K1_LA MIGLIORE DELLE EX

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Tutto inizia‌ con un bacio. Una collana fresca, dolce e maliziosa, dove vivere storie d’amore romantiche e sexy, come un bacio a fior di labbra.

Buona lettura!


Aimee Carson L'estate del suo undicesimo compleanno Aimee uscì dalla sezione dedicata all'infanzia della biblioteca della cittadina in cui viveva ed entrò in una corsia piena di racconti della Harlequin Mills & Boon. Prese un libro, si sedette per terra e lesse il romanzo tutto d'un fiato. Fu l'inizio di una storia d'amore che dura da più di trent'anni. Nonostante abbia un lavoro part-time fantastico come medico, le piace anche starsene tranquilla in casa, in compagnia dei suoi tre figli e del marito, ad ammirare le splendide Black Hills del Sud Dakota. Ma che si trovi a casa o al lavoro, ogni mattina è dedicata a creare quelle storie che ama tanto. Il suo motto? La vita è troppo breve per non fare solo le cose che si amano.


AIMEE CARSON

LA MIGLIORE DELLE EX


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Best Mistake of Her Life Harlequin Mills & Boon Modern Heat © 2012 Aimee Carson Traduzione di Caterina Pietrobon Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Kiss maggio 2013 Questo volume è stato stampato nell'aprile 2013 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY KISS ISSN 2282 - 0868 Periodico mensile n. 1 dello 03/05/2013 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 433 del 22/11/2012 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


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Dal ventiduesimo piano dell'edificio al centro di Miami Memphis James abbassò lo sguardo sui cameraman e sugli spettatori allineati lungo le transenne, simili a tante formichine incuriosite. C'era un'unica possibilità di riprendere la caduta nel modo giusto, rifarla sarebbe stato impossibile. Con gli ingegneri e gli altri stuntman aveva controllato e ricontrollato meticolosamente ogni dettaglio, imbracatura, cavo di collegamento e condizioni del vento compresi. Per quanto si trattasse di un lancio pazzesco, la morte era improbabile. Niente di più di una remota possibilità, che sussisteva, ma poteva dipendere solo da un errore meccanico o da un calcolo errato e pertanto non si lasciava mai nulla al caso. Memphis non lasciava mai nulla al caso. In quel suo strano mestiere in cui ci si faceva beffe della gravità, se si era deconcentrati, si potevano verificare degli errori e ci si poteva restare secchi, o quantomeno riportare lesioni devastanti. Oppure, peggio ancora, poteva essere qualcun altro a pagarne le conseguenze. Per un istante il ricordo riaffiorò alla mente, puntuale 5


come prima di ogni lancio da una simile altezza. In una sequenza di reazioni ormai familiari il torace gli si contrasse, lo stomaco gli si serrò in una morsa e il cuore gli martellò spietato le costole. Costringendo i muscoli a rilassarsi, Memphis scacciò il ricordo dalla memoria e abbassò lo sguardo sulla sessantina di metri che lo separavano dal marciapiede deserto. Nulla avrebbe arrestato la sua caduta, tranne la telecamera a terra che l'avrebbe ripreso. Strinse le labbra sarcastico. Gli piaceva l'idea che, se qualcosa fosse andato storto ‒ nel qual caso si sarebbe sfracellato sul marciapiede a circa cento chilometri all'ora ‒ gli ultimi istanti della sua vita sarebbero stati immortalati per i posteri. «Tutto sistemato, allora. Vento costante a sei chilometri all'ora.» La voce di un ingegnere interruppe i suoi pensieri. Un ultimo sguardo di sotto. «Non si può chiedere di meglio» disse Memphis. «Pronto?» Saldo come una roccia, il polso regolare, Memphis prese posizione di fronte alla vetrata provvisoria in vetro antirapina. «Sono sempre pronto» asserì con un sorriso. «Ma la gravità è una grandissima stronza.» «Già, una che non perdona mai» aggiunse l'uomo con una risata soffocata. Il sorriso di Memphis si fece più ampio. «Non facciamola aspettare, allora.» Appoggiata con una mano alla transenna, Kate Anderson si schermò gli occhi dal sole con l'altra, sollevandoli 6


