CITROËN ITALIA S.P.A.
mercoledì 8 febbraio 2012
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COPIA OMAGGIO
MILAN - JUVENTUS
Coppa Italia s’è desta
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L’Editoriale
di Beppe Vigani Freddo. Sberla in faccia agli scienziati del calcio. Neve. Pugno che abbassa di qualche centimetro la spocchia delle televisioni che legano e immobilizzano il pallone nel nome del dio denaro. Qualcuno, poi, dopo calcioni presi in continuazione ha pensato bene che le partite in notturna sono soluzioni da calcio primaverile, estivo, magari autunnale, quando il ponentino accarezza il viso e la dolce brezza aumenta la sensazione di vita. Un tuffo in una piscina, per levarsi la stanchezza, e poi una corsa allo stadio. Di domenica. Quanto tempo è passato. Solite storie, stesse cose dette e ridette. Poi la rivoluzione. Il calcio sta morendo e le tv ne approfittano. Anticipi, matinée, posticipi, spezzatini, bolliti… Neve, acqua e freddo sarebbero il meno. C’è molto di peggio: gli stadi. Vetusti, marci, la legge 81, se rispettata, farebbe le pulci e molto
probabilmente vieterebbe l’ingresso al pubblico. Lo Juventum Stadium è un piccolo gioiellino, migliorabile, ma è l’unico che garantisce uno spettacolo, almeno, nella forma. Non è poco. Quarantamila spettatori non saranno moltissimi, ma rappresenta l’optimum, poiché le televisioni stanno monopolizzando anche la mente di pantofolai, pensionati e pigri da pancetta coltivata per noia. Niente da ridire per lo spostamento di tutte le partite alle 15, ma qualcosa non torna. Chi rimborserà i biglietti di coloro i quali avevano previsto una trasferta a Milano, magari per vedere il Napoli. Chi prenota uno spettacolo guarda sempre l’orario e se questo cambia, qualcosa non va. E’ giusto il rimborso del tagliando: in un paese civile si farebbe così. Lancia in resta per chi si sente gabbato o derubato, ha la nostra comprensione. I Signorotti del calcio pensano di fare quello che vogliono e quando c’è qualcosa di sbagliato tutto va in cavalleria. Qualcuno paghi per gli errori che commette. Che le società rimborsino coloro che per motivi di cambiamento di orario o di giorno non possono più usufruire dello spettacolo. Che le stesse poi si rivalgano sulla Lega. Era giusto un appunto. In un mondo milionario, dove al tifoso-pagante non si regala nulla, mi sembra il minimo spezzare una lancia macchiata sempre dello stesso sangue.
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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Stadio ‘G. Meazza’ ore 20,45
MILAN (4-3-1-2)
JUVENTUS (4-3-3)
All. M. Allegri
All. A. Conte
1 Amelia; 20 Abate, 5 Mexes, 33 Thiago Silva, 77 Antonini; 28 Emanuelson, 4 Van Bommel, 23 Ambrosini; 70 Robinho; 11 Ibrahimovic, ù21 Maxi Lopez.
30 Storari; 26 Lichtsteiner,15 Barzagli, 3 Chiellini, 11 De Ceglie; 20 Padoin, 21 Pirlo, 8 Marchisio; 24 Giaccherini, 23 Boriello, 10 Del Piero.
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Ibra, ci risiamo... Calciomercato
di Luigi Sada Parte Ibra ? L’odore arriva da Madrid. Il Milan corre ai ripari. Secondo indiscrezioni provenienti da Antenna 3, a rilevare il posto del fuoriclasse svedese, a fine stagione, dovrebbe essere Fernando Torres. Il “niño”, attualmente in forza al Chelsea, per essere impiegato da Villas Boas, ha dovuto attendere che Drogba se ne andasse a giocare la Coppa d’Africa e di conseguenza è chiaro che la sua avventura col club londinese sia arrivata all’epilogo con qualche mese di anticipo. Parigi, val bene una messa? Per Thiago Motta era scontato. Addio all’Inter e tanti saluti ai compagni di squadra con destinazione PSG agli ordini di Carletto Ancelotti e Leonardo. L’Inter dall’operazione incasserà circa 10 milioni. Motta ha firmato per tre stagioni e percepirà 2,5 milioni a campionato. La società nerazzurra, dopo aver preso Guarin dal Porto si è assicurata in prestito il sampdoriano Palombo. Via dall’Inter anche Coutinho, finito
L’attaccante del Milan con le valigie: destinazione merengues. Torres l’alternativa
all’Espanol e Mariga andato al Parma. Un piccolo colpo, a breve distanza dall’arrivo di Maxi Lopez e Mesbah, quello del Milan messo a segno con l’acquisto dell’interista Muntari. Il ghanese sta giocando la Coppa d’Africa in Gabon e Guinea Equatoriale per lui è stata una vera sorpresa. La formula è legata al prestito per una stagione. In via Turati sono arrivati anche il giovane Prosenik dal Chelsea e Lucas Roggia dall’Internacional di Porto Alegre. Pippo Inzaghi, dopo aver sfiorato il trasferimento al Siena resterà al Milan. Per il bomber rossonero (38 anni) sembra però entrato in lizza il Basilea. La Juve, che doveva sfoltire la rosa (era già partito Amauri alla Fiorentina), ha ceduto Iaquinta al Cesena mentre Pazienza è stato dirottato all’Udinese. Il dg Marotta, di rimando, si è comunque assicurato l’atalantino Padoin, che piaceva tanto a Conte. Il giocatore è costato 5 milioni pagabili in
tre anni. Niente da fare invece per la Lazio in merito al giapponese Honda. E’ mancato l’accordo col Cska Mosca. Il club biancoceleste scambia col Cesena Del Nero con Candreva. I romagnoli prendono Santana dal Napoli. Il Genoa ha portato in Liguria dal Porto l’argentino Belluschi e il brasiliano De Carvalho della Figuerense mentre il Lecce di forza ha strappato allo Sporting Lisbona l’ex Bojinov. Dopo un batti e ribatti il cileno Pizarro ha detto addio alla Roma andando in prestito al City di Mancini. Pare che Luis Enrique gli abbia dato il buon
servito. Il Bologna prova a rinforzare l’attacco prendendo Belfodil bomber del Lione. Bogdani va al Siena e il Napoli concede semaforo verde a Santana per Cesena, La Fiorentina,
dopo aver dato qualche settimana fa Gilardino al Genoa e preso Amauri, fa suo il giovane talento Zohore del Copenaghen. Tripletta del Catania che fa felice Montella: presi Ebagua dal Toro, Seymour dal Genoa e il portiere Carrizo dalla Lazio. L’Atalanta manda Caserta allo Juve Stabia e porta a Bergamo Cazzola. Il difensore Dainelli passa dal Genoa al Chievo e la Samp gira Koman al Monaco (Ligue 2) e Piovanelli al Brescia ma prende Pellè dal Parma e Munari dalla Fiorentina. Addirittura sei gli acquisti del Grosseto. I toscani rilevano Surraco dal Torino, Viotti dal Chievo, Jadid dal Parma, Esposito dalla Juventus, Misurata dal Vicenza e Curiale dalla Triestina. Il giovane Barussia passa dalla Roma alla Nocerina e Cosenza dal Palermo approda all’Albinoleffe. All’ultimo momento il Torino strappa Masiello al Bari. La Reggina, quasi fuori orario, affianca a Bonazzoli lo spallino Melara. Cellini, bomber del Varese, fa le valige per Modena. Fumata nera per Tevez. Intanto il vecchio Giggs firma per un’altra stagione con lo United.
