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CITROテ起 ITALIA S.P.A. 1

domenica 12 febbraio 2012

SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA, 41 Tel: +39 (02) 397631 VIALE MONZA 65 Tel: +39 (02) 26112347

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COPIA OMAGGIO

INTER - NOVARA

Inter contro窶ヲ il Mondo


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L’Editoriale

di Beppe Vigani Milan-Juventus di Coppa Italia è stata un po’ come una cartina di Tornasole… anzi, no. Alla luce degli ultimi risultati della 22esima giornata, il campionato ha espresso, sostanzialmente, una cosa: lo scudetto è alla portata di… nessuno. Come dice Antonio Conte… “strafavorito è il Milan, senza alcun dubbio”. Una cosa è vera: la Juventus è in testa da tante giornate, dall’inizio quasi, e il tecnico bianconero cerca di esorcizzare questa veste di “favorito per forza” strappandosi l’investitura, un’armatura ancora troppo pesante da portarsi addosso. Lo scrittore e politico Tommaso

Moro (il nome originale era Thomas More) diceva: “Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere”. Non ho la presunzione di entrare nella testa di qualcuno per spiegare l’aforisma dell’umanista inglese, ma un fatto è evidente: tra Juventus e Milan è soprattutto questione di motivazione. Stessa cosa dicasi per l’Inter, anche se per molti versi il panorama nerazzurro necessita di pellicole più sensibili per fotografarlo meglio. Tornando a bomba sulle prime due del campionato non è illogico sostenere che la compagine di Antonio Conte ha meno pressione di obblighi e più fame di successi, mentre quella di Massimiliano Allegri sembra più una banda di veterani decisi alla bisogna e pronti a combattere, ma non si sa se, ancora, a soffrire. È qui il punto focale. Non ha torto Conte quando indica i rossoneri quali favoriti numeri uno per lo scudetto; e ha ragione Allegri a tirare le orecchie al collega, il quale, apparentemente, sembra sottovalutare i suoi soldati. Ognuno, a modo proprio, prova a legittimare questo “status quo”, se non altro per nascondere la volontà delle proprie intenzioni. C’è da chiedersi solo se entrambe sono convinte dei propri mezzi oppure se c’è qualcosa che bisogna sapere, al di là delle solite storielle da “gole profonde”. Della squadra di Massimo Moratti parleremo un’altra volta: aspettiamo di vedere se anche il Novara diventerà all’improvviso una squadra fortissima.

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CITROËN ITALIA S.P.A. SUCCURSALE DI MILANO VIA GATTAMELATA 41 TEL 02397631 VIALE MONZA 65 TEL 022611234 www.succursale-milano.citroen.it Arbitro: Carmine Russo di Nola

INTER (4-3-1-2)

Stadio ‘G. Meazza’ ore 15,00

NOVARA (4-3-2-1)

All. C. Ranieri

All. E. Mondonico

1 Julio Cesar; 4 Zanetti, 6 Lucio, 23 Ranochia, 26 Chivu; 18 Poli, 5 Stankovic, 19 Cambiasso; 10 Sneijder; 22 Milito, 9 Forlan.

1 Ujkani; 15 Dellafiore, 4 Lisuzzo, 30 Centurioni, 28 Garcia; 14 Morganella, 22 Pesce, 3 Gemiti; 10 Rigoni, 25 Mascara; 29 Caracciolo.

Invia la tua foto a redazione@stadio5.it e la vedrai pubblicata


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La Partita

Rimettersi in marcia Contro il Novara l’Inter prova a riprendere il ritmo abbandonato dopo la vittoria nel derby

di A.S. Bisceglia L’Inter incontra il Novara in uno dei momenti più difficili della sua storia in questo campionato. La squadra di Claudio Ranieri dopo aver vinto il derby, si è arresa in modo inopinato a Lecce e Roma, oltre a non essere andato oltre il 4-4 casalingo contro il Palermo. Il tecnico di Testaccio proverà a capire se Sneijder riuscirà a scendere in campo, dopo la piccola contrattura che l’ha tenuto fermo nel match contro la Roma. Dall’altra parte, Emiliano Mondonico proverà a difendersi a 5 con i tre centrali e sulle fasce Dellafiore e Gemiti, che saranno i due laterali che dovranno fermare le avanzate di Nagatomo e Chivu. Il “Mondo”, un mago nel cambiare

le partite in corso, proverà a bloccare le fasce per non dare rifornimenti a Milito e/o Pazzini, molto abili nel gioco aereo. Il duello a centrocampo sarà la mobilità di Garcia, Gemiti e Porcari contro la “muscolarità” di Palombo, Cambiasso e Obi, sicuramente, questi ultimi desiderosi di riscattarsi dopo la mediocre partita contro la Roma. I nerazzurri non dovranno ripetere la confusione difensiva mostrata con i giallorossi, dettata da disattenzioni puerili, soprattutto, a giocatori schierati. Rigoni proverà a innescare Mascara e Caracciolo, che potrebbero scardinare il pacchetto arretrato nerazzurro con furbizia e agilità. Le verticalizzazioni di Rigoni sono temibili, anche perché Lucio e Samuel in queste situazioni si stanno dimostrando sempre più superabili, anche per un centrocampo che in fase di ribaltamento di fronte

è poco reattivo e troppo nevrotico quando deve usare la testa. I nerazzurri contro i piemontesi hanno la possibilità di riscattarsi, ma non sarà facile, perché il dubbio sul modulo tattico che affligge Ranieri non è di poco conto. Se si fa il 4-4-2 Sneijder, se recupera, sarà il grande escluso, altrimenti si dovrà aspettare il suo rientro per capire come si orienterà l’ex tecnico giallorosso. Di sicuro non sarà il Novara la partita che servirà da termometro sulla febbre dei padroni di casa, ma vincere sarebbe un bel analgesico. Mondo permettendo…

Il Programma Turno Odierno

La Classifica della Serie A

Giovedì 9 Febbraio - 23. Giornata Lazio - Cesena

Stadio Olimpico, Roma

Ore 20:45

Sabato 11 Febbraio - 23. Giornata Udinese - Milan Stadio Friuli, Udine Cagliari - Palermo Stadio Sant'Elia, Cagliari

Ore 18:00 Ore 20:45

Domenica 12 Febbraio - 23. Giornata Inter - Novara Stadio Giuseppe Meazza, Milano Atalanta - Lecce Stadio Atleti Azzurri d'Italia, Bergamo Catania - Genoa Stadio Angelo Massimino, Catania Parma - Fiorentina Stadio Ennio Tardini, Parma Bologna - Juventus Stadio Dall'Ara, Bologna

Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45

Lunedì 13 Febbraio - 23. Giornata Siena - Roma Stadio Artemio Franchi-Montepaschi Arena, Siena Ore 20:45 Napoli - Chievo Stadio San Paolo, Napoli Ore 20:45

Serie A

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Vin

Nul

Per

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GS

Diff

P.ti

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21 22 22 22 22 22 22 22 21 21 22 22 21 20 21 21 21 22 21 22

