/Stadio5n24_2012

Page 1

1

Domenica 29 aprile 2012

Domenica 29 aprile 2012 Anno 2 N. 24

: a l o i d r Gua nazione i t s de Inter

www.stadio5.it - info@stadio5.it

COPIA OMAGGIO

INTER - CESENA

Il Tulipano sboccia in primavera


2

Domenica 29 aprile 2012


3

Domenica 29 aprile 2012

L’Editoriale

Dopo tutto… c’è il calcio A Genova è successo di tutto, ma in tutto il mondo i tifosi di calcio sono i più esagitati

di Beppe Vigani Cicerone nel “Brutus” sottolineava che si può fare retorica in cui c’è libertà di opinione; la classe dirigente riconosceva l’utilità della retorica, siccome la vedeva anche come strumento pericoloso, affiancò i giovani alle cure di personaggi autorevoli che dovevano infondere la retorica collegata alla trasmissione di valori civili. Non cadremo in questo tranello quindi andiamo dritti al punto. Alziamo i tacchi dagli esempi da cogliere e ne faremo una ragione. A Roma, domenica scorsa, si è consumato l’ennesimo episodio di razzismo. “Giallorosso ebreo”: è questo il coro anti-semita scandito dalla curva nord dei tifosi della Lazio nel corso della partita contro il Lecce, e riferito come insulto non tanto ai sostenitori salentini quanto a quelli della Roma.

c’è voluta una chiacchierata di Giuseppe Sculli, uno dei leader del Grifone, per riappacificare gli animi: ma la consegna delle maglie si è consumata

I cori si sono verificati al 12’ del primo tempo, e non ci sono state reazioni da parte del resto dello stadio Olimpico, peraltro semivuoto. Tutto in cavalleria, ovviamente. Non importa contro chi si giochi, l’importante è dare sfogo agli istinti bestiali, per perorare la propria causa. Quale causa poi? Non è finita. Nello stesso giorno Genoa-Siena è stata sospesa all’ottavo minuto del secondo tempo, per lancio di fumogeni in campo da parte dei tifosi rossoblù. Sul 4-0 per i toscani, gli ultrà genoani hanno cominciato a contestare la loro squadra, in parte abbandonando lo stadio. Tagliavento ha così sospeso il match, le squadre sono rimaste in campo, prima di riprendere dopo quarantacinque minuti. C’è voluta una chiacchierata di Giuseppe Sculli, uno dei leader del Grifone, per riappacificare gli animi: ma la consegna delle maglie si è consumata. I tifosi rossoblu hanno voluto che tutti i giocatori consegnassero le casacche, in segno di resa, insieme con la dignità. Si è mai visto! Siccome tutto il mondo è paese, ci spostiamo in Israele dove la situazione è ancora più caotica. Il calcio locale è sprofondato in una crisi acuta dopo che sabato 21 aprile, nel tentativo di arginare la violenza negli stadi e fuori, la Associazione calcio è stata costretta a rinviare tutte le partite di Serie A e B. “I nostri campi di calcio si sono stati trasformati in campi di combattimento, la incolumità pubblica è in pericolo”, ha denunciato il presidente dell’Associazione Calcio Avi Luzon. Da

parte sua la ministra per lo sport Limor Livnat esamina ora la possibilità di tornare a schierare negli stadi forze di polizia. Ad accendere la miccia è stato il furibondo finale, trasmesso il giorno prima in diretta televisiva, fra le squadre del Hapoel Ramat Gan e quella (mista arabo-ebraica) del Hapoel Bnei Lod: entrambe candidate alla promozione in

e a Siviglia è andata in scena una protesta da parte dei tifosi che non hanno digerito la programmazione del match tra Siviglia e Levante

utilizzazione dei campi sportivi. Adesso la stampa sportiva invoca per le violenti misure punitive straordinarie, ritenendo che in loro assenza l’intero ramo sportivo rischierebbe ormai di troncarsi. Andiamo in Spagna. A Siviglia è andata in scena una protesta da parte dei tifosi che non hanno digerito la programmazione del match tra Siviglia e Levante. La partita, programmata alle 22, è stata fatta iniziare più tardi perché la TV spagnola potesse trasmettere la conferenza stampa del match giocato due ore prima tra Barcellona e Real Madrid e così il pubblico ha pensato di

serie A. La partita si era conclusa con un pareggio. Mentre i giocatori si apprestavano a tornare negli spogliatoi si è scatenata in campo una zuffa che ha coinvolto quasi tutti gli atleti, nonché uno degli allenatori. Diciotto di loro sono stati poi portati in un commissariato di polizia e interrogati. Nei confronti di undici sono stati imposti gli arresti domiciliari. Questo incidente è uno dei tanti verificatisi nelle ultime settimane. Mentre i due principali campionati erano sospesi, i proprietari di due club calcistici hanno comunicato di volerli vendere, non potendo più tollerare altri episodi di violenza. Alcuni sindaci hanno minacciato di revocare il permesso alla

Arbitro: Andrea Romeo di Verona

INTER (4-3-2-1)

imitare quel che fecero i tifosi del Basilea due anni fa, i quali protestarono a causa dello spostamento d’orario della partita perché si sovrapponeva alla finale del torneo di Basilea dove era impegnato l’idolo di casa Roger Federer lanciando delle palline da tennis in campo. Intanto, lo scudetto sta prendendo la strada per Torino, ma non sarà certo questo che ci salverà dai mille quesiti amletici che ogni giorno imbandiscono i tavoli dei soloni del calcio. Per la seconda settimana consecutiva lo sport pallonaro piange. Sperando di non farcene una ragione ogni volta.

CESENA (5-3-1-1)

All. A. Stramaccioni

All. M. Beretta

1
Julio Cesar; 13
Maicon,
6
Lucio,
23
Ranocchia, 55
Nagatomo; 19
Cambiasso,
18
Poli,
14
Guarin; 10
Sneijder,
11
Alvarez; 7
Pazzini.

1
Antonioli; 16
Comotto,
28
Benalouane,
 25
Von Bergen, 2
Rodriguez,
6
Lauro; 7
Santana,
18
Parolo, 
5
Guana; 31
Del Nero; 17
Malonga. Stadio ‘G. Meazza’ ore 15.00

16 7

14

55

28

11 23 7

18

1 6

Fai vincere il “Giovane Calciatore” che ritieni il migliore in assoluto, e potrai premiarlo personalmente.

31

18

1

25

10 19

13

17

5

2 6

Invia una mail a: crazycable@tiscali.it oppure un sms al 333-2746746


Domenica 29 aprile 2012

4

La Partita

Contro il fanalino di coda

L’Inter targata Stramaccioni sta dimostrando di poter rimettere in piedi anche le gare che partono male

di A.S. Bisceglia L’Inter, che è tornata a convincere, affronterà il Cesena con la forza di avere ancora i numeri dalla sua parte, sempre Lazio, Napoli e Udinese permettendo. Gli uomini di Stramaccioni, reduci da un’esaltante e preziosa vittoria contro l’Udinese nel recupero della 33sima giornata, tornano a credere anche nella possibilità del terzo posto, soprattutto con un ritrovato Sneijder titolare. I nerazzurri affronteranno questa partita compatti e determinati a portare a casa i tre punti, dimostrando di aver ritrovato quello spirito di sacrificio volto a dare tutto. Il Cesena, fanalino di coda, non ha mai deposto le armi, neppure nella gara contro la Juventus di mercoledì

che ha definitivamente spazzato via ogni speranza di permanenza nella massima serie e solo all’ottantesimo, con il gol di Borriello, la matematica li ha condannati. I romagnoli hanno disputato un campionato disastroso, non una sola vittoria, fin qui, nell’intero girone di ritorno e solo quattro le vittorie dell’intera stagione. L’Inter targata Stramaccioni sta dimostrando di poter rimettere in piedi anche le gare che partono male. Così come a Udine, sotto di un gol dopo sei minuti, ha dato prova di forza reagendo e compattandosi. La carta da sfruttare in questo finale di campionato si chiama Snaijder, rientrato dopo mesi dall’infortunio. I nerazzurri sono sicuramente stanchi e con pochi stimoli, ma Stramaccioni cerca di rimettere in pista gli uomini di cui dispone e con la speranza di 3-2 solo allo scadere grazie ad un gol di la loro partita con orgoglio. Obiettivi non rivivere l’altalena dello scorso Chivu. I bianconeri di Beretta arrivano a diversi sul campo, l’Inter deve centrare campionato contro il Cesena, vinta per San Siro con tutte le intenzioni di fare il terzo posto, valevole per l’accesso ai

preliminari di Champions League, e ill Cesena salutare la serie A, se possibile, con onore.

