H2881 il richiamo del peccato

Page 1


SARAH MORGAN

Il richiamo del peccato


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: An Invitation to Sin Mb Sicilian Scandals © 2013 Harlequin Books S.A. Special thanks and acknowledgement are given to Sarah Morgan for her contribution to the Sicily's Corretti Dynasty series Traduzione di Velia De Magistris Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Books S.A. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2014 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Collezione Harmony aprile 2014 Questo volume è stato stampato nel marzo 2014 presso la Rotolito Lombarda - Milano COLLEZIONE HARMONY ISSN 1122 - 5450 Periodico bisettimanale n. 2881 dell'11/04/2014 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 22 del 24/01/1981 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 «Zach? Dove diavolo sei finito? Perché non credo proprio di potercela fare senza di te. Sto per arrendermi, e così sarà la fine del vestito. Chiamami appena senti il messaggio.» Era solo un matrimonio, pensò Taylor, stringendo con forza il cellulare. Persone che non le interessavano, e a cui lei non interessava. Nulla che potesse giustificare la sua ansia, dunque. Era lì solo perché il produttore del film aveva insistito. Cercò di respirare a fondo, ma l'abito non permise alla sua gabbia toracica di espandersi. La sarta glielo aveva letteralmente cucito addosso, e poi le aveva detto di inviarle un SMS quando avesse avuto bisogno di andare in bagno. Stizzita dall'assurdità della situazione, e dai cocenti raggi del sole siciliano, alzò gli occhi al cielo e sbuffò. L'aria bollente esasperava il fastidio causato dalla stoffa che sfregava sulla pelle, e per nessun motivo al mondo avrebbe chiesto alla sarta di accompagnarla in bagno. Il che in pratica significava che non poteva permettersi di bere un solo sorso d'acqua, o di ingoiare una sola briciola. Non che mangiasse molto, comunque. La ferra disciplina che sua madre le aveva imposto fin dalla più tenera età continuava a regolare la sua vita. Era abituata a patire la fame, ma ora i crampi che le aggredivano lo stomaco erano diventati davvero insopportabili, e la sua irritabili5


tà era tale che non avrebbe esitato a staccare la testa dal collo a qualcuno, se questo qualcuno gliene avesse offerto il motivo. Tuttavia se proprio doveva arrivare a tanto, decise, allora avrebbe scelto la testa del Corretti, responsabile del suo attuale disagio. Si chiese se lo aveva fatto di proposito. Probabilmente aveva ordinato alla sarta di infilarla in un abito tanto stretto in modo che nessun uomo potesse rimuoverlo, rovinando così il suo grande ritorno sulla scena. Zach sarebbe scoppiato a ridere vedendola. Era abituata a indossare solo jeans, e lui non conosceva quel suo aspetto sofisticato da diva. Da anni infatti era lontana dal mondo del cinema, tanto che aveva dimenticato quanto lo detestasse. Detestava l'ipocrisia nascosta dietro i falsi sorrisi e le vuote frasi di circostanza. Resistendo alla tentazione di mordicchiarsi le unghie, si guardò la mano perfettamente curata e, avvilita, notò che tremava. Non osò prendere una coppa di champagne. Probabilmente ne avrebbe versato il contenuto sul vestito o peggio, sul vestito di qualcun altro, e sapeva come sarebbe stato interpretato l'incidente. Spazientita con se stessa perché continuava a dar conto al giudizio della gente, ripose il cellulare in borsa. Era patetica una simile reazione per qualcosa di così frivolo. Gli ultimi due anni le avevano insegnato cosa contasse nella vita. C'erano tante persone afflitte da veri problemi, mentre i suoi se li era creati lei stessa, e ormai appartenevano tutti al passato. Aveva preso decisioni sbagliate, e concesso la sua fiducia a chi non la meritava. Ora però era cresciuta, era diversa. E lo avrebbe dimostrato. Ecco a cosa serviva quella giornata, naturalmente. A dare prova del suo cambiamento. Niente errori. Niente drink versati. E, anche se qual6


cuno avesse sparso olio sul pavimento, lei non sarebbe scivolata. Quello era il prezzo che doveva pagare se voleva cavalcare di nuovo l'onda del successo, e lo voleva disperatamente. Tanto disperatamente da tornare a essere protagonista del circo mediatico che era parte integrante del suo lavoro. Un prezzo pesante da pagare per poter fare ciò che amava. Un pensiero che la indusse a riprendere il cellulare dalla borsa. «Ehi, Zach? Volevo solo farti sapere che qui ci sono molte donne a caccia. Persino tu potresti avere fortuna... quindi fai presto e raggiungimi, se non vuoi perdere una grande opportunità. Chiamami, d'accordo?» La spaventava quanto avesse bisogno di lui. Era stato Zach a incoraggiarla a seguire il suo sogno di riprendere a recitare. A volte però i sogni si accompagnavano agli incubi. Ma se non era in grado di gestire un banale matrimonio, come avrebbe gestito il ritorno sul set? Le mancava il suo lavoro, ma non le mancava tutto ciò che comportava. «Taylor!» Santo Corretti, presidente della casa di produzione e noto playboy – di lui si diceva che fosse andato a letto con ogni attrice che aveva recitato nei suoi film –, camminava verso di lei con passo svelto. «Sei in ritardo.» «Perché mi hanno cucito addosso il vestito che tu hai scelto» brontolò, evitando ovviamente di aggiungere che aveva esitato per una buona mezz'ora prima di trovare il coraggio di varcare i cancelli dello splendido albergo, il più prestigioso della catena Corretti, dove si sarebbe svolto il ricevimento, atterrita dalla possibilità che il perfetto aspetto esteriore non bastasse a celare il suo stato d'animo. «Comunque, nella mia esperienza, i fotografi diventano ancora più agguerriti se li fai aspettare.» «Ricordati che sei qui per promuovere il mio film, e 7


