CITROËN ITALIA S.P.A. 1
Sabato 25 febbraio 2012
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COPIA OMAGGIO
Milan - Juventus
scontro tra titani BEATI I PRIMI 100 CHE...
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Sabato 25 febbraio 2012
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Sabato 25 febbraio 2012
L’Editoriale
Il Programma Turno Odierno
La Classifica della Serie A
Sabato 25 Febbraio - 25. Giornata Genoa - Parma Stadio Luigi Ferraris, Genova Milan - Juventus Stadio Giuseppe Meazza, Milano
di Beppe Vigani L’anno sta virando verso la primavera, ma i primi bollori hanno già investito, creando insofferenze e insicurezze personali. Oggi c’è Milan-Juventus, un briciolo di scudetto in palio, senza dubbio. C’è la crisi dell’Inter, che dopo sette vittorie consecutive si è trovata di fronte un Tir di incertezze e guai strutturali che l’ha asfaltata. Si aspetta una resurrezione, difficile da individuare. “Tiremm inanz”, disse un certo Amatore Sciesa quando fu catturato dagli austriaci, i quali gli promisero in cambio la vita, se avesse spifferato il nome dei suoi complici. Altri tempi, ma i delatori esistono, forse, più oggi che allora. Il nostro giornale, come rivela Pompilio a pagina dodici, è stato dileggiato da qualcuno, che non ha trovato meglio che mingere (fare pipì) sul nostro periodico per motivi pacchiani, disordinati, azzardiamo… puerili. Da quando ho preso la direzione di Stadio 5 (dal primo gennaio), abbiamo fatto stizzire milanisti, interisti e persino… juventini. Ho sempre sostenuto che le opinioni imparziali hanno sempre scontentato tutti, perché equidistanti e, soprattutto, mai rivolte verso il pensiero comune. Al di là poi di qualche titolo che qualcuno giudica becero o inadatto (Voltaire recitava: “Non condivido le tue idee, ma lotterò fino alla morte perché tu possa esprimerle”), ma sempre originato da una laboriosa valutazione del sottoscritto e dei suoi collaboratori. Se tutti si arrabbiano, siamo sulla strada giusta. Non pendiamo né a destra né a sinistra, ma cerchiamo di fare un’informazione più neutra possibile, che non merita comunque alcuna offesa. Ben vengano le critiche, non piacciamo a tutti, ma per questo non ne facciamo una crociata. Siamo cresciuti e cercheremo di farlo ancora.
Ore 18:00 Ore 20:45
Domenica 26 Febbraio - 25. Giornata Atalanta - Roma Stadio Atleti Azzurri d'Italia, Bergamo Ore 15:00 Siena - Palermo Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena Ore 15:00 Catania - Novara Stadio Angelo Massimino, Catania Ore 15:00 Chievo - Cesena Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona Ore 15:00 Cagliari - Lecce Stadio Sant'Elia, Cagliari Ore 15:00 Bologna - Udinese Stadio Dall'Ara, Bologna Ore 20:45 Napoli - Inter Stadio San Paolo, Napoli Ore 20:45 Lazio - Fiorentina Stadio Olimpico, Roma Ore 20:45
Prossimo Turno Sabato 3 Marzo - 26. Giornata Palermo - Milan Stadio Renzo Barbera, Palermo Juventus - Chievo Juventus Arena, Torino
Ore 18:00 Ore 20:45
Domenica 4 Marzo - 26. Giornata Parma - Napoli Stadio Ennio Tardini, Parma Ore 12:30 Roma - Lazio Stadio Olimpico, Roma Ore 15:00 Lecce - Genoa Stadio Via del mare, Lecce Ore 15:00 Bologna - Novara Stadio Dall'Ara, Bologna Ore 15:00 Udinese - Atalanta Stadio Friuli, Udine Ore 15:00 Fiorentina - Cesena Stadio Artemio Franchi, Firenze Ore 15:00 Siena - Cagliari Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena Ore 15:00 Inter - Catania Stadio Giuseppe Meazza, Milano Ore 20:45
Serie A
Gio Vin Nul Per GF
GS
Diff P.ti
1
50
48
21
Milan
24
15
5
4
27
2
Juventus
49
23
13
10
0
36
14
22
3
Udinese
42
24
12
6
6
34
22
12
4
Lazio
42
24
12
6
6
38
29
9
5
Roma
38
24
11
5
8
37
27
10
6
Napoli
37
24
9
10
5
41
24
17
7
Inter
36
24
11
3
10
34
33
1
8
Palermo
34
24
10
4
10
38
35
3
9
Cagliari
31
24
7
10
7
22
24
-2
10
Catania
30
23
7
9
7
29
32
-3
11
Chievo
30
24
8
6
10
20
30
-10
12
Genoa
30
24
9
3
12
31
44
-13
13
Fiorentina
28
23
7
7
9
23
24
-1
14
Bologna
28
23
7
7
9
23
26
-3
15
Parma
28
23
7
7
9
27
35
-8
16
Atalanta*
28
24
8
10
6
26
27
-1
17
Siena
23
24
5
8
11
23
27
-4
18
Lecce
21
24
5
6
13
26
39
-13
19
Novara
17
24
3
8
13
20
42
-22
20
Cesena
16
23
4
4
15
16
37
-21
* 6 punti di penalizzazione
La Classifica Marcatori 17 reti: Di Natale (Udinese; 3 rigori) 15 reti: Ibrahimovic (Milan; 6 rigori), Cavani (Napoli; 2 rigori) 12 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori), Jovetic (Fiorentina; 4 rigori), Palacio (Genoa; 2 rigori), Milito (Inter; 3 rigori), Klose (Lazio) 11 reti: Miccoli (Palermo; 1 rigore) 10 reti: Calaiò (Siena; 4 rigori) 9 reti: Matri (Juventus), Giovinco (Parma; 3 rigori) 8 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore) 7 reti: Lodi (Catania; 4 rigori), Mutu (Cesena; 2 rigori), Hernanes (Lazio; 3 rigori), Di Michele (Lecce; 3 rigori), Nocerino (Milan) Osvaldo (Roma)
26
15 14 33
70
32
28
32
4 5
7 22
14
15
22
1
19
21
3
8
20
7
CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Paolo Tagliavento di Terni
MILAN (4-3-1-2)
Stadio ‘G. Meazza’ ore 20,45
JUVENTUS (3-5-2)
All. M. Allegri
All. A. Conte
32 Abbiati; 20 Abate, 5 Mexes, 33 Thiago Silva, 15 Mesbah; 22 Nocerino, 4 Van Bommel, 14 Muntari; 28 Emanuelson; 7 Pato, 70 Robinho
1 Buffon; 15 Barzagli, 19 Bonucci, 3 Chiellini; 26 Lichtsteiner, 22 Vidal, 21 Pirlo, 8 Marchisio, 7 Pepe; 32 Matri ,14 Vucinic
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Sabato 25 febbraio 2012
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La Partita
Milan, allontana la Juve Al Meazza ci si gioca una fetta importante del campionato, ma il match di oggi potrebbe anche non essere decisivo
