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sabato 19 novembre 2011
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COPIA OMAGGIO
INTER - CAGLIARI
DIFESA AD INTERIM
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sabato 19 novembre 2011
sabato 19 novembre 2011
L’Editoriale
di Beppe Vigani Italia che scende, Italia che sale. Italia in bancarotta, Italia che urla. Italia nel panico, Italia che si sfalda. Italia che muore, Italia che rinasce. Italia che si divide. Socrate diceva: “È giunta l’ora di andare: io a morire, voi a vivere. Chi di noi vada verso ciò che è meglio, è oscuro a tutti tranne che a Dio”. Una frase su cui sarebbe meglio meditare. Una scelta, un ossimoro. Si parte dalla sentenza Tnas: lo scudetto 2006 rimane all’Inter. La Juventus non molla, si pronuncerà l’Alta Corte. Andiamo avanti. No, torniamo indietro. Massimo Moratti: “Balotelli lo riprenderei anche domani mattina”. Un plotone di esecuzione per il leader maximo dell’Inter, che ogni tanto perde l’occasione per stare zitto. All’epoca della dipartita di SuperMario non era a cercare telline sulla costa adriatica. Non è finita. Ciabatte ai piedi e cosa leggi? Il grande
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Lele nazionale ha puntato il dito contro Branca e alcuni dirigenti della Beneamata per averlo fatto fuori. Stiamo con lui perché ha fatto la storia dell’Inter. Non vorremmo fare gli acritici, ma è difficile avere pensieri positivi in tal senso. Dall’altra parte del Naviglio si sta meglio solo in classifica. I problemi di Gennarino Gattuso e Antonio Cassano sono un’ombra sul mondo di MilanLab. Nessuna invettiva o allusione, solo una perplessità: doverosa per chi vede e non guarda, per chi sente e non ascolta. Chissà qual è la verità: vi rimandiamo alla frase di Socrate dell’inizio. È un momento un po’così. È saltato il governo, Mario Monti sembra aver preso le redini in mano, la Lega Nord invoca la secessione, la sinistra vive in mezzo a indecisioni varie, insomma un rendez vous che aumenta l’incertezza degli italiani. L’unica certezza rimane il calcio, che sabato torna in un roboante turno di campionato con l’Inter che ospita il Cagliari e con il Milan che va a far visita alla Fiorentina, che ha appena battezzato Delio Rossi sulla sua panchina. A proposito d’incertezze... Aquila non capit muscas (l’aquila non prende le mosche), perché di solito cattura ben altro, diciamo noi. Un modo di dire verso coloro che credono sempre a tutto. Il dubbio fortifica le certezze, le certezze rende tutti un po’ più deboli.
Arbitro: Antonio Damato di Barletta
INTER (4-3-1-2)
CAGLIARI (4-3-1-2)
1 Julio Cesar; 42 Jonathan, 6 Lucio, 23 Ranocchia, 4 Zanetti;19 Cambiasso, 8 Thiago Motta, 5 Stankovic; 10 Sneijder; 28 Zarate, 7 Pazzini.
1 Agazzi; 14 Pisano, 21 Canini, 3 Ariaudo, 31 Agostini; 8 Biondini, 5 Conti, 4 Nainggolan; 20 Ekdal; 18 Nenè, 19 Thiago Ribeiro
All. C. Ranieri
All. D. Ballardini
Stadio G. Meazza di Milano, sabato ore 18:00
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Turno Odierno
La Classifica della Serie A
12ª giornata Sabato 19 Novembre 2011 Inter - Cagliari Fiorentina - Milan Napoli - Lazio
Stadio "Meazza" Stadio "Franchi" Stadio "San Paolo"
Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 20:45
12ª giornata Sabato 19 Novembre 2011 Bologna - Cesena Catania - Chievo Genoa - Novara Juventus - Palermo Parma - Udinese Siena - Atalanta Roma - Lecce
Stadio "Dall'Ara" Stadio "Massimino" Stadio "Ferraris" Stadio "Nuovo Stadio" Stadio "Tardini" Stadio "Franchi" Stadio "Olimpico"
Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45
Prossimo Turno 13ª giornata Venerdì 25 Novembre 2011 Udinese - Roma
Stadio "Friuli"
Ore 20:45
13ª giornata Sabato 26 Novembre 2011 Lecce - Catania Novara - Parma Atalanta - Napoli Lazio - Juventus
Stadio "Via del Mare" Stadio "Piola" Stadio "Azzurri d'Italia" Stadio "Olimpico"
Stadio "Sant'Elia" Stadio "Manuzzi" Stadio "Barbera" Stadio "Franchi" Stadio "Meazza"
Gio 10 10 10 9 10 9 10 10 10 10 10 10 10 9 10 10 9 10 10 10
Vin 6 6 6 5 5 4 3 4 3 3 3 3 4 3 5 3 2 2 1 0
Nul 3 3 2 4 1 2 5 2 4 4 3 3 0 3 3 1 2 2 4 3
Per 1 1 2 0 4 3 2 4 3 3 4 4 6 3 2 6 5 6 5 7
GF 13 16 23 15 14 13 12 13 9 12 10 8 12 13 13 9 11 8 12 3
GS 4 8 14 7 12 7 16 11 10 8 9 11 18 12 12 16 16 16 19 13
Diff +9 +8 +9 +8 +2 +6 -4 +2 -1 +4 +1 -3 -6 +1 +1 -7 -5 -8 -7 -10
P.ti 21 21 20 19 16 14 14 14 13 13 12 12 12 12 12 10 8 8 7 3
* 6 punti di penalizzazione Ore 18:00 Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 20:45
13ª giornata Domenica 27 Novembre 2011 Cagliari - Bologna Cesena - Genoa Palermo - Fiorentina Siena - Inter Milan - Chievo
Serie A 1 Udinese 2 Lazio 3 Milan 4 Juventus 5 Palermo 6 Napoli 7 Catania 8 Roma 9 Cagliari 10 Siena 11 Fiorentina 12 Chievo 13 Parma 14 Genoa 15 * Atalanta 16 Bologna 17 Inter 18 Lecce 19 Novara 20 Cesena
Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45
