His475 l'onore dei st claire

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Carole Mortimer L'onore dei St. Claire


Immagine di copertina: Gian Luigi Coppola Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Lady Arabella's Scandalous Marriage Harlequin Mills & Boon Historical Romance © 2010 Carole Mortimer Traduzione di Graziella Reggio Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony History dicembre 2013 Questo volume è stato stampato nel novembre 2013 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HARMONY HISTORY ISSN 1124 - 7320 Periodico quindicinale n. 475 dello 04/12/2013 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 624 dell'11/10/1996 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


1 St. Claire House, Londra, ottobre 1817 «Non sopporto più i matrimoni!» borbottò con poca grazia Lady Arabella St. Claire, mentre il suo cavaliere nel valzer – un ballo considerato licenzioso dai membri più anziani della buona società – volteggiava con sicurezza insieme a lei in mezzo a un centinaio di altre coppie, alla grande festa di nozze nel salone della residenza dei St. Claire. «Forse perché nel corso di un anno siete stata ben tre volte la sorella dello sposo e non la sposa?» le domandò Darius Wynter, Duca di Carlyne. Arabella gli scoccò un'occhiata severa con l'intento di rimproverarlo per il tono ironico e annoiato. Tuttavia si lasciò incantare dalla perfetta bellezza virile del suo volto. Degno di un angelo, oppure di un diavolo, come l'aveva definito una volta con una delle cognate. Più alto di sei o sette pollici dei suoi già notevoli cinque piedi e otto, Darius Wynter aveva capelli biondi piuttosto lunghi, secondo la moda, folte ciglia dello stesso colore e magnifici occhi blu cobalto. Il naso era diritto e aristocratico, gli zigomi duri, le labbra scolpite e la mascella squadrata e decisa. 5


La sobria giacca nera, sopra la camicia candida, valorizzava le spalle larghe e il petto muscoloso; i calzoni aderenti, anch'essi neri, mettevano in evidenza la snellezza dei fianchi e delle cosce. Sì, il Duca di Carlyne era senza dubbio l'eleganza fatta persona, nonché l'uomo più affascinante che Arabella avesse conosciuto dal suo debutto in società, l'anno precedente. Fino a pochi mesi prima era soltanto Lord Darius Wynter, un gentiluomo ben noto per le prodezze in camera da letto e al tavolo da gioco. La sua reputazione era peggiorata quando, l'anno prima, aveva sposato l'ereditiera Sophie Belling, morta un solo mese dopo le nozze cadendo da cavallo mentre andava a caccia. Com'era prevedibile, la maggioranza del bel mondo – soprattutto le madri in cerca di un buon partito per le figlie – gli aveva perdonato tutti i peccati non appena aveva ereditato il titolo di Duca di Carlyne, al decesso del fratello maggiore, avvenuto sette mesi addietro. Arabella era stata attratta da lui sin dalla prima volta che l'aveva visto a un ballo. Un'attrazione che purtroppo non veniva ricambiata, nonostante le numerose occasioni sociali in cui si erano incontrati, nei diciotto mesi trascorsi da allora. «Sono certa che non intendevate essere offensivo, Vostra Grazia» notò incurvando le labbra con altezzoso disdegno. Darius guardò dall'alto lo splendido viso di Lady Arabella St. Claire. Sapeva bene che, avendo tre fratelli maggiori – tra i quali Hawk, che era Duca di Stourbridge – era stata viziata e coccolata per gran 6