non te stessa. Voglio pubblicità, e quando dico pubblicità intendo una buona pubblicità. Non fare nulla che possa indurre le persone a pensare al tuo passato.» Ecco. Due minuti, e la conversazione scivolava inevitabilmente sul suo passato. Non c'era modo di risolvere il problema. Ai suoi errori era stata data una tale risonanza da trasformarli in una sorta di marchio indelebile, ed erano i suoi errori che le persone vedevano in lei, compreso l'uomo che aveva davanti in quel momento. Taylor sentì le fiamme lambirle il viso quando il suo stomaco cominciò a borbottare, ricordandole che da ore non toccava cibo. «In un matrimonio affollato da tanti componenti della famiglia Corretti, sono certa che la stampa troverà valide alternative per i titoli» commentò, abbassando lo sguardo. Un tempo avrebbe giudicato Santo molto attraente, ma ormai evitava i problemi piuttosto che cercarli, soprattutto quando i problemi indossavano giacca e cravatta. Aveva imparato la lezione, e non l'avrebbe dimenticata. «Ma come, arrossisci?» Santo la guardò in volto. «Taylor Carmichael, ragazza cattiva e gattina sexy, che arrossisce quando la situazione lo richiede? Lo interpreto come un segno del tuo talento di attrice. E lo approvo. Il pubblico ama la vulnerabilità, e forse potrebbe anche perdonarti il tuo passato.» «Il mio passato riguarda solo me» borbottò Taylor. Ma era incollato a lei, e non poteva cancellarlo. «Allora, chi vuoi che conquisti per primo?» «Non dovevi venire in compagnia?» s'informò Santo, guardando prima a destra, poi a sinistra. «Sì, con il mio amico Zach, ma è stato trattenuto.» E lo avrebbe ucciso per quello, decise Taylor. Santo scrollò le spalle. «Comunque ricorda che oggi il tuo compito è interagire con le persone che contano, e non dedicarti al tuo amante.» «Zach non è...» 8


«Meglio» la interruppe, «perché la tua complicata vita sentimentale non deve interferire con il mio film.» «La mia vita sentimentale non è complicata» protestò Taylor. Era inesistente, ma questo evitò di aggiungerlo. «Ci sono due motivi per cui questa pellicola otterrà un enorme successo» proseguì Santo. «Primo, perché la produco io. E, secondo, perché tu sei la protagonista. Le persone faranno la fila per assistere al tuo grande ritorno, poiché sei reduce da uno spettacolare crollo professionale, e questo sollecita la curiosità. Se non mi sono sbagliato sul tuo conto, capiranno che sai anche recitare. Non commettere passi falsi» la ammonì. Nonostante il caldo asfissiante, Taylor rabbrividì. Ecco cosa odiava. L'intrusione della stampa, i produttori che ritenevano che lei fosse una loro proprietà, e non solo sul set. Anni prima quel genere di pressioni aveva finito per annientarla. Ora però non era più una giovane, sprovveduta ragazza. Ora non avrebbe permesso che accadesse di nuovo. Non avrebbe commesso errori, e non avrebbe accettato vessazioni. I giornalisti potevano tenerla d'occhio giorno e notte, ma non l'avrebbero colta in situazioni imbarazzanti. Avrebbe mantenuto un comportamento talmente perfetto da farli morire di noia. «Dunque, chi sono le persone che contano qui?» domandò. «Aggiornami» lo invitò, il tono professionale. «Su chi dovrei far colpo?» «Su tutti. Ogni invitato al matrimonio vorrebbe avere la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con te» rispose Santo. «La grande diva di Hollywood Taylor Carmichael, finalmente tornata dal suo esilio. Il livello di attenzione è massimo, tutti vorrebbero conoscere i dettagli.» «Immagino che sia stato tu a fomentare quest'attenzione.» «Al momento sei il mio asso nella manica, e io so 9


come giocare le mie carte. Tu però non addentrarti nei particolari. Niente interviste fino a quando lo deciderò io.» «D'accordo.» Aveva rinchiuso il suo passato in un cassetto, un cassetto che non apriva da anni. Il solo pensiero che qualcuno avrebbe potuto scoprire i suoi segreti le dava la nausea, una sensazione che le successive parole di Santo accentuarono. «Preparati, perché i giornalisti insisteranno. Dopo tutto, tu sei la donna che ha licenziato sua madre.» «Io ho licenziato il mio manager» precisò Taylor. «Il fatto che fosse anche mia madre è ininfluente.» «La gente prova un interesse morboso per il modo in cui hai distrutto la tua stessa vita.» «Grazie» mormorò lei, avvertendo la familiare fitta di dolore al petto. «Allora, cosa hai fatto in questi ultimi anni?» Taylor seguì con lo sguardo un'ape che volteggiava su una delle tante aiuole che rallegravano lo splendido giardino. «Ho mantenuto un profilo basso.» Santo socchiuse gli occhi. «Una risposta vaga... Bene, a me basta che continui così, e che tu non faccia nulla per danneggiare il mio film.» «Puoi stare tranquillo.» Taylor bilanciò il peso del corpo da una gamba all'altra. Aveva dimenticato quanto fossero scomodi i sandali dal tacco alto. Quel disagio però almeno serviva a distoglierle l'attenzione dalle proteste del suo stomaco. «Se mai scoppierà uno scandalo collegato al tuo film, non ne sarò io la causa.» «È la tua prima apparizione in pubblico dopo anni di assenza» sottolineò Santo. «Tutti stanno aspettando che tu commetta un errore, te ne rendi conto?» «Allora tutti resteranno molto delusi.» «Non bere.» «È per questo che mi hai imposto questo vestito? Per impedirmi di bere?» 10


