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COPIA OMAGGIO

MILAN-BARCELLONA

TANTI TITULI VI ASPETTIAMO PRESSO I NOSTRI SHOWROOM.


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mercoledì 23 novembre 2011

L’Editoriale

di Beppe Vigani Perdonate la schiettezza: Lazio e Juventus in vetta per colpa dei… guardalinee. Non ci esprimiamo solitamente contro la classe arbitrale, ma questa volta la costatazione ci sembra pertinente. Pensiero infantile, vessatorio, ma senza cattiveria: è il calcio. Michelino Platini e Peppino Blatter dicono che la tecnologia non può sistemare i problemi del calcio… figuriamoci senza. Qualcuno non sarà d’accordo… Continuiamo così. Scateniamo pure discussioni, auguriamoci che ognuno pensi con la propria testa. Diceva Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”. Settimana scorsa in un’intervista, Roberto Mancini, allenatore del Manchester City, sottolineava come in Inghilterra maggior parte dei giocatori non sapesse il nome dell’arbitro della partita. Nessuna

contestazione. Il fischio è sacro, tutto rientra nella normalità. Massimo Moratti finalmente ha accettato il “tavolo della pace”. Un segnale distensivo. Una domanda: a che serve? A ristabilire la verità o lo stato delle cose? Il presidente dell’Inter confesserà che anche l’Inter chiamava oppure negherà ancora, richiamando la memoria della buonanima di Giacinto Facchetti? E Andrea Agnelli porgerà l’altra guancia o cercherà una verità celata ancora nelle scartoffie delle intercettazioni o di qualche inquirente distratto? Il terremoto del 2006 rimarrà con un grande punto di domanda soprattutto dopo l’ennesima respinta di un Tribunale (quello sportivo) alle richieste del club di Corso Galileo Ferraris. Una brutta pagina che ha sporcato la credibilità di un calcio gestito da dirigenti peggiori, visto nessuno ha avuto il buon gusto di dimettersi. Come diceva Eraclito: “Bisogna volere l’impossibile perché l’impossibile accada”. Ora è tempo di Europa. Il Milan riceve il Barcellona, in uno dei match che fanno la storia del calcio. L’ultima volta che in un girone di Champions un’italiana incontrò i blaugrana la vinse. Le statistiche e i ricorsi storici diventano specchio per allodole, mezze bugie e mezze verità. Sognare non si fa fatica: l’importante è non illudersi.

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Arbitro: Wolfgang Stark (Ger)

MILAN (4-3-1-2)

BARCELLONA: (4-3-3)

32 Abbiati; 20 Abate, 13 Nesta, 33 Thiago Silva, 19 Zambrotta; 18 Aquilani, 4 Van Bommel, 22 Nocerino; 27 Boateng; 7 Pato, 11 Ibrahimovic.

1 Valdes; 5 Puyol, 3 Piqué, 14 Mascherano, 22 Abidal; 16 Busquets, 6 Xavi, 4 Fabregas; 8 Iniesta, 10 Messi, 7 Villa.

All. M. Allegri

All. J. Guardiola

Stadio G. Meazza di Milano, mercoledì ore 20:45


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Il programma Champions Girone A Bayern Monaco Manchester City Napoli Villarreal Girone B Inter CSKA Mosca Trabzonspor Lille Girone C Manchester United Benfica Basilea Otelul Galati Girone D Real Madrid Ajax Lione Dinamo Zagabria Girone E Chelsea Bayer Leverkusen Valencia Genk Girone F Arsenal Marsiglia Borussia Dortmund Olympiacos Girone G Apoel Nicosia Zenit Porto Shakhtar Donetsk Girone H Barcellona Milan BATE Borisov Viktoria Plzen

Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4 Gio 4 4 4 4

Vin 3 2 1 0 Vin 3 1 1 0 Vin 2 2 1 0 Vin 4 2 1 0 Vin 2 2 1 0 Vin 2 2 1 1 Vin 2 2 1 0 Vin 3 2 0 0

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Turno Odierno Per 0 1 1 4 Per 1 1 1 2 Per 0 0 1 4 Per 0 1 2 4 Per 0 2 1 2 Per 0 1 2 3 Per 0 1 2 2 Per 0 0 2 3

Gf 8 6 6 1 Gf 6 7 2 4 Gf 8 5 6 1 Gf 10 6 2 0 Gf 9 5 5 1 Gf 4 4 3 4 Gf 6 7 5 4 Gf 13 7 2 1

Gs 3 4 5 9 Gs 4 5 4 6 Gs 4 2 7 7 Gs 0 3 6 9 Gs 2 6 4 8 Gs 2 1 7 5 Gs 4 5 7 6 Gs 2 3 9 9

Dif P.ti +5 10 +2 7 +1 5 -8 0 Dif P.ti +2 9 +2 5 -2 5 -2 2 Dif P.ti +4 8 +3 8 -1 5 -6 0 Dif P.ti +10 12 +3 7 -4 4 -9 0 Dif P.ti +7 8 -1 6 +1 5 -7 2 Dif P.ti +2 8 +3 7 -4 4 -1 3 Dif P.ti +2 8 +2 7 -2 4 -2 2 Dif P.ti +11 10 +4 8 -7 2 -8 1

