èitalia 51 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

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Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO IX - N. 51 - E 6,19

ISSN 1972-2656

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PAROLA DI

Beauty will save Italy according to

ALAIN ELKANN ISSUED IN 48 COUNTRIES

pag. 67 èItalia for CANADA pag. 81 èItalia for RUSSIA pag. 87 èItalia for USA

pag. 95 pag. 101 èItalia for GERMANIA èItalia for REGNO UNITO pag. 107 pag. 113 èItalia for AUSTRALIA èItalia for BRASILE


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BELLA Srl - Ph. +39 059 696552 www.gattinoni.net AD LUCA COSENZA

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SOMMARIO ANNO IX – N. 51 – MAGGIO GIUGNO 2008 Anche on line su www.italplanet.it

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STORIA DI COPERTINA Architettura, Arte, Cinema, Design, Impresa e cultura, Musei, Nuove tecnologie, Promozione della cultura all’estero,Televisione. Sono questi alcuni degli ambiti di intervento previsti nel Manifesto “Italia, Paese della cultura e della bellezza”, promosso da Alain Elkann. Perché, “se la cultura tornerà ad essere sostenuta dai cittadini e dalle istituzioni, ritroveremo anche l’orgoglio della nostra identità”.

Dal Salento, il Sistema Moda alla conquista degli USA

5 EDITORIALE - Made in Italy: non solo moda e design 7 ITALIA BELLA - La rubrica curata da Maria Grazia Cucinotta, ambasciatrice d’italianità 10 DAL QUIRINALE - Al Quirinale, “L’eredità di Enaudi” 14 L’ALTRA ITALIA - Maurizio Mariano, un italiano a fianco di Nelson Mandela Biotecnologie e Finanza. Insieme per far crescere le Scienze della Vita

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18 RIFLETTORI SULLE DONNE - Italia-Sudafrica: una collaborazione al femminile 25 BORGHI D’ITALIA - Alla scoperta di Bienno, l’antico borgo dei magli 28 ARTE DELLA TAVOLA - Nizza porta “l’Italia a tavola” 33 MODA - Total look prezioso 37 DESIGN - A Milano tra i saloni 38 MONDO MOTORI - FIAT e Piaggio “ecologiche” al MoTechEco 39 SPORT - Inter-Roma: decisivi i confronti diretti 43

èItalia for ITALY - Internazionalizzazione: un motore per crescere

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èItalia for USA - Eccellenze Made in Italy per il Fancy Food Show

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èItalia for CANADA - Anche i “piccoli” possono vincere in Canada

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èItalia for RUSSIA - Made in Italy: il prestigio di un’altissima qualità

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èItalia for BRASILE - Brasile: l’Italia deve agire, non stare a guardare!

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èItalia for GERMANIA - Italia-Germania: obiettivo puntato sulla Baviera

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èItalia for REGNO UNITO - Il Made in Italy in campo contro l’italian sounding

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èItalia for AUSTRALIA - Marketing: l’arma vincente per la qualità italiana

Speciale Summer Fancy Food 2008

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IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO Fondatore Domenico Calabria Direttore Responsabile Antonino Di Capizzi Condirettori Rosario Alessandrello, Mauro Aprile, Francesco Fusco, Gaetano Lo Russo Capo Redattore Centrale Ghileana Galli Redazione Italia Dino Alias, Valerio Alias (Motori), Carlo Cracco, Umberto Forte, Silvana Genzone, Gloriano Mazzè, Umberto Mucci, Rita Palumbo (Moda), Piero Piccardi, Giuseppe Rochira, Paola Rossi (Arte), Claudia Svampa, Lucy Tattoli, Carla Venosta (Design), Franco Zuccalà (Sport)

Redazioni Estero Domenico Delli Carpini (America Oggi) Francesco De Angelis (CCIE New York) Alessandro Marino (CCIE Monaco) Corrado Paina (CCIE Toronto) Francesco Paternò (CCIE San Paolo) Tatiana Montenero (CCIE Mosca) Nicola Carè (CCIE Sydney) Senior Contributors Carlo Azeglio Ciampi (Primo editoriale di èItalia), Boris Biancheri, Mario Boselli, Giovanni Castellaneta, Pina Costa, Silvana La Bella, Sergio Luciano, Giorgio Mulè, Gabriele Sardo, Ronald P. Spogli, Vittorio Surdo, Francesco Talò, Giuseppe Tripoli, Michele Valensise, Giancarlo Elia Valori

Art Director Federica Pensieri Grafica e Impaginazione Marco Marino Traduzioni Erica Giamello, Spike, Studio MVM Stampa Comp-Editoriale Veneta Editore e Abbonamenti Newscorp International Srl Via Hajech, 32 - 20129 Milano Tel. + 39 02.3664.2071 eitalia@italplanet.it Pubblicità Italplanet Media Network Via Foscolo 4 (MM Duomo) 20121 Milano tel. +39 02.3657.1696 marketing@italplanet.it

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Post. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie Diffusione media n. 196.000 copie - Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

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7 SEZIONI PAESE Redazioni presso le Camere di Commercio di: Londra, Monaco, Mosca, New York, San Paolo, Sydney, Toronto. In collaborazione con le Istituzioni italiane all’estero. Coordinamento Editoriale CCIE Gaetano Fausto Esposito ASSOCAMERESTERO èItalia for USA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Alberto Comini Italy-America Chamber of Commerce Tel: +1 212 4590044 info@italchamber.org UFFICIO DI CORRISPONDENZA

c/o la redazione di America Oggi Tel: +1 212 268 0250 èItalia for RUSSIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Rosario Alessandrello Camera di Commercio Italo-Russa Tel: +39 02 86995240 info.ccir@fondazione-italiarussia.it èItalia for BRASILE DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Made in Italy: non solo moda e design

Presidente Edoardo Pollastri Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di San Paolo Tel: +55 11 31790130 eitalia@uol.com.br èItalia for CANADA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

EDITORIALE di Sergio Luciano

uando si parla dell’Italia, della sua capacità di esportare prodotti di qualità senza dover sacrificare il prezzo per vincere la concorrenza, si incorre spesso in una svista, attribuendo questo successo soltanto alla moda o al design. Sarà perché questi due settori godono di tanta pubblicità, sarà per il glamour che riescono a trasmettere dalle immagini delle riviste patinate, sarà perché si rivolgono a un pubblico sempre più vasto soprattutto nei Paesi emergenti... Ma non è soltanto questo, pur importante, della moda e del “bello” il campo produttivo nel quale l’Italia eccelle. La certezza ce la danno decisori d’acquisto sofisticati, il cui giudizio non viene influenzato dalla carta patinata delle riviste di moda o di arredamento. Si tratta di decisori che badano a qualità meno appariscenti, che considerano con attenzione il rapporto costo/efficacia, tecnologia applicata, rispetto dei tempi di consegna, durata nel tempo. Sono ad esempio le commissioni militari che decidono di affidare all’italiana AgustaWestland la costruzione dell’elicottero per il presidente degli Stati Uniti, che scelgono di affidare la produzione di un aereo di trasporto tattico dell’esercito USA all’Alenia; e ancora, sono i tecnici della Boeing, che si affidano alla tecnica della stessa azienda di Finmeccanica per la realizzazione in materiale composito della carlinga del nuovo Dreamliner, o sono i consigli di amministrazione della Carnival, della Holland, della Canard, che affidano a Fincantieri la costruzione delle più belle navi da crociera del mondo. La Russia sceglie per le sue ferrovie i sistemi di controllo di Finmeccanica, e vuole Alenia come partner della Sukoy. Sono i governi di vari Paesi che chiedono i prodotti di queste e di altre aziende italiane per fornire le loro forze armate, è la polizia statunitense che vuole le pistole automatiche Beretta, sono le industrie automobilistiche di tutto il mondo che scelgono i robot Comau, sono i trasportatori europei che chiedono gli autotreni Iveco, e i costruttori che preferiscono le macchine per movimento terra del gruppo FIAT. Come si vede, non stiamo parlando di prodotti affidati al glamour, come la moda o in parte l’arredamento. Non parliamo soltanto di beni che vengono acquistati sull’onda della suggestione di una bella immagine, e neppure dell’economia realizzabile con uno sconto sul prezzo. All’Italia del design, che sa fabbricare sogni amati in tutto il mondo, si affianca anche un’altra grande Italia produttiva, che viene scelta forse nella sua espressione più intima e vera, fatta di genialità e di lavoro duro, di imprese e di operai, dalla cui dedizione nasce il meglio. Costerà di più ma, come si suol dire anche per questi e tanti altri prodotti del Bel Paese, sono “soldi spesi bene”.

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Presidente George Visintin Camera di Commercio Italiana di Toronto Tel: +1 416 789 7169 info.toronto@italchambers.ca èItalia for GERMANIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Annamaria Andretta Camera di Commercio Italiana di Monaco di Baviera Tel: +49 89 96166170 info@italcam.de èItalia for REGNO UNITO DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Leonardo Simonelli Santi The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom Tel. +44 20 74958191 info@italchamind.org.uk èItalia for AUSTRALIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Nick Di Girolamo Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia Inc. Tel: +61 2 9262 5744 info@icciaus.com.au

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Maria Grazia CUCINOTTA ITALIA BELLA

Working together to insure that Italy is truly the Bel Paese

Insieme, perché l’Italia sia veramente il Bel Paese a questo numero inizia quella che spero possa per me diventare una bella avventura a fianco di questa rivista, èItalia, che ho avuto modo di conoscere di recente, ma che ho subito imparato ad apprezzare. Quello che più mi piace è il fatto che èItalia porti in giro per il mondo il nostro Bel Paese nei suoi aspetti, appunto, più belli: la sua cultura, le sue tradizioni, le sue produzioni di qualità, le sue eccellenze. In essa mi riconosco, perché anch’io, nelle mie esperienze all’estero, cerco di comunicare l’Italia più genuina, l’Italia di coloro che si impegnano per riuscire, e per portare a tutto il mondo la loro voglia di fare. Da qui, il titolo che ho scelto per la mia rubrica: “Italia Bella”. Sono anche lieta di vedere che la mia collaborazione inizia da questo numero, in cui viene dato ampio spazio al Manifesto “Italia, Paese della cultura e della bellezza” promosso da Alain Elkann, in cui vengono presentate delle proposte concrete per rilanciare l’immagine del nostro Paese in tutti gli ambiti della cultura – il cinema, l’arte, la televisione, il teatro, il design, la promozione dell’Italia all’estero. È attraverso simili iniziative, che cercano di unire gli sforzi di chi fa politica, di chi fa cultura, di chi fa economia, che si possono fornire risposte concrete alle esigenze del nostro Paese. Perché continui ad essere quel Bel Paese che tutti, nel mondo, ci ammirano.

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tarting from this issue I begin what I hope will be a beautiful collaboration with this magazine, èItalia, which I came to know only recently, but that I immediately learned to appreciate. What I most like about èItalia is that it promotes our Beautiful Country around the world featuring its most beautiful aspects: its culture, traditions, quality productions, in short, its excellencies. I see myself in it, because in my experience abroad, I also try to share the most authentic Italy, the Italy of those who strive and impress the world with their determination. This is what inspired the title I chose for my column: “Italia Bella.” I am also happy to see that my collaboration begins in the same issue in which a lot of space is dedicated to the “Italy, Country of Culture and Beauty” manifesto promoted by Alain Elkann, who will present concrete proposals for launching a new image of our country in various cultural media – cinema, art, as well as television, architecture, theatre, design, and foreign promotion of Italy. It is through similar initiatives, that attempt to unite the efforts of those in politics, culture, and economy, that concrete solutions to our country’s needs can be found. That is what is needed to insure that Italy continues to be the Bel Paese for which the world admires us.

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AMBASCIATRICE D’ITALIANITÀ


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NEWS

L’Italia crede nell’Africa “L’Africa ha negli ultimi anni compiuto sensibili progressi. Sebbene persistano rilevanti zone d’ombra, si aprono prospettive incoraggianti tanto sul piano della crescita economica che su quello della stabilizzazione politica”. Con queste parole si è espresso il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo a Roma, presso l’Istituto per l’Africa e l’Oriente (IsIAO), in occasione delle celebrazioni della “Giornata per l’Africa”. Come ha tenuto a sottolineare il Capo dello Stato, “l’Italia conferma la sua attenzione prioritaria al rafforzamento dell’integrazione africana, per accrescere la stabilità e la sicurezza del continente e per promuovere uno sviluppo economico armonioso, sostenibile e duraturo. In questa prospettiva, la decisione di costituire un Fondo italiano per la pace in Africa rappresenta un segno tangibile dell’impegno del nostro Paese ad accrescere le capacità operative dei Paesi africani”.

Italy believes in Africa “In the past years, Africa has achieved significant improvements. Even though there still are considerable shadow areas, there is an encouraging outlook both on the economic growth level as well as on that of political stability.” These were the words of Giorgio Napolitano, President of the Republic, participating at the “Day for Africa” celebrations in Rome’s Institute for Africa and the East (IsIAO). The head of state was keen on underlying that “Italy confirms its priority attention on the strengthening of the African integration, to increase the continent’s stability and security, and to promote a harmonious, sustainable and long-lasting economic development. Under this perspective, the decision of creating an Italian Fund for peace in Africa is a tangible sign of our country’s commitment to increasing the operative capacity of African countries.”

L’Italia all’Expo 2008 di Saragozza È presente anche l’Italia all’Expo 2008 che si tiene a Saragozza dal 14 giugno al 14 settembre. Il focus intorno al quale orbita quest’anno la manifestazione è “l’acqua come elemento di sviluppo sostenibile e l’ambiente”, tema che si inserisce negli obiettivi del Millennio e nei più specifici obiettivi del Decennio dell’Acqua (2005-2015) proclamati dall’ONU. La presenza dell’Italia all’Expo di Saragozza 2008 riveste un duplice importante ruolo: storico-culturale, perché Saragozza fu fondata da Ottaviano Augusto nel 23 a.C. e ciò esalta la comune origine romana e l’appartenenza ad una medesima civiltà e cultura; scientifico-tecnologico, perché sottolinea la sensibilità dimostrata dal nostro Paese a un tema così impegnativo, e a volte drammatico, del mondo contemporaneo che coinvolge direttamente questo elemento primario e indispensabile per lo sviluppo sostenibile.

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L’autentico espresso italiano? Lo gusti anche ai Caraibi!

Italy at the Zaragoza Expo 2008 Italy is also present at the Expo 2008, being held in Zaragoza from June 14th to September 14th. The event this year focuses on “water as sustainable development element and the environment,” a theme that is part of the Millennium objectives and in the more specific objectives of the Water for Life Decades (20052015) proclaimed by the UN. The presence of Italy at the Zaragoza Expo 2008 plays a twofold important role: historic/cultural, because Zaragoza was founded by Augustus in 23 BC, and this highlights the common roman origin and the belonging to the same civilization and culture; scientific/technological, because it underlines our country’s sensibility towards such a demanding – at times dramatic – theme of the contemporary world, which directly involves this primary and essential element for a sustainable development.

Continua inarrestabile il successo della rete di coffee shop Segafredo Zanetti. Dopo le aperture di Vienna (Austria), Portland (USA), Hangzhou (Cina), nell'aeroporto di Lione (Francia) e di Sharm el Sheik (Egitto), Danzica (Polonia), Doha (Quasar), Chiang Mai e Bangkok (Thailandia), il più autentico espresso italiano approda ai Carabi. Ad Antigua, meta di un turismo d’èlite e famosa tra gli amanti della vela, la caffetteria Segafredo Zanetti Espresso si trova su Dockyard Road, all’interno dell'Anchorage Building. Ad Aruba, invece, il locale Segafredo Zanetti Espresso è stato aperto all’interno dell’aeroporto internazionale, nella capitale Oranjestad. Sempre ad Aruba è prevista una seconda apertura nel corso della prossima estate, mentre la terza caffetteria sarà inaugurata entro la fine dell’anno nell’isola di Curaçao.

A genuine Italian espresso? You can also taste it in the Caribbean! The relentless success of the Segafredo Zanetti coffee shop chain continues. After the openings in Vienna (Austria), Portland (USA), Hangzhou (China), the airport of Lyon (France), Sharm el Sheikh (Egypt), Gdansk (Poland), Doha (Qatar), Chiang Mai and Bangkok (Thailand), the most genuine Italian espresso arrives in the Caribbean. In Antigua, an elite tourist destination and famous amongst sailing lovers, the Segafredo Zanetti Espresso café is on Dockyard Road, inside the Anchorage Building. Instead, in Aruba the Segafredo Zanetti Espresso premise opened inside the international airport of the capital Oranjestad. Still in Aruba a second opening is planned this coming summer, while the third café will be inaugurated by the end of the year on the island of Curaçao.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Gli antichi mosaici di Ravenna in mostra a Copenaghen

Cultura, il rilancio passa dagli Istituti “La cultura e in particolare la cultura italiana è un formidabile strumento di sviluppo e insieme di promozione complessiva del nostro Paese nel mondo”. Da qui, “l'idea di affidare alla cultura il compito di promuovere – accanto all'immagine – anche l’impresa italiana”: un gemellaggio, quello tra cultura e sviluppo economico, che “non è solo funzionale ai protagonisti italiani del mercato. È vitale per la stessa cultura, la cui produzione e promozione sempre di più ha bisogno di risorse private”. Così si esprime il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, in una lettera aperta inviata al Direttore del Sole 24 ore. In questo senso, per il Ministro Frattini ricoprono una fondamentale importanza gli Istituti italiani di cultura all'estero: ad essi “spetta il compito e l’ambizione di poter essere la macchina della lingua e dello stile italiano, del Made in Italy”.

Fino allo scorso 29 giugno, il Museo Thorvaldsen di Copenaghen ha ospitato la mostra “Mosaics from Ravenna”, organizzata in collaborazione col Comune di Ravenna. In mostra, gli antichi mosaici di Ravenna, patrimonio culturale dell’umanità dell’UNESCO, presentati nelle straordinarie, fedeli riproduzioni approntate negli anni Cinquanta dal Comune di Ravenna. I mosaici – i cui originali provengono soprattutto dalle basiliche di San Vitale e Sant’Apollinare in Classe – costituiscono, con lo scintillio delle loro preziose tessere d’oro, la migliore testimonianza dello splendore della corte e dell’arte bizantine del V-VI sec. d.C., epoca in cui Ravenna fu magnifica capitale dell’esarcato bizantino in Italia.

Culture, a revival through the Institutions “Culture, and specifically Italian culture is a fantastic instrument for the development and at the same time overall promotion of our country in the world.” From there comes “the idea to also entrust Italian culture with the promotion of the Italian enterprise – along with its image.” The twinning of culture and economic development is not only functional for Italian market players. It is vital for the culture itself, whose production and promotion increasingly needs private resources.” This is how the Minister of Foreign Affairs Franco Frattini expressed himself in an open letter sent to the editor in chief of Sole 24 ore. In this sense, the Italian cultural Institute abroad take on fundamental importance for Mr. Frattini: they “should hold the duty and the ambition of being the vehicle carrying the Italian language and style, the Made in Italy.”

In libreria “La febbre del Toro”

The antique mosaics of Ravenna exhibited in Copenhagen Up until June 29 th, the Thorvaldsen Museum in Copenhagen hosted the exhibition “Mosaics from Ravenna,” organised in cooperation with the Ravenna Municipality. Exhibited were the antique Ravenna mosaics, inscribed in the UNESCO’s World Heritage list, presented in the extraordinary, faithful reproductions prepared by the Ravenna Municipality in the 50s. The mosaics – whose originals are mostly from the Basilicas of San Vitale and Sant’Apollinare in Classe – constitute, with the sparkle of their precious gold leaf tesserae, the best testimony of the splendour of the court and the Byzantine art of the V-VI centuries AD, a period in which Ravenna was the magnificent capital of the Byzantine exarchate in Italy.

Edito per i tipi di Pironti Editoree distribuito dalle Messaggerie, è in libreria un volume di estrema attualità, scritto a quattro mani dal nostro Condirettore Francesco Fusco e da Sergio Luciano, Direttore del settimanale Mondadori, Panorama Economy. Un viaggio nel mondo della finanza mondiale e italiana sintetizzato nel titolo “La Febbre del Toro”, fino allo scoppio della bolla che ha portato ai disastri registrati dalle cronache di tutti i giorni. Una crisi che ha colpito i mercati finanziari, le banche d’investimento, le grandi compagnie di assicurazioni, e che i due autori descrivono partendo da esempi remoti fino ai giorni nostri. Un risultato dovuto anche alla “credulità” degli investitori, aiutata da analisti disonesti o incompetenti, dall’avidità, e soprattutto dalla mancanza di attenzione alle storie simili del passato, alla loro ciclicità. Un volume ricco di aneddoti e citazioni, che riflettono le esperienze che i due giornalisti hanno vissuto seguendo gli avvenimenti economici e finanziari degli ultimi trent’anni. “LA FEBBRE DEL TORO” ARRIVES IN THE BOOKSHOPS Published by Pironti Editore and distributed by Messaggerie, this highly topical book was written by our Co-director Francesco Fuso and Sergio Luciani, Director of Panorama Economy, the weekly magazine by Mondadori. “La Febbre del Toro” (The bull fever) is a sort of trip in the world of international and Italian finance up to the moment when the bubble burst and gave origin to all the economic crisis that are reported everyday in the newspapers. The authors describe this crisis which involved financial markets, investment banks and great insurance companies starting from its very beginning up to the present. This was actually the result of the naivety of some investors, who were misled by dishonest or incompetent analysts, as well as the avidity of some people, and especially of our lack of attention towards similar cases that happened in the past and that seem to be cyclic. The book contains many anecdotes and quotations which come from the experience of these two journalists who have been following the world of economics and finance for the last thirty years.

Vinitaly World Tour: dopo la Russia, USA, Cina e Giappone Sono stati 3.000, contro i 2.000 dello scorso anno, gli operatori specializzati, importatori/esportatori e wine lover russi che hanno partecipato alla 5ª edizione di Vinitaly Cibus Russia (9-12 giugno 2008), l’evento organizzato da Veronafiere in partnership con Cibus e ICE. La manifestazione, che ha fatto tappa a Mosca e San Pietroburgo, continua a crescere grazie alla sua formula che, mixando sapientemente promozione delle migliori produzioni enogastronomiche italiane e business, offre alle aziende la possibilità di entrare in contatto con nuovi potenziali partner commerciali. Prossima tappa, gli USA: dopo essere stato a Miami nel febbraio scorso, Vinitaly World Tour sarà dal 27 al 30 ottobre a Chicago, New York e Washington. Chiuderanno l’anno a novembre Vinitaly Japan e Vinitaly China. Al calendario del 2009, che si aprirà con Vinitaly India, si aggiungerà per la prima volta Vinitaly Brasile.

Vinitaly World Tour: after Russia, come the USA, China and Japan The number of Russian specialised operators, importers/ exporters and wine-lovers participating in the 5th edition of Vinitaly Cibus Russia (June 9th –12th, 2008) amounted to 3.000, against last year’s 2.000. The occasion was organised by Veronafiere, in partnership with Cibus and ICE. The event, with stops in Moscow and Saint Petersburg, continuous to grow thanks to its formula, which offers companies the possibility having contact with new potential commercial partners, through an able combination of the best Italian food and wine productions with business. The USA is the next leg: after Miami last February, Vinitaly World Tour will be in Chicago, New York and Washington from October 27th to 30th. The year will be concluded with Vinitaly Japan and Vinitaly China in November. The 2009 calendar will open with Vinitaly India, and for the first time, it will include Vinitaly Brazil.

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DAL QUIRINALE

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A 60 ANNI DALLA SUA ELEZIONE A PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

ar partire di qui le celebrazioni del 60° anniversario dell’elezione di Luigi Einaudi a Capo dello Stato era un atto dovuto, perché Einaudi è stato il primo a plasmare questa istituzione, esercitando poteri, difendendo prerogative, e nello stesso tempo segnando distinzioni, ponendo dunque limiti anche ai propri interventi”. Sono queste le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, intervenendo al Quirinale all’inaugurazione della mostra “L’eredità di Luigi Einaudi: la nascita dell’Italia repubblicana e la costruzione dell’Europa”, che sarà ospitata al Palazzo del Quirinale fino al prossimo 6 luglio. La mostra – organizzata nell’ambito delle iniziative atte a celebrare il 60° anniversario dell’elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica (1948) – è promossa dalle due Fondazioni, di Roma e di Torino, intitolate a Luigi Einaudi, realizzata in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e la Banca d’Italia e con il patrocinio del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati, del Comune di Roma e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Curata da Roberto Einaudi, l’esposizione ripropone i diversi “aspetti” della figura di Luigi Einaudi: economista liberale, professore all’Università Bocconi di Milano e all’Università di Torino, viticoltore nel suo podere a Dogliani, raffinato collezionista di libri rari, giornalista de “La Stampa”, “Corriere della Sera” e “The Economist”, direttore di riviste scientifiche, Governatore della Banca d’Italia (1945-1948), Presidente della Repubblica (1948-1955). A documentare le diverse fasi della sua vita, ecco opere d’arte, fotografie, testimonianze inedite ed oggetti quotidiani; sono stati inoltre ricostruiti nella mostra i tre studi di Luigi Einaudi: lo studio alla Banca d’Italia dove progettò la stabilizzazione della lira; lo studio al Quirinale, da dove garantì la ripresa della vita democratica dell’Italia repubblicana; lo studio-scala di San Giacomo, prediletto luogo di appartata riflessione. All’interno degli ambienti, documenti, oggetti, quadri, arredi, dipinti e sculture originali. La mostra è arricchita da un documentario di Luca Einaudi e Nicoletta Leggeri, realizzato in collaborazione con l’Istituto Luce, sulla vita del Presidente. Un importante evento, dunque, che si presenta come un omaggio dovuto a colui che, come scrive ancora il Presidente Napolitano nell’introduzione al catalogo della mostra, “pose le basi per l’affermazione del ruolo e del prestigio dell’istituzione Presidente della Repubblica”, che fu “strenuo assertore – netto e forte fu il suo pronunciamento nell’Assemblea Costituente – dell’unità europea, contro il mito funesto della sovranità assoluta degli Stati”, e che soprattutto “seppe essere costruttore del nuovo Stato repubblicano, voluto dal popolo, dandovi – come disse nel mirabile messaggio rivolto, dopo il giuramento, alle Camere in seduta comune – ben più di una mera adesione. Vi diede l’impronta della sua fede nella libertà e nella democrazia e della sua sapienza di tutore dell’osservanza della legge fondamentale della Repubblica”.

Al Quirinale, “F “L’eredità di Luigi Einaudi” Opere d’arte, fotografie, testimonianze inedite ed oggetti quotidiani documentano le diverse fasi della vita di quest'intellettuale e statista di forte impegno civile di Domenico Calabria

60 YEARS AFTER HIS ELECTION AS PRESIDENT OF THE ITALIAN REPUBLIC

At the Quirinal to celebrate the “heritage of Luigi Einaudi” t was our duty to start the celebrations for the 60th anniversary of the election of Luigi Einaudi as President of the Italian Republic here, because Einaudi was the first to shape this institution by wielding power, supporting rights and, at the same time, drawing distinction and setting limits to his own interventions.” These are the words of the present President of the Italian Republic Giorgio Napolitano during his intervention at the Quirinal on the occasion of the opening ceremony of the exhibition dedicated to Luigi Einaudi “L’eredità di Luigi Einaudi: la nascita dell’Italia repubblicana e la costruzione dell’Europa”, which can be visited at the Quirinale until the 6th of July. The exhibition – which is part of the celebrations for the 60th anniversary of the election of Luigi Einaudi as President of the Italian Republic (1948) – is promoted by the two foundations dedicated to

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Luigi Einaudi, which are located respectively in case in San Giacomo, his favorite place for his soRome and in Turin, and it has been carried out in lo meditations. The studios have been fitted out collaboration with the Presidency of the Italian Re- with original documents, objects, photographs, public and the central Bank of Italy, with the sup- furniture, paintings and sculptures. The exhibition port of the Senate of the Italian Republic, the has been enriched by a documentary by Luca EinChamber of Deputies, the Commune of Rome and audi and Nicoletta Leggeri on the President’s life the Ministry of Cultural Heritage and Activities. The carried out by Istituto Luce. exhibition has been managed by Roberto Einaudi This important event is due homage paid to a and it shows the different “aspects” of the figure of man who – as stated by President Napolitano in Luigi Einaudi: liberal economist, professor at the the introduction of the exhibition catalogue – “laid Bocconi University in Milan and at the University of the foundations for the role and the prestige of the Turin, wine grower on his farm in institution of the President of Works of art, Dogliani, fine collector of rare the Republic,” who was a photographs, books, journalist for “La Stam“strenuous upholder of the Eupa”, “Corriere della Sera” and unpublished works and ropean Union – what he said personal belongings “The Economist”, director of during the Constituent Assemscientific magazines, Governor document the different bly was clear and firm – and periods of the life of of the Bank of Italy (1945-1948), against the baleful myth of the absolute sovereignty of the NaPresident of the Italian Republic this intellectual and (1948-1955). Works of art, phostatesman with a great tions,” and above all who “was able to become a promoter of tographs, unpublished works civil obligation the new republican State which and personal belongings document the different periods of his life. Furthermore, was demanded by the people obtaining – as he the exhibition includes the representation of Luigi said in his beautiful address to Parliament in comEinaudi’s three studios: at the Bank of Italy, where mon session after his oath – much more than a he planned the stabilization of the lira; at the Quiri- simple agreement. He left us his faith in freedom nal, where he ensured the return of democracy to and democracy and his wisdom as protector of the Republic of Italy, and his studio below a stair- respect for the fundamental law of the Republic”.


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2 Giugno 2008 Festa della Repubblica


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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

The èItalia magazine, defined by the foreign press as “the flag carrier of Italian information to the world”, was launched in 1999 to promote Italy’s economic, tourism and cultural heritage and to enable the international community to have an ongoing and general picture of System Italy. The appreciation of President Emeritus Carlo Azeglio Ciampi – who penned a special message for the debut issue of èItalia – the interest expressed by the Ministry for Foreign Affairs, the Ministry for Foreign Trade and the Italian Chambers of Commerce Abroad confirm the valuable role played by the magazine and its targeted distribution in the countries with resident Italian communities, our institutions and the business community, primarily made up of the member companies of our Chambers of Commerce, to whom our publication provides a general content that highlights the latest developments and news in the sphere of System Italy. Features and Circulation data: Full-colour, two-monthly multilanguages magazine of which 200,000 copies are distributed both abroad and in Italy, to the government Ministries, the Regions, Provinces and Capital Cities, Industry Associations, Chambers of Commerce (CCIAA), Libraries, Tour Operators and Travel Agencies, Embassies and Consulates, the Italian Chambers of Commerce Abroad and their members, the offices and branches of ENIT and ICE as well as to the major corporates. The magazine is currently published in Italian and English and there are plans to progressively enrich it with sections in Russian, Portuguese and German. Distribution: èItalia magazine is distributed in U.S. newsstands as a supplement to America Oggi and NY Times, and in Italy as a supplement to Panorama Economy. The choice of Panorama Economy enables us to further broaden the èItalia guaranteed reader base, thanks to the distribution of this authoritative weekly business magazine to the world of small and medium enterprise as well as its role as a serious and reliable channel for the larger companies.

La rivista èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel mondo”, nasce nel 1999 per promuovere il patrimonio economico, turistico e culturale italiano, permettendo alla comunità internazionale di avere costantemente una visione generale del Sistema Italia. L’apprezzamento del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi (con un messaggio appositamente scritto per il primo numero), l’interesse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero del Commercio Internazionale e delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, confermano il prezioso ruolo della distribuzione mirata della rivista, che raggiunge direttamente nei loro Paesi gli Italiani residenti all’estero, le nostre Istituzioni e la business community rappresentata primariamente dalle aziende socie delle Camere di Commercio Italiane, a cui si offre, attraverso i contenuti generali della rivista, un’informazione aggiornata del nostro Sistema Paese. Caratteristiche e diffusione: Bimestrale a colori, in edizione multilingue, la rivista è diffusa in 200.000 copie in Italia ed all’estero a: Ministeri, Regioni, Province e ai Comuni capoluogo, Associazioni di categoria, CCIAA, Biblioteche, Tour operators e Agenzie di viaggio, Ambasciate e Consolati, Camere di Commercio Italiane all’Estero e loro Soci, uffici ENIT e ICE, Aziende leaders. In edicola: negli USA èItalia viene diffusa con il quotidiano America Oggi e con il NY Times, e in Italia con il settimanale Panorama Economy. La scelta di Economy permette di ampliare ancora di più il bacino di utenza garantito da èItalia con un settimanale che per autorevolezza e diffusione raggiunge il mondo delle piccole e medie imprese, oltre a essere riconosciuto come interlocutore serio e affidabile dalle grandi aziende. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it Pubblicità: Media Network ItalPlanet - Via Foscolo 4 (MM Duomo) 20121 Milano - tel +39 02 3657.1696 - fax +39 02 7200.0223 mail: marketing@italplanet.it

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INTERESSE INTERNAZIONALE PER IL MODELLO DI VILLAGGIO ICT

Lo sviluppo passa dalla tecnologia

OCCAM

OCCAM (Osservatorio per la Comunicazione Culturale e Audiovisiva) Telemedicina, e-learning, e-governement, formazione a distanza. Sono, queste, tematiche, verso cui OCCAM, presieduto da Pierpaolo Saporito, da tempo sta rivolgendo la propria attenzione; e in questa direzione sta indirizzando le proprie azioni, finalizzate ad assicurare, a costi ridotti, servizi sanitari ed educativi nei Paesi in via di sviluppo. Al raggiungimento di questi obiettivi è impegnato il Comitato di Promozione e Sviluppo di OCCAM, presieduto da Piergiacomo Ferrari, e composto da Andrea Cancellato, Domenico Calabria, Cesare Maria Casati, Emanuele De Giovanni, Rodolfo Lopes Pegna, Carlo Nodari, Fabio Filè. OCCAM (Observatory for Cultural and Audiovisual Communication) Telemedicine, e-learning, e-government and distance training. These are subjects which the OCCAM, presided over by Pierpaolo Saporito, has been focussing on for some time; and it is addressing its action, aimed at ensuring, low cost health and education services, in developing countries. The OCCAM Promotion and Development Committee – consisting of Andrea Cancellato, Domenico Calabria, Cesare Maria Casati, Emanuele De Giovanni, Rodolfo Lopes Pegna, Carlo Nodari, Fabio Filè, and chaired by Piergiacomo Ferrari – is committed to achieving these objectives.

INTERNATIONAL INTEREST FOR THE ICT VILLAGE

The development originates from technology t the 11th session of the Science and Technology Commission for development, organised by the United Nations in Geneva, OCCAM organised a work coalition on the 28th May to present the results of the 8th Infopoverty World Conference and the actions of the Infopoverty Programme for developing countries. The president of OCCAM, arof chitect Pierpaolo Saporito, The results th the 8 addressed the attending authorities including others Infopoverty Hamadoun Tourè, secretary World general of ITU and another ten Conference and or so ministers and vice minis- the actions of ters of Communication in Africa the Infopoverty and Asia. He proposed the In- Programme for ternational Convention’s idea developing to encourage the proliferation countries, of low cost satellite and broad- presented in band connections and to sim- Geneva plify and unify licence procedures for non-profit projects in isolated areas. The new frontier of the digital divide struggle passes through the digital services supply for the development of telemedicine, distance education, e-governance and e-commerce. The Infopoverty programme has successfully experimented on their effectiveness in the ICT village. OCCAM guides the Infopoverty Community of Expertise “e-services for development” at the request of the ONU Alliance for ICT and development. The presentation of the ICT Millennium village, an integrated project able to promote community development via the use of new technologies met with great success. Presently in Sambina (Madagascar), but requests for collaboration from the representatives of many other countries such as Angola, Lesotho and Pakistan were received.

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Presentati a Ginevra i risultati della VIII Infopoverty World Conference e le azioni del Programma Infopoverty per i Paesi in via di sviluppo di Roberto Rossi, Portavoce del Programma Infopoverty, OCCAM ell’ambito della XI sessione della Commissione Scienza e Tecnologia per lo sviluppo organizzata dalle Nazioni Unite a Ginevra, OCCAM ha organizzato il 28 maggio scorso una colazione di lavoro per presentare i risultati della VIII Infopoverty World Conference e le azioni del Programma Infopoverty per i Paesi in via di sviluppo. Il Presidente di OCCAM, Arch. Pierpaolo Saporito, illustrando le attività del Programma Infopoverty alle autorità presenti – che includevano, tra gli altri, Hamadoun Tourè, Segretario Generale dell’ITU, e una decina tra ministri e viceministri delle comunicazioni provenienti da Africa e Asia – ha lanciato la proposta di una Convenzione Internazionale per favorire la diffusione della connettività satellitare low cost a banda larga, semplificando e unificando le procedure per le concessioni delle licenze se destinate a iniziative senza fini di lucro e rivolte ad aree isolate. La nuova frontiera della lotta al digital divide passa infatti attraverso la fornitura di servizi digitali per lo sviluppo, quali telemedicina, educazione a distanza, e-governance ed e-commerce, di cui l’Infopoverty Programme ha sperimentato con successo l’efficacia nei propri ICT Village e per i quali OCCAM guida la Infopoverty Community of Expertise “e-services for development” su mandato dell’Alleanza ONU per le ICT e lo sviluppo. La presentazione del Villaggio ICT, progetto integrato in grado di promuovere lo sviluppo delle comunità attraverso l’uso delle nuove tecnologie e realizzato, tra le altre località, anche a Sambaina (Madagascar), proclamato Millennium Village dalle Nazioni Unite, ha suscitato grande interesse, raccogliendo richieste di collaborazione da parte dei rappresentanti di numerosi Paesi, quali l’Angola, il Lesotho e il Pakistan.

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L’ALTRA ITALIA

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AVVOCATO, MEMBRO DI SPICCO DELLA COMUNITÀ ITALO-SUDAFRICANA, ORA È STATO CHIAMATO DALL’ANC A

Maurizio Mariano, un italiano a fianco di Nelson Mandela rillante avvocato, quarantaquattro anni, esponente di spicco della comunità italiana di Johannesburg, per sette anni membro del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero) e Presidente del Comites (Comitato degli Italiani all’Estero), Maurizio Mariano è stato recentemente avvicinato dall’ANC, il partito di Nelson Mandela, che gli ha chiesto di entrare nei suoi “ranghi direttivi”. Una scelta difficile, perché, come egli stesso tiene a sottolineare, “avrà profonde ripercussioni sulla mia vita, sulla mia famiglia, sulla mia carriera, così come sul mio ruolo all’interno della comunità italo-sudafricana. È certo comunque che, qualora accettassi questo incarico, mi dedicherei a questo compito con il massimo del mio impegno e della mia onestà”.

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Nonostante i suoi numerosi impegni, Lei è molto attivo all’interno della comunità italo-sudafricana. Quali giudica siano oggi le sue esigenze più urgenti, soprattutto delle più giovani generazioni? Le esigenze più gravi ed urgenti del Sudafrica, che incontra non solo la comunità italiana ma tutto il Paese, sono l’incidenza della criminalità, la crisi economica e sopratutto la povertà. Per tutti questi motivi, ho constatato con dispiacere che nei giovani appartenenti alla comunità italiana sta sempre più venendo meno la “certezza del futuro”, e per questo i più bravi e meritevoli, i cosiddetti “cervelli”, hanno iniziato a emigrare in Europa, negli USA, in Canada e in Australia, in cerca di lavoro ed opportunità. Poiché credo profondamente in questo Paese, spero che la situazione migliori e che in futuro quelle opportunità che i nostri giovani hanno iniziato a cercare all’estero, vengano loro offerte qui in Sudafrica, affinché possano fornire a questo Paese il loro contributo.

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Nato in Sudafrica da genitori emigrati dall’Abruzzo, ha sempre lottato per l’uguaglianza e contro l’Apartheid. E, nel prossimo futuro, potrebbe portare la sua voce e le sue idee ai massimi vertici politici del Paese di Lucy Tattoli Oggi fa parte dell’ANC. Come si è avvicinato alla politica del suo Paese? Potrei dire che, fin da quando, bambino, ho preso coscienza del mondo che mi circondava, ho iniziato a seguire con interesse le vicende del mio Paese. Non condividevo le scelte a suo tempo fatte dal Governo, che applicava in modo coercitivo l’Apartheid, e rimanevo esterrefatto ed addolorato nel vedere che gran parte della popolazione, tra cui molti miei amici, veniva discriminata solo per il colore della pelle. Per questo mi sono sempre schierato contro le cosiddette norme applicate dall’Apartheid e dal Governo che le sosteneva, e proprio a causa di questo mio atteggiamento – che sopratutto negli anni dell’Università potrei definire “attivo” – sono stato recentemente avvicinato dall’ANC, che mi ha chiesto di partecipare attivamente alla preparazione di quelle che saranno le nuove prospettive del partito in vista delle elezioni presidenziali e della formazione del nuovo governo in Sudafrica, che avverranno nella primavera del 2009. Cosa l’ha maggiormente affascinata di Nelson Mandela? Sono sempre stato un suo profondo ammiratore, e l’ammiro sia in

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LAVORARE IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI PRESIDENZIALI

quanto uomo che in quanto politico. Ricordo, in particolare, un episodio, che è rimasto indelebile nella mia mente. Era il giorno della elezione di Mandela a Presidente della Repubblica. Ricordo che alla fine del discorso di investitura, egli aveva a fianco l’attuale Presidente del Sudafrica Thabo Mbeki (persona di colore) e Mr. W. De Klerk (ultimo rappresentante, bianco, della componente Afrikaaner del Sudafrica). In quella occasione, alzò il braccio di Thabo Mbeki e quello di De Klerk come a voler significare che il tempo della “incomprensione” tra i due popoli era finito e che da quel momento tutti avrebbero dovuto unirsi e lavorare congiuntamente, dimenticando odio e patimenti, soprusi e oppressione politica. Probabilmente un gesto semplice e sincero nella sua essenzialità, ma che mi colpì profondamente, e continua a spingermi a dare il meglio di me stesso per raggiungere quegli obiettivi che quel gesto voleva significare. Lei ha avuto l’opportunità di venire a contatto con gli alti vertici della politica dell’Italia e del Sudafrica. A suo parere, per puntare ad un miglioramento, cosa potrebbe prendere ad esempio la politica italiana da quella sudafricana, e cosa quella sudafricana da quella italiana? Ritengo che l’Italia dovrebbe puntare ad un miglioramento dei rapporti che intercorrono tra i Ministri del Governo ed i cittadini,

che sono troppo lontani tra di loro. Intendo dire che i Ministri dovrebbero essere più raggiungibili dalla gente comune, per raccoglierne le necessità ed, eventualmente, le lamentele. Per quanto riguarda il Sudafrica, occorrerebbe che nel parlamento, tramite l’espressione del voto popolare, maturi la presenza di una “opposizione” forte e pressante come quella che esiste in Italia. Tornerebbe mai in Italia? Se la domanda pretende una risposta secca e definitiva, risponderei di no. In verità, io sono nato in Sudafrica da genitori italiani emigrati, quindi in Italia non ho mai vissuto per un periodo così lungo da poter parlare di “ritorno”. Quello che posso sicuramente affermare è che, pur essendo nato all’estero ed avendo la doppia cittadinanza (italiana e sudafricana), amo profondamente l’Italia, alla quale sono legate le mie radici più profonde. Viaggio spesso nel Paese per visitare parte della mia famiglia che ancora risiede in Abruzzo, mio nonno, gli zii e le zie, una miriade di cugini a cui sono molto legato, e tanti altri parenti ed amici. Senza poi dimenticare la commozione che provo nel visitare le bellissime località che hanno reso famoso in tutto il mondo il nostro bel paese, la cultura che ti avvolge, i musei con le loro meravigliose reliquie, le vestigia del passato che si trovano in ogni più sperduto paesino. Posso quindi affermare dal profondo del cuore e senza timore di smentita che è vero, amo tantissimo l’Italia.

MAURIZIO MARIANO, A LAWYER AND A LEADING FIGURE IN THE ITALO-SOUTH AFRICAN COMMUNITY, HAS NOW BEEN ASKED TO WORK FOR THE COMING PRESIDENTIAL ELECTIONS BY THE ANC aurizio Mariano, forty-four years old, a brilliant lawyer, a leading figure in the Italian community in Johannesburg, for seven years a member of CGIE (General Council for Italians living Abroad) and president of Comites (Committee for Italians abroad), has recently been asked to work for the ANC, Nelson Mandela’s party. A difficult decision to make because – as he himself points out – “it will dramatically affect my life, my family’s life, my career and my role, too, in the Italo-South African community. It is certain though that if I were to accept this job, I would dedicate myself to it totally.” Notwithstanding your many commitments, you are very active within the Italo-South African community. What do you feel are its most important problems today, especially those of the younger generation? The biggest problems in South Africa, which don’t only apply to the Italian community but to the country as a whole, are the high crime rate, the economic crisis and above all poverty. For all these reasons, I have sadly noted that among the youth of the Italian community there is less and less hope for the future and for this reason the brightest and most talented, the so-called “brains,” have begun emigrating to Europe, the USA, Canada and Australia, in search of work and opportunity. As I have a profound faith in this country, I hope the situation improves and that in the future those opportunities that our young have begun to look for abroad are found here in South Africa, so that they can make their contribution to this country. Today you are part of the ANC. How did you become involved in the political life of your country? I could say that, since my childhood, I have always been aware of the world around me and taken an interest in the politics of my country. I did not agree with the decisions taken by the government then, which applied Apartheid in a coercive way, and I was appalled and saddened to observe that a large part of the population, among which many of my friends, were discriminated against simply because of the colour of their skin. For this reason I have always been against the Apartheid laws and the government which applied them, and it is precisely because of this and especially in my university years that I have been “active” – I was recently approached by the ANC who asked me to take an active role in preparing what will be the new

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Maurizio Mariano, an Italian working with Nelson Mandela Born in South Africa from Italian immigrant parents, he has always fought for equal rights and against Apartheid. And in the near future he could be making his voice heard at the highest level of South African politics

Maurizio Mariano con Nelson Mandela

policies of the party for the presidential elections and the formation of a new South African government, which will take place in the spring of 2009. What fascinates you most about Nelson Mandela? I have always been a great admirer of his, and I admire him as a man and as a politician. I remember, in particular, an episode, which has remained indelibly on my brain. It was the day of the election of Mandela as President of the Republic. I remember at the end of his investiture speech, he had Thabo Mbeki, the present president on one side and Mr De Klerk, the out-going president on the other.On that occasion, he raised the arm of Thabo Mbeki and the arm of Mr De Klerk as if to mean the

era of the lack of understanding between the two peoples was over and from that moment on everyone should work together and forget hate, suffering, the abuse of power and political oppression. Probably a simple and sincere gesture essentially, but which deeply affected me and it continues to urge me to give the best of myself and achieve those objectives signified by that gesture. You have had the opportunity to be in contact with politicians in Italy and in South Africa. In your opinion, in aiming for improvement, what could Italian politics learn from South African politics and South African from Italian? I think Italy should aim at improving the relationship the ministers have with the people, they are too distant from each other. I mean the ministers should be approachable by the ordinary people so that they can learn of their needs and listen to their complaints. As far as South Africa is concerned parliament needs, through the votes of the people, to develop a strong and robust opposition like the one in Italy. Would you ever return to Italy? If you want a simple answer I would say no. In truth, I was born in South Africa of Italian immigrant parents, therefore I have never lived in Italy long enough to use the term “return”. What I can say is that although I was born abroad and have both nationalities (Italian and South African), I really love Italy and have deep roots there. I often go their to visit my relations who still live in Abruzzo, my grandfather, my aunts and uncles, a myriad of cousins to whom I am very attached and many other relations and friends. Without forgetting the emotion I feel when I visit the beautiful places which have made Italy famous throughout the world, the culture that surrounds you, the museums, the remains of the past that you find in every little village. I can therefore confirm from the bottom of my heart that I truly love Italy very much.

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ITALIANITÀ

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SULLE ORME DI TINA APICELLA, TOTÒ CASCIO, GIORGIO CANTARINI

Il vivaio dei bambini di celluloide di Claudia Svampa n tempo era “Bellissima”, il film di Luchino Visconti, l’icona amara e magica dei sogni di celebrità che i genitori coltivavano per i loro bambini. Resta indimenticabile Tina Apicella che, a soli 5 anni, nel 1951, interpretò il ruolo della figlia di Anna Magnani, lasciando la sua impronta nella storia del cinema italiano congelata nell’immagine di bimba dalle sottili treccine. Mezzo secolo dopo, la macchina da presa ci ha regalato talenti come Totò Cascio e Giorgio Cantarini, piccoli protagonisti rispettivamente di “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore (Premio Speciale della giuria al Festival di Cannes del 1989 e Oscar come Miglior Film Straniero nel 1990 ) e di “La vita è bella” di Roberto Benigni (7 nomination agli Oscar e 3 statuette nel 1999). Il cinema, oggi come allora, continua a nutrirsi del talento naturale dei più piccoli, spesso allevati in quei vivai per bambini di celluloide che sono le agenzie di casting per minori. Una delle più note e accreditate in Italia è la Junior Film, con sede a Roma, la cui titolare è la contessa Maria Rosaria Caracciolo di Torchiarolo, che ci apre le porte il giorno dei casting per le nuove puntate della fiction di Rai1 “Un medico in famiglia”. “La maggior parte dei bambini attori, di cinema e televisione, è passata per la nostra agenzia – racconta Maria Rosaria Caracciolo – tanto che oggi alcuni di loro, diventati ormai genitori, portano qui i loro figli. Tuttavia per noi è sempre stato fondamentale verificare che il desiderio di recitare fosse effettivamente una prerogativa del bambino e non un sogno nel cassetto dei genitori, perché in quel caso rispondo sempre: care mamme e cari papà cambiate sogno!”. E, di fatto, l’atmosfera che si respira ai provini ha davvero il sapore del gioco: allegria e distensione come durante la ricreazione scolastica. I bambini arrivano a gruppetti, jeans, t-shirt, qualche traccia di merendina e nessun vezzo da junior-vip. “Fare un film per un bambino deve essere un gioco – prosegue – questo è un imperativo, e per fortuna in Italia, diversamente dagli Stati Uniti, i compensi per i giovani attori non sfiorano cifre da capogiro: si parte da circa 250 euro per i generici fino ad arrivare ai 1000 euro giornalieri per ruoli da protagonisti”. Si può sperare di comperarsi una casa, forse, ma non certo di trasformare il piccolo attore in un business miliardario per la famiglia. “Va poi sottolineato quanto questi minori siano giustamente tutelati dal Ministero del Lavoro – aggiunge la Caracciolo – prima di far lavorare un bambino viene verificata dal Ministero la sceneggiatura perché non contenga scene o battute inadeguate; poi, durante le riprese, è necessaria la presenza di un insegnante scolastico se si gira per più di 5 giorni consecutivi e nel caso di bimbi piccolissimi, sotto i 3 anni, è obbligatorio che sul set, oltre ai genitori, ci sia anche il pediatra”. Il vivaio di celluloide Made in Italy, almeno per ora, resta ancora un’oasi rosa-azzurro dove nel curriculum – come affermano alla Junior Film – c’è solo un titolo che conta: la naturale spontaneità dei bambini.

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Viaggio nella Junior Film, una tra le maggiori agenzie di casting per minori che ha regalato al cinema italiano le più toccanti interpretazioni dei bambini FOLLOWING IN THE FOOTSTEPS OF TINA APICELLA, TOTÒ CASCIO, GIORGIO CANTARINI

Breeding ground for celluloid kids nce upon a time, it was “Bellissima”, the Luchino Visconti film, which was the bitter and magical icon of the dreams of celebrity that parents had for their children. The performance by Tina Apicella who in 1951, at only 5 years of age, interpreted the role of Anna Magnani’s daughter leaving her imprint in the history of Italian cinema sealed in the image of a little girl with dangly plaits, was unforgettable. Half a century later, the cine-camera which has given us the pleasure of talents like Totò Cascio and Giorgio Cantarini, mini protagonists respectively of “Cinema Paradiso” by Giuseppe Tornatore (Special prize from the Festival of Cannes jury in 1989 and Oscar for best foreign film in 1990) and of “Life is beautiful” by Roberto Benigni (7 Oscar nominations and 3 award statues in 1999). The cinema, today more than ever, continues to replenish its resources from the natural talent of its smallest stars, often bred in those nurseries for celluloid kids which are the casting companies for minors. One of the most well known and established agencies in Italy is Junior Film, with premises in An insight into Rome owned by the countess Maria Rosaria Caracciolo di Junior Film, one of Torchiarolo, who opens the doors to us for the casting day of the most important the new instalments of the of the Rai1 programme “Un casting agencies for medico in famiglia.” “The majority of child actors, for cinema and television, youngsters which have come from our agency – says Maria Rosaria Caracciohas given the Italian lo – and some of them have become parents and bring their cinema truly moving kids here to us. Anyway, for us it is extremely important to interpretations from verify that the desire to act is the child’s choice and not just child stars a parent’s dream because in that case I always tell them: dear parents, open your eyes and change your dreams”! And in fact, the atmosphere at the screen test is really relaxed and feels like a game: fun and messing around like a school playtime. The children arrive in groups with the usual jeans, t-shirts, blobs of biscuits here and their and no “junior-VIP attitude.” “To take part in a film must be a game for a child – she follows – this is essential and fortunately in Italy, differently from the States, the payments for the young actors are not sky high: they start from 250 euro a day for a general appearance and go up to 1000 euro a day for star roles.” You could hope to buy a house maybe but not to transform the mini actor into a multimillion business for the family. “Plus, we must emphasise that these minors are properly protected by the Minister of Employment – adds Caracciolo – before starting work the scene has to be approved by the Minister to check that it does not contain inappropriate scenes or lines, then during filming, a teacher must be present if the job lasts more than 5 consecutive days and in the case of kids under the age of 3 the parents and a paediatrician have to be present.” For the moment, the Made in Italy breeding ground for budding stars is a pink+blue oasis where – as Junior Film confirms – there is only one thing that counts on the CV: the natural spontaneity of the children.

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RIFLETTORI “L’ESSERE DONNA? È SEMPRE STATO UN PUNTO DI FORZA” SULLE DONNE

Verso l’Expo con i giovani imprenditori Parla Roberta Dal Checco, Consigliere del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda e AD di Tactical People di Lucy Tattoli etizia Moratti, Diana Bracco, Emma Marcegaglia: queste donne stanno dimostrando valori importanti nelle principali istituzioni. Ammiro la loro determinazione, la loro capacità di organizzare la propria vita su fronti completamente diversi in simultanea – famiglia, azienda, incarichi pubblici – sempre mantenendo un equilibrio perfetto, un entusiasmo costante, la voglia di costruire nuovi scenari per migliorare la situazione collettiva”. Poche parole, che però ben sintetizzano il punto di vista di Roberta Dal Checco, Consigliere del Gruppo Giovani Imprenditori Assolombarda e AD di Tactical People, società che opera nel settore dell’Information e Communication Technology. Una donna determinata, che ora si divide tra gli impegni di imprenditrice e neomamma.

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Assolombarda si è impegnata in prima linea per Milano sede dell’Expo 2015. In quanto Consigliere del Gruppo Giovani Imprenditori, quali sono i vostri prossimi impegni? Il mondo delle imprese, coordinato da Assolombarda, è stato in prima fila accanto alle Istituzioni per vincere la competizione di Smirne partecipando alle principali missioni organizzate nei 151 Paesi membri del BIE, e molti imprenditori si sono impegnati a promuovere la candidatura italiana operando come una “diplomazia parallela”. Come Gruppo Giovani non abbiamo ancora in cantiere un progetto specifico, ma sicuramente metteremo a disposizione le nostre risorse migliori per sostenere la realizzazione dell’Expo: risorse economiche, talenti, know how, capacità progettuale e organizzativa. Come giovane donna e come imprenditrice, quali sono, a suo parere, le priorità che deve affrontare il nuovo Governo? A costo di sembrare ridondante, ritengo che una delle priorità sia legata alla diminuzione della pressione fiscale. Per quanto concerne il mio settore, mi riferiscono in particolare all’IRAP, un’imposta che colpisce le aziende ad alta professionalità, e che ci porta ad una fiscalità vicina al 90%. Altri argomenti “caldi” sono la precarietà del lavoro, la mancanza di investimenti da parte delle aziende per migliorare la propria qualità del servizio. Tutti limiti che non ci permettono di competere ad armi pari con i nostri cugini europei. Lei da poco è diventata madre. Pensa che questo abbia cambiato il suo modo di “fare impresa”? Sicuramente il grande entusiasmo della nascita di mia figlia ha avuto un’eco non indifferente anche nel mio modo di lavorare. Mi sento più forte, ma non solo: ora più che mai sento su di me una grande responsabilità per il suo futuro, e di conseguenza sono maggiormente incentivata ad accrescere i miei obiettivi aziendali. Ma ho anche imparato ad organizzarmi meglio, a migliorare la qualità del lavoro per avere più tempo libero come mamma. Ritiene che oggi le giovani donne imprenditrici siano ancora guardate “con sospetto” dai colleghi uomini? Assolutamente no. I colleghi uomini apprezzano la precisione e la determinazione delle donne, le considerano affidabili ed hanno compreso il valore aggiunto delle figure femminili. Per quanto mi riguarda, l’essere donna è sempre stato un punto di forza, soprattutto in un settore come l’ICT, ancora a preponderanza maschile.

“BEING FEMALE? IT HAS ALWAYS BEEN A STRONG POINT”

I will lead the young entrepreneurs towards the Expo etizia Moratti, Diana Bracco, Emma Marcegaglia: these women are demonstrating important core values in the principal authorities. I admire their determination, their ability to organise their own lives on completely different fronts simultaneously – family, office, public commitments – always maintaining a perfect balance, constant enthusiasm and the desire to construct new scenarios to improve the collective situation”. Concise words which synthesise Roberta Dal Checco’s point of view. She is a director on the board of the Young Entrepreneurs Assolombarda Group and MD of Tactical People a company which operates in the Information and Communication Technology sector. A determined woman, who now divides her time between her commitments as an entrepreneur and as a mother of a newborn baby. Assolombarda has been in the front line, promoting Milan as a site for the 2015 Expo. As director on the board of the Young Entrepreneurs Group what are your next moves? The world of enterprises, coordinated by Assolombarda, has been in the front line alongside the Offices to win the competition against Smirne, participating in the main missions organised in the 151 member countries of the BIE and many entrepreneurs have been personally involved in promoting the Italian candidacy operating like a “parallel diplomacy.” As the YE Group we do not yet have the blueprint of a specific plan but we will obviously put forward our strongest re- Talking to Roberta sources to support the realiza- Dal Checco, tion of the Expo: economic re- director on the sources, talents, know how, board of the Young planning and organisational Entrepreneurs capabilities. Assolombarda Both as a young woman Group and MD and as an entrepreneur, of Tactical People what do you think are the priorities that the new government has to face? At the risk of sounding superfluous, I believe that one of the priorities is linked to the reduction of pressure of taxation. As far as my sector is concerned, I refer in particular to the IRAP, a tax which hits top-level professional companies and which brings us up to a tax system close to 90%. Other “hot” topics are job insecurity and the lack of investment on the behalf of companies to improve their quality of service. They are all limits which do not allow us to compete on equal terms with our European cousins. You have recently become a mother. Do you think that this has changed your way of “doing business”? Without doubt the great enthusiasm created by my daughter’s birth has had a significant effect on my way of working. I feel stronger, but not only that now, more than ever before, I feel a great responsibility for her future and consequently I am increasingly incentivized to develop my company objectives. But I have also leant to organise myself better and to increase the quality of work to have more free time as a mother. Do you believe that nowadays young female entrepreneurs are looked at “with suspicion” by their male colleagues? Absolutely not. The male colleagues appreciate the precision and the determination of women, they consider them to be reliable and they understand the added value of the female presence. As far as I am concerned, being a woman has always been a strong point, especially in a sector like ICT, still predominantly male.

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RIFLETTORI SULLE DONNE TANTE LE OPPORTUNITÀ PER LE AZIENDE ITALIANE IN QUESTO PAESE, CHIAMATO TRA L’ALTRO AD OSPITARE, NEL

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ll’età di 7 anni, quando è arrivata in Sud Africa, non conosceva il Paese, né tantomeno la lingua, e per questo trascorse i successivi quattro anni in un convento. Da allora, Nicolina di Santolo ne ha fatta di strada, facendosi apprezzare, prima come dirigente di una grande azienda poi come imprenditrice, per la forte personalità, per l’intelligenza, per lo spirito d’iniziativa. E proprio queste sue qualità l’hanno portata, alla guida della Camera di Commercio Italo-Sudafricana, prima donna a occupare il ruolo di Presidente. Ad affiancarla, un esecutivo tutto al femminile: Mariagrazia Biancospino, direttore esecutivo, e Monika Matika, project manager. Noi abbiamo parlato con lei di questo nuovo incarico, e, soprattutto, di come la sua Camera possa aiutare le aziende italiane ad affrontare questo mercato.

