Grs192s un incantevole tentazione

Page 1


Appuntamento in libreria con un altro GIOIELLO firmato dalla regina del romance…

NORA ROBERTS, STAR DELLA NARRATIVA INTERNAZIONALE DA MILIONI DI COPIE VENDUTE, FIRMA UN ROMANZO SEXY, BRILLANTE E PREZIOSO, COME UN DIAMANTE.

“Passione, humor, segreti: un romanzo fantastico. Nora Roberts è una dea.” Amazon Review

“L’autrice più amata d’America.” The New Yorker

Tre donne, tre gemme preziose, tre vite in cui la fortuna va di pari passo con l’amore. Con incredibile maestria Nora Roberts riesce a catturare il lettore attraverso un perfetto intrigo dal finale sorprendente e personaggi che fanno subito innamorare.

Dal 10 giugno in libreria e nei migliori supermercati www.harlequinmondadori.it - Seguici su


La narrativa erotica ai vertici delle classifiche internazionali, IN ESCLUSIVA NELL’AREA LIBRI dei MIGLIORI SUPERMERCATI Sensuale e sofisticata, torna BETH KERY, perla rara del genere HOT contemporaneo.

“Puoi far sì che il mio corpo ti risponda, ma questo non significa che io ti appartenga.” “No, ma è un buon inizio.” “Una storia profondamente erotica, romantica e avvincente.” - Qlibri.it

Un nuovo romanzo ambientato in un luogo dove tutto è possibile… Benvenuti al Den, l’esclusivo club dove non esistono tabù. SIETE PRONTE A GIOCARE?

Una serie che piacerà alle fan di Sylvia Day, Maya Banks e Lora Leigh: tutta da scoprire su www.eHarmony.it.

Nei migliori supermercati Leggi le trame su www.eHarmony.it. – Seguici su


NICOLE JORDAN

Un'incantevole tentazione


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Secrets of Seduction Ballantine Books © 2014 Anne Bushyhead Traduzione di Elisabetta Elefante Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Romanzi Storici Special luglio 2014 Questo volume è stato stampato nel giugno 2014 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL ISSN 1124 - 5379 Periodico mensile n. 192 del 2/07/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 368 del 25/06/1994 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 East Sussex, Inghilterra, settembre 1816 Corteggiare un uomo non è cosa che si addica a una vera gentildonna; ma in amore come in guerra tutto è consentito, come un vecchio adagio suggerisce. Nella luce del crepuscolo, Lady Skye Wilde guardava fuori dal finestrino della sua carrozza in direzione dell'imponente magione avvolta nella nebbia e in una uggiosa pioggerellina. Costruito due secoli prima, Hawkhurst Castle era un imponente edificio di pietra ambrata, con tanto di mura merlate e torrette. Un tempo magnifico, sembrava abbandonato; ma le finestre fiocamente illuminate al pianterreno inducevano Skye a sperare di non aver intrapreso quel viaggio invano. Il Conte di Hawkhurst aveva bisogno di una moglie e lei poteva essere la candidata ideale. Qualche mese addietro, il nobiluomo aveva manifestato la sua intenzione di risposarsi e Skye aveva passato tutta l'estate a elaborare il piano d'azione che l'aveva condotta fin lÏ quella sera. Tuttavia, per quanto ne avesse programmato ogni dettaglio, ora che era arrivato il momento tanto atteso, si sentiva in preda all'ansia. Sapeva infatti che tutto il suo 5


