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Sabato 14 aprile 2012
Sabato 14 aprile 2012 Anno 2 N. 22
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COPIA OMAGGIO
MILAN - GENOA
CHE LO SFORZO
SIA CON TE
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Sabato 14 aprile 2012
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Sabato 14 aprile 2012
Campionato Infinito L’Editoriale
di Beppe Vigani Questo campionato qualcuno lo vincerà. La Juventus con la Lazio vede la porta due volte in modo decisivo e vince, rispondendo al Milan. Si corre, ma a volte non si sa dove. L’Infinito di Giacomo Leopardi si adagia come una sciarpa di lana e rende omaggio a un torneo sempre più affascinante: “… Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l’eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s’annega il pensier mio: E il naufragar m’è dolce in questo mare”.
un salto nel mare in tempesta per il Milan, che solo una vittoria presa per i capelli contro il Chievo lo fa tenere in linea di galleggiamento Sono le ultime parole di una delle poesie più belle della letteratura italiana, che
nonostante l’Europa ci abbia bocciato, la Serie A rimane il campionato più affascinante e difficile del mondo
rimaste ben tre squadre spagnole su quattro, mentre in Champions due su quattro. In totale ben cinque società della Liga compaiono nelle otto che si contenderanno i due titoli continentali; un record da brividi. Intanto si continua
a giocare, nessuno si tira indietro e tanto meno vuole perdere. Tornando al campionato nostrano, mancano sei giornate prima di consegnare lo scudetto. La Juventus sarà ospite al Manuzzi di Cesena, il Milan riceverà il Genoa. Per un’altra domenica
i bianconeri saranno in vetta, se l’imponderabile non gioca qualche brutto scherzo, mentre nella tornata successiva i rossoneri riceveranno il Bologna e i bianconeri la Roma. Da qui si comincerà a pregare. L’Infinito è già dietro l’angolo.
dipingono l’angoscia, il pessimismo ad oltranza; Leopardi guarda solo il lato negativo delle cose. Per il poeta l’uomo è destinato all’infelicità dalla nascita. Un momento bello, affascinante, emozionante del torneo di Serie A, per qualcuno una crocifissione, per altri una litania, destinata alla retrocessione (Cesena e Novara sembrano già spacciate). È un campionato immenso, pieno di sogni, illusioni per chi sta davanti e per chi sta dietro. Un salto nel buio per chi come l’Inter sta cercando di risalire una china pericolosa. Un salto nel mare in tempesta per il Milan, che solo una vittoria presa per i capelli contro il Chievo lo fa tenere in linea di galleggiamento. Nonostante l’Europa ci abbia bocciato (nel ranking Fifa la nazionale di Cesare Prandelli è scesa dal nono al dodicesimo posto), la Serie A rimane il campionato più affascinante e difficile del mondo. IIn Spagna Barcellona e Real Madrid non trovano pane per i loro denti, in Inghilterra Manchester United e City non sono riuscite a raccogliere nemmeno le briciole in Champions, mentre in Germania solo il Bayern continua a imperversare, ma per il resto qualcosa langue. Siamo sicuramente sotto il calcio iberico, ma poi ce la giochiamo contro chiunque. In Europa League sono
Arbitro: Andrea Gervasoni di Mantova
MILAN (4-3-1-2)
GENOA (4-4-2)
All. M. Allegri
All. A. Malesani
32 Abbiati; 25 Bonera, 13 Nesta, 5 Yepes, 77 Antonini; 22 Nocerino, 4 Van Bommel, 14 Muntari; 28 Emanuelson; 11 Ibrahimovic, 92 El Shaarawy.
1 Frey; 20 Mesto, 5 Granqvist, 3 Carvalho, 21 Bovo; 7 Rossi, 4 Veloso, 33 Kucka, 81 Sculli; 8 Palacio, 9 Ze Eduardo. Stadio ‘G. Meazza’ ore 18.00
7
14
77
92
5 4
32 13
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La Partita
Niente regali Allegri in questa circostanza farà bene a non sottovalutare la rabbia del vecchio Grifone
sorprendente rimonta attuata del Lecce negli ultimi tempi. Allegri in questa circostanza farà Due settimane fa a San Siro l’Inter bene a non sottovalutare la rabbia del al Genoa ne ha segnati cinque di vecchio Grifone che, dopo un inizio di gol. Il Milan, nell’anticipo di questo campionato promettente, poco per pomeriggio targato Spagna, quanti volta è scivolato nella palude del rischio ne farà? La domanda è d’obbligo retrocessione. Il Milan, dal canto suo, se si considera l’attuale stato di non può regalare nulla agli avversari in salute dei liguri che tuttavia, con considerazione del testa a testa con la Malesani alla guida al posto di Juventus nella interminabile lotta per Marino, negli ultimi impegni sono il primato. L’infermeria rossonera è riusciti a tamponare l’emorragia della sempre stracolma. Allegri recupera un difesa con due pareggi (1-1 e 1-1) giocatore e subito ne perde un altro. consecutivi conquistati contro le due Ma è da settembre che questa storia cenerentole del campionato Novara va avanti e il tecnico livornese deve far e Cesena. Preziosi, il presidente buon viso a cattiva sorte. Col Chievo si è dei rossoblu, sembra aver perso la rivisto Gattuso. pazienza per i due risultati ritenuti Il capitano era assente da sei negativi messi in cassaforte con mesi. Tuttavia a Verona qualche Malesani, specialmente dopo la preoccupazione sulla tenuta fisica
di A.S. Bisceglia
(guai muscolari) è venuta alla luce dal momento che il vecchio guerriero stava per chiedere la sostituzione. Idem per Cassano tenuto comunque prudentemente in panchina col Chievo. Il talento barese scalpita, vuol giocare ma rischiarlo in partenza forse non ha senso. Una bella novità si è avuta invece con l’esordio in campionato del giovane De Sciglio che Allegri pare voler confermare in attesa di recuperare a tempo pieno sia Abate che Antonini. Col Genoa potrebbe essere impiegato accanto a Ibra il pimpante El Shaarawy che in questo momento sembra avere qualcosa in più rispetto a Robinho. “Per me va bene tutto. L’importante è battere il Genoa. Sarà dura ma ce la faremo, anche se i nostri avversari daranno il massimo per renderci la vita difficile”, ha detto Ibra in settimana.
