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CITROËN ITALIA S.P.A. 1

Mercoledì 15 febbraio 2012

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www.succursale-milano.citroen.it Mercoledì 15 febbraio 2012 Anno 2 N. 10

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COPIA OMAGGIO

Milan - ARSENAL

Aspettando LE cannonate

BEATI I PRIMI 100 CHE...

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Mercoledì 15 febbraio 2012

L’Editoriale

di Beppe Vigani L’Italia è un popolo in gran parte di origine borbonica. Mi perdonino i permalosi e i presuntuosi, ma molte delle cose che stiamo vedendo sono connotate al nostro essere indolente e pernicioso. Non è filosofia spicciola o retorica di quartiere: in molti abitanti dello Stivale si evidenziano ipocrisia di natura morta, discorsi per gonzi e allocchi, trombe per sordi e stonati. In qualsiasi campo siamo discutibili. In questi ultimi giorni l’Italia è governata da Mario Monti: a qualcuno risulta che sia stato eletto dal popolo italiano? Un discorso che parte da lontano, ma che suffraga lo stato recente del nostro Paese. Si potrebbero citare centinaia d’incongruenze, ma ci soffermiamo all’attività pedatoria che noi amiamo tanto. Da anni è in corso una diatriba sulla prova televisiva in campo. In ogni angolo del pianeta arrivano

pareri contrastanti, molti dei quali senza una motivazione ben precisa. In molti sport la prova televisiva è utilizzata: basket, rugby, tennis, hockey ghiaccio, per citarne alcuni. Nel calcio, a distanza di più un secolo, non si riesce ancora a determinare la liceità di un gol con assoluta certezza. Eppure la stortura esiste anche qui. Com’è possibile che in uno sport, in cui è vietata la prova televisiva per determinare un gol o non gol, un’espulsione, un gol in fuorigioco o no, sia possibile usare le immagini tv per giudicare un fallo non ravvisato dall’arbitro? È alquanto ipocrita punire un giocatore per una sciocchezza commessa, quando fin troppe volte squadre hanno buttato all’aria una stagione per la mancata concessione di un gol, per un fuorigioco non visto e per altre decisioni ridicole che sono rimaste nella storia di questo sport. Per non parlare di scommettitori che hanno buttato all’aria quattrini che, solo con qualche secondo in più, si sarebbe potuto evitare. “Il calcio è nato così, e così deve morire”. E allora via la prova tv, avrebbe più senso. Un’ultima cosa: chi vide la testata di Zidane a Materazzi nella finale mondiale del 2006? Fu un monitor che convinse l’arbitro a buttare fuori il fuoriclasse transalpino. Non vi sembra che qualcosa non quadri? Così è, se vi pare…

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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Viktor Kassai (Ung)

Milan (4-3-1-2)

Stadio ‘G. Meazza’ ore 20,45

Arsenal (4-3-3)

All. M. Allegri

All. A. Wenger

32 Abbiati; 20 Abate, 13 Nesta, 33 Thiago Silva, 19 Zambrotta; 23 Ambrosini, 4 Van Bommel, 22 Nocerino; 27 Boateng; 92 El Shaarawy, 11 Ibrahimovic.

13 Szczesny; 3 Sagna, 4 Koscielny, 5 Vermaelen, 11 Dos Santos; 7 Rosicky, 17 Song, 8 Ramsey; 14 Walcott, 10 Van Persie, 12 Henry.

Invia la tua foto a redazione@stadio5.it e la vedrai pubblicata


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La Partita

Il Milan è pronto all’esame d’inglese I rossoneri vogliono sfatare il tabù ottavi di Champions dopo tre eliminazioni consecutive per mano di squadre britanniche di Alessia Scurati C’era una volta l’habitat europeo del Milan, quello per cui in Champions le cose andavano ancor meglio che in campionato. Poi, nel febbraio del 2008, arrivò a San Siro l’Arsenal sbarazzino di Wenger che eliminò gli allora Campioni d’Europa in carica senza troppi riguardi. Da quel momento, per i rossoneri gli ottavi di Champions sono stati un ostacolo invalicabile: eliminati per tre volte, eliminati da tre squadre inglesi (dopo i Gunners ci sono stati il Manchester United e il Tottenham). Questa sera per gli uomini di Allegri

è l’occasione giusta per mettere la parola fine alla maledizione dell’ottavo di Champions, proprio contro la squadra con la quale iniziò la serie negativa. I Campioni d’Italia devono far dimenticare un mese di febbraio dai risultati non proprio esaltanti finora e cercare di avvantaggiarsi nel discorso qualificazione ai quarti prima della gara di ritorno all’Emirates Stadium. Ci si attende una grande prestazione da Ibrahimovic. Un po’ perché dopo tutti questi anni passati a definirlo “un giocatore che non fa la differenza nelle gare che contano”, lo svedese, a trent’anni, non avrà più molte occasioni per cercare di levarsi di dosso quest’etichetta; e un po’ perché Zlatan deve ancora farsi

perdonare l’espulsione rimediata contro il Napoli. Contro la Juve ci si aspettava da lui una performance di rabbia, invece Ibra ha solo fatto vedere, di nuovo, i suoi nervi scoperti. Anche per Allegri, però, questo turno di Champions sarà una prova di maturità. Se è vero che i risultati di questo mese sono stati influenzati dal pienone in infermeria, è anche vero che il tecnico toscano non ha brillato per sagacia tattica e intuizione nei cambi. Il recupero di Nesta permette di stare più tranquilli in difesa e a centrocampo ci sarà bisogno di tutto il dinamismo e il senso del gol del Boateng delle serate migliori, stile Barcellona. Pato, invece, dovrebbe entrare nel secondo tempo, quando

si pensa che cali la verve agonistica dell’Arsenal. I Gunners, dal canto loro, non sono più quelli di inizio stagione che sembravano aver perso il feeling con la vittoria. Le ultime prestazioni dei londinesi hanno mostrato un Van Persie in grande spolvero, capace i far impazzire le difese avversarie, e una squadra recuperata dal punto di vista fisico, con una velocità impressionante capace di mettere in seria difficoltà il Milan di questi tempi. Quella di stasera è anche la partita del secondo addio all’Arsenal di Henry, che rientrerà domani negli Stati Uniti per continuare la stagione con i New York Red Bulls. Speriamo che non saluti i suoi tifosi con un gol al Milan.

Il Programma Gare di Andata 7ª giornata Ottavi di finale Andata • martedì 14 Febbraio 2012 Lione - Apoel Nicosia Match O1 Bayer Leverkusen - Barcellona Match O2

La Classifica Marcatori Ore 20:45 Ore 20:45

Ottavi di finale Andata • mercoledì 15 Febbraio 2012 Zenit – Benfica Match O3 Ore 18:00 Milan – Arsenal Match O4 Ore 20:45 Ottavi di finale Andata • martedì 21 Febbraio 2012 CSKA Mosca - Real Madrid Match O5 Napoli – Chelsea Match O6

Ore 18:00 Ore 20:45

Ottavi di finale Andata • mercoledì 22 Febbraio 2012 Marsiglia – Inter Match O7 Ore 20:45 Basilea – Bayern Monaco Match O8 Ore 20:45

Gare di Ritorno 8ª giornata Ottavi di finale Ritorno • martedì 6 Marzo 2012 Benfica – Zenit Match O3 Arsenal – Milan Match O4

Ore 20:45 Ore 20:45

Ottavi di finale Ritorno • mercoledì 7 Marzo 2012 Apoel Nicosia - Lione Match O2 Barcellona - Bayer Leverkusen Match O1

