èitalia 47 – Il Primo Periodico dell'Italia nel Mondo

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

M U LT I L I N G U A L E D I T I O N

ENIT PARTNER EDITORIALE

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 47 - E 6,19

ISSN 1972-2656

DISTRIBUITO IN ITALIA CON

Campioni STORIA DI COPERTINA

ITALIANI NEL MONDO

ITALIAN WORLD’S CHAMPIONS From the left: Flavio Cattaneo (Terna), Giuseppe Bono (Fincantieri), Fulvio Conti (Enel), Paolo Scaroni (Eni), Pierfrancesco Guarguaglini (Finmeccanica) ISSUED IN 48 COUNTRIES

èItalia èItalia èItalia èItalia èItalia

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USA CANADA RUSSIA BRASILE GERMANIA

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EXPOCTS

“LA CAMPIONARIA” DELLE QUALITÀ ITALIANE

SPECIALE INDIA CINA Pubblicato in abbinata con Economy


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ANNO VIII – N.47 – SETTEMBRE OTTOBRE 2007

SOMMARIO www.italplanet.it

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

M U LT I L I N G U A L E D I T I O N

ENIT PARTNER EDITORIALE

DISTRIBUITO IN ITALIA CON

09 ITALIANITÀ

ÈITALIA FOR ITALY

La nuova Europa: senza frontiere A new Europe without any borders

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Postale - 45% art. 2 comma 20/b Legge 662/96 - Milano - ANNO VIII - N. 47 - E 6,19

ISSN 1972-2656

10 RIFLETTORI SULLE DONNE L’IT a fianco delle donne, per la crescita del nostro Paese IT supports women for the growth of our Country

12 L’ALTRA ITALIA

Campioni

Geronimo Veroneo, l’italiano dei Taj Mahal Geronimo Veroneo, the Taj Mahal Italian

ITALIAN WORLD’S CHAMPIONS

13 L’ALTRA ITALIA

STORIA DI COPERTINA

ITALIANI NEL MONDO

From the left: Flavio Cattaneo (Terna), Giuseppe Bono (Fincantieri), Fulvio Conti (Enel), Paolo Scaroni (Eni), Pierfrancesco Guarguaglini (Finmeccanica) ISSUED IN 48 COUNTRIES

èItalia èItalia èItalia èItalia èItalia

for for for for for

USA CANADA RUSSIA BRASILE GERMANIA

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71 83 91 99 107

SPECIALE INDIA CINA

EXPOCTS

“LA CAMPIONARIA” DELLE QUALITÀ ITALIANE

Pubblicato in abbinata con Economy

Anche on line su www.italplanet.it

Un angolo d’Italia nel cuore della Cina An Italian corner in the earth of China

14 BEL PAESE STORIA DI COPERTINA pag. 30 Paolo Scaroni (Eni), Fulvio Conti (Enel), Flavio Cattaneo (Terna), Pierfrancesco Guarguaglini (Finmeccanica), Giuseppe Bono (Fincantieri), sono i CEO ai quali èItalia dedica la copertina, riconoscendo loro il grande merito di una affermazione mondiale sbaragliando le concorrenze più agguerrite.

Salsomaggiore Terme, non solo Miss Italia! Salsomaggiore Terme, not just Miss Italia!

16 BEL PAESE Alla scoperta di Parma, sulle note di Verdi Discovering Parma through the music of Verdi

18 ARTE DELLA TAVOLA Ridiamo il giusto valore alla “vera” Italia

Parma, una provincia tutta da gustare Parma, a province to eat and drink your way through

04 NEWS

20 BEL PAESE

Da www.italplanet.it/news

Alla scoperta dei Borghi più Belli d’Italia On the trail of the Most Beautiful Villages in Italy

03 EDITORIALE

06 DAL QUIRINALE A un Italiano di Verona il Nobel della Medicina Nobel Prize for Medicine goes to an Italian from Verona

21 MONDO MOTORI Ferrari Campione del Mondo Ferrari is World Champion

07 DALLA FARNESINA L’Italia in prima linea contro la pena di morte Italy first in line against the death penalty

08 IN EUROPA Dall’Italia, un aiuto concreto ai Paesi in via di sviluppo From Italy a concrete help to the developing Countries

22 MONDO MOTORI Desmosedici RR: un successo annunciato Desmosedici RR: a foregone success

24 CALCIO ITALIANO Nazionale? No, grazie! National? No, thanks!

Se l’olio d’oliva va in tavola col

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In Cina e in India, con la forza delle nostre PMI In China and India, with the strength of our SMEs

Direttore Responsabile Antonino Di Capizzi Condirettori Rosario Alessandrello, Gaetano Lo Russo Capo Redattore Centrale Francesco Fusco Coordinamento Editoriale e Gestione Contenuti Web-Site Ghileana Galli Direzione Sviluppo e Cultura Mauro Aprile Redazione Valerio Alias, Leonora Barbiani, Silvana Genzone, Gloriano Mazzè,

Umberto Mucci, Paola Rossi, Raffaella Serventi, Claudia Svampa, Lucy Tattoli, Franco Zuccalà Senior Contributors Claudio Angelini, Mario Boselli, Giovanni Castellaneta, Angelo Di Stasi, Gaetano Esposito, Silvana La Bella, Sergio Luciano, Giorgio Mulè, Berardo Paradiso, Gabriele Sardo, Ronald P. Spogli, Vittorio Surdo, Francesco Talò, Michele Valensise, Giancarlo Elia Valori

curry... What if olive oil meets curry on the table…

27 CCIAA LIVORNO

SPECIALE INDIA-CINA

Sui mercati esteri, partendo da Livorno Departing from Livorno for foreign markets

28 ASSOCAMERESTERO Se l’Impero Celeste si abbina al Rosso d’India If the Celestial Empire pairs up with the Red of India

30 MADE IN ITALY Campioni italiani nel mondo Italian champions in the world

CINDIA: UNA PRIORITÀ PER LA NOSTRA POLITICA ESTERA Intervista

Una realtà complessa con cui “l’Italia si raffronta con spirito aperto”

35 FORMAZIONE Il Sottosegretario Gianni Vernetti

Nel Lazio in crescita audiovisivo e multimediale Audiovisual and multimedia growing in Lazio

38 EXPOCTS Qualità: la parola “magica” per conquistare il mondo Quality: the “magic” word for conquering the world

di Mauro Aprile

“L’

espressione Cindia è un efficace artificio retorico, che nasconde una realtà molto complessa ed articolata. L’Italia si raffronta con questi due grandi Paesi con spirito aperto”. Con queste parole il Sottosegretario per gli affari esteri con delega per le relazioni bilaterali con i Paesi dell’Asia,

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SPECIALE INDIA-CINA

49 Cindia: una priorità per la nostra politica estera Chinese and Indian markets: a priority for our foreign policy

40 CONSULENZE

50 Cina: una opportunità,

Anche i professionisti diventano globali Professionals have become global too

non una minaccia China: a great opportunity, not a threat

41 INFOCAMERE

per le nostre aziende

Infocamere porta l’IT a Livorno Infocamere brings IT to Livorno

for our companies

42 ISNART Così si premia l’ospitalità di qualità Quality hospitality is awarded

51 India: una duplice sfida India: a double challenge

53 Portiamo in India il meglio dell’Italia

44 CAMERA DELLA MODA

Let’s bring the best of Italy to India

Cina e India ancora “giovani” per l’Italian fashion China and India still too “young” for Italian fashion

54 Due giganti che puntano

46 ARTE ITALIANA

55 Gli investimenti imboccano

Quando il pensiero prende forma When thoughts take shape

la corsia veloce

IL PRIMO PERIODICO DELL’ITALIA NEL MONDO Fondatore Domenico Calabria

47 BUONITALIA

a crescere ancora Two giants pushing for more growth

Investment takes the fast lane

SEZIONI PAESE Grafica Marco Marino Traduzioni Studio MVM Erica Giamello SPIKE Stampa IGL S.p.A.

Segreteria di Redazione Clara Biazzi

Editore, Pubblicità e Abbonamenti VOICES s.r.l. Via F.lli Bronzetti, 21 20129 Milano Tel. 02.70003310 Fax 02.70003909 eitalia@italplanet.it voices@italplanet.it

Art Director Federica Pensieri

Anche on line www.italplanet.it

Aut. Trib. Milano n. 739 del 26/11/1999 - Sped. Abb. Post. - 45% - art. 2 comma 20/b Legge 662/96 Tiratura media n. 200.000 copie Diffusione media n. 196.000 copie - Bimestrale, 6 numeri all’anno. Distribuzione in abbonamento.

IN COLLABORAZIONE CON AMBASCIATE, CONSOLATI, ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA E CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO. Direttore èItalia International Mauro Aprile èItalia for USA

èItalia for RUSSIA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Rosario Alessandrello Camera di Commercio Italo-Russa Via Silvio Pellico, 8 20121 Milano Tel: +39 02 86995240 info.ccir@fondazioneitaliarussia.it

DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Alberto Comini Italy-America Chamber of Commerce 730 Fifth Avenue, Suite 600 NY 10019 New York Tel: +1 212 4590044 info@italchamber.org UFFICIO DI CORRISPONDENZA

c/o la Redazione di America Oggi 55 Bergenline Ave. Westwood, NJ 07675 Tel: +1 212 268 0250

èItalia for CANADA DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

Presidente Nivo Angelone Camera di Commercio Italiana di Toronto 80 Richmond Street West, Suite 1502 - M5H 2A4 Toronto Tel: +1 416 789 7169 info.toronto@italchambers.ca


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56 Cina e India: ancora in corsa

76 USA IN ITALIA

102 CCIE SAN PAOLO

dopo la crisi dei subprime China and India: still in the race after sub-prime crisis 57 Cindia: opportunità “epocale” per le nostre aziende “Chindia”, the opportunity of an epoch for our companies

Programma Fulbrigth-BEST: al via la seconda fase Fulbright-BEST Programme: the second phase takes off

Il Brasile entra nell’era della banda larga O Brasil entra na era das redes da banda larga

61

Un “filo rosso” unisce Made in Lombardia e Cindia A “red thread” that lies Made in Lombardy to Chindia 62 Il Sistema Lazio cavalca le onde della globalizzazione Sistema Lazio riding the waves of globalisation

63

Con l’industria dei servizi puntiamo sulla Cindia We’re aiming for Chindia in the service industry

77 AMCHAM-NIAF Con AmCham e NIAF, l’Italia è protagonista negli USA Italy is a leader in the USA with AmCham and NIAF

78 ALENIA AERMACCHI L’Italia vola in alto con l’M-346 Italy flying high with the M-346

ÈITALIA FOR CANADA

85 CCIE TORONTO

71

ISSNAF: un ponte tra “cervelli” tra Italia e USA ISSNAF: an intellectual link between Italy and USA

74 DAL CONSOLATO Ad ottobre protagonista è l’orgoglio italiano In October Italian pride is the protagonist

Insegniamo la nostra lingua, preserviamo la nostra cultura Teach our language, preserve our culture

Presidente Annamaria Andretta Camera di Commercio Italiana di Monaco di Baviera Ottostr. 1 - 80333 München Tel: +49 89 96166170 info@italcam.de

110 CCIE MONACO

ÈITALIA FOR GERMANIA

Un nuovo modo di “far volare” l’agroalimentare ed il territorio Neues Marketingmodell für die Promotion einer Region

112 NEWS GERMANIA

Ridiamo il giusto valore alla “vera” Italia

CANADA

ÈITALIA FOR RUSSIA

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Una partnership che cresce, in nome dell’energia

93 ENI L’Eni ci mette al caldo con Gazprom e Noc

94 CCIR Energia: la collaborazione tra Italia e Russia riparte da Roma

96 NEWS RUSSIA

ÈITALIA FOR BRASILE

99

Un proficuo dialogo, anche in ambito energetico Um dialogo útil também no âmbito energético

DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

DIRETTORE EDITORIALE/EDITOR

BRASILE

88 NEWS

èItalia for BRASILE

èItalia for GERMANIA

Bontà partenopee per Anuga 2007 Neapolitanische Feinkost auf der Anuga 2007

...nella casa che ha costruito Jacks ... in the house that Jacks built

PARTNER EDITORIALE

Presidente Edoardo Pollastri Camera Italo-Brasiliana di Commercio e Industria di San Paolo Av. Paulista, 2073 - Conjunto Nacional Horsa II 24° andar 01311-940 - San Paolo Tel: +55 11 31790130 eitalia@uol.com.br

109 AGRIPROMOS

USA

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ÈITALIA FOR USA

107 Con la qualità conquistiamo il mercato tedesco Mit Qualität erobern wir den deutschen Markt

80 NEWS

83

Agroalimentare, energia, cultura: questa l’Italia che portiamo nel mondo Agriculture and Food, energy and culture: this is the part of Italy we export around the world

105 NEWS

Uniti nel nome della Sicilianità United, in the name of being Sicilian

Enel in Cindia, a difesa dell’ambiente Enel in “Chindia” protecting the environment

70

DAL CONSOLATO

Italiano, una passione che va coltivata Italiano, uma paixão a ser cultivada

79 CSNA

65

India e Cina love AgustaWestland India and China love AgustaWestland 68 Cina e India “frenano” con Brembo China and India “put on the brakes” with Brembo

104

ÈITALIA FOR GERMANIA

èItalia for USA Media partner del progetto

“Partnership for Growth” promosso dall’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia In edicola negli USA con AMERICA OGGI e con il NY Times

èItalia pubblica gli articoli di

EDITORIALE di Domenico Calabria

M

entre la politica, la magistratura, la stampa italiane, danno un’immagine spesso poco credibile del nostro Paese, a volte poco “comprensibile” per gli osservatori internazionali, c’è un’Italia che lavora, studia, esperimenta, vince. Un’Italia fatta di grandi aziende che portano nel mondo il valore del Made in Italy (come dimostriamo in copertina); ma anche un’Italia fatta di persone semplici, di uomini che si alzano ogni mattina, vanno al lavoro, fanno esperimenti, elaborano idee. E vincono. Leggendo in queste ultime settimane i giornali (non solo italiani), spiccano due nomi: il Premio Nobel per la Medicina Mario Capecchi, e l’astronauta Paolo Nespoli, a bordo dello Space Shuttle Discovery. Ma, al di là di questi grandi nomi, sono tanti i “cervelli” italiani che, con tanti sacrifici, ottengono importanti – seppur meno acclamati – risultati. È il caso dello staff di Paolo Terrazzi, direttore del Dipartimento Cardiovascolare degli Ospedali Riuniti di Bergamo, a cui si deve l’invenzione – resa pubblica dall’autorevole rivista scientifica Journal of American College of Cardiology – di una sorta di molla capace di curare chi soffre di scompenso cardiaco, un anello elastico capace di regolare la attività del cuore. Un’idea di per sé semplice, destinata però a salvare migliaia di vite. Vogliamo quindi dedicare questo nostro numero a costoro, a quell’Italia fatta di gente seria, capace di avere idee costruttive, di saperle coltivare in silenzio, e di arrivare al traguardo senza inutili proclami, destinati a rimanere solo tali. L’Italia e gli Italiani che tutti ammiriamo ma di cui, troppo spesso, ignoriamo l’esistenza.

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NEWS

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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Progetto Rwanda Onlus: un impegno forte per l’emancipazione delle donne “Progetto Rwanda” (www.progettorwanda.org) è un’organizzazione umanitaria che opera in Rwanda dal 1997 al fine di promuovere e realizzare progetti di autosviluppo per gli orfani, gli adolescenti e per le donne vedove e vittime del genocidio del 1994. In particolare il progetto che vede protagoniste le donne è la Casa della Pace e della Riconciliazione, che sorge nel comune di Kicukiro, Kigali. Si tratta di un luogo che funge da punto d’incontro per le iniziative socio-economiche delle donne in gravi difficoltà sociali e finanziarie, e ha già attivato corsi di Formazione al Lavoro e Progetti di Microcredito. Progetto Rwanda mira a far rifiorire la bellezza di tutte le donne vittime di violenze contribuendo a far rinascere la loro dignità. Per queste ragioni l’associazione sarà coinvolta in due eventi molto importanti: il 25 novembre 2007 a Roma con la Giornata ONU contro le violenze alle donne, e l’8 marzo 2008, Giorno della Festa della Donna, a Kigali (Rwanda), con iniziative multidisciplinari a favore dei diritti delle donne.

Non-profit Project for Rwanda: a significant commitment to women’s emancipation The non profit institution “Progetto Rwanda” (www.progettorwanda.org) is a philanthropic organization that has been working in Rwanda since 1997 to promote and carry out self-development projects for orphans, teen-agers and widows who were victims of the genocide in 1994. The House of Peace and Reconciliation is a project developed especially for women, which was built in the commune of Kicukiro, Kigali. It is a meeting place for the socio-economic initiatives to help women with serious social and financial problems where training courses and microcredit projects have already been developed. Rwanda Project’s goal is to bring back a smile to the faces of women who suffered violence by giving them their dignity back. For this reason, the association will take part in two very important events: on November, 25th 2007 in Rome on the International Day for the Elimination of Violence against Women organized by the UN, and on March 8th 2008 on International Women’s Day in Kingali (Rwanda) with initiatives in several fields supporting women’s rights.

Collaborazione tra “cervelli”, tra Italia e Australia Si è svolto a Brisbane, nell’ambito di Ausbiotech, il primo Italian Biotech Symposium, organizzato dalle cinque Camere di Commercio ed Industria Italiane in Australia con la collaborazione del Governo del Queensland, della Griffith University e di ARIA, l’Associazione Ricercatori Italiani in Australasia. Obiettivo: promuovere la cooperazione scientifica a livello mondiale e la mobilità degli scienziati intesa come fattore di grande arricchimento culturale e professionale. E i primi passi in questa direzione si stanno già muovendo: basti citare il recente accordo di collaborazione sottoscritto da un importante centro di ricerca italiano quale l’Istituto San Raffaele di Milano, e l’azienda australiana Stem Cell Sciences (SCS), leader in Australia per la ricerca sulle cellule staminali.

La pasta entra… al museo! Tradizione, promozione e cultura: sono gli obiettivi del “Museo della Pasta”, l’iniziativa promossa dalla Provincia di Napoli e dal Comune di Gragnano al fine valorizzare al meglio questa produzione, che può vantare alle sue spalle cinquecento anni di storia all’insegna della qualità e della buona alimentazione. All’interno della nuova struttura – che sorgerà nell’ex convento di San Michele a Gragnano – sarà possibile vedere i macchinari utilizzati nella produzione, così come le trafile di bronzo e tutti gli oggetti che hanno fatto la storia della pasta. Sarà realizzato, inoltre, un percorso fotografico, video e multimediale. Nel progetto è prevista anche l’apertura di una cucina all’interno dello stesso Museo, in modo da consentire agli ospiti di assaggiare i prodotti ancora oggi realizzati in maniera artigianale.

A MUSEUM DEDICATED TO… PASTA! Tradition, promotion and culture: these are the objectives set by the “Museum of Pasta”, an initiative supported by the Province of Naples and the Gragnano Municipality to better enhance this product, which has been a symbol of quality and healthy food for over five hundred years. A new area that will be built in the former convent of San Michele in Gragnano will host the machinery used for the production, the bronze drawplates and all the tools that have made the history of pasta, as well as a photographic, video and multimedia exhibition. The project includes a kitchen inside the Museum where visitors can taste pasta made with traditional techniques.

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Collaboration between ‘brains’ between Italy and Australia The first Italian Biotech Symposium, organised by the five Italian Chambers of Commerce and Industry in Australia, with the collaboration of the Government of Queensland, Griffith University and, the Association of Italian Researchers in Australasia (ARIA), took place in Brisbane, within the sphere of Ausbiotech. The aim was to promote scientific co-operation at world level and the mobility of scientists as a factor of great cultural and professional enrichment. The first steps in this direction can already be seen – for example, the recent collaboration agreement signed by a leading Italian research centre like the Istituto San Raffaele of Milan and the Australian company Stem Cell Sciences (SCS), leader in Australia in the research on stem cells.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

A Firenze, “Cultura e Commercio tra passato e Futuro” Si sono chiusi i lavori di promozione al Master in Pubblicità Istituzionale, Comunicazione Multimediale e Creazione di Eventi promosso dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze in collaborazione con la sede fiorentina della New York University che, in sinergia, hanno organizzato il Convegno “Cultura e Commercio tra passato e Futuro” sotto l’egida del Direttore del Master Professore Enrico Borello. Il convegno, che aveva l’obiettivo di raccontare l’evoluzione del legame tra la tradizione e l’innovazione nella comunicazione del Made in Italy, si è aperto lo scorso 17 ottobre e ha visto la partecipazione di importanti personalità: Sergio Govone, Pro-Rettore Relazioni Internazionali-UniFi; Franca Pecchioli, Preside della Facoltà di Lettere-UniFi; Bernabò Bocca,Presidente Confocommercio Firenze. Sono seguiti gli interventi di alcuni illustri rappresentanti di prodotti e servizi di qualità del Made in Italy: Paolo Manfrini, Direttore Relazioni Esterne di Trentino SpA; Chiara Genisio, Direttore Ufficio Regionale Comunicazioni Sociali-C.E.P.; Eugenio Alphandery, Direttore Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella; Tiziana Frescobaldi, Responsabile Comunicazione Marchesi De’ Frescobaldi. Il convegno si è concluso positivamente il 18 ottobre scorso con l’intervento del dott. Luciano Donatelli, Presidente Unione Industriali di Biella.

In Florence “Culture and Trade in the past and in the future” On the occasion of the conclusion of the promotional campaign for the Master’s degree in Advertising for Institutions, Multimedia Communication and Event Planning promoted by the Arts Faculty of Florence University in collaboration with the Florentine seat of New York University, both academic institutions organized a meeting on “Culture and Trade in the past and in the future” headed by the Principal of the Master’s degree, Prof. Enrico Borello. The meeting had the aim to relate the tie between tradition and innovation in advertising for Made in Italy; it started last October 17th with the participation of important personalities: Sergio Govone, Pro-rector for International Relations at UniFi; Franca Pecchioli, dean of the Arts Faculty at UniFi; Bernabò Bocca, President of Confcommercio in Florence. Some representatives of renowned Made in Italy products and quality services made a speech: Paolo Manfrini, Director of External Relations of Trentino Spa; Chiara Genisio, Director of the Regional Office for Social Communication-C.E.P.; Eugenio Alphandery, Director of Officina Profumo Farmaceutica Santa Maria Novella; Tiziana Frescobaldi, Communication Manager at Marchesi De’ Frescobaldi. The meeting ended with good results on October 18th with a speech by Luciano Donatelli, President of Unione Industriali of Biella.

Negli Autogrill francesi, il “meglio” dei formaggi lombardi Regione Lombardia e Autogrill France hanno presentato a Parigi, alla Gare de l’Est, un’iniziativa per la promozione di prodotti di alta qualità dell’agroalimentare lombardo. Alla realizzazione del progetto hanno collaborato anche l’Istituto del Commercio Estero e i quattro Consorzi di tutela dei prodotti. Fino al 7 gennaio 2008 quattro formaggi (Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio e Provolone Valpadana) faranno da ambasciatori del “tipico di qualità” lungo la rete di Autogrill France. Un network di 220 punti vendita distribuiti in autostrade, stazioni ferroviarie, aeroporti e centri commerciali, compreso il Carrousel du Louvre. Oltre alla vendita del prodotto, Autogrill ha sviluppato anche particolari menù per permetterne l’assaggio: dal panino a base di Provolone Valpadano, alle insalate al Grana Padano, dal “Risotto al Gorgonzola” alle “Penne al Taleggio”.

THE ‘BEST’ OF LOMBARD CHEESES IN FRENCH AUTOGRILLS The Lombardy Regionand Autogrill Francehave presented an initiative for the promotion of high quality agricultural and food products from Lombardy at the Gare de l’Est, Paris. The Italian Tradee Commission and four product protection consortia collaborated on the project. Four cheeses, Grana Padano, Gorgonzola, Taleggio and Provolone Valpadana, will ‘traditional quality’ ambassadors throughout the Autogrill France network until 7th January 2008. The network accounts for 220 sales outlets on motorways, in railway stations, airports and commercial centres, including the Carrousel du Louvre. In addition to selling the products, Autogrill has also developed special menus to allow tasting, from bread rolls with Provolone Valpadano to salads with Grana Padano, and ‘Gorgonzola Risotto’ to ‘Penne with Taleggio’.

Trento, l’emigrazione è protagonista L’emigrazione trentina in Messico è stata al centro di una serie di eventi culturali che si sono svolti dal 19 al prossimo 30 ottobre a Trento e dintorni, sotto l’egida dell’Assessorato provinciale all’Emigrazione. Tra gli eventi promossi, la presentazione di due libri sul tema: “Messico Trentino”, con foto di Massimo Zarucco e testi di Renzo Tommasi, e “Messico, la tierra prometida: la colonia italiana Dìez Gutièrrez trentino-tirolese (1882)”, di Renzo Tomasi e Josè Benigno Zilli Manica. Si tratta di due testi che illuminano con passione e grande obiettività vicende che fanno parte della grande epopea dell’emigrazione trentina e che fino in epoca recente sono rimaste in ombra. “In Messico ci sono famiglie che vivono in condizioni di povertà – ha ricordato l’Assessore Iva Berasi – ma anche altre che ce l’hanno fatta; qualcuno ha persino fatto fortuna, ad esempio è di origini trentine uno dei più grandi allevatori di polli del Paese. In tutti loro si ritrova comunque la stessa, grande dignità, che Tommasi racconta nei suoi libri e che Zarucco ha racchiuso in queste immagini”.

Trento, emigration is the protagonist The emigration by the inhabitants of Trento to Mexico was the topic of a series of cultural events promoted by the provincial Councillorship for Emigration which took place from the 19th to the 30th October in Trento and in its surroundings. Among the organized events, we report the presentation of two books related to the topic: “Messico Trentino” with photographs by Massimo Zarucco and texts by Renzo Tommasi, and “Messico, la tierra prometida: la colonia italiana Dìez Gutièrrez trentino-tirolese (1882)” by Renzo Tommasi and Josè Benigno Zilli Manica. These books tell with great passion and impartiality stories of the adventure of the immigrants from Trento that have remained unknown until recent years. “In Mexico there are families who are living in poverty – said Councilwoman Iva Berasi – but there are also families who succeeded, some made their fortune, such as one of the main poultry farmers in the Country. However, in every story you will find the same dignity told by Tommasi in his texts and by Zarucco in his pictures”.

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3-11-2007

DAL QUIRINALE

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CERVELLI ITALIANI NEL MONDO: UN ALTRO CASO DI SUCCESSO

A un Italiano di Verona il Nobel della Medicina Mario Capecchi ha scoperto in team con un americano e un inglese la tecnica del “gene targeting”. A congratularsi con lui, anche il Presidente Giorgio Napolitano di Domenico Calabria

“H

o appreso con vivo piacere dell'ambito riconoscimento scientifico da lei conseguito. Il campo di studio da lei affrontato ed i risultati conseguiti con le sue ricerche sulle cellule embrionali, investono un problema essenziale per la medicina del futuro. È del più alto valore e interesse generale l'aprire la strada a nuovi approcci alla terapia delle malattie genetiche. Mi congratulo, pertanto, con lei per il suo importante contributo e le auguro ulteriori successi nel suo nobile impegno di ricerca”. Questo il messaggio fatto pervenire dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al professor Mario Capecchi, il genetista italiano da anni residente negli Stati Uniti, insignito con il Premio Nobel per la medicina 2007. Mario

Capecchi è una delle tante storie – questa, senza dubbio, di altissimo livello – di successo italiano oltreoceano. Nato a Verona nel 1937, il professor Capecchi ha alle spalle un'infanzia difficile, trascorsa per strada, orfano di padre e con la madre rinchiusa a Dachau in quanto “ostile al regime”. Poi, il 6 ottobre 1946, giorno del suo nono compleanno, il miracolo: Capecchi si ricongiunge alla madre, e, pochi mesi dopo, decidono di lasciare l'Italia distrutta dal conflitto e di cercare fortuna negli Stati Uniti. In America la sua vita cambia drasticamente: qui compie tutti i suoi studi, e si laurea con successo in biofisica nella prestigiosa Università di Harward, avendo come relatore per la sua tesi uno dei massimi

scienziati di quel tempo, James Watson, uno degli scopritori del DNA. Nel corso degli anni, la sua carriera professionale si è rivelata ricca di riconoscimenti scientifici; tra gli ultimi in ordine di tempo, la Laurea honoris causa in Biotecnologie mediche conferitagli dall'Università di Bologna, che ha riconosciuto, tra gli altri meriti, quello sullo sviluppo del “gene targeting” nelle cellule staminali di embrioni murini ( dal latino “mus” topo, ndr). Un lavoro pionieristico, una tecnologia utilizzata dai ricercatori di tutto il mondo per dar vita a topi con mutazioni inserite in geni preventivamente “scelti”. Infatti, mediante la scoperta del professor Capecchi, i ricercatori possono identificare e scegliere quale gene sia da mutare e in che modo eseguire, e quale sequenza del DNA del menoma di topo sia da sottoporre a mutazione. Risultato, poter valutare nel dettaglio la funzione di ciascun gene durante lo sviluppo embrionale e nelle fasi successive. Embriogenesi, immunologia, neurobiologia, oncologia, potranno trarre da queste ricerche dei risultati decisivi. A questo punto sorge spontanea una domanda: quanti sono i giovani italiani ai quali sono negati i mezzi, o è preclusa la strada dalle diverse baronie, per poter eccellere nel mondo della ricerca senza dover per questo emigrare?

TALENTED ITALIAN BRAINS IN THE WORLD: ANOTHER SUCCESS STORY

Nobel Prize for Medicine goes to an Italian from Verona President Giorgio Napolitano extended his congratulations to Mario Capecchi who together with an American and an Englishman developed the technique of “gene targeting” was so pleased to hear about the recognition you had achieved in the field of science. The results of the research you conducted on embryonic cells for which you were honoured, address an essential challenge in the future of medicine. Opening the way to new therapeutic approaches to genetic diseases is an honourable goal which benefits the greater good. I congratulate you, therefore, for your important contribution and I wish you continued success in your noble pursuit of research” . This is the message the President of the Republic, Giorgio Napolitano, extended yesterday to Professor Mario Capecchi, Italian geneticist and long-time resident in the United States, recently bestowed with the 2007 Nobel Prize for medicine. Mario Capecchi is one of many stories – his, without a doubt, of the widest recognition – of Italian success abroad. Born in Verona in 1937, Professor Capecchi had a difficult childhood growing up on the streets, orphaned by his father and his mother locked away at Dachau for being “opposed to the regime”. Then on his ninth birthday, October 6th, 1946, a miracle: Capecchi is reunited with his mother and a few months later they decide to leave war torn Italy in search of freedom in the United States. In America his life changes drastically: he carries out all his studies and graduates with success in biophysics at the

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prestigious Harvard University with one of the greatest scientists of that time as his thesis supervisor, James Watson, who happens to be one of the discoverers of DNA. He has been generously acknowledged over the course of the years in his professional scientific career; among the most recent in chronological order is the honorary cause degree in Medical Biotechnology, awarded, from the University of Bologna, which recognised, among other merits, “gene targeting” development in stem cells in murine embryos (from the Latin “mus” mouse). A pioneering work and technology utilised by researchers all over the world “to give life” to mice through mutations inserted into genes which are “chosen” beforehand. Through Professor Capecchi's discovery in fact, researchers can identify and choose which gene is to be mutated and in which way to perform it as well as deciding in which order the DNA of mouse menoma should undergo mutation. The end result is being able to evaluate, in detail, each gene’s function during the embryonic development and in the phases following. Considering that genes are responsible for all biological occurrences, the “gene targeting” technology has opened new doors to research in all aspects of mammal biology. Embriogenisis, immunology, neurobiology and oncology can all benefit with crucial results from this research. At this point it’s only natural to ask: how many young Italians are there whose road is being blocked by various contrasting authorities or are being denied the means to excel in the research world without having to emigrate?

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ASPETTANDO LA MORATORIA DELL’ONU

DALLA FARNESINA

L’Italia in prima linea contro la pena di morte di Mauro Aprile

D’Alema: “L’alto significato morale di questa campagna è stato abbracciato da tutti gli Stati membri dell’UE e da molti dei nostri partner alle Nazioni Unite”

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na “task force” al Palazzo di Vetro per accelerare la presentazione di una risoluzione sulla moratoria universale della pena di morte, e “garantire il successo” dell’iniziativa che da anni vede in prima fila l’Italia, con un ruolo ed un impegno che le è universalmente riconosciuto. È stata questa la proposta del Vicepremier e Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che il 28 settembre ha dato il benvenuto in Italia ai partecipanti all’incontro a livello ministeriale organizzato dalla Farnesina e dal Portogallo, al fine di allargare il consenso intorno al progetto di risoluzione. “Dobbiamo fissare degli obiettivi realistici che possano essere raggiunti rapidamente e realizzati in concreto”, è stato il monito di D’Alema, che durante l’incontro ha annunciato l’adesione di oltre 30 Ministri degli Esteri, oltre alle ONG e ai 55 Premi Nobel impegnati in prima persona nella campagna internazionale. “La nostra iniziativa va al cuore dei diritti dell’uomo: il diritto alla vita, proclamato nell’Articolo 3 della Dichiarazione sui diritti umani”, ha affermato il titolare della Farnesina. “La pena di morte è un atto di violenza estremo e visibile. Anche se consentita dalla legge, appartiene a una cultura che può e dovrebbe essere confinata al passato”.

LA PENA DI MORTE, OGGI. Dal 1990, più di 50 Paesi hanno abolito la pena di morte. Ad oggi circa 130 Paesi rispettano una moratoria per le esecuzioni capitali. Tuttavia, nel 2006 sono state condotte nel mondo 5628 esecuzioni capitali ed il numero di Paesi che le ha realizzate è salito da 24 nel 2005 a 27 nel 2006. Un dato che è un’ulteriore conferma dell’urgenza della “grande campagna” guidata dall’Italia e dal Portogallo quale Presidente di turno dell’UE. Il capo della diplomazia ha poi espresso un ringraziamento speciale al Nobel per la Pace e presidente di Timor Est, Jose-Ramos Horta, anch’egli intervenuto a sostegno dell’iniziativa, e per “l’inestimabile fonte di ispirazione e sostegno” rappresentata dalla società civile, in particolare dalle ONG, anch’esse presenti al Palazzo di Vetro (oltre ad Amnesty International, anche Nessuno Tocchi Caino). “L’Italia – ha detto ancora il vicepremier – ha sempre creduto che il posto giusto per portare avanti un provvedimento sulla pena di morte fosse l’Assemblea Generale, l’organo politico principale delle Nazioni Unite. L’alto significato morale di questa campagna è stato abbracciato da tutti gli Stati membri dell’Unione Europea e da molti dei nostri partner alle Nazioni Unite rappresentati qui oggi”. A New York erano del resto presenti i rappresentanti di più di 100 Paesi, e, grazie all’azione svolta dall’Italia, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha inoltre istituito la “Giornata Europea contro la pena di morte”. Sono successi che “alimentano aspettative” e che incoraggiano l’Italia e l’Unione Europea a proseguire nella direzione già segnata.

WAITING FOR THE SUSPENSION BY THE UN

Italy first in line against the death penalty D’Alema: “The high moral implication of this campaign was embraced by all the member countries of the EU and by many of our partners in the United Nations” “task force” met at the UN Headquarters to move forward on plans for the presentation of a resolution on the universal suspension of the death penalty, and “to guarantee the success” of the initiative that Italy has spearheaded for many years, a role and duty universally recognized. This was the proposal of the Vicepremier and Minister for Foreign Affairs, Massimo D’Alema, who September 28th invited the attending ministers of the meeting organized by the Farnesina and by Portugal to Italy in order to elaborate the agreement surrounding the resolution project.

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“We must fix realistic objectives that can be met quickly and implemented specifically,” was the admonition of D'Alema who announced during the meeting the cooperation of another 20 Foreign Ministers in addition to non-government organizations and 55 Nobel prize-winners directly involved in the international campaign. “Our initiative goes to the heart of human rights: the right to life, as proclaimed in Article 3 of the Declaration of Human Rights,” asserted the head of the Farnesina. “The death penalty is an extreme and visible act of violence. Although it is sanctioned by law, it belongs to a culture that can and should be consigned to the past.” THE DEATH PENALTY, TODAY. Since 1990, more than 50 countries have abolished the death penalty, and today around 130 countries uphold a suspension of capital punishment. Nevertheless, in 2006, 5628 executions were conducted throughout the world with the number of countries carrying them out rising from 24 in 2005 to 27 in 2006, a fact that is fresh confirmation of the urgency of the “large campaign” guided by Italy and current EU President, Portugal. The head of diplomacy then expressed grati-

tude to Nobel Peace prize-winner and president of East Timor, Jose-Ramos Horta, yet another supporter of the initiative, with thanks also for “the invaluable fount of inspiration and support” represented by civil society, in particular nongovernment organizations that were also present at the meeting (including Amnesty International and “Nessuno Tocchi Caino”). “Italy – repeated the vice premier – has always believed that the right place for taking action against the death penalty is in the General Assembly, the political heart of the United Nations. The high moral implication of this campaign has been embraced by each of the member countries of the European Union and by many of our partners in the United Nations represented here today.” In New York, representatives from more than 100 countries made up the rest of the attendees, and, thanks to the action lead by Italy, the Committee of Ministers of the Council of Europe has instituted in addition the “European Day against the Death Penalty”. These are steps that “nourish hope” and that encourage Italy and the European Union to continue working towards this resolution.

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IN EUROPA

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DAL 1997, LA BANDIERA DELL’ONU SVENTOLA IN PIAZZA DUOMO A MILANO

Dall’Italia, un aiuto concreto ai Paesi in via di sviluppo servata all’azione di peace-keeping, utilizzando la cultura come elemento di pace in aree martoriate dai conflitti come Macedonia, Albania, Libano. I successi conseguiti sono stati trasferiti al mondo intero sotto l’egida dell’ECOSOC, la filiera economica dell’ONU, usando la comunicazione per aiutare le popolazioni dei Paesi più disagiati.

L’OCCAM, organismo delle Nazioni Unite presieduto dall’italiano Pierpaolo Saporito, ha dato vita a un Comitato di Promozione e Sviluppo con a capo Piergiacomo Ferrari di Lucy Tattoli

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Milano, al secondo piano di Piazza Duomo 21, sventola una bandiera dell’ONU. Indica che quella è la sede principale di un organismo delle Nazioni Unite, la seconda in Italia dopo la FAO di Roma. Si tratta dell’OCCAM, Observatory for Cultural and Audiovisual Communication, presieduto da un italiano, l’architetto Pierpaolo Saporito. È lì dal 1997, ed uno dei suoi obiettivi-chiave è l’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire azione di sviluppo sostenibile nei PVS (Paesi in via di sviluppo) . “L’uso delle nuove tecnologie della comunicazione – ha infatti spiegato Saporito – permette, a costi ridotti, di assicurare servizi sanitari ed educativi creando nuove opportunità e posti di lavoro, con positive ricadute sia sui Paesi dove interveniamo, sia sulle aziende più innovative, in grado di raccogliere questa sfida”. Da qui, l’esigenza di fare network – le istituzioni a fianco delle aziende, della cultura, della comunicazione – per dare vita ad una vasta gamma di attività volte a garantire lo sviluppo a comunità disagiate del Terzo Mondo, attraverso l’applicazione delle tecnologie più avanzate della comunicazione. Nata a Milano, l’iniziativa per i primi tre anni è stata ri-

ICT VILLAGE. Il primo esperimento è stato fatto in Honduras nel 2000 con interventi nei campi dell’energia solare, della potabilizzazione delle acque, della trasmissione via satellite di tutte le informazioni necessarie per migliorare colture, risanarle da infestazioni di parassiti, ovviare alle tante fitopatologie di quella agricoltura. Poi è stata la volta del Madagascar, dove è stato realizzato il primo ICT Village, caratterizzato da servizi di telemedicina, educazione a distanza ed e-governance, forniti in collaborazione con alcuni ospedali lombardi. Definito un modello per lo sviluppo sostenibile, l’ICT Village è ora in fase di studio per una replicazione su vasta scala. Per sviluppare la sua attività coinvolgendo sempre più il mondo imprenditoriale ed economico, l’OCCAM in ottobre ha creato un Comitato di Promozione e Sviluppo, affidandone la presidenza a Piergiacomo Ferrari, ex-amministratore delegato di Fiera Milano. Ferrari sarà il Chief Operative Officer di un gruppo di persone che, come lui, hanno maturato esperienze diverse: Andrea Cancellato, come Direttore Generale della Triennale; Rodolfo Lopez Pena, come Segretario Generale dell’Associazione Esposizioni e Fiere Italiane; Emanuele Di Giovanni, ex presidente di Confedorafi e imprenditore; Cesare Casati, Direttore de L’Arca, rivista internazionale di architettura.

SINCE 1997 THE UN FLAG HAS BEEN FLYING IN PIAZZA DEL DUOMO IN MILAN

From Italy a concrete help to the developing Countries

Pierpaolo Saporito e Piergiacomo Ferrari sul balcone della Sede di OCCAM a Milano

OCCAM, the organization of the United Nations headed by the Italian chairman Pierpaolo Saporito, created a Committee for the Promotion and Development led by Piergiacomo Ferrari

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n Milan, at 21 Piazza del Duomo on the second floor there is a UN flag flying, indicating the main seat of an organization of the United Nations, the second most important one after the FAO in Rome. We are talking about OCCAM, the Observatory for Cultural and Audiovisual Communication, which is headed by the Italian architect Pierpaolo Saporito. The observatory has been there since 1997, and one of its aims is to use new technologies to support projects of sustainable development in developing Countries. “The use of new communica-

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tion technologies – explained to us Saporito – allows us to ensure with health and educational services at low cost, creating new opportunities and employment, with positive outcomes both in the Countries where we operate and in the most innovative companies who are able to take this opportunity”. This is why a network is necessary to connect institutions and companies, culture and communications, in order to create a wide range of activities with the aim to grant development to needy communities in the Third World through the most up-to-date communication technologies. The initiative was started in Milan and during its first three years was only destined to peace-keeping actions, using culture as a peace-making element in war areas such as Macedonia, Albania and Lebanon. The successes achieved have been extended to the entire world by ECOSOC, the UN economic organization, using communication to help people in the poorest Countries. ICT VILLAGE. The first test was carried out in Honduras in 2000 with interventions in the fields of solar energy, water pu-

rification and satellite transmission of all necessary information to improve the agricultural techniques and defend the crops from parasites and plant pathologies. Then the initiative moved to Madagascar, where the first ICT Village with telemedicine, remote education and egovernance was built in collaboration with some hospitals in Lombardy. The ICT Village has become a model for sustainable development and it is being studied for large-scale production. In order to develop its activity with increasing involvement of economic and entrepreneurial realities, OCCAM created a Committee for Promotion and Development in October headed by Piergiacomo Ferrari, former CEO of Fiera Milano. Ferrari will be the Chief Operative Officer of a group of people who have developed different experiences like himself: Andrea Cancellato, General Manager of the Triennale; Rodolfo Lopez Pena, Secretary General of AItalian Trade Fairs & Exhibitions Association; Emanuele Di Giovanni, former Chairman of Confedorafi and entrepreneur; Cesare Casati, Editor of the international architecture magazine L’Arca.


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DAL 21 DICEMBRE SI ALLARGA LA ZONA DI SCHENGEN

ITALIANITÀ

La nuova Europa: senza frontiere Accoglienza e integrazione non possono andare a discapito della sicurezza. È necessario lavorare per spegnere la violenza

Copyright : eu2005.lu

di Giorgio Mulè, Direttore di “Studio Aperto” (Italia 1)

Il monumento costruito a Schengen (Lussemburgo) per celebrare gli omonimi accordi. Sotto, l’Europa dell’Area Schengen.

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ossono convivere popoli con radici diverse? È davvero possibile un’integrazione tra culture anche molto distanti tra loro? Sono interrogativi che, sempre più spesso, si propongono soprattutto all’indomani di fatti di cronaca. È successo anche recentemente dopo la tragedia della signora Giovanna Reggiani, morta a Roma dopo essere stata aggredita da un giovane romeno. Subito dopo la tragedia, il governo italiano ha varato un decreto che prevede l’espulsione per i cittadini comunitari (e quindi anche della Romania) nel caso siano riconosciuti come soggetti pericolosi. Non sarà certamente il decreto a risolvere il problema. Di fondo rimane l’interrogativo iniziale legato alla possibile (o meno) integrazione con etnie che ci appaiono sempre più distanti rispetto al nostro modo di vivere. Se da un lato bisogna evitare qualsiasi tentazione che puzzi anche lontanamente di xenofobia, occorre però riflettere sulle misure concrete da seguire. Accoglienza e integrazione, infatti, non possono andare a discapito della sicurezza, del vivere civile di un Paese. L’Italia, così come l’Unione Europea, non può sacrificare in nome di un ideale il suo diritto a proteggere i cittadini. L’immigrazione, anche se avviene in ambito comunitario, va regolata. Ci sono enormi differenze (di reddito, di lavoro, di cultura, tanto per fare alcuni esempi) con la Romania per accettare di poter avere le frontiere aperte. Perché, in questo caso, più che di opportunità legata all’immigrazione, ci ritroveremo sempre più spesso a discutere di come arginarla. ON DECEMBER 21ST THE SCHENGEN ZONE WILL BE ENLARGED

A new Europe without any borders Hospitality and integration cannot be achieved at the expense of safety. We must work against violence

an people of different origins live together? Is it really possible to achieve integration even among very different cultures? These are the questions we often ask ourselves, especially when a crime is committed. It has happened recently, just after the tragedy of Mrs. Giovanna Reggiani, who died in Rome after having been assaulted by a young Rumanian. After this tragic fact, the Italian Government immediately passed a decree that provides for the expulsion of Community citizens (including Rumanians) if they are identified as dangerous subjects. This decree will not solve the problem. The question about a possible (or impossible) integration of ethnic groups that seem to us so different from our way of life

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is still in the background. On the one hand, we have to be very careful in order to avoid any possible xenophobic temptation, on the other hand we need to think about concrete precautions. Hospitality and integration cannot be achieved at the expense of safety and civil life in a Country. Italy cannot, as well as the European Union, sacrifice its citizens’ safety in the name of an ideal. Even immigration within the European Union needs regulations. There are huge differences (for instance with regards to income, employment and culture) with Rumania to accept to open the frontiers. In this case, immigration instead of bringing new opportunities will become more and more a question of how to stem the flow.

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RIFLETTORI SULLE DONNE INTERVISTA A ROBERTA COCCO, DIRETTORE DELLA DIVISIONE MARKETING COMMUNICATION DI

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L’IT a fianco delle donne, per

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di Lucy Tattoli

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uarantun anni, Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne, una prima esperienza professionale presso la Direzione Ricerche di Marketing della Rinascente, quindi, nel 1991, l’ingresso in Microsoft, che ha portato Roberta Cocco a ricoprire oggi l’incarico di Direttore della Divisione Marketing Communication. Una carriera piena di soddisfazioni e di successi, che però ha sempre camminato di pari

passo con la realizzazione personale e famigliare. Il tutto – come lei stessa tiene a precisare – grazie anche al prezioso supporto della tecnologia. Ma come è stato lavorare e far carriera in un settore molto “maschile” quale quello dell’IT? Ho avuto la fortuna di entrare in Microsoft quando si trattava di un’azienda da poco presente in Italia, quando ancora non si sapeva bene chi fosse Bill Gates. Benché si tratti di un ambiente molto maschile, posso dire di non aver mai avuto problemi, anche perché, trattandosi di un’azienda americana, esistono modalità precise di valutazione, che tengono conto della persona, delle sue capacità e delle sue esigenze. Ognuno viene valutato per i risultati raggiunti in base a quanto concordato ad inizio anno. Devo comunque ammettere che confrontarmi quotidianamente con un ambiente molto maschile qual era, all’inizio degli anni Novanta, quello dell’IT, è stato, più che difficile, molto strano, dal momento che erano pochissime le donne che incontravo quotidianamente ai convegni, ai meeting di lavoro. Basti pensare che, nei primi tempi, su un migliaio di persone presenti ai grandi eventi organizzati, le donne si contavano sulle dita delle mani. Oggi non si può certo parlare di parità, ma, in uguali situazioni, il

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MICROSOFT ITALIA

la crescita del nostro Paese 30% dei presenti sono donne, il che rappresenta un importante passo in avanti. Mi sembra molto ottimista… Effettivamente, ho un carattere molto positivo. Lavoro da vent’anni, e ho assistito a notevoli trasformazioni per quanto riguarda il ruolo della donna. Oggi la realizzazione professionale va di pari passo con la volontà – e la capacità – di realizzarsi anche in ambito personale e familiare. Giudico quindi tutti i sacrifici, le difficoltà con cui, come donne, abbiamo avuto a che fare, come degli stimoli per avanzare, per agire in maniera più determinata. E i risultati ci sono stati. E cosa pensa della magra presenza delle donne a livello politico in Italia? Vorrei citare a tal proposito la recente ricerca del World Economic Forum relativa allo status delle donne. Ebbene, su 115 Paesi analizzati, l’Italia risulta al 77° posto, ultima dell’Unione Europea, dietro a Paesi come il Congo e il Bangladesh. Sono dati che devono farci riflettere, sia per quanto riguarda la posizione delle donne nella società, sia – problema ancor più grave – in merito alla situazione economica del nostro Paese. È infatti stato dimostrato come la presenza femminile, a livello politico, come a quello economico, è alla base del be-

nessere economico di uno Stato: meno donne, meno ricchezza. È quindi a favore delle quote rosa? Ritengo che, se dobbiamo aspettare che le donne vengano valutate e scelte per il loro valore, allora i tempi potrebbero essere molto lunghi. Per questo sono a favore del “principio” che sottende le quote rosa: iniziamo a far entrare in massa le donne in politica, in un secondo tempo valuteremo con i giusti mezzi le capacità di ognuna, e faremo avanzare chi è veramente capace. Lei ha una famiglia, tre figli. È stato difficile conciliare lavoro e privato? Ogni mattina, quando mi alzo, penso a cosa posso fare meglio, come posso migliorare sia nel lavoro che in famiglia. A volte, lo ammetto, è difficile, ma ho la fortuna di avere un lavoro che amo e che mi gratifica, così come un compagno che mi sostiene, che crede nei miei progetti, e che quindi mi ha sempre supportato nelle mie scelte. E, per fortuna, esiste la tecnologia, che mi viene in aiuto! In che senso? È la tecnologia che mi permette di fare la vita che faccio, che mi permette di telefonare, leggere la posta, fare riunioni, anche se sono a casa ad accudire mia figlia con la febbre. Ed

è sempre la tecnologia che mi permette di fare la spesa, di pagare le bollette, di superare le incombenze quotidiane, pur non muovendomi da casa mia, o dal mio posto di lavoro. Proprio Microsoft, del resto, è promotore del progetto Futuro@lfemminile. Ce ne può parlare? Si tratta di un’iniziativa resa possibile grazie alla partnership tra Microsoft, Accenture e Assicurazioni Generali, che si propone proprio di diffondere la consapevolezza che la tecnologia può essere un potente alleato delle donne. Il piano delle attività, patrocinato dal Ministero per le Pari Opportunità, procede lungo quattro linee di sviluppo: Donne e lavoro, Donne e studio, Donne e vita quotidiana e, naturalmente, Donne in azienda. Per ciascuna delle quattro linee, vengono realizzati progetti che sappiano comunicare all’universo femminile le potenzialità delle tecnologie mettendo a disposizione personale, strumenti e occasioni d’incontro per approfondire le conoscenze in quest’ambito. Futuro@lfemminile, in altre parole, è un investimento concreto e su più fronti – lavoro, formazione, vita quotidiana – affinché, anche in ambito IT, il potenziale femminile possa esprimersi e contribuire alla crescita economica e sociale del nostro Paese.

INTERVIEW WITH ROBERTA COCCO, DIRECTOR OF THE MARKETING COMMUNICATION DIVISION OF MICROSOFT ITALY

IT supports women for the growth of our Country orty-one years old, a degree in modern foreign languages and literature, a first professional experience in the direction of Marketing Research for Rinascente, and in 1991 her arrival at Microsoft: at present Roberta Cocco is the Director of the Marketing Communication Division. A career with plenty of satisfaction and successes which has always gone hand in hand with the fulfillment of her personality and her family. As she pointed out, she succeeded in doing everything with the precious help of technology. How has it been working and getting on in your job in a typical “male” sector such as IT? I was lucky to join Microsoft when it was just beginning to establish itself in Italy, when almost nobody knew who Bill Gates was. Even if it is actually a male environment, I can say that I have never had any problems, because Microsoft is also an American company, and they use specific evaluation criteria considering the skills and requirements of a person. Everybody is judged according to his/her results which have been achieved, based on goals which are set at the beginning of the year. Anyhow, I have to admit that in the early 90’s it was pretty strange rather than difficult to cope with a mostly male environment on a daily basis, as IT actually was at that time; since the women you could see everyday at conferences and work meetings were very few. You can figure out that at the beginning, on the occasion of large meetings, you could count the number of women present on your one hand out of one thousand participants. Nowadays we cannot say that we have achieved parity with men, but at similar meetings we have a 30% of women participating, which is an important result. You look very optimistic… don’t you? Actually I have a very positive attitude. I have been working for twenty years, and I have seen remarkable transformations with regards to the role of women. Today, professional self-realization goes hand in hand with the willpower and skills, to have a family and fulfill yourself. I consider all the sacrifices and difficulties faced by women to be incentives to go further and be more determined. We have achieved good results. What do you think about the scarce presence of women in Italian politics? I would like to quote some data from a recent research on women’s status carried out by the World Economic Forum. Out of 115 analyzed Countries, Italy is at the 77th place, it is the last Country in the European Union and behind Countries

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like the Congo and Bangladesh. These figures should make us think about the position of women in our society and about the economic situation of our Country, which is an even more serious problem. In fact, it has been demonstrated that the presence of women – in politics and economics – is fundamental for the economic wellness of a State: fewer women means less wealth. So you are in favor of the so called “pink quota” (reserved percentage of parliament representative positions for women)? I think that if we have to wait until women are evaluated and chosen for their real value, we may have to wait a long time. This is the reason why I am in favor of the basic principle of the “pink quota”: let’s start allowing women to join politics in large numbers, then we will evaluate the skills of everyone and we will promote only the ones who are really clever. You have a family of three children. Is it difficult to reconcile work with your private life? Every morning when I get up I think about what I can do to better myself both in my job and in my family. I have to admit that sometimes it is difficult, but I am lucky enough to have a job that I like and that fulfils my ambitions, as well as a partner who believes in my projects and has always supported me in my choices. And luckily, I have the help of technology! What do you mean? Technology allows me to manage my life, to make calls, read the mail and take part in meetings even if I am at home with my daughter when she is ill. It is always technology that allows me to shop, pay my bills and accomplish my everyday tasks without leaving home or my workplace. On this purpose, Microsoft is the promoter of the Futuro@lfemminile project. Can you tell us what it is about? It is an initiative which has been developed thanks to the partnership of Microsoft, Accenture and Assicurazioni Generali. It aims to make people aware of the fact that technology can be a powerful ally for women. The activity plan, which is promoted by the Ministry for Equal Opportunities, consists of four development lines: Women and work, Women and education, Women and everyday life, and of course Women and Business. For each of these four fields, projects will be carried out to explain to women the potential of technologies by putting at their disposal consultants, tools and meetings to deepen their knowledge of this subject.

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UN’ENNESIMA TESTIMONIANZA DI CREATIVITÀ ITALIANA CHE HA CONQUISTATO IL MONDO

Geronimo Veroneo l’italiano del Taj Mahal È possibile che l’edificio simbolo dell’India sia opera di un architetto italiano? Forse sì… di Ghileana Galli

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a sempre, gli Italiani sono per antonomasia il popolo dei poeti, dei navigatori, dei commercianti. Ma sempre più ci ritroviamo di fronte a nomi italiani anche quando cerchiamo informazioni su grandi città del mondo e sugli edifici che più le rappresentano: a partire dall’età rinascimentale, artisti italiani furono al servizio delle maggiori corti europee; agli architetti Bartolomeo Rastrelli e a Carlo Rossi la città di San Pietroburgo deve alcuni dei suoi simboli, a partire dal Palazzo d’Inverno; lo stesso si dica, per esempio, di Buenos Aires, dove sono a “firma italiana” opere emblematiche come la Casa Rosada e il Teatro Colón; senza dimenticare i contemporanei Renzo Piano, Massimiliano Fuksas o Gae Aulenti, che hanno “ridisegnato” molte metropoli. Ma gli Italiani, storicamente popolo di emigranti – ben prima delle migrazioni di massa dell’Ottocento e del Novecento – hanno realmente raggiunto ogni angolo dei cinque continenti, al punto che addirittura l’India pare debba ad un nostro connazionale l’edificio che più la rappresenta nel mondo: il maestoso Taj Mahal. GERONIMO VERONEO, TRA STORIA E LEGGENDA. La grandiosa moschea funeraria fatta costruire nel 1632 dall’imperatore moghul Shah Jahan, impegnò per ventidue anni ben ventimila operai, e molti furono gli artigiani chiamati da ogni dove per renderla unica. Tra questi artisti – nella maggior parte dei casi provenienti dalla Cina e dalla Persia – molti furono anche gli Italiani: pressoché certo è infatti l’impiego di cesellatori fiorentini, incaricati di decorare il maestoso marmo bianco con cui è costruita la Moschea. Ma la cosa per noi più affascinante è la tradizione che vorrebbe nel veneziano Geronimo Veroneo l’ideatore della straordinaria costruzione. Stando a diverse testimonianze, pare che Geronimo Veroneo, artista e gioielliere di gran talento, giunse in India su un battello portoghese, e arrivò nel 1640 fino ad Agra, la località dove sorge il Taj Mahal. Come racconta un suo contemporaneo, il padre agostiniano Manriquez, nel suo Itinerario de las missiones orientales, il Veroneo fu convocato dallo stesso imperatore, il quale gli illustrò il suo proposito di erigere una grandiosa tomba in memoria della defunta consorte, e gli chiese di realizzare alcuni progetti. “L’architetto Veroneo – si legge nell’Itinerario – eseguì questo ordine ed in pochi giorni dié prova della grande abilità ch’egli possedeva nella sua arte, mostrando diversi modelli della più bella architettura”. Questa breve testimonianza non fornisce, di sicuro, le prove concrete ed indiscutibili del ruolo di Veroneo nella costruzione del Taj Mahal, ma la sola leggenda – se di leggenda si tratta – ci dimostra ancora una volta quanto l’abilità e l’ingegno italiani fossero oggetto di ammirazione anche in luoghi geograficamente e culturalmente lontani da noi. Ieri come oggi.

YET ANOTHER TESTIMONY OF ITALIAN CREATIVITY WINNING THE WORLD OVER

Geronimo Veroneo, the Taj Mahal Italian Is it possible that the structure symbolising India is the work of an Italian architect? It might be… talians have always been known as the poetic culture par excellence, from navigators to merchants. We run into Italian names more and more even when looking for information on big cities in the world and on the buildings that represent them the most: starting from the Renaissance period, Italian artists were at the service of major European Courts; the city of Saint Petersburg has architects Bartolomeo Rastrelli and Carlo Rossi to thank for some of its symbols like the Winter Palace just to name one; the same can be said for Buenos Aires where there are emblematic “Italian signature” works such as the Casa Rosadaand the Teatro Colón; not to mention present day, contemporary Renzo Piano, Massimiliano Fuksas or Gae Aulenti who have “redesigned” many metropolitan areas. But Italians are historically an emigrant

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population – having physically reached the far corners of five continents – long before the mass exodus of the 1800 and 1900s – to the point that India, it appears, actually attributes the one structure that represents it the most in the world to one of our fellow countrymen: the majestic Taj Mahal. GERONIMO VERONEO, BETWEEN HISTORY AND LEGEND. Emperor Moghul Shah Jahan had the grandiose funerary mosque built in 1632, which took twenty-two years to complete with over twenty thousand workers, many of them artisans from near and far, who were called upon in order to render it unique. Among these artists – in most cases coming from China and Persia – many were Italian: the expertise of Florentine chisellers was most certainly employed, in the task of decorating the magnificent white marble that the mosque is built of. The most fascinating part is the work tradition sought out in Geronimo Veroneo as author of this extraordinary structure. According to various testimonies

it appears that artist and talented jewellery maker, Geronimo Veroneo reached India and Agra on a Portuguese boat in 1640, the area in northern India where the Taj Mahal rises. The story as told by one of his contemporaries, Father Manriquez in his Itinerario de las missiones orientales recounts that Veroneo was summoned by the emperor himself, who showed him his proposal to erect a grandiose tomb in memory of his dearly departed, asking him to carry out the project. “The architect Veroneo – as can be read in the book – followed up on this request and in a few short days gave proof of the great artistic ability he possessed by presenting different models of the most beautiful architecture”. This small testimony most certainly doesn’t offer solid, indisputable proof that Veroneo had a role in the construction of the Taj Mahal, but the legend alone – if legend it is indeed – shows, once again, how Italian skill and ingenuity is admired, even in geographic and cultural locations far away from us, yesterday just like today.

