D2112 azzardo in maschera

Page 1


KAT CANTRELL

Azzardo in maschera


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Pregnant by Morning Harlequin Desire © 2014 Katrina Williams Traduzione di Giuseppe Biemmi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2015 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Destiny febbraio 2015 Questo volume è stato stampato nel gennaio 2015 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY DESTINY ISSN 1122 - 5470 Periodico settimanale n. 2112 del 24/02/2015 Direttore responsabile: Chiara Scaglioni Registrazione Tribunale di Milano n. 413 del 31/08/1983 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 Matthew Wheeler si era tuffato nella ressa del Carnevale non per mangiare, bere o divertirsi un po', ma per diventare un altro. Venezia attirava gente da ogni parte del globo per la sua bellezza, per la sua storia e per un certo numero di altre ragioni, ma dubitava che fra coloro che festeggiavano in Piazza San Marco ci fosse qualcun altro venuto per la sua stessa ragione. Meccanicamente, si aggiustò la maschera che gli copriva la metà superiore del viso. Era scomoda, ma necessaria. Tutti indossavano dei costumi, alcuni uomini portavano lo smoking con delle semplici maschere come lui, mentre molte donne sfoggiavano abiti d'epoca e copricapi di piume facendo il verso a Maria Antonietta e a chissà quale altra dama. Senza contare che tutti quanti sfoderavano dei luminosi sorrisi, ma quella era una cosa alla quale non riusciva ad adeguarsi. «Vieni, amico mio.» Vincenzo Mantovani, suo vicino di casa, gli diede una pacca sulla spalla. «Raggiungiamo gli altri al Florian.» «Va bene» rispose Matthew, guadagnandosi un sogghigno da parte dell'italiano che quella sera si era autonominato guida ufficiale del Carnevale di Matthew. Vincenzo si autonominava un sacco di cose, a condizione che fossero divertenti, frivole o addirittura sconsiderate, il che lo rendeva il compagno ideale di chiunque volesse 5


trovare tutto questo non avendo idea di come farlo. In effetti, Matthew sarebbe stato ben felice di poter dimenticare Amber per qualche ora, ma il fantasma di sua moglie lo seguiva ovunque, perfino in Italia, a migliaia di miglia dalla sua tomba. Vincenzo chiacchierava in un inglese dall'accento particolare mentre insieme a Matthew si faceva largo fra la folla lungo il perimetro di Piazza San Marco e si infilava nel Caffè Florian, dove c'era troppo frastuono per conversare. Il che a Matthew stava bene. Certo, non era sicuro che la stessa cosa valesse per Vincenzo. Vivendo da solo nell'edificio accanto al suo, Vincenzo gli si era subito affezionato, dimostrandosi simpatico e disponibile. Erano diventati vicini di casa perché, soffiandolo per il rotto della cuffia a un principe arabo, Matthew era riuscito ad acquistare il palazzo che si affacciava sul Canal Grande come regalo di nozze per Amber, anche se negli undici mesi successivi al matrimonio non erano mai riusciti a venire in Italia. Era troppo impegnato a lavorare. E poi era stato troppo tardi. Matthew sorseggiò il cappuccino che l'amico gli aveva procurato come per incanto e si sforzò di manifestare un minimo di entusiasmo. Se aveva in programma di pensare a qualcosa che non fosse Amber, continuare a indugiare con la mente su di lei non lo avrebbe di certo aiutato. Amber non avrebbe approvato questo comportamento, avrebbe voluto che guardasse avanti, e Matthew ci stava provando. Il suo unico scopo quella sera era di diventare qualcuno che non si sentisse in lutto, qualcuno che non avvertisse sulle proprie spalle il peso della responsabilità e delle aspettative della famiglia. Qualcuno che si abbandonasse alla fantastica atmosfera edonistica del Carnevale. Ma era dura fingersi un altro quando si era un Wheeler fin dalla nascita. Matthew, insieme al fratello, al padre e al nonno, costituiva l'ossatura della Wheeler Family Partners, una società da diversi milioni di dollari che si occupava di compraven6


