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domenica 27 novembre 2011

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COPIA OMAGGIO

MILAN-CHIEVO

ASSALTO A FUERTE APACHE


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domenica 27 novembre 2011


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domenica 27 novembre 2011

L’Editoriale

di Beppe Vigani Gli Unni andavano oltre la ferocia, poiché, sin dalla nascita le guance dei bambini erano solcate profondamente con una spada, in modo che il vigore dei peli che appariva a momento opportuno, s’indeboliva ed essi invecchiavano imberbi. Non avevano bisogno né di fuoco né di cibi conditi con aromi, ma solo di radici, di erbe selvatiche e di carne semi cruda di qualsiasi bestia… Anche nel calcio esistono i vandali. Il Barcellona lo avviciniamo al popolo che abitava al di là delle paludi Meotiche, vicino all’Oceano glaciale, solo per pennellare di epica e dare un colore più vivace a una sfida pallonara. Certo che gli uomini di Guardiola non mangiano carne cruda, non uccidono, non saccheggiano, ma se vogliamo fare un parallelo, sportivamente parlando, siamo vicini alla ferocia dovuta alla classe, agli schemi dei blaugrana. Al Meazza mercoledì scorso si è visto Xavi, l’Attila del Barcellona, che ha scassato le speranze del Milan, il quale ha avuto il grande merito di combattere a viso aperto. Tornando a termini più consoni del nostro tempo, i catalani hanno fatto calcio, hanno dimostrato di essere i primi della classe, anche se dall’altra parte (bravo Allegri) non hanno trovato la vittima sacrificale. Il calcio italiano è vivo e, nonostante gli Unni, sta tenendo testa a inglesi e tedeschi, poiché almeno due squadre si sono qualificate con un turno d’anticipo e il Napoli ha nelle sue mani il proprio destino. Noi, però, siamo bravi a

cadere nell’anonimato in un amen, sfoderando il peggio che abbiamo, proprio nello stesso momento in cui il vento sta soffiando sul nostro calcio, elevandolo a una potenza assoluta. Nel giorno del match clou c’è la Coppa Italia che morde, che mortifica i nostri sogni, le nostre ambizioni. Da anni nessuno ha capito qualcosa di questa manifestazione. Nessuna competizione nazionale è così snobbata come nel nostro paese. Ancelotti spiegava che era importante solo quando arrivava in finale, altrimenti era inutile sprecare energie. Qualcosa è cambiato (la vincitrice va in Europa League), ma l’interesse è meno di zero. Parlare di Champions e poi rifugiarsi in una coppa che Lega e Federazione hanno di solito nello stanzino delle scope… Che tristezza. In Spagna c’è la Coppa del Re, in Inghilterra la FA Cup, poi la Coppa di Germania, quella di Francia, tutte competizioni che fanno gola a tifosi e club. Qui non succede. Da noi manca appeal, sia nel nome, sia nel calendario. Nessuno ha voglia di studiare una nuova formula. Forse gli “scienziati” del nostro calcio hanno altro cui pensare. Di certo è sotto gli occhi di tutti. Diceva Socrate: “Possiamo perdonare un bambino che ha paura del buio. La vera tragedia della vita è quando gli uomini hanno paura della luce”.

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6

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TECNO MOTORS SPA: Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978

Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata

MILAN (4-3-1-2)

CHIEVO (4-3-1-2)

32
Abbiati; 20
Abate, 25
Bonera, 33
Thiago Silva, 77
Antonini; 14
Aquilani, 23
Ambrosini, 22
Nocerino; 27
Boateng; 7
Pato, 11
Ibrahimovic.

54
Sorrentino; 21
Frey,3
Andreolli,5
Mandelli,13
Jokic; 10
Luciano,
16
Rigoni,
 6
Bradley;
7
Sammarco;
31
Pellissier, 77
Thereau.

All. M. Allegri

All. D. Di Carlo

Stadio ‘G. Meazza’ domenica ore 20.45


domenica 27 novembre 2011

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Turno Odierno

La Classifica della Serie A

13ª giornata Venerdì 25 Novembre 2011 Udinese - Roma Stadio "Friuli"

Serie A

Gio

Vin

Nul

Per

GF

GS

Diff

P.ti

Ore 20:45

13ª giornata Sabato 26 Novembre 2011 Lecce - Catania Stadio "Via del Mare" Novara - Parma Stadio "Piola" Atalanta - Napoli Stadio "Azzurri d'Italia" Lazio - Juventus Stadio "Olimpico"

Ore 18:00 Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 20:45

13ª giornata Domenica 27 Novembre 2011 Cagliari - Bologna Stadio "Sant'Elia" Cesena - Genoa Stadio "Manuzzi" Palermo - Fiorentina Stadio "Barbera" Siena - Inter Stadio "Franchi" Milan - Chievo Stadio "Meazza"

Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45

14ª giornata Venerdì 2 Dicembre 2011 Genoa - Milan Stadio "Ferraris"

Ore 20:45

14ª giornata Sabato 3 Dicembre 2011 Inter - Udinese Stadio "Meazza" Napoli - Lecce Stadio "San Paolo"

