di Duccio Tripoli
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IL SALUTO DEL PRIORE
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IL SALUTO DEL CAPITANO
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VIGNA E IL SUO OLIO
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IL GRUPPO GIOVANI
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GRUPPO PICCOLI GIRAFFINI
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ONDEON 2020
Navigare a vista, senza programmare più di tanto e con la sempre ottimistica convinzione che domani sarà meglio ieri. I Giraffini, come del resto tutti gli altri, si sono dovuti abituare e adattare ad un 2020 a dir poco imprevedibile. Dopo i due palii non effettuati quest’anno a causa della pandemia che ha investito tutto il mondo tranne l’Antartide (unico continente senza nemmeno un caso di corona virus), pensavamo di aver superato il peggio e di poter ripartire presto a pieno regime; ma il virus è subdolo e si muove in maniera meno prevedibile di quello che alcuni pensassero. Così, nonostante la diffusa serenità dovuta all’avvicinarsi delle feste, c’è stato un ulteriore dietrofront delle autorità che, almeno fino a Dicembre inoltrato hanno bloccato tutti in casa. C’è una grande incertezza diffusa che mette in forse i pur sempre numerosi appuntamenti, che ci avrebbero visto tutti partecipi e uniti come da tradizione. Non potendo riunirci per eventi e assemblee, difficile è stato anche il lavoro della commissione elettorale, che ha continuato imperterrita i suoi lavori nonostante gli impedimenti e per questo merita un plauso a nome di tutta la redazione. Speriamo davvero di poter tornare molto presto ad una sorta di normalità. Di questi tempi in Giraffa si inizia a parlare di Banchetto e di Cena degli Auguri, ma il pensiero di tutti e ormai rivolto a chi ha combattuto e a chi ancora sta combattendo questo nemico invisibile che tanto, troppo, ha caratterizzato il 2020.
di Duccio Tripoli
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La speranza è quella di poter ritornare insieme in società, e brindare alla fine di anno che di buono ha avuto - ahimè - molto poco. A noi non resta che augurarvi e augurarci un 2021 sicuramente migliore, nel quale tutto e tutti ritornino lentamente alla realtà e nel quale il ritmo profondo della nostra tradizione torni a scandire le nostre vite. Non sarà facile lasciarci tutto questo alle spalle, ma con un po’ di tenacia e fortuna, anche il 2020 ci sembrerà un ricordo di cui parlare per un cenino, davanti alla pizza del mercoledì o a un piatto di pasta del Bobbe, tra un gotto di vino e una chiacchiera spensierata. La redazione del Biancorosso augura a tutti i giraffini un Buon Natale e un felice anno nuovo, nella speranza di poterci rivedere presto di persona e di poter tornare ad abbracciarci.
di Bernardo Lombardini
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Care Giraffine, Cari Giraffini Il 2020 sarà sicuramente ricordato come un anno particolare, un anno che non ci ha permesso di sentire i nostri tamburi in giro per le vie della città, che non ha permesso vedere sventolare le bandiere. Un anno in cui ci siamo emozionati ogni volta che abbiamo sentito un ragazzo allenarsi con il tamburo. Come abbiamo già potuto commentare quest’anno abbiamo potuto riprendere le nostre abitudini, pur con le necessarie limitazioni ed osservando le regole, solo per pochi giorni durante l’estate per poi ritrovarci ancora una volta costretti a sospendere le attività che comportando partecipazione e di aggregazione da sempre contraddistinguono la vita di contrada. Certo siamo riusciti a portare a termine i festeggiamenti della Vittoria del 2 luglio 2019 e nonostante tutte le difficoltà è stata una bellissima serata che ci ha almeno permesso di ritrovarci ancora una volta insieme. E’ stato un anno in cui nonostante la pandemia la Contrada ha continuato ad essere attiva e a lavorare, la Società è stata pronta ad effettuare tutte le attività possibili nel rispetto delle norme non appena si sono avuti piccoli spazi di normalità. Siamo infatti riusciti a portare a termine i lavori per il rinnovo dello statuto in vista delle rinnovo del Seggio grazie al dialogo
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ed alla partecipazione di tanti giraffini ed ancora una volta la Giraffa si è dimostrata una contrada inclusiva e non esclusiva, una contrada che mostra la sua generosità verso coloro si trovano in difficoltà, una contrada che sa muoversi compatta e che si sa divertire nel rispetto delle regole. In poche parole una contrada matura che grazie al dialogo riesce ad essere la contrada di tutti i giraffini ed in cui tutti i giraffini riescono ad esprimere le proprie considerazioni con modalità che non solo permettono di lavorare in maniera positiva ma consentono di approfondire gli argomenti con maggiore efficacia e di assumere decisioni consapevoli. Una Contrada che sa affrontare e risolvere problematiche di ogni tipo. E la consapevolezza che la Giraffa sarà sempre in grado di crescere continuando a tramandare i propri valori e l’amore per i nostri colori permette di vedere con ottimismo la fine di un anno così strano come il 2020 e avere la certezza di poter ritornare ad una normalità forse un po’ diversa ma che ci permetterà di tornare a stare insieme. Ancora un ringraziamento a tutti i giraffini, ai Vicari ed a tutte le funzioni della Contrada e della Società che si sono prodigati in questo periodo difficile, e con la certezza di poterci ritrovare presto, I migliori Auguri di un Sereno Natale, di Buone Feste e di un Buon Anno Nuovo Bernardo
di Stefano Casini
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Carissime Giraffine, cari Giraffini, si chiude, e mi permetto di dire finalmente, questo anno complicato. Mai avremmo pensato che dopo un anno felice,allegro con spontanea partecipazione quale è stato il 2019 sarebbero seguiti settimane e mesi difficili che ci avrebbero fatto di nuovo pensare a quei momenti spensierati vissuti insieme come un qualcosa non solo passata, ma anche foriera per il futuro al di là della vittoria sul campo. Sono passati quasi 12 mesi dall’ultimo Natale, 12 mesi dove la nostra vita è cambiata La scuola, da sempre incontro di persone che creano la propria personalità attraverso lo stare insieme, si è trasformata in una corsa ad ostacoli per rimanere in classe, con studenti sempre più proiettati verso la solitudine del computer o del tablet. Il lavoro si è spostato dagli uffici alle case, la passeggiata per il corso è diventata un qualcosa da autocertificare, il nostro stare insieme è cambiato senza che ce ne potessimo rendere conto, o potessimo fare qualcosa per impedirne il cambiamento perché a noi, in fondo, come era prima ci andava pure bene. Le contrade, al di là della corsa paliesca, sono il luogo forse simbolo per noi senesi della convivialità, dell’incontro tra generazioni, della vicinanza tra le persone. Stare assieme, gioire soffrire, divertirsi e arrabbiarsi, ma sempre assieme.
Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, i piccoli e i giovani a cui rivolgo un pensiero, hanno sopportato un peso emotivo non indifferente e gli addetti ai vari gruppi hanno lavorato con entusiasmo e dedizione, nel rispetto rigoroso delle norme nazionali, perché il virus non cancellasse, oltre a quanto nella pratica ha già fatto, il fondamento identitario e il valore delle contrade o anche solo ne sospendesse per un anno la loro identità. Il 2020 è passato senza terra in piazza, senza canti, senza bomboloni o brenne, senza fantini, senza cene nel rione, senza abbracci, ma è passato non senza affetto. Ci apprestiamo ad un 2021 denso di incognite, in cui le contrade dovranno regolare la propria vita al di là della tradizione che rimane ancora sospesa verso un qualcosa di indeterminato. Non sappiamo, ad oggi, cosa succederà nei prossimi mesi; L’augurio con cui mi rivolgo a Voi tutti è per un Natale solidale verso la nostra città, verso coloro che più stanno soffrendo per un distacco che non è nei quadri identitari dell’uomo, ma è imposto da circostanze non controllabili. Ho sempre interpretato la contrada come il luogo metaforico della città e dell’incontro, a cui si arriva percorrendo tante strade, alcune dritte e regolari, altre tortuose e irte, alcune brevi e strette, altre ancora più lunghe e larghe. Un percorso in cui l’importante non è arrivare primi o come arrivare, un percorso in cui l’importante è arrivare.
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Torneremo a percorrere quelle strade verso la nostra contrada, ciascuno percorrerà la propria, da solo o con gli amici di una vita, giovani insieme ad anziani, uomini insieme a donne. Tutti insieme, tutti noi, tutti noi perché siamo la Giraffa.
Sarà nostro primario impegno programmare una adeguata cerimonia di inaugurazione quando ci saranno le possibilità per farlo.
Concludo ringraziando la Famiglia Severini: Matteo e Remo,per la donazione alla Contrada della bella teca per il Palio 2019, in memoria della compianta Cinzia Lamoretti.
Con affetto Stefano.
Tanti cari e sinceri auguri a tulle le Giraffine I Giraffini e le rispettive famiglie.
di Duccio Tripoli
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E’ impossibile non apprezzare la rarità e la bellezza del Parco di Vigna, luogo di campeggi, feste, competizioni sportive e relax giraffino. Luogo prediletto per le nostre attività all’aria aperta, palestra di vita e di equitazione per alcuni, campo base di esuberanti campeggi per molti altri. Chi scrive ha avuto la fortuna di nascere e crescere nel rione e la cosa più apprezzata del nostro polmone verde è la possibilità di fare una scampagnata extra moenia, letteralmente senza uscire dalle mura cittadine (anche se il modo di farlo, in realtà ci sarebbe ). Nell’ultimo mese, Vigna ci ha visto partecipare in buon numero alla raccolta delle olive che, quest’anno, ha dato davvero risultati importanti in termini di qualità e quantità. Dopo l’assaggio ufficiale, sebbene questo fosse accompagnato da qualche gotto, l’intero gruppo di raccoglitori non ha potuto che esprimere un parere positivo sul prodotto.
Cito testualmente: “l’equilibrio eclettico e l’armonia del gusto, rendono l’olio novo di Vigna versatile a ogni accompagnamento anche al di fuori del rione. Al gusto si ha una sensazione amara, seguita da sentori di verdura a foglia larga che chiudono con una nota piccante; l’abbinamento con carni e verdure alla griglia è una melodia per il palato, ma anche con un primo del Bobbe ci sta da dieci! Garantito!” Scherzi a parte e lasciando l’analisi organolettica a chi se ne intende davvero, è doveroso un plauso a tutte le squadre che si sono alternate nel faticoso, ma incredibilmente divertente, lavoro di raccolta delle olive. Nell’altalenare tra sconforto e uggia di questi ultimi mesi, andare in Vigna a cogliere le olive è stato senz’altro il momento più alto di questo pendolo dell’umore.