12 13 12 11 11 10 7 9 9 7 6 7 7 5 7 5 4 4 4 2

9 5 5 6 3 5 10 4 3 7 9 6 6 9 8 7 8 5 4 7

0 4 5 5 8 7 5 9 9 7 7 9 8 6 6 9 9 13 13 13

33 43 33 34 34 36 36 32 31 23 20 19 27 23 25 18 21 22 13 19

13 19 20 22 29 26 24 32 38 19 23 28 34 29 27 26 22 38 31 42

+20 +24 +13 +12 +5 +10 +12 0 -7 +4 -3 -9 -7 -6 -2 -8 -1 -16 -18 -23

45 44 41 39 36 35 31 31 30 28 27 27 27 24 23 22 20 17 16 13

Juventus Milan Udinese Lazio Inter Roma Napoli Palermo Genoa Fiorentina Cagliari Chievo Parma Catania Atalanta * Bologna Siena Lecce Cesena Novara

Prossimo Turno

* 6 punti di penalizzazione

Venerdì 17 Febbraio - 24. Giornata

La Classifica Marcatori

Fiorentina - Napoli Inter - Bologna

Stadio Artemio Franchi, Firenze Stadio Giuseppe Meazza, Milano

Ore 20:45 Ore 20:45

Sabato 18 Febbraio - 24. Giornata Juventus - Catania Juventus Arena, Torino

Ore 20:45

Domenica 19 Febbraio - 24. Giornata Lecce - Siena Stadio Via del mare, Lecce Roma - Parma Stadio Olimpico, Roma Genoa - Chievo Stadio Luigi Ferraris, Genova Cesena - Milan Stadio Dino Manuzzi, Cesena Novara - Atalanta Stadio Silvio Piola, Novara Palermo - Lazio Stadio Renzo Barbera, Palermo Udinese - Cagliari Stadio Friuli, Udine

Ore 12:30 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 15:00 Ore 20:45 Ore 20:45

16 reti: Di Natale (Udinese; 3 rigori) 15 reti: Ibrahimovic (Milan; 6 rigori) 12 reti: Denis (Atalanta; 3 rigori), Jovetic (Fiorentina; 4 rigori), Palacio (Genoa; 2 rigori), Milito (Inter; 3 rigori), Klose (Lazio), Cavani (Napoli; 1 rigore) 10 reti: Miccoli (Palermo; 1 rigore) 9 reti: Matri (Juventus), Giovinco (Parma; 3 rigori), Calaiò (Siena; 3 rigori) 7 reti: Nocerino (Milan), Osvaldo (Roma) 6 reti: Di Vaio (Bologna; 1 rigore), Mutu (Cesena; 2 rigori), Marchisio (Juventus), Hernanes (Lazio; 3 rigori), Di Michele (Lecce; 2 rigori), Hamsik (Napoli), Rigoni M. (Novara; 3 rigori) 5 reti: Moralez (Atalanta), Lodi (Catania; 2 rigori), Jankovic (Genoa), Pazzini (Inter), Pepe (Juventus), Rocchi (Lazio), Pandev (Napoli), Borini (Roma), Destro (Siena) 4 reti: Ramirez (Bologna), Ribeiro (Cagliari), Bergessio (Catania), Paloschi (Chievo), Pellissier (Chievo; 1 rigore), Thereau (Chievo), Giacomazzi (Lecce), Boateng (Milan), Lavezzi (Napoli), Budan (Palermo), Bojan (Roma), Totti (Roma; 2 rigori), Basta (Udinese) 3 reti: Acquafresca (Bologna), Conti (Cagliari; 1 rigore), Larrivey (Cagliari; 1 rigore), Pinilla (Cagliari/Palermo; 1 rigore), Almiron (Catania), Maxi Lopez (Catania; 2 rigori), Moscardelli (Chievo), Cerci (Fiorentina), Rossi (Genoa), Gilardino (Genoa/Fiorentina), Cambiasso (Inter), Motta (Inter), Vucinic (Juventus), Lulic (Lazio), Robinho (Milan), Morimoto (Novara), Hernandez (Palermo; 1 rigore), Biabiany (Parma), Modesto (Parma), Juan (Roma), Pjanic (Roma), Isla (Udinese)


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Un’Inter in crisi Il Campionato

Sotto osservazione la squadra nerazzurra dopo il poker incassato con la Roma. Conti alla mano, qualcosa non quadra

di Laura Tangari Pazzo, pazzo campionato. La Juve è bloccata in casa dal Siena, il Milan pareggia col Napoli a San Siro, l’Udinese stecca al Franchi con la Fiorentina, la Lazio viene abbattuta a Marassi dal Genoa e l’Inter è sepolta da un poker all’Olimpico dalla Roma. In sintesi, le prime cinque big della classifica intascano solo due punti su quindici a conferma che quello di quest’anno è un torneo piuttosto anomalo capace di regalare sorprese a non finire sino alla fine. Neve permettendo si riprende a giocare con il solito calendario spezzatino

della Lega che ha programmato addirittura giovedì sulla rampa di lancio la Lazio all’Olimpico contro un Cesena bloccato cinque giorni prima al Manuzzi dalla nevicata in occasione del match col Catania. Ieri, poi, secondo round, con la trasferta del Milan a Udine e quella del Palermo al Sant’Elia col Cagliari. In pratica oggi si giocano solo cinque match con l’impegno principale in onda al Meazza, o a San Siro se preferite, fra Inter e Novara. Sotto osservazione la squadra nerazzurra dopo il poker incassato dalla Roma domenica scorsa. È crisi per l’Inter? Se lo chiedono un po’ tutti. La difesa fa acqua. Non si possono prendere otto gol in due partite e sostenere che non è successo nulla, o quasi. Zanetti e compagni all’Olimpico

sono sembrati fantasmi, privi di ogni stimolo e personalità e il Novara (ricordate l-3 del Piola dell’andata?) questo pomeriggio sarà un ottimo test per verificare a fondo le condizioni psicofisiche della squadra dopo i tre risultati sconcertanti degli ultimi quindici giorni. I piemontesi sono ormai giunti, dopo il pareggio casalingo col Cagliari, all’ultima spiaggia e non possono più regalare punti in giro a nessuno. In particolare modo all’Inter. A Bergamo l’Atalanta, dal dente avvelenato per la sconfitta di Palermo, ospita un Lecce che Cosmi sta tentando disperatamente di rimettere in sesto per non finire in B con anticipo. Sarà uno scontro dal valore doppio, per la posta in palio. Al Massimino torna invece il Catania incrociando le armi con quel

Genoa che ha liquidato senza tanti che a Torino ha fatto vedere i sorci complimenti la Lazio che quattro verdi alla Juventus. giorni prima aveva affettato il Milan. Poi, c’è ParmaFiorentina, due formazioni in ottima salute e alla sera, salvo cambiamenti d’orario, la Juve capolista andrà a Bologna per affrontare una squadra che ormai non concede più nulla alle avversarie. Domani, infine, sarà la volta del Napoli al San Paolo col Chievo e della Roma al Franchi con un Siena

