PS65_OPERA DI SEDUZIONE

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Beth Kery

Opera di seduzione


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Wicked Burn The Berkley Publishing Group/Penguin Group Inc. © 2008 Beth Kery Traduzione di Alessandra De Angelis Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2012 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Passion novembre 2012 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 65 del 30/11/2012 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 71 del 6/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


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Le pareti dell'appartamento sembravano fatte di cartone, pensò Vic Savian, svegliandosi di colpo nel sentire la seducente voce femminile che proveniva dall'ingresso. La donna misteriosa era la sua dirimpettaia e non gli aveva mai rivolto la parola direttamente, ma Vic la riconobbe comunque. Che strano, gli era bastato sentire la sua voce per avere un'erezione. Sentiva il pene turgido contro il lenzuolo fresco. Si erano visti solo in due occasioni, una volta nel ristorante situato nell'atrio del complesso residenziale Riverview Towers, in cui abitavano, e l'altra quando si erano trovati soli in ascensore. Vic avrebbe scommesso volentieri il miglior cavallo della sua stalla che la donna lo aveva notato. Quanto a lui, aveva approfittato di quei pochi minuti in quell'ambiente ristretto per scrutarla attentamente. La ricordava ancora nei minimi particolari, dalla leggera spruzzata di efelidi sul naso al movimento delle sue labbra che si erano incurvate in un sorriso, dalle pulsazioni della vena sul collo flessuoso alla forma del seno che si intravedeva sotto la camicia di seta, sobria ma sensuale. Era veramente bella. Vic sapeva che bella era un termine abusato per descrivere una donna, ma definire la sua dirimpettaia come carina, sexy o attraente sarebbe stato riduttivo. 5


Perché lei era proprio di una fulgida e assoluta bellezza. A Vic piacevano le donne; in generale aveva un debole per quelle intelligenti, vivaci, sensuali e brave a letto, ma si teneva alla larga da quelle bellissime dopo il suo disastroso rapporto con Jenny. Però, la sua vicina aveva qualcosa che gli stuzzicava l'interesse. Quando la sentì parlare di nuovo, sollevò di scatto la testa sul cuscino, accigliandosi, perché gli era parso che il suo tono fosse più acuto, agitato. Appena udì una voce maschile adirata in risposta, Vic si alzò immediatamente dal letto e afferrò i jeans per infilarseli. «Evan, ti ho spiegato chiaramente com'è la situazione. Non ti ho mai illuso» disse Niall. «E non posso dirti ora se e quando cambierò idea» aggiunse, anticipando la prevedibile domanda di Evan. Perché vestirsi elegante per accompagnare un uomo a una serata mondana dovrebbe fargli credere automaticamente che accetterò di andare a letto con lui?, si chiese Niall Chandler. Si era già pentita mille volte di aver accettato di partecipare con Evan all'evento di raccolta fondi organizzato dal Museo di Belle Arti di Chicago. Evan Forrester faceva parte del consiglio di amministratori fiduciari del museo, e indispettirlo respingendo le sue avances avrebbe potuto comportare delle spiacevoli ripercussioni sul piano lavorativo. «Perché ti rifiuti di darmi una possibilità? Non so esattamente quale problema tu abbia, ma ho capito perfettamente che con te devo procedere con i piedi di piombo, considerate tutte le velate allusioni che il tuo capo non perde occasione di fare. Anche la tua segretaria mi lancia certe occhiatacce! Però, qualunque sia la situazione spiacevole che hai alle spalle, a volte il modo migliore di su6