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

10 11 11 11 11 11 10 11 11 10 11 11 11 11 11 10 11 11 11 11

6 6 6 6 5 5 4 4 5 4 3 3 3 3 5 3 3 2 1 1

4 4 3 3 2 1 3 3 0 3 5 5 4 4 4 2 1 2 4 3

0 1 2 2 4 5 3 4 6 3 3 3 4 4 2 5 7 7 6 7

18 16 23 13 15 14 13 10 14 14 13 14 10 10 15 13 9 9 12 4

7 8 14 6 12 15 7 12 18 12 18 10 9 12 14 17 17 18 20 13

+11 +8 +9 +7 +3 -1 +6 -2 -4 +2 -5 +4 +1 -2 +1 -4 -8 -9 -8 -9

22 22 21 21 17 16 15 15 15 15 14 14 13 13 13 11 10 8 7 6

Ore 20:45 Ore 20:45

14ª giornata Domenica 4 Dicembre 2011 Catania - Cagliari Stadio "Massimino" Bologna - Siena Stadio "Dall'Ara" Chievo - Atalanta Stadio "Bentegodi" Fiorentina - Roma Stadio "Franchi" Juventus - Cesena Stadio "Nuovo Stadio" Parma - Palermo Stadio "Tardini"

Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45

Prossimo Turno

14ª giornata Lunedì 5 Dicembre 2011 Lazio - Novara

Stadio "Olimpico"

Ore 20:45

Juventus Lazio Milan Udinese Roma Palermo Napoli Chievo Parma Genoa Catania Siena Fiorentina Cagliari * Atalanta Inter Bologna Lecce Novara Cesena

* 6 punti di penalizzazione

La Classifica Marcatori 9 reti: Denis (Atalanta; 2 rigori) 8 reti: Di Natale (Udinese; 2 rigori) 7 reti: Giovinco (Parma; 3 rigori) 6 reti: Klose (Lazio) 5 reti: Jovetic (Fiorentina), Palacio (Genoa; 1 rigore), Marchisio (Juventus), Matri (Juventus), Ibrahimovic (Milan; 1 rigore), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena) 4 reti: Moralez (Atalanta), Nocerino (Milan), Cavani (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori) 3 reti: Ramirez (Bologna), Bergessio (Catania), Moscardelli (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Cerci (Fiorentina), Milito (Inter; 2 rigori), Hernanes (Lazio; 2 rigori), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Miccoli (Palermo), Bojan (Roma), Destro (Siena) 2 reti: Acquafresca (Bologna), Conti (Cagliari), Larrivey (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Almiron (Catania), Lodi (Catania; 1 rigore), Maxi Lopez (Catania; 1 rigore), Kucka (Genoa), Veloso (Genoa), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Pepe (Juventus), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Sculli (Lazio), Cassano (Milan), Robinho (Milan), Campagnaro (Napoli), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Maggio (Napoli), Morimoto (Novara), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Zahavi (Palermo), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Basta (Udinese)


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La Partita

Pericolo deconcentrazione Contro i veneti sembra una formalità, ma il match contro il Barcellona potrebbe aver lasciato degli strascichi

di A.S. Bisceglia Problemi per il Milan. Nesta non sarà a disposizione per la sfida di domenica contro il Chievo per un fastidio alla coscia destra avvertito contro il Barcellona. Nella peggiore delle ipotesi si tratta di un lieve stiramento, che comporta una ventina di giorni di stop. Al suo posto Allegri utilizzerà Bonera, perchè Mexes, dopo un intervento alla mano, è ancora costretto a usare un tutore con cui può allenarsi ma non giocare gare ufficiali. Non preoccupa invece la contusione a una spalla rimediata da Thiago Silva. A centrocampo è arrivato il momento per Ambrosini e Nocerino, con Boateng (disponibile dopo due turni di squalifica) dietro la coppia d’attacco in cui formata da, presumibilmente, Pato e Ibrahimovic. Nella squadra clivense, reduce dalla vittoria ottenuta mercoledì contro il Modena in Coppa Italia, con la doppietta di Uribe e la rete di Paloschi, mancheranno Morero, Sardo e Cruzado che stanno proseguendo il loro programma di recupero. Sulla carta la partita non ha storia, ma è normale che sul campo, diceva il grande Vujadin Boskov, tutto è diverso perché ci sono anche gli avversari. Il match di Champions potrebbe avere portato via energie preziose ai campioni d’Italia, nonostante la panchina sia massiccia e abbondante. Le

motivazioni non sono le stesse e alcuni giocatori dovranno rifiatare. L’’Allegri pensiero’ vuole una truppa concentrata: niente cali di tensione, perché domenica sera si potrebbe festeggiare il primato, qualora Lazio e Juventus pareggiassero nel confronto diretto. Dall’altra parte Mimmo Di Carlo proverà a giocare con un pressing a tutto campo per cercare di togliere ossigeno ai centrocampisti rossonero, ma se Boateng dovesse ripetere la prestazione di mercoledì contro il Barcellona per la difesa giallorossa sarebbero problemi. A differenza degli attaccanti, il ghanese non dà un punto di riferimento e le sue progressioni sono devastanti. Frey,

Andreolli, Mandelli e Jokic avranno il loro bel da fare a controllare Pato e Ibrahimovic che, seppur non si amino tantissimo, sono

destinati a timbrare il cartellino. Non resta che dare la parola al campo, considerando una cosa fondamentale: il Milan non

vince da due partite consecutive. Dopo i cinque successi di fila in campionato sembrava che ciò non potesse più accadere.