I Bioritmi di Inter-Novara

Beneamata personalità La componente emozionale e reattiva della compagine di Ranieri è davvero notevole

di Enzo Occhiuto Un maggior stato di benessere psicofisico per l’Inter (6,13 v. m.) rispetto a quello del Novara (5,90 v. m.). Analizzando i valori medi bio dei moduli tattici dei due allenatori possiamo notare che quelli di Ranieri (5,96 v. m.) 4 - 4 - 2 (v. 6, 11 – 6, 20 – 6, 00) risultano ottimi sia in difesa che nel reparto centrale e bene in attacco; di contro quelli di Mondonico (5,68 v. m.) 3– 5 – 2 (v. 6,03 – 5,85 – 6,01) risultano sotto la media solo a centrocampo, mentre sono buoni sia nella zona difensiva che in quella offensiva. Scrutando più a fondo i valori medi delle due formazioni, possiamo notare

che la componente “F” (forza fisica, coordinamento motorio e resistenza alla fatica) è molto più accentuata nell’Inter (6,15) che nella compagine novarese (5,80); la componente “E” (emozionale e reattiva) dei nerazzurri (6,18) è molto superiore a quella novarese (5,81); mentre il ciclo intellettivo “I” (concentrazione, perspicacia, energia mentale) risulta più presente nella squadra piemontese (6,09) che nella formazione del presidente Massimo Moratti (6,06). Passiamo ora a vedere quale sono le condizioni psicofisiche dei giocatori delle due squadre che risultano più in forma dal punto di vista bioritmico.

La difesa interista: Julio Cesar (6,49 v. fisico ed emotivo, 6,27 v. intellettivo) grande personalità, Nagatomo (6,43 v. emotivo e 6,46 v. istintivo) al top della concentrazione, Lucio (6,49 v.f.), Samuel (6,50 v.f., 6, 39 v.e. e 6, 41 v. intellettivo) contemporaneità di cicli positivi; Il centrocampo nerazzurro: Zanetti (6,45 v.e., 6,49 v. i., 6,37 v. istinto) decisamente il più in forma insieme a Palombo (6,45 v.e., 6,49 v.i. e 6,38 v. i.) e a Obi (6,44 v.f., 6,31 v.e. e 6,50 v. istintivo); In attacco spiccano Pazzini (6,44 v.f. e 6,31 v. emotivo) fortemente reattivo, Milito (6,45 v. sensibilità calcistica). Nella squadra novarese si distinguono: Ujkani (6,49

v. intellettivo), Dellafiori (6,44 v. vigoria fisica), Porcari (6,41 v.f., 6, 37 v. istinto), Radovanovic (6,16 v. ipersensibilità), Rigoni (6,43 v. corroborante), Mascara (6,14 v. sensitivo e 6, 42 v. fortissima intuizione), Caracciolo (6,48 v. stimolazione massima). Partita delicatissima sotto tutti i punti di vista e quindi da seguire con la massima attenzione.


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Il Personaggio dell’Inter: Angelo Palombo

Quel 17 che porta bene

Un pezzo di Samp si sta ricreando nell’Inter: dopo Poli, Castellazzi e Pazzini, ecco l’ex capitano blucerchiato

di A.S. Bisceglia Dice che il trasferimento all’Inter è uno stimolo per migliorare e fare “ancora meglio”. Felice di entrare a far parte di un grande club, a Palombo fa anche piacere ritrovare compagni con i quali ha “vissuto grandi emozioni alla Sampdoria”. Poli, Castellazzi e Pazzini dalla sua parte e Cassano milanista. Una maglia nerazzurra, allora, la 17 (“un numero che mi accompagna da sempre”), e Palombo si lascia alle spalle i messaggi dei tifosi doriani che lo stanno stanando attraverso i social network.Palombo mette alle spalle anche l’arrivo tra gli allievi di Ferentino, quando nella stagione ‘97‘98 giocò nelle file dell’Urbania Calcio in Serie D per poi passare all’età di 17 anni al Fano in C2. L’anno dopo viene acquistato dalla Fiorentina. Durante i due anni nella formazione Primavera del club toscano, consegue anche la convocazione nell’Under 20 allenata da Claudio Gentile. Il 10 febbraio 2002 esordisce in Serie A nella partita Venezia-Fiorentina allo Stadio Penzo terminata con il risultato di 2-0. E’ nel mese d’agosto che, svincolatosi a seguito del fallimento della Fiorentina, approda alla Samp. Allenato da Walter Novellino, Palombo gioca tito-

lare e contribuisce alla promozione in Serie A della squadra genovese. Nella stagione 2004-2005 sfiora la qualificazione alla Champions League, con il piazzamento al quinto posto in classifica. L’anno successivo fa il suo esordio in Coppa UEFA, in occasione dell’incontro Vitória Setúbal - Sampdoria. Nella stagione 2006-2007 condivide con Franceschini il record di presenze in campionato tra i giocatori della Samp. Nella stagione 20072008, sotto la guida di Mazzarri, ottiene un sesto posto in campionato e ricopre spesso il ruolo di capitano a causa dell’assenza del compagno Sergio Volpi dalla formazione titolare, fino ad acquisirne definitivamente il comando. Vittima di ripetuti infortuni, rivede il sorriso contro il Napoli, nell’incontro terminato sul risultato di 2-2 disputato a Marassi (sua una doppietta). Sotto la guida di Delneri, segna due gol in campionato in Sampdoria-Siena (4-1) e SampdoriaAtalanta (2-0), e uno in Coppa Italia su calcio di rigore nella vittoria per 6-2 contro il Lecce. Il 16 settembre in PSV-Sampdoria tocca quota 300 presenze in gare ufficiali. Retrocesso in B, dice: “Chiuderò la mia carriera alla Sampdoria”. Ma il 31 gennaio scorso passa all’Inter e la società blucerchiata ritira la sua maglia, la 17, indossata per dieci stagioni filate.

In nerazzurro Palombo esordisce nell’Inter nel 4-4 interno contro il Palermo subentrando al 64esimo minuto a Poli, suo ex compagno di squadra alla Sampdoria, e propiziando l’azione che porta al quarto gol di Diego Milito cinque minuti più tardi. Ha giocato la sua prima partita da titolare quattro giorni dopo nella sconfitta esterna per 4-0 contro la Roma.

Angelo Palombo con la maglia della nazionale

Chi è Angelo Palombo Nato a Ferentino in provincia di Frosinone il 25 settembre dell’81, Angelo Palombo ha fatto parte della Nazionale Under-20 che ha vinto la medaglia d’argento ai Giochi del Mediterraneo di Tunisi 2001. Ha esordito nella Nazionale Under-21 il 19 novembre 2002.

