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Eccitante notte col milionario

Seduzione veneziana


Titoli originali delle edizioni in lingua inglese: No Holding Back Nobody Does It Better Harlequin Blaze Harlequin Blaze © 2009 Muna Shehadi Sill © 2008 Jennifer LaBrecque Traduzione di Elisabetta Frattini Traduzione di Paola Picasso Tutti i diritti sono riservati incluso il diritto di riproduzione integrale o parziale in qualsiasi forma. Questa edizione è pubblicata per accordo con Harlequin Enterprises II B.V. / S.à.r.l Luxembourg. Questa è un'opera di fantasia. Qualsiasi riferimento a fatti o persone della vita reale è puramente casuale. Harmony è un marchio registrato di proprietà Harlequin Mondadori S.p.A. All Rights Reserved. © 2010 Harlequin Mondadori S.p.A., Milano Prima edizione Harmony Temptation febbraio 2010 Questo volume è stato impresso nel gennaio 2010 presso la Rotolito Lombarda - Milano HARMONY TEMPTATION ISSN 1591 - 6707 Periodico mensile n. 263 del 4/2/2010 Direttore responsabile: Alessandra Bazardi Registrazione Tribunale di Milano n. 128 del 7/3/2001 Spedizione in abbonamento postale a tariffa editoriale Aut. n. 21470/2LL del 30/10/1981 DIRPOSTEL VERONA Distributore per l'Italia e per l'Estero: Press-Di Distribuzione Stampa & Multimedia S.r.l. - 20090 Segrate (MI) Gli arretrati possono essere richiesti contattando il Servizio Arretrati al numero: 199 162171 Harlequin Mondadori S.p.A. Via Marco D'Aviano 2 - 20131 Milano


ISABEL SHARPE

Eccitante notte col milionario



Capitolo 1

«Mi trovavo a Parigi, in uno dei ristoranti più famosi del mondo quando il virus dell'influenza intestinale decide di colpirmi tra una portata di pigeons aux olives e una di baba au rhum.» «Che sfortuna» commentò Hannah O'Reilly sorseggiando lo champagne caldo e lanciando un'occhiata disperata alle spalle dell'allampanato e pallido Frank che da una decina di minuti le stava imponendo la sua presenza. Alla festa dell'ultimo dell'anno nella pomposa residenza alle porte di Philadelphia, con un abito da sera acquistato per l'occasione, si sarebbe dovuta trovare tra le braccia di un affascinante estraneo, impegnata in un ballo sfrenato. Se avesse voluto annoiarsi sarebbe rimasta a casa. Un cameriere passò loro accanto reggendo un vassoio carico di stuzzichini. Hannah ne prese uno ignorando che ingredienti contenesse, ma certa che fosse costato più di quanto lei spendesse per un intero pasto. Gerard Banks, il proprietario della villa e del Philadelphia Sentinel, il giornale per cui lei lavorava, organizzava ogni anno una festa per i suoi dipendenti, i loro amici e le loro famiglie. Hannah non aveva ancora capito a quale categoria Frank appartenesse,

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ma avrebbe preferito che infliggesse la sua presenza e i suoi tristi aneddoti a qualcun altro. «Un'altra volta, a Londra, mentre gustavo un'ostrica sentii qualcosa muoversi in bocca. Scoprii che si trattava di un verme. Da quella volta non ho più mangiato ostriche.» «Non ti biasimo» commentò lei appoggiandogli una mano sul braccio. «Vado a cercare un altro goccio di champagne. È stato un piacere parlare con te.» «Buon anno» le augurò lui sospirando e sollevando il bicchiere in un brindisi. «Auguri anche a te, Frank» mormorò Hannah, allontanandosi in fretta alla ricerca di un soggetto più interessante, decisa a dare una svolta alla sua vita. Aveva individuato un cameriere che serviva lo champagne e stava per raggiungerlo quando una voce la bloccò. «Hannah, come vanno le cose?» Il suo capo, Lester Wanefield che non era single e non aveva un bicchiere extra di champagne per lei, le si parò tragicamente davanti. «Ehi, quel vestito ti sta benissimo.» «Grazie.» In effetti l'abito rosso le donava, ma l'idea di aver destato l'interesse del suo capo la fece pentire di non essersi presentata al veglione coperta da un telo di iuta. «Bella festa, non è vero?» «Sì.» Se si riusciva a evitare di pensare che tutto quel denaro sprecato avrebbe potuto essere usato per qualche buona causa. Hannah non perse di vista il cameriere. Se solo fosse riuscita a spostarsi a destra di un paio di... «Ho pensato di affidarti il compito di scrivere una storia per la prima pagina.» A quel punto Lester si guadagnò la sua più completa attenzione. Hannah lavorava al giornale da più di un anno e da qualche mese lo assillava con la richie-

