antisportiva. A cominciare da allenatori, dirigenti e calciatori. Qualcuno escluso. Un’idea: un convegno per il rispetto delle regole e delle persone? Pensavamo che i cori razzisti fossero la punta dell’iceberg e invece ci sbagliavamo. Chi accusa, spesso, è il più pericoloso.

Jean-Jacques Rousseau ([ʒɑ̃’ʒak ʁu’so]; Ginevra, 28 giugno 1712 – Ermenonville, 2 luglio 1778) è stato un filosofo, scrittore e musicista svizzero di lingua francese.

STADIO MEAZZA ORE 20.45

Allenatore: Massimiliano Allegri

Allenatore: Francesco Guidolin

Arbitro: Davide

MILAN (4-3-3)

32 Abbiati; 2 De Sciglio, 5 Mexes, 17 Zapata, 21 Constant; 16 Flamini, 18 Montolivo, 10 Boateng; 19 Niang, 45 Balotelli, 92 El Shaarawy

Massa di Imperia UDINESE (3-5-2)

25 Padelli; 75 Heurtaux , 5 Danilo, 11 Domizzi; 8 Basta, 3 Allan, 66 Pinzi, 21 Lazzari, 26 Pasquale; 24 Muriel, 10 Di Natale


Domenica 3 Febbraio 2013

18 reti Cavani (Napoli; 3 rigori) 15 reti El Shaarawy (Milan) 14 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori) 11 reti Osvaldo (Roma; 2 rigori) 10 reti Klose (Lazio) Pazzini (Milan; 3 rigori) Lamela (Roma)

Pos.

Squadra

1 Juventus 2 Napoli 3 Lazio 4 Inter 5 Milan 6 Fiorentina 7 Catania 8 Roma 9 Udinese 10 Parma 11 Chievo 12 Torino 13 Sampdoria 14 Atalanta 15 Bologna 16 Cagliari 17 Pescara 18 Genoa 19 Palermo 20 Siena

P.ti

G

V

N

S

Gf

Gs

+/-

49 22 15 4 3 46 15 31 46 22 14 4 4 43 20 23 43 22 13 4 5 32 22 10 40 22 12 4 6 35 25 10 37 22 11 4 7 39 28 11 36 22 10 6 6 39 27 12 35 22 10 5 7 31 28 3 34 22 10 4 8 47 38 9 33 22 8 9 5 33 31 2 31 22 8 7 7 30 29 1 28 22 8 4 10 23 34 -11 27 22 6 10 6 27 26 1 24 22 7 4 11 28 29 -1 23 22 7 4 11 19 32 -13 22 22 6 4 12 29 31 -2 21 22 5 6 11 21 38 -17 20 22 6 2 14 17 45 -28 18 22 4 6 12 22 35 -13 17 22 3 8 11 19 35 -16 14 22 5 5 12 20 32 -12

Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.

LA CLASSIFICA

Venerdì 1 Febbraio - 23. Giornata 1 Feb, 20:45 Roma - Cagliari Stadio Olimpico, Roma Sabato 2 Febbraio - 23. Giornata 2 Feb, 18:00 Torino - Sampdoria Stadio Olimpico, Torino 2 Feb, 20:45 Napoli - Catania Stadio San Paolo, Napoli Domenica 3 Febbraio - 23. Giornata 3 Feb, 12:30 Chievo - Juventus Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona 3 Feb, 15:00 Palermo - Atalanta Stadio Renzo Barbera, Palermo 3 Feb, 15:00 Pescara - Bologna Stadio Adriatico, Pescara 3 Feb, 15:00 Siena - Inter Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena 3 Feb, 15:00 Genoa - Lazio Stadio Luigi Ferraris, Genova 3 Feb, 15:00 Fiorentina - Parma Stadio Artemio Franchi, Firenze 3 Feb, 20:45 Milan - Udinese Stadio Giuseppe Meazza, Milano

TURNO ODIERNO

Sabato 9 Febbraio - 24. Giornata 9 Feb, 18:00 Juventus - Fiorentina Juventus Stadium, Torino 9 Feb, 20:45 Lazio - Napoli Stadio Olimpico, Roma Domenica 10 Febbraio - 24. Giornata 10 Feb, 12:30 Parma - Genoa Stadio Ennio Tardini, Parma 10 Feb, 12:30 Bologna - Siena Stadio Dall’Ara, Bologna 10 Feb, 15:00 Palermo - Pescara Stadio Renzo Barbera, Palermo 10 Feb, 15:00 Atalanta - Catania Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 10 Feb, 15:00 Cagliari - Milan Stadio Is Arenas, Quartu Sant’Elena 10 Feb, 15:00 Udinese - Torino Stadio Friuli, Udine 10 Feb, 15:00 Sampdoria - Roma Stadio Luigi Ferraris, Genova 10 Feb, 20:45 Inter - Chievo Stadio Giuseppe Meazza, Milano

PROSSIMO TURNO

9 reti Gilardino (Bologna) 8 reti Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) Milito (Inter; 3 rigori) Hernanes (Lazio; 1 rigore) Hamsik (Napoli) 7 reti Denis (Atalanta; 2 rigori) Sau (Cagliari) Bergessio (Catania) Paloschi (Chievo; 2 rigori) Palacio (Inter) Quagliarella (Juventus) Belfodil (Parma) Totti (Roma; 1 rigore) Icardi (Sampdoria) Bianchi (Torino; 2 rigori) 6 reti Toni (Fiorentina) Borriello (Genoa; 1 rigore) Giovinco (Juventus; 1 rigore) 5 reti Diamanti (Bologna; 1 rigore) Gabbiadini (Bologna) Gomez (Catania) Rodriguez (Fiorentina; 2 rigori) Immobile (Genoa) Cassano (Inter) Pirlo (Juventus) Vidal (Juventus; 2 rigori) Vucinic (Juventus; 1 rigore) Ilicic (Palermo) Miccoli (Palermo; 1 rigore) Amauri (Parma; 1 rigore) 4 reti Bonaventura (Atalanta) Barrientos (Catania) Castro (Catania) Lodi (Catania; 1 rigore) Pellissier (Chievo; 1 rigore) Aquilani (Fiorentina) Guarin (Inter) Marchisio (Juventus) Matri (Juventus) Pogba (Juventus) Candreva (Lazio; 1 rigore) Inler (Napoli) Insigne (Napoli) Maggio (Napoli) Sansone N. (Parma) Destro (Roma) Calaiò (Siena) Muriel (Udinese)

classifica marcatori

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4

Mercato ok, ora i tre punti

Domenica 3 Febbraio 2013

La Partita di Andrea Anelli

Milan protagonista. Ecco come i tifosi rossoneri vogliono che torni la loro squadra del cuore e non solo per i colpi di mercato. A dire il vero il club mancava sulla scena dai tempi dell’arrivo di Ibrahimovic perché per le partenze, invece, è stato fin troppo protagonista lasciando nella rosa dei vuoti tecnici enormi. Mario Balotelli è il colpo del mercato di gennaio in senso assoluto, nessun’altra squadra in Italia o in Europa ha ingaggiato un giocatore di tale importanza, ma ora il clamore mediatico deve tradursi in pillole da tre punti prese settimanalmente, altrimenti si rischia l’effetto boomerang. Balotelli sì, Balotelli no, il tifo rossonero s’interroga sull’operazione di mercato e i più scettici si chiedono se

I Bioritmi

di Enzo Occhiuto

Udinese sempre ostica, l’arrivo di Balotelli non deve distrarre non sarebbe convenuto investire le risorse limitate in altro modo, magari puntellando un centrocampo povero di tecnica e piedi buoni o una difesa sempre un po’ troppo ballerina. Una cosa è certa, in fondo al cuore anche dei più scettici, c’è una punta di soddisfazione nel vedere un giocatore cresciuto e diventato grande con la maglia dei cugini passare dall’altra parte del Naviglio. Il campionato però presenta subito un ostacolo duro che merita tutta l’attenzione possibile da parte di squadra e allenatore. L’Udinese di Guidolin ha già fermato l’undici di Allegri all’andata e da allora ha recuperato anche Muriel, autentico asso nella manica con potenzialità enormi! Di Natale sarà al suo fianco per completare la coppia

d’attacco, in mediana invece la solita linea a cinque con Lazzari pronto a inserirsi alle spalle dei due attaccanti. In porta Padelli vista l’indisponibilità di Brkic. Allegri per la difesa dovrebbe affidarsi a Mexes e Zapata centrali, con quest’ultimo particolarmente motivato nell’incontrare i suoi ex compagni. Posto fisso ormai per Boateng nei tre di centrocampo insieme con Montolivo e uno tra Nocerino e Flamini perché ormai il tridente davanti è d’obbligo. El Shaarawy e Niang rappresentano la linea verde e l’utilizzo, magari non dall’inizio, di Balotelli, il consolidamento di questa strategia. Il terzo posto rimane l’obiettivo vitale di questa stagione per dar seguito al progetto di tornare protagonisti, sul campo.

Il Balo del Mattone I tifosi danno fuori di matto

Il sogno è diventato realtà, Mario Balotelli è del Milan. Con un attacco composto da Bojan 6,47, Niang 6,50, Balotelli 6,50 e El Shaarawy 6,38 anche i bioritmi parlano a favore del Milan. I rossoneri hanno dei valori bioritmici migliori 6,08 che evidenziano una superiorità di rendimento generale (forza fisica, sensibilità tecnica e intelligenza tattica) nei confronti dell’Udinese con 6,05. Nello specifico delle potenzialità di rendimento dei vari atleti, si nota che la squadra di casa ha una capacità di resistenza fisica e di tonicità individuale a centro campo notevole con Flamini 6,37 e Montolivo 6,41 sopportati da un Bonera 6,50 in condizione psicofisica ottima. Dal punto di vista emozionale la ciclicità risulta a favore dei padroni di casa con 6,17 contro 6,03 degli ospiti bianconeri: Balotelli e Bonera 6,50, Abate e Flamini 6,39, Abbiati, Mexes, Yepes , Boateng e El Shaarawy 6,22 contro Domizzi e Basta 6,49, Pinzi e Muriel 6,39, Pasquale 6,22. Anche dal punto di vista intellettivo e ragionata visione di gioco, la formazione di Allegri risulta più in forma con 6,04 rispetto alla squadra ospite 6,03: Robinho 6,49, Abate,6,47, Yepes 6,45, Bojan 6,43, Montolivo 6,31, El Shaarawy 6,38 (ancora una volta determinante), contro Muriel 6,49 (con triade positiva molto alta), Allan 6,47, Pereyra 6,43 e grande intuito 6,46, Heurtaux 6,41. Partita intensissima per l’alta posta in palio.

cato clima ci sarà Siena-Inter e ci saranno, soprattutto le scelte tattiche del trentasettenne allenatore interista che, mai come nell’ultimo periodo è sembrato spento e in difficoltà. La partita contro il Siena all’andata a San Siro, inoltre, è stato il primo grande fallimento della gestione interista. Un Siena che nell’ultimo mese ha rivoluzionato la propria rosa, con il cambio del proprio allenatore e con l’arrivo di numerosi giocatori che, per il campionato italiano sono degli autentici punti interrogativi. Emeghara, Agra e Calello difficilmente saranno della partite e, nel 3-4-1-2 di Beppe Iachini che perde il perno centrale Neto in difesa, sarà l’asse Vergassola-Rosina-Reginaldo a creare i maggiori problemi per la squadra interista. Difficile vedere fin da subito l’esordio dei nuovi acquisti nelle fila dei nerazzurri. Per Kovacic ci vorrà tempo, così come

per Kuzmanovic che, però, sembra essere il principale candidato a subentrare a partita in corso. Discorso diverso per Ezequiel Schelotto. L’esterno ex Atalanta ricopre un ruolo finora scoperto nella rosa interista. Stramaccioni non vede più capitan Zanetti in grado di ricoprire il ruolo di esterno e, con il bistrattato Johnatan e l’adattato Nagatomo, è probabile l’inserimento nell’undici titolare del “levriero” italo-argentino. La notizia negativa, ancora una volta nelle ultime settimane arriva, però dall’infermeria: Diego Milito non è ancora al meglio e difficilmente potrà partire in campo dal primo minuto. Cassano e Palacio, supportati da Guarin, dovranno quindi caricarsi ancora una volta il peso dell’attacco sulle spalle. Il dubbio Chivu in difesa, infine, lascia aperta la possibilità di un cambio di modulo. Tante indecisioni quindi, e due sole certezze alla vigilia della stressante trasferta di Siena. I dubbi su società e dirigenza rimangono e si rafforzano di giorno in giorno.

di Riccardo Sada

IL VERDE Il Pdl confida nei 3 punti in più TRIDENTE DELLE CRESTE

una risposta. Un grande matto, lui: un… mattone. Pesante, importante. Importante perché il vuoto lasciato a Manchester pare incolmabile: nella prima uscita dopo la cessione al Milan del giocatore, il Manchester City stecca in casa del QPR. La formazione di Mancini, impegnata nella rincorsa alla capolista Manchester United, ha commesso un passo falso sul campo dell’ultima in classifica. Al termine della partita, l’allenatore degli inglesi, Roberto Mancini, ha così commentato: “Credo che mancherò a Mario. E gli mancheranno anche i giornalisti inglesi”. Così il mister marchigiano, visibilmente commosso, ha

salutato Balotelli. Aggiungendo: “Spero che Mario continui a migliorare perché può diventare uno dei calciatori più forti al mondo. Se volevo cederlo, io? Aveva una chance troppo grande per tornare a giocare in Italia”, ha poi concluso il tecnico. Considerando gli ultimi risultati in campo, sarà Balotelli a mancare al Manchester City. Tra l’altro diversi giornalisti inglesi dovranno trovarsi un nuovo lavoro e cercare un altro personaggio per riempire le prime pagine. Un po’ come se andasse in pensione Berlusconi: Travaglio che farebbe? Le ultime ore, la nuova maglia: è Milan! Le prime parole di Balotelli, appena sceso dall’aereo, sono queste: “Era molto tempo che volevo venire a giocare nel Milan, adesso ho avuto la possibilità e sono corso. Sono qui per rifarmi”. Sapeva già di tornare (…). Dopo le prime visite mediche a Busto Arsizio e la cena di mercoledì da Giannino con Galliani, la presentazione ufficiale venerdì scorso a San Siro.

