RASSEGNA DEL 7 FEBBRAIO 2020

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07-FEB-2020 Estratto da pag. 21 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


JESOLO - ERACLEA

VENERDÌ 7 FEBBRAIO 2020 LA NUOVA

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Il maxi processo di Eraclea

Zamuner potrà uscire di cella per lavorare Il carrozziere ha ottenuto un permesso di otto ore dal lunedì al venerdì. Il suo avvocato: «Fiduciosi per il dibattimento» Giovanni Cagnassi ERACLEA. Emanuele Zamuner

da ieri è tornato al suo posto di lavoro nell’azienda della famiglia. Uno degli imputati cardine nel processo per mafia a Eraclea, contitolare della carrozzeria e autosalone “3 Stelle” in zona artigianale, comunque ancora agli arresti domiciliari dopo il carcere per 3 mesi e mezzo, potrà fruire di un permesso speciale da lunedì a venerdì, 8 ore al giorno, per seguire le varie attività imprenditoriali per le quali è molto conosciuto in tutto il Sandonatese. «Sto tornando a una vita normale» ha fatto sapere «grazie a tutti quanti mi sono stati vicini». Zamuner è tra i 45 rinviati a giudizio nel maxiprocesso per mafia, che si uniscono ai 25 che hanno scelto i riti alternativi. Assistito dal suo legale di fiducia, l’avvocato Federica Bassetto di San Donà, Zamuner deve rispondere del reato molto grave di scambio elettorale politico mafioso. Ha affrontato i mesi di carcere con serenità e dice di essere certo di poter far trionfare la giustizia. Insistendo che lui ha affrontato la campagna elettorale cercando solamente voti tra le persone di Eraclea, alcune delle quali poi sono risultate appartenenti al sodalizio mafioso. Ma lo ha fatto - è la sua difesa- da semplice cittadino e appassionato di politica, per aiutare quello che riteneva il candidato migliore. Persona mite ed equilibrata, Zamuner a Eraclea ha molti amici che in questi mesi lo hanno atteso con ansia per poterlo riabbracciare. Tuttavia l’accusa è pesante: per gli inquirenti è stato il collegamento principale, o per lo meno uno dei più importanti, tra il candidato e futuro sindaco Mirco Mestre e i casalesi di Luciano Donadio per i voti considerati fondamentali per l’elezione. L’avvocato Bassetto è fiduciosa e intende ora smontare l’impianto accusatorio di un

reato davvero serio e complesso. Il suo assistito è rimasto più tre mesi in carcere di massima sicurezza, poi ai domiciliari e ora potrà uscire per andare almeno a lavorare e seguire le attività che con la sua famiglia ha avviato da diversi anni nella zona industriale di Eraclea. «Il carcere per Emanuele Zamuner è stato molto difficile» spiega l’avvocato «ora sta bene, ma certo la sua vita è cambiata e ha dovuto soffrire per questa condizione, allontanato dalla famiglia e gli affetti ol-

tre che dal suo lavoro che ha sempre seguito con passione e professionalità. Potrà fruire di questo permesso da lunedì a venerdì ed è sicuramente un buon viatico. Noi abbiamo deciso di procedere con il dibattimento e siamo fiduciosi». «Il mio assistito» continua «è accusato di essere l’uomo di collegamento tra il sindaco Mestre e i casalesi nella indagine che metterebbe a fuoco il voto di scambio. Lui ha sempre dichiarato di non aver mai avuto alcun incarico in tal senso dal sindaco Mestre. Si è limitato a fare campagna elettorale nella cittadina e sul territorio per quello che riteneva il miglior candidato. E tra le persone contattate c’è stato sì anche Luciano Donadio, che conosceva in quanto aveva un’attività vicina alla sua. Si è limitato a chiedere dei voti a varie persone e conoscenti tra i quali appunto Donadio. Ma questo semplice atto non può configurare il reato di voto di scambio. Ora attendiamo il dibattimento e siamo fiduciosi perché l’accusa nei confronti del mio assistito è molto pesante e complessa in quanto contempla il reato di scambio elettorale politico mafioso che è ben altra cosa». — © RIPRODUZIONE RISERVATA

baldin (m5s)

«Commissione d’inchiesta permanente in Regione» ERACLEA. «Il rinvio a giudizio per le infiltrazioni mafiose ad Eraclea sono uno spartiacque tra il Veneto sano e quello distratto o peggio connivente, che non può essere ignorato. Così come abbiamo chiesto il commissariamento delle amministrazioni in odore di mafia, ormai dal marzo scorso che in Consiglio regionale chiediamo si discuta l’istituzione di una commissione regionale di inchiesta permanente sulla criminalità orga-

lunedì 17 febbraio

L’uomo è accusato di voto si scambio il pm: era il tramite tra Donadio e Mestre

nizzata». Così la consigliera regionale M5S Erika Baldin commenta la nuova fase dei rinvii a giudizio nel maxiprocesso per mafia separando i concetti fondamentali e invocando una reazione dei cittadini. «Un tribunale penserà a giudicare il crimine organizzato» premette «ma sono i veneti fin da ora che hanno gli strumenti per giudicare chi ha consentito che la nostra regione venisse sfregiata in questo modo osceno da una pre-

Il ministro atteso a Dolo Il Consiglio dei ministri si pronuncerà entro questo mese sullo scioglimento del Comune di Eraclea. Lunedì 17 febbraio il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese (sopra) sarà a Dolo. A fianco avvocati in aula bunker e, nel riquadro, Emanuele Zamuner.

Tra i residenti che trascorrono la mattina al bar e chi fa la spesa c’è poco voglia di parlare, ma anche chi sottovoce si confida

«Siamo stufi di questa storia Il clan Donadio? Sì, era radicato» I COMMENTI

raclea tace ancora. Il rinvio a giudizio di tutti gli imputati nel maxiprocesso per mafia non ha sconvolto più di tanto la quotidianità della cittadina che dal 19 febbraio 2019 ha visto cambiare il suo destino tanto da rischiare lo scioglimetno per mafia, primo caso in Veneto. Il Consiglio dei ministri si pronuncerà entro que-

E

senza mafiosa senza scrupoli e senza pudore. L’abbiamo detto e ancora lo ripetiamo: non ci si venga a dire che semplicemente le mafie si installano dove ci sono i capitali, perché sarebbe un modo troppo assolutorio di spiegare quanto sta accadendo in Veneto. Le mafie vanno nei territori dove ci sono i soldi» ricostruisce «è vero, ma tra questi scelgono quelli dove ritengono di non trovare ostacoli istituzionali. Da mesi la magistratura veneta ci fornisce dati allarmanti sulle infiltrazioni del crimine organizzato. Non abbiamo colto nessun cenno di vero allarme da parte della Regione, anzi, siamo arrivati alla costituzione di parte civile all’ultimo momento». — G.Ca.

sto mese sullo scioglimento e il ministra dell'Interno Luciana Lamorgese è attesa a Dolo lunedì 17 febbraio, quando potrebbero giungere da Roma notizie definitive. Almeno pubblicamente i cittadini di Eraclea si schermiscono nella piazza sempre più vuota della mattina. «Non c'è niente da dire, vedremo cosa succederà e basta». Ci sono spprattutto anziani, gente che va fare la spesa. Il più delle volte alzano la mano per in-

si decide mercoledì

dicare che hanno altro da fare. Il commissario straordinario Giuseppe Vivola è regolarmente in municipio a coordinare la macchina amministrativa che va avanti in vista della stagione estiva, fonte di reddito fondamentale per l'economia. È una garanzia della presenza dello Stato, ma anche lui è visto come «estraneo e lontano», nonostante in più occasioni sia arrivato al cuore della gente invitandola a reagire. Nei bar vocianti si batte

prossimo

Comuni verso l’adesione ad Avviso pubblico SAN DONÀ. Il 12 febbraio la conferenza dei sindaci del Veneto orientale si riunirà per discutere l'adesione dei Comuni ad Avviso pubblico. «Sarà un passo importante» ha detto Francesco Rizzante, presidente del Consiglio di San Donà e coordinatore metropolitano «confidiamo in una decisione unanime». Mercoledì sera, intanto, la testimonianza di Mauro Esposito, ingegnere piemontese che si è ribellato alla criminali-

tà in Tribunale, è risuonata nella sala conferenze del centro culturale da Vinci. In platea, i vertici di Confcommercio, il presidente Angelo Faloppa, con il direttore Andrea Granzotto, a dimostrazione che le categorie sono interessate al fenomeno in tutte le sue manifestazioni. Esposito ha presentato il libro “Le mie due guerre. Ho denunciato la ‘ndrangheta. Ho combattuto da solo. Ho vinto”. Ha raccontato la sua espe-

ancora la carta davanti a un'ombra immancabile di vino: «Qui vogliamo pensare ad altro, ne abbiamo sentite di tutti i colori e siamo stufi». Pubblicamente tutti prendono le distanze e l'omertà del territorio si conferma sempre di più ogni giorno che passa, ma nel privato le versioni sono diverse. «A Eraclea davvero in tanti hanno avuto a che fare con Luciano Donadio» dice un cittadino bene informato, «questa è la verità. Ecco perchè qui è difficile strappare un commento. Ormai il clan di Donadio era ben introdotto nel tessuto economico e sociale dopo tanti anni. C'erano stati episodi di tensione, aggressioni sospette, ma abbastanza rari e comunque rimasti sconosciuti ai più. Sono emersi da interrogatori e intercettazioni. Ora Eraclea si è come svegliata e vuole pensare a voltare pagina». — G.Ca.

rienza con la mafia dal “colletto bianco” che usa l'economia per riciclare i proventi dei traffici illeciti. Lui ha deciso di non piegarsi e denunciato i boss e tutta la rete, minacciato dai criminali e schiacciato dalla burocrazia di uno Stato che ha dimenticato queste persone. Ha smascherato la mafia e gli appalti truccati e i soldi facili a Torino, svelando un mondo sotterraneo sconosciuto ai più. Una serata voluta da Avviso Pubblico, associazione nata nel 1996 per riunire gli amministratori pubblici che si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica contro la criminalità, di cui il sindaco Andrea Cereser è coordinatore regionale. — G.Ca.