Il Personaggio del Novara: Samir Ujkani

Il portiere mascherato Il numero uno del Novara porta sempre una protezione sul volto. La colpa? Un brutto infortunio al naso e alla mandibola

di Debora Cheli Il portiere del Novara Samir Ujkani, 23 anni, è una delle sorprese del Novara, prima targato Tesser, e, ora di Mondonico. A sei anni si trasferisce con la famiglia in Belgio, dove inizia a giocare nelle giovanili dell’Anderlecht. A neanche 19 firma un contratto di cinque anni con il Palermo e nella sua prima stagione ricopre il ruolo di terzo portiere della prima squadra e di portiere titolare della primavera. Nella stagione successiva, complici i problemi tra Alberto Fontana e la società, diventa secondo portiere della squadra in corso d’opera. L’esordio arriva alla 33ma giornata, entrando al 64’ di Milan-Palermo, quando i padroni di casa sono già sul 3-0 al posto dell’infortunato Marco Amelia. Il 23 luglio 2009 Palermo e Novara si scambiano il prestito dei portieri: Ujkani va in Piemonte e Giacomo Brichetto arriva in Sicilia. Il giovane portiere kosovaro diventa subito un elemento fondamentale per la squadra. Esordisce in campionato nella prima giornata in

trasferta contro il Figline (vittoria per 0-2). A fine campionato, pur giocando fino alla 23ª giornata a causa di un infortunio, ottiene la promozione in Serie B vincendo il campionato con due giornate di anticipo. Nella stessa stagione ottiene il record dell’imbattibilità del portiere, rimanendo imbattuto per 758 minuti. Intanto, il prestito del giocatore al Novara da parte del Palermo viene rinnovato. Ripresosi dall’infortunio, torna in campo il 15 agosto nel Secondo turno di Coppa Italia vinto per 3-1 dopo i tempi supplementari contro il Taranto. Il 31 gennaio 2011, ultimo giorno della sessione invernale del calciomercato, è acquisito in compartecipazione dal Novara. Chiude la seconda stagione al Novara, in cui è stato uno dei migliori giocatori, con 36 presenze in campionato (chiuso al terzo posto) più 3 nei play-off, subendo 30 reti nella stagione regolare; a questi dati si aggiungono una presenza ed una rete subita in Coppa Italia. La stagione si chiude con la promozione in Serie A, dopo aver battuto il Padova per 2-0 nella finale di ritorno dei play-off. Il 24 giugno 2011 Novara e Palermo rinnovano la compartecipazione, con il

giocatore che rimane in Piemonte. Torna così a giocare in massima serie, debuttando nella Serie A 2011-2012 l’11 settembre in occasione di Chievo-Novara (2-2) della seconda giornata (la prima era stata rinviata). Il 16 ottobre seguente, in NovaraBologna (0-2), a seguito di uno scontro di gioco con il compagno Michel Morganella, quando ancora la partita era sullo 0-0, si procura la frattura del naso, della mandibola con la perdita di quattro denti e un taglio al sopracciglio.Torna in campo il 29 novembre nella partita del quarto turno di Coppa Italia vinta in trasferta per 3-2 sul Catania.

Chi è Samir Ujkani Nato a Resnik, in Albania, il 5 luglio dell’88, Samir Ujkani è un calciatore kosovaro naturalizzato albanese. L’esordio nella Nazionale albanese arriva 12 maggio 2009, anche se in occasione dell’amichevole non ufficiale contro il Milan giocata a Tirana (7-8 d.c.r., 3-3 al 90’). Il vero esordio è del 10 giugno 2009 quando gioca in amichevole contro la Georgia (1-1). Il 9 settembre gioca la partita di qualificazione ai Mondiali 2010 contro la Danimarca (1-1).


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La Storia del Novara

Un sogno lungo una vita Con una cavalcata spettacolare, dopo 55 anni di assenza, il Novara fa un’indigestione di serie A di Alessandra Caronni Nata nel dicembre del 1908, la F.A.S - Football Association Studenti, che diventerà il primo nucleo del Novara Calcio, ha un passato glorioso. Gli otto giovani studenti del Liceo Carlo Alberto, di età compresa fra i 15-16 anni, diventeranno dei nomi di spicco della storia del calcio italiano. Fra questi possiamo ricordare l’Ingegnere Gianni Canestrini e l’Avvocato Piero Omodei Zorini. A Novara in quei tempi erano presenti altre piccole realtà calcistiche come la Voluntas, la Pro Scalon, la Ginnastica e Scherma, la Forza & Speranza, il Collegio Gallarini e molte altre rappresentative studentesche. Nel novembre del 1912 i migliori giocatori di queste squadre saranno chiamati a formare il Novara Calcio, che farà il suo primo debutto nel campionato italiano. Era precisamente il 3 novembre 1912 quando il Novara esordì con una serie di partite che furono disputate sul campo di via Lombroso, donato dall’allora presidente Guido Beldì. La prima partita venne disputata contro una squadra già allora blasonata come il Torino, che vinse per 2-1, e la prima rete novarese venne siglata da Mario Meneghetti, bandiera ancora indiscussa. La squadra ufficiale del Novara, maglia azzurra con scudetto crociato e pantaloni bianchi, ha ormai conquistato il pubblico che accorre sempre più numeroso allo stadio.

In quegli anni il Novara formava insieme alla Pro Vercelli, al Casale e all’Alessandria il “quadrilatero piemontese”. La squadra disputò ben otto campionati nella massima serie tra il 1948 e il 1956, proprio negli anni in cui il calcio divenne di massimo interesse, riuscendo a fare bene con le poche forze a disposizione, viste anche le difficoltà sempre maggiori che andava ad affrontare a causa dell’indiscusso potere di altre società più blasonate. Inoltre, le enormi difficoltà economiche, furono la causa delle cessioni dei pezzi pregiati di quei tempi, e si dovette puntare su prestiti poco onerosi. Nonostante tutto alcune salvezze furono conquistate a pieno merito. Va quindi ricordato il fantastico ottavo posto raggiunto nel 1952, che confermava il Novara la migliore fra le cosiddette “provinciali”. Per questi anni di permanenza nella massima serie, il Novara deve ringraziare in particolare l’indiscusso Silvio Piola che con i suoi innumerevoli gol (che a fine carriera saranno più di 300), ha apportato un ottimo contributo alla causa novarese. Nel 1956 arriva la retrocessione in B e cinque anni dopo un’altra retrocessione, che fa scivolare il Novara in serie C a causa di illeciti non ancora ben chiariti. Ancora qualche bel campionato in serie B ma poi nel 1977 il Novara incappò nella storica retrocessione in serie C e nel 1981 in C2, che diede inizio

ad un lungo calvario durato vent’anni. Nel 95-’96 il Novara Calcio ritorna in serie C1, ma la gioia per questo risultato non era ancora stata assaporata che l’anno successivo i biancoazzurri dovettero nuovamente fare i conti con la retrocessione. Passano altri anni di totale ombra fino alla storia più recente dove il tanto sognato ritorno in C1 prima viene sfiorato nel 1995 contro il Saronno e successivamente nel campionato 2001/2002 contro la Pro Patria. La stagione 2002/2003 ha regalato emozioni incredibili non solo alla squadra allenata da Luciano Foschi e ai tifosi biancoazzurri, ma anche all’intera città che ha festeggiato a fine campionato la promozione in serie C1. Nel campionato 2003/2004 il Novara si classifica al 13° posto, la stagione successiva 2004/2005 arriva quindicesimo e disputa i play-out contro il Como guadagnandosi la permanenza in C1. Negli anni successivi consolida la permanenza in Serie C1, poi Lega Pro Prima Divisione sino ad arrivare alla storica promozione nel campionato 2009-10 dove, con una cavalcata spettacolare, raggiunge dopo 33 anni la Serie B. La stagione seguente si realizza un sogno che mancava da 55 anni: la Serie A.