su quel minuto brulicare di attività ventidue piani sopra la sua testa. Un venticello leggero diffondeva nell'aria il sottile profumo salmastro dell'oceano Atlantico che si mescolava all'odore dell'asfalto bollente e a quello della folla di curiosi intontiti che le si accalcava addosso, rendendo quella calda giornata di Miami ancora più calda. O forse erano solo i suoi nervi a essere surriscaldati. Fino a quel momento l'istinto di sopravvivenza le aveva impedito di pensare al ritorno in città di Memphis. Ma quella mattina l'articolo apparso su un giornale scandalistico a proposito di Dalton e della sua fidanzata, Olivia, le aveva procurato almeno otto sguardi grondanti commiserazione, tre abbracci di condoglianze e un discorsetto d'incoraggiamento da parte di una divorziata amareggiata che nemmeno conosceva. E il tutto mentre faceva solo la fila in un caffè! In qualità di recente ex moglie dell'uomo politico che a Miami godeva di maggiori consensi, a Kate era impossibile defilarsi, soprattutto con quell'elenco di impegni sociali ad attenderla. E per la prima volta da quando a sedici anni era uscita con Dalton, si trovava a dover partecipare a un evento pubblico da sola. Gli sguardi commiserevoli da parte di perfette sconosciute erano già stati una tortura, ma erano nulla in confronto all'esame minuzioso a cui l'avrebbero sottoposta. Già se li sentiva i giornali scandalistici se fosse apparsa alla sua riunione degli ex alunni della scuola da sola... L'ex reginetta del ballo di fine anno mollata dal suo re. Kate Anderson, respinta, partecipa alla riunione da sola. 7


Traendo un respiro profondo per calmarsi, rilassò i muscoli e rinnovò il proposito di chiedere aiuto a Memphis, anche se lui era la nemesi della sua adolescenza trasformata in uno stuntman famosissimo nonché nel ricordo vivente del più grande sbaglio della sua vita. Avvertendo che l'apprensione minacciava di incrinare il suo contegno, Kate portò lo sguardo verso l'alto, su quella finestra vicino al cielo. Ma dov'erano gli abbracci di condoglianza quando ne avevi davvero bisogno? Un gracchiare di walkie-talkie e Kate trattenne il fiato. Un attimo dopo la finestra esplose, i frammenti di vetro sprizzarono nell'aria intorno alla figura dello stuntman ‒ Memphis ‒ che compì un arco aggraziato sullo sfondo del cielo prima di piombare a tutta velocità verso il marciapiede duro come il marmo. Kate si sentì seccare la gola e il cuore le si fermò mentre per diversi orribili secondi, Memphis precipitava in caduta libera davanti a ventuno file di finestre. All'ultimo momento il cavo di sicurezza rallentò il lancio fino ad arrestarlo, proprio a pochi centimetri dalla telecamera sul marciapiede. Intorno a lei scoppiò un applauso. Frastornata, Kate inspirò mentre il cuore riprendeva a battere. Lasciò andare la transenna e si tolse dal palmo sudato i granelli di sabbia che c'erano rimasti appiccati. Quindi un po' seccata e ancora sconvolta, osservò Memphis che, freddo e distaccato, si levava l'imbracatura, mentre la folla gli impazziva intorno. Era stato lui a lanciarsi nel vuoto a una velocità pazzesca, allora perché in quei pochi secondi era invecchiata lei di cinque anni? Fin dal giorno in cui il suo fratello 8


gemello aveva stretto amicizia con quel casinaro di Memphis, allora tredicenne, il cuore le aveva battuto talmente forte talmente tante volte che, se il sistema nervoso le fosse andato in tilt, la colpa sarebbe stata al novantanove per cento del signor James. Quando lo vide allontanarsi, però, Kate mise da parte ogni dubbio. Senza riflettere nemmeno un istante, girò intorno alla transenna, dirigendosi verso di lui. Il dorso ben disegnato e quelle sue gambe forti avvolte dai jeans le scatenarono nella mente ricordi che avrebbe fatto meglio a stroncare sul nascere. Un addetto alla sicurezza la richiamò, ma lei lo ignorò e gridò forte: «Memphis! Aspetta!». Lui si arrestò e girò sui tacchi. Kate capì subito che l'aveva riconosciuta. L'espressione del volto divenne di ghiaccio e a quella reazione Kate si bloccò quando però era ormai a soli cinque metri dall'uomo che la guardava con due incantevoli occhi color caramello... Come grazie all'effetto speciale di un film, si ritrovò a rivivere l'attimo in cui si erano visti per l'ultima volta, cinque anni prima. Gli aveva appena urlato di uscire dalla stanza d'ospedale del fratello, un grido dettato dalla paura per Brian, dalla rabbia nei confronti di Memphis e dalla confusione al ricordo di lui che faceva l'amore con lei con una passione che l'aveva privata di qualsiasi capacità di funzionare. Peccato che a quella sensazione di ebbrezza sensuale fosse seguito l'inevitabile schianto del ritorno sulla terra. L'apice travolgente delle emozioni e gli abissi della disperazione. Estasi e sciagura. 9