dite immobiliari nel Texas settentrionale da quasi un secolo. Matthew aveva creduto fermamente nel potere della famiglia e della tradizione, fino a quando aveva perso prima la moglie, quindi il nonno. Il dolore lo aveva attanagliato al punto che andarsene era stata l'unica soluzione. Era sostanzialmente in fuga dalla vita, ma si rendeva conto che doveva assolutamente trovare il coraggio di tornare a Dallas, per essere di nuovo l'uomo che era stato. Le spiagge del Messico non erano riuscite a porre rimedio al suo malessere. Machu Picchu non aveva fatto altro che svuotarlo di energie. E gli altri luoghi visitati lo avevano lasciato in una situazione di apatia, tanto che nemmeno ne ricordava i nomi. Così aveva capito che doveva fare qualcosa di diverso. Un mese prima, era finito a Venezia. Fino al momento in cui non si fosse sentito pronto per tornare alla vita reale, era lì che sarebbe rimasto. Verso le undici, Vincenzo indirizzò un centinaio di suoi amici, Matthew compreso, alla volta di casa sua, dove si sarebbe tenuto un ballo in maschera. Le strette calli richiedevano di procedere praticamente in fila indiana, così quando Matthew arrivò a destinazione in fondo al corteo, il palazzo accanto al suo era già illuminato a giorno e risuonava di festose risate. In netto contrasto, la dimora di Matthew era immersa nel buio. Lui le diede la schiena e salì i gradini di pietra che portavano all'ingresso sul retro della casa di Vincenzo. I suoni del Carnevale riecheggiavano dal palazzo, coprendo il tranquillo sciabordio dell'acqua del canale contro la darsena e l'attracco di accesso sulla facciata. All'interno, un addetto in costume si premurò di prendergli il mantello. Nell'atrio, un antico tavolo intagliato sbarrava l'accesso all'area principale e su di esso era posto un enorme vaso di vetro soffiato pieno di telefoni cellulari. «È un phone party.» Dato che la voce ruvida come carta vetrata gli giunse 7


proprio dalle spalle, Matthew si voltò per vedere a chi appartenesse. A una donna. Che, mascherata, indossava un raffinato e riccamente ricamato abito azzurro e bianco, con un'ampia gonna plissettata. La scollatura non era profonda come quella della maggior parte delle donne presenti ma, abbinata a un vestito così sontuoso, attirava lo sguardo su quei seni che parevano premere contro il tessuto che li imprigionava. A completare il costume, un paio di stravaganti ali argentate le spuntavano dalla schiena. «Era così evidente la mia confusione?» chiese lui, mantenendo con fermezza lo sguardo sul volto coperto della sconosciuta. Lei sorrise. «Sei americano.» «È la tua spiegazione del perché non so cosa sia un phone party?» «No, è una mia considerazione, dato che, a differenza degli altri, non ti ho mai visto prima.» Dunque, conosceva gli altri ospiti. Fatta eccezione per Vincenzo, Matthew non conosceva nessuno. Be', questa deliziosa farfallina era un primo incontro decisamente interessante. Se il viso era in gran parte nascosto, la bocca generosa era evidenziata da un rossetto rosa. I lunghi capelli di un biondo caramellato le ricadevano sciolti sulle spalle scoperte. Sbalorditiva. Ma era la sua voce, profonda e passionale, con quella punta di ruvidezza, che gli rimescolava le viscere. Era in cerca di distrazioni. Forse ne aveva trovata una. «Adesso sono curioso. Ti spiace illuminarmi?» le domandò. Lei scrollò impercettibilmente le spalle. «Le donne lasciano il cellulare nel vaso di vetro. Gli uomini ne prendono uno... e voilà! Il rimorchio è bell'e servito.» Le sopracciglia gli si inarcarono. Vincenzo organizzava feste assai diverse da quelle che si era aspettato Matthew. «Sinceramente, sono un po' sconcertato.» 8


