CITROテ起 ITALIA S.P.A.
domenica 22 gennaio 2012
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COPIA OMAGGIO
INTER - LAZIO
ABBATTETELA!
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L’Editoriale
di Beppe Vigani L’Inter è tornata. Non pare vero. Tamerlano (fondatore della dinastia timuride, attiva in Asia Centrale e nella Persia orientale tra il 1370 e il 1507) è riapparso. Rispolverando la bellissima canzone di Roberto Vecchioni, “Samarcanda”, ecco che il grande condottiero mongolo la scelse come sua capitale, una città di incontro tra mondo greco e indiano, già abitata da Alessandro Magno, tra i crocevia i più importanti sulla via della Seta. Come i suoi soldati, devoti a lui: prima una banda in formato “Brancaleone” e poi grandi guerrieri che con lui al comando conquistarono un vasto impero che abbracciava le odierne nazioni centroasiatiche dell’Uzbekistan, parte del Kazakistan, il Turkmenistan, la Kirghizistan, l’Iran e la Georgia. Sottomise l’India Tughlaq, il Sultanato mamelucco e l’Anatolia ottomana. Perdonate il paragone, ma i Ranieriboys non vi sembrano che siano passati attraverso una metamorfosi incredibile? Forzato il parallelo del Grande Emiro, discendente di Gengis Khan (attraverso stirpi e progenie), pochi hanno rimarcato il capolavoro di questa squadra che in sei partite è riuscita a recuperare molti punti dalla coppia Juventus-Milan.
Non si può negare che sia stata fortunata nella fase a gironi di Champions, capitando in un gruppo di compagini modeste, come Lille, Cska e Fenerbahçe, ma ricordate com’era conciata? Arrivava da una scellerata gestione tecnica dovuta all’arrivo di Gasperini, colpevole di avere un modulo completamente diverso dalle caratteristiche della squadra nerazzurra. Il peggior inizio di stagione della storia (-14 dalla vetta e quartultimo posto in classifica), prima di volare grazie anche ai poteri taumaturgici del tecnico di “Testaccio”. Il derby è stato una lezione di tattica al collega Allegri, che seppur favorito, è caduto rovinosamente in una sfida decisiva per le sorti di un campionato riapertosi improvvisamente. Non so cosa farà Moratti nella sessione invernale di mercato, ma se riuscisse ad azzeccare un paio di acquisti, l’Inter tornerebbe di gran carriera a devastare i resti degli avversari di Mourinhana memoria. Proprio come Tamerlano il “Grande”.
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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Nicola Rizzoli di Bologna
INTER (4-4-1-1)
Stadio ‘G. Meazza’ domenica ore 20,45
LAZIO (4-4-2)
All. C. Ranieri
All. E. Reja
1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 18 Poli, 19 Cambiasso, 11 Alvarez ;10 Sneijder; 22 Milito.
22 Marchetti; 21 Diakité, 78 Zauri, 20 Biava, 26 Radu; 11 Matuzalem, 15 Gonzalez, 24 Ledesma, 19 Lulic; 25 Klose, 9 Rocchi.
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Turno Odierno
La Classifica della Serie A
Sabato 21 Gennaio - 19. Giornata
Serie A
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Per
GF
GS
Diff
P.ti
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
18 18 18 18 18 18 17 18 18 18 17 18 18 18 18 18 18 18 18 18
10 11 10 9 10 7 8 7 6 5 5 6 5 6 6 5 4 4 2 3
8 4 5 6 2 7 3 3 5 7 7 4 6 3 8 4 6 3 6 3
0 3 3 3 6 4 6 8 7 6 5 8 7 9 4 9 8 11 10 12
29 37 26 26 28 33 23 22 14 16 20 24 18 19 23 17 19 12 18 18
12 17 13 17 19 20 19 29 20 18 25 32 16 24 23 25 19 25 35 34
+17 +20 +13 +9 +9 +13 +4 7 6 2 5 8 +2 5 0 8 0 13 17 16
38 37 35 33 32 28 27 24 23 22 22 22 21 21 20 19 18 15 12 12
Roma - Cesena Atalanta - Juventus
Stadio Olimpico, Roma Stadio Atleti Azzurri d'Italia, Bergamo
Domenica 22 Gennaio - 19. Giornata Bologna - Parma Stadio Dall'Ara, Bologna Cagliari - Fiorentina Stadio Sant'Elia, Cagliari Lecce - Chievo Stadio Via del mare, Lecce Novara - Milan Stadio Silvio Piola, Novara Palermo - Genoa Stadio Renzo Barbera, Palermo Siena - Napoli Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena Udinese - Catania Stadio Friuli, Udine Inter - Lazio Stadio Giuseppe Meazza, Milano
Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45
Prossimo Turno Sabato 28 Gennaio - 20. Giornata Catania - Parma Juventus - Udinese
Stadio Angelo Massimino, Catania Juventus Arena, Torino
Domenica 29 Gennaio - 20. Giornata Fiorentina - Siena Stadio Artemio Franchi, Firenze Roma - Bologna Stadio Olimpico, Roma Lecce - Inter Stadio Via del mare, Lecce Genoa - Napoli Stadio Luigi Ferraris, Genova Cesena - Atalanta Stadio Dino Manuzzi, Cesena Chievo - Lazio Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona Palermo - Novara Stadio Renzo Barbera, Palermo Milan - Cagliari Stadio Giuseppe Meazza, Milano
Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45
Juventus Milan Udinese Lazio Inter Napoli Roma Genoa Chievo Cagliari Catania Parma Fiorentina Palermo Atalanta* Bologna Siena Cesena Novara Lecce
* 6 punti di penalizzazione
La Classifica Marcatori 13 reti: Di Natale (Udinese; 3 rigori) 12 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori), Ibrahimovic (Milan; 6 rigori) 11 reti: Cavani (Napoli; 1 rigore) 10 reti: Klose (Lazio) 9 reti: Jovetic (Fiorentina; 2 rigori) 8 reti: Giovinco (Parma; 3 rigori) 7 reti: Palacio (Genoa; 1 rigore), Milito (Inter; 2 rigori), Matri (Juventus), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena; 2 rigori) 6 reti: Mutu (Cesena; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Nocerino (Milan), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori) 5 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Pepe (Juventus), Miccoli (Palermo), Destro (Siena) 4 reti: Moralez (Atalanta), Ramirez (Bologna), Lodi (Catania; 2 rigori), Pazzini (Inter), Hernanes (Lazio; 3 rigori), Di Michele (Lecce; 2 rigori), Boateng (Milan), Pandev (Napoli), Basta (Udinese) 3 reti: Acquafresca (Bologna), Conti (Cagliari; 1 rigore), Larrivey (Cagliari; 1 rigore), Almiron (Catania), Bergessio (Catania), Maxi Lopez (Catania; 2 rigori), Moscardelli (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Cerci (Fiorentina), Rossi (Genoa), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Rocchi (Lazio), Giacomazzi (Lecce), Lavezzi (Napoli), Morimoto (Novara), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Biabiany (Parma), Bojan (Roma), Isla (Udinese) 2 reti: Marilungo (Atalanta), Diamanti (Bologna; 1 rigore), Ibardo Guerrero (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Legrottaglie (Catania), Candreva (Cesena; 1 rigore), Paloschi (Chievo), Sammarco (Chievo), Thereau (Chievo), Gilardino (Fiorentina), Jankovic (Genoa), Kucka (Genoa), Veloso (Genoa), Nagatomo (Inter), Vidal (Juventus; 1 rigore), Sculli (Lazio), Cuadrado (Lecce), Muriel (Lecce), Cassano (Milan), Robinho (Milan), Seedorf (Milan), Campagnaro (Napoli), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Bertolo (Palermo), Ilicic (Palermo), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Zahavi (Palermo), Floccari (Parma; 1 rigore), Modesto (Parma), De Rossi (Roma), Simplicio (Roma), Totti (Roma; 2 rigori), D’Agostino (Siena; 1 rigore)
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La Partita
Sneijder, l’arma in più dell’Inter di A.S. Bisceglia
Il trequartista dell’Inter riprende il posto da titolare dopo due mesi. Nerazzurri a una punta, mentre tra i biancocelesti è in dubbio Hernanes
L’ultima giornata d’andata del massimo campionato propone Inter-Lazio, al Meazza. Una partita da mille significati con entrambe tifoserie gemellate. Sospiro di sollievo per le forze d’ordine che non saranno obbligate a presidiare anche i tombini delle strade. I biancocelesti proveranno a dare un grande dispiacere ai nerazzurri, che vincendo scavalcherebbero gli uomini di Reja al quarto posto. Non sarà difficile prevedere una bella partita con molti ribaltamenti di fronte. Se in casa nerazzurra si respira aria balsamica, il clima è sereno anche nell’ambiente della squadra laziale, che ha tutte le carte in regola per fare l’impresa. Non sarà facile, ma ci proverà. Claudio Ranieri, dopo l’abbuffata di successi con il 4-4-2, contro gli avversari proverà a inserire Sneijder per il modulo 4-4-1-1: non proprio un marchio di fabbrica dell’Inter di Mourinho, ma una via di mezzo. Un trequartista come l’olandese è unico e, quindi, là davanti il tecnico romano preferisce inserirlo per dare più imprevedibilità alla manovra offensiva. Con il tulipano di
nuovo in fiore, per non stravolgere la “macchina infernale” si pensa a un attacco a una punta. Milito dovrebbe essere il titolare, mentre Alvarez partirà sulla sinistra , con Cambiasso e, finalmente, Poli, che bagnerà la sua terza presenza. Dall’altra parte il nodo spinoso per Reja è il recupero
di Hernanes, fondamentale per il gioco biancoceleste. Se non ci sarà il brasiliano, le chiavi del centrocampo saranno tenute in mano da Gonzalez e Ledesma, con Matuzalem esterno di destra e Lulic a sinistra. Davanti Klose e Rocchi, che ha ormai ha rubato il posto a Cisse. Il tema tattico
di questo match è sicuramente il peso che Sneijder darà alla manovra nerazzurra: caso mai la squadra si schierasse a una punta, come si troverà Milito senza una boa in mezzo
all’area come Pazzini? Chi troverà gli spazi per lui? E’ uno dei quesiti che rimbalzano e che potrebbero incidere decisamente sull’esito della gara.
I Bioritmi di Inter-Lazio
Sulla carta, un match da sogno
di Enzo Occhiuto
I valori bio di Claudio Ranieri sono tutti al di sopra della media e ottimi in attacco. Quelli di Edy Reina risultano sotto la media solo nel reparto centrocampo, mentre sono buoni in difesa e ottimi nel reparto offensivo
Dall’analisi dei potenziali bioritmici (F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio G. Meazza di Milano per disputare la 19esima giornata di serie A, emerge un leggero stato di benessere psicofisico dell’Inter (6,04 v.m.) che occupa il quinto posto in classifica generale con 32 punti, rispetto a quello della Lazio (6,01 v.m.) che occupa il quarto posto con 33 punti. Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Claudio Ranieri (6,46 v. intuitivo) 4-4-2 (v. 6,03 – 6,02 – 6,15) sono tutti al disopra della media e ottimi in attacco; di contro quelli di Edy Reina (6,31 v. intuitivo) 4-3-1-2 (v. 6,00 – 5,98 – 6,00 – 6,07) risultano sotto la media solo nel reparto centrocampo, mentre sono buoni in difesa e ottimi nel reparto offensivo. L’Inter vincendo la sesta partita consecutiva (con tanti ringraziamenti, per la seconda volta, ad Abate che sbaglia e Milito che segna, tutto come due anni fa nel derby del
24 gennaio 2010) si è portato a 6 punti dalla Juventus capolista, a 5 dai rossoneri, a 3 dall’Udinese, cioè da un posto Champions. Anche la Lazio, risuscitata dopo la vittoria sull’Atalanta intascando tre punti d’oro, può riprendere a pensare ad un posto Champions. Ma vediamo in sintesi quali sono i bioritmi positivi dei campioni delle due squadre che potrebbero far ancora sognare la Champions. Julio Cesar (6.48 v. intuitivo) grande e fortunato quando serve, Lucio (6,47 v. f.) e Samuel (6,41 v. f.) sono ritornati i “blues brothers” che nell’epica Champions del 2010 formavano un muro invalicabile; Thiago Motta (6,23 v.i.), brasiliano atipico, nella mischia si esalta; Cambiasso (6,26 v.f.) tampona e ricuce senza fine; Alvarez (6,45 v.i.) aggiunge molta creatività; Pazzini (6,36 v.m.) è da sballo; Milito (6,22 v.e.) è il Principe che stupisce. Per la formazione biancoceleste saranno in evidenza Luciano Zauri (6,38 v.i.), che il 20 gennaio compirà 34 anni, e Senad Lulic (6,49 v.e.), che il 18 gennaio ne avrà 26. Buon
compleanno a entrambi. Dias (6,37 v.f.) e Radu (6,31 v. e.) confermati difensori fanno della loro forza fisica una loro prerogativa. Hernanes (6,49 v.f.) è il Profeta, sempre pronto a
imbeccare con assist sopraffini il duo titolare formato da Rocchi (6,41 v.f.) grande combattente e la stella Klose (6,42 v. intuitivo), vero colpo dell’estate biancoceleste. Classe
1978, Klose è un attaccante di razza, di quelli che, davanti alla porta, difficilmente sbagliano: esperienza e fiuto del gol.