Memphis però non provocava mai emozioni monotone, doveva ricordarlo. Ma il suo corpo era troppo preso dall'apprezzare quei suoi capelli castano chiaro dal taglio spettinato, quella bocca da sciogliere sulla propria, quegli occhi dalle ciglia folte e quella mascella maschile e sexy coperta com'era dalla barba di un giorno. Per un istante Kate si chiese se la sua non fosse un'idea pazzesca. Forse partecipare agli eventi sociali da sola ed esporsi al pubblico scherno era la soluzione migliore. L'addetto alla sicurezza la afferrò per un braccio spiegandole che non poteva stare lì. Ma Kate piantò i piedi e non si mosse, lo sguardo fisso negli occhi di Memphis. «Lasciala andare, Hal!» ordinò lui avvicinandosi e facendole aumentare il battito del cuore a ogni passo. «La conosco. E bene.» A quell'ultima parola, pronunciata con una certa enfasi, Kate si sentì avvampare e i palmi delle mani divennero ancora più sudati al ricordo della passione... Del piacere... Inspirando di nuovo profondamente per calmarsi, estrasse una salviettina alla lavanda dalla borsetta. Considerato il modo in cui Memphis la stava guardando, le ci sarebbe voluta una doccia fredda, ma rinfrescarsi le mani era quanto di meglio potesse fare in quel momento. Per un breve istante si sentì riprendere dall'apprensione e scacciò la certezza che lui non avrebbe mai accettato la sua proposta. Per esperienza personale sapeva bene che Memphis James faceva solo quello che Memphis 10


James voleva. Era sempre stato così e lo sarebbe sempre stato. Convincerlo a cooperare avrebbe richiesto tutta quell'abilità diplomatica che lei aveva affinato nel corso degli anni. Quale figlia e nipote di due giganti della politica e quale ex moglie di un politico, aveva un sacco di pratica nel parlare del più e del meno. E considerata la storia avuta con l'uomo che le stava davanti, era più che assennato mantenere la conversazione a un livello superficiale. Lanciò uno sguardo all'altissimo edificio. «A quanto vedo, il tuo desiderio di morire è ancora inalterato» osservò in tono indifferente. «Se l'avessi, sarei saltato senza fune» considerò lui con aria divertita. «Ma durante le riprese di The Indistructibles l'hai fatto, però.» «Era una situazione particolare.» «Cioè più folle del solito?» Lui scrollò le spalle. «Normale lavoro.» «Normale? Buttarsi giù da un palazzo? Saltare da un elicottero?» Kate arcuò un sopracciglio. «Precipitare in macchina da una scogliera?» Quando al cinema aveva visto la scena divenuta tanto famosa, le si era fermato il cuore. Memphis aggrottò le sopracciglia divertito. «Che fai? Segui la mia carriera adesso, Angioletto?» Il soprannome fu un colpo basso e l'emozione le cancellò la protesta dalle labbra. «Non chiamarmi così, per piacere» lo pregò, sforzandosi di mantenere un tono indifferente. Da ragazzina aveva sempre detestato quell'ap11


pellativo e da adulta aveva trovato ulteriori motivi per odiarlo. «Be', in effetti Angioletto era un termine adatto alla ragazzina tranquilla e rispettosa delle regole che eri» considerò lui con un lampo di allegria nello sguardo malizioso. Ma un attimo dopo quello stesso sguardo avvampò di un'intensità che rese l'aria elettrica e innescò in lei un'inaspettata sensazione di calore. Memphis le si avvicinò scrutandola con gli occhi di chi conosceva tutti i suoi segreti. «Ma tutti e due ricordiamo bene un episodio in cui il soprannome era del tutto inappropriato, vero?» indagò con voce profonda. Lottando per mantenere la calma, Kate gli rivolse quello che si augurò fosse il suo leggendario sorriso da campagna elettorale. «Angioletto era tanto inappropriato quanto diavolo calzava a pennello per te.» Era tempo di definire le regole base del loro nuovo rapporto. Erano entrambi adulti, potevano lasciarsi il passato alle spalle e dare vita a un'amicizia più... tranquilla. O almeno si poteva sperarlo. «Quindi scordati di provarci, Memphis» proseguì, ignorando il disagio provocato dalla sua vicinanza. «Non sono più la ragazzina che intimidivi tanto facilmente. Con gli anni ho imparato a conservare padronanza e dignità anche nelle avversità.» E quel divorzio umiliante, per giunta sezionato dai giornali scandalistici, l'aveva aiutata un bel po'. «Sarei un'avversità adesso?» «Sì. Per te fare sempre il bastiancontrario è un punto d'orgoglio.» «Un uomo deve pur essere famoso per qualcosa» mi12