Ore 20:45 Ore 20:45

Ottavi di finale Ritorno • martedì 13 Marzo 2012 Inter – Marsiglia Match O7 Bayern Monaco - Basilea Match O8

Ore 20:45 Ore 20:45

Ottavi di finale Ritorno • mercoledì 14 Marzo 2012 Chelsea - Napoli Match O6 Real Madrid - CSKA Mosca Match O5

Ore 20:45 Ore 20:45

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Giocatore Gomez Messi Alexander Frei Doumbia Soldado Gomis Callejón Benzema Ibrahimovic Cavani Hulk Pedro Aílton Almeida van Persie Fabian Frei Cardozo Sow Drogba Villa Ronaldo André Ayew Yaya Touré Shirokov Luiz Adriano Jonas

Squadra FC Bayern München Barcelona Basel CSKA Moscow Valencia Lyon Real Madrid Real Madrid Milan Napoli FC Porto Barcelona Apoel Nicosia Arsenal Basel Benfica Lille Chelsea Barcelona Real Madrid Marseille Manchester City Zenit St Petersburg Shakhtar Donetsk Valencia

Gol 6 6 5 5 5 5 4 4 4 4 4 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3

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Giocatore Bakos Remy Higuaín Pazzini Balotelli Rooney Welbeck Boateng Alexandre Pato Fernández Modesto Fuster Djebbour Ramires Bruno Cesar Kroos Vossen Hamsik Ribéry Streller Derdiyok Bressan Torres Manduca

Squadra Viktoria Plzen Marseille Real Madrid Internazionale Manchester City Manchester United Manchester United Milan Milan Napoli Olympiakos Olympiakos Olympiakos Chelsea Benfica FC Bayern München KRC Genk Napoli FC Bayern München Basel Bayer 04 Leverkusen BATE Borisov Chelsea Apoel Nicosia

Gol 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2


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Pronti al riscatto Champions: la Serata

In Europa i londinesi sono un po’ la bestia nera delle squadre italiane. E in tribuna forse ci sarà Capello

di Laura Tangari Il Milan con l’Arsenal stasera si gioca tutto. La squadra di Wenger si presenta a San Siro con un significavo biglietto da visita, quello di aver vinto alla grande il girone di qualificazione, cioè il gruppo F, della Champions davanti al Marsiglia, guarda caso avversario dell’Inter al Velodrome fra una settimana esatta. Gli inglesi sono ossi duri, Van Persie è in forma smagliante e segna a raffica. Per informazioni precise chiedere al

povero Blackburn seppellito di gol (sette) dai Gunners una decina di giorni fa in Premier League con una tripletta personale dell’olandese. Tra l’altro in Champions i londinesi sono un po’ la bestia nera delle italiane. Il Milan, purtroppo, arriva invece da un brutto periodo. Poco esaltante. Ha perso con la Lazio, ha pareggiato con il Napoli e ha nuovamente perso in Coppa Italia con la Juve ed ha faticato a Udine. L’unica consolazione è che Ibrahimovic, squalificato in campionato per il ceffone rifilato ad

Aronica, sarà regolarmente in campo sia pure con qualche problemino legato al rendimento personale in campo internazionale. Per il Milan non sarà una serata tranquilla. In tribuna dovrebbe esserci Capello che ha dato l’addio alla nazionale inglese una decina di giorni fa. Per la cronaca la formazione di Allegri nel gruppo H è giunta al secondo posto alle spalle del Barcellona che proprio ieri era impegnato a Laverkusen col Bayer. Pure ieri il Lione ha incrociato le armi

con il sorprendente Apoel di Nicosia, grandissimo per aver eliminato il Porto e lo Shakhtar nel gruppo G nelle qualificazioni per gli ottavi. Oggi, in concomitanza con il match di San Siro scende in campo lo Zenit San Pietroburgo di Spalletti. I russi sul proprio terreno affronteranno il Benfica, squadra capace di qualsiasi impresa. Spalletti ha appena rinnovato il contratto con lo Zenit e di conseguenza farà il massimo per regalare un risultato positivo alla dirigenza di San Pietroburgo.

Champions: la Prossima Settimana

Inter, se ci sei risorgi di Luigi Sada

I nerazzurri dovranno vedersela con il Marsiglia di Deschamps. Napoli invece impegnato col Chelsea di Villas Boas

La Champions non è solo Milan-Arsenal. Agli ottavi di oggi si aggiungeranno, fra una settimana, altre quattro partite con le due nostre big, Inter e Napoli, impegnate rispettivamente con il Marsiglia di Deschamps e il Chelsea di Villas Boas. Due partite non facili, soprattutto quella dei partenopei, in onda al San Paolo in un momento piuttosto delicato per i ragazzi di Mazzarri, in considerazione dei recenti risultati in campionato e Coppa Italia. Ma non sarà una serata tranquilla neanche per l’Inter. Dopo un prodigioso recupero in campionato la squadra si è lentamente sciolta come neve al sole perdendo lo smalto che l’aveva proiettata nei piani alti della classifica. Prima è arrivata la sconfitta esterna con il Lecce, poi ci sono stati i quattro gol (col pareggio) incassati a San Siro contro il Palermo. Infine, Zanetti e compagni sono crollati all’Olimpico con la Roma rimediando un poker secco che non

verrà facilmente dimenticato. Insomma, c’è da stare poco allegri dopo queste batoste, ma l’Inter si sa è un po’ come l’Araba Fenice che risorge nei momenti di grandi disastri. Per questo motivo Deschamps, vecchio cuore juventino, che sta guidando il Marsiglia alla riscossa in Ligue 1, in settimana ha messo le mani avanti con i propri giocatori che con le “italiane”, salvo il famoso Marsiglia-Milan di una dozzina di anni fa e passa, hanno sempre rimediato brutte figure in dirittura d’arrivo. Tornando al Napoli, l’undici biancazzurro con il Chelsea, in questa circostanza, ha dalla sua solo il pubblico, visto che Cavani e compagni nelle ultime uscite hanno segnato il passo perdendo addirittura a Siena in Coppa Italia. Ad aprire le danze del giorno 21 sarà il Cska Mosca, che sta ancora ringraziando l’Inter per i tre punti regalati a San Siro lo scorso dicembre. I russi ospiteranno il Real Madrid di Mourinho e a seguire in serata

Villas Boas

toccherà al Napoli contro il già citato Chelsea. Il giorno successivo sarà la volta dell’Inter al Velodrome mentre a Basilea gli svizzeri proveranno a chiedere il pass al Bayern Monaco una delle candidate alla vittoria finale.

Coppa d’Africa

I Proiettili di rame diventano d’oro

Conseguito dopo il calci di rigore il successo dello Zambia su Costa d’Avorio: 8-7 il risultato finale

Didier Deschamps

(l.s.) Trentamila spettatori, sotto la pioggia battente, a Libreville, in Gabon, hanno applaudito il successo dello Zambia nella 28esima edizione della Coppa d’Africa. La squadra di Hervé Renard ha vinto ai calci di rigore. Nei tempi regolamentari, al 70’, Drogba ha sbagliato un penalty guadagnato grazie a un fallo subito da Gervinho, attaccante dell’Arse-

nal. Drogba l’ha calciato altissimo. Da segnalare inoltre il bel gesto del centravanti del Chelsea che ha abbracciato lo zambiese Musonda uscito per infortunio dopo soli dieci minuti di gara. Per il terzo posto, il Mali ha battuto il Ghana per 2-0 con doppietta di Toumani Diabaté. L’anno prossimo la manifestazione si disputerà in Sud Africa.