«Questo vestito esalta il tuo corpo, e il corpo è uno dei tuoi punti di forza.» Dovevano pur esserci dei benefici nel lasciarsi praticamente morire di fame... «E io che pensavo che mi avessi scelta per il mio talento!» esclamò Taylor con amara ironia. «Riconosco la tua bravura, ma devi ammettere che l'aspetto ha il suo peso» ragionò Santo. «Conta solo il film, quindi non rispondere a domande sul tuo passato. Ispirati a Monna Lisa, offri a tutti un sorriso enigmatico.» «Credimi, Monna Lisa non avrebbe sorriso se fosse stata costretta a indossare questo vestito. Comunque, ora che hai stabilito le regole, credo che non abbiamo più nulla da dirci.» «Aspetta.» Santo le prese un braccio. «Non mi hai ancora detto cosa hai fatto negli ultimi due anni. Sei praticamente sparita. Sei stata ricoverata in una clinica a disintossicarti?» Disintossicarsi. Ovvio, pensò Taylor. A nessuno era venuto in mente che potevano esserci altri motivi oltre alcol e droga per giustificare la sua assenza. «Scusami» replicò, sottraendo il braccio, «ma non mi è permesso parlare del mio passato. È una delle tue regole, giusto?» «Gli uomini sono attratti da te, non solo dalla tua bellezza, ma dalla possibilità di guadagnare un mucchio di soldi vendendo una storia. Ti è già successo prima.» Taylor sussultò, quasi avesse ricevuto uno schiaffo in pieno viso. «Ero giovane. Fiduciosa. Ora non lo sono più. E per quello che riguarda gli uomini...» Si strinse nelle spalle. «Ti assicuro che non ce n'è uno nei paraggi in grado di indurmi in tentazione.» Luca Corretti ingoiò l'ennesima coppa di champagne nel tentativo di combattere la noia. Nelle ultime ventiquattro ore, e per la prima volta nella sua vita, aveva guidato rispettando i limiti di velocità, 11


rifiutato sette inviti a fantastici party, ed era riuscito ad andare a dormire prima dell'alba. Il fatto che non lo avesse fatto da solo non contava. Per quello che riguardava il mondo, il suo comportamento era stato impeccabile. Insomma, aveva adottato ogni espediente possibile per costruirsi un'istantanea rispettabilità dal momento in cui il Consiglio di Amministrazione del Gruppo Corretti aveva deciso che il suo stile di vita non era compatibile con la gestione di un altro ramo delle aziende familiari. Apparentemente l'acume per gli affari non contava nulla, pensò, chiedendosi se c'era modo di sostituire il whisky allo champagne senza essere notato. E ora, solo per aggiungere la beffa al danno, era costretto a partecipare al matrimonio di suo cugino. Era l'unico a odiare i matrimoni? Quel continuo parlare del lieto fine che tutti invece sapevano essere solo un'illusione. O forse una delusione. Non lo sapeva, e non intendeva scoprirlo. Sarebbe andato via alla prima opportunità, decise, possibilmente in compagnia di quella graziosa damigella della sposa che aveva notato non appena messo piede nella villa. «Luca! Ti ho cercato ovunque. Dov'eri?» Quasi senza rendersene conto, Luca si ritrovò stretto contro un seno morbido e generoso, avvolto in una soffocante nuvola di profumo. In una qualsiasi altra occasione, avrebbe pensato che quello non era un brutto modo per morire, ma al momento era consapevole delle teste che si erano girate, e quando si giravano le teste, in genere seguiva la disapprovazione. «Dov'ero?» replicò, districandosi dall'abbraccio. «Ti stavo evitando, Penny.» «Mi chiamo Portia.» «Davvero? Non c'è da sorprendersi se non lo ricordavo.» La donna ridacchiò. «Sei un ragazzaccio, proprio un ragazzaccio.» «Così continuano a definirmi.» Luca appoggiò il bic12


chiere vuoto su un tavolino, e cercò di pensare a un espediente per ridurre lo stress che non implicasse sesso e alcol. Portia sbatté le palpebre. «Per quello che riguarda ieri notte...» «Ieri notte?» la interruppe alla svelta Luca, consapevole che l'unica imprudenza che aveva commesso di recente stava per diventare di dominio pubblico. «Non so di cosa tu stia parlando. Ieri notte sono andato a letto con un libro.» Portia rise di nuovo. «Bene, sicuramente hai sfogliato le mie pagine... Non lo dimenticherò mai, e come potrei?» Gli occhi fissi sulla sua bocca, si sporse verso di lui. «Non avevo provato nulla di simile prima. Sei un genio.» «È quello che continuo a ripetere al Consiglio di Amministrazione» sottolineò Luca. «Sfortunatamente quello che penso non conta. Per qualche strano motivo, ritengono che la mia attività nella stanza da letto saboti la lucidità mentale, dunque al momento devo dimostrare di essere capace di tenere chiusi i pantaloni.» «Possiamo essere discreti. Andiamo via.» «Adoro i matrimoni e tengo molto a mio cugino» dichiarò Luca senza esitare. «Non posso andare via prima che abbia sposato... sposato...» Come diavolo si chiamava? «... La donna dei suoi sogni.» «Adori i matrimoni? Davvero?» «Piango sempre ai matrimoni» rispose lui, e quella era la verità. «Due persone che promettono di amarsi per sempre mi fanno venire voglia di singhiozzare come un bambino.» «Oh. Non avevo idea che tu fossi così romantico. E sono felice che non detesti i tuoi cugini, come invece si racconta in giro! Non sei tremendo come tutti dicono.» «Io tremendo?» Luca incollò al viso la sua migliore espressione da cucciolo maltrattato. «Sono un santo se pa13


