Samantha Ann King
Eccitanti alchimie
Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: Sharing Hailey Carina Press © 2012 Julie Laub Traduzione di Marco Zonetti Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Passion marzo 2013 HARMONY PASSION ISSN 1970 - 9951 Periodico mensile n. 68 del 14/03/2013 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 71 dello 06/02/2007 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
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Hailey era in coda all'aeroporto di Phoenix, con accanto i due migliori amici di suo fratello, due maschietti da urlo tanto per essere chiari. Cosa che, se non se ne fosse già accorta da sola, le veniva ricordata continuamente dagli sguardi ammirati e ammiccanti di ogni donna nelle vicinanze, sposata o meno – e, se per questo, anche di qualche uomo. Tony Adamo e Mark Allen. Peccato che lei fosse innamorata cotta di tutt'e due – e questo da quando aveva capito che i ragazzi non erano solo utili per giocarci a palla o a nascondino. Peccato che loro la considerassero soltanto una specie di sorella minore. Eh sì, senza poi contare quel piccolissimo particolare che erano i migliori amici del fratello. Stava andando in vacanza con il fratello e la moglie, e gli amici del fratello. Cosa c'era di più patetico? Il suo ragazzo non aveva voluto accompagnarla. E perché poi una donna di trentun anni usava il termine ragazzo neanche fosse ancora al liceo? No, non era esatto. Il ragazzo non l'aveva più. Dopo un anno e mezzo aveva finalmente trovato il coraggio di rompere con lui due giorni prima di partire. Be', tecnicamente, un giorno e mezzo prima. 5
E a tal proposito... Si guardò attorno con aria furtiva per accertarsi che Daniel non l'avesse seguita all'aeroporto. No, non c'era traccia di lui. Solo qualche famigliola in partenza per le vacanze e la solita quantità di uomini e donne d'affari con i loro trolley in una mano e il BlackBerry nell'altra. Hailey tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans e lo riaccese per controllare se aveva ricevuto messaggi. Sì, ne aveva ricevuto uno del fratello, con cui le diceva che lui e la moglie Nikki erano arrivati alle Hawaii e la invitava a muovere il culo. Automaticamente Hailey cancellò il messaggio e svuotò del tutto anche il menu delle chiamate ricevute e inviate. A quel punto si soffermò a riflettere per qualche istante sulla situazione nella quale si era cacciata. Sì, certo, Daniel era storia passata. Niente più liti sulle telefonate che lei aveva fatto o ricevuto. Niente più scenate di gelosia se aveva pranzato con qualcuno. Niente più commenti sgradevoli o sottili minacce. Avrebbe dovuto sospirare di sollievo. E invece no. Daniel non aveva preso bene la loro separazione. Hailey scrutò ancora una volta nel viavai dell'aeroporto, questa volta con maggiore attenzione. «Cerchi qualcuno?» le domandò Mark, riportandola bruscamente alla realtà. Hailey si rimise in tasca il cellulare scuotendo la testa. «No, nessuno, perché?» Mark le mise le mani sulle spalle, mentre Tony le scompigliò i capelli. «Ehi, gioia, sei in vacanza. Come mai sei così sul chi vive?» le domandò Tony fissandola intensamente con i suoi occhioni scuri. 6