futuro dipendeva da quel primo incontro con lui. Prima di farsi prendere dal panico, si sollevò il cappuccio sulla fluente cascata di capelli biondi e scese dalla carrozza, incurante della pioggia. Era da folli avventurarsi nelle campagne con quell'acquazzone in arrivo, ma il maltempo poteva giocare a suo favore: se fosse scoppiato un temporale il conte, impietosito, forse sarebbe stato più propenso a offrirle riparo, se non addirittura a proporle di pernottare al castello. Il fragore roboante di un tuono precedette di pochi istanti un fulmine che squarciò il cielo in due, segno che presto la pioggia si sarebbe tramutata in un diluvio. Non era il caso di indugiare. Tuttavia Skye tentennò prima di avviarsi verso il pesante portone di ingresso. Lo aveva incontrato una sola volta, eppure il Conte di Hawkhurst – che gli amici chiamavano confidenzialmente Hawk – era il genere d'uomo che una donna non dimentica facilmente. Skye all'epoca aveva avuto tredici anni e ne era rimasta folgorata. Se n'era innamorata all'istante. Le si era spezzato il cuore quando le avevano detto che era già sposato. Subito dopo, una devastante tragedia si era abbattuta su di lui: sua moglie e suo figlio avevano perso la vita in un incendio proprio lì, al castello. Skye non ne vedeva traccia dal punto in cui si trovava: il fuoco doveva essere divampato in un'ala posteriore dell'edificio. Un secondo tuono, più fragoroso del primo, spaventò ulteriormente i cavalli che erano stati nervosi per tutto il tragitto. Skye si voltò allora per ordinare al cocchiere di dirigere la carrozza verso le scuderie. «Non voglio lasciarvi qui sola, milady» urlò il cocchiere, per sovrastare il rumore della pioggia. 6


Skye non poté non apprezzare la lealtà dell'uomo, che era affiancato da due lacchè: erano più guardie del corpo che domestici fidati. Suo fratello Quinn insisteva affinché la accompagnassero nei suoi spostamenti, sebbene lei avesse ventitré anni compiuti. Di solito Skye subiva con forzata benevolenza la presenza di quegli accompagnatori poiché le consentivano di muoversi con una certa indipendenza che alle ragazze di buona famiglia era negata. In quel frangente, tuttavia, le erano di intralcio. «Cosa volete che mi accada?» replicò. «Lord Hawkhurst è un vecchio amico di mia zia. Con questo tempaccio, non mi negherà la sua ospitalità.» Me lo auguro, aggiunse mentalmente. Hawkhurst aveva una passione sviscerata per i cavalli, che allevava e addestrava nella sua tenuta. Forse l'avrebbe ospitata per dare un riparo a quelle quattro bestie terrorizzate dal temporale, se non a lei. «Se lo dite voi, milady...» Un ennesimo tuono impedì al cocchiere di terminare la frase. «Andate, Joshua, non perdete altro tempo.» In quel momento, il cielo sembrò squarciarsi e cominciò a piovere a dirotto. I due lacchè risalirono rapidamente sul predellino posteriore e la carrozza tornò a muoversi, mentre Skye si avviava al portone sperando di non aver sottovalutato il rischio che stava correndo presentandosi in quel modo a casa del gentiluomo. Il cappuccio della mantella le proteggeva solo in parte il viso sul quale si abbattevano fitte gocce di pioggia gelata. Infreddolita, corse alla cieca fino alla scalinata. Il tempo di salire i dieci scalini di pietra ed era zuppa. Tra il buio e la pioggia, si accorse a malapena che il 7


battente era stato divelto dal portone. Bussò allora svariate volte prima con le nocche, poi col pugno chiuso. Non ebbe risposta. Pur immaginando che il portone fosse chiuso dall'interno, provò a entrare. La grossa maniglia si girò, perciò sospinse il portone... che però venne bruscamente spalancato dall'interno, proiettandola in avanti. Skye inciampò sulla soglia e sarebbe caduta lunga distesa per terra se due braccia salde non l'avessero prontamente afferrata. Sussultò e, avvertendo il contatto con un torace possente, alzò adagio lo sguardo. Nell'ampio vestibolo, la fiamma danzante di un'unica torcia proiettava ombre inquietanti sul viso del suo salvatore. Era il signore del castello in persona. Morgan Blake, sesto Conte di Hawkhurst. Il respiro si mozzò nella gola di Skye di fronte a tanta bellezza maschia: fronte spaziosa, zigomi cesellati, naso aristocratico, labbra sensuali. E folte sopracciglia che sovrastavano profondi occhi di un grigio tempestoso, il tratto forse più affascinante di quel volto. Le parve più scavato di come lo rammentava, forse a causa dei capelli scompigliati portati lunghi, o dell'accenno di barba che quel giorno non aveva avuto tempo o voglia di radere. Il viso era quello di un uomo fatto, l'espressione segnata da rughe che non ricordava: certo, erano trascorsi dieci anni dal loro primo incontro e a soli trentaquattro anni il conte aveva già vissuto esperienze devastanti. Tuttavia quei suoi occhi penetranti ebbero lo stesso effetto che avevano avuto allora sulla Skye ragazzina: ne rimase ipnotizzata. Anche lui dovette provare qualcosa di simile, perché 8