perare un momento difficile è buttarsi senza ragionare troppo. Dai, Niall, per una volta scendi dal piedistallo, tesoro» la blandì lui, suadente. «Ti prometto che non te ne pentirai.» Niall lo guardò esterrefatta, non solo per il tono mellifluo, ma anche perché, mentre parlava, Evan le aveva messo le mani sulle spalle e la stava spingendo all'indietro fino a bloccarla tra la porta e il suo corpo. Distolse il volto quando lui cercò di baciarla, ed Evan finì con le labbra sul suo collo. «Mi hai fatto impazzire per tutta la serata con quel vestito» mormorò con la bocca contro la sua pelle mentre le faceva scivolare le mani lungo i fianchi. «Evan, smettila» insistette Niall. Lui scostò un lembo dello scialle di seta di Niall e le baciò il décolleté, proprio sopra il seno destro. Lei sollevò istintivamente la mano e, quando Evan alzò lo sguardo, gli diede un sonoro schiaffone. «Ehi, che stronza! Mi hai fatto male» si lamentò lui con una smorfia di dolore. Un istante dopo, Niall vide un'ombra con la coda dell'occhio. In una frazione di secondo, Evan emise un grido e fu catapultato contro la parete opposta del corridoio. Vi rimbalzò e barcollò, con l'aria stordita. Si palpò l'orecchio, come per assicurarsi che fosse ancora attaccato alla testa, e Niall si rese conto che l'uomo che era apparso nel corridoio gli aveva strizzato e scosso vigorosamente l'orecchio prima di toglierle di dosso Evan. «Sparisci» gli ordinò lo sconosciuto in tono secco e minaccioso. Niall lo guardò sbalordita. L'uomo fissava Evan con disgusto e superiorità, come se si fosse trovato davanti la peggiore feccia umana, nonostante al primo impatto Evan fosse l'incarnazione ideale della raffinatezza e della signorilità, con il suo impeccabile smoking e il soprabito di cachemire nero. 7


Invece il suo soccorritore era tutt'altro che sofisticato. A Niall evocava l'immagine di un cowboy. Aveva il fascino selvaggio e spietato di un fuorilegge, con cui consumare torridi amplessi sotto le stelle nella prateria... Quel pensiero improvviso e inaspettato la fece trasalire. Niall batté le palpebre, sorpresa. A dire il vero, non era la prima volta che il suo dirimpettaio le suscitava fantasie peccaminose. Era successa la stessa cosa le altre due volte in cui si erano incontrati, specialmente quando si erano trovati in ascensore. Nell'angusto abitacolo era stato impossibile ignorare il suo profumo. Il suo corpo emanava una fragranza speziata, decisamente virile, che le aveva evocato suggestioni erotiche. Quell'uomo le suscitava un'incredibile agitazione con la sua presenza, la emozionava. Oltretutto, quando avevano fatto il tragitto in ascensore insieme, lui era vestito di tutto punto, invece ora era a torso nudo e indossava solo un paio di jeans sbiaditi, così ammorbiditi dai frequenti lavaggi da aderire perfettamente ai suoi fianchi snelli, alle natiche sode e alle lunghe cosce muscolose. Niall si costrinse a staccare lo sguardo dallo spettacolo suggestivo del suo fisico quando sentì Evan parlare, rivolgendosi al suo vicino di casa. «Chi diavolo credi di essere?» ringhiò, indignato e incredulo per l'ardore dell'estraneo. «Come osi ordinarmi di andarmene?» Tuttavia, quando il vicino di Niall si scagliò verso di lui, Evan si allontanò con passi rapidi, inciampando. L'uomo non aprì bocca per replicare, ma il suo profilo severo e il suo sguardo minaccioso erano davvero più che eloquenti. Se non obbedisci e tagli la corda in fretta, ti prenderà a calci da qui all'ingresso, pensò Niall rivolgendosi mentalmente a Evan. Vedendo che, nonostante fosse intimidito, Evan non si decideva a darsela a gambe, intervenne per ribadire il 8