Del suo arrivo a Malpensa ne hanno parlato tutti. Degli scontri successivi tra tifosi esagitati e forze dell’ordine pure. Del gossip che lo stana costantemente anche, quindi anche della telenovela con la (querelata) Fico e (ignorata?) erede. Pensiamo di sapere tutto su Mario Balotelli, invece dimentichiamo una cosa, da buoni italiani: che ha un caratteraccio. Prendete Fabrizio Corona, toglietegli la macchina fotografica e mettetegli tra i piedi un pallone e avrete Balotelli. È un campione, certo, ma le sue “balotellate” non hanno nulla da invidiare alle “cassanate”. Quindi, al di là di

Cugini in trasferta di Emanuele Tramacere

Triplice fischio e porte chiuse, finalmente, per il calciomercato. Difficile capire le scelte della dirigenza di corso Vittorio Emanuele, ancora di più supportare il silenzio di Andrea Stramaccioni a quelle manovre così criticabili. E poi Lodi, Valdes, Icardi, Jung, ma soprattutto Paulinho… il volante brasiliano inseguito in lungo in largo in tutto il campionato Paulista che ha portato Sneijder nella ridente Istanbul. Conclusione: all’Inter non c’è nessuno dei due. Il Biscione ha deciso: Zdravko Kuzmanovic, Ezequiel Schelotto, Diego Laxalt e, soprattutto Mateo Kovacic. Il talento croato è stato designato da tutti come l’erede in nerazzurro di Sneijder e la speranza è che riesca ad

immaginare futuri attriti e coalizioni negli spogliatoi, resta una cosa: ancora oggi non sappiamo fare a memoria l’equazione del “pro” e del “contro” nell’avere in squadra un simile matto. Quanti costi e quanti benefici? Mettete il tutto su una bilancia e datevi

Occhio a chi fu già letale

ambientarsi per regalare all’Inter quella marcia in più. La sensazione è che, nonostante gli arrivi, l’Inter stia ancora puntando tutMateo Kovacic

to sugli eterni Cambiasso, Zanetti, Milito e Cassano. Questo il tifoso non lo può digerire a cuor leggero. In tutto questo infuo-

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INTER, VA BENE COSI’

Kovacic il vero colpo

Questo Milan non ha difetti! L’intervista Beniamino Abate difende Allegri e Balotelli

di Severa Bisceglia

mezz’ala sinistra Diego Laxalt, dal Defensor, che potrebbe ricoprire il ruolo di regista, grazie alla visione del gioco. L’Inter se lo aggiudica, battendo la Lazio al fotofinish, per 2,75 milioni. Il diciannovenne uruguaiano, di origine italiane – bisnonno palermitano -, è in attesa del passaporto italiano. Congelati per giugno, invece, il vice di Handanovic, Juan Pablo Carrizo, conosciuto anche come JP, e il difensore Marco Andreolli dal Chievo Verona. Il vero colpo, però, l’Inter lo mette a segno acquistando, con un vero e proprio blitz, il diciottenne Mateo Kovacic. Un contratto di 4 anni e mezzo per il croato, nato in Austria, della Dinamo Zagabria, voluto anche dal Manchester United, Chelsea e Real Madrid, costato 11 milioni di euro più bonus. E’ lui il vero regista nerazzurro del futuro, Stramaccioni ha chiesto è Moratti ha comprato. Il primo ad essere stupito è il diretto interessato: “All’Inter non si può dire di no. E’ successo tutto così in fretta, sono ancora sotto Choc, non so nemmeno cosa dire. Devo superare ancora le visite mediche, ma spero siano solo una formalità”. Sembra il calciatore giusto per l’Inter targata giovane, come la vuole Stramaccioni.

Un campano trapiantato al nord non sempre riesce ad adattarsi, migliorarsi e diventare grande. Beniamino Abate, originario di San Martino Valle Caudina in provincia di Avellino è il classico esempio di come con la dedizione, la passione, un pizzico di talento, ma soprattutto tanto, tanto impegno e lavoro si possa riuscire a coronare i propri sogni. Oggi fa parte dell’organigramma societario rossonero da 13 anni ormai e, attualmente ricopre il ruolo di preparatore dei portieri nella primavera rossonera guidata da Aldo Dolcetti. Oltre ad essere l’attuale preparatore dei portieri delle giovanili del Milan ha giocato 5 anni nell’Udinese che partita si aspetta di vedere quindi domenica a San Siro? Milan-Udinese non è mai una partita facile. Guidolin è un allenatore molto preparato che ha messo in piedi una squadra tosta, solida e molto ben organizzata. Di contro ci sarà un Milan che vorrà proseguire il buon andamento in campionato cercando, anche grazie all’inserimento di Balotelli, di fare la partita Parlando di Balotelli è l’acquisto giu-

sto per questo Milan? Come sposta gli equilibri del campionato e dello stesso spogliatoio rossonero? Un campione vero, oltre che un ragazzo eccezionale con doti e caratteristiche uniche. Lo spogliatoio del Milan, in realtà non deve temere nulla perché è un ragazzo per bene e, soprattutto in 13 anni in cui sono al Milan non ho mai visto da vicino alcun problema. Mario s’integrerà in fretta in un ambiente a lui molto vicino. Però del Milan si diceva, anche in ottica mercato, che servisse migliorare in reparti diversi rispetto all’attacco. L’arrivo di Balotelli maschera quei problemi? Il Milan ha avuto un inizio di campionato difficile, ma Allegri ora ha trovato la giusta quadratura. Ora mi chiedo: con un rendimento del genere, dove sono tutti questi problemi? Sono partiti due campioni, è vero, ma l’allenatore, ha trovato il giusto compromesso per far rendere al meglio coloro che sono rimasti e coloro che sono arrivati. Venendo all’Udinese, i bianconeri non sembrano in un momento di forma brillante, con due vittorie sofferte e contestate, e una pesante sconfitta su-

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di Emanuele Tramacere

bita contro la Juventus… Guidolin è un ottimo tecnico, la squadra ha cambiato molto rispetto alle ultime due stagioni cedendo tanto e inserendo di anno in anno nuovi ragazzi. E’ normale avere un periodo di appannamento. Guidolin che ha elogiato Allegri, anche se la certezza della permanenza del tecnico sulla panchina del Milan ancora latita… Il calcio è bello perché non ci sono certezze, dall’oggi al domani può cambiare qualunque cosa. Massimiliano Allegri rimarrà al Milan al 100%. Ha dimostrato di essere preparato e all’altezza di guidare il Milan. Anche l’anno scorso, se non fosse stato per il gol di Muntari, Allegri avrebbe vinto il campionato. Come finirà l’incontro? Si aspetta un Balotelli già decisivo? Nonostante sia legato anche all’Udinese, la mia scelta rimane il Milan. Non importa se a segnare sarà Balotelli o El Shaarawy, Montolivo o Ignazio. L’importante è che il Milan prosegua il suo percorso per rientrare nella zona Champions League.

Statistiche del Match

Non che Milan-Udinese sia una classica del calcio italiano, ma questo match, soprattutto negli ultimi anni, ha regalato momenti interessanti. Sono 37 le sfide tra le due squadre in Serie A, disputate a Milano. I rossoneri hanno vinto 20 volte, contro 4 dei bianconeri. I pareggi ammontano a 13. La vittoria più eclatante

Ecco l’attaccante che tutti vogliono Luis Fernando Muriel

arrivare presto al 100 per cento”. Diventerà un top player nel giro di un paio d’anni. La sua tecnica è raffinata. Malgrado ciò, può e deve migliorare sotto il profilo tattico e imparare a giocare di più con la squadra specialmente quando si muove lontano dall’area avversaria. I compagni sono consapevoli di avere in squadra un potenziale fenomeno e non lo nascondono. Il suo grande passo risale al 22 giugno di tre anni fa, quando viene ceduto all’Udinese, che lo dà il 12 del mese seguente in prestito al Granada (con cui totalizzerà 7 presenze nella Segunda División spagnola, in una stagione che si conclude con la promozione della squadra nella Liga). Il 31 agosto del 2011 Muriel apre una nuova parentesi nella sua carriera: viene acquistato dal Lecce, con cui debutta in Serie A il 26 ottobre contro il Palermo. Il 30 gennaio dello scorso anno l’Udinese riacquisisce la proprietà del suo cartellino lasciando il giocatore in prestito ai salentini. Il 7 aprile segna la sua prima doppietta con la maglia del Lecce e in Serie A nella vittoria per 4-2 contro la Roma. Il Lecce però retrocede all’ultima giornata e lui se ne va. Nella stagione attuale torna a Udine (dopo il prestito). Partecipa al ritiro estivo con i friulani e il 12 settembre rinnova il suo contratto. Starà all’Udinese sino al prossimo 30 giugno.

di Marjlja Bisceglia

tato i friulani espugnarono il Meazza (in rete Gourcuff su rigore e Costacurta per i rossoneri, Asamoah, Di Natale e Barreto per i friulani). Il match Milan-Udinese ha regalato in tutto 130 gol, di cui 88 per i

Vietato abbassare la guardia

Mateo Kovacic

Il cartello di Muriel Non si fa mai sfuggire l’occasione per ringraziare l’Udinese e la famiglia Pozzo. A loro deve tutto. Lo ripete spesso, Luis Fernando Muriel. Lo ha fatto anche durante l’ultima edizione del Gran Galà del Calcio. “Mi hanno portato in Italia che ero nessuno. La mia carriera da professionista era concentrata in quattro mesi di A. Eppure i Pozzo hanno creduto ciecamente in me. E mi hanno portato in Italia”. Ora spera tuttavia di fare il grande salto e approdare a una Grande. “Sto lavorando molto bene per arrivare a quell’obiettivo. In questo momento sto molto bene a Udine. Mi sento molto bene a giocare accanto a Di Natale, da lui posso sicuramente imparare molto”. Deve approfittare di questa opportunità, Muriel. Che a seguito dell’infortunio ha lavorato molto per tornare in forma. “Ogni partita cerco di dare il massimo per poter

Beniamino Abate

Il fantasista brasiliano Coutinho va al Liverpool, i Reds vincono in dirittura d’arrivo sullo Southampton, per 12,5 milioni. Massimo Moratti è molto sereno: “Ci sono delle opportunità da cogliere, a volte per alcuni giocatori può esserci la possibilità di avere più spazio, e per questo credo che per Coutinho possa essere una grossa opportunità e per noi un’operazione che puo’ andare bene”. L’Inter vende Cou, in vista dell’acquisto Paulinho, rimasto un sogno almeno fino a giugno, e concentra tutti gli sforzi a centrocampo. L’acquisto di Ezequiel Schelotto, a copertura dell’intera fascia destra, è molto gradito a Stramaccioni. Il 23enne argentino corre come un levriero, non a caso è soprannominato “Gaigo”, punta l’avversario superandolo nella distanza, grazie alla velocità e resistenza, doti utili all’Inter di oggi. E’ costato 3,8 milioni più la metà del cartellino di Marko Livaja, per quattro anni di contratto. Altro acquisto utile al mister è il 25enne centrocampista Zdravko Kuzmanovic che percepirà 2,2 milioni di euro a stagione fino al 2017, versati allo Stoccarda 1,2 milioni. Il serbo, vero animale da corsa e dal tiro potente, trova il connazionale Stankovic, che ha candeggiato il suo arrivo, e dovrebbe essere a disposizione della squadra da subito. Acquisto dell’ultimo minuto la