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LA SOCIETÀ NAPOLETANA S.I.RE.NA. INCARICATA DEL RECUPERO DEL QUARTIERE ITALIANO DI TIANJIN

Un angolo d’Italia nel cuore della Cina La Caserma Carlotto

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ra il 1902 quando fu garantita all’Italia, come a molte altre potenze straniere, una concessione commerciale nell’area della città di Tianjin: 51 ettari nella zona Yigong, molto sviluppata dal punto di vista urbanistico. La concessione italiana è esistita per 43 anni, fino al 1945. Poi la storia ha fatto il suo corso. Ma, a distanza di quasi un secolo, questo quartiere si è conservato senza molti mutamenti, venendo così a comprendere il gruppo di costruzioni italiane più esteso della Cina, con un conseguente considerevole valore sia storico che culturale. Dal 2004 l’Italia è ritornata ad occuparsi del Quartiere Italiano di Tianjin grazie a S.I.RE.NA. città storica S.C.p.A., Società per le Iniziative di REcupero di NApoli senza scopo di lucro, che è stata incaricata dal Governo Cinese del restauro di molti degli edifici e delle principali strade del quartiere. Come spiega infatti Brunella Como, Direttrice Area Studi e Progetti, “circa la metà delle costruzioni si sono conservate, e da tre anni lavoriamo al loro restauro per preservare i caratteri urbanistico-architettonici del Quartiere. In Cina, del resto, non esiste la cultura del restauro, ed è per questo che molti edifici han-

Si tratta del gruppo di costruzioni italiane più esteso del Paese. Da tre anni è oggetto di studio e restauro. L’obiettivo della municipalità di Tianjin? Farne una zona turistica rigorosamente Made in Italy no subito una ricostruzione ‘in stile’, che non ne rispetta il valore storico. Da qui, il nostro operato, che mira sì al restauro del Quartiere, ma anche alla sua analisi storica e, di non minore importanza, al trasferimento – grazie anche alla collaborazione con alcune istituzioni universitarie e scientifiche – di buone pratiche di recupero adattabili anche ad edifici diversi”. Gli stabili più noti della Concessione Italiana sono l’ex Consolato italiano, il Municipio, la Chiesa con annesso ospedale del Sacro Cuore e l’ex Caserma Carlotto. MOSTRA PERMANENTE. È proprio in questo edificio è stata allestita la mostra permanente, a cura di S.I.RE.NA., dal titolo “Tianjin, Architettura e Restauro in Cina tra passato e futuro”, che ripercorre la storia del Quartiere, presentando inedite testimonianze di abitanti cinesi ed italiani dell’epoca, fotografie storiche, disegni originali di alcuni dei progetti architettonici realizzati, oggetti d’epoca. Inoltre, permette di seguire lo stato di avanzamento dei lavori di restauro, tuttora in essere. “L’obiettivo finale della città di Tianjin – spiega ancora Brunella Como – è di fare d i questo quartiere un vero e proprio angolo

Alcuni edifici del Quartiere Italiano

d’Italia, sviluppando attività di svago, shopping, ristorazione. Grazie al coinvolgimento diretto di aziende ed istituzioni italiane, il Quartiere Italiano diventerebbe così un polo di attrazione per i numerosissimi turisti cinesi e non, ai quali sarebbe offerta la possibilità di gustare specialità italiane, fare shopping italiano, ed assicurarsi divertimento di qualità”.

THE NEAPOLITAN COMPANY S.I.RE.NA. IS IN CHARGE OF THE RESTORATION OF THE ITALIAN QUARTER IN TIANJIN

An Italian corner in the heart of China n 1902 Italy was given a trade license in the town of Tianjin, like many others foreign powers: 51 hectares in the Yigong region, which had a large urban development. The Italian license was in existence for 43 years, until 1945, then history ran its course. Nevertheless, after almost one century, this quarter has been preserved without many changes, being made up of the largest group of Italian buildings in China and having developed a considerable value from the historic and cultural viewpoint. Since 2004 Italy has become interested in the Italian Quarter in Tianjin once more thanks to S.I.RE.NA città storica S.C.p.A from Naples, a non-profit association that carries out initiatives of restoration, which has been given the task by the Chinese Government of restoring many buildings and the main roads in the quarter. Brunella Como, Director of Studies and Projects division, explained that “about the half of the buildings have been preserved, and we have been working on their restoration for three years in order to preserve the urban and architectonic features of the Quarter. In China the tradition of restoration does not exist, this is the reason why many buildings were restored according to a style which does not respect their historic value. Our contribution aims to restore the Quarter and, above all, to carry out a historical analysis, as well as to pass on effective restoration rules which may be suitable for different buildings too - thanks to the collaboration by

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the communal administration and the local academic and scientific institutions”. The most famous buildings that belonged to the Italian License are those of the former Italian Consulate, the Church and the hospital of Sacro Cuore, and the former Carlotto Barracks. PERMANENT EXHIBITION. The latter building houses a permanent exhibition entitled “Tianjin, Architec- It is the largest group ture and Restoration in China in the past and in the of Italian buildings in future” that shows the history of the Quarter by dis- the Country. In the playing unpublished testimony by Chinese and Italian last three years it has inhabitants of that time, historical photographs, origi- been studied and nal drawings of some architectural projects that were restored. What is the carried out and vintage items. Furthermore, it shows aim? To make it a the status of some restoration works, which are still in tourists’ resort Made progress. in Italy “The aim – explains Brunella Como – is to turn this quarter into a corner of Italy, developing entertainment, shopping and restaurant facilities. With the direct involvement by Italian companies and institutions, the Italian Quarter will become an attraction for a large number of Chinese and foreign visitors, who can be offered the chance to taste Italian specialties, shop in Italian stores and enjoy quality entertainment”.

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LA CITTÀ È CANDIDATA COME SEDE DELLA WORLD TRADE CENTER ASSOCIATION PER LE PROVINCE DI

“Perla” della provincia parmense, da oltre un secolo è una delle stazioni termali più note al mondo. Ma offre anche molte altre attrattive di Domenico Calabria

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uando si parla di Salsomaggiore Terme, il primo pensiero va al concorso di bellezza nazionale universalmente più noto: quello di Miss Italia. La località parmense è infatti stata “scoperta” dagli organizzatori del concorso più di mezzo secolo fa, nel 1950, e da allora ne è diventata la sua “sede naturale”. Ma Salsomaggiore Terme è, prima di tutto, un’ormai storica località termale, apprezzata dai turisti italiani e stranieri per la sua favorevole posizione geografica – si trova infatti a pochi chilometri da Fidenza – per il clima temperato in ogni stagione, così come per gli ampi spazi verdi e i numerosi parchi e giardini, che hanno fatto sì che venisse ribattezzata la “perla della provincia di Parma”. DA CITTÀ DEL SALE A PARADISO TERMALE. Il volto di Salsomaggiore quale una delle stazioni termali più note al mondo, inizia a delinearsi nella prima metà dell’Ottocento, quando il medico condotto Lorenzo Berzieri tentò un utilizzo medicamentoso delle acque salmastre che affioravano dal terreno, fino ad allora importanti solo per la gran quantità di sale che vi si poteva estrarre. Era il 1939. Da questa brillante intuizione all’effettivo decollo di Salsomaggiore come ville d’eaux il passo non fu naturalmente breve. Il modesto borgo del sale mutò lentamente il suo volto e la sua economia, avviandosi verso il traguardo del secolo intenzionato a rivaleggiare con le migliori stazioni termali europee. A renderla ancora più “attraente”, il fascino che questa località subì da parte dello stile Liberty, di cui le Terme Berzieri costituiscono uno degli esempi più straordinari e grandiosi. Esempio unico di Art Déco termale, furono progettate dagli architetti Ugo Giusti e Giulio Bernardini. Inaugurate nel 1923, devono la loro magnificenza allo straordinario apporto artistico di Galileo Chini, maestro del Liberty italiano, ceramista, pittore e decoratore di fama internazionale, che dalla sua esperienza a Bangkok (1911-1914), presso la Casa Reale, trasse l’ispirazione per le decorazioni del Tempio della Salute di Salsomaggiore. La città assume così via via un nuovo volto, sempre più moderno, e sempre più indirizzato a compiacere e deliziare i numerosi turisti (tra cui anche personaggi illustri, come Gabriele d’Annunzio, Caruso ed Eleonora Duse) che la scelgono per i loro soggiorni di benessere: ecco allora sorgere caffè e teatri ricchi di attrazioni come il Grande Italia, il Ferrario, la Confetteria Colombo. Sempre nei primi anni del Novecento Giuseppe Roda, architetto paesaggista torinese, disegna anche il parco cittadino – og-

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Salsomaggiore Terme non solo Miss Italia! gi Parco Mazzini, originariamente denominato Parco Regina Margherita – un ampio spazio verde situato nel cuore della città, che segue la rigorosa geometria del giardino all’italiana. Proprio all’interno di quest’ampia area verde sorge il moderno complesso delle Terme Luigi Zoja, inaugurato alla fine degli anni Sessanta per rispondere alle sempre crescenti richieste di soggiorni termali e oggi dotato di moderne attrezzature che lo pongono all’avanguardia nel campo della terapia termale a livello internazionale.

VERSO LA WTCA. La tradizione termale di Salsomaggiore non implica però che la località parmense non guardi al futuro in una prospettiva di crescita sempre più globale. Proprio in questo senso si inserisce la recente missione a New York di una rappresentanza comunale per proporre la città come sede della World Trade Center Association per le province di Parma e Piacenza. Opinioni favorevoli all’entrata di Salsomaggiore Terme nella rete dei WTC – unite alle favorevoli possibilità di crescita, rilancio e sviluppo per la città derivanti dal far parte

Le Terme Berzieri – Interno

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PARMA E PIACENZA di questa associazione – sono già state espresse dal presidente della WTCA Guy Tozzoli, così come da esponenti di spicco della business community italiana ed italo-americano. Inoltre, un risultato concreto della missione è stato subito ottenuto attraverso il contatto con Usabound, tour operator attivo negli Stati Uniti, in Canada, nei Carabi e sul mercato italiano, il cui presidente ha annunciato che nel giugno 2008 si svolgerà a Salsomaggiore Terme il primo Convegno europeo organizzato dall’Associazione americana del Blues.

THE CITY IS CANDITATING ITSELF AS HEADQUARTERS OF THE WTCA FOR PARMA AND PIACENZA PROVINCES

Salsomaggiore Terme not just Miss Italia! The “Pearl” of the Parma province, and one of the most famous spa locations in the world for more than a century, has many other attractions to offer though hen you talk about Salsomaggiore Terme, the first thought that comes to mind is the internationally acclaimed national beauty contest: Miss Italia. The Parma locality was actually “discovered” more than half a century ago, in 1950 by contest organisers, and the little town has become the “home base” over the years ever since then. But Salsomaggiore Terme now is first and foremost a historical thermal locality, appreciated by both Italian and foreign tourists for its favourable geographic position – just a few kilometres from Fidenza – for a temperate, year round climate, as well as for the extensive green spaces and numerous parks and gardens, earning the nickname “pearl of the Parma province”. FROM CITY OF SALT TO THERMAL BATH PARADISE. Salsomaggiore as one of the most well known spas in the world, started to take shape in the first half of the 1800s when district doctor Lorenzo Berzieri attempted using the brackish water that rose up from the ground for medicinal purposes, up until then considered only good for the great amount of salt that could be extracted. It was 1939. For Salsomaggiore to transform, and actually take off, as ville d’eaux from this brilliant hunch didn’t happen naturally overnight. The aspect and economy of the modest salt village slowly mutated while setting off towards reaching the goal of the century, well intentioned in rivalling the best European spas. The city experienced quite a charming change thanks to the Liberty style, making it even more “attractive”, the Terme Berzieri represents one of the most extraordinary and grandiose examples, designed by Architects Ugo Giusti and Giulio Bernardini, it is the one and only example of a spa in Art Déco style. Inaugurated in 1923, their magnificence is attributed also to the extraordinary artistic contribution of Galileo Chini, master of Italian Liberty, ceramicist, painter and internationally acclaimed decorator, after his experience in Bangkok (1911-1914), at the Royal Residence from which the decorations of the Salsomaggiore Tempio della Salute are inspired. And so the city gradually took on a new aspect, more and more modern, and tailored to satisfying and delighting the numerous tourists (what’s more among illustrious characters such as Gabriele d’Annunzio, Caruso and Eleonora Duse) who chose it for their wellness stays: it wasn’t long before caffes and theatres started to crop up, such as the Grande Italia, Ferrario and the Confetteria Colombo, offering a rich variety of attractions. At the beginning of the turn of the centrury, Torinese landscape architect Giuseppe Roda also designed the city park – originally named Parco Regina Margherita, known today as Parco Mazzini – which is a wideopen green space in the heart of the city, respecting the precise geometry of the Italian style garden. The modern Terme Luigi Zoja complex rises up right in the centre of this vast open green space and was inaugurated at the end of the seventies to accommodate the ever-increasing desire for thermal stays. Today it is graced with modern equipment and is considered internationally to be on the cutting edge in the area of thermal therapies. TOWARDS WTCA. Just because Salsomaggiore has a strong spa tradition doesn’t mean that the Parma locality isn’t looking to the future from a growth standpoint on a more and more global level. This is precisely how the recent mission to New York fits into the picture, by proposing the city as headquarters for the World Trade Center Association by a communal representative for Parma e Piacenza. Opinions are favourable for Salsomaggiore Terme’s joining the WTO network – added to promising growth, re-launch and development possibilities to be gained from the city being part of this association – already voiced by WTCA president Guy Tozzoli as well as by leading figures of the Italian and Italo-American business community. Furthermore, positive results have already been achieved through contact with tour operator Usabound, active in the United States, Canada, Caribbean and on the Italian market, whose president has announced the first annual European Conference organised by the American Blues Association, which will take place in June of 2008.

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Le Terme Berzieri

Parco Mazzini

DA SALSOMAGGIORE, SULLE TRACCE DELLA VIA FRANCIGENA A pochi chilometri da Salsomaggiore, è possibile fare un tuffo nel passato e riscoprire una via maestra percorsa nei secoli da migliaia di pellegrini in viaggio verso Roma: la Via Francigena. La storia narra che fu l’Arcivescovo di Canterbury Sigerico, recandosi a Roma in visita al Papa Giovanni XV, a segnare l’inizio del cammino, determinando la nascita di uno dei più importanti itinerari di pellegrinaggio che collega la Città Santa al nord Europa. Al di là del valore religioso, questo percorso divenne nel tempo asse portante dei collegamenti per gli scambi commerciali, svolgendo un ruolo fondamentale nella costruzione dell’identità europea, mettendo in relazione fra loro religioni, culture, abitudini, linguaggi ed economie. Di non minore valore, il suo grande patrimonio storico-artistico, al punto che, nel 1994, la Via Francigena ha ottenuto il riconoscimento dal Consiglio d’Europa di “Itinerario Culturale Europeo”. Il tratto parmense, in particolare, è un punto strategico, e il percorso da Fidenza al Passo della Cisa permette ancora oggi di imbattersi in grandi monumenti che parlano della storia e della cultura del pellegrinaggio. Basti pensare, ad esempio, alle straordinarie testimonianze di romanico nella cattedrale di San Donnino a Fidenza, che si segnala anche per il Palazzo Comunale, la Torre Medievale e il notevole Museo del Duomo. FROM SALSOMAGGIORE, ON THE VIA FRANCIGENA Just a few kilometres from Salsomaggiore it’s possible to take a step back into the past and rediscover an original route travelled over the centuries by thousands of pilgrims en route to Rome: the Via Francigena. Story has it that the Archbishop of Canterbury Sigerico, during a visit in Rome to Pope John XV initiated the walk, giving birth to of one of the most important pilgrim routes connecting the holy city to northern Europe. Beyond religious significance, this road became an important crossroads over time for linking commercial trade, and in carrying out a fundamental role in building the European identity, faced with each other’s religion, culture, habits, languages and economy. Its great historical-artistic patrimony is of no less value, to the point that in 1994, the Via Francigena was recognised by the European Council as “European Cultural Route”. The Parma segment is found in a particularly strategic point, and the path from Fidenza to Passo della Cisa allows for coming across, even today the most incredible monuments that evoke the history and culture of the pilgrims. It’s enough to think of extraordinary Romanic examples such as the Cathedral of San Donnino in Fidenza, the also noteworthy City Hall, the Medieval Tower and the remarkable Duomo’s Museum.

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L’ARTE PER CONOSCERE IL TERRITORIO: DAL FESTIVAL VERDI ALL’ATTIVITÀ DELL’ISTITUZIONE CASA

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Alla scoperta di Parma, sulle note di Ad ottobre, la città ha omaggiato il celebre compositore ospitando i migliori interpreti delle sue opere, e ripercorrendo la sua straordinaria attività di Clara Biazzi

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erra di artisti, poeti e pittori, città di aristocratiche tradizioni e raffinatezza di vita sociale, Parma e il territorio circostante hanno dato i natali ad importanti esponenti della cultura nazionale: basti citare Benedetto Antelami, il Parmigianino, Arturo Toscanini, Giovannino Guareschi. Ma senza dubbio il parmense è universalmente noto per essere la patria di uno dei massimi compositori italiani di tutti i tempi, autore di melodrammi che tutt’oggi fanno parte del repertorio operistico dei teatri di tutto il mondo: Giuseppe Verdi. E proprio ad ottobre, mese in cui ricorre il 194° anniversario della nascita del grande compositore, il Teatro Regio e la città di Parma si sono “vestiti a festa”, e hanno ce-

lebrato il più alto momento della storia, della cultura e della tradizione della città, in un colossale impegno produttivo ed artistico: il Festival Verdi. FESTIVAL VERDI 2007. Nei ventotto giorni del Festival – uno per ciascuna opera verdiana, oltre al giorno del compleanno del Maestro, il 10 ottobre – si sono susseguiti sul palcoscenico del Teatro Regio opere e concerti, coinvolgendo grandi cantanti, direttori d’orchestra del calibro di Riccardo Muti (che ha diretto la Messa da Requiem), e registi di diverse generazioni. Ma numerosi sono stati anche gli eventi collaterali che hanno animato questo mese di festa, a partire dalla mostra “1913 Il primo festival verdiano. Il centenario della nascita di Verdi a Parma e Busseto: documenti, immagini, musiche”, realizzata dall’Istituzione Casa della Musica, e dedicata a un inedito approfondimento delle celebrazioni indette per il centenario della nascita del compositore. La mostra ha infatti illustrato un momento irripetibile della storia culturale di questa città con preziosi documenti tratti dalle collezioni della Casa della Musica, che ospiterà l’esposizione

DISCOVERING

Palazzo Cusani, sede della Casa della Musica. In alto, il Museo multimediale “L’opera in scena”. A destra, due locandine realizzate per il centenario del primo festival verdiano

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DELLA MUSICA

e di Verdi

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nelle sue sale fino ai primi giorni di novembre. Come sottolinea lo stesso Sindaco di Parma, Pietro Vignali, “la musica di Verdi è profondamente radicata nella nostra città, nei luoghi della Bassa sulle rive del Po, dove Verdi nacque, nelle culture del Grande Fiume, dell’intera Pianura Padana. Il Festival che la città di Parma dedica al suo figlio più illustre, è oggi maturo per diventare l’evento grazie al quale la musica del Maestro avrà finalmente un luogo di indiscusso riferimento, un luogo che sarà ogni anno il palcoscenico dei migliori interpreti dell’opera verdiana. Una vetrina internazionale per una città e un territorio che deve la sua riconoscibilità nel mondo alle suggestioni dei suoi gioielli architettonici e naturali, all’amore per l’arte, per la cultura, per la qualità della vita, l’estetica e il gusto. Al valore di ciò che è buono e bello”. Con questo importante appuntamento Parma si è così assunta il compito, gravoso ed allo stesso tempo esaltante, di creare un momento unico di confronto con l’espressione più alta della sua storia, della sua cultura, della sua tradizione. LA CASA DELLA MUSICA. Una tradizione che, del resto, si respira nella città anche durante il resto dell’anno, come testimonia la fervente attività della Casa della Musica (www.lacasadellamusica.it), Istituzione

nata nel 2002 per iniziativa del Comune di Parma tra le mura del quattrocentesco Palazzo Cusani, allo scopo di preservare e valorizzare il ricco patrimonio documentario della cultura musicale, ma anche promuovere la ricerca specialistica e diffonderne le acquisizioni. A tal scopo, vengono periodicamente promossi progetti di divulgazione e corsi di perfezionamento musicale, oltre a rassegne concertistiche e mostre. Qui viene tra l’altro conservato l’Archivio Storico del Teatro Regio, comprendente oltre 2.000 immagini relative alle opere messe in scena, agli allestimenti e agli artisti impegnati nelle stagioni liriche del Teatro, ma anche spartiti musicali a stampa e manoscritti, autografi celebri, opuscoli, libretti, periodici musicali e teatrali, bozzetti di scenografie e figurini, costumi, gioielli di scena e cimeli vari. Di non minore valore sono le registrazioni audio delle rappresentazioni liriche e dei concerti, eseguite regolarmente dal 1962, e le riprese video eseguite dal 1979. Degno di nota, anche il museo multimediale “L’opera in scena: viaggio nel teatro musicale a Parma”, che prende spunto dalla tradizione cittadina per ripercorrere quattro secoli di storia del teatro operistico italiano, attraverso i temi e i protagonisti che ne hanno segnato il cammino dalle origini fino ai giorni nostri.

A CITY THROUGH ART: FROM THE VERDI FESTIVAL TO THE EVENTS OF THE CASA DELLA MUSICA INSTITUTION

Discovering Parma through the music of Verdi and of artists, poets, and painters, city of aristocratic traditions and a most illustrious native is ready to become the event where the music of the refined social life, Parma and its surrounding area gave birth to many Maestro will finally have an unquestioned focal point, a place that each year important national cultural figures: it is enough to cite Benedetto Ante- will become the stage for the best interpreters of his operas. An international lami, the Parmigianino, Arturo Toscanini, Giovannino Guareschi. But without showcase city and territory that owes its world fame to its architecture, pearls a doubt the city is world famous for having been the birthplace of one of the of nature, passion for art, culture and a high quality of life, aesthetics, and greatest Italian composers of all time, author of melodramas that are still part taste. Valuing that which is good and beautiful”. With this important event, Parma gravely but exultantly shoulders its responsibility to create a unique of the repertoire in opera houses all over the world: Giuseppe Verdi. And this very October, the month in which the 194th anniversary of the great event to in which it reflects on the highest achievement in its history and tracomposer’s birth takes place, the Regio Theater and the city of Parma “pulled dition. out the stops” and celebrated the greatest moment in history, culture, and LA CASA DELLA MUSICA. A tradition that thrives in the city throughout the tradition in the city, in a colossal productive and artistic undertaking: The Ver- entire year, as is evidenced by the fervent activities of the Casa della Musica (www.lacasadellamusica.it), an Institution born in 2002 di Festival. under the auspices of the City of Parma and held in the VERDI FESTIVAL 2007. In twenty eight days of the Festival – one for each opera by Verdi, including the In October the city paid homage fifth century Palazzo Cusani, with an aim to preserve birthday of the Maestro, the 10th of October – operas to the famous composer bringing and promote the rich documented heritage of musical together the best interpreters of culture, but also support specialized research and puband concerts followed one behind the other on the his operas in honour of his licize its findings. Along this line, promotional activities stage of the Regio Theatre, involving famous singers, extraordinary career and continued education music courses, in addition to conductors of the calibre of Riccardo Muti (who directconcerts and exhibits are periodically carried out. ed the Requiem Mass), and directors from different This includes the Historic Archive of the Regio Thegenerations. But many complimentary events also took place further animating this atre project, containing more than 2,000 related items of the operas that took month of celebration, beginning with the “1913 The First Verdi Festival. The the stage there, from the rehearsal to the final performance, comprising rep100th Anniversary of Verdi’s birth celebrated in Parma and Busseto: docu- resentations of artists at work in the lyric season of the theatre, printed musiments, images, music”, realized by the Casa della Musica Institution and in- cal scores and manuscripts, famous autographs, programs, libretti, music tended as an unprecedented in depth analysis of the celebrations organized and theatre magazines, scenery models and figures, costumes, costume for the 100th Anniversary of the composer’s birth. The exhibit in fact illustrat- jewellery, and various memorabilia. The audio recordings of the lyric presentations and concerts, taken regued a unique moment of the cultural history of this city with precious documents gathered from the collections of the Casa della Musica which hosted larly since 1962, and the video recordings taken since 1979 are of no small value. the exposition in its halls until the first days of November. The multimedia museum “The opera on stage: journey through musical As the Mayor of Parma, Pietro Vignali, elaborated, “the music of Verdi is profoundly rooted in our city, in the places along the banks of the Po, where theatre in Parma”, is also noteworthy taking its cue from local tradition to reVerdi was born, in the cultures springing from the powerful river throughout view four centuries of Italian opera theatre history, including the themes and the entire Padana Plain. The Festival that the city of Parma dedicates to its characters that made their mark from its beginnings until now.

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ARTE DELLA TAVOLA DAI MUSEI DEL CIBO, ALLE STRADE DEI VINI E DEI SAPORI, PASSANDO PER CIBUS E ALMA FUNGHI DI FRAGNO

CIBUS 2006

PROSCIUTTO DI PARMA

FROM FOOD MUSEUMS TO WINE AND TASTE ROADS AND ROUTES, STOPPING BY CIBUS AND ALMA

Parma, a province to eat and drink your way through arma Ham, Salami from Felino, Parmigiano Reggiano, the Fragno black truffle, all accompanied by the Wines of Colli of course. Gastronomy is without a doubt one of the keystones in really getting to know the Parma territory. The surrounding areas of the Ducal city form a sort of food valley of incalculable wealth, where some of the products that best represent Italian gastronomy in the world can be found. PARMIGIANO REGGIANO. The Parma name is carried all over the world thanks to this product, and even though origins date back as far as the Middle Ages, it today represents one of the ultimate symbols of Made in Italy. We are referring to Parmigiano Reggiano, one of the most prized DOP of Italian cheeses. Results of a long aging process that goes from 12 to at least 24 months, the cheese has been made exactly in the same artesian way ever since the beginning. The only difference between Parmigiano Reggiano from the 13th century and an actual wheel today is in quality control; thanks to the preservation Association in charge of guaranteeing that strict production specifications are respected. SALAMI FOR ALL TASTES. Prosciutto Crudo and Coppa di Parma, Culatello di Zibello, Salame Felino and Spalla di San Secondo are only a few to brag about from sausage and salami factories in the territory, champions of quality and pleasure, balanced in nutrition and taste. STROLLING FROM ONE FOOD MUSEUM TO ANOTHER… Visits to Food Museums are highly recommended for those who want to learn about and discover Parma food and wine connoisseurship, not only tableside (www.musei delcibo.it), with a museum network placed all over the territory offering itineraries and routes to follow where art, history, the environment and gastronomy come together in a supreme cornucopia for curious guests. Beyond “telling about” the products being promoted and about the economy and local culture, the Food Museums set out to enhance appreciation for the places where traditional products are produced, by relaying the history, production procedures and the high quality of products, all carried out beautifully while involving the five senses, taste above all. Visits can now be made to the Museum of the Prosciutto in Langhirano, the Parmigiano Reggiano Museum in Soragna and the Salami Museum at the

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Felino Castle. The Tomato Museum plans on opening at Corte of Giarola during 2008. …ALONG WINE AND TASTE TRAILS AND ROUTES. “Itineraries with great tourist potential, where agricultural products and typical, high quality food and wine offerings stand out, with lovely, historical and artistic landscapes as a backdrop, create a unique, artistic, cultural unity”. This is the Wine and Taste Roads official description, itineraries with taste in mind, strongly supported by the Province of Parma. There are three total: the Road of Ham and Wine Colli; the Road of the Boletus Mushroom in Borgotaro and the Road of the Zibello Culatello. AT TASTE SCHOOL. In the Parma area as well, is the most influential training centre of Italian Cooking on an international level, ALMA (www.alma.scuo lacucina.it), in the splendid Ducal palace in Colorno to be exact. Directed by Gualtiero Marchesi, it hosts chefs coming from all countries around the world that learn to become true professionals in the art of Italian Cooking, thanks to high level programmes carried out by the most authoritative teachers from the Italian cooking and food world. ITALIAN TASTE IS THE STAR WITH CIBUS. Started in 1985 to promote excellence in the Italian food industry, Cibus has grown a lot over the past twenty-two years, has expanding, and now pays even closer attention to foreign markets as well. Cibus has breathed life into rendezvous dedicated to the dessert section (Dolce Italia), to food-and-wine connoisseurship tourism (Cibus Tour), to optimising excellence (Ilgustodi) and to new technologies for the evolution of the gastronomic world (CibusTec). Success has caused Cibus to move beyond the borders of their “natural setting”, which is the Fiera di Parma. Last April in fact, it had its debut as Cibus Roma, the event conceived as a way of encouraging contact between companies producing Italian Food and the world of HoReCa (restaurant and hospitality) in the centre-southern Italy. Another important collaboration is the one between Cibus and Vinitaly at the VeronaFiere, thanks to which Cibus made stops in Moscow and Saint Petersburg, and will be in Shanghai from November 29th-December 1st for the second edition of Vinitaly China-Cibus, already considered the most important fair event dedicated to Italian agro-industry products in the Asian continent.


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Parma, una provincia tutta da gustare Percorsi, luoghi, appuntamenti da non perdere, per conoscere questo territorio dal punto di vista enogastronomico di Silvana Genzone

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l Prosciutto di Parma, il Salame di Felino, il Parmigiano Reggiano, il Tartufo nero di Fragno, il tutto naturalmente accompagnato dai Vini dei Colli di Parma. Per conoscere a fondo il territorio parmense, la gastronomia è senza dubbio una delle più importanti chiavi di volta. Le zone che circondano la città ducale formano infatti una food valley di inestimabile valore, dove è possibile trovare alcuni dei prodotti che meglio rappresentano l’enogastronomia italiana nel mondo. IL PARMIGIANO REGGIANO. Porta Parma nel mondo già grazie al suo nome, e, nonostante le sue origini risalgano addirittura al Medioevo, è oggi uno dei massimi simboli del Made in Italy. Stiamo parlando del Parmigiano Reggiano, una delle più pregiate DOP dei formaggi italiani. Risultato di una lunga stagionatura, che va da 12 ad almeno 24 mesi, è prodotto nello stesso modo artigianale dei tempi che furono. L’unica differenza fra un Parmigiano Reggiano del XIII secolo e una forma attuale è nel controllo qualità che, grazie al Consorzio di tutela preposto, assicura il rispetto dei rigidi capitolati di produzione.

la, il consiglio è di visitare i Musei del Cibo (www.museidelcibo.it), rete museale dislocata nel territorio che offre un percorso dove arte, storia, ambiente e gastronomia si uniscono per offrire il meglio all’ospite curioso. Oltre a valorizzare i singoli prodotti “raccontati”, l’economia e la cultura locale, i Musei del Cibo si propongono di contribuire a valorizzare i luoghi di produzione tipica, illustrando la storia, i processi produttivi, l’alta qualità dei prodotti. Il tutto, coinvolgendo naturalmente i cinque sensi, gusto in primis. Ad oggi, è possibile visitare il Museo del Prosciutto a Langhirano, il Museo del Parmigiano a Soragna e il Museo del Salame di Felino presso il Castello di Felino. È inoltre prevista nel corso del 2008 l’apertura del Museo del Pomodoro, presso la Corte di Giarola.

SALUMI PER TUTTI I GUSTI. Prosciutto crudo e Coppa di Parma, Culatello di Zibello, Salame Felino, Spalla di San Secondo. Sono questi solo alcuni dei vanti dei salumifici del territorio, campioni di qualità e dolcezza, di equilibrio nutrizionale e di sapore.

…E TRA LE STRADE DEI VINI E DEI SAPORI. “Percorsi ad elevata potenzialità turistica contraddistinti da produzioni agricole ed enogastronomiche tipiche e tradizionali di alta qualità, inserite in una cornice di attrattive paesaggistiche, storiche e artistiche che si fondono in una originale unità artistica e culturale”. Questa la descrizione ufficiale delle Strade dei Vini e dei Sapori, percorsi nati sotto il segno del gusto, fortemente voluti dalla Provincia di Parma. In tutto, sono tre: la Strada del Prosciutto e dei Vini dei Colli di Parma, la Strada del Fungo Porcino di Borgotaro e la Strada del Culatello di Zibello.

A SPASSO TRA I MUSEI DEL CIBO… Per chi vuole imparare a conoscere la tipicità dell’enogastronomia parmense non solo a tavo-

A SCUOLA DI GUSTO. Sempre nel parmense, più precisamente nello splendido Palazzo Ducale di Colorno, sorge ALMA

(www.alma.scuolacucina.it), il più autorevole centro di formazione della Cucina Italiana a livello internazionale. Diretta da Gualtiero Marchesi, ospita cuochi provenienti da ogni Paese per farne veri professionisti della Cucina Italiana grazie ai programmi di alto livello realizzati con gli insegnanti più autorevoli nel mondo della cucina e dell’alimentazione italiane. CON CIBUS, IL GUSTO ITALIANO È PROTAGONISTA. Nata nel 1985 per promuovere l’eccellenza dell’industria alimentare italiana, in questi ventidue anni Cibus è cresciuta, si è ampliata, e ora guarda con sempre maggiore attenzione anche ai mercati esteri. Da Cibus hanno preso vita appuntamenti dedicati al comparto dolciario (Dolce Italia), al turismo enogastromico (Cibus Tour), alla valorizzazione delle eccellenze (“Ilgustodi”), alle nuove tecnologie per l’evoluzione del mondo alimentare (CibusTec). Il successo ha portato Cibus anche fuori dalla sua “sede naturale”, ossia la Fiera di Parma. Nello scorso mese di aprile ha infatti debuttato Cibus Roma, manifestazione concepita per favorire il contatto tra le aziende produttrici dell’Italian food e il mondo dell’HoReCa (ristorazione ed ospitalità) centromeridionale. Un’altra importante collaborazione è quella tra Cibus e Vinitaly di VeronaFiere, grazie alla quale Cibus ha fatto tappa a Mosca e San Pietroburgo, e sarà, dal 29 novembre all’1 dicembre a Shanghai, per la seconda edizione di Vinitaly China-Cibus già considerata come la più importante manifestazione fieristica dedicata ai prodotti agroindustriali italiani del continente asiatico.

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L’OMONIMO CLUB NATO PER INIZIATIVA DELL’ANCI HA PUBBLICATO L’EDIZIONE 2008 DELLA SUA GUIDA

Alla scoperta dei Borghi più Belli d’Italia Tanti itinerari alla scoperta di bellezze, sapori e saperi, attraverso l’Italia cosiddetta “minore”, quella a volte più bella, ma sconosciuta e nascosta di Lucy Tattoli

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accontare i luoghi, il loro spirito, la loro essenza, ma anche fornire informazioni pratiche sulle bellezze da vedere, sui piaceri che possono offrire, sui sapori che possono deliziare i palati di coloro che li sceglieranno per una gita fuori porta, o per un weekend di vacanza. Sono questi gli obiettivi che si propone la Guida de “I Borghi più Belli d’Italia”, la cui edizione 2008 – visto il crescente successo con cui sono state accolte le passate edizioni, che hanno venduto più di cinquecentomila copie – è disponibile nelle edicole di tutta Italia dal 22 ottobre. La Guida è naturalmente frutto dell’attività del Club dei Borghi più belli d’Italia, nato nel 2002 da un’iniziativa dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), proprio con l’intento di mettere insieme questo patrimonio, di renderlo visibile e di proporlo ad ospiti esigenti, sempre più numerosi, che non cercano il paesaggio molto pittoresco, ma un insieme di tipicità vivaci ed irripetibili. Per essere ammessi nel Club, occorre corrispondere ad una serie di requisiti rigorosi: l’armonia architettonica del tessuto urbano, la

On the trail of the Most Beautiful Villages in Italy

he aims of the Guide to the ‘Most Beautiful Villages in Italy’, that will be available from newsagents throughout Italy from 22nd October, are to talk about places and their spirit and essence, but also give practical information on the beautiful things to see, the pleasures they may offer, the tastes that may delight the palates of those who choose them for a day trip or a weekend holiday. A guide that has met with growing success, the past editions selling more than 500,000 copies. The guide is, naturally, the result of the work of the “The Most Beautiful Villages in Italy Club”, set up in 2002 by the National Association of Italian Municipaalities (ANCI), with the intention of putting this heritage together, make it visible and offer it to

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qualità del patrimonio edilizio pubblico e privato, la vivibilità del borgo in termini di attività e di servizi al cittadino. E, naturalmente, occorre anche impegnarsi per migliorare continuamente tali requisiti. Grazie all’attività del Club, viene tutelata e valorizzata l’Italia cosiddetta “minore”, quella a volte più bella, ma sconosciuta e nascosta, che spesso rappresenta al meglio il dipanarsi della storia millenaria che ha lasciato i suoi segni indelebili soprattutto in questi luoghi rimasti emarginati dallo sviluppo e dalla modernità a tutti i costi. Come tiene a precisare Fiorello Primi, Presidente del Club dei Borghi più belli d’Italia, nella prefazione della Guida, “non proponiamo dei Paradisi in Terra, ma vogliamo che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici e i visitatori che sono interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di ‘gustare’ con tutti i sensi”. “L’idea che sta alla base del Club è semplice e ambiziosa - tiene a precisare Leonardo Domenici, Presidente di ANCI e Sindaco di Firenze – vuole ‘vendere’ al turista e al visitatore il ‘Borgo’, ma esige allo stesso tempo un innalzamento complessivo della qualità della vita. Insomma, il progetto nasce perché l’ANCI, che esiste da più di cent’anni, non può dimenticare il suo compito essenziale: rappresentare, per tutelarli, gli interessi dei comuni, specie quelli più piccoli. Il Club dei Borghi è uno dei modi più originali per tenere fede a questa vocazione dell’Associazione. E, a giudicare dal riscontro che abbiamo avuto, sembra proprio che si sia sulla strada giusta”.

THE CLUB OF THE SAME NAME, SET UP BY ANCI, HAS PUBLISHED THE 2008 EDITION OF ITS GUIDE

Lots of itineraries on the trail of beautiful places, tastes and knowledge through the so-called “lesser” Italy, which is often more beautiful but hidden and unknown

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demanding guests, who are increasingly numerous and aren’t looking for the most picturesque landscape but a series of vivacious and unrepeatable traditions all together. The requirements for becoming a member of the Club are the architectural harmony of the urban fabric, the quality of the public and private building heritage, whether the burgh is liveable in terms of activities and services for citizens. Naturally, there must also be a commitment to the continuous improvement of these requirements. As a result of the work of the club, the so-called “lesser” Italy is protected and enhanced, the Italy which is sometimes more beautiful but hidden and unknown but which often shows best how the history of a thousand years, which has left indelible signs in places like these in particular, on the fringe of development and modernisation at all costs, is fading. Fiorello Primi, president of the Most Beautiful Villages in Italy Club, makes it clear in the Foreword to the latest Guide, “we aren’t offering heaven on earth but

we would like the increasing number of people who return to live in the small historical centres and the visitors who are interested in finding out about them can find that atmosphere, those smells and those tastes which make traditions a way of life which is worthwhile ‘tasting’ in all senses”. “The idea behind the club is simple and ambitious”, adds Leonardo Domenici, president of ANCI and mayor of Florence, “it wants to ‘sell’ the burgh to the tourist and visitor while, at the same time, demanding an overall increase in the quality of life. In other words, the project arose because ANCI, which has existed for more than 100 years, can’t forget it’s basic task, representing and protecting the interests of councils, particularly the smallest ones. The Most Beautiful Villages in Italy Club is one of the most original ways of respecting this vocation of the Association. And, judging by the return we’ve had, it seems that we’ve found the right road”.

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GUIDA

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ALLA CASA DI MARANELLO SIA IL TITOLO COSTRUTTORI CHE QUELLO PILOTI, GRAZIE A KIMI RAIKKONEN

MONDO MOTORI

Ferrari Campione del Mondo

I Fiato sospeso fino all’ultima curva (e anche oltre). Ma, alla fine, la vittoria tanto attesa di Valerio Alias

ncredibile epilogo per il Mondiale F1: con una gara che rimarrà nella storia e con Hamilton assurdamente KO, Kimi Raikkonen è Campione del Mondo. Alla Ferrari, quindi, il titolo Costruttori e quello Piloti. Kimi Raikkonen e Felipe Massa hanno messo a segno una straordinaria doppietta nel Gran Premio del Brasile, svoltosi sul tracciato di Interlagos alle porte di San Paolo, che al termine di una straordinaria corsa ha altresì visto la conquista del titolo mondiale Piloti da parte di Raikkonen, capace di aggiudicarsi l’iride per un solo punto di differenza dal rivale Lewis Hamilton. Si è trattato di una gara ricca di colpi di scena sin dalla partenza animata, in particolare, dal duello tra i due piloti della McLaren Mercedes. Duello che ha visto prevalere il pilota spagnolo Fernando Alonso, il quale sopravanzava in staccata il compagno di squadra Lewis Hamilton che, dopo un errore com-

messo proprio nel tentativo di riprendere la posizione occupata in partenza, veniva attardato al settimo passaggio da noie tecniche al cambio della sua vettura. IL GIALLO DEL DOPO GARA. Raikkonen campione del mondo 2007 di Formula 1. Il titolo al pilota Ferrari è stato confermato dopo un’attesa di sei ore che ha tenuto il mondo della Formula 1 con il fiato sospeso. Raikkonen vince il Gran Premio del Brasile e supera in classifica di un solo punto il pilota della Mc Laren Hamilton, settimo al traguardo. Ma a quel punto viene aperta un’inchiesta per presunte irregolarità nella benzina delle Bmw e delle Williams. Se le auto delle due scuderie fossero squalificate, Hamilton salirebbe al quarto posto in ordine d’arrivo e strapperebbe a Raikkonen il titolo mondiale. Alle due di notte ora italiana la FIA decide: gara regolare, Raikkonen campione del mondo.

THROUGH KIMI RAIKKONEN, THE MARANELLO COMPANY HAS WON BOTH THE CONSTRUCTOR’S TITLE AND THAT OF THE DRIVERS

Ferrari is World Champion Breath held until the last bend (and also beyond). But, in the end, the long-awaited victory

ncredible epilogue to the Formula 1 World Championship with a race that will go into the annals and Hamilton absurdly KO, Kimi Raikkonen becomes World Champion. So Ferrari wins both the Constructor’s title and that of the Drivers. Kimi Raikkonen and Felipe Massa created an extraordinary double in the Brazil Grand Prix, held on the course at Interlagos just outside San Paolo, and which, at the end of an extraordinary race, saw Raikkonen win the World Championship by a single point over his rival Lewis Hamilton. It was a race full of thrills right from the lively start with a duel between the two McLaren Mercedes drivers won by the Spaniard Fernando Alonso. He moved away from team-mate Lewis Hamilton who, after making an error in the attempt to regain his starting position, was delayed by technical problems to the gear of his car

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in the seventh lap. POST-RACE THRILLER. Raikkonen Formula 1 World Champion 2007. The title was confirmed for the Ferrari driver after a wait of more than six hours which left the racing world holding its breath. Raikkonen won the Brazil Grand Prix thus topping the list by a single point over the McLaren driver Hamilton, in seventh place in Brazil. At that point, an inquiry was held into presumed irregularities in the fuel of the BMW and Williams cars. If the vehicles of these two teams had been disqualified, Hamilton would have risen to fourth place – and victory over Raikkonen in the World Championship. At 2.00 a.m., Italian time, the FIA decided that the race was legitimate so Raikkonen was confirmed World Champion.

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IL GIOIELLO DELLA CASA ITALIANA A DISPOSIZIONE AD UN PREZZO, NON PROPRIO POPOLARE, DI

Desmosedici RR: un annunciato Ne saranno prodotti solamente 1.500 esemplari della replica stradale della Ducati MotoGP campione del mondo. E 1.250 sono già stati venduti di Valerio Alias

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n successo andato oltre ogni previsione. La Desmosedici RR, che rappresenta la massima espressione dell’esperienza e della tecnologia maturate da Ducati Corse e trasferite su di una moto stradale, ha fatto “sold out” ancora prima di entrare in produzione. E c’era da aspettarselo visto che si tratta dell’unica vera replica stradale di un bolide della MotoGp, insomma la moto campione del mondo di Stoner e Capirossi con luci, targa e specchietti. Presentata ufficialmente a giugno 2006 alla vigilia del GP d’Italia del Mugello, le prenotazioni sono subito fioccate prima ancora di conoscere il prezzo ufficiale di ben 60.000 Euro. La vittoria nella massima divisione del mondiale motociclismo ha dato, se mai ce ne fosse stato bisogno, una ulteriore spinta alle vendite di questa moto, e ora la Ducati ha deciso di realizzare la Desmosedici RR in serie limitata e numerata con un tetto di 1.500 esemplari, di cui 1.250 sono stati già venduti. “Produrre la Desmosedici RR significa offrire la massima espressione tecnologica Ducati, mantenendo fede alla tradizione di ogni nostra moto: dalle corse alla strada”, ha commentato il Presidente e Amministratore Delegato di Ducati Federico Minoli. “Una sfida che abbiamo voluto raccogliere. Una moto simbolo, capace di identificare la passione e l’ingegno che ci contraddistingue. Naturalmente il bicilindrico resta, e sempre resterà, il nostro motore per eccellenza, quello con cui equipaggeremo tutta la nostra produzione, la nostra storia, il nostro futuro”.

COME FAR CONOSCERE IL MADE IN ITALY TARGATO MOTOGP Ducati è un’azienda relativamente piccola, se rapportata ai colossi internazionali del motociclismo. Ma grazie a una combinazione di ingegno, tecnologia e passione tutta italiana, assieme a un investimento rilevante ma completamente sopportabile dai bilanci aziendali, è stato possibile per il Team mantenersi agli alti livelli tecnici e strutturali della stagione precedente. La maggior parte dell’investimento dedicato alle corse è coperto dai ricavi provenienti da sponsor, dai diritti televisivi e dai prodotti in licenza. Inoltre, l’azienda vanta lo

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straordinario successo di vendite della nuova Superbike 1098 che permette l’impegno appropriato per sostenere al meglio l’attività agonistica. La Ducati si aggiudica il titolo Piloti e Costruttori, completando la tripletta tricolore avviata dall’Aprilia grazie ai successi nelle classi 125 e 250. Era da 47 anni che l’Italmoto non vinceva i titoli in tutte le classi: ci riuscì nel 1960 la MV Agusta che si impose in quattro cilindrate: 125, 250, 350 e 500. Impresa che alla Casa di Cascina Costa riuscì anche nel 1958 e 1959. Nel 1952, 1953 e 1955 furono

invece tre le Case italiane a spartirsi i titoli Costruttori nel Motomondiale: Mv Agusta, Gilera e Moto Guzzi. In tempi recenti, invece, la Honda monopolizzò la stagione 2001 vincendo i titoli in 125, 250 e 500. HOW TO MAKE MOTOGP MADE IN ITALY KNOWN Ducati is a relatively small company, if compared to the international giants of motorbiking. However, due to a combination of allItalian talent, technology and passion, plus a considerable investment which can be ful-

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60.000 EURO

successo

THE JEWEL OF THE ITALIAN COMPANY AVAILABLE AT THE NOT EXACTLY DOWNMARKET PRICE OF EURO 60,000

Desmosedici RR: a foregone success Only 1,500 road replicas of the World Championship Ducati MotoGP will be produced, and 1,250 have already been sold success which has gone beyond all expectations. The Desmosedici RR, the highest expression of experience and technology matured by Ducati Corse and transferred to a road bike, has “sold out” even before going into production. And it could be expected as it’s the only real road replica of a MotoGp racer. In other words, the World Championship motor bike of Stoner and Capirossi with lights, registration number and rearview mirrors. Presented officially on the eve of the Italian GP at Mugello in June 2006, there were immediately hundreds of bookings even without knowing the official price of Euro 60,000. Victory in the top division of world motorcycling gave a further push, as if it was necessary, to the sales of this bike and Ducati has now decided to produce the Desmosedici RR in a limited, numbered series with a maximum production of 1,500. Of these, 1,250 have already been sold. “Producing the Desmosedici RR means offering the highest Ducati technological expression, keeping faithful with the tradition of each of our bikes – from races to the road”, commented Federico Minoli, president and managing director of Ducati. “A challenge we wanted to accept and which is the object of desire of all ‘Ducatists’. It is a symbolic bike, able to identify the passion and ingenuity which mark it. Naturally, the twocylinder motor is, and will always be, our motor par excellence, the one with which we’ll fit all our production, our history, our future”. For his part, the managing director of Ducati Corse, Claudio Domenicali added, “The Desmosedici RR is a real GP replica. The technological level of this bike is very high and, for the first time, all the performance and innovation typical of the most extreme and sophisticated bikes like the MotoGP have been transferred to a road bike. More than 200 hp of power for a motorbike featuring exclusive components and precious materials, destined to become a new reference point among series-production bikes. We couldn’t think of a more suitable frame than Mugello for the unveiling of this bike and Loris, Sete e Vittoriano couldn’t not be at the presentation because this bike is also theirs and their experience has contributed to the development of this product destined for series-manufacture”. The headquarters at Borgo Panigale (Bologna) have said that the available motorbikes will be sold in a very short time. Production will start soon and, as promised, Ducati will give priority to delivery to the approximately 500 owners of 999R who have ordered the Desmosedici RR. The other buyers will satisfied by the end of next year.

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“La Desmosedici RR è veramente una GP replica – ha affermato da parte sua l’A.D. di Ducati Corse, Claudio Domenicali – il livello tecnologico di questa moto è altissimo e per la prima volta sono state trasferite ad una moto stradale tutta la performance e l’innovazione tipiche delle moto più estreme e sofisticate come le MotoGP. Oltre 200 hp di potenza per una moto caratterizzata da componenti esclusivi e materiali pregiati, destinata a diventare il nuovo riferimento tra le moto di serie. Non potevamo pensare ad una cornice più idonea del Mugello per l’unveiling di questa moto, e a presentarla non potevano che esserci Loris, Sete e Vittoriano, perché questa moto è anche la loro moto e la loro esperienza ha contribuito a sviluppare questo prodotto destinato alla serie”. Dal quartier generale di Borgo Panigale fanno sapere che le moto disponibili andranno esaurite in brevissimo tempo. La produzione è prossima e, come promesso, Ducati darà priorità nelle consegne ai circa 500 possessori di 999R che hanno ordinato la Desmosedici RR. Gli altri acquirenti saranno tutti accontentati entro il prossimo anno.

ly supported by the company balance sheet, the team has been able to keep itself at the high technical and structural levels of the previous season. Most of the investment for racing is covered by income from sponsors, TV rights and products under licence. Further, the company has the extraordinary sales success of the new Superbike 1098 which allows a suitable commitment in sustaining the sporting activity in the best way possible. Ducati has won the Driver’s and Constructor’s titles, completing the Italian

hat trick started by Aprilia through the successes in the 125 and 250 classes. Italmoto hadn’t won all the titles in all the classes for 47 years. MV Agusta succeeded in 1960 winning in the 125, 250, 350 and 500 classes. They also won in the same way in 1958 and 1959. In 1952, 1953 and 1955, the three Italian companies MV Agusta, Gilera and Moto Guzzi divided the Constructor’s titles amongst themselves. More recently, Honda monopolised the 2001 season, winning the 125, 250 and 500 titles.

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IL CALCIO CHE VERRÀ E QUELLO (LACUNOSO) DI OGGI

Sei arbitri, pallone elettronico, nuova formula Champions. Ma la regola del fuori gioco è sempre una “lotteria”

Nazionale? No, grazie! di Franco Zuccalà

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uando il calcio era permeato dal romanticismo e i soldi erano molto importanti, ma non l’unica cosa decisiva come accade oggi, le televisioni non facevano vedere le partite di campionato in diretta e quindi l’incasso domenicale era essenziale. A quei tempi solo la domenica era consacrata al pallone. Tutto cambia, anche il calcio. Così i calendari vengono fatti a uso e consumo della TV, che in pratica finanzia i club; una volta essere convocati in Nazionale era un onore, ora i giocatori più importanti non si possono “toccare” e così magari pretendono di giocare solo quando gli pare: prendere o lasciare. Insomma, le società sono più importanti delle Nazionali,

perchè pagano i giocatori profumatamente e ora pretendono che le federazioni sborsino grosse cifre per l’”affitto” dei campioni e per le assicurazioni sui loro eventuali infortuni. Del resto, ormai i club più importanti sono pieni di assi stranieri, e quando vengono convocati dalle Nazionali svuotano gli spogliatoi e magari tornano a casa rotti. La FIFA sta trattando con le società più potenti per fissare un indennizzo. È passata anche l’epoca in cui una mancata convocazione o un infortunio facevano scorrere fiumi d’inchiostro e di lacrime. Ora se la prende solo Del Piero (per orgoglio) e qualche giovane perchè una convocazione potrebbe procurargli ingaggi più alti. L’ente calcistico mondiale, presieduto da Blatter, dopo essersi fatta sfuggire di mano la situazione, adesso si sta battendo per far sì che ogni club mandi in campo almeno sei giocatori del proprio Paese. E Platini, ora presidente UEFA, vuol cambiare l’attuale formula della Champions League: giustamente sostiene che è meglio far giocare i campioni di Polonia invece della quarta classificata in Spagna, Inghilterra o Italia. Altrimenti, che Coppa dei campioni è? PIÙ GOL, MENO POLEMICHE. Alcune regole del calcio sono state modificate per spettacolarizzare il gioco e per favorire l’aumento del numero dei gol: Blatter pensa a partite senza “ics”, con rigori finali per determinare un vincitore e a una diversa distruibuzione dei punti: tre a chi vince nei 90’ regolamentari, due a chi sfrutta i penalty, uno a chi perde ai tiri dal dischetto, zero a chi viene sconfitto nei due tempi normali. La FIFA sperimenterà ai Mondiali di Club in dicembre una formula di arbitraggio con sei elementi: il direttore centrale, i guardalinee, due giudici “di area” che interverranno sui fatti che succedono prevalentemente nei sedici metri (gol fantasma, rigori non visti, etc.), oltre al quarto (ora sesto) uomo. Nella finale mondiale di club fra Milan e Boca Juniors verrà invece sperimentato il “pallone elettronico” per sapere con certezza se la palla è entrata o no. L’auricolare perchè i giudici dialoghino fra loro è stato già adottato; difficilmente verrà introdotta la moviola in campo. E così il baraccone miliardario del calcio, con la sua perfetta organizzazione, con la sua supponenza, non ha regole “semplici, note e condivise”, non c’è uniformità di giudizio. Sicché la regola del fuori gioco a volte è una lotteria, e le decisioni dipendono spesso dalle paturnie degli arbitri. Alleluja!

SOCCER OF THE FUTURE AND THE (SKETCHY) ONE OF TODAY

National? No thanks! Six referees, electronic ball, new Champions League regulations, but the out of the game rule is always a “gamble” hen soccer was surrounded by romanticism and money was vitally important, but not the one and only decisive thing like these days, televisions didn’t show the championship matches live and direct, therefore Sunday box office earnings were crucial. In those days, Sunday alone was consecrated for soccer. Everything changes, even soccer. Therefore calendars become disposable by the TV, which in reality finance the soccer clubs; once upon a time being called up as a member for a national team was an honour, these days the most important players are “untouchable” and therefore might even expect to play only when they feel like it: take it or leave it. In short, companies are more important than the Nationals, because they pay the players handsomely and now expect the federation to shell out big sums for the “hiring” of cham-

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pions and insurance for any possible injuries. Besides, the most important clubs are full of foreign aces at this point, and when they get called upon by the Nationals they have to empty out the locker room and maybe even go home broke. FIFA (International Federation of Football Associations) is making deals with the most powerful companies to set up compensation. Gone are the days when not being summoned or injury was cause for page after page of stories written and rivers of tears cried. Nowadays only Del Piero takes it personally (for pride) and some young players, because being called upon could mean higher recruitment along the line. The worldwide Soccer association, presided over by Blatter, after letting the situation get out of his hands is now fighting so that every club sends at least six players from their own country out onto the field. Platini, now President of UEFA, now wants to change the current Champions League procedure: he justifiably upholds that it is better to let Polish champions play instead of the fourth classification in Spain, England or Italy. Otherwise, what kind of a Champions League would it be? MORE GOALS, LESS DEBATES. A few soccer regulations have been modified in order to turn the game into a show or to increase the number of

goals: Blatter dreams of matches without “ties” with final penalty kicks to establish a winner and a different distribution of points: three to whoever wins in the regulation 90 minutes, two to whoever takes advantage of the penalty, one to whoever loses the penalty kick and zero to whoever is defeated in the two normal periods. FIFA will try out a new referee formula in December at the Worldwide Club Championships consisting of three elements: the central director, linesmen, two “area” judges that will intervene in whatever happens primarily within 16 metres (ghost goals, penalties that go unseen, etc.), beyond the fourth (now sixth) man. The “electronic ball” instead will be tried out at the Worldwide Club Championships finals between the Milan and Boca Juniors in order to confirm whether the ball enters or not. The earphone has already been adopted so that judges can talk amongst themselves; quite improbable is the use of slow motion on the field. And so the multi-million-soccer carnival, with its perfect organisation, and snootiness won’t have “simple, tried and trusted” rules, or consensus of judgement. Being that the offside rule is sometimes a gamble, and decisions often depend on whatever kind of mood the referees are in, there is little to say but Halleluiah!


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PROMOSSO DA

Ritolo Cindia: una sfida arola per il EDITORIALE

Sommario Sistema Italia sommario qualche parola di sommario eccetrea righe ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero

Il duello fra Cina e India appassiona i mercati perché i due giganti asiatici saranno i protagonisti dell’economia di domani e non solo per ragioni demografiche, grazie all’enorme potenziale di sviluppo che oltre 2 miliardi e 300 milioni di abitanti danno a “Cindia”. L’Asia continuerà a trainare l’economia mondiale con tassi di crescita del 5% circa, guidata dal boom di Cina e India. Come ben sanno gli esperti, l’entrata di Cina e India nel WTO, e quindi la possibilità di esportare i prodotti tanto dell’industria cinese e indiana quanto di quella mondiale che in quei Paesi si è trasferita, fa da contraltare all’acquisto di buona parte del debito estero statunitense e racchiude in un anello, virtuoso ma precario, i rapporti tra economia mondiale ed economia cinese in particolare. Infatti la Cina è vicina ad avere la “borghesia”. Entrambi i Paesi stanno diventando una società più aperta e ricca grazie ai nuovi ceti; ma, anche, giganti che continuano a rappresentare una fonte di instabilità internazionale. In India la borghesia si afferma con fatica tra mille ostacoli; ma deve tutto a se stessa perché il suo avvento si realizzi in un regime di libertà politica, libertà che non esiste in Cina. La borghesia indiana sarà quindi sì più ristretta, ma più stabile e più certa dei suoi diritti. E il suo avvento su scala di massa non determinerà instabilità. L’instabilità, invece, può avere, per quanto concerne la Cina, preoccupanti conseguenze anche sull’ordine mondiale, vista la dimensione dell’impero, il ruolo dei militari e la natura della sua politica internazionale, ancora incerta, ancora alla ricerca di una collazione che ne garantisca nel modo migliore la crescita. La presenza di queste “borghesie” in entrambi i Paesi, costituisce per le nostre PMI che oggi producono manufatti di qualità per nicchie di mercato una possibilità di crescita. Un’opportunità, è vero, che richiede tecnologie e organizzazione; servizi finanziari e logistica. Le difficoltà in questi due Paesi sono maggiori data l’assenza di banche italiane sul territorio che possono essere mitigate dal Sistema Italia supportato con l’azione del Governo italiano.

UN GRANDE MERCATO DI SBOCCO, IN CUI IL MADE IN ITALY DEVE ESSERE PROTAGONISTA

In Cina e in India, con la forza delle nostre PMI Con questi due enormi mercati, l’Italia sta vivendo una nuova “stagione di rapporti”. E questo grazie anche alle nostre piccole e medie imprese di Emma Bonino, Ministro per il Commercio Internazionale e per le Politiche Europee

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ue grandi “continenti”, un grande mercato di sbocco. Cindia: è questa la nuova frontiera delle piccole e medie imprese italiane. Ne sono convinta al punto che le linee programmatiche individuano in questi due Paesi – insieme alla Russia e al Brasile – i mercati verso cui destinare, dal 2008 al 2010, i nostri maggiori sforzi di promozione commerciale per accompagnare sempre più imprese del Made in Italy. Due Paesi fondamentali, dove le relazioni commerciali sono già molto buone. Con il governo di New Delhi ci si siamo ripromessi di triplicare il nostro interscambio commerciale, attualmente pari a 4 miliardi di euro, entro il 2010.