concetto. «Sarà meglio che tu vada, ora» gli disse con voce tremante. «Ti prego, ragiona» aggiunse, preoccupata, vedendo che Evan aveva aperto la bocca per obiettare. Alla fine Evan si voltò e, continuando a seguire con la coda dell'occhio l'alta figura minacciosa che incombeva su di lui, si allontanò lungo il corridoio. Niall emise un sospiro di sollievo quando udì il dlin delle porte dell'ascensore e capì che finalmente si era liberata di Evan, ma era ancora molto turbata e dovette fare uno sforzo immane per guardare negli occhi il suo vicino e salvatore. «Grazie» disse semplicemente. «Tutto bene?» La sua voce profonda, calda e graffiante le ricordava una pianura sconfinata sotto la volta misteriosa del cielo stellato. «Certo.» Niall abbozzò una risatina stentata, carica di turbamento. «Più che altro, mi sento stupida, perché non me lo aspettavo.» «Qualcosa da bere?» Lei scosse la testa. «No, sto bene, davvero. Mi ha solo preso alla sprovvista.» «Non le ho chiesto se voleva bere qualcosa con me per calmarsi.» Quella precisazione le fece alzare lo sguardo di scatto per fissarlo negli occhi. Si accorse che erano di un grigio chiaro, argenteo, con il bordo esterno delimitato da una linea scura. Passò un secondo di silenzio... poi due, poi tre. Lui incurvò appena le labbra in un sorriso che addolcì la piega dura della sua bocca ben disegnata. Aveva veramente tentato l'approccio con tale disinvoltura?, si chiese Niall. E lei stava seriamente prendendo in considerazione di accettare la sua proposta? Mentre si guardavano negli occhi, sentì accendersi una 9


fiammella, come se si fosse risvegliato un istinto che credeva fosse stato soppresso tre anni prima. No, non era esatto. Il fremito che l'aveva invasa in quel momento era diverso da qualsiasi sensazione avesse mai provato nei suoi trentatré anni di vita. «Va bene» acconsentì. Anche l'impulso che l'aveva indotta ad accettare il suo invito era senza precedenti. Lui si scostò per farla accomodare nel suo appartamento. Niall notò che non aveva accolto con aria gongolante la sua risposta. Tuttavia non era neanche sorpreso. Mentre si guardava intorno nel soggiorno e lui trafficava in cucina, Niall appoggiò la borsetta e sorrise con aria divertita. «A quanto pare, questo appartamento è arredato in maniera identica al mio. Possiamo fare un gemellaggio» osservò, rivolgendosi all'apertura sopra il bancone che collegava soggiorno e cucina. Le dispiacque notare il leggero tremore nella sua voce. Solo perché aveva accettato di bere qualcosa con il suo vicino non significava automaticamente che aveva intenzione di andare a letto con un perfetto sconosciuto. I capelli castano scuro gli ricaddero sulla fronte allorché si chinò per prendere una bottiglia dalla dispensa. Quando si rialzò, Niall passò in rassegna il suo addome tonico, con il rilievo dei muscoli bene in evidenza, le spalle ampie e i bicipiti possenti, ammirando il fisico scultoreo. Un altro uomo, al suo posto, si sarebbe affrettato a indossare una camicia, o almeno una maglietta. Niall, però, era contenta che non lo avesse fatto. Era bellissimo, aveva un corpo sensuale e molto virile che attirava lo sguardo come una calamita; sarebbe stato un vero peccato coprirlo. Le bastava guardarlo per avvertire un fremito al basso ventre. 10


Lui non rispose al tentativo di Niall di fare conversazione, ma lei si rese conto che il silenzio non la metteva a disagio. Le porse un bicchiere attraverso l'apertura, lei lo sollevò in un accenno di brindisi e poi bevve un sorso. Niall pensò che la sua espressione aveva sicuramente lasciato trasparire il suo apprezzamento del gusto del liquore, perché il padrone di casa abbozzò un sorriso compiaciuto prima di bere a sua volta. «Le piace.» Era un'affermazione, non certo una domanda. Niall batté le palpebre. A cosa si riferiva? Al liquore o al corpo che lei stava mangiando con gli occhi? «Non bevo molto, ma apprezzo il buon whisky» annuì lei, rendendosi conto che, senza volerlo, la voce le era uscita roca e sensuale mentre gli fissava la bocca. Notò che aveva un incisivo leggermente accavallato e, incredibilmente, il suo primo pensiero fu che le sarebbe piaciuto passare la lingua su quella lieve imperfezione. Probabilmente non era la prima ad aver avuto quella fantasia; il suo vicino era così aitante da suscitare moltissime idee peccaminose nelle donne che conosceva. Si costrinse a staccare lo sguardo da lui e lo spostò verso le finestre. La turbava l'intensità della reazione fisica che provava alla sua presenza. Si sentiva goffa e parecchio emozionata, come una ragazzina al primo appuntamento. Fece un respiro profondo e cercò di concentrarsi sul panorama. Quell'appartamento era rivolto a est, perciò dalla finestra si godeva una splendida vista di Chicago. Il complesso residenziale offriva ogni comfort agli ospiti: portiere, lavanderia a secco, consegna di alimentari a domicilio, negozi nelle vicinanze e la posizione centrale. Gli occupanti pagavano profumatamente quei lussi, ma per Niall gli appartamenti ammobiliati erano di un'impersonalità deprimente. Le mancavano la stabilità e il calore di una casa sua. 11