Domenica 3 Febbraio 2013

Il Milan contro l’Udinese non vince da tre stagioni

L’ Ospite di Alessandra Caronni

Chi è Luis Fernando Muriel Nato a Santo Tomás, in Colombia, il 18 aprile del ’91, ha iniziato nel 2001 nelle giovanili dell’Atlético Junior. Nel gennaio 2008 è passato al Deportivo Cali, nel quale ha debuttato in prima squadra nella massima serie (colombiana) il 12 luglio 2009 nella partita vinta 1-0 contro l’Envigado. Nel mese di marzo 2010, durante il Torneo di Apertura, si è messo in evidenza segnando 5 gol in una striscia di 3 partite consecutive. In tutto, con il Deportivo Cali, ha segnato 9 reti in 11 partite. Il 7 marzo 2010 contro il Caldas ha realizzato una tripletta. Il 18 aprile 2010 ha segnato 2 gol nella partita vinta 5-2 contro il Cortulua.

dei rossoneri è della stagione 1958/1959, quando alla 33ª giornata il risultato fu di 7-0. Andarono a segno Galli, autore di una tripletta, Bean con una doppietta, Danova e Fontana. I match che regalarono più soddisfazioni ai friulani risalgono alla 20ª giornata della stagione 20012002, quando la squadra di Giampiero Ventura (subentrato a Hodgson) vinse 3-2 (in gol Shevchenko e Serginho per i padroni e Muzzi, Scarlato e Jorgensen per gli ospiti) e alla 37ª giornata della stagione 2006-2007 quando col medesimo risulGastone Bean e Carletto Galli

padroni di casa e 42 a favore degli ospiti. Il maggior numero di gol è stato realizzato nel secondo tempo con 73, nella prima frazione di gioco, infatti, le reti si fermano a 57. Nel primo tempo il Milan ne ha realizzate 42, l’Udinese 15. Anche la ripresa dice Milan: 46 reti, contro 27 degli avversari. L’ultimo successo targato Milan risale alla 24ª giornata della stagione 2009-2010, quando i rossoneri vinsero 3-2, grazie alla doppietta di Huntelaar e la rete di Pato per i padroni di casa e le segnature di Floro Flores e Di Natale per gli ospiti.


amarcord 6

Domenica 3 Febbraio 2013

Massimo Giacomini

Interessante la carriera di Massimo Giacomini che indossa i colori di entrambe le società come calciatore e anche come allenatore. La carriera di calciatore, di ruolo centrocampista, inizia e finisce nella sua città natale, con l’Udinese, con cui fa anche l’esordio in Serie A. Gioca con la società bianconera dal 1957 al 1961 e dopo essere passato al Genoa (due volte) con cui vince il campionato cadetto 61-62 e la Coppa dell’Amicizia italo-francese, alla Lazio e al Brescia approda al Milan (66-68) con cui vince lo scudetto 67-68 grazie ad una sola presenza. Chiusa la carriera di calciatore ha inizio quella da allenatore e sempre nella squadra della sua città. Allena la squadra friulana in Serie C nel campionato 73-74 e vi fa ritorno, da professionista, nel 1977 portando l’Udinese dalla Serie C alla Serie A in due stagioni, conquistando il Torneo Anglo-Italiano e la Coppa Italia di Serie C. Nelle stagioni 79-81 passa al Milan riportandolo in Serie A. Nel 1987 il presidente Pozzo lo vuole alla guida dell’Udinese, ma sarò esonerato dopo solo 5 giornate. Il centrocampista Giovanni Stroppa cresce nelle giovanili del Milan e, dopo due stagioni in prestito al Monza, fa il suo esordio vincente in Serie A il 27 agosto 1989 contro il Cesena, realizzando uno dei tre gol rossoneri. Con il Milan conquista una Coppa Italiana Primavera (nelle giovanili), una Supercoppa italiana, tre Supercoppa UEFA, due

Coppe Intercontinentali e una Coppa dei Campioni. Nelle due stagioni in rossonero segnerà due reti in 35 presenze in campionato. Farà ancora ritorno al Milan nel ’94 per una sola stagione. L’anno successivo si trasferisce a Udine, ma con poca fortuna. La sua carriera in bianconero viene condizionata prima da un grave incidente stradale e successivamente, una volta tornato in campo, da un grave infortunio causato da Salvatore Fresi. Stroppa conta anche 4 presenze nella Nazionale guidata da Arrigo Sacchi e 7 presenze nella Nazionale Under-21 in cui segna anche tre reti. Appese le scarpette al chiodo allena il settore giovanile del Milan e nel 2007 guida la squadra Giovanni Stroppa

di Severa Bisceglia

Primavera, con cui vince la Coppa Italia Primavera il 14 aprile 2010. L’attaccante brasiliano Márcio Amoroso, punta rapida con un grande fiuto del gol, arriva all’Udinese nel 1996, inizialmente in prestito per 800 milioni di lire e subito riscattato a titolo definitivo per 7 miliardi di lire, contribuendo all’eccezionale stagione dei bianconeri che chiude il campionato al terzo posto e l’anno successivo vince la classifica marcatori con 22 reti. Nei tre anni a Udine segna 38 gol. Dopo una parentesi all’estero torna in Italia e firma un contratto di 18 mesi con il Milan, in sostituzione di Christian Vieri passato al Monaco. In rossonero non avrà molta fortuna. Viene utilizzato come quar-

Márcio Amoroso to attaccante e quindi spesso deve sedere in panchina o in tribuna. In campionato gioca solo 4 partite, segnando 1 gol su rigore all’ultima giornata contro la Roma. Esordisce in Milan-Palermo, quarti di finale di andata di Coppa Italia, e in campionato l’esordio lo farà da ex contro l’Udinese. Nella sua carriera ha vinto 2 Campionati giapponesi, un Campionato Carioca, una Supercoppa italiana con il Parma, un Campionato tedesco con il Borussia Dortmund, una Coppa Libertadores, una Coppa del mondo per club con il San Paolo e una Coppa America. Tutti associano Osvaldo Bagnoli all’unico scudetto conquistato dai gialloblu dell’Hellas Verona (stagione 1984-1985), ma il milanese Bagnoli ha vinto anche uno scudetto come calciatore con il Milan e, sempre con i rossoneri, la Coppa Latina nel 1956. Nasce alla Bovisa, quartiere periferico della città di Milano, e inizia a giocare nell’Ausonia, formazione dilettantistica con cui vince il titolo di campione lombardo Allievi. Nel

Márcio Amoroso il posto a Tito Cucchiaroni. A fine stagione viene ceduto al Verona, dove si ferma tre stagioni, e nel 1960 viene acquistato dall’Udinese con cui segnerà un gol in 11 partite. Tornerà in bianconero nella stagione 5768 e segnerà ancora 4 reti in 22 presenze. Osvaldo Bagnoli chiuderà la carriera di calciatore all’età di 38 anni, totalizzando 110 partite in Serie A e 209 in Serie B, e quella di allenatore, successivamente, a soli 59 anni dopo l’esonero dalla panchina dell’Inter pur avendo ricevute diverse altre offerte negli anni successivi. Oltre allo scudetto e la Coppa Latina vinta, come giocatore, con il Milan e lo scudetto vinto con il Verona, Bagnoli ha vinto anche, sempre con i gialloblu, il campionato italiano di Serie B, un campionato italiano di Serie C2 con il Fano ed ha vinto il premio individuale “Seminatore d’oro” nel 1984. Sono veramente tanti i calciatori che hanno militato in entrambe le squadre, solo per citarne alcuni: Beniamino Abate, Giancarlo Bacci, Marino Osvaldo Bagnoli

1995 viene acquistato dal Milan, di ruolo centrocampista con un potente tiro dalla distanza, per 75 mila lire. Esordisce in Serie A disputando le ultime otto partite della stagione. L’anno successivo, quello dello scudetto e della Coppa Latina, parte titolare, ma dopo 5 giornate deve lasciare

Bergamasco (giocatore nell’Udinese e vice allenatore nel Milan), Oliver Bierhoff, Stefano Borgonovo, Ariedo Braida (giocatore nell’Udinese e dirigente nel Milan), Fulvio Collovati, Alexander Merkel (passato ora all’Udinese), Silvano Moro, Sulley Muntari, Pietro Paolo Virdis e tanti altri.


Juve

vincente nel

mercato Se. Bis. - Marotta è riuscito in un mercato mirato per completare una rosa vincente, uomini giusti al giusto prezzo. E’ riuscito a coprire i ruoli che andavano rinforzati. L’emergenza in attacco è stata risolta con Anelka. Un contratto di cinque mesi con l’opzione di sottoscrivere un altro contratto. Cambia poco nella Juve di domani, le gerarchie sono rispettate. Giovinco e Vucinic titolari e Quagliarella, Matri e Anelka a disposizione. L’arrivo di Llorente a luglio e la speranza di avere Lisandro Lopez, congelato dal suo club ma in scadenza di contratto, dovrebbe mettere definitivamente al sicuro i bianconeri.

Napoli: Juve ti acchiappo Cavani gol vincente col Parma

La Juventus è furibonda. Il pareggio casalingo col Genoa di domenica scorsa non lo ha proprio digerito e oggi a mezzogiorno e mezzo, a Verona col Chievo, sicuramente proverà a rimettersi in carreggiata strappando agli avversari di turno i tre preziosi punti in palio. La Vecchia Signora dopo l’11 dello Juventus Stadium sente il fiato sul collo del Napoli andato a bersaglio al Tardini col Parma con una rete piuttosto pesante realizzata nel finale dal solito Cavani. Il Matador ha in pratica riaperto i giochi ed ora, al di la del risultato di ieri dei partenopei nell’anticipo serale del San Paolo con il Catania, l’antiJuve è ridiventata nuovamente la formazione di Mazzarri dal momento che la Lazio le ha buscate di brutto dal Chievo sette giorni fa all’Olimpico. E proprio oggi la squadra di Petkovic dovrà fornire una risposta in merito al proprio stato di salute affrontando a Marassi il tonificato Genoa di Ballardini capace di bloccare Vucinic e compagni indipendentemente dalle polemiche sollevate col il rigore negato ai bianconeri in pieno recupero. Della doppia frenata di Juventus e Lazio non ha saputo comunque approfittarne l’Inter capacc solo di rimediare un pareggio a San Siro con il Toro di Ventura. Era la volta buona per ridurre,

Domenica 3 Febbraio 2013

Il campionato di Laura Tangari

Edinson Cavani seppure in parte, lo svantaggio in classifica nei confronti della capolista ma l’Inter attuale, evidentemente, non sembra in grado di poter recitare la parte della protagonista dopo le belle premesse della vigilia di stagione dove aveva incanalato dieci vittorie consecutive lontano dal Meazza. Stramac-

cioni fa quello che può e risultati sono questi. Risale invece piano piano la corrente il Milan che dopo il successo di Bergamo contro l’Atalanta, messo in cassaforte grazie al gol di El Shaarawy, stasera di fronte al proprio pubblico proverà a concedere il bis con la temibile Udinese di Guidolin e Di Natale. I rossoneri, se l’Inter resta a secco nel pomeriggio a Siena contro i toscani di Iachini, potrebbero. battendo i friulani bianconeri, addirittura agganciare i cugini in classifica, cosa che nessuno avrebbe immaginato fino a qualche mese fa. La giornata numero 23 ha in programma anche tre partite ad alta tensione, quella dell’Adriatico col Pescara, ancora frastornato dei sei gol incassati dalla Sampdoria, messo di fronte al Bologna, quella di Firenze fra i viola di Montella e il Parma di Donadoni entrambe col dente avvelenato per le sconfitte rimediate con Catania e Napoli e quella di Palermo dove i rosanero si giocheranno gli ultimi spiccioli contro l’Atalanta, assetata pure lei di punti. dopo la delusione dell’Is Arena di domenica scorsa col Cagliari.