«Quindi non ne pescherai uno alla fine della serata?» Domanda insidiosa. Il vecchio Matthew avrebbe detto di no. Non si era mai concesso un'avventura di una notte in vita sua, né mai aveva considerato di poterla avere. Questo genere di cose erano più per suo fratello Lucas, che sarebbe stato capace di pescare due cellulari e magari anche di convincere le due proprietarie che potevano fare una cosa a tre. Questo, però, sarebbe successo nel passato perché, data la bizzarra svolta presa dagli eventi, suo fratello adesso era felicemente sposato e con un bambino in arrivo. Matthew non condivideva il talento del fratello in fatto di donne. Sapeva come portare a termine la mediazione per la compravendita di un grattacielo da milioni di dollari a Dallas ed era un maestro nello sfruttare il privilegio datogli dal navigare in un ambiente sociale esclusivo, ma niente di più. In pratica, ritrovandosi vedovo all'età di soli trentadue anni, non sapeva cosa fare. Quando aveva lasciato Dallas, con l'intento di cambiare aria dopo la scomparsa di Amber, Matthew aveva avuto una vaga idea di diventare com'era Lucas prima di sposare sua moglie Cia. Lucas aveva sempre amato il divertimento, infischiandosene delle conseguenze. Matthew, come suo padre e suo nonno prima di lui, si era invece sobbarcato volentieri l'onere di portare avanti l'azienda di famiglia, non vedendo l'ora che arrivasse il giorno in cui la moglie gli avrebbe sfornato il primo rampollo di una nuova generazione di Wheeler. Solo che tutto gli era crollato addosso. Calarsi nei panni di Lucas era sempre meglio che rimanere il Matthew attuale, visto che pareva che niente riuscisse a tirarlo fuori dalla depressione in cui era piombato. Dunque, cosa avrebbe fatto Lucas al posto suo? «Dipende.» Matthew indicò il vaso di vetro con un cenno del capo. «Il tuo è lì dentro?» Con una risatina di gola, lei scosse la testa. «No, non è il mio stile.» Stranamente, ne fu sollevato e deluso al contempo. 9


«Neanche il mio. Anche se in questo caso avrei potuto fare un'eccezione.» Il sorriso le si allargò e lei gli si avvicinò, facendo frusciare le ali. La parte anteriore del suo costume gli sfiorò il petto mentre si protendeva per sussurrargli con voce accattivante: «Anch'io». Poi se ne andò. Matthew la osservò mentre si tuffava nel salone principale del palazzo di Vincenzo e veniva inghiottita dalla calca. Era intrigante sentirsi così attirato da una donna per via della sua voce. Doveva seguirla? Come poteva non farlo dopo una così palese manifestazione di interesse? Forse, però, lei aveva flirtato senza fare veramente sul serio. Matthew imprecò sottovoce. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che era stato impegnato in un corteggiamento per ricordarne le regole. Per la verità, le regole non le aveva mai capite, il che la diceva lunga per un uomo che prosperava grazie alle regole. Ma qui era a Venezia, non a Dallas, e lui era un altro. Non c'erano regole. Matthew seguì la donna farfalla fra la ressa. La musica elettronica strideva con i costumi d'epoca, ma nessuno sembrava curarsene. I fanatici del ballo avevano già preso d'assalto la pista al livello inferiore del palazzo. Nessuna delle donne, però, aveva le ali. Ai bordi della pista, i partecipanti alla festa tentavano la fortuna alla roulette, ma lui non perse tempo a cercare la sua donna misteriosa lì. L'azzardo era per chi non sapeva nulla di probabilità, logica o buonsenso e, se lei rientrava in quella categoria, avrebbe preferito un'altra distrazione. Un lampo argentato attirò il suo sguardo e riuscì a scorgere la punta delle ali mentre lei scompariva in un'altra stanza. «Scusate.» Matthew si aprì un varco in mezzo ai ballerini e si lanciò alla caccia dell'unica cosa cui ricordava di essere stato interessato in diciotto lunghi e freddissimi mesi. Quando giunse sotto un grande passaggio a volta fra due 10


