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MARTEDÌ 16 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
La sfida delle elezioni europee
Lega, 6 veneti in lista Il sorpasso emiliano è evitato ma cresce la rabbia dei bocciati In corsa Bizzotto, Da Re, Ghidoni, Borchia, Sorato, Ferrazzo Polemiche per l’esclusione in blocco dei consiglieri regionali Filippo Tosatto VENEZIA. Il ventilato sorpasso emiliano non c’è stato: «La lista della Lega alle europee comprenderà sei veneti, scelti in totale autonomia dal segretario federale Matteo Salvini», scandisce da Vittorio Veneto il segretario Gianantonio Da Re. Che figura tra i candidati a Nordest accanto a Mara Bizzotto, europarlamentare vicentina uscente; Paola Ghidoni, commercialista e dirigente della sezione di Padova; Paolo Borchia, veronese, funzionario del Carroccio a Bruxelles, stretto collaboratore del ministro Fontana; e una coppia veneziana espressione del Movimento giovanile: Piergiovanni Sorato, architetto di Pianiga e Alice Ferrazzo, militante di San Donà di Piave con laurea in Scienze Politiche. Saranno loro a vedersela con i cinque concorrenti emiliani e romagnoli – a cominciare dagli agguerriti Alessandra Basso (Bologna) ed Emiliano Occhi (Parma) – mentre il Friuli Venezia Giulia schiererà l’abbinata Marco Dreosto-Elena Lizzi e in rappresentanza del Trentino Alto Adige correrà il bolzanino Matteo Gazzini. Capolista, come nelle restanti circoscrizioni del Paese, sarà il “Capitano” in felpa. QUATTRO SEGGI NEL RADAR
Oggi è attesa la presentazione delle liste in via Bellerio e se un ritocco dell’ultima ora non è da escludersi (leggi la mina vagante scaligera Anna
Cinzia Bonfrisco, senatrice ex Psi-Fi-Pdl-Pli. . .) è già evidente il passo da gigante compiuto dall’Emilia e dal Friuli, dove il partito è cresciuto in modo impetuoso ed ora aspira, con buone chance di successo, a conquistare la prima rappresentanza diretta a Strasburgo. I veneti? Mantengono il primato di misura – sebbene gli ultimi sondaggi li accreditino di un boom superiore al 45%, almeno una decina di punti sopra la media nordestina – ma non faranno certo l’en plein: a fronte dei 6-7 seggi alla portata della corazzata salviniana (sono 14 in totale)
Tensioni nella Marca dopo il “niet” a Caner Padova, sfida a distanza tra Bitonci e Marcato
era già prudentemente sfilata). Farà loro compagnia Federico Caner, l’assessore trevigiano al Turismo, che pure non è consigliere e vanta un curriculum (master alla Bocconi incluso) di tutto rispetto; nulla da fare: nella Marca il runner esclusivo sarà Da Re, bersaglio in queste ore di una contestazione sotterranea quanto assordante. Già criticato un anno fa, in occasione delle candidature alle politiche, il veterano è accusato di aver abusato del ruolo blindando la propria casella a scapito dei rivali. Lui rifiuta di alimentare la polemica, limitandosi a richiamare il partito alla «mobilitazione unitaria», ma le chat interne ribollono né il divieto di esternare la protesta (pena severe sanzioni disciplinari) attenua il malcontento. L’ECUMENISMO DI ZAIA
le bandierine con il Leone di San Marco non saranno, ragionevolmente, più di quattro. DA CIAMBETTI A SANDONÀ
Ad accendere gli animi, però, sono le bocciature, in qualche caso eccellenti. Il criterio adottato in ambito nazionale ha escluso dalla competizione i parlamentari e gli amministratori regionali, circostanza che ha affossato sul nascere le speranze di Roberto Ciambetti, il presidente dell’assemblea di Palazzo Ferro-Fini, che resterà a Venezia al pari dei consiglieri Luciano Sandonà e Fabiano Barbisan (la speaker Silvia Rizzotto si