ragonato ad alcune persone» affermò, e poi sperò che non gli chiedesse di nominare quelle persone perché sarebbe andato in seria difficoltà. «Sei proprio tenero» mugolò Portia, facendogli scorrere un dito lungo un braccio. «Tranne, ovviamente, dove conta» sottolineò, lanciandogli un'occhiata maliziosa. Luca arretrò di scatto. Quello che per lui era stato un breve interludio sessuale, Portia lo aveva trasformato nel primo passo di un futuro da condividere. Ora doveva liberarsi di lei prima che il Consiglio di Amministrazione gli desse un altro voto negativo. Sfortunatamente Portia non sembrava intenzionata a facilitargli le cose. «Ti vedrò stasera, dopo il ricevimento?» «La definizione avventura di una notte, mia cara, indica che dura, appunto, una notte.» «Ma sembravi piuttosto felice di stare con me» obbiettò lei, atteggiando le labbra in un broncio. «Che cosa è cambiato? Forse non ti piace il mio vestito?» Per un lungo istante, ebbe la sensazione di essere risucchiato nel passato. Sono bella, Luca? Più bella di lei? Gli piacerò con questo vestito? «Luca?» Luca si sottrasse dal buco nero che erano i suoi ricordi, e guardò la donna negli occhi. «Stai benissimo» replicò, la voce priva di inflessione, e poi lasciò andare un sospiro di sollievo quando uno degli ospiti reclamò l'attenzione di Portia, che – suo malgrado – fu costretta ad allontanarsi. Luca lasciò vagare lo sguardo e la sua attenzione fu attratta da una massa di capelli biondi che accarezzavano le spalle di una donna in piedi sul lato opposto del terrazzo. Molte persone la circondavano e, incuriosito, si spostò di lato per vedere chi fosse. Taylor Carmichael, scoprì sorpreso. Perfetto. Era fantastico sapere che fra i presenti c'era qualcuno 14


la cui reputazione era forse peggiore della sua. Secondo quanto aveva raccontato la stampa, la bella diva aveva provato di tutto, alcol, droghe e bagordi. Poi era sparita per un paio di anni. Se paragonato a lei, faceva la figura del santo. O quasi. Continuò a osservarla, e ricordò che suo cugino Santo le aveva affidato il ruolo di protagonista nel film che la Corretti Media era in procinto di produrre. Aveva un corpo fantastico. Immaginando quei lunghi capelli color dell'oro sparsi sul guanciale del suo letto, Luca avanzò verso di lei, ma rammentò che i membri del Consiglio di Amministrazione spiavano ogni sua mossa, e aspettavano solo di coglierlo in flagrante. Facendo appello a una forza di volontà che non aveva mai saputo di possedere, si girò e iniziò a parlare di economia con l'uomo in giacca e cravatta che era al suo fianco. Se avesse avuto la possibilità di fare arrivare aria nei polmoni, avrebbe urlato, pensò Taylor. «Poverina» asserì la donna con tono melenso. «Questo matrimonio deve essere motivo di tensione per te.» «Perché mai?» replicò Taylor, continuando a sorridere e continuando a desiderare che Zach si decidesse finalmente ad arrivare. Almeno avrebbe potuto prestarle la giacca quando la cucitura di quello stupido vestito avrebbe infine ceduto. «È l'occasione perfetta per conoscere persone interessanti» aggiunse. E tu di sicuro non sei una di loro... «Ma le tentazioni per te sono parecchie» ragionò l'altra. «Suppongo che tu non possa nemmeno assaggiare un goccio di champagne se non vuoi che tutto il lavoro che hai fatto vada perso. Deve essere difficile mantenere il controllo, considerato gli ambienti che frequenti.» «No, non è così difficile.» 15


«Cosa ti impedisce di bere?» La consapevolezza di non poter andare in bagno senza l'assistenza di una sarta... «Le riprese del film inizieranno fra dodici ore» rispose Taylor. «Sono concentrata sul lavoro.» Ed era davvero impaziente di cominciare. Sapeva che si sarebbe immedesimata completamente nella parte. Recitare era l'unica cosa che voleva fare, e non solo per sfuggire al vuoto della sua esistenza. Un'altra donna si fece avanti. «Non riesco a credere che tu sia qui!» esclamò. «Sembravi sparita dalla faccia della terra. Ora devi dirci se tutte le storie che hanno raccontato sul tuo conto sono vere.» Sembravano avvoltoi che volavano in cerchio su una carogna. E la carogna era lei. Un sorriso increspò le labbra di Taylor. Considerati i chili che aveva dovuto perdere in previsione del film, era davvero uno scheletro. Nello stesso istante in cui le riprese sarebbero terminate, avrebbe trascorso ore rimpinzandosi di cibo spazzatura, ma fino a quel momento doveva stare al gioco. Un gioco che però al momento aveva quasi esaurito la sua pazienza. Infilò una mano nella borsetta e spinse un tasto del cellulare, facendolo squillare. Prese il telefono e rivolse alle signore un sorriso di scuse. «Perdonatemi, ma devo proprio rispondere. È stato un piacere conoscervi, ci vediamo dopo, in chiesa.» Appoggiò il cellulare all'orecchio e, parlando con tono allegro, camminò fino alla balaustra che delimitava il terrazzo, consapevole dello sguardo di Santo che seguiva ogni sua mossa. Bene, poteva spiarla quanto voleva. Il suo comportamento sarebbe stato ineccepibile. Oltrepassò un gruppo di ospiti e si guardò intorno in cerca di un posto meno affollato. Perfetto, decise scorgendo un folto boschetto alle spalle del giardino inglese. Cosa meglio di un boschetto per ripararsi dagli sguardi indiscreti e dai bollenti raggi del sole siciliano? Giunta 16