nimizzò lui. «Allora sei qui solo per testare le tue nuove capacità?» «Si tratta di una sfortunata coincidenza. Sono qui anche perché ho bisogno del tuo aiuto.» Un deciso sbuffo canzonatorio. «Il mio aiuto?» La fissò per un istante prima che gli ricomparisse una smorfia di derisione sulle labbra. «Circostanze ben dure, se la grande Kate Anderson si abbassa a chiedere aiuto a un misero vecchio amico.» Il suono leggermente metallico che infuse al tono di voce gliela rese ancora più sexy e la morsa di angoscia che serrava lo stomaco di Kate si fece più stretta. Si passò la lingua sulle labbra. Era rischioso riporre le proprie speranze su Memphis: era un uomo del tutto imprevedibile. Ma cos'era peggio? Sopportare la pubblica compassione di cui sapeva bene di essere indegna oppure tollerare lo scherno dell'unico uomo ‒ a parte il suo ex marito ‒ che fosse a conoscenza dei veri motivi per cui non la meritava? «Perché ti rivolgi a me per un favore?» Memphis incrociò le braccia sul torace scolpito e i bicipiti tesi affiorarono sotto la maglietta, facendole perdere la concentrazione. «Ci aspetta un Armageddon?» chiese seccato. «È in arrivo la fine del mondo?» «Sì, secondo il cartello che tiene in mano quell'uomo all'angolo tra la Quinta e la Main» rispose cercando di suonare disinteressata. «Ma nella remota possibilità che non accadesse, tra un mese ho una riunione dei dieci anni del diploma con i miei compagni e prima ci sono diversi incontri a cui non voglio partecipare da sola.» 13


Memphis rovesciò il capo all'indietro e proruppe in una risata sincera. Certo, paragonata alla fine del mondo la sua era una situazione piuttosto banale, però la sensazione di avviarsi verso il giorno del giudizio universale era più che reale. «A me la soluzione sembra molto semplice. Non andarci e basta.» «Devo. È da un anno che preparo questo incontro. Sono io l'organizzatrice responsabile. Sono la presidente.» «Immagino che non ti sia mai passato per la testa di andarci da sola» considerò lui abbassando la voce di un'ottava. «O forse la grande Kate Anderson non è in grado di apparire in pubblico senza uno spasimante in adorazione al proprio braccio?» Critica spietata. «Non ho bisogno di adorazione. Mi basta un accompagnatore, non importa chi.» «Solo per tua conoscenza, Angioletto.» Alzò la testa divertito, come sul punto di condividere un segreto. «Non è così che fai sentire speciale una persona.» «Tu non sei speciale» ribatté lei alla leggera. «Sei un mare di guai.» Memphis aggrottò le sopracciglia con voluta esagerazione. «Guarda che devi lavorare sulle tue tecniche per ottenere gli appuntamenti. Io preferisco essere corteggiato.» «Corteggiato?» ripeté lei lottando per mantenere il controllo. «Ma non è che usciamo insieme. Mi accompagnerai in qualità di amico.» Lui arcuò le sopracciglia. «Solo che non lo sono. Amico tuo, intendo.» «Sei amico di mio fratello e io ti sto chiedendo un fa14