Champions League 2011-2012 • Prima fase a Gironi martedì 22 Novembre 2011 • 5ª giornata Napoli - Manchester City Bayern Monaco - Villarreal CSKA Mosca - Lille Trabzonspor - Inter Otelul Galati - Basilea Manchester United - Benfica Real Madrid - Dinamo Zagabria Lione - Ajax

Girone A Girone A Girone B Girone B Girone C Girone C Girone D Girone D

Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45

Champions League 2011-2012 • Prima fase a Gironi mercoledì 23 Novembre 2011 • 5ª giornata Bayer Leverkusen - Chelsea Valencia - Genk Marsiglia - Olympiacos Arsenal - Borussia Dortmund Zenit - Apoel Nicosia Shakhtar Donetsk - Porto Milan - Barcellona BATE Borisov - Viktoria Plzen

Girone E Girone E Girone F Girone F Girone G Girone G Girone H Girone H

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Partita a scacchi Il Match

Il centrocampo sarà il punto cruciale della sfida: l’intelligenza di Xavi contro l’aggressività degli Allegri-boys. Ibra ritroverà Pato. Ma Messi è il pericolo numero uno

di A.S. Bisceglia Milan-Barcellona è sicuramente crema del calcio. Un match che definirà il primo posto del Girone ma, soprattutto, l’egemonia del momento. I campioni d’Italia ritrovano Pato, importante per varietà offensive che può dare il brasiliano e Boateng (appiedato da squalifica in campionato), tiratore fondamentale e devastante negli inserimenti dietro le punte. Questo è un po’ il tema tattico della partita: sotto i riflettori sarà la prova di Ibrahimovic che con il Barça ha più di un dente avvelenato. Ora sarà curioso capire se Allegri preferirà Robinho come compagno dello svedese, oppure schiererà il brasiliano, rientrato sabato con la Fiorentina. I blaugrana arrivano da un momento felice. Hanno seppellito di gol il Saragozza, hanno fatto riposare qualche giocatore (Mascherano, Iniesta, Villa e Busquets erano in panchina) e hanno recuperato anche Sanchez. Il grande duello sarà sicuramente a centrocampo, dove il filtro dei rossoneri dovrà arginare la stella di Xavi, autentica centralina di Pep Guardiola. Il regista dei campioni di Spagna ha una velocità di pensiero formidabile e una precisione chirurgica: determinante sarà l’aggressività

a centrocampo dei padroni di casa che non possono concedergli metri, neanche per respirare. È inutile fare considerazioni su Lionel Messi. È il più forte calciatore del mondo, non si può fermare, è inarrestabile. La difesa milanista dovrà cercare di isolarlo, ma non sarà semplice. La mobilità di Villa, da una parte, e la classe di Iniesta, dall’altra,

complicano la vita a chiunque. Guardiola ha anche Sanchez, ma crediamo che non azzardi da subito l’ex Udinese, visto che è tornato titolare sabato, dopo l’infortunio del 10 settembre. È una virgola in mezzo a una poesia di calcio che è questa squadra. Il Milan è convinto di poter vincere. Ma il Barcellona non verrà a farsi una gita inutile.

Il Girone del Milan: Champions League

Stasera il Milan del futuro In questo impegno il Milan si giocherà un pezzo di domani. Anche se, in caso di parità o sconfitta, potrebbe essere ininfluente il piazzamento al secondo posto nel giorno del sorteggio degli ottavi

di Laura Tangari È il grande giorno. A San Siro arriva il Barcellona di Messi e per regalare una serata straordinaria ai tifosi rossoneri Ibra e compagni devono tirare fuori dal cilindro una super partita capace di proiettare la squadra ai vertici del girone. La compagine di Allegri quindici giorni fa ha gettato alle ortiche la possibilità di arrivare allo scontro sottobraccetto agli spagnoli ma al momento va bene lo stesso. Il Milan, se fa il Milan, può giocarsi alla pari la sfida di oggi e alla fine se Casillas e compagni non faranno i fenomeni nelle casse rossonere potrebbero entrare i tre punti determinanti per la conquista del primo posto. La qualificazione, come si sa, è ormai scontata, essendo in una botte di ferro sia il Milan che il Barça. Naturalmente per la squadra di Guardiola il problema del passaggio del turno non è mai esistito mentre per quella

di Allegri il dubbio è solo inerente a qualche piccola distrazione emersa ad esempio a Minsk col Bate Borisov (dal momento del gol di Ibrahimovic alla fine dell’impegno). La squadra è un po’ in ansia per Cassano, e pure per Gattuso, e di conseguenza va perdonata in partenza se col Barcellona dovesse viaggiare col freno a mano tirato o se sbanderà un poco sotto le folate dell’attacco avversario che è di portata atomica. In questo impegno il Milan si giocherà un pezzo di futuro, anche se potrebbe essere ininfluente il piazzamento al secondo posto (in caso di parità o sconfitta) nel giorno del sorteggio degli ottavi. Il girone H praticamente ha rispettato i pronostici della vigilia che vedevano Milan e Barcellona favorite in assoluto per la qualificazione. Le altre due squadre innestate nel girone, in pratica, lotteranno per il posto in Europa League. Fino adesso ha fatto meglio il Bate Borisov rispetto al Plzen. I bielorussi due settimane fa hanno bloccato il Milan mentre i cechi sono stati seppelliti di gol dal Barca a Praga. Oggi a Minsk il Bate ospiterà il Plzen e vincendo potrebbe mettere una seria ipoteca sull’Europa League come terza classificata del girone.