parte dei suoi quasi vent'anni di vita. Comunque la sua bellezza era straordinaria: una massa di riccioli color miele incorniciava il volto a forma di cuore; gli occhi scuri facevano pensare al cioccolato fuso, il nasino era all'insù, la bocca carnosa e sensuale, il mento appuntito e determinato. Le sommità dei candidi seni spuntava dalla scollatura dell'abito color crema, sopra la vita stretta e i fianchi arrotondati. I piedi minuscoli calzavano scarpette di raso in tinta con il vestito. Sì, Lady Arabella St. Claire era molto graziosa e desiderabile, ma, in quanto sorella nubile del Duca di Stourbridge, ricca per conto suo in seguito alla morte del padre, avvenuta undici anni prima, veniva corteggiata con fervore da ogni scapolo titolato d'Inghilterra. Durante la Stagione precedente, persino Darius, ai tempi soltanto Lord Wynter, aveva presentato una proposta di matrimonio, subito declinata dall'altezzosa giovane, come rammentò con amarezza. «Ne siete proprio sicura?» la provocò. I profondi occhi bruni si strinsero un poco. «Ho soltanto diciannove anni, Vostra Grazia. Non mi si può definire una zitella!» Darius ammirò l'improvviso rossore delle gote, che rendeva le iridi ancora più scure e le labbra più rosse. Labbra che sarebbe stato magnifico baciare, commentò tra sé. «Eppure avete già partecipato a due Stagioni senza che venisse annunciato alcun fidanzamento.» Negli occhi di Arabella balenò un lampo di irritazione. «Dunque, a quanto pare, siete convinto che le giovani signore siano talmente frivole e scervellate da non avere altro scopo nella vita che non sia quello di accalappiare un marito adeguato.» 7


«Con adeguato immagino intendiate ricco e nobile, giusto?» Lei sollevò il mento in segno di sfida. «Siamo nel moderno milleottocentodiciassette, Vostra Grazia. Ormai non tutte le donne pensano di aver bisogno di un consorte, chiunque egli sia, per giustificare la propria esistenza!» «Quindi non avete intenzione di sposarvi?» le domandò, incuriosito. «Almeno non per qualche anno» ribatté lei con fermezza. «Peccato.» Lei aggrottò le sopracciglia. «Scusatemi?» Darius scrollò le larghe spalle. «A diciannove anni il corpo femminile è ancora sodo e fiorente...» Si interruppe quando Arabella sussultò e tentò di scostarsi. Lui glielo impedì stringendo il braccio attorno alla vita sottile e serrando la presa sulla piccola mano guantata. «Lasciatemi subito!» sbottò lei, rabbiosa, sentendosi costretta a continuare a ballare con le gambe a contatto con quelle muscolose del duca. Lui le rivolse un sorriso impenitente. «Sto solo tentando di dimostrarvi cosa perdete rifiutando l'idea del matrimonio quando siete ancora abbastanza giovane da poter approfittare di tutti i vantaggi.» Essendo cresciuta con tre fratelli, Arabella conosceva almeno un po' la fisiologia maschile e al momento capiva con precisione cosa intendeva Darius Wynter. Lo rivelava la pressione insistente delle sue cosce, che le infliggeva un tormento delizioso... Mentre si guardava attorno, a disagio, sentì le ginocchia tremare, i seni inturgidirsi nel corpetto, i pal8


mi delle mani velarsi di sudore dentro i guanti e le gote bruciare. Per fortuna c'erano tanti ospiti al ricevimento di nozze di suo fratello Sebastian con l'amata Juliet che nessuno – né i fratelli né le rispettive mogli, e nemmeno i numerosi zii e cugini – sembrò notare il loro atteggiamento troppo confidenziale. Tornò a fissarlo in volto. «Di sicuro per una donna non è necessario sposarsi per godere di simili... vantaggi» affermò in tono provocatorio, sperando di scandalizzarlo. «Forse vi è già capitato?» le chiese lui strizzando gli occhi. Certo che no. Anche se non aveva ancora conosciuto un uomo degno di essere preso in considerazione come marito, Arabella sapeva che avrebbe suscitato un terribile scandalo se non fosse giunta illibata alle nozze. Per giunta i tre fratelli, fin troppo protettivi, non lo avrebbero mai permesso. Tuttavia trovava intollerabile quella domanda sarcastica da parte di un coetaneo di Hawk, suo fratello maggiore. A trentun anni, il duca avrebbe dovuto dimostrarsi più accorto. «Forse...» rispose in tono evasivo. Le labbra scolpite si incurvarono in un sorriso duro. «Come mai mi risulta difficile crederlo, Lady Arabella?» «Mi giudicate bugiarda, Vostra Grazia?» ribatté indignata. «Temo di sì» ammise lui. Arabella St. Claire era davvero una piccola sfrontata, pensò Darius con ammirazione, continuando a roteare insieme a lei nella magnifica sala illuminata dal9


