La festa dei sensi Robyn Grady Natalie Anderson
Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: Confessions of a Millionaire's Mistress Pleasured in the Playboy's Penthouse Harlequin Mills & Boon Modern Romance Heat © 2008 Robyn Grady © 2009 Natalie Anderson Traduzione di Lucia Esposito Traduzione di Roberta Canovi Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2009 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Collezione Sensual novembre 2009 Questo volume è stato impresso nell'ottobre 2009 da Grafica Veneta S.p.A. - Trebaseleghe (Pd) HARMONY COLLEZIONE SENSUAL ISSN 1970 - 0377 Periodico mensile n. 32 del 2/11/2009 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 619 del 09/10/2006 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano
Pagina 5
Confessioni di un’amante Pagina 185
Nella tana del playboy
Confessioni di un’amante
1 «Cerca di restare indifferente, ma quel tipo favoloso in smoking ti sta spogliando con gli occhi.» Celeste Prince strinse il braccio dell'amica per indurla a distogliere lo sguardo. «Per l'amor del cielo, Brooke, non incoraggiarlo» sibilò. Sì, lo sconosciuto appena arrivato era decisamente ben più che intrigante. Capelli scuri, mascella volitiva, spalle ampie... Un esemplare così eccezionale non appariva di certo come per magia tutti i giorni. Ma, accidenti, quella sera lei non aveva bisogno di distrazioni! Più di un centinaio di ospiti, tutti scintillanti nei loro abiti da sera, avevano accolto l'invito del genio del franchising australiano, Rodney Prince, per celebrare gli strepitosi vent'anni di attività della sua azienda. Ma quella soirée era per Celeste molto più che una semplice festa. Quella sera suo padre avrebbe annunciato la propria volontà di ritirarsi dalla presidenza dell'azienda di manutenzione di parchi e giardini Prince Landscape Maintenance e avrebbe lasciato le redini di quell'impero alla sua unica figlia. Dopo la morte della madre avvenuta quindici anni 7
prima, suo padre si era disinteressato di tutto tranne che degli affari, e loro due avevano finito per allontanarsi. Ma finalmente era giunta l'occasione tanto attesa di tornare a essere nuovamente visibile ai suoi occhi e di rendere orgogliosi entrambi i suoi genitori, anche la madre Anita, che le piaceva pensare vegliasse su di lei dall'aldilà. Niente poteva essere più importante. Neppure quell'uomo così attraente. Sporgendosi, Celeste gli lanciò un'altra occhiata. Lo sconosciuto stava appoggiato allo stipite di una portafinestra che dava sul curatissimo giardino della villa. Con una mano in tasca e la gamba sinistra piegata, aveva un'aria disinvolta e sicura di sé. Era decisamente bello, di una bellezza raffinata e tuttavia selvaggia. E i suoi occhi, poi, erano quanto di più incredibile avesse mai visto: due pozze profonde di un vibrante azzurro. Assolutamente irresistibili. E consapevoli di esserlo. E stavano guardando proprio lei. Fu come se una scossa di corrente elettrica le attraversasse la pelle, facendola voltare di scatto dall'altra parte. Ma continuava ad avvertire quello sguardo incendiario che le accarezzava la schiena, le sfiorava le braccia, le abbassava le spalline di seta e poi il costoso abito da sera... La bocca di Brooke si accostò al suo orecchio. «Chi credi che sia?» Celeste bevve un lungo sorso di champagne. Di colpo la gola le era divenuta secca. «Non lo so» rispose. «E non me ne importa.» Aveva bisogno di concentrarsi sul discorso di rin8