La Classifica Marcatori 8 reti: Di Natale (Udinese; 2 rigori) 7 reti: Denis (Atalanta; 1 rigore) 6 reti: Klose (Lazio) e Giovinco (Parma; 2 rigori) 5 reti: Jovetic (Fiorentina), Palacio (Genoa; 1 rigore), Ibrahimovic (Milan; 1 rigore) Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena) 4 reti: Moralez (Atalanta), Marchisio (Juventus), Matri (Juventus), Nocerino (Milan), Cavani (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori) 3 reti: Ramirez (Bologna), Bergessio (Catania), Moscardelli (Chievo), Cerci (Fiorentina), Milito (Inter; 2 rigori), Hernanes (Lazio; 2 rigori), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Miccoli (Palermo), Bojan (Roma), Destro (Siena) 2 reti: Acquafresca (Bologna), Conti (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Lodi (Catania; 1 rigore), Maxi Lopez (Catania; 1 rigore), Pellissier (Chievo), Kucka (Genoa), Cambiasso (Inter), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Sculli (Lazio), Cassano (Milan), Robinho (Milan), Campagnaro (Napoli), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Maggio (Napoli), Morimoto (Novara), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Zahavi (Palermo), Basta (Udinese)
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La partita
Inter, cemento armato cercasi La difesa dei nerazzurri è la nota dolente di questo scorcio di campionato
di A.S. Bisceglia Inter-Cagliari, la prova del fuoco. Claudio Ranieri con lo scudo, Davide Ballardini con la scimitarra. I nerazzurri non possono fallire, ma dovranno fare tesoro delle ultime “strane” elucubrazioni difensive. Fantasmi che a capo chino deambulano in campo pronti a prendere una sassata da un momento all’altro. È l’ultima storia scritta da Ranieri. Poi vai dall’altra parte e non trovi più Massimo Ficcadenti, reo di non essere in zona-Champions o, magari, tra le prime quattro del campionato. Indovinala grillo ai tempi si diceva. Tornando al calcio giocato, l’Inter deve fare a meno di Maicon e Chivu (squalificato), ma recupera Julio Cesar e Sneijder. Un po’ di ossigeno, ma Jonathan sulla destra è un punto di domanda. Marco Branca, ds nerazzurro, incrocia le dita. Al centro della difesa Ranocchia è in vantaggio su Samuel, ma l’ultima prestazione del difensore di Assisi in Nazionale non è stato impeccabile. Ranieri
auspica più dinamismo a centrocampo, Cambiasso-Thiago Motta-Stankovic dovranno garantire più filtro e velocità per le ripartenze di Pazzini e Zarate (preferito a Milito). Tra gli isolani potrebbe mancare Andrea Cossu. Per lui risentimento muscolare: è pronto Ekdal, ma non sarebbe la stessa cosa. Ballardini proverà un recupero in extremis, ma sarà difficile. Biondini-ContiNainggolan è il trio che ha fatto grande questa squadra. È qui che girerà il match. La velocità di Nené e Thiago Ribeiro proverà a scardinare un reparto ancora in quarantena, vista l’idiosincrasia alla disciplina di Lucio, praticamente uno dei grandi accusati della difesa campione del mondo. Diciassette mesi fa il brasiliano era considerato un perno insostituibile, oggi le crepe si fanno vedere. La difesa dei sardi non esprime sicurezza, ma ha ben sei reti in meno subite degli avversari, non proprio briciole se si considera che sono state giocate soltanto dieci partite (nove per l’Inter). Una cosa è sicura: i nerazzurri devono conquistare tre punti. In caso contrario dobbiamo cominciare a fare processi sommari. Quelli che servono meno, ma che pagano di più.
Piove sul bagnato
Il Campionato
di Laura Tangari Il viaggio in Polonia degli azzurri ha ricaricato le batterie agli juventini bloccati al San Paolo due settimane fa dall’allarme alluvione. Non si è giocato neanche a Marassi dove l’Inter, in affanno, doveva affrontare il Genoa. Si riprende, dunque, dopo la sosta per la Nazionale e ci accorge che a tenere cartello nella dodicesima di campionato c’è la sfida fra la capolista Lazio contro un Napoli con la febbre dopo un paio di ruzzoloni che hanno capovolto i programmi di Mazzarri. Si giocherà al San Paolo, sperando che non piova. Ma anche il Milan non avrà vita facile: l’undici di Allegri farà visita ad una Fiorentina rimessa in sesto (se lo augurano almeno i tifosi viola) da Delio Rossi, il tecnico che ha sostituito Mihajlovic dopo la sconfitta di Verona col Chievo. I toscani non possono sbagliare ma nemmeno il Milan può correre il rischio di una frenata nella corsa ai piani alti della classifica. Ad aprire la serie di anticipi sarà comunque l’Inter che alle 18, orario inedito per i milanesi, incrocerà le armi col
Il Genoa torna a Marassi dopo l’alluvione affrontando un Novara in piena crisi. La sfida fra la capolista Lazio e il Napoli si disputerà al San Paolo. Sperando sempre che non venga giù un acquazzone
Cagliari pure lui, come la Fiorentina, alle prese con un nuovo allenatore, quel Ballardini che in Sardegna sembrava avesse chiuso ogni sua avventura dopo il licenziamento di un paio d’anni fa. Domani pomeriggio entrerà in pista invece la Juve di Conte impegnata al Nuovo Stadio contro un Palermo che lontano dalla Favorita sembra un pollo pronto da spennare. Gli juventini terranno le radioline sintonizzate sul Tardini dove l’altra capolista Udinese sarà alla ricerca di un altro risultato positivo. Torna a Marassi il Genoa dopo l’alluvione; i rossoblu affronteranno un Novara in piena crisi, soprattutto dopo il nuovo passo falso casalingo con la Roma. Una Roma che nel posticipo affronterà il Lecce ormai alla canna del gas insieme al Cesena impegnato in trasferta col Bologna. Chiudono il programma della dodicesima le gare del Franchi e del Massimino dove rispettivamente Atalanta e Chievo dovranno confermare il loro stato di forma.