Copa del Rey, nel Clasico fanno pari Barça e Real Campionati esteri

In Liga crolla, senza Falcao, l’Atletico Madrid a Bilbao

di Luigi Sada

Botta e risposta in Liga fra Cristiano Ronaldo e Leo Messi. Il portoghese sigla una tripletta al Getafe, l’argentino replica con un poker all’Osasuna. Il braccio di ferro fra i due fuoriclasse del Barca e del Real continua, ma è il “Pallone d’oro”, al momento, ad avere la meglio nella classifica dei bomber dopo venti giornate di campionato. Messi, infatti, non si ferma più. Ai record aggiunge altri record. 33 gol segnati in Liga contro i 21 di CR7. Ma non è finita: contro l’Osasuna (gara terminata per 5-1 a favore del Barca) Messi ha stabilito un nuovo primato, quello di aver segnato consecutivamente in undici partite, superando quello personale del brasiliano Ronaldo (10 gare in gol) stabilito nella stagione 96-97. In Coppa del Re invece Real e Barca pareggiano (1-1) con gol di Fabregas e Varano. Intanto l’assenza di Falcao (fermo per infortunio) ha già fatto pagare un prezzo alto all’Atletico Madrid battuto per 3-0 nei Paesi Baschi dall’Atletico Bilbao. In classifica continua a primeggiare il Barcellona che ha portato a tredici punti il vantaggio sull’undici di Cholo Simeone. In crisi profonda il Maiorca, attualmente al penultimo posto, dopo l’ennesima sconfitta

Cesc Fàbregas

casalinga, stavolta per opera del Malaga. In Francia fa fatica il Psg al Parco dei Principi ad avere la meglio sul Lille. I parigini si intascano i tre punti grazie all’autorete di Chedjou siglato a poco più di venti minuti dal fischio di chiusura. Mantiene il passo di Ibra e compagni il Lione bravo nell’espugnare il terreno del Valenciennes con le reti di Fofana e Gomis. Frena invece il Marsiglia a Rennes bloccato sul 2-2 per via di un gol realizzato da Alessandrini allo scadere

NON SOLO I CERVELLI SCAPPANO ALL’ESTERO

Se. Bis. - Non è prerogativa solo degli scienziati, anche gli sportivi, quelli bravi, sono più apprezzati all’estero. L’ex Pallone d’Oro Roberto Baggio, che si è da poco dimesso dalla carica di presidente del settore tecnico della Figc, potrebbe traslocare in Germania. Pep Guardiola vorrebbe al Bayern Monaco, come suo vice per la prossima stagione, l’amico Roberto Baggio conosciuto ai tenpi del Brescia. Certo, se è vera, la proposta è allettante.

della gara. Si blocca nel frattempo il lanciatissimo Nizza davanti al pubblico di casa col Bordeaux che va in gol con Saivet. In

Bundesliga continua la marcia trionfale del Bayern Monaco che va vincere a Stoccarda grazie a una prodezza di Muller e del solito Mandzukic. Si blocca invece col pareggio di Friburgo il Bayer Leverkusen e sente il fiato sul collo del Borussia Dortmund che stende per 3-0 il Norimberga. Risale il Mainz grazie al successo esterno con il fanalino di coda Furth mentre l’Augusta ferma sullo 0-0 lo Schalke 04. In Inghilterra la Facup regala sorprese con il Liverpool eliminato dall’Oldham per 3-2, dove né Gerrard, tantomeno Suarez riescono ad evitare il clamoroso tracollo. Giornata nera anche per il Chelsea di Benitez che non va oltre il pareggio col modesto Brentford. Passano il turno il City e lo United vittoriosi rispettivamente con lo Stoke e il Fulham. In campionato il City fa pari a Londra con il QPR mentre lo United stende il Southampton con una doppietta di Ronney. Contestato, infine, Benitez per il 2-2 col Reading.

TUTTO DA RIFARE

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di Franco Rossi

Dopo aver annunciato, Urbe et Orbi, l’arrivo di Kakà, quelli del Milan si sono accorti che in Spagna c’è una fiscalità diversa. L’hanno sempre saputo, e lamentarsene significa dimenticare che nessuna società spagnola è stata mai processata e condannata per aver pagato in nero, e all’estero, alcuni giocatori. La tattica del Milan ormai è scontata, cerca un giocatore in disaccordo con la propria società, si bea delle dichiarazioni dello stesso calciatore che afferma (Ho un grande amore per il Milan) e agiscono di conseguenza. L’anno scorso, di questi tempi, accadde per Tevez (ricordate: o Milan o niente?) e chiesero al City un prestito gratuito. La risposta fu ‘o pagate o non se ne fa niente’. Idem quest’anno con Kakà disposto, a loro dire, a diminuirsi lo stipendio e poi, quando il Real, giustamente, ha chiesto soldi, c’è stata la solita marcia in dietro. Nei giorni scorsi ho anche scritto che sarebbe stato uguale per Balotelli, che era tutta una esagerazione tra lo stesso Milan e l’Inter. Che Galliani si sarebbe fiondato al Manchester se il City avesse abbassato il prezzo (prezzo che tra l’altro non è mai stato fissato dalla società inglese) e che la risposta dell’Inter è stata ‘patetica’ parlando di prelazione. Cosa significa, poi, prelazione? Accordo sulla parola tipo “Se vendiamo ve lo facciamo sapere?” E’ una parola che non significa nulla, almeno in questi casi, come dire “se una società offre 100, noi offriamo 101”. Il che significa solo “siamo disposti a pagare più della concorrenza”. Ma questa mica si chiama prelazione, è il modo di fare mercato e che si usa in qualsiasi trattativa e per qualsiasi giocatore. Avevo anche scritto che il City non avrebbe avuto motivo di vendere un attaccante, dal momento che poi avrebbe dovuto acquistare uno di livello sul mercato, Cavani o Falcao che sono intrasferibili a gennaio. Questo è quanto detto nei giorni precedenti. Tutto da rifare. Balotelli è al Milan e noi dobbiamo pur scrivere di qualcosa. L’unica, fra le grandi, a fare sul serio è la Juventus, meglio strutturata e con le idee più chiare. Llorente non è un top player, ma prenderlo a parametro zero a giugno è comunque un affare.


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Domenica 3 Febbraio 2013

MILAN Club Casalbordino i Club

il Direttivo La storia più o meno è sempre la stessa, la grande passione. Alcuni amici, animati dal grande amore per i colori rossoneri, si incontrano per dare forma ad un progetto: riconsegnare a Casalbordino un Milan Club. A Casalbordino, una bella cittadina di 3700 abitanti in provincia di Chieti, in Abruzzo, la passione per i colori del Diavolo è sempre stata forte ed ha dato, nel corso degli anni, la giusta forza d’animo di approntare numerose iniziative intraprese dallo “zoccolo duro” del tifo rossonero casalese. Come dimenticare le numerose feste in Piazza Umberto I il giorno prima delle finali di Champions League? Mancava, però, un punto di ritrovo, un luogo di aggregazione dove poter condividere tutti insieme lo stesso amore per il Milan. I soci promotori dell’iniziativa (Massimo Di Sante, Nicola Tiberio, Antonio Angelucci, Antonio Picciotti, Marco Natale, Massimo Canosa), nel giu-

Il presidente Picciotti durante il suo intervento

gno del 2011, danno inizio ad una serie di incontri nel corso dei quali vengono affrontate le prime necessità (sede sociale, adempimenti A.I.M.C., contatto possibili soci, costi di star up e di gestione, presentazione ufficiale). Fissate le linee guida del progetto si arriva così alla fatidica data: 28 luglio 2011. Alla Presentazione Ufficiale del Milan Club Casalbordino, si radunano tutti i protagonisti della Casalbordino Rossonera. Non manca nessuno, chi non è presente fisicamente non ha certo esitato a delegare il proprio cuore!!! Si raccolgono così le prime 94 adesioni!!!Nasce ufficialmente il Milan Club Casalbordino. Il Consiglio Direttivo eletto per acclamazione nel corso della presentazione ufficiale, risulta così composto: Presidente Antonio Picciotti, vice presidente Antonio Angelucci, segretario Marco Natale, addetto stampa Massimo Di Sante, direttore sportivo Massimo Canosa, Revisori dei conti Nicola Tiberio, Sandro Del Monte, Marco Evangelista, Probiviri, Raffaella Valori, Massimo Canosa e Alessandro Di Lullo, Consiglieri Lucia Veronica Valori, Gina D’aurizio, Maurizio Bucciarelli, Lucia Veronica Valori, Raffaella Valori, Gina D’Aurizio, Marco Natale e Giuseppe Del Bianco. Il Consiglio Direttivo, nella stessa serata, elegge Presidente Antonio Picciotti e Vice Presidente Antonio Angelucci. Il cospicuo numero di iscritti permette di dare immediato seguito alle iniziative individuate dal comitato promotore. Nei primi giorni di Agosto iniziano i lavori di ristrutturazione della Sede Sociale in

Via Guglielmo Marconi n.21. I lavori, in economia, sono affidati ai soci. Nasce così “la Bomboniera”, la Sede Sociale del Milan Club Casalbordino, raccoglitore della fede al Diavolo Rossonero. Questa è la breve storia del Milan Club Casalbordino, peral-

di Giovanni Labanca

tro già densa di forti emozioni. Di questo club sentiremo sicuramente parlare, vista la grande passione che alimenta tutti soci.

Pronti a sbranare la torta

COPPA ITALIA PER MILAN CLUB

Champions - Europa League - Serie A TIM su MAXI schermo - diretta PREMIUM

40° Trofeo “Nereo Rocco”

Sono aperte le iscrizioni per partecipare al 40° Trofeo “Nereo Rocco”, Coppa Italia per Milan Club. Tutti i Milan Club potranno iscrivere una squadra della categoria Giovanissimi. La fase finale del Torneo verrà giocata sui campi del centro sportivo Milanello, dove si allena la prima squadra. Maggior informazioni potranno essere richieste alla segreteria dell’ Associazione Italiana Milan Club, tel. 02 4076530 – 02 4077736 Fax 02 40093034 e-mail:

aimcmilano@hotmail.com


Conte e Marotta nemici della Juventus

La scomposta reazione di Conte e Marotta, per il rigore negato contro il Genoa, è indice di quel nervosismo che potrebbe essere l’unico vero nemico della Juventus. L’incapacità di accettare una decisione arbitrale contraria (prima è stato il Genoa a vedersi negare un rigore) è l’unica nota negativa di una squadra che sta dominando il campionato con larga supremazia sin dall’inizio. La Lazio, vittima di euforia proprio nel momento più delicato, è franata miseramente nel momento chiave della sua stagione. La Juve accusa la mancanza di un attaccante di spessore e anche la Lazio soffre dell’incapacità di presentare regolarmente in campo il suo campione

Klose. Sono proprio gli attaccanti a condizionare, come è sempre stato, il rendimento delle squadre. Basti pensare al gol vincente di Cavani, bellissimo lo scambio con Insigne, o quello di El Shaarawy. La Juve deve pensare più alla Champions, sono soldi e gloria, che allo scudetto. Il bis sembra facile, facile, se non saltano i nervi. L’ingaggio di Anelka è una scommessa per niente vinta in partenza, visto che proviene da un campionato ‘semidilettantistico’. Meglio Llorente, almeno in prospettiva. Su Balotelli tutto mi sembra strano e anomalo, da mela marcia a obiettivo principale, con trattativa che da una parte viene smentita e dall’altra viene portata

L’Angolo

di Franco Rossi gentilmente concesso da francorossi.com avanti da un procuratore e raccontata da un faccendiere che si spaccia, da sempre, agente FIFA senza esserlo. Misteri, forse, di un mercato inesistente. L’Inter raccoglie il giusto, visto che Moratti ha deciso di ricostruirla a colpi di piccone. Squallida campagna acquisti la sua. Stramaccioni potrebbe creare una squadra stile Arsenal, squadra che non vince niente da dieci anni ma che diverte e prospera, sarebbe l’uomo perfetto. Contro il Torino i migliori sono stati come sempre, a partire dal portiere, Cambiasso e Zanetti. Giocatori senza futuro. Cosa può fare Stramaccioni, più che sopravvivere? Drogba al Galatasaray dopo Sneijder? Vai dove ti portano i soldi.

Lo Shangai non molla Drogba

di Severa Bisceglia

correttezza sportiva dell’atleta basco. “Anche se mi avessero detto che la vittoria mi avrebbe garantito un posto nella squadra spagnola per i campionati europei, non l’avrei fatto. Perché oggi, con il modo in cui vanno le cose in tutti gli ambienti: nel calcio, nella società, nella politica, in cui sembra che tutto sia permesso, un gesto di onestà è anche più importante” ha dichiarato Iván Fernández Anaya a fine gara. Che dire? Bambini, ragazzi, lo sport è soprattutto questo.