ambienti, la vide. Se ne stava in piedi ai margini di un gruppetto di persone impegnate in qualcosa che non gli riusciva di scorgere. Ed ebbe la netta impressione che si sentisse sola nella folla quanto lui. I fanatici dei tarocchi si accalcavano attorno a Madame Wong come se conoscesse i numeri vincenti della lotteria. Evangeline La Fleur non era appassionata di chiromanzia, né acquistava biglietti delle lotterie, ma la gente la divertiva sempre. Madame Wong girò un'altra carta e dalla folla si alzarono delle esclamazioni di stupore. Evangeline alzò gli occhi al cielo. Quindi si sentì solleticare la nuca, come se qualcuno la stesse osservando. Il tizio dell'atrio. Intrecciarono gli sguardi attraverso la sala e, per una frazione di secondo, lei si sentì attraversare da un brivido caldo. Delizioso. C'era qualcosa nel modo in cui l'aveva ascoltata, come se fosse stato sinceramente interessato da quello che aveva da dirgli sullo stupido phone party di Vincenzo. Ultimamente, nessuno si interessava più a ciò che diceva, a meno che non dovesse rispondere alla domanda: Che cosa farai adesso che non puoi più cantare? Tanto valeva che le chiedessero cosa avrebbe fatto una volta che le avessero inchiodato il coperchio della bara! L'abito del tizio dell'atrio era di ottimo taglio e quello che racchiudeva sembrava un fisico degno di qualcosa più di una semplice sbirciatina, senza contare che le labbra sotto alla maschera di velluto nero erano piene e carnose e le mani dell'americano parevano forti e... capaci. Più che un uomo, era un programma. La musica svanì in sottofondo mentre lui convergeva con passo deciso su di lei senza nemmeno degnare di uno sguardo coloro a cui passava accanto. La cosa ebbe su di lei un potente effetto, solitamente riservato a uomini che Evangeline conosceva da ben più a lungo. 11


Con spavalderia, lo guardò avvicinarsi, sostenendo il suo sguardo. Ma vieni, caro il mio Alto, Biondo e Bello. Il mistero del suo volto mascherato in qualche modo lo rendeva ancora più attraente. Questo e il fatto che ignorava chi fosse lei. Era un magnetismo che ruotava attorno all'anonimato, anche se avrebbe dato dello sporco bugiardo a chiunque avesse detto che le piaceva. Tuttavia, in effetti, era così. Quand'era stata l'ultima volta in cui si era trovata entro un raggio di una decina di metri da qualcuno che ignorava che la sua carriera fosse ormai bruciata? O anche solo che non sapeva quanti Grammy aveva vinto? Perché, fino a non molto tempo prima, era stata fra i cantanti che andavano per la maggiore e aveva un tale successo da non avere nemmeno bisogno di un cognome. Il mondo la conosceva semplicemente come Eva. Poi era stata messa da parte, ritrovandosi sola, alla deriva e senza voce. «Eccoti qui» mormorò lui, come se temesse di essere sentito e fosse invece deciso a mantenere molto private le cose fra loro. «Cominciavo a pensare che avessi spiccato il volo.» Lei rise, sorprendendo perfino se stessa. Ridere non le veniva tanto facile ultimamente. «Le ali funzionano solo dopo la mezzanotte.» «Allora, sarà meglio che mi dia una mossa.» Gli occhi con cui la fissava erano incantevoli, di un azzurro cristallino che contrastava con il bordo nero della maschera. «Sono...» «No.» Lei gli premette un dito sulle labbra. «Niente nomi. Non ancora.» Dato che lui pareva quasi tentato di attirarle nella bocca la punta del dito, lei ritirò la mano prima di lasciarglielo fare. Quello straniero era intrigante, senza dubbio, ma lei aveva un buon istinto di sopravvivenza. Gli amici di Vincenzo erano sempre un po' eccentrici. Perfino per lei. Eppure seguiva Vincenzo in giro per l'Europa da un pa12


io di mesi e non pareva riuscire a trovare niente di meglio da fare. E voleva trovarlo. Oh, se lo voleva. Ma cosa? «Stai tentando la fortuna?» Lui accennò a Madame Wong e la piccola folla si divise. Madame Wong mescolò le carte. «Prego, si sieda.» Alto, Biondo e Bello tirò indietro la sedia rivestita di broccato da sotto il tavolo della chiromante. Evangeline non vedeva come avrebbe potuto rifiutare senza attirare un'attenzione indesiderata, così si accomodò, estremamente conscia della mano capace posata sull'alto schienale della sedia a pochi centimetri dalla sua nuca. Quando Madame Wong posò il mazzo al centro del tavolo, Evangeline lo tagliò e lasciò che la donna riposizionasse le carte. Dopo che quel ciarlatano di un medico le aveva massacrato le corde vocali, Evangeline aveva trascorso tre mesi a cercare una cura, rivolgendosi in pratica a ogni zingara rumena, ogni agopunturista cinese e ogni santone nepalese che aveva potuto trovare. Purtroppo, nessuno conosceva il rimedio per ripristinare la sua voce danneggiata. Né per guarire la sua anima lacerata. In breve, questa non era la sua prima lettura dei tarocchi, e nutriva ben poche speranze che sarebbe stata più utile di tutti i balzani tentativi che l'avevano preceduta. L'unica nota positiva sortita dall'incubo degli ultimi sei mesi era la vittoria nella causa legale intentata contro il dottorucolo che, grazie a lei, era stato radiato dall'albo. La gente in costume si accalcò non appena Madame Wong iniziò a girare le carte e corrugò la fronte. «Stai vivendo un grosso conflitto, giusto, figliola?» Oh, come hai fatto a indovinarlo? Evangeline attese il resto di quella finta saggezza da quattro soldi. La donna non più nel fiore degli anni girò uno dei tanti anelli che portava alle dita mentre studiava le carte. «Hai subito una lacerazione profonda e hai perso qualcosa di prezioso.» La mano capace dello straniero mascherato le sfiorò i 13