le candele. Una ragazzina cocciuta che non aveva paura a giocare con il fuoco provocando un uomo respinto con tanto sussiego un anno e mezzo prima. «Non mento, milord» dichiarò. Darius inarcò con lentezza un sopracciglio. «Dimostratelo.» «Scusate?» gli domandò lei esterrefatta. La folla attorno a loro parve scomparire come per incanto quando lui la fissò a occhi socchiusi. In un'atmosfera carica di aspettative, Arabella impallidì e il suo sguardo si trasformò da ribelle a incerto. «Vi sto solo invitando a provare quanto affermate» ribadì Darius a bassa voce. «Io... Ma... In che modo, Vostra Grazia?» Lui represse un sorriso. «Esiste un solo sistema per dimostrare... l'esperienza nell'intimità, direi.» Arabella lo guardò incredula. Non le stava certo proponendo di... Non pretendeva che... Invece sì! Il lampo di sfida negli occhi blu e il sorriso cinico rivelavano che parlava sul serio. Darius Wynter, Duca di Carlyne, la stava invitando a intrattenersi in privato con lui! Arabella sentì il cuore sussultare al pensiero del corpo muscoloso e nudo di quell'uomo a stretto contatto con il suo; alle spalle larghe, al petto forte, allo stomaco piatto, alla potenza di... «Vi assicuro, milord, che il famigerato Darius Wynter è l'ultimo uomo al mondo del quale vorrei fare conoscenza intima» dichiarò in tono deliberatamente offensivo. Il duca la fissò. «Davvero?» Lei annuì. «Siete senza dubbio un libertino dissoluto come venite giudicato, oltre che un furfante. Vi 10


siete sposato per denaro e siete diventato vedovo un solo mese dopo le nozze, in una maniera assai sospetta.» «Sospetta?» ripeté lui con una calma pericolosa. «Opportuna, dunque» si corresse Arabella. «Siete riuscito a conservare il patrimonio della vostra ereditiera senza dover sopportare lei. In poche parole, nessuna donna perbene vi dovrebbe frequentare. E non contano affatto la ricchezza e la rispettabilità che vi siete procurato con il titolo di Duca di Carlyne.» Arabella si accorse subito dell'errore che aveva commesso nell'insultarlo quando vide il suo bel volto indurirsi, gli occhi blu ridursi a sottili fessure e la bocca divenire una linea sottile sopra la mascella serrata. L'immobilità dei lineamenti rivelava l'intensità della collera. Deglutì a fatica. «Forse ho detto troppo...» «Soltanto forse?» ringhiò Darius. Sì, Arabella aveva detto troppo e all'uomo sbagliato. Era stata provocata, ma non avrebbe dovuto raccogliere la sfida. E i duri occhi blu minacciavano vendetta... «Dovremmo ritirarci in un luogo appartato, penso, per proseguire il discorso a tu per tu.» Il duca le afferrò con forza un gomito e, uscendo dalla pista da ballo, la trascinò attraverso la calca. «Non possiamo uscire insieme dal salone sotto gli occhi di tutti!» sibilò lei imbarazzata, augurandosi di tutto cuore che uno dei suoi fratelli si avvicinasse loro per chiedere dove fossero diretti. Darius continuò a camminare senza alcuno scrupolo. «Credevo che non vi curaste delle convenzioni so11