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fantamercato

LO SPORT SANO L’importante è vincere, non importa il prezzo da pagare, anche a costo della stessa salute o vita dell’atleta. Lo sport ci ha abituato a questo e ci stupiamo se accade qualcosa di semplicemente umano, senza nulla togliere all’atleta protagonista di un così grande gesto. Il 2 dicembre scorso, nella corsa campestre a Burlada, Navarra, il corridore basco Iván Fernández Anaya lottava con il leader della corsa Abel Muntai, già medaglia di bronzo nella 3000 metri siepi alle Olimpiadi di Londra, quando in prossimità del traguardo, mancavano 10 metri, il Keniano, ormai sfinito, si ferma pensando di aver già superato la linea del traguardo. Fernández Anaya, invece di sfruttare il grande errore di Muntai e correre verso la vittoria, è rimasto dietro guidandolo fino alla linea consentendogli di attraversarla per primo. Un gesto simile ha dello straordinario in considerazione dell’onestà e della

Domenica 3 Febbraio 2013

Drogba al Milan? Drogba alla Juve? E’ solo fantamercato. Sì, perchè tutte le voci messe in circolazione nei giorni scorsi sul suo possibile addio alla Cina sono false. L’ivoriano, infatti, non si muoverà da Shangai perchè la società, senza pensarci due volte,

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ha bloccato il giocatore minacciando di ricorrere alla Fifa se non verrà rispettato il contratto firmato lo scorso anno. Drogba, attualmente impegnato in Coppa d’Africa con la sua nazionale, ha storto il naso perchè è risaputo che lui ci tiene tantissimo

a tornare in Europa dove ci sono palcoscenici diversi rispetto all’Asia. Intanto l’ex bomber del Chelsea è andato a segno realizzando uno dei due gol del pareggio della Costa d’Avorio con l’Algeria. Drogba era stato richiesto anche dal Galatasaray che dopo il colpaccio di Sneijder sembrava pronto a fare il bis e il tris (con Kakà). Intanto l’Inter non si ferma. Dopo Schelotto, Kuzmanovic, Kovacic e Laxalt, pare che ci sia anche un quinto giocatore in arrivo. Si tratta di Modric ormai al divorzio, o quasi, con il Real Madrid. Le Merengues dal canto loro stanno trattando Aguero con il City di Mancini mentre in casa Milan viene dirottato in Premier League Emanuelson che finisce al Fulham. Il Psg si è fatto avanti per avere El Shaarawy sul quale ci sarebbe pure il Napoli interessato ad

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di Luigi Sada averlo. Pronta la risposta del Milan. Non si fa. A meno che, diciamo noi, venga inserito nella trattativa Cavani. L’uruguagio è nel mirino, in particolare modo, del Psg disposto a fare follie per averlo. Il laziale Zarate, dopo un tiramolla infinito, va in Ucraina a rinforzare la Dinamo Kiev insieme al senese Neto. Buonanotte fa le valige per Granada e Fabbrini dall›Udinese potrebbe andare al Porto dove amano tantissimo i fantasisti come lui. Dietro l›angolo ‹è comunque la Sampdoria seguita a ruota da Chievo e Pescara. L›Anzhi non molla Eto›o e vorrebbe rinforzare i ranghi prendendo Robinho. Ma pure questo è Fantamercato.

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GRAN GALA’ DEL CALCIO AIC 2012 10

Domenica 3 Febbraio 2013

Grande serata, domenica scorsa al Teatro Dal Verme di Milano, magistralmente condotta da Michele Criscitiello e Alessia Ventura, con la partecipazione di Dan Peterson, che ha visto dominare la Juventus. Andrea Pirlo è il “calciatore dell’anno”. La

Giuseppe Marotta

Scandalo in Israele di

seconda edizione dei premi riconosciuti dall’Associazione Italiana Calciatori, per la stagione calcistica 2011-2012, veste bianconero, eccezione fatta per Nicola Rizzoli (arbitro dell’anno), Stephan El Shaarawy e Luis Muriel (giovani rivelazioni), Marco

Verratti, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne (migliori giovani della serie B), Melania Gabbiadini (calciatrice dell’anno), Javier Zanetti (premio fedeltà e della critica) e Filippo Inzaghi (premio alla carriera). E’ stata votata e premiata la squadra ideale, ovvero gli undici calciatori più votati in un ipotetico 4-3-3: Gianluigi Buffon, Christian Maggio, Federico Balzaretti, Thiago Silva, Andrea Barzagli, Antonio Nocerino, Andrea Pirlo, Claudio Marchisio, Zlatan Ibrahimovic, Edinson Cavani e Antonio Di Natale. Questa fantastica squadra può essere condotta solo da un grande allenatore come Antonio Conte (allenatore dell’anno) e gestita da una grande società, la Juventus (società di Serie A TIM che più si è distinta nella stagione) il cui premio è stato ritirato direttamente dal suo presidente Andrea Agnelli. Premiati anche i capocannonieri

Luigi Sada

Succede anche questo. In Israele, nel Giorno della Memoria, salgono alla ribalta i preoccupanti cori razzisti dei tifosi del Beitar, la squadra più prestigiosa e importante di Gerusalemme. Allo stadio Teddy della capitale, gli ultras del Beitar, prima del fischio d’inizio della gara contro il Briel Yehuda, hanno steso uno striscione giallo lungo venti metri con la scritta “Beitar pura per sempre”. I tifosi annunciavano alla gente di Gerusalemme di non volere assolutamente stranieri nella loro squadra ma solo giocatori di pura razza ebraica. La contestazione, chiamiamola così, era diretta soprattutto all’attuale presidente del club (il Beitar) Arkadi Gaidamak, uomo d’affari israelo-russo che avrebbe voluto portare a Gerusalemme due calciatori del Terek Grozny, originari della Cecenia e di religione musulmana. Nessuno ha rimosso lo striscione. Gli ultras durante la partita hanno intonato cori anti-arabi che la direzione dello stadio ha provato soffocare mandando in onda musica a tutto volume. La provocazione dei tifosi del Beitar ha messo in allarme i media nazionali e internazionali, oltre naturalmente il Governo con la stella di Davide che ha condannato l’episodio. Il messaggio di sapore razzista è stato esposto su tela gialla, la stessa che fu imposta dai nazisti agli ebrei all›avvento di Hitler in Germania. La squadra del Beitar è storicamente legata al Likud il partito di governo guidato da Benyamin Netanyahu. Finora gli ultras gialloneri sono stati tenuti sotto costante controllo. Ma nel «Giorno della Memoria» nessuno si sarebbe aspettato un›azione del genere che infanga e colpisce al cuore la democrazia e il popolo di Israele.

La Juventus è ancora interessata al mercato? “Questo è un mercato di riparazione e la Juve ha poco da riparare. La nostra squadra è formata dai Campioni d’Italia e va bene così. Siamo solo intervenuti nei reparti che, strada facendo, hanno avuto problemi a causa degli infortuni. Tutto qui, ci siamo limitati a contenere e gestire queste situazioni. Non c’è altro da risolvere”.

della Serie A, B, Lega Pro e Calcio femminile: Zlatan Ibrahimovic (Milan 28 reti), Ciro Immobile (Pescara 28 reti), Giordano Fioretti (Gavorrano 33 reti) e Patrizia Panico, ha segnato più di Ibra e Immobile (Torres 29 reti). La serata, ricca anche di spettacolo, ha visto la partecipazione delle massime

di Severa Bisceglia autorità del nostro calcio, oltre a Damiano Tommasi, Presidente AIC, e alla partecipazione straordinaria di Simona Ventura. Alla grande serata di sport e spettacolo ha partecipato anche l’intera squadra di Stadio5, che nell’occasione ha intervistato in diretta alcuni protagonisti della serata.

Antonio Conte

E’ veramente un riconoscimento speciale il suo, è stato premiato quale “Condottiero dei condottieri” “Questo è un premio speciale perché è stato assegnato dai calciatori, quindi dai diretti interessati e, soprattutto, se ho meritato questo premio è stato grazie ai mie ragazzi che scendono in campo, i protagonisti assoluti della mia vittoria e quella della società. Il mio grazie va ad un ragazzo intelligente e capace come Gigi Buffon in qualità di capitano, ringraziando lui ringrazio l’intera squadra”.

Gigi Buffon

Andrea Agnelli Questa è la serata della Juventus, una grande soddisfazione per la società e per la famiglia Agnelli.

La Juventus deve vincere per dimostrare che può giocarsela anche in Europa? “Noi dobbiamo vincere perché il Mister non dorme tranquillo se perdiamo o pareggiamo, l’avete sentito tutti”. Il numero uno della Juventus ha sempre la battuta pronta ed è visibilmente emozionato per la torta che l’organizzazione gli ha preparato per il suo trentacinquesimo compleanno. Il numero uno bianconero continua: “Dobbiamo confermare quello che è stato fatto fino a luglio dello scorso anno per dimostrare che non è stata una casualità, ma ora siamo proiettati in un’altra dimensione”.

“Questo premio per me vale molto, non solo perché dimostra che Conte, Marotta e la squadra hanno lavorato bene, ma perché a me tocca il piacevole onere di portare avanti una tradizione di famiglia che conta quattro generazioni. Un passato glorioso che merita di tornare. Farò del mio meglio per portare la Juventus ai massimi livelli anche in Europa. In Italia, invece, ce la giocheremo con squadre come il Napoli, vera pretendente al titolo, ma anche con Inter, Lazio e Fiorentina”.

Coppa Italia di Bianca Elton Ara

Derby romano? Floccari rovina la serata a Conte. Quando tutto sembrava pronto per i tempi supplementari l’ex atalantino, con un perfetto colpo di testa, ha gelato la Juventus regalando alla Lazio di Petkovic la finalissima di Coppa Italia in programma all’Olimpico di Roma il 26 maggio prossimo. Era un po’ la partita della verità quella di martedì scorso dopo il veleno versato nel match d’andata allo Juventus Stadium, ma alla fine la pattuglia biancoceleste ha staccato con pieno merito il biglietto per la supersfida che verrà giocata contro la vincente di Inter-Roma in calendario il 17 aprile. La Lazio all’Olimpico è partita alla grande mettendo alle corde i bianconeri già imbufaliti per un mancato rigore su Vucinic in avvio di gara - e con Ganzalez sono andati in gol mettendo nei pasticci Conte. Niente da fare per Storari, è tutto in salita per la Vecchia Signora che, in più di una circostanza, ha visto volare, nel vero senso della parola, a gambe all’aria il piccolo Giovinco davanti a Marchetti. Quando ormai i tifosi laziali, insieme all’Aquila Reale, assaporavano il passaggio

alla finalissima è invece arrivata la doccia fredda con la rete di Vidal, ma proprio nel momento in cui le pulsazioni del popolo laziale erano al massimo al 94’ è arrivata l’incornata vincente di Floccari che ha polverizzato i sogni di grandezza della Vecchia Signora. Tutto dipende dalla partita di ritorno Inter - Roma, ma nell’aria sisente già un profumo di finale tutta romana.

Fuori lo Zambia

Va avanti la Costa d’Avorio Clamoroso in Coppa d’Africa. A Port Elizabeth il Marocco, una delle favorite al successo finale, torna a casa con largo anticipo per far posto al sorprendente Capo Verde che batte l’Angola per 2-1 dopo una gara tiratissima. I marocchini, infatti, fanno 2-2 con il Sudafrica e collezionano il terzo pareggio consecutivo collocandosi in classifica alle spalle dei Bafana Bafana e di Capo Verde vera rivelazione di questa fase iniziale del torneo. Negli altri gironi vanno avanti sia pure a rilento il Ghana e il Mali, quest’ultimo vincitore sul Niger per 1-0 nel turno inaugurale. I ghanesi dal canto loro hanno un punto in più dei maliani avendoli battuti di misura grazie a un gol di Wakaso. Pareggio (0-0) poi fra RD Congo e Niger. Nel gruppo C secondo pareggio consecutivo per la Nigeria altra favorita della manifestazione. I

nigeriani fanno 1-1 col Burkina Faso e lo Zambia, campione in carica eliminato clamorosamente. Nel quarto gruppo nessun problema per la Costa d’Avorio che dopo il successo di misura sul Togo travolge la Tunisia per 3-0. Al tappeto invece l’Algeria che perde per 2-0 il confronto col Togo. In pratica, passano il turno Sudafrica, Mali, Costa d’Avorio, Nigeria, Ghana, Capo Verde, Burkina Faso e Togo.