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domenica 22 gennaio 2012
Il Campionato
L’Europa non è un miraggio di Laura Tangari
La gara di campionato con la Lazio mette al bivio l’Inter. In caso di risultato positivo, i nerazzurri sorpasserebbero in classifica proprio la squadra di Reja. E sarebbe… piena zona Champions
L’Inter ha messo il turbo. Ha fermato ai box il Milan battendolo nel derby e stasera pigia il piede sull’acceleratore con la Lazio cercando di incamerare la decima vittoria in undici partite. Non ci fosse stato prima di Natale quel maledetto passo falso casalingo con l’Udinese, adesso Zanetti e compagni sarebbero a sole due lunghezze di distacco dai cugini rossoneri considerati fino a qualche settimana fa inattaccabili. La Lazio è sicuramente un cliente difficile: A Siena aveva accusato uno sbandamento clamoroso ma poi in Coppa Italia col Verona e successivamente con l’Atalanta ha ripreso a correre tenendo il passo dell’Inter. La partita di stasera a San Siro metterà alla frusta i nerazzurri: però, in caso di risultato positivo, regalerà col botto il sorpasso in classifica nei confronti della stessa squadra di Reja. Proietterebbe l’undici di Ranieri al quarto posto: in piena zona Champions.
Per l’Inter quella di domenica è stata una giornata sicuramente positiva, dal momento che la Juve è stata bloccata dal Cagliari con un pareggio che va stretto ai sardi e l’Udinese è finita al tappeto perdendo a Marassi per 3-2 col Genoa di Gilardino. In pratica, contro ogni pronostico, o quasi, rispetto a qualche mese fa si può tranquillamente sbilanciarsi sostenendo che l’Inter è ritornata nuovamente in corsa per lo scudetto nel momento in cui tutti pensavano ad una fuga a due con Milan e Juve. I cugini col dente avvelenato per la sconfitta nel derby (ma il gol di Motta, annullato, era regolarissimo, e avrebbe potuto essere un 2-0) questo pomeriggio saranno seriamente impegnati al Piola col Novara, Novara ormai in crisi profonda dopo l’altra batosta incassata col Cesena diretta rivale nella corsa alla salvezza. A pungere i rossoneri ci proverà Caracciolo. In sintesi Novara-Milan
In Tivù
sarà il bis di Coppa Italia e una rivincita di mercoledì scorso. Da tenere d’occhio poi l’Udinese reduce da due sconfitte consecutive, cioè dall’1-2 casalingo di Coppa Italia col Chievo e dallo stop col Genoa. I friulani affronteranno fra le mura amiche il Catania fermato sull’1-1 sabato scorso dal nubifragio nella gara con la Roma al Massimino. Da tenere sotto osservazione il Napoli nella trasferta di Siena e del Palermo che al Barbera riceverà il già citato Genoa tornato a guardare al campionato con diverse ambizioni rispetto qualche settimana fa. Gara ad alta tensione, infine, a via del Mare dove il Lecce, gasato per aver battuto al Franchi la Fiorentina, con Di Michele scatenato, incrocerà le armi col Chievo pure lui lanciatissimo dopo il successo col Palermo.
La “Strana Coppia” ricomincia a fare… “danni” La trasmissione è in onda su radio Milaninter e TeleMilano City ogni venerdì dalle 13
(r.s.) È ricominciata su radio Milaninter (fm 96,1) e TeleMilano City (ch 288) ‘La strana coppia di Stadio5’ con Beppe Vigani e Cesare Pompilio, celebre volto di Telelombardia. Una trasmissione di ‘rottura’, in onda ogni venerdì dalle 13 alle 14, che tocca tutti gli argomenti calcistici, con finestra su altri sport, con interviste, gag e sketch. Nell’ultima puntata c’è stata la presenza in studio della parlamentare europea Lara Comi (Pdl), che ha disquisito in modo elegante e opportuno tutti gli argomenti in questione, non è mancato il ‘solito’ Pietro Anastasi, campione europeo del ’68 (centravanti della Juventus di quegli anni e, qualche campionato,
anche dell’Inter), Maurizio Dall’O’ e Teo Caronni, entrambi giornalisti di Telelombardia, il primo un istrione della radio (il mezzo da cui è cresciuto prima da disc-jockey e conduttore, poi come giornalista) con le sue gag e la sua ironia, il secondo simpatico e ormai insostituibile nella scaletta della trasmissione. Non poteva mancare il ‘Cavaliere’ Bibò, interista, che l’inflessione di milanese doc lo ha reso punto riferimento di tutti i ‘bauscioni’. Dopo la telefonata erotica, ormai un appuntamento diventato ‘must’ per i nostri ascoltatori, la chiusura è stata dedicata con l’intervista al coach dell’Hockey Milano Massimo Da Rin. Appuntamento alla prossima puntata, per sorridere sempre insieme con ironia e, soprattutto, sportività.