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O’ Rei de la pedalada Il Personaggio del Milan: Robinho

Pilastro della Seleção, con la selezione verdeoro ha vinto una Coppa America e due FIFA Confederations Cup. E se il garante è Pelè…

di Alessandra Caronni Molti gli ripetono che i 14 gol dell’anno scorso non sono poi da buttar via. Ma il talento sudamericano sta anche impegnandosi sul proprio temperamento. È un tipo che si agita facilmente. “Quando sono davanti alla porta mi prende la tipica… ansia da prestazione”. Quando era a Madrid, Robinho rimase bloccato addirittura per quattro mesi. “È molto triste starsene a casa e non poter giocare. Solo io posso capire i tormenti di chi sta in infermeria, come il mio amico e connazionale Pato”. Già, Pato, l’amico brasiliano. Entrambi provenienti da una fucina di talenti quotidiana. Ci sarebbe Ganso da immettere sul mercato italiano… “Quando ci vediamo in nazionale continua a chiedermi del Milan e del calcio italiano. Poi c’è Casemiro, un buon centrocampista,

e Damiao, con un fisico potente”. A Robinho piace parlare di amici che stanno giù in Brasile. Quasi come se fosse affetto da inguaribile saudade. E Robson de Souza intanto mette le radici nel nostro paese. Tempo fa ha portato con sé a Milanello il figlioletto di sei anni, Robson Junior. Il bimbo è sceso per qualche minuto in campo con il papà per giocare a calcio vestito di tutto punto con la divisa ufficiale rossonera e la casacca numero 70. Robinho si è divertito a insegnare i primi rudimenti di qualche piccolo gioco di prestigio con il pallone, invitando il bambino ad imitare la sua celebre “bicicletta”. Immagini che strappano un sorriso ancora oggi, su Youtube. Diventerà come papà? Facile, se farà la strada di quel giovane che, scappato da São Vicente (è nato il 25 gennaio dell’84), è stato personalmente scoperto e portato da Pelé al Santos. E all’età di 15 anni. Robinho al suo primo anno è

riuscito ad aggiudicarsi il suo primo campionato nazionale. Chi come lui? Poi è rimasto alla squadra di Rio sino al 2005 collezionando 151 presenze e 60 reti. Lo stesso anno però si è trasferito al Real Madrid. In Spagna in 3 stagioni ha totalizzato 135 presenze e 35 reti. Nell’estate del 2008 è andato in Inghilterra, al Manchester City. Due anni dopo, ma prima ancora in prestito al Santos, è approdato al Milan.

Il Personaggio del Barcellona: Liones Messi

La “Pulce” più grande del mondo L’argentino è il sogno di qualsiasi club e l’incubo di ogni difensore. E pensare che sarebbe dovuto finire al… Como

di Beppe Vigani Lionel Andrés Messi è sicuramente il più forte calciatore del mondo. Nata il 24 giugno 1987, la “Pulce” (è il suo soprannome per i suoi 169 cm) è di lontane origini italiane, essendo il suo trisavolo Angelo Messi emigrato da Recanati a Rosario nel 1883. Lo scrittore Roberto Saviano, autore di “Gomorra”, gli ha dedicato un capitolo del suo libro “La Bellezza e l’Inferno”. Leo, inoltre, è cugino di quarta generazione di Bojan Krkić, ex Barça e ora alla Roma, in quanto i trisavoli dei due giocatori erano fratelli. Grazie anche alla sua corporatura e al baricentro basso, il giocatore del Barcellona ha ottime qualità nel controllo

della palla e nell’accelerazione. Cambia direzione di movimento in pochissimo tempo ed esegue dribbling ubriacanti. A livello tattico, gioca su entrambe le fasce del campo cercando spesso l’azione solitaria in contropiede, che riesce anche a finalizzare con azioni travolgenti. Di lui Maradona ha detto: “Ho visto grandi giocatori nella mia vita, ma nessuno con un controllo di palla come quello di Messi”. Leo inizia a giocare a calcio all’età di cinque anni nel Grandoli, squadra allenata dal padre. Nel 1995, a otto anni, passa al Newell’s Old Boys. All’età di dodici anni, gli viene diagnosticata una forma di ipopituitarismo (deficienza di secrezione di somatotropina). Il River Plate mostra interesse nei suoi confronti, ma non ha abbastanza denaro per pagargli le cure necessarie e il trasferimento dal Newell’s Old Boys. È quindi il Barcellona, attraverso il

direttore sportivo Carles Rexach, ad interessarsi al suo talento dopo averlo visto giocare e ad assicurarsi le prestazioni sportive del ragazzo, rendendosi disponibile a pagargli le cure qualora si fosse trasferito in Spagna. Nel 2002 fu in procinto di passare al… Como, ma il trasferimento non andò in porto perche fu… scartato. Fa il suo esordio in una gara ufficiale contro l’Espanyol il 16 ottobre 2004, realizza il suo primo gol contro l’Albacete il 1º maggio 2005. Nel 2009 conquista il Pallone d’oro e il FIFA World Player, al termine di una stagione con il Barcellona che si conclude con la vittoria di tutti i sei trofei a disposizione, tra cui la Champions League 2008-2009 e la Coppa del mondo per club 2009. Il 10 gennaio 2011 vince il nuovo Pallone d’oro FIFA, nato dalla fusione tra il Pallone d’oro di France Football e il FIFA World Player, Nello stesso anno vince la prima edizione

dell’UEFA Best Player in Europe Award. È uno dei sei calciatori che hanno segnato quattro gol in una sola partita di Champions League, ma è il primo a farlo nella fase ad

eliminazione diretta: condivide il record con Marco van Basten, Andriy Shevchenko, Simone Inzaghi, Ruud Van Nistelrooy e Dado Pršo.


