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Mercoledì 2 maggio 2012

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Mercoledì 2 maggio 2012 Anno 2 N. 25

n a l i M per o t n pro pello Ca

COPIA OMAGGIO

MILAN - Atalanta

Sant’Antonio

pensaci tu


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MercoledĂŹ 2 maggio 2012


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Mercoledì 2 maggio 2012

L’Editoriale

Italia, patria di allenatori… vincenti il trend. Il Real Madrid è guidato da Mourinho (portoghese), l’Athletic Bilbao da Bielsa (argentino), l’Atletico Madrid da Simeone (argentino), la Real Sociedad da Montanier (francese), l’Espanyol da Pochettino (argentino). Neanche la Germania è scevra da questa consuetudine, anche se in maniera molto più attenuata.

In Italia non sono molti gli allenatori stranieri che hanno fatto fortuna. Quello più famoso è sicuramente l’argentino Helenio Herrera

di Beppe Vigani La stagione è quasi all’epilogo, il mese di maggio assegnerà il titolo in tutti i campionati in Europa, la Champions League e l’Europa League, più tutte le coppe nazionali. In sostanza, una manciata di giorni e poi spazio agli Europei, ma è altra storia. Tornando a parlare dei più importanti tornei d’Europa, si rileva che, differenza di ciò che avviene nelle squadre per i giocatori, che gli allenatori più autoctoni sono italiani.

Un paradosso che ha dell’incredibile: in Serie A, l’unico tecnico straniero è Luis Enrique Un paradosso che ha dell’incredibile. In Serie A, l’unico tecnico straniero è Luis Enrique. Gli altri diciannove sono tutti nostrani. Non è così in Spagna, Inghilterra e Germania. In Inghilterra Il Manchester United è allenato da Ferguson (scozzese), il Manchester City da Mancini (italiano), l’Arsenal da Wenger (Francia), il Chelsea da Di Matteo (italiano), il Fulham da Jol (olandese), il Liverpool da Dalglish (scozzese) per citare alcuni club tra i più prestigiosi. In Spagna non cambia

Nell’Augsburg siede in panchina Luhukay (olandese), nel Borussia Monchengladbach Favre (svizzero), nello Schalke 04 Stevens (olandese). Facciamo qualche passo indietro. In Italia non sono molti gli allenatori stranieri che hanno fatto fortuna. Quello più famoso è sicuramente l’argentino Helenio Herrera, che negli anni ’60 portò l’Inter a vincere tre scudetti, due Coppe dei Campioni e altrettante Coppe Intercontinentali. Nel Milan, ad esempio, l’unico tecnico all’altezza fu lo svedese Nils Liedholm, autentico fuoriclasse della panchina, che trascinò il Milan a conquistare la stella nel 1978-79 (prima di fare le fortune della Roma con la quale conquistò lo scudetto 1982-83). Fallimenti per l’uruguaiano Oscar Tabarez e il turco Fatih Terim. Nella Juventus il ceco Cestmir Vycpalek (zio di Zeman), prese il posto del povero Armando Picchi vincendo due scudetti

nel 1971-72 e 1972-73. L’ultimo mister straniero vincente è José Mourinho che con l’Inter nel 2010 conquistò il leggendario Triplete. I nerazzurri si ricordano dell’inglese Roy Hodgson, del romeno Mircea Lucescu e dell’argentino Hector Cuper. Da due anni in Europa le squadre italiane non fanno progressi. I quarti di finale è il massimo che risultato conquistato.

Forse è il limite. L’ultimo dei nostri a conquistare una Champions League è stato Carlo Ancelotti nel 2007, poi più niente. In finale, ora, c’è Roberto Di Matteo, che con il Chelsea potrebbe prendersi un’incredibile rivincita. I tecnici italiani che hanno vinto la coppa dalle grandi orecchie sono stati due volte Nereo Rocco, Arrigo Sacchi e Carlo Ancelotti e una a testa Fabio Capello e

Helenio Herrera e Nereo Rocco

L’ultimo dei nostri a conquistare una Champions League è stato Carlo Ancelotti nel 2007, poi più niente

Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata

MILAN (4-3-1-2)

Marcello Lippi. Non tanti, se pensiamo alla grande scuola italiana. A proposito, non dimentichiamoci di Luciano Spalletti, campione di Russia per la seconda volta con lo Zenit San Pietroburgo. Dall’altra parte del pianeta, Alberto Zaccheroni con il Giappone, nel 2011 ha vinto la Coppa d’Asia. Gli italiani vincono ovunque.

ATALANTA (4-4-1-1)

All. M. Allegri

All. S. Colantuono

32 Abbiati; 20 Abate, 25 Bonera, 76 Yepes, 15 Mesbah; 8 Gattuso, 4 Van Bommel, 14 Muntari; 27 Boateng; 11 Ibrahimovic, 99 Cassano.

47 Consigli; 77 Raimondi, 2 Stendardo, 5 Manfredini, 13 Peluso; 7 Schelotto, 21 Cigarini, 17 Carmona, 10 Bonaventura; 11 Moralez; 19 Denis.

Stadio ‘G. Meazza’ ore 20,45

7

14

15

99

21

76 4

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Fai vincere il “Giovane Calciatore” che ritieni il migliore in assoluto, e potrai premiarlo personalmente.

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Mercoledì 2 maggio 2012

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Allegri, sorprendici La Partita

Il Milan dovrà tirare fuori dal cilindro la sua miglior partita se vorrà intascarsi i tre punti in palio

di A.S. Bisceglia Chi diceva che il Milan era cotto, adesso è servito. La squadra di Allegri, corre, segna e vince, tenendo il passo della Juve nell’interminabile braccio di ferro con l’undici di Conte. I rossoneri hanno fatto poker a Siena con una doppietta di Ibra e una rete furbesca di Fantantonio accompagnata dall’acuto di Nocerino. E le lunghezze di distacco dalla Vecchia Signora sono rimaste le medesime della vigilia dal momento che Vucinic e compagni, sulla stessa onda dei rossoneri, hanno calato quattro assi al Piola allo stordito Novara. Tre punti erano, tre sono rimasti. Oggi, calendario alla mano, la situazione

alle 16,45 potrebbe essere analoga dal momento che i Campioni d’Italia al Meazza ospitano un’Atalanta gasata, ma già salva, e i torinesi ricevono un Lecce ormai con un piede i B dopo la sconfitta di Via del Mare col Parma. Occhio, comunque, ai bergamaschi di Colantuono perché, come detto, sono in stato di grazia ed euforici, non solo per aver centrato la salvezza matematica con tre turni di anticipo malgrado i sei punti di penalizzazione, ma per il fatto che domenica davanti al loro pubblico hanno cancellato la Fiorentina che tutto sommato arrivava dai due successi esterni con il Milan e la Roma e dal pareggio del Franchi con l’Inter. I viola, è vero, hanno fallito un calcio di rigore con Jovetic ma la partita

l’ha fatta l’Atalanta che dal terreno Azzurri d’Italia è uscita fra gli applausi per la prestazione fornita con i toscani di Delio Rossi e il campionato ad alto livello disputato. Insomma, analizzando la gara dei bergamaschi dell’altro giorno, il Milan dovrà tirare fuori dal cilindro la sua miglior partita se vorrà intascarsi i tre punti in palio, Allegri sa già come bloccare gli affondi di Denis ma non sarà facile perché l’ex udinese, palla al piede, è in grado di castigare qualsiasi difesa. Probabilmente, toccando ferro, stasera la situazione sarà la stessa per quanto concerne la classifica e a decidere il lungo braccio di ferro per lo scudetto, lo dicono tutti, sarà il derby di domenica con i cugini dell’Inter.

Il Programma di Serie A Turno Odierno Martedì 1 Maggio - 36. Giornata Chievo - Roma