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Il Campionato

Prove tecniche di sorpasso Oggi ci saranno solo cinque gare: quattro nel pomeriggio e una alla sera. Quest’ultima è proprio Milan-Chievo

di Laura Tangari Il Milan scende in campo stasera al Meazza col Chievo sapendo già il risultato della sfida fra Lazio e Juventus con ventiquattro ore d’anticipo. In caso di parità all’Olimpico fra le due capoliste, la squadra di Allegri, battendo i clivensi, salirebbe solitaria al primo posto cancellando con un colpo di spugna i veleni di Firenze dove è stata scippata della vittoria in modo clamoroso. I rossoneri sono alle prove tecniche di un possibile sorpasso. Per riuscire a far propri i tre punti coi veneti dovranno tornare a giocare con la solita determinazione dimostrata soprattutto contro il Palermo. La giornata ha regalato ben quattro anticipi, su tutti quello della Capitale fra la Lazio di Reja e la Juventus di Conte. Sotto i riflettori ci sono andate già due giorni fa Udinese e Roma impegnate al Friuli nell’inedito programma serale del venerdì. Sabato negli altri anticipi è stata la volta del Novara, al Piola contro il lanciatissimo Parma e quello di Bergamo dove l’Atalanta, col dente avvelenato per il pareggio

conquistato in extremis dal Siena al Franchi, ha tastato il polso al Napoli dopo il match di Champions con il City di Mancini. In pratica oggi ci saranno solo cinque gare. Quattro nel pomeriggio e una alla sera, quella del Meazza. Con particolare attenzione va seguita l’Inter, reduce dal 2-1 al Cagliari col gol regalato a Thiago Motta in netto fuorigioco e dalla trasferta in Turchia col Trabzonspor. A Siena i nerazzurri dovranno dimostrare di essere usciti dal tunnel e confermare gli ultimi progressi. A Palermo - da notare Zamparini sempre più col broncio per l’ennesima sconfitta dei rosaneri in trasferta - scenderà la Fiorentina. Mentre il Bologna, ancora frastornato dallo 0-1 nel derby col Cesena, proverà a rialzare la testa al Sant’Elia dove il Cagliari vorrà rifarsi dai torti subiti a San Siro sabato scorso con l’Inter. Chiuderà il programma il match del Manuzzi fra il rigenerato Cesena e il Genoa di Malesani che sta ancora festeggiando la vittoria col Novara, dopo una gara decisa da un gol in piena zona panico dal talentuoso Veloso.

Calciomercato

Un Tevez sotto l’albero L’argentino è in rotta ormai con Mancini e vorrebbe lasciare il City optando per il Milan (r.s.) Acquistare un biglietto aereo di sola andata Manchester-Milano oggi è possibile, se te lo prenota una coppia come Galliani e Braida. Il problema oggi per portare Carlos Tevez al Milan è inerente alla somma da sborsare per il trasferimento. Si tratterebbe di un prestito, poi, e comunque oneroso: quattro milioni di euro e diritto di riscatto fissato a venti. Non solo: c’è anche

l’ingaggio dell’argentino che si aggira sui dieci milioni. In attesa del ritorno di Cassano, che si è fatto vedere da giorni a Milanello, si cerca di capire se davvero al Diavolo possa o debba servire un elemento che in realtà è più vicino a Ibrahimovic, come gioco, piuttosto che la ricerca e il conseguente arrivo di una seconda punta. Tevez, che ha un carattere davvero difficile (chiederebbe

subito parecchie garanzie), potrebbe tuttavia giocare anche a fianco di Ibra. Però il Milan diventerebbe una Santa Barbara: ci sarebbero reazioni pirotecniche di Inzaghi, El Shaarawy, Pato e Robinho che nel caso finirebbero seduti in panchina. È un tango, questo, l’ultimo, e tutto argentino, da mettere sotto l’albero. Un regalo ai tifosi.


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Il Personaggio del Milan: Christian Abbiati

Christian? 6… autopromosso di Alessandra Caronni Ha attraversato un momento davvero difficile. “Ma grazie al cielo ho un carattere molto freddo. Diciamo che per quanto ho fatto vedere fino a oggi merito almeno un 6--”. Christian Abbiati è onesto con se stesso e si dà una sufficienza per il rotto della cuffia. Ha subito delle reti contro Udinese e Juventus, nate da due suoi evidenti errori, ma anche parato alla grande contro la Roma. Come dice Jovanotti, la vita è fatta di alti e bassi continui. Christian Abbiati insomma è uno che si prende le sue responsabilità. “Sono il primo ad ammettere i miei errori”. Anche l’anno scorso Abbiati non era partito benissimo. “L’errore con la Juventus è stato bello evidente ma grazie al cielo ho un carattere sensibile nei momenti giusti e anche la vicinanza della mia famiglia mi ha aiutato a superare un momento difficile. Direi che il sei-meno-meno è il voto giusto per questi due mesi”. Quella contro la Roma per Abbiati è la vera svolta del campionato: la parata d’istinto su Osvaldo è stata importante. “Eravamo sul 2-1 per

noi e se fosse entrato quel pallone sarebbe stato il pareggio della Roma. Per noi era fondamentale vincere contro una squadra che, ne sono sicuro, crescerà molto. I miei obiettivi? Rivincere la Champions e arrivare alla seconda stella con la maglia del Milan prima di chiudere la carriera”. Scaltro nelle uscite e nel parare i rigori, Abbiati può fare affidamento su doti fisiche invidiabili. Ha quasi sempre offerto prestazioni valide, incappando in errori molto raramente, nella sua carriera, e offrendo comunque sicurezza tra i pali. Ha iniziato a giocare nell’88, quando aveva 11 anni, erano i tempi dell’Aurora OSGB, formazione parrocchiale della città di Abbiategrasso. È passato all’Atletic Trezzano, all’Assago e dopo due anni al Corsico, al Monza nel ’94 e al Borgosesia. Nel ‘96 è stato prestato al Torino e poi è tornato al Monza. Arriva al Milan nel ’98. Debutta in Serie A il 17 gennaio 1999 in Milan-Perugia (2-1) a “causa” dell’espulsione di Sebastiano Rossi. Dopo le parentesi a Torino con la Juventus e i granata, si trasferisce all’Atlético Madrid. Torna alla corte del Diavolo nel maggio 2008. Info su www.christianabbiati.it