Coppa d’Africa di Daniela Veronese


Domenica 3 Febbraio 2013

Basket

L’antidoto è Green

di Beppe Vigani

Il play tascabile ha trasformato l’EA7 L’arrivo di Marques Green ha cambiato volto all’EA7. Lo dicono le tre vittorie consecutive in campionato (la prima volta in questa stagione), grazie anche all’ex play tascabile di Avellino grande protagonista, sin dal suo esordio. La squadra di Scariolo non è diventata irresistibile, ma sicuramente più equilibrata e incisiva. Anche la vittoria contro Bologna (alla settima sconfitta consecutiva) l’ha dimostrato. Domenica c’è Avellino. Proprio contro l’EA7, Cesare Pancotto, tecnico degli irpini, potrà affidarsi alle cure di Jaka Lakovic: al suo esordio domenica scorsa contro Varese, si è presentato con 9 assist. Lo sloveno è un play-guardia di 34 anni che darà alla squadra un po’ più di classe ed esperienza. Punto di riferimento della nazionale slovena, con la quale ha raggiunto il quarto posto al Campionato Europeo del 2009 e l’ottavo ai Mondiali del 2010, l’uomo di Lubiana ha anche giocato nel Barcellona (con il quale ha vinto due titoli) e nel Galatasaray. Avellino si affida quasi completamente a giocatori stranieri: l’unico a interrompere l’esterofilia del roster campano è Valerio Spinelli. Il giocatore di Napoli gioca poco più di venti minuti di media con ottime percentuali da due (57%), anche se sparacchia

da tre (circa il 19%). Il play italiano è un discreto penetratore e contropiedista, ma alterna prestazioni maiuscole a vere e proprie partite anonime. Mustafa Shakur è il play che darà il cambio a Lakovic. L’uomo di Philadelphia ha un buon background. Nel 2011 ha addirittura giocato in Nba, nei Washington Wizard. Nel 2004 ha anche vinto con la nazionale USA il torneo delle Americhe. Tira dal campo con un buon 46% e qualche volta pizzica da tre, ma è anche un buon rimbalzista con quasi quattro palloni catturati a partita. Neanche male come passatore, visti i suoi 3,7 assist di media. Come ruolo da guardia c’è Taquan Dean. Pancotto si affida molto su di lui, con alterni risultati. E’ arrivato il 6 dicembre per sollevare le sorti degli irpini. Non è un tiratore infallibile, anche se sette partite (da quando è rientrato) non sono sufficienti per dare un giudizio definitivo alla sua stagione. Tira col 44% da due e non tocca il 30% da tre. Avellino il 7 dicembre ha ingaggiato Dwight Hardy, l’anno scorso in Legadue a Pistoia, con la quale ha conquistato il titolo di capocannoniere ed è stato eletto Mvp del campionato. Referenze che alla Sidigas potrebbero servire per tirarsi un

CAROLINA KOSTNER

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Alsi lottaForum per la coccarda Marques Green po’ su in classifica. Hardy è l’alter ego di Dean. Più talento, ma più scostante, tira con un buon 51% da due e il 23% da tre. Un giocatore interessante è Jeremy Richardson. E’ un discreto realizzatore, con buone percentuali: 45% da due e un ottimo 50% dalla linea dei 6,75. Si fa vedere sotto le plance con 3,5 rimbalzi di media. Kaloyan Ivanov è l’ala grande dei bianco verdi, che alterna anche posizioni di post basso. Il bulgaro ha percentuali ottime da due (65%), ma da dimenti-

care nel tiro da tre. Buone mani, sotto le plance è un combattente con i suoi 8 rimbalzi catturati a partita. Linton Johnson è il centro di Avellino. Nel 2003 è sbarcato nel pianeta Nba, giocando nei Chicago, ma un grave infortunio gli pregiudicò il prosieguo nel più prestigioso campionato del mondo. Ottimo rimbalzista con più di 8 rimbalzi a partita, ha anche un 55% dal campo. Uomo carismatico, il centro di Chicago è soprannominato Spiderman.

La Coppa Italia, dopo le edizioni 2010/2011 e 2011/2012 svoltesi a Torino, vedrà impegnate sul parquet del Mediolanum Forum le otto squadre con il miglior piazzamento al termine del girone d’andata del campionato in corso ovvero Cimberio Varese, Banco di Sardegna Sassari, Montepaschi Siena, Chebolletta Cantù, Acea Roma, Trenkwalder Reggio Emilia, Enel Brindisi, EA7 Emporio Armani Milano. Appuntamento da giovedì 7 a domenica 10 febbraio.

L’ALTRA FACCIA DEL MILANO

REGINA DEL PATTINAGGIO I rossoblu battono il Fassa e superano l’Asiago in classifica Le note del “Bolero” di Ravel regalano alla campionessa del mondo il quinto di Marjlja Bisceglia titolo europeo e

la consapevolezza di essere imbattibile sui pattini. La Kostner ha ottenuto il miglior punteggio nel programma libero con 194.71 lasciandosi alle spalle la russa Adelina Sotnikova, con 193.99 punti, che la precedeva dopo il programma corto. Medaglia di bronzo per l’altra russa Elizaveta Tuktamysheva con 188.05. Le dichiarazioni dell’azzurra: “Questa è una medaglia frutto del coraggio di essere venuta qui e soprattutto di essermi rimessa in gioco. Dedico questo oro a mio fratello Simon che gioca a hockey in Finlandia ad Jyvaskyla. Come me è lontano da casa e condivide i miei stessi sogni. E’ stata una medaglia difficile perchè queste russe saltano come delle gazzelle e devono sopportare una guerra interna incredibile”. Peccato per l’altra nostra connazionale Valentina Marchesi, scivolata al quarto posto, che aveva fatto ben sperare dopo il terzo posto in classifica alla prima giornata, per lei solo 171.05 punti che la tengono giù dal podio.

La matematica qualificazione ai quarti di finale è ormai cosa fatta per l’Hockey Milano Rossoblu. Anzi, giovedi scorso, c’è pure scappato il primo posto nel Relegation Round a un solo punto di distanza dall’Asiago, che deve però recuperare una partita. Il merito del risultato è anche delle ultime due schiaccianti vittorie contro Pontebba e Fassa. Con i friulani, 5-1 lo score finale, non c’è stata storia, grazie ai gol di Migliore, Ansoldi, Lo Presti, ma soprattutto Kinasevich, autore di una doppietta ed elemento fondamentale del team meneghino, decisivo anche contro il Fassa. Nel match contro i ladini, terminato 5-2, l’attaccante canadese ha portato il suo contributo, cosi come il neo acquisto Esposito, autore di una rete assieme a Borghi, Iori e Goi. La buona notizia è che l’Asiago è stato sconfitto dal Cortina, quindi mantenere il primato del girone resta un traguardo raggiungibile nei due prossimi incontri che vedranno Milano opposto proprio alle due formazioni sopracitate. Ora si prospetta una pausa di una dozzina di giorni causa Nazionale, impegnata nelle qualificazioni olimpiche in Germania, poi si tornerà sui ghiacci di tutta Italia per la conclusione della fase a gironi. Intanto non mancano le novità sul fronte

mercato. Matt Ryan ha lasciato la maglia rossoblu, mentre é arrivato un nuovo terzino , il canadese Jan Snopek. L’arrivo del nuovo difensore ha spinto Insam a fare a meno di Degon, per motivi di turnover.

Jan Snopek

Hockey su ghiaccio di Debora Cheli

Si delineano anche le formazioni che saranno con tutta probabilità le protagoniste indiscusse dei playoff. Nel Master Round infatti il Bolzano è in testa alla classifica del girone, tallonato dal Renon. Il Val Pusteria, primo classificato della stagione regolare, è scivolato al terzo posto, mentre Alleghe e Valpellice chiudono nelle ultime due posizioni. Gli altoatesini si confermano quindi squadra da battere, come è accaduto l’anno scorso, quando hanno conquistato lo scudetto: in panchina c’era l’attuale allenatore rossoblu Adolf Insam. Se la classifica di entrambi i gironi dovesse restare invariata, e Milano chiudere al primo posto il Relegation Round, ad affrontare i rossoblu sarebbe il Val Pusteria, formazione un po’ in calo. ma che ha dominato il campionato dall’inizio alla fine. Comunque andrà, per i ragazzi di Insam la strada verso la finale non sarà lastricata di rose. Per vedere gli abbinamenti definitivi bisognerà aspettare la fine della seconda fase, che ricomincia il 12 febbraio.


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Domenica 3 Febbraio 2013

Tutti a caccia di Longosiwa

Atletica

di Beppe Vigani

Il keniano, vincitore l’anno scorso, è ancora il favorito della Cinque Mulini

Thomas Longosiwa e Solomon Kirwa Yego

Ottantuno edizioni, una in fila all’altra senza mai uno stop, per la decana delle corse campestri internazionali. La prima edizione datata 22 gennaio 1933 vide il successo del milanese Mario Fiocchi, l’ultima quello del keniano Thomas Longosiwa. In mezzo la storia di una gara che da sola, per molti anni, è stata capace di mantenere viva ai più alti livelli in tutto il mondo, la tradizione della corsa tra i prati. L’edizione 2013 si annuncia da record, per il numero di partecipanti che si destreggeranno nelle varie categorie in gara. Domenica 3 febbraio San Vittore Olona diverrà la capitale mondiale della corsa campestre che vedrà sfilare sul mitico tracciato dei mulini alcuni tra i protagonisti del cross mondiale. Gli uomini della Cinque Mulini riescono a mandare in scena il loro grande spettacolo anche in questo periodo difficile e, con rinnovato interesse, ri-

Campionato Nazionale Serie A2 Maschile di Silvia Fortunato

Tripletta vincente di Vero Volley Monza che, davanti al caloroso pubblico del PalaIper, numeroso anche nell’occasione, della quarta giornata che chiude la pratica Potenza Picena in tre set; altri tre punti preziosi che consentono agli uomini di Del Federico di scavalcare Atripalda e guadagnare la quarta posizione in classifica e che fanno bene al morale in vista della partita di oggi in casa contro la capolista Città di Castello. Monza è scesa in campo con il solito starting six: capitan Tiberti in regia con Baroti opposto, il rientrante Hrazdira in diagonale con Botto, al centro la coppia Cozzi - Beretta; come libero Del Federico conferma Cauteruccio. Graziosi risponde con Miscio in palleggio e Muzio opposto, Mercorio e David schiacciatori ricevitori, Benaglia e Tobaldi al centro e Bianchi libero. Ottimo inizio di Monza, che scava subito un solco importante grazie alla battuta (5-2); risposta della B-Chem con Muzio dai nove metri (13-12), ma Monza allunga nuovamente e chiude con due ace

di Hrazdira (25-19). Punto a punto l’inizio del secondo set, Beretta e Baroti macinano punti dai nove metri ed il parziale si conclude con un monologo monzese (25-15). Potenza Picena cambia la formazione con Cecato su Miscio e Zamagni su Benaglia; anche Del Federico nel corso del set dà spazio alle seconde linee, con gli innesti di Puliti, Do Nascimento e Reggio. Botto vola in battuta (due ace, 6-1), Monza amministra il vantaggio fino al piccolo recupero della B-Chem (23-21), time out per Vero

Volley e rientra in campo con la giusta determinazione per chiudere l’incontro (2522). Il commento di coach Del Federico: “E’ la prima volta che posso parlare bene del fondamentale della battuta, siamo riusciti a mantenerci sotto alle percentuali di errore che volevo da un po’ di tempo: Botto è stato l’interprete migliore in questo fon-

damentale. Sono un po’ meno soddisfatto della ricezione, ma sapevamo che Potenza Picena è una squadra che sa variare molto i colpi a servizio, dovevamo stare sempre attenti e abbiamo faticato più del solito. Ora ci aspetta Matera, un campo ostico, poi Città di Castello in casa: spero di poter preparare al meglio entrambe le partite e continuare su questi livelli nel servizio. Per quanto riguarda la gara di oggi sono molto contento dei cambi dalla panchina: dato che dobbiamo affrontare tre partite ravvicinate, avevo chiesto l’apporto di tutti perché abbiamo bisogno di arrivare con tutte le energie possibili alla partita di domenica”. Iacopo Botto, martello monzese, ha parlato dei prossimi impegni: “Sicuramente giocare aiuta a giocare, più giochiamo e meglio è, non vedo la trasferta infrasettimanale come un qualcosa di negativo. Penso che in una partita come quella di domenica prossima, contro la capolista, la stanchezza sparisca appena entri in campo . Ora pensiamo a Matera e a portare a casa i tre punti”. Vero Volley Monza ritorna tra le mura amiche del PalaIper oggi alle 18 contro la capolista Gherardi SVI Città di Castello. La classifica: Città di Castello 43, Molfetta 33, Sora 33, Monza 29, Atripalda 29, Padova 25, Corigliano 24, Ortona 24, Reggio Emilia 23, Brolo 14, Potenza Picena 11, Loreto 9, Matera 9.

escono a stupire tutti gli appassionati di questa grande e massacrante disciplina. Il percorso del “Vallo”, tracciato nervoso che si sviluppa sui prati antistanti i cinque mulini, che in passato sono stati i punti cardini delle prime edizioni, è pronto per dare vita ad una nuova grande giornata di sport. Campioni in carica sono i keniani che lo scorso anno sono riusciti ad accaparrarsi entrambe le prove con Thomas Longosiwa, in seguito medaglia di bronzo nei 5000 delle Olimpiadi di Londra, in campo maschile e Prisca Jeptleting Cherono in quello femminile. In campo maschile è scontro aperto tra l’ugandese Thomas Ayeko, vice campione iridato juniores del cross, a segno nella prova di Antrim lo scorso mese di gennaio che dovrà vedersela dagli attacchi del keniano Bernard Rotich, secondo lo scorso anno nella prova dei mulini e dell’emergente etiope Muktar

Edris, campione del Mondo Juniores nei 5000 metri a Barcellona. Outsider il giovane keniano Albert Rop, vincitore lo scorso 7 Gennaio dell’ Eurocross di Diekirch. Da seguire le prove degli azzurri Gianmarco Buttazzo, Simone Gariboldi, Davis LIicciardi e Bernard e Martin Dematteis. Il computo dei successi tra Kenia ed Etiopia è in perfetta parità. Dodici sono, infatti, le affermazioni dei corridori degli altipiani alla Cinque Mulini. Mai, invece, un’atleta dell’Uganda è riuscito a conquistare la gara lombarda. Tra le donne gli occhi sono puntati sulle rappresentanti di Kenia ed Etiopia. Dal Kenia arriverà Eunice Kales mentre dall’Etiopia è attesa Hagos Azemra Gebru, terza la passata edizione dei Campionati Mondiali Junior a Punta Umbria in Spagna. A contrastarle le nostre Eleonora Bazzoni, Valeria Roffino, Renate Rungerr e Turia Samiri.