Ore 18:00

Napoli - Palermo

Ore 20:45

La Classifica

La Classifica Marcatori

Serie A

Gio Vin Nul Per GF

GS

Diff P.ti

1

35

18

+44 77

Juventus

21

14

0

62

Mercoledì 2 Maggio - 36. Giornata

2

Milan

35

22

8

5

68

28

+40 74

Fiorentina - Novara

Ore 20:45

3

Napoli

35

14

13

8

62

43

+19 55

Juventus - Lecce

Ore 20:45

4

Udinese

35

15

10

10

47

35

+12 55

Cesena - Udinese

Ore 20:45

5

Inter

35

16

7

12

52

47

+5

55

Milan - Atalanta

Ore 20:45

6

Lazio

35

16

7

12

50

45

+5

55

Catania - Bologna

Ore 20:45

7

Roma

35

15

6

14

55

50

+5

51

Genoa - Cagliari

Ore 20:45

Lazio - Siena

Ore 20:45

8

Catania

35

11

14

10

45

47

-2

47

Parma - Inter

Ore 20:45

Prossimo Turno Sabato 5 Maggio - 37. Giornata Lecce - Fiorentina

Ore 18:00

Roma - Catania

Ore 20:45

Domenica 6 Maggio - 37. Giornata

9

Parma

35

12

11

12

48

52

-4

47

10

Atalanta *

35

13

13

9

40

36

+4

46 45

11

Bologna

35

11

12

12

38

42

-4

12

Chievo

35

11

11

13

30

41

-11 44

13

Siena

35

11

10

14

43

40

+3

43

14

Cagliari

35

10

12

13

36

42

-6

42

15

Palermo

35

11

9

15

48

54

-6

42

Fiorentina

35

10

11

14

34

41

-7

41

Genoa

35

9

9

17

46

66

-20 36

Siena - Parma

Ore 12:30

16

Atalanta - Lazio

Ore 15:00

17

Cagliari - Juventus

Ore 15:00

18

Lecce

35

8

11

16

39

53

-14 35

Udinese - Genoa

Ore 15:00

19

Novara

35

6

10

19

29

61

-32 28

Bologna - Napoli

Ore 15:00

20

Cesena

35

4

10

21

22

53

-31 22

Palermo - Chievo

Ore 15:00

Novara - Cesena

Ore 15:00

Inter - Milan

Ore 20:45

* 6 punti di penalizzazione

26 reti: Ibrahimovic (Milan; 9 rigori) 22 reti: Cavani (Napoli; 2 rigori) 21 reti: Di Natale (Udinese; 4 rigori) 20 reti: Milito (Inter; 5 rigori) 17 reti: Palacio (Genoa; 3 rigori) 16 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori) 14 reti: Jovetic (Fiorentina; 4 rigori) 13 reti: Klose (Lazio), Miccoli (Palermo; 1 rigore), Giovinco (Parma; 4 rigori) 11 reti: Di Michele (Lecce; 4 rigori), Osvaldo (Roma), Calaiò (Siena; 4 rigori) 10 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Pinilla (Cagliari/Palermo; 3 rigori), Matri (Juventus), Nocerino (Milan), Destro (Siena) 9 reti: Lavezzi (Napoli; 1 rigore), Borini (Roma) 8 reti: Lodi (Catania; 5 rigori), Mutu (Cesena; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Hernanes (Lazio; 4 rigori), Hamsik (Napoli) 7 reti: Ramirez (Bologna), Larrivey (Cagliari; 2 rigori), Bergessio (Catania), Vidal (Juventus; 1 rigore), Vucinic (Juventus), Muriel (Lecce), Rigoni M. (Novara; 3 rigori), Floccari (Parma; 2 rigori) 6 reti: Moralez (Atalanta), Diamanti (Bologna; 1 rigore), Pellissier (Chievo; 2 rigori), Thereau (Chievo), Pepe (Juventus), Pandev (Napoli), Budan (Palermo), Hernandez (Palermo; 2 rigori), Bojan (Roma), Totti (Roma; 2 rigori) 5 reti: Acquafresca (Bologna), Legrottaglie (Catania), Paloschi (Chievo), Jankovic (Genoa), Rossi (Genoa), Gilardino (Genoa/Fiorentina; 2 rigori), Pazzini (Inter), Rocchi (Lazio), Boateng (Milan), Robinho (Milan), Basta (Udinese) 4 reti: Marilungo (Atalanta), Conti (Cagliari; 1 rigore), Ribeiro (Cagliari), Almiron (Catania), Barrientos (Catania), Gomez (Catania), Moscardelli (Chievo), Cerci (Fiorentina), Sculli (Genoa/Lazio), Cambiasso (Inter), Quagliarella (Juventus), Lulic (Lazio), Candreva (Lazio/Cesena; 1 rigore), Giacomazzi (Lecce), Maxi Lopez (Milan/Catania; 2 rigori), Morimoto (Novara), Mascara (Novara/Napoli), Silvestre (Palermo), Biabiany (Parma), Paletta (Parma), Simplicio (Roma), Bogdani (Siena), Brienza (Siena) 3 reti: Portanova (Bologna), Ibarbo Guerrero (Cagliari), Motta (Inter), Sneijder (Inter), Bonucci (Juventus), Pirlo (Juventus), Mauri (Lazio), Cuadrado (Lecce), Cassano (Milan), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Caracciolo (Novara/Genoa), Bertolo (Palermo), Modesto (Parma), Okaka (Parma; 1 rigore), De Rossi (Roma), Juan (Roma), Lamela (Roma), Marquinho (Roma), Pjanic (Roma), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Asamoah (Udinese), Floro Flores (Udinese), Isla (Udinese)


MercoledĂŹ 2 maggio 2012

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Mercoledì 2 maggio 2012

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Sfida ad oltranza Il Campionato

Con ogni probabilità lo scudetto 2012 verrà assegnato fra quattro giorni in occasione del derby della Madonnina

di Laura Tangari Vince la Juve, vince il Milan. E il braccio di ferro fra il Diavolo e la Vecchia Signora va avanti, a oltranza, rispettando i pronostici della vigilia. Pirlo e compagni sbancano Novara con un poker, Ibra e soci fanno il pieno a Siena replicando alla grande, pure loro, con quattro gol alla squadra di Sannino che vantava una delle miglior difese del campionato. La lotta per lo scudetto sembra infinita, anche se i bianconeri torinesi adesso possono mettere sul piatto qualche chances in più, dal momento che al traguardo del 13 maggio mancano solo tre giornate. La musica,

probabilmente, sarà la stessa anche stasera dopo il trentaseiesimo turno, considerando gli impegni, abbordabili, delle due protagoniste contro l’Atalanta e il Lecce. I bergamaschi hanno centrato alla grande la salvezza cancellando con un colpo di spugna i sei punti di penalizzazione, e quindi tranquilli, mentre i salentini, dopo il poderoso recupero degli ultimi mesi, al contrario, sono crollati paurosamente fra le mura amiche domenica scorsa con un Parma che non finisce mai di stupire. Due partite, due vittorie, per le due big del torneo, dicono i pronostici di questa vigilia dell’appuntamento infrasettimanale. Ma nel calcio mai dire mai. Con ogni probabilità lo scudetto 2012 verrà assegnato fra quattro giorni in occasione del derby della Madonnina che il Milan dovrà assolutamente far suo se la situazione di questa sera sarà la stessa del 29

Mercato Estero

aprile. I book maker londinesi danno la Juve per favorita all’ottanta per cento, anche in considerazione del vantaggio bianconero nei confronti diretti con i rossoneri. Ma finché la matematica lascia aperti i giochi non è vietato sognare al popolo milanista. Bagarre, invece, per la caccia al posto in Champions, vale a dire la terza piazza, quasi un’utopia per l’Inter di Stramaccioni fino a qualche settimana fa. I nerazzurri, col successo (faticato) col Cesena, hanno lanciato il guanto di sfida a Lazio, Napoli e Udinese però, per continuare a tenere accesa la fiammella della speranza accesa dal giovane tecnico della primavera interista, la Beneamata dovrà strappare questa sera al Tardini col Parma i tre punti fondamentali per proseguire la corsa. Da seguire la trasferta dell’Udinese a Cesena contro un avversario che ha dato filo da torcere prima alla Juve, poi all’Inter. Il Genoa,

sempre pericolante e in crisi di risultati, affronterà invece a Marassi, a porte chiuse, un Bologna già salvo. Ma qui è un’altra storia perché solo vincendo

i liguri potranno tenere fede alla tabella di marcia per non cadere in B stilata dal presidente Preziosi dopo i fattacci e l’1-4 col Siena.

Mercato Italiano

Gli occhi su Un Diavolo per Capello

Drogba L’ivoriano sembra in procinto di salutare il Chelsea e il presidentissimo Abramovich. Si sistemerà forse al Paris Saint Germain

di Luigi Sada Pronti via. Il calcio mercato in Europa viaggia alla velocità del suono. Guardiola saluta il Barcellona e compra il biglietto d’aereo per Milano, probabile destinazione: Inter. Mentre il giovane Stramaccioni è pronto a rilevare la panchina della Samp che quest’anno, salvo sorprese, con Iachini, ha praticamente fallito l’obiettivo della promozione. Notizie bollenti rimbalzano da Lisbona a Mosca, soprattutto dall’Anzhi, dove Eto’o sembra sul piede di partenza con destinazione Chelsea. A proposito di Blues lo scatenato Drogba sembra in procinto di salutare il presidentissimo Abramovich per sistemarsi al Paris Saint Germain che non nasconde i progetti di diventare l’equipe numero uno in Europa. L’ivoriano, fin dai tempi del Milan, è sempre stato un pallino di Carletto Ancelotti che vuole sistemare l’attacco in considerazione del possibile addio di Pastore destinato

all’Atletico Madrid che lascerebbe a sua volta partire Falcao per la capitale francese. Drogba ha trentaquattro anni ma un’altra stagione alla grande la può sicuramente regalare ai tifosi della Capitale. Leonardo vorrebbe anche Lucio per rinforzare la difesa. Da Madrid arrivano bombe a non finire. Cristiano Ronaldo, scrivono i giornali spagnoli, andrebbe pure lui al Psg, non si sa per quale cifra, dal momento che CR7 sul mercato ha quotazioni astronomiche. Mourinho ha già detto che se il portoghese se ne va, pure lui dà l’addio alle Merengues per sistemarsi in Premier League, probabilmente al Chelsea dove Di Matteo, a meno che vinca la Champions, potrebbe fare le valige per Roma dove Luis Enrique è veramente in bilico dopo gli ultimi risultati poco felici dei giallorossi. Di Matteo è un ex laziale e non è detto che prenda il posto di Reja se viene meno nell’obbiettivo Preliminari-Champions. Lo Sporting Lisbona eliminato dall’Europa League dall’Atletich Bilbao sta pensando di rivoluzionare la squadra. Villas Boas potrebbe essere il nuovo allenatore mentre il Valencia, buttato fuori dall’Atletico Madrid, sta cercando di operare una piccola rivoluzione rilanciando la politica dei giovani. Soldado potrebbe partire finendo proprio al Bilbao con tanti saluti al Benfica che in tempi non sospetti lo voleva fortemente sulle sponde dell’oceano.

Berlusconi non esclude la strada che porterebbe sulla panchina rossonera anche Paolo Maldini. Ma anche alla Juve scalpitano

di Cesare Pompilio Il campionato volge al termine, il calciomercato è in piena azione. Le squadre aspettano il rompete le righe per poter dire le loro intenzioni alla luce del sole. Ci sarà un valzer nelle panchine della serie A. Iniziamo da Napoli. De Laurentis non ama più Walter Mazzarri, udite udite potrebbe andare a prendere il posto un altro livornese Massimiliano Allegri ora al Milan. Silvio B. potrebbe da un momento all’altro far firmare un contratto di qualche anno a Fabio Capello, il quale si porterebbe dietro Paolo Maldini come suo vice. Ma sempre Don Fabio, la scorsa settimana ha ricevuto una telefonata da Andrea Agnelli, presidente della Juve, il quale ha voluto sondare il terreno circa l’eventuale disponibilità di allenatore o di direttore generale. Ma come dopo il miracolo fatto da Antonio Conte? Esatto. Marotta è in scadenza di contratto, è molto strano che alla vigilia dell’ufficialità del 30esimo titolo la società di Corso Galileo Ferraris non abbia trovato il tempo per rinnovargli la fiducia. Allora Fabio Capello sarà il nuovo direttore generale della Juve? Se Don Fabio ritorna, invece, al Milan allenatore dei rossoneri diventerebbe Marco Van Basten, pallino del presidente Silvio B. La sponda nerazzurra è... in chiara confusione. C’è chi vuole lasciare Andrea Stramaccioni anche con il prossimo anno, però Cesarino Prandelli, dopo l’Europeo di Polonia e Ucraina, potrebbe lasciare la panchina... azzurra per quella nerazzurra; c’è chi si spinge più in la, c’è chi dice che già il presidente Massimo Moratti abbia spedito i suoi uomini mercato a esaudire i desideri del Ct. Certo che l’Inter potrebbe cedere Andrea Ranocchia alla Juve dove si

riformerebbe il duo: Bonucci-Ranocchia. L’Udinese pensa di cedere Isla al miglior offerente; lo vogliono nell’ordine: Fiorentina, Juventus e Milan. Sempre i friulani hanno promesso Benatia ai blaugrana del Barcellona, in cambio di 10 milioni e 5 giovani della “cantera” catalana in prestito al Granada, società della Liga in mano dei Pozzo di Udine. La Juve ha bisogno di un puntero, un giocatore che deve tradurre in gol tutto il lavoro che a centrocampo fanno i vari Pirlo, Vidal e Marchisio. Certamente non riscatterà Borriello. E allora chi sarà la punta? Alla fine potrebbe essere Cavani del Napoli. Tutto in alto mare a Roma dove c’è Franco Baldini che ha fallito il progetto con Luis Enrique, dunque tutto da rifare? Esattamente. Quale migliore decisione di richiamare Capello, l’uomo che ha fatto vincere l’ultimo scudetto ai giallorossi. La Fiorentina pare

riconfermi Delio Rossi, costa poco e salva la squadra. I viola verranno abbandonati da Pantaleo Corvino, storico dg dei gigliati. Il nuovo direttore generale entrerà nell’ordine delle idee di vendere Jovetic? I Della Valle vogliono capitalizzare e fare una squadra di metà classifica che navighi in acque tranquille. A Palermo Luca Kattani sta scandagliando il mercato sud americano in cerca di un nuovo Javier Pastore costato all’epoca a Zamparini soli dieci milioni di Euro e venduto al Paris Saint Germain per tre volte la spesa. Luca è sulle orme di un nuovo Messi. Buon lavoro. Mentre Ciro Ferrara, ct dell’Under 21consiglia ai dirigenti calcistici di guardare bene i suoi ragazzi... Forse in attesa di prendere il posto di Cesare Prandelli. Dove? Ma sulla panchina azzurra.


