CITROËN ITALIA S.P.A.
mercoledì 1 febbraio 2012
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SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA, 41 Tel: +39 (02) 39761 VIALE MONZA 67 Tel: +39 (02) 26112347
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Mercoledì 1 febbraio 2012 Anno 2 N. 6
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COPIA OMAGGIO
INTER - PALERMO
SILENZIO! PARLO IO
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L’Editoriale
di Beppe Vigani La prima pagina di questo numero non l’abbiamo dedicata alla partita, bensì all’intervista a Luciano Moggi, che abbiamo realizzato in esclusiva. Suona un po’ strano che sia proprio l’ex dirigente della Juventus a imperversare in un giornale che è distribuito all’ingresso dello stadio “Giuseppe Meazza”, ma abbiamo convenuto – dopo un serrato confronto – che la scelta è stata legittima, soprattutto per il contenuto delle sue parole. Uno strappo alla regola, che siamo pronti a rifare, qualora si presentassero ancora le condizioni. Detto ciò, volgiamo la nostra attenzione sulle
gerarchie della Serie A. La coppa Italia è sembrata, quasi un paradosso, visto l’interesse che si nutre per essa, la cartina di Tornasole quello che sta avvenendo in campionato. Juventus, Milan, Napoli hanno eliminato rispettivamente Roma, Lazio e Inter, quasi dando un ordine per meriti e di gioco. Se bianconeri e rossoneri hanno dato prova di forza di fronte a due squadre buone, un po’ sfortunate, ma più deboli, ancor più netta è stata la vittoria degli uomini di Mazzarri, che hanno superato una compagine stucchevole e scellerata negli episodi cruciali del match. Una volta di più si è potuto apprezzare l’organizzazione di gioco delle tre semifinaliste (chiediamo perdono al Siena, ma non crediamo che abbia molte chance contro il Napoli). La Juventus è apparsa tonica, cinica, con la solita motivazione, il Milan è il classico “usato sicuro”: parte piano, ma arriva fino in fondo per l’intelaiatura che non teme confronti, il Napoli è l’abito su misura per le caratteristiche dei propri giocatori: la continuità, l’insistenza nel modulo hanno reso la compagine partenopea un avversario difficile da fronteggiare. Un passo indietro, una mano davanti per la formula della coppa nazionale, che dalle nostre parti, ne sentono il bisogno soli chi arriva in finale. Una provocazione: qualcuno si ricorda se al ‘Meazza’ si sia giocata una gara ufficiale con 1980 spettatori paganti (2.716.000 in tv)?. E’ successo nell’ottavo Milan-Novara, giocato una decina di giorni fa. Serve ancora qualcos’altro per convincere gli scienziati del nostro calcio che qualcosa va rivisto? Pensare solo alla poltrona si fa sempre brutta figura.
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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Marco Guida di Torre Annunziata
INTER (4-4-2)
Stadio ‘G. Meazza’ ore 20,45
PALERMO (4-3-1-2)
All. C. Ranieri
All. B. Mutti
1 Julio Cesar; 13 Maicon, 6 Lucio, 25 Samuel, 55 Nagatomo; 37 Faraoni, 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 11 R. Alvarez; 22 Milito, 7 Pazzini.
1 Viviano; 31 Pisano, 3 Silvestre, 2 Mantovani, 42 Balzaretti; 8 Migliaccio, 23 Donati, 5 Barreto; 27 Ilicic; 10 Miccoli, 19 Budan.
Invia la tua foto a redazione@stadio5.it e la vedrai pubblicata
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Turno Odierno
La Classifica della Serie A
Martedì 31 Gennaio - 21. Giornata
Serie A
Gio
Vin
Nul
Per
GF
GS
Diff
P.ti
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20
20 20 20 20 20 19 20 20 20 20 20 20 20 19 20 20 20 20 20 20
12 13 11 10 11 9 7 8 8 6 6 6 5 5 7 5 4 4 4 2
8 4 5 6 2 4 8 3 3 7 6 6 8 8 8 6 7 4 3 6
0 3 4 4 7 6 5 9 9 7 8 8 7 6 5 9 9 12 13 12
33 43 29 30 30 29 36 26 28 20 16 25 16 22 24 18 21 21 13 18
13 17 16 19 21 21 24 27 36 17 25 33 21 28 25 26 22 36 31 40
+20 +26 +13 +11 +9 +8 +12 -1 -8 +3 -9 -8 -5 -6 -1 -8 -1 -15 -18 -22
44 43 38 36 35 31 29 27 27 25 24 24 23 23 23 21 19 16 15 12
Parma - Juventus
Stadio Ennio Tardini, Parma
Ore 20:45
Mercoledì 1 Febbraio - 21. Giornata Atalanta - Genoa Stadio Atleti Azzurri d'Italia, Bergamo Inter - Palermo Stadio Giuseppe Meazza, Milano Lazio - Milan Stadio Olimpico, Roma Siena - Catania Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena Udinese - Lecce Stadio Friuli, Udine Cagliari - Roma Stadio Sant'Elia, Cagliari Bologna - Fiorentina Stadio Dall'Ara, Bologna Napoli - Cesena Stadio San Paolo, Napoli
Ore 18:00 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45 Ore 20:45
Giovedì 2 Febbraio - 21. Giornata Novara - Chievo Stadio Silvio Piola, Novara
Ore 20:45
Prossimo Turno Sabato 4 Febbraio - 22. Giornata Cesena - Catania Roma - Inter
Stadio Dino Manuzzi, Cesena Stadio Olimpico, Roma
Domenica 5 Febbraio - 22. Giornata Genoa - Lazio Stadio Luigi Ferraris, Genova Chievo - Parma Stadio Marc Antonio Bentegodi, Verona Lecce - Bologna Stadio Via del mare, Lecce Juventus - Siena Juventus Arena, Torino Fiorentina - Udinese Stadio Artemio Franchi, Firenze Palermo - Atalanta Stadio Renzo Barbera, Palermo Novara - Cagliari Stadio Silvio Piola, Novara Milan - Napoli Stadio Giuseppe Meazza, Milano
Ore 18:00 Ore 20:45
Juventus Milan Udinese Lazio Inter Roma Napoli Palermo Genoa Fiorentina Chievo Parma Cagliari Catania Atalanta* Bologna Siena Lecce Cesena Novara
* 6 punti di penalizzazione Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45
