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CITROテ起 ITALIA S.P.A.

domenica 15 gennaio 2012

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SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA, 41 Tel: +39 (02) 39761 VIALE MONZA 67 Tel: +39 (02) 26112347

www.succursale-milano.citroen.it domenica 15 gennaio 2012 Anno 2 N. 2

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COPIA OMAGGIO

MILAN - INTER

DIAVOLO, INFERNO A +8


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L’Editoriale

di Beppe Vigani La noia è una brutta cosa, lo sa chi scommette, chi tarocca le partite. Balotelli si divertiva a tirare le freccette addosso ai ragazzini… Ognuno sconfigge il proprio fastidio, grana, grattacapo, insofferenza come meglio può. La cosa difficile è farlo con intelligenza. Già l’intelligenza. Vi sono un paio di aforismi che vale la pena di leggere. Il geniale Woody Allen a tal proposito amava recitare che “Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l’imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile”. Sublime anche la frase dello scrittore francese François de La Rochefoucauld che con molto sarcasmo sottolineava che “un uomo intelligente si troverebbe spesso in imbarazzo senza la compagnia di qualche sciocco”. Sarebbe più facile scrivere di derby, ma qui il calcio sta respirando male, la stracittadina arriva vestita con eskimo e maglione di tutti i giorni. Come “Scommessopoli” negli anni Ottanta, Calciopoli nel 2006, la credibilità del calcio appare non superiore all’“Allenatore nel Pallone”, celebre film con Lino Banfi che imitava le peripezie dell’allenatore Oronzo Pugliese. Il presidente della

Federcalcio ha chiosato che premiare uno che ha comportamenti normali (Simone Farina, giocatore del Gubbio, n.d.r.) è una cosa che deve far riflettere. Gli è andato a ruota Claudio Ranieri, che facendo i complimenti al giocatore eugubino, si stupisce dell’attenzione mediatica verso chi ha fatto il proprio dovere. Il dramma è che è tutto vero. L’omertà ha istruito processi monchi nel 1980, nel 2006, non rendendo giustizia alla verità, che alla fine è quella che vorremmo tutti. Gli slavi che hanno organizzato uno schema ramificato di partita da truccare hanno dato in mano la loro intelligenza per delinquere a degli sciocchi che sono stati la manovalanza

di questa amnesia che versa il nostro il calcio (andare a rivedere la frase di La Rochefoucauld). Non crediamo che tutti siano corrotti, marci e gaglioffi. Qualcuno osserva che il “più pulito ha la rogna” e allora gli rispondiamo che non ha senso guardare il calcio in tv, gioire, piangere, esultare, andare allo stadio. Non è difficile fare gli imbecilli; l’intelligenza, invece, non si può trovare al supermercato. Crediamo nell’onestà intellettuale del campionato, fatto anche da persone, più o meno capaci. I gaglioffi e i filibustieri ci sono in chiesa, allo stadio, in politica e ai giardinetti. Difendersi da loro non è un reato.

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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Daniele Orsato di Schio

Stadio ‘G. Meazza’ domenica ore 20,45

MILAN (4-3-1-2)

INTER (4-4-2)

32 Abbiati; 20 Abate, 13 Nesta, 33 Thiago Silva, 19 Zambrotta; 22 Nocerino, 4 Van Bommel, 10 Seedorf; 27 Boateng; 11 Ibrahimovic, 70 Robinho.

1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 4 Zanetti, 8 Motta, 19 Cambiasso, 11 R. Alvarez; 22 Milito, 7 Pazzini.

All. C. Ranieri

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Turno Odierno

La Classifica della Serie A

18ª giornata Sabato 14 Gennaio 2012 Catania - Roma

Stadio “Massimino”

Ore 20:45

18ª giornata Domenica 15 Gennaio 2012 Lazio - Atalanta Stadio "Olimpico" Cesena - Novara Stadio "Manuzzi" Chievo - Palermo Stadio "Bentegodi" Fiorentina - Lecce Stadio "Franchi" Genoa - Udinese Stadio "Ferraris" Juventus - Cagliari Stadio "Nuovo Stadio" Parma - Siena Stadio "Tardini" Milan - Inter Stadio "Meazza"

Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45

18ª giornata Lunedì 16 Gennaio 2012 Napoli - Bologna Stadio "San Paolo"

Ore 20:45

Prossimo Turno 19ª giornata Sabato 21 Gennaio 2012 Roma - Cesena Stadio "Olimpico" Cagliari - Fiorentina Stadio "Sant'Elia" Atalanta - Juventus Stadio "Azzurri d'Italia"

Ore 18:00 Ore 18:00 Ore 20:45

19ª giornata Domenica 22 Gennaio 2012 Bologna - Parma Stadio "Dall'Ara" Lecce - Chievo Stadio "Via del Mare" Novara - Milan Stadio "Piola" Palermo - Genoa Stadio "Barbera" Siena - Napoli Stadio "Franchi" Udinese - Catania Stadio "Friuli" Inter - Lazio Stadio "Meazza"

Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45

Serie A

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16 11 10 17 19 19 19 25 15 17 23 27 20 21 31 16 24 32 24 34

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* 6 punti di penalizzazione

La Classifica Marcatori 12 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori), Ibrahimovic (Milan; 6 rigori), Di Natale (Udinese; 2 rigori) 10 reti: Cavani (Napoli) 9 reti: Jovetic (Fiorentina; 2 rigori), Klose (Lazio) 7 reti: Matri (Juventus), Giovinco (Parma; 3 rigori), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena; 2 rigori) 6 reti: Palacio (Genoa; 1 rigore), Milito (Inter; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Nocerino (Milan), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori) 5 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Pepe (Juventus), Miccoli (Palermo), Destro (Siena) 4 reti: Moralez (Atalanta), Ramirez (Bologna), Lodi (Catania; 2 rigori), Mutu (Cesena; 1 rigore), Pazzini (Inter), Boateng (Milan), Pandev (Napoli), Basta (Udinese) 3 reti: Conti (Cagliari; 1 rigore), Larrivey (Cagliari; 1 rigore), Almiron (Catania), Bergessio (Catania), Maxi Lopez (Catania; 2 rigori), Moscardelli (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Cerci (Fiorentina), Rossi (Genoa), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Hernanes (Lazio; 2 rigori), Lulic (Lazio), Rocchi (Lazio), Di Michele (Lecce; 1 rigore), Giacomazzi (Lecce), Lavezzi (Napoli), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Bojan (Roma), Isla (Udinese) 2 reti: Marilungo (Atalanta), Acquafresca (Bologna), Diamanti (Bologna; 1 rigore), Ibardo Guerrero (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Legrottaglie (Catania), Candreva (Cesena; 1 rigore), Paloschi (Chievo), Thereau (Chievo), Gilardino (Fiorentina), Kucka (Genoa), Veloso (Genoa), Nagatomo (Inter), Vidal (Juventus; 1 rigore), Vucinic (Juventus), Sculli (Lazio), Cuadrado (Lecce), Muriel (Lecce), Cassano (Milan), Robinho (Milan), Seedorf (Milan), Campagnaro (Napoli), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Morimoto (Novara), Bertolo (Palermo), Ilicic (Palermo), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Zahavi (Palermo), Biabiany (Parma), Floccari (Parma; 1 rigore), Modesto (Parma), De Rossi (Roma), Simplicio (Roma), Totti (Roma; 2 rigori), D’Agostino (Siena; 1 rigore)