Hailey cercò di schiarirsi la gola. Era mattina presto e aveva ancora la voce rauca e impastata di chi si è svegliato da poco. «Non sono sul chi vive» mentì. «Stanotte non ho dormito bene, e sono solo stanca. Tutto qui.» Tony si girò a guardare Mark, scrollando le spalle. Ovviamente non le credeva, era evidente dal suo sguardo corrucciato e dalla ruga di preoccupazione che gli si era disegnata fra le sopracciglia scure. Mark le mise la mano sul collo e cominciò a massaggiarle delicatamente la nuca per farla rilassare. Lei sospirò, chiuse gli occhi e reclinò la testa all'indietro, abbandonandosi alle sue attenzioni. Mark aveva delle mani d'oro, callose e forti a causa della sua passione per il legno – che lavorava creando bellissimi oggetti d'arte e sculture per poi rivenderle in tutto il mondo – ma al tempo stesso delicate. Tony la prese invece per mano e le fece fare qualche passo in avanti, mentre la coda procedeva. Hailey adorava il mix dei loro profumi quando le stavano così vicini. Profumi a lei familiari che, nonostante lei conoscesse da tanti anni, non avevano mai perduto la loro carica erotica. Purtroppo, però, Hailey, Tony e Mark non avevano mai superato il confine dell'amicizia, e lei non li aveva mai indotti a farlo. Perché la verità era che non riusciva a decidere chi dei due desiderasse di più. Era sempre stato così, e non avrebbe mai potuto scegliere fra Mark e Tony, essendo perdutamente innamorata di tutt'e due. Scegliere uno avrebbe significato escludere l'altro, nonché compromettere irrimediabilmente l'amicizia che la legava a loro, senza contare quella fra i due ragazzi. Già, uno schifo di situazione. 7
Mark e Tony si misero a discutere del campionato di football, accarezzandola con le loro voci profonde e virili. Mark le era vicinissimo, e Hailey sentiva sulla schiena il suo fiato caldo, che la faceva rabbrividire di piacere. Ma ben presto, cullata dal brusio delle conversazioni tutt'attorno a lei, finì per abbandonare i pensieri su Tony e Mark e tornò con la mente a Daniel. Perché era così preoccupata che si presentasse all'aeroporto a sorpresa? Le aveva detto chiaro e tondo di non avere tempo di accompagnarla in vacanza per due settimane, invitandola per giunta ad andare senza di lui. E le era sembrato piuttosto serio al riguardo. Daniel sapeva che lei odiava il freddo e le brevi giornate invernali. Ce l'aveva insito nel DNA. Non poteva neanche indossare capi di lana in quanto era allergica. E una donna allergica alla lana non doveva stare troppo al freddo – senza contare che quell'inverno ad Albuquerque era stato particolarmente rigido. Di solito le stagioni invernali nel Nuovo Messico erano piuttosto miti, anche se non quanto a Houston, la sua città natale, nel Texas. E invece, nella settimana fra Natale e Capodanno, erano caduti oltre sessanta centimetri di neve, e la consueta vacanza al caldo e al sole delle Hawaii in gennaio le era sembrata ancora una volta la soluzione ideale. Quando però Daniel aveva saputo che, nonostante il suo rifiuto ad accompagnarla, lei aveva prenotato il volo comunque, l'aveva afferrata in malo modo e sbattuta con forza contro la parete della sala da pranzo, mozzandole letteralmente il respiro. Per fortuna l'aveva subito lasciata andare, e lei si era accasciata a terra, attonita, cercando disperatamente di riprendere fiato. 8
Sì, certo, era stato svelto a scusarsi, dicendole che non sarebbe più successo. E le era parso assolutamente sincero. Ma non ne era del tutto sicura. Tant'è che lo aveva trattato con le molle per un mese... finché non aveva troncato con lui all'ultimo dell'anno, durante un pranzo nel loro solito ristorante. Sì, il periodo natalizio era un pessimo momento per lasciare qualcuno, ma lei voleva chiudere con Daniel prima di partire per le vacanze, e fino ad allora non aveva avuto il fegato di farlo. La disperazione le aveva finalmente dato il coraggio, anche se in fondo al cuore sapeva di essere una codarda. E si sarebbe anche sentita un verme, se Daniel non l'avesse trattata come una pezza da piedi. A quel ricordo avvertì un brivido, ma lo