ciali. Dopotutto siamo nel moderno milleottocentodiciassette.» Arabella ritrovò il proprio coraggio. «Vi assicuro che per me non contano, Vostra Grazia, ma forse i miei fratelli... avrebbero qualcosa da obiettare.» Lui storse le labbra in un sorriso beffardo. «Sebastian e la sua sposa sono scomparsi qualche minuto fa. Anche Hawk e Lucian sembrano impegnati altrove con le rispettive consorti.» Un'occhiata frettolosa al salone le confermò che era vero. Tipico! Dal suo debutto in poi i fratelli le avevano reso la vita quasi impossibile con il loro atteggiamento protettivo, ma proprio quando lei aveva bisogno di aiuto, erano irreperibili. Persino la zia Hammond, che le aveva fatto da chaperon alle ultime due Stagioni, non si accorgeva delle sue difficoltà, ma continuava a chiacchierare con alcuni parenti sul lato opposto della sala. «Come vi ho detto» notò soddisfatto il duca. «Credo davvero che ci convenga appartarci per continuare... la conversazione.» Il tono determinato e arrogante rivelava che conversare era l'ultima delle sue intenzioni. Uscì a grandi passi dalla sala e si fece largo tra i gruppetti di ospiti che affollavano l'ampio corridoio, cercando intanto con lo sguardo un locale dove appartarsi con quella fanciulla fin troppo sfacciata. Tuttavia Darius non poteva ignorare l'espressione furibonda di quei magnifici occhi scuri, occhi che sapevano anche brillare di ilarità e allegria. Il che, però, fino ad allora, non era mai accaduto in sua presenza... Nell'anno e mezzo appena trascorso si erano incon12


trati per caso soltanto durante le occasioni sociali. E l'altezzosa Arabella l'aveva sempre trattato con il distacco tipico dei St. Claire, ammesso che si degnasse di salutarlo, il che di solito non avveniva. Le accuse infondate che gli aveva appena rivolto rivelavano che, pur ignorandolo di persona, aveva prestato attenzione ai pettegolezzi che circolavano sul suo conto. Era giunto il momento di dimostrarle che il Duca di Carlyne non era più disposto a tollerare quell'atteggiamento sprezzante. Da lei, né da nessun altro. Mentre il chiasso della festa si affievoliva, Darius, trattenendola per un gomito, percorse in fretta il corridoio che conduceva al retro della dimora. «Cosa c'è qui dentro?» Con la mano libera, indicò una porta sulla sinistra. «Credo sia un ripostiglio della biancheria. Lord Wyn... Vostra Grazia.» Arabella sospirò. «Questa situazione è davvero sconveniente...» «E qui?» la interruppe lui, indicando un ingresso sulla destra. «Lo studio di Hawk. Ma non possiamo entrare!» protestò lei con veemenza. Darius spalancò la porta e la trascinò con sé nella stanza buia. Le afferrò quindi le mani per portargliele sopra il capo e immobilizzarle, la spinse contro il battente appena richiuso e si premette contro di lei. «Adesso vediamo se è vero che sono l'ultimo uomo al mondo di cui vorreste fare conoscenza intima...» Si chinò lentamente con il chiaro intento di baciarla. Arabella era incapace di parlare, persino di respirare. Gli sforzi per liberarsi non facevano altro che ren13