Il Programma di Serie A Turno Odierno Sabato 14 Aprile - 33. Giornata Milan - Genoa Ore 18:00 Udinese - Inter Ore 20:45 Domenica 15 Aprile - 33. Giornata Novara - Lazio Ore 12:30 Lecce - Napoli Ore 15:00 Palermo - Parma Ore 15:00 Cesena - Juventus Ore 15:00 Siena - Bologna Ore 15:00 Cagliari - Catania Ore 15:00 Atalanta - Chievo Ore 15:00 Roma - Fiorentina Ore 20:45 Lunedì 16 Aprile - 33. Giornata Cagliari - Catania Ore 20:45
Prossimo Turno Sabato 21 Aprile - 34. Giornata Chievo - Udinese Ore 18:00 Napoli - Novara Ore 20:45 Domenica 22 Aprile - 34. Giornata Fiorentina - Inter Ore 12:30 Parma - Cagliari Ore 15:00 Cesena - Palermo Ore 15:00 Genoa - Siena Ore 15:00 Catania - Atalanta Ore 15:00 Milan - Bologna Ore 15:00 Lazio - Lecce Ore 15:00 Juventus - Roma Ore 20:45
La Classifica
La Classifica Marcatori
Serie A
Gio Vin Nul Per GF
GS
Diff P.ti
1
32
18
+35 68
Juventus
18
14
0
53
2
Milan
32
20
7
5
62
26
+36 67
3
Lazio
32
16
6
10
48
40
+8
54
4
Udinese
32
14
9
9
44
32
+12 51
5
Roma
32
15
5
12
52
42
+10 50
6
Napoli
32
12
12
8
56
41
+15 48
7
Inter
32
14
6
12
47
45
+2
48
8
Catania
32
10
13
9
42
43
-1
43
9
Chievo
32
11
9
12
30
40
-10 42
10
Palermo
32
11
7
14
44
49
-5
40
11
Bologna
32
10
10
12
33
38
-5
40
12
Atalanta *
32
11
13
8
37
34
+3
40
13
Siena
32
10
9
13
37
34
+3
39
14
Cagliari
32
9
11
12
33
39
-6
38
15
Parma
32
9
11
12
41
50
-9
38
16
Fiorentina
32
9
10
13
32
38
-6
37
17
Genoa
32
9
9
14
43
58
-15 36
18
Lecce
32
8
10
14
37
48
-11 34
19
Novara
32
5
10
17
27
54
-27 25
20
Cesena
32
4
9
19
19
48
-29 21
* 6 punti di penalizzazione
23 reti: Ibrahimovic (Milan; 9 rigori) 20 reti: Milito (Inter; 5 rigori), Di Natale (Udinese; 4 rigori) 19 reti: Cavani (Napoli; 2 rigori) 16 reti: Palacio (Genoa; 3 rigori) 15 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori) 13 reti: Jovetic (Fiorentina; 4 rigori), Klose (Lazio) 12 reti: Miccoli (Palermo; 1 rigore) 11 reti: Di Michele (Lecce; 4 rigori), Giovinco (Parma; 4 rigori), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena; 4 rigori) 10 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Matri (Juventus) 9 reti: Pinilla (Cagliari/Palermo; 3 rigori), Nocerino (Milan), Lavezzi (Napoli; 1 rigore), Borini (Roma) 8 reti: Lodi (Catania; 5 rigori), Mutu (Cesena; 2 rigori), Hernanes (Lazio; 4 rigori), Destro (Siena) 7 reti: Larrivey (Cagliari; 2 rigori), Bergessio (Catania), Marchisio (Juventus), Muriel (Lecce), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori) 6 reti: Diamanti (Bologna; 1 rigore), Pellissier (Chievo; 2 rigori), Thereau (Chievo), Pepe (Juventus), Pandev (Napoli), Budan (Palermo), Floccari (Parma; 1 rigore), Bojan (Roma) 5 reti: Moralez (Atalanta), Acquafresca (Bologna), Ramirez (Bologna), Paloschi (Chievo), Jankovic (Genoa), Rossi (Genoa), Gilardino (Genoa/ Fiorentina; 2 rigori), Pazzini (Inter), Vucinic (Juventus), Rocchi (Lazio), Robinho (Milan), Hernandez (Palermo; 2 rigori), Totti (Roma; 2 rigori), Basta (Udinese) 4 reti: Marilungo (Atalanta), Conti (Cagliari; 1 rigore), Ribeiro (Cagliari), Almiron (Catania), Barrientos (Catania), Legrottaglie (Catania), Moscardelli (Chievo), Cerci (Fiorentina), Sculli (Genoa/Lazio), Cambiasso (Inter), Quagliarella (Juventus), Vidal (Juventus; 1 rigore), Lulic (Lazio), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Maxi Lopez Milan/Catania; 2 rigori), Morimoto (Novara) 3 reti: Gomez (Catania), Motta (Inter), Bonucci (Juventus), Mauri (Lazio), Candreva (Lazio/Cesena; 1 rigore), Cuadrado (Lecce), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Caracciolo (Novara/Genoa), Mascara (Novara/Napoli), Silvestre (Palermo), Biabiany (Parma), Modesto (Parma), Paletta (Parma), De Rossi (Roma), Juan (Roma), Lamela (Roma), Pjanic (Roma), Simplicio (Roma), Bogdani (Siena), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Asamoah (Udinese), Floro Flores (Udinese), Isla (Udinese)
Sabato 14 aprile 2012
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Il Campionato
Più stracotto che spezzatino La stagione ormai è sul finire, anche se i giochi non sembrano fatti: la sfida è sempre tra Milan e Juve di Laura Tangari Sorpasso e controsorpasso in questo campionato “spezzatino” che regala ad ogni appuntamento una sorpresa dopo l’altra. Nell’anticipo di Verona con il Chievo il Milan vince con un gol di Muntari e torna in testa, ventiquattro ore dopo la Juve con un grande Del Piero liquida la Lazio e torna davanti ai rossoneri confermando la regola. Oggi potrebbe succedere un altro ping pong del genere con la squadra di Allegri che ospita il Genoa a San Siro e con la Vecchia Signora impegnata al Manuzzi contro un Cesena ormai condannato alla retrocessione. Una sola cosa è certa: dopo la sconfitta della Lazio di mercoledì sera i due posti in Champions League alla Juventus e al Milan non glieli toglie nessuno. I bianconeri, comunque, sembrano avere una marcia in più rispetto
ai campioni d’Italia che appaiono affaticati e scaricati psicologicamente dopo il doppio impegno col Barcellona in Europa. Questo pomeriggio a San Siro ci sarà un Genoa con l’acqua alla gola dopo il pareggio di Marassi col Cesena e il successo del Lecce di Catania. Malesani sa di giocarsi una posta altissima e proprio per questo motivo Ibra e compagni dovranno fare attenzione a non concedere spazi al contropiede genoano che Palacio e l’ex di turno Gilardino spesso promuovono al primo errore dell’avversario. Sempre oggi, nel posticipo serale, va in onda al Friuli l’Inter di Stramaccioni contro un’Udinese che potrebbe pagare sul piano emotivo la pesante sconfitta rimediata all’Olimpico con la Roma. I nerazzurri ringraziano la Juventus per aver battuto la Lazio e adesso il sogno del terzo posto non appare più un’utopia dal momento che tutte le squadre che precedono i nerazzurri in classifica, Roma a parte, sono uscite sconfitte dagli impegni di campionato
di metà settimana. Lo scontro con l’Udinese dirà se l’Inter è veramente all’altezza della situazione e se sarà capace di regalare al presidente Moratti e ai propri tifosi una volata vincente verso l’Europa della Champions. L’avversaria più pericolosa per l’Inter sembra la Roma che riceverà la Fiorentina, mentre la Lazio al Piola di Novara dovrà dimostrare di avere assorbito la botta di Torino. Un’altra concorrente per la terza piazza è il Napoli (battuto clamorosamente al San Paolo dall’Atalanta) che sarà di scena però a Lecce contro una squadra che non finisce di stupire. Vincere con l’undici di Cosmi non sarà facile per Lavezzi e compagni dopo il rilancio dei pugliesi in classifica grazie ai tre punti strappati in extremis al Catania. A Bergamo l’Atalanta, fresca dall’impresa di Napoli, attende il Chievo mentre il Parma andrà a Palermo. Da seguire la trasferta del Catania a Trieste con il Cagliari e il Siena che al Franchi riceverà il Bologna.
Alessandro Del Piero
I Bioritmi
Orgoglio Milan, vai e vola
Contro il Genoa servirà soprattutto una prova di cuore e di volontà, da parte dell’intera compagine rossonera
di Enzo Occhiuto La sofferta vittoria contro il Chievo, dopo la clamorosa sconfitta subita contro la Fiorentina, ha rilanciato prepotentemente il Milan nella lotta per lo scudetto. Questa dura vittoria, conquistata fuori casa, è stata una dimostrazione non solo di valori tecnici ma soprattutto una prova di cuore e di volontà di tutta la squadra rossonera, che lascia ben sperare anche per questa partita contro il Genoa, in cui i bioritmi stanno dalla loro parte. Emerge intanto un maggior stato psicofisico del Milan (6,06 v. medio) rispetto a quello del Genoa (6,00).
Anche dalla lettura dei valori medi dei moduli tattici, studiati dai rispettivi trainer, si evince la differenza di competitività tra le due squadre in campo. Allegri (4 – 3 – 1 – 2 = v. 5,95 – 6,02 - 6,10 – 6,16) conta su una difesa leggermente sottotono davanti però a un Abbiati (6,46 v. intuitivo) al top della forma (6,37 v. fisico) e con un ottimo coordinamento motorio; buono e coeso il centrocampo sotto la direzione di Nesta (6,50 v.intellettivo) in condizione mentale molto lucida; la fase offensiva in forte sintonia tra loro con Emanuelson (6,50 v. intuitivo) in grado quindi di rifinire precisi assist finali sia a Robinho (6,50 v.i.) in grande spolvero che a Ibrahimovic (6,50 v.emotivo) bramoso di incrementare il suo pallottoliere di gol. Malesani (4 - 4 – 2 = v. 5,98 - 6,06 – 6,05) ha una difesa un po’ incerta forse
a causa di un Frey (5,67 v.m.) opaco mentalmente e poco concentrato; centrocampo vivace e intuitivo con Veloso e Jankovic (6,48 v.i.) al massimo della perspicacia e fantasia; la fase d’attacco in ottimo stato psicofisico con Palacio e Gilardino, ambedue con un alto valore di intuizione (6,48) in grado di poter offendere seriamente la difesa avversaria. Nello specifico delle potenzialità di rendimento si avrà che il Milan con 6,11 resisterà alla fatica più facilmente del Genoa con 5,85 dove 10 giocatori su 14 saranno sotto tono fisico. I rossoblu con 6,17 emotivamente risponderanno agli attacchi degli avversari con più entusiasmo e grinta, mentre i rossoneri sia dal punto intellettivo che intuitivo (6,05) avranno una chance in più della squadra ligure (6,00 e 6,03).
