NICOLA CORNICK
La dama dello scandalo
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Notorious HQN Books © 2011 Nicola Cornick Traduzione di Anna Polo Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici Special gennaio 2013 Questo volume è stato stampato nel dicembre 2012 presso la Mondadori Printing S.p.A. stabilimento Nuova Stampa Mondadori - Cles (Tn) I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL ISSN 1124 - 5379 Periodico mensile n. 168 del 2/01/2013 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 368 del 25/06/1994 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
1 Chi non brucia di desiderio appassisce. Proverbio del XVII secolo
A ventisette anni James Devlin si era conquistato tutto ciò che aveva sempre voluto: un'ottima posizione sociale, una fidanzata ricca e bella e un titolo nobiliare. Eppure la notte in cui l'ex moglie rientrò nella sua vita dopo nove anni di assenza era terribilmente annoiato, quanto poteva esserlo un gentiluomo a un ballo al culmine della Stagione mondana londinese. Era un'altra notte di munifici eccessi e vacui divertimenti. Il Duca e la Duchessa di Alton davano i migliori ricevimenti della buona società , sempre sfarzosi, raffinati ed esclusivi. Per Dev era anche un'altra notte in cui doveva portare una limonata a Emma quando aveva sete, cercarle il ventaglio quando lo perdeva e adularne la madre, che non lo sopportava e forse non conosceva nemmeno il suo nome, nonostante fosse fidanzato con la figlia da tre anni. Un tempo Dev aveva dovuto affrontare gli elementi scatenati sul ponte di una nave spazzato dalla pioggia, arrampicarsi sulle sartie e lottare per la vita. Ogni giorno portava nuovi pericoli e nuove sfide eccitanti. Erano passati solo pochi anni, eppure sembravano secoli. In quei giorni non faceva nulla di 5
più pericoloso del controllare la piega della giacca e passare a Emma la borsetta a reticella. «Geloso, Dev?» Sua sorella Francesca gli posò una mano sul braccio e lui si rese conto del cipiglio con cui seguiva i volteggi della fidanzata, impegnata a ballare con il cugino Frederick Walters. Chessie non era l'unica ad aver osservato la sua espressione corrucciata: Dev non poté fare a meno di notare gli sguardi furtivi e il malcelato divertimento degli altri invitati. Tutti lo ritenevano un tipo possessivo, che non apprezzava le attenzioni della fidanzata verso altri uomini. Se fosse stato geloso avrebbe passato le sue giornate a duellare, ma per questo avrebbe dovuto tenere a lei. E Dev aveva capito da tempo che non gli importava nulla, se anche Emma si fosse messa a civettare con tutti gli uomini di Londra. Si raddrizzò e assunse un'espressione più distesa. «Non sono per niente geloso» dichiarò. Gli occhi azzurri di Chessie lo fissarono, nel tentativo di capire se stesse cercando di ingannarla. «Non è un segreto che il Conte e la Contessa di Brooke preferirebbero Fred come corteggiatore di Emma» commentò. Dev si strinse nelle spalle. «Il conte e la contessa preferirebbero un cane col cimurro come corteggiatore di Emma, ma lei vuole me.» «Ed Emma ottiene sempre quello che vuole.» Ora nella voce di Chessie si sentiva una lieve nota aspra. Dev le lanciò un'occhiata: la sorella non aveva ancora ottenuto ciò che voleva e aspettava da tempo che i suoi sogni si avverassero. Fitzwilliam Alton, unico figlio ed erede dei Duchi di Alton, l'aveva coperta di attenzioni per mesi. Una simile preferenza poteva sfociare solo in 6
una rispettabile proposta di matrimonio, ma fino a quel momento Fitz non si era dichiarato, suscitando un'ondata di pettegolezzi. La buona società non era mai stata clemente con loro: Chessie e Dev erano due figure scandalose, dotate di buone maniere ma di poco denaro. Lui almeno era riuscito a far carriera nella Marina, prima di diventare un cacciatore di fortuna, però Chessie poteva contare solo sulla bellezza e la vivace personalità. Le cose erano sempre più difficili per le donne. «Emma non ti piace» osservò Dev. Lei gli lanciò uno sguardo sdegnoso. «Non mi piace quello che ti ha fatto. Sei diventato uno dei suoi animaletti da compagnia, come il cagnolino bianco o la scimmia irascibile.» «È un piccolo prezzo da pagare per quello che voglio» replicò Dev. Ricchezza. Posizione sociale. Le aveva inseguite per gli ultimi dieci anni e non aveva alcuna intenzione di tornare alla povertà della sua prima giovinezza. Ora sembrava tutto a portata di mano: se questo significava diventare il leccapiedi di Emma per il resto dei suoi giorni, in fondo esistevano destini peggiori. O almeno così si ripeteva. «Tu non sei migliore» ricordò alla sorella, pur sapendo che così rischiavano di cadere nei battibecchi della loro infanzia. «Hai catturato un marchese.» Chessie agitò il ventaglio sdegnosa. «Non essere volgare, Dev. Io sono del tutto diversa: sarò anche una cacciatrice di fortuna, ma almeno amo Fitz.» Una lieve ruga le increspò la fronte. «E comunque non l'ho ancora catturato» aggiunse corrucciata. «Si dichiarerà presto» la tranquillizzò Dev. Aveva 7