Il Programma di Serie A Turno Odierno Sabato 28 Aprile - 35. Giornata Palermo - Catania

Ore 18:00

Cagliari - Chievo

Ore 18:00

Roma - Napoli

Ore 20:45

Domenica 29 Aprile - 35. Giornata

La Classifica

La Classifica Marcatori

Serie A

Gio Vin Nul Per GF

GS

Diff P.ti

1

34

18

+40 74

Juventus

20

14

0

58

2

Milan

34

21

8

5

64

27

+37 71

3

Lazio

34

16

7

11

50

43

+7

55

Bologna - Genoa

Ore 12:30

4

Napoli

34

14

12

8

60

41

+19 54

Siena - Milan

Ore 15:00

5

Udinese

34

14

10

10

45

35

+10 52

Novara - Juventus

Ore 15:00

6

Inter

34

15

7

12

50

46

+4

Lecce - Parma

Ore 15:00

7

Roma

34

15

5

14

53

48

+5

50

Atalanta - Fiorentina

Ore 15:00

Inter - Cesena

Ore 15:00

8

Catania

34

11

13

10

44

46

-2

46

Udinese - Lazio

Ore 20:45

44

Prossimo Turno Martedì 1 Maggio - 36. Giornata Chievo - Roma

Ore 18:00

Napoli - Palermo

Ore 20:45

Mercoledì 2 Maggio - 36. Giornata

52

9

Parma

34

11

11

12

46

51

-5

10

Chievo

34

11

10

13

30

41

-11 43

11

Siena

34

11

10

13

42

36

+6

43

12

Atalanta*

34

12

13

9

38

36

+2

43

13

Bologna

34

10

12

12

35

40

-5

42

14

Fiorentina

34

10

11

13

34

39

-5

41

15

Cagliari

34

10

11

13

36

42

-6

41

Palermo

34

11

8

15

47

53

-6

41

Genoa

34

9

9

16

44

63

-19 36

Fiorentina - Novara

Ore 20:45

16

Juventus - Lecce

Ore 20:45

17

Cesena - Udinese

Ore 20:45

18

Lecce

34

8

11

15

38

51

-13 35

Milan - Atalanta

Ore 20:45

19

Novara

34

6

10

18

29

57

-28 28

Catania - Bologna

Ore 20:45

20

Cesena

34

4

10

20

21

51

-30 22

Genoa - Cagliari

Ore 20:45

Lazio - Siena

Ore 20:45

Parma - Inter

Ore 20:45

* 6 punti di penalizzazione

24 reti: Ibrahimovic (Milan; 9 rigori) 20 reti: Milito (Inter; 5 rigori), Cavani (Napoli; 2 rigori), Di Natale (Udinese; 4 rigori) 16 reti: Palacio (Genoa; 3 rigori) 15 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori) 13 reti: Jovetic (Fiorentina; 4 rigori), Klose (Lazio) 12 reti: Miccoli (Palermo; 1 rigore), Giovinco (Parma; 4 rigori) 11 reti: Di Michele (Lecce; 4 rigori), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena; 4 rigori) 10 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Matri (Juventus) 9 reti: Pinilla (Cagliari/Palermo; 3 rigori), Nocerino (Milan), Lavezzi (Napoli; 1 rigore), Borini (Roma), Destro (Siena) 8 reti: Lodi (Catania; 5 rigori), Mutu (Cesena; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Hernanes (Lazio; 4 rigori) 7 reti: Larrivey (Cagliari; 2 rigori), Bergessio (Catania), Muriel (Lecce), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori), Floccari (Parma; 2 rigori) 6 reti: Diamanti (Bologna; 1 rigore), Ramirez (Bologna), Pellissier (Chievo; 2 rigori), Thereau (Chievo), Pepe (Juventus), Vidal (Juventus; 1 rigore), Pandev (Napoli), Budan (Palermo), Bojan (Roma) 5 reti: Moralez (Atalanta), Acquafresca (Bologna), Paloschi (Chievo), Jankovic (Genoa), Rossi (Genoa), Gilardino (Genoa/Fiorentina; 2 rigori), Pazzini (Inter), Vucinic (Juventus), Rocchi (Lazio), Robinho (Milan), Hernandez (Palermo; 2 rigori), Totti (Roma; 2 rigori), Basta (Udinese) 4 reti: Marilungo (Atalanta), Conti (Cagliari; 1 rigore), Ribeiro (Cagliari), Almiron (Catania), Barrientos (Catania), Gomez (Catania), Legrottaglie (Catania), Moscardelli (Chievo), Cerci (Fiorentina), Sculli (Genoa/Lazio), Cambiasso (Inter), Quagliarella (Juventus), Lulic (Lazio), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Maxi Lopez (Milan/Catania; 2 rigori), Morimoto (Novara), Silvestre (Palermo), Brienza (Siena) 3 reti: Motta (Inter), Bonucci (Juventus), Pirlo (Juventus), Mauri (Lazio), Candreva (Lazio/Cesena; 1 rigore), Cuadrado (Lecce), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Caracciolo (Novara/Genoa), Mascara (Novara/Napoli), Bertolo (Palermo), Biabiany (Parma), Modesto (Parma), Paletta (Parma), De Rossi (Roma), Juan (Roma), Lamela (Roma), Pjanic (Roma), Simplicio (Roma), Bogdani (Siena), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Asamoah (Udinese), Floro Flores (Udinese), Isla (Udinese)


Domenica 29 aprile 2012

5


Domenica 29 aprile 2012

6

Il Campionato

Adesso l’Inter crede nell’Europa In cima alla classifica continua invece il braccio di ferro a distanza fra Juve e Milan

di Laura Tangari È stato sufficiente sbancare Udine per tornare in corsa per la Champions dopo la bufera per il pareggio di Firenze. Il Novara ha fatto il miracolo di battere la Lazio al Piola mentre la Roma ha pagato dazio all’Olimpico perdendo con la Viola del montenegrino Jovetic, grande protagonista in questo finale di stagione. Il solo Napoli ha approfittato, come l’undici di Stramaccioni per allungare il passo verso la terza piazza. In cima alla classifica continua invece il braccio di ferro a distanza fra Juve e Milan (alla grande con Boateng), con una piccola differenza che i rossoneri di Allegri, malgrado il successo di misura col Genoa, non hanno ormai più benzina nel serbatoio per lo sprint finale. Pure la Vecchia Signora

ha faticato ad uscire con i tre punti in tasca da Cesena, però la marcia e il ritmo sono quelli giusti, se è vero che la squadra di Conte, con la vittoria del Manuzzi, resta ancora l’unica imbattuta delle serie nazionali con trentaquattro risultati utili. Oggi i bianconeri sono attesi a Novara dove la formazione di Tesser ha dimostrato di avere le armi in regola per mettere a tacere le big del campionato, vedi il doppio successo con l’Inter e la vittoria di mercoledì con la Lazio. Ma neanche il Milan sta bene come calendario: i rossoneri faranno visita ad un Siena scatenato, già salvo, ma non completamente saturo in fatto di vittorie con le grandi. La corsa allo scudetto potrebbe forse decidersi oggi se dal Piola e dal Franchi arriveranno due risultati diversi rispetto ai pronostici. La Juve è avanti tre punti ma nel contesto degli scontri diretti col Milan le lunghezze di vantaggio diventano quattro regalando

una piccola ipoteca ai torinesi nel tiro incrociato. A Siro con l’Inter sarà invece di scena il Cesena che come il Novara dimostra di voler onorare il torneo sino alla fine. I nerazzurri hanno di fronte a loro la possibilità di recuperare altro terreno dal momento che la Lazio, in crisi di risultati, andrà al Friuli ospite dell’Udinese, formazione col dente avvelenato per la sconfitta subita l’altro giorno dall’Inter. Scontro diretto anche ieri all’Olimpico fra Roma e Napoli per il posto in Europa. In chiave salvezza annaspa il Lecce reduce dal kappaò casalingo col Napoli. I salentini di Cosmi se la vedranno, come ultima spiaggia, con un Parma gasato per il successo di Palermo. Se vinceranno i pugliesi saranno altri tempi durissimi per il tartassato Genoa impegnato a Bologna contro un avversario che possiede un Diamanti da favola capace da solo di risolvere le partite.

Cronaca & Società

Prandelli contro i tabù sui gay Il ct della nazionale azzurra invita tutti i giocatori omosessuali a fare coming out

(r.s.) Applausi a Cesare Prandelli! Il commissario tecnico della Nazionale, nella prefazione del nuovo libro di Alessandro Cecchi Paone e Flavio Pagano, ha scritto: “L’omofobia è razzismo, è indispensabile fare un passo ulteriore per tutelare tutti gli aspetti dell’autodeterminazione degli individui, sportivi compresi. Nel mondo del calcio e dello sport - continua il ct - resiste ancora il tabù nei confronti dell’omosessualità, mentre ognuno deve vivere liberamente se stesso, i propri desideri e i propri sentimenti.

Dobbiamo tutti impegnarci per una cultura dello sport che rispetti l’individuo in ogni manifestazione della sua verità e della sua libertà”. Il libro di Cecchi Paone e Pagano racconta la storia dello sport mondiale attraverso il mondo privato e segreto dei grandi campioni del presente e del passato, chiarendo lo strettissimo legame che esiste fra felicità e infelicità sentimentale e sessuale e successo o insuccesso sportivo. Si tratta di decine e decine di vicende olimpioniche, europee e italiane, per lo

più sconosciute o artatamente distorte, di campioni e campionesse che hanno vissuto bene o male il loro essere omo e bisessuali, ermafroditi o transessuali, anche a causa di doping forzato. Rappresentate tutte le discipline: si va dal tennis al pugilato, dal nuoto ai tuffi, dal rugby al ciclismo, dall’atletica al pugilato. Ma per l’Italia al centro resta ovviamente il calcio, sempre più a rischiò di svelamento. Tanto che Prandelli fa un invito: “Magari presto qualche calciatore farà coming out”.