Alessandro Nesta
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Sabato 14 aprile 2012
Salvavita De Sciglio Il Personaggio del Milan: Matteo De Sciglio
Contro il Chievo il giovane si è fatto trovare pronto. Allegri scommette ancora su di lui
di Alessandra Caronni Era in piena emergenza. Così Massimiliano Allegri si è trovato quasi con le spalle al muro. E ha optato per la scelta più coraggiosa: ha gettato nella mischia Matteo De Sciglio in quello che è stato definito come uno degli impegni più delicati della stagione, la trasferta a Verona contro il Chievo. Il giovane si è fatto trovare pronto. Emozionato sin all’inizio, sapeva bene De Sciglio che non sarebbe stata una gara semplice. “Ho giocato con più convinzione spingendo con continuità, col trascorrere dei minuti”, ha detto. “Ringrazio l’allenatore per questa
opportunità,. Io comunque ho dato tutto quello che potevo”. A fianco di De Sciglio, il supporto di Nesta. “Alessandro è un grandissimo giocatore, diciamo il compagno perfetto soprattutto nel reparto difensivo. È sempre importante andare decisi: certo, ho commesso qualche ingenuità ma fa esperienza. Nesta mi ha guidato, gli avevo chiesto prima della partita un po’ d’aiuto, è stato grande”. L’entusiasmo sembra essere tornato e lo spogliatoio non può che beneficiarne: “Sono molto contento, l’importante stasera era portare a casa la vittoria per tornare in testa. I compagni si sono complimentati con me, siamo tutti felici”. Matteo De Sciglio inizia a giocare a calcio nella squadra dell’oratorio Santa Chiara e San Francesco di Pontesesto, una frazione di Rozzano (Milano).
Nella stagione 2001-2002 gioca con il Cimiano nella categoria Pulcini. A 10 anni passa nelle giovanili del Milan e con la formazione Primavera vince la Coppa Italia 2009-2010 contro il Palermo. Nella stagione 2011-2012 viene promosso in prima squadra ed esordisce con i rossoneri nella partita valevole per la fase a gironi della Champions League il 28 settembre 2011 a San Siro contro i cechi del Viktoria Plzeň subentrando ad Ignazio Abate all’87º minuto. Il 6 dicembre 2011, nella gara di ritorno sempre contro il Viktoria Plzeň, a qualificazione già acquisita, gioca la sua prima partita da titolare e rimane in campo per 90 minuti. Il 10 aprile 2012 esordisce in Serie A dal primo minuto nella 32ª giornata a Verona contro il Chievo, gara vinta dai rossoneri per 1-0.
Chi è Matteo De Sciglio Era in piena emergenza. Così Massimiliano Allegri si è trovato quasi con le spalle al muro. E ha optato per la scelta più coraggiosa: ha gettato nella mischia Matteo De Sciglio in quello che è stato definito come uno degli impegni più delicati della stagione, la trasferta a Verona contro il Chievo. Il giovane si è fatto trovare pronto. Emozionato sin all’inizio, sapeva bene De Sciglio che non sarebbe stata una gara semplice. “Ho giocato con più convinzione spingendo con continuità, col trascorrere dei minuti”, ha detto. “Ringrazio l’allenatore per questa opportunità,. Io comunque ho dato tutto quello che potevo”. A fianco di De Sciglio, il supporto di Nesta. “Alessandro è un grandissimo giocatore, diciamo il compagno perfetto soprattutto nel reparto difensivo. È sempre importante andare decisi: certo, ho commesso qualche ingenuità ma fa esperienza. Nesta mi ha guidato, gli avevo chiesto prima della partita un po’ d’aiuto, è stato grande”. L’entusiasmo sembra essere tornato e lo spogliatoio non può che beneficiarne: “Sono molto contento, l’importante stasera era portare a casa la vittoria per tornare in testa. I compagni si sono complimentati con me, siamo tutti felici”. Matteo De Sciglio inizia a giocare a calcio nella squadra dell’oratorio Santa Chiara e San Francesco di Pontesesto, una frazione di Rozzano. Nella stagione 2001-2002 gioca con il Cimiano nella categoria Pulcini. A 10 anni passa nelle giovanili del Milan e con la formazione Primavera vince la Coppa Italia 2009-2010 contro il Palermo. Nella stagione 20112012 viene promosso in prima squadra ed esordisce con i rossoneri nella partita valevole per la fase a gironi della Champions League il 28 settembre 2011 a San Siro contro i cechi del Viktoria Plzeň subentrando ad Ignazio Abate all’87º minuto. Il 6 dicembre 2011, nella gara di ritorno sempre contro il Viktoria Plzeň, a qualificazione già acquisita, gioca la sua prima partita da titolare e rimane in campo per 90 minuti. Il 10 aprile 2012 esordisce in Serie A dal primo minuto nella 32ª giornata a Verona contro il Chievo, gara vinta dai rossoneri per 1-0.
Il Personaggio del Genoa: Sébastien Frey
Air France è la sicurezza del Genoa I voli del portiere francese hanno contribuito a non affondare definitivamente il Grifone in classifica
di Debora Cheli Fisico compatto, agilità da pantera, reattività quasi innaturale e ottimo posizionamento tra i pali, Sébastien Frey è il prototipo dell’estremo difensore perfetto. Fin da bambino respira calcio: il nonno André infatti è un ex difensore del Metz e del Tolosa, nonché ex Nazionale, ma è da suo padre, portiere nella seconda divisione francese, che prende ispirazione. Frey debutta nel Cannes, proprio come Zidane, con cui esordisce in Division 1 e nel calcio professionistico il 20 settembre 1997 contro il Rennes. Alla fine della stagione Frey totalizza 24 presenze in campionato. Segnalato da Walter Zenga, nell’estate del 1998 passa all’Inter. Ad inizio stagione è il terzo portiere dietro a Gianluca Pagliuca e Andrea Mazzantini, ma una volta ceduto quest’ultimo al Perugia, è promosso a secondo. L’esordio in Serie A avviene il 21 marzo 1999 a Genova, contro la Sampdoria. Nell’estate dello stesso anno passa in prestito al Verona, dove disputa 30 incontri e contribuisce alla salvezza degli scaligeri, salvo rientrare all’Inter la stagione successiva, dove entra in campo in 28 occasioni, non riuscendo però a soddisfare le aspettative della
squadra. Dalla stagione 2001-2002 passa quindi a titolo definitivo al Parma, dove sostituisce Buffon. Con i gialloblù totalizza 132 presenze in Serie A, conquistando nel 2002 la Coppa Italia, fino al giugno 2005 quando passa alla Fiorentina in prestito. Dopo una prima parte di stagione positiva, il 10 gennaio del 2006, nel corso di una partita di Coppa Italia contro la Juventus, riceve una botta dopo un contrasto con Zalayeta. Il portiere francese si procura un trauma alla tibia che lo fa rimanere fuori per qualche mese. Al suo posto viene ingaggiato Bogdan Lobonţ. Nel maggio del 2006 però i viola lo acquistano a titolo definitivo e Frey saprà ripagarli della loro fiducia, recuperando dal grave infortunio e disputando tutte le partite della stagione. Grazie a lui, la Fiorentina
risulta la squadra meno battuta del Campionato, con una statistica di 31 gol subiti in 38 gare. Il club toscano prolunga il suo contratto nel 2008, assicurandosi le prestazioni del portiere
francese per altri 5 anni. Ma la sfortuna bussa ancora una volta alla sua porta e nel novembre 2010, nel corso di un allenamento, subisce un grave infortunio al ginocchio che lo tiene
lontano dai campi di gioco per 5 mesi. La squadra di Della Valle lo cede al Genoa nel luglio del 2011, dove firma un contratto quinquennale.
Chi è Sébastien Frey Nato a Thonon-les-Bains, in Francia, il 18 marzo dell’80, Sébastien Frey è uno dei più forti estremi difensori del mondo. In Nazionale non nutre buoni rapporti con il ct Raymond Domenech che lo snobba preferendogli altri portieri. Ma il suo talento è talmente cristallino che esordisce anche con la maglia dei Bleu il 21 novembre 2007, nell’incontro valevole per le qualificazioni ad Euro 2008 in trasferta contro l’Ucraina, terminato 2-2, con il pareggio ucraino determinato, però, da una sua papera.
