CITROテ起 ITALIA S.P.A.
sabato 17 dicembre 2011
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SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA, 41 Tel: +39 (02) 39761 VIALE MONZA 67 Tel: +39 (02) 26112347
www.succursale-milano.citroen.it sabato 17 dicembre 2011 Anno 1 N. 23
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COPIA OMAGGIO
MILAN - SIENA
Una vittoria in palio
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sabato 17 dicembre 2011
L’Editoriale
di Beppe Vigani Il calcio frigge, la fiamma viva della realtà divora la credibilità. Il “Tavolo della Pace”, fischi sbagliati, “imputatevi alzatevi”, gol fatti anzi no, Mondiali in Qatar, in Lapponia e forse su Marte. Tv padrona, milioni di euro in vacanza, pronti a essere prelevati e messi nelle tasche bucate. Legge 91, tifosi a capo chino e imbelli, file ai tornelli, tessera del tifoso, parcheggi abusivi cari come il fuoco, stadi fuorilegge… La lista si allunga, roba da pensare al Subbuteo. Chi non ha mai giocato a questo straordinario passatempo? In fila indiana proviamo a mettere in ordine alcune cose. Soleva dire Leo Longanesi, editore e giornalista: “Se c’è una cosa in Italia che funziona è il disordine”. Potremmo citare l’“Elogio del Disordine” di Zenone, ma ci metteremmo nelle mani della dietrologia e della retorica, che ci sgretolerebbero in un amen. Ultimamente la tv è una nemica. Il mio televisore è rotto ed
erro alla ricerca di qualche amico che elemosina un po’ di sapere calcistico. Lunedì 12 dicembre 2011 Roma-Juventus: 45.000 spettatori. Che tristezza… Una delle partite più suggestive, che hanno contribuito a scrivere pagine leggendarie di questo sport, trattata come la “disfida di Barletta” (duello tenutosi il 13 febbraio 1503 nella piana tra Corato ed Andria, in territorio di Trani (sotto giurisdizione veneziana), fra tredici cavalieri italiani (sotto l’egida spagnola) e altrettanti cavalieri francesi, durante la Battaglia di Cerignola. Sono più belle le cronache di calcio che non quelle condominiali, come questo fatto storico accaduto a Federico I che fu presto costretto alla resa e il suo regno fu diviso fra Francia ed Aragona. Tutto sta diventando ostico, difficile, criptico, quasi che il calcio sia diventato un evento per pochi. Il calcio “spezzatino” sta dilaniando il tessuto culturale nostrano: lo sta allontanando. Una partita in tv costa dieci euro. Un furto. Dicono che sia il mercato. Ma come si fa a parlare di un match raccontato da un altro e visto in una scatola? Come si fa a capire il movimento di un giocatore senza sfera o un inserimento di un centrocampista dalle retrovie, quando le telecamere sono strette spasmodicamente sul portatore di palla? No, come facciamo coi pargoli, invochiamo meno televisione e più persone. Meno telecomandi e più palloni nei cortili, più bambini cui raccontare che il gioco più bello del mondo è così perché è alla portata di tutti. E non è solo uno spettacolo vietato ai minori. E che non bisogna scegliere tra un sabato al mercato e un abbonamento tv per vedere le partite. Ma perché ho nostalgia di Carosello? Così è, se vi pare…
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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Mauro Bergonzi di Genova
Stadio ‘G. Meazza’ sabato ore 20,45
MILAN (4-3-1-2)
SIENA (4-4-2)
1 Amelia; 20 Abate, 25 Bonera, 33 Thiago Silva, 77 Antonini; 18 Aquilani, 4 Van Bommel, 10 Seedorf; 27 Boateng; 70 Robinho, 11 Ibrahimovic.
1 Brkic; 19 Terzi, 2 Vitiello, 3 Del Grosso, 80 Contini; 70 Mannini, 10 D’Agostino, 14 Gazzi, 23 Brienza; 11 Calaiò, 22 Destro.
All. Allegri
All. G. Sannino
Invia la tua foto a redazione@stadio5.it e la vedrai pubblicata
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Turno Odierno
La Classifica della Serie A
16ª giornata Sabato 17 Dicembre 2011 Chievo - Cagliari Fiorentina - Atalanta Milan - Siena
Stadio "Bentegodi" Stadio "Franchi" Stadio "Meazza"
16ª giornata Domenica 18 Dicembre 2011 Catania - Palermo Stadio "Massimino" Cesena - Inter Stadio "Manuzzi" Genoa - Bologna Stadio "Ferraris" Juventus - Novara Stadio "Nuovo Stadio" Parma - Lecce Stadio "Tardini" Lazio - Udinese Stadio "Olimpico" Napoli - Roma Stadio "San Paolo"
Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45 Ore 20:45
Prossimo Turno 1ª giornata Mercoledì 21 Dicembre 2011 Atalanta - Cesena Stadio "Azzurri d'Italia" Bologna - Roma Stadio "Dall'Ara" Cagliari - Milan Stadio "Sant'Elia" Inter - Lecce Stadio "Meazza" Lazio - Chievo Stadio "Olimpico" Napoli - Genoa Stadio "San Paolo" Novara - Palermo Stadio "Piola" Parma - Catania Stadio "Tardini" Siena - Fiorentina Stadio "Franchi" Udinese - Juventus Stadio "Friuli"
Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45
Serie A
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Diff
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Juventus
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Udinese
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3
Milan
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+15
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Lazio
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Napoli
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5
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Palermo
14
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Inter
14
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Cagliari
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Catania
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Roma
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Genoa
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Parma
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Fiorentina
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Chievo
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* Atalanta
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Bologna
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Siena
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Cesena
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Novara
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Lecce
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* 6 punti di penalizzazione