Mascara del Novara

Press League, la Champions dei Giornalisti (a.s.) C’è un campetto alla Barona, dove i prodi del giornalismo si sfidano per alzare il trofeo più ambito. Il Pulitzer? Ma no, la Press League ovviamente, il torneo di calcio a 5 al quale partecipano tutte le più importanti testate d’Italia, dando vita a una vera e propria Champions per giornalisti. Il 21 aprile si è aperta la caccia alla squadra di Gazzetta dello Sport, detentrice del titolo. I campioni in carica (che esibiscono la prima stella sulla maglia), sono testa di serie nel Gruppo 1 e hanno esordito con una vittoria secca contro Avvenire. Favorita per il passaggio del turno anche Eurosport, vista pimpante nella gara contro Telenova. Il Gruppo 2 si annuncia il più battagliato: la squadra più titolata dell’etere, SkySport, unica capace di vincere per ben due volte questa competizione, ha infatti subito la legge del gol di 7Gold, squadra finalista l’anno scorso e rischia di vedersi soffiare il celeste primato di squadra da battere dai cugini e compagni di girone di SkySport24. Completa il girone GLGS. Altro derby per il primato in vista nel Gruppo 3, dove la stanno

facendo da padrone la corazzata Telelombardia (vincitrice dell’edizione 2010) e la sua giovane costola TopCalcio24, che pur essendo meno ricca di blasone, vanta in organico il Direttore di entrambe, Fabio Ravezzani. Con due squadre così, Focus e Sole24Ore dovranno faticare per un passaggio ai quarti. Il Gruppo 4 è, infine, quello delle squadre non scudettate: Gazzetta.it, Giornale di Brescia, Premium Calcio e Libero. Da loro ci si attende una scossa che dai quarti in poi sia in grado di ribaltare le gerarchie. Per chi volesse tifare i campioni del giornalismo preferiti, l’appuntamento è tutti i sabati alle 10 presso i campi dell’AS Barona a Milano. Da parte nostra un in-boccaal-lupo a tutti e che vinca il migliore.


7

Domenica 29 aprile 2012

Il Personaggio dell’Inter: Lorenzo Crisetig

Giovanotti dell’Inter di Alessandra Caronni Era stato aggregato alla Primavera in vista della gara di campionato di categoria contro il Chievo a Verona. E ovviamente è una scoperta di Stramaccioni. Si tratta di Lorenzo Crisetig, indubbiamente il veterano della sua categoria. Entrato nel giro della prima squadra, non è più uscito. Crisetig ha addosso i colori della Beneamata come una seconda pelle. Ha passato tutte le giovanili in maglia nerazzurra e si ispira a Stankovic e Cambiasso. “Già, da cui ho imparato l’importanza del lavoro quotidiano e la loro umiltà”, dice. Nel 2009 è stato impiegato da Mourinho in un’amichevole e nel gennaio del 2010 è stato convocato in prima squadra. Nel mese di maggio con la squadra Allievi Nazionali ha raggiunto i quarti di finale del torneo. L’11 agosto ha fatto il suo esordio nella nazionale Italia Under 21 come il più giovane giocatore nella storia.

Una scoperta e una conferma di Stramaccioni: Lorenzo Crisetig. È indubbiamente il veterano della sua categoria

Messosi in luce con le Nazionali Under-16 e Under-17, riceve la sua prima convocazione in Nazionale Under-21 da parte di Pierluigi Casiraghi a 16 anni, nell’agosto 2009: in quell’occasione non viene impiegato. Esordisce con l’Under-21 l’11 agosto 2010, entrando nel secondo tempo della partita amichevole ItaliaDanimarca (2-2). A 17 anni e 7 mesi, Crisetig diviene il più giovane giocatore di tutti i tempi, in Italia, a debuttare in Nazionale Under-21. Anche Benítez lo ha convocato in prima squadra e successivamente Leonardo ha creduto in lui. Crisetig ha vinto il Torneo di Viareggio con la Primavera nel 2011. Con Gasperini, ha giocato nelle amichevoli pre stagionali. Con Ranieri ha esordito nel 2011-12 in Champions League il 27 settembre, al

posto di Chivu. Il 25 marzo ha vinto la prima edizione della serie NextGen con la Primavera dopo la vittoria ai calci di rigore contro l’Ajax. Anche Paolillo crede in lui Ernesto Paolillo, direttore generale dell’Inter, è ottimista in merito al domani dei giovani dell’Inter. Il d.g. ha così spiegato: “In passato predissi

che Balotelli e Santon avrebbero avuto un grande futuro, e devo dire che avevo visto bene. Adesso voglio fare il nome di un altro giocatore atteso da un promettente avvenire: Lorenzo Crisetig”.

Chi è Lorenzo Crisetig Nato Cividale del Friuli, Udine, il 20 gennaio del ’93, Lorenzo Crisetig è di lontane origini slave. Ha debuttato il 27 settembre 2011 in Champions League. Ha iniziato la sua carriera con il club locale Audace San Leonardo e successivamente ha lasciato il club per trasferirsi nella vicina località di Donatello, sempre dalle parti di Udine. All’età di 14 anni ha firmato per l’Inter. Ha giocato per la Nazionale Under-15 nel 2007-08 e nella Nazionale Allievi Under 17 nella stagione 2008-09.

Il re dei Balcani Il Personaggio del Cesena: Adrian Mutu

vive in Romagna Mutu, il giocatore di maggior classe del nostro campionato

di Debora Cheli Uno dei talenti più interessanti della Serie A è sicuramente Adrian Mutu. Seconda punta naturale, il romeno sa giocare anche da prima punta e da trequartista, grazie alla grande abilità sottoporta e alle spiccate doti tecniche. Mutu nasce a Călineşti, in Romania, l’8 gennaio 1979. Cresce calcisticamente nell’Argeş Piteşti, con la cui maglia debutta in campionato a 18 anni. Le sue doti di seconda punta non sfuggono alla blasonata Dinamo Bucarest, che lo acquista un anno dopo. Mutu ripaga ampiamente la fiducia della squadra segnando 22 gol in 33 incontri, contribuendo alla vittoria della Coppa e del campionato rumeno. Il successo nello sport non gli impedisce di conseguire una laurea in giurisprudenza all’Università di Bucarest. Nel 1999, grazie alle raccomandazioni di Mircea Lucescu, approda all’Inter, ma a parte un gol nel derby di Coppa Italia contro il Milan, non realizza alcuna rete nelle dieci partite giocate con la maglia nerazzurra. A fine stagione passa in comproprietà all’Hellas Verona, dove

segna gol importanti in chiave salvezza nel corso della stagione 2000/2001, non riuscendo però ad impedire la retrocessione dei veneti in serie B l’anno successivo. Mutu viene ceduto al Parma, dove segna 18 gol in 31 partite e, in coppia con Adriano, porta i gialloblu nelle prime posizioni della classifica. La popolarità è alle stelle e l’eco giunge sino a Londra: gli emiliani non sanno resistere all’offerta del Chelsea che si aggiudica l’attaccante romeno. La stagione 2003/2004 di Mutu inizia nel migliore dei modi, 3 reti in 4 partite, ma finisce ben presto in fase di stallo con 6 gol in 27 presenze. Le brutte notizie non finiscono, perchè a settembre, dopo appena due presenze in Premier League nella sua seconda stagione londinese, viene trovato positivo alla cocaina, rompe con la squadra e riceve una pesante squalifica di 7 mesi. Qualche mese dopo firma un contratto con la Juventus, che però lo impiega solo nell’ultima giornata di campionato a causa della sanzione per doping. Nella stagione successiva scende in campo 33 volte con la maglia bianconera segnando 7 reti, ma nel 2006 passa alla Fiorentina. Sarà un’annata memorabile

per l’attaccante viola che, sotto la guida di Prandelli, trascina la squadra al quinto posto in classifica, nonostante la penalizzazione di 15 punti dopo lo scandalo Calciopoli.

Chi è Adrian Mutu Nato a Călineşti, in Romania, l’8 gennaio del ’79, Adrian Mutu nella stagione 2007-2008 ha realizzato 17 gol in campionato e 6 in Coppa UEFA. Nella stessa estate viene multato dalla FIFA per 17 milioni di euro per la rottura del contratto col Chelsea. Ancora una volta la sfortuna bussa alla sua porta e in ritiro con la nazionale rumena si fa male a un ginocchio, il primo di una serie di infortuni che condizioneranno la sua partecipazione in campo con la Fiorentina. Il rapporto con i viola si complica ulteriormente nel gennaio 2010, quando l’antidoping lo trova ancora positivo e viene squalificato per 9 mesi. La luna di miele a Firenze termina nel giugno 2011 quando viene ceduto al Cesena.


Domenica 29 aprile 2012

8

La Champions

È Bayern-Chelsea la finalissima Real Madrid e Barcellona lasciano il posto alle vere regine di Champions di Luigi Sada Flop Real e Barcellona nel tiro incrociato col Bayern e il Chelsea per la finalissima di Champions League all’Allianz Arena di Monaco di Baviera in programma il 19 maggio prossimo. Allo scontro decisivo ci vanno, contro ogni pronostico, gli inglesi di mister Di Matteo e i tedeschi di herr Heynkes, questi ultimi padroni di casa, vincitori nella doppia semifinale con le due spagnole di Pep Guardiola e Josè Mourinho, favoritissime del torneo fin dalle prime battute. Ronaldo come Messi, titolavano alcuni giornali. Sia il portoghese che l’argentino hanno fallito i tiri dal dischetto, determinanti per staccare il biglietto per Monaco di Baviera. Il “Pallone d’oro”, sul 2-1 per il Barça, ha calciato sulla traversa, con Cech immobile, un rigore che avrebbe spalancato la strada alla vittoria dei catalani, mentre CR7, cioè Cristiano Ronaldo, dopo i tempi supplementari, col Bayern si è fatto parare il penalty d’apertura dall’attento Neuer fra lo sconforto dei novantamila del Bernabeu.Insomma, i rigori sono stati un’autentica spina nel fianco per Pep Guardiola e il suo collega Mourinho. La finale, dunque, si disputerà fra il Chelsea e il Bayern Monaco. I bookmaker d’oltremanica hanno già fornito le quotazioni: cinquanta per cento. Che non fosse serata per il Barcellona si era visto poco dopo aver raggiunto al Camp Nou il 2-0 col Chelsea con Bosquets