Sabato 14 aprile 2012
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La resa dei conti La Champions
La grande sfida inizia al Camp Nou fra il Barcellona di Messi e il Chelsea di Drogba
di Luigi Sada Champions League in dirittura d’arrivo martedì e mercoledì prossimo a Barcellona e Monaco di Baviera. Siamo giunti alle semifinali e il primo dei due match in programma si giocherà al Camp Nou fra il lanciatissimo Barcellona di Messi e l’enigmatico Chelsea di Drogba, quest’ultimo tenuto, a sorpresa, in panchina da alcune settimane dal tecnico italiano Di Matteo per far posto a Torres. Il Barcellona è in un momento magico. Macina gioco, segna e diverte. Ha recuperato, in Liga, in poche giornate, sei punti al Real di Mourinho ed pronto ad incrociare le armi con i Blues per porre un’ipoteca sul passaggio del turno che vale la finalissima dell’Allianz Arena di Monaco di Baviera il prossimo 19 maggio.
L’undici di Pep Guardiola è in forte crescita: dopo la vittoria del Camp Nou col Milan la squadra non si è più fermata. Ha approfittato del pareggio casalingo del Real col Valencia per rosicchiare altri punti in classifica alla capolista e ora, dopo aver messo sotto il Getafe per 4-0 con due reti di Sanchez e gol di Messi e Pedro, comincia il conto alla rovescia per chiudere il discorso con gli inglesi del Chelsea, in seria difficoltà in Premier dopo l’1-1 dell’altro giorno nel derby di Londra col modesto Fulham. Ancora una volta Di Matteo ha lasciato in panchina Drogba… In precedenza i Blues avevano già destato non poche perplessità col successo di misura ottenuto allo Stamford Bridge col Wigan, grazie a un gol in pieno recupero siglato da Mata. Di Matteo, dopo la vittoria, sperava in un aggancio al terzo posto, ma il pareggio contro il
Fulham ha vanificato tutto. Buon per il City di Mancini invece il successo a sorpresa del Wigan per 1-0 sull’United che riduce lo svantaggio in classifica di Aguero e compagni a cinque lunghezze. Nell’altra sfida di semifinale, in programma mercoledì 18, si scontrano invece il Bayern Monaco di Gomez e il Real Madrid di 7CR (Ronaldo). I bavaresi hanno dovuto piegare la schiena nella sfida scudetto con i campioni in carica del Borussia Dortmund vittorioso grazie ad una rete siglata da Lewandowski sul finale di gara, mentre le Merengues, al contrario, hanno lanciato un segnale significativo ai tedeschi mandando al tappeto l’Atletico di Simeone nell’infuocato derby del Calderon. Tripletta di Cristiano Ronaldo e gol di Callejon in risposta a Falcao.
Torres con Lampard, Wilshere e Drogba
L’Angolo di Franco Rossi
Adesso è il Milan che tallona la Juve di Franco Rossi (gentilmente concessa da francorossi.com)
di Franco Rossi (gentilmente concessa da francorossi.com)
Cari nemici e amici, i tabloid inglesi da tanti anni non offrono più notizie di prima mano: l’ultima volta accadde nel 1978 quando scrissero che Ardiles era stato acquistato dal Tottenham. Eppure vengono copiati dai giornali italiani con figure non sempre nobili: non ci sono più i cronisti di una volta, Domenico Morace, Franco Esposito, Franco Mentana (il babbo di Enrico) e altri per i quali il copiare era un insulto vero e proprio alla professione.
Dzeko, Tevez, Aguero, Yaya Tourè e Silva mentre Mancini si appresterebbe a una lunga vacanza dopo un ricchissimo esonero. C’è anche chi scrive che Giovinco è stato richiesto dal Barcellona. In attesa di
su Balotelli i tabloid inglesi sguazzano meravigliosamente e in attesa di altre rivelazioni di lui si presta quasi a comando mercato il Milan ha giocato a Verona la altre rivelazioni di mercato il Milan giocato a Verona la più brutta più brutta partita hapartita della stagione. Brutta, bruttissima, ma vincente. La della stagione Juve invece ha fatto sua la
Su Balotelli, argomento sul quale i tabloid sguazzano meravigliosamente (lui si presta quasi a comando), il “copia e incolla” ormai è diventato un vezzo per troppi giornali italiani. Balotelli meritava più di tre giornate, ma questo, come diceva “Moustache” in “Irma La Dolce”, è un altro discorso… E allora si scrive che prenderà nove giornate, che andrà al Milan, all’Inter o chissà dove e che tutto il City (più o meno) sarà messo in vendita. Non solo Balotelli, anche
partita, senza grandi sforzi. Quella di martedì sera per il Milan era una partita chiave come quella contro l’Udinese. La Juve però continua a vincere e soprattutto ha nel suo DNA la consapevolezza di poter vincere questo scudetto, elemento mancante al Milan. Non è un campionato ad altissimo livello (se il miglior in campo è stato Muntari…) ma sul piano emozionale può diventare appassionante sino alla fine.
Il “copia e incolla” di troppi giornali italiani si è rivelato una beffa. Poche le tre giornate a Balotelli (che non è sul mercato)
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Milan Club Liegi La Vita dei Club
Fondato nel ’94 dal presidente Pier Paul Fares, vede oggi lo scettro della reggenza in mano a Vincent Gallo
di Giovanni Labanca Restiamo ancora nel nord Europa, per completare la visita e descrivere la storia di un altro Milan Club, affiliato all’AIMC. Dopo La Louviere, dove abbiamo avuto il piacere di conoscere Pino Dessole, presidente del Club, ci spostiamo a Liegi. Anche qui, batte forte il cuore rossonero e anche qui sono gli italiani a fare la parte da leoni nell’organizzazione di sodalizi di tifosi, che hanno trovato e trovano più di un motivo per condividere il tifo per il Milan e l’identico mai sopito ricordo della lontana terra di origine. Il Milan Club Liegi è stato fondato nel 1994. Primo presidente è stato acclamato Pier Paul Fares, che ha lasciato tracce indelebili della sua oculata gestione, fino a cedere lo scettro della reggenza all’attuale presidente Vincent Gallo. Questi, nella continuità programmatica della prima gestione, ha ancor di più rafforzato il Club, tanto da arrivare ad iscrivere ben 400 soci, di varie nazionalità ed estrazione sociale. Il Milan Club Liegi, come del resto gli altri di tutto il Benelux, persegue fini sociali e sportivi in un contesto civile ed ambientale molto favorevole e sempre ben disposto ad approvare ed a
partecipare alle varie manifestazioni che si susseguono a ritmo incalzante nella graziosa città. Registriamo, così, l’organizzazione di vari tornei di calcio che coinvolgono centinaia di ragazzi, la partecipazione a convegni che offrono la possibilità anche di raccogliere fondi destinati ad opere di beneficienza e, nell’ambito puramente calcistico, al primo posto ci
sono le numerose trasferte a Milano ed in altre città europee, dove è impegnato il Milan nelle varie competizioni internazionali. Ultimamente, hanno raggiunto Milano per assistere alle gare contro l’Arsenal, la Juve ed il Barcellona. Anche questi tifosi hanno eletto a loro portafortuna il ristorante Replay di Vincenzo Mangano,in piazzetta Pattari, ormai
Gruppo di soci
Il Direttivo Presidente, Vincent Gallo; vice, Sebastien Lacrosse; presidente onorario, Pier Paul Fares; segretario, Pol Hierckens; aggiunto, Mario Agnoli; consiglieri,Nicolas Catalano, Fiorella Zanette, Ludovico Hierckens; web desiger. Julien Duckers. La Sede Boulevard Ernest Solvay,256, presso Cafè “le Solvay” Il Sito www.milanclubliege.com
frequentato da anni e si può ben dire sia diventato una succursale dei Milan Club di tutto l’AIMC del Benelux, retto da Domenico Monte. Su tutto questo attivismo,però, aleggia sempre un velo di tristezza,dovuto alla prematura scomparsa, avvenuta il 5 dicembre 2010 , di Francesco Farruggia, un giovane e dinamico consigliere che sarà portato per sempre nel cuore di tutti i soci di Liegi. La vita, come è logico che sia, deve continuare e lo sanno bene i responsabile del Milan Club che già, per augurio, stanno definendo i programmi per andare a Monaco, all’Allianz Arena, con la speranza e la fede che una delle due squadre in campo sia proprio il Milan a contendersi ed a vincere la Coppa dei Campioni. Auguri, Milan Club Liegi e, da parte nostra, tanti ringraziamenti per la
Tifosi a San Siro.
squisita ospitalità ricevuta durante il nostro soggiorno in città , dove si leva ,alto e possente, un solo incitamento: Forza Milan.