La Classifica Marcatori 10 reti: Denis (Atalanta; 2 rigori), Di Natale (Udinese; 2 rigori) 9 reti: Ibrahimovic (Milan; 4 rigori) 8 reti: Klose (Lazio) 7 reti: Cavani (Napoli), Giovinco (Parma; 3 rigori) 6 reti: Jovetic (Fiorentina; 1 rigore), Palacio (Genoa; 1 rigore), Marchisio (Juventus), Matri (Juventus) 5 reti: Nocerino (Milan), Rigoni M. (Novara; 3 rigori), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena), 4 reti: Moralez (Atalanta), Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Mutu (Cesena; 1 rigore), Pepe (Juventus), Miccoli (Palermo) 3 reti: Ramirez (Bologna), Conti (Cagliari; 1 rigore), Bergessio (Catania), Moscardelli (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Cerci (Fiorentina), Milito (Inter; 2 rigori), Hernanes (Lazio; 2 rigori), Rocchi (Lazio), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Hamsik (Napoli), Lavezzi (Napoli), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Bojan (Roma), Destro (Siena), Basta (Udinese), Isla (Udinese) 2 reti: Acquafresca (Bologna), Diamanti (Bologna; 1 rigore), Larrivey (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Almiron (Catania), Legrottaglie (Catania), Lodi (Catania; 1 rigore), Maxi Lopez (Catania; 1 rigore), Paloschi (Chievo), Kucka (Genoa), Rossi (Genoa), Veloso (Genoa), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Nagatomo (Inter), Pazzini (Inter), Vidal (Juventus; 1 rigore), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Sculli (Lazio), Cassano (Milan), Robinho (Milan), Seedorf (Milan), Campagnaro (Napoli), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Pandev (Napoli), Morimoto (Novara), Ilicic (Palermo), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Zahavi (Palermo), De Rossi (Roma), D’Agostino (Siena; 1 rigore)
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La Partita
Recuperare il terreno perduto
di A.S. Bisceglia Il Milan deve farsi perdonare l’ultima prestazione, che gli poteva costare più di quello che poi è accaduto. Se il risultato non è stato felice, il gioco lo è stato ancor meno. Per giunta, da Milanello sono arrivate anche notizie preoccupanti su Mario Yepes. Per il difensore colombiano si profila uno stop di circa due mesi e mezzo. Nesta è out e quindi Massimiliano Allegri deve far di necessità virtù. Nonostante le parole di Adriano Galliani (“non esiste un problema Pato”), il “Papero” contro il Siena partirà dalla panchina. Usiamo l’indicativo, ma il condizionale è sempre alla portata. Gli sarà preferito Robinho, più pasticcione ma senz’altro congeniale ai movimenti che vuole il tecnico livornese. A centrocampo l’asse sarà formato da Aquilani, Van Bommel e Seedorf, con quest’ultimo che deve aumentare il suo raggio d’azione, qualora Boateng non riesca a produrre i suoi proverbiali inserimenti. La difesa è apparecchiata: Bonera prenderà il posto di Yepes, visto che Mexes appare ancora in ritardo. Dall’altra parte Giuseppe Sannino ha poche pretese, ma co-
Per il Milan la sfida con il Siena rappresenta un’occasione per prendere di nuovo il volo e continuare l’inseguimento al primato noscendolo metterà in campo una di Allegri è sicuramente più offen- diverse dei giocatori. La personali- con la clava. È l’unico modo per formazione difensiva, grintosa con sivo del 4-4-2 di Sannino, se non tà del Milan è un fattore, la grinta gli ospiti di cercare di ‘morire’ il spirito di sacrificio. Il Siena arriva altro anche per le caratteristiche del Siena è una necessità. Il fioretto più tardi possibile. al Meazza come vittima sacrificale, è inutile nascondersi dietro a frasi fatte, questo, però, può essere l’unico ostacolo per i campioni d’Italia. Il tecnico dei toscani spera nella giornata di D’Agostino e Brienza: due giocatori con estro e fantasia, talento e visione di gioco, ma molto discontinui. Difficile pretendere aggressività da loro, ma da Gazzi e Mannini sì. L’ex centrocampista del Bari ha fondo, ardore agonistico da vendere e, ogni tanto, vede anche la porta. Il laterale di destra ha nella velocità, il fisico e nella corsa le sue armi migliori. In attacco il tecnico di Ottaviano ha buoni archi, ma le frecce non sempre vanno per il verso giusto. Destro-Calaiò è un buon tandem, ben assortito, ma lo vediamo un po’ in difficoltà contro una difesa ben organizzata come quella rossonera. A ogni buon conto, “la carta non conta nulla”, come ha ripetuto per anni il grande Boskov, perché è il campo che ha l’ultima parola. Sempre. Nella conseguenza delle parti, gli schemi sono leggermente diversi: il 4-3-1-2
I Bioritmi di Milan-Siena
Ci vuole una (psico)fisica bestiale Milan equilibrato sia in difesa che a centro campo e molto grintoso in fase offensiva. Siena ben… ordinato di Enzo Occhiuto Analizzando i tracciati bioritmici (forza fisica, sensibilità tecnica e ragionata visione del gioco) dei singoli giocatori che presumibilmente scenderanno al Meazza a disputare la 16esima giornata di seria A, si evidenzia chiaramente un maggior “stato di benessere generale psicofisico” del Milan (6,04) rispetto a quello del Siena (5,98). Anche i valori medi bio del modulo tattico di Massimiliano Allegri (6,12 v. istintivo) 4-3-1-2 (v. 6,13 - 6,00 – 6,31– 6,38) risultano essere superiori a quelli di Giuseppe Sannino (6,31 v. istintivo) 4 – 4 – 2 (v. 6,05 – 5,93 – 5,98). Notiamo infatti che il Milan è equilibrato sia in difesa che a centro campo e risulta molto grintoso in fase offensiva. Di contro il Siena è
ben ordinato in difesa e sottotono a centrocampo e nella linea d’attacco Ma vediamo in sintesi quali sono i bioritmi dei giocatori che potrebbero essere determinanti ai fini di un risultato positivo. Mark Van Bommel (6,47 v. fisico) più esuberante che mai lotterà con slancio a supporto delle punte; Clarence Seedorf (6,50 v. intellettivo) sarà il solito instancabile distributore di allettanti assist; Kevin Prince Boateng (6,49 v. emotivo) sarà lo scoppiettante e irriducibile guerriero al servizio degli uomini di punta; Robson de Souza Robinho (6,31 v. istintivo) è in condizioni psicofisiche ottimali e quindi in grado di finalizzare istintivamente le possibili occasioni da gol; Zlatan Ibrahimovic (6,46 v. istintivo) è ancora il mitico Ibracadabra? Una certezza: è semplicemente strepitoso… bioritmicamente parlando: in forma psicofisica splendida, sarà
il protagonista quasi assoluto in area di rigore. Giuseppe Sannino (6,31 v.istintivo) allenatore campano, originario di Ottaviano, ha fatto molta gavetta nelle serie inferiori, ma l’anno scorso con il Varese ha espresso il miglior gioco dell’intera serie cadetta. Il Siena gli ha messo a disposizione un gruppo da forgiare secondo le sue convinzioni. Gaetano D’Agostino (6,45 v. emotivo) è la stella di questo Siena. Pochi centrocampisti hanno la sua visione di gioco. In condizione fisiche ottime, è in grado di fare la differenza. Emanuele Calaiò (6,38 v. intellettivo) con il solito dinamismo che lo contraddistingue si è integrato molto bene con Mattia Destro (6,20 v. fisico) per finalizzare le azioni da rete. Un incontro molto vivace e tecnicamente interessante.