Così a Vicenza gli avversari della Bizzotto denunciano fosche manovre ad excludendum e nel Padovano le anime del movimento sono ormai ai ferri corti. A dispetto di regole e procedure, il prevalere dell’outsider Ghidoni, sostenuta da Massimo Bitonci e Andrea Ostellari, è avvertita come uno schiaffo allo zaiano Sandonà (spalleggiato da alfieri dell’Alta quali Paolo “Fantomas” Tonin, Daniele Canella, Luisa Serato, Luca “Bubu” De Santi) e un altolà al suo influente sponsor Roberto Marcato, assessore allo Sviluppo e beniamino della base militante; la sensazione, così, è che all’indomani del
Sopra: manifestazione leghista a Pontida; in alto da sinistra, in senso orario, i candidati veneti alle Europee: Mara Bizzotto, Gianantonio Da Re, Paola Ghidoni, Paolo Borchia, Alice Ferrarro e Piergiovanni Sorato
D-day elettorale del 26 maggio – allorché scadrà la segreteria Da Re – si profili un’autentica resa dei conti. Che altro? Se il governatore Luca Zaia ribadisce la fiducia nel vicepremier e ministro («So quanta attenzione e sensibilità abbia Salvini nei confronti del Veneto...» ), sono in molti a malcelare il dispetto, giudicando «iniquo e punitivo» il trattamento riservato alla roccaforte verde. Morale della fiaba? Sbaragliato ogni avversario politico in Veneto, oggi nel partito-pigliatutto è in atto uno scontro di potere a più livelli, i cui esiti, al momento, non sembrano prevedibili. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
schede ospedaliere contestate
Regione e medici in rotta di collisione assemblee nelle Ulss, sciopero in vista Le associazioni dei medici denunciano tagli e carenza di personale insostenibile «La sanità è in codice rosso le promesse non bastano più» VENEZIA. Non si placa la protesta nella sanità pubblica e un folto gruppo di associazioni sindacali di categoria annuncia, per il 3 maggio, assemblee in tutte le Ulss del Veneto, contestando il Piano sociosanitario in viigore e le
schede ospedaliere in discussione in consiglio regionale. «Sanità veneta in codice rosso», l’atto d’accusa all’amministrazione di Luca Zaia, condiviso da Anaao-Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fassid, Cgil e Uil Medici/Funzione pubblica, Anpo. «Non c’è un progetto chiaro di rilancio», affermano in una nota «serve una svolta radicale per salvare il pilastro del nostro welfare, per invertire la
rotta dopo anni di austerità e senza assunzioni, perché la Sanità pubblica è destinata all’estinzione e le promesse non bastano più. La carenza di personale sta determinando il taglio dei servizi e le esternalizzazioni di intere funzioni in molte Ulss del Veneto. Mancano almeno 1300 medici e 3 mila infermieri, tecnici e oss. L’assenza di una vera programmazione sta determinando carichi di lavoro
insostenibili e spesso la rinuncia delle ferie o l’impossibilità di fruire della malattia. Una situazione che si regge ormai solo e soltanto sulla dedizione e sulla professionalità dei lavoratori». Le richieste rivolte dalle organizzazioni al governatore e all’assessore alla sanità Manuela Lanzarin si concentrano in tre punti: «Assunzioni subito e l’apertura di un confronto vero sul piano dei fab-
legge di iniziatiVa popolare
«Lo Stato riconosca la lingua veneta» Al via la raccolta di firme nei Comuni VENEZIA. Fino al 30 settembre
in tutti i Comuni del Veneto è possibile firmare per il «riconoscimento della lingua veneta da parte dello Stato italiano». L’iniziativa, definita «apolitica e apartitica» dai promotori del Comitatolinguaveneta, chiede in sostanza che «alle 12 lingue riconosciute, tra le quali il friulano, il ladino e il sardo, venga aggiunto anche il veneto». La proposta di legge di