e Iniesta e l’espulsione sciocca di Terry per un calcione a Sanchez. La squadra catalana, in superiorità numerica, era praticamente convinta di aver ormai in pugno la partita. Ma non aveva fatto i conti con l’orgoglio degli inglesi e soprattutto con Didier Drogba, vero combattente di razza. In pieno recupero, al 47’, Lampard, in contropiede, lancia Ramires che beffa Valdes con un pallonetto. Nella ripresa Drogba, non essendo un difensore, provoca il rigore che Messi però spara clamorosamente sulla traversa. Al Barcellona mancava un gol per liquidare i Blues ma, dopo un assedio senza fine verso Cech (con un palo centrato da Messi) Torres, entrato al posto dell’esausto Drogba, tira fuori dal cilindro, a tempo quasi scaduto, una

giocata fantastica che brucia Valdes e le speranze degli Invincibili. Stessa musica, o quasi, al Bernabeu con il Bayern che risponde senza paura alle folate delle Merengues. Ci sono due rigori uno messo a segno da Ronaldo che raddoppia al quarto d’ora, l’altro realizzato da Gomez per fallo di Pepe. Ma alla fine, a seguito dei supplementari, falliscono il bersaglio dagli undici metri, prima CR7, poi Kakà, infine Sergio Ramos che calcia alle stelle. Per i tedeschi ci pensa Schweinsteiger, nel tiro decisivo, regalare il sogno dell’Allianz Arena ai panzer bavaresi. Intanto in Europa League l’Atletico Madrid di Cholo Simeone va in finale con l’Atletic Bilbao a Bucarest il 9 maggio. Drogba con il Barça di Messi

Calcio a 5

Al via i Play Off

Ecco finalmente gli accoppiamenti

Roberta Menegon

Play Off Calcio A 5 – Serie C1

Girone 01 Boys Bellinzago - Calcio 5 Rho Calcio 5 27 aprile, 21:30 - Palazzetto Comunale – Bellinzago Lombardo, Via Papa Giovanni XXIII

Rho Calcio 5 - Boys Bellinzago 4 maggio, 21:30 - Rho - Palestra “Stellanda” Poliv. - Via S.Di Giacomo Scuole Medie Girone 02 1999 Calcio Valmalenco - Pavia Calcio A 5 27 aprile, 21:15 - Palazzetto D/Sport Polivalente - La Caspoggio, Via Vanoni Pavia Calcio A 5 - 1999 Calcio Valmalenco 4 maggio, 21:30 – Palazzetto Sport G. Ravizza - Pavia, Via Treves 17

Coppa Lombardia

Girone 02 La Fortezza - Elle Esse 96 27 aprile, 22:15 – Palestra Scuola M.”L. Da Vinci - Castellanza, Via G.Leopardi Snc Girone 03 Mgm 2000 – …………… Palasport “E.Mattei” Coperto 1a Morbegno P.xza A.Moro Girone 04 Bellagio Ca5 – …………… Palazzetto, Bellagio, Via Lazzaretto 8 Girone 05 Videoton 1990 Calcio A 5 - Futsal Club Boca C5 Asd 3 maggio, 21:30 Palestra Comunale “Donati” – Crema, Via Toffetti Girone 06 Beretta Boys C5 - Five Bellusco 26 aprile, 21:30 - Centro Sport. Cus Idroscalo 1 – Segrate Idroscalo, Via Circonvallazione Est 11

In caso di parità di punteggio al termine delle due gare si terrà conto della differenza reti (non avranno valore doppio le reti segnate in trasferta); in caso di ulteriore parità verrà considerata vincente la squadra con la migliore Nell’ambito del primo e del secondo posizione di classifica al termine del turno, in caso di parità di punteggio al termine delle gare, verranno disputati campionato 2011/2012. due tempi supplementari di 5’ ciascuno; persistendo il risultato di parità, verrà Play Off Calcio A 5 – Serie C2 considerata vincente la Società meglio Girone 01 classificata al termine del campionato. Cardano 91 – Ticinia 27 aprile, 21:45 - Palazzetto Dello Sport Cardano Al Campo, Via Carreggia


9

Domenica 29 aprile 2012

Anelli Auto Due Viale Brambilla, 38 27100 Pavia (PV) Tel. 0382-383811

Anelli Auto Due Viale Italia 21/25 20094 Corsico (MI) Tel. 02-4404142

Anelli Auto Due (service) Via F. Gioia 52 20090 Trezzano sul Naviglio (MI) Tel. 02-4457701

AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711

TECNO MOTORS SPA Via Pegoraro, 45 21013 Gallarate (VA) 0331-701874

TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588

TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960

TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978


Domenica 29 aprile 2012

10

Inter Club Seveso La Vita dei Club

Premiato il giocatore più “aggressivo” dello scorso campionato: Lucio

di Giovanni Labanca Quest’anno il “Pirata” è Lucimar Ferreira da Silva, in “arte” Lucio, uno dei “centrali” più forti d’Europa. Lo ha decretato, con la votazione dei suoi 100 soci, l’Inter Club S.Pietro Nerazzurro di Seveso, fondato il 27 luglio 1985 e dedicato al compianto primo presidente Giancarlo Bellotti, durante lo svolgimento della ventitreesima edizione del Premio “Pirata d’Oro 2012”, presso il ristorante “Il Fauno” di Cesano Maderno. Il prezioso Trofeo, una bella scultura in oro del Logo del Club di circa venti centimetri, gli è stato consegnato dalla presidentessa Franca Pogliani. Il verdetto è stato unanime ed ha premiato il giocatore più “aggressivo” dello scorso campionato, colui che, specialmente in certe partite, come InterBarcellona, per esempio, ha superato se stesso, dando animo e corpo, è proprio il caso di scriverlo, nel portare l’Inter sul tetto del Mondo. “Pirata”, Lucio proprio lo è stato, come lo fu, nella sua carriera, Giampiero Marini, al quale il Club è stato inizialmente intitolato. In questa edizione, si è pensato anche ai giovani calciatori, con la felice istituzione di un premio equivalente,

denominato “Pirata d’Argento”. Il primo a vincerlo è stato il giovane Joel Obi, come riconoscimento del valore del settore giovanile dell’Inter che, lo ricordiamo, ha vinto la “Nex Gen”, la Coppa Campioni dei Giovani. Il giovane e promettente Obi è stato premiato dal vice presidente Giuseppe Teodori. Sia Lucio che Obi, commossi per l’ambito riconoscimento, hanno ringraziato per la stima e l’affetto ricevuti, promettendo, per il restante seguito della stagione, il massimo impegno per cercare di “raddrizzare” un’annata iniziata male ed avviata a finire peggio, con i dovuti scongiuri dei

La presidentessa Pogliani consegna il premio a Lucio

tifosi interisti, abituati e meritevoli di prestigiosi risultati. A portare il saluto del Centro Coordinamento Inter Club è intervenuto il direttore Fausto Sala, accompagnato dal Coordinatore della provincia di Milano Nord, Giovanbattista Giuffrida. La brillante festa si è conclusa, prima del rituale taglio della immancabile torta, da una ricca lotteria, il cui ricavato è stato devoluto a “Rete Speranza”, associazione di ispirazione cristiana, libera, autonoma e aperta a tutti e nata per aiutare i minori del Brasile, promuovendo l’adozione internazionale e favorendo il sostegno a distanza.

Il direttivo al completo

Obi premiato dal vice presidente Teodori.


11

Domenica 29 aprile 2012

Questo Iosonopompilio

è nostro…

Oggi potremmo alzare i calici di champagne e fare cincin per l’arrivo dello scudetto. Ma siamo veramente stanchi e dissanguati che ci fermiamo per riflettere

di Cesare Pompilio La Juve s’avvia a vincere il 30° scudetto della propria storia. A Novara sarà un’apoteosi. In tribuna d’onore ci sarà Michel Platini, Presidente dell’UEFA, ex giocatore della Juve di Pierino Boniperti, il quale, esso medesimo, nativo di Barengo, ha assicurato la presenza allo stadio. Una domenica che Ninozzo Conte dovrà usare tutte le armi a disposizione per tenere i giocatori coi piedi a terra.

…corre l’obbligo esaltare le gesta di alcuni protagonisti autonomi, intellettuali autentici La ferita inferta alla Juve, sei anni fa con il “golpe” di Farsopoli, trova ricompensa nella giustizia divina. Dal cielo o da altri mondi sia l’Avvocato sia il dott. Umberto, papà dell’attuale presidente Andrea Agnelli, guidano la squadra e la società contro tutte le intemperie. Oggi potremmo alzare i calici dello champagne all’arrivo dello scudetto, ma siamo talmente stanchi e dissanguati che ci fermiamo per riflettere sui sei anni passati. Siamo stati insultati, derisi, maltrattati, offesi dai cosiddetti soloni ma foraggiati. In coda uno sciame di pseudo juventini che per il quieto vivere e per l’utilità del retrobocca hanno trovato una terza soluzione: il bene supremo è la Juve. Cioè tutto e nulla.