sollevò una mano e le scostò il cappuccio per scoprire i serici capelli dorati. Accigliandosi, le sfiorò il viso, come per accertarsi che fosse reale. Restarono entrambi così, paralizzati da un attonito stupore che Skye non aveva preventivato. Il cuore serrato in gola, aprì la bocca per dire qualcosa, ma non ne uscì alcun suono mentre continuava a fissarlo. Poi Lord Hawkhurst dovette rendersi conto che la stava trattenendo e, seppure con riluttanza, la aiutò adagio a raddrizzarsi. Skye soffocò la delusione. Essere sorretta da quelle braccia forti le aveva procurato un piacevole calore e avrebbe voluto che quell'abbraccio non si concludesse così presto. Un incontro tanto ravvicinato non faceva parte dei suoi piani, ma le cose stavano andando anche meglio di quanto avesse sperato... finché non si accorse dell'arma che il conte serrava nella mano destra. Un pugnale. E sembrava pronto a usarlo contro di lei. Deglutì rumorosamente prima di guardarlo meglio: pareva piuttosto il genere di coltello che veniva usato per affilare le penne. «Milord...» riuscì a dire con apparente calma. «Non avete motivo di temere. Non sono una ladra né un'assassina. Se così fosse stato, non avrei certo bussato alla vostra porta.» «E cosa sareste, allora?» domandò lui, con una voce autorevole e piacevolmente profonda. «Sono Skye Wilde. Mia zia è una vostra cara amica, Lady Isabella Wilde.» Le sopracciglia di lui si aggrottarono. «È stata Bella a mandarvi qui?» «Sì... Voglio dire, no.» «Cercate di decidervi» fece il conte, impaziente. 9


«No, non mi ha mandata lei. È stata una mia iniziativa: sono venuta fin qui da Londra...» Si interruppe per riprendere fiato. Era nervosa. E quando era nervosa, tendeva a parlare troppo in fretta. «Perdonatemi, milord, ma ho questa fastidiosa propensione a farfugliare in presenza di un gentiluomo che mi fissa torvo brandendo un'arma affilata.» Il conte abbassò il pugnale e sembrò ammorbidirsi. «Siete pazza ad andarvene in giro con questo tempaccio?» Se lo era chiesta anche Skye pochi istanti prima. «Quando sono uscita di casa oggi pomeriggio, non sembrava ci fosse un temporale in arrivo. E non sono pazza, milord. Semmai disperata. Fatemi entrare, ve ne prego. Dopo potrete farmi la ramanzina che mi merito.» Il nobile sembrò emettere un grugnito di disappunto, ma si scostò per permetterle di avanzare. Appena la sua visitatrice fu entrata, si affacciò fuori. Era buio. Non si vedeva quasi niente, ormai. «E la vostra carrozza?» «Mi sono presa la libertà di mandarla alle stalle. I miei domestici e i cavalli avevano bisogno di ripararsi. Davo per scontato che non avreste permesso che quelle povere bestie restassero sotto la pioggia. Non chiudete la porta?» aggiunse poi. «Questa pioggia battente finirà per allagarvi tutto il pavimento.» Lui tornò a fissarla per un momento, come sorpreso dalla sua sfrontatezza. Quindi seguì il consiglio, richiuse la porta e si girò ad affrontarla. Skye gli rivolse il più affabile dei sorrisi. «Temo di essere partita con il piede sbagliato, milord. Ricominciamo tutto daccapo, volete? Sono Lady Skye Wilde e sono felice di conoscervi, finalmente. Non vi dice niente il mio nome?» 10


