Sed21 il peccatore

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MARGARET MALLORY

Il peccatore


Titolo originale dell'edizione in lingua inglese: The Sinner Hachette Book Group © 2011 Peggy L. Brown Traduzione di Elena Vezzalini Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. © 2013 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione I Grandi Storici Seduction ottobre 2013 Questo volume è stato stampato nel settembre 2013 presso la Rotolito Lombarda - Milano I GRANDI STORICI SEDUCTION ISSN 2240 - 1644 Periodico mensile n. 21 dello 09/10/2013 Direttore responsabile: Stefano Blaco Registrazione Tribunale di Milano n. 556 del 18/11/2011 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - Via Trentacoste, 7 - 20134 Milano Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


Prologo Chan ann leis a'chiad bhuille thuiteas a'chraobh Non si abbatte un albero con un unico colpo Proverbio gaelico Al largo della costa orientale della Scozia, maggio 1515 «Piangere non servirà a nulla. Se vuoi salire, devi stare calma.» Asciugandosi gli occhi con la manica, Aimée si alzò in piedi in gran fretta. «Dovrai essere forte, là dove stai andando» continuò la donna raccogliendo le gonne per avanzare sulla scala di corda. «Dicono che la Scozia sia popolata da guerrieri pronti a tagliarti la gola prima di augurarti buongiorno.» I pioli erano troppo distanziati per le gambe della bambina che, mentre saliva, sentiva le gonne della donna sfiorarle la testa. Quando l'imbarcazione oscillò, perse l'equilibrio. Per un lungo, terribile istante restò aggrappata con le braccia, scalciando nel vuoto finché il piede non ritrovò il piolo. «Non capisco come gli scozzesi possano definirsi cristiani, con tutte quelle fate cattive che si nascondono dietro ogni roccia» brontolò la donna con voce soffocata. Aimée sentì una folata di aria fredda sul viso, che le mosse i capelli indietro. 5


«Non parlare con nessuno, altrimenti la padrona mi licenzierà e non ci sarà nessuno che si occuperà di te» le intimò stringendole un polso. La bambina piegò il capo all'indietro per guardare il cielo. Tutte le sere, quando la donna le portava da mangiare e le concedeva di salire la scala, lei cercava la sua stella ed esprimeva il desiderio di tornare a casa da grand-mère e grand-père. Non riusciva a capire perché i suoi nonni avessero permesso a quella persona di portarla via né perché, malgrado fosse sicura di rivolgersi alla stella più luminosa, la mattina non si ritrovava nel suo letto. Sapeva per certo che loro non avrebbero approvato il modo in cui quella donna si occupava della loro nipotina, perciò quella sera espresse un desiderio nuovo. Vi prego, mandate qualcuno che si prenda miglior cura di me.

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1 Costa occidentale, il giorno seguente «Siete un demonio, Alex Bàn MacDonald!» Alex prese al volo lo stivale che la donna gli aveva lanciato in testa. Mentre si fermava sulla scala per calzarlo, il secondo, dopo avere colpito la parete di pietra, rimbalzò giù per i gradini. «Janet, potrei avere anche la camicia e il plaide, per favore?» gridò. «Non mi chiamo Janet» rispose lei, sporgendosi sulla scala con i capelli scuri sciolti sulle spalle. Accidenti, Janet era la penultima con cui era stato. «Scusate, Mary. Sono certo che non volete che qualcuno mi veda uscire da casa vostra a torso nudo, perciò fate la brava e gettatemi i vestiti.» «Non sapete nemmeno perché sono in collera, vero?» Il tono esitante della voce lo rese nervoso. Cielo, se c'è una cosa che non sopporto è farle piangere, considerò tra sé mentre pensava di rinunciare agli abiti. «Devo andare, il mio amico è venuto a prendermi con la barca.» «Non tornerete, non è così?» In realtà non sarebbe neppure dovuto essere lì. Aveva evitato Mary per settimane, ma l'aveva incontrata a casa di suo padre 7


