l’EDITORIALE Beppe Vigani
Ubi maior minor cessat. E’ terminato il campionato e anche Stadio5 parte per le vacanze. Non alle Maldive, ma appena fuori dal girone dantesco del suo ambiente. L’unico appuntamento di grido rimasto di questa stagione è la finale di Champions tra Bayern e Borussia; per la prima volta due tedesche a confronto. I buoni da una parte e i cattivi dall’altra. E’ tempo di bilanci. Pollice all’insù per Juventus, Napoli, Milan (se si qualifica in Champions), Fiorentina e Catania, pollice verso, invece, per molte squadre, tra le quali l’Inter. Massimo Moratti non sa ancora se terrà Andrea Stramaccioni, sicuramente in giro non c’è molto, soprattutto, a prezzi modici. Il nome che circola è Mazzarri, al centro del mirino di molti club. Di certo, rimarrà Antonio Conte, almeno per un altro anno ancora. Massimiliano Allegri andrà via dal Milan, soprattutto se non entrerà in Champions. Poi altre panchine salteranno, come quelle di Ballardini (al suo posto è stato richiamato Luigi Delneri) e Andreazzoli per fare qualche nome. La prossima stagione l’Inter proverà a riconquistare l’ingresso in Champions, ma non sarà per niente facile. Moratti deve innanzitutto avere le idee chiare. Il presidente nerazzurro non può pensare che sarà l’allenatore a fare la differenza. Confermare Stramaccioni non significa che il tecnico romano sia stato assolto dalla stanza dei bottoni di Corso Vittorio Emanuele. Per il momento non c’è nessuno che stuzzica la fantasia di leaderMaximo, che non convince nelle sue dichiarazioni. I nerazzurri non faranno l’Europa, ma proprio per questo avranno milioni di occhi puntati e Stramaccioni ci sembra in una situazione alquanto preoccupante. Per tale motivo l’Inter dovrà pensarci bene prima di tenersi un allenatore con la valigia in mano. Contro l’Inter ci sarà l’Udinese; Francesco Guidolin è appollaiato su un ramo di qualche albero. Potrebbe essere lui il nuovo allenatore nerazzurro?
PESSIMA ANNATA
domenica 19 maggio 2013
Anno 3 n. 25
www.stadio5.it
info@stadio5.it
COPIA OMAGGIO
INTER UDINESE TECNO MOTORS SPA
AUTORIZZATA FLEET BUSINESS CENTER TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711
TECNO MOTORS SPA Via Renè Vanetti, 66 21100 Varese (VA) 0332-335588
TECNO MOTORS SPA Via Ippolito Nievo, 5 20011 Corbetta (MI) 02-97270960
TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978
2
domenica 19 maggio 2013
L’ultimo bicchiere nerazzurro Friulani pericolosi Con l’Udinese a caccia dell’Europa “L’ultimo bicchiere e me ne andrò che non se ne può più di tutte queste storie finte…” cantava così il famoso tifoso nerazzurro Max Pezzali nella sua hit “l’ultimo bicchiere” con una straordinaria nota malinconica verso un mondo che stranamente l’aveva deluso e su cui voleva porre definitivamente la parola fine. Magari! Diranno i più affezionati tifosi nerazzurri, magari questa stagione, arrivata finalmente all’ultimo bicchiere, potesse essere una storia finta, soltanto immaginata o, altrettanto facilmente ed ingenuamente dimenticata. Eppure l’ultima partita di San Siro, contro l’Udinese in questa travagliata stagione non può che essere l’occasione per pensare e ripensare a ciò che questa annata è stata per l’Inter e non solo. L’ultimo bicchiere in cui rispecchiarsi e rivedere un progetto nato sotto l’entusiasmo e la freschezza di Andrea Stramaccioni, ma che ha perso splendore, smalto e lucidità in virtù delle tante vicissitudini, che hanno appesantito i muscoli e la struttura fisica della maggior parte dei suoi calciatori, sfibrando la resistenza ed i nervi di tutto un ambiente, che proprio malinconicamente può guardarsi alle spalle cercando disperatamente segnali positivi in ottica futura. Il primo ad occuparsi di questo preoccupante flashback è proprio il giovane allenatore nerazzurro, partito con il vento in poppa fin dal ritiro di Pinzolo
la PARTITA
Emanuele Tramacere
L’Udinese l’anno scorso espugnò Milano I numeri le danno conforto Sono 39 le sfide giocate a Milano tra Inter e Udinese. In totale sono stati segnati 107 gol. 22 vittorie per i nerazzurri contro 7 dei bianconeri. In tutto i pareggi sono 10. Il primo match tra le due squadre è coinciso con la vittoria più eclatante dei nerazzurri. Era
la 27ª giornata della stagione 1950/1951, il risultato è stato di 6-1, grazie a una tripletta di Nyers e reti di Wilkes, Rossetti, Lorenzi; Paulinich per il gol della bandiera dei friulani. Un’altra vittoria dell’Inter, diversa nella forma ma uguale nella sostanza, è quella della
Francesco Guidolin uno dei tanti papabili della panchina nerazzurra
(località confermata anche per il 2013), ma che ha visto pian piano spegnersi alle sue spalle i favori della sorte, trovandosi, a febbraio inoltrato, a fare i conti con una formazione falcidiata dagli infortuni e con una posizione tutt’altro che salda della sua panchina interista. Stramaccioni era il perno centrale del “progetto” di rifondazione nerazzurra partito a fari spenti ad inizio anno ed esploso verticalmente nella serata torinese del 3 novembre, ma che, toccati con mano risultati tutt’altro che attesi ad inizio anno, è andato via via sgretolandosi lasciando scoperto il fianco ad attacchi frontali di critiche e media. In sede di mercato la dirigenza nerazzurra è chiamata quindi a raddrizzare una situazione complicata, in modo da realizzare un progetto tecnico vincente e in grado di supportare le fatiche e gli stress di un’intera
stagione vissuta all’interno dei soli confini italici. L’allenatore romano, nonostante le continue smentite e rassicurazioni del presidente Massimo Moratti, rientra a pieno titolo nei discorsi mercato e, come tale soggetto ad opera di revisione. Walter Mazzarri, ormai è noto, scalpita per occupare la scottante panchina nerazzurra, ma dietro di lui scaldano i motori anche altri quotati ed a volte inimmaginabili tecnici provenienti dall’Italia e dal mondo. L’ultimo in ordine di tempo è proprio il prossimo avversario nerazzurro, quel Francesco Guidolin, che a Udine ha trovato il terreno più fertile per impiantare (insieme con i Pozzo) il fertile seme della progettualità. Ma prima di avviare ogni sorta di discorso relativo al mercato e alla prossima stagione, si dovrà fare i conti con l’ultimo bicchiere di questa strana annata.
Bengt Lindskog, autore di 6 gol contro l'Udinese a Milano
Severa Bisceglia
18ª giornata del campionato 1958-1959: 5-0 firmato da una doppietta di Angelillo e reti di Bicicli, Lindskog, Firmani. Per quanto riguarda l’Udinese, la sua vittoria più netta è stata realizzata alla 30ª giornata della stagione 1998-1999: 3-1 con doppietta di Amoroso e rete di Poggi, mentre per i padroni di casa la rete è stata realizzata da Zamorano. Complessivamente negli incontro Inter-Udinese, sono realizzati 107 gol, di cui 69 a favore dei padroni di casa e 38 a favore degli ospiti. InterUdinese hanno realizzato più reti nel secondo tempo. Nella prima frazione di gara le due squadre hanno segnato 45 gol, nel secondo tempo 62. Nel primo tempo i nerazzurri l’Inter hanno gonfiato 30 volte la rete degli avversari contro 15 dei bianconeri. Nella ripresa le reti realizzate dai milanesi sono 39, quelle dei friulani 23. L’ultimo successo dell’Udinese è della 14ª giornata della scorsa stagione: 1-0 con gol di Isla. L’ultima vittoria dei padroni di casa è stata conseguita due stagioni or sono: 2-1 per i gol di Lucio ed Eto’o, mentre per gli ospiti realizzò Floro Flores.
STADIO MEAZZA ORE 20.45
INTER
UDINESE
In Casa Ultima Vittoria 21/4/13 Inter-Parma 1-0 Ultimo Pareggio 24/2/13 Inter-Milan 1-1 Ultima Sconfitta 8/5/13 Inter-Lazio 1-3
In Casa Ultima Vittoria 12/5/13 Udinese-Atalanta 2-1 Ultimo Pareggio 30/3/13 Udinese-Bologna 0-0 Ultima Sconfitta 2/9/12 Udinese-Juventus 1-4
Fuori Casa Ultima Vittoria 3/4/13 Sampdoria-Inter 0-2 Ultimo Pareggio 12/5/13 Genoa-Inter 0-0 Ultima Sconfitta 5/5/13 Napoli-Inter 3-1
Fuori Casa Ultima Vittoria 8/5/13 Palermo-Udinese 2-3 Ultimo Pareggio 22/12/12 Atalanta-Udinese 1-1 Ultima Sconfitta 17/3/13 Catania-Udinese 3-1
Arbitro Paolo
Allenatore Andrea Stramaccioni
Silvio Mazzoleni di Bergamo
INTER (4-3-2-1)
1 Handanovic; 55 Nagatomo, 23 Ranocchia, 40 Juan Jesus, 31 Pereira; 17 Kuzmanovic, 10 Kovacic, 19 Cambiasso; 14 Guarin, 11 Alvarez; 18 Rocchi
Allenatore Francesco Guidolin
UDINESE (3-4-2-1)
1 Brkic; 17 Benatia, 5 Danilo, 11 Domizzi; 8 Basta, 3 Allan, 66 Pinzi, 34 Gabriel Silva; 37 Pereyra, 94 Zielinski; 24 Muriel
domenica 19 maggio 2013
Magro bottino per le milanesi
Cala il sipario sul campionato e in corso Vittorio Emanuele e via Turati si tirano le somme sulla stagione delle due milanesi. Per l’Inter è stato sicuramente un anno
no, dal momento che ha fallito ogni obiettivo, mentre per il Milan, salvo sorprese dell’ultima ora (vedi l’impegno di oggi col Siena) c’è la consolazione dei preliminari di Champions e di un terzo posto che lascia comunque un po’ di amaro in bocca in funzione delle aspettative di un club blasonato come quello rossonero. Va dato sicuramente ad Allegri il merito della rimonta in classifi-
ca riuscita nella fase più delicata del torneo e per il resto del lavoro effettuato. Il vecchio Diavolo, durante il cammino, è passato sotto le forche spagnole eliminato da quel Barcellona battuto a San Siro ma risorto alla grande al Nou Camp e questo ha forse segnato una svolta decisiva per l’undici rossonero in prospettiva campionato e coppe. La strada, dopo la debacle in terra catalana, si è fatta in salita. L’arrivo di Balotelli ha ridato ossigeno alla squadra e poco per volta, duellando prima
con il Napoli, poi con la Lazio, quindi con la Fiorentina, sono stati allontanati sia pure di poco i fantasmi che aleggiavano su Milanello e San Siro. SuperMario ha dato la scossa e sul viso di Berlu-
sconi è tornato il sorriso. Certo, i programmi fatti ad agosto dalla dirigenza erano un po’ diversi dai risultati conseguiti a tutt’oggi, ma da come si erano messe le cose a metà cammino i tifosi del Diavolo pensiamo possano essere lo stesso soddisfatti in merito alla stagione rossonera di Abbiati e compagni. La Beneamata, questo è il pensiero di molti, ha invece deluso non poco. Prima è stata cacciata dall’Europa League negli ottavi dal Tottenham, poi è stata progressivamente risucchiata in classifica scen-
3
Severa Bisceglia
dendo un gradino dopo l’altro verso il centro classifica. Anche il modesto Catania guarda dall’alto i nerazzurri. La Coppa Italia, ultima possibile conquista della stagione, è volato via pure lei lasciando il compito a una delle due squadre romane di alzare il trofeo domenica prossima 26 maggio. Restava un posticino in Europa League, magra consolazione, ma anche quello si è frantumato contro gli infortuni e la stanchezza di una squadra ormai priva di ossigeno, di stimoli e concentrazione . Resta ancora un obiettivo: ricostruire l’intera squadra oltre alla parziale rigenerazione della dirigenza.
UDINESE pronta al grande salto i BIORITMI Enzo Occhiuto
Dall’analisi della biosituazione (energia fisica, concentrazione, energia intellettiva e visione di gioco), dei giocatori delle due squadre, che scenderanno in campo a San Siro, si evidenzia un leggero stato di benessere psicofisico dell’Udinese 6.08 contro un valore medio assoluto di 6.05 della formazione interista. I bian-
LA CLASSIFICA Pos.