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sta di affidarle incarichi più interessanti di quelli che aveva svolto fino a quel momento. «Sarebbe fantastico, Lester. In effetti sto svolgendo delle ricerche su uno psicofarmaco i cui effetti collaterali sono...» «No, io pensavo a un articolo sulle tette.» Se lo avesse colpito alla bocca dello stomaco avrebbe grugnito come un maiale quale stava dimostrando di essere? «Per la precisione pensavo a una storia sulle donne che hanno il seno grosso, su come avere una carrozzeria modificata può influenzare la vita sessuale di una persona, la capacità di attirare gli uomini e se gli uomini che si riescono a conquistare appartengono a una categoria diversa rispetto a quelli che si frequentavano prima.» «Be', è interessante.» Stava scherzando, vero? «Io però speravo di...» «L'articolo sarà corredato di molte fotografie» aggiunse spostando lo sguardo su una ragazza dal seno prosperoso che gli stava passando accanto. «Io preferirei...» «Lo so O'Reilly, ma fino a quando non avrai più esperienza dovrai accontentarti.» «Sì, è una frase che ho già sentito.» Ad nauseam. «Ma io...» «Niente ma» la zittì lui e posando lo sguardo sulle sue spalle scoperte le strizzò l'occhio. «Solo tette.» Maledizione. Hannah sorrise, consapevole che qualsiasi ulteriore obiezione non avrebbe fatto altro che confermare le convinzioni di Lester. Accidenti! Voleva scrivere una storia interessante, trovare un argomento che nemmeno Lester il Maiale avrebbe potuto cestinare. Uno scoop di portata nazionale che le avrebbe permesso di avanzare nella carriera e che avrebbe

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fatto lievitare di parecchio il suo conto in banca. Come... Come... Sospirando Hannah individuò un altro cameriere, augurò al suo capo un felice anno nuovo che suonava un po' come maledizione a te e a tutta la tua famiglia e partì alla carica, decisa ad annegare la frustrazione nell'alcol. Una storia di tette. Accidenti! Di lì a un quarto d'ora l'anno vecchio sarebbe finito e i suoi progetti per il nuovo sembravano non voler andare in porto. Tanto per cambiare. Esattamente come non era andata in porto la decisione di perdere cinque chili. Aveva ventinove anni e non era ancora riuscita a raggiungere nessuno dei traguardi che si era prefissata di ottenere per il suo trentesimo compleanno. Meno male che per i suoi genitori le cose andavano meglio perché se avessero dovuto aspettare che lei fosse in grado di aiutarli, campa cavallo! Il cameriere si fermò per servire un trionfo di stuzzichini. Quella era la sua occasione. «Hannah.» La sua collega Daphne Baldwin, che si occupava di economia, la prese per mano e la trascinò in biblioteca. «Voglio presentarti una persona. Si chiama Dee Dee qualcosa. Royco o forse Rosmer o... be', l'ho scordato, ma devi conoscerla ugualmente.» «Perché?» Hannah lanciò un'occhiata triste al cameriere. Per un attimo gli era stata così vicina e ora... «Perché è... Aspetta.» Daphne si guardò intorno nella stanza incupendosi. «Era qui un attimo fa.» «Dov'è Paul?» Daphne atteggiò il viso a una smorfia. «Non è voluto venire. Non vedeva l'utilità di indossare abiti scomodi per trascorrere la serata con gente che non conosce e che non vuo-

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le conoscere, quando poteva restare a casa spaparanzato sul divano a bere senza doversi preoccupare di restare sobrio per guidare.» In fondo il ragazzo di Daphne non aveva tutti i torti, ma Hannah non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce. C'erano delle occasioni in cui Paul sarebbe stato più felice con una donna più tranquilla che rispecchiasse la sua indolenza, e Daphne con un uomo più dinamico. Lei però lo adorava e amava ripetere che la sua dolce metà era anche la sua zavorra, quello che la teneva con i piedi per terra. Secondo Hannah più che una zavorra era un punching ball, ma quella era una sua opinione. «Quindi questa sera sei una single sfrenata. Paul farebbe meglio a preoccuparsi.» «Non saprei, ultimamente si comporta in modo strano. Non vuole più fare niente con me.» «Intendi dire che non è più disposto a saltare a ogni tuo ordine?» «Ah, ah.» Daphne continuò a guardarsi intorno, affatto turbata dalla battuta di Hannah. «No, davvero, mi sembra distante, come se ci fosse qualcosa che lo preoccupa e di cui non vuole parlarmi.» «Pensi che abbia un'altra?» «Che cosa?» La reazione di Daphne le fece intuire che doveva aver toccato un nervo scoperto. «No, non credo, ma non è di questo che si sospetta sempre quando...» «Paul non mi tradirebbe mai. Non ne ha il tempo e poi non sarebbe mai capace di prendere l'iniziativa.» Per quanto Hannah volesse bene a Daphne, a volte pensava che Paul avrebbe dovuto tradirla, se non altro per obbligarla a smettere di sottovalutarlo. «Magari è preoccupato per il lavoro.»