Cronaca 17

L'ARENA

Venerdì 7 Febbraio 2020

L’INIZIATIVA. Negli ultimi 7 anniè aumentata del28% larichiesta da parte degli enti assistenziali per far fronte alla crisi BORGOROMA. Glialunnisono statifatti uscire

Sonooltre15mila i veronesi senzasoldiper lemedicine

Forteodoredi gas nellascuola Maèfalso allarme

Accorsisulpostoi Vigilidel fuoco Sonocostrettiarinunciareall’acquisto deiprodottinoncopertidalservizio sanitario Nessunaperditaèstata rilevata Domaniin 154farmaciela «GiornatadiRaccoltadelfarmaco»pergarantirelorolecure Laura Perina

Nel Veronese la povertà sanitaria colpisce 15mila persone: famiglie italiane e straniere, anziani soli e genitori separati che per ragioni economiche rinunciano a comprare quei farmaci non coperti dal Servizio sanitario, come gli antidolorifici o lo sciroppo per la tosse. «Se la crisi è superata, noi non ce ne siamo accorti», commenta Michele Lonardoni, responsabile Enti per il Banco farmaceutico, onlus che nel nostro territorio conta 33 realtà convenzionate, dalla Caritas diocesana al Centro salute immigrati (Cesaim). Anzi, stando ai dati del report 2019 stilato dalla fondazione, «negli ultimi sette anni la richiesta da parte degli enti assistenziali è cresciuta del 28 per cento». Un appello a cui si può rispondere domani andando in farmacia e acquistando un prodotto da automedicazione, per cui non è richiesta la ricetta, da destinare alle associazioni veronesi che si prendono cura di chi è ai margini. Torna la Giornata di raccolta del farmaco, edizione numero 20, e già dalle premes-

se Verona si conferma tra le città italiane più solidali con 154 farmacie aderenti (+4,7 per cento sul 2019) e oltre 500 volontari coinvolti, tra cui, in prima linea, gli alpini dell'Ana e i militari del Terzo stormo dell'Areonautica di Villafranca. Verona è anche la provincia veneta in cui l'iniziativa registra da sempre il più alto numero di consensi. «L'anno scorso», ricorda Matteo Vanzan, coordinatore regionale del Banco farmaceutico, «la generosità dei veronesi ha permesso di raccogliere 12mila medicinali, per un totale di 90mila euro di spesa. Quel giorno due clienti su tre hanno scelto di donare» e quest'anno, per celebrare la ventesima edizione, la raccolta è durata per tutta la settimana in corso, fino a domani che sarà il giorno clou con i volontari presenti in farmacia. Ogni esercizio è associato a un ente benefico, che a seconda del target dei propri assistiti ha fornito un elenco dei farmaci di cui c'è necessità. L'iniziativa è stata illustrata ieri mattina ai Palazzi Scaligeri, sede della Provincia di Verona, dall'assessore al Sociale del Comune Stefano Bertacco e dai rappresentan-

Volontarie clienti inunafarmaciain occasionedellagiornata di raccoltadeimedicinali

Impegnatioltre 500volontari traalpinidell’Ana emilitari delTerzostormo diVillafranca

ti degli enti coinvolti: il presidente di Federfarma Verona Marco Bacchini; il presidente di Agec Roberto Niccolai, a cui fanno capo 13 farmacie comunali; il presidente dell'Ordine dei farmacisti di Verona Federico Realdon; il presidente dell'associazione Farmacisti volontari in Prote-

zione Civile Paolo Pomari; Massimo Venturini in rappresentanza degli alpini e il maggiore Michele Carnevale per il Terzo stormo. Presenti il presidente della Provincia Manuel Scalzotto e il consigliere comunale Gianmarco Padovani, farmacista. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Qualche momento di panico, che si è fortunatamente risolto in un falso allarme, ha animato ieri la mattinata dei piccoli alunni delle Giuliari. Fin dall'arrivo a scuola alcune docenti delle primarie di Borgo Roma hanno percepito un odore pungente, che hanno interpretato come segnale di una possibile fuga di gas. Il plesso, di oltre 250 alunni, è stato quindi evacuato e i piccoli studenti erano già all’esterno, in cortile, al momento dell’arrivo dei Vigli del Fuoco, partiti dalla centrale alle 8.10 per intervenire sul posto immediatamente dopo la richiesta di intervento. «Abbiamo effettuato tutti i controlli del caso. La scuola non ha una cucina interna e la centrale termica all’esterno non ha rivelato criticità», riferisce l’ispettore antincendi Paolo Marchesini, che era di guardia ieri mattina. «I docenti hanno prontamente attivato le misure di evacuazione che rientrano nel piano emergenza e, mentre sono arrivati sul posto anche gli operatori di Megareti per le verifiche accurate, gli alunni sono stati traferiti nella limitrofa scuola media Meneghetti e, in parte, anche alle prima-

LescuoleGiuliari FOTOMARCHIORI

rie De Amicis». Il falso allarme potrebbe essere stato generato da un odore forte, simile al gas, o anche dal banale transito di un’auto a metano. Spiega Marchesini: «All’esterno della scuola una saracinesca del gas presenta una lievissima perdita, difficilmente avvertibile senza l’apposita strumentazione e quindi non considerata pericolosa. L'origine dell'odore percepito deve essere stata un'altra». Il caso si è quindi risolto e già verso mezzogiorno i bimbi sono tornati sui banchi di scuola, dopo una mattinata senza dubbio diversa e più avventurosa delle solite. I genitori, in parte allarmati, sono stati rassicurati dai responsabili dell’istituto e tutto è rientrato nelle normalità. • C. BAZ.

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II

Belluno

Venerdì 7 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Business school: cento candidati per le docenze `Anche tra le adesioni

c’è stata una piena adesione delle aziende».

già raccolte le prime L’OBIETTIVO dalle regioni confinanti La sede di Belluno garantirà ISTRUZIONE

LA CONSUETUDINE In città i mozziconi di sigarette costituiscono uno dei punti dolenti della pulizia urbana

Rifiuti, modifiche in vista per il nuovo regolamento Pronto emendamento dell’opposizione `Roberta Olivotto e Francesco Pingitore al documento già ritirato dalla Giunta hanno ipotizzato i correttivi da apportare `

IL NODO BELLUNO Le opposizioni di Palazzo Rosso stanno preparando un emendamento al nuovo regolamento per i servizi di gestione dei rifiuti urbani, un documento che si sarebbe dovuto approvare durante la seduta del 3 febbraio scorso, ma che la maggioranza ha preferito ritirare. Si tornerà, dunque, a discuterne in Commissione. Lì sarà il luogo in cui Roberta Olivotto (Belluno è di tutti) e Francesco Pingitore (Patto per Belluno) spiegheranno le proprie ragioni delle integrazioni che hanno pensato.

IL CONSIGLIERE «Sono contento che la questione dei rifiuti torni in Commissione, grazie all’emendamento presentato dalla collega Roberta Olivotto – incalza Francesco Pingitore - , questo infatti è un argomento che mi interessa molto, e infatti nel 2015 fu grazie ad un mio intervento che

venne inserito nel Regolamento della Polizia urbana, nel Titolo dedicato alla “pulizia, decoro e ordine del centro abitato” l’articolo 17, che elenca i comportamenti vietati. Il comma “p”, infatti stigmatizza chi getta a terra mozziconi di sigaretta, chewing-gum, bottiglie, cannucce in plastica e lattine».

LE SIGARETTE Proprio su questo specifico aspetto Francesco Pingitore ha intrapreso la sua battaglia. «Altro che plastica – afferma –. Sono le cicche di sigaretta il vero disastro ambientale. Si sentono spesso questi dati: ogni giorno

IL CONSIGLIERE DEL PATTO PER BELLUNO PUNTA A RIVEDERLO SOPRATUTTO RIGUARDO AI MOZZICONI DI SIGARETTE

vengono lasciati nel mondo dieci miliardi di mozziconi, che inquinano gravemente mari e terreni, oltre ad avvelenare gli animali». Per il consigliere «Belluno deve ridiventare green, invito il neo assessore Alberto Simiele a fare sua la campagna contro i mozziconi per terra, così come sta facendo – vicino a noi – il comune di Treviso. Suggerisco di prevedere sanzioni ben precise e che gli agenti della polizia locale vigilino anche sui questo aspetto». Francesco Pingitore non si limita a criticare, dice di essere ben consapevole che – come si legge in alcune classifiche - «Belluno, per quanto riguarda la Tari dal 2015 al 2019 è la terza città in Italia con i costi più bassi, dopo Potenza e Novara, ma si può migliorare ancora».

LA PROPOSTA Cosa propone concretamente? «Cestini urbani che prevedano una raccolta dei mozziconi, contenitori diffusi che permetta-

no a chi non riesce a stare senza sigarette di trovare dove gettarle, per non lasciarle per terra. I filtri andrebbero a parte, sarebbe da spingere anche in questa differenziata spinta. Invito infine il Comune, che ha iniziato gli incontri coi cittadini, a sottolineare anche l’aspetto dei mozziconi da sigaretta». Per il resto l’emendamento di Roberta Olivotto prevede aggiunte significative, vediamone alcune. Nell’articolo che prevede l’auto trattamento domestico del rifiuto organico e vegetale, la consigliera suggerisce di scrivere che è vietato «compostare lettiere e scarti di cibo ricchi di proteine come carne, pesce, formaggi e salumi, che ne processo di decomposizione possono attirare insetti e ratti», inoltre chiede vanga inserito nel Regolamento che il sito di compostaggio dovrà essere collocato a non meno di 5 metri dai confini della proprietà, per non dare luogo a inconvenienti di natura igienico-sanitaria. Federica Fant

Al Fulcis un restauro al femminile `Mariangela Mattia

dà l’esempio al cospetto di Donne Impresa ARTIGIANE IN MOSTRA BELLUNO Solidarietà femminile all’interno di Donne Impresa Belluno. Un gruppo di associate, nei giorni scorsi, ha fatto visita alla restauratrice Mariangela Mattia al lavoro a Palazzo Fulcis su due polittici su tavola del pittore bellunese del 1400 Matteo Cesa. «Questo appuntamento - spiega la presidente del movimento femminile di Confartigianato Belluno, Martina Gennari titolare di un’agenzia di comunicazione in città - fa parte di un’azione di conoscenza e divulgazione delle aziende artigiane bellunesi a noi associate: molte realtà di valore e di alta qualità. Abbiamo scelto di

LA VISITA Il gruppo di Donne Impresa accolto da Mariangela Mattia

intraprendere tale modalità perché è davvero bello scoprire quanto si fa all’interno dei nostri laboratori e far conoscere i saperi che in essi quotidianamente si sviluppano, oltre che

essere un modo semplice ma altrettanto efficace per valorizzare l’imprenditoria femminile artigiana, che nella nostra provincia rappresenta comunque poco meno del 20 per cento

dell’intero comparto. L’accesso al Museo è stato possibile grazie alla disponibilità del direttore, il dottor Denis Ton, che ringrazio». La restauratrice è stata molto disponibile con il gruppo: ha spiegato nei dettagli il lavoro che sta eseguendo su un’opera di fine 400 di Matteo Cesa, al tempo titolare in città di una delle più fiorenti botteghe artistiche, soffermandosi sulle tecniche di intervento, sui materiali impiegati e sulle varie scuole di pensiero relativamente al lavoro del restauratore. La visita è stata l’occasione per un tour in tutto il Museo Fulcis con la guida Letizia Lonzi che ha proposto al gruppo un percorso tutto al femminile. E’ intervenuto anche l’assessore alla cultura Marco Perale, per salutare le ospiti e dare loro qualche cenno storico sul palazzo. (atr)

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BELLUNO Sono un centinaio i curriculum arrivati alla Luiss di aspiranti docenti per la sede di Belluno. È il primo dato concreto che dimostra le potenzialità derivanti dalla decisione di aprire alla formazione post universitaria in città. Molti dei candidati sono bellunesi, o più in generale veneti ma tra i cento aspiranti docenti ci sono anche quelli già inseriti nel circuito Luiss e che già insegnano, quindi, a Roma e Milano.