represse subito, cingendosi fra le braccia. Daniel non aveva osato toccarla al ristorante, ma più tardi nel parcheggio l'aveva afferrata con forza per le spalle scuotendola insistentemente, per poi sbatterla contro la sua macchina, bloccandola con una mano alla gola. Per fortuna era passato di lì un anziano signore con sua moglie e si era fermato a chiedergli spiegazioni di quel gesto. Daniel se n'era andato alla chetichella, ma fin dove si sarebbe spinto se non fossero stati in pubblico? L'avrebbe forse strozzata se quella gentile coppia non fosse passata provvidenzialmente da quelle parti? Con tanto di evidenti lividi sulle braccia Hailey era quindi tornata a casa, aveva preso la valigia e aveva passato la notte a casa di Mark, terrorizzata all'idea di restare sola. Era sorpresa che Mark non avesse appuntamenti per la sera di Capodanno, e che anche Tony fosse libero. 9
E così avevano passato la serata tutt'e tre insieme guardando vecchi film in attesa della mezzanotte per brindare con lo champagne, dopodiché erano andati e letto e avevano lasciato Albuquerque il mattino successivo. Quando si erano messi in macchina Hailey si era sentita piuttosto assonnata per non aver praticamente chiuso occhio tutta la notte, oltre a essere di pessimo umore per la vicenda con Daniel, ma più si avvicinavano a Phoenix, dove avrebbero pernottato in attesa di prendere l'aereo per le Hawaii il giorno successivo, più si rallegrava al pensiero delle calde giornate che l'attendevano all'orizzonte. Purtroppo la serenità era stata solo momentanea. Come le aveva detto Tony, infatti, era ancora sul chi vive. Forse si sarebbe sentita meglio una volta che l'aereo fosse decollato, mettendosi finalmente alle spalle Daniel e i suoi timori. A quel punto non avrebbe più dovuto preoccuparsi di lui. Sarebbe stata al sicuro. A quel pensiero ebbe un tuffo al cuore. Possibile che stesse esagerando? Daniel non l'aveva mai picchiata, non era mai stato violento con lei... a parte quelle due occasioni in cui l'aveva sbattuta contro la parete e contro la portiera della macchina. Magari a volte le aveva inveito contro, l'aveva insultata e umiliata, o l'aveva afferrata con malagrazia. Ma non l'aveva mai picchiata nel vero senso del termine. Eppure lei aveva paura di lui. Sempre. E aveva paura che prima o poi avrebbe finito per alzare le mani su di lei. E che non si sarebbe fermato più. 10
Anche la notte precedente, la seconda consecutiva, era rimasta sdraiata a lungo nella sua stanza di motel dopo il viaggio in auto da Albuquerque a Phoenix, immersa in quelle cupe e inquietanti riflessioni. Sveglia e impaurita. Impaurita che Daniel potesse averla seguita sino a Phoenix per aggredirla. Che potesse telefonarle per scusarsi, dicendole che aveva cambiato idea e che l'avrebbe incontrata a Kona, alle Hawaii. Quelle due eventualità le avevano impedito di prendere sonno, nonostante la presenza rassicurante di Mark e Tony, ai quali aveva preferito non rivelare nulla per non farli preoccupare ulteriormente. Perché rovinar loro le vacanze ancor prima di partire? Per ore e ore, ferma e immobile nel letto per non svegliare i suoi due amici del cuore, aveva guardato danzare le ombre sul soffitto finché la sveglia non era suonata alle cinque e mezza del mattino. «Forza, tesoro» le aveva detto Mark accarezzandole delicatamente la schiena. Come sempre il suo tocco e la sua voce l'avevano fatta vibrare di piacere, dissipando lievemente le ombre scure che l'avvolgevano. «L'aeroporto ci attende.» Lei aveva sospirato. Magari fosse stata veramente il suo tesoro. E quello di Tony, ovviamente. L'altoparlante dell'aeroporto la ridestò dalle sue fantasticherie e Tony l'accompagnò con la sua solita gentilezza al controllo documenti. Una volta espletate le varie procedure, attese che Mark e Tony facessero lo stesso. Ne approfittò per osservarli a distanza: alti più di un metro e novanta, le spalle larghe e i fianchi stretti... facevano decisamente girare tutte le donne. Le T-shirt attillate bianche facevano risaltare la loro abbronzatura e i loro 11