Il Novara prima del match con la Roma

Lo stadio Silvio Piola di Novara

Coppa d’Africa

Una regina per il Continente Nero Costa d’Avorio di Drogba in finale contro lo Zambia di Luigi Sada Coppa d’Africa al capolinea. Stasera a Libreville, in Gabon, finalissima per il titolo fra lo Zambia e la Costa d’Avorio, due formazioni, che pur senza destare grandi entusiasmi, sono riuscite a staccare il biglietto per la sfida conclusiva di una manifestazione purtroppo tecnicamente sotto tono per la mancanza delle più importanti big del Continente Nero. A questo appuntamento del 2012 non c’erano, in quanto eliminate a sorpresa nelle qualificazioni, l’Egitto, campione uscente, il Camerun di Eto’o, il Sud Africa, l’Algeria e la Nigeria, e di conseguenza i venti giorni di partite sono state un autentico flop. Stadi vuoti, a parte le gare giocate dai due paesi organizzatori (Gabon

e Guinea Equatoriale dove imperavano in tribuna i generali con cinque stellette visti anche nel film di Alberto Sordi “Finchè c’è Guerra c’è Speranza”), e tasso tecnico veramente basso. Compreso quello della favoritissima squadra di Drogba, vale a dire la finalista di oggi, giunta in dirittura d’arrivo per la pochezza delle avversarie. Gli ivoriani, inseriti del gruppo B, hanno battuto a fatica il Sudan, il Burkina Faso e l’Angola, Poi hanno tolto di mezzo la Guinea Equatoriale e in semifinale, giocando una partitaccia, hanno avuto la meglio di stretta misura sul Mali grazie alla dea bendata. L ’altra finalista, lo Zambia, è stata invece un po’ una sorpresa: nel proprio girone è riuscita a mandare a casa il favorito Senegal e l’altra sera, nel

match di Bata per l’accesso alla finalissima, ha steso un Ghana presuntuoso e capace di gettare alle ortiche un successo quasi scritto in partenza. Asamoah, talento dell’Udinese, si è fatto addirittura parare un rigore regalato dall’arbitro all’inizio di partita. Il Ghana, con il milanista Muntari impiegato solo negli ultimi cinque minuti, dopo il gol incassato da Mayuka, ha tentato di rimontare lo svantaggio ma neanche le uscite a farfalla, cioè a vuoto, del portiere zambiese Mweenne hanno trovato qualcuno dei ghanesi pronto a gettare la palla in rete. Adesso lo Zambia attende il miracolo. Stasera a Libreville si giocherà il titolo. L’impegno arriva proprio nella ricorrenza della caduta dell’aereo di diciotto anni fa quando l’intera squadra zambiese perì nell’incidente.


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La Vita dei Club

Inter Club Castellanza Ganassa Madrid, 22 maggio 2010: tutto in una notte

di Giovanni Labanca testo di Bettino Calcaterra

Madrid.Si festeggia la Coppa e la nascita del Club.Da sinistra,Matteo e Antonio Macchi,Bettino Calcaterra e Marco Vatilli.

La sera del 22 maggio 2010, alle ore 22, 30, all’interno dello stadio Santiago Bernabeu di Madrid, un gruppo di amici, tifosi dell’F.C. Internazionale, decise di fondare un nuovo Inter Club. Alla base della decisione l’amore sviscerato per i nerazzurri e la voglia di condividere l’emozione appena provata con gli altri tifosi della nostra meravigliosa squadra. Così inizia la storia dell’Inter Club Castellanza, o meglio dell’Inter Club Castellanza Ganassa. I soci fondatori sono Bettino Calcaterra (presidente), Matteo Macchi (vicepresidente), Antonio Macchi (segretario), Ivan Pera (addetto stampa) e Marco Vatilli (tesoriere). Da questa breve cronistoria si può comprendere come l’Inter Club Castellanza Ganassa sia stato fondato sulla base della fiaba della nascita dell’F.C. Internazionale. I fondatori e i soci sono dei “ganassa” in tutto (in dialetto, “ganassa” è colui che agisce per mettersi in mostra: è la versione positiva dello sborone e, rispetto al “bauscia”, oltre alle parole ci mette l’atteggiamento). Essi emulano anche i 43 fondatori in quel del Ristorante l’Orologio del 9 marzo 1908. L’Inter Club Castellanza Ganassa è presente a tutte le partite casalinghe con il proprio striscione, in bella vista sugli spalti

Federico e Matteo con Capitan Zanetti

del Meazza al primo anello arancio in corrispondenza dell’uscita 17. Molte sono anche le trasferte alle quali il club partecipa sia in Italia che all’Estero. La visibilità negli stadi

Il presidente Calcaterra mostra orgoglioso il gagliardetto donato dall’Inter ed autografato da Toldo.

Lo striscione del Club onnipresente a San Siro. Il presidente Calcaterra con Milito

Il direttivo a Manchester

permette al club di partire subito bene e già al primo anno i soci sono 120, gradimento non scontato per via della presenza, nei comuni limitrofi, di altri Inter Club di grande tradizione. Al secondo anno, contrariamente agli altri club che pagano i risultati della nostra amata squadra e il post-triplete, il Club incrementa i propri soci del 35%, superando i 160 iscritti, tanto da diventare uno dei più grandi Inter Club della provincia di Varese. È il frutto di un costante lavoro di team, di alcuni eventi organizzati e ben riusciti, ma soprattutto della familiarità che il presidente del club è riuscito a far percepire a tutti gli iscritti con una capillare

USD Castellanzese e Castellanza Ganassa allo stadio per Inter- Palermo

informazione di tutto ciò che accade nel mondo Inter. Si diceva che il club è nato con l’obiettivo di coniugare la comune passione per l’Inter con la possibilità di supportare attività benefiche. Relativamente a quest’ultimo punto, l’apice si è raggiunto domenica 25 Settembre 2011 quando l’Inter Club Castellanza Ganassa ha organizzato un Aperitivo Solidale presso la propria sede. Tantissimi sono stati i tifosi nerazzurri accorsi a Castellanza per la prima festa del Club e per acclamare Francesco Toldo, testimonial di Inter Campus. È stato un successo sotto ogni aspetto. Si erano prefissati alcuni obiettivi precisi: festeggiare il club e pubblicizzarne l’esistenza sul territorio in considerazione del fatto che è una presenza giovane nella

realtà varesina, conoscersi, devolvere l’incasso dell’aperitivo e parte dei loro introiti di club a una fondazione, far conoscere il progetto Inter Campus ai soci e ai loro accompagnatori poiché la solidarietà non ha certamente confini e quindi devolvere a tale progetto l’incasso. Non ultimo, avevano tanta voglia di divertirsi insieme con uno spirito di sana tifoseria e di condivisione. Obiettivi tutti raggiunti. Se i partecipanti hanno dimostrato così tanto entusiasmo gran parte dei meriti sono sicuramente da attribuire a “Toldon”e per la disponibilità dimostrata verso tutti i presenti. Era assediato soprattutto dai ragazzini ed ha ricordato il famoso assedio alla sua porta ad Amsterdam, il 29 giugno 2000 contro l’Olanda o la famosa Plaza de Toro poi denominata Plaza de Toldo, in quel di Valencia. Altro evento da ricordare è stata l’Ospitalità del primo febbraio scorso. E’ stata una serata fuori dagli schemi abituali per i ragazzi del

