RASSEGNA STAMPA DEL 11 FEBBRAIO 2020

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IX

Mestre

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Elezioni, spunta la carta Chiellino Il Pd sta valutando il nome dell’imprenditrice e docente `L’esponente potrebbe essere gradita all’ala moderata per sbloccare l’impasse con gli alleati del centrosinistra ma anche alla sinistra per la sua connotazione “civica” `

VERSO LE COMUNALI MESTRE Come fare ad evitare le

primarie e allo stesso tempo coinvolgere il più possibile almeno i rappresentanti delle tante anime della società civile che più o meno sta sotto l’ombrello della sinistra e del centro? Come fare ad evitare i veti incrociati che le varie forze e i partiti lanciano, di notte, da settimane come granate per poi dire di giorno che serve l’unità? Come fare a dare ragione a tutti? E come fare tutto questo in tempi brevi o, comunque, in tempo per partecipare alle elezioni comunali? Gabriella Chiellino pare sia la risposta che si sta facendo strada dopo l’auto sospensione del rettore di Ca’ Foscari Michele Bugliesi proposto dai vertici del Pd come sfidante di Luigi Brugnaro ma bocciato dalla sinistra. Classe 1970, nata a Pordenone ma residente da anni a Mestre dove insegna e dove ha fondato e presiede un’azienda che ha base al Vega parco scientifico e tecnologico, il suo nome gira da un paio di giorni nelle stanze del Pd metropolitano che ieri sera ha riunito la direzione del partito.

IL PERCORSO La sua figura era già emersa qualche mese fa quando si parlò di un gruppetto di possibili candidate per il centrosinistra: la capogruppo Monica Sambo, Anna Forte Zorzetto, Alessandra Taverna, già presidente dell’istituzione Parco della laguna, professionista e membro della direzione nazionale del Pd, quest’ultima proposta da Massimo Cacciari quando, a metà dicembre, disse «basta con le minestre riscaldate» e delineò il profilo del candidato capace di dare problemi a Brugnaro: «Non deve puzzare di passato. Serve un candidato nuovo che parli a sardine, popolo di Greta e grillini delusi». La Chiellino non è targata Pd, non è targata in genere, è una donna, e questo già di per sè è una novità rispetto alla sfilza di sindaci uomini che hanno guidato Venezia, è cattolica (membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Duomo di Mestre), ha 50 anni quindi è giovane, si occupa di ambiente sia come imprenditrice, sia come insegnante, sia per gli incarichi pubblici che

ha ricoperto e ricopre; ha un’infarinatura della macchina di un comune, essendo stata giovanissima consigliera comunale per la Margherita a Conegliano; conosce il mondo della portualità lavorandoci quale presi-

OUTSIDER Gabriella Chiellino

RESISTENZE NELL’AREA DEM DOPO LA RINUNCIA DEL RETTORE DI CA’ FOSCARI MICHELE BUGLIESI

dente di Enave (una delle tante realtà imprenditoriali in cui opera, tutte accomunate dall’”e” iniziale che sta per elettronico ma potrebbe essere anche ecologico), società costituita dall’Autorità portuale di Venezia per garantire l’autosufficienza energetica realizzando una centrale elettrica partendo dalle alghe. Ancora, è docente in varie parti: alla Luiss al master in Ambiente, innovazione e gestione; è docente a contratto alla Viu (Venice international university) per il programma formativo tra ministero dell’Ambiente italiano e cinese; fino al 2011 ha insegnato come docente a contratto a Scienze ambientali di Ca’ Foscari. E, a questo proposito, Gabriella Chiellino nel 1994 è stata la prima donna italiana a laurearsi in Scienze ambientali ad indirizzo chimico. Questi sono solo alcuni degli incarichi che ha svolto o continua svolgere, come imprenditrice la sua ultima creazione è eAmbiente srl, fondata nel 2001 come società di ingegneria e consulenze ambientali con sede, appunto, al Vega: nata come startup è diventata una realtà importante tra quelle che operano su economia ambientale, bonifiche, studi di impatto ambientale e quant’altro. Insomma, pane per la laguna di Venezia.

LE RESISTENZE

Le manovre “No” di Baratta si muove Panciera MOVIMENTI Mentre l’ex presidente della Biennale Paolo Baratta ieri ha ripetuto per l’ennesima volta che non parteciperà alle elezioni come candidato («ho dedicato parte della mia vita a Venezia, a cui vanno il mio affetto e la mia gratitudine, ma i programmi che posso ora considerare per me escludono la partecipazione a contese elettorali»), domani alle 12 all’hotel Ca’ Nigra Lagoon Resort di Venezia, in campo san Simeon grande, si terrà un incontro della Lista Civica Le Città per presentare alcuni candidati. Con Roberto Panciera ci sarà l’ex assessore Antonio Paruzzolo.

Il nome della Chiellino incontra qualche resistenza all’interno del Pd perché, dopo l’auto sospensione di Bugliesi, c’è chi pensa tocchi a uno o una del partito, però ai vertici e non solo se ne sta parlando molto. Il suo profilo potrebbe non dispiacere ai moderati di Ugo Bergamo & Company che, dunque, potrebbero farsi una ragione della perdita del rettore; non dovrebbe dispiacere al mondo della sinistra e degli ambientalisti; inoltre è una “civica” nel senso che non è targata. E, dice chi la conosce, tiene il campo in ogni confronto, con qualsiasi interlocutore, se serve anche usando le maniere forti. In definitiva potrebbe essere l’ultima spiaggia nel caso mercoledì sera al tavolo dei progressisti si ribadisca di non fare le primarie e se davvero centro e sinistra vogliono evitare in tutti i modi di andare ognuno per proprio conto con candidati diversi. Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA

ELEZIONI Il Pd veneziano potrebbe convergere sul nome di una candidata esterna al partito

Dalle foibe all’esodo istriano Omaggio alle vittime dell’odio LA CERIMONIA MESTRE Uno spettacolo multi-

mediale dal titolo “La foiba del silenzio” ha caratterizzato ieri pomeriggio al teatro Momo la cerimonia ufficiale per il Giorno del Ricordo. Lo spettacolo è stato preceduto dai saluti istituzionali della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano. La presidente ha sottolineato come l’obiettivo sia «fissare nella memoria collettiva fatti, volti e voci legati a un mondo per troppo tempo dimenticato. È importante ricordare l’eccidio delle foibe e delle persecuzioni titine - ha rimarcato Damiano - migliaia di persone furono torturate e assassinate nelle doline carsiche. Ricordiamo tra loro Norma Cossetto, laureanda 23enne all’Università di Padova, che venne imprigionata e gettata nella foiba di Villa Surani, dopo essere stata violentata, per la sola colpa di essere italiana». Alessandro Cuk, presidente del Comitato provinciale di Venezia dell’Associazione na-

Coronavirus, test negativi su una passeggera L’EMERGENZA MESTRE Emergenza ieri matti-

na per una passeggera asiatica sbarcata con la febbre all’aeroporto di Tessera. Il protocollo ministeriale per la prevenzione dell’epidemica da Coronavirus è scattato quando una passeggera sudcoreana è arrivata all’aeroporto Marco Polo con un volo proveniente da uno scalo europeo dopo essersi imbarcata nel suo Paese. In Corea del Sud sono già stati diagnosticati alcuni casi di Coronavirus e la passeggera, mentre passava i controlli sanitari previsti per tutti i passeggeri in arrivo, è stata misurata una temperatura di 38 gradi. A quel punto la straniera è stata trasportata all’Ospedale dell’Angelo dove è stata sottoposta a una serie di test. L’esi-

to dei controlli è stato negativo, e hanno quindi escluso che la febbre potesse essere causata dal virus che causa una patologia influenzale particolarmente acuta con interessamento dell’apparato respiratorio. La paziente è stata tuttavia trattenuta in osservazione per motivi di sicurezza. Nelle stesse ore l’azienda sanitaria aveva affrontato altri controlli sui due pazienti di Taiwan risultati affetti dal virus che nei giorni scorsi avevano soggiornato in un albergo di Venezia. L’Ulss 3 Serenissima - si legge in una nota dell’azienda sanitaria, resta in costante collegamento con le autorità e gli enti di controllo nazionale e regionale, e monitora l’evolvere della situazione attraverso i propri organismi preposti alla gestione dell’emergenza Coronavirus. © RIPRODUZIONE RISERVATA

zionale Venezia Giulia e Dalmazia ha introdotto la rappresentazione, un approfondimento sulla questione delle foibe e della Resistenza, dell’esodo delle comunità istriano, dalmate e giuliane, della loro accoglienza in Italia e della deportazione di parte della popolazione italiana - all’indomani dell’avvenuta scomunica staliniana della politica jugoslava nei campi e nelle isole adriatiche di quegli stessi italiani che avevano abbracciato la causa

CERIMONIA L’omaggio al cippo di Marghera per le vittime

Alla Pro Loco la gestione della Torre civica in piazza BENI CULTURALI MESTRE La Torre civica rimane

CONTROLLI I test sui passeggeri in arrivo all’aeroporto di Tessera

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di Tito. In mattinata il Giorno del Ricordo è stato celebrato nel piazzale di Marghera che ricorda i martiri delle foibe con la vicesindaco Luciana Colle e gli assessori comunali Renato Boraso e Giorgio D’Este, oltre che alcuni consiglieri comunali, il vicepresidente del Consiglio regionale Bruno Pigozzo e il prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto. Ad animare la cerimonia sono stati gli scolari della scuola primaria Grimani.

in gestione alla Pro Loco Mestre. Lo stabilisce una determina del Comune che ha approvato la proposta dell’associazione presieduta da Giampaolo Rallo che si offre di garantire l’apertura per sei ore al giorno alla settimana della Torre civica di piazza Ferretto. La pro Loco era di fatto entrata in possesso della Torre lo scorso maggio, quando in via sperimentale aveva accettato di garantire l’apertura al pubblico della Torre dove sono allestite mostre temporanee oltre ad alcuni reperti del passato, compreso il plastico dell’antico castello di Mestre. Con la scadenza dell’anno il Comune ha proceduto a un

bando formale per la gestione della Torre che ora è stata assegnata alla Pro Loco. La Torre è rimasta chiusa e in stato di abbandono per tanti anni, fino a quando, con il rifacimento di piazza Ferretto a cura dell’architetto Guido Zordan, è stata restaurata e resa visitabile al pubblico. Di recente è stata ripristinata anche la campana posta alla sommità. Nei mesi scorsi la Pro Loco ha provveduto anche a pubblicare e diffondere all’ingresso del complesso architettonico alcune pubblicazioni sulla storia della Torre, a beneficio anche dei turisti dei nuovi hotel di Mestre che, sempre più numerosi, arrivano in centro in cerca di alternative alla visita del centro storico di Venezia. © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 IL MATTINO

PRIMO PIANO

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La sfida a distanza

E al Portello le Sardine accerchiano il Capitano «Non sei il benvenuto» Duemila persone in piazza per dire no alla politica dell’odio e del populismo Tra il pubblico i civici e i segretari Pd. Lorenzoni: «C’è voglia di partecipazione»

Cristiano Cadoni PADOVA. Vero, il clima intorno

è un po’ cambiato. Ma è presto per parlare di estinzione della specie. Le Sardine sono vive e il Portello, storico luogo d’acqua, le rivitalizza. In duemila (ma per gli organizzatori sarebbero almeno 500 in più) sfidano freddo e minaccia di pioggia e si stringono fra la storica porta e il palco sistemato prudentemente a metà della piazza. Non sono le settemila di dicembre in piazza delle Erbe, ma non arretrano di fronte alla prova di muscoli leghista. E a Salvini mandano un messaggio: «Qui non sei il benvenuto».

IL CITOFONO SBAGLIATO

Si riparte dall’Emilia Romagna e la piazza spera che anche il finale sia lo stesso. “Salvini hai sbagliato citofono”, recita lo striscione sul palco. Ma è un’altra partita, servirà un’altra strategia. Intanto è cambiata la musica: Lucio Dalla scivo-

Ci sono tutte le assessore civiche - Nalin, Gallani, Benciolini - e arriva anche il vicesindaco Lorenzoni, non ancora sfidante ufficiale di Zaia. «Il candidato lo saprete fra una settimana», anticipa. Poi benedice la piazza: «È sempre bello che così tante persone si muovano. Vuol dire che c’è voglia di partecipazione». Il vicesindaco però vuol sentire parlare di sfida tra lui e Zaia, distanti pochi chilometri: «Rappresentiamo due modi diversi di fare politica. Tutta questa gente chiede di rialzare la testa e di trovare un nuovo modo di stare insieme, più ricco di idee. È anche questo, ma non solo, il Veneto che vogliamo». Intanto si segnalano anche avvistamenti di pezzi di Pd, dal segretario provinciale Vittorio Ivis a quello regionale Alessandro Bisato, alla consigliera comunale Margherita Colonnello. IL MESSAGGIO

Il raduno delle sardine, ieri pomeriggio in piazza al Portello. A destra l’attore Andrea Pennacchi

la in coda al raduno, per ora suonano i Pinguini Tattici Nucleari, Melodie e Levante, fresche hit sanremesi. Alle 18.15 la piazza è mezzo vuota e sorride solo il gestore del bar Antico Desiderio. «Le Sardine si sgonfiano? Spero di no», dice Elio Armano, fra i primi ad arrivare. «Sono mosso da una curiosa simpatia, mi ricordano il mio ’68. E poi in piazza, per cantare Bella Ciao, sono venu-

ti i miei figli e i miei nipoti». IL POIANA PRESENTE

In un momento non c’è più uno spazio vuoto. Arriva anche l’attore Andrea Pennacchi, atteso sul palco con il suo “cugino” Poiana. «Sarebbe strano se non ci fossi», attacca, spiazzante. «Questo è un bel movimento, giovane, democratico. E alimenta il dibattito, il che non fa male a una regio-

(FOTO BIANCHI)

ne come la nostra. Ci sono state altre belle piazze negli anni, sono sempre uno shock positivo». Poi, trasformatosi in Poiana, reciterà la parte di quello deluso dai suoi rappresentanti in parlamento, razza di destra incapace di farsi valere. LA SFIDA A ZAIA

Quando il successo del raduno è cosa certa, arrivano anche pezzi di giunta Giordani.