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Vigna da sempre richiede un grande impegno e uno sforzo congiunto, ma ricambia con la purezza di una felicità cristallina, di una serenità ritrovata seppur per brevi momenti. Stare in mezzo alla natura, a faticare assieme ad un mix generazionale bene assortito, ci ha ridato uno slancio assopito dalle lunghe giornate chiusi in casa. Non fornirò una lista dei presenti e non premierò, intessendone le lodi, i lavoratori più proficui o assidui; io stesso sono stato additato come uno dei più pigri dal resto della truppa e intendo, dunque, vendicarmi facendo di tutta l’erba un fascio. Vorrei però richiamare ancora una volta l’attenzione di tutti i Giraffini su questa splendida toppa verde, che dalle mura a sud-est di Porta Ovile si distende sinuosa fino ai palazzi del cuore di Siena, che tanto potrebbe darci, ma che tanta cura richiede. So bene che questo non è il primo appello di questo genere e so anche che, probabilmente, non sarà nemmeno l’ultimo.
Vorrei tuttavia tentare di accendere nuovamente il dibattito su quello che potrebbe essere e su quello che vorremmo fosse il polmone verde della Giraffa. Chi scrive è giunto, insieme al Palla (due volte Vice Barbaresco vittorioso), ad una proposta a nostro avviso intrigante: piantare un buon numero di carciofi e, non appena questi avranno fatto il loro corso, organizzare proprio in Vigna una due giorni di carciofi fritti e brace. Te, invece, #chenepensi di #vigna? Fateci pervenire tutte le vostre proposte, idee, progetti, piani quinquennali e studi di fattibilità; i suggerimenti più curiosi e realizzabili verranno pubblicati nei prossimi numeri e, con un po’ di fortuna, faremo uno sforzo in più tutti per cercare di realizzarne alcuni. Mentre aspettiamo le vostre idee, la redazione del BiancoRosso vi augura nuovamente Buone Feste; cercate però di non esagerare con le bruschette, sebbene sia di Vigna, novo e bono, rimane pur sempre olio!
di Alessandro Lorenzini
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Quando si conclude un’avventura si è sempre un po’ in bilico. Fra la nostalgia di quello che ci si lascia alle spalle e la felicità per quello che si è vissuto in tante occasioni. In questa mia seconda esperienza da presidente del Gruppo Giovani, cosa di cui ringrazio infinitamente la mia Giraffa, mi porterò di certo dietro voi, grandi giovani giraffini, per quello che mi avete dato, quasi quotidianamente. Con i vostri messaggi, i vostri sorrisi, le vostre immagini e anche le vostre bocche storte quando abbiamo (o non abbiamo) pensato ad alcune attività. E per gli scherzi reciproci e le frasi sui social, i campeggi a Pernina e a Monticiano, le nottate (ma non lo dite troppo in giro…) e i cori, i rimproveri di qualcuno e tante, tante risate. Tante cose abbiamo fatto, tante altre cose e attività avrei voluto fare e questo è forse l’unico rammarico: non essere riuscito a mettere in piedi tutto quello che avevamo in mente. Sono sicuro, però, che chi verrà saprà accompagnare coloro che entrare ranno o coloro che resteranno nel Gruppo Giovani nel migliore dei modi. In questi ultimi mesi siamo stati molto lontani, eppure, in qualche modo, vi ho sentito sempre vicini: è bastato qualche messaggio o un saluto da lontano, quando la mascherina ha nascosto il sorriso ma non gli occhi, per farmi tornare il sorriso. Spero che anche in questo periodo un po’ complicato abbiate apprezzato non tanto quello che abbiamo o non abbiamo provato a fare, ma i grandi valori sentimentali che la nostra Contrada vi ha trasmesso fin
dal primo giorno in cui avete indossato quei colori che mai più lascerete. Credo che questo, al di là di ogni retorica perfino banale, sia l’eredità che abbiamo provato a lasciarvi: il grande amore per la Contrada. E’ da questo sentimento che nasce tutto il resto, in quel percorso quotidiano che è la vita, fatta di qualche ostacolo e qualche inciampo, dalla consapevolezza però che solo un periodo un po’ più complicato ci fa apprezzare quello che di bello sappiamo giornalmente costruire. Fino all’ultimo battito. Forse, a fine mandato, sembreranno parole scontate, ma non lo sono. Per questo non voglio che rimangano nella tastiere del mio pc e vorrei che il mio grazie, di cuore, arrivasse a Ginevra per prima e poi a tutti i membri del coordinamento del gruppo giovani e anche a quelli che, magari, non sono stati mai “nominati”, ma che in questi tre anni ci hanno aiutato, spronato, anche criticato e consigliato, perché grazie anche a loro siamo e siete cresciuti. Un grazie che estendo a tutta la Contrada. Personalmente da solo non ce l’avrei mai fatta e devo tutto a loro per avermi assecondato e a voi per avermi (spero) apprezzato. Sono sicuro che con tutti voi ci ritroveremo certo nei ricordi di foto e di social, ma ci ritroveremo, magari un po’ più cresciuti nella nostra amata Giraffa che spero abbiamo contribuito, anche minimamente, a farvi amare ancora di più. Sono sicuro che per voi io rimarrò sempre il vostro “pres” e voi rimarrete sempre “i miei ragazzi”.