«Allora, come mai risiede qui?» chiese, tornando all'attacco per rompere il ghiaccio, quando lui la raggiunse in soggiorno. «Sono in città per lavoro per qualche tempo. Abito qui dal martedì al giovedì, e torno a casa in campagna il venerdì.» «In campagna?» gli fece eco Niall, incuriosita. Si sedette su uno sgabello davanti al bancone e bevve un sorso di whisky. Lui era in piedi, appoggiato al bancone, e Niall aveva lo sguardo all'altezza del suo torace nudo. Inspirò a fondo la fragranza speziata e seducente che ricordava sin troppo bene da quando si erano trovati insieme in ascensore. Era più inebriante dello scotch. Il desiderio che quell'uomo aveva risvegliato in lei divenne più potente. Niall avvertì un calore sprigionarsi dall'osso sacro e diffondersi fino al sesso, che le parve liquefarsi in pochi secondi. Agitò i fianchi sullo sgabello e lui abbassò lo sguardo verso il suo ventre. Forse era in grado di leggerle nel pensiero? «Ho una fattoria. E lei?» Niall si riscosse. «È una sistemazione temporanea in attesa che siano finiti i lavori nel mio appartamento. Spero di andare via da qui fra uno o due mesi, ma l'impresa continua a rimandare la data di consegna.» Scrollò le spalle e fece una risatina. «Comunque potrebbe andarmi peggio. La posizione è ideale, perché lavoro al Museo di Belle Arti in centro. Se non fosse che detesto l'arredamento tutto bianco e beige, davvero da incubo, non mi dispiacerebbe stare qui.» «Come si chiama?» «Oh, scusi, è vero. Non ci siamo ancora presentati. Niall Chandler.» Stava per porgergli la mano, quando lui la sorprese scoppiando a ridere. «Cosa c'è di tanto buffo?» Lui posò il bicchiere sul bancone. «Il suo nome. Lei è 12


la creatura più femminile che io abbia mai visto e ha un nome da maschio.» Niall sussultò, sorpresa dal suo complimento e ancor più dal suo tono caldo, confidenziale. L'agitazione aumentò ancora di più quando lui le tolse di mano il bicchiere e lo posò accanto al suo. «Io sono Vic. Possiamo darci del tu?» «Sì, certo... Vic» mormorò lei. Lui mosse la mano, ma non per stringere quella di Niall. Le mise due dita sul mento e le fece sollevare il volto. A Niall batteva forte il cuore quando vide le iridi grigie di Vic diventare incandescenti mentre posava lo sguardo sulla sua bocca. «E ora possiamo mettere da parte i convenevoli e dedicarci ad attività più piacevoli?» le chiese abbassando lentamente il viso verso il suo. Vic aveva il potere di infiammarla con lo sguardo. Il pensiero di respingerlo non le passò neanche per la mente. Avrebbe dovuto, di logica. Dopotutto, qualche minuto prima era impegnata a resistere alle avances di Evan. Ma con Vic era diverso. Quell'uomo era capace di sedurla con naturalezza, senza sforzo. La potenza del desiderio che provava per lui ridusse in cenere i pochi frammenti di razionalità che le restavano. Vic sollevò anche l'altro braccio per prenderle il viso fra le mani e tenerle ferma la testa prima di baciarla. Le infilò la lingua tra le labbra senza preamboli, per esplorare la sua bocca con forza e stabilire subito il dominio sul suo corpo con quell'assalto improvviso ai suoi sensi. Niall emise un gemito sommesso e allargò le mani sulla schiena di Vic mentre lui le penetrava la bocca con la lingua. Le sue dita scivolarono sulla pelle liscia e calda, tesa sui muscoli granitici. Vic si avvicinò di più a lei, per avvolgerla con il suo calore, e Niall aderì al suo corpo, ansiosa di essere sciolta dal suo ardore, di bruciare di passione. 13