di Alessia Scurati Largo al gioco, adesso. Si spengano, per un attimo, in attesa del fischio finale, tutte le polemiche andate in onda prima di questo Milan-Juventus, che tanto hanno indispettito allenatori e dirigenze. Questo sabato è il giorno in cui uno tra Milan o Juve potrebbe dare uno scossone importante, almeno dal punto di vista psicologico al Campionato in corso. Per il Milan è la prima vera ghiottissima occasione per mettere le mani su uno scudetto che si sta dimostrando più sfuggente del previsto. La Juventus di Conte, partita in sordina e con gli sfavori del pronostico, una volta issatasi in cima alla classifica ha deciso di rimanerci attaccata con le unghie e con i denti, trasformando il Campionato del Milan in una corsa ad handicap, piuttosto che in una passeggiata di salute, quale si era prefigurato a bocce ferme. I rossoneri, però, restano la squadra da battere in questo torneo e anche se finora hanno incassato due sconfitte su due negli scontri con la Vecchia Signora sperano che la terza sia la volta buona, anche in virtù di un trend positivo che il Milan sta cavalcando egregiamente. Sebbene l’infermeria di Milanello resti affollata, lo spirito del Diavolo si è ritemprato negli spogliatoi dello stadio Friuli. Le vittorie contro Udinese, Arsenal e Cesena hanno fatto ritrovare ad Allegri e ai suoi uomini le certezze della scorsa stagione. Vedere la parabola di Robinho per crederci: fino a un mese fa sbagliava
qualunque gol davanti al portiere, stasera, dopo le ultime prestazioni esaltanti avrà il compito di guidare l’attacco milanista. Stesso discorso per Muntari, scaricato dall’Inter, che segna all’esordio e si ritrova titolare nella gara dell’anno contro la Juve. Conte, dal canto suo, non ha troppi problemi di formazione. L’unico assillo è stato scegliere il duo di bomber d’attacco per affossare questo Milan. Alla fine Matri e Vucinic hanno battuto la concorrenza e sulle loro spalle cadrà la responsabilità di cercare l’affondo nella difesa del Milan. La chiave del successo bianconero, però, risiederà, stasera come non mai, nei piedi di Pirlo, l’ex scaricato che vuole imporsi con la nuova maglia zebrata. Per la Juventus vincere è obbligatorio tanto quanto lo è per il Milan, visto che in questo momento, causa recupero col Bologna, sono i bianconeri che stanno dietro. Battere gli avversari, tuttavia, potrebbe non bastare né alla Juve né al Milan: la Madama ha già mostrato un’insana tendenza a collezionare pareggi con squadre abbordabili, mentre il Milan sembra atteso da altri impegni di Champions che potrebbero rallentare la corsa verso il Tricolore. Non ci sarà Ibrahimovic, che finisce di scontare la sua squalifica. L’8 maggio 2005 la Juventus seppe vincere uno scudetto a San Siro senza lui, reo di aver cravattato Cordoba. I milanisti, stasera, stanno già incrociando le dita.
Sabato 25 febbraio 2012
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Sabato 25 febbraio 2012
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Scontro al vertice Il Campionato
di Laura Tangari
I bianconeri devono recuperare il 7 marzo la partita con il Bologna ma un primo verdetto per i vertici del torneo è atteso stasera
Stasera a San Siro si saprà chi vale di più. Milan-Juve è la partitissima che apre in anticipa i giochi della venticinquesima giornata. La squadra di Allegri ha già risposto a quella di Conte andando a vincere al Manuzzi di Cesena con una prestazione d’altissimo livello. E oggi spera di ripetersi. Il Diavolo vuole mettere un bavaglio a Buffon e compagni, reduci da una settimana accompagnata da mille contrattempi. Lo scudetto, in pratica, è tutto da giocare: i bianconeri devono recuperare il 7 marzo la partita con il Bologna ma un primo verdetto per i vertici del torneo è atteso stasera dopo questo terzo round che ha visto la Vecchia Signora primeggiare nelle due uscite precedenti in campionato e Coppa Italia. Una prima sentenza domenica sera sembra sia stata già emessa. La lotta per il
primato è un affare a due e non a tre come qualcuno aveva ipotizzato alla vigilia. La Lazio è stata sepolta dal Palermo al Barbera ed ora, sebbene al terzo posto, viaggia con grande ritardo rispetto ai battistrada guidati da Allegri e Conte. Se poi si aggiungono i tre ceffoni rimediati all’Olimpico in Europa League dall’Atletico Madrid di Cholo Simeone i conti tornano. A piangere non sono solo i laziali. Lacrime anche per l’Udinese inchiodata al Friuli dal Cagliari, per non parlare dell’Inter ormai in crisi profonda, soprattutto dopo lo 0-3 incassato a San Siro dal Bologna di Di Vaio oltre alla sconfitta rimediata col Marsiglia. L’undici di Reja domani ospiterà la Fiorentina messa sotto al Franchi da un Napoli che ha tirato fuori la freccia del sorpasso all’Inter e che attende proprio i nerazzurri al San
Paolo dopo la fatica in Champions con il Chelsea. La Roma, dal canto suo, rilanciata dalla vittoria con il Parma, andrà invece a Bergamo dove l’Atalanta non ha ancora assorbito il pari col Novara. Oggi apriranno le ostilità alle 18 Genoa e Parma con i padroni di casa sotto choc per la sconfitta rimediata a Marassi col Chievo e con gli emiliani poco convinti dello 0-1 con la Roma all’Olimpico. A controllare lo stato di salute dell’Udinese, dopo il pari con il Cagliari, ci proverà un Bologna in gran spolvero. Al Sant’Elia arriva invece il Lecce del vulcanico Cosmi capace di infliggere un poker al Siena riaprendo il discorso sulla salvezza. Infine, sotto i riflettori il Novara a Catania, il Chievo a Verona col Cesena e il Palermo in Toscana col Siena dopo la bella goleada inflitta alla Lazio.