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di Alessandro Ierardi
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Quest’anno le iniziative del gruppo dei piccoli giraffini durante il periodo estivo sono state gestite all’insegna della “sobrietà” e del rispetto reciproco in un clima veramente diverso dal solito, proprio per dare comunque a tutti l’opportunità di non perdere i contatti con la nostra comunità contradaiola, e garantire allo stesso tempo tutte le accortezze che la situazione richiedeva. Per questo motivo, nonostante il blocco totale delle attività paliesche, il 30 giugno ci siamo voluti raccogliere all’aria aperta nello splendido scenario che abbiamo a disposizione nel parco di Vigna per una merenda cena. Avevamo infatti proprio voglia di incontrarci dopo i precedenti mesi che ci avevano visti imbrigliati da lacci e lacciuoli imposti dal periodo di blocco a cui siamo stati costretti tutti noi.
E proprio perché il desiderio di “riabbracciarci”, di stare insieme anche fisicamente (e non solo virtualmente a distanza) e di guardarci direttamente negli occhi non era facilmente colmabile con un singolo incontro, abbiamo organizzato nel mese di luglio una passeggiata per le vie della nostra città (“A (“A veglia nella nostra città”). città ”). Durante il percorso sono state raccontate alcune storie adatte ai nostri cittini e ci siamo soffermati su alcuni punti di interesse, partendo dal punto da via dei Termini dove si trova l’unico punto di confine comune fra i tre Terzi di Camollìa, di Città e di San Martino. Quella sera ci siamo addentrati nel terzo di Città. La serata si è conclusa con il rientro in Contrada dove abbiamo tutti insieme gustato un delizioso cocomero gelato!
Il 10 di agosto ci siamo poi dedicati un momento notturno, partecipando insieme a tutta la Contrada all’appuntamento in programma per una serata astronomica “In Vigna sotto la Stella” Stella” a cura degli esperti dell’Osservatorio Astronomico della nostra città. Dopo la consegna delle mappe del cielo e una importante spiegazione sul loro utilizzo, abbiamo potuto osservare direttamente il cielo con i telescopi che erano stati istallati e a nostra disposizione. Il 13 agosto 2020 abbiamo partecipato in forma assolutamente “ristretta” alla processione dei ceri e dei censi nella Cattedrale. Nei giorni successivi ci siamo poi concentrati alla preparazione del Tabernacolo programmato per l’8 settembre in occasione della Natività della Madonna. Quest’anno non avevamo potuto utilizzare il tempo che il campeggio ci metteva a disposizione per la sua preparazione e ci siamo dovuti accontentare dei pomeriggi in Piazzetta. Anche in questo caso non abbiamo però voluto rinunciare allo splendido scenario di Vigna e ci siamo dedicati una domenica mattina per proseguire con la realizzazione del Tabernacolo lavorando all’aria aperta e terminando con un semplice pranzo al sacco. In attesa della commissione giudicatrice, l’8 settembre si è poi svolta una bellissima cena in Piazzetta a cui ha partecipato tutta la Contrada in un clima di convivialità. (nell’articolo a fianco abbiamo riportato la lettera letta alla Commissione giudicatrice che è passata a visitare il nostro tabernacolo). L’8 dicembre sarà poi comunicata la Contrada vincitrice dell’edizione 2020. In parallelo sono proseguiti gli allenamenti dei piccoli alfieri e tamburini che quest’anno si sono concentrati principalmente alla preparazione della nostra partecipazione alla 45^ edizione del Minimasgalano 2020. Sembrava quasi impossibile riuscirci. Le voci in città sono state incerte fino all’ultimo minuto. E invece, all’ultimo tuffo, siamo stati avvisati che anche per il 2020 la “Manifestazione per giovani alfieri e tamburini”, che vede le giovani comparse delle diciassette Contrade esibirsi in una
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sbandierata nella Piazza del Campo, si sarebbe comunque svolta anticipatamente, con una formula attenta a tutti i protocolli di sicurezza previsti dalla normativa. I nostri piccoli giraffini coinvolti (Giacomo Fantuzzi e Pietro Ierardi come Alfieri, Jacopo Manganelli come tamburino) hanno capito che i giochi dell’estate erano finiti… e hanno iniziato a incontrarsi regolarmente in Piazzetta seguiti dagli sguardi attenti e talvolta severi dei giovani novizi che li hanno accompagnati fino al giorno del 26 settembre. Quest’anno, il premio offerto dall’Associazione Arte dei Vasai Onlus della Nobile Contrada del Nicchio è stato assegnato alla comparsa della Contrada dell’Istrice. I nostri tre piccoli giraffini (tra i più piccoli in assoluto tra tutti i partecipanti) sono stati bravi e hanno ben figurato (nonostante il vento…) e, pur con una esibizione semplice ma elegante e virtuosa, si sono messi alla prova e hanno reso onore ai colori della nostra Contrada mettendo un primo importante tassello nella loro passione per l’arte del girare la bandiera e del suonare il tamburo. Per loro è stata una prima esperienza importante che li accompagnerà con orgoglio nei prossimi anni e per tutta la propria vita di contradaioli e senesi. Tabernacolo (2020) - La Madonna del Fosso come una compagna di vita inseparabile Di seguito riportiamo il testo della lettera letta dai piccoli giraffini alla Commissione giudicatrice che è passata a visitare il nostro tabernacolo. Finalmente siamo riusciti a dare colore al nostro Rione allestendo il Tabernacolo della Madonna del Fosso che è per noi giraffini un punto di riferimento fondamentale. Oggi l’Immagine originale della Madonna del Fosso (che rappresenta la madonna col bambino e i santi Bernardino e Caterina) è custodita nel nostro Oratorio del Suffragio ma un tempo stava proprio qua in Via del Fosso e tutti i giraffini e senesi consideravano la Madonna come una