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Fuori i… migliori La Partita
Milan-Juventus vale più di una semifinale di Coppa Italia: c’è il prestigio di una stagione
di A.S. Bisceglia Sicuramente è la finale anticipata. Il Milan cerca di vincere il trofeo che gli manca da nove anni. Per l’ultimo successo della Juventus, invece, bisogna risalire al 1995. L’esito di questo match potrebbe avere ripercussioni anche in campionato. Infatti, dopo il match vinto dai bianconeri nel girone d’andata, la situazione si sta incanalando sul binario della squadra di Antonio Conte. Tatticamente non c’è nulla da inventare. I due allenatori non potranno permettersi turn over smodati, visto che la posta in palio è davvero alta. E’ un momento importante, anche in vista del ritorno della Champions League, per il club di via Turati. Massimiliano Allegri, a parte il solito modulo difensivo, proverà ad arginare la velocità degli avversari con i due laterali. Da una parte Abate garantisce velocità e crescita difensiva, dall’altra, dipende chi giocherà. Ultimamente Mesbah, l’ultimo arrivato, ha avuto molto spazio, ma contro la Lazio ha convinto poco. Bisogna vedere anche
i margini d’adattamento per il compendio finale, per cui non si può certo fare una summa definitiva. Il centrocampo tecnico dei campioni d’Italia in carica è sicuramente più tecnico, ma più macchinoso e meno veloce, qualità che ha fatto la differenza per i bianconeri in questi sei mesi. Il solito Ibrahimovic proverà a fare pentole e coperchi, mentre c’è da domandarsi se El Shaarawy avrà finalmente una chance lunga novanta minuti. Preoccupa la situazione con le “grandi” del Milan, che non ne ha azzeccata mezza quest’anno. Una situazione anomala per Nesta e compagni, vista la grande tradizione dei match che contano. Vi sono delle annate che sono così, situazioni imponderabili, momenti che non hanno motivazioni, vanno così e basta. La Juventus, che è più scevra da impegni e pressioni, sembra un cavallo inarrestabile, che vola non conoscendo il peso di obblighi e doveri particolari. Vincerà sicuramente il migliore: ma questa volta Allegri non può più fallire. Un’altra sconfitta comincerebbe a preoccupare.
Allegri
Conte
Parola alle difese I Bioritmi di Milan-Juventus
di Enzo Occhiuto
Le due squadre proveranno a scardinare i reparti arretrati degli avversari. Attenzione all’estro di Ibrahimovic e Del Piero
Dall’analisi dei potenziali bioritmici ( F: coordinamento motorio, E: umore, I: concentrazione e istinto) dei singoli giocatori, che presumibilmente scenderanno in campo allo stadio Giuseppe Meazza di Milano per disputare la semifinale di Coppa Italia, emerge un maggior stato di benessere psicofisico del Milan (6,13 v. m.) rispetto a quello della Juventus (6,06 v. m.). Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Massimiliano Allegri (5,98 v. m.) 4 –3 -1 – 2 (v. 6,14– 6 09, – 6,16 – 6,11, ) risultano ottimi in difesa , a centrocampo ed anche nel reparto offensivo; di contro quelli di Antonio Conte (5,85 v. m.) 4- 3– 3 ( v. 6,22– 5,95 – 6,02 ) risultano sotto la media solo nel reparto centrale, mentre sono ottimi in difesa e buoni nella zona offensiva. Scrutando più a fondo i valori medi delle due formazioni possiamo notare che la componente “F” (forza fisica, coordinamento motorio e resistenza alla fatica) è molto più accentuata nel Milan (6,12)
che nella compagine torinese (5,99); la componente “E” (emozionale e reattiva) dei rossoneri (6,09) è superiore a quella bianconera (6,05); anche il bioritmo “I” (concentrazione, perspicacia, energia mentale ) risulta più presente nella squadra del Milan (6,18) che nella formazione del presidente Andrea Agnelli (6,15). Passiamo ora a vedere quale sono le condizioni psicofisiche degli uomini di punta che potrebbero rompere i due “ muri “ eretti a centrocampo (Milan: 6,09 e Juve 6,05). I possibili attaccanti rossoneri: El Shaarawy (6,15 v. f. , 6,35 v. intellettivo, 6,08 v. istintivo) contemporaneità di bioritmi molto positivi, Robinho ( 6,50 v. f. , 6,43 v. intellettivo e 6,00 v. istintivo) in stato psicofisico ottimale, Inzaghi (6,32 v. f., 6,49 v. emotività e 6,35 v. concentrazione) capace di esprimersi alla sua maniera migliore, Ibrahimovic ( 6,00 v. m.) molto creativo. Le possibili punte bianconere: Matri (6,50 v. f., 6,39 v. emotivo, 6,19 v. intellettivo e 6,16 v. istintivo) grande contem-
poraneità di bioritmi altamente positivi , Pepe (6,11 v. e. , 6,31 v. istintivo) molto reattivo, Giaccherini ( 6,00 v. f. , 6,31 v. emotivo, 6,49 v. intellettivo e 6,50 v. istintivo) anch’esso capace di qualche invenzione imprevedibile, Del Piero (6,49 v. intellettivo e 6,08 v. istintivo) sempre più concentrato e pericoloso. Assisteremo, quindi, a un incontro altamente appassionante. Tengo a precisare che la scienza dei bioritmi studia la disposizione ad agire e a comportarsi in un certo modo piuttosto che in un altro ; non tiene conto, invece, del fattore campo, del clima e degli eventuali errori arbitrali e calcio scommesse.