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sabato 17 dicembre 2011
Il Campionato
L’Udinese segna e sogna Juve all’erta sui friulani. Le attenzioni sono tutte sull’Olimpico dove l’Udinese proverà a difendere il primo posto in classifica affrontando la Lazio. Klose e compagni sono forse provati poi dall’impegno in Europa con lo Sporting Lisbona. E domenica sera il Napoli sulla sua strada incrocerà la Roma
di Laura Tangari Assalto a Juve e Udinese nel turno numero sedici di campionato. La squadra di Conte, reduce da un faticoso pareggio strappato alla Roma a inizio settimana nel posticipo dell’Olimpico, sulla carta ha un impegno più abbordabile rispetto alle zebrette di Guidolin dovendo affrontare un Novara sicuramente inferiore sul piano tecnico. Ma nel calcio mai dire mai. La formazione di Tesser l’altra sera ha fatto vedere i sorci verdi al Napoli fresco di passaggio del turno di Champions e di conseguenza potrebbe anche creare qualche problema a Matri e compagni se questi ultimi non sfodereranno una prestazione ad alto livello come era accaduto fino a qualche settimana fa. I riflettori in questa occasione saranno puntati tutti sull’Olimpico di Roma dove l’Udinese proverà a difendere il primo posto in classifica dagli assalti della Lazio, forse un po’ stanca per l’impegno in Europa con lo Sporting Lisbona. Non meno però si può dire dei friulani chiamati a forzare il ritmo, sempre in Europa col Celtic Glasgow la sera di giovedì. Di questo tiro incrociato fra Torino e Roma
dovrebbe approfittarne il Milan che stasera a San Siro affronterà il Siena, andato ai tempi supplementari martedì col Palermo in Coppa Italia. La squadra di Sonnino va tenuta d’occhio perché la vittoria del Barbera con i rosanero potrebbe regalarle la spinta giusta e in più contrapporre il passo ai ragazzi di Allegri. Alle spalle del quartetto di testa si riaccendono le luci in casa Inter. I nerazzurri, rilanciati dalla vittoria di Marassi col Genoa, sono rientrati nei piani alti della classifica e domani a Cesena dovranno confermare i progressi degli ultimi tempi per poter ambire ancora a un recupero ancora più sostanzioso. Da seguire con interesse gli anticipi odierni di Firenze dove l’Atalanta misurerà la pressione a viola dopo lo stop di San Siro con l’Inter e quello di Verona dove il Chievo ospiterà il Cagliari. Il clou, non ce ne vogliano Lazio e Udinese, resta comunque quella di domenica sera il Napoli in frenata incrocerà le armi con la Roma. Una Roma in progresso che Luis Enrique sta disperatamente cercando di plasmare malgrado i fantasmi emersi fin dall’inizio di campionato.
La “Strana Coppia” spopola in tv e in radio La trasmissione è in onda su radio Milaninter e TeleMilano City ogni venerdì dalle 13
(r.s.) Da circa un mese su Radio Milaninter (fm 96,1) e TeleMilano City (ch 288) va in onda “La Strana Coppia di Stadio5” con il nostro vicedirettore, Beppe Vigani, e Cesare Pompilio, celebre volto di Telelombardia. Una trasmissione di “rottura”, in onda ogni venerdì dalle 13 alle 14, che tocca tutti gli argomenti calcistici, con finestra su altri sport, con interviste, gag e sketch. “La Strana Coppia” è un contenitore che abbraccia in modo ironico, dissacrante il
mondo dello sport, in particolare quello del calcio, spesso vissuto con toni drammatici e velenosi. Nell’ultima puntata in studio si è dilettata con ironia, molto “savoir faire” la deputata europea Lara Comi, che è riuscita a sdrammatizzare anche il mondo della politica concedendo un paio di imitazioni che hanno trovato consensi globali di tutti gli ascoltatori. Sono stati inoltre contattati al telefono ex calciatori di grande prestigio: da Mario Corso a Mario Bertini dell’Inter, fino ad arrivare
a Pietro Anastasi, icona del calcio juventino, oltre ad alcuni giornalisti sportivi. Dopo la telefonata erotica, ormai un appuntamento diventato “must” per gli ascoltatori, la chiusura è stata dedicata alla rituale intervista al coach dell’Hockey Milano, Massimo Da Rin, tirato in mezzo dalla “Strana Coppia” ma mai trasgredendo il suo profilo di tecnico integerrimo e professionale. Alla prossima puntata per sorridere insieme, ovviamente.