capelli. Evangeline raddrizzò la schiena e, rimanendo seduta, si accigliò. In effetti, il bisturi l'aveva tagliata facendole perdere quanto di più prezioso aveva. «Questa carta...» Madame Wong vi picchiettò sopra l'unghia dell'indice. «Mi confonde. Stai cercando di concepire?» «Un figlio?» Evangeline lo disse esalando con forza il fiato trattenuto, quindi trasse un lungo respiro per calmarsi. «Non ci penso nemmeno.» «Il concepimento si manifesta in molteplici forme ed è semplicemente la fase che viene dopo l'ispirazione. Tu sei stata ispirata. Adesso devi andare avanti e vedere di trarne qualcosa di concreto.» Ispirazione. Ne era a corto. Evangeline deglutì ripetutamente. La musica che aveva sempre avuto nel sangue era stata improvvisamente zittita e non aveva più trovato l'ispirazione per scrivere una nota dopo quell'intervento infernale. Madame Wong radunò le carte e tornò a mescolarle. «Devo fare un secondo giro.» Ammutolita, Evangeline cercò di scuotere il capo. Gli occhi cominciavano a bruciarle, segnale sicuro che avrebbe cominciato a singhiozzare a breve. Accidenti aveva bisogno di una parola in codice per uscire da quella situazione. Il suo manager gliene aveva sempre fornita una, in modo che, se la stampa le poneva una domanda imbarazzante, lei la pronunciava e lui le veniva in soccorso. Solo che non aveva più alcun manager e tantomeno parole in codice. Non aveva niente. Era stata respinta da tutti: musica, settore discografico, fan. Perfino da suo padre. «Credo tu mi abbia promesso un giro di pista.» Alto, Biondo e Bello le prese la mano e la fece sollevare dalla sedia con un unico movimento fluido. «Grazie» disse Matthew a Madame Wong, «ma le abbiamo già rubato abbastanza tempo. Buonasera.» 14


E così, senza aggiungere altro, la fece allontanare dal tavolo e dagli occhi curiosi dei presenti. Quando Matthew si fermò in una nicchia tra la sala da ballo principale e la sala sul retro, le pulsazioni le erano tornate quasi normali. Evangeline sbatté le ciglia, scacciando il fastidioso bruciore, e fissò il suo salvatore. «Come l'hai capito?» Lui non finse di fraintendere. «Eri talmente tesa che la sedia vibrava. Mi pare di intuire che non sei appassionata di tarocchi.» «Non particolarmente.» Dopo un attimo, quando risultò evidente che lui non avrebbe posto ulteriori domande, cosa che la fece quasi piangere per la commozione, lei si guardò attorno alla ricerca di un cameriere. «Mi andrebbe una coppa di champagne. E a te?» Il pensiero del vino le dava quasi la nausea, ma aveva bisogno di stare un momento da sola. «Sicuro. A meno che tu non preferisca ballare...» «Non ora.» Per la verità, stava pensando seriamente di mollare il party e andarsene in camera. Le era venuto un gran mal di testa. Solo che la sua stanza era proprio sopra la sala da ballo e gli altri ospiti di Vincenzo occupavano il resto delle camere. «Torno subito. Non muoverti da qui.» Il suo straniero svanì nella folla. Forse avrebbe potuto raccogliere le sue cose alla chetichella e scendere all'Hotel Danieli, senza che nessuno se ne accorgesse. Un gemito le salì dalla gola. Come se fosse possibile. Avrebbe avuto più probabilità di trovare dei lingotti d'oro per strada piuttosto che una stanza libera a Venezia durante il Carnevale. Lo straniero tornò in fretta con due flûte di champagne, e lei sorrise radiosamente, toccando il bordo del suo bicchiere con quello di lui in una ostentazione di sicurezza. Sì, era bello e dotato d'intuito, ma lei non sarebbe stata di gran compagnia quella sera. Così indugiò sul suo drink 15