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La Coppa Italia
Scherzi del destino La sorte tira un brutto scherzo a Milan e Juventus: le due big si affronteranno nuovamente in campionato e nel ritorno di Coppa Italia nel giro di due settimane
di Laura Tangari La Coppa Italia entra nella sua fase più interessante. Manca poco e siamo in dirittura d’arrivo con Inter e Roma, le due protagoniste delle ultime edizioni, buttate fuori due settimane fa, con una gara secca, rispettivamente da Napoli e Juventus. Il clou del programma è quello di stasera in onda a San Siro fra i rossoneri di Allegri e i bianconeri di Conte, i quali, ironia del calendario, si affronteranno nuovamente in campionato e nel ritorno di Coppa Italia fra una quindicina di giorni. Il Milan è arrivato alla sfida con la Juve battendo nei quarti di finale di stretta misura un bel Novara che Tesser ha portato ai vertici della serie A lo scorso maggio con una grande galoppata nel torneo cadetti. Tesser ora ha lasciato il timone della squadra per far posto a Mondonico ma la musica non è cambiata. Il Novara continua a perdere e la B è uno spettro che si avvicina sempre più. Tornando alla Coppa Italia, Il MIlan, grazie al recente successo con i piemontesi, incrocerà oggi le armi con l’undici di Conte quest’ultimo forse con i muscoli un po’ molli per il rinvio, causa neve, del match di campionato col Parma di qualche giorno fa. Chi va gambe all’aria oggi ha comunque la possibilità di rifarsi nella gara di ritorno però ciò non toglie a una delle due squadre di ipotecare la finalissima di maggio all’Olimpico in anticipo se il risultato di questa notte sarà largamente favorevole in funzione dell’incontro di ritorno. Chi uscirà vincente dalla doppia sfida affronterà a Roma, nella finale della
Tim Cup il Napoli o il Siena, le altre due semifinaliste del torneo. Il Napoli, come già detto, è arrivato allo scontro di domani sera con i senesi, gara d’andata in programma allo stadio Franchi. I partenopei, come è noto, hanno tolto di mezzo al San Paolo l’Inter con un secco 2-0 firmato da Cavani. Il Siena, invece, si è sbarazzato del Chievo vincendo a Verona. Una bella impresa quella dei toscani
di Sannino dal momento che i clivensi hanno fatto vedere di che pasta sono fatti strappando i tre punti al Piola al povero Novara nel posticipo di campionato di giovedì scorso. Il Siena non è nuovo ai colpi bassi. La squadra toscana, prima di sbancare col Chievo, aveva messo sotto il Palermo al Barbera e ora, grazie alle due vittorie, ha conquistato la storica semifinale col Napoli.
Del Piero
Curiosità
Spiderman si fa la pipì addosso Il portiere del St. Etienne ha un modo curioso di scaldarsi durante la partita
Un eroe, lo è di certo. A modo suo, sicuramente. “Quando manca un quarto d’ora alla fine, mi faccio la pipì addosso. Poi, me ne vado sotto la doccia”. Senza tanti problemi Jeremie Janot, portiere del St.Etienne, svela la sua personale strategia per combattere il freddo in campo. Il portiere nato a Valenciennes 34 anni or sono, racconta il suo metodo al quotidiano L’Equipe in un momento in cui un’ondata di gelo condiziona lo svolgimento di
diversi campionati, compreso quello italiano. Non è chiaro se il sistema utilizzato da Janot sia noto agli altri giocatori del St. Etienne. La situazione potrebbe diventare più complicata quando l’estremo difensore dovrebbe accomodarsi in panchina, come gli è capitato diverse volte. In Francia, in questo periodo, vi sono temperature polari, fino a 13 gradi sottozero. Janot potrebbe essere tentato di usare il consueto metodo anche in panca: “La situazione - dice pensando alla
serata da trascorrere seduto - è peggiore, anche se ci sono le coperte per ripararsi”. Ma Jeremie Janot è salito agli onori della cronaca non solo per il suo modo originale per ‘scaldarsi’. Il portiere è particolarmente conosciuto e amato per la sua eccentricità (tanto che in Saint Etiènne-Istres, partita della Ligue 1 nella stagione 2004-2005, indossò un costume da Uomo Ragno) e per il rapporto che ha con la stampa e i tifosi.
Nesta
Il legionario mercoledì 8 febbraio 2012
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Il Personaggio del Milan: Djamel Mesbah
حابصم نيدلا لامج Algerino, classe ‘84, è stato spesso impiegato a centrocampo in un 4-4-2. Un ruolo che Allegri non concepisce nel proprio scacchiere tattico
di A.S. Bisceglia Era in scadenza di contratto con il Lecce il prossimo 30 giugno, Djamel Mesbah. Con lui è tornano anche Rodney Strasser, che ha risolto anticipatamente il prestito con i salentini. In cambio, il Milan ha ceduto al Lecce la metà di David Speziale, attaccante classe 1994 che passerà al club giallorosso a partire dalla prossima stagione sportiva. Allegri trova così un esterno mancino in più, che probabilmente sarà utile per rimpiazzare Taiwo. Mesbah ha iniziato nelle file dell’Annecy-le-Vieux, un club juniores francese, prima di essere notato dagli svizzeri del Servette nel 2001, con cui ha debuttato da professionista nella stagione 2003-2004, giocando 11 partite e segnando 3 reti. Nell’estate del 2004 ha lasciato il club in nette difficoltà finanziarie e si è aggregato al Basilea dove ha disputato in due stagioni 14 partite e ha segnato un gol. Ha esordito anche nelle competizioni europee per club il 16 settembre 2004 nella partita del primo turno di
Coppa UEFA Terek-Basilea terminata 1-1 subentrando a Scott Chipperfield nel corso del secondo tempo. Con il Basilea ha inoltre vinto la Super League 2004-2005, nella quale ha totalizzato 9 presenze e una rete. Nel gennaio del 2006 si è trasferito in prestito ai francesi del Lorient. Non è riuscito tuttavia ad esordire in Ligue 2 poiché il calciatore algerino si è infortunato gravemente nel corso della stagione. Nell’estate del 2006 ha firmato con l’Aarau, con cui ha disputato due stagioni da titolare. Il 1º luglio 2008 è passato al Lucerna, che dopo pochi mesi, il primo settembre, lo ha ceduto in prestito all’Avellino,
con cui ha disputato il campionato di Serie B. Il 2 luglio 2009 è passato al Lecce. Il 18 gennaio è passato a titolo definitivo al Milan, il giorno seguente ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2016 da circa 500mila euro a stagione. Nel Milan ha esordito il 26 gennaio in Coppa Italia contro la Lazio (3-1).
Chi è Djamel Mesbah Nato a Zighoud Youcef, in Algeria, il 9 ottobre dell’84, Djamel Eddine Mesbah è un elemento che può coprire la zona di difesa e di centrocampo. Mesbah è nato come esterno offensivo nel Servette e solo successivamente ha arretrato il suo raggio di azione ricoprendo il ruolo di terzino. È comunque in grado di fare buoni inserimenti senza palla.
In Nazionale Il 28 maggio del 2010, in occasione dell’amichevole contro l’Irlanda, e convocato da Rabah Saâdane, ha esordito con la Nazionale algerina. Mesbah ha così partecipato al campionato del mondo 2010 in Sudafrica, dove ha debuttato il 18 giugno 2010 contro l’Inghilterra (0-0) entrando in campo all’88esimo minuto al posto di Hassan Yebda.