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compagna di vita inseparabile, soprattutto durante i periodi bui e di dolore. Anche negli ultimi mesi abbiamo trascorso dei momenti davvero difficili proprio perché sembrava che il mondo cascasse giù addosso a tutti noi. Un po’ come quando nel 1706 alcuni terremoti crearono davvero una situazione di panico e spavento. In quel caso tutta la città, e non solo i giraffini, cercarono protezione e accorsero qua a chiedere aiuto alla Madonna del Fosso che tra gli archi in Via del Fosso aveva proprio la sua casa. Questi archi costituivano proprio il nostro oratorio e quindi la casa dei giraffini e dei senesi che pregavano i defunti a loro cari. Anche il senese Girolamo Gigli ha testimoniato questa venerazione da parte di tutto il popolo senese in una famosa citazione: “E quasi appresso alle mura medesime di Provenzano è frequentata per gran nome di grazie la Madonna del Fosso”. Noi cittini non siamo degli storici, ma ci è giunta voce che per qualche tempo nel passato la Madonna del Fosso avesse fatto concorrenza addirittura alla Madonna di Provenzano. Noi ovviamente non ci crediamo per un profondo rispetto che abbiamo per Lei. Considerate però che l’attuale Oratorio della Giraffa è collocato proprio alla base della Basilica di Provenzano e ne costituisce un pilastro stabile che ne regge il peso con i propri mattoni e ricava sostegno dalla stessa Madonna del Fosso. Questi mattoni di carta che abbiamo realizzato nei giorni e mesi scorsi sono stati da noi disposti così sotto l’Arco del Fosso a rappresentare, da una parte, la forza distruttrice dei terremoti che nella vita di tutti noi possono fare rovina e sciupare tutto, mettendo disordine e creando confusione. Ma dall’altra rappresentano la forza che tutti noi cittini mettiamo a difesa offrendo gratuitamente alla nostra città e alla nostra Contrada dei veri e propri pacchi dono che contengono la nostra fantasia e creatività genuina per ricostruire il puzzle dei pezzi sconclusionati da “rimettere insieme”. Il singolo pezzo, preso da solo, non significa
infatti nulla ma prende consistenza e senso solo se fa parte di una figura completa. In alcuni di questi nostri disegni abbiamo raffigurato i principali simboli collegati alla
Madonna del Fosso (una casa a protezione di tutti e della nostra Contrada, gli attrezzi per la ricostruzione, i santi Bernardino e Caterina ad es.). In alcuni disegni abbiamo poi disegnato anche le api e il miele per richiamare un particolare di questa riproduzione della Madonna del Fosso dell’artista Tambani: un piccolo alveare in basso a destra simbolo della purezza e dolcezza del frutto offerto a tutti noi dalla nostra Madre Maria. La Vergine Maria è infatti qua per dirci che ci vuole bene e ci protegge con la sua dolcezza e purezza. Ci siamo voluti poi sbizzarrire a disegnare con una riproduzione in miniatura “alla nostra altezza” anche il cencio che quest’anno è purtroppo mancato nelle due carriere di Luglio e Agosto. Infine abbiamo appeso al muro, non una ma ben nove stelle con dei disegni da far brillare continuamente in cielo con la nostra vita di cittadini e contradaioli. Sta a noi infatti mantenere viva questa alleanza con la Vergine Maria, alleanza che è racchiusa per i senesi e tutte le Contrade sotto il segno della Balzana della città di Siena. O Maria la Tua Siena difendi, per lei prega benigna il Signor
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Per dovere di cronaca e dare soprattutto riconoscenza al cast di 15 piccoli giraffini che avevano iniziato a preparare la recita prevista inizialmente ad Aprile 2020 per affrontare il palcoscenico del Teatro dei Rozzi, riportiamo il testo della commedia preparata per Ondeon 2020 dedicata a Duccio Nassi con il titolo “LA RADIOLINA (….per forza o per amore!)”.
Violante.............................GINEVRA Violante............................. GINEVRA BERTINI Elia.......................................... Elia ..........................................VERDIANA VERDIANA BORGIANNI Rina....................................... Rina .......................................GIULIANA GIULIANA CECCOTTI Aldo........................................ Aldo ........................................VITTORIO VITTORIO COCCIA Novello............................... Novello ...............................GUGLIELMO GUGLIELMO FRANCINI Rosa...................................... Rosa ......................................ELISA ELISA GAZZEI Bettina............................... Bettina ...............................ELENA ELENA IERARDI Alfio........................................ Alfio ........................................PIETRO PIETRO IERARDI Rina....................................... Rina .......................................TEA TEA IERARDI Carla...................................... Carla ......................................VITTORIA VITTORIA LAI Caterina............................ Caterina ............................ELISABETTA ELISABETTA LIBERATI Suntina.............................. Suntina ..............................STELLA STELLA LORENZONI Savina................................. Savina .................................GAIA GAIA MANTENGOLI Sandra................................ Sandra ................................BENEDETTA BENEDETTA NASSI Giovanna........................ Giovanna ........................MARGHERITA MARGHERITA POLVANI
“LA RADIOLINA (….per forza o per amore!)” I cittini del gruppo piccoli giraffini, di ritorno dalla Processione dei Ceri, decidono di andare a vedere il Palio in Piazza del Campo da soli. Non sanno però come fare: loro sono sempre andati a vedere le prove con gli addetti nel palco riservato ai piccoli di tutte la Contrade. Il ritrovamento di una vecchia radiolina magica li guiderà in questa avventura.