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Il Personaggio dell’Inter: Lucio
La miglior difesa è l’attacco Con la Nazionale maggiore ha disputato molte edizioni della Confederations Cup, vincendo la coppa nel 2005 e nel 2009. Il 4 giugno scorso contro l’Olanda ha giocato la sua centesima partita con la maglia verdeoro
di Alessandra Caronni A Milano spesso è difficile stare tranquilli. Ne sa qualcosa il difensore centrale dell’Inter, Lucio. Il brasiliano, a cena in un ristorante giapponese lunedì scorso, aveva affidato le chiavi della sua Bmw X6 M bianca allo stesso personale del ristorante. A un certo punto un finto parcheggiatore ha avvicinato il responsabile del ristorante in possesso delle chiavi della macchina per spostare la stessa: una volta salito in auto, il malvivente è fuggito via. A rendere
noto l’episodio è stata Susana Werner. Non sono bastate le suppliche via Twitter e la descrizione dell’auto con numero di targa annesso. La Bmw è sparita. Magari gliene regalerà una nuova il presidente Moratti, visto che Lucio col passare del tempo si sta comportando sempre meglio agli ordini della società nerazzurra. Sono cose che capitano ai campioni, purtroppo. Lúcio lo sa e sta già dimenticando la brutta avventura, a lui, che è sempre andata meglio, dentro al campo ma anche fuori. Lucimar Ferreira da Silva, nato a Brasilia l’8 maggio del ‘78, capitano della Nazionale brasiliana, con cui ha vinto un Coppa del Mondo nel 2002, lascia alle spalle la tristezza e pure la saudade. Cresciuto nel Planaltina, Lucio ha cominciato la carriera professionistica nel ‘97 con la squadretta del Guará e nello stesso anno viene acquistato dall’Internacio-
nal: lì milita per tre stagioni totalizzando 49 presenze in campionato. Si trasferisce in Europa nel 2000 per giocare nel Bayer Leverkusen e nel 2002 perde contro il Real Madrid per 2-1 in Champions League. Nel Bayer mette a segno 15 gol. Nel mese di maggio del 2004 lo acquista il Bayern Monaco per 12 milioni di euro. Lucio firma un triennale. In nove stagioni nella Bundes Liga segna 20 reti. Il 16 luglio 2009 il Bayern annuncia che Lúcio ha annullato l’ultimo anno di contratto per trasferirsi all’Inter. Il 20 luglio del 2009 Moratti ha comunicato l’ingaggio: contratto triennale da 4,5 milioni di euro fino al 2012. Prezzo: 5,3 milioni di euro. Lucio mette a segno la sua prima rete italiana contro il Napoli di testa su un calcio d’angolo. È la gara finita 3-1 che incorona ancora una volta l’Inter regina azzecca acquisti nel mercato.
Il Personaggio del Cagliari: Andrea Cossu
Cossu, tutto il veleno in una “Briciola” Il giocatore del Cagliari è il vero leader della squadra di Ballardini, appena subentrato a Ficcadenti
di Beppe Vigani Andrea Cossu è indiscutibilmente il faro del Cagliari. La squadra, che dopo la sosta della Nazionale sarà affidata a Davide Ballardini, non può fare a meno di questo funambolico artista dell’arte pedatoria. Nato come ala, fu trasformato in trequartista proprio dall’allenatore romagnolo nella stagione 2007-2008. È specializzato negli assist, tanto da essere uno dei migliori del nostro campionato. Inarrestabile nell’uno contro uno, bravo nelle punizioni e nei calci piazzati, ha raggiunto anche quella maturità tattica che l’ha completato. Il fisi-
co minuto lo facilita nello scatto e negli inserimenti improvvisi, ma lo rende vulnerabile nei tackle e nei corpo a corpo che in questi ultimi tempi sta contrassegnando il calcio. Cossu è nato nel capoluogo sardo nel quartiere Fonsarda il 3 maggio 1980 e, cresciuto nelle giovanili della Johannes, squadra del cagliaritano, debutta a neanche a diciassette anni in Serie C2 con la maglia dell’Olbia, dove mette in luce buone qualità che convincono il Verona ad acquistarlo per rafforzare la sua primavera. Nel gennaio 1999 è girato in prestito al Lumezzane, in Serie C1. Questa situazione va avanti fino al 2002 quando dal Verona è girato alla Torres, anch’essa in C1. Nella stagione 2002-2003 finalmente si ritaglia un posto da titolare nella squadra scaligera in serie B. Il giocatore, però, non riesce a sbloccarsi, ma l’anno successivo segna l’arrivo in panchina del suo mentore Sergio Maddè. Nel 2004-2005,