Squadra
P.ti
G
V
N
S
Gf
Gs
+/-
1 Juventus 87 37 27 6 4 69 21 48 2 Napoli 78 37 23 9 5 72 34 38 3 Milan 69 37 20 9 8 65 38 27 4 Fiorentina 67 37 20 7 10 67 43 24 5 Udinese 63 37 17 12 8 54 43 11 6 Lazio 61 37 18 7 12 51 41 10 7 Roma 59 37 17 8 12 69 55 14 8 Catania 55 37 15 10 12 48 44 4 9 Inter 54 37 16 6 15 53 52 1 10 Parma 46 37 12 10 15 42 45 -3 11 Cagliari 44 37 11 11 15 42 55 -13 12 Chievo 44 37 12 8 17 35 50 -15 13 Bologna 43 37 11 10 16 46 52 -6 14 Sampdoria 39 37 10 10 17 40 49 -9 15 Atalanta 39 37 11 8 18 37 54 -17 16 Torino 38 37 8 15 14 44 53 -9 17 Genoa 37 37 8 13 16 38 52 -14 18 Palermo 32 37 6 14 17 33 51 -18 19 Siena 30 37 9 9 19 35 55 -20 20 Pescara 22 37 6 4 27 26 79 -53 Penalizzazioni: Sampdoria e Torino 1 punto, Atalanta 2 punti, Siena 6 punti.
senza Totò Di Natale coneri di Guidolin dovrebbero superare i nerazzurri di Stramaccioni e partecipare all’Europa League del il prossimo anno. Vediamo adesso quali potrebbero essere i giocatori più forma rispetto agli altri. Nello specifico delle potenzialità di rendimento la squadra di casa risulta più tonica e forte fisicamente con 6.16 rispetto a quella ospite con 6.08: Kovacic 6.47, Benassi e Rocchi
6,41 contro Benatia, Domizzi 6.47, Pinzi 6,44. Dal punto di vista emozionale l’Inter sentirà maggiormente la partita con 6.19 contro 6.06 dell’Udinese forse più cinica e fredda: Handanovic, Cambiasso, Juan Jesus e Rocchi 6.49, Benassi e Spendlhofer 6.45 contro Gabriel Silva 6.49, Benatia 6.45. Dal punto di vista delle energie intellettive e quelle particolari intuitive, l’Udinese
TURNO ODIERNO Sabato 18 Maggio - 38. Giornata
18 Mag, 20:45 Sampdoria - Juventus Stadio Luigi Ferraris, Genova Domenica 19 Maggio - 38. Giornata 19 Mag, 15:00 Atalanta - Chievo Stadio Atleti Azzurri d’Italia, Bergamo 19 Mag, 15:00 Bologna - Genoa Stadio Dall’Ara, Bologna 19 Mag, 20:45 Inter - Udinese Stadio Giuseppe Meazza, Milano 19 Mag, 20:45 Torino - Catania Stadio Olimpico, Torino 19 Mag, 20:45 Pescara - Fiorentina Stadio Adriatico, Pescara 19 Mag, 20:45 Cagliari - Lazio Stadio Nereo Rocco, Trieste 19 Mag, 20:45 Siena - Milan Stadio A. Franchi-Montepaschi Arena, Siena 19 Mag, 20:45 Roma - Napoli Stadio Olimpico, Roma 19 Mag, 20:45 Palermo - Parma Stadio Renzo Barbera, Palermo
classifica marcatori 28 reti Cavani (Napoli; 6 rigori) 22 reti Di Natale (Udinese; 4 rigori) 16 reti El Shaarawy (Milan) Osvaldo (Roma; 2 rigori) 15 reti Denis (Atalanta; 5 rigori) Klose (Lazio) Pazzini (Milan; 3 rigori) Lamela (Roma)
13 reti Gilardino (Bologna) 12 reti Sau (Cagliari; 1 rigore) Bergessio (Catania) Jovetic (Fiorentina; 1 rigore) Borriello (Genoa; 2 rigori) Palacio (Inter) Hamsik (Napoli) Totti (Roma; 3 rigori) 11 reti Hernanes (Lazio; 2 rigori)
è fortemente avvantaggiata con 6.11 contro il 5.80 dei nerazzurri: Danilo 6.50, Basta e Pinzi 6.49 (con intuitività a 6.42 che li renderebbe pericolosi), Renegie 6.45, Heurtaux 6.43 e Muriel 6.42 di grande perspicacia contro Handanovic 6.49, Nagatomo 6.42 ed Alvarez con 6.50 di presenza mentale ed intuizione. In casa friulana Brkic lo troviamo in piena forma con 6.90.
Balotelli (Milan; 5 rigori) 10 reti Vidal (Juventus; 5 rigori) Vucinic (Juventus; 2 rigori) Ilicic (Palermo) Amauri (Parma; 1 rigore) Bianchi (Torino; 3 rigori) Muriel (Udinese) 9 reti Thereau (Chievo; 1 rigore) Milito (Inter; 3 rigori) Icardi (Sampdoria)
8 reti Gomez (Catania) Ljajic (Fiorentina; 1 rigore) Toni (Fiorentina) Cassano (Inter) Matri (Juventus) Quagliarella (Juventus) 7 reti Bonaventura (Atalanta) Diamanti (Bologna; 2 rigori) Pinilla (Cagliari; 5 rigori) Paloschi (Chievo; 2 rigori)
Aquilani (Fiorentina) Giovinco (Juventus; 1 rigore) Dzemaili (Napoli) Miccoli (Palermo; 2 rigori) Belfodil (Parma) Emeghara (Siena) Cerci (Torino; 1 rigore) 6 reti Gabbiadini (Bologna) Kone (Bologna) Ibarbo (Cagliari) Lodi (Catania; 1 rigore) Rodriguez (Fiorentina; 2 rigori) Marchisio (Juventus) Candreva (Lazio; 3 rigori) Inler (Napoli) Pandev (Napoli) Sansone N. (Parma) Eder (Sampdoria; 2 rigori)
4
domenica 19 maggio 2013
Il personaggio dell’Udinese: Željko Brkić
Жeљкo Бpкић l’OSPITE Alessandra Caronni
Chi è Željko Brkić Nato a Novi Sad, in Serbia, il 9 luglio dell’86, Željko Brkić è il portiere titolare dell’Udinese e della Nazionale del suo Paese. Nel 2007 ha esordito nell’Under-21 e con questa maglia ha disputato un totale di 12 partite (fino al 2009). Il 3 marzo del 2010, Brkić ha esordito nella nazionale maggiore subentrando a Vladimir Stojković nei minuti finali della sfida contro l’Algeria (gara conclusasi sullo 0-3 per i serbi). Ha giocato tre partite di qualificazione valide per gli europei 2012 in Polonia e Ucraina contro l’Italia (sconfitta 3-0 a tavolino), l’Irlanda del Nord (2-1) e l’Estonia (1-1). Concludendo al terzo posto nel girone del gruppo C, la sua Serbia però non è riuscita a qualificarsi agli europei.
Sotto il segno di Željko
L’uomo dei colpi di scena dalle parate importanti Una bella gavetta nelle giovanili del Vojvodina, tanto per non farsi mancare nulla. E nella vita, si sa, farsi un po’ di ossa in provincia, come ripeteva spesso il giornalista di Tuttosport, Vladimiro Caminiti, fa sempre bene. Rende sani, tonici, lesti e intelligenti. Brkić in prima squadra è entrato quasi in punta di piedi, nove anni fa. La società biancorossa lo cedette in prestito per due anni al Proleter, squadra di Novi Sad che milita in Sprska Liga, terza divisione
del campionato serbo-montenegrino. Nella stagione 2006-2007 Brkić disputa 21 partite appunto tra i pali del Proleter. Tornato al Vojvodina dal prestito, gioca quattro volte nel campionato serbo nella stagione 2007. Nell’annata seguente gli viene dato più spazio: lui mette insieme tredici presenze in Superliga e nel 2008-09 diviene il portiere titolare del club biancorosso totalizzando 27 partite in campionato. Gioca altre 23 partite nella Superliga serba del
di più nell’estate del 2012, quando fa rientro all’Udinese diventando titolare in prima squadra. Debutta qui nell’andata dei preliminari di Champions League contro il Sporting Braga. Il suo esordio in A è datato 25 agosto 2012: contro la Fiorentina, però, esce sconfitto. Finisce 2-1 per i viola. Tuttavia, il peggio deve ancora venire: il 2 settembre rimedia la sua prima espulsione in maglia friulana contro la Juve. Perde in casa per 4-1.
Dentro o fuori
i CUGINI Andrea Anelli
Siena ultimo ostacolo tra il Milan e la Champions
Udinese in Europa
con uno stadio nuovo gli OSPITI Giovanni Labanca
Questa sera l’undici di Guidolin, al top della forma e dell’entusiasmo, si presenta a San Siro con una arma in più. Accorciare la distanza dall’Inter (ventidue sconfitte rimediate contro le sette vittorie). L’Udinese, che vende ogni anno almeno un paio di giocatori tra i più interessanti acquistandone altrettanti giovani da far crescere nel proprio speciale “allevamento”, quando si trova sa. L’Inter se la ride, ma da Udial cospetto dell’Inter, sia in casa ne fanno sapere che non basterà questa pesante assenza a cambiare la forza della squadra che ha la sua arma migliore proprio nel collettivo. Basterà modificare un tantino l’impianto dell’attacco con un giovane centravanti, e la cosa che fuori, si infuria come un toro è fatta. Il potenziale offensivo, pur di Spagna davanti al manto ros- con le modifiche dell’ultima ora, so: impazzisce e carica, proprio resta comunque assai pericoloso come quella squadra che deve con Zielinski e Pereyra in ottima giocarsi gli ultimi punti per la forma. Lo stimolo non manca per salvezza, oggi è l’Europa a cari- ripetere le prestazioni degli anni care i friulani. Non c’è Santo che passati, perché l’Udinese è ben tenga, affrontare l’Inter ha un sa- piantata al quinto posto e vuole pore particolare, altrimenti non si giocarsi la UEFA a conclusione spiega “il coltello tra i denti” con di un campionato che l’ha vista cui scende in campo contro il Bi- giocarsela su tutti i campi senza scione. I bianconeri si presentano nessun timore reverenziale. Il pasenza Di Natale e quindi con la tron Pozzo per ringraziare i suoi sua punta di diamante fuori cau- ragazzi ha deciso di regalare loro,
2010, Brkić, e scende in campo 26 volte nella stagione seguente, l’ultima a Novi Sad. Con il Vojvodina colleziona 93 presenze in campionato. Il 4 luglio del 2011 sbarca in Italia. L’Udinese lo acquista per 1,5 milioni di euro. Ma nella stessa sessione di mercato i friulani lo mandano in prestito al Siena. Fa il suo esordio in serie A l’11 settembre 2011 in Catania-Siena. La sua rete viene mantenuta inviolata nel giorno dell’esordio. Finisce 0-0. Brkić è felice. Ma lo è ancora
ma soprattutto agli affezionati sostenitori della squadra, un nuovo stadio coperto che li ripari dalle intemperie.
Vivere o morire. Sportivamente parlando non è esagerato arrivare a questa conclusione, dopo una stagione vissuta tra l’oblio iniziale, il sogno del secondo posto e la realtà della difesa dei preliminari. Non è il momento di pensare al mercato, non è il momento di fare bilanci, non è il momento di chiedersi chi siederà sulla panchina rossonera la prossima stagione, l’unica cosa da fare è raccogliere tutte le energie e la concentrazione per non sbagliare un appuntamento che non si può sbagliare. La vittoria con il Siena rappresenta la sottile linea di confine tra una stagione fallimentare e una brillantemente salvata a fronte di una smembramento agostano della rosa. Conta solo vincere e Allegri lo sa. Il bel gioco sarà obiettivo dell’anno prossimo, ora serve scavare le fondamenta della stagione 2013/2014 per poterci costruire, mattone dopo mattone, un qualcosa di ambizioso e concreto. Allegri dovrà gestire la questione centrocampo dati gli infortuni, la condizione precaria e le squalifiche dei vari
interpreti. Certamente con Muntari squalificato, si vedrà fino all’ultimo se sarà possibile arruolare il vero cervello mancante della squadra, Riccardo Montolivo. Ambrosini, Nocerino e Flamini saranno
facili saldi di fine stagione, la sua squadra cercherà di onorare l’ultima partita nel massimo campionato prima di scendere nella serie cadetta. Le dietrologie però si sprecano. Siena ha abbandonato le
Massimiliano Allegri, ultima chance per entrare in Champions
gli interpreti, ma è chiaro che questo non è il centrocampo titolare visto durante l’anno. Anche Nocerino è lontano parente di quello visto l’anno scorso, nonostante l’impegno massimo profuso ogni volta. In difesa sempre Mexes e Zapata centrali con De Sciglio in ballottaggio con Abate (fresco papà-bis) e Constant sull’altro out. Davanti il tridente sarà formato da El Shaarawy, Balotelli e Boateng. Dall’altra parte Iachini non è uomo incline ai
ultime chance di restare in serie A perdendo in casa con la Fiorentina, senza contare che retrocedere per mano dei cugini fa ancora più male. Quale migliore soddisfazione nel vendicarsi trasversalmente dove fa più male? Veder svanire il sogno Champions per i Viola per “merito” loro potrebbe parzialmente ripagare lo smacco. Tutte argomentazioni convincenti per i tifosi, ma quando si scende in campo nulla è scontato.