e, proprio mentre stava cercando di escogitare una via d'uscita, alle spalle del suo cavaliere si materializzò il suo peggiore incubo. Rory. Con Sara Lear. Naturale che fosse con Sara Lear. L'album di debutto di Sara, all'insegna di un pop sbarazzino e di canzoni d'amore zuccherose, aveva scalato le classifiche ed era tuttora saldamente al numero uno. La nuova stellina non portava maschera, preferendo evidentemente godersi le luci della ribalta. Anche Rory era privo di maschera, senza dubbio per essere più che certo che tutti capissero chi c'era al fianco di Sara. Quando si trattava della carriera, era pronto a tutto, e attaccarsi al carro di una star era un vecchio trucco per riuscirci. Non per niente la sua band non faceva mistero di voler andare in tournée con Sara. Dopo che l'aveva mollata, Evangeline aveva gettato giù per lo scarico del bagno l'anello di fidanzamento di Rory e gli aveva detto di andare a quel paese quando le aveva chiesto di restituirglielo. Rory e Sara si muovevano per la sala principale come se ne fossero i padroni, e perché non avrebbero dovuto farlo? Entrambi avevano delle corde vocali efficientissime e delle lunghe e luminose carriere davanti a loro. Sei mesi prima, al braccio di Rory Cartman, ci sarebbe stata Evangeline, follemente innamorata, al top della carriera e ancora ignara della crudeltà di un mondo che amava chi aveva successo ma che dimenticava alla svelta vecchie glorie e stelle cadenti. L'emicrania la colpì con rinnovata intensità. Buttando giù lo champagne in un sorso, si sforzò di trovare il modo per passare davanti a Rory e Sara senza farsi riconoscere. Sara in sé non la preoccupava più di tanto. Ufficialmente, non si erano mai incontrate. Ma il suo ex, lui l'avrebbe smascherata in un attimo senza il minimo scrupolo. E lei non se la sentiva di affrontare gli sguardi di com16


miserazione, né tantomeno quelli maliziosi che l'avrebbero osservata aggirarsi in una festa cui erano presenti l'uomo che le aveva spezzato il cuore e la donna che aveva preso il suo posto nel letto di Rory. E nelle classifiche discografiche... «Altro champagne?» le chiese il suo accompagnatore. Rory e la Principessa del Pop vennero verso la nicchia in ombra dove Evangeline stazionava in compagnia del suo straniero mascherato. Non essendoci niente dietro cui nascondersi, non poteva pensare di restare dov'era senza che la vedessero. A mali estremi, estremi rimedi. Pregando di averlo inquadrato esattamente, lei tolse dalla mano del suo salvatore il flûte pieno a metà, posò i loro bicchieri sulla mensola che aveva alle spalle e lo afferrò per i risvolti dello smoking. Poi, con uno strattone, lo attirò a sé e lo baciò. Nel momento stesso in cui le loro labbra si incontrarono, il nome di Rory Cartman e la sua vista cessarono di avere per lei qualsivoglia significato.