«Siamo qui per dare una risposta alla becera politica della Lega, ma non risponderemo con insulti a insulti». È Beatrice a ricordare il codice genetico delle sardine. «L’alternativa che offriamo sono valori e messaggi positivi. Noi non usiamo slogan, non diamo risposte. Sorridiamo e ci troviamo con chi chiede una politica sana e rispettosa». Simbolo di questo capitolo due del viaggio è la sardina Tina, così battezzata in onore della partigiana Tina Costa. «Noi siamo la politica che l’Italia chiede, la risposta naturale e fisiologica a un’esigenza. E no, non scegliamo un partito, ma chiediamo ai partiti di sceglierci». «ANCORA QUI»

Antonio, studente, uno del

gruppo organizzatore, ha fatto il suo personale esordio in piazza il primo dicembre, al raduno di piazza delle Erbe. «E oggi sono tornato per dire un altro no alla politica dell’odio, della violenza. Salvini ci attacca, se l’è presa con noi, con un ragazzo di Ferrara, ha suonato al citofono di un ragazzo accusandolo di spaccio solo perché è tunisino. Vogliamo dirgli che ha sbagliato tutto. Mentre lui se ne sta chiuso al Geox a parlare di agricoltura, noi stiamo in città a parlare di arte, cultura e civismo con tanta gente vera». SEI RICHIESTE

«Chi viene eletto, vada a far politica e non campagna elettorale permanente». È la prima condizione dettata dalle sardine alla politica. E ce ne sono altre cinque: «Chi è ministro, comunichi soltanto sui canali istituzionali» (applauso dedicato a Salvini). «Alla politica chiediamo trasparenza nell’uso dei social». E ancora: «Il mondo dell’informazione protegga la verità e ambisca ad avvicinarsi ad essa il più possibile». Penultimo: «La violenza sia esclusa dai toni e dai contenuti della politica». E infine: «È necessario rivedere il concetto di sicurezza. E dunque abrogare i decreti». Segue applauso, il più convinto della serata. E messaggio finale: «Basta con la retorica della cultura veneta individualista. Noi siamo in tanti, ci piace stare insieme, siamo italiani ed europei». Poi, certo, arriva Giorgio Gobbo e intona “A Rovolon, io ti porterei a Rovolon”, ma è per ridere. Per commuoversi, invece, si canta Bella Ciao. — © RIPRODUZIONE RISERVATA


MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

sanità

Comitati della salute: «Un commissario per i pronto soccorso di Pieve e Agordo» Chiesta al ministro l’applicazione del potere sostitutivo Gidoni: «Ben venga Speranza se trova medici e specialisti» Francesco Dal Mas BELLUNO. Un commissario di governo per gestire l’emergenza negli ospedali di Agordo e di Pieve di Cadore. Lo ha chiesto l’Associazione Tutela salute del cittadino, con Guido Trento, presidente, e Maria Antonia Ciotti, vicepresidente, quando è stata ricevuta nella sede romana del Ministero della salute. «Siamo in attesa di una risposta», fanno sapere Trento e Ciotti, informando che alla presentazione della loro proposta erano presenti anche i sindaci Paolo Frena di Colle Santa Lucia e Ren-

IL CONSIGLIERE REGIONALE BELLUNESE DELLA LEGA NORD FRANCO GIDONI

zo Bortolot di Zoppè di Cadore, quest’ultimo anche nella sua veste di presidente della Magnifica Comunità del Cadore. «La Regione Veneto dal 2012 ha eliminato il servizio di Urgenza/Emergenza togliendo dall’ospedale di Pieve di Cadore e da quello di Agordo la reperibilità chirurgica notturna e festiva (anche in forma dipartimentale con l’Ospedale Hub di Belluno) e i servizi necessari, andando in contrasto con quanto stabilito dall’Organizzazione mondiale della sanità, che prevede il rispetto della Golden Hour per le patologie tempo–dipendenti», spiegano

Maria Antonia Ciotti e Guido Trento dei Comitat dela salute

gli esponenti del Comitato. «Al ministro Speranza chiediamo di sostituire la Regione, nominando un commissario, che re-implementi i due servizi. È già successo da altre parti d’Italia, come nel Lazio». Immediata la reazione di Franco Gidoni, consigliere regionale della Lega. «Se il ministro Speranza trova il

personale che manca, siamo i primi a sostenere l’arrivo dei medici e degli specialisti. Anzitutto a Pieve di Cadore e ad Agordo, ma anche altrove, Belluno e Feltre compresi». Insomma, se il commissariamento garantirà i medici e gli specialisti che mancano, per l’esponente della Lega è «ovviamente il benve-

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nuto». Ieri, in una nota, Trento e Ciotti si dicono “allibiti” per le ultime dichiarazioni del presidente Zaia. «Nessun taglio alla sanità? Sono affermazioni offensive per noi bellunesi, in quanto la sua giunta ha approvato i piani sanitari del 2012 e del 2018 nei quali sono stati eliminati i parametri che riconoscevano concretamente la specificità della nostra provincia e nei quali, inoltre, sono state tolte unità operative complesse fondamentali a Feltre a Belluno e sono stati pesantemente tagliati servizi e reparti fondamentali all’ospedale di Pieve di Cadore e Agordo». Per il consigliere Gidoni, invece, «onestà intellettuale imporrebbe di riconoscere quanto la Regione sta facendo per Belluno e provinciale, non ultimo l’investimento di 4 milioni ed oltre per nuove attrezzature. Se fosse vero che la Regione punta a un ridimensionamento dei nostri ospedali, non continuerebbe ad investire», prosegue l’esponente della Lega. «Per quanto riguarda poi il servizio di emergenza di Auronzo, il consigliere ricorda che si tratta di un ppi e che tale è sempre stato, “per cui non si capiscono le polemiche di questi giorni». «Anche Cortina è un Punto di primo intervento. Si trasformerà in un Pronto soccorso solo perché interverrà il privato», conclude Gidoni. —

sanità

sanità

Tre milioni di investimenti per l’unità di Radioterapia

In arrivo nelle Usl del Veneto 197 medici specializzandi

L’Usl 1 acquisterà un nuovo acceleratore lineare E sul guasto tecnico di giovedì «Macchine monitorate ma non sempre basta» BELLUNO. L’unità di radioterapia a Belluno potrà contare su un nuovo acceleratore lineare e di software più aggiornati. Dopo il guasto tecnico che il 6 febbraio non ha permesso di effettuare i trattamenti previsti su alcuni pazienti (richiamati in serata dalla direttrice della Uoc e ricollocati il giorno dopo), la Regione ha finanziato l’acquisto di un nuovo acceleratore lineare e l’aggiornamento del software dell’apparecchio più recente in uso. Nel reparto sono attualmente presenti due acceleratori, acquisiti nel 2008 e nel 2013. A luglio 2019 l’Usl 1 Dolomiti ha chiesto l’aggiornamento dell’apparecchiatura più recente al fine di elevare il livello del sistema agli standard regionali e la sostituzione dell’apparecchiatura più datata. La Regione ha valutato positivamente le richieste e ha concesso un finanziamento di 2,1 milioni di euro per un nuovo acceleratore lineare e di 950 mila euro per l’aggiornamento del software dell’altra macchina. Per quanto riguarda il malfunzionamento dello scorso 6 febbraio, «le apparecchiatu-

Adriano Rasi Caldogno

re sono monitorate 24 ore su 24 sette giorni su sette per 365 giorni l’anno per poter anticipare anomalie e, per tentare di prevenire i fermi macchina, vengono condotte sei manutenzioni programmate per ciascun acceleratore. Ma non sempre questo basta per evitare fermi. La macchina in questione aveva subito blocchi parziali il 2 e il 13 gennaio e totali il 30 gennaio e il 6 febbraio. Essendo apparecchiature delicate, per cui un intervento invasivo richiede un fermo preventivo di due giorni senza l’erogazione di raggi, prima di stabilire un’attività così

importante e invasiva sono stati fatti alcuni tentativi. Visto il ripetersi dei problemi, però, è stato programmata una revisione completa per il 17 febbraio (fermando quindi l’apparecchiatura il 14) che durerà circa due giorni, con sostituzione di varie parti dell’apparecchiatura». La radioterapia di Belluno ha in carico annualmente circa 1.040 pazienti e nel 2019 ha effettuato 574 cicli di trattamenti radioterapici, che possono arrivare anche a 40 sedute ciascuno. Ogni giorno vengono valutati circa 60 pazienti. «Siamo una delle province con il più alto tasso di richieste di radioterapie e abbiamo una bassissima fuga», spiega il direttore della Uoc Iannone, «diamo anche la possibilità alle persone che curiamo di scegliere la fascia oraria in cui preferiscono fare i trattamenti per venire incontro alle esigenze di ognuno». «Con questi investimenti continuiamo nell’opera di rinnovo del parco macchine dell’Usl Dolomiti», spiega il dg Adriano Rasi Caldogno, «i nostri uffici stanno procedendo per acquisizione più rapida possibile del nuovo acceleratore, dell’aggiornamento del software, oltre che della risonanza da 1,5 tesla dell’angiografo cardiologico e dei mammografi recentemente autorizzati e finanziati». — F.R.

La soddisfazione del dg dell’Usl 1 Rasi Caldogno «Una boccata d’ossigeno i futuri professionisti si troveranno bene da noi» BELLUNO. Una boccata di ossigeno per i servizi ospedalieri di montagna. La Regione ha siglato un’intesa con il rettore delle Università di Padova e Verona, grazie alla quale le Usl e gli ospedali del Veneto potranno avviare l’assunzione degli specializzandi che stanno finendo il loro percorso di studi. Secondo questo accordo, infatti, gli studenti degli ultimi anni possono svolgere, nell’ambito del loro iter didattico e per un periodo ben definito, 32 ore a settimana con un contratto regolare, direttamente negli ospedali del territorio. L’accordo con Padova e Verona riguarda già 197 medici studenti per il Veneto, specializzandi in varie discipline, che avranno uno stipendio di 2.300 euro mensili. «Al 31 dicembre 2018 i medici in servizio in Usl 1 Dolomiti erano 463, oggi sono 429. Nel 2019 hanno cessato il servizio 74 medici e, nonostante siano state percorse tutte le strade possibili per acquisire nuovo personale, i medici che hanno preso servizio sono stati 41», spiega il direttore generale, Adriano Rasi Caldogno, «mi auguro che, grazie a queste

Un reparto ospedaliero

nuove importanti opportunità, si possano trovare a breve medici per i nostri servizi. Ogni giorno i nostri professionisti si impegnano con la dedizione e la determinazione della gente di montagna per dare il meglio per i nostri assistiti, ma l’errata programmazione nazionale sui numeri di specializzandi si è fatta sentire da noi prima che altrove e ora sta diventando sempre più pesante. Con queste nuove possibilità si apre uno spiraglio di ottimismo. Qui in montagna vi è un forte attaccamento agli ospedali e un rapporto molto stretto tra medico e paziente

che farà sentire i medici ben accolti nelle nostre comunità». Un provvedimento che consente di intervenire con un valido supporto agli organici dei professionisti nei reparti dove maggiormente si registra la carenza di medici. A questi si potranno aggiungere i medici laureati e abilitati ma non specializzati che hanno aderito al bando della Regione per l’assunzione nella branca di medicina e geriatria e per i Pronto soccorso per un totale di 524 candidati a entrare nel sistema sanitario ospedaliero. — F.R.


VIII

Padova

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Il servizio civile affiancherà l’Ulss 6 nell’aiuto ai disabili Potranno partecipare al bando giovani dai 18 ai 28 anni Si cercano 50 volontari per 12 mesi e 25 ore settimanali `

LA NOVITÁ PADOVA Cinquanta volontari del

servizio civile saranno a fianco delle persone con disabilità seguite dai servizi socio-sanitari dell’Ulss 6 Euganea. La novità è stata comunicata ieri dalla direzione dell’ente di via Scrovegni, l’Ulss ha presentato istanza di accreditamento al Dipartimento della Gioventù e del Servizio civile nazionale presso la Presidenza del consiglio dei ministri. Potranno partecipare ragazze e ragazzi di età compresa tra i 18 e i 28 anni, l’attività durerà 12 mesi per un monte ore complessivo di 1.145 ore, all’incirca 25 ore settimanali dal lunedì al venerdì. Il bando deve ancora essere pubblicato. «Il servizio civile universale rappresenta – commenta il direttore generale dell’Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta – un’importante occasione di formazione e di crescita personale e professionale per i giovani, che sono una indispensabile e vitale risorsa per il progresso culturale, sociale ed economico del Paese». «Da parte nostra accoglierli e impiegarli a sostegno degli interventi resi alle persone con disabilità è un’occasione preziosa di vicinanza e aiuto ai più fragili, che contribuisce a creare reti solidali di partecipazione attiva». Il servizio svolto, su base volontaria previa specifica formazione di oltre cento ore, andrà a sostegno delle per-

AMBULANTI SCONTRINI E LOTTERIA GRANDE PROBLEMA “Scontrino telematico e lotteria degli scontrini stanno agli ambulanti come le infradito stanno alla scalata del monte Bianco”. Ilario Sattin, presidente regionale e provinciale della Fiva Ascom Confcommercio riassume così il tema dell’assemblea annuale della Fiva nazionale svoltasi a Milano nella sede di Confcommercio alla presenza della sottosegretario all’Economia, Laura Castelli. Il canone unico per l’occupazione del suolo pubblico che decorrerà dall’1 gennaio 2021 e la questione degli scontrini potrebbero però trovare una qualche soluzione in due emendamenti che affiorano nelle pieghe del

SCIBETTA Per il dg sarà una importante occasione di crescita

decreto “Milleproroghe”.

sone con handicap in qualità di supporto organizzativo, affiancamento agli operatori negli enti di accoglienza e nella scuola, aiuto nella realizzazione di tirocini formativi, attività ludico-ricreative e soggiorni estivi. E la solidarietà “istituzionalizzata” è una sensibilità che in Euganea parte da lontano.

INNOVAZIONE GIOVEDÍ APRE LO IOT CUBE

LA STORIA Il servizio civile nasce nel 1972 come diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare. Nel 2017 il Servizio civile da nazionale diventa universale,

con l’obiettivo di renderlo un’esperienza aperta a tutti i giovani che desiderano farla. L’Ulss 6 Euganea, nello specifico il Distretto Padova Sud, conta l’esperienza trentennale nei progetti di servizio civile a partire dal 1985 con il servizio volontario alternativo che prevedeva gli obiettori di coscienza e dal 2005 con i progetti di servizio civile nazionale e regionale. Ad oggi sono stati attivati una ventina di progetti, con il coinvolgimento di un centinaio di volontari. Elisa Fais

Apre giovedì alle 11 presso lo Start cube in via della Croce Rossa, 112, IoT cube il nuovo spazio per l’innovazione dove imprese e startup potranno toccare con mano le potenzialità delle tecnologie abilitanti la trasformazione digitale. ST Microelectronics, leader globale nei semiconduttori e Galileo visionary district offrono al territorio un nuovo progetto nella sensoristica evoluta.