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Más que un club La Storia del Barcellona

Nonostante la più famosa sia la sezione calcistica, la società comprende anche altre squadre sportive professionistiche di pallacanestro, football americano, pallamano, hockey su pista e su pattini in linea

di A.S. Bisceglia Per capire con che società si ha a che fare, basta fare il proprio ingresso nel suo museo, il più visitato della città dopo quello di Picasso. Ha aperto le sue porte ai visitatori per la prima volta nel 1984 e oggi è diviso in tre sezioni, supportate da istallazioni touch-screen, un cinema 3D e un’ampia gamma di informazioni sulla storia della squadra. Il museo dell’FC Barcellona fa palpitare il cuore non solo ai tifosi catalani ma anche a quelli che mal digeriscono i blugrana. La prima sezione ospita una grande collezione di documenti, fotografie e trofei dedicati al FC Barcellona: una zona in cui è presente un’installazione interattiva tutta touch che sembra una parete di vetro uscita da un’astronave di Guerre Stellari. Questa è dotata di tecnologia laser che mostra immagini e video e ti permette di sentire della musica dopo che hai selezionato, toccando, ciò che vuoi. Nella seconda sezione del Museo si può trovare una collezione d’arte privata che include lavori di Dalí, Miro e Tàpies. Infine, nella terza sezione si trova la Futbolart Collection, che raccoglie oggetti che hanno fatto parte della storia della squadra. In questa sezione

di trova la stanza dei trofei, che come il nome suggerisce raccoglie tutti i trofei vinti dalla mitica squadra nel corso degli anni. Fuori c’è inoltre lo stivale di Ronald Koeman, che portò il Futbol Club Barcelona al gol della vittoria nella finale della Coppa Europea del 1992. Una storia memorabile, quella del Barça, che risale al 1899 quando a un gruppo di calciatori svizzeri e britannici guidati da Hans Gamper balenò l’idea di mettere insieme un squadra di calcio pigliatutto, oggi polisportiva rispettata nel mondo intero. Oltre ad essere una delle formazioni più titolate del pianeta, vanta 21 titoli di campione di Spagna, 4 di Champions League e una Coppa del mondo per club. Nel 2009 è diventato il primo club spagnolo a centrare il “treble” vincendo la Liga, la Coppa del Re e la Champions League. Nella seconda parte dello stesso anno ha vinto la Supercoppa spagnola, la Supercoppa Europea e la Coppa del mondo per club FIFA, centrando un’impresa unica nella storia del calcio a livello di club: la vittoria di tutte le competizioni ufficiali a cui abbia partecipato in un anno solare, in Europa a cavallo di due stagioni. Info su www.fcbarcelona.com

Gli altri gironi: Champions League

I demoni di San Pietroburgo L’Apoel è ancora imbattuto e al comando del girone G, ma deve vedersela con lo Zenit. Girone E apertissimo invece se si esclude il Genk ormai quasi fuori dai giochi di Luigi Sada Attenzione al Chelsea che va a Leverkusen a giocarsi un pezzo di qualificazione dopo il mezzo passo falso in casa del Genk. La squadra di Villas Boss ha fatto una faticaccia a digerire i cinque gol incassati dall’Arsenal un paio di settimane fa nel derby di Londra e in questa circostanza dovrà dimostrare di aver lasciato alle spalle i fantasmi emersi in Champions nella trasferta belga. I tedeschi del Bayer però hanno il dente avvelenato per la sconfitta, forse immeritata, col Valencia. Un kappaò che ha in parte pregiudicato il cammino delle “Aspirine” verso il passaggio del turno. Un girone E in pratica apertissimo, se si esclude il Genk ormai quasi fuori dai giochi. Aperto a tre formazioni anche il Gruppo F dove l’Arsenal, dopo aver respinto il tentativo di sorpasso del Marsiglia, misurerà lo stato di salute del Borussia Dortmund rilanciato

dalla vittoria casalinga, sia pure di misura, con l’Olympiacos Pireo. I Gunners in campionato stanno facendo bene ma la Champions è un’altra cosa. Fra inglesi e tedeschi ci sarà da divertirsi. Sulla carta dovrebbe essere invece una serata buona per i francesi del Marsiglia chiamati ad ospitare i greci dell’Olympiacos praticamente fuori corsa dopo la sconfitta col Dortmund. Deschamps conta molto sui suoi ragazzi soprattutto dopo la bella prova di Londra con l’Arsenal. Da seguire con interesse lo scontro di San Pietroburgo fra lo Zenit di Spalletti e i ciprioti dell’Apoel. La squadra di Nicosia è ancora imbattuta ed è al comando del girone G con una lunghezza di vantaggio sui russi. Tutti si chiedono se la favola dell’Apoel continuerà. Noi pensiamo di sì. La marcia dei ragazzi dell’Isola magica è stata imperiosa: l’Apoel ha pareggiato prima a Oporto poi ha battuto i portoghesi a Nicosia in pieno recupero vanificando il rigore del pareggio provvisorio di