Shanghai

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È ITALIA

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FOR ITALY

E già nel primo semestre del 2007 le esportazioni italiane sono cresciute di oltre il 30%, un traguardo raggiunto grazie soprattutto alla fornitura di macchine ed apparecchi meccanici. Altrettanto vivaci sono i rapporti con la Cina. Pechino è già oggi il nostro quarto Paese fornitore, mentre i dati Istat ci dicono che l’Italia, lo scorso anno, ha esportato per un ammontare di oltre 5,7 miliardi di euro, in costante crescita rispetto agli anni passati. Ovviamente, la Cina esporta molto di più (quasi 18 miliardi di euro). Questo forte disavanzo – che è aumentato nei primi otto mesi del 2007 rispetto allo stesso periodo del 2006 – rappresenta una nota dolente alla quale occorre reagire per recuperare terreno, facendo soprattutto leva sull’attività delle nostre piccole e medie imprese. Centinaia di aziende hanno preso parte alla missione imprenditoriale italiana a Canton l’anno scorso. Da lì è partita una nuova stagione di rapporti nei confronti della Cina, che ora viene vista come una grande opportunità, con all’attivo i suoi 180 milioni di consumatori ricchi, una classe media che equivale a tre volte l’Italia. Sia in Cina, quindi, che in India, la chiave di volta, oltre allo sviluppo delle grandi imprese e delle commesse, può e deve arrivare dalle piccole e medie aziende. L’Italia ne conta circa 4 milioni (ovvero il 18% del totale dell’UE a 27). Detiene quindi una sorta di primato strutturale rispetto ad un tessuto imprenditoriale che, pur presentando limiti sul piano dimensionale, è riuscito a creare un modello originale e moderno di produzione e di cooperazione industriale. In molti casi, le nostre piccole e medie imprese sono riuscite a raggrupparsi in distretti che valorizzano le potenzialità di ciascuna ed ottimizzano le soluzioni produttive. D’altra parte, il risveglio dell’export di questi mesi, di cui tutti siamo finalmente consapevoli, parte proprio dalla straordinaria forza delle nostre piccole e medie imprese. E sono certa che saranno ancora una volta loro a diventare protagoniste nell’economia di Cindia. Il lavoro del governo e del Ministero da me guidato si muove in questa direzione.

In China and India, with the strength of our SMEs by Emma Bonino, Minister for International Trade and european Policies wo big “continents”, one big market outlet. Chinese-Indian markets: the new frontiers for small and medium sized Italian businesses. I’m convinced that policies single out these two Countries – along with Russia and Brazil – as markets where our strongest efforts should be directed, from 2008 - 2010 in commercial promotion, in order to keep up with ever growing Made in Italybusinesses. Business relations are already very good with these two, fundamental countries. With the New Delhi government we have again, promised ourselves to triple our import-export commercial trade, currently equal to 4 billion Euros, within 2010. Already in the first semester of 2007 Italian exportation grew to over 30%, a goal reached thanks to, above all the supply of machinery and mechanical devices. Aeroporto di Delhi Just as lively are relations with China. beijing is already our fourth supplier nation, while Istat data tells us that Italy exported last year for a total of 5.7 billion Euros, constantly growing compared to past years. Obviously, China exports a lot more (almost 18 billion Euros). This big gap – which increased in the first 8 months of 2007 compared to the same period in 2006 – represents a sore spot that demands action which should be played primarily upon the activity of our small and medium sized business in order to regain ground. Hundreds of our companies took part in the Italian entrepreneurial mission in Canton last year. A new season of relations towards China took off from there, which is now regarded as a great opportunity, due to the size of their middle class which is three times bigger than Italy’s, with over 180 million wealthy consumers. Both in China as in India, the turning point, beyond big enterprise and job order development, can and must come from small and medium sized businesses. Italy totals 4 million (or rather 18% of the EU’s total 27), and therefore holds a sort of structural leadership position in respect to an entrepreneurial fabric that has been able to create an original, modern production and industrial collaboration model, despite showing drawbacks on the level of size. In many cases our small to medium enterprises have been successful in regrouping themselves in districts where their individual worth in potential can increase and where production solutions are optimised. On the other hand, the export resurgence of these months, that we’re all finally aware of, is the direct result of the extraordinary strength of our small and medium sized enterprises. And I’m sure they will be the ones, once again, who will become the stars of the Chinese-Indian economy in turn. Work lead by myself for the government and Ministry, is moving in this direction.

With these two enormous markets Italy is experiencing a new “revival in relations”. Thanks also to our small and medium sized businesses

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ROSARIO ALESSANDRELLO – CHAIRMAN OF THE ASSOCAMERESTERO ADVISORY COMMITTEE

“CHINDIA”: a challenge for the Italian way he duel between China and India is enthusing the markets because the two Asian giants will be the leaders in the economy of tomorrow, and not just for demographic reasons, due to the enormous potential for development that 2.3 billion inhabitants give “Chindia”. Asia will continue to tow the world economy with rates of growth of about 5% guided by the boom of China and India. As the experts well know, the entrance of China and India to the WTO and, therefore, the opportunity of exporting both the products of Indian and Chinese industry and those of world ones which had transferred to those countries, area rival to the purchase of most of the American overseas debt and

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closes the relationship between the world economy and the Chinese economy, in particular, in a circle. China is near to having a “bourgeoisie”. Both countries are becoming a more open and richer society as a result of the new strata but they are still giants which are a source of international instability. In India, the bourgeoisie struggles against a thousand obstacles to be confirmed but it owes everything to itself since its future is in a regime political freedom, a freedom that doesn’t exist in China. The Indian bourgeoisie will, therefore, be narrower but more stable and certain of its rights. And its advent on a large scale will not result in instability. As far as China is concerned, instability

could, however, have worrying results, also at a world level, given the size of the empire, the role of the army and the nature of its international policy, which is still uncertain and still looking for a collation ensuring growth in the best way. The existence of these “bourgeoisies” in both countries is an opportunity for growth for our SMEs which, today, produce quality articles for market niches. An opportunity, it’s true, that requires technologies and organisation, financial and logistics services. The difficulties are greater in these two countries, given the absence of Italian banks, which can relieve the Italian way, supported by the action of the Italian Government, in the countries.


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DALLE CCIE, UNA “PREZIOSA RETE DI FIDUCIA” PER LE IMPRESE

Sui mercati esteri, partendo da Livorno

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residente Nardi, dal 10 al 16 novembre Livorno, porto della Toscana, ospita la 16a Convention delle Camere di Commercio Italiane all’Estero. Come rappresentante del mondo delle imprese, che cosa si aspetta da questo evento? Uno degli scopi della Convention consiste nel valorizzare quel patrimonio ricchissimo e poco sfruttato costituto dalla comunità italiana diffusa in tutto il mondo. Grazie ai legami che molti Italiani all’estero mantengono con la madrepatria, le nostre imprese, anche quelle di dimensioni ridotte, possono contare su una preziosa rete di fiducia che le introduca in mercati che altrimenti sarebbero di difficile approccio. Per competere sui mercati mondiali è necessaria un’azione Paese, ma anche un’azione comune tra le imprese, che replichi in qualche modo quel sistema consortile che ha funzionato nei distretti industriali italiani. Un’impresa piccola che si muove solitaria su mercati estremamente grandi e complessi va allo sbaraglio con forti rischi di fallimento: con un sistema di fiducia alle spalle, i rischi sono ridotti al minimo. C’è quindi, molto forte, la volontà di dare uno stimolo alle imprese locali. Sì, perché la testimonianza di chi opera giorno per giorno con mercati che la nostra imprenditoria conosce poco può infondere quel senso di fiducia e quel coraggio che spesso manca al nostro comparto economico, specialmente quello della produzione. Conoscere queste realtà significa comprendere che molte volte i rischi che si corrono nell’espandere il proprio raggio di azione all’estero sono estremamente ridotti e che gli investimenti spesso richiedono un impiego di capitale relativo.

La Convention presenta un programma molto ricco, nel quale spiccano tavole rotonde e sessioni di lavoro. La settimana della Convention è un momento prezioso per fare il punto sulla salute del nostro sistema imprenditoriale confrontandolo con le esperienze che arrivano da ogni parte del mondo. Non solo le imprese, ma tutto il sistema economico locale avrà modo di paragonare strategie e prospettive con quelle delle Camere estere e degli imprenditori stranieri.

Intervista al Presidente della Camera di Commercio di Livorno, Roberto Nardi

CCIAA LIVORNO

LIVORNO, CARATTERISTICHE DI UN TERRITORIO A Livorno, attività consolidate nel tempo si coniugano con nuove prospettive di crescita. Permane una solida struttura industriale (siderurgia, componentistica, meccanica, chimica), accanto a quella turistica, soprattutto nella fascia costiera e collinare e nelle isole (Elba e Capraia); in continua crescita il turismo crocieristico, che dal porto della città si dirama non solo nelle località d’arte toscane ma anche sul territorio circostante. Di qualità la produzione agricola: vino, olio, miele e ortofrutta sono i fiori all’occhiello delle produzioni locali. Sul fronte dell’innovazione si colloca la nautica da diporto. Il porto di Livorno si conferma come la naturale via di accesso alla Toscana e al Centro Italia, ma anche ai mercati del Nord d’Italia e d’Europa. La Città è situata in una posizione strategica che allinea nel giro di una ventina di chilometri un porto, un interporto e un aeroporto (il Galilei di Pisa), col conseguente sviluppo di imprese che operano nella logistica e nei trasporti. LA CAMERA DI COMMERCIO A FAVORE DELLE IMPRESE E DELLO SVILUPPO L’azione della Camera di Livorno sul territorio si sta sviluppando lungo alcune linee-guida dirette a dare forte impulso alle aziende, soprattutto a quelle impegnate verso l’innovazione e lo sviluppo e a quelle intenzionate a conquistarsi uno spazio sul mercato internazionale. Per questo la Camera incentiva la partecipazione diretta delle imprese a missioni e manifestazioni espositive all’estero, il miglioramento dei livelli di qualità aziendale certificati e l’accesso al credito nei casi in cui le aziende apportino nuovi investimenti.

FROM THE CCIE, A “VALUABLE SUPPORT NETWORK” FOR BUSINESS ENTERPRISES

Departing from Livorno for foreign markets resident Nardi, from November 10th to the 16th the Tuscan port city Livorno is hosting the 16th Convention of the Italian Chambers of Commerce abroad. How would you describe to the business world what can be expected at this event? One of the aims of the Convention is to promote the extremely valuable yet underused legacy of Italian communities established throughout the world. Thanks to connections that many Italians living abroad maintain with their homeland, our enterprises, even small ones, can depend on a valuable support network to introduce them to markets otherwise difficult to approach. To compete in foreign markets, a government effort is necessary, but also a common effort among enterprises that duplicates in some way the organization that has worked for the Italian industrial sectors. A small enterprise that manoeuvres alone in huge and complex market runs a strong risk of failure: with a support system backing it however, the risks are reduced to a minimum. So, the will to stimulate local enterprises is very strong. Yes, because the observation of people who work each day with markets that our entrepreneurs do not know very well can inspire a sense of trust and confidence that is often missing in our economic sector, especially in production. To know these factors means to understand that many times the risks run when expanding the range of business abroad are significantly reduced and that the investments often demand the use of relative capital. The Convention presents a diverse program, including round table forums and work sessions. The week of the Convention is a wonderful opportunity for determining the health of our entrepreneurial system measuring it against systems from all around the world. Not only the enterprises, but even the local economic system will have a chance to compare strategies and business prospects with foreign Chambers of Commerce and entrepreneurs.

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ASSOCAMERESTERO IL “SECOLO ASIATICO” È ORMAI INIZIATO: IL RUOLO DELLE CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE IN

THE “ASIAN CENTURY” IS ON ITS WAY BY NOW: THE ROLE OF THE ICC IN INDIA AND IN CHINA

If the Celestial Empire pairs up with the Red of India rowth that Asian economies have experienced over the past years has paved the way for many scenarios, signifying new implications regarding the entire worldwide geo-economic structure. Actually, at this point, the reason it’s being referred to more and more as the “Asian century”, as opposed to the “Chinese Century” is because of rapid economic development, known as what was termed the “Celestial Empire” which involved many Asian countries, India being first among all, gaining the world’s attention as being the second economy for the rate of development, thanks to an annual 6% gross domestic product in the period from 2002-2006. A significant growth rate which had already been undergone due to shrewd legislative measures of economic policy, as in the reduction of customs barriers, a system of liberalised direct investments, capital market reform and legal protection of intellectual property rights. BLIND SPOTS. The footlights, nevertheless, hide the persistent existence of blind spots. Both in China’s case as in India’s, there turns out to be evidence of geographic homogeneity lacking in development, rewarding only certain areas, whereas vast regions remain in a state of backwardness, anchored to an economy of sustenance. Moreover, more modern and advanced technology developed in the IT sector to the constant increase of pro-capita income of the Indian population is counterbalanced by what are often insufficient and inadequate infrastructures, which limit not only the circulation of people and merchandise to the entire country, but also consumer’s access to functional, efficient basic services. What we’re dealing with, in short, are countries growing at different speeds based on diverse geographic areas, and this is the reason why political authorities are currently involved in researching ways that allow for sufficient handling of these contradictions. In the passage from a rural reality to rural economy, the turning point seems to be precisely the decentralisation, or rather the implementation of local economies capable of making the diversity and distinctive character of the various territories appealing. ITALY AS A MODEL. In the process of territorial redistribution over the course of development, Italy boasts expertise and an organisational production method of great worth, recognised the world over. Even Italy co-exists with the differences, being a country that is extremely complex internally; all in all successful however in building a model of economic development capable of increasing territory value, especially through the contribution of small and medium sized business, and in transforming them into a productive resource which has gained importance thanks to the impressive experience of the industrial areas, which has made Italy one of the main points of reference in innovation on a European scale. Italy then, as a of model of development, but also as the place of origin for Made in Italy products, just like for the Chinese dragon as for the Indian tiger, stands for markets of huge dimension and thus extraordinary opportunity for business ventures. In these countries, which have been busy copying our Italian products up until now, and widely distributing their almost perfect imitations, there is starting to be room for the original: more and more Chinese are looking for beauty in objects, the Italian style, just like the great numbers of Indians that are willing by now, to purchase an original Piaggio Vespa instead of their own imitation made by the local Bajaj. A POSITIVE TREND FOR OUR EXPORT. The tendency of Italian export towards the two Asian countries seems to largely confirm this trend for that matter. As far as China is concerned, an increase of 27.5% (from 3.7 to 4.8 billion Euros) in export of traditional Made in Italy was registered during the 2004-2006 period, peaking, for example, the agricultural and food industry area, with export increasing approximately by 153%; in the same period the total of our exports towards India grew by 70.4% (from around 1.3 to 2.2 billion Euros), whereas fluctuations, contributing to an increase in value of traditional Made in Italy has grown by 82.3%. Positive data indeed, not to be considered a turning point by any means though, which is the result of wide promotional efforts that truly put China in the forefront in 2006 and India this year, as focus countries for the carrying out of extraordinary initiatives aimed at consolidating and increasing market quotes earned by our superior quality productions in these countries. This is certainly a signal of important political nature, which must be supported adequately by innovative teamwork amongst the main players involved in Made in Italy promotion abroad. It is necessary and useful then, that the specific role and effectiveness of the Italian Chamber of Commerce abroad is appreciated and made the most of, which, in light of the innate character of bi-national entrepreneurial associations, represents a fiduciary based network, capable of allowing Italian enterprises to take advantage of opportunities that arise in the continued affirmation of Made in Italy in promising markets that are not always that easy to penetrate, such as China’s and India’s.

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INDIA E IN CINA

Se l’Impero Celeste si abbina al Rosso d’India di Gaetano Fausto Esposito, Direttore Generale di Assocamerestero

Sono i mercati del futuro, e le imprese italiane devono imparare a conoscerli meglio per affrontarli al meglio

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a crescita sperimentata negli ultimi anni dalle economie asiatiche ha aperto la strada a scenari che presentano importanti implicazioni per l’intero assetto geoeconomico mondiale. Ormai, infatti, se si parla sempre più di “secolo asiatico” piuttosto che di “secolo cinese”, è perché l’impetuoso sviluppo economico conosciuto da quello che fu l’Impero Celeste ha coinvolto molti Paesi asiatici, primo fra tutti l’India, che si è imposta all’attenzione mondiale come seconda economia per tasso di sviluppo, grazie ad un prodotto interno lordo cresciuto del 6% annuo nel periodo 2002-2006. Un ritmo di crescita notevole, già sostenuto da accorte misure legislative e di politica economica, come una riduzione delle barriere doganali, un regime di investimenti diretti liberalizzato, la riforma del mercato dei capitali e la protezione legale per i diritti di proprietà intellettuale. ZONA D’OMBRA. Le luci della ribalta nascondono però il permanere di alcune zone d’ombra. Sia nel caso della Cina che dell’India risulta infatti evidente la disomogeneità geografica dello sviluppo, che premia soltanto alcune zone, mentre vaste regioni restano in una condizione di arretratezza, ancorate ad un’eGaetano Fausto conomia di sussistenza. Inoltre, Esposito alle più moderne ed evolute tecnologie sviluppate nel settore dell’IT e al costante aumento del reddito pro-capite della popolazione Indiana fanno da contraltare infrastrutture spesso insufficienti e inadeguate, che limitano non solo la circolazione di persone e merci all’interno del Paese, ma anche l’accesso degli utenti a servizi di base funzionali ed efficienti. Si tratta, in sintesi, di Paesi che crescono a velocità diversificate in base alle differenti aree geografiche, e, per questa ragione, le autorità politiche sono attualmente impegnate nella ricerca di metodi che consentano un’adeguata gestione di queste contraddizioni. Nel passaggio dalla ruralità all’economia rurale la chiave di volta sembra essere proprio la decentralizzazione, ovvero l’implementazione di economie locali capaci di fare leva sulla diversità e sulle caratteristiche peculiari dei vari territori.

Paesi di contrasti: i grandi e moderni centri commerciali si “scontrano” con i poveri mercati rurali ancora diffusissimi nelle periferie indiane.

L’ITALIA COME MODELLO. Nel processo di redistribuzione territoriale dei processi di sviluppo, l’Italia può vantare un’expertise e un metodo di organizzazione della produzione il cui valore è riconosciuto nel mondo. Anche l’Italia, infatti, convive con le diversità, essendo un Paese estremamente composito al suo interno; tuttavia è stato capace di costruire un modello di sviluppo economico in grado di valorizzare il territorio e di farne, soprattutto attraverso l’apporto delle piccole e medie imprese, una risorsa produttiva che ha acquisito spessore

con la formidabile esperienza dei distretti industriali, che hanno reso l’Italia uno dei principali punti di riferimento dell’innovazione a livello europeo. Italia, dunque, come paradigma di un modello di sviluppo, ma anche come luogo d’origine di prodotti Made in Italy che, sia per il dragone cinese che per la tigre indiana, rappresentano mercati di enorme dimensione e, di conseguenza, straordinarie opportunità per le imprese. In questi Paesi, finora impegnati a replicare i prodotti italiani diffondendone imitazioni quasi perfette, comincia ad esserci spazio per gli originali: sono sempre di più i cinesi che oggi cercano il bello, lo stile italiano, così come sono ormai numerosi anche gli indiani disposti ad acquistare la vera Vespa Piaggio piuttosto che la sua imitazione prodotta dalla locale Bajaj. DATI POSITIVI PER IL NOSTRO EXPORT. Del resto, l’andamento dell’export italiano verso i due Paesi asiatici sembra confermare ampiamente questo trend. Per quanto riguarda la Cina, nel periodo 2004-2006 si è registrato un incremento dell’export del Made in Italy tradizionale del 27,5% (da 3,7 a 4,8 miliardi di euro), con picchi in settori come l’agroalimentare, le cui esportazioni sono aumentate del 153% circa; nello stesso periodo, il totale delle nostre esportazioni verso l’India è cresciuto del 70,4% (da circa 1,3 a 2,2 miliardi di euro), variazione cui contribuisce il Made in Italy tradizionale, il cui valore è cresciuto invece dell’82,3%. Dati positivi quindi, che comunque non possono essere considerati un traguardo, ma che sono il risultato di un ampio sforzo promozionale che ha visto protagoniste la Cina nel 2006 e l’India per quest’anno come Paesi focus per le iniziative straordinarie volte a consolidare e incrementare le quote di mercato guadagnate dalle nostre produzioni di eccellenza in questi Paesi. Si tratta di un segnale di indirizzo politico importante, che deve però essere supportato da un’adeguata e innovativa capacità di lavoro in team tra i principali soggetti impegnati nella promozione del Made in Italy all’estero. In questo senso, è quindi utile e necessario valorizzare lo specifico ruolo e l’operatività delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che, in virtù della loro natura di associazioni imprenditoriali bi nazionali, rappresentano una rete di natura fiduciaria in grado di consentire alle imprese italiane di cogliere le opportunità che si aprono per l’affermazione del made in Italy in mercati promettenti ma di non sempre facile penetrazione come quelli di Cina e India.

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PRIMATI GLOBALI DELL’INDUSTRIA DI CASA NOSTRA

Campioni

Eni, Enel, Terna, Finmeccanica, Fincantieri, Agusta, con i loro AD portano ai vertici internazionali la nostra bandiera in campi una volta dominati da Paesi molto più ricchi del nostro di Francesco Fusco

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ono sei campioni che si distinguono nel mondo in settori economico-industriali importantissimi. Si va dal petrolio all’energia elettrica, al loro trasporto, per passare all’aerospaziale, alla cantieristica, all’elicotteristica. Con l’impegno dei loro amministratori delegati, sono divenuti una presenza globale della quale l’Italia deve andare orgogliosa. Parliamo di Eni, Enel, Terna, Finmeccanica, Fincantieri, Agusta. Alcune quotate anche dai mercati finanziari, altre non ancora nei listini ma campioni globali per i loro prodotti. E gli uomini che le guidano hanno saputo cogliere e svilupparne il potenziale, proiettandole in una dimensione internazionale. Si tratta di Paolo Scaroni, Fulvio Conti, Flavio Cattaneo, Pierfrancesco Guarguaglini, Giuseppe Bono, Giuseppe Orsi, i CEO ai quali èItalia dedica la co-

pertina riconoscendo loro il grande merito di una affermazione mondiale sbaragliando le concorrenze più agguerrite. L’ENI DI SCARONI. Una società di dimensioni e livello altissimi, non solo in termini economici. Presente in 70 Paesi con oltre 73mila dipen-

denti, è un’impresa integrata nell’energia, impegnata nell’attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale, nella generazione di energia elettrica, della petrolchimica e dell’ingegneria e costruzioni, in cui vanta competenze di eccellenza e forti posizioni di mercato a livello internazionale. In Paesi come Russia e Libia, è il primo GLOBAL RECORDS SET BY OUR OWN INDUSTRY

Italian champions in the world Eni, Enel, Terna, Finmeccanica, Fincantieri, Agusta, along with their CEO carry our flag to international peaks in fields once dominated by countries much wealthier than ours

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here are six champions that stand out in the global, economic-industrial sectors of great importance. Ranging from oil, to electric energy, to their transport, to aerospace, construction sites and onto the helicopter industry. Thanks to the commitment of their managing directors, they have become a global presence that Italy must be proud of. We mean Eni, Enel, Terna, Finmeccanica, Fincantieri and Agusta. Some listed on the stock market and appraised by financial markets, others not on the list yet but world champions for their products nevertheless. The men that guide them have understood how to seize and develop potential by propelling them into an international realm. Paolo Scaroni, Fulvio Conti, Flavio Cattaneo, Pierfrancesco Guarguaglini, Giuseppe Bono and Giuseppe Orsi are the CEO’s in question that

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èItalia dedicates the front cover to, acknowledging their great merit in establishing worldwide success, thrashing even the toughest competition. SCARONI’S ENI It is a high level company of great proportions, not only in economic terms. With over 73 thousand employees and currently present in 70 countries, it is an energy company engaged in research activity, production, transport, oil and natural gas processing and commercialisation, in the age of electrical energy, from petrochemical, engineering and construction where they boast unsurpassed expertise and strong market positions on an international level. In countries like Russia and Libya it is the first partner, size wise, to local oil companies, Gazprom and Noc, covering ground all over the map from Iran to the Gulf of Mexico as well. Its symbol, “the

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italiani nel mondo partner in ordine di grandezza delle locali compagnie petrolifere, Gazprom e Noc; ma spazia dovunque, dall’Iran al Golfo del Messico. Il suo “cane a sei zampe” copre ogni fabbisogno energetico, e non solo svolge una missione economica e industriale, ma fa apprezzare nel mondo, oltre alla tecnologia, un modo di fare affari caratteristico, improntato alla lealtà. Quotata alle Borse di Milano e New York, nel 2006 Eni ha registrato un utile netto di 9,2 miliardi di Euro. Nel primo semestre 2007, è stato confermato l’utile netto di e 4,85 miliardi ed è stato approvato un acconto su dividendo 2007 di e 0,60 per azione.

trico, nucleare, geotermico, eolico e fotovoltaico. Nel 2006 Enel ha avuto ricavi per 38,5 miliardi di Euro. Il Margine Operativo Lordo (MOL) si è attestato a 8 miliardi di euro, mentre l’utile netto è stato di 3 miliardi di Euro. Assieme ad Eni ha partecipato e vinto l’asta su diversi asset ex-Yukos, che si aggiungono alle centrali già acquisite, oltre che nel Paese di Putin, in Spagna, Stati Uniti, America Latina, Francia, Bulgaria, Slovacchia, Romania. Enel è la società europea con il più alto numero di azionisti, circa 2,3 milioni, ed una capitalizzazione di Borsa di circa 50 miliardi di Euro al valore attuale.

L’ENEL DI CONTI. È la più grande azienda elettrica d’Italia e una delle prime tre nel mondo. Con l’Opa andata a buon fine sul 100% di Endesa, la sua presenza sì è fatta dal 1° ottobre ancora più vasta. Produce e distribuisce elettricità in Europa, Nord America e America Latina, con una capacità produttiva di 50.776 Megawatt e 32 milioni di clienti nell’elettricità. Con Endesa questi numeri sono destinati a crescere. È anche il secondo distributore, dopo Eni, di gas naturale in Italia, con una quota di mercato del 12% circa. In Enel lavorano circa 58.548 persone, che gestiscono un parco centrali molto diversificato tra idroelettrico, termoelet-

dog with six paws” represents satisfaction for every type of energy need, not only in carrying out an economic and industrial mission but also in having established a sound business reputation worldwide, marked by loyalty, which goes beyond technology. Listed on the Milan and New York Stock Exchanges, in 2006 Eni registered a net profit of 9.2 billion Euros. In the first semester of 2007 the net profit was confirmed at e 4.85 billion Euros and a 2007 interim dividend at e 0.60 per share was approved. CONTI’S ENEL It’s Italy’s largest electric company and one of the first three in the world. Thanks to the success achieved with Opa on 100% Endesa, its presence, as of October 1st, can be detected over even a larger area. Enel produces and distributes electricity in Europe, North America and Latin America with a production capacity of 50,776 Megawatts and over 32 million electricity customers.

These numbers are destined to increase with Endesa. It is also the second distributor of natural gas in Italy, after Eni, with a market share of approximately 12%. Around 58,548 people work in Enel that run rather diversified power plants, from hydroelectric, thermoelectric, nuclear and geothermic to wind and photovoltaic energy. In 2006 Enel’s revenue reached a total of 38.5 billion Euros. The Net Operating Margin (NOM) was confirmed at 8 billion Euros while the net profit was 3 billion Euros. Together with Eni they participated in and won the auction on various ex-Yuko’s assets, added onto the previously purchased plants not only in Putin’s country but also in Spain, the United States, Latin America, France, Bulgaria, Slovakia and Romania. Enel is Europe’s company with the highest number of shareholders, around 2.3 million and a Stock Market accumulation of around 50 billion Euros at current value.

CATTANEO’S TERNA It’s administrator and owner of the National Transmitting Network (RTN) for high voltage electric energy with over 98% of national electric infrastructures. It is also responsible in Italy for transmitting and dispatching energy over high and extremely high voltage networks for the entire territory, and therefore, also in the running of safety operations. In addition, the company is responsible for RTN planning and developmental activities regarding the environment, combining competence and technologies for improving efficiency, creating worth for the shareholders and the community it operates within. Terna has been a company with shares listed on the Italian Stock market since June 2004. The relative majority shareholder is the Deposit and Loan Bank, which detracts 29.99% of the shareholder’s package. 68% of the social capital is in Italian hands while 32% is held by foreign funds.

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MADE IN ITALY

LA TERNA DI CATTANEO. È il gestore e il proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad alta tensione con oltre il 98% delle infrastrutture elettriche nazionali. È anche responsabile in Italia della trasmissione e del dispacciamento dell’energia elettrica sulla rete ad alta e altissima tensione sull’intero territorio, e quindi della gestione in sicurezza. La Società è inoltre responsabile dell’attività di programmazione e sviluppo della Rete di Trasmissione Nazionale (RTN). Provvede alla manutenzione e allo sviluppo della RTN nel rispetto dell’ambiente e coniuga competenze e tecnologie per migliorare l’efficienza e creare valore per gli azionisti e le comunità in cui opera. Terna è una società per azioni quotata alla Borsa Italiana dal giugno 2004. L’azionariato vede come azionista di maggioranza relativa la Cassa Depositi e Prestiti, che detiene il 29,99% del pacchetto azionario. Il 68% del capitale sociale è in mani italiane, mentre il 32% è detenuto da fondi esteri. LA FINMECCANICA DI GUARGUAGLINI. È una realtà di eccellenza tecnologica e di rilevanza strategica per l’industria italiana, con prodotti e servizi per i più importanti operatori mondiali. Il Gruppo opera a livello globale nei settori aerospazio, difesa e sicurezza; è uno dei principali operatori al mondo nell’elicotteristica e nell’elettronica per la difesa; è leader europeo nei campi satellitari e spaziali con importanti asset produttivi e competenze consolidate nell’energia e nei trasporti. Con sede in Italia, ha una vasta presenza nel Regno Unito e importanti asset produttivi nel resto d’Europa e negli Stati Uniti; ha un organico di oltre 58.000 addetti di cui 3000 ricercatori, e ricavi per oltre 13 miliardi di Euro. Fra i suoi più recenti successi internazionali, quelli conseguiti con Alenia Aeronautica, Alenia Aermacchi e Alenia Aeronavali, nei più recenti

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programmi aeronautici internazionali. Ha vinto la gara in USA per l’aereo da trasporto C-27J in team con L-3 e Boeing. Un contratto da 2,04 miliardi di dollari per 78 aerei e un programma da 6 miliardi di dollari. Con Boeing costruisce il nuovo gigante da trasporto passeggeri nel suo nuovo stabilimento di Grottaglie, con una tecnologia d’avanguardia dei compositi. Nel mese di ottobre, Alenia Aeronautica e Sukhoi Company hanno presentato il prototipo del Superjet 100, il più moderno ed ecologico velivolo da trasporto regionale oggi sul mercato. Finmeccanica è anche energia e sistemi di controllo. Ansaldo Fuel Cells ha siglato un accordo nel settore energetico con L-3 Communications Combat Propulsion System, mentre Ansaldo Energia ha firmato in Russia ordini per 100 milioni di Euro e un nuovo contratto in Algeria per 350 milioni di Euro. Nello stesso tempo ha inaugurato la seconda centrale romena di Cernavoda realizzata da Ansaldo Nucleare, ed Elsag Datamat il 15 ottobre ha acquisito il controllo integrale della statunitense Reles. Un successo fatto di tecnologia e innovazione, dove investe ogni anno più di 1,7 miliardi di Euro (il 14% dei ricavi), divenendo il principale investitore italiano nel settore delle alte tecnologie.

Energia, aerospaziale, cantieristica, elicotteristica, sicurezza: eccellenze Made in Italy


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LA FINCANTIERI DI BONO. È tra i primi complessi cantieristici al mondo. La società, che ha sede a Trieste, occupa circa 9.200 dipendenti, è leader mondiale nella costruzione di navi da crociera, operatore di riferimento nel comparto dei grandi traghetti e ha un importante portafoglio ordini nel settore militare. La produzione è svolta in dieci stabilimenti, ripartiti in sei aree di business: navi da crociera a Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venezia), Sestri Ponente (Genova) e Ancona; navi da trasporto ad Ancona, Castellammare di Stabia (Napoli) e Palermo; riparazioni e trasformazioni navali a Palermo e Bremerhaven; navi militari a Riva Trigoso (Genova) e Muggiano (La Spezia); sistemi e componenti navali a Riva Trigoso e Bari; mega-yacht a Muggiano. I centri di progettazione si trovano a Trieste (il più grande in Europa) e a Genova. L’integrazione dell’attività aziendale è assicurata dalla corporate che coordina anche le società controllate, tra le quali: Orizzonte Sistemi Navali, Isotta Fraschini Motori, Fincantieri Marine Systems North America e il CETENA-Centro per gli Studi di Tecnica Navale. Ha in progetto la quotazione in Borsa.

GUARGUAGLINI’S FINMECCANICA It’s a top-notch technological reality of strategic value for the Italian industry, with products and services for the most important operators worldwide. The group is active on a global level in the aerospace, defence, and security sectors, and is one of the main operators worldwide in helicopters and electronics for defence; European leader in satellite and space fields with significant productive assets and proven skills in energy and transport. Finmeccanica’s headquarters are in Italy, though largely present in the United Kingdom with important productive assets in the rest of Europe and the Untied States; the staff is made up of over 58,000 employees, 3,000 of which are researchers, and profits of over 13 billion Euros. Among recent international successes are the ones achieved with Alenia Aeronautica, Alenia Aermacchi and Alenia Aeronavali, in the most up to date international aeronautic programmes. It won the competition in the USA for the C-27J transport airplane, teamed up together with the Boeing L-3, and received a 2.04 billion Dollar contract for 78 airplanes and a programme for 6 billion dollars. Together with Boeing they are building the latest, giant passenger transport in their new Grottaglie factory, with state of the art composite materials. In October, Alenia Aeronautica and the Sukhoi Company presented a prototype of the Superjet 100; the most modern and ecological transport aircraft on the market. Finmeccanica is also energy and control systems. Ansaldo Fuel Cells signed an agreement within the energetic sector with the L-3 Communications Combat Propulsion System, while Anslado Energia signed orders for 100 million Euros in Russia and a new contract in Algeria for 350 million Euros. At the same time, they are inaugurating the second Romanian plant, in Cernavoda built by Ansaldo Nucleare, and October 15th Elsag Datamat obtained total control of American Reles. Their success is based on technology and innovation, investing over 1.7 billion Euros each year (14% of earnings), making it the foremost Italian investor in the area of high technology. BONO’S FINCANTIERI It’s among the top, worldwide construction site complexes. The company, with headquarters in Trieste and around 9,200 employees, is the global leader in cruise ship construction, baseline operator in the large ferry boat division and has an impressive backlog order in the military sector. Production is carried out in ten factories, divided into six areas of business: cruise ships in Monfalcone (Gorizia), Marghera (Venice), Sestri Ponente (Genoa) and Ancona; transport ships in Ancona, Castellammare di Stabbia (Naples) and Palermo; naval repairs and conversion in Palermo and Bremerhaven; military ships in Riva Trigoso (Genoa) and Muggiano (La Spezia); naval systems and components in Riva Trigoso and Bari and mega-yachts in Muggiano. Planning centres are located in Trieste (the largest in Europe) and in Genoa. The smooth running of business activity is guaranteed by the corporation, which coordinates even the subsidiaries, including: Orizzonti Sistemi Navali, Isotta Fraschini Motori, Fincantieri Marine Systems North America and the CETENA-Centro per gli Studi di Tecnica Navale (Centre for Technical Naval Studies). Plans for listing on the Stock Market are under way.

L’AGUSTA-WESTLAND DI ORSI. Si può considerare non solo la prima azienda elicotteristica europea, ma è destinata a conquistare il primato mondiale. Azienda posseduta integralmente da Finmeccanica, nello scorso mese di ottobre ha celebrato il suo centesimo anno di vita proponendo ai 18mila visitatori convenuti quel giorno a Cascina Costa, sua sede principale assieme a Yeovil (Inghilterra), non solo una visione del secolo di vita trascorso, ma anche il futuro del volo verticale. Infatti in quell’occasione sono sfilati dinanzi ai tanti convenuti dal più piccolo A119 Koala monomotore leggero da 2,5 tonnellate all’EH101 trimotore da 15 tonnellate, il nuovo standard di riferimento per la classe degli elicotteri di medio tonnellaggio, adottato dalla Casa Bianca. La “gran chiusura” è stata affidata al rivoluzionario BA609, capace di volare sia come un elicottero che come un aereo, destinato a segnare il futuro del volo verticale. Oggi AgustaWestland, grazie all’opera dell’Ing. Amedeo Caporaletti, Presidente di Agusta dal 1993, e al suo AD Giuseppe Orsi, vola dappertutto nel mondo, con i suoi AW109, NH90, AW139, AW101. I suoi velivoli sono richiesti da Giappone, Cina, India, così come in Sud Africa, Turchia, Lettonia, per non parlare degli Stati Uniti e dell’Inghilterra, dove ormai è il fornitore unico delle forze armate. L’azienda italo-inglese (la Westland è stata acquistata da Agusta) è stata capace di sviluppare proprie tecnologie, e, mediante partnership con grandi imprese di altri Paesi, è riuscita a conquistare un vero e proprio primato globale.

ORSI’S AGUSTA-WESTLAND It can be considered not only the top European helicopter company but also the sure winner of world records. The company, entirely owned by Finmeccanica, celebrated its 100th birthday last October by offering the over 18,000 visitors who gathered that day at Cascina Costa, the headquarters, along with Yeovil (England), a picture of not only the last century in the company’s life, but also a glimpse into the future of vertical flight. A show of aircraft paraded by the many participants, from the smallest A119 Koala light, single motor 2.5 ton to the EH101 15 ton, three motor, the new standard benchmark for medium ton weight helicopters used by the White House. The “Grand Finale” was entrusted to the revolutionary BA609, an aircraft capable of flying both as a helicopter and airplane, destined to leave its mark on the future of vertical flight. Thanks to the work of Engineer Amadeo Caporaletti, President of Agusta-Westland since 1993 and to his CEO, Giuseppe Orsi, Agusta-Westland is flown everywhere in the world today with his AW109, NH90, AW139 and AW101. Its aircraft are requested by Japan, China and India, as well as South Africa, Turkey, Lithonia not to mention the United States and England, where they are at this point, the one and only supplier to the armed forces. The Italian-English Company (Westland, purchased by Agusta) has been successful in developing their own technologies and through the valuable partnerships with big enterprises in other countries, has become a true world record breaker.

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BUONE PROSPETTIVE IN TERMINI DI COMPETITIVITÀ INTERNAZIONALE

FORMAZIONE

Nel Lazio in crescita audiovisivo e multimediale

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n panorama di aziende in forte fermento, con un’interessante tendenza alla crescita e alla diversificazione del proprio prodotto, in cui prevalgono giovani imprese con un forte desiderio di migliorare i propri processi produttivi. È questo, in sintesi, lo scenario delineato dai risultati della ricerca SV.I.M.A. (SViluppo di Imprese Multimediali e Audiovisive), effettuata dall’ente di formazione e ricerca MA.G.I.C.A. e finanziata dalla Regione Lazio-Assessorato Istruzione, Diritto allo studio e Formazione. L’indagine, presentata presso la Casa del Cinema di Roma lo scorso 12 ottobre, punta a conoscere i fabbisogni delle imprese del comparto audiovisivo e multimediale del territorio della regione Lazio, soprattutto al fine di individuare le opportunità di mercato e di accesso ai finanziamenti. Piccole ma con idee da grandi, le aziende laziali del settore sono consapevoli della necessità di avere strumenti concreti che potrebbero indirizzarle verso una maggiore capacità industriale, con un conseguente rafforzamento competitivo anche sul mercato internazionale. “La multimedialità, il cinema e l’audiovisivo rappresentano per il Lazio una grande opportunità: solo a Roma e provincia vi lavorano 55mila addetti e 130mila nell’indotto”, commenta Gloriano Mazzè, Presidente di MA.G.I.C.A. “Il Lazio ha nel Dna il cinema e l’audiovisivo. E la Regione, finanziando questa ricerca, ha confermato tutta la sua attenzione a questo settore così importante, anche per la vita economica del territorio”. Oltre alla ricerca, il progetto SV.I.M.A. ha implementato un portale multifunzionale (www.mediamaster.org) con servizi integrati di informazione, assistenza tecnica e consulenza online, utili allo sviluppo e al consolidamento d’impresa nel settore multimediale e audiovisivo.

Un settore in fermento, animato da giovani aziende che tendono al miglioramento dei processi produttivi L’ente MA.G.I.C.A. fa parte del Polo formativo per il cinema e l’audiovisivo (promosso dalla Regione Lazio-Assessorato Istruzione, Diritto allo studio e Formazione), un soggetto didattico in grado di garantire un’offerta più stabile e affidabile sul territorio laziale, attraverso il raccordo con le imprese e i centri di ricerca e innovazione. Si punta ad un “ambizioso salto di qualità del settore audiovisivo”, come ha dichiarato l’Assessore Silvia Costa. “Il polo permetterà di raggiungere obiettivi quali l’armonizzazione, il consolidamento ed il rafforzamento di un funzionale partenariato tra Scuola, Impresa, Università ed Enti di formazione. Il respiro pluriennale dell’iniziativa consentirà una concreta risposta ai fabbisogni formativi del tessuto produttivo locale e contribuirà efficacemente allo sviluppo del territorio in un settore che mostra importanti prospettive di crescita sul fronte occupazionale rendendo le aziende laziali più competitive a livello internazionale”. Per conoscere i risultati della ricerca o per avere informazioni sui prossimi corsi offerti dal Polo formativo per il cinema e l’audiovisivo, inviare una mail a magica@mediamaster.org o telefonare alla segreteria didattica allo 06.4200651.

GOOD PROSPECTS IN TERMS OF INTERNATIONAL COMPETITIVENESS

Audiovisual and multimedia growing in Lazio The sector is in a state of ferment, animated by young companies that tend to diversify products and improve productive practices

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he scenario is full of companies in a state of ferment, with an interesting tendency towards growth and diversification of products with a prevalence of young companies intent on improving their own productive practices. This is the scenario painted by SV.I.M.A. (multimedia and audiovisual company development), research results carried out by the research and training organisation MA.G.I.C.A. and financed by the Lazio Region-Regional Council for Education, Right to Study and Professional Training.The investigation, presented at the Casa del Cinema in Rome last October 12th, aims at recognising the

needs of businesses in the audiovisual and multimedia section in the Lazio territory, above all in order to pin point market opportunities and access to financing. Though small, the Lazio companies in the sector have big ideas and are aware of the need for concrete tools that might put them in the right direction towards greater industrial capability, which would mean strengthened competitiveness on international markets subsequently. “Multimedia, cinema and audiovisuals represent great opportunities for Lazio: there are over 155 thousand workers in and around Rome alone and 130 thousand in related areas”. President of the MA.G.I.C.A. Gloriano Mazzè comments. “Lazio has cinema and audiovisuals in its DNA. In financing this research, the Lazio Government has confirmed that it pays close attention to this very important sector, for the economics of the territory as well”. Beyond research, the SV.I.M.A. Project has set up a multifunctional website (www.mediamaster.org) with services complete with information, technical assistance and online consultation useful to development and reinforcing businesses in the multimedia and audiovisual sectors.

The MA.G.I.C.A. Organisation is part of the Cinema and Audiovisual Educational Center (promoted by the Lazio Region-Regional Council for Education, Right to Study and Professional Training), a teaching method that guarantees more stable and trustworthy options in the Lazio territory through company and research and innovation centre links. We are pushing for “an ambitious, positive shift in audiovisual sector quality”, as Councillor Silvia Costa states. “The institute will allow for reaching goals in consolidating and strengthening of working partnerships between schools, businesses, Universities and educational institutions. The long-term range of the initiative will allow for concrete answers to local production framework training needs and will effectively contribute to territory development in an area that is showing important growth prospects on the occupational front, making Lazio companies more competitive on an international level”. To find out research results or for information on future courses offered by the Cinema and Audiovisual Educational Center, send an e-mail to magica@mediamaster.org or telephone the institute's secretarial office at 06.4200651.

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GRAZIE ALLA SOFT ECONOMY, IL LOCALE PUNTA ALLA CRESCITA GLOBALE

Qualità: la parola “magica” Milano si appresta ad ospitare “La Campionaria delle Qualità Italiane”, vetrina privilegiata per raccontare le eccellenze del Made in Italy. E quello che c’è dietro

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untare su un modello di sviluppo economico in grado di coniugare crescita economica, coesione sociale e sostenibilità ambientale; che abbia come elementi fondanti fattori quali il paesaggio, il territorio, il modo di vivere, l’identità nazionale, la storia, e che, attraverso di essi e grazie ad essi, miri a creare una rete di qualità in grado di trasformare l’intero Sistema Paese in un brand di successo a livello globale. In poche parole, puntare sulla soft economy. È questa la “parola d’ordine” della nuova fiera-evento in programma a Milano, nel polo fieristico di Rho Pero, dal 22 al 25 novembre, “La Campionaria delle Qualità Italiane”, promossa da EXPOCTS-Fiera Milano e da Symbola, la Fondazione presieduta da Ermete Realacci. ESPOSITORI DI PRIMO PIANO. A sostenere l’iniziativa sono già scesi in campo attori di alto calibro, come UnicreditGroup, main sponsor dell’evento, Eni e Camera di Commercio di Milano; così come di primo piano sono le oltre duecento realtà imprenditoriali, istituzionali e associative, che hanno assicurato la loro presenza tra gli espositori: basti citare Unicreditgroup, Unioncamere, FIAT, Enel, Seat Pagine Gialle, Brembo, Editalia, parco tecnologico Kilometro Rosso, Confcommercio, Maglificio Ar-Va, Bialetti, Comieco, Federparchi, Finmeccanica, Cantine Arnaldo Caprai, Richard Ginori, Coldiretti, Confartigianato, La Rete, Novamont, Perugina, Pirelli, Ranger, Varnelli.

La Campionaria delle Qualità Italiane sarà un luogo di racconto e di scoperta di un modello economico italiano vincente ma non sempre conosciuto, che sta crescendo e influenzando positivamente lo sviluppo del Paese. Un modello, come sottolinea Fabio Renzi, Segretario Generale di Symbola, “che ruota intorno al fecondo rapporto fra impresa e territorio, in grado di generare reti trasversali e complesse, interazioni virtuose fra tradizione e ricerca, coesione sociale e rapporti positivi con la comunità”. La Campionaria si propone quindi come un’occasione per mostrare le Eccellenze che è in grado di produrre il nostro Paese, che sono in grado di concepire le nostre aziende, nella maggior parte dei casi di piccole e medie dimensioni, ma non per questo deboli o incapaci di affrontare – se giustamente preparate – i grandi mercati mondiali. Ma si propone anche di dimostrare come il perseguimento dell’alta qualità, la costante ricerca tecnologica, la volontà di puntare su un marketing mirato, possano essere la chiave di volta per fare crescere il Made in Italy. Come spiega Claudio Artusi, Amministratore Delegato di Fiera Milano, la Campionaria si propone come “un’occasione per far conoscere all’Italia e al mondo la qualità italiana in tutte le sue declinazioni: dalle produzioni manifatturiere

THANKS TO THE SOFT ECONOMY, THE LOCAL PUSHES FOR GLOBAL GROWTH

Quality: the “magic” word for conquering the world Milan gets ready to host “La Campionaria della Qualità Italiane”, a privileged showcase to tell about and display Made in Italy excellence and what is behind it

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ushing for a model of economic development which is able to combine economic growth and social cohesiveness that is environmentally sustainable; which have factors based on elements such as landscape, territory, lifestyle, national identity, history that through and thanks to these, aims at creating a quality network capable of transforming the entire System of the Country in a successful brand on a global level. In short, pushing for a soft economy. This is the “slogan” for the new fairevent planned in Milan at the Rho Pero exhibition complex November 22nd25th, “La Campionaria della Qualità Italiane” promoted by EXPOCTSFiera Milano and Symbola, the Foundation chaired by Ermete Realacci. IMPORTANT EXHIBITORS. Many protagonists have already come into action in support of the initiative, like UnicreditGroup, the main sponsor of the event, Eni (National Hydrocarbon Corporation) and the Milan Chamber of

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Commerce; just like the other two-hundred institutional or associative enterprises spotlighted, that have confirmed their presence as exhibitors: it is enough to mention Unicreditgroup, FIAT, Enel (National Electricity Board), Seat, Pagine Gialle, Brembo, Editalia, Kilometro Rosso Technological Park, Confcommercio, Maglificio Ar-Va, Bialetti, Comeico, Federparchi, Finmeccanica, Cantine Arnaldo Caprai, Richard Ginori, Coldiretti, Confartigianato, La Rete, Novamont, Perugina, Pirelli, Ranger and Varnelli. La Campionaria della Qualità Italiane will be a place for dialogue and the discovery of a winning, economic Italian model that is possibly unknown, even though growing and influencing the country in positive ways. A model, as Fabio Renzi, Secretary of Symbola, underlines “that revolves around a fertile relationship between enterprises and the territory capable of generating transversal, complex networks, virtuous interaction between tradition and research, social cohesiveness and positive relations with the community”. The trade fair is aimed at offering the perfect occasion for showing off the products of excellence that out country is capable of producing, that our companies are able to conceive, which in most cases come from small to


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per conquistare il mondo e artigianali a quelle industriali di punta, dalla ricerca al marketing territoriale, dall’architettura e dal design al turismo, dalle nuove tecnologie alle eccellenze enologiche e agroalimentari, dalla moda alle produzioni culturali e l’informazione, dai servizi territoriali ai distretti, dai parchi alle innovative esperienze sociali e imprenditoriali del terzo settore fino ai prodotti di largo consumo”. UN PUBBLICO ATTENTO ALLA QUALITÀ. “La Campionaria si rivolgerà al vasto pubblico che ammira e consuma beni e servizi di Qualità e che, più in generale, è attento alle esperienze innovative e creative – tiene ad aggiungere Corrado Peraboni, Amministratore Delegato di EXPOCTS – ma sarà anche un luogo di incontro e di scambio tra quelle realtà imprenditoriali e istituzionali che, in questi anni, sono state protagoniste del progetto della qualità”. Ancora una volta, quindi, il concetto di “qualità” viene messo in primo piano, e ribadito anche per voce di due protagonisti dell’economia italiana che hanno scommesso su que-

sto appuntamento: Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Unicredit, e Luca Majocchi, al vertice di Seat Pagine Gialle. Perché la qualità, come tengono a sottolineare sulle pagine di un noto quotidiano nazionale, “ha un ruolo di primo piano nella definizione dell’identità, sia individuale che collettiva. All’apparenza rappresenta un costo ma in realtà è un grandissima opportunità e, soprattutto, costituisce la chiave della competitività. È un segno di distinzione che dà un senso al nostro operare”. L’auspicio degli organizzatori è che, se la mitica Fiera Campionaria del dopoguerra ha rappresentato il luogo simbolo del boom economico, della transizione dell’Italia agricola verso l’Italia industriale, la nuova Fiera diventi invece la grande porta dell’Italia rispetto al mondo, il luogo del “racconto” del nuovo capitalismo italiano. Tempi diversi, quindi, momenti storici diversi, ma un comune obiettivo: rappresentare il Paese di oggi, i cambiamenti e le trasformazioni che ha subito e che continua a subire. Ma con la chiave di lettura della qualità.

SYMBOLA

Fabio Renzi

Symbola – Fondazione per le qualità italiane vuole consolidare e diffondere il modello di sviluppo della soft economy, dove i territori incontrano le imprese, dove si stringono alleanze tra i saperi, le nuove tecnologie, la tradizione. A tal scopo, Symbola raduna tutti coloro che puntano sulla qualità e sui talenti del territorio, per mettere in comune le loro esperienze. È la lobby delle qualità italiane.

medium businesses which doesn’t mean however, weak or incapable of facing – if prepared well – big, global markets. The fair also plans on proving that perseverance in high quality pays off, that constant technological research and the will to aim for targeted marketing can be the keystone to making Made in Italy grow. As Managing Director of the Fiera Milano, Claudio Artusi explains, the Campionaria intends on offering “an occasion for introducing Italian quality, in all its variety and splendour to Italy and the entire world: from the artefact, manufactured items to handcrafted artisan to key, industrial ones, from research to territorial marketing, from architecture and design to tourism, from new technologies to excellent food and prized wine, from fashion to cultural productions and media, from territorial to regional services, from parks to innovative social and entrepreneurial know-how in non profit sectors, all the way to products of mass consumption”. PUBBLIC THAT APPRECIATES QUALITY. “The Campionaria is directed at the vast public that appreciates and consumes Quality goods and takes advantage of Quality services, more in general pays attention to innovative and creative experiences – CEO of EXPOCTS Corrado Peraboni adds – it will also be a place for meeting and exchanging be-

SYMBOLA Fondazione per le qualità italiane wishes to consolidate and spread the soft economy development model, where the territories meet the businesses, where alliances are forged between, knowledge, new technologies and tradition. For this purpose, Symbola brings together everyone who is betting on quality and talents in the territory to pool their experiences. It is the lobby of Italian Quality.

tween the entrepreneurial and institutional realities that have been in the spotlight for quality over these years”. Once again, the concept of “quality” is in the forefront, reasserted and voiced by two leaders in Italian economy that are betting on this event: CEO of Unicredit Alessandro Profumo, and CEO of Seat Pagine Gialle Luca Majocchi. Because quality, as they underlined on the pages of a National, daily newspaper, “has a leading role in defining identity, both individual and collective. What appears initially as a cost, in reality turns out to be a great opportunity and above all is the key to competitiveness. It is a distinguishing mark that gives meaning to our work”. The organisers have high hopes that the new Campionaria will become the Italian door to the world, a place where stories of the new Italian capitalism will be “told”, just like the legendary Fiera Campionaria was in post war times, as the emblematic location of the economic boom and transition of Italy from its agricultural roots to the industrial one. Different times however, and different moments in history with a common goal: to represent the country of today, the changes and transformations that it has undergone and that it continues to undergo, but interpreted with quality in mind.

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CONSULENZE I NETWORK DI KWGA S.P.A. E DI ROCHIRA & PARTNERS

Anche i professionisti diventano globali THE NETWORKS BY KWGA S.P.A. AND ROCHIRA & PARTNERS

Professionals have become global too A new service offered to our readers in the world rom the capital of the Salento region, the Network by KWGA S.p.A. (a firm of consulting and business administration which is specialized in company restructuring and reorganization and M&A), which incorporated a consultancy and business management company, aims to re-launch and assist Italian business in the world, providing also Italian intellectual professions on the foreign global market. A NEW OFFICE IN LECCE. The company was founded by the University Professor Giuseppe Rochira, a world-famous lawyer and business consultant, and has opened a branch office in Lecce in via Nazario Sauro 14, near the very central Piazza Mazzini. KWGA is directed by Studio Rochira & Partners, which has branch offices in the most important cities in Italy and in the world, and has established a partnership with Estudio Juridico Serrano Internacional in Madrid. The opening of another branch office in the capital of the Salento region is part of the company’s development project, as the 40-year-old professional told us (he was born in Taranto and moved later to Milan and to Switzerland), among his experiences he can include the administration, management and control of financial and industrial groups and banks, as well as the administration of large enterprises in crisis. The recently opened office in Lecce can boast the collaboration, among other professionals of the Network, of Francesco Solazzo (business consultant for company and taxation law), Grazia Turco (auditing and management control), the expert in labor law Annarita Caleprico, the administrative law lawyer Marcella Cazzetta and the expert in criminal law Gianluca D’Oria (environmental law ), who lectures on criminal law at the Università del Salento. A GLOBAL NETWORK. “The connections between Southern and Northern Italy, Europe and the rest of the world – said Maddalena Boselli, lawyer and responsible for corporate & litigation in the Milan office of Studio Rochira & Partners and Estudio Juridico Serrano International – increase the effectiveness of both Networks (about 200 professionals), enabling us to guarantee an increased local service to our customers in the Salento area too, in order that their business can develop in the rest of Italy, in Europe and in the world. Giuseppe Rochira (who is at the head of both networks) and Maddalena Boselli have been assisting Italian companies working abroad and foreign enterprises working in Italy for over five years, ensuring a global assistance even at the Institutions of the foreign Countries involved. Mr. Rochira pointed out that many Italian professionals have been supplying important assistance to their clients who operate abroad for years. “On a level with American and British law firms, the Italian professionals have also made their brands famous in the field of intellectual professions, and their professional assets are without any doubt the main support of any initiative undertaken abroad by the Italian companies and in Italy by foreign companies. Without these professionals, said Rochira, any initiative, which is always difficult in itself, would find many obstacles at the beginning, and would take the head of the company’s attention away from the leitmotif of the same initiative”. In the next issue, èItalia will offer its readers a professional contribution by Professor Giuseppe Rochira (g.rochira@rochira-partners.it).

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Un nuovo servizio offerto ai nostri lettori nel mondo

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al capoluogo salentino, il Network della KWGA S.p.A. (società di consulenza e direzione aziendale specializzata in ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali e in M&A), che ha incorporato una società operativa nel settore della consulenza e direzione aziendale, intende rilanciare e assistere il business italiano nel mondo, dando la risposta al mercato globale dell’italianità all’estero anche nel campo delle professioni intellettuali. NUOVA SEDE A LECCE. La società, fondata dal docente universitario Giuseppe Rochira, avvocato e commercialista in campo internazionale, ha aperto un’altra sede a Lecce alla via Nazario Sauro n. 14, adiacente la centralissima Piazza Mazzini. La KWGA svolge la propria attività sotto l’egida dello Studio Rochira & Partners, con sedi nelle più importanti città italiane e nel resto del mondo, anche per mezzo dall’accordo di partnership con lo Estudio Juridico Serrano Internacional di Madrid. L’apertura dell’altra sede nel capoluogo salentino si inserisce nel piano di sviluppo della società, come riferisce il quarantenne professionista (tarantino di nascita e milanese-svizzero di adozione) che fra le sue esperienze annovera l’amministrazione, la direzione ed il controllo di imprese finanziarie, bancarie e industriali, oltre all’amministrazione di grandi imprese in crisi. Nella appena inaugurata sede di Lecce, unitamente agli altri professionisti del Network, collaborano il commercialista Francesco Solazzo (societario e tributario), Grazia Turco (auditing e controllo di gestione), la giuslavorista Annarita Caleprico, l’avvocato amministrativista Marcella Cazzetta e il penalista Gianluca D’Oria (diritto ambientale) incaricato di diritto penale nell’Università del Salento. UNA RETE GLOBALE. “Il collegamento tra il sud d’Italia, il nord, l’Europa ed il resto del mondo – dice l’avvocato Maddalena Boselli, responsabile corporate & litigation della sede di Milano dello Studio Rochira & Partners e dello Estudio Juridico Serrano Internacional – aggiunge maggiore efficienza a entrambi i Network (circa 200 professionisti), consentendo di garantire anche alla clientela salentina una maggiore assistenza in loco, affinché il loro business trovi sviluppo nel resto d’Italia, in Europa e nel mondo”. Giuseppe Rochira e Maddalena Boselli (il primo a capo di entrambi i Network) da oltre cinque anni assistono imprese italiane operanti all’estero ed imprese estere operanti in Italia, garantendo un’assistenza globale anche presso le Istituzioni dei Paesi esteri coinvolti. L’avvocato Rochira, ha sottolineato come moltissimi professionisti italiani da anni ormai forniscono una importante assistenza ai propri clienti che operano all’estero. “Al pari degli studi americani e di quelli inglesi, anche i professionisti italiani hanno fatto conoscere il loro brand nel campo delle professioni intellettuali, i cui asset professionali restano senza dubbio il principale supporto di ogni iniziativa all’estero dell’impresa italiana e in Italia di quella estera. Senza quei professionisti – dice Rochira – ogni iniziativa, già di per sé ardua, troverebbe seri ostacoli alla radice, assorbendo e distraendo il capo azienda dal leitmotiv dell’iniziativa stessa”. Dal prossimo numero, èItalia offrirà ai suoi lettori il contributo professionale del prof. Giuseppe Rochira (g.rochira@rochira-partners.it).

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NUOVI STRUMENTI, PER FACILITARE L’ACCESSO DELLE IMPRESE AI MERCATI

Due le principali iniziative che verranno presentate alla Convention di Assocamerestero: la Business Key e le novità relative all’EBR

INFOCAMERE

Infocamere porta l’IT a Livorno

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nche quest’anno InfoCamere collaborerà – a fianco di Assocamerestero, Unioncamere e Unioncamere Toscana – all’organizzazione della 16ª Convention Mondiale delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, che porterà a Livorno, dal 10 al 16 novembre, le 73 CCIE operanti nel mondo, insieme ad illustri esponenti del Governo, delle Istituzioni regionali e locali, del mondo economico e produttivo, dell’università e della ricerca, della cultura. Nel corso della settimana di tavole rotonde e incontri, la Società Consortile di Informatica delle Camere di Commercio Italiane coglierà l’occasione per presentare i progetti recentemente realizzati e per illustrare le novità del settore.