IL presidente Vincent Gallo con Domenico Monte a Milanello.
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Iosonopompilio
Lo scudetto alla Juve vale poco?
E se lo vincesse il Milan… Il duello per lo scudetto è sempre più avvincente e a fine anno la classifica potrebbe essere stravolta...
di Cesare Pompilio Mettiamoci d’accordo, se lo scudetto lo vince la Juve vale poco perché sarebbe quello della riconciliazione. Un titolo riparatore a tutte le angherie che il “governo del calcio” ha fatto ai bianconeri. Dunque è stato il Palazzo a volerlo. Il gol-nongol di Muntari e poi… e poi… Ecco la canea milanista come abbaia, ecco come giustificano un’annata volutamente fallimentare sia da parte milanista, sia da parte interista. Quello che noi abbiamo detto sugli altri ora sono i medesimi a rigettarcelo addosso. Il Palazzo vecchio è scrostato, non si riesce a ridare linfa vitale. Abete? Da quanti anni comanda? Petrucci al CONI da quanti anni è seduto su quella sedia? Erano gli anni Ottanta quanto conobbi Petrucci e già all’epoca era al CONI. E poi? E poi conservano la radiazione, in Cena Domini, a un galantuomo di nome Luciano Moggi. Se presi uno alla volta, in privato, tutti sono onorati di poter parlare con lui (dico Moggi), nessuno di loro gli è contro, anche quelli che in Tv hanno la spudoratezza di attaccarlo prima, chiedendone le scuse dopo. Lasciamo perdere. Siamo convinti che la Corte dell’AJA, quella dei
diritti dell’uomo, lo scagionerà e con le scuse, intanto è emersa le mediocre competenza dei cosiddetti professori del calcio. L’Inter ha buttato alle ortiche una bella annata e non si vede il sole per la prossima stagione, visto che il futuro si chiama Guarin. Pensavo che il Milan potesse approfittare della caduta verticale dei nerazzurri, invece i rossoneri si sono complicati la vita. Una scollatura profonda tra il campo e la sede di via Turati. L’obbediente Allegri è solo un autista e, come tale, ha vinto uno scudetto grazie alla voglia della società di indossare il tricolore. Silvio B. si era convinto che Max oltre ad essere bello potesse essere anche intelligente, invece, in un filmato su Telelombardia sottolinea con parole argute tutta la propria delusione. Se anche il Milan vincesse lo scudetto, Allegri ha la valigia davanti alla porta. Qualche turiferaro annuncia l’arrivo di don Fabio Capello. No. Toglietevelo dalla mente, fino a quando al Milan c’è Galliani Capello non ritorna e come lui Paolo Maldini. Vero è che chi mette i soldi è Silvio B., ma è altrettanto vero che chi gestisce è il geometra di
Monza. Ma io “sugnu” juventino e dunque devo parlare delle zebre. Non mi fregano le gufate di Galliani: io non credo all’atomo, pensa se posso credere alla gufate! Sono giochi inventati per far
90enne, tutta una vita passata con la maglia bianconera. Ci fu una estate che Gianni Agnelli lo aveva ceduto all’Inter di Moratti (padre). Boniperti si recò dall’Avvocato e gli disse: “Io sono juventino, all’Inter non ci vado neppure per tutto l’oro del mondo. Smetto di giocare, se il tutto dovesse diventare un fatto serio”. L’avvocato annuì e tolse Boniperti dal mercato. Caro Zanetti, così i colori di una società entrano nel cuore e nel sangue dei tifosi, così si entra nella storia di una società di calcio, non andando a buttare una maglia su due scudetti conquistati in campo… Gli scudetti si conquistano in campo non nelle segreterie. Un allenatore straordinario, fantastico, uno spirito tutto juventino: non mollare mai, questa è la Juve, altro che le chiacchiere, altro che i cartonati. Attenzione però, potrebbe arrivare un bel terzo posto di cartone. L’attuale classifica, a parte i primi due posti (strameritati), potrebbe subire variazioni. Ci avviamo ridere o sognare, e siccome oggi c’è un a fine mese, ci avviamo verso una proliferare di superstizioni, le medesime, orda di arresti da fare impallidire ogni non fanno neppure sognare. Dunque ha organizzazione malavitosa. Nessuno lo parlato Pierino Boniperti, ormai quasi dice: la malavita è entrata nel mondo
Gli Avversari
del calcio. Dunque vuoi vedere che l’Inter beneficerà di un terzo posto di cartone? A me interessa lo scudetto della Juve, titolo verso il quale ancora non credo. Oggi più di eri Silvio B. è vivo e difficilmente si lascia soffiare il titolo. Che lo scudetto lo vinca il Milan o la Juve, sarà comunque stra meritato, ed entrambe dovranno fare una campagna acquisti intelligente, non faraonica modello Inter. La Juve ha bisogno di tre giocatori: in difesa (arriva Nesta) a centrocampo e in attacco (arriva Suarez). Da tre anni diciamo a don Peppino Marotta di prendere i giocatori con intelligenza, non prenderne tanti, ma pochi e buoni. Il Milan deve rivedere la rosa, deve risentire i battiti del cuore, deve vedere chi sarà il coach di turno. Sono d’accordo con Silvio B. che vuole Van Basten e con lui deve ricostruire tutta la squadra. Partirà Ibra verso terre lontane, arriverà Mario Balo. La Dea Eupalla ringrazia chi porterà Balotelli nel campionato italiano. Il valore del nostro calcio si è svalutato? Tutto vero. Lo scudetto però, che lo vinca la Juve o che lo vinca il Milan, è tutto vero. Mi dispiacerebbe “nu pocu assai” se il terzo posto fosse di cartone. Calcio mio sii sempre dignitoso e il tuo umile servitore ti saluta così: bacio le mani.
Il Genoa non sa più vincere I rossoblù sono in serie negativa da dieci gare e San Siro è un campo storicamente ostile
di Alessia Scurati Quante cose cambiano in due settimane? Di certo, dall’ultima apparizione del Genoa a San Siro il primo aprile, sulla panchina c’è un cambio evidente. È tornato infatti Alberto Malesani, esonerato nel girone d’andata, il 22 dicembre, dopo la pesante sconfitta per 6-1 rimediata contro il Napoli. A lui il patron rossoblù Preziosi chiede la verve per fare uno sprint finale e levarsi dalla parte calda della classifica, quella che mette il Genoa in piena lotta retrocessione. Eppure anche con Malesani le cose non sembrano andare meglio. Sul campo del Novara, concorrente nella lotta per rimanere in Serie A, uno scialbo 1-1. Ancora peggio è andata mercoledì, contro il Cesena, già praticamente retrocesso, quando un Genoa sprecone si è fatto pareggiare in casa da quella vecchia volpe di Adrian Mutu, che tiene ancora vive le speranze cesenati. I grifoni sono sempre i soliti: bel gioco, gol, ma difesa ballerina, sbadata e sbandante. Se nei precedenti turni era stato Rodrigo Palacio a tenere alta la media gol genoana, appena
“la Trenza” ha avuto una flessione, in avanti sono venuti fuori tutti i problemi dell’attacco rossoblù. E così l’ultima vittoria della squadra ligure resta il successo casalingo per 3-2 contro la Lazio del 5 febbraio, praticamente un’era fa. Da lì in poi l’astinenza da tre punti si è concretizzata in una striscia di 10 partite senza successo, 6 pareggi e 4 sconfitte, che al netto di punti guadagnati fanno 6 su 30 in palio: inezie. Rilanciarsi sul terreno di San Siro, che l’1 aprile fu fatale a Marino, non è certo impresa facile per una squadra che sembra svuotata, soprattutto perché il Milan ha assolutamente bisogno di questi tre punti che, sulla carta, sembrano facili da mettere in cascina. I precedenti tra le due rivali al Meazza segnalano una supremazia dei rossoneri in casa. In 43 precedenti, il Milan ha vinto 27 volte, pareggiato 12 volte e perso solamente in 4 occasioni. L’ultima vittoria del Genoa, infatti, risale a un’altra epoca: era il 25 maggio del 1958 e i rossoblù vinsero con un sonoro 5-1, frutto della doppietta di Abbadie e della tripletta di Barison, con Fontana che segnava per il Milan il gol della bandiera. Guardando al presente, il Milan è uscito vittorioso dallo scontro con il Genoa nelle ultime due stagioni. L’anno scorso
fu Ibra che, alla quinta del girone d’andata, decise la gara con il suo primo gol in campionato con la maglia rossonera, sbloccando, di fatto, un Milan che non aveva ancora vinto. Da lì prese il via la trionfale cavalcata scudetto. Nel 2009/2010, invece, fu spettacolo vero a San Siro, con un Milan champagne che vinceva in rimonta 5-2. Al gol iniziale di Sculli replicarono Ronaldinho su rigore, Thiago Silva, Borriello con una doppietta e Huntelaar ancora su rigore, con il gol di Suazo a fine partita che completò il tabellino per il Genoa. Nel gennaio 2009 l’ultimo pareggio tra le contendenti: un 1-1 con gol iniziale di Beckham per il Milan e pareggio di quello stesso Milito che, due settimane fa a San Siro, ha condannato il Genoa all’ennesima sconfitta umiliante di questo campionato.