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Il Personaggio del Milan: Clarence Clyde Seedorf

Suriname of Love

Suo bisnonno, ridotto in condizioni di schiavitù, fu liberato da un padrone tedesco, da cui poi prese il cognome

di A.S. Bisceglia Una storia triste sfociata col trascorrere del tempo in una sequenza di attimi felici. Perché Clarence Seedorf, sfruttando le proprie doti calcistiche e un’ottima preparazione tecnica, supportata da una grande potenza fisica, è diventato un grande re della pedata. È l’unico calciatore ad aver vinto tre Champions League con tre squadre diverse Ajax, Real Madrid e due con il Milan. La sua prima Champions la vince proprio contro il Milan di Fabio Capello, stagione 1994-1995, a soli 19 anni. Tutta la famiglia Seedorf vive di calcio, fratelli e nipoti calciatori, il papà procuratore. Il centrocampista arriva in Italia, prima fermata Sampdoria, correva l’anno 1995, seppur giovanissimo riesce a farsi strada in un campionato considerato il più difficile del mondo. Sono 32 le presenze con la maglia blucerchiata e 3 gol. A

soli 20 anni, l’anno successivo, arriva al Real Madrid allenato dal nostro Fabio Capello disputando 38 partite e conquistando subito lo scudetto. L’anno successivo, senza Capello partito per Milano, sponda rossonera, vince la Champions League battendo in finale la Juventus. Con gli spagnoli Seedorf vince anche la Coppa Intercontinentale. Nel dicembre del 1999 torna in Italia indossando la maglia dell’Inter. Il suo debutto è nel gennaio del 2000 contro il Perugia, segna uno dei 5 gol che danno la vittoria all’Inter. Il suo periodo all’Inter non è stato dei migliori finendo spesso in panchina e nonostante i cambi di allenatori, l’argentino Cùper, Marcello Lippi e Marco Tardelli non si riesce ad impiegarlo nella giusta posizione che possa esaltare le sue doti tecniche. Nel 2002 Seedorf passa sull’altra sponda del naviglio, la maglia è rossonera e l’allenatore è Carlo Ancelotti. Subito titolare, con Andrea Pirlo e Ringhio

Gattuso detta leggi dal centrocampo. Le vittorie sono tante: due Champions League, una Coppa del Mondo per Club, due scudetti, una Coppa Italia, due Super Coppe italiane e due Super Coppe europee. È il miglior centrocampista della Champions League 2006-2007 (segnando sia contro il Bayer Monaco che in semifinale contro il Manchester United). Con la nazionale olandese debutta nel 1994, a 18 anni, contro il Lussemburgo. Pur disputando 87 partite con la maglia arancione e segnando 11 gol, non conquista trofei e con l’arrivo di Marco van Basten sulla panchina olandese le cose vanno anche peggio. Non è più garantita la sua convocazione in nazionale, sono poche le sue presenze. Nel 2008 si toglie un sassolino dalla scarpa, Clarence è nella lista dei 30 preconvocati per l’Europeo 2008. Risultato? La sera del 12 maggio 2008 telefona al suo cittì per comunicagli la sua rinuncia. E Van Basten resta impietrito.

Chi è Clarence Clyde Seedorf Nato Paramaribo, nel Suriname, il primo aprile 1976, Clarence Clyde Seedorf è cresciuto nella scuola calcistica dell’Ajax, una delle più importanti e riconosciute del mondo. A soli 16 anni fa il suo debutto con la maglia dell’Ajax, il più giovane debuttante di sempre, e nella prima stagione da professionista conquista subito la Coppa d’Olanda. È sposato con Luviana, brasiliana, e hanno due figli (altrettante figlie l’olandese le ha avute da una precedente relazione).

“Champions for Children” Seedorf è il fondatore dell’associazione “Champions for Children” per promuovere l’educazione attraverso lo sport nelle aree disagiate, in quelle zone del mondo dimenticate da molti. La sua nuova e gratificante avventura inizia dal Suriname, sua zona d’origine. Il 23 gennaio 2001, a Milano, gli è stata assegnata la 15esima edizione del premio Campioni per l’infanzia.

Il Personaggio dell’Arsenal: Robin van Persie

Un tulipano per i Gunners L’attaccante olandese, minato da un sacco d’infortuni, è l’arma in più della squadra di Wenger

di Debora Cheli Robin van Persie è l’attaccante più pericoloso dell’Arsenal. È una punta di movimento, ottima velocità, gran fiuto del gol, non disdegna il gioco corale, soprattutto se in velocità. È furbo e ha un sinistro molto insidioso. L’attaccante dei Gunners inizia la carriera nelle giovanili nell’SBV Excelsior nel 2001. Dopo aver firmato con il Feyenoord, l’attaccante di Rotterdam debutta in prima squadra a diciassette anni. All’inizio della stagione seguente sottoscrive il primo contratto professionistico della durata di tre anni e mezzo; inizialmente gioca fra le riserve per concludere la stagione in prima squadra. 28 presenze con 8 gol all’attivo il suo bilancio. Nella stagione successiva ancora 28 presenze con 6 centri. Il 17 maggio 2004 si trasferisce all’Arsenal per circa tre milioni di sterline, e firma un contratto di quattro anni con la squadra londinese. Debutta nella partita di FA Community Shield vinta dall’Arsenal per 3-1 contro il Manchester United l’8 agosto 2004. Chiude la stagione con 10 gol in 40 presenze. Otto gol altrettante partite gli valgono il prolungamento del contratto di 5 anni, fino al 2011. Due giorni dopo aver firmato il contratto, van Persie subisce un infortunio in seguito ad un intervento di un avversario sulla sua gamba e

si frattura il dito durante la partita di FA Cup contro il Cardiff. Il 21 gennaio 2007 si rompe il quinto metatarso del piede destro nella partita contro il Manchester United. Termina la stagione come capocannoniere della squadra con 13 gol. Nella stagione 2007-2008, dopo un periodo di sette gol in dieci partite, van Persie rimane fermo per due mesi per un infortunio sofferto durante un impegno internazionale. Nella partita contro il Manchester City il suo ex compagno di squadra Em-

manuel Adebayor, approfittando di Inizia la stagione attuale con un gol anche al Friuli e passa i Preliminari un contrasto, lo colpisce sullo zigomo a Udine in cui la sua squadra, dopo di Champions League qualificandocon i tacchetti (il togolese sarà squa- la vittoria in casa per 1-0, vince 2-1 si alla fase finale del torneo. lificato), e il 14 novembre 2009, nel corso dell’amichevole Italia-Olanda, Chi è Robin van Persie è toccato duro del difensore azzurro Giorgio Chiellini e lascia il campo in Nato a Rotterdam, in Olanda, il 6 agosto dell’83, Robin van Persie barella; gli esami post-partita rivelano ha debuttato in nazionale vincendo 2-0 con la Romania il 4 giugno la rottura dei legamenti della caviglia: 2006. Quattro giorni dopo, realizza la sua prima rete in nazionale van Persie non tornerà in campo prinella partita vinta per 4-0 sulla Finlandia. Pur non essendo titolare ma di aprile 2010. nell’Arsenal, gioca tutte e quattro le partite dell’Olanda ai Mondiali Al termine della stagione 2010-2011 del 2006, segnando anche un gol contro la Costa d’Avorio nei girotorna titolare segnando 14 gol nelle ni. È convocato anche per i Mondiali del 2010 in Sudafrica. ultime 14 partite.