Cossu diventa un giocatore fondamentale per l’Hellas: realizza sei reti, il suo record tra i professionisti. L’anno successivo arriva la chiamata del Cagliari. L’ultimo giorno del mercato estivo del 2006 segna il suo ritorno all’Hellas, dove ormai trova un posto da titolare inamovibile. Non è una bella stagione, ma le sue caratteristiche convincono i sardi ad acquistarlo definitivamente nella sessione di mercato invernale del 2008. Le sue doti tecniche fanno subito conquistare al piccolo fantasista una maglia da titolare che gli permette di esprimere appieno le sue potenzialità. Ballardini lo inventa trequartista dietro le due punte. Il suo approdo fa fare il salto di qualità al Cagliari che, anche con l’arrivo di Jeda e il portiere Marco Storari, conquista 25 punti in 15 partite, salvandosi comodamente. Nella 37sima giornata di campionato a Udine, l’11 maggio 2008, il fantasista cagliaritano mette a segno il suo
primo gol in Serie A. L’anno successivo, con l’arrivo in panchina di Massimiliano Allegri, diventa elemento insostituibile. La sua continuità e affidabilità, condite da estro tecnico, convincono Marcello Lippi a farlo esordire in Nazionale nell’amichevole del 3 marzo 2010 allo Stadio Louis II nel Principato di Monaco contro il Camerun, l’ultima prima dei Mondiali. È convocato per il ritiro della Nazionale azzurra in vista del Sudafrica. Ma viene escluso della lista dei 23 atleti effettivamente convocati per la competizione.da estro tecnico, convincono Marcello Lippi a farlo esordire in Nazionale nell’amichevole del 3 marzo 2010 allo Stadio Louis II nel Principato di Monaco contro il Camerun, l’ultima prima dei Mondiali. È convocato per il ritiro della Nazionale azzurra in vista del Sudafrica. Ma viene escluso della lista dei 23 atleti effettivamente convocati per la competizione.
Inter Campus
In concerto con la Fondazione Monzino (r.s.) La Fondazione Antonio Carlo Monzino, partner del Programma Inter Campus Romania, ha organizzato lunedì scorso un concerto al Teatro Versace di Milano. L’evento si è svolto in favore del progetto musicale e formativo che la Fondazione realizza per i bam-
bini orfani e abbandonati di Inter Campus Romania. Sul palco, l’Orchestra Giovanile FuturOrchestra e il pianista Raimondo Campisi. Inter Campus opera in Romania dal 2000, con un programma sportivo e educativo a sostegno di quattrocento bambini orfani, abbandonati e a rischio
di abbandono. La particolare situazione di disagio in cui si trovano i bambini, ha spinto Inter Campus ad ampliare il programma con attività artistiche, con la convinzione che la musica sia un linguaggio universale, oltre che un potente strumento educativo, proprio come il calcio.
Informazioni sulla Fondazione Antonio Carlo Monzino: www.fondazioneacmonzino.it
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La Storia del Cagliari
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L’isola col Rombo di Tuono di A.S. Bisceglia Magari non tutti sanno che il presidente Cellino, dopo aver preso residenza a Miami sei anni fa, due anni dopo gli è venuto in mente di creare una squadra satellite giovanile del Cagliari in grado di scovare giovani talenti negli Stati Uniti d’America, nella Florida per la precisione. Un team battezzato Miami Strike Force e successivamente Cagliari Strike Force. Sembra una storia così normale, quella del calcio della città di Cagliari, invece, tra annali ed archivi impolverati, emerge un romanzo popolare davvero degno di menzione. Il Cagliari Calcio fu fondato nel 1920 ma ha vinto il suo primo campionato italiano di Serie A solo nella stagione ‘69-‘70, dopo aver raggiunto la seconda posizione nel torneo precedente. Il Cagliari ha vinto la Coppa Italia Serie C nella stagione ’88-‘89 e in campo europeo è entrato negli ottavi di finale della Coppa
dei Campioni ‘70-‘71 con grinta vera, quella che gli è valsa la partecipazione alla semifinale di Coppa UEFA nel ‘93-‘94. Giocatore simbolo del club è stato lui, Rombo di Tuono, all’anagrafe Gigi Riva, ancora oggi capocannoniere assoluto in Nazionale con ben 35 reti in 42 partite. Riva è stato per tre volte capocannoniere della serie A. Un grande. Il Cagliari nella stagione ‘68-‘69 lotta sino alla fine per lo scudetto insieme a Fiorentina e Milan. La stagione successiva fa proprio il suo primo e unico scudetto sotto la guida dell’allenatore e “filosofo” Manlio Scopigno: solo due le partite perse e 11 gol subiti. Un record a oggi imbattuto per i tornei a 16 squadre. Nel ‘71-‘72 chiude al quarto posto: a quattro lunghezze dalla Juventus campione d’Italia. Totalizza 39 punti. Il piazzamento consente l’accesso alla Coppa UEFA 1972-1973, dalla quale i rossoblu vengono eliminati al primo turno dai greci dell’Olympiakos. È l’inizio della fine: la squadra retrocede in Serie B nel 1976. Un salto sino al ‘92-‘93 e, allenata da Carlo Mazzone, si qualifica per la Coppa UEFA. Dopo un tira e molla infinito, il 9 novembre scorso è tornato nuovamente sulla panchina Davide Ballardini. È subentrato a Massimo Ficcadenti, esonerato dopo cinque partite senza vittorie.