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Silvio, aiutaci a
L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi intervista Daniele Marantelli
rilanciare il Milan
di Lara Comi - Europarlamentare Ibra, capocannoniere del campionato, ma sembra il giustiziere dei poveri: forte con le squadre deboli, scompare nelle grandi occasioni, come ha rimarcato Sacchi. E per Allegri la panchina scricchiola. Cosa non va nel Milan? “Sarebbe sbagliato gettare la croce addosso a Ibra: sente troppa pressione, nonostante l’indiscusso carisma. Il Milan paga le troppe distrazioni difensive. E se tecnicamente ha l’organico più forte della serie A, ha però avuto in proporzione più feriti dell’Esercito sul Piave durante la Prima guerra mondiale. Una delle cause è il campo di San Siro: è più rischioso che fare la discesa libera di Bormio”. Pato, Robinho, Cassano ed El Shaarawy insieme hanno fatto più o meno gli stessi gol Nocerino. Non è che Ibra avrebbe bisogno di un partner tipo Balotelli? “Per giocare nel Milan bisogna avere testa da Milan. Mario ha doti tecniche fuori dal comune, ma non so se ha la personalità adatta. Gente come Ronaldo o Messi ce li sogniamo. Alla squadra servono comunque dei top player. I soldi son quelli che sono, ma mi chiedo se sia il caso di tenere in organico più di 30 giocatori. Con sette in meno si potrebbe fare un’ottima campagna acquisti”. La vicenda Cassano ha avuto un esito felice mentre per Pato è un incubo. “Il ritorno di Cassano è già una favola per tutti i tifosi e per i suoi cari. Per Pato
Troppe distrazioni difensive. Per il futuro tagliamo l’organico se vogliamo dei top player. Udinese un modello
è stata una via crucis. Galliani aveva visto giusto nel volerlo cedere al Psg”. Arriva il Genoa, ma ormai si delinea un testa a testa con la Juve per lo scudetto. C’è chi già mette le mani avanti: se vincono i bianconeri decisivo il gol fantasma di Muntari. Siamo alla costruzione degli alibi o hanno ragione i complottisti? “A poche giornate dalla fine è consigliabile liberarsi delle ombre del passato. C’è stata un’ingiustizia colossale e immotivata.Quell’episodio, però, deve scatenare rabbia e adrenalina positive. Da lì si deve trarre linfa ed energia per fare gruppo. Quando si è in guerra, bisogna combattere unendo le forze. Nel calcio lo spogliatoio è fondamentale. Squadra, società e tifosi devono remare tutti nella stessa direzione. Berlusconi ha idee politiche diverse dalle mie, ma è un grandissimo motivatore. Dia una mano ad Allegri”. Il Presidente nella sfida al “Meazza” con il Barcellona è stato sorpreso a mugugnare per la mancanza di bel gioco. Oggi si può ancora vincere giocando bene o
Berlusconi è un inguaribile “esteta del calcio”, come ha detto Allegri? “Fa bene Berlusconi a pretendere il bel gioco. Ma non dimentichiamo che il Milan di Sacchi, un grande innovatore, si giovava di fenomeni. Detto questo serve una radicale riforma della cultura sportiva. In Inghilterra perdi 5-0 e il pubblico ti sostiene. Seedorf è uscito dal Camp Nou tra gli applausi. Con la Fiorentina sono bastati invece tre passaggi sbagliati per far piovere fischi. Incredibile poi che i settori giovanili non siano in grado di sfornare difensori e portieri validi per cui vantiamo una
lunga tradizione. Ma le difficoltà dei vivai sono solo un aspetto della crisi profonda del calcio, che va dai debiti dei club alla necessità di impianti funzionali e moderni, all’eccessivo numero di squadre professionistiche e semiprofessionistiche”. Anni fa Berlusconi aveva affermato che in futuro bisogna puntare sugli under 23. Lei aveva chiesto giovani forti in grado di reggere la Champions. Dovesse il Milan perdere il campionato, è ancora convinto che occorre rifondare in direzione del giovanilismo? “Non mi piace rifondare, meglio un pragmatico riformismo. Dobbiamo copiare un po’ il modello Udinese. Individuano talenti e non ‘bucano’ quasi mai. Alcuni giovani bravi ci sono già nel Milan, come El Shaarawy. Ma servono ricambi in difesa. A parte Thiago Silva, la linea è da rafforzare. E dopo tanti anni qualche forza fresca servirebbe anche nella dirigenza, anche se la società lavora come un orologio perfetto. Non scordiamoci che dietro ai successi della Juve c’è un certo Beppe Marotta”.
Daniele Marantelli, deputato del Pd. Gioca come numero 10 nella Nazionale Parlamentari Italiana
Nazionale Parlamentari Italiana
Un collettivo unito di Riccardo Sada
La Nazionale Parlamentari sfida Mediaset foto: lelloclemente.it
Oggi la guida è affidata ad uno sportivo che ha contribuito a scrivere la storia del calcio italiano: Giancarlo De Sisti
La Nazionale Parlamentari Italiana, fondata all’inizio degli anni 80, disputa ormai da quasi trent’anni partite di calcio a scopo benefico. Il primo allenatore, Ermete Patriarca (già allenatore della Nazionale Militare Italiana, con la quale ha vinto tre campionati del mondo), ha il merito di aver rappresentato un punto di riferimento per i molti parlamentari che, nel corso degli anni, hanno contribuito alla nascita ed al rafforzamento del collettivo. Dopo di lui, la responsabilità tecnica della squadra è andata ad una donna che, nel mondo del calcio, si è conquistata una fama indiscussa: Carolina Morace. Dalla sua professionalità e pazienza la nazionale parlamentari ha tratto beneficio sia sul piano di gioco che dell’impegno fino a quando Carolina è stata chiamata oltreoceano per sedere sulla panchina della nazionale di calcio femminile canadese. Oggi,
la guida è affidata ad uno sportivo che ha contribuito a scrivere la storia del calcio italiano. Si tratta di Giancarlo De Sisti, il mitico “picchio” in campo con i protagonisti di Italia–Germania del 1970. E anche il percorso della nazionale parlamentare ha registrato tra le sue fila alcuni grandi campioni come Gianni Rivera e Massimo Mauro. In tutti questi anni l’idea originaria di contribuire, attraverso le manifestazioni sportive, a raccogliere fondi a favore di iniziative di solidarietà o, comunque, di interesse sociale, ha sempre ispirato l’attività della squadra e i suoi componenti. Non sono mancati gli impegni all’estero dedicati, in genere, ad incontrare i militari italiani impegnati in missione di pace. Gli allenamenti settimanali si svolgono dopo i lavori d’aula presso il “centro sportivo olimpico militare dell’esercito” e “con qualunque tempo” secondo la regola consolidata che accomuna i parlamentari in questo
appuntamento e nell’usuale cena che segue immancabilmente alla fine di tali sedute. Negli ultimi anni, per dare ancora più forza all’iniziativa si è costituita “L’associazione di calcio Nazionale Parlamentari Italiana”. Grazie all’entusiasmo che anima il gruppo, l’associazione è sempre impegnata a verificare le proposte dirette alla nazionale allo scopo di individuare sempre nuove iniziative benefiche o istituzionali. In circa trent’anni di attività, la nazionale ha disputato centinaia di partite coinvolgendo migliaia di spettatori e contribuendo a raccogliere alcuni milioni di euro. Diversi appuntamenti, come l’incontro con i parlamentari Russi dedicato alla solidarietà con i bambini di Beslam, o le “partite del cuore” sono state trasformate in eventi televisivi che hanno suscitato curiosità ed interesse.