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La Storia dell’Arsenal

I Cannonieri più famosi del mondo All’interno dello stemma è sempre comparso almeno un cannone. Proprio per questo i giocatori e i tifosi dell’Arsenal sono soprannominati Gunners

di Alessandra Caronni Tra i più antichi club di calcio inglesi, l’Arsenal è stato fondato nel 1886 ed è il club che milita da più tempo nella massima serie del campionato inglese. Questo, ininterrottamente dalla stagione 1919-1920. Non solo: è anche la squadra più titolata della capitale del Regno Unito e la terza per trofei vinti in ambito nazionale alle spalle di Manchester United e Liverpool, essendosi aggiudicata nel corso della sua lunga storia tredici campionati di massima serie inglesi, dieci Coppe d’Inghilterra, due Coppe di Lega inglesi e dodici (di cui una condivisa) Supercoppe d’Inghilterra. In campo europeo, dove non ha ottenuto risultati dello stesso prestigio, ha conquistato una Coppa delle Coppe e una Coppa delle Fiere. Ciononostante è una delle quattordici squadre che hanno raggiunto le finali di tutte le principali coppe europee della UEFA: Champions League (finale del 2005-2006), Coppa UEFA (1999-2000) e Coppa delle Coppe, competizione vinta nel 1993-1994 ma persa in finale nel 1979-1980 e

nel 1994-1995.I colori sociali, rosso vivo per la maglietta e bianco per i pantaloncini, hanno subito variazioni più o meno evidenti nel corso degli anni. Anche la sede del club è stata cambiata più volte. Se inizialmente la squadra giocava a Woolwich, nel 1913 si spostò all’Arsenal Stadium, ad Highbury. Nel 2006 ha fatto ritorno vicino al luogo di origine trasferendosi all’Emirates Stadium, ad Holloway. Lo stemma è stato modificato ripetutamente, ma al suo interno è sempre comparso almeno un cannone. Proprio per questo i giocatori e i tifosi dell’Arsenal sono soprannominati Gunners, in italiano… “Cannonieri”. L’Arsenal conta su una schiera di tifosi molto nutrita, distribuita in ogni parte del mondo. Nel corso degli anni sono sorte profonde rivalità con i sostenitori di club concittadini, la più degna di nota delle quali è quella con i seguaci del Tottenham, con i quali i Gunners giocano regolarmente il North London derby.

I Bioritmi di Milan-Arsenal

Milan pronto a tutto Un incontro altamente tecnico e fortemente coinvolgente

di Enzo Occhiuto Milan con un maggior stato di benessere psicofisico (6,06 v.m.) se confrontato a quello dell’Arsenal (5,98 v.m.). Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Allegri ( 4 - 3 - 1 – 2; v. 6,12 – 6,10 – 6,23 – 6,03) risultano ottimi sia in difesa che nella zona del centrocampo e buoni all’attacco; di contro quelli di Wenger (4 – 1 – 2 – 3; v. 6,04 – 5,85 – 5,84 – 5,98) risultano in ottime condizioni in difesa e sotto la media sia a centro campo che nel reparto offensivo. Scrutando più a fondo i valori medi delle due possibili formazioni, possiamo notare che la componente “F” (forza fisica, coordinamento motorio e resistenza alla fatica) è molto più accentuata nel Milan (6,05) che nella compagine londinese (5,88); anche la componente “E” (emotiva e umorale) del Milan (6,13) è superiore a quella dei Gunners (5,98), infine il bioritmo “I” (concentrazione, energia mentale) è di gran lungo più presente nella squadra rossonera (6,26) che nella compagine di Peter Hill-Wood (5,92). I Gunners hanno un indice di istinto o disposizione

naturale (6,12 v.m.) esteso a otto giocatori su quattordici, contro i soli quattro della squadra rossonera con attitudine spontanea (5,81 v. medio). Passiamo ora a vedere quale sono le condizioni psicofisiche dei campioni delle due squadre che risultano più in forma dal punto di vista bioritmico. Milan: Nesta (6,50 v.f., 6,22 v.e., 6,14 v.i. e 6,42 v. naturale) al top della condizione sia fisica che mentale; Thiago Silva (6,26 v.f., 6,31 v.e.,6,50 v.i. e 6,42 v. istintivo) in positivo; Nocerino (6,20 v.f., 6,49 v.e., 6,49 v.i. e 6,31 v. spontaneità) con altissima sensibilità calcistica; El Shaarawy (6,41 v.f.,6,50 v.e.,6,43 v.i.) in grande forma; Ibrahimovic (6,50 v.f.,6,39 v.e., 6,35 v.i.) può essere il protagonista. Arsenal: bene Rosicky (6,26 v.f., 6,39 v.e., 6,41 v.i. e 6,08 v. innato) e Diaby (6,44 v.f., 6,31 v.e., 6,45 v. intellettivo); Van Persie (6,13 v.f. , 6,39 v.e. e 6,48 v. propensione alla spontaneità) sarà il più pericoloso, anche se non sarà facile per lui aver davanti Nesta in forma ottimale.

Ricchi come pochi L’Arsenal è anche uno dei club più ricchi del calcio inglese, con un patrimonio stimato in 520 milioni di euro a fine 2008 e un fatturato di oltre 270 milioni di euro e, grazie alla sua influenza, occupa un posto di rilievo nella cultura britannica. L’Arsenal Football Club è uno dei quattordici club calcistici di Londra. La sua sede si trova a Holloway, distretto situato nel London Borough of Islington. Sito Internet: www.arsenal.com


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Mercoledì 15 febbraio 2012

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Milan Club Namur La Vita dei Club

di Giovanni Labanca

Quando un club o un circolo possono diventare un buon viatico

Occuparsi dei Club di qualsiasi squadra è capire a fondo le motivazioni che hanno spinto i fondatori ad intraprendere tale iniziativa. Per i sodalizi dell’estero è ancora più importante, perché, in questo caso, ci sono tanti motivi in più alla base di certe decisioni. Vivere in terra straniera, seppure in nazioni che abbiano offerto mille valide opportunità, è certamente una situazione di disagio, anche per la nostalgia per il paese natio, sempre più forte con il passare del tempo. Allora, per alleviarne in qualche misura il peso, si cercano mille appigli che non facciano mai recidere definitivamente il cordone ombelicale con le cose e le persone più care, lasciate lontano. Un valido “sollievo” lo offre, senz’altro, l’associazionismo tra immigrati della stessa etnia. Un Club, un circolo possono diventare una buona medicina, un buon viatico. Gli immigrati italiani in Belgio hanno fatto “gioco” comune e a Namur hanno fondato un Milan Club, nel 1989, in occasione di un torneo giovanile che si svolgeva in Belgio ed

al quale partecipavano anche i giovani del Milan, allenati da Luigi Maldera. È il primo del Belgio, in rappresentanza degli oltre settemila italiani che vivono nella capitale della Vallonia, in prevalenza provenienti da Adrano, in provincia di Catania. Il merito, è proprio il caso di sottolinearlo, va attribuito a Franco Lucifora, Carlo Monteleone e Agatino Trimboli che, per cattiva sorte, ha lasciato la vita terrena troppo presto, da non poter vedere crescere quanto con passione aveva fatto con gli amici ed a cui va sempre riconoscente ed affettuoso il ricordo dei suoi compagni. Franco Lucifora è stato eletto presidente e Carlo Monteleone segretario, con ampio mandato di organizzatore fac totum del Club. L’affiliazione all’A.I.M.C. e l’adesione dal 2005 al Coordinamento del Benelux, diretto da Domenico Monte, sono stati, in seguito, i necessari passi ufficiali che hanno permesso di dare il via alle tante iniziative sportive, sociali, ricreative che, sempre in crescendo, hanno coinvolto i tifosi del Milan, le loro famiglie ed altre