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Il Personaggio del Milan: Gianluca Zambrotta
Zambrotta verso i trionfi di Alessandra Caronni Cosa c’entra un campione del Mondo come il calciatore del Milan Gianluca Zambrotta con la Prima Squadra Femminile di una disciplina come il volley e una società come la Pallavolo Olgiate? Sotto le feste tutti si sentono più buoni e mettono in vetrina iniziative che coinvolgono spesso progetti giovanili. A questo riguardo ecco l’Eracle Sports Center, il centro sportivo di proprietà di Zambrotta ubicato a San Fermo della Battaglia, nel Comasco, che sarà a pieno regime dal prossimo mese di giugno. Così, Zambrotta e Pallavolo Olgiate, nel periodo natalizio, vogliono ispirare tutti gli sportivi, praticanti e non, ad azioni di fair play. È la prima volta che un calciatore professionista sostiene un progetto di pallavolo giovanile. “Questa è una bellissima realtà locale e ha già ottenuto risultati importanti”. Zambrotta si batte per guadagnare record in primato. Ma un record l’ha già conquistato questa estate, quando sua moglie, Valentina Liguori, è stata eletta la donna (di un calciatore) più prospe-
rosa del campionato. Il difensore ha lasciato il Barcellona nel 2008 per approdare al Milan per la cifra di 9 milioni di euro e questo dopo aver militato in squadre come Como, Bari e Juventus. Il 21 settembre dello stesso anno ha segnato il suo primo gol ufficiale con la maglia rossonera nel posticipo della terza giornata di campionato contro la Lazio realizzando al 35esimo minuto il 2-1 per il Milan. Il 22 luglio di un anno fa ha prolungato il contratto con il Milan fino al 30 giugno 2012 e il 7 maggio scorso ha vinto lo scudetto a due giornate dal termine del campionato grazie allo 0-0 contro la Roma. Il 6 agosto ha vinto la Supercoppa italiana con il Milan battendo l’Inter a Pechino per 2-1. Il 6 novembre, nella sfida interna contro il Catania, è tornato al gol dopo 2 anni segnando la rete del definitivo 4-0. Ha realizzato il suo primo gol in Nazionale il 30 maggio 2004 nell’amichevole Tunisia-Italia finita 0-4. Poi è riuscito a vincere il Mondiale 2006 con la Nazionale. Suo in Germania il gol d’apertura nel quarto di finale Italia-Ucraina finita 3-0. Titolare anche al Mondiale 2010, è uscito dal giro azzurro con Cesare Prandelli alla guida ma subito convocato per le partite contro Irlanda del Nord e Serbia dell’8 e 12 ottobre 2010, valide per le qualificazioni all’Europeo 2012. Capitano nella gara contro la Serbia, ha visto come teatro della sua ultima opera lo stadio Luigi Ferraris di Genova.
Con la Nazionale ha partecipato a tre Mondiali e altrettanti Europei. Campione del mondo con l’Italia nel 2006, oggi è il riferimento tra i difensori del Diavolo
Il Personaggio del Siena: Emanuele Calaiò
L’ “Arciere” col gol nell’anima Calaiò è un attaccante letale nel gioco aereo e nel tiro di sinistro dalla media distanza
di Debora Cheli Emanuele Calaiò è un attaccante atipico. Sinistro raffinato, colpo di testa mortifero, ha una precisione notevole nel collocare la sfera negli angoli impossibili. Veloce, scaltro, sa fraseggiare e creare spazi alla bisogna. L’attaccante nasce a Palermo nel 1982 e nella sua città natale muove i primi passi nel mondo del pallone. Esordisce, infatti, con la maglia del Panormus, dove incanta per le sue peculiarità tecniche. In seguito a un campionato Giovanissimi ricco di gol, Calaiò approda alle giovanili del Torino. L’esordio in Serie A con la maglia granata arriva il 6 gennaio 2000 contro la Reggina dove Emanuele segna subito un gol, unica sua rete della stagione. L’anno seguente il Torino retrocede in Serie B e nel corso del campionato 2000-2001, Calaiò colleziona nove presenze con due reti. Dopo l’esperienza con i granata, fa due brevi parentesi in prestito alla Ternana e al Messina in Serie B, dove totalizza ventidue presenze con quattro gol. Nel 2003 passa al Pescara in Serie C1, dove in sei mesi fa otto apparizioni e timbra una volta, ottenendo la promozione in Serie B. Resta in prestito alla formazione
abruzzese anche l’anno dopo, facendo registrare la migliore stagione di sempre: in 43 presenze realizza ben 21 gol, piazzandosi al quinto posto della classifica marcatori del campionato cadetto. A gennaio 2005 è acquistato dal Napoli, all’epoca in Serie C1. Nella sua prima stagione, Calaiò segna sei gol in diciotto presenze, mentre nella stagione 2005-2006 va a segno in Coppa Italia proprio contro la sua ex squadra, il Pescara. Si laurea capocannoniere a fine anno grazie ai 18 gol segnati in 33 presenze contribuendo alla promozione del Napoli in Serie B. Nella stagione successiva è il giocatore più prolifico della squadra azzurra in campionato con 14 reti in 38 partite. Grazie a lui, gli azzurri tornano finalmente in Serie A. I partenopei lo chiamano “arciere” per la sua caratteristica esultanza e la precisione chirurgica del suoi tiri. Purtroppo nella seconda parte della stagione 2006-2007 è relegato ad un ruolo di secondo piano. Unico lampo, nella stagione successiva, in trasferta a Livorno dove segna una doppietta firmando la vittoria dei partenopei. Il centravanti va in panchina salvo poi tornare titolare contro la Juventus e la Roma dopo il grave infortunio di Zalayeta. Nel luglio 2008 passa in comproprietà al Siena, dove segna subito una rete in Coppa Italia contro l’Al-
binoleffe. In campionato mette la firma nella seconda giornata contro il Cagliari, primo gol dei 5 che realizzerà in 33 presenze con la maglia bianconera. Nella stagione 20092010 segna una doppietta contro il Cagliari e in campionato realizza 8
gol in 33 incontri, il suo personale record nella massima serie, anche se questo non impedisce al Siena di retrocedere in Serie B. I bianconeri riscattano l’altra metà del cartellino del giocatore e, con i suoi 18 gol, Calaiò riesce a riportare subito
il Siena in Serie A. Nel giugno di quest’anno il club gli prolunga il contratto fino al 2014, ne diventa il capitano e segna una doppietta contro il Lecce.