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Mercoledì 2 maggio 2012

Il Personaggio del Milan: Rodney Strasser

Cuor di Sierra Leone Il 23 novembre 2010 ha esordito in Champions sostituendo Gattuso nel secondo minuto di recupero della gara contro l’Auxerre. E ora vuole rifarsi

di Alessandra Caronni Essere giovani e vestire la maglia del Milan è diventata ormai una sorta di missione impossibile. Cresciuto nella formazione sierraleonese del Kallon, Rodney Strasser, acquistato dal Milan nel 2007, dove ha giocato prima nella formazione Berretti e poi nella Primavera, dimostra di voler andare contro tendenza. Nel 2009 è sceso in campo nella finale di ritorno del Campionato Berretti 2008-2009 vinta contro la Juventus. Ha esordito in Serie A il 21 dicembre 2008 nella vittoria interna contro l’Udinese (51), subentrando a Kakhaber Kaladze all’82º minuto e venendo ammonito 5 minuti più tardi. Nella stagione successiva ha collezionato un’altra presenza in campionato nel corso di in Milan-Cagliari 4-3 del 22 novembre 2009 e a livello giovanile ha vinto la Coppa Italia Primavera contro il Palermo. Il 20 luglio 2010, nell’ambito dell’operazione che ha portato Sokratis

Papastathopoulos in maglia rossonera, il Milan ha ceduto metà del suo cartellino al Genoa, garantendosi tuttavia, a titolo temporaneo, le prestazioni del calciatore per la stagione 2010-2011, nella quale Strasser è stato aggregato alla prima squadra. Il 23 novembre 2010 ha esordito nelle competizioni UEFA per club, sostituendo Gennaro Gattuso nel secondo minuto di recupero della gara contro l’Auxerre valevole per la quinta giornata della fase a gironi della Champions League 2010-2011, partita nella quale è stato ammonito un minuto dopo il suo ingresso in campo per aver perso tempo nel battere una rimessa laterale. Il 6 gennaio 2011, nella partita Cagliari-Milan, è subentrato a Gattuso al 58º minuto di gioco e all’85º ha segnato, su assist di Antonio Cassano, il primo gol in Serie A e in carriera che ha consentito ai rossoneri di vincere la partita per 1-0. Nella successiva gara contro l’Udinese, pareggiata per 4-4, ha giocato per la prima volta da titolare, disputando tutti i 90 minuti. Il 7 maggio

2011 ha vinto il suo primo scudetto con i rossoneri a due giornate dal termine del campionato grazie allo 0-0 contro la Roma. Il 14 giugno 2011 il Milan ha riscattato la metà del cartellino ceduta al Genoa l’estate precedente e il 19 luglio seguente ha ceduto il giocatore in prestito al Lecce per la stagione 2011-2012. Ha esordito con i salentini il 21 agosto 2011 nella gara del terzo turno di Coppa Italia 2011-2012 persa in casa per 2-0 contro il Crotone. Dopo 12 presenze e un gol (il 30 ottobre 2011 contro il Novara) nelle prime 17

giornate di campionato, l’8 gennaio 2012 nei primi minuti della partita contro la Juventus si è procurato la frattura composta del malleolo mediale della caviglia sinistra. Il 18 gennaio 2012 è tornato al Milan nell’ambito dell’operazione che ha portato Djamel Mesbah in rossonero. Dopo tre mesi di inattività dovuti all’infortunio alla caviglia è tornato in campo il 10 aprile 2012 contro il Chievo, subentrando nei minuti finali della partita a Clarence Seedorf.

Chi è Rodney Strasser Nato a Freetown, nella Sierra Leone, il 30 marzo del ’90, Rodney Strasser è cresciuto nella formazione sierraleonese del Kallon, è stato acquistato dal Milan nel 2007, dove ha giocato prima nella formazione Berretti e poi nella Primavera. Nel 2009 è sceso in campo nella finale di ritorno del Campionato Berretti 20082009 vinta contro la Juventus. Nell’agosto 2010 è stato convocato per la prima volta nella Nazionale sierraleonese per la partita del 5 settembre 2010 contro l’Egitto, valida per le qualificazioni alla Coppa d’Africa 2012, nella quale Strasser ha esordito in Nazionale da titolare giocando l’intera gara.

Il Personaggio dell’Atalanta: German Denis

Un carrarmato contro il Milan di Debora Cheli

Il centravanti della Dea sa far male anche alle difese più attrezzate

L’Atalanta in German Gustavo Denis ha trovato l’attaccante che gli ha risolto il problema del gol soprattutto a inizio stagione. Nell’estate del 2010 German è diventato cittadino comunitario, ottenendo il passaporto italiano. E’ una prima punta capace di fare reparto da solo: sa difendere il pallone, aiutare la squadra ad avanzare e fornire assist ai compagni inoltre è abile nel gioco aereo come tiri al volo e colpi di testa. In Argentina, in cui è nato il 10 settembre 1981, è stato soprannominato El Tanque (il carrarmato), per via della sua forza fisica che utilizza contro gli avversari. Il1997 è l’anno del debutto nel campionato professionistico nel Talleres de Remedios de Escalada, squadra di cui è tifoso, nella Primera B Metropolitana. Poi passa al Quilmes, nel 2000 al Club Atlético Los Andes, in Primera División. Dopo aver disputato la prima parte della stagione 2001-2002 con i biancorossi di Lomas de Zamora, 18 gol in 28 partite, nel gennaio 2002 si trasferisce al Cesena. Due stagioni con 29 presenze e 3 gol. Nel 2003 torna in patria, in prestito, nell’Arsenal de Sarandí di Jorge Burruchaga. Nella stagione successiva, giocando in attacco insieme a Josè Luis Calderon, porta l’Arsenal de Sarandí a quota 30 punti nel torneo di Clausura 2005, il miglior risultato nella storia della piccola squadra argentina. L’Arsenal lo riscatta dal Cesena per 50.000 dollari, per rivenderlo subito al Colón, con cui mette a segno 11 gol in 36 partite. Nel 2006, Jorge Burruchaga, che lo aveva già allenato all’Arsenal de Sarandí, lo chiama all’Independiente. Nel torneo di Apertura 2007, sotto la guida del nuovo

allenatore Pedro Troglio, Denis mette a segno 18 reti. Nel Clausura 2008 mette fa 9 gol, per un totale di 27 gol stagionali. Il 27 giugno 2008 il Napoli deposita in Lega il suo contratto, e Denis diviene un giocatore azzurro. Il giocatore firma un contratto quinquennale, mentre il costo complessivo dell’operazione è di 8 milioni di euro. Mette a segno la prima rete in Serie A il 28 settembre 2008 nel match in trasferta contro il Bologna. Chiude la sua prima stagione in maglia azzurra con 8 reti in 34 presenze. Il 17 agosto 2010 è ceduto in compartecipazione all’Udinese. In campionato realizza 4 gol in 25 partite. Al termine della stagione i friulani acquistano l’intero cartellino. Il 25

agosto 2011, però, passa in prestito con diritto di riscatto all’Atalanta. A quattro giornate dal termine ha già realizzato 16 gol. Nella nazionale albiceleste Denis è convocato per la prima volta da Alfio Basile in occasione della doppia sfida contro Cile e Venezuela, valida per le qualificazioni alla Coppa del Mondo 2010. Esordisce nel match contro i Vinotintos venezuelani, il 16 ottobre 2007. Il 2 ottobre 2011 a più di due anni di distanza dall’ultima presenza è convocato per la prima volta dal selezionatore Alejandro Sabella in vista delle partite contro Cile e Venezuela valide per le qualificazioni ai Mondiali 2014.

Chi è Germán Gustavo Denis Nato a Lomas de Zamora, in Argentina, il 10 settembre dell’81, Germán Gustavo Denis è un giocatore dell’Atalanta in prestito dall’Udinese, sposato con Natalia (di origini italiane) e da cui ha avuto tre figli. Nell’estate del 2010 è diventato cittadino comunitario, ottenendo il passaporto italiano. Classico centravanti di peso, viene impiegato spesso come prima punta ed è capace di fare reparto da solo. Sa difendere il pallone, aiutare la squadra ad avanzare e fornire assist ai compagni.


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Calcio Estero

Borussia Dortmund campione Secondo titolo di Luigi Sada

consecutivo per i fuoriclasse di Bundesliga mentre il Bayern è distratto dalla Champions. In Francia continua la fuga del Montpellier

Giochi fatti in Bundesliga con la conferma del Borussia Dortmund che centra il secondo titolo consecutivo davanti al Bayern Monaco e allo Schalke 04. I neocampioni di Germania nel penultimo turno di campionato travolgono in trasferta l’ormai condannato Kaiserslautern per 5-2, con una tripletta di Barros. Il Bayern, che si sta preparando alla finalissima dell’Allianz Arena di Champions col Chelsea, liquida lo Stoccarda con il classico 2-0 siglato dal bomber Gomez e da Muller. Lo Schalke fa invece poker con l’Herta cacciando quasi in B i berlinesi dopo un solo anno di Bundesliga. Il Colonia cede in casa del Friburgo è andrà probabilmente allo spareggio con la terza classificata del torneo cadetto. L’altra che va in Champions, oltre alle prime tre già citate, è il sorprendente Borussia Monchengladbach grazie al quarto posto conquistato malgrado

il pareggio interno con l’Augusta. Festeggiamenti da favola a Dortmund per Kagawa e compagni per la grande accelerata finale dopo una prima fase altalenante e difficile. In Spagna cala il sipario sulla Liga con qualche settimana di anticipo dopo il successo nel Clasico del Real Madrid col Barcellona al Camp Nou. Le Merengues domenica hanno liquidato la pratica-Siviglia con un secco 3-0 lasciando le briciole ai catalani che comunque fanno il tiro al bersaglio segnando 7 gol al Rayo Vallecano: doppiette di Messi e Pedro. In coda, già un verdetto: retrocede nella Liga Adelante il Racing Santander.In Francia continua la fuga del Montpellier che va

L’Angolo di Franco Rossi

a vincere a Tolosa grazie a una prodezza di Belhanda che caccia all’infernoil Psg sconfitto a Lille per 2-1. Adesso il ritardo dei parigini è salito a 5 punti. Anche qui un sentenza, o quasi, nei piani bassi della classifica. L’Auxerre ha un piede in B. In Premier League continua il braccio di ferro a distanza fra il City di Mancini e lo United di sir Ferguson. Torna alla vittoria il Liverpool con una tripletta esterna di Suarez al Norwich mentre frena bruscamente l’Arsenal sul terreno dello Stoke. La squadra di Wenger resta comunque ancorata al terzo posto. Il Chelsea, in attesa dello scontro col Bayern, travolge per 6-1 Qpr, con tripletta di Torres.