Genio bianconero
Il Personaggio della Juventus: Andrea Pirlo
L’uomo che ha cambiato radicalmente la Juventus con la sua classe, è uno dei più forti giocatori del mondo
di Debora Cheli Andrea Pirlo è uno dei più forti registi del mondo. È in grado di eseguire con entrambi i piedi passaggi di precisione millimetrica. È molto abile nelle verticalizzazioni e nei calci piazzati, che si tratti di rigori o di punizioni, essendo in possesso anche di un tiro secco e preciso. Abbina inoltre queste sue qualità a un ottimo dribbling, che nasce principalmente da finte di corpo che gli consentono di liberarsi dell’avversario. Dopo aver mosso i primi passi nella Voluntas inizia la carriera nel Brescia come mezzapunta, esordendo in Serie A a 16 anni e 2 giorni in Reggiana-Brescia nel campionato 1994-1995. Nel 1998 è ingaggiato dall’Inter, dove ha giocato partendo spesso dalla panchina. L’Inter quindi lo dà in prestito prima alla Reggina, al suo primo campionato di Serie A, dove insieme a Roberto Baronio e Mohamed Kallon disputa un campionato da protagonista. L’anno seguente l’Inter lo presta al Brescia, squadra nella quale Carlo
Mazzone arretra molto la sua posizione in campo, pur non perdendo molto in fase offensiva, per poter farlo giocare insieme a Roberto Baggio. Nell’estate 2001 Pirlo passa al Milan, che versa all’Inter 35 miliardi di lire. Dopo una stagione di ambientamento, la stagione successiva, a causa degli infortuni degli incontristi Gennaro Gattuso e Massimo Ambrosini, Pirlo, d’accordo con l’allenatore Carlo Ancelotti, cambia posizione, piazzandosi davanti alla difesa, come aveva fatto durante il prestito al Brescia. E’ la svolta della sua carriera. Pirlo davanti alla difesa insieme a Gattuso e Clarence Seedorf e con Rui Costa dietro le punte consente al tecnico rossonero di impiegare contemporaneamente molti giocatori dotati di notevole tecnica, a fine stagione il Milan ha conquistato la Champions League 20022003. Dopo il mondiale tedesco arriva 9º nella classifica del Pallone d’oro 2006.
Nell’anno successivo, il 2007, dopo nella partita di campionato contro il con il CT Giovanni Trapattoni nella aver vinto la Champions League, la Parma (4-1). Il 7 settembre 2002, a 23 partita Azerbaigian-Italia (0-2), valiSupercoppa europea e la Coppa del anni, esordisce in Nazionale maggiore da per le qualificazioni a Euro 2004. mondo per club, si classifica al quinto posto nella stessa classifica vinta dal compagno di squadra Kaká. Il 18 maggio 2011 ha affermato di non voler rinnovare il contratto con il Milan, lasciando così i rossoneri dopo dieci anni. Con il Milan Pirlo ha disputato 401 partite ufficiali nelle quali ha segnato 41 gol e ha vinto 2 Champions League, una Coppa del mondo per club, 2 scudetti, 2 Supercoppe europee, una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. È inoltre il giocatore che ha disputato più partite in una singola stagione nella storia del Milan: 52 nell’annata 2006-2007. Il 24 maggio 2011, dopo aver svolto le visite mediche a Torino, si è accasato a parametro zero alla Juventus, firmando un contratto triennale fino al 30 giugno 2014. Esordisce in maglia bianconera l’11 settembre 2011
Chi è Andrea Pirlo Fu fondamentale per la vittoria della Nazionale italiana al Mondiale 2006. Il 3 settembre 2010, in assenza di Gianluigi Buffon, indossa per la prima volta dall’inizio la fascia di capitano della Nazionale italiana nella gara di qualificazione agli Europei 2012 vinta 2-1 a Tallinn contro l’Estonia.
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La Storia della Juventus
Signora Vecchia fa buon brodo di Alessandra Caronni
Tanti i trionfi che la rendono attualmente il secondo club italiano per vittorie, il quarto in Europa nonché il settimo nel mondo
È la società calcistica più titolata del Paese, nonché una delle più vittoriose e importanti del mondo. Nominato miglior club italiano e secondo a livello europeo del XX secolo dall’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio, organizzazione riconosciuta dalla FIFA, oggi è tornato ai grandi lustri. La Juventus Football Club S.p.A., fondata nel 1897 come Sport Club Juventus da un gruppo di studenti liceali torinesi, è il terzo club italiano per anzianità tra quelli tuttora attivi e, insieme al Torino, uno dei due che rappresentano nel calcio professionistico il capoluogo piemontese. Legato fin dagli anni Venti alla famiglia Agnelli, il club ha sempre militato nella massima categoria del campionato italiano di calcio sin dalla sua fondazione, eccezion fatta per la stagione 2006-07. Nel 1988 la Juventus fu insignita di uno speciale riconoscimento come prima squadra nella
storia del calcio continentale ad avere vinto tutte e tre le maggiori competizioni gestite dall’Unione Europea delle Federazioni Calcistiche, la Coppa dei Campioni, la Coppa delle Coppe e la Coppa UEFA. Con la vittoria nella Coppa Intercontinentale 1985, infine, la Juventus divenne il primo - e rimane tuttora l’unico – club al mondo ad avere conquistato almeno una volta tutti i trofei ufficiali a livello internazionale. In base a quanto emerge da un sondaggio della società Demos & Pi (settembre 2010), la Juventus risulta essere la squadra con il più alto numero di sostenitori in Italia, avendo riscosso la preferenza del 29% del campione. Inoltre, risulta essere la decima squadra per numero di sostenitori a livello continentale contandone circa 13,1 milioni, in base a un rapporto della società tedesca di indagini sul mercato sportivo Sport+Markt AG del set-
tembre 2010. Il palmarès della Juventus è uno dei più prestigiosi a livello mondiale. Vincitrice del suo primo trofeo ufficiale nel 1905, si è aggiudicata la competizione in 27 occasioni, compresa una striscia di cinque titoli consecutivi dal 1931 al 1935 (record a pari merito con il Torino e l’Internazionale). I bianconeri detengono il record per vittorie nella Coppa Italia, principale competizione di coppa nazionale del Paese (9, a pari merito con la Roma), tra esse due consecutive (1959 e 1960, primato nazionale). Il club vanta, inoltre, quattro Supercoppe d’Italia, per un totale di 40 vittorie in competizioni nazionali (anch’esso record), cui vanno sommate 11 vittorie in tornei internazionali che ne fanno complessivamente il club italiano con il maggior numero Juventus FC in 1903 di titoli ufficiali vinti, 51.