Giocatore simbolo del club è stato Gigi Riva, ancora oggi capocannoniere assoluto in Nazionale con ben 35 reti in 42 partite
Chi dilaga nella Liga Calcio Estero
di Luigi Sada Non si ferma il City in Premier League. La squadra di Mancini, con un po’ di fortuna a Londra con il QPR, recupera e strappa i tre punti grazie a un gol di Tourè sul filo di lana tenendo lontano lo United di Ferguson. Spettacolari le reti di Dzeko e Silva. I cugini dell’altro Manchester vanno comunque forte anche loro pur vincendo solo per 1-0 col tenace Sunderland, con la complicità di una sciagurata autorete di Brown. Non molla neanche il Newcastle, vera rivelazione della stagione e lesto nel piegare il coriaceo Everton. Vincono pure Chelsea e Arsenal, quest’ultimo in trasferta con un secco 3-0 al West Bromwich. Frena invece il Liverpool bloccato in casa dallo Swansea. In Bundes Liga riprende il cammino il Bayern Monaco che espugna Aue, fanalino di coda, con gol del solito Gomez e Ribery. I bavaresi restano al co-
mando tallonati dal Borussia Dortmund che ormai non perde più un colpo dopo avvio di campionato a dir poco disastroso. I campioni di Germania rifilano un probante 5-0 al povero Wolfsburg mentre lo Schalke 04 pareggia ad Hannover. Corsaro il Moenchegladbach a Berlino dove affonda l’Herta. Nella Liga dilaga il Real di Mourinho che sotterra di gol l’Osasuna (7-1) con una tripletta di Cristiano Ronaldo e due reti di Benzema. Rischia il tracollo, e questo è clamoroso, il Barcellona al San Mamet con il Bilbao. Ci mette una pezza Messi in pieno recupero grazie a un pasticcio difensivo dei baschi. Ora il Real ha tre punti di vantaggio sulla squadra di Guardiola. Barca in crisi? Può essere, visto che l’altro giorno in Coppa del Re contro L’Hospitalet, squadra di terza divisione è stato salvato da una rete capolavoro di Iniesta. In Francia, infine, il Bordeaux stoppa il PSG: al gol di Sissoko risponde Gauffran. Sirigu allo scadere para un rigore. In ombra Pastore. Cade il Lione sul campo dello Sochaux e paga dazio anche il Tolosa con l’Auxerre. Pareggia in casa pure il Lilla col modesto Evian (1-1) mentre torna alla vittoria il Marsiglia nel derby della Costa Azurra col Nizza.
Il Real Madrid ha sotterrato di gol l’Osasuna. La squadra di Mourinho ha rifilato un 7-1 agli avversari grazie a una tripletta di Cristiano Ronaldo e una doppietta di Benzema
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In Bella… Mostra
Rocco Traficante: I Colori dell’Anima
“Il Seme nascosto, forte e rigoglioso” allo Spazio Guicciardini dal 16 novembre al 2 dicembre prossimo
di Giovanni Labanca Lo Spazio Guicciardini, in via Guicciardini al 6, a Milano, dal 16 novembre al 2 dicembre 2011, ospita la personale di Rocco Traficante, “Il Seme nascosto, forte e rigoglioso”. La mostra è organizzata e patrocinata dalla Provincia di Milano, dall’Assessorato alla Cultura, dai comuni di Campomaggiore e Cesano Maderno, in collaborazione con il Circolo Culturale “Ciao Lucania” di Milano, diretto da chi scrive, l’Associazione Culturale “Amici della Lucania”, l’Associazione Culturale “Campus Major” e da Casa Maschito. È la quarta personale di Rocco Traficante, questa, e la prima a Milano, grazie alla Provincia, che ha voluto rendere un tributo di stima a un pittore che ha dimostrato di possedere tutte le qualità artistiche per ben figurare anche nell’ambiente della metropoli lombarda. Rocco Traficante, figlio di emigranti lucani, Domenico Antonio Traficante e Carmela D’Alessandro, arrivati da Campomaggiore, in provincia di Potenza, è nato a Desio il 7 agosto 1960. Sin dalla giovane età, Traficante avverte il richiamo dei colori e della pittura e, autodidatta, muove i primi passi in un mondo tutto nuovo per lui, ma dal quale si lascia “rapire” intravedendo in esso l’espressione più immediata e genuina dei suoi sentimenti. Nel 1976 scopre la versatilità dei colori ad olio, sperimenta la sua personale tecnica trovando la misura del suo stile e la scelta policroma personale. Traficante, pittore per diletto, viene scoperto dal collezionista d’arte Piero Barbiero che, assai ben impressionato dal nascente talento lucano, lo incoraggia a continuare fornendogli preziosi consigli e “trucchi” del mestiere. Le sue prime tele rappresentano, quasi naturalmente, luoghi e personaggi della sua Campomaggiore, paese in cui torna sempre, sin da bambino, e dove, lasciato alla premurose cure dei nonni, da questi riceve e conserva gli insegnamenti di vita più schietti e forti che lo accompagneranno per sempre. Dopo una pausa di “riflessione” e anche di approfondimento professionale, Traficante ritrova la vena originaria: arricchisce la sua tecnica pittorica che diventerà, sempre più, esternazione della sua ricerca interiore, in forte e indissolubile legame con la sua