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Il Personaggio dell’Inter: Walter Adrian Samuel
Col Muro non si passa di Alessandra Caronni
Considerato uno dei migliori difensori centrali del mondo, è un giocatore potente e molto forte nel gioco aereo: con lui non si passa, tanto che gli amici, e soprattutto gli attaccanti avversari, lo hanno battezzato The Wall
I primi passi al Newell’s Old Boys. Due stagioni e via al Boca Juniors, il club che lanciò Maradona. Con le tasche colme di speranza e una valigia ricca di motivazioni, Walter Samuel ha stretto i denti per tre stagioni, sino al 2000, anno in cui è riuscito a vincere la Coppa Libertadores. Per la stagione seguente viene ingaggiato dalla Roma. I bagagli sono sempre gonfi di stimoli e sulla carta d’imbarco c’è scritto il nome della Capitale. I giallorossi comprano il suo cartellino per 34 miliardi di lire e al giocatore offrono un contratto quinquennale: 162 milioni di lire al mese. La gioia si mischia alla responsabilità. Nella squadra capitolina Samuel resta per quattro anni vincendo, subito al primo anno, uno scudetto e una Supercoppa italiana. Così si guadagna un posto fisso in Nazionale. Pilastro per la difesa romanista, ormai uno dei migliori difensori d’Europa, il difensore viene ceduto al Real Madrid per 25 milioni di euro nel 2004-2005: nella Liga gioca 30 partite mettendo a segno due gol ma non riesce a esprimersi come in passato. Il primo
giorno di agosto del 2005 fa di nuovo le valige e il biglietto è di sola andata: Milano, sede dell’Inter. Qui vince immediatamente la Supercoppa italiana contro la Juventus, lo scudetto 2005-2006 assegnato a tavolino e la Coppa Italia. Nella stagione seguente replica con la maglia nerazzurra i successi sia in Supercoppa italiana che in campionato. Il 23 dicembre 2007, nella partita contro il Milan valevole per la 17esima giornata della Serie A 2007-2008, subisce un grave infortunio al ginocchio sinistro. Sta lontano dai campi di gioco per il resto della stagione. Con l’Inter vince comunque anche un altro scudetto. Rientra il 9 novembre 2008: è titolare in Inter-Udinese (1-0). Festeggiando a fine stagione il quarto scudetto consecutivo con la Beneamata. Nella stagione 2009-2010 tocca quota 100 presenze con l’Inter in Serie A (il 24 aprile 2010 contro l’Atalanta) e contribuisce alla conquista dello storico “triplete” vincendo il 5 maggio 2010 la sua seconda Coppa Italia nella sfida contro la Roma, il 16 maggio il suo sesto campionato italiano (il quinto consecutivo con la
maglia dell’Inter) e il 22 maggio la sua prima Champions League, nella finale disputata al Bernabeu contro il Bayern Monaco. Il 21 agosto 2010 vince la sua quinta Supercoppa italiana contro la Roma. Il 6 novembre 2010, nella partita di campionato contro il Brescia, si infortuna di nuovo. La lesione del legamento crociato anteriore e del collaterale esterno del ginocchio destro gli impedisce di essere convocato per il Mondiale per club. Torna in campo il 15 maggio 2011, a 190 giorni dall’infortunio, nella partita contro il Napoli, subentrando al minuto 77 a Ranocchia. Nonostante non abbia preso parte alla finale, il 29 maggio scorso conquista la sua terza Coppa Italia.
Chi è Walter Adrian Samuel Nato a Firmat, in Argentina, il 23 marzo del ’78, Walter Adrián Samuel è stato soprannominato “The Wall” da alcuni amici. Ovvero: il… Muro. In origine si chiamava Walter Luján ma poi ha cambiato cognome a seguito di alcuni problemi con il padre, dal quale ha sempre cercato di prendere le distanze a causa di un rapporto molto difficile .Nel suo palmarès può vantare sia la massima competizione europea per club, la Champions League, che quella sudamericana, la Coppa Libertadores. Ha inoltre vinto sei campionati italiani e due campionati argentini.
Il personaggio della Lazio: Federico Marchetti
L’Aquila è in porta Il numero uno biancoceleste è uno dei migliori portieri italiani. Colpo d’occhio e di reni nel suo repertorio
di Debora Cheli Federico Marchetti, uno dei portieri più forti d’Italia, non inizia a tirare i primi calci in attacco per il suo tiro potente. Ma dura poco, poiché con gli allievi del Bessica, formazione della provincia trevigiana, sente la vocazione del numero uno, quindi è notato dal Torino. Nel 2002 indossa la maglia della Pro Vercelli prima di “farsi le ossa” in Serie C1, con il Crotone e poi in Serie B con Treviso e Torino; una breve parentesi ancora con la Pro Vercelli, nel 2005 si trasferisce alla Biellese. La stagione successiva, a 23 anni, il ragazzo di Bassano del Grappa è acquistato per 500 euro dall’Albinoleffe in Serie B. La stagione successiva diventa titolare, ma poco prima dei play-off subisce un intervento al gomito ma riesce a rientrare giusto in tempo per giocarli, anche se la sua squadra è sconfitta in finale dal Lecce. Nel 2008 arriva la
chiamata da Cagliari, in cui passa in prestito con diritto di riscatto della comproprietà (fissato a 2.500.000 €), facendo così il suo debutto in Serie A. Il suo campionato è esaltante e il club di Cellino nel giugno 2009 riscatta l’intero cartellino del giocatore per una cifra intorno ai 4,5 milioni di euro. La nuova stagione inizia male, mentre il 22 ottobre 2009 è premiato come miglior portiere del campionato appena trascorso. Al termine della stagione il portiere è richiesto dai più prestigiosi club italiani che però non trovano accordo né con il giocatore, né con la società rossoblu. Per essere ceduto Marchetti rimane ancora in Sardegna. L’inizio della stagione
successiva la sua dichiarazione: “Ho sperato nell’opportunità Samp” diventa un caso. Queste parole fanno imbestialire il presidente Cellino che lo mette sul mercato, senza cederlo, e lo relega ai margini, regredendolo a terzo portiere della rosa. Il 5 luglio 2011 la Lazio acquista il portiere per poco più di 5 milioni. L’esordio con i biancocelesti avviene il 18 agosto 2011 (6-0 al Rabotnicki in Europa League): esordio in una competizione europea per il portiere. Il 16 ottobre gioca e vince il suo primo derby capitolino (2-1). Contro il Lecce del 10 dicembre s’infortuna alla coscia destra ed è costretto ad un mese di stop. Rientra il 15 gennaio contro
Chi è Federico Marchetti Nato a Bassano del Grappa il 7 febbraio dell’83, Federico Marchetti ha iniziato come attaccante per il suo buon tiro. Successivamente ha ricoperto il ruolo di portiere, cosa che fa tuttora. È attualmente considerato uno dei migliori portieri italiani in circolazione. Il 14 giugno 2010 ha esordito nel Mondiale in Sud Africa sostituendo l’infortunato Buffon all’inizio del secondo tempo di Italia-Paraguay (1-1), prima partita del girone. In seguito, vista l’indisponibilità del portiere titolare, è stato viene schierato da titolare per le successive partite del primo turno contro Nuova Zelanda e Slovacchia.
l’Atalanta. Il colpo d’occhio, il piazzamento e la tecnica del portiere non passa inosservata e il c.t. Marcello Lippi, lo fa esordire in Nazionale il 6 gugno 2009, nella partita amichevole Italia-Irlanda del Nord (3-0). Il 14 giugno 2010 esordisce nel Mondiale
in Sud Africa sostituendo l’infortunato Buffon all’inizio del secondo tempo di Italia-Paraguay (1-1), prima partita del girone. È così schierato da titolare per le successive partite del 1º turno contro Nuova Zelanda e Slovacchia.