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PRIMO ATTO
Verdiana - Giurate di non raccontarlo a nessuno
Guglielmo - Che stanchezza! La Processione dei Ceri con questo caldo rovito non la sopporto più! Benedetta - Te sei sempre stracco anche mentre dormi! Tea - Ti sei buttato a diace’ per dormire anche per il Giro a giugno durante la colazione… non fai testo… Giuliana - Menomale non hai fatto cencio in Duomo durante la cerimonia con il Vescovo proprio davanti a te… pensa che risate! Guglielmo - O belline se non vi zittate vi do’ du’ nocchini … io stasera barullavo parecchio perché vivo la notte! Benedetta - Si… figlio delle stelle… Verdiana - …dalle stelle…..…alle stalle… Elena - Zittati un pochino. Noi si parlava della Processione dei Ceri e te parli della notte… Guglielmo - Lo sai che ti dico: io mi sento sempre importante quando con la montura vado in Duomo con la mi Contrada…è proprio ganzo… Tea – Beato te , invece di sta in mezzo alla calca come un gatto strinto all’uscio, tutti ti fanno spazio per passa’. Pensa come dev’esse’ entra’ in Piazza da monturato! Giuliana - Bella libidine… ti ci vedo.. tamburino vittorioso! Guglielmo - Magari! Sarebbe una bella libidine!! Si però per arrivarci è troppo lontano… io la farei più breve…. Benedetta - Si dai, a me mi sembra che la fai più lunga della messa cantata… Ora chiamo il nostro caro Sindaco… sento se quando entri te può accorciare il Corteo! Verdiana - Mira’ citte, guardate che ho trovato!? Elisa - Piccina ma ciacciona! Elena - So’ du ore che nafanti, ma che è? Margherita - Mi pare un attrezzo vecchiotto. Gaia - Chetati un poino. Non lo vedi che è una radiolina! Tea - Dai! E’ quella che portava Duccio in Piazza il giorno del Palio. Elisabetta - No dai. Se al Priore gli arriva la voce che s’è preso questa radiolina …
Stella - Io lo giuro sul camper delle Lol! Vittorio - Io sul mi’ tamburo Pietro - Io sulle polpette di Franchina! Elena - Fate, fate tanto le ganzine e i pettoni, poi quando arrivano i vostri babbini vi cardano loro! Benedetta - Non ci voglio pensare… a questo giro si chiappa una bella berciata. Anche il Capitano ci ha sempre raccomandato di dare retta ed essere rispettosi… Pietro - Zittati, ma che t’importa! Tanto Lo sai come va a finire… Giuliana - A Tarabaralla: il prete sona e la serva balla!! Verdiana - Ora provo ad accenderla: “radiolina”, “radiolina”, mi senti?? (Silenzio, tutti con l’orecchio ad ascoltare) Elena - Dammi qua a me… ci provo io, non è mica Alexa che se la chiami ti risponde. Gaia - Si risponde…, meglio! Questo attrezzo se s’accende è grassa!! Tea - Sentite, invece di guardare troppo lontano o pensare alla notte come quello lì, lasciate stare questa radiolina dove l’avete trovata: ora bisogna anda’ veloci in Piazza per la Prova di sera. Benedetta - Hai ragione. Mentre si va in Piazza vi propongo io una cosa tanto per iniziare: quest’anno mi sono proprio rotta le scatole di guardare il Palio in Società! Elena - Si hai proprio ragione: un si pole gridare e nemmeno scaldarsi un po’. Bisogna sta’ tutti zitti zitti e guai a chi si alza, neanchè per anda’ a piscia’! Elisabetta - Avio, tutte le volte che uno di noi si alza per andare a bere o per sgranchirsi le gambe, con modi molti garbati….urlando gli dice: Giuliana - “O figlior d’una stiacciaghiande, ora ti rimando a casina dalla tu cara mammina, tanto, il tu’ babbo…” Elena - Vorrei sapere che c’entrano le nostre mamme. E poi…. tantomeno il mi’ babbo Guglielmo - Hai ragione, quando siamo in Contrada siamo tutti uguali, come si fosse figli di tutto il popolo della Giraffa. E poi quando si vince, un si pole nemmeno
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corre per anda’ a scende’ il cencio. Verdiana - Lo sapete che vi dico? Quest’anno il Palio si guarda in Piazza per conto nostro! Gaia - Tanto ormai il percorso per andarci lo conosciamo a memoria. È da quando siamo piccini che si va con il gruppo piccoli: da Provenzano si rizza su per Baroncelli, poi si passa dalla Civetta, giù per San Vigilio a tutta gallara e quando siamo arrivati in fondo s’entra da San Martino e…. Guglielmo - …che libidine! Già mi sento tremare tutte le gambe. Mi immagino di essere già li dentro. Che spettacolo!! Vittoria - Dai si fa davvero?? Benedetta - Si ganzo, ma poi quando siamo dentro Piazza dove si va? Noi siamo abituati a sta tutti appiccicati nei palchi dei cittini. Elisa - Lo so, hai ragione ma io ci voglio andare da sola. Non sento rombe!! Verdiana - Lo so io come fare. Ho portato dietro la radiolina. Pietro - Nooooooo! Te sei scema! Guglielmo - Ci stai bonina, ora se un ti zitti subito chiappi un druscione. Se ci scoprono proprio ora ci pettinano!! Giuliana - Tanto a te ti pettinano bene: guarda che capo ti ritrovi; io nemmeno a carnevale mi concerei in codesto