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Alla fine di aprile, la Camera di Johannesburg ha ospitato la riunione delle Camere di Commercio Italiane presenti in Asia e nella Repubblica Sudafricana. Ce ne può parlare? Gli investimenti italiani nell’area sono stati il tema dell'incontro che ha visto riunirsi a Johannesburg le Camere di Commercio Italiane presenti in Cina, Giappone, Hong Kong, India, Singapore, Sudafrica e Thailandia, e i rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale italiano e sudafricano. Le conclusioni raggiunte hanno evidenziato delle buone prospettive di crescita e radicamento della presenza italiana e di investimenti e interscambio commerciale dell'Italia con i Paesi asiatici nel corso del 2008. In particolare, il Sudafrica ha messo a punto una serie di iniziative finalizzate non solo ad incentivare gli investimenti ma anche le esportazioni. Tra queste, il National Industrial Participation Programme (NIPP), il cui target principale è l’impresa straniera che acquisti o effettui leasing per almeno 6,3 miliardi di euro, e l’Export Marketing & Investment Assistance Scheme (EMIA), finalizzato al supporto delle PMI attraverso sussidi alle esportazioni. Q u a l e i l r u o l o d e l l e C a m e re d i Commercio Italiane all’Estero in questo contesto? Per diffondere la conoscenza di tali opportunità d’investimento, le CCIE possono giocare un ruolo primario, dal momento che il loro punto di forza è certamente quello di favorire contatti diretti tra operatori, assicurando il necessario rispetto delle normative locali. Con la loro attività, le Camere di Commercio Italiane dell’Area promuovono il posizionamento delle imprese italiane cercando di orientarlo verso quei settori a più elevato contenuto di conoscenza e tecnologia che in tema di investimenti godono di un maggior supporto governativo. I Mondiali di Calcio 2010 saranno ospitati proprio in Sud Africa. Vi sono opportunità di investimento, in questo ambito, per le imprese italiane? Il necessario adeguamento infrastrutturale per far fronte a questo genere di evento ha spinto il governo a stanziare inizialmente più di 30 miliardi di Euro, cui si è aggiunto di recente un ulteriore stanziamento per il triennio 2007-2010 di 850 milioni di euro. I settori più coinvolti sono ovviamente quelli delle costruzioni, delle infrastrutture e del

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Italia-Sudafrica: u collaborazione al femminile Nicolina di Santolo è la prima donna, in 25 anni di storia della Camera di Commercio Italo-Sudafrica, a ricoprire la carica di Presidente di Pina Costa, Responsabile Area Promozione e Sviluppo di Assocamerestero turismo: sono infatti attesi 400mila visitatori provenienti da tutto il mondo. Anche il settore dei trasporti appare in grande fermento. Il progetto più innovativo è il Gautrain Raillink, una linea ferroviaria di 80 chilometri destinata a collegare Johannesburg, Sandton (il quartiere di affari di Johannesburg), Pretoria e l’Aeroporto Internazionale di Johannesburg. Dunque, le opportunità associate ai Mondiali di Calcio 2010 non mancano di certo: sta poi alle imprese italiane saperle cogliere. Quali caratteristiche deve avere una PMI italiana per avere successo nel

mercato sudafricano? Ho sempre ritenuto che questo Paese avesse un futuro molto promettente e colmo di possibilità. Infatti, negli ultimi 14 anni, come confermato anche dal FMI, l’economia sudafricana ha mostrato ottimi segni di crescita. Ora, la sfida più grande è quella della competitività: molte aziende sudafricane, e in particolar modo quelle che producono materie prime, non possiedono il know-how necessario per trasformare il prodotto, che viene pertanto terziarizzato ad aziende straniere e a consulenti esterni, i quali vengono pagati fior fiore di quattrini per trasformare e ristrutturare le aziende. Ritengo quindi che per avere successo le PMI dovrebbero focalizzarsi sullo sviluppo tecnologico trasformando la forza lavoro in capitale umano e mettendo a punto sistemi di gestione più evoluti creando un’economia sostenibile. Ci può parlare della sua personale esperienza di emigrazione? Mio padre arrivò in Sud Africa nel 1955 per cercare una casa e un lavoro; l’anno dopo – avevo 7 anni – lo abbiamo raggiunto io e mia madre. Visto che non parlavo l’inglese, i miei genitori mi misero in un convento e dopo


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2010, I MONDIALI DI CALCIO

ITALIAN ENTERPRISES CAN SEIZE MANY OPPORTUNITIES IN THIS COUNTRY, WHICH WILL HOST 2010 FIFA WORLD CUP

Italy-South Africa: a cooperation among women hen she arrived in South Africa, she was 7 years old and didn’t know neither the Country nor the English language, so she spent four years in a convent. Nicolina di Santolo has come quite a long way since then: after a brilliant career as a manager of an important company, thanks to her strong personality, intelligence and initiative she became a successful entrepreneur, and now she is the first woman President of the Italian Chamber of Commerce of South Africa. Also her staff is made up of women: Mariagrazia Biancospino, executive director, and Monika Matika, project manager. We have spoken with her about her new important appointment, and especially about how her Chamber can help Italian companies to invest in this market. At the end of April, the Chamber of Johannesburg hosted the meeting of the Italian Chambers of Commerce of Asia and of the Republic of South Africa. What can you tell us about this? The Italian investments in Asia and in South Africa were the main theme of the convention that took place in Johannesburg, which gathered the Italian Chambers of Commerce of China, Japan, Hong Kong, India, Singapore, South Africa and Thailand, plus the representatives from the entrepreneurial and institutional Italian and South African community. As a result, year 2008 showed so far not only promising growth prospects for the Italian presence in the Asian market but also increasing commercial interchanges and investment relations with the Asian countries. South Africa has also developed a series of initiatives aimed not only at encouraging investments but also exports. Among these, the National Industrial Participation Programme (NIPP), whose main target is the foreign company that purchases or makes leasing for at least 6.3 billion euros, and the Export Marketing & Investment Assistance Scheme (EMIA) aiming at supporting SME through subsidies for exports. Which is the role of the Italian Chambers of Commerce abroad in this context? In order to raise awareness about these investment opportunities, a primary role can be played by the Italian Chambers of Commerce abroad, whose major strength is certainly the ability to encourage direct networking between operators by ensuring the necessary compliance with local regulations. Thanks to their activities, the Italian Chambers of Commerce of this area promote the growth of investments with those Italian companies which are oriented towards the high content knowledge and high technology sectors that can both benefit from a major governmental support. 2010 FIFA World Cup will take place in South Africa. Are there any investment opportunities for Italian enterprises in this field? The necessary infrastructural adjustments to cope with this kind of event prompted the government to allocate initially more than 30 billion Euros. Recently a sum of 850 million Euros has been added as a further appropriation for the period 2007-2010. The most involved sectors in this kind of investment are of course those of construc- Nicolina di tions, infrastructures and tourism. 400,000 visitors are expected from all Santolo is the first over the world. Even the transportation sector is in state of great excitement woman President and in this regard the most innovative project is the Gautrain Raillink, a 80 of the Italian km-long railroad set to link Johannesburg, Sandton (the financial district of Chamber of Johannesburg), Pretoria and the International Airport in Johannesburg. As a Commerce of consequence, there is plenty of business opportunities associated with the South Africa in its 2010 FIFA World Football Cup. It is then up to the Italian companies to have 25-year-old history the ability to succeed and benefit from this event. What are the special features that an Italian SME should have to be successful in the South African market? I have over many years believed that the future of this country is very promising and alive with possibilities. In the past 14 years our economy has been showing positive signs of growth. This was also the notion expressed by the International Monetary Fund. The biggest challenge for companies is the quest to be globally competitive. Many South African companies, particularly those that produce raw materials, do not have the necessary technology and management expertise to perform the task at hand. The technology is outsourced from foreign companies and external consultants are paid huge sums of money to transform and restructure companies. Having highlighted the weaknesses present in the South African working environment and going back to your question, I believe that a focus on technological advancement, turning the workforce into beneficial human capital, putting new management systems and international pedigree in place, and ensuring sustained economic viability, are strategies for boosting competitiveness and success in an increasingly complex global economy. Can you tell us something about your personal experience as an immigrant? In 1956 I arrived in South Africa along with my mother at the age of seven. My father had arrived the year before to find a house and a job. Since I did not speak English, my parents put me in a convent and after four years I was sent to public school. During those years South Africa was not very friendly towards immigrants; however, my family, being from Friuli, was able with its tenacity to adapt fully into South African society. After finishing matric, I took Business Economics and at the age of 20 I faced my first and only interview with a large company that dealt with electronic machines in the medical sector. I worked for over 23 years becoming the manager of the group. At the end of 1992, I married a man from Friuli and I took on the administration of his company, which dealt with the installation and the importation of tiles for large contracts. There was an increase in the demand for granite and marble in the building sector and Marble Classic was founded. It has grown exponentially and it is now a holding company. Subsequently, another company, Graniti Technica, was founded in 1998, which has stakes in the extraction of granite in certain quarries in South Africa, Zimbabwe and Namibia. In 2001 the new company, Hi-Tek Ceramics, was created, which deals with the importation of tiles which are sold to commercial, industrial and domestic environments.

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a: una Nicolina Di Santolo (al centro) con Monika K. Matika (sin.) e Mariagrazia Biancospino

quattro anni passai alla scuola pubblica. In quegli anni il Sudafrica era poco accogliente nei confronti degli immigrati ma la mia famiglia, essendo friulana e come tale molto tenace, seppe inserirsi a pieno titolo. Terminato il liceo, proseguii gli studi in economia e a 20 anni feci il mio primo e unico colloquio con una grossa azienda che si occupava di macchinari elettronici per il settore medico-ospedaliero e per la quale lavorai per 23 anni diventando la direttrice del gruppo. Alla fine del 1992 mi sposai con un friulano e lascia il mio vecchio incarico per prendere in mano l’amministrazione della sua azienda, che si occupava di posatura e importazione di piastrelle per grossi appalti. L’aumento della domanda di granito e marmo nel settore edilizio ci spinse a fondare nel 1993 una piccola azienda, la Marble Classic, che è cresciuta a ritmi esponenziali tanto da diventare una holding. Successivamente è stata fondata un’altra società nel 1998, Graniti Tecnica, che possiede i diritti per le estrazioni di granito in Sudafrica, Zimbawe e Namibia. Nel 2001 abbiamo dato alla luce a una nuova impresa, Hi-Tek Ceramics, che si occupa di importazione di piastrelle e rifornisce i settori commerciale, industriale e residenziale. www.italcham.co.za

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RIFLETTORI SULLE DONNE UNA VOCE STRAORDINARIA, UNA ENORME ENERGIA, UNA FORTE SENSIBILITÀ

Cinzia Tedesco un giovane talento dal grande futuro di Lucy Tattoli

Intervista ad una delle grandi protagoniste del jazz italiano ed europeo

onsiderata una delle artiste più interessanti del panorama jazzistico italiano, Cinzia Tedesco ha iniziato a cantare da giovanissima, studiando musica e chitarra classica, e subendo il fascino di “grandi” della musica come Ella Fitzgerald e Stewie Wonder. Una strada sempre in salita che le ha permesso di realizzare importanti collaborazioni, e di ottenere persino i complimenti di un ex presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton. È lei stessa a ricordare “il concerto per Clinton con piacere, perché ha voluto suonare anche lui con noi un brano, Summertime, e devo dire che lo ha fatto sorprendentemente bene!”. Cinzia, come ti sei avvicinata al mondo del jazz? Ho iniziato a cantare da piccola con mio padre, cantante e musicista per passione, e sono cresciuta ascoltando i grandi del jazz e del pop. Prima della Laurea in Scienze dell’Informazione mi sono trasferita a Roma grazie ad una borsa di Studio per preparare in Capgemini la mia tesi di Laurea Sperimentale. Ho così avuto l’occasione di frequentare il mondo del jazz romano e di iniziare fin da subito importanti collaborazioni con musicisti di nota fama. A quando risale il “grande salto”? La vera svolta è stata l’incisione del CD “Vento d’Africa”, in cui collaboro con Rosario Giuliani, Giovanni Amato, Rocco Zifarelli, Pino Iodice, Dario Rosciglione e Lello Panico, e lavoro sui testi dei miei brani in collaborazione con la scrittrice Paola Musa. In seguito ho iniziato a cantare con la big band Roma Jazz Ensamble di Pietro Iodice e Mario Corvini – collaborazione che prosegue tutt’oggi. Sempre con Pino Iodice ho poi lavorato al secondo CD, “Rite Time”. Non mi sono poi mancate piacevolissime esperienze in teatro – ricordo con grande emozione il musical “Fin De Siecle” – ma anche alla televisione - come Numero Uno con Pippo Baudo – e alla radio – nella trasmissione Otto Volante, su Radio2 RAI, o In diretta da via Asiago. Quante belle emozioni! Dal 2004, anno in cui sei stata nominata “Ambasciatrice di Pace”, sei molto impegnata anche in ambito umanitario. Sono convinta che avere un talento naturale sia un dono, e voglio, in un certo senso, ringraziare la buona sorte mettendo questo talento al servizio di giuste cause. Per questo, come Ambasciatrice di Pace ho lavorato con il team di Assisi per la raccolta di fondi a sostegno di progetti di riqualificazione di aree africane devastate da guerre, e ho collaborato con il Lions Club Quirinale per progetti a sostegno di bambini malati da curare con l’ippoterapia. Stai seguendo oggi qualche iniziativa in particolare? Recentemente, a sostegno de I bambini di Nassiriya ONLUS, ho inciso la sigla dell’associazione, “Diventare Grande”, che diventerà un CD il cui ricavato sosterrà progetti di formazione e scolarizzazione. Con la Family Force di Giampiero Turco sto invece lavorando al progetto “Like Bob Dylan”, ispirato alla vita e alla musica di questo straordinario artista, e ad un concerto che sarà ripreso per la realizzazione di un DVD live a sostegno della causa tibetana. Infine, sto lavorando ai brani del mio nuovo CD jazz, che uscirà a Dicembre 2008. Il lavoro è tanto, ma è bello avere progetti, e soprattutto lavorare per renderli reali!

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EXTRAORDINARY VOICE, INCREDIBLE ENERGY, GREAT SENSIBILITY

Cinzia Tedesco, a talented young singer with a great future Interview with one of the most important protagonists of Italian and European jazz inzia Tedesco is considered one of the most interesting Italian jazz artists. She started singing when she was very young, she studied music and classical guitar, and has been fascinated by music stars such as Ella Fitzgerald and Stewie Wonder. Her career is on the up and up, it has brought her important collaboration and even a former President of the United States, Bill Clinton, congratulated her. She remembers her concert for Clinton “with pleasure, because he joined us for a song, Summertime, and I have to say he played surprisingly well”! Cinzia, how did you develop an interest in jazz? I started to sing when I was a child with my father, who is a keen singer and musician, so I grew up listening to jazz and pop stars. Before getting a degree in Information Sciences, I moved to Rome thanks to a scholarship to prepare my thesis about Capgemini. This way, I had the chance to enter the Roman jazz entourage and I immediately started important collaboration with popular musicians.

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When was the turning point in your life? My first important job was the album “Vento d’Africa”, in which I collaborated with Rosario Giuliani, Giovanni Amato, Rocco Zifarelli, Pino Iodice, Dario Rosciglione and Lello Panico, and I worked on my lyrics with the writer Paola Musa. Then I started to sing with the big band Roma Jazz Ensemble of Pietro Iodice and Mario Corvini – and this collaboration still goes on. With Pino Iodice I worked at my second album, “Rite Time”. I also had a beautiful experience in theatre – I had very intense emotions with the musical “Fin De Siecle” –, TV – the broadcast Numero Uno with Pippo Baudo –, and radio – Otto Volante on Radio2 RAI or In diretta da via Asiago. What wonderful emotions! Since 2004, when you became a “Peace Ambassador”, you have been involved also in humanitarian causes. I think that having a natural talent is a gift, and I would like to thank my good luck by putting my talent to the service of just causes. As a Peace Am-

bassador, I worked with the Assisi team for a fund rising campaign to support upgrading projects in African areas which have been destroyed by war, and I cooperated with the Quirinale Lions’ Club to support projects for riding therapy for sick children. Are you following any particular initiative at present? I have recently recorded the signature tune of the non-profit association I bambini di Nassirya, “Diventare Grande”, which will be developed into an album whose profits will be destined for educational projects. With the Family Force of Giampiero Turco I’m working at the project “Like Bob Dylan”, which is inspired by the life and music of this extraordinary artist, and at a concert which will be filmed for a live DVD to support Tibet. Finally, I’m working on the songs of my new album, which will be released in December 2008. There is a lot of work to do, but I think it’s beautiful to have plans and to work to carry them out!


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di Ghileana Galli n’occasione di incontro, di divertimento, di riflessione nella nostra Città Alta, ma anche un’opportunità per aprirsi al dialogo ed alla conoscenza”. Così Claudia Sartirani, Presidente dell’Associazione Festival internazionale del Cinema d’Arte, parla della manifestazione da lei presieduta, la cui VII edizione si svolgerà a Bergamo dal 18 al 26 luglio prossimo. Un evento ambizioso, che propone il confronto fra le arti, e che potrà contare su pellicole di grande interesse e su una giuria prestigiosa presieduta da Vittorio Sgarbi.

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Il Suo Festival si presenta come un “organismo in continuo sviluppo”. Con l’esperienza che edizione dopo edizione ci arricchisce e suggerisce stimoli nuovi, ogni anno che passa il Festival presenta un programma sempre più interessante nel rispetto dell’idea che ha dato origine a questo evento, che è quella di regalare alla città di Bergamo, città d’arte, un appuntamento con una forte connotazione artistica, capace di distinguersi tra i vari eventi festivalieri per la sua specifica fisionomia e per il suo carattere. Il concorso cinematografico si affianca così ad eventi paralleli che chiamano in campo figure del mondo della cultura, dello spettacolo, ma anche dell’economia e dell’industria, per un confronto ed un dialogo più ampio. Quali saranno le principali novità della prossima edizione? Prima di tutto, la scelta del Presidente della Giuria, Vittorio Sgarbi: un

Cinema e arte linguaggi universali da esplorare


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A BERGAMO DAL 18 AL 26 LUGLIO 2008, LA VII EDIZIONE DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA D’ARTE

uomo di cultura in continua evoluzione, ma soprattutto un critico d’arte, anziché un critico cinematografico. Una scelta importante, sia per l’uomo e il suo stile, sia per ciò che rappresenta. Sgarbi è infatti chiamato ad esprimere un punto di vista meno “tecnico” ma più artistico sia della qualità dell’opera in concorso, che sul linguaggio espressivo utilizzato. Una scelta che il Festival ha fatto anche per mettersi in gioco, per avere uno spunto critico, uno stimolo vivace ed un commento esplicito. Potrei poi dire che non è una novità, ma di certo un consolidamento, la volontà di offrire al pubblico, oltre che una serie di opere filmiche in concorso, anche momenti di intrattenimento che precedono le proiezioni, che suggeriscono strumenti per meglio leggere i film e per predisporsi alla visione delle opere con maggiori elementi per valutarne i contenuti. Un festival che regala cultura a chiunque voglia essere presente e voglia apprendere o solo semplicemente ascoltare la voce dell’arte. Il vostro è un festival internazionale, ma strettamente legato al territorio. Come conciliate locale e globale? È il tema del festival che ci offre questo spunto e questa opportunità: l’arte. Arte come forma di espressione massima, linguaggio universale oltre i confini geografici e temporali. In un periodo di forte globalizzazione di interscambio culturale, nasce l’esigenza di riconoscersi nelle proprie radici culturali, e quindi di rimarcare l’identità territoriale, ma con un occhio di riguardo alle contaminazioni possibili che ci suggeriscono le altre culture. Il festival, quindi, attraverso il piacere del bello, la passione per questo linguaggio comune che l’arte ed il cinema ci offrono, è una naturale occasione di incontro tra locale e globale. Il festival ha una forte apertura verso l’esterno. Quest’anno sono pervenuti oltre 300 film da più di trenta nazioni del mondo per i concorsi “Cinema d’Arte” e “Sottoventi”; una serata sarà dedicata interamente alla promozione del cinema canadese, Paese Ospite di questa edizione; ma tra gli eventi paralleli non manca l’attenzione al locale con alcuni spazi che vanno a valorizzare la cultura, il cinema della nostra terra o più precisamente della nostra regione. Il mondo dell’arte e le diverse espressioni artistiche sono di fondamentale importanza nella realizzazione di questo evento – sia nella scelta delle tematiche dei film, che per

Claudia Sartirani premia Franco Nero nel corso della scorsa edizione del Festival

Un appuntamento che si apre al dialogo ed alla conoscenza, che punta al globale senza trascurare il territorio, che mira a dar voce alle diverse espressioni artistiche quanto riguarda gli eventi collaterali che verranno promossi. Quali i più rilevanti dell’edizione 2008? L’arte è protagonista del festival nel concorso “Cinema d’Arte”, che apre ad opere che riguardano la pittura, la scultura, la danza, il cinema, l’architettura, il teatro, film in cui le molte espressioni artistiche vengono utilizzate per raccontare un’epoca, per fissare un’emozione, per interpretare il mondo di un artista. L’arte ci ha suggerito la scelta del Presidente della Giuria, così come quella di assegnare il Premio alla Carriera a Helmut Berger, attore poliedrico che si è concesso all’arte sia per il suo ruolo di attore, sia

FROM JULY 18TH TO 26TH BERGAMO WILL HOST THE 7TH FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA D’ARTE

Cinema and Art, universal languages to explore

This event is an opportunity to open our minds to dialogue and knowledge; it aims globally without forgetting the local territory and gives expression to different arts through film n occasion for encounters, fun and reflection in our town, Bergamo Alta, as well as an opportunity to open ourselves to dialogue and knowledge.” With these words Claudia Sartirani, President of the Associazione Festival Internazionale del Cinema d’Arte, described the upcoming 7th edition of this event being held in Bergamo from 18th to 26th July. This ambitious event, which offers a look at different arts, is sure to present very interesting films and a prestigious jury chaired by Vittorio Sgarbi.

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The Festival is considered a “continuously developing organism.” The experience that we’ve gained with each edition has enriched our ideas, making the program more interesting every year, yet it remains consistent with the basic idea, to have the Town of Bergamo, city of art, present an event of considerable artistic level which is different from any other festival of its kind. As well as the film contest, many other events will be taking place which will include personalities from the world of culture and entertainment, as well as experts from the fields of economics and industry, allowing for a wider and more open dialogue. What is the most significant news about the upcoming Festival? First of all, the President of the Jury is Vittorio Sgarbi, an ever evolving man of culture, as well as an art and film critic. It was a significant choice, for his personality, style and what he represents. Mr Sgarbi expresses a “less technical” and a more artistic opinion about the quality of the competing movies and he can also critique the artistic languages which are used. This choice represents a challenge for the Festival itself, for the constructive reviews, lively stimulus and outspoken comments that it will recieve. We wish to offer the audience, along with the contest, moments of entertainment before the film showing, which will give spectators interpretative tools and insight with which they can better evaluate the movies. The Festival offers culture to anyone who wants

to join in and learn something new or just listen to the voice of art. The Festival Internazionale del Cinema d’Arte is an international festival, but at the same time it is strongly tied to its territory. How did you manage to bring “local” and “global” together? It’s the main topic of the Festival that gives us this opportunity: art. Art is the main form of expression, a universal language that overcomes geographic and time boundaries. In a period which is significantly marked by globalization and cultural exchange, people need to find their cultural roots and locate their territorial identity, with consideration for any possible contamination by other cultures. The Festival, through the love of beauty and the passion for the common language of arts and cinema, is a natural occasion to bring “local” and “global” together. This festival has an international flair. This year we received over 300 movies from more than 30 nations which applied for the contests “Cinema d’Arte” and “Sottoventi”. One evening will be completely dedicated to this year’s guest country, Canada, but many parallel events aim to promote the culture and cinema of our Country and especially of our region. The World of Art and different artistic expressions are very important for this event – both for the themes of the films and the side events. What are the most important parallel events in the 2008 Festival?


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nel suo stile di vita. L’arte ci ha stimolati a pensare ad una serata dedicata ad una forma d’arte che è espressione del bello: la moda. La moda prende ispirazione dall’arte e con essa ha molti punti di contatto. E così il festival ha voluto offrire una vetrina a questa realtà, una collocazione d’eccellenza tra le sette arti universalmente riconosciute. Lo farà attraverso la proiezione del film di Altman, “Prêt à Porter”, preceduta da un incontro molto interessante che vedrà il confronto tra personaggi del mondo della cultura, della moda e dell’economia. E, ancora, l’appuntamento con la cinematografia d’arte, con la proiezione della pellicola “La Ragazza con l’orecchino di perla” di Peter Webber. E qui l’arte viene intesa anche come insegnamento: la proiezione sarà infatti preceduta dall’incontro con un pittore bergamasco, Mario Donizetti, di fama internazionale. La sua introduzione permetterà al pubblico di avvicinarsi alla visione del film anche attraverso il punto di vista di un artista che ha messo l’arte pittorica al centro della sua vita. Un’ottica privilegiata, un modo inconsueto per andare oltre le immagini alla scoperta dell’opera d’arte protagonista del film e del suo creatore. Il Canada sarà il Paese ospite di quest’anno. Ci può dare qualche altra anticipazione in merito? Si tratta di un Paese “culturalmente” giovane che ha capito prima di altri l’importanza dell’arte come bene dell’umanità, e l’ha resa protagonista di un Festival che vanta 26 edizioni e si distingue nel panorama mondiale per la sua specificità, il Festival International du film sur l’art di Montréal. Un connubio naturale, il nostro con questo Paese, che proporrà al pubblico l’opera vincitrice dell’edizione 2008 del Festival di Montréal ed uno spaccato sulla vita e le opere dell’artista Norman Mclaren, un genio del cinema noto a livello mondiale, arrivato a Montréal nel 1941, diventando Direttore del Dipartimento di Cinema d’Animazione del National Film Board. Con le sue opere ha sperimentato, divertito, ma anche promosso messaggi di pace, tolleranza ed uguaglianza. C’è qualche film che attende con particolare attenzione? Trattandosi di un concorso, preferirei non esprimere mie personali preferenze. Tuttavia posso dire che tutti i 33 film selezionati hanno caratteristiche che li contraddistinguono: dai veri e propri contenuti artistici, a requisiti prettamente più tecnici come, per esempio, la fotografia, il montaggio, gli effetti grafici, così come le tematiche sociali che vengono affrontate. Il mio auspicio è che il pubblico venga coinvolto dalla proiezione di queste opere, cogliendone le peculiarità e assistendo così ad uno spettacolo dai contenuti eterogenei.

Art is the protagonist in the contest “Cinema d’Arte.” It is open to works which use painting, sculpture, dance, cinema, architecture, theatre and films to narrate a period, an emotion, and to interpret the world of an artist. It was Art that led us to the choice of the President of the Jury, as well as to giving the Career Award to Helmut Berger, a multifaceted actor who was an artist both in his professional and private life. It was also Art that led us to dedicate an evening to an art form which is an expression of beauty: fashion. Fashion is inspired by art, and they share a lot of common points. Therfore the Festival intends to be a showcase for fashion and to add it to the seven universally acknowledged arts. This will be carried out through the showing of Altman’s movie “Prêt à Porter,” introduced by an interesting encounter with personalities from the fields of culture, fashion and economics. Finally, the spectators will experience artistic cinematography with Peter Webber’s movie “Girl with a Pearl Earring.” In this case, art is educational too. The showing will be introduced by a conference with Mario Donizetti, a world-famous painter of Bergamo. His intervention will help the audience understand this film from the perspective of an artist whose life revolves around painting. This is a special perspective and an original way to go beyond images and discover the art work which is, at the same time, the protagonist of the film and of its creator’s life.

Canada is the guest Country this year. Can you tell us more about it? From a cultural point of view, Canada is a young country which has understood before many others that art is part of the human world heritage. For 26 years art in Canada has been celebrated at the Festival International du film sur l’art of Montreal, world-famous for its specific role and aim. We easily began a relationship with this Country, which will display the winning movie of the Festival of Montreal 2008 and a presentation of the life and works of the artist Norman Mclaren, a renowned genius in the field of cinema. In 1941 he went to Montreal and became Director of an animation studio for the National Film Board. In his movies he experimented with, entertained and promoted peace, tolerance and equality. Is there a film that you especially want to watch or that you expect to become particularly successful during the 2008 Festival? Since there is a contest, I prefer not to express my personal opinions. Anyway, I can say that all the 33 movies which have been selected for the contest have special features: from their artistic subjects to more technical requirements, such as photography, editing, graphics, as well as social issues that are developed. I hope that our spectators will feel involved by viewing these movies and will notice their special characteristics, so that they can appreciate a show with diverse contents.

“L’arte cinematografica intesa non come trasformazione, ma come riproduzione della materia artistica”. È questo il significato che Vittorio Sgarbi attribuisce al Festival Internazionale del Cinema d’Arte, il prestigioso appuntamento la cui VII edizione verrà ospitata a Bergamo dal 18 al 26 luglio prossimo, e di cui il celebre critico d’arte sarà Presidente di Giuria. “Ho aderito volentieri alla sollecitazione che mi è venuta da Claudia Sartirani, Direttrice del Festival, perché dal suo invito traspariva quella sensibilità per l’arte che ho poi riscontrato nel programma”, ci racconta lo stesso Vittorio Sgarbi. “Non a caso – chiarisce – il Festival verrà aperto con la proiezione de “La caduta degli Dei” di Luchino Visconti, dove il regista mostra la sua ammirazione per l’arte in senso storico, come espressione della civiltà italiana; così come verrà proiettato “La ragazza con l’orecchino di perla” di Peter Webber, la cui introduzione, dal momento che il film si riferisce a un celebre dipinto dell’olandese Johannes Vermeer, sarà affidata a Mario Donizetti, uno dei grandi protagonisti dell’arte contemporanea, a buon diritto considerato il massimo esponente della pittura figurativa realista”. Perché l’idea che sottende il Festival, come tiene a sottolineare ancora Sgarbi, è proprio questa: “Autori diversi, come Visconti e Webber, ciascuno con la propria idea dell’arte, ma che con le loro opere partecipano a una celebrazione dell’arte che esiste al di fuori e al di sopra delle ideologie”. In sostanza, un’arte indipendente, svincolata da qualsiasi processo ideologico, che non è né di destra né di sinistra, che è unica e insieme universale: quell’arte che rappresenta per Vittorio Sgarbi il suo massimo principio ispiratore e che per questo, “enfant terrible” della vita culturale e politica italiana, l’ha visto protagonista di tante polemiche. Sarà lui, con la sua prolusione, ad aprire il festival di Bergamo. E, come al solito, non possiamo che aspettarci un evento “polemicamente scoppiettante”.

A CELEBRATION OF ART OUTSIDE AND BEYOND IDEOLOGIES “The art of cinema is not intended as a transformation, but as a reproduction of the artistic subject.” This is what the Festival Internazionale del Cinema dell’Arte signifies for Vittorio Sgarbi. This prestigious event will take place in Bergamo from the 18th to the 26th July, and the popular art critic will be the President of the Jury. “It was a pleasure for me to accept the invitation by Ms Claudia Sartirani, Director of the Festival, because her invitation had the same sensitivity for art that I also found in the program,” says Vittorio Sgarbi. “It is no accident that the Festival will open with the showing of The Damned by Luchino Visconti, in which the filmmaker shows us his admiration for art from a historical perspective, as an expression of Italian civilization. For the same reason, the program includes Girl with a Pearl Earring by Peter Webber, a movie based on a famous painting by the Dutch artist Joahnnes Vermeer. It will be introduced by Mario Donizetti, one of the greatest protagonists of contemporary art and considered the main representative of realist figurative painting.” The basic idea of this Festival, as pointed out by Sgarbi, is that “different filmmakers such as Visconti and Webber have their own idea of art, but through their movies they participate in a celebration of art which takes place outside and beyond ideologies.” It is substantially independent art which does not derive from any ideological process, it is neither right nor left, it is unique and universal. For Sgarbi this kind of art is his greatest source of inspiration and this “enfant terrible” of the Italian cultural and political life has been the subject of many heated debates. The Bergamo Festival will open with a speech by Sgarbi and as usual, we expect a lively and contraversial event.

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Una celebrazione dell’arte al di fuori e al di sopra delle ideologie

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CLUB DEI BORGHI PIÙ BELLI D’ITALIA Nato nel 2001 su impulso della Consulta del Turismo dell’Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), il Club dei Borghi più belli d’Italia è sorto dall’esigenza di valorizzare il grande patrimonio di Storia, Arte, Cultura, Ambiente e Tradizioni presente nei piccoli centri italiani che sono, per la grande parte, emarginati dai flussi dei visitatori e dei turisti. Si tratta dell’Italia minore, quella a volte più sconosciuta e nascosta, ma che rappresenta al meglio il dipanarsi della nostra storia millenaria, e dove è possibile trovare quelle atmosfere, quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi.

CLUB OF THE MOST BEAUTIFUL VILLAGES IN ITALY Founded in 2001 by the Council for Tourism of the national association of Italian communes (ANCI), the Club of the most beautiful Villages in Italy was created with the aim to promote the fantastic heritage of History, Arts, Culture, Environment and Traditions of small Italian villages, which are mostly excluded from the main tourists itineraries. This is another face of Italy, which is often hidden and unknown, but which better represents our millenary history, where you can find atmosphere, smells and tastes that make up our typicalness and which are worth feeling with all your senses.


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UN TUFFO NEL MEDIOEVO, AD UNA SETTANTINA DI CHILOMETRI DA BRESCIA

l nome Bienno ha origini antiche ed è formato da due parti, “bu/bo” (di difficile interpretazione) ed “ennus” (che nella toponomastica delle Alpi designa un corso d’acqua, anche se nei documenti medievali Buenno è però un monte). Il termine assume una sua consistenza, se si parte dalla lingua indoeuropea, in cui vi è una radice “bhu”, in sanscrito “bhumis”, terra, e in greco “pholeo”, caverna. Il senso originario di Buennum è dunque “Torrente delle miniere”.

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IL PAESE DEL FERRO. Grazie alla ricchezza di boschi che fornivano il combustibile e all’abbondanza d’acqua dalla quale si generava la forza motrice, a Bienno si è sviluppata una fiorente attività economica legata alla lavorazione ed al commercio dei manufatti di ferro. Già in epoca preromana, vi sono officine in cui i fabbri lavorano con l’incudine e il martello, ma il sistema composto da canale, ruota ad acqua e maglio è sconosciuto. L’utilizzo dei mulini risale al X secolo, e viene applicato da parte dei Benedettini: la ruota a pale si adatta infatti alla corrente del torrente Grigna, e al funzionamento del maglio. All’anno Mille si fa risalire la costruzione dei primi tratti “Vaso Re”, un canale artificiale che convogliava le acque per fornire l’energia alla ruote idrauliche che muovevano sia i pesanti magli utilizzati per la forgiatura del ferro, sia mulini e segherie.

Alla scoperta di Bienno, l’antico borgo dei magli 26

ITINERARI ALLA SCOPERTA DI BIENNO. Due sono i principali itinerari di visita del borgo. Il primo, risalendo da Via Artigiani, “Alla scoperta del Vaso Re, lungo il percorso disegnato dall’acqua”: seguendolo si può ripercorrere la storia industriale dell’antico borgo dei magli, incontrando via via le antiche fucine ora Scuola di Fucinatura, Ludoteca del Ferro, Fucina Museo (un opificio seicentesco). Lungo Via Ripa una scalinata in selciato scende al seicentesco Mulino Museo. Proseguendo per Via Re si raggiungono l’antico lavatoio e, più avanti, una fucina che ancora utilizza il maglio ad acqua. Il secondo itinerario si sviluppa nel centro storico di Bienno. Salendo lungo Via Contrizio si incontra il Palazzo Simoni Fè, il cui nucleo originario risale al 1400, con affreschi ben conservati. Poco più avanti, la Torre Avanzini, datata 1075, a fianco della quale una stretta via conduce alla piazza su cui si affaccia la Chiesa di Santa Maria Annunciata, costruita nel Quattrocento. La presenza francescana si intuisce dagli affreschi devozionali sulle pareti, dalla danza macabra, dalle immagini del Santo di Assisi. La facciata principale ha pilastri in pietra a vista e un bel rosone in stile gotico, quella di sinistra ha finestre ad arco trilobato. Il campanile è a cuspide con bifore. Dal 1490 al 1494 sono stati affrescati la navata, la parte inferiore dell’arco santo, le volte e i peducci del presbiterio dal camuno Giovan Pietro da Cemmo. Nel 1539-40 Gerolamo Romano detto il Romanino ha dipinto il presbiterio. La pala dell’altare (1632) è di Mauro della Rovere, detto il Fiamminghino. Tornati in Via Contrizio si incontra la Casa Bettoni, esempio di palazzotto rinascimentale di cui è stata conservata la struttura originaria. Alla sommità della Via Contrizio si trova l’imponente portale di quella che fu la medievale Torre Rizzieri. Si giunge dunque in piazza Castello con l’antica Torre Mendeni. All’apice di Via Castello si trova la Chiesa Parrocchiale dedicata ai Santi Faustino e Giovita circondata da un ampio sagrato. In due nicchie in alto si trovano le statue dei Santi Faustino e Giovita. L’interno è ad una sola navata, la volta è stata affrescata dal Fiamminghino. Ai lati della navata si trovano sei altari; le cancellate che li racchiudono sono opera di artisti biennesi. L’organo è dei Fratelli Antegnati, uno dei più pregevoli della provincia di Brescia. La pala dell’altare è del veneziano Giovan Battista Pittoni e rappresenta il martirio dei Santi Faustino e Giovita.


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Il ferro è il prodotto attorno al quale è fiorito e si è sviluppato l’antico abitato, e la tradizione millenaria della forgiatura è giunta sino ad oggi di Umberto Forte

A TAVOLA, TRA CASONCELLI E SPONGADA. Il piatto del borgo sono i Casoncelli, una specie di ravioli di notevole dimensione ripieni di lesso o arrosto di carne, salsiccia, pane, formaggio grattugiato, uova, sale, prezzemolo e conditi con il burro fuso e formaggio. Il dolce tradizionale è la Spongada, una soffice focaccia di farina, uova, burro, zucchero, sale, latte, lievito. NASCE L’ECOMUSEO DEL VASO RE E DELLA VALLE DEI MAGLI. Nello scorso mese di maggio, per iniziativa delle amministrazioni comunali di Bienno e Prestine, è nato l’Ecomuseo del Vaso Re e della Valle dei Magli, al fine di conser-

vare e valorizzare il patrimonio ambientale, storico e culturale del Vaso Re. L’ecomuseo si compone di numerose opere, strutture ed infrastrutture recuperate e qualificate, pubbliche e private, tra cui la Fucina Museo (dove si trova il centro di documentazione dell’ecomuseo), la Fucina Ludoteca, la Fucina Espositiva, il Museo della vita contadina. L’istituto ecomuseale intende svolgere nel prossimo triennio interventi di tutela e valorizzazione delle strutture ed infrastrutture caratterizzate da valore ambientale, culturale e storico, interventi di promozione ed eventi di richiamo culturale e turistico. (per info: Pro Loco Valgrigna – Tel. 0364.300307)

BACK TO THE MIDDLE AGES AT ABOUT SEVENTY KILOMETERS FROM BRESCIA

Discovering Bienno, the Ancient Village of Hammers he origin of the name Bienno is ancient. It is formed from two parts, “bu/bo” (it is more difficult to interpret) and “ennus” (it designates a stream or river in Alpine place names; in medieval documents, however, Buenno is a mountain). The term becomes more concrete if one goes back to Indo-European, in which there is a root “bhu”, in Sanskrit “bhumis” (earth) and in Greek “pholeo” (cavern). The original meaning of the name Buennum is: Stream of the Mines. THE LAND OF IRON. Thanks to the bountiful woods that provided fuel and the abundance of water that generated motive power, there developed in Bienno a thriving economic industry connected with the production and sale of iron goods. Even in pre-Roman times there are smitheries in these places where blacksmiths work with a hammer and anvil, but the system made up of canals, waterwheels and power hammers is yet unknown. Starting in the 10th century the Benedictines bring the use of the mill to Bienno. The waterwheel is in fact perfectly adapted to the current of the Grigna stream, and for driving hammers. The building of the first stretches of the “Vaso Re” artificial canals also go back to the year 1000. It brought water for providing energy to the waterwheels that moved both the heavy hammers used for forging iron as well as flour mills and sawmills. ITINERARIES DISCOVERING BIENNO. A tour of the village involves two basic itineraries. The first follows Via Artigiani, “In discovery of the Vaso Re, along the path formed by the water”: following this, one traces the industrial history of the ancient village of hammers, passing by the old forges, along with the Scuola di Fucinatura (“Forging School”), the Iron Toy Library, and the Forge Museum (in a 17th century factory building). Heading down Via Ripa, a paved stairs descends to the 17th century Museum Mill. Continuing on Via Re, one reaches the old public wash-house and, farther ahead, a forge that still uses water-driven hammers. The secIron is the product ond itinerary meanders through the historic around which the center of Bienno. Going up Via Contrizio ancient village one comes across Palazzo Simoni Fè, the flourished, and the original core of which goes back to 1400, millenary tradition with well-preserved frescoes. A little farther of forging iron has ahead is the Torre Avanzini, dating from 1075, next to which is a narrow street leadcome down to us ing to the square with the Church of Santa today as a historic Maria Annunciata, built in the 1400s amid legacy seen all over the tiny streets and tall houses. The Francisin the historic center can presence can be perceived from the devotional frescoes on the walls, from the macabre dance, and from the images of the saint from Assisi. The main façade has exposed stone pilasters and a beautiful Gothic rose window, and the left façade has trefoil arch windows. The bell tower is topped with a spire and has mullioned windows. The nave, the lower part of the holy arch, the vaults and the corbels of the presbytery were frescoed by Giovan Pietro da Cemmo in 1490-94. In 153940 Gerolamo Romano, known as Romanino, painted the presbytery. The altarpiece (1632) is by Mauro della Rovere, known as Fiamminghino. Returning to Via Contrizio, one comes to Casa Bettoni, an example of a large Renaissance house which preserves its original structure. At the top of via Contrizio is the imposing portal which was once the medieval Torre Rizzieri. One then comes to Piazza Castello with the old Torre Mendeni. At the peak of Via Castello stands the parish Church of SS. Faustino e Giovita, surrounded by a spacious courtyard. It has a single-nave interior, and a vault frescoed by Fiamminghino. At the sides of the nave are six altars; the railings enclosing them date to 1647 and are the work of Bienno artists. The organ is by the Antegnati brothers, one of the finest in the province of Brescia. The altarpiece representing the martyrdom of Saints Faustino and Giovita is by the Venetian Giovan Battista Pittoni.

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A LUNCH WITH CASONCELLI AND SPONGADA. The local dish is Casoncelli, a type of large ravioli filled with boiled or roasted meat, sausage, bread, grated cheese, egg, salt and parsley, and tossed with the melted butter and cheese. The traditional sweet is the Spongada, a light cake made from flour, eggs, butter, sugar, salt, milk and leaven. OPENING OF THE ENVIRONMENTAL MUSEUM OF VASO RE AND VALLE DEI MAGLI. In May, thanks to the municipal administration of Biennio and Prestine, the Environmental Museum of Vaso Re and Valle dei Magli was opened to preserve and promote the environmental, historical and cultural heritage of Vaso Re. The environmental museum is made up of several works, including public and private structures and infrastructures, which have been restored and readapted, such as the Smithy Museum (where the documentation center of the environmental museum is located), the Smithy Playroom, the Smithy Exposition, the Museum dedicated to Country Life. The environmental museum has the aim of carrying out, in the next three years, interventions to safeguard and promote its structures and infrastructures which have an environmental, historical and cultural value, as well as organizing cultural and promotional events to attract visitors. (Info: Pro Loco Valgrigna – Tel. +39 0364.300307).

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ARTE DELLA PER IL 4° ANNO, SUCCESSO DELLA MOSTRA-MERCATO PROMOSSA DALLA LOCALE CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA TAVOLA

er cinque giorni, Nizza è stata protagonista di una grande festa, che ha visto in primo piano l’Italia, i suoi sapori, le sue bellezze, la sua cultura. La 4ª edizione de “L’Italie à Table”, la mostra-mercato organizzata dal 29 maggio al 2 giugno scorso dalla Camera di Commercio Italiana di Nizza, Sophia-Antipolis e Costa Azzurra, ha infatti animato prima di tutto lo splendido lungomare della città, la celebre Promenade des Anglais, dove le regioni e le aziende italiane hanno proposto i prodotti più tipici del loro territorio. Attraversando gli stand della manifestazione si era infatti colpiti dai colori e dai profumi, e le numerose degustazioni offerte – di vini, focacce, prodotti dolciari, salumi, grappe, verdure sottolio, tortellini, insomma di tutto ciò che è maggiormente apprezzato, dentro e fuori dai confini nazionali, del nostro eccellente patrimonio enogastronomico – hanno attratto tantissimi francesi, così come i numerosissimi turisti che frequentano la Costa Azzurra, che hanno affollato gli stand per tutta la durata della manifestazione.

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Nizza porta “l’Italia a tavola” Cinque giornate di degustazioni, eventi, incontri, per una grande festa dell’amicizia italo-francese di Ghileana Galli

PAROLA D’ORDINE: QUALITÀ. Naturalmente soddisfatto della riuscita di questa grande vetrina dell’eccellenza agroalimentare Made in Italy è stato il Direttore Generale della Camera di Commercio Italiana, Agostino Pesce, il quale ha tenuto a sottolineare l’importanza di simili eventi per trasmettere all’estero l’immagine positiva del nostro Paese, e per favorire i rapporti e gli scambi tra Italia e Francia. Ma soprattutto ha ricordato come L’Italie à Table sia ormai diventata, in Costa Azzurra, sinonimo di eccellenza: quella dei nostri produttori, che qui trovano un importante sbocco di mercato; quella dei nostri prodotti, di altissima qualità; quella degli eventi che vengono organizzati a latere della manifestazione, piacevole animazione sia per i cittadini che per i turisti. NON SOLO AGROALIMENTARE. Se il fulcro della manifestazione era infatti la mostra-mercato della Promenade des Anglais, non si possono passare “sotto silenzio” i numerosi eventi realizzati anche grazie al sostegno della Città di Nizza, della Regione Provence-Alpes- Côte d’Azur, della Provincia delle Alpi Marittime e di un partner d’eccezione, la Regione Piemonte: le cene ad ispirazione italiana che era possibile gustare nei maggiori ristoranti della città (il Negresco, La Réserve, Le Palais de la Méditerranée, Le Parcours Live, La Brasserie Flo), il menù speciale italiano servito a pranzo a 22mila bambini in 105 scuole locali, i corsi di cucina e le degustazioni guidate, la grande caccia al tesoro tra i negozi della città, le mostre dell’artista Fiorella Pierobon e della celebre fotografa Chiara Samugheo, la sfilata di auto d’epoca (rigorosamente italiane!) lungo la vie di Nizza, e, ancora, convegni, dibattiti, proiezioni di film a tema. Il tutto, è culminato nella cerimonia che si è svolta il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, presso la sede del Consolato, alla presenza del Console Generale Gianluca Cortese. Ancora una volta un’occasione per rendere più vicini e uniti i nostri due Paesi.

FOR THE 4TH CONSECUTIVE YEAR, THE GREAT SUCCESS OF THE EXHIBITION-MARKET PROMOTED BY THE ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE

Nice brings “Italy to the table” or five days Nice was the host of a great party with Italy, its flavours, beauty and culture placed firmly in the limelight. The 4th edition of “L’Italie à Table”, the exhibition-market organised from May 29th – June 2 nd by the Italian Chamber of Commerce in Nice, Sophia-Antipolis and the Côte d’Azur animated the splendid promenade of the city, the famous Promenade des Anglais, where the Italian companies and regions displayed their typical products. The stands of the exhibition were a wealth of colours and perfumes and flaunted the various delights to be sampled – wines, focaccia, pastry products and desserts, salamis, grappa, vegetables preserved in oil, tortellini and basically everything from our excellent wine-food patrimony that is usually appreciated both within and beyond our national confines – attracted lots of French and numerous visitors who fre-

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of Nice, the Provence-Alpes- Côte d’Azur requent the Côte d’Azur, packing the stands for gion, the Province of the Maritime Alps and, an the whole duration of the show. PASSWORD: QUALITY. Agostino Pesce, excellent partner, the Region of Piedmont, cerGeneral Director of the Italian Chamber of tainly did not go unnoticed. Commerce, was obviously very pleased with The Italian theme dinners which could be the outcome of this Made in Italy food and agritasted in the best restaurants of the city (the Necultural showcase and underlined the imporgresco, La Réserve, Le Palais de la Méditertance of such events, which transmit a positive ranée, Le Parcours Live, La Brasserie Flo), the image of our country abroad and favour the respecial Italian lunch menu served for 22 thoulationship and exchanges besand children in 105 local tween France and Italy. schools, the cookery courses and Five days of But above all he reminded us guided tours, the treasure hunts tastings, events that L’Italie à Table has become and meetings, for in the city shops, the exhibitions synonymous with excellence in Italo-French amity of the artist Fiorella Pierobon and the Côte d’Azur. the famous photographer Chiara festivities The excellence of our producSamugheo, the vintage car paers, who here find an important rade (Italian, of course!) along the market outlet, of our highest quality producers streets of Nice, plus, conventions, debates and and of the organised collateral events, which films in theme. were pleasurable pastimes, both for citizens It all culminated in the ceremony that was and tourists. held on June 2nd, Italian Republic Day, in the NON JUST FOOD AND AGRICULTURE. If the Consulate with the presence of the Consol hub of the show was the exhibition and market General Gianluca Cortese. Once again an exstalls of the Promenade des Anglais, the nucellent opportunity to nurture the link between merous events held with the support of the City two nations.


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IL MADE IN ITALY? IMPARI A CONOSCERLO IN FIERA Per un’azienda, promuovere i propri prodotti all’estero non è sempre semplice, e, a volte, può rappresentare un costo non irrisorio, soprattutto se – come nel caso di molte nostre realtà nazionali – l’azienda ha piccole dimensioni. Quale migliore occasione, allora, delle fiere? Non mancano infatti, fuori dai confini nazionali, appuntamenti espressamente dedicati alla nostra enogastronomia, e, più in generale, alle eccellenze delle nostrane produzioni. E, ovunque, il successo è assicurato. Lo dimostrano, solo nell’ultimo mese, i 130mila visitatori che, in cinque giornate, hanno visitato L’Italie à Table edizione 2008, svoltasi a Nizza (Francia); o i 3.000 operatori (contro i 2.000 dell’anno scorso) che hanno partecipato alla quinta edizione di Vinitaly Cibus Russia a Mosca e San Pietroburgo. Il prossimo appuntamento di spicco è ora con il Summer Fancy Food di New York, dove, ancora una volta, il Made in Italy si presenterà in grande stile, con aziende, espositori, enti promozionali, tutti uniti con un unico obiettivo: tenere alto il nome dell’Italia, anche sulle tavole estere.

MADE IN ITALY? GETTING TO KNOW IT IN THE TRADE FAIR For any company, promoting their products abroad is not exactly the easiest of tasks and sometimes it can represent a not exactly paltry sum, especially if – as is the case of many of our national enterprises – the company is small. So what better occasion than a trade fair? In fact, there is no lack of appointments overseas expressly dedicated to our wine and food specialities and more generally, to the excellences of our production. Wherever you go, success is assured. This has been demonstrated just in the last few days as 130 thousand visitors, in five days, have visited the L’Italie à Table 2008 edition, held in Nice (France); or the 3.000 operators (compared to 2.000 from last year) who have participated in the fifth edition of Vinitaly Cibus Russia in Moscow and St. Petersburg. The next prominent appointment is with the Summer Fancy Food in New York where, once again, Made in Italy will be on show in great style, with companies, exhibiters and promotional authorities all united with one aim: to keep the Italian name held high, even on the foreign tables.


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ARTE DELLA TAVOLA

La salute è servita Carlo Cracco raccoglie la sfida lanciata de “La Dolce Vita” per dimostrare che si può curare il proprio stile alimentare, senza rinunciare a piatti “gourmet”. Anche con il diabete

i chiama “La Dolce Vita”, il progetto al quale Carlo Cracco e altri diciannove illustri rappresentanti dell’arte culinaria italiana hanno aderito, accettando di realizzare piatti-capovaloro adatti alla prevenzione e alla cura del diabete a tavola. Una sfida che lo chef simbolo di Milano ha raccolto con entusiasmo traducendo in realtà il suo concetto di “cucina sostenibile”, una cucina sensibile alle esigenze di un pubblico che vuole poter godere dei piaceri della tavola mantenendo uno stile alimentare corretto; una cucina in grado di soddisfare anche chi con i carboidrati, le proteine e i grassi deve quotidianamente fare i conti. Si tratta di un pubblico in grande crescita, al quale Carlo Cracco dedica, oltre alle sue raffinate verdurine essiccate, sfoglie sottilissime di verdure croccanti come patatine fritte, cotte in forno senza l’ombra di grassi, una speciale rivisitazione della pasta e fagioli, che perde il soffritto ma non il gusto, e una ricciola con caponata di verdure che regala, in un tripudio di colori, un gusto pieno ma leggero. La Dolce Vita è un libro che raccoglie 60 ricette, in distribuzione gratuita (per info: info@fand.it), patrocinato dalle società scientifiche ADI e AMD, dall’associazione diabetici FAND e realizzato grazie a Merck Sharp & Dohme.

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Good health is served Carlo Cracco takes on the challenge made by “La Dolce Vita” to demonstrate that one can care for his nutrition, without giving up “gourmet” dishes. Even if he has diabetes t is called “La Dolce Vita”, the project which Carlo Cracco and 19 other famous representatives of Italian culinary art have joined, accepting the challenge to develop masterpiece dishes adapted to the prevention and care of diabetes at the table. A challenge that the symbol chef from Milan took on with enthusiasm drawing on his concept of “sustainable cuisine” a cuisine sensitive to the needs of a public that wants to be able to enjoy the pleasures

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of dining while maintaining proper nutrition; a cuisine capable of even satisfying those who must daily keep track of carbohydrates, proteins and fats. This includes a quickly expanding audience, to whom Carlo Cracco dedicates, in addition to his refined dried vegetables, extremely thin slices of crunchy vegetables like French fries, cooked in the oven without a shadow of fat, a special version of pasta and beans that loses the sautéed base but not the taste, and an amberjack filet with a vegetable melange that boasts a full but light taste in a burst of colour. La Dolce Vita is a book of 60 recipes, available for free (for info: info@fand.it), sponsored by the scientific groups ADI and AMD, the diabetic association FAND, and published thanks to Merck Sharp & Dohme.

La fame si combatte a scuola Nei Paesi poveri molti frequentano la scuola perché sanno di trovare, accanto a libri e quaderni, anche una razione di porridge, di riso o una minestra di legumi. Per il Programma Alimentare Mondiale (PAM), l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare, dare cibo in cambio di frequenza scolastica si è rivelata un’impresa vincente. A tal punto che oggi coinvolge quasi 20 milioni di bambini (soprattutto bambine), in 70 Paesi tra i più poveri del mondo. Il programma richiede minimi investimenti e offre, in cambio, massimi rendimenti. Bastano 20 centesimi di euro al giorno, un euro la settimana, meno di 40 euro all’anno (scolastico), per dare da mangiare a un bambino a scuola. Il primo risultato di questo progetto è evidente: si sfama chi ha fame. Il secondo risultato è altrettanto importante: bastano uno o due anni di scolarizzazione perché un bambino, sia pure povero, possa sperare in un futuro migliore. E questo vale in misura maggiore per le bambine. Crescendo si sposeranno più tardi, faranno meno figli e li educheranno meglio, sapranno diventare imprenditrici di sé stesse. Quei 20 centesimi valgono molto di più se commisurati al progresso individuale e collettivo che essi consentono. Quest’anno il PAM ha lanciato la campagna Fill the Cup al fine di portare da 20 a 59 milioni il numero dei bambini che assiste a scuola con un pasto caldo. Simbolo della campagna è una tazza rossa, la stessa che, talvolta dipinta di colori diversi, talvolta riempita di riso o di porridge, viene usata dalla Sierra Leone alla Cambogia per dar da mangiare a milioni di bambini, ricordandoci che studio e cibo nutrono in egual misura.

Dare cibo in cambio di frequenza scolastica si è rivelata un’impresa vincente, come ha dimostrato il PAM in settanta Paesi tra i più poveri del mondo di Vichi De Marchi, Portavoce per l’Italia del PAM


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, del PAM

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La Sicilia che vale

Un trend di rinascita e rinnovamento vede protagoniste le produzioni enologiche del nostro territorio, a scapito dei “non autoctoni” di Luca Maroni er darvi un’idea del miglioramento di cui si è reso protagonista il vino siciliano, racconterò un episodio realmente sperimentato qualche giorno fa sul mio tavolo di degustazione. Un importante produttore locale mi ha sottoposto in assaggio in anteprima tutti i suoi bianchi del 2007. Da un lato la produzione da vitigni autoctoni: Grillo, Insolia, Cataratto e Zibibbo; dall’altro, alcune piccole vinificazioni di frutti allevati nello stesso terreno e con le stesse condizioni d’impianto e di esposizione, da varietà internazionali dai cloni altamente selezionati come Chardonnay, Viognier, Sauvignon Blanc e Riesling. Ebbene, nell’individuare i campioni migliori, non uno dei vini realizzati da uve straniere è stato da me selezionato. Non vi era confronto non solo in termini di profumo, ricchezza e potenza espressiva: non vi era confronto soprattutto in termini di quantità e d’espressività d’aroma! Lo stesso per i suoi vini rossi: il Nero d’Avola assai più consistente, equilibrato e integro dei suoi Cabernet, dei suoi Sirah e Merlot. Ora, chi conosce il vino italiano, e in particolare il siciliano, sa bene che laddove effettuato non 10, ma anche solo 5 anni fa, un tasting del genere avrebbe sortito effetto del tutto opposto. Ecco il compimento del Rinascimento Enologico Siciliano: grandi vini da uve autoctone finalmente ottimizzate e massimizzate in qualità. Un trend di rinascita e rinnovamento che è tutt’ora felicemente in corso. Non si ferma la Sicilia che vale. Nuovi e virtuosi attori di anno in anno si affacciano sul mercato con le loro ricercatissime produzioni: uno standard qualitativo d’ingresso che è il vero fiore all’occhiello, il vero rivelator d’eccellenza della vitivinicoltura siciliana.

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Fighting hunger at school In poor countries, many attend school because they know they will find, alongside books and notebooks, a ration of porridge, rice, or bean soup. For the World Food Programme (PAM), the United Nations agency that oversees food assistance, giving food in exchange for scholastic attendance has proved to be a winning enterprise. So much so that today it delivers food to almost 20 million children (primarily girls), in seventy of the poorest countries in the world. The school cafeteria program requires minimum investments, but offers maximum returns in exchange. A mere twenty cents a day, one euro a week, less than forty Euros a (scholastic) year, can provide food to a schoolchild. The first result of this project is evident: hunger is appeased. The second and less obvious result is just as important: one or two years of school education is enough to insure that a child can hope for a brighter future in spite his poverty. This is especially true for girls. Once they grow up, they marry later, have less children, and raise their children better, because of knowing how to be good managers of themselves. Those twenty cents of initial investment are worth much more when the individual and collective progress they allow is considered. This year the PAM launched the Fill the Cup campaign with the goal of increasing the number of children they offer warm meals at school from 20 to 59 million. The campaign symbol is a red cup, the same one that once filled with rice or porridge will be used from Sierra Leone to Cambodia to feed millions of children, reminding us that study and food are equal nourishing.

The best of Sicily Relaunch and renewal sees the wines of our territory as protagonists, to the detriment of the “non native” wines o give you an idea of the improvement in Sicilian wines, I will tell you what happened a few days ago at a wine tasting. An important local winemaker offered to let me be the first to try his 2007 white wines. On the one hand those produced from native vines: Grillo, Insolia, Cataratto and Zibibbo, and on the other, some wines made from grapes grown in the same earth, in the same conditions, facing the same direction, from international varieties of selected clones such as Chardonnay, Viognier, Sauvignon Blanc and Riesling. Well, in choosing the best wines I did not choose one single wine made from the foreign grapes. There was

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no comparison not only as far as the perfume was concerned but the body and strength of expression: there was no comparison either as far as the abundance and depth of the aroma! The same applied to his red wines: the Nero d’Avola was more consistent, balanced and integral than his Cabernet, his Sirah or his Merlot. Now, those who know Italian wine, and in particular Sicilian wine, know very well that were a tasting like this to have been carried out not 10 but only five years ago the result would have been the opposite. This accomplishment is thanks to the Rinascimento Enologico Siciliano: grand wines from native grapes have finally been given the attention they deserve. A relaunch and renewal, which is still happily going on. The best of Sicily doesn’t stop here. Every year good new winemakers introduce a refined product onto the market: a high quality entry which is a real credit, a real revelation of the excellence of the Sicilian winemakers.