associazioni sportive di Namur. La passione sportiva con cui Lucifora e compagni seguono la squadra è ammirevole, se si pensa che, salvo qualche rara eccezione, un pullman stracarico di tifosi parte dalla Vallonia alla volta di Milano e proprio come accade stasera, dopo aver consumato un abbondante e succulento pranzo presso il rinomato ristorante Replay, in piazza Pattari a due passi da Piazza Duomo, hanno raggiunto San Siro, per unirsi ai tifosi milanesi per una magica nottata di Champions. Noi di Stadio 5, che volentieri ci occupiamo dei Milan Club di tutto il mondo, non possiamo non essere solidali con i soci di quello che, in breve tempo, è diventato uno dei migliori Milan Club d’Europa ed incoraggiarli ad andare sempre più in alto con la stessa forza d’animo con cui hanno iniziato questa bella avventura da eccellenti tifosi che, sperano, possa essere ripagata da tante altre vittorie del Diavolo. Per vincere anche la nostalgia.

Soci in Piazza Duomo a Milano

In Tribuna

Milan-Napoli. In Tribuna il Milan Club Olivano Sul Tusciano

Milan-Cagliari. In Tribuna Milan Club Casteldoria,Fonni e Orotelli Soci a Namur con lo striscione del Club.


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Mercoledì 15 febbraio 2012

Iosonopompilio

Pensa un po’ da che pulpito…

Vogliamo scherzare? di Cesare Pompilio Se il Milan affronta l’Arsenal nella medesima maniera di come ha giocato contro la Juventus in Coppa Italia, riceverà dagli inglesi un benservito: fuori dalla Champions. Io da juventino spero che i rossoneri passino il turno così da vedere sempre un Milan stanco. Nella partita con la Juve le squadre sembravano due macchine, laddove la Juve era una Ferrari il Milan una vecchia 500. Non me ne vorrà Lapo Elkann per aver resuscitato la 500. Al Milan manca la voce forte di Silvio Berlusconi. In 25 anni di presidenza ha sempre tenuto a bada lo spogliatoio, oggi il medesimo è un mosaico che non garantisce nulla di buono. L’“imperatore”, Adriano Galliani, certamente un grande dirigente, è costretto a mettere delle pezze sui svarioni di Zlatan. I rumors dicono che il cavaliere sia spazientito dalle intemperanze di Ibra, e quando l’ex Premier si stufa è capace di tutto, per esempio cambiare tutta la frittata… E allora… chi vivrà vedrà! Intanto mi duole che un grande dirigente come Adriano Galliani vada dietro ai… livornesi, siano essi giocatori o allenatori. Due soli “triglioni” sono balzati alla mia coscienza: Armando Picchi e Gino Bacci. Il primo è stato l’autentico maestro-allenatore della Inter di Helenio Herrera; Ginone, invece, è un grande maestro. Il resto è vita. Però mi accorgo che sto lasciando da parte i bianconeri. Certo sono i primi in classifica, menare il torrone di chi vince diventa difficile, addirittura pericoloso, però se ami il gioco del calcio hai tutto il diritto di dire la tua. Dunque non si offenda don Peppino Marotta se mi permetto di suggerirgli che Caceres, l’uruguagio arrivato da Siviglia, mi ricorda Paoul Sosa; il lusitano però tornava a dare una mano a centrocampo mentre il “barbiere di Siviglia” ama stare in avanti e magari fare goal, magari deliziosi, come quello fatto al Milan ma è in mezzo che necessita aiuto. Ninozzo Conte l’ha già capito, infatti, a San Siro, alla fine della partita, a una precisa domanda sulla gara giocata da Caceres ha risposto: “È bravo ma dovrà imparare a ritornare in centro”. I professori di calcio, presenti allo stadio, sono rimasti di stucco. Panico perché Ninozzo li ha delusi, tutti si aspettavano la battuta “titolo”, invece ecco a leccarsi le ferite. Conte di calcio ne capisce, e tanto. Se dice che la Juve non lotta per lo scudetto lo fa a buon ragione, sa che il gap col Milan è altissimo e, quando Boateng rientrerà a tempo pieno, ne trarrà grande giovamento Ibra. La Juve non ha Pato, non ha Ibra, Thiago Silva, neppure Nesta. Come volete che Conte faccia dichiarazioni di possibile scudetto? Non è un pazzo, dunque non solo non gioca a nascondino, ma onestamente dice quello che pensa, ed è la verità. È difficile metabolizzare le

Capello alla Juventus insieme a Conte, sarebbe un sogno. In bocca al lupo al Milan per la Champions… dichiarazioni di Conte, ma è così, caro signor Allegri. Giuan Trapattoni, anni fa diceva: “Quando l’allenatore avversario grida, vuol dire che è nelle canne”. Sante parole quelle del Trap. Anche don Fabio Capello ha la medesima linea. Strano, l’opinione due allenatori vincenti coincide. Il mio amico don Fabio, al quale do il benvenuto per aver lasciato “quella isola di pescatori…”, ora lo voglio

alla Juve. Immaginate Ninozzo Conte, Fabio Capello, Fabio Paratici, la Juve diventerebbe imbattibile, evidentemente con la regia di Andrea Agnelli. Non ci credo, sarebbe troppo bello, però… Come dice Fabio Ravezzani, non è possibile assolutamente che un “indagatore”, che fa lo 007 in maniera sbagliata con dolo, riesca a passarla liscia. Tutto è un festival di Sanremo, per fortuna

che nella città dei fiori c’è la presenza di Adriano Celentano. Le polemiche che il molleggiato ha saputo creare sono state le uniche vere pubblicità del Festival. Ma per favore, finiamola con questa storia della libertà di espressione: Adriano Celentano è il primo vero e unico mecenate della storia dello spettacolo di tutto il mondo, eppure, i trafficanti, i carrettieri di tutte le

parrocchie (partiti) stanno facendo a gara chi lo deve insultare per primo. Che vergogna. San Valentino, che fino a qualche anno fa era ritenuta una festa consumistica, ora è diventata quasi come Sant’Ambrogio, davvero i tempi cambiano: la Juve è capolista, l’Inter boccheggia, il Milan cerca il bandolo della matassa. Vi sembra poco? Bacio le mani!