PRESENTAZIONE ALLE AZIENDE Ieri in città è arrivato tutto lo stato maggiore della scuola per spiegare alle aziende le finalità e gli obiettivi. «Sfrutteremo il connubio formazione e risorse naturali. Solo a Belluno ci sarà la nostra Winter School. Sarà un tratto distintivo di questa sede - ha spiegato Enzo Peruffo, Head of Executive Education di Luiss - un’offerta formativa dedicata al territorio e alle persone che hanno uno stile di vita diverso. Mentre la formazione, con i Master abbraccia tutti (per accedere basta la laurea triennale ndr) la Executive sarà dedicata ai livelli più elevati all’interno delle organizzazioni e delle aziende. Ci aspettiamo circa duecento aziende partecipanti alla formazione Executive. Il territorio - prosegue - ci ha accolto con entusiasmo e

gli stessi standard di Roma e Milano, con un allineamento in stretta collaborazione con Confindustria. «Noi non formiamo i partecipanti li trasformiamo - spiega Sara Gentili, del marketing strategico e orientamento - per questa ragione c’è la necessità di allineare anche i docenti ai nostri standard. Dalla formattazione delle slide alle modalità di esposizione».

LOGISTICA Lavori in corso per trovare strutture pronte a far fronte all’accoglienza degli studenti. un settore nuovo per il mercato immobiliare in città. «Abbiamo già avviato il dialogo - spiega Andrea Ferrazzi, direttore di Confindustria Belluno Dolomiti - l’obiettivo è quello di trovare degli interlocutori». Con i corsi Executive si parte subito. Saranno articolati nel corso dei fine settimana e hanno lo scopo di formare le risorse umane delle aziende: duecento quelle potenzialmente interessate. A ottobre invece partiranno i Master: classi da 15, 20 studenti, obiettivo arrivare a 200 iscritti. Andrea Zambenedetti

SOLO IN CITTÀ SARÀ ATTIVATA LA WINTER SCHOOL, DEDICATA ALLE AZIENDE CHE VOGLIONO FORMARE I MANAGER

SODDISFATTI Andrea Ferrazzi (Confindustria) Enzo Peruffo (Luiss)

Gli ambulanti bellunesi a rapporto dal vice ministro L’ASSEMBLEA BELLUNO Si è tenuta domenica scorsa a Milano l’assemblea nazionale della Fiva, la Federazione Venditori Ambulanti di Confcommercio, alla presenza del vice ministro all’Economia Laura Castelli. All’appuntamento di Milano, fra oltre 600 imprese ambulanti, era presente anche una delegazione del gruppo ambulanti di Confcommercio Belluno capeggiata dal presidente provinciale Gualtiero Schenal. Il dibattito assembleare era principalmente incentrato sulla questione riferita alla metodologia di rinnovo delle concessioni mercati e fieristiche che da circa un decennio tiene in allerta migliaia di ambulanti in Italia che, per gli

effetti della Direttiva Comunitaria Bolkestein e di ipotesi applicative nazionali, vedevano ad alto rischio il rinnovo delle proprie concessioni. «Il lavoro certosino e paziente svolto dalla Federazione in questi anni - si legge in una nota di Confcommercio Belluno - e la recente collaborazione instaurata con il vice ministro Castelli dovrebbero ora portare ad una soluzione normativa che possa “garantire” agli ambulanti la tanto auspicata continuità d’impresa e di occupazione degli attuali posti mercatali e fieristici; non, come prevede l’Unione Europea con rinnovo automatico, ma con una procedura semplificata d’istanza che ciascun esercente sarà chiamato a presentare». Una procedura che era stata contestata fin dalla sua iniziale attuazione.


V

Venezia

Venerdì 7 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Contributo di accesso, il Comune: «Nessun rinvio» `La Regione chiede

una sospensione per il calo di turisti LA TASSA VENEZIA Senza offesa per la Regio-

ne, ma Venezia non ci pensa a rinviare (sarebbe l’ennesima volta) l’applicazione del contributo di accesso che dal primo luglio colpirà i turisti non pernottanti sul territorio comunale. Vale a dire, quelli che a Venezia arrivano la mattina, rendono la città a volte poco vivibile, riempiono i

cestini di bottigliette e confezioni di cibo e poi se ne tornano da dove sono venuti. L’assessore al Bilancio Michele Zuin sostiene che non ci sia la necessità di una sospensione, auspicata l’altroieri dall’assessore regionale al Turismo, Federico Caner. Quest’ultimo aveva lanciato l’idea leggendo i dati preoccupanti sul calo del turismo internazionale in Italia e i riflessi sul Veneto. «Visto il calo effettivo di visitatori - aveva detto Caner - forse sarebbe il caso di sospenderlo». Per l’amministrazione comunale, che si sta attrezzando per la riscossione e i controlli, non c’è

motivo per farlo. «Chi paga l’imposta di soggiorno, i turisti che arrivano a Venezia per soggiornarvi - afferma Zuin - non è soggetto al contributo di accesso. Quindi, il turismo a Venezia con questo nuovo tributo, non avrà nessuna sorpresa. Per noi non cambia nulla e si va avanti come stabilito». Il problema vissuto in queste settimane e in questi mesi a Venezia è infatti il calo delle prenotazioni alberghiere (ed extralberghiere) in seguito alle immagini dell’acqua alta del 12 novembre che sono rimaste nella mente di ogni abitante del pianeta connesso a internet o che abbia guarda-

to la tv. E poi, in seguito alla crisi scoppiata in seguito all’epidemia di coronavirus in Cina e in diffusione un po’ ovunque. La città, che subisce da anni il turismo soggiornante in altre località ha inteso con il contributo di accesso mettere un freno alle visite in giornata. Queste ultime, che hanno un ordine di grandezza di 30-50mila persone al giorno (lo scorso anno, almeno). «È evidente - commenta la capogruppo del Pd, Monica Sambo - che ancor prima dell’inizio delle elezioni la Lega inizia a dettar legge. La “grande” proposta di Brugnaro che avrebbe dovuto risolvere (a suo dire) tutti i proble-

mi del turismo a Venezia viene categoricamente bocciata dall’assessore leghista Caner. D’altra parte le proposte odierne della Lega sulla gestione del turismo risultano poco credibili dato che in questi anni la Lega veneta non ha mai voluto attribuire le competenze sul turismo alla città metropolitana, impedendo quindi al territorio di poter gestire direttamente questa materia. A questo punto - conclude perché la colazione di destra (Brugnaro/Lega /Fdi) non candida direttamente un sindaco leghista?». M.F. ASSESSORE Michele Zuin

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«Le foto del disastro pesano ancora» `«Non è facile andare oltre quelle immagini choc del 12 novembre» I corrispondenti in Italia dei grandi giornali stranieri spiegano perché all’estero nell’immaginario collettivo Venezia resta “a rischio” «In Russia tanti pensano che Venezia sia tuttora invasa dall’acqua» `

Alla Cimolai la manutenzione delle paratoie del Mose

LA VISITA VENEZIA Più che le parole, le im-

magini. «Noi scriviamo quello che scrivete qui in Italia, a Venezia. Sentiamo e intervistiamo le stesse persone, eppure...». Eppure le disdette aumentano e l’ombra di quanto successo ormai quasi tre mesi fa, con i 187 centimetri di acqua alta la sera del 12 novembre, si allunga sempre più come una mannaia sul turismo e sugli alberghi di Venezia. Che nei giorni a ridosso del Carnevale sono costretti a fare buon viso a cattivo gioco: a sorridere per alberghi pieni al 75-80% che poi scendono al 50% nei giorni infrasettimanali. «Si pensa - diceva mercoledì sera Alexander Logunov, corrispondente dall’Italia per l’agenzia di stampa russa Ria Novosti - che Venezia sia ancora sommersa. Le persone si affidano solamente alle immagini che deviano la realtà. È molto più facile ricordarsi di chi nuota in Piazza San Marco. Penso che nei prossimi mesi il turismo tornerà normale, le parole scalfiranno le immagini di quella notte».