Doppia vittoria italiana nella Coppa del Mondo di parapendio Il 2013 del volo libero targato Italia non poteva cominciare meglio. Dopo la recente vittoria della nazionale di deltaplano ai mondiali in Australia, ecco un nuovo esaltante successo dal Sud America, precisamente dalla Colombia, dove Nicole Fedele di Gemona del Friuli, campionessa europea in carica, e Aaron Durogati di Merano hanno conquistato la Coppa del Mondo di parapendio (PWCA 2012)

Parapendio di Gustavo Vitali rispettivamente femminile e maschile. Dietro Nicole si sono classificate Laurie Genovese (Francia) e la giapponese Keiko Hiraki, mentre Durogati ha battuto Michael Maurer (Svizzera), Russell Ogden (Gran Bretagna), il colombiano Julian Andres Carreno Colonia ed il nostro Luca Donini di Molveno (Trento), vice campione del mondo in carica. Settimo un altro trentino, Jimmy Pacher. Pur essendo una competizione individuale, la Coppa del Mondo usa stilare anche una classifica per nazioni che ha confermato la Svizzera prevalere per una manciata di punti su Italia e Francia solo all’ultima prova. Quale teatro della finale PWCA, dopo una serie di appuntamenti in tutto il mondo, è stata scelta Roldanillo, una cittadina del dipartimento di Valle del Cauca nella parte centro-ovest del paese, tra la Cordigliera occidentale, quella centrale e la fertile valle attraversata del fiume Cauca. La competizione ha raccolto 139 piloti provenienti da 27 nazioni e si è svolta nell’arco di due settimane. Nove le giornate di volo convalidate con percorsi tra i 77 ed i 130 chilometri, mentre una decima è stata annullata, causa le cattive condizioni del tempo. I piloti hanno sorvolato talvolta la valle, altre il costone che la fiancheggia e dove a quota 1775 metri era il decollo di Los Tanques, prima di raggiungere gli atterraggi di Zarzal, Tulua, Obando o Cartago, secondo i percorsi decisi giorno per giorno. In generale è stata una finale impegnativa per l’alternarsi di sole, pioggia e forte vento, con l’aggiunta a sorpresa di una giornata dominata da un grande incendio nella valle che ha creato un’immensa cappa di fumo e qualche difficoltà ai parapendio, mezzi senza motore sostenuti in cielo dalle correnti d’aria ascensionali. Il circuito di Coppa del Mondo riprende con l’edizione 2013 il prossimo febbraio in Sud Africa per poi passare in Brasile ed a seguire Francia, Serbia e Turchia. info su www.fivl.it


Domenica 3 Febbraio 2013

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RGM si auto-annulla il punto di bonus Rugby L’arbitro invalida la quarta meta su segnalazione del giudice di linea dei milanesi di Toni Morandi

Domenica scorsa Rugby Grande Milano si è ripresa il secondo posto in classifica, grazie alla vittoria per venticinque a otto nella stracittadina contro la Union e alla contemporanea sconfitta del Cus Genova contro la capolista Biella. Il bottino avrebbe potuto essere ancora più ricco per RGM, che si è fermata a tre mete, mancando il punto di bonus. Eppure la quarta meta gli uomini di Achille Bertoncini l’avevano segnata, ma l’arbitro torinese Pezzano l’ha annullata. Nel fine settimana nel quale Marotta ha sollevato l’ennesima polemica calcistica con la classe arbitrale, vale la pena raccontare la storia della meta annullata, che evidenzia che si può svolgere in piena onestà intellettuale il ruolo assegnato, indipendentemente dalla propria regione di provenienza e anche dai colori indossati. Dovete sapere che nel campionato di Serie B non ci sono i giudici di linea designati dalla federazione,

Via al Sei Nazioni

ma le due squadre garantiscono con loro uomini la collaborazione all’arbitro lungo la linea laterale. Eccoci all’episodio. RGM ha sviluppato un’azione pericolosa sulla fascia sinistra del campo, quella presidiata da Remo Cettolo, il giudice di linea designato dalla Grande. L’azione è terminata in meta e l’arbitro ha convalidato, perché non si era accorto della segnalazione del giudice di linea. Cettolo ha continuato a sventolare la bandierina, richiamando l’attenzione dell’arbitro, segnalando che il giocatore RGM aveva messo il piede fuori dal campo. Al signor Pezzano non è rimasto altro che annullare la meta. “Che cosa dovevo fare – ha commentato nel terzo tempo Remo Cettolo – Aveva messo il piede fuori. Non ho avuto dubbi”. In campo nessuno si è lamentato e nel dopo partita, i due allenatori di RGM Bertoncini e Ragusi si sono congratulati con l’accompagnatore, che è in

affrontare Scozia e Inghilterra. I giocatori da seguire sono i soliti Parisse e Castrogiovanni, uomini copertina, leader di una mischia che resta il punto di forza e che potrebbe festeggiare il Barone Lo Cicero, cui mancano soltanto due partite per arrivare ai cento cap in maglia azzurra. Curiosità c’è invece per i trequarti azzurri, che proprio a novembre hanno mostrato interessanti progressi e che potrebbero dare quelle alternative in attacco, decisive per essere vincenti con più frequenza. All’Olimpico sono attesi almeno sessantamila spettatori, mentre il torneo sarà trasmesso tutto in diretta esclusiva su SKY Sport. Le partite dell’Italia avranno una finestra in chiaro in differita su La7.

rimonta per la conquista del primo posto. Ricordiamo che i milanesi devono recuperare altre due partite con Parabiago e Asti, e potenzialmente con tre vittorie possono raggiungere la capolista.

Rossi e Lorenzo Imbattibili Il motomondiale 2013 accenderà i motori, in notturna, sotto i riflettori a Losail nel GP del Qatar il 31 marzo. Seconda prova il 21 aprile in Texas ad Austin, saltato il Gp d’Argentina previsto per il 14 aprile per problemi organizzativi e a seguire quello di Spagna –Jerez de la Frontiera (5 maggio), Le Mans –Francia- (19 maggio), al Mugello il 2 giugno, Catalunya (16 giugno), Assen –Olanda- (29 giugno), Sachsenring –Germania- (7 luglio),

L’Italia ricomincia dalla Francia To. Mor. - Domenica, all’Olimpico, la Nazionale italiana esordirà contro la Francia nel Torneo delle Sei Nazioni 2013. In palio c’è il Trofeo Garibaldi, che nel 2011 era stato conquistato dagli azzurri, con la storica prima vittoria nel torneo sulla Francia. Questa volta sarà più difficile sorprendere i transalpini che dividono i favori del pronostico per la vittoria finale con l’Inghilterra. Tuttavia l’Italia, dopo un buon mese di novembre, nel quale ha sfiorato l’impresa di battere l’Australia, punta a ottenere il miglior risultato di sempre, superando le due vittorie ottenute nel 2007. La Banda Brunel è pronta a sfruttare le tre partite casalinghe, dopo la Francia ospiterà Galles e Irlanda, mentre in trasferta dovrà

Rugby Grande Milano fin dalla sua fondazione nel 2003. Domenica prossima il campionato di Serie B è fermo, poi per RGM ci sarà la partita dell’anno, il recupero con la capolista Biella, che potrebbe dare il via alla

Laguna Seca –Stati Uniti d’America- (21 luglio). Salta, invece, definitivamente il Gp di Estoril mentre quello di Silverstone slitta da giugno a settembre e a seguire fino a quello conclusivo di Valencia previsto il 10 novembre. Tutti i team lottano contro il tempo, manca poco al primo verde del semaforo,

Vigor Bovolenta, indagati due medici

Due medici sportivi sarebbero indagati per omicidio colposo, dalla Procura di Macerata, per la morte del pallavolista della Volley Forlì avvenuta il 24 marzo 2012 durante una partita di B2 contro la Lube. I due medici sarebbero sotto inchiesta per aver rilasciato i certificati di idoneità sportiva agonistica allo sfortunato atleta, nonostante la grave coronaropatia aterosclerotica grave di cui soffriva.

Moto GP di Severa Bisceglia

e i piloti sono carichi di adrenalina. Anche Valentino Rossi è raggiante, convinto di fare bene già alle prime curve della nuova stagione. Il centauro della Yamaha, impegnato nei giorni scorsi a Jakarta in eventi promozionali per Yamaha Motor Indonesia, ha mandato già i primi messaggi: “Non vinco un Gran premio dal 2010, il mio primo obiettivo, quindi, è tornare sul podio più presto possibile, preferibilmente sul gradino più alto. Sono molto orgoglioso di essere tornato a far parte di questa grande famiglia. Il nostro team, con Lorenzo e me, sarà molto forte quest’anno. Non vedo l’ora di poter salire sulla mia nuova M1, voglio vedere qual è il mio livello con la moto dopo il primo test”. Il 9 volte campione del mondo sa di non avere vita facile, soprattutto dopo i due anni difficili passati in Ducati: “Sarà difficile dopo due anni molto negativi, ma sono pronto, in Yamaha andrà meglio. E’ bello tornare in famiglia, qui in Yamaha sono tutti contenti che sono tornato, anch’ io sono più carico di quanto non sarei se fossi rimasto in Yamaha negli ultimi due anni. Pensando al campionato, non conosco il mio potenziale, ma il mio obiettivo è di tornare alla

vittoria e concludere ai primi tre posti del campionato”. Il “Dottore” confida già nel gradino più alto in Qatar e non fa mistero delle difficoltà incontrate in Ducati: “Non siamo riusciti ad adattare la moto al mio stile e io ad adattarmi a lei. Nella testa dei responsabili Ducati il percorso era ‘se mettiamo sulla moto Vale che sbaglia meno di Stoner, possiamo già vincere così’. Non ce l’abbiamo fatta. Ho lasciato una moto sempre difficile da portare al

Valentino in squadra: “Il ritorno di Valentino è positivo per la Yamaha. Siamo una squadra molto forte adesso, Valentino è un pilota di grande talento, insieme siamo senza dubbio due dei favoriti per la conquista del titolo. Per quanto mi riguarda sono fiducioso per la stagione 2013, ho una grande chance di conquistare nuovamente il titolo mondiale. Sarà molto difficile perchè il livello, come sempre in MotoGP, è molto alto, ma sono

limite che non dà mai la sensazione di esser sotto controllo”. Anche il quattro volte campione del mondo e compagno di box Jorge Lorenzo crede che funzionerà il ritorno di

ottimista”. Il campione del mondo in carica tornerà sulla sua Yamaha YZR M1 1000cc, per la prima sessione di test pre-campionato, il 5-7 febbraio a Sepang, Malesia.