bisogni di personale per la dirigenza medica e sanitaria e il comparto che riduca anche i tempi delle procedure»; «La conferma degli attuali posti letto e dell’offerta specialistica per aprire un confronto che salvaguardi la diffusione territoriale della Sanità veneta e che confermi l’attuale risposta di assistenza e cura in assenza di effettiva alternativa»; «Impegni concreti all’utilizzo di risorse regionali per valorizzare i professionisti della sanità in attuazione delle norme contrattuali in materia di coordinamento regionale». In assenza di risposte chiare e concrete, è la conclusione, «la mobilitazione generale dei lavoratori della sanità sarà inevitabile». —
iniziativa popolare «richiede 50 mila firme», precisano i sostenitori della petizione e a tal fine sono stati depositati moduli per la raccolta firma negli uffici anagrafe-elettorale dei municipi. Tra coloro che hanno aderito all’iniziativa, segnalandola sulla propria pagina Facebook, figura il leghista Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale del Veneto. —
l’inaugurazione
Una sezione riabilitativa d’eccellenza curerà i detenuti di Rovigo ROVIGO. Sanità d’avanguardia in carcere: inaugurata a Rovigo la nuova sezione di assistenza intensiva riabilitativa nella casa circondariale. Una struttura dotata di laser terapia, magnetoterapia, elettroterapia, palestra riabilitativa e lettini dedicati, che offrirà cure specializzate sino a 15 detenuti al giorno. «Il carcere è un luogo difficile che all'esterno è poco conosciuto», ha affermato il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone «ma all'interno del sistema penitenzario ci sono realtà di eccellenza, qual è oggi Rovigo».
DAL 1887
il Quotidiano
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del NordEst
ANNO 133- N° 90
VENEZIA MESTRE
Martedì 16 Aprile 2019
Venezia Così i baby bulli pianificano i raid violenti: «Stasera si picchia»
La scoperta Alessandro Magno contro Dario, i friulani trovano il sito della battaglia
Calcio Serie B, Nordest sull’ottovolante Scende il Chievo il Pordenone spera
Munaro a pagina II
Larcan a pagina 15
Simonato a pagina 20
Dietrofront Lega: salgono a sei i veneti candidati
La storia
Tombolo, il paese che ti accoglie con i suoi vip
Europee, 2 nomi in più ma il clima resta teso. Da Re attacca i “regionali”: «Non vedo dei Maradona». Zaia frena Regioni rosse, le vere cause della caduta di un sistema Alessandro Campi osti di lavoro in cambio di voti. Il clientelismo è un fenomeno politico vecchio come la parola che lo descrive: clientes, già nell’antica Roma, erano quei cittadini che per la loro protezione economica e giuridica s’affidavano a un patrono. Nel passato remoto quest’ultimo era il membro di una famiglia potente. Nelle democrazie contemporanee sono i partiti. Che un tempo venivano votati soprattutto per i programmi e le idee che esprimevamo. Mentre oggi, persa l’originaria caratterizzazione ideologica (...) Segue a pagina 23
P
Paolo Francesconi
L’inchiesta
Svezia, il paradiso dei furbetti del “Reddito”
E
ra il welfare perfetto. Una sintesi virtuosa fra diritti e doveri. Ma la favola (...) Segue a pagina 9
