Questionario tratto da Proust "povero". Gamberi e ostriche tra i crostacei, ma dal Tirreno all'Adriatico anche il "caciucco", o il brodetto marchigiano delle nostre maestre di cucina, da nord a sud del nostro meraviglioso paese. Da lombardo e milanese DOC è una vera passione che talora soddisfo quando sono al mare in vacanza.
Risponde Prof. Massimo Galli Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Milano
8. Il sapore che preferisco Il salato e in particolare il pesce. Mi piacciono tutti i primi, anche elaborati e la carne alla brace. 9. La mia ricetta preferita Zuppa di pesce completa di ogni bontà. Un esempio di globalizzazione culinaria su base regionale.
1. Il tratto principale del mio carattere, rispetto al cibo Sono un amante del buon cibo, una buona forchetta, adoro mangiare con godimento ed in buona compagnia. Vino e qualità a tavola non debbono mancare, sia nel cibo, sia nei commensali.
10.Il mio pasto preferito durante il giorno La cena serale, dopo una lunga faticosa giornata di lavoro.
2. Il mio principale pregio, rispetto all’alimentazione in generale Non sono propenso alla misura, ma prediligo un bilanciamento più che la bilancia.... nella scelta tengo a una dieta comunque equilibrata, data la mia età non più verdissima.
11.Il mio modo di consumare pasti Purtroppo la quotidianità mi ha portato a mangiare veloce, specie a pranzo, sino ad arrivare alla sera che rappresenta il mio momento di riflessione e relax con mia moglie. 12.Il cibo che amo La zuppa di pesce.
3. Il mio principale difetto, rispetto all’alimentazione in generale Non so trattenermi sempre dinanzi alle bontà che offre la tavola.
13.Se dovessi cambiare qualcosa nel mio fisico? Gli addominali smarriti e mai ritrovati appieno...
4. La mia occupazione preferita La lettura di vario genere, la curiosità che mi spinge a informarmi ed a sapere...viaggiare con la fantasia ancor prima che realmente. Inoltre, vanto una collezione importante di conchiglie Cipree da tutto il mondo, gelosamente custodite e catalogate, frutto di decine di viaggi.
14.Il cibo che detesto più di tutto Non amo molto il pinzimonio ed il cibo spazzatura in genere. 15.Il dono di natura che vorrei avere Forse una maggiore capacità diplomatica. Talora mi permetterebbe minore impulsività nel mio agire.
5. Il mio sogno di felicità Inseguo l'armonia nella famiglia e la serenità negli affetti. Non è facile, ma è una delle prove della vita.
16.Stato attuale del mio animo Sono preoccupato per quello che stiamo vivendo. Non avrei pensato, dopo 45 anni di attività, di assistere ad una simile situazione. Ho vissuto l'HIV, l'Ebola... Ho assistito alla vittoria sul virus dell'Epatite C... Un risultato straordinario per l'umanità e la medicina tutta... Ora una nuova grande sfida contro la COVID-19.
6. Il paese dove vorrei vivere, dal punto di vista alimentare L'Italia, sempre e comunque. In qualunque regione trovo il buono e la sapienza antica della cultura locale. Mi incuriosisce la storia, le vicende passate di popoli e genti antiche.... anche l'abitudine alimentare che si nutre di significati simbolici e le regole altrui. Penso alla storia e alle tradizioni religiose di popoli diversi, alle regole bibliche che rimandano ad una rigida cultura e tradizione, tramite l'osservanza dei precetti. E nella cucina questa osservanza è autentica fedeltà ai precetti religiosi e talvolta familiari di madre in figlia per decine di generazioni.
17.Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza a tavola Quando mangio troppo a tavola, l'abbondanza, l'eccesso poi mi spinge a diete, a controlli alimentari ed a buoni propositi non sempre rispettati. Ma alla salute tengo molto, per me e per tutti i cari con cui mi interfaccio. E naturalmente con i miei pazienti, con i quali cerco essere di buon esempio, pur tra umane debolezze.
7. Il colore che preferisco, a tavola Azzurro come il mare, adoro il pesce anche quello
18.Il mio motto alimentare Scherziamoci su..."Mangio ergo sum".
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2020;3,2.