dere il contatto tra loro ancora più intimo, mentre la bocca cinica del duca si posava sulla sua. Nonostante i precedenti tentativi di mostrarsi disinvolta, non era stata mai baciata. La mancanza di un vero interesse da parte sua, unita alla minaccia di subire la furia dei fratelli, aveva fino ad allora dissuaso i giovani ammiratori. Non era il caso del trentunenne Duca di Carlyne, un uomo esperto e maturo che non si lasciava mettere in soggezione da nessuno. La sua bocca, che appariva dura e scolpita, si rivelò morbida e delicata mentre la baciava con una sensualità indicibile. Arabella sentì i seni inturgidirsi e premere contro il corpetto. Sopraffatta da un bisogno indefinito, cominciò a muovere con impazienza i fianchi. Non sapeva cosa volesse, ma solo che desiderava altro. Darius sollevò il capo per ammirare il bel volto arrossato, rischiarato dal bagliore lunare che filtrava attraverso la finestra. Notò lo scintillio febbrile degli occhi scuri, il calore delle gote, la pienezza della labbra, i seni candidi che spuntavano tentatori dalla scollatura, sollevandosi e riabbassandosi al ritmo irregolare del respiro. Riportò quindi lo sguardo sulla bocca imbronciata. «Dischiudete le labbra» la incoraggiò in tono brusco. Lei si accigliò. «Certo che no!» Quella piccola bisbetica lo criticava senza pietà in base alla sua reputazione. Senza dubbio per quel motivo, oltre che per le scarse ricchezze, aveva disdegnato la sua proposta di matrimonio, un anno prima. 14


Darius serrò la presa sulle mani, tenendole premute contro la porta chiusa, e la fissò in volto con sguardo minaccioso. «Fate come vi ho detto, Arabella» le ordinò. «Mostratemi come bacia una vera donna.» Un lampo di sfida balenò negli occhi scuri. «Mi liberate le braccia per favore, Vostra Grazia?» sibilò con rabbia. «Non ne ho nessuna intenzione, altrimenti mi graffierete con le vostre unghiette.» Arabella era furibonda. Non ricordava di essersi mai adirata tanto in vita sua, un dato notevole, considerato quanto spesso perdeva la pazienza con i fratelli. Strizzò le palpebre. «Magari vi farà piacere essere graffiato dalle mie unghiette.» «Forse...» Con una risatina ammirata, Darius le lasciò con lentezza le mani e arretrò di un passo. «Sto aspettando, Arabella» la incalzò qualche secondo dopo, notando che non metteva in atto la minaccia. Lei serrò le labbra con determinazione. In fondo era libera di fare ciò che voleva. Persino di sedurre Darius Wynter... Sarebbe stato tanto difficile? Dopotutto si trattava di un noto libertino. Con un sorriso, annullò la distanza tra loro e, sostenendo il suo sguardo, gli accarezzò con delicatezza le spalle, soffermando la mano sul colletto della giacca. Insinuò quindi le dita tra i morbidi capelli d'oro e gli fece abbassare il capo per essere lei a baciarlo per prima. Come indicato, dischiuse le labbra e subito si accorse che il bacio diveniva più intimo. Un'ondata di 15


calore la percorse appena sentì il contatto con la lingua di Darius, che si ritirò un po', prima di ripetere la sensuale carezza. Forse la stava incoraggiando a ricambiare? Avrebbe tanto voluto conoscere meglio l'arte della seduzione. Quanto le sarebbe piaciuto ridurre in ginocchio quell'arrogante, costringendolo a supplicarla, sopraffatto dal desiderio! Desiderio di lei, Arabella St. Claire, e di nessun'altra donna... Lasciandosi guidare dall'istinto, si strinse a lui e gli sfiorò con la lingua le labbra socchiuse. Subito sentì accelerare le pulsazioni sul suo collo. Si azzardò a replicare con maggior audacia, finendo per strappargli un gemito di gola. Incoraggiata dal piacere che era in grado di procurargli, continuò a insinuare la punta della lingua tra le sue labbra, godendosi intanto il contatto intimo tra i loro corpi, il calore che diventava sempre più intenso. Quello che per lui era iniziato come un gioco, una punizione per il rifiuto di un anno prima e per le parole sprezzanti di quella sera, stava diventando tutt'altro. L'eccitazione premeva contro il tessuto dei calzoni e l'istinto di continuare fino alla naturale conclusione era potente. Darius trovò una momentanea soddisfazione duellando con la lingua di Arabella per recuperare il predominio. Infine vinse la battaglia e ricambiò le carezze delicate con spinte penetranti. Tuttavia non era sufficiente; forse non lo sarebbe mai stato, poiché desiderava quella fanciulla da troppi mesi. Gemette piano, frustrato dagli indumenti che gli 16