amarcord
domenica 19 maggio 2013
Correva l’anno 1958 quando si presentò in prima squadra con la maglia bianconera, quella friulana, un ragazzo ventenne che sarebbe diventato da li a poco uno dei più grandi terzini degli anni sessanta: Tarcisio Burgnich. La “Roccia” (soprannome nato in occasione dello scontro avuto con Carlo Novelli che disse al suo compagno di squadra Armando Picchi, faticando non poco ad alzarsi, di essersi appena scontrato con una roccia) cresce nelle giovanili dell’Udinese con Dino Zoff e debutta in prima squadra nell’umiliante partita contro il Milan di Lorenzo Buffon, Cesare Maldini e Nils Liedholm, già matematicamente campione d’Italia, persa per 7-0. Giocherà con le Zebrette anche l’anno successivo. Dopo un anno passato alla Juventus, con cui vinse subito lo scudetto, e uno a Palermo, arriva all’Inter per volere di Helenio Herrera, altre fonti attribuiscono il merito del trasferimento a Italo Allodi, per 100 milioni di lire. Vince lo scudetto alla sua prima stagione nonostante le difficoltà che lo vedono impegnato anche nel servizio militare a Bologna costringendolo, così, a saltare diversi allenamenti con i compagni. In nerazzurro colleziona 467 presenze in dodici anni conquistando quattro scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Altro personaggio di tutto rispetto, campione del mondo in Spagna 1982, sei scudetti, una Coppa Italia e una Coppa UEFA con la Juventus, è il leccese Franco Causio. Il Barone esordisce in Serie
la maglia dell’Inter per due stagioni non consecutive totalizzando tredici presenze e due gol, passato poi all’Udinese trova maggiore continuità di gioco e segna tre reti in ventuno presenze. Tornando al più recente passato troviamo, qualche anno dopo, Olivier Bierhoff che con l’Udinese vinse il titolo di capocannoniere ( ottantasei presenze e 57 reti) passo all’Inter nel 1991 senza mai scendere in campo, Fulvio Collovati campione del mondo in Spagna ’82 e oggi opinionista della Rai. Il difensore centrale, cresciuto nelle giovanili del Milan con cui gioca anche in prima squadra fino all’82 conquistando, tra l’altro, lo scudetto della stella, passa nelle file dell’Inter in cambio di Pasinato, Canuti e Serena nel 1982. Decise di passare ai cugini dopo la seconda retrocessione del Milan in Serie cadetta, la prima a termine della stagione 79/80 arriva la condanna alla Serie B per illecito sportivo, in questo caso Collovati non abbandona la barca, e la seconda retrocessione è decisa dal
5
Severa Bisceglia
Olivier Bierhoff
Fulvio Collovati
Tarcisio Burgnich A con il Lecce, ma la Juventus, squadra in cui ha dato il massimo, ci vede lungo e lo porta Torino per calcare le scene del calcio che conta. Dal 1981 al 1984 indosserà l’altra maglia bianconera, quella dell’Udinese, giocando ad alti livelli che lo portano a riconquistare la maglia della nazionale. Con i friulani segnerà undici reti
in ottantatré presenze. Nel 1984 si trasferirà all’Inter per una sola stagione, prima di fare ritorno a Lecce, giocando 24 incontri senza segnare. Un breve tuffo negli anni ’50 ci riporta alla mente, fra glia altri, il portiere Livio Puccioni, all’Inter per 2 stagioni e una passata all’Udinese, e il centrocampista Giorgio Tinazzi che indossa
Livio Puccioni campo. Questa volta, però, il difensore non ci sta e, a spese di non poche contestazioni che lo accusano di tradimento (in occasione di una partita a Como fu colpito da un sasso lanciato da un tifoso milanista negli spalti), si trasferisce sull’altra sponda del naviglio dove resta fino all’86 segnando tre gol in 109 presenze. A termine dell’avventura nerazzurra si trasferisce a Udine per una stagione che gli consente di scendere venti volte in campo e mettendo a segno anche due reti. Fra i tanti ex delle due squadre troviamo anche Beniamino Abate, Antonio Bacchetti, Marco Delvecchio, Pietro Fanna, Davide Fontolan, e, oltre a tanti altri, anche l’attualissimo Samir Handanovic.
Franco Causio
Franco Causio
Giorgio Tinazzi
Un grande calciatore è quasi sempre un ragazzino sconosciuto
che all’improvviso si ritrova fidanzato con una Velina Come moglie di un “tifoso vero” mi piacerebbe poter dire che, per amor di mio marito, conosco le formazioni di tutte le squadre di serie A,B,C,D, il cognome da nubile di tutte le mogli dei presidenti e il nome di battesimo di colui che ha fatto di ogni arbitro che si rispetti un cornuto … in realtà conosco lo Stadio Meazza solo perché mi sono persa più di
una volta in auto ritrovandomi invariabilmente nel suo piazzale. A mia discolpa posso dire di averci provato. In gioventù mi sono obbligata a seguire tutte le puntate di “90° minuto” così da poter scambiare quattro chiacchiere a tavola buttando li, come per caso, qualche arguta osservazione su un giocatore o su una squadra . Per qualche settimana è andata bene, ero ri-
uscita a far credere a tutti che il mio amore (tardivo) per il calcio fosse reale, mio marito mi guardava con occhi diversi e ad ogni gol della nostra squadra mi dava una cameratesca pacca sulla spalla schiantandomi per terra. Bei tempi! Poi un figlio ha avuto la cattiva idea di chiedermi in pubblico come secondo me si diventa calciatori. Memore dei vari giornali letti dal
parrucchiere ho fatto una rapida sintesi di tutto ciò che avevo appreso: un grande calciatore è quasi sempre un ragazzino sconosciuto che all’improvviso si ritrova fidanzato con una Velina che nemmeno conosce, con la quale vive tra discoteche e locali alla moda. Naturalmente non devono mancare il conto corrente milionario, la barca, l’auto da corsa e qualche scandalo.
Cartellino ross(ett)o
Quello che non mi sono mai spiegata, però, è dove questo benedetto ragazzo trovi la forza per giocare anche a pallone?! Beata gioventù! Appena finita la spiegazione mi sono resa conto di aver fatto un passo falso, la risposta corretta era “un giocatore è un uomo pieno di talento” (soprattutto se gioca nella squadra di tuo marito e
Velia Paini
segna più di un gol a stagione). Insomma, la mia carriera da tifosa è naufragata miseramente in poche battute, da allora mi è stata strappata la sciarpa autografata da tutta la Nazionale e non mi è più permesso parlare di calcio, ma almeno non devo più sorbirmi “90° Minuto”!
domenica 19 maggio 2013
Cinico Chelsea, l’Europa League è sua 6
Spero in un piccolo riscatto finale dell’Inter
Bravo Benitez. Ha vinto con merito l’Europa League rilanciando il Chelsea dopo una stagione nata male che poteva finire peggio. Gli inglesi erano stati buttati fuori clamorosamente dalla Champions e il successo dell’Amsterdam Arena col Benfica ha rivalutato il lavoro dell’ex tecnico dell’Inter, troppo spesso criticato soprattutto all’indomani del licenziamento di Moratti. I Blues hanno vinto, però I portoghesi gli hanno consegnato la partita commettendo una serie di spettacolari errori in fase conclusiva gettando al vento almeno quattro occasioni da gol. Il Chelsea è una squadra cinica e alla fine ha colpito a morte l’avversario. Mi stupisco per come sia rimasta immobile e impreparata la difesa
lusitana sul colpo di testa finale di Ivanovic su corner di Mata. Adesso vediamo cosa succederà sabato prossimo a Londra nel derby tedesco di Champions fra il Bayern Monaco e il Borussia Dortmund. I bavaresi sono sicuramente i favoriti al successo finale, ma attenzione alla squadra di Klopp che pare avere mille vite. Chiedetelo al Malaga e al Real Madrid. Per quanto concerne il nostro campionato, direi che la Juventus, mannaggia, ha vinto con pieno merito lo scudetto mentre il Napoli si è guadagnato anche lui un ottimo secondo posto andando direttamente in Champions ai danni del Milan che oggi però, per evitare guai, dovrà assolutamente vincere a Siena per respingere l’attacco finale della
Inter-Udinese aria di Gol a San Siro le SCOMMESSE Pino Sardiello
San Siro chiude i battenti per la stagione 2012/2013 e il calendario propone il match tra Inter e Udinese, due squadre che arrivano a questo incontro con cammino e obbiettivi decisamente differenti: l’Inter punta sull’orgoglio per chiudere bene un’annata del tutto negativa, dall’altra parte c’è l’Udinese di Guidolin che, dopo un inizio complicato, ha ritrovato gioco e continuità di rendimento che l’hanno portata al quinto posto, l’ultimo utile in chiave Europa League: vincere per non dover tenere l’orecchio teso alla sfida tra Cagliari e Lazio dove gli uomini di Petkovic cercano il sorpasso all’ultima curva. Nerazzurri che nel ritorno hanno totalizzato solamente 16 punti mentre i friulani ne hanno raccolti ben 36 e sono reduci da 7 vittorie di fila.
Si profila una gara tesa ma che potrebbe regalare molte reti: andiamo in direzione di un’opzione Gol (a segno entrambe le squadre) in lavagna a 1,60 buon inizio per la nostra ultima multipla stagionale. Aggiungiamo la stessa giocata per la sfida tra Torino e Catania e il segno 2 con handicap (quindi successo con minimo 2 gol di scarto) per il Milan a Siena e la Fiorentina a Pescara
poli; giocando 10 euro se ne possono incassare circa 130 e buone vacanze a tutti. Vi ricordiamo che potete scommettere Live sulle partite attraverso i vostri Smartphone, Iphone o Tablet dai quali, scaricando le applicazioni dei maggiori concessionari italiani, potrete entrare nel mondo della giocata durante le gare. Infine nel prossimo fine settimana sono in programma la finale di Coppa
molto equilibrata con il segno X al termine dei 90 minuti che si fa preferire: quota da tenere in forte considerazione intorno a 3 volte e mezzo la posta. Equilibrio anche a Londra per la finale di Champions League tra Bayern Monaco e Borussia Dortmund. Le quote pendono dalla parte dei bavaresi in virtù di una stagione da cannibali ma i ragazzi di Klopp sono una delle squadre più brillanti di quest’annata e non ci stanno a lasciare strada libera ad Heynckes, ancora in corsa per il Triplete. La quota “Coppa in mano” dice 2,80 Borussia e 1,50 Bayern. Proviamo a puntare sui corsi e ricorsi: Bayern vincente ai calci di rigore Vladimir Petkovic (Lazio), cerca il sorpasso per qualificarsi In Europa League che riscatterebbe la delusione cocente della score completiamo con il segno 2 del- Italia e la finale di Champions Le- sa stagione, ipotesi che paga ben la Lazio sul campo del Cagliari e ague. Partiamo con il Derby capi- oltre 9 volte la posta . l’opzione Over 2,5 in Roma–Na- tolino dove ci si attende una gara In bocca al lupo!
il BAFFO Sandro Mazzola
Fiorentina. I nostri cugini pagano pesantemente la folle reazione di Muntari nella partita di domenica scorsa con la Roma dove l’obbiettivo perentorio erano i tre punti per la sicurezza della terza piazza. Muntari lasciando la squadra in dieci ha rovinato tutto. Perdonatemi. Dimenticavo che stasera a San Siro gioca la mia Inter. Ai ragazzi dico in bocca al lupo. L’Udinese è forte, ha bisogno di un successo per andare in Europa League. Ma l’Inter non deve, anzi non può, chiudere con un altro capitombolo casalingo la sua già sciagurata stagione. Un saluto a tutti i lettori di Stadio5 e arrivederci a settembre.