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«In quel caso si sarebbe confidato. Probabilmente si tratta di una crisi di mezza età. Agli uomini succede e gli sta bene. Solo noi dobbiamo essere ogni mese schiave degli ormoni? Ma dove diavolo si è cacciata quella donna?» «Perché me la vuoi presentare?» Hannah era di cattivo umore e non aveva voglia di fare conversazione con un'estranea. Ormai aveva deciso che il vestito era sprecato così come la serata, l'anno appena trascorso e più in generale la sua vita. E non le era nemmeno concesso di affogare la mestizia nell'alcol perché il cameriere continuava a eluderla. Bene. Avrebbe accolto il nuovo anno con un sorriso, baciando Gerard e ringraziandolo per aver speso una fortuna dando una festa per le persone che sottopagava e sarebbe tornata a casa prima che la bufera prevista per quella notte si abbattesse sulla città. Era un peccato che la sua fantasia di rimanere intrappolata da qualche parte con un nuovo amore non si sarebbe realizzata. Era sempre la stessa storia. Hannah si innamorava facilmente e quando gli uomini capivano la portata dei suoi sentimenti, scappavano. Per quanto si sforzasse di apparire indifferente, l'uomo in questione percepiva la sua volontà di mettere su famiglia. Forse quella era la sera adatta per prendere la decisione di rinunciare una volta per tutte al genere maschile. «Vieni.» Daphne la trascinò in un'altra stanza, una specie di studio che dava accesso a una sala grande come tutto l'appartamento di Hannah. «Non la vedo nemmeno qui. Torniamo indietro.» «Aspetta.» Hannah aveva visto Rory, il guru della pubblicità per il quale si era presa una specie di cotta. Se ne stava da solo, in disparte, con un'aria leggermente spaesata. In ufficio non la considerava quasi vedendola nella sua solita versione in jeans e maglione, ma con l'abito che indossava

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quella sera magari si sarebbe accorto di lei. Smettila!, si rimproverò. Gli uomini sono dei guastafeste, stai meglio da sola. Da sola ad annoiarti. «Proviamo da questa parte.» Hannah si rifiutò di seguire l'amica. «Mi vuoi dire che cos'ha di speciale questa persona perché io debba conoscerla?» «È amica di Jack Brattle.» Lo sguardo di Hannah si spostò dalla figura alta di Rory sulla sua amica. «Jack Brattle?» «Sapevo che avrei ottenuto la tua attenzione.» «Dov'è?» Hannah afferrò Daphne per un braccio sodo e muscoloso, per una volta senza provare nemmeno un briciolo di invidia per la sua forma fisica perfetta. «Dobbiamo trovarla. Un'intervista con Jack Brattle potrebbe farmi...» «Lo so, lo so, potrebbe farti diventare ricca e famosa. È per questo che volevo presentartela.» Daphne trascinò Hannah, o forse questa volta fu Hannah a trascinare Daphne, verso l'imponente entrata al centro della quale troneggiava una scalinata degna di un'antica magione. Daphne indicò la scala con un cenno del capo. «Eccola.» La bellissima donna dai capelli biondo platino stava scendendo i gradini in bilico su scarpe dal tacco a spillo. Una candidata perfetta per l'articolo che Lester voleva farle scrivere. «Nessuno mi aveva detto che c'era un concorso per bellezze genere Pamela Anderson questa sera.» «Smettila» la redarguì Daphne posizionandosi in fondo alle scale. «Ciao, Dee Dee.» «Ciao.» Dee Dee le raggiunse scostandosi una ciocca di capelli dal viso. «Bel vestito» commentò rivolta a Hannah.