«Certo che sì» ammise lui. Ma non sembrava entusiasta della cosa. «Appunto. Ero certa che mia zia vi avesse parlato di me. È come se fossimo di famiglia, noi due.» «E come sareste arrivata a questa conclusione, di grazia?» borbottò lui, scettico. «Be', certo, non c'è nessuna parentela di sangue, ma mia zia vi conosce da anni e so che siete buoni amici. Perciò... sì, insomma, è come se vi conoscessi anch'io. E so che conoscete mio fratello Quinn, il Conte di Thraerne. Non ci hanno mai presentati ufficialmente, ma ci siamo incontrati anni fa in occasione di un ballo a cui presenziaste con vostra moglie a Tallis Court, la nostra casa nel Kent. Io ero solo una ragazzina e guardavo dalla balaustra in alto gli invitati che danzavano, sulla pista da ballo.» Una luce sembrò accendersi negli occhi del conte: si ricordava di lei. «Sono lieta che mi abbiate riconosciuta» continuò Skye. «Quella sera, se non ricordo male, non mi degnaste di uno sguardo.» «Sì, invece. Ci fu un momento in cui pensai di dover accorrere in vostro aiuto.» Skye si sentì imporporare la guance. Il conte ricordava bene. Lei era in compagnia di sua cugina Katharine e osservava il ballo dal piano superiore. Quando l'affascinante conte aveva alzato lo sguardo e le aveva sorriso, il cuore le aveva mancato di un battito. In quel momento, si era sporta avventatamente dalla balaustra. Il conte era balzato repentinamente in avanti con le braccia tese, pronto ad afferrarla al volo se fosse stato necessario. Ma Katharine era stata altrettanto pronta a evitare la caduta, afferrandola per la gonna. 11


Anni prima, Skye aveva dato al conte l'impressione di essere goffa e maldestra. E ora, a distanza di dieci anni, entrando nel castello c'era mancato poco che cascasse ai suoi piedi! «Vi assicuro che di solito non sono così sbadata.» Il nobile non sembrava aver voglia di dilungarsi sull'argomento. «Posso sapere cosa vi porta a casa mia sotto questo diluvio, Lady Skye?» Il tono brusco rasentava la scortesia; ma poiché si era presentata inaspettatamente, Skye decise di passarci sopra. «Mia zia vi ha scritto una lettera per spiegarvi il motivo della mia visita...» Frugando nella reticola, pescò un foglio ripiegato tutto spiegazzato, che gli porse. «Posso chiedervi di leggerla?» Hawkhurst ruppe il sigillo ma diede una scorsa superficiale al messaggio contenuto nella lettera, forse perché la luce troppo fioca non gli permetteva di mettere a fuoco le parole. Si mosse allora verso la torcia, e subito Skye riprese la parola. «Fuori si gela. Avete un camino vicino al quale possa scaldarmi?» Lui esitò prima di rispondere. «Nel mio studio. Seguitemi.» Quando il conte si voltò e si incamminò lungo un corridoio, Skye gli fu subito dietro e si ritrovò a contemplare con aperta ammirazione quel fisico virile. Era vestito in modo informale: camicia di lino bianca, pantaloni e stivali. Ma il modo in cui i vestiti gli fasciavano le spalle ampie, i fianchi snelli e le gambe muscolose metteva in risalto la sua dirompente mascolinità. Con un'audacia che fino a quel momento non pensava di possedere, Skye era pronta ad ammetterlo: l'intensa attrazione fisica che provava ora nei confronti di Lord Hawkhurst era di gran lunga meno innocente di quella 12


che aveva sperimentato dieci anni prima. Audace, peraltro, era stata la decisione di presentarsi a casa sua a quell'ora di sera da sola e sapendo che nel castello non c'era nessuno che potesse farle da chaperon. Tuttavia per realizzare i suoi desideri, Skye doveva essere temeraria e intraprendente. Il rischio di uno scandalo non l'avrebbe fermata. I Wilde non avevano paura di sfidare le convenzioni e le regole stantie di un ipocrita perbenismo; e lei, in questo, era una Wilde fin nel midollo. Percorrendo il lungo corridoio, sbirciò all'interno delle stanze che oltrepassarono: notò macchie di muffa su alcune pareti e avvertì l'odore inconfondibile di ambienti chiusi da tempo. Non se ne sorprese, sapendo che la casa non era abitata da dieci anni; i mobili tuttavia dovevano essersi conservati bene perché erano avvolti in ampi teli bianchi. «Credevo che ad aprirmi sarebbe stato uno dei vostri servitori» disse, tanto per spezzare il silenzio. «Il mio maggiordomo è parecchio in là con gli anni ed è un po' duro d'orecchi. Non c'è nessun altro in casa.» «Ma mi risulta che siate rientrato una settimana fa. Avrete senz'altro avuto il tempo di assumere tutta la servitù che vi occorre per mandare avanti una dimora così grande.» Un'osservazione che suonava più come un appunto e che il conte non parve gradire. «No, non ho ancora assunto dei domestici fissi. Stamane sono venute due cameriere per cominciare a ripulire il castello da cima a fondo, ma quando il tempo si è messo al brutto ho insistito per farle rientrare al villaggio prima che facesse buio.» «Molto gentile da parte vostra.» 13