bicipiti possenti. E lei non doveva certo immaginarsi la tartaruga degli addominali sotto le magliette. Li aveva già visti e ammirati segretamente parecchie volte al mare o in piscina. O quando era ospite a casa loro, dove giravano spesso con nonchalance a torso nudo. Tony era più scuro di Mark – ovunque. Aveva la carnagione olivastra e i capelli quasi corvini, mentre Mark era leggermente più chiaro di capelli e di pelle. Quanto agli occhi, li avevano entrambi castani, ma Mark li aveva color caramello, e Tony color cioccolato. Cioccolato e caramello. Che delizia! Quando aveva lasciato l'albergo non era affamata, ma adesso sì. E non soltanto di cibo. Con i fianchi e i glutei tondi e scolpiti fasciati in jeans logori, quel giorno, nonostante il freddo di Phoenix, si erano messi tutt'e due i sandali, già proiettati con il pensiero verso il clima mite che li attendeva alle Hawaii. Spesso Hailey si domandava se Mark e Tony fossero gay, come aveva insinuato tante volte Daniel, lasciando intendere che usassero le donne come semplice copertura. Lei ovviamente non gli aveva creduto, attribuendo quel commento alla semplice gelosia del suo ex. E all'invidia. Daniel aveva dato l'impressione di detestarli, fin dal primo momento in cui lei gliene aveva parlato, e aveva fatto di tutto per separarla da loro. E in un certo senso ci era riuscito, visto che negli ultimi tempi, prima di rompere con lui, aveva sempre più diradato i rapporti con gli amici. Daniel la voleva tutta per sé, così almeno diceva lui, e non c'era spazio per altre persone, soprattutto per quei due, come li chiamava in senso dispregiativo. A lei non importava se erano gay, purché potesse con12
tinuare a godere della loro amicizia, un'autentica benedizione per chiunque avesse il privilegio di conoscerli. Mentre Daniel non valeva neanche l'unghia del loro mignolo. Ah, se solo se ne fosse accorta prima e non si fosse illusa che il loro rapporto travagliato potesse migliorare... Oltre a essere estremamente sexy, Mark e Tony erano anche molto galanti: le aprivano la portiera dell'auto, le spostavano la sedia al ristorante o alle cene fra amici, e le usavano mille premure. Ma non limitavano le loro cortesie soltanto a lei. Erano educatissimi con tutti, con le altre donne e anche con gli anziani. Due gentiluomini del Texas, insomma... molto vecchio stile. Era bello avere un uomo felice di occuparsi della propria donna, pensò Hailey. Nel caso di Daniel, era invece lei a essere costretta ad accudirlo quando lui tornava a casa dal lavoro. Hailey era un'affermata grant writer – ovvero si occupava di redigere domande di finanziamento o sussidi su richiesta di aziende o privati – e quindi lavorava da casa, cosa che secondo Daniel era una specie di dolce far niente che le imponeva di servirlo e riverirlo sempre e comunque, in tutto e per tutto. Lui non le preparava mai un drink a casa né la portava quasi mai a cena o a pranzo fuori, e le rare occasioni in cui si era impuntata perché una volta tanto le facesse una carineria o la portasse da qualche parte, lui si lamentava per tutta la serata o la ignorava con disprezzo o mandava tutto a monte. E così alla fine ci aveva rinunciato. Cercando di scacciare una volta per tutte l'immagine di Daniel dalla mente, Hailey si sedette nella saletta dell'aeroporto in mezzo a Tony e Mark in attesa dell'imbarco sul loro volo, e finse d'immergersi nella lettura di un 13