trano è. In un paese di 8.400 abitanti spuntano campioni ed eccellenze come funghi dopo la pioggia: olimpionici di ciclismo, vice campioni del mondo di calcio e giocatori di serie A, campioni di nuoto, per limitarsi ai più famosi. Ma anche big dell’economia, tra tutti Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. C’è una concentrazione di talenti a Tombolo, comune dell’Alta padovana che dal 1805 unisce sotto lo stesso tetto il “capoluogo” (4.800 abitanti) all’unica frazione Onara (3.600), diocesi di Treviso il primo, diocesi di Padova la seconda, lontani appena 2 chilometri, entrambi fieri della “propria” storia e tradizione. Ora c’è che Tombolo ha deciso di mostrarsi con le sue caratteristiche e celebrare a futura memoria le sue eccellenze allestendo otto cartelli colorati, permanenti, con le foto dei protagonisti, tutti vivi e vegeti (a parte un Papa), e dei luoghi-simbolo. Cinque pannelli sono dedicati ai “grandi” del paese, Dino Baggio, vicecampione del mondo con la Nazionale di Sacchi, Giuseppe Beghetto, olimpionico di ciclismo, Ennio Doris, Luca Dotto (...) Segue a pagina 12
S
Due veneti in più. È questa la soluzione partorita in via Bellerio per placare gli animi dei leghisti, arrabbiati per la formazione di una lista per le Europee che valorizza solo la parlamentare vicentina uscente Bizzotto e il segretario Da Re. Tolti Da Re e Bizzotto, tutti gli altri, compresi i due innesti sono esordienti. E questo non fa che alimentare i mugugni. Zaia invita alla calma: Salvini è attento nei confronti del Veneto e quindi immagino che, come al solito, ci saranno criteri di proporzionalità. Vanzan a pagina 11
Mario Ajello Andrea Bassi
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Parigi. Cattedrale devastata dal fuoco, lavori di restauro sotto accusa
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L’analisi
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Il mondo senza Notre Dame LA CATASTROFE Uno spaventoso incendio ha devastato la cattedrale di Notre Dame a Parigi. Sotto accusa i lavori di ristrutturazione. Macron: «Una parte di noi che va in fiamme». Evangelisti, Pederiva e Pierantozzi alle pagine 2 e 3
Mose, i lussi del generale In 8 anni spesi 5 milioni Scandalo Mose, la Cassazione ha respinto i ricorsi del generale Emilio Spaziante e dei suoi familiari contro la requisizione di circa 200.000 euro e quattro case, frutto secondo il Tribunale di Milano della corruzione per cui l’ex comandante della Finanza aveva patteggiato 4 anni, con l’accusa di aver rivelato informazioni riservate sulle indagini a carico del Consorzio. I giudici hanno accertato che, negli otto anni e mezzo esaminati, il militare e la famiglia hanno speso 5 milioni, a fronte di entrate dichiarate per 2,1. Pederiva a pagina 7
Nordest
Schiacciati da ruspa e gru: in poche ore due morti sul lavoro Due incidenti mortali sul lavoro, uno in provincia di Pordenone l’altro nel Trevigiano. Le vittime sono un uomo di 46 anni che lavorava in ditta da 30 anni e un autostrasportatore di 42. Cendron e Padovan a pagina 8
REDAZIONE: via Torino 110 - 30172 Venezia Mestre - Tel. 041.665.111 ∆ *Il prezzo degli abbinamenti è aggiuntivo al prezzo de “Il Gazzettino” e fino ad esaurimento. La promozione è valida solo per l’area della provincia di edizione. Spedizione in abbonamento postale: DL 353/’03 (conv. in L. n. 46 del 27/02/04) art. 1 comma 1, VE
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«STRAGE DI UCCELLI SELVATICI SULLA PEDEMONTANA» I volatili si schiantano contro le barriere trasparenti della superstrada Pedemontana. «Una strage», denuncia Andrea Zanoni (Pd). Intervenuti anche i carabinieri forestali
Martedì 16 Aprile 2019 www.gazzettino.it
Europee, Salvini aggiunge due veneti Dopo la rivolta dei leghisti inserita in lista anche la bellunese `Zaia “pompiere”: «Aspettiamo le decisioni del segretario» Rento. Testa a testa tra la veneziana Conte e il giovane Sorato Da Re sotto accusa, contrattacca: «Non vedo Maradona in giro» `