Vi parla la carne del tifoso, la ferita inferta con Calciopoli non è ancora emarginata e, qualora dovesse, si sappi che la cicatrice resterà nei secoli. Oggi, però, mi corre l’obbligo di esaltare le gesta di alcuni protagonisti autonomi, intellettuali autentici, persone ad alto profilo intellettivo e morale che ognuno alla propria maniera e nel ruolo che occupano hanno creduto e credono che la Juve sia stata volgarizzata, scientemente distrutta, squadra e società. Ora, i turiferari al foraggio nerazzurro hanno messo in giro la voce che questo scudetto è quello della riconciliazione: balle. Quelli della sponda rossonera invece s’aggrappano al golnon-gol di Muntari. Risate! Ma veniamo al dunque. Nella “Osteria della dignità” c’è un posto (capotavola) assegnato a Luciano Moggi, direttore generale della Juve che si è dimesso di sua sponda per dare la possibilità alla società di difendersi, invece…sapete tutti come sono andati i fatti. Però Moggi stra amato da tutti i tifosi, anche se non è stato invitato alla inaugurazione del nuovo stadio, è ancora oggi pietra di paragone di una gestione esemplare della squadra, quindi stimolo a far sempre meglio. Vi ricordate i Cobolli-Gigli, Blanc, Secco. Luciano è stato sempre una pietra di paragone che ha stimolato il ritorno di

un Agnelli alla presidenza della società. Oggi il presidente è Andrea Agnelli. Sul medesimo gradino della scala dei valori entra di diritto Fabio Ravezzani, direttore del più grande gruppo editoriale privato del nord Italia “Mediapason”. Il direttorissimo, uomo ad alto profilo e intellettualmente onesto, capì subito che c’era qualcosa che non quadrava

legali ecc.. Inoltre imbastì una squadra di opinionisti: Di Donna, il tecnico dei bilanci, Aicardi, rappresentante dei piccoli azionisti bianconeri. Insomma Antenna 3, Telelombardia e Top calcio 24, sono diventate delle vetrine di controllo “tecnico”, riferimento per i tifosi della Juve e di libertà per gli amanti del calcio. Nicola Penta, braccio destro di Luciano Moggi, ha perso due anni della propria vita alla ricerca delle intercettazioni “negate” delle quali la società Juve ancora oggi ne fa un utilizzo che gli porterà dei benefici economici alle casse della società. Come non parlare di Giancarlo Padovan, all’epoca direttore di Tuttosport che seppe dare impulso alla ricerca della giustizia nei confronti della Juventus al punto di farsi odiare dalla “potenza” del gruppo di potere nerazzurro. Giancarlo andò via da Tuttosport e, stranamente è arrivato un collega, Paolo De Paola (che simpaticamente chiamo Paolo 2P) certamente molto più moderato ex scuola La Gazzetta dello Sport, un giornale che ancora oggi appena può vomita tonnellate di veleno sulla Juve.

Luciano Moggi, Fabio Ravezzani, Nicola Penta, Giancarlo Padovan, Paolo De Paola, Alvaro Moretti, Vittorio Feltri, Fabrizio Biasin, Oliviero Beha, Gianpiero Mughini e Stadio5.

nei giorni caldi del processo sportivo, si rese conto che troppa fretta era stata riservata ad un avvenimento che avrebbe cambiato la faccia al calcio, ecco dunque, con qualche sacrificio economico e con il “sacrificio” di qualche eroe (opinionista) diede a Luciano Moggi una vetrina televisiva per potersi difendere e poter esternare tutti i tipi di perplessità: tecniche, organizzative,

Il collega più attento e onestamente credibile è Alvaro Moretti. Alvaro è stato presente in tutte le sedute al Tribunale di Napoli, con scrupolo e

nella scala dei valori entra alto e di diritto Fabio Ravezzani, direttore del più grande gruppo editoriale privato del nord Italia Mediapason con certosina arguzia ha argomentato tutte le udienze. L’onestà intellettuale di Fabio Ravezzani fece proseliti; Vittorio Feltri, all’epoca direttore del quotidiano Libero, offri a Luciano Moggi una collaborazione giornalistica che dura ancora oggi. Sappiate che è Fabrizio Biasin, il caposervizio che settimanalmente segue e intervista in video Moggi. Credetemi è un lavoro difficile perché Luciano Moggi è una icona mondiale del calcio e come tale si comporta. Non posso chiudere senza citare il coraggio dell’editore di Stadio5 che, nonostante qualche cialtrone avesse tentato di intimidire togliendo la pubblicità per la presenza di questa nostra palestra, ha tirato avanti fra mille sacrifici e al pari del gruppo Mediapason, oggi Stadio5 è una realtà in grandissima espansione. Ritorneremo la settimana prossima ad esaltare altri protagonisti autonomi in primis Oliviero Beha, Giampiero Mughini… per ora bacio le mani.

Gli Avversari

Cesena per i titoli di coda I bianconeri già retrocessi vogliono dire addio con tre punti alla Serie A

di Alessia Scurati Bianconeri, sì, ma ultimi della classe. Il Cesena di Beretta ha già avuto il verdetto negativo alla sua permanenza in Serie A e si avvia a giocare le ultime gare senza avere nulla da perdere, visto che in palio c’è solo la vetrina per quei giocatori che aspirano a un contratto migliore con altre squadre di A. I risultati ottenuti dalla squadra, del resto, sono un fedele ritratto di una stagione da dimenticare, sbagliata fin dall’inizio e continuata con troppi cambi di allenatore (Giampaolo, Arrigoni e Beretta). Viste le premesse, il risultato è stato un campionato disastroso, soprattutto se paragonato a quanto fatto di buono dal Cesena l’anno scorso. I bianconeri hanno vinto solo 4 gare in questa stagione, tra l’altro tutte nella parte finale del girone d’andata. Nel girone di ritorno gli uomini di Beretta non sono riusciti a fare che 7 punti, frutto di 7 pareggi e 8 sconfitte collezionate finora. La trasferta di Milano, quindi, ha già un

sapore da ultima spiaggia segnata da un trend incontrovertibile: se il Cesena non è ancora riuscito ad acciuffare una vittoria nelle ultime 16 disputate, compirebbe un miracolo sportivo uscendo oggi dal Meazza con 3 punti in tasca. L’esibizione della squadra vista contro la Juventus mercoledì, però, fa ben sperare Beretta e i tifosi. Nonostante la sconfitta per 1-0, infatti, la squadra del presidente Campedelli non ha mollato fino alla fine, dimostrando un animus pugnandi degno di plauso. I precedenti tra Inter e Cesena sono più che favorevoli per i nerazzurri. L’unica vittoria cesenate a Milano risale al 30 marzo 1975. Una rete del bianconero Orlandi al decimo del secondo tempo diede la vittoria al Cesena contro l’Inter del presidente Ivanoe Fraizzoli, allenata da Luis Suarez. Nelle altre 10 volte in cui le due squadre si sono incrociate in Serie A, l’Inter ha prevalso 7 volte e 3 sono stati i pareggi, con l’Inter che ha messo a segno 19 gol e ne ha subiti 9. Il primo incontro tra le due squadre risale al 1974 e l’Inter vinse per 3-1. Dopo la già citata vittoria degli emiliani nel 1975, seguirono due pareggi nei

due campionati successivi, prima uno 0-0 e poi un 1-1. Il Cesena fu retrocesso in quella stagione, ragion per cui il successivo incontro tra le due squadre arrivò nel 1981, quando l’Inter vinse per 3-2 con gol di Beccalossi, Altobelli e Pasinato. Vittoria ancor più chiara nella stagione successiva, nel 198283, un 3-1 firmato Alessandro “Spillo” Altobelli, che nell’occasione mise a segno la tripletta vincente. A causa di una nuova retrocessione del Cesena, le due contendenti non tornarono a confrontarsi a San Siro fino al 1988, quando l’Inter prevalse nuovamente sui bianconeri per 2-0, con tanto di ennesimo gol segnato da Altobelli. Il successo nerazzurro fu replicato l’annata successiva (quella dello scudetto dei record di Trappattoni) con un modesto 1-0. Dal ’90 finì 1-1, ma solo perché al gol di Brehme replicò Bergomi con uno sciagurato autogol a fine partita. Il capitano interista, però, si rifece segnando il primo gol del 2-0 nell’aprile del ‘91 e il Cesena a fine campionato si ritrovò nuovamente in B. L’anno scorso, infine, assistemmo a una delle gare più pazze dell’Inter targata Leonardo. I nerazzurri, infatti, avevano

messo il Cesena alle corde con un 1-2 firmato Eto’o e Milito tra il 14’ e il 15’ del primo tempo, salvo poi farsi riacciuffare dal Cesena sul 2-2 (gol di Bogdani e Giaccherini). Arrivò solo allo scadere il gol vittoria di Chivu che fece esplodere

il Meazza e fissò il risultato sul 3-2 finale. Una vittoria che Stramaccioni si augura di replicare quest’oggi per lanciare l’Inter verso un terzo posto matematicamente ancora possibile.


Domenica 29 aprile 2012

12

Caro Moratti,

L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi intervista Paolo Valentini

investi o cedi l’Inter di Lara Comi - Europarlamentare Stramaccioni, che ha vinto in Europa coi giovani, si è affidato invece alla vecchia guardia. Non è stato caricato di troppe responsabilità con quell’input a vincere tutte le partite? “Con l’obiettivo del terzo posto Stramaccioni è stato costretto a mettere la migliore formazione possibile. Non dimentichiamoci che a far fuori il precedente allenatore è stata la vecchia guardia, che dunque andava compiaciuta, se non voleva fare la stessa fine. Diciamo che è un po’ un tecnico a responsabilità limitata”. Stramaccioni merita una chance per il prossimo anno o è troppo inesperto per la panchina nerazzurra? “Dipende da quanto l’Inter può investire nel mercato. Lo scorso anno era chiaro che erano finiti i soldi. Se per l’anno prossimo i soldi ci sono e si vuole vincere subito, Stramaccioni non è adatto. Se le risorse sono poche e si

Se vuole continuare a dare gioie ai tifosi il presidente deve spendere.