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photographed by Bob Krieger

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DUE COLORI E DUE TEMI, PER UN’ESTATE DI CHARME

di Rita Palumbo

Cambia la concezione del gioiello, non più mero accessorio bensì vero e proprio elemento di moda, che segue stagioni e tendenze

dispetto delle congiunture economiche mondiali, delle difficoltà del prezzo dell’oro e dell’euro debole, a dispetto dei numeri e degli scambi commerciali, il gioiello italiano non ha alcuna intenzione di lasciare il palcoscenico dell’Italian style. Non più (solo) bene di rifugio, non più accessorio prezioso e troppo costoso: oggi il gioiello Made in Italy è sempre più una componente essenziale della moda e del design. Questo il messaggio trasmesso da Charm, la vetrina internazionale delle nuove tendenze in materia di oreficeria e gioielleria che si è tenuta a Fiera Vicenza tra il 17 e il 21 maggio scorso. Questo è quanto confermano i mercati stranieri – Emirati Arabi e area BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) – nuovi estimatori dell’antica arte orafa italiana. Cambia quindi la concezione stessa della creazione del gioiello, non più oggetto a sé stante, ma parte essenziale del total look di donne e uomini di tutte le età. E così anche i preziosi seguono stagioni e tendenze.

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MODA

Ascione: Anello corallo del Mediterraneo, oro bianco e diamanti

Ascione: Anello, corallo del Mediterraneo, oro bianco diamanti

Ascione: Pochette in pelle, con madreperla, onice nera, corallo e oro bianco

Ascione: Collana corallo del Mediterraneo, oro bianco, diamanti

Cielo Gioielli Milano: Anello con diamante taglio marquise

Utopia: bracciale con perle bianche e champagne dei mari del Sud con zaffiri gialli e rosè

Ascione: Charme Collection. Collana coralli, cristalli e argento placcato oro rosa

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Ascione: Charme Collection. Collane e bracciale in argento placcato oro, coralli e cristalli


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I COLORI VERDE: anelli, bracciali e orecchini dalle molteplici sfumature che uniscono la preziosità delle pietre – come lo smeraldo, la tormalina e il peridoto – alla luminosità del colore, già indicato nelle sfilate per l’estate come uno dei colori cult di quest’anno. NERO: quasi una contraddizione in termine le nuove tendenze, ma prorompente. Le pietre di moda sono nere e di dimensioni importanti, di un opaco colore scuro, vengono trasformate in elementi vivi e ricchi di bagliori grazie a sapienti tecniche di taglio che sanno dare sfaccettature magiche all’onice nero.

Chimento Gioiellieri: Bracciale oro giallo a maglia piena con inserti in ebano

Arretiere: Bracciale elastico brunito con margherite di brillanti bianchi e gialli

I TEMI GIARDINO: coccinelle di corallo rosso e rosa, bruchi di labradorite, api di brillanti e onice, farfalle con le ali smaltate prendono vita e si posano su ghirlande incantate di margherite, ranuncoli e rose tremblent che crescono rigogliose nel giardino delle meraviglie rigorosamente Made in Italy. MARE: il corallo del Mediterraneo si unisce all’oro bianco e ai diamanti per dar vita a gioielli intramontabili e preziosissimi, ma si sposa con arte e creatività anche ai cristalli e all’argento per regalare allegria ed eleganza a qualsiasi donna. Corallo del Mediterraneo che rende preziosa la pochette in pelle, con madreperla, onice nera, corallo e oro bianco.

TWO COLORS AND TWO MOTIFS FOR A SUMMER FULL OF CHARM

Precious Total Look

Nanis: Cuore a lastra d'oro traforata

The idea of jewels is evolving: from pure accessories to fashion elements that change according to seasons and trends n spite of the world economic recession, of the price of gold and of the weakness of the euro, i.e. in spite of figures and trade exchanges, Italian jewels will not leave the scene of Italian Style. Nowadays, they are no more (only) a non-monetary investment or a precious and sometimes too expensive accessory: Made in Italy jewels have become a more and more significant component of fashion and design. This is the message launched by Charm, the international showcase for jewellery and gold which took place in Fiera Vicenza from the 17th to the 21st of May. This trend has been consolidated by the results obtained in the new foreign markets – the United Arab Emirates and the BRIC (Brazil, Russia, India and China) area – which are the new appreciators of the ancient Italian jeweler’s craft. Even the basic idea of jewel design has been changing, since jewels are no more just objects but a part of a total look for men and women of different ages. This way, jewels follow seasons and trends too.

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Picchiotti: Gioiello fiore con pietre verdi - spilla in oro giallo a pavè di brillanti con inserti e centro di smeraldi

THE COLORS GREEN: rings, bracelets and earrings in several hues that combine gems – such as emerald, tourmaline and olivine – with the brightness of this color, which will be an absolute protagonist of this summer according to the fashion shows. BLACK: it openly opposes the current trends. Fashionable precious stones are big and black with dark opaque hues; black onyx is turned into lively sparkling jewels with magic facets through special cutting techniques.

Roberto Coin: Collezione Roi Soleil. Anello e orecchini in oro giallo a pavè di brillanti e ametiste

THE MOTIFS THE GARDEN: ladybugs made of red and pink coral, grubs of labradorite, bees of diamonds and onyx and butterflies with enameled wings seem to be real and settle on magic garlands of glittering daisies, buttercups and roses that grow luxuriantly in the marvelous garden of Made in Italy. THE SEA: corals from the Mediterranean Sea combine with white gold and diamonds to create extremely precious and everlasting jewels; when creatively mounted with crystals and silver they lend elegance and radiance to any woman. Corals of the Mediterranean Sea are also applied to precious leather pochettes together with nacre, black onyx, coral and white gold.

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ARTE

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UN ARTISTA ESTREMO, AD UN PREZZO ESTREMO

Per Piero Manzoni, asta milionaria da Sotheby’s AN EXTREME ARTIST AT AN EXTREME PRICE

A multi-million dollar auction at Sotheby’s for Piero Manzoni Considered as “following Lucio Fontana”, he became famous above all for his “Achrome”, or colourless, canvasses. It was in fact one of his “Achrome” works which was sold in New York for a record figure

Considerato il "continuatore di Lucio Fontana", è diventato famoso soprattutto per le sue tele acrome, cioè prive di colore. E proprio un suo “Achrome” è stato venduto a New York ad una cifra record di Paola Rossi n grande critico l’ha così definito, ma credo che Piero Manzoni sia stato anche un’artista estremo e, a volte spaesante. Per interpretare e capire a fondo il suo lavoro e tutta l’arte contemporanea, credo sia bene leggere con attenzione queste dichiarazioni di Lucio Fontana, che risalgono all’epoca della fondazione del movimento spazialista nel 1947 che avvenne a Buenos Aires e che ha dato una svolta radicale al mondo dell’arte moderna: “il cartone dipinto, la pietra eretta, non hanno più senso; le arti plastiche consistevano in rappresentazioni ideali di forme conosciute ed immagini alle quali idealmente si attribuivano realtà. Il materialismo stabilito in tutte le coscienze esige un’arte lontana dalla rappresentazione che oggi costituirebbe una farsa. Gli uomini di questo secolo, forgiati a questo materialismo, sono rimasti insensibili alla rappresentazione delle forme conosciute ed alle narrazioni di esperienze costantemente ripetute. Si concepì l’astrazione, alla quale siamo arrivati progressivamente attraverso le deformazioni. Però questo nuovo periodo non risponde alle esigenze dell’uomo attuale. È necessario quindi, un cambio nell’essenza e nella forma. È necessaria la superazione della pittura, della scultura e della poesia. Si esige ora un’arte basata sulla necessità di questa nuova visione”. E da queste affermazioni ciniche ma veritiere nacquero i suoi famosi “tagli” e “buchi” su tele monocrome, conosciute ed apprezzate universalmente da molti anni.

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PIERO MANZONI. Nato in provincia di Cremona nel 1933, muore a Milano giovanissimo nel 1963. Frequentò l’Accademia di Brera abbandonandola subito e, dal ’56 al ’58, aderì al “movimento nucleare” e fondò con Enrico Castellani, altro “continuatore di Fontana” secondo lo stesso critico, la rivista “Azymuth”. È diventato famoso soprattutto per le sue tele acrome, cioè prive di colore, e, la frequentazione di Fontana, che lo ha sempre incoraggiato, lo ha spinto alla ricerca di nuovi materiali, nonché di nuove proposte a volte originali e a volte incredibilmente scioccanti come la sua “Merde d’artiste”. Ma anche all’uso di spugne, del poliuretano espanso, del cotone idrofilo ritagliato, del caolino e della colla coi quali impregnava le tele dando loro una forma, tanto da creare talvolta una pittura oggettuale e, precorrendo con questo tipo di opere allora ovviamente molto discutibili, le successive correnti dell’arte concettuale. In lui come in Fontana, c’era una precisa volontà di uscire dall’opera tradizionale. Fontana tagliava seccamente le sue tele per dare la possibilità di andare avanti, di vedere oltre ed aprire la mente del fruitore verso nuove estrinsecazioni della fantasia. Mentre Manzoni ha dato la possibilità alle nuove generazioni di artisti di proporre l’esasperazione intellettualistica come sinonimo di libertà d’espressione, di atto di vita, di idee che valgono indipendentemente dal risultato raggiunto. Atteggiamento dadaista? No. Atteggiamento decadentista portato all’estremo. Lo scorso 14 maggio la casa d’aste Sotheby’s a New York ha venduto un suo “Achrome” del 1958 a 10.120.000 dollari! Fine della storia…

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great art critic defined him as that, but I think that Piero Manzoni was also an extreme artist and occasionally confusing. To interpret and really understand his work and all contemporary art, I think it’s necessary to carefully read these statements by Lucio Fontana, which go back to the formation of the spatial movement in 1947, which took place in Buenos Aires and was a radical turning point in modern art: “the painted card, the erected stone, no longer have any meaning; the plastic arts consisted in the ideal representation of known forms and images and which ideally represented reality. The materialism established in everyone’s mind calls for an art far removed from representations of reality which today would appear farcical. The men of this century, forged by this materialism, have remained oblivious to the representation of known forms and to the constantly repeated narrations of experiences. We arrived at abstract art through progressive deformation. However, this new period does not answer the needs of today’s man. Therefore, a change is necessary, in essence and in the forms. It is necessary to get beyond the painting, the sculpture, the poem. Art must now be based on the need for this new vision.” And from these cynical but true words came his famous “cuts” and “holes” on monochrome canvasses, which have been universally known and appreciated for many years. PIERO MANZONI. He was born in the province of Cremona in 1933 and died very young in 1963. He attended the Brera Accademy but left almost immediately and, from 1956 to 1958, joined the “nuclear movement” and founded, with Enrico Castellani, another who followed Fontana, according to the same critic, the magazine “Azymuth.” He became famous above all for his achrome (with no colour) canvasses, and his friendship with Fontana, who had always encouraged him, had pushed him into researching new materials, and also new ideas which were sometimes original and other times extremely shocking such as his “Merde d'artiste.” But also to the use of sponges, of expanded polyurethane, of cut up cotton wool, of kaolin and of glue with which he impregnated his canvasses, giving them a shape, so much so that he occasionally created a painting/object and, with this type of obviously then very questionable work, precursing conceptual art. In him as in Fontana, there was a decisive will to get away from the traditional artwork. Fontana cut his canvasses to find a way forward, to see further, beyond the artwork, and open the mind of the observer towards new expressions of the imagination. While Manzoni had given the possibility to the new generations of artists to propose supposedly intellectual exasperations of valid ideas, as synonyms for the freedom of expression, independently of the final result. A Dadaist attitude? No. A decadent attitude carried to extreme. On 14th May one of his “Achrome” paintings from 1958 was sold by Sotheby’s in New York for $10,120,000! End of story…

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LUOGHI DI INCONTRO, DI STIMOLO, DI CONFRONTO

DESIGN

PLACES FOR MEETINGS, FOR STIMULI, FOR CONFRONTATION

Saloni in Milan This year “the temperature” was even higher, more engaging and spirited, auspiciously against the general economic trend. ll the same, horse chestnuts were the first ones to blossom. Shortly after, for the Salone del Mobile (Furniture Fair), Rosario Messina and Manlio Armellini confronted themselves with Peter Greenaway, the English director, screenwriter and painter, and his magic: in an extraordinary mix of languages, he projected lights, voices, music and sounds for seven minutes on a copy of Leonardo’s “Last Supper” in the Sala delle Cariatidi of the Palazzo Reale. And once more, he went over it. The city was dazzled by this new code, this fantastic meeting between a fifteenth century brilliant fresco language and a state-of-the art representation technique. A magical act that is subtly mystical at the same time. And once more Leonardo, who felt at home in Milan, served as inspiration. On his tracks, the following evening, Mr. Armellini and Mr. Messina of Cosmit, called Michelangelo Pistoletto to the project-proposal linked to the Vitruvian Man – created by Leonardo as a symbol of the new Renaissance: according to Mr. Pistoletto, our new renaissance will happen in the working environment. This was placed – not by chance – in the Salone Ufficio (Furnishing Fair for Business Premises) at the Loggia dei Mercanti, epicentre of the urban commercial life during the Middle Ages. It is difficult to do more than that. But the city tried for the entire week with: 1) the creative installation at the Cà Granda, the historical premise of the glorious Universitas Studiorum, with its small internal courtyards and the big Filerete, where works on the relation between architecture, design and sustainability were staged, signed by Antonio Citterio, Gaetano Pesce, Denis Santachiara and Studio Azzurro, organized by the magazine Interni; 2) the Salone Satellite at the Rho Fair, a creative melting pot, where 570 youngsters had the possibility of making a name for themselves, just by being there; 3) the historical review Made in Cassina at the Triennale, a monographic company exhibition, structured in prototypes, sketches, outlines and structures, which underline the continuous and characterising synergy between architects, designers and the company; Simone D’Auria, 4) the Bovisa Salone side events and “Ecobulb” lampada the festivities of the Tortona Salone side impermeabile con led events, where the lively, cosmopolitan and interno della durata di 15 anni industrial heart of the metropolis was pounding. CIASPOLINA, Euga This year “the temperature” of the Sadesign loni was even higher, more engaging and spirited, auspiciously against the general economic trend. Good, because this is the fever of the Italian design, the only phenomenon rooted in the ability and technology of the industries, in the quick skill of the evolved artisan, in the creativity of the designer and in the competence of the magazines: this fever is one of Milan’s strong identities, one of its marked features. At the Saloni designers of the whole world converge; at the Saloni there is confrontation and stimulation; at the Saloni ideas and industry meet, as well as experts and youngsters, theories and everyday life; because design means creative fantasy and research servicing reality. Consequently, yesterday, today, tomorrow: proposals for the present based on assumptions for the future. Thus, it would be good, and useful, if all forces involved would stay united to bring the spirit of the Saloni back to life more than only once a year, and would act throughout the months to reaffirm this identity: Milan, worldwide capital of design.

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A Milano tra i Saloni Quest’anno “la temperatura” era ancora più alta, più coinvolgente e più vivace, in beneaugurante controtendenza rispetto alla scena economica generale di Carla Venosta primi a esplodere furono comunque gli ippocastani. Subito dopo, Rosario Messina e Manlio Armellini per il Salone del Mobile si sono confrontati con la magia di Peter Greenaway, il regista, sceneggiatore e pittore inglese, che una straordinaria commistione di linguaggi, per sette minuti ha proiettato luci, voci, musiche e suoni su una copia de “L’’ultima Cena” di Leonardo, nella Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale. L’ha riletta. E la città è rimasta abbacinata da questo nuovo codice, spettacolare convergenza del linguaggio di un magistrale affresco del quattrocento con una tecnica di rappresentazione tutta di oggi. Un gesto magico, e insieme sottilmente mistico. Poi ancora Leonardo, di casa a Milano, e ancora sulle sue tracce il Cosmit di Armellini e Messina, che la sera dopo hanno chiamato Michelangelo Pistoletto al progetto-proposta avvitato sull’Uomo Vitruviano, pensato da Leonardo come simbolo di un nuovo Rinascimento: secondo Pistoletto è nel posto di lavoro che avverrà la nostra rinascita. Era per il Salone Ufficio alla Loggia dei Mercanti, epicentro della vita commerciale cittadina nel Medioevo. Non a caso. Difficile fare di più. Ma la città per una settimana ci ha provato: 1) con l’installazione creativa alla Cà Granda, sede storica della sua gloriosa Universitas Studiorum, presso la quale, tra i cortiletti interni e il grande Filerete, sono andate in scena opere sul rapporto tra architettura, design e sostenibilità firmate da Antonio Citterio, Gaetano Pesce, Denis Santachiara e Studio Azzurro per la regia della rivista Interni;

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Simone Micheli, Poltrona Puzzle per Adrenalina

2) con il Salone Satellite alla Fiera di Rho, crogiuolo creativo, dove per 570 giovani essere presenti ha significato davvero la possibilità di sfondare; 3) con la rassegna storica Made In Cassina, alla Triennale, mostra monografica dell’azienda, articolata in prototipi, bozzetti, schizzi e strutture a sottolineare la continua e caratterizzante sinergia tra architetti, designer e azienda; 4) con il Fuori Salone Bovisa e la kermesse del Fuori Salone Tortona, dove si sentiva pulsare il cuore vivo, cosmopolita e industriale della metropoli; Quest’anno “la temperatura” dei Saloni era ancora più alta, più coinvolgente e più vivace, in beneaugurante controtendenza rispetto alla scena economica generale. Bene, perché questa è febbre del design italiano come fenomeno unico radicato nell’abilità e nella tecnologia delle industrie, nell’agile sapienza degli artigiani evoluti, nella creatività dei progettisti e nella competenza delle riviste: questa febbre è una delle identità forti di Milano, un suo marcato tratto fisionomico. Sui Saloni convergono progettisti da tutto il mondo, ai Saloni ci si confronta e ci si stimola, nei Saloni si incontrano idee e industria, esperti e giovani, teorie e vita quotidiana. Perché design vuol dire fantasia creativa e ricerca al servizio della realtà. Dunque ieri, oggi, domani: proposte per il presente su ipotesi di futuro. Allora non sarebbe male, né inutile, se tutte le forze coinvolte restassero unite per richiamare in vita lo spirito dei Saloni più di una volta all’anno e producessero nei mesi gesti capaci di riaffermare questa identità: Milano capitale mondiale del design.

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MONDO MOTORI

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MUOVERSI MEGLIO, RISPETTANDO L’AMBIENTE

FIAT e Piaggio “ecologiche” al MoTechEco Le novità italiane presentate alla nuova Fiera di Roma, in occasione della più importante vetrina europea della Mobilità Sostenibile di Valerio Alias n successo per FIAT e Piaggio al MoTechEco. Nei 18.000 metri quadri dedicati, 140 espositori hanno messo in mostra l’impegno per una mobilità sostenibile, assoluta esigenza oggi ed obbligo nell’immediato futuro.

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LA PANDA ECOLOGICA DI FIAT. FIAT si presenta con il proprio centro ricerche a dimostrare al pubblico ed agli addetti ai lavori quanto il costruttore torinese sia attento alla mobilità sostenibile. Nello stand, il prototipo Panda MultiEco con il motore Fire a doppia alimentazione, benzina e metano, realizzato con materiale eco-compatibile, oltre alla gamma Fiat Natural Power. La propulsione a metano è oggi la scelta tecnologica più appropriata e disponibile per risolvere i problemi di inquinamento, presentando una valenza positiva sia sul piano dei benefici ambientali, sia sotto l’aspetto economico. La Panda presenta tali caratteristiche come piccola citycar che ben si adatta alle trasformazioni ecologiche apportate dal centro ricerche FIAT. La versione a metano denominata “Natural Power” si pone l’obiettivo di essere il punto di

riferimento nel panorama delle vetture per la mobilità urbana sostenibile, supportata anche da un ottimo rapporto qualità prezzo. La Panda ecologica è equipaggiata con un motore 1.2 cmc. da 52 cavalli a doppia alimentazione metano-benzina, è in grado di ridurre di circa il 23% le emissioni di CO2 e di portare praticamente a zero le emissioni di particolato. Dotata di doppio serbatoio, consente un’autonomia di 310 chilometri (ciclo extraurbano) con la sola alimentazione a metano e di un totale di oltre 700 chilometri utilizzando anche la benzina.

L’ECO-MOBILITÀ A TRE RUOTE SECONDO PIAGGIO. Non è semplicemente uno “scooter con due motori”, ma un nuovo, avanzatissimo concetto di motorizzazione che integra la tradizionale propulsione termica a basso impatto ambientale con la motorizzazione elettrica a emissioni zero. Le motorizzazioni termiche ed elettriche presentano pregi e difetti che, in molti casi, risultano essere complementari: grande autonomia, potenza e “allungo” per i motori a scoppio, che sono però penalizzati dall’emissione gas di scarico (seppur rigidamente regolamentati dall’attuale normativa Euro 3); emissioni zero e spunto da fermo particolarmente brillante, invece, per i propulsori elettrici che sono peraltro limitati dalla scarsa autonomia delle batterie e da velocità massime contenute. L’MP3 HyS ibrido “plugin” arriva a percorrere 60 chilometri con un litro di benzina ed emette 40 g/km di CO2 in un ciclo di funzionamento composto al 65% di guida in funzione ibrida ed al 35% in funzione soltanto elettrica, attivabile con la semplice rotazione di un selettore sul manubrio (motore a scoppio spento, trazione totalmente elettrica ed alimentazione dalle batterie). Questo scooter ibrido non teme i tragitti extraurbani e può viaggiare anche nelle ZTL.

MOVING BETTER, RESPECTING THE ENVIRONMENT

“Ecological” FIAT and Piaggio at MoTechEco The Italian novelties presented at the new Rome Fair, the most important European showcase for Sustainable Mobility success for FIAT and Piaggio at MoTechEco. Within the dedicated 18,000 square metres, 140 exhibitors displayed the commitment to sustainable mobility, an absolute requirement today and an obligation in the immediate future. THE ECOLOGICAL FIAT PANDA. FIAT presents itself with its research centre to show the public and the industry workers how the Turin carmaker is attentive to sustainable mobility. Further to the FIAT Natural Power range, the stand featured the Panda MultiEco prototype, with a Fire engine with double fuel supply, petrol, and natural gas, produced with eco-compatible material. The natural gas propulsion is today’s most appropriate technological choice and is available to solve the problems of pollution, since it presents a positive value both for the environment as well as its economics. Panda presents such characteristics by being a small city car, which adapts well to the ecological transformations introduced by the FIAT research centre. Its natural gas version, called “Natural Power”, has the objective of being a reference point within the landscape of sustainable urban mobility vehicles, further supported by an outstanding quality/price ratio.

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The ecological Panda is equipped with an engine of 1.2 cc, with a horsepower of 52, and its double petrol/natural gas fuel supply it is able to reduce the CO2 emission by approximately 23% and basically eliminate the particulate emission. Equipped with a double tank, it has an endurance of 310 kilometres (highway mileage) with exclusive natural gas feeding and a total endurance of over 700 kilometres using both natural gas and petrol. ECO-MOBILITY ON THREE WHEELS BY PIAGGIO. It is not simply a “scooter with two engines”, but a new cutting edge motorization concept, which integrates traditional combustion propulsion (with low eco-impact) with electrical motorization (zero emission). Combustion and electrical motorizations have advantages and disadvantages that are often complementary: high endurance, power and “lunge” for the combustion engines, which have the disadvantage of exhaust fumes emission (even through severely regulated by the Euro 3 norm); zero emission and particularly good pick-up from a stopped position for the electric engines, yet limited by low battery endurance and moderate maximum speed. The MP3 HyS hybrid “plug in” achieves 60 kilometres with one litre of petrol and emits 40 g/km of CO2 in a cycle composed of 65% in hybrid mode and 35% electric, which is activated by a simple rotation of a handlebar switch (combustion engine switched off, completely electrical traction and fuelling from the batteries). This hybrid scooter does not fear the out-of-town drives and can also travel in Limited Traffic Zones.


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NON SEMPRE LO SCUDETTO VA A CHI HA GIOCATO MEGLIO

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Inter-Roma: decisivi i confronti diretti I nerazzurri hanno vinto il titolo conquistando quattro punti su sei nelle sfide con i giallorossi, distratti nelle partite con le “piccole” – rivincita romanista in Coppa di Franco Zuccalà erché lo scudetto è stato vinto dall’Inter e non della Roma? I nemici dei nerazzurri, non solo i tifosi della Roma, hanno detto che il successo della squadra di Mancini non è meritato perchè la squadra di Spalletti ha giocato meglio. Il calo dell’Inter nel finale (la Roma ha infatti vinto la Coppa Italia) ha fatto temere il peggio, poi la squadra nerazzurra ha tagliato il traguardo di forza, a Parma, dopo il drammatico pareggio col Siena. Così Massimo Moratti ha eguagliato il papà Angelo: tre scudetti, anche se uno a tavolino. Adesso, rispetto ad Angelo, a Massimo Moratti mancano due Champions e due Coppe Intercontinentali, e questo è il suo cruccio. Quello conquistato a Parma è stato il più travagliato dei successi di Moratti jr. Certo, hanno influito sul rendimento dei nerazzurri i tanti, troppi infortuni (Samuel, Cordoba, Dacourt, Vieira, Ibrahimovic e ora Cambiasso e Chivu ecc.) e il pervicace tallonamento della Roma che, pur priva di Totti, nel finale ha rosicchiato punti preziosi ai nerazzurri, tanto da fare apparire il successo dell’Inter risicato. Crediamo comunque che abbiano influito negativamente sul rendimento dei campioni d’Italia l’eliminazione dalla Champions League e le frasi di Mancini (“Potrei andarmene”: e Moratti lo ha licenziato ingaggiando Mourinho) dopo la sconfitta con il Liverpool. L’Inter ha rischiato di perdere uno scudetto già vinto: il 16 febbraio aveva 11 punti di vantaggio sulla Roma, ma in 14 partite i nerazzurri avevano dilapidato ben 10 punti, che alla fine sono diventati 8 e il vantaggio finale è stato di tre punti. La Roma, comunque, pur giocando un calcio qualitativamente superiore a quello dei nerazzurri, ha buttato letteralmente la vittoria. Le sarebbero bastati quattro punti in più: quelli delle mancate vittoFranco Zuccalà con rie col Livorno, o quelli Massimo Moratti dei confronti diretti con i nerazzurri. L’Inter contro la Roma ha conquistato 4 punti su 6: ecco la differenza fra le due squadre, sul piano aritmetico. E siccome lo scudetto dell’estetica non esiste, poco conta se la squadra di Spalletti ha giocato un calcio migliore di quello dei nerazzurri. I giallorossi se ne faranno una ragione. A me lo scudetto dell’Inter è sembrato meritato per la forza di volontà dei nerazzurri, più che per motivi tecnici. Se andiamo a esaminare i risultati ottenuti da Inter e Roma con le prime sei in classifica, i giallorossi hanno fatto 24 punti contro i 18 degli avversari. Questo significa che i romanisti si sono “distratti” con le squadre di calibro medio-piccolo. I giallorossi hanno segnato più dell’Inter (72-69), ma la loro difesa (37 gol presi) è stata più vulnerabile di quella nerazzurra (26). I portieri hanno fatto la differenza (J.Cesar fra i migliori del campionato, Doni talvolta ha sbagliato). Fra i cannonieri, l’Inter ha avuto in Ibrahimovic (17 gol) e Cruz (13) attaccanti decisivi; la Roma ha potuto contare solo su Totti (14). Nella squadra di Spalletti hanno segnato quasi tutti, ma i punti di riferimento in attacco sono importanti e si è visto a Parma. I nerazzurri di maggior rendimento sono stati J.Cesar, Chivu, Zanetti, Cambiasso, Cruz e Ibrahimovic. Balotelli ha costituito la rivelazione della stagione. La squadra giallorossa ha avuto in Mexes, De Rossi, Panucci, Perrotta, Pizarro e Totti (poi Vucinic) gli elementi che hanno inciso di più. La Roma ci ha spesso divertito, l’Inter invece ha vinto. Ecco tutto.

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IT’S NOT ALWAYS THE BEST PLAYERS WHO WIN THE CHAMPIONSHIP

Inter-Roma: the direct matches have been decisive The blue-blacks won the championship by achieving 4 points out of 6 in the matches against the Yellow-Reds, who were distracted by matches with “smaller” teams. Roma won the Coppa Italia hy did Inter FC win the shield? The adversaries of the Blue-Blacks, and not only the supporters of Roma FC, claim that Mancini’s team doesn’t deserve it, because Spalletti’s team played better. The last decline of Inter (Roma won the Coppa Italia) made some fear the worst, then the Blue-Blacks won in Parma after their dramatic draw against Siena FC. This way, Massimo Moratti has reached the level of his father Angelo by collecting three shields in the championship, even if one was won by arbitration. At present, Massimo Moratti should win two Champions’ Leagues and two FIFA Club World Cups more, to equal his father: this is his worry. The success in Parma was the most troublesome of his victories. The results of the Blue-Blacks have been affected by too many accidents (Samuel, Cordoba, Dacourt, Vieira, Ibrahimovic, at present Cambiasso and Chivu, etc.), by the close pursuit of Roma FC, which at the end of the championship, even without Totti, took precious points to Inter, so that the BlueBlacks’ success appeared very narrow; and finally by Mancini’s statements (“I might leave the team”, and Moratti dismissed him and he has signed Mourinho) after their defeat against Liverpool. Inter has run the risk of losing an assured shield: on the 16th of February they were leading by 11 points over Roma, but in 14 matches the Blue-Blacks lost 10 points, which soon became 8, and their final advantage was of three points. Nevertheless, even if Roma FC played better than Inter FC, they have really missed their opportunity to win. Another four points would have been enough: the points they missed by losing against Livorno and Inter. Inter has won 4 points out of 6 against Roma: this is the difference between the teams on an arithmetic level. Since there is no prize for aesthetics, it is of little concern if Spalletti’s team played better soccer than the Blue-Blacks. The Yellow-Reds will accept it. I believe that Inter has deserved this shield more for its willpower than for technical reasons. If we analyze the results obtained by Inter and Roma against the other first six teams in the league table, we will notice that the Yellow-Reds got 24 points while Inter collected 18 points. This means that Roma FC was “distracted” by less important teams. Roma scored more goals than Inter (72-69), but their defense was weaker (they gave away 37 goals) than that of Inter (26). The goalkeepers made the difference (J. Cesar was one of the best in the championship, while Doni made some mistakes). Among the top scorers, Inter had decisive strikers such as Ibrahimovic (17 goals) and Cruz (13 goals), while Roma relied only on Totti (14). In Spalletti’s team almost all the players scored goals, but it is important to have points of reference in attack, as demonstrated in Parma. The best Inter players were J.Cesar, Chivu, Zanetti, Cambiasso, Cruz and Ibrahimovic. Balotelli was the year’s revelation. The most decisive elements of Roma FC were Mexes, De Rossi, Panucci, Perrotta, Pizarro and Totti (later Vucinic). Roma has often entertained us, while Inter has won. That’s all.

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50° ANNIVERSARIO TRATTATI DI ROMA. PREMIO D’ARTE CONTEMPORANEA SICILIANI-EUROPEI

Alla scoperta di “tre promontori della giovane arte siciliana”

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Catania ha dedicato una mostra a Claudia Gambadoro, Michele Cacciofera e Piero Roccasalvo, tre giovani artisti siciliani

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di Mauro Aprile l Centro Espositivo Le Ciminiere di Catania, su iniziativa della Provincia di Catania, ha ospitato, dal 16 al 25 maggio, una speciale personale a tre, curata da Carmelo Strano, docente di Estetica all’Università degli Studi di Catania, e dedicata ai nuovi “giovani artisti” esponenti dell’arte siciliana, capaci di oltrepassare “l’acqua dello Stretto”, vale a dire i confini dell’Isola.

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GIOVANE ARTE, DAL CUORE DELLA SICILIA. Selezionati nell’aprile 2007 attraverso la rassegna d’arte contemporanea “SicilianiEuropei”, nell’ambito delle celebrazioni promosse dall’Università etnea per il Cinquantenario dei Trattati di Roma, i giovani artisti, provenienti da ogni parte della Sicilia, sono impegnati nelle più diverse tipologie espressive: dalla pittura alla scultura, al video, all’installazione, attraverso un comune denominatore, “un linguaggio artistico né locale, né folklorico, bensì europeo tout-court”, come precisa il curatore. Una giuria di esperti, presieduta dal professor Strano, dopo avere visionato la rassegna delle opere, ha premiato Claudia Gambadoro (1° premio), Michele Ciacciofera (2° premio) e

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(1) Piero Roccasalvo, Corpocranio (2008); (2) Piero Roccasalvo, Testa (2007); (3) Claudia Gambadoro, White box (2008); (4) Michele Ciacciofera, Senza titolo (2007); (5) Piero Roccasalvo, Trittico (2007); (6) Piero Roccasalvo, Monkey diptych (2008)

THE 50TH ANNIVERSARY OF THE TREATY OF ROME. THE SICILIAN-EURO

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rom 16th to 25th May, The Ciminiere exhibition space in Catania, thanks to the Catania Council, mounted an exhibition, organized by Carmelo Strano (professor of visual arts at the University of Catania), dedicated to new young artists in Sicily, whose work goes beyond the Straits of Messina, beyond the boundaries of the island. YOUNG ART FROM THE HEART OF SICILY. In April, 2007 through the “Sicilian-European” contemporary art event, which was held in conjunction with the celebrations promoted by the University for the 50 th anniversary of the Treaty of Rome, young artists from every corner of the island were chosen, who are involved in a broad range of artistic expression: from painting, sculpture, videos and installations, all with the common denominator of having “an artistic language which is neither local or folkloric but quite simply European”, as required by the curator. An expert jury, presided over by

The search for thr Sicilian artists Catania has dedicated an exhibition to Claudia Gambadoro, Michele Ciacciofera and Piero Roccasalvo, three young Sicilian artists Professor Strano, after having reviewed the works, awarded Claudia Gambadoro (1 st prize), Michele Ciacciofera (2nd prize) and Piero Roccasalvo (3rd prize) as the best three young Sicilian artists with an international flavour to their work. The prizes were to be a solo retrospective exhibition at the Ciminiere exhibition space in Catania. However, the three artists, with the agreement of the curator, decided to share the exhibition and so “Trinacria. Three young talents of Sicilian art” was held. With the three exhibiting together the eye focalised


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Piero Roccasalvo (3° premio), come i migliori tre giovani artisti dell’Isola dal respiro internazionale. Il premio sarebbe consistito in una rispettiva personale da allestire al Centro Espositivo Le Ciminiere di Catania. I tre artisti, d’accordo sin dall’inizio anche con il curatore, decisero invece di condividere in un unico evento l’esposizione, da qui “Trinacria. Tre promontori della giovane arte siciliana”. La personale a tre focalizza lo sguardo su opere diverse per tecnica e linguaggio visivo. Nelle ampie sezioni monografiche del catalogo della mostra (a cura grafica dall’agenzia Zoom Out Design) trovano posto, accanto all’introduzione critica del curatore, le indagini di tre giovani studiose, Bibiana Borzì (“Complessi temi della condizione umana e luoghi deserti nella pittura di Michele Ciacciofera”), Silvana Segapeli (“Proposte video e suggestive installazioni a testimonianza della ricerca di Claudia Gambadoro”), Silvia Freiles (“Studio e sperimentazione pittorica centrata sul corpo nelle opere di Piero Roccasalvo”). Non fosse che di questo ultimo, sia la Freiles, sia il professor Strano, ne scrivessero rispettivamente, ora di una certa “insistenza sulla rappresentazione del corpo”, paragonandolo, seppur con la dovuta distinzione, “alla performatività degli Anni ’70”, ora tirando in ballo il fantasma della “détresse humaine” contemporanea, ora finanche un sottaciuto gusto modaiolo per l’orrore, condividerei la visione-guida di fondo. Ma su questa speciale pittura in

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questione, quella di Piero Roccasalvo, bisogna a mio parere fare ancora un chiarimento, che serve all’arte in generale. I “CORPI PRIMITIVI” DI PIERO ROCCASALVO. La parola “rappresentazione”, un certo compiacimento attuale per l’orrore, oltre alla tentata storicizzazione con gli Anni ’70, è per contro, a mio umile avviso, anni luce dalla ricerca e dalla pittura di Piero Roccasalvo, e può indurre facilmente in false tentazioni. Nella pittura di Roccasalvo la trappola è proprio la figura in sé: il corpo, che non dice e non nasconde la sua corporeità, si manifesta; la vista spesso impedisce la visione. Eppure questa pittura è là sempre vibrante e in attesa del suo spettatore. In questa pittura si presenta sempre più quella strana immunità che fa sì che, quando altre glorie del giorno saranno precipitate nell’oblio, Roccasalvo resti sempre là e figuri semplicemente come un grande pittore, che in quanto tale è per antonomasia senza confini geografici, né di tempo. Le figure di Roccasalvo, isolate nella stasi del potente moto materico della sua pittura primitiva, incastonate in grandi superfici mono-bi-crome, trasudano di quel senso originale della tradizione, che vuol dire trasmettere, riportare a galla, affidare all’avvenire. Misto di splendore grave e antico, che ci fa provare la reale consistenza delle materie pittoriche, tout court. Luogo della perdita e della rifondazione del reale insieme, è una la pittura, dove non si tratta mai di un realismo illustrativo – meno che mai ruffiano, travestito di engagement e simili mondanità del tempo video-salottiero – ma di un realismo in quanto risultato di una vera invenzione pittorica. Un modo nuovo di intrappolare la realtà in qualcosa di assolutamente arbitrario. Allora, abiti, divise, costumi stanno al corpo come cornici del quotidiano, da cui straripano michelangiolescamente le forme alluvionali e limofertili dell’antico e del sempre: la carne del mondo. Il corpo dunque, come la cosa e la parola, è formulato al di là dell’apparenza, registrandone proprio “la carneità dell’apparire”. Una pittura, dunque, che si manifesta in tutta la sua potenza di corpo nel corpo pittorico in quanto “carneità del divenire-mondo” insieme allo spettatore. Una pittura in costume, potrei dire, dove il quotidiano presta la stoffa della voga subito parodiata – le strutture: giacche, cravatte, camice, vestiti etc. –, mentre il corpo offre la carne dell’umanità, il profumo dell’antico e dell’eterno insieme. È questa la differenza tra una bella rappresentazione del corpo e la potenza (al di là del bello e del brutto) del ritrarre le forze che attraversano un corpo, un volto, una mano o smorfia che sia. Insomma, i baffi senza il gatto, il sorriso senza il volto. Questo è il dono di Roccasalvo per noi.

CILIAN-EUROPEAN PRIZE FOR CONTEMPORARY ART

or three talented ts on the range of techniques and visual languages of the works. In the ample monographic sections of the catalogue of the exhibition (graphics by Zoom Out Design agency), after the introduction by the curator, there are articles by three young academics, Bibiana Borzì (“Complex themes on the human condition and the empty spaces in the paintings of Michele Ciacciofera”), Silvana Segapeli (“Videos and installations representing the research of Claudia Gambadoro”) and Silvia Freiles (“Pictorial research and experiment on the human body in the works of Piero Roccasalvo”). If it weren’t for the fact that both Freiles and Professor Strano, had respectively written, on the work of Roccasalvo, of a certain “insistence on representing the human body”, comparing it, except for the obvious, with “the performance art of the 70s”, or

that they mentioned that ghost, contemporary “détresse humaine”, and that they touched on a certain modern fashion for horror, I would generally share their views. But on this particular painting in question, by Piero Roccasalvo, in my opinion further clarification should be made which applies to art in general. “PRIMITIVE BODIES” BY PIERO ROCCASALVO. The word “representation”, a certain liking for horror, as well as the attempted link with the 70s, on the contrary is, in my humble opinion, light years from the research and the painting done by Piero Roccasalvo, and can easily lead to false temptations. In Roccasalvo’s paintings, the trap is the figure itself: the body, which neither states nor conceals its corporeity, is there; vision often impairs seeing. And yet this painting is vibrantly present and awaiting the observer. In this painting there is even more of that strange immunity which, when other glories of the day have fallen into oblivion, this Roccasalvo will still be there and he will simply be a great

painter, which he is through antonomasia without physical or temporal boundaries. Geography and the anatomy of art are always timeless and without history, even though produced at a specific time in a specific place, on an island or wherever. Roccasalvo’s figures, alone in the stasis of the powerful motor of matter of his primitive painting, set into large single or two-toned surfaces, ooze the original meaning of tradition, meaning to transmit, bring back to the surface, trust to the future. A mixture of serious and ancient splendour, which simply lets us experience the true consistency of pictorial art. Where reality is lost and recreated, where it is never a matter of illustrative realism – even less of a feeble attempt disguised as “engagement” and the similar frivolities of drawing-room-video times – but of a realism which is the result of really inventive painting. Reality in shorthand grasped with the urgency of a bullfight. A new way of entrapping reality in something, that is absolutely arbitrary. So, clothes, uniforms and cos-

tumes are like quotidian frames for the body from which gushes, Michelangelo-like, the alluvial silt forms of the ancient and the eternal: the flesh of the world. The body, therefore, like the “object” and the “word”, is formulated with no regard to appearance, registering only the “flesh”. A painting therefore that, is manifested in all its corporal strength in the body of the painting, “ the flesh of the world” together with the observer. A painting in fancy dress, one could say, where the quotidian provides the dressing which is immediately parodied – the supports: jackets, ties, shirts, dresses etc. –, while the body offers the flesh of humanity, the scent of the ancient and eternal totality. This is the difference between a beautiful representation of the body (again) and the strength (beyond the beautiful or the ugly) of painting the forces which charge a body, a face, a hand or an expression or whatever. In the end, the whiskers without the cat, the smile without the face. This is Roccasalvo’s gift to us

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Via G.B. Morgagni, 30 H 00161 Roma Tel. +39 06 44231314 Fax +39 06 44231070 info@assocamerestero.it

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Le Camere di Commercio Italiane all’Estero Un network qualificato per l’internazionalizzazione delle imprese

Partner editoriale

Argentina Australia Austria Belgio Brasile Bulgaria Canada Cile Cina Cina - Hong Kong Colombia Costarica Ecuador Egitto Francia Germania Giappone Grecia Honduras India Israele Lussemburgo Malta Marocco Messico Nicaragua Olanda Paraguay Perù Portogallo Regno Unito Rep. Ceca Rep. Dominicana Rep. di Serbia Rep. Slovacca Romania Russia Singapore Spagna Stati Uniti Sud Africa Svezia Svizzera Thailandia Tunisia Turchia Ungheria Uruguay Venezuela

74 Camere 48 Paesi 140 Uffici 24.000 Associati 270.000 Contatti d’affari

Grazie alla profonda conoscenza dei mercati e del loro tessuto imprenditoriale, le Camere di Commercio italiane all'estero sono un interlocutore fondamentale per la promozione del made in Italy nel mondo. Ogni anno realizzano oltre 2000 iniziative e progetti per facilitare l'ingresso e il consolidamento delle imprese italiane sui mercati mondiali. Thanks to their substantial knowledge of markets and their entrepreneurial spirit, the Italian Chambers of Commerce abroad are fundamental to the promotion of Made in Italy throughout the world. Each year they conduct more than 2000 initiatives and projects in order to facilitate the entrance and solidification of Italian enterprises in foreign markets.


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PROMOSSO DA

PRIORITARIO SOSTENERE IL SISTEMA ITALIA FUORI DAI NOSTRI CONFINI

Internazionalizzazione: un motore per la crescita EDITORIALE

NUOVO MINISTRO E NUOVO SLANCIO ALL’INTERNAZIONALIZZAZIONE di Rosario Alessandrello

L’apertura dei mercati, soprattutto di quelli emergenti, costituisce una opportunità di sviluppo per la nostra economia, che potremo cogliere se ci presenteremo all’estero in maniera più diretta e coesa di Claudio Scajola, Ministro dello Sviluppo Economico

Un augurio particolare che desidero fare al nuovo Ministro è quello che possa guidare per i prossimi cinque anni il Ministero così da utilizzare al meglio gli strumenti che oggi il Ministero possiede grazie all’integrazione che è stata fatta tra Sviluppo Economico, Comunicazioni e Commercio Estero. La consapevolezza da parte delle Istituzioni Italiane che l’internazionalizzazione delle imprese fosse un motore per la crescita economica del Paese, si è manifestata di recente (circa 15 anni), contrariamente a quanto è avvenuto per Germania e Giappone – dopo la seconda guerra mondiale – e per Francia e Regno Unito da quasi sempre insieme alla loro industrializzazione. Questo anche se nel 1991 l’Italia arrivò a sfiorare una quota del commercio mondiale pari al 5%: un dollaro USA su 20 di merci e servizi scambiati nel mondo era nostro; nel 2006 era diminuito a un dollaro su 29. L’Export è stato positivo nel 2007 soprattutto in termini di “valori” esportati (+8% nel complesso, +6,1% in UE e +11,1% Extra-UE). Siamo più proiettati sui mercati ricchi extraeuropei, la crescita del nostro export è superiore alla media degli altri Paesi UE27 ed è seconda solo alla crescita della Germania. Francia e Spagna sono cresciute molto meno (rispettivamente +2,1% e +3,3%). Il Regno Unito ha avuto nel 2007 una flessione del 10,6%. Anche per il 2008 la maggior parte delle speranze di crescita sono affidate alla componente esportazioni: nel primo trimestre 2008 l’export extra UE ha avuto un ulteriore incremento dell’11,4% (rispetto allo stesso periodo del 2007), anche se ad aprile ci sono stati segnali di rallentamento. Oggi le imprese con dipendenti che esportano sono poco più del 34% del totale manifatturiero (erano il 30% nel 2006). Il valore medio di quello che esportiamo è molto cresciuto nel 2007 (+4,9% nel complesso, vendiamo più qualità). Per “vendere” più qualità, le imprese prevedono di incrementare le assunzioni di figure high skill e di laureati nel 2008 (un punto percentuale più del 2007). Ma non dimentichiamo che mentre in Italia il 34/35% dei dipendenti privati si trova nei profili high skill, in Francia

poche settimane dall’insediamento del nuovo Governo Berlusconi, ho accettato con piacere l’invito ad intervenire nella rubrica dedicata al nostro dicastero sulle pagine di èItalia. Il ministero che ho l’onore di guidare, grazie all’integrazione tra Sviluppo economico, Comunicazioni e Commercio estero, dispone oggi degli strumenti necessari ad una gestione unitaria ed integrata di fattori fondamentali per la crescita economica del Paese: la promozione degli investimenti, l’innovazione, l’energia, le nuove tecnologie della comunicazione, l’internazionalizzazione. Questi strumenti saranno impiegati in maniera coordinata e coerente, con l’obiettivo principale di sostenere le imprese nel difficile

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EDITORIAL

A new minister and a new impetus for internationalisation The opening up of markets, especially the emerging ones, represent an opportunity to grow our economy, which we can grasp if we present ourselves to other countries in a more direct and cohesive manner

special wish that I would like to make to the new Minister is that I hope he can guide the Ministry for the next 5 years, using the instruments which the Ministry already possesses to his best advantage thanks to the integration that has been implemented between Economic Development,

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Communication and Foreign Commerce. The knowledge on the part of the Italian institutions that the internationalisation of the enterprises is a motor for the economic growth of the country has been demonstrated fairly recently (in the last 15 years), contrary to what happened in Ger-

many and Japan after the second world war and for what happened in France and Great Britain a long time ago together with their industrialisation. This is even if in 1991 Italy almost reached a quota of the world’s commerce equal to 5%: every US dollar in 20 exchanged in the world on

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Il giuramento al Quirinale del Ministro Scajola

IT IS A PRIORITY TO SUPPORT SITEMA ITALIA BEYOND OUR SHORES

Internationalization: an engine for growth ust a few weeks after the opening of the new Berlusconi government, I have accepted with pleasure the invitation to write the column dedicated to our department on the èItalia pages. The ministry which I have the honour of heading, thanks to the integration of Economic Development, Communication and Foreign Commerce, today has the instruments at its disposition which are vital for the single and integrated management of the fundamental instruments needed for the economic growth of the country: the promotion of investment, innovation, energy, the new communication technologies, internationalization. These instruments will be employed in a coordinated and coherent manner, with the principal objective being to support business within the difficult scenario of globalization, with the full acknowledgement that the duty of the government is to stimulate, aid and support the impetus of a healthy economy and absolutely not to discourage it with actions of hindrance or unjustified restriction. If we want to kick-start the economy, which is a central policy of this government, we need to start from the present slow-down which the Italian economy has experienced in the last two years together with the effects of the general global crisis, including that of America, the increased cost of energy and raw materials and the weak dollar, which is affecting the economy of the whole of Europe. To confront these issues, decisive and timely answers are required, which will create a framework of confidence, stability and trust. The new Berlusconi government, slim-lined and united in its political will to supply this framework and above all create the conditions for a more relaxed and constructive political climate, in which the ruling party and the opposition, even though with their separate roles, can contribute responsibly to the solving of Italy’s problems. In this sense, we consider it a priority to support Sistema Italia beyond our shores, relaunching the challenge of the internationalization of Made in Italy. The opening of new markets, which many consider a threat, will in fact continue to represent the opportunity for growth for our economy, opening up enormous possibilities in the emerging economies, which, however, requires a direct and more solid presence of our products and services. One of the biggest emerging economies, China itself is staging two important events: the Olympic Games, which open in August, and the Expo in Shanghai in 2010 which will galvanize the attention of the world on China and in which Italy must have a strong presence. We, too, will be hosting two important events in Italy: the Mediterranean Games which take place in Pescara next year, and above all, Expo 2015 which will take place in Milan and which will have food and energy as themes. The victory of winning Expo 2015 is an important result for our country, achieved with excellent teamwork between the government, the Milan town council, the Lombardy regional council, the Chamber of Commerce, the Fiera di Milano and some large industries. It is a method of working which should always be used, above all so as to co-ordinate the presence of Italy in the international markets.

J scenario della globalizzazione, nella consapevolezza che il compito del Governo è stimolare, agevolare, sorreggere l’azione delle forze sane dell’economia e non certo quello di deprimerle con azioni di intralcio o ingiustificate restrizioni. Se vogliamo rilanciare la crescita, che è al centro del programma di Governo, dobbiamo partire dal rallentamento che negli ultimi due anni ha subito l’economia italiana, messa oggi ancor più alla prova dai problemi di un contesto internazionale in netto deterioramento, in cui la crisi americana, i forti rincari dell’energia e delle materie prime, la crisi di fiducia nel dollaro, colpiscono tutta l’economia europea. Per fronteggiare queste crisi, occorrono risposte forti e tempestive, in grado di ripristinare un quadro di certezza, di stabilità e di affidabilità. La nascita del governo Berlusconi, snello nella struttura e coeso nella volontà politico-programmatica, intende proprio fornire queste risposte, e soprattutto porre le condizioni per un clima politico più disteso e costruttivo, nel quale maggioranza e opposizione, pur nella distinzione dei ruoli, possano responsabilmente contribuire alla soluzione dei problemi dell’Italia. In questo senso, consideriamo prioritario sostenere il Sistema Italia anche fuori dai nostri confini, rilanciando la sfida dell’internazionalizzazione del Made in Italy. L’apertura dei mercati, che molti vedono come una minaccia, continuerà ad essere invece una opportunità di crescita per la nostra economia, aprendo per le nostre aziende enormi possibilità nei Paesi emergenti, che richiedono però una presenza produttiva e commerciale diretta e più solida. Proprio una delle maggiori economie emergenti, la Cina ci propone due importanti appuntamenti: i prossimi Giochi Olimpici, che si apriranno nel mese di agosto, e l’Expo di Shanghai, nel 2010, che punteranno sulla Cina l’attenzione mondiale, e che il nostro Paese dovrà affrontare da protagonista. Anche in Italia ospiteremo due importanti eventi internazionali: i Giochi del Mediterraneo, che si terranno a Pescara il prossimo anno, e soprattutto l’Expo 2015 che avrà luogo a Milano e avrà per tema l’alimentazione e l’energia. La vittoria di Expo 2015 è stata un risultato importante per il nostro Paese, conseguito con un efficace “lavoro di squadra” tra Governo, Comune di Milano, Regione Lombardia, Camera di Commercio, Fiera di Milano e grandi imprese. È un metodo di lavoro da utilizzare sistematicamente, soprattutto per coordinare la presenza italiana sui mercati internazionali.

EDITORIAL merchandise and services was ours. In 2006, it decreased to one dollar in 29. Export was positive in 2007 especially in terms of “values” exported (+8% in total +6.1% in EU and +11.1% outside the EU). We are more prominent in rich non-European markets; the growth of our export is above the average of other EU27 countries and is only second behind the growth of Germany. France and Spain have grown much l e s s ( re s p e c t i v e l y + 2 . 1 % a n d +3.3%). In 2007 Great Britain had a downswing of 10.6%. Also for 2008 the main part of the hopes for growth are entrusted to ex-

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portation components: in the first trimester for 2008 the export for nonEU countries had an ulterior increment of 11.4% (with respect to the same period in 2007), even if in April there have been signs of slowing down. Today the companies with employees that export are slightly more than 34% of the total manufacturing sector (they were 30% in 2006). The average value of what we export greatly increased in 2007 (+4.9% in total, we sell more quality). To “sell” more quality, the enterprises predict an increase in the recruitment of highly skilled figures and

graduates in 2008 (one percentage point more than 2007). But let’s not forget that while in Italy 34/35% of private employees have highly skilled profiles; in France, the figure is 38.5%. In Germany 39.4% and in the United Kingdom 41.4%. In the last decade, the export of the medium enterprises has grown by 74.4%. The medium sized enterprises fare better thanks to a more consistent industrial margin and a more elevated capital turnover, while the large businesses recuperate thanks to financial revenues. It is also worth remembering that competitively does not only take

place between businesses but also between the territories where the businesses are situated. The territorial distribution chain in Italy shows itself to be a veritable added value and a factor of successful competition: territory is still a factor that distinguishes the image of our country and, fortunately, cannot be cloned. The tardiness of the Mezzogiorno (South Italy) is evident not only from the macro-economic data but also from the enterprises’ tax return and the status of the families. Only 24.7% of the southern comp a n i e s h a v e s e e n a g ro w t h i n turnover in 2007 and a good 25.1%


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la quota è del 38,5%, in Germania del 39,4% e nel Regno Unito del 41,4%. Nell’ultimo decennio, l’export delle medie imprese è cresciuto del 74,4%. Le medie imprese fanno meglio grazie al più consistente margine industriale e alla più elevata rotazione del capitale, mentre le grandi recuperano grazie ai proventi finanziari. Inoltre è bene ricordare che la competitività non ROSARIO ALESSANDRELLO avviene più solo fra imprese ma Presidente soprattutto fra i territori dove sono del Comitato insediate le imprese. La filiera territoConsultivo di riale in Italia si dimostra essere un vero Assocamerestero valore aggiunto e un fattore di competizione efficace: il territorio è ancora ciò che distingue l’immagine del nostro Paese e non può essere clonato fortunatamente. Il ritardo del Mezzogiorno è evidente non solo dai dati macroeconomici ma anche dalle dichiarazioni delle imprese e dallo stato delle famiglie. Solo il 24,7% delle imprese meridionali ha visto crescere il fatturato nel 2007 e ben il 25,1% ha subito una flessione (è quindi l’unica ripartizione italiana con il saldo negativo). È vero che la crescita economica è una necessità; lo è per i Paesi industrializzati come lo è per i Paesi meno industrializzati e per quelli poveri. A livello internazionale, rimane elevata la volatilità dei mercati finanziari, continuano ad aumentare i prezzi delle materie prime alimentari ed energetiche e l’euro si mantiene forte rispetto alle altre valute. Tali elementi penalizzano l’economia italiana tanto sul fronte delle importazioni di prodotti energetici, quanto su quello delle esportazioni. Da ciò l’inflazione espressa dagli indicatori dei prezzi al consumo è vicina al 4% ed è un dato molto serio poiché la pressione inflazionistica riduce il potere di acquisto dei cittadini e la competitività del sistema Italia nei settori più esposti alla competizione internazionale; mentre altri potrebbero aumentare le loro rendite di posizione. Inflazione e posizioni di privilegio vanno di pari passo. Le prospettive per l’inflazione dei prossimi mesi non è confortante. Le tensioni sul mercato alimentare paiono destinate a durare. Le quotazioni del grano duro hanno confermato i massimi già raggiunti nella seconda metà del 2007 e le altre filiere alimentari, oltre a quelle dei derivati dei cereali, stanno manifestando tensioni dai derivati del latte,agli oli e grassi, alle carni di pollo, sino alle conserve (tonno in olio d’oliva, pomodori, ecc). L’Italia ha perciò bisogno di consistenti ristrutturazioni e riforme che devono protrarsi nel tempo fino a raggiungere una crescita economica stabile nel tempo. In sostanza, m inor crescita negli USA, tensioni inflazionistiche, costi dell’energia e sicurezza nell’approvvigionamento, difficoltà di potere d’acquisto di diverse categorie, sviluppo, ricerca, sono temi che tornano alla ribalta dopo gli eccessi della finanza che hanno messo sottosopra il mondo dell’economia, e che vanno affrontati con la consapevolezza che simili problemi sono già stati affrontati e risolti nel passato con o senza traumi a seconda se ci si è chiusi in se stessi oppure se ci si è aperti confrontandoci con gli altri Paesi fuori dai pregiudizi ideologici, dai fanatismi religiosi e dai nazionalismi vuoti . Auguri, Signor Ministro, e tanta, tanta fortuna per tutti noi.

suffered a downturn (and therefore it is the only Italian area to register a negative balance). It is true that economic growth is a necessity; it is for industrialised countries as it is for the less industrialised and poorer countries. At an international level, the instability of the financial markets continues to increase the prices of the alimentary and energy raw materials and the euro remains strong compared to other currencies. These elements penalise the Italian economy both on the front of the importation of energy products and on that of exportation.

From this, we can see that the inflation expressed by the indicators of consumer prices is close to 4% and it is a very serious figure seen as inflationary pressure reduces the buying power of the citizen and the competiveness of the Italian industry in the sectors more subject to international competiveness; while others could increase their income positions. Inflation and positions of privilege go hand in hand. The inflation prospects for the next few months are not reassuring. The current tensions on the food market seem destined to last. The prices of wheat have touched

the maximum levels already reached in the second half of 2007 and the other alimentary distribution chains, as well as those of cereal by-products, are showing uncertainties from milk by-products, to oils and fats, chicken meat, to canned products (tuna in olive oil, skinned tomatoes etc). Italy, therefore, needs substantial restructuring and reforms that have to endure until they attain long lasting stable economic growth. So fundamentally, less growth in the USA, inflationary tensions, cost of energy and in the security of procurement, difficulty of buying power

in diverse categories, development and research are the topics which come back to the fore after the financial excesses which have turned the world of economy upside down. They have to be confronted with the knowledge that similar problems have already been faced and resolved in the past, with or without traumas, depending if one closes in on oneself or if one opens up to interact with other countries leaving aside ideological prejudices, religious fanaticism and useless nationalism. Good luck Minister and lots and lots of good luck for all of us too.

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ASSOCAMERESTERO SOFIA, 23 MAGGIO 2008 – RIUNIONE DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE AREA EUROPA

Le PMI italiane puntano ad Est I Paesi di recente adesione costituiscono un’importante opportunità per il Sistema Italia. E le CCIE dell’Area possono rappresentare un sostegno importante di cui avvalersi di Nicola Caprioni, Rappresentante delle CCIE Area Europa e Presidente della CCIE di Nizza onsolidare la presenza delle imprese italiane sul mercato europeo, valutare la crescita degli investimenti italiani in quest’area, approfondire le opportunità che offrono i Paesi di recente adesione all’UE. Questi i temi al centro del convegno “Le PMI italiane: dall’export al radicamento sui mercati europei”, svoltosi a Sofia il 23 maggio scorso, in cui le CCIE dell’Area Europa si sono confrontate con esponenti delle istituzioni e della comunità imprenditoriale e finanziaria, italiane e bulgare. Il quadro delineato ha messo in evidenza come negli ultimi anni le imprese italiane siano state in grado non solo di riposizionarsi all’interno del mercato comunitario, ma anche di stabilizzare e strutturare la loro presenza, facendo leva su un interscambio commerciale e flussi di investimento in costante crescita verso i Paesi di nuova adesione. L’export italiano verso l’Europa centro-orientale ha conosciuto infatti,

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nel periodo 2005-2007, un incremento pari al 25%, con un valore che supera i 16 miliardi di euro. Particolarmente significativi sono stati i risultati ottenuti in Bulgaria e Repubblica Slovacca, cresciuti rispettivamente del 33% e 41%. A questa forte accelerazione si è accompagnato un aumento dei flussi di investimento italiani in Est Europa, che già nel 2006 registravano un valore di 443 milioni di euro (+32% rispetto al 2005). Questa performance si inserisce in un percorso di crescita che ha portato l’Italia a diventare nel 2007 il terzo Paese investitore all’interno dell’UE a 27, con un valore dei flussi di IDE pari a circa 64 miliardi di euro, preceduta solo da Germania (71 miliardi) e Francia (125 miliardi). IL RUOLO DELLE CCIE. In questo processo, ancora in evoluzione, di radicamento e ridefinizione della presenza italiana nel mercato europeo, le imprese si avvalgono del sostegno delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che grazie alla loro natura bi-nazionale e al legame con le comunità d’affari e le istituzioni locali, sono in grado di fornire gli input necessari per organizzare idonee strategie di internazionalizzazione. La promozione delle Camere europee, infatti, si traduce in iniziative fortemente innovative, sia per quanto riguarda i settori interessati, che vanno dalle biotecnologie allo sviluppo di energia da fonti rinnovabili, sia per le modalità di azione a supporto degli operatori italiani. La strategia di accompagnamento delle imprese adottata dalle CCIE è sempre più basata su interventi mirati di assistenza, che sostengono le imprese in tutte le fasi: dall’individuazione dei segmenti di mercato più promettenti e di possibili partner locali, alla presentazione di proposte di sovvenzione comunitaria. Il costante impegno delle Camere dell’Area Europa viene incontro all’esigenza, fortemente sentita dalle imprese, di semplificare i canali di accesso alle informazioni relative ai trend di sviluppo e alle normative che regolano i mercati esteri. Come emerso a Sofia, un’informazione puntuale, precisa e aggiornata, costituisce infatti un prerequisito essenziale per favorire la crescita del tessuto imprenditoriale italiano e, più in generale, lo sviluppo di quel Sistema Italia che tanto ha contribuito a sostenere la coesione europea.