colto nella sua voce una nota incerta e voleva rassicurarla, per quanto non ritenesse Fitzwilliam Alton all'altezza della sorella. «Anche lui ti ama» dichiarò, sperando di non sbagliarsi. «Sta soltanto aspettando il momento giusto per dare la notizia ai genitori.» «Non sarà mai il momento giusto» ribatté Chessie in tono secco. «Devi amarlo molto, per essere disposta a sopportare la Duchessa di Alton come suocera» osservò Dev. «E tu devi amare molto il denaro di Emma, per essere disposto a sopportare la Contessa di Brooke» replicò Chessie con prontezza. «È così» ammise Dev. Lei scosse piano la testa. «Non servirà. Finirai per odiarla.» «In effetti già adesso non la sopporto.» «Sto parlando di Emma, non di sua madre» chiarì Chessie, seguendo con lo sguardo le evoluzioni delle coppie nel salone da ballo. «Se poi Emma invecchiando diventasse come lei, sarebbe davvero difficile da tollerare.» Non era certo una prospettiva attraente, Dev non poteva negarlo. «Se Fitz diventerà come sua madre, dovrai strizzarlo come un limone per ottenere un po' di soldi da lui.» La Duchessa di Alton era un tipo acido, con le labbra contratte come gli stretti cordoni di una borsa, segno evidente del suo carattere. Chessie scoppiò in una risatina spontanea. «Fitz non diventerà come i suoi genitori.» La risata le morì sulle labbra mentre giocherellava con le stecche del ventaglio e tirava il pizzo con le mani guantate. Negli ultimi 8
tempi aveva perso un po' della sua vivacità e ora cercava Fitz con lo sguardo nel salone affollato. Le sue emozioni erano fin troppo evidenti e Dev avvertì un'ondata di protettiva preoccupazione. Chessie puntava tutto sulla prospettiva di un fidanzamento con Fitz, e lui lo sapeva; era un tipo abbastanza piacevole, ma anche arrogante e viziato e giocava con la sua reputazione. Chessie meritava di meglio. Dev strinse le mani a pugno lungo i fianchi. Un solo gesto fuori luogo e gli avrebbe fatto ingoiare la prepotenza dovuta alla sua nascita privilegiata. Chessie gli strinse un braccio. «Hai un'aria decisamente feroce.» Dev tornò a mitigare l'espressione e le sorrise. «Scusa. In fondo non ce la siamo cavata male, per due orfani senza un soldo della contea di Galway.» Chessie non rispose e riprese a fissare le coppie che ballavano il valzer, ormai giunte al momento culminante. Alto, elegante, scuro di occhi e di capelli, Fitz si trovava all'estremità più lontana del salone, perso nell'ondeggiare della folla di invitati e ballava con una donna ugualmente alta e bruna, con un lucente abito da sera argentato. Formavano proprio una bella coppia. Fitz aveva sempre avuto un debole per un visino grazioso, così come sua cugina Emma voleva un marito avvenente da esibire come un trofeo. Quella donna però era diversa dalle civette con cui Fitz amava divertirsi; il modo in cui si muoveva, la cadenza dei suoi passi gli ricordavano qualcosa, nonostante Dev non riuscisse a vederla in faccia. «Chi è quella?» chiese con una nota roca nella voce, colto da una strana premonizione. Non era un tipo su9
perstizioso, eppure aveva la pelle d'oca, nonostante nel salone da ballo del Duca e della Duchessa di Alton facesse un caldo terribile. Anche Chessie sembrava turbata: era pallida e tesa come una corda di violino e un fremito la scuoteva. «Una donna ricca e bella, che i genitori di Fitz ritengono più adatta a lui; gliel'hanno certo presentata per tenerlo lontano da me» rispose amara. «Sciocchezze!» tagliò corto Dev. «Sarà un'altra parente povera dalla faccia cavallina.» «Dev!» lo rimproverò la sorella, mentre un'anziana matrona li superava con aria di disapprovazione. La musica terminò con un sonoro finale, accolta da un applauso scrosciante e le coppie si separarono. Fitz si avvicinò con la sua dama; voleva presentarla a Chessie, era chiaro, e Dev non sapeva se sentirsi rassicurato o allarmato. «Dev!» Emma lo