L’ignoranza domina
indisturbata negli stadi Severa Bisceglia
due tempi ricordando loro il rischio di sospensione della partita. Nella ripresa stessa prova di intelligenza che costringe l’arbitro, nella speranza di calmare gli animi, a fermare il gioco per un minuto. Al secondo avviso dello speaker gli “intelligentoni” hanno finalmente compreso. Bi-
Ancora cori razzisti, nel posticipo della scorsa giornata calcistica tra Milan e Roma, anch’essi in due tempi come la partita. E’ stata la volta di Mario Balotelli, vittima di alcuni cori partiti dal settore dei tifosi della Lupa. L’attaccante rossonero non ha, giustamente, gradito molto ed ha continuato a giocare con un Balotelli contro i cori dei tifosi giallorossi certo nervosismo che lo ha sogna avere pazienza nei portato a commettere un confronti di chi fa fatica a brutto fallo su Marquinho, capire dei concetti elemene per questo è stato amtari e ancora più pazienza monito. L’avvertimento di ci vuole nei confronti di Balotelli è di abbandonacoloro che gli stessi conre il campo al primo coro. cetti non li comprendo Anche lo speaker dello staaffatto. dio è dovuto intervenire in
domenica 19 maggio 2013
“Ancora molto da dire”
7 l’INTERVISTA
Emanuele Tramacere
Lo afferma Causio che punta sull’orgoglio nerazzurro contro un’Udinese in cerca d’Europa
Che sia Barone (per l’eleganza in campo e fuori) o che sia Brazil (per il modo tutto brasiliano che aveva di interpretare il suo ruolo, Franco Causio resta negli annali del calcio italiano come una delle più grandi ali che i rettangoli verdi dello stivale abbiano mai visto. Proprio la sua duttilità tattica e la particolarità con cui cavalcava l’intera fascia faceva di lui (così lo descrisse Enzo Bearzot c.t. campione del mondo) una mezzala completa e letale. Esordì a Lecce e girò presto il paese trovando l’esordio in Serie A molto presto a Palermo. Il suo periodo d’oro, è innegabile, fu quello di Torino sponda bianconera in cui, sotto la sapiente guida di Armando Picchi trovò la conferma che il suo posto era in campo a Torino. Il campo, nonostante la prematura scomparsa del suo fidato allenatore, non lo lascerà più e conquisterà ben 6 scudetti, 1 coppa Italia e 1 delle 3 coppe Uefa della bacheca juventina. Con i bianconeri prima conquista la nazionale, ma poi la perde ed è a Udine, città che farà sua per il proseguo della sua vita, che riesce a riprendersi l’azzurro arrivando a conquistare in terra Spagnola il grande Mondiale vinto dagli azzurri di Bearzot. La chiusura di carriera per un talento come il suo non è mai facile. La Juventus lo rivuole dopo i tre anni in terra friulana, ma la parola data all’Inter lo convince a trasferirsi a Milano. Un anno e tanta
titolarità senza però centrare lo scudetto. Una dissolvenza di chiusura sulla carriera di un fantastico interprete della fascia. Anche se viene ricordato più per la sua avventura alla Juventus, lei è un ex di entrambe le squadre. Che partita si aspetta? Una partita che ha ancora tanto da dire a dispetto di chi dice il contrario. L’Udinese è ancora in corsa per l’Europa League ed è costretta a vincere perché negli scontri diretti con la Lazio è in difetto. Al contrario l’Inter non ha molto in palio se non la voglia di chiudere la stagione a San Siro con una bella prestazione e per una squadra come quella nerazzurra non è assolutamente da sottovalutare. Per la prima volta negli ultimi anni l’Inter non andrà in Europa, come si può interpretare questo segnale? In realtà la stagione interista non è facilmente interpretabile. Fino al girone d’andata era in ottima condizione, era arrivata a 2 punti dalla Juventus, poi il crollo e gli infortuni che l’hanno condannata. Quando ti mancano elementi così importanti la squadra perde sicurezza, non c’è certezza negli interpreti e anche nel gioco. Non so dire se con la squadra al completo potesse essere diverso, poiché è stata un’annata così travagliata che è impossibile da giudicare. L’Udinese, invece è alla ricerca della conferma europea dopo un’annata nata male, ma che Guidolin ha saputo raddrizzare alla grande… Guidolin non lo scopriamo oggi. Con l’Udinese è sempre riuscito ad ottenere buoni risultati mostrando anche un bel gioco. I numeri sono ovviamente dalla sua parte, ma c’è ancora quest’ultima partita che conta tantissimo e che
potrebbe aggiungere molto sull’impresa di Guidolin consentendo all’Udinese di centrare l’obiettivo Europeo. Capitolo allenatori, si parla proprio di Guidolin come possibile sostituto di Stramaccioni sulla panchina nerazzurra. Fosse in Moratti come si comporterebbe con l’allenatore romano? Io lo confermerei e gli darei fiducia proprio per il discorso sull’ingiudicabilità di questa stagione. Il lavoro di Stramaccioni non è decifrabile al 100% perché non possiamo capire quanto di buono ha fatto e quante siano le sue colpe. Gli verrà data la possibilità di dimostrare quanto vale anche nella prossima stagione. Chi sarebbe l’allenatore perfetto per questa Inter che sta nascendo? Se dovessero cambiare Stramaccioni, credo che serva un allenatore con già tanta esperienza alle spalle nel campionato italiano. Credo che Guidolin, ma soprattutto Mazzarri possano essere due nomi in grado di far svoltare l’Inter, ma ripeto che secondo me Stramaccioni rimarrà a Milano. Benitez trionfando in Europa League con il Chelsea ha ribadito come a quella squadra servissero almeno quattro rinforzi. Aveva ragione lui? I risultati stanno sicuramente dando ragione a lui. Però guardando il gioco di Chelsea quest’anno e Inter nel periodo in cui Benitez era seduto sulla panchina nerazzurra mi vien da pensare che non fosse propriamente un “bel gioco”. Poi è chiaro lui ha vinto l’Europa League e il pensiero di Benitez è completamente rispecchiato nei risultati ottenuti dall’Inter nell’ultimo periodo. Anche in società ci sono poltrone che tremano. Leonardo sembra essere il candidato principe, ma mentre la curva chiede più interismo,
Suarez denuncia la “cacciata” degli eroi della grande Inter. L’ennesima, troppa, confusione? Sinceramente non lo capisco, né riesco a dare una ragione a queste scelte so-
cietarie. Probabilmente non essendo all’interno della gestione interista non so dettagli o particolari che hanno portato all’allontanamento di gente come Suarez che ha reso grande l’Inter nel
passato. Sono sicuro però di una semplice cosa: Moratti è l’Inter in tutto e per tutto e se una decisione è stata presa è passata sicuramente dal pensiero del suo presidente.
JUVE IN TRIONFO, NAPOLI AL SECONDO POSTO Laura Tangari
Va in B, insieme a Pescara e Siena, il Palermo di Zamparini steso a Firenze
Mentre la Juve festeggia lo scudetto, il Napoli, sotto di un gol al San Paolo, si scatena nella ripresa e batte il Siena staccando con pieno merito il biglietto per la prossima Champions League. Si decide oggi, invece, chi andrà ai preliminari, dal momento che il Milan ha perso a San Siro la sua grande occasione pareggiando con la Roma (ai rossoneri occorrevano i tre punti)
il possibile per riaprire i giochi fra le due squadre. I punti che dividono il Milan in classifica dalla Viola ora sono due e siccome l’undici di Montella in serata andrà Pescara non è detto che non possa succedere l’impossibile se la formazione di Allegri non riuscirà a vincere in quel di Siena contro una squadra, sì già retrocessa, ma che fatto venire il mal di cuore a Mazzarri e De
per il folle comportamento di Muntari a metà partita espulso giustamente dall’arbitro Rocchi con Allegri furibondo a tutto campo col ghanese. La Fiorentina, nel pomeriggio, aveva cacciato in B il Palermo e il Milan, di conseguenza, ha fatto (con Muntari) tutto
Laurentiis nella sfida del San Paolo. In sintesi, se la Viola vince a Pescara e il Milan pareggia a Siena, ai preliminari ci va la formazione toscana. Ieri sera, intanto, la giornata si è aperta con la passerella della Juventus a Marassi con la Sampdoria che dal canto suo, ha
festeggiato la salvezza malgrado il 2-0 incassato dalla Lazio all’Olimpico, Lazio che si è autorilanciata verso l’Europa dopo le delusioni dell’ultimo mese. Oggi a Trieste l’undici di Petkovic col Cagliari proverà un’altra accelerata sperando che, nel contempo, l’Inter a San Siro riesca a mettere un freno alla marcia trionfale dei friulani di Guidolin bravi domenica scorsa a togliere di mezzo l’Atalanta con il solito Di Natale. Che Inter sarà quella di stasera è difficile saperlo, ma tutti si augurano in una chiusura positiva del campionato, magari davanti al Catania, dal momento che gli etnei affronteranno in trasferta il Torino già soddisfatti per quanto è stato fatto in questo torneo. Magra consolazione, d’accordo, ma per Stramaccioni una vittoria nell’ultimo impegno di campionato potrebbe dire molto. Il clou della giornata è comunque il match dell’Olimpico dove la Roma si giocherà col Napoli gli ultimi spiccioli per un’Europa che ormai sembra troppo lontana. Andreazzoli, in effetti, sa che l’Europa passa dalla finale di Coppa Italia dell’Olimpico con la Lazio. Se vince ci va, altrimenti mette la coda fra le gambe come Stramaccioni.
8
domenica 19 maggio 2013
DEUTSCHLAND UBER ALLES: BAYERN E DORTMUND PER IL TRONO D’EUROPA Federico Zanon
E’ la prima volta che due squadre tedesche si affrontano in una finale di Champions League Jürgen Klopp e Jupp Heynckes di fronte per la quinta volta quest’anno
Leader economico e ora anche leader calcistico. Il modello Germania in Europa fa scuola, in tutti i settori. Bayern Monaco e Borussia Dortmund sono arrivati all’ultimo atto di Champions League, nello splendido scenario di Wembley, con grande merito, giocando il calcio migliore, il calcio più bello, eliminando in semifinale le potenze spagnola, finite in default, Barcellona e Real Madrid. I numeri sono tutti dalla parte dell’FC Hollywood, come viene soprannominato il Bayern, che in questa stagione ha incontrato i gialloneri quattro volte, senza mai perdere, e ha chiuso la Bundesliga con oltre venti punti di distacco. Una stagione impressionante, meravigliosa anche nel dato sui gol, 94 fatti e 15 subiti,
e sulle vittorie, 42 in 50 partite, considerando campionato, Champions e Coppa di Germania, che la truppa di Jupp Heynckes contenderà allo Stoccarda il prossimo primo di giugno. L’ipotesi treble è tutt’altro che un’utopia, comunque andrà a finire Pep Guardiola, che da luglio sarà la nuova guida bavarese, dovrà metterci del suo per fare meglio. Il suo credo calcistico
ripartirà da buona parte del gruppo vincente targato 2012-2013, con i tagli certi di Arjen Robben e Mario Gomez, più qualche acquisto di lusso. Uno di questi arriva proprio da Dortmund, il 20enne fantasista Mario Götze, strappato all’affetto del muro giallonero del Signal Iduna Park con un assegno da 37 milioni di euro cash. Una vagonata di soldi che potrebbe essere
CHELSEA, Europa League quest’anno
E Champions con Mourinho il prossimo Chiusa la prima parentesi europea a danno dei portoghesi del Benfica colpevoli di poca concretezza nella prima frazione di gioco, nonostante il continuo possesso palla. La minestra sembra sempre la stessa, visto anche il sorpasso subito in campionato dal Porto sempre a causa del crollo
nella parte finale dell’incontro. La maledizione europea del Benfica, dunque, continua e questa volta, contro il Chelsea, ancora più beffarda. Perdere il trofeo al 93’ a pochissimi secondi dal termine e di conseguenza dai supplementari, sugli sviluppi di quello che poteva sembrare l’ultimo dei
tanti calci d’angolo non particolarmente pericolosi, è veramente una maledizione. Una partita che ha concesso tante occasioni agli uomini di Jesus che hanno, però, mancato nelle conclusioni rischiando, come spesso accade, di prendere gol in contropiede nelle rare occasioni di Torres e compagni. Il dominio, con una tecnica sopraffina, portoghese rischia la prima beffa con Artur costretto a lavorare il doppio per la libertà di Lampard di macinare gioco in quanto dimenticato dai compagni di squadra. La ripresa porta in campo la maggiore determinazione inglese che trova subito il gol su un rovesciamento di fronte di Torres, imboccato da Cech. I lusitani sembrano non avvertire molto il colpo subito e si presentano subito al dischetto per un fallo di mano di Azpilicueta. Cardozo dagli undici metri spiazza Cech con un tiro centrale. Il Chelsea si
Severa Bisceglia
scatena nel finale, vuole chiudere la partita, dando vita ad un vero e proprio assedio. Inizia Lampard che colpisce l’incrocio dei pali e poi, quando tutto ormai sembrava rimandato all’extratime ci pensa Ivanovic che vola indisturbato ad impattare il corner battuto da Mata. Pallone a palombella che vale la coppa, lasciando il povero Artur e i tanti tifosi del glorioso club di Lisbona senza parole consentendo, così, a Lampard e compagni di alzare il trofeo davanti ai suoi 25 mila sostenitori presenti all’Amsterdam Arena. Il Chelsea del tanto contestato tecnico Benitez, già con la valigia in mano per far posto all’indomito Mourinho, aggiunge un altro trofeo in bacheca. Abramovich, archiviata bene la stagione, adesso si aspetta molto dallo “Special One”, magari la conquista della Champions League, come due stagioni fa.
necessaria per acquistare altri due giocatori del Borussia, l’attaccante polacco Robert Lewandowski, sul quale vi è anche il Real Madrid, e il difensore Mats Hummels, cresciuto proprio nel vivaio del Bayern Monaco e pronto a tornare all’ovile. A Monaco di Baviera, tra stadio e sponsor, sanno come fare i soldi e soprattutto come spenderli, non solo sul mercato. All’inizio del
2000 il club del presidente onorario Franz Beckenbauer è sceso in campo con un prestito per salvare proprio il Borussia Dortmund che, senza più un euro in cassa, era ad un passo dal fallimento e non sapeva come pagare gli stipendi. Liquidi necessari per restare a galla, seguiti nel 2006 dall’intervento provvidenziale della Morgan Stanley, fondamentale per ripartire. Altri tempi, a Londra non ci sarà spazio per ricordi o ringraziamenti. Solo una volta nella storia delle competizioni Uefa due club tedeschi si sono affrontati in finale: nel 1980, in match di andata e ritorno, l’Eintracht Francoforte vinse la coppa Uefa contro il Borussia Mönchengladbach grazie al gol in trasferta. Heynckes, che allenava già, era sulla panchina del Gladbach, mentre Jürgen Klopp, artefice del miracolo Borussia
Dortmund, non aveva ancora spento tredici candeline. Si ritroveranno uno di fronte all’altro, “il vecchio e il bambino”, con gli occhi del mondo addosso. Uno dei due alzerà la Coppa con le grandi orecchie, Heynckes l’ha già fatto nel 1998, con il Real Madrid, nella finale di Amsterdam contro la Juventus, battuta un anno prima proprio dal Borussia Dortmund di Riedle. Comunque vada, vincerà la Germania, in quella che è la quarta finale tra due squadre della stessa nazione, dopo Real Madrid-Valencia del 2000, MilanJuventus del 2003 e Manchester United-Chelsea del 2008. Per una notte avrà ragione Lineker, storico attaccante inglese ex Barcellona e Tottenham: “Il calcio è un gioco semplice: si gioca in undici contro undici e alla fine vincono i tedeschi”.