LE ELEZIONI VENEZIA Due veneti in più. È questa la soluzione partorita in via Bellerio per placare gli animi dei leghisti, arrabbiati per la formazione di una lista per le elezioni Europee del 26 maggio che valorizza solo la parlamentare vicentina uscente Mara Bizzotto e il segretario nathional, cioè veneto, Gianantonio Da Re. Raccontano che Matteo Salvini non abbia gradito i mugugni arrivati da Venezia, ma che alla fine si sia convinto ad aumentare i candidati veneti da 4 a 6. Solo che, tolti Da Re e Bizzotto, tutti gli altri, compresi i due innesti - in ballo l’ex rugbista assessore di Pianiga e commissario dei Giovani Padani veneti Piergiovanni Sorato, la consigliera comunale di Caorle Rosanna Conte, la presidente dell’Ater di Belluno Ilenia Rento - sono esordienti, con pochissima gavetta alle spalle e questo non fa che alimentare i mugugni. Per due motivi: candidare a Bruxelles volti noti solo nel paese di origine, non solo favorisce i più conosciuti Da Re e Bizzotto, ma rischia anche di ridurre la pattuglia dei veneti eletti a vantaggio di altre regioni; in secondo luogo perché non mandando in Europa consiglieri e assessori regionali che stanno tra il Balbi e il Ferro Fini in alcuni casi addirittura da 20 anni, il problema si porrà alle Regionali del 2020, tra un anno esatto. Ossia: che classe dirigente vuol fare crescere la Lega? Di yes-men nominati al Parlamento o catapultati a Bruxelles? E chi ha contatti e consensi in territorio veneto deve restare vita natural durante in Veneto?
IL POMPIERE Il governatore Luca Zaia ieri ha vestito i panni del pompiere: «Matteo Salvini è il segretario del partito ed è quindi il garante di tutta l’operazione. Non mi risulta che i posti fissati per il Veneto siano quattro. Per ora sono solo notizie giornalistiche. So quanta at-
I DEM PADOVA «No all’autonomia che crea italiani di serie A e di serie B per quel che riguarda, sanità, scuola e welfare». A dirlo è stato ieri mattina il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti che, dalla sede regionale del Pd a Padova, ha fatto partire la sua campagna a sostegno dei candidati alle elezioni europee.
IL SOSTEGNO Nello specifico, ieri Zingaretti ha lanciato la candidatura alle Europee dell’ex sindaco di Vicenza Achille Variati. «Non è affatto un caso che il mio giro d’Italia inizi da Padova – ha esordio il governatore del Lazio – alla guida della la città, infatti, troviamo un esempio di buon governo con un centrosinistra aperto, innovativo ed inclusivo, con un sindaco eccellente come Sergio Giordani». Ha poi aggiunto: «Sono qui anche per sostenere un candidato come Variati che è l’espressione di un
In corsa
VICENTINA Mara Bizzotto
TREVIGIANO Gianantonio Da Re LEADER Il governatore del Veneto Luca Zaia e il segretario federale della Lega Matteo Salvini
PADOVANA Paola Ghidoni
VENEZIANA Rosanna Conte
VERONESE Paolo Borchia
tenzione e sensibilità abbia Salvini nei confronti del Veneto e quindi immagino che, come al solito, ci saranno dei criteri di proporzionalità rispetto a territori, abitanti, rappresentatività. Prima di parlare di numeri si abbia la pazienza di aspettare le decisioni finali del segretario». Mentre Zaia parlava con i cronisti, in via Bellerio si lavorava di matita e gomma da cancellare: confermati i 5 dell’Emilia Romagna, i 2 del Friuli Venezia Giulia (Marco Dreosto, consigliere comunale a Spilimbergo e Elena Lizzi, già assessore a Buja e in Provincia di Udine) e il
candidato del Trentino Alto Adige, confermato ovviamente Salvini capolista, i posti per il Veneto salivano da 4 a 6, per un totale di 15 candidati.