La Classifica Marcatori 15 reti: Ibrahimovic (Milan; 6 rigori), 14 reti: Di Natale (Udinese; 3 rigori), 12 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori), Klose (Lazio), Cavani (Napoli; 1 rigore) 11 reti: Palacio (Genoa; 2 rigori) 10 reti: Jovetic (Fiorentina; 2 rigori) 9 reti: Matri (Juventus), Calaiò (Siena; 3 rigori) 8 reti: Milito (Inter; 2 rigori), Giovinco (Parma; 3 rigori) 7 reti: Nocerino (Milan), Osvaldo (Roma) 6 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Mutu (Cesena; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori), Miccoli (Palermo) 5 reti: Lodi (Catania; 2 rigori), Pazzini (Inter), Pepe (Juventus), Hernanes (Lazio; 3 rigori), Di Michele (Lecce; 2 rigori), Pandev (Napoli), Destro (Siena) 4 reti: Moralez (Atalanta), Ramirez (Bologna), Bergessio (Catania), Paloschi (Chievo), Rocchi (Lazio), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Lavezzi (Napoli), Totti (Roma; 2 rigori), Basta (Udinese) 3 reti: Acquafresca (Bologna), Conti (Cagliari; 1 rigore), Larrivey (Cagliari; 1 rigore), Almiron (Catania), Maxi Lopez (Catania; 2 rigori), Moscardelli (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Cerci (Fiorentina), Jankovic (Genoa), Rossi (Genoa), Gilardino (Genoa/Fiorentina), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Robinho (Milan), Morimoto (Novara), Budan (Palermo), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Biabiany (Parma), Modesto (Parma), Bojan (Roma), Pjanic (Roma), Isla (Udinese) 2 reti: Marilungo (Atalanta), Diamanti (Bologna; 1 rigore), Ibardo Guerrero (Cagliari), Ribeiro (Cagliari), Legrottaglie (Catania), Candreva (Cesena; 1 rigore), Eder (Cesena), Sammarco (Chievo), Thereau (Chievo), Kucka (Genoa), Veloso (Genoa), Nagatomo (Inter), Lichsteiner (Juventus), Vidal (Juventus; 1 rigore), Sculli (Lazio), Cuadrado (Lecce), Muriel (Lecce), Cassano (Milan), Seedorf (Milan), Campagnaro (Napoli), Dzemaili (Napoli), Maggio (Napoli), Bertolo (Palermo), Ilicic (Palermo), Migliaccio (Palermo), Pinilla (Palermo; 1 rigore), Silvestre (Palermo), Zahavi (Palermo), Floccari (Parma; 1 rigore), Borini (Roma), De Rossi (Roma), Simplicio (Roma), D’Agostino (Siena; 1 rigore), Floro Flores (Udinese)
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La Partita
Ranieri sfoglia la margherita Sneijder di A.S. Bisceglia
Il Palermo proverà a sorprendere i nerazzurri, che non possono perdere dopo la battuta d’arresto col Lecce
L’Inter riceve il Palermo, dopo l’eliminazione in Coppa Italia, seguita da una prova non troppo convincente contro il Lecce. Si volta pagina, ma Claudio Ranieri non si rassegna e continua per la sua strada. È indubbio che il tecnico di Testaccio è angosciato dalla possibilità di sdoppiare il suo credo tattico con un poco convincente 1-2 là davanti, con Sneijder, che sarebbe il trequartista per le punte Pazzini e Milito. È un dubbio amletico che si porterà dietro tutta la stagione. C’è da chiedersi se le motivazioni di Thiago Motta saranno le stesse di qualche settimana fa, dopo lo stop che la società gli ha intimato, proprio quando il passaggio al Psg sembrava cosa fatta. Per il resto non è una novità, che un 4-4-2 è il modulo più congeniale e che solo un coinvolgimento totale della squadra (come ai tempi di Mourinho) permetterebbe all’allenatore di optare per la versione più ardita. Dall’altra parte i rosanero proveranno a regalare un dispiacere (l’anno scorso ci andarono vicino, ma furono rimontati e poi sconfitti in dirittura d’arrivo), anche se sembra lontana la squadra della stagione passata. Sono stati
cambiati ben tre allenatori (contando anche Stefano Pioli, che non iniziò mai questo campionato) e la stoffa non sembra la stessa. In difesa c’è sempre il ballottaggio tra Munoz e
Pisano, ma il vero pezzo forte dei siciliani è il centrocampo con Migliaccio, Donati e Barreto, i quali garantiscono qualità e quantità, ma soprattutto un equilibrio tattico, molto caro a Mut-
ti, che non vuole fare la stessa fine di Mangia, che in trasferta aveva sempre perso. Davanti, fa sempre paura il talento di Ilicic e Miccoli, sempre pronto a mettere la firma d’autore,
sia sui calci piazzati, sia sulle ripartenze fulminee dei suoi compagni, soprattutto sulla fascia sinistra con Balzaretti, che ormai lo cercano anche per andare sul pullman.
I Bioritmi di Inter-Palermo
Ranieri sotto i riflettori di Enzo Occhiuto
L’Inter tenterà di risvegliare il vecchio orgoglio per superare con grinta e concentrazione l’odierno confronto con il Palermo
Dall’analisi dei potenziali bioritmici (F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione e istinto) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio Giuseppe Meazza di Milano per disputare la 21esima giornata di serie A, emerge un maggior stato di benessere psicofisico dell’Inter (6,05 v.m.) rispetto a quello del Palermo (5,96 v.m.). Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Claudio Ranieri
(6,35 v. m.) 4 - 4 - 2 (v. 6,14 – 6 00, – 5,99,) risultano ottimi in difesa, buoni nella zona di centro campo e sufficienti nel reparto offensivo. Di contro, quelli di Bartolo Mutti (5,89 v. m.) 4 – 3 – 1 - 2 (v. 5 ,89, – 6,10 – 5,99– 5,89) risultano brillanti nella zona del centrocampo e sotto la media quelli difensivi e offensivi. La squadra nerazzurra, eliminata dalla Coppa Italia dalla Lazio e memore della sconfitta subita nella seconda partita del girone di andata per 4 a 3 dal Palermo stesso, tenterà di risvegliare il vecchio orgoglio di “Campioni del Mondo” per superare, con grinta (6,03 v.f.) e concentrazione (6,09 v. i.) l’odierno confronto contro i siciliani. Ma vediamo nei dettagli quali sono i bioritmi dei campioni delle due squadre che potrebbero fare la differenza. La difesa interista: Maicon (6,31 v.e. e 6,42 v.i.), Lucio (6,31 v.i. e 6,50 v.istintivo), Nagatomo (6,44 v. f. e 6,45 v.e.) rappresentano una sicurezza; il centrocampo con Zanetti (6,13 v.f.), Cambiasso (6,45 v. e. e 6,41 v. i.), Thiago Motta (6,41 v.f.) è molto sta-
bile; il reparto offensivo con Alvarez (6,13 v.f. e 6,05 v.intellettivo), Milito (6,41 v.f. e 6,49 v. emotivo), Pazzini (6,38 v.intellettivo e 6,46 v. istintivo) e Zarate (6,13 v.f. e 6,43 v. intellettivo e 6,31 v. istintivo) assicura la cer-
tezza della finalità. Invece, tra i giocatori palermitani sono da segnalare Silvestre (6,41 v.f.), Mantovani (6,45 v. emotiva e 6,31 v. intintiva), Balzaretti (6,39 v. e.), Migliaccio (6,49 v.e. e 6,48 v. istintiva), Donati (6,44 v.f.
e 6,42 v.i.), Barreto (6,39 v.e.) , Ilicic (6,50 v.f. e 6,45 v.e.), Bertolo (6,44 v.f. e 6,49 v.e.); e infine Miccoli (6,50 v.emotiva e 6,42 v. istintiva), Budan (6,16 v. istintiva). Attenti a questi ultimi due.
