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Consigli DoC erci i loro dubbi, per nvitiamo sempre i nostri lettori a scriv zioni utili a compiere essere guidati nell'acquisire informa . In questo modo sarà scelte più consapevoli sui loro problemi eggere e promuovere possibile intraprendere azioni volte a prot la propria salute e il benessere.
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COSA RESTERÀ DELLA PANDEMIA
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La pandemia ha completamente devastato le vite e le abitudini delle popolazioni del mondo ormai da un anno e mezzo circa. Quale insegnamento potremmo trarre da questa esperienza così drammatica? (Marco, 1959)
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Il mondo si è fermato di fronte a un microscopico, invisibile, ma insidiosissimo nemico che semina morte, dolore, sofferenza e terrore. La vita di miliardi di persone è stata travolta, ribaltata, annullata, senza certezza di futuro; il virus ha messo in ginocchio consolidati modelli socio-economici degli Stati e in pericolo la vita, gli affetti, il lavoro dei cittadini. Cosa possiamo imparare da questa drammatica esperienza collettiva? Molte cose, secondo me. In primis, l’importanza della salute. Senza salute, crolla tutto il resto. Si è sempre saputo, ma poi nei fatti dimenticato. I decennali tagli alla sanità e lo smantellamento del servizio pubblico hanno reso i sistemi sanitari fragili e incapaci di resistere all’ondata dell’emergenza: carenze di organico, inadeguatezze strutturali, modello organizzativo inefficiente con l’impropria mancanza di coordinazione ospedale-territorio hanno reso drammatico il tentativo di fronteggiare la catastrofe sanitaria. Ma lo sforzo disperato e congiunto di tutti gli operatori della sanità ha permesso che il prezzo pagato in termini di vite umane non fosse ancora smisuratamente più alto. E la ricerca scientifica, producendo a tempi record vaccini efficaci e protocolli terapeutici mirati, ci ha permesso di intravedere la luce alla fine del tunnel. A livello personale, abbiamo imparato ad aver più cura del corpo, dell’igiene e della salute, e più rispetto del lavoro degli operatori della salute.
2021;4,2.
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Chi è Carlo Alfaro
Nato a Sant’Agnello il 30/11/1963, vive a Sorrento (Napoli). Medico pediatra, attualmente ricopre l’incarico di Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospedali Riuniti Stabiesi, dove è anche titolare di Incarico professionale di consulenza, studio e ricerca di Adolescentologi a. Appassionato di divulgazione scie ntifica e culturale, dal 2015 è giornalista pubblicista.
Anche l’importanza della scuola, come istituzione fondamentale per la formazione e l’educazione alla vita delle nuove generazioni, è venuta prepotentemente alla luce con la sospensione forzata delle lezioni in presenza, nonostante gli encomiabili sforzi di dirigenti, docenti, alunni e famiglie nell’adoperarsi per far funzionare la didattica a distanza. Ma forse l’insegnamento più importante è il valore della solidarietà: la salvezza del singolo non può che passare dalla tutela della collettività. Nessuno può sentirsi al sicuro se non si garantisce il benessere della intera comunità. Abbiamo compreso che per superare l’emergenza sono necessari sacrifici, da affrontare con responsabilità, nell’interesse di se stessi e di tutti. Abbiamo dovuto riconoscere che non si può dare nulla per scontato, si deve apprezzare fino in fondo quanto la vita ci offre, comprendere la caducità di tutto quanto consideriamo importante, ammettere la nostra vulnerabilità e piccolezza di esseri umani, avere rispetto e timore della Natura e della sua forza imponderabile e incontrollabile, da cui non c’è posto al mondo in cui ripararci o rifugiarci, empatizzare con gli altri perché di fronte alla malattia, alla sofferenza e alla morte siamo tutti drammaticamente esposti ed uguali. Mi piace ricordare a tal proposito la favola africana del colibrì: un giorno la foresta fu devastata da un terribile incendio e tutti gli animali presero a scappare di fronte alle fiamme che avanzavano minacciose. Un colibrì si tuffò nel fiume e dopo aver preso nel becco una goccia d’acqua la fece cadere sulle fiamme. Il re della foresta, il maestoso leone, che coordinava le operazioni di fuga, lo apostrofò: “Ma cosa credi di fare?”. L’uccellino gli rispose: “Cerco di spegnere l’incendio”. Il leone si mise a ridere: “Tu così piccolo pretendi di fermare le fiamme con una goccia?” e assieme a tutti gli altri animali incominciò a deriderlo. Ma l’uccellino, incurante delle critiche, rispose “Faccio la mia