Barcellona e PSG finalmente campioni
Il City, dopo la sconfitta col Wigan in Fa Cup lman scoperto con i giocatori esonera Mancini ESTERO campioni di Francia, i teppisti Mancini dice addio alla Premier. Il colpo basso sferrato dal Wigan col City, nella finalissima di Fa Cup, è costato caro al tecnico italiano bocciato inesorabilmente dal club di Manchester malgrado il secondo posto in campionato. Il Mancio si consolerà con gli otto milioni di buona uscita versati sul suo conto corrente. Poi deciderà cosa fare. In Premier, intanto, il Chelsea, in prospettiva della finale di Amsterdam poi vinta col Benfica di Europa League, ha scaldato i muscoli andando a vincere a Birmingham con il pericolante Aston Villa. Si lotta per gli altri posti in Champions con il Chelsea leggermente avvantaggiato sul Tottenham corsaro con lo Stoke City per 1-2. L’attesa, dopo la conquista del titolo con largo anticipo di Bayern Monaco e Manchester United, era tutta per i verdetti finali di Liga e Ligue 1.
Luigi Sada
In Spagna il Bercellona, grazie al pareggio esterno con l’Espanol del Real Madrid, ha festeggiato il primo posto in classifica domenica sera andando a vincere a Madrid con l’Atletico di Simeone passato in vantaggio con Falcao ma poi superato dal gol di Sanchez e un’atorete scellerata di Fernandez. Nei piani bassi sembra ormai spacciato il Maiorca, anche se Celta Vigo e La Coruna hanno dovuto abbassare le armi col Betis Siviglia e il Valladolid. Sempre in Liga colpo micidiale del Valencia (0-4) sul terreno del Rayo Vallecano, la terza squadra di Madrid. In Francia il Psg di Ancelotti si aggiudica il titolo espugnando Lione grazie a una rete di Menez. I parigini festeggiano la vittoria ma sui Campi Elisi, mentre sfila il pul-
scatenano il finimondo costringendo i dirigenti del Psg a rinviare la passerella attorno all’Arco di Trionfo. Gli imbecilli non ci sono solo in Italia. Nella lotta per non retrocedere il Troyes fa bottino pieno ad Ajaccio mentre lo Sochaux lo imita vincendo a Brest condannando i padroni di casa alla Ligue2. Il Marsiglia è praticamente secondo, alle spalle del Psg, grazie alla vittoria del Velodrome con il Tolosa. Crolla il Nizza a Evian, quest’ultimo finalista in Coppa di Francia dopo aver battuto per 4-0 il Lorient. In Germania ultime battute per il Bayern Monaco, che stende per 2-0 l’Augusta, e per il Dortmund, sempre secondo, che fa 3-3 con il Wolfsburg. Addio al posto in Champions per lo Schalke 04 battuto in casa dallo Stoccarda per 1-2. Infine, secco 3-1 del Leverkusen all’Hannover.
domenica 19 maggio 2013
Idea Mancini all’Inter
9 MERCATO Luigi Sada
Moratti sembra però orientato a tenersi Stramaccioni Il valzer dei mister è cominciato. Le panchine d’Europa traballano e i club che vanno per la maggiore provano a tastare il polso a Mancini e compagni per gettare il guanto di sfida agli avversari in prospettiva degli impegni di campionato e coppe. Mancini, il licenziato di lusso (si è preso dal City ben otto milioni), stando ad alcuni tabloid inglesi potrebbe tornare ad allenare in Italia dopo quasi tre anni e mezzo trascorsi nel Regno Unito. In pole position ci sono Napoli e Inter, il primo ormai orfano di Mazzarri (destinazione Roma) sembra in leggero vantaggio rispetto ai nerazzurri dove per loro l’arrivo del
PRIMAVERA Daniel Rizzo
Mancio costituirebbe un ritorno a cui molti non piace tanto. Ma attenzione: l’ex tecnico del City potrebbe finire anche al Psg se Ancelotti deciderà di andare al Real Madrid come scrivono da diverso tempo Marca e El Pais, i due più autorevoli quotidiani iberici vicini alle Merengues. Mourinho, infatti, ha già preparato le valige da tempo per Londra, sponda Chelsea, in particolare modo dopo i litigi a raffica con Casillas e Pepe. Il portiere della nazionale spagnola, reduce da un infortunio alla mano, una volta guarito, non è più rientrato in squadra dove è stata preferita la riserva Diego Lopez;
Pepe pare invece abbia avuto un duro faccia a faccia con il tecnico portoghese, faccia a faccia culminato da urla e spintoni davanti a tutti i giocatori. La Roma, in attesa dell’okay di Mazzarri, sta vagliando altre alternative, una su tutte quella di Guidolin e dello stesso Mancini, se non firmerà col Napoli o con l’Inter. Per quanto concerne il futuro del milanista Allegri, probabilmente il club di via Turati attenderà l’esito dell’ultima di campionato. Se i rossoneri centreranno i preliminari di Champions vincendo a Siena il mister livornese resterà, se andrà male Berlusconi valuterà la situazione puntando
probabilmente su Spalletti o Vilas Boas, che il Tottenham sembra però tenersi stretto. Per Rafa Benitez, invece, potrebbero spalancarsi nuovamente le porte del calcio italiano. Avrebbe del clamoroso un suo ritorno all’Inter, oppure, in alternativa, la Roma. Intanto in Francia il Monaco, tornato in Ligue 1, dopo un anno di purgatorio, sembra voler fare le cose in grande: ha chiesto Falcao all’Atletico Madrid e ha gettato le basi per avere in panchina alla direzione della squadra addirittura Roberto Mancini lasciando a casa Claudio Ranieri l’artefice del rientro nella massima serie.
Aspettando le Final Eight
Il tecnico dei baby rossoneri, Aldo Dolcetti, fa il punto sulla stagione appena conclusa Il mirino dei baby rossoneri è già puntato su sabato 4 giugno: trionfare nelle Final Eight e aggiudicarsi lo scudetto. Uno degli avversari più temibili per i baby rossoneri sarà sicuramente la Juventus, arrivata prima in classifica nel girone A. Proprio i bianconeri in settimana si sono aggiudicati il “Torneo di Ostuni 2013” superando la squadra di Dolcetti per 4-2 grazie alla doppietta di Ceria e ai gol di Gerbaudo e di Untersee.
Per i rossoneri, gol di De Feo e Pinato. Le altre avversarie delle Final Eight, cui il Milan dovrà prestare massima attenzione, sono Lazio, Catania, Atalanta, Torino, Chievo e Fiorentina. Il Tecnico Aldo Dolcetti, in attesa dell’inizio delle Final Eight, stila un bilancio stagionale, soffermandosi sulla grande prova di maturità mostrata dai suoi ragazzi: “All’inizio dell’anno sapevamo che avremmo avuto delle difficoltà con una
squadra completamente rinnovata e molto giovane. Sapevamo di dover lavorare con pazienza, però è stato bello e stimolante veder migliorare i vari giocatori e di conseguenza la squadra. La svolta è stata il torneo di Viareggio, non solo per i giocatori ma per tutto il team di lavoro, in cui io credo fortemente. Il torneo di Viareggio è stato entusiasmante, è come se avessimo vinto ugualmente, nonostante l’ultima partita non sia
andata come avremmo voluto “. Poi il mister dei baby rossoneri si sofferma sul punto chiave della stagione ovvero il sorpasso in classifica ottenuto ai danni dell’Inter: “Siamo andati a giocare in trasferta, siamo riusciti a vincere e a fare una prestazione maiuscola. Vincere contro l’Inter è stato bello e importante, ma nello stesso modo è stato importante prevalere in altre partite contro squadre altrettanto forti”.
Aldo Dolcetti, allenatore del Milan primavera
10
domenica 19 maggio 2013
Un anno passato insieme con passione e professionalità i CLUB
Giovanni Labanca
Cari amici interisti, il detto che il tempo passa in fretta è maledettamente vero. Stadio5 taglia felicemente il traguardo del terzo anno di pubblicazione passato a raccontare anche la “vita”
dei club, cercando di stare vicino ad ognuno di voi. Noi stessi abbiamo imparato tante cose sui tifosi, sul loro mondo non sempre del tutto noto e a volte criticato ingiustamente. Siamo partiti dagli Inter Club della Lombardia incontrando soci di tutte le categorie,
spesso con idee diverse tra loro, comprendendone l e fatiche e i sacrifici anche personali a vantaggio del comune tifo per i colori nerazzurri. Il nostro lavoro è stato ripagato dal vostro interessamento a sostegno della buona idea di dare voce ai tifosi attraverso le pagine del nostro giornale. Abbiamo attraversato l’Italia comprendendo le distinzioni
regionali della massa spropositata di tifosi, sotto certi aspetti simili ma al tempo stesso diversi nell’enfasi caratteriale. Quelli del centro e del Sud hanno una marcia in più in quanto sembrerebbero più legati alla squadra oltre che ai calciatori che restano si degli idoli, ma al tempo stesso persone con cui poter dialogare. Un segnale comune è stato co-
munque notato sul volto di tutti loro: l’insoddisfazione e conseguente delusione per la stagione fallimentare della squadra che ha
dei risultati negativi. I giudizi più severi sono per Branca, ritenuto non da Inter. A conclusione di quest’avventura, un particola-
toccato il punto più basso degli ultimi anni. Il dissenso non ha risparmiato neppure Stramaccioni, pur non ritenendolo dirett amente re s p o n s a b i l e
re ringraziamento a tutti i club e in particolar modo all’Inter Club Castellanza, Caronno Pertusella, Amala, Terranova di Pollino, Oppido Lucano, Templari, Banda Bagaj, Quarto Oggiaro, Francavilla e Tursi Lauropoli.
INTER: un campionato vinto Crociera Nerazzurra Lo scorso febbraio, a conclusione della campagna tesseramento Inter Club 2012-2013, è stato stabilito un nuovo record di oltre 110.000 iscritti e 956 club tesserati in tutto il mondo, dei quali 883 italiani. I sodalizi esteri hanno registrato la crescita più importante. Con 73 Inter Club i colori nerazzurri sventolano su tutti i continenti. Nello specifico sono attivi 11 club nelle Americhe, 3 in Africa, 2 in Oceania, 8 in Asia e 49 in Europa. La nazione più rappresentata è la Svizzera con 17 Club attivi. Diverse le novità tra cui il nuovo club in Indonesia, nato dopo la tournée estiva della nostra prima squadra, e il primo club argentino nato a Buenos Aires. Come ogni fine stagione è anche il tempo di classifiche. A seguire la ‘top ten’ 2012-13 per numero di soci totali, dove la parte del leone
col record di soci per i Club
spetta alla regione Abruzzo con 3 inter club nei primi 10 posti: 1) Indonesia 4.012 soci, 2) Stradella 1.340 soci, 3) Maltignano 1040 soci, 4) Roccaspinalveti 1.010 soci, 5) Forlì 925, 6) Pescara 740 soci, 7) Cuneo 700 soci, 8) I Templari 681 soci, 9) Giulianova 658 soci, 10) Malta 649 soci. Il podio per i soci junior - da 0 a 13 anni - spetta invece a Forlì (225 soci), Pescara (215 soci) e Maltignano ( 206 soci). La campagna tesseramento non si è limitata ai meri numeri, ma importante sono risultati i sodalizi e le iniziative riservate a tutti i soci. Tra le iniziative più apprezzate il primo posto va alla possibilità di richiedere on-line i biglietti delle partite giocate a San Siro e non
è finita qui: per la prossima stagione il Coordinamento Inter Club è pronto con tantissime novità dedicate a tutti i soci! I record ottenuti dimostrano lo zoccolo duro delle tifoserie che cresce indirettamente proporzionale al comportamento della squadra. Tra le cifre statistiche si notano i Club che si avvicinano all’ambito traguardo dei 50 anni fra i quali, meritevoli di nomina, quello di Terranova di Pollino che risulta essere, non solo il primo della Basilicata, quanto tra i più longevi in campo internazionale.