graziamento che avrebbe pronunciato, per evitare che le guance le diventassero paonazze e la lingua le si aggrovigliasse. Era da molto che la Celeste balbettante non faceva la sua comparsa. Dopo anni di tormento ai tempi della scuola superiore, aveva imparato a controllare il respiro e a riflettere in modo da affrontare qualsiasi situazione, anche una importante come quella a cui stava partecipando. Brooke sollevò un sopracciglio. «Non te ne importa, eh?» le chiese in tono ironico. Con una mano appoggiata su un fianco fasciato dal corpetto rosso dell'abito, l'amica si accostò la flûte di champagne alla guancia. «Abbiamo passato insieme gli anni della scuola e abbiamo girato tutta l'Europa con lo zaino in spalla. Ti conosco. E non ti ho mai vista tanto imbarazzata dallo sguardo di un uomo.» Celeste non riuscì a nascondere una smorfia. «Be', non stiamo parlando di un uomo qualsiasi.» Più tesa che mai, si diede un'occhiata alle spalle. Perfettamente a suo agio, lo sconosciuto stava scrutando la sala, controllando il territorio, individuando gli obiettivi. Nonostante la sua aria di composta indifferenza, Celeste aveva la stranissima sensazione che nulla gli sfuggisse, men che meno quello che stava accadendo dentro di lei... «Celeste, dovrei parlarti in privato.» Con il cuore in gola, Celeste si voltò verso il volto abbronzato di suo padre che la fissava con aria seria. Quando quel pomeriggio era arrivata, lui le aveva parlato del futuro della PLM e aveva accennato ancora una volta all'idea di ritirarsi, sondando le sue aspirazioni riguardo all'azienda. Le aveva infatti rivolto un 9
mucchio di domande sulla sua attività. Era felice di gestire quel bel negozio di borse e accessori che aveva aperto nel pieno centro di Sydney? Voleva aprirne un altro? O desiderava fare qualcosa di diverso? Lei aveva replicato che l'attività le dava buoni profitti e che, comunque, si sentiva pronta anche a intraprendere qualcosa di nuovo. Non che lui si fosse lasciato andare a particolari dichiarazioni, ma per come la vedeva lei, il padre le aveva voluto confermare la propria decisione, prima di fare il grande annuncio che era nell'aria da mesi. Presto nel salone avrebbero brindato al nuovo presidente. Celeste Ann Prince. Notando che lo sconosciuto era scomparso tra la folla, Celeste si scusò con Brooke e accompagnò il padre attraverso l'ampio atrio. Mentre passavano accanto all'immagine eterea del ritratto di sua madre, avvertì il tintinnio dei cristalli che le adornavano l'orlo dell'abito. Aveva valutato la possibilità di indossare un elegante completo giacca e pantaloni di colore nero, ma poi aveva optato per il look femminile che sua madre aveva sempre preferito. La sfumatura pesca dell'abito si abbinava perfettamente alle onde rosso tiziano dei suoi capelli e alle tenui lentiggini che le punteggiavano il naso e le spalle. Anita Prince era solita ripetere che i baci del sole facevano risplendere sua figlia come un angelo, senza rendersi conto che Celeste non avrebbe mai voluto risplendere così tanto. Quando raggiunsero lo studio, suo padre si chiuse la porta alle spalle e la condusse vicino alla scrivania. Quindi le toccò delicatamente un braccio per invitarla 10
a guardarlo negli occhi. «Tra dieci minuti farò un annuncio, Celeste. Ci ho pensato molto.» Celeste cercò di nascondere la sua eccitazione. «Ne sono sicura.» «La Prince Landscape Maintenance è cresciuta ed è diventata un'azienda molto grande, con tanti dipendenti da gestire e organizzare. Sia la casa madre sia le aziende in franchising devono essere costantemente controllate e il direttore dev'essere coinvolto a tutti i livelli, il che non esclude la guida di un miniescavatore o la potatura di un albero.» Celeste sentì le dita dei piedi contrarsi nei sandali argentati dal tacco a spillo. Non aveva intenzione di occuparsi anche di quello dal momento che un buon vice avrebbe potuto gestire le piccole attività quotidiane. Piuttosto, a lei sarebbe piaciuto investire il suo tempo per cercare di annettere alla società una catena di negozi di fiori per la decorazione di spazi dedicati alle grandi occasioni, come per esempio i matrimoni delle celebrità o gli eventi di gala. Desiderava che questo nuovo ramo di attività fosse esclusivo, apprezzato e richiesto dall'élite. Sarebbe stato il suo contributo personale allo sviluppo dell'azienda che, sotto la sua guida, avrebbe raggiunto vette ancora più alte. Suo padre incrociò le braccia. «Bisogna ancora firmare i documenti, ma ho invitato il signor Scott a fermarsi un po' di giorni da noi per aiutarlo ad ambientarsi.» Il sorriso di Celeste svanì di colpo. «Il signor Scott?» Forse un nuovo ragioniere? Di recente, ogni volta che era andata a trovare suo padre in ufficio, lo aveva 11