Qui Barcellona

Stramaccioni vale Tito, imperatore catalano

più di Mourinho

L’immagine dell’allenatore del Real Madrid in ginocchio, a pregare durante i rigori, è stata l’emblema della partita col Bayern

di Franco Rossi (gentilmente concessa da francorossi.com)

Quando si dice la personalità, la classe e la determinazione: al Bernabeu si è qualificata la migliore delle quattro semifinaliste. Seconda Finale in tre anni, non è una sorpresa per una squadra che non ha punti deboli e che nelle due gare contro il Real ha sempre giocato con maggiore determinazione e bravura rispetto all’avversaria. La prima semifinale era stata la più bella partita della stagione, la seconda è stata più o meno dello stesso livello. Al Real è venuta a mancare la qualità che Mourinho ha sempre trasmesso alle sue squadre: la motivazione. Tutti sanno che sul piano tattico Heynckes è un maestro, ma si pensava che la furia agonistica del Real potesse prevalere. Dopo il due a zero i giocatori del Real, sicuramente affaticati mentalmente e fisicamente, dalla partita che ha deciso la Liga contro il Barcellona, si sono messi a belare come pecorelle rassegnate al macello. E l’immagine di Mourinho in ginocchio, a pregare durante i rigori, è stata l’emblema della partita: il Real avrebbe potuto vincere grazie ad un

intervento sovrannaturale. Questo però non è avvenuto, evidentemente Dio pensava ad altro oppure ha dato un occhio di riguardo ai connazionali del suo pastore in terra… Heyckes ha fatto calciare il primo rigore al più giovane in campo ed ha avuto ragione. Mourinho invece si è affidato non al più giovane, ma al giocatore di maggior fama e prestigio, ed ha avuto torto. I rigori non sono una lotteria, definizione che tirano sempre fuori i perdenti. L’Italia, a Berlino nel 2006, non ha vinto una lotteria, ha vinto il campionato del Mondo. A Monaco sarà una finale tra le due squadre che della tattica hanno fatto (almeno nelle due semifinali) una scienza. Sarà comunque una grande partita. Il campionato nostrano è invece senza sorprese, alla Juve mancano tre partite per vincere lo scudetto, il Milan non ci spera più e l’Inter insegue il terzo posto. Voci di Prandelli all’Inter: siamo seri, Stramaccioni vale molto di più del cittì dai codici etici.

Quarantadue anni, subentrato al Pep Guardiola, Vilanova è il nuovo che avanza nel Barcellona. Ed è tutto suo questo momento di gloria

di Riccardo Sada Nato nella regione catalana di Bellcaire d’Emporda nel 1969, ex braccio destro di Pep Guardiola, Tito Vilanova ha giocato a Figueres, Celta, Badajoz, Mallorca, Lleida, Elche e Gramenet, dove si sarebbe ritirato nel 2002 dopo una carriera professionale durata 14 anni. Poi rivolto ha deciso di fare l’allenatore. Direttore tecnico a Terrassa, un club del terzo livello del calcio spagnolo, nel 2006-07, è poi tornato a Barcellona in estate come assistente di Guardiola. L’incidente più noto che ha coinvolto Vilanova come assistente di Guardiola risale al 18 agosto 2011, in pieno recupero della gara di ritorno della Supercopa tra Barcellona e Real Madrid al Camp Nou. L’entrata di Marcelo su Cesc Fabregas ha scatenato una rissa tra i giocatori di entrambe le squadre, conclusasi con Mourinho che mise un dito nell’occhio di Vilanova. Ampiamente riportato dalla stampa spagnola, il gesto ha portato alla ribalta l’allenatore e portò alla squalifica del Number One. Lo scorso novembre Vilanova è andato incontro alla battaglia più importante, è stato sottoposto ad intervento chirurgico d’urgenza per rimuovere un tumore nella sua ghiandola parotide. Fortunatamente l’operazione è stata un successo e dopo poche settimane Vilanova è stato in grado di riprendere il suo lavoro senza problemi. Secondo il direttore sportivo del Barcellona, Andoni Zubizarreta, la nomina come successore di Guardiola è una decisione logica, “perché

Vilanova rappresenta lo stesso stile di gioco e la stessa filosofia”. Fabregas ha applaudito la decisione di promuovere Vilanova direttamente dal suo account di Twitter: “Che Tito abbia il meglio in questa nuova opportunità. Lui non è

solo una grande persona ma anche un ottimo allenatore”. E lo stesso Guardiola ha aggiunto: “Tito è una persona molto qualificata, i giocatori lo conoscono e ho messo le sue idee in campo insieme alle mie”.

Chi è Tito Vilanova Nato a Bellcaire d’Empordà, in Spagna, il 17 settembre del ’69, Francesc Vilanova Bayó, meglio conosciuto come Tito Vilanova, il 22 novembre dell’anno scorso è stato sottoposto ad un’operazione per un tumore alla ghiandola parotide. È nella stagione 2007-2008 che al Barcellona trova una vecchia conoscenza, Pep Guardiola, conosciuto nelle giovanili del club catalano. Nel 2009 Vilanova segue Guardiola alla guida della prima squadra.


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Mercoledì 2 maggio 2012

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La Vita dei Club

Milan Club Lauria

Intitolato a Pippo Inzaghi, il club ha preso subito il largo con apprezzate iniziative sportive e sociali

di Giovanni Labanca Lauria è uno dei più popolosi centri della Basilicata, in provincia di Potenza, con 14 mila abitanti, diviso tra la parte Superiore (Il Castello) e quella Inferiore (Il Borgo), “separati” da una sana rivalità campanilistica che si perde nella notte dei tempi. Tutta la laboriosa cittadina, tuttavia, è molto fiera della propria storia antica e del suo “carattere”. Il personaggio più famoso è stato Ruggero di Lauria (1250 - 1305), valoroso Ammiraglio degli Aragonesi, immortalato e ricordato da un superbo monumento. Quanto a carattere, i “laurioti” risultano essere temibili e gelosi della propria identità, segni inequivocabili raffigurati e racchiusi nello stemma del Comune: un basilisco aggrappato ad una pianta di lauro con il perentorio motto “Noli me tangere” (Stai lontano da me), ricordando a beneficio dei nostri lettori che il Basilisco è un uccello, conosciuto come “il re dei serpenti”, capace di uccidere un uomo con il solo suo sguardo. Questa è la storia. Noi che conosciamo bene questo luogo, possiamo garantire che, sempre nella sana rivalità, gli abitanti

Direttivo Presidente, Pietro Panaino; vice, Giuseppe Nicodemo;segretario, Vincenzo Fittipaldi; consiglieri, Giovanni Cantisani, Sandra Forte, Roberto Grillo, Gianluca Perciante, Nicola Caino, Domenico Carlomagno e Guido Curzio; addetto web, Pietro Panaino. La Sede: in via Rocco Scotellaro. sono come tutti gli altri lucani:laboriosi ed accoglienti. E, come tanti, sono anche accaniti tifosi di calcio, divisi tra interisti (in netta supremazia), milanisti e juventini. Tanto appassionati che, dopo la fondazione dell’Inter Club avvenuta tanti anni fa, i milanisti hanno pensato bene di “rispondere” ai rivali nerazzurri, con la fondazione di un Milan Club. È avvenuto nel 2010, per interessamento di un gruppo di amici, “capitanati” da

Tifosi a San Siro per il primo Derby

Pietro Panaino che, raggruppati un buon numero di soci, li ha guidati, quasi come l’Ammiraglio Ruggero, verso l’Associazione Italiana Milan Club che li ha felicemente fatti approdare nella galassia del tifo organizzato milanista. Il Milan Club, intitolato a Pippo Inzaghi, ha preso subito il largo, tanto per stare in gergo marinaresco, con apprezzate iniziative sportive e sociali, che hanno richiamato e richiamano soprattutto ragazzi e l’organizzazione di trasferte, con comodi pullman, verso Lecce, la prima, e alla volta di Milano, le successive, portando nel cuore dei soci tutto il calore e la passione di cui la gente lucana, anche in questo settore, è magnificamente capace. “Avanti tutta e barra a dritta”, verso porti di gloria e di successi, sia per i tifosi sia per il Milan, sembrerebbe incitare, dall’alto del suo piedistallo, Ruggiero, l’Ammiraglio di mille vittorie: esortazione che i tifosi rossoneri, “semper fidelis”, di questo stupendo lembo di Terra Lucana hanno tanta voglia di seguire.

Tifosi a Lecce

Tifosi capresi per Milan-Roma, foto ricordo a Piazza Duomo


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Umberto la prima stella, Iosonopompilio

Andrea la Terza… I tifosi bianconeri non hanno l’anello al naso

di Cesare Pompilio All’improvviso uno sciame di “Utili inutili” sono apparsi in tutte le televisioni private. Loro medesimi hanno messo in atto una serie di “fogliacci” senza piede e senza coda: incompetenti e bugiardi, però parlavano della Juve. Ma quale Juve? Non importa, tutti con un comune denominatore: ignorare il periodo di Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Tutti filo-interisti “Poverino Moratti, con Moggi a fare mercato non riusciva a vincere”. Poi avvenne la scrematura: i più titolati si sono inventati dei libri: falsi perché incompleti; però parlavano della Juve. I tifosi bianconeri non hanno l’anello al naso perciò le vendite sono risultate trascurabili. Bisognava distruggere Luciano Moggi, Antonio Girando e i pochi che tenevamo una condotta piena di dignità, con grande competenza e assolutamente disinteressata. Non faccio il nome delle persone dai comportamenti giannizzeri, incredibili pure i pseudoeditori. Ma che giornalista è un professionista che s’abbassa alle voglie contenutistiche di un proprio libro? Ma un libro è un libro se propone una discussione, altrimenti è un insulso libello che non merita ne spazio ne stima e neppure rispetto.