va verso un progetto che lanci i giovani va bene anche Stramaccioni”. Che effetto le fa vedere Mourinho che si appresta con il Real a vincere lo scudetto mentre l’Inter, dopo una girandola di allenatori, rischia di rimanere fuori dall’Europa? “Mou è stato ceduto al Real per motivi economici. Contento che ci abbia fatto sognare. Ma l’Inter, finite le risorse, ha esaurito il ciclo. Via Balotelli, via Eto’o ed è arrivato Forlan, come saldo di fine stagione. Se vuoi vincere prendi Sanchez, non Forlan. Per i tecnici che sono arrivati è stata dura, e magari non avevano la personalità di uno come Trapattoni. Come allenatore Prandelli, sarebbe un’ottima scelta”. Voci di mercato in queste settimane hanno accostato Eto’o e Balotelli ai nerazzurri. Ha senso riprendere

L’Angolo di Franco Rossi

Il Milan ha perso la corsa allo scudetto

giocatori venduti? Quale strategia di mercato dovrebbe adottare l’Inter per la prossima stagione? “Su Balotelli investirei, se il prezzo è ragionevole. Eto’o comincia a essere in là con gli anni. I migliori italiani li ha presi la Juve e per pescare giovani talenti l’Inter non ha osservatori come l’Udinese. Per vincere servono però non i 18enni, ma giocatori tra i 23 e 27 anni che costano di più. I top player poi non vengono in Italia. Vanno in Spagna, che se li può permettere grazie a un regime fiscale agevolato”. L’Inter affronta il Cesena, ma ci avviciniamo al derby. Secondo la rivista Forbes, il Milan vale 989 milioni di dollari e l’Inter 490. Anche in fatto di tifoseria in Europa, il Milan riscuote consensi doppi, 22,2 milioni di fan rossoneri contro 10,9

milioni di fan nerazzurri. “A livello mondiale forse ci sono più tifosi nerazzurri. Di sicuro in Sudamerica. Sul valore della squadra i nostri invecchiano e valgono sempre meno mentre il Milan ha vinto l’ultimo scudetto. Se si faceva il calcolo al tempo del Triplete i risultati erano diversi. Ma l’anno prossimo varrà più la Juve, visto come stanno andando le cose”. Un consiglio a Moratti? “Faccia un esame di coscienza e decida. Se vuole continuare a dare le gioie che ci ha regalato deve spendere. Altrimenti venda l’Inter e si faccia avanti qualcun altro”.

Paolo Valentini, capogruppo del Pdl al Consiglio della Regione Lombardia e membro dell’Inter Club Regione Lombardia

Calcio Estero

Guardiola all’Inter È il sogno dei tifosi nerazzurri, e soprattutto di Moratti (dopo i cambi in corsa degli allenatori che si sono finora avvicendati)

di Franco Rossi (gentilmente concessa da francorossi.com)

di Riccardo Sada

Real Madrid, Juventus e Borussia hanno già vinto il loro campionato. Il Manchester United c’è vicino, nel derby di domenica avrà due risultati su tre per bissare la passata stagione. Il Milan si è svuotato completamente dopo la partita con il Barcellona, confermando lo stato penoso contro il Bologna. La Juve, al contrario, domenica sera contro la Roma ha confermato una freschezza di gioco invidiabile ribaltando il pronostico che a inizio stagione dava i rossoneri favoriti. Pochi, tra questi il sottoscritto, pensavano che Pirlo potesse risultare decisivo nell’intero campionato dei bianconeri, forse influenzati dalla decisione del Milan di non rinnovargli il contratto. Il pensiero comune è stato: Se non ci crede Allegri, che lo conosce bene, perché dobbiamo crederci noi? È stata la conferma di una tesi che viene portata avanti, anche dal sottoscritto, che a certi allenatori non bisognerebbe mai chiedere il valore dei giocatori, ma unicamente il dovere di allenarli. Il Milan ha perso la corsa allo scudetto e l’Inter quella per il terzo posto. Stramaccioni, che considero bravo e che Moratti vuole confermare anche per il futuro, più di tanto, con gli uomini a disposizione, non poteva fare. Maicon ormai non azzecca più un cross, neppure per sbaglio, Sneijder invece sbaglia anche quando non vuole. Gli altri logori e stanchi. La

manifestazione che Paolillo con tanta enfasi ha definito la “Champions dei giovani” non è altro che un torneo a inviti e che ha premiato la primavera dell’Inter. Ma se Stramaccioni, che quella squadra la conosce meglio di chiunque altro, non ha utilizzato nessun giovane, un motivo ci sarà... Niente terzo posto per l’Inter e niente Champions. C’è chi dice che non sarà un male, consentirà ai nerazzurri di non puntare subito al massimo, ma certo non è un bene, soprattutto se consideriamo l’aspetto economico. Il prossimo mercato sarà molto difficile per la Juve e per il Milan. Qualche buon giocatore sul mercato c’è, ma mancano i soldi. Berlusconi cambierà allenatore, vorrebbe Capello, ma Galliani si oppone e soprattutto l’ex c.t. dell’Inghilterra presenterebbe una lista della spesa irrealizzabile. La Juve cerca un grande attaccante e sul mercato ci sarebbe Dzeko, che però preferisce la Germania. Dzeko costa trenta milioni di sterline, cifra fuori dalla portata delle italiane… a meno di convincerlo con un ingaggio record. L’Inter avrà ancora più difficoltà di Milan e Juve sul mercato, perché non ha nemmeno l’appeal della Champions. Interessano Sahin, che il Real potrebbe vendere, e Balotelli che però ha un ingaggio record (oltre sette milioni) e la possibile concorrenza del Milan.

Lo hanno detto gli autorevoli Marca e Mundo Deportivo e ora anche le agenzie diffondono la notizia: Pep Guardiola è in procinto di lasciare il Barcellona. L’allenatore dei blaugrana, che ha comunicato ai propri giocatori la decisione di abbandonare la guida del Barça, potrebbe rientrare nei programmi della Beneamata. Sarà Tito Villanova a sedere sulla panchina catalana, ha detto il presidente del club Sandro Rosell. Guardiola si è dichiarato stanco. Trascorsi quattro anni nel Barcellona, ha ammesso che è passato “troppo tempo”. Dispiaciuto di “aver creato qualche problema a persone” che stima, Guardiola sostiene che quattro anni “come allenatore al Barcellona sono una vera eternità”. Non è una novità questa, tuttavia: già verso la fine del 2011 il tecnico aveva avuto un colloquio con Rosell spiegando la sua possibile scelta. Nonostante tutto, Guardiola non avrebbe mai potuto annunciare questo suo commiato ai diretti interessati (giocatori e tifosi) che, impegnati su più fronti, indubbiamente sarebbero stati condizionati dall’avvenimento. Villanova, neo allenatore del Barça, avrà così l’occasione di mostrare subito il proprio valore. Guardiola ha cercato di allenare i suoi giocatori con il massimo impegno e la massima passione, dice di aver avuto “il privilegio di guidare dei campioni”, dal primo all’ultimo giorno: “Mi hanno

permesso di godere appieno della mia professione. Devo ringraziare tutti”. Nessuno escluso. Nessuno può capire il significato di un simile cambiamento per il club catalano. E ora l’Inter sogna, per

davvero. Moratti ha l’occasione per mettere in panchina un personaggio che tra l’altro ha spesso fatto le scarpe a un illustre collega come Mourinho. E questa non è cosa da poco.


13

Domenica 29 aprile 2012

Vettel corre via Motori

Partendo in prima fila il campione del mondo in carica è riuscito subito a liberarsi degli avversari Sebastian Vettel bacia la coppa vinta nel Bahrain

Bahrain, Vettel stacca Kimi

di A.S. Bisceglia Tutto bene, per Sebastian Vettel e le Red Bull. Il GP del Bahrain ha visto già nelle qualifiche un Vettel sicuro delle proprie possibilità. Il campione del mondo in carica ha conquistato la sua prima pole della stagione e la prima vittoria in gara. Ha dominato, restando in testa, tutta la corsa. Sul podio anche le due Lotus, Kimi Raikkonen secondo e Romani Grosjean terzo. Quarto posto per l’altra Red Bull guidata da Mark Webber, quinto posto per Nico Rosberg, sesto è arrivato Paul di Resta e finalmente settimo il ferrarista Fernando Alonso partito dalla quinta fila. Gara in salita per lo spagnolo: “Oggi come oggi valiamo un posto fra l’ottavo e il dodicesimo, quindi la nona posizione sulla griglia di partenza rispecchia il nostro attuale valore”, questa l’amarezza dello spagnolo. “Onestamente per quelle che sono le caratteristiche di questo tracciato, decisamente sfavorevoli a quelle della nostra attuale monoposto, non è andata nemmeno poi tanto male”. Ottavo Lewis Hamilton, penalizzato dai soliti problemi ai box e finalmente, arrivato nono, i primi punti

anche per l’altro ferrarista Felipe Massa. Grande soddisfazione in casa Red Bull, già nel week-end hanno dimostrato di poter fare bene conquistando la pole, il più soddisfatto è Vettel: “Un ottimo risultato per me e per il team. Non pensavo dopo la Q2 di poter arrivare alla pole e sono molto contento. Avevamo aspettative diverse ma ci siamo impegnati tanto per trovare una soluzione migliore e ce l’abbiamo fatta”. Sebastian Vettel ha fatto una gara impeccabile. Anche se difficile, partendo in prima fila è riuscito subito a liberarsi degli avversari, traendone grande vantaggio. Indovinata la strategia e ai box è stato fatto un lavoro perfetto, merito, dunque, all’intera

squadra. Un filo di amarezza per Raikkonen, avrebbe potuto vincere la gara se non avesse commesso un errore all’inizio che gli è costata una posizione a vantaggio della Ferrari. Meno delusione per il pilota del cavallino, a fine gara: “Sono finito davanti alle due McLaren, me lo avessero detto prima della gara non ci avrei creduto. Aver finito questo pezzo di campionato fuori dall’Europa con soli dieci punti di svantaggio dalla vetta è un tesoro. Abbiamo salvato dei punti, ora da Barcellona dobbiamo essere noi a fare punti perché non ci saranno sempre risultati come questi”. Prossimo GP in Spagna, il 13 maggio, sul circuito Montmeò