Con un cenno noncurante, Hawkhurst continuò a camminare. «Vi sono davvero grata per avermi aperto» riprese Skye, «sebbene mi abbiate fatto prendere un bello spavento puntandomi quel coltello alla gola.» «Non mi siete sembrata così spaventata.» E in effetti, ci voleva ben altro per impaurirla. Ma Skye sapeva con chi stava parlando. «Immagino abbiate un valido motivo per reagire in quel modo all'arrivo di un estraneo, milord. Siete stato addestrato a essere sempre all'erta. Avete lavorato per il Foreign Office, se non sbaglio. Siete entrato a farne parte prima ancora di completare i vostri studi universitari.» Il conte si arrestò di botto e la fissò. «Chi ve lo ha detto?» «Mia zia. E mi aveva avvisato che vivevate come un eremita. Potreste sforzarvi di essere un tantino più accogliente per l'amicizia che vi lega a lei o è chiedere troppo?» L'impertinenza della domanda fece aggrottare nuovamente la fronte di Hawkhurst, che la scrutò per diversi secondi. Poi sembrò decidere che la sua ospite tentava di alleggerire l'atmosfera e la omaggiò di un sorriso appena accennato. «Vi introducete in casa mia e dovrei essere accogliente?» «Non ho fatto irruzione. Mi avete aperto voi.» «Con mio grande rammarico.» Il corridoio buio venne illuminato per un breve istante dall'ennesimo fulmine, che indusse Skye ad affrettare il passo. Arrivati allo studio, Hawk la invitò a precederlo. Nella stanza, scoprì Skye risollevata, regnava un piacevole tepore. Il fuoco scoppiettava allegramente nel camino e 14


sulla scrivania era accesa una lampada a olio. «Accomodatevi accanto al fuoco» la esortò il conte, indicandole una poltrona di pelle sistemata davanti al camino. Un invito fatto controvoglia, però ancora una volta Skye non se la prese a male. «Prima vorrei togliermi il mantello. Sono tutta intirizzita.» Non esagerava: il mantello era fradicio e la pioggia era penetrata nel tessuto fino al corpetto del vestito. Hawkhurst farfugliò qualcosa tipo Ben vi sta! tra i denti, ma si avvicinò per aiutarla. Quando si apprestò a sfilarle il mantello, la vicinanza del suo corpo caldo mozzò il respiro in gola a Skye. Gli consegnò l'indumento umido, sotto il quale indossava un elegante abito da viaggio verde bosco. E lo sguardo del conte si abbassò sulla scollatura. Skye subì il lento sguardo valutatore che la avvolse soffocando un fremito di piacere. Era consapevole di possedere un fisico aggraziato e sinuoso che risultava gradevole a molti uomini. Aveva avuto non pochi corteggiatori, pronti a cadere ai suoi piedi e a dichiararsi pazzi di lei. Non aveva tuttavia la più pallida idea di quel che pensasse o provasse Hawkhurst nei suoi confronti. Le reazioni del proprio corpo, invece, le erano fin troppo chiare. Pur non avendo alcuna esperienza carnale, Skye comprendeva che l'intensità dell'attrazione che provava per quell'uomo era il desiderio di una donna matura nel pieno della sua sessualità, non più la sciocca infatuazione di una giovinetta. Le sensazioni che avvertiva in quel momento erano indescrivibili: la sola vicinanza del conte le accendeva dentro un languore, una smania che non aveva mai provato. 15