nel suo rifugio, Taylor si tolse le scarpe, sospirando per il sollievo quando i piedi nudi affondarono nell'erba morbida e fresca. Respirò a fondo e ascoltò il canto degli uccelli. Vivi il momento, non era quello che Zach le aveva insegnato? Cancellare ogni pensiero dalla mente, ecco cosa doveva fare. Il battito del suo cuore tornò alla normalità. I crampi allo stomaco si alleviarono, non però i morsi della fame che le avevano costantemente tenuto compagnia dal momento in cui aveva firmato il contratto per il film. Stava proprio congratulandosi con se stessa quando, svoltando a un angolo, praticamente travolse un uomo. «Diavolo, ma proprio non sai accettare un no come risposta?» Mani forti e grandi le afferrarono le spalle impedendole di perdere l'equilibrio, ma il tono della voce dell'uomo era gelido e Taylor lo guardò confusa. «Quale no?» chiese. Lo aveva riconosciuto subito. Luca Corretti, playboy multimilionario, annoverato fra le principali attrazioni turistiche dell'isola e, data la sua attuale situazione, decisamente l'ultimo uomo che avrebbe scelto come compagnia. «Mi dispiace» si scusò con un sorriso disarmante. «Pensavo fossi un'altra persona.» «Bene, ovviamente non lo sono» precisò Taylor, «così, se mi togli le mani di dosso, io potrò continuare a passeggiare, e tu potrai continuare a nasconderti, o a fare qualsiasi cosa tu stia facendo.» «Sto scansando il mio passato.» Anche lui? «Direi che è un obiettivo piuttosto ambizioso per una persona dalla tua reputazione» commentò Taylor. «In realtà, mi riferivo al passato prossimo. Esattamente a ieri notte. Inoltre, non mi sembra che tu sia nella posizione di giudicare, non è così, Taylor Carmichael? I tuoi trascorsi sono scabrosi almeno quanto i miei.» 17


«Sai chi sono.» «Ovvio, ti ho vista seminuda.» Gli occhi di Luca scintillarono. «Quando interpretavi l'adolescente fuggita di casa? Cielo, se eri sexy.» Aveva interpretato più di venti ottimi film, e lui aveva visto proprio quello che aveva girato nel periodo peggiore della sua vita! Un brivido freddo le corse lungo la schiena e, nello stesso momento, gocce di sudore le imperlarono la fronte. «È passato molto tempo» sottolineò Taylor. «Ma hai ancora fantastiche gambe, e non solo quelle» affermò Luca, lo sguardo fisso sul suo seno. «Ricordo di aver invidiato tanto il regista, come si chiamava? Ah, sì, Raffaele Beninato. Bastardo fortunato, ti aveva sul set e fuori dal set.» «Non voglio parlare di lui» mormorò Taylor, la gola stretta da un nodo. «Perché no? Tu lo hai scaricato e lui ha venduto la sua storia alla stampa.» Luca si strinse nelle spalle. «E a chi importa?» A lei importava. Molto. Da quando aveva accettato il ruolo nel film, gli SMS erano cominciati. Di nuovo. Aveva cambiato numero di cellulare decine di volte, eppure lui riusciva sempre a rintracciarla. Le sue minacce la accompagnavano ormai da nove anni. Di tanto in tanto le concedeva una tregua, ma solo per tornare proprio nel momento in cui aveva iniziato a sperare che si fosse stancato di tormentarla. «Allora, com'è il tuo passato prossimo?» domandò Taylor nel tentativo di cambiare argomento. «Biondo? O bruno? Mi interessa saperlo così da restarle alla larga. Non sono dell'umore adatto per avere a che fare con una donna gelosa e arrabbiata.» «Neanche io. Perché pensi che mi sia nascosto qui?» Luca indicò la folta chioma degli alberi che li circondavano. «Mi auguro che il Consiglio di Amministrazione 18


della Corretti non abbia piazzato telecamere nel giardino. Si suppone che io debba comportarmi bene.» Nonostante tutto, Taylor sorrise. «E sei così quando ti comporti bene?» «Sono costretto a reprimermi e, credimi, la cosa mi sta uccidendo. Specialmente adesso.» Luca le accarezzò le labbra con lo sguardo. «Non sai quanto desidero un bicchiere di whisky. Magari potremmo bere insieme... Ecco, questa sì che è una prospettiva interessante.» Il cuore di Taylor ebbe un tuffo. Quasi animati da una loro volontà, i suoi occhi si soffermarono sulla bocca di lui. Una bocca piena, sensuale e molto virile. Senza dubbio Luca Corretti sapeva come baciare, decise. Se quello che si raccontava sul suo conto corrispondeva a verità, aveva grande esperienza nel campo. Sconcertata dai suoi stessi pensieri, arretrò di un passo. «Non condivido l'opinione» dichiarò. «Ti lascio, spero che il tuo passato non ti raggiunga.» «Lo spero anch'io. Per caso l'hai vista quando sei venuta qui?» «Non ho visto nessuno. Che aspetto ha?» «Disperato?» Taylor trattenne una risata. «Hai trascorso la notte con lei?» «Non tutta la notte.» Sembrava così atterrito da quell'ipotesi che questa volta Taylor rise. «Hai mai trascorso un'intera notte con una donna?» «Diavolo, no! Il mio motto è: finché l'alba non ci divida. La relazione più lunga che ho avuto sinora è durata sei ore, e alla fine ero già mortalmente annoiato. E tu?» Era sgradevole ricordare quante volte aveva pensato che un uomo nutrisse un genuino interesse per lei, solo per scoprire che il suo unico intento era stato quello di venderla alla stampa. «Non sono una sostenitrice dei coinvolgimenti sentimentali» commentò Taylor. 19