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La Partita

Il derby della speranza

Fatti strani stanno contaminando il campionato: la stracittadina milanese arriva in un momento nevralgico della stagione, sperando che serva a fare pace col calcio

di A.S. Bisceglia Il derby della Madonnina non poteva capitare nel momento migliore per il campionato. Il Milan, che nella regolarità ha la sua arma migliore, incontra un’Inter rinfrancata da cinque vittorie consecutive che l’hanno proiettata dal quindicesimo al quinto posto a un solo punto dalla Lazio. Il canovaccio della partita non sarà distante dalle ultime sfide: rossoneri votati al possesso palla con Ibrahimovic punto di riferimento nella sostanza, non in quello tattico. Le fasce occupate da Abate (al rientro) a destra e da Zambrotta dall’altra (anche se sulla sinistra non c’è ancora una gerarchia ben definita) saranno zone determinanti. Stessa cosa dicasi per le corsie laterali nerazzurre, occupate da Maicon e Nagatomo, autentica rivelazione del campionato. Mentre il Milan dai lati potrà innescare le velocizzazioni e gli inserimenti dei centrocampisti, l’Inter cercherà i cross per Pazzini in primis e Milito, che di testa sono più abili dei cugini di reparto. Il palleggio degli uomini di Allegri sembra più vellutato e preciso rispetto a quello nerazzurro, anche se Motta e Cambiasso appaiono in netta ripresa. Potrebbe esserci

Wesley Sneijder (potrebbe partire dalla panchina). Claudio Ranieri di lui ha detto che sarà il vero grande acquisto della squadra, visto le doti tecniche in possesso dell’olandese. In questo caso il tecnico nerazzurro cambierà modulo: da 4-4-2 a 4-3-1-2, quindi speculare a quello rossonero. Questo potrà essere una variabile rischiosa per una squadra che nelle ultime partite ha fatto in meno, in modo più che decoroso, del suo giocatore di maggior prestigio.

Questo derby si disputerà anche nel mercato, visto che entrambe le squadre stanno inseguendo lo stesso giocatore: Carlitos Tevez. L’attaccante argentino è già d’accordo col Milan, ma il Manchester City sembra strizzare l’occhio, visto che è pronta ad acquistare interamente l’Apache. Insomma, un motivo in più per stare da una parte o dall’altra, l’importante è che sia un match che faccia bene questo campionato, già troppo minato da situazioni incontrollabili.

I Bioritmi di Milan-Inter

L’individualità paga di Enzo Occhiuto

I valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori parlano chiaro: Allegri con un 6,16 intuitivo e Ranieri con un 6

Dall’analisi dei potenziali bioritmici (F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio G. Meazza di Milano per disputare il derby, emerge un maggior stato di benessere psicofisico del Milan (6,17 v.m.) che occupa il primo posto in classifica generale con 37 punti, rispetto a quello dell’Inter (6,07 v.m.) che occupa il quinto posto con 29 punti. Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Massimiliano Allegri (6,16 v. intuitivo) 4 - 4 - 1 - 2 (v.m. 6,20 – 6,16 – 6,15 – 6,03) sono tutti ottimi e al disopra della media; di contro quelli di Claudio Ranieri (6,00 v. intuitivo) 4 - 3 - 2 (v.m. 6,08 - 6,06 - 5,90) risultano sotto la media solo nel reparto offensivo, mentre sono buoni sia a centro campo che nel reparto difensivo. I rossoneri, elettrizzati dagli ultimi successi consecutivi (11 vittorie e un pareggio con la Fiorentina)

che li hanno insediati in vetta alla classifica generale in compagnia della Juventus, cercheranno di superare la grande antagonista nerazzurra (reduce da 7 vittorie consecutive) con maggior dinamismo e concentrazione timing approfittando della migliore condizione psicofisica dei suoi giocatori migliori. Ma vediamo in sintesi quali sono i bioritmi dei campioni che potrebbero fare la differenza. Abbiati (6,40 v.m.) sempre decisivo al momento giusto, Nesta (6,45 v. emotivo) ottima autostima, Thiago Silva (6,49 v.e.) inossidabile e puntuale, Aquilani (6,26 v.f.) e Nocerino (6,49 v.i.) punti di riferimento certi: Boateng (6,45 v. e. i.) forma un triangolo perfetto con Robinho (6,49 v.f.) grande distributore e con Ibrahimovic (6,45 v.i.) grande finalizzatore. Per la formazione dell’Inter Julio Cesar (6,33 v.m.) sempre in forma, Samuel (6,47 v.i.) in giornata positiva, Nagatomo (6,20 v. f.) tonico come sempre, Zanetti (6,43 v.f.)

indistruttibile, Thiago Motta (6,49 v.i.) Assisteremo quindi a una in giornata ok, Alvarez (6,47 v.f.) forte partita giocata soprattutto fisicamente, Milito (6,45 v.e.) troppo sulle capacità individuali. sicuro, Pazzini (6,31 v.e.) ipersensibile.