quotidiano, quando in realtà lanciava sguardi furtivi – e lascivi – ai suoi due compagni di viaggio seduti accanto a lei. Mark non si era rasato quella mattina, limitandosi a una semplice aggiustatina ai capelli con la mano, e quindi aveva quel classico look arruffato che lo rendeva sexy da morire. Ma del resto tutto in lui era sexy, anche il suo naso dritto e affilato, che su altri sarebbe sembrato troppo femmineo. Tony, invece, si era sbarbato e pettinato. Ma non era né azzimato né stucchevole, anzi. Hailey avrebbe avuto una gran voglia di baciarlo su quelle labbra carnose scompigliandogli i capelli, che aveva un po' più lunghi rispetto a Mark. Il naso importante e la mascella forte non guastavano la sua bellezza, semmai la rendevano più virile. C'era forse da stupirsi che si fosse innamorata di tutt'e due fin dal primo momento in cui li aveva visti, tanti e tanti anni addietro? Insieme davano vita all'uomo perfetto. Per questo motivo, quando con Daniel le cose avevano iniziato ad andare di male in peggio e lei aveva preso in considerazione l'idea di lasciare per sempre Albuquerque e tornarsene in Texas a vivere accanto al fratello, aveva esitato. Non voleva lasciarli. Per nulla al mondo. Ma se non l'avesse fatto, avrebbe sempre continuato a metterli a confronto con gli altri uomini che frequentava o incontrava casualmente e che, purtroppo, risultavano sempre in difetto non potendo assolutamente reggere il paragone con loro. 14
Qualche minuto più tardi, mentre raggiungevano la navetta che li avrebbe condotti al loro volo, Hailey decise di affrontare l'argomento con i suoi due migliori amici. «Sto pensando di tornarmene in Texas» disse senza mezzi termini, trattenendo il fiato e guardandoli fissi negli occhi. «Perché?» domandarono Mark e Tony in coro, scrutandola intensamente con gli occhi sgranati e con una faccia da funerale. Perché sono innamorata di voi due, e devo allontanarmi. No, questo non poteva dirlo. «Perché voglio stare vicino a Jake e Nikki» esclamò invece, «specie adesso che sto per diventare zia. E sapete benissimo quanto odio l'inverno. Il mio lavoro posso farlo ovunque, e adesso che sono single, ad Albuquerque non c'è più nulla che mi trattenga.» Evitò di aggiungere a parte voi due. Mark la fissò con sospetto. «E dicci un po', cara, c'entra per caso Daniel in questa tua decisione repentina?» Quella era una buona scusa, e Hailey vi si aggrappò per evitare ulteriori spiegazioni. «In parte. Era piuttosto arrabbiato quando ho rotto con lui.» E decisamente lei sperava che si desse una bella calmata prima del suo ritorno dalle Hawaii. Pur avendo troncato il loro rapporto, temeva ancora le sue intemperanze. E se già Daniel era un osso duro nei momenti migliori, figuriamoci in preda alla rabbia. «Ma è solo un'idea che sto accarezzando da un po' di tempo, ragazzi» continuò scrollando le spalle, «non ho ancora preso una decisione vera e propria. Vi terrò aggiornati.» «E a tuo fratello Jake l'hai già detto?» le domandò Tony. «Non ancora, non voglio creargli false speranze, nel 15