la sera prima, quando era ubriaco e disperato. Dopo una settimana con i suoi genitori, avrebbe seguito il diavolo all'inferno pur di fuggire. «Avevo pensato di lasciare mio marito per voi» gridò lei. «Per l'amor di Dio, non ci pensate nemmeno!» Alex si morse la lingua per non ricordarle che era stata lei a cominciare, e che gli aveva fatto capire di essere interessata solo all'appendice tra le sue gambe. «Sono certo che è una brava persona.» «È un idiota!» «Idiota o no, non credo sarebbe felice di trovare i vestiti di un altro nella sua camera da letto.» Parlò con il tono pacato che usava per calmare i cavalli. «Perciò, vi prego, Mary, datemeli, così potrò andarmene.» «Ve ne pentirete, Alex Bàn MacDonald!» Era già pentito. Fluttuando, la camicia e il plaide scesero verso di lui mentre al piano di sopra una porta sbatteva. Alex si vestì con una sensazione sgradevole allo stomaco. Il più delle volte si lasciava in buoni rapporti con le donne che si portava a letto. Gli piacevano, lui piaceva a loro ed era sottinteso che si sarebbero divertiti un po' insieme. Quella volta aveva frainteso. «Alex!» Dalla finestra aperta, udì la voce di Duncan che veniva dalla spiaggia: «C'è un uomo sul sentiero, sbrigati a salire in barca!». Dopo essere uscito dalla finestra, Alex si mise a correre verso l'imbarcazione, pensando che era finita davvero male. Si mise al timone mentre Duncan issava la vela, e si diressero in mare aperto. Il suo compagno, di cattivo umore come accadeva spesso, percorse la barca a passi pesanti per accertarsi che tutto fosse in ordine, come in effetti era. «Non sei stanco di queste pagliacciate?» sbottò infine. «Io sì.» 8


Anche lui non ne poteva più, ma non l'avrebbe mai ammesso. «In Francia era più facile» dichiarò. Sul Continente, insieme ai suoi cugini Connor e Ian, avevano trascorso cinque anni combattendo e facendo l'amore. Era stato magnifico. Dopo avere dato un erede al marito, una nobildonna francese poteva prendersi un amante, a patto di essere discreta, di non suscitare troppo clamore. Era considerato un avvenimento normale. A dire il vero, anche gli abitanti delle Highlands non erano uomini fedeli, ma troppo spesso la loro infedeltà portava a spargimenti di sangue e guerre tra clan. «Come sapevi dov'ero?» domandò Alex quando la curiosità prese il sopravvento. «Ieri sera ho visto Mary che ti trascinava via a forza. Eri ubriaco, e non sembravi convinto, ma lei non mi è parsa particolarmente esigente.» Alex fissò l'orizzonte mentre veleggiavano davanti alle case dei suoi genitori. Quando aveva lasciato suo padre, sua madre non aveva fatto altro che trasferirsi sulla parte opposta della baia, dove avrebbe potuto controllarlo. Spiata a sua volta dai domestici del marito. «Perché mia madre si ostina a tornare a casa di mio padre quando vado a trovarlo?» domandò Alex, che non si aspettava una risposta. «Le loro urla mi rimbombano ancora nelle orecchie.» Quando raggiunsero il mare aperto, si stiracchiò per godersi il sole e la brezza. Li aspettava una lunga traversata, dall'isola di Skye, luogo natio, fino alle isole più esterne. «Ricordami come ha fatto Connor a convincerci a far visita ai MacNeil.» «Ci siamo offerti volontari» lo informò Duncan. «Che stupidi. Sappiamo che il loro signore sta cercando marito per le figlie.» 9