Naturalmente la BKey può essere usata solo da chi conosce la chiave a otto cifre che la protegge”.

BUSINESS KEY. Come infatti spiega Alberto Schena, Direttore Strategie e Attività estere di InfoCamere, “nel corso della Convention di Livorno illustreremo la valenza della Business Key, una speciale chiave USB che riunisce le funzioni di firma digitale e di archivio automatico di tutta la documentazione che il Registro delle Imprese contiene su una data impresa. È sufficiente infatti inserire la BKey in un PC in rete perché questa si colleghi automaticamente al Registro per scaricare ultimi aggiornamenti, statuto, elenco dei soci, amministratori, bilanci, che potranno essere stampati a richiesta. Insomma non sarà così più necessario portare con sé documenti ufficiali e certificati! Per firmare digitalmente un documento non è più necessario installare software particolari, perché la BKey contiene tutto quello che serve.

EBR-EUROPEAN BUSINESS REGISTER. L’appuntamento di Livorno sarà inoltre l’occasione per illustrare le novità per quanto riguarda il Registro Europeo delle Imprese (EBR-European Business Register), distribuito per l’Italia da InfoCamere. L’importanza di questo strumento risiede nel fatto che permette l’accesso in tempo reale ai documenti ufficiali messi in linea dai registri ufficiali dei Paesi aderenti, di cui 15 sono già attivi mentre altri quattro (Olanda, Regno Unito, Serbia e Ucraina) stanno completando le operazioni necessarie. “Alcune CCIE hanno già acquistato questo servizio, o hanno comunque dimostrato interesse in merito”, spiega ancora Schena, “ma ci auguriamo che EBR riscuota maggior attenzione, dal momento che vi stanno via via aderendo tutti i Registri dell’Europa a 25, che lo considerano ormai una sorta di imprescindibile ‘biglietto da visita; ad esempio Macedonia e Slovenia stanno decidendo in questi giorni. Ciò fa sì che EBR si prefiguri come un mezzo sempre più fondamentale per accedere in sicurezza al mercato europeo”.

NEW INSTRUMENTS TO FACILITATE ENTERPRISE ACCESS TO MARKETS

Infocamere brings IT to Livorno There are two principal initiatives that will be presented at the Assocamerestero Convention: the Business Key and the relatively new EBR

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gain this year InfoCamere will work together with Assocamerestero, Unioncamere and Unioncamere Toscana to organize the 16th World Convention of the Italian Chambers of Commerce Abroad that from the 10th to the 16th of November brings 73 chambers operating in the world, illustrious personalities from national, regional, and local institutions, representatives of the financial and production worlds, members of academia, research, and culture to Livorno.

Throughout the week of round tables and meetings, the Technology Consort of the Italian Chambers of Commerce take the opportunity to present recent projects and sector trends. BUSINESS KEY. So explains Alberto Schena, Strategic Director for Activities Abroad of Infocamere, “during the Convention in Livorno we will illustrate the value of the Business Key, a special USB key that joins the functions of digital signatures and automatic archiving of all the documentation that the Business Registry contains on a device. One needs only insert the Bkey in a connected PC because this automatically accesses the registry for downloading the latest updates, by-laws, contact lists of associations, administrators, accounting that can be printed on request. In short, it will no longer be necessary to carry official documents and certifications! To digitally sign a document, it is not necessary to install special software because the Bkey contains the necessary elements. Naturally, the Bkey can only be used by the person who knows the

8 digit code that protects it”. EBR-EUROPEAN BUSINESS REGISTER. The event in Livorno will also be an opportunity for illustrating trends regarding the European Business Register, distributed in Italy by Infocamere. The importance of this instrument resides in the fact that it permits real time access to official documents entered on official registries of participating countries, of which 15 are already active while four more (Holland, the United Kingdom, Serbia and the Ukraine) are completing necessary operations. “Some chambers have already acquired this service, or have at least demonstrated interest”, explains Schena, “but we hope that EBR draws major attention, since little by little each of the 25 countries in the EU have registered with it, making the EBR a sort of essential ‘business card’: for example Macedonia and Slovenia are registering in these days. Proof that EBR is continually becoming an ever more fundamental method for safely accessing the European market”.

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ISNART

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INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE GIOVANNI COCCO

Così si premia l’ospitalità di qualità di Domenico Calabria

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a tempo, molte strutture turistiche perseguono la qualità e ogni anno si mettono in discussione sottoponendosi a delle valutazioni. È questo il significato del Marchio di Qualità, certificazione promossa nel 1997 dalle Camere di Commercio, da Unioncamere, e coordinato da Isnart (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche). A questo riconoscimento si è affiancato, nel 2005, il Premio Ospitalità Italiana, un vero e proprio concorso dove i protagonisti sono le aziende turistiche e… gli stessi turisti! A parlarcene è il Direttore Generale di Isnart, Giovanni Cocco. Dott. Cocco, come nasce il Premio Ospitalità Italiana? Chi può parteciparvi? Questo riconoscimento nasce dall’esigenza di “premiare” gli sforzi di migliaia imprenditori, spesso piccoli albergatori o ristoratori, che si impegnano quotidia- Il settore turistico namente ad aumentare il livello di soddipunta al sfazione del servizio al “viaggiatore”. Qualunque struttura turistica – alber- miglioramento. ghi, ristoranti, agriturismi, campeggi, E ci guadagnano, B&B, stabilimenti balneari – può accedere gratuitamente a questo servizio candi- in tutti i sensi, dandosi presso la propria Camera di anche i turisti! Commercio; una successiva visita di personale specializzato verificherà in modo oggettivo l’idoneità. L’estate successiva, la parola passa ai clienti, che sono invitati ad esprimere il proprio gradimento per la struttura mediante un voto da 1 a 10, che può semplicemente essere comunicato via SMS o collegandosi ad internet. Le strutture più votate accedono ad una selezione finale; chi vota, invece, partecipa all’estrazione di pranzi e notti in albergo presso le stesse strutture certificate. Non per niente il nostro slogan è “Noi partecipiamo, Vogliamo Vincere Insieme?”. Ad oggi, il Premio coinvolge oltre 70 province, 12.000 strutture, e ha già permesso la certificazione di 1.700 alberghi, 1.335 ristoranti, 444 agriturismo, e oltre 300 altre strutture tra stabilimenti balneari, campeggi, B&B. È prevista una nuova edizione per il 2008? Sicuramente lo storico è a nostro favore, visto il successo delle passate edizioni. A fine anno organizzeremo il gran gala conclusivo, dove premieremo le strutture più votate, e abbiamo pensato, come location, a Napoli, città simbolo del turismo nel sud italiano. E chissà che non si estenda il concorso anche fuori dai nostri confini… Avete già qualche idea in merito? Ormai sono molti i Paesi europei, come la Francia, la Spagna e la Svizzera, che hanno istituito organismi simili ad Isnart per la valutazione ed il controllo sulla qualità, e che già concedono un Marchio di Qualità nazionale, con standard valutativi molto simili ai nostri. I proficui e buoni rapporti con Assocamerestero, e quindi con la rete delle Camere di Commercio Italiane all’estero, ci fanno ben sperare nel progetto di un’estensione del Premio Ospitalità anche all’estero. E i primi “destinatari” saranno i ristoranti italiani nel mondo: queste strutture, spesso frutto dell’emigrazione italiana, sono del resto i nostri “ambasciatori” nel mondo, dal momento che utilizzano prodotti italiani, propongono ricette italiane, e fanno “assaggiare” e apprezzare il nostro modo di essere.

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Veduta del Golfo di Napoli

INTERVIEW OF GIOVANNI COCCO, GENERAL DIRECTOR OF ISNART

Quality hospitality is awarded any tourist facilities have made the pursuit of quality a priority for a long time now, by undergoing a yearly evaluation and opening themselves up to criticism. This is what the Mark of Quality signifies, certification promoted since 1997 by the Chambers of Commerce, Unioncamere, and coordinated by Isnart (National Institute of Tourist Research). The Premio Ospitalità Italiana paired up with this award in 2005, a true competition on a national level where tourist companies and enterprises are the stars…and tourists themselves! Giovanni Cocco, General Director of Isnart tells about it. Doctor Cocco, how did the Premio Ospitalità Italiana come about? Who can participate? This acknowledgement came about following the need to “award” efforts of thousands of entrepreneurs, which are often small hoteliers and restaurateurs dedicated daily to raising the standards of “traveller” service satisfaction. Any tourist facility – whether hotel, restaurant, holiday farm, camping, B & B or bathing establishment – can access this service, free of charge, by nominating themselves at the Chamber of Commerce; a specialised staff then makes a follow up visit to objectively establish eligibility. Word gets around to guests and the next summer they are invited to express their liking by voting from 1 to 10, which can be done simply by SMS or through Internet. The facilities with the highest votes go on to the final selection; those who vote, on the other hand take part in drawings for lunches and hotel stays through those same certified establishments. Our slogan is none other than “We’re participating, shall we win together?”. So far the Prize involves over 70 provinces, 12,000 facilities and has already awarded certification to 1,700 hotels, 1,335 restaurants, 444 holiday farms and over 300 organisations from bathing establishments, to camping sites, to B&Bs. Is a new edition planned for 2008? Surely history is on our side seeing the success of past editions. We’ll organise a final grand gala at the end of the year where the facilities most voted will be awarded and we thought about Naples as a location, it being the city that symbolises tourism in southern Italy. It’s not out of the question that the competition will move beyond our borders… Have you already got some ideas about this in mind? By now there are many European countries, like France, Spain, and Switzerland that have set up organisations similar to Isnart in appraising and quality control, which already award the national Mark of Quality with criteria standards very similar to ours. Thanks to fruitful, solid relations with Assocamerestero, meaning also with the Italian Chamber of Commerce network abroad, we have high hopes that the Premio Ospitalità will go beyond borders even abroad. The first “recipients” will be Italian restaurants in the world: establishments that often started up thanks to Italian emigration, making them for that matter, our “ambassadors” worldwide for the simple fact that they use Italian products, offer Italian recipes and lead to people to “tasting” and appreciating our way of being.

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CONNECTING THE REAL ESTATE WORLD

Sappiamo valorizzare l’Italia


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CAMERA DELLA MODA INTERVISTA AL PRESIDENTE MARIO BOSELLI

Blugirl Blumarine

Cina e India an per l’Italian fa di Francesco Fusco

È

Just Cavalli

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sempre prudente nell’esprimersi, ma questa volta Mario Boselli non può celare l’entusiasmo per il successo che la moda italiana del prêt-à-porter ha riscosso a Milano presso critici e compratori. L’edizione di settembre 2007 sarà di quelle da ricordare, malgrado l’euro sempre più forte, che svantaggia le nostre esportazioni. Vincente è stata la qualità e la fantasia dei nostri stilisti. Ma lasciamo la parola a Mario Boselli, al quale abbiamo chiesto di farci un bilancio conclusivo. Assolutamente positivo, sia in riferimento alla qualità delle collezioni presentate, caratterizzate da alta creatività e completezza dell’offerta, che al clima degli affari, da stagioni mai così positivo e concreto. Unici inconvenienti, i ritardi dell’inizio di alcune sfilate che si sono tenute in giro per la città, lontano dal Fashion Milano Center, dove sorge il quartier generale di Milano Moda Donna. Alla luce delle altre “settimane” in altri Paesi, come si posiziona la moda italiana? Milano Moda Donna ha l’assoluta leadership nel prêt-à-porter alto, quello degli stilisti, ove si rappresenta il meglio del Made in Italy. Infatti


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INTERVIEW OF MARIO BOSELLI, PRESIDENT OF THE NATIONAL CHAMBER OF FASHION

China and India still too “young” for Italian fashion

Were there any new young designers who made their mark? We witnessed the debut of seven of the ten “Fashion Incubator” designerentrepreneurs on the first day of Milano Moda Donna, and we had two static presentations. Everything was top level, something that gives high hopes for ario Boselli is usually careful in expressing himself but this time he the future. Buyers and critics: what were the reactions in your opinion? can’t hide his excitement for the fabulous success that the Italian Both positive, as mentioned before: we haven’t seen such an enthusiastic fashion prêt-a-porter cashed in on in Milan from critics to buyers alike. The September 2007 edition is one to be remembered, even though the atmosphere in along time. Were any new markets opened such as India and China? And what are ever growing strength of the Euro signifies a disadvantage for our export. Our the prospects? designers stood out in quality and imagination. Development of markets that can be defined as “young” has continued, Let’s let Mario Boselli have the last word, which we asked to sum up the meaning ones that have turned to purchasing Made in Italy final result. products only recently. We’re referring to countries outside of Absolutely positive, both in terms of quality of collections The Milan fashion presented, characterised by a high level of creativity and a week wrapped up with the EEC, therefore China, India but also Russia, central-eastern European countries and various others from the Far East. wide, complete range of offerings, as well as regarding the the confirmation of On one hand there’s the Euro and on the other rising business climate that has not been this concrete and positive leadership in first class prices: how much influence do these have on economic for many seasons. The only inconveniences being the delays prêt-a-porter of our end results? of a few fashion runways at the beginning, which were held designers, rich in The Euro being strong and the dollar weak have a double around the city, far from the Fashion Milan Centre where the creativity and negative effect: hitting the upper part of the textile industry (the main headquarters for Milano Moda Donna is located. tastefully sexy textile soft goods part, yarns and fabric) with more competitive In light of the other “weeks” in other countries, how is imports, and penalising our export in the area of the dollar, in products that beItalian Fashion ranked? Milano Moda Donna has total leadership in high prêt-a-porter, where the best come evidently more costly. What kind of effect does Ferré’s passing on and Valentino’s retiring of Made in Italy designers is represented. In fact more than 80% of the fashion houses are Italian and this is a characteristic unique to Milan compared with all have on things? Careful reflection in responding is compulsory, but I do have faith that stylisthe other fashion weeks. In Paris for example, the French houses are 50%. What are the trends that emerged? Were you able to note anything tic and creative continuity will be guaranteed out of respect to the founders of the designer names. The same staff that worked with Masters Ferré and new? The offers presented were distinguished by absolute opulence, whether by Valentino are on board as well as, if we look at France, successfully survived lines defined as more classic, highly elegant or by more imaginative lines, the generational changeover even before us, we can be optimistic that such a process can surely be carried out also in Italy. younger, really creative and often tastefully sexy.

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ia ancora “giovani” n fashion La settimana della moda milanese si è conclusa confermando la leadership del prêt-à-porter alto dei nostri stilisti, ricco di creatività e raffinatamente sexy più dell’80% delle case sono italiane e questa è una caratteristica unica di Milano rispetto a tutte le altre fashion week. Ad esempio a Parigi le case francesi sono meno del 50%. Quali sono state le tendenze emerse? Ha avuto modo di registrare qualcosa di nuovo? L’offerta è stata caratterizzata da una ricchezza assoluta, sia di linee definibili più classiche, di alta eleganza, che di linee più fantasiose, più giovani, di grande creatività, spesso raffinatamente sexy. Vi sono state nuove firme di giovani stilisti capaci di affermarsi? A Milano Moda Donna il primo giorno abbiamo assistito al debutto di sette dei dieci stilisti-imprenditori del “Fashion Incubator” e abbiamo avuto anche due presentazioni statiche. Il tutto è stato di ottimo livello, cosa che fa ben sperare per il futuro. Buyers e critica: quali sono state secondo lei le reazioni? Positivi entrambi, come detto: da tempo non si constatava un clima così entusiasta. Si sono aperti nuovi mercati, per esempio India e Cina? E con quali prospettive? È continuato lo sviluppo di mercati che possiamo definire “giovani”, nel senso che si sono

affacciati all’acquisto di prodotti Made in Italy solo recentemente. Ci si riferisce soprattutto a mercati extra Cee, quindi Cina, India, ma anche Russia, i Paesi dell’Europa centro-orientale e vari altri del Far East. Da una parte l’euro, dall’altra i prezzi in salita: quanto influiranno sui risultati economici? L’euro forte, il dollaro debole, hanno un duplice effetto negativo: colpiscono la parte alta della filiera (la parte tessile, fili e tessuti) con importazioni più competitive, e penalizzano le nostre esportazioni nell’area dollaro di prodotti che diventano evidentemente più costosi. La scomparsa di Ferré, l’abbandono di Valentino, che effetti produrranno? Un minimo di prudenza nella risposta è d’obbligo, ma sono fiducioso circa il fatto che verrà garantita una continuità stilistica e creativa rispetto ai fondatori delle griffe. Lo staff è sempre quello che ha operato con i Maestri Ferré e Valentino, e inoltre, se guardiamo alla Francia, che ha vissuto con successo prima di noi il passaggio generazionale, possiamo essere ottimisti che un tale processo si realizzi positivamente anche in Italia.

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ARTE

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ALLA SCOPERTA DELLE “SCULTURE FLUIDE” DEL POLIEDRICO GIANFRANCO FARIOLI

AT THE DISCOVERY OF THE “FLUID WORKS OF SCULPTURE” BY THE MANY-SIDED ARTIST FARIOLI

When thoughts take shape

Quando il pensiero prende forma Fogli di pvc pieni di scritte che, una volta accartocciati, assumono una nuova forma e un nuovo contenuto. Affascinando lo spettatore e catturandone la fantasia

PVC sheets filled with writing that take a new shape and a new content when crumpled up. Fascinating the spectators and enticing their fantasy

di Paola Rossi mix of images, action and poetry to obtain design: this is what Gianfranco Farioli did with his fluid but absolutely impenetrable works of sculpture. A meeting with Gerry Malanga, New York poet and photographer of Italian origin who was a collaborator of Andy Warhol in the famous Factory in the Seventies, was the starting point for a graphic-pictorial work oriented towards structure in which the intervention by the manysided architect Farioli was crucial. The poems by Malanga were written on common paper sheets, and Farioli printed them on PVC sheets. Then he crumbled them up to make them illegible, obtaining a radical change in the shape and content. What was the result? A beautiful object that contains an unbreakable memory and a manipulation that has become transfiguration. THOUGHTS TURNED INTO VISIONS. Movement is more perceptible than mass in these works. The harmony in shape is predominant in these cases of secret diaries of the soul that will never be read but interpreted. The artist’s creative action strains to reform an object in daily use such as paper and to the sublimation of the collective imagination within the boundaries of design. This transformation of pop reminiscence and concepts is a theurgic assemblage that entices the observer by absorbing his or her fantasy and making him or her aware of reading non legible items. Gianfranco Farioli comes from an aristocratic family, he graduated in Rome (but he has been living in Milan for a long time), and has been moving in cultural circle with important personalities like the painters Afro and Gastone Novelli, the critic Bruno Zeri, the writers Françoise Sagan, Alberto Moravia and Pier Paolo Pasolini. His background resulted in his creativeness and eclecticism, encouraging him to make forays into industrial design, interior decorations, furniture design and photography with total confidence. Nevertheless, Farioli challenges himself day by day trying new forms of expression and new materials to realize them. His wonderful and hermetic works of sculpture are just a divertissement by this complete artist. What else can we say? We can add that some of his industrial design projects of the Seventies are at the MOMA in New York, and at present he is painting with the enthusiasm and freshness of a young boy. His choices in his private and professional life have made him a free and pleasant man who follows the wind with a smile on his face!

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ettere insieme immagine, azione e poesia, ed ottenere design, è quanto Gianfranco Farioli è riuscito a fare con le sue sculture fluide ma definitivamente impenetrabili. Da un incontro con il poeta e fotografo newyorchese di origine italiana Gerry Malanga, collaboratore di Andy Warhol nella famosa Factory degli anni Settanta, è scaturito un lavoro grafico-pittorico orientato alla struttura nel quale l’intervento del poliedrico architetto Farioli è stato determinante. Le composizioni poetiche di Malanga erano scritte su normali fogli di carta, e Farioli le ha stampate su fogli di pvc. Che poi ha accartocciato rendendoli illeggibili, ottenendo un cambiamento radicale nella forma e nel contenuto. Il risultato? Un bellissimo oggetto che racchiude in sé una memoria indistruttibile e una manipolazione che diviene trasfigurazione. IL PENSIERO DIVENTA VISIONE. Il movimento è più presente della massa in queste opere. L’armonia della forma prevale in questi contenitori di diari segreti dell’anima che non verranno mai letti, bensì interpretati. L’azione creatrice, in questo caso, è finalizzata al recupero di un oggetto di uso comune come la carta e alla sublimazione dell’immaginario collettivo, il tutto senza perdere di vista il design. Questo mutamento di reminiscenza pop e concettuale è un assemblaggio teurgico che piace e affascina l’osservatore, catturandone però tutta la sua fantasia e sensibilizzandolo verso la lettura del non leggibile. Gianfranco Farioli, di origine aristocratica, laureatosi a Roma (ma vive a Milano da molto tempo), ha sempre frequentato importanti personaggi del mondo della cultura, dai pittori Afro e Gastone Novelli, al critico Bruno Zeri, dalla scrittrice Françoise Sagan, ad Alberto Moravia, a PierPaolo Pasolini. L’“humus” nel quale è cresciuto ha fatto emergere la sua vis creativa e il suo eclettismo, inducendolo a cimentarsi con disinvoltura nel design industriale, nella decorazione d’interni, nella progettazione di mobili e di complementi di arredo e nella fotografia. Farioli, comunque, si rimette in discussione ogni giorno, sperimentando nuove forme di espressione e nuovi materiali per realizzarle. Le sue bellissime ed ermetiche sculture non sono che un divertissement di questo artista a tutto tondo. Che dire ancora? Sicuramente che alcuni suoi oggetti di design industriale degli anni Settanta si trovano al MOMA di New York, e che in questo momento si sta dedicando alla pittura con l’entusiasmo e la freschezza di un ragazzo alle prime armi. Queste sue scelte di vita privata e professionale lo hanno reso un uomo libero e gentile che va, con il sorriso sulle labbra, dove lo porta il vento!


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A SHANGHAI PER VINITALY CHINA & CIBUS

BUONITALIA

BUONITALIA TO SHANGHAI FOR VINITALY CHINA & CIBUS

What if olive oil meets curry on the table… Introducing Italian products to Asian tastes: the “tactic” proposed by President De Piazza for inserting the Made in Italy agricultural and food industry into Indian and Chinese markets think the idea of carving out an important niche in eating customs in countries with such strong gastronomic cultures such as China and India is quite unrealistic, even though Italian food and wine connoisseurship boasts a certain amount of success among a scant number of well to do consumers. I believe however that a good strategy to increase presence in the amount of export in Italian production is to promote products that can easily be combined with dishes in those countries, in order to pave the way for our entire agricultural and food industry patrimony of quality”. President of Buonitalia SpA, Emilio De Piazza commented on participation for the second year consecutively, in the next edition of Vinitaly China & Cibus, Italian Quality Food & Wine Fair scheduled at the Shanghai Exhibition Centre from November 29th - December 1st 2007 together with Veronafiere, Fiere di Parma and Federalimentare. A vast selection of the best in food and wine connoisseurship products worldwide will be presented in an initiative to introduce China to them. Buonitalia considers both the Chinese and Indian market as fertile terrain with great potential for the Italian agricultural and food industry. This is where the conviction stems from, that a winning strategy for encouraging appreciation of our products within cultures that enjoy gourmet tradition centuries as old as ours is to concentrate on some of the Italian quality products that can be combined best with traditional dishes of those countries. As President De Piazza emphasises, wine, oil and cheeses for example “can accompany curry based recipes as well as sweet and sour ones in a natural way”. Furthermore, the Olympics that will be held in Beijing in 2008 and the subsequent World Expo in Shanghai in 2010 are excellent occasions for starting up promotional campaigns for the patrimony of our agricultural and food industry. The strategy of Buonitalia does not stop just here, obviously. “For ground-breaking markets like China and India – De Piazza underlines once again – beyond promoting a qualified presence of Italian restaurants which have always promoted our products abroad, the aim is to promote food and wine connoisseurship with Made in Italytraining for HoReCa (Hotel/Restaurant/Café) operators and people in the trade, research and put into action logistic-distributive solutions, without ever neglecting the big distribution channel which has already shown great interest in our products”. To that end, the President of Buonitalia will also take part in Ministers De Castro and Bonino’s government mission in India, a country that is certainly more accessible for our products due to a strong British cultural presence, alongside the Indian one, resulting from marked colonisation under the English Crown.

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Se l’olio d’oliva va in tavola col curry… Far incontrare i prodotti italiani con i gusti orientali: questa la “tattica” proposta dal Presidente De Piazza per portare il Made in Italy agroalimentare in mercati quali l’India e la Cina di Ghileana Galli

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redo che sia velleitario pensare di ritagliarsi spazi importanti nelle abitudini alimentari di Paesi dalla forte cultura gastronomica, come ad esempio Cina e India, anche se in quei mercati l’enogastronomia italiana vanta buoni motivi di successo su un ristretto numero di consumatori benestanti. Ma credo, invece, che una buona strategia per aumentare la presenza in volumi di export delle produzioni italiane sia promuovere in quei Paesi prodotti facilmente abbinabili ai loro piatti, così da aprire la strada a tutto il nostro patrimonio agroalimentare di qualità”. Così Emilio De Piazza, Presidente di Buonitalia SpA, ha commentato la partecipazione per il secondo anno consecutivo alla prossima edizione di Vinitaly China & Cibus, il Salone del Food&Wine italiano di qualità in programma presso lo Shanghai Exhibition Center dal 29 novembre al 1 dicembre 2007, insieme a Veronafiere, Fiere di Parma e Federalimentare. Un’iniziativa che si propone come mezzo per far conoscere ed apprezzare in Cina i migliori prodotti dell’enogastronomia mondiale, presentando una vasta scelta tra vini ed alimenti. Buonitalia giudica sia il mercato cinese che quello indiano due realtà con grandi potenzialità per l’agroalimentare italiano. Da qui, la convinzione che una strategia vincente per far apprezzare i nostri prodotti all’interno di culture enogastronomiche altrettanto secolari come la nostra, sia quella di puntare su alcune delle produzioni italiane di qualità che meglio possono essere abbinate ai piatti tradizionali di quei Paesi. È il caso, per esempio di vino, olio o formaggi, che, come tiene a sottolineare il Presidente De Piazza, “possono accompagnare, in maniera naturale, ricette a base di curry piuttosto che a base di salse agrodolci”. Inoltre, le Olimpiadi che si terranno a Pechino nel 2008 e la successiva World Expo di Shanghai del 2010 sono certamente un’ottima occasione per attivare programmi promozionali del nostro patrimonio agroalimentare. Ovviamente la strategia di Buonitalia non si limita a questo. “Per mercati innovativi come appunto Cina e India – tiene a sottolineare ancora De Piazza – oltre a promuovere una presenza qualificata della ristorazione italiana da sempre prima vetrina all’estero dei nostri prodotti, si punta a promuovere la formazione enogastronomica sul Made in Italy degli operatori dell’HoReCa (Hotel/Restaurant/Café) e del trade, e a studiare e attivare soluzioni logistico-distributive, senza però trascurare il canale della grande distribuzione che già si è dimostrata molto interessata ai nostri prodotti”. A tal fine il Presidente di Buonitalia prenderà parte anche alla missione governativa dei Ministri De Castro e Bonino in India, un Paese certamente più accessibile per i nostri prodotti per la presenza, accanto a quella indiana, di una forte cultura britannica dovuta alla nota colonizzazione della corona inglese.

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INFORMARE per COMPETERE

Uniti

per portare l’ECCELLENZA ITALIANA nel Mondo èItalia, Economy ed Assocamerestero proseguono nella attività di informazione a sostegno del Made in Italy. Dopo gli Speciali Paese pubblicati dal 2005 ad oggi in abbinata nelle due riviste e

sostenuti con successo dai relativi convegni nei Paesi interessati, segue nel 2007 lo Speciale Paese: Australia e Francia (Novembre - Dicembre) convegni a Sydney e Parigi: Gennaio-Febbraio 2008

Nel prossimo numero Speciale

AUSTRALIA FRANCIA

Gli Speciali Paese, promossi da Assocamerestero e realizzati in collaborazione con i Ministeri degli Affari Esteri e del Commercio Internazionale, con le Ambasciate, i Consolati e le Istituzioni italiane preposte all’internazionalizzazione, offrono un’informazione macro-economica sulle opportunità di affari che le Camere di Commercio Italiane individuano nei vari Paesi per la creazione di partnership di tipo commerciale e tecnologico. Gli Speciali PAESE di èItalia permettono un’occasione importante di visibilità all’estero grazie alla capillare diffusione nel mondo di èItalia, definita la bandiera dell’informazione italiana nel mondo e all’abbinamento con Panorama Economy, il settimanale che per autorevolezza e diffusione, raggiunge il mondo della finanza e delle piccole e medie imprese ed è riconosciuto come un canale informativo serio e affidabile dalle grandi aziende italiane.

La partecipazione allo Speciale Paese prevede la pubblicazione di: 1 pagina su èItalia, 1 pagina su Economy, e la partecipazione al relativo Convegno-Workshop Per Informazioni:

VOICeS

Via F.lli Bronzetti, 21 - 20129 Milano - Tel. 02.70003310 - Fax 02.70003909 - www.italplanet.it - voices@italplanet.it


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SPECIALE INDIA-CINA

CINDIA: UNA PRIORITÀ PER LA NOSTRA POLITICA ESTERA Intervista

Una realtà complessa con cui “l’Italia si raffronta con spirito aperto” Il Sottosegretario Gianni Vernetti

di Mauro Aprile

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espressione Cindia è un efficace artificio retorico, che nasconde una realtà molto complessa ed articolata. L’Italia si raffronta con questi due grandi Paesi con spirito aperto”. Con queste parole il Sottosegretario per gli affari esteri con delega per le relazioni bilaterali con i Paesi dell’Asia,

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IL PUNTO DI VISTA DI RICCARDO SESSA, AMBASCIATORE D’ITALIA A PECHINO

CINA: UNA OPPORTUNITÀ, NON UNA MINACCIA

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a Cina ha raggiunto oggi la quarta posizione in termini di apporto al PIL mondiale, vanta un avanzo commerciale che nei primi nove mesi di quest’anno ha superato il risultato dell’intero 2006, nonché riserve valutarie pari ad oltre 1.400 miliardi di dollari. Dati da capogiro, che testimoniano il ruolo di primissimo piano che la Cina oggi ricopre nella vita internazionale. So bene che da noi molti percepiscono ancora questo mercato più come una minaccia che come una grande opportunità. Ma il quadro oggi va decisamente mutando. Grazie all’importante lavoro avviato negli anni più recenti ed alle significative visite a livello governativo dell’anno scorso, il 2007 sta rappresentando un anno di svolta. I dati indicano una Il “gioco notevole crescita su base annua dell’interscambio sinodi squadra” italiano ed un’ottima performance delle nostre esportazioni, che stanno aumentando in maniera considerevole può aiutare rispetto al 2006. le nostre In effetti, più delle cifre – positive, ma fredde – nel corso imprese a del primo anno della mia missione in Cina mi è rimasta impressa la percezione – altrettanto positiva, ma molto vincere la più calorosa – ricavata dalle centinaia di incontri avuti sfida cinese con imprenditori ed operatori. OBIETTIVO: FARE SISTEMA. Le “storie di successo”, che dimostrano che quando sappiamo “fare sistema” non temiamo alcuna concorrenza, si moltiplicano e spaziano oggi in diversi settori: dall’automobile all’enogastronomia, dalla moda all’alta tecnologia; dalla nautica al tessile. Molti degli imprenditori che hanno raccolto la sfida cinese testimoniano che quella sfida può essere vinta. A patto di avere un progetto concreto e la perseveranza per seguirlo sino al termine. Ma ora che la propensione al consumo della Cina e dei cinesi sta aumentando; ora che una nutrita e crescente classe media si affaccia Riccardo con curiosità ed interesse al mondo ed ai prodotti di qualità stranieri, ed Sessa italiani in particolare; ora che i grossi gruppi cinesi sono pronti ad investire all’estero, ci sono le condizioni per cambiare decisamente passo e per raggiungere l’obiettivo che i due Governi si sono posti: raddoppiare il volume dell’interscambio nel prossimo quinquennio, riequilibrandolo progressivamente. Per queste ragioni, sono convinto che l’Italia possa e debba misurarsi con questo mercato, anche nella prospettiva della straordinaria vetrina dell’Esposizione Universale di Shanghai del 2010, alla quale dovremo assicurare una partecipazione a livello dell’importanza dell’evento e delle aspettative cinesi nei nostri confronti. Dovremo però saper fare un gioco di squadra, sfruttando tutte le sinergie che il Sistema Italia può mettere in campo, lavorando con coerenza, costanza e coraggio.

Gianni Vernetti, commenta l’ascesa nel panorama internazionale del colosso costituito asiatico. Quali iniziative ha in atto la Farnesina verso questi due Paesi? Il Governo Prodi ha mostrato, sin dal suo insediamento, di concepire l’Asia come uno degli assi portanti della nostra politica estera. In Cina è stata la sua prima missione all’estero nel settembre 2006, e ha visitato l’India nello scorso febbraio. Con la Cina stiamo sviluppando una vera partnership,articolata principalmente su quattro pilastri: cultura, economia, ambiente e sanità. Stiamo inoltre approfondendo il dialogo politico ed un’occasione

THE ITALIAN AMBASSADOR IN BEIJING RICCARDO SESSA TELLS US HIS POINT OF VIEW

China: a great opportunity, not a threat t present, China is the fourth Country in the world with the largest GDP, it can boast a commercial surplus that in the first nine months of this year has exceeded the total result of 2006, as well as monetary reserves equal to over 1,400 billion dollars. These staggering figures bear witness to the leading role of China in the present international scene. I know that in Italy many people still consider this Teamwork can market a threat instead of a great opportunity. Nevhelp our ertheless, reality is decidedly changing. enterprises Thanks to the important work started in recent further increase years and to the significant visits last year by the relations between government, 2007 represents a turning point. Figthe two Countries ures indicate a remarkable yearly growth of the imand win the port-export trade between China and Italy and a Chinese challenge great performance of our exports, which have been considerably increasing compared to 2006. During the first year of my mission in China, I had a very positive impression from hundreds of meetings with traders and operators, which is more enthusiastic than the positive but cold figures.

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OUR GOAL: TO BUILD A SYSTEM. The number of successful stories, which demonstrate that when we build a system we are highly competitive, has been increasing and extending into several fields: from automotive to food & wine, from fashion to high-tech, from boats to textiles. Many entrepreneurs who picked up the Chinese gauntlet bear witness to the fact that the challenge can be won, provided that we have a concrete project and enough perseverance to carry it out. Nevertheless, nowadays the inclination to consume in China and of the Chinese is growing, a large and increasing middle class is looking with interest on the world and on foreign quality products, especially on the Italian ones, and the large Chinese groups are ready to invest abroad, so there are the right conditions to accelerate and reach the goals established by the two Governments: to double the total import-export trade in the next five years and progressively find a balance. For these reasons, I am convinced that Italy can and must compete in this market, also looking at the extraordinary opportunity offered by the World Expo in Shanghai in 2010, where we have to guarantee a significant participation and to live up to the Chinese expectation. But we must be able to work as a team, exploiting all the synergies created by Sistema Italia and working with consistency, persistence and courage.


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PARLA ANTONIO ARMELLINI, AMBASCIATORE D’ITALIA IN INDIA

INDIA: LA DUPLICE SFIDA PER LE NOSTRE AZIENDE

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li ultimi due anni hanno conosciuto una fase fortemente ascendente nei rapporti economici bilaterali italo-indiani. Le grandi potenzialità del mercato indiano, unite all’eccezionale sforzo di promozione economica svolto a livello istituzionale, sulla scia delle visite in India del Presidente della Repubblica Ciampi nel febbraio 2005 e del Presidente del Consiglio Prodi nel febbraio 2007 (ambedue accompagnate da folte delegazioni di imprenditori), hanno risvegliato un marcato interesse nel nostro tessuto economico-imprenditoriale, che si sta traducendo in uno spettacolare rafforzamento delle relazioni economiche bilaterali. L’obiettivo fissato un anno fa dai due Governi di raddoppiare Fra l’interscambio e toccare i 10 miliardi di euro nel 2010, appare a portata di mano. delocalizzazione

e conquista di nuovi mercati, la formula vincente è l’integrazione dei processi produttivi

importante è stata la visita a Pechino lo scorso novembre del Ministro D’Alema. Io stesso, in giugno e poi a settembre, mi sono recato in Cina. In quest’ultima circostanza ho inaugurato la riunione preparatoria della 3ª sessione del Comitato Intergovernativo Italia-Cina. Anche con l’India si sta registrando una frequenza ed intensità di contatti inimmaginabile solo fino a pochi anni fa, grazie anche alla Dichiarazione Prodi-Singh dello scorso febbraio, con la quale i due Paesi si sono impegnati ad istituire una partnership strategica in tutti i campi. Il Ministro D’Alema è stato in India nei giorni scorsi e la sua visita ha consolidato il dialogo e la cooperazione politica tra Roma

Antonio Armellini

INVESTIMENTI. Ma è anche sul fronte dell’integrazione delle due economie che si registrano passi in avanti promettenti. L’Italia ha ripreso ad investire in India (dove era stata una protagonista dello sviluppo industriale negli scorsi decenni), con in testa gli investimenti della joint-venture Fiat-Tata per oltre 650 milioni di euro, con l’ampliamento degli impianti della Piaggio, con l’insediamento di ENI e di Italcementi, con un rafforzamento della presenza di Finmeccanica, con l’ingresso di Generali sul mercato assicurativo indiano e con piccole e medie aziende della componentistica auto e del settore tessile che stipulano joint-ventures ed aprono nuovi impianti produttivi. Definirei questo processo come una nuova pagina di “delocalizzazione matura ed intelligente”, non basata solo su una strategia di taglio dei costi di produzione, ma anche di posizionamento su un mercato dai consumi interni in forte crescita. L’India è dunque oggi non solo una sfida, quanto piuttosto una straordinaria opportunità; e lo è anche nella misura in cui le grandi aziende indiane decideranno di scommettere sull’Italia quale porta di ingresso per i mercati europei. Un primo esempio in tal senso è stato dato dal Gruppo Videocon, principale produttore indiano di apparecchi TV e elettrodomestici, che ha lanciato in Italia un investimento greenfield di oltre un miliardo di dollari. Anche nei settori della farmaceutica, della componentistica auto e del design, diversi gruppi indiani hanno recentemente effettuato investimenti nel nostro Paese. Certamente molto resta da fare, ma la sfida è lanciata. Sta ora alle nostre aziende, specialmente le piccole e medie, portarla a buon fine.

ANTONIO ARMELLINI, THE ITALIAN AMBASSADOR IN INDIA, SPEAKS OUT

India: a double challenge for our companies

again to invest in India (where it had been a protagonist of the industrial development in the last decades), with leading investments by the joint-venture Fiat-Tata with over 650 million euros, the enlargement of Piaggio’s plants, ENI’s and Italcementi’s settlements, a consolidation of the presence of Finmeccanica, the new entry by Generali in the Indian insurance market, as well as with small and medium-sized companies in the fields of automon the last two years, the bilateral economical relationships between Italy tive components and textiles that enter into joint ventures and establish new and India have strongly improved. The huge potential of the Indian marplants. I would define this process a new deal of a “mature and intelligent deket, together with the exceptional effort of economical promotion carried localization”, which is not only based on a cost-cutting strategy out by the institutions – considering the visits to India by the PresBetween applied to the production stage but aims to find a location in the ident of the Italian Republic Ciampi in February 2005 and by the delocalization market of internal consumption, which is considerably growing. Prime Minister Prodi in February 2007 (both visits saw the presNowadays, India represents not only a challenge, but an exence of large delegations) – a remarkable interest in our enter- and conquest of new markets, traordinary opportunity too, and the larger the interest of the big prises arose, which is becoming a noteworthy consolidation of the key to Indian companies in Italy as a gateway to the European markets, bilateral economical relations. success is the the more it will be possible to take advantage of it. A first example Figures regarding the commercial exchanges are clear: our exintegration of of this trend is represented by the Videocon Group, the main Inports in the period between April, 1st 2005 and March 31st 2006 production dian producer of TV sets and electrical household appliances, (Indian financial year) grew by 35%, and with regards to the peprocesses who launched a greenfield investment of more than one billion riod from April 1st 2006 to March, 31st 2007, they should increase dollars in Italy. Several Indian groups have recently made investby 50% according to the first indications. The goal which was set ments in our Country also in the sectors of pharmacology, automotive comone year ago by the two Governments, i.e. to double the import-export trade ponents and design. There is still much to do, but the challenge has been isand reach 10 billion euros by 2010, seems to be attainable. sued. Our enterprises, especially the small and medium-sized ones, are exINVESTMENTS. Encouraging steps forward have also been made with repected to face it successfully. gards to the integration of the two economical systems. Italy has started

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A COMPLEX REALITY THAT “ITALY FACES IN AN OPEN APPROACH”

Chinese and Indian markets: a priority for our foreign policy Interview of Gianni Vernetti, Undersecretary of Foreign Affairs he expression Cindia is an effective rhetorical device that veils a very articulated and complex reality. Italy is pulling together with these two big countries in an open approach”. With these words, Undersecretary of Foreign Affairs and authority in bi-lateral relations with Asian countries Gianni Vernetti comments on the rise of the Asian colossus on the international scene.

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e New Delhi anche su una serie di temi di attualità internazionale (Afghanistan, Sri Lanka, Bangladesh, Nepal, Myanmar, rapporti indo-pakistani). Tra le iniziative promosse per rafforzare le nostre relazioni con Delhi c’è anche il progetto Invest your talent in Italy. Ce ne può parlare? Si tratta di un innovativo progetto per l’attrazione di talenti indiani verso il sistema accademico e produttivo italiano nei settori dell’IT, del Management e del Design. All’iniziativa aderiscono nove Atenei, l’ICE, Unioncamere ed alcune importanti Camere di Commercio. Tramite road-show promozionali nelle principali città indiane dell’hi-tech, vengono proposti agli studenti indiani pacchetti formativi, comprensivi di borse di studio e stage aziendali, per la partecipazione a corsi di master tenuti in lingua inglese. I primi due road-show hanno avuto luogo ad aprile e dicembre 2006 nelle città di Bangalore, Chennai, Mumbai e Delhi; la terza edizione si terrà dal 30 novembre al 10 dicembre 2007, e toccherà anche Hyderabad e Calcutta. Il messaggio promozionale mira a trasmettere al pubblico indiano un’immagine moderna e tecnologica del nostro Paese, evidenziando le eccellenze accademiche e industriali presenti in Italia, e rappresenta dunque un concreto passo per il rafforzamento dei legami economici e culturali tra India ed Italia.

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What types of initiatives does the Farnesina have going towards these two countries? Governor Prodi has shown an understanding of Asia’s importance as one of the keystones of our foreign policy ever since he was sworn into office. His first mission abroad was to China in September 2006 and he visited India last February. We’re developing a real partnership with China based of four pillars: culture, economy, environment and health service. We’re also intensifying political dialogue, an important occasion being Minister D’Alema’s visit to Peking last November. I myself went to China in June and September. I inaugurated the preparatory meeting of the 3rd Italy-China Intergovernmental Board conference during this last visit. A growing intensity in contact, unimaginable up until just a few years ago, is being registered even with India, due also to the Prodi-Singh Declaration of last February in which the two countries pledged to instituting a strategic partnership in all areas. Minister D’Alema was in India the past few days and his visit served to strengthen dialogue and political cooperation between Rome and New Delhi, also regarding a series of subjects of current international concern (Afghanistan, Sri Lanka, Bangladesh, Nepal, Myanmar and Indo-Pakistan relations). Among initiatives promoted towards strengthening our relations with New Delhi, there is also the Invest your talent in Italy project. Can you tell us a little bit about it? It deals with an innovative project designed to attract Indian talent to IT, Management and Design areas of the Italian academic system. Nine educational institutions, ICE (Italian Trade Commission), Unioncamere (Union of Italian Chambers of Commerce) and other important Chambers of Commerce are taking part. Through promotional road shows in major Indian hitech cities, informative packets are offered to Indian students, including scholarship and company internship opportunities and participation in master courses held in English. The first road show took place in April and December of 2006 in the cities of Bangalore, Chennai, Mumbai and Delhi; the third edition will be held from November 30th to December 10th, 2007, passing through Hyderabad and Calcutta as well. The promotional messages are aimed at projecting a modern and technological image of our country to Indian students, highlighting academic and manufacturing excellence present in Italy, signalling therefore a concrete step in strengthening economic and cultural ties between India and Italy.


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PARLA NARINDER NAYAR, PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ED INDUSTRIA INDO-ITALIANA

PORTIAMO IN INDIA IL MEGLIO DELL’ITALIA Grazie ad eventi come Namaste India e Festa Italiana, i nostri due Paesi imparano a conoscersi, e incrementano le relazioni economiche

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India, grazie al rapido sviluppo economico ed ai suoi recenti cambiamenti, ha catturato l’attenzione del mondo. Il tasso di crescita previsto per il 2006/ 2007 è stato del 9,4% e si prevede che raddoppi per fine anno. Non sorprende sapere che l’India sia stata nominata dal Governo Italiano “Focus Country” per il 2007. Lo scorso anno, il commercio fra i due Paesi è cresciuto del 20% e, sebbene ancora a favore dell’India, il tasso di esportazioni annue fra i due Paesi risulta maggiore dall’Italia verso l’India. L’Italia, tra i Paesi dell’Unione Europea, si posiziona al quarto posto come partner commerciale dell’India, e si colloca all’undicesimo posto per quanto riguarda gli Investimenti Diretti Esteri, che corrispondono all’1,42% totale mondiale. NAMASTE INDIA E FESTA ITALIANA. Ovviamente si può fare ancora molto, ed è per questo motivo che la Camera di Commercio Indo-Italiana organizza

eventi come Namaste India (già presentato in Italia) e Festa Italiana, vetrina annuale ormai alla sesta edizione che si svolge fra Mumbai, Delhi, Kolkata, Chennai e Bangalore, proponendo il “Meglio dell’Italia”. Quest’anno l’evento è patrocinato dall’Ambasciata e dal Consolato Italiano in India, con la collaborazione dell’Istituto del Commercio Estero (ICE), in partnership con l’ENIT e con l’Istituto Italiano di Cultura. Festa Italiana 2007 (che si svolgerà nei mesi di novembre e dicembre) affronterà questioni economiche di primaria importanza, accogliendo delegazioni da varie regioni italiane, molte delle quali già rappresentate all’interno della Camera di Commercio. L’evento comprenderà le seguenti iniziative: seminari sulle infrastrutture e sull’edilizia (settore in cui l’Italia possiede un ottimo know-how, del quale l’India necessita), ITC, design e turismo. Verranno predisposte Tavole Rotonde sull’istruzione superiore; una nuova edizione del road show “Investire in Italia”, che in passato ha riscosso grande successo; una sfilata di moda con giovani designer italiani, oltre ad altri eventi di forte risonanza, come il festival enogastronomico, la proiezione di film e concerti di musica classica. Inoltre, durante Festa Italiana sarà presentata la nuova edizione dell’Elenco dei Membri, guida utile per le imprese interessate ad incrementare le relazioni fra i due Paesi. INCONTRI. Il 2007 si è aperto con le visite del Premier Romano Prodi e del Ministro per il Commercio Internazionale e le Politiche Europee Emma Bonino, che ha presenziato alle celebrazioni per il 40° anniversario della Camera. Lo scorso settembre a Milano, si è svolta Namaste India 2007, evento che ancora una volta ha visto la partecipazione del Ministro Bonino, che si è rivolto alla delegazione istituzionale e a quella degli affari multi-settoriali. A dicembre, in occasione di Festa Italiana saremo lieti di darLe ancora una volta il nostro benvenuto.

Il Governatore del Maharashtra, S M Krishna, si congratula con il Presidente Narinder Nayar (a sinistra), per i servizi svolti a favore della città di Mumbai

AN ADDRESS BY NARINDER NAYAR, PRESIDENT OF INDO-ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE & INDUSTRY

Let’s bring the best of Italy to India ndia has caught the imagination of the world with the momentous changes taking place there, set in train by extraordinary economic growth. The rate of growth for 2006-07 exceeded expectations and reached 9.4%, and is predicted to reach double figures for the current fiscal year. It is not surprising, therefore, that the government of Italy declared India as Focus Country for 2007. Trade between India and Italy grew by 20% last year, and although it is still in favour of India, the rate of exports from Italy to India has on the whole been higher per year than from India to Italy. Italy ranks fourth as tradThanks to events ing partner with India in like Namaste the EU but eleventh in India and Festa terms of foreign direct inItaliana, our two vestment (FDI), accountCountries can ing for only 1.42% of the better know each total FDI. other and our NAMASTE INDIA AND economical FESTA ITALIANA. Obvirelationship is ously much more needs improving to be done. This is why the Indo-Italian Chamber of Commerce organises major events such as Namaste India (which we have just presented in Italy) and Festa Italiana, our annual showcase for the Best of Italy in India, which we have been staging since the past five years in Mumbai, Delhi, Kolkata, Chennai and Bangalore, and which since its edition last year is now presented as Italian Festival-Festa Italiana, jointly with the Italian Trade Commission (ICE) and in partnership with ENIT and the Italian Cultural Institute, with the patronage of the Italian Embassy and Consulates General in India. As with the previous edition, this year’s Italian Festa-Festa Italiana (November-December) will focus on prime economic issues. We will welcome delegations from various Italian regions, many of whom are represented at our Chamber. We will conduct seminars on infrastructure and the building industry – a sector that is in vital need of improvement in India and that Italy has much expertise it can lend in, on ITC, design and tourism; hold round tables on higher education – another edition of the highly successful Invest in Italy road show; present a fashion show of young Italian talent; organise popular cultural events such as a food festival, film presentation and classical music concert. During the event we will also launch a new edition of our Members’ Directory, which will prove a valuable tool for all those interested in furthering Indo-Italian relations. MEETINGS. The year had begun with top political and business leaders visiting India, including the Prime Minister Romano Prodi, as also Emma Bonino, Minister of International Trade, who graced our 40 th anniversary celebrations. Madame Bonino re-met us in Milan in September when she addressed the multi-sector business and institutional delegation that we brought as part of Namaste India 2007, and we look forward to welcoming her again during Italian Festival-Festa Italiana this year.

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L’OPINIONE DEL PRESIDENTE DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA IN CINA, DAVIDE CUCINO

DUE GIGANTI CHE PUNTANO A CRESCERE ANCORA

© PHOTO COURTESY OF VINCENZO CHIEPPA

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Molto prossima è la posizione di quello che è oggi spesso guardato come il Paese antagonista della Cina: l’India. Concorrente nell’attrazione degli investimenti esteri, l’India condivide con la Cina la grande fame di materie prime e di energia, necessarie per consentire al Paese un grande balzo in avanti che colmerebbe il divario con la Cina soprattutto nelle infrastrutture e nelle comunicazioni.

UNA PACIFICA COLLABORAZIONE. I due Paesi, che rappresentano da soli il 40% dell’intera popolazione mondiale, doutte le previsioni catastrofiche di po decenni di difficili rapporti, sono ora alquesti anni sulla Cina sono state la ricerca di un modus vivendi che permetCina e India: smentite dai fatti e da una accurata loro di coesistere pacificamente e di tudue Paesi in competizione ta politica di controllo da parte telare i rispettivi interessi, come testimonia ma, per certi aspetti, del governo centrale. La Cina rel’interscambio commerciale bilaterale, sta infatti il primo ricevente mondiale di Inche, se nel 2000 ammontava a 2,6 miliardi destinati a collaborare, vestimenti Diretti Esteri, e il suo surplus di dollari, nel 2006 ha oltrepassato il 25 miper spostare ad Est l’asse commerciale è destinato a raggiungere nel liardi e soltanto nei primi sette mesi del dell’economia mondiale 2007 i 250 miliardi di Dollari (contro i 177 2007 era superiore ai 20 miliardi, con un del 2006). Per non parlare infine del prodotincremento annuo del 52%. to interno lordo, che anche quest’anno si Anche a livello politico, Cina e India vivoprevede sorpasserà il 10%. Cifre che fanno rabbrividire la maggior no in modo contraddittorio la loro relazione: basti pensare agli inteparte dei partner commerciali, tra cui l’Italia, che soffre da diversi ressi che i due Paesi hanno nel rafforzare i rapporti con i rispettivi anni l’invasione dei prodotti cinesi a basso costo e da qualche tem- partner sud-est asiatici, all’intensa diplomazia di promozione di po anche di prodotti di maggiore valore aggiunto. trattati bilaterali di libero scambio, alle frenetiche azioni di costituLa Cina si sta inoltre presentando all’occidente in qualità di inve- zioni di assi per mettersi fuori gioco l’un l’altro. stitore, sia in svariati progetti industriali (in settori quali gli elettroRitengo che, su tutto, alla fine, prevarrà il buon senso e la necessità domestici, la motoristica e quello più innovativo delle telecomuni- per i due Paesi di trovare soluzioni equilibrate che consentano una cazioni), che in più ambiziosi progetti di sfruttamento energetico e equa distribuzione dei vantaggi e dei doveri. Cina e India sono infatdelle risorse. Del resto, proprio energia e materie prime sono i fat- ti consapevoli che non sarà certo facile consolidare i rapporti, ma tori che oggi condizionano la crescita della Cina, il cui fabbisogno che un incrinamento delle loro relazioni indebolirebbe entrambe le è superiore alla produzione domestica. potenze sia nei confronti del Continente che del resto del mondo. Shanghai

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THE OPINION OF PRESIDENT OF THE ITALIAN CHAMBER OF COMMERCE IN CHINA, DAVIDE CUCINO

Two giants pushing for more growth China and India: two Countries in competition, for certain aspects, but destined to collaborate in shifting the worldwide economic axis East ll the catastrophic predictions about China over these years have proved false by facts and by a precise control policy on the part of the country’s central government. China remains the number one worldwide recipient of Foreign Direct Investments and its commercial surplus is destined to reach 250 billion Dollars in 2007 (against 177 in 2006). Not to mention lastly, the gross internal product that is also predicted to surpass the 10% mark this year. Numbers that make most commercial partners shudder, Italy included, which has undergone for several years now, an invasion of low cost Chinese products and for some time, products of higher added value as well. China is furthermore presenting itself to the West as investor, both in a variety of industrial projects (in areas such as household appliances, the motor industry, and telecommunications, the most ground breaking), as well as

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in the more ambitious project of energy and resource exploitation. Besides, energy itself and raw materials are the factors that are influencing China’s growth today, whose needs are by far higher than domestic production. India, often looked upon as China’s opponent, is the country nearing a high position. Strong rival in attracting foreign investors, India shares with China a great hunger for raw materials and energy necessary in allowing the Country to make that great leap forward, which would close the gap with China, above all in regards to infrastructure and communications. PEACEFUL COLLABORATION. The two countries which alone represent 40% of the entire population worldwide, after decades of strained relations are now looking for a modus vivendi which will allow them to peacefully co-exist while safeguarding their own respective interests, as bi-lateral commercial

import-export trade demonstrates, which in 2000 amounted to 2.6 billion Dollars and surpassed the 25 billion mark in 2006, and in just the first seven months of 2007 was higher than 20 billion with an annual increment of 52%. China and India live out their relations in a contradictory way also on a political level: it’s enough to consider the interest both countries have vested in strengthening relations with respective South-East Asian partners, to stepped-up diplomacy in promoting bilateral treaties for free trade, to the frenzied establishing of partnerships in order to put one or the other out of the game. I believe however, that in the end good common sense and the need for the two countries to find balanced solutions that allow a fair distribution of advantages and obligations will prevail. China and India are aware that it certainly won’t be easy consolidating relations, but that deterioration in relations would weaken both powers not only towards the Continent but towards the rest of the world as well.


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SIMEST: ATTIVITÀ A TUTTO CAMPO TRA CINA E INDIA

GLI INVESTIMENTI IMBOCCANO LA CORSIA VELOCE SIMEST: ALL ROUND ACTIVITY BETWEEN CHINA AND INDIA

Investment takes the fast lane

di Franco Saronno

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a Cina e l’India rappresentano due tra le mete più importanti per gli inestimenti delle imprese italiane. Simest, la finanziaria pubblicoprivata che promuove lo sviluppo delle imprese italiane all’estero, dalla sua nascita a oggi ha affiancato numerose aziende, soprattutto Pmi, che hanno realizzato progetti in questi due Paesi. Tra gli strumenti che la finanziaria guidata dall’amministratore delegato e direttore generale, Massimo D’Aiuto, mette a disposizione delle imprese c’è il Fondo partecipativo di Venture Capital.

Oltre 400 progetti approvati e 1.630 milioni di finanziamenti effettuati in Cina e India dalla finanziaria pubblico-privata Si tratta di un “equity fund”, che si aggiunge all’intervento Simest per la partecipazione al capitale sociale degli investimenti esteri delle imprese italiane. Questo consente una partecipazione complessiva fino ad un massimo del 49% del capitale sociale dell’impresa estera. Fino ad oggi Simest ha approvato oltre 350 progetti in Cina che, tra investimenti e finanziamenti, hanno raggiunto complessivamente 1 miliardo e 300 milioni di euro. I settori sono quelli di eccellenza italiana: elettromeccanica-meccanica, gomma-plastica, tessile-abbigliamento e legno-arredamento. Ma Simest offre anche una serie di servizi di consulenza e assistenza per tutte le fasi relative alla progettazione e al montaggio di iniziative di investimento all’estero. In particolare, nel 2005 è stata costituita a Shanghai la Sibac Ltd., in joint venture con Banca Intesa e Bank of China, per fornire consulenza commerciale, finanziaria e societaria alle imprese italiane, soprattutto PMI, che intendano sviluppare in questo paese attività industriali e commerciali. Nel 2006 la finanziaria guidata da D’Aiuto ha firmato un accordo con la China Development Bank che consente alle imprese italiane di accedere a linee di credito a medio termine in divisa locale a condizioni vantaggiose. Questo sempre nell’ottica di fornire nuovi strumenti che possano agevolare la loro attività in Paesi di maggior interesse strategico. Anche in India Simest ha stipulato ac-

hina and India are two of the most important destinations of investment by Italian companies. Simest, the public-private credit institution which promotes the development of Italian companies abroad, has aided countless companies, particularly SMEs, which have developed projects in these two countries, since it was set up. One of the financial instruments made available by the company led by Massimo D’Aiuto, managing and general director, is the Venture Capital participation fund, an “equity fund” added to Simest action for participation in the company capital of the overseas investments of Italian companies. This enables overall participation up to a maximum of 49% of the company capital of the foreign company. To date, Simest has approved more than 350 projects in China which, between investment and financing, have reached Euro 1,3 billion. The sectors involved are those of Italian excellence: electro-mechanical-mechanical, rubber-plastics, textile-clothing and woodfurnishing. But Simest also offers a series of consultancy and assistance services for all the stages relating to the development and assembly of investment initiatives abroad. In particular, Sibac Ltd., a joint venture with Banca Intesa and the Bank of China was set up in Shanghai in 2005 to supply commercial, financial and company consultancy to Italian businesses, particularly the SMEs, which intend developing industrial and commercial activities in this country. In 2006, the finance company directed by Mr D’Aiuto signed an agreement with the China Development Bank which allows Italian businesses to access medium term credit lines in local currency at advantageous conditions. This is still within the idea of supplying new instruments which can facilitate their work in the countries of greatest strategic interest. Simest has also signed collaboration agreements with local institutions in India to support companies in terms of consultancy and assistance. The agreement signed in 2006 with the West Bengal Industrial Development Corporation, the body promoting economic development in this More than 400 area, has already enprojects approved abled a series of collaboand financing of ration opportunities for 1,630 billion Euro in setting up joint ventures China and India from between Italian and Benpublic-private gali companies to be assources sessed. The same is for the agreement signed with the Confederation of Indian Industry which has the aim of promoting the creation of Italian-Indian joint ventures and the transfer of technologies from Italy to India. Simest has approved 52 projects in India which, between investment and financing, have reached a value of Euro 330 million. China and India are, therefore, two important destinations for the investments of Italian companies working alongside Simest and further development is expected in the countries highlighted by the Simest operations guidelines for 2008-2010, as expressed by Emma Bonino, Minister for International Trade, in October.