Hulk. Lo Zenit è al comando del nessuno. I giochi per le piazze alte la china dopo la beffa e la delusione campionato russo ma l’Apoel in sembrerebbero già chiusi, anche se di Nicosia. questo momento non ha paura di il Porto a Donetsk tenterà di risalire


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Messi sfida Ibra I Bioritmi di Milan-Barcellona

Unico sportivo inserito nella prestigiosa lista degli aspiranti al titolo di “Personaggio dell’Anno” nella lista del Magazine Time, l’attaccante blaugrana vuole tirare uno scherzo all’asso svedese

di Enzo Occhiuto Dall’analisi dei potenziali bioritmici (F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio G.Meazza di Milano per disputare la quinta giornata del gruppo H della Champions League, emerge che il valore medio del loro stato di benessere psicofisico sia il medesimo: Milan 6,03 e Barcellona 6,03. Dal punto di vista statistico anche l’analisi bio della partita di andata, disputata nella prima giornata del al Camp Nou di Barcellona tra le due squadre e finita in parità 2 a 2, ha messo in evidenza lo stesso valore medio (5,90) per entrambi le formazioni. Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Allegri (6,49 v. emotivo) e (6,08-6,05-5,975,93) sono alti nel reparto difensivo e a centrocampo e sotto la media

nel reparto offensivo, mentre quelli di Guardiola (6,39 v. emotivo) e (5,96-6,10-6,08) risultano bassi in difesa e alti a centro campo e nella linea d’attacco. Ma vediamo in sintesi quali sono i bioritmi dei due campionissimi delle due formazioni e che potrebbero orientare a loro favore la partita compiendo una magia personale. Lionel Messi (v. intellettivo 6,50 e massima concentrazione mentale; v. emotivo 6,00 in esaltazione di creatività super critica positiva), unico sportivo inserito nella prestigiosa lista degli aspiranti (32) al titolo di “Personaggio dell’Anno” nella lista del Magazine Time (con la seguente motivazione “è ritenuto quasi all’unanimità il più grande giocatore della sua generazione, ha vinto tutto ciò che conta col Barcellona ed è in corsa per il terzo pallone d’oro consecutivo”) sfida Zlatan Ibrahimovic (v. emotivo 6,39 in esaltazione di sana follia e massima ispirazione alla fantasia), considerato uno degli attaccanti più forti e completi al mondo. Ibra è l’unico svedese ad aver vinto

il Guldbollen per sei volte, di cui cinque consecutive. Dotato di estro e follia, come tutti i geni del calcio, lo svedese (scarpe numero

In Tivù

La Strana Coppia di Stadio5

Una trasmissione che in modo ironico e dissacrante affronta e commenta il mondo dello sport. In particolare quello del calcio, spesso vissuto con toni drammatici e velenosi di Riccardo Sada È partita su RadioMilanInter (Fm 96,1) e TeleMilano City (Ch 288) “La Strana Coppia di Stadio5” con il vicedirettore di Stadio5 e Cesare Pompilio. Una trasmissione di “rottura”, in onda ogni venerdì dalle 13 alle 14, che tocca tutti gli argomenti calcistici, con finestra su altri sport. All’interno della quale vi saranno nterviste, gag e sketch grazie anche alla partecipazione in studio di personaggi particolari come la dea Eupalla, l’inutile Riccardo e altri ospiti che si alterneranno nel corso delle varie puntate. È un progetto, “La Strana Coppia di Stadio5”, che vuol abbracciare in modo ironico, dissacrante il mondo dello sport, in particolare quello del calcio, spesso vissuto con toni drammatici e velenosi. Saranno contattati al telefono molti protagonisti per fare informazione con una pennellata di irriverenza e, a volte, di bestialità che hanno la volontà di ribaltare i luoghi comuni del mondo del pallone. Un modo come un altro per strapparvi qualche risata in mezzo allo stress della vita quotidiana e lontano da trasmissione morbose che inveleniscono gli animi.

47) non è inquadrabile in una sola categoria. In fondo, i miti quasi sempre vivono di contraddizioni e lui non fa eccezione. Il dato certo è

che se il Milan si è arrampicato in cima al diciottesimo scudetto, una buona parte di merito va al grande Zlatan.