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La Storia della Lazio
L’altra faccia della Capitale di A.S. Bisceglia
In onore della Grecia olimpica è stato scelto il celeste per il colore delle maglie. Per simbolo, un’aquila reale delle gloriose Legioni romane
Correva l’Anno Santo, quando nove baldi giovani, guidati ed incitati dal sottufficiale dei Bersaglieri Luigi Bigiarelli, diedero vita ad una delle prime Polisportive della storia italiana che comprendeva vari sport, le cui discipline maggiori e più seguite furono il podismo, il ciclismo (Fausto Coppi ne fece parte), il nuoto ed il canottaggio. Così, nel 1901, in seno alla già costituita Società Podistica Lazio, fondata il 9 gennaio 1900, in piazza Libertà, nel quartiere Prati di Roma e rinominata,nacque la Società Sportiva Lazio. In quella data si diede materialmente corpo alla prima squadra di calcio della Capitale. Il colore delle maglie fu il celeste, in onore della “Olimpica” Grecia e per simbolo fu scelta l’Aquila reale delle gloriose Legioni romane. Una storia lunga, ma travagliata, quella della SS Lazio, una Società attualmente molto sana e fiduciosa, sorretta da un pubblico meraviglioso che merita, senz’altro molto, ma molto di più. Per questo, l’Aquila celeste può e vuol tornare a volare alto. Il primo presidente fu Giuseppe Pedercini. I biancocelesti parteciparono al primo campionato di serie A nel 1929 e nella stagione 1936-37, guidati dal formidabile Silvio Piola. Nel 1978-79, venne retrocessa in B per illeciti sportivi e scommesse illegali, dove restò tre anni. Risalita in A, vi rimase solo un altro anno e
conobbe uno dei periodi più bui della sua storia. Nel 1986, sempre per illeciti sportivi, venne penalizzata di 9 punti. Finalmente, nel 1988 l’agognato ritorno nella massima divisione, la conquista della Coppa Italia e della Super Coppa nel ‘98 e la prima Coppa delle Coppe nel ‘99, essendo presidente Giammarco Calleri, che con una accurata gestione rimise in sesto i conti della Società, ceduta nel 1992 a Sergio Cagnotti. Da quell’anno, fu un crescendo di ottime prestazioni: seconda nel ‘95, terza nel ‘96, quarta nel ‘97 e seconda nel ‘99, fino a vincere il secondo titolo di Campioni, la Coppa ’Italia e la Super Coppa Italia nel 2000, sotto la “ compassata” guida tecnica del glaciale Sven Goran Eriksson.
S.S. Lazio Presidente: Claudio Lotito Allenatore: Edoardo Reja Sito web: www.sslazio.it Palmares in sintesi 2 Scudetti 5 Coppe Italia 3 Supercoppe italiane 1 Coppa delle Coppe 1 Supercoppa Uefa 1 Coppa delle Alpi
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Calcio Estero
La corrida tiene banco di Luigi Sada
Un episodio di Pepe con Messi è da squalifica vera. Ma nel match tra Real Madrid e Barcellona si sono visti anche sprazzi di ottimo calcio. Oltre al nuovo passo falso di Mourinho
E Mourinho è nuovamente al tappeto col Barcellona. Il Real stecca un’altra volta a Madrid nella prima delle due sfide del “Clasico” valide per i quarti di finale di Copa del Rey. Al Bernabeu, davanti a novantamila spettatori, si è ripetuta ne più ne meno la gara di campionato di un mese fa con i catalani sotto di un gol in avvio di partita, poi in rimonta nella ripresa con vittoria netta. Ad aprire la danza spagnola il portoghese Cristiano Ronaldo con un secco diagonale alle spalle di Pinto, fra i pali al posto di Valdes. Pinto non è stato perfetto ma nel secondo tempo, malgrado una spietata caccia all’uomo, specialmente ai danni di Messi al quale Pepe ha calpestato volontariamente una mano dopo un fallaccio, il Barca è salito in cattedra pareggiando prima con Mourinho affranto
Abidal poi portandosi sull’1-2 con capitan Puyol. Poi per il Real notte fonda. Con Mourinho arrabbiatissimo con i suoi e Pep Guardiola attento agli interventi a raffica da cartellino rosso degli elementi del Real. L’episodio di Pepe con Messi è stato vergognoso. Un giocatore professionista che si macchia di un fallo del genere, voluto, dovrebbe essere messo fuori rosa per almeno sei mesi. Mourinho deve farlo. Fra tre giorni il bis al Camp Neu col Barca favorito, non solo sulla carta. Con questa vittoria i catalani nelle 218 sfide ufficiali con la squadra della Capitale fanno pari 86-86, quarantasei i pareggi. Ma la Copa del Rey non ha regalato solo emozioni nel “Clasico”. A Barcellona, il Mirandes, squadra di terza categoria (la nostra Prima Divisione) ha tenuto sotto scacco i padroni di casa dell’Espanol fino a
cinque minuti dal fischio di chiusura. In vantaggio per 2-0 con i gol di Arroyo e Pablo Infante la formazione basca è crollata incassando tre gol in sei minuti. Al 40’Weiss ha accorciato le distanze, al 43’ pareggia Rui Fonte e al 46’ in pieno recupero sigla la vittoria Verdù lasciando il Mirandes in lacrime. Negli altri match il Bilbao batte il Maiorca mentre il Valencia e il Levante danno spettacolo (finisce 3-1 per la squadra di casa). In Inghilterra nella Coppa Fa il Wolves cade in casa col Birmingham per 0-1 mentre il Bolton liquida il Macclesfield per 2-0. Da segnalare i quattro gol rifilati dal Leicester al Nottingham Forest e il 5-0 del Millwall al Dag&Red formazione di quarta categoria. In Portogallo, infine, nella Coppa di Lega vanno avanti il Porto che batte l’Estoril e il Benfica che elimina il Santa Clara.