Terra. Nel 1984 organizza la prima personale “Ritorno alle Origini”, proprio a Campomaggiore e al CRAL delle Poste di Potenza, ottenendo un grande successo e la riconoscenza dei suoi compaesani per il tema delle opere. Nel 1993 si cimenta in una seconda mostra “Sulle spirali del Tempo (alla ricerca del paese che non è più tale), per far conoscere la storia dei suoi abitanti che abbandonarono Campomaggiore dopo un disastroso dissesto idrogeologico. La mostra viene ospitata anche dal Circolo Culturale di Potenza “Angilla Vecchia”. La terza personale, “ Il seme nascosto”, nel 2010, a Cesano Maderno, presso l’Auditorium Paolo e Davide Disarò, è un momento culturale culminante nella Festa del gemellaggio tra i Comuni di Cesano Maderno e Campomaggiore, sancito per rafforzare i legami culturali e storici tra la terra abbandonata e quella ospitante. In questa occasione tantissimi campomaggioresi hanno trovato modo di realizzare una dignitosa esistenza, fatta di lavoro e anche di benessere. Questa mostra rappresenta, in un certo senso, un non troppo velato premio alla sua carriera ed è significativo che sia proprio Milano, Città d’arte per eccellenza, a conferirglielo attraverso la Provincia. “Il seme nascosto” ripercorre cinquant’anni dell’artista e lo fa attraverso immagini che si sovrappongono per assumere forme e dimensioni per rappresentare sogni confusi ed offuscati dal tempo. Questi ricordi lontani rappresentano il significato del titolo della personale: come seme che, gettato nel solco dell’aratro, deve germogliare a cercare nutrimento, così come l’artista è spinto a farlo per trovare la
sua creativa identità. L’intento dell’artista è preciso: vuol fortemente comunicare sensazioni, ma far sì che gli stessi visitatori, osservando e ammirando i quadri, ne abbiano delle proprie. Vuole, soprattutto, fermare momenti e luoghi fondamentali, altrimenti destinati a scomparire, per ricordare alle nuove generazioni l’identità di un paese e le proprie inscindibili origini. E tutta la magica opera del Traficante vi riesce molto bene, con la sapiente cura dei colori dell’anima.
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La Vita dei Club: Inter Club Enrico Cucchi
sabato 19 novembre 2011
Milito, Terranova da Sibari incorona il suo principe di Giovanni Labanca “Catarì, chissà se il Signore ci ricompenserà dei sacrifici che andremo ad affrontare”. “Salvatò, se lo facciamo per il bene della famiglia, sicuramente ne saremo ripagati”. Questo potrebbe essere stato il virtuale e confidenziale colloquio tra Salvatore Milito e Caterina Borrelli, quando, più di cinquant’anni fa, lasciarono, tra sconforto e lacrime, il loro paese natio, Terranova da Sibari, per affrontare il lunghissimo viaggio verso l’Argentina, la loro nuova terra. Qui i nonni di Milito hanno lavorato sodo, come hanno saputo fare tanti altri italiani, con le medesime speranze di riscatto nel cuore. Salvatore e Caterina ce l’hanno fatta ad assicurare al loro figlio, Jorge Salvador, un avvenire tranquillo, proprio quello che sognavano quando abbandonarono la loro amata Calabria. Per Jorge la vita è stata più generosa, tanto da non avere avuto problemi per assicurare una vita serena ai figli Natalia, Diego e Gabriel, diventati giocatori di calcio, dell’Inter e del Barcellona. Il 6 novembre scorso, Diego Milito, mantenendo un’antica e ideale promessa fatto ai suoi nonni, che lo hanno praticamente cresciuto, e ai compaesani, è andato a Terranova da Sibari per conoscere i suoi parenti, per accarezzare quelle stesse zolle su cui i suoi nonni avevamo versato sudori per tanti anni. Con lui, il padre Jorge, la mamma, la moglie Sofia e i figli Leandro e Agustina. Preso in consegna da Fabio Sposato, è stato accolto da tutto il paese e in modo particolare dagli elettrizzati soci del locale Inter Club “Enrico Cucchi”. Al presidente Carmelo Caracciolo è toccato il privilegio dell’accoglienza ufficiale, tra l’entusiasmo indescrivibile di tutti i tifosi, non solo interisti. Perché, in questa occasione, tutta Terranova ha voluto abbracciare un figlio tanto importante, fargli sentire l’af-
fetto più caloroso, l’amore per chi, pur dalle parole di nonno Salvatore, ha sempre avuto nel cuore il paese di origine. A quella sportiva è seguita la cerimonia… politica. L’Amministrazione Comunale di Terranova infatti con una seduta straordinaria del Consiglio, gli ha concesso la cittadinanza onoraria, come si fa con le persone più care e importanti. Così finalmente Terranova ha potuto incoronare il suo Principe. Il sindaco Eugenio Veltri (juventino), a nome dei terranovesi tutti, gli Diego Milito e la sua famiglia ha rivolto parole toccanti e di ringraziamento per il lustro che Milito riflette anche su Terranova. Diego, letteralmente immerso nella folla, non ha potuto trattenere la sua commozione e si è abbandonato alla sua gente per cercare di vivere, anche lui, sebbene per due soli giorni, quella vita di paese tante volte immaginata e forse desiderata. Ha ringraziato i locali con la voce strozzata dall’emozione e li ha stretti in un unico immenso abbraccio, per ribadire che anche lui, dopo la grande festa, si sente un altro terranovese a tutti gli Diego Milito con Sindaco, Presidente e Assessori effetti. Proprio come i nonni Salvatore e Caterina, che, da lassù, Nella foto in basso: ora hanno avuto la certezza che Diego Milito e tutta il loro grande sacrificio, alla fine, l’Amministrazione ha avuto la meritata e giusta riComunale. compensa.