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sabato 17 dicembre 2011
Anelli Auto Due Viale Brambilla, 38 27100 Pavia (PV) Tel. 0382-383811
TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711
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La Storia del Siena
Panforte, amore e fantasia di A.S. Bisceglia “Non dobbiamo scordarci la nostra realtà da neo-promossa e l’obiettivo della salvezza. Sono molto soddisfatto del lavoro fatto dal mister”. Sono le parole del presidente del Siena. E su queste, non si scherza. Massimo Mezzaroma dà piena fiducia al proprio allenatore, Giuseppe Sannino. Insieme, guardano alla storia, alla società che fu, a quell’Associazione Calcio Siena, denominata anche… “Robur”, che, fondata nel 1904, assunse l’attuale nome solo qualche anno dopo, nel 1908. È facile in questo lungo corso segnare con l’evidenziatore giallo elettrico gli episodi che hanno marchiato la vita della squadra bianconera. Come la “Notte di Genova” e il 31 agosto 2003, quell’esordio in serie A sul campo di Perugia con le reti di Ardito e Taddei. Poi, la cinquina di Renato Tambani nel mitico spareggio a Roma con il Chinotto Neri o quello finito male (ancora a Genova…) con l’Ozo Mantova, che avrebbe precluso ancora per 40 anni la serie B. I tre presidenti della storia sono commemorati con le intitolazioni di settori dello stadio: Danilo Nannini, Vittorio Beneforti, Paolo De Luca. Più di un secolo di emozioni. L’iperspazio collega il primo presidente, Attilio Calzoni, a quello attuale, Mezzaroma. Brividi, sempre, come quelli vissuti a cavallo della Seconda guerra mondiale. Il primo grande risultato fu nel ‘34‘35. Dal 1923 il Siena gioca a San Prospero, dopo gli esordi in Piazza d’Armi e spicca il volo verso la serie B. Nel 1937-‘38 è ancora serie B e l’anno successivo nella conca del Rastrello viene inaugurato lo stadio dedicato a “Rino Daus”, diventato “Comunale”, “Artemio Franchi” e “Montepaschi-Arena”. Il 20 giugno 1948, a Rieti, si gioca quella che resterà l’ultima partita di B per oltre mezzo secolo. Arriva anche la Quarta Serie. Sono anni bui, almeno sino al 5-1 di Roma con il Chinotto Neri, coronato dal titolo di campione ottenuto battendo la Reggiana. Ma il 28 giugno 1959, a Genova, la citata sconfitta con l’Ozo Mantova
I recenti risultati del Siena non guastano la fiducia del presidente Mezzaroma nei confronti del tecnico Sannino. La squadra ha effettivamente raccolto meno punti di quanti ne meritasse nelle ultime partite preclude ancora la serie B. Sono gli anni di Danilo Nannini, che si alternerà con Vittorio Beneforti fino agli anni Ottanta garantendo la continuità della Società. In campo Antonio Monguzzi firma le sue 368 presenze. È un record imbattuto. I senesi tuttavia non si muovono più dalla C: anzi, sprofondano in D. Per più di vent’anni è un barcamenarsi tra C2 e C1 . Dal 2000 è un volo in serie B. L’uomo dei sogni è Paolo De Luca. Il 24 maggio del 2003 è Serie A con Papadopulo in panchina.
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La squadra nel 1927-28 A destra la squadra femminile. Sotto la tribuna stampa ed i tifosi
La curva San Domenico
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Calcio Estero
Una Liga al centro dell’Europa Successo del Barcellona contro il Real. In Germania il Bayern batte lo Stoccarda. In Premier risorge il Chelsea che sconfigge il City di Mancini. E in Ligue 1 via libera al PSG
di Luigi Sada Spettacolo a Madrid col “Clasico” capace di portare al Bernabeu quasi centomila persone. Gol a raffica col Barça che dà un grosso dispiacere a Mourinho in vantaggio con un gol siglato da Benzema dopo soli settanta secondi. Ma il Barcellona è il Barcellona e alla fine di reti al Real ne rifila tre (Sanchez, autogol di Marcelo e Fabregas) lasciando in lacrime il popolo delle merengues. Il successo della squadra di Guardiola ora riapre il discorso della Liga concretizzando il recupero
e l’aggancio momentaneo (il Barca ha una partita in più, ndr) alla capolista del torneo, appunto il Real. Non ne approfitta della vittoria dei catalani il Valencia battuto a Siviglia dal Betis. L’altra Siviglia invece capitola col Levante tornato a fare voce grossa dopo la piccola crisi e di conseguenza ora proiettato in quarta posizione. In Premier risorge il Chelsea di Villas-Boas che infligge la prima sconfitta di campionato al City di Mancini. A Londra, sotto un nevischio insistente, il Manchester va
subito in gol con Balotelli dopo un minuto ma Meireles e Lampard capovolgono la situazione intascandosi la vittoria. La gente si chiede: perché Dzeko è stato tenuto in panchina fino all’85esimo? Adesso lo United di Ferguson, col dente avvelenato per l’eliminazione dalla Champions per opera del Basilea, incalza a sole due lunghezze grazie al poker (2 Nani, 2 Rooney) rifilato al Wolves. Vincono anche Arsenal e Liverpool mentre cadono rovinosamente Tottenham e Newcastle. In Germania il Bayern, in rimon-
ta grazie all’espulsione (ingiusta) di Molinaro, batte lo Stoccarda al Neckar Stadium col solito Gomez. Lo Schalke 04 espugna Berlino e si colloca in seconda posizione a tre punti dai bavaresi approfittando del pareggio casalingo del Borussia Dortmund col Kaiserslautern mentre il Mönchengladbach perde clamorosamente col fanalino di coda Augusta che lascia l’ultimo posto al Friburgo. In Ligue 1 la capolista Montpellier paga dazio a Valenciennes concedendo semaforo verde al PSG che
liquida in trasferta il Sochaux tornando in testa insieme. Si rivede il Lille che mette in saccoccia una vittoria ricarica morale col Digione grazie ai gol di Sow e Hazard. Idem il Lione che, dopo aver festeggiato i sette gol messi a segno a Zagabria alla Dinamo, fa fuori senza problemi il Lorient. Frena invece il Rennes con il pareggio casalingo (1-1) col Brest.