I Bioritmi di Milan-Juventus
Una partita stellare di Enzo Occhiuto Milan 5,98 contro il 5,97 della Juventus. Ecco la sintesi, analizzando i valori medi bio dei moduli tattici degli allenatori delle due compagini. Massimiliano Allegri (4 – 3 - 1 – 2; v. 6,01 – 5,93 – 6,20 – 5,97) col suo Milan risulta ottimo in fase di appoggio alle punte e buono in difesa, ma leggermente sottotono in attacco. Antonio Conte (4 – 3 – 3; v. 5,94 – 6,01 - 5,93) e la sua
Juve sta sotto la media nel reparto difensivo e d’attacco, mentre è buono a centrocampo. Nello specifico delle potenzialità di rendimento, la Juventus risulta più “tonica” dal punto di vista fisico (6,15) della formazione del Milan (5,93). Sul piano della “sensibilità emotiva” (sentire l’importanza della partita) la percepiscono ambedue con la stessa intensità (5,90). Sul piano della “intelligenza tattica” (maggior concentrazione e recuperato impegno) i rossoneri con 6,02 risultano avvantaggiati
sui bianconeri con 5,88. Anche per quanto concerne la “istintività spontanea” i padroni di casa con 6,08 risultano superiori (maggiore propensione) ai torinesi con 5,97.
Calcio & Musica
“Moggi è Innocente”: il cd di Pompilio Disponibile in tutti i negozi e venduto anche per corrispondenza, è un inno da ballare ma anche di denuncia
Il mitico Cesare Pompilio da 50 anni è un tifoso della Juve. È un giornalista e amico di Stadio5. Onesto e competente, è cresciuto alla scuola di Gianni Brera, Gualtiero Zanetti, Gianni Mura, Conte Rognoni, Italo Cucci e… Luciano Moggi. “Conosce i segreti del mondo del calcio a… menadito”, dicono di lui. “Ma che
fatica non poterli dire”, ribatte. Ora, grazie all’intervento artistico di Rikk Maggese, al supporto di Joe Denti, alla competenza della Edit Music Italy di Luigi Mosello e il supporto di Stadio5, Pompilio presenta il suo primo cd, “Moggi è Innocente”. Un inno ovviamente all’innocenza del popolare ex dirigente bianconero.
“Moggi è Innocente”, il nuovo cd singolo di Pompilio, è disponibile da oggi in tutti i negozi. Se vuoi riceverlo direttamente a casa tua, al prezzo di 7,00 euro (comprese le spese di spedizione), scrivi un’email a info@stadio5.it. I primi che lo richiederanno, avranno la copia autografata dal mitico giornalista. Info su www.stadio5.it.
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Sabato 25 febbraio 2012
Il Personaggio del Milan: Massimiliano Allegri
Un toscanaccio col vizio del trionfo Il 23 gennaio gli è stato conferito il premio come Migliore Allenatore AIC del 2011 di Alessandra Caronni Sono le sue ultime parole, queste, a ridosso dell’ultimo turno di campionato. “Mi sarei molto divertito se, quando Chiellini ha segnato il gol schiacciando il suo avversario, l’arbitro avesse annullato il gol: invece, per fortuna, lo ha convalidato...”. Massimiliano Allegri ha poi chiarito: “Fortunatamente è andata così, altrimenti saremmo andati avanti tutta la settimana con la messa, gli arbitri, le robe... Ma l’arbitro non è che è stato impeccabile perché non ha fischiato fallo. Bisogna pensare solo alla partita e smetterla, visto che noi non abbiamo mai parlato degli arbitri”. Ama puntualizzare, Allegri. Sembra abbia ancora oggi la verve di quando iniziò la carriera di allenatore sulla panchina dell’Aglianese, nella stagione 2003-2004 in C2. Anche quando era alla Spal e al Grosseto in Serie C1 le cose non erano poi tanto differenti. Allegri ha carattere e come tutti i
toscani recapita i propri pensieri direttamente al mittente e con non poca ironia. Così, con filosofia, pochi giorni dopo l’esonero con il Grosseto, nel 2006, è stato chiamato dall’Udinese per affiancare Giovanni Galeone come “ottimizzatore del lavoro” (un ruolo ricoperto fino a gennaio 2007, quando lo stesso Galeone fu mandato via dalla società friulana). Avendo già lavorato per un’altra squadra nel corso della stagione 2006-2007, l’Udinese non ha potuto tesserare ufficialmente Allegri che nel dicembre del 2007 viene squalificato per tre mesi per essersi ufficialmente seduto in panchina. Nel giugno 2007 è stato scelto come allenatore del Lecco, squadra neopromossa in Serie C1, ma dopo poche settimane ha lasciato l’incarico a causa di divergenze con la società. Testa calda? Non tanto. Nella stagione 20072008 guida il Sassuolo e il 29 maggio firma col Cagliari. Ha autostima e pensa in grande sino in fondo e infatti il 25
giugno 2010, tramite un comunicato apparso sul proprio sito ufficiale, il Milan annuncia il suo ingaggio. L’esordio ufficiale con i rossoneri è il 29 agosto del 2010 (in casa e contro il Lecce, 4-0). Nella penultima gara del girone d’andata, disputata il 6 gennaio 2011 in trasferta contro il Cagliari vinta per 0-1, il Milan, sotto la sua guida, conquista il titolo di campione d’inverno con una partita di anticipo. Il 7 maggio 2011 vince lo scudetto con due giornate d’anticipo grazie allo 0-0 contro la Roma. Oltre ad aver riportato la vittoria del campionato al Milan dopo 7 anni, è diventato anche, da quando si assegnano i 3 punti per la vittoria, il secondo allenatore più giovane a vincere questa competizione dopo Roberto Mancini. Il 6 agosto scorso ha vinto con il Milan la Supercoppa italiana battendo a Pechino l’Inter per 2-1. Il 13 gennaio ha prolungato il suo contratto con la società rossonera fino al 30 giugno 2014.
Chi è Massimiliano Allegri Nato a Livorno l’11 agosto del ’67, Massimiliano Allegri, ex centrocampista per diversi club come Cuoiopelli, Livorno, Pisa, Pavia, Pescara, Cagliari, Perugia, Padova, Napoli, Pistoiese e Aglianese, è alla guida del Milan dal 25 giugno del 2010.