Le sue mani si mossero per accarezzarlo con avidità quasi disperata. Lui emise un gemito roco, cupo, di gola, e si staccò da lei. Per un istante rimase fermo a fissarla, poi la prese di peso tra le braccia. Lei si aggrappò alle sue spalle e si lasciò portare docilmente in camera. L'appartamento scorreva ai lati del suo campo visivo in un caleidoscopio di immagini confuse che la stordivano ancora di più. Vic le tolse di dosso la stola di seta e la buttò a terra senza tanti complimenti prima di deporla sul letto, poi abbassò la cerniera del suo raffinato tubino nero. «Alza le braccia» le disse, quasi burbero. Lei obbedì e lui le sfilò di dosso l'abito, poi la guardò avidamente. Niall era rimasta in biancheria intima nera, autoreggenti e con un filo di perle al collo. Lo sguardo incandescente di Vic la turbava così tanto che dimenò istintivamente i fianchi per alleviare la pressione che sentiva pulsare nel ventre. Le sembrava che i suoi occhi la stessero accarezzando con dita di fuoco. «Togliti gli slip e spostati» le ordinò. Trasognata, lei obbedì senza fiatare. Le sembrava veramente di essere stata catapultata in una dimensione onirica, eccitante e sensuale, e Niall non aveva alcun desiderio di resistere al fascino seducente di quell'uomo tremendamente virile. Si scostò sul letto per fargli posto e poggiò la testa sul cuscino. Lui le fu sopra in un baleno, poi le allargò le cosce e si sistemò in mezzo, per riprendere infine possesso della sua bocca. Intrecciarono le lingue in una selvaggia danza di accoppiamento. Vic fece scorrere le dita lungo i fianchi di Niall, poi fermò una mano sul seno e l'altra sull'anca per farle sollevare il bacino. Lei premette il pube contro quello di Vic e poté sentire tutta la potenza del suo desiderio. Niall emise un gemito soffocato contro la bocca di Vic. Era così vivo, vibrante, da farle venire le vertigini. Ri14


svegliarsi improvvisamente alla passione era una sensazione potentissima per una persona che aveva vissuto per tre anni come uno zombie. Niall aveva l'impressione che una scarica di energia sessuale le avesse trapassato tutto il corpo. Vic le toccò il seno, prima con delicatezza poi più energicamente, perfettamente padrone di sé e della situazione. Lei protese il busto verso l'alto, alla spasmodica ricerca di un contatto più intenso e profondo. Gli passò le mani sulla schiena e sulle spalle con frenesia, come se volesse consumarlo con le sue carezze. Lui emise un ringhio animalesco nel sentire il corpo di Niall che aderiva al suo. La sua pelle era come seta calda e il capezzolo turgido gli premeva al centro del palmo come un sassolino duro, facendolo impazzire di desiderio. Le mani di Niall che si muovevano ansiose e frenetiche come farfalle sul suo corpo lo rendevano ebbro di desiderio. Si spostò su un fianco, scostandosi da lei, poi slacciò i jeans e li abbassò sulle cosce con movimenti rapidi ed efficienti. Il suo pene balzò fuori sull'attenti, rigido e proteso verso Niall. Vic le accarezzò il corpo con lo sguardo, contemplando la sua pelle vellutata, chiara, appena dorata, e profumata. Non vedeva l'ora di assaggiare il suo sapore. Emise un gemito agonizzante quando si spostò e il suo pene sfiorò la coscia setosa e calda di Niall. Lei stese la mano per accarezzarlo, ma lui glielo impedì bloccandole i polsi. Le carezze di Niall lo avevano infiammato così tanto che, ora, non avrebbe potuto mantenere il controllo se lei lo avesse toccato ancora. Le portò entrambe le braccia sopra la testa e le tenne fermi i polsi con una mano sola mentre infilava l'altra tra le cosce di Niall. Senza distogliere lo sguardo dal suo volto, accarezzò i morbidi peli pubici e insinuò le dita tra le pieghe umide della sua carne, spargendo gli umori della propria eccitazione fino al clitoride per massaggiarlo. 15