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Massimo D’Aiuto, AD di Simest

cordi di collaborazione con le istituzioni locali per supportare le aziende in termini di consulenza e assistenza. L’accordo siglato nel 2006 con la West Bengal Industrial Development Corporation, l’ente che promuove lo sviluppo economico di questa regione, ha già consentito di valutare una serie di opportunità di collaborazione tra aziende italiane e bengalesi per la costituzione di joint ventures. Così pure l’accordo siglato con la Confederation of Indian Industry ha l’obiettivo di favorire la creazione di joint venture italo-indiane, nonché il trasferimento di tecnologie dall’Italia all’India. In India Simest ha approvato 52 progetti che, tra investimenti e finanziamenti, hanno raggiunto 330 milioni di euro. La Cina e l’India rappresentano quindi due mete importanti per gli investimenti delle imprese italiane con l’affiancamento di Simest e, per il futuro, ci si aspetta un ulteriore sviluppo delle attività verso quei Paesi evidenziati nelle linee direttrici per gli interventi di Simest per il triennio 2008-2010, espresse dal Ministro del Commercio Internazionale, Emma Bonino, a ottobre.

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SEMPRE PIÙ ALTA L’ATTENZIONE DI SACE VERSO I DUE GIGANTI ASIATICI

CINA E INDIA: ANCORA IN CORSA DOPO LA CRISI DEI SUBPRIME

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onostante la crisi dei mutui subprime americani che ha scosso i mercati internazionali, le economie di Cina e India si confermano tra le locomotive della crescita mondiale: secondo le previsioni, il 2007 si chiuderà con un aumento del PIL cinese pari all’8,9% e un incremento di quello indiano pari all’8,5%. A beneficiare di questo exploit asiatico saranno inevitabilmente le aziende che investono su questi mercati e che sapranno cogliere le opportunità legate ad una crescita esponenziale della domanda interna e al costante aumento della classe dei “nuovi ricchi”, che in Cina ha superato la quota di 200 milioni di persone.

LA NUOVA FRONTIERA. Secondo i dati forniti da SACE, società che assicura il business italiano nel mondo, l’export italiano è cresciuto nel 2006 del 24% verso la Cina (per un totale di 5 miliardi di euro) e del 29,3% verso l’India (2,2 miliardi di euro), con prevalenza per i settori della meccanica strumentale e dell’elettronica. E in base alle previsioni della SACE, il Made in Italy Confermato l’outlook positivo e verso questi due mercati continuerà a crescere buone prospettive per chi vuole nei prossimi cinque anni a tassi a due cifre, confermando ancora una volta che l’Asia è la nuova fare business, anche dopo la frontiera per le aziende italiane. Anche l’attività crisi dei mutui subprime di SACE è in aumento in entrambi i Paesi: gli americani che ha fatto tremare impegni in essere in Cina hanno raggiunto a giugno 2007 la quota di 510 milioni di euro, quelli i mercati finanziari in India 406 milioni di euro. La corsa delle due locomotive asiatiche non ha subito frenate neppure dopo la crisi subprime dell’estate scorsa. Cindia, infatti, ha risentito in modo molto marginale della scossa dei mercati finanziari. A confermarlo è ancora l’Ufficio Studi di SACE: secondo una recente analisi sugli effetti della crisi, i mercati azionari dei due Paesi hanno fatto registrare solo lievi flessioni e sia lo yuan che la rupia indiana hanno solo per alcuni giorni interrotto il trend di apprezzamento in corso ormai da tempo. Questi effetti sono stati comunque completamente riassorbiti e le borse, in particolare quella cinese, hanno ripreso la loro corsa. Se la Cina mantiene una indiscussa posizione di grande solidità, grazie anche ad un surplus commerciale che non accenna a diminuire, sono invece maggiori i rischi per l’India, più vulnerabile all’aumento dell’avversione al rischio degli investitori stranieri. Ma non per questo, spiegano gli analisti, la locomotiva inChina Bank Tower diana è destinata ad arrestarsi: una domanda interna in continua espansione e a Hong Kong una minor dipendenza dal commercio estero la rendono comunque un mercato ricchissimo di opportunità. Un vero “Eldorado” per le aziende italiane. SACE IS PAYING MORE AND MORE ATTENTION TO THE TWO ASIAN GIANTS

China and India: still in the race after sub-prime crisis n spite of the American sub-prime mortgage crisis that shook international markets, China and India prove to be among the engines driving world growth: according to forecasts, 2007 will wrap up with a rise in the Chinese GDP equal to 8.9% and an increase in India’s equal to 8.5%. Those benefiting from this Asian exploit will inevitably be the companies that invest in these markets that know how to seize opportunities tied to an exponential growth of internal demand and to the constant increase of the “nouveaux riches” class that has surpassed the 200 million mark. THE NEW FRONTIER. According to data provided by SACE, the company that insures Italian businesses in the world, Italian export

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towards China grew by 24% in 2006 (for a total of 5 billion Euros) and by 29.3% towards India (2.2 billion Euros), with prevalence in mechanical instrument and electronic sectors. Based on SACE predictions, Made in Italy will continue to grow towards these markets over the next five years at a rate of two figures, confirming yet again that Asia is the new frontier for Italian companies. Even SACE’s activity is growing in both countries: enterprises in existence in China reached the quota of 510 billion Euros by June 2007, and 406 billion Euros in India. The race of the two Asian locomotives has not slowed down a single bit, not even after last summer’s subprime crisis. China and India, in reality, only experienced minor repercussions from the jolts to financial markets. SACE Research Centre once again confirms: according to recent analysis of crisis effects, stock markets of the two countries

registered only slight flux in both the yuan and the Indian rupee, interrupting for only a few days the trend in appreciation that had been going on for some time. These effects, in any case, were completely reabsorbed by the stock markets, and the Chinese in particular, got back in the race right away. With China maintaining their undisputed position of great stability, thanks also to commercial surplus that shows no sign of diminishing, risks are therefore higher for India, which is more vulnerable to an increase in foreign investor’s aversion to risk. The Indian engine isn’t certain to come to a standstill for this reason, analysts explain: a continually expanding internal demand and a minor dependence on foreign commerce make it a market full of opportunity and a real “Eldorado” for Italian companies.


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L’INTERVENTO DI ANDREA MONDELLO, PRESIDENTE DI UNIONCAMERE

CINDIA: OPPORTUNITÀ “EPOCALE” PER LE NOSTRE AZIENDE

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ormai acclarato che nei prossimi decenni il fulcro dell’economia mondiale sarà l’Asia. La Cina ha ormai raggiunto le prime posizioni rispetto a gran parte dei parametri economici. L’eccezionale surplus accumulato in questi anni le consente, da un lato, di far funzionare a pieni giri il volano delle grandi opere infrastrutturali; dall’altro, di realizzare importanti investimenti strategici a livello internazionale, rafforzando il controllo dei mercati globali – nel solo 2006, si stima che la Cina abbia investito in attività estere 16,2 miliardi di dollari. In India, pur in un quadro macroeconomico meno “esplosivo”, si sta consolidando un sistema produttivo in grado di competere con i big americani ed europei proprio nei settori a maggior valore aggiunto: dalle biotecnologie alle produzioni cinematografiche; dall’ICT, al software, all’elettronica. MINACCIA, MA ANCHE OPPORTUNITÀ. Per capire come rapportarsi nel modo migliore con questo fenomeno, è utile ricordare che lo sviluppo di un Paese non comporta necessariamente il declino di altre nazioni; anzi, può rappresentare un traino alla loro crescita. Del resto è anche vero che le aziende che fanno parte dei sistemi economici (ma anche sociali) “trainanti” si trovano naturalmente in vantaggio rispetto a quelle collocate nelle aree tendenzialmente più marginali. Con poche eccezioni, tutte le imprese devono dunque fare i conti con l’evoluzione produttiva dell’Asia, per individuare le minacce che potranno derivarne, ma soprattutto per comprenderne le opportunità. Negli ultimi dieci anni, un numero molto significativo di aziende,

Misurarsi con il Sistema Asia presenta indubbiamente numerose difficoltà. Ma è una sfida che possiamo vincere

Andrea Mondello

anche medie e piccole, si è coraggiosamente misurato con il Sistema Asia. La sintesi di queste esperienze mostra in maniera evidente che l’opportunità più rilevante non è il basso costo degli input produttivi, ma l’enorme mercato disponibile, dove anche i segmenti di nicchia sono popolati da decine di migliaia di acquirenti potenziali. Questo mercato rappresenta un’opportunità “epocale” per le nostre imprese, ma anche una notevolissima sfida, che può però essere vinta grazie a diversi, essenziali, ingredienti: il raggiungimento di una adeguata dimensione organizzativa, anche attraverso accordi o forme di integrazione “soft”, per realizzare una presenza diretta nei mercati esteri; l’eccellenza della produzione sul piano dei contenuti materiali ma anche immateriali, e la capacità di renderla chiaramente riconoscibile dal mercato; l’innovazione del sistema organizzativo e l’attrazione dei migliori talenti da tutti i Paesi; infine, l’orientamento a lungo termine e la capacità finanziaria di operare con periodi di recupero dell’investimento non necessariamente brevi. In una parola, un po’ di pazienza; del resto, ci stiamo occupando di Oriente.

SPEECH BY ANDREA MONDELLO, UNIONCAMERE PRESIDENT

“Chindia”, the opportunity of an epoch for our companies t is crystal clear that the fulcrum of the world economy in the decades to come will be Asia. China has now reached one of the leading positions in most of the parameters. The exceptional surplus accumulated in recent years allows it to operate the motor of large-scale infrastructure work at top speed; on the other hand, it can also create important strategic investment at an international level, strengthening the control of global markets. In 2006 alone, it is estimated that China invested US$ 16.2 bn in overseas operations. Although India is in a less “explosive” macro-economic situation, a productive system able to compete with leading American and European companies in the sector with the greatest added value, from biotechnologies to cinematographic production, from ICT to software and electronics, is being consolidated. Comparison with A THREAT, BUT ALSO AN OPPORTUNITY. In order to Asian business understand how to deal with this phenomenon in the best obviously has way, it’s useful to remember that the development of one countless difficulties. country doesn’t necessarily lead to the decline of others. InBut it is a challenge stead, it can often be a stimulus to their growth. However, it’s we can win also true that companies which are part of “towing” economic (but also social) systems are naturally favoured compared to those located in areas which have the tendency to be more marginal. All companies, therefore, with just a few exceptions, must face the evolution in production in Asia in order to identify the threats which may arise as a result but, above all, to understand the opportunities it creates. In the last 10 years, a considerable number of companies, including small and medium ones, have bravely measured up to the Asian system. The synthesis of this experience shows clearly that the most important opportunity is not the low cost of the productive input but the enormous market available where even niche segments have tens of thousands of potential purchasers. This market is the opportunity of an epoch for our companies but also a considerable challenge which can, however, be met due to different basic ingredients: reaching an appropriate organisational size, also through agreements or types of “soft” integration, to create a direct presence in foreign markets, production excellence on the same plane of material content and also immaterial ones, and the ability to make it clearly recognisable by the market; innovation of the organisation system and attraction of the most talented people from all countries. Finally, orientation to the long term and the financial ability to operate with periods of recovery of investment which are not necessarily short. In a word, with patience; but then, we are dealing with the East.

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Unificare l’Europa. Un’opera fondamentale.

50 anni fa, con la firma dei Trattati di Roma del 1957, si compiva un passo decisivo verso l’Unione Europea. Oggi, un Foglietto celebra questo fondamentale anniversario. È dedicato agli appassionati e a tutti coloro che sanno ancora appassionarsi.


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INFRASTRUTTURE, AGROALIMENTARE, SANITÀ, CINEMA

SPECIALE INDIA-CINA

UN “FILO ROSSO” UNISCE MADE IN LOMBARDIA E CINDIA gione nel mondo. E in questa direzione proprio a Pechino e Shanghai abbiamo sottoscritto un accordo a difesa della proprietà intellettuale e per la lotta alla contraffazione.

Efficienza, creatività, qualità: sono queste le “carte” che si gioca la Regione per conquistare i cruciali mercati asiatici di Roberto Formigoni, Presidente Regione Lombardia

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ual è il filo rosso che unisce una multinazionale bergamasca o bresciana di stanza a Delhi con un centro di ricerca alimentare nel lodigiano, gli studi di Bollywood con il lago di Como? È il filo che lega passato e presente di un Paese, l’Italia, che non può competere con i numeri delle potenze industriali ed economiche emergenti, ma può mettere in campo risposte e prodotti eccellenti in settori ad alto potenziale di sviluppo dove altri non sono ancora arrivati. Quando Regione Lombardia si muove all’estero, segue criteri di efficienza e di creatività, andando a scovare le esperienze migliori e facendo soprattutto conoscere agli interlocutori internazionali le nostre qualità, la forza delle piccole medie imprese, il gusto per il Made in Lombardy.

Alcuni momenti della visita del Presidente Formigoni in India

LA LOMBARDIA IN CINA... Se guardiamo al caso della Cina, sono tre gli ambiti principali su cui puntiamo nei prossimi anni: il know-how sulle infrastrutture, soprattutto autostradali; l’impulso all’industria agroalimentare; la partnership in campo sanitario. Se questi sono i campi in cui l’Italia, e la Lombardia in particolare, possono dire la loro, un discorso a parte merita il pressing attuato da Regione Lombardia sul problema dei brevetti, per rendere la nostra produzione il reale biglietto da visita della nostra Re-

...E IN INDIA. Anche l’India è un Paese di interesse prioritario e, al pari della Cina, presenta un mercato interno con incredibili potenzialità. A differenza dell’altro colosso demografico, può contare su notevoli margini di collaborazione ancora inesplorati: si tratta di un mercato molto ricettivo al fascino dei prodotti italiani e c’è una grande attenzione verso gli investitori che vogliano promuovere lo sviluppo locale. Il settore cinematografico può svolgere un ruolo importante nei rapporti con l’India – come ho potuto constatare di persona durante la missione organizzata da Regione Lombardia all’inizio di questo anno a Delhi e Mumbai – tanto più se pensiamo alle possibili collaborazioni tra i produttori indiani e un Paese come l’Italia in grado di offrire set inimitabili e al tempo stesso promuovere la propria immagine turistica a un pubblico che, tra pochi anni, inizierà ad alimentare il turismo. Un settore che ha visto un interesse crescente anche in Cina, con una trama di relazioni sempre più fitta e stabile con i tour operator che sono in grado di portare la nuova borghesia cinese a scoprire le bellezze naturali e culturali della Lombardia. All’interno delle nostre relazioni internazionali abbiamo assegnato un ruolo non secondario al sistema formativo e alle università: durante le ultime missioni, l’Università Cattolica, il Politecnico, la Bocconi hanno sottoscritto accordi di collaborazione con alcune importanti università indiane e hanno avviato programmi di interscambio che prevedono l’arrivo in Italia di studenti cinesi: piccoli passi, ma concreti, per allargare la presenza dello stile italiano e della “scuola” lombarda all’estero.

INFRASTRUCTURES, AGRICULTURE AND FOOD INDUSTRY, HEALTH CARE AND CINEMA

A “red thread” that ties Made in Lombardy to Chindia hat is the red thread that ties a Bergamo or Brescia multinational company with a division in Delhi to a food research centre in the Lodi area, or Bollywood Studios to the Lake of Como? It is the thread that ties the past of a country to the present, Italy, which can’t compete with the numbers of industrial heavyweights and emerging economies, but is able to offer answers and excellent products of high developmental potential in areas where others have not yet arrived. When the Lombardy Region operates abroad it follows standards of efficiency and creativity, reaping the best of experiences and introducing international partners to our qualities, the strength of small and medium businesses and to the taste for Made in Lombardy style. THE LOMBARDY REGION IN CHINA...Take China for example, three are the main fields we are pushing for over the next few years: infrastructure know-how, above all highway; incentive towards the agricultural and food industry; and partnership in the health care field. These are the fields that Italy and Lombardy in particular can have their say about, which is an entirely other subject worth discussing in light of the Lombardy Region’s pressure on the patents issue, in order to turn our production into the actual winning cards that our region is famous for all over the world. In keeping with this direc-

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tion, we signed an agreement in Beijing and Shanghai for the defence of intellectual property rights and the war on counterfeiting. ...AND IN INDIA. India is also a high priority country, on the same level as China, with an internal market of incredible potential. Contrary to the other demographic giant, it can count on sizable, unexplored collaboration margins: a market very receptive to the appeal of Italian products with strong attention paid to investors desiring to promote local development is what we are dealing with. The cinematic sector is able to carry out a fundamental role in relations with India – which I can attest to first hand after being on a mission organised by the Lombardy Region at the beginning of this year, to Delhi and Mumbai – even more so when we consider possible collaborations between Indian producers and a country like Italy that offers incomparable sets while still promoting its own tourist image to a public which is sure to increase tourism in just a few years. It is also a sector that has also witnessed growing interest in China, with ever tightly woven, stable relations among tour operators capable of accompanying Chinese nouveau riche all over Lombardy to discover beautiful, natural and cultural treasures. On the inside of international relations, we have assigned a no less important role to the educational system and Universities: the Università Cattolica, Politecnico and Bocconi University signed an agreement of collaboration with various important Indian Universities, and started up exchange programmes that foresee the arrival of Chinese students in Italy: small but solid steps towards increasing the presence of Italian style and the Lombardy “school” abroad.

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LE NOSTRE IMPRESE GUARDANO CON INTERESSE ALLA LOCOMOTIVA ASIATICA

IL SISTEMA LAZIO CAVALCA LE ONDE DELLA GLOBALIZZAZIONE trilione equivale a mille miliardi) di dollari in termini di capitalizzazione, quasi l’equivalente del Pil 2006. LA LOCOMOTIVA ASIATICA. È quindi sempre più chiaro che la superpotenza asiatica “Cindia” sarà la locomotiva che nei prossimi anni trainerà la crescita dell’economia internazionale: l’India, centro dell’innovazione mondiale, sta giocando un ruolo fondamentale nella realizzazione di hardware, software e microchip; mentre la Cina, che guida le produzioni industriali, è uno dei pochi Paesi al mondo in grado di costruire impianti elettronici da miliardi di dollari e impianti per l’industria pesante. Basti pensare al rapporto redatto dalla Ernst&Young, da cui si rileva che, per le Olimpiadi del 2008, la città di Pechino ha investito ben 160 miliardi di dollari, una elevata somma in grado di creare di colpo tre Manhattan. Cina e India trovano spazio in attente politiche di globalizzazione dei mercati che, da tempo, abbiamo avviato per dare una forte spinta ai processi di internazionalizzazione, cooperazione, promozione e marketing territoriale, idonei alla costruzione di vere e proprie partnership con gli omologhi sistemi asiatici. ROMA A PECHINO. Abbiamo seminato bene, soprattutto in Cina, dove Sviluppo Lazio, grazie ad lavoro di squadra con un governo regionale attento, ha costituito recentemente un “Focal Point” all’interno di una prestigiosa università di Pechino, come strumento e punto di riferimento sia per facilitare il cammino l cosiddetto impero “Cindia” è il delle nostre aziende, sia per attrarre nuovi innuovo baricentro dell’economia e vestimenti produttivi e sostenibili nelle aree Le sfide della nuova economia della politica mondiale. La crescita del Lazio interessate al programma di mondiale prendono sempre cinese, in particolare, è sempre più marketing territoriale cofinanziato dai Fonpiù il via dalla superpotenza inarrestabile, al punto che un sondagdi strutturali dell’Obiettivo 2, di cui Sviluppo gio fra economisti realizzato da Lazio è Ente Attuatore. La presenza di im“Cindia”. E Sviluppo Lazio non Bloomberg ha messo in conto, per il portanti investimenti già realizzati nel Lazio si tira indietro terzo trimestre, un aumento del pro(uno per tutti, l’indiana Videocon ad Anagni) dotto nazionale lordo pari all’11,5%, testimonia l’interesse di questi giganti dell’edopo che nel precedente periodo il tasso di sviluppo si era attestato conomia rispetto ad un territorio che è, al tempo stesso, baricentrico sull’11,9%. Il report dell’India, invece, ha fatto registrare un 9%. rispetto all’area euromediterranea ed espressione compiuta delle tre Quest’anno la Cina, secondo il FMI, è stato il Paese che maggior- “T” (tecnologia, talento e tolleranza) di Richard Florida, e ci spinge mente ha contribuito alla crescita economica mondiale, mentre il ad implementare azioni e strategie anticipando, e non inseguendo, le suo mercato azionario ha registrato una crescita di 2,5 trilioni (un sfide della globalizzazione che “Cindia” ci pone. Il Presidente di Sviluppo Lazio, Giancarlo Elia Valori, con il vice premier cinese Hui Liangyu

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OUR BUSINESSES LOOK TO THE ASIAN LOCOMOTIVE WITH INTEREST

Sistema Lazio riding the waves of globalisation China and India have adopted careful market globalisation policies he so-called “Cindia” empire is the new economic keystone of global politics. Chinese growth, in particular, continues relentless- which we have kicked off for quite a while, in order to give a good push ly, to the point that a Bloomberg poll of economists for the third se- to the process of internationalisation, cooperation, promotion and terrimester takes into account an increase in the gross national product torial marketing, suitable for the building of veritable partnerships with equal to 11.5%, after the previous period when the development rate Asian systems counterparts. witnessed an 11.9%. Reports from India, on the other hand, registered ROME TO BEIJING. We have sowed well in China, thanks primarily to only 9%. This year China, according IMF, was the country that con- strong team work together with an attentive regional government, tributed the most to global economic growth, while its stock market reg- where Sviluppo Lazio recently set up a “Focal Point” within a prestiistered a growth of 2.5 trillion (equivalent to a thousand billion) Dollars in gious University of Beijing, as a tool and central location in facilitating the course of our companies, as well as to attract new, productive, susterms of capitalisation, almost the equivalent to the 2006 GDP. THE ASIAN LOCOMOTIVE. It is therefore more and more clear that tainable investments in the Lazio area that interested in neighbouring, the Asian super power “Cindia” will be the locomotive sure to drive in- territorial marketing programmes with structural Funds by Obiettivo 2, ternational economic growth in the next few years: Ever growing challenges of which Sviluppo Lazio is honorary institutional supporter. The presence of important investments alIndia, centre of worldwide innovation, is playing a key the new world economy role in the creation of hardware, software and mi- initiated by the superpower ready carried out in Lazio (above all Indian Videocon in Anagni) bear witness to these two economic giant’s crochips; while China, which leads the way in indus“Cindia” keep Sviluppo interest in a territory which is also a gravitational point trial production is one of the few countries in the Lazio moving forward for the Euro-Mediterranean area and perfect example world able to build billion Dollar electronic systems of the three “T’s” (technology, talent and tolerance) and systems for heavy industries. It is enough to coined by Richard Florida, which pushes us to implethink about the Ernst&Young report, which reveals menting action and strategies in order to get a head that Beijing has invested a good 160 billion Dollars for start on, instead of following, the challenges of globthe 2008 Olympics, an astronomical sum capable of alisation that “Cindia” places before us. building three Manhattans in a heartbeat.

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SVILUPPO LAZIO A FIANCO DELLE PMI REGIONALI NELLA PENETRAZIONE DEL CONTINENTE ASIATICO

CON L’INDUSTRIA DEI SERVIZI PUNTIAMO We’re aiming for SULLA CINDIA Chindia in the

SVILUPPO LAZIO ALONGSIDE REGIONAL SMES IN PENETRATING THE ASIAN CONTINENT

service industry

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internazionalizzazione industriale delle PMI laziali in Paesi così complessi richiede riflessioni accurate e conoscenze approfondite dei diversi settori produttivi e delle loro peculiarità. È quindi di fondamentale importanza comprenderne prima di tutto le dinamiche, e poi indagare le opportunità e i limiti di inserimento in questo flusso. Per questo la Regione Lazio, attraverso Sviluppo Lazio, ricopre un ruolo-chiave, promuovendo da tempo iniziative mirate allo studio ed alla conoscenza di questi mercati, così come degli strumenti operativi e finanziari a disposizione delle imprese”. Francesco De Angelis Questa la risposta della Regione Lazio di fronte alla “sfida Cindia”, così come tiene a sottolineare l’Assessore alla piccola e media impresa, commercio e artigianato, Francesco De Angelis. LA SFIDA CINA. Per quanto riguarda la Cina, la Regione Lazio era già a fianco del Premier Prodi nella missione che l’ha portato nel Paese lo scorso anno, e proprio in tale occasione è stata siglata tra Sviluppo Lazio e la Beijing University, l’Intesa Operativa Focal Point, finalizzata a studiare i settori più compatibili tra le due economie, e a rafforzare la reciproca cooperazione. “L’economia laziale e quella cinese non hanno molti settori coincidenti – dichiara ancora De Angelis – e del resto le attività manifatturiere laziali non potrebbero competere con la concorrenza cinese. Ma la nostra regione deve il suo recente successo economico soprattutto ad altri settori: i servizi, il turismo, il design industriale, la nauCivitavecchia, “cuore” tica, la cultura, l’industria del Distretto della Nautica farmaceutica, l’elettronica, l’audiovisivo, il restauro, la protezione ambientale. SetSettori come il turismo, tori spesso intangibili, ma capaci di generare reddito l’elettronica, il design, ed occupazione, e a cui oggi l’audiovisivo, aprono le porte l’economia della Cina guardell’Asia al Made in Lazio da con interesse”. Nautica, sport, design e tecnologie innovative, sono così state al centro della partecipazione regionale alla “Fiera Asem Trade & Investment Fair on SMEs”, alla fine di ottobre a Qingdao, a cui ha preso parte anche il Ministro del Commercio Internazionale Emma Bonino. Ma non mancano anche iniziative per i prossimi mesi (si veda il sito dello Sportello Regionale Per l’Internazionalizzazione: www.sprintlazio.it), a dimostrazione del forte interesse per questo mercato. LA SFIDA INDIA. Più recente è invece l’approccio al mercato indiano, tuttavia più simile al Lazio in termini di sistema economico, vista la fitta presenza di piccole e medie imprese. “La farmaceutica, l’elettronica, la chimica ed alcuni comparti della meccanica della Regione – spiega ancora l’Assessore De Angelis – possono trovare nell’innovazione REGIONE LAZIO e nella qualità le leve per offrire soluzioni alle indusAssessorato alle Pmi, trie indiane. La moda, l’arredo bagno e l’agroaliCommercio e Artigianato mentare attraggono invece l’interesse della classe media indiana, proiettata verso stili e consumi nuovi, dove una reputazione prestigiosa è riservata al Made in Italy. In questo senso, promettente si è già dimostrato il recente protocollo di intesa per lo sviluppo dell’audiovisivo siglato tra Cinecittà e Bollywood”.

he industrial internationalisation of Lazio SMEs in countries as complex involves strong consideration and an in depth knowledge of the different productive sectors and their peculiarities. Therefore it is of the utmost importance to understand, above all the dynamics and then investigate opportunities and introduction limitations into this flow. This is precisely where the Lazio Region, through Sviluppo Lazio has carried out a keyrole for some time now, in promoting initiatives, aimed at studying and gaining knowledge of these markets, as well as operational tools and making financing available to these ventures”. The Lazio Region is responding to the “Cindia challenge” in this way, as Francesco De Angelis, Councillor of small to medium sized trade and artisan businesses underlines. THE CHINA CHALLENGE. As far as China is concerned, the Lazio Region was already at Prime Minister Prodi’s side in the mission that took them to the country last year, Sectors like tourism, when the Operative electronics, design and Focal Point Agreeaudiovisual open the Asia m e n t b e t w e e n doors to Made in Lazio Sviluppo Lazio and Beijing University was signed, oriented towards researching the most compatible sectors between the two economies and to strengthening the reciprocal cooperation. “Lazio and Chinese economies don’t have many coinciding sectors – De AngelIs states – Lazio manufacturing wouldn’t be able to compete with Chinese competition anyway. Our region however, owes its recent economic success to other sectors above all: the service industry, tourism, industrial design, nautical, cultural, pharmaceutical, electronic, audiovisual, restoration and protection of the environment. These often intangible sectors, able to generate revenue and employment are what China’s economy looks to with great interest today”. And so nautical, sport, and innovative design and technology were spotlighted as regional participants at the “Asem Trade and Investment Fair on SMEs”, at the end of October in Qingdao, also with the participation of Minister of International Commerce, Emma Bonino. There are plenty of initiatives coming up in the next few months (click on the website for the Regional Information Desk for Internationalisation: www.sprint lazio.it), which clearly demonstrate the strong interest in this market. THE INDIA CHALLENGE. Advance towards the Indian market is more recent, an area which is more similar to Lazio in terms of an economic system and seeing the high concentration of small and medium businesses. “Pharmaceutical, electronic, chemical and some divisions of mechanics of the Region – as Councillor De Angelis explains once again – potentially have an extra push in innovation and quality, in offering solutions to Indian industries. Fashion, bathroom fittings, and agricultural and food industry attracts the Indian middle class, propelling them towards new styles and consumption by the prestigious reputation belonging exclusively to Made in Italy. Things already look promising, as demonstrated by the ceremonious agreement for audiovisual development that Cinecittà and Bollywood recently signed.

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L’AZIENDA ITALIANA HA APERTO UN UFFICIO A PECHINO

ENEL IN CINDIA, A DIFESA DELL’AMBIENTE

THE ITALIAN COMPANY HAS OPENED AN OFFICE IN BEIJING

ENEL in “Chindia” protecting the environment Close agreements with important Chinese and Indian companies to introduce technological innovations aimed at facing the problem of global pollution in a wise manner

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no degli assi portanti dell’impegno di Enel per la tutela ed il rispetto dell’ambiente è costituito dalla realizzazione di progetti di abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra nei Paesi in via di sviluppo. In Cina e in India, in particolare, Enel ha stretto accordi – Emission Reduction Purchase Agreements, ERPAs – con importanti aziende per introdurre innovazioni tecnologiche che consentono la riduzione della diffusione in atmosfera di gas che alterano il clima. Questa strategia, prevista e disciplinata dai meccanismi del Protocollo di Kyoto, si traduce nell’adeguamento ai più avanzati standard ambientali dei processi produttivi di Paesi, come appunto Cina e India, che hanno bisogno di rendere sostenibile il loro formidabile sviluppo economico. L’impegno di Enel in questi Paesi ha comportato l’apertura di un ufficio a Pechino ed è nato dalla consapevolezza che, per combattere il cambiamento climatico, è necessaria una strategia di portata globale. La CO2, come gli altri gas a effetto serra disciplinati dal Protocollo di Kyoto, è infatti ritenuta responsabile dell’alterazione del clima a livello mondiale. Ciò che conta, quindi, è ridurre la sua concentrazione nell’atmosfera indipendentemente da dove si realizzano gli interventi di abbattimento. Per di più, a parità di investimento, si possono ottenere risultati molto più significativi nei Paesi emergenti, aiutandoli a colmare il gap tecnologico che ancora li separa dall’Occidente. I volumi certificati di riduzione delle emissioni acquisiti da Enel in Cina e in India superano i 10 milioni di tonnellate di CO2 equivalente l’anno e saranno il frutto della realizzazione di progetti di generazione di energia da fonti rinnovabili e di abbattimento dell’HFC-23, un gas con un elevatissimo potere di effetto serra utilizzato nell’industria del freddo che ha un Global Warming Potential (GWP) – potenziale schermante – di gran lunga superiore a quello dell’anidride carbonica. Gli interventi di abbattimento vanno da nuovi impianti per la produzione di energia elettrica senza emissioni (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse, solare) alla ristrutturazione di centrali tradizionali in modo da renderle più efficienti, dal recupero di gas dalle discariche, alla distruzione termica di gas originati nell’industria della refrigerazione, dal recupero di gas da miniera all’abbattimento catalitico di gas associati alla produzione del nylon. Alcuni dei progetti hanno già completato il ciclo di approvazione (inclusa l’approvazione delle Nazioni Unite) necessario per il riconoscimento del loro carattere addizionale, mentre altri sono già implementati e hanno generato le prime riduzioni di emissioni di gas serra.

Stretti accordi con importanti aziende cinesi e indiane, per introdurre innovazioni tecnologiche finalizzate ad affrontare il problema dell’inquinamento globale

ne of the main areas o f E N E L ’s commitment for the protection and respect for the environment consists of the development of projects to reduce the emission of greenhouse gases in developing countries. In China and India, in particular, ENEL has signed Emission Reduction Purchase Agreements (ERPAs) with leading companies for the introduction of technological innovations which allow the reduction of the diffusion of the climate-altering gases in the atmosphere. This strategy, planned and controlled by the provisions of the Kyoto Protocol translates into the adaptation to the most advanced environmental standards of the production processes of countries, like China and India, which need to make their formidable economic development sustainable. ENEL’s commitment in these countries has lead to the opening of an office in Beijing and arises from the awareness that a strategy at global level is necessary to combat climate change. CO2, like other greenhouse gases controlled by the Kyoto Protocol, is considered to be responsible for climate change at a global level. What counts, therefore, is the reduction of its concentration in the atmosphere, independently from where they reduction operations take place. In addition, very important results can be obtained in emerging countries with the same investment, helping them to overcome the technological gap which still separates them from the West. The volumes of the emissions reduction certificates acquired by ENEL in China and India exceeds the equivalent of 10 million tonnes of CO2 per year and will be the result of the development of energy generation projects from renewable sources and the reduction of HFC-23, a gas with a very high greenhouse effect used in the cooling industry and which has Global Warming Potential (GWP) – screen potential – far greater than that of carbon dioxide. The reduction operations range from new installations for the emission-free production of electrical energy (hydroelectrics, geothermal, wind, biomass and solar) to the refurbishment of traditional power stations in order to make them more efficient, from exhaust gas recovery to the thermal destruction of gas originating in the refrigeration industry, from the recovery of mine gas to the catalytic reduction of gases associated with the production of nylon. Some of the projects have already completed the approval cycle (including the approval of the United Nations) necessary for recognition of their additional character while others are already implemented and have generated the first reductions in greenhouse gas emissions.

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I VELIVOLI DELL’AZIENDA ITALIANA CONSENTIRANNO LA SICUREZZA E LA TRASMISSIONE DEI SERVIZI

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INDIA E CINA LOVE AGUSTAWESTLAND di Francesco Fusco

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e prime medaglie d’oro alle Olimpiadi di Pechino, l’Italia le ha già conquistate. Assegnate ad atleti che si chiamano AW109 Power, AW139, CA109 Power. I primi due destinati a sorvegliare per conto della polizia della capitale cinese la sicurezza dei giochi, l’altro per mandare in tutto il mondo le riprese televisive delle olimpiadi. I primi sono entrati in servizio nello scorso giugno, l’altro lo farà all’inizio del 2008. Nascono dagli stabilimenti dell’AgustaWestland, l’azienda Finmeccanica guidata dall’amministratore delegato Giuseppe Orsi, il quale nella Cina vede un mercato di prima grandezza per l’azienda di Cascina Costa e Yeovil. “Giocattoli” – passateci il termine – importanti, costosi, frutto di tecnologie avanzate, ai quali si aggiungeranno, mano a mano, altri velivoli, due CA 109 Powers ordinati nel giugno 2006 sempre per Pechino e 7 AW139 nel giugno 2007, destinati a Hong Kong per trasportare i passeggeri nell’area del delta del Pearl River. La strategia seguita da AgustaWestland di fornire quanto di più avanzato esce dai suoi stabilimenti e di associarsi ad una industria aeronautica cinese, creando la joint-venture Jiangxi Change Agusta Helicopter (CAH) – da cui la sigla distintiva CA – si è rivelata vincente. Non solo ha aperto le porte di un enorme mercato, ma ha dato all’azienda la possibilità di avere una base operativa per l’assemblaggio, la consegna, la manutenzione e l’assistenza alla clientela cinese, oltre che di procedere, sempre in joint-venture, allo sviluppo di nuovi progetti. È stato un lavoro lungo, paziente, dove la qualità del prodotto, la sua affidabilità, la varietà dei modelli a seconda dell’uso cui sono destinati, ha fatto premio.

L’AW109 Power opera in Cina fin dal 2004 allorché la polizia dello Shenzen ne acquistò un esemplare, che assieme all’AW119 Koala, un monorotore leggero, si è dimostrato utilissimo non solo per i compiti di polizia, ma anche nelle operazioni di salvataggio in occasione delle inondazioni nella regione di Nanjing in seguito al tifone dell’ottobre 2006. La joint venture con l’azienda aeronautica Jiangxi Change, società controllata dalla AVIChina, è arrivata nel 2005, dopo che AgustaWestland aveva firmato con l’industria aeronautica cinese un contratto per disegnare e sviluppare assieme la trasmissione per un nuovo elicottero cinese per usi commerciali di 6 tonnellate. Il contratto era arrivato dopo il primo acquisto di un AW109 Power da parte della città di Dalian. PARTNER A TUTTI GLI EFFETTI. “I cinesi si sono resi conto – spiega Giuseppe Orsi – che non baravamo, che la nostra non era solo un’operazione commerciale per far fuori modelli superati. Davamo loro quanto di più up-to-date producevamo. Abbiamo conquistato così la loro fiducia, siamo riusciti a farci considerare partner a tutti gli effetti”. La joint-venture adesso ha un suo stabilimento a Jingdezhen (nella provincia dello Jianxi), da dove la CAH può consegnare due elicotteri CA109 al mese, destinati al mercato della polizia e del soccorso sanitario. Ma soprattutto, partecipando in prima persona e assieme ai cinesi allo sviluppo del settore, si è assicurata una presenza difficilmente attaccabile dalla concorrenza internazionale in quello che potenzialmente – viste le grandi distanze da coprire – è fra i più grandi mercato del mondo.

THEIR AIRCRAFTS WILL MAKE SAFETY AND TV BROADCASTING SERVICES POSSIBLE AT THE OLYMPIC

India and China love AgustaWestland

taly has already won their first gold medals at the Peking Olympics. They were presented to athletes that After the joint venture with the Chinese which the CA emblem derives – has proved to be sucare called AW109 Power, AW139, airspace industry, the company – already cessful. Not only has this opened a huge door onto the CA109 Power. The first two are projectpresent in Mumbai, Delhi, Jaipur and market, the company now has an operative base allowing ed for police monitoring safety in the Ranchi – will open a state of the art, for assembly, delivery, maintenance and Chinese cuscapital during the games, the other for engineering and planning Centre in the tomer care, beyond being able carry on with development broadcasting televised footage of the subcontinent of new projects, as a join-venture of course. Olympics. The first ones went into acIt’s been a long, patient job in which product quality, retion last June, the other will at the beginning of 2008. They were created at the AgustaWestlandfactories, the Fin- liability and model varieties according to their intended use have been remeccanica lead by Managing Director Giuseppe Orsi who sees great poten- warded. The AW109 Power has been operating in China since 2004 when the Shenzen police purchased e model, together with the AW119 Koala, a tial for the company from Cascina Costa and Yeovil on the Chinese market. These “toys” are important, expensive and the result of the most advanced light, single-rotor, which proved to be useful not only for police duties but altechnology ever. An increase in vehicles is expected as deliveries are made so for rescue operations during flooding in the Nanjing region in the aftermath along the way, two of which are the CA 109 Powers, ordered in June of 2006 of the October, 2006 typhoon. The joint venture with the aeronautic compafor once again, Peking, and 7 AW139 in June of 2007, destined for Hong Kong ny under AVIChina, Jiangxi Change, came about in 2005 after AgustaWestto transport passengers to the Pearl River Delta. The strategy of AgustaWest- land signed a contract with the Chinese aeronautic company to design and land in supplying the most advanced technology ever to come out of their develop the transmission of a new, Chinese, 6-ton commercial use helicopfactories and their partnership with an industry of Chinese aeronautics, thus ter. The contract came about after the first purchase of an AW 109 Power by creating the Jiangxi Change Agusta Helicopter (CAH) joint-venture-from the city of Dalian.

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TV DEI GIOCHI OLIMPICI DI PECHINO

Dopo la joint venture con l’industria aerospaziale cinese, l’azienda – già presente a Mumbai, Delhi, Jaipur e Ranchi – aprirà nel subcontinente un Centro di ingegneria e progettazione di eccellenza

E L’INDIA? Il subcontinente indiano è un altro mercato in forte crescita per gli elicotteri commerciali. E se si considera che, fino all’inizio del 2005, AgustaWestland era assente in quel grande mercato, gli 11 elicotteri che da allora sono entrati in servizio rappresentano un ottimo risultato in termini di market share. Giocano a favore dell’azienda la varietà di modelli adatti per il trasporto passeggeri, i collegamenti offshore, le operazioni di salvataggio, in un ambiente difficile. AgustaWestland ha venduto i suoi velivoli ai governi dei tre stati di Andhra Pradesh, Jammu & Kashmir e Rajastahan, e ha in previsione altre vendite ad altri stati della federazione, visto che si sta diffondendo l’interesse a usare l’elicottero per scopi di polizia e soccorso sanitario. Per rendere più efficace la propria presenza e l’assistenza alla propria clientela, AgustaWestland ha nominato la OSS Air centro ufficiale di assistenza perché fornisca ricambi, assistenza e manutenzione ai propri elicotteri, nella sede dell’aeroporto di Mumbai Juhu, e nelle filiali di Delhi, Jaipur e Ranchi. AgustaWestland, inoltre, conta di aprire uffici più grandi a Delhi, e di creare un nuovo centro servizi nel nord dell’India. Anche il Governo indiano si è rivolto ad AgustaWestland, assegnandole, nel settembre 2006, il contratto per la rimessa in servizio di 7 Sea King della Marina militare, che erano rimasti a terra per lungo tempo. Adesso, assieme ad industrie locali, si sta procedendo perché questi mezzi tornino a volare. Inoltre l’azienda guidata da Orsi nell’aprile 2006 ha risposto alla richiesta di proposte del Governo per la fornitura di elicotteri di nuova generazione per la Marina militare, sottoponendo il suo NH90 multiruolo, per missioni navali. L’AW101, invece, verrà proposto all’aviazione militare, per il trasporto degli alti ufficiali e per servizi di Stato. Dopo la valutazione in volo del grande elicottero trimotore, il vincitore della gara sarà designato alla fine dell’anno e il contratto potrebbe essere firmato nei primi mesi del 2008. Anche qui, di fronte ai vasti programmi indiani, AgustaWestland intende giocare un ruolo di primo attore, associandosi con partner locali del settore difesa e aerospazio e creando facilities per un Centro di Ingegneria e progettazione di eccellenza, nel quale produrre per il mercato globale elicotteristico.

GAMES IN BEIJING PARTNERS FOR ALL PRACTICAL PURPOSES. “The Chinese realized – as Giuseppe Orsi explains – that we were for real, that we weren’t trying to pull off a commercial operation just to get rid of obsolete models. We gave them the most up to date of the production. That’s how we earned their trust; we managed to make ourselves be considered partners for all practical purposes”. The joint venture now has its own factory in Jingdezhen (in the Jianxi Province), out of which CAH can deliver two CA109 helicopters intended for police and air ambulance health care per month. Above all, taking part first person, together with the Chinese in the development of the industry, has guaranteed a presence which is not easily threatened by international competition -considering the great distances to cover - and that it’s potentially among the largest markets in the world. WHAT ABOUT INDIA? The subcontinent is another rapidly growing market for commercial helicopters. Just think that AgustaWestland was completely non-existent in that large market up until the beginning of 2005 and the 11 helicopters that have gone into service since then truly demonstrate how great the results are in terms of market share. The variety of models suitable for passenger transport, offshore links, and rescue missions, in a particularly difficult environment is certainly to the company’s advantage. AgustaWestland has sold their aircrafts to governments in three states, Andhra Pradesh, Jammu & Kashmir and Rajastahan, and more sales are predicted for other Indian federation states seeing that interest in helicopter use is spreading for police and air ambulance, health care purposes. In

order to make their presence and assistance to clients all the more efficient, AgustaWestland has nominated OSS Air as the official assistance centre so that it can supply replacement parts, assistance, and maintenance for their own helicopters, in the headquarters of the Mumbai Juhu Airport, and in the branches in Delhi, Jaipur and Ranchi. AgustaWestland is, furthermore, planning on opening bigger offices in Delhi, and creating a new service centre in Northern India. Even the Indian Central Government has turned to AgustaWestland by presenting them with a contract in September of 2006, for the repair and subsequent return to working order of 7 Navy Sea Kings that had been dry docked for a long period following American sanctions. Work is proceeding now, together with local companies, so that these crafts fly again. Moreover, in April of 2006, the company run by Orsi approved Government proposal requests for delivery of the most advanced helicopters for the Navy. The NH90 Multi-Role is destined for the undertaking of naval mission tasks, the AW101 will be proposed to the air force instead, for transporting high officials and for State service. After an initial flight evaluation of the big three-motor helicopter, the winner of the bid will be announced at the end of the year and the contract could be signed in the first months of 2008. Here again, in light of big Indian plans, AgustaWestland plans on being the protagonist by joining up with local partners in the defence and aeronautic sector and by creating facilities for an Engineering and Project Design Centre standing for excellence in the market of global helicopter production.

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È L’AREA ASEAN IL NUOVO BACINO DI CRESCITA DELL’AUTOMOTIVE

Impianto F1 al banco prova

BREMBO INDIA BRANCH OFFICE. “Abbiamo un impianto produttivo a Pune, quella che viene definita la Detroit indiana – spiega Umberto Simonelli, direttore business development Asia e progetti corporate – frutto di una joint venture paritetica con Bosch Chassis System India Limited, e siamo leader nella gamma alta perché forniamo oltre il 50% delle moto con freni a disco. Diamo lavoro a circa 180 persone e siamo presenti anche con un nostro ufficio, il Brembo India Branch Office, che impiega 10 persone e si occupa di progettazione, qualità e acquisti. Consideriamo questi mercati come dei bacini di crescita tecnologica e quindi, anche per tutelare il nostro know how fatto di 170 brevetti, abbiamo scelto di non affidarci all’outsourcing, ma di mettere in piedi una struttura nostra per queste attività”. Brembo fornisce in India i più importanti costruttori di motociclette, a cominciare dalla Bajaj che è il leader nel mercato. Ma anche Honda e Yamaha montano freni Brembo.

BREMBO CHINA. In Cina, invece, l’azienda italiana ha una società a Pechino, la Brembo China, creata con la Simest, che nel 2007 ha fornito dischi freno per BMW e farà la stessa cosa il prossimo anno per altri costruttori europei con stabilimenti in Asia. Un altro sito produttivo è frutto di una joint venture con il gruppo cinese NAC (Nanjing Automotive Corporation), si trova a Nanchino e fornisce gli impianti cinesi di FIAT, Iveco, Yuejin ed MG Rover. Nel 2007 il giro d’affari di Brembo in Cina Con tre impianti produttivi, e in India sarà pari a circa 30 milioni di eul’azienda bergamasca mette ro. “Il prossimo anno – conclude Simonelli – a recente visita al centro ricerche e ci aspettiamo numeri ancora più interesal servizio di questi mercati sviluppo della Brembo, presso il santi e questo trend crediamo proseguirà la tecnologia, la qualità e la Parco scientifico Kilometro Rosso, per molto tempo perché sono mercati in cosicurezza Made in Italy degli inviati dei più importanti giornali cistante crescita. L’importante è esserci, salnesi, è soltanto un aspetto dell’interesse vaguardando la nostra immagine e puntandell’azienda bergamasca per i mercati deldo sulla cultura della tecnologia e della sicul’Estremo Oriente. Il costruttore di sistemi frenanti che equipaggia- rezza nel campo dei sistemi frenanti. E siamo certi di essere partiti no le Ferrari e le più veloci auto da corsa del mondo è da tempo pre- con il piede giusto”. sente sia in India che in Cina. Con risultati sempre più interessanti. “In Cina la nostra struttura occupa circa 300 persone, 40 a PechiIl prossimo anno in India saranno prodotti oltre 9 milioni di moto- no e 260 a Nanchino – racconta Simonelli – ma ci stiamo interesciclette e quasi 3 milioni di veicoli, mentre in Cina quasi 10 milioni sando anche a tutta l’area Asean che, in futuro, sarà un nuovo bacidi veicoli e 21 milioni di due ruote. no di crescita per l’automotive”.

CINA E INDIA “FRENANO” CON BREMBO

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THE ASEAN AREA IS NEW, FERTILE GROUND FOR AUTOMOTIVES

China and India “put on the brakes” with Brembo With three productive plants, the Bergamo Company puts Made in Italy technology, quality and safety on the market he recent visit of the most important Chinese correspondents to the Brembo research and development centre at the Kilometro Rosso scientific park is just one aspect of interest that the Bergamo company has for markets of the Far East. The builder of breaking systems that outfit Ferrari and the fastest race cars in the world has been present both in India and China for quite a while, with more and more interesting results all the time. Next year, over 9 million motorcycles and almost 3 million vehicles will be produced, while in China almost 10 million vehicles and 21 million twowheelers. BREMBO INDIA BRACH OFFICE. “We have a production plant in Pune, which is considered the

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Detroit of India – Asian Director of Business Development and Corporate Projects Umberto Simonelli explains – thanks to a joint venture with Bosch Chassis System India Limited, and we are the high end leaders because we furnish over 50% of all motorcycles with disc brakes. We give work to around 180 people and are present with our own office, the Brembo India Branch Office that employs 10 people dealing with planning, quality and purchasing. We consider these channels as technological fertile ground, therefore to safeguard our know-how comprised of 170 patents, we chose to not entrust ourselves to outsourcing but to set up our own facility for this activity instead”. Brembo furnishes the most important builders of motorcycles in India like Bajaj, leader in the market for starters, but also Honda and Yamaha mount Brembo brakes. BREMBO CHINA. In China, on the other hand, the Italian business has a company in Beijing, Brembo China, created with Simest which furnished disc

brakes for BMW in 2007 and will do the same next year for other European plants in Asia. Another productive site is fruit of a joint venture with the Chinese Group NAC (Nanjing Automotive Corporation) located in Nanjing that furnishes Chinese plants with FIAT, Iveco, Yuejin and MG Rover. In 2007 Brembo’s turnover in China and India will be equal to 30 million Euros. “Next year – Simonelli concludes – we are expecting even more interesting numbers and believe this trend will continue for a long, long time because they are consistently growing markets. The important thing is that we keep safeguarding our image and push for the culture of technology and safety in the brake systems field. We are sure to have got off on the right foot”. “In China our structure employs around 300 people, 40 in Beijing and 260 in Nanjing – Simonelli relays – but we are also interested in the entire Asean area which in the future will be the new location of fertile ground for automotives”.


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Cina e India: due mercati, mille opportunità Grazie ai due volumi pubblicati con Intesa Formazione, e al DVD realizzato dalla Farnesina, la nostra casa editrice indirizza imprenditori ed enti verso questi due Paesi, strategici per la nostra economia

“Comprendere la Cina” e “Comprendere l’India” Pubblicati dalla nostra casa editrice Voices e da Intesa Formazione, i volume “Comprendere la Cina” e “Comprendere l’India” nascono con l’obiettivo di fornire agli imprenditori italiani le conoscenze necessarie a valutare con fiducia le opportunità e i rischi di lavorare in questi Paesi emergenti. Il non tenere nella giusta considerazione le variabili culturali e sociali, può infatti creare seri problemi a quelle aziende che intendono confrontarsi con questi mercati. Conoscerne ed apprezzarne gli elementi distintivi, invece, è un valido aiuto per comprendere i problemi e le opportunità che potrebbero sorgere.

L’autore Flavio Ramella, profondo conoscitore dei mercati esteri ed in particolare delle negoziazioni d’affari nei Paesi emergenti, si è avvalso, per la realizzazione di entrambi i Volumi, della collaborazione e consulenza di Elisabetta Jacchia, esperta in relazioni internazionali e laureata in lingue orientali all’Università di Venezia.

Il DVD “Invest your talent in Italy”

Sl SisDIteTAmLEaNTII INtaINliDIaA

A CACCIA

università per imprese, Un progetto no al futuro. ani che guarda e territori itali

A cura del

Ministero degli Affari

Esteri

(DGC E)

In occasione dell’Anno ufficiale dell’Italia in India 2007, la nostra casa editrice Voices ha prodotto un reportage di 26 minuti in DVD, “Invest Your Talent in Italy”, con la regia di Mauro Aprile Zanetti. Il video documenta la seconda edizione del “roadshow” – realizzato dalla Farnesina insieme a Camera di Commercio Indo-Italiana, Unioncamere, ICE, Camere di Commercio, Università italiane e aziende sponsor – attraverso alcune delle principali città indiane, con le testimonianze dirette dei primi talenti indiani che hanno partecipato al progetto. Per ulteriori informazioni, contattare l’ufficio Sostegno Imprese della Farnesina (sostegnoimprese@esteri.it; +39.06.3691.8147) o la redazione di Voices (voices@italplanet.it; +39 02.7000.3310).

Per informazioni e richieste dei Volumi: VOICES – tel. 02 70003310 – fax 02 70003909 – voices@italplanet.it


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È ITALIA INTERNATIONAL UN EXCURSUS TRA LE NOSTRE CINQUE SEZIONI PAESE E I LORO CONTENUTI

Agroalimentare, energia, cultura: questa l’Italia che portiamo nel mondo Continua l’impegno della nostra rivista in Paesichiave quali gli USA, il Canada, la Russia e il Brasile. E salutiamo la nascita ufficiale di èItalia for Germania di Mauro Aprile, Direttore di èItalia International

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alutiamo con questo numero l’apertura ufficiale di èItalia for Germania, la nostra quinta Sezione Paese dedicata nella fattispecie ad uno dei Paesi storicamente più importanti e strategici in Europa per cultura, politica e economia, così come per presenza italiana. L’Ambasciatore Puri Purini si è detto contento e onorato di una tale iniziativa mirata, che lo coinvolge insieme al suo staff. Per l’occasione ha scritto un eccellente intervento sul tema dell’agroalimentare italiano in Germania, che di recente ha ospitato un importante appuntamento fieristico internazionale dove il Sistema Paese Italia, pubblico e privato insieme, ha ricoperto il ruolo di protagonista. Nella sezione paese capofila dedicata agli USA – dove ospitiamo con estremo piacere e onore il primo intervento e saluto del presidente della Italy-America Chamber of Commerce, Alberto R. Comini, che apre ufficialmente la sua collaborazione con la nostra sezione – l’Ambasciatore Castellaneta presenta la nuova fondazione scientifica italo-americana, lanciata e promossa dall’Ambasciata in Washington DC: un’iniziativa di primo piano, rafforzata dall’orgoglio italo-americano per il recente Premio Nobel assegnato al genetista Mario Capecchi. In questo quadro va letto anche l’intervento dell’Ambasciatore degli USA in Italia Ronald Spogli, che ha presentato il nuovo programma borsistico Fulbright-BEST finalizzato allo scambio di talenti e collaborazioni tra i nostri due Paesi. Al Console Generale di New York Francesco Maria Talò si deve invece l’intervento sulla parata del Columbus Day a Manhattan. Nella Sezione Paese dedicata al Canada, l’Ambasciatore Sardo scrive invece un intervento in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, lanciando anche un allarme sullo stato della lingua ita-

liana in Canada, che potrebbe rischiare di scomparire in meno di 15 anni se non la si prende in seria considerazione come parte della nostra eredità culturale, bene immateriale e materiale al contempo. Seguono le sezioni dedicata a Russia e Brasile, nelle quali i rispettivi Ambasciatori d’Italia, Surdo e Valensise, pongono il loro focus su un tema comune di interesse mondiale quale l’energia, sviluppandolo sotto aspetti diversi e molteplici. Desidero infine salutare e ringraziare personalmente e a nome di tutta la redazione, Claudio Angelini, direttore uscente del prestigioso Istituto Italiano di Cultura di New York. Ma l’appuntamento con l’amico e il grande giornalista Angelini si rinnova sotto altre vesti, avendo accettato di far parte del nostro board tra i prestigiosi senior contributor che collaborano con noi, anche per il nuovo incarico che ricoprirà a New York come Direttore della Società Dante Alighieri, la cui sede coordina tutte quelle sparse sul territorio statunitense. Auguri! SEZIONI PAESE

èItalia integra i propri contenuti con delle Sezioni interamente dedicate ai sopraccitati Paesi in edizione multilingue, inglese, russo, portoghese e tedesco. Al loro interno, le rubriche fisse curate dalle CCIE e dalle Ambasciate offrono un’informazione sulle loro attività e sugli aspetti economici e di interscambio con l’Italia. A completamento, ampi servizi riguardanti le numerose comunità italiane presenti.

AN EXCURSUS THROUGH OUR FIVE COUNTRY SECTIONS AND THEIR CONTENTS

Agriculture and Food, energy and culture: this is the part of Italy we export around the world Our magazine’s interest in important Countries such as the USA, Canada, Russia and Brazil continues, and we announce the official creation of èItalia for Germania ith this issue we greet the official creation of èItalia for Germania, our fifth Country Section dedicated to one of the most important European Countries from a historical and strategic point of view with regards to culture, politics and economics, as well as for the Italian presence. Ambassador Puri Purini said he felt glad and honored that such a special initiative will involve him and his staff. For the occasion he wrote an excellent contribution on the topic of Italian agriculture and food in Germany, which has recently hosted an important international fair where the public and private Italian System played a leading role. In the leading section dedicated to the USA, we

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host with great pleasure and honor the first intervention and greeting by the President of the Italy-America Chamber of Commerce, Alberto R. Comini, who officially starts his collaboration with our section. Furthermore, Ambassador Castellaneta introduces the new Italian-American scientific foundation launched and promoted by the Embassy in Washington DC: this is a major initiative which was consolidated by the Italian-American pride following the recent Nobel prize awarded to the geneticist Mario Capecchi. In this framework, we should consider the intervention by US Ambassador in Italy Ronald Spogli, who presented the new scholarship program Fulbright-BEST, with the aim to exchange talents and collaboration between our Countries. Consul General in New York Francesco Maria Talò wrote an article on the Columbus Day parade in Manhattan. In the Country Section dedicated to Canada, Ambassador Sardo wrote an intervention on the occasion of the Week dedicated to the Italian Language in the

World, tolling the warning bell for the condition of the Italian language in Canada, since it could disappear in less then 15 years if no countermeasures are taken to preserve it as part of our cultural heritage, which is at the same time a material and immaterial property. Then we have the sections dedicated to Russia and Brazil, where the respective Italian Ambassadors Surdo and Valensise focused on a common topic of global interest, i.e. energy, which they developed from different perspectives. In the end, I would like to greet and thank in the name of the entire editorial office Mr. Claudio Angelini, the outgoing Director of the prestigious Italian Cultural Institute in New York. Fortunately, our collaboration with our friend and great journalist Angelini continues in a different form, since he accepted to take part in our board of senior contributors, and he will become the Director of the Dante Alighieri Society in New York, which coordinates all the branches in the USA. My best wishes!