Ciclismo

Quella rosea pedalata

Le Classiche aggiornate

di Luigi Sada Conto alla rovescia per il Giro d’Italia 2012. L’appuntamento rosa prende il via dalla Danimarca sabato 5 maggio da Herning e si concluderà il 27 a Milano (circuito dal Castello Sforzesco a piazza Duomo) dopo ventuno tappe per un totale di 3.476 chilometri. È la decima volta che il Giro parte dall’estero e non è mai salito così in alto al Nord. Le prime due settimane sono abbastanza agevoli con almeno sette traguardi per velocisti mentre i punti caldi sono nella fase centrale e finale con il doppio Pampeago, il Mortirolo e lo Stelvio. In pratica, gli arrivi in salita sono sei con quaranta GPM. Tre le frazioni più temute, la 17° da Falzes a Cortina d’Ampezzo col Valparola, Duran, Forcella Staulanza e Glau con 72 chilometri di salite; la 19° da Treviso a Alpe di Pampeago col Sella di Ros, Manghen e il Lavaze inserito tra le due ascese a Pampeago con 51 chilometri in salita; la penultima tappa da Caldes al Passo dello Stelvio con la Cima Coppi, con l’inserimento del Tonale, Aprica e Montirolo per un totale di 70,7 chilometri di salite. Un bel

tappa inaugurale di Herning sulla distanza di 32,2 chilometri e quella di Milano di 31,5 per il gran finale. In omaggio allo sfortunato belga Weyland, morto lo scorso anno il 9 maggio in corsa, verrà ritirato per sempre il numero 108. L’ultima edizione della manifestazione rosa è stata vinta dallo spagnolo Alberto Contador.Le leggende del Giro sono Alfredo Binda, Fausto Coppi e Eddy Merckx con cinque vittorie ciascuno. Nelle tappe di avvicinamento al Giro negli appuntamenti internazionali del nord sono saliti a turno sul podio Tom Boonen nella Parigi-Roubaux e al Giro delle Fiandre, col nostro Alessandro Ballan protagonista in entrambe le gare. Poi c’è stato il capolavoro di Gasparotto nell’Amstel Gold Race, gli acuti di Cunego e Pozzovivo al Giro del Trentino, dove il lucano ha trionfato nella classifica finale, e ultimo in ordine di tempo, il successo del Kazako Maxim Iglinskiy nella Liegi-BastogneLiegi di domenica scorsa, peccato per Vincenzo Nibali arrivato secondo.

Costruttori

S.Vettel 53 L. Hamilton 49 M. Webber 48 F.Alonso 43 Button 43

Red Bull 101 McLaren 92 Lotus Renault 57 Ferrari 45

Basket

Armani torna di moda

Per la decima volta il Giro parte dall’estero e scopre anche la Danimarca cocktail per gli scalatori. Due le cronometro in programma, quella a squadre della

Piloti

di Beppe Vigani

Scariolo è riuscito a ultimare i lavori in corso e ora la squadra vince con continuità. Secondo posto più vicino

La Milano della palla arancione comincia a vincere. La quadratura del cerchio è ormai realtà. Sergio Scariolo è riuscito, dopo molti mesi a costruire l’amalgama necessario per arrivare fino in fondo in campionato. Le ultime due trasferte sono state vinte in modo molto convincente dall’Armani, che ha trovato per strada più solidità sotto canestro di Bourousis, centro greco da mani dolcissime, che negli ultimi tempi ha finito spesso e volentieri in doppia-doppia (doppia cifra sia in punti realizzati, sia in rimbalzi). È cresciuto notevolmente Cook, salito al 50% nella realizzazione nel tiro da tre, mentre Gentile e Melli stanno maturando che è un piacere, infine i punti di Hairston stanno arrivando con discreta continuità. Benaugurante è stato il successo, dopo cinque anni, a Roma, mercoledì scorsa. Una vittoria che porta le ‘scarpette rosse’ a quota 38 punti, insieme a Cantù e Sassari, per una lotta al secondo posto che sa di finale con Siena. È ancora molto presto per decretare la classifica definitiva della regular season, ma i giochi sono ormai chiusi per queste formazioni, senza dimenticare Pesaro e Bologna che sono sempre col fiato sul collo. Domenica l’EA7 Milano incontrerà Teramo al Mediolanum Forum di Assago; un incontro facile sulla carta, poiché gli abruzzesi sono in terzultima posizione e pensare a una debacle pare, francamente, impossibile. Tuttavia

l’Olimpia ha abituato a qualche svarione di troppo, quindi i pronostici lasciamoli agli scommettitori. Tornando all’assetto della squadra, la società sta cercando l’ultimo tassello per affrontare i play off, che cominceranno subito dopo il 6 maggio, data dell’ultima giornata della stagione regolare. Infortunatosi Bremen, il ds Pascucci, insieme con Scariolo, sta cercando un play-guardia, per poter dare più profondità e qualità alla panchina. Se nel match di domenica 29 aprile, l’Armani vincerà contro Teramo, potrebbe fare un balzo quasi decisivo per il secondo posto, poiché Cantù è in trasferta a Biella e Sassari dovrà far visita a Siena. Ora non resta che vincere, il più difficile è passato.

Sergio Scariolo


Domenica 29 aprile 2012

14

Gossip & Curiosità

Berlusconi family tiene banco Liberarsi della società calcistica di famiglia? Giammai…

di Marjlja Bisceglia

Piersilvio Berlusconi mette a tacere le voci secondo le quali c’è aria di “burrasca” in famiglia con Silvia Toffanin. I due hanno passato le vacanze di Pasqua a Portofino, dove Piersilvio possiede un paio di appartamenti. La Toffanin è una conduttrice aggraziata ed educata, piace molto il suo modo di porgere le notizie. Si dice che sia lei a consigliare al suo “fidanzato” di liberarsi della società calcistica di famiglia: Il Milan. È un “si dice” abbastanza strano dal momento che la stessa Toffanin è tifosa del Milan e ama il calcio.

Belen e Corona, la coppia non perdona È veramente finita la telenovela Belen Rodriguez-Fabrizio Corona? Pare sia tutto un problema di corna. Se Belen era in Argentina, Corona se la spassava tra Roma e Milano.Quando Belen rientrava, se la spassa con il ballerino Stefano De Martino. Emma Marrone, fidanzata del danzatore, ha scoperto dalla stampa gli arcani e pare abbia bruciato ogni cosa appartenente all’ormai ex compagno. L’avventura Belen-Di Martino finisce? Corona lascia la casa che condivideva con l’argentina e torna nel suo rifugio. Di Martino ora è in cerca di rifugio presso amici. A quando la prossima puntata?

Olimpiade

Lady B cambia look La figlia del Presidentissimo, Barbara Berlusconi, ha cambiato colore ai capelli: dal biondo al rosso. I maligni dicono che sia stato Pato a suggerirle la decisione, ma chi conosce la dottoressa Barbara, sa che è una donna forte e decisa. Infatti pare che voglia cambiare look anche al Milan: via Galliani dentro Capello? Chi vivrà…

Questione di (Luisa) Corna Già fidanzata dell’ex calciatore Aldo Serena, oggi opinionista Mediaset, Luisa Corna è perseguitata da una diceria. Pare infatti che la notte nella quale Umberto Bossi, ex segretario della Lega Nord, è stato colpito dall’ictus, era in compagnia della bella Luisa. Oggi la diceria prende corpo in un libro di Leonardo Facco, “La vera storia dell’Imperatore della Padania”, per Aliberti Editore. Facco racconta nel suo libro la notte che… finì la Padania.

La Grecoraci all’ultima spiaggia La Formula 1 è un pallido ricordo per Flavio Briatore. Ha deciso d’investire il proprio tempo nella costruzione di ville per miliardari in Kenia. Sulla spiaggia di Malindi non è difficile incontrare Elisabetta Grecoraci intenta a prendere il sole in compagnia del piccolo Nathan Falco, Flavio invece vive la propria giornata a mettere mattone su mattone.

Del Piero testimonial di

Giochi (olimpici) preziosi I-RACE Un anno veramente speciale per Londra e il resto del Regno Unito

di Bianca Elton Ara A quasi tre mesi dall’apertura dei Giochi di Londra 2012, la bandiera olimpica, arrivata a Milano giorni fa, sventola ovunque. Issato da Vic Annells, console generale britannico, in presenza di Chiara Bisconti, assessore allo sport e tempo libero del comune di Milano, lo stendardo è visibile da Piazzetta Liberty e da Via San Paolo. I giochi e l’intero periodo estivo costituiranno un vero motivo d’orgoglio per il Regno Unito che festeggerà anche i sessant’anni del regno di Sua Maestà

raggiunsero la maturità proprio nella Capitale. Nel ‘48, i Giochi si svolsero nella devastazione della guerra mondiale e, nonostante ciò, Londra riuscì a riunire tutti i Paesi nelle celebrazioni degli ideali olimpici di amicizia e comunanza internazionale. Non solo: i Giochi olimpici del 1948 crearono nuove opportunità per le donne nello sport, furono pionieri nell’ambito del movimento di volontariato olimpico e posero le basi per gli attuali Giochi paraolimpici. Quest’estate, al loro arrivo, atleti e la Regina. Lo sport sarà certamente visitatori troveranno un quartiere al centro di questa grande kermesse interamente nuovo attorno al Parco londinese: record mondiali, eventi da olimpico, nella zona est della città: ricordare e condivisioni. Quelli che sono un’area di rinascita che, al termine delle gli attuali Giochi olimpici, nel 1908 Olimpiadi, ospiterà edifici e aziende e (data di nascita anche dell’Inter, ndr) procurerà nuovi posti di lavoro.