Lei sollevò i fianchi protendendo il bacino verso le sue carezze eccitanti, dibattendosi invano per liberarsi dalla stretta che le impediva i movimenti. Lui la bloccava con forza, implacabile, mentre le dita abili giocavano con il suo sesso come se sapessero già quali interruttori premere per accendere il desiderio. Senza pietà, accarezzò, massaggiò e sfregò la sua carne fremente finché Niall non gridò al culmine dell'estasi mentre tutta la tensione accumulata nel corpo teso e rigido si liberava di colpo in una deflagrazione di piacere. Le infilò due dita dentro, sentendola stretta e pulsante. Il corpo di Niall le strinse forte in preda alle convulsioni dell'orgasmo. Vic era eccitato dalla sua reazione istintiva e immediata. Era inebriante constatare che il desiderio di Niall era potente e travolgente quanto il suo. Era pronta a essere presa e lo voleva così come lui voleva disperatamente affondare in lei. Si protese verso il comodino e aprì il cassetto per recuperare un profilattico, che infilò a tempo di record, smanioso di possederla. Senza parole le allargò le gambe e la penetrò con uno slancio profondo e repentino. All'inizio, il corpo di Niall oppose resistenza, ma lui andò in visibilio sentendo quel canale angusto e caldo che ingoiava la punta del suo pene. «Dio, come sei stretta!» esclamò con voce roca. Continuò a premere con piccoli slanci ritmici per insinuarsi nella sua vagina che lo racchiuse centimetro dopo centimetro mentre lei continuava a gemere, ancora travolta dagli spasmi dell'orgasmo. Il suo corpo snello e femminile che si muoveva sinuoso, strofinandosi contro di lui, gli fece perdere il controllo. Con un affondo energico la penetrò completamente, strappandole un grido. Abbassò la testa e appoggiò la guancia contro quella di Niall, in attesa che lei si rilassasse abbastanza da permet16


tergli di cominciare a muoversi, poi le baciò il collo, divertendosi a passare tra le labbra il filo di perle e a leccarlo per far rotolare le perle contro la gola di Niall in maniera molto sensuale e stimolante. Lei socchiuse le labbra e sospirò voluttuosamente in attesa del suo bacio. Il pene di Vic pulsava nell'antro caldo del suo sesso mentre la sua lingua affondava nella bocca che sapeva di miele. Niall lo stava proprio facendo impazzire. Il suo sesso lo serrava senza pietà, portandolo rapidamente all'orgasmo. Vic le piegò una gamba, allargandole la coscia per aprirla ancora di più alla sua invasione ed esporre il sesso alle sue carezze. Con il pollice trovò il clitoride per massaggiarlo e riportare rapidamente Niall al piacere. Lei emise un gemito roco e sollevò i fianchi per aumentare la pressione e l'attrito. Lui la penetrava sempre più profondamente a ogni slancio, perdendosi nella sua carne ardente. «Sì, così, fammi entrare, prendilo tutto!» la incitò con le labbra sulle sue. Niall emise un grido acuto, travolta dal desiderio, mentre Vic muoveva i fianchi seguendo un ritmo incalzante. Il suo pene era incredibilmente grande, la invadeva conquistando il territorio del suo sesso con il piglio deciso di un condottiero. Niall sentiva la carne tesa per accoglierlo, ma in maniera molto piacevole, anche perché la pressione del suo pollice sul clitoride la stava facendo impazzire di eccitazione. Sentiva nascere in sé un piacere intenso, senza precedenti. Per assecondare gli slanci di Vic, cominciò a protendere il bacino verso l'alto e a ruotarlo stimolandolo ancora di più, ansiosa di alimentare la fiamma che aumentava e si espandeva nel suo ventre. Vedeva chiaramente nel volto di lui l'estasi provocata dai suoi movimenti sensuali e provocanti. Mugolando di piacere, aumentò la pressio17