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Il Campionato

Gli occhi su Milano

La Juve, malgrado la vittoria raggiunta faticando col Lecce, con il Cagliari si aspetta un nuovo acuto per allungare il passo in cima alla classifica. Il Napoli, risorto a Palermo, cerca il risultato in casa col Bologna. Ma è l’Inter post cinquina al Parma ad essere super motivata

di Laura Tangari Miglior biglietto da visita per il derby, con i cinque gol rifilati al Parma, l’Inter non poteva presentarlo. Il Milan è avvisato. Ma anche in casa rossonera non si scherza: Ibra continua a segnare e l’undici di Allegri passa pure a Bergamo con un’Atalanta definita dai media la più bella realtà del campionato. Di conseguenza la sfida di San Siro di questa sera dovrebbe regalare emozioni a non finire ai tifosi milanesi delle due sponde dei navigli. La squadra di Ranieri è alla ricerca di una nuova vittoria per tornare in corsa alla grande dopo un avvio spaventoso di stagione; il Milan, dal canto suo, cercherà di portarsi a casa un altro risultato positivo per tenere il passo della Juve chiamata nel pomeriggio a incrociare le armi con un Cagliari in gran spolvero per il 3-0 inflitto al Genoa ma sicuramente qualche gradino più in basso dei bianconeri come tasso tecnico e classifica.

Sulla carta sembrerebbe una giornata favorevole alla Vecchia Signora. Conte, malgrado la vittoria di misura e un po’ faticata col Lecce, è contento dei suoi giocatori e con i sardi si aspetta un nuovo acuto vincente per allungare il passo in cima alla classifica. Chi invece avrà vita un po’ meno facile è l’Udinese chiamata a Marassi contro un Genoa dal dente avvelenato per la sconfitta del Sant’Elia. Guidolin ha grande fiducia in Di Natale e compagni e si augura di poter tornare a casa con un altro risultato eclatante. Chi va male è invece la Lazio bacchettata da Lotito dopo la disastrosa trasferta col Siena. I biancoazzurri sono chiamati al riscatto all’Olimpico con la già citata Atalanta sulla quale pesano sempre come macigni i sei punti di penalizzazione. Da seguire con attenzione il Napoli risorto alla grande al Barbera col

Palermo. Mazzarri crede in questa squadra ed è convinto che i partenopei possano rientrare molto presto in corsa per i piani alti della classifica. Banco di prova al San Paolo sarà il Bologna rigenerato dal successo col Catania di domenica scorsa. Il Chievo in casa misurerà la pressione al Palermo dove il presidente Zamparini è al limite della pazienza con Mutti. Partita della disperazione a Cesena col Novara ormai alla canna del gas (insieme ai romagnoli) per la sconfitta al Piola con la Fiorentina, che affronterà al Franchi il Lecce. Cosmi è disperatamente deciso a tentare il più presto possibile uno sgambetto alla prima delle grandi che incontrerà sulla sua strada. Parma e Siena completeranno il programma della giornata, con gli emiliani frastornati ancora dai cinque gol incassati dall’Inter.

Calcio bollente

Oltre al pallone taroccato esiste anche quello violento, macabro, a cui non vorremmo mai assistere

Modena - Circola in rete una foto di un gruppo di tifosi della Fiorentina del Viola Club Modena, nemica storica della Juventus, i quali di spalle offrono all’obbiettivo la scritta orrenda, vergata su t-shirt viola, riferita alla tragedia dell’Heysel e al numero di morti: “Gobbi -39”. Genova - I giocatori della Sampdoria sono stati aggrediti a sputi dai loro tifosi, sicuramente autorizzati alla contestazione da delusione. Torino - Marco Borriello, che nell’agosto del 2010 rifiutò la Juventus per ragioni contrattuali ed

economiche, ingaggiato dallo stesso club bianconero, è stato insultato, domenica pomeriggio, con maxistriscione infamante, dai suoi nuovi tifosi, i quali hanno minacciato altre contestazioni. Eboli - Un raid punitivo è stato messo a segno martedì pomeriggio contro i giocatori dell’Ebolitana, “colpevoli” di aver perso l’ultima partita 6-1, da un gruppo di giovani ultras incappucciati. I giocatori e lo staff tecnico della squadra sono stati colpiti con calci e pugni. Hanno riportato la peggio il difensore Nigro, il centrocampista

Corsino e il preparatore dei portiere Corcioni curati al pronto soccorso. Livorno - Una decina di ultrà hanno minacciato con insulti della società labronica, De Lucia e Schiattarella. Trieste - Il presidente della Triestina, Sergio Aletti è stato aggredito nella tarda serata di martedì da tre persone l’hanno individuato davanti a una pizzeria di Villa Opicina (Trieste): una di queste lo ha colpito con numerosi pugni al torace. Aletti ha riportato lesioni giudicate guaribili all’ospedale di Cattinara in sette giorni.


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Il Personaggio del Milan: Philippe Mexès

È risorto Philippe le roi Il difensore francese è tornato titolare in campionato contro l’Atalanta e il Milan ha sbancato Bergamo. Una coincidenza o qualcosa di più?

di Alessandra Caronni Il feeling con il compagno di reparto Thiago Silva è sempre più intenso. Insomma, l’anno nuovo è iniziato bene per Philippe Mexès. Diceva di voler partire con il piede giusto, lui e il suo Diavolo, e a Bergamo ha trionfato nonostante davanti avesse quel Denis che è capocantiere indiscusso. “L’Inter attualmente è in gran forma ma io al mio fianco ho Thiago Silva che è un grande giocatore e con lui diventa tutto più semplice”. Danno tutti il proprio contributo alla squadra, i rossoneri. “Mi sento meglio, il ginocchio risponde bene dopo tanti dolori. Non è semplice rientrare dopo tanti mesi, per questo ringrazio i compagni e lo staff”. La storia che lega Mexès al Milan iniziò quando il giocatore, in scadenza di contratto con la Roma, firmò per il club di Via Turati trasferendosi a parametro zero. Con la società rossonera ha sottoscritto un contratto quadriennale ed è diventato a tutti gli effetti un giocatore rossonero a partire dal primo luglio del 2011. Il 19 ottobre ha esordito con la maglia