(r.s.) Sky Sport HD, televisione ufficiale di Londra 2012, ha preparato un evento “social” senza precedenti, per condividere l’emozione dell’avvicinamento alle Olimpiadi: I-RACE, una piattaforma social sviluppata interamente con il nuovo Open Graph di Facebook. In linea d’aria sono 1.430 i km che separano Roma da Londra: con I-RACE sarà possibile percorrere questa distanza con una catena umana virtuale, alla quale sono chiamati ad unirsi tutti per dimostrare simbolicamente il loro sostegno agli atleti azzurri. Basta iscriversi al sito i-race.sky.it o attraverso la pagina Facebook ufficiale di Sky Sport HD. La catena virtuale avanzerà per ogni nuovo iscritto, per avvicinarsi, insieme a Sky Sport HD, a Londra 2012. Inoltre, su Twitter verrà lanciato l’hashtag ufficiale, per fare dell’iniziativa un vero e proprio trending topic, un argomento di cui parlare in rete e, appunto, twittare. Ogni iscritto che parteciperà ad

I-RACE, tramite i-race.sky.it o i social network, sceglierà lo sport per cui tifare, lascerà una frase di status con il proprio incitamento e percorrerà un tratto simbolico del viaggio contribuendo così a diffondere la popolarità di tutte le discipline olimpiche e creando un vero e proprio “movimento d’opinione” e di sostegno alla squadra italiana. Oltre agli utenti, non mancheranno anche i click degli sportivi del presente che parteciperanno alle Olimpiadi, e quelli del passato, che commenteranno i Giochi per Sky. Tra questi: Fiona May, Jury Chechi e tanti altri. Testimonial d’eccezione è Alessandro Del Piero, da sempre bandiera dello sport italiano, in Italia e nel mondo.


15

Domenica 29 aprile 2012

Musica

Oceana tiene il ritmo con gli Europei La popstar è la scelta naturale per cantare la canzone ufficiale di Uefa Euro 2012

di Riccardo Sada Time Records ha firmato per l’Italia la canzone ufficiale dei prossimi campionati europei di calcio Uefa Euro 2012 che si svolgeranno quest’anno in Polonia & Ucraina. La canzone scelta dalla commissione Uefa si intitola “Endless Summer” ed è il nuovo singolo della popstar tedesco-americana Oceana. La canzone sarà la colonna sonora di tutti i promo TV dedicati alla manifestazione. Gli europei di calcio di Polonia & Ucraina inizieranno venerdì 8 giugno a Varsavia e si concluderanno il primo luglio a Kiev. Per l’occasione Oceana sarà l’ospite d’onore e si esibirà con “Endless Summer” prima della finalissima. In testa alle classifiche sia in Polonia che in Ucraina, la pop star è la scelta

naturale per cantare la canzone ufficiale di Uefa Euro 2012, che verrà lanciata il prossimo anno. Con un singolo al primo posto in entrambe le nazioni ospitanti, Oceana è stata scelta per collaborare con la UEFA alla canzone ufficiale di Uefa Euro 2012. Oceana, la cui hit del 2009 “Cry Cry” ha scalato le classifiche in Polonia e Ucraina, così come in altre nazione europee (ha anche girato un video a Kiev), è protagonista pertanto della canzone che nella prossima estate risuonerà durante il Campionato Europeo in tutto il mondo. I fan polacchi hanno già avuto modo di conoscerla. La 29enne, oltre ad aver vinto il premio del pubblico al prestigioso Sopot Song Contest, ha anche partecipato alla versione polacca del famoso programma tv “Ballando con le stelle”. Inoltre, è stata presentatrice del canale franco-tedesco Arte e introdotta

alla UEFA dall’Ambasciata della Musica. Formatasi come ballerina fin dall’età di cinque anni, ha studiato canto da teenager ed è stata convinta a divenire una performer dal noto sassofonista e amico di famiglia Maceo Parker. Oceana unisce il bianco al nero, il funk al soul, il soul moderno al jazz e al pop. La sua nuova canzone, che verrà lanciata prima di UEFA Euro 2012, riempirà di energia e gioia i fan del calcio in tutto il globo.

Siti Ufficiali: www.oceana-online.de www.youtube.com/user/Oceanaofficial www.facebook.com/oceanaofficial

Teatro

Giulio Cesare, tragedia classica e contemporanea Giulio Cesare, di William Shakespeare, regia Carmelo Rifici, con Ivan Alovisio, Marco Balbi, Giulio Baraldi, Elio D’Alessandro, Leonardo De Colle, Massimo De Francovich, Angelo De Maco, Pasquale Di Filippo, Gabriele Falsetta, Marco Foschi, Tindaro Granata, Sergio Leone, Danilo Nigrelli, Rosario Petix, Francesca Porrini, Federica Rosellini, Giorgia Senesi, Max Speziani, Angelo Tronca, al Piccolo Teatro Streheler fino al 6 maggio

di Alessia Scurati

il celeberrimo discorso funebre) e dall’altro Bruto, assassino con Cassio di Cesare, in realtà la sua copia mal riuscita e come lui destinato ad andare incontro a una morte violenta, sacrificale, l’unica soluzione, secondo Shakespeare, perché Roma trovi pace. “‘Giulio Cesare’ è ancora oggi uno dei testi che meglio rappresentano i meccanismi del potere. Soprattutto, restituisce una metafora sulla crisi di un sistema e invita anche il pubblico contemporaneo ad avere un punto di vista universale, uno sguardo dall’alto su che cosa può succedere quando uno Stato entra in crisi”, dice il regista Carmelo Rifici dell’opera. “La grandezza di Shakespeare sta proprio nella sua straordinaria capacità di rendere universali i problemi, svincolandoli dal quotidiano e dal dettaglio. Nella tragedia si intrecciano tre livelli: pubblico, privato, sovrannaturale. Ciascuno dei personaggi principali - Cesare, Marco Antonio, Bruto e Cassio - vive una dimensione personale che riverbera sulla sua collocazione politica ed è travolto da un elemento imponderabile che ne condiziona il destino”. Di certo la capacità di analisi di

Shakespeare raggiunge, con il “Giulio Cesare”, la sua maturità più alta, arrivando a concentrare nell’opera la summa del suo personale studio su potere, capacità della comunicazione, potere della persuasione e imminenza del pericolo quando la folla chiamata a scegliere i propri rappresentanti è una folla non pensante. La bellezza dell’opera in sé e dei suoi personaggi

sarebbe già motivo sufficiente per vedere lo spettacolo al Piccolo. La straordinaria originalità della lettura del testo data da Rifici, ricca di colpi di scena ed effetti speciali, è però un incentivo ancor più grande per assistere a questo evento che ci invita a riflettere forse anche più del voluto sulla situazione del nostro tempo.

foto di Attilio Marasco

Colpisce, questo “Giulio Cesare”, per la dissezione lucida della meccanica del potere politico. Colpisce per l’attualità, per la bravura degli interpreti, per la capacità di un regista relativamente giovane come Carmelo Rifici di portare in scena un classico shakespeariano e di renderlo memorabile per capacità di scomposizione delle tematiche in ogni minimo dettaglio. Un’autopsia simbolica sul corpo morto del dittatore, della figura dell’uomo di potere e di tutto il potere incancrenito che esso incarnava. Dopo “I pretendenti” di Lagarce, “Il Gatto con gli stivali” di Tieck e “Dettagli” di Norén, andati in scena al Teatro Studio, e “Nathan il saggio” di Lessing andato in scena al Teatro Grassi, Rifici debutta con una prova di maturità sul palco del Teatro Strehler, un Giulio Cesare in prima nazionale, con tutti gli elementi

che ci si aspetta per una produzione del genere. Cast di 23 attori uno più bravo dell’altro, scenografie e costumi moderne che rendono gli ultimi giorni della Repubblica Romana più attuali che mai. In tre ore di spettacolo tutta la rabbia di una Repubbica che si sta sfasciando viene analizzata nei suoi vari aspetti, fino alla risoluzione violenta nella catartica uccisione di Giulio Cesare, corpo della colpa da espiare, vero e proprio capro espiatorio sul quale le coltellate dei congiurati si accaniranno per cercare di riportare ordine in un mondo privo di valori e di modelli di riferimento. Shakespeare è stato, nella storia del teatro, colui che più di ogni altro ha cercato di indagare la natura del Potere, il suo eterno conflitto con l’ideale, la giustizia, la libertà, le sue varie nature e le ripercussioni che esso ha sulla vita delle persone. Tematiche quanto mai attuali anche nella nostra vita quotidiana, come ben sappiamo. Nel “Giulio Cesare”, la lotta per il potere si riassume nelle due figure che cercheranno di occupare la scena dopo l’uccisione del padre politico: da un lato Marco Antonio, il nuovo comunicatore, ambiguo, seduttivo e demagogo (vedasi


Domenica 29 aprile 2012

16

Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet: www.stadio5.it Amministrazione: E-Mail: info@stadio5.it

Direttore responsabile Beppe Vigani E-Mail: redazione@stadio5.it

Collaboratori A.S. Bisceglia, Marjlja Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Valerio Marini, Roberta Menegon, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Alessia Scurati, Laura Tangari, Daniela Veronese

Concessionaria di pubblicitĂ Edizioni SBM E-Mail: commerciale@stadio5.it

Grafica Chiara Maggioni - E-Mail: grafica@stadio5.it

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

SEREGNI CERNUSCO S.r.l. Gruppo Seregni Via Brescia n. 22 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02.92104710 E-Mail: tecnico.stem@seregni.com


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.