Nello scenario internazionale è scesa in campo a Locarno 1998, Pricipato di Monaco 1999, Tirana 2000, Portogallo 2000, Pristina 2002, Monaco di Baviera 2002 Sarajevo 2003, Toronto 2005, Mosca 2005, Spalato 2007, New York 2007, Antalya Turchia 2009, Libano 2010, tra queste vogliamo sottolineare le trasferte di Tirana, Sarajevo, Pristina e Libano dove i segni della guerra erano ben visibili. Innumerevoli i progetti sostenuti a favore di CRI, Admo, Emergency, Unicef, Fao, WWF, Croce Rossa Internazionale, Telethon, etc, solo per citarne alcuni. La nazionale parlamentari ha incontrato squadre composte da appartenenti a svariate categorie, espressione della società italiana, (come magistrati, cantanti, attori...) ed altrettanto ha fatto ospitando formazioni per incontri amichevoli, composte da cittadini stranieri come una selezione di cittadini e giornalisti dell’Iran, e, a volte, con calciatrici impegnate nel campionato nazionale (Roma – Lazio). Molte, infine, anche le personalità coinvolte nelle iniziative e, tra esse, uomini politici sportivi, e divi dello spettacolo. Di questo ormai lungo cammino resterà un segno: quello lasciato dai numerosi parlamentari, appartenenti a schieramenti e partiti diversi, che scendendo nel rettangolo di gioco hanno abbracciato sport e solidarietà. Insieme. Sito Internet: www.nazionaleparlamentari.it
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Atletica
City Marathon, per vivere Milano In una giornata di blocco del traffico, i cittadini sono chiamati a tuffarsi nello sport, percorrendo strade che caratterizzano il capoluogo lombardo
di Beppe Vigani La “Barclays Milan City Marathon 2012” atterra ancora nel capoluogo meneghino. Il 15 aprile l’evento podistico internazionale si accompagnerà a un ricco e variegato ventaglio d’iniziative che renderanno la Maratona di Milano un’occasione di sport senza confini, festa per tutte le età e kermesse popolare. La manifestazione, che quest’anno è affiancata all’Expo Milano 2015 di cui condivide gli elementi fondamentali, che sono alimentazione, salute e benessere, si svilupperà sulla distanza classica di 42 Km e 195 metri, con partenza dal polo di Rho-Fiera e arrivo al Castello Sforzesco. Riproposta inoltre la parallela e di grande successo Marathon Relay Charity Program, corsa non competitiva a squadre (staffette di 4 persone) a favore di numerose associazioni no-profit. Si parte da via Buonarroti fino a raggiungere Rho (polo fieristico) alle 9.20 per i maratoneti e alle 10.20 per le staffette a squadre. Si toccheranno lo Stadio Meazza, l’Arco della Pace, il Parco Sempione, il Duomo, i Navigli, l’Arena Civica, Tra i personaggi famosi al via come staffettisti Max Pisu (Croce
D’Oro Milano Onlus), il centauro Andrea Dovizioso (Friend&Ambassador di Laureus Italia) e Michelle Hunziker e Annalisa Minetti (madrina dell’evento e atleta paralimpica) a sostegno di Fondazione Doppia Difesa Onlus, creata dalla stessa Hunziker e Giulia Bongiorno. Alle 9 e 15, prima di tutti, partiranno i partecipanti ai Campionati italiani paralimpici di Maratona. Nuovo record di partecipanti con oltre 13.000 iscritti (di cui ottomila staffettisti). Nel 2011 i partecipanti furono 10.203 provenienti da 55 Paesi. Incrementate, da 75 a 115, le Onlus cui andranno le donazioni e addirittura più che triplicate le 650 squadre (staffette) dello scorso anno con quasi 2.000 team al via. Oltre al cartellone della DomenicA spasso, sono previste attorno alla Milano Marathon il music band contest ”maratona musicale”, con palchi posizionati lungo il percorso, esilaranti spettacoli ed esibizioni di artisti di strada e il cheer point in collaborazione con la Federazione italiana Cheerleading Acrobatico e Dance. In via Melzi d’Eril divertimento assicurato con il “Chilometro Rosa”, allestito dalla
Gazzetta dello Sport con animazioni per grandi e bambini, intrattenimenti, gadget e sorprese. All’ombra del nuovo grattacielo di Regione Lombardia
funzionerà una delle grandi novità di Gioia 37) aprirà i battenti giovedì 12 quest’anno: il Villaggio Marathon. Il aprile (ore 13-20), venerdì 13 aprile (ore punto d’incontro allestito quest’anno in 10-20) e sabato 14 aprile (ore 10-20). piazza Città di Lombardia (via Melchiorre
Formula 1
Alonso, la Cina è vicina La dea bendata aiuta il pilota spagnolo. E ora, il via a Shanghai
di A.S. Bisceglia Domani in Cina, ore 9 italiane, sulla pista di Shanghai parte la terza gara di questa stagione. In testa alla classifica c’è inaspettatamente, dopo le difficoltà riscontrate in qualifica, Alonso che, con grande maestria ha gestito la propria monoposto sfruttando gli errori degli altri piloti. In Malesia il ferrarista ha fatto bottino pieno. Questo podio però non tragga in inganno, la Ferrari ha ancora tanto da lavorare. La dea bendata ha aiutato non poco Alonso: pista bagnata, meccanici più veloci nei pit-stop oltre ad una buona strategia, ma la vittoria è arrivata soprattutto grazie ai demeriti delle altre squadre. La Mercedes, pur molto veloce, ha un grosso problema di deterioramento gomme in gara, le Red Bull non hanno ancora trovato il ritmo di gara. Sulla pista asciutta la Ferrari è lontana dal podio, più lenta di otto decimi rispetto ai diretti concorrenti. L’altro ferrarista, Felipe Massa, è a zero punti in classifica dopo la prima gara in Australia e la seconda in Malesia, le sue difficoltà sono ancora irrisolte. Il brasiliano, con la squadra, si è impegnato nell’analisi delle due gare per capire le cose che non sono andate come avrebbe voluto. La speranza è che sia riuscito a trovare il modo di aiutare il compagno di scuderia nella classifica costruttori. I pneumatici, soprattutto in una gara così impegnativa che prevede tre pit-stop, con curve veloci, lunghi
rettilinei e brusche frenate, faranno ancora una volta la differenza. Pirelli avrebbe deciso di portare sia le gomme con mescola media sia quelle con mescola morbida che però non renderebbero in caso di pioggia. La casa di Maranello porterà diverse novità in Cina e poi in Spagna. Una bella iniziativa, quella della Ferrari, in occasione del trentesimo anniversario della morte di Gilles Villeneuve, avvenuta a Zolder l’8 maggio del 1982 durante le qualifiche del GP del Belgio alla guida della rossa. Sul circuito di Fiorano rimetterà in pista la 312 T4, guidata da Gilles nella stagione ’79 e che portò, con l’altro pilota Jody, il titolo costruttori a Maranello. Sarà guidata dal figlio Jacques. E’ un iniziativa volta a rievocare la figura del pilota “l’aviatore”, così era soprannominato, e dell’uomo che ha lasciato l’impronta nella storia della Ferrari e nel cuore dei tifosi. Il canadese volante, con la Ferrari, ha vinto sei GP. Il suo coraggio nel disprezzo del pericolo è ancora vivo nei tanti tifosi che lo hanno acclamato.
Enzo Ferrari
Ferrari su Villeneuve Il fondatore del cavallino, Enzo Ferrari, disse di Gilles Villeneuve: “Con il suo ardimento, con la sua capacità distruttiva che aveva nel pilotare le macchine macinando semiassi, cambi di velocità, frizioni, freni, ci insegnava cosa bisognava fare perché un pilota potesse difendersi in un momento imprevedibile, in uno stato di necessità. E’ stato campione di combattività e ha regalato, ha aggiunto tanta notorietà alla Ferrari. Io gli ho voluto bene”. Gilles Villeneuve
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Gossip & Curiosità
Masiello, che autogol Ora agli arresti domiciliari, il giocatore ammette trucchi e autoreti
di Marjlja Bisceglia
Raffaella Zardo addìo Raffaella Zardo, che conduceva “Sipario” su Retequattro, non c’è più. Chiusi i battenti della prima repubblica di Fede, dalla sera alla mattina, il programma è ormai un ricordo. Il nuovo direttore del Tg4, Giovanni Toti ha deciso di togliere così le meteorine. Una vera perdita per la rete Mediaset che era riuscita a creare una propria immagine ad uso sia del direttore Emilio Fede che dello show business dell’intera azienda.