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La Vita dei Club

Milan Club Isola di Capri di Giovanni Labanca

(in collaborazione con Maurizio Salzano)

Madre Natura è stata molto prodiga con l’Isola di Capri. Le ha dato tutto quello che di meglio e più prezioso desiderasse: sole, mare cielo. E non paga, ha voluto aggiungervi un’altra gemma, a completare i prodigi di cui è capace: il Milan Club. Lo ha fatto per opera “terrena” di un gruppo di “umani”, tifosissimi del Milan: Davidino, Nicolino, Piero e Maurizio (data la familiarità del gruppo, i cognomi sono superflui). Di ritorno da Benevento, dopo aver assistito alla partita con il Milan, allora in serie B, anziché essere affranti per la loro squadra, come se folgorati sulla via di… Capri, vengono pervasi da una forza che in loro non si era mia sopita. E decidono di concretizzare, finalmente, il desiderio a lungo accarezzato: fondare un Milan Club… nell’Isola delle Meraviglie. La notizia percorre l’isola in lungo e largo e mobilita subito altri accaniti milanisti. Gianni De Martino viene eletto primo presidente e il neonato Direttivo, con il valido supporto tra gli altri di Giuseppe, Angelo, Raniero, si impegna talmente tanto che gli iscritti ben presto crescono, fino ad arrivare a oltre 200 unità. Parimenti all’entusiasmo dei suoi tifosi, il Milan, nel frattempo, rivede le stelle e diventa lo squadrone degli “olandesi” che conquista Trofei in tutto il mondo. E “costringendo” i tifosi capresi a organizzare, a ogni vittoria, grandi festeggiamenti, sotto la Presidenza poi assegnata a Davidino Farace. Il Milan Club, ormai consolidato, riconosciuto e affiliato all’AIMC, dopo un periodo d’oro, come succede su questa terra, subisce un’inaspettata battuta di arresto, a causa di impreviste e spiacevoli vicissitudini private. Ma dura

poco lo sconforto. Ci sono altri giovani emergenti, alcuni figli degli stessi fondatori, a ridare linfa a una pianta che non poteva e non doveva assolutamente morire. Così, Claudio, Ernesto, Danilo, Michele, Raffaella e Guido ritrovano e trasmettono altro nuovo entusiasmo, che contagia positivamente nuove generazioni di tifosi, il futuro del Club che, entusiasti, ri-eleggono presidente Davidino Farace. Tutto torna come prima, ma agli inizi del 2009, il destino, amaro e crudele, “ferma” il generoso cuore del giovane presidente, tra la costernazione dell’intera Isola. Ma, come si dice, la vita va avanti e quella del Milan Club non si arresta davanti a tanto dispiacere. Massimo Coppola viene eletto nuovo presidente. E come primo atto ufficiale, il Club intitola in onore del mai dimenticato Davidino, l’annuale Torneo di calcetto, cui partecipano i Club isolani di Inter, Juventus e Napoli. Il Torneo, il “Challenge Capri Clubs”, ha il patrocinio dei comuni di Capri e Anacapri, il cui vice sindaco Pasquale Mazzarella, suo carissimo amico, ricorda con affetto Davidino, rimarcandone, oltre a quello sportivo, il grande e disinteressato impegno sociale. L’AIMC, riconoscendo l’alto significato dell’avvenimento sportivo, invia due coppe, palloni e magliette autografati. Le attività del Club, ben pubblicizzate dal segretario Maurizio Salzano, sono molteplici e richiamano sempre la compartecipazione di intere famiglie ed altri gruppi sportivi. Quella che merita particolare menzione è la partecipazione al Progetto Milan e gli Oratori, in collaborazione con la Scuola Calcio ASD “San Costanzo”. Il 28 febbraio scorso, per questo, 25 bambini capresi, accompagnati dai genitori e dai dirigenti del Club, sono stati ospiti della società rossonera a Milano, in occasione della partita con il Napoli. Ospitati nell’apposito settore e aggregati ad altri oratori provenienti da tutta Italia, con cui instaurano subito amichevoli rapporti, proprio come vuole lo spirito di questa bella iniziativa del Milan.

E l’anno in corso, non poteva concludersi nel modo migliore sperato dai tifosi: la conquista del 18esimo scudetto e quindi, altra festa, altri fuochi d’artificio. Il 25 maggio, ultima partita di campionato, è lo splendido scenario del bordo piscina dell’Hotel San Michele a fare da degna cornice a un maxi ricevimento che raduna i tanti soci. Per l’occasione partecipano con un saluto di benvenuto anche lo Juventus Club, il vice presidente Antonello Spinella, per Napoli Club Anacapri, Mario Maresca, cui si aggiungono gli auguri degli indisponibili presidenti del Napoli Club Costanzo Ruocco e dell’Inter Club, Margherita Santarpia. Nel corso della serata viene premiato Stefano Castellano, vincitore di maggio del concorso mensile “Indovina il tuo Milan”. Prima del brindisi finale, viene assegnato a sorteggio il super premio del concorso, estratto da Alessandro D’Ambrosio in riconoscenza e a ricordo del suo caro padre Raffaele. Vince Flavio Astarita, che, beato lui, si è guadagnato due biglietti per una partita del Milan. E come in ogni grande occasione, a chiudere i festeggiamenti è una grandiosa torta preparata dalle sapienti mani rossonere di Gennaro Terminiello de “La Vela”. Il segretario Maurizio, nella foto con la maglia di Thiago Silva, a nome del presidente Massimo Coppola e del direttivo, dopo aver tracciato un articolato consuntivo delle numerose attività del Club, ha ringraziato i convenuti e quanti si sono prodigati per la perfetta riuscita della festa, dando loro appuntamento all’anno prossimo, stesso albergo, stessa piscina, non dimenticando di invitare anche il… Diavolo. L’Isola di Capri è anche rossonera, lo è sempre stata e sempre lo sarà. Un tifoso milanista, da qualunque parte del Mondo provenga, se va a Capri può stare tranquillo: un pezzo del suo “cuore rossonero” lo trova anche lì.