rossonera nella gara di Champions League contro il Bate subentrando nei minuti finali della partita a Nesta. Il 26 dello stesso mese ha esordito anche in campionato subentrando ad Abate verso il finale di Milan-Parma, finita 4-1. Ma è in Nazionale che Philippe ha dato il meglio: ha fatto parte di molte delle selezioni giovanili francesi e stato campione d’Europa con la Nazionale Under 18 nel 2000. Finalista due anni più tardi del campionato europeo Under 21, nel quale è il più giovane rappresentante di quella selezione, il 16 ottobre del 2002, a soli vent’anni, fa il suo esordio con la maglia della Nazionale francese in una partita di qualificazione all’Europeo 2004 giocata contro Malta. È in quell’occasione che sostituisce Lilian Thuram. Dopo quella partita ha partecipato anche alla Confederations Cup del 2003 giocando anche da titolare, Non viene convocato dall’allora CT Jacques Santini per la fase finale dell’Europeo 2004 e tantomeno inserito dal CT francese Domenech nella lista dei 23 nazionali francesi che hanno giocato il mondiale in Germania. Che

poi ha visto i Bleus sconfitti in finale dall’Italia. Convocato più volte dal commissario tecnico francese per le qualificazioni all’Europeo 2008, non gioca mai. Poi Laurent Blanc lo convoca per l’amichevole contro la Norvegia consegnandogli la fascia da capitano. Il 25 marzo scorso segna la sua prima rete con la maglia della nazionale e il Lussemburgo è mazziato.

Chi è Philippe Mexès Nato a Tolosa, in Francia, il 30 marzo dell’82, Philippe Mexès è un difensore centrale dal fisico agile ma imponente. Oltre ad annoverare ottime doti aeree, ha una buona tecnica ed è stato definito da Zidane “il futuro della nazionale francese”. Thierry Henry, precedente capitano della nazionale, lo ha definito invece “uno dei migliori difensori del campionato italiano”.

Il personaggio dell’Inter: Maicon Douglas Sisenando

Samba sulla fascia di Beppe Vigani

Il brasiliano è il terzino più forte del mondo. Irresistibile e devastante a destra, potrebbe essere un fattore nel derby

La cronaca narra che i suoi genitori avrebbero voluto chiamarlo Michael Douglas Sisenando, in onore dell’attore statunitense Michael Douglas. Ma per un errore avvenuto all’anagrafe, fu registrato come Maicon Douglas. Ha iniziato la carriera nel campionato brasiliano: precisamente nel Cruzeiro. Nelle giovanili del club brasiliano è stato compagno di squadra di Ronaldinho. Con il club di Belo Horizonte ha vinto nel 2003 la Coppa del Brasile e il campionato nazionale, disputando 37 presenze e realizzando un gol. L’anno successivo passa al Monaco, con cui firma un contratto quadriennale. Per lui 75 partite tra campionato e coppe europee con 7 gol. Nell’estate del 2006 passa all’Inter, che lo preleva per una cifra di 6 milioni di euro circa e gli fa firmare un contratto da 1,5 milioni di euro l’anno fino al 2011. Nella prima stagione in Serie A si guadagna un posto da titolare in maglia nerazzurra, per poi diventare uno dei punti di forza della squadra. Nell’ottobre 2009

viene per la prima volta inserito nella lista dei 30 candidati al Pallone d’oro, vinto poi da Messi, piazzandosi al ventiquattresimo posto. Nel novembre 2009 gli prolungano il contratto fino al 2013. Il 16 agosto 2011 si procura una lesione del menisco mediale del ginocchio destro, infortunio che lo terrà lontano dal campo per più di un mese. Torna in campo il primo ottobre nella sconfitta interna per 3-0 contro il Napoli. Con l’Inter ha vinto quattro scudetti, due Coppe Italia, tre Supercoppe italiane, una Champions League e un Mondiale per club. Maicon debutta in Nazionale nel luglio 2003, contro il Messico, e nel 2004 vince la Copa America. Nel 2005 fa parte della rosa del Brasile che batte l’Argentina in finale e si aggiudica la Confederations Cup. Non convocato per il campionato del mondo 2006, con il nuovo CT Dunga conquista nuovamente la Copa América 2007, sempre superando l’Argentina in finale. Vince anche la FIFA Confederations Cup nel 2009. Partecipa anche al Mondiale 2010 in Sudafrica.

Chi è Maicon Nato a Novo Hamburgo nello stato del Rio Grande do Sul, a circa 40 km da Porto Alegre, il 26 luglio 1981, Maicon Douglas Sisenando è sicuramente il terzino più forte del mondo. Quando la condizione fisica lo sorregge risulta addirittura devastante in fase offensiva. È un terzino destro completo, forte fisicamente, anche se non un ‘mostro’ in fase di copertura; dribbling, velocità palla al piede, eccellente cross e buon tiro dalla distanza sono le qualità che gli permettono incursioni in attacco, a volte, incontenibili.


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La Storia del Derby

Duelli all’ombra del Duomo di A.S. Bisceglia

È la stracittadina che riguarda la città di Milano e che mette di fronte il Milan e l’Inter. Soprannominato Derby della Madonnina, è una delle sfide di maggior prestigio nel panorama europeo e dei più prestigiosi in quello mondiale

Milan e Inter sono le uniche formazioni europee della stessa città ad aver vinto la Coppa Campioni. Entrambe hanno anche vinto il titolo mondiale: quattro volte i rossoneri e tre i nerazzurri. In questo modo mai cosa può accomunare i cugini all’ombra del Duomo. Milano come Madrid, dove anche l’Atletico è tosto, o come Londra. Milan e Inter si sono affrontate due volte in UEFA Champions League: la prima volta nella stagione 2002-2003 in semifinale (record eguagliato solo dal derby di Madrid nella stagione 1958-1959) e nel 2004-2005 ai quarti di finale. Entrambi gli scontri videro prevalere il Milan, prima con un doppio pareggio (0-0 in casa del Milan e 1-1 al ritorno) grazie alla regola del gol fuori casa e dopo con due vittorie (2-0 e poi 3-0 a tavolino dopo le contestazioni dei tifosi nerazzurri sul parziale di 1-0). Nonostante l’accesa rivalità negli

ultimi anni il derby di Milano si è contraddistinto per la totale assenza di violenza tra le due tifoserie che, pur non godendo di buoni rapporti, non ha visto scontri tra le curve (grazie anche all’accordo stipulato dalle stesse). Prima della scissione di parte dei dirigenti del Milan e la conseguente nascita dell’Inter, il derby di Milano era disputato dal Milan e dall’Unione Sportiva Milanese, società fondata nel 1902 e arrivata per 2 volte seconda in campionato, la quale subirà la fusione con l’Inter nel 1928, per volontà del regime fascista, dando origine all’Ambrosiana-Inter (come verrà ribattezzata alcuni anni dopo). Altri derby venivano disputati con il SEF Mediolanum (1904) e l’Enotria Goliardo (1908), tutti club cittadini che militarono nella massima serie lungo tutti gli anni 10 e 20