raggiunse ansante, trascinandosi dietro Freddie Walters. «Venite a ballare con me!» Per la prima volta lui non rispose subito al suo comando imperioso, troppo preso a guardare la donna al fianco di Fitz: non era giovanissima, più vicina alla sua età che a quella di Chessie e gli anni o l'esperienza, o forse entrambi, le davano un'aria sicura di sé. Camminava con la stessa eleganza che Dev aveva notato mentre ballava, una grazia fluida accentuata dall'ondeggiare sinuoso del lucente abito d'argento. La stoffa impalpabile le carezzava il seno e i fianchi, avvolgendola come il bacio di un amante. Tutti gli uomini presenti nel salone la guardavano, con la gola secca dal desiderio e la mente piena di fantasie su ciò che avrebbero provato facendo scivolare sulle sue curve quel vestito. 10
O forse quelle erano solo le sue fantasie. La sua pelle chiara, cosparsa di leggere lentiggini, era tipica delle razze celtiche e il contrasto tra i vividi occhi verdi e i capelli neri era inebriante. Le conferiva un'aria fragile e sovrannaturale, come una ninfa dei boschi o delle acque, troppo esotica per essere umana. I riccioli neri erano acconciati in cima alla testa e trattenuti da un brillante pettine di diamante, simile ai gioielli che le adornavano il collo sottile e i polsi. Non era una parente povera, ma una creatura magnifica... e familiare. Il cuore di Dev ebbe un balzo e poi cominciò a battere all'impazzata. Per un attimo gli parve che tutto – la musica, il chiacchiericcio, il suo stesso respiro – si fermasse. Per un lungo momento non riuscì a pensare né a parlare. Non vedeva Susanna Burney da quasi dieci anni. Il suo ultimo ricordo era indimenticabile: Susanna dormiva nuda nel letto che avevano condiviso durante la loro breve e appassionata notte di nozze. Quando aveva spento la candela non sapeva che non l'avrebbe più rivista. La mattina dopo lei era scomparsa e il loro matrimonio era finito. Gli aveva lasciato un biglietto: sosteneva che era stato tutto un errore, lo pregava di non inseguirla e prometteva di richiedere un annullamento. Giovane, orgoglioso, arrabbiato, ferito e tradito, lui l'aveva lasciata andare. Due anni dopo, al ritorno dal suo primo turno di servizio in Marina, Dev aveva ripensato a quell'abbandono e si era recato in Scozia a cercarla. Si era detto che lo faceva solo per curiosità e per accertarsi che l'annullamento del matrimonio fosse effettivo. I suoi piani gran11
diosi per il futuro non comprendevano la fanciulla che aveva sedotto e sposato, per poi lasciarla andare. Madido di sudore, si rivide mentre bussava alla porta degli zii di Susanna e riceveva la notizia della sua morte. Ricordava bene la violenta emozione provata: teneva a Susanna molto di più di quanto la sua facciata spavalda e indifferente facesse credere. In quel momento Susanna Burney gli parve più viva che mai. Furioso e sconvolto, Dev incontrò il suo sguardo distaccato e una seconda ondata di rabbia lo invase. Susanna fingeva di non conoscerlo. «Dev!» Emma gli tirava una manica e reclamava irritata la sua attenzione. Emma, la sua fidanzata ricca, bella e ben inserita nell'alta società... Emma, la donna che gli avrebbe donato tutto ciò che aveva sempre voluto... Dev non le aveva mai parlato del suo primo, frettoloso e disgraziato matrimonio. C'erano molte cose che non le aveva raccontato. Si era detto che tutte le sue avventure erano ormai acqua passata, però la verità era un'altra: Emma era gelosa, possessiva e imprevedibile e Dev non voleva mettere a rischio il fragile castello di carte che aveva costruito per sé e per Chessie. Un brivido di tensione gli scese lungo la spina dorsale: Susanna poteva infliggergli un danno incalcolabile. Se avesse rivelato il suo passato, Emma avrebbe potuto rompere il fidanzamento e tutto ciò per cui aveva lavorato sarebbe andato perduto. La guardò avvicinarsi: Susanna teneva una mano sul braccio di Fitz con aria confidenziale, le teste scure vi12
cine, e gli sorrideva come se fosse l'uomo più affascinante dell'universo. Lui pareva abbacinato come un ragazzino alle prese con la sua prima infatuazione. Susanna sollevò lo sguardo e incontrò quello di Dev per un lungo momento. Lui non riuscì a decifrare la sua espressione: non mostrava di riconoscerlo e nel suo atteggiamento non c'era la minima traccia di nervosismo. Dev si sentì invadere da un'ondata di gelo. Raddrizzò le spalle e si preparò a venir presentato alla moglie che credeva morta.