SOFIA, 23RD MAY 2008 – MEETING OF THE EUROPEAN ITALIAN CHAMBERS OF COMMERCE

The Italian Small-Medium Enterprises look to the east o consolidate the presence of Italian businesses in the European market, to evaluate the growth of Italian investment in Europe and to study the opportunities the new members of the EU have to offer. These are the central themes of the “Italian SmallMedium Enterprises: export and expansion into European markets” convention which took place in Sofia on 23rd May, in which the Italian Chamber of Commerce in Europe (CCIE) met with Bulgarian representatives of governmental and financial institutions and members of the business community. The programme brought into focus how Italian businesses in recent years have not only been able to adapt to the new community but also to stabilize and establish their presence, by means of a constantly growing exchange of goods and financial services with the new member states. Italian exports to Eastern Europe in fact grew by 25% in the period from 2005-2007, for a total of over 16 billion Euros. The most significant results were those achieved with Bulgaria and Slovakia, which grew respectively by 33% and 41%. This strong growth was accompanied by an increase in Italian in- The countries which vestment in Eastern Europe, which already in 2006 was about have recently joined 443 million Euros (a 32% increase on 2005). This growth rate Europe represent a has led Italy, in 2007, to be the third biggest investor in Europe good opportunity for with a trading figure of 64 billion Euros, coming after only Ger- Italy. And the Italian Chambers of many (71 billion) and France (125 billion). THE ROLE OF THE CCIE. In this process, which is still evolv- Commerce are an ing, of establishing roots and redefining the Italian presence in important tool to Europe, companies make use of the support of the Italian this end chamber of commerce abroad, which thanks to their bi-national nature and the close links with local institutions and business communities are able to supply the input needed to organize the best international strategies. In fact the work of the CCIE is extremely innovative both as far as the types of businesses are involved, which go from biotechnology to the development of sustainable energy, and also to the many ways they are able to help and support the businessmen themselves. The business support strategy adopted by the CCIE is increasingly based on specialised assistance: from the pinpointing of the most promising sections of the market, finding possible locally based partners to the offering of European Community grants. The constant commitment of the CCIE also helps businesses with the formalities, information on business development and the local laws related to foreign markets. As it emerged in Sofia, an accurate and up-to-date piece of information, in fact constitutes an essential prerequisite to aid the growth of the network of Italian commerce and, more generally, the development of Sistema Italia which has contributed so much to sustain European cohesion.

T Sopra, l’intervento del Presidente di Assocamerestero, Edoardo Pollastri A lato e in basso, due momenti del convegno

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IN VENTISEI PAGINE LE PROPOSTE CONCRETE PER RILANCIARE L’IMMAGINE DEL NOSTRO PAESE

MADE IN ITALY

La bellezza

salverà l’Italia

Intervista ad Alain Elkann, scrittore e giornalista, Presidente di Mecenate 90 e promotore del Manifesto “Italia, Paese della cultura e della bellezza” di Domenico Calabria rchitettura, Archivi, Arte, Artigianato artistico, Biblioteche, Cinema, Design, Festival, Impresa e cultura, Musei, Nuove tecnologie, Paesaggio, Promozione della cultura all’estero, Teatro, Televisione, Turismo. Sono questi alcuni degli ambiti di intervento previsti nel Manifesto “Italia, Paese della cultura e della bellezza”, promosso da Alain Elkann, e realizzato in collaborazio-

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ne con l’Associazione Mecenate 90 e la Fondazione Rosselli, coinvolgendo 1128 esperti del mondo della cultura, dello spettacolo, delle professioni e delle istituzioni, che hanno fornito importanti spunti di riflessione. In tutto, 26 pagine di proposte concrete, che mirano, come scrive lo stesso Elkann nell’introduzione, ad un “rinnovamento vero, tempestivo e appassionato” del mondo della cultura, per “cambiare l’immagine dell’Italia, oggi più che mai necessario”. Perché, “se la cultura tornerà ad essere sostenuta dai cittadini e dalle istituzioni, ritroveremo anche l’orgoglio della nostra identità”. “Italia, Paese della cultura e della bellezza”: un concetto – oserei dire – indiscutibile, eppure molto spesso sono gli stranieri a ricordare a noi Italiani la ricchezza del nostro Paese. Perché, secondo Lei? Fin dai tempi del Grand Tour, l’Italia ha sempre molto attratto gli stranieri, ammirati dalla nostra arte, dalla nostra storia, dal nostro patrimonio di conoscenze. Io, però, sono convinto che la cultura faccia parte del DNA degli Italiani, e che non ci sia quindi questa indifferenza nei confronti delle bellezze del nostro Paese: lo dimostrano la presenza di numerosissime scolaresche nelle nostre città, i weekend trascorsi “fuori porta” da molti Italiani, spesso alla scoperta dei musei e del nostro patrimonio artistico. Più che altro ritengo che a trascurare l’Italia sia la classe dirigente, che non dà il giusto peso a quello che io definisco il nostro petrolio – una risorsa che però, in questo caso, estraiamo poco e male. Ritengo infatti che non sia sufficiente avere questa ricchezza se poi i costi sono alti, l’organizzazione carente e i servizi inadeguati: serve maggiore attenzione e, soprattutto, è necessario un lavoro di squadra, che coinvolga lo Stato ma anche i cittadini, gli enti locali, le Associazioni. L’Italia non deve essere una meta di lusso, ma un Paese per tutti, e alla portata di tutti – anche in termini economici. Il suo Manifesto comprende proposte concrete, che spaziano nei vari ambiti della cultura. Ci può illustrare quelle che giudica prioritarie? Sarebbe una scelta arbitraria perché ci troviamo di fronte ad un complesso corpo di richieste, che coinvolge diversi ambiti: chi si occupa di musei, giudicherà prioritari gli ammodernamenti delle strutture e gli orari più flessibili; chi si occupa di

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TWENTY-SIX PAGES OF CONCRETE PROPOSALS TO RELAUNCH OUR COUNTRY’S IMAGE theatre, books and music. We should not forget that the available resources for culture are very poor: in 2006 Italy allocated 2,000 Million Euro, while France earmarked 8,444, Germany 8,000 and the United Kingdom 5,100. We have many requests, and each of them is necessary in its field. Is there the risk of having too many irons in the fire? No, I don’t think so; it is true that we collected a complex corpus of requirerchitecture, Archives, Arts, Artistic crafts, Cinema, Design, Enterprise ments, but they are addressed to different Ministries too: the Ministry of Culture, and culture, Festivals, Landscape, Libraries, Museums, New technolothe Ministry of Education and the Ministry of the Environment, as well as the Mingies, Promotion of our culture abroad, Theatre, Tourism, TV. These are istry of Foreign Affairs with regards to our projects on international level. Have you already presented your Manifesto to the new Governjust some of the fields of intervention listed in the “Italia, Paese della cultura e della bellezza” manifesto, which has been promoted by Alain Elkann and carried ment? Yes, of course we have. We have already presented our requirements to out by the Mecenate 90 Association and the Rosselli Foundation by involving the President of the Italian Republic and to the candidates for premiership, 1128 experts in the fields of culture, entertainment, professions and institutions then we handed them down to the members of the Parliament and to the which have brought important contributions. These have been written down in new mayors. Many of them have already shown us their appreciation, and 26 pages full of concrete proposals aiming – as stated by Elkann himself in the this means that it is actually a problem concerning everyone. We live in a introduction – to carry out a “true, prompt and passionate renewal” of the world marvelous Country, but we have to take greater care of of culture in order to “change the image of Italy, which id of primary concern at present,” because “if culture is once more Interview with Alain our heritage. Too often we notice a poor aptitude for culture and scarce respect for the rules. For instance, Rome supported by the citizens and institutions, we will also find again Elkann, writer and the pride of our identity.” journalist, President is a wonderful city, but it is often untidy and dirty. I hope “Italy, country of culture and beauty”: I would say it is that the new mayor Gianni Alemanno will pay more attenof Mecenate 90 and an undeniable concept; nevertheless, it is the foreigntion to this problem. promoter of the Is there any Italian city that can be said to have reers who often remind us of the richness of our Country. Manifesto “Italia, cently started a “virtuous progress”? Why? Paese della cultura e Since the period of the “Grand Tour,” foreigners have been I would mention Turin: thanks to the Winter Olympics, this della bellezza” fascinated by Italy, our arts, our history, our cultural heritage. city has been the protagonist of an extraordinary regeneraI believe that culture is a part of Italians’ DNA, so there is no tion, the industrial city has been turned into a workshop for difference in the perception of the treasures of our Country: the large numnew ideas and cultural projects, also its public spirit and civic support have ber of students visiting our towns and the Italians who spend a week-end to improved. A concrete example of this revival is the Egyptian Museum, I’m the discover our museums and monuments bear witness to this fact. Furtherpresident of its Foundation, and every year it attracts an increasing number more, I think that it is the ruling class who neglects Italy, not setting a high of visitors. One of the problems of the Italians is that we often need an aim to enough value to what I consider our oil, a resource which we are extracting do things: the Winter Olympic Games were an effective spur to relaunch in small quantities and badly at the moment. I think it is of no use to have such Turin and Piedmont, I hope that the same will happen with Milan, which will a huge heritage if its costs are high, the organization is inadequate and servhost the Universal Exhibition in 2015. “Beauty will save the world,” we can say that this is the motto of the ices are insufficient: more care is needed, and above all we need team work Mecenate 90 Association. I would like to address the same question to which involves the State and the citizens, local institutions and Associations. you: will beauty save us? Italy should not be a luxury destination, but a Country for everyone, therefore I am an optimist, so I hope that our Premier Berlusconi and his ministers will prices should be affordable. Your Manifesto includes concrete proposals that cover many asbe able to draw inspiration from our program and consider it in their future plans, pects of culture. Can you tell us which of them are of primary concern? and above all I hope that they will be able to find the financial means to support It would be an arbitrary choice, because we are faced with a complex colour heritage, to encourage our culture and to relaunch our Country abroad too. lection of demands which extends over many sectors: those who work in the If you want to subscribe the field of museums think that the modernization of the structures and more Manifesto “Italia, Paese della cultura flexible opening hours are an overriding need; those in the field of cinema will e della bellezza” send an e-mail to call for the lowering of VAT to encourage foreign filmmakers to come to Italy; m90@mecenate90.it or visit the those who deal with TV will demand more cultural programs dedicated to web-site www.mecenate90.it.

Beauty will save Italy

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cinema, sottolineerà la necessità di abbassare l’IVA per favorire la presenza di troupe straniere in Italia; chi si occupa di televisione, richiederà programmi culturali dedicati a teatro, libri, musica. Senza dimenticare l’esiguità di risorse messe oggi a disposizione della cultura: basti pensare che nel 2006 l’Italia ha stanziato 2.000 milioni di euro, contro gli 8.444 della Francia, gli 8.000 della Germania, i 5.100 del Regno Unito. Insomma, le richieste sono tante, ma ognuna, nel suo ambito, necessaria. Non si rischia di mettere “troppa carne al fuoco”? No, anche perché, se è vero che si tratta di un corpo complesso di richieste, queste coinvolgono però Ministeri diversi: quello dei Beni Culturali, ma anche quello dell’Istruzione, quello dell’Ambiente, così come – per quanto riguarda le iniziative da promuovere a livello internazionale – quello degli Esteri. Avete già presentato il vostro Manifesto al nuovo Governo? Naturalmente. Avevamo già presentato le nostre richieste al Presidente della Repubblica ed

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ai candidati premier, e successivamente le abbiamo fatte avere ai parlamentari ed ai vari ministri, così come ai nuovi sindaci. E già c’è stato manifestato grande interesse da parte di molti. A dimostrazione che si tratta di un problema sentito, che coinvolge tutti. Il nostro è un Paese meraviglioso, ma serve una maggiore attenzione nei confronti di questo nostro enorme patrimonio. Troppo spesso, infatti, si constata una poca attitudine allo studio, uno scarso rispetto delle regole. Roma, per esempio, è una città impareggiabile, ma trascurata, spesso sporca. Per questo mi auguro che il neo-sindaco Gianni Alemanno rivolga maggiore attenzione alla questione. C’è qualche città italiana che, secondo Lei, è stata protagonista, negli ultimi anni, di un “percorso virtuoso”? Torino, anche grazie alla spinta delle Olimpiadi, è stata protagonista di una straordinaria rinascita, e da città prettamente industriale si è trasformata in un laboratorio ricco di idee e proposte culturali, ma anche dal forte senso civico e solidale. E la dimostrazione concreta si ha, per esempio, con il Museo Egizio, di cui presiedo la

Fondazione, che di anno in anno attrae un numero crescente di visitatori. Il problema di noi Italiani è che molto spesso abbiamo bisogno di un fine, di un obiettivo, per metterci all’opera: le Olimpiadi invernali sono state lo sprone per rilanciare Torino e il Piemonte; ora c’è da augurarsi che la stessa cosa succeda con Milano, sede nel 2015 dell’Expo. “La bellezza salverà il mondo” è la “parola d’ordine” dell’Associazione Mecenate 90. A questo punto, rivolgo a Lei la domanda: ci salverà la bellezza? Io sono un ottimista, e quindi mi auguro che il premier Berlusconi e i suoi ministri sappiano prendere spunti dal nostro programma e tenerne conto per la futura programmazione, e, soprattutto, trovino i mezzi finanziari per sostenere le nostre bellezze, dare nuovo slancio alla nostra cultura e rilanciare – anche all’estero – il nostro Paese. Per sottoscrivere il Manifesto “Italia, Paese della cultura e della bellezza” inviare una e-mail all’indirizzo m90@mecenate90.it o collegarsi al sito www.mecenate90.it.


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A ROMA, FINO AL 14 SETTEMBRE

“CORREGGIO E L’ANTICO” ALLA GALLERIA BORGHESE Fino al prossimo 14 settembre, la Galleria Borghese a Roma ospiterà la prima mostra mai dedicata ad Antonio Allegri detto il Correggio: l’unico dei tre artisti appartenenti alla cosiddetta triade rinascimentale, con Raffaello e Michelangelo, a cui non sia mai stata dedicata un’esposizione complessiva. Tra le opere straordinarie esposte a Roma, sipotranno vedere insieme per la prima volta la “Danae” della Galleria Borghese, “Giove ed Io” e “Il ratto di Ganimede” dalla Kunsthistorisches di Vienna, “Educazione di Cupido” dalla National Gallery di Londra e “Venere e Cupido addormentati e spiati da un satiro” dal Louvre. Dipinti che ritraggono scene mitologiche e che consacrano Correggio come artista di sommo livello. Alle opere di soggetto mitologico saranno affiancati circa venti capolavori raffiguranti temi religiosi, dove il rapporto tra Correggio e l’antico è allo stesso modo significativo per scelte formali e compositive. La mostra della Galleria Borghese rappresenta la monografica più completa mai realizzata su Correggio, con la sola eccezione delle inamovibili grandi pale d’altare e delle cupole, di cui sono presenti pregevolissimi disegni preparatori.

Exhibitions in Italy “Correggio and the Antique” at the Galleria Borghese From May 22 to September 14, the Galleria Borghese will host the first monographic exhibition dedicated to Antonio Allegri, known as Correggio, the only one of the three artists constituting the so-called Renaissance triad – the others being Raphael and Michelangelo – to whom a comprehensive exhibition has never been devoted. More than 20 paintings will be on display in Rome, with several firsts. For the first time anywhere, visitors will able to see “Danäe” (from the Galleria Borghese), “Jupiter and Io” and “The Abduction of Ganymede” (from the Kunsthistorisches Museum of Vienna), “The Education of Cupid” (from the National Gallery of London), and “Venus and Cupid with a Satyr” (from the Louvre) together. In addition to the works depicting mythological scenes, there are about twenty masterpieces portraying religious themes, in which the relationship between Correggio and the antique is equally significant for his choices regarding form and composition. The exhibition at the Galleria Borghese is the most complete monographic one ever dedicated to Correggio. The only gaps are the unmovable large altarpieces and the domes, of which exquisite preparatory drawings are present.

BEL PAESE

Mostre d’Italia

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GRANDI EVENTI

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DUE PAESI, QUATTRO GRANDI OPPORTUNITÀ

Da Pechino a Milano, 7 anni di grandi appuntamenti Pechino 2008, Pescara 2009, Shanghai 2010, Milano 2015: quattro città ed altrettante date per cui l’Italia deve lavorare, per diventare grande ed impareggiabile protagonista di Francesco Fusco Quattro opportunità per esporre il Bel Paese agli occhi del mondo nella sua veste migliore. Quattro tappe, due in Cina e due in Italia, che ci impegneranno negli anni dal 2008 al 2015. PECHINO 2008. La prima tappa di questo itinerario di opportunità, come si può leggere nella pagina seguente, avrà luogo a Pechino in occasione delle Olimpiadi, dal 26 luglio al 24 agosto, e avrà come punto di riferimento Casa Italia, un edificio destinato ad attrarre l’attenzione di quello che il nostro Paese è capace di offrire al mondo in termini di bellezza, cultura, prodotti di qualità, dell’Italian Style. A PESCARA NEL 2009 PER I GIOCHI DEL MEDITERRANEO. Il prossimo anno, la bella città abruzzese affacciata sull’Adriatico sarà lo scenario nel quale avranno luogo, dal 26 giugno al 5 luglio 2009, i Giochi del Mediterraneo. Organizzati ogni quattro anni, sono il più grande evento sportivo della regione mediterranea e suscitano l’interesse dei Paesi europei, ma anche dell’Africa e dell’Asia, che si affacciano su questo mare. Un ponte gettato attraverso l’azzurro, che porterà in quella ridente regione, ancora esclusa dai grandi itinerari turistici, migliaia di giovani ai quali offrire uno degli spettacoli naturali più belli del nostro Paese. PER IL 2010, APPUNTAMENTO CON L’EXPO DI SHANGHAI. Fra due anni, ritorno in Cina per una grande vetrina internazionale, dedicata alla qualità della vita negli ambienti urbani. Una grande palestra per coloro che, nel nostro Paese, si occupano di progettazione, costruzione, arredo urbano, sistemi di illuminazione e trasporti, logistica dedicata al turismo, attività alberghiera: in sostanza, tutto ciò che trasforma un agglomerato urbano in un sistema organizzato e accogliente. Non saranno soltanto i cinesi, ma il mondo intero, a essere protagonista e nello stesso tempo oggetto del messaggio che gli specialisti italiani presenti sapranno indirizzare dell’Italian way of living. DULCIS IN FUNDO, TUTTI A MILANO PER L’EXPO 2015. La scelta di Milano quale sede dell’Esposizione Mondiale che si svolgerà nel 2015 costituisce il coronamento di una battaglia vinta a livello internazionale, in grado di mobilitare le migliori energie del nostro Paese perchè questo appuntamento diventi un grande successo, non solo d’immagine ma anche economico. A beneficiarne non sarà soltanto la metropoli lombarda ma l’intero Paese, che dovrà dimostrarsi capace non solo di organizzare e condurre una manifestazione così importante, ma anche di saper accogliere le centinaia di migliaia di visitatori, di saperli stupire, affascinare, sedurre. Con la bellezza, lo stile, la gastronomia, i prodotti, ma anche le proposte che verranno via via promosse nel segno di “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.

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A Pechino 2008, Casa Italia ospita il grande spettacolo italiano In tutto 10mila metri quadrati di superficie che saranno destinati ad ospitare aziende, prodotti e, soprattutto, “the Italian way of living”, a beneficio del grande pubblico cinese di Gloriano Mazzè he la Cina sia un grande mercato da “aggredire” per convincerlo della bontà dei prodotti Made in Italy, è ovviamente una affermazione “banale”. Ma i Giochi Olimpici di Pechino 2008, che avranno inizio il 26 luglio e si protrarranno fino al 24 agosto, non sono soltanto un’occasione per incrementare le nostre esportazioni in Cina. Sono un punto di ritrovo del mondo, che converge in un unico luogo per assistere alla massima espressione sportiva, uno di quegli eventi così importanti da giustificare anche grandi investimenti. L’Italia l’affronta con una sua “Casa”, nella quale esporsi agli occhi di tutti, mettere in mostra quanto di meglio possiede e può offrire. In tutto, circa 10mila metri quadrati di spazio, arredato con allestimenti scenici, per ospitare concerti, performance, convegni, sfilate, hap-

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TWO COUNTRIES, FOUR GREAT OPPORTUNITIES

From Beijing to Milan, 7 years of important appointments our opportunities to show off our beautiful Country in its best guise to the eager eyes of the whole world. Four phases – two in China and two in Italy – which will keep us fully occupied from 2008 to 2015. BEIJING 2008. The first stop in this itinerary of opportunity, as you will be able to read on the following page, will take place in Beijing in occasion of the Olympics from July 26th to August 24th and will have the Casa Italia as an important reference point, a building designed to attract attention and show what our country is able to offer to the world in terms of beauty, culture, quality products and Italian style. TO PESCARA 2009 WITH THE MEDITERRANEAN GAMES. Next year the beautiful city of Abruzzi that overlooks the Adriatic Sea will be the backdrop for the Mediterranean Games from June 26th to July

F Beijing 2008, Pescara 2009, Shanghai 2010, Milan 2015: four cities and dates that Italy has to work towards, striving to become a significant and unparalleled protagonist


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IN OCCASIONE DELLE OLIMPIADI DI PECHINO

pening culturali e iniziative volte a favorire incontri con gli operatori cinesi. E non solo. Anche prodotti e stili di vita. Un progetto che vale 30 milioni di euro, e che ha trovato numerosi sponsor, che vanno dalle banche come IntesaSanpaolo, ad aziende elettriche come Edison; ma anche case dolciarie come Ferrero, produttori del Parmigiano Reggiano, e partner editoriali e istituzionali. Quella che si vuole creare a Pechino è una grande, sfavillante, vetrina italiana, capace di importanti ritorni di immagine, di visibilità, di opportunità commerciali, non più riservata a vip e addetti di settore, come quella abitualmente realizzata dal CONI, ma stavolta aperta al grande pubblico, alle masse che dell’Italia non hanno ancora la piena conoscenza. Cultura, prodotti dell’ingegno e dell’operosità italiana, scampoli di bellezza e di stile, messi in fila dalle aziende che hanno voglia di raccontarsi e di portare le loro eccellenze dinanzi ai cinesi. La Casa Italia sarà presso l’Haidian Exhibition Center, sede strategica perché distante 5 chilometri dal Bird Nest (Stadio Olimpico) e 8 dal Villaggio Olimpico. E avrà la configurazione di una delle grandi piazze rinascimentali del nostro Paese, con allineate lungo il suo perimetro delle “botteghe” – si fa per dire – dedicate alle aziende italiane partecipanti. Un bellissimo teatro, insomma, per una rappresentazione di quel grande spettacolo che è l’Italia.

5th 2009. Organised once every four years, it is the most important sporting event of the Mediterranean region and draws interest from European countries, Africa and Asia, which also face this sea. A symbolic bridge crossing the blue sea, which will entice thousands of youngsters to the charming region, as yet, excluded from the mainline tourist itineraries. An opportunity to offer one of the most beautiful images of our country. IN 2010, APPOINTMENT WITH THE SHANGHAI EXPO. In two years time, a return to China for the great international showcase, dedicated to the quality of life in the urban ambient. A great training ground for those who, in our country, are employed in planning, construction, urban design, lighting systems and transport, logistics dedicated to tourism and hospitality. Basically, all that transforms urban agglomerate into an organised and welcoming system. The entire world alongside the Chinese population will be the protagonists and at the same time object of the message that

the Italian specialists present will know how to steer them expertly towards the Italian way of living. DULCIS IN FUNDO, EVERYONE TO MILAN FOR THE 2015 EXPO. The choice of Milan as seat of the Universal Exhibition that will take place in 2015 symbolises the fruition of a battle fought at an international level. It means that we are capable of mobilising the top-level resources of our country in order to ensure that this appointment becomes a great success, not only in terms of image but also economically. The whole country, and not just the Lombardian metropolis, will benefit and it is important that it should show itself to be capable of not only organising and carrying out such a large scale event but also to know how to organise the thousands of visitors who will arrive and amaze them, charm them, seduce them. They have to bowl them over with beauty, style and gastronomic fare plus the proposals, which, bit by bit, will be, put forward for the Expo project “Feeding the planet, energy for life”.

FOR THE OLYMPICS IN BEIJING

Casa Italia, a beautiful theatre for the great Italian show hat China is a large market to “invade” in order to convince it of the goodness of products Made in Italy is obviously an understatement. But the 2008 Olympic Games in Beijing set for July 26th -August 24th, are not just an opportunity to Altogether, a increase our exportations to China. surface space of 10 They represent a world rendezvous thousands square held in one place to witness the best metres designed sports has to offer, one of those to present events as important as to justify large companies, investments. products, and, Italy faces the event with its “Casa” above all, “the where the best it possesses and can Italian way of offer will be on display. Altogether, living”, to the about 10 thousand square metres of space, furnished with attractive fur- Chinese nishings, for hosting concerts, performances, conventions, fashion shows, cultural happenings, and initiatives intended to attract Chinese business. And that’s not all. It will also feature products and lifestyle. A project worth 30 million Euros that has found numerous sponsors, from banks like IntesaSanPaolo, to electric companies like Edison; but also candy manufacturers like Ferrero, producers of Parmigiano Reggiano, and editorial and institutional partners. What is hoped for in Beijing is a large, flashy, Italian window display, capable of large returns of image, visibility, commercial opportunities, not only reserved for VIPs and industry insiders, like the fair currently organized by the Italian National Olympic Committee, but open to the greater public, to the masses who have yet to fully discover Italy. Culture, products featuring Italian intelligence and craftsmanship, glimpses of beauty and style, put on display by the companies that have wanted to tell their stories and demonstrate their excellence to the Chinese. The Casa Italia will be in the Haidian Exhibition Centre, a strategic location just 5 kilometres from the Bird Nest (Olympic Stadium) and 8 from the Olympic Village. It will be configured as one of the large Renaissance squares in our country, with lined by the “workshops” of the participating Italian companies along its perimeter. In short, a beautiful theatre for putting on stage the largescale spectacle that is Italy.

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INTERVISTA A REMIGIO VENUTI, SINDACO DI CASARANO, CAPOFILA DEL PIT9 SISTEMA SUD SALENTO

Dal Salento, il Sistema M va alla conquista degli U A fine luglio New York ospiterà un vero e proprio Spazio Salento, animato da stand, sfilate e una cena buffet per operatori e giornalisti. Il tutto, all’insegna della promozione del territorio e delle sue eccellenze e nuances sono forti ma non accese, le linee morbide, eleganti, ricercate, sinuose, avvolgenti. Quelle di un territorio, il Salento, ormai divenuto approdo ricercatissimo per viaggiatori in cerca di bellezza, e quelle delle calzature, degli abiti, degli accessori che in questo territorio, per antica e rinnovata tradizione, si producono. Sbarca a fine luglio il Sistema Moda Salento negli Stati Uniti con una settimana che, nella Grande Mela, prevede l’allestimento di un vero e proprio Spazio Salento animato da stand, sfilate, incontri per operatori e giornalisti. Momento centrale del Programma di internazionalizzazione negli Stati Uniti del Progetto Integrato Territoriale PIT9 Sistema Sud Salento, che riunisce 68 comuni e ha in Casarano il capofila, la missione a New York vedrà infatti, tra l’altro, la Moda salentina, con testimonial d’eccezione, di scena al Metropolitan Pavillon, dove i riflettori si accenderanno su abbigliamento e calzature, pelletteria e accessori, ma anche agroindustria e offerta turistica. Tutto ciò che è “100% made in Salento” e che rappresenta le eccellenze del territorio a sud della Puglia. D’altra parte consolidare e innovare il sistema produttivo territoriale, incentrato fondamentalmente sulla presenza di imprese manifatturiere e caratterizzato da un Distretto del tessileabbigliamento-calzaturiero, per sostenere una vision del territorio come sistema integrato, è tra gli obiettivi prioritari del PIT9, vero e proprio progetto di sviluppo locale che disegna il riposizionamento socio-economico del Salento esaltando i punti di forza e correggendo quelli di criticità in un’ottica di sviluppo sostenibile. Di questo progetto e dei suoi obiettivi abbiamo parlato con Remigio Venuti, sindaco di Casarano e capofila del PIT9 Sistema Sud Salento.

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A fine luglio porterete circa 15 aziende del vostro territorio a New York per un evento che, grazie all'affiancamento tra spazi espositivi e sfilate, si propone di promuovere la moda Made in Salento nella metropoli americana. Cosa vi ha spinti alla realizzazione di questo evento promozionale – il primo, espressamente dedicato al settore moda del vostro territorio, a New York? La presenza del Sistema Moda salentino a New York nella settimana dal 21 al 27 luglio rientra in un articolato programma di internazionalizzazione del Salento, nell’ambito di un più vasto progetto di sviluppo locale su cui, come amministrazioni del Basso Salento, siamo impegnati ormai da anni. Naturalmente negli Stati Uniti, e a New York, alcune nostre imprese eccellenti, del Sistema Moda e dell’agroalimentare, sono già presenti e vantano un mercato importante, come il marchio Meltin Pot, e alcuni prodotti dell’enogastronomia. E certo non è la prima volta che città e imprese pugliesi si muovono alla volta di un Paese così importante per l’economia mondiale come gli Stati Uniti. Questa però è la prima volta che il sistema territoriale Salento, unitamente alle altre istituzioni sovra territoriali come Regione Puglia, Camera di Commercio e Provincia di Lecce e alle associazioni d’impresa, promuove una settimana nel vostro paese con l’obiettivo di una relazione duratura non solo con gli operatori economici e i buyers ma anche con le istituzioni newyorchesi. Siamo consapevoli di parlare di grandezze differenti, ma siamo sicuri che il Salento ha punti di forza importanti su cui fare leva (moda, enogastronomia, turismo, arredo) per incontrare il favore dei cittadini, degli operatori economici, dei consumatori americani. Il mercato americano è un mercato esigente e, soprattutto in quest'ultimo periodo, un mercato difficile, anche per la pesante crisi che sta attraversando. Cosa la spinge a credere che le imprese del vostro territorio – sostanzialmente aziende di piccole dimensioni – possano riuscire vincenti? Dire Salento significa innanzitutto dire Italia, Italian life style. Eleganza, stile, qualità, ricerca e, nel caso specifico, un ottimo rapporto qualità prezzo.

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AN INTERVIEW WITH REMIGIO VENUTI, THE MAYOR OF

Salentine fashion set to conquer the Big Apple he contrasts are strong but not brash, soft, elegant lines, carefully researched, sinuous and envelopping. Meaning both those of the area, the Salento, which has now become a highly sought after destination for travellers in search of beauty, and those of its traditional and new products, footwear, clothing and accessories. Sistema Moda Salento takes off at the end of July in the United States with a week in which the Big Apple will host Spazio Salento, an event animated with exhibition stands, fashion shows and meetings for the participants and journalists. One of the main features of the programme of the Progetto Integrato Territoriale PIT9 Sistema Sud Salento, which is based in Casarano and includes 68 local areas, will be Salento fashion with a special event at the Metropolitan Pavilion in New York where not only the clothing and footwear, leather goods and accessories will go under the spot light but also food and tourism. Everything, in fact, which the Salento has to offer

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and which represents the bounty of this southern half of Puglia. PIT9 has undertaken as its priority to consolidate and renew the image of the local industry, which is fundamentally centred on clothing and footwear, to create an integrated image of the area, to promote economic growth which will reposition the socio/economics of the Salento promoting its strengths in the light of sustainable growth. We talked to Remigio Venuti, mayor of Casarano and head of the PIT9 Sud Salento, about this project and its aims. At the end of July you will be taking 15 companies from your area to New York for an event that, with both exhibition stands and fashion shows you will be promoting “Made in Salento” fashion in this American metropolis. What made you organize this promotional event – the first dedicated to the fashion industry of your area in New York? The presence of Sistema Moda Salentino in New York during the week

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Non è un periodo facile, lo so bene, per la congiuntura economica che sta segnando gran parte delle economie globali, e certo occidentali. Nonostante questo investire nella relazione con gli Stati Uniti, con New York, ci sembra importante e qualificante anche se ovviamente le relazioni economiche e commerciali hanno bisogno di tempo per sedimentarsi. È un primo passo che vede muoversi nella stessa direzione imprese ed istituzioni per presentare al mercato americano una particolare torsione dell’Italian life style. Noi salentini abbiamo una tradizione nel campo del tessile, dell’abbigliamento, delle calzature. Le nostre imprese hanno prodotto per i più importanti marchi della moda nazionale e internazionale. Con altri nomi, e altri marchi, i nostri prodotti hanno viaggiato per il mondo. Adesso molte di quelle aziende sono su mercati importanti con marchi propri, altre sono pronte ad incontrare giovani stilisti, anche americani, per immaginare nuove sfide, altre ancora sono in grado di produrre per griffe internazionali con un’altissima qualità, ottimo rapporto qualità/prezzo, controllo totale del processo produttivo. So bene che la piccola dimensione è spesso un handicap ma credo che nella moda, e nel particolare raggio d’azione che intendiamo esplorare, può non esserlo. Addirittura, può rappresentare un vantaggio competitivo. Quali sono gli aspetti più interessanti e potenzialmente competitivi del Distretto calzaturiero della moda di Casarano? La duttilità, la qualità della lavorazione e delle materie prime, la ricerca sui materiali, l’attenzione al disegno, allo stile, in alcuni casi l’artigianalità della lavorazione, il mix tradizione/innovazione che oggi connota molte delle nostre aziende. Il sapere maturato nelle nostre imprese è molto spesso un sapere antico, artigianale, che ha avuto la grandissima capacità di spostarsi con l’Ict e con un processo produttivo totalmente differente da quello di qualche decennio fa. Gli Stati Uniti già conoscono l’altissima qualità dei nostri artigiani, delle più importanti griffe, la bellezza delle nostre scarpe. Le nostre imprese possono occupare nicchie di mercato importanti per fasce di consumatori medio alti che hanno desiderio di prodotti belli, eleganti, di ottima qualità, a prezzi competitivi. Questa è la fascia che ci interessa e l’invito che lanciamo ai buyers, ma anche agli uomini e alle donne che immaginano l’eleganza, e lo stile, come un modo di vivere. Da diversi anni, le aziende del vostro distretto produttivo hanno dimostrato una grande propensione all’esportazione. Quali i mercati esteri più significativi per le aziende del territorio? Insieme a quello nazionale, l’Europa è di certo il primo mercato di riferimento. In Grecia, Spagna, Portogallo, Francia, Gran Bretagna, i nostri prodotti sono molto apprezzati. Degli Stati Uniti ho già detto, anche se negli ultimi anni nostre aziende sono presenti anche in Cina, Giappone, e recentemente in Russia, percepita come un buon mercato di sbocco, preferibile anche a Cina e Giappone, e che rappresenta l’altro corner del nostro Programma di internazionalizzazione.

CASARANO AND HEAD OF PIT 9 SUD SALENTO REGIONAL PROJECTS of 21st to 27th July is part of a programme aimed at promoting our area on an international scale, part of a larger project for local growth in which, as the administration for lower Salento, we have been involved for many years. Naturally, in the United States, and in New York, some of our excellent fashion and food companies already have a presence and a large market share such as Meltin Pot, and certain of our winemakers. And it is certainly not the first time that the towns and businesses of Puglia go to countries as important in the world economy as the United States. However this is the first time that the Salento, together with the Puglia regional council, the Chamber of Commerce and the Lecce Provincial council and the business community promote a week in your country with the aim of building a lasting relationship, not only between businesses and buyers but also with New York’s institutions. We are well aware of the difference in size, but we are convinced that the Salento has much to offer (fashion, wine, tourism and furnishing) and to please the American consumer. The American market is quite demanding and, especially recently because of the crisis period it is going

through, a difficult market. Why are panies are in important markets with you so convinced that your compa- their own brand names, others are ready nies, which are mostly small in size, to meet new young designers, possibly will be successful here? American, to take on new challenges; Talking of the Salento is talking of Italy, others are able to produce for internathe Italian life style. Elegance, style, qual- tional labels with the highest quality, exity, thorough research and, in this partic- cellent product/price ratio, complete ular case, very good prices. It is not an control of the manufacturing process. I easy time, I know, because of the crisis know only too well that a small sized which is effecting the world economy, company can be a handicap but I do beand most certainly lieve that in fashion, At the end of July New in the west. But reand in the particuYork will have its very gardless of this it lar area we wish to own space dedicated to seems important to explore, it could be the Salento, Spazio us to invest in a reotherwise, in fact it Salento, with exhibition lationship with the could be a comUnited States, with stands, fashion shows and petitive advantage. What are the New York, even if, a buffet supper for the obviously a trade exhibitors and journalists most interesting and the potentialrelationship needs time to get established. It is a first step ly most competitive aspects of the which will see local government and the fashion shoe manufacturing industry business community get together and of Casarano? The flexibility, the quality of the workpresent to the American market a particular taste of the Italian life style. We, in manship and the raw materials, the reSalento have a tradition in textiles, in search into the raw materials, the attenclothing, in footwear. Our companies tion to design, the style, the craftsmanmanufacture for some of the most im- ship, the mix of tradition and innovation portant Italian and international brand which today is true of many of our mannames. With other names and other ufacturers. The knowledge matured in brand names our products have trav- our companies is very often ancient elled the world. Now many of these com- knowledge, of craftsmanship, which

has had the enormous impetus of moving with the ICT and with a manufacturing process which is completely different from only ten years ago. The United States is already familiar with the high quality of our craftsmen, the most famous labels, the beauty of our shoes. Our manufacturers can occupy important niche markets for the medium/ high end consumer band who want beautiful, elegant, high quality products at competitive prices. This is the band that we are interested in and the invitation we are offering to the buyers, but also to the men and women who think of elegance and style as a way of life. For some years now your manufacturing industries have shown a great propensity to export. What are their most important markets? Our national market together with that of Europe is definitely our principal market. Our products are very well received in Greece, Spain, Portugal, France and Great Britain. As far as the United States are concerned, as I have already said, even if in the last few years our companies are also present in China, Japan, and recently in Russia, which we perceive as a good market, preferable to China or Japan, and which is the other part of our global programme.

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UN NUOVO STRUMENTO PER ORIENTARSI SUI MERCATI INTERNAZIONALI

Grazie all’ABI, un osservatorio privilegiato sulle economie emergenti L’ABI Country Risk Forum nasce con l’obiettivo di mettere a confronto esperienze e conoscenze dei diversi soggetti attivi sui mercati esteri, per poter anticipare le eventuali crisi di Francesco Fusco Associazione Bancaria Italiana ha promosso la creazione dell’ABI Country Risk Forum, l’osservatorio sull’evoluzione delle economie emergenti, aperto a banche, imprese, Istituzioni ed esponenti del mondo economico ed accademico interessati al tema del rischio Paese. L’obiettivo dell’iniziativa è quello di mettere a fattor comune le esperienze ed il patrimonio informativo dei diversi soggetti attivi sui mercati esteri, per poter anticipare le eventuali crisi dei Paesi emergenti. A supporto dell’attività del Forum, l’ABI ha messo a punto, in collaborazione con l’Università di Bologna ed un gruppo interbancario di esperti, un innovativo modello di early warning – ABI Country Risk Compass – sulle vulnerabilità dei Paesi emergenti. Il modello permette di stimare la probabilità di crisi bancarie e di liquidità per un campione di cinquanta Paesi emergenti, esaminando circa cento variabili che descrivono il quadro macroeconomico, la performance del sistema bancario e la stabilità politico-istituzionale. La metodologia utilizzata consente di identificare le variabili con una maggiore capacità previsionale. Il Forum si riunirà due volte all’anno per analizzare le previsioni dell’ABI Country Risk Compass e per discutere, con esperti italiani ed internazionali, i principali temi attinenti allo sviluppo dell’economia mondiale. Periodici workshop Paese integreranno l’attività dell’osservatorio, al fine di approfondire l’evoluzione della congiuntura in aree geografiche di interesse prioritario per i partecipanti al Forum. Lo scorso 3 giugno a Roma si è svolto l’incontro di kick-off dell’ABI Country Risk Forum. Hanno preso parte, tra gli altri, il direttore generale dell’ABI, Giuseppe Zadra, che ha sottolineato come le economie emergenti rappresentino sempre di più la forza trainante del commercio mondiale e degli investimenti diretti esteri; Paolo Manasse, dell’Università di Bologna, che ha presentato il modello di early warning; Nouriel Roubini, della Stern School of Business della New York University, che ha illustrato l’impatto della crisi dei mercati finanziari internazionali sulle economie emergenti. All’evento hanno partecipato circa sessanta soggetti tra banche, imprese ed Istituzioni, tra cui Ministero degli Affari Esteri, Banca Centrale Europea, Banca d’Italia, SACE, IAI, ICE. Il Forum rappresenta un’iniziativa di estremo interesse per l’ABI, in considerazione delle opportunità che si aprono a banche e imprese nei mercati emergenti. Il rovescio della medaglia della crescita, tuttavia, per alcuni di questi Paesi è la potenziale instabilità e la vulnerabilità dei sistemi finanziari. Il modello di early warning, segnalando gli elementi di debolezza presenti e futuri e classificando i mercati emergenti in base alla loro probabilità di crisi, aiuta le banche e le imprese italiane e, più in generale, il Sistema Paese ad orientarsi sul mercato internazionale. L’ABI Country Risk Forum andrà a regime a partire da settembre 2008; attualmente si stanno raccogliendo le adesioni formali.

L’

MODALITÀ DI ADESIONE La partecipazione al Forum è aperta a tutti i soggetti interessati. Per conoscere modalità e condizioni di adesione è possibile rivolgersi agli uffici dell’ABI (Settore Crediti Corporate, Tel. 06 6767.256/360/436, Fax 06 6767.8015, e-mail: co@abi.it).

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PARTICIPATION Participation of the Forum is open to all interested parties. To find out how contact the ABI offices (Settore Crediti Corporate, Tel. 06 6767.256/360/436, Fax 06 6767.8015, e-mail: co@abi.it).

A NEW TOOL TO ORIENTATE YOURSELF IN THE INTERNATIONAL MARKETS

Thanks to ABI, a watchdog on the emerging economies The ABI Country Risk Forum was started with the aim of bringing together knowledge and experience of various foreign market activities and avoiding any possible crisis he Italian Bank Association (the ABI) has created the ABI Country Risk Forum, a watchdog for the evolution of emerging economies which is accessible to banks, companies, institutions and representatives of the academic and economic world who are interested in the theme of country risk. The aim is to make the experience and knowledge of various foreign market actives available to all, so as to avoid possible crisis in the emerging countries. To support the work of the forum, ABI, together with the University of Bologna and a group of interbank experts, has set up an early warning system – the ABI Country Risk Compass – to monitor the vulnerability of emerging countries. The programme was started with the intention of foreseeing possible bank and liquidation crisis for a sample of fifty emerging countries, via the examination of roughly one hundred variables which make up the macroeconomic pictures, and the performance of the bank system and political-institutional stability. This system used allows for identification of the variable and a better ability for prediction.The forum meets twice a year to analyse the predictions made by the ABI County Risk Compass and to discuss, together with Italian and international experts, the principal themes pertaining to the development of world economics. Country workshops will be held with the intention of integrating the watchdog’s activities and investigating the evolution of the unification in geographical areas of the priority interests for the participants of the forum. The first meeting of the ABI Country Risk Compass was held last June 3rd in Rome, present, among others were the director general of ABI, Giuseppe Zadra, who emphasised how emerging economies represent more and more the leading force in world commerce and foreign investments; Paolo Manasse, of the University of Bologna, who presented the early warning model; Nouriel Roubini, of the New York University’s School of Business, who highlighted the impact of the international market finance crisis on emerging economies. The event was attended by about sixty participating banks, companies and institutions including the Ministry of foreign affairs, the Central European Bank, the Bank of Italia, SACE, IAI and ICE. The forum represents an initiative of great importance to ABI, considering the opportunities which are open to banks and companies in emerging markets. The flip side of the coin for some of these growing countries is the potential instability and vulnerability of the finance systems. The early warning system indicates present and future weaknesses and classifies emerging markets based on their probability of crisis, it also helps banks, Italian companies, and in general the Country System to orientate themselves in the international market. At present the ABI Country Risk Forum is making formal contacts, and will be up and running by September 2008.

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PARLA LUCA MARINELLI, DIRETTORE PICCOLE MEDIE IMPRESE E PARTNER

MICROSOFT ITALIA

Parola d’ordine: innovare! Le PMI, così come le strutture pubbliche – scuole, comuni, welfare – hanno bisogno di stare “al passo coi tempi” per vincere la sfida del rinnovamento. Ecco perché Microsoft Italia ha puntato su di loro di Lucy Tattoli iò di cui ha bisogno l’Italia è un grosso salto culturale. È necessaria una nuova cultura dell’impresa, che comprenda il valore dell’innovazione e l’importanza di utilizzare strumenti e nozioni che possano supportare il rinnovamento e la modernizzazione dell’azienda stessa”. A parlare è Luca Marinelli, Direttore Piccole Medie Imprese e Partner di Microsoft Italia. Una struttura già esistente, ma che oggi – soprattutto considerando il fatto che ben il 49% del PIL italiano deriva dall’attività delle PMI – viene considerata di importanza prioritaria. Classe ’65, esperienze professionali prima presso Ncr/AT&T Global Solutions Italia, poi in Oracle Italia, quindi in Cisco Systems Italy, dove ha contribuito alla crescita dell’azienda ricoprendo numerose posizioni, Luca Marinelli è approdato in Microsoft solo due anni e mezzo fa, proprio per ricoprire questo importante incarico. “In Italia – ci spiega – il mercato delle PMI è sempre stato al centro dell’attenzione di Microsoft che, soprattutto negli ultimi anni, ha dedicato un grande impegno e ingenti investimenti a tali realtà. Entrare

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a far parte del team Microsoft così focalizzato sulle PMI è quindi una sfida impegnativa ma anche stimolante, soprattutto per le grandi potenzialità di questo mercato. Ciò che mi ha spinto ad accettare questo incarico – tiene ancora a sottolineare Marinelli – è la completa autonomia che dà Microsoft, e che mi permette di decidere investimenti e strategie con grande libertà. Senza dimenticare che si tratta di un’azienda leader nel suo settore, dalla grande capacità innovativa, e che ogni anno stanzia enormi risorse per la ricerca e per l’innovazione. Per questo ritengo che questo incarico potrà contribuire alla mia crescita professionale”. Obiettivo del potenziamento della divisione Small and Mid-market Solutions & Partners è seguire con sempre maggiore attenzione e impegno le piccole e medie imprese e i partners, che per Microsoft rivestono un ruolo di primaria importanza nell’organizzazione distributiva della società. A questi vengono forniti tecnologie, prodotti e formazione, con l’obiettivo di garantire la massima qualità di servizi e soluzioni basate sulle piattaforme Microsoft. Ma una delle principali novità consiste nel fatto che il concetto di PMI è stato esteso anche al settore pubblico, “estremamente interessante – come spiega Luca Ma-

rinelli – per prospettive e potenzialità. Da tempo, infatti, stiamo seguendo i grandi comuni e le strutture sanitarie nazionali, e ora ci stiamo rivolgendo anche ai piccoli comuni e alle scuole. Il nostro portafoglio prodotti è molto ricco e variegato, e per ogni cliente vengono studiate soluzioni ad hoc, che ben si adattino alle specifiche richieste ed esigenze, il tutto con l’obiettivo di ottimizzare le infrastrutture. Ma abbiamo anche costruito corsi di formazione specifici, sia on line attraverso il Partner Learning Center (PLC), sia attraverso istruttori e training partners”. Il tutto, con un unico obiettivo: mostrare agli imprenditori e alla pubblica amministrazione l’importanza dell’innovazione, per aiutarli a velocizzare il loro lavoro e ad ottimizzare le loro risorse. Da qui la nascita anche di un’iniziativa come Innovazione & Finanziamenti che ha la finalità di fornire informazioni dettagliate su tutte le opportunità di finanziamento per investimenti in Innovazione Tecnologica, Ricerca e Sviluppo, Training, e servizi di analisi per l’identificazione dello specifico programma di finanziamento rispetto ad ogni singolo progetto; e infine offrire consulenza specialistica per la preparazione della richiesta di finanziamento e l’erogazione del finanziamento stesso.

TALKING TO LUCA MARINELLI, MANAGER OF THE SMALL AND MEDIUM ENTERPRISES AND PARTNER IN MICROSOFT ITALY

Password: innovation! hat Italy needs is a significant cultural leap. We need a new culture of enterprise which comprises the value of innovation and the importance of using instruments and notions which will back up the renovation and modernisation of the actual companies themselves.” Words from Luca Marinelli, Manager of the Small and Medium Enterprises and Partner of Microsoft Italy. An already existing structure, but which today – especially considering the fact that a good 49% of the Italian GDP derives from the activities of the SMEs – is considered of priority importance and because of this it is object of a strong strengthening policy. Born in 1965 with professional experience first in Ncr/AT&T Global Solutions Italy then in Oracle Italy and Cisco Systems Italy, where he contributed to the growth of the company covering numerous positions, Luca Marinelli entered Microsoft just two and a half years ago specifically to cover this important role. “In Italy – he explains – the market of the small and medium enterprises has always been at the centre of attention for Microsoft which, especially in the last few years, has invested great commitment and substantial investments in these enterprises. To enter and become part of the Microsoft team closely focused on the SME is a significant but also stimulating challenge, especially for the great potential that this market has. What persuaded me to accept this post – emphasises Marinelli – is the complete autonomy that Microsoft has given me and which enables me to decide investments and strategies with great freedom. Without forgetting that it is a company leader in its sector, with great innovative capabilities and which every year allocates large resources for research and innovation. For this reason I believe that the task I have been given can, without doubt, contribute to my professional growth.” The aim of the strengthening of the division of the Small and Mid-market Solutions & Partners is to follow, with increasing attention and commitment, the small and medium enterprises and the partners, which for Microsoft take on a role of primary importance in the distributional organisation of the company. These are supplied with technologies, products and training with the aim of guaranteeing the maximum quality of service and solutions based on the Microsoft manifesto. However, one of the main novelties consists of the fact that the concept of the SME was also extended to the public sector, “extremely interesting – as Luca Marinelli explains– for prospects and potentiality. In fact, for some time now, we have been following the larger authorities and national health structures and now we are looking at smaller authorities and schools. Our portfolio of products is very rich and varied and ad hoc solutions are studied for every client, which are adapted to specific requests and requirements, all with the aim of optimising the infrastructures. But we have also set up specific training courses, both online through the Partner Learning Center (PLC), as well as with instructors and training partners.”. All of this has one main objective: to demonstrate to the enterprises and the public administration the importance of innovation, to help them to speed up their work and optimise their resources. From here the initiative Innovation & Financing has been created which has the task of supplying detailed information on all the financial opportunities for investments in Technological Innovation, Research and Development, Training and analysing services to identify the specific financial programme with respect to every single project. It also offers specialised consultancy for the preparation of requests for financing and expenditure of the actual financial aid.

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UNA REALTÀ DI SUCCESSO, CHE CONIUGA TRADIZIONE, ARTIGIANALITÀ E ALTA TECNOLOGIA

Mettiamo in rete chi punta sulla qualità A Spello lo Studio Roscini fa da collegamento tra circa cento piccole realtà aziendali del territorio, e grandi firme internazionali A SUCCESSFUL ENTERPRISE THAT UNITES TRADITION, ARTISAN SKILLS AND HIGH TECHNOLOGY

di Fabio Renzi na riserva di saperi che rischiavano l’estinzione. Così può essere definito lo Studio Roscini, l’officina innovativa di capi di alta moda fondata a Spello nel 2000. Parliamo di un’impresa che mette in rete circa cento piccole realtà aziendali del territorio umbro, specializzate nella creazione di capi di abbigliamento di altissima qualità. Un serbatoio di competenze, le cui radici affondano nella tradizione tessile dell’Umbria, che lo Studio Roscini ha saputo recuperare e valorizzare, dimostrando come la conoscenza sia sempre più un fattore cruciale per lo sviluppo economico. Un successo che poggia su un metodo di lavoro che vede i maestri “più anziani” lavorare fianco a fianco di quelli più giovani. Una sorta di scuola “informale” che ha garantito la sopravvivenza e il miglioramento di queste competenze artigianali, dando vita ad un polo d’eccellenze a servizio dei marchi di qualità. Oggi lo studio Roscini progetta capi d’abbigliamento per i grandi stilisti e poi ne affida la realizzazione alle piccole imprese artigianali del luogo e ai circa 90 collaboratori diretti che compongono lo staff dell’azienda. La qualità scaturisce da un processo produttivo basato su materiali, operazioni e attenzioni proprie dell’alta sartoria. Ma l’artigianalità si intreccia con l’alta tecnologia e la costante ricerca e sperimentazione di nuove tecniche di processo, di prodotto e di materiale, basate su un esclusivo know-how tradizionale.

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LABORATORIO DI IDEE. Questa costante tensione fra tradizione e innovazione, fra passato e futuro, ha ispirato anche l’ideazione del progetto di un Centro di Formazione nel settore della moda, che dovrebbe diventare operativo già a partire da quest’anno. Un vero “laboratorio di idee” che punta a formare figure professionali indispensabili alla sopravvivenza di un settore in cui diventano sempre più necessarie competenze elevate, ma difficili da reperire a causa del mancato collegamento fra il mercato e gli istituti scolastici. C’è poi anche la partecipazione a Musa, progetto che mette insieme aziende umbre tra le più impegnate nel settore della moda, con lo scopo di dar vita ad una piattaforma manifatturiera operante nei vari ambiti: progettazione, confezione, maglieria, pelle, accessori. Lo Studio Roscini, lontano dai fasti delle passerelle, ha saputo così ridefinire in Umbria un nuovo modo di intendere l’impresa tessile. Un modello che privilegia la creatività e l’intuizione geniale che viene dalle sue persone e dalla valorizzazione dell’impresa artigianale, dalla capacità di rinnovare le proprie idee e di modificare e accrescere il proprio sapere. Trasformando il talento in fattore competitivo e in vantaggio economico.

Symbola – Fondazione per le Qualità Italiane, nasce nel luglio 2005 con l’obiettivo di consolidare e diffondere il modello di sviluppo della soft-economy, in cui i territori incontrano le imprese, dove si stringono alleanze tra i saperi, le nuove tecnologie, la tradizione e dove la competitività si alimenta di formazione, di ricerca, di

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coesione sociale e rapporti positivi con le comunità. Symbola chiama a raccolta tutti coloro che puntano sulla qualità e sui talenti del territorio, per mettere in comune le loro esperienze: personalità che vengono dal mondo economico e imprenditoriale, dalla cittadinanza attiva, dalle realtà territoriali e istituzionali, dal mondo della cultura. E proprio queste realtà “di qualità” saranno raccontate in questa rubrica.

Creating a network for those who focus on quality In Spello, Studio Roscini acts as a link to approximately a hundred small companies of the region and large international labels reserve of knowledge that risked extinction. This is how Studio Roscini could be described, the innovative “workshop” of haute couture garments set up in Spello in 2000. We are focusing on a company which has set up a network of small textile companies in the Umbria region, specialised in creating high-level garments of superb quality. A reservoir of knowledge, with roots, which are firmly sunk into the Umbrian textile tradition, which Studio Roscini knew how to recuperate, demonstrating how knowledge is always one of the crucial factors for economic development. A success which is based on a working method which sees the “more mature” master craftsmen work side by side with younger colleagues. A sort of “informal” school which guarantees the survival and the improvement of these artisan skills, creating a centre of excellence and services for high quality brands. Today Studio Roscini blueprints garments for famous designers and entrusts the production to small enterprises in the area and to the 90 direct collaborators which make up the staff of the company. The quality emanates from a productive progress based on materials, production techniques, and details worthy of the greatly skilled tailors. Artisan skills meet high technology, constant research and experimentation of new treatment techniques of products and of materials, based on exclusive traditional know-how. LABORATORY OF IDEAS. This constant contrast between tradition and innovation, between past and future, also inspired the idea of a project of a Training Centre in the fashion sector, which should become operative starting from this year. A veritable “laboratory of ideas” which will focus on training professional figures who are dying out but who are indispensable to the survival of a sector in which it is increasingly necessary to have high level skills, but difficult to acquire them due to lack of commitment between the market and scholastic institutions. Then there is the participation in Musa, a project which links Umbrian companies with famous names in the fashion sector, with the aim of giving life to a manufacturing platform operating in the various fields: design, clothing, knitwear, leather goods, accessories. Studio Roscini, far from the splendour of the catwalk shows, has known how to redefine a new way of projecting the textile enterprise in Umbria. A project which privileges the creativity and genial intuition which comes from its personnel and from the valorisation of artisan enterprise, from the capacity to renew its own ideas and modify and increase its own worth. Transforming talent into a competitive factor and economic advantage.

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UN ACCORDO DA 450 MILIONI DI EURO

AGUSTA WESTLAND

Anche la Russia entra nel mondo AgustaWestland annuncio è arrivato direttamente da Mosca, in occasione della Fiera Internazionale HeliRussia 2008. A darlo è stato l’Amministratore Delegato dell’azienda elicotteristica italiana di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, che ha firmato con Andrei Reus, Direttore Generale di Oboronprom Corporation, un accordo quadro del valore complessivo di 450 milioni di euro. “Si tratta di un’articolata collaborazione – ha commentato Orsi annunciando l’accordo – per la quale prevediamo una progressiva crescita e lo sviluppo di attività industriali ad elevato contenuto tecnologico in entrambi i nostri Paesi. Il mercato russo e quello dei Paesi membri della CSI sono estremamente importanti e in grado di assicurare significative opportunità di business per il futuro”. Già prima AgustaWestland aveva ricevuto dalla Russia ordini per 14 elicotteri in configurazione VIP Corporate da parte di diversi clienti. Ma il nuovo accordo ha un particolare significato per il peso che Oboronprom riveste in campo aerospaziale nella Federazione Russa. La società di Stato è infatti impegnata in diverse attività industriali ed è quella a dire, per incarico del Governo, “l’ultima parola” in campo di accordi aerospaziali. Fondata nel 2002, si occupa della produzione di elicotteri, motori, sistemi di difesa aerea, elettronici e di comunicazione, oltre che di attività di leasing. Commentando l’accordo, Andrei Reus ha sottolineato che si tratta di “una cooperazione ben strutturata che coinvolge l’industria elicotteristica russa nel

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Firmato a Mosca da Giuseppe Orsi e Andrei Reus un’intesa di collaborazione con la maggiore azienda di Stato della Federazione di Francesco Fusco

sistema di collaborazioni internazionali nel campo dell’aviazione, un’opportunità per condividere conoscenza, esperienza e tecnologie nella produzione ai più alti livelli della qualità del servizio al cliente. Inoltre essa incrementa la commercializzazione nel mondo di elicotteri prodotti in Russia”. UNA COLLABORAZIONE IN PIÙ TAPPE. Il tutto trae origine da una lettera d’intenti siglata nell’estate scorsa, per promuovere una collaborazione su vasta scala fra le due società da realizzarsi in più tappe. Il primo passo riguarda la distribuzione di lungo periodo di elicotteri AgustaWestland attraverso Oboronprom e Lloyd’s Investment Corporation, società leader nella commercializzazione di prodotti aeronautici nell’Europa dell’Est e nell’area ex-sovietica. Si prevede l’acquisto di elicotteri AgustaWestland per un valore di 450 milioni di euro entro il 2012, con un impegno per 10 elicotteri, per un valore complessivo di 65 milioni. Si tratta di 2 monomotori Koala, 2 AW 109 Power, 4 AW 109 Grand e due medi AW 139. Inoltre si prevede la commercializzazione, oltre che in Russia anche nei mercati nei Paesi membri della CSI, per varie applicazioni tra le quali trasporto VIP/corporate, supporto alle operazioni nei settori energetico e petrolifero ed elisoccorso. Il secondo stadio dell’accordo riguarda la realizzazione di centri di manutenzione degli elicotteri AgustaWestland in Russia, e infine, quale terzo stadio, la produzione sia per il mercato domestico che per quello internazionale. Così Agusta può affermare che fa “volare il mondo”.