Pepe e Messi
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La Vita dei Club
Inter Club Martina Franca
Fu Stefano Morabito a fondare il Club il 5 settembre del 2001. E non gli fu difficile coordinare i tanti tifosi interisti del posto
di Giovanni Labanca in collaborazione con l’Inter Club di Martina Franca
Compie dieni anni l’Inter Club di Martina Franca. Questa è una cittadina di 50 mila abitanti in provincia di Taranto, famosa per l’organizzazione del Festival della Musica della Valle d’Idria. Fino al 1310 il suo toponimo è stato solo Martina. È stato Filippo D’Angiò con la concessione di molteplici franchigie e la demanialità perpetua a determinare il nome in Franca Martina, mantenuto fino alla scomparsa di questi privilegi, per cui tornò a chiamarsi Martina. Dopo
l’Unità d’Italia, nel 1871, il suo nome definitivo ritornò ad essere Martina Franca. Questa, in pillole, la storia della città. Altrettanto interessante, con tutto il rispetto per la storia, è la nascita dell’Inter Club “Massimo Moratti”. Fu Stefano Morabito a prendere l’iniziativa dopo aver assistito al Trofeo “Birra Moretti” nell’agosto del 2001 allo stadio San Nicola di Bari, manifestazione in cui era impegnata l’Inter. Morabito era impegnato nel commento per una tivù locale. Non gli fu difficile “coordinare” i tanti tifosi interisti del posto e formare, il 5 settembre, il primo direttivo di cui fu il presidente e composto anche da Lorenzo Caroli vice presidente, Martino Biunno, Alfredo Petroselli,
Festa dei 10 anni club a Milano
Domenico Carrieri e Domenico Scialdi (insediatosi con grande entusiasmo nella sede provvisoria di via S. Eligio). Lo stesso entusiasmo che presto contagiò ben 120 soci fino all’iscrizione ufficiale al Centro Coordinamento di Milano avvenuta con l’inaugurazione della sede del Club il 9 dicembre, stessa data del ritorno in campo di Ronaldo (dopo il suo lungo infortunio) e a cui fu intitolato l’Inter Club stesso. L’anno successivo prese la denominazione attuale di “Massimo Moratti” in onore del presidente e della sua famiglia. Da allora è iniziata la frenetica attività del Club, disponendo anche di una nuova sede in via Mulino San Martino e poi in via Nardelli, in campo sociale e sportivo. Le iniziative promosse per
dare un aiuto ai più bisognosi hanno visto la concessione di contributi alle varie Associazioni benefiche, come la PUPI di Cordoba, quella di Giacinto Facchetti per la ricerca sul cancro, l’Abruzzo, Vida Pitinga e di tante altre locali. Non meno meritoria è l’attività “calcistica” del tifo. Con lo striscione fatto da Ignazio Di Bari, il Club, oltre che a Milano per le partite più importanti, ha seguito l’Inter in trasferta ad Amsterdam, al Nou Camp di Barcellona, all’Old Trafford di Manchester, a Londra, Montecarlo, Madrid e Abu Dhabi. Lo scorso dicembre, con il coinvolgimento di tutta Martina Franca e dei soci sparsi in tutta Italia, l’Inter Club ha festeggiato il decennale in pompa magna. Il presidente Morabito, per
Finale Abu Dhabi
Il Direttivo Presidente, Stefano Morabito; vice,Vincenzo Colucci; segretaria, Francesca Chiarelli; consiglieri, Domenico Scialpi e Ambrogio Caroli; responsabile sito www.interclubmartinafranca.it, Stefano Morabito.
fare una lieta e gradita sorpresa ai suoi soci, ha da par suo elaborato e fatto stampare un prezioso libretto in cui si raccontano i tanti momenti della vita del Club, corredato da molte foto per i ricordi più belli trascorsi seguendo la squadra o durante le numerose iniziative che hanno vivacizzato tutta la vita sociale della città. Durante la cerimonia ufficiale, al culmine della festa, il presidente ha ricordato e ringraziato tutti i suoi collaboratori e soci che non sono considerati semplici iscritti, ma veri amici con cui condividere la stessa vita quotidiana; ha ricordato con affetto Luigi Senis (recentemente scomparso) e Stefania Ghiroldi, ex impiegati del Centro Coordinamento sempre pronti e ben disposti ad incoraggiare il Club a andare avanti. Nonostante le difficoltà come del resto fa anche l’attuale Centro Coordinamento. Ha avuto parole di ammirazione per la Famiglia Moratti per l’impegno profuso anche in campo sociale ed ha ricordato, con tanto affetto, la mamma Felicia Ostuni, di 92 anni, la socia più anziana del Club. Per tutti i presenti, in omaggio il libro del decennale e gadget nerazzurri e l’incitamento a proseguire con immutato impegno il cammino intrapreso dieci anni orsono con passione e determinazione, per far sì che l’Inter Club “Massimo Moratti” possa essere sempre un sodalizio dal cuore grande, enorme, proprio come quello del presidente Stefano Morabito e dei soci iscritti.
A Taranto con la Coppa dei Campioni
Festa del decennale, torta e spumante per tutti
Il presidente Morabito mostra orgoglioso il libro del decennale
Raduno a Milano nel novembre del 2010
A Milano non fa freddo Lo ha dimostrato lo scrittore napoletano Giuseppe Marotta, sottolineando il calore umano e la civile accoglienza di cui la città è stata ed è sempre capace: a Milano non fa freddo. Insomma, è la Milano dal “coer in man”. Che non faccia freddo, lo dimostrano anche Elena, Francesca, Alessandro e Rita, nella foto a San Siro con una temperatura a – 3, al primo anello blu, durante Inter-Parma (5 a 0). A ben riscaldarli è un fuoco eterno, sempre più vivo e scoppiettante: la grande, comune e condivisa passione per la Beneamata.
In ricordo di Peppino Prisco Sono passati dieci anni dalla scomparsa dell’avvocato Peppino Prisco, vicepresidente “sui generis” dell’Inter, da Angelo Moratti a Massimo Moratti. Il ricordo dell’uomo, dello sportivo e del tifoso è sempre più che mai vivo in tutti e in particolare in coloro i quali hanno avuto la fortuna ed il piacere di conoscerlo personalmente. È il caso dei lettori di Stadio 5 che ci inviano questa foto, che pubblichiamo volentieri. Siamo nel gennaio del 1998: spogliatoio di San Siro. Da sinistra, Giuliano Sommi, allora presidente dell’Inter Club Ghemme, Alberto Bacchetta, segretario dell’Inter Club Galliate ed Alessandro Sommi. Stadio 5 si unisce al ricordo di Peppino Prisco con particolare affetto.
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Iosonopompilio
Solo il Milan può perdere lo scudetto… Solo la Juve può vincere… Alla società bianconera potrebbe arrivare Palombo, uno che gioca nella Sampdoria in Serie B. Moggi non l’avrebbe mai preso
di Cesare Pompilio La Juve a Bergamo trova una città ferita: calcio scommesse, due sconfitte consecutive dell’Atalanta. Per i bergamaschi è “lutto cittadino”, ecco perché i bianconeri non andranno oltre il pari. Il Milan va a Novara, Ibra ha tanta rabbia in corpo che vincerà da solo… Senza Pato. Il Cavaliere se vuole vincere lo scudetto dovrà comprare l’argentino Tevez e… sistemare lo spogliatoio. Un groviglio, insomma, che gli abilissimi dirigenti rossoneri sapranno venirne a capo. A Capo di Buena Speranza non arriverà la mia Juve. Don Peppino Marotta non riesce a piazzare nessuno dei sei che dovrebbero andare via (Amauri, Krasic, Toni, Iaquinta, Sorensen, Motta, Grosso ecc..): non hanno mercato. Antonio Conte si è visto costretto a far giocare Krasic, contro il Cagliari, per dargli vetrina. I turiferari ogni giorno sparano un nome possibile in arrivo; vengo ciabatta a ciabatta: Caceres, Behrami, Nainggolan, Palombo. Per il “sivigliano” Caceres, i dirigenti spagnoli hanno chiesto 13 milioni e la Juve non può affrontare la spesa perciò tutta l’operazione è nel freezer. A Firenze stanno aspettando le mosse dei fratelli Della Valle per far partire la contestazione: per l’arrivo di Amauri non sono per nulla entusiasti, mentre stanno sulle barricate per l’eventuale cessione di Behrami alla Juve, e dire che i gigliati devono alla società di Torino la vendita… maldestra di Felipe Melo. Pure Cellino, presidente del Cagliari, è in ottimi rapporti con Marotta, però appena si è sentito richiedere Nainggolan, ha sparato 30 milioni, come dire “non è per cosa per voi…”. E allora chi arriva la sera del 31 gennaio? Palombo dalla
Conte Marotta
Palombo
Sampdoria. Non ho parole… Non ho parole. Ma come si fa, la società che mira a diventare Campione d’Italia a ingrossare le fila con dei giocatori mediocri? Palombo viene dalla Samp, retrocessa lo scorso campionato. Poli è andato all’Inter e chi l’ha visto?