LA GARA VENEZIA La manutenzione delle

senza grandi risultati. Qualcosa, comunque, in rio di Cannaregio ci sarà: le barche delle associazioni che non partecipano alla protesta, la peata della remiera del Brenta con contratto diretto con Vela e le barche addobbate sempre da Vela appartenenti al Coordinamento delle associazioni remiere. E qui si apre un disequilibrio fra le parti, perché se è vero che Vela si appoggia proprio al Coordinamento per il corteo acqueo, è altrettanto vero che la concessione delle barche andrebbe contro i propositi di molte delle associazioni iscritte aderenti alla protesta. «Se il Coordinamento concedesse le imbarcazioni per la Festa veneziana – dice Giuseppe Vianello, presidente della Francescana – andrebbe contro i propri associati. D’altronde da più di un anno non ci sono riunioni al Coordinamento, uno strumento di cui le remiere si sono dotate per una maggiore funzionalità. Ci vuole chiarezza, trasparenza e coerenza». Tullio Cardona

paratoie della bocca di porto di Lido Treporti sarà effettuata dalla ditta Cimolai spa, per un importo di 17 milioni e 700 mila euro. Nei giorni scorsi è avvenuta la firma ufficiale dell’affidamento dell’appalto misto (servizi e lavori con prevalenza di servizi) all’unica concorrente rimasta in gara, dopo che la commissione giudicatrice aveva scartato le altre due aspiranti, la Brodosplit di Spalato e un raggruppamento di imprese che fa capo alla Fincantieri. Un affidamento sul quale pende, però, la decisione di merito del Tar, che potrebbe ancora riaprire i giochi per le altre due pretendenti, attesa per il prossimo 1 aprile. Del resto i lavori, per rispettare le scadenze imposte dal cronoprogramma che prevede la conclusione per il 31 dicembre 2021, non potevano subire ulteriori rallentamenti, anche perchè le paratoie di Treporti sono le prime che sono state installate, nel 2013 e necessitano di una revisione completa. Pur incombendo il rischio che un pronunciamento del tribunale rimetta nuovamente in discussione la scelta della ditta. Resta da capire anche dove sarà effettuata questa operazione di manutenzione, che con il passare del tempo diventa sempre più impellente. Perchè mentre si decide se il posto più idoneo al lavaggio, alla sverniciatura e alla successiva riverniciatura sia l’Arsenale a fianco dei bacini di carenaggio o l’area ex Pagnan di Marghera, in entrambi i siti non c’è ancora nulla di idoneo ad accogliere simili lavorazioni. Che necessitano di almeno tre sistemi di depurazione differenti, per cui l’aggiudicataria dovrà anche occuparsi di trovare il luogo idoneo ad effettuare questo tipo di attività. Dunque una nuova tappa per questo procedimento che si trascina da fine 2018, tra la prima gara, poi annullata, e la seconda scaduta nel luglio scorso e che sono ora ha un aggiudicatario definitivo. (r.vitt)

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LA MISSIONE Alexander Logunov è uno dei quaranta corrispondenti in Italia della stampa estera ospiti fino a sabato dell’Associazione veneziana albergatori che ha organizzato “VeneziaOltre”, una visita dettagliata di Venezia per contrastare le fake news che pesano sull’attività ricettiva della città. Mercoledì sera a Ca’ Sagredo la cena - organizzata dalla direttrice Lorenza Lain e Stefania Stea, vicepresidente Ava - dopo un primo tour che li ha visti intervistare gondolieri e incontrare i responsabili del Centro Maree. «Non è facile superare le immagini del disastro - aggiunge Ismael Monzon, di Mediaset Spagna - Io ero a Venezia a novembre e abbiamo cercato di raccontare ogni dettaglio, come anche la città si stesse rialzando, ma a bucare lo schermo nelle dirette era sempre San Marco allagata. Penso che sì, c’era più di qualcuno convinto che 187 centimetri di acqua alta volesse dire dal suolo e non dal punto di medio mare: cercavamo di spiegarlo, ma senza successo. L’immagine era sempre più forte». Quello che più ha colpito Gon-

IL CORRISPONDENTE DELL’ASSOCIATED PRESS: «TROPPI SI FERMANO AI VIDEO CHE GIRANO SU INTERNET, C’E’ POCA VOGLIA DI APPROFONDIRE»

IL 12 NOVEMBRE Piazza San Marco allagata nei giorni allagata, quando la marea si era fermata a 187 centimetri a Punta della Dogana

zalo Sanchez dell’Agenzia Efe (Spagna) è stato il vuoto lasciato in questi giorni dai turisti: «Di solito la città pullula di visitatori, ora sembra una città a misura d’uomo e diventa ancora più bella di quanto è già. Ed è la più bella del mondo. Purtroppo - continua - è un turismo di massa, povero, che non capisce quanto è vivibile e visitabile adesso. Noi cerchiamo di informare, ma vincono i video e le immagini di quei giorni».

POCO APPROFONDIMENTO A guidare il gruppo Trisha Thomas, corrispondente di Associated Press, che aveva pubblicato reportage su Venezia e l’acqua alta sulle colonne di New York Times, The Guardian, Ny Post. «C’è poca voglia di approfondire il tema, ci si ferma ai video che si vedono su internet. Chi viene a Venezia con l’acqua alta - commenta - è per immortalarsi in una situazione unica, ma tutto finisce lì. Poi pesa lo spopolamento: ero qui nel 96 con la Fenice ma c’erano più veneziani». «Ci sono disdette dalla Cina per Carnevale e aumenta la paura di viaggiare, per questo “VeneziaOltre” è fondamentale», il commento del presidente Ava, Stefano Bonacini. Ieri la visita a S. Marco, oggi al Mose. Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA

Le remiere contro il Comune: «Domenica pulizie a Poveglia» LA PROTESTA VENEZIA Ora è ufficiale: almeno 38

associazioni di voga e di vela non parteciperanno per protesta al corteo storico di domenica mattina in rio di Cannaregio per la tradizionale “Festa veneziana”. Ieri è arrivato il comunicato ufficiale, firmato dalla denominazione “Insieme”. «La maggior parte delle associazioni di voga e vela, che si sono fatte promotrici delle proposte per una specifica normativa del traffico acqueo nella Laguna di Venezia - si legge nel documento - hanno deliberato di non partecipare al corteo del Carnevale di domenica in linea con i principi in cui credono e per i quali continuano a battersi». Le motivazioni vengono così argomentate: «Abbiamo preso atto del diniego di manifestare in Canal Grande il 19 gennaio 2020, nonostante la predisposizione di una precisa e responsabile autoregolamentazione per evitare qualsiasi intralcio al traffico acqueo, e della mancata autorizzazione per le imbarcazioni sporti-

ve di transitare lungo il medesimo canale per raggiungere il Bacino San Marco, unico luogo autorizzato. Si è inoltre constatata l’ingiustificabile indifferenza manifestata dall’Amministrazione comunale alle richieste di confronto, a differenza della Prefettura, Capitaneria di Porto, Commissari Unesco, parlamentari veneti, e Ministero per i Beni Culturali». Le remiere si ritroveranno egualmente in Bacino, rivolgendo le prue non verso il Canal Grande ma in direzione Poveglia, dove parteciperanno alla “domenica ecologica” per la pulizia dell’isola dai numerosi rifiuti presenti dall’acqua alta del 12 novembre». Ieri sera un ultimo incontro con Giovanni Giusto, consigliere delegato alle Tradizioni,

«LE NOSTRE PROPOSTE IGNORATE MA VIETATO IL CANAL GRANDE PER MANIFESTARE»

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III

Primo Piano

Venerdì 7 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

«Tariffe troppo alte» Il sindaco punta a rivedere i parcheggi Aree di sosta decentrate lungo le strade secondarie per favorire l’ampliamento della Zona a traffico limitato `

I PARCHEGGI ROVIGO «Le tariffe dei parcheggi saranno rivoluzionate: il Piano previsto dalla precedente Amministrazione non va affatto bene. Un tariffario di questo tipo va, infatti, a discapito del commercio».

AREE DI SOSTA

REVISIONE DELLA VIABILITÀ Corso del Popolo rappresenta l’arteria nevralgica del centro storico: spesso le auto vengono lasciate in sosta “selvaggia”: l’obiettivo dell’Amministrazione comunale è quello di eliminare definitivamente la presenza di auto lungo il Corso

città, ma anche i proprietari delle vetrine sfitte.

STRATEGIE DI MARKETING «Siamo pronti a partire, siamo belli carichi», ha detto ieri il sindaco, che con il nuovo manager del commercio condivide anche l’idea di potenziare il marketing e la comunicazione degli eventi. E proprio sugli eventi Pessa annuncia: «Le famiglie devono tornare a frequentare il centro – ha detto Pessa - Abbiamo 18 mesi di tempo per cambiare le sorti di questa città: nessuno deve più dire non vado a Rovigo perché non c’è niente”, come, in passato, è capitato anche a me». Roberta Merlin

DALLA PROSSIMA SETTIMANA PARTIRANNO I TAVOLI DI CONFRONTO CON LE CATEGORIE DEGLI ESERCENTI

I fondi in Veneto

Il sindaco Edoardo Gaffeo annuncia che, entro primavera, con la nuova organizzazione delle aree di sosta in città, a cambiare saranno anche le tariffe dei parcheggi blu, ossia le aree di sosta a pagamento la cui gestione è affidata alla partecipata del Comune Asm spa. «Il nuovo Piano della viabilità – spiega Gaffeo – prevede anche una revisione dei parcheggi presenti in città. L’idea è infatti quella di creare un anello intorno al centro dedicato alle aree di sosta, per lasciare così libero il Corso dalle auto e permettere comunque di raggiungere a piedi il cuore del capoluogo».

PARK DISORGANIZZATI In centro i parcheggi, secondo il primo cittadino, non mancano: sono però organizzati in malo modo e dunque, spesso, capita che i cittadini cerchino un posteggio in prossimità del

In arrivo 14 milioni per i Distretti Salgono da 5 a 14 milioni di euro i finanziamenti a sostegno dei progetti presentati dai Distretti del Commercio che coinvolgono 111 Comuni in tutto il Veneto. Lo ha deliberato la Giunta regionale su proposta dell’assessore allo sviluppo economico Roberto Marcato, approvando l’aumento della dotazione finanziaria e lo scorrimento, fino ad esaurimento, della graduatoria già approvata dei progetti presentati dai Comuni nel bando destinato ai 58 Comuni che hanno già ottenuto il riconoscimento dei Distretti. «È una risposta al dramma dei negozi che chiudono nei centri urbani sottolinea l’assessore Marcato -. Grazie a ulteriori 9 milioni di euro finanzieremo tutti i progetti presentati da

57 Distretti del commercio contribuendo a combattere il fenomeno della desertificazione delle città». Le risorse a favore delle amministrazioni comunali serviranno a sostenere investimenti che ammontano a più del doppio del contributo assegnato. «La nostra Regione - ha sottolineato l’assessore allo sviluppo economico - vuol essere sempre a fianco dei propri imprenditori e, grazie ai Distretti del commercio, sostiene qualsiasi progetto di rilancio e di rivitalizzazione. Un sostegno che significa investire sui nostri territori e sulla nostra collettività, favorendo non solo i commercianti, ma anche il benessere stesso della società».