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USA IL FENOMENO DELL’EMIGRAZIONE SCIENTIFICA: UN’OPPORTUNITÀ DI SCAMBI A DUE VIE

EDITORIALE

Insieme, per promuovere il marchio Made in Italy ALBERTO COMINI Presidente della Italy-America Chamber of Commerce

È con grande piacere che saluto i lettori di èItalia e tutti coloro che fanno parte della rete di Sistema Italia: l’Ambasciata italiana a Washington, i Consolati italiani negli Stati Uniti, gli amici dell’ICE, dell’Enit, dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Assocamerestero e le dieci Camere di Commercio nell’area NAFTA. Attraverso le pagine di questa pubblicazione continueremo a presentare un quadro aggiornato delle condizioni economiche negli Stati Uniti secondo il nostro punto di vista e a raccontarvi le tante iniziative che promuovono il positivo scambio economico e culturale tra Italia e America. Come tutti sappiamo, questo è un periodo che pone molte sfide ai prodotti Made in Italy, che negli Stati Uniti hanno goduto di uno status privilegiato per lungo tempo. Oggi il valore dell’Euro è particolarmente elevato ed è presente la competizione da parte di Paesi che possono produrre a basso costo, tra i quali primeggia la Cina. Queste condizioni pongono continuamente difficoltà che dobbiamo imparare ad aggirare. Contemporaneamente stiamo affrontando il problema dei prodotti “Italian sounding”, ovvero che imitano o utilizzano riferimenti all’Italia, un altro ostacolo da superare. Tuttavia, in qualità di comunità che ha già esperienza in campo economico, sappiamo di avere la forza e le conoscenze per difendere ed espandere le nostre posizioni di mercato. È di particolare importanza capire che negli Stati Uniti vi sono vaste aree lontane dalla costa in cui il famoso marchio del Made in Italy è conosciuto solo marginalmente. Si può ancora fare molto per catturare quote di mercato in queste regioni centrali. Come Presidente della Camera di commercio italoamericana a New York, incoraggio quelle missioni provenienti dall’Italia volte a favorire i commerci in tutto il Paese, senza limitarsi a New York, che è ovviamente il punto di partenza per chiunque intenda iniziare

ISSNAF: un ponte tra “cervelli”, tra Italia e USA

Obiettivo della neonata fondazione non-profit, sostenere l’interazione di personalità italiane scientifiche ed accademiche, negli Stati Uniti ed in Italia

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a presenza intellettuale italiana in Nord America è molto variegata: dall’insigne scienziato in una posizione di prestigio al giovane laureato che sta emergendo nel mondo accademico americano, dal manager responsabile di settori strategici di alta tecnologia, all’ingegnere impegnato nella ricerca e sviluppo di nuovi prodotti in un’impresa americana. Per l’Italia, ciascuno di essi costituisce una straordinaria occasione. Il fenomeno dell’emigrazione scientifica, pertanto, non va solo visto come causa d’emorragia di talenti, ma anche come un’opportunità di scambi a due vie, di collaborazioni e di sinergie. La Fondazione si pone esattamente questi obiettivi. Il ruolo dell’Ambasciata sarà quello di contribuire al suo rafforzamento e all’acquisizione della necessaria visibilità, sia in Nord America in una prima fase, sia in Italia in seguito, in linea con il doveroso sostegno istituzionale da rendere a questo patrimonio di cultura e attività”. Con queste parole Giovanni Castellaneta, Ambasciatore d’Italia a Washington, ha salutato la nascita della Fondazione ISSNAF (www.issnaf.org), una fondazione non-profit creata da un gruppo di autorevoli scienziati ed accademici italiani operanti negli Stati Uniti, rivolta alla promozione di un network tra “cervelli” italiani in Nord America ed in Italia. In particolare, essa sostiene l’interazione di personalità italiane scientifiche ed accademiche, che operano presso istituzioni accademiche e non accademiche negli Stati Uniti ed in Italia, nell’ambito di progetti di ricerca e sviluppo in numerosi settori tra cui: biologia, medicina, matematica, fisica, scienze sociali, ingegneria ed informazione tecnologica. OBIETTIVI FONDAMENTALI. Al fine di realizzare tale interazione, l’ISSNAF ha fissato alcuni fondamentali obiettivi: • la facilitazione dei contatti tra le istituzioni italiane, accademiche e non accademiche, e gli Italiani che hanno dimostrato particolari abilità scientifiche in Nord America;

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FOR USA

un’attività economica in America, ma che non deve essere l’unica tappa. La nostra Camera di Commercio offre numerose iniziative che incoraggiano lo scambio di esperienze e idee. Accogliamo missioni commerciali da città e regioni italiane e presentiamo loro possibilità economiche; inoltre inviamo in Italia gruppi di compratori americani interessati a visitare fabbriche e produttori in settori produttivi specifici. Recentemente abbiamo istituito un programma di seminari per assistere imprese americane e italiane al fine di Nome e cognome autore di comprendere meglio come affrontare regole e disposizioni per quanto riguarda dazi doganali, occupazione, immigrazione e il Patriot Act, regole e disposizioni che sono in continuo mutamento. Avvicinandoci alla fine dell’anno, ci concediamo il piacere di incontrare molti nostri amici in occasione dei festeggiamenti del nostro Gala annuale, che celebra quest’anno il centoventesimo anniversario ed avrà luogo il 16 novembre presso la Rainbow Room in cima al Rockefeller Center. Siamo particolarmente orgogliosi di avere come ospite d’onore Gianluigi Gabetti, presidente del consiglio di amministrazione di IFIL investments di Torino, una delle maggiori holding a livello europeo che gestisce le attività di numerose grandi società di capitali, come il Gruppo FIAT, il Gruppo San Paolo e la Banca Leonardo, SGS, Sequana Capital, Cushman Wakefield, Juventus Soccer e Alpitour. Saremo senza dubbio lieti di vedervi presenti a questo evento.

• la promozione della condivisione di conoscenze e informazioni tra scienziati ed accademici coinvolti in progetti di ricerca e sviluppo in Nord America ed in Italia; • la collaborazione tra i due Paesi nella sfera dei progetti di ricerca e sviluppo; • l’istituzione di Borse di Studio volte ad agevolare interscambi tra scienziati e accademici italiani ed americani; • il collegamento tra i membri e le organizzazioni italiane riguardo alle attività di ricerca e sviluppo e competitività; • la selezione e lo sviluppo di eventuali opportunità di attività di ricerca non ancora svolte in Italia; • la creazione di una rivista online che svolga attività di informazione riguardo ai risultati raggiunti in campo scientifico, tecnologico e accademico, e di pubblicazione di opportunità di collaborazioni scientifiche, accademiche e post-accademiche offerte dai membri ISSNAF. L’Italia e gli Stati Uniti hanno sempre beneficiato della reciproca collaborazione, basata sugli incontri e le interazioni tra accademici. L’iniziativa ISSNAF vuole assicurare il successo e la continuazione di questa collaborazione attraverso un network di scienziati italiani che faciliterà gli scambi tra i due Paesi.

EDITORIAL

Together, to promote the Made in Italy products

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t is my great pleasure to send greetings to the readers of èItalia, and to all those who are part of the network Sistema Italia: the Italian Embassy in Washington, the Italian Consulates in the U.S., our friends at ICE, at ENIT, at the Italian Culture Institute, at Assocamerestero, and to the ten Chambers of Commerce in the Nafta area. Through the pages of this publication, we shall continue to present an up-to-date picture of the economic conditions in the USA as we experience them, and to report to you the many initiatives which promote the successful exchange of business and culture between Italy and America. As we all know, this is a particularly challenging time for the Made in Italy products that have for so long enjoyed a privileged status in the U.S. Today, there is the surprisingly elevated value of the Euro in tandem with competition from low-cost producing countries, China first and foremost. These conditions persistently put up hurdles that we must learn to navigate around. At the same time, we

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are now faced with the phenomenon of “Italian-sounding” products, yet another obstacle to confront. However, as an experienced business community, we know we have the vigour and knowledge to defend and expand our market positions. In the U.S., it is particularly important to recognize that there are vast areas at a distance from the coastlines where the famous label Made in Italy is only marginally known. Much work can still be done to capture market share in these central regions. As President of the Italy-America Chamber of Commerce in New York, I encourage those missions which come from Italy to promote business to travel the Country and not merely stop in New York, clearly the starting point for anyone who wants to do business in America; but it should not be the ending point. Our Chamber of Commerce offers numerous initiatives that encourage the exchange of experience and ideas. We welcome trade missions from cities and regions of Italy and introduce them to business opportunities. On the


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SCIENTIFIC EMIGRATION: AN OPPORTUNITY FOR TWO-WAY EXCHANGES

ISSNAF: an intellectual link between Italy and USA taly’s intellectual presence in North America is diversified, ranging from the acclaimed scientist with a prestigious The aim of the non-profit career to the new graduate entering the foundation that has been American academic world for the first recently created is to time, and from the manager responsible support the interaction of for strategic high tech sectors to the engiItalian scientific and neer working on new product research academic personalities in and development. For Italy, each reprethe United States and in Italy sents an extraordinary opportunity. The phenomenon of scientific emigration, thus, is not seen as only a haemorrhaging of talent but also as an opportunity for two-way exchanges, collaboration, and synergy. The Foundation has precisely these objectives. The role of the Embassy will be to contribute to its consolidation and acquisition of the necessary prominence, in North America first and then in Italy, in keeping with the institutional support due to this storehouse of culture and activity”. With these words, the Italian Ambassador in New York Giovanni Castellaneta greeted the creation of the ISSNAF Foundation (www.issnaf.org), which is a nonprofit foundation created by a group of influential and authoritative Italian scientists and scholars operating in the United States. It is aimed at promoting a network among Italian scientists, scholars and professionals in North America and Italy. More specifically it is a foundation aimed at promoting Research and Development interaction among those Italians active in North-American and Italian Academic and non-Academic Institutions, in the fields of the Biological, Human, Medical, Mathematical, Physical and Social Sciences, Engineering and Information Technology.

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other hand, we send to Italy groups of interested American buyers who visit factories and producers in specific sectors of manufacturing. Recently, we have instituted a program of seminars to assist both American and Italian businesses to better understand how to deal with the rules and regulations in the areas of Customs law, employment, immigration, and the Patriot Act, rules and regulations which are continually in flux. As we move toward the end of the year, we allow ourselves the pleasure of being together with many of our friends at our annual Gala celebration - the 120th this year - which takes place on November 16th at The Rainbow Room overlooking Rockefeller Center. We are particularly proud to have as our honoree Gianluigi Gabetti, Chairman of the Board of Directors of IFIL Investments, Torino, one of Europe’s most important holding companies which manages assets of numbers of large corporations, such as the FIAT Group, Gruppo San Paolo and Banca Leonardo, SGS, Sequana Capital, Cushman Wakefield, Juventus Soccer, Alpitour. Certainly, it would be our pleasure to see you at this event.

PRIMARY OBJECTIVES. To realize this mission and vision, ISSNAF has set the following primary objectives: • providing networking opportunities to facilitate contacts between Italian Academic and non-Academic Institutions and those Italians who have demonstrated scientific and technological ability in North America; • facilitating the sharing of know-how and information between Italians involved in Research and Development and other constituencies in academia, government, industry, and the public at large both in Italy and in North America; • facilitating joint Research and Development projects between Italian and North American scientists and scholars; • fostering the creation of fellowship programs for the exchange of scientists and scholars; • acting as an interface between ISSNAF members and Italian organizations on Research and Development activities and issues of competitiveness; • identifying significant research opportunities yet untapped in Italian industry and academia, and helping to stimulate their growth; • creating an online journal to report to the Italian public and to policy makers outstanding scientific, technological and academic achievements of fellow Italians, and to list Research and Development opportunities as well as position openings announced by ISSNAF members. In the past, both Italy and the United States have drawn enormous benefits from reciprocal collaboration. At the grass roots of this collaboration are the visits and exchanges of scholars. The ISSNAF initiative wants to assure the continuing success of this collaboration through a network of Italian scientists that will facilitate scientific exGiovanni changes in both directions of the Atlantic. Castellaneta

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DAL CONSOLATO MIGLIAIA DI PERSONE – TRA RAPPRESENTANTI ISTITUZIONALI E NON, ITALIANI ED ITALO-AMERICANI –

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Ad ottobre, protagonista è l’orgoglio italiano di Francesco Maria Talò, Console Generale d’Italia a New York

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a Fifth Avenue di Manhattan ha ospitato lunedì 8 ottobre la tradizionale parata del Columbus Day, la festa dell’orgoglio italiano in America, giunta quest’anno alla sua 63ª edizione. La protagonista principale di parte italo-americana e Grand Marshal della parata, organizzata dalla Columbus Citizens Foundation, è stata Lidia Bastianich, esule istriana e volto televisivo della cucina italiana negli Stati Uniti. Hanno sfilato tra la folla anche il Sindaco di New York, Michael Bloomberg, e alcuni politici, tra cui il Senatore Charles Schumer, l’Attorney General dello Stato di New York, Andrew Cuomo, e il Presidente dell’ItalianAmerican Caucus nel City Council di New York e candidato a sindaco Tony Avella. Assenti, invece, Rudolph Giuliani e Hillary Clinton, impegnati nella campagna delle primarie per la corsa verso la Casa Bianca. Tra le fila italiane, l’ospite d’onore è stato il Ministro della Giustizia Clemente Mastella. Del Parlamento Italiano hanno presenziato i Senatori del Comitato per le questioni degli italiani all’estero Giorgio Mele, Learco Saporito, e Cosimo Izzo. Erano anche rappresentate la Regione Lombardia, con una delegazione guidata dal Vice Presidente del Consiglio Enzo Lucchini, e le Province di Benevento, con il Presidente Carmine Nardone, di Bergamo e Milano. Le Regioni Lombardia, Abruzzo, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Calabria ed Emilia Romagna, la Provincia di Benevento e il Comune di Milano hanno inoltre esibito, in un padiglione alla stazione Grand Central e durante la Parata, le proprie opportunità turistiche e commerciali, contribuendo anche finanziariamente ai programmi filantropici della Columbus Citizens Foundation. Secondo il Presidente Tallarini, i fondi raccolti ammontano a 2,4 milioni di dollari, che saranno in gran parte utilizzati per borse di studio a favore di studenti italo-americani. UNA GRANDE FESTA. La partecipazione del pubblico è stata favorita dalla bella giornata e adeguata all’importanza della parata, una delle più amate dalla città di New York. Quasi 130 i carri e le rappresentanze presenti, oltre alle bande musicali locali e della Guardia di Finanza, guidata dal Comandante Generale e accolta con grande simpatia. I festeggiamenti di Manhattan sono stati accompagnati da manifestazioni simili anche negli altri quartieri della città e nel vicino Stato del New Jersey e sono state seguite, per tutto ottobre, da oltre duecento manifestazioni dedicate all’Italianità. FACCIAMO CONOSCERE IL MEGLIO DELL’ITALIA. Le esperienze di questi giorni mi portano quindi a proporre due spunti di riflessione. Da una parte, ritengo che, per valorizzare al meglio la partecipazione italiana, occorra, prima di tutto, migliorarne il coordinamento. Questo aspetto lascia ovviamente ferma la paternità e la responsabilità dell’organizzazione da parte della Columbus Citizens Foundation, ma richiede un maggior impegno e coinvolgimento da parte delle Istituzioni. Da anni questo Consolato Generale cerca di svolgere tale compito, e lo svolge con efficacia soprattutto nei confronti delle Istituzioni che ritornano dopo la prima partecipazione e hanno capito l’importanza di fare parte di un sistema. Esistono comunque notevoli margini di miglioramento, specialmente se i vari enti locali

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in Italia sono più sensibilizzati, evitando una partecipazione affidata soltanto alla collaborazione di interlocutori locali. Ritengo inoltre non più rimandabile un aggiornamento dell’immagine che si desidera proiettare del nostro Paese. Accanto a quella tradizionale, legata al cibo, alla musica e agli aspetti più popolari, bisogna far conoscere al meglio l’Italia come potenza industriale, all’avanguardia nella scienza e nella tecnica, grande interlocutore degli Stati Uniti sul piano globale. Questo sforzo di dialogo congiunto sia con una importante espressione del mondo italo-americano quale è la Columbus Citizen Foundation, sia con le principali realtà imprenditoriali italiane a New York, risponde del resto all’intenzione di affrontare la sfida di avvicinare due mondi (quello della nostra emigrazione tradizionale e quello della nuova presenza italiana) che hanno avuto finora difficoltà di dialogo a causa delle loro marcate differenze di carattere. Ciò a vantaggio di una più armonica e strutturata presenza del nostro sistema Paese nella città a noi più vicina degli Stati Uniti. THOUSANDS OF PEOPLE – REPRESENTATIVES OF THE

In October Italian pride is It was a great party that allowed us to promote our Sistema Paese at the same time. Nevertheless, we can still do a lot to coordinate and promote the Italian presence on the occasion of this important event

he traditional Columbus Day Parade took place on Fifth Avenue in Manhattan on Monday, 8th October; it was the 63rd edition of the festival that celebrates Italian pride in America. The main Italian-American protagonist and Grand Marshal of the parade organized by the Columbus Citizens Foundation was Lidia Bastianich, Istrian exile and well-known personality of Italian cooking in US TV programs. Also New York Mayor Michael Bloomberg and some politicians such as Senator Charles Schumer, the Attorney General of the State of New York Andrew Cuomo and the President of the Italian-American Caucus in the City Council of New York and mayoral candidate Tony Avella marched among the crowd. Rudolph Giuliani and Hillary Clinton were absent because of their engagement in the electoral campaign for the primary election for the race to the White House. Among the Italians, the Minister of Justice Clemente Mastella was the special guest. From

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HANNO SFILATO IN OCCASIONE DELLA CONSUETA COLUMBUS PARADE

Una grande festa, che ha permesso la promozione del nostro Sistema Paese. Ma molto si può ancora fare per coordinare, e quindi valorizzare, la presenza italiana a questo importante appuntamento Alcuni momenti della parata del Columbus Day

INSTITUTIONS AND PRIVATE CITIZENS, ITALIANS AND ITALIAN-AMERICANS – MARCHED IN THE COLUMBUS PARADE

the protagonist the Italian Parliament, the Senators of the Committee for issues regarding Italians abroad Giorgio Mele, Learco Saporito and Cosimo Izzo were present. The region of Lombardy was represented by a delegation led by the vice President of the regional council Enzo Lucchini, and also the Provinces of Benevento – with the President Carmine Nardone – Bergamo and Milan took part in the event. The regions of Lombardy, Abruzzi, Sicily, Friuli Venezia Giulia, Calabria and Emilia Romagna, together with the Province of Benevento and the Commune of Milan had also the opportunity to show their offers for tourism and trade in a pavilion at the Grand Central station during the Parade, giving their financial contribution to philanthropic programs of the Columbus Citizens Foundation. According to the President Tallarini, the funds raised amounted to 2.4 million dollars, which will be mostly destined to finance scholarships for Italian-American students. A GREAT PARTY. The participation of the public was

encouraged by fine weather and proportioned to the importance of the event, which is one of the most loved in New York. Almost 130 floats and representatives, local bands and the band of the Financial Police participated; the latter was led by the Commander General and was warmly welcomed. Besides the parade in Manhattan, other city quarters and the neighboring State of New Jersey organized similar celebrations, and more than two hundred events dedicated to the Italian spirit have been organized for October. WE HAVE TO PROMOTE THE BEST OF ITALY. Through my recent experience, I am considering two points: firstly, it is necessary to improve the coordination of the Italian participation in order to enhance it. Provided that the Columbus Citizens Foundationis responsible for the event organization, an increased effort and commitment by the Institutions would be desirable. The Consulate General has been working with this aim for years, and it has been successful especially with those Institutions that decided to come back after their first participation and understood the importance of being part of a system. Nevertheless, our contribution can still improve, especially if the Ital-

ian local authorities can be made more aware of the importance of the event, and preventing the participation to be entrusted only to the collaboration of local interlocutors. Secondly, I believe that we cannot continue to postpone a necessary renewal of the Italian image in the world. Besides the traditional aspects tied to food, music and folklore, we have to promote Italy as an industrial power with up-to-date scientific and technological know-how and as an important interlocutor of the USA in the global market. Striving towards a common dialogue both with an important institution in the Italian-American reality such as the Columbus Citizens Foundation and the most important Italian enterprises in New York, it contributes to win the great challenge of integrating two different realities (one of traditional immigration and that of the new Italian presence) which have shown difficulties in finding a common ground up to now because of their different characters. This dialogue will bring the results of a more harmonious and solid presence of our Country in the city of the United States in which we are especially loved.

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OBIETTIVO: REALIZZARE UN’EFFICACE SINERGIA TRA RICERCA E MONDO DELLE IMPRESE

Alcuni momenti della presentazione del programma Fulbright-Best a Milano, alla presenza del Sindaco Letizia Moratti

Programma Fulbright-BEST: al via la seconda fase Sono undici le borse di studio a disposizione dei giovani ricercatori italiani per esperienze di studio e lavoro negli USA di Ronald P. Spogli, Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia

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Ambasciata degli Stati Uniti in Italia ha appena lanciato la seconda fase del programma di scambio Fulbright/BEST. È un’iniziativa che mi sta molto a cuore perché si rivolge ai giovani e permette di rafforzare i legami tra i nostri due Paesi. Abbiamo messo a disposizione dei dottorandi o dottori di ricerca in materie scientifiche undici borse di studio finanziate da IBM, Poste Italiane, ENI, Deutche Bank, Vodafone, Assolombarda, Farmindustria e Comune di Milano.

I candidati che verranno selezionati avranno l’opportunità di trascorrere sei mesi negli Stati Uniti, frequentando corsi di economia presso la Santa Clara University in California e lavorando in aziende ad alto impatto tecnologico. Questa esperienza congiunta di studio e lavoro permetterà loro di sperimentare sul campo come è possibile realizzare un’efficace sinergia tra ricerca e mondo delle imprese. Rispetto ai programmi di scambio tradizionali riservati agli studenti, la grande novità del programma Fulbright-BEST è proprio quella di spingere i giovani ricercatori ad uscire dai laboratori, ad affacciarsi sul mercato, a proporre le loro idee e a scommettere sulla forza dei loro progetti. I cinque ricercatori che hanno partecipato al progetto pilota dello scorso anno stanno ora promuovendo i loro progetti di ricerca sul mercato italiano. La loro espe-

rienza può diventare patrimonio comune di docenti e colleghi e, allo stesso tempo, deve rappresentare uno stimolo per il sistema produttivo e per le istituzioni affinché si possa creare anche qui in Italia una collaborazione attiva tra ricerca e imprese. Sul sito internet della Commissione Fulbright per gli scambi culturali tra Italia e USA e su quello della nostra Ambasciata (www.usembassy.it/p4g/best) è possibile trovare tutte le informazioni necessarie per concorrere all’assegnazione delle borse di studio. Anch’io da giovane ho partecipato ad un programma di studio che mi ha permesso di frequentare l’università qui in Italia e posso testimoniare che è stata una delle esperienze più formative e stimolanti della mia vita. Per questo motivo invito tutti i ragazzi interessati a fare domanda, e a cogliere così una preziosa occasione di crescita personale e professionale.

OBJECTIVE: TO ATTAIN EFFECTIVE SYNERGY BETWEEN RESEARCH AND THE BUSINESS WORLD

Fulbright-Best Programme: the second phase takes off Eleven scholarships are available to young Italian researchers for work and study experience in the USA he United States Embassy in Italy has just launched the second phase of the Fulbright/BEST exchange programme, an initiative that I care about in particular because it is aimed at students and allows for a strengthening of bonds between our countries. We have made eleven scholarships in scientific areas available to Graduate Students and Research Doctorates, financed by IBM, Poste Italiane, ENI, Deutche Bank, Vodafone, Assolombarda, Farmindustria and the Comune di Milano. Selected candidates will have the opportunity to spend six months in the United States following economy courses at the Santa Clara University in California and working in technologically high impact companies. This experience of fusing work and study will allow first hand experience

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in what its like to carry out an effective synergy between research and the business world. The latest, big news of the Fulbright/BEST programme, compared to traditional exchange programmes specifically for students, is that it pushes young researchers out of the laboratory and gets them to face the market in proposing their ideas and placing stakes on the strengths of their projects. The five researchers that participated in the pilot project last year are now promoting their research projects on the Italian market. Their experience has the chance of becoming the shared wealth of University teachers and colleagues as well as representing, as it should, an incentive for the productive system and for institutions, so that an active collaboration between research and businesses can one day be established also in Italy. All information pertaining to application to receiving scholarships is available on the Fulbright Commission for cultural exchange between Italy and the USA and our Embassy websites (www.usembassy.it/p4g/best). When I was younger, I myself participated in a scholarship programme, which allowed me to attend University here in Italy, and I can testify that it was one of the most stimulating and formative experiences of my life. This is why I am encouraging all young people interested in applying to do so, in order to take advantage of this precious chance to grow on a personal and professional level.

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OLTRE TREMILA PERSONE PER CELEBRARE IL 32° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE

AMCHAM

Con AmCham e NIAF, l’Italia è protagonista negli USA In missione a Washington, una delegazione dell’AmCham Italia ha preso parte al Gala Dinner organizzato dalla National Italian American Foundation di Mauro Aprile

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al 10 al 14 ottobre, l’Amministratore Delegato Paolo Catalfamo ha guidato una missione dell’American Chamber of Commerce in Italy a Washington in occasione dell’annuale Gala Dinner organizzato dalla NIAF-National Italian American Foundation, che quest’anno ha visto, per il suo 32° anniversario, oltre alla presenza di personalità di spicco dello spettacolo, della cultura e della politica, la partecipazione di oltre tremila italo-americani. Oltre al Gala NIAF, uno degli appuntamenti più importanti della missione di Amcham – della cui delegazione facevano parte il numero due di Confindustria Lombardia, nonché advisor del board di Promos, l’imprenditrice Adriana Sartor; il CEO della banca d’affari Advi-Corp Marco Maximiliam Elser e il grande imprenditore abruzzese dei confetti, Enzo La Civita, già “ribattezzato” dall’ex Presidente Clinton “Mr. Candy” – è stato l’incontro con il Senior Director per la Politica Commerciale in Europa & Eurasia, Scevole De Cazotte, presso la sede centrale dell’AmCham a Washington DC: gigantesco sistema di rete camerale che conta novant’anni di intensissima attività e quasi tre milioni di affiliati in tutto il mondo. Sabato 13 ottobre, presso l’Hilton Washington & Towers, la delegazione ha infine preso parte al Gala Dinner della NIAF, alla presenza, tra gli altri, di Rudolph Giuliani, candidato alla presidenziali ed ex sindaco di New York, e Nancy Pelosi, Portavoce della Camera dei Rappresentanti. E proprio Giuliani e Nancy Pelosi hanno ricevuto – rispettivamente da Louis Freeh, ex Direttore dell’FBI, e da Janet Napolitano, Governatore dell’Arizona – i NIAF Special Achievement Awards per il loro impegno in ambito sociale e politico. Al regista Premio Oscar Martin Scorsese – che ha rivolto un emozionante tributo alla memoria di Jack Valenti, uno dei membri fondatori della NIAF, già a capo della Motion Picture Association of America (MPAA) – è stato poi conferito il Jack Valenti Award da parte della moglie Mary Margaret Valenti. In tale occasione, Scorsese

ha presentato ufficialmente l’Istituto Jack Valenti, che finanzierà tirocini a Hollywood per giovani italo-americani interessati alla carriera in ambito cinematografico. Il podio è poi spettato ad Ellen Pompeo, star della serie televisiva della NBC “Grey’s Anatomy”, che ha ricevuto il NIAF Special Achievement Awards per lo Spettacolo. Sollevando in alto il premio, l’attrice l’ha voluto dedicare “a tutti coloro che hanno lasciato il loro Paese per seguire un sogno”, riferendosi ai sacrifici fatti dai suoi nonni, emigrati in USA da Gesualdo. Nel corso della Serata, il Vice Presidente NIAF, Jerry Colangelo, ha introdotto un video-tributo a Luciano Pavarotti, commentato dall’attrice Gina Lollobrigida. L’Ambasciatore Peter Secchia e Lee Rizzuto, già membri del Direttivo della NIAF, hanno quindi donato ciascuno un milione di dollari per il raggiungimento dell’obiettivo di 3 milioni di dollari da devolvere al NIAF Voyage of Discovery Program, che consentirà a giovani italo-americani di vedere per la prima volta l’Italia.

I premiati al Gala NIAF 2007 Da sin., Martin Scorsese, Ellen Pompeo, Rudolph Giuliani e Nancy Pelosi.

MORE THAN 3,000 PEOPLE CELEBRATE THE 32ND ANNIVERSARY OF THE FOUNDATION

Italy is a leader in the USA with AmCham and NIAF A delegation from AmCham Italia visiting Washington took part in the Gala Dinner organised by the National Italian American Foundation aolo Catalfamo, managing director of the American Chamber of Commerce in Italy, personally led a delegation visiting Washington from 10-14 October for the annual Gala Dinner organised by the National Italian American Foundation (NIAF). This year, the 32nd anniversary, there were more than 3,000 Italian-Americans, in addition to leading figures from show business, culture and politics. In addition to the NIAF Gala, one of the most important appointments of the Amcham team, which included the entrepreneur Adriana Sartor, Number

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Two of Confindustria Lombardia and advisor to the Promos board; Marco Maximiliam Elser, CEO of the merchant bank Advi-Corp and the Abruzzi sugared almond entrepreneur, Enzo La Civita, previously “renamed” Mr. Candy by former President Clinton, was the meeting with Scevole De Cazotte, Senior Director for Commercial Policy in Europe & Eurasia in the headquarters of AmCham in Washington DC. AmCham has a gigantic system of chambers around the world drawing on 90 years of intense activity and almost three million affiliates. Lastly, the delegation took part in the NIAF Gala Dinner, held on Saturday 13 October at the Hilton Washington & Towers, also attended by guests including Rudolph Giuliani, presidential candidate and former mayor of New York, and Nancy Pelosi, Speaker of the House of Representatives. Giuliani and Pelosi each received NIAF Special Achievement Awards in Public Service at the blacktie gala. Louis Freeh, former director of the FBI, and Governor of Arizona Janet Napolitano presented the awards respectively. Academy Award-winning director Martin Scorsese, who gave an emotional trib-

ute to Jack Valenti, a NIAF founding member and former head of the Motion Picture Association of America (MPAA), received the Jack Valenti Award from Mary Margaret Valenti. With the award, Scorsese launched the Jack Valenti Institute, which will fund Hollywood internships for young Italian Americans interested in pursuing careers in film. Ellen Pompeo, star of the ABC drama “Grey’s Anatomy”, came to the podium to receive a NIAF Special Achievement Award in Entertainment. Holding the award high above her head, she exclaimed, “this is for everyone who left their country to follow a dream”, in reference to the sacrifices made by her grandparents, who immigrated to the U.S. from Gesualdo, Italy. During the evening, NIAF Vice Chairman Jerry Colangelo introduced a NIAF video tribute to Luciano Pavarotti, with remarks by legendary actress Gina Lollobrigida. Former NIAF Board Members Ambassador Peter Secchia and Lee Rizzuto each pledged $1 million toward a $3 million goal to endow the NIAF Voyage of Discovery Program, which would enable young Italian Americans to see Italy for the first time.

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GRANDE ATTENZIONE AGLI USA, MA ANCHE AI PAESI DELL’EST E AGLI EMIRATI ARABI

THE GROUP IS FOCUSING MUCH ATTENTION ON THE USA, BUT ALSO ON EASTERN COUNTRIES AND ARAB EMIRATES

Italy flying high with the M-346 mong technologically advanced products created by the Finmeccanica Group, the military training aircraft are worth mentioning. Alenia Aermacchi, acting company head of Italian holdings, is the leader where planning and production is concerned; the M-346 is the key product at the moment. At the end of December 2006, the second prototype of the M-346 carried out three test flights, confirming the aircraft’s excellent qualities, reaching velocities close to Mach 1 for the first time, and at the beginning of 2007 reached further technical goals with the recognition of first-rate capability in controlling and manoeuvring. Recently the M-346 surpassed the important goal of 500 flights, confirming that the programme is moving swiftly forward onto the final phase of industrialisation, with the first aircraft representing the standard configuration of the LRIP series (Low Rate Industrial Production). The M-346 is able to train pilots to fly future combat planes and is equipped with a sophisticated avionic system capable of simulating flight in the most advanced, new generation fighters. Many foreign aeronautic military personnel have flown the M-346 as well as Italian ones, and comments have been unanimously positive. Furthermore, the M-346 has been considered time and time again as the ideal vehicle for future European training and the most suitable in satisfying aeronautic military needs for the entire world. The M-346 adopts innovative, planning solutions and offers safety factors that are incomparable over competing aircrafts. In addition, the M-346 combines digital avionics and sensory and risk in-flight simulation capabilities, along with performance qualities making it the bestsuited aircraft for preoperative, tactical training in the world of global competition. THE M-346 IN THE WORLD. Various European countries such as Greece, Portugal and Poland have already expressed their desire to participate in the M-346 project, in both developmental and productive stages. The Advanced European Jet Pilot Training Programme, especially appealing seeing the high number of aircrafts requested (around 200), involves air forces of nine countries besides Italy; key markets presenting great opportunity are also Malaysia, Singapore, the US and the United Arab Emirates. Finmeccanica is the number one Italian group in the high-technology field and leader in planning and production of helicopters, airplanes, electronics for defence, aero-structures in composite material, satellites, space and missile infrastructures, as well as one of the most important players in the areas of Defence, Aerospace and Safety on an international level, operating in all the world through vital industrial and commercial partnerships. Special attention has been dedicated to Eastern European countries and the East over the past few years. In the Gulf area, Alenia Aermacchi is considerably involved with the M-346 in the United Arab Emirates, Jordan, Oman, Saudi Arabia and Qatar. The company’s goal is not only to sell their own products but to produce components with local enterprises as well, and run support activities, overhauling, maintenance and assistant centres together with them. Italy and the United Arab Emirates, have been involved in the undertaking of a considerable series of collaborations for some time, and both of the two countries are ready and willing to carry on their quest for growth in industrial relationships, with the goal of exchanging significant, advanced technology and developing programmes in common.

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L’Italia vola in alto con l’M-346 È l’unico velivolo da addestramento avanzato di nuova generazione attualmente presente in Europa

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ra i prodotti tecnologicamente avanzati realizzati dal Gruppo Finmeccanica, meritano di essere ricordati i velivoli militari da addestramento di cui Alenia Aermacchi, azienda facente capo alla holding italiana, è leader in materia di progettazione e produzione; tra questi, l’M-346 è il prodotto di punta del momento. A fine dicembre 2006, il secondo prototipo dell’M-346 ha effettuato tre voli di prova, confermando le eccellenti qualità del velivolo e raggiungendo per la prima volta la velocità massima prossima a Mach 1. All’inizio del 2007, ha raggiunto ulteriori target tecnici, a conferma delle ottime capacità di controllabilità e manovrabilità. Recentemente l’M-346 ha superato l’importante traguardo dei 500 voli, a conferma che il programma si sta avviando velocemente verso la fase finale di industrializzazione con il primo velivolo rappresentativo della configurazione di serie LRIP (Low Rate Industrial Production). L’M346 è in grado di addestrare i piloti a volare sui futuri aerei da combattimento ed è fornito di un sofisticato sistema avionico in grado di simulare il volo sui più avanzati caccia di nuova generazione. Hanno volato sull’M-346 molte aeronautiche militari estere oltre a quella italiana, e tutti i commenti sono stati molto positivi. Inoltre l’M-346 è stato più volte considerato il velivolo ideale per il futuro addestratore europeo ed il più adatto a soddisfare le esigenze delle aeronautiche militari di tutto il mondo. L’M-346 NEL MONDO. L’M-346 adotta soluzioni progettuali innovative, e presenta un fattore di sicurezza inarrivabile dai velivoli concorrenti. Inoltre l’M-346 integra avionica digitale e capacità di simulazione in volo di sensori e minacce, caratteristiche che, accoppiate a quelle prestazionali, lo rendono il velivolo più adeguato all’addestramento tattico pre-operativo nel campo della concorrenza mondiale. Diversi Paesi europei tra cui Grecia, Portogallo e Polonia, hanno già dichiarato di voler partecipare al programma M-346, sia dalla fase di sviluppo che a quella di produzione. Particolarmente attraente per l’elevato numero di richieste (circa 200 velivoli) è il programma Advanced European Jet Pilot Training, che riguarda le forze aeree di nove Paesi oltre l’Italia; mercati di punta sono anche la Malesia, Singapore, gli Stati Uniti, gli Emirati Arabi Uniti, che offrono interessanti opportunità. Primo gruppo italiano nel settore dell’Alta Tecnologia, leader nella progettazione e produzione di elicotteri, aerei, elettronica per la difesa, aerostrutture in materiale composito, satelliti, infrastrutture spaziali e missili, Finmeccanica è uno dei più importanti player a livello internazionale nei settori della Difesa, Aerospazio e Sicurezza e opera in tutto il mondo attraverso importanti partnership industriali e commerciali. Negli ultimi anni, particolare attenzione è stata dedicata ai Paesi dell’Est e dell’Oriente. Nell’area del Golfo, Alenia Aermacchi è significativamente impegnata con l’M-346 negli Emirati Arabi Uniti, in Giordania, Oman, Arabia Saudita e Qatar. Obiettivo dell’azienda, non solo vendere i propri prodotti, ma anche produrre componenti insieme alle imprese locali e gestire con queste le attività di supporto, revisione, manutenzione e assistenza. Italia e Emirati Arabi Uniti hanno intrapreso da tempo una nutrita serie di collaborazioni, e c’è la piena volontà di proseguire un percorso di crescita delle relazioni industriali tra i due Paesi, con l’obiettivo di raggiungere importanti scambi di tecnologia avanzata e sviluppare programmi comuni.

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L’intervento di Mauro Aprile alla Convention della CSNA

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ATLANTIC CITY HA OSPITATO LA PRIMA CONVENTION DELLA CONFEDERAZIONE SICILIANI NORD AMERICA

Uniti, in nome della Sicilianità La nuova Confederazione si propone come punto di riferimento delle realtà associative già esistenti, e portavoce di realtà emergenti quali i giovani e le donne Per gentile concessione di America Oggi

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n un’atmosfera di pura sicilianità e grande emotività è nata sabato 27 ottobre ad Atlantic City, nel New Jersey, la CSNA-Confederazione Siciliani Nord America, organizzazione fortemente voluta da Vincenzo Arcobelli, Presidente del Comites di Houston e dell’Intercomites degli Stati Uniti, concepita per unire le associazioni di origine e ispirazione siciliane in Nord America e raccoglierne le varie istanze. All’evento inaugurale hanno partecipato 700 persone tra delegati e invitati provenienti da Stati Uniti, Canada e Sicilia. Tra i presenti, anche il senatore Enrico La Loggia e il deputato eletto all’estero Salvatore Ferrigno, l’Assessore alla Regione Siciliana per l’Emigrazione e la Formazione Santi Formica, il Console Generale d’Italia a New York Francesco Maria Talò e Marco Mancini, Primo Consigliere presso l’Ambasciata italiana a Washington. Dopo la presentazione ufficiale dei componenti del direttivo e gli interventi delle personalità politiche e istituzionali, il moderatore Augusto Sorriso ha aperto il dibattito chiamando in causa i responsabili delle associazioni e quelli delle delegazioni per fare il punto sulle varie e complesse tematiche non solo dei Siciliani ma di tutti gli Italiani all’estero. Si è parlato del passato, ma anche del presente e soprattutto dei giovani, il vero futuro di questa nuova realtà associativa. Tutti concordi sull’obiettivo della nuova Confederazione: promuovere e valorizzare la millenaria “sicilianità” e l’italianità. “La CSNA – ha affermato il Presidente Arcobelli – è nata per evitare la dispersione delle energie e per raggiungere insieme gli obiettivi che ci siamo prefissi”. Del resto, scopo primario della nuova confederazione non è “quello di sostituirsi alle associazioni esistenti, ma esserne il punto di riferimento e portavoce delle nuove e emergenti realtà, quella dei giovani e delle donne”. Le difficoltà logistiche che hanno caratterizzato il percorso di nascita della nuova Confederazione non sempre sono state facili da superare: “Devo dare atto ad Arcobelli per il lavoro fatto”, ha affermato il vicepresidente della CSNA, Tony Di Piazza. “È un vero trascinatore e devo dire grazie a lui se oggi siamo qua”. www.csna2007.org

CSNA

Particolarmente applaudito l’intervento del senatore Enrico La Loggia, giunto direttamente da Roma per partecipare ai lavori della CSNA. “Oggi è nato qualcosa di eccezionale che nemmeno immaginate”, ha dichiarato. “Siete la più grande forza etnica al mondo”. Di particolare interesse, l’esortazione del condirettore del magazine internazionale èItalia Mauro Aprile (giovane siciliano DOC) a “saper internazionalizzare” l’attività del CSNA per il bene della Sicilia e dei Siciliani, presentandosi come un progetto mediatico-associativo mondiale, non circoscritto al Nord America. E la rivista èItalia supporterà il CSNA in questa direzione internazionale con una rubrica che si farà portavoce dell’attività. La ciliegina sulla torta di una giornata storica per l’associazionismo è stato il fantasmagorico gala da scenografia hollywoodiana che ha visto protagonista la splendida Maria Grazia Cucinotta, “madrina” della serata, insieme al grande benefattore del Queens Cav. Peter Cardella, al Presidente NIAF Sal Zizza, all’imprenditore italo-canadese Lino Saputo, e per lo spettacolo a Ben Gazzara.

ATLANTIC CITY HAS HOSTED THE FIRST CONVENTION OF THE NORTH AMERICAN SICILIAN CONFEDERATION

United, in the name of being Sicilian The new Confederation intends to be a reference point for the existing associations and spokesperson for emerging areas such as young people and women n a purely Sicilian atmosphere and to great emotion, the Confederazione Siciliani Nord Amertica (CSNA), an organisation strongly desired by Vincenzo Arcobelli, president of Comites, Houston and Intercomites of the United States, was inaugurated on Saturday 27th October in Atlantic City, New Jersey. The Confederation has been conceived to unite associations of Sicilian origin and inspiration in North America and collect the different proceedings. 700 people, delegates and guests from the United States, Canada and Sicily, took part in the inaugural event. Those present included Senator Enrico La Loggia and the overseas MP Salvatore Ferrigno, the Emigration and Training Councillor for the Sicilian Region Santi Formica, the Italian Consul General in New York, Francesco Maria Talò and Marco Mancini, first consular advisor at the Italian Embassy in Washington. After the official presentation of the members of the board and talks by the political and institutional figures, moderator Augusto Sorriso opened the debate, calling on the managers of the associations and delegations to comment on the various complex matters concerning not only Sicilians but all Italians abroad. The past, present and young people, the true future of this new association, were discussed. Everybody agreed on the aim of the new Confederation: promoting and enhancing the age-old “Sicilian-ness” and being Italian. President Arcobelli stated: “The CSNA has been set up to prevent the dispersion of energy and to reach the objectives which we have settled on together”. On the other hand, the main aim of the new confederation is not “that of replacing existing associations but of being a reference point and spokesperson for the new and emerging areas such as young people and women”. The logistical difficulties which have been a feature of the start of the new confederation have not always been easy to overcome. Tony Di Piazza, CSNA vice-president said, “I must give credit to Arcobelli for the work done. He’s really spellbinding and it’s thanks to him that we are here today”. The talk by Senator Enrico La Loggia, who arrived direct from Rome to take part in the CSNA proceedings, was particularly well received. “Today, something exceptional that you can’t imagine has been set up”, he said, “You are the largest ethnic force in the world”. The exhortation “to know how to internationalise” the work of CSNA for the good of Sicily and Sicilians, presenting it as a world media-association project, not just for North America, of the co-director of the international magazine èItalia, Mauro Aprile (a young Sicilian D.O.C.), was of particular interest. The magazine èItalia will support CSNA in this international direction with a column which will be spokesperson for the work. The icing on the cake of a historic day for associations was the fantastic gala with a Hollywood setting as a backdrop to the splendid Maria Grazie Cucinotta “godmother and queen” among the great benefactor of Queens, Cav. Peter Cardella, the NIAF President Sal Zizza, the entrepreneurship from Canada L. Saputo, and for the show Ben Gazzara.

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Paolo Nespoli, un italiano nello spazio Nel tardo pomeriggio di mercoledì 23 ottobre, lo Space Shuttle Discovery è decollato dal Kennedy Space Center della NASA di Cape Canaveral, in Florida. Obiettivo: la Stazione Spaziale Internazionale. A bordo dello Shuttle, l’astronauta italiano dell’ESA Paolo Nespoli, al suo primo volo spaziale. Nespoli non è il primo italiano a visitare la ISS dalla sua costruzione iniziata nel 1998: egli, infatti, segue le orme dei suoi colleghi Umberto Guidoni (2001) e Roberto Vittori (2002 and 2005). Tra gli obiettivi della missione STS-120, che avrà una durata di 14 giorni, c’è la consegna e l’installazione del Nodo 2, un modulo costruito in Italia, che costituisce il primo ampliamento dello spazio abitabile e lavorativo della Stazione da sei anni a questa parte.

PAOLO NESPOLI, AN ITALIAN IN SPACE In the late afternoon of Wednesday October 23rd the Space Shuttle Discovery took off from NASA’s Kennedy space Center in Cape Canaveral, Florida. The goal: the International Space Station. On board the Shuttle there was the Italian ESA astronaut Paolo Nespoli, who was experiencing his first space flight. Nespoli is not the first Italian to visit the ISS since its construction started in 1998, following in the footsteps of his colleagues Umberto Guidoni (2001) and Roberto Vittori (2002 and 2005). Among the aims of the STS120 mission, which will last 14 days, there is the delivery and installation of the Node 2, a module built in Italy that is the first enlargement of the living and working space of the Station in the last six years.

La moda italiana protagonista negli USA Si inserisce all’interno di Italy @ South Coast Plaza, iniziativa di promozione del Made in Italy avviata dall’ICE-Istituto Nazionale per il Commercio Estero, la sfilata Moda Made in Italy dedicata ai brand emergenti del fashion italiano, giunta alla sua terza edizione. Sullo sfondo dell’elegante Bridge of Gardens dello shopping center di lusso South Coast Plaza di Costa Mesa, Orange County, fra le boutiques dei più importanti marchi americani ed internazionali qui presenti, sono salite in passerella le collezioni Primavera/Estate 2008 di Georgia Turri, Claudio Montias, Rosamosario (tre talenti individuati da Fashion Incubator, il progetto dalla Camera Nazionale della Moda Italiana) e Lavinia Turra. Marchi accomunati dall’interesse unanime di esplorare le opportunità del mercato della West Coast, particolarmente aperto a prodotti nuovi e di tendenza.

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Italian fashion a leader in the USA The third edition of the fashion show Moda Made in Italy, dedicated to emerging Italian fashion brands, was part of the Made in Italy promotional initiative Italy @ South Coast Plaza, set up by the Italian Institute for Foreign Trade (ICE). The Spring/Summer 2008 collections of Georgia Turri, Claudio Montias, Rosamosario (three talents identified by Fashion Incubator, the National Chamber of Italian Fashion project) and Lavinia Turra were displayed on the catwalks set against the background of the elegant Bridge of Gardens in the luxury shopping centre South Coast Plaza in Costa Mesa, Orange County, which hosts boutiques from some of the leading American and international brands. All the brands have the unanimous interest in exploring the opportunities of the West Coast market in common, as it is particularly open to new, trendy products.

Con I-Italy, la piazza diventa virtuale Anche la città dei grattacieli e della Statua della Libertà ora può vantare una vera piazza. Una piazza “all’italiana”, dove le persone si riuniscono per discutere di sport e politica, in cui nascono amicizie e ci si scambiano suggerimenti. Per arrivarci, basterà cliccare su www.i-italy.us e www.i-italy.org. “Questo nuovo strumento – ha spiegato Anthony J. Tamburri, dean del Calandra Italian American Institute della CUNY – offrirà alla nostra comunità un magazine, una web-Tv e una serie di blog e forum: tutti gli strumenti necessari alla creazione di un punto di incontro, informazione e dibattito sulla Rete”. Ma i-Italy non sarà solo un luogo dove condividere le proprie emozioni: nel progetto sono stati coinvolti giornalisti e intellettuali, che attraverso i loro interventi cercheranno di dare ulteriore spessore e autorevolezza al progetto.

WITH I-ITALY THE PIAZZA BECOMES VIRTUAL The City of skyscrapers and of the Statue of Liberty can boast a piazza too. An “Italian-style” piazza where people meet to talk about sports and politics, where it is possible to meet new friends and exchange ideas. To get there, you just need to click on www.iitaly.us and www.i-italy.org. “This new tool – explained by Anthony J. Tamburri, dean of the Calandra Italian American Institute of CUNY – will offer our community a magazine, a web-Tv and a series of blogs and forums: all the tools which are necessary to create a common point for meeting, information and debate on the Net”. Nevertheless, I-Italy will not only be a place where you can share your feelings: journalists and intellectuals have been involved in the project, and through their contributions will lend depth and prestige to it.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Gens Italica per il Columbs Day Lo scorso 8 ottobre, bastava cliccare sul sito www.gensitalica.net per seguire la consueta parata del Columbus Day sulla Fifth Avenue. L’Associazione Gens Italica Network, infatti, ha collaborato con la Columbus Citizens Foundation di New York per costruire intorno all’ormai consueto appuntamento che la Fondazione organizza dal 1929, un network di partecipazione degli italiani, dei rappresentanti delle istituzioni italiane all’estero, delle comunità di origine italiana nel mondo. Ma questo non è l’unico impegno che vede in prima linea l’Associazione nata nel 2007 a Roma. Il Network si propone di far conoscere a tutti quello che gli Italiani ed i loro discendenti hanno fatto e stanno facendo nei diversi Paesi, soprattutto ciò che non è universalmente noto. Tutto ciò, attraverso la realizzazione di progetti capaci di esprimere una missione di italianità, superando quindi i limiti fisici dei confini geografici e dei luoghi di nascita.

Gens Italica for the Columbus Day Last 8th of October you just had to click on the web-site www.gensitalica.net to see the traditional parade for Columbus Day on Fifth Avenue. The Gens Italica Network Association collaborated with the Columbus Citizens Foundation in New York to build a network for the Italian participation by the representatives of the Italian institutions abroad and the Italian communities in the world in the traditional event that has been organized by the Foundation since 1929. This is not the only contribution by the Association, which was founded in Rome in 2007. The Network aims to spread what Italians and their descendants did and have been doing in several Countries, especially those facts which are not generally known. All this will be carried out through the realization of projects that will be able to express a mission of the Italian spirit, beyond any physical boundaries like geographic borders and birthplaces.

Barilla raddoppia negli USA La Barilla si fa largo sulle tavole degli Americani. È stato infatti inaugurato ad Avon, ad una settantina di chilometri dalle cascate del Niagara, il nuovo stabilimento americano dell’azienda parmense, che si va così ad aggiungere a quello già da tempo operativo ad Ames, nello stato dell’Iowa. Lo stabilimento, che impegnerà 120 persone e produrrà inizialmente 50 mila tonnellate di pasta l’anno (per poi arrivare a 100 mila nel 2009), risponde alle esigenze dell’azienda italiana di essere maggiormente presente in un mercato – quale quello americano – che già conta 300 milioni di consumatori, ma che è destinato a crescere. Oggi, infatti, con un sonoro 26%, il gruppo è il leader nel suo settore, il marchio è sempre più diffuso e gli Usa sono il secondo mercato dopo la penisola.

BARILLA DOUBLES IN THE USA Barilla gains ground on American tables. In Avon, about seventy kilometers from Niagara Falls, the new American plant by the company from Parma has recently been inaugurated, joining the preexisting plants in Ames, Iowa. The plant will employ 120 people and will produce yearly 50 thousand tons of pasta to begin with (reaching 100 thousand tons by 2009). It meets the need by the Italian company to consolidate its presence on the American market – which is made up of 300 million consumers but is expected to further increase. Nowadays, with a resounding 26% the group has a leading position in its sector, the brand has become more and more popular and the USA is the second largest market after Italy.

ToyWatch: un dollaro per vivere il tempo Oprah Winfrey, Madonna, Jessica Alba, Michael Jordan, Sienna Miller, Uma Thurman. Sono, queste, solo alcune delle celebrità che hanno scelto gli orologi da polso realizzati da ToyWatch, l’azienda milanese fondata da Mara e Marco Mavilla. E l’ultima novità ToyWatch sembra proprio pensata per il mercato americano: l’azienda ha infatti presentato ufficialmente la nuova Collezione Money, legata ad un simbolo universale: il dollaro. Da sempre sinonimo di benessere, ricchezza, e richiamo per eccellenza alla ricerca della felicità, ora caratterizza l’orologio di moda da indossare nella prossima stagione. La nuova Collezione Money presenta una ricca gamma di modelli che vanno dall’Oversize ai New Style e ai Baguette. Oltre alle rifiniture in acciaio e oro, per questa collezione il must è il bronzo, perché la seduzione è anche questione di ricercatezza nel rapporto tra i materiali.

ToyWatch: a dollar to experience time Oprah Winfrey, Madonna, Jessica Alba, Michael Jordan, Sienna Miller and Uma Thurman. These are some of the celebrities who have chosen the wristwatches by ToyWatch, the company in Milan founded by Mara and Marco Mavilla. The last proposal by ToyWatch seems to have been developed especially for the American market: the firm has officially presented the new Money Collection, which is focused on a universal symbol: the dollar. The dollar has always been a synonym for wellbeing and wealth and a symbol of the pursuit of happiness, and now it will characterize the fashion watch for the next season. The new Money Collection presents a wide range of models from Oversize to New Style and to Baguette. Besides the steel and gold finish, the new trend of the collection is bronze, because seduction is also made up of a refined combination of different materials.

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Grazie alla profonda conoscenza dei mercati esteri e del loro tessuto imprenditoriale, le Camere di Commercio di quest’Area costituiscono degli interlocutori essenziali nel processo di definizione delle strategie di promozione del Made in Italy nel Nord America. A tal scopo, tutti i soggetti, pubblici e privati, devono essere impegnati nel comune intento di favorire una più ampia proiezione internazionale delle imprese italiane e rendere maggiormente competitivo l’intero Sistema Paese.

The Chambers of Commerce of the Area consists of very important interlocutors essential in defining the processes of strategy and promotion of the Made in Italy in North America, owing to their excellent knowledge of foreign markets and entrepreneurial activities within. They supervise public and private initiative, concentrate on mutual support for the international projection of Italian businesses and make the entire Sistema Italia more competitive.


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EDITORIALE

L’INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA A OTTAWA, GABRIELE SARDO

Difendiamo l’Italiano. Ne va del nostro business NIVO ANGELONE Presidente della Camera di Commercio Italiana di Toronto

Ci si chiede sempre, quando si vive all’estero, che importanza abbia la lingua della nazione Noi Italiani,autore poi, viviamo una stranisdid’origine. Nome e cognome sima condizione, che è tipica dell’espatriato: impariamo la lingua del Paese che ci ospita, a scapito della nostra lingua italiana. Il passaggio generazionale non favorisce certamente lo sviluppo e la promozione della lingua: troppi giovani, qui in Canada, paiono legar-si ai modelli di consumo piuttosto che alle valenze culturali e linguistiche. Ferrari e Armani, per fare un esempio, sono simboli e conduttori di business e cultura con l’Italia, ma il più delle volte rimangono quello che sono: valori unici, spesso solitari, slegati da un discorso più completo e organico che comprenda lingua, cultura, economia italiana. Noi della Camera – che viviamo anche dei servizi offerti alle aziende italiane, ma che ci basiamo finanziariamente su una forte presenza societaria canadese – giudichiamo fondamentale la promozione e la trasmissione della lingua.I figli di molti Italiani non parlano l’italiano, e tendenzialmente l’emigrato vuole che la sua prole si integri in completa armonia con la società in cui è cresciuto. Questo assolutismo, però, ci porta a vederne i difetti intrinseci e a capirne meglio i rischi, che possono essere riassunti in due elementi chiave: una mentalità meno aperta e una contrazione delle aree italiane d’interesse da parte del canadese di seconda, terza generazione. Tutto ciò a scapito del business e del rapporto con l’Italia. Per questo, iniziative dirette alla promozione ed all’insegnamento della lingua ci paiono fondamentali. Con l’Ambasciata abbiamo sviluppato un progetto che riguarda soltanto la lingua italiana e – va da sé – la cultura italiana. Un progetto che oggi mira alla difesa di “territori già occupati”, ma che in un non lontano futuro potrebbe avere una finalità più “aggressiva” di espansione dello studio della lingua nelle scuole canadesi, anche avviando attività culturali a livello nazionale canadese. Non sarà facile. Ma non si tratta di una guerra con le istituzioni locali, bensì con quelle più intime, quelle personali, quelle di una mentalità che non intende la conoscenza di una lingua come una qualifica in più e come un approfondimento delle relazioni universali, ma come un ulteriore ostacolo all’integrazione. Abbiamo costituito un gruppo composto da persone che vogliono rapporti più intensi, più profondi con l’Italia. Vi fanno parte imprenditori, professionisti, rappresentanti delle istituzioni italiane. L’obiettivo finale – ed è per questo che la nostra organizzazione èstata una delle capofila – è quello di ampliare le giurisdizioni di questa nostra bella lingua, di estenderla a tutti, discendenti di Italiani e non. Le conseguenze per le relazioni commerciali potrebbero essere incredibili. Il ritorno commerciale sbalorditivo.

Insegniamo la nostra lingua, preserviamo la nostra cultura Si stima che in Canada siano circa 50mila gli studenti di italiano. Un numero che dobbiamo incrementare, se vogliamo mantenere vivo il nostro patrimonio culturale

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na delle sorprese più grate che si ha giungendo in Canada, è quella di ascoltare il suono della lingua italiana dalla bocca di migliaia, decine di migliaia, di Canadesi. Canadesi di origine italiana, per lo più, figli e (meno spesso) nipoti di quei primi Italiani che in Canada sono giunti negli anni Cinquanta e Sessanta per cercarvi fortuna, e che qui l’hanno trovata. Sono oggi presenti in Canada oltre 140.000 Italiani (molti dei quali in possesso di doppia cittadinanza), mentre si calcola che siano circa 1.200.000 gli Italo-Canadesi, per la gran parte concentrati nella Provincia dell’Ontario e in quella del Québec. Di questi, non pochi sono oggi quelli che studiano la lingua italiana: secondo una stima, oltre 50 mila giovani, e meno giovani, seguono i corsi organizzati dagli Enti deputati all’insegnamento e alla diffusione della nostra lingua, dei quali circa 30 mila in

Gabriele Sardo

EDITORIAL

Let’s defend Italian. Without it, business suffers or those of us who live abroad, the question of the importance our mother tongue plays always resurfaces. We expatriates live in a singular condition: we learn the language of the host country at the expense of our own language, in this case, Italian. Certainly the passing of generations does not appear to favor the development and promotion of our language. Too many young people here in Canada align themselves with consumerist models instead of cultural and linguistic values. Ferrari and Armani are symbols and conductors of both business and culture with Italy. But more often than not they remain simply solitary values and, as such, do not facilitate an organic discussion on language, culture or even, the Italian economy. For the Chamber, which serves Italian companies but has a strong local business base as well, the promotion and transmission of the Italian language is fundamental. Many Canadian children of Italian origin do not speak Italian, and the immigrant parent desires for them a complete and harmonious integration into the society in which they were born. This absolutism allows us to identify intrinsic faults and better understand the two principal risks: a less open mindset and a contraction of Italian areas of interest on the part of second and third

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generation Canadians. This is at the expense of business and relationships with Italy. It is fundamental to initiate a directive aimed at the promotion and instruction of the Italian language. Together with the Embassy, we have developed a project that deals only with the Italian language and that will find its own way to Italian culture. It is a project whose goal is to defend already occupied territories and, in a not too distant future, could claim a more aggressive goal of expanding the study of Italian to Canadian schools with cultural activities on a national level. It will not be easy. This will not be a war with local institutions but with intimate and personal ones, those whose mentality do not equate the knowledge of a language as an added qualification or a deepening of universal relations, but as an ulterior obstacle to integration. Our group is composed of individuals searching for a deeper, more intense relationship with Italy. There are entrepreneurs, professionals, and representatives of Italian institutions, with the final objective of extending participation in it to everyone, those of Italian descent and not. The consequences for business relationships will be incredible, the commercial return, astounding.

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FOR CANADA strutture educative di Toronto e circa 10 mila di Montreal. È un risultato importante e probabilmente approssimato per difetto, vista sia la grande difficoltà di monitorare il vasto territorio canadese, sia la perfetta autonomia delle singole scuole nella gestione delle materie di insegnamento. PIÙ CORSI DI ITALIANO. Il Governo italiano segue con grande impegno, anche finanziario, la diffusione della lingua italiana in Canada: corsi sono organizzati dagli Istituti Italiani di Cultura (Montreal, Toronto e Vancouver) e, principalmente, dai numerosi “Enti” gestori privati sostenuti e coordinati dal Ministero degli Affari Esteri italiano. La via maestra che si cerca di battere è costituita dalla stipula di accordi di collaborazione con i Boards scolastici locali per favorire l’inserimento dell’italiano nelle scuole, pubbliche e private, canadesi, tanto come materia curriculare, quanto extra-curriculare. Compito non sempre agevole, se si pensa che in un Paese multi-etnico come questo non è certamente facile ottenere dalle Autorità scolastiche locali permessi ed autorizzazioni per accedere ai programmi. Quanto realizzato finora è molto, ma non basta: concreto è il rischio che di questo patrimonio linguistico fra 10 o 15 anni in Canada non rimarrà più nulla. Per questo, negli ultimi mesi l’Ambasciata ha preso l’iniziativa di lanciare un nuovo progetto volto a favorire l’insegnamento dell’italiano con particolare riguardo alle fasce di età prescolari e dei primissimi anni della scuola elementare. Nell’anno scolastico che si è appena inaugurato, nuove sezioni di Italiano sono state così aperte, specie a Toronto e Montreal, ma non solo. Risultato positivo, che lascia sperare che la comunità italiano-canadese possieda la giusta motivazione per preservare il proprio heritage, del quale la conoscenza della lingua è parte essenziale.

AN ADDRESS BY THE ITALIAN AMBASSADOR IN OTTAWA, GABRIELE SARDO

Teach our language, preserve our culture ne of the most pleasant surprises that we have had in Canada is that of hearing the Italian language from the mouths of thousands of Canadians. Canadians with Italian origins, for the most part, children (and less often) grandchildren of those first Italians who came to Canada in the ’50s and ’60s in search of fortune who eventually found it here. There are more than 140,000 Italians in Canada today (many of those with dual citizenships), with an estimated 1,200,000 Italian-Canadians, concentrated primariIt is estimated that around ly in the Ontario and Que50 thousand Canadian bec provinces. Among students are learning these, many are studying Italian. A number that the Italian language today: we must boost, according to a survey, over if we want to keep our 50 thousand young people, cultural heritage alive and those less young, follow courses organized by organizations appointed to teach and spread our language, with 30 thousand of these based in educational centres in Toronto, and about 10 thousand in Montreal. It is an important finding, but probably miscalculated whether due to the great difficulty of monitoring the vast Canadian territory, or the absolute au-

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tonomy of each school in its management of teaching materials. MORE ITALIAN LANGUAGE COURSES. The Italian government makes great efforts, including investing financially, towards the diffusion of the Italian language throughout Canada; courses are organized by the Italian Culture Institutes (Montreal, Toronto, and Vancouver) and principally, by numerous privately sustained and operated “bureaux” of the Italian Minister of Foreign Affairs. The master plan that we attempt to implement is represented by the contract of agreements made with the local school boards in favour of inserting Italian into Canadian schools, public and private, as much in the curriculum material, as in extracurricular. Not an easy task, considering that in a multiethnic country like this one it is certainly not easy to obtain permission and authorization to enter into the programs from local school authorities. Much has already been achieved, but not enough: there is a high risk that this linguistic heritage will disappear from Canada in the next 10 to 15 years. Because of this, in the last few months, the Ambassador has launched a new project focussing on the teaching of Italian to children from preschool to the first few years of elementary school. In the scholastic year that was just inaugurated, sections of this Italian project were opened, particularly in Toronto and Montreal, but not only. These are positive results that support the Italian-Canadian community in their preservation of their own heritage, an aim in which the knowledge of the language is an essential part.