«Già.» Alex aprì un occhio per guardare il suo amico, un omone dai capelli rossi. «Eravamo così ubriachi?» «Sì» rispose l'altro con uno dei suoi rari sorrisi. Era una persona fidata, ma negli ultimi tempi il suo umore era cupo. La prova, se ve ne fosse stato bisogno, che l'amore mette in ginocchio anche il più forte degli uomini. «E prima di parlarci della visita ai MacNeil, ci ha allettato con la prospettiva di andare a caccia di pirati.» «Da quando è signore del clan, Connor diventa ogni giorno più subdolo.» «Potresti facilitargli il compito sposando una delle figlie di MacNeil» suggerì Duncan sollevando appena un angolo della bocca. «Vedo che sai ancora scherzare.» Erano pochi coloro che osavano prendere in giro Duncan, perciò Alex cercava di compensare. «Sai che è ciò che Connor desidera» continuò l'amico. «Non ha fratelli per poter stringere delle alleanze con altri clan, perciò dovrà accontentarsi di un cugino. Se non ti piacciono le giovani MacNeil, ci sono tante figlie di altri signori di clan.» «Sono disposto a morire per Connor» disse Alex, che aveva perso il buon umore, «ma non a sposarmi.» «Lui riesce sempre a ottenere ciò che vuole. Secondo me nel giro di sei mesi sarai maritato.» Alex si mise a sedere con un sorriso. «Cosa vuoi scommettere?» «Questa barca» rispose Duncan. «Perfetto.» Alex adorava quella piccola imbarcazione, che scivolava sull'acqua come un pesce. Da quando l'avevano rubata a Shaggy Maclean, non avevano fatto che discutere su chi di loro avesse il diritto di reclamarla. «Ti mancherà.» 10


«Potete sbrigarvi?» domandò Glynis sbirciando fuori dalla finestra. «La barca è quasi arrivata.» «Vostro padre vi ucciderà.» Il viso della vecchia Molly era arcigno, ma la mano che teneva l'ago cuciva veloce all'altezza del punto vita della giovane donna. «Preferisco morire piuttosto che sposarmi di nuovo.» «Questo trucco funziona al massimo una volta, sempre che funzioni.» Molly si fermò per fare un nodo e rinfilare il filo nell'ago. «Avete già perso, ragazza.» «Non gli permetterò di darmi un altro marito» dichiarò la giovane incrociando le braccia. «Vostro padre è testardo quanto voi, ed è il signore del clan.» La domestica alzò lo sguardo dall'abito per fissarla con gli occhi velati. «Non tutti gli uomini sono malvagi come il vostro primo marito.» «Forse» ammise lei senza convinzione. «Ma i MacDonald di Sleat hanno la fama di donnaioli, e io giuro sulla tomba di mia nonna che non sposerò uno di loro.» «Attenta a ciò che dite. Conoscevo bene vostra nonna, e non vorrei che a causa vostra dovesse rigirarsi nella tomba.» «Ahi!» si lamentò Glynis quando Molly, trasalita a causa di un forte rumore, le piantò l'ago nel fianco. «Scendete nel salone, Glynis!» gridò il padre dal corridoio. «Gli ospiti stanno arrivando.» «Sono quasi pronta.» Si avvicinò alla porta. «Non pensare di prenderti gioco di me con quella vocetta dolce. Cosa stai combinando lì dentro?» Glynis aprì la porta di uno spiraglio e vi infilò il viso. Suo padre, un omone dal torace largo e possente, sembrava di pessimo umore. «Mi avete detto di vestirmi in modo che quei dannati MacDonald non si dimenticassero di me. Occorre tempo.» Lui la guardò a occhi socchiusi, ma desistette. Da tanti anni 11


viveva con una moglie e diverse figlie, ma le donne rimanevano un mistero. Nella sua battaglia personale contro di lui, Glynis era decisa a usare ogni minimo vantaggio a sua disposizione. «Il nuovo signore non è venuto» la informò il padre con quello che considerava un tono di voce basso. «D'altronde, non potevamo sperare che il signore di un clan ti prendesse in moglie, dopo ciò che hai combinato. Dovrai accontentarti di un altro.» Glynis sentì un groppo alla gola. Il fatto che suo padre attribuisse a lei la colpa del fallimento del matrimonio, e la accusasse di avere disonorato la famiglia, la feriva di più di tutte le cattiverie di suo marito. «Non ho fatto nulla di cui vergognarmi» rispose a denti stretti, «ma lo farò, se mi costringerete a risposarmi.» Grazie all'antica tradizione della prova che vigeva nelle Highlands, Glynis aveva il diritto di rompere il matrimonio. Disgraziatamente, né suo padre ne l'ex marito avevano approvato la sua decisione. «Sei testarda come un mulo fin dalla nascita» gridò l'uomo attraverso lo spiraglio della porta, «ma sono tuo padre e il tuo signore, e ti comporterai come dico io.» «Quale uomo vorrebbe una donna disonorata?» sibilò Glynis. «Gli uomini perdono la testa davanti alla bellezza e, malgrado ciò che è accaduto, tu sei ancora bella.» A quel punto lei gli chiuse la porta in faccia e tirò il chiavistello. «Farai come dico io, o ti butterò fuori di casa e morirai di fame!» Furono le uniche parole comprensibili, inframmezzate da una lunga serie di imprecazioni, prima che i passi risuonassero lungo la stretta scala di pietra. Glynis batté le palpebre per ricacciare le lacrime. Era stanca di piangere. 12