Amici della Bici

RIPARAZIONE Serata Fiab

Sostegno alla mobilità a due ruote per una migliore qualità della vita

AMICI DELLA BICI ROVIGO Gli “Amici della bici” di Rovigo hanno organizzato un ciclo di incontri dal titolo “Pedalo anch’io” aperto ai soci e ai non iscritti per approfondire e scoprire temi legati al mondo della bicicletta. Il primo appuntamento è stato dedicato a “Ideare tracce gpx per la bici” e ha avuto come protagonista Volker Schmidt della Fiab di Padova. Ospitato alla sede di CoopUP Rovigo, l’incontro ha trattato di tecnica Garmin e del suo uso, nonché di varie applicazioni scaricabili sul telefonino per tracciare e fissare itinerari in sicurezza, il più possibile protetti dal traffico a motore. La seconda serata è stata diretta da Denis Maragno, presidente Fiab Rovigo, e dedicata al Codice della strada per le biciclette, con alcuni consigli pratici su come affrontare situazioni complesse

del traffico e con un particolare confronto con la normativa europea. Nell’ultimo incontro dedicato a “La mia bici, manutenzione e funzionamento” è intervenuta Valentina Casarin di #BICI alla sede Auser “Città delle rose”. A fine serata, l’incontro è stato allietato da una piccola degustazione con Davide di “Pane &Caffè”, dove è attivo da qualche tempo il “Punto FIAB”.

CITTADINI CONSAPEVOLI L’ottica Fiab è quella di formare cittadini, oltre che ciclisti consapevoli, che sappiano acquisire gli strumenti per muoversi, sia in ambito urbano che nel contesto di cicloturismo, sempre nel rispetto delle regole e in sicurezza, specie quando le infrastrutture risultano assenti o lacunose. Per perseguire queste finalità FIAB Rovigo propone un’attività sociale varia e nutrita per tutto l’anno. Prossimo appuntamento: “Pedalate lente e cordiali”.

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centro, lasciando magari libere le aree di sosta lungo alcune vie secondarie della città. Senza contare il fatto che molti automobilisti non utilizzano il Multipiano, accanto a piazzale di Vittorio perché lo considerano scomodo e troppo distante dalla zona dello shopping. Il Comune ha dunque intenzione di rivedere la tariffa delle “strisce blu”, studiando un tariffario che sia in grado di andare incontro anche alle esigenze dei commercianti della città che da tempo lamentano di essere penalizzati a causa del caro parcheggio.

AUTO VIA DAL CORSO In città non aumenteranno il numero delle aree di sosta, ma saranno, in pratica, concentrate ai margini del perimetro del centro, lasciando dunque libero il Corso dagli ultimi 30 parcheggi introdotti dall’ex giunta Bergamin. Secondo il tariffario

SARANNO ELIMINATI I 30 POSTI AUTO RICAVATI SUL CORSO DALLA GIUNTA GUIDATA DA BERGAMIN

in vigore, parcheggiare nella zona centrale della città, dalle 8 alle 18, costa 1.30 euro dal lunedi al venerdì, esclusi i festivi. La pausa pranzo è a pagamento, con relativo costo aggiuntivo per chi raggiunge il centro per pranzare nei diversi locali che effettuano il servizio di ristorazione. Nella zona semi centrale, nell’area, ad esempio, di via Mazzini, via Verdi, piazzale di Vittorio e via Sacro Cuore, la tariffa oraria scende a 1.20 euro, con il ‘bonus’ della pausa pranzo che va dalle 13.30 alle 14.30. Più lontano dalla città c’è poi una tariffa agevolata, ma siamo già in via Amendola e Largo Tre Martiri. Qui parcheggiare l’auto nelle aree blu costa infatti 50 centesimi l’ora: per raggiungere il centro servono 10 minuti circa di passeggiata. Il sistema dei parcheggi però, così come disegnato dall’ex Amministrazione, crea diversi problemi al commercio e ai cittadini che frequentano la città per lavoro. In primavera, dunque, il nuovo Piano del traffico rivoluzionerà questo importante aspetto della viabilità cittadina. Tra le azioni previste dall’Amministrazione, anche la revisione delle modalità di rilascio dei permessi di parcheggio ai residenti, in particolare nell’area di piazza Merlin e via Boscolo. R.Mer.


16

Economia

Venerdì 7 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

La Pedemontana “vale” più del Passante Bonomo (Confartigianato): «A 20 minuti di distanza dai caselli vive 1 milione di persone: è una rivoluzione»

A giorni aprirà un nuovo tratto tra Malo e Breganze dove la percorrenza in auto scenderà da 20 minuti a 6

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Le misure della Pedemontana

LA RETE La Pedemontana andrà a servire l’area industriale più importante e più urbanizzata del Veneto (37 i miliardi di PIL prodotti), mettendo in sicurezza la mobilità nel territorio e realizzando collegamenti veloci tra Vicenza (110 mila abitanti) e Treviso (85 mila), lungo un percorso nel quale si incrociano una serie di città e centri produttivi di media e grande dimensione: Montecchio Maggiore, Arzignano, Valdagno, Schio, Thiene, Cittadella, Bassano del Grappa, Castelfranco, Vedelago, Montebelluna, Paese, Villorba. «A 20 minuti di distanza dai caselli della Pedemontana vivono più di 1 milione di persone spiega Bonomo -, sono insedia-

Origine

DISTANZE (km)

MESTRE «La Pedemontana Veneta, un’opera che vale un punto e mezzo di Pil nazionale ed è il principale cantiere autostradale del Paese, non è solo una questione trasportistica e non solo locale ma rappresenta, per la nostra regione, una rivoluzione che avrà effetti anche superiori a quelli ottenuti dal Passante di Mestre». Ne è convinto Agostino Bonomo, presidente di Confartigianato Imprese Veneto che, in occasione dell’avvio ieri, in Seconda commissione consiliare regionale, delle consultazioni sul nuovo Piano Trasporti del Veneto, torna sull’importanza dell’opera e soprattutto sulla strategicità delle opere complementari, anche quelle meno prossime.

TEMPI (min)

TRASPORTI

Mont. Povegliano Spresiano Destinazione Montecchio Montecchio- Castelgomberto Malo Breganze Mason Bassano Bassano Mussolente- Riese Mont. Arzignano Ovest Est Loria OvestEstAltivole Volpago 5,0

Montecchio Montecchio-Arzignano Castelgomberto Malo Breganze Mason Bassano Ovest Bassano Est Mussolente - Loria Riese Mont. Ovest - Altivole Mont. Est - Volpago Povegliano Spresiano

5,0 13,5 22,5 34,5 40,5 47,5 52,0 55,5 59,0 68,0 78,5 87,5 92,5

Montecchio Montecchio-Arzignano Castelgomberto Malo Breganze Mason Bassano Ovest Bassano Est Mussolente - Loria Riese Mont. Ovest - Altivole Mont. Est - Volpago Povegliano Spresiano

3 7 11 17 20 24 26 28 30 34 39 44 46

8,5 17,5 29,5 35,5 42,5 47,0 50,5 54,0 63,0 73,5 82,5 87,5

9,0 21,0 27,0 34,0 38,5 42,0 45,5 54,5 65,0 74,0 79,0

12,0 18,0 25,0 29,5 33,0 36,5 45,5 56,0 65,0 70,0

4 9 15 18 21 24 25 27 32 37 41 44

34,5 29,5 21,0 12,0 6,0 7,0 11,5 15,0 18,5 27,5 38,0 47,0 52,0

11 9 5

7 4

3

te 90 mila unità locali e lavorano circa 380 mila addetti. Il che è come dire che vive e lavora nei dintorni di quest’area più di 1 persona su 5 del Veneto. È una partita di un’intera comunità, strategica per il mercato del lavoro delle nostre imprese. Ciò che si realizzerà è la messa in rete del sistema di città medie e piccole che si sviluppa tra Vicenza e Treviso compresi i due capoluoghi di provincia». C’è però una condizione, secondo

22,5 17,5 9,0

13,5 8,5

5 11 14 17 19 21 23 27 33 37 40

6 9 13 15 17 18 23 28 33 35

40,5 35,5 27,0 18,0 6,0 7,0 11,5 15,0 18,5 27,5 38,0 47,0 52,0

17 15 11 6 3 7 9 11 12 17 22 27 29

47,5 42,5 34,0 25,0 13,0 7,0 4,5 8,0 11,5 20,5 31,0 40,0 45,0

20 18 14 9 3 4 6 8 9 14 19 24 26

Bonomo: «Dobbiamo fare in modo che l’opportunità non si trasformi in un boomerang facendo funzionare l’inserimento della arteria nel territorio che dovrà essere adeguato e funzionale a questo nuovo scenario. Si deve intervenire su tutti gli eventuali colli di bottiglia anche apparentemente “lontani”».

UN ALTRO PEZZO A giorni si aprirà un nuovo

24 21 17 13 7 4 2 4 6 10 16 20 23

52,0 47,0 38,5 29,5 17,5 11,5 4,5 3,5 7,0 16,0 26,5 35,5 40,5 26 24 19 15 9 6 2 2 4 8 13 18 20

55,5 50,5 42,0 33,0 21,0 15,0 8,0 3,5 3,5 12,5 23,0 32,0 37,0 28 25 21 17 11 8 4 2 2 6 12 16 19

59,0 54,0 45,5 36,5 24,5 18,5 11,5 7,0 3,5 9,0 19,5 28,5 33,5 30 27 23 18 12 9 6 4 2 5 10 14 17

tratto, approvato dalla Giunta regionale a fine anno, tra Malo e Breganze, che farà scendere la percorrenza dagli attuali 20 minuti a 6 (meno di un terzo). A opera conclusa i tempi che si abbatteranno saranno moltissimi: sulla tratta Montebelluna-Bassano si dimezzeranno (da 40 minuti a meno di 20). Tra Montebelluna e Conegliano, Asolo e Portogruaro, Bassano e Mestre si ridurranno di un terzo e così via. «Non si tratta quin-

MESTRE È stato il “grande accusatore”, colui che all’indomani dell’apertura dell’inchiesta sulla Banca Popolare di Vicenza ha puntato il dito contro tutto e tutti, pur essendo di quella banca uno dei vicedirettori: ieri Adriano Cauduro, ex numero 2 di BpVi, si è presentato all’udienza del processo che si volge nell’aula bunker di Mestre per confermare o meno ciò che aveva raccontato ai magistrati nel corso di ben 5 interrogatori. Ma chi si aspettava fuoco e fiamme è rimasto deluso.