Che fatica subire le falsità; gente, che non merita neppure l’acqua della fogna, ha inscenato alla mia persona le più insulse delle offese. I medesimi s’inginocchiavano prima e ancora oggi “pietono” un saluto da Luciano Moggi. Qualcuno ha lasciato il posto vuoto all’osteria della vita, guai a evidenziare certi comportamenti, apriti cielo. Un clima da caccia alle streghe ha accompagnato Luciano Moggi e Antonio Girando negli ultimi cinque anni. Poi, all’improvviso si rompe il fronte: Oliviero Beha, giornalista e scrittore di grande valore, militante nell’area della sinistra, da sempre fustigatore del marcio che esiste nel mondo del calcio, chiese a se medesimo e agli addetti ai lavori la verità su Calciopoli, ancora oggi non trova risposte adeguate. Il procuratore sportivo Palazzi dice a tutti che se le intercettazioni trovate da Nicola Penta nel 2011 le avesse avute nel 2006 avrebbe rinviato l’Inter a giudizio e sicuramente sarebbe stata penalizzata. Giampiero Mughini, giornalista e opinionista sportivo, già direttore del quotidiano Lotta Continua, scrive un libro, usa il bisturi ma non estirpa

la radice, tuttavia dà un contributo corposo all’annientamento del “fango” di cui qualche cerchiobottista parlava nei giorni caldi di calciopoli. Antonello Oggiano, un sardo tifoso bianconero, scrive le precisazioni sulle intercettazioni

giustizia sportiva? Non legge nessuna sentenza, a Napoli il giudice Teresa Casoria, nelle motivazioni, fa emergere un fatto lapalissiano: “il campionati di calcio 2004/2005 e 2005/2006 sono stati regolari…”. Ma allora perché la giustizia sportiva fa pagare Calciopoli solo a Luciano Moggi, Luciano Moggi con il sio con una medievale radiazione? libro “Un calcio nel cuore” Aspettiamo risposte chiare e semplici, noi; i giannizzeri invece scriveranno su questo scudetto qualche insulso libello e la vendita sarà come al solito trascurabile. Dunque, questo titolo ha tanti padri? Certo. Nei giorni avvenire sapremo se la Corte dei diritti dell’Uomo lascerà certe brutture, sia pure nel mondo del calcio, nella loro dimensione. I tifosi della Juventus vogliono la terza stella sulle maglie; alla domanda se la Juve può fregiarsi della terza stella il Presidente dell’Inter Massimo Moratti risponde con la “spocchia dell’arricchito”: “Una provocazione… Anche riguardante l’Inter, usando come pietra Abete è contrario”. Dovremmo aprire di paragone il trattamento dato alla ancora uno scenario da incubo, Juve. Luciano Moggi scrive un suo libro dobbiamo ancora trasformare le mani con la collaborazione di due colleghi in artigli? Certo che, se Javier Zanetti, de Il Giorno Enzo Bucchioni e Mario capitano dell’Inter, mezz’ora prima D’Ascoli. dell’inizio della partita Juve-Inter a Il processo penale del Tribunale di Torino, passa davanti agli scudetti 2005 Napoli emette una sentenza per molti e 2006 e mette sopra la maglia dell’Inter, versi curiosa, certamente appellabile. La siamo ancora e di nuovo davanti

Press League

Gli Avversari

La Dea sei punti sopra il cielo Senza penalizzazione l’Atalanta avrebbe potuto lottare per l’Europa e cercare un piazzamento storico di Alessia Scurati Con quei sei punti chissà come sarebbe finita. Chissà se adesso anche l’Atalanta sarebbe stata considerata tra le pretendenti a un posto in Champions. Chissà se la squadra si sarebbe meno scomposta in quei momenti bui della stagione, quando finì malissimo l’amore tra la Dea e il suo principe nerazzurro, Cristiano Doni. Un amore fatto di fedeltà e fiducia cieca che è venuta meno, tradita, gettata nel fango, una storia brutta e da dimenticare che per un momento ha fatto tremare tutta Bergamo. Perché l’Atalanta è un po’ come una mamma bonaria, mai trattarla male, mai farla soffrire. E come nei momenti più difficili si mise a piovere sul bagnato: non bastava che colui che in città veniva considerato come un simbolo avesse messo nei guai la squadra, dovevano anche arrivare quei sei punti di penalizzazione che potevano segnare irrimediabilmente tutta la stagione. L’Atalanta, però, è stata fortunata e ha trovato una squadra di principi nerazzurri pronti ad accorrere in

all’ennesima stortura e provocazione che prende di mira non solo i dirigenti della società bianconera dell’epoca della “Triade” ma tutta la Juventus. Offende, dunque, il lavoro di chi in questi anni a costo di sacrifici ha tenuto in alto il nome della Juve. Andrea Agnelli, come suo padre Umberto, al primo anno di presidenza della Juve, vinse lo scudetto, e mise vicino ai campioni d’Italia, calciatori di grande talento come Omar Sivori e John Charles. La Prima stella è arrivata con Umberto Agnelli, la terza arriva con Andrea Agnelli, come dire di padre in figlio. Andrea, però… deve vincere la stella della dignità. La stella dell’unità. La stella dell’amicizia. Alle miserie umane si risponde con scelte ad alto profilo: Luciano Moggi, Antonio Girando entrambi a cena con John Ekann, azionista di riferimento della società calcistica più gloriosa d’Italia. Dunque, in alto i calici, cari tifosi della Juve proletari senza rivoluzione. Questo scudetto, il 30 della nostra storia: È Nostro. Appartiene alle nostre ferite mai rimarginate, appartiene a ognuno di noi che con il proprio contributo ha contribuito a far ritornare la Juve grande. In questi giorni e in quelli che verranno, se potete, state zitti non rilasciate dichiarazioni, cari Blanc, Cobolli Gigli,Secco, Bettega, Amauri, Felipe Melo ecc… Per favore state zitti, lasciateci godere questo scudetto, per parlare, per pagare i debiti e per morire c’è sempre tempo. Bacio le mani.

suo soccorso, pronti soprattutto a correre, crossare e segnare. I ragazzi di Colantuono sono partiti come dei razzi per recuperare l’handicap iniziale e fino all’undicesima giornata (vittoria per 1-0 contro il Cagliari) erano loro i nerazzurri da battere. Catapultati nell’Olimpo della classifica di seria A, hanno finito con il sentirsi disorientati e hanno tirato il freno a mano. Eppure, a conti fatti, senza quei sei punti la Dea avrebbe corso non per la salvezza (obiettivo minimo), ma per l’Europa. Invece i timori e le continue voci sullo scandalo scommesse hanno scombussolato il passo degli orobici. Passo perfetto, per carità, scandito quasi al ritmo di un compas di milonga da Schelotto, Denis e Moralez, trio argentino capace di mettere in ombra per buona parte dell’anno gli altri connazionali in nerazzurro milanese, a suon di prestazioni convincenti, gol decisivi e sgroppate chilometriche. Oggi l’Atalanta arriva a San Siro cercando di non pensare a quei sei punti in meno, contenta per una salvezza raggiunta ormai da tempo, serena perché non ha niente da perdere: l’obiettivo della squadra bergamasca da qui a fine campionato è solo quello di

giocare al meglio e magari di mettere in vetrina qualche pezzo pregiato che verrà pagato in moneta sonante dalle squadre più ricche per rinforzare le rose dei top club. All’andata era finita 0-2 per i rossoneri che avevano faticato non poco per uscire imbattuti dallo stadio Azzurri d’Italia. Ibrahimovic aveva aperto le danze nel primo tempo, poi monologo nerazzurro, con l’Atalanta che costruisce tanto ma non concretizza nulla. El Tanque Denis mette sul palo la palla buona per riagguantare il Diavolo per i capelli e superarlo di slancio, la corsa della Dea si ferma del tutto quando Boateng sigla lo 0-2 e i rimpianti furono tanti. Nel 2008/2009 i rossoneri vinsero in casa per 3-0, nel 2009/2010 per 3-1. L’ultima vittoria atalantina al Meazza contro il Milan risale al 30 marzo 2008 quando Floccari e Langella diedero la vittoria alla squadra di Delneri. Dolci ricordi per la Dea e i suoi tifosi, uniti da un amore che in fondo, sei punti in più o in meno, non possono alterare: in fondo la prossima stagione si ripartirà, più tranquilli, da zero.

Il Derby Lombardo dell’etere accende la seconda giornata di Press League (a.s.) Radio Press League li dava fin dalla prima giornata come la sorpresissima di questo torneo. In effetti, la squadra di Top Calcio 24, costola di una delle favorite per la vittoria finale, Telelombardia, si sta affermando come rivelazione del torneo. Quando vinse la partita d’esordio contro il Sole24Ore qualcuno parlò di fortuna del principiante. Sulla graticola finì soprattutto il portiere Vito Elia, il profeta televisivo della bilaterale, colpevole di aver preso due gol su punizione e di non essere stato proprio perfetto sul gol del 4-6 per gli avversari, che avrebbe potuto rimettere in corsa il Sole. Invece la squadra satellite, ha dimostrato nel derby contro la casa madre di essere una seria aspirante al trono di reginetta della Champions dei media. La partita è finita in parità: 2-2 e in un sms inviato in esclusiva a Stadio5 il Top tecnico dei nerazzurri, Matteo Caronni (ma come l’avranno convinto a guidare una squadra che ha una maglia di quei colori?) ha commentato con rammarico questo risultato che pure mantiene i suoi in testa al girone con i cugini di TL. «Abbiamo dominato, ma alla fine sono riusciti a pareggiare comunque. Che peccato!», ha scritto Caronni, ex-allievo del Mourinho della Brianza, Maurizio Dall’Ò, che con la sua compagine rossonera (Telelombardia, per l’appunto) non è riuscito ad avere la meglio sugli sbarbatelli del digitale terrestre.

I due marcatori di TopCalcio, Alessandro Vesce e Marco Rusconi, sono stati fin dalla prima giornata l’arma in più della squadra e stanno facendo incetta di gol, assist, voti alti in pagella e foto con le groupies che iniziano ad accorrere alla Barona solo per vederli. Grande apporto danno alla squadra anche Stefano Fisico e Davide Russo De Cerame, due giocatori in grado di fare la differenza, Dodo Longhi, che nei momenti difficili aggredisce le caviglie degli avversari meglio di Gattuso e anche Vito Elia, che quando è in giornata diventa una saracinesca da scassinare. Soprattutto, però, il peso specifico della squadra lo dà Roberto Dupplicato: la tecnica forse non è il suo forte, ma con quel suo fisicaccio da centroboa velenoso è un macigno in difesa, un tomo a centrocampo e una palla di cannone in attacco (non a caso nella prima partita è riuscito pure a segnare). Epurato da mister Dall’Ò dopo la deludente Press League dell’anno scorso, è deciso a diventare Capitan Vendetta pur di rifarsi della squadra d’origine e pareggiare pure il conto delle stelle sulla maglia. Ce la farà? Al momento, per ragioni ancora da spiegare, nonostante il pareggio con Telelombardia, Dupplicato ha restituito la fascia da capitano a Caronni ed è uscito dalla rosa. Ma speriamo tutti di rivederlo in campo a guidare i suoi prodi se TopCalcio raggiungerà i playoff.