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Faccia a faccia Il Campionato
di Laura Tangari C’è Inter-Palermo a San Siro e la squadra di Ranieri, dopo essere clamorosamente finita al tappeto col Lecce, deve subito far pace con i propri tifosi per riprendere l’inseguimento ai piani alti della classifica. La sconfitta con i pugliesi ha fatto parecchio male. Nessuno, infatti, se l’aspettava dopo la bella striscia positiva di sette partite. Ma il calcio è così. Tutti attendevano l’aggancio all’Udinese, invece è arrivato il sorpasso della Lazio, lesta, con Klose, a portar via i tre punti al Chievo a Verona. Ora la squadra di Reja è al quarto posto e proverà a difenderlo a denti stretti stasera all’Olimpico con quel Milan targato Ibrahimovic che difficilmente regala qualcosa agli avversari. La bella prova col Chievo tiene accese le speranze dei tifosi biancoazzurri. Tornando all’Udinese, ma soprattutto al Lecce, sarà interessante senza dubbio seguire la sfida del Friuli fra Guidolin, furibondo per la sconfitta con la Juve, e il motivatissimo Cosmi. Il Lecce crede nella salvezza però anche l’Udinese non ha abbandonato di sicuro le ambizioni che a suon di risultati l’hanno proiettata verso il vertice del campionato. In testa sembra ormai una sfida a due fra la Vecchia Signora e il Diavolo, tant’è che da diversi giorni si parla solamente del prossimo doppio impegno fra due squadre, prima in Coppa Italia poi in campionato. Ma il turno
Il duello tra Juventus e Milan si consumerà prima in Coppa Italia e poi in campionato. Ma il turno infrasettimanale di oggi mette sotto osservazione anche la Lazio
infrasettimanale di oggi non regala solo Inter-Palermo. Sotto osservazione, oltre a Lazio-Milan, c’è il Napoli che arriva dalla scoppola incassata a Marassi da uno scatenato Genoa. I partenopei sono impegnati al San Paolo nella partita-riscatto col Cesena, avversario dal dente avvelenato per il passo falso del Manuzzi con l’Atalanta, diretta rivale nella lotta per non retrocedere. La Roma, che ha pagato dazio in casa col Bologna, andrà invece a Cagliari, mentre l’undici di
Pioli incrocerà le armi al Dall’Ara con la Fiorentina, reduce dal successo col Siena nel derby toscano. Da seguire a Bergamo la trasferta del Genoa con l’Atalanta e quella del Catania al Franchi di Siena dove la squadra di Sonnino proverà a riscattare la giornata negativa con la Fiorentina. Domani, infine, il Novara cercherà al Piola di fare suo il risultato con il Chievo. È l’ultima spiaggia, questa, per i piemontesi, soprattutto dopo l’ennesima sconfitta rimediata con il Palermo.
Finanza
Il Fisco “stringe” sul calcio Il mondo del pallone è nell’occhio delle Agenzie delle Entrate
(r.s.) Faro del fisco sul mondo del calcio, con l’obiettivo di verificare preventivamente le modalità di tassazione Iva sulle vendite dei calciatori e un occhio particolare su quelli in “comproprietà” tra vari club. Un tavolo si è aperto tra il direttore delle Entrate, Attilio Befera e i presidenti della Lega Maurizio Beretta e della Federcalcio, Giancarlo Abete con vari incontri tecnici tenuti nelle ultime settimane nella sede dell’Agenzia. Incontri ai quali avrebbe partecipato anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che in passato ha ottenuto per la sua società una rateizzazione da primato di un debito con il fisco (la norma “spalma debiti”). Il tema è certamente “tecnico” ma, tradotto in pratica, risulta di grande rilevanza economica, visti gli importi milionari delle cessioni
sui quali si applica un’Iva che è ora del 21%, e presto salirà al 23%. L’attenzione sarebbe ora sul meccanismo di “cessione in compartecipazione”. Gli ultimi acquisti di questo tipo in ordine di tempo, ufficializzati con tanto di comunicati, sono stati quelli di Borini, giallorosso diviso tra Roma e Parma, e Okaka, Giovinco, diviso tra Parma e Juventus, che lo vorrebbe riscattare. Il nodo tecnico della “cessione in compartecipazione” è più complesso di quello che potrebbe apparire. In realtà quella che viene raccontata come la cessione a metà di un calciatore è la sintesi di una vendita al 100% con il diritto di partecipare per il 50% del valore della cessione agli ulteriori effetti patrimoniali dovuti alla titolarità del contratto (in pratica al valore della vendita successiva).
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Il Personaggio dell’Inter: Joel Chukwuma Obi
Piedone l’africano di A.S. Bisceglia
Il nigeriano può considerarsi un grintoso centrocampista di contenimento. Molto capace anche in fase difensiva, recupera palloni e la corsa è sicuramente la sua caratteristica principale
Il Parma ha annunciato la risoluzione a favore dell’Inter in merito alla sua compartecipazione. I nerazzurri hanno ceduto Jonathan in cambio a titolo temporaneo. Così, Obi, che ha iniziato la sua carriera calcistica in Nigeria nelle giovanili del Nepa Lagos, si può sentire interista a tutti gli effetti. Un altro talento dallo stato africano, dopo Okaka, Taribo West, Martins e Kanu, è arrivato in Italia. Il nigeriano è arrivato alle giovanili della Beneamata nel 2005 e cinque anni dopo è entrato a far parte della prima squadra con il mister di allora, Rafael Benitez. Il suo esordio ufficiale risale alla Champions League del 29 settembre del 2010 contro il Werder Brema, quando l’Inter vinse per 4-0. Per l’occasione, Obi sostituì all’80’ Dejan Stankovic. L’esordio in serie A invece è il 17 ottobre 2010 in Cagliari Inter, risultato 0-1, sostituendo Coutinho al 66’. Il 14 novembre 2010 gioca anche il derby con il Milan da titolare. La stagione 2011-2012 inizia da titolare nell’incontro valevole per la Supercoppa
contro il Milan persa 2-1 ma risultando comunque uno dei migliori giocatori in campo. Il 27 settembre 2011, contro il CSKA Mosca, parte titolare per la prima volta in Champions League e il primo ottobre, con l’arbitro Rocchi, rimedia la sua prima espulsione, per doppia ammonizione, nella partita in casa contro il Napoli persa 0-3. Questa è la sua seconda stagione effettiva da nerazzurro e proprio lo scorso mese di gennaio è stata risolta a favore dell’Inter la compartecipazione con il Parma, costo 3,5 milioni di euro Lo conferma anche il suo procuratore Renzo Contratto: “Obi non partirà. È stimato da Ranieri e può dare molto a questa squadra”. Il centrocampista nigeriano, pur non giocando con continuità in questa parte di stagione, può essere molto utile con la sua versatilità. Può essere utilizzato in più ruoli del centrocampo e quindi una valida alternativa quando mancherà Thiago Motta o Stankovic attualmente infortunato.
Chi è Obi Joel Chukwuma Nato a Lagos, in Nigeria, il 22 maggio 1991, Obi Joel Chukwuma cresce nelle giovanili della squadra locale del Nepa. Approda nelle giovanili dell’Inter nel 2010 e categoria dopo categoria arriva in prima squadra esordendo in Champions League il 29 settembre 2010 contro il Werder Brema. Joel Obi oggi è anche titolare nella nazionale nigeriana.
Il Personaggio del Palermo: Federico Balzaretti
Beato tra le (sue) donne di Debora Cheli
La moglie Eleonora Abbagnato ha dato alla luce Julia, che andrà a fare compagnia alle due bambine che l’esterno rosanero ha avuto da una precedente relazione. E lui? Ricco di stimoli, vuole fare uno scherzo all’Inter
Poco più di una settimana fa è diventato padre. Sua moglie, Eleonora Abbagnato, principessina dell’Etoile dell’Opéra di Parigi, è diventata mamma e ha dato alla luce la bellissima Julia. La Abbagnato, che ha rivelato al settimanale “Chi” il peso della piccola (2 chili e 900 grammi), che ha sposato il giocatore lo scorso giugno, è la settimo cielo. A sua volta, Balzaretti ha fatto il pieno di energia per affrontare quella che è una delle gare più difficili della stagione, la sfida con l’Inter, in trasferta, in quel di Milano, lontano dalle sue amate femmine (la coppia aveva già due bambine, avute dal difensore con la precedente compagna, ndr). Precoce l’ascesa del piemontese che a soli sei anni si è trovato già nelle giovanili del Torino. Ha esordito in Serie A nella stagione 2002-2003 proprio con la maglia granata ma ha acquisito esperienza nelle serie minori con le maglie di Varese e Siena. Tornato al Torino, ha debuttato in Serie A il 14 settembre 2002 contro l’Inter. Con
i granata retrocessi in Serie B, diventa uno degli uomini più importanti della squadra e in B (2004-2005) risulta essere uno dei protagonisti del Toro. Si guadagna in questo modo la promozione nella massima serie. A causa del fallimento della società granata, il 9 agosto 2005 viene svincolato e lasciato libero di accordarsi con un’altra società. Viene ingaggiato a parametro zero dalla Juventus e decide di restare nella sua regione anche per rimanere vicino alla moglie allora incinta della figlia Lucrezia. Il 20 giugno 2007 viene acquistato dalla Fiorentina per 3,8 milioni di euro. Il contratto è quadriennale. Il 25 gennaio 2008,
durante la sessione invernale del calciomercato, passa al Palermo sempre per 3,8 milioni di euro e firma un contratto con scadenza 2011 e un ingaggio da 900mila euro annui. In poco tempo diventa uno dei giocatori chiave della squadra. Il 18 ottobre 2009, a prova della sua ottima condizione fisica, segna la prima rete sia in Serie A da rosanero. L’11 gennaio 2010 ha prolungato fino al 2013 il suo accordo con la società. Il 31 ottobre 2010, in Palermo-Lazio (0-1) della nona giornata del campionato, raggiunge le 100 presenze con la casacca del Palermo.