«Non avresti dovuto dirmelo.» «Perché?» «Perché questo ti rende la mia donna perfetta. Se ora aggiungerai che sei dipendente dal sesso, e che sei una fanatica delle auto sportive, sarò tuo per la vita.» Un fitto silenzio li avvolse. I loro sguardi si incontrarono. Le labbra di Luca si avvicinarono alle sue... E all'improvviso sentirono delle voci. Sconcertata perché era stata sul punto di baciarlo, Taylor sollevò la testa e lo vide piegato in due per le risate. Ma lei di ridere non ne aveva proprio voglia. L'ultima cosa che doveva succedere era che qualcuno la vedesse con Luca. Nessuno avrebbe creduto a un incontro innocente. «Non farti prendere dal panico» le consigliò lui. «Io ti salverò.» Le prese una mano e si addentrò nel folto del boschetto. «Sono un esperto di fughe. Non sai quante volte sono stato inseguito da una donna.» «Cosa stai facendo? Non voglio che mi sorprendano insieme a te! E non tirarmi, questo vestito non mi permette di respirare!» Taylor tentò inutilmente di sottrarre la mano poi, girato un angolo, sussultò perché al centro di una radura si ergeva una graziosa fontana, e, immersa nella vasca, si raffreddava una bottiglia di champagne. «Niente bicchieri, temo.» Un sorriso malizioso sulle labbra, Luca recuperò la bottiglia. «Dovremo farne a meno.» Taylor scosse la testa. «Com'è arrivata qui?» «L'ho portata con il favore della notte, sai, in caso di emergenze» le spiegò, stringendosi nelle spalle. «E questa mi sembra decisamente un'emergenza. A giudicare dall'espressione del tuo volto, ne hai anche più bisogno di quanto ne abbia io, e sono sempre disposto ad aiutare un collega peccatore. Siediti. Mettiti comoda.» Taylor lanciò uno sguardo alla fontana. «Mi piacerebbe. Ma questo vestito è come una cami20


cia di forza, e non prevede la possibilità di sedersi.» «Allora toglilo.» «Anche se volessi, non è possibile. Me lo hanno letteralmente cucito addosso.» Taylor scorse un'espressione sorpresa sul suo viso e scosse la testa. «È vero. Cucito addosso» ribadì. «Mi stuzzica questa idea» replicò Luca, la risata negli occhi. «Pare una situazione molto erotica. Dimmi, come pensano che dovresti fare se avvertissi l'urgente esigenza di fare sesso scatenato?» «Non avvertirò quest'esigenza.» Luca osservò l'abito con aria scettica. «Questa è la punizione che meriti per non aver scelto un capo della Corretti Moda. I nostri vestiti sono femminili e seducenti. Diventano parte delle donne che li indossano.» Taylor ricordò che Luca era il responsabile del settore abbigliamento delle Imprese Corretti, e questo spiegava anche il suo aspetto raffinato. Persino con il collo della camicia aperto e una ciocca di capelli che gli ricadeva ribelle sulla fronte, aveva classe da vendere. «Non sono stata io a scegliere questo vestito» precisò. «Ho semplicemente obbedito agli ordini di tuo cugino.» «Lui in effetti non si serve dei miei sarti, e questo è ovvio perché, in caso contrario, mi darebbe la sua approvazione, e non sia mai detto che la rivalità fra noi si attenui. Quella stoffa ti impedisce di respirare. Io posso aiutarti. Potresti fare il bagno nuda nella fontana» propose. Sollevò la bottiglia. «Oppure potrei rinfrescarti la pelle con lo champagne.» La pelle in effetti le bruciava. Taylor emise un suono, a metà fra una risata e un singhiozzo. «Ora mi stai torturando. Parliamo di altro, prima che mi sciolga.» Avrebbe dovuto andare via subito, ma decise di aspettare ancora un po', in modo da essere sicura di non imbattersi in quelle persone di cui prima aveva sentito le voci. Solo cinque minuti, promise a se stessa. «Al21