L’Inter coccola molto i propri tifosi. Tra le tante iniziative la più interessante è sicuramente la crociera organizzata dal 16 al 23 giugno sulla nave “Navigator of the Seas” di Royal Caribbean. Una vacanza lungo il Mediterraneo che toccherà alcuni porti italiani, greci e turchi. Un regalo nerazzurro ai primi mille tifosi che la sottoscriveranno. La par-
tenza è prevista dal porto di Civitavecchia, prima fermata a Messina per poi proseguire la rotta verso il Pireo, per consentire la vista ad Atene. Il quinto giorno la fermata è nel porto di Efeso, Turchia, e l’ultimo giorno è dedicato alla città di Creta. L’iniziativa è volta a premiare la fedeltà alla squadra nerazzurra. Sulla nave si potrà visitare il museo nerazzurro che per l’occasione verrà allestito a bordo e saranno consentite le fotografie con i trofei dei vostri eroi, oltre a fare shopping nell’Inter Store e seguire un corso allenatori aperto a tutti i maggiorenni. Sarà allestito anche un Inter Camp per i minori di 14 anni gestito da personaggi che hanno indossato la maglia nerazzurra in campo. Sarà una grandissima esperienza. Per maggiori informazioni e prenotazioni telefonare al numero verde 800 10 82 70 oppure potete inviare una mail a crocieranerazzurra@inter.it. Per i soci Inter Club, invece, basta rivolgersi al proprio Coordinatore. Buona crociera nerazzurra a tutti i tifosi della Beneamata.
Champions - Europa League - Serie A TIM su MAXI schermo - diretta PREMIUM
domenica 19 maggio 2013
BASKET Beppe Vigani
Panforte da sbranare
La sfida col Siena potrebbe concludersi domani
Milano-Siena è una salita del Mortirolo. Domani sapremo se l’EA7 potrà ancora raggiungere le semifinali, oppure alzerà bandiera bianca, dando il “de profundis” a una stagione, per il momento molto, troppo deludente. Non ci ergiamo a giudici o giuria, ma è normale che, se le “scarpette rosse” non dovessero vincere il titolo, qualcosa da rivedere, magari senza scomodare il maggiordomo, c’è. L’EA7, domani, tornerà di nuovo a Siena, in cui ha lasciato le penne in questa serie e questa volta potrebbe essere molto pericoloso. Non flagelliamo le coscienze immacolate degli ottimisti, ma l’azzardo è una parola che ci piace. Il problema della squadra di Sergio Sca-
riolo è il continuo vizio di perdere la maniglia della concentrazione, quando le cose si mettono male. Di perdere l’abbrivi o di qualsiasi match, quando i solisti steccano, nessuno trova la chiave di riserva. Un bel problema, che si acuisce quando gli avversari hanno spessore, esperienza e intelligenza. Nessuna compagine è forte come Milano, ma i numeri dicono diversamente. L’Olimpia può giocare con due quintetti, e avanzerebbero dei giocatori, ma questo non basta. Purtroppo Stadio5 non saprà mai com’è andata a finire tra Milano e Siena perché questo è l’ultimo numero della stagione, ma comunque sia se ci dovesse essere l’eliminazione, sarà un dolore atroce e noi non
potremo raccontarlo. Un vero peccato perché sarebbe carino organizzare una tavola rotonda con alcuni colleghi per cercare di capire le cause e l’effetto di una stagione comunque vissuta male fino a questo momento. Non può essere sfortuna. Stilando il roster della squadra vediamo Green, Langford, Hairston, Fotsis, Bourousis e ancora Bremer, Basile, Gentile, Melli, Mensah-Bonsu con l’aggiunta di Giacchetti e Radosevic. Giocatori che partirebbero titolari in qualsiasi squadra, a parte Basile, ma per limiti d’età. Non vogliamo immaginare Milano che cade sotto i colpi di Siena, dopo aver subito per quasi un decennio i soprusi dei toscani, mirabili vincitori di ben sei titoli
consecutivi. Non vogliamo ancora menare il torrone sulle partenze illustri che il club toscano ha dovuto subire la passata stagione. Nonostante le dipartite di Lavrinovic, Stonerook, Zisis, Andersen, Kaukenas e McCalebb, la squadra di Luca Banchi è ancora lì a lottare con la squadra che, in teoria, sarebbe la favorita per lo scudetto. E’ questo che deve far riflettere. Una squadra che non ha neanche la metà del talento rispetto agli scorsi anni è riuscita a vincere la Coppa Italia e ora sta cercando di fare lo sgambetto a Milano. Dovesse andare male a Milano, andrà malissimo per Scariolo che uscirà con le ossa rotte dall’esperienza meneghina. Non vogliamo dimenticare l’al-
Appuntamento con la storia oggi al Giro col Galibier CICLISMO Luigi Sada
E venne il giorno. Oggi al Giro si scala il Galibier, la mitica cima tanto amata dai francesi dove il nostro Pantani nel ’98, con una fuga solitaria di 47 chilometri, conquistò la maglia gialla portandola fino a Parigi vincendo il Tour. E’ la prima volta per la corsa rosa la scalata alla vetta del Galibier dove è atteso l’arrivo della quindicesima tappa che fa da prologo agli impegni della prossima settimana nella marcia di avvicinamento all’epilogo di Brescia, caratterizzato dalla spettacolare ultima frazione con partenza da Riese Pio X. Nei giorni scorsi, dopo i successi di Pescara con Hansen e nella cronometro di Saltara con Dowsett, nella tappa San Sepolcro-Firenze vinta per distacco dal russo Belkov davanti a Betancur e Pantano, è salito con prepotenza alla ribalta Vincenzo Nibali, dando scacco
RUGBY Tony Morandi
11
al favorito della corsa Bradley Wiggins, giunto al traguardo con un ritardo di quasi un minuto. Per il siciliano l’apoteosi e la conquista della maglia rosa, difesa poi alla grande nella frazione di martedì scorso che portava i corridori al traguardo dell’Altopiano del Montasio, asperità con punte massime attorno al 18 per cento nella fase conclusiva. Un vero muro dove con un imperioso allungo è andato a segno il colombiano Uran Uran staccando progressivamente i suoi compagni di fuga, compreso Nibali. A pagare il pedaggio è stato soprattutto il canadese Ryder Hesjedal, vincitore della scorsa edizione del Giro, giunto al traguardo con oltre venti minuti di ritardo. Dura, se non durissima, anche la tappa di mercoledì con la Tarvisio-Vajont nel ricordo della tragedia del 1963. A mettere in fila tutti sul traguardo di Erto e Casso ci ha pensato il lituano Navardaauskas vincitore per distacco su una pattuglia di specialisti del settore composta da una dozzina
di corridori, fra i quali il giovane Perazzi leader degli scalatori e il solito Pozzovivo. Sforzo, nella circostanza, pagato a caro prezzo dal febbricitante Wiggins in ritardo di oltre 3’ nei confronti della maglia rosa Nibali. All’indomani, però, i velocisti si sono presi prontamente, sotto la pioggia, la rivincita sfrecciando con Mark Cavendish (in foto) sotto
lo striscione di Treviso, con il francese Bouhanni ottimo secondo. Per il campione britannico si è trattato dalla centesima vittoria. Oggi, dunque, grande attesa per il Galibier. Si parte da Cesana Torinese, si raggiunge il passo del Moncenisio, transitando da Susa, per poi salire verso
Aussols dove verrà affrontato il micidiale Col du Telegraphe, antipasto dell’ascesa finale del Galibier posto a quota 2.652 metri, al termine di 149 chilometri di gara. Domani, invece, giornata di riposo Si riprenderà martedì con la sedicesima frazione che porterà i corridori da Valloire a Ivrea. Il giorno successivo il Giro festeggerà nella bergamasca la tappa lineare CaravaggioVicenza mentre il 23 ci sarà la cronoscalata della Polsa con partenza da Mori, sulla distanza di 20,6 chilometri. Nella diciannovesima frazione il via è fissato a Ponte di Legno, residenza estiva del senatur Bossi. Un impegno da brividi: si scala il Gavia dal versante più duro, lo Stelvio (Cima Coppi) e il Val Martello. Il giorno dopo altra faticaccia per i girini da Silandro alle Tre Cime di Lavaredo con il San Pellegrino e il Tre Croci nella fase centrale. Domenica, infine, conclusione con brindisi finale a Brescia dove la maglia rosa festeggerà sul podio la vittoria.
RGM, il progetto continua
Coach Bertoncini lascia il passo a Ragusi che punta alla formazione di giovani La stagione di Rugby Grande Milano si è conclusa con il terzo posto, insufficiente per giocarsi la promozione in Serie A nei play off, ma comunque positivo, in considerazione di una stagione non sempre fortunata e per il lancio in prima squadra di alcuni giovani interessanti, che costituiranno dei punti fermi per la prossima stagione. Con il terzo posto si chiude il ciclo di Achille Bertoncini, che ha portato a RGM un rugby più vicino al concetto professionale, pur rimanendo una realtà amatoriale, e soprattutto ha mostrato sia al club sia ai giocatori quale debba essere il percorso da seguire per la crescita. Bertoncini lascia un’eredità importante e il cambio alla guida sarà comunque nel segno della continuità, perché il direttore tecnico sarà Gianluca Ragusi, che ha affianca-
no vuole creare, partendo da un consolidamento della struttura societaria e rinnovando i principi che sono alla base della nascita della franchigia, in RGM classificatasi al terzo posto in campionato altre parole la formazione del to Bertoncini nell’ultima stagio- ragazzo-giocatore. Oggi siamo ne. Nei prossimi giorni sarà com- una realtà composta di millecinpletato lo staff tecnico che apre, quecento giocatori di tutte le età, di fatto, un progetto a medio ter- divisi nei vari club che sostengomine, che punta sulla formazione no il progetto. Nella prima fase dei giovani: “Gianluca – afferma abbiamo lavorato per consolidare il d. s. Antonio Raimondi – è stata i numeri, in questa fase, dobbiala scelta più logica nel segno del- mo aumentare la qualità della nola qualità. E’ un allenatore che ha stra proposta formativa. Gianluca caratteristiche diverse da Berton- è la persona adatta, è con noi già cini, perfetto per l’inizio del nuo- da una stagione, ha esperienza vo ciclo che Rugby Grande Mila- ed è un allenatore che insegna”.
RGM è impegnata nella promozione della palla ovale a Milano e provincia: “Rugby nei Parchi è un format – continua Raimondi - che ci ha permesso di promuovere il nostro sport e di incontrare i milanesi in luoghi di grande socialità come i parchi, ma poco sfruttati e lontani comunque dalla realtà più chiusa degli impianti sportivi. Sicuramente i nostri club, ma non solo loro, gioveranno di questo lavoro, con nuovi ragazzi che vorranno provare il nostro sport. Siamo pronti ad accoglierli e abbiamo attivato una collaborazione importante con il Centre de Formation di Bourgoin, uno dei più importanti e qualitativi di Francia, dal quale sono usciti nazionali francesi come Chabal e Parra. Con loro forniremo ai ragazzi e ai nostri tecnici nuovi strumenti di crescita”.
lontanamento di Fabrizio Frates, perché è stato un gesto che ha gettato delle grandi ombre sulla gestione dell’intero gruppo. Seguiamo il basket da quasi quarant’anni e una situazione del genere non l’abbiamo mai vissuta. Sarà l’efIoannis Borousis sarà l'ago della bilancia in gara 6 fetto serra, sarà Foto di Savino Paolella 2013 questo clima tropicale che ci sta travolgendo, fatto sta che se mente a uno tsunami. E non saMilano dovesse essere eliminata rebbe simpatico per re Giorgio. da Siena, assisteremmo sicura- Lui no, questo non se lo merita.