sempre trovato con la testa china sui libri contabili, con il viso solcato da rughe più profonde di quanto riuscisse a ricordare... e non soltanto per gli anni passati al sole. A sessantacinque anni era arrivato il momento per lui di riposarsi e di lasciare a lei il lavoro duro. «Il signor Scott ha avuto una rapidissima crescita finanziaria negli ultimi cinque anni» proseguì suo padre. «Mi ha offerto di acquistare la Prince Landscape Maintenance, ma ho pensato che ti avrebbe fatto piacere incontrarlo prima dell'annuncio ufficiale che farò ai nostri ospiti.» I muri ricoperti di mogano le sembrarono deformarsi e arretrare mentre le sue ginocchia minacciavano di cedere. Celeste sentì lo stomaco contrarsi e non le fu possibile trattenersi. «Mi stai dicendo che vuoi vendere la nostra azienda a uno sconosciuto?» Per un attimo fu presa dall'impulso di afferrare suo padre per il risvolto della giacca, di dargli uno scossone e urlare: Non farlo. Non puoi fare questo! Ma aveva imparato già da tempo che quelle reazioni emotive non portavano da nessuna parte. L'ultima volta che aveva fatto una scenata in quella casa era stata mandata in collegio. Grazie al cielo, perché lì aveva incontrato Brooke. Il padre continuò con tono impassibile a ripetere quanto l'offerta fosse generosa e come tutto si sarebbe risolto per il meglio. Ma Celeste riusciva solo a pensare a tutti gli sforzi che aveva sempre fatto per cercare di compiacerlo. Era stata bravissima a scuola, persino nella detestatissima matematica e non aveva mai creato problemi, mentre aspettava dietro le quinte che ve12
nisse il suo turno. Come poteva farle una cosa simile? E, cosa ancora più importante, come poteva farla a sua madre? Non avrebbe tenuto a freno la lingua. «Sapevi che avrei voluto prendere il tuo posto quando tu avessi deciso di abbandonare la scena. Ne abbiamo parlato non più tardi di stamattina.» «Mia cara, abbiamo parlato del tuo negozio di borse. Ti ho chiesto se pensavi di espandere l'attività.» In apparenza forse era andata così. Ma il sottotesto era chiaro, no? Sebbene amasse quel negozio, Celeste lo aveva sempre considerato un'attività temporanea, qualcosa in cui mettere in pratica quanto aveva imparato all'università in attesa di assumere la guida dell'azienda di famiglia. Si informava sempre della PLM e della crescita delle attività in franchising. Chiedeva di continuo se ci fosse un modo in cui poteva rendersi utile. Accidenti, era sempre stato così chiaro che le interessava! Si aggrappò a una piccola speranza. «Hai detto che i documenti non sono stati ancora firmati. Di' a questo signor Scott che hai cambiato idea. Che hai deciso di lasciare la direzione dell'azienda a tua fi... fi... figlia.» Mentre le guance diventavano rosso fuoco, il padre sollevò un sopracciglio mostrando tutto il proprio disappunto per quel balbettio che non sentiva da anni. Scosse la testa. «La soluzione che ho trovato è la migliore. Si tratta di un lavoro da uomo e, credimi, ho trovato l'uomo giusto.» Celeste serrò la mascella. Era lei l'uomo... ehm, la donna giusta per quel lavoro. 13
Bollente, alla moda e assolutamente sensuale, ecco il regalo giusto per ogni occasione e si chiama
-Ancora pi첫 passione, per il tuo piacere di leggereStorie pi첫 lunghe e protagonisti pi첫 avvincenti: le prossime 2 imperdibili uscite il 7
gennaio con
Affari di piacere di Kate Hardy
e con
Scandalosa innocenza di Kimberly Lang e Trish Wylie
Sicuramente da non perdere!