Palombo gioca a Genova con la squadra che balbetta fortemente. Certo Paratici è in ottimi rapporti con Garrone, e allora: spiegato l’arcano. Non ero abituato a vedere la Juve alla ricerca dei rimasugli degli altri. Mentre il Milan porta Tevez per vincere lo
scudo, la società bianconera gli risponde con Palombo. Tifosi della Juve vi faccio una domanda: secondo voi Luciano Moggi avrebbe mai e poi mai preso dei giocatori non da Juve? Fate un fischio e diteglielo appena vedete don Peppino Marotta nella
Nainggolan
tribuna d’onore di qualche stadio. Intanto sono in attesa di vedere quale squadra prenda, come allenatore, don Luigino Delneri.
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Basket
Cotoletta alla milanese
di Beppe Vigani
L’EA7 perde anche all’esordio delle Top 16 in Eurolega. È la quarta sconfitta consecutiva. E al prossimo turno c’è Varese
Milano non vince più. Gli spicchi della palla arancione stanno diventando sempre più avvelenati, spaccano il fegato e buttano giù dal burrone l’EA7 Olimpia. Dopo tre sconfitte consecutive in campionato (Teramo, Treviso e Biella… avessi detto), il quintetto griffato Armani viene asfaltato nel primo turno delle Top 16 dai campioni d’Europa in carica del Panathinaikos. Davanti a un Mediolanum Forum entusiasta per l’evento così prestigioso, le “scarpette rosse” non solo perdono 57-78, ma lo
fanno senza mai entrare in partita. Un’involuzione inspiegabile quella della squadra milanese, diventata ormai una cotoletta in questo frangente di campionato. Crisi d’identità, problemi psicologici e di roster, visto che vi sono alcuni giocatori completamente avulsi dal gioco. Borousis appare d’argilla, Fotsis discontinuo, Nicholas assolutamente fuori dagli schemi e Cook che non è mai riuscito a dare un gioco alla squadra. Una squadra costata fior di quattrini, ma scollata, che odora ancora di
nuovo. “Bisogna avere pazienza”, l’ha sempre detto Scariolo. Ma i fischi del Forum di giovedì sera sono stati eloquenti: basta aspettare. Hairston manca tanto a questa squadra, ma non può e non deve essere un alibi. Domenica a Varese si potrebbe consumare un’altra disfatta, oppure una rinascita che servirebbe più che altro per l’orgoglio. Varese-Milano è pur sempre la storia del basket italiano.
Boxe
Thunder Milano inarrestabile Nelle WSB, la squadra griffata Dolce Gabbana, travolge anche i Mumbai Fighters con un rotondo 5-0. In classifica i milanesi sono a punteggio pieno
di Debora Cheli Non si ferma la macchina della Dolce e Gabbana Milano Thunder. Ancora un successo schiacciante nelle World Series of boxing. Al PalaMediolanum nella sesta giornata la franchigia griffata si è imposta per cinque a zero contro i Venky’s Mumbai Fighters, già sconfitti in India all’andata nel
match inaugurale.Tutta in discesa la serata per la squadra di “maestro” Francesco Damiani. Nel match dei gallo Vitaliy Volkov ci mette solo tre round a sbarazzarsi di Kumar. A seguire la straordinaria affermazione di Miklos Varga contro
Diwakar Prasad: sotto di due punti dopo tre riprese, l’ungherese riesce a recuperare un match quasi perso nelle ultime due fino a chiudere prima del limite. Nella categoria dei medi largo successo ai punti di McLaughlin su Jangra; esiti analoghi per gli ultimi
I risultati della serata: pesi gallo (54 kg): Vitaliy Volkov b. Jitender Kumar ko alla 3^ pesi leggeri (61 kg): Miklos Varga vs Diwakar Prasad ko alla 5^ pesi medi (73 kg): William McLaughlin b. Mandeep Jangra pesi massimi leggeri (85 kg) Ludovic Groguhe b. Marko Calic pesi massimi (<91 kg): Michal Olas b. Mihail Muntean
due match con le affermazioni di Groguhe su Calic (mediomassimi) e di Olas contro Muntean (massimi). Prossimo appuntamento il 22 gennaio a Los Angeles contro i Matador.
La classifica Dolce & Gabbana Milano Thunder 18 Dynamo Mosca 10 Astana Arlans 10 Los Angeles Matador 9 Mumbai Fighters 7 Bangkok 0
Ciclismo
Quella Vuelta tutta spagnola Il giro partirà il 16 agosto e taglierà mezza Spagna. Si concluderà a Madrid il 9 settembre
di Luigi Sada Dopo il Giro e il Tour tocca alla Vuelta. A togliere il velo al Giro di Spagna 2012 ci hanno pensato nei giorni scorsi gli organizzatori iberici a Pamplona dove la corsa prenderà ufficialmente il via il 16 agosto prossimo. Le tappe saranno ventuno, dieci delle quali con arrivi in salita. Solo 56 i chilometri a cronometro inseriti nel programma con la frazione iniziale di Pamplona di 16 seguita a distanza di dieci giorni dall’impegno individuale di Pontevedra (40 km). La Vuelta taglierà mezza Spagna e si
concluderà, come vuole la tradizione, a Madrid il 9 settembre. Alla presentazione della corsa erano presenti il vincitore della scorsa edizione Cobo, l’ex campione Miguel Indurain, poi Menchov, Rodriguez, Anton e Sanchez. Fra gli impegni più difficili la terribile scalata di Bola del Mundo che il nostro Nibali conosce molto bene. Poi il Cuitu Negru e il Mirador de Ezaro. Oltre ad altre asperità di primo piano. La corsa toccherà Andorra e farà tappa a Barcellona. Dalla Catalogna quindi trasferimento in aereo in Galizia dove ci sarà il primo dei due giorni di riposo. “È stata una scelta precisa la nostra – ha sottolineato Javier Guillen direttore della gara – per andare incontro ai
desideri del pubblico che vuole tappe corte e impegnative”. Tuttavia, la Aguilar de Campo-Vallaloid misura 186 chilometri, una bella botta in prospettiva dello sforzo finale. Nel 2013 la Vuelta con ogni probabilità farà tappa finale alle Canarie.