Beppe Bergomi insegue Ruud Gullit

Derby storico con Vieri

Sandro Mazzola e Gianni Rivera

La storia degli incontri disputati tra Inter e Milan.Lo scarto maggiore in gare ufficiali si è registrato l’11 maggio del 2001 quando il Milan annientò l’Inter per 6-0. Negli scontri riguardanti il campionato, l’Inter ha la meglio sul Milan per numero di vittorie, mentre il Milan è in vantaggio sull’Inter nel computo complessivo. Campionato Coppe federali Coppa Italia Supercoppa Italiana Subtotale gare FIGC UEFA Champions League Totale gare ufficiali Altri incontri Totale

Vittorie dell'Inter 64 1 7 0 72 0 72 23 95

Pareggi 52 0 7 0 59 2 61 11 72

Vittorie del Milan 60 3 9 1 73 2 75 33 108

Totale gare disputate 176 4 23 1 204 4 208 67 275

Reti dell'Inter 255 4 22 1 282 1 283 122 405

Reti del Milan 239 8 32 2 281 6 287 149 436

Lontano da Milano Solo quattro derby sono state giocati all’estero. Il primo fu un’amichevole disputata il 18 ottobre 1908 a Chiasso in Svizzera. Il 29 giugno 1969 si è rinnovato l’episodio di un Derby

di Milano giocato all’estero: un’altra partita ambientata allo Yankee Stadium di New York, per il “Torneo Città di New York”. Il 26 luglio 2009, a Foxborough, nella città di Boston negli USA, è stato

giocato il terzo derby “straniero” nell’ambito di un torneo a cui hanno partecipato Inter, Milan, Chelsea e Club America, per il World Football Challenge; l’Inter si è imposta per 2-0 sui rivali

rossoneri, con una doppietta di Diego Milito. Il primo derby ufficiale giocato all’estero, e in ogni caso non svoltosi a Milano, è stato disputato il 6 agosto 2011 a Pechino, in occasione della

Supercoppa italiana di calcio, conclusosi con la vittoria del Milan per 2-1 grazie alle reti di Zlatan Ibrahimović e Kevin-Prince Boateng, che hanno risposto al gol iniziale di Wesley Sneijder.


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domenica 15 gennaio 2012

Pallone d’Oro 2012

Il Messia del calcio di Luigi Sada

L’attaccante sul tetto del mondo straccia la concorrenza di Cristiano Ronaldo e del compagno di squadra Xavi e mette per la terza volta nella vita nella sua bacheca l’ambito trofeo

È il miglior giocatore del mondo. E come era emerso dai sondaggi promossi negli ultimi mesi, ha vinto meritatamente il Pallone d’Oro 2012. Lo ha fatto alla grande. E con pieno merito. Lionel Messi, fuoriclasse argentino del Barcellona, nella serata spettacolare di Zurigo promossa dal settimanale France Football col patrocinio della Fifa, ha scritto per la terza volta consecutiva nel libro d’oro della manifestazione il proprio nome precedendo nell’ordine il portoghese Cristiano Ronaldo e il compagno di squadra Xavi. “Per me è un grande onore perché è il massimo che un calciatore possa pretendere nella sua carriera. Dedico questo premio ai miei compagni di club del Barcellona, a mister Guardiola e all’Argentina, la mia patria”, ha detto tutto d’un fiato l’attaccante blaugrana. Che col terzo centro ha eguagliato il record di Michel Platini stabilito con la maglia della Juventus negli anni Novanta. La serata, seguita in diretta da Sky, con ospiti in studio Beppe Bergomi

Shakira al Pallone d’Oro 2011

e Billy Costacurta, nella sede di Zurigo è stata condotta brillantemente da Ruud Gullit e Kay Murray. È intervenuta anche Shakira, fidanzata di Piqué, che insieme al ex campione dell’Inter, il brasiliano Ronaldo, ha premiato Messi. A Zurigo, oltre ai presidenti della Fifa Blatter e dell’Uefa Platini, era presente Pelé che in chiusura ha invitato tutti gli ospiti a recarsi in Brasile fra due anni in occasione dei mondiali 2014. Assenti (giustificati) alla consegna dei premi il citato Cristiano Ronaldo, Casillas, Sergio Ramos, Xabi Alonso e Josè Mourinho, tutti impegnati col Real nella gara di ritorno di martedì a Malaga in Coppa del Re. Nel corso della kermesse è stata votata la Miglior Squadra del Mondo 2012. Questa la formazione: Casillas; D.Alves, Piquè, S.Ramos, Vidic, Xavi; Iniesta, Cristiano Ronaldo, Xabi Alonso, Messi, Rooney. Il Premio Speciale Presidenziale alla Carriera, per la categoria allenatori, è andato a sir Alex Ferguson del Manchester United mentre quello del miglior tecnico 2012 è stato assegnato a Pep Guardiola del Barcellona;

secondo posto per Mourinho, terzo a Ferguson. Premiato anche col Puskas Adward il miglior gol della stagione, quello realizzato dal brasiliano Neymar del Santos (dietro di lui Messi e Rooney). Ha consegnato il premio a Neymar (e complimenti per la pettinatura) il leader dei marcatori in assoluto di Champions, Hugo Sanchez autore di 47 reti in 45 partite. Non sono mancate i riconoscimenti in campo femminile: dopo cinque anni consecutivi di dominio della brasiliana Marta, il premio come miglior calciatrice del mondiale 2011, vinto dal Giappone sugli Usa, è andato alla trequartista nipponica Hamare Sawa. Insignito anche l’allenatore della nazionale del Sol Levante, Atachi. Entrambi premiati dall’ex interista Lothar Matthaeus. In studio a Sky è stato, infine, eletto il flop dell’anno. L’ha vinto il niño Fernando Torres, in forza al Chelsea, seguito a ruota da Kakà e Carroll. Totale del costo del terzetto per gli operatori di mercato: oltre 100 milioni di euro.