Calcio Estero
Matador strapazza tutti A Londra Chelsea e Manchester United danno spettacolo. Fanno 3-3 con la squadra di Ferguson in rimonta nella ripresa
di Luigi Sada Sette punti erano, sette sono rimasti. Nella Liga il Real Madrid non molla e battendo di misura in trasferta il coraggioso Getafe mantiene la testa della classifica lasciando il Barca al secondo posto con lo stesso distacco della settimana scorsa. Per le Merengues è bastato un preciso colpo di testa di Sergio Ramos per portarsi a casa i tre preziosi punti. Stessa cosa ha fatto il Barca, però al Camp Nou, in una
serata freezer, col Real Sociedad mai domo fino al fischio di chiusura. La squadra di Pep Guardiola ha sbloccato il risultato con una prodezza del giovane Tello e ha raddoppiato (nella ripresa) grazie a un capolavoro di Leo Messi, fino a quel momento in ombra con almeno cinque palle gol consecutive gettate al vento. Due minuti dopo la rete del Pallone d’oro la difesa catalana va in tilt e Vela, con un classico contropiede, infila Valdes facendo infuriare Guardiola. Finisce con qualche fischio per Messi e compagni ma il Barca tiene il passo dell’undici della capitale. In Premier League quasi tutte le partite sotto la neve. Ma con svolgimento
regolare dal momento che gli stadi inglesi da anni sono attrezzati per il maltempo. Il City di Mancini sotto la bufera supera il Fulham per 3-0 con Aguero, su calcio di rigore, un gol di Dzeko e una sfortunata autorete del londinese Baird. Si diverte invece al tiro al bersaglio l’Arsenal con il povero Blackburn. I Gunners fanno sette centri (a uno) con Van Persie che domina con tre affondi personali. In gol anche Henry. Il francese quando viene impiegato da Wenger non delude mai. Le altre marcature sono firmate da Chamberlain (2) e Arteta. A Londra Chelsea e Manchester United danno spettacolo. Fanno 3-3 con
la squadra di Ferguson in rimonta nella ripresa con doppietta di Rooney e Hernandez (in apertura, autorete di Evans e gol di Mata e Luiz). Nei piani bassi della Premier colpaccio del Wolves che in rimonta espugna il QPR, diretto concorrente per la salvezza.In Bundeliga, Borussia Dortmund al comando da solo dopo il pareggio del Bayern Monaco ad Amburgo. I campioni di Germania vanno a vincere a Norimberga con due reti realizzate da Barrios e da Kahl. La terza dei battistrada, lo Schalke 04, non va anche lei oltre il pareggio con il Magonza: a Gelsenkirken al gol di Obasi risponde Zidan e il Dortmund ringra-
zia. Un punto ciascuno pure a Leverkusen col il Bayer bloccato dallo Stoccarda. Idem a Wolfsburg dove il sempre più sorprendente Moenchengladbach fa 0-0 con i padroni di casa. In crisi l’Herta che a Berlino si fa battere dall’Hannover. In Francia, infine, il Psg di Ancelotti e Leonardo rifila tre gol all’Evian con una doppietta di Nenè e una rete di Crimero. Prova a tenere il passo dei parigini il Montpellier battendo il Brest con Deanis. I tre punti di margine del Psg rimangono, con il Lione e il Lille in tandem ad inseguire la coppia regina.
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mercoledì 8 febbraio 2012
L’Onorevole nel Pallone Cari amici milanisti, questa settimana ho intervistato due colleghi al Parlamento europeo di fedi calcistiche e appartenenze politiche opposte, Salvatore Iacolino (Pdl), milanista, e
Francesco De Angelis (Pd), juventino. Salvatore Iacolino, siciliano, avvocato, è vicepresidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni e Responsabile Pdl in
Europa dei rapporti con il Parlamento Nazionale. Francesco De Angelis, ciociaro, è tra l’altro membro della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia e segue da tempo le pro-
blematiche delle piccole e medie imprese. Alle elezioni regionali del 2005 è stato il primo degli eletti del centrosinistra nel Lazio con circa 24 mila preferenze.
Le interviste di Lara Comi: Salvatore Iacolino
di Lara Comi
Il Milan appare più forte i bianconeri sono quadrati
Stadi da modernizzare: non rispondono più alle esigenze del tifoso Milan-Juve ovvero una classica. Per Sacchi i rossoneri vantano più solisti mentre i bianconeri sarebbero più sinfonici. «Io ritengo che il Milan abbia un giocatore straordinario, che è Ibrahimovic, altri ottimi giocatori e sia abituato a guidare il campionato. La Juve è una squadra quadrata, che ha grinta e una buona organizzazione complessiva. Trovo l’accostamento musicale che fa
Sacchi piuttosto coerente con le caratteristiche delle due squadre». La partitissima si gioca dopo la settimana più fredda degli ultimi 27 anni. Ma non sarebbe meglio uno stop più lungo del campionato nel periodo invernale? «La tradizione calcistica in Italia non prevede soste così lunghe. Forse basterebbe giocare nel pomeriggio. Altra cosa è la modernizzazione degli stadi che non appaiono più rispon-
denti alle crescenti esigenze del tifoso». Milan e Juve sono tornate “padrone” del calcio italiano dopo il lungo Inter…mezzo «Si tratta di due società che hanno fatto la storia del calcio internazionale e che rappresentano quest’anno il miglior calcio giocato in Italia». I milanisti aspettavano un colpo da sogno e sono arrivati Maxi Lopez e Muntari. Bastano?
«Non sono proprio colpi da sogno. Tuttavia sono due buoni giocatori che sapranno rendersi utili alla squadra». Le società setacciano i mercati del mondo per trovare i campioni poi il Milan scopre in Nocerino un goleador. Ma non dovremmo coltivare meglio il made in Italy? «Sicuramente. È pure vero che Nocerino, che si è rivelato un ottimo acquisto, difficilmente il prossimo anno farà sette gol».
Le interviste di Lara Comi: Francesco De Angelis
Juventus come Davide, più forte di Golia Ibrahimovic Contro il gelo campionato da metà agosto come si fa in Europa Milan-Juve, una classica. Per Sacchi i rossoneri vantano più solisti mentre i bianconeri sarebbero più sinfonici. «Ha ragione Sacchi, più solisti per il Milan ma più squadra la Juve. Una squadra solida e robusta che gioca un calcio aggressivo, veloce e divertente. Ci manca un campione ma a questo penseremo il prossimo anno per ora va bene cosi: vince e convince». La partitissima si gioca dopo la settimana più fredda degli ultimi 27 anni. Ma non sarebbe meglio uno stop più lungo del campiona-
to nel periodo invernale? «Forse la soluzione sarebbe iniziare a metà agosto come fanno in altri Paesi europei. Comunque il problema principale restano gli stadi troppo vecchi per garantire lo svolgimento della partita e la sicurezza dei tifosi. Il nuovo stadio della Juve deve essere un modello per tutti». Milan e Juve sono tornate “padrone” del calcio italiano dopo il lungo Inter…mezzo? «Sì, è tornata la grande sfida tra le due squadre che hanno vinto di più in Italia e in Europa e questo fa bene al calcio italiano. Sarà una sfida lunga e
affascinante e alla fine, come diceva il grande Rocco: ‘Che vinca il migliore, speriamo di no». Conte si schermisce, dà i rossoneri favoriti nella corsa al titolo e paragona Ibra a Gulliver, un gigante. Pretattica? «Bravo Conte, sempre con i piedi per terra anche quando la squadra vola. Ibra è un gigante, un grandissimo giocatore ma Davide questa volta è più grande di Golia». Sembra che la nuova Juventus abbia ereditato il carattere del suo allenatore, uno che non molla mai e vuole sempre vincere. E a San
Siro avrà il supporto dei tanti tifosi juventini di Milano e della Lombardia. «Un allenatore come Conte è quello che ci voleva per la Juve. Uno juventino doc, il pontefice della chiesa bianconera, che ha saputo trasmettere alla squadra grinta, carattere e personalità. Ora con il Milan ce la giochiamo alla pari e San Siro per la Juve è uno stadio amico con tanti tifosi pronti a incitarla dall’inizio alla fine della partita. E per finire, sempre e comunque forza Juventus».