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«Grazie, anche il tuo è molto bello.» «Ti presento Hannah O'Reilly, lavora con me al Sentinel.» «Davvero?» «Si occupa della rubrica culinaria.» «Oh!» Una scintilla di vita guizzò attraverso i muscoli troppo tesi del suo viso. «Adoro i tuoi articoli! Litighi sempre con il tizio che scrive la rubrica culinaria sull'Herald, D.G. Jackson. Sei troppo divertente.» «Sì.» Hannah serrò le labbra. In effetti il signor Jackson godeva nel ficcare il naso nei suoi articoli che elogiavano le virtù del cibo povero e degli svaghi accessibili a tutti mentre quelli che scriveva lui magnificavano locali e cibi che le persone normali non potevano permettersi e per cui quelle sane di mente non avrebbero speso un centesimo. Hannah aveva replicato a un suo commento particolarmente offensivo mandandogli una cassa di Grey Poupon, gesto di cui poi si era anche vantata. E lui aveva reagito facendole recapitare alcune confezioni di formaggio spray. La cosa era diventata di pubblico dominio e ora i loro editori si sforzavano di sedare le fiamme che erano divampate. Hannah era stanca di occuparsi di cibo, voleva commentare le vere notizie. «Che aspetto ha questo D.G.?» chiese Dee Dee. «I suoi articoli sono divertenti e sofisticati al tempo stesso.» «In realtà non l'ho mai incontrato» rispose Hannah sorridendo, ansiosa di cambiare argomento. Dov'era Jack Brattle? Quando poteva incontrarlo? «Potrei provare a prenderti un appuntamento per uscire a pranzo con lui.» «Oh, mi piacerebbe tanto. Ho una sensazione su di lui...» ammise e ridendo lasciò la frase a metà. «Lo faresti davvero per me?»

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«Certo.» Hannah aveva scherzato, ma ora non le sembrava sbagliato promettere un favore prima di chiederne un altro. Inoltre non era da escludere che presentando Dee Dee al suo diretto rivale non gli avrebbe fatto un bello scherzetto. «Daphne mi diceva che sei amica di Jack Brattle.» «Be', forse definirmi sua amica è eccessivo. Diciamo che l'ho conosciuto.» Hannah fulminò Daphne con lo sguardo. «Quando?» «Un po' di tempo fa. In realtà non avrei dovuto dirlo, mi è sfuggito.» Jack Brattle si era ritirato dalla vita pubblica tanto efficacemente quanto il suo miliardario padre ne era rimasto attaccato, il che lasciava un grande vuoto nei notiziari. Un'intervista con il figlio, nonché unico erede di Harold Brattle era quello di cui Hannah aveva bisogno per fare carriera. In realtà si sarebbe anche accontentata di un'intervista con Dee Dee. Nel caso in cui la bella biondina fosse gonfia di arie quanto di silicone, non sarebbe stato troppo difficile strapparle informazioni sugli spostamenti di Jack, sui suoi gusti, le sue abitudini e le sue preferenze sessuali. Qualsiasi reporter sarebbe stato disposto a donare un organo per ottenere lo scoop. Ci avevano provato in molti, ma senza risultati apprezzabili. Da dopo la scomparsa di Howard Hughes, nessun'altra persona aveva generato un tale interesse intriso di mistero e di emozione. Jack Brattle dirigeva l'impero che era stato di suo padre nell'ombra. Di tanto in tanto qualcuno diceva di averlo incontrato, ma c'era anche gente che diceva di vedere Elvis. «Qualsiasi cosa tu possa dirmi di lui andrà bene. Tratterò le informazioni con estrema discrezione e nessuno sarà in grado di risalire a te.»

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«Oh, accidenti! Non dovrei proprio.» «Lo so» mormorò Hannah posandole una mano sul braccio e trattenendo a stento l'impulso di pizzicarla. «Ti capisco perfettamente. Ti ho messo in una posizione molto scomoda.» «Be'» Dee Dee si mordicchiò il labbro gonfiato, «so dove vive. Un tizio che conoscevo una volta mi ha portato a casa sua. Credo che non ci sia niente di male nel parlarti di questo.» «Davvero?» Il morale di Hannah si impennò. Si vociferava che Jack avesse una proprietà da quelle parti, ma non si sapeva altro. «A West Chester. Il mio amico mi ha detto che sarà all'estero fino a primavera, ma la casa non è lontana da qui.» L'interesse professionale di Hannah era ormai desto. «E sapresti spiegarmi di preciso come arrivarci?» «Be', sì, ma adesso lui non c'è e poi io non dovrei proprio.» «La mia è semplice curiosità, non tenterei mai di entrare o di disturbare qualcuno. Mi piacerebbe solo passarci davanti in macchina. Nessuno saprebbe mai che sono stata lì» dichiarò e, atteggiando le labbra a un sorriso di pura innocenza, si strinse nelle spalle come se non le importasse poi molto che Dee Dee confessasse o meno quello che sapeva. Ti prego, ti prego, ti prego. «Hai carta e penna?» «Ho un BlackBerry» rispose Hannah sollevata rovistando nella pochette dello stesso colore dell'abito. «Che aspetto ha?» «È...» Dee Dee sollevò gli occhi al cielo. «Be', lo sai.» «Certo» mormorò Hannah sconsolata. Dee Dee non l'aveva conosciuto, probabilmente non sapeva neanche dove