Blatter, Shakira e Pele alla cerimonia del Pallone d’Oro 2011


domenica 15 gennaio 2012

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Milan Club Capri

La Vita dei Club

Capri dedica un Torneo all’indimenticato presidente Davidino Farace

di Giovanni Labanca in collaborazione di Ernesto Buonocore

Per il quarto anno consecutivo, a vitalizzare il grigio ma pur sempre piacevole inverno caprese, ci hanno pensato i “caldi” tifosi di Milan, Juventus, Inter e Napoli, con l’organizzazione del “Challenge Capri Clubs Davidino Farace”, prestigioso torneo di calcio a 5. Fin da novembre, infatti, i soci dei rispettivi club, con lavoro alacre e con la supervisione del segretario Maurizio Salzano, hanno messo a punto la macchina organizzativa. Le fasi finali si sono svolte il 2 gennaio, nella Tendostruttura dell’isola azzurra, location abituale della manifestazione che ha coinvolto i partecipanti e le loro famiglie, intrattenuti, tra una competizione e l’altra, da un ottimo pranzo dai tipici sapori campani e dalle deliziose torte fatte in casa dalle premurose e sapienti mamme isolane. A conferire prestigio e grande onore al Milan Club Isola di Capri e allo stesso Torneo, dedicato all’indimenticato presidente Davidino Farace, oltre al

Coordinatore campano dell’AIMC, Carmine Longobardi, sono stati due rappresentanti dell’AIMC, la mitica segretaria Nuccia Malvestiti e il consigliere Giordano Maestroni, giunti da Milano. La loro presenza è stata una lieta sorpresa per i soci, ai quali sono stati donati gadget, palloni e maglie autografati dei loro beniamini. La maglietta di Pato è andata a Mattia Aprea, il “Ronaldinho caprese”, quella di Inzaghi ad Alessandro Santarpia e il pallone a Luca Pecoraro (nelle foto). Unica “nota dolente” della giornata, è stata la vittoria, in quattro categorie su cinque, del Juventus Club Capri che ha monopolizzato il torneo, vincendolo, a onor del vero, con grande merito. Presenti alla premiazione anche il presidente del Consiglio comunale di Capri, Pierluigi Salvia, e il sindaco di Anacapri, Franco Cerrotto, a riprova di quanto l’Amministrazione dell’Isola tenga in considerazione questo raduno sportivo che coinvolge, ogni anno, grandi e piccoli, con lo scopo di trasmettere lo spirito calcistico di rispetto e di lealtà. Nonché di ricordare che, nello sport, l’importante è partecipare, consapevoli di essersi battuti bene, con puro e sano divertimento.

Giordano Maestroni premia il capitano del Club Juve

Alessandro Santarpia con Nuccia Malvestiti, Giordano Maestroni e Carmine Longobardi

Milan Club Muggia

Alla Festa, in provincia di Trieste, hanno partecipato Pierino Prati e Bruno e Tino Rocco, i figli dell’indimenticato Paron Nereo

Il 6 dicembre scorso, come è ormai consolidata tradizione, il Milan Club Muggia, in provincia di Trieste, si è impossessato del centro storico della cittadina per organizzarvi l’attesissima Festa di San Nicolao Rossonero. È diventato un appuntamento molto atteso per tutta la città ed in modo particolare per i bambini. Tutte le viuzze sono state addobbate con bandiere e striscioni rossoneri e, cosa

davvero suggestiva e originale, è stato allestito un carro, bardato anch’esso di rossonero, che, trainato da due pazienti muli, anche essi ovviamente rossoneri fino al collo, e guidato da San Nicolao, ha più volte attraversato calli, portici e piazzetta, tra il divertimento generale e la gioia dei bambini, che hanno tutti ricevuto un dono assai gradito. L’aspetto molto importante e che travalica il fatto puramente calcistico è stata la compatta partecipazione di

tutta la popolazione che, in questa speciale occasione, ha avuto modo di ritrovarsi unita, anche per lo scambio degli auguri natalizi. A rendere ancor più “speciale” la Festa è stata la sentita partecipazione di Pierino Prati e dei figli dell’indimenticato Paron Nereo Rocco, Bruno e Tino. Il direttivo, formato dal presidente Giorgio Corezza, dal vice Vladimiro Paver, dal cassiere Walter Besednjak, dal segretario Mauro Besednjak, da Manuel Zorzon e dai consiglieri

Riccardo Bensi, Thomas Fonda, Lucio della Festa ed anche dei meritati Zorzon, Marco Zlatich, Elvio Degressi e sinceri complimenti di tutta e Dino Stradi (nella foto), si è detto Muggia. soddisfatto della magnifica riuscita


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Iosonopompilio

Celentano (Inter) Senatore a Vita Tutti dalla parte del “molleggiato”, che non ha scoperto adesso la vena ecologista. Anzi, da sempre la condivide. E non si è scoperto ora interista: lo è da sempre

di Cesare Pompilio Il derby della Madonnina vuole una squadra vincitrice, io vedo un pareggio e tutti sotto la doccia. I cosiddetti “opinionisti” di colore bianconero tifano Inter: io no. Non mi frega più di tanto, la Juve se vuole vincere lo scudetto lo deve fare con le proprie gambe e con i giocatori che

sanno dare l’anima. Essere juventino è uno stile di vita, perciò non tifo Inter e neppure Milan. Mi pare che entrambe le società stiano vivendo un derby di mercato per l’argentino Tevez. Ma come? Vendono Eto’ò e comprano Tevez? Ma per favore! Grazie a don Peppino Marotta devo stare in campana; è arrivato Borriello a Torino. Nel capoluogo piemontese c’è aria di contestazione, non dovrei dirlo, ma io sto dalla parte di coloro che non amano Borriello. Questo signore lo scorso anno ha detto no alla maglia bianconera, ora afferma di non averlo mai detto e che c’è stato un malinteso. Il bello è che pure Marotta conferma. Dunque: se è vero, e confermano la bugia, andarsene entrambi sarebbe il minimo. Pizarro? Arriverà pure lui.