La scienza per gli studenti sole infrastrutture, è fondamentale anche creare una coscienza e una cultura diffusa, pronta al cambiamento, a partire dalle nuove generazioni. L’edizione 2020 di un pozzo di scienza è così dedicata al tema della resilienza, presentandosi alle scuole con il titolo Ri-Adattiamoci. Iscrizioni aperte per “Un pozzo di scienza” sesto anno consecutivo per le attività di un pozzo di scienza, l’offerta didattica gratuita dedicata agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado: iscrizioni aperte dal 4 al 23 febbraio. Un pozzo di scienza, l’evento di divulgazione scientifica e ambientale – ideato e prodotto da AcegasApsAmga e da Gruppo Hera – sempre rivolto alle tematiche più at-

tuali e sentite per educare le nuove generazioni alla sostenibilità, sarà intitolato quest’anno alla capacità di riadattarsi concentrandosi sulla resilienza. Un pozzo di scienza è infatti una proposta educativa che integra il percorso scolastico, fornendo strumenti aggiuntivi per le nuove generazioni, per permettere sia di comprendere l’ambiente che le circonda, e contemporaneamente creare soluzioni: la resilienza è anche questo, la capacità di riadattarsi, rigenerarsi anche di fronte ad eventi traumatici. Una volta completate le iscrizioni e confermato il calendario, le attività nei territori si svolgeranno direttamente nelle scuole dal 30 marzo al 4 aprile.

Da Piove a Chioggia in treno Il ministero approva la linea

zione della tratta di collegamento ferroviario fra le città di Padova e di Chioggia». Già all’epoca, Rossi, Tesserin e Varisco manifestarono l’opportunità di creare un collegamento ferroviario con il sistema del Veneto centrale, in funzione della domanda di mobilità pendolare, compresa quella turistica. La proposta in questione prevedeva la creazione di un rapido collegamento con i comuni di Ponte San Nicolò, Saonara, Legnaro, Polverara, gli istituti universitari di Legnaro (Agraria e Veterinaria) e la zona industriale di Padova. Stando alle previsioni, il collegamento tra Chioggia e Padova (con la possibilità di raggiungere anche Venezia in treno) sarebbe stato ottenuto innanzitutto mediante la posa di una bretella tra la Rovigo–Chioggia e la Venezia-Adria (passante per Piove di Sacco e Pontelongo) e di una nuova tratta diretta verso la città del Santo. Roberto Perini

AMBIENTE PADOVA La resilienza e l’impor-

tanza di sviluppare le proprie capacità di adattamento nei confronti dell’ambiente sono divenuti temi ormai centrali nel panorama internazionale in risposta ai cambiamenti climatici. I loro effetti sul territorio sono infatti sempre più evidenti, come, ad esempio, nel caso del rischio idrogeologico. In un’ottica di preparazione ed efficienza AcegasApsAmga e il Gruppo Hera si stanno impegnando nella super-continuità a partire dai servizi per creare città più resilienti, in grado di reagire ai cambianti in corso. Ma un mondo resiliente non dipende dalle

INFRASTRUTTURE CHIOGGIA Da Chioggia a Piove di

Sacco in treno. Il parere positivo sulla Padova–Chioggia espresso dal ministero delle Infrastrutture (ora al vaglio della commissione Trasporti delle Camera) riapre un capitolo che, dopo aver suscitato entusiasmi effimeri, pareva ormai chiuso per sempre. Sono trascorsi infatti 27 anni da quando, trionfalisticamente, fu presentato il primo progetto per la creazione di una linea ferroviaria tra Chioggia, Padova e Venezia. Nel 1993 i consiglieri regionali Ivo Rossi (Verdi), Carlo Alberto Tesserin (Democrazia cristiana) e Ruddi Varisco (Parti-

to comunista) si fecero promotori di una specifica legge regionale, cui fece ben presto seguito uno studio preliminare di fattibilità (limitatamente alla tratta Padova–Piove di Sacco). Puntualmente finanziato e redatto, esso non ebbe tuttavia alcun seguito. «Lo sviluppo di un sistema efficiente di collegamenti metropolitani ferroviari – riporta il testo della proposta di legge caduta nell’oblio - non dovrà riguardare solamente le aree e le città già servite, sia pur in maniera insufficiente. Dovrà invece coinvolgere aree fino ad oggi marginalizzate o scarsamente collegate con il resto del sistema. E’ in questa molteplice ottica che va letta la inderogabile necessità di arrivare in tempi rapidi alla realizza-

Piantine, dolci e ricotte degli agricoltori nostrani `Al mercato coperto

di via Vicenza iniziative per la festa di S. Valentino LA NOVITÁ PADOVA San Valentino a “km

zero” tra fiori, profumi dell’orto e dolci assaggi di miele e ricotta. Questa settimana gli agricoltori di Campagna amica Padova dedicano le aperture del Mercato coperto (via Vicenza 23) alla festa degli innamorati con alcune proposte ispirate dalle tipicità dell’agricoltura padovana. Domani al pomeriggio dalle 15 alle 18, il primo appuntamento ispirato al detto “una sciocchezza di tanto in tanto aiuta l’uomo a vivere d’incanto”. Faustino Saccuman, titolare dell’omonima azienda orto-florovivaistica di Bovolenta, presenterà una ricca varietà di fiori e piantine da orto per qualche originale idea regalo per la festa degli innamorati e non solo. Sabato 15 febbraio, dalle 9 alle 12, spazio ai dolci assaggi golosi con le degustazione libere di ricotta fresca della Fattoria Crivellaro e miele dell’Apicoltura Estense. In entrambi gli appuntamenti ci sarà spazio anche per la solidarietà con la vendita dei cuori in cioccolato di Telethon, per continuare a finanziare la ricerca per lo studio delle malattie genetiche rare. Al Mercato coperto di Padova gli agricoltori di Campagna amica Coldiretti presentano il meglio delle tipici-

tà del territorio, con molte proposte per tutti i giorni, dalla frutta alla verdura fresca, dalla carne ai latticini, dal miele e vino alle confetture, dal pane alle piante. C’è anche la possibilità di farsi consegnare la spesa gratuitamente a domicilio. Tutte le informazioni durante l’orario di apertura. Il Mercato coperto Padova km 0 ospita, in uno stabile da 600 metri quadrati completamente ristrutturato, circa venti aziende agricole padovane che hanno intrapreso con convinzione la strada della vendita diretta. Il mercato è aperto ogni sabato mattina dalle 8 alle 13 e mercoledì pomeriggio dalle 15 alle 19. Sulla pagina Facebook Mercato coperto Padova Km0 saranno puntualmente riportate tutte le novità sulle iniziative e le proposte per conoscere da vicino tutto il meglio e il bello della nostra agricoltura.

CAMPAGNA AMICA Al mercato coperto di via Vicenza

Giovedi grandi pulizie Aps nel quartiere Forcellini AMBIENTE PADOVA

Saranno presenti i rappresentanti del Galileo VD e di ST Microelectronics ma pure i principali soci del parco scientifico padovano.

MONETA VIRTUALE L’INFORMAZIONE SUI BIT COIN Sabato dalle 15 evento in-formativo gratuito organizzato dal Bitcoin Veneto center in collaborazione con Bitcoinyou.it. Bitcoin veneto center si unisce a Bitcoinyou.it e crea un nuovo team allargato di professionisti nell’ambito delle criptovalute,

(A.R.) Spazzatrici in azione a Forcellini. Giovedì si svolgeranno nel rione le “Pulizie Intensive”, l’iniziativa di Comune e AcegasApsAmga per restituire ai cittadini le strade in cui si abita o si lavora pienamente igienizzate, a seguito di lavaggio estremamente approfondito. L’intervento, attivo con uomini e mezzi fin dalle prime luci del mattino, coinvolgerà principalmente via Nazareth e via Monaco Padovano. Il piano di pulizia inizierà con lo svuotamento straordinario dei cassonetti dei rifiuti e proseguirà con il lavaggio interno ed

Settore orafo: «Tengono le imprese padovane» IL SETTORE PADOVA Guglielmina Peretto

del denaro 4.0 e della blockchain. Nei centri Bitcoinyou.it sparsi in tutta Italia e nel neonato spazio dedicato del Center di Abano Terme fa formazione e assistenza a qualsiasi persona si voglia avvicinare all’utilizzo o cominciare a scoprire cosa siano bitcoin, blockchain o le criptovalute in generale.

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esterno degli stessi. Poi, si effettuerà un’azione di spazzamento meccanizzato, adottando ogni precauzione (es. nebulizzazione dell’acqua) per evitare il sollevamento di polveri ed è previsto un lavaggio stradale approfondito. Si approfitterà, inoltre, dell’occasione per effettuare la pulizia delle caditoie con idropulitrice. L’intervento durerà circa 6 ore (indicativamente dalle 5 alle 11), durante le quali le strade interessate dovranno essere completamente sgombre dalle auto in sosta. Il Comune, a questo proposito, ha già emesso un’ordinanza di divieto di sosta su entrambi i lati delle strade interessate per tutta la durata dell’intervento.

presidente provinciale e regionale degli Orafi di Confartigianato Imprese: «La crisi è alle spalle ma c’è bisogno di forze giovani. Il nostro impegno ha prodotto una filiera formativa completa, che permette ai ragazzi concrete opportunità di lavoro nel settore. Secondo le ultime analisi del nostro ufficio studi tengono le imprese artigiane, 1.214 a fine settembre 2019, praticamente le stesse del 2018 (236 a Padova) crescono gli addetti, arrivati a 3.264 (460 a Padova, seconda per numero di addetti solo a Vicenza), e soprattutto ha ri-

preso l’export veneto (+5,9%) nei primi 9 mesi del 2019 rispetto lo stesso periodo del 2018, toccando quota 1 miliardo 219 milioni di euro, il 79% dei quali verso paesi extra Ue. Una crescita trainata in Ue da Romania, Francia e Germania e, nel mondo, dalla ripresa degli Usa, Emirati Arabi Uniti, Canada e del Sudafrica». Tra i corsi un triennale per l’oreficeria per minorenni in obbligo formativo. Un quarto anno diploma tecnico delle lavorazioni artistiche dove alla fine del percorso annuale, si ottiene un diploma professionale, riconosciuto a livello comunitario 4° Livello Eqf. Quinto anno corso ifts per tecnici digitali di prodotti del made in italy.


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Primo Piano

LA PARTITA ROMA Matteo Salvini non fa che dire: «Voglio essere processato». Espone il petto alle frecce dei senatori che domani votano sul caso Gregoretti e poi è prontissimo a andare in tribunale e «lì farò valere le mie ragioni davanti a tutti gli italiani. Ho agito per difenderli». Perciò bloccò la nave militare strapiena di immigrati. Il leader che ordinò ai suoi di votare a favore dell’autorizzazione a procedere contro di lui nello scrutinio in Giunta, alla vigilia del voto in Emilia, è tentato di riproporre il bis. E di usare il voto per mandarlo a processo come una ribalta su cui issarsi da eroe patriottico contro la sinistra anti-italiana. Il Carroccio sta cercando di dissuadere il suo capo: «Devono essere gli altri a mandarti a processo, su di loro così ricadrà il discredito agli occhi degli italiani». L’ex mini-

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Gregoretti, la Lega frena il “capitano”: no al processo, noi usciamo dall’aula stra Bongiorno, che da avvocato ha in mano la pratica, continua a insistere dicendo: «Matteo, se siamo noi a dire sì al processo è come se ammettessimo che hai compiuto un reato, e così proprio non è». Di fatto, una decisione non è stata ancora presa su come comportarsi domani in aula. L’ipotesi più probabile è quella di uscire dall’emiciclo e non votare. Ma fino all’ultimo la scelta sarà aperta. LA NAVE La Gregoretti fermata dopo il salvataggio dei migranti: per giorni fu impedito lo sbarco

LE TATTICHE Intanto Salvini proclama: «Mercoledì sarò certamente in aula e non vedo l’ora di andare a processo. E se difendere la patria per qualcuno è un crimine, allora chiariamolo una volta per tutte». Il Pd: «Prima Salvini ha fatto il gradasso, ora fug-

ge e dice ai suoi di non stare in aula». «Scusi Salvini, conferma o scappa?», attacca Piero Grasso. Il leader leghista rilancia il guanto di sfida: «Vado in aula tranquillissimo. È sicuro che passerà la richiesta di processo ai miei danni. Spero solo che facciano in fretta». L’alternativa per il centrodestra sarebbe quella di non presentare alcun or-

DOMANI IL VOTO SULL’AUTORIZZAZIONE «NON VEDO L’ORA DI SPIEGARE AI GIUDICI» MA IL PARTITO PUNTA A FARLO DESISTERE

dine del giorno: Lega e Forza Italia affermerebbero che il voto della Giunta - alla vigilia del voto in Emilia - fu sbagliato, e anche l’eventuale intervento di Salvini ribadirebbe la difesa del proprio operato. Il capo leghista ha intanto preparato la sua autodifesa. Uno: «Non si trattava di sequestro, le persone a bordo della Diciotti erano al sicuro e protette». Due: «La discesa a terra era rallentata perché in corso trattative per la redistribuzione dei migranti». Tre: «Va segnalato che il governo tedesco ci ha poi fatto sapere che tre soggetti a bordo erano in grado di mettere a rischio la sicurezza nazionale». Quattro: «Tutto il governo era coinvolto e convinto ad agire come abbiamo fatto». Cinque: «Ho agito per la difesa degli interessi nazionali». Il match è pronto, appuntamento a Palazzo Madama. M.A. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

La kermesse a Padova

GOVERNATORE Luca Zaia

Salvini “investe” Zaia: «Qui non ci sarà bisogno di campagna elettorale» Il segretario lancia il governatore `«Il Luca-ter? Mai nulla è scontato davanti a 2500 sostenitori osannanti tranne il Milan che perde il derby» `

L’INCONTRO dal nostro inviato

PADOVA Gran Teatro Geox addobbato a festa, 2.500 spettatori osannanti, “Notti magiche” con volume a palla. Domanda: questo evento della Lega a Padova è forse l’implicito annuncio della ricandidatura di Luca Zaia? Risposta di Matteo Salvini, al termine del video che celebra i risultati amministrativi del 2019, lo stesso proiettato a fine anno a Palazzo Balbi: «No, in Veneto non c’è bisogno di fare campagna elettorale perché parlano i fatti, qui verrò al massimo per bermi un bicchiere di Amarone...». Al centro del talk show “La nostra terra” condotto da Massimo De Manzoni, condirettore del quotidiano La Verità, ci sono il vino (con la produttrice Camilla Rossi Chauvenet), i b&b abusivi (con Marco Michielli di Confturismo), le Olimpiadi (con il campione di sci Kristian Ghedina). Sul palco c’è pure Francesco

Cavalla, che sarebbe un ordinario di Filosofia del diritto e infatti a un certo punto sbotta («Non chiedetemi di cose che non so...»), però poi diventa la star della serata attaccando quei politici che «lanciano slogan come sassi tirati, non voglio dire parolacce ma...», auto-azzerandosi il volume e conquistando la platea con il labiale. Ecco, si parla di tutto e di più, meno che di Regionali, ma pare di capire che il “giro

d’Italia” di Salvini non farà molte altre tappe a queste latitudini: «In tante altre regioni – spiega il segretario federale, quand’è ormai tempo di selfie – ci sarà bisogno di fare campagna elettorale, ma qui non dovremo impegnarci a spiegare più di tanto quello che la gente vede». Significa che il tris di Zaia è scontato? «Non c’è niente di scontato nella vita, tranne il fatto che il Milan perde il derby». Parole che parrebbero mettere

DIBATTITO Matteo Salvini con l’ex campione di sci cortinese Kristian Ghedina

un pesante dubbio sulla corsa del governatore uscente, ma che secondo i sussurri del retropalco sarebbero invece la prova che Salvini condivide la strategia ribadita in questi mesi da Zaia: più si pensa a governare e meno margini si lasciano agli avversari, meglio è per il centrodestra.