Chi è Federico Balzaretti Nato a Torino il 6 dicembre dell’81, Federico Balzaretti è stato giudicato dalla critica come uno dei migliori terzini sinistri d’Europa. Possiede spiccate doti offensive, tipiche del suo ruolo di terzino fluidificante sinistro. Fra le sue caratteristiche principali vi sono l’abilità nel cross e nella corsa, che lo rendono sempre presente sia in fase difensiva che in quella offensiva anche grazie alla sua resistenza.
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Anelli Auto Due Viale Brambilla, 38 27100 Pavia (PV) Tel. 0382-383811
TECNO MOTORS SPA Via Don Minzoni, 24 21053 Castellanza (VA) 0331-426711
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TECNO MOTORS SPA Via Pegoraro, 45 21013 Gallarate (VA) 0331-701874
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TECNO MOTORS SPA Corso Novara, 135 27029 Vigevano (PV) 0381-326978
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La Storia del Palermo
DallaDopoSicilia con amore essere entrato nell’esclusivo club dei
di Alessandra Caronni
“centenari”, grazie anche all’avvento di un presidente del calibro di Maurizio Zamparini, ha cominciato a pensare in grande
Il primo novembre 1900 Ignazio Majo Pagano diede vita all’Anglo Panormitan Athletic and Foot-Ball Club, che nel 1907 cambiò nome in Palermo Foot-Ball Club. Questo nonostante parecchi siciliani amino precisare che la società nel 1898 grazie ai britannici Joseph Isaac Spadafora Whitaker e Joshua Whitaker e per merito pure di altri conterranei trasferitisi a Palermo in quel periodo. Nei primi anni gioca nelle serie interregionali e vince alcune competizioni limitate al sud Italia, come la Coppa Lipton. All’unificazione dei campionati, nel 1929, il Palermo parte dalla Prima Divisione, la Serie C dell’epoca, e in pochi anni arriva per la prima volta nella sua storia in Serie A, disputandola per la prima volta nella stagione 1932-1933 e rimanendovi per alcuni anni. Negli anni del dopoguerra disputa campionati ad alterne fortune facendo spesso la spola tra la Serie A e la Serie B, negli anni settanta arriva per due volte ad un passo dalla vittoria della Coppa Italia perdendo in finale con Bologna e Juventus. Il pe-
riodo più critico arrivò a metà degli anni ottanta quando la squadra fallì e venne rifondata un anno dopo, nel 1987, cambiando nome e ragione sociale e ripartendo dalla Serie C2. La svolta arriva nell’estate del 2002 quando Maurizio Zamparini acquista la società che in quel momento militava in Serie B e riesce a portarla in solie due stagioni nella massima serie dopo 31 anni di assenza. L’anno dell’esordio in Serie A il Palermo centra, per la prima volta nella sua storia, la qualificazione in Coppa UEFA, cosa che riesce anche nelle due stagioni successive. Sotto la guida di Delio Rossi nella stagione 2009-2010 la squadra torna a centrare l’obiettivo europeo, abbattendo diversi record e mancan- La formazione della Finale di Coppa Italia che giocò contro la Juventus nel 1979 do la qualificazione alla Champions League per due soli punti di distacco Curiosità dal quarto posto; mentre nella stagione successiva i rosanero centrano la L’Unione Sportiva Città di Palermo è anche uno dei membri dell’Eterza finale di Coppa Italia della loro CA – Associazione dei Club Europei, organizzazione internazionale storia, subendo ancora una sconfitta che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali stavolta ad opera dell’Inter.
club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.
Lo Stadio Il Palermo gioca le sue partite interne allo Stadio Renzo Barbera, da sempre di proprietà del Comune. Gli allenamenti della squadra si svolgono invece presso il Campo Tenente Onorato a Boccadifalco.
Il Palermo 1977-78
Calcio Estero
Il ritorno di Mourinho
di Luigi Sada Torna il sorriso a Mourinho nella Liga. Il suo Real, dopo essere stato sbattuto fuori dalla Copa del Rey dal Barcellona, allunga il passo in campionato portando a sette le lunghezze di vantaggio in classifica su Pep Guardiola. Le merengues infatti hanno battuto per 3-1 il Saragozza con gol di Kakà, Cristiano Ronaldo e Ozil rimontando la rete iniziale di Lafita, mentre il Barcellona è stato inchiodato allo 0-0 a Villareal da una formazione ormai alla canna del gas e in piena zona retrocessione. Una piccola impresa per i casigliani che regala, di conseguenza, punti preziosi alla capolista Real Madrid nella marcia verso il titolo di campione di Spagna. In Bundesliga intanto il Bayern Monaco riassaggia il sapore del successo dopo la battuta d’arresto con il Monchengladbach della scorsa settimana. I bavaresi superano con un po’ di fatica all’Allianz Arena il Wolfsburg con reti del solito Gomez e Olic al 92°.
La capolista Real Madrid nella marcia verso il titolo di campione di Spagna. In Germania il Bayern Monaco riassaggia il sapore della vittoria.
Non molla però il Dortmund a segno con l’Hoffenhein grazie a una doppietta di Kagawa e una bella rete di Grosskreutz. Vince anche lo Schalke 04 travolgendo in trasferta il Colonia con un poker (1-4). Le immediate inseguitrici del terzetto di testa, formato appunto da Bayern, Dortmundt e Schalke, invece pareggiano. A Brema il Werder replica al Leverkusen (sono andati in gol Pizarro e Reykartz). Colpo dell’Amburgo a Berlino con l’Herta e successo dell’Hannover col Norimberga.
In Francia ha messo la quarta il Psg di Carletto Ancelotti, sempre più primo in classifica. I parigini espugnano Brest grazie a un gol di Bisevac. Tiene duro al secondo posto il Montpellier che va a vincere in Costa Azzurra col Nizza con una prodezza di Giroud mentre per la terza posizione si danno battaglia il Lione (3-1 al Digione (Gomis, Briand, Licazette) e il Lilla, secco 3-0 al Sant’Etienne. In Inghilterra, ferma la Premier League, è il turno della Fa Cup dove esce di scena il Manchester United per opera del Liverpool. Vanno avanti il Chelsea grazie allo 0-1 siglato da Mata col QPR, il Bolton, l’Everton e il Brighton che manda al tappeto il Newcastle con un gol siglato in piena zona Cesarini. Fuori anche la squadra di Di Canio: lo Swindon battuto dal Leicester per 2-0. E a proposito di calcio internazionale, in Coppa d’Africa passano il turno Guinea Equatoriale, Tunisia, Gabon, Ghana, Costa d’Avorio, mentre la Guinea seppellisce clamorosamente di gol (6-1) la Botswana. Rischia il Mali dopo lo 0-2 con i ghanesi.