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abitava. Era meglio prepararsi a una delusione. «Allora, dove vive?» Qualche minuto più tardi aveva preso nota delle indicazioni fornite dalla bambolona bionda che consistevano perlopiù in frasi del tipo: gira a destra dopo quel coso di pietra e vai avanti anche quando sembra che non dovresti. Per trovare la casa ci sarebbe voluto un miracolo. Nel frattempo l'atmosfera nella sala si stava surriscaldando. Qualcuno incominciò un conto alla rovescia. Hannah infilò il BlackBerry nella pochette e finalmente riuscì a impossessarsi di un calice di champagne, dopodiché si voltò verso il maxischermo unendosi al conteggio. Scoccata la mezzanotte avrebbe cercato Gerard, lo avrebbe ringraziato per la magnifica serata e sarebbe partita alla ricerca dell'elusivo Jack Brattle, augurandosi che non si trattasse di una caccia ai fantasmi. Sollevando il bicchiere contò insieme a tutti gli altri. Cinque... quattro... tre... due... uno... E se fosse riuscita a trovarlo, avrebbe finalmente realizzato lo scoop che le avrebbe cambiato la vita.

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Questo mese

Eccitante notte col milionario - Isabel Sharpe

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La bella giornalista Hannah O’Reilly farebbe qualsiasi cosa per una storia - incluso entrare nella proprietà del milionario Jack Brattle in un tempestoso ultimo dell’anno. Ma, sorpresa durante la sua incursione, scopre come un fulmine a ciel sereno che Jack è molto di più di champagne e caviale.

Seduzione veneziana - Jennifer LaBrecque Holly Smith ha un obiettivo: ritrovare sua madre. Il luogo? Venezia, città dalle mille tentazioni e delizie. Lo capisce appena incontra l’attraente guida turistica inglese, Gage Carswell, in grado di distrarla dalle sue ricerche in modo sorprendente.

Attenta a quell’uomo - Dawn Atkins

T264

Deve fare un’intervista al Dottore dei Single, alias Brody Donegan, l’uomo più maschilista e retrogrado della televisione. Ma quando lo incontra dopo una trasmissione, la libido di Jillian James diventa incontrollabile.

Passione che dà alla testa - Nancy Warren Il sexy barista Johnny Santini sa fare dei cocktail davvero magici. Natalie Fanshaw lo scopre appena si siede al bancone del suo bar in una serata solitaria. È la notte di San Valentino e loro sono gli unici single in quel posto pieno di cuori.


Prossimo mese

Una donna mozzafiato - Jo Leigh

T265

Svegliarsi in una stanza d’albergo con accanto Gwen Christopher seminuda è un vero shock per il ricco e famoso Paul Bennet. La sera precedente ha esagerato con i drink e ora, nel suo letto, c’è l’anonima Gwen invece della bomba super sexy della sorella.

Piacere bruciante - Leslie Kelly La riunione di famiglia a cui Annie Davis dovrà partecipare è alle porte e lei ha bisogno di un fidanzato. Qualunque bel ragazzo potrebbe andare bene. La soluzione? L’uomo sexy in palio all’asta di beneficenza dei single.

Sexy, vicino e rischioso - Karen Anders

T266

Drew Miller è un esperto di sicurezza ed è impegnato in un’operazione molto delicata quando la sua collaboratrice più stretta, Callie Carpenter, che sta lavorando sotto copertura, viene ferita. A questo punto l’unica soluzione che gli resta è chiedere aiuto alla gemella di questa, la bella Allie.

Perfetta intesa erotica - Joanne Rock Quando ha deciso di mettere la parola fine alla storia d’amore con l’ex fidanzato rock star, Shannon Leight non si è più guardata indietro. Anche se avevano una perfetta intesa sessuale, lui non era quello giusto. Almeno finché non si incontrano di nuovo a un matrimonio in Messico e si perdono in mezzo al deserto.

Dall’8 aprile


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