L’ALLEANZA Centrodestra? Finora non è stata pubblicamente confermata

nemmeno l’alleanza con Forza Italia e Fratelli d’Italia, lasciati sulla graticola ad esempio dal big di zona Roberto Marcato (presente insieme ai leghisti di ogni ordine e grado), chiedendo loro «un patto di sangue sull’autonomia». Dice dopo i titoli di coda Salvini, acclamato («Matteo, Matteo, Matteo!») alla pari di Zaia («Luca, Luca, Luca!»): «Chiaro che in Veneto la Lega ha i numeri per vincere tranquillamente anche

«L’AUTONOMIA STA CONTAGIANDO IL RESTO DEL PAESE E QUESTO È UN MERITO STORICO DEL VENETO»

da sola, però io lavoro perché si faccia squadra. Quanto all’autonomia, noi la pratichiamo a livello istituzionale e nel partito, poi decide Luca modi e tempi». Ma al microfono il leader manda un chiaro messaggio a Fi e Fdi, dopo il fallimento della trattativa con i 5 Stelle: «L’hanno tirata in lungo un anno, non so quanti tavoli e sottotavoli ha fatto Erika Stefani. Ma non sono stati mesi buttati via, l’autonomia sta contagiando il resto del Paese e questo è un merito storico dei veneti. Chiaro che però il prossimo Governo dovrà farla e quindi avremo per alleati, a livello sia locale che nazionale, solo di chi ci garantisce per iscritto che l’autonomia sarà legge». Il commissario veneto Lorenzo Fontana ci crede: «Abbiamo ottenuto risultati incredibili in sei mesi, oltre 100 pullman a Roma, 7.000 veneti a Roma, migliaia di nuovi iscritti e centinaia di gazebo. Grazie a chi ci permette di vivere un sogno: che la nostra terra un giorno possa essere libera di autogovernarsi».

LA PIAZZA Il resto è polemica per la contemporanea manifestazione delle Sardine in piazza. «Noi siamo l’unico Paese al mondo – ironizza Salvini – in cui si protesta non contro il Governo bensì contro l’opposizione. Ma vinceremo anche alla faccia di questi signori. E vinceremo anche in Comune a Padova, promesso». Chiusura di Zaia: «Posso far notare che qua dentro non c’è uno striscione contro qualcuno? Ho visto “Autonomia subito”, ma nessuna offesa, piuttosto la bandiera del Veneto, anche se qualcuno la prende come insulto. Quindi portatene di più la prossima volta». Forse la prossima volta sarà campagna elettorale. Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA

PORTELLO Il popolo delle Sardine e, sul palco, l’attore Andrea Pennacchi

E le Sardine scendono in piazza Duemila persone in prima linea

LA MANIFESTAZIONE PADOVA Mentre lo stato maggiore leghista si riuniva al Gran Teatro Geox, duemila sardine padovane scendevano in strada per urlare il proprio dissenso al leader Salvini e, più in generale, alle politiche adottate dal Carroccio. «Padova non si Lega» è l’ormai classico slogan che ha accompagnato la manifestazione di ieri sera a Porta Portello, dove moltissimi giovani (soprattutto studenti universitari) si sono riuniti alle porte del centro storico per dar vita in contemporanea ad un presidio parallelo. Gli attivisti scesi in piazza erano

sicuramente meno rispetto ai cinquemila che avevano riempito piazza delle Erbe lo scorso 1. dicembre, ma si sono comunque fatti sentire. In prima linea alcuni ragazzi già noti per esser stati referenti dei sindacati universitari padovani, ma tra loro sono sbucati anche il vicesindaco Arturo Lorenzoni e le assessore comunali

di Coalizione Civica Chiara Gallani e Marta Nalin. Riflettori inevitabilmente puntati su Lorenzoni, che nei prossimi giorni dovrebbe sciogliere le riserve e annunciare la propria candidatura come candidato governatore del Veneto di una coalizione di centrosinistra. Nessun esponente politico, in ogni caso, è salito sul palco. «Sono qui solo per dare il

mio sostegno» le parole di Lorenzoni.

SUL PALCO Tra uno striscione sarcastico contro Salvini (numerosi i riferimenti al citofono suonato durante la campagna elettorale emiliana) e un “Bella Ciao” cantato a squarciagola, si è preso la scena anche l’attore padovano

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PROTAGONISTA ANCHE L’ATTORE ANDREA PENNACCHI E TRA I GIOVANI IL VICESINDACO LORENZONI

Andrea Pennacchi “il Poiana” per un intervento satirico che ha strappato un’ondata di applausi. «Il Veneto - è il concetto ribadito a gran voce dalle sardine padovane - non è solo quello espresso dalla Lega. Esiste anche un Veneto diverso, molto più inclusivo». Tra la folla è sbucata anche una bandiera di San Marco, accostata al tricolore italiano e alla bandiera dell’Unione Europea. «Non siamo un partito - urlano i ragazzi - e non spetta a noi trovare soluzioni politiche, ma il nostro compito è quello di ricreare i veri metodi di fare politica. Quelli che partono dal basso». Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

Casi di contagio Canada

Svezia

Finlandia

7

1

1

Germania

14

Macao

Russia

10

2

Giappone

26

I DECESSI

910

Belgio

1 Regno Unito

Malesia

18 Sud Corea

3 Usa

Francia

12

11 Spagna

27

Provincia di Hubei

Nepal Taiwan

1

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2

altri in Cina

Filippine

37

India

3 Eau

Sri Lanka

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LA DEVIAZIONE Hong Kong

Singapore

in Cina

ROMA Le prime misure arriveranno presto. Il governo prova a fronteggiare gli effetti sull’economia del coronavirus. Effetti per il momento ancora da quantificare ma che, secondo l’Upb, potrebbero spingere al ribasso le attese sulla crescita. Ieri il premier Giuseppe Conte ha riunito a Palazzo Chigi il capo della Protezione civile e commissario per l’emergenza Angelo Borrelli, i ministri degli Esteri Luigi Di Maio, quello dell’Economia Roberto Gualtieri, il titolare della Difesa Lorenzo Guerini, e quello della Cultura e del turismo Dario Franceschini, per provare a mettere in piedi un piano di emergenza per affrontare le ricadute economiche dell’epidemia. L’idea più avanzata, per il momento, sembra quella di far scendere in campo la Sace-Simest, la società pubblica che affianca chi esporta, per aiutare le imprese in difficoltà con la Cina a trovare in breve tempo nuovi sbocchi per fronteggiare il calo degli affari con Pechino. Ma misure di sostegno ci saranno anche per chi importa, come ha confermato Gualtieri. Un piano di azione complessivo, insomma, che dovrà tenere conto anche degli impatti che la crisi sta avendo su alcuni settori cruciali come il turismo e la moda. Moncler per

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IL FOCUS

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Effetto virus sulla crescita, in arrivo misure di sostegno per le imprese Vertice a Palazzo Chigi per affrontare la crisi `Ma per Intesa Sanpaolo l’Eurozona subirà Mobilitata Sace-Simest per favorire l’export un impatto sul Pil «relativamente modesto» `

esempio, ieri ha annunciato la decisione di rinviare degli investimenti per gli impatti del coronavirus. Intanto l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo guidato da Gregorio De Felice, ha elaborato una previsione, fresca di stampa, che però già dal titolo dà un segnale diverso: «Epidemia 2019 - nCoV: effetti significativi ma transitori, con impatti margi-

nali fuori dalla Cina». Il pregio dello studio è la quantificazione numerica del contagio sui cicli economici. La prima stima elaborata prevede «uno shock di 3 punti sui consumi in Cina nel 1° trimestre, quasi interamente riassorbito nel 2° trimestre». Peraltro, la ricerca anticipa «rischi al rialzo in caso di rimbalzo compensativo nei trimestri seguenti».

Le conseguenze sull’economia Effetti del virus sull’economia cinese nel 2020 Pil (var %)

consumi (var %)

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Le ricadute sul Pil delle altre economie

L’appello del papà del ballerino

Usa

«Vi prego, fate rientrare mio figlio in Italia» Non si risolve l’odissea di Gabriele De Fazio, il 23enne ballerino professionista di Roma bloccato senza più lavoro a Kunming per l’emergenza coronavirus. «Aiutatemi a fare rientrare mio figlio in Italia», l’appello disperato lanciato ieri

II trim

dal padre Roberto. «Sono chiuso in casa da 20 giorni, ho quasi finito i viveri e il mio datore di lavoro è sparito - dice Gabriele - la Farnesina non mi abbandoni». A. Mar. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Eurozona

Giappone

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III trim

L’epidemia causerà probabilmente una battuta di arresto in febbraio e marzo. «Stimiamo l’entità dell’impatto economico - dice lo studio - nell’1,3% del Pil cinese nel 1° trimestre, con possibile aumento al 2% su ipotesi più aggressive». Pur con le incertezze su tempi e intensità, resta un fenomeno transitorio. «Le ricadute sull’Eurozona saranno alla fine modeste, anche se nel breve termine potrebbero essere accentuate da una chiusura più lunga del previsto delle fabbriche cinesi».

IV trim

Fonte: stime Intesa Sanpaolo

Come influirà su tali tendenze l’epidemia? L’esperienza maturata nel 2003 (Sars) «suggerisce un significativo impatto negativo sull’attività economica cinese del 1° trimestre 2020. Tuttavia, l’elevata incertezza sui tempi di sviluppo dell’epidemia e sulla quota di popolazione coinvolta «consiglia di essere cauti sulle valutazioni di impatto economico». In una prima stima, l’analisi di Intesa Sanpaolo ipotizza una deviazione di 3 punti percentuali dei consumi domestici rispetto allo scenario pre-epidemia, oltre a una deviazione di 10 punti percentuali della produzione industriale. In assenza di allentamento fiscale e monetario compensativo (che invece si sta verificando), il Pil risulterebbe più basso. La media annua potrebbe dunque essere ridotta dello 0,8% rispetto allo scenario pre-epidemia. Valutazioni più fondate potranno essere prodotte dopo le indagini congiunturali di febbraio. Quanto all’Eurozona, nello scenario di impatto più moderato, la crescita media del Pil sarà influenzata solo marginalmente. Né cambia di molto le cose il considerare l’impatto sul turismo: l’azzeramento completo dei flussi dalla Cina sottrarrebbe lo 0,05% del Pil. I rischi connessi all’epidemia vengono da una possibile maggiore estensione temporale della crisi e da una chiusura prolungata degli stabilimenti cinesi. Finora l’impatto attraverso i mercati finanziari è stato nel complesso modesto, e non ha implicazioni negative sull’economia reale. Infine, secondo Intesa l’incidenza sulla forza lavoro sarà marginale, e non ci sarà perdita di capitale produttivo. Rosario Dimito © RIPRODUZIONE RISERVATA

Venezia, sudcoreana malata all’aeroporto: ma è falso allarme ta - commenta Vittorio Bonacini, presidente di Ava, l’Associazione veneziana albergatori - Le prenotazioni calano continuamente e nemmeno il Carnevale fa registrare numeri importanti, se si esclude sabato 15 febbraio. Per il resto, camere a prezzi da barzellette. E mancano le prenotazioni per aprile e maggio». Questo mentre ieri una donna sudcoreana è stata fermata dai termoscanner installati all’aeroporto Marco Polo quando è risultata con una temperatura corporea di 38 gradi. Portata all’ospedale All’Angelo, è stato verificato che il malessere non era legato a nessun tipo di contagio da coronavirus.

`Aveva la febbre

ed è stata portata all’ospedale di Mestre L’EMERGENZA VENEZIA Due notti nel cuore di Venezia, poi la partenza alla mattina presto verso le altre tappe della loro vacanza italiana. Alle spalle due addetti alla concierge e un addetto alle camere che una quindicina di giorni dopo vengono visitate in maniera approfondita per fugare ogni dubbio sul fatto che possano aver contratto il coronavirus dopo essere entrati in contatto con la famiglia di Taiwan ospite a Venezia a fine gennaio e, una volta a casa, risultata positiva alla febbre polmonare esplosa a inizio anno in Cina e che da lì sta facendo tremare i polsi al mondo. L’ennesima batosta ad una situazione critica sul fronte turismo che Venezia sta vivendo dall’alba del giorno dopo il 12 novembre e dell’acqua alta a 187 centimetri. «C’è chi pensa che Venezia sia ancora allaga-

IL SOGGIORNO IN LAGUNA

PER LA COPPIA DI TAIWAN IN LAGUNA VISITATI TRE DIPENDENTI DELL’HOTEL MA NON RISULTANO CONTAGIATI

A raccontare il soggiorno della famiglia di Taiwan a Venezia, è il direttore dell’hotel del centro storico nel quale hanno soggiornato e che nello scorso fine settimana è stato al centro di una serie di controlli da parte dell’Ulss, come rivelato ieri da Il Gazzettino. «Venerdì 7 febbraio, alla sera, abbiamo ricevuto una chiamata da un dirigente medico del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Ulss 3

che ci chiedeva se nei giorni scorsi avessimo avuto, tra gli ospiti, due persone che non erano malate ma risultavano comunque positive al coronavirus», è l’esordio del direttore della struttura. «La famiglia era arrivata tardi il 24 gennaio e se n’era andata al mattino presto dopo aver dormito a Venezia due notti. Dunque, secondo l’Ulss 3, ormai al di fuori del periodo in cui esiste reale rischio di contagio. L’Azienda sanitaria continua - mi ha comunque detto che avrebbe monitorato le persone che erano venute a stretto contatto con la famiglia». Così la dirigente del Servizio ha contattato i tre dipendenti dell’albergo per verificare le condizioni di salute dei lavoratori, che sono risultate ottime. «Scattati i quattordici giorni dalla data del pernottamento - riprende il direttore dell’hotel - io e i dipendenti interessati abbiamo ricevuto la chiamata dell’Ulss che ci dava il via libera e confermava la totale assenza di rischi di contagio. Siamo tutti sereni, titolari e lavoratori, e a disposizione dell’azienda sanitaria che ci assicura che non c’è alcun rischio e non c’è niente da monitorare».

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Follia a Roma «Cinesi infetti», assaliti da una baby gang E difesi dai passanti «Cinesi di me... andate via, avete il Coronavirus». Insulti, minacce brandendo bottiglie rotte, lancio di sassi: pomeriggio di follia domenica a Roma, dove una baby-gang si è scagliata prima contro alcuni ragazzini cinesi e poi un gruppo di adulti, tra cui una donna incinta di 35 anni finita in ospedale per lo spavento. A difendere gli stranieri sono intervenuti alcuni italiani che si sono frapposti arginando la rabbia degli adolescenti, mentre i cinesi, terrorizzati, trovavano riparo all’interno di una pasticceria. L’assalto è stato in parte filmato con lo smartphone da un cantautore trentenne che poi ha postato il video su Facebook. Si vedono due dei tre minorenni, che si fanno avanti, mentre gli adulti li fermano.