La prospettiva di diventare sua moglie le appariva sempre più accattivante; lo immaginò davanti all'altare con lei, come aveva fatto innumerevoli volte in quegli ultimi mesi. Se il conte fosse stato suo marito, si sarebbe tolta i vestiti bagnati invece di tenerli addosso. Avrebbe potuto spogliarsi completamente fino a restare nuda per poi abbandonarsi, infreddolita, al calore che emanava il suo corpo saldo... Quell'immagine allettante si dissolse mentre Hawk stendeva il mantello accanto al caminetto e sedeva alla scrivania, immusonito. Non era la benvenuta in quella casa, comprese Skye sfilandosi adagio i guanti. Qualsiasi donna al suo posto si sarebbe sentita intimidita dall'atteggiamento scontroso del padrone di casa; ma Skye era abituata ai caratteri caparbi, determinati e intransigenti degli uomini della sua famiglia. Aveva imparato presto l'arte di piegarli alla sua volontà con un dolce e garbato buonsenso: si chiese se in quel caso sarebbe bastato a smuovere il conte, che sembrava opporle un muro insormontabile. Ma se davvero Hawkhurst cercava una donna da sposare, quella donna poteva essere lei. Era venuta nell'East Sussex proprio per scoprire se erano compatibili. E a prescindere dalle fantasie sentimentali, Skye aveva bisogno di un principe azzurro nella sua vita. Trasse un respiro tremulo, cercando il coraggio di portare a termine la missione intrapresa e di sfruttare l'occasione che aveva creato, presentandosi al castello. «Non volete leggere la lettera di mia zia, milord?» Lui riprese il foglio e lo avvicinò alla lampada. Solo allora Skye notò le cicatrici sul dorso della mano. Un nodo doloroso le serrò la gola: Hawkhurst era ancora l'uomo più affascinante che avesse mai incontrato, 16


ma anche il più provato. Le cicatrici visibili non erano nulla in confronto a quelle che il conte custodiva nel cuore. Skye aveva sentito dire che si era gettato nel fuoco per cercare di salvare la moglie e il figlio, inutilmente. Devastato dalla loro perdita, era partito per una remota isola del Mediterraneo dove aveva trascorso quei dieci anni accettando le missioni più rischiose, senza preoccuparsi di riportare a casa la pelle. Skye provò una stretta al cuore. Era la più giovane dei cugini Wilde e forse per questo la più sensibile, oltre che, senza alcun dubbio, la più impertinente e sfrontata. Staccò gli occhi dalle mani di Hawkhurst e posò i guanti bagnati sulla mensola del camino. Si accomodò quindi sulla poltrona e cominciò a sfilarsi le forcine dai capelli bagnati; sciolti, si sarebbero asciugati più in fretta. Il silenzio che seguì mentre il conte leggeva la lettera era interrotto solo dal ticchettio della pioggia sui vetri e dallo scoppiettio del fuoco. Quando Hawkhurst allungò una mano verso un bicchiere panciuto ormai vuoto, Skye notò la bottiglia di cristallo sfaccettato sulla scrivania: il liquido ambrato, all'interno, doveva essere brandy. E Hawk doveva averne bevuto un bel po', visto che era così ombroso. Ma non c'era da stupirsi se passava le sue serate da solo a piangersi addosso: lo avrebbe fatto anche lei, se avesse dovuto affrontare i fantasmi dei suoi cari tragicamente morti. Perché era questo che stava facendo il conte, rientrato al castello dopo dieci lunghi anni di assenza. Sì, il castello... Era stato proprio un simile elemento a indurla a puntare il suo interesse sul conte. Secondo la 17