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Gossip
La coppia non scoppia Ecco gli inciuci calcistici degni di nota e le storie che non finiscono mai. Tra mille paparazzate sui giornali di gossip, la regina resta comunque la Canalis. Tallonata dalla Blasi
di Katya Malagnini Un po’ di gossip, stavolta, ma… al contrario. Distinguendosi dalla massa, ci si orienta verso le unioni… inossidabili. E quale esempio migliore di Ilary Blasy e Francesco Totti? Di loro si dice sempre qualcosa, ma i due proseguono imperterriti dando prova di grande amore. Un’altra coppia a lungo termine, che coniuga lo spettacolo con il calcio, é sicuramente quella formata da Elena Santarelli e Bernardo Corradi. La prima, zitta zitta, si sta lentamente facendo spazio nel mondo dello spettacolo con non poche difficoltà e pregiudizi. Dicono persino che lei sia antipatica (Elena, difenditi). La showgirl é saldamente legata al suo Bernardo: i due vengono spesso paparazzati con prole a seguito. Le famiglie esistono eccome.
A questo proposito, è impossibile non citare una famiglia che riesce a vivere senza riflettori. Anche se le feste sono terminate da un po’, é proprio Di Natale di cui vi parliamo. Il giocatore dell’Udinese, meglio conosciuto come Totò, ha milioni di donne pronte a fare follie per lui. Ma vede solo sua moglie Ilenia, assente dal mondo dello spettacolo, dai flash, da tutto lo star system nostrano, eccezion fatta per una sola intervista concessa al settimanale “Vanity Fair”. I due sono felicemente sposati da giugno del 2002, e hanno due bimbi,
Filippo e Diletta. Si può dimenticare un grande e tormentato amore? Bisognerebbe chiederlo a Bobo Vieri che sul social network del momento, Twitter, si dimostra incapace di resistere al fascino dell’accalappia ex: twitta a più non posso con la sua ex fidanzatissima storica, nonché ex Lady Clooney, Elisabetta Canalis. La quale, nonostante ormai viva in pianta stabile a Los Angeles, tenta la fortuna (ma quanti anni sono che tenta la fortuna?) oltreoceano. La Canalis sembra non aver dimenticato mai del tutto Vieri. Domanda: perché
su centomila followers, la ex Velina risponde a Bobo due volte nell’arco di un’ora? Dietrofront rossonero, infine: per la gioia di Barbara Berlusconi, il paperotto Pato rimane dov’é. Sembra che a mettere bocca sul no ad un eventuale trasferimento a Parigi, la città delle tentazioni amorose, sia stato proprio papà Silvio su consiglio diretto della sua erede. D’altronde, Barbara ha già sperimentato in passato con l’ex marito Giorgio Valaguzza che gli amori a distanza non funzionano. La lontananza, sapete, é come il vento.
Musica
Il film dei Chemical Brothers Il 26 gennaio 20 cinema in 20 città del mondo, tra cui Milano, ospitano l’esclusiva proiezione in Dolby Surround 7.1 di “Don’t Think”: l’anteprima attesissima da tutti i fan. E dal 3 febbraio il lungometraggio arriva in tutte le sale italiane
di Riccardo Sada In collaborazione con Radio Deejay e Deejay TV, arriva al cinema “Don’t Think”, il film che vede protagonisti i Chemical Brothers, per la prima volta con l’esperienza integrale di un live. Col motto “Don’t Think. Just let it flow” (Non Pensare. Lasciati andare), e girato con 20 telecamere durante uno dei concerti più importanti del Fujirock Festival (l’equivalente giapponese del Glastonbury), il lungometraggio è diretto da Adam Smith, che da tempo collabora con il duo per gli effetti speciali dei loro spettacoli. Smith ha spiegato che il posizionamento delle telecamere tanto al centro del palco quanto nel cuore della folla è stato scelto “per catturare al meglio la prospettiva dei fan e il crescendo delle intense reazioni del pubblico mentre guarda la band che offre sul palco una delle migliori performance di sempre”. Durante il film, Smith ha approfittato di una delle più
singolari ambientazioni offerte da un festival seguendo alcuni personaggi del pubblico lontano dal palco, nel bel mezzo della natura. Poi, aggiungendo magici momenti di avanguardia realista dove visioni da sballo lasciano gli schermi e invadono gli spazi aperti del festival, ha trasformato un film-concerto in un documentario coinvolgente e avvolgente per uno dei più psichedelici e strabilianti spettacoli live mai visti. “È stato un evento capace di piegare e modificare le consuete percezioni della mente”. Con questa proiezione al cinema in contemporanea in tutto il globo, il film offre al pubblico una possente alternativa alle consuete e restrittive modalità di visione di un concerto composte di clip da vedere su youtube e sugli schermi di un telefonino. Filmato il 31 luglio del 2011, si avvale del glorioso sistema audio Dolby surround 7.1 ed è stato mixato personalmente dalla stessa band per il grande schermo e prodotto da Marcus Lyall e Lee Groombridge per
la RSA Films, la casa di produzione di Ridley Scott, in associazione con ML Studio. Dopo l’anteprima del 26 gennaio alle 21 in 20 cinema del mondo (a Milano al cinema Arcobaleno), è già sold out a Londra, Parigi, Tokyo, Los Angeles, New York e Chicago. E verrà proiettato su oltre 500 schermi in più di 20 territori il 3 febbraio 2012. In Italia lo spettacolo verrà distribuito nei cinema da Nexo Digital il 3 febbraio alle 22. Per l’occasione, tra il 23 e il 27 gennaio, gli ascoltatori di Radio Deejay potranno vincere i biglietti del cinema ascoltando Asganaway, la trasmissione di Albertino in onda dal lunedì al venerdì dalle 14 alle 15,30 oppure partecipando al Power Jay nei giorni 28 e 29 gennaio. Web site www.dontthinkmovie.com http://tiny.cc/o5v1w www.thechemicalbrothers.com www.flatnosegeorge.com www.nexodigital.it
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