E un sospiro di sollievo è arrivato dall’Ava che attraverso il direttore Claudio Scarpa ha mandato una circolare agli hotel con alcune regole elementari di attenzione per una situazione «che comunque è serena». Dal canto suo è la stessa Ulss 3 a calmare gli animi spiegando come, sì, ci sia stato il controllo «secondo i protocolli» ma anche che «nessun elemento rilevante è finora emerso dall’indagine epidemiologica effettuata». Sulla già non facile situazione della città d’acqua, è intervenuto ieri anche il Governatore del Veneto Luca Zaia, ospite del padiglione Veneto alla Borsa internazionale del turismo a Milano.«Il coronavirus - ha ammesso - pesa moltissimo sul turismo, è un altro cataclisma che arriva a Venezia dopo la grande alluvione. L’alluvione ha avuto risonanza internazionale negativa, quindi il coronavirus che blocca aerei e tutto quello che ne deriva deprime ancora di più gli arrivi. Diciamo che è l’anno nero di Venezia, ma comunque dopo la pioggia viene il sereno». Nicola Munaro © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 IL MATTINO

PRIMO PIANO

Lo scontro politico

Il Pd è diviso, la bussola gira su Lorenzoni Il segretario Bisato rinvia a venerdì la scelta sul candidato e le primarie. Il vicesindaco di Padova resta il favorito Albino Salmaso PADOVA. Il Pd naviga senza bus-

sola e il segretario Bisato rinvia a venerdì la direzione regionale. La speranza è quella di agganciare Italia Viva di Renzi, Azione di Calenda, i socialisti e Più Europa della Bonino, tentati dalla corsa solitaria con la speranza di agguantare il 5 per cento alle regionali. I dem oscillano tra la candidatura d’orgoglio di bandiera e la rassegnata alleanza con il civico Arturo Lorenzoni, ipotesi che i bookmakers danno per vincente. Del resto, se pure Salvini che in Veneto viaggia al 40% si affida ai civici per sfondare nelle città, perché mai il Pd dovrebbe alzare il muro contro il vicesindaco di Padova, che con Sergio Giordani ha messo fine al breve regno di Massimo Bitonci a Palazzo Moroni? Matteo Favero, giovane dirigente dem che si sposta sull’asse Montecitorio-Treviso, al termine del dibattito del ministro Boccia sull’autonomia, ha fatto intuire perché Roma benedice l’alleanza con Lorenzoni. Ermete Realacci, leader storico di Legambiente e amico fraterno di Paolo Gentiloni, è convinto che nessuno meglio del professor Lorenzoni possa interpretare la svolta ambientalista del Green New Deal che il parlamento Ue ha finanziato con 1000 miliardi di euro per abbattere la Co2 e il Pm10 che avvelenano i polmoni di 5 milioni di veneti. Una sfida culturale, sulla scia di Industria 4.0 per la riconversione del manifatturiero, che il docente di Economia dell’Energia può interpretare con assoluta competenza: qui si tratta di cambiare stile di vita, come predicano i ragazzi di Greta del Fridays for future. In primis, bisogna utilizzare meglio i fondi strutturali di Bruxelles per favorire la riconversione delle imprese. Una svolta che il Pd veneto ha avviato l’autunno scorso quando il capogruppo Stefano Fracasso ha assegnato al Centro Levi Cases dell’Università

di Padova il compito di elaborare un progetto di Veneto ecosostenibile. Idee che sono diventate l’unico progetto concreto sul tappeto. E ora a sfidarsi nelle primarie potrebbero essere proprio Lorenzoni e Fracasso, legati dall’impegno assoluto per l’ambiente. Il vicesindaco di Padova però ha fatto capire al segretario Bisato di non disporre di strutture organizzate e l’idea di sfidare a ma-

In campo altri nomi: Stefano Fracasso Andrea Zanoni e Giorgio Santini ni nude un partito strutturato in ogni comune non lo convince affatto. Si tratta di una lotta impari: Davide contro Golia. Ecco perché a Roma, Zingaretti ha valutato con interesse l’analisi di Realacci e ha convinto il sottosegretario Andrea Martella a sostenere Lorenzoni. Mezzo Pd appoggia questa linea, interpretata dal presidente regionale Giovanni Tonella. Chi spinge per le primarie invece è l’area ex Dc e Margherita di Bisato, per nulla convinta di doversi sacrificare sull’altare del civismo. Tirate le somme, senza candidato presidente, il Pd rinuncia a due seggi e la cura dimagrante con la nuova legge maggioritaria rischia di essere indigesta. Ecco allora la corsa disperata a un candidato: nella rosa entrano di diritto il capogruppo Fracasso e il consigliere trevigiano Zanoni, appoggiato da mille firme. Per superare il muro contro muro Variati ha proposto che Giacomo Possamai si candidi a presidente, ma l’ex capogruppo in comune a Vicenza ha diffuso una nota in cui dice: «Ringrazio chi mi ha incoraggiato, ma il mio impegno sarà nel territorio. Non mi candido a presidente». Come finirà? Tra i big in panchina c’è anche Giorgio Santini: l’ex senatore e leader Cisl verrà mai richiamato per la mission impossible? — © RIPRODUZIONE RISERVATA

foto di gruppo

L’intesa sull’ambiente Da sinistra: Stefano Fracasso, Claudio Sinigaglia, Alessandro Bisato e Arturo Lorenzoni a Padova durante una manifestazione. A destra Stefano Cappelletti, ex senatore del M5s, in corsa per la carica di candidato presidente dei grillini in Regione.

prorogate a giovedì le votazioni sulla piattaforma rousseau

I grillini scelgono i 51 candidati Presidente, rebus Cappelletti Non ci sarà la consultazione per decidere se allearsi o meno con il centrosinistra Il ministro D’Incà sereno «Giusto correre da soli» PADOVA. Il M5S prolunga la consultazione on line sulla piattaforma Rousseau per la scelta dei 51 consiglieri regionali: tante le domande, proroga accordata a tutti. Per le regionarie di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto si potrà votare fino alle 12 di giovedì 13 febbraio. Sciolto invece il dubbio alleanze: a fine maggio il M5s si

De Zen e Ostanel spiegano la strategia del movimento civico Sabato a Vicenza parte la campagna elettorale del docente padovano

«Pronti a sfidare la Lega di Zaia con l’investitura di tre sindaci» LA SFIDA

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rmai è deciso: Arturo Lorenzoni sabato si candida alla guida della Regione ed è pronto a sfidare Luca Zaia, con il sostegno della società civile che non si riconosce nei partiti ma si batte con-

tro la Lega di Salvini. Il coordinato politico de “il Veneto che vogliamo” ha appreso con entusiasmo della presa di posizione dei sindaci di Padova, Rovigo e Belluno a sostegno della candidatura di Arturo Lorenzoni a presidente della Regione. Giorgio de Zen, portavoce della lista, spiega che Loren-

zoni «con la sua esperienza civica maturata nell’amministrazione di Padova, ha tutte le competenze per poter ambire a governare il Veneto. L’assemblea di sabato prossimo va nella direzione di discutere questa ed altre ipotesi con tutte e tutti coloro che animano il nostro percorso». «Siamo convinti che un can-

presenterà da solo, con una lista civica civetta per abbassare il quorum dal 5 al 3 per cento. E male che vada, in consiglio regionale almeno due-tre grillini dovrebbero metter piede. Ma l’entusiasmo non manca, anche se agguantare il 10 per cento sembra impresa disperata. In ogni caso, anche il ministro Federico D’Incà considera inutile la consultazione per scegliere se allearsi con il centrosinistra o meno. Nel suo intervento a Selvazzano, il ministro aveva spiegato questa proposta con la necessità di condividere un’alleanza organica con il Pd, IV e LeU in

didato civico possa rappresentare al meglio il centro sinistra in questo delicato momento» prosegue Elena Ostanel, portavoce della lista. «C’è bisogno di una coalizione ampia a sostegno di un candidato, ma ancora di più c’è bisogno di una convergenza su alcuni temi fondamentali: investimenti sulla sanità pubblica, maggiore attenzione all’ambiente, investimenti nei trasporti ferroviari e politiche del lavoro che sappiano trattenere i nostri giovani in Regione. Ossia attuare scelte che vadano in controtendenza rispetto alle politiche leghiste. C’è bisogno di ritrovare le nostre comunità, di prestare attenzione ai territori dopo anni di governo all’insegna dell’individualismo che han-

modo da realizzare un fronte unitario contro la Lega di Zaia. In sala nessuno ha difeso l’idea e dopo due settimane di verifiche, il M5S ha deciso di tirare dritto. Nel frattempo sono stati nominati i sei facilitatori regionali. In primo piano le due senatrici: la veneziana Orietta Vanin e la vicentina Barbara Guidolin che godono della massima fiducia del nuovo capo politico Crimi. Le relazioni interne sono state affidate a Cristina Manes e ad Antonio Codemo, le relazioni esterne invece a Ulderica Mennella e a Simone Contro. Il team dovrà vagliare la regolarità

ELENA OSTANEL RICERCATRICE DELLO IUAV E PORTAVOCE DELLA LISTA IL VENETO CHE VOGLIAMO

Il “Veneto che vogliamo” mette assieme una rete di associazioni «Il centrosinistra ci deve aiutare»

del voto su Rousseau per la scelta dei 51 candidati da schierare contro Zaia e si annuncia un grande ricambio. Resta poi da definire la questione del candidato presidente. Jacopo Berti non si vuole ripresentare ed è probabile che come “capo” dei probiviri si trasferisca Roma, per controllare la regolarità dei versamenti dei 330 parlamentari al fondo di solidarietà del M5s. Chi è in ritardo rischia l’espulsione. Questione delicatissima, alla pari della trattenuta di 300 euro al mese per la Casaleggio associati. E il presidente che sfiderà Zaia? Il nome più gettonato è quello di Stefano Cappelletti, ex senatore, imprenditore, tenace avversario dei Pfas e della Pedemontana. Ha un solo handicap: ha già svolto due incarichi, uno in un Cdq a Padova. Otterrà la deroga? — Al.Sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

no portato il Veneto a perdere il treno dello sviluppo sostenibile. Quello di oggi non è il Veneto che vogliamo». L’appuntamento è per sabato 15 febbraio, dalle 10, 30 a Villa Lattes a Vicenza; la mattina i gruppi di lavoro continueranno a lavorare al programma che verrà poi sottoposto anche alle assemblee provinciali proprio per dare risalto ai territori, mentre il pomeriggio l’assemblea, dopo un momento assembleare di discussione, sceglierà il candidato da sostenere. Alle 17. 30 seguirà poi un incontro con Cecilia Guerra, sottosegretaria, organizzato dal coordinamento provinciale vicentino de “Il Veneto che vogliamo”. – © RIPRODUZIONE RISERVATA


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MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 LA TRIBUNA

REGIONE

Lo scontro politico il convegno leghista a padova

il relatore

Salvini: «Gli alleati sottoscrivano l’autonomia di Zaia o correremo soli»

Ghedina sale sul Carroccio? «No, io parlo solo di sport» PADOVA. Kristian Ghedina,

Parte dalla roccaforte veneta la campagna delle regionali Big e testimonial sul palco, «metto in campo i più bravi» Filippo Tosatto PADOVA. «Non c’è bisogno di fa-

re campagna elettorale in Veneto. Parlano i fatti. Verrò qui per bermi un bicchiere di Amarone», è il proclama di Matteo Salvini che già pregusta una scorpacciata di consensi alle regionali di maggio. «Da segretario della Lega io agisco come un commissario tecnico che mette in campo solo i più bravi e Luca Zaia è tra i migliori, invidiato dalle regioni di mezza Europa», il colpo di grancassa che scalda la platea, 2500 suppergiù, tanti ne contiene il teatro Geox. Corsa solitaria o coalizione? «Io lavoro sempre per un centrodestra unito, non a tutti i costi però. A Roma, come a livello locale, noi siamo disponibili ad allearci solo con chi, prima del voto, sottoscriverà l’impegno ad approvare la legge per l’autonomia». Una clausola già suggerita da Roberto “bulldog” Marcato, il beniamino della base militante, che strappa l’ovazione.

TESTIMONIAL SUL PALCO

La tappa veneta, tra Vicenza e Padova, mira a ritinteggiare la proposta leghista con una

spruzzata di spirito civico: così, il “meeting talk” spazia tra sport, turismo, università e agricoltura. Con relatori esterni al partito: l’ambasciatore dello sci mondiale Kristian Ghedina («Ho fatto cinque Olimpiadi, neanche una medaglia, ma l’assegnazione dei Giochi a Cortina è stata l’emozione più grande della mia carriera») e Marco Michielli leader di Confturismo e Federalberghi: «Il Veneto va candidato sempre e comunque ai grandi eventi, ricordiamoci che fino alle Olimpiadi del ’56 a Cortina ci andavano quattro famiglie altolocate, poi è diventata la regina turistica delle Dolomiti». C’è l’imprenditrice Camilla Rossi Chauvenet, ribattezzata “miss Amarone” dal Guardian, che si propone di «rendere sexy la campagna» trasmettendo ai visitatori e ai cultori dell’enogastronomia «la passione della nostra terra bellissima e generosa»; e Francesco Cavalla, severo docente emerito di filosofia del diritto al Bo, che si scaglia contro chi «vorrebbe promuovere tutti» per aumentare artificiosamente il numero dei laureati: «Il dramma del Paese non è la mancanza di un titolo di stu-

dio quanto l’assenza di cultura. Perciò proliferano abusivi e poltronari», sentenzia. QUELLI DEL DIRETTORIO

E i leghisti ortodossi? Il commissario provinciale Filippo Lazzarin li chiama sul palco in apertura. C’è il direttorio con il vice salviniano Lorenzo Fontana, la pasionaria autonomista Erika Stefani, il capogruppo Nicola Finco, il citato Marcato e il governatore Zaia. A seguire, la schiera dei proconsoli locali. La parata non è casuale, vista la coincidenza con il debutto dell’Associazione regionale Salvini Premier: in Veneto i soci fondatori coincidono con il fatidico direttorio, allargato a Massimo Bitonci in veste di amministratore. Prove tecniche di Lega in doppiopetto, verrebbe da dire. Ma senza esagerare con il Bon Ton: «Se apro il sito del quotidiano più diffuso in città, il mattino, apprendo che a Padova oggi c’è stata un’unica manifestazione politica, quella delle Sardine. Voi, cari amici, non esistete proprio, siete dei fantasmi», morde Salvini. Fischi e buu, così il Capitano cavalca l’onda: «Invito i fotografi a salire qui per riprendere la platea, alzatevi tutti in