Il Personaggio della Juventus: Antonio Conte
Il destino della coscienza
Leader nella grande Juventus di Lippi, è diventato allenatore per il suo grande acume tattico che aveva da giocatore
di Debora Cheli Antonio Conte nasce a Lecce il 31 luglio 1969 e proprio nella squadra della sua città muove i primi passi da giocatore, nel ruolo di centrocampista centrale. Debutta in Serie A nel 1986 in LeccePisa. Segna il suo primo gol nel massimo campionato, l’unico con il Lecce, contro il Napoli: è l’11 novembre 1989. Due anni dopo approda alla Juventus ed esordisce nel derby. Nel 1993 vince la Coppa UEFA, mentre un anno più tardi partecipa ai Mondiali di calcio negli Stati Uniti con l’Italia di Sacchi. Con
la Nazionale italiana ha preso parte anche all’Europeo 2000, mentre ha saltato l’Europeo 1996 a causa di un infortunio. Ma è nella Juve di Lippi che Conte si distingue, vincendo ben cinque scudetti, una Champions League, una Coppa intercontinentale e una Supercoppa europea. Nel 1996 diventa capitano, leader e grande coscienza morale della squadra. Anche con Ancelotti in panchina il centrocampista resta un punto fermo, nonostante sia costretto a lasciare la fascia di capitano a Del Piero, salvo poi ritirarsi al termine della stagione 2003/2004. Con la maglia della Juventus ha collezionato in campionato 295 presenze e 29 gol e in
totale 412 presenze e 43 gol. Un anno dopo il suo ritiro, Conte debutta sulla panchina del Siena come vice di De Canio, mentre la stagione successiva diviene l’allenatore dell’Arezzo in Serie B, conducendo i toscani ad una rimonta in classifica (in 10 partite 8 vittorie e 2 sconfitte) e sfiorando la salvezza. Nel dicembre del 2007 Conte siede sulla panchina del Bari, dove raggiunge l’obiettivo salvezza. Nell’anno successivo stravolge tutti i pronostici portando i pugliesi al primo posto in classifica e alla promozione in Serie A con quattro giornate d’anticipo. Nonostante Conte accetti inizialmente il rinnovo con il Bari, poi
decide di accomodarsi sulla panchina dell’Atalanta, da dove si dimetterà quattro mesi dopo. Nel febbraio 2010 riceve il premio “Panchina d’argento” per aver riportato il Bari nella massima divisione. Nel maggio dello stesso anno
passa al Siena, appena retrocesso in Serie B. Alla fine della stagione, la squadra toscana si piazza al secondo posto in classifica, ottenendo la promozione con tre giornate d’anticipo.
Un Conte bianconero L’avventura con la Juventus comincia nel maggio 2011, quando Conte firma un biennale che lo legherà alla società torinese fino al 2013. La prima vittoria non si fa attendere e arriva l’11 settembre contro il Parma. Sette giorni arriva anche il primo successo in trasferta proprio contro il Siena. A gennaio, la Juve si laurea campione d’inverno chiudendo imbattuta il girone d’andata grazie a 11 vittorie e 8 pareggi. Striscia d’imbattibilità che prosegue tuttora.
Sabato 25 febbraio 2012
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Intervista a Oscar Damiani
Un Oscar per la franchezza Come finirà la sfida tra Milan e Juve? Se lo chiede anche un famoso ex di entrambe le compagini, oggi sempre grande fulcro del calciomercato
di A.S. Bisceglia Altra grande sfida a San Siro fra Milan e Juventus, dopo quella di Coppa Italia di tre settimane fa e chi meglio di Oscar Damiani può analizzare la partita da grande ex di entrambe le squadre? Damiani, secondo lei come finirà questo tiro incrociato tra Milan e Juve in considerazione della grande prova dei rossoneri di mercoledì scorso contro l’Arsenal? “Il Milan ha giocato molto bene e vanno riconosciuti i suoi meriti non a danno di un Arsenal che ha comunque fatto la sua partita. La squadra di Allegri ha saputo imporre il proprio gioco lasciando pochi spazi di manovra agli avversari. Comunque la Juve dimostra nel complesso di essere una formazione solida e di questo va dato merito alla società e all’ottimo lavoro di Conte. Insieme hanno dato a questa Juve consapevolezza nelle proprie possibilità. Sarà sicuramente una bella battaglia”. Questo Milan può vincere la Champions? “Sembra che le altre, soprattutto Barcellona e Real Madrid, abbiano qualcosa in più, ad ogni modo conterà molto avere un po’ di fortuna nel sorteggio che potrebbe mettere le spagnole una contro l’altra aprendo così la possibilità ai rossoneri di compiere un passo in avanti. Ci sono squadre fortissime come il Bayern Monaco e Lione che potrebbero
raggiungere la finale in programma all’Allianz Arena nel capoluogo bavarese. Non vanno comunque sottovalutate le possibili sorprese come lo Zenit di Spalletti o magari il Napoli se riuscirà ad eliminare il Chelsea”. Questa volta Ibra non ha deluso le aspettative… “L’argomento Ibra fa sempre discutere, tutti lo considerano poco incisivo nelle coppe. Ritengo che lo svedese abbia grandi qualità tecniche ma soprattutto un grande carattere. Avete tutti visto le giocate da campione dell’altra sera con gli inglesi. Un passo avanti rispetto alle ultime prestazioni in campo internazionale”. Lo scudetto lo vince la Juve o il Milan? “Dico cinquanta e cinquanta ma Il Milan, impegnato anche in Champions, potrebbe avere maggiori difficoltà e quindi puntare a uno solo degli obiettivi”. Cosa ne pensa invece di questa pazza Inter? “Vero, l’Inter è caratterizzata da continui alti e bassi però è anche capace di vincere sette partite consecutive, come l’ultimo filotto, e quindi tornare a sorpresa in corsa. Qualche attenuante comunque la do a questa squadra di grandi campioni che ha vinto tutto, di conseguenza poco motivata e evidentemente in calo”.