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La dama dello scandalo NICOLA CORNICK Londra, 1816 - Bellissima e seducente, Susanna Burney viene pagata da genitori influenti per mettere fine a fidanzamenti poco graditi. È ormai diventata una consumata spezzacuori, fino a quando il suo ultimo incarico la porta faccia a faccia con l'uomo che nove anni prima è stato suo marito per una sola notte: James Devlin. Non appena incrocia il suo sguardo in un affollato salone da ballo nel clou della Stagione londinese, i fantasmi del passato tornano a ghermirla e Susanna capisce che la fragile costruzione fatta di segreti e menzogne che è la sua vita è sul punto di sgretolarsi. Ma anche James ha molto da perdere. Dopo aver ottenuto un posto nell'alta società e una ricca fidanzata, la comparsa di Susanna è una minaccia intollerabile. Tra i due inizia allora un gioco pericoloso. La posta in palio è altissima, ma la violenta attrazione mai sopita è difficile da ignorare.
Conflitto d'onore BRENDA JOYCE Inghilterra, 1794 - Amelia Greystone credeva ancora nelle favole e nel lieto fine quando aveva donato il proprio cuore all'irresistibile Conte di St. Just. Poi, senza una parola, il loro idillio era finito e Simon Grenville aveva sposato una dama del suo rango, lasciando subito dopo la Cornovaglia. Ora è tornato nelle sue terre, vedovo, e dello spensierato libertino di un tempo non c'è più traccia. È un uomo tormentato che non sa come prendersi cura dei figli. Amelia si propone allora di aiutarlo, da buona vicina, e piano piano riesce a far breccia nel cuore di Simon tanto che quando lui decide di tornare a Londra, la vuole con sé come governante. Amelia sa che quella decisione la porterà a un passo dalla perdizione, ma come resistere al richiamo del cuore? Neppure i pericolosi segreti che circondano il conte riescono a dissuaderla. O a placare l'ardente desiderio che prova per lui.
Le regole del corteggiamento VICKY DREILING Londra, 1816 - Tristan Gatewick, Duca di Shelbourne, è a caccia di una moglie. Ricco di fascino e di denari non dovrebbe avere difficoltà nella scelta, tanto più che l'amore non è tra i requisiti richiesti. Eppure Tristan non riesce a decidersi tra le dozzine di svenevoli e insulse debuttanti che affollano la Stagione londinese. Finché la soluzione gli appare sotto le intriganti e procaci forme di Miss Tessa Mansfield, l'ereditiera nota a tutto il bel mondo come Miss Trappola. Chi meglio di lei, infatti, la più scaltra combina matrimoni di tutta l'Inghilterra sarà in grado di trovare una consorte adeguata al duca? Tessa accetta con entusiasmo la sfida, decisa a combinare le nozze del secolo. Man mano che la ricerca procede, però, un dubbio l'assale: e se la moglie ideale fosse proprio lei? Basta un bacio rubato di Tristan per averne l'ardente conferma.
I segreti di una lady DELILAH MARVELLE New York City - Londra, 1830 - Lady Bernadette Marie Burton aveva giurato di non rimettere mai più piede in Inghilterra. Fuggita dal perbenismo ipocrita della buona società vittoriana con la reputazione a pezzi, si era stabilita nella più aperta e dinamica New York City. In quale altra città del mondo, infatti, una vedova ancora assai avvenente e dalla lingua affilata avrebbe potuto vivere senza essere giudicata? Ma ora è tornata a Londra per fare da chaperon a una giovane donna e il passato riemerge a minacciarla sotto le spoglie di un antico amante respinto. Incredibilmente, Bernadette trova comprensione e sicurezza nel luogo più impensabile: tra le braccia di un uomo misterioso dalla dubbia fama. Chi è veramente Matthew Milton? Un rispettabile gentiluomo caduto in disgrazia o un ladro bugiardo e spregiudicato? Forse solo colui che è determinato a risvegliarla ai fremiti della passione.
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