A 450 MILLION EURO CONTRACT

Russia enters the AgustaWestland world he announcement was made directly from Moscow, during the He- an opportunity to share knowledge, experience, and technology in the proliRussia International Fair 2008. The announcement was made by duction of the highest levels of quality and customer service. In addition, it the Managing Director of the Italian helicopter producer Finmeccani- increases global sales of helicopters made in Russia.” ca, Giuseppe Orsi, who signed a contract worth 450 million Euros with An- A MULTI-PHASE COLLABORATION. Everything traces back to a letter of drei Reus, the General Director of the Oboronprom Corporation. “This rep- intent written last summer to promote large scale collaboration between resents a structured collaboration,” commented Orsi when announcing the the two companies to be carried out in several phases. The first phase inagreement, “that we foresee will bring about continual growth and the de- cludes the long term distribution of AgustaWestland helicopters through velopment of highly technological industrial activities for Oboronprom and Lloyd’s Investment Corporation, the An agreement of both of our countries. The Russian market and those in inleading company in aeronautical products sales in Eastern dependent states are extremely important and capable of collaboration with the Europe and in the ex-Soviet area. largest government assuring significant business opportunities in the future.” This foresees the purchase of AgustaWestland helicopBefore the contract, AgustaWestland had already re- company was signed ters at a value of 450 million Euros before 2012, with an obceived orders from Russia for 14 VIP Corporate helicopters ligation of 10 helicopters, for an overall value of 65 million. in Moscow for various clients. But the new agreement carries particuThis includes 2 Koala single motor, 2 AW 109 Power, 4 AW by Giuseppe Orsi lar significance due to the reputation Oboronprom has in 109 Grand, and two medium sized AW 139. In addition it and Andrei Reus the aerospace industry within the Russian Federation. The foresees the marketing, beyond that in Russia to that in government agency is busy in various industrial activities and represents markets of ex-Soviet countries, for various uses including VIP/corporate “the last word” in the field of aerospace contracts for the government. transportation, of value to operations in the energy, oil, rescue helicopter inFounded in 2002, it manages the production of helicopters, motors, area dustries. defence systems, electronics, and communication, in addition to leasing The second phase of the agreement regards the establishment of mainactivities. Commenting on the agreement, Andrei Reus emphasized that it tenance centres for AgustaWestland helicopters in Russia, and finally, the represents “a well defined cooperation that involves the Russian helicopter third phase, domestic and international production. In this way, Agusta industry in the system of international collaboration in the field of aviation, may truly claim that it makes “the world fly.”

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ENEL

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TRE NUOVE INSTALLAZIONI DI ARTISTI INTERNAZIONALI ANIMERANNO I MESI ESTIVI NELLE DUE CITTÀ

THREE NEW INSTALLATIONS BY INTERNATIONAL ARTISTS WILL ENLIVEN THE SUMMER MONTHS IN TWO CITIES

Enel Contemporanea brings art to Rome and Venice At the beginning of July the second edition of Enel Contemporanea: three pieces of art on the theme of energy with installations by internationally famous artists Il rendering della prima installazione degli AVAF, dal 3 luglio al 3 settembre in Largo Argentina

Enel Contemporanea porta l’arte a Roma e Venezia Al via da luglio la seconda edizione di Enel Contemporanea: tre progetti di arte pubblica sul tema dell’energia con le installazioni di artisti di fama internazionale nergia e arte pubblica di nuovo insieme per la seconda edizione di Enel Contemporanea, il progetto promosso da Enel, che prevede la realizzazione ogni anno di una serie di opere sul tema dell’energia commissionate ad artisti di fama internazionale. Dopo la prima edizione del 2007, con la suggestiva eclissi lunare dell’artista inglese Angela Bulloch sopra l’Ara Pacis a Roma (Repeat Refrain), la fontana d’acqua interattiva del danese Jeppe Hein alla Garbatella (Hexagonal Water Pavilion) e la grande opera-cantiere di Patrick Tuttofuoco in Piazza del Popolo (Future City), Enel Contemporanea 2008, a cura di Francesco Bonami, presenta tre nuovi artisti che realizzeranno i propri interventi nei luoghi simbolici di due diverse città – Roma e, per la prima volta, Venezia – alternandosi in differenti periodi dell’anno. Ciascuna installazione sarà visibile per circa tre mesi. La prima installazione sarà realizzata nel cuore di Roma, presso le rovine archeologiche di Largo Argentina dal 3 luglio al 3 settembre 2008 dagli artisti brasiliani Assume Vivid Astro Focus (AVAF). La seconda, a Venezia dal 12 settembre al 12 dicembre, dal collettivo di architetti italiani, gli A12, e farà parte degli eventi collaterali della Biennale di Architettura. La terza sarà al Policlinico Umberto I di Roma, il principale ospedale della capitale e tra i più grandi d’Europa, dal 28 ottobre al 28 gennaio 2009, realizzata dall’architetto americano Jeffrey Inaba. “Enel da sempre sostiene l’arte in tutte le sue espressioni”, afferma Piero Gnudi, Presidente di Enel. “Con Enel Contemporanea, oggi alla sua seconda edizione, abbiamo voluto guardare avanti, per rappresentare un’azienda che punta sull’innovazione tecnologica e sulla crescita internazionale. L’arte contemporanea ci dà la possibilità di farlo attraverso i valori dell’innovazione, dell’attenzione all’ambiente e della internazionalità, che a nostro avviso sono le tre direttrici su cui si giocherà la sfida di un futuro sostenibile”. L’edizione 2008 si addentra nel tessuto di due straordinarie città italiane – Roma e Venezia – e guarda come punto di riferimento all’energia inesplorata del Tempo nelle sue diverse declinazioni: gioco, immaginazione, attesa. Tre temi che, intrecciati, parlano di quella che è oggi l’energia della società contemporanea, dove le modalità di intrattenimento, incontro e scambio di idee assumono talvolta forme nuove e sorprendenti. Luoghi ed eventi diversi diventano quindi connettori di pensieri ed energie in un grande foro contemporaneo, in attesa della loro trasformazione nella nostra identità futura.

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nergy and art together again for the second edition of Enel Contemporanea, the event promoted by Enel, which each year commissions a series of works on the theme of energy from internationally famous artists. After the first edition in 2007, featuring the lunar eclipse (Repeat Refrain), on the Ara Pacis in Rome by the English artist Angela Bulloch, the interactive water fountain (Hexagonal Water Pavilion) by the Danish artist Jeppe Hein at the Garbatella, and the large Future City by Patrick Tuttofuoco in Piazza del Popolo, Enel Contemporanea 2008, curated by Francesco Bonami, presents three new artists who will install their projects in symbolic locations in both the cities – Rome, and for the first time Venice – alternating between the two, for three months at a time, at different times of the year. The first location will be in the heart of Rome, on the archaeological site, Largo Argentina from the 3rd July to the 3rd September 2008 with the Brazilian artists Assume Vivid Astro Focus (AVAF). The second, in Venice from the 12th September to 12th December with the Italian group of architects A12, and this will also be part of a parallel event at the Architectural Biennale. The third will be at the Policlinico Umberto I in Rome, the main hospital of Rome and one of the biggest in Europe, from 28th October to 28th January 2009 with an installation by the American architect Jeffrey Inaba. “Enel has always supported art in all its forms,”,affirms the president of Enel Piero Gnudi, “with Enel Contemporanea, today on its second edition, we wanted to look to the future in representing our company which is based on technological innovation and international growth. Contemporary art gives us a chance to do this with both innovation, a look to the environment and on an international level, which we think are the three things on which a sustainable future depends.” The 2008 edition penetrates the fabric of two extraordinary Italian cities – Rome and Venice – and looks at their unexplored temporal energies from different angles: entertainment, imagination and hope. Three subjects which, blended together, relate the energy of contemporary society, where entertainment, socialising and the exchange of ideas sometimes take on new and surprising shapes. Different places and events are therefore linked to ideas and energy in a huge contemporary forum, while waiting to be transformed into our future identity.

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Biotecnologie e Finanza. Insieme per far crescere le Scienze della Vita Dopo gli USA Pharma Finance 2008 apre le porte anche a Canada, Israele ed Europa

l 22 e 23 maggio si è svolta a Roma la seconda edizione del progetto Pharma Finance 2008, Congresso Internazionale sulle Scienze della Vita, un comparto che negli ultimi anni ha raggruppato realtà imprenditoriali differenti e compatibili, come la farmaceutica e le biotecnologie, le nanotecnologie, i nuovi materiali, la bioinformatica. L’edizione 2008 del Pharma Finance, realizzata nell’ambito delle politiche di promozione dell’internazionalizzazione delle PMI in Accordo di Programma tra Ministero dello Sviluppo Economico e Regione Lazio, e in collaborazione con ICE e Sviluppo Lazio, ha visto il coinvolgimento di partner d’eccezione come Filas S.p.A. e la Zangani Investor Community, ed ha ricevuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Farmindustria e FederchimicaAssobiotec, AIFI ed ENEA. Il progetto Pharma Finance è nato con l’obiettivo di promuovere l’incontro tra ricerca, finanza privata e imprese, ed in particolare di sostenere l’internazionalizzazione industriale attraverso l’individuazione di idee e prodotti di settore innovativi – punte dell’eccellenza della produttività regionale – e di innescare processi che portino alla loro realizzazione pratica e alla diffusione sui mercati esteri.

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R E A LT À I N T E R N A Z I O N A L I A CONFRONTO. Dopo il grande successo della passata edizione, quest’anno il Pharma Finance oltre agli Stati Uniti si è aperto anche ad investitori provenienti da Canada, Israele ed Europa. Aziende e ricercatori laziali hanno avuto la possibilità di avviare partnership con importanti operatori esteri del settore farmaceutico e delle biotecnologie. Inoltre, è stato allestito un Forum Espositivo permanente che ha ospitato aziende, istituti di ricerca e gruppi finanziari per


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OBIETTIVO DEL PHARMA FINANCE È DI FAVORIRE LA COLLABORAZIONE SCIENTIFICA E “FARE SISTEMA” A LIVELLO INTER

incontri bilaterali tra le diverse realtà internazionali. Oltre 450 i registrati al Congresso, 30 le aziende regionali presenti al Forum Espositivo, 44 aziende internazionali di cui 23 provenienti dagli USA, 7 provenienti dal Canada,6 da Israele, 8 rappresentanti europei di Venture Capital e gruppi di investimento 300 ricercatori, 20 Fondi di investimento extra Ue e 6 europei. “Il Pharma Finance 2008 – ha commentato il Presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori – è un progetto vincente. L’obiettivo è far interagire le nostre aziende con quelle affini europee, statunitensi, canadesi, australiane e israeliane, tenuto conto che il “Sistema Lazio” è leader in Italia nel campo delle tecnologie avanzate, biotech e nanotech; inoltre, vanta il comparto chimico–farmaceutico più sviluppato del Paese e la più alta concentrazione di centri di ricerca pubblici e privati, oltre al più alto livello nazionale di investimenti in ricerca e sviluppo”. RICERCA E INNOVAZIONE: UN IMPERATIVO PER LA REGIONE. Questo evento ha inoltre ribadito ancora una volta l’attenzione che la Regione Lazio rivolge nei confronti di progetti di ricerca e innovazione per la salute umana. “Con la recente approvazione della legge sull’internazionalizzazione – ha infatti ricordato l’Assessore a Pmi, commercio e artigianato Francesco De Angelis – abbiamo creato le condizioni per dare impulso alla proiezione internazionale delle nostre imprese. Si tratta ora di favorire progetti di sistema che associno ricerca e impresa, perché la sfida della competitività si vince con la capacità di lavorare in rete e valorizzare le nostre eccellenze”. Da parte sua, l’Assessore a Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo Claudio Mancini, ha annunciato la prossima approvazione della legge regionale sulla ricerca e l’innovazione, un ulteriore strumento per supportare i tre distretti tecnologici del Lazio: aerospazio, beni culturali e bioscienze. GRANDI NUMERI. Un settore, quindi, a cui rivolgere grande attenzione, co-

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Sopra, l’Assessore Francesco De Angelis

In basso a destra, l’intervento del Direttore Generale, Gianfranco Caprioli

Nel Lazio nasce il Distretto Tecnologico delle Bioscienze

SVILUPPO LAZIO

20-06-2008

Biologia, ricerca e nuove tecnologie: la scommessa del Lazio per lo sviluppo riparte da qui, con un maxi finanziamento che dà il via al Distretto Tecnologico delle Bioscienze (DTB), che punta ad una crescita all’insegna dell’innovazione, che toccherà soprattutto il settore farmaceutico e l’industria dei dispositivi medici. Su proposta dell’Assessore allo Sviluppo economico, ricerca, innovazione e turismo, Claudio Mancini, la giunta Marrazzo ha destinato 37 milioni di euro all’avvio del nuovo distretto tecnologico, ai quali si aggiungono 10 milioni e 400 mila euro di fondi Cipe e altri 30 milioni di fondi programmatici attesi dal Ministero dell’Università e Ricerca. In totale, circa 78 milioni che andranno al mondo delle imprese e della ricerca. Il Distretto, che prende il via grazie all’accordo firmato dalla Regione Lazio con i ministeri dell’Università e Ricerca e dello Sviluppo Economico, si propone di realizzare un sistema di ricerca, formazione e produzione a rete e in stretto contatto con operatori di eccellenza attivi a livello nazionale e internazionale. Alla Filas è stato assegnato il compito di coordinare i lavori preparatori per la realizzazione del Distretto. “In un contesto difficile per la ricerca italiana – ha spiegato l’Assessore Claudio Mancini – la Regione Lazio sta portando avanti un forte impegno per il sostegno e lo sviluppo del settore. I fondi inseriti nella finanziaria regionale sono stati fondamentali per definire l’intervento sul Distretto delle Bioscienze, al quale vengono destinate la metà delle risorse del Fondo per la ricerca sanitaria, il cofinanziamento Ebri (il Centro di ricerca europeo per il cervello) per le neuroscienze e parte del Fondo per la ricerca scientifica. L’obiettivo – ha proseguito l’Assessore – è valorizzare i risultati della ricerca scientifica portandoli all’interno del mondo produttivo, affinché le imprese facciano leva sulla ricerca applicata e sull’innovazione per aumentare la loro competitività”. CREATED IN LAZIO: TECHNOLOGICAL DISTRICT FOR BIOSCIENCES Biology, research and new technologies: for Lazio the challenge for development starts from here with maxi funding which gives birth to the Technological District for Biosciences (DTB), which focuses on growth and innovation and will profit, above all, the pharmaceutical sector and industry medical appliances. Following the proposal by Claudio Mancini, the Councillor for Economic Development, Research, Innovation and Tourism, the Marrazzo committee has set aside 37 million euro to set up a new technological district, to which 10 million and 400 thousand euro will be added from the Cipe funds and other 30 million programmed funds expected from the Minister of Universities and Research. In total, approximately 78 million which will go to the world of enterprises and research. The District, which has been given the go-ahead after the agreement signed by the Lazio Region with the ministers of Universities and Research and Economic Development aims to set up a system of research, training and production network and work in close collaboration with operators of excellence active at a national and international level. Filas has been given the task of coordinating the preparatory work for the realisation of the district. “In a difficult context for Italian research – explained the councillor Claudio Mancini – the Lazio Region is carrying forward a significant commitment for the support and development of the sector. The funds inserted into the regional financial budget have been essential for finalising the intervention on the Biosciences District, which receive half the resources from the Fund for sanitary research, the co-funding Ebri (the European research centre for the brain) for neurosciences and part of the Fund for scientific research. The objective – continued the councillor – is to increase the value of the results of the scientific research taking them into the world of production, until the enterprises put an incentive on applied research and on innovation to increase their competitively.”


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ELLO INTERNAZIONALE

THE OBJECTIVE OF PHARMA FINANCE IS TO SUPPORT SCIENTIFIC COLLABORATION AND CREATE AN INTERNATIONAL “SYSTEM”

Biotechnology and Finance. Together to develop the Life Sciences he second edition of Pharma panies, taking into account that the Finance 2008, an international Sistema Lazio is an Italian leader in the congress on Life Sciences, was field of advanced technology, biotechheld on 22nd and 23rd May in Rome, a nology and nanotechnology; it also group formed to gather together a va- boasts the most developed chemicalriety of different but compatible com- pharmaceutical sector in the country panies, such as pharmaceutics, and the highest concentration of pubbiotechnology, nanotechnology, new lic and private research centres, plus, materials and bioinformatics. the highest national level of investThe 2008 edition of Pharma Finance, ment in research and development.” organized to promote and internation- RESEARCH AND INNOVATION ARE alize SMEs, with the support of the IMPERATIVE. This event has once Ministry for economic development again drawn attention to the fact that and the Lazio regional council, and in the Lazio Region is involved in the collaboration with ICE and Sviluppo problems of research projects and inLazio, saw the involvement of excep- novation for human health. “With the tional groups such as Filas S.p.A. and recent endorsement of the law on inthe Zangani Investor Community plus ternationalisation – as Francesco De the support of the prime minister, Far- Angelis, Councillor to SME, commindustria and Federchimica-Asso- merce and artisans reminds us – we biotec, AIFI and ENEA. The Pharma Fi- have created the right conditions to nance project was launched with the give impetus to the international proobjective of bringing research and pri- motion of our enterprises. It is a quesvate finance together with the appro- tion now of backing organised projpriate companies and in particular to ects which associate research and ensustain industrial internationalisation terprises because the challenge of through the discovery of innovative competitively can be won by using the ideas and products – the best regional ability to work as a network and show products – and to set in motion the off our excellences to advantage.” For his part, the Councillor for Ecoprocesses which lead to their manufacture and sale on an international nomic Development, Research, Innovation and Tourism Claudio Mancini, scale. A COMPARISON BETWEEN INTER- has announced the next approval on NATIONAL COMPAthe regional law for reNIES. After the success search and innovation, Following the of last year’s edition, this another instrument to USA Pharma year Pharma Finance, support the three techFinance 2008 a p a r t f ro m t h e U S A , nological districts of opened its doors Lazio: airspace, cultural opened its doors to investors from Canada, Is- to Canada, Israel heritage and bio science. and Europe GREAT NUMBERS. All rael and Europe as well. in all, a sector which Companies and researchers from Lazio had the possibil- commands close attention, as the figity to create partnerships with impor- ures confirm. In fact, Lazio can count tant foreign pharmaceutical and upon 97 pharmaceutical concerns biotechnological companies. Also, the with a total of 14.581 employees and Forum Espositivo hosted research in- 1.889 biomedical companies with stitutes and financial companies for bi- 3.748 workers. The research system is lateral meetings between the various also highly prestigious with over ten international companies. Over 450 thousand specialists employed in baregistered for the congress, 30 region- sic and applied research activities. al companies took part in the Forum Something else not to be forgotten on Espositivo and 44 international com- the regional territory is the presence of panies of which 23 were American, 7 11 universities and the first Italian uniCanadian and 6 from Israel, 8 Euro- versity centre for enrolled members pean venture capital representatives and graduates, 3 technological cenand investment groups, 300 re- tres, 13 public research institutes and searchers, 20 financial investors from 10 important private centres. outside Europe and 6 from Europe Amongst others, involved in the optook part. eration were Gianluca Lo Presti, direc“The 2008 Pharma Finance - com- tor general of Sviluppo Lazio; Flaminia mented the President of Sviluppo Saccà, president of Filas; John Nano, Lazio, Giancarlo Elia Valori – is a suc- president of CTT, Competitive Techcessful project. The objective is to cre- nologies Inc and Gianfranco Caprioli, ate interaction with our enterprises director general for the Division of the and the related European, American, promotion of exchanges from the MinCanadian, Australian and Israeli com- istry of International Commerce.

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SVILUPPO LAZIO

me del resto confermano i numeri: il Lazio può infatti contare su 97 imprese farmaceutiche, per un totale di 14.581 addetti, e su 1.889 aziende biomedicali, con 3.748 addetti. Prestigioso è anche il sistema della ricerca, con oltre 10mila specialisti impegnati in attività di ricerca di base e applicata. Da non dimenticare infine la presenza, sul territorio regionale, di 11 atenei e del primo polo universitario italiano per iscritti immatricolati e laureati, di 3 poli tecnologici, di 13 istituti di ricerca pubblica e di 10 importanti centri privati. Tra gli altri, sono intervenuti ai lavori Gianluca Lo Presti, Direttore Generale Sviluppo Lazio; Flaminia Saccà, Presidente di Filas; John Nano, Presidente della CTT, Competitive Tecnologies Inc; Gianfranco Caprioli, Direttore Generale Divisione per la promozione degli scambi del Ministero del Commercio internazionale. Promosso da

In collaborazione con

Con il Patrocinio di

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Nel corso del convegno, è stato presentato il prototipo della “Scrambler Therapy”, la macchina del professor Giuseppe Marineo che permette di applicare la rivoluzionaria terapia antidolore. La tecnologia è stata brevettata, finanziata e commercializzata proprio grazie all’incontro avvenuto l’anno scorso al Pharma Finance tra Marineo e la CTT, Competitive Tecnologies Inc di John Nano, una società internazionale specializzata nel trasferimento e riconoscimento di brevetti tecnologici. La “Scrambler Therapy” era rimasta per anni chiusa nel laboratorio di ricerca di Marineo. Il professore aveva presentato la sua scoperta a ospedali e case farmaceutiche, ma senza grandi risultati. Poi, al Pharma Finance 2007, l’incontro con Leonardo Zangani della Zangani Investor Community, e quindi con John Nano. Marineo pochi mesi fa ha firmato un accordo di commercializzazione della sua ricerca con la CTT, valutato con un potenziale commerciale di 3,5 miliardi di dollari. La Scrambler Therapy è stata messa in produzione dalla Deyang, società della Corea del sud specializzata nella produzione di macchinari per il settore sanitario. Adesso avverrà la distribuzione a livello internazionale e così la terapia sarà finalmente a disposizione di tanti pazienti che soffrono di dolore cronico. L’esperienza di Marineo, come ha affermato il Direttore Generale di Sviluppo Lazio, Gianluca Lo Presti, “è l’esempio di una triangolazione virtuosa tra ricerca, struttura pubblica e investimento privato: un caso emblematico di come pubblico e privato possono agire insieme per il bene del territorio e della comunità tutta”. Per John Nano, “è un esempio importante di cooperazione tra Europa, Stati Uniti e Asia nel nome della ricerca”. A SUCCESSFUL CASE HISTORY: GIUSEPPE MARINEO AND THE “SCRAMBLER THERAPY” During the convention the prototype of the “Scrambler Therapy” was introduced. A machine which permits the application of the revolutionary anti-pain therapy invented by professor Giuseppe Marineo. The technology was patented, financed, and commercialised thanks to the encounter held last year at Pharma Finance between Marineo and the CTT, Competitive Technologies Inc of John Nano, an international company specialised in the transfer and acknowledgement of technological patents. The “Scrambler Therapy” had been closed away for years in Marineo’s research laboratory. The professor had presented his discovery to hospitals and pharmaceutical companies without any great success. Then, at Pharma Finance 2007 he had a meeting with Leonardo Zangani from the Zangani Investor Community, and finally with John Nano. A few months ago, Marineo signed a commercialisation contract with the CTT, valued with commercial potential of 3.5 billions of dollars. The Scrambler Therapy was put into production by Deyang, a South Korean company specialised in machinery production for the sanitary sector. Now the distribution will be carried out at an international level and the therapy will be available for patients who suffer from chronic pain. As the general manager of Sviluppo Lazio, Gianluca Lo Presti points out, “the Marineo experience is the example of a fortunate triangle between research, public structures, and private investment: an emblematic case on how public and private can act together for the good of the region and all the community.” For John Nano, it is an important example of cooperation between Europe, USA and Asia in the name of research.”

Un caso di successo: Giuseppe Marineo e la “Scrambler Therapy”

il Presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori (in primo piano)


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ITALPLANET MEDIA NETWORK Via Ugo Foscolo, 4 (MM Duomo) - 20121 Milano - Tel. +39 02.36571696 - Fax +39 02.72000223 italplanet@italplanet.it - www.italplanet.it


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Ci siamo fatti in sette

per portare l’Italia nel mondo èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel Mondo” ha attivato al suo interno le Sezioni Paese dedicate a USA – RUSSIA – BRASILE CANADA – GERMANIA – REGNO UNITO AUSTRALIA

Partner editoriale ASSOCAMERESTERO IN EDICOLA: in Italia con il settimanale ECONOMY negli USA con AMERICA OGGI e il NY TIMES REDAZIONE: Via Hajech, 32 - 20129 Milano Tel. + 39 02.3664.2071 eitalia@italplanet.it

Le Sezioni Paese di èItalia sono pubblicate in edizioni multilingue: Inglese, Russo, Portoghese e Tedesco. Lo sviluppo del piano editoriale, finalizzato ad approfondire gli aspetti socio-culturali, economici e di interscambio con i vari Paesi, è realizzato con il contributo delle Camere di Commercio Italiane dei Paesi di riferimento, in collaborazione con le Istituzioni Italiane all’Estero. Tale informazione di servizio è rivolta principalmente alla business community italiana interessata a nuovi mercati. Affiancandosi ai contenuti generali della rivista, le Sezioni Paese offrono una percezione aggiornata del Sistema Italia.

REDAZIONI

èItalia for USA Direttore Editoriale Presidente Alberto Comini Italy-America Chamber of Commerce 730 Fifth Avenue, Suite 600 NY 10019 New York Tel. +1 2 12 4590044 info@italchamber.org èItalia for RUSSIA Direttore Editoriale Presidente Rosario Alessandrello Camera di Commercio Italo-Russa Via Silvio Pellico, 8 20121 Milano Tel. +39 02 86995240 info.ccir@fondazione-italiarussia.it èItalia for BRASILE Direttore Editoriale Presidente Edoardo Pollastri Camera Italo-Brasiliana di San Paolo Av. Paulista, 2073 Conjunto Nacional - Horsa II – 24° andar 01311-940 - San Paolo Tel. +55 11 31790130 eitalia@uol.com.br èItalia for CANADA Direttore Editoriale Presidente George Visintin Camera di Commercio Italiana di Toronto 80 Richmond Street West, Suite 1502 M5H 2A4 Toronto Tel. +1 416 789-7169 info.toronto@italchambers.ca èItalia for GERMANIA Direttore Editoriale Presidente Annamaria Andretta Camera di Commercio Italiana di Monaco Ottostr. 1 80333 München Tel. +49 89 96166170 info@italcam.de èItalia for REGNO UNITO Direttore Editoriale Presidente Leonardo Simonelli Santi The Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom 1 Princes Street W1B 2AY Londra Tel. +44 20 74958191 info@italchamind.org.uk èItalia for AUSTRALIA Direttore Editoriale Presidente Nick Di Girolamo Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia inc. Level 20, 44 Market Street NSW 2000 Sydney Tel. +61 2 92625744 info@icciaus.com.au


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WICC: the dream of Generoso Pope

Italian Language Instruction

The Westchester Italian Cultural Center is the realization of a dream that Generoso Pope had more than 60 years ago, whose goal is to celebrate the rich culture, history, and traditions of Italy. Today, the Westchester Italian Cultural Center preserves, promotes and celebrates the rich heritage of classic and contemporary Italian culture by encouraging an appreciation of the Italian language, arts and letters, history, cuisine and commerce through educational programs, exhibits and events.

Culinary

Exhibits

Lectures

WICC: il sogno di Generoso Pope

Wine Classes

Arts

Il Westchester Italian Cultural Center è la realizzazione del sogno di Generoso Pope. Nato più di 60 anni fa, ha come obiettivo la valorizzazione della cultura,della storia e delle tradizioni dell’Italia. A tal proposito, promuove programmi educativi, mostre ed eventi, incoraggiando l’apprezzamento per la lingua italiana, per le arti e le lettere, per la storia, ma anche per la tradizione gastronomica e per il commercio.

Film

Westchester Italian Cultural Center One Generoso Pope Place Tuckahoe, New York 10707 Tel: 001 914 771-8700 Fax: 001 914 771-5900 info@wiccny.org programs@wiccny.org www.wiccny.org


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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Eccellenze Made in Italy per il Fancy Food Show Camminando attraverso il padiglione italiano, è facile capire perché la gastronomia sia uno dei lati più espressivi della cultura italiana. E il 1° luglio, appuntamento presso la IACC per il convegno promosso con èItalia ed Economy fine giugno, ogni anno da 54 anni, il New York Javits Center ospita il Fancy Food Show, evento di fama internazionale. Produttori e distributori da ogni parte del globo si riuniscono a New York per scoprire le ultime specialità gastronomiche che hanno fatto il loro ingresso nei mercati, nelle famiglie e nei ristoranti americani. Il padiglione italiano, organizzato e gestito dall’Istituto nazionale per il Commercio Estero (ICE) sotto la guida del suo direttore Aniello Musella, è sempre di grande effetto e costituisce un’attrazione notevole. È un evento importante per i produttori e i distributori di prodotti tipici che vi partecipano, e, camminando attraverso il padiglione italiano, è facile capire perché la gastronomia sia uno dei lati più espressivi della cultura italiana. Non senza motivo l’atmosfera della manifestazione è serena e piacevole, dal momento che le scoperte includono alcuni tra i cibi più deliziosi nell’immaginazione di ognuno: Parmigiano, Prosciutto di Parma, pomodori San Marzano, Limoncello, pasta di grano duro, e tante altre prelibatezze, alcune tradizionali e alcune nuove. Quest’anno, insieme allo Show, la nostra Camera di Commercio, la IACC di New York, organizzerà una serie di eventi e attività promozionali, tra cui una conferenza a tema economico in collaborazione con le riviste èItalia ed Economy. La conferenza del 1° luglio, moderata dal direttore di Panorama Economy Sergio Luciano, avrà luogo presso la IACC e vedrà intervenire rappresentanti com-

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ALBERTO COMINI Presidente della Camera di Commercio Italo-Americana

merciali in merito alle sfide presenti e future che l’industria alimentare italiana deve affrontare per esportare negli Stati Uniti. La nostra Camera continua ad avere una posizione importante per quanto riguarda l’attività di supporto e promozione dell’espansione dell’industria alimentare tra produttori e distributori italiani. Dopo tutto, è quanto stiamo facendo da 120 anni, dato che molti dei fondatori della IACC erano importatori di prodotti alimentari. Oggi quasi l’80% dell’alimentare importato negli USA è distribuito tramite le aziende dei membri della nostra Camera. Organizziamo e guidiamo i gruppi di compratori in Italia, e negli ultimi due anni abbiamo intensificato i nostri sforzi con missioni da e verso ogni regione del Paese, con una media di una missione al mese. L’esportazione di prodotti alimentari italiani negli USA ha raggiunto livelli che tempo fa parevano impossibili, tuttavia si può fare molto di più, specialmente nelle aree interne degli USA. Vorremmo spingere i produttori alimentari italiani a fare uno sforzo maggiore e introdurre i loro prodotti nelle tante cittadine americane che, seppur piccole, sono importanti. La richiesta di prodotti alimentari italiani continua a crescere, notevolmente spinta dalla popolarità dei ristoranti italiani, i nostri migliori ambasciatori, e naturalmente dall’interesse dei media che punta sulla preparazione della cucina italiana e sui suoi ingredienti specifici. Con l’aumento della richiesta dobbiamo tenere presente che anche i limiti dettati dalle leggi statunitensi – alcuni giustificabili, altri meno – stanno aumentando. La nostra Camera di Commercio assiste gli importatori di alimentari e i produttori che esportano nelle controversie legali che possono sorgere. Scrivendo questo articolo, sto pregustando il piacere di visitare il Fancy Food Show e di dirigermi direttamente al padiglione italiano. Non vedo l’ora di sperimentare fantastiche degustazioni e aromi allettanti, certo di scoprire specialità che prima non conoscevo. Con “buon gusto” spero di incontrarvi là.

EDITORIAL

Made in Italy Eccellence at Fancy Food Show very year for the past 54 years at the end of June, the New York Javits expansion of the food industry between Italian producers and American disCenter hosts the now world-renowned Fancy Food Show. Producers tributors. After all, we have been doing it for over 120 years, since many of the and distributors from all over the globe gather in New York to discover original founders of the IACC were food importers. the latest food specialties that are eventually introduced to American markets, Today, almost 80% of Italian food imported in the U.S. is distributed through households and restaurants. The Italian pavilion, organized and managed by the companies of our Chamber members. We organize and guide buying the Italian Trade Commission (ICE) under the direction of its Director, Aniello groups to Italy, and in the last two years have intensified our efforts with misMusella, is always impressive and a major attraction. It is an important venue sions to and from every region of the Country, averaging one mission per for the producers and specialty distributors who come to month. The export of Italian food products to the U.S. has Walking through the participate. Walking through the Italian Pavilion it is easy to reached levels that not long ago seemed unattainable; yet, understand why food is one of the most expressive sides of Italian Pavilion it is easy much more can be accomplished especially in the interior Italian culture. The mood of the convention is light and con- to understand why food areas of the U.S. We would urge Italian food producers to genial with good reason, since the discoveries include put forward a greater effort introducing their products is one of the most some of the best foods in anyone’s imagination: Parmithroughout the many smaller yet important cities of Ameriexpressive sides of giano cheese, Prosciutto di Parma, pomodori San Italian culture. The July ca. The demand for Italian food products is ever expanding, Marzano, Limoncello, pasta di grano duro, and so many much of it propelled by the popularity of Italian restaurants, 1st IACC will host a other delectables, some traditional, some new. business conference in the best ambassadors, and, of course, by media interest This year in conjunction with the Show, our Chamber of cooperation with èItalia which focus on the preparation of Italian cuisine and its parCommerce, the IACC of New York, will hold a series of proticular ingredients. As demand increases, we must keep in and Economy motions and activities, including a business conference in mind that limitations by U.S. regulations are also increasing, cooperation with èItalia and Economy publications. The July 1st Conference some justifiable, some less so. Our Chamber of Commerce assists food imwill take place at the IACC and will be conducted by trade representatives who porters and exporting producers in legal issues that may arise. will discuss the present and future challenges which the Italian food industry As I write this column, I am anticipating the pleasures of attending the Fanmay confront regarding its exports to the United States. The moderator will be cy Food Show and heading directly to the Italian Pavilion. I look forward to the Sergio Luciano, director of Panorama Economy. Our Chamber of Commerce delicious tastings and enticing aromas, and expect to discover some specialcontinues to hold an important position as a support for and promoter of the ty previously unknown to me. With “buon gusto” I hope to see you there.

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BUONITALIA LA DOMANDA E L’OFFERTA DI PRODOTTI ALIMENTARI ITALIANI NEGLI STATI UNITI

In USA, alla conquista dei “foodies”! Grazie ad uno studio commissionato da Buonitalia, i produttori italiani possono evitare di disperdere energie e soldi in un ingresso “generalizzato”, focalizzandosi invece su consumatori e catene distributive a più alto potenziale di Manfredi Minutelli, Responsabile Sviluppo Progetti Food di Buonitalia Spa er l’agroalimentare italiano, gli Stati Uniti rappresentano un mercato potenziale di circa 10 miliardi di euro, ma rappresentano anche il Paese nel quale i nostri prodotti sono esposti ad una concorrenza sleale costituita dai prodotti Italian sounding ingannevoli. La crescita di questo fenomeno è dovuta spesso a mancanza di informazione dei consumatori: ci sono infatti milioni di americani che vorrebbero mangiare e bere italiano e purtroppo pensano di farlo acquistando – inconsapevolmente – prodotti non originali che, invece, con l’Italia non hanno niente a che fare. Queste ragioni hanno spinto Buonitalia Spa ad affidare alla MRA-Management Resources of America, con la collaborazione dell’Ufficio ICE di New York, la realizzazione dello studio “La domanda e l’offerta di prodotti alimentari italiani negli Stati Uniti”. Lo studio ha indagato tanto il lato della domanda quanto quello dell’offerta. Per quanto riguarda la domanda, oggi esiste un target di consumatori (“foodies”) curiosi, attenti e straordinariamente predisposti al prodotto italiano; mentre, dal lato dell’offerta, si stanno oggi imponendo catene (“trend setting retailers”) che sono in potenza degli eccezionali veicolatori dei prodotti italiani.

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I “FOODIES”. Sono consumatori che vivono in città, hanno un reddito annuo non infe-

riore ai 75.000 dollari, sanno riconoscere la qualità del cibo, sono curiosi di sperimentare nuove ricette e sono riconosciuti opinion leader in grado di influenzare le abitudini di acquisto di milioni di altri consumatori. La ricerca si è occupata di analizzare usi e abitudini dei foodies, arrivando a stimarne la presenza sul territorio in circa 30 milioni di persone! I foodies amano l’Italia e la cucina italiana, e, in ottica promozionale, sono facilmente approcciabili attraverso i food channels e i newmagazine specializzati, e sono interessatissimi a conoscere le storie dei nostri prodotti e a capire perché il luogo di produzione è di grande importanza. Parimenti, i foodies giudicano fondamentali le promozioni in store. L’IMPORTANZA DEI TREND SETTING RETAILERS. Anche sul lato dell’offerta, emerge dalla ricerca un momento estremamente favorevole per la produzione italiana. Infatti in America si stanno diffondendo rapidamente e con grande successo catene di mentalità nuova, più attente alla qualità del prodotto e spesso più curiose nel ricercare e proporre prodotti e sapori nuovi. È all’interno di questa categoria che si trovano le catene più adatte a veicolare i nostri prodotti! La ricerca si è quindi occupata, per la prima volta in assoluto, di selezionare tali catene, definendo e misurando le variabili che rendono una catena “ad alto potenziale” per la produzione italiana. È oggi quindi possibile, per i produttori italiani, evitare di disperdere energie e soldi in un ingresso “generalizzato e a 360 gradi”, focalizzandosi invece sulle catene a più alto potenziale per i prodotti italiani. Solo così potremo far sviluppare sempre più nel consumatore americano “the real taste of Italy”.

DEMAND AND SUPPLY OF ITALIAN FOOD PRODUCTS IN THE UNITED STATES

We will conquer American “foodies”

nize the quality in food, are curious about experimenting with new recipes and are recognized opinion leaders able to influence the purchasing behaviour of millions of other customers. The research study analyzes purchases and habits of foodies, and estimates their presence at more than 30 million people! Foodies love Italy and the Italian cuisine, and, from a promotional he United States are a potential market of about 10 billion euros for the standpoint, they are easily approachable through food channels and specialItalian agricultural and food industry, but they are also a country where ized newsmagazines: in fact, foodies are greatly interested in learning the stoour products suffer from unfair competition by the misleading “Italian ry behind every product, and understanding the reasons why the origin of sounding” products. The development of this phenomenon is often due to every product is so important. In addition to that, foodies hold as fundamenthe lack of information by the consumers, since there are millions of Ameri- tal, an effective in store promotion. cans who would like to eat and drink Italian brands, and THE IMPORTANCE OF TREND SETTING RETAILERS. Thanks to the research by From a supply standpoint the opportunity is huge as well. unfortunately they think. They are doing so by unwittingly purchasing non original products which do not Buonitalia, it is possible for In fact, in the USA today that rapidly growing, new generhave anything to do with Italy. For these raison, Buoni- Italian exporters to avoid a ation of retailers, brings to the market a new mentality, more inclined to offer high quality products and to contalia promoted the research study “Demand and Supply general and ineffective stantly propose new tastes to its customers. We defined of Italian food products in the United States,” realised by approach to the US MRA-Management Resources of America with the colmarket, and stay focused this new generation as “trend setting” retailers. It is within laboration of Italian Institute for Foreign Trade (ICE) in on consumers and retailers this category that it is possible to find the chains that have New York. The research is focused on studying the de- that offer the best potential the best potential for carrying Italian specialities! The remand and the supply of Italian food in the USA. Consearch study, for the first time ever, was built with the purcerning the demand, today exists a category of consumers (the foodies) that pose of listing such retail chains, by defining which are the key factors that is curious, interested and greatly inclined towards Italian products. At the same make a chain a “high potential” one for Italian products and measuring them time, from a supply standpoint, in the USA there is a new and growing gener- through innovative “in field” analysis and interviews with industry experts. ation of retailers (the trend setting retailers) who have the potential to become Consequently, it is possible today for Italian exporters to avoid a general and a exceptional promoters of Italian foods. ineffective approach to the US market, and stay focused on retailers that ofTHE FOODIES. Foodies are consumers that live in metropolitan areas and fer the best potential for their products. So we will develop in the American earn not less than 75,000 US dollars per year. Foodies know how to recog- consumers “the real taste of Italy”!

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OBIETTIVO: TUTELARE LE NOSTRE PRODUZIONI E NON CONFONDERE IL CONSUMATORE

CCIE NEW YORK

Servono regole comuni per tutelare i prodotti “doc” Il crescente fenomeno della contraffazione rende sempre più necessario un “protocollo di reciprocità” tra USA e UE relativo al comparto agroalimentare di Claudia Vitelli, Presidente della Vitelli Foods LLC, fondata nel 1885 e membro dell’Italian America Chamber of Commerce da 108 anni

onostante il super Euro penalizzi le esportazioni e la debolezza del dollaro ne danneggi fortemente la concorrenza sul mercato americano, i prodotti alimentari italiani rimangono per qualità e tipologia un marchio di grande consumo, che si trova però fortemente minacciato dalle presenza sempre più aggressiva di imitazioni sleali. Produzioni globalizzate senza precise aree di provenienza e adeguati controlli di qualità hanno invaso gli scaffali dei supermercati, dal settore delle conserve a quello di formaggi e latticini. Astute e leggere variazioni di nomi, tese solo a confondere il consumatore, finiscono col premiare nella domanda di massa l’affermazione di surrogati a prezzi molto attraenti che, nel breve e nel medio periodo, portano ad una forte contrazione dei prodotti “doc”, emarginati – soprattutto in clima di recessione – dalla punitiva politica dei prezzi. Mentre in Italia il “Protocollo di controllo” garantisce e tutela le produzioni DOC, DOP e IGP, negli Stati Uniti le maglie si allargano improvvisamente e questi protocolli sono totalmente sconosciuti. La denominazione “Pomodoro San Marzano” appare persino su pomodori pelati prodotti in California, così come “Aceto Balsamico di Modena” viene etichettato su bottiglie di aceto fatte in Turchia. L’appello al governo italiano ed europeo diventa semplice ed urgente: occorre stabilire tra l’UE e gli USA un “protocollo di reciprocità” esteso a tutto il comparto agroalimentare che fissi regole multilaterali e comuni. La “deregulation” selvaggia danneggia non solo l’affermazione e l’immagine dei nostri prodotti, ma ne allontana il senso di appartenenza che è stato all’origine della loro affermazione internazionale.

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GOAL: PROTECTION OF OUR PRODUCTION AND CLARITY IN ADVERTISING

General regulations needed in order to protect “DOC” products by Claudia Vitelli, President of Vitelli Foods LLC, founded in 1885 and member of the Italian America Chamber of Commerce for 108 years espite the super Euro which penalizes exportations and the weakness of the dollar which strongly impairs competition in the American market, Italian food products have remained products of large consumption in quality and type, that one finds, however strongly threatened by the increasingly aggressive presence of dishonest imitations. Products lacking precise indications of their origins and adequate quality inspections have invaded the shelves of the supermarkets from the tinned goods aisle to the cheese and dairy products department. Clever, slight variations of names, used only to confuse the consumer, end up attracting the The growing masses to imitation goods at very attractive phenomenon of prices that, in the long run, leads to a sharp deimitations make cline of “doc” products, marginalized – above all “reciprocity in a climate of recession – by the penalizing pricprotocol” ing policy. While in Italy the “Control Protocol,” guaran- between the tees and protects DOC, DOP and IGP products, USA and the EU in the United States these protocols are totally in food and unknown. The name “Pomodoro San Marzano” agriculture even appears even on canned tomatoes grown in Cal- more necessary ifornia, just as “Aceto Balsamico di Modena” is labelled on bottles of vinegar made in Turkey. The appeal to the Italian and European governments becomes simple and urgent: a “protocol of reciprocity” should be stabilized between the EU and the USA covering the entire food and agriculture industry with multilateral and common rules. Untamed “deregulation” damages not only the credibility and image of our products, but distances them from the sense of belonging that was the basis of their establishment.

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MADE IN ITALY

DALLA NATIA BOLOGNETTA, ALLA CONQUISTA DEL MERCATO DEL FOOD NORDAMERICANO

Settimo Guttilla, quando il sogno americano diventa realtà Nel 1971, appena giunto a New York, lavorava alla costruzione delle Torri Gemelle. Oggi, a distanza di quasi 40 anni, è il maggior distributore di prodotti alimentari italiani negli USA FROM HIS NATIVE TOWN OF BOLOGNETTA TO THE CONQUEST OF THE NORTH AMERICAN FOOD MARKET

Settimo Guttilla, when the American dream came true ettimo Guttilla is the living proof of the American dream: leaving his native Sicily in 1971, bound for New York, in just a few years he went from being a manual labourer to a successful entrepreneur and today manages, together with his wife and three sons E&S Foods, a company with over sixty employees and which imports into America some of the major Italian food brand names, including Barilla. How did this adventure of yours begin? I have always been very lucky. As soon as I arrived in New York, I found labouring work on the site that was to become the twin towers… and in 1998, I was honoured by Barilla for the exceptional sales achieved with a plaque on the Towers themselves. I am still moved when I think about it today. How do you build an empire like E&S Foods? My father was a trader and I knew I wouldn’t be a labourer forever, because deep down I was a trader like him. I did however look for a new field because I didn’t want to compete with anybody. And then I thought about food: everyone has to buy food, even in hard times; and so on 2nd May 1980 I launched my little business in the basement of my home. How did you start with Barilla? We had our first meeting in 1988: Barilla contacted me to import its products but I had to refuse. My brother Emilio (the “E” of E&S Foods: Emilio and Settimo) had just gone away and I did not feel I could take it on. My luck came because the company to which Barilla turned was unable to deal with hard work so, in 1992 Barilla came back to me… and this time I said yes!

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You import many other products… We distribute brands like De Cecco, San Pellegrino and PrimeLuci to the American market. But, more generally, we supply restaurants and pizzerias with everything they need: from the tomatoes to the flour, from the serviettes to tooth picks. We mostly import from Italy but also from other Mediterranean countries such as Spain. What would your advice be to other Italian firms interested in the American market? I would advise concentrating on the most representative of products Made in Italy, which in any case are the ones most loved throughout the world. In particular, I believe that conserved foodstuffs could have a big market, the ones that don’t suffer with travelling; but also those that are still largely unknown, niche markets, such as – thinking of my roots – Passito from Pantelleria or pistachios from Bronte. Yes, lets talk about your ties with Italy. I came from Bolognetta, near Palermo and, even though I have American citizenship, to all effects I still consider myself Italian: in my heart I have never left Italy and even now I go back twice a year. I am also very pleased that I have transmitted a love of Italy to my sons and even to my grandchildren: my two year old grand-daughter speaks Italian already!

E&S Food, Inc. 37 Midland Avenue Elmwoood Park, New Jersey, 07407 Tel: 1.201.797.7999 Fax: 201.796.1808 Info@ESFood.com www.esfood.com

ettimo Guttilla è la classica incarnazione dell’American Dream: partito dalla natia Sicilia nel 1971 alla volta di New York, si è trasformato in pochi anni da manovale ad imprenditore di successo, e gestisce oggi, a fianco di sua moglie e dei suoi tre figli, la E&S Foods, azienda che può contare su una sessantina di dipendenti, e che importa negli USA alcuni importanti marchi dell’agroalimentare italiano, a partire da Barilla.

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Come è iniziata questa sua avventura? Sono sempre stato molto fortunato. Appena arrivato a New York, ho trovato lavoro come manovale nel cantiere che avrebbe costruito le Torri Gemelle… e nel 1998, proprio sulle Torri Gemelle, la Barilla ha premiato me e la mia famiglia con una targa, a riconoscimento degli eccezionali risultati di vendita raggiunti. Ancora oggi, a pensarci, mi commuovo. Ma, come si costruisce un “impero” come la E&S Foods? Mio papà era commerciante, e io stesso capivo che non avrei fatto il manovale a vita perché, dentro di me, ero commerciante. Cercavo però un ambito nuovo, perchè non volevo far concorrenza a nessuno. E poi ho pensato all’agroalimentare: tutti comprano cibo, anche in periodi di crisi, e così, il 2 maggio 1980, ho avviato la mia piccola attività, nello scantinato di casa mia. Come è avvenuto l’incontro con la Barilla? Il nostro primo incontro ha avuto luogo nel 1988: la Barilla mi ha contattato per propormi l’incarico di importatore dei suoi prodotti, ma io ho dovuto rifiutare. Mio fratello Emilio (la “E” di E&S: Emilio e Settimo) era da poco andato via, e non me la sentivo di prendermi un simile onere. La mia fortuna è stata che l’azienda a cui si sono successivamente rivolti non ha retto la mole di lavoro, e così, nel 1992, la Barilla mi ha riproposto l’incarico… e questa volta ho accettato! Ma importa molti altri prodotti… Distribuiamo sul mercato americano anche marchi come De Cecco, San Pellegrino, PrimeLuci. Ma, più in generale, forniamo ristoranti e pizzerie in tutto ciò che serve: dai pomodori alla farina, dai tovaglioli agli stuzzicadenti. Importiamo soprattutto dall’Italia, ma anche da alcuni Paesi dell’area mediterranea, come la Spagna. Cosa consiglierebbe alle aziende italiane interessate al mercato americano? Devono puntare sui prodotti più rappresentativi del Made in Italy, che sono i più amati nel mondo. In particolare, ritengo che abbiano un ampio mercato i prodotti a lunga conservazione, che non “soffrono” i lunghi viaggi; ma anche quelli ancora “di nicchia”, come – pensando alla mia terra – il passito di Pantelleria, o il pistacchio di Bronte. Ecco, parliamo del suo legame con l’Italia. Io sono originario di Bolognetta, vicino a Palermo, e, benché abbia la cittadinanza americana, mi considero a tutti gli effetti ancora italiano: l’Italia, nel mio cuore, non l’ho mai lasciata, e tutt’oggi, almeno due volte l’anno, ci ritorno. Sono del resto fiero di essere riuscito a trasmettere questo mio amore per l’Italia anche ai miei figli, e persino ai miei nipoti: la mia nipotina di due anni già parla italiano!


NEGLI STATI UNITI, IL PRIMO CENTRO COMMERCIALE DEDICATO A TUTTO CIÒ CHE È ITALIANO

BUONITALIA

THE FIRST MALL DEDICATED TO ITALIAN PRODUCTS IN THE USA

Shopping is made in Italy in Syracuse It will be open in 2009 in the State of New York and will offer products and restaurants, and also exhibitions, concerts, cookery workshops, tasting sessions and special events he first mall dedicated to Made in Italy will be built in the heart of the State of New York. This is the ambitious project by IBS Italia, a company of Studio Gambino which is in charge of the creation of the first space completely dedicated to the traditional sectors of our production in the new Carousel Center in Syracuse. The aim of the Made in Italy Project is to turn the Carousel Center – the biggest Life Style Shopping Center in the State of New York – into the Mecca of quality Italian products for American consumers, but also to give the opportunity to small and medium enterprises to sell their products directly in the huge and rich American market. NOT ONLY PRODUCTS AND RESTAURANTS. The initiative was presented in Parma at Cibus during the conference by Buonitalia Spa “Italian Sounding. USA opportunità da cogliere.” It is having a huge success among Italian enterprises and will be supported by the mayor of Syracuse and the vice president of the province of Parma Pierluigi Ferrari. The new Made in Italy zone, which will be opened at the end of April 2009, extends over about 37,000 square meters and includes 2,500 square meters of Food Court (restaurants, coffee bars, wine bars) and more than 150 shops dedicated to Italian brands and products. And that’s not all. Specific areas for fashion, food and wine, furniture and design will be created, as well as spaces dedicated to entertainment, communication and temporary exhibitions of new Italian enterprises and artists. Moreover, educational projects, cookery workshops and wine tasting sessions, concert and special events dedicated to quality Italian products will be organized. THIS WAY WE FIGHT THE ITALIAN SOUNDING. This initiative is a good solution to fight the phenomenon of the misleading Italian sounding, which is more and more common in those markets, such as North America, which are keen not only on our products, but also on our lifestyle and on Made in Italy in general. As stated during Cibus by Manfredi Minutelli, Fodd Project Development Manager of Buonitalia Spa, “the United States are a potential market of about 10 billion euros for the Italian agricultural and food industry, but they are also a country where our products suffer from unfair competition by the misleading Italian sounding products.” The development of this phenomenon is often due to the lack of information by the consumers, since there are “millions of Americans who would like to eat and drink Italian brands, and unfortunately they think They are doing so by unwittingly purchasing non original products which do not have anything to do with Italy.” For this reason, there is a need for promotional campaigns like this one, which will involve Italian restaurants, media and distributors ministered by the main target (the so called foodies, reporting the survey by Buonitalia Spa) to let the American consumers develop “the real taste of Italy.”

A Syracuse, T lo shopping è Made in Italy Sorgerà nel 2009 nello Stato di New York, e proporrà prodotti e ristoranti, oltre a mostre, concerti, corsi di cucina, degustazioni ed eventi tematici el cuore dello Stato di New York, il primo grande centro commerciale dedicato al Made in Italy. È questo, infatti, l’ambizioso progetto di IBS Italia, società dello Studio Gambino impegnata nella creazione, all’interno del nuovo Carousel Center di Syracuse, del primo spazio dedicato interamente ai settori tradizionali della nostra produzione. Obiettivo del Progetto Made in Italy, trasformare il Carousel Center – il più grande Life Style Shopping Center nello Stato di New York e, alla fine dell’ampliamento in corso, il quinto negli USA – nel luogo di riferimento dei prodotti italiani di qualità per i consumatori americani; ma soprattutto dare l’opportunità anche alle piccole e medie imprese di vendere direttamente i propri prodotti nel grande e ricco mercato statunitense.

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PRODOTTI, RISTORANTI… E NON SOLO. L’iniziativa – presentata a Parma in occasione di Cibus, nell’ambito del convegno a cura di Buonitalia Spa “Italian Sounding. USA opportunità da cogliere” – sta già riscuotendo un grande successo tra le imprese nostrane, ed ha trovato nel sindaco di Syracuse e nel vice presidente della provincia di Parma, Pierluigi Ferrari, il giusto sostegno. La nuova area Made in Italy – la cui apertura è prevista alla fine di Aprile 2009 – si estenderà su circa 37.000 metri quadrati, e comprenderà 2.500 metri quadrati di Food Court (ristoranti, caffetterie, enoteche) e più di 150 negozi di marche e prodotti italiani. Ma non solo. Non mancheranno infatti aree tematiche dedicate alla moda, all’enogastronomia, all’arredo ed al design; così come spazi dedicati all’intrattenimento, alla comunicazione ed all’esposizione temporanea per nuove imprese ed artisti italiani; e, ancora, iniziative di formazione, corsi di cucina e di degustazione vini, concerti ed eventi tematici dedicati alle eccellenze italiane. COSÌ CONTRASTIAMO L’ITALIAN SOUNDING. L’iniziativa ben risponde all’esigenza di contrastare il fenomeno dell’Italian sounding ingannevole, sempre purtroppo più diffuso in mercati – come quello nordamericano – appassionati non solo ai nostri prodotti, ma anche al nostro stile di vita e a tutto ciò che è italiano. Come ha infatti tenuto a sottolineare nell’ambito di Cibus Manfredi Minutelli, Responsabile Sviluppo Progetti Food Buonitalia Spa, “per l’agroalimentare italiano, gli Stati Uniti rappresentano un mercato potenziale di circa 10 miliardi di euro, ma rappresentano anche il Paese nel quale i nostri prodotti sono esposti ad una concorrenza sleale costituita dai prodotti Italian sounding ingannevoli. La crescita di questo fenomeno è dovuta spesso a mancanza di informazione dei consumatori, dal momento che “ci sono milioni di americani che vorrebbero mangiare e bere italiano e purtroppo pensano di farlo acquistando – inconsapevolmente – i prodotti non originali che, invece, con l’Italia non hanno niente a che fare”. Da qui, la necessità di iniziative promozionali che, come questa, coinvolgano i ristoranti italiani, e i canali distributivi e mediatici utilizzati dal target primario (i cosiddetti foodies, come individuato dallo studio di Buonitalia Spa) per far sviluppare sempre più nel consumatore americano “the real taste of Italy”.

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INTERVISTA AD ALESSIO GAMBINO, RESPONSABILE DI IBS ITALIA AN INTERVIEW WITH ALESSIO GAMBINO, HEAD OF IBS ITALIA

Shopping “Made in Italy” for the U.S.A. he ambitious project realized by Ibs Italia and Destiny USA in the Carousel Center of Syracuse, the most important shopping centre in New York State is called “Mall in Italy”: about 40,000 square metres dedicated to the best of Made in Italy. The extension work, in which Giugiaro Architettura is also involved, will be finished by December 2008; the opening is planned for April 2009. We discussed the project with Alessio Gambino, head of IBS Italia. How did the collaboration between IBS Italia and Destiny USA come about? Destiny USA is presently involved in important urban projects in the city of Syracuse, a new shopping centre, hotels, convention centres, an aquatic park and a tourist port. The owner himself, the Italo-American Robert Congel, had the idea and contacted us directly to ask us to promote the project and to participate in the creation of an area entirely dedicated to Made in Italy products, which will only host 100% Italian companies and products and it will also be a centre for events aimed at promoting the best that Italy has to offer. Why the Carousel Center in Syracuse? It was not a random choice. Syracuse in fact enjoys a strategic position – it is near the Canadian border, it is the seat of an important university, it is located at the intersection of two arterial motorways and it has a large airport – and, thanks to local wealth, continuous market growth is assured. The demand for Italian products is also supported by the presence of a firmly rooted Italian community. 17 million people visit the Carousel Center annually, with a very high average individual spending power. Once the project is finished, it will be able to receive 22 million visitors a year which makes it one of the top 5 biggest malls in America. This project is aimed at promoting every aspect of Made in Italy. The project is not just aimed at introducing Italian brand names and products to North America but it is aimed at being a permanent showcase of Italian excellence, with exhibition spaces, cultural events and food and wine events. Each shop will be managed completely independently but will benefit from global marketing and advertising campaigns. Also, so that small and medium sized firms have the chance to participate we have devoted an area to temporary shops where companies can promote their products for short lengths of time in order to test the market. We offer a complete service to the small and medium enterprises as well as to the large firms and cover all aspects connected with this kind of project such as legal, customs etc. Which sectors do you find the most interesting? Quite honestly all of them! We want to export our best traditions together with the innovations that Italian companies and products are known for, contributing also to modernising Italy’s image abroad which is still all too often the old “spaghetti and mandolin” one.

T Il progetto di ampliamento del Carousel Center

In USA lo shopping è Made in Italy i chiama Mall in Italy l’ambizioso progetto realizzato da Ibs Italia e Destiny USA all’interno del Carousel Center di Syracuse, il più importante Shopping Center dello Stato di New York: in tutto, circa 40mila metri quadrati dedicati al meglio del Made in Italy. I lavori di ampliamento della nuova struttura, a cui sta partecipando anche Giugiaro Architettura, termineranno a Dicembre 2008; l’apertura è prevista per fine Aprile 2009. Noi ne abbiamo parlato con il responsabile di Ibs Italia, Alessio Gambino.

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Come è nata la collaborazione tra IBS Italia e Destiny USA ? Destiny USA è attualmente impegnata in un importante progetto urbanistico nella città di Syracuse, che prevede la costruzione di un nuovo shopping center, alberghi, centro congressi, parco acquatico e porto turistico. Per volontà del proprietario, l’italo-americano Robert Congel, siamo stati contattati ed incaricati di promuovere il progetto e di partecipare alla creazione di un’area interamente dedicata al Made in Italy, che ospiterà solo aziende e prodotti rigorosamente italiani e sarà teatro di eventi finalizzati alla promozione dell’eccellenza italiana.