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La Vita dei Club
Milan Club Cannara Nella verde Umbria sorge un sodalizio dedicato all’ex capitano rossonero Franco Baresi
di Giovanni Labanca Torniamo in Italia dopo il volo della settimana scorsa in Indocina e nel Benelux. E’ stata una bella esperienza, giornalistica si intende, ma non per questo meno sentita. E andiamo ora nella parte più bella della Penisola, nel cuore del suo cuore: Cannara, in provincia di Perugia. E’ una bella cittadina di 4500 abitanti, sulla riva sinistra del fiume Topino, a pochi chilometri da Assisi, sulla strada del vino Cantico nell’Umbria lacustre che i Romani chiamavano Locus Um-
ber, luogo ricco di acqua e, quindi, di canne, da cui l’attuale nome di Cannara. Due sono le manifestazioni che maggiormente la rendono famosa: le infiorate, che si svolge a giugno e la Festa della cipolla a settembre. Richiamano frotte di turisti, tra cui, alle Infiorate del Corpus Domini, anche il Papa. A Cannara, tanto per restare nel tema, è rifiorito dopo 17 anni di silenzio il nuovo Milan Club “ Franco Baresi “ per merito del vecchio fondatore e presidente Cesare Epifani. E’ stata una grande festa organizzata il 18 giugno 2011 a sancirne ufficialmente la “resurrezione”, tra il giubilo dei tifosi ed anche l’apprezzamento della cittadina. Ora una bella sede presso il Bar La Lolà di via Intorno Fosso, accoglie i soci che in breve tempo sono diventati 100. Il presidente Epifani non è uno di quelli che si tira indietro e lo ha dimostrato con la tenacia con cui ha abilmente ricucito le fila tra i tifosi dispersi per varie ed incomprensibili ragioni. Stila il programma
Cannara.Il Papa in visita all’Infiorata
delle iniziative in piena sintonia con i suoi collaboratori ed i frutti di tanto lavoro sono il giusto riconoscimento all’impegno ed alla passione che vi sono alla base. Pezzo forte sono le trasferte. I 500 chilometri da Milano non sono un ostacolo per il Milan Club e, puntualmente, ad ogni partita casalinga, un moderno torpedone trasporta almeno cinquanta soci fino agli spalti di San Siro dove, accolti con grande
simpatia dai colleghi milanesi, danno “sfogo” positivo al tifo irrefrenabile, perché la loro festa è qui che si consuma nel migliore dei modi, rallegrata dalle vittorie del Diavolo. Dai, Cesare, non mollare mai, perché, ben conoscendo il tuo personaggio e la tua verve, siamo certi che il “tuo” Milan Club dal cuore dell’Umbria andrà, forte e pulsante, nel cuore di tutto il mondo rossonero.
Il Direttivo Presidente Cesare Epifani; vice Michele Turrioni; segretario Daniele Carnevali; coordinatore web Maria Giuseppe Binucci; trasporti Diego Pietrini; consiglieri Marco Olivieri, Simone Turrioni, Federico Filippucci ed Eduardo Ercolano.
Il presidente Cesare Epifani con alcuni soci
Francesco, Diego, Andrea, Dianele, Cesare e Giuseppe a San Siro
Pronti a partire per Milano
Milan Club Varallo Sesia Una delle cittadine del Piemonte che bisognerebbe visitare ad ogni costo è certamente Varallo Sesia per la sua caratteristica e suggestiva bellezza. E’ una cittadina di ottomila abitanti sul Sesia, della cui esistenza storica ed accertata, come Varade, si ha traccia per la prima volta in un documento del 1025. Il suo nome, come sempre accade in questi casi, ha molteplici derivazioni. Nel caso di Varallo il più accreditato tra i tanti è War-Ade, l’unione tra War (guerra) e Ade (sacro), attribuito dalla tribù insubre dei Sicidi, che consideravano sacre le confluenze dei fiumi Sicidi e Mastallone. Oggi è una delle più visitate cittadine della Valsesia di cui si reputa, a ragione, la capitale soprattutto per il santuario del Sacro Monte, la nuova Gerusalemme. Tra queste silenziose valli riecheggia forte il richiamo del tifo calcistico
più acceso che mai, trattandosi di quello per il Diavolo del Milan. Sono i 160 soci del locale Milan club ad aver tinto e marcato di rossonero il territorio, dal 31 maggio del 2004, anno della sua fondazione per interessamento di Corrado Buscema, primo presidente, al quale è succeduto Genuino Masia che è attualmente in carica. La prima grande difficoltà che i soci hanno affrontato e superato è stata la completa ristrutturazione della sede di via D’Adda 6 che dopo tanti sacrifici economici è ora un fiore all’occhiel- Sopra, la squadra di calcetto. lo di cui i tifosi vanno giustamente fie- A destra, il Poeta Riccardo Pesatori. ri. Come sono fieri, oltre che del loro Sotto, Varallo a San Siro Milan, di un simpatico socio, Riccardo Pesatori, detto il Poeta. Infatti non c’è vittoria del Milan che questi non traduca in versi per essere meglio ricordata e tramandata. E di questi tempi il “ lavoro” al Poeta di certo non manca. Meglio così per tutti i rossoneri della Valsesia che in ogni trasferta non si separano mai dal loro portafortuna. In conclusione, poeti e cantori vari sono tutti fortemente animati e decisi a portare avanti con meritevole impegno, ampiamente riconosciuto dalla Società, la storia del Milan Club, ancora breve ma proiettata verso l’eternità, e che può avere un solo colore: quello rossonero.
Il presidente Masia tra il suo vice ed il segretario
Il Direttivo Presidente Genuino Masia; vice Luca Magnifico; segretario Stefano Guerra; consiglieri Ivan Chiarito, Matteo Ferraris, Riccardo Pesatori, Alessandro Rossetto, Alberto francisco Valdez ed Ennio Trevisan.