Mercoledì 2 maggio 2012

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L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi intervista Mario Sala

Ricominciamo da Van Basten,

con lui un nuovo ciclo Allegri, però, ha l’attenuante degli infortuni. Gol fantasma di Muntari è da Scherzi a parte

di Lara Comi - Europarlamentare

La sfida per il campionato tra Milan e Juve si gioca ormai sul filo dei nervi. Come finirà? “Sarebbe bello saperlo! Perché, come dice Mister Allegri, il calcio è imprevedibile e può succeder di tutto. Tantissimi scudetti sono stati vinti o persi nelle ultime giornate. Certamente, il Milan deve avere un sussulto di classe, fantasia e forza: Ibra, Cassano e Boateng per vincerle tutte fino alla fine”. Allegri dice che è sicuro di restare. Intanto circolano i nomi di Guardiola, Capello… “Allegri ha un credito derivante dallo scudetto dello scorso hanno e l’attenuante dei numerosi infortuni di uomini chiave, che per la società sembra essere sufficiente per la riconferma. Se però si riterrà di cambiare… Marco Van Basten meglio di tutti per cominciare al Milan un ciclo come quello di Guardiola al Barcellona”. Guardiola ha rivendicato che col Chelsea il Barcellona ha avuto l’82% di possesso palla. Un integralismo

che ricorda quello di Sacchi. Sarebbe l’allenatore giusto per il Milan o la formula magica dei catalani è stata capita e ha perso di efficacia? “Non credo che la ‘formula magica catalana’ abbia perso di efficacia, con il Chelsea si sono divorati svariati gol (merito anche di Cech ovviamente!). Un miracolo in meno del portiere ceco e ora si parlerebbe di conferma blaugrana ai massimi livelli. Il gioco del Barcellona offre talmente tante alternative che è impossibile capirle tutte ed essere sicuri di fermarli”. Allegri continua a lamentarsi per il gol fantasma di Muntari, un episodio che “ha condizionato il campionato”, ha detto. Ma è giusto insistere su quell’errore arbitrale quando il Milan ha avuto molti più rigori a favore della Juve? “Circa il gol di Muntari mi aspetto sempre che un giorno o l’altro alla televisione ci avvertano che siamo su ‘Scherzi a Parte’ e che davvero ci siamo cascati tutti credendo che quel gol non sia stato assegnato… Circa i

rigori a favore vale il discorso fatto per il Barcellona: se si passa la stragrande maggioranza del tempo di gioco nell’area avversaria, statisticamente i rigori arrivano. Detto questo occorre scordare quell’episodio in fretta: ogni energia deve focalizzarsi sulle partite che mancano”. Che effetto le fa vedere un idolo come Kakà ombra di se stesso e sbagliare pure un rigore decisivo col Real nella semifinale di Champions? Lo riprenderebbe? “Ho ancora negli occhi le percussioni con cui squarciava la difesa del Manchester all’Old Trafford… Il gol del pareggio nel derby della rimonta, quel coast-to-coast col Fenerbahçe. Kakà torni al Milan in fretta e tornerà se stesso. Lo aspettiamo a braccia aperte”. Quali pericoli per il match con l’Atalanta? “Partita insidiosa, difficile e contro una squadra che sta facendo benissimo. Sarà ancora più bello vincere e …”.

Mario Sala, Presidente della commissione Attività produttive e Occupazione del Consiglio Regionale della Lombardia

Lara Comi intervista Daniele Belotti

Tra un paio d’anni l’Atalanta sarà in Champions Non siamo più il supermercato delle grandi e al “Meazza” puntiamo a fare uno scherzetto

Senza i sei punti di penalizzazione l’Atalanta starebbe quasi lottando per l’Europa League. Eppure ha avuto un campionato travagliato. “Abbiamo disputato un campionato fantastico, contro il pronostico che ci dava come una delle possibili squadre destinate alla retrocessione. Il segreto è l’ambiente, la compattezza tra squadra, allenatore, società e tifoseria. Bisogna dare atto a Colantuono e Percassi per quello che hanno costruito. E per aver retto dopo il caso Doni”. Per il calcioscommesse ci sono indagini su 75 partite, i tesserati coinvolti sono più di 100. E

rischierebbero 11 squadre di A e 17 di B. Tra queste l’Atalanta. Che dice? “L’Atalanta, finora, è l’unica squadra che ha pagato con la penalizzazione per una partita che è stata accertata. Per altri due incontri sotto indagini, ci sono dei grossi punti di domanda. Ma, dico io, anche dei punti esclamativi per Lazio, Genoa, Bari, Lecce. Rispetto alle altre 10 squadre implicate noi siamo più tranquilli”. Da ultrà qual è la sua opinione sui fatti di Genova. È giusto che poche centinaia di tifosi si sentano padroni delle squadre? “Situazioni come a Genova le ho

già viste due o tre volte in 35 anni di stadio. Bene ha fatto la Questura a non intervenire in modo pesante data la tensione. Quello che ha sconcertato però è stata la consegna delle maglie sotto minaccia. Il gesto non lo valuterei in modo totalmente negativo: i giocatori devono onorare la maglia. Si è sbagliato a usare la forza”. Cosa si dovrebbe fare per rendere gli stadi più sicuri e attrattivi per le famiglie? “Non è a causa della violenza se la gente va meno a vedere le partite. Episodi di violenza nell’ultimo anno e mezzo sono stati pochissimi. Negli anni ‘80 e ‘90

Daniele Belotti, assessore al Territorio e urbanistica della Regione Lombardia

c’erano più casini, ma gli stadi erano pieni. Il calo è dovuto alla tv e ai costi dei biglietti. Bisogna portare le scuole e le famiglie, anche promuovendo sconti, perché è importante curare non solo il vivaio calcistico ma anche quello dei tifosi”. Con che spirito l’Atalanta affronta il Milan? “Con tranquillità e serenità. Siamo salvi e potremmo essere l’arbitro dello scudetto. Ricordo un gol di Bonacina in un Milan-Atalanta del passato al 91’. Magari faremo un altro scherzetto. Io sarò allo stadio, naturalmente”. Si dice che Schelotto interessi a

molte società. Quali sono i pezzi pregiati dell’Atalanta? “Schelotto ma anche Moralez, Denis, il portiere Consigli e, tra i giovani, Gabbiadini. Ma scordatevi che l’Atalanta sia ancora il supermercato delle grandi. Noi puntiamo in alto. Tra un paio d’anni in Champions andiamo noi”.


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Mercoledì 2 maggio 2012

Ciclismo

Al via il Giro nordista di Luigi Sada

Sono Cunego, Ballan, Nibali e Pozzivivo gli uomini più in forma del momento. Peccato l’assenza di Alberto Contador, vincitore dell’ultima edizione

Scatta sabato dalla Danimarca il Giro d’Italia 2012. Si parte da Herning e si arriva a Milano, dopo ventuno tappe, per un totale di 3.476 chilometri. Si scala il Pampeago con il Sella, Manghen e Lavaze, con la Cima Coppi posta al Passo dello Stelvio a quota 2.757. Più il terribile Montirolo, da affrontare prima dell’arrivo allo Stelvio. In sintesi ci sono sei traguardi in salita dove le danze potrebbero essere condotte da Cunego, Ballan, Nibali e Pozzivivo, gli uomini più in forma del momento. Atteso Basso, Tom Boonen e tutto il resto della pattuglia di stranieri capitanati da Rodriguez, andato a segno alla grande nella Freccia Vallone. Nibali è arrivato ottavo davanti a Ulissi ma si è prontamente ripreso qualche giorno più tardi nella LiegiBastogne-Liegi dove purtroppo è stato beffato sul traguardo dal

kazaco Iglinskiy dopo aver promosso una fuga solitaria nella fase finale. Novità del Giro potrebbe essere l’algerino Reguigui vincitore della Coppa Nazioni under 23 disputata in Toscana. Un vero peccato l’assenza di Alberto Contador trionfatore dell’ultima edizione. Ci saranno tre cronometro, 8,7 chilometri nella tappa inaugurale, 32,2 nella cronometro a squadre di Verona, 31,5 nel gran finale di Milano dal Castello Sforzesco a piazza Duomo. La frazione più lunga sarà la Assisi-Montecatini Terme di 248 chilometri. Per la cronaca il Giro non era mai salito così tanto al Nord. Nel 1965 il primo timido appuntamento extraterritoriale è andato in onda a San Marino, poi l’anno successivo è toccato a Montecarlo, a seguire nel ’73 l’avvio dal Belgio, l’anno dopo partenza da Città del Vaticano, quindi è stata la volta della Grecia

(grande novità) nel ’96 per finire alla Francia, Belgio e due volte Olanda nel 2002 e 2010. Il rientro in Italia della corsa rosa, dopo la parentesi in Danimarca, è programmato a Verona dopo il trasferimento in aereo da Copenaghen. Il Giro ha cambiato la dodicesima tappa, quella del 17 maggio da Seravezza a Sestri Levante. Confermata l’impraticabilità del tratto della strada provinciale litoranea che collega La Spezia con Sestri. L’intenzione degli organizzatori era quella di far transitare la carovana su quel tracciato che è simbolo delle Cinque Terre colpita dall’alluvione del 25 ottobre scorso. Il 17 maggio una delegazione del Giro inaugurerà per i bambini di Brugneto un parco giochi ricostruito grazie ai fondi raccolti con alcune iniziative benefiche.