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La Vita dei Club
Milan Club Rionero in Vulture Storia o leggenda, non importa. Questa terra ubertosa e accogliente accende la passione e i cuori del ventiseiesimo Milan Club della Basilicata di Giovanni Labanca
(in collaborazione con Antonio Schirò)
Altro fiore all’occhiello: le trasferte per seguire il Milan
Ben organizzate, conducono i tifosi dovunque sia possibile. Tra queRionero in Vulture è una bella citste, la più importante, è quella verso Milano per assistere alla gara, tadina di quattordicimila abitanti in sfortunata, contro il Barcellona. Il Club raggiunge anche la vicina Lecprovincia di Potenza, adagiata su ce, da dove,questa volta, rientrano festanti per la rocambolesca e meuna collina dominata dal Vulture, ritata vittoria. La visita di Maurizio Ganz è il segno tangibile dell’alta un antico vulcano spento. Nei seconsiderazione in cui la Società tiene il Milan Club. coli trascorsi, durante la sua attività Il Milan Club si prepara, sin da ora, a presenziare ai prossimi imporeruttiva, il Vulture ha reso i terreni tanti impegni della squadra nel prosieguo della Coppa dei Campioni circostanti particolarmente fertili, che, ardentemente, sperano di vedere sollevata al cielo dai loro betanto da farli diventare sito ideale niamini, come meritato premio ai sacrifici che i cento e più sostengono per la coltivazione di pregiati e rari per portare sempre più in alto il Club, anche in nome ed ad imperitura vitigni, esportati dai greci, dai quali memoria del caro e compianto Lucio D’Angelo. viene prodotto l’Aglianico, uno dei vini più antichi e pregiati, usato, secondo Omero, da Ulisse per… “addormentare” Polifemo ed accecarlo definitivamente. Contagiati inesorabilmente dal fuoco rossonero, un gruppo di giovani, con alla testa il “vulcanico” Virgilio Ricciardi, fonda, all’inizio dell’anno, Attorno alla Coppa dei Campioni il ventiseiesimo Milan Club della Basilicata, che viene intitolato a Lucio D’Angelo, un grande tifoso, prematuramente scomparso. Il direttivo Il nuovo sodalizio può contare sulPresidente, Virgilio Ricciardi; vice, Alfredo Montesano; segretario, la collaborazione di tutti gli iscritti Apesilao Stamile (Gè Gè); Collegio sindacale, Gerardo Petruzzelli, e, sebbene appena nato, si mette Giacomo Abbamonte, Gastone Urciuoli;Consiglieri, Claudio Caruso, subito i grande evidenza con l’orLuca Caruso, Luigi Ricciardi, Rocco D’Angelo, Francesco Paolino; ganizzazione di attività sociali e Addetto Stampa, Lucia Nardiello; webmaster è Domenico Schirò. sportive, che coinvolgono anche la cittadinanza, perché lo sport è sentito come ideale strumento di crescita ed educazione, soprattutto per i bambini. Ed è proprio a questi che sono riservate le maggiori attenzioni, tant’è che il presidente Virgilio Ricciardi concretizza una Doriano Simonetti del Comitato Regionale Lombardo,consegna il gagliardetto uffibella idea a lungo accarezzata: Il ciale del Milan al presidente Marco Campetti Trofeo di Calcio Piccoli Campioni. A cui si iscrivono ben cento bambini di Rionero suddivisi in nove squadre. Tutti a contendersi, nella più ampia lealtà sportiva, i trofei messi a disposizione dal Club e da vari enti locali. È un enorme successo che fa capire che la strada intrapresa dal Club sia quella giusta, la migliore per essere componenti attivi e dinamici di tutta la comunità di Rionero, che, al di là del colore delle squadre, circonda di affetto e simpatia la nuova realtà sportiva rossonera.
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Arridateci Carraro… Iosonopompilio
di Cesare Pompilio Eccoci al dunque: la festa appena incominciata è già finita? No. Il Tavolo della Pace mi ricorda una delle mille feste che vicino a Natale organizzavano le famiglie numerose nel profondo sud. Tavolate con tantissime persone, mangiavano il primo, poi il secondo… Infine, il brindisi. Appena gli astanti alzavano i calici, c’era sempre uno di loro che faceva notare come il soggetto della festa era assente. A quel punto il capotavola superava l’imbarazzo dicendo: “Auguri a tutto e a tutti noi”. Praticamente, cambiava il protagonista della festa e da uno diventavano… tutti i presenti. Poi s’alzava un altro e chiedeva: “Biagio Re, dov’è?”. Biagio stava per un nome comune di persona, il Re stava per la persona importante e assente. Insomma, una festa inutile. Un tavolo inconcludente. Sarebbe bastato Franco Carraro a risolvere tutto nel 2006: oggi al tavolo dovrebbero sedersi oltre ai presidenti interessati anche due super invitati: Guido Rossi e Luciano Moggi. Nessuno dei due è stato invitato. Strano, il CONI, e per esso Petrucci, per anni ha dimostrato massima attenzione alle varie fasi Calciopoli: di colpo prende una posizione dir poco… spaziale, se così fosse. Sentiti i pareri di tutti, dovrebbe dare i due scudetti alla Juve e mandare un bigliettino di scuse. Invece? Siamo alle solite: Moratti fa sapere che sarà presente ma come uditore. Galliani è preso, deve portare Tevez al Milan. De Laurentis vuole la Champions e poi i Della Valle vogliono che la loro Fiorentina torni ai fasti di un tempo (Guariniello permettendo). Insomma, Andrea Agnelli e Petrucci sono gli unici che hanno da dirsi qualcosa in compagnia del convitato di pietra. Così al momento del brindisi qualcuno chiederà: “Dov’è Luciano Moggi?” Qualche altro: “Dov’è il Prof. Guido Rossi?”. Ma si può convocare un tavolo così… “zoppo”? Pensate se ci fos-
Una festa inutile, il Tavolo della Pace. Sarebbe bastato Franco Carraro a risolvere tutto nel 2006. Oggi dovrebbero riunirsi, oltre ai presidenti interessati, anche due super invitati: Guido Rossi e Luciano Moggi
se stato Franco Carraro, sicuramente avrebbe trovato la quadratura del cerchio. Come? Avrebbe indossato i panni del fabbro ferraio, avrebbe messo tutti a cuocere sotto il carbone e, al momento opportuno, avrebbe modellato il ferro con la sua maestria di “italiano vero”. Ma Franco Carraro non c’è, oggi siamo con Abete alla presidenza della Federcalcio e notoriamente è un uomo che non decide. Non sappiamo e neppure immaginiamo cosa partorirà Petrucci. Se tanto mi dà tanto, vorrà ottenere il pareggio uguale quello che la “sua” Roma ha
acchiappato alla Juve. A Roma tutto finisce in pareggio. La Juve e Andrea Agnelli non devono accettare la qualsivoglia offerta. Andrea non può tradire milioni e milioni di tifosi che per sei anni sono stati sulle barricate. Non può tradire la memoria di suo padre, il Dott. Umberto, e di suo zio, l’Avvocato. Andrea deve inventarsi che non si può sedere. E se iniziano le supercazzole… si alza e abbandona. Ecco cosa gli chiede la Curva. Aspettiamo. Aspettiamo con calma.