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Iosonopompilio
Il “generale” inverno è un alleato della Juve Agnelli trova sintonia con Moggi & Giraudo. Ora aspettiamo i commenti sulle motivazioni
di Cesare Pompilio E’ davvero un anno bisesto: cade la neve a Roma, l’Inter di Ranieri è un pallido ricordo della ‘Squadra’ di Mourinho, la Juve di Ninozzo Conte e don Peppino Marotta è prima in classifica. Andrea Agnelli, Presidente del-
la Juventus, definisce Luciano Moggi, un autentico maestro, e, sottolinea la stima che ha nei confronti di Antonio Giraudo che non esita a parlare di rapporto pari a quello che c’è tra padri e figli. Dicono che Fidel Castro
si stia convertendo, potrebbe chiedere la comunione a Benedetto XVI nel mese di marzo, quando il Papa andrà a Cuba. Solo il calcio, che è una fonte di ricchezza per molte persone al mondo,
Andrea Agnelli
Antonio Conte
non riesce a darsi delle regole ferree. Mentre scriviamo siamo in attesa di conoscere chi saranno i calciatori nuovi indagati e… qualcuno magari arrestato, nell’ambito dell’inchiesta del calcio scommesse. E’ un anno bisesto, mi duole che Antonio Cassano stia fuori dal rettangolo di gioco (auguri amico), però, faccio cin cin alla stagione della Juventus e per essa a Ninozzo Conte che ha saputo infondere alla truppa il “virus” della juventinità, dunque, della vittoria sempre (ha capito Ranieri?). Il termometro di Piazzale Loreto diceva – 9, il generale inverno è dappertutto, dunque anche a Torino, perciò congela l’acido l’attico e la Juve può allungare la classifica a proprio
piacimento, le tossine nei muscoli si faranno sentire con sempre maggiore ritardo quindi può spingere l’acceleratore ancora per molte partite, tutte importanti. I mesi difficili sono quelli che verranno, la mia fiducia è riposta sia nell’allenatore, sia nel ruolo di Andrea Agnelli. Conte centellina gli sforzi e impone ritmi feroci, gli avversari che restano annichiliti davanti al podismo delle zebre. Insomma è l’anno della Juventus? I tifosi anti Milan vorrebbero che fossero i bianconeri i prossimi Campioni d’Italia…ma io ho paura, lo ribadisco: saranno le tossine a decidere l’esito. Un nemico davvero molto invisibile e difficile da combattere. E poi, mi chiedo quanto vale la Juve fuori dal campo? Il Palazzo, finalmente lancia segni di giustizia: il processo sportivo è stato accorciato, ma, soprattutto, il consiglio della Federcalcio non si potrà più dire incompetente nella decisioni di assegnazioni di titoli. Dio bono, allora avevamo
John Elakann
ragione quando con verve assidua intonammo la nostra sete di verità. Oggi ribadiamo che Luciano Moggi è innocente. Luciano deve riprendere con le scuse nel mondo del calcio, deve rientrare dal portone principale e non dalla porta di servizio. Ad Andrea Agnelli chiediamo (e siamo 15 milioni di tifosi) un atto di coraggio: inviti Luciano allo stadio, per la partita che la Juve giocherà con l’Inter a Torino. Gli prenoti una poltroncina vicino a suo cugino John Elkann e all’avvocato Grande Stevens…Sono passati sei anni dalla infausta serata di Maggio del 2006, i protagonisti di allora girano per le strade con la testa bassa, tutti. Solo Luciano Moggi guarda in alto. Siamo in attesa delle reazioni sulle motivazioni del tribunale di Napoli, soprattutto, vogliamo sapere se la condanna è stata all’unanimità oppure a maggioranza… Ma allora ditelo: sarebbe davvero un anno bisesto se… bacio le mani.
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Hockey
Ora si fa sul serio L’Hockey Milano supera Egna e Merano in modo convincente e si prenota per un gran di finale di campionato
di Beppe Vigani L’Hockey Milano continua la marcia verso la vetta. Dopo aver superato le Oche, i rossoblu sono riusciti a piegare anche la resistenza del Merano, nota bestia nera dei milanesi, almeno in questa stagione. Come tradizione vuole, anche questo è stato un match complicato, ma che Klouda e compagni sono riusciti a governare. Comincia bene la serata Milano, all’01.49, con F.Borghi che insacca da due passi. Bisogna aspettare il secondo parziale per vedere sbloccare il punteggio con
il pareggio degli ospiti messo a segno al 02.18 da Schenk che batte Terrazzano dallo slot. Al 23.14 power play per il Milano e i rossoblu si riportano in vantaggio proprio allo scadere della superiorità numerica con un bolide di Andreas Lutz che termina alle spalle di Corsi. I rossoblu al 17.32 con un diagonale di Luca Ansoldi all’incrocio dei pali si portano sul 3-1. L’ultimo parziale vede il Merano alla ricerca della rete che riaprirebbe il risultato e il Milano a controllare i tentativi delle aquile bianconere. La prima parte del periodo scorre senza azioni degne di nota. I padroni di casa devono affrontare al 13.36 una doppia situazione di inferiorità numerica, ma la resistenza
meneghina deve cedere alla rete di Leinonen al 53.50. Il Milano è bravo in questa fase a rispondere subito e al 54.29 è Peter Klouda, su assist al bacio di Caletti, a riallungare firmando il 4-2 rossoblu. Questo successo mette praticamente al sicuro il secondo posto della squadra meneghina, che in questa ultima fase di regular season, sta riuscendo a trovare continuità di risultati. Ora dopo la trasferta con il Caldaro, i milanesi riceveranno il Gardena, squadra che non crea problemi in classifica, ma che è pericolosa se la concentrazione non è al massimo. E’ un momento cruciale per la stagione, che i rossoblu sembrano averla preparata nel migliore dei modi.
Belgi da primato Ciclocross
di Luigi Sada
Nel Campionato del Mondo di Ciclocross, tre vittorie olandesi, un dominio belga tra gli élite (7 atleti nei primi 7 posti: è record). E soprattutto una débâcle dei colori azzurri
Record dei record ai Mondiali di ciclocross svoltisi a Koksijde con la partecipazione delle migliori firme internazionali del settore. Il Belgio, nella gara maschile vinta da Niels Albert, ha piazzato sette corridori uno in fila all’altro lasciando le briciole al resto della compagnia. Un filotto eccezionale compiuto davanti ad oltre sessantamila spettatori e sotto gli occhi di re Alberto II. Il vincitore, che manco farlo apposta, si chiama appunto Al-
bert ha dominato la corsa infliggendo al secondo arrivato, il connazionale Rob Peeters, 24” di distacco e alla medaglia di bronzo Kevin Pauwels 30”. Albert, 25 anni si era già aggiudicato il titolo iridato nel 2009. Per la cronaca, sessantasei minuti di folla in delirio con fiumi di birra consumati lungo il percorso ogni qual volta i belgi spingevano il piede sull’acceleratore. Un record del genere era stato già stabilito nello sci nel dicembre del
’98 in un SuperG a Innsbruck in Coppa del Mondo con l’Austria a far da padrona con nove su nove piazzati in classifica. Al tappeto il favorito della vigilia, l’iridato uscente Zdenek Stybar della Repubblica Ceca. Ma il dominatore delle due ultime gare mondiali, dopo aver risposto colpo su colpo ad Albert nei primi giri ha ceduto alla distanza concedendo via libera alla pattuglia belga. Il primo degli azzurri è stato Franzoi, ventottesimo. In cam-
po femminile si è imposta l’olandese Marianne Vos vincitrice dell’ultimo Giro d’Italia rosa l’estate scorsa. Alle spalle della Vos la connazionale Daphny Van den Brand, terza la belga Senne Cant. Migliore italiana la Arzuffi trentunesima. Ritirata la Scandolara.