settore giovanile dell’A.C.D. Olgiate Olona e dell’U.S.D. Castellanzese quella trascorsa allo stadio “G. Meazza”, invitati ufficialmente, ancora prima delle festività di Natale, dal dinamico presidente Bettino Calcaterra. Nonostante le condizioni meteorologiche non fossero delle migliori e le notizie divulgate dai mass media parlassero di concreto rischio sospensione partita, i ragazzi ben equipaggiati con copertine, sciarpe e cappellini, sono arrivati allo stadio quasi al completo e in perfetto orario all’ingresso 14 per presenziare ad Inter-Palermo. Ritirato il tagliando gratuito e alcuni gadget, sciarpe del club, poster, magliettine dell’Inter e un biglietto da grattare “Socio & Vinci” ideato dal Coordinatore della Provincia. di Varese, alle ore 20, i futuri campioni erano pronti sulle tribune per vedere gli otto goal di una partita sicuramente anomala che, per tanti motivi, non dimenticheranno facilmente.


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Iosonopompilio

Moggi è innocente di Cesare Pompilio

La sentenza ha ammesso che non esistono prove che dimostrino l’equanimità del teorema sportivo che condannò la Juve nel 2006

Luciano Moggi è stato condannato dal tribunale di Napoli solo per le carte sim, tutto il resto non è materiale di “delinquenza” né sportiva, né sociale. Il giudice Teresa Casoria ammette che non esistono prove che dimostrino la giustezza del teorema sportivo che ha condannato la Juventus nel 2006. “Il dibattimento non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005”. Questa è musica per le mie orecchie. Scriba e mena torrone, ora cosa diranno? Son passati cinque anni, cinque dolorosi anni per 15 milioni di tifosi della Juve. Derisi, insultati, perseguitati e adesso? Zitti, adesso parliamo noi. Luciano Moggi, dunque, paga per la sua indiscussa competenza. Noi lo diciamo da anni, ma è stato Franco Carraro a definire Moggi “Il più grande competente di calcio del mondo”. Marcello Lippi, ex commissario tecnico degli azzurri, nei giorni caldi di calciopoli vinse il campionato del mondo in Germania con i giocatori suggeriti da Moggi, e dopo? Si fece intervistare da colui il quale voleva le dimissioni di Lippi e Luciano Moggi alla forca. Ma Dio vede e provvede.

Qualcuno dei nemici giurati di Luciano Moggi c’è ancora, sono curioso di sapere ora cosa ne pensa, sono ancora “stronzate” aver cacciato in serie B e distrutto una società gloriosa come la Juve? Sono ancora “stronzate” aver tolto due scudetti e averne assegnato uno all’Inter immeritatamente e che, certamente, non sarebbe arrivata nei primi posti per insufficienza di tasso tecnico, non per le fumose “invasioni di campo moggiane”. Ora le nostre affermazioni sono suffragate da un tribunale della Repubblica, per favore chiudiamola questa ferita, restituiamo il mal torto al legittimo proprietario e, soprattutto, chiedete scusa a Moggi per tutto il fango che in questi cinque anni gli avete buttato in faccia. Tutti, uno per uno, senza distinzione di sesso, di religione, di casta d’appartenenza, di colore di maglia. Tutti in fila chiedetegli scusa. Certo che le motivazioni della sentenza di Napoli sono una mannaia morale sulle cervici dei trafficanti che vivono nel mondo del calcio. Ora come la mettiamo con l’“incompetenza” per l’assegnazione degli scudetti? Come la mettiamo con la fastidiosa e

medievale “radiazione”? Il mondo del calcio è ammalato. È un ammalato grave (le partite truccate che sono emerse in questi giorni) e bisogna guarirlo alla luce delle nuove tecnologie: il computer ha accorciato le distanze nel mondo, le scommesse ormai travalicano i confini di ogni nazione, dunque occorrono leggi chiare e inequivocabili, altro che radiare chi dimostra di essere un fuoriclasse. Oggi, se fossimo dei villani, potremmo respirare a pieni polmoni per il campionato in corso, dove l’Inter è un pallido ricordo di quella che fu con Roberto Mancini e Mourinho. Ma noi siamo amanti del calcio e non del risultato, ecco allora il nostro dolore (calcistico dico) nel vedere i nerazzurri essere ritornati la squadra post calciopoli quando indossavano la maglia che fu di Peppin Meazza, giovanotti come Taribo West o Vampeta mentre la Juve schierava:

Buffon, Nedved, Emerson, Trezequet e teneva in panchina Mutu e Del Piero; allenatore Fabio Capello. Sulle motivazioni della sentenza ritorneremo ancora sia su Antenna

3 o Telelombardia o Top calcio 24. Ritorneremo con la ferrea convinzione che gli scudetti della Juve sono solo 29 ad oggi… Bacio le mani!


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L’Onorevole nel Pallone: Lara Comi intervista Raffaele Cattaneo

Col Novara svolta per la Champions Vincere con la matricola piemontese, servirebbe anche a dare un senso alla rincorsa in campionato

di Lara Comi - Europarlamentare Arriva il Novara: all’andata c’era Gasperini e non finì bene. L’Inter dopo un filotto positivo continua a perdere colpi. Con la Roma ha subito una batosta. E la Champions è alle porte… “La partita con il Novara è l’occasione giusta per la svolta. Queste ultime tre partite vanno dimenticate: soprattutto l’ultima. Anzi non me le ricordo proprio. Sono sicuro che con il Novara sarà tutta un’altra musica. E così dovrà essere anche in Champions”.

Sneijder da mancato Pallone d’oro a quasi un lusso. I numeri 10 dai piedi buoni hanno diritto al posto fisso o devono combattere la ‘monotonia’ con un precariato tra campo e panchina? “Sneijder non si discute e ogni volta che entra in campo è una gioia vederlo toccare il pallone. Non credo nel diritto al “posto fisso”, ma un giocatore che fa la differenza si merita una considerazione speciale. E forse non è un caso che da quando Sneijder si è sentito messo in discussione anche le nostre prestazioni hanno cambiato segno”. Inter e Milan continuano a scambiarsi i giocatori (l’elenco è lunghissimo e va da Seedorf a Muntari), Pdl e Pd governano insieme. Sono crollati tutti i muri? “Per quanto mi riguarda è più facile che cada il muro fra Pdl e Pd che tra

Inter e Milan. La penso come Prisco: la conversione alla fede milanista è prevista in punto di morte così ne muore uno di loro. Quanto alla cessione con Muntari non credo proprio che sarà come il caso Seedorf o Pirlo”. Prisco diceva che se avessero intitolato Malpensa a un milanista lui si sarebbe servito solo di Linate. C’è ancora spazio per il sano sfottò? “Il tifo è fatto di sfottò! E quanto si sente la mancanza del grande avvocato Prisco… ho già detto che la penso come lui e finché sarò Assessore alle Infrastrutture, Malpensa non potrà mai essere intitolata a un milanista. Sono pronto alle dimissioni per molto meno”. Le piace il nuovo Moratti-versione Monti, più ‘sobrio’ sul mercato? “Non mi piace affatto! Capisco il fair play finanziario e le condizioni im-

poste dalla Uefa, ma ricordo che il nostro inno che cantiamo è ‘Pazza Inter, amala!’ e dunque abbiamo bisogno di un presidente che ogni tanto faccia qualche “pazzia”. Me ne aspettavo almeno una per il mercato di gennaio. Anche perché le ultime, basta pensare a Pazzini, erano state abbastanza azzeccate. Probabilmente starà preparando il gruzzoletto per il prossimo mercato estivo”.