Matteo Salvini e il Gran Teatro Geox pieno per l’evento della Lega

lega salvini premier

Fondate ieri a Milano le 13 associazioni regionali del partito Sono state fondate con atto notarile, ieri a Milano, le 13 associazioni regionali, in cui, sommate a quelle già avviate al Sud, si articola la Lega Salvini premier. Il passaggio segue il commissariamento della Lega Nord. Quella del Veneto è composta da Lorenzo Fontana, Roberto Marcato, Luca Zaia, Erika Stefani, Ignazio Finco e Massimo Bitonci (amministratore).

piedi per favore». I Matteo!Matteo! salgono al cielo e lui, finalmente soddisfatto, allarga il sorriso ( «Evviva il mattino di Padova») salvo riservare la frecciata abituale alle Sardine: «Strani contestatori, attaccano l’opposizione e lisciano il pelo a Governo, Pd e Toscani di turno... ». IL LUCA ECUMENICO

Che altro? L’ecumenico Zaia prova a placare i toni, convinto com’è che la bagarre favorisca esclusivamente i suoi avversari: «Qui non ci sono cartelli contro, noi non viviamo d’odio, attacchiamo i comportamenti, mai le idee e le persone». Amen. — © RIPRODUZIONE RISERVATA

l’ambasciatore dei Mondiali di sci Cortina 2021, reclutato dalla Lega di Matteo Salvini? «Per carità, io non faccio politica e non mi schiero con alcun partito, sono un uomo di sport e porto la mia testimonianza di atleta che ama la montagna, le nevi, i valori della nostra terra» è la replica del campione veterano «Ho accettato di partecipare al convegno di Padova perché mi pare non si tratti di un’iniziativa elettorale ma di una discussione su più temi quali il turismo, la civiltà sportiva, l’università, l’agricoltura, questioni che ritengo importanti per il futuro del nostro Paese». Aderirebbe ad un analogo invito proveniente da altre forze politiche? «Certamente sì, purché non si tratti di manifestazioni strettamente di partito. Io credo nel valore formativo della pratica sportiva, una scuola di regole, impegno, disciplina, sacrifici, che aiuta diventare cittadini migliori». Qual è il suo rapporto con la politica? «Preferisco defilarmi, ho l’impressione che i governi cambino ma i risultati no e che la gente sia molto insoddisfatta. L’Italia è una realtà complicata, è difficile raccogliere il consenso generale». L’abbinata Mondiali-Olimpiadi segnerà una svolta decisiva per la montagna e lo sport veneto? «Se non sarà così, vorrà dire che siamo stati degli sciocchi, certi treni passano una volta sola. Ma bisogna crederci davvero, lavorare fino all’ultimo minuto e guardare già al dopo». —

la contromanifestazione

Duemila Sardine a Padova srotolano lo striscione «Qui non sei il benvenuto» PADOVA. Vero, il clima intorno

è un po’ cambiato. Ma è presto per parlare di estinzione della specie. Le sardine sono vive e il Portello, storico luogo d’acqua, le rivitalizza. In duemila (ma per gli organizzatori sarebbero almeno 500 in più) sfidano freddo e minaccia di pioggia e si stringono fra la storica porta e il palco sistemato prudentemente a metà della piazza. Non sono le settemila di dicembre in piazza delle Erbe, ma non arretrano di fronte alla prova di muscoli leghista. E a Salvini mandano un messaggio: «Qui non sei il benvenuto». Si riparte dall’Emilia Roma-

gna e la piazza spera che anche il finale sia lo stesso. “Salvini hai sbagliato citofono”, recita lo striscione sul palco. Ma è un’altra partita, servirà un’altra strategia. Intanto è cambiata la musica: Lucio Dalla scivola in coda al raduno, per ora suonano i Pinguini Tattici Nucleari, Melodie e Levante, fresche hit sanremesi. Alle 18.15 la piazza è mezzo vuota. «Le sardine si sgonfiano? Spero di no», dice Elio Armano, fra i primi ad arrivare. «Sono mosso da una curiosa simpatia, mi ricordano il mio ’68. E poi in piazza, per cantare Bella Ciao, sono venuti i miei figli e nipoti». In un momento non c’è più

uno spazio vuoto. Arriva anche l’attore Andrea Pennacchi, atteso sul palco con il suo “cugino” Poiana. «Sarebbe strano se non ci fossi», attacca, spiazzante. «Questo è un bel movimento, giovane, democratico. E alimenta il dibattito, il che non fa male a una regione come la nostra. Ci sono state altre belle piazze negli anni, sono sempre uno shock positivo». Poi, trasformatosi in Poiana, reciterà la parte di quello deluso dai suoi rappresentanti in parlamento, razza di destra incapace di farsi valere. Quando il successo del raduno è cosa certa, arrivano anche pezzi di giunta Giordani.

Un’immagine del raduno delle Sardine padovane in piazza al Portello, il quartiere degli universitari

Ci sono tutte le assessore civiche - Nalin, Gallani, Benciolini - e arriva anche il vicesindaco Lorenzoni, non ancora sfidante ufficiale di Zaia. «Il candidato lo saprete fra una settimana», anticipa. Poi benedice la piazza: «È sempre bello che così tante persone si muovano.

Vuol dire che c’è voglia di partecipazione. Tutta questa gente chiede di rialzare la testa e di trovare un nuovo modo di stare insieme, più ricco di idee». Intanto si segnalano anche avvistamenti di pezzi di Pd, dal segretario Vittorio Ivis a quello regionale Alessandro

Bisato, alla consigliera comunale Margherita Colonnello. E le Sardine chiariscono: «Siamo qui per dare una risposta alla becera politica della Lega, ma non risponderemo con insulti a insulti. Non scegliamo un partito, ma chiediamo ai partiti di sceglierci». —


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MARTEDÌ 11 FEBBRAIO 2020 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

cultura

La biblioteca non le dà i libri necessari: rimandata la laurea Lo sfogo di una studentessa universitaria bellunese alle prese con una tesi sull’artista zoppedino Tomea

Fabrizio Ruffini BELLUNO. Non può prendere in prestito i libri dalla biblioteca ed è costretta a posticipare la laurea. Il racconto della disavventura di una laureanda in Storia dell’arte arriva da una lettera scritta al Corriere delle Alpi dalla sua stessa protagonista che, più che per la laurea ri-

mandata, si indigna per il mancato servizio offerto ai cittadini, soprattutto ai giovani, che vorrebbero approfondire le loro conoscenze di storia, cultura e arte locale. «Spesso viene denigrato ciò che il territorio offre, riducendolo a banalità e ritenendolo scontato», spiega Francesca Bortoluzzi nella sua lettera, «eppure chi si spende per la

Fiorenzo Tomea

scuola centenaria

promozione del territorio c’è, ma non viene aiutato dalle istituzioni». Francesca è una studentessa laureanda in Storia dell’arte all’Università di Verona, in un corso inter-ateneo con l’Università di Trento. Il suo lavoro, come in occasione della laurea triennale, si basa sullo studio dell’artista zoppedino Fiorenzo Tomea: «Molti si chiederanno perché studiare un artista considerato “minore”, nonostante una poetica importante, troppo spesso poco considerata e ignorata», continua la ragazza, «la risposta è semplice: per quanto ci si lamenti dei cosiddetti “cervelli in fuga”, c’è anche chi si impegna in prima persona per il territorio, per far emergere le personalità e le qualità che la provincia di Belluno porta con sé». E qui arrivano i dolori. Sì, perché la studentessa bellunese, come altri, si ritrova davanti a un un vero e proprio muro istituzionale e amministrativo: «Chi la frequenta e chi si tiene aggiornato, saprà che la biblioteca di Belluno è chiusa

da qualche mese a causa del trasferimento a palazzo Bembo. Ciò comporta che i volumi, qualsiasi essi siano, non possano essere consultati e tanto meno presi in prestito. Essendo il materiale di cui necessito per la tesi di laurea reperibile solamente a Belluno e consultabile solamente sul posto, ho avviato le richieste per una deroga “speciale” a questo impedimento. Sono stata rimbalzata da ufficio a ufficio, dove mi è stato detto che probabilmente sarebbe stato possibile ottenere il materiale con una semplice mail alla biblioteca. Da questa è arrivata risposta negativa, ma non solo: mi è stato detto di aspettare, senza nemmeno darmi dei riferimenti temporali». Senza perdersi d’animo, però, Francesca si era rivolta direttamente a un assessore, che le aveva suggerito di inviare, ancora una volta via mail, l’elenco dei testi che le sarebbero serviti per continuare il lavoro: «Mi era stato promesso che sarebbe stato fatto di tutto per farmi avere ciò che mi serviva. Eppure così non è

belluno

Un’udienza dal Papa per i 100 anni dell’asilo Parte il progetto Smeraldo, un calendario lungo tre anni per festeggiare il “Divina provvidenza” di Cusighe Il sopralluogo dell’assessore regionale Bottacin

Lavori sul Piave Bottacin: «Le opere sono a buon punto»

BELLUNO. Un gioiello da cento

anni al centro della comunità. L’asilo “Divina provvidenza” di Cusighe dà il via al “Progetto smeraldo”, un calendario lungo quasi tre anni, che porterà bambini, maestre e tutti gli abitanti della zona verso il 24 settembre 2022, data in cui la scuola soffierà sulle sue prime cento candeline. Durante questo lungo periodo saranno innumerevoli le attività proposte, con lo scopo ultimo di raccogliere parte dei fondi necessari al miglioramento del servizio e all’aumento del numero di iscrizioni possibili. «Questo compleanno è così importante da meritare un programma lungo e articolato, per poter celebrare ogni aspetto della storia e dell’attività attuale di questo istituto», spiega Fulvio De Bon, presidente del Consiglio di gestione della scuola, «per prima cosa abbiamo scelto il colore verde per simboleggiare i bambini che in passato e ancora oggi passano per le aule dell’asilo, ma anche per sottolineare la speranza che ci guida e sostiene e la natura, che risplende sui nostri prati e i nostri boschi. Poi abbiamo pensato all’importanza della scuola, come fosse una pietra preziosa della vicina parrocchia e da lì la scelta dello smeraldo». Questi tre anni saranno impreziositi da diverse attività che si svolgeranno all’interno e all’esterno della scuola. «Ci saranno eventi di tipo religioso, che comprenderanno cerimonie ordinarie e particolari e che avranno la loro massima espressione nella nostra partecipazione a un’udienza papale a Roma, probabilmente il 10

BELLUNO. Ultimi giorni di lavo-

Fulvio De Bon e Lucia Perale davanti all’asilo di Cusighe

aprile 2021», spiega De Bon, «ma molte attività riguarderanno anche l’aspetto educativo e didattico curate dalla coordinatrice e dagli insegnanti e che riguarderanno anche le famiglie dei bambini». Discorso a parte merita la funzione culturale del progetto, molto ricca e varia: «Innanzitutto ci sarà la pubblicazione del libro di don Gino dedicato alla storia della scuola», continua De Bon, «poi verranno organizzati appuntamenti pubblici serali aperti a tutti e ispirati all’Enciclica apostolica “Laudato sii”, con mostre e concerti con cori di voci bianche». I vulcanici operatori della scuola sono, inoltre, al lavoro per lasciare letteralmente il segno sulla frazione: «Una delle idee in via di definizione è la realizzazione di alcune icone, da parte di artisti nostri ospiti, sulle pietre dei due muri che costeggiano via Dassi, per renderla una sorta di mostra a cie-

lo aperto», spiega il presidente, «ma pensiamo anche alla realizzazione di un museo diffuso nei cortili di Cusighe». Non ultima, il “Progetto smeraldo” avrà anche una parte legata alla solidarietà: «Qui è nato il primo gruppo di Insieme si può… e vorremmo creare un gemellaggio con una scuola in Uganda». Al momento la scuola materna con nido integrato conta 32 posti tra i più piccoli e circa 60 per i bambini tra i 3 e i 6 anni. «Il verde dello smeraldo rappresenta a pieno la nostra idea di scuola», spiega la coordinatrice, Lucia Perale, «il dialogo con la natura è fondamentale per noi nella crescita dei bambini e lo preferiamo all’uso della tecnologia. Per questo propendiamo per i giocattoli naturali e costruiti dagli stessi bambini, perché fare, rifare e sperimentare aiuta a crescere meglio». — Fabrizio Ruffini

ri, a cui ha assistito anche l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, per il cantiere sul Piave dedicato alla sistemazione idraulica del tratto di Piave in località Lambioi. «Un importante intervento», spiega l’assessore Bottacin, «attivato a dicembre 2018 immediatamento dopo il maltempo che aveva colpito il territorio tra fine ottobre e inizio novembre di quell’anno». «Tanti i lavori eseguiti,

nell’ambito di un’opera per la quale sono stati investiti 2.380.000 euro. Tra questi la sistemazione della scogliera in sinistra idrografica e la realizzazione del materasso di protezione al piede nel tratto a monte del ponte Bailey; il riempimento in massi dei graticolati di protezione esistenti alla base del muro di sponda in sinistra idrografica a monte del ponte della Vittoria; la ricostruzione della soglia in cemento armato, fon-

massimo bortoluzzi

«Una nuova viabilità per la nostra montagna» BELLUNO. «È necessario met-

tere al centro dell’agenda provinciale una soluzione infrastrutturale per il Bellunese. Propongo l’istituzione di un tavolo per affrontare in maniera seria, senza preconcetti, il tema di un corridoio infrastrutturale, dove far passare auto e mezzi, ma anche i sottoservizi, dalla banda larga alle linee elettriche. Ne va del futuro della montagna». È quanto afferma il consi-

gliere provinciale delegato alla Protezione Civile, Massimo Bortoluzzi, che analizza il problema delle code domenicali e del traffico dell’Alemagna. «Anche domenica abbiamo assistito inermi al traffico paralizzato sulla Statale 51. Traffico da rientro che, se da un lato dà la misura dell’afflusso turistico nelle nostre montagne, dall’altro ci mette di fronte a un problema non di poco conto: quello della sicurezza e del

stato e ora la data della mia laurea, anche a causa di questo disagio, verrà posticipata». Un disguido che Francesca spera non si presenti ad altri, rischiando di alimentare la disaffezione per il territorio. Questo perché, come dice il nome stesso della lettera: “La cultura è una cosa seria”. «Questa vicenda mi fa molto riflettere sugli aspetti sui quali bisogna lavorare per avere