«Come dono di nozze avrei dovuto regalarvi del veleno, così sareste tornata a casa vedova» disse Molly alle sue spalle. «Io avevo detto al signore che vi dava in sposa a un uomo cattivo, ma lui non dà mai retta a nessuno, proprio come sua figlia.» «Dobbiamo sbrigarci.» Glynis prese un vasetto da un tavolino e lo porse alla domestica. «Se perderà la pazienza e mi trascinerà di sotto, rovinerà ogni cosa.» Sospirando, la vecchia intinse le dita nella pasta di argilla rossa.

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Il peccatore MARGARET MALLORY SCOZIA, 1515 - Audace, sfrontato, irresistibile, Alex non si lascia intimorire da nulla, tantomeno da una profezia che sembra metterlo in guardia da Glynis. Lei è incantevole, con quelle labbra morbide e succose che reclamano baci; con quel profumo sensuale capace di inebriare i sensi al primo respiro; con quella voce che è una promessa di lunghe notti di seduzione. Insieme passano ore di intensa passione tra languide carezze e peccaminosi sussurri, ma le faide tra clan che dilaniano la Scozia ben presto spezzano l'incantesimo e li costringono a prendere un'inaspettata decisione...

La notte delle trasgressioni JOANNA FULFORD FRANCIA - INGHILTERRA, 1815 - In Francia per una missione segreta, Claudine ha appuntamento con il suo informatore nella casa di piacere di Madame Renaud. Qui trova invece uno sconosciuto che afferma di chiamarsi Antoine Duval, con il quale inscena un momento di passione a causa dell'improvvisa irruzione delle autorità. Complice l'atmosfera conturbante del luogo e l'attrazione reciproca, la messinscena si spinge oltre le intenzioni di entrambi. E quando fuggono insieme da Parigi, il desiderio di sperimentare di nuovo le sensazioni che li hanno travolti è difficile da ignorare. Finché...


Audace fantasia STEPHANIE LAURENS INGHILTERRA, 1816 - Royce, Duca di Wolverstone, segue una regola precisa: mai passare più di cinque notti con la stessa amante. Dopo aver posato gli occhi su Minerva Chesterton, inizia a pensare che cinque incontri non basteranno a soddisfare il desiderio che quella donna accende in lui. Anzi, lei potrebbe essere la moglie che sta cercando. Da parte sua, Minerva sembra decisa a non lasciarsi coinvolgere troppo. Finché non propone a Royce di soddisfare una sua audace fantasia. Lo fa sdraiare, gli ordina di tenere le mani sulla testiera e lo benda... E da quel momento nulla sembra più come prima.

Piccante innocenza CAROLE MORTIMER INGHITERRA, 1817 - Lord Rupert Stirling si è guadagnato la reputazione più discutibile di tutta Londra, mentre la fama di nobile più chiacchierata spetta a Lady Pandora, Duchessa di Wyndwood. Quando si incontrano, Rupert è stupito dall'innocenza della gentildonna, e Pandora rimane affascinata della gentilezza dello scandaloso libertino. Ma qual è la verità dietro i pettegolezzi del ton? Cercando una risposta, i due giovani arrivano a scoprire segreti piccanti e a sperimentare bollenti avventure, a desiderare carezze e a sussurrarsi tenerezze. Finché la situazione non diventa troppo compromettente... Dall'11 dicembre


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