modo. Guglielmo - Passala a me la radiolina che te non la reggi più. Maremma quanto pesa.. altro che Alexa.. questa radiolina pesa spiomba! Elena - Secondo me siamo cascati in una bella tegamata. Bisogna stare ma di molto attenti sennò si chiappa una bella risciacquata. Gli addetti li conoscete: sono tutti in stato di allerta. Gaia - Soprattutto il presidente… Quando s’entra in piazza perde il capo.. pare d’esse un battaglione di marines… tutti in fila e guai a chi si sgancia dal cordone. Verdiana - La fanno più lunga della messa cantata! C’è più genitori intorno a noi quando s’entra in Piazza che fori a prenderci da scuola! Vittoria - Pensate, per i rinforzi oggi c’è anche quella rincoglionita della mi nonna. (pausa) Tea - Sentite questa: il giorno del Palio alle 2 c’è la benedizione del nostro cavallino
e subito dopo la sbandierata si va tutti dietro alla comparsa fino al Duomo. Elisa - Ma che dici? Che te non c’hai mai voglia di fa du’ passi. Guglielmo - Dici sempre che quel caldo non lo sopporti. E poi, quella ressa di turisti, tutti a fa le foto come se si fosse dei marziani. Tea - Avete ragione, questa volta si deve inventà una balla bella pesa. Vittorio - Diciamo che si va dietro alla comparsa per impara’ a fa l’alzata in mezzo a quel casino. Benedetta - A quel punto ce lo vedo già il tu babbo, tutto emozionato e fiero per il su’ cittino che dice alla tu’ mamma: lo vedi? È belle cresciuto. E così sarà disposto a portarti con lui. Giuliana - E tanto poi si sa come va a finire. I nostri babbi, per fa’ i pettoni insieme a quegli altri, si mettono in prima fila e piano piano si dimenticano di noi. Tea - Poi tanto loro, tra uno sprizze e una bevuta, ritornano in Contrada dopo parecchino. E le nostre mamme così non si accorgono di nulla. (pausa) Guglielmo - Sentite un pochino. Stiamo con i piedi per terra. Ma se si entrasse in Piazza ora con la radio per vede la prova!? Pietro - Come i grandi? Ma siamo piccini… non si vede nulla Elisa - S’ascolta alla radio… come facevano i nostri nonni!? Elisabetta - Ci sto… ma come si fa? Si scappa ?! Verdiana - Scappiamo… tanto siamo i più grandi.. siamo in fondo alla fila… quando s’arriva davanti all’entrone … una corsa e via dentro Piazza! Ginevra - Ma io ho paura! Vittorio - Gnamo fifona! Pietro - Meglio ave’ paura che buscalle Gaia - Mica ti farà fatica però? Gnamo pelandrona! Vittoria - Allora, ci state? Ginevra - Si Va bene.. però la radiolina la tengo io! Stella - Si dai, facciamo come i grandi! TUTTI - Come i grandi! (casino generale) Tea - Scusate eh!. Ma quando ci troviamo
dentro Piazza dove si va per vede per bene la mossa? Lo sapete che in Piazza “tutte le facce dei senesi sono rivolte verso il canapo”. Benedetta - Oh quanto sei pallosa te. Non ci so problemi per scegliere il posto. Elena - Prima quando s’è acceso la radiolina c’era una trasmissione: “Ricordi di Palio” dove si diceva che quando i nostri genitori erano bordellotti, il Palio lo vedevano sul colonnino. Gaia - È vero. Me lo racconta sempre anche il mi babbo. Lui prendeva quello a San Martino, quello più pericoloso, perché voleva vede i cavalli passa’ vicino vicino. Verdiana - E mi immagino anche che tritelli succedevano. Giuliana - Il mi’ babbo invece andava vicino alla Mossa per sentire cosa si dicevano i fantini, ma ci doveva andare il giorno prima per fargli la posta. Nel ’90 quando s’è vinto con Bastiano m’ha detto che le Contrade s’erano messe d’accordo per fare vince un’altra Contrada. Guglielmo - Si, s’è visto… alla fine lo sai come va a finire il Palio. Stella - Cioè? Elisa - E’ che alla fine vince il migliore… Vittorio - Sie!!!! Vince ma quello più bravo a fa’ i partiti e gli accordi. Benedetta - Sentite. Voi non c’avete capito niente: vince la Contrada che c’ha più quatrini. Elena - Secondo me vince la Contrada più bucona. E noi si sa bene. Guglielmo - Citte mi sembrate rincoglionite. Ma la radiolina poi che ha detto? Elisabetta - Ha detto che oggi le cose sono differenti. Vittorio - E perché? Gaia - Perché oggi tutti hanno paura di tutto e anche la nostra festa si sta trasformando. Ginevra - E allora noi che si pole fa? Vittoria - La radiolina ha detto che noi si deve fa i cittini. Elisa - Cioè? Tea - Dobbiamo vivere la nostra Contrada con spensieratezza senza troppe… Pietro - Troppe che? Tea - Lascia stare…. Senza troppe problematiche. Ma allo stesso tempo
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impara’ per bene le nostre tradizioni e soprattutto divertirsi tutti insieme. Benedetta - Io citti non c’ho capito niente. S’è deciso d’andare in Piazza da soli e siamo qui a ragionare di queste cose. Elena - Ovvia polemica, te la vedi sempre bigia. Voi mette riuscirci tutti insieme? Gaia - Se ci s’è fatta ieri per la prova ci si farà anche oggi per il Palio!!! Tutti - Dai!!!!