vore» ribatté lei sull'orlo della disperazione. Passarono due secondi prima che le rispondesse. «Kate, io ti garantisco che tu non vuoi il mio aiuto.» Gli occhi gli si accesero di un'emozione che le fece girare la testa. Mentalmente Kate si rassegnò al suo tono sensuale e canzonatorio. Dall'espressione del volto era chiaro che non si sarebbe ammorbidito e l'angoscia crebbe. Se lui l'avesse accompagnata, nessuno le avrebbe tenuto discorsetti sulla necessità di guardare avanti e abbandonare il ruolo di moglie respinta. «Te lo chiedo per piacere, Memphis.» Tentò di non lasciar trasparire ancora la propria disperazione e recuperò il classico sorriso Anderson che aveva studiato alla perfezione fin dalla più tenera età. «Mi basta solo un po' del tuo tempo» aggiunse, appoggiandogli una mano sul braccio. Sotto le dita, i muscoli si contrassero e dagli occhi svanì ogni voglia di scherzare. Una miriade di espressioni gli attraversò lo sguardo e nessuna era scontata. Ma poi Memphis le parlò con voce rassegnata. «Mi dispiace. Dovrai trovarti qualcun altro» le disse prima di girarsi e raggiungere i tecnici che guardavano il suo lancio spettacolare raggruppati davanti a un monitor. Kate lo seguì. «Non c'è nessun altro.» Lui continuò a guardare davanti a sé. «E dove sono finiti tutti gli ammiratori della tua Biscayne Bay Preparatory Academy?» «Non ne avevo.» Lui scoppiò in una risata divertita. «Be', io non me la ricordo così. Io ricordo una principessina molto popolare che frequentava la migliore scuola per figli di papà pieni 15


di soldi.» S'interruppe e le si avvicinò accrescendo il suo disagio. «Una ragazzina fin troppo brava per concedere il proprio tempo a un ragazzo della misera Country High, la scuola del quartiere più squallido della città.» Kate arrossì. Da adolescente aveva avuto un sacco di motivi per trattare l'amico del fratello con distacco. Ma mai per i soldi. «Hai la memoria corta, Memphis.» Lui inclinò la testa di lato fissandola con lo sguardo di chi non aveva intenzione di stare al gioco. «Ho un'ottima memoria, invece. È la tua percezione che è andata.» Indugiò con gli occhi sul suo viso e una sensazione mista di desiderio e di timore le attraversò il petto. «E poi» aggiunse lui piano, «nascondere la testa nella sabbia è sempre stato il tuo forte.» E il suo matrimonio ne era stato la prova, santo cielo! Ma se si fermava a elencare tutti gli errori che aveva commesso, non sarebbe arrivata a nulla. «Non sono qui per discutere il passato, Memphis.» Lui si prese una ciocca dei suoi capelli tra le dita e l'accarezzò tra i polpastrelli, l'avambraccio a pochi millimetri dal suo seno. «Non funziona così, Angioletto» mormorò. Con il fisico in uno stato di shock sensuale, Kate scacciò quelle emozioni scomode battendo le ciglia, attenta a non lasciarle trasparire. Ma quegli occhi che vedevano tutto sostennero il suo sguardo, mentre lui proseguiva riflettendo: «Il passato è inevitabilmente legato al futuro a causa di quel concetto scomodo che chiamiamo presente». Giocherellò con i capelli ancora per un lungo istante prima di lasciarli andare. Kate detestava usare toni disperati e ci mancò davvero 16


poco. «Mi serve il tuo aiuto, Memphis.» Rimase un attimo in silenzio prima di aggiungere: «Per favore». Per la frazione di un secondo lui sembrò preoccupato dal fatto che lei lo stesse quasi implorando. Un tic sul muscolo della mascella. «Perché?» E come spiegarlo a uno che non sapeva minimamente immedesimarsi? «Oggi una divorziata mi ha tenuto una conferenza su come la sua vita sessuale fosse migliorata da quando il marito l'aveva abbandonata e poi mi ha esortato a tornare in sella al più presto prima che sia troppo tardi.» «Be', è un ottimo consiglio» considerò divertito. «Mi stufano tutti questi consigli!» sbuffò lei. «Ti voleva solo consolare.» «Non ne ho bisogno.» «Certo. E poi non credo che te li meriti» rifletté lui e Kate per poco non si sentì sopraffare dal senso di colpa. Invece fece finta di non capire a che cosa si riferisse e lui proseguì: «Non hai amici a cui chiedere?». «Nessuno che sia disponibile.» «Al giorno d'oggi tutto è in vendita» considerò lui con noncuranza. «Un servizio di accompagnatori?» Lei assunse di proposito un'espressione calma. «Non ho intenzione di farlo.» Di nuovo quello sguardo divertito. «Ma potrebbe sempre rivelarsi gratificante.» Kate contò fino a cinque stringendo le labbra e ricordandosi che Memphis faceva solo ciò che voleva. E in quel momento aveva ogni migliore intenzione di farle pagare il passato. Chiuse gli occhi per un istante, inspirando profonda17