Tra i suoi obiettivi, quello di rivincere la Champions e arrivare alla seconda stella con la maglia del Milan prima di chiudere la carriera

Il Personaggio del Chievo: Stefano Sorrentino

La pecora nera è un fenomeno L’estremo difensore è uno dei protagonisti del Chievo: la salvezza passa attraverso le sue parate

di Beppe Vigani Stefano Sorrentino, 32 anni, è il portiere più sottovalutato della Serie A. Le sue grandi doti tecniche sono il colpo d’occhio, ottimo piazzamento e istinto animalesco, tanto da essere considerato un “pararigori” con pochi eguali. Figlio d’arte - suo padre Roberto ha difeso i pali di Catania, Cagliari e Bologna negli anni Ottanta - è cresciuto nelle giovanili del Torino prima di conoscere un po’ di polvere (Juventus, Torino e… Juve Stabia), fino a che nella stagione 2000-2001, a Varese, in Serie C1, vive la sua prima esperienza da titolare: il Torino, che del suo cartellino è proprietario, lo riporta a casa la stagione successiva. Nel primo anno Sorrentino è riserva di Luca Bucci, a cui subentra l’anno successivo a stagione in corso senza riuscire a evitare la retrocessione dei granata tra i cadetti. In Serie B, con Ezio Rossi in panchina, è titolare e il Torino riconquista la massima serie. Il fallimento del club porta il portiere di Cava de’ Tirreni a scegliere l’AEK Atene, in cui giocherà per due anni. Nell’estate 2007 passa in prestito al Recreativo de Huelva, diventando così il primo

giocatore italiano della squadra più antica della Spagna. Nel 2008 passa al Chievo, neopromosso in Serie A, con la formula della compartecipazione. L’anno successivo la società clivense acquista dai greci l’intero cartellino del giocatore. Le straordinarie caratteristiche tecniche di Sorrentino si vedono, soprattutto, nel 2009-2010 in cui para quattro rigori: nonostante il quintultimo posto, i gialloblu chiudono la stagione con la quinta migliore difesa del campionato dopo Inter, Milan, Roma e Sampdoria. Il 22 novembre 2010 vince il premio di miglior calciatore del Triveneto davanti ad Antonio Di Natale. Il 1º dicembre 2010 il Chievo gli prolunga il contratto fino al 2013. L’ultima stagione i “mussi volanti” lo hanno concluso all’undicesimo posto e con la quarta miglior difesa (alle spalle di Milan, Napoli e Lazio), avendo subito 40 gol nel corso delle 38 partite del campionato, confermandosi quindi per il secondo anno di fila come una delle difese meno battute della serie A.


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domenica 27 novembre 2011

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La Storia del Chievo

Clivensi si nasce, vittoriosi si diventa Anche quest’anno arriva il riconoscimento del Trofeo “Fair Play – G. Scirea” per gli “Amici del Chievo” destinato alla tifoseria più corretta di A.S. Bisceglia Se si scava a fondo nella storia dei clivensi si scopre che è stato grazie a Luigi Campedelli, il quale decise di cambiare in ChievoVerona la denominazione del club per identificarlo maggiormente con la città di Verona, se oggi si parla di questa incredibile realtà. Una realtà che ha preso forma nel 1929 su iniziativa di appassionati di calcio del quartiere veronese di Chievo. I colori sociali originari di quello che era l’Opera Nazionale Dopolavoro Chievo erano blu e bianco. Solo dal ‘31 il blu diventerà celeste. L’8 novembre dello stesso anno il Chievo gioca la sua prima partita ufficiale, contro il Domegliara, vincendola. Tuttavia, su reclamo degli avversari, la partita venne annullata e il recupero fu vinto dalla frazione della Valpolicella per 2-1. Due anni dopo il Chievo vince il Campionato Provinciale Liberi, accedendo alle finali venete, dove arrivò seconda. La squadra replica il successo nella fase Provinciale due anni dopo. L’attività dell’O.N.D. Chievo termina nel ‘36, in seguito a irrisolti problemi finanziari perduranti da diversi mesi. Dopo la seconda guerra mondiale, nel ’48, la società viene rifondata come A.C. Chievo e si iscrive alla Seconda Divisione. Vince il campionato regionale di Seconda Divisione ‘50‘51. Nell’aprile dell’anno seguente fa il suo debutto in squadra Bruno Vantini, detentore del primato di reti con la maglia del club. Nel ’59 viene ammesso alla Seconda Categoria. Diventa Cardi Chievo a causa dal nome del nuovo sponsor, Non retrocede sino al ‘63, quando subisce la prima retrocessione della sua storia in seguito a un campionato davvero deludente. Nel 1964 Luigi Campedelli, uomo d’affari e proprietario della Paluani, diventa presidente del Chievo e sotto la sua gestione il Chievo raggiunge il mondo professionistico. Nel ’75, dopo cinque stagioni in Promozione, guidato dal tecnico

Nicola Ciccolo, conquista la Serie D. L’annata ‘79-‘80 è la più difficile. Nell’86 gioca allo Stadio Bentegodi di Verona. Nei tre campionati di Serie C2 si piazza per due volte al quarto posto (1987, 1988) e ottiene la promozione nel 1989. Nel ‘93 con Alberto Malesani fa sua la promozione in Serie B. I. Nel 20002001 la squadra chiude al terzo posto e viene promossa in Serie A. Il quinto posto nella massima serie l’anno seguente frutta 54 punti (14 gare vinte, 12 pareggiate e 8 perse; ChievoVerona 1932-1933 57 gol messi a segno e 52 subiti). La squadra così partecipa alla Coppa Uefa, sfida la Stella Rossa di Belgrado. Ma cui esce al primo turno.