LA SFIDA Stanco di sentirsi accusare di aver pensato solo alla propria posizione, il segretario del Carroccio veneto Toni Da Re ieri ha sfidato i “regionali” che, a suo dire, avrebbero alimentato le polemiche. Nell’elenco partito dal Veneto per la formazione della liste c’erano infatti anche i consiglieri/assessori Roberto Ciambetti,
IL SEGRETARIO NATIONAL: «NON È VERO CHE NON VOGLIO CONCORRENTI, I VOTI IO LI PRENDO E AVREI PREFERITO RESTARE QUA»
BELLUNESE Ilaria Rento
Federico Caner, Luciano Sandonà, Fabiano Barbisan. Tutti depennati così come era stato fatto per la Lombardia, dove si rischiavano problemi di equilibri in giunta e consiglio. «Sono arrabbiati? Si arrabbino con chi di dovere. Si qualifichino e lo dicano a Salvini», ha tuonato Da Re. E ancora: «Si lamentano che la lista non è qualificata? E quelli che parlano invece lo sono? Un disciplinare per il “qualificato” c’è? Potrei capire se avessi davanti un Maradona. La verità è che a lamentarsi sono gli stessi dell’anno scorso per le Politiche. Le proposte son arrivate dalle segreterie provinciali, se la prendano con quelle che peraltro sono quasi tutte commissariate». Ma le scelte chi le ha fatte? «Milano. E non mi si venga a dire robe come “Da Re ha fatto liste deboli per non avere concorrenti”. Da Re i voti i ciape in stess». Domanda: Da Re è soddisfatto di queste scelte? «Personalmente sì. Paola Ghidoni è una commercialista, la prima dei non eletti a Padova alle Politiche. Il veronese Paolo Borchia da dieci anni vive a Bruxelles e sa tutto della “macchina” europea. Mara Bizzotto è uscente, in gamba, conosciutissima. Quanto a me non mi giudico, dico che avrei preferito fare il segretario».
LA TERNA Ma chi sono i due innesti aggiuntivi? Inizialmente dovevano essere Sorato e Conte, solo che entrambi sono veneziani e questo, lasciando scoperte Belluno e Rovigo, avrebbe creato problemi. Così è entrata in ballo la presidente dell’Ater di Belluno Ilenia Rento, 41 anni, mentre tra Sorato e Conte è stato un’altalena tutto il giorno, con la seconda data per favorita. Quanto a Stefano Baraldo dei Giovani Padani di Padova, a stopparlo è stata la giovinezza: non ha ancora 25 anni, età minima per candidarsi in Europa. Magari, chissà, si rifarà l’anno prossimo alle Regionali. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
PORDENONESE Marco Dreosto
UDINESE Elena Lizzi PARTITO DEMOCRATICO Nicola Zingaretti con Achille Variati e il segretario veneto Alessandro Bisato
Zingaretti, da Padova via al giro d’Italia «Sì all’autonomia, ma temo non ci sarà» radicamento solido su territorio, una caratteristica fondamentale per far bene a Bruxelles». Al riguardo lo stesso Variati ha voluto togliersi un sassolino: «La mia vita politica è stata interamente dedicata al territorio. Sono stato per 15 anni sindaco di Vicenza e poi, in Regione, sono stato il principale avversario di Galan. Lo stesso Galan che ora, chi gli è stato accanto in passato, finge di non avere mai conosciuto». Zingaretti ha spiegato di essere partito dal Veneto anche per un altro motivo: «Sono voluto partire dal Veneto
anche per un altro motivo. Si tratta di una regione che più di altre sta soffrendo per l’assoluta inerzia sul fronte economico da parte di questo governo»
CONTRO IL GOVERNO Il leader dem non ha nascosto tutta la sua perplessità rispetto alle richieste di autonomia che, in questi mesi, sono arrivate da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. «Dietro la parola autonomia ci sono dei progetti molto diversi tra di loro – ha scandito il segretario –. Dico sì di fronte all’autono-