«Mi è stato detto di aspettare, senza nemmeno darmi riferimenti temporali» una cittadinanza che si interessi e possa usufruire del patrimonio artistico-culturale, che dovrebbe essere messo a disposizione dell’intera comunità. Dovrebbe essere anche nell’interesse delle istituzioni promuovere l’amore per le arti nei giovani, senza poi lamentare uno staccamento ingente dal territorio». —

data su opere speciali, e il relativo materasso in massi ubicata a valle del Ponte della Vittoria». In destra idrografica, nell’area che guarda al Parco di Lambioi, si è proceduto al riempimento con materiale litoide e alla realizzazione di un materasso in grossi massi tra il Ponte della Vittoria verso il Parco medesimo, a protezione del muro esistente. «Abbiamo inoltre proceduto», dettaglia ancora l’assessorem «alla ricostruzione di soglia in grossi massi a protezione della tubazione del metano presente in subalveo a monte del ponte Bailey». «Ovviamente per il completamento dei lavori di ripristino dei danni e per un aumento della mitigazione del rischio idraulico nell’importante nodo costituito dalla confluenza con il torrente Ardo e dall’attraversamento della Città di Belluno», conclude Bottacin, «abbiamo previsto ulteriori lavori, nell’ordine di alcuni milioni di euro, con cui andremo a realizzare ulteriormente un sovralzo dell’argine esistente in sponda destra idrografica tra la confluenza dell’Ardo e il ponte della Vittoria; la sistemazione del muro arginale nel tratto terminale di Lambioi e la ricalibratura dell’alveo con la messa in sicurezza delle sponde». —

diritto alla mobilità dei bellunesi», prosegue il consigliere. «Non è pensabile che chi abita lungo l’Alemagna, da Longarone alla Valboite, non possa muoversi la domenica pomeriggio. Purtroppo è quello che vediamo ogni fine settimana. E se ci fosse l’emergenza, con la necessità di passaggio di ambulanze o mezzi di soccorso? Per garantire vivibilità alle terre alte bisogna che i residenti abbiano gli stessi diritti e lo stesso accesso ai servizi di chi abita a fondovalle o in pianura. È per questo che credo serva una soluzione infrastrutturale in Cadore, compatibile dal punto di vista ambientale, dato che le nuove tecnologie consentono progetti paesaggisticamente validi». —


IX

Agordino

CHIARA FONTANIVE, ASSESSORE «Il merito va condiviso anche con le associazioni delle Pro loco: si prodigano per promuovere eventi»

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

belluno@gazzettino.it

Turisti boom: 1000 presenze in più nel 2019 “Venice” tira

Voto in vista: incontro pubblico con il sindaco COLLE SANTA LUCIA L’Amministrazione uscente di Colle Santa Lucia, vicina alla scadenza, invita la popolazione a un confronto sulle prospettive del paese. A cominciare dal prossimo rinnovo elettorale in primavera. «Non ho ancora sciolto le riserve - spiega il sindaco uscente Paolo Frena - Sono combattuto tra le grosse responsabilità derivanti dal governare oggi, che mi inducono a mollare, e il senso del dovere che mi spingono invece ad andare avanti per proseguire la ricostruzione del territorio martoriato da Vaia». Di questo e di molto altro ancora si parlerà domani nel corso dell’assemblea pubblica domani alle 20.30, nel salone delle ex scuole.

Vincente lo slogan dell’abbinamento tra Dolomiti e capoluogo regionale `

AGORDO Il turismo ad Agordo e dintorni cresce. E non poco se si pensa che il 2019, rispetto al 2018, ha registrato un aumento degli arrivi pari a mille unità. «Il marchio promosso dalla Regione “Dolomiti, the mountains of Venice” sta riscuotendo un ottimo riscontro -il commento dell’assessore Chiara Fontanive - Merito anche del grosso lavoro compiuto negli ultimi anni dall’Ufficio turistico, dalla Pro loco e dalle tante associazioni del territorio che si prodigano per organizzare manifestazioni varie». Proprio le Pro loco dei comuni di Agordo, La Valle, Taibon, Gosaldo, Rivamonte e Voltago, sono state convocate di recente per l’elaborazione di un calendario di eventi condiviso.

I NUMERI Per quanto riguarda i flussi turistici in Conca Agordina, in base all’elaborazione dell’Istituto di statistica della Regione Veneto, è stato annunciato un aumento degli arrivi di circa mille unità. Intendendo per arrivo la persona che trascorre in loco una notte. «Un ottimo risultato - commenta Fontanive - Sempre più persone visitano le Dolomiti nel contesto di un viaggio in Veneto o in Italia. Sicuramente il marchio territoriale “The mountains of Venice” sta avendo un ottimo riscontro. Questa percezione è stata confermata dal fatto che, nell’ultimo anno,

molte sono state le richieste di materiale relativo alla nostra zona provenienti da strutture di altre province della regione». E proprio per ottimizzare l’accoglienza l’Ufficio, tramite Alice Ben, unisce domanda e offerta e supporta nel disbrigo delle pratiche chi è iscritto nelle locali liste di locazione turistica.

LA RIUNIONE Nella sala della biblioteca civica di Agordo su invito dell’Ufficio turistico, si sono dati appuntamento i rappresentanti dei sodalizi attivi nella Conca Agordina per la creazione di un programma 2020 in grado, possibilmente, di evitare spiacevoli sovrapposizioni e di spalmare il più possibile gli appuntamenti nel corso dell’anno. «Il ruolo dell’Ufficio turistico - sottolinea l’assessore Fontanive - è molto importante a livello di informazioni e di servizi. Il merito va anche ad Agordo Pro Loco per la preziosa gestione iniziata nel 2014». Le iniziative vengono promosse attraverso molti canali: App gratuita Dolomiti News, sistema Deskline della Regione Veneto, sito www.agordo.net, Facebook, App Tourist Office, App Municipium e, se con determinate caratteristiche, anche sul sito turistico della Provincia (infodolomiti.it) e della Regione (Veneto.eu). L’Ufficio turistico è aperto nei seguenti orari: lunedì 15-18, mercoledì 9-12, giovedì 9-12, venerdì 16-19 e sabato 9-12 (telefono 043762105). Raffaella Gabrieli

L’INCONTRO UNA VEDUTA di Agordo meta sempre più ambita dal turismo: in un anno 1000 presenze in più

Agordo

Le tabelle Unesco danno il benvenuto agli ospiti «Per valorizzare le peculiarità turistiche di Agordo, ben vengano anche le piccole azioni. Dal poco, infatti, si crea il tanto»: questa la filosofia dell’assessore Chiara Fontanive per potenziare le caratteristiche attrattive del centro e delle aree limitrofe di Agordo. «Perché di bellezze da ammirare - sottolinea - ne abbiamo molte». Il via è stato quindi dato nel cuore del paese e nei quattro accessi principali. «La volontà spiega- è dare maggior decoro. Nell’area del Broi, piazza tra le più belle del Veneto, il Comune punta a dare ordine alle tabelle commerciali, indicanti negozi e attività, rimaste ferme a parecchi anni fa. Ma in generale puntiamo a sistemare tutta la zona dei portici e della parallela area pedonale». Per quanto riguarda invece l’immediata periferia, già da qualche tempo sono state posizionate

UNA DELLE QUATTRO tabelle fornite dall’Unesco e collocate ai rispettivi ingressi nel paese che si conferma meta ambita tra i turisti

tabelle di benvenuto dotate di foto degli scorci più belli di Agordo e anche di fioriere. «Un piccolo segnale - afferma Fontanive - per accogliere al meglio il turista, ma anche chi in queste valli vive». Tra le novità, inoltre, il posizionamento delle tabelle

Unesco con la scritta “The Dolomites Unesco World Heritage”: sono state fornite dalla Fondazione Unesco e sono state poste ai quattro ingressi di Agordo: Pragrande, Prompicai e bivi Taibon e La Valle. R.G.

Auto sbanda, il camion la centra: un ferito CENCENIGHE Schianto ieri attorno alle 13.30 sulla Regionale 203 Agordina al “Ghirlo” di Cencenighe vicino alla centrale Enel: una Mercedes Gla 200 condotta da W.D. di 59 anni di Alleghe con a bordo W. D. P. e D.B di 66 anni tutti di Alleghe, per cause ancora in via di accertamento ha urtato la massicciata che delimita il bordo destro della carreggiata e finendo per invadere la corsia opposta dove sopraggiungeva un camion condotto da un 51enne trentino. L’impatto è stato violentissimo, tanto che l’auto è stata proiettata a qualche metro dal mezzo pesante impedendo il flusso regolare del traffico nel-

le due direzioni: si sono formate lunghe code in entrambe le direzioni di marcia.che è stato a lungo interrotto sui due sensi di marcia al fine da poter portare i primi soccorsi, svolgere i vari rilievi per poi poter rimuovere i mezzi dalla strada. Solo per il passeggero D.B è stato necessario il ricorso alle cure dei sanitari intervenuti sul posto. Dalle prime ricostruzioni fatte dai carabinieri della stazione di Cencenighe, dopo aver urtato il bordo della strada la Mercedes sarebbe finita di traverso proprio mentre in direzione opposta arrivava il mezzo pesante: il conducente non ha potuto evitare l’urto che avrebbe potuto avere conseguenze molto peggiori. Vista l’ora di punta, subito si è for-

mata una lunga fila di veicoli fermi nei due sensi di marcia. Soltanto verso le 14.30, soccorso il ferito e rimossi i mezzi, la situazione ha potuto lentamente decongestionarsi. Sul luogo dell’incidente oltre ai carabinieri di Cencenighe sono intervenuti i vigili del fuoco di Agordo e i sanitari dell’ ospedale di Agordo. Dario Fontanive

TRAFFICO IN TILT AL “GHIRLO” VERSO LE 13.30: MERCEDES TOCCA IL BORDO STRADA E RIMBALZA CONTRO IL MEZZO PESANTE

LA SCENA che si sono trovati davanti i soccorritori dopo lo schianto tra la Mercedes e il camion in località il Ghirlo

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L’appuntamento è stato organizzato dalla lista che aveva sostenuto la candidatura di Paolo Frena, “Auna per Col”. «In vista della prossima scadenza elettorale prevista per la primavera - viene spiegato - invitiamo la cittadinanza a un incontro sul tema “Analisi e prospettive per la nostra comunità”. Sarà l’occasione - sottolinea Frena - per confrontarci apertamente sul da farsi. Sarebbe opportuno che ci fossero due liste. Innanzitutto per un democratico scambio di visioni e poi per evitare il pericolo del mancato quorum. Sì perché con soli 350 abitanti siamo al limite della sopravvivenza». All’ipotesi fusione, magari con il comune anch’esso ladino di Livinallongo, Frena preferisce l’idea dell’associazione dei servizi attraverso l’Unione montana Agordina: «I nostri piccoli enti devono essere sgravati da tutta una serie di grosse incombenze, ad esempio quelle tecniche e contabili, per poter concentrarsi sulla vera amministrazione del proprio territorio».

I DUBBI «Non ho ancora deciso se ricandidarmi o meno - sottolinea il primo cittadino - Vedremo cosa uscirà dall’incontro di mercoledì al quale spero partecipi molta gente, sia in termini numerici che di idee e proposte. Confido che ci sia chi vorrà mettersi in gioco per il bene del paese che soffre di un calo demografico gravissimo, ma che, al contempo, ha grosse potenzialità di crescita turistico-culturali perché si trova al centro di un importante contesto socio-economico. Spero che il senso di appartenenza spinga i cittadini a farsi avanti per garantire a Colle una buona sorte». «Per quanto mi riguarda - aggiunge - dopo tanti anni di amministrazione sarei tentato di lasciare. Ma vorrei chiudere il sito minerario e il Piano urbanistico. Inoltre, a proposito di Vaia, a settembre scadranno gli appalti per i cantieri previsti dai fondi 2020: una mole di lavoro immensa che sarebbe da banditi “scaricare” su un eventuale sindaco novello». (R.G.)


II

Primo Piano

Martedì 11 Febbraio 2020 www.gazzettino.it

La tutela della residenza

Turisti, “caso Venezia” La stretta che colpisce il business degli affitti Il ministro Franceschini: è un’impresa `In centro storico c’è chi ne controlla chi gestisce più di tre appartamenti decine e spesso ha una sede all’estero `

TURISMO VENEZIA La riforma delle affittanze turistiche, annunciata dal ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, ha avuto l’effetto di un sasso dello stagno a Venezia, dove il boom delle case vacanze è sotto gli occhi di tutti. In modo particolare, a sollevare dibattito, se non polemica (anche sui social), è la norma che prevede che la gestione di più di tre alloggi venga considerata come attività d’impresa, quindi con regime fiscale restrittivo e obblighi di legge come quelli delle aziende. Una disposizione figlia di un emendamento presentato da Nicola Pellicani deputato Pd, poi ritirato per lasciare al governo la leva legislativa per intervenire a regolamentare il settore. Assist ricevuto appunto da Franceschini.

L’ORIGINE «Sì, è vero - spiega Pellicani sono partito per primo perché pensavo alla mia Venezia invasa dai turisti e mi pareva necessario gettare un sasso nello stagno delle affittanze turistiche perchè fa parte del problema dell’eccesso di turisti che sta portando la città al collasso. Regolamentare gli Airbnb vuol dire salvaguardare anche chi affitta casa e lo fa nello spirito di Airbnb, difendendolo da chi invece lo fa in modo imprenditoriale, affittando dozzine di appartamenti. Ecco perché punto sulla necessi-

IL BILANCIO VENEZIA Oltre 40 ore di tour, e quindi altrettanti di riprese e interviste, 18 appuntamenti, più di 25 personalità veneziane incontrate, rappresentanti delle più importanti realtà cittadine e delle istituzioni. Si è concluso “Venezia oltre”, il progtto che l’Associazione veneziana albergatori ha proposto invitando a Venezia i giornalisti della stampa estera per combattere le notizie false che si erano diffuse dopo l’acqua alta del 12 novembre, provocando un crollo delle prenotazioni alberghiere.

tà che siano i Comuni, a decidere sugli affitti turistici. Perchè, ad esempio, quando proponiamo che ci sia un tetto annuale di giornate, come fanno tante città in Europa, magari a Venezia è giusto che il tetto sia di 100 giorni e ad Agordo, tanto per dirne una, di 250 giorni all’anno. Lo stesso per le licenze: ogni Comune deve decidere un tetto massimo di licenze di affittanze turistiche ed è chiaro che a Venezia saranno poche perchè è una città storica che deve essere salvaguardata e a Mestre, tanto per non andare lontani, quel tetto può essere rivisto al rialzo. Mentre vedrei bene una norma generale, valida per tutta Italia, relativa al numero delle affittanze perché se qualcuno possiede dieci appartamenti e li affitta tutti, allora deve pagare le tasse come tutti coloro che fanno attività imprenditoriale nel turismo. Altrimenti è concorrenza sleale». «Il ministro Franceschini, prosegue Pellicani - mi ha chiesto di ritirare l’emendamento per far confluire le mie proposte in un disegno di legge complessivo sul settore del turismo.

MAGGIORI OBBLIGHI E REGIME FISCALE PIU’ RESTRITTIVO I PROPRIETARI SARANNO PARAGONATI A UNA VERA AZIENDA

L’emendamento che avevo presentato conteneva tre punti: il tetto massimo di licenze, il tetto massimo di giorni e il tetto massimo di case da affittare. Il ministro ha promesso entro la fine di questo mese una proposta di riordino complessivo del settore che metta un po’ di ordine in questa giungla degli affitti turistici e che terrà conto delle mie proposte. Del resto questo è esattamente quello che si sta facendo o che si è già fatto nel resto d’Europa. Basti dire che Amsterdam ha messo un tetto massimo di 30 giorni all’anno, Madrid e Londra di 90, Parigi 120, Ginevra 70 giorni. Vuol dire che tutti si stanno rendendo conto che Airbnb permette un modo nuovo di viaggiare e di conoscere il mondo, ma anche che il trucco è dietro l’angolo».