Chievo 1965-1966

Info su www.chievoverona.it e www.chievocalcio.tv

Sopra, Chievo 1980-1981 A sinistra, Luca Campedelli, presidente del Chievo Verona


domenica 27 novembre 2011

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Il Barça mata tutti La Champions

Barcellona a parte, sono liete le notizie sul fronte tricolore. E a festeggiare le due serate europee è stato tuttavia l’Apoel, formidabile nello strappare un pareggio allo Zenit di Spalletti

di Luigi Sada Bravo Milan. Ma il Barça ha confermato di essere l’extraterreste della Champions. Niente da fare con gli spagnoli, anche se Ibra prima e Boateng dopo hanno fatto sognare per qualche momento il popolo rossonero. A chiudere il discorso, dopo gli show di Messi, ci ha pensato Xavi. E al fischio di chiusura tutti a casa a bere un the caldo. Il Milan comunque si qualifica e ora attende la sfida finale di Praga col Plzen che è andato a espugnare Mink lasciando i tifosi del Bate Borisov nella morsa di ghiaccio, pietrificati dal gol di Bakos. Ma a tenere alto il vessillo dell’Italia sono stati soprattutto Inter e Napoli: i “bauscia” sono tornati da Trebisonda con un pareggio che fa un po’ storcere il naso ma prezioso per conquistare il primo posto del girone con un turno d’anticipo, il Napoli del ritrovato Cavani, grandissimo a stendere quel Manchester City che alla vigilia con Balotelli e Dzeko aveva fatto perdere il sonno a tutti gli abitanti del Golfo. In Turchia è stato bravo Alvarez a far passare l’Inter in vantaggio e al corrente con largo anticipo del regalo del Lille di

Mosca col CSKA, mentre al San Paolo i partenopei, con una grande partita e le due prodezze personali di Cavani, hanno messo nei pasticci Mancini, tornato in Inghilterra a testa bassa. Nessun problema per il Bayern che elimina il Villareal con un secco 3-1. Insomma, Barcellona a parte, belle notizie sul fronte tricolore. A festeggiare le due serate di Champions è stato tuttavia il fantastico Apoel, formidabile nello strappare un meritato pareggio a San Pietroburgo con lo Zenit di Spalletti. I ciprioti si sono aggiudicati con una giornata di anticipo il primo posto del girone G entrando nella Storia. Un elogio particolare a mister Jovanevic. Intanto, imperversa il Real Madrid che batte con un 6-2 i croati della Dinamo Zagabria. Mourinho si è concesso il lusso di tenere fuori Cristiano Ronaldo (…). Crisi profonda invece per il Chelsea raggiunto e superato dal Leverkusen dopo il vantaggio con Drogba. Bene l’Arsenal che elimina il Borussia Dortmund e il Basilea che vince in Romania col Galati mentre il Benfica col 2-2 di Manchester si qualifica lasciando nei guai lo United che dovrà vedersela il 7 dicembre in Svizzera col citato Basilea. Da segnalare il 7-0 del Valencia a spese dei belgi del Genk.

I Bioritmi di Milan-Chievo

È tutto in mano a Ibra Dall’analisi dei potenziali bioritmici dei singoli giocatori emerge un maggior stato di benessere psicofisico del Milan (6,08) rispetto a quello del Chievo (6,04)

di Enzo Occhiuto Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Allegri (6.08) 4-3-1-2 (5,956,19–6,14–6,05) sono sotto la media nel reparto difensivo e alti a centro campo e nella linea d’attacco, mentre quelli di Di Carlo (5,95) 4-3-1-2 (5,94–6,27– 5,84-6,11) risultano bassi in difesa e nell’appoggio alle punte e alti nel centro campo e nel reparto offensivo. Ma vediamo in sintesi quali sono i bioritmi degli attaccanti delle due squadre che dovrebbero superare le difese avversarie particolarmente vulnerabili dal punto di vista bio. Zlatan Ibrahimovic (v. emotivo 6,49 al massimo della sua capacità creatività e della sua genialità). Quando il tecnico livornese ha finito di studiare e assimilare il modo di giocare di