Dalla collaborazione tra Ibs Italia e Destiny USA nasce Mall in Italy, prestigiosa vetrina di prodotti ed eventi italiani nel cuore dello Stato di New York

Perché il Carousel Center di Syracuse? La scelta non è stata casuale. Syracuse gode infatti di una posizione strategica – vicina al confine canadese, sede di un’importante università, crocevia di due importanti arterie autostradali e dotata di un grande aeroporto – e, grazie alla ricchezza dell’area in cui sorge, assicura un mercato in continua crescita. La domanda di Made in Italy è supportata inoltre dalla presenza di una ben radicata comunità di origine italiana. Il Carousel Center è frequentato annualmente da più di 17 milioni di visitatori, con una capacità di spesa individuale molto elevata. A lavori ultimati l’intera struttura potrà ospitare più di 22 milioni di visitatori l’anno, collocandosi nella Top Five dei più grandi centri commerciali degli USA.

rali ed enogastronomici. Ciascun negozio godrà di piena autonomia sotto il profilo gestionale ed organizzativo, beneficiando però di strategie di comunicazione e marketing globali. Al fine di permettere la partecipazione al progetto anche ad aziende medio-piccole, abbiamo inoltre pensato ad un’area di “temporary shop”, in cui promuovere per brevi periodi i propri prodotti, sondando il gradimento dei consumatori. Alle PMI come alle grandi aziende, forniamo un servizio di assistenza a 360 gradi, che riguarda tutti gli aspetti – legali, doganali, ecc. – connessi ad un progetto di questo tipo.

Questo progetto punta ad una promozione del Made in Italy a tutto tondo. Il progetto non ha solo lo scopo di introdurre in Nord America marchi e prodotti italiani, ma intende diventare una vetrina di promozione permanente dell’eccellenza italiana, con spazi studiati per ospitare mostre, esibizioni, eventi cultu-

Quali settori giudica più interessanti? Non mi sbilancio quando dico: tutti! Vogliamo esportare la nostra migliore tradizione unita all’innovazione di cui i nostri prodotti e le nostre aziende sono capaci, contribuendo anche a svecchiare un’immagine dell’Italia associata ancora troppo spesso all’estero a “spaghetti e mandolino”.

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DA 7 ANNI AL FANCY FOOD SHOW DI NEW YORK

FANCY FOOD

Da piccola pasticceria di provincia a produttore di prodotti dolciari di fama mondiale: questa, in estrema sintesi, la storia della Fratelli Fiasconaro di Castelbuono el cuore delle Madonie, più precisamente a Castelbuono, sorge una piccola azienda che ha fatto di qualità, tradizione, e passione, le sue parole d’ordine, trasformandosi così, da piccola pasticceria di provincia, ad uno dei più importanti produttori dolciari del nostro Paese, ormai conosciuta in tutto il mondo. Stiamo parlando della Fratelli Fiasconaro, oggi gestita da Martino, Fausto e Nicola, ma ereditata circa 15 anni fa dal papà Mario. Nel laboratorio troviamo Nicola. È lui che, dopo aver studiato le tecniche di pasticceria prima in Sicilia, poi nel Nord Italia, ha trasformato il classico panettone milanese in uno dei prodotti di punta della Fiasconaro. “Sono sempre stato affascinato dalla lievitazione naturale – ci racconta – e per questo, una volta tornato in Sicilia, ho deciso di mettere a punto questa tecnica. Vedendo poi che mio papà vendeva i più classici panettoni industriali, mi sono detto ‘perché non posso farlo anch’io?’ In fin dei conti, la Sicilia può vantare le celebri mandorle di Agrigento, il pistacchio di Bronte, ma anche l’uva sultanina e i canditi più gustosi. Da lì è iniziata la mia avventura”. La sperimentazione e la ricerca sono del resto due concetti chiave nell’attività di Nicola, che si è persino rivolto all’Università di Catania e all’Università Agraria di Palermo pur di ottenere l’eccellenza. “Sono un maniaco degli ingredienti di qualità e della fermentazione naturale – ammette – e dedico grande impegno nella preparazione dei miei prodotti”.

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Bontà “Made in Sicily” per i palati mondiali di Ghileana Galli

SUCCESSO A STELLE E STRISCE. Ma, prima che in Italia, la fama dei prodotti Made in Sicily della Fiasconaro è arrivata oltreoceano: ormai da 7 anni, infatti, Nicola porta le sue “bontà” al Fancy Food di New York. “Quando, il primo anno, decisi di parteciparvi – ci racconta – mi diedero del pazzo: ci voleva tutta che ci conoscessero fuori dalla Sicilia, e io andavo a New York per prendere parte ad una delle più importanti fiere del settore! E invece… proprio lì conobbi il mio primo distributore! Ricordo ancora con commozione il primo container carico di 8mila panettoni che pochi mesi dopo partiva per gli Stati Uniti”. E oggi, i container diretti in Nord America sono decuplicati, e i prodotti Fiasconaro sono venduti anche in Europa, Australia, Giappone – ben il 20% della produzione va all’estero – e sono arrivati persino nello spazio, scelti dalla NASA dopo accurati accertamenti microbiologici e caricati a bordo dello Shuttle Discovery (“Quando mi hanno chiamato per comunicarmelo pensavo ad uno scherzo, e invece... sono riuscito a sedurre persino i mitici astronauti!”). Nonostante i numerosi successi, la Fiasconaro prosegue nella sua attività di ricerca e di sperimentazione: di recente ha lanciato la colomba al radicchio trevigiano (“l’ho candito: una bontà!”) e sta lavorando ad un lievitato dolce ai capperi (“me l’hanno chiesto per la sagra del cappero delle Eolie: era una sfida che mi intrigava”). Il tutto, sempre all’insegna della più alta qualità.

AT THE FANCY FOOD SHOW IN NEW YORK FOR SEVEN YEARS

Sicilian specialities conquer the palates of the world n the heart of Madonie Mountains, more precisely at Castelbuono, a little company was born which has made their key words quality, tradition and enthusiasm, in this way developing from a provincial cake shop into one of the most important Italian cake-makers known throughout the world. We are talking about Fratelli Fiasconaro, today run by Martino, Fausto and Nicola, but inherited about fifteen years ago from their father, Mario. We find Nicola in the kitchens. It was he who, who having first studied the art of the patisserie in Sicily and then in the north of Italy, transformed the classic Milanese panettone into one of Fiasconaro’s most successful products. “I have always been fascinated by natural rising – he tells us – and for this reason, once back in Sicily, I decided to refine this technique. Also, seeing that my father was selling the classic mass-produced panettone cakes in his shop, I thought to myself

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‘why couldn’t I make these’? After all Sicily is fa- events in this sector! But, in fact, that is where I mous for its almonds from Agrigento, pistachios found my first distributor! I still remember the feelfrom Bronte and also the best currants and can- ing when my first container of eight thousand died fruits. That’s when my adventure began.” Re- panettone cakes left for the United States a few search and experiment are the two key elements months later.” And today the containers bound for of Nicola’s work and he has even conferred with North America have doubled in size without even the universities of Catania and the Agricultural mentioning the Fiasconaro products sold in EuUniversity of Palermo in his search for excellence. rope, Australia and Japan – a good 20% go abroad “I am maniacal about quality ingredients and nat- – and they have even gone into space, chosen by NASA after careful microbiological ural fermentation – he admits – analysis and loaded onto the Disand I dedicate myself completely From a small to the preparation of my products. provincial cake shop covery shuttle (when they phoned And all this so that the most reto world famous cake me to tell me I thought it was a joke, and instead I even managed to fined palates will notice.” makers: this, in a STARS AND STRIPES SUCconvince astronauts!”). Notwithnutshell, is the story standing the numerous successes, CESS. But the fame of Fiasconaro’s Made in Sicily products of Fratelli Fiasconaro Fiasconaro continues his research from Castelbuono and experiments: he has recently reached the other side of the ocean before it arrived in Italy: in launched an Easter cake flavoured fact, Nicola has been taking his “panettone” to the with Treviso red lettuce (“I candied it: it is really Fancy Food event in New York already for seven good”!) and he is working on a new cake flavoured years. “In the first year when I decided to partici- with capers ( “they asked me to do one for the capate – he tells us – everyone said I was mad, no one per festival on the Aeolian islands: it was a chalhad heard of us outside Sicily, and I was going to lenge which intrigued me”). Every thing, of course, New York to take part in one of the most important always of the highest quality.

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PRESTO A NEW YORK UNO SHOW-ROOM PERMANENTE DEDICATO AI PRODOTTI DEL CONSORZIO

COSVICOMM

er la prima volta, sarà presente anche il COSVICOMM-Consorzio per lo Sviluppo della Collina e Montagna Materana, a New York in occasione del Summer Fancy Food, una delle maggiori vetrine d’oltreoceano dedicata alle più moderne tendenze in campo alimentare. Una partecipazione importante, che conferma l’interesse delle aziende del Consorzio per il mercato nordamericano, in cui è presente con i propri prodotti da ormai due anni; ma soprattutto anticipa la realizzazione, frutto di uno studio di fattibilità cofinanziato dall’ICE, di un centro espositivo espressamente dedicato alle produzioni del territorio materano che dovrebbe sorgere a breve nell’area di New York. Come spiega infatti Giovanni Capalbi, Presidente del COSVICOMM, “grazie ad una intensa attività di promozione sostenuta anche dalla Regione Basilicata e dalla Provincia di Matera, rappresentata dal Presidente Nigro e dall’Assessore Buonanova, abbiamo posto le basi per la definizione di una serie di accordi con distributori ed importatori locali. Attraverso il Fancy Food e, a breve, grazie a questo show-room permanente dedicato al nostro Consorzio nel cuore di New York, potremo far meglio conoscere sul mercato americano i nostri alimenti rivenienti da lavorazioni artigianali e coltivazioni biologiche: pasta, ma anche olio extravergine d’oliva, vini, miele, prodotti da forno, conserve (sottolio e marmellate), così come alcune nostre eccellenze come il Canestrato di Moliterno IGP, la ricotta dura e il Caciocavallo Podolico, vanto della nostra produzione lattiero-casearia, o i peperoni cruschi, o, ancora, il pesto di pistacchio”.

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Sapori lucani per i palati americani Provincia di Matera

Al Summer Fancy Food, una delegazione del COSVICOMM. “Portiamo le nostre produzioni, ma soprattutto la nostra cultura”

PRODOTTI, E CULTURA DEL TERRITORIO. Ma non solo. Come spiegano Pasquale Perrella e Giovanni Paolo Gagliardi, Consulenti del COSVICOMM, “è nostra intenzione non solo esportare i prodotti del Consorzio, quanto piuttosto la cultura che ne è alla base. I nostri prodotti seguono un processo di tracciabilità di filiera, grazie al quale se ne conoscono tutti i passaggi di produzione ed è questa l’immagine, la ricchezza, che vogliamo trasmettere anche ai nostri consumatori esteri”. Inoltre, proprio per far meglio apprezzare prodotti e produttori, verrà ampliato ad una delegazione americana il progetto delle Masserie Didattiche, ideato dallo stesso Perrella per gli studenti, affinché possano conoscere i processi di lavorazione e le tecniche di produzione degli alimenti che bandiscono le nostre tavole. “Nei prossimi mesi, contiamo di portare un gruppo di operatori statunitensi nel nostro territorio, per far loro comprendere l’importanza che esso riveste nelle nostre produzioni”. Al Summer Fancy Food sarà quindi possibile conoscere le 25 aziende che compongono il Consorzio e degustarne i prodotti presenti per deliziare i “palati americani”.

OPENING SOON IN NEW YORK: A PERMANENT SHOW ROOM DEDICATED TO THE CONSORTIUM PRODUCTS

Lucan flavours for American palates or the first time, the COSVICOMM-Consortium for the Development of the Matera Hills and Mountains will be present at the Summer Fancy Food in New York, one of the biggest overseas showcases dedicated to the most up to date trends in the food area. This is an important participation, which confirms the Consortium companies’ interest in the North American market, where it has been present for the last two years; and most importantly, it anticipates the realisation of an exhibition centre specifically dedicated to the produce of the Matera (Lucan) territory, which should soon arise in the Manhattan area. Its realization is the result of a feasibility study funded by Italian Institut for Foreign Trade (ICE). In fact, as explained by Giovanni Capalbi, President of COSVICOMM: “Up to now we were present in the American large-scale retail trade – promoted also by Basilicata Region and the Matera

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In the Summer Fancy Food a delegation of the COSVICOMM will participate. “We will bring our produce, but above all our culture” Provincial Council, with President Nigro and Councillor Buonanova – thanks to a series of agreements with distributors and local importers. Through Fancy Food and, very soon, thanks to this permanent show room dedicated to our Consortium in the heart of New York, we will be able to better show our strictly organic and traditional foods to the American market: noodles, but also oil, wine, honey, bakery products, preserved products (in oil and jams), as well as some of our top-drawer products like the Canestrato di Moliterno IGP, the “Ricotta dura” cheese and the Caciocavallo Podolico, pride of our dairy-cheese production, or the Peperoni Cruschi, or furthermore, the pistachio nut pesto”.

PRODUCTS, AND TERRITORY’S CULTURE. And that is not all. As Pasquale Perrella, and Giovanni Paolo Gagliardi, consultants at COSVICOMM, explain: “it is our intention to not only export the Consortium products, but more than that, the culture behind them. In Italy, our products are traceable, all production steps are known, and this it the image and the richness we want to transmit to our foreign consumers.” Furthermore, to make our product and producers better known, the project of the Educational Farms will be expanded to include an American delegation. This project, created by Mr. Perrella himself for students, teaches the manufacturing processes and the production techniques behind the foods that promote our cuisine. “In the next months, we are counting on bringing a group of American operators to our territory, to make them understand its importance in our productions.” Thus, at the Summer Fancy Food it will be possible to meet the 25 companies that make up the Consortium, and taste the products to “educate” the American palates.

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MADE IN SICILIA

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LA TIPICITÀ SICILIANA ALLA CONQUISTA DEGLI STATES

Per la Sicilia, porte aperte al mercato a stelle e strisce Esistono molte realtà imprenditoriali siciliane che potrebbero trovare in USA opportunità di successo. Basta giocare le “giuste carte” di Pietro Viola

a Sicilia ha molto da dare: grazie alla sua posizione al centro del Mediterraneo, è una terra storicamente ricca, da sempre incontro di culture. Anche dal punto di vista economico, ha le potenzialità per riuscire, e per portare le sue produzioni – spesso baluardo di una tradizione secolare e legata alle sue attività più “storiche” – fuori dai confini non solo isolani, ma nazionali. Sono infatti convinto che le aziende siciliane abbiano tutti i requisiti per portare i propri prodotti – oserei dire, le proprie “eccellenze” – non solo nei vicini mercati europei, ma anche nel ben più lontano mercato nordamericano, un mercato in cui certo non mancano difficoltà e opportunità. Questo grazie alla presenza di numerosi nostri corregionali che negli Stati Uniti e in Canada hanno trovato una nuova patria, pur non dimenticando mai le proprie origini; così come grazie al gran numero di consumatori americani che dimostra un interesse crescente nei confronti dei prodotti Made in Italy, giudicati sinonimo di qualità ed eleganza. A queste aziende – e sono tante! – servono solo gli strumenti adeguati, sia manageriali che commerciali, per riuscire ad inserirsi in questo mercato potenzialmente vicino; hanno bisogno di essere guidate, attraverso le nuove e talvolta complesse regole commerciali, per riuscire a trovare il loro “spazio” tra i tanti ambiti aperti. Per questo, anche vivendo quotidianamente – per ovvi motivi professionali – a contatto di queste realtà, sono sempre più convinto che ciò che serve a queste aziende siano gli strumenti idonei per riuscire in questo “passaggio oltreoceano”, e un quadro chiaro dello scenario che si troveranno ad affrontare nel Paese di destinazione. Così come – non meno importante – di tanta fiducia.

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SICILIAN SPECIALITIES ARE OUT TO CONQUER THE STATES

For Sicily: doors open to the stars and stripes market There are many Sicilian enterprises that could find successful opportunities on the American market. They just need to play the right cards icily has a lot to give: thanks to its favourable position in the centre of the Mediterranean it is a historically rich land and has always been a cultural meeting point. But also from an economical point of view, Sicily has the potential to succeed and take its production – often the bastions of centuries old traditions linked to its more “historical” activities – outside not just the island’s confines but also the national ones. In fact, I am convinced that the Sicilians have all the right credentials to take their produccts – I would dare to say “excellences” – not only to the close-by European markets but also to far-flung North America, a market which is certainly not without difficulties but at the same time, also not without opportunities. This is thanks to the presence of many of our regional expatriates who have found new homelands in the States and in Canada without ever forgetting their roots, but also thanks to a large number of American consumers who are showing increasing interest in Made in Italy products, which are judged synonymous with quality and elegance. These companies – and there are many of them! – just need the right tools, both commercial and managerial, to be able to insert themselves in this potentially nearby market. They need to be guided through the new and sometimes complex commercial rules to manage to find their own “space” in many of the ambits open to them. For this reason and living daily – for obvious professional motifs – in contact with these realities, I am increasingly convinced that all that these companies need are the suitable instruments to mange this “overseas passage” and a clear picture of the scenario that they will find when affronting the country of destination. They also need – and this is no less important – a lot of confidence.

S DALLA SICILIA, UNA SINGOLARE FINESTRA SUL MONDO – Caratterizzata dalla passione per gli States e dal desiderio di rivoluzionare i sistemi tradizionali delle attività di consulenza alle aziende con procedure dinamiche, innovative e professionalmente efficienti, inizia da questo numero la collaborazione tra Pietro Viola, giovane commercialista palermitano, e la redazione di èItalia. Approdato a Milano e già socio dell’American Chamber of Commerce in Italy, si è inserito alacremente nella business community. Mission dello studio – che quest’anno segna il suo decimo anno di attività – puntare sull’inserimento di giovani professionisti emergenti, in contesti affermati con esperienza, al fine di offrire un contributo valido e significativo, per la realizzazione di progetti; ma anche accrescere le sinergie con le realtà internazionali per lo sviluppo di nuovi business. FROM THE HEART OF SICILY, A SIGNIFICANT WINDOW ON THE WORLD – Characterised by a passion for the States and the desire to revolutionise the traditional systems of consultancy activities with dynamic, innovative and professionally efficient procedures. Starting from this issue, collaboration is being initiated between Pietro Viola, young business consultant from Palermo, and the editorial team of èItalia. Embarked in Milan, he is already a member of the American Chamber of Commerce in Italy, and has rapidly inserted himself into the business community. The mission of his studio – which this year celebrates its tenth working anniversary – is to focus on the insertion of emerging young professionals, in successful experienced frameworks, with the aim of offering a valid and significant contribution for carrying through commercial projects but also to increase the synergies with international enterprises for the development of new business.

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Via Claudio Monteverdi, 43 90145 Palermo – Italia Tel. +39 091 681 18 44 Fax +39 091 681 46 29 e-mail: studioviola@email.it http://www.studioviola.com


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20-06-2008

18:20

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VERSO UNA LEADERSHIP MONDIALE INCONTRASTATA FINMECCANICA

edere il bimotore da trasporto strategico C27J di Alenia compiere looping, cioè salire in verticale per poi seguire un arco che lo pone rovesciato in fase di discesa, lascia stupefatti. Perché è una manovra riservata ai caccia supersonici dotati della potenza e agilità necessarie per le loro missioni. Che venga eseguita da un velivolo della mole del C27J non è un’eccezione, rappresenta l’unicum delle capacità tecnologiche del gruppo Finmeccanica che le consentono, oltre che di essere il fornitore di questo aereo strategico per le forze armate USA e, attraverso AgustaWestland, dell’elicottero US101 destinato al Presidente degli Stati Uniti, di poter acquistare, “rara avis” nel campo della difesa, una azienda chiave del settore come la statunitense DRS. È quello che è avvenuto con la firma dell’accordo che fa del gruppo italiano guidato da Pier Francesco Guarguaglini, uno degli attori principali sul mercato più avanzato per tecnologia, ricerca e investimenti del mondo. Così Finmeccanica, leader mondiale nei settori degli apparati elettronici, dei sistemi e dei servizi per la difesa e la sicurezza, oltre che dell’aerospaziale, acquistando il 100% di DRS Technologies, Inc., azienda leader per i servizi e i prodotti elettronici integrati per la difesa, consolida il proprio ruolo di protagonista globale nei sistemi per la difesa e la sicurezza, con un ruolo di primo piano nel mercato USA, e consente anche a DRS nuove e importanti opportunità di business fuori dagli Stati Uniti. “Questo accordo – ha commentato Pier Francesco Guarguaglini, Presidente e Amministratore Delegato di Finmeccanica – testimonia la capacità del Gruppo di far valere la propria tecnologia di eccellenza in tutto il mondo. Esso costituisce inoltre un’ulteriore opportunità di crescita, in un Paese come gli Stati Uniti che rappresenta il più significativo mercato della difesa e della sicurezza. L’operazione rappresenta la prosecuzione naturale della nostra strategia di investimento ed espansione nei mercati UK e USA, e ci permette di sostenere le Forze Armate americane con i nostri prodotti ad alto contenuto tecnologico, come già avvenuto con lo US101 e il C-27J. L’intesa si presenta come integrazione ideale tra due aziende le cui attività sono complementari, sia sotto il profilo delle tecnologie che delle piattaforme, e favorisce la presenza di un player altamente competitivo sui mercati della difesa e della sicurezza negli Stati Uniti e nel resto del mondo”. L’operazione, approvata dai Consigli di amministrazione delle due Società, ha un valore di 5,2 miliardi di USD (3,4 miliardi di Euro) compresa l’assunzione di 1,2 miliardi di USD di indebitamento netto, e comporta un premio pari al 32% sulla quotazione media del titolo di DRS sul mercato di Wall Street.

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Il Gruppo guidato da Pier Francesco Guarguaglini si aggiudica il 100% di DRS, azienda chiave nel settore della Difesa USA

Finmeccanica “vola” di successo in successo TOWARDS UNSURPASSED WORLD LEADERSHIP

Finmeccanica “flies” from success to success atching the twin-engined strategic transport Alenia C27J looping, market, also allowing DRS new and important business opportunities outmeaning to rise vertically following an arch that turns it upside side of the United States. down during descent, leaves viewers stupefied, because it is a “This contract, – commented Pier Francesco Guarguaglini, President manoeuvre reserved for the supersonic planes equipped with the power and General Director of Finmeccanica, – demonstrates the capacity of the and agility necessary for their missions. That it is carried out by an aircraft of Group to reveal its technological excellence throughout the world. In addithe stature of C27J is no coincidence, since it represents the unique speci- tion, it establishes further opportunities for growth in a country like the Unitmen of technological capacity of the Finmeccanica group ed States, the most significant defence and security marthat allows it, beyond being the supplier of this strategic air- The Group guided by ket. The operation represents the natural development of plane to the American armed forces, and, through our investment and expansion strategy in the UK and US Pier Francesco AgustaWestland, of the US101 helicopter used by the markets, and allows us to support the US Armed Forces Guarguaglini President of the United States, to be able to purchase, “rara acquires 100% of DRS, with our products of high technological content, as is alavis” in the defence sector, a key company like the Ameri- chief company in the ready the case with the US101 and the C-27J. The agreecan DRS. That is what happened with the signature of the ment is the ideal collaboration between two companies US Defence sector agreement that makes the Italian group guided by Pier whose activities are complimentary, both technologically Francesco Guarguaglini one of the most advanced principle actors on the speaking and in terms of their common business realm, and favours the market for its technological research and world investments. presence of a highly competitive player in the defence and security markets In this way, Finmeccanica, world leader in the electronics, systems, and in the United States as well as in the rest of the world.” service industries for defence and safety, moved beyond aerospace, buyThe operation, approved by the Administrative boards of both compaing 100% of DRS Technologies Inc. the leading company for integrated de- nies, has a value of 5.2 billion US dollars (3.4 billion Euros) including the asfence services and electronic products, and consolidated its leading inter- sumption of a loan worth 1.2 billion US dollars net, and results in a return national role in defence and safety systems, with a primary role in the US equal to 32% on the average quotation of the title of DRS on Wall Street.

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NEWS

23-06-2008

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USA

Riportiamo i turisti americani in Italia! Il mercato turistico americano è di primaria importanza per l’Italia, ed è quindi assolutamente necessario contrastare la tendenza non favorevole dei flussi USA verso le nostre mete turistiche. Ne è convinto il Direttore Generale, Eugenio Magnani, che ha tenuto a sottolineare che l’ENIT-Agenzia ha intensificato le proprie azioni promozionali con una serie di seminari e presentazioni in numerose destinazioni americane e canadesi, incontrando tour operators, operatori e giornalisti del settore. “Si è infatti consolidata l’idea, prospettata fin dall’anno scorso dalla nostra struttura – ha sottolineato Magnani – di contenere la debolezza del dollaro nei confronti dell’euro, fissando i prezzi delle proposte di vacanza direttamente nella valuta USA. Diviene pertanto indispensabile agire direttamente sui prezzi e renderli maggiormente accessibili ai consumatori americani, la cui capacità di spesa, per la situazione economica non favorevole, risulta ridotta rispetto agli anni precedenti”.

Sapori d’Abruzzo “Il Fornaio” – una della più prestigiose catene statunitensi di ristorazione italiana con ristoranti in California, Colorado, Virginia, Washington e Nevada – ha offerto un posto d’onore, nel corso del mese di maggio, alle prelibatezze dell’enogastronomia abruzzese in occasione de “La Festa Regionale” dedicata alla regione. L’importante iniziativa, messa a segno dalla Camera di Commercio di Pescara e dal Centro Estero delle Camere di Commercio d’Abruzzo, ha costituito un’efficace occasione per dare un’adeguata visibilità ai prodotti e all’intero territorio abruzzese sulla West Coast americana. Il menù proposto è stato concepito dallo chef abruzzese Nicola D’Alonzo in collaborazione con Maurizio Mazzon, executive chef de “Il Fornaio”. Mazzon ha infatti appositamente scelto piatti in grado di rappresentare al meglio la tradizione culinaria regionale e di soddisfare il palato dei gourmet d’oltreoceano. Le pietanze sono state naturalmente accompagnate anche da vini, liquori e dolci abruzzesi.

A TASTE OF ABRUZZI “Il Fornaio” (the baker), one of the most prestigious American restaurant chains has branches in California, Colorado, Virginia, Washington and Nevada. In March this year, it offered pride of place, to Abruzzian wine connoisseurship for its regional celebration (la festa regionale). The initiative taken by the Chamber of Commerce in Pescara and the Foreign section of the Chamber of Commerce in Abruzzi marked an effective occasion to promote not only the products but the whole area of Abruzzi to the west coast of America. The proposed menu was created by Nicola D’Alonzo together with Maurizio Mazzon, the executive chef of “Il Fornaio.” Mazzon deliberately chose dishes which represented the region’s tradition cuisine and which would satisfy the overseas gourmet palate. The dishes were naturally accompanied by wine, liquors and sweets.

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A Riccardo Muti la direzione della Filarmonica di Chicago Il Maestro Riccardo Muti è stato scelto come nuovo direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Chicago, una delle più straordinarie formazioni a livello internazionale. Muti, che sarà il 10° direttore musicale nella storia dell’Orchestra, inizierà il suo nuovo incarico nella stagione 2010-2011; il suo contratto avrà una durata di cinque anni e lo porterà a condurre, oltre che un minimo di 10 settimane di concerto per ogni stagione, anche le tappe nazionali ed internazionali che vedranno protagonista la Chicago Symphony Orchestra. La presentazione ufficiale di questa prossima collaborazione ha avuto luogo presso il Symphony Center lo scorso 2 giugno, in occasione della Festa della Repubblica. Acclamato e molto atteso, Muti ha definito la Chicago Symphony Orchestra, che aveva già diretto nel 2007 nel corso di una lunga tournée europea, “una macchina perfetta”, e si è detto felicissimo di iniziare questa nuova avventura.

Riccardo Muti, new director of the Chicago Symphony Orchestra Maestro Riccardo Muti has been chosen as the new musical director of the Chicago Symphony Orchestra, a most extraordinary international development. Muti will be the tenth director in the history of the orchestra, and will start work in the season of 2010-2011, with a five year contract. As well as a minimum of ten weeks of concerts each season, his contract will involve national and international dates with the Chicago Symphony Orchestra. The official presentation took place last June (Celebration of Republic, June 2nd) at the symphony centre. The greatly acclaimed Muti, who directed the Chicago Symphony Orchestra last year during a long European tournament, defined it as “a perfect machine,” and said he was happy to start on this new venture.

Il Brunello “fa il botto” negli USA Con un aumento nel valore delle vendite del 7%, è boom per il vino italiano negli Stati Uniti anche nel 2008, nonostante le difficoltà provocate dal tasso di cambio Euro/Dollaro svantaggioso per le esportazioni. È quanto emerge da una analisi condotta dalla Coldiretti (dati Istat relativi al gennaio 2008). Negli USA si beve circa la metà (45%) dei vini rossi Doc/Docg della Toscana destinati all’estero, con il Chianti e il Brunello di Montalcino in pole position. Con un giro d’affari di oltre 120 milioni di euro, 247 produttori e sette milioni di bottiglie vendute ogni anno per il 62% all’estero, il Brunello di Montalcino è considerato un simbolo del vino italiano nel mondo. Il 25% della produzione totale di Brunello è assorbito dagli Stati Uniti, seguiti dalla Germania (9%), dalla Svizzera (7%), dal Canada (5%), dall’Inghilterra e dal Giappone (3%). Una crescita si registra anche in mercati emergenti, in particolare sul fronte asiatico.


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21-06-2008

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

BRING AMERICAN TOURISTS BACK TO ITALY! The American tourist industry is of primary importance for Italy, it is therefore absolutely necessary to confront the negative tendency of the USA to our tourism. Director General, Eugenio Magnani, is convinced of this and has supported the ENIT Agency’s intensification of its promotional action with a series of seminars and presentations in various locations in America and Canada, meetings with tour operators and with journalists. “The ideal was proposed by our company last year, and has now been finalised,” Magnani said, “to compensate for the weak exchange of the dollar against the Euro, they have been fixing holiday prices based on U.S. prices to make them more attractive to America consumers, whose capacity to spend given the current economic situation is not as good as in previous years.”

MAX&Co. raddoppia a Los Angeles

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Dopo l’apertura a Beverly Center, da sabato 17 maggio MAX&Co. ha scelto Merlose Avenue per il suo nuovo flagship store, proseguendo così nella sua politica di espansione sulla West Coast, scegliendo un’area quotatissima per lo shopping a West Hollywood, a fianco di esclusive boutique, gallerie d’arte, ristoranti e vintage store. In tutto, 150 metri quadri ricavati all’interno di un ex edificio industriale, di cui il nuovo monomarca conserva la struttura architettonica e i volumi. Le vetrine, affacciate direttamente su Melrose Avenue, sono state progettate per ospitare installazioni ed eventi. All’interno della boutique, una grande area è destinata agli accessori, mentre uno spazio più soft è dedicato alle cabine di prova. Innovative le modalità espositive della collezione moda, con l’utilizzo di grandi tavoli, mensole in rovere sbiancato e strutture aere in plexiglass e alluminio satinato, sospese dal soffitto o dalle pareti. MAX&CO. DOUBLES IN LOS ANGELES After its opening at the Beverly Center on the 17th May, MAX&Co. has chosen Melrose Avenue as its new flagship, following its policy of expansion on the West Coast. They have chosen a very popular shopping area in West Hollywood, surrounded by exclusive boutiques, art galleries, restaurants and antique shops. Positioned in an old factory of 150 m2, the new one brand store maintains the original architectural structure and size. The windows face directly on to Melrose Avenue, and have been designed to house installations and events. Inside the Boutique there is a large area dedicated to accessories, and another to the fitting rooms. There are innovative means of fashion display involving huge tables, polished oak shelves and areas structured in Plexiglas and aluminium suspended from the walls and ceiling.

BRUNELLO IS A BIG HIT IN THE USA With a seven percent sales increase, 2008 has been a good year for Italian wine in the United States, despite the difficulty with the exchange rate for exports, so say the results from an analysis by C o l d i re t t i ( I s t a t J a n u a r y 2008). Almost half (45%) of DOC/DOCG Tuscan red wines which go abroad, go to the USA, with Chianti, and Brunello di Montalcino in pole position. With a turn over of more than 120 million Euros, 247 producers and seven million bottles sold every year, Brunello di Montalcino is considered symbol of Italian wine worldwide. 25% of all Brunello produced is destined for the USA, followed by Germany at 9%, Switzerland at 7%, Canada at 5%, and England and Japan at 3% with a new entry from emerging markets, particularly Asia.

Con “Open Roads” il cinema italiano di oggi torna a NY Dal 6 al 12 giugno, New York ha ospitato, per l’ottavo anno consecutivo, “Open Roads: New Italian Cinema”, rassegna interamente dedicata al cinema italiano contemporaneo. Nell’arco di una settimana, il Walter Reade Theater ha ospitato la proiezione di 13 tra i migliori film dell’ultima stagione: La ragazza del lago di Andrea Molaioli, Non pensarci di Gianni Zanasi, Giorni e nuvole di Silvio Soldini, Piano solo di Riccardo Milani, Appuntamento a ora insolita di Stefano Coletta, Il dolce e l’amaro di Andrea Porporati, Saturno contro di Ferzan Ozpetek, Notturno Bus di Davide Marengo, Valzer di Salvatore Maira, In fabbrica di Francesca Comencini, Signorina Effe di Wilma Labate, La giusta distanza di Carlo Mazzacurati e Biutiful Cauntri di Esmeralda Calabria, Andrea D’Ambrosio e Peppe Ruggiero. Ad accompagnare i film, una delegazione artistica (registi, attori, sceneggiatori), che si è confrontata con pubblico e addetti ai lavori al termine di ogni proiezione.

OPEN ROADS, ITALIAN CINEMA GOES BACK TO NEW YORK From 6th to 12th of June, New York hosted, for the eighth year running the “Open Road: New Italian Cinema” an exhibition, completely dedicated to contemporary Italian cinema. In a week the Walter Reade Theatre showed 13 of the best new films of the season: La ragazza del lago by Andrea Molaioli, Non Pensarci by Gianni Zanasi, Giorni e nuvole by Silvio Soldini, Piano Solo by Riccardo Milani, Appuntamento a ora insolita by Stefano Coletta, Il dolce e l’amaro by Andrea Porporati, Saturno Contro by Ferzan Ozpetek, Notturno Bus by Davide Marengo, Valzer by Salvatore Maira, In fabbrica by Francesca Comencini, Signorina Effe by Wilma Labate, La giusta distanza by Carlo Mazzacurati, Biùtiful Cauntri by Esmeralda, Calabria, Andrea D’Ambrosio & Peppe Ruggiero. After each film there was an artistic delegation (directors, actors and scriptwriter), who spoke to the public and sector operators.

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27-05-2008

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www.poste.it

FESTIVAL INTERNAZIONALE DELLA FILATELIA

ITALIA 2009. Tutti i francobolli del mondo in un solo spazio. A Roma.

Con Italia 2009, Roma diventa la capitale mondiale del francobollo. La grande esposizione internazionale sbarca nella città eterna per cinque intensi giorni dedicati alla filatelia. Protagoniste le migliori collezioni d’Europa, dei Paesi del bacino del Mediterraneo, nonché di Canada, Stati Uniti d’America, Argentina, Sudafrica e Australia. Non perdete l’appuntamento con la storia del francobollo.

Roma - Palazzo dei Congressi 21-25 ottobre 2009


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20-06-2008

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Anche i “piccoli” possono vincere in Canada Grazie al supporto della CCIE di Toronto, le PMI italiane possono puntare ad esportare i loro prodotti in un grande mercato come quello canadese l settore agro-alimentare italiano è caratterizzato dalla presenza di numerose piccole-medie imprese (PMI) che producono prodotti di alta qualità, destinati ad una clientela di nicchia. Si tratta in particolare di oli, vini e farinacei, realizzati secondo le ricette della tradizione agroalimentare italiana, che mantengono quelle caratteristiche di genuinità e sicurezza molto apprezzate dai consumatori canadesi. L’importazione di questi prodotti, però, incontra numerose difficoltà, dovute soprattutto al sistema distributivo nordamericano. La grande distribuzione di massa, caratterizzata da ipermercati e da catene di negozi, lascia infatti poco spazio per questi prodotti, forniti in quantità non adeguate e a prezzi superiori rispetto agli standard di mercato. La Camera di Commercio Italiana di Toronto ha svolto in questi anni un ruolo attivo di promozione delle PMI italiane, cercando di trovare canali secondari per l’ingresso in Canada di questi prodotti. È in questo contesto che si inserisce l’ultimo progetto, “Prodotti Lucani in Canada”, per la sponsorizzazione dell’agroalimentare e del turismo della Basilicata. Nell’ambito del programma sono stati organizzati seminari sui mercati lucano e canadese, visite di operatori economici canadesi in Basilicata, la realizzazione di un evento in un ristorante lucano a Toronto con degustazione di prodotti agroalimentari, un incontro di affari (business meeting) con operatori canadesi per i settori turismo e artigianato artistico, e un evento finale a Matera a conclusione del progetto. Questa iniziativa rappresenta un esempio concreto di come un potenziale punto di debolezza per le imprese italiane, rappresentato dall’esigua dimensione, possa essere trasformato in un punto di forza, cavalcando il crescente trend della domanda di prodotti di alta qualità che si è manifestato in Canada negli ultimi anni.

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EDITORIAL

Even “small” operators can be winners in Canada Thanks to the support of the Italian Chamber of Commerce in Toronto, the Italian SME’s can aim to export their products to a great market such as Canada

he Italian agribusiness features numerous small and medium-sized companies (SME’s), which offer high-quality products aimed at a “niche” clientele. These are primarily oils, wines, pasta and bread, which are created according to the cornerstone recipes of the Italian food tradition, and which maintain those characteristics of genuineness and safety that are very much appreciated by Canadian consumers. However, the importing of these products is running into considerable snags, related primarily to the North American distribution system. In fact, the mass distribution network, epitomized by shopping malls and store chains, leaves little space for these products, which are supplied in inadequate quantities and at higher prices than the standard market fare. These past few years, the Italian Chamber of Commerce in Toronto has played an active role in the promotion of Italian SME’s, by seeking secondary channels for the entrée of these products into Canada. It is in this context that we see the latest project, called “Lucanian Products in Canada,” aimed at promoting agribusiness and tourism in Basilicata. In the context of the program, various seminars have been organized on the Lucanian and Canadian markets, along with visits by Canadian economic operators in Basilicata, an event in a Lucanian restaurant in Toronto with the tasting of culinary delicacies, a business meeting with Canadian operators in the tourism and artistic craftsmanship sectors, as well as a final event in Matera at the conclusion of the project. This initiative represents a concrete example of how a potential Achilles’ heel for Italian businesses, i.e. their diminutive size, can be transformed skillfully into a veritable asset, riding the purposeful wave of a growing demand for high quality products that has cut a trendy swath across Canada in the past few years.

T GEORGE VISINTIN President of the Italian Chamber of Commerce in Toronto

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20-06-2008

CCIE TORONTO

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UN MERCATO IN CRESCITA, E MOLTO DIVERSIFICATO A BURGEONING, DIVERSIFIED MARKET

Organic and Multicultural food in Canada anada is known throughout the world for its multiculturalism. According to a 2006 census, there are 43 ethnic groups in Canada, which have impacted upon the social, economic, political and demographic profile, and also the food of this country. We can found in Canada: quality meats; 120 types of crops; 160 species of fish. Canada also boasts a burgeoning, steadily-growing food industry, which ranks it among the world’s leaders in the sector: it accounts for 8% of the GDP, which gives employment to 2.1 million people. HEALTHY, QUALITY, ORGANIC. In the past decade, the demand for foodstuffs in Canada has changed considerably, influencing the offer to a remarkable degree. Consumers are requesting more variety, greater value and healthier food, without sacrificing quality and safety. In response to these changes, these past few years have seen a trend in the steady growth of the concentration of agricultural businesses and industries. Furthermore, there has been an increase in the number of businesses that diversify their operations, by augmenting their production of organic foodstuffs. Specifically, with regard to organic products, this is the fastest-growing sector of the food industry. In 2006, it increased by 28%, compared to a 2.4% upswing for the non-organic food sector. With regard to exports, the market’s main outlet is the United States, which alone accounts for (56.6% of total exports), followed by Japan and Europe. In terms of imports, the leading economic partners are again primarily the United States (59% of total imports) and Europe (13%). France and Italy are Canada’s foremost trading partners in Europe. CANADIAN PASSION FOR ITALIAN WINE. Italy in particular has always been a net exporter to Canada. In 2007, the value of exports reached 313 million Cdn, against an import value of 84 million Cdn. By analyzing the trend, we notice that imports of food products from Italy have increased in the past decade. In particular, the wine industry holds a strong attraction for this country, followed by olives and derivates, cheeses, bread and pasta. THE COUNTERFEIT PROBLEM. Canada surely does not have the same food and wine tradition that Italy and France boast. However counterfeit products in Canada have reached a considerable apex, quantifiable in the order of billions of dollars. The ice wine is one of those typical Canadian products that is paying dearly for the government’s inertia. Canadian businesses try to defend and promote their excellent products by partaking in national and international events. Among these, the Canadian International Food and Beverage Show in Toronto (Ontario) is one of the most important events in the sector. Other initiatives are the Toronto Wine & Cheese Show, the Grape and Wine Industry Trade Show and the CRFA Show, an event organized by the Canadian Restaurant and Foodservices Association, the biggest in the country. The attention garnered by these events, the incentive from the Canadian government in support of the industry operators as well as the official statistics confirm the salutary status of the Canadian food industry, which is the wellspring of numerous business opportunities for national and international operators.

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In Canada, vincono il biologico ed il multiculturale di Federico Chicca e Federica Sergi

l Canada è conosciuto in tutto il mondo per il suo aspetto multiculturale. Secondo l’ultimo censimento del 2006, sono presenti infatti 43 etnie che hanno influito sulla situazione sociale, economica, politica e demografica del Paese, e non meno sulla sua tradizione agroalimentare. In Canada si può trovare carne di qualità; 120 diversi tipi di coltivazioni; 160 specie di pesci. Un agroalimentare fiorente e in costante crescita, che posiziona il Paese tra i leader mondiali del settore: l’8% del PIL si basa su questo comparto, impiegando 2,1 milioni di addetti (2% della popolazione).

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PASSIONE PER IL VINO ITALIANO. Per quanto riguarda in particolare l’Italia, nel 2007 il valore delle esportazioni è stato pari a 313 milioni di CAD, contro un valore delle importazioni pari a 84 milioni di CAD. A suscitare una forte attrattiva è soprattutto l’industria del vino, seguita da olive e derivati, formaggi, pane e pasta.

PROBLEMA CONTRAFFAZIONE. Certo il Canada non ha la stessa tradizione per i prodotti agroalimentari e per i vini che hanno Italia o Francia, ma il giro d’affari dei prodotti contraffati in SANO, DI QUALITÀ, BIOLOGICO. Nell’ultimo decennio la Canada raggiunge cifre considerevoli, si parla di miliardi di dolladomanda di generi alimentari è molto cambiata: i consumatori ri. L’ice wine è uno di quei prodotti tipici canadesi che sta pagando chiedono più varietà, più convenienza e cibo sano, senza rinuncia- a caro prezzo l’inerzia del governo. re alla certezza di qualità e sicurezza. In risposta a questi cambiaLe imprese canadesi cercano di difendere la loro eccellenza promenti, si è registrato un trend in costante crescita della concentra- muovendo i prodotti attraverso la partecipazione ad eventi naziozione di industrie e aziende agricole; ma anche delle imprese che nali e internazionali. Tra questi, il Canadian International Food and hanno diversificato la loro attività, sviluppando la produzione di Beverage Show di Toronto (Ontario), uno dei più importanti eventi prodotti biologici. In particolare, il settore del biologico sta cre- del settore; il Toronto Wine & Cheese Show, il Grape and Wine Industry scendo ad enorme velocità: nel 2006 si è registrato un aumento del Trade Show e il CRFA Show, organizzato dalla più importante asso28% contro il 2,4% del mercato agroalimentare non biologico. ciazione dei ristoratori canadesi (Canadian Restaurant and Foodservices Per quanto riguarda l’export, il mercato ha il suo sbocco principa- Association). L’attenzione suscitata da questi eventi, l’incentivo del governo canadese a supporto degli operatori le negli Stati Uniti (56,6% delle esportazioni Camera di Commercio del settore e le statistiche ufficiali, confermatotali), seguiti da Giappone ed Europa. Per Italiana di Toronto no il buono stato di salute che sta attraversando quanto riguarda le importazioni, i principali 80 Richmond Street West, Suite 1502 - M5H 2A4 Toronto l’agroalimentare in Canada, fonte di numeropartner sono l’America (59% delle importaTel. +1.416.789.7169 se opportunità di business per gli operatori zioni totali) e l’Europa (13%), con Francia e Fax +1.416.789.7160 info.toronto@italchambers.ca nazionali e internazionali. Italia in testa. www.italchambers.ca

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20-06-2008

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DALLE RIFLESSIONI DI ROBERTO MARCATTI NASCE “H2O NUOVI SCENARI PER LA SOPRAVVIVENZA”

H2O

Quando l’acqua incontra la “cultura del progetto” Grazie ad una mostra e ad un libro, oltre 140 tra designer, architetti e grafici affrontano il tema di uno tra i beni più preziosi: l’acqua. i acqua se ne sente parlare tanto: è un elemento primordiale, che compone il 70% della superficie del pianeta, e circa il 65% del corpo umano. E, soprattutto, è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi. Eppure, più di 1,4 miliardi di persone al mondo non hanno accesso all’acqua potabile. Da qui, la necessità di preservare questo bene, di diffondere sempre più una “cultura dell’acqua”. È da queste riflessioni che ha preso vita il progetto “H2O Nuovi scenari per la sopravvivenza”, voluto e promosso da Roberto Marcatti, architetto, Docente incaricato alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano e membro del Comitato Direttivo Nazionale dell’ADI-Associazione per il Disegno Industriale.

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NASCITA DI UN PROGETTO. “Quello della tutela ambientale – ci racconta lo stesso Roberto Marcatti – è un tema a me molto caro. In questi anni, l’ho affrontato nei miei studi, e l’ho portato in università, riscontrando sempre un enorme interesse. È stato proprio questo a spingermi, circa due anni e mezzo fa, a coinvolgere anche i miei colleghi: architetti, designer, grafici, in sostanza coloro che accomuno in un’unica definizione, la cultura del progetto italiano”. Marcatti ha così contattato più di un centinaio di creativi, i quali attraverso i propri “strumenti” – tavole, disegni, schizzi, progetti e provocazioni – hanno affrontato un tema comune: l’acqua. Da qui, hanno preso vita i circa 50 progetti iniziali esposti per la prima volta al Salone del Mobile di Milano nel 2006, che hanno rappresentato la “base” della mostra itinerante che via via ha aumentato la sua consistenza. Molte sono le città d’Italia – Venezia, Roma, Napoli, Milano – che hanno ospitato la mostra, ma anche all’estero ha conquistato consensi, in particolare modo nella tappa nord americana. DA MILANO, AL CANADA. Oltre all’evento di Montreal, che nella sola notte bianca del 2 marzo ha registrato circa 3000 visitatori, altro appuntamento fondamentale è stato qui a Toronto, presso il Design Exchange che, unitamente alla nostra Camera di Commercio Italiana, ha fatto da network a questo evento. Io stesso, come executive director della Camera, ho colto la valenza sul piano culturale di presentare questo progetto in una terra ricca di acqua come il territorio canadese nel quale operiamo. Ancora una volta le istituzioni locali hanno fatto da supporto e da promozio-

di Corrado Paina, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Toronto

ne a questo progetto, di assoluta connotazione culturale, ma che innesca nello stesso tempo un meccanismo di scambio, di organizzazione di seminari, e di corsi di formazione tra Italia e Canada all’insegna di una problematica mondiale quale è la “risorsa acqua”. Canada e Italia, Toronto e Milano. Due poli oltreoceano che hanno siglato un percorso comune ricco di programmi e iniziative, che vede tra i promotori anche l’Assessore alle attività produttive del Comune di Milano, Tiziana Maiolo, da tempo attenta a questa emergenza sociale mondiale – peraltro tema caro alla città di Milano come dichiarato nel programma dell’Expo 2015. RICONOSCIMENTI. Ovunque – ma, come riconosce lo stesso Marcatti, soprattutto all’estero – l’attenzione per questo progetto è stata enorme. Molti progetti sviluppati appositamente per la mostra H2O hanno ottenuto premi, riconoscimenti, selezioni a mostre internazionali. La “Solar Bottle” di Alberto Meda e Francisco Gomez Paz, per esempio, ha ottenuto l’Index Awards 2007 nella Categoria Home a Copenhagen, mentre “Waterpower” di Centola & Associati è stata premiata a Zurigo (Holcim European Awards) e a Bangkok (Holcim Global Awards), e il progetto “Save Water” di Susanna Vallebona è stato selezionato alla XXI International Poster Biennale di Varsavia. Di non minore valore i riconoscimenti ottenuti dalla “RotoTanica”, progetto dei più giovani partecipanti Francesco Anderlini e Stefano Giunta, selezionato dall’UNI-CEF e il cui prototipo è diventato protagonista del video di “Dare to live”, il singolo di Andrea Bocelli cantato insieme a Laura Pausini, nato a sostegno del progetto “Vivere” di ActionAid.

A sin., il progetto “Save Water”; sopra, “Roto-Tanica”; sotto, la “Solar Bottle”.

DOPO LA MOSTRA, IL LIBRO. All’esposizione itinerante si è poi affiancata la pubblicazione del volume che riprende il titolo del progetto, “H2O nuovi scenari per la sopravvivenza”, che non è un semplice catalogo della mostra, quanto piuttosto una riflessione sul tema dell’acqua da parte di professionisti diversi – designer, artisti, architetti, ma anche scienziati, grafici, metereologi, imprenditori, fotografi, scrittori. Del resto, come spiega ancora Marcatti, “la mia non voleva essere una mera riflessione fine a se stessa: il mio obiettivo è infatti quello di creare una coscienza che vada oltre il messaggio salviamo l’acqua’ voglio smuovere il sistema.

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H2O Coinvolgendo designer, architetti, progettisti, ho smosso, in un certo senso, le menti del Made in Italy, coloro che possono interloquire con l’industria e proporre, attraverso le loro idee e le loro ricerche, un nuovo ‘modo di fare’: nuove tecnologie e nuovi strumenti che possono poi essere messi a disposizione del vivere quotidiano. E, nello stesso tempo, possono aiutarci a salvare il pianeta e a rendere l’acqua un bene realmente comune”. E PER IL FUTURO? Nello scorso mese di maggio, è stata creata l’Associazione no-profit “H20 nuovi scenari per la sopravvivenza”. “Ora – conclude Marcatti – stiamo prendendo i contatti per portare la mostra anche in altre sedi, soprattutto in Paesi che presentano realtà e problematiche diverse. In particolare, vorrei creare sinergie con designer ed architetti di Paesi come la Cina, o il Giappone, dove è presente una cultura dell’acqua molto differente rispetto alla nostra. Si tratta però di un grosso impegno, dal momento che non abbiamo sponsor, di conseguenza ogni volta dobbiamo prendere i contatti in loco, e partire sempre da zero: trovare una sede disponibile e soprattutto trovare chi ci supporti nella cura e nell’allestimento della mostra. È un lavoro impegnativo, ma che trovo molto stimolante. E che mi auguro possa interessare e coinvolgere ancora molte persone”. L’ASSOCIAZIONE “H20 NUOVI SCENARI PER LA SOPRAVVIVENZA” Dal progetto globale “H2O” è nata l’omonima associazione no profit. Obiettivo: rafforzare maggiormente la mission del progetto, garantendone l’affidabilità e la sua divulgazione. La costituzione dell’associazione con la nomina del suo Presidente, Cintya Concari, responsabile anche della comunicazione e delle relazioni esterne, si è resa necessaria in seguito al continuo interesse suscitato dal tema “acqua” trattato nel progetto “H2O” a 360 gradi, e dal suo percorso internazionale, che l’ha visto protagonista, dall’inizio dell’anno, di varie tappe in Nord America . Come tiene a sottolineare la stessa Cintya Concari, “la nostra intenzione è stimolare la cultura del progetto e della comunicazione per ribadire il legame strettissimo tra il vivere quotidiano, l’attualità e la professionalità dei progettisti. E, dal momento che architettura e design rappresentano la cultura trasversale della modernità, attraverso l’Associazione si rafforzerà anche il progetto Water=Life, che mira all’istruzione, alla formazione didattica a più livelli con laboratori e workshop, alla progettazione etica di prodotti e stili di vita”. Patrimonio dell’associazione è il marchio figurativo, debitamente registrato e il sito web www.h2omilano.org, diventato uno dei primi riferimenti al mondo legati al problema “acqua”. THE H2O NEW SCENARIOS FOR SURVIVAL ASSOCIATION From the global “H2O” project the non-profit making association was created. The objective: to further strengthen the mission of the project, guaranteeing its standing and promoting it. The constitution of the association and the nomination of Cintya Concari as its president who is also responsible for the advertising and external relations, was necessary because of the continued interest on the subject of water as treated in the “H2O in 360 degrees”, and its international tour, when it was shown, from the beginning of the year, in various locations in North America. As Cintya Concari herself likes to stress, “our intention is to stimulate the culture of design and communication as confirmation of its close links with everyday life, current affairs and the professionalism of the designers. And, since architecture and design represent the transversal culture of modern life, through the association we will also reinforce the Water=Life project, which aims at educating at various levels with laboratories and work shops, for the ethical design of products and a certain style of living”. The patrimony of the association is the figurative registered brand name and the web site www.h2omilano.org, which has become one of the first points of reference in the world for the problem of water. Associazione H20 Nuovi scenari per la sopravvivenza Via Stendhal 65 – Milano Tel 02.42297816 Fax 02.99986395 info@h2omilano.org www.h2omilano.org

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FROM REFLECTIONS MADE BY ROBERTO MARCATTI, “H2O NEW SCENARIOS FOR SURVIVAL”

When water meets the “design culture”… lot is said about water: it is a primordial element which covers 70% of the planet and forms 65% of the human body. Above all it is fundamental to all living things. Yet 1.4 billion people in the world do not have access to drinking water. So there is a need to preserve this precious resource, to create a “culture of water”. From these considerations came “H2O, New scenarios for survival”, aimed for and promoted by the architect, Roberto Marcatti, who is both lecturer at the design faculty of the Milan polytechnic and on the A.D.I. (Industrial Design Association) board of directors. THE BIRTH OF A PROJECT Roberto Marcatti himself tells us “protecting the environment is a subject that is very important to me. In the last few years I have included it in my own work and also discussed it in the university and it has always aroused great interest. It was this in fact that encouraged me, about two and a half years ago, to get my fellow colleagues involved as well: architects, designers and graphic designers, in effect all those who come under the single definition of the Italian design culture. So Marcatti contacted over one hundred designers and the like, who, through their own designs – tables, drawings, sketches, designs and provocations –have tackled a common subject matter: that of water. From here came the first 50 designs, which were exhibited for the first time at the Salone del Mobile in Milan in 2006, and which represented the basis for the travelling exhibition which has continued to be added to. Many towns and cities in Italy, Venice, Rome, Naples and Milan – have hosted the exhibition, but it has also met with success abroad, particularly in North America. FROM MILAN TO CANADA. Apart from Montreal, where on the night of 2nd March alone about 3000 visitors were recorded, another important appointment was here in Toronto at the Design Exchange which together with the Italian Chamber of Commerce was responsible for the networking for this exhibition. Even I, as executive director of the Chamber of Commerce, gathered the individual elements at the cultural level to be able to present this project in a land as full of water as Canada is. Again, the local institutions gave their support and promoted the exhibition, of absolutely current importance, but which, at the same time, triggered an exchange between Italy and Canada, of seminars and training courses under the banner of the world wide problem of “water resources.” Canada and Italy, Toronto and Milan. Two countries on each Thanks both to an side of the ocean that have agreed a common aim, rich with exhibition and a programmes and initiatives, that is promoted among others by book, over 140 the Milan town councillor, Tiziana Maiolo, who for some time designers, architects has been involved in this world wide social emergency – a subject close to the heart of Milan too, as was declared in the proand graphic designers gramme for Expo 2015. have grouped ACKNOWLWEDGMENTS. Everywhere – but, as Marcatti himtogether to study one self recognizes, especially abroad – the success of this project of our most precious was enormous. Many of the projects developed especially for resources: water the H2O exhibition, won prizes, special mentions and were selected for international exhibitions. The “Solar Bottle” by Alberto Meda and Francisco Gomez Paz won the Index Award 2007 in the Home category, in Copenhagen, while “Waterpower” by Centola & Associates won a prize in Zurich (Holcim European Awards) and in Bangkok (Holcim Global Awards), and the design “Save Water” by Susanna Vallebona was selected at the XXI International Poster Biennale in Warsaw. No less important was the acknowledgement of the “RotoTanica”, a design by the youngest participants, Francesco Anderlini and Stefano Giunta, which was selected by UNICEF and the prototype for which featured in the video “Dare to Live” the single by Andrea Bocelli and Laura Pausini, which was made specifically for the “Vivere” project for Action Aid. AFTER THE EXHIBITION, THE BOOK. A book was published in conjunction with the travelling exhibition of the same title, “H2O New scenarios for survival”, which is not just a catalogue of the exhibition but reflections on the theme of water from the various professionals points of view – not only designers, artists, and architects, but also scientists, graphic designers, meteorologists, entrepreneurs, photographers and writers. For the rest, as Marcatti explains, “mine did not want to be a mere reflection alone: my objective is in fact to create awareness which goes beyond the message save water, I want to shake up the system. Involving designers, architects and planners, I have, in a way, shaken up the minds behind the Made in Italy label, those who interrelate with industry and who can propose, through their ideas and their research, a new approach: new technologies and new instruments which can then be made available for our daily lives. And, at the same time, they can help us save the planet and truly make water a resource for everybody.” AND FOR THE FUTURE? Last May the non-profit making association “H2O New scenarios for survival” was formed. “Now – concludes Marcatti – we are making the contacts to take the exhibition to other places, above all to countries with different realities. In particular, I would like to create synergy with architects and designers in countries like China or Japan where the attitude to water is very different from ours. It is however, a vast project since we have no sponsors, so we have to make the contacts in loco and start from scratch every time: trying to find a suitable venue for the exhibition and, above all, those who can help us in setting up and running the exhibition. It is a very demanding job but very stimulating. And which I sincerely hope will go on interesting and involving many more people.”

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Écho Italia 2008: l’Italia alla ribalta! Per il quinto anno consecutivo, la Camera di Commercio Italiana in Canada ha presentato, a Montréal dal 31 maggio al 3 giugno, Écho Italia, l’ormai tradizionale evento internazionale in favore dell’autenticità italiana e del suo territorio. Écho Italia rappresenta la vetrina nordamericana del meglio che l’Italia sa offrire: arte di vivere, know-how e qualità, eccellenza Made in Italy. Oltre a permettere alla gente del Québec di vivere un’autentica esperienza di stampo italiano, Écho Italia rappresenta, per le aziende e gli enti italiani, una fantastica porta d’accesso al mercato nordamericano ed un’eccezionale vetrina, atta a valorizzare i propri settori d’eccellenza.

Écho Italia 2008:Italy in the spotlight!

I vini siciliani conquistano l’Ontario “Estremamente soddisfatti della qualità dei vini degustati, degli imprenditori conosciuti e delle cantine visitate”: questo il giudizio espresso dalle massime cariche dell’LCBO (Liquor Control Board of Ontario) giunte in Sicilia grazie alla missione organizzata dall’ICE (con le sezioni di Toronto, Roma e Palermo) e da Assovini. Il tour – svoltosi dal 24 al 31 maggio – ha consentito alla delegazione canadese di farsi un’idea circa le enormi potenzialità del continente vitivinicolo siciliano. Dai giudizi espressi dai rappresentanti dell’LCBO è emerso che i vini siciliani possono avere un potenziale enorme in Ontario. Proprio per questo, l’LCBO ha offerto la disponibilità a programmare attività promozionali congiunte con ICE, produttori e Governo Regionale per migliorare l’immagine dei vini siciliani in Canada.

Sicilian wines conquer Ontario “Extremely satisfied with the quality of the wines that have been sampled and the vine-growers and winemakers we have visited.” This is the judgement declared by the LCBO (Liquor Control Board of Ontario) delegation on their visit to Sicily organized by the ICE (together with Toronto, Rome and Palermo) and Assovini. The trip, which took place between 24th and 31st May, permitted the Canadian delegation to get an idea of the enormous potential of the Sicilian vinegrowers and winemakers. From the comments expressed by the LCBO representatives, it was gathered that Sicilian wines could have enormous potential in Ontario. For this reason the LCBO offered its support in programming some promotional events together with the ICE, the wine makers and the Local government to raise the image of Sicilian wine in Canada.

From 31st May to 3rd June in Montreal, for the fifth year running, the Italian Chamber of Commerce in Canada held the Écho Italia event, a now well-established international event presenting the best that Italy has to offer. Écho Italia represents a shop window for the North Americans showing the best that Italy has to offer: from life-style, know-how and the excellent quality of the Made in Italy label. Apart from offering the citizens of Quebec an authentic insight into Italy, Écho Italia represents a fantastic opening into the North American market for Italian businesses and service industries, and is an exceptional window display of Italian areas of excellence.