Ciclismo

Clamoroso… Nibali di A.S. Bisceglia

Il messinese è andato forte negli ultimi appuntamenti. Per un soffio ha fallito il bersaglio nelle prestigiose gare del Nord. Come accaduto alla Liegi-Bastogne-Liegi

Non c’è Contador, squalificato, al Giro d’Italia 2012 ma ci sono altri campioni a tenere alta la bandiera del ciclismo internazionale e quello tricolore. I favoriti al successo finale sono parecchi però su tutti spicca il nome di Vincenzo Nibali; il messinese è andato fortissimo negli ultimi appuntamenti dove per un soffio ha fallito il bersaglio nelle prestigiose gare del Nord concluse sul filo di lana come è accaduto la scorsa domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nibali è scattato in progressione a una decina di chilometri dall’arrivo dando l’impressione di poter vincere la corsa ma non è riuscito a contenere il ritorno del kazako Iglinskiy nella fase conclusiva tagliando il traguardo al secondo posto. Un ottimo risultato in prospettiva Giro dopo l’ottava posizione conquistata alla Freccia Vallone, vinta dallo spagnolo Rodriguez, uno dei favoriti per la salita sul podio nella corsa rosa. “Mi sento bene e spero di regalare ai miei tifosi molte soddisfazioni”, ha detto Nibali dopo l’arrivo di Liegi. Un altro corridore che sta attraversando un momento magico è Damiano Cunego, seguito a ruota, è il caso di dire, da Domenico Pozzovivo. Il veronese e il lucano fanno parte di quel gruppetto di corridori che sicuramente creerà le premesse per una battaglia avvincente e continua nel corso delle ventuno tappe in programma. Pozzovivo ha vinto il Giro del Trentino e una tappa da campione

mentre Cunego ha sferrato la sua zampata vincente a Sant’Orsola Terme dove ha staccato Betancur e Kreuziger. Su Punta Veleno, dura asperità della frazione Pergine-Branzone, dove Vincenzo Torriani rifiutò quarant’anni fa di far transitare il Giro, Pozzovivo ha vinto alla grande il Trentino staccando tutti. Dunque, occhio al corridore della Colnago, non solo per le tappe

ma anche per la classifica finale. Gli uomini che puntano alla maglia rosa sono diversi: si va dal belga Gilbert per arrivare al già citato Rodriguez passando da Ballan, Di Luca e lo stesso Basso, più Scarponi con l’aggiunta dell’elvetico Frank e i lussemburghesi Andy e Frank Schleck oltre ad un certo Cavendish Evans e Valverde.

Contador e Cavendish

Basket

La caccia a Cantù è cominciata di Beppe Vigani

L’EA7 deve vincere le ultime due partite e sperare che i brianzoli ne perdano una per chiudere la regular season a ridosso di Siena

L’Armani non si ferma più. Teramo non era un impegno improbo, è vero, ma con questi chiari di luna, questa vittoria è stata importante per la continuità, prerogativa fondamentale per ambire a qualcosa di più che un filotto di salsicce. Il secondo posto non è roba dell’altro mondo, nonostante quello che si è sciupato durante la stagione. Contro gli abruzzesi è finita 83-64, ovvero tanto a poco, ma quello che ha confortato di più coach Scariolo è stato l’approccio al match, che ha dimostrato una coscienza di squadra importante. Nonostante il parziale iniziale 0-7, la squadra griffata re Giorgio, ha immediatamente risposto con una valanga di punti, tanto da annichilire l’avversario, che non si è più ripreso. Ora bisogna fare i conti con Treviso. Nel turno infrasettimanale (in concomitanza con il campionato di calcio), le “scarpette rosse” faranno visita alla squadra dell’ex Sasha Djordjevic, tecnico che ha dato una fisionomia interessante alla Benetton, anche se, dopo la vittoria di Varese di domenica scorsa il sogno playoff è ormai svanito. Situazione comunque non facile, perché i ragazzi della Marca vogliono chiudere bene il campionato (domandare a Venezia),

motivo in più per l’Olimpia di stare molto attenta. In fase difensiva, soprattutto, dove Sani Becirovic, Massimo Bulleri (grande protagonista nella vittoria di sabato scorso contro l’Umana Venezia) e Jeff Viggiano, i tre ex di turno, cercheranno di darle un dispiacere. Il successo di Cantù di domenica a Biella, costringe il quintetto di Scariolo di vincere assolutamente a Treviso e poi fare passerella con i piemontesi e sperare che Cantù a Bologna ci lasci le penne. Nel turno di stasera i brianzoli ricevono Montegranaro (match abbastanza scontato), mentre domenica prossima si troveranno nella tana delle V nere che cercheranno di agganciare il quarto posto. Un finale di regular season tutto da vivere, perché mai come quest’anno la caccia a Siena è più che mai aperta. La Pallacanestro Olimpia EA7 Emporio Armani Milano, intanto, ha raggiunto un accordo fino al termine della stagione con Justin Dentmon, play-guardia di 1,83, proveniente dagli Austin Toros della D-League con i quali ha concluso la scorsa notte la stagione 2011/12 vincendo il titolo e segnando 30 punti nella decisiva gara3. Il giocatore è già a Milano e sarà tesserato una volta espletate le formalità burocratiche e le visite mediche.


Mercoledì 2 maggio 2012

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Gossip & Curiosità

Boateng diventa papà Stefano De Martino e Belen Anche senza Corona, la straripante Belen continua far parlare di sé. Compagno nuovo, nuovi incidenti. Venerdì scorso la super corteggiata argentina ha avuto un incidente in scooter con Stefano De Martino. L’incidente è avvenuto a Roma in via Tiburtina, nulla di grave per la coppia più in vista del momento. Per precauzione i due sono stati comunque soccorsi e medicati nel vicino ospedale Sandro Pertini per lievi escoriazioni. Secondo i rilievi, fatti dalla polizia municipale, i due piccioncini uscivano dagli studi della Titanus. Piano ragazzi, non correte…

di Marjlja Bisceglia Creativa Frida Giannini Direttore creativo per il marchio Gucci, Frida Giannini è una delle 50enni donne manager più in vista al mondo. L’affascinante imprenditrice, oltre alla moda, ha molte passioni. Prima fra tutte l’impegno nel sociale a favore dei bambini dell’Unicef che le è valsa il premio “Woman of Compassion” nel 2001 da parte dell’Us Fund. L’impegno è stato totale in Malawi con compagne di viaggio del calibro di Madonna, Rihanna, Jennifer Lopez per le iniziative benefiche di Raising Malawi e Unicef.

Balotelli a letto fa faville Super Mario pare sia un fenomeno anche a letto, almeno così dichiara Jenny Thompson, nota escort. Pare che Balotelli a letto, con il suo corpo statuario, faccia faville, sapendo bene come si soddisfare una donna, al punto di meritare un lodevole 9 e mezzo. E’ divertente, brillante, gentleman e soprattutto bacia benissimo. Chissà cosa ne pensa la fidanzata Raffaella Fico. La Bellucci sogna l’uomo rude Per l’elegante, e sognata da tanti uomini, Monica Bellucci, l’uomo ideale deve essere, secondo quanto dichiarato ad una nota rivista, rude, al limite del trasandato, meglio ancora: “l’omo è omo e ha da puzzà”, come da lei stesso dichiarato. Se volete conquistarla è sufficiente non lavarsi e farla sentire sempre in pericolo.

Olimpiade

Melissa Satta in dolce attesa La showgirl ventiseienne Melissa Satta, fidanzata del “principe” del Milan Kevin Prince Boateng, sarebbe in dolce attesa. Una notizia, neppure tanto velata, data anche da Silvia Toffanin durante l’ultima puntata della trasmissione “Verissimo”, in programma su Canale 5, nel corso di un’intervista a Bobo Vieri, ex della Satta. Direttamente dagli interessati nessuna conferma e nessuna smentita. La coppia, in attesa del loro primo bambino, ha forse deciso di mettere su famiglia? Tanti auguri, allora, se queste voci fossero confermate, alla futura mamma e al centrocampista del Milan, insieme dal novembre 2011. “Ma in gravidanza diventa difficile continuare a fare sesso almeno dieci volte alla settimana”, ha dichiarato la stessa Satta.

Non c’è pace per Whitney Houston Pontifex, blog cosiddetto cattolico, si accanisce ancora una volta, e gratuitamente, sulla morte di personaggi famosi che, a suo dire, non avrebbero meritato funerali in chiesa. È toccato a Whitney Houston perché drogata ed alcolizzata, comunque lontana dalla rettitudine religiosa. Non ha risparmiato Lucio Dalla perché omosessuale ed ora è la volta di Piermario Morosini, calciatore del Livorno morto pochi giorni fa, colpevole di convivere con la sua fidanzata senza aver contratto vincolo di matrimonio. Dal momento che nulla di tutto ciò ha a che fare con la fede e la religione, per non fare più danni, basterebbe togliere la “penna” a questi signori che non meritano altro commento.

Motori

Londra si fa bella e tech Quei problemi L’atmosfera per i Giochi si fa sempre più eccitante man mano che la data fatidica di apertura si avvicina

di Bianca Elton Ara

Siti Internet www.london2012.com www.londonolympics2012.com www.visitlondon.com/it

La City vivrà in prima persona l’evento sportivo più importante al mondo: ma anche il resto del paese potrà respirare all’aria aperta la brezza dei Giochi Olimpici. Grazie alla BBC, la rete televisiva nazionale britannica, 22 maxi-schermi saranno posti nelle piazze di numerose città del Regno Unito per permettere alle persone di assistere all’evento all’aperto e con una enorme prospettiva. Gli schermi saranno grossi 25 metri quadrati, più o meno come quelli dei cinema. Su di questi verranno proiettati diversi programmi, dagli eventi sportivi, alle notizie sui Giochi, e persino dei cortometraggi prodotti sul posto. Verranno collocati nelle migliori piazze di varie città, dove si predisporranno anche delle sedie. Saranno 22 i luoghi in tutto il paese che diventeranno una sorta di appuntamento “live” con le Olimpiadi e le Paralimpiadi 2012. Una vacanza nel Regno Unito Quest’estate si può far tappa in numerose città della Gran Bretagna e imbattersi in uno di questi schermi. Essendo collegati nei punti nodali del centro sono anche facilmente raggiungibili dai mezzi pubblici. Se poi siete proprio a Londra, sarà divertente verificare se hanno davvero cambiato i nomi delle fermate della metropolitana per omaggiare gli atleti. A Londra ben tre piazze Ci saranno tre siti nella Capitale dove si potrà assistere all’evento su maxischermo: Trafalgar Square, Victoria Park e Hyde Park. Vi sarà musica, intrattenimento, cibo e bevande. Alcuni eventi correlati possono essere

mai irrisolti

Griglia di partenza del Moto GP ancora senza Rossi nelle prime file

di A.S. Bisceglia a pagamento, ma l’accesso al maxischermo è totalmente gratuito. Per cui se avete in programma delle vacanze a Londra quest’estate, conoscete già un modo economico e divertente per trascorrere un pomeriggio assolato. Se non avete ancora progetti di nessun tipo, allora questo è proprio l’anno migliore per recarsi nella capitale inglese: l’atmosfera dei Giochi Olimpici pervaderà tutta la città, e potrete respirarla anche se non sarete in uno stadio ma comodamente sdraiati sull’erba a guardarli su schermo. Le location dove trovare i maxi-schermi: • Irlanda del Nord: Belfast, Donegall Square; Derry, Waterloo Place • Scozia: Edimburgo, Festival Square • Galles: Cardiff, The Hayes; Swansea, Castle Square • Nord dell’Inghilterra: Middlesbrough, Centre Square; Bradford, Centenary Square; Leeds, Millennium Square; Manchester, Exchange Square; Liverpool, Clayton Square • Midlands: Derby, The Market Place; Leicester, Humberstone Place; Birmingham, Victoria Square; Coventry, The Millennium Place; Norwich, Chapelfield Plain • Inghilterra del Sud: Bristol, Millennium Square; Swindon, Wharf Green; Waltham Forest, Walthamstow Town Square; Plymouth, Armada Way; Portsmouth, Guildhall Square; Dover, Market Square; Woolwich, General Gordon Square