Zlatan, gli ha cucito addosso una Chievo intrigante (Fiorentina e bruciante, abilissimo a scattare sul ben supportato, sarà, un terminale squadra su misura: “Ibra dev’essere Catania battute di fila nella 11° e filo del fuorigioco e a farsi trovare offensivo implacabile. il terminale offensivo di tutte le 12° giornata): è dotato di uno scatto sempre pronto in area di rigore. Se nostre giocate, qualsiasi movimento o spunto devono essere fatti in sua funzione”. Ci sono state partite che Zlatan ha risolto praticamente da solo. Alexandre Pato (v. intellettivo 6,27 in condizione ottimale istintiva e perfetta lucidità mentale) alterna con la stessa naturalezza i goal d’astuzia a quelli di potenza. Una delle caratteristiche del brasiliano è la velocità, con la quale diventa imprendibile dagli avversari. Il tecnico del Milan ha detto di lui: “Pato è un giocatore straordinario, un’arma in più nella corsa verso lo scudetto”. Cyril Thereau (v. fisico 6,26 psicofisicamente in grado di esibizioni eccellenti) cresciuto calcisticamente in Francia, è dotato di ottima forza fisica e di buona tecnica atletica. È diventato un punto di forza evidente dell’attacco del Chievo. Sergio Pellissier (v. fisico e intellettivo 6,37 quasi al top della condizione fisica e mentale) è la stella indiscussa di questo


domenica 27 novembre 2011

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Milan Club Monopoli La Vita dei Club

di Giovanni Labanca Il Milan Club Monopoli, alle porte di Bari, presieduto da Massimo Girolami, non sempre ha potuto organizzare feste e manifestazioni con la gioia nel cuore. Difatti, in seguito all’improvvisa scomparsa di Sante Puteo, socio dell’Inter Club Monopoli, avvenuta lo scorso aprile, dando fondo a ogni immaginabile coraggio e forza d’animo, per ricordare un caro amico, anche se della squadra “rivale”, ha organizzato lo scorso primo novembre allo stadio Vito Simone Veneziani, il 1° “Memorial Sante Puteo”. La manifestazione sportiva, sotto lo slogan “Abbiamo il cuore di un solo colore”, è servita non solo a ricordare nel migliore dei modi l’indimenticato Sante Puteo ma anche a raccogliere un fondo benefico, servito a donare due apparecchiature sanitarie, denominate “Vidacare Ez-Io”, al reparto pediatrico e al pronto soccorso del nosocomio di Monopoli. Queste speciali apparecchiature, che sono state ritirate dai dottori Vincenzo Muolo e Antonio Dibello, vengono utilizzate come salvavita attraverso l’accesso vascolare intraosseo, che consente la somministrazione di fluidi e farmaci che raggiungono il sistema vascolare centrale in pochi secondi. Per la cronaca, il quadrangolare di calcio ha visto contrapposte quattro rappresentative dei club cittadini: Milan Club Monopoli, Juventus Club “Pavel Nedved” Monopoli, Inter Club Monopoli e il Centro Coordinamento Biancoverde Monopoli. Tra i protagonisti delle quattro formazioni da segnalare il sindaco Emilio Romani, interista incallito, il dott. Giovanni Copertino, con la maglia numero 13 neroblu, Don Biagio Convertino, come direttore tecnico della formazione dello Juventus Club, e Massimo

Girolami, come capitano del Milan Club Monopoli. I direttori di gara sono stati i monopolitani Domenico Zaccaria, Remo Tropiano e Cosimo Cometa, che si sono alternati come arbitro e segnalinee. Il quadrangolare è stato vinto dal Milan Club Monopoli, che ha battuto ai rigori lo Juventus Club e al terzo posto, a pari merito, si sono classificate le compagini dell’Inter Club e il Centro Coordinamento Biancoverde Monopoli. Il Milan Club, precedentemente, il 6 agosto scorso, sempre nell’ambito delle attività sportive dirette ai giovani in particolare aveva organizzato la 17esima Maratona Calcistica “Tutto in Una Notte”, svoltasi presso il Soccer Center di Monopoli e a cui hanno partecipato dodici squadre a 5 elementi, tra cui una formata da soli argentinipolignanesi. Ha vinto la Maratona il Milan Club Monopoli. Il premio “Far Play” è andato alla squadra Bar Meridional. Capocannoniere è stato Il Milan Club Monopoli vincitore della Maratona Giannuzzi con 8 reti e il miglior portiere è stato Malena, della sede. È stata individuata e resa squadra… “argentina”. Grande è Milan Club Lucera subito operativa in via Zunica stata la soddisfazione degli ideatori Il Milan Club “Paolo Maldini” di 83, con grande soddisfazione della Maratona: Alessandro Basile, Lucera, in provincia di Foggia, della presidentessa Maria Grazia Massimo Girolami, Tommaso ha finalmente trovato la nuova Biancone, aiutata nella non facile Brigida e Domenico Biasi.

Gli ideatori della Maratona, Alessandro Basile, Massimo Girolami, Tommaso Brigida e Domenico Biasi

La squadra del Milan Club, vincitrice del Memorial Sante Puteo

operazione dal segretario Orazio Lepore e dall’addetto stampa Gianfranco Sammartino. Contentissimi tutti i soci, subito in posa per la foto ricordo.


domenica 27 novembre 2011

Iosonopompilio

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Vino e castagne l’inciuc(c)io è perfetto di Cesare Pompilio Guido Rossi, quel signore noto tifoso dell’Inter, già membro del consiglio d’amministrazione dei nerazzurri, colui che d’imperio assegnò lo scudetto alla squadra di Moratti nel 2006, ha conquistato “L’Ambrogino d’Oro”. A consegnare l’ambito riconoscimento sarà il Sindaco di Milano Pisapia, noto interista. Sono convinto che appena il medesimo Rossi passa a miglior vita sarà sepolto nel cimitero dei grandi. Quindi il cerchio si è chiuso? No, bisogna accontentare le altre due città che si nutrono a scudetti: Roma e Torino. In che modo? Semplicemente facendo attraversare come un filo invisibile la politica melliflua dell’inciuccio. Prendiamo Fiorentina-Milan, risultato finale 0-0. Nella medesima gol annullato (regolare) a Seedorf, rigore negato al Milan. Prendiamo Inter-Cagliari 2-1; il primo gol dell’Inter in fuorigioco. A Torino Juventus-Palermo 3-1 in curva esce uno striscione di chiara interpretazione rivolto al presidente della Juve Andrea Agnelli: “Andrea da figlioccio a rinnegatore, col bilancio in rosso non fare il moralizzatore”. È chiaro il riferimento alla strategia della Juventus che ha vissuto la sentenza di Napoli come una vittoria. La Juve ha scaricato ufficialmente l’ex dirigenza pre calciopoli. In curva, a qualcuno non va bene che la presidenza di Andrea abbia per sempre spezzato i contatti col passato. Un indizio è... Un indizio,