Il direttivo Presidente, Massimo Coppola; vice presidente Claudio Aprea; segretario, Maurizio Salzano; consiglieri, Ernesto Buonocore, Pietro D’Ambrosio, Michele Fiorentino, Raffaella Gargiulo, Angelo Mazzarella, Giuseppe Mennillo e Guido Vespoli; presidente revisore conti, Danilo Fiorentino;collegio revisori, Umberto Pollio

Il direttivo del Milan Club Isola di Capri brinda alle vittorie del Diavolo


mercoledì 23 novembre 2011

Iosonopompilio

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444 milioni di euro Il resto è vita di Cesare Pompilio La richiesta della Juventus di 444 milioni di euro alla Federcalcio come risarcimento danni del 2006 a oggi è arrivata al Tar del Lazio (tribunale amministrativo regionale). La notizia ha fatto il giro del mondo. Le agenzie di tutto il pianeta non credevano ai loro occhi. I massimi dirigenti dello sport italiano in privato pare si siano dati “il cinque”. In pubblico sono stati duri e precisi. Petrucci, presidente del CONI, ha detto che “ci sono più avvocati che allenatori”. Basta con gli avvocati. Abete, presidente della Federcalcio, ha esclamato che s’aspettava che la Juve andasse al Tar. Moratti, presidente dell’Inter, ha definito un gesto di cattivo gusto. La cosa che rimane impressa nella mente dei tifosi, è la cifra richiesta dalla Juve e non viceversa. Cioè, non è stata la Federcalcio a offrire un risarcimento ma è la società torinese a richiederlo. Per chi ha vissuto la Juve di Gianni Agnelli, oggi non riesce a capacitarsi. Con l’Avvocato c’era uno stuolo di vassalli che si recava a Torino dove era un onore essere ricevuti dall’Avv., parlare col dottore (Umberto Agnelli) era più... agevole. Quello che andava bene alla Fiat andava bene all’Italia e... alla Juve. Al Processo di Napoli, nell’aula 216 del Tribunale di Napoli, era impalpabile l’antijuventinità degli astanti. Condannare Moggi significava azzannare la Juve. Ci sono riusciti? Alla prima, sì. Se Andrea Agnelli avesse partecipato a qualche udienza avrebbe recepito. È odio puro. Come si può pensare che un giudice a Berlino dia ragione alla Juve? Eloquente è stato il comportamento della Federcalcio

al Tnas: gli avvocati della Figc con quelli dell’Inter erano a braccetto contro la Juve. Come si può pensare per un attimo che la Federcalcio, “un organo gestito con precisione” dice Petrucci, possa dare una lira alla Juve? Il cuore mi batte forte, il cervello va veloce, i sentimenti sono paralleli alle aspettative; la via alla normalizzazione è vicina. Saranno tre righe a chiudere una ferita che sanguina, saranno tre parole tra compari per chiudere un caso nato male e finito peggio? Perbacco. E dire che ci voleva così poco: lasciare Romy Gai al suo posto? No: lasciare Luciano Moggi o quanto meno difenderlo o esternare solidarietà? No. Invece, eccoci: da errori a errori. Cobolli, Blanc, Secco, Marotta? Anche Marotta! Orde di operatori di mercato come corvi si sono avventati sul cadavere (incompetenza) della Juve. Felipe Melo, Martinez, Amauri, Iaquinta e mi fermo qui. Le risate sganasciate in alcuni ristoranti milanesi da parte di operatori di mercato senza scrupoli che vedevano nella Juve del “dopo Moggi” una tavola imbandita... Soldi per tutti... Perfino don Luigino Delneri è riuscito a diventare allenatore dei bianconeri. Don Peppino Marotta ha sbagliato una campagna acquisti lo scorso anno. E quest’anno? Pure. Chi se frega, la Federcalcio rimborsa le spese? Fatemi un fischio il giorno in cui la Figc farà il bonifico. Andrea, ascolta: prova a fare piazza pulita, si diventa miliardari guadagnando… un euro al giorno. Sai io sono nato povero e nessuno mi ha insegnato a rubare. Questo lo ha detto Moggi? Allora Luciano ha ragione.


mercoledì 23 novembre 2011

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Basket

A Tel Aviv per l’impresa L’EA7 Milano è costretta a espugnare la Nokia Arena per non dire addio all’Eurolega di Beppe Vigani Bene in Italia, a schiaffi in Europa. L’EA7 Milano è a un bivio: la sconfitta interna con il Partizan Belgrado ha fatto scemare le quotazioni in Europa, tanto che la partita a Tel Aviv diventa una questione prioritaria. La classifica in Eurolega non è peggiore di tante altre, ma due sconfitte su tre in casa devono far riflettere. Se con l’Efes è stato un errore di gioventù, la debacle con i serbi è stato un harakiri inspiegabile. Roba da psicanalisi: Sigmund Freud si fregherebbe le mani. “Credevano di aver vinto, ma non succederà più”, ha commentato Livio Proli, presidente dell’Olimpia. Speriamo di averla questa opportunità visto che adesso la situazione è davvero grigia. In campionato gli uomini di David Blatt hanno cominciato in modo scoppiettante