Gossip
Rocco contro tutti Il signor Siffredi scatena dibattiti sulle capacità amatorie dei calciatori. E intanto un’atleta ha una crisi di autostima
di Katya Malagnini Quando si nomina Siffredi, ne esce quasi sempre una gara a suon di paragoni. Non ha perso tempo Alena Seredova a replicare alle parole di Martina Colombari, che confrontava il suo Billy Costacurta all’idolo della pornografia: “Mio marito è anche meglio di Rocco Siffredi”. Una domanda a que-
sto punto potremmo anche porcela, del tipo: come fanno a fare dei paragoni non avendo mai sperimentato sul campo il divo dell’hard? Nessuna importanza, invece, ha dato Alena alla notizia del riconoscimento attribuito al suo Gianluigi come miglior portiere degli ultimi 25 anni. La Seredova ha infatti così commentato: “Me l’ha detto al volo l’altra sera”. Discutibile, inoltre, un’abitudine della bellissima Alena, che solitamente era abituata a fare le valigie ogni qualvol-
ta litigasse con il suo Buffon. Ora le cose sono cambiate, perché il maritino, le risponde con nonchalance: “Ma dove vai che sei sposata?”. Bufera poi a Plasencia, in Spagna, per la statua dedicata all’atleta Marta Dominguez da parte della città. “La statua che mi raffigura é troppo bella”, avrebbe detto Marta. E per questo motivo si é rifiutata di inaugurare l’opera di bronzo che la rappresenta mentre vince il titolo mondiale nel tremila siepi a Berlino nel 2009.
Per il momento, l’inaugurazione della statua prevista per il primo febbraio al Palazzo dello Sport é stata rinviata, ora vedremo cosa succederà. L’atleta non ha gradito la scultura in quanto sembra migliore dell’originale.
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Teatro
di Alessia Scurati
Il Viaggio al termie della notte di Elio Germano
L’attore torna a Milano con uno spettacolo ispirato al capolavoro di Céline a metà tra lettura scenica e concerto Dismessi i panni di Thom Paine, personaggio con il quale da due stagionii calca i teatri di tutta Italia, Elio Germano torna a Milano, per la prima volta al Teatro Elfo, con il suo nuovo spettacolo, Viaggio al Termine della Notte, tratto dal capolavoro di Luis Ferdinand Céline. “Sono contento di tornare a Milano perché il pubblico della città è probabilmente il migliore, per elasticità mentale e capacità di stupirsi», ha detto l’attore, premiato con la Palma d’Oro a Cannes nel 2010, presentando il suo nuovo spettacolo. In effetti, il pubblico avrà di che stupirsi davanti a questa nuova performance di Germano, tutta incentrata sulla capacità evocativa della lettura, della musica e della voce. In scena con l’attore ci sono, infatti, anche Teho Teardo, compositore di note colonne sonore che da anni collabora con i maggiori registi italiani, e Martina Bertoni, che con chitarra e violoncello realizzano una vera e propria scenografia sonora (con musica dal vivo). “Definirei questo spettacolo ‘hardcore’”, ha detto Elio Germano “Per un’ora in scena ci sarò solo io, che leggo alcune parti del romanzo, e la musica di Teho e Martina. Volevamo incentrare tutta la rappresentazione sulla voce e sulla forza evocativa del suono, quindi non c’è nemmeno scenografia, eccetto un’abat-jour che accendo e spengo quando decido io”. La voce dell’attore è declinata
in molti modi, attraverso un microfono, distorta da un green bullet (il microfono che generalmente si utilizza nel jazz per l’armonica) oppure registrata e ritrasmessa in loop mentre si sovrappone ad altra musica e voce. Il tutto dà una nuova dimensione alla prosa raffinata delle pagine di Céline. “In scena leggo per intero solo le pagine iniziali e finali del romanzo. Poi lo spettacolo si concentra principalmente su una selezione della parte della vicenda relativa alla Prima Guerra Mondiale, vissuta dal protagonista, Barmadu, quando questi aveva solo vent’anni. La follia della guerra, e del mondo in generale, è una tematica che è attuale anche oggi”, afferma Germano. Attraverso la voce dell’interprete e degli strumenti, anche il pubblico entra nel Viaggio al Termine della Notte di Céline ed Elio Germano, e ne rimane incantato e affascinato “È un viaggio unico, perché io non ho memorizzato il testo, quindi ogni rappresentazione è differente. E spero di lasciare allo spettatore la voglia di leggere questo romanzo stupendo per scoprire anche tutta la parte di vicenda che manca”. Viaggio al Termine della Notte, tratto dal romanzo di Louis-Ferdinand Céline, di e con Elio Germano e Teho Teardo, al Teatro Elfo Puccini dal 7 al 19 febbraio
Musica
Chimes of Freedom: Songs of Bob Dylan In onore dei 50 anni di Amnesty International
Riccardo Sada Amnesty International celebra il cinquantesimo compleanno con l’uscita di una raccolta di cover di Bob Dylan cantate e reinterpretate dal fior fiore della scena musicale mondiale. Tra gli ospiti troviamo infatti artisti come Adele, Patti Smith, Pete Townsend, Ke$ha, The Gaslight Anthem, Sting,
Jackson Browne, Elvis Costello, Sinead O’Connor, Kris Kristofferson, Bad Religion, Marianne Faithfull, My Chemical Romance, Bryan Ferry, Pete Seeger e tanti altri. La grande varietà di musicisti e generi musicali - che spaziano dal rock all’hip-hop, dal folk al jazz – dimostrano quanto tutto il mondo della musica supporti con forza le ragioni di Amnesty e quanto forte sia stato l’impatto di Dylan a livello culturale. La raccolta, dal titolo “Chimes of Freedom: Songs of Bob Dylan Honoring 50
Years of Amnesty International”, contiene 73 canzoni divise in 4 cd (la versione digitale conterrà 3 pezzi bonus) e uscirà in Italia il 31 gennaio 2012. I brano sono tutti inediti o mai incisi precedentemente (a parte Chimes of Freedom). Tutti gli artisti (produttori, arrangiatori, ingegneri del suono ecc) hanno lavorato a titolo gratuito proprio per sostenere la causa dei diritti fondamentali dell’uomo. Quasi 30 canzoni sono state mixate gratis dal famoso ingegnere del suono Bob Clearmountain mentre alla masterzzazione ritroviamo nomi di prestigio come Bob Ludwig e Adam Ayan (Gateway Mastering). L’immagine di copertina è un’illustrazione di Mick Haggerty, vincitore di un Grammy Award per la copertina di Breakfast in America dei Supertramp (e molto altro). Info: www.amnestyusa.org/chimes
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