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Hockey Ghiaccio
Un difensore finlandese per congelare gli avversari L’Hockey Milano ingaggia l’ultimo straniero per continuare a sognare. Tutti volevano un attaccante. “Ma chi vince è forte anche dietro”, parola di coach
di Beppe Vigani L’Hockey Milano ha lanciato l’urlo di guerra! All’indomani della sconfitta con l’Appiano il club rossoblu si è portato a casa un difensore coi… “baffi”. È arrivato dalla Finlandia Kimmo Pikkarainen. Un proiettile compatto, che sa usare la stecca, esce dal terzo a testa alta e sa vedere anche la porta. L’anno scorso ha giocato con il Renon realizzando ben 23 punti (con 6 centri) in 24 partite. Coach, tutti si aspettavano un attaccante… “… ed è arrivato un difensore. A parte gli scherzi, è vero quello che dice, ma abbiamo analizzato a lungo con la società le situazioni che ci offriva il mercato. Non c’erano attaccanti che facevano al caso nostro. Magari un paio di giocatori erano anche liberi ma non davano quell’affidabilità a 360 gradi che cercavamo. Situazioni un po’ complicate che ci hanno fatto convogliare su questo finlandese che è davvero forte”. L’avete seguito… Era nel mirino della società? “Me lo ricordo bene. L’ho visto giocare un paio di volte e mi aveva impressionato. Poi ho chiesto referenze a Insam, Mair e mi han-
no rassicurato. ‘Prendilo, mi hanno detto, questo è un veramente forte”. Con tutte le squadre che c’erano in A1, è venuto qui. Ma chi ci crede? “Non m’interessa chi ci crede. Le posso dire questo: Pikkarainen piaceva a molte squadre di A1 che volevano prenderlo, ma lui ha scelto di venire in una città, perché la moglie non voleva più stare nei paesi di montagna. Ecco la spiegazione… ”. D’accordo, ma davanti chi segna? Lei? “Non sia così negativo. Kimmo è uno veramente forte. Non potevamo permetterci di prendere un giocatore così tanto per prendere. Volevamo uno che ci facesse fare il salto di qualità e questo è il tipo giusto. Davanti le soluzioni sono buone. Contro l’Appiano abbiamo prodotto cinquanta tiri, abbiamo sbagliato gol a porta vuota… ”. A proposito… “Sono dispiaciuto, ma abbiamo preso due gol assurdi. Infortuni che possono capitare, ma che abbiamo pagato a caro prezzo. Siamo stati bravi a reagire, ma alla fine abbiamo perso… ”. Della Bella è sembrato in coma… “Può capitare una giornataccia. L’hockey è anche questo. Se mi dice di buttare la croce addosso a Paolino, mi dispiace: no. Lui ci ha sempre dato una grande mano, fa parte del nostro gruppo e lo difen-
derò fino alla fine. Ha sbagliato, ma hanno sbagliato anche i difensori… ”. Come dire che ha fatto bene a prendere un difensore… “Non faccia il sarcastico. Anche in difesa abbiamo dei problemi. Con Kimmo saremo più forti, ma tutta la squadra deve crescere. Manca continuità e se vogliamo vincere dobbiamo raggiungerla”. E adesso c’è l’Egna… “E tutti pretenderanno i miracoli dal nuovo difensore. Vediamo, ma dipenderà soprattutto dalla nostra proverbiale grinta. Il gruppo è compatto, lo dimostrerà anche domenica sera contro l’Egna. Loro sono forti, ma noi possiamo battere chiunque”. Insomma, si va fino alla fine. “Non conosco alternative. I ragazzi neanche”.
Chi è Kimmo Pikkarainen
Un terzino col fiuto del gol
Nato il 19 dicembre 1976 a Helsinki, in Finlandia, è alto 185 cm e pesa 84 kg. Giocatore d’esperienza, è un difensore con spiccate doti offensive in grado di collezionare in carriera ben 311 presenze nel massimo campionato finlandese (b.v.) Cresciuto in patria nel settore giovanile dello Jokerit, ha disputato gran parte della carriera proprio in SM-liiga, la massima lega hockeistica finlandese, mettendo a referto 65 punti (16 gol e 47 assist) in 311 partite disputate con le maglie di Jokerit, KalPa, JYP, Pelicans, Blues e Tappara. Oltre ad essersi affermato entro i confini nazionali, il neo acquisto dell’Hockey Milano Rossoblu ha avuto esperienze anche in altri campionati europei difendendo i colori del Nittorps IK (Svezia), dell’Herning (Danimarca) e del HKM Zvolen (Slovacchia) con 17 punti (3 gol e 14 assist) in 41 presenze nella stagione 2009-2010. Nel campionato 2010-2011 è approdato in Italia, nel Renon Ritten Sport, nel campionato di Serie A1, collezionando 23 punti (6 gol+17 assist). È diventato pertanto il terzo straniero di movimento dell’Hockey Milano Rossoblu con il compagno di reparto canadese Ryan Constant e l’attaccante slovacco Peter Klouda.