lora, chi è questa donna che ti sta braccando?» «Non ne ho idea. Sembra che si chiami Portia.» Taylor si scostò i capelli dal collo madido di sudore. «Sei tremendo.» «Non abbastanza da indurla a mandarmi al diavolo, però. È stato terribilmente difficile seminarla.» «Alcune donne sono attratte dai ragazzi cattivi.» «E, da quello che ho sentito, tu sei una di loro.» «Hai l'abitudine di dare ascolto ai pettegolezzi?» Luca annuì. «Sì, sempre. Mi divertono.» Stappò la bottiglia. «Dunque, dimmi la verità, Taylor Carmichael. Come ti piacciono gli uomini?» «Non seguo una regola precisa.» A disagio per il caldo e per la piega che aveva preso la conversazione, Taylor desiderò poter immergere i piedi nella vasca della fontana. «Anzi, non lo ricordo nemmeno più perché non ricordo qual è stata l'ultima volta che ne ho avuto uno.» «Dunque ho davanti una donna depressa.» «No, hai davanti una donna controllata» puntualizzò lei. «Non sono più schiava dei miei impulsi.» «Questo mi sembra il titolo di un film a luci rosse. Schiava dei suoi impulsi. Il sequel potrebbe essere Schiavo dei suoi impulsi. E io potrei offrirmi come protagonista, posto che tu sia l'interprete femminile.» Un sorriso seducente che gli incurvava gli angoli della bocca, Luca le porse la bottiglia. «Bevi. Ti aiuterà ad affrontare questo barboso matrimonio.» Odiandosi perché era tentata di accettare la proposta, Taylor scosse la testa. «No, grazie. Lo champagne è sulla mia lista nera, specialmente a stomaco vuoto.» «Personalmente, ho una vera passione per le liste nere.» Luca reclinò la testa, portò la bottiglia alle labbra e ingoiò un lungo sorso, i raggi del sole che facevano scintillare i suoi capelli scuri. Solo per un istante, perché lui non la stava guardando, 22


Taylor si concesse il lusso di osservarlo, di studiare gli zigomi sporgenti, e il naso dritto, la carnagione olivastra. L'ondata di consapevolezza sensuale che la travolse la lasciò senza fiato. Poi rammentò a se stessa che quello era Luca Corretti, irriducibile playboy. «Pensavo che dovessi comportarti bene.» «Mi sto comportando nell'unico modo che conosco» dichiarò Luca prima di bere un altro sorso. Era così simpatico. Taylor sentì una parte di se stessa tornare alla vita. «Allora entrambi ci stiamo impegnando al massimo per dare una buona impressione. Qual è la tua motivazione?» «Devo dimostrare di essere in grado di dirigere la catena alberghiera di famiglia.» Aveva parlato con voce tagliente e ferma, notò Taylor, sorpresa di riscontrare in lui una forma di responsabilità. Immediatamente dopo si sentì in colpa, perché lo aveva giudicato come facevano tutti, basandosi sulle maldicenze che circolavano sul suo conto. E lei non era così meschina. «Ma tu sei già il responsabile della Corretti Moda» obbiettò. «Ho la passione per i numeri.» «Specialmente se sono le misure delle modelle?» Luca rise. «Sì, una cosa del genere. Sfortunatamente l'aver triplicato le vendite non è abbastanza per il Consiglio di Amministrazione.» A stento Taylor si trattenne dal prendergli la bottiglia dalla mano. A causa del vestito, non aveva bevuto neanche un goccio d'acqua, e ora la gola le bruciava. «Perché desideri estendere i tuoi interessi nell'azienda?» «Rivalità tra fratelli.» «Ma sei un Corretti» ragionò lei. «Questo dovrebbe qualificarti per un posto nel Consiglio.» «Le qualifiche per quel posto sono anzianità e inattività sessuale.» Luca represse uno sbadiglio. «Così noioso... 23


Inutile dire che non mi arrenderò tanto facilmente, ma ho la sensazione che non importa quello che farò, per loro sarà sempre sbagliato.» «Sì, capisco perfettamente.» «Ne sono sicuro. Tu, Taylor Carmichael, sei una di quelle persone che sbagliano sempre.» Luca le accarezzò le labbra con lo sguardo. «Dimmi, cos'altro c'è sulla tua lista nera?» «Uomini come te.» «Ma davvero.» Lo sguardo sempre fisso su di lei, Luca rimise la bottiglia nella fontana. Si era avvicinato. Ora la sua testa era fra lei e il sole, e tutto quello che riusciva a vedere erano quegli occhi che scintillavano maliziosi. Che la tentavano. «Che cosa stai facendo?» chiese Taylor. «Sto demolendo una teoria» spiegò Luca. L'aria smise di arrivarle ai polmoni. «Qua... quale teoria?» balbettò Taylor. «Quella che dichiara che sono gli opposti ad attrarsi» spiegò lui prima di baciarla.

24


2878 - Un matrimonio inatteso di J. Baird Beth vorrebbe gettarsi il passato alle spalle. Quando si ritrova di fronte a Stefano, però... Metti la firma sul tuo nuovo CONTRATTO D'AMORE.

2879 - La perla di Jazaar di S. Carr Zoe è sempre stata considerata poco più che una schiava dalla sua tribù, e ora il suo destino prevede... Tornano I PRINCIPI DEL DESERTO.

2880 - Un uomo da domare di S. Stephens Romy è abituata a rimanere dietro le quinte, e le è sempre andata bene così. Con Kruz, però... Vuoi sapere se sei FATTA PER L UI?

2881 - Il richiamo del peccato di S. Morgan Luca ha cose ben più importanti a cui pensare di qualche foto rubata da un paparazzo... Seconda puntata de L A DINASTIA DEI CORRETTI.

2882 - Scintilla sul red carpet

di S. Kendrick Jennifer si è ritrovata come per incanto protagonista di un sogno, ma la magia adesso sembra finita... Regalati UN NUOVO INIZIO.

2883 - L'isola dei segreti

di R. Donald L'unica possibilità che Luc ha per entrare in possesso di quanto gli spetta è trascorrere sei mesi su un'isola del Pacifico accanto a Joanna...

2884 - La sorpresa del milionario di C. Williams La vita da playboy di Gabriel è finita da un pezzo. Adesso guida l'impero di famiglia... Scopri l'INTERNATIONAL T YCOON di questo mese.

2885 - La sposa del greco di M. Yates Il progetto di Ajax Kouros non prevedeva certo di essere lasciato all'altare davanti a tutti gli invitati... Lasciati scaldare dal FUOCO GRECO.