impedivano di toccare ogni parte del suo corpo giovane e seducente. Senza smettere di baciarla, la sospinse verso la grande scrivania sotto la finestra. Il ripiano non era ingombro di carte come quello di Darius a Carlyne House, a Belgravia; del resto era ovvio, trattandosi del dominio privato del meticoloso Hawk St. Claire. La sentì irrigidirsi per la sorpresa quando il retro delle sue cosce urtò contro il massiccio mobile. Darius si augurava che fosse abbastanza robusto per ciò che aveva in mente. Quella giovane donna lo aveva accusato di essere un libertino e un furfante – tra le altre cose – e lui non intendeva deluderla. Con abili dita aprì i bottoni dell'abito sul dorso. Arabella non capì come, pochi secondi dopo, si ritrovò seduta sulla scrivania del fratello, con il vestito abbassato fino alla vita e, a coprire i seni sodi, soltanto il leggero tessuto della sottoveste. Smise di domandarselo appena Darius le sollevò la gonna, le dischiuse le gambe e si pose tra queste, guardandola con occhi lucenti. Chinò il capo per leccare il punto esatto in cui un capezzolo turgido spiccava sotto la seta chiara. Arabella sussultò mentre un'ondata di godimento si diffondeva in tutto il suo corpo. «Vi piace?» mormorò soddisfatto lui, dedicandosi all'altro seno. Certo che le piaceva! Chi non avrebbe gradito quelle sensazioni inebrianti? Arabella non le aveva mai provate, a dispetto di quanto aveva affermato prima. Non aveva mai saputo che cosa accadesse di preciso tra un uomo e una don17


na. Sua madre, infatti, era morta quando lei aveva soltanto otto anni e la zia Hammond, che era vedova da tempo, non aveva mai affrontato la questione. I tre fratelli maggiori – Hawk, Lucian e Sebastian – la consideravano troppo giovane per pensare a certe cose, tanto meno per dedicarvisi. E lei, che amava presentarsi come una signorina sofisticata e sicura di sé, si vergognava troppo dell'ignoranza sull'argomento per informarsi presso le cognate. Il che spiegava perché avesse quasi raggiunto i vent'anni senza conoscere il piacere puro, la bellezza dell'intimità fisica... Si preparò a ricevere il secondo bacio e si smarrì nel suo calore al punto da non riuscire neppure a opporsi, quando Darius abbassò le spalline della sottoveste. Fino ad allora aveva ignorato persino l'esistenza di simili sensazioni. Inarcò la schiena per offrirsi meglio alle carezze, al tocco leggero e sensuale capace di generarle deliziosi fremiti. Darius interruppe il bacio per assaggiare con la lingua umida l'incavo della gola e mordicchiare con delicatezza la pelle sensibile. «Come siete bella» mormorò rauco. Sopraffatta dal piacere, Arabella gli passò le dita tra i capelli e lo strinse a sé. Bruciava dal desiderio, avvertiva un'urgenza mai sperimentata prima. Di che cosa, non avrebbe saputo dirlo. Tremò appena lui arretrò, fissandola, e avvampò sotto l'intensità di quello sguardo. Aveva come la sensazione che i seni le si fossero addirittura gonfiati. Era possibile che accadesse 18