mia che semplifica e permette di essere più competitivi nel mondo, no a quella che mette in discussione diritti universali riconosciuti dalla Costituzione come la scuola, la sanità o il welfare. Temo, però, che non ci sarà comunque nulla perché si tratta di una promessa, l’ennesima, che blocca questo Paese». Zingaretti ha poi premuto nuovamente l’acceleratore contro la politica economica del governo gialloverde: «Salvini e la Lega sostengono i nazionalisti europei, ma questi per loro definizione sono contro i nostri inte-
ed935816-c5a2-42b9-9589-f524e4c5a6f9
ressi perché difendono solo la loro nazione. Noi abbiamo la necessità di un’Europa che aiuti i Paesi membri, non abbiamo bisogno di
IL LEADER DEL PD LANCIA LA CORSA DI VARIATI A BRUXELLES: «È L’ESPRESSIONE DI UN RADICAMENTO SOLIDO SUL TERRITORIO»
alleanze che servono solo per catturare voti, ma sono contro le nostre imprese, i nostri cittadini e che ci hanno lasciati soli nella gestione del problema dell’immigrazione». La soluzione secondo il leader dem? «Il nostro Paese ce la può fare, deve solo riaccendere i motori produttivi e per farlo servono delle politiche economiche, l’esatto opposto di quello che sta accadendo adesso. Bisogna sbloccare una situazione economica e sociale molto pericolosa. Anche qui in Veneto da quando c’è questo governo ci sono segnali tutti negativi per economia: -1500 imprese nel 2018. Nel Def si ammette che il debito pubblico del Paese salirà al 132% nel 2019 sapendo che dentro ci sono voci di bilancio che non saranno mai realizzate come i 18 miliardi di euro per dismissioni patrimoniali: anche se vendono piazza San Marco, il Colosseo e il Duomo di Milano non ci arriveranno mai a quelle cifre». Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Martedì 16 Aprile 2019 Corriere del Veneto
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Bassano
NUMERI UTILI Comune Polstrada VigiliUrbani
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FARMACIE 25aprile
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San Bassiano e tagli, la smentita di Zaia «Fake news le voci di ridimensionamento» Ilgovernatorein città:quicomealtroveinvestiamointecnologia,prestoilriassettodeiProntosoccorso
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Luca Zaia/1 Bassano e Santorso non sono strutture in competizione tra loro Luca Zaia/2 L’azienda sanitaria bassanese è una delle nove previste
BASSANO «In giro se ne sentono di tutti i colori: che il San Bassiano rischia il ridimensionamento, che quello di Asiago chiuderà, che l’Usl 7 Pedemontana verrà eliminata. Sono tutte fake news. La verità è che, qui come altrove, continuiamo ad investire in tecnologie, 70 milioni di euro l’anno nel Veneto, e in organizzazione; che questa di Bassano è una delle nove aziende sanitarie previste dall’assetto e tale rimarrà; che l’ospedale di Asiago verrà sviluppato con i progetti in corso; che Bassano e Santorso non sono in competizione perché sono due strutture valorizzate dalla programmazione». E’ un fiume in piena il governatore Luca Zaia, ieri in città per inaugurare la nuova Tac dell’ospedale. Un’occasione per controbattere alle critiche sulla sanità che da alcune settimane tengono banco sul territorio. Rassicurando sul mantenimento dei servizi al San Bassiano, ha annunciato che «a breve approveremo in Giunta nuovi modelli organizzativi per i Pronto soccorso: i pazienti avranno attese ridotte e i sanitari lavoreranno con meno pressioni». Di fronte a medici, infermieri, dirigenti, rappresentanti sindacali, delle associazioni sociosanitarie e amministratori comunali, Zaia ha voluto fare chiarezza. «Lo scenario della sanità guarda al progresso, alla nuova organizzazione basata sulle alte specialità, sulla specializzazione degli ospedali, sulle tecnologie e professionalità che contribuiscono