caso poi non decida nulla. Sarebbe felicissimo se tornassi a vivere ad Austin, in fondo sono la sua unica parente rimasta dopo la morte dei nostri genitori, quindi non vorrei illuderlo inutilmente. Perciò, vi prego di non dirgli nulla, né a lui né a Nikki, mi raccomando!» Mark le sorrise gentilmente. «Be', visto che, a quanto pare, è ancora tutto campato per aria vedremo di trovare un buon motivo per farti restare ad Albuquerque.» «Puoi contarci» ribatté Tony con un sorriso. «Altrimenti anche noi dovremo fare i bagagli e trasferirci in Texas, come abbiamo fatto quando siamo venuti a vivere ad Albuquerque per seguirti.» Hailey sorrise. «Oh, Tony, adesso non esagerare! So che mi siete affezionati, ma non credo proprio che vi siate trasferiti ad Albuquerque per stare con me. Dite piuttosto che voi due non riuscite a stare lontani... e quando uno è venuto qui, l'altro non poteva che seguirlo.» Ennesima dimostrazione che, forse, Daniel non aveva tutti i torti a pensare che Mark e Tony fossero gay, e magari in segreto anche amanti. Nessuno dei due rispose alla sua battuta... anzi, Hailey credette di percepire un certo imbarazzo da parte di entrambi. Per fortuna, in quel momento, la navetta giunse nelle vicinanze del loro aereo fermo sulla pista e furono costretti a scendere, rompendo così l'atmosfera di disagio che si era inspiegabilmente creata fra di loro. Mezz'ora dopo, mentre il loro volo lasciava l'aeroporto, Hailey aveva tuttavia abbandonato ogni perplessità e si sentiva particolarmente allegra lì seduta in mezzo a Mark e Tony, e con la prospettiva di una bella vacanza alle Hawaii, lontano da tutto e da tutti. E in particolare da Daniel. 16
E probabilmente, al suo ritorno ad Albuquerque, avrebbe scoperto che si era consolato con un'altra donna. Biondo, occhi azzurri e di successo, oltre che bello Daniel era decisamente un ottimo partito, e con ogni probabilità era stata soltanto lei a tirar fuori il peggio di lui durante la loro relazione. Di questo n'era convintissima. In ogni caso, era il momento di smetterla sul serio di pensare a Daniel, e di disporsi felicemente alla vacanza che stava per iniziare: due settimane di pace, sole e mare, assieme alle persone cui voleva più bene e in uno dei luoghi più belli del mondo. Di lì a sette ore avrebbero fatto scalo a Honolulu per poi salire su un altro volo di tre quarti d'ora diretto a Kona. Lì avrebbero preso un'auto a noleggio... e via verso la casa che Jake e Nikki avevano affittato per tutto il mese di gennaio. Era la stessa casa che prendevano tutti gli anni vicino a Magic Sandy Beach e perciò, in un certo senso, per lei era come tornare a casa. L'unica differenza, questa volta, sarebbe stata la presenza della sorella ventenne di Nikki, Meredith. Hailey sperava che quel nuovo elemento non turbasse gli equilibri, e che soprattutto Mark e Tony non le prestassero più attenzione dello stretto necessario. Era una stupida a essere gelosa di loro, lo sapeva perfettamente, ma non aveva mai potuto farne a meno. Ogni sguardo che Tony e Mark lanciavano a un'altra donna che non fosse lei era una coltellata al cuore. In ogni modo, Jake, Nikki e Meredith erano arrivati a Kona da Austin il giorno precedente e avevano già rifornito la cucina e preparato le stanze. Con quattro camere da letto e una dépendance per gli ospiti, la casa era enorme, piena di spazio anche per sei persone. Disponeva di una grande cucina, di una sala da 17
pranzo ancora più spaziosa e di un salone immenso al secondo piano, affacciato sull'oceano. Ovviamente c'era anche una bellissima piscina, ma il salone al secondo piano era il luogo di riunione preferito da tutti. Mentre Mark e Tony erano immersi nella lettura dei loro libri, e gli assistenti di volo giravano offrendo snack e bevande, Hailey s'immaginava a piedi nudi sulle spiagge assolate, cullata dallo sciabordio delle onde. Quando, durante il volo, l'aereo fu scosso da una leggera turbolenza, Mark la strinse delicatamente a sé per rassicurarla, e Hailey posò la testa sulla sua spalla, sentendosi in paradiso. Mark profumava di buono. «Ti do