Di fatto, Cauduro ha descritto una banca che improvvisamente, nell’autunno 2014 in seguito agli “stress test” della Bce superati a stento, sbanda paurosamente e finisce in testacoda. Con una spaccatura improvvisa tra l’allora DG Samuele Sorato e il Presidente Gianni Zonin. Tutto nasceva, secondo Cauduro, da «obbiettivi strategici di budget che negli ultimi anni erano diventati sempre più irraggiungibili. Nelle riunioni a porte chiuse i manager erano concordi nel ritenere gli obbiettivi irrealistici, ma poi ciascuno operava come credeva per raggiungerli». Un clima surrea-

le, fuori controllo, in cui «non c’erano grandi rapporti umani in banca, ognuno si occupava solo del proprio ambito; ma questo - sostiene Cauduro - era frutto di una precisa strategia di Sorato che non voleva che altri oltre a lui avessero un rapporto diretto con Zonin. Con

L’EX VICEDIRETTORE ATTACCA SOPRATTUTTO IL SUO SUPERIORE: «DALLA FINE SEL 2014 ERA UNA BANCA FUORI CONTROLLO»

10,5 19,5 24,5 34 32 27 23 17 14 10 8 6 5 5 10 12

78,5 73,5 65,0 56,0 44,0 38,0 31,0 26,5 23,0 19,5 10,5 9,0 14,0

87,5 82,5 74,0 65,0 53,0 47,0 40,0 35,5 32,0 28,5 19,5 9,0

92,5 87,5 79,0 70,0 58,0 52,0 45,0 40,5 37,0 33,5 24,5 14,0 5,0

5,0 44 41 37 33 27 24 20 18 16 14 10 5

39 37 33 28 22 19 16 13 12 10 5 5 7

46 44 40 35 29 26 23 20 19 17 12 7 3

3

di solo - conclude Bonomo - di trasporto ma di una “messa in rete” di città tra le quali far viaggiare velocemente idee, progetti, business, persone e merci il cui impatto va oltre la nostra Regione e coinvolge tutto il Nord Italia. Un passo concreto di recupero di quel gap infrastrutturale che ci stava facendo perdere competitività rispetto all’Emilia Romagna e ci avvicina a Milano nella logica del nuovo triangolo industriale. Av-

EX VICEDIRETTORE DELLA POPOLARE DI VICENZA Adriano Cauduro

Al processo BpVi parla l’accusatore Cauduro «Sorato non voleva che parlassimo con Zonin» IL PROCESSO

68,0 63,0 54,5 45,5 33,5 27,5 20,5 16,0 12,5 9,0

Sorato non si poteva più ragionare, la situazione è diventata ingestibile». Chi si attendeva che Cauduro puntasse il dito contro Zonin, è rimasto deluso: il vero bersaglio delle sue accuse è stato l’ex Dg, di cui lui era uno dei vice. «Certo, fatico a pensare che una figura come Zonin non avesse compreso che la conver-

sione del prestito obbligazionario e gli aumenti di capitale ripetuti non comportassero dei problemi». Sorato - sostiene Cauduro diceva che facevano tutto gli altri vicedirettori Piazzetta e Giustini, e il presidente era «a conoscenza di tutto»: «Ma non so se lo dicesse perché era così o per coprirsi le spalle; non sono in grado di sapere se quello che diceva era vero o no». Ma quando, tra aprile e maggio 2015 le verifiche della Bce fanno emergere baciate, fondi lussemburghesi e lettere di riacquisto delle azioni, Cauduro “rompe gli indugi” e contatta Zonin tramite l’ex vicepresi-

vicinare Bassano a Treviso oppure Vicenza a Montebelluna è un miglioramento che interessa tutti ed in primis le nostre Piccole e Medie Imprese ed i loro lavoratori».

LE INCOMPIUTE Alle audizioni in Seconda commissione del consiglio regionale è intervenuto anche il sindacato dei lavoratori. Ilario Simonaggio della Cgil ha fatto presente che il precedente Piano dei Trasporti risale al 1990: «Dopo trent’anni servirebbe un’analisi per valutare i tre fallimenti della Regione Veneto, non tanto per gettare la croce addosso a qualcuno, quanto per capire per quali motivi l’Sfmr, il Sistema fluviomarittimo e il biglietto unico non sono stati realizzati. E, si badI bene, sono interventi e opere che ancora oggi servono». La Cgil ha posto l’accento anche sulla mancanza di una riflessione, all’interno del Piano dei Trasporti, sul lavoro: «Non può essere che si parli solo di binari, strade, infrastrutture, il tema del lavoro umano va affrontato». Simonaggio ha spostato infine l’attenzione sulla montagna: è vero che il Veneto attende i Mondiali di sci di Cortina e poi nel 2026 le Olimpiadi, ma a detta della Cgil il Piano Neve va rifatto: «Non ha senso continuare a realizzare impianti di risalita in tutti i Comuni magari solo per accontentare i sindaci ha detto Simonaggio - Le strutture vanno concentrate per ridurre il consumo del suolo, senza contare che lo zero termico nel mese di gennaio è salito a oltre 3mila metri». © RIPRODUZIONE RISERVATA

dente di Banca Nuova Paolo Angius: lo incontra la mattina del 30 aprile, e «non mi ha dato l’impressione di essere a conoscenza di chissà che cosa: mi ha detto che non sapeva nulla dei fondi e solo da qualche giorno avev scoperto la storia delle lettere di riacquisto, quando aveva ordinato all’altro vicedirettore Giustini di consegnarle agli ispettori». La lista dei testi chiamati dalla procura si è sostanzialmente esaurita, e dopo la prossima udienza dell’11 febbraio è probabile che si concludano le deposizioni in 18. Poi, dopo una settimana di sospensione concessa dalla giudice, inizierà la sfilata dei testi chiamati dalle difese: il primo sarà, il 27 febbraio, l’unico consigliere di amministrazione finito a processo, Giuseppe Zigliotto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La Borsa Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

CAMBI IN EURO Dollaro Usa Yen Giapponese Sterlina Inglese Franco Svizzero Fiorino Ungherese Corona Ceca Zloty Polacco Rand Sudafricano Renminbi Cinese Shekel Israeliano Real Brasiliano

Quotaz.

Var.%

1,1003 120,8700 0,8484 1,0715 336,7600 24,8930 4,2451 16,3028 7,6676 3,7770 4,6553

-0,181 -0,058 0,463 -0,019 0,298 -0,647 -0,094 0,482 -0,237 -0,556 -0,131

ORO E MONETE Oro Fino (per Gr.) Argento (per Kg.) Sterlina (post.74) Marengo Italiano

Min. anno

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Quantità trattate

FTSE MIB A2a

1,846

0,00

1,652

1,843

868926

Atlantia

22,85

-0,22

20,11

22,98

223780

Azimut H.

22,75

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20,75

24,39

161612

Banca Mediolanum

8,240

-1,08

8,158

9,060

75070

Banco Bpm

2,044

4,26

1,864

2,076 4639370

Bper Banca

4,377

1,09

4,114

4,627

741621

10,800

1,31

10,195 11,170

52142

Buzzi Unicem

22,90

1,19

21,14

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71603

Brembo

Min. anno

Max anno

Quantità trattate

Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

Min. anno

Max anno

Quantità trattate

2,701

2,976

1565224

12,155 13,665

5010952

Finecobank

11,320

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Ubi Banca

2,933

2,73

Generali

18,325

1,05

17,651 18,588

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Unicredito

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Intesa Sanpaolo

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Unipol

4,801

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Italgas

6,112

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Unipolsai

2,464

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Leonardo

11,460

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NORDEST

Mediaset

2,400

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2,393

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175732

Ascopiave

4,495

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4,528

36380

Mediobanca

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B. Ifis

13,624 15,145

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Moncler

39,59

-2,03

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42,77

127059

Carraro

14,950

2,40

1,888

-0,11

1,804

2,231

11623

7,082

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9,920 11,048

231320

Cattolica Ass.

7,295

-0,68

7,477

46480

Prysmian

22,07

-0,18

20,32

22,21

146448

Danieli

15,600

1,30

14,816 16,923

3089

Recordati

40,50

1,20

37,69

40,64

21470

De’ Longhi

18,000

1,12

16,151 19,112

16658

Saipem

3,857

-0,80

3,713

4,490

1181573

Eurotech

7,570

-0,26

7,489

8,715

22547

Snam

5,052

0,84

4,628

5,035

829730

Geox

1,114

0,91

1,076

1,193

35821

1552857

Stmicroelectr.

27,22

-0,62

23,83

27,54

412788

M. Zanetti Beverage

5,760

-2,04

5,787

6,025

2040

73,43

58092

Telecom Italia

1,698

Denaro

Lettera

Campari

9,045

0,84

8,081

8,950

380570

42,15 482,10 318,30 247,90

45,65 515,95 343,00 273,50

Cnh Industrial

9,076

-0,13

8,617 10,021

335572

Enel

8,130

0,74

7,183

Eni

12,970

-0,45

Exor

71,32

2,68

Fca-fiat Chrysler A

12,410

0,81

11,797 13,339

1653395

Ferragamo

16,935

-0,88

16,691 19,241

39521

8,066 2973009

12,615 14,324 66,78

Prezzo Var. % chiu. pr.chiu.

Poste Italiane

0,5020

2,55

1,774

-0,84

2,025

156848

Tenaris

9,570

0,29

9,290 10,501

400536

Stefanel

0,1100

0,00

0,1103 0,1103

N.R.