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Intervista esclusiva a Luciano Moggi
Il direttore d’orchestra Incontro eccezionale per Stadio 5 con l’ex dirigente della Juventus. Che plaude i bianconeri. Tira le orecchie all’Inter. E soprattutto boccia l’acquisto di Tevez al Milan
di Beppe Vigani Luciano Moggi, basta la parola. Qualcuno dice il cancro dello sport pallonaro degli anni 2000, noi ci permettiamo di dare credito ai fatti, ma non agli asini che volano. Tutto così troppo facile, che qualcuno alla fine ci ha anche creduto. Sono passati quasi sei anni da quel maggio maledetto e da lì di acqua ne è passata sotto i ponti. Siamo riusciti a raggiungere l’ex direttore generale della Juventus (grazie al collega e amico Pompilio) e abbiamo cercato di capire il suo pensiero di questo campionato, così lontano dai suoi, dove giocavano Cannavaro, Vieira, Trezeguet, Thuram e compagnia cantante. Come sta, direttore? “Niente male, davvero. Mi sto riposando”. Cosa pensa di questa sessione di mercato? “Niente di particolare. È un momento molto difficile, non solo perché mancano i soldi, ma anche perché di giocatori veramente bravi non ce ne sono”. La Juventus come si sta muovendo? “Sta facendo un’ottima stagione, complimenti a Conte. Stanno facendo cose con intelligenza e il campionato la sta premiando”. Non le sembra che manchi un po’ di qualità, corre molto, a volte troppo. Manca un altro Pirlo. È d’accordo? “Io la vedo così. Guarin è un ottimo giocatore, ma è uno che può sostituire Pirlo. Per me il problema non è quello. Bene sta facendo per aver puntato gli occhi su Caceres, così Chiellini torna nella sua posizione più congeniale che è quella di centrale”. Niente a che vedere con la sua Juve, però… “Matri è un discreto giocatore, Borriello è un discreto giocatore, Vucininic è un buon giocatore. Però per la Juve serviva un tipo come Rooney. Ha litigato con Ferguson, come Vieira e Emerson. Ma in questa squadra, Pirlo a parte, manca il… grandissimo giocatore. Il vero problema è questo. La mia Juventus era un’altra cosa. Noi potevamo giocare anche male, ma alla fine avevamo Ibrahimovic, Tre-
zeguet, Del Piero, Vieira che, prima o poi, la palla la buttavano dentro”. Senta direttore, ma perché secondo lei Thiago Motta andrebbe volentieri al Psg per milione di euro in più, mentre Tevez vorrebbe vestire la casacca del Milan, tagliandosi lo stipendio, rifiutandosi di andare al Psg? “Il Motta che ho visto giocare a Napoli non credo lo rimpianga nessuno (dice ridendo, ndr), per cui se va via farebbe anche un piacere a qualcuno. Per quanto riguarda Tevez, bisogna conoscere il personaggio. Lui è un ottimo giocatore, è un combattente, ma nel Milan occuperebbe il ruolo di Robinho. A dire il vero, il Robinho che ho visto contro la Lazio è difficilmente sostituibile, anche se Tevez è un bell’attaccante”. Ma lei lo prenderebbe? “No, tutt’altro. Io mi terrei Robinho, ma Galliani che non è un pivello ha visto l’affare e allora ha provato a portarlo al Milan. Io credo che ci arriverà, non so quando, ma arriverà. Detto questo, uno come Tevez serve per rendere più competitiva la squadra, è ovvio”. Passiamo all’Inter. Che dice di Ranieri? “Sta lavorando bene, è riuscita a portare la squadra dal quartultimo posto al quarto. La storia, però, parla chiaro. Col Chelsea è arrivato secondo, con la Roma è arrivato secondo…”. Come mai con Gasperini i giocatori non rendevano al massimo e con Ranieri, invece, è cambiato tutto? “Vede, i giocatori seguono di solito gli allenatori che li fanno giocare per le caratteristiche che hanno. Non è colpa di Gasperini, che è un bravo allenatore. Anzi, la scelta di Gasperini era anche giusta, soltanto che chi l’ha chiamato doveva sapere che aveva un suo credo. Di solito, bisogna avere dei giocatori con le caratteristiche che si sposano con quelle del tecnico, in questo caso, probabilmente, Gasperini è stato chiamato soltanto per riempire il posto da allenatore”. Chi vince lo scudetto? “La squadra più forte è sicuramente il Milan. Ma la Juventus sta giocando e fino alla fine dirà la sua”.
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La Vita dei Club
Inter Club, Coordinatori a rapporto Ludovico Iannotti, dalla Basilicata, è il Coordinatore dell’Anno
di Giovanni Labanca
Si è tenuta all’Hotel Melià di Milano, il 21 e 22 gennaio, la conferenza nazionale dei Coordinatori degli Inter Club. Ai lavori hanno preso parte il presidente Massimo Moratti, il presidente onorario del Centro Coordinamento, Bedy Moratti, il direttore generale della Società, Ernesto Paolillo, il direttore del Centro Coordinamento, Fausto Sala, il funzionario Sergio Spairani, il segretario del Centro, Nicola Ranieri ed il direttore Area Stadio e Sicurezza, Pierfrancesco Barletta. Il saluto della squadra lo ha portato Claudio Ranieri. Sala, nella sua relazione sullo stato di salute del
Il presidente Moratti premia Iannotti, Coordinatore dell’anno.
Centro Coordinamento, ha fornito dati assolutamente incoraggianti, se correlati allo stentato inizio di campionato della squadra. Gli Inter Club iscritti, al 31 dicembre 2011, sono 1013, per un totale di 117.631 soci, di cui 101.788 senior e 15.843 junior (oltre un migliaio in più rispetto al gennaio scorso), con una quota rosa del 12,62%, 100 club che superano i 200 iscritti e 18 che superano i 500. Per quanto riguarda le regioni, la Lombardia (MI), con 87 Inter Club è la prima della classe, seguita da Puglia con 80, Veneto 71, Estero 70, Sicilia 69, Campania 51, Calabria 48, Toscana 47, Abruzzo e Lazio 40, Basilicata 33. La Lombardia (MI) è prima anche per numero di soci: 10.789. Nella classifica dei Club per numero di iscritti, c’è sul gradino più alto l’Inter Club Stradella con 1511 soci, seguito da Forlì (1026), Maltignano (1000), Malta (915), Pescara (903), Rocca-
Coordinatori con il presidente Moratti.