fastidio se resto così?» gli domandò. «La tua spalla è molto comoda.» «No, non mi dai fastidio, ma ti consiglio di appoggiarti qui, starai ancora meglio» rispose lui accennando al suo grembo. Hailey non se lo fece ripetere due volte, e si accoccolò su di lui chiudendo gli occhi serena. «Sveglia, cara. Stiamo per atterrare» le disse dolcemente Mark. Atterrare? Ma erano appena decollati! E non avevano neanche pranzato, peraltro. Doveva aver dormito profondamente, recuperando un poco il sonno perduto le notti precedenti quando aveva meditato sulle sue disgrazie. Almeno sperava di non aver russato... sarebbe stato imbarazzante, pensò fra sé e sé. Ancora intontita, si alzò di scatto e, nel farlo, diede una testata sul naso di Mark. «Oddio, scusami tanto!» esclamò mortificata. «Ti ho fatto male?» 18
Mark scosse la testa. «No, no, sopravvivrò, non preoccuparti» ribatté lui sfiorandosi il naso con le dita. Hailey glielo accarezzò delicatamente. «Scusami, devo essermi addormentata e sono ancora un po' inebetita. Povero nasino, gli ho fatto la bua... posso dargli un bacetto per farlo stare meglio?» Mark le rivolse il suo sorriso smagliante, e lei, come al solito, ebbe un tuffo al cuore. «Speravo me lo chiedessi» le rispose. Hailey si allungò verso di lui, cercando disperatamente di non pensare alle sue labbra carnose e invitanti. Gli diede un tenero bacio sul naso e stava per allontanarsi a malincuore, quando Mark la trattenne. «Guarda che non è finita, cara. Ho la bua anche qui» indicandosi la bocca, e sfiorando la sua con un bacio. E non certo un bacio fugace, né tanto meno fraterno. Le labbra di lui indugiarono sulle sue, facendola sciogliere fin nel profondo. Hailey sentì la clitoride pulsarle. Agognava di essere riempita... da lui. Oddio. Decisamente non è gay. Mark le avvicinò le labbra all'orecchio. «Siamo arrivati, gioia.»
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Eccitanti alchimie di Samantha Ann King È sbagliato desiderare due uomini allo stesso tempo? Hailey Anderson pensa di no, anche se forse non è tanto normale desiderare entrambi con la stessa intensità. Mark Allen, artista del legno, e Tony Adamo, aitante dottore sono i protagonisti delle fantasie proibite che popolano i sogni di Hailey. Sogni che, forse, stanno per trasformarsi in realtà. Complice il desiderio di allontanarsi da un ex fidanzato oppressivo, parte per una vacanza esotica alle Hawaii. E non da sola. Insieme alla famiglia, ci sono anche Tony e Mark, pronti a proteggerla, coccolarla e, a quanto pare, a farle vivere l'esperienza erotica più elettrizzante che le sia mai capitata. Un triplice incontro di corpi scaldati dal sole tropicale e lambiti dalle acque dell'oceano, un'eccitante avventura che cambierà Hailey per sempre.
Sottomessa al piacere di Beth Kery L'agente speciale Shane Dominic non ha mai dimenticato la conturbante Laura Vasquez, nonostante lei lo abbia lasciato senza una spiegazione per sposare un altro uomo. Ora, dopo dodici anni, le loro strade tornano a incontrarsi e lo fanno nel peggiore dei modi: il marito di Laura, sospettato di essere a capo di una banda internazionale di ladri, viene trovato ucciso e Shane capisce di avere un'ultima chance di scoprire tutti i segreti che Laura custodisce. Ma per indurla a confessare dovrà prima conquistarsi la sua fiducia e lui conosce un solo modo per farlo, procurandole il piacere più squisito tramite la sottile arte della sottomissione. Tre giorni in un cottage isolato saranno sufficienti per far capire a entrambi di appartenere l'uno all'altra nel senso più intimo e sconvolgente del termine.
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