Saugella Team Monza fa sua la prima gara dei play off VOLLEY
Monza - Nella bellissima cornice del PalaIper di via Stucchi, con le coreografie dei tifosi, del CSI e della corposa delegazione dei ragazzi del progetto “Io tifo positivo”, è iniziata la prima gara dei play off tra la Saugella e Bolzano: 1800 persone sugli spalti per vedere la partita tra le capolista dei gironi A e B. Starting seven solito per coach Mazzola,
stato un grosso vantaggio. Loro si sono dimostrate la squadra che avevamo intuito dai video, una squadra che combatte anche senza due giocatrici importanti. Ora ci aspettiamo una gara di ritorno molto complicata”. Benny Bruno, che ha dato un contributo fondamentale alla gara con i due ace finali: “E’ stata una bella partita, giocata bene fino in fondo; noi non abbiamo mai mollato, anche quando nel terzo set eravamo sotto, non ci siamo mai disunite. Ora ci go-
con Sintoni in palleggio, Agostinetto opposto, le bande Lugli e Bonetti, al centro Facchinetti e Bruno e Polato libero. Qualche defezione per Bolzano, che scende in campo con Cumino in cabina di regia opposta a Waldthaler, Galassi e Papa schiacciatrici, le centrali Bertolini e Penasa ed il libero Bresciani, mentre Kostadinova e Magnelli sono costrette, per infortunio, a guardare la partita dagli spalti. Primi due set controllati senza problemi da Monza, che scava solchi importanti grazie al servizio (25-18, 25-16). Nella terza frazione un calo di attenzione permette alla Neruda di portarsi in vantaggio in più occasioni; sul 16-13 la Saugella sembra aver ripreso il controllo della situazione, ma Bolzano impatta sul 19 e dà il via ad un’entusiasmante fase di punto a punto, chiusa dai due ace di Bruno (3028). Coach Mazzola a fine gara: “La prima è andata. Loro avevano il grosso handicap di due giocatrici titolari fuori e questo per noi, dobbiamo ammetterlo, è
diamo un giorno di riposo e poi da lunedì si torna in palestra per preparare la gara di sabato: cercheremo di vivere la prossima settimana come abbiamo vissuto quella appena trascorsa, lavorando con intensità, ma serenamente, come abbiamo fatto dall’inizio della stagione. Non dobbiamo farci prendere dall’ansia, siamo consapevoli che le nostre cose le sappiamo fare e le sappiamo fare bene”. Di seguito il tabellino dell’incontro, le foto della serata e il play by play sono disponibili sul sito www.verovolley.it a questo link. I video con le interviste sono disponibili su youtube nel canale di Vero Volley. Saugella Team Monza: Bonetti 11, Bruno 15, Agostinetto 11, Lugli 5, Facchinetti 9, Sintoni 2, Polato (L), Franco (K), Muscinelli, Piovan, Pastrenge, Rigon ne. All. Mazzola, Keller e Parigi. Neruda Volksbank Bolzano: Cumino 1, Papa 8, Bertolini 8, Waldthaler 13, Galassi 3, Penasa 12, Bresciani (L), Berasi, Favretto 1. All. Bonafede e Comper.
Silvia Fortunato
12
domenica 19 maggio 2013
domenica 19 maggio 2013
13
PNEUMATICI DI NUOVO SOTTO ACCUSA Il calcio protagonista Archiviato il GP di Spagna si fa il bilancio sulle gomme Dal 4 all’ 8 dicembre
FORMULA1
Debora Cheli
Doveva essere il trionfo del padrone di casa e così è stato. Alonso ha stampato un sorriso grande come la penisola iberica ai suoi compatrioti, malgrado una vigilia di gara tutt’altro che serena. Nel mezzo liti con i paparazzi, rei di averlo fotografato in compagnia della nuova fidanzata, critiche più o meno velate al team, senza contare il risultato deludente delle qualifiche, il tutto condito da una tensione agonistica e da una voglia di vincere che l’asturiano ormai faticava a nascondere. Lo si è visto fin dalla partenza, quando Fernando prima ha sorpreso Raikkonen, andando poi a superare Vettel, Hamilton e Rosberg per prendersi la prima posizione e non lasciarla più. E finalmente non ha festeggiato da solo sul podio, perché al terzo posto c’era Felipe Massa. Partito nono dopo la penalizzazione in griglia, il brasiliano ha saputo rimontare le
MotoGP Marjilia Bisceglia
Insieme alla Ferrari, è la scuderia da battere in questo senso. La delusione è stata forte invece in casa Mercedes, dopo la pole di Rosberg vanificata nel giro di qualche curva e le tribolazioni alle quali la monoposto tedesca si è trovata davanti nel corso Fernando Alonso vincitore nel GP di Spagna della gara. Solo una sesta posizione per il più veloposizioni perdute dimostrando di ce delle qualifiche, ma meglio la sua essere tornato dal purgatorio. Ot- prestazione rispetto a quella di Hatima la prova della F138, capace di milton, partito secondo e arrivato dare mezzo secondo a giro alle av- solo dodicesimo, costretto a rinunversarie, e più che soddisfacente la ciare alla velocità per salvaguardare gestione dei pneumatici. Abbonato le mescole. Una debâcle. Meglio è al secondo gradino del podio da andata alla Red Bull grazie al quarto ormai tre gare consecutive, Kimi posto di Vettel, il quale mantiene la prosegue il suo cammino senza leadeship del mondiale, non senza sbavature. Merito della sua guida, sentire il fiato sul collo di «Iceman», ma anche di una Lotus al di sopra secondo a quattro punti di distandelle aspettative e capace di risultare za. E’ ancora presto probabilmente veloce senza maciullare le gomme. per valutare se gli aggiornamenti
A “Sport Movies & Tv 2013” A Milano la Finale del Campionato Mondiale della tv e del Cinema Sportivo
Il calcio sarà grande protagonista a Milano, dal 4 all’8 dicembre 2013, a “Sport Movies & Tv – 31st Milano International FICTS Fest” (www.sportmoviestv.com), Finale delle 14 tappe nei 5 Continenti del “World FICTS Challenge” Campionato Mondiale della televisione e del cinema sportivo: Barcellona (Spagna), Hanoi (Vietnam), Rio de Janeiro (Brasile), Matera (Italia), Haifa (Israele), Tashkent (Uzbekistan), Kazan (Russia), Doha (Qatar), Kampala (Uganda), Lipetsk (Russia), Istanbul (Turchia), Liberec (Rep. Ceca), Los Angeles (USA), Pechino (Cina).“Sport Movies &
Gp di Francia favorevole alle Yamaha
Oggi tutti vogliono il podio a Le Mans, storica pista che ospita, anche se solo una parte del tracciato, la leggendaria 24 Ore di Le Mans. E’ una pista che offrirà grande spettacolo grazie alle tante curve che necessiteranno di frenate decise e ripartenze da veri campioni. Un tracciato favorevole alle Ducati. Andrea Dovizioso con la sua Desmosedici GP13 girerà per la prima volta in sella alla Ducati, ma in passato ha fatto bene conquistando la sua prima pole proprio sul circuito francese nel 2003 nella classe 125. Anche in MotoGp è salito due volte sul podio, nel 2010 e nel 2011. Nicky Hayden, invece, in pieno recupero rispetto a Jerez, ha meno dolore al polso destro, potrebbe ancora avere delle
difficoltà, ma conta di fare comunque una buona gara. Dani Pedrosa, carico della vittoria perfetta ottenuta a Jerez, e dai primi risultati delle libere, ce la metterà tutta, solo tre punti dal leader del mondiale. E’ una pista che in passato ha portato bene allo spagnolo, nel 2003 in 125 e in 250 nel 2004 e 2005 ha vinto le gare francesi laureando-
si anche campione del mondo nelle stesse stagioni. Il pilota della Honda vuole bissare i risultati del passato e la vittoria in Spagna, ma deve fare i conti con l’incognita meteo. La stessa variabile che potrebbe condizionare Valentino Rossi, quarto in classifica generale dietro ai tre spagnoli Marquez, Pedrosa e Lorenzo, che, però, è riuscito a fare bene sia sul bagnato che sulla pista asciutta e vuole fare bene anche questa volta. La sua M1 dovrebbe trovarsi a suo agio sulla pista francese. Anche il Team Go&Fun Honda Gresini conta di fare bene con Alvaro Bautista che può solo migliorare il sesto posto ottenuto in Spagna, prendendo sem-
Parola ai protagonisti
DANI PEDROSA - Lo spagnolo non vuole raffreddare i muscoli e spera di superare il compagno di squadra proprio in Francia: “Dopo un fantastico weekend a Jerez e un test molto buono lunedì, non vedo l’ora di andare a Le Mans - ha dichiarato -. Ho avuto buoni risultati in passato e mi piace il circuito, quindi spero che la moto funzioni bene. Il circuito a volte può essere difficile e complicato a causa del tempo, ma sto ritrovando il mio feeling con la moto e sto lavorando bene con la squadra - ha sottolineato -. Andrò in Francia e userò tutta la mia esperienza per rimanere concentrato per tutto il fine settimana”.
proposti dai vari team a Barcellona abbiano portato un effettivo miglioramento delle prestazioni. Un quadro più chiaro si avrà dopo il GP di Monaco, in programma il prossimo week-end. Una cosa è certa, il punto dolente di questa stagione sta nelle gomme. Anche la nuova mescola dura brevettata dalla Pirelli, che ha debuttato lo scorso fine settimana, non resiste all’usura, anzi. Ancora una volta le scuderie hanno dovuto ricorrere ad almeno tre soste (il record è della Lotus), mentre ci sono stati altri episodi di foratura (Vergne in gara, Di Resta nelle libere). Di che inquietare il fornitore unico, ora più che mai nell’occhio del ciclone. Per ora i risultati in pista sembrano premiare i piloti più tecnici, considerando inoltre che in lotta per il titolo sono in tre. Se è lo spettacolo che i dirigenti della FIA e della Pirelli volevano ottenere, per il momento hanno di che essere soddisfatti.
ANDREA DOVIZIOSO L’incognita meteo preoccupa non poco il pilota Ducati: “Le condizioni a Le Mans di solito sono davvero insidiose, soprattutto perché piove quasi sempre! Detto questo, credo che possa essere una buona pista per la Ducati e anche per me. Dopo gli ultimi test andiamo in Francia fiduciosi e ansiosi di vedere dove riusciremo a migliorare, anche se per il momento non dobbiamo pensare al risultato”.
NICKY HAYDEN L’americano non ha mai avuto un grande feeling con la pista francese: “Sono riuscito a rilassarmi per un paio di giorni in nord Europa dopo una settimana davvero intensa tra gara e test. Purtroppo devo ammettere che ho sempre sofferto sulla pista di Le Mans, ma una delle chiavi per andare bene qui è la frenata, che è un punto positivo della Desmosedici. Abbiamo visto tantissimi spettatori sulle tribune nelle ultime due gare, e credo che sarà così anche a Le Mans. Per quanto mi riguarda, il polso destro è migliorato dopo Jerez e, anche se non è ancora al 100%, adesso non dovrebbe darmi così fastidio. Quindi spero di divertirmi e ottenere un buon risultato”.
pre maggiore confidenza con la parte anteriore della sua moto. Il Team e Showa hanno lavorato molto sia sulla parte anteriore che nella parte posteriore della moto caricando e consentendo ad Alvaro di famigliarizzare sempre di più con il suo bolide. Brutte notizie, invece, per Ben Spies che non si presenterà in pista a Le Mans con la sua Ducati. Il texano si è sottoposto ad esami per una infiammazione ai muscoli pettorali che hanno deciso il rientro, forse, al Mugello. “Texas Terror” per l’occasione sarà sostituito da Michele Pirro che “cavalcherà la sua Desmosedici per il Team Pramac. L’augurio che tutti i piloti si fanno è che non piova, ciò consentirebbe a tutti i Team di preparare le moto in condizioni di asciutto nella speranza di non essere traditi all’ultima curva. MOTOGP Bianca Elton Ara
VALENTINO ROSSI Le Mans è uno dei tracciati preferiti dal “Dottore” che spera in una gara d’altri tempi: “Le Mans è un buon tracciato per me, anche perché nelle ultime due occasioni sono riuscito ad arrivare sul podio, sia sull’asciutto che sul bagnato. Speriamo di fare lo stesso e anche meglio con la Yamaha perché questa è una buona pista per la M1. Sarà molto importante il clima, che in genere è piuttosto brutto. Potrebbe piovere e far freddo, vedremo. Dovremo lavorare bene come sempre e cercare di capire le condizioni climatiche e del tracciato. Cercheremo di fare il massimo”.
ALVARO BAUTISTA “Dopo la gara di Jerez ed il test del lunedì, sempre sulla pista andalusa, sono motivato avendo riscontrato buone sensazioni. Abbiamo lavorato intensamente per ottenere una miglore trazione sulla parte posteriore della moto che nel fine settimana spagnolo ci ha fatto alquanto soffrire. Siamo riusciti a trovare, nel test di lunedì, alcune soluzioni positive ed altre meno ma, fatto importante, abbiamo soprattutto trovato la strada da percorrere che ci ha trasmesso fiducia. Le caratteristiche del tracciato di Le Mans sono “stop & go” con molti cambi di direzione. È una pista alquanto lenta e molto tecnica adatta ad una moto maneggevole. Non ha lunghi rettilinei ed è molto impegnativa, giro dopo giro non hai mai un attimo di respiro!”