Raffaele Cattaneo, assessore alle infrastrutture e mobilità della Regione Lombardia

Lara Comi intervista Diego Sozzani

Battere l’Inter è stata una favola Il Novara all’andata superò i nerazzurri, un successo che ha regalato prestigio alla società piemontese

La Cenerentola del campionato sfida gli ex campioni del mondo. Ma il calcio è una favola e all’andata il sogno di battere l’Inter si è avverato. “Quella serata di fine estate è stata indimenticabile. Sapevamo che l’impresa con l’Inter non sarebbe stato il parametro con cui misurare la stagione, ma quel momento rimarrà impresso nei cuori di tutti i tifosi azzurri. E anche se la carrozza diventerà zucca, come Cenerentola, possiamo dire di aver partecipato anche noi alla grande festa della serie A”. Il Novara ha impiegato 56 anni per tornare in A. L’ultimo posto ha già smorzato gli entusiasmi in città? “Fino a poco tempo fa giocavamo con la Cremonese in Lega Pro. L’anno scorso le sfide con Padova e Varese sembravano proibitive.

Invece.. Eccoci qui a gustarci Ibrahimovic, Zanetti, Totti e Del Piero allo stadio Silvio Piola. Noi tifosi non siamo mai contenti di perdere, ma sono d’accordo con le parole del Patron Massimo De Salvo: ‘Se i ragazzi daranno sempre il 100 per cento in campo, alla fine sarà comunque un successo’”. In panchina Mondonico è subentrato a Tesser. Scherzando, ha detto che domenica finirà 8-0 visto che la Roma ha perso 4-2 col Cagliari e poi ha vinto 4-0 con l’Inter. Mentre il Novara ha pareggiato 0-0 con il Cagliari. Insomma la palla è rotonda e il calcio non è una scienza esatta. “Emiliano Mondonico è un personaggio che ha fatto la storia del calcio italiano e conosce bene le regole del gioco. Se le partite si vincessero sulla carta, ogni domenica fioccherebbe-

ro i 13 al Totocalcio. La verità è che ogni partita fa storia a sé; si parte 0 a 0 e 11 contro 11, la differenza la fa la voglia di vincere. Quella che ha consentito al Novara Calcio di conseguire due promozioni consecutive, fino al miracolo della Serie A”. Novara ha il terreno sintetico e a Milano si sta valutando questa ipotesi. Ma molti si lamentano e Cellino dice che è un campo di plastica, dove sta la verità? “Personalmente sono legato, per ricordi e tradizione, al prato naturale. Bisogna riconoscere, però, che viviamo nell’era delle partite in notturna e dei turni infrasettimanali. Una tempo si giocava una volta alla settimana e sempre nel pomeriggio. Oggi è diverso; il sintetico preserva lo spettacolo in qualsiasi condizione e, non ultimo, ottimizza i costi per la manutenzione

del campo da gioco”. Domenica per la prima volta la squadra non ha preso gol durante questa stagione. Mentre l’Inter in campionato ha fatto un punto nelle ultime tre partite. “Le statistiche, da ingegnere, sono la mia passione; nel calcio, però, valgono poco. Da tifoso mi auguro di ripetere l’exploit di inizio stagione, ma non azzardo pronostici, altrimenti mi dicono che porto male. Sono un professionista prestato alla politica, ma dopo quasi tre anni di Amministrazione ho imparato una cosa: in Italia si può scherzare su tutto, tranne che sul ‘pallone’”.

Diego Sozzani, presidente della Provincia di Novara


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Basket

A Milano la roulette russa In Eurolega l’EA7 riesce a sconfiggere il Kazan 63-58, ma la qualificazione rimane lontana

di Beppe Vigani Milano matta da legare, quella che perde a Teramo, in casa con Treviso (avessi detto…), a Biella, per poi vincere con Pesaro, perdere a Kazan di brutto, espugnare Bologna e piegare lo stesso Kazan. L’EA7 è questa, una bestia difficile da decifrare. Prima mansueta, prona, per poi diventare feroce, cinica, spietata. Non c’è un metro di paragone definibile. Una camicia di forza, uno psichiatra, qualcuno che analizzi il soggetto, schizofrenico, paranoico, ingestibile. Eppure l’Olimpia non è niente di tutto questo. Contro l’Unics Kazan, la squadra di Sergio Scariolo è sembrata

tranquilla, mai affannata, quasi fosse lei a governare ogni respiro della partita. Non c’era Bourousis, il gigante d’argilla delle scarpette rosse, ma Radosevic non l’ha fatto assolutamente rimpiangere. Chapeau a Bremer che, da quando è arrivato, ha preso sulle spalle la squadra e ha cominciato a proteggerla da crisi di panico, assumendosi responsabilità che solo un paio di settimana fa qualcuno le prendeva neanche sotto fucilazione. A volte un uomo da solo può cambiare una squadra, un campionato, una stagione. Anche contro l’Unics, la guardia di Cleveland ha distribuito saggezza, ha reso omogenea la squadra, soprattutto nei momenti nevralgici della contesa.

Applausi anche a Fotsis che dalla linea dei tre punti ha annichilito la concorrenza. Il punteggio finale 6358 non mette al riparo l’Olimpia da un eventuale arrivo in volata coi russi, che all’andata hanno vinto di quindici lunghezze. Non… cavillizziamo, Milano doveva dare una dimostrazione di forza e c’è riuscita. Dopo un momento di buio completo, ora s’intravede la luce in fondo al tunnel. Al Forum, domenica, c’è Sassari che, forte di quattro successi consecutivi, proverà a fare uno scherzetto alla squadra milanese. Una sfida che si annuncia interessante; da capire anche se il quintetto biancorosso sia, veramente, uscito dall’oblio lungo mezza stagione.

Hockey

Over the top Il Milano contro il Gardena prova a dare il colpo di grazia per aggiudicarsi almeno il secondo posto in regular season

di Debora Cheli Due vittorie, prima con l’Egna e poi il Merano. Due tordi infila all’altro, non c’è male. Ora il Gardena, una volta la storia, ora un match che interessa più al Milano che vuole dare continuità a questo scorcio di campionato. Tre punti fondamentali per timbrare almeno il secondo posto in regular season. Massimo Da Rin non va molto per il sottile e agogna questo piazzamento come

obiettivo minimo. Coach, un bel passo in avanti… “Sono contento per le due vittorie contro due avversari impegnativi. Con l’Egna una partita molto nervosa, forse per quello che era successo nell’ultima giocata in casa. C’era tantissimo pubblico, non ne ve vedevo così numeroso da almeno quattro anni”. Cosa gli hanno detto queste due partite? “Sappiamo che possiamo ancora migliorare. Sono contento dello

zoccolo duro (i milanesi, ndr), altri devono migliorare. Mi aspetto una crescita di Ansoldi, non solo di condizione. Lui ha un talento superiore, da lui mi aspetto un grande salto di qualità. E’ un nazionale, uno dei più forti giocatori italiani e da lui mi aspetto la scintilla. Come da Klouda. Un giocatore di altra categoria, ma deve avere più continuità. Per Pikkarainen e, invece, un problema di condizione. Lui ci deve far fare il salto di qualità nei playoff”.