Il presidente dell’Inter Club, Caracciolo, dà il benvenuto
Diego Milito con i cugini Anna Rosa e Mario
Diego Milito e il presidente Caracciolo
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Iosonopompilio
La stupidità non ha colore. E distrugge anche il calcio di Cesare Pompilio Il mondo del calcio è uno spazio della nostra società con gli annessi vizi e virtù. Così, cialtroni di ogni settore trovano cittadinanza, si rifanno a verginità cadute in disuso, cambiano bandiere politiche e partitiche: però fanno salvo il tifo per una squadra. E allora non più soli, non più sconfitti, certamente sempre in piazza a poter dire la propria: scrivono libri e omettono periodi luminosi per non parlare di un personaggio, tradiscono perfino il proprio passato per qualche euro, mentono per il loro retrobocca. Inoltre, hanno l’ardire di attaccare chi ha saputo stare sempre da una sola parte da mezzo secolo circa. Da quale parte? Ma da quella bianconera, della Juventus: di quella dell’Avvocato (Gianni Agnelli),
del suo fattore Pierino Boniperti. Quella del Dott. Umberto Agnelli con Moggi e Giraudo, quella di Cobolli, quella penosa di Blanc e, ora, quella di Andrea Agnelli. Quanti editori mi chiedono di scrivere un libro. No. I libri la Juve li scrive vincendo tutte le domeniche. I libri smentiscono i libri; chi l’avrebbe detto che i due scudetti (uno dato all’Inter) hanno buone possibilità di ritornare ai legittimi proprietari, cioè ai ragazzi bianconeri? Chi l’avrebbe mai detto che Luciano Moggi è innocente? Dov’era stato mai scritto che gli onestoni hanno cambiato nome e sono diventati i prescrittoni. Dunque il tempo è medico e galantuomo, solo per l’Heysel, quell’infame serata prima della partita Juventus-Liverpool finale di Coppa Campioni (non si chiamava ancora Champions), una masnada di ubriaconi inglesi hanno divelto una inferriata e hanno creato 39 morti. Una serata nella quale ero presente come inviato di Telemontecarlo, ero seduto vicino a Bruno Pizzul, che per onor di firma ha fatto la telecronaca della partita
per la Rai. Dunque sono uno scampato, ma cronista attento. La signora Thatcher, primo ministro inglese, sospese le squadre inglesi per 5 anni dalle competizioni europee. Di quella sera, tutte le volte che ne parlo, mi vengono i brividi. Vedere uno striscione di scherno nella curva dell’Inter messo lì sicuramente da persone… perbene, mi ha fatto scattare il disprezzo più bieco. E nonostante sia passato tanto tempo. Il silenzio da parte delle massime autorità interiste la dice lunga. Ho condannato i cori contro Balottelli a Torino, per i quali la Juve ha pagato con una giornata di squalifica del campo. La nostra Federcalcio chiede soli 20mila euro di multa ai comparuzzi e... avanti popolo fino alla prossima. È giusto che questa Federazione risarcisca la Juventus per lo scempio del 2006, che risarcisca Luciano Moggi per l’infame graffio subito dal medesimo in occasione della orgia mai accaduta a memoria d’uomo nel mondo del calcio mondiale. Buona fortuna Juve. Attenzione, perché i cannoli siciliani certe volte sono indigesti.
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Boxe
Milano Thunder prova a folgorare anche i Matadors di Los Angeles
di Beppe Vigani Settimana scorsa il Dolce & Gabbana Milano Thunder è riuscito a vincere all’esordio delle World Series of Boxing contro i Mumbai Fighters, alla prima esperienza in questa competizione, per 3-2. I match. Nei 54 kg Vitaliy Volkov supera Balbir Singh, 25enne
Hockey ghiaccio
di Debora Cheli Dopo un weekend di riposo, l’Hockey Milano Rossoblu espugna la FotoWoltaik Arena di Appiano grazie alla vittoria per 2-1 arrivata al termine di tiri di rigore. La rete decisiva porta la firma di Tommaso Migliore autore anche del momentaneo vantaggio rossoblu vanificato qualche secon-
mancino, sul podio ai recenti Mondiali Giovanili. Punteggio finale: Balbir Singh – Vitaly Volkov 0-3 45-50; 45-50; 45-50 Il giovanissimo peso medio argentino Juan Herrera Carrasco, classe 1992, invece, perde di misura contro Diwakar Prasad, di otto anni più grande. Punteggio finale: Diwakar Prasad – Juan Herrera Carrasco 2-1 49-46; 48-47; 46-49. Nel match più atteso (73 kg), Sergiy Derevyanchenko batte l’irlandese Patrick Gallagher, medaglia d’oro ai Commonwealth Games nel 2010. L’ucraino strapazza l’avversario che è costretto a gettare la spugna e perdere per ko tecnico al quin-
to round. Negli 85 kg Nikolajs Grisunins, purtroppo, deve chinarsi all’indiano Jasveer Singh. Punteggio finale: Jasveer Singh – Nikolajs Grisunins 3-0 48-46; 49-45; 48-46. Sul 2-2 è ancora Clemente Russo a togliere le castagne dal fuoco al Thunder Milano: match senza storia contro Krishan Kumar, che si deve arrendere per la superiorità del pugile di Marcianise. Punteggio finale: Krishan Kumar – Clemente Russo 0-3 45-50; 4550; 45-50. Ora l’appuntamento è per venerdì 18 Novembre al Mediolanum Forum di Assago, nella Sala Gallery, alle 20,45 per il primo match in casa contro i Los Angeles Matadors.