qualcosa di simile?, non poté fare a meno di domandarsi. «Posso...?» Intenzionata a ricambiare le sue attenzioni, Arabella portò le dita esitanti sui bottoni del panciotto e attese una risposta. Lui annuì nel buio, raddrizzandosi. «Del resto è giusto» confermò, rauco. In quel preciso momento, eccitato com'era, non sarebbe stato in grado di negarle nulla. Prendendo fiato, si sfilò giacca e panciotto e li lasciò cadere sul tappeto, quindi sbottonò per metà la camicia e sentì sulla pelle nuda il primo caldo contatto delle delicate mani femminili. Arabella era splendida al chiarore lunare, con i seni sodi e la vita talmente sottile che lui avrebbe potuto cingerla agevolmente con le due mani. Darius tentava di distrarsi con simili pensieri per frenare l'impulso di distenderla sulla scrivania e fare ciò a cui anelava da tanto tempo. «Baciatemi, Arabella!» la incoraggiò in un roco sussurro. Rischiò di perdere il controllo quando lei fece ciò che gli aveva chiesto. Dovette addirittura stringere i pugni per impedirsi di lasciarsi andare come un giovane inesperto. Insinuò le dita tra i riccioli d'oro di Arabella per premerle il capo contro il proprio petto e trasse un rapido respiro quando lei imitò i suoi baci e le sue carezze. «Sono sicuro che vi sbagliate, Lord Redwood» affermò in quel momento in un tono cordiale Hawk St. Claire, Duca di Stourbridge, aprendo la porta del proprio studio. «Mia sorella non avrebbe avuto al19


cun motivo per entrare qui dentro... Si interruppe nel momento in cui la candela che reggeva per farsi luce rivelò che aveva avuto torto. Evidentemente, la sua sorellina aveva tutte le ragioni per appartarsi in quel locale...

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475 - L'ONORE DEI ST. CLAIRE

di Carole Mortimer

Inghilterra, 1817. Lady Arabella St. Claire sa che il Duca di Carlyne ha una pessima reputazione, ma non può fare a meno di sentirsi attratta da lui. Neppure lei è nota per il carattere accomodante: la sua ostinazione e la sua esuberanza sono leggendarie sia in famiglia sia nei salotti del ton. Nessuno, dunque, si scandalizza più di tanto vedendoli ballare insieme. Ma solo perché la loro conversazione non è udibile... Tra una provocazione e l'altra, infatti, Darius sfida Arabella a seguirlo in una stanza appartata, dove intende sfoderare tutte le sue armi per sedurla. Purtroppo, però, nulla va come previsto...

476 - MATRIMONIO A MEZZANOTTE

di Barbara Cartland

Inghilterra, 1819. Costretta a sposare Lord Rothwyn, Lalitha scopre di provare un tenero quanto inaspettato sentimento per lui, ma si convince di non essere ricambiata e, disperata, fugge lontano. Grande, dunque, è la sua sorpresa quando il marito la raggiunge e le chiede di ripensare alla sua decisione. Così, con il cuore colmo di speranza e trepidazione, Lalitha accetta di ritornare a casa. Proprio quando la felicità sembra a portata di mano, però, una serie di imprevisti rischia di cambiare il corso delle loro vite per sempre...


477 - UN CONTE DA AMARE

di Elizabeth Beacon

Inghilterra, 1818. Persephone Seaborne ha deciso che si sposerà solo per amore. Così, a quattro anni dal debutto in società, si è già lasciata alle spalle una scia di cuori infranti senza trovare un marito accettabile. Una sera, complici il buio e le stelle, incontra un uomo che non sembra in grado di conquistare una fanciulla di aristocratica bellezza e sprezzante alterigia come lei. Eppure, Alex Forthin sa far vibrare il suo cuore e, nonostante il loro rapporto appaia burrascoso, l'attrazione è intensa. Ma l'ombra di un complotto si allunga su di loro, e rischia di minare le fragili basi di quell'amore appena nato.