Dal 13 maggio

2886 - Un desiderio che ritorna di M. Milburne L'ultima cosa che Eliza si aspettava era di trovare Leo di fronte alla porta di casa sua... Adesso, finalmente, c'è spazio per UN NUOVO INIZIO.

2887 - Prigioniera del milionario di A. West Domenico sa che l'unica cosa da fare è offrire a Lucy il riparo dai media di cui ha bisogno. Non perdere il nuovo INTERNATIONAL T YCOON.

2888 - Un erede per il principe di L. Monroe La vita ha insegnato al principe ereditario Maksim che il dovere viene sempre prima del piacere... Prima parte de I DOVERI DI UN PRINCIPE.

2889 - Orgogliosa passione di A. Green Valentina ha sempre incolpato Giacomo per la morte di suo fratello. Ora, può chiedere aiuto solo a lui... Terza puntata de LA DINASTIA DEI CORRETTI.

2890 - Inganno a lieto fine

di C. Shaw Diego è convinto che Jess sia una ladra e una bugiarda, e l'unico modo che ha per smascherarla è... Concludi il tuo CONTRATTO D'AMORE!

2891 - Dovere o destino?

di M. Conder Per riuscire davvero a proteggere Ava, James deve restare concentrato solo sul proprio lavoro... Quando una donna è FATTA PER L UI.

2892 - Una dolce scoperta di C. Williams Quella notte trascorsa con il tenebroso Luiz ha cambiato l'esistenza di Holly, unendo indissolubilmente le loro due vite. Nonostante tutto, però...

2893 - Gioco di coppia di M. Yates La maggior parte delle donne sarebbe disposta a tutto pur di stare fra le braccia di Fabrizio. Ma Julia non è la maggior parte delle donne...


ABBONATI! PER TE UNA SORPRESA MISTERIOSA!

Sì!

Spedisci questa pagina a: SERVIZIO LETTRICI HARMONY C/O Brescia CMP - 25126 Brescia

Sì Voglio abbonarmi ad Harmony Collezione. Speditemi mensilmente 6 inediti romanzi e la sorpresa misteriosa che resterà comunque mia al prezzo scontato del 15%: € 16.30 più € 1.80 per contributo spese di spedizione. Potrò sospendere in ogni momento le successive spedizioni a pagamento mediante comunicazione scritta, come pure restituirvi i romanzi ricevuti a pagamento per posta entro 10 gg. (Diritto di recesso Art. 64 Dlg. 206/2005).

4B0106 Cognome.............................................................Nome.................................................................. Via.....................................................................................................................N°........................ Località.............................................................................Prov...................CAP............................... Prefisso....................Telefono....................................e-mail............................................................ Firma............................................................................................Data.......................................... Offerta limitata a un solo componente per ciascun nucleo familiare non minorenne e non valida per coloro che già ricevono per corrispondenza i romanzi Harmony Collezione. Offerta valida solo in Italia fino al 31.12.2014. Tutte le richieste sono soggette ad approvazione della Casa. I Suoi dati saranno trattati, manualmente ed elettronicamente, da Harlequin Mondadori S.p.A. - Via Marco d’Aviano, 2 – 20131 MILANO - e dalle società con essa in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. - titolari del trattamento - per evadere la Sua richiesta di ricevere per posta cartacea informazioni commerciali e campioni di prodotto, nonché la Sua eventuale richiesta di acquisto di nostri prodotti editoriali, secondo l’offerta riportata sul presente coupon, e le attività a ciò strumentali, ivi comprese le operazioni di pagamento e quelle connesse con adempimenti amministrativi e fiscali, nonché le attività di customer care. Nome, cognome e indirizzo sono indispensabili per i suddetti fini. Il mancato conferimento dei restanti dati non pregiudica il Suo diritto ad ottenere quanto richiesto. Previo Suo consenso, i Suoi dati potranno essere trattati dalle titolari per finalità di marketing, attività promozionali, offerte commerciali, indagini di mercato - anche tramite email e telefono, qualora forniti I Suoi dati potranno, altresì, essere comunicati a soggetti operanti nei settori editoriale, largo consumo e distribuzione, vendita a distanza, per propri utilizzi aventi le suddette medesime fi nalità. L’elenco completo ed aggiornato delle società in rapporto di controllo e collegamento ai sensi dell’art. 2359 cod. civ. con Harlequin Mondadori S.p.A., dei soggetti terzi cui i dati possono essere comunicati e dei responsabili è disponibile a richiesta all’indirizzo sopra indicato. I Suoi dati potranno essere trattati dagli incaricati preposti alle seguenti operazioni di trattamento: elaborazione dati e sistemi informativi, amministrazione, servizio clienti, gestione abbonamenti, confezionamento e spedizione riviste, confezionamento mailing, invio newsletter Ai sensi dell’art. 7, d. lgs 196/2003, potrà esercitare i relativi diritti, fra cui consultare, modifi care e cancellare i Suoi dati od opporsi al loro trattamento per fini di invio di materiale pubblicitario o per comunicazioni commerciali o sondaggi di opinione, rivolgendosi al Responsabile Dati presso Harlequin Mondadori S.p.A. all’indirizzo indicato. Acconsente che le titolari utilizzino i Suoi dati per le proprie fi nalità di marketing, anche via e-mail e telefono, come illustrato nell’informativa? SI NO Acconsente che i Suoi dati siano comunicati ai suddetti soggetti terzi e da questi utilizzati per le finalità e secondo le modalità illustrate nell’informativa? SI NO

Regalo non condizionato all’acquisto ed esente dalla disciplina delle operazioni a premio


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.