La Nazionale chiamerà Lutz e Ansoldi, proprio mentre giocherà contro il Caldaro. Non sembra una piccola stortura da parte federale? “Non sono cose che competono a me. Voi siete giornalisti, voi fate le debite valutazioni. A me mancheranno due giocatori...”. Torneranno stanchi per il match con il Gardena... “A Luca la Nazionale potrebbe fare bene. Là si gioca con un’altra

intensità. Magari tornerà più rinfrancato. Non lo so bisogna vedere”. La condizione della squadra com’è? “L’ho vista affaticata. Contro il Merano ho visto giocatori stanchi, che hanno accusato il match con l’Egna. Abbiamo vinto con la testa e questa è una cosa positiva. Cercheremo di lavorare al meglio per far arrivare la squadra al top nel momento che conta”.


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Musica

La Storia del Rock è in dvd Una raccolta esclusiva in otto dvd con i live degli artisti più rappresentativi del genere. Iniziando da Pink Floyd e Nirvana Pink Floyd, “The Making Of The Dark Side Of The Moon” (dvd, 84 minuti) È la storia della creazione di un capolavoro raccontata dalla stessa band: traccia per traccia, i passi per dare alla luce l’album del 1973. Nel dvd trovano posto interviste esclusive a Roger Waters, David Gilmour, Nick Mason e Richard Wright.

di Riccardo Sada La collezione “I Miti del Rock” in dvd, da giorni in edicola con QN, Il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno, è un vero e proprio viaggio e tributo dedicato alle pietre miliari del genere. Immagini esclusive dei concerti e delle performance dagli U2 (“Joshua Tree”) ai Deep Purple (“Machine Head”) passando per Pink Floyd (“The Making Of The Dark Side Of The Moon”, che racconta come è nato l’album omonimo) e Nirvana (“Nevermind” è il disco che li ha portati al successo). Non solo, la collana comprende nomi come Elton John (“Goodbye Hello Brick Road”), Eric Clapton (“Live a Montreaux” del 1982 ed “Eric Clapton & Friends” del 1986), Jimy Hendrix (“Rainbow Bridge”) e Santana (“Live a Montreaux” del 2004). Realizzata da Saifam in collaborazione con Eagle Pictures, la raccolta esce a 9,80 euro più il prezzo del quotidiano e sarà a cadenza quindicinale.

Nirvana, “Nevermind” (dvd, 50 minuti) Un tuffo nei magici giorni del disco epocale dei Nirvana in compagnia di due protagonisti: il bassista Kris Novoselic e il batterista Dave Grohl. Rivivendo il mito di Kurt Cobain, intervengono l’ A&R Garry Gersh, il produttore Butch Vig, Jonathan Ponneman e Nils Bernstein (fondatori della SubPop Records, etichetta culto di Seattle), Thurston Moore dei Sonic Youth, il produttore di “Bleach” Jack Endino e molti altri. Saifam Customer Service Via Tirso, 16 37060 Lugagnano (VR) Sms: 342 4112534 Fax: 045.8680559 Web site: www.saifam.com

Teatro

Con Lopez va in scena il “Varie-età” Dopo “Ciao Frankie” l’attore torna a teatro con un nuovo show destinato al successo

di Alessia Scurati Se non fosse un attore straordinariamente bravo e dotato, Massimo Lopez avrebbe probabilmente potuto dedicarsi con altrettanto successo alla carriera di cantante. Per cinque anni ha portato il suo spettacolo musicale “Ciao Frankie” in giro per l’Italia e per il mondo (e non accade a chiunque di fare repliche negli Stati Uniti, ad esempio). E ora, sulla stessa scia, ci presenta la sua nuova fatica: “Varie-età”, in scena al Teatro Nuovo. Un’opera di cui è anche coautore e regista, questa. “L’intento è sempre quello di continuare un filo diretto con il pubblico che in questi anni ha decretato il successo di ‘Ciao Frankie’. Quindi abbiamo deciso di proseguire nel genere dello spettacolo musicale, con musica rigorosamente dal vivo, grazie alla presenza sul palco della Big Band Jazz Company diretta dal maestro Gabriele Comeglio, con il quale ho un rapporto che si è consolidato negli anni”, spiega Lopez. Lo spettacolo che ne nasce è un’incursione gioiosa e un sentito omaggio alle varie epoche del varietà, dello spettacolo, del cinema e della televisione, con una colonna sonora che spazia dai classici dello swing tradizionale di Frank Sinatra

e Nat King Cole, ai grandi del jazz italiano come Nicola Arigliano e Lelio Luttazzi. “È un assaggio di quelli che, comunemente, vengono definiti i bei tempi di una volta. Ma bei tempi per chi? Ognuno di noi, a seconda delle età, considera bei tempi quelli del passato. Ne viene fuori uno spettacolo di varietà nel senso di varie cose, che apparentemente potrebbero non avere un nesso tra loro, ma quando si sogna non c’è

logica”. Il fil rouge dello spettacolo sta tutto nella grandissima ed elegante ironia di Lopez, capace di mettersi sulle spalle con leggerezza questo one man show che lascia spazio alla comicità e all’improvvisazione. Tutto il carisma e la grande professionalità dell’attore sono messe al servizio dello spettacolo per divertire un pubblico che, ne siamo certi, decreterà il successo anche di questa nuova fatica di Massimo Lopez.

“Varie-età”, spettacolo musicale con musica dal vivo, di Massimo e Alessandro Lopez, con Massimo Lopez e la Big Band Jazz Company, al Teatro Nuovo fino al 19 febbraio.


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Editore Edizioni SBM Via Domodossola, 21 Milano Tel/fax 02.36563906 Sito internet: www.stadio5.it Amministrazione: E-Mail: info@stadio5.it

Direttore responsabile Beppe Vigani E-Mail: redazione@stadio5.it Concessionaria di pubblicitĂ Edizioni SBM E-Mail: commerciale@stadio5.it

Collaboratori Riccardo Sada, A.S. Bisceglia, Giovanni Labanca, Enzo Occhiuto, Cesare Pompilio, Luigi Sada, Lara Comi, Debora Cheli, Daniela Veronese, Alessandra Caronni, Laura Tangari, Alessia Scurati, Marjlja Bisceglia Grafica Chiara Maggioni E-Mail: grafica@stadio5.it

Registrazione del Tribunale di Milano: n° 446 del 3 agosto 2011

SEREGNI CERNUSCO S.r.l. Gruppo Seregni Via Brescia n. 22 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) Tel. 02.92104710 E-Mail: tecnico.stem@seregni.com


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