A Toronto, un premio alle eccellenze italo-canadesi Si è svolta mercoledì 14 maggio la serata di premiazione del Business Excellence Award, riconoscimento promosso dalla Camera di Commercio Italiana di Toronto per onorare quegli esponenti della locale comunità italiana che, per il loro apporto in ambito culturale ed economico, hanno tenuto alto il nome dell’Italia oltreoceano. Cinque i premiati: Gary Pillitteri (Business Excellence Award); Anthony Lacavera (New Generation Award); la Famiglia Sorbara (Lifetime Achievement Award); Felice Sabatino (Cultural Enterprise Award); e Luigi Santaguida (Scotiabank ICCT Environmental Leadership Award).

Awards in Toronto for Italian achievement in Canada The Business Excellence Award prize-giving was held on the evening of the 14th May, an event established by the Italian Chamber of Commerce in Toronto to honour those members of the Italian community who have promoted the image of Italy on the other side of the Atlantic Ocean through their cultural or business contributions. Five prizes were given: Gary Pillitteri (Business Excellence Award); Anthony Lacavera (New Generation Award); the Sorbara family (Lifetime Achievement Award); Felice Sabatino (Cultural Enterprise Award); and Luigi Santaguida (Scotiabank ICCT Environmental Leadership Award).

A Toronto, un’estate con Marcello Mastroianni Dal 13 giugno all’1 agosto, la Cinematheque Ontario ospita la rassegna “Ciao Marcello! A tribute to Marcello Mastroianni”, omaggio ad uno dei massimi protagonisti del cinema italiano dell’ultimo secolo e alla sua straordinaria carriera. Considerato una delle colonne portanti della commedia all’italiana, è stato forse l’attore cinematografico italiano più conosciuto all’estero negli anni ’60 e ’70 per le pellicole interpretate in coppia con Sophia Loren e soprattutto per i ruoli da protagonista nei più famosi film di Federico Fellini. La rassegna, organizzata in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Toronto e con Cinecittà Holding, prevede un ricco programma, che comprende alcuni dei capolavori del nostro cinema: da La Dolce Vita a Matrimonio all’Italiana, così come 8 1/2 di Federico Fellini, Una giornata particolare di Ettore Scola, La notte di Michelangelo Antonioni, Lo straniero di Luchino Visconti, fino al più recente Sostiene Pereira, uno degli ultimi film che l’ha visto protagonista.

A summer with Marcello Mastroianni in Toronto Cinematheque Ontario will be showing “Ciao Marcello! A tribute to Marcello Mastroianni”, from 13th June to 1st August, homage to one of the internationally best-known actors of Italian cinema in the last century and his extraordinary career. Considered a pillar of the Italian cinema and best known in the ’60s and ’70s for the films he made with Sophia Loren and above all for his roles in the films of Federico Fellini. The film festival organized in collaboration with the Italian Institute of Culture in Toronto and Cinecittà Holding, will show a full programme including some Italian classics, from La Dolce Vita to Marriage Italian Style, and 8 1/2 by Federico Fellini, Una giornata particolare by Ettore Scola, La notte by Michelangelo Antonioni, The Stranger by Luchino Visconti and the more recent Sostiene Pereira, one of the last films he was to star in.

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21-06-2008

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Il meglio dei vini italiani in Russia con Simple

Foto di gruppo durante la cerimonia di premiazione. Sotto, Anatoly Korneev e Maxim Kashirin, fondatori di Simple. In basso, stretta di mano tra l’Ambasciatore Vittorio Surdo e Maxim Kashirin

A Maxim Kashirin e Anatoly Korneev, fondatori dell’azienda russa leader nell’importazione di vini italiani, è stata conferito il titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana

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Lo scorso 22 aprile, presso l’Ambasciata d’Italia a Mosca, a Maxim Kashirin e Anatoly Korneev è stata conferita la suprema onorificenza nazionale d’Italia, l’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Considerato che la maggior parte dei Cavalieri dell’Ordine sono italiani, la premiazione di due cittadini stranieri acquista un particolare valore, soprattutto se si pensa che tra gli insigniti russi dell’Ordine in passato figurano nomi come quelli di Boris Eltsin, Nikita Michalkov, Valery Gergiev, Ury Bashmet e Mickail Piotrovsky. La premiazione di Maxim Kashirin e Anatoly Korneev, fondatori di Simple, evidenzia il loro quindicennale lavoro strettamente legato all’Italia. La società Simple, fondata nel 1994, rappresenta infatti al massimo l’industria vinicola d’Italia sul mercato russo. Fin dalla sua costituzione, la Simple si è distinta dagli altri importatori di vino per un nuovo modo di operare nel mercato vinicolo, puntando sulla vinificazione non commerciale, e su vini di pregio. È stata del resto proprio la Simple a rappresentare sul mercato russo tanti marchi eccezionali italiani. Oggi tra i partners della Simple figurano sia notabili della vinificazione italiana, grazie ai quali l’Italia è diventata il Paese vinicolo di maggiore rilevanza, sia piccole cantine stimate dagli intenditori. Ma non solo. Maxim Kashirin e Anatoly Korneev svolgono, a latere dell’attività commerciale, iniziative culturali e promozionali. Nel 2001 la società Simple ha fondato la scuola del vino “Enotria”, istituto leader per la formazione tra i professionisti del mercato vinicolo e gli appassionati dei vini. Nel 2005 è inoltre uscita la prima pubblicazione della rivista Simple Wine News. Di non minore importanza il fatto che regolarmente la società Simple invita enologi ed eminenti esperti d’Europa a partecipare a conferenze e Master Class a Mosca e in molte regioni russe.


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23-06-2008

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Se il settore moda occupa ormai un posto rilevante nel nostro export, l’imperativo è ora crescere anche nel settore food, un nostro punto di forza non ancora valorizzato sul mercato russo

ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa

Made in Italy: il prestigio di un’altissima qualità e analizziamo i settori più rilevanti dell’export dell’Italia verso la Russia nel 2007, i prodotti tessili e dell’abbigliamento occupano la seconda posizione con il 16%; mentre la prima posizione, con il 32%, spetta alle macchine ed apparecchi meccanici (se si includono anche le macchine elettriche ed ottiche copriamo il 40% dell’export). La terza posizione, con il 9%, spetta invece al settore mobili e arredo casa. Negli ultimi cinquant’anni l’Italia ha sviluppato una formidabile capacità di produrre “Moda” lungo tutta la filiera tessile-abbigliamento, con qualità pregevoli e quantità rilevanti. Oggi sono circa 97.000 le aziende e 850.000 gli addetti che realizzano la moda italiana. Fattore determinante del successo di questa grande e variegata struttura imprenditoriale è l’integrità della sua filiera produttiva, dalla fabbricazione e nobilitazione dei fili e dei tessuti fino alla creazione dell’abito. La moda italiana propone il proprio valore aggiunto: il prestigio di un’altissima qualità – qualità delle storie imprenditoriali, dell’ingegno e della creatività delle grandi firme dello stile italiano. Qualità, intesa anche come tecnica rintracciabile in tutti i settori dell’export italiano (macchinari e tecnologie) e anche come stile (mobili&arredo). Ma non solo. L’Italia produce eccellenti vini e prodotti agroalimentari che stranamente esporta con minor successo nel territorio della Federazione. Se in Italia negli ultimi anni si è risvegliato nel pubblico un notevole interesse per la gastronomia e l’enologia, e numerose associazioni si occupano della riscoperta e della salvaguardia delle tradizioni regionali (ad esempio Slow Food e l’Accademia Italiana della Cucina), ancora debole rimane l’azione rivolta verso la Russia, che dipendendo in buona parte dalle importazioni straniere, risulta invece una opportunità concreta per gli operatori del settore. Pertanto, l’obiettivo comune del “Sistema Italia” non sarà solo vestire bene la popolazione russa, ma anche incentivare la cultura enogastronomica italiana, favorendo una maggiore semplificazione delle procedure esportative dei nostri prodotti agroalimentari.

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CAMERA DELLA MODA

MADE IN ITALY VINCENTE IN RUSSIA. E DA NOI SI PUNTA SU MILANO MODA PRE-COLLEZIONI

L’ennesima sfida

di Mario Boselli, Presidente della Camera Nazionale della M oda Italiana l Made in Italy è vivo e vegeto. Dopo aver affrontato le sfide dell’innovazione e dell’internazionalizzazione, si trova di fronte all’ennesima prova: il rallentamento dell’economia internazionale. Il 2007 è stato un anno positivo ed ha mostrato un’Italia sempre più competitiva sui mercati esteri. Secondo i dati ISTAT, il deficit con la bilancia commerciale si è fortemente ridotto e le esportazioni hanno segnato, rispetto al 2006, un incremento del 9,7%. Un anno, quello scorso, che ha fatto tirare il fiato alle nostre imprese nonostante la flessione del 4,8% dell’export registrata a dicembre, come riflesso della crisi finanziaria americana e degli effetti negativi della congiuntura internazionale. Il commercio estero rappresenta uno snodo strategico dello scenario economico italiano. E, come addetto ai lavori, sono felice di apprende-

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Le PMI italiane di eccellenza hanno capito che i grandi mercati internazionali non sono più solo prerogativa delle grandi aziende. E i risultati le hanno premiate re dagli analisti economici che le imprese italiane hanno intuito che i mercati esteri non sono territorio esclusivo dei grandi gruppi. I risultati dell’export 2007 appaiono strabilianti soprattutto per le PMI di eccellenza (+7%), e ancor più strabilianti sono i dati relativi ai primi mesi del 2008, in cui si è registrato un incremento del 10%. E i dati dell’export in Russia ne sono una felice conferma. La vera novità degli ultimi

anni è che, in molto casi, chi ha delocalizzato funzioni aziendali per ridurre i costi, sta tornando sui suoi passi per non perdere la qualità, elemento chiave del successo in un mercato competitivo e sempre più sofisticato come quello della moda. Per il settore abbigliamento il futuro comincia a tingersi di rosa, ma non ci si può adagiare sugli allori, in considerazione delle previsioni di fatturato per il 2008 (ferme al +1%), a causa dell’aumento dell’incertezza dei consumatori, dell’assenza di politiche fiscali di sostegno ai redditi, e dell’ulteriore rafforzamento dell’euro sul dollaro, che potrebbero infatti determinare un azzeramento delle prospettive di crescita del fatturato o anche addirittura un suo leggero segno negativo. In quest’ottica la Camera Nazionale della Moda ha dato vita a Milano Moda Pre-Collezioni – primo appuntamento nel capoluogo lombardo dal 20 maggio al 20 giugno 2008 – un evento finalizzato a rispondere alle esigenze del mercato e degli operatori creando una nuova opportunità di crescita per tutto il Sistema Moda Italia.


PARLA RENATO MATTIONI, DIRETTORE GENERALE DELLA CAMERA DI COMMERCIO DI MONZA E BRIANZA

E il Made in Brianza ora fa rotta ad Est er un territorio così piccolo è quasi un record: nel 2007 l’export delle imprese brianzole verso la Russia ha raggiunto i 312,9 milioni, con una crescita a due cifre rispetto all’anno precedente, mentre la quota di aziende che hanno fatto affari a Mosca e dintorni (4,3%) è superiore alla media italiana (4,2%) e in linea con quella della vicina Milano. Ma Renato Mattioni, direttore generale della Camera di Commercio di Monza e Brianza, non sembra stupirsi: “È il risultato di un’evoluzione, dinamica e coerente, alla quale assistiamo da anni”, dice a Economy.

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Nell’ultimo anno, con il caro-euro e la crisi dei consumi nei Paesi a noi più affini, sono stati in molti quelli che hanno rivolto le loro attenzioni a Est. Con ottimi risultati, visti i numeri di Domenico Calabria

Insomma, siete soddisfatti? Che il sistema-Brianza sia capace di tenere il passo con le regioni più ricche del Paese non lo scopriamo oggi. Monza è la provincia con la più alta densità imprenditoriale d’Italia: 395 iscritti alla Camera di commercio per chilometro quadrato. E nel 2007 sono nate 13 nuove aziende al giorno, domeniche comprese. Il dato fa impallidire persino il Nord-Est. Quante sono quelle realmente attive sui mercati esteri? Oltre 1.500. Molte di loro sono piccole o piccolissime realtà artigianali, ma quasi un terzo del totale è fatto da multinazionali tascabili che hanno ormai un marchio riconosciuto ovunque: Flou, T70, Fontana, Cassina, Frette. Tutti nomi noti, ma arrivano da un solo settore: l’arredo. Loro sono certamente i più evoluti. Ma negli ultimi anni siamo cresciuti anche in altri comparti: penso alla meccanica, alla componentistica metallica o al distretto hitech di Vimercate. Tutte realtà che si stan-

L’Arengario a Monza

no affacciando con successo sui mercati esteri. Qual è la ricetta vincente delle imprese brianzole? Quella di sempre: il mantenimento di un equilibrio fra metodo artigianale e produzione seriale, fra costi e investimenti, fra tradizione manifatturiera e innovazione. Senza dimenticare la capacità di settore pubblico e sistema camerale di creare una “rete” in grado di funzionare davvero, offrendo alle imprese manifatturiere più piccole soluzioni, facilitazioni e strumenti per favorirne l’aggregazione e l’internazionalizzazione. Studiando le dinamiche macroeconomiche. Promuovendo il Made in Brianza sui mercati esteri come fa il Cemb (il Centro export Monza e Brianza-ndr). Negli ultimi anni siamo stati a tutti i maggiori vertici bilaterali che hanno visto coinvolte le imprese italiane e lombarde sui mercati emergenti: Brasile, Dubai, Sudafrica, Russia... Quanto conta la Russia in questo scacchiere? Moltissimo. Nell’ultimo anno, con il caro-euro e la crisi dei consumi nei Paesi a noi più affini, sono stati in molti gli imprenditori che hanno rivolto le loro attenzioni a Est. Con ottimi risultati, visti i numeri. Per ogni impresa brianzola presente in Russia, ce ne sono almeno altre due in fase di studio. Senza contare che il boom in corso può favorire il nostro ingresso anche in mercati limitrofi come Ucraina e Polonia.

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MODA ITALIANA

IL GENIO CREATIVO DELL’HAUTE COUTURE MADE IN ITALY

Rosario Farina, Maestro del “su misura” Classe 1980, napoletano, crea delle vere e proprie opere d’arte, in cui tessuti raffinati sono “plasmati” con maestria artigianale l futuro dell’Alta Moda italiana si chiama Rosario Farina. È un giovane stilista napoletano, classe 1980, che, dopo aver frequentato l’Accademia di Costume e di Moda a Roma, ha iniziato a muovere i primi passi come costumista nel mondo del teatro e della televisione, per approdare all’Alta Moda con uno stile personale e maturo. Maestro del “su misura”, Rosario Farina si definisce un creativo dell’immagine e considera inevitabile la contaminazione tra moda e arte. Le sue creazioni sono infatti “pezzi unici”, vere e proprie opere d’arte. Tessuti raffinati – satin, pizzo, organza e voile – rigorosamente Made in Italy, sono lavorati, anzi plasmati, da Farina con una maestria artigianale capace di fondere l’antica tradizione sartoriale napoletana in tecniche di lavorazione sofisticate, che Sopra: "Tailleur-Guaina di Lana con lampo a scomparsa" danno vita ad abiti dedicati ad una donna straordinariamente Nella foto grande, Collezione femminile e al tempo stesso figlia dei suoi tempi, moderna ed Alta Moda Donna “Tutto Bianco indipendente. Tutto Nero” (premio Moda Il tessuto prediletto dello stilista è la seta – perché si appoggia Mediterraneo 2007), in satin e delicatamente al corpo di ogni donna – e i suoi punti di riferivoile bianco e nero cento per mento sono Valentino e Christian Dior. cento seta, con ispirazione al Futurismo e realizzato secondo “Le mie creazioni – dice Rosario Farina – sono pensate e reale tecniche di taglio sartoriale lizzate su misura, si ispirano ai valori della Haute Couture degli tipicamente "napoletano" anni Cinquanta, filtrati attraverso la sensibilità di un giovane della mia età. Quando disegno cerco di coniugare il meglio della nostra tradizione con le esigenze dei nostri tempi, cercando di intuire e anticipare le tendenze nella moda sempre in continuo mutamento”. La città dello stilista, Napoli, è anche la sede del suo atelier, che si colloca negli splendidi spazi di Palazzo Cellammare spesso utilizzati per ospitare eventi d’arte contemporanea. Rosario Farina, che si è aggiudicato il Premio Moda Mediterraneo 2007, sarà presente con una nuova collezione ad AltaRomAltaModa a gennaio 2009.

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

“L’ELISIR D’AMORE” PORTA MILANO A SAN PIETROBURGO

A Bari, per il II Festival dell’Arte Russa Si è svolta a Bari dal 21 al 25 maggio la 2ª edizione del Festival dell’Arte Russa, una serie di iniziative di pregevole valore artistico volte a diffondere la conoscenza dell’arte e della cultura russa e a rafforzare i rapporti esistenti tra Bari e la Russia. L’organizzazione delle manifestazioni è stata promossa e sostenuta dal Comune di Bari e curata dall’AssoApulian e dalla Fondazione Russa della Cultura; a collaborare alla realizzazione dell’evento, anche la Camera di Commercio Italo-Russa. Il II Festival dell’Arte Russa – che ha portato nel capoluogo pugliese oltre 160 artisti provenienti dalle regioni russe – ha costituito inoltre per Bari una imperdibile opportunità per accogliere calorosamente i pellegrini russi, presenti in migliaia nel capoluogo pugliese per celebrare la Festa ortodossa di San Nicola.

Più scambi e collaborazione tra Milano e la Russia La Camera di Commercio Italo-Russa ha ospitato, lo scorso 20 maggio, un incontro di lavoro a cui hanno preso parte una delegazione del Consiglio della Federazione dell’Assemblea Federale della Federazione Russa (Camera Alta del Parlamento della Federazione Russa), rappresentanti del Governo della Repubblica di Mordovia ed imprenditori mordovi. La delegazione era capeggiata dal Sen. Vassiliy Likhacev, VicePresidente della Commissione degli Affari Esteri del Consiglio della Federazione. Uno degli scopi principali della visita era quello di stabilire dei nuovi contatti d’affari e tracciare progetti comuni in vari settori, tra cui quelli energetico, farmaceutico, agricolo, bancario, dei trasporti. Tra i temi trattati: tutti gli argomenti di interesse generale che possono aiutare la crescita del rapporto dell’interscambio italo-russo, nonché la possibilità di sviluppo delle imprese italiane nel mercato russo, particolarmente nella Repubblica di Mordovia.

Il Sistema Moda Made in Italy protagonista in Russia Informare per competere. Questo il titolo del convegno organizzato da Assocamerestero, èItalia ed Economy in collaborazione con la Camera di Commercio Italo Russa, la Camera Nazionale della Moda Italiana e la Camera di Commercio di Monza e Brianza, che si è svolto lo scorso 11 giugno a Mosca, presso la sede della Camera di Commercio della Federazione Russa, nell'ambito dell'Assemblea Generale dei Soci della Camera di Commercio Italo-Russa. Nel corso del convegno è stato presentato il dossier Fashion, Style Made in Italy in Russia, pubblicato da èItalia ed Economy. Estremamente interessanti gli ultimi dati dell'export italiano. Nel 2007 infatti, il mercato russo dell'abbigliamento ha toccato i 29 miliardi di euro, in crescita del 25% rispetto al 2006, e l'Italia si è aggiudicata la quota più consistente, quella di fascia alta. È, inoltre, la prima volta che i russi superano gli statunitensi, posizionandosi al quarto posto nel mercato mondiale dei prodotti di abbigliamento.

Prosegue il fecondo gemellaggio tra le città di San Pietroburgo e Milano. In occasione della Festa della città baltica, lo scorso 27 maggio, presso il Teatro Mikhailovskij di San Pietroburgo, con la regia di Fabio Sparvoli e l’Orchestra ed il Coro del Teatro Mikhailovskij diretti dal Maestro Daniele Rustioni, ha avuto luogo la rappresentazione de "L’elisir d’amore" di Gaetano Donizetti. A farsi promotore dell’iniziativa, il Consigliere Culturale della Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russia”, Ettore Volontieri, che lavora da tempo con il Teatro Mikhailovskij ad un importante progetto riguardante la cultura musicale italiana, ed in particolare quella del periodo d’oro del Belcanto. L’iniziativa, realizzata con il contributo di un nutrito gruppo di artisti italiani e sotto il Patrocinio della Fondazione Italia-Russia, è sintomatica dell’alto livello della collaborazione tra l’Italia e la Russia a livello culturale.

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Brasile: l’Italia deve agire, non stare a guardare! noto che l’internazionalizzazione non è più un’opzione, quanto piuttosto un’urgenza, per le PMI italiane. Proprio per questo, desidero richiamare l’attenzione sul Paese in cui opera la nostra Camera, il Brasile, e sui profondi e positivi cambiamenti della sua economia, sulla sua stabilità economica così come sulle sue importanti potenzialità. L’economia brasiliana vive attualmente una fase dorata. Oltre alla raggiunta stabilità economica, i record registrati nelle principali borse valori del Paese hanno raggiunto un livello tale da poter classificare il Paese quale Investment Grade. Secondo Standard & Poor’s, una delle principali agenzie di classificazione di rischio, il Brasile attualmente è “BBB+” – ennesima dimostrazione della fiducia internazionale nei confronti di questo mercato. Non bisogna inoltre sottovalutare il fatto che la diminuzione del rischio significa anche una riduzione drastica del costo del capitale per nuovi investimenti. Questo perchè giungere all’Investment Grade farà moltiplicare notevolmente le disponibilità internazionali a disposizione degli investimenti brasiliani. Va infine considerato che questo criterio internazionale è applicato ad un’economia che ha raggiunto il decimo posto mondiale, con un grande potenziale inespresso e che primeggia in vari settori specifici legati all’agrobusiness, alla presenza di ingenti risorse minerarie, al mercato internazionale delle commodities, all’innovazione e informatizzazione industriale e dei servizi pubblici e privati, e, dato estremamente significativo, ha già raggiunto l’autosufficienza energetica, sia tradizionale (fossile) che delle bioenergie. Tutti questi dati possono – oserei dire, devono – far riflettere gli imprenditori italiani e le strutture economiche che li supportano, e spingerli ad analizzare le possibilità di effettuare ricerche, prospezioni ed analisi di mercato, tese all’internazionalizzazione delle proprie imprese, alla ricerca di nuove partnership. La nostra stessa Camera offre importanti servizi a supporto delle imprese, sia a livello informativo (consulenze, ricerche di settore, etc.) che promozionale (organizzazione di missioni commerciali ed istituzionali, con partecipazione a fiere locali, incontri B2B, etc.). Il resto del mondo sta già guardando, in questo importante momento storico, al Brasile: l’Italia non può e non deve perdere questa opportunità.

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Un mercato in crescita, a basso rischio e dalle ingenti risorse: per questo le PMI italiane, anche supportate dalla nostra Camera, devono iniziare a pensare da protagoniste

EDITORIAL

Brasil: a Itália deve agir, e não ficar observando! Um mercado em crescimento, com baixo risco e com recursos imensos: por isto as PME italianas, apoiadas também pela nossa Câmara, devem começar a pensar como protagonistas

EDOARDO POLLASTRI Presidente da Câmara ÍtaloBrasileira de Comércio de São Paulo

ota-se que a internacionalização não é mais uma opção, mas sim uma urgência, para as PME italianas. Em função disto, desejo chamar a atenção para o país em que a nossa Câmara atua, o Brasil, e para as mudanças profundas e positivas da sua economia, para sua estabilidade econômica, assim como para suas importantes potencialidades. A economia brasileira vive atualmente uma fase dourada. Além da atingida estabilidade econômica, os records registrados nas principais bolsas de valores do país alcançaram um nível tal, que possibilitou classificar o país como Investment Grade. Segundo a Standard & Poor’s, uma das principais agências de classificação de risco, o Brasil atualmente é “BBB+” – infinita demonstração da confiança internacional em relação a este mercado. Não é preciso subestimar o fato que a diminuição do risco significa também uma redução drástica do custo de capital para novos investimentos. Isto porque atingir o Investment Grade possibilita multiplicar notavelmente as disponibilidades internacionais à disposição dos investimentos brasileiros. Finalmente deve-se considerar que este critério internacional é aplicado a uma economia que alcançou o décimo lugar

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mundial, com um grande potencial, não totalmente expresso, e que ocupa as primeiras colocações em vários setores específicos ligados ao agrobusiness, à presença de imensos recursos minerais, ao mercado internacional de commodities, à inovação e informatização industrial e dos serviços públicos e privados, e, dado extremamente significativo, já alcançou a auto-suficiência energética, seja tradicional (fóssil) que na área da bioenergia. Todos estes dados podem – ousarei dizer, devem – levar à reflexão os empresários italianos e as estruturas econômicas que os apóiam, e estimula-los a analisar as possibilidades de efetuar pesquisas, prospecções e análises de mercado, destinadas à internacionalização das próprias empresas, em busca de novas parcerias. A nossa Câmara oferece serviços importantes para apoio às empresas, seja a nível informativo (consultorias, pesquisas setoriais, etc.) que promocional (organização de missões comerciais e institucionais, com participação em feiras locais, encontros B2B, etc.). O resto do mundo já está olhando para o Brasil, neste importante momento histórico: a Itália não pode e não deve perder esta oportunidade.

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I RIFLESSI DELLA CRISI DEL PETROLIO NELL’ECONOMIA BRASILIANA

Grazie alle energie alternative, possiamo vincere la crisi mondiale

L’

aumento del prezzo del barile di petrolio negli ultimi mesi, e perfino negli ultimi anni, mostra chiaro il rischio di una eventuale crisi nel settore, ipotesi che poco tempo fa era scartata dagli esperti.

di Francesco Paternò, Segretario Generale della CCIE di San Paolo

AUMENTI SPROPOSITATI: LE CAUSE. Negli ultimi nove anni la rivalutazione del petrolio ha superato il 1000% e la prospettiva, secondo il rapporto della banca d’affari Goldman Sachs, è che questo aumento possa superare il 1580%, facendo sì che il barile passi a costare addirittura 200 dollari. Le cause di questo costante aumento sono principalmente strutturali. Negli ultimi anni, nonostante la crescita della domanda, non hanno avuto luogo nuove scoperte significative di pozzi petroliferi, e neanche investimenti relativi ad un eventuale aumento d e l l a p r o d u z i o n e , v i s t o ch e l ’ O r g a n i z z a z i o n e d e i Pa e s i Esportatori di Petrolio (OPEP), che risponde per il 40% dell’offerta e per il 77% delle riserve mondiali, non ha interesse ad aumentare la produzione. ECONOMIE MONDIALI IN CRISI. A questi problemi di natura strutturale si aggiunge la fragile situazione in cui il dollaro si trova attualmente nel mercato mondiale di cambio e la congiuntura del mercato della speculazione finanziaria. Infatti, nel mercato di cambio, il petrolio ha come riferimento la moneta nordamericana, che negli ultimi mesi ha subito successive svalutazioni. Così, per compensare le perdite in questo senso, i produttori aumentano il prezzo del barile al fine di ottenere maggiori profitti, o mantenere i consolidati. Inoltre, la crisi delle ipoteche di alto rischio negli Stati Uniti ha portato molti investitori che scommettevano in questi prodotti immobiliari a migrare verso il mercato delle commodities e – benché sia difficile quantificarne la proporzione – è evidente che una parcella di questo aumento sia dovuta alla grande speculazione del settore. In un mercato mondiale che subisce gli effetti della recessione americana e del rallentamento di Europa e Giappone, questa possibile crisi aggrava la situazione. LA FORZA DEL BRASILE STA NELLE RISORSE ALTERNATIVE. Intanto, malgrado gli effetti nocivi che questa possibile crisi avrà sull’economia globale, il Brasile si trova in una situazione particolarmente favorevole. Benché senta i riflessi del rallentamento mondiale, il Brasile attualmente possiede riserve petroliere di circa 200 miliardi di dollari, essendo quasi autosufficiente nella produzione di commodities. Inoltre, una crisi nel settore porterebbe benefici al Paese nell’ambito dello sviluppo nazionale. Tutto ciò perché l’alto prezzo del petrolio nel mercato mondiale causa un aumento nella domanda di fonti alternative di energia, come ad esempio l’etanolo e altri biocombustibili prodotti in Brasile, provocando un maggiore interesse nell’esplorazione di riserve che si trovano in acque molto profonde del territorio nazionale che, con il barile a questo livello di prezzo, hanno reso l’estrazione redditizia. Così, a dispetto degli effetti negativi che la prevista crisi causerà all’economia mondiale, si può dire per la prima volta che il Brasile è in una situazione più conveniente rispetto al passato. È necessario però riflettere per comprendere se il Paese è preparato ad approfittare di questo momento di crisi per svilupparsi nell’economia mondiale, e, soprattutto, se sarà in grado di realizzare le grandi riforme strutturali, nella logistica e nell’infrastruttura in maniera generale, che sono oggigiorno un imperativo necessario per una crescita sostenibile.

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Gli aumenti spropositati del petrolio sono tra le cause della crisi dell’economia mondiale. Ma proprio questo può spingere allo sviluppo di fonti alternative, così come da tempo sta facendo il Brasile

OS REFLEXOS DA CRISE PETROLÍFERA NA ECONOMIA BRASI

Graças às energias alternativas, podemos vencer a crise mundial escalada do preço do barril do petróleo nos últimos meses, e até mesmo nos últimos anos, acaba por deixar claro o risco de uma eventual crise no setor, hipótese que até bem pouco tempo atrás era descartada pelos especialistas. AUMENTOS DESPROPOSITADOS: AS CAUSAS. Nos últimos nove anos a valorização do petróleo superou 1000% e a perspectiva, segundo relatório do Banco Goldman Sachs, é que este aumento possa superar 1580% fazendo com que o barril venha a custar até US$ 200. As causas deste constante aumento são principalmente estruturais. Isto porque nos últimos anos, apesar do aumento da demanda, não houve novas descobertas significa-

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CAMARA ITALO-BRASILEIRA DE COMERCIO E INDUSTRIA

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NOMIA BRASILEIRA tivas de poços petrolíferos e muito menos investimentos no que diz respeito a um eventual aumento da produção já que, a organização dos Países Exportadores de Petróleo (Opep), que responde por 40% da oferta e 77% das reservas mundiais, não têm interesse em elevar a produção. ECONOMIAS MUNDIAIS EM CRISE. A estes problemas de natureza estrutural soma-se ainda a frágil situação na qual o dólar se encontra atualmente no mercado mundial de câmbio e a conjuntura do mercado da especulação financeira. De fato no mercado cambial, o petróleo tem como referência a moeda norte americana que nos últimos meses sofreu sucessivas desvalorizações. Assim para compensar as perdas neste sentido os produtores forçam a alta do barril com o intuito de gerar maiores lucros, ou manter os consolidados. Além disso, a crise das hipotecas de alto risco nos Estados Unidos levou muitos investidores que apostavam nestes produtos imobiliários a migrar para o mercado de commodities e, embora seja difícil quantificar a proporção, fica claro que uma parcela desta alta deve-se a grande especulação do

setor. Em um mercado mundial que atualmente so- tivas de energia como, por exemplo, o Etanol e oufre os efeitos da recessão americana e da desace- tros biocombustíveis aqui produzidos, ocasionanleração na Europa e no Japão esta possível crise do também um maior interesse na exploração de vem para agravar ainda mais a situação. reservas que se encontram em águas ultra-profunA FORÇA DO BRASIL ESTÁ NOS RECURSOS das do território nacional e que com o barril neste ALTERNATIVOS. No entanpatamar de preço tornou a to, apesar dos efeitos nociOs aumentos despropositados extração rentável. vos que esta possível crise Assim, apesar dos efeitos do petróleo estão entre as terá sobre a economia glomaléficos que a prevista crise causas da crise que está bal, o Brasil encontra-se em para a economia derrubando muitas economias causará uma situação particularmenmundial, pode-se dizer que mundiais. Mas, é justamente te confortável. pela primeira vez o Brasil enisso que pode impulsionar o Embora vá sofrer os reflecontra-se em uma situação xos da desaceleração mun- desenvolvimento da exploração mais favorável que as do de fontes alternativas, assim dial o Brasil atualmente pospassado. É somente necescomo, já há algum tempo, está sário refletir se o País está sui reservas petrolíferas prófazendo o Brasil ximas a US$ 200 bilhões preparado para aproveitar sendo quase auto-suficiente este momento de crise para na produção de commodities. Além disso, uma cri- desenvolver-se frente a economia mundial e se rease no setor poderia trazer benefícios ao País no lizará as grandes reformas estruturais, na logística âmbito do desenvolvimento nacional. Isto porque e na infra-estrutura de forma geral, que são atualo alto preço do petróleo no mercado mundial oca- mente um imperativo necessário para um crescisiona um aumento na demanda de fontes alterna- mento sustentável.

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Italia-Brasile: impegni e obiettivi comuni A margine della Conferenza FAO svoltasi a Roma, il Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini ha incontrato il Ministro degli Esteri del Brasile, Celso Amorim. L’incontro ha fatto seguito a quello che il Ministro Frattini ha avuto il 16 maggio a Lima, in occasione della Conferenza UE-America Latina e Caraibi, con il Presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Il colloquio ha offerto l’opportunità di fare il punto sulla preparazione della visita di Stato in Italia del Presidente brasiliano e di confermare, in una fase di forte rilancio delle relazioni bilaterali, la volontà dei due Paesi di dare continuità e spessore alla loro collaborazione. In particolare, la visita del Presidente Lula (in restituzione di quella realizzata dal Presidente Ciampi nel 2000) permetterà di imprimere ulteriore impulso al partenariato strategico fra i due Paesi, lanciato nel marzo 2007.

Itália-Brasil: empenhos e objetivos comuns À margem da Conferência FAO realizada em Roma, o Ministro das Relações Exteriores, Franco Frattini, encontrou o Ministro das Relações Exteriores do Brasil, Celso Amorim. O encontro deu seguimento àquele que o Ministro Frattini teve em 16 de maio, em Lima, na ocasião da Conferência UE-América Latina e Caribe, com o Presidente brasileiro Luiz Inácio Lula da Silva. O encontro ofereceu a oportunidade de fazer o ponto sobre a preparação da visita de Estado à Itália do Presidente brasileiro e confirmar, em uma fase de forte relevância das relações bilaterais, a vontade dos dois países para dar continuidade e espessura à sua colaboração. Em particular, a visita do Presidente Lula (em restituição àquela realizada pelo Presidente Ciampi em 2000) permitirá imprimir um futuro impulso à parceria estratégica entre os dois países, lançado em março de 2007.

“La casa italiana” in mostra a San Paolo Fino al 29 giugno il MuBE - Museu Brasileiro da Escultura di San Paolo ospiterà la mostra “Casa Italiana”, organizzata dall’ICE in collaborazione con Verona Fiere e con l’Istituto Italiano di Cultura. Protagonisti, ventitré tra i migliori marchi italiani del design, che hanno così l’occasione di presentare al pubblico brasiliano una collezione di oggetti che rispecchiano le nuove tendenze del settore. Con un approccio che fonde artigianato e alta tecnologia, tradizione e innovazione, materiali semplici e opere d’arte, bellezza e funzionalità, il design italiano è conosciuto nel mondo intero per l’attenzione al dettaglio e alla qualità. La mostra si inserisce nell’ambito del Programma Straordinario del Made in Italy promosso dal Ministero del Commercio Internazionale.

“La casa italiana” em exposição em São Paulo Até 29 de junho, o MuBE - Museu Brasileiro da Escultura de São Paulo apresentará a mostra “Casa Italiana”, organizada pelo ICE em colaboração com a Verona Fiere e com o Instituto Italiano de Cultura. São vinte e três protagonistas entre as melhores marcas italianas do design, que terão a ocasião de apresentar ao público brasileiro, uma coleção de objetos que representam as novas tendências do setor. Com uma abordagem que funde artesanato e alta tecnologia, tradição e inovação, materiais simples e obras de arte, beleza e funcionalidade, o design italiano é conhecido em todo o mundo pela atenção ao detalhe e à qualidade. A mostra se insere no âmbito do Programa Extraordinário do Made in Italy promovido pelo Ministério do Comércio Internacional.

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Caxias do Sul-Belluno: un futuro di collaborazione

Caxias do Sul - Belluno: um futuro de colaboração

Um convidado especial na ABM: a Associação Bellunesi no Mundo recebeu a visita de Odacir Conte, diretor do S I-

Il mercato brasiliano sempre più strategico per Ancora Group Il Brasile si conferma uno dei mercati più importanti per Ancora Group, l’azienda di Sassuolo leader nella produzione di impianti e sistemi di levigatura per materiali ceramici. Nel mese di aprile sono infatti state consegnate due linee complete di levigatura e squadratura per piastrelle di grandi formati: per la Ceramica Portobello di Tijucas si tratta della quinta linea progettata e prodotta da Ancora installata in azienda, e per la Gyotoku di Suzano è la terza. “Queste importanti forniture confermano la consolidata presenza del nostro Gruppo in Brasile – commenta Franco Ponsone, Amministratore delegato di Ancora Group – un mercato strategico per il settore ceramico e che, possiamo affermare, copriamo dal punto di vista commerciale quasi per il 90%, con un trend in costante crescita”. Ancora Group ha fornito le principali aziende ceramiche brasiliane, installando in totale 38 unità, tra impianti e macchinari.

O mercado brasileiro cada vez mais estratégico para a Ancora Group O Brasil se confirma como um dos mercados mais importantes para a Ancora Group, a empresa de Sassuolo, líder na produção de instalações e sistemas de polimento para materiais cerâmicos. No mês de abril, foram entregues duas linhas completas de polidores e esquadrias para azulejos de grandes formatos: para a Cerâmica Portobello de Tijucas trata-se da quinta linha projetada e produzida pela Ancora instalada na empresa, e para a Gyotoku de Suzano é a terceira. “Estes importantes fornecimentos confirmam a consolidada presença de nosso Grupo no Brasil – comenta Franco Ponsone, Administrador responsável da Ancora Group – um mercado estratégico para o setor cerâmico e que, podemos afirmar, cobrimos, do ponto de vista comercial, quase 90%. Trata-se de uma tendência em constante crescimento”. A Ancora Group forneceu as principais empresas cerâmicas brasileiras, instalando no total 38 unidades, entre instalações e maquinários.


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Ospite prestigioso per l’ABM: a far visita all’Associazione Bellunesi nel Mondo è stato infatti Odacir Conte, direttore del SIMECS, la grande associazione di industrie metalmeccaniche (5000 imprese) di Caxias do Sul, la città del Rio Grande do Sul dove dominante è la presenza italiana, soprattutto veneta. Il SIMECS rappresenta uno dei poli industriali più grandi del Brasile, nei quali spiccano colossi come la Marco Polo, la maggiore produttrice di pullman dell’in-

MECS, o grande sindicato das indústrias metal-mecânicas (5000 empresas) de Caxias do Sul, cidade do Estado do Rio Grande do Sul onde a presença italiana, sobretudo, da região do Vêneto, é dominante. O SIMECS representa um dos maiores pólos industriais do Brasil, nos quais

tero continente, o la Randon, fondate entrambe da discendenti di emigranti veneti. Con il Presidente Gioachino Bratti, Odacir Conte, oriundo di Cesiomaggiore, ha parlato di possibili futuri rapporti con le imprese bellunesi – è già in contatto con il nuovo presidente della Camera di Commercio Paolo Doglioni; ma anche di interscambi tra istituti tecnici di Caxias e Belluno e della possibilità di fondare un’associazione veneta nella città.

destacam-se como gigantes a Marco Polo, a maior fabricante de ônibus de todo o continente, ou a Randon, ambas fundadas por descendentes de emigrantes da Região do Vêneto. O presidente Gioachino Bratti, Odacir Conte, oriundo de Cesiomaggiore, falou de possíveis futuras relações com as

empresas de Belluno – já está em contato com o novo presidente da Câmara de Comércio, Paolo Doglioni; mas, também de intercâmbios entre institutos técnicos de Caxias do Sul e Belluno, e da possibilidade de fundar uma associação vêneta na cidade.

Il Brasile? Lo trovi a Milano! Per contribuire ad incrementare i rapporti commerciali e di promozione delle aziende italiane con il Paese sudamericano, la Camara Italo-Brasileira de Comercio e Industria di San Paolo ha aperto un ufficio commerciale di rappresentanza in Italia, più precisamente a Milano. E non solo. Grazie alla sua decennale esperienza di partner locale, la Camera permette di accelerare i tempi di inserimento in questo grande mercato grazie ad una nuova formula, appositamente studiata, rivolta agli Enti di promozione e alle Aziende: l’apertura di un Desk a San Paolo, e l’utilizzo dei servizi offerti dalla Camera, per intraprendere un progetto imprenditoriale con il mercato locale senza costosi investimenti iniziali e dagli esiti incerti. Per maggiori informazioni, contattare l’Ufficio Commerciale in Italia c/o ItalPlanet Network, Via U. Foscolo 4 (MM Duomo), Milano Tel. +39.02.3657.1696; Fax 02.7200.0223; e-mail: italcambrasile@italplanet.it.

La Bomi Brasil punta a crescere La Bomi Brasil, joint-venture tra il gruppo Luft e il Gruppo italiano Bomi, ha investito 55 milioni di euro per creare il più grande centro logistico dell’America Latina dedicato al settore sanitario. Localizzato a Itapevi, nello Stato di San Paolo, il centro è costruito su una superficie di 72.000 metri quadri, il 30% in più dei quattro magazzini che l’impresa possedeva precedentemente sempre nello Stato di San Paolo. Come spiega il Direttore Generale della Bomi Brasile, Josè Roberto Corrales, il nuovo centro è l’unico del Paese a essere totalmente climatizzato, cosicché i prodotti farmaceutici, medici e ospedalieri non si trovano mai esposti alla temperatura ambiente. La Bomi – che può vantare tra i propri clienti Johnson & Jonson’s, Roche e Medley Industria Farmaceutica – è leader del mercato farmaceutico, e leader assoluta del mercato diagnostico-clinico. Con l’inaugurazione del centro, Corrales si augura che la Bomi cresca più del 10% quest’anno, tanto nel fatturato quanto nel volume delle consegne.

A Bomi Brasil aposta no crescimento A Bomi Brasil, joint-venture entre o grupo Luft e o Grupo italiano Bomi, investiu 55 milhões de euros para criar o maior centro logístico da América Latina dedicado ao setor sanitário. Localizado em Itapevi, no Estado de São Paulo, o centro é construído em uma superfície de 72.000 metros quadrados, 30% a mais que nos quatro armazéns que a empresa possuía precedentemente sempre no Estado de São Paulo. Como explica o Diretor Geral da Bomi Brasil, José Roberto Corrales, o novo centro é o único do país a ser totalmente climatizado, assim como, os produtos farmacêuticos, medicinais e hospitalares que jamais se encontram expostos em temperatura ambiente. A Bomi – que tem entre seus clientes Johnson & Jonson’s, Roche e Medley Industria Farmacêutica – é líder do mercado farmacêutico e líder absoluta do mercado diagnóstico-clinico. Com a inauguração do centro, Corrales espera que a Bomi cresça mais de 10% este ano, tanto no faturamento quanto no volume das entregas.

O Brasil? Está em Milão! Para aumentar as relações comerciais e promocionais das empresas italianas com o país sul-americano, a Câmara Ítalo-Brasileira de Comércio, Industria de São Paulo abriu um escritório comercial de representação na Itália, mais precisamente em Milão. Mas não é só isso. Devido à sua decenal experiência como parceira local, a Câmara permite acelerar os prazos de inserção neste grande mercado, graças à uma nova fórmula, especialmente estudada, voltada às Entidades de promoção e às Empresas: a abertura de um Desk em São Paulo, e a utilização de serviços oferecidos pela Câmara, para empreender um projeto empresarial com o mercado local sem custosos investimentos iniciais pelos êxitos incertos. Para maiores informações, contate a Central Comercial na Itália - ItalPlanet Network, Via U. Foscolo 4 (MM Duomo), Milão - Tel. +39.02.3657.1696; Fax 02.7200.0223; e-mail: italcambrasile@italplanet.it.

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

e la Germania rappresenta il primo partner commerciale dell’Italia, la Baviera, con i suoi 12 milioni di abitanti ed una forza economica pari al 18% del PIL tedesco, costituisce sicuramente il primo Land tedesco per importanza nei rapporti con il nostro Paese. L’intensità delle relazioni è stata ben evidenziata anche nel corso di un incontro organizzato lo scorso 8 maggio con il Ministro dell’Economia della Baviera, signora Emilia Müller, e circa 60 esponenti dei gruppi industriali italiani presenti in Baviera nonché top manager italiani che lavorano presso importanti aziende tedesche di questo Land. Se ci fermassimo a considerare solamente i volumi di import ed export, non si riuscirebbe a cogliere appieno le strette relazioni ed a comprendere come l’interscambio tra i nostri due Paesi sia potuto aumentare, dal 2004 al 2007, del 20%. L’interrelazione economica a diversi livelli è ben evidente se pensiamo che circa 150 imprese italiane hanno in Baviera la loro sede tedesca o addirittura per il Centro Europa, e numerosi italiani occupano posizioni di responsabilità ai vertici di grandi aziende bavaresi per molte delle quali l’Italia rappresenta uno dei principali mercati di sbocco o di fornitura. Come giustamente è stato ribadito anche dal Ministro Müller, molti sono pertanto i temi di reciproco interesse sui quali lavorare fianco a fianco per una sempre maggiore integrazione che, sfruttando i punti di forza reci-

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Italia-Germania: obiettivo puntato sulla Baviera

Oggi costituisce il primo Land tedesco per importanza nei rapporti con il nostro Paese, ma ancora molti sono i temi di reciproco interesse sui quali lavorare per una sempre maggiore integrazione proci, consenta alle nostre aziende di affrontare con successo la competizione globale. Ed a questo riguardo penso soprattutto alla possibilità di collaborazioni nei settori a maggiore contenuto di innovazione tecnologica, facendo partecipare le aziende italiane ai numerosi Forum ed incontri specifici che vengono organizzati in Baviera, ma anche

ad incontri da realizzare tra i centri di trasferimento tecnologici e parchi scientifici italiani e strutture simili presenti in questo Land, che rappresenta la regione in Europa in prima posizione quanto a centri di eccellenza e ad integrazione tra ricerca applicata ed industria. Un altro tema di interesse strategico risulta inoltre essere

quello del miglioramento dei collegamenti intermodali tra il Nord ed il Sud delle Alpi, in un’ottica di maggiore integrazione e di garanzia dell’effettiva libera circolazione delle merci superando gli ostacoli sia di natura geografica ma anche politica che risultano dall’attraversamento dell’Austria. Anche una migliore accessibilità ai vicini porti del Nord Adriatico (in primis Trieste e Venezia) dalla Baviera rappresenta un comune obiettivo al fine di garantire all’industria bavarese un’ottimizzazione dei costi della logistica per tutti i flussi di traffico in import ed export verso i mercati del Medio ed Estremo Oriente in forte crescita.

EDITORIAL

Italien und Bayern sind enge wirtschaftliche Partner Unter den deutschen Bundesländern gilt Bayern als wichtigster Wirtschaftspartner Italiens. Beiderseitiges Anliegen ist es, die Wirtschaftsbeziehungen zu vertiefen und dadurch eine noch intensivere Zusammenarbeit zu erzielen.

ANNAMARIA ANDRETTA Präsidentin der Italienischen Handelskammer München

eutschland ist der bedeutendste Handelspartner Italiens – Bayern hat mit seinen 12 Millionen Einwohnern einen Anteil von 18% des Bruttoinlandproduktes und liegt somit unangefochten an der Spitze der Handelsbeziehungen mit unserem Land. Anfang Mai traf sich unsere Kammer mit der bayerischen Staatsministerin für Wirtschaft, Infrastruktur, Verkehr und Technologie, Emilia Müller, mit dem Generalkonsul Adriano Chiodi Cianfarani sowie mit sechzig italienischen Top-Firmen, die einen Standort in Bayern besitzen. Ziel des Gesprächs war es, den bestehenden Dialog fortzusetzen, Erfolge zu bewerten sowie einen Ausblick auf gemeinsame Projekte für die Zukunft zu wagen. Staatsministerin Müller stellte die positive Entwicklung der Wirtschaftszahlen vor: So legte das bayerisch-italienische Handelsvolumen zwischen 2004 und 2007 um über 20 % auf 22,1 Mrd EUR

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zu, das bayerische Exportvolumen nach Italien betrug im Jahr 2007 12,9 Mrd EUR. Die bayerischen Importe aus Italien lagen im gleichen Zeitraum bei 9,2 Mrd EUR. Mit diesen Zahlen rangiert Italien auf Platz 3 der Handelspartner Bayerns, beim Handel mit den EU-Ländern sogar auf Platz 2. Müller stellte außerdem eine neunzehnteilige Cluster-Offensive namens „Invest in Bavaria“ vor und forderte die Unternehmer auf, diese Angebote der Zusammenarbeit intensiv zu nutzen. Chiodi Cianfarani thematisierte die Stärke und die Vielfalt der wirtschaftlichen Verbindungen zwischen dem Freistaat und Italien: „Es sind starke Beziehungen, die aber bei vollständiger Entfaltung noch enormes Wachstumspotential bieten.“ Für uns als Kammer sind die Erfolge, die jüngst erzielt wurden, wie etwa die Positionierung der nordadriatischen Häfen Triest und Venedig als eine zeitsparende und kostensenkende Alternative des Handels mit dem Osten, ein Grund zur Freude. Zugleich sehen wir diese Erfolge auch als Ansporn dazu, neben der Etablierung der bestehenden Allianzen unsere Erfahrungen nun auch auf neue Themen, wie den Bereich der erneuerbaren Energien, zu übertragen. Eine solche Initiative ist das deutsch-italienische Forum über Solartechnik während der bevorstehenden Messe Intersolar in München.

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DALLA CAMERA, UNA COSTANTE ATTIVITÀ DI COMUNICAZIONE PER SUPPORTARE LE NOSTRE AZIENDE E L’IMMAGINE

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Tuteliamo i nostri prodotti: ne va della nostra immagine di Alessandro Marino, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Monaco he si tratti del prosciutto di Parma o di San Daniele, di formaggi come Grana Padano, Gorgonzola e Parmigiano Reggiano, o di vini più o meno conosciuti ed apprezzati, le specialità della cucina italiana rimangono in Germania le più amate dal pubblico di intenditori. Non c’è quindi da stupirsi se molti dei consumatori tedeschi hanno imparato a distinguere un’autentica Mozzarella di Bufala Campana DOP da imitazioni che vengono messe sul mercato intenzionalmente camuffate dietro un’etichetta simile all’originale. Per questo motivo denominazioni come DOP e DOC sono da considerarsi importanti indicazioni di qualità, che garantiscono agli operatori del settore così come agli utenti finali la genuinità delle nostre rinomate specialità gastronomiche. Queste denominazioni diventano sempre più chiare e comprensibili ai consumatori tedeschi; ciononostante non possiamo esimerci dal sottolineare la loro importanza. Esse svolgono infatti in ogni caso un ruolo importante e non solo nei momenti di crisi.

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MOZZARELLA DI BUFALA E CRISI DI IMMAGINE. Un esempio di possibili crisi è sicuramente lo scandalo che ha recentemente colpito le circa 400.000 bufale della provincia di Caserta così come i loro allevatori e i caseifici della zona. Come già nel 2007, anno in cui i casi di brucellosi constatati portarono all’abbattimento dei 17.000 capi di bestiame infetti, nel marzo 2008 la Mozzarella di Bufala Campana DOP si è trovata al centro di un’accesa controversia. L’attenzione si è concentrata sui valori di diossina leggermente superiori alla norma riscontrati presso alcuni allevamenti nel corso di periodici controlli. Nonostante le analisi di laboratorio abbiano certificato che il consumo di mozzarella di bufala non ha mai costituito un pericolo per la salute, la notizia ha immediatamente avuto grande eco nei mezzi di comunicazione tedeschi. Quali sono le effettive ripercussioni negative di questa crisi? Se da un lato non sono trascurabili le perdite finanziarie per i produttori e i distributori di mozzarella di bufala e il danno all’immagine del prodotto stesso, dall’altro si profila il pericolo che una crisi che coinvolgeva originariamente solo la mozzarella si estenda anche ad altre specialità alimentari indipendentemente dalla loro zona di provenienza. Il danno all’immagine di un singolo prodotto potrebbe addirittura trasformarsi in uno smacco alla reputazione di tutta l’Italia. In questo frangente si evidenzia la necessità di gestire bene l’informazione a livello mediatico. LA GERMANIA: UN MERCATO SEVERO. A rendere la situazione ancora più allarmante è il fatto che tale crisi si sia verificata in un mercato che vanta mezzi di comunicazione critici e consumatori altrettanto severi, e che organizzazioni come Greenpeace hanno scelto come punto d’inizio per una campagna sulle tecnologie genetiche: il mercato tedesco. I danni finanziari subiti dai produttori finora stimati ammontano a circa 66 milioni di euro; non è tuttavia ancora chiaro quanto tempo e quale impegno economico saranno necessari a riscattare l’immagine della mozzarella di bufala e dell’Italia. Nel corso di una conferenza stampa svoltasi a Monaco all’inizio di maggio, il Presidente della Coldiretti di Caserta, Tommaso de Simone, ha chiarito a giornalisti e operatori del settore alimentare le cause della contaminazione di diossina ed illustrato le misure di sicurezza già messe in atto. Al termine dell’incontro, uno chef campano ha contribuito alla presentazione del prodotto mostrando diversi piatti che possono essere realizzati con la Mozzarella di Bufala Campana DOP. Si tratta di un primo importante passo. COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE: ECCO COME PUÒ AGIRE LA CAMERA. Anche noi come Camera di Commercio possiamo dare un contributo per gestire al meglio le informazioni ed i contatti con la stampa in tali occasioni, soprattutto se gli inter-

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Quello tedesco è un consumatore attento, che dà grande valore alla qualità. Per questo dobbiamo fare attenzione a come ci “muoviamo”, soprattutto nei momenti di crisi, come quella che ha colpito la nostrana mozzarella di bufala

STÄNDIGE AKTIONEN DER HANDELSKAMMER UM ITALIENISCHE FIRME

Schützen wir unsere Produkte, sonst leidet unser Image Der deutsche Konsument ist in der Regel aufmerksam und auf Qualität bedacht. Deswegen soll man vor allem in Problemsituation besonnen vorgehen, wie etwa bei der aktuellen Büffelmozzarellakrise

b Schinken aus Parma oder San Daniele, Käse wie Grana Padano, Gorgonzola oder Parmigiano Reggiano, bekannte und noch Kennern vorbehaltene Weine, die kulinarischen Spezialitäten Italiens begeistern die deutschen Genießer rundum. Viele Deutsche wissen inzwischen auch eine echte Mozzarella di Bufala Campana DOP und ein Produkt zu unterscheiden, das geschickt seinen Markennamen mit einem Namensbestandteil des Originals zu verknüpfen weiß, um Mozzarella-ähnliche Käsekugeln aus Kuhmilch anzubieten. DOP, DOC und Co. sind wichtige Qualitätsbeschreibungen, um die Identität unserer kulinarischen Spezialitäten zu sichern und diese Gewährleistung dem Handel sowie den Verbrauchern zu kommunizieren. Sie werden mehr und mehr verstanden, angewendet und geschätzt. Dennoch dürfen wir nicht ab-

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DI QUALITÀ DEI PRODOTTI ITALIANI

venti vengono pianificati sin nelle prime fasi dello scoppio di tali problemi. La nostra conoscenza del mercato, delle possibili reazioni dei media, del comportamento degli operatori e dei consumatori, ci consentono di assistere al meglio le aziende ed i consorzi nell’arginare possibili danni e a non tradire la fiducia nel prodotto, nella regione e nel marchio. Per raggiungere questo obiettivo, due sono le condizioni imprescindibili: una comunicazione mirata da attivare in caso di crisi e, cosa ancora più importante, una regolare comunicazione di base che contribuisca ad ampliare la conoscenza e rafforzare la fiducia nei prodotti. Una costante attività di comunicazione volta a supportare l’immagine di qualità dei prodotti italiani ed il supporto ad aziende che hanno fatto della qualità il proprio emblema, risultano quindi fondamentali. LA QUALITÀ PASSA DA “GOURMET ITALIA”. Un caso esemplificativo a tal proposito è il “Gourmet Italia”, il festival per gli amanti delle specialità gastronomiche promosso in collaborazione con gli organizzatori del Merano International Winefestival, la cui quinta edizione si svolge a Monaco nel mese di giugno. Come Camera di Commercio Italiana siamo riusciti non solo a fare di questo evento un appuntamento imperdibile, ma anche ad offrire ogni anno ai visitatori un sempre maggiore valore aggiunto. Fiore all’occhiello dell’edizione di quest’anno è stata la partecipazione del tutto inedita di una regione partner: la Campania. A Gourmet Italia la Campania ha infatti presentato ancora una volta la sua ricca offerta gastronomica. E la Mozzarella di Bufala Campana DOP non ha potuto assolutamente mancare.

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DI MONACO DI BAVIERA Monaco di Baviera - Sede Centrale

Sede Centrale - Ottostrasse 1 - 80333 München Tel.: +49 89 96166170 Fax: +49 89 2904894 info@italcam.de Stoccarda - Ufficio Regionale per il Baden Württemberg

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ISCHE FIRMEN UND ITALIENISCHES PRODUKTIMAGE ZU FÖRDERN lassen, sie zu kommunizieren. Sie schützen zwar nicht vor Krisensituationen – sie helfen aber im Falle des Falles. BÜFFELMOZZARELLA UND IMAGESCHADEN. Gerade eben haben die ca. 400.000 Büffel von Caserta ihre größte Krise durchgemacht, ebenso wie ihre Züchter sowie die weiterverarbeitenden Käsereien. Nachdem im Jahr 2007 bereits Brucellose-Fälle entdeckt wurden, was zur Tötung von 17.000 infizierten Tieren führte, geriet die berühmte Mozzarella di Bufala Campana DOP Ende März 2008 erneut in die Schlagzeilen: bei einigen Zuchtbetrieben wurden bei Routinekontrollen erhöhte Dioxinwerte gefunden. Alle Laboranalysen belegten zwar, dass zu keinem Zeitpunkt eine akute Gesundheitsgefährdung durch den Verzehr von Büffelmozzarella vorlag, dennoch verbreitete sich die Nachricht in den deutschen Medien wie ein Buschfeuer. Worin liegt nun die Gefahr einer solchen Krise? Zum Einen natürlich in den stark rückläufigen Absatzzahlen für alle an seiner Herstellung und Vermarktung direkt Beteiligten sowie im akuten Imageverlust für das betroffene Produkt. Zum Anderen aber auch in der Projektion der Thematik von einem Lebensmittel auf weitere, sei aus derselben Region oder auch Produkt-Kategorie. Ein Imageschaden eines einzelnen Produktes kann sich also letztlich rasch auf ganz Italien ausweiten.

DEUTSCHLAND, EIN KRITISCHER MARKT. Hier zeigt sich die Bedeutung einer guten Krisenkommunikation – gerade in einem Markt mit sehr kritischen Medien wie Verbrauchern. Ein Markt, den Organisationen wie Greenpeace als Start für die Kampagne rund um Gentechnik wählte: Deutschland. Im konkreten Fall beläuft sich der den Produzenten wirtschaftlich entstandene Schaden zurzeit auf ca. 66 Mio Euro – noch ist ungewiss, wieviel zeitliches und finanzielles Investment es bedarf, den entstandenen Imageverlust wieder aufzufangen und auszugleichen. Tommaso de Simone, Präsident des betroffenen Landwirtschaftsverbandes Caserta, legte Anfang Mai vor Journalisten und Händlern in München die Ursachen der Dioxinbelastung dar und informierte über entsprechende Sicherheitsmaßnahmen, bevor sich die Präsentation um den Käse selbst, seine Herstellung und mittels Unterstützung durch eine mitgereiste Köchin um die Vielfalt der Zubereitungsarten von Mozzarella di Bufala Campana DOP ging. Ein wichtiger und richtiger Schritt. KOMMUNIKATION UND INFORMATION: ZWEI HAUPTROLLEN DER HANDELSKAMMER. Wir als Handelskammer können hier relevante Unterstützung leisten – bereits ab Beginn einer kritischen Situation. Wir kennen den Markt, das Verhalten der Medien, der Händler und der Verbraucher, Experten, die als Spokesperson genannt werden können

und unterstützen die Unternehmen und Konsortien so dabei, den Schaden einer möglichen Krisensituation so gering wie möglich zu halten und das Vertrauen in das Produkt, die Region oder die Marke zu erhalten. Um dies zu gewährleisten sind zwei Standbeine notwendig: Eine rasche und zielgerichtete Krisenkommunikation im Bedarfsfall. Diese gilt es vorzubereiten. Wichtig ist aber insbesondere eine gute und regelmäßige Basiskommunikation zum Aufbau von Wissen und Vertrauen. Kontinuität ist hierbei ein wichtiger Faktor, das stete Implementieren der Botschaften. „GOURMET‘S ITALIA“: EIN MUSTER AN QUALITÄT. Ein herausragendes Beispiel hierfür bietet Gourmet’s Italia: zum fünften Mal präsentiert sich dieses Feinschmecker-Festival, ein Spin-off des Meran Winefestivals, Ende Juni dem Münchner Publikum. Wir begleiten Gourmet’s Italia seit Anbeginn und es ist uns gemeinsam mit dem Gründer Dr. Helmuth Köcher gelungen, das Festival nicht nur als Marke zu positionieren und zu etablieren, sondern den Besuchern auch jedes Jahr einen neuen Added Value anzubieten. Nach der Öffnung an zwei Tagen im vergangenen Jahr haben wir nun für dieses Jahr erstmals eine Partnerregion eingeführt, die sich im größeren Umfang den Besuchern vorstellen wird. Es ist Kampanien – und die Mozzarella di Bufala Campana DOP wird präsent sein.