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…nella casa che “P ha costruito Jacks È stato esposto a Toronto il World Housing Project, un prototipo di casa “verde” che illustra l’enorme ambizione dell’Istituto di Christopher Hume, importante giornalista canadese del settore dell’urbanistica. Traduzione di Paola Bertoli

arliamo spesso di Economia della Conoscenza” afferma Luigi Ferrara. “Ma ciò di cui dovremmo veramente parlare è di economia del buon senso”. In qualità di Executive Director dell’Institute Without Boundaries (Istituto Senza Frontiere) presso il George Brown College di Toronto, Ferrara rientra nel ristretto gruppo di persone in grado di capire la cruciale differenza fra le due. All’interno di uno restaurato studio interrato nel centro di Toronto, Ferrara e il suo collega Silvio Ciarlandini parlano dei loro progetti per cambiare il mondo del design, se non il mondo stesso. L’Istituto, che ha fondato nel 2002 con il designer grafico Bruce Mau, persegue la rottura delle diverse barriere che separano le professioni l’una dall’altra e i prodotti dalle persone. UN DESIGN CHE RIPORTI EQUILIBRIO. “Le nostre vite sono sempre più fuori controllo”, afferma Ferrara. “La questione che stiamo cercando di affrontare qui è in che modo creare design che ci aiuti a riportare equilibrio nelle nostre vite. Crediamo che sia il design a dover rispondere alle persone, piuttosto che le persone al design”. L’Istituto, che ha appena concluso il suo secondo anno di attività dopo una chiusura di un anno, riunisce persone provenienti dai più disparati campi, dall’architettura alla biologia. Lo scopo è di insegnare agli studenti – circa 15 per volta – come pensare oltrepassando i normali confini della loro formazione. Questo non è facile come può sembrare: ogni professione ha sviluppato il proprio linguaggio, il proprio gergo, che, come niente altro, serve a mantenere a distanza coloro che non sono del mestiere. Tuttavia, a meno che non superiamo la mentalità claustrofobica così caratteristica dell’età moderna, dell’era della specializzazione, tutti gli sforzi per un passo in avanti sembrano destinati a fallire. In verità, molti dei problemi di oggi sono il risultato di queste barriere autoimposte. Paradossalmente, nonostante internet, e-mail e tutti gli strumenti di comunicazione istantanea, condividere le idee non è mai stato così difficile. “Stiamo affrontando il declino della specializzazione”, spiega Ferrara. “L’idea è di insegnare agli studenti come creare soluzioni complete”. L’Istituto stesso non sembra il luogo dove possa avere inizio una rivoluzione. Situato in uno spazio di media grandezza che per anni è stato un popolare bar, accessibile ma al di fuori del sentiero battuto. Ma, se si guarda attentamente, i segnali di creatività sono ovunque. Per esempio, c’è un nastro sul pavimento posto dagli studenti quando hanno preparato una proposta per un’unità residenziale, un condominio. L’esercitazione implicava il ripensare il tipico appartamento presente nelle maggiori città del Nord America. “In qualsiasi giorno, lo spazio può cambiare completamente”, afferma Ciarlandini. “É uno spazio di studio come di realizzazione”. UNA “CASA VERDE”. La volontà, qui, è di andare oltre la teoria e di enfatizzare la pratica. Per esempio, il World Housing Project dell’Istituto consiste nella creazione di un prototipo che è stato esposto a Toronto

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CCIE TORONTO alla Berkley Church in Queen Street East. Seppur modesta, la casa illustra l’enorme ambizione, e persino urgenza, che sta alla base dell’Istituto e del suo progetto. In un certo senso, la struttura incapsula niente di meno che un nuovo modo di guardare il mondo ed un approccio radicale all’abitazione, un approccio che favorisca l’ambiente, che lavori con esso, non contro. “Le tematiche del programma sono coraggiose”, ammette Ferrara. “E se potessimo progettare edifici in grado di distillare l’acqua, che cambiano con le stagioni, e non producono rifiuti? E se le strategie di conservazione, rigenerazione, gestione, salute ed etica fossero applicate alla costruzione tanto delle abitazioni quanto delle città? Il concetto di una casa ‘verde’ accessibile non è nuovo, ma lo scopo del World Housing Project è di ampliare le attuali possibilità di rendere il design sostenibile adattabile in tutto il mondo”. La casa, che incorpora pannelli solari, è realizzata in legno. Sebbene piccola, non dà la sensazione di uno spazio ristretto. Anzi è bella. L’intenzione era di progettare un modello tale da poter essere adattato alle condizioni locali. La volontà, spiega Ferrara, “è di creare un sistema web-based che possa essere accessibile universalmente.” Per esempio, la struttura che supporta la costruzione può essere realizzata in legno, e, se disponibili, con vecchie parti di automobili.

Il World Housing Projectriassume l’approccio dell’Istituto, che conduce gli studenti attraverso varie attività di collaborazione. Nonostante la necessità di semplicità e di materiali economici, i progressi tecnologici assicurano la possibilità di poter ottenere ciò senza sacrificare il tipo di caratteristiche innovative, che Ferrara ribadisce essere necessarie. LA FILOSOFIA MULTIDISCIPLINARE DELL’ISTITUTO. Il pregio del metodo multidisciplinare esposto dall’Istituto è quello di permettere un approccio più olistico rispetto quello dei tradizionali “esperti”. Coinvolgendo nella squadra biologi e ragionieri come pure architetti e designers, il prodotto finale è maggiormente in grado di riflettere la totalità dei bisogni umani. Dopotutto, è pur sempre positivo ottenere un’abitazione sostenibile che solo i ricchi possono permettersi. Ma questo non risolve nessuno dei grandi problemi, che è quello che interessa all’Istituto. Tuttavia, dato che viviamo nell’era della globalizzazione, dove i governi non sono nella posizione di rispondere ai bisogni umani, e non ci si attende più che lo facciano, Ferrara ritiene sia cruciale anche riconoscere l’importanza dell’imprenditore. L’imprenditore è colui che capisce il mercato e vi lavora. La torre d’avorio di scienziati, designer e insegnanti non trova posto in un istituto senza confini.

“Gli studenti vengono qui pensando di sapere tutto”, Ciarlandini sorride. “Poi capiscono che non sanno nulla. Lo sconforto ha la meglio per alcune settimane, ma poi lo superano”. Ciarlandini, che opera in qualità di project manager, è meglio conosciuto a Toronto come la forza alla base di Paloma, la famosa gelateria che vanta il miglior gelato italiano a questo lato di Roma. Il primo negozio aprì a St. Clair West nel 1967 , ma da allora ne sono nati altri tre. Il suo coinvolgimento nell’Istituto è un ulteriore esempio del suo impegno nel pensare oltre gli schemi. Forse la migliore prova del suo desiderio di essere parte del mondo reale è un pezzo di arredamento multi-uso che può essere ammirato nello studio. Questo consiste in una tavola di compensato con un piccolo pezzo ad entrambe le estremità. Pensate a una graffetta gigante, ma più larga. Il suo impiego più ovvio è come panca, ma può anche essere utilizzato come uno scaffale per libri, come divisorio e per qualsiasi altra cosa possiate pensare. “Non vogliamo essere completamente ingenui”, afferma Ciarlandini, che spera di mettere in produzione il pezzo nell’immediato futuro. “Vogliamo costruire la nostra base di conoscenza. All’inizio è difficile perchè tutti vengono qui a parlare un linguaggio differente. Ma lo studio è aperto 24 ore al

THE MULTIDISCIPLINARY VISION OF THE INSTITUTE WITHOUT BOUNDARIES

... in the house that Jacks built In Toronto, the Institute exposed the World Housing Project. It is a “green” housing’s prototype that illustrates its enormous ambition by Christopher Hume, important urban affairs columnist Translation by Paola Bertoli e like to talk about the knowledge economy,” says Luigi Ferrara. “What we should be talking about is the wisdom economy.” As executive director of the Institute Without Boundaries at Toronto’s George Brown College, Ferrara is among a small handful of people in a position to do something about the critical difference between the two. Ensconced in a renovated basement studio in downtown Toronto, Ferrara and his colleague Silvio Ciarlandini talk about their plans to change the world of design, if not the world itself. The institute, which he co-founded in 2002 with graphic designer, Bruce Mau, is dedicated to breaking down the kinds of barriers that separate professions from one another and products from people. A DESIGN THAT RESTORES BALANCE. “Our lives are increasingly out of balance” Ferrara declares. “The issue we’re trying address here is how do we create design that helps us restore balance to our lives. We believe that instead of people responding to design, design should respond to people”. The Institute, which has just finished its second full term after closing for a year, brings together people from wildly disparate fields, everything from architecture to biology. The intention is to teach students-about 15 at a time-how to think beyond the usual parameters of their training. This isn’t as easy as it may sound; each profession has evolved its own language, its peculiar jargon, which as much as anything, serves to keep the non-pedigreed safely on the outside. Yet unless we overcome the silo mentality so characteristic of the modern age, the age of specialization, all attempts at progress

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seemed doomed to failure. Indeed, many of the problems of today are a result of these self-imposed barriers. Paradoxically, despite the Internet, email and the whole paraphernalia of instant communication, sharing ideas has never been so hard. “We’re dealing with the fallout of specialization and credentialing” Ferrara explains. “The idea is to teach students how to create whole solutions”. The Institute itself doesn’t look like the kind of place where a revolution might start. Located in a medium-sized space that for years was a popular oyster bar, it is accessible but off the beaten path. But look carefully and the signs of creativity are all around. For example, there’s tape on the floor that was put down when students laid out a proposal for a residential unit, a condo. The exercise involved rethinking the typical apartment that appears in major North American cities in their thousands. “On any given day, the space can change completely” says Ciarlandini. “It is a space of study as well as fabrication”. A “GREEN HOUSING”. The intention here is to go beyond the theoretical and emphasize the practical. For instance, the Institute’s World Housing Project resulted in the creation of a prototype that was on display in Toronto at the Berkley Church on Queen Street East. Though modest, the house illustrates the enormous ambition, even urgency, that lies behind the Institute and its projects. In a sense, the structure encapsulates nothing less than a new way of looking at the world and a radical approach to housing, one that accommodates the environment, that works with it, not against. “The questions driving the program are bold ones” Ferrara admits. “What if we could design buildings that could distil water, change with the seasons, and produce no waste? What of the strategies of conservation, stewardship, regeneration, health and ethics were applied both to building the home and the city? The concept for affordable “green” housing is not new, but WHP’s aim is to broaden current practices to make sustainable design adaptable internationally”. The house, which incorporates solar panels, is constructed of wood. Though small, it doesn’t feel cramped. It also happens to be remarkably beautiful. The intention was to design a model but one that can be adjusted according to local conditions. The intention, Ferrara explains, “is to create a web-based system that can be uni-


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giorno e gradualmente le persone imparano a comunicare”. Nel mantenere la filosofia multidisciplinare dell’Istituto, la facoltà attrae un’ampia varietà di professionisti ed esperienze. In qualsiasi giorno, questo può significare che un designer grafico parli ad un ingegnere chimico, o un architetto lavori con un artista. “Sebbene la maggioranza degli studenti che attraiamo hanno lavorato”, afferma Ferrara, “questi sono disperati nell’imparare a pensare. Ma poi si deve applicare quanto imparato. Forniamo anche un’opportunità per fare conoscenze e crearsi dei contatti”.

Luigi Ferrara

ESPERIENZE. Gavin Baxter, un esperto in architettura e designer di paesaggi di 27 anni, si è iscritto all’Istituto per una molteplicità di ragioni. “Ho sempre cercato di essere coinvolto nel design ambientale e sociale”, spiega. “Sapevo che questo programma aveva tali caratteristiche. Ho anche pensato che sarebbe stata una grande idea incontrare altre persone ugualmente interessate ad un ambiente e a degli edifici più sani. Ho imparato molto”. Perin Ruttousha, che ha studiato belle arti e business e ha esperienza nel marketing editoriale, si è avvicinato all’Istituto per ragioni simili. “Mi sono iscritto perchè combina molti dei miei interessi: design, archi-

versally accessed”. For example, the frame that supports the building might be made of wood, or, if available, old car parts. The World House Project sums up the approach of the Institute, which brings students together through various acts of collaboration. Despite the need for simplicity and cheap materials, advances in technology mean that these can be obtained without sacrificing the kind of ground-breaking features Ferrara insists are necessary. THE CROSS-DISCIPLINARY PHILOSOPHY OF THE INSTITUTE. The virtue of the multi-disciplinary approach espoused by the Institute is that it allows for a more holistic approach than that taken by conventional “experts”. By bringing biologists and accountants into the team as well as the usual architects and designers, the final product is better able to reflect the entirety of human need. After all, it’s all very well to come up with a sustainable house that only the rich can afford. But that doesn’t solve any of the big problems, which is what interests the Institute. However, given that we live in the age of globalization, where governments are not in a position to deal with human need, and no longer expected to, Ferrara also believes it is critical to acknowledge the importance of the entrepreneur. The entrepreneur is one who understands the market and works within it. The ivory tower existence of the scientist, designer and teacher has no place in an institute without borders. “The students come here thinking they know everything”, Ciarlandini smiles. “Then they realize they know nothing. Depression sets in for a few weeks, but then they get it. By the end of the year, we’re really humming”. Ciarlandini, who serves as project manager, is best known in Toronto as the driving force behind Paloma, the famous gelateria that boasts the best Italian ice-cream this side of Rome. The first store opened on St. Clair West in 1967, but has since grown to four. His involvement in the Institute is yet another example of its commitment to thinking beyond the usual parameters. Perhaps the best example of this desire to be part of the real world is a multi-purpose piece of furniture that can be seen around the studio. It consists of a length of particleboard with a short piece at either end. Think of a giant paperclip, but deeper. It functions most obviously as a bench, but can also be used as a bookshelf, a room divider and whatever else you can think of. “We don’t want to be completely blue-sky”,says Ciarlandini, who hopes to get the item into production in the near future. “We hope to build our knowledge base” he continues. “It’s difficult at first

tettura come pure problematiche ambientali”, spiega. “Quello che mi è piaciuto di più è stato lavorare con il team. C’è una tale varietà di esperienze. È stato davvero prezioso lavorare in un contesto in cui hai così tante risorse a tua disposizione”. Nessuno si aspetta che l’Istituto Without Borders salvi il mondo, ma può benissimo cambiarlo. La Storia è piena di esempi di individui che hanno compiuto questo. Muniti di un’idea, nulla è impossibile. Nell’atmosfera da incubatore dello studio di Ferrara – un ambiente dove le persone con background e formazione diversi lavorano insieme – il potenziale è vasto. Allo stesso tempo, il desiderio di cambiare ha raggiunto un punto tale da non poter essere più ignorato. Il futuro è diventato un luogo buio e spaventoso. Nel titolo del suo ultimo libro, la compianta Jane Jacobs lo definisce il “Drak Age Ahead”. L’ottimismo di soli trenta o quarant’anni fa, quando la tecnologia stava per rendere la vita migliore e più lunga per tutti, è svanito in una foschia di emissioni di gas serra e di anidride carbonica. Questo spiega l’importanza di un’iniziativa come l’Istituto, che va ben oltre l’idealismo. Non è solo interessante o persino entusiasmante; è assolutamente, disperatamente, necessaria. Ora più che mai, il mondo dipende da questo.

because everyone comes here speaking a different language. But the studio is open 24 hours a day and gradually people learn to communicate”. In keeping with the cross-disciplinary philosophy of the Institute, the faculty brings a wide variety of professions and experience. On any given day, that could mean a graphic designer talking to chemical engineer, or an architect working with an artist. “Though most of the students we attract have worked”, Ferrara says, “they’re desperate to learn to think. But then you have to apply what you’ve learned. We also provide an opportunity to make connections and network”. EXPERIENCES. Gavin Baxter, a 27-year-old architectural technologist and landscape designer, enrolled at the Institute for a variety of reasons. “I’ve always tried to be involved in more environmental and social design” he explains. “I knew this program had this element to it. I also thought it would be a great idea to meet other people who had the same interests in a healthier environment and healthier buildings. I learned a lot”. Perin Ruttousha, who studied fine art and business and has a background in magazine marketing, was attracted to the Institute for similar reasons. “I enrolled because it combined a lot of my interests: design, architecture as well as environmental issues” she says. “What I enjoyed most was working with the team. There’s such a wide breadth of knowledge there. It was very valuable to work in an environment where you have so many resources at your disposal”. No one expects that the Institute Without Boundaries will save the world, but it could well change it. History is full of examples of individuals who accomplished exactly that. Armed with an idea, nothing is impossible. In the hothouse atmosphere of Ferrara’s studio-an environment where people with wildly different backgrounds and education learn to work together-the potential is vast. At the same time, the appetite for change has reached a point where it can no longer be ignored. The future has become a dark and frightening place. In the title of her last book, the late Jane Jacobs called it, the “Dark Age Ahead”. The optimism of just thirty or forty years ago, when technology was going to make life longer and better for everyone, has vanished in a haze of greenhouse gases and carbon emissions. That’s why the importance of an enterprise such as the Institute goes far beyond idealism. It’s not simply interesting or even exciting; it’s absolutely, desperately, necessary. Now more than ever, the world depends on it.

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La Filarmonica della Scala vola oltreoceano “Una grande occasione per far conoscere ed apprezzare quello che può essere considerato il miglior ambasciatore della nostra città e della nostra regione all’estero”. Con queste parole l’Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Massimo Zanello, ha commentato la tournée nordamericana che ha visto protagonista, dal 6 al 14 ottobre scorso, l’Orchestra Filarmonica della Scala diretta da Riccardo Chailly. Otto gli appuntamenti, tutti applauditissimi, tra tappe americane e canadesi: la Filarmonica ha infatti toccato le città di Toronto, Ann Arbour, Chicago, Champaign, Philadelphia, Washington e New York.

LA SCALA PHILHARMONIC FLIES OVERSEAS “A great opportunity to make known and appreciated what can be considered the best ambassador of our city and our region abroad,” said Councilor for Culture, Identity and Autonomy of the Region of Lombardy, Massimo Zanello, when asked to comment about the recent North American tour by La Scala Philharmonic Orchestra. Conducted by Riccardo Chailly, the Orchestra received critical acclaim in the eight cities, which it toured from October 6th-14th, 2007. The other cities visited during the Orchestra’s tour of North America were: Toronto, Ann Arbour, Chicago, Champaign, Philadelphia, Washington and New York.

Settimana Ligure a Toronto Tre filoni – gastronomico, turistico e culturale – per sette giorni di importanti appuntamenti. Questo il cuore di “A Taste of Liguria”, la Settimana Ligure a Toronto promossa dal 29 ottobre al 3 novembre dall’Associazione Gente di Liguria dell’Ontario, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche del Lavoro, Immigrazione ed Emigrazione e l’Assessorato al Turismo della Regione Liguria. Tra gli appuntamenti, gli incontri in tema di turismo svoltisi presso gli uffici dell’ENIT, e i deliziosi piatti tipici liguri preparati da tre cuochi genovesi presso alcuni ristoranti della città. Inoltre, è stata donata al museo AMICI di Maple una mostra di 40 pannelli dedicata a Cristoforo Colombo, e una copia della mostra, messa a disposizione dell’Istituto Italiano di Cultura, sarà esposta nelle sale del museo dal 2 al 9 novembre.

Ligurian Week in Toronto

Un nuovo accordo tra Italia e Canada Il Presidente del Senato italiano Franco Marini e il Presidente del Senato canadese Noel A. Kinsella hanno firmato un Protocollo d’intesa volto a rafforzare i rapporti tra le due istituzioni avviati con la Dichiarazione d’Intenti. In particolare, il Senato canadese e il Senato italiano s’impegnano a collaborare per realizzare, nei prossimi mesi, con il patrocinio delle due istituzioni, una esposizione di opere espressioni delle culture dei popoli originari del Canada in collaborazione con il Canadian Museum of Civilization. Nell’ambito dell’intesa è stata inoltre sottoscritta a Palazzo Giustiniani una convenzione tra l’Università Luiss di Roma e l’Università di Vancouver volta a potenziare gli scambi di giovani esperti di diritto parlamentare. ITALIAN AND CANADIAN SENATE SIGN AGREEMENT Speaker of the Italian Senate, Senator Franco Marini, and his Canadian counterpart, Senator Noel A. Kinsella signed an Agreement Protocol between the Canadian and Italian Senates. The memorandum is aimed at strengthening the relations between the two government institutions through the fostering of cultural exchange. In detail, the agreement outlines how both countries Upper Houses will commit themselves to co-sponsor, in association with the Canadian Museum of Civilization in Ottawa, an exhibition of First Nations art and cultural artifacts in Italy, as well as support of a program to increase the exchange of law students from the Luiss University of Rome and the University of Vancouver, specifically in the area of parliamentary law.

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At the heart of “A Taste of Liguria”, are the themes of gastronomy, tourism and culture - which will inform seven days of meetings between representatives from the Italian region and Canadian businesses and governmental institutions. The Ligurian Week in Toronto taking place from October 29th to November 3rd, is sponsored by the Associazione Gente di Liguria dell’Ontario, with the co-operation of the Liguria Region’s Councillorship for Work, Immigration and Emigration and the Councillorship for Tourism. As part of the promotional effort, the offices of ENIT played host to informational sessions about the regional tourism industry, while some of the GTA’s finest Italian restaurants played host to three chefs from Genoa who prepared delicious local specialties to local diners. Additionally, the AMICI Museum in Maple is currently showing an exhibition of 40 works dedicated to Christopher Columbus. The exhibit will then move to the Italian Cultural Institute, where it can be viewed from November 2nd to November 9th.

Il Sistema Marche protagonista a Montreal A Montreal, una giornata tutta dedicata alle Marche: la regione e le sue “ricchezze” sono infatti state al centro di un incontro che si è svolto presso l’Hotel Ritz Carlton, nell’ambito dell’evento “Le Marche in Canada: economia, cultura, turismo ed enogastronomia”. All’evento erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali e imprenditoriali della regione, che hanno illustrato alla folta platea il sistema produttivo marchigiano e le sue eccellenze, così come la ricca offerta turistica regionale. Inoltre, a un importante “tesoro” marchigiano come i Bronzi di Pergola (che lasceranno Montreal all’inizio di dicembre), ne subentra un altro, l’Annunciazione di Guido Reni, che sarà sempre ospitata presso il Museo des Beaux Arts. L’evento si è concluso con il concerto del pianista Giovanni Allevi, accolto da una numerosa ed entusiasta platea.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Sette pellicole italiane per il Toronto Film Festival “In memoria di me” di Saverio Costanzo, “Centochiodi” di Ermanno Olmi, “La terza madre” di Dario Argento, “Mio fratello è figlio unico” di Daniele Luchetti, “L’ora di punta” di Vincenzo Marra, e le due prime mondiali “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini e “Madre e ossa” di Alessandro Capone. Questi i film italiani presenti alla 32ª edizione del Toronto International Film Festival, uno dei principali appuntamenti mondiali per l’industria cinematografica. In tale occasione, inoltre, l’ICE, in collaborazione con Filmitalia e ANICA, ha organizzato una serie d’interventi per sostenere i film italiani presenti nelle varie sezioni e per sensibilizzare il mondo cinematografico e la stampa internazionale all’offerta dell’industria cinematografica nazionale.

La Ferrrero cresce in Canada La Ferrero Canada ha annunciato l’espansione dell’impianto produttivo di Brantford, in Ontario, con un investimento di ulteriori 55 milioni di dollari in nuove tecnologie per la produzione dei suoi famosissimi prodotti dolciari. Il progetto di espansione sarà in parte finanziato dalla Governo dell’Ontario, con un contributo di 5,5 milioni di dollari. Lo stabilimento di Brantford diventerà così un centro di eccellenza e il più importante stabilimento Ferrero in Nord America. Avviato nel 2006 con un investimento di oltre 300 milioni di dollari, lo stabilimento Ferrero di Brantford occupa stabilmente più di 600 persone, con un picco stagionale di 800 dipendenti: grazie ai nuovi progetti di espansione, saranno creati altri 100 nuovi posti di lavoro.

SEVEN ITALIAN FILMS SCREENED AT TIFF Seven Italian films were shown as part of the 2007 Toronto International Film Festival (TIFF) in September. One of the world’s largest and most prestigious film industry events, the festival screened the following films: “In memoria di me” by Saverio Costanzo; “Centochiodi” by Ermanno Olmi; “La Terza Madre” by Dario Argento; “Mio fratello è figlio unico” by Daniele Luchetti; “L’ora di punta” by Vincenzo Marra; and the world-premiers of the films “Giorni e nuvole” by Silvio Soldini and “Madre e ossa” by Alessandro Capone. The Italian Trade Commission (ICE) was very active during the festival, cooperating with Filmitalia and ANICA to promote the diverse talent and artistry of the Italian film industry to the international press as well as to many of the top producers, directors and film industry VIPs in attendance in Toronto for the festival.

FERRERO EXPANDS CANADIAN OPERATIONS Ferrero Canada announced that it will expand production at its manufacturing plant, located in Brantford, Ontario. The company plans to invest a further $55 million dollars in new technology to increase the production of its world-famous confections. The expansion plan will be partially funded by the Ontario government, who will contribute $5.5 million dollars. The Brantford plant, Ferrero’s most important facility in North America, is also slated to become a Centre of Excellence for the company. Opened in 2006, Ferrero invested more than $300 Million dollars in the Branford factory, which employs more than 600 full-time workers, rising to over 800 workers seasonally. An additional 100 positions are to be created as part of the expansion plan.

Spotlight on Marche Region’s Recipe for Success Montreal recently played host to an all-day event devoted to exploring the region of Marche’s recipe for successful growth. The event, held before a standing room only crowd at the downtown Ritz Carlton Hotel, was titled “Marche in Canada: Economy, Culture, Tourism and Gastronomy”. Institutional representatives and business leaders from the region described the key to their success, which is centered on its successful marketing of the region’s rich cultural legacy. Underlining this strategy was the announcement that the Museum des Beaux Arts, after hosting the Marche-based treasure “Bronzi di Pergola” (which will return to Italy in December), will be loaned another masterpiece from the region, “The Annunciation” by Guido Reni. The event concluded with a concert by renowned pianist Giovanni Allevi.

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Ci siamo fatti in sei per portare l’informazione italiana nel mondo

èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel Mondo” ha attivato al suo interno le nuove Sezioni Paese dedicate a USA – RUSSIA – BRASILE CANADA – GERMANIA [GRAN BRETAGNA]* *Dal prossimo numero

Partner editoriale ASSOCAMERESTERO IN EDICOLA: in Italia con il settimanale ECONOMY negli USA con America OGGI e il NY Times Edizioni VOICES Via F.lli Bronzetti 21- 20129 Milano Tel +39.02.70003310 voices@italplanet.it www.italplanet.it

Le Sezioni Paese di èItalia sono pubblicate in edizioni multilingue: Inglese, Russo, Portoghese e Tedesco. Lo sviluppo del piano editoriale, finalizzato ad approfondire gli aspetti socio-culturali, economici e di interscambio con i vari Paesi, è realizzato con il contributo delle Camere di Commercio Italiane dei Paesi di riferimento, in collaborazione con la rete diplomatico consolare: Ambasciate, Consolati e IIC. Tale informazione di servizio è rivolta principalmente alla business community italiana interessata a nuovi mercati. Affiancandosi ai contenuti generali della rivista, le Sezioni Paese costituiscono un’ulteriore opportunità di promozione di tutto il Sistema Italia. Anche online sul sito www.italplanet.it

REDAZIONI èItalia for USA Direttore Editoriale Presidente Alberto Comini Italy-America Chamber of Commerce 730 Fifth Avenue, Suite 600 NY 10019 New York Tel. +1 2 12 4590044 info@italchamber.org

èItalia for RUSSIA Direttore Editoriale Presidente Rosario Alessandrello Camera di Commercio Italo-Russa Via Silvio Pellico, 8 20121 Milano Tel. +39 02 86995240 info.ccir@fondazioneitaliarussia.it

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RUSSIA EDITORIALE

RUSSIA-ITALIA: RAPPORTI SEMPRE PIÙ SOLIDI

A Roma, un confronto su energia e Sommario partnership sommario italo-russa qualche parola di sommario eccetrea righe per

ROSARIO ALESSANDRELLO Presidente del Comitato Consultivo di Assocamerestero

Di energia, e delle opportunità di collaborazione che questo ambito può offrire a Italia e Russia, si parlerà dal 12 al 14 novembre a Roma, presso la Nuova Fiera, in occasione del Business Forum Russo-Italiano che si svolgerà nell’ambito del 20th World Energy Congress and Exhibition. Il Business Forum Russo-Italiano – organizzato dal Ministero russo dell’Industria e dell’Energia, dalla società russa Concord e dalla Camera di Commercio Italo-Russa – vedrà la partecipazione di rappresentanti italiani e russi di aziende, enti e istituzioni dell’ambito energetico, e si presenta quindi come un importante momento di dialogo, in particolare per fare il punto sui recenti accordi stretti in ambito energetico da aziende italiane e russe. Tra i momenti di primo piano, si segnala per martedì 13 novembre (ore 10.00 -11.30) il Business Forum sul tema “Russia e Italia, una partnership per l’energia”, organizzato dalla società russa Concord e dalla Camera di Commercio Italo-Russa in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e Commercio della Federazione Russa, la Camera di Commercio e Industria della Federazione Russa e la Rappresentanza Commerciale della Federazione Russa in Italia. (Il programma dettagliato è disponibile all’indirizzo www.fondazioneitaliarussia.it/CCIR/Eventi.php). Il Business Forum russo-italiano si inserisce nel programma dei lavori del 20th World Energy Congress and Exhibition, l’appuntamento più rappresentativo del settore a livello mondiale che si svolge ogni tre anni con il patrocinio del Consiglio Mondiale per l’Energia. Alla fiera ed al congresso saranno presenti le più alte cariche dello stato, rappresentanti degli organi di potere, dirigenti delle aziende energetiche, studiosi di organizzazioni scientifiche, di ricerca ed economiche provenienti da più di 90 Paesi da tutto il mondo. Il 20th World Energy Congress and Exhibition si terrà nel nuovo complesso fieristico di Roma “Nuova Fiera” e coinvolgerà molte delle più importanti aziende ed istituzioni internazionali del campo energetico. È attesa la partecipazione di più di 5000 delegati da tutto il mondo.

Una partnership che cresce, in nome dell’energia A mezzo secolo di distanza dall’accordo tra Enrico Mattei e l’allora URSS, la collaborazione tra i nostri due Paesi continua a rafforzarsi, e ad aprire la strada a nuove opportunità di Vittorio Surdo, Ambasciatore d’Italia a Mosca

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legami italo-russi nel settore energetico hanno una lunga e proficua storia: le loro radici risalgono alla fine degli anni Cinquanta, quando Enrico Mattei stipulò con l’allora Unione Sovietica un contratto per l’acquisto di petrolio, e si consolidarono tra gli anni Sessanta ed Ottanta, allorché il nostro Paese cominciò ad acquistare le prime quantità di gas e fu tra i promotori della realizzazione del colossale gasdotto che ancora oggi collega la Siberia all’Europa, con un’intuizione politica che guardava al di là della divisione del mondo in blocchi contrapposti. A partire da queste solide basi, i rapporti italorussi in campo energetico hanno continuato a svilupparsi fino a fare dell’Italia il secondo acquirente mondiale di idrocarburi russi, che rappresentano uno dei cardini della nostra sicurezza energetica ed una cospicua componente del considerevole interscambio bilaterale.

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ÈITALIA

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Un salto di qualità nel senso dello stabilimento di una situazione di interdipendenza è stato compiuto nell’ultimo anno, grazie anche alle eccellenti relazioni politiche. ENI ed ENEL hanno ottenuto l’accesso all’“upstream” russo a seguito dell’acquisizione di alcuni beni della ex-Yukos per un valore di 4,4 miliardi di euro, il cui sviluppo implicherà ulteriori massicci investimenti. Dal canto suo, Gazprom si è vista riconoscere il diritto all’ingresso nel mercato del “downstream” italiano. In questa cornice, Gazprom e ENI hanno inoltre sottoscritto un contratto di fornitura di gas di lunga durata (fino al 2035) ed un’intesa finalizzata ad avviare lo studio di fattibilità del “South Stream”, il gasdotto che dovrebbe collegare le Regioni meridionali della Russia all’Europa attraverso il Mar Nero. Per parte sua, l’ENEL ha acquistato il 29,9% di OGK-5, Società di produzione di elettricità. Esaltando il ruolo dell’Italia di “partner” privilegiato della Federazione Russa, la natura strategica dei rapporti italo-russi nel campo dell’energia apre nuove orizzonti alle opportunità di collaborazione bilaterale in altri campi, configurando nel contempo un possibile modello di riferimento per l’Europa nel momento cruciale dell’avvio del dibattito sulla definizione della politica energetica dell’Unione Europea.

South Stream – Attività preliminari per la posa sulla costa russa

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UN’ALLEANZA STRATEGICA, CHE SI PROIETTA PER I PROSSIMI TRENT’ANNI

L’Eni ci mette al caldo con Gazprom e Noc Con gli accordi piĂš recenti, la societĂ guidata da Paolo Scaroni non solo si è assicurata forniture e riserve, ma ha confermato la sua leadership nel settore energetico a livello mondiale di Francesco Fusco

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e amicizie vanno alimentate per continuare a rafforzare vincoli antichi�. Paolo Scaroni, l’A.D. di Eni, la pensa cosÏ a proposito della Gazprom, con la quale un anno addietro ha firmato un accordo per realizzare progetti comuni nel midstream e downstream del gas, nell’upstream e nella cooperazione tecnologica. Un’alleanza strategica resa possibile dal rapporto unico tra Eni e Gazprom, e che si proietta per i prossimi trent’anni, contribuendo cosÏ alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico del nostro Paese e dell’Europa.

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In quest’ottica va inquadrata l’asta con la quale ENI si è aggiudicata importanti asset di Yukos. L’accordo prevede che Eni estragga gas e condensati dai giacimenti della regione artica di Yamal Nenets, l’area che produce le maggiori quantitĂ di gas al mondo. Dopo l’esercizio dei diritti di acquisto di Gazprom, Eni avrĂ risorse per 1,5 miliardi di barili di petrolio equivalente. L’ACCORDO ENI-NOC. Questo modo di gestire i rapporti internazionali, a metĂ ottobre è valso all’Eni non solo la firma dell’accordo con la Noc, l’ente petrolifero libico, che le fa mantenere il primo posto fra le compagnie che operano in quel Paese, ma ha ricevuto, con la presenza di Gheddafi all’aeroporto di Tripoli per salutare Paolo Scaroni, un ulteriore imprimatur. Un gesto che il leader libico ha riservato a pochissimi, e si trattava di Capi di Stato e non di capi azienda. E che si aggiunge alle competenze che l’Eni ha saputo mettere in gioco dovunque, nel mondo, si sia presentata. Il rinnovo per venticinque anni dell’accordo con la Noc per l’estrazione di petrolio, e di quarant’anni per il gas, cosĂŹ come la joint-venture Eni-Noc con un investimento di 28 miliardi, significano per l’Italia una maggiore sicurezza energetica. In attesa che il Paese si convinca a uscire dal tunnel della sudditanza dalle forniture di oro nero e passi al nucleare, la presenza dell’Eni nel mondo – e soprattutto il suo apprezzamento da parte dei partner stranieri, la volontĂ di costruire assieme oleodotti e gasdotti, per servire tali approvvigionamenti – costituisce una carta non solo industriale, ma anche politica di grande valore. Soprattutto nel momento in cui l’incremento delle richieste di energia proveniente da Paesi come la Cina, non solo contribuisce a farne salire il costo, ma ha dato il via a una corsa che vede coinvolte tutte le compagnie concorrenti, appoggiate dai loro Governi, per accaparrarsi quanti piĂš accordi possibili. Sapere che ENI è il primo cliente mondiale di Gazprom e di Noc, che viene considerata non solo un cliente ma anche un partner nella estrazione, nella trasformazione e nel trasporto di petrolio e gas, acquista un significato che va oltre l’economia. Ci mette tutti al caldo, e ci illumina.

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A ROMA, DAL 12 AL 14 NOVEMBRE, SI SVOLGERÀ IL BUSINESS FORUM RUSSO-ITALIANO, NELL’AMBITO

Energia: la collaborazione tra Italia e Russia riparte da Roma

Un’importante occasione di confronto per parlare del futuro dell’energia, del tema della sicurezza, e del rapporto di partnership che anche l’ambito energetico può offrire a Italia e Russia di Rosario Alessandrello, Presidente della Camera di Commercio Italo-Russa

La locandina del XX World Energy Congress di Roma

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al 12 al 14 novembre prossimo, a Roma, con il sostegno della Camera di Commercio Italo-Russa, si svolgerà il Business Forum russo-italiano, un’importante iniziativa promossa nell’ambito del XX World Energy Congress – WEC-2007, che mira a contribuire allo sviluppo della collaborazione italo-russa nel settore dell’energia. La collaborazione Italia-Russia, con i recenti accordi tra le imprese energetiche italiane (Eni ed Enel) e quelle russe (Gazprom e Rao “UES of Russia”), che prevedono reciproci investimenti, conferma che il nostro Paese non è più solo un acquirente di materie prime energetiche, ma partecipa alla ricerca, all’estrazione e alla produzione di gas ed energia elettrica in Russia. La collaborazione di partnership può essere quindi rafforzata anche nell’ambito della sicurezza energetica dello sviluppo di nuove tecnologie per il risparmio energetico, dello studio di nuove fonti rimovibili, ecc. In questa direzione il Business-Forum Russo-Italiano diventa la piattaforma ideale per avviare contatti tra partner russi e italiani, scambiarsi esperienze e informazioni sulle tematiche di carattere energetico più attuali, che non possono essere ignorate nell’ottica di uno sviluppo sostenibile e proficuo reciprocamente del settore energetico. DA DIPENDENZA ENERGETICA A INTERDIPENDENZA ECONOMICA. Data la reciprocità degli investimenti, la collaborazione italo-russa raggiunge un livello straor-

dinario, non solo sul piano quantitativo, ma anche qualitativo, passando da un rapporto di dipendenza energetica ad uno di interdipendenza economica; cioè, in campo energetico le relazioni tra i due Paesi sono mutate, assumendo un carattere “strategico”. Come stanno le cose, sembra chiaro che Gazprom rimarrà il pilastro della sicurezza energetica in Europa (quindi in Italia) nei prossimi decenni. Il rovescio della medaglia sta nel fatto che la Russia ha bisogno dell’Europa, perciò dell’Italia, in termini di investimenti, mercato e tecnologia, almeno quanto l’Europa ha bisogno della Russia. Infatti gli accordi Enel-Rao “UES of Russia”, gli investimenti russi in Italia, la possibilità di accedere di Gazprom direttamente agli utenti e la forte presenza delle banche italiane in Russia, vanno nella suddetta direzione. Nello scorso mese di settembre, la Commissione Europea a Bruxelles ha esaminato la questione della suddivisione del business sull’estrazione, trasporto e vendita del gas verso le società europee a livello dei detentori. Questo riguarda le società petrolifere sia russe che italiane. Ritengo quindi che una suddivisione del business concordata con le imprese russe, fra estrazione produzione, trasporto e vendita del gas nel mercato dell’UE, può dare maggiore flessibilità ed economia dei costi a tutto il sistema con convenienze economiche per tutti. PIÙ SICUREZZA ENERGETICA. Un altro punto di vitale importanza è la questione del-

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DEL 20TH WORLD ENERGY CONGRESS AND EXHIBITION

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la sicurezza energetica dell’Europa e la sua dipendenza dalle forniture di idrocarburi dalla Russia. Oggi la Russia fornisce il 100% del gas consumato in Finlandia, Slovacchia, Lituania, Lettonia, Estonia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Bosnia, Macedonia e Croazia. Fornisce anche gas per l’80% dei consumi in Austria, nella Repubblica Ceca, in Polonia, in Grecia e in Turchia, per il 40% in Germania (cifra destinata a salire al 60% a seguito del gasdotto nord-europeo), e per circa il 30% in Francia e Italia. Detto questo, la questione della sicurezza energetica dell’UE e la sua dipendenza dalle forniture di idrocarburi dalla Russia passa, non solo sulla base di contratti a lungo termine, ma anche sugli investimenti per aumentare la capacità estrattiva, di produzione, di trasporto e di stoccaggio, cioè da una interdipendenza di sviluppo economico fra Russia e Unione Europea. Per tutti questi motivi, i rapporti di collaborazione tra Italia e Russia possono essere ulteriormente rafforzati in ambiti di fondamentale importanza. E questo appuntamento rappresenta l’occasione internazionale più importante per i professionisti del settore (rappresentanti di enti, aziende ed istituzioni, scienziati ed esperti in campo energetico) per discutere di argomenti di interesse globale, con lo scopo di rafforzare dove già esiste ed istituire una collaborazione internazionale per l’energia, e per tracciare uno scenario di sviluppo dell’energetica per i prossimi decenni.

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NEWS

3-11-2007

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Pagina 96

RUSSIA

Ivanoff, un tenore italiano Grazie alla collaborazione tra Fondazione “Centro per lo sviluppo dei rapporti Italia Russiaâ€? e Comune di Milano, verrĂ presentato nel prossimo mese di dicembre a Milano il volume “Ivanoff, un tenore italianoâ€? (Sandro Teti Editore), a firma di Konstantin Pluzhnikov, affermato primo tenore del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo. Il volume – che fa parte della collana “I Russi in Italiaâ€? e sarĂ in libreria a partire da novembre – si propone di “riabilitareâ€? la figura di Nikolaj Ivanoff, uno dei piĂš importanti cantanti d’opera dell’Ottocento. Messo all’indice personalmente dallo Zar Nicola I, Ivanoff si stabilĂŹ in Italia, dove strinse amicizia con Rossini, di cui divenne il prediletto. Frequentò Verdi e Donizetti, che scrissero diverse arie appositamente per la sua voce, e fu acclamato nei piĂš importanti teatri d’Europa. Il volume, con prefazione dell’insigne slavista Fausto Malcovati, rientra nell’ambito delle attivitĂ a sostegno delle celebrazioni per il 40° anniversario del Gemellaggio fra Milano e San Pietroburgo.

Marazzi investe e cresce in Russia

Marazzi crede sempre di piĂš nella Russia. Il gruppo modenese delle piastrelle ha infatti approvato una nuova tranche di investimenti per 36 milioni di euro fra il 2008 e il 2011. La somma è destinata a uno stabilimento, integrato con quello esistente a Orel, dedicato a rivestimenti di alta gamma, coloranti, smalti e pezzi speciali. La produzione verrĂ progressivamente incrementata, a partire dal 2009, di 4,5 milioni di metri quadri, portando la produzione totale della business unit russa a 28 milioni di metri quadri entro il 2012. Secondo le previsioni, l’investimento apporterĂ un incremento del fatturato di 32 milioni di euro.

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Mosca inaugura la Biblioteca Dante Alighieri Ăˆ Dante Alighieri il primo nome italiano attribuito ad un ente culturale di Mosca. Lo ha deciso ufficialmente il Sindaco della cittĂ russa, Jurij Luzkov, che ha assegnato il nome del Sommo Poeta alla Biblioteca Centrale n. 174 del distretto Sud-Ovest di Mosca, sede delle iniziative promosse dal locale Comitato della SocietĂ Dante Alighieri per la diffusione della lingua e della cultura italiane nel Paese. All’nterno della Biblioteca Centrale n. 174, inoltre, è custodita una vasta biblioteca italiana a disposizione di chiunque desideri approfondire la conoscenza del Bel Paese.

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Finest apre a Mosca A Mosca, un nuovo, importante, punto di riferimento per le aziende del Nord-Est italiano. Lo scorso 17 settembre è stato infatti inaugurato nella cittĂ russa il nuovo ufficio di rappresentanza di Finest SpA, la finanziaria regionale veneta. La necessitĂ di un ufficio di rappresentanza a Mosca segue l’attivitĂ giĂ svolta dalla finanziaria in Russia, e pone solide basi per avviare contatti ancora piĂš stretti con le Istituzioni del luogo, l’Ambasciata italiana a Mosca e gli Istituti di credito del territorio. L’Ufficio di rappresentanza a Mosca conferma inoltre la forte sinergia tra la Regione Friuli-Venezia Giulia, il Veneto, Gim Unimpresa, e nasce da un accordo con Zao Banca e KMB Bank del gruppo Intesa San Paolo: l’ufficio di Finest, infatti, si trova all’interno della sede di Zao Banca.

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I Russi conquistati dal mobile made in Italy Il mobile italiano piace ai Russi. La conferma è arrivata in occasione della terza edizione dei Saloni WorldWide Moscow (10-13 ottobre 2007), l’ormai tradizionale appuntamento con l’eccellenza del Made in Italy, organizzato da Cosmit-Federlegno. E i numeri lo dimostrano: dai 180 espositori dell’edizione 2005 e dai 309 di quella successiva, si è giunti ai 408 di questa terza edizione. Aumenti registrati anche in merito ai visitatori: nei quattro giorni di manifestazione, sono state registrate 25.837 presenze, tra operatori del settore, architetti e giornalisti. All’appello, oltre alla Russia e ai Paesi del suo bacino geo-politico – Azerbaijan, Bielorussia, Estonia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Ucraina – anche Bulgaria, Cipro, Gran Bretagna, Israele, Portogallo, Spagna e Italia.

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Renata Tebaldi, profonda e infinita Ad un anno dalla scomparsa della celebre cantante, il Teatro Musicale Stanislavskij e Nemirovich-Danchenko di Mosca ospita, fino al prossimo 9 novembre, la mostra “Renata Tebaldi profonda e infinita�, organizzata in collaborazione con il Centro del Canto Lirico Galina Vishnevskaja, l’IIC di Mosca, il Teatro Regio di Parma e il Comitato Promotore Renata Tebaldi. La mostra, che documenta la vita, i successi e lo straordinario talento della cantante, vuole essere un omaggio a questa straordinaria voce lirica, che ha testimoniato nel mondo l’eccellenza della cultura musicale italiana. La mostra arriva a Mosca all’interno di un circuito di tappe internazionali, e comprende la registrazione di brani musicali della cantante, video inediti, interviste televisive tratte dagli archivi dei vari teatri, fotografie, abiti e gioielli di scena.

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La nuova classe media Sen. EDOARDO POLLASTRI Presidente della Camera di Commercio Italo-Brasiliana di San Paolo

di Nome e Dall’inizio del secolo fino ad oggi, è ogni volta più percettibile il cambiamento nel panorama strutturale della società brasiliana. Di fatto il Brasile, da tempo molto conosciuto per la sua grande disuguaglianza sociale, negli ultimi anni sta raggiungendo una uguaglianza per lo meno tra la classe media. Dati della rinomata rivista britannica The Economist indicano come tra il 2000 e 2005 il numero delle famiglie con reddito annuale tra i R$ 5,9 milioni e R$ 22 milioni è cresciuto da 14,5 milioni a 22,3 milioni. Questi dati dimostrano quello che da molto si aspettava: il Brasile sta diventando meno povero. La classe responsabile di questo mutamento nel panorama è la nuova classe media, che con un reddito intorno ai 1300 real, diventa la nuova speranza economica attuale. Con un tasso di disoccupazione che nel 2006 ha raggiunto il suo minore livello dal 2000, l’8,4%, questa classe intermedia conta su una congiuntura economica favorevole per essere tale per sempre. Benché queste migliorie coinvolgano le classi C, D e E, che insieme raggiungono circa 166.821 milioni di persone, esse paiono più sensibili in relazione alla cosiddetta classe C, che raggruppa coloro che ricevono tra i 5 e i 10 salari minimi (R$ 380, valore attualmente stabilito per il salario minimo). In base alle statistiche realizzate dall’Ibope (Istituto Brasiliano di Opinione Pubblica e Statistica), questa classe registra i maggiori aumenti del settore, e oggi comprende circa 82.852 milioni di persone. Questo miglioramento nelle condizioni economiche della classe media rappresenta una grande opportunità, in termini di investimento, per grandi imprese in mercati come il Nord e Nord-est. E questa prospettiva di crescita non accenna a fermarsi. Secondo il rappresentante della banca d’affari nord-americana Goldman Sachs, la classe media brasiliana raddoppierà fino al 2015. Questa crescita, sommata alla prospettiva di caduta del tasso sugli interessi, crea un interessante quadro economico. Questo perchè il 62% delle carte di credito del Paese sono in possesso dei nuovi e assidui consumatori, che approfittano di questa favorevole condizione di credito per comperare articoli che fino a pochi anni fa erano considerati di lusso, come televisori a 29 pollici, DVD e computer. Possiamo così dire che esiste una diminuzione della disuguaglianza sociale se consideriamo

L’INTERVENTO DELL’AMBASCIATORE D’ITALIA IN BRASILE, MICHELE VALENSISE

Un proficuo dialogo, anche in ambito energetico Da tempo, Italia e Brasile collaborano sia sotto il profilo istituzionale che in ambito di cooperazione tra imprese. Eni e Petrobras ne sono la conferma

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l mese scorso ho inaugurato questa rubrica soffermandomi sugli intensi rapporti culturali tra Italia e Brasile. Oggi vorrei affrontare il tema dell’energia, sia dal punto di vista della nuova matrice energetica brasiliana, sia da quello della collaborazione che Italia e Brasile hanno avviato nel settore. Il tema della sicurezza energetica si impone nella definizione dell’agenda dei principali appuntamenti internazionali, bilaterali o multilaterali. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento, il perfezionamento dell’integrazione dei mercati a beneficio dei consumatori e l’avvio di percorsi di sviluppo sostenibile che coniughino crescita economica e tutela dell’ambiente, ne sono gli aspetti principali. FONTI ENERGETICHE ALTERNATIVE. Il Brasile punta fortemente sullo sviluppo di fonti energetiche alternative. I biocombustibili sono uno dei cardini della politica estera brasiliana al punto che etanolo e biodiesel costituiscono parole chiave di ogni impegno internazionale del Presidente Lula e del Governo brasiliano. Sul piano generale, la politica energetica è diventata oggi parte integrante e fondamentale della politica estera degli Stati, e ciò è dovuto ai connotati mar-

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che le classi meno abbienti, utilizzando questo abbondante credito disponibile, hanno un consumo, in termini di merci acquistate, prossimo alle classi A e B. Questo “avvicinamento” tra le classi non è solo un’impressione. Le classi A e B, composte da circa 24.479 milioni di persone con salari di circa 7000 real, soffrono per i problemi di una politica fiscale non efficiente, dal momento che i loro redditi vengono diminuiti non solo dalle imposte ma anche dal pagamento di servizi storicamente precari come salute ed educazione. Questo fenomeno della crescita della classe media è visibile con più forza nei Paesi emergenti appartenenti al BRIC (Brasile, Russia, India, Cina). Per comprendere meglio questo nuovo mercato-consumatore ed indirizzare le imprese, è stato recentemente creato l’Istituto “Data Popular”, che, relazionandosi con questa fascia di popolazione, cerca di analizzare le nuove tendenze di mercato. Possiamo così dire che la disponibilità del credito facile, rapportata alla stabilità economica e alla fine dell’inflazione a due cifre, è il fattore di maggiore influenza per il cambiamento del panorama strutturale brasiliano. Nel primo semestre, questo cambiamento ha incrementato l’economia nazionale con l’aumento del consumo delle classi C, D e E del 7%, e la prospettiva annuale è che, insieme, queste classi mettano in movimento circa di R$ 600 miliardi. Pertanto sbagliano coloro che sostengono che la fine della disuguaglianza sociale non sia positiva per l’economia. Questo “ravvicinamento” tra le classi ci mostra aspetti positivi per il Paese, per il mercato e ancora di più per l’industria. E ci porta a pensare che il Brasile sia, di fatto, il Paese del futuro.

EDITORIAL o começo do século até agora, é cada vez mais perceptível a mudança no panorama estrutural da sociedade brasileira. De fato o Brasil, desde muito conhecido pela sua grande desigualdade social, vem atingindo, nos últimos anos, uma igualdade pelo menos em termos de classe média. Dados da renomada revista britânica The Economist apontam que entre 2000 e 2005 o numero de lares com renda anual entre R$ 5,9 mil e R$ 22 mil cresceu de 14,5 milhões para 22,3 milhões. Estes dados demonstram o que a muito se esperava: o Brasil está ficando menos pobre. A classe responsável por está mudança no panorama é a nova classe média que com uma renda em torno aos 1300 reais, vem sendo apontada como a nova esperança da economia atual. Com uma taxa de desemprego que em 2006 atingiu seu menor nível desde 2000, de 8,4%, esta classe intermediaria conta com uma conjuntura econômica favorável para se firmar de vez. Embora estas melhorias atinjam as classes C, D e E, que juntas abrangem cerca de

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A nova classe média 166.821 milhões de pessoas, mostram-se mais sensíveis em relação à chamada classe C a das pessoas que recebem entre 5 e 10 salários mínimos (R$ 380, valor atualmente estabelecido para o salário mínimo). Esta classe apresenta o maior aumento do setor segundo dados da Inteligência do Ibope e representa cerca de 82.852 milhões de pessoas. Esta melhoria nas condições econômicas da classe média representa uma grande oportunidade, em termos de investimento, para grandes empresas em mercados como os do Norte e Nordeste. E esta perspectiva de crescimento não para. Segundo representante do banco de investimento norte-americano Goldman Sachs, a classe média brasileira dobrará de tamanho até 2015. Este crescimento somado a perspectiva de queda na taxa de juros

cria um interessante quadro econômico. Isso porque 62% dos cartões de credito do país já estão concentrados na mão destes novos e assíduos consumidores, que se aproveitam destas favoráveis condições de crédito para comprar artigos que antigamente eram considerados de luxo, como tv’s 29 polegadas, Dvd’s e computadores. Podemos assim dizer, que existe uma diminuição da desigualdade social se levarmos em consideração que as classes menos abastadas, usando este abundante crédito disponível, tem um consumo cada vez mais próximo ao das classes A e B, em termos de artigos comprados. Esta aproximação entre as classes não é mera impressão. As classes A e B, que abrangem cerca de 24.479 milhões de pessoas com salários em torno de 7 mil reais, sofrem com os problemas de uma política fiscal ineficiente tendo seus rendimentos diminuídos não só pelos impostos mas também pelo pagamento de serviços historicamente precários como saúde e educação. Este fenômeno de crescimento da classe média mostra-se com mais força nos paises emergentes pertencentes aos BRIC (Brasil,


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catamente “globalizzati” del dossier energia. Nel caso specifico brasiliano, si assiste al varo di una strategia per la trasformazione dei biocombustibili in vere e proprie commodities da negoziare sulle principali piazze internazionali alla stregua del petrolio e dei principali prodotti agricoli e minerali. Principale produttore mondiale di etanolo assieme agli Stati Unici (l’etanolo brasiliano è ottenuto da canna da zucchero a differenza di quello statunitense ricavato dal mais), il Brasile sta sviluppando contatti e intese per l’affermazione dell’etanolo sui mercati internazionali. I prossimi mesi saranno cruciali per il successo di questa campagna che ha avuto una significativa tappa europea con la realizzazione del “Forum Internazionale dei Combustibili” di Bruxelles dello scorso luglio e che potrà ricevere la sua consacrazione in occasione della Conferenza internazionale sui biocombustibili che il Brasile sta organizzando a Rio de Janeiro per il luglio del 2008. IL BRASILE, TRA ITALIA E UE. La politica energetica brasiliana trova complementarietà con quella dell’Unione Europea, che si è posta l’obiettivo del 20% di energie rinnovabili nel totale dei consumi energetici dell’UE e della quota minima del 10% di biocarburanti nel totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione dell’UE entro il 2020. L’Italia partecipa attivamente della definizione degli obiettivi energetici europei e mira a rendere più efficiente la propria matrice energetica nazionale. Sul piano bilaterale, abbiamo instaurato un proficuo dialogo con il Brasile sotto il profilo istituzionale e nell’ambito della cooperazione tra imprese italiane e brasiliane. Il 27 novembre si terrà in Brasile la II riunione del Consiglio italo-brasiliano di cooperazione economica, industriale, finanziaria e allo sviluppo, la cui agenda prevedrà l’approfondimento della collaborazione energetica bilaterale. In questo campo stiamo già lavorando. Ricordo, a titolo di esempio, che il 27 marzo, in occasione della visita in Brasile del Presidente Prodi, Eni e Petrobras hanno firmato un protocollo di collaborazione nel campo delle tecnologie dei biocombustibili e delle energie rinnovabili. A INTERVENÇÃO DO EMBAIXADOR DA ITÁLIA NO BRASIL, MICHELE VALENSISE

Desde muito tempo, Itália e Brasil colaboram seja no perfil institucional, seja no âmbito da cooperação entre empresas. Eni e Petrobrás são a prova desta colaboração

Rússia, Índia, China). Para entender este novo mercado consumidor e auxiliar as empresas foi criado recentemente o instituto Data Popular que aproximando-se destas camadas da população tenta entender as novas tendências do mercado. Podemos assim dizer que a disponibilidade de crédito fácil, propiciada pela estabilidade econômica e pelo fim da inflação de dois dígitos, é o fator de maior influencia na mudança do panorama estrutural brasileiro. Esta mudança já no primeiro semestre ocasionou o aquecimento da economia nacional com o aumento dos consumos das classes C,D e E em 7% e a perspectiva anual é de que juntas estas classes movimentem cerca de R$ 600 bilhões. Assim sendo enganaram-se os que disseram que o fim da desigualdade social não seria bom para a economia. Esta aproximação de classes vem se mostrando bom para o país, bom para o mercado e ainda melhor para a industria, fazendo pensar que talvez o Brasil seja de fato o país do futuro.

Um dialogo útil também no âmbito energético o mês passado inaugurei esta seção dando especial atenção às intensas relações culturais entre Brasil e Itália. Hoje gostaria de discutir o tema relativo à energia, seja do ponto de vista da nova matriz energética brasileira, seja do das colaborações que Itália e Brasil têm feito no setor. O tema relativo à segurança energética se impõe na definição da agenda dos principais compromissos internacionais, bilaterais e multilaterais. A diversificação das fontes de abastecimento, o aperfeiçoamento da integração dos mercados em benefício dos consumidores e o início de percursos de desenvolvimento sustentável, que conjuguem o crescimento econômico e a proteção ao meio ambiente, são os principais aspectos. FONTES ALTERNATIVAS DE ENERGIA. O Brasil direciona-se no sentido do desenvolvimento de fontes alternativas de energia. Os biocombustíveis são um dos pontos cruciais da política internacional brasileira, tanto que etanol e biodiesel constituem palavras chaves de cada esforço internacional do Presidente Lula e do Governo brasileiro. Em termos gerais, a política energética tornouse hoje parte integrada e fundamental da política internacional dos Estados, e este fato é devido às conotações marcadamente “globalizadas” do dossiê sobre a energia. Especificamente no caso brasileiro assiste-se à consolidação de uma estratégia que visa transformar os biocombustíveis em commodities de fato, negociáveis nos principais mercados internacionais a despeito do petróleo e dos principais produtos agrícolas e minerais. Principal produtor de etanol no mundo, juntamente com os Estados Unidos (o etanol brasileiro é obtido da extração a partir da cana de açúcar diferentemente do norte americano obtido do mil-

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ho), o Brasil está desenvolvendo contatos e acordos para a afirmação do etanol nos mercados internacionais. Os próximos meses serão cruciais para o sucesso desta iniciativa, que passou por uma importante etapa européia com a realização do “Fórum Internacional dos combustíveis” realizado em Bruxelas no último mês de Julho e que poderá receber sua consagração em ocasião da “Conferência Internacional sobre os Biocombustíveis”, que o Brasil está organizando no Rio de Janeiro para julho de 2008. O BRASIL, ENTRE ITÁLIA E U.E. política energética brasileira encontra complemento na política energética da União Européia, que tem como meta usar 20% de energias renováveis no total dos consumos energéticos da UE e como quota mínima 10% de carburantes biológicos no total dos consumos de gasolina e diesel, para veículos de transporte na União Européia, até 2020. A Itália participa ativamente da definição dos objetivos energéticos europeus e tem como objetivo tornar mais eficiente a própria matriz energética nacional. No plano bilateral, instauramos um interessante diálogo com o Brasil sob o perfil institucional e no âmbito das cooperações entre empresas italianas e brasileiras. No dia 27 de novembro acontecerá no Brasil a II reunião do Conselho Ítalo-Brasileiro de Cooperação Econômica, Industrial, Financeira e para o Desenvolvimento, cuja agenda providenciará o aprofundamento das colaborações energéticas bilaterais. Neste campo já estamos trabalhando. Recordo aqui, a título de exemplo, que no dia 27 de março, em ocasião da visita no Brasil do Presidente Prodi, Eni e Petrobras assinaram um protocolo de colaborações no campo das tecnologias de biocombustíveis e das energias renováveis.