Caceres

Adriano Celentano

Capello


Mercoledì 15 febbraio 2012

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L’Accademia di Numa

Paolo Rossi & Giuseppe Garibaldi italiani veri! Pablito, come “l’eroe dei due mondi”, ha unito lo Stivale grazie alle prodezze al Mondiale spagnolo del 1982

Paolo Rossi (calciatore) e Peppino Garibaldi (eroe) hanno due punti in comune: entrambi hanno unificato l’Italia e tutte due sono stati “eroi nel mondo”. Senza contare che Paolo come Giuseppe fu ferito… al “ginocchio”. Per Paolo è stato un calvario mentre Giuseppe si ritirò nella sua isola di Caprera, Paolo appena può si ritira nel suo incantevole agriturismo di Poggio Cennina a Bucine in provincia di Arezzo e li diventa un autentico “contadino”. Per contadino intendiamo l’uomo puro, l’uomo maturo. Ribadisco il “puro”, perché Paolo ha il cuore grande come il mare: ha adottato a distanza sei bambini in Etiopia. Ecco il meraviglioso ragazzo che si allenava nei campi

della Juventus e che la sera dell’11 Luglio 1982 gli italiani donne e uomini che mai si erano conosciuti s’abbracciavano grazie a Paolo Rossi, badate bene esattamente 121 anni dopo (11 Luglio 1861) che Giuseppe Garibaldi aveva “unificato l’Italia. Per Michel Platini (oggi presidente UEFA) Paolo Rossi non è mai stato un “vero centravanti… però la mette dentro”. Come il francese la pensava pure l’Avvocato e Pierino Boniperti. Spero che qualcuno a Michel lo abbia informato che Paolo Rossi è uno dei primi cento giocatori importanti di tutto il mondo. Fateglielo sapere magari gli dà a Paolo un incarico in Uefa, fatelo sapere pure a Giancarlo Abete Presidente della Federcalcio oppure a Gianni Petrucci, Presidente del CONI. O ancora a Gianfranco Fini, Presidente della

Camera, perché Paolo fece il candidato ad una tornata di Elezioni Europee. Insomma, è una vergogna che “L’uomo che ha fatto piangere il Brasile” sia fuori dai giochi di palazzo. Forse perché, senza volerlo, ha avuto come maestri due contadini: Giussy Farina, prima al Vicenza e poi al Milan, e G.B Fabbri, allenatore del Vicenza di “Paolo Rossi”, appunto. Certo la Juve non spende una parola per sistemare i suoi figli migliori, basta vedere certe cariche da chi sono occupate in FIGC. Ma di Paolo (che io non so neppure la sua attuale ubicazione) c’è un’ulteriore sfaccettatura: la vita privata. I rumors dicono che è un marito perfetto: sposato con una bellissima collega giornalista del gruppo Monti, Federica Cappelletti, la quale pochi mesi fa lo ha reso papà per la secon-

da volta di una bellissima bambina Maria Vittoria. (di rigore citare Alessandro 27 anni avuto dalla Simonetta). “El hombre del partido” balla sotto le stelle, ma soprattutto fa televisione su Sky, è un opinionista con le palle: moderato e competente un personaggio vero, autentico: un uomo che ci ha dato lustro nel mondo: è possibile che ha vinto il Pallone d’Oro in Argentina come Ronaldo e in Italia i palazzi del potere si sono dimenticati della notte dell’11 luglio 1982? Ma dai, Pablito è… Pablito!

Gossip / Curiosità

Riflettori su Sanremo. E non solo… di Marjlja Bisceglia

Giusy Ferreri La cantante, ex cassiera del supermercato Esselunga, ha un fratello, Michele. Indovinate dove lavora? Ma alla Esselunga, al banco della panetteria di Buccinasco. Michele è un ragazzo bellissimo. Ogni giorno il banco del pane del megastore viene preso d’assalto dalle ragazzine che pur di vederlo fanno la fila. La notizia è arrivata al patron del supermercato Bernardo Caprotti, il quale si è finto cliente, e, scoperto il motivo di tanta folla, si è congratulato con Michele. Il “fratello” tiene a precisare di essere stato assunto senza che Giusy facesse un cenno di “presentazione”. Noi ci crediamo e voi?

Adriano Celentano e Gianni Morandi Da alcuni giorni a Sanremo, in vista del Festival, i due big hanno iniziato le prove “canore”. Adriano si esibirà circa otto minuti e con Gianni canterà solo una canzone… ancora top secret. I due sono amici da sempre. È stato Gianni a volere Celentano perché con il supermolleggiato il successo della manifestazione è assicurato. Il ragazzo della via Gluk darà tutto il cachet in beneficenza, è la prima volta che accade nel mondo dello spettacolo.

Melissa Satta e Kevin-Prince Boateng Prosegue a gonfie vele l’amore tra la show-girl Melissa Satta e il giocatore del Milan Kevin Boateng. I due sono fidanzati e si frequentano molto spesso, specie in questo periodo che Prince è infortunato e quindi ha più tempo da dedicare alla bellissima fidanzata, già morosa di Bobo Vieri. Melissa e Prince passano tanto tempo assieme (sarebbe curioso sapere cosa ne pensano al Milan). Melissa ha rivelato di avere dai sette ai dieci incontri intimi alla settimana. Poi però ha ritrattato dicendo che si riferiva al personaggio che interpreta nel programma “Amici@letto, in onda sul sito internet Facebook di Comedy Central.

Don Massimo Donghi È un prete di Besana Brianza di 46 anni, responsabile per la zona degli oratori della catechesi e dell’unione pastorale giovanile. Nel piccolo paese è una autorità morale, anche perché riveste l’incarico di vicario della parrocchia Santa Caterina. Circa un mese fa aveva detto ai suoi parrocchiani: “sono stanco, vado in ritiro spirituale in un luogo di grande raccoglimento per lo spirito in preparazione della Santa Pasqua”. Invece si è imbarcato per una crociera sulla Costa Concordia, poi naufragata all’Isola del Giglio. Avrebbe almeno potuto chiedere scusa per la bugia: sarebbe stato perdonato. Invece nella prima predica non ha esitato un attimo a definire i suoi parrocchiani degli autentici “pettegoli”.

Oggi, Buon Compleanno a… Carlo Maria Martini – Cardinale (85) Florinda Bolkan – attrice (71) Lorenza Lei – Direttore generale della Rai (52) Oscar Freire Gomez – ciclista 3 volte Campione del Mondo (36) Josh Sole – rugbista (32) Rolando Bianchi – calciatore Torino (28) Gabriel Paletta – calciatore Parma (26) Alejandro “el Papu” Gomez – calciatore Catania (24)


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L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi intervista Valentina Aprea

Battere gli inglesi è ancora più bello Speriamo in una serata magica con il pubblico dodicesimo giocatore in campo. Finale a Monaco? La Germania ha già portato bene all’Italia…

di Lara Comi - Europarlamentare Arriva l’Arsenal con cui il Milan ha due precedenti nelle coppe europee: nel 1994 i rossoneri si sono aggiudicati la Supercoppa europea, nel 2007/2008 uscirono invece in Champions per mano degli inglesi. “La rivalità calcistica tra Inghilterra e Italia è molto sentita. La stessa stampa inglese è sempre super critica nei confronti del nostro calcio. Quando si affronta una squadra d’Oltremanica il fascino della Champions allora aumenta, si sente ancora di più la tensione della partita. Gli inglesi si sentono gli inventori di questo sport, e batterli ti dà maggiori sensazioni e soddisfazioni. I precedenti con l’Arsenal sono in pareggio, questa