ne del corpo contro quello di Vic, protesa verso un nuovo orgasmo. Niall si contorceva sotto di lui, gemendo in preda a una frenesia erotica, implorandolo di prenderla completamente, offrendosi a lui in un tacito invito che Vic accolse, scatenando l'animale che era in lui. La penetrò con foga bestiale, tra gemiti e grugniti primitivi. Quando Niall gridò e protese il busto verso l'alto in un arco teso, lui le strinse più forte i polsi, facendola ricadere sul letto, e prese a martellarla con affondi rapidi, incalzanti e concentrati. Lei era tutta tesa verso il piacere, stimolata profondamente con una pressione insistente. Vic la invadeva con il suo pene possente, ma ogni volta che si ritraeva lei si protendeva verso di lui, anelando ad accoglierlo di nuovo in sé. Non poteva fare a meno di quella verga pulsante e turgida che la possedeva senza pietà. Niall emise un mugolio di piacere quando Vic chinò la testa verso il suo seno sfiorandole un capezzolo con le labbra. Lei avvertì una scossa che saettava come una freccia dal busto al ventre, stimolandola come se lui la stesse succhiando tra le gambe. Quando affondò prepotentemente in lei, facendo risuonare nella stanza uno schiocco forte per i loro corpi che sbattevano, Niall esplose di nuovo nell'orgasmo. Vic gemette nel sentire la vagina di Niall che si contraeva intorno al suo pene, serrandolo ritmicamente a ogni spasmo e avvolgendolo con il suo calore liquido. La sensazione era così intensa da fargli rovesciare gli occhi come se avesse una crisi epilettica. Abbassò le coppe di seta del reggiseno per liberare i seni morbidi e frementi, poi si chinò su un capezzolo e lo leccò, lo succhiò con vigore, mordendolo delicatamente. Niall aveva un sapore inebriante, la sua pelle sapeva di panna e frutti rossi, di miele ed eccitazione. Avrebbe voluto divorarla tutta... Quando rialzò la testa, nel vedere i 18


seni svettanti, sospinti in su dal reggiseno che ne contornava la curva inferiore, con i capezzoli rossi e turgidi che reclamavano baci, Vic rischiò di perdere il controllo. Si concentrò sul viso di Niall, lucido per un velo di sudore. I capelli biondi, lunghi fino alle spalle, erano sparsi sul cuscino come un'aureola. Lei ricambiava il suo sguardo con occhi velati dal desiderio e il respiro affannoso. Le contrazioni dei suoi muscoli interni lo stimolavano, facendolo impazzire di eccitazione. Ogni volta che Vic si ritraeva, lei lo risucchiava nelle profondità calde del suo sesso, invitandolo ad affondare di nuovo in lei. Le fece piegare prima una gamba e poi l'altra contro il busto per avere migliore accesso e cominciò a penetrarla con foga incalzante, incessante. Niall emise un grido acuto, pieno di sorpresa e desiderio, serrandolo nel suo sesso stretto. «Vic!» esclamò, travolta dall'estasi. Lui la incalzava senza tregua, ogni affondo la premeva sempre di più contro il materasso, tenendole i polsi con una mano in modo da intrappolarle gli avambracci tra la sommità del capo e la spalliera del letto in ferro battuto. Quando fu profondamente dentro di lei, Vic si fermò per un istante e insinuò una mano tra i loro corpi uniti, madidi di sudore. Le allargò le labbra del sesso con le dita e premette con forza l'osso pubico contro il clitoride, strofinandolo per stimolarlo. Niall si contrasse e cominciò a tremare, travolta dalle ondate di piacere, mentre lui riprendeva a penetrarla ritmicamente, sfregando il pube contro la sua carne ipersensibile per stimolarla ancora di più. Quando la sentì emettere un gemito disperato, agonizzante, Vic capì che stava per venire. Niall aprì gli occhi e lo fissò stordita mentre lui la guardava serrando leggermente le palpebre, «Vuoi venire ancora?» le chiese. «Sì!» lo supplicò lei. 19