I DATI Basti pensare che a Venezia oggi un turista ha a disposizione quasi 5 mila proposte di case in affitto, anche a mille 500 euro al giorno. Dagli ultimi rilievi veneziani su Airbnb (datati 2018, rilevati dall’Associazione veneziana albergatori) emergeva che l’host (il proprietario) più “ricco” a Venezia ha offerto 135 alloggi, tutti in centro storico. Il secondo ne ha pubblicati 98. Il terzo 90. Ben 1809 alloggi fanno riferimento a host che gestiscono più di 10 alloggi ciascuno, alcuni però riconducibili ad “agenzie” (alcune anche specializzate su Mestre). Tra gli host con indiriz-

zo straniero, ne compare uno (Londra) che possiede 36 alloggi tra Dorsoduro, Castello, Santa Croce, San Marco e Cannaregio, oltre a uno al Lido). Un altro da Parigi ne gestisce 24. Poi ancora 14 di due host delle Mauritius, 6 a San Francisco, 7 Chicago, 5 Boston, 8+8 di altri due host da Londra, 13+6 Freiburg, 7 Barcellona e altri in Spagna, Francia, GB e Usa. A fine 2018 erano disponibili su Airbnb 8.025 alloggi, in crescita del 55,34% rispetto ad agosto 2016, in cui erano pubblicizzati 5.166 annunci. Se in Veneto compaiono in tutto 22.918 annunci, più di un alloggio su tre era a Venezia.

GLI ALBERGATORI

residenti che, per varie ragioni e per esigenze di reddito, hanno un appartamento e hanno bisogno di metterlo in affitto, si rende necessario mettere in evidenza chi invece degli affitti turistici ne fa una vera e propria attività imprenditoriale, anche molto redditizia. A Venezia ci sono privati che sono veri e propri imprenditori che affittano da 5 o 10 appartamenti fino addirittura a oltre un centinaio di alloggi. Queste realtà devono essere trattate a parità di condizioni degli albergatori. Ma vogliamo che chi ha uno o due appartamenti possa continuare ad affittarli, A tutela dell’integrazione al reddito. Nessuno vuole limitare la

UNA CITTA’ PER TURISTI Sopra, uno dei tanti ingressi di condomini con alloggi turistici indicati per legge da un codice A sinistra, Dario Franceschini (ministro dei beni culturali e del Turismo). Sotto, i giornalisti della stampa estera in visita al Mose

«Noi, con Federalberghi commenta Claudio Scarpa, direttore dell’Ava) da tempo chiediamo di inserire dei paletti che distinguano quelle che di fatto sono delle vere e proprie imprese turistiche. Anche a tutela dei

«Così abbiamo corretto le informazioni sbagliate sugli effetti dell’acqua alta»

spiega Lain - era correggere l’immagine distorta che circolava negli ultimi mesi, soprattutto all’estero, a causa dei social e di alcune fotografie molto potenti che hanno lasciato un segno tra le persone che amano Venezia e desiderano visitarla. Volevamo far arrivare nel mondo immagini e racconti veritieri di una città che in questo momento è accogliente e meravigliosa. Sono state LE GIORNATE proposte 18 tappe, che si sono riIl programma, messo a punto velate di grande interesse per i dalla vicepresidente Stefania giornalisti della stampa estera». Stea e dalla consigliera Lorenza Lain dopo due mesi di dialogo tra I TOUR l’Ava e l’Associazione stampa A partire dalla visita alla basiliestera, ha previsto tappe che so- ca di San Marco, guidata dai prono risultate estremamente inte- curatori e da Deep in Venice, che ressanti per i quaranta giornali- ha permesso ai corrispondenti di sti arrivati in città che hanno avu- scoprire non solo I danni e i rito l’occasione di produrre servizi schi della marea che l’ha invasa su Venezia e raccontare con ma anche di visitare luoghi diffiestrema consapevolezza la città cilmente accessibili e di raccontadopo l’acqua alta di novembre. re al mondo le meraviglie della «L’obiettivo di questo evento - cripta, che per qualche ora è sta-

ALBERGATRICI Qui sopra, Stefania Stea e, in alto, Lorenza Lain

ta ripresa dalle telecamere di tutto il mondo. Affollate, per esempio, la visita a Palazzo Ducale, il percorso Venezia segreta che ha portato il gruppo a esplorare luoghi poco battuti dai turisti e di grande interesse si è rivelata anche la visita al Mose. Dalla bocca di porto del Lido i 40 giornalisti, che scrivono per testate di tutto il mondo, dalle agenzie che servono il New York Times e le altre grandi testate degli Stati Uniti all’Australia, passando per la Russia, il Giappone, i Paesi arabi e tutta Europa (tra le testate il Washington post, Bbc, Nbs Universal, Cbs, Mediaset Spagna, Nhk Japan, La Vanguardia, Ria Novosti, Nzz Svizzera) sono tornati con ore di riprese con cui racconteranno come la città di Venezia conta di risolvere il problema della marea. Al centro maree hanno avuto risposta a tutte le perplessità che in questi mesi hanno tenuto le persone lontane

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CONCLUSA LA VISITA DEI GIORNALISTI DELLA STAMPA ESTERA GLI ALBERGATORI: «INIZIATIVA UNICA DA RIPETERE»

da Venezia, per paura dell’acqua alta. «Li abbiamo messi in condizione - aggiunge Stefania Stea - di sentire tante voci. A partire da chi cura e gestisce i luoghi simbolo di questa città fino alle istituzioni che hanno avuto occasione, collaborando con noi, di presentare i loro progetti per Venezia. Il


III

Primo Piano

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Svolta a Rialto e San Marco Dal cibo all’artigianato di lusso Diventa legge la delibera che blocca per 3 anni l’apertura di qualsiasi tipo di alimentari a beneficio di negozi che valorizzino la manifattura veneziana `

COMMERCIO

proprietà privata».

I PROPRIETARI Su tutt’altra linea Silvia Boselli, vicepresidente regionale dell’Aibbav (l’associazione dei bed & breakfast, che raccoglie circa 500 “locatari” di appartamenti per turisti: «Spesso - spiega - l’affitto turistico è l’unico modo per riuscire a restare a vivere a Venezia. E non è vero che la città si spopola per colpa nostra, semmai è vero il contrario. Nel 1951 il centro storico registrava 174.808 abitanti e nel 1996, ben prima dell’avvento dell’extra alberghiero, gli abitanti erano già ridotti a 69.906. Anzi, negli ultimi 10 anni c’è stato

un rallentamento del calo dei residenti, proprio da quando lavoriamo noi, che siamo veneziani e che a Venezia vogliamo restare. Non sono le locazioni turistiche che impoveriscono la città, semmai arricchiscono l’economia locale». «I veri rischi per il centro storico - aaggiunge - sono le multinazionali estere che trasformerebbero Venezia un unico grande albergo, facendo tabula rasa degli ultimi superstiti, senza lasciare alcuna ricchezza». Ed è chiaro che il riferimento è alle catene alberghiere «che sono straniere e non pagano nemmeno le tasse in Italia e che recentemente si sono già fatta la legge a loro uso e consumo. E’ la legge 20, che permette agli alberghi di ampliarsi in dependance che non hanno le caratteristiche del ricettivo». Maurizio Dianese © RIPRODUZIONE RISERVATA

tutto è stato fatto in totale trasparenza, senza veli e senza nascondere nulla, lasciando la libertà e dando risposta a qualsiasi curiosità e necessità di approfondimento».

A CONTATTO CON LA CITTA’ Approfondimenti storici, cul-

turali, ma anche di vita quotidiana. «Con la collaborazione dei nostri consiglieri e di tanti albergatori - aggiunge il direttore Claudio Scarpa -, a seconda dei temi che ci venivano proposti, abbiamo messo i corrispondenti in contatto con realtà artigianali, enogastronomiche e culturali di riferimento per la città». Ca’ Sagredo, l’hotel Monaco, Caffè Florian, Harry’s bar, hotel Centurion e Ca’ Nigra hanno, a loro volta, ospitato prodotti tipici di Venezia, altre associazioni e attività cittadine, cercando di ampliare il più possibile le occasioni di diffusione delle eccellenze veneziane. Altri giornalisti, che non potevano venire a Venezia in questi giorni, hanno già programmato il loro arrivo da qui a fine marzo. «Finora - conclude il presidente Vittorio Bonacini - forse a causa delle tante incombenze che hanno tenuto in scacco la città dopo l’acqua alta eccezionale, poco era stato fatto in questo senso. Abbiamo così voluto dare il via a un nuovo progetto che non si conclude qui. Ava non vuole fermarsi qui e sta già lavorando ad altre iniziative che hanno l’obiettivo di portare a Venezia il turismo che piace ai cittadini veneziani». © RIPRODUZIONE RISERVATA

VENEZIA «Tutela speciale» per le botteghe di San Marco e Rialto. L’annunciato blocco degli alimentari per i prossimi tre anni, a favore dei negozi storici e di qualità, è ora realtà. La delibera, come si ricorderà, era stata approvata a settembre dal Consiglio comunale, ma per diventare operativa aveva bisogna del via libera della Regione. Un’approvazione che, dopo una serie di verifiche amministrative, è arrivata con l’adozione della Giunta regionale del 3 febbraio. E da quella data, dunque, sono già in vigore le tante novità volute dal Comune per porre un freno al degrado commerciale e all’avanzata indiscriminata del food legato al turismo. «Siamo molto soddisfatti: la Regione ha accettato la nostra delibera così com’era» commenta l’assessore Michele Zuin, che ha seguito la vicenda fin dalle prime proteste dei commercianti di Piazza San Marco, preoccupati per la scadenza delle concessioni. «Abbiamo trovato una soluzione che tutela chi fa commercio di qualità, tenendo conto di chi c’è già. Una soluzione che abbiamo esteso anche ad un’altra zona delicata come Rialto. Non abbiamo voluto allargarla all’intero centro storico per non correre il rischio di bloccare l’apertura di qualche vero negozio di vicinato».

LE MISURE Più precisamente le novità interessano Piazza San Marco, piazzetta San Marco e piazzetta dei Leoncini, ponte di Rialto con ruga dei Oresi, sotoportego dei Oresi, sotoportego de Rialto, campo San Giacomo di Rialto, Naranzeria ed Erbaria. Qui non si possono più aprire, nemmeno per trasferimento, né ingrandire «attività di commercio al dettaglio del settore alimentare e di attività artigianali/industriali di produzione,

LA TECNOLOGIA VENEZIA (t.borz.) «Il conta-turisti? Agevolerà il lavoro di chi dovrà governare i flussi. Osservando i dati si potrà immaginare dove le persone vogliono andare, quindi, in caso di necessità, sarà possibile veicolarle altrove. Ma si potrà intervenire anche sugli hub di accesso alla città con l’opportuna comunicazione e la segnaletica variabile». L’assessore al Turismo, Paola Mar, è pronta a raccogliere i primi dati del sistema di monitoraggio dei flussi che entrerà in funzione a fine settimana, nei giorni clou del Carnevale. «Grazie ai 34 rilevatori posizionati nei punti strategici della città - spiega l’assessore - un fomani potremo gestire bene i flussi, dopodomani potremo conoscere meglio e profilare di più il nostro turista e ancora più avanti dotare la smart control room, la sala di controllo centrale al Tronchetto, di maggiori informazioni per rispondere ad altre eventuali domande. Non è ancora prevedibile l’utilità completa, perché abbiamo un dato grezzo che va affinato».

OBIETTIVO RILANCIO Ruga dei Oresi a Rialto, una delle zone commerciali che il Comune vuole rivitalizzare

preparazione e/o vendita di prodotti alimentari, compresa la panificazione». Via libera senza restrizioni solo ad alcune tipologie commerciali: «moda di alta gamma, librerie, gallerie d’arte e antiquari, arredamento e design, oggetti preziosi, orologi di alta gamma, oggetti d’arte cose antiche o articolo d’antiquariato, articoli di numismatica e filatelia, artigianato artistico, tipico, tradizionale e storico». Tra le novità, per le «attività già esistenti», sono previste anche «misure tecniche di adeguamento estetico/visivo al

contesto territoriale di riferimento, da attuarsi entro il termine di sei mesi dall’intesa regionale». Quindi entro i primi di agosto. Viste le condizioni in cui si trovano certi negozi, come quelli che invadono di paccottiglia scorci monumentali della città, sarà anche questa una sfida non da poco.

BLOCCO A TEMPO Nell’intesa regionale si sottolinea, poi, la durata triennale del provvedimento che dovrà essere monitorato. Un «monitoraggio sugli effetti diretti ed in-

L’assessore Mar: «Conta-turisti, pronti a iniziare» LA LEZIONE L’assessore Paola Mar ieri con gli studenti di Ca’ Foscari a San Giobbe

IL SISTEMA SARA’ IN FUNZIONE PER I GIORNI CLOU DI CARNEVALE: «IN ARRIVO VALANGHE DI DATI UTILI»

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Un esempio di decentramento dei flussi che potrebbe originarsi dal contaturisti è quello di Murano: «Il turista che vuole recarsi a Murano potrà raggiungere l’isola da Tessera, dove si potrebbe fare un hub raggiungibile grazie alla opportuna comunicazione». «È stato fatto - prosegue Mar -

diretti connessi all’introduzione delle nuove misure» si precisa nel provvedimento regionale per assicurare il «carattere di proporzionalità e adeguatezza delle misure rispetto alla finalità di tutela che si intendono perseguire». La Soprintendenza, ma anche le principali organizzazioni di categoria avevano già dato il loro via libera al piano, che ora è diventato realtà. A questo punto non resta che attendere di vederne gli effetti. Roberta Brunetti © RIPRODUZIONE RISERVATA

il collegamento hardware-software (quello che dalla telecamera elabora i dati, ndr), ora manca solo il software-software (cioè l’arrivo dei dati alla smart control room, ndr), a breve tutto sarà operativo. Credo che sia l’inizio di una grande sfida, anche la stampa estera a cui abbiamo di recente mostrato lo strumento è rimasta stupita perché non si aspettava una situazione di questo tipo. Cerchiamo di essere avanti, innovativi e dare soluzioni in maniera articolata, è anche una risposta a chi ci accusa di non fare niente per arrivare alle scelte». Intanto l’assessore ieri ha tenuto oggi una lezione sul “Piano strategico di destinazione”, organizzata dal Dipartimento di Management di Ca’ Foscari al Campus economico di San Giobbe all’interno degli eventi #CampusLife - aziende in aula. In particolare Mar ha spiegato l’attività dell’Organizzazione di gestione della destinazione (Odg) di Venezia, organismo presieduto dal Comune e previsto dalla Legge regionale per creare sinergie e forme di cooperazione fra soggetti pubblici e privati per lo sviluppo di un turismo qualificato. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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