Ronaldo il Fenomeno Detto il “Fenomeno”, Ronaldo, calciatore che ha deliziato le folle calcistiche di Barcellona, Inter, Real Madrid, Milan, ha deciso di candidarsi come deputato per il partito socialdemocratico del Brasile. A convincerlo ad entrare in politica è stato l’ex presidente del Brasile Lula. Secondo i sondaggi, il Fenomeno ha un seguito di voti pari ai primi cinque deputati.
Buon Compleanno a tutti i nati il 14 aprile Maurizio Pistocchi - giornalista (56) Adrien Brody - attore (49) Sarah Michelle Gellar - attrice (35) Silvio Muccino - attore e regista (30) Miriam Leone - personaggio televisivo (25) Elvis Abbruscato - calciatore (31) Erjon Bogdani - calciatore (34)
Autogol di Masiello Il calcio scommesse non accenna a fermarsi. Andrea Masiello, ora agli arresti domiciliari, ammette trucchi e autogol. Ma avete visto l’autogol di Masiello? Sono solo immagini diseducative per il mondo del calcio e sarebbe opportuno che la Federcalcio intervenisse in maniera decisa, specie adesso che circolano, con insistenza, voci secondo le quali potrebbero esserci nuovi arresti.
La Ribas e Colantuono Ana Laura Ribas, si disse tempo fa, avrebbe avuto una storia con Colantuono, attuale tecnico dell’Atalanta. Oggi è una signora che vorrebbe ritornare in pista (è stata velina di Striscia la Notizia). È stata anche valletta di Iva Zanicchi e l’aquila di Ligonghio le ha detto: “Potresti presentare ‘OK! Il prezzo è Giusto’”. Peccato che la trasmissione non esiste più nel “ridotto” palinsesto di Mediaset.
La Thompson, che… classe Jennifer Thompson è una escort inglese che ama fare l’amore con calciatori superdotati. Pare le siano sobbalzati gli occhi alla vista di Mario Balotelli. Apriti cielo, nell’arco di pochi giorni è riuscita a… raggiunge il famoso attaccante del Manchester City, portarselo a letto e infine a dare un voto alle capacità “amatorie” dell’attaccante di colore.
Domenica… Gnocchi Gene Gnocchi potrebbe essere il guastafeste della prossima edizione de La Domenica Sportiva condotta dalla insuperabile Paola Ferrari. Gene dovrebbe fare il “rompi pallone”, che è quello che fa a La Gazzetta dello Sport. Una cosa è la carta stampata una’altra è la televisione. Caro Gene, pensaci, si potrebbe creare una assuefazione alle tue battute negli amanti del calcio… E sarebbe la fine.
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Sabato 14 aprile 2012
Teatro
L’“Amami Tour!” di Arisa passa da Milano La cantante lucana torna dopo il sold out di fine 2011, quando, in procinto di lanciarsi come giudice di X-Factor, riempì lo storico Blue Note
inaspettata nella carriera di Arisa, da un lato perché gli undici brani del disco presentano tracce di una maturazione artistica rispetto ai lavori precedenti. Dall’altro perché è visibile nell’album la di Alessia Scurati mano d’artista del produttore Mauro Pagani, storico nome della musica È stata la vincitrice morale di un italiana, impegnato a sdoganare Arisa Festival di Sanremo che ha incoronato presso un pubblico che vedeva in lei le giovani voci femminili della realtà un personaggio forse più simpatico che discografica italiana. Adesso Arisa, bravo. forte dello straordinario successo Il nuovo corso della cantante è passato riscontrato presso pubblico e innanzitutto per il pensionamento degli critica, inizia il suo “Amami Tour!”, occhiali da nerd, marchio di fabbrica che farà tappa il 17 aprile al Teatro della nostra, con il passaggio a un look Smeraldo di Milano. Anche la nuova più raffinato che s’intona meglio con la tournée teatrale promette di essere nuova immagine “seria” di quest’Arisa un successo annunciato. L’album più che mai sulla cresta dell’onda. “Amami”, dal quale il tour prende L’artista è uscita da Sanremo con nuovo il nome, ha segnato una svolta vento in poppa, è finita a parlare e,
soprattutto, cantare in tutti i salotti televisivi che contano, ha pubblicato un romanzo “Il Paradiso non è un granché – Storia di un motivetto orecchiabile” e ha continuato a raccogliere attestati di stima. Ora parte alla conquista dell’Italia con il suo tour. Sul palco con lei ci saranno solo il pianoforte di Giuseppe Barbera, la batteria di Giulio Proietti e il basso di Sandro Rosati. Per il resto, l’unica protagonista delle performance sarà la voce cristallina di Arisa, definita da Lelio Luttazzi «Composta e soave». Sarà uno spettacolo “in purezza”, essenziale nelle forme, per mettere in risalto le capacità canore dell’artista Arisa, con il pubblico è già pronto a decretare un nuovo successo per lei.
Mescal presenta, Arisa, Amami Tour!, al Teatro Smeraldo di Milano, martedì 17 aprile, ore 21
Musica
Litfiba per chi è in difficoltà Dopo le tre anteprime di Firenze, Milano e Roma, è partito il 13 aprile da Treviso il Grande Nazione Tour 2012 dei Litfiba che si concluderà il primo maggio nella prestigiosa cornice dell’Arena di Verona dove si esibiranno per la prima volta nella loro carriera. Ad ogni tappa del Grande Nazione Tour, Piero & Ghigo inviteranno 15 operai in cassa integrazione (di fabbriche o di altre realtà lavorative) o in difficoltà economica ad assistere gratuitamente al loro concerto. L’iniziativa è in collaborazione con le sedi sindacali CGIL delle città toccate dal tour. Martedì 17 aprile, in occasione del Record Store Day, la Sony Music pubblica, in edizione limitata, il vinile 10 pollici con i brani “Elettrica” (terzo singolo attualmente in rotazione radiofonica) e “La Mia Valigia”. Il primo giugno i Litfiba inaugureranno la lunga stagione di concerti de l’Estate In Viola e suoneranno, per la prima volta, allo stadio Artemio Franchi di Firenze con
un evento speciale in edizione unica dedicato alla loro città (biglietti in vendita nei circuiti www.ticketone. it e www.boxol.it e nelle prevendite abituali. Agevolazioni e sconti per gli abbonati della ACF Fiorentina con biglietti a partire da euro 25,50€. Per gli iscritti a InViola, la community ufficiale della Fiorentina, biglietti a partire da euro 31,50 + prevendita). Queste le tappe del Grande Nazione Tour 2012 (prodotto e organizzato da Teg e F&P Group, in collaborazione con Virgin Radio): il 13 aprile a Treviso (Pala Verde), il 14 aprile a Rimini (105 Stadium), il 17 aprile a Genova (105 Stadium), il 20 aprile a Torino (Pala Olimpico), il 21 aprile a Bologna (Unipol Arena), il 26 aprile a Napoli (Palapartenope), il 28 aprile ad Acireale – CT (Palasport), il 1° maggio a Verona (Arena). In autunno, invece, Piero & Ghigo voleranno all’estero per suonare nelle principali capitali europee. Info www.fepgroup.it.
foto di Luca Delpia
di Riccardo Sada
È partito il 13 aprile da Treviso il “Grande Nazione Tour 2012”. E in ogni città 15 operai cassintegrati assisteranno gratis al concerto
La band che accompagna i Litfiba durante il tour è composta da: Daniele “Barny” Bagni (basso e cori); Federico “Sago” Sagona (tastiere e cori); Pino “Fido” Fidanza (batteria); Cosimo “Zanna” Zannelli (seconda chitarra e cori). È in arrivo per tutti i fan l’applicazione iLitfiba per essere costantemente aggiornati su appuntamenti, live, acquistare biglietti, entrare in contatto con i social network e molto altro ancora. I Litfiba hanno aderito allo Human Rights Tour 50°, il progetto con cui Amnesty International celebra i sui 50 anni di attività in difesa dei diritti umani.
Sabato 14 aprile 2012
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