Calcio Estero
L’angelo Messi, demonio per il Real Da solo ha battuto un Valencia sceso al Camp Nou con ferma intenzione di fare risultato. E per poco non c’è riuscito di Luigi Sada Un Messi che vola, contro il Valencia. Il fuoriclasse argentino ha messo a segno uno splendido poker contro la terza forza del campionato lanciando il guanto di sfida a Cristiano Ronaldo. E questo anche se il Barcellona, purtroppo per Guardiola, resta a dieci punti di distacco dalla capolista Real Madrid. Cosa dire ancora di Messi? Al gol di Piatti all’inizio del match, con la difesa blaugrana in bambola (vero Montoya?), alla mezz’ora è arrivata puntuale la risposta dell’argentino. Così per il Valencia è calato il sipario. Quattro reti una più bella dell’altra. Vere magie. Adesso Messi è a quota 27 a un solo gol da Cristiano Ronaldo capocannoniere con 28. Comunque, la verità è che le Merengues di Mourinho non mollano e rifilano pure loro un poker al povero Racing Santander firmato da Benzema (2), Cristiano Ronaldo e Di Maria. Se in Spagna i giochi sembrano fatti al contrario in Bundesliga, dove pur col Borussia Dortmund in tentata fuga, la partita è a tre, se non a quattro. I campioni di Germania espugnano
Berlino battendo di misura l’Herta con un gol di Grosskreutz mentre il Moenchengladbach va il pieno con il Kaiserslautern con i soliti Arango e Hermann. La notizia è che il Bayern Monaco è bloccato (0-0) a Friburgo dal fanalino di coda del campionato. Fermo il bomber bavarese Gomez, si fa avanti con prepotenza l’ex milanista Huntelaar con due dei quattro gol dello Schalke 04 messi alle spalle di Benaglio portiere del Wolfsburg. In Francia finisce in parità (22) la sfida al vertice fra Psg e Montpellier. Al Parco dei Principi si salva in pieno recupero la squadra di Ancelotti grazie a una prodezza di Hoarau che replica a Otaka a segno cinque minuti prima. I parigini restano al comando della classifica. Cade invece nuovamente il Lione a Bordeaux mentre il Marsiglia non va oltre il pari al Velodrome con il Valenciennes. In Inghilterra per la Fa Cup il Chelsea appare come una squadra in crisi. La formazione di Villas Boas allo Stafford Brige acchiappa per un pelo il pareggio con il Birmingham grazie a Sturridge.
Chi è Oscar Damiani Nato a Brescia il 15 giugno del 1950, Giuseppe Damiani, detto Oscar, è oggi un procuratore sportivo e cura gli affari di Tommaso Rocchi e Kevin Constant. Con un importante passato da attaccante di Serie A, Damiani ha giocato nel Lanerossi Vicenza dall’estate del ’69 (14 reti nell’arco di quattro campionati) e poi, passando dalle giovanili dell’Inter, ha vestito le maglie di Napoli, Juve, Genoa, Milan, Parma e Lazio. Riuscì a concedersi anche una parentesi negli Stati Uniti militando nei Cosmos di New York nell’84.
Oscar Damiani controllato a vista dal romanista Rocca
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Sabato 25 febbraio 2012
Anelli Auto Due Viale Brambilla, 38 27100 Pavia (PV) Tel. 0382-383811
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Sabato 25 febbraio 2012
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La Vita dei Club
Milan Club Lussemburgo di Giovanni Labanca Prosegue il nostro viaggio tra i club rossoneri del Benelux. Dopo Namur, eccoci nell’accogliente cittadina di Eschsur-Alzette, seconda del Lussemburgo, con trentamila abitanti, poco distante dal confine francese. È un tour piacevole che ci permette di far conoscere al grande pubblico i protagonisti di organizzazioni che hanno fatto dell’attaccamento alla squadra del cuore un preciso motivo di vita, in terra straniera, ma amica, dove tantissimi di loro tengono alta la bandiera del Milan. Qui opera il Milan Club Lussemburgo, fondato il giorno di Capodanno del 1990 da Domenico Monte, che ne è presidente-tesoriere, oltre a ricoprire la carica di Coordinatore AIMC del Benelux. Monte ha avuto il merito di coagulare tifosi di etnie diverse e di mettere in piedi, con la collaborazione di tutti, tantissime iniziative con scopi sportivi e di beneficienza. Fiore all’occhiello è l’organizzazione del Milan Junior Camp, sotto il motto “Jouer aide à devenir grand”, che accoglie centinaia di ragazzi di ogni età e gode anche del favorevole apporto della cittadinanza e della istituzioni locali. Non meno importante sono l’organizzazione di Tornei di Calcetto Indoor, la partecipazione a tornei “nazionali” contro il razzismo e utili alla raccolta di fondi a scopi benefici, come è successo per quello a favore della Clinica dei bambini della città. Ma non è solo quello sportivo ad impegnare i soci. Anche l’aspetto ludico assorbe tante energie. Il Club, infatti, organizza viaggi di istruzione per i ragazzi e non mancano “capatine” in Italia, come è successo per una visita a Venezia, per il Carnevale dello scorso anno. Anche i soci più “anziani” trovano i loro momenti di gloria, quando, compatti ed entusiasti, partecipano al Ballo degli Sportivi europei. In campo sportivo, il vanto maggiore sono le trasferte a seguito della squadra, tanto che è stato nominato un apposito coordinatore nella persona di Walter Erbetta, per capire quanto nulla sia lasciato al caso ed all’improvvisazione. Un pullman ben attrezzato, salvo qualche rara eccezione, fa la spola tra il Lussemburgo e Milano per stare vicino alla squadra nei momenti belli e nelle occasioni meno piacevoli che, per fortuna e soddisfazione dei tifosi, sono
La squadra di Calcetto Indoor
assai rari. Alla base di tutte le attività, comunque, vi è una sana convivenza umana, che travalica l’effimero aspetto sportivo ed aiuta molto a vincere anche la nostalgia che affiora inevitabile per i paesi di origine e per le cose care di un tempo. Al Milan, in parte, l’onere di cancellare i momenti più tristi, perché i tifosi di Esch-sur-Alzette, con tanti altri del Coordinamento Benelux, saranno stasera sugli spalti di San Siro, con la speranza di salutare i diavoli rossoneri trionfatori contro la vecchia Signora, come è già successo, lo scorso mercoledì, contro l’Arsenal.
Massimo Gualtieri, Mario Monte e Walter Erbetta
Tifosi con lo striscione a San Siro
Direttivo al completo
Il direttivo Presidente-tesoriere, Domenico Monte; vice presidenti, Mario Gualtieri e Jean Claude Scheider; segretario, Paul De Maret; vice, Flavio Cressa; coordinatore trasferte, Walter Erbetta; consiglieri, Mario Milano, Angelo Monti, Toni Staltari, Marco Casagrande, Roberto Cavalieri, Giuseppe Di Roma, Claudio Ferrari, Michel Rondine, Antonio Di Iulio, Graziano e Daniele Notarnicola, Ignacio Medina e Diomigi Isolani.
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L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi intervista Roberto Formigoni
Milan imbattibile con Messi Con Berlusconi alla guida del Milan 26 stagioni di successi. Noi rossoneri non ci lamentiamo del giudice di gara ma ogni italiano si sente arbitro in pectore
di Lara Comi - Europarlamentare Il Milan è tornato stellare in Europa. Il “vento nuovo” di Milano è una bonaccia che soffia sulla sponda rossonera? “Sono e resto un grande scaramantico. Il calcio è imprevedibile e questo è il bello dello sport. Certo, da “tifoso praticante”, non posso che gioire per la splendida forma del Milan. Nelle ultime partite ha dimostrato di avere una marcia in più in Italia e in Europa. Detto questo, occorre non perdere la concentrazione: ogni partita è una sfida a sé in cui vince chi gioca con il cuore e con la testa”.