mente alla ricerca di una pace interiore ed eliminando quel caos turbolento che solo lui sapeva provocare dentro di lei. «Non sono alla ricerca di gratifiche.» Trascorsero dei secondi. «Mi dispiace, Kate.» A sentirlo sembrava quasi sincero. «Non sono io il fesso giusto a cui rivolgersi.» Un bagliore freddo gli attraversò lo sguardo. «Ho già soccorso altre volte la damigella in pericolo, non lo farò di nuovo.» Lei ignorò il riferimento al passato e si concentrò sull'umiliazione che le infliggeva in quel momento. Le rimaneva un'ultima carta da giocare. Il suo nome era strettamente legato a quella riunione e, se non altro, Kate doveva assicurarsi che fosse un successo. «Brian me l'aveva detto che avresti rifiutato.» Al nome del fratello, Memphis si raggelò, il volto una maschera inespressiva. La pausa che seguì fu oltremodo imbarazzante, il che, considerata la loro storia, la diceva lunga. «E mi ha anche chiesto di dirti di accettare per fargli un favore personale.» Il ricordo gli contrasse ogni muscolo del fisico. L'ultima volta che aveva visto Kate, proprio fuori dalla camera d'ospedale di Brian. L'unica volta in cui lei era stata estremamente schietta, per non dire furibonda, determinata a lottare per ciò che voleva. La femmina risoluta che fino a quel momento aveva solo percepito, ma visto molto di rado. Fino a quel giorno. A quanto sembrava, il cambiamento era stato definitivo. Chissà quanta parte aveva giocato la loro storia nel provocarlo... Per la prima volta da quando lei aveva ini18


ziato a inseguirlo, Memphis si concesse un istante per osservarla attentamente. I lucidi capelli biondi erano raccolti in un morbido chignon alla base della nuca, in uno stile casual ma al tempo stesso elegante. Solo alcune ciocche sfuggite al fermaglio le incorniciavano il viso. Gli occhi blu erano quelli freddi e decisi con cui aveva tenuto tante prediche a lui e al fratello quando aveva saputo delle loro bravate di ragazzi. E poi c'era quella sua figura sottile avvolta in un abito estivo di classe che le si appoggiava morbido sulle curve dolci. Al solo vederla un uomo poteva provare la tentazione di fare cose che invece era meglio evitare. In una notte memorabile, proprio quel fisico aveva sparato Memphis dritto in paradiso per poi condannarlo a un inferno perenne. Si schiarì la gola, dispiaciuto per la difficoltà che trovava nel bandire quei ricordi. «Come sta Brian?» «Adesso se la cava meglio» gli rispose lei, aumentando il suo disagio. Per un attimo l'espressione le si addolcì. «Dovresti chiamarlo.» «Già, forse» disse lui con la voce rauca per il rimorso. Un silenzio imbarazzante. «E allora» proseguì lei subito dopo, «mi aiuti?» No. Piuttosto avrebbe rifatto quel lancio tremendo dal bordo del Gran Canyon dell'anno prima, quando per poco non ci era rimasto secco. E tutto per un film d'azione passato alla storia solo per le sue acrobazie mozzafiato e per l'assoluta mancanza di una trama decente. Memphis si passò nervosamente una mano tra i capelli osservando Kate. Il comportamento scherzoso e provocatorio che aveva tenuto da adolescente era stato solo la 19


reazione all'ossessione frustrante che lo aveva divorato. Fortunatamente, a parte la straordinaria attrazione, l'esperienza lo aveva reso immune. Ma Kate era sicuramente cambiata, visto che ipotizzava in lui una debolezza ‒ che lui però si era lasciato alle spalle ‒ e che cercava di usarla contro di lui. Il che comportava però che Memphis si ritrovava schiacciato tra la donna a cui aveva rinunciato tanto tempo prima e l'amico con cui sarebbe stato per sempre in debito. Aiutare la sorella di Brian era il minimo che potesse fare. «Okay» accondiscese con un sospiro. «Lo farò.» Abbandonò la mano lungo il fianco. «Ma esattamente che cosa comporta questo favore?» «Il comitato della riunione ha deciso di unire l'utile al dilettevole e abbiamo dato ai diversi incontri una funzione sociale.» «Suona proprio come quelle stronzate arroganti che facevano i tuoi compagni di classe» borbottò lui. «Voglio che tu ci venga con me.» «E quanti eventi sarebbero?» s'informò socchiudendo gli occhi. Abbassando lo sguardo sulla sua spalla, Kate si passò un dito nella cintura del vestito. «Una cena, tre cocktail...» Sollevò di nuovo gli occhi nei suoi. «E poi ci sono i due eventi per la riunione del fine settimana.» Memphis ebbe un rifiuto mentale. «Ecco perché non trovi nessuno che ti aiuti. Io ti aiuto per la cena e un cocktail. Ma non ho frequentato la tua Biscayne Bay Preparatory Academy e quindi non parteciperò alla vostra riunione finale.» «Ma è l'evento principale e non ci voglio andare da sola.» 20