Tv” è un qualificato spot internazionale per Milano e la sua Regione attraverso media, emittenti televisive, network mondiali, new media, case di produzione, produttori, registi, Comitati Olimpici e Federazioni sportive, campioni sportivi, radio, agenzie pubblicitarie e di comunicazione che illustrano l’universo della televisione e del cinema sportivi attraverso documentari, spot, reportage, fiction, cartoon, etc. Il Palazzo Giureconsulti (P.zza Mercanti 2) sarà il “core business” con 130 Proiezioni - per 5 giorni in 6 punti di proiezione contemporaneamente - 7 Meeting, 4 Incontri, 2 Workshop, 4 Mostre, 2 Conferenze Stampa, 30 Premiazioni, 4 Eventi collegati. Palazzo Lombardia ospiterà la “Cerimonia di Inaugurazione” il 4 dicembre e la “Cerimonia di Premiazione” l’8 dicembre con la consegna delle “Guirlande d’Honneur” ai vincitori del Festival e ai personaggi dello Sport, della TV, del Cinema e del Giornalismo che “hanno svolto una significativa azione attraverso la promozione dell’immagine sportiva e dei valori culturali ed etici”. In passato il prestigioso riconoscimento è stato assegnato, tra gli altri, a Pelè, Johan Cruyff, Javier Zanetti, Mohamed Al Fayed, Marcello Lippi, Leni Riefensthal, Juan Antonio Samaranch, Robert Redford, Mario Pescante, Giampiero Boniperti, Yelena Isinbayeva, Ottavio Missoni, Ennio Morricone, Giancarlo Abete, Bud Greenspan, Martin Scorsese, Alberto Sordi, Bud Spencer, Philippe Leroy, Sergey Bubka, Antonio Rossi, Yuri Chechi, Gianni Rivera, Bruno Vespa, Dick Fosbury, Max Biaggi, la Principessa Haya Bint Al Hussein. La manifestazione si avvale del Patrocinio di EXPO 2015, dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, della collaborazione del Comitato Internazionale Olimpico (CIO), di Regione Lombardia, della Camera di Commercio di Milano e del Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri competenti, del CONI, del Comitato Paralimpico, della FIGC, del Comune e della Provincia di Milano, dell’AC Milan e della FC Internazionale. Media Partner: La Gazzetta dello Sport, Infront, RAI TV e Class TV. Il Regolamento ufficiale è disponibile su www. fictsfederation.it/regolamento_spmtv2013.pdf
14
domenica 19 maggio 2013
MUSICA Riccardo Sada
Ultimo giro di danza
Ultima di campionato e ultime news dal mondo della musica che ci saluta con della sana house latina dei beat teutonici il giudice di Amici un festival che verrà e un dj set coi fiocchi… Elements of Life, latin house e altro ancora “Eclipse” è il nuovo disco firmato Elements of Life. Esce oggi in tutto il mondo, in contemporanea alla sua presentazione ufficiale al Pax di Miami. Un party questo nel quale si esibiscono i dj Louie Vega e Joe Claussel e dove è prevista l’esibizione dal vivo di tanti artisti che compongono l’ensemble Elements of Life, in particolare Josh Milan, Ananè Vega, Josh Mangual, Luisito Quintero, Sahr Ngaujah e Oveous Maximus.“Si tratta di un album che ha richiesto quasi cinque anni di lavorazione e nel quale convivono musica jazz, latina, house, nuyorican e tanto altro ancora”, ha spiegato Louie Vega, vincitore di due Grammy Awards ed ideatore del progetto Elements of Life.“Eclipse” è composto da due cd: il primo contiene diciassette tracce inedite, il secondo, invece, “EoL Solfrito”, è un autentico omaggio, oltreché una rivisitazione, dei grandi classici della celebre Fania Records, etichetta di riferimento mondiale assoluto per gli amanti della vera house. “Eclipse” esce su cd, vinile e in download digitale. Info su www.fania.com
Gabry Ponte, singolo e compilation
Nuovo singolo per il dj Gabry Ponte in collaborazione con Shaggy: trattasi di “Sexy Swag”, prodotto negli studi DanceAndLove di Torino. “Sexy Swag” è un brano pop dance (disponibile nelle versioni Radio Edit Original ed Alien Cut & Dino Brown Radio Edit) che conferma le doti a livello di produzione del dj (salito alla ribalta con il trio degli Eiffel 65). Attualmente presente in tivù nel ruolo di giudice nella dodicesima edizione di Amici, talent show di Canale 5 condotto da Maria De Filippi, il dj ha pubblicato una nuova compilation: “Gabry Ponte Selection”. “Così dopo qualche anno, ho deciso di pubblicare un nuovo doppio cd. Il primo è un mio dj set con tutte le hit del momento con il mio nuovo singolo con Shaggy; poi c’è in regalo un disco che racchiude tutte le vecchie canzoni che ho fatto, da ‘Blue’ con gli Eiffel 65 a ‘Cosa Resterà’ sino a ‘Geordie” e tanti altri”. Info su www.gabryponte.com
ADE, l’unico mega festival al mondo
Quest’anno ADE, noto anche come Amsterdam Dance Event, festeggia i suoi 25 anni di storia nella musica dance. Per l’occasione durante la prossima edizione si terrà una serie di celebrazioni e una programmazione interamente dedicata a se stessa. Il primo risultato è un manufatto tutto di carta: ovvero un libro di 576 pagine contenente informazioni e immagini sull’EDM olandese e intitolato “Mary Go Wild”. Con oltre 1200 immagini e 150 interviste esclusive con le principali figure olandesi, così come gli interventi di giornalisti e fotografi nazionali, il testo accompagnerà il lettore attraverso la storia della musica elettronica olandese. Info su www.amsterdam-dance-event.nl
La nuova vita di Timo Maas
Il dj e produttore tedesco Timo Maas è tornato dopo otto anni di silenzio con il nuovo album “Lifer”, undici pezzi electro nel pieno del suo stile. Il dj di Hannover ha coinvolto nel progetto nomi illustri del panorama musicale internazionale: Brian Molko dei Placebo per “College 84”; James Lavelle degli U.N.K.L.E. per “The Hunted”; Mikill Pane per “Grown Up” e Katie Cruel per “Articulation”; inoltre, spazio a tracce strumentali come “Visions”, “Tantra”, “Kick One, Kick Three”, “Scope”, “Train In My Kitchen”, “Abundance”e “Cash Johnny”. Fu l’album “Loud” (datato 2002) a portarlo dall’underground al mondo del pop. Insieme all’amico dj e produttore ciociaro Santos, da anni Maas ha aperto la label Rockets & Ponies. Info su www.timomaas.com
Sono in arrivo gli Above & Beyond Tra i paladini della scena trance internazionale, gli inglesi Above & Beyond saranno impegnati per ben tre date italiane nel prossimo mese di giugno. Il terzetto, originario di Londra, è tra i più acclamati team di produzioni dance e tra gli headliner dei maggior festival del genere e autori di dj set davvero infuocati. La loro serie di compilation “Anjunabeats”, giunta al decimo volume, è un importante biglietto da visita. I biglietti di Jesolo e Firenze costano 20 euro (più diritti di prevendita). Quelli di Milano invece 25. Info su www.ticketone.it e www.livenation.it
domenica 19 maggio 2013
Arriva l’estate e con essa i nuovi amori. Per consentire, però, l’ingresso di un nuovo amore bisogna necessariamente essere single, in mancanza di questo presupposto si tratta di tradimento. Come anzidetto l’estate è alle porte e con essa inizia il toto-amore dei Vip. Sotto a chi tocca: PATO sembra aver capito che il “lontan dagli occhi” ti consente anche il “lontan dal cuore” e quindi sembrerebbe particolarmente interessato a Patricia Abravanel, lasciando in stand-by la povera Barbara Berlusconi. Secondo il sito brasiliano R7 l’ex attaccante rossonero frequenterebbe con una certa assiduità la figlia di Silvio Santos, imprenditore e proprietario della rete televisiva SBT. Il “Papero” sa accasarsi bene, perché accontentarsi di una velina quando si può avere direttamente la proprietaria dell’intera emittente? I l
prudente Edinson Cavani, invece, si è preparato con largo anticipo e, a chi lo accusava di aver lasciato la moglie per corrispondenza, finalmente precisa la trasparenza del suo comportamento: “Ho iniziato le pratiche legali per arrivare al divorzio in Uruguay ai primi di febbraio e poi le ho continuate ad aprile. Di comune accordo, alla fine dello scorso anno, abbiamo stabilito che nostro figlio Lucas sarebbe nato in Uruguay, dove la madre vive. Dopo diversi mesi di profonde crisi coniugali ci siamo separati di fatto: lei è tornata in Sudamerica per partorire e io sono dovuto rimanere a Napoli per i miei impegni professionali”. Il Matador è un fiume in piena, non ci sta a passare per vigliacco ipocrita: “Quando poi Soledad è tornata a Napoli a fine aprile ha recuperato i suoi effetti personali da casa nostra dove abbiamo condiviso il nostro matrimonio fino all’anno scorso, poi il 7 maggio è tornata in Uruguay. Mentre lei era qui a Napoli ho soggiornato in un hotel per evitare ad entrambi una situazione imbarazzante. Il divorzio è una
cosa difficile, è un fallimento. Ma io divorzio solo da Soledad. Ho sempre mantenuto una condotta chiara e inequivocabile, non sono mai venuto meno ai miei obblighi verso i miei figli. La loro madre ha accesso a dei fondi coniugali che coprono tutte le spese e le
loro esigenze, le presenti e le future”. Nella intrigata storia d’amore del nuoto italiano è ancora tutto da chiarire: Filippo Magnini conferma la crisi con Federica ma smentisce il ritorno di fiamma con Cristina: “E’ un momento difficile per me. Tra me e Fede ci sono alti e bassi e questo è un momento basso, ma nella mia vita non c’è un’altra persona. E’ diventato un caso il fatto che mi sia incontrato davvero casualmente a Pesaro con Cristiana mentre ero con mia sorella Laura”. Federica Pellegrini, da canto suo, non accetta le illazioni che la vorrebbero felice tra le braccia del suo, e di Filippo, preparatore atlet i co nonché cugino del-
lo stesso Magnini pur confermando la crisi: “ M a t teo è un grandissimo professionista che mi sta aiutando a superare questo momento! non inventiamo cavolate!!”. L’incolpevole terzo incomodo Matteo Giunta si limita, suo malgrado, a precisare la propria rettitudine morale: “Io sono sereno, però la questione è esplosa e dà fastidio. Non c’è niente di vero, ve lo dico col cuore in mano, tra me e Federica non c’è niente, né ci sarà qualcosa in futuro. Rifletteteci: se fosse così, come potrei lavorare con loro due?”. Fin qui tutto chiaro. Se le cose stanno così, il momento è quello giusto. Il trio può aprire la porta, oltre che al gran caldo, forse, anche all’amore. Fra i tanti single autorizzati ufficialmente agli amori estivi non poteva mancare Mario Balotelli che tiene le finestre
spalancate anche in pieno inverno. Non tutti, però, vogliono o possono assumere atteggiamenti alla luce del sole, se poi si parla di Reali o comunque di eredi al trono la cosa è decisamente più complessa. In questi casi è meglio vivere tutto con una prudente riservatezza, gossip permettendo. I bene informati vorrebbero il Principato di Monaco sotto i riflettori. A meno di due anni dal
15
GOSSIP Marjilia Bisceglia
matrimonio reale, il Principe Alberto ci ha riflettuto per cinquant’anni su chi sposare, pare che tutto stia finendo in una bolla di sapone, anzi in una palla da rugby. Secondo in-
discrezioni la moglie del Principe Alberto, C harlene Wittstock, sembrerebbe disposta a rispettare le formalità di rito che la vorrebbero sempre felice e sorridente al fianco del nobile marito nelle cerimonie ufficiali, ma al tempo stesso vorrebbe essere una donna libera fuori dalle cerimonie. Soprattutto libera di replicare alle continue, e non tanto misteriose, scappatelle del marito. La bella Charlene ha deciso di rispondere per le rime al consorte frequentando, sempre più assiduamente, il giocatore di rugby B yron K el -
leher, in forza al Paris Rugby Clubche che ha giocato anche con la Nazionale neozelandese degli All Blacks. Ufficialmente non vi sono né conferme né smentite e la coppia continua a procedere per la propria strada fatta di cerimonie Reali ed eventi sportivi.
Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet www.stadio5.it
Amministrazione eMail: commerciale@stadio5.it Concessionaria pubblicitĂ Edizioni SBM Tel. 329 3847157 eMail: commerciale@stadio5.it
Direttore responsabile Grafica Beppe Vigani - eMail: direttore@stadio5.it Federico Maria Di Sivo - eMail: grafica@stadio5.it Collaboratori Andrea Anelli, Silvia Arosio, Marjlja Bisceglia, Severa Bisceglia, Alessandra Caronni, Debora Cheli, Leone Di Lernia, Bianca Elton Ara, Silvia Fortunato, Giovanni Labanca, Sandro Mazzola, Toni Morandi, Enzo Occhiuto, Velia Paini, Paolo Pirovano, Daniel Rizzo, Franco Rossi, Luigi Sada, Riccardo Sada, Pino Sardiello, Laura Tangari, Emanuele Tremacere, Daniela Veronese, Gustavo Vitali, Federico Zanon Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011