due indizi... Sono due indizi, tre indizi? Sono una prova. Quindi tutte le previsioni tecniche secondo le quali il Milan poteva rivincere lo scudetto vanno a farsi benedire. Il “palazzo” ha deciso? Lo scudetto via da Milano. Tutte le volte che esprimo questi concetti su Antenna 3 o su Telelombardia, il conduttore di turno mi chiede “fuori i nomi”. Come faccio? Ci vorrebbero uno stuolo di avvocati capaci a difendermi. Nessuno però può chiudere la mia cervice e recepire che stiamo vivendo un puro inciuccio. L’Inter è una squadra finita, il Milan ha vinto lo scudetto lo scorso anno. La Juve? La Lazio? Proviamo. Facciamoci una passeggiata nei meandri del Palazzo. Stanno preparando il “Tavolo della Pace”. Per favore! Il vostro umile servitore vi dice da subito che è una vera “strunzata”: Moratti non cederà mai il tricolore di cartone, Agnelli vuole lo scudetto e il risarcimento miliardario. Ma chi paga? I rumors romani dicono: se la Juve dimostra di aver rotto davvero col passato… verrà accontentata. Che vuol dire? Che lo scudetto torna a Torino già quest’anno? Questa è la maniera di chiudere la ferita di calciopoli che ancora sanguina? Complimenti! E Lotito, presidente della Lazio, accetta? No. Ma se nonostante sia stato condannato a Napoli, in Lega, a Milano stanno cercando di cambiare il regolamento per permettergli di poter restare nel consiglio della medesima? Domenica notte, alla discoteca Hollywood, sempre a Milano, con Cristiano Ruiu e Andrea Longoni, ho incontrato Bobo Vieri. All’alba del lunedì ecco Chiellini e Storari. Andrea non ha avuto un attimo di esitazione: “Se ci fosse stato Luciano Moggi i due sarebbero a Torino o a Milano?”. Andrea è un caro amico perciò non ho risposto. Ma Antonio Conte lo sapeva?


domenica 27 novembre 2011

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Basket

Milano, lacrime a Tel Aviv L’Armani non riesce ad espugnare la Nokia Arena e ora rischia di non raggiungere le Top 16

di Beppe Vigani L’EA7 Milano piange ancora in Eurolega. Il quintetto di Sergio Scariolo è stato sconfitto dal Maccabi 85-76, dopo una partita giocata con la pallacorda: da -17 a 2’ dall’intervallo a -3 al 30’, quando sul 60-63 ha anche la palla del pareggio, che Mancinelli getta alle ortiche. In un amen prima di perdere la maniglia della partita nel quarto decisivo, quando servono attributi, cuore e, soprattutto, testa, le ‘scarpette rosse’ si sciolgono come neve al sole. I biancorossi hanno un po’ di queste cose, qua e là, in ordine sparso e mai nel senso giusto.

Hockey Ghiaccio

di Debora Cheli L’Hockey Milano dopo le sberle di Egna e il match tosto di Merano, prova a spiccare definitivamente il volo contro il Caldaro. La squadra di Massimo Da Rin, che ha recuperato definitivamente Edo Caletti, deve portare a casa tre punti fondamentali per non correre inutili rischi. Il coach dei milanesi è molto sereno: ‘I problemi sappiamo che ci sono, ma la squadra sta crescendo. Non prendiamo gol e questa è la cosa più importante’. Guarda la classifica, soprattutto, la casellina dei gol fatti: ‘Di questo sono molto

Musica

Danilo Gallinari (24 punti per lui) ha provato a prendere per mano la squadra, che è stata tradita dalle guardie, mai in partita e quasi mai al servizio dell’obice quando erano chiamate alla bisogna. Fotsis (15 punti) e il ‘Gallo’ hanno messo siluri importanti, ma la giornata no dei piccoli ha vanificato tutto. La verità è che Milano ha subito per tutto il match Schorstanitis che ha ricordato a tutti perché lo chiamavano Baby Shaq: 28 punti (22 nel 1° tempo), con 9/12 dal campo, 10/12 dalla lunetta, 6 rimbalzi e 8 falli subiti. Il nocciolo della questione è in gran parte in questo fattore. Ricordiamo che nell’altro match dello stesso girone il Real Madrid si è imposto sui belgi di Charleroi 93-89. Alla luce di questi risultati, la classifica appare sempre più delineata. Il Maccabi

domina con 11 punti, seguito dal Real a quota 10: Milano è penultima con 5 punti, alle spalle di Efes Istanbul e Partizan Belgrado e davanti soltanto al Charleroi. Per poter sperare di rimanere con un piede in Europa, l’Armani deve vincere le due partite in casa (con Real Madrid e belgi) e andare ad espugnare il parquet turco o serbo (migliorando il confronto diretto). Ora arriva il campionato. Il quintetto milanese andrà a far visita alla Pepsi Caserta. La squadra di Pino Sacripanti, dopo un inizio col botto (tre vittorie consecutive, andando a espugnare addirittura Siena), si è smarrita, tanto da collezionare tre sconfitte di fila. Forse il test più appropriato per l’Olimpia che cercherà di rifarsi immediatamente dalla delusione europea.