SECONDO ATTO
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Verdiana - Allora pronti? Siamo davanti alla cappella, tra poco lo spazio si restringe per fa’ passa i cavalli e c’è ressa. Tutti - Ci siamo! Margherita - pronti? 1..2..3... Tutti - Via!!!! Benedetta - Bello gadollo! Ci s’è fatta per davvero! (pausa) Elisabetta - Maremma però che fatica e che tremarella! Giuliana - Io se seguita così per tanto me la faccio addosso. Vittorio - O che scarpe ti sei messa?? Gaia - Eh s’andà bene... la prossima volta ti porto le pantofole della mi’ mamma! Verdiana - Ovvia, basta chiacchiere. La tiro fori? Margherita - Si ma occhio.. unna perde! Verdiana - Mi prendete sempre in giro.. però la radiolina l’ho trovata io!!! Guglielmo - Allora accendila per senti’ che dice. Elisa - Si dai, ma che cosa dice ora la radiolina? (rumore della radiolina) Vittorio - Dice che noi siamo ciaccioni. Stella - Perché? Verdiana - Perché questa è una radiolina magica che era finita in archivio dopo che Duccio ci aveva lasciato. Ginevra - Ma perché è magica? Tea - La radio è magica perché permette di comunicare con i Giraffini di ieri… quelli che non sono più con noi ma che hanno contribuito a fare grande il Giraffone: Duccio, Tambus, Fabio, Romano... Sono tutti insieme su’ nella volta celeste. Pietro - Macchè celeste! Semmai bianco rossa! Stella - Allora la radiolina aspettava proprio noi! Margherita - Certo! Per forza. Elena - Secondo me questo non è un mistero. È stata opera di Duccio per salutarci dal paradiso bianco rosso dei Giraffini. Giuliana - Ma che Paradiso! Ogni tre parole dette dai contradaioli quattro so’ moccoli!
Ce n’è uno in particolare che moccola a tutto spiano. Guglielmo - Sentite ma io non ho mica capito di chi era sta’ radiolina? Elisabetta - Era di Duccio, il musicista giraffino. Vittoria - E che ci faceva? Verdiana - La portava con sè durante tutte le carriere che amava guardare da solo, rigorosamente in Piazza vicino al colonnino di San Martino. Stella - Perché da solo? Tea - Perché non voleva nessuno a rompergli i……... Insomma si voleva gode’ quelle emozioni da solo. Benedetta - Lo sai che durante il giorno del Palio a ognuno gli prende a modo suo. È un’attesa che pesa sui contradaioli come una cappa di piombo. Elena - C’è chi si rintana in casa senza nemmeno accende la televisione e aspetta il boato immenso del rione in festa. Gaia - C’è chi ha bisogno di stare nel buglione per smaltire questa emozione che brucia dentro a tutti i contradaioli Giuliana - E c’è chi come te non c’ha fermezza e rompe di brutto a tutti quelli che gli stanno intorno. (pausa) Guglielmo - Ferme citte, guardate che polverone… Verdiana - “Vien giù da San Martino?” Tea - Noe, musi di ciu’o, lassù vicino alla Fonte si so’ attriccati e se le danno per davvero... Pietro - Ma di che! I frisi un contano! Verdiana - Ma che frisi, guarda quello: è passato da Busseto e ha chiappato un bel bubbolo. Gaia - E’ vero! C’ha un occhio come un buzzo di conigliolo. Elena - E quell’altro? Semmai c’è andato di scartino, è steccolato giù per terra; in due l’hanno buscate come un noce. Elisa - Gnamo, e ora che si fa? Io ho paura… la vedo proprio bigia. Vittorio - Si, ma la radiolina cosa dice ora? Vittoria - Dice di chiamare i giraffini. Giuliana – Sie’ meglio, come la pesca del Giunti: acqua tanta e pesci punti. S’è detto che non ci devono scoprire e te li voi
chiama’!! Gaia - Strulla, non quelli di oggi, quelli di ieri! Benedetta - Di ieri, di oggi, e di domani… te con tutti questi personaggi storici m’ahi belle rotto. Gaia - Senti bighino, te che parli con Alexa, prendi la radiolina per senti che ci dice. Ginevra - Allora che dice? Margherita - Dice che il Palio lo vince la Spadaforte. Giuliana - La Spadaforte? Ma te sei proprio di fori!! Margherita - E perché? Giuliana - Perché quella è una Contrada soppressa. Benedetta - Allora vi dico io la verità. Ha detto che vince il giraffone! Tea - Loro hanno organizzato tutto e la sorte è benevola, a patto che nulla sia diverso da come è stato lasciato. Vittoria - I giraffini di ieri? Elisabetta - Non ci credo! Non sarà vero! Gaia - Sono sicura, è vero, quando loro si mettono in testa una cosa… Guglielmo - Allora, se fosse tutto vero, per davvero? Elena - Se questa è la radiolina di Duccio, vuol dire che quando la sorte ha deciso, ha deciso per davvero! (pausa mortaretto con musica della corsa) TUTTI - S’è Vinto! Ha vinto il Giraffone.. quello di ieri, di oggi e quello di domani... TUTTI INSIEME “Jambo” Gi - gi - raffe!!!!
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Buon Natale
e Felice Anno Nuovo
Imperiale contrada della Giraffa
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