Silvio Berlusconi ha annunciato il suo ritorno alla presidenza. Che ne pensa? “Sarebbe un grande passo oltre che un gesto di estremo amore per il Milan. Detto questo, non ricordo un momento degli ultimi 26 anni in cui il presidente Berlusconi non abbia riservato un’attenzione particolare e continua alla sua squadra. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: basta guardare il palmares per rendersi conto di quali obiettivi ambiziosi la sua presidenza sia stata capace di raggiungere”. La Juve è tornata a lamentarsi degli arbitri. Ennio Flaiano diceva che “L’italiano ha un solo vero nemico: l’arbitro di calcio, perché emette un giudizio”. “Ogni italiano si sente un arbitro in pectore e giudica l’arbitro in campo con gli occhiali della fede calcistica. Certo, sbagliare è umano, così come perseverare è diabolico. Ai milioni
di arbitri in pectore consiglierei di scendere in campo e provare ad arbitrare un’amichevole tra scapoli e ammogliati. Si renderebbero conto che il mestiere dell’arbitro è difficile, sempre perfettibile. Sulla malafede di alcuni arbitraggi, poi, non voglio parlare perché noi milanisti siamo fatti così, non ci lamentiamo”. Quest’anno la Juve è stata un po’ la bestia nera del Milan, all’andata i rossoneri sono stati strapazzati. “I conti si fanno sempre alla fine. Si può perdere una battaglia: l’importante è vincere il campionato”. Con Messi al Milan i rossoneri sarebbero la squadra più forte al mondo? “I tifosi rossoneri, me compreso, sognano Messi. La sua giovane età, unita al suo talento, ci permetterebbero di primeggiare per almeno altri 10 anni. L’ho scritto anche su Twitter, qualche giorno fa, festeggiando i primi 26 anni
di Silvio Berlusconi alla guida del Milan: il regalo più bello che il presidente ci potrebbe fare sarebbe proprio Messi. E non mancherò di continuare a dirlo, tramite i social network come Twitter o Facebook o sul mio portale Formigoni.it”. Se il Milan vincerà la Champions
o il campionato aprirà le porte di Palazzo Lombardia ai tifosi per una grande festa? “Palazzo Lombardia è la casa di tutti i cittadini, anche dello sport. Ritorno però a bomba: preparare i festeggiamenti non porta mai bene”.
Roberto Formigoni, presidente della Regione Lombardia
Gossip / Curiosità
Multe a Borriello e stop a Belen Maria Grazia Cucinotta È stata la madrina del Gran Gala di Saint Vincent al teatro Centrale Carlsberg di Roma. L’attrice ha presentato il progetto del Nuovo Saint Vincent Resort & Casino. La bellissima star di origini siciliane ha annunciato il suo nuovo progetto da produttrice; si tratta di una coproduzione italocinese che la vedrà nell’inedito ruolo di regista del film ”C’è sempre un perché”, girato tra Palermo e Pechino.
di Marjlja Bisceglia
Il Telegraph ha stilato la classifica La modella più ricca del mondo è Giselle Bundchen, ha un patrimonio di 115 milioni di Euro. Da dove arrivano questi soldi? Sfilate di lingerie, firma sandali. Tyra Banks, solo 70 milioni di Euro, la vediamo in tv in American’s Nex, Top Model in libreria con il best seller Modelland. Nessuno s’aspettava che Christie Brinkley, 58 anni, ex moglie di Billy Joel, possedesse un patrimonio di circa 60 milioni di Euro. La più povera? Adriana Lima, brasiliana e fiamma di numerosi calciatori, solo 26 milioni… I tempi cambiano davvero.
Il mio amico Walter Alessio Boni non riesce a smaltire la felicità per aver vestito i panni del grande Walter Chiari nella fiction “Il mio amico Walter” in onda su Raiuno il 26 e 27 febbraio. Alessio quotidianamente offre da bere a tutti suoi amici, fa shopping ed e sempre allegro e sorridente con le commesse. Adesso aspetta la consacrazione, ma con Walter il successo è garantito.
Borriello con la maglia della Juve non fa gol… ecco il motivo A Marco Borriello continuano ad arrivare multe per sosta vietata. L’ex fidanzata Belen, ora compagna di Fabrizio Corona, ne è la causa. Corona si sa, è un fuoriclasse, posteggia l’auto della sua fidanzata dove capita e dal momento che la Porche è ancora intestata a Borriello, le multe arrivano giustamente a lui. Qui ci vuole un intervento di Marotta, senza dirlo alla stampa, altrimenti apriti cielo.
L’ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTE BA-ROCCO insignita di Benemerenza Civica dal Comune di Milano
Organizza
3° CONCORSO INTERNAZIONALE di PITTURA
“MIMOSA D’ORO”
Premiazione: sabato 10 marzo, ore 17.30 via Cascina Barocco 10 – Milano PER INFORMAZIONI: TEL. 024564212 CELL. 3392257561 info@ba-rocco.it www.roccobasciano.it http:ba-roccoinforma.blogspot.com
Oggi, Buon Compleanno a… Tutte le persone fantasiose nate il 25 febbraio Emilio Giannelli, vignettista (76) Teo Teocoli, attore (67) Jean Todt, dirigente Formula 1 (66) Aldo Busi, scrittore (64) Giampiero Marini, ex allenatore e calciatore dell’Inter (61) Camilla Baresani, scrittrice (51) Giancarlo Camolese, allenatore (51) Dj Ringo, deejay (51) Jake La Furia, rapper dei Club Dogo (33) Flavia Pennetta, tennista (30) Joakim Noah, cestista (27)
Dal Replay a San Siro
Sognando la Champions È saggia abitudine dei soci dei Milan Club del Benelux fare sosta al ristorante Replay di Piazzetta Pattari, a due passi dal Duomo, in occasione delle trasferte per le partite più importanti del Milan. Nel noto locale, frequentato da anni e considerato un autentico portafortuna, il titolare Vincenzo Mangano di San Martino d’Agri, Potenza, è sempre pronto a soddisfare qualsiasi loro richiesta, per ritemprarne le forze e l’entusiasmo, prima di raggiungere San Siro. Finora, il Milan ha ripagato i loro sacrifici con belle vittorie. In occasione di Milan–Arsenal, è toccato ai soci del Milan Club “La Louviere”, con il presidente Pino Dessole in testa, mettere a dura prova la bravura dei cuochi del Replay Alessandro Cornetti, Salvatore Pintavalle, e Mario La Grutta, che, come sempre, hanno vinto la sfida: la stessa cosa che i tifosi si augurano succeda questa sera al Diavolo, anche contro la Juventus.