Terna

6,494

0,50

5,855

521645

Zignago Vetro

14,020

2,19

12,464 13,874

5508

5c084036-ce2c-4061-9411-1c03920a75fa

0,4818 0,5621 6949040 6,492

Ovs


XI

Mestre

L’ASSESSORE DE MARTIN «Così diamo compimento a un progetto nato nel 1990 ma fermo con gli strumenti urbanistici al 2008»

Venerdì 7 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Scontro in aula per San Giuliano Via libera fra le proteste dell’opposizione al progetto `Il Comune difende l’operazione: «Ampliato il parco» di riordino delle attività produttive e del polo sportivo Pellicani (Pd): «Avete stravolto il progetto originario» `

Approvata la variante per il park a Tessera TESSERA

CONSIGLIO COMUNALE

VENEZIA Alla fine è passato con

mion e palazzine di 900 metri quadri per le aziende, avete bloccato una gara in corso per il centro interscambio al Tronchetto. Bisogna che i cittadini sappiano cosa state facendo: state stravolgendo il progetto del parco». «Con questa delibera non si completa il progetto Di Mambro - ha continuato Monica Sambo, Pd - ma si elimina il viale alberato che porta alla punta. Rocco Fiano (Lista Casson) ha sollevato la questione del conflitto di interessi che sarebbe in capo al sindaco per l’area dei Pili a proposito della pista ciclopedonale. Sara Visman (M5S) ha contestato la chiusura del Centro interscambio merci al Tronchetto. Michele Fullin

17 voti favorevoli e sette contrari la variante 58 al Piano degli interventi per il cambio di “Zona territoriale omogenea” finalizzato alla realizzazione di un parcheggio pubblico a Tessera per la gestione del quale dovrà essere approvata bozza di convenzione. La variante riguarda la possibilità di realizzare la struttura nel terreno che si affaccia sulla rotatoria di ingresso all’aeroporto: sarà la Park 4.0 a realizzare l’operazione, società di imprenditori di Jesolo e dell’ex consigliere regionale Francesco Piccolo, che ha acquisito l’area da Nievo Benetazzo il quale aveva già avviato i lavori ma, a causa delle difficoltà finanziarie insorte in seguito al blocco dei lavori imposto dai ricorsi del Gruppo Save gestore dell’aeroporto, è stato costretto a cedere. Park 4.0, finiti i lavori, gestirà il park da 350 posti, che sarà a raso e non asfaltato, e farà una convenzione con il Comune (i termini e le tariffe dovranno essere indicati da una delibera di Giunta). «L’operazione consentirebbe l’acquisizione dell’area di sedime della nuova bretella stradale prevista dal Piano di assetto del territorio di collegamento tra la rotonda di accesso all’aeroporto e lo svincolo autostradale, per la parte interessata dal parcheggio», si legge nel documento. Nell’atto si mette nero su bianco che il progetto rivesta caratteristiche di “interesse pubblico” a patto che vengano previsti appositi stalli gratuiti per la sosta breve a servizio delle persone che attendono di poter andare a prendere parenti o amici all’aeroporto e che, nella futura convenzione, venga prevista la cessione dell’area di sedime della bretella per la parte di competenza territoriale. La Giunta in futuro dovrà anche determinare il valore della porzione di terreno ceduto per la futura bretella stradale di collegamento.

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VENEZIA Via libera (20 voti favo-

revoli, 8 contrari) alla ratifica dell’accordo di programma per la riqualificazione di via San Giuliano, che prevede l’arretramento delle attività di trasporto merci e di rimessaggio e la liberazione della parte finale della strada che porta verso la Punta. La delibera ha visto scontri abbastanza aspri in commissione e anche ieri sono volate accuse reciproche tra maggioranza e opposizione, ma tutto sommato in meno di due ore la pratica è stata archiviata.

COSA CAMBIA Tra l’altro, l’accordo prevede l’arretramento delle attività in cui lavorano circa 300 persone con un investimento privato di 10 milioni per costruire nuovi capannoni che saranno concentrati verso il cavalcavia liberando così mezzo chilometro per verde pubblico, piste ciclabili e passeggiata, mentre l’area dell’Ater tra la via San Giuliano e il Parco verrà utilizzata parte per ampliare il Parco, parte per i capannoni e la nuova viabilità divisa tra camion degli operatori, frequentatori del Parco e del Polo Nautico, e parte per due nuovi parcheggi ad uso pubblico per favorire i flussi verso Venezia potenziando la tratta San Giuliano-Fondamente Nove. In un emendamento di Forza Italia approvato in aula, è stata rimarcata l’esigenza di una convivenza civile tra le attività del polo nautico e quelle del trasporto, impegnando il sindaco di progettare e richiedere i finanziamenti per individuare un percorso sicuro per le barche a remi , garantire lo scavo di fronte al polo nautico e impegnando l’amministrazione a una lotta contro il moto ondoso anche attraverso la promozione della mobilità elettrica o ibrida. Tutto ciò si dovrà inserire nella partita per l’infrastrutturazione dell’area concerti, l’ampliamento del polo nautico, il rinnovamento del canile e la

RIORDINO Una veduta aerea di Punta San Giuliano all’epoca dell’inaugurazione del parco nel 2003

predisposizione di una pista ciclopedonale di collegamento tra San Giuliano e il Ponte della Libertà.

Braccio di ferro

L’ASSESSORE «Chi dovrà votare questa delibera - ha detto l’assessore all’Urbanistica Massimiliano De Martin - confermerà politicamente la volontà di dare compimento a un progetto importante, nato nel 1990 e fermo con gli strumenti urbanistici al 2008. A chi dice che questa amministrazione rovina il parco rispondo che ci sarebbero 75mila metri quadri edificabili oggi è noi ne proponiamo 7mila 500, che diventano 11mila compresi i solai intermedi. Diciamo che ne togliamo per sempre dal Prg 64mila . Questa amministrazione amplia il parco, riduce la cubatura offre una si-

Niente “sfratto” per i capannoni Lo scontro fra maggioranmza e opposizione ha riguardato soprattutto la permanenza delle attività produttive insediate lungo il Canal Salso. Il piano ne prevede la ricostruzione mentre il piano originario puntava a trasferirle altrove.

stemazione agli operatori. L’opposizione dice che non ascoltiamo le realtà del territorio, ma ne abbiamo ascoltate molte e abbiamo utilizzato anche quanto fatto dalle precedenti amministrazioni. Vogliamo continuare il progetto - ha concluso a dimostrazione del fatto che stiamo facendo qualcosa. Ricordo che forte Marghera è dentro il parco di San Giuliano dove abbiamo investito una decina di milioni».

LE OPPOSIZIONI Pochi gli emendamenti delle opposizioni e le critiche sono state soprattutto migliorative, come gli emendamenti, praticamente tutti respinti. «State trasformando San Giuliano in un centro di interscambio - ha tuonato Nicola Pellicani, Pd - fate una strada per ca-

Smog nella norma, Comuni divisi sulle limitazioni AMBIENTE MIRANO Il vento toglie l’impic-

cio ai sindaci, ma non spazza le polemiche. Come annunciato il vento ha abbattuto le concentrazioni di polveri nell’aria. A Mestre come in tutta la provincia si torna al livello verde dell’allerta. Concentrazioni di Pm10 di nuovo sotto soglia: 29 microgrammi la media rilevata mercoledì al Parco Bissuola con valori sotto quota 50 anche nella giornata di ieri. Anche nell’entroterra si può finalmente respirare, così Santa Maria di Sala (nel mirino per le concentrazioni elevate degli ultimi giorni) può aspettare ancora ad emanare un’ordinanza di limitazione

del traffico, mentre a Mirano, che il provvedimento l’ha varato martedì, torna il livello di allerta 0 e dunque si allentano le restrizioni. Ma solo per il weekend. La tregua infatti durerà poco: all’orizzonte non si intravvedono piogge, cessato il vento l’inquinamento tornerà a salire e lunedì il nuovo bollettino Arpav è destinato a colorarsi arancio. Santa Maria di Sala, che pare tergiversare, ha qualche giorno in più per pensarci: «Abbiamo una zona industriale importante - fa notare il sindaco Nicola Fragomeni - non è facile per noi bloccare i diesel: prima di emanare un’ordinanza per i mezzi voglio pensarci molto bene. Su stufe e camini possono anche essere d’accordo con Mirano,

ma sul traffico loro non hanno le nostre aziende e una strada regionale come la Noalese». Stessa viabilità ed esitazioni ha Noale: «Il blocco del traffico - spiega la sindaca Patrizia Andreotti - ha molte deroghe che ne limitano l’efficacia e ci troviamo davanti a una scelta che mi auguro si riesca a prendere come Unione dei comuni e cioè sensibilizzare i cittadini

L’INQUINAMENTO CONCEDE UNA TREGUA S. MARIA DI SALA CAUTA SUI BLOCCHI AI DIESEL, MIRANO ATTENDE I CARTELLI

SMOG Si torna al livello verde dell’allerta anti-inquinamento

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ad adottare strumenti univoci per la lotta alle polveri». A Mirano intanto oggi torna l’allerta 0 e nel weekend si potrà circolare con poche limitazioni: «Arpav - informa il Comune comunica che è rientrata la soglia di Pm10 in atmosfera. Con il livello verde è vietata la circolazione dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30, di ciclomotori e motocicli Euro 0 a due tempi, auto a benzina Euro 0 e 1 e diesel Euro 0, 1, 2, 3, oltre a veicoli commerciali diesel fino a Euro 3». Purtroppo il meteo non lascia ben sperare: «Le condizioni - spiega Arpav saranno di nuovo favorevoli al ristagno delle polveri sottili, le cui concentrazioni saranno in progressivo graduale aumento e già domani (oggi, ndr) po-

tranno localmente superare il valore limite giornaliero». Lunedì, giornata deputata al nuovo rilevamento ufficiale, potrebbe dunque tornare l’allerta, con il livello 1 (arancio) pronto a scattare da martedì dopo 4 giorni di eventuali sforamenti. Mirano nel frattempo attende i cartelli: «Verranno posizionati nei prossimi giorni agli accessi dell’area individuata per le limitazioni», promette il sindaco Maria Rosa Pavanello. Ma se gli ambientalisti promuovono le misure e il coraggio della sindaca ad aderire volontariamente, mugugnano commercianti e piccoli imprenditori: «Non bastano crisi, tasse e concorrenza dei centri commerciali: mancano solo incomprensibili cartelli di divieto a confondere i clienti e tenerli fuori dal centro storico». Filippo De Gaspari


XV

Chioggia

IL RETROSCENA Il tracciato nella zona della Saccisica prevedeva un numero rilevante di attraversamenti stradali. Ora il sì del Ministero rialimenta la speranza

Venerdì 7 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

mestrecronaca@gazzettino.it

Sono più di mille i cittadini ecoattivi Ora nuovi sconti

Ferrovia, il piano c’era ma fu bocciato per i costi

`La Giunta ripropone

il “gioco” che premia chi ha cura dell’ambiente CHIOGGIA

L’ipotesi di una linea Chioggia-Padova era al centro di uno studio di 27 anni fa `

CHIOGGIA Da Chioggia a Piove di Sacco in treno. Il parere positivo sulla Padova–Chioggia espresso dal ministero delle Infrastrutture (ora al vaglio della commissione Trasporti delle Camera) riapre un capitolo che, dopo aver suscitato entusiasmi effimeri, pareva ormai chiuso per sempre. Sono trascorsi infatti 27 anni da quando, trionfalisticamente, fu presentato il primo progetto per la creazione di una linea ferroviaria tra Chioggia, Padova e Venezia. Nel 1993 i consiglieri regionali Ivo Rossi (Verdi), Carlo Alberto Tesserin (Democrazia cristiana) e Ruddi Varisco (Partito comunista) si fecero promotori di una specifica legge regionale, cui fece ben presto seguito uno studio preliminare di fattibilità (limitatamente alla tratta Padova–Piove di Sacco). Puntualmente finanziato e redatto, esso non ebbe tuttavia alcun seguito.