è la volta buona per dimostrare che il calcio italiano non è inferiore al loro, sia sotto l’aspetto tattico, sia sotto il profilo dello spettacolo”. La buona notizia è che il Milan troverà un Ibrahimovic caricato e motivatissimo dopo lo stop in campionato. “Ibrahimovic è sempre stato criticato dalla stampa e dai media perché nelle partite importanti, quindi nella fase finale di Champions, non ha mai dato un contributo significativo alle squadre in cui militava (Juventus, Inter e Barcellona). In questa occasione il riposo forzato e la sua carica agonistica lo porteranno sicuramente a essere il trascinatore della squadra nell’affrontare la sfida in questa serata che auspichiamo magica”. Sulla carta l’Arsenal non sembra irresistibile, nella Premier League è lontano dalle posizioni di vertice. “Non bisogna valutare l’avversario dalla posizione di classifica del campionato di appartenenza: a questo

livello le squadre si equivalgono, è importante il grado di forma che hanno gli atleti al momento della sfida. Il Milan è in un momento delicato con parecchi infortunati, soprattutto a centrocampo, il pubblico sicuramente sarà il dodicesimo giocatore in campo e sosterrà la squadra che affronta l’Arsenal in un momento positivo della sua stagione”. Per lo meno il Milan non si troverà di fronte Fabregas, il sogno rossonero e finito al Barcellona. Galliani sostiene che con questi fatturati non può permettersi colpi da 40 milioni. “Quello delle risorse per il nostro calcio è un grave problema che Galliani ha già esplicitato in diverse occasioni. Nel momento attuale di crisi è difficile per i club Italiani sostenere forti investimenti come invece possono permettersi le squadre spagnole e inglesi. In tale contesto economico il caso Fabregas è significativo, un campione che il Milan voleva assolu-

tamente per rafforzare il centrocampo, ma le possibilità economiche del Milan non hanno potuto competere con quelle del Barcellona. Speriamo di incontrare il ‘sogno’ Fabregas in finale a Monaco” Quest’anno la finale è a Monaco, città non ancora segnata dal marchio vincente Milan, i rossoneri hanno alzato la Coppa a Londra, Madrid, Barcellona, Vienna, Atene, Manchester, e ancora Atene. Ma devono dimostrare di essere tornati grandi anche in Europa. “Le sette vittorie del Milan in Coppa hanno dato lustro non solo alla società, ma a tutto il calcio italiano. Negli ultimi anni le nostre squadre hanno fatto molta fatica in campo europeo, auspichiamo che il 2012 sia l’anno perfetto per tornare a primeggiare in Europa. Alzare la Coppa a Monaco sarebbe l’ideale per il calcio italiano. Ricordandoci che già nel 2006 la Germania è stata spettatrice del nostro trionfo ai Mondiali”.

Valentina Aprea, Assessore all’Istruzione, formazione e cultura della Regione Lombardia

Lara Comi intervista Emma McClarkin

Occhio a Van Persie e Henry L’Arsenal non ha mai vinto una Champions ma con 13 scudetti in bacheca e 10 Coppe d’Inghilterra è solo una questione di tempo

Il Milan ha dominato per anni nel mondo. Qual è la sua immagine oggi in Inghilterra? “Sarà sempre guardato con rispetto nel Regno Unito. Ha sempre avuto ottimi giocatori ed è una delle squadre che ha avuto più successi al mondo. I tifosi britannici non lo dimenticheranno mai. Sono convinta che le squadre italiane facciano sempre la differenza nelle competizioni europee”. Chi devono temere i rossoneri nel match di mercoledì al Meazza? “Si sa che, in Inghilterra e in tutta Europa, l’Arsenal ha perso alcuni dei suoi giocatori migliori, come Cesc Fabregas, cedendoli ad altre squadre. Ma ci sono ancora degli ottimi elementi, e l’Arsenal ha dimostrato spesso di saper zittire gli

scettici, come la settimana scorsa demolendo il Blackburn con un secco 7-1. Penso che la difesa del Milan debba temere più di tutti Robin van Persie, ma deve anche stare attenta se Thierry Henry si alza dalla panchina!”. Chi invece le fa paura del Milan? “Ci sono sicuramente due grandi campioni che potrebbero causare qualche problema all’Arsenal. Alexandre Pato ha delle caratteristiche straordinarie per la sua età e Zlatan Ibrahimovic ha mostrato per molti anni di che pasta è fatto. Arsene Wenger dovrà mettere bene in guardia la sua difesa da queste due minacce”. Il calcio inglese è considerato un modello per lo sfruttamento degli stadi. Per il merchandising un tifoso della

Premier League inglese spende mediamente il triplo rispetto a un italiano. È quella la via per uscire dalla crisi del debito che investe molte società? “Non sono molto convinta che le squadre britanniche sfruttino i loro tifosi con il merchandising. Se un tifoso è particolarmente appassionato di calcio è normale che la sua spesa in oggettistica della squadra risenta di questo amore per il gioco. L’attuale crisi del debito è preoccupante per le squadre di Premier League e forse dovremmo cercare delle soluzioni più sostenibili, ma ho dei dubbi che le entrate del merchandising, da sole, possano tirare le squadre fuori dai debiti. Sono fortemente convinta che appena salirà la qualità del calcio giocato, i tifosi si precipiteranno allo stadio e le squadre vedranno di col-

po un miglioramento dei conti”. Come è possibile che uno dei più antichi club inglesi e del mondo come l’Arsenal non abbia ancora vinto la Champions League e non sia mai arrivata la Coppa a Londra? “I londinesi e in particolare i tifosi dell’Arsenal, in effetti, sono piuttosto contrariati dal fatto che la Coppa dalle grandi orecchie è sempre sfuggita loro finora. Ma questo non vuol dire che l’Arsenal non abbia avuto successo. Al contrario, i tifosi dell’Arsenal sono molto fieri delle loro dieci FA cup (Coppa d’Inghilterra) e dei loro tredici campionati vinti. Penso sia solo una questione di tempo prima di vedere il trofeo della Champions League allo Stadio Emirates”.

Emma McClarkin, deputata al Parlamento europeo per il partito conservatore del Regno Unito


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Hockey

Milano in pompa magna La squadra di Massimo Da Rin è aritmeticamente seconda in regular season e prepara il grande finale

di Beppe Vigani Una Milano può sorridere. È quella rossoblu che, superando 5-3 il Gardena, è aritmeticamente seconda in regular season. Un traguardo importante, che corona una stagione giocata con molto sacrificio, nonostante alcuni problemi di natura tecnica. Ricordiamo, ad esempio, che il difensore Pikkarainen è arrivato nell’ultima parte del campionato e i continui infortuni di Caletti e di altri giocatori hanno reso la “mission” ancor più difficile. Dopo la sconfitta a Caldaro per 4-2, il Milano non poteva fallire l’appuntamento casalingo con i valligiani del Gardena e così è stato. È stata una vittoria arrivata al termine di una partita molto combattuta e

dai numerosi colpi di scena. Emozioni che iniziano nel primo periodo con il Milano, senza Caletti squalificato e con Ansoldi e Lutz regolarmente sul ghiaccio dopo l’esperienza in Nazionale, che si porta sul doppio vantaggio grazie alle marcature di Lutz al 05.54 in doppia superiorità numerica e di Klouda al 06.41 ancora in situazione di power play. Gli ospiti, grazie anche a qualche disattenzione meneghina, ribaltano il risultato nel giro di pochi minuti con la doppietta di Vinatzer al 10.58 e 13.02 e la rete di Wallenberg al 13.02. I rossoblu sono bravi a rigettarsi subito in attacco e a trovare il nuovo pareggio firmato da Mazzacane al 13.41. Il secondo periodo è tutto di marca milanese. Al 9.15 è Tommaso Migliore a firmare il nuovo vantaggio meneghino. Il punto esclamativo

arriva al 18.35 con la marcatura di Peter Wunderer in superiorità numerica per il 5-3 sempre a favore del Milano. Il coach Massimo Da Rin al termine del match col Gardena e la matematica qualificazione alle Semifinali dei Play Off è abbastanza soddisfatto, ma predica tutti umiltà: “Abbiamo raggiunto il risultato che ci siamo prefissati e per questo sono soddisfatto. Ora non dobbiamo rilassarci perché c’è ancora tanto da lavorare e bisogna migliorare quegli aspetti che ti permettono di vincere le partite che contano. Ci attendono due settimane di duro lavoro prima della partita contro l’Egna e negli ultimi due incontri di Regular Season daremo spazio a tutti i giocatori facendo tirare il fiato anche qualche elemento”.