«Non-vengo-alla-vostra-riunione» scandì lui distintamente. Agli ex compagni di classe di Brian sarebbe bastata un'occhiata per ricordare l'errore tanto famoso di Memphis. Quello che per poco non era costato la vita al suo amico... «Va oltre il limite massimo di tortura a cui mi posso sottoporre. Per questa fase del tuo piano dovrai trovarti qualcun altro.» Kate espirò e lo guardò con fermezza. «Una cena, due cocktail e la riunione del fine settimana» lo corresse poi. «Ci sarà anche Brian e lui muore dalla voglia di rivederti.» Maledizione, un altro colpo basso. «Un solo evento della riunione» rilanciò lui. «O venerdì o sabato, scegli tu.» «Affare fatto!» accettò lei. Poi gli osservò i jeans consumati. «E io scelgo i vestiti che ti metterai.» Il sorrisetto con cui accompagnò l'occhiata di perlustrazione fu un vero colpo. «Problemi con il mio guardaroba?» Lei arcuò un sopracciglio. «Ricordo ancora quello che ti sei messo per il nostro ballo di fine anno a cui ti aveva invitato quella sconsiderata della nostra compagna di classe.» «A Tiffany non importava niente delle mie scarpe da ginnastica, anche perché dopo che ti hanno incoronata reginetta del ballo con il tuo re, mi ha proposto di andare nella mia macchina» ribatté lui con un sorriso che diventò sempre più ampio. «E io sono stato felice di mostrarle che in un uomo ci sono cose ben più importanti da valutare che non i suoi panni.» «Speriamo che da allora Tiffany abbia riacquistato la 21


ragione» considerò lei con sottile sarcasmo. «Allora siamo d'accordo?» Nonostante tutto, il fegato che dimostrava Kate lo affascinava. «Sì» confermò. «Ma giusto per essere chiari, lo faccio per Brian, non per te.» Lei fece una smorfia. «Niente paura, Memphis. Non mi illudo che tu mi farai mai un piacere.» Un moto di rabbia oscurò per un momento il suo buonumore. Da ragazzo avrebbe fatto qualsiasi cosa per Kate, se solo lei gli avesse fatto minimamente capire che lui la interessava. Ma quei giorni erano ormai passati, distrutti dal destino di quella notte imprevedibile le cui conseguenze erano ancora troppo vive. Il suo comportamento da gelida principessina avrebbe dovuto mandarlo in bestia e invece non era così. Di certo non avrebbe mai più toccato Kate, ma il suo atteggiamento freddo e controllato unito a quella facciata di cortesia ‒ soprattutto se considerava il loro passato tempestoso ‒ lo colpivano e lo incuriosivano. Ciononostante una parte di lui desiderava infrangere quel muro di gelo emotivo, anche se solo per un istante. E provocarla per lui era automatico, come respirare. «Io però una volta un favore te l'ho fatto, ricordi?» le chiese con voce deliberatamente roca. Si godette per bene l'attimo in cui le si mozzò il respiro e le labbra gli si piegarono in un sorrisetto mentre Kate tentava di ricomporsi. «Memphis» gli disse lei infine riacquistando il controllo e sostenendo il suo sguardo, «è stato molto tempo fa e comunque non puoi pensare al sesso come a un favore.» 22


Lui la osservò un istante quindi si chinò su di lei inspirando il profumo di lavanda che metteva sempre in relazione con Kate. «Be', si è classificata come una delle migliori notti della mia vita» mormorò e l'amarezza che provò a quella considerazione gli spense il sorriso. «Peccato aver scoperto poi che tu e Dalton eravate ancora sposati.»