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Iosonopompilio
Giù le mani dal nostro… Stadio Mentre Milan e Juventus si stanno dando battaglia, qualcun altro pensa a invelenire il calcio
fare da corifeo, mi informa che due tifosi dell’Inter avevano in mano due copie di Stadio5, (il giornale che voi in di Cesare Pompilio questo momento state leggendo) con in copertina una foto di Luciano Moggi. Eccoci a Milan-Juventus, il calcio nelle I due rivolgendosi a Gianluca, via e-mail mani di chi ama il calcio. I giocatori hanno chiesto: È il giornale in cui tu rossoneri sono sicuramente superiori scrivi? “No”, risponde il giornalista. in tecnica rispetto ai loro colleghi I medesimi lo informano di aver minto bianconeri. Le panchine, invece, vedono (fatto pipì) sul giornale. Un atto che una supremazia juventina: Ninozzo per intero si commenta da solo. Conte è sicuramente più motivatore, più Consentitemi, però, di esternare tutta stratega, più aggressivo di Massimiliano Allegri, che ha Galliani dietro le spalle e Berlusconi a…tempo pieno. Infatti, mentre Conte non ha ancora vinto nulla, Allegri ha “ingaioffato” uno scudetto e una Supercoppa di Lega a spese dell’Inter. Insomma cincin con gli amanti del calcio. Lo stadio Meazza sia la degna cornice. Una cornice che qualche volta è sporcata da schizzi di fango da parte di coloro che pensano di colmare la loro solitudine col calcio, quindi si dilettano ad azzannare le dignità: di una persona, di un giornale, di una redazione, di un editore, soprattutto fanno un esercizio d’insulto al gioco del calcio. Dico questo perché Gianluca Rossi, giornalista caposervizio di Telelombardia, di indole interista, mi ha raccontato un avvenimento accadutogli, protagonisti due frequentatori dello stadio che fu di Pepin Meazza, di Juan Alberto Schiaffino, Gianni Rivera, Sandro Mazzola, Mario Corso: insomma, la “Scala del calcio mondiale”. Rossi, con
Adriano Celentano
la mia indignazione. Spero che dietro a un tal vile atto e osceno pensiero non ci siano dei mandanti, Stadio 5 è una voce autenticamente libera, gratuita e autorevole che ad ogni partita è presente. Qualche mese fa uno sponsor ha messo l’editore davanti all’aut-aut: “O noi o Pompilio”, la risposta è stata chiara e semplice: lo sponsor non c’è più, Pompilio è ancora qui. La copertina con Luciano Moggi nasce da una intervista esclusiva che l’ex direttore
generale della Juventus ha dato a Radio Milaninter durante la trasmissione “La Strana Coppia di Stadio5”, in onda tutti i venerdì dalle 13 alle 14 condotta abilmente dal direttore di Stadio 5 Beppe Vigani, il quale, ha ritenuto opportuno, con l’unanimità di tutta la redazione, di mettere Luciano Moggi in copertina per l’intervista esclusiva che aveva dato al direttore medesimo, durante la trasmissione , per inciso, in diretta va pure televisiva su Telemilano City. Stadio
5 è in crescendo, ogni giorno riunioni su riunioni per mettere in cantiere nuove iniziative editoriali perché nell’arco di pochissimi mesi il gettito pubblicitario è una linea che va verso l’alto per un buon 40%. Quindi ogni atto ostile nei confronti del giornale che avete in mano è una offesa al calcio, a coloro che amano il calcio. Ci rendiamo conto di aver occupato una fetta di mercato, ci rendiamo conto di avere collaboratori di altissimo livello o comunque con un passato e un presente giornalistico di tutto rispetto, siamo coscienti che la nostra presenza è una spina nel fianco verso coloro che vedono il calcio come elemento d’arricchimento economico, ma da qui all’insulto becero ne passa di strada. C’è la fila di coloro che vogliono diventare collaboratori di Stadio5. “La Strana Coppia di Stadio 5” è diventata la trasmissione di punta di Radio Milaninter, ospiti sempre ad altissimo livello: Pietro Anastasi, Mario Corso, Sandro Mazzola, Paolo Rossi, l’On. Lara Comi, Maria Teresa Ruta, Maurizio Dall’O’, Teo Caronni, Alessia Scurati ecc… Un gesto becero quello che mi ha raccontato Gianluca Rossi, che va spedito al mittente (se vi sono dei mandanti). Un gesto vile se è solo rabbia perché l’Inter va male, comunque un gesto che ogni amante del calcio dovrebbe condannare al pari del lancio del motorino di qualche anno fa. Vergogna, il calcio è festa, il calcio è felicità… Tutto il resto è fuffa. Bacio le mani.
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Boxe
Gabibbo vuole la corona di Beppe Vigani
Il pugile milanese affronta a Pavia il campione di Civitavecchia Branco, per la cintura mondiale Silver dei massimi leggeri
Giacobbe Fragomeni (già vincitore della corona mondiale nel 2008) il 17 marzo al PalaRavizza di Pavia sfiderà Silvio Branco (anch’egli più volte campione mondiale) in un “derby italiano” fra ultraquarantenni con in palio la cintura mondiale Silver Wbc dei pesi massimi leggeri. Il vincitore sfiderà poi il polacco Krzysztof Wlodarczyk, per il titolo assoluto della categoria. In programma nella stessa serata anche altre tre sfide, tra cui quella per il campionato dell’Unione europea dei pesi leggeri fra Luca Giacon e il polacco Krzysztof Szot. Tornando al match tra i due “vecchietti terribili” (Fragomeni 42 anni, Branco 45), sarà un evento da non perdere, visto che in questo periodo la boxe italiana non ha tanti incontri interessanti in circolazione, soprattutto, a livello internazionale. Giacobbe, un incontro tra anziani… “Non diciamo sciocchezze. Per quanto riguarda Silvio non lo so, ma io dentro mi sento un ragazzino. Mi alleno come un forsennato, faccio quasi venti chilometri al giorno, ho un entusiasmo che arriva alle stelle. Sono sicuro che
metterei sotto ancora un sacco di ventenni…”. Qual è il segreto? “Amo quello che faccio. Questo è il segreto. Ho la fortuna di fare ciò che mi piace. Non è per i soldi che lo faccio. Non ho mai fatto la boxe per farmi i soldi, anche se è chiaro che non ci sputo sopra. Ma il concetto è questo: faccio questo sport da sempre e solo pensare che un giorno dovrò smettere mi sento male. Sono consapevole che non ho tanti anni davanti a me, ma fin quando posso continuo. Poi vedrò…”. Quali sono le sue caratteristiche. Lei è un fighter, se non sbaglio… “Sì, esatto. Sono uno che non dà respiro all’avversario, cerco di non dargli respiro, cerco di metterlo all’angolo e avanzo in continuazione. Non mi fermo mai. Piedi ben piantati a terra e cerco di non far muovere troppo l’avversario”. Le caratteristiche del suo avversario sono molto diverse dalle sue? “Assolutamente sì. Lui ha più allungo, proverà a tenermi a distanza, cercherà di farmi scoprire per colpirmi di rimessa.