Sulle tracce dell’Egna Il Milano non si può permettere di perdere altri punti dalla capolista. Ecco perché non bisogna sbagliare

contento. Sappiamo che abbiamo dei problemi in fase realizzativa. Ora recuperiamo Caletti e le cose si metteranno molto meglio’. Non si schermisce dietro alla classifica, che comunque ritiene meritoria per tutti: ‘Il fatto che ci manchi qualche punto, non toglie niente a quello che è espresso in numeri. L’Egna è in testa perché ha meritato più di noi, è chiaro’. Il Caldaro è una squadra che va

a fiammate, è la difesa più battuta del torneo e, sicuramente, un gradino sotto le prime quattro della classe, ma è giusto non abbassare la guardia. Dopo questo match, il Milano andrà a far visita al Gardena e poi tornerà al PalAgorà due giorni dopo contro il Bozen. Prima delle feste natalizie Massimo Da Rin chiederà ai suoi di allenarsi al tiro della quaglia: l’Egna non è poi così distante.

Kylie regina di Londra La Minogue presenta il nuovo album live “Aphrodite Les Folies - Live In London”

di Riccardo Sada Emi Music pubblica il live album tratto dall’acclamato e recente tour di Kylie Minogue. “Aphrodite Les Folies – Live in London” esce il prossimo 29 novembre, è stato registrato lo scorso aprile alla London’s O2 Arena ed è composto da 2 cd + un dvd ricco di contenuti speciali. Il tour di “Aphrodite” è stato spettacolare: il materiale video, che raccoglie le immagini registrate in due serate, cattura i momenti più spettacolari dello show. La regia è di William Baker e Marcus Viner. Il tour si è concluso lo scorso 14 luglio in Sud Africa, dopo 77 date e un pubblico totale di oltre 575mila persone in Europa, Giappone,

Canada, States, Australia e Sudest asiatico, attraverso 55 città, 27 stati e 150 giorni on the road. I costumi del tour sono stati creati in esclusiva per Kylie da Dolce & Gabbana, mentre le scenografie hanno ricalcato l’incantevole immaginario dell’antica mitologia greca, per culminare in uno spettacolare finale… “acquatico”. Lo show di Kylie ha davvero ridefinito i confini di un concerto pop vero e proprio. Da martedì 29 novembre i fan della dea del pop potranno rivivere l’esprerienza grazie a questo album live, che include alcuni tra i successi di Kylie: “Can’t Get You Out Of My Head”, “Spinning Around”, “Love At First Sight”, “All The Lovers”, “Get Outta

My Way”, “Better Than Today” e “Put Your Hands Up (If You Feel Love)”. “Aprodite Les Folies – Live In London” sarà disponibile in Special Limited Edition, che

comprende un dvd e due cd, più un esclusivo booklet di 12 pagine, oltre che in digital download in tutti gli store digitali (audio only).

Questa la tracklist, sia per il DVD che per gli album: The Birth of Aphrodite (Intro), Aphrodite, The One, Wow, Illusion, I Believe in You, Cupid Boy, Spinning Around, Get Outta My Way, What Do I Have to Do, Everything Is Beautiful, Slow, Confide in Me (Intro), Confide in Me, Can’t Get You Out of My Head, In My Arms, Looking for an Angel, Closer, There Must Be an Angel (Playing With My Heart), Love At First Sight / Can’t Beat the Feeling, If You Don’t Love Me, Better the Devil You Know, Better Than Today, Put Your Hands Up (If You Feel Love), Million Dollar Mermaid (Intro), On a Night Like This, All the Lovers Siti Internet: www.kylie.com www.twitter.com/kylieminogue


domenica 27 novembre 2011

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Appartamenti a partire da € 2650/mq

“I Giardini di Via Rodano” sorgono in un punto strategico della città di Milano: a 2 chilometri dall’imbocco di

Tangenziali e Autostrade, a 100 metri dalla MM 2 Linea Verde e dalla stazione FS di Lambrate. Il quartiere è ricco di negozi e Centri Commerciali: in pochi minuti si raggiunge il centro cittadino e Corso Buenos Aires, la strada commerciale più importante di Milano. Nelle immediate vicinanze, Città Studi, con le sue università. Le unità abitative sono immerse in un grande giardino piantumato. Suddivisi in tre corpi di fabbrica, gli appartamenti proposti sono luminosi, silenziosi e tutti dotati di grandi terrazze. Box interrati singoli, doppi e tripli. Classe energetica A. Consegna a partire da Ottobre 2013.

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domenica 27 novembre 2011

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Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 www.stadio5.it info@stadio5.it Direttore responsabile Laura Tangari

Vicedirettore Beppe Vigani redazione@stadio5.it

Collaboratori A.S. Bisceglia, Giuseppe Cassese, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada, Karin Tononi

GRAFICA Chiara Maggioni grafica@stadio5.it

Caporedattore Riccardo Sada

Corrispondenti Bianca Elton Ara (Londra), Raviv Bezalel (Tel Aviv), Debora Cheli (Parigi), Daniela Veronese (Biella), Alessandra Caronni (Como)

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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011


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