teoria di Kate, infatti, i cinque cugini Wilde avrebbero trovato il vero amore ispirandosi agli amanti leggendari della storia e della letteratura. Da parte sua, Skye aveva forzato un po' la cosa decidendo di ispirarsi a una favola francese scritta un secolo prima. La protagonista, la giovane figlia di un mercante, era rimasta prigioniera nel castello di proprietà di una orribile e feroce Bestia. Lord Hawkhurst non era certo una Bestia nel vero senso della parola, ma il fatto che si fosse rinchiuso nel suo castello creava delle similitudini col protagonista maschile di quella favola. E il castello, rifletté Skye, guardandosi intorno, in effetti metteva i brividi addosso! Proprio in quel momento, il conte alzò gli occhi dalla lettera. La studiò per qualche istante a occhi socchiusi, poi parlò in tono irritato. «Qui vostra zia non spiega affatto il motivo della vostra visita. Dice solo che avete una richiesta da farmi. Quale?» Skye sapeva di dover scegliere con cura le parole. Ovviamente non poteva confessargli tutta la verità: si era costruita però una storia più che credibile da raccontargli. «Dovreste rintracciare per me una persona.» «Chi?» «La donna che mio zio ha amato in gioventù.» «E cosa vi fa pensare che potrei esservi di aiuto?» «Siete un esperto nel ritrovamento delle persone scomparse, no? Due anni fa, quando Lady Isabella è stata rapita da quello sceicco berbero e portata sulle montagne nei pressi di Algeri, siete stato voi a ritrovarla e a condurla in salvo.» Di fronte al silenzio del conte, Skye aggiunse: «Avrete una generosa ricompensa». «I miei servigi non sono in vendita.» «Allora fate un favore a mia zia.» L'inamovibilità del 18


conte le strappò uno sbuffo contrariato. «Avete fama di essere un eroe pronto ad accettare le sfide più ardue. Non volete aiutarmi?» Quell'uscita sembrò divertirlo. «Un eroe, addirittura!» «È così. So che fate parte di un corpo segreto chiamata i Guardiani della Spada: ne fanno parte solo uomini indomiti, di grande spessore e valore.» L'espressione di lui si fece enigmatica, ma il suo tono, quando parlò, esprimeva disappunto. «Mi sarei aspettato un po' più di discrezione da parte di Bella.» «Non biasimatela: sono stata io a insistere affinché mi parlasse di voi.» E questo era verissimo. Skye aveva voluto sapere ogni dettaglio della vita del conte da sua zia. Peraltro, Isabella sapeva molte cose dei Guardiani, che aveva conosciuto all'epoca del suo primo matrimonio con un aristocratico spagnolo. Conosceva Hawkhurst invece da una decina d'anni e gli era molto affezionata: lo considerava un fratello minore e avrebbe dato qualsiasi cosa per vederlo tornare a sorridere. «Non temete» riprese subito. «Bella mi ha parlato molto sommariamente di questo gruppo di valorosi uomini d'azione, impegnati in missioni clandestine per conto del Foreign Office. Da altre fonti, so invece che avete tante virtù. Siete un uomo d'onore, possedete una intelligenza fuori dal comune e avete le doti di un vero condottiero. Prima della tragedia che vi ha segnato così profondamente, eravate un padre e un marito esemplare. E da allora, avete rischiato molte volte la vostra vita per salvare quella di altre persone.» Il conte rispose con un ennesimo sbuffo. «Questo non fa necessariamente di me la persona più adatta per il compito che volete affidarmi.» 19


Skye non intendeva darsi per vinta, non quando aveva così poco tempo per agire. Se manteneva un comprensibile riserbo sulle sue attività spionistiche, il conte manifestava invece alla luce del sole la sua intenzione di fare presto un matrimonio di convenienza, sposando la nipote del suo superiore e mentore. Non aveva ancora cominciato a corteggiarla ufficialmente solo perché doveva ristrutturare la casa nella quale avrebbe vissuto con la sua nuova consorte. Ma i tempi stringevano e Skye doveva assolutamente capire se lei e il conte erano fatti l'uno per l'altra. E in quel caso, avrebbe dovuto inventarsi qualcosa per impedire che Hawkhurst sposasse un'altra donna. Gli rivolse il suo sorriso più affabile. «Concedetemi qualche minuto per ascoltare quanto ho da dirvi, milord. È il minimo che possiate fare, per l'amicizia che vi lega a mia zia.» Adagiandosi sullo schienale della poltrona, lui allacciò le braccia. «Avete cinque minuti. Non uno di più.»

20


Un'incantevole tentazione NICOLE JORDAN Inghilterra, 1816 - Il Conte di Hawkhurst è tornato in Inghilterra per concordare un matrimonio di convenienza e Lady Skye Wide capisce di avere un'unica possibilità per convincerlo che è lei la donna destinata ad amarlo. Con un pretesto, si presenta alla porta dell'imponente castello di Hawk, decisa a sfoderare tutto il suo fascino per tentarlo.