Libri
“Io, Ibra” di Riccardo Sada
Da mesi nella classifica dei più venduti in Italia, il libro di Ibrahimovic spopola diventando un best seller
Non ci fosse stato David Lagercrantz, a dare una mano a Zlatan Ibrahimovic, oggi non staremmo qui a parlare di fenomeni che migrano dai campi di calcio alle librerie italiane. Ma dietro a un grande calciatore, c’è sempre una figura pronta a evidenziarne saggiamente le doti. L’autobiografia più attesa del mondo del pallone così si trova da più di un paio di mesi non solo nelle classifiche di gradimento letterarie bensì anche in quelle di vendita. Perché Ibra è una star tutta da scoprire. Un attore del calcio in cui si vuole indagare. Dall’infanzia “gitana” in una periferia svedese, che sembra uscita da un film di Kusturica, sino agli spogliatoi dei club più prestigiosi d’Europa, questo è il racconto senza censure della principale star del campionato italiano (e non solo), scritta con un importante autore svedese, e tradotta in italiano da Carmen Giorgetti Cima, la traduttrice di Stieg Larsson e della trilogia di “Millennium”. Hanno scomodato il top, per Ibra. “Puoi togliere il ragazzo dal ghetto, ma mai il ghetto dal ragazzo”: così recita lo striscione appeso sul tunnel che Zlatan, da piccolo, percorreva con il cuore in gola per tornare a
casa. Ed è vero. Perché è da Rosengard, quartiere dormitorio all’estrema periferia di Malmö, che Zlatan è partito per costruire la sua leggenda, da un paio di scarpette comprate per cinquantanove corone in un supermercato. Ovunque sia andato si è portato dentro il desiderio di una rivincita su chi lo guardava male perché non si metteva in fila con gli altri, sui genitori dei compagni che facevano raccolte di firme per cacciarlo dalle squadre, sugli allenatori sempre pronti a criticarlo. Quella voglia di essere più forte di tutti lo ha portato dal Malmö all’Ajax, per raccogliere l’eredità di un gigante come Van Basten; quindi alla Juventus, dove Capello lo riplasma tirandogli “fuori l’Ajax dal corpo a legnate”; poi all’Inter, dove Ibra convince Moratti che il primo problema è la divisione in clan nello spogliatoio e porta tre scudetti consecutivi. A Barcellona resta un anno, giusto il tempo di urlare in faccia a Guardiola un “tu non hai le palle!” dopo l’ennesima esclusione, prima di rientrare in Italia, al Milan, con un nuovo colpo di teatro. La storia di Zlatan continua, e, come dice lui stesso, “è tutta una fiaba, un viaggio dal ghetto verso un sogno”.
Cercherà di muoversi il più possibile per disorientarmi e per non farmi trovare la stabilità con i piedi. Proverà il contropiede, se abbasserò il ritmo. È un pugile molto forte Silvio, ma io mi sto preparando al meglio perché voglio vincere”. Come mai non ci sono giovani di talento, in questo sport? “È un lungo discorso. In Italia ci sono tanti problemi. In Germania c’è più movimento e di conseguenza le tv coprono d’oro gli eventi, la pubblicità risponde bene e il gioco è fatto. È un business diverso, qui non c’è voglia d’investire, forse è un fatto culturale. Certo che ha ragione: sarebbe bello vedere un nostro pugile giovane sfidarsi per un mondiale, ma quei tempi sembrano finiti. Spero che questo momento passi in fretta, perché la boxe è un bellissimo sport e insegna dei valori nobilissimi”. Possiamo puntare su di lei, allora? “Sicuramente. Sto entrando in forma e nel giorno del match sarò a posto al cento per cento”.
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Teatro
“Le Meravigliose Wonderette” Musical in stile Broadway
di Alessia Scurati Grande musical al Teatro Franco Parenti di via Pier Lombardo. Fino al 4 marzo, infatti, va in scena l’adattamento italiano di uno dei musical che da qualche stagione sta sbancando nei teatri di Broadway: “Le Meravigliose Wonderette”. La vita di quattro amiche, dal mitico “Prom”, il ballo di fine anno che catalizza la vita di ogni teenager americano, fino alla rimpatriata delle ex-alunne dieci anni più tardi, diventa lo spartito perfetto per risentire una carrellata di classici anni Cinquanta e Sessanta, da “The Voice” Sinatra fino a Ella Fitzgerald, da Aretha Franklin a “King” Elvis. Lo spettacolo riesce a inanellare, una dopo l’altra, una serie di canzoni semplicemente meravigliose e accattivanti, che rapiscono fin dal primo ascolto. Questo adattamento italiano mantiene perfettamente l’ambiente dell’originale (che per storia e background è tipicamente americano) grazie alle scenografie e ai costumi, con tanto di cotonature delle attrici alla Doris Day. Le interpreti e l’orchestra sono impeccabili nel saper coinvolgere gli spettatori, che di volta in volta diventano anch’essi studenti di liceo o professori. Sono proprio
la storia coinvolgente e lo humor, elemento predominante sia nella scelta delle canzoni sia nel tono della vicenda, che hanno decretato il successo di questo musical, che non punta tanto sulla grandiosità dell’impatto scenico (quantunque scenografie e costumi siano eccellenti), quanto più sulla bravura delle vocalist e sulla vivacità della sceneggiatura. “Le Meravigliose Wonderette” è sicuramente uno di quegli spettacoli che, una volta visto, merita di essere rivisto una seconda volta, possibilmente accompagnati da famiglia e amici.
Le Meravigliose Wonderette, di Roger Bean, versione italiana di Marisa Della Pasqua, con Marisa Della Pasqua, Paola Della Pasqua, Stefania Pepe, Alessia Vicardi, regia Luca Sandri Al Teatro Franco Parenti fino al 4 marzo
BEATI I PRIMI 100... 16
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