Per Caceres ci vogliono soldi, perciò non arriverà. Insomma, come al solito tanta improvvisazione; e dire che da due anni il piatto piange: in difesa ci vorrebbe un centrale con le palle, che non arriva. Lo scorso campionato ha dovuto alzare la voce Buffon per contenere i danni. Ora Giovanniluigi fa riposare, tra le riserve, il corpicino di Storari che scalpita, ma sta zitto. Dunque, il Milan vince la sfida stracittadina, piglia Tevez e vince il campionato. Io sto dalla parte di Adriano Celentano, che, seppur tifoso della Beneamata, sta sempre con la giustizia. Sto dalla parte del “molleggiato” perché non ha scoperto adesso la vena ecologista, ma da sempre la condivide. Non si è scoperto ora interista, ma lo è da sempre, fin dai tempi del film “Mani

di Velluto”, quando ebbi l’onore d’intervistarlo per il settimanale “l’Intrepido” e, davanti a un piatto di pasta e fagioli, a Roma, in una tavolata con Vincenzino Falsaperla, Gino Santercole, e tantissimi amici, mi ha spiegato quale tattica avrebbe adottato per battere il Milan: “Tutti undici interisti all’attacco”, altro che Oronzo Canà con il suo modulo 5-5-5. Adriano Senatore a vita, lo vogliono tutti: un discorso che merita di essere tenuto in considerazione anche perché è un’idea che nasce dalla Rete. Non quella che il Milan batterà l’Inter, non quella di Pato e neppure quella di

Ibra, magari con Milito e Pazzini. Chi se ne frega, io juventino sono e me la devo vedere col Cagliari, si sa: “i sardi sono fatti così…”. Se la Juve vuole essere campione d’inverno deve battere il Cagliari e poi vincere con l’Atalanta la domenica successiva, impresa non facile nella Bergamasca, una città ferita e alla quale va tutta la nostra solidarietà come amante del calcio. Antonio Conte conosce bene il campo e sa come ammaestrare i suoi prodi. E Borriello? Farà un gol? Chi vivrà…


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Hockey

Oche selvagge di Beppe Vigani

Contro l’Egna milanesi ancora all’asciutto. Ora arriva il Caldaro

L’Hockey Milano non è riuscita a espugnare la Wurth Arena anche stavolta. Una partita apparentemente a senso unico, che solo chi non ha visto la gara può ingannare. Massimo Da Rin è proprio deluso: “Dovevamo giocare con più determinazione, con più cattiveria – attacca il coach dei rossoblu -. Abbiamo fatto errori difensivi, che abbiamo pagato caro. Abbiamo commesso errori di posizione, abbiamo perso il match perché non ho visto il sacrificio che di solito è nel nostro Dna”. Il tecnico cortinese incalza: “Da qualcuno pretendo di più. Contro l’Egna non si possono subire gol come quello di Donati. Contro questi tipi di avversari, sono stati fatti errori grossolani, che non ci

possiamo permetterci”. A vederla tutta, la partita si poteva vincere… “Sicuramente”, annuisce. “Anche in questa gara abbiamo tirato più degli avversari, ma abbiamo perso”. Per Da Rin hanno pesato anche le assenze: “Avevamo fuori Costant, Ansoldi, Caletti è Pikkarainen non è certo in forma. Siamo riuscito a recuperarlo, ma più per necessità che per vera e propria disponibilità”. Assenze che sono pesate, soprattutto, dal punto di vista dell’intensità difensiva, visto che l’aggressività di Costant e la fisicità del finlandese sono caratteristiche fondamentali: “Costant è un giocatore con temperamento, che contro l’Egna sarebbe servito tantissimo. Kimmo è ancora lontano dal rendimento che aveva l’anno scorso a Renon, ma

crescerà e noi lo aspetteremo”. Ora c’è il Caldaro, proprio nel giorno del derby: “È incredibile, ma i nostri tifosi ci seguono sempre”, dice

quasi snobbando il match. “Sono la nostra carica. A Egna non c’erano e ci sono mancati. Con loro la squadra è un’altra cosa. Abbiamo tifosi

incredibili, questa squadra è fortunata ad averli”. Sulla partita di domenica il coach ha una certezza: “Recuperiamo tutti e non avremo problemi”.

Il pattinaggio protagonista a Milano (b.v.) Sono oltre 22mila le persone che dal 4 dicembre all’8 gennaio 2012 hanno solcato con i pattini la pista da ghiaccio allestita in piazza Città di Lombardia, l’iniziativa promossa dalla Regione Lombardia in collaborazione con il Comune di Milano e realizzata anche grazie al contributo di TreNord, Infrastrutture

Lombarde, Hockey Milano Rossoblu e Agorà. Ne è scaturito un successo senza precedenti. Una grandissima affluenza sulla pista di 20×30 metri che nelle ultime cinque settimane ha visto realizzarsi anche lezioni di pattinaggio e hockey ed esibizioni di pattinaggio artistico, come quella dello scorso 20 dicembre con le

danze e le coreografie degli allievi della campionessa Barbara Fusar Poli. L’ingresso alla pista da ghiaccio, comprensivo del noleggio dei pattini, è stato offerto al costo simbolico di 1 euro all’ora. Gli incassi, al netto delle spese, saranno devoluti in beneficienza.

Basket

L’EA7 sta andando fuori… moda

Seconda sconfitta consecutiva in campionato. E giovedì c’è il Panathinaikos

di Debora Cheli L’EA7 Milano soffre, inciampa e cade. Era capitato sabato scorso a Teramo è capitato nel turno infrasettimanale contro Treviso (per 80-81). Una situazione che sta facendo barcollare le certezze della squadra di Sergio Scariolo, che nonostante tutto si trova sempre al secondo posto, in coabitazione con Bologna, grazie alle imbarcate contemporanee di Siena e Cantù. La sconfitta con la squadra della Marca è arrivata dopo una brutta partita, disputata col freno a mano tirato e con molti problemi di personalità. Non è assolutamente

d’accordo il coach dell’Emporio Armani che ribatte: “Eravamo a -7 e in poco più di due minuti siamo andato a +3. Questo è un sintomo che la squadra aveva superato”. Effettivamente è vero, ma la seconda sconfitta consecutiva con squadre di seconda e terza fascia è preoccupante. Dopo l’impresa al Pioneer di Belgrado di un mese fa, la squadra sembra essersi sciolta come neve al sole. Sono arrivate le vittorie contro Avellino (rocambolesca) e quella contro Roma (dopo aver rischiato di perderla nei minuti finali), ma entrambe senza una continuità di gioco, fluidità solo a sprazzi e, soprattutto, con momenti di black-out che sono molto preoccupanti. I cali di tensione e concentrazione non sono di buon auspicio per le Top 16 di Eurolega

che stanno incombendo. Giovedì prossimo ci sarà il Panathinaikos di Obradovic e siamo abbastanza preoccupati. I campioni d’Europa non sono al massimo, ma se Milano non si sveglierà prevediamo un massacro. Gli alti bassi che prevedeva Scariolo stanno arrivando, anche se il vero problema è che si stanno vedendo solo bassi da un po’ di tempo a questa parte. Contro la squadra di Djordjevic il tiro decisivo l’ha preso Alessandro Gentile, 19 anni, personalità da vendere, ma con esperienza limitata. Il prossimo turno è l’ultimo del girone d’andata: incombe l’Angelico Biella. Una vittoria potrebbe essere un buon digestivo in vista di Diamantadis e compagni.