DONNE E MOTORI

Anche la Moto3, dopo Elena Rosell in Moto2, ha la sua centaura. Ana Carrasco, non ancora sedicenne, sfreccia già a suo agio sulle moto e parteciperà al Mondiale 2013 con il team LaGlisse di Jaime Fernandez Aviles. La spagnola farà il suo esordio il 31 marzo prossimo, prima gara ufficiale, grazie al compimento del sedicesimo compleanno, età minima per gareggiare, che avrà raggiunto 21 giorni prima. La centaura spagnola se la cava molto bene ottenendo, fin qui, ottimi risultati e correrà su una KTM Moto3 in versione “Clienti” RC 250 R Production Racer, mentre il suo compagno di squadra Maverick Vinales guiderà la moto ufficiale.

Ana Carrasco


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Domenica 3 Febbraio 2013

ALEXANDRA STAN ALLA CONQUISTA DEL FELLINI Portata in Italia dallo staff Big Mama Production, la cantante rumena conquista la discoteca di Pogliano Milanese. E promette un nuovo album tutto da ballare

Musica

Alexandra Stan

arriva poco prima delle due di notte di sabato scorso, scortata da decine di bodyguard e a seguito di un infuocato dj set di Niki Belucci. Si fa largo a suon di hit, tra la gente e sopra il palco: quella “Mr. Saxobeat” che conoscono anche i muri, poi “Get Back (ASAP)”, “Lemonade”, la cantilena di “1.000.000” sino ad arrivare all’ultimissima “Cliche (Hush Hush)”. La cantante rumena ha conquistato la discoteca Fellini di Pogliano Milanese. E negli uffici, ricercatissima dai fan per un autografo, promette un nuovo cd tutto da ballare. “Sto lavorando sul nuovo album”, spiega la Stan. “Per ora ho pronte otto canzoni e ci sarà la collaborazione con Manilla Maniax. Sarà un lavoro molto dubstep, moderno, e penso che territori come l’Asia, la Turchia e l’Italia anche su questo mi daranno delle belle soddisfazioni. Il Maan Studio invece ha curato tutta la produzione”. In studio con la Stan ci sarà anche DJ Bobo. “Mi piace, DJ Bobo. Lo seguo da anni. Con lui ho scritto una nuova e bella canzone”. Parecchi provini li ha realizzati a casa

Chi è

Alexandra Stan

Nata a Constanta, Romania nel 1989, Alexandra Stan ha scoperto la sua passione per la musica fin da bambina. Ha iniziato partecipando a competizioni locali e importanti festival dall’età di… tre anni. Nel 2009 ha incontrato i suoi attuali produttori, Marcel Prodan e Andrew Nemirschi, tutto è cambiato e sono arrivati i successi. Info su www.alexandrastan.ro

di Riccardo Sada

tua… “Sì, nel mio home studio, che ho a casa, nella città di Costanza. In studio però ho passato ultimamente fin troppo tempo. Ecco perché ho bisogno ogni tanto di evadere e tenere degli showcase molto euforici come questo al Fellini”. Con chi vorresti lavorare? “Il mio sogno sarebbe fare qualcosa con Will.I.Am, Timbaland o Dr. Dre. Ma anche dj come Martin Solveig, Benny Benassi e Fedde Le Grand potrebbero apportare degli ottimi interventi sulle mie idee”. Ti piacerebbe fare la dj? “I dj devono essere molto aggiornati sulle mode del momento e sulla tecnologia che utilizzano. Non so, la cosa potrebbe essere divertente. Ma essere un artista è diverso: devi curare molto la tua immagine, stare sempre in forma, seguire bene le produzioni, prendere lezioni di canto per perfezionare il proprio timbro di voce. Quindi la cosa è molto più complicata. Ma alla fine ti appaga di più”. Trovi molte affinità tra l’Italia e la Romania? “Parecchie. Siamo molto latini entrambi e abbiamo lo stesso modo di divertirci. E l’Italia mi porta bene: qui da voi c’è la Ego Music, che ha fatto un grande lavoro sui miei album e singoli”.

Immagini del live gentilmente concesse da www.facebook.com/iwitness.ph

Giovani che vogliono crederci

Da sempre l’emotività e l’entusiasmo dei giovani, sostenuta dalla ponderatezza degli adulti come elemento basilare, sono stati fattori preponderanti di iniziative e fenomeni sociali, culturali ed imprenditoriali che hanno determinato le linee strategiche dei paesi in generale. Dare spazio e soddisfare le aspettative dei giovani volenterosi è sempre stata una garanzia di continuità di sviluppo e crescita del sistema, senza i quali l’esistenza stessa della nostra società correrebbe seri rischi di sopravvivenza. Le istituzioni, o meglio chi le rappresenta -ancora per poco ci auguriamo-, considerano i giovani svogliati e pigri. A volte è anche vero, ma nella maggior parte dei casi per fortuna non è cosi. Chi sostiene genericamente questo concetto, irriverente e ideologicamente fossilizzato, dovrebbe cominciare a vivere la società giovanile, comprendendone gli entusiasmi tanto quanto le difficoltà, le delusioni quanto le gioie. Insomma dovrebbe vivere tra la gente e tra i giovani. A supporto di questa considerazione una recente ricerca condotta sull’imprenditoria in Europa, con particolare riguardo a quella giovanile, ci mostra un quadro che, pur in periodo di crisi, ha dei tratti confortanti rispetto alle ambizioni, alla volontà di fare e di mettersi

in discussione. Secondo quanto emerso, dal campione intervistato, sta aumentando la positività verso le iniziative imprenditoriali che accomuna il 74% del totale delle persone coinvolte nel sondaggio. In Italia il 46% dei giovani aspira a mettersi in proprio, questa percentuale aumenta addirittura fino all’82% sotto i 30 anni di età. Le motivazioni sono da ricondurre principalmente al desiderio di indipendenza, al bisogno di vedere realizzate le ambizioni e, perché no, i propri sogni. I giovani, quindi, non sono poi così svogliati o ”Choosy”, hanno voglia di fare e di mettersi in gioco. A tal proposito bisogna creare le condizioni necessarie affinché questa risorsa non si perda attraverso le inutili politiche di sviluppo e sostegno all’imprenditoria e all’economia in genere. Maggiore liquidità da parte delle banche, unitamente alla semplificazione burocratica, e minori costi per coloro che si cimentano in attività autonome consentirebbe una migliore distribuzione delle entrate, sul territorio che le produce, pur riducendo la pressione fiscale. Così facendo si potrebbe invertire il corso vizioso di quella spirale che ci avvolge e che tenta di portarci in una pericolosa regressione, aumentata in modo esponenziale negli ultimi tredici mesi.

Prima, dopo e durante la partita… tutti al Fellini Grazie al Big Mama Production, il Fellini di Pogliano Milanese (via Roma 26 – tel. 02.93549740 - www.discotecafellini.it) non si ferma ad Alexandra Stan. Va oltre: la sua domenica sera, intitolata “Sei Bellissima”, è un format creato appunto da Big Mama Production che quest’anno s’arricchisce di un’area al piano superiore intitolata “Sei Sportivissima”, con la trasmissione

in diretta televisiva dei posticipi del Campionato Italiano di Calcio di Serie A. L’animazione è tematica: le ragazze indossano le maglie delle squadre coinvolte in ogni incontro calcistico. All’intervallo, un autentico intermezzo da Bar Sport con opinionisti pronti a dire la propria a metà partita. Fellini di Pogliano Milanese. foto di Big Mama Production

Punto Lega Nord Gratosoglio di

Carlo Marnini


Domenica 3 Febbraio 2013

*** Mara Carfagna può

affrontare questa campagna elettorale con la felicità di chi ritrova l’amore, cosa da non sottovalutare. L’ex ministro, dopo la separazione dal marito Marco Mezzaroma, sembra aver ritrovato la gioia di lottare al fianco di Alessandro Ruben, deputato di Futuro e Libertà, separato anche lui da poco. I due sono stati sorpresi a passeggio nelle vie della Capitale.

*** Belen difende Fabrizio Corona senza rinnegare nulla. La bella

argentina è felice della sua vita e del suo amore per Stefano De Martino. E’ felice per l’imminente nascita del loro bambino Santiago. Però è triste per le disavventure che colpiscono l’uomo che ha amato fino a poco tempo fa, Fabrizio Corona, e non ne fa mistero, lo rivela in una intervista rilasciata a un settimanale: “E’ vero, mentre sto per dare alla luce un bambino, a lui succede una cosa così tremenda. Mi fa molta tristezza tutto questo - continua Belen che trova esagerata la condanna inflittagli – Io l’ho vissuto, con lui, in prima persona questo dramma. Ho passato tante notti piangendo da sola nel letto, perché Fabrizio temeva lo venissero a prendere da un momento all’altro. Ed è capitato anche quando aspettavo il figlio da lui. In quel mese, in cui ero incinta, gli avvocati gli avevano detto che sarebbe stato molto complicato venirne fuori dal processo di Vallettopoli. A quello di Trezeguet neppure si pensava. Io ho sofferto tanto con sua madre Gabriella per questo. Vedevo i miei sogni bloccati. Ma una cosa è certa e la voglio dire chiaramente: non avrei mai lasciato Fabrizio se nella mia vita non fosse arrivato Stefano. Con Fabrizio ho diviso tanti processi. Ho diviso l’incubo di tante sentenze, anche di qualche condanna. Per questo dico, forse egoisticamente, che Stefano me lo ha mandato Dio, perché io sarei rimasta al suo fianco, comunque. Non so che cosa avrei fatto. E adesso mi chiedo: ‘Che cosa avrei fatto, in questa situazione, con un bambino suo e con l’amore che mi legava a lui?’. Non ho una risposta a questa domanda. Sono solo grata a Dio e alla vita che hanno cambiato le mie prospettive. E’ davvero esagerata la sentenza di condanna nei confronti di Fabrizio. Non ho rimpianti nei suoi confronti, e non ne potrei avere, perché in amore non sono mai stata calcolatrice, vado avanti come un treno. Più di così cosa potevo fare? Con Fabrizio sono entrata nella tana del lupo. Potevo rovinarmi la carriera, potevo non lavorare più, essere odiata dal pubblico. Mi sono anche sentita dire ‘O lo molli o non lavori’. Ho lasciato tre agenti, di cui uno potentissimo come Lucio Presta, che aveva discusso con Fabrizio e io, come compagna, mi sono schierata dalla sua parte. Senza rimpianti, lo rifarei anche domani mattina, ma oggi quella Belen non esiste più”. L’ex moglie di Fabrizio Corona, da canto suo, nel disperato tentativo di tenere fuori il loro bambino, ormai grande abbastanza per capire, cerca di stare alla larga dall’intera vicenda. Fermamente convinta che le eventuali visite di Carlos, di 10 anni, al padre rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio, possono solo fargli del male. La showgirl Nina Moric parla comunque della vicenda: “Io e Carlos siamo stati i primi a perdere le tracce di Fabrizio, non lo sentivamo da dieci giorni. Era drogato di vita e la sera prima della sentenza ha organizzato una cena alla quale non siamo stati neppure invitati. Quando ho saputo della conferma all’arresto di Fabrizio, oltre al dolore che ho provato, sono corsa a casa sperando che nostro figlio non avesse la tv accesa. Ma quando sono arrivata c’erano dei poliziotti che parlavano con lui. E’ normale che un bambino di 10 anni debba parlare con la polizia, che perde Corona e sbatte contro l’innocenza di mio figlio per ritrovarlo? E’ vergognoso. Ora l’unica cosa che spero è che Fabrizio ‘uccida’ Corona, il personaggio che ha creato e che gli ha distrutto la vita”. Auguri a Belen, a Fabrizio e soprattutto a Carlos.

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Gossip & Curiosità di Marjlja Bisceglia

*** Pippo Inzaghi e Alessia Ventura è ancora

amore? Sembra passata la bufera che due anni fa ha coinvolto l’ex attaccante del Milan, ora allenatore degli allievi, e l’ex letterina. Anche durante la consegna dei premi, nella seconda edizione del Gran Galà del calcio 2012, i due sembravano a loro agio sul palco del Teatro Dal Verme a Milano. Sembra che i due abbiano chiarito e risolto le incomprensioni, anche se Alessia smentisce un riavvicinamento all’uomo con cui, per primo, ha parlato di matrimonio e di figli. E’ stato l’uomo dei suoi sogni che l’ha corteggiata e l’ha fatta sentire importante, ma il tradimento di Pippo non era contemplato. Non è riuscita ad accettare una cosa così grande che ha creato, a suo dire, una rottura insanabile. La bella Alessia precisa di avere solo imparato ad avere rapporti civili con chi ha amato. Che dire? Se tutto dovesse procedere, una gran bella coppia.


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Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - eMail: direttore@stadio5.it Federico Maria Di Sivo - eMail: grafica@stadio5.it Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011


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