Musica

con quattro vittorie in altrettante partite. Giovedì 24 novembre nella sesta giornata di Eurolega, sul parquet di casa gli israeliani cercheranno di vincere per mettere sottochiave il passaggio alle Top 16. Molto più complicato per le “scarpette rosse”, le quali dovranno cercare di sbancare il Nokia Arena di Tel Aviv per sperare in qualche chance, visto che dopo vi saranno altre due trasferte terribili: Istanbul e Belgrado dove le condizioni ambientali sono pressoché proibitive. Si attendono gli squilli di tromba di Cook (una delle delusioni di questo inizio stagione), Fotsis (altro elemento da cui si aspetta molto di più) e Nicholas (troppo incostante), sperando che l’atteggiamento di Gallinari sia meno deleterio, rispetto all’ultimo match con il

Partizan. Il giocatore di Denver è il migliore, ma se comincia ad abusare della sua “bravura”, è per tutti un fattore negativo. La squadra è forte, ma ha cambiato tantissimo, mantenendo solo due giocatori rispetto lo scorso anno. È ancora un cantiere aperto, ma certe occasioni gridano vendetta. Il Maccabi con Papaloukas, Eliyahu, Blu (quando è in giornata), Shawn e Schortsanitis hanno punti, rimbalzi e molta esperienza, ma contro il talento dell’AE7 non sarà facilissimo. Una sconfitta per i padroni di casa non pregiudicherebbe nulla, mentre per la squadra di Sergio Scariolo potrebbe significare un addio prematuro. I giocatori per evitarlo ci sono, ma farlo è un’altra cosa.

“Ladyjay”, tutto sulle donne dj

Dopo una lunga gestazione, vede la luce il libro scritto da Riccardo Sada che fa una panoramica sul mondo delle donne dj. Intervistate, fotografate, esplorate, le donne dj si mettono in discussione di Karin Tononi “Ladyjay” è il libro sulle donne dj scritto da Riccardo Sada e introdotto dalla storica dj Manuela Doriani. Consacra il mondo delle consolle in rosa. Con la prefazione della dj berlinese Ellen Allien e la postfazione di Laura Vincenti, il volume, pubblicato dalla Key Note Multimedia di Maurizio Clemente, chiama in causa tutte le rappresentanti del gentil sesso del clubbing. Da amica dell’autore, ho occasione di intervistarlo. Perché “Ladyjay”? “Nessuno ci aveva mai pensato. Volevo stare

dalla parte delle più criticate e scoprirne i lati”. E oggi le dj, come stanno? “Sono a un bivio. Da una parte le belle che vogliono essere brave. Dall’altra, le brave che vogliono essere belle”. Il territorio più avanti, per loro? “La Germania, oggi. E l’Australia un domani. La Germania, e la Merkel lo insegna, è meno bigotta e più intraprendente di stati come Usa o similari: dà chance indipendentemente se sei carina o meno. C’è una meritocrazia quasi… riottosa”. Australia dicevi… “L’Oceania contagia da tempo il mondo con le Nervo, Dj Sassy,

Sarah Main, Michelle Owen”. Una dj da tenere d’occhio? “Claudia Cazacu, scappata dalla Romania ora è regina della trance, poi K-Milla, poca samba brasiliana e molta elettronica. Le citate Nervo, che sono due sorelle gemelle lanciate da Armin e poi Guetta: uniche”. Web site: www.maurizioclemente. com/site/multimedia/lady-jay. html Per gentile concessione Mondo Rosa Shockking

di

Pausini e quel cd così… “Inedito” di Riccardo Sada

Dopo due anni la Laura nazionale torna con un nuovo album “Inedito”

Laura Pausini ieri ha dato il via al suo tour al MediolanumForum di Assago. Un appuntamento speciale sarà anche quello del 4, 5 e 6 giugno 2012 all’Arena di Verona. Ha cercato di fermarsi per conoscere la semplicità della vita che non ricordava, ha detto la Pausini. Che ha intitolato il disco “Inedito” perché scritto con alcuni autori come un vero e proprio percorso. “Un cammino che è stato appunto inedito e circondato da silenzi che non conoscevo durante la scrittura”.

L’artista ha scelto personalmente il primo singolo: “Benvenuto”. “Una canzone, questa, dedicata alle persone autentiche e sincere e mi interessa questo concetto. Siamo più preoccupati di apparire uguali”, ha detto la Pausini. Info su www.laurapausini.com e www.laura4u.com


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Appartamenti a partire da € 2650/mq

“I Giardini di Via Rodano” sorgono in un punto strategico della città di Milano: a 2 chilometri dall’imbocco di

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mercoledì 23 novembre 2011

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Vicedirettore Beppe Vigani redazione@stadio5.it

Collaboratori A.S. Bisceglia, Giuseppe Cassese, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada, Karin Tononi

GRAFICA Chiara Maggioni grafica@stadio5.it

Caporedattore Riccardo Sada

Corrispondenti Bianca Elton Ara (Londra), Raviv Bezalel (Tel Aviv), Debora Cheli (Parigi), Daniela Veronese (Biella), Alessandra Caronni (Como)

NUOVA SEBE S.p.A Via Brescia 22 22063 Cernusco sul Naviglio (Mi) tel. 02.92104710 e-mail: tecnico.stem@seregni.com

Concessionaria di pubblicità Edizioni SBM commerciale@stadio5.it

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

04/11/11 14.47


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