478 - NOZZE IN ALTO MARE

di Lyn Stone

Inghilterra-Spagna-Francia, 1818. Jack Worth ha ereditato il titolo di Conte di Elderidge ma non l'ingente fortuna a esso legata, che è stata lasciata alla giovane Lady Laurel. Così, poiché l'unico modo per tornare in possesso di ciò che ritiene suo di diritto è il matrimonio, propone alla fanciulla un'unione di convenienza e la sposa a bordo della nave che li riporta in Inghilterra. L'intesa tra i due appare subito perfetta... finché lui non scopre che Laurel non è affatto la figlia del defunto conte. Solo quando lei svanisce senza lasciare tracce si rende conto di amarla alla follia. E allora parte per cercarla...

DAL 15 GENNAIO


Notti d'Irlanda MICHELLE WILLINGHAM IRLANDA, 1192 - In una magica Irlanda innevata, si intrecciano le vicende del clan MacEgan. Il passato tormenta Brianna, Liam e Rhiannon, ma l'amore è in agguato!

La spia francese JULIA JUSTISS AUSTRIA - INGHILTERRA, 1816 - Quando Will Ransleigh rintraccia la famigerata Elodie Lefevre, cade vittima del suo fascino. E inizia a chiedersi se lei sia davvero una spia...

Le tentazioni di una lady BRONWYN SCOTT INGHILTERRA, 1817 - Phaedra Montague è la figlia minore del Duca di Rothermere. Bram è il nuovo, affascinante stalliere. E per una vera lady come lei è una sfida irresistibile!

Il gioco degli inganni MARGARET MCPHEE LONDRA, 1810 - Da un abisso di segreti e un sottile gioco di inganni può nascere un'ardente passione? Sì, se si tratta dell'attrice più acclamata di Londra e di un enigmatico lord.


Compromesso d'amore Lyn Stone Scozia, 1340 - Chi è la bella e misteriosa Iana? Da chi sta fuggendo? E Tam, la bambina che porta con sé, è davvero una trovatella o è piuttosto sua figlia, concepita fuori dal matrimonio? Henri Gillet, affascinante cavaliere francese erede della dinastia di Trouville, è deciso a scoprirlo, e non solo perché Iana gli ha salvato la vita. Malgrado i segreti che nasconde, infatti, quella donna fiera e coraggiosa, ma anche dolce e vulnerabile, è riuscita a conquistare il suo cuore. Henri la vuole per sé, e per averla al proprio fianco è disposto ad accettare qualsiasi compromesso. Purché si tratti di un compromesso d'amore.

La caparbia Miss Toogood Stella Cameron Londra, 1815 - Bellissima e caparbia, Fleur rifiuta di sposarsi senza amore. Essendo però la più carina delle figlie del reverendo Toogood, è praticamente obbligata a contrarre un buon matrimonio. Accetta dunque di farsi accompagnare a Londra da Lord Dominic, uno chaperon arrogante ed esigente che non dimostra il minimo interesse per lei e che non risponde per nulla ai requisiti che deve avere un buon marito. Eppure, via via che le vengono presentati i migliori partiti della capitale, lei inizia a rendersi conto che l'unico uomo in grado di solleticare il suo interesse è proprio Dominic. Ma come conquistarlo?


Quando scandalo e seduzione si incontrano nell’alta società.

Anche questo mese 2 romanzi storici firmati da GRANDI AUTRICI, dove il fascino del passato si fonde ad ATMOSFERE PROFONDAMENTE SENSUALI: Royce, Duca di Wolverstone, segue una regola ben precisa: mai passare più di cinque notti con la stessa amante. Ma con Minerva è tutto diverso: lei è così audace da farlo sdraiare, immobilizzarlo alla testiera e bendarlo…

Quando Lord Rupert Stirling, libertino dalla reputazione più che discutibile, e Lady Pandora, la nobile più chiacchierata di Londra, si incontrano, l’atmosfera non può che farsi di colpo rovente. Ma cosa faranno quando ogni limite sarà superato?

Dall’11 dicembre in edicola e nei migliori supermercati www.eHarmony.it - Seguici su


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