spinalveti (838), Taranto “Cambiasso “ (721), Giulianova (690), I Templari (680), Carmignano (655). I nuovi Inter Club sono 67, tra cui spicca l’Inter Club Maltignano (Ascoli Piceno) con ben 1000 iscritti, terzo nella speciale classifica. È notevole anche il numero degli Inter Club all’estero: 70, con 7.236 iscritti. Tre le nuove aperture, quelle di due Club provenienti da due Stati anch’essi “ nuovi” nel firmamento nerazzurro: la Svezia (Interisti svedesi, 185 i soci) e l’Albania (Albania, 182 i soci), mentre la terza riguarda il Giappone, dove ai due già esistenti, si aggiunge “Giappone”, con 137 soci. A conclusione dei lavori, si è proceduto alla elezione del Coordinatore dell’anno. È risultato vincitore Ludovico Iannotti della Basilicata. Lo ha proclamato e premiato personalmente il presidente Massimo Moratti, che ha elogiato Iannotti per il lavoro quasi improbo, fatto in una regione
Coordinatori con Ranieri
Inter Club Varese Nerazzurra “Ero emozionato come un bambino al suo primo giorno di scuola, quando il 12 luglio del 2010 ho presentato la domanda all’ufficio del Registro per chiedere l’iscrizione ufficiale del Club”. Così racconta, ancora visibilmente commosso, Fabrizio Laise, fondatore e presidente dell’Inter Club Varese Nerazzurra. Il suo ricordo è vivissimo, non tanto per il breve lasso di tempo trascorso, quanto per la piacevole sensazione emotiva di ripercorrere un avvenimento che ha segnato la sua vita, di tifoso, ovviamente. L’idea della fondazione del Club, condivisa con la stesse passione e determinazione da Alberto Canino, attuale vice presidente, gli balenò a San Siro, dopo aver più volte osservato i nomi dei tanti club presenti: Milano Nerazzurra, Pavia Nerazzurra e altri simili. Quindi, ci poteva stare sui mitici spalti del Meazza anche “Varese Nerazzurra”. E così
e è stato. Dal dire al fare, grazie alla loro tenacia, è stato un passo breve ma deciso, a cui hanno fatto riscontro da subito le simpatie dei tanti interisti della città. Un passo ben presto tramutatosi in iscrizioni come soci, in numero tale da costituire un sodalizio di tutto rispetto. Ad affiancare i due “pionieri”, ecco arrivare, con pari entusiasmo, anche Giorgio Parachini e Alessandro Vanoni, fino a formare un direttivo di ferro, tutto passione e lungimiranza. La passione per farne la base portante delle attività del Club e la lungimiranza per guardare quasi oltre il futuro per avere un’organizzazione sempre più a passo con i tempi che cambiano veloci, anche nel mondo del tifo. Nella sede del Bar Vela, in via San Vito Silvestro, si organizzano attività per i bambini, ma anche per i più grandi: raduni per assistere alle partite dell’Inter, brindare ad ogni sua vittoria, organizzare trasferte,in Italia ed all’estero, tornei di calcetto ed altre
manifestazioni sportive che riescano, alla fine, ad essere ottimo coagulante tra i vari ceti sociali da cui provengono i soci. Alla cena di Natale, ha partecipato Mauro Milanese,ex terzino dell’Inter, nominato socio onorario ed a cui è stato donato un quadro,opera del socio Giorgio Casanova. Altra manifestazione di grande e toccante partecipazione è stata la presentazione del libro di Gianfelice Facchetti “Se no che gente saremmo”, fatta dall’autore, il 31 gennaio scorso, presso la Libreria del Corso. Insomma, vivono, i tifosi di Varese Nerazzurra, quella del Club come una semplice vita familiare, concepita su basi affettive vere e proprie, ma in una crescente visione dinamica. E l’Inter può andare ben fiera di questi “galantuomini” del tifo, come ampiamente dimostrato in più di una occasione.
La Coppa tra due generazioni Laise .
quanto mai complicata dal punto di vista geografico, ma, non per questo, seconda a nessuna delle altre per la passione e il tifo. Difatti, la Basilicata per numero di Club (33) risulta essere tra le prime, se si considerano, in proporzione, il numero dei paesi e degli abitanti. Iannotti, nel ringraziare Moratti e la Società per l’ambito riconoscimento ottenuto, ha voluto condividere il premio tra tutti i suoi generosi ed infaticabili collaboratori e con i presidenti degli Inter Club della sua regione. Un particolare apprezzamento lo ha rivolto all’Inter Club di Terranova di Pollino che, fondato e presieduto da chi scrive nel 1972, festeggia quest’anno i 40 anni di attività (cosa che si appresterà a fare, tra due anni, anche quello di Senise). Immagini gentilmente concesse da inter.it
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mercoledì 1 febbraio 2012
Iosonopompilio
Acido lattico è il vero nemico della Juve, Conte potrà sconfiggerlo L’allenatore teme il Milan e la campagna della Juventus sarebbe incompleta. Come dice Moggi: è l’inglese “Sir” Rooney l’uomo giusto di Cesare Pompilio La Juve si appresta a ripercorrere in senso inverso le 19 giornate del ritorno, dovrà arrivare al 13 di maggio (festa della mamma) da signora imbellettata. Conte ha già fatto un autentico miracolo: ha portato John Elkann (nipote dell’Avvocato) assieme ad Andrea Agnelli (figlio del dott. Umberto) a vedersi una partita di calcio e in campo non c’era la Juve: Milan-Lazio di Coppa Italia. Elkann fino allo scorso anno sentiva il calcio con un amore simile a quello di una coppia di separati in casa, oggi, alla maniera del suo compianto “Nonno” va a vedersi le partite; benvenuto ingegnere. I rumors che arrivano da sotto la mole dicono che Ninozzo Conte sia ossessionato dal Milan. Pare che le famiglie Pirlo e Conte si frequentino spesso, dunque considera i rossoneri i maggiori acquirenti dello scudetto 2011/12. Questo lo diciamo dallo scorso settembre. Conte è una persona intelligente, capisce di calcio e da giocatore ha vinto tanto. Da allenatore il suo nome è in cima a due società: Bari e Siena; entrambe le ha portate in serie A. Ora ha l’occasione della vita: centrare lo scudetto con la squadra del cuore. Volete che non s’impegni? Tutti i giorni chiede a Paratici e Marotta un finalizzatore, cioè uno di quei giocatori che buttano la palla in rete. Conte ci prova, la risposta non è sempre all’altezza. È arrivato Caceres, un uomo tutto fare in difesa, è arrivato Borriello, in teoria dovrebbe buttarla dentro più di Matri o più di Quagliarella, non è così per eliminare
la Roma dal turno di Coppa Italia, c’è voluta una magia del “vecchio” Del Piero, dunque ancora uno dell’antica guardia, che già con Fabio Capello, faceva panchina. Se Borriello vale Matri
dà le direttrici della campagna acquisti: “Ci vuole coraggio, ci vuole intelligenza”. Direttore, quanto ci manchi. Il popolo bianconero è sempre dalla tua parte, sappilo. Solo autentici cial-
che, con rispetto parlando, possiede una rosa di altissimo livello: Ibra, Pato, Robinho, Maxi Lopez, Nesta, Thiago Silva ecc… Ninozzo deve avere paura dell’acido lattico, un nemico invisibile
perché Marotta ha preso il doppione? Ci voleva Rooney del Manchester United. L’inglese ha rotto con tutti, allenatore compreso. Sir Ferguson non lo vuole vedere neppure in foto, dunque sarebbe stata l’occasione per portarlo a Torino. Luciano Moggi, in un’altra parte del giornale che avete in mano,
troni possono prendere posizioni diverse. Manchi tu, caro direttore Luciano Moggi, dietro le spalle di Ninozzo Conte, mancano i tuo consigli (vero Lippi). Se ci fosse Luciano la squadra non farebbe tutto il podismo che domenicalmente esegue. Dunque, Conte non deve avere paura del Milan,
che creerà strappi in serie ai baldi giovanotti che per ora corrono come degli assatanati e triturano chiunque si trovi nel loro cammino. Avremo tempo e modo, saremo presenti e pronti, lo champagne è… nel frigo. Per ora muti, marciare e non parlare esattamente come all’andata. Avremo un
mese di febbraio durante il quale le due forze storiche del calcio italiano s’incontrano sia per la Coppa Italia sia per lo scudetto… Altri rosicano e vogliono rispetto. Pensassero a giocar bene e rispettare chi paga il pegno (biglietto e sentimento). Le scelte, le sostituzioni sono le uniche ‘stimmate’ che l’allenatore deve dimostrare durante una partita, se sbagli queste cose non sei uno chef ad alto livello, non sei da cucina Inter o cucina Juve. Ninozzo Conte ha dimostrato subito, pur senza suggeritore, di preparare un ‘minestrone’ lodevole con le erbe che passa il convento. Aspetta la chiusura del mercato di riparazione per dare linfa alla truppa, stavolta cercando in terra sarda (Naiggolan), ma guarda pure all’Inghilterra dove un paio di giovanotti potrebbero arrivare. Conte suggerisce pure di guardare nel campionato della serie B, dove militano fior di giocatori e che potrebbero fare il caso della Juve. Insomma pare che a Torino, dopo sberle lazzi e frizzi, stiano avviandosi verso la strada giusta. “Se la Juve vince lo scudetto è quello della riconciliazione”, dicono i trafficanti onestoni. Oggi i medesimi aggiungono: “Sarebbe davvero bello che la Juve vincesse lo scudetto per dimostrare che anche senza Moggi arrivano i trofei sotto la mole”. Mettetevi d’accordo, fino ad ora un fatto è certo: il calcio italiano è ritornato in mano ai protagonisti di sempre: Milan e Juventus. Oggi godo anche se la ferita di Calciopoli sanguina: voglio la verità. Bacio le mani.