La signora degli inganni KASEY MICHAELS Inghilterra, 1810 - Con la tenuta di famiglia sotto assedio, tocca a Maximillien Redgrave lanciare il definitivo attacco alla Society e smascherare la donna che è diventata l'efferato capo supremo della setta. È il caso, o forse il destino, a mettere sulla sua strada Zoé Charbonneau, un tempo compagna d'avventura e amante appassionata.

Ritratto di uno scandalo ANNE BARTON Londra, 1816 - Daphne Honeycote nel giro di pochi mesi viene proiettata nel mondo dell'alta società, grazie alle nozze della sorella Anabelle con il Duca di Huntford. Ma il passato non si può cancellare facilmente, e Daphne si trova a fare i conti con uno scandaloso segreto: l'aver posato come modella per due dipinti compromettenti.

Le virtù di un libertino ANNA CAMPBELL Inghilterra, 1826 - Ricchissimo ma con il marchio dell'illegittimità che gli pesa addosso, Jonas Merrick è bandito dall'alta società che lo reputa una canaglia. Ma neanche il più insensibile dei villani potrebbe approfittarsi di Sidonie Forsythe. Lei, per salvare la sorella che ha contratto un debito di gioco con Jonas, si offre di compiacerlo, ma...


Sulle tracce della passione ALISON DELAINE Inghilterra - Francia, 1767 - Lady India Sinclair è esattamente dove agognava essere: sul ponte della Possession, con la pelle sferzata dalla brezza salmastra e un euforico senso di libertà nel cuore. Decisa a vivere la vita secondo la sua volontà e non secondo le imposizioni del padre, è fuggita dall'Inghilterra e ora fa rotta sull'esotica Malta. Ma una giovanissima debuttante non può certo scorrazzare per il Mediterraneo a suo piacimento e infatti qualcuno è già sulle sue tracce, pronto a riportarla a una vita fatta di doveri e convenzioni sociali. Il Barone Nicholas Warre ha un forte interesse a riacciuffare la fuggitiva. Assediato dai creditori, ha barattato la tranquillità economica con la propria libertà – e quella di India – acconsentendo a diventarne il legittimo consorte. Prima, tuttavia, deve prenderla, e poi sperare di non perdersi nell'oceano blu dei suoi occhi...

Il segreto di Lady X JULIA LONDON Inghilterra, 1809 - L'incredibile notizia che Harrison Tolly, amministratore dei Marchesi di Carey, nonché figlio illegittimo del Conte di Ashwood, è l'erede designato della tenuta del padre giunge in un momento molto delicato. Harrison, infatti, si è appena offerto di sposare la cognata del marchese, incinta, per salvare il buon nome dei Carey. Ma il nobile gesto non è dettato dall'attaccamento al suo datore di lavoro, quanto a un amore segreto, profondo e disperato per l'irraggiungibile marchesa, Lady Olivia, la sua misteriosa Lady X. Quando, accidentalmente, il marchese muore, Harrison si trova di fronte a un dilemma: sciogliere la promessa di matrimonio con la sorella di Olivia, perdendo l'onore? O rinunciare per sempre al suo unico amore, e alla felicità, comportandosi come il suo nuovo status di conte esigerebbe?

Dal 17 settembre


Abbonati! PER TE UNA SORPRESA MISTERIOSA!

Sì!

Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O Brescia CMP - 25126 Brescia

Voglio abbonarmi ai Grandi Romanzi Storici Special. Speditemi bimestralmente 2 inediti romanzi e la sorpresa misteriosa che resterà comunque mia al prezzo scontato del 15%: € 11.70 più € 1.80 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10 gg. (Diritto di recesso Art. 64 Dlg. 206/2005).

4B0142 Cognome.............................................................Nome................................................................................ Via.....................................................................................................................N°...................................... Località.............................................................................Prov...................CAP............................................. Prefisso....................Telefono....................................e-mail.......................................................................... Firma............................................................................................Data........................................................ Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza I Grandi Romanzi Storici Special. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2014. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO

Regalo non condizionato all’acquisto ed esente dalla disciplina delle operazioni a premio


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.