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LA CAMERA ED IL SUO COMITATO DI TECNOLOGIA, RECENTEMENTE RIVITALIZZATO, REALIZZERANNO

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Le telecomunicazioni, e in particolare la banda larga, offrono alle imprese italiane la possibilità di incontrare un mercato con un grande potenziale di crescita

Il Brasile entra nell’era della banda larga di Francesco Paternò, Segretario Generale della CCIE di San Paolo

A CÂMARA E SEU COMITÊ DE TECNOLOGIA, RECENTEMENTE REVITALIZADO, REALIZARÃO EM 2008 UM PROJETO

O Brasil entra na era das redes da banda larga s redes de banda larga têm uma posição cada vez mais importante na área das telecomunicações, como ficou evidente no Futurecom 2007, maior evento de telecomunicações do País, realizado no início de outubro em Florianópolis. Como é sabido a banda larga é o nome usado para definir qualquer conexão à internet acima da velocidade padrão dos modems analógicos (56 Kbps). Infra-estrutura essencial para a inclusão digital e para a viabilização da internet móvel, as soluções de banda larga empolgam os defensores de diferentes soluções, como as redes Wi-Fi, Wi-Max, terceira geração (3G) do celular e de fibras ópticas. De acordo com a opinião de especialistas o grande obstáculo ao desenvolvimento dessas

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redes ainda é em termos de regulamentação. Entre os diversos projetos e iniciativas desta área, anunciados e debatidos nos painéis do Futurecom, estão os novos serviços de acesso de alta velocidade à internet e as redes experimentais de Televisão sobre Protocolo IP (IPTV) operadas pelas maiores concessionárias de telefonia, em espaços não bloqueados pela legislação. INVESTIMENTOS. Antonio Carlos Valente, presidente do Grupo Telefonica, anunciou um investimento de R$ 500 milhões nessas redes e em efetivo afirma que dentro de um ano, 90% dos assinantes da Telefonica no Estado de São Paulo poderão dispor de acesso a 1 megabit/segundo (Mbps). Para transmitir imagens de boa qualidade de IPTV, a rede precisa ter uma velocidade mínima

de 2 Mbps. Hoje, apenas 13% da rede de banda larga da Telefônica tem velocidade superior a 1 Mbps. A evolução tecnológica da IPTV tem sido tão rápida que, em breve, as redes de maior velocidade poderão transmitir até imagens de TV de alta definição. A Brasil Telecom lançou na semana passada o serviço de IPTV em Brasília iniciando com a oferta de vídeos sob demanda, que o usuário escolhe e assiste quando quiser, mas tem todas as condições tecnológicas para oferecer uma grade de programação completa. Segundo a Brasil Telecom, diversamente que em outros países, o Brasil não permite que as concessionárias de telecomunicações entrem no segmento de TV por assinatura. Oferece então, poucas opções de acesso e de conteúdo aos consumidores. Além disso afirma

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NEL 2008 UN PROGETTO DEDICATO ALL’IPTV

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e reti a banda larga occupano uno spazio sempre più importante nell’ambito delle telecomunicazioni, come è stato dimostrato in occasione di Futurecom 2007, maggior evento di telecomunicazioni del Paese realizzato all’inizio di ottobre a Florianópolis. Come noto, la banda larga consente il collegamento a Internet e alle Reti locali ad una velocità di trasmissione dei dati largamente superiore a quella supportata dai modem tradizionali. Infrastruttura essenziale per l’inclusione digitale e per la viabilità dell’internet mobile, le soluzioni a banda larga attraggono gli esponenti di varie soluzioni come le reti Wi-Fi, WiMax, terza generazione (3G) del cellulare e delle fibre ottiche. Tra i diversi progetti ed iniziative annunciati in questa area durante il Futurecom, sono stati presentati i nuovi servizi di accesso di alta velocità ad internet e le reti sperimentali di IPTV Televisão sobre Protocolo IP (televisione che viaggia su internet) realizzate dalla maggior parte delle concessionarie di telefonia. INVESTIMENTI. Antonio Carlos Valente, presidente del gruppo Telefonica, ha annunciato investimenti a breve termine di 5000 milioni di R$ in queste reti ed in IPTV, e ha dichiarato che entro un anno il 90% degli utenti dell’operatore Telefonica nello Stato di San Paolo potranno disporre di un accesso ad 1 megabite/secondo (Mbps). Per trasmettere immagini di buona qualità di IPTV è necessaria una velocità di rete minima di 2Mbps, mentre oggi solo il 13% della rete a banda larga di Telefonica ha una velocità superiore ad 1 Mpbs. Nonostante ciò, l’evoluzione della tecnologia di IPTV è così rapida che in poco tempo permetterà la trasmissione di immagini televisive ad alta definizione. La Brasil Telecom ha lanciato un servizio di IPTV a Brasilia iniziando con l’offerta di video su richiesta e ha riunito tutte le condizioni tecnologiche per l’offerta di una serie completa di programmazioni. Secondo la Brasil Telecom, a differenza di altri Paesi, il Brasile non permette ai concessionari delle telecomunicazioni l’entrata nel settore della Pay-tv. Offre, pertanto, poche scelte di accesso e di contenuto ai consumatori.

Tuttavia, l’infrastruttura della Brasil Telecom è pronta ad offrire servizi di Pay-tv, via banda larga, dove le tradizionali imprese di Pay-tv non sono presenti. Anche il Presidente della Oi (ex Telemar), Luiz Eduardo Falco, ha annunciato che a breve, Rio de Janeiro disporrà di una IPTV. Queste reti a banda larga possono comunicare via “cable”, ma anche via etere percorrendo i canali aperti dalla diffusione della telefonia cellulare. Oggi le reti più avanzate della terza generazione vengono chiamate “G3”. Secondo Marco Aurelio Rodrigues, presidente della Qualcomm do Brasil, i costi previsti e la diversità delle risorse offerte dalla 3G saranno totalmente accessibili anche alle classi di basso reddito. I cellulari potranno anche servire da computer personale, console da giochi o videocamera digitale. La 3G comincerà ad operare in Brasile con una velocità di 3,6 Mpbs, che progressivamente sarà incrementata fino a 42 Mpbs con investimenti relativamente bassi. È stato inoltre annunciato l’arrivo sul mercato di una nuova tecnologia denominata Telepresence, una forma di comunicazione multimediale più avanzata ancora della tradizionale video-conferenza, che unisce le particolarità della TV ad alta definizione ad una maggior larghezza di banda. PROSSIMI PROGETTI. Durante un importante evento, il Ministro delle telecomunicazioni Hélio Costa ha relazionato su tutti i progetti che il governo intende realizzare entro il 2010. Le telecomunicazioni, e in particolare la banda larga, considerati settori in rapida espansione e che presentano opportunità imprenditoriali di rilevante interesse, offrono alle imprese italiane la possibilità di incontrare un mercato con un grande potenziale di crescita. In Italia, infatti, la diffusione della telefonia cellulare e di tutti i servizi connessi, ha fatto sorgere molte piccole e medie imprese che hanno affiancato le grandi compagnie che offrono la telefonia, nell’offerta dei servizi accessori. La nostra Camera ed il suo comitato di tecnologia, recentemente rivitalizzato, realizzeranno nel 2008 un progetto dedicato all’IPTV, raccogliendo dati e fornendo informazioni alle PMI italiane.

DEDICADO A IPTV As telecomunicações, sole de jogos, câmera e filque a infra-estrutura da Brasil Tee mais especificamente madora digital. lecom é pronta para oferecer o a banda larga, ofereçam A 3G começará a operar serviço de TV por assinatura, por às empresas italianas no Brasil já com uma velomeio da banda larga, onde as a possibilidade de cidade de 3,6 Mbps, evoempresas de TV por assinatura encontrar um mercado luindo gradualmente para tradicionais não conseguem com grande potencial 42 Mbps, com investimenchegar. de crescimento tos relativamente baixos. O presidente da Oi (ex-TeleFoi anunciada a chegada mar) também anunciou seu prode uma nova tecnologia jeto de IPTV, que está começanchamada Telepresence, uma forma de comunido no Rio. Essas redes de banda larga podem cação multimídia muito mais avançada que a vicomunicar via cabo, mas também via éter, sedeoconferência tradicional, que incorpora os reguindo os canais abertos pela difusão da telefocursos da TV de alta definição com maior largunia móvel. Hoje as redes mais avançadas de terra de banda. ceira geração são chamadas “G3”. PRÓXIMOS PROJETOS. Durante um imporSegundo Marco Aurélio Rodrigues, presidentante evento, o ministro das telecomunicações, te da Qualcomm do Brasil, os custos previstos e Hélio Costa, fez longo relato de projetos que o a diversidade de recursos oferecidos pela 3G governo pretende realizar até 2010. serão atrativos e inteiramente acessíveis às caAs telecomunicações, e mais especificamenmadas de baixa renda, que poderão utilizar a note a banda larga, considerados setores em exva geração não apenas como telefone móvel, pansão e com grande oportunidade empresarial, mas também como computador pessoal, con-

ofereçam às empresas italianas a possibilidade de encontrar um mercado com grande potencial de crescimento. De fato, na Itália, a difusão da telefonia móvel e de todos os outros serviços relacionados fez com que nascessem diversas pequenas e medias empresas, que acompanharam as grandes empresas telefônicas na oferta de serviços e acessórios. A nossa Câmara e seu comitê de tecnologia, recentemente revitalizado, realizarão em 2008 um projeto dedicado a IPTV, recolhendo dados e fornecendo informações às PMI italianas.

Camara Italo-Brasileira de Comercio e Industria Av. Paulista, 2073 Conjunto Nacional Horsa II – 24° andar 01311-940 San Paolo Tel. +55.11.31790130 - Fax +55.11.31790131 e-mail: italcam@italcam.com.br www.italcam.com.br

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DOBBIAMO VINCERE LA “PARTITA” DELL’ITALIANITÀ, ANCHE SUI BANCHI DI SCUOLA

DEVEMOS VENCER O “JOGO” DA ITALIANIDADE, TAMBÉM NAS ESCOLAS

Italiano, uma paixão a ser cultivada Na sociedade globalizada, o inglês e o espanhol são fundamentais. Apesar disso, muitos jovens estariam interessados em estudar a nossa língua laudio Marazzini, docente de História da língua italiana na Universidade do Piemonte Oriental “Amedeo Avogadro”, há quatro anos publicou na revista “Quaderni d’Italia” um breve artigo sobre a difusão do italiano no mundo globalizado. Segundo Mazzarini, para usar uma metáfora futebolística, o Italiano em campo é um pouco pressionado: de um lado os ingleses, do outro as influências regionais. Como se não bastasse, em muitos destes jogos o Italiano não joga em casa, mas sim na casa do adversário. Enquanto no escritório refletíamos a respeito uma vez que estávamos escrevendo um artigo sobre a difusão da língua italiano no mundo, um toque do interfone anunciou a visita de dois estudantes. Uma espécie de apito de início de jogo de futebol na casa do adversário. Na porta do Consulado Geral da Itália em São Paulo, Avenida Paulista, estava uma delegação de estudantes da Escola Estadual “Miss Browne” em São Paulo, bairro Pompéia, onde está sendo montada uma Feira das Nações. Chamamos dois dos estudantes no escritório. Conscientes de serem os embaixadores de sua escola, os então delegados apresentaram de prontidão suas credenciais, ou seja, uma carta da diretora da escola. Após uma breve conversa apresentaram o projeto, pediram ajuda e preanunciaram um convite. Durante a conversa nós os entrevistamos, com prévia autorização. Descobrimos então que Cláudio tem razão. Na da Escola Estadual “Miss Browne”, não se estuda Italiano, se estuda inglês e espanhol, mas todos estariam mais do que felizes em ter o italiano entre as matérias estudadas. Os pais pressionam pouco neste sentido, talvez levando em consideração a internet e o Mercosul. Quem pressiona mais são os professores, que acenam a grande vontade que os jovens têm de construir o mundo com as próprias mãos. Um dos delegados se chama Vinicius de Moraes, assim mesmo, a outra Maraya Cavalari, Cavalari com um só “el”, mas isso é normal entre os descendentes de italianos em São Paulo. Vinicius e Maraya são encarnações da demanda de italianos em São Paulo, mas não só, também em todo o mundo. Na percepção dos jovens que vivem no mundo globalizado, quatro anos podem tanto durar um século, como também noventa minutos. O tempo da escola não acaba nunca, uma Feira das Nações dura tanto quanto um jogo de futebol. Nos despedimos sobre a bola, quase que na defensiva. No dia 24 de Novembro iremos representar a Escola Estadual “Miss Browne” na Pompéia, retribuindo a visita dos dois embaixadores. Italiano, que paixão. Façamos o esforço de não perder este jogo.

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Italiano, una passione che va coltivata Nella società globalizzata, inglese e spagnolo la fanno da padrone. Eppure sarebbero molti i giovani interessati a studiare la nostra lingua di Alessandro Dell’Aira, Dirigente Scolastico del Consolato Generale d’Italia a San Paolo

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laudio Marazzini, docente di Storia della lingua italiana presso l’Università del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, quattro anni fa ha pubblicato sulla rivista “Quaderni d’Italia” un breve articolo sulla diffusione dell’italiano nel mondo globalizzato. Secondo Marazzini, per usare una metafora calcistica, l’italiano in campo è un po’ preso a tenaglia: da una parte l’inglese, dall’altra le spinte regionalistiche. Come se non bastasse, molte di queste partite l’italiano non le gioca in casa, le gioca in trasferta. Mentre in ufficio eravamo presi da queste riflessioni, dovute al fatto che ci eravamo messi a scrivere un articolo sulla diffusione della lingua italiana nel mondo, una citofonata ha annunciato la visita di due studenti. Una specie di fischio di inizio di una partita di calcio in trasferta. Alla porta del Consolato Generale d’Italia a San Paolo, Avenida Paulista, c’era una delegazione di studenti della Scuola Statale “Miss Browne” di San Paolo, quartiere Pompéia, dove si sta organizzando una Fiera delle Nazioni. Abbiamo invitato due di quei ragazzi in ufficio. Coscienti di essere ambasciatori della loro scuola, i delegati hanno subito presentato le credenziali, e cioè una lettera della loro direttrice. Dopo un po’ di convenevoli hanno illustrato il progetto, hanno chiesto assistenza e hanno preannunciato un invito. Durante il colloquio li abbiamo intervistati, con il loro consenso. Ne è venuto fuori che Claudio Marazzini ha ragione. Nella Scuola Statale “Miss Browne” non si studia l’italiano, si studiano lo spagnolo e l’inglese, ma tutti sarebbero strafelici di avere l’italiano tra le materie da studiare. I genitori spingono poco in questa direzione, forse pensando a Internet e al Mercosul. A spingere sono i docenti, che fanno leva sulla gran voglia dei giovani di costruire il mondo con le loro mani. Uno dei due delegati si chiama Vinicius de Moraes, proprio così, l’altra Maraya Cavalari, Cavalari con una sola elle, ma questo è normale tra i discendenti degli italiani a San Paolo. Vinicius e Moraya, incarnazione della domanda di italiano a San Paolo, e non solo a San Paolo, in tutto il mondo. Nella percezione dei giovani che vivono nel mondo globalizzato, quattro anni possono anche avere la durata di un secolo, o di novanta minuti. Il tempo della scuola non finisce mai, una Fiera della Nazioni dura quanto una partita di pallone. Ci siamo lanciati sulla palla, quasi in contropiede. Il 24 novembre andremo a rappresentare l’Italia alla Scuola Statale “Miss Browne” di Pompéia, ricambiando la visita di due ambasciatori in erba. Italiano, che passione. Cerchiamo di non perderla, questa partita.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Tecnici italo-brasiliani in missione in Trentino L’Assessore all’artigiano, cooperazione e trasporti della Provincia di Trento, Franco Panizza, ha incontrato una delegazioni di discendenti italiani provenienti dallo Stato di Santa Catarina. Il progetto ha permesso ai tecnici italo-brasiliani di conoscere la realtà trentina: in particolare, sono stati organizzati un incontro con la federazione delle cooperative, e visite nella zona di Isera e di Sant’Orsola con la cooperativa Piccoli Frutti. Per due giorni i discendenti trentini hanno verificato sul campo tecniche, coltivazioni e commercializzazione dei piccoli frutti. “Tra i discendenti dei nostri emigranti trentini in Brasile – ha osservato l’Assessore Panizza – il seme della cooperazione ha trovato terreno fertile”.

Técnicos ítalo-brasileiros em missão no Trentino O assessor para o artesanato, cooperação e transportes da região do Trento, Franco Panizza, se encontrou com uma delegação de descendentes de italianos vindos do Estado de Santa Catarina. O projeto permitiu aos técnicos ítalo-brasileiros conhecer a realidade de Trento: em particular, foi organizado um encontro com a federação das cooperativas e também uma visita à Isera e à Sant'Orsola com a cooperativa “Piccoli Frutti”. Durante dois dias, os descendentes trentinos viram em campo técnicas, cultivos e a comercialização de pequenas frutas. “Entre os descendentes de nossos emigrantes trentinos no Brasil – observou o Assessor Panizza – a semente da cooperação encontrou solo fértil”.

Legami più forti tra Italia e Brasile Rafforzare i legami fra Italia e Brasile e assicurare un quadro di riferimento giuridico stabile per le numerose iniziative di cooperazione realizzate. Questo l’obiettivo del Protocollo sulla Cooperazione allo Sviluppo decentrata, firmato a Roma dal Ministro degli Affari Esteri Massimo D’Alema e dal Ministro Segretario Generale della Presidenza della Repubblica brasiliana, Luiz Dulci. La visita del Ministro brasiliano in Italia ha avuto luogo in occasione della III Conferenza Nazionale ItaliaAmerica Latina e Caraibi, che ha permesso un approfondito scambio di vedute sui rapporti – politici, economici e culturali – che intercorrono tra l’Italia e i Paesi sudamericani.

LIGAÇÕES MAIS FORTES ENTRE O BRASIL E A ITÁLIA Reforçar as ligações entre Itália e Brasil e assegurar um quadro de referência jurídica estável para as numerosas iniciativas de cooperação realizadas. Este é o objetivo do Protocolo sobre a Cooperação Descentralizada para o Desenvolvimento, assinado em Roma pelo Ministro das Relações Exteriores, Massimo D'Alema, e pelo Ministro Secretário Geral da Presidência da República Brasileira, Luiz Dulci. A visita do ministro brasileiro à Itália ocorreu na ocasião da III Conferência Nacional Itália - América Latina e Caribe, que permitiu uma profunda troca de opiniões sobre as relações - políticas, econômicas e culturais - que ocorrem entre a Itália e os países sul-americanos.

Nuovo contratto in Brasile per Impregilo Ammonta a circa 230 milioni di euro il contratto firmato da Impregilo (in qualità di leader con una quota del 50% di un consorzio formato insieme alla società brasiliana OAS) con il Consorcio Estreito Energia (CESTE), ente privato concessionario dell’agenzia nazionale brasiliana per l’energia elettrica. Obiettivo: la realizzazione delle opere civili dell’impianto idroelettrico di Estreito sul fiume Tocantins. Il progetto – che verrà ultimato nella seconda metà del 2010 – prevede, in particolare, la costruzione di una diga in calcestruzzo di altezza massima di 60 metri, lunga circa 540 metri e di una centrale idroelettrica da 1.087 MW di potenza installata.

NOVO CONTRATO NO BRASIL PARA A IMPREGILO Soma cerca de 230 milhões de Euros o contrato assinado entre a Impregilo (na qualidade de líder com uma cota de 50% de um consorcio formado junto à sociedade brasileira OAS) e o Consorcio Estreito Energia (CESTE), entidade privada concessionária da agência nacional brasileira para a energia elétrica. Objetivo: a realização de obras civis da instalação hidroelétrica do Estreito no rio Tocantins. O projeto – que será ultimado na segunda metade de 2010 – prevê, em particular, a construção de uma barragem de argamassa com no máximo 60 metros de altura, cerca de 540 metros de comprimento, e uma central hidrelétrica instalada de 1.087 MW de potência.

Un mare di vetro a San Paolo Dal 20 ottobre al 17 novembre, il Museu da Casa Brasileira di San Paolo ospita la mostra “Un mare di vetro”, organizzata dal locale Istituto Italiano di Cultura in collaborazione con l’ICE e con la Fondazione Sartirana di Pavia. L’esposizione riunisce le tipologie più significative della produzione delle botteghe di Murano durante il XX secolo; una sezione speciale è inoltre dedicata alla collezione di Angelo Rinaldi, artista vetraio padovano e collezionista appassionato di pezzi storici in arte vetraria di Murano, che costituisce il nucleo fondamentale della collezione di vetri della Fondazione Sartirana Arte.

UM MAR DE VIDRO EM SÃO PAULO De 20 de outubro a 17 de novembro, o Museu da Casa Brasileira de São Paulo hospeda a mostra “Um mar de vidro”, organizada pelo Instituto Italiano de Cultura de São Paulo em colaboração com o ICE (Instituto do Comércio Exterior - São Paulo) e a Fundação Sartirana de Pavia. A exposição reúne as tipologias mais significativas da produção dos ateliês de Murano durante o século XX; além disso, uma seção especial é dedicada à coleção de Angelo Rinaldi, artista vidreiro de Padova e colecionador apaixonado por peças históricas de vidrarias de Murano, que constitui o núcleo fundamental da coleção de vidros da Fundação Sartirana Arte.

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PARLA L’AMBASCIATORE D’ITALIA IN GERMANIA, ANTONIO PURI PURINI

EDITORIALE

Capire il mercato, per affrontarlo con successo ANNAMARIA ANDRETTA Presidente della CCIE di Monaco di Baviera

La ripresa dell’economia tedesca, che ha restituito alla Germania il ruolo di locomotiva dell’Europa, ha destato fortunatamente un rinnovato interesse da parte delle imprese italiane verso questo mercato, che da solo assorbe la quota maggiore dell’export italiano. Tra i settori principali della nostra economia, che hanno la Germania quale principale mercato di sbocco, sicuramente quello agroalimentare si colloca ai vertici, vedendo assorbito dal mercato tedesco circa il 40% del nostro export di prodotti agroalimentari. E la massiccia presenza di aziende italiane che si è registrata alla fiera Anuga di Colonia, è testimone della volontà delle aziende italiane di ricercare sempre nuove possibilità per espandersi ulteriormente su questo mercato, e dello sforzo dei soggetti pubblici a supportarne la presenza. Ma a tale proposito è necessario individuare quali siano le strategie più corrette, sia commerciali che di promozione. L’evoluzione della distribuzione in Germania ha portato ad una situazione di forte concentrazione da parte di alcune grandi catene, ed in particolare ad una posizione di predominio da parte dei cosiddetti Discounter, che prediligono delle politiche di prezzo aggressive alla qualità dei prodotti. Se da un lato sarebbe auspicabile una maggiore presenza di prodotti italiani nelle catene di supermercati, è del resto necessario individuare quelle catene che consentono di valorizzare al meglio le specificità dei nostri prodotti ed instaurare con loro delle collaborazioni per “educare” il pubblico a riconoscere la qualità ed il giusto valore. Mentre la presenza diffusissima della ristorazione italiana ha permesso di diffondere la nostra cultura enogastronomica, la mancanza di una presenza di catene commerciali italiane risulta forse essere un punto di debolezza. Ecco quindi che, se vogliamo espandere ulteriormente i consumi dei nostri prodotti, è indispensabile creare la domanda da parte dei consumatori utilizzando tutte le possibilità per comunicare direttamente a loro, instaurando delle collaborazioni e delle attività di comunicazione assieme agli operatori della distribuzione. Tuttavia dobbiamo essere consapevoli

Con la qualità conquistiamo il mercato tedesco L’agroalimentare italiano: un punto di forza, che dobbiamo esaltare al meglio, sia attraverso la partecipazione a grandi eventi come ANUGA, sia studiando nuove strategie di penetrazione

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arlare di agroalimentare italiano in Germania significa innanzitutto parlare di Anuga, principale salone internazionale del settore, da poco conclusosi. Anche quest’anno l’Italia si è presentata da protagonista: su un totale di 6.607 espositori provenienti da 95 Paesi, i produttori italiani hanno rappresentato il 16% del totale, al primo posto tra gli espositori esteri e praticamente pari a quelli domestici. I 1.050 nostri espositori hanno così testimoniato autorevolmente l’importanza che riveste la Germania per le nostre esportazioni di prodotti agricoli. La Germania infatti, con una quota del 20,2% ed una spesa nel 2006 di quasi 4 miliardi di Euro, è per noi il primo mercato di sbocco, seguita, alla pari, da Francia e Stati Uniti con una quota del 12%, e dalla Gran Bretagna con una quota del 9%. Per contro, siamo stabilmente alla terza posizione dei fornitori. NUOVI E ANTICHI CONCORRENTI. L’interscambio agroalimentare italo-tedesco è intenso e complementare. E tuttavia, non possiamo sederci sugli allori: dall’ortofrutta al vino, alla pasta, nuovi ed antichi concorrenti insidiano le nostre posizioni con sempre maggiore insistenza. A volte questo avviene con mezzi illeciti, come l’agropirateria e l’Italian Sounding, che è necessario contrastare duramente; altre volte, e sempre più spesso, semplicemente attraverso una presenza aggressiva e maggiormente assidua della nostra nei canali della grande distribuzione tedesca, che deve rappresentare per tutti noi il riferimento obbligato di ogni strategia di commercializzazione del food italiano sul mercato tedesco. Certo, a nessuno di noi sfuggono le complessità e le specificità della filiera agroalimentare, che presuppongono strategie promozionali integrate, con una pluralità di attori e di bisogni da soddisfare: dalla necessità di rispettare standard sanitari e commerciali sempre più complessi, alla logistica, al labelling, fino alla commercializzazione del prodotto finale. Solo attraverso iniziative integrate, da rendere sempre più frequenti, potremo raggiungere risultati soddisfacenti. PIÙ PROMOZIONE. Come Ambasciatore d’Italia in Germania sento il dovere di dare sempre nuovi impulsi ad iniziative di promozione dell’eccellenza agroalimentare italiana, impegnandomi in prima persona affinché la partecipazione italiana alle numerose manifestazioni promozionali in Germania salga ogni anno di qualità e quantità: oggi l’Anuga, domani la Fruitlogistica di Berlino, la Biofach di Norimberga, la Prowein di Duesseldorf. L’agricoltura è e deve rimanere uno dei migliori biglietti da visita dell’Italia in questo Paese. E vi sono numerosi punti di forza che rendono il nostro Made in Italy agroalimentare unico e irripetibile: dalla dieta mediterranea – ed alla sua connotazione salutista, che fa molta presa su un pubblico esigente come quello tedesco - all’intensità del legame fra cultura enogastronomica, cultura e territorio. Si tratta ora di impegnarsi a fondo, Antonio per esaltare al meglio questi punti Puri Purini di forza.

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del fatto che promuovere l’eccellenza e la qualità delle nostre produzioni non può prescindere dal confrontarsi con alcuni elementi critici, quali, in primis, l’organizzazione logistica – spesso un problema se si tratta di piccole aziende – e l’adeguamento alle esigenze del mercato in termini di packaging, prezzo e supporti di comunicazione. In questo si evidenzia il ruolo fondamentale che i soggetti che fungono da interfaccia e da guida per approcciare il mercato, quali le CCIAA e le Camere di Commercio Italiane all’Estero, devono svolgere sia per selezionare adeguatamente le imprese sulla base delle esigenze del mercato, sia per individuare delle modalità anche nuove di promozione con il coinvolgimento dei soggetti che operano in tutti gli stadi della distribuzione.

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Den Markt verstehen, um ihn erfolgreich zu begehen Deutschlands Wirtschaftsaufschwung hat dem Land seine Rolle als Zugpferd der europäischen Konjunktur zurückerobert. Die Verbesserung des Wirtschaftsklimas hat in Italien das Interesse gegenüber dem Land neu erweckt, das dessen bedeutendster Handelspartner ist. Deutschland stellt für Italien also den wichtigsten Absatzmarkt dar. Dabei nehmen die italienischen Nahrungsmittel mit einem prozentualen Anteil von 40% am Gesamtexport eine Spitzenposition ein. Auch die übermächtige Präsenz italienischer Firmen auf der internationalen Lebensmittelmesse Anuga, die vor wenigen Tagen in Köln stattgefunden hat, bestätigt das erstarkte Interesse an Geschäftsanbahnungen oder -vertiefungen mit Deutschland. Hervorzuheben sind aber auch die unablässigen Anstrengungen vonseiten öffentlicher Institutionen, die Performance italienischer Firmen in Deutschland zu unterstützen. Ein genaueres Betrachten von Struktur und Trends des deutschen Lebensmittelmarktes sei an dieser Stelle erlaubt. Vor allem was Strategien für den Markteintritt und die Unternehmensförderung angeht - diese sind in der Regel mit hohen Investitionen vonseiten öffentlicher Einrichtungen verbunden - lohnt es sich zu überlegen, ob man neue Wege beschreiten oder innovative Marketinginstrumente einsetzen kann. Besonderheit des deutschen Vertriebsnetzes im Lebensmittelhandel (LEH) ist eine hohe Konzentration hin zu wenigen, aber mächtigen Supermarktketten, mit zunehmender Vormachtstellung der Discounter. Deren Strategie heißt weniger Produktqualität als vielmehr aggressive Preispolitik. Daher wäre es einerseits wünschenswert, die Präsenz italienischer Produkte in den Ladenregalen weiter auszubauen, andererseits müssen dazu diejenigen Unternehmen ausgewählt werden, die Qualität und Güte der italienischen Erzeugnisse zu schätzen wissen. Auch sollte der durchschnittliche Endverbraucher immer mehr dahingehend geschult werden, hochwertige Waren eigenständig zu erkennen und zu würdigen. So sehr die vielen italienischen Restaurants zur Ausbreitung unserer gastronomischen Kultur in Deutschland beigetragen haben, so sehr hat sich doch das Fehlen italienischer Supermarktketten dahingehend als Nachteil erwiesen.Die klare Perspektive heißt, die Nachfrage nach italienischen Produkten in Deutschland nachhaltig zu steigern. Dabei gilt es sich gegen konkurrenzfähige Mitbewerberländer zu behaupten. Um dies zu schaffen, müssen wir sämtliche Kommunikationswege hin zum Endverbraucher ausschöpfen und Kooperationen mit sämtlichen Handelsakteuren erschließen. Das Ziel heißt, Kräfte zu bündeln und gemeinsame, erfolgreiche Kampagnen zu entwickeln. Beim Beschreiten des Weges hin zum Markteintritt in Deutschland müssen italienische Herstellerbetriebe zahlreiche Hindernisse überwinden. Oftmals zu Stolpersteinen werden die Fragen nach funktionierender Lieferlogistik oder die Anpassung an deutsche Marktregeln hinsichtlich Verpackungsund Etikettenrichtlinien oder Preispolitik. Hilfestellung erhalten italienische Firmen von unterschiedlichen Einrichtungen, etwa den örtlichen Handelskammern in Italien oder den italienischen Handelskammern im Ausland. Deren Aufgabe ist es einerseits, italienische Firmen auf der Basis der jeweils aktuellen Nachfragen und Marktanforderungen auszuwählen und andererseits, neue Marktstrategien und innovative Förderungsmöglichkeiten zu entwickeln und darin sämtliche relevanten Vertriebsebenen zu involvieren.

KOMMENTAR DES ITALIENISCHEN BOTSCHAFTERS IN DEUTSCHLAND, ANTONIO PURI PURINI

Mit Qualität erobern wir den deutschen Markt ie italienische Nahrungsmittelbranche präsentierte sich erneut auf der internationalen Messe Anuga, die vor wenigen Tagen in Köln stattgefunden hat. Auch heuer hat Italien auf der Anuga eine Hauptrolle gespielt: von insgesamt 6.607 Ausstellern aus 95 Ländern machten die italienischen Unternehmen 16% aus, und teilten sich somit den ersten Platz zusammen mit den deutschen Ausstellern. Die Präsenz unserer 1.050 Aussteller hat damit bewiesen, wie wichtig der deutsche Markt für Italienische Weine und die italienischen Exporte Lebensmittelspezialitäten von landwirtschaftlichen sind eine Macht, die durch Produkten ist. die Präsentation auf Mir einem Anteil von Großereignissen, wie der 20,2% und einem ImportvoMesse Anuga, und durch lumen von rund 4 Milliarden neue Strategien für den Euro im Jahr 2006 ist Markteintritt Deutschland für Italien der hervorgehoben wird Absatzmarkt Nummer eins, gefolgt von Frankreich und den Vereinigten Staaten (jeweils 12%) und Großbritannien (9%). Aus deutscher Sicht, wiederum, steht Italien an dritter Stelle der Lieferländer. Intensiv und sich gegenseitig ergänzend ist also der deutschitalienische Warenaustausch. Trotzdem dürfen wir uns nicht auf unseren Lorbeeren ausruhen: bei Obst und Gemüse, Wein und sogar Pasta bedrohen neue und alte Konkurrenten immer mehr unsere Marktposition. Mitunter erfolgt diese Bedrohung auf illegalem Weg, wie etwa durch Produktpiraterie oder sogenanntes „Ita-

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lian Sounding“. Dagegen gilt es hart anzugehen. Zu schaffen macht uns aber auch die beharrliche Präsenz unserer Konkurrenten auf dem deutschen Markt, der für uns den wichtigsten Bezugspunkt für die Vermarktung unserer Produkte darstellt. Die Eigenheiten des Lebensmittelmarktes sind uns natürlich bekannt. Aufgrund der vielfachen am Markt beteiligten Akteure und der verschiedensten Anforderungen, wie komplexe Gewerbevorschriften, hohe hygienische Standards, logistische Herausforderungen und Etikettierung, bis hin zur Vermarktung der Endprodukte, setzt der Lebensmittelsektor umfassende Promotionstrategien voraus. Nur durch integrierte und wiederholte Fördermaßnahmen können wir langfristig zufriedenstellende Ergebnisse erzielen. Als Italienischer Botschafter in Deutschland fühle ich mich verpflichtet, Initiativen zur Förderung der Qualität italienischer Lebensmittelprodukte zu unterstützen. Aus diesem Grund setze ich mich persönlich dafür ein, die Teilnahme italienischer Firmen an den zahlreichen Messen und Promotionveranstaltungen in Deutschland weiter zu fördern: vor kurzem auf der Anuga und demnächst auf der Fruitlogistica in Berlin, der Biofach in Nürnberg und der Prowein in Düsseldorf. Die landwirtschaftlichen Erzeugnisse sind unsere Visitenkarte auf dem deutschen Markt, und dies müssen sie bleiben. Zahlreich sind die Vorzüge, die das Made in Italy im Nahrungsmittelbereich einzigartig machen. So vermag es die mediterrane Küche, mit ihren gesunden Produkten ein einspruchsvolles Publikum, wie das deutsche, zu locken. Und sie schafft es auch, eine Verbindung zwischen gastronomischer Kultur, Tradition und Territorium herzustellen. Jetzt liegt es an uns, diese unsere Stärken weiter zu demonstrieren.


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LA VALORIZZAZIONE DELLE TIPICITÀ E DELLA QUALITÀ: UNA PREROGATIVA FONDAMENTALE AGRIPROMOS

Bontà partenopee per Anuga 2007 Agripromos ha portato in Germania il meglio dell’agroalimentare campano, dimostrando ancora una volta che il Made in Italy piace, anche a tavola

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na quindicina tra aziende e consorzi coinvolti, una superficie espositiva di circa 50 metri quadrati, tante degustazioni ed eventi a tema. Così Agripromos, Azienda Speciale della Camera di Commercio di Napoli, in collaborazione con la Regione, la Provincia e l’ente camerale, ha partecipato a Colonia, dal 13 al 17 ottobre scorso, ad Anuga 2007, considerata la Fiera per il comparto alimentare più importante al mondo. “Il matrimonio fra industria e settore primario è oramai un dato consolidato anche nella nostra realtà”, ha dichiarato l’assessore alla provincia di Napoli Giacinto Russo, commentando il positivo bilancio della partecipazione all’Anuga. “Occorre che la filiera agroalimentare conquisti sempre di più i mercati internazionali puntando sulla qualità e tipicità”. Come ha tenuto a sottolineare l’Assessore all’Agricoltura Francesco Emilio Borrelli, “la Provincia di Napoli crede nell’internazionalizzazione dei prodotti tipici e di qualità che il nostro territorio ha a disposizione, e per questo crediamo che sia utile promuovere le nostre specialità in fiere internazionali come quella di Colonia, che costruiscono anche un’importante occasione di incontro con i grandi buyers internazionali”. Al celebre appuntamento tedesco era così

presente il meglio del “Made in Napoli”: dalla pasta alle conserve, “vanti” del territorio. Per Pietro Micillo, presidente di Agripromos, “Anuga ha costituito un’eccellente vetrina per i prodotti dell’agroalimentare e un ottimo strumento operativo per la loro introduzione su un mercato dalle elevate potenzialità di sviluppo come quello tedesco, che ha già dimostrato, anche nelle precedenti edizioni, di apprezzare molto la tipicità italiana. Siamo soddisfatti della nostra partecipazione al salone tedesco e dei numerosi contatti avviati dalle Aziende partecipanti”. PROMOZIONE A 360 GRADI. Alla promozione dell’agroalimentare è stata inoltre

abbinata una serie di eventi finalizzati a diffondere la cultura di questa regione, a partire dalle canzoni del repertorio napoletano, che, come ha dichiarato Antonella Basilico, Assessore ai Beni Culturali della Provincia, “rappresentano una delle espressioni più autentiche e nobili della tradizione partenopea. In questo modo trasmettiamo al di fuori dei nostri confini non solo una parte importante del nostro vasto patrimonio storico-artistico, ma anche l’essenza stessa dell’identità partenopea”. Soddisfazione a tutto campo, quindi, come ci conferma Gaetano Cola, Presidente della Camera di Commercio partenopea, che giudica la presenza di aziende regionali all’appuntamento di Colonia “un ulteriore passo verso l’internazionalizzazione delle nostre piccole e medie imprese, sempre più impegnate sul terreno della competizione globale. L’agroalimentare rappresenta un settore decisivo per lo sviluppo regionale, e la valorizzazione delle tipicità e della qualità produttiva costituiscono per noi una prerogativa fondamentale”.

WERTSCHÄTZUNG DER QUALITÄT UND BESONDERHEIT VON PRODUKTEN

Neapolitanische Feinkost auf der Anuga 2007 Das Beste der Weine und Spezialitäten aus Kampanien auf der Nahrungsmittelmesse in Deutschland: Made in Italy lockt weiter an gripromos, Sonderagentur der Handelskammer Neapel, nahm vom 13. bis 17. Oktober zusammen mit der Region Kampanien und der Provinz Neapel an der internationalen Nahrungsmittelmesse Anuga teil, der wichtigsten Messe in diesem Bereich weltweit. 15 Unternehmen und Konsortien aus Neapel präsentierten ihre Produkte auf einer Ausstellungsfläche von rund 50 qm. Die Besucher konnten an den Ständen Verkostungen genießen und an diversen Rahmenveranstaltungen teilnehmen. „Die Vereinigung von primärem Sektor und Industrie ist inzwischen auch bei uns Tatsache geworden” – so der Referent der Provinz Neapel, Giacinto Russo, der damit eine positive Bilanz für die Messeteilnahme ziehen konnte. „Man sollte auf die Qualität der Lebensmittelprodukte setzen, um größere internationale Marktanteile gewinnen zu können”. Francesco Emilio Borrelli, Referent für Landwirtschaft, betonte, dass die Provinz Neapel stark an die Internationalisierung der typischen, qualitativ hochwertigen Produkte glaubt. Aus diesem Grund, so Borrelli, sei es notwendig, die nea-politanischen Spezialitäten auf internationalen Messen wie der Anuga zu

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präsentieren, die eine geeignete Plattform für Kontakte zum internationalen Handel bieten. Auf der Anuga war das Beste des „Made in Napoli” vertreten: von typischer Pasta bis zu Lebensmittelkonserven. Pietro Micillo, Präsident von Agripromos, zeigte sich zufrieden mit der Teilnahme an der Messe und ins Besondere mit den zahlreichen Kontakten, die seine Betriebe knüpfen konnten. „Die Anuga ist eine ausgezeichnete Vitrine für Lebensmittelprodukte und Weine sowie ein gutes Instrument für die Einführung in einen so wichtigen Markt wie den deutschen, mit derart hohen Entwicklungsmöglichkeiten und einer besonderen Wertschätzung für italienische Spezialitäten. UMFASSENDE FÖRDERUNG. Neben der Promotion der Weine und Lebensmittel wurden weitere Rahmenveranstaltungen zum Thema Neapel organisiert mit dem Ziel, „die Kultur dieser Region weiter zu verbreiten. Teil dieser Kultur sind etwa die typischen neapolitanischen Lieder, die einen authentischen Ausdruck der Tradition Neapels darstellen” – so die Kulturreferentin, Antonella Basilico. „Somit exportieren wir nicht nur einen wichtigen Teil unserer Kunst und Geschichte sondern auch das Wesen der neapolitanischen Identität”. Volle Zufriedenheit auch beim Präsidenten der Handelskammer Neapel, Gaetano Cola, der die Teilnahme der neapolitanischen Lebensmittelbetriebe an der Anuga als weiteren Schritt hin zur Internationalisierung der kleinen und mittelständischen Unternehmen wertet, die immer mehr wettbewerbfähig werden. „Food & Beverage ist ein entscheidender Bereich für die Entwicklung unserer Region und die Wertschätzung unserer typischen und hochwertigen Produkte ist dabei für uns eine Grundvoraussetzung”.

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INIZIATIVA DELLA CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DI MONACO ASSIEME ALLA TURISMO FVG ED

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Alcuni momenti della Conferenza stampa all'aeroporto di Monaco presso lo Spazio Italia. Da sin., Piero Zecchini, responsabile stampa di AirDolomiti, e Josep Ejarque, Direttore della Turismo Friuli Venezia Giulia; a seguire, Alessandro Marino, Direttore della Camera di Commercio Italiana di Monaco, e Josep Ejarque; a destra, foto di tutti i soggetti partners e ristoratori partecipanti all'iniziativa promozionale.

Tre partner per promuovere i prodotti tipici del Friuli Venezia Giulia a bordo dei velivoli di AirDolomiti e nella ristorazione di qualità di Alessandro Marino, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana di Monaco

Un nuovo modo di l’agroalimentare ed

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o scorso 10 ottobre ha avuto luogo all’aeroporto di Monaco la presentazione alla stampa dell’iniziativa di promozione dei prodotti tipici e del territorio del Friuli Venezia Giulia messa a punto in collaborazione con la Turismo FVG ed AirDolomiti. Per lanciare pubblicamente l’iniziativa ad un nutrito pubblico di circa 30 giornalisti accolti presso lo “Spazio Italia” al Terminal 2 dell’aeroporto di Monaco, sono intervenuti i rappresentanti dei tre soggetti partner, che hanno messo a punto un’articolata attività di marketing che costituisce un nuovo modo di promuovere un territorio verso il pubblico combinando una presenza dei prodotti nei menù della compagnia aerea, un’attività di comunicazione nella rivista di bordo e la pubblicizzazione di una settimana enogastronomica in alcuni rinomati ristoranti di Monaco con menù a tema. In apertura della conferenza stampa, il Vice Console d’Italia a Monaco, dottor Alberto Dal Degan, ha evidenziato il miscuglio di culture (italiana, slava e germanica) e la varietà di paesaggi e di tradizioni culinarie ancora poco conosciute che rendono questa regione interessante per coloro che vogliono scoprire un territorio adatto ad un turismo che privilegia la qualità e la ricerca di angoli ancora poco affollati. Ed è proprio alla scoperta di questi luoghi e delle loro specialità che viene dedicata l’edizione attuale della rivista di bordo di AirDolomiti, permettendo inoltre a tutti i passeggeri che volano

WERBEINITIATIVE DER ITALIENISCHEN HANDELSKAMMER Drei Partner fördern die typischen Produkte und das Territorium von Friaul Julisch Venetien an Bord der Flugzeuge von Air Dolomiti und in der Münchner Gastronomie m 10. Oktober wurde am Spazio Italia im Flughafen München die gemeinsame Aktion zur Förderung der typischen friulanischen Lebensmittelprodukte im Rahmen einer Pressekonferenz vorgestellt. Über 30 Journalisten nahmen an der Pressekonferenz teil. Die drei Organisatoren erklärten die neuen Marketingkonzepte dieser Initiative: die Verwendung der typischen Lebensmittelprodukte und Weine aus Friaul in den Bordmenüs, eine Werbekampagne in der Bordzeitschrift von AirDolomiti sowie die Durchführung einer gastronomischen Woche in sechs ausgewählten Münchner Restaurants. Zu Beginn der Pressekonferenz betonte der Vize-

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AIRDOLOMITI NELLO “SPAZIO ITALIA”, IL RELAX È MADE IN ITALY

do di “far volare” re ed il territorio

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nella seconda metà di ottobre da circa 10 città italiane verso la Germania di assaggiare i prodotti attraverso il menu di bordo. Come sottolineato da Josep Ejarque, direttore della Turismo FVG, l’iniziativa si inserisce nell’ambito di un articolato progetto di promozione dei prodotti e vini della regione sviluppato con la Camera di Commercio Italiana di Monaco, che aveva già realizzato due giornate di presentazione degli operatori del commercio e della ristorazione a Monaco ed a Stoccarda alla fine del mese di aprile in due locations esclusive. Il successo di tali presentazioni aveva permesso a molti produttori di inserirsi o ampliare la propria presenza sul mercato tedesco, consentendo di creare le basi per un’ulteriore azione di immagine e di impatto sul pubblico. A partire dal 22 ottobre, e per il periodo di una settimana, sei ristoranti selezionati nel centro di Monaco e due ristoranti dentro l’aeroporto della capitale bavarese hanno presentato dei menù del Friuli Venezia Giulia con i prodotti tipici. Il tutto preceduto da una campagna stampa sul Suddeutsche Zeitung, uno dei due quotidiani con maggiore diffusione in Germania, che ha dato ampia visibilità ai ristoranti partecipanti all’iniziativa. Il mio auspicio è che anche altre regioni italiane colgano l’occasione per sfruttare l’esperienza e gli strumenti di marketing messi a punto dalla Camera specificatamente per la promozione dell’agroalimentare di qualità con modalità innovative.

Frutto della collaborazione tra AirDolomiti, Munich Airport International ed Eurotrade, Spazio Italia è un vero e proprio “salone d’attesa interattivo” che coniuga la risposta alle esigenze di relax dei passeggeri in aeroporto con l’opportunità di scoprire la qualità dei prodotti Made in Italy. Nella Open Lounge, una caffetteria-wine bar offre un servizio di ristorazione con menù tipici italiani, accompagnati dai migliori vini e spumanti, con quotidiani italiani sempre disponibili. I 40 metri quadri della Promotional Area sono invece dedicati alle aziende, agli enti e alle realtà italiane che desiderano presentare i propri prodotti ad un target mirato quale quello del business traveller. Informazione e intrattenimento vengono infine offerte da Spazio Italia Channel, un canale dedicato alle aziende che vogliono presentare la propria realtà; ma anche dove vengono trasmesse notizie relative ad eventi legati all’arte, alla musica, al teatro, in programmazione nelle città di destinazione. Il concetto di Spazio Italia è integrato dal portale www.spazioitalia.com. Per ulteriori informazioni in merito alla possibilità di utilizzare lo Spazio Italia come vetrina promozionale, contattare la Camera di Commercio Italiana di Monaco: tel: 0049 89 96166170, email: info@italcam.de.

IM SPAZIO ITALIA IST ERHOLUNG MADE IN ITALY Als Ergebnis der Zusammenarbeit zwischen Air Dolomiti, Munich Airport und Eurotrade Spazio Italia wurde der Spazio Italia zu einem „interaktiven Wartesaal”, der es den Fluggästen kurz vor Abflug ermöglicht, erholsame Entspannung mit dem Erlebnis von stilvollem Made in Italy zu kombinieren. In einer offenen Lounge bietet der Spazio Italia seinen Gästen einen eleganten Bar-Bereich, wo typisch italienische Speisen, eine Auswahl hochwertiger Weine und aktuelle Tageszeitungen angeboten werden. Auf der insgesamt 40 qm umfassenden Promotion Area können sich italienische Unternehmen und Regionen präsentieren. Für weitere Informationen über Spazio Italia: www.spazioitalia.com

MÜNCHEN ZUSAMMEN MIT TURISMO FVG UND AIR DOLOMITI

Neues Marketingmodell für die Promotion einer Region konsul Italiens in München, Alberto Dal Degan, dass Friaul Julisch Venetien durch seine vielfältige Landschaft und die Einflüsse von drei Kulturen (italienische, germanische und slawische Traditionen) den Touristen noch viele unentdeckte Schätze anzubieten hat. In der aktuellen Ausgabe der Bordzeitschrift von AirDolomiti wurde ein Special über das reiche touristische und kulinarische Angebot der Region veröffentlicht. Vom 18. bis 31. Oktober hat jeder Fluggast an Bord von Air Dolomiti während der Flüge von Italien nach München die Möglichkeit, die kulinarischen Spezialitäten und hochwertigen Weine aus Friaul zu genießen. Josep Ejarque, Direktor von Turismo FVG, dem Tourismusverband der Region Friaul-Julisch Venetien, freute sich, dass die Freundschaft und Nähe

zwischen Bayern und dem nordöstlichsten Gebiet Italiens weiter wächst: „Die gemeinsam mit der Italienischen Handelskammer München durchgeführten Präsentationen in München und Stuttgart vom April diesen Jahres stoßen auf reges Interesse bei allen von uns angesprochenen Zielgruppen. Mit der jetzigen Aktion stellen wir den Münchener Gourmands unsere kulinarische Kompetenz unter Beweis und zeigen, welche Vielfalt und Qualität an Spezialitäten und Weinen wir anbieten können”. Die gastronomische Woche wird zusätzlich durch eine Werbekampagne in der Tageszeitung Süddeutsche Zeitung präsentiert, über die sich die Leser über die teilnehmenden Restaurants informieren können. Wir wünschen uns, dass künftig auch andere ita-

lienische Regionen aus den innovativen Marketinginstrumenten zur Förderung regionaler Produkte ihren Nutzen ziehen.

CAMERA DI COMMERCIO ITALIANA DI MONACO DI BAVIERA Monaco di Baviera - Sede Centrale

Sede Centrale - Ottostrasse 1 - 80333 München Tel.: +49-(0)89 96166170 Fax: +49-(0)89 2904894 info@italcam.de Stoccarda - Ufficio Regionale per il Baden Württemberg

Lenzhalde 69 - 70192 Stuttgart www.italcam.de Tel.:+49-(0)711 2268042 - Fax:+49-(0)711 2268079 stuttgart@italcam.de

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I L P R I M O P E R I O D I C O D E L L’ I TA L I A N E L M O N D O

The èItalia magazine, defined by the foreign press as “the flag carrier of Italian information to the world”, was launched in 1999 to promote Italy’s economic, tourism and cultural heritage and to enable the international community to have an ongoing and general picture of System Italy. 46.qxd pag 01 COPERTINA

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La rivista èItalia, definita dalla stampa estera “la Bandiera dell’informazione italiana nel mondo”, nasce nel 1999 per promuovere il patrimonio economico, turistico e culturale italiano, permettendo alla comunità internazionale di avere costantemente una visione generale del Sistema Italia.

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GUE EDIZIONE MULTILIN

PERIODIC IL PRIMO

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E 6,19 VIII - N. 46 - Milano - ANNO 20/b Legge 662/96 art. 2 comma Postale - 45% - Sped. Abb. n. 739 del 26/11/1999 Aut. Trib. Milano

ISSN 1972-2656

DISTRIBUIT

L’apprezzamento del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi (con un messaggio appositamente scritto per il primo numero), l’interesse mostrato da parte del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero del Commercio Internazionale e delle Camere di Commercio Italiane all’Estero, confermano il prezioso ruolo della distribuzione mirata della rivista, che raggiunge direttamente nei loro Paesi gli Italiani residenti all’estero, le nostre Istituzioni e la business community rappresentata primariamente dalle aziende socie delle Camere di Commercio Italiane, a cui si offre, attraverso i contenuti generali della rivista, un’informazione aggiornata del nostro Sistema Paese.

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SPECIALE GERMANIA GNA GRAN BRETA abbinata Pubblicato in con Economy

èItalia

Caratteristiche e diffusione: Bimestrale a colori, in edizione multilingue, la rivista è diffusa in 200.000 copie in Italia ed all’estero a: Ministeri, Regioni, Province e ai Comuni capoluogo, Associazioni di categoria, CCIAA, Biblioteche, Tour operators e Agenzie di viaggio, Ambasciate e Consolati, Camere di Commercio Italiane all’Estero e loro Soci, uffici ENIT e ICE, Aziende leaders. In edicola: negli USA èItalia viene diffusa con il quotidiano America Oggi e con il NY Times, e in Italia con il settimanale Panorama Economy. La scelta di Economy permette di ampliare ancora di più il bacino di utenza garantito da èItalia con un settimanale che per autorevolezza e diffusione raggiunge il mondo delle piccole e medie imprese, oltre a essere riconosciuto come interlocutore serio e affidabile dalle grandi aziende. Inoltre è on-line all’interno del sito www.italplanet.it

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The appreciation of President Emeritus Carlo Azeglio Ciampi – who penned a special message for the debut issue of èItalia – the interest expressed by the Ministry for Foreign Affairs, the Ministry for Foreign Trade and the Italian Chambers of Commerce Abroad confirm the valuable role played by the magazine and its targeted distribution in the countries with resident Italian communities, our institutions and the business community, primarily made up of the member companies of our Chambers of Commerce, to whom our publication provides a general content that highlights the latest developments and news in the sphere of System Italy. Features and Circulation data: Full-colour, two-monthly multilanguages magazine of which 200,000 copies are distributed both abroad and in Italy, to the government Ministries, the Regions, Provinces and Capital Cities, Industry Associations, Chambers of Commerce (CCIAA), Libraries, Tour Operators and Travel Agencies, Embassies and Consulates, the Italian Chambers of Commerce Abroad and their members, the offices and branches of ENIT and ICE as well as to the major corporates. The magazine is currently published in Italian and English and there are plans to progressively enrich it with sections in Russian, Portuguese and German. Distribution: èItalia magazine is distributed in U.S. newsstands as a supplement to America Oggi and NY Times, and in Italy as a supplement to Panorama Economy. The choice of Panorama Economy enables us to further broaden the èItalia guaranteed reader base, thanks to the distribution of this authoritative weekly business magazine to the world of small and medium enterprise as well as its role as a serious and reliable channel for the larger companies. You can also visit the online edition of èItalia at the website: www.italplanet.it.


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DA WWW.ITALPLANET.IT/NEWS

Macchine per rotocalco, Cerutti leader mondiale Mediobanca apre a Francoforte “In Germania abbiamo la possibilità di crescere”. Con queste parole l’amministratore delegato Alberto Nagel ha presentato la nuova filiale di Mediobanca inaugurata a Francoforte, nell’ambito del quadro strategico di “crescita organica” nel mercato di lingua tedesca (Austria, Svizzera e Germania). L’apertura di Mediobanca in Germania viene dopo quella avvenuta nel 2004 in Francia, e anticipa di qualche mese quelle previste a Madrid, entro fine anno, e Londra, nel marzo del 2008. La strategia di Mediobanca nei mercati di lingua tedesca è quella di fornire attività di corporate finance attraverso una vasta gamma di servizi di corporate e leveraged finance, corporate lending, debt capital market e equity capital market.

Officine Meccaniche Cerutti ha acquisito le attività delle rotative rotocalco della tedesca Koenig & Bauer (Kba), diventando leader mondiale del settore. L’accordo prevede il trasferimento dalla Kba a Cerutti di tutti i diritti sulla proprietà intellettuale (know-how, disegni industriali e brevetti), relativa alle rotative rotocalco per la stampa di riviste, cataloghi e carte decorative. L’intesa permetterà ai due gruppi di ottimizzare lo sviluppo e la produzione dei loro prodotti e di realizzare sostanziali sinergie. “È una grande vittoria di

MEDIOBANCA ERÖFFNET IN FRANKFURT „In Deutschland haben wir Wachstumsmöglichkeiten.” Mit diesen Worten hat der Vorstandsvorsitzende Alberto Nagel die neue Filiale von Mediobanca in Frankfurt im Rahmen der Strategie einer „organischen Entwicklung” im deutschsprachigen Markt (Österreich, Schweiz und Deutschland) eröffnet. Die Präsenz von Mediobanca in Deutschland folgt dem Markteintritt in Frankreich im Jahr 2004; die Eröffnung der Filialen in Madrid folgt binnen Jahresfrist und in London im März 2008. Die Strategie von Mediobanca auf den deutschsprachigen Märkten zielt auf das Angebot von Corporate Finance durch eine breite Palette von Diensten von Corporate und Leveraged Finance, Corporate Lending, Debt Capital Market und Equity Capital Market.

DEUTSCHE TALENTE AUF DEM KINOFEST IN ROM Auch deutsche Regisseure und Schauspieler sind auf das Kinofest in Rom gekommen. Neben der Weltvoraufführung von „Liebesleben” der Regisseurin Maria Schrader hat die deutsche Filmförderungsanstalt (FFA) das Treffen „New Talents from Germany & Italy” im Haus des Kino organisiert. Während des Treffens, das von der Regisseurin Doris Dörrie moderiert wurde, wurde der Wunsch geäussert, dass sich die Beziehungen zwischen Italien und Deutschland auch im Bereich Kino weiter entwickeln. „Ich glaube, dass die Probleme ähnlich sind – sagte Domenico Procacci, Gründer der Fandango Filmgesellschaft – und auch die Notwendigkeit, die Kräfte und Talente zu vereinen, verbindet uns”.

ERFOLG BEI EXPO REAL FÜR DIE ENTWICKLUNGSGESELLSCHAFT LATIUM „SVILUPPO LAZIO” Über 200 Kontakte und 60 B2B Treffen mit Investoren und ausländischen Interessierten, die an Investitionen im Gebiet Latium interessiert sind. Dieses sind die positiven Zahlen der Teilnahme von Sviluppo Lazio bei der 10. Expo Real, der internationalen Fachmesse für Gewerbeimmobilien und Real Estate, die vom 8. bis 10. Oktober in München stattfand. Für die Agentur war es die zweite Teilnahme an der Veranstaltung. Mit dem Stand „Greater Rome and Lazio region”, in dem auch die Stadt Rom, die Provinz Rom und die Handelskammer von Rom vetreten waren, hat „Sviluppo Lazio” die Möglichkeiten für Investitionen in vier strategischen Sektorenvorgestellt: High-Tech, Tourismus, Logistik und Fertigungsanlagen.

un’industria medio-grande italiana”, ha commentato l’amministratore delegato del gruppo piemontese, Giancarlo Cerutti (foto). “Abbiamo sempre creduto nel ruolo della stampa in rotocalco, e questo investimento lo testimonia. L’accordo trasferirà ai clienti benefici delle sinergie tra due grandi imprese di settore”.

CERUTTI IST WELTMARKTFÜHRER FÜR ROTATIONSDRUCKMASCHINEN Officine Meccaniche Cerutti hat das Geschäft mit Rotationsdruckmaschinen der deutschen Firma Koenig & Bauer (KBA) übernommen und ist zum Weltmarktführer in diesem Bereich geworden. Die Vereinbarung sieht die Übertragung aller Rechte des geistigen Eigentums (Knowhow, industrielle Zeichnungen und Patente) in Bezug auf Rotationsdruckmaschinen für den Druck von Zeitschriften, Kataloge und Dekorpapier von KBA auf Cerutti vor. Der Vertrag erlaubt den beiden Gruppen, die Entwicklung und die Produktherstellung zu verbessern und wichtige Synergien zu schaffen. „Es handelt sich um einen grossen Erfolg für eine mittelgrosse italienische Firma” kommentierte der Vorstandsvorsitzende der piemontesischen Gruppe Giancarlo Cerutti. „Wir haben immer an die wichtige Rolle des Rotationsdrucks geglaubt und unsere Investition ist ein Beweis dafür. Unsere Kunden werden von den aus dem Zusammenschluss zweier bedeutender Firmen entstehenden Synergien profitieren.”

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