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Boxe
Milano Thunder cade a Los Angeles di Beppe Vigani
Questa volta la Milano Thunder deve lasciare l’intera posta in palio ai Los Angelos Matadors. È la Prima battuta d’arresto per il team griffato Dol-
ce & Gabbana nelle World Series of boxing. Sul ring allestito nell’Avalon Hollywood della città californiana, la franchigia milanese ha subito una netta sconfitta per 4-1. La serata si è messa male sin da subito con la netta sconfitta di Veaceslav Gojan tra i pesi gallo ad opera di Raushee Muhamad Warren. Brutta giornata anche per Juan Javier Carrasco Herrera tra i leggeri (battuto da Fowler, con un verdetto duramente contestato dall’angolo italiano), Alvaro Santos da Lima tra i medi (che si arrende a Gausha) e Rafael Duarte Lima tra i mediomassimi (superato da Shabranskyy). Il punto della bandiera è arrivato per mano del peso massimo Clemente Russo, che si è imposto con un verdetto a maggioranza su David Imoesiri. Il prossimo, difficilissimo impegno vedrà la Milano Thunder impegnata ancora in trasferta, in Kazakistan contro gli Astana Arlans il 3 febbraio.
Netta sconfitta del team allenato da Francesco Damiani. Vince solo il peso massimo Clemente Russo La 7° giornata Bangkok-Astana 2-3 Mumbai Fighters-Dynamo Mosca 2-3 Los Angeles Matador-Milano Thunder 4-1 La Classifica 1. Dolce & Gabbana Milano Thunder 18 2. Astana Arlans 16 3. Dynamo Mosca 13 4. Los Angeles Matadors 12 5. Mumbai Fighters 8 6. Bangkok 1
Il Prossimo turno 3 febbraio 2012 Dynamo Mosca-Los Angeles Matador 3 febbraio 2012 Astana-Milano Thunder 3 febbraio 2012 Mumbai Fighter-Bangkok
Gossip
Un calcio alle confidenze Retromarcia per Melissa Satta e le sue ipotetiche performance con Boateng. Mentre Rosolino diventa papà e Alonso flirta con Xenia Tchoumitcheva
di Katya Malagnini Apriamo le danze con la gelosia di Sirigu. Il portiere del Paris Saint-Germain, é stato aggredito con una testata mentre si trovava in macchina assieme a una donna. Chi l’ha colpito? Un uomo: perché pare che, a causa dell’insistente sguardo del tizio verso l’amica del portiere, ne sia nato un diverbio (e che poi Sirigu abbia reagito con un... colpo di testa, adattato all’occasione, s’inten-
de…). In più, il parabrezza dell’auto é andato in frantumi e si é preso anche una bella denuncia. Quando si dice… non avere la testa a posto. Passando alle showgirl di casa nostra, Melissa Satta si é inalberata per le voci di una sua esagerata attività sessuale con il compagno Boateng, smentendole categoricamente. Immancabili gli sfottò a causa di alcuni post su Twitter di Meli, che mostrano un Kevin Prince più incline all’arte dormitoria che amatoria. Quindi, state tranquilli che
il record di Gascoigne che dichiarava di farlo anche 70 volte a settimana rimane indiscusso. Il campione di nuoto Massimo Rosolino, immune al gossip (quindi il vaccino esiste!) gode di un momento particolarmente felice assieme alla compagna Natalia Titova. I due, sono diventati genitori di una bella bimba che hanno chiamato Sofia. Da braccia che si muovono con forza dirompente, passiamo a quelle salde sul volante del pilota di Formula 1, lo spagnolo Fernando Alonso della
Hockey
Ferrari, che di recente ha visto andare a rotoli il suo matrimonio con Raquel Del Rosario per una love story, iniziata già a novembre (si presume che Giusy Ferreri non c’entri nulla, suvvia!) con la modella, attrice e presentatrice svizzera ventiquattrenne Xenia Tchoumitcheva (nella foto a fianco). Un nome impronunciabile, ma tutte le curve al posto giusto. In più, sfata il mito della bellona senza cervello: parla cinque lingue ed é laureata in economia.
Tra bastoni e guantoni di Debora Cheli
Al Palagorà venerdì arriva la capolista Egna, ospite d’eccezione il pugile milanese Giacobbe Fragomeni
Giacobbe Fragomeni, ex campione del mondo di pugilato nei pesi massimi leggeri, venerdì 3 febbraio sarà allo Stadio del Ghiaccio Agorà a tifare Hockey Milano Rossoblu contro la capolista Egna. Invitato da Onorato Arisi, vicepresidente del club meneghino, il pugile ha risposto con entusiasmo: “L’hockey ghiaccio mi è sempre piaciuto. Porta in pista tutti i valori dello sport: lealtà, coraggio, tenacia, rispetto delle regole… E poi l’Hockey Milano è la squadra della mia città.
Noi milanesi siamo gente strana. Ci ritroviamo a parlare male della nostra città, siamo divisi da bandiere politiche e calcistiche, ma poi quando c’è da difenderla, da mostrare al mondo che Milano è sempre la prima in tutto, ci dimentichiamo di ogni suo difetto. Per questo, pur essendo milanista, tifo Inter quando gioca all’estero; e per questo venerdì prossimo sarò all’Agorà a sgolarmi per il Milano”. Giacobbe Fragomeni, che il 3 marzo prossimo salirà sul ring (da definire
ancora la sede tra Milano e Pavia) contro Silvio Branco per riconquistare il titolo mondiale, non ha dubbi: “Facciamo vedere di che pasta è fatta Milano! Vi aspetto tutti a Palazzo per il Milano, ma soprattutto per la nostra Milano. Num sem de Milan!” A proposito del match contro le Oche, coach Massimo Da Rin è fiducioso: “Se giochiamo come sappiamo, vinciamo. Concentrazione e determinazione alla base di tutto. I ragazzi non falliranno”.