Casey Stoner, già il migliore nel warm up, vince il Gran Premio di Spagna disputato sul tracciato di Jerez de la Frontiera precedendo Jorge Lorenzo e l’altra Honda guidata da Dani Pedrosa. L’australiano, partito solo quinto in griglia, riesce a dare gas e farsi largo, dopo solo due giri si porta al comando, davanti a Lorenzo e Hayden e non molla più. Verso la fine della gara sembrava in difficoltà, resistendo agli assalti di Lorenzo e Pedrosa, ma ha solo voluto gestire il minimo vantaggio su Lorenzo che gli è rimasto incollato per tutta la gara. Quindi primo e secondo gradino del podio occupati dagli ultimi due campioni del mondo, terzo gradino per lo spagnolo Daniel Pedrosa arrivato a poco più di un secondo precedendo le due Yamaha Tech 3 dell’inglese Cal Crutchlow e di Andrea Dovizioso. Nulla cambia nelle gare che contano, Jorge Lorenzo parte dalla prima posizione, esattamente il posto lasciato in Qatar. Le prove ufficiali hanno disposto la griglia di partenza, ancora una volta, senza la partecipazione, da protagonista, di Valentino Rossi. Le prove libere avevano lasciato ben

sperare, il “dottore” aveva fatto un buon tempo, le qualifiche spingono invece la sua Desmosedici al tredicesimo posto di partenza. Meglio è andata all’altra Ducati, guidata da Hayden, che ha potuto partire dalla terza posizione. Il Gran Premio di Spagna, seconda prova stagionale, premia le due Honda e la Yamaha del suo ex compagno di squadra Lorenzo. Tra la Ducati e Valentino Rossi è ormai crisi nera. I problemi irrisolti sono sempre il motore, non gli permette di entrare nelle curve come solo lui sa fare, che subito fuori dalle curve perde velocità. Ancora tutto da rifare, un disastro per entrambe le Ducati, anche Nicky Hayden, partito dalla terza posizione, arriva ottavo. Il disastro Ducati trova solo l’ottava posizione con Nicky Hayden e la nona per il pluri campione del mondo Valentino Rossi, ormai solo un lontano ricordo delle battaglie a cui ci aveva abituati, oggi l’unico divertimento che ha offerto ai suoi tanti fan è stato il lungo duello con Hector Barbera.


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Mercoledì 2 maggio 2012

Teatro

Rigoletto, un’opera al San Babila Il teatro ha proposto durante tutta la stagione spettacoli di lirica adatti ad ogni pubblico

di Alessia Scurati “Rigoletto” è l’ultima fatica lirica pronta ad essere messa in scena al Teatro San Babila. Una delle opere verdiane più famose, rappresentate e conosciute, verrà trasposta sul palcoscenico da un cast giovane, con esperienza e molto bravo, supportato da un’intera orchestra di 25 elementi che farà rivivere arie celebri anche alle orecchie meno educate a un certo tipo di musica. La storia del buffone della corte mantovana è nota ai più. Rigoletto è un giullare al servizio del Duca di Mantova, impunito libertino che si vanta di sedurre qualunque bellezza gli capiti a tiro. Peccato che l’ultima “bella incognita borghese” sulla quale ha messo gli occhi altri non sia che la dolce Gilda, figlia del suo buffone. Quando alla festa si presenta il Conte di Monterone, accusando il Duca di avergli sedotto la figlia, Rigoletto lo irride, meritando una

maledizione per sé da parte del nobile nemico. Intanto a corte si sparge la voce che il deforme buffone abbia una bella e giovane amante in casa, che altri non è che Gilda, la quale è stata a sua volta avvicinata dal Duca che la vuole conquistare ad ogni costo: per questo le si presenta come un giovane studente squattrinato e con dolci parole fa innamorare di sé la ragazza. I nobiluomini di corte, intanto, organizzano uno scherzo a Rigoletto: vogliono rapirgli l’amante, non sapendo che è sua figlia. Una volta portato a termine il piano, svelano l’impresa al Duca, che comprendendo l’equivoco, si fa consegnare la fanciulla e la seduce. Rigoletto è disperato e assolda il sicario Sparafucile per vendicare l’onore della figlia e uccidere il Duca. Intanto, cerca di far capire alla figlia che l’uomo del quale ella è innamorata, in realtà è solo un libertino. La conduce, quindi, presso una locanda dove il Duca amoreggia con Maddalena, sorella di Sparafucile. Anche Maddalena è innamorata del Duca e quando scopre che il fratello

Teatro

Presto arriverà anche la danza (a.s.) “Abbiamo riportato l’opera e soprattutto l’operetta in un teatro di prosa a Milano. Una cosa che non si vedeva da anni. E siamo contenti di averlo fatto, anche perché sono venute molte scuole a far vedere questi spettacoli agli allievi. È importante educare un pubblico giovane a questo genere e siamo contenti di avere iniziato noi per primi a farlo”. Gennaro D’Avanzo, direttore del Teatro San Babila di Milano, qualche mese fa commentava così, a margine di una conferenza stampa, l’iniziativa presa dal suo teatro per riportare in auge il bel canto sulla scena. Il “Nabucco”, la “Madama Butterfly” e la “Tosca” sono state le due opere messe in scena in questa stagione per la produzione di Romano Oppici, mentre le operette si sono susseguite una dopo l’altra. Teatro San Babila e Operetta Mon Amour hanno formato un binomio che ha sfornato uno spettacolo dopo l’altro per tutta la stagione: da “La vedova Allegra” a “Scugnizza”, poi “La Duchessa del Bar Tabarin” e “L’acqua cheta”. L’ultima ad andare in scena dall’1 al

3 giugno sarà la famosissima “Il Paese dei campanelli”, dalla quale fu tratta la celebre aria “Luna tu, non sai dirmi perché”. Le sorprese del San Babila per l’anno prossimo, però, non finiscono qui. Lo scorso 4 aprile, infatti, è andato in scena lo spettacolo di danza contemporanea “Il gesto e l’anima”, nel quale la compagnia tedesca Ulm Dance Theater (con coreografo Roberto Scafati) ha messo in scena su musiche di Debussy, Part, Richter e altri un collage di esibizioni estrapolate da diversi balletti, con filo conduttore la condizione e il ruolo dell’Uomo e della Donna moderni e la loro riaffermazione dei ruoli. Lo spettacolo ha avuto un successo notevole di pubblico e per questo, all’indomani dell’evento, il direttore D’Avanzo ha annunciato che per la prossima stagione il San Babila proporrà un programma con spettacoli di danza. Ce ne sarà per tutti i gusti, dunque, con appuntamento a fine estate quando il Teatro San Babila ci svelerà con precisione cosa ribolle in cartellone.

deve freddarlo, lo supplica di uccidere, invece, Rigoletto. Gilda ascolta di nascosto la conversazione e sente Sparafucile dire che ucciderà il primo degli uomini che arriverà alla locanda quella notte. La figlia di Rigoletto decide dunque di sacrificarsi e si fa uccidere in abiti maschili. Il buffone di corte è disperato e la maledizione del Conte di Monterone si abbatte sul vecchio in tutta la sua tragedia. Il “Rigoletto” compone con “Il Trovatore” e “La traviata” quella che in gergo viene definita la “trilogia popolare” di Giuseppe Verdi. In effetti, arie come “La Donna è Mobile”, fanno parte della cultura musicale italiana, espressioni come “Vendetta, tremenda vendetta!” sono entrate nel nostro linguaggio. In occasione di questo spettacolo verranno riproposte in tutta la loro forza, l’armonia e la bellezza, dall’Orchestra del Sinfolario, fondata nel 2001 sotto la direzione artistica del Maestro Roberto Gianola, che con i suoi 25 elementi riaccenderà la magia della musica di Verdi. Una nuova impresa per il Teatro San

Rigoletto, libretto di Francesco Maria Piave, musiche di Giuseppe Verdi, maestro concertatore e direttore Roberto Alvarez, regia e scenografia Raffaele Tintori, con Luca Bodini, David Righeschi, Valentino Salvini, Carlo Morini, Natalia Roman, Samuel Tao, Mariacarla Baldi, Michele Filanti, Alessandra Floresta, Andrea Del Conte, Roberto Natale e Antonio Russo. Al Teatro San Babila dal 3 al 6 maggio. Babila, che oltre che per il teatro di prosa si sta affermando anche per queste proposte di opere e operette di grande qualità. Durante la stagione sono state numerose le proposte di questo tipo messe in scena e tutte

Musica

hanno riscosso un grande successo di pubblico. Per questo, viste le premesse, non dubitiamo che anche questo “Rigoletto” finirà tra gli applausi del pubblico in sala.

La nuova Papeete Beach Lounge

di Riccardo Sada Volume numero 7 per la compilation “Papeete Beach Lounge”, con Sito Internet: www.moltorecordings.com una nuova selezione di brani che spaziano dalla chill alla lounge music al deep house, lambendo sempre da sempre caratterizzano la versione sonorità di qualità eccellente. Anche lounge di “Papeete Beach Lounge”. quest’anno i nomi di artisti di caratura Inizialmente pensato come sottofondo internazionale non mancano: Amy ideale per i tramonti al Papeete Beach Winehouse, Billie Holiday, Lana di Milano Marittima, la compilation si Del Rey, Ben Westbeech, IIO ft. conferma ad ogni uscita al numero uno Nadia Ali, Tabata Project, Augusta, delle classifiche di vendita sia dei CD Wamdue Project, Club Squisito. Una che di iTunes, ed è diventata ormai un perfetta sequenza di suoni raccolti must per accompagnare gli aperitivi più in un elegante cofanetto, dà vita ad cool e gli eventi più fashion della nuova atmosfere raffinate e vibranti che stagione.


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Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet: www.stadio5.it Amministrazione: E-Mail: info@stadio5.it

Direttore responsabile Beppe Vigani E-Mail: redazione@stadio5.it

Collaboratori A.S. Bisceglia, Marjlja Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Lara Comi, Bianca Elton Ara, Giovanni Labanca, Valerio Marini, Roberta Menegon, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Alessia Scurati, Laura Tangari, Daniela Veronese

Concessionaria di pubblicità Edizioni SBM E-Mail: commerciale@stadio5.it

Grafica Chiara Maggioni - E-Mail: grafica@stadio5.it

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

SEREGNI CERNUSCO S.r.l. Gruppo Seregni Via Brescia n. 22 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02.92104710 E-Mail: tecnico.stem@seregni.com


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