Il team di Francesco Damiani prova a bissare il successo in India. Debutta Valentino Il programma dei cinque incontri: Dolce & Gabbana Milano Thunder vs Los Angeles Matadors Pesi Gallo (fino a 54 kg): Veaceslav Gojan (Mol) vs Edwin Sandoval (Usa) Pesi Leggeri (fino a 61 kg): Domenico Valentino vs Leonid Malkov (Ukr) Pesi Medi (fino a 73 kg): William McLaughlin (Irl) vs Zaal Kvachatadze (Geo) Pesi Massimi Leggeri (fino a 85 kg): Rafael Duarte Lima (Bra) vs Siarhei Karneyev (Blr) Pesi Massimi (fino a 91 kg): Michal Olas (Pol) vs Sean Turner (Irl)
Occhio alla matricola
do dopo da Peter Campbell. Venerdì 18 novembre, intanto, al PalaAgorà è il turno del Pergine, una matricola che ha raggiunto il quinto posto in classifica. A tal proposito il coach dei milanesi Massimo Da Rin invita tutti a tenere la guardia alta. Facciamo un primo bilancio, mister. “Forse abbiamo qualche punto in meno, ma va bene. Abbiamo fatto prestazioni eccellenti in alcune gare, poi bisogna considerare che per lungo tempo abbiamo fatto a meno di Caletti e Peruzzo”.
Ottima vittoria con l’Appiano… “Sì, ma abbiamo sbagliato troppo sottoporta. Non prendiamo gol, è vero, ma ci manca un vero sniper sottoporta per ammazzare le partite”. C’è il Pergine. “È una squadra che è cresciuta molto. Rispetto all’inizio del campionato ha rinforzato anche la squadra e poi in classifica non è messa così male”. Una… ammazzagrandi? “Intanto, ha vinto in trasferta contro l’Egna, poi ha piegato Caldaro e Appiano. È una squa-
dra velenosa, guidata molto bene in panchina. Non faccio mai i conti prima di una partita. Noi là abbiamo sofferto, non lo dimentichiamo”. A che cosa è servita la minipausa per la Nazionale? “A rifiatare, ad accelerare i recuperi di Caletti e Peruzzo e analizzare meglio la situazione. Che in questo momento mi soddisfa. Abbiamo fatto prestazione brillanti e meno brillanti. Bisogna lavorare sempre sui giovani, continuamente”. E lei è il migliore. “Se lo dice lei”.
Motori: Rally
Programma 15ma giornata venerdì 18 novembre ore 20.30: Milano-Pergine; Gardena-Egna; Bozen-Appiano; Caldaro-Merano Classifica: Egna punti 35; Milano 30; Appiano 24; Merano 20; Gardena 18, Caldaro e Pergine 16; Bozen 9
Loeb, cannibale delle strade di Bianca Elton Ara Il pilota francese della Citroën, Sebastien Loeb, grazie al ritiro del suo diretto rivale, il finlandese Mikko Hirvonen su Ford, unico pilota in grado di dargli filo da torcere, festeggia il suo ottavo titolo mondiale consecutivo, a rally ancora in corso e con due giorni di anticipo in Galles. I meccanici Ford non sono riusciti a riparare, entro le tre ore consentite da regolamento, i problemi che l’hanno costretto al ritiro. Un ramo d’albero che danneggia il radiatore e problemi di sospensione di una ruota posteriore costringono
Hirvonen a fermarsi dopo 10 km. Nell’ultima giornata anche Loeb è costretto al ritiro dopo la collisione, con un auto che procede nella direzione sbagliata, che gli nega la sesta vittoria della stagione. Per fortuna nessun problema per il campione e per il suo co-pilota Daniel Elena. Una squadra vincente, quella di Loeb: Team Citroën Total World Rally, Costruttori Citroën, Auto Citroën DS3 WRC. Con Citroën il francese conquista il suo primo campionato del mondo rally nel 2004 vincendo ben sei gare che lo portano ad eguagliare il record di Didier Auriol. Nella stagione 2005, su Citroën Xsara WRC, vince il secondo titolo con addirittura 4 gare di anticipo, in Giappone, stabilendo il record di sei vittorie consecutive e nel rally di Sardegna stabilisce il primato di 12 vittorie su 12 prove speciali. Il mondiale 2006 lo incorona, oltre che campione del mondo, pilota di rally che ha vinto più gare in assoluto, 27, superando Carlos Sainz a 26. Nel mondiale 2007, su Citroën C4
WRC, vince il suo quarto titolo consecutivo solo all’ultima gara. Il Mondiale 2008 è quello che lo incorona campione di tutti i tempi. Primo pilota ad aver vinto cinque mondiali consecutivi, superando Juha Kankkunen e Makinen entrambi con 4 titoli mondiali. Nella stessa stagione supera il suo stesso record con undici gare vinte in una stagione. Nel mondiale 2009, su Citroën C4 WRC, vince ancora, con 1 solo punto di vantaggio su Mikko Hirvonen, e si ripete, settimo titolo consecutivo, nel mondiale 2010. Incredibile carriera, paragonata fino ad oggi a quella di Michael Schumacher in F1, riuscendo a fare anche meglio il campione dei campioni di Rally, Sebastian Loeb, che da ragazzino sognava di fare il ginnasta e di mondiali ne ha vinti uno in più del mitico Schumi battendo ogni record.
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Caporedattore Riccardo Sada
Corrispondenti Bianca Elton Ara (Londra), Raviv Bezalel (Tel Aviv), Debora Cheli (Parigi), Daniela Veronese (Biella), Alessandra Caronni (Como)
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