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GERMANIA

Pirelli scommette sulla Germania Pirelli Tyre rilancia sulla Germania. Le attività in questo paese del produttore italiano di pneumatici hanno registrato, negli ultimi quattro anni, una crescita significativa, anche grazie a un consistente flusso di investimenti in innovazione, che nel periodo sono ammontati a oltre 190 milioni di euro. Tra il 2004 e il 2007, il giro d'affari di Pirelli nel paese è cresciuto complessivamente del 30%. Il cuore manifatturiero del Gruppo Pirelli nel paese è lo stabilimento di Breuberg, una delle principali fabbriche Pirelli nel mondo ed il piú grande stabilimento di pneumatici della Germania. L'impianto produce pneumatici per auto e moto al top della gamma a livello internazionale. Le gomme fabbricate a Breuberg sono montate in primo equipaggiamento sulle vetture di case auto del calibro di Audi, Bmw, Ferrari, Lamborghini, Maserati, Mercedes, Porsche, Volkswagen, Volvo e sulle moto Bmw, Ducati e Honda.

La Franciacorta si promuove a Berlino La Franciacorta mantiene alta l’attenzione verso i mercati stranieri, a cominciare da quelli europei. Proprio Berlino, infatti, ha ospitato, lo scorso 22 maggio, la seconda tappa annuale del Festival del Franciacorta Itinerante: una giornata in cui 16 aziende e più di 32 etichette franciacortine sono state a disposizione di operatori e appassionati per soddisfare la voglia di conoscere

sia il prodotto che il territorio della Franciacorta. Quello tedesco, infatti, è forse un pubblico tra i più attenti nei confronti dei nostri vini, grazie anche al forte valore aggiunto della loro italianità. La manifestazione è stata resa più coinvolgente dai seminari tenuti da Jens Priewe, uno dei più accreditati giornalisti tedeschi specializzati nella comunicazione del vino; alla parte teorica si sono inoltre affiancate degustazioni guidate delle varie tipologie di vini tipici di questa terra. Infine, ristoranti, enoteche e wine bar della città sono stati coinvolti in una gioiosa kermesse enologica con eventi, cene, degustazioni.

Auftritt des Franciacorta in Berlin

Con l’IFOAM, l’agricoltura biologica arriva a Modena

Pirelli setzt auf Deutschland Pirelli Tyre zählt verstärkt auf Deutschland. Zwischen den Jahren 2004 und 2007 konnte der italienische Reifenhersteller auf dem deutschen Markt ein bedeutendes Wachstum verzeichnen. Triebfeder des Erfolges waren beträchtliche Investitionen in Innovationsprojekte in Höhe von 190 Millionen Euro. Innerhalb von vier Jahren konnte Pirelli seinen Umsatz in Deutschland dadurch um 30% steigern. Das deutsche Zentrum von Pirelli steht im hessischen Breuberg. Dort befindet sich einer der wichtigsten Pirelli-Sitze weltweit und die größte Reifenproduktion Deutschlands. In Breuberg produziert Pirelli Motorrad- und Autoreifen von höchster Qualität. So werden die dort hergestellten Autoreifen bei der Montage von Audi, BMW, Ferrari, Lamborghini, Maserati, Mercedes, Porsche, Volkswagen, Volvo sowie bei Motorrädern von BMW, Ducati und Honda verwendet.

Ancora in corso i lavori al traforo del Brennero È finalmente giunta al termine la realizzazione della galleria ferroviaria Vomp-Terfens, tratto più esteso (8,4 Km.) del nuovo tunnel della ÖBB, che per più di 4 anni ha impegnato in modo continuativo intere squadre di minatori. Nonostante questo importante traguardo, il completamento definitivo del tunnel appare ancora lontano. Ad alimentare i già radicati dubbi sul modello di finanziamento del progetto e sulla sua effettiva utilità sono anche i risultati degli stu-

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Sulla scorta del successo a Adelaide (Australia), l’I F OAM Organic Welt-Kongress für Biologischen Ackerbau fa tappa anche in Italia: dal 16 al 20 giugno è stata infatti la città di Modena ad ospitare la sedicesima edizione della manifestazione dedicata alla produzione alimentare biologica. L’evento, frutto della riuscita collaborazione tra Provincia, Associazione Italiana dell’Agricoltura biologica e Consorzio ModenaBio 2008, ha offerto ad esperti del settore e amanti dei prodotti biologici la possibilità di confrontarsi su diversi temi: al motto di “Cultivate the Future” sono state affrontate tematiche quali coltivazione biologica, sviluppo sostenibile, andamento del mercato e sfruttamento di combustibili biologici. In programma, anche apposite conferenze dedicate all’approfondimento della cosmesi naturale e della coltura acquatica.

di condotti nel 2006 dall’Istituto dei Trasporti e della Logistica dell’Università di Vienna e da un ufficio di Monaco specializzato nella pianificazione di trasporti. Secondo tali studi, il progetto del Brennero si baserebbe su registrazioni del traffico imprecise e su stime di costi parimenti errate. Per il luglio 2008 è quindi atteso un programma d’azione alternativo. A Bruxelles il responsabile della TEN, Karel van Miert, illustrerà nuove proposte per ottimizzare la realizzazione dei diversi tratti della galleria, migliorare la distribuzione dei finanziamenti, coordinare efficientemente traffico ferroviario e automobilistico, e molto altro.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Der norditalienische Schaumwein Franciacorta widmet sich verstärkt den ausländischen Märkten. So waren am 22. Mai 16 Betriebe in Berlin zu Gast, wo die zweite Etappe des „Festival del Franciacorta Itinerante“ stattfand. Händler und Privatpersonen konnten über 32 Etiketten verkosten und sich direkt über das Territorium informieren. Hohen Stellenwert erhielt die Präsentation dadurch, daß die deutschen Verbraucher allgemein als sehr kritisch und qualitätsbewußt eingeschätzt werden. Während der Veranstaltung fanden geführte Verkostungen unter der Leitung des renommierten Weinjournalisten Jens Priewe statt. Dadurch erhielten die Besucher einen theoretischen und praktischen Einblick in das Thema Franciacorta. Neben der eigentlichen Präsentation wurden mehrere Berliner Restaurants und Vinotheken aktiv in die Promotion-Aktion eingebunden.

Monaco festeggia 850 anni La città di Monaco celebra l’850° anniversario della sua fondazione con manifestazioni d’eccellenza. Per festeggiare questo importante anniversario, la giunta cittadina ha previsto un budget di ben 6,8 milioni di Euro, 2,7 dei quali dovrebbero essere messi a disposizione dagli sponsor. In programma, un ricco calendario di appuntamenti, i cui punti cardine sono stati la cerimonia con l’orchestra filarmonica cittadina (13 giugno) e quella in ricordo della fondazione nel centro storico (14 e 15 giugno). L’anniversario della città rappresenta inoltre per molte aziende attive sul territorio – quali Unicredit HypoVereinsbank, Stadtwerke München, Bilfinger Berger, Knorr Bremse, Messe München, Bayerngas e Linde – un’ottima opportunità per partecipare ai festeggiamenti non solo finanziariamente ma anche con proprie originali idee.

850 Jahre München München feiert 850. Geburtstag mit bunten Veranstaltungen Für die Finanzierung der Feierlichkeiten hat der Stadtrat ein Budget von 6,8 Millionen Euro beschlossen, wovon 2,7 Millionen euro durch Sponsoren gewonnen werden sollten. Höhepunkte sind im Juni 2008 der Festakt mit den Münchner Philharmonikern (13.6.) und das Stadtgründungsfest in der Innenstadt (14.-15.6.). Zahlreiche Münchner Firmen, wie Unicredit HypoVereinsbank, die Stadtwerke München, Bilfinger Berger, Knorr Bremse, die Messe München, Bayerngas und Linde, nutzen den Stadtgeburtstag als Chance, sich als Sponsor und mit eigenen Programmvorschlägen in die Feierlichkeiten einzubringen.

Bio-Weltkongress in Modena Mitte Juni war Modena nach dem australischen Adelaide Austragungsort des 16. IFOAM Organic Welt-Kongresses für Biologischen Ackerbau. Unter dem Motto „Cultivate the Future“ schufen die Provinz Modena, der Verband des Ökologischen Italienischen Ackerbaus und das Konsortium Modena-Bio2008 gemeinsam mit weiteren Partnern diese Plattform, auf der Fachleute und an Bio-Lebensmitteln interessierte Verbraucher sich über Themen wie Ökologischer Anbau, Nachhaltigkeit, Marktsituationen und Bio-Kraftstoffe informieren konnten. Im Rahmen des Kongresses fanden auch Konferenzen zu den Themen Naturkosmetik und Aquakulturen statt.

Arbeiten am Brennerbasistunnel schreiten voran Das 8,4 Kilometer lange Teilstück Vomp–Terfens des Brennerbasistunnels ist vollendet. Über vier Jahre lang haben sich die Bergleute im längsten Bauabschnitt der neuen Unterinntalbahn der ÖBB durch den Berg gearbeitet. Rund 1,3 Mio. Kubikmeter Gestein wurden im 24-StundenSchichtbetrieb unter Tage abgebaut. Bis zur Rohbaufertigstellung des Brennerbasistunnels ist nach dem erreichten Meilenstein noch ein großes Stück Arbeit zu erledigen. Weiterhin bestehen allerdings Bedenken hinsichtlich der Finanzierung und der späteren Wirtschaftlichkeit der Strecke: Das Institut für Transportwirtschaft und Logistik der Wirtschaftsuniversität Wien sowie ein Münchener Verkehrsplaner-Büro kamen 2006 mittels ihrer Studien zu der Erkenntnis, dass das Projekt des Brennerbasistunnels auf falschen Verkehrsannahmen und ungenauen Kostenschätzungen basiere und der Bau daher keine entscheidende Verkehrsverlagerung von der Straße auf die Schiene bewirken könne. Aus diesem Grund präsentiert der EU-Koordinator des TEN-Projekts (Eisenbahnachse Berlin–Palermo), Karel von Miert, im Juli in Brüssel einen entsprechenden Aktionsplan zur Optimierung des Streckenbaus, effizienterer Finanzierungsverteilung und wirksamerer Koordinierung des Verkehrsflusses zwischen Schiene und Straße.

“Mondo Italia”: successo a Stoccarda Dal 16 al 20 aprile scorso, l’eccellenza italiana ha avuto un ruolo da protagonista a Stoccarda: la seconda edizione di “Mondo Italia” ha infatti confermato l’appeal che il Made in Italy esercita nei confronti del pubblico tedesco. La manifestazione, organizzata dall’Ente Fiera di Stoccarda con il patrocinio dell’ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, è stata lo scenario di presentazione di numerosi grandi marchi, testimoni dell’alta qualità, dell’antica tradizione e dell’eleganza dei prodotti, quali storiche aziende motociclistiche (Ducati, Piaggio, Moto Guzzi, Gilera), i brand automobilistici di maggiore risonanza internazionale (Ferrari, Lamborghini, Fiat, Lancia, Alfa Romeo) ed i principali Club calcistici. In totale sono stati circa 200 gli espositori che hanno preso parte alla rassegna, provenienti da tutte le Regioni d’Italia. Il settore di maggior attrazione è stato quello agroalimentare ed enologico, seguito da turismo, cultura, moda e life-style. I seminari e le degustazioni guidate organizzati esclusivamente per gli operatori del settore dall’Ufficio Regionale a Stoccarda della Camera di Commercio Italiana hanno inoltre dato particolare rilievo alla grappa e agli altri prodotti tipici della regione Veneto. I circa 60 partecipanti hanno infine avuto la possibilitá di confrontarsi personalmente con i produttori presenti. „MONDO ITALIA“: RIESIGER ERFOLG IN STUTTGART Bei der zweiten Messe „Mondo Italia“, die vom 16. bis 20. April in Stuttgart stattfand, bestätigte sich der Erfolg des Made in Italy auf dem deutschen Markt. Das deutsche Publikum war begeistert von der Vielfalt der Produkte rund um die Marke Italien. „Mondo Italia“ wurde von der Messe Stuttgart und unter der Schirmherrschaft des Staatlichen Italienischen Fremdenverkehrsamts ENIT organisiert. Die Messe bot ein exklusives Schaufenster für italienische Produkte, die sich durch Qualität, Eleganz und Tradition auszeichnen: Aushängeschilder der Motorbranche waren Ducati, Piaggio, Moto Guzzi und Gilera sowie die Automarken Ferrari, Lamborghini, Fiat, Lancia und Alfa Romeo. Außerdem vertraten die rund 200 Aussteller die italienischen Kernbereiche Lebensmittel, Tourismus, Kultur, Mode und Lifestyle und boten somit einen repräsentativen Querschnitt des angesehenen „Made in Italy“. Exklusiv für Fachpublikum organisierte das Regionalbüro Stuttgart der Italienischen Handelskammer zwei Seminare über Grappa und typische Produkte aus Venetien. Im Anschluss hatten die rund 60 Stuttgarter Händler und Gastronomen die Möglichkeit zu persönlichen Gesprächen mit den Produzenten.

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PROMOSSO DA

EDITORIALE

Il Made in Italy in campo contro l’Italian sounding Il contributo della CCIE di Londra affinché i nostri prodotti non debbano scendere in competizione con “falsi” di minor costo e qualità

a crescita di benessere economico che negli ultimi vent’anni ha visto protagonista l’Inghilterra, e in particolare Londra, è stata alla base dell’aumento della richiesta di cibi di alta qualità e di provenienza internazionale. Molte sono le componenti dei risultati economici in generale, ma, per quanto riguarda la ristorazione e il settore alimentare, ha giocato un ruolo importante il fatto che gli immigrati in Inghilterra hanno maggiori disponibilità di spendere rispetto al passato. Anche il boom turistico ha abituato gli inglesi a gusti diversi, legati del resto a piacevoli vacanze all’estero. L’Italia ha fatto la sua parte nella promozione dei prodotti, così come nell’offerta di crescente qualità e di sicurezza nei controlli. È chiaro però che la concorrenza è sempre più agguerrita, in particolare da parte dei nuovi Paesi, che hanno accresciuto molto la loro produzione sia in termini quantitativi che a livello qualitativo in settori di produzione in cui l’Italia in passato godeva di minore concorrenza: olio, vino, formaggi, salumi, ecc. Ma, se la concorrenza leale è inevitabile, ben più grave è il problema della concorrenza sleale, soprattutto se si considera il cosiddetto fenomeno dell’”Italian sounding”, che consiste nel cercare di far passare come italiani prodotti che non lo sono, o addirittura emulare con l’etichettatura prodotti e brand famosi del nostro Paese. Questo fenomeno – presente naturalmente anche in altri Paesi importatori di prodotti italiani – è particolarmente forte in Inghilterra, dove si stima che rappresenti circa il 10% del totale delle esportazioni. E si tratta di un pericolo in crescita proprio perché l’Inghilterra rappresenta un mercato ricco. I trucchi usati dagli imitatori sono la falsa provenienza, la presenza di nomi italiani nell’etichetta, la presenza del tricolore, l’utilizzo di paesaggi o nomi che ricordino l’Italia. La Camera di Commercio si sta adoperando per contrastare questo fenomeno, e ha chiesto a tutti i propri soci di segnalare i casi di cui vengono a conoscenza, in modo da intraprendere le necessarie azioni. Già sono stati ritirati alcuni prodotti presenti nei grandi negozi proprio perché falsificati. Uno degli indicatori usati è anche il prezzo, dal momento che questi prodotti naturalmente sono offerti a cifre inferiori. È quindi necessario evitare che prodotti come “Napolina”, “Pasta de Lancashire”, “Cornetto Veneto” (prodotto a Manchester) e “Amaretto di Venezia” (prodotto a Londra) scendano slealmente in competizione con i prodotti italiani.

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EDITORIAL

“Made in Italy” on the playground against “Italian Sounding” The London branch of the ICCIUK equips itself to break the competition between original products and lowquality imitations.

LEONARDO SIMONELLI SANTI, President of the Italian Chamber of Commerce and Industry for the United Kingdom

ver the last 20 years, the expansion of the UK economy, particularly in London, has caused a significant rise in the demand for international highquality foods. Generally speaking, the economic outlook has been favourable until recently. Nonetheless, the increasing numbers of rich immigrants, with a very strong buying power, has played an important role in developing successfully the food and catering industry. Furthermore, also the tourist boom has accustomed English people to different tastes which are also linked to the pleasant holiday-time spent abroad.

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Italy played its part thanks to the promotion of its products and the supplying of a high-quality offer together with tougher security checks. However, it is clear that current competition is much stronger as the competitive countries have increased their quantitative and qualitative output in sectors such as olive oil, wine, cheese and cured meat where Italy had formerly less competition. Whilst fair competition is unavoidable, unfair competition is far more serious, especially if we consider the so-called “Italian sounding” phenomenon of forging an original Italian item and emulating the labels of well-known and unique Italian brands. Even though this phenomenon is present in other countries which import Italian products, it is especially strong in Great Britain where it is estimated to represent 10% of total exports. “Italian sounding” is a growing risk in

England as the country represents a rich market. Forging companies’ deceits include indication of origins which are false, Italian names on the labels, the Italian flag, landscapes or names which remind us of Italy. Another mark of deceit is surely the low price at which they are sold. In order to contrast this phenomenon and take further provisions, the Chamber of Commerce has equipped itself and asked all the members to report any suspicious cases they might notice. Some adulterated products, which were usually sold through big retailers, have already been withdrawn. In conclusion, “Napolina”, “Pasta de Lancashire”, “Cornetto Veneto” (produced in Manchester) and “Amaretto di Venezia” (produced in London) should be thwarted in the unfair competition with original Italian products.

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CCIE LONDRA

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GRANDE SUCCESSO DEI PRODOTTI BIOLOGICI NEL MERCATO DEL REGNO UNITO

L’ultima edizione dell’International Wine Fair

Al consumatore d’oltremanica piace il “bio” Crescono i consumi di vino e olio, ma anche carne, latte e prodotti d’allevamento. Una richiesta che anche i produttori italiani possono puntare a colmare di Helen Girgenti, Segretaro Generale della Italian Chamber of Commerce & Industry for the UK l Regno Unito è uno dei principali mercati per la produzione biologica. Nel 2007, su una vendita totale mondiale di 19,3 miliardi di sterline di prodotti bio (con un aumento di 2,6 sterline rispetto al 2006), il mercato inglese è stimato in circa 2 miliardi, ovvero il 10% del totale, con un aumento del 22% rispetto all’anno precedente.

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CON IL BIO, PIÙ SICUREZZA PER I CONSUMATORI. Si stima che circa un quarto del totale dei consumatori abbia sperimentato l’acquisto di pro-

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dotti biologici almeno una volta nell’anno. Questo perchè la legislazione garantisce, nella produzione del cibo ai vari stadi – dall’azienda al punto vendita – standard chiari e rigidi. Il consumatore si sente quindi protetto ed è disposto a pagare prezzi più alti, riconoscendo anche i costi maggiori che gravano sul produttore. Inoltre, vengono evidenziate in maniera chiare le caratteristiche dei prodotti biologici per quanto riguarda il contenuto: i residui di componenti chimici sono nettamente inferiori, mentre più alta è la quantità di vitamina C e di altri importanti minerali; sono poi assenti gli antibiotici usati ormai abitualmente nella cura degli animali. Si evidenzia peraltro l’assenza di casi di BSE (Sindrome della Mucca Pazza) fra gli animali allevati in aziende bio. Inoltre sono stati messi in luce i benefici dell’agricoltura biologica anche per l’ambiente. Questo scenario è indubbiamente favorevole alla vendita di quei prodotti italiani che, per la loro alta qualità, possono facilmente penetrare i mercati di nicchia, mentre subiranno una più forte concorrenza da parte di produzioni che puntano sulla quantità. VINO E OLIO, E ANCHE LATTE E UOVA. Anche per i nostri prodotti tradizionali (vino e olio) di produzione biologica, si assiste ad una crescente richiesta di mercato. In particolare, una ricerca condotta da Mintel rivela come le famiglie con ragazzi di età inferiore ai 15 anni tendano ad acquistare una gamma più ampia di prodotti biologici rispetto alle famiglie senza figli. Nel 2006, inoltre, la vendita di prodotti omogeneizzati bio per neonati è aumentata in Gran Bretagna del 7%, pari a circa 78 milioni di sterline. Durante lo stesso periodo le vendite degli stessi prodotti non biologici sono diminuite del 2%. Anche il mercato del pollame bio continua a crescere rapidamente senza mostrare alcun segno di rallentamento: nel 2006 il consumo dello stesso è stato pari a 12,4 milioni di sterline, con un incremento rispetto al 2005 del 39%. Il valore delle vendite di pollame allevato all’aperto e di uova provenienti da questi allevamenti ha superato per la prima volta quello delle uova prodotte da animali allevati in gabbia. Nel 2007 lo stesso mercato del latte biologico è cresciuto approssimativamente del 20%, in linea con la crescita media stimata sul lungo periodo. Anche la vendita per posta di prodotti biologici è aumentata del 53%, passando dai 95 milioni di sterline del 2005 ai 146 del 2006. CONTRAFFAZIONE: UN PERICOLO ANCHE PER IL BIO. Concludendo, il mercato del biologico in Gran Bretagna mostra grande potenzialità per i prodotti italiani purché sia trasferita ai consumatori la certezza della “biologicità” e del rispetto di norme approvate anche a livello comunitario. Anche in questo ambito, non viene meno il pericolo della contraffazione, che si appresta del resto a sfruttare anche i maggiori prezzi che i prodotti bio possono presentare. Proprio per contrastare simili pericoli, vengono promossi eventi come l’annuale Fiera Internazionale del Vino che si è recentemente svolta, dal 20 al 22 maggio, ad Excel, ormai punto di riferimento del settore. A tale appuntamento hanno preso parte espositori ed aziende provenienti da 20 Paesi, con un afflusso di circa 20mila visitatori. All’evento era presente anche l’Italia, con uno stand di ben 1.200 metri quadrati, e in particolare le rappresentanze regionali di Lombardia, Piemonte, Toscana, Abruzzo, Lazio, Emilia Romagna e Sardegna. Proprio in tale occasione, si è assistito al raddoppio, rispetto alla precedente edizione, dell’offerta di vini derivanti da produzione biologica.

FULL SUCCESS OF BIOLOGICAL PRODUCTS IN THE UK MARKET

Consumers across the Channel are fond of bio products Bio trade increases for wine and oil but also for meat, milk and farming products. Italian producers aim to supply this demand. he United Kingdom is one of the main markets for organic products. In 2007 the global sales rose by 2.6% and produced a grand total of 19.3 billions pounds. The UK market was estimated at about 2 billions pounds, which is almost 10% of global market with an increase of 22% compared to the previous year. BIO MEANS RELIABILITY FOR CONSUMERS. It is estimated that about one-fourth of consumers tested organic products at least once a year. This is because the legislation strictly guarantees high standards in all stages of food production from the company to the retailer. Thus, consumers feel protected; also they are disposed to pay more, acknowledging that producers have had to face some higher costs. Furthermore, the quality of organic products is highlighted by the healthier features they possess compared to others: a smaller presence of chemical components residuals, a higher content of vitamin C and others important minerals, the absence of antibiotics which are forbidden in the routinely treatments of animals. By the way, no BSE (Bovine spongiform encephalopathy) cases ever occurred among animals bred in organic farms. It is also relevant to stress the benefits of organic agriculture on the environment. The above-depicted scenario is undoubtedly favourable for the selling of those Italian products which can easily enter a qualitative niche market rather than be strong competitors in high quantitative productions. WINE AND OIL, AND ALSO MILK AND EGGS. Effectively, there is an increasing demand for Italian traditional products such as olive oil and wine as organic trademarks. In particular, the results of a research run by Mintel show that families with under-15 years old kids are likely to buy a broader range of organic products compared to families with no kids. Moreover, in 2006 the selling of homogenized food for babies in England saw a 7% increase, equal to about 78 million pounds. In the same period, the selling of the non-organic homogenized undergo a 2% decrease. The organic poultry market is also rapidly growing with no trace of a slowdown. In 2006, the consumption of organic meat counted a value of 12.4 millions pounds which was equal to a 39% increase compared to the year before. The selling of free-range poultry and organic eggs overtook the selling of eggs produced by animals in captivity for the first time. In 2007 organic milk market approximately showed a 20% increase, in line with the long-term estimated increase of organic milk. The mail delivery of organic products has also grown by 53%, passing from 95 millions (2005) to 146 millions pounds (2006). FORGERY: A RISK FOR BIO PRODUCTS. In conclusion, the UK market of organic products represents a great potential for Italian products provided that consumers are well-informed about the real organic nature of the product and the norms agreed by the community. Moreover, forgeries of such products can occur given that they are sold at higher prices. In order to contrast such risks, several events have been organised. Among them, the annual International Wine Fair has been recently held from May 20th to 22nd in Excel, a benchmark in the sector by this time. Exhibitors from 20 countries and more than 20,000 visitors took part in this event. Italy has been exposing its products in a 1,200 sqm stand with the peculiar participation of Lombardy, Piedmont, Tuscany, Abruzzo, Lazio, EmiliaRomagna and Sardinia regions. Therefore, in that particular occasion the offer of biological wines has doubled compared to the previous edition.

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THE ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE AND INDUSTRY FOR THE UNITED KINGDOM

1 Princes Street London W1B 2 AY Tel. +44.20.74958191 info@italchamind.org.uk www.italchamind.org.uk

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INDESIT COMPANY

SOCIALE: UN IMPEGNO PRIORITARIO PER INDESIT COMPANY

SOCIAL ISSUES: AN IMPORTANT COMMITMENT FOR INDESIT COMPANY

Indesit Company goes the extra mile for Sports Relief 2008 The Group has shown great commitment to create and establish welfare in the local community where it is present ver 100 employees from Indesit Company in Peterborough played a massive part in Sports Relief 2008 on the 14th March. The event took place at the Center for Technical Assistance to raise funds for charity work through their call center. A team made up of operators and managers of the Contact Center, who are highly specialized in after sales service for a total amount of over 24 million products, has joined the English campaign of Comic Relief to concretely help the poor in all the thirdworld Countries. This solidarity event lasted one entire night, during which a large number of lines were used and the volunteers were involved in several sports. While enthusiasm increased with aerobics and spinning for the most athletic employees, so did motivation, and accordingly the number of donations too. “We have a wonderful team of volunteers in the Company – said Enrico Vita, Uk & Ireland Managing Director – and it is fantastic to see so many people getting involved”. In every aspect of the Indesit Company’s industrial policy you can see the commitment of the Group to create and consolidate welfare in the local communities where they are present. On several occasions, the Company has been able to involve the community by developing solidarity events related to sports and young people. With Sports Relief 2008, Indesit’s commitment has come back to the UK, a Country where it is the leader in the fields of design, production and distribution of millions of household appliances to over three million new customers a year. That’s only the last initiative of a social campaign started by the Company in Great Britain: since 2004 Indesit has been supporting the English association for the defense of children ChildLine through its brand Hotpoint. They can support the association thanks to the funds raised during events and campaigns in which many employees and managers of the Group took part. In 2006 the Indesit Company supported ChildLine with £500,000, donated by Chairman Vittorio Merloni to the English association during a ceremony in London.

O Enrico Vita

Indesit Company fa il miglio supplementare per Sports Relief 2008 È forte l’impegno del Gruppo per contribuire a creare e a diffondere il benessere sociale nelle comunità locali nelle quali è presente ltre 100 dipendenti della sede d i I n d e s i t C o m p a ny a Peterborough hanno partecipato, il 14 marzo, all’evento Sports Relief 2008, che si è svolto presso il Centro di Assistenza Tecnica, per raccogliere fondi a scopo benefico tramite il call centre. Un team di operatori e manager del Contact Centre, service altamente specializzato nell’assistenza nel post-vendita su una piattaforma di oltre 24 milioni di prodotti, ha aderito alla campagna inglese Comic Relief per un aiuto concreto ai bisognosi dei Paesi poveri di tutto il mondo. La macchina della solidarietà è stata in movimento per un’intera notte, utilizzando il maggior numero possibile di linee e intrattenendo i volontari in varie attività sportive. Mentre l’entusiasmo cresceva al ritmo di aerobica e spinning per i dipendenti più “energici”, aumentava la motivazione, e quindi anche il numero dei contributi ricevuti. “Abbiamo un fantastico team di volontari in azienda – ha dichiarato Enrico Vita, Uk & Ireland Managing Director – ed è meraviglioso vedere così tante persone partecipare all’evento”. In ogni aspetto della politica industriale di Indesit Company, è ben presente l’impegno del Gruppo per contribuire a

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creare e a diffondere il benessere sociale nelle comunità locali nelle quali è presente. In varie occasioni, l’Azienda ha saputo sensibilizzare la collettività ideando iniziative di solidarietà legate al mondo dello sport e ai giovani. Con Sports Reliefs 2008 la responsabilità sociale di Indesit è tornata ad affacciarsi in UK, dove è leader di mercato per la progettazione, la produzione e la distribuzione di milioni di elettrodomestici a oltre tre milioni di nuovi clienti ogni anno. Ma questa è solo l’ultima iniziativa in campo sociale organizzata dall’Azienda in Gran Bretagna. Indesit Company, infatti, attraverso il brand Hotpoint, sostiene l’associazione inglese a difesa dei minori ChildLine dal 2004, grazie ad attività ed eventi di beneficenza a cui hanno partecipato molti dipendenti e manager del Gruppo. Nel 2006 Indesit Company ha rinnovato il suo sostegno a ChildLine con un assegno di 500.000 sterline che il Presidente Vittorio Merloni ha consegnato all’associazione inglese durante una cerimonia londinese.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

“L’Umbria dei grandi eventi” protagonista all’IIC Arte, teatro, musica, natura, cultura, gastronomia: l’Umbria ha presentato la sua vasta offerta turistica per l’estate 2008 a Londra, presso l’Istituto Italiano di Cultura, grazie a due ambasciatori d’eccezione: UmbriaJazz e il Festival dei Due Mondi di Spoleto. Primo, imperdibile, appuntamento è il Festival dei due Mondi, dal 27 giugno al 13 luglio, il cui focus è sulla Francia, ma la serata finale vedrà un concerto della London Symphony Orchestra. Umbria Jazz, dal canto suo, ospita alcuni tra i migliori esponenti del jazz (e non solo) italiano, europeo ed americano, dall’11 al 20 luglio: da Caetano Veloso a Carla Bley, da Mario Biondi a Enrico Rava, da Sonny Rollins al Bill Frisell Trio. E poi Chaka Khan, Alicia Keys e persino i REM. La serata si è conclusa all’insegna della musica, con il concerto del pianista jazz Riccardo Arrighini, e della enogastronomia, grazie ad un ricco banchetto di prodotti tipici regionali.

“Big events Umbria” is protagonist of the IIC Art, theatre, nature, culture, gastronomy: Umbria presented its wide tourist programme for 2008 summer events at the Italian Cultural Institute, thanks to two exceptional ambassadors: UmbriaJazz and the Two World Festival in Spoleto. The first event, not to be missed, is the Two World Festival, which will be held from the 27th June until 13th July. It will be focused on France, but the show will have the presence of the London Symphony Orchestra, which will be playing on the last evening. Then from the 11th to 20th July, Umbria Jazz will host some of the major Italian, European and American jazz representatives: from Caetano Veloso to Carla Brey, from Mario Biondi to Enrico Rava, from Sonny Rollins to the Bill Frisel Trio and Chaka Khan, Alicia Keys and R.E.M. The festival concludes with jazz pianist Riccardo Arrighini’s concert and a rich buffet of local products.

Geox apre a Convent Garden Si allarga la rete dei negozi Geox presenti nel Regno Unito. Lo scorso 5 giugno è stato infatti inaugurato un nuovo Geox Shop nel quartiere londinese di Covent Garden. All’apertura ha preso parte anche il Presidente di Geox, Mario Moretti Polegato. Dopo i recenti opening di Bluewater e Belfast, Geox ha così aperto il suo terzo punto vendita in Gran Bretagna in una delle aree di maggior interesse turistico e commerciale del Paese. Una fase importante del progetto di espansione attuato dal Gruppo di Montebelluna, che prevede di aprire entro la fine del 2008 altri 4 negozi monomarca nel territorio inglese e di contare oltre 20 Geox Shop nel dicembre 2009, raggiungendo entro il 2010, oltre 1500 Geox Shop sparsi in tutto il mondo.

Official opening of the new Geox Shop in Covent Garden The number of Geox stores is growing in the UK. On 5th June, a new Geox store was launched in Covent Garden, London; the opening ceremony was attended by Mario Moretti Polegato, President of Geox Group. After the recent stores openings in Bluewater and Belfast, Geox opened its third stand-alone store in the UK, in one of the most touristy and commercial areas of the country. This is an important step for the Montebelluna Groups’ expansion, which intends to open in UK a further four stores by the end of 2008 to put it on track to meet its target of 20 by the end of 2009. The company’s plan is to increase its presence by opening more than 1500 shops worldwide by the end of 2010.

La tragedia dell’Arandora Star, 68 anni dopo

Da Londra, un premio al top della ristorazione italiana Lo scorso 21 aprile si è svolto a Londra il “S.Pellegrino World’s 50 Best Restaurants” Award, l’appuntamento con la classifica del colosso dell’acqua che ogni anno incorona i migliori 50 ristoranti del mondo. Per quanto riguarda l’Italia, cinque i ristoranti segnalati: Fulvio Pierangelini, con il suo Gambero Rosso di San Vincenzo (LI) conferma la 12ª posizione, mentre Le Calandre di Rubano (PD) scende al 36°, preceduto dal ristorante Dal Pescatore di Canneto sull’Oglio (23°) e dall’Enoteca Pinchiorri di Firenze (32°); lo segue Cracco Peck di Milano (43°). Il Premio alla Carriera è invece stato conferito ad uno dei massimi maestri della nostra tradizione gastronomica, Gualtiero Marchiesi, definito “uno dei pesi massimi della cucina internazionale. Un professionista dallo spirito rivoluzionario, i cui insegnamenti sono alla base del successo di tanti nuovi giovani talenti italiani”.

From London an important award to the Italian restoration On April 21st the “S.Pellegrino World’s 50 Best Restaurants” Award was held in London, one the most relevant yearly events where the pioneer in water industry compiles a list of the best 50 restaurants to eat in the world. With regards to Italy, five restaurants were listed: Fulvio Pierangelini, with Gambero Rosso in San Vincenzo (LI) comanded 12th position, whilst Le Calandre di

La Presidente della Consulta degli Emiliano-Romagnoli nel mondo, Silvia Bartolini, si è recata a Londra per incontrare, lo scorso 9 maggio, la numerosa comunità parmense presente nella City: un’occasione, tra le altre cose, per definire la partecipazione della Consulta e della Provincia di Parma all’evento di commemorazione della tragedia della Arandora Star, che dovrebbe coinvolgere anche la città di Liverpool e la località di Colonsay, in Scozia. Il dramma dell’Arandora Star costituisce uno degli episodi più rilevanti, anche se in negativo, dell’emigrazione valligiana nel Regno Unito. Partita da Liverpool il 2 luglio 1940, l’Arandora Star aveva imbarcato, con destinazione un campo di prigionia in Canada, quegli Italiani che vivevano pacificamente e ben inseriti in Gran Bretagna, ma che la dichiarazione di guerra di Mussolini aveva trasformato in nemici. Colpito da un siluro tedesco, affondò in 35 minuti, causando la morte di più di 800 persone, tra cui 446 italiani, molti dei quali emiliani.

The tragedy of The Arandora star 68 years later On May 9th, the President of the worldwide Emilia-Romagna Association, Silvia Bartolini, visited London in order to meet the large community originating from Parma and now residing in the UK. This was also a good opportunity for the City of Parma Council to participle to the commemoration of the tragedy of Arandona Star, which is also being commemorated in Liverpool and the Scottish city of Colonsay. The abovementioned disaster constituted one of the most relevant catastrophes to hit the Parma emigration to the UK. The ship, which sailed from Liverpool heading to a Canadian prison camp on July 2nd 1940, had Italians on board who were already settled in Great Britain. However, after Mussolini’s declaration of war, all Italians living in the UK were considered enemies. The ship, which was hit by a German torpedo, sank after 35 minutes, with a loss of more than 800 people of which 446 Italians, many of them originated from Parma.

Rubano (PD) fell to 36th, preceded by Dal Pescatore restaurant di Canneto sull’Oglio (23rd) and by the Enoteca Pinchiorri (32nd) in Florence; followed by Cracco Peck (43rd) in Milan. Gualtiero Marchesi, is this year’s recipient of the S.Pellegrino World’s 50 Best Restaurants Lifetime Achievement Award. Marchesi is by far Italy’s most renowned chef of international cuisine. “A revolutionary professional spirit who created a string of award-winning restaurants and whose advice constitutes the basis for new successful Italian talents.”

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Il marketing: arma vincente per comunicare la qualità italiana Il consumatore australiano si avvicina senza pregiudizi ai prodotti stranieri e si presta perciò con facilità ad essere educato. Per questo dobbiamo indirizzarlo verso la scelta ottimale ai “noodles” agli spaghetti il passo è più breve di quel che si pensi. Il profilo del consumatore australiano di prodotti agroalimentari, infatti, sta convergendo progressivamente verso quello italiano, sia in termini di ottimizzazione dei tempi di acquisto e preparazione, sia di ricerca della qualità. In termini pratici, le statistiche indicano che il tipico “time-poor consumer” preferisce acquistare un sugo Barilla, piuttosto che mettersi ai fornelli, il che naturalmente si traduce in nuove opportunità per il mercato dei surgelati e dei piatti pronti. Ma se, da un lato, il tempo viene meno, dall’altro cresce l’attenzione per le caratteristiche qualitative: gli studi dimostrano che, stante una sostanziale indifferenza del consumatore medio per la provenienza dei prodotti, a fronte di una ragionevole differenza di prezzo, gli australiani sono propensi a privilegiare quelli di esportazione, rispetto a quelli di origine locale, ove ne riconoscano la superiore qualità. È proprio su tale riconoscimento, tuttavia, che si innesta un problema di non facile soluzione: la contraffazione. NICK In Australia il fenomeno coinvolge, più DI GIROLAMO Presidente della che i marchi specifici, il cosiddetto “Italian Camera di Sounding”, inteso come richiamo inganCommercio nevole ai pregi del Made in Italy: si penItaliana a Sydney si, ad esempio, al diffusissimo “Parmesan”, che del Parmigiano italiano, autentico, ha poco o nulla. Come arginare il fenomeno? Pur dimostrandosi sempre più attento alle caratteristiche del prodotto, come detto, il consumatore australiano non dispone tuttavia della medesima cultura culinaria che appartiene tradizionalmente agli Italiani; si avvicina senza pregiudizi particolari ai prodotti stranieri e si presta perciò con maggiore facilità ad essere educato. Non serve, pertanto, porre in essere strategie di difesa “aggressiva” del brand, quanto piuttosto potenziare le campagne di marketing, a maggior ragione se si tratta di prodotti DOP e IPG: così si aiuteranno i consumatori a distinguere, inducendoli alla scelta ottimale. La Camera di Sydney, nel suo piccolo, è già attiva in questo senso: non a caso, una delle missioni di maggior successo del 2007 ha visto come protagonista una delegazione di Confagricoltura Lombardia, giunta in Australia per pubblicizzare alcuni prodotti certificati. Ad essa si è unito anche uno chef dell’ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners), la cui partecipazione ha conferito ulteriore prestigio all’iniziativa e ha “arricchito il piatto” della proposta, per una sette giorni di eventi dedicati al food di qualità dal grande impatto promozionale.

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EDITORIAL

Marketing: the trump card to communicate Italian quality Australian consumers try foreign products without any prejudice, so they can be educated easily. For this reason, they have to be guided towards the best choice rom “noodles” to spaghetti the step is not that long sometimes. The Australian food consumers’ profile is progressively orienting towards the Italian market, both with regards to the optimization of purchase and preparation and to quality standards. In practice, surveys tell us that the typical “time-poor consumer” prefers to buy a Barilla sauce than to spend time in the kitchen, which means new opportunities for the market of deep-frozen and precooked food. On the one hand, time is diminishing more and more, and on the other hand consumers show increasing attention towards quality: the surveys report that, in spite of a general indifference by the consumer towards the origin of the products, Australians tend to prefer imported products than those produced locally when they perceive a higher quality. This result causes some difficulties too: counterfeit. In Australia this problem does not involve specific brands and is caused mostly by the so called “Italian Sounding” products, i.e. products that attract the consumers with misleading names that sound very similar to the most prestigious Italian brands: let’s think about the very common “Parmesan”, which has nothing or little to do with the authentic Italian Parmigiano. How is it possible to limit this problem? In spite of their increasing attention towards the characteristics of the product, Australian consumers haven’t got the same background of culinary culture that Italians traditionally have: they try foreign products without any prejudice and therefore they can be easily educated. For this reason, it is of no use to set up an aggressive defence of the brands, instead we should expand marketing campaigns, especially in the case of DOP and IGT products: this way, the consumers will be helped to select and be guided to the best choice. The Chamber of Sydney has already started this strategy: one of the most successful events in 2007 was organized with a delegation of Confagricoltura Lombarda, who came to Australia to promote some certified products. They were joined by a chef from ICIF (Italian Culinary Institute for Foreigners), whose participation gave even more prestige to the initiative and brought a further contribution to an important promotional event which included seven days dedicated to high quality food.

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ECCO COME LA CAMERA ITALIANA DI SYDNEY PIÙ AIUTARE CONCRETAMENTE LE AZIENDE ITALIANE A COGLIERE

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L’Australia chiede La richiesta di prodotti italiani è alta, dal momento che i consumatori guardano con sempre maggiore attenzione al “fattore qualità”. Per questo le nostre aziende – affiancate dalla Camera – devono puntare su questo grande bacino di utenti

NICOLA CARÈ Segretario Generale della Italian Chamber of Commerce and Industry in Australia

HOW THE ITALIAN CHAMBER OF SIDNEY CAN

l futuro dell’agroalimentare porta in Australia. A condurre in questa direzione sono, innanzitutto, le statistiche: il commercio al dettaglio, dicono i numeri, è in crescita costante. L’Australian Bureau of Statistics ha di recente confermato un rialzo dell’andamento di settore di circa il 2% nel solo mese di marzo 2008, in linea coi mesi precedenti, per un trend positivo che vede l’industria agroalimentare guadagnare, nel complesso, tre punti percentuali di fatturato in più rispetto al marzo dell’anno scorso.

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IL “DOMINIO” DELLA GRANDE DISTRIBUZIONE. Ma cosa indicano, in concreto, questi dati? A differenza di quanto accade in Italia, dove sopravvivono in misura maggiore i rivenditori specializzati (come le gastronomie, le panetterie, le pasticcerie, ecc.), in Australia il canale di distribuzione in assoluto domi-

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nante è quello dei supermercati cosiddetti “full-service”, fra i quali spiccano i nomi di alcune catene molto popolari, come Woolworth, Coles e David Jones. Più che il numero dei punti vendita, tuttavia, sono le quote di mercato detenute a fare la differenza: la grande distribuzione mantiene salda la presa sulla spesa di circa il 78% del totale dei consumatori australiani e le prime cinque imprese, da sole, concentrano più dei due terzi del mercato stesso. IL “MADE IN ITALY” VINCE SUL “PRODUCT OF AUSTRALIA”. Come si traduce tutto questo in opportunità per le aziende italiane? La direzione percorribile è duplice. Oltre alla possibilità di immettere direttamente nel mercato australiano il proprio brand (a condizione di sostenerlo con un’adeguata campagna promozionale che ne sottolinei efficacemente l’origine e ne

Australia demands “Made in Italy” The demand for Italian products is very high since the consumers are more and more interested in quality. For this reason, our companies, helped by the Chamber, should bet on this huge market he future of our agricultural and food industry leads to Australia. Surveys tell us that we are moving in this direction: figures show that retail sale is constantly increasing. The Australian Bureau of Statistics has recently confirmed that the sector has risen by about 2% in March 2008 alone, the Italian agricultural and food industry is continuing the positive trend of the preceding months and sales have increased by three percentage points in total with respect to March 2007. THE “DOMINATION” OF LARGE-SCALE RETAIL TRADE. What do these figures tell us? While specialized retailers (delicatessen shops, bakeries, confectioner’s shops, etc.) still survive in large numbers

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LE OPPORTUNITÀ DI QUESTO MERCATO

de il Made in Italy.

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promuova l’unicità), è infatti possibile sfruttare una nuova tendenza: quella delle cosiddette “private labels”, o marche commerciali. Con il termine ci si riferisce, nello specifico, alle linee di prodotti recanti il marchio del supermercato stesso nel quale vengono venduti (è il caso, per stare all’Italia, degli alimenti marcati Coop, Esselunga, GS, Conad, e via dicendo). Gli operatori australiani, da qualche anno a questa parte, stanno progressivamente

abbandonando il criterio della produzione locale per puntare sulla qualità, anche ricorrendo all’importazione da Paesi stranieri. Attualmente, per fare un esempio pratico, c’è grande richiesta di pasta e sughi: quale migliore occasione, dunque, per gli imprenditori italiani interessati? I primi esperimenti sono già in corso: se un tempo era normale leggere sulle confezioni di spaghetti etichettati Coles la dicitura “product of Australia”, oggi, sempre a costi contenuti (come del resto richiede la logica delle marche commerciali), ci si imbatte sempre più di frequente in prodotti di diretta provenienza italiana. La formula, peraltro, sembra funzionare: prova ne sia la risposta positiva del pubblico australiano, che non esita a corrispondere un moderato sovrapprezzo pur di assicurarsi la qualità indubbiamente superiore di un bene Made in Italy. COGLIERE LE OPPORTUNITÀ: IL RUOLO DELLA CAMERA. Ed eccoci al punto: come può la Camera di Commercio Italiana di Sydney aiutare concretamente le aziende italiane a cogliere questa opportunità? Innanzitutto mettendo a disposizione la competenza del proprio personale, che, oltre ai consueti servizi promozionali, può svolgere una vera e propria attività di brokeraggio “door to door”, porta a porta. Il cliente, in primo luogo, fornisce le specifiche del prodotto alla Camera, la quale, dopo aver condotto un test di idoneità/opportunità di ingresso dello stesso nel mercato locale, in caso di esito positivo, s’impegna a farlo trovare direttamente sugli scaffali dei

supermercati, attivando allo scopo tutte le risorse disponibili in loco. Assai vicina a raggiungere l’obiettivo più ambito, in questo momento, è l’azienda italiana Oranfrizer, produttrice di succhi di frutta, già presente e operante in un altro canale distributivo dalle interessanti prospettive di crescita: quello della ristorazione e del catering. Anche sotto questo profilo, infatti, la Camera può contribuire in maniera significativa alla diffusione e commercializzazione di alcuni prodotti italiani in Australia, come è avvenuto per le mozzarelle di bufala DOP Sorí, che hanno di recente fatto il loro ingresso in alcuni dei ristoranti e bar più noti di Sydney. C’è da evidenziare poi come la missione, in questi casi, sia resa più agevole dall’apprezzamento che gli Australiani dimostrano verso i surgelati, in quanto capaci di conservare le medesime caratteristiche nutritive e qualitative del prodotto fresco. In conclusione, provate a immaginare la soddisfazione di bere un bicchiere di succo d’arancia rossa comodamente seduti a un tavolino dell’Opera Bar, come se fosse stato appena spremuto. Poi pensate al lavoro impiegato per portare questo prodotto dall’Italia all’altro capo del mondo, sfruttando le odierne, avanzatissime tecniche di surgelamento. Quindi concentratevi sull’evidenza di un successo reale, replicabile da quanti siano disponibili a spendere un pizzico di audacia imprenditoriale, e magari a servirsi del supporto qualificato della Camera di Commercio Italiana in Australia. Dopodiché, fateci un pensiero anche voi.

CONCRETELY HELP ITALIAN COMPANIES TO SEIZE THEIR OPPORTUNITY IN THIS MARKET in Italy, in Australia the dominating distribution channel is that of the so called “full-service” supermarkets, which include some popular brands such as Woolworth, Coles and David Jones. It is not the number of sales points, but the market shares that make the difference: the large-scale retail trade attracts about 78% of Australian consumers, and the first five companies alone represent more than two thirds of the market. “MADE IN ITALY” DEFEATS “PRODUCT OF AUSTRALIA”. How can these results become an opportunity for Italian companies? We can apply two strategies. Besides the possibility to introduce one’s brand directly to the Australian market (which should be supported by an adequate and effective marketing campaign that promotes its origin and uniqueness), it is possible to exploit the new trend of the so called “private labels” or brand names. This term refers to those product lines which are marketed with the brand of the supermarket in which they are sold (in Italy, for example, we have products sold with the brands Coop, Esselunga, GS, Conad, etc.). The Australian operators have been gradually abandoning the priority of local production for the sake of quality, also importing from foreign countries. At the moment, just to give a real example, there is a large demand for pasta and sauces: is there any better opportunity for Italian entrepreneurs who work in these

juice producer Oranfrizer is achieving great results fields? The first attempts have already started: in at present: the company’s products have already the past you could read “product of Australia” on been distributed through another interesting chanColes spaghetti, while nowadays it is quite usual nel, i.e. that of restaurants and catering. to find low-cost products (as required by the poliThe Chamber can give a great contribution to cy of these brand names) that come directly from market and distribute products in this sector too. Italy. This has happened with the Sorì DOP buffalo mozThis system seems to work: the Australian conzarella, which has recently been made available in sumers have given a positive answer, and they are some of the most popular restaurants and bars in willing to pay a slightly higher price for the higher Sidney. quality of a Made in Italy product. SEIZING THE OPPORTUNITY: THE ROLE OF We must say that, in this case, our mission is easTHE CHAMBER. Here we have a crucial quesier, because Australians appreciate deep-frozen tion: how can the Italian Chamber of Commerce food, as it can preserve the nutritional and qualitaof Sidney concretely help the Italian companies to tive features of the fresh product perfectly. seize this opportunity? Above all, by putting at Coming to a conclusion, try to imagine the sattheir disposal its professional staff, who can start isfaction of drinking a glass of blood red orange a door-to-door brokerage besides offering the juice – which tastes as fresh as if it were just usual promotional service. First, the company squeezed – while relaxing at the Opera Bar. Then, supplies the product’s characteristics to the think about the work done to bring this product Chamber, who then carries out a survey to test its from Italy to the other side of the world with the suitability for the local market. Should the rehelp of the most modern and up-to-date deepsponse be posifreezing techniques. Finally, think tive, the Chamber about a real success, which can ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE AND INDUSTRY IN AUSTRALIA INC. supplies the prodbe achieved by those entrepreuct to the superneurs who have a little bit of darLevel 20, 44 Market Street market, activating ing and who are supported by Sydney NSW 2000 all the available lothe Italian Chamber of ComTel +61 2 9262 5744 cal resources. merce in Australia. You might like info@icciaus.com.au www.icciaus.com.au The Italian fruit to think it over.

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NEWS

20-06-2008

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AUSTRALIA

Dominic Versace Wines, ambasciatore modello dell’export L’azienda italo-australiana Dominic Versace Wines ha ricevuto una prestigiosa nomination allo “George Mackey Memorial Trophy” per il miglior vino esportato dell’anno. La nomination è stata assegnata per il suo “Ruspantino Adelaide Plains Sangiovese”. L’Australian Wine&Brandy Corporations assegna il premio ogni anno al vino australiano più eccezionale tra quelli d’esportazione con riferimento all’anno finanziario precedente. Il “George Mackey Memorial Trophy” è il maggior riconoscimento per il vino australiano, in quanto premia un vino selezionato da migliaia di persone come “ambasciatore modello” dell’esportazione.

Dominic Versace Wines, an export as a model ambassador The Italo-Australian company Dominic Versace Wines has received the prestigious nomination for the “George Mackey Memorial Trophy” for the best wine exporter of the year. The nomination was made for its “Ruspantino Adelaide Plains Sangiovese.” The Australian Wine&Brandy Corporations give the prize every year to the best exported Australian wine from the previous financial year. The “George Mackey Memorial Trophy” is the highest award for Australian wine, as it awards an exported wine chosen by thousands of people as a “model ambassador.”.

Ritorno alle origini per Romaldo Giurgola Omaggio a Romaldo Giurgola nella natia Puglia. Il celebre architetto, dagli anni Ottanta residente a Camberra, è infatti stato ricevuto dall’Amministrazione Comunale di Galatina, città natale del padre, il cui sindaco Sandra Antonica ha preannunciato l’intenzione da parte della Giunta di conferirgli la cittadinanza onoraria. Giurgola è stato poi ospite dell’Università del Salento, dove ha tenuto una Lectio Magistralis. Romaldo Giurgola è oggi considerato uno dei più grandi architetti contemporanei, ambasciatore della cultura e del design italiani nel mondo. Laureatosi all’Università La Sapienza di Roma grazie ad una borsa di studio Fullbright offerta dal governo statunitense, si trasferì in Pennsylvania e successivamente a New York, dove dagli anni ’60 agli anni ’80 progettò grandi edifici pubblici e privati, università, scuole e teatri. Nel 1980, essendosi aggiudicato la gara per la costruzione del Nuovo Parlamento Australiano, si è trasferito a Canberra. Tra le altre opere più importanti costruite in Australia vi è la chiesa di St. Thomas Aquinas a Charnwood (Canberra) e la cattedrale di Parramatta a Sydney.

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La Puglia più vicina all’Australia Di recente è stato firmato un accordo tra la Camera di Commercio italiana di Adelaide e la Regione Puglia. Il principale risultato di questo accordo è la presenza di uno sportello della Regione Puglia (“Puglia Desk”) in tutte le cinque Camere di Commercio italiane presenti in Australia, con sede centrale nel South Australia. La funzione del “Puglia Desk” sarà promuovere la collaborazione internazionale tra la regione italiana e lo stato australiano, ed essere un punto di riferimento per le aziende pugliesi intenzionate ad ampliare i propri giri d’affari in Australia e viceversa. Info: pugliadesk@italianchamber.net.au

Puglia gets closer to Australia Recently an agreement was signed between the Italian Chamber of Commerce in Adelaide and the Puglia Region. The principal result of this agreement is the presence of a desk representing the Region of Puglia (“Puglia Desk”) in all five of the Italian Chambers of Commerce in Australia, with the central one in South Australia. The function of the “Puglia Desk” will be to promote international collaboration between the Italian region and Australia and to be a reference point for Puglia companies wishing to widen their business base in Australia and vice versa. Info: pugliadesk@italianchamber.net.au

Romaldo Giurgola returns to his origins Homage to Romaldo Giurgola by his native Puglia. The celebrated architect, since the eighties resident in Canberra, has in fact, been the guest of the Municipal Administration of of Galatina, his father’s home town, where the mayor, Sandra Antonica announced the intention of the town council to award him honorary citizenship. Giurgola was then the guest of the University of Salento, where he received a Lectio Magistralis. Today Romaldo Giurgola is considered one of the greatest contemporary architects, ambassador of Italian design and culture in the world. He got a degree from La Sapienza university in Rome and then, thanks to a Fulbright scholarship from the United States government, moved to Pennsylvania and then to New York where, during the 60s to the 80s he designed large private and public buildings, universities, schools and theatres. In 1980, having won the competition for the new Australian parliament building he moved to Canberra. Among the other important projects which have been built in Australia are the St. Thomas Aquinas church in Charnwood (Canberra) and the Parramatta cathedral in Sydney.


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20-06-2008

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Safilo cresce sul mercato australiano Il Gruppo Safilo Spa, secondo produttore al mondo per la montatura di occhiali, ha pagato 28 milioni di euro (circa 41 milioni di dollari australiani) per comprare le catene di ottica australiane e messicane e potenziare quindi la sua crescita fuori dal mercato domestico italiano. Secondo le dichiarazioni provenienti da Padova, sede principale della Safilo in Italia, l’Azienda ha pagato 13 milioni di

euro per il controllo completo di Just Spectacles in Australia. Safilo sta espandendo la sua rete commerciale, che include Solstice negli Stati Uniti, concorrente della divisione Sunglass Hut del gruppo Luxottica, e Loop Vision in Spagna. La messicana Sunglass Island gestisce un totale di 45 punti vendita, mentre l’australiana Just Spectacles ne conta 44.

SAFILO SPREADS INTO THE AUSTRALIAN MARKET Gruppo Safilo Spa, the second biggest producers in the world of frames for glasses, has paid 28 million Euros (about 41 million Australian dollars) to buy Australian and Mexican chains of opticians therefore strengthening its position outside Italy. According to Padua, the headquarters of Safilo in Italy, the company has paid 13 million Euros for the complete control of Just Spectacles in Australia. Safilo is expanding its commercial network which includes Solstice in the United States, a competitor of Sunglass Hut, part of the Luxottica group, and Loop Vision in Spain. Sunglass Island in Mexico has a total of 45 retail outlets while the Australian, Just Spectacles has 44.

Parmalat conferma il proprio interesse per Dairy Farmers Parmalat S.p.A. ha confermato l’interesse della propria controllata australiana, Parmalat Australia Limited, per Australian Co-Operative Foods Limited (“Dairy Farmers”), uno dei principali produttori e distributori in Australia di latte e suoi derivati. Parmalat S.p.A sta esaminando tale opportunità attualmente insieme a Murray Goulburn Co-Operative Co. Limited, la più grande cooperativa in Australia attiva nella raccolta e trasformazione del latte. L’operazione è ancora in una fase preliminare e non vincolante. Parmalat Australia e Murray Goulburn hanno ora depositato la richiesta presso l’Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) al fine di ottenere un’approvazione preliminare di tale operazione.

Parmalat confirms interest in Dairy Farmers Parmalat S.p.A. confirmed the interest of its Australian subsidiary, Parmalat Australia Limited, in Australian Co-Operative Foods Limited (“Dairy Farmers”), one of Australia’s largest branded dairy businesses. The opportunity is currently being reviewed in conjunction with Murray Goulburn Co-Operative Co. Limited, Australia’s largest milk processor. The process is still at a preliminary and non binding stage. Parmalat Australia and Murray Goulburn filed the application at the Australian Competition and Consumer Commission (ACCC) to seek clearance for this proposed combination.

A Brisbane, sette giorni dedicati all’Italia

L’Italia, la sua cultura, le sue tradizioni, i suoi prodotti, sono stati gli assoluti protagonisti a Brisbane dal 26 maggio al prossimo 2 giugno, in occasione della “Settimana Italiana”, l’iniziativa promossa dal Consolato d’Italia di Brisbane e prodotta da Alessandro Corbello in concomitanza con le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Sulla scorta del successo dello scorso anno, la “Settimana Italiana” si è presentata anche per questa edizione 2008 come un’esperienza di cibo, cultura e manifestazioni artistiche, con tanti eventi dedicati alla musica, alla moda, al design, alla letteratura, e, naturalmente, alle eccellenze enogastronomiche tricolori. A completare il già ricco calendario, una serie di eventi che hanno celebrato la passione italiana per il caffè, ma anche legati ad eccellenze locali quali quella di Di Bella e della tradizione pasticcera italiana, e ancora molto altro, compresa una mostra di cento autoveicoli e motoveicoli Alfa Romeo, Fiat, Ducati, Maserati e Lamborghini.

Seven days dedicated to Italy in Brisbane Italy, its culture, its traditions and its products have been the principal players in Brisbane from 26th May to 2nd June, on the occasion of “Italian Week”, an initiative promoted by the Italian consulate in Brisbane and organized by Alessandro Corbello to run in conjunction with the celebrations for the Festa della Repubblica. Following the success of the preceding year the “Italian Week” 2008 edition was based on the food, culture, literature and, naturally, the wine of Italy. To complete an already packed agenda, a series of events celebrated the Italian passion for coffee, some celebrated other local specialities such as Di Bella and the Italian tradition in pastries, and there was much more besides, including an exhibition of one hundred cars and motorcycles by Alfa Romeo, Fiat, Ducati, Maserati and Lamborghini.

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