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Gossip

Il più grande spettacolo dopo… il calcio Si susseguono rumors che coinvolgono persone dell’ambiente calcistico con veline e starlette di altra svariata tipologia. E si scopre che Balotelli è davvero… Fico di Katya Malagnini Procede a gonfie vele la love story tra Costanza Caracciolo e Alessandro Fogacci. I due postano su Twitter, nuova mecca per i vip nostrani, immagini che li ritraggono più felici che mai. Vele spiegate anche per la discussa liaison che vede protagonista l’asso del Manchester City, Mario Balottelli, che tra un sequestro di Maserati e l’altro, intervallato da qualche discussione in ambito calcistico, continua a frequentare l’ex gieffina Raffaella Fico. Pare che lui si sia addirittura sentito male in campo a causa dei sentimenti che prova per lei. La cosa é stata smentita, ma i più attenti giurano che il malessere di Balottelli sia stato dovuto a una pizza che ha mangiato dopo aver raggiunto Raffaella in Italia al suo paese. Intanto, per la gioia della di lui sorella Abigaill, che ha fatto da cupido tra i due, Mario e Raffaella vengono paparazzati ovunque alla faccia dei malpensanti e di quelli a cui di questa

storia non importa un, ehm, diciamo... fico secco. Un buco nell’acqua, invece,

la tanto acclamata relazione tra Barbara D’Urso e l’allenatore del Milan Massimiliano Allegri. Un flirt di fatto, semplicemente, mai esistito. I due si sono infatti affrettati a smentire il vespaio di voci su questo rapporto, anche perché si sa, il tecnico é impegnatissimo con Claudia, dalla quale, tra l’altro, ha appena avuto un figlio. Ma a quanto pare non é comunque immune al fascino delle altre donne, visto che da quanto risulta dalle immagini recentemente apparse sui settimanali di gossip, si trova bene in compagnia della modella Gloria Patrizi. Pensavano di passare inosservati e invece sono finiti addirittura paparazzati dal settimanale Chi poi Aida Yespica e Bobo Vieri, impegnati in quel di Miami: lui vive lì da tempo e ha una casa. La relazione

è sbocciata all’insegna della passione più sfrenata. La coppia non si sbilancia. Se son rose? Fioriranno. Da tradurre con: vediamo quanto durerà. Va decisamente meglio invece alla ex compagna di Bobo, Melissa Satta, che tra un cinguettio su Twitter e qualche passo verso la scalata oltre oceano come top model, infittisce la

trama della ormai consolidata love story con il calciatore Boateng. La coppia, é stata avvistata insieme ed é apparsa affiatata anche al concerto di Rihanna. Ma per il momento l’ex velina, dice no alla convivenza: ha preso casa. Ma ci vivrà da sola.

Musica

Sul mito di Jim

“She Smells So Nice”, la prima canzone inedita degli ultimi 40 anni dei Doors, sulla pagina Facebook ufficiale della band e da qualche giorno in radio. L’album “L.A. Woman” uscirà poi il prossimo 24 gennaio

di Riccardo Sada La prima canzone inedita dei Doors degli ultimi 40 anni è sulla pagina Facebook ufficiale della band. Il brano, inedito, ovvero “She Smells So Nice”, composta dalla band originaria (alle tastiere Ray Manzarek, alla chitarra Robby Krieger, alla batteria John Densmore e il cantante Jim Morrison), cattura tutto e tutti. Durante la registrazione in studio di “L.A. Woman”, la band, in un momento di spontanea gioia, fece i balzi di gioia durante il momento in cui Jim Morrison a “piena voce” confluì da “She smells so nice” al

classico “Rock Me”. Alla fine della canzone si può sentire Jim Morrison canticchiare “Mr. Mojo Risin”, anagramma del suo nome già usato durante il “bridge” del famoso brano “L.A. Woman”. “She Smells So Nice” sarà contenuto in “L.A. Woman – 40th Anniversary”, l’ultimo album dei Doors prima della morte di Jim Morrison, che l’etichetta Rhino pubblicherà il prossimo 24 gennaio in diversi formati: come doppio cd, doppio LP e in versione digitale con materiale originale e versioni nuove. Insieme all’inedito, il secondo cd di “L.A. Woman” includerà otto versioni inedite che offrono una visione nuova di questo

album, il sesto e ultimo del gruppo degli album originali dei Doors a raggiungere direttamente la top 10 della classifica ufficiale americana di Billboard. Le voci che si sentono in sottofondo, tra una canzone e l’altra, sono una novità che introducono l’ascoltatore nel laboratorio dei Doors: la sala prove a West Hollywood dove registrarono l’album con Botnick. Una parte in particolare coglie un affascinante momento di ispirazione quando Morrison suggerisce di aggiungere l’ormai leggendario effetto di temporale all’inizio di “Riders On The Storm.” Oltre al cd, Edel pubblicherà il dvd “Mr. Mojo Risin’: The Story of L.A.

Woman”, documentario che contiene materiale raro girato durante i concerti e in studio durante la sessione di registrazione.

Siti internet www.thedoors.com www.itunes.it/thedoors www.facebook.com/thedoors


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Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet: www.stadio5.it Amministrazione: info@stadio5.it

Direttore responsabile Beppe Vigani E-Mail: redazione@stadio5.it Concessionaria di pubblicitĂ Edizioni SBM commerciale@stadio5.it

Collaboratori Riccardo Sada, A.S. Bisceglia, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada, Bianca Elton Ara, Debora Cheli, Daniela Veronese, Alessandra Caronni, Laura Tangari, Katya Malagnini Grafica Chiara Maggioni grafica@stadio5.it

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

NUOVA SEBE S.p.A Via Brescia 22 22063 Cernusco sul Naviglio (Mi) Tel. 02.92104710 E-Mail: tecnico.stem@seregni.com


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