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L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi Intervista Alessandro Cattaneo
Occhio “Pazzo”, c’è il Palermo Con i siciliani grazie a Pazzini l’anno scorso ci fu una rimonta storica. Mourinho? È un mito. Ma l’Inter deve guardare avanti e puntare sui giovani
di Lara Comi Cari amici interisti, questa settimana ho intervistato un giovane sindaco: Alessandro Cattaneo, classe ’79, una laurea in Ingegneria elettronica. A soli 30 anni è diventato il primo cittadino di Pavia eletto nelle file del Pdl. Ma ragiona come un veterano. Nella vita basta crederci per realizzare i propri obiettivi. E la sua Inter, anche in Champions, dice che può arrivare dove vuole. Ma sono i dettagli, e cita il “Profeta di Setubal”, a fare la differenza. L’Inter si è resa protagonista di una grande cavalcata e si è riportata sotto, eppure il tecnico ha dovuto difendersi dalle accuse di mancanza di bel gioco. “Mah, io non saprei: quando vedo Zanetti che ne salta due in progressione e poi serve Milito che, con un sinistro incrociato, trafigge Abbiati, come nel derby, io mi diverto un sacco... In ogni caso la diatriba tra risultati e bel gioco c’è sempre e ovunque perché il tifoso è esigente per natura. Ma ci sono momenti e momenti: abbiamo iniziato male la stagione e negli ultimi due mesi servivano soprattutto punti per ritornare a occupare le posizioni di
classifica che ci competono. In questo momento il risultato è la priorità e Ranieri è stato intelligente nel tirare fuori il meglio dalla rosa a disposizione”. Tronchetti Provera non ha escluso un ritorno in futuro di Mourinho. Ma Paolillo ha subito gettato acqua sul fuoco, Ranieri resta finché vuole, ha detto. Da che parte sta? “Io sto dalla parte dell’Inter. Non mi nascondo, certo: Josè Mourinho, come Helenio Herrera, è stato un mito nerazzurro che non dimenticheremo mai, ma dopo aver realizzato il Triplete ha fatto le sue scelte. Ovviamente è normale ricordarlo sempre come colui il quale ha fatto fare all’Inter un salto di qualità decisivo, ma l’Inter deve andare avanti anche senza Mourinho. Adesso c’è Ranieri e ci sono un campionato e una Champions League da affrontare al meglio, questo è quello che conta. I ricordi sono fondamentali, ma dobbiamo pensare al presente e al futuro”. I big di centrocampo sono un po’ avanti con l’età e i giovani devono crescere. Un consiglio di mercato? “Purtroppo non sono più i tempi in cui le squadre italiane acquistavano campioni su campioni da ogni parte d’Europa e del mondo. A farla da
padrone sul mercato oggi sono altre squadre di altri Paesi e per questo è necessario ragionare con lungimiranza e strategia, investendo su giovani di prospettiva. Non dimentichiamo che, per esempio, il nostro regista Cambiasso lo abbiamo preso a costo zero in scadenza dal Real, così come abbiamo vinto scommesse come Maicon, Lucio e Nagatomo. D’altronde siamo alle porte dell’era del fair play finanziario e trovo giusto che l’Inter punti su giovani come Ranocchia, Poli, Alvarez o il nuovo arrivato Juan”. Si avvicina il match di Champions League con l’Olympique Marsiglia, dove può arrivare quest’Inter? “L’Inter può arrivare dove vuole e anche quest’anno avrebbe tutte le carte in regola per vincere in Europa, ma in Champions come diceva sempre proprio Mourinho a fare la differenza sono i dettagli: è necessario più che altro arrivare in gran forma nel periodo della fase finale, senza infortuni e con tutti al 100 per cento. Quest’anno gli scogli più duri da superare sono il Real di Mou e il solito, stratosferico, Barcellona, ma ricordo che fu proprio l’Inter due anni fa a eliminare il Barca con due prestazioni incredibili”.
Teatro
Pazzini ritrova il Palermo contro cui ha esordito in maglia nerazzurra esattamente un anno fa. Due gol e una straordinaria rimonta da 0-2 a 3-2. “E quel giorno abbiamo subito capito tutti che il Pazzo era il giocatore perfetto per la nostra Inter, pazza e imprevedibile come nessun’altra squadra al mondo. Quella fu una rimonta
storica, anche se la più incredibile fu quella contro la Sampdoria, con i tre gol in sei minuti. Non mi viene in mente un’altra squadra che è stata capace di un’impresa del genere... Anzi, a pensarci bene una c’è: il Liverpool a Istanbul, finale di Champions League. Non mi ricordo l’altra squadra di quella sera ma ricordo che fu una gran bella serata”.
Musica
Un Flauto Magico che incanta Rihanna,
la Madonna nera
di Alessia Scurati
Torna al Teatro Streheler Peter Brook con il suo adattamento La cantante consola la collega Katy dell’opera di Mozart, uno spettacolo Perry invitandola alle Barbados. Vera solidarietà femminile per magico che farà sognare fronteggiare il divorzio
Il più grande genio della musica classica, Mozart, incontra uno dei maggiori registi teatrali viventi, Peter Brook, che ritorna con il suo lavoro “Un Flauto Magico” al Teatro Strehler. Il risultato è uno spettacolo che sprigiona un’energia unica, soprattutto grazie alla regia di Brook, capace di liberare il racconto racchiuso nel libretto Flauto Magico mozartiano dalle ridondanze del genere dell’opera teatrale. Questo Flauto è un lavoro pieno di grazia, spensieratezza e gioia, proprio come l’essenza della musica del compositore salisburghese. La
scenografia essenziale (una foresta di bambù, un pianoforte a coda e poco altro) fa da sfondo all’ottima interpretazione cantata del cast di giovani attori scelti dal regista. Spogliata di tutta l’esteriorità, dell’opera originale non resta che l’essenza del messaggio, una grande storia d’amore per la vita e per la conoscenza. Lo spettacolo è entusiasmante e gioioso, pieno di magia che incanta il pubblico, proprio come il flauto del protagonista. È un evento che richiamerà moltissimi spettatori, come c’è da attendersi, e che non lascerà sicuramente insoddisfatto il pubblico, incantato dalle
tra la neoamica e Russell Brand
melodie di Mozart e dai fili della storia magistralmente intessuti da Peter Brook, capaci di far entrare chiunque nel sogno rappresentato sul palcoscenico.
Un Flauto Magico, da Wolfgang Amadeus Mozart, liberamente adattato da Peter Brook, regia di Peter Brook Piccolo Teatro Strehler Largo Greppi (M2 Lanza) Dal 31 gennaio all’11 febbraio 2012
di Riccardo Sada
Foto di Alicia Peres
Uscito lo scorso novembre, “Talk That Talk”, il suo nuovo album, il sesto della carriera, a un anno esatto dalla pubblicazione di “Loud” (più di 200mila copie vendute nella prima settimana d’uscita) cerca ancora il primato. Certo non è facile stracciare il record del precedente lavoro (oltre 5 milioni di copie vendute, 32 dischi di platino, 14 dischi d’oro e un tour mondiale sold out) e a poco più di due anni da “Rated R”. Anticipato dalla hit “We Found Love”, Top 5 su iTunes e Top 20 in Radio, il nuovo album, disponibile in due versioni, una Standard con 10 brani inediti, e una Deluxe, a cui si aggiungono tre brani e un dietro le quinte del nuovo video, ha
senza dubbio le carte in regola per ricalcare il successo del suo p re d e c e s s o re . Rihanna aveva annunciato la pubblicazione del nuovo album attraverso la sua pagina di Facebook che conta più di 45 milioni di fan in tutto il mondo. Il brano “We Found Love” feat. Calvin Harris è il singolo che ha anticipato l’album. Dopo aver tenuto due concerti in Italia l’11 e il 12 dello scorso dicembre, rispettivamente a Torino e Milano, la fanciulla delle Barbados, con due singoli al numero uno della classifica, “Only Girl (In the World)” e “What’s My Name” (featuring Drake), è in piena ascesa.
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Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011
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