Formula 1

Ferrari F2012, brutta ma buona di A.S. Bisceglia

Senza grandi soddisfazioni le prime prove della nuova “rossa” di Maranello per Alonso e Massa. Montezemolo si dice molto fiducioso C’è ancora molto da lavorare sull’aerodinamica. E nonostante il miglior tempo, quello di venerdì scorso, per Alonso “tutto è ancora da fare”. Auto nuova, filosofia nuova, nuove sospensioni, la F2012. Si devono ancora conoscere molti aspetti. Tutti elementi che richiedono il giusto tempo per adattarsi e soprattutto adattare le macchine alle qualità dei piloti. Alonso, nonostante le distrazioni della vita privata, sembra più concentrato del suo compagno di scuderia Massa. È già riuscito a individuare i punti deboli della nuova monoposto. L’aerodinamica è tutta da migliorare, le gomme invece gli danno più fiducia e affidabilità rispetto al precedente mondiale. Tra le grandi novità della “rossa” merita considerazione lo scalino sul muso, i nuovi scarichi e la sospensione anteriore pull-rod, non proprio una novità dal momento che veniva impiegata già negli anni

Settanta, Ottanta e primi Novanta. Sono comunque proprio i nuovi scarichi a preoccupare piloti e tecnici di Maranello nonostante i continui interventi. La sospensione pull-rod potrebbe consentire alla Ferrari di fare la differenza abbinata al nuovo muso alto. L’attuale muso si presenta molto alto e scavato nella zona inferiore, una configurazione che dovrebbe favorire un abbondante afflusso di aria verso il fondo vettura e le plance. In questo caso il condizionale è d’obbligo, esiste il rovescio della medaglia. Il muso particolarmente rialzato e molto scavato unitamente all’assenza di chiglie e rigonfiamenti inferiori atti ad ancorare i triangoli delle sospensioni potrebbero non agevolare le ambizioni della Ferrari e dei ferraristi. È vero, una rondine non fa primavera, ma i primi test sulle varie monoposto dichiarano ancora la Red Bull l’auto da battere.


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Teatro

Storie di Malamore secondo Lucrezia di Alessia Scurati

Lucrezia Lante della Rovere torna per due date speciali allo Spazio MIL di Sesto San Giovanni con lo spettacolo tratto dal testo di Concita De Gregorio

“Malamore” è una storia di donne. È la storia di come siano capaci di sopportare il dolore, di come ci convivano da sempre, di come lo possano superare. Nato come saggio dalla penna di Concita De Gregorio, “Malamore – Esercizi di Resistenza al Dolore” viene ormai portato da due stagioni

in scena, con grande successo, da Lucrezia Lante della Rovere. L’attrice dà voce e corpo alle storie in rosa di queste donne anticonformiste non per scelta, ma per destino. Sulla scena spoglia si nota solo lei, accompagnata dalle note del pianoforte di Vicky Schaetzinger, per raccontare tante storie tenute insieme dalla sua straordinaria capacità di narrazione. “Le donne provano la temperatura del ferro da stiro toccandolo. Brucia ma non si bruciano. Respirano forte quando l’ostetrica dice ‘non urli, non è mica la prima’. Imparano a cantare piangendo, a suonare con un braccio che pesa come un macigno per la malattia, a sciare con le ossa rotte”, scrive Concita De Gregorio per raccontare le storie di queste donne comuni che spesso non sanno ribellarsi agli uomini della loro vita e dare voce al loro dolore. Sulla scena, in effetti, uomini non ne compaiono, se non citati nel flusso

narrativo per il quale l’attrice fa da portavoce. “Lucrezia è lo strumento vitale di quest’opera. Con la sua luce e la straordinaria umanità e bravura mette a servizio anima e voce tutte queste urla di donne che sottovoce chiedono di essere ascoltate”, è il commento di Francesco Zecca, regista dello spettacolo e unico uomo con voce in capitolo sul “Malamore”. Di episodio in episodio la voce dell’interprete ci narra, tra le altre, di Dora Maar, musa di Pablo Picasso, usata e poi gettata dall’artista, ma capace di rifarsi una vita, o dell’artista figurativa Louise De Bourgeois, che durante la sua vita visse la lenta ascesa delle donne verso la consapevolezza dei loro diritti e li testimoniò con opere di dissacrante scabrosità di tematiche sessuali e familiari. Accanto alle storie di donne famose e note per la loro biografia ci sono anche quelle che rappresentano un campionario di donna comune, come la squillo-manager con tanto di

segretaria, o la giovane cinese torturata dai nonni per il solo fatto di essere nata femmina, o ancora la mamma vittima inconsapevole di pargoli mai cresciuti. Lucrezia Lante della Rovere le impersona tutte con maestria e sensibilità, con passione complice e con un ammirevole impegno civile.

“Malamore – Esercizi di Resistenza al Dolore”, di Concita De Gregorio, con Lucrezia Lante della Rovere, regia di Francesco Zecca, al pianoforte Vicky Schaetzinger, 18 e 19 febbraio, Tieffe Teatro Menotti Spazio MIL Sesto San Giovanni (MI).

Musica

VCMG, emozioni elettroniche di Riccardo Sada Scritto e prodotto da Vince Clarke e Martin L. Gore, mixato da Timothy “Q” Wiles, registrato da Sie Medway Smith e masterizzato da Stefan “Pole” Betke, “Ssss” è l’album dei VCMG, acronimo che racchiude i nomi e i cognomi dei fondatori e dei pilastri dei primi Depeche Mode. Anticipato dall’e.p. “Spook”, l’intero lavoro uscirà il prossimo 12 marzo sulla Mute. Clarke e Gore hanno lavorato separatamente alle tracce: “Abbiamo fatto parecchio via internet”. “ Di punto in bianco, una sera, ho ricevuto un’e-mail da Clarke che diceva: ‘Sono interessato a fare un nuovo album techno. Vorresti collaborare? Nessuna fretta, nessuna

VCMG aka Vince Clarke e Martin L Gore

timeline’”, rivela Gore. “Così risposi ‘ok’ e questo è ciò che ho fatto negli ultimi sei mesi”. La coppia ha suonato insieme nei Depeche Mode sino al 1981, anno in cui Clarke lasciò il gruppo (fu proprio Gore a prendere il posto di Clarke come maggior autore delle canzoni della storica band). È un ritorno alle origini, questo, insomma: “Esatto, una reunion dopo ben 30 anni di lontananza”, spiegano i due. Intanto, le reazioni sull’extended play sono ottime: uscito lo scorso 30 novembre in anteprima su Beatport e successivamente nei canali discografici tradizionali il 12 dicembre, ha soddisfatto il duo e la casa discografica Mute.

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Direttore responsabile Beppe Vigani E-Mail: redazione@stadio5.it Concessionaria di pubblicità Edizioni SBM E-Mail: commerciale@stadio5.it

Collaboratori Riccardo Sada, A.S. Bisceglia, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada, Bianca Elton Ara, Debora Cheli, Daniela Veronese, Alessandra Caronni, Laura Tangari, Alessia Scurati, Marjlja Bisceglia Grafica Chiara Maggioni E-Mail: grafica@stadio5.it

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

SEREGNI CERNUSCO S.r.l. Gruppo Seregni Via Brescia n. 22 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02.92104710 E-Mail: tecnico.stem@seregni.com


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