17


2109 - Verità a sei zeri di Kristi Gold Logan, avvocato della famiglia Lassiter, ha appena comunicato a Hannah una strabiliante notizia: in quanto presunta figlia biologica del capostipite J.D., lei avrebbe diritto a una parte della favolosa eredità. Seppur incredula, decide di seguirlo per appurare la verità... I LASSITER 2110 - Nella tana del capo di Andrea Laurence Ricco e potente, Brody Eden vive quasi da recluso e con pochi contatti con l'esterno. Solo la sua segretaria lo conosce bene e quando lei si assenta dal lavoro per un mese, è necessario trovare una sostituta. Samantha pare perfetta. Anche troppo, a dire il vero. PECCATI & SEGRETI 2111 - Strategia seducente di Michelle Celmer Ora che ha scoperto di essere incinta, Lucy decide di tornare da Tony Caroselli per confessargli la verità, sperando di arrivare in tempo per evitare che sposi una donna che non ama. E se il figlio che Lucy aspetta sarà un maschio, Tony erediterà una fortuna. L'EREDITÀ DEI CAROSELLI 2112 - Azzardo in maschera di Kat Cantrell Matthew Wheeler sta cercando l'alchimia perfetta che gli consenta di dimenticare il suo doloroso passato. E l'incantevole Venezia, durante il Carnevale, potrebbe operare il miracolo. I fatti sembrano dargli ragione quando, a un esclusivo ballo in maschera, incontra una donna...


dal 24 marzo 2113 - Conquista a fuoco lento di Yvonne Lindsay Dylan Lassiter è pronto a cambiare vita. Dopo la morte di J.D., suo padre adottivo, è stato nominato CEO dell'impero gastronomico dei Lassiter. Da chef di talento e impenitente playboy, Dylan è deciso a trasformarsi in uomo d'affari tutto d'un pezzo e, forse, in un marito fedele... I LASSITER 2114 - Sfida al potere di Andrea Laurence Come membro del Congresso degli Stati Uniti, che si appresta a una nuova campagna elettorale, Xander non può tollerare che il minimo scandalo scalfisca il suo buon nome. Eppure ci sono segreti nel suo passato che potrebbero rivelarsi distruttivi per la carriera. PECCATI & SEGRETI 2115 - Nel letto dello scapolo di Brenda Jackson Di chi è la biancheria sexy che Derringer Westmoreland ha trovato nel letto? Possibile che il torrido amplesso con una donna da urlo non sia stato solo un sogno, ma la realtà? Gli basta una breve indagine per scoprire che la misteriosa protagonista della notte magica è Lucia... I WESTMORELAND 2116 - Le regole del magnate di Jules Bennett L'acclamato agente delle star hollywoodiane Ian Schaffer se ne intende di donne. Come potrebbe essere altrimenti con tutte le dive che gli girano attorno? Eppure, non appena incontra Cassie Barrington è sicuro di non avere mai conosciuto qualcuna di altrettanto interessante.


Seducenti, ricchi e sfacciati‌ dei veri playboy a cui è difficile resistere.

Scoprili nel nuovo pack 3x2

In edicola dal 27 febbraio Leggi le trame su www.harlequinmondadori.it Seguici su


Imparerai ad amare ancora? La ricetta per guarire un cuore spezzato forse è più semplice di quanto credi. Il romanzo perfetto per San Valentino. Una storia dolce, romantica e divertente sul rimanere soli... e innamorarsi ancora. Holly lavora in una pasticceria, chi meglio di lei potrebbe sapere che la vita è fatta a strati, proprio come una ricca torta? Dopo aver perso il marito si è rifugiata in una rassicurante quotidianità, dedicandosi solo alla sorella e ai dessert. Finché un giorno, consegnando un dolce, incontra l’enigmatico Ciaran Argyll. Le loro vite sono agli antipodi, ma l’attrazione non bada a certi dettagli: in fondo si può stare bene insieme anche se si è diversi come la panna e il cioccolato!

In libreria dal 10 febbraio

www.harlequinmondadori.it - Seguici su


Ti è piaciuto questo libro? Continua a vivere indimenticabili emozioni con

ABBONATI!

-50% sulla prima spedizione Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O CMP Brescia - Via Dalmazia 13 - 25126 Brescia BS

Sì!

Voglio abbonarmi ad Harmony Destiny. Speditemi mensilmente 4 inediti romanzi al prezzo scontato del 50%: € 6.40 più € 1.50 per contributo spese di spedizione. Dalla seconda spedizione mensile sconto del 15%: € 10.80 più € 1.50 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10gg. (diritto di recesso Art. 64 dlg. 206/2005).

5B0124

Cognome.............................................................Nome.................................................................. Via.....................................................................................................................N°........................ Località.............................................................................Prov...................CAP............................... Prefisso....................Telefono....................................e-mail............................................................ Firma............................................................................................Data.......................................... Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Destiny. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2015. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.