IL VECCHIO STUDIO «Lo sviluppo di un sistema efficiente di collegamenti metropolitani ferroviari – riporta il testo della proposta di legge caduta nell’oblio - non dovrà riguardare solamente le aree e le città già servite, sia pur in maniera insufficiente. Dovrà invece coinvolgere aree fino ad oggi marginalizzate o scarsamente collegate con il resto del sistema. E’ in questa molteplice ottica che va letta la inderogabile necessità di arrivare in tempi rapidi alla realizzazione della tratta di collegamento ferroviario fra le città di Padova e di Chioggia». Già all’epoca, Rossi, Tesserin e Vari-

sco manifestarono l’opportunità di creare un collegamento ferroviario con il sistema del Veneto centrale, in funzione della domanda di mobilità pendolare, compresa quella turistica. La proposta in questione prevedeva la creazione di un rapido collegamento con i comuni di Ponte San Nicolò, Saonara, Legnaro, Polverara, gli istituti universitari di Legnaro (Agraria e Veterinaria) e la zona industriale di Padova. Stando alle previsioni, il collegamento tra Chioggia e Padova (con la possibilità di raggiungere anche Venezia in treno) sarebbe stato ottenuto innanzitutto mediante la posa di una bretella tra la Rovigo–Chioggia e la Venezia-Adria (passante per Piove di Sacco e Pontelongo) e di una nuova tratta diretta verso la città del Santo. Non se ne fece nulla a causa di una serie di molteplici fattori. Primo fra tutti, i costi derivanti dalla criticità del tracciato, proposto fra la Saccisica e Padova. Sarebbe stato condizionato da un eccessivo numero di attraversamenti stradali. Scontato, un certo numero di abbattimenti. Forse sarebbe finita diversamente qualora fosse, invece, stato redatto per primo lo studio per la realizzazione della tratta Chioggia–Piove. Sta di fatto che una quindicina di chilometri di nuova strada ferrata attraverso l’aperta campagna sarebbe bastata per assicurare un buon collegamento ferroviario alternativo rispetto a quello stradale tra il Clodiense, Mestre e Venezia (via Riviera di Brenta). Il problematico lotto Piove–Padova avrebbe potuto essere realizzato in una fase successiva. Roberto Perini

FERROVIE Un treno della linea Chioggia-Rovigo affollato di pendolari, in una foto d’archivio

Torna il cabaret di Zaccaria CHIOGGIA Pippo Zaccaria torna con un nuovo spettacolo “Lavori in corso” (cantiere che vai pensionato che trovi). Un nuovo spettacolo di cabaret ambientato in un bar, con annesso cantiere, dove Pippo da poco in pensione ama passare parte della sua giornata parlando del più e del meno con il barista ed alcuni avventori. Si prende spunto dalla pensione, finalmente raggiunta, per spaziare un po’ dappertutto, dalla salute ormai barcollante, ai pochi ricordi ancora ben impressi nella labile memoria. La prima dello spettacolo è in programma nel bel

mezzo del periodo carnevalesco del quale Zaccaria è stato grande protagonista per tanti anni in piazza a Chioggia, con giochi dedicati ai più piccini e i tradizionali “Processi al Pupoloto” che per tradizione finivano sempre con un gioioso falò. L’appuntamento è al teatro Don Bosco venerdì 21 febbraio alle 21. Assieme a lui saliranno sul palco anche Antonio Duse, Federico Boscolo, Daria Boscolo, Daria Collalti e Renzo Poci. I biglietti sono già in distribuzione in prevendita alla libreria “Il Leggio”, nella pizzeria “El Pashà”, alla cartoleria “Arcobaleno” e nel birrificio di Borgo San Giovanni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Sono 1.252 i cittadini di Chioggia che hanno scaricato l’app Ecoattivi, e sono 1.749 gli ecosconti consegnati ai cittadini dai tre Ecopoint convenzionati nel corso del primo anno dell’iniziativa. Numeri che hanno indotto la giunta comunale a confermare, anche per il 2020, il “gioco” che premia i cittadini che adottano comportamenti responsabili verso l’ambiente e nel sociale. Il meccanismo prevede, tramite l’app, l’attribuzione di punti che si ottengono in tre ambiti: ambientale (raccolta differenziata, utilizzo pannolini lavabili, compostaggio domestico, mobilità sostenibile, riduzione dei consumi idrici ed energetici...); sociale (volontariato, associazionismo, donazione del sangue...) e culturale (utilizzo della biblioteca, concerti, mostre...). Per le associazioni, le pulizie ecologiche, il compostaggio domestico e il gruppo di controllo del vicinato, sono i rispettivi responsabili a rac-

cogliere e trasmettere al Comune il codice fiscale dei volontari che hanno aderito alla buona pratica. In alcuni casi i cittadini devono presentare un’auto-dichiarazione all’Ufficio ambiente del Comune. A ogni cittadino viene, quindi, accreditato un numero di “Ecopunti” proporzionale ai comportamenti virtuosi adottati e ogni 200 punti si ha diritto ad un “ecosconto” del valore di 1 euro, da utilizzare nei negozi attivi aderenti al circuito, che sono 27 e di vari settori merceologici: alimentari, abbigliamento, vendita auto, officine e distributori di carburanti, bar e gelaterie, librerie, negozi di materiale elettrico, articoli per la casa, farmacie, parrucchieri, ottici e oreficerie. Sono esclusi dal progetto i commercianti che installano slot-machine. Per trasformare gli “ecopunti” in “ecosconti” sono attivi tre Ecopoint: Biblioteca civica in Campo Marconi 108 (9-11 e 13.30-14.30), negozio Outlettiamo in viale Stazione 2/1 (9.30-12.30 e 16-19.30), e il negozio Artigiana premiazioni in calle Duomo 4 (lun 15.45-19.30, dal mar al ven 9-12.30 e 15.45-19.30, sabato 9-12.30). Per informazioni chioggia.ecoattivi.it Diego Degan © RIPRODUZIONE RISERVATA

SENSIBILITA’ AMBIENTALE Una delle iniziative ecologiche organizzate a Chioggia (foto d’archivio)

È di Chioggia l’unica donna della maratona in moto L’assessora: «Loggia dei bandi, `Laura Cola alla

Budapest-Bamoko, che ha anche scopi benefici IL PERSONAGGIO La chioggiotta Laura Cola, unica donna e unica italiana a gareggiare in moto alla Budapest-Bamoko. Cola, 44 anni, è molto conosciuta a livello nazionale ed è una grande amante delle due ruote: tutto è cominciato quando nel 2002 vinse le selezioni per partecipare alla trasmissione Donnavventura e, per girare alcune scene in viaggi particolari, dovette prendere la patente per guidare la moto. Successivamente aprì la scuola di moto per sole donne “Donneinsella”. Ha parte-

cipato a numerosi programmi televisivi ed è stata diverse volte in Africa anche come fotografa. La Cola è partita il 4 febbraio da Marrakech. La Budapest-Bamoko è una competizione amatoriale che unisce avventura estrema a missione umanitaria, e che è giunta alla sua tredicesima edizione. Un viaggio senza fine, più di 8000 km da percorrere con partenza da Budapest e arrivo in Africa, più esattamente a Freetown in Sierra Leone. Un tracciato che si preannuncia come il più lungo e impegnativo nella storia della Budapest-Bamako, il raduno amatoriale più grande del mondo così poco noto in Italia che ritorna, dopo varie edizioni, in Africa occidentale. «La competizione – racconta la Cola - ha anche uno scopo benefico: quest’anno verranno

SU DUE RUOTE La chioggiotta Laura Cola

piantati ben duemila alberi in Sierra Leone. Agli abitanti dei villaggi verrà insegnato come prendersi cura di loro». «Ancora non realizzo la vera portata dell’impresa – racconta la Cola la preoccupazione è tanta, solo il regolamento sono pagine e pagine di avvertimenti e istruzioni anche se in realtà due sole cose mi sono ben chiare: la prima è che l’obiettivo primario sia aiutare e rispettare le popolazioni che incontreremo, la seconda è che si tratta di un’avventura tanto faticosa quanto emozionante». Laura viaggia, attraverso 5 Stati africani, in sella a Crifù, la Honda Crf 250 Rally allestita per questo specifico appuntamento grazie al supporto di Givi e Pirelli. Lo spirito del challenge infatti è di viaggiare in totale autonomia.

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siamo al lavoro su un progetto» CHIOGGIA «Non è vero che ci siamo dimenticati della Loggia dei bandi e il consigliere Dolfin lo sa benissimo». Diretta ed esplicita la risposta che l’assessore ai Lavori pubblici, Alessandra Penzo, rivolge al consigliere comunale della Lega. Una risposta che tocca, prima di tutto, il “metodo” con il quale il consigliere ha eseguito il suo sopralluogo alla Loggia. «Ha presentato richiesta agli uffici ed è stato accompagnato dal dirigente che - e questo sarebbe il punto – gli ha fornito tutte le spiegazioni e le informazioni» dice l’assessore. E tali spiegazioni avrebbero compreso tutte le intenzioni

sulla destinazione della Loggia. «Proprio la settimana scorsa – dice la Penzo – abbiamo recuperato il progetto, rimasto fermo e scaduto da un paio d’anni, di eliminazione delle barriere architettoniche, mediante la costruzione di una rampa, e lo abbiamo ripresentato alla Sovrintendenza. Questo è un adempimento fondamentale per poter riaprire la Loggia dei Bandi». L’assessore risponde anche, implicitamente, alle sollecitazioni pervenute da più parti per la riattivazione di un presidio di polizia locale, alla Loggia. «Abbiamo dichiarato più volte che è nostra intenzione riportare alla Loggia sia una guardiola per la polizia locale, sia un punto Iat». (d.deg)


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