Vic sorrise, compiaciuto dall'evidente intensità del suo desiderio. Con gli avambracci le spinse forte le ginocchia contro le spalle e lei emise un grido nel sentirsi trafiggere da un'altra angolazione, ancora più profonda. Quando lui le diede una pacca sul fianco per incitarla, Niall emise un'esclamazione sorpresa. «Allora dai, fammi sentire come vieni» la incitò lui. Tutto il corpo di Niall vibrava e fremeva in preda agli spasmi dell'orgasmo e Vic esplose in una risata trionfante nel sentirla godere ancora. «Ti piace?» le chiese con voce roca penetrando il suo sesso fremente con rapidi affondi veementi. Lei non aveva la forza di rispondere mentre si contraeva, serrandolo, finché anche Vic non raggiunse l'apice del piacere. Ormai scatenato, la penetrava senza pietà, bloccandola sotto di lui, sbattendo il bacino contro quello di Niall mentre le pareti della sua vagina lo serravano ancora ritmicamente. Che bello!, pensò un attimo prima di piombare nell'abisso dell'estasi. Emise una specie di ruggito animalesco, sollevando il viso verso l'alto e muovendosi freneticamente riversando in lei tutta la sua essenza. Niall chiuse gli occhi stringendo forte le palpebre, abbandonandosi alla sensazione del pene di Vic che pulsava nel godimento. Sentiva lacrime ardenti scorrerle silenziose lungo le guance. Sentirlo venire era stata un'emozione così intensa da coinvolgerla completamente in un'esperienza senza pari. In vita sua, le era capitato solo in un'altra occasione di essere travolta da un'emozione violentissima, ed era stato l'attimo in cui aveva sentito il primo vagito di suo figlio, poi le avevano messo tra le braccia il fagottino caldo che aveva stretto al seno. Fare sesso con Vic era stata un'iniziativa avventata e folle. Non conosceva neanche il suo cognome! Non le era mai capitato di cedere a un impulso così ir20


razionale, però non se n'era affatto pentita. In quel momento, mentre il sangue le scorreva caldo nelle vene e il cuore pompava a ritmo incalzante, Niall era contenta di aver obbedito all'istinto senza ragionare. Si sentiva rinata. Confusa, certo, scossa, stordita... ma anche assolutamente e completamente viva.

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Malizia e piacere di Janet Mullany L'epoca Georgiana è nota per il pudore, l'attenzione alle convenzioni, i balli e gli abiti sfarzosi... Ma è anche un'epoca di grandi piaceri, di malizia e giochi proibiti. È quest'atmosfera dissoluta che i proprietari di Paradise Hall cercano di ricreare: un mondo di perfette ricostruzioni storiche dove tutto è possibile. La vedova Lou Connolly, studiosa esperta di Jane Austen, viene invitata in quella maestosa villa nella verde campagna inglese per distrarsi, ma viene subito catapultata in un intenso girotondo d'incontri segreti, giochi proibiti e torbidi piaceri. Con il bel tenebroso Mac Salazar, giornalista sensuale, è subito attrazione. Ma tra un minuetto e un'incredibile scoperta, le cose si complicano. L'ombra di Jane Austen riuscirà a liberare Lou e Mac da ogni... orgoglio e pregiudizio?

Opera di seduzione di Beth Kery Vic Savian è un aitante e ombroso drammaturgo di successo, che si divide tra la scintillante vita di Chicago e gli ampi spazi del suo ranch, dove ama cavalcare libero e selvaggio. La sua vicina di casa in un lussuoso residence di Chicago è la riservata Niall Chandler. Sobria, responsabile e raffinata, non è il tipo di donna che andrebbe a letto con un estraneo, eppure... è proprio così che finisce il primo incontro tra Vic e Niall. Tra i due divampa violenta la passione, disinibita e torbida. Niall ha bisogno di tornare a vivere e Vic risveglia i suoi sensi e il suo corpo con inventiva e ardore. Lui è un uomo tormentato che conosce la sensibilità solo sulla scena e nelle sue opere. Riusciranno Niall e Vic a liberarsi del passato ed esplorare le possibilità di un futuro felice insieme non solo a letto?


ritorna a GENNAIO con 2 romanzi intensi e passionali delle autrici pi첫 amate e apprezzate. PREPARATI A UNA LETTURA... INCANDESCENTE! IN USCITA DAL 31 GENNAIO 2013


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