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1 La migliore delle ex di A. CARSON Kate Anderson, sei un'ex reginetta e un'ex moglie, ma non sarai mai un'ex del sesso! Ecco perché alla festa con i suoi vecchi compagni di scuola si presenterà con l'uomo più eccitante e canaglia che abbia mai conosciuto, Memphis. Il suo corpo sarà ancora stropicciato a dovere.

2 In un letto di diamanti di N. MARSH Ruby Seaborn ha bisogno di soldi per evitare il crollo delle gioiellerie di famiglia ed è disposta a tutto, anche a scendere a patti con il diavolo, che ha un nome preciso, Jax Maroney. Lui, infatti, ha bisogno di rifarsi una reputazione, e per questo non rifiuterà un accordo.

3 Quando il cioccolato non basta... di N. HARRINGTON Profumo intenso di cioccolato, praline che ti si sciolgono in bocca, Max Treveleyn è già conquistato! Il maestro pasticciere che ha realizzato quelle sublimi prelibatezze si chiama Daisy Flynn, un bocconcino niente male. Lui ha da farle una proposta molto allettante...

4 Ti prego non spogliarti di L. ASHTON Ella Cartwright non ha dubbi, è lei la migliore, il modello a cui tutti si ispirano. Ora, un suo vecchio compagno di liceo, Jake Donner, ha bisogno di un consulente d'immagine e ha pienamente ragione! Qui serve una mano dal cielo, ma anche un completo firmato!


DAL 30 LUGLIO

5 Pazzo viaggio per due di A. ANDREWS Per Sadie sarà un lungo viaggio: la jeep le farà rivoltare lo stomaco come una frittella; dovrà mangiare solo ortaggi per non perdere la linea faticosamente raggiunta e in più dovrà passare notte e giorno con quel sexy ed eccitante di Kent senza nemmeno sfiorarlo, dato che lui la ignora.

6 La dea dell'amore di S. NARAYANAN È ufficiale: Riya non ha mai dimenticato Dhruv! Altrimenti non si spiegherebbe perché il suo corpo si sia risvegliato alla sua sola presenza. Piccolo dettaglio: lui l'ha già scaricata una volta e lei non vuole ripetere l'esperienza. Riya, se facessi una doccia gelata?

7 Il testimone cerca la sua sposa di F. HARPER Damien Stone questo è il tuo sesto matrimonio... Non sarebbe ora di fare la parte dello sposo? Potrebbe rifarsi con la damigella d'onore. No, impossibile, è quell'eccentrica e vulcanica di Zoe St. James, che tra l'altro non le toglie gli occhi di dosso. Quando finirà questa tortura?

8 L'uomo giusto (non) aspetta di N. LOGAN Aimee si è innamorata a prima vista del suo salvatore, Sam, che ha due occhi che potrebbero sciogliere tutta la calotta polare. E dire che la situazione non è delle più felici, dato che è sull'orlo di un precipizio, con la sola cintura di sicurezza che la separa dal fondo del burrone.


ANTOLOGIE da 3 ROMANZI ďŹ rmate dalle autrici delle serie piĂš amate. Il MEGLIO, selezionato per te. Antologia firmata ANNE MATHER: autrice Harmony amatissima, con piĂš di 150 romanzi pubblicati e 100 milioni di copie vendute. Dallo stile inconfondibile, sa raccontare i sentimenti e gli intricati legami di coppia, appassionando la lettrice pagina dopo pagina.

Un unico, imperdibile volume per tre romanzi firmati da grandi autrici appartenenti alla New York Times Bestsellers List. Tre storie dal sapore ardito, impudente, torrido e fantasioso, tutte con personaggi unici che conquistano il cuore. Dal 25 maggio Scoprili su www.eHarmony.it - Seguici su


Presenta

OMBRE SU NEW YORK UN MIX DI MISTERO, STORIA E PASSIONE.

“QUESTA SERIE HA TUTTO:

sensualità e mistero, personaggi affascinanti e un’ambientazione storica incantevole. Leggerla è un piacere.” Booklist

“Non vedi l’ora che esca il successivo.” Amazon Reviews

Un nuovo HISTORICAL CRIME della serie dedicata alle indagini di Francesca Cahill, dama dell’Alta Società con la passione per il mistero. Caso dopo caso, questa Sherlock Holmes bella e raffinata cattura le lettrici per gli intrecci gialli ben costruiti e l’affascinante setting storico.

In libreria e nei migliori supermercati dal 28 maggio

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