Basket
L’Europa sotto l’albero Prima di Natale l’EA7 Milano sfiderà il Partizan per un posto alle Top 16
di Debora Cheli Il Manzanarre, il Bosforo, il Danubio: tre fiumi in cui l’EA7 Olimpia Milano sta legando il proprio destino all’Eurolega. Tre fiumi, tre sberle, un passo dall’eliminazione. La squadra di Sergio Scariolo, nonostante lo sfacelo combinato in un paio di partite (contro i turchi dell’Efes e i serbi del Partizan, in particolar modo), è ancora in grado di essere padrona del proprio destino. La vittoria contro i belgi dello Charleroi (88-53) e la contemporanea sconfitta del Partizan a Madrid (101-83) dà una speranza in più alle “scarpette rosse”, le quali giovedì prossimo si giocheranno sul par-
quet del Pionir di Belgrado la qualificazione alle Top 16. Cambiamo libro. Il quintetto del coach bresciano proprio nella giornata di sabato (in concomitanza con il match del Milan contro il Siena) ospita Montegranaro in una sfida che potrebbe valere il primato in campionato condiviso con Siena che proprio in questa giornata riposa. La dipartita di Danilo Gallinari, terminato il lockout è tornato a Denver, è stata assorbita in modo positivo dall’AE7, che nelle ultime due giornate ha mostrato dei miglioramenti. I biancorossi, contro Cremona e Venezia, hanno vinto. Non hanno convinto, soprattutto nel finale di Villorba, dove contro gli uomini di
Mazzon hanno regalato otto punti riuscendo, però, alla fine a vincere. Fosse successo un mese fa la situazione si sarebbe sicuramente capovolta. Il cantiere si sta chiudendo e la sfida dentro o fuori dall’Europa di settimana prossima sarà un segnale molto importante. Milano, quindi, sotto l’albero rischia di trovare qualificazione o eliminazione dal basket che conta, che segnerà ineluttabilmente la stagione in corso. Dall’anno prossimo è giusto auspicare una EA7 più bella, più determinata, più vincente. Non ci sono solo Nicholas, Fotsis o Bourousis da pagare, bisogna mantenere anche il prestigio di una città sempre più esigente di vittorie.
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Musica
Un tormento brasiliano fa ballare i calciatori “Ai se eu te Pego”, la canzone di Michel Teló, sta diventando sempre più la colonna sonora preferita di molte star della pedata quando esultano per un gol
di Riccardo Sada Lanciata e “coreografata” da Neymar, ripresa da Cristiano Ronaldo in coppia con Marcelo, è stata cantata anche in Germania da alcuni giocatori del Borussia Moenchengladbach, Reus ed Henke. Infine è sbarcata in Italia, amata da due componenti dell’Udinese, Isla e Armero, e numerosi del Milan, come Pato, Boateng, Robinho e Thiago Silva. È “Ai se eu te Pego”, la canzone di Michel Teló che sta diventando sempre più la colonna sonora preferita di molti calciatori. All’esultanza di un gol, parecchie star del mondo del calcio intonano il brano di uno degli interpreti più famosi e apprezzati del momento in Brasile.
cantata nello spogliatoio prima di una partita del Santos e poi diffusa grazie a Youtube”, svela Teló. I milanisti hanno cantato e mimato il ritornello del nuovo tormentone verdeoro in treno al ritorno dalla trasferta di Firenze diversi giorni fa. Il testo è molto semplice quanto esplicito, racconta in sintesi di un’attraente e provocante ragazza che grazie alle proprie sinuose forme manda in visibilio chi l’ammira.
Nato a Medianeira il 21 gennaio dell’81, Michel Teló ha fatto parte di due gruppi musicali ma ha raggiunto il successo solo col Grupo Tradição. Fra i brani più conosciuti ci sono “Barquinho”, “O Caldeirão”, “Se ‘Ai se eu te Pego’ è diventata “Pra Sempre Minha Vida”, “A Brasifamosa al di fuori del Brasile, il me- leira”, “Eu Quero Você” e la cantarito è dell’amico Neymar che l’ha tissima “Ai Se Eu Te Pego”.
Una stella (di David) in Tunisia
La rivoluzione araba non solo ha cambiato la vita di molti cittadini della Tunisia e del Medio Oriente ma anche la vita del cantante israeliano, Bezalel. La hit sua “Tunisia”, descritta dal giornalista televisivo palestinese Abu Anas Akroub come “il canto della rivoluzione tunisina”, ha ricevuto una immensa attenzione su Facebook e nel mondo arabo. “Sono molto
Dopo aver ricevuto un invito ufficiale, il cantante Bezalel ha deciso di portare il suo “Prince Of The Middle East Tour” in Tunisia. Ma la tournée è stata rinviata a causa delle minacce di al-Qaeda
orgoglioso dei miei fan nel mondo arabo e in particolare in Tunisia, abbracciano la mia musica senza pregiudizi. Ci stiamo avvicinando a un nuovo ed emozionante tempo, e il fatto che la mia musica venga riprodotta nei paesi arabi è solo un’altra prova”, dice Bezalel. Figlio di genitori ebrei ortodossi molto severi, fuggiti in Israele nel 1952 a causa delle rivolte tunisine,
all’età di 10 anni Bezalel ha avuto “un’esperienza spirituale” quando ha sentito “per la prima volta l’album di Madonna”. Ora debutta con l’album “Forbidden Love”, 13 brani etnico dance-pop in inglese ed ebraico, in vendita anche su iTunes. Sito Internet: www.bezalelmusic.com
Ecco Deejay Story
È la musica che ha fatto la storia di Radio Deejay Radio DeeJay compie 30 anni nel 2012 e per prepararsi a un anno pieno di sorprese e di iniziative propone un regalo speciale a tutti i suoi fan: “Deejay Story”, un cofanetto marchiato Universal Music davvero esclusivo, un packaging raffinatissi-
mo, con una curiosa sorpresa all’interno. Ovviamente, la confezione cela le canzoni che hanno fatto la storia di Radio Deejay. Tre cd ad un prezzo davvero speciale per uno… “storico” regalo di Natale.
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