Il caso a Rosà
L’inaugurazione del macchinario
Taglio del nastro Il goveernatore Luca Zaia, ieri all’inaugurazione della nuova e ipertecnologica Tac del San Bassiano (Meneghini)
LaTacdiultimagenerazione:«Inseisecondiesaminaunbambino» BASSANO Una Tac di ultima generazione è entrata in funzione all’ospedale San Bassiano. Inaugurata ieri dal governatore Luca Zaia con il commissario dell’Usl 7 Pedemontana, Bortolo Simoni, e l’assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, la nuova apparecchiatura è costata 567mila euro coperti dalla Regione, mentre l’azienda sanitaria ha contribuito con 50mila per l’installazione.La Tomografia assiale computerizzata permette un’indagine digitale del corpo umano analizzato secondo più strati. «Quella appena introdotta consentirà diagnosi più accurate e veloci, maggiori confort e sicurezza per i pazienti - spiegano Simoni e
il dottor Calogero Cicero del servizio di radiologia del San Bassiano - L’apparecchiatura ha molteplici vantaggi: consente di acquisire in pochi secondi 128 rappresentazioni diverse della parte del corpo analizzata, con una ridotta esposizione alle radiazioni, un bimbo viene esaminato in soli 6 secondi, e richiede un minore dosaggio del contrasto. Dotata di un’apertura più ampia è stata studiata per ridurre i fastidi ai pazienti che soffrono di claustrofobia». Sarà utilizzata per i ricoverati, per le urgenze del Pronto soccorso e per gli esami diagnostici programmati. Nel 2018, all’ospedale, sono state effettuate 18.743 Tac. (r.f.)
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IntimidazioniallatroupedellaRai, ilgiallorestaearrivainparlamento Inquinamento del Lacis, comitati pronti a una nuova denuncia
Gomme tagliate alla troupe Rai che documenta l’inquinamento a Rosà, indagano i carabinieri. E mentre il comitato di cittadini annuncia una nuova denuncia, ai giornalisti della tv pubblica arriva la solidarietà del governatore Luca Zaia. Il caso è arrivato al Parlamento. Da novembre scorso il «Comitato salvaguardia ambiente e salute Rosà» denuncia la presenza nel ruscello Lacis di un inquinamento da idrocarburi e cromo esavalente. Domenica mattina ignoti hanno tagliato tutte e quattro le gomme dell’auto del giornalista Rai Matteo Mohorovic, sul posto con l’operatore per un servizio. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri, che stanno svolgendo le verifiche del caso per risalire ai responsabili (al momento comunque non è stata aperta un’inchiesta). «Un atto intimidatorio vile e ignobile da condannare senza se e senza ma – ha tuonato Zaia, dando solidarietà ai giornalisti -. Le mani che hanno tagliato le ruote rispondoROSA’
Nel sottosuolo Il terreno inquinato oggetto di un esposto da parte del Comitato salvaguardia ambiente e salute di Rosà
no ad un codice di intimidazione malavitosa che infanga i principi basilari della nostra convivenza». Sul tema interviene anche il Movimento 5 Stelle, con la deputata veneta Francesca Businarolo, presidente della Commissione Giustizia di Montecitorio, che intende coinvolgere «la Commissione parlamentare Ecomafie per capire se la vicenda ha ramificazione con affari criminali». Il sindaco rosatese, il leghista Paolo Bordignon, annuncia una conferen-
alla deospedalizzazione». Ha poi toccato temi caldi come l’autonomia e la carenza di medici negli ospedali. «Continua a circolare – ha sottolineato- la madre di tutte le bugie, e cioè che l’autonomia aggraverebbe le differenze di cura tra i cittadini del nord e quelli del sud; di sicuro l’autonomia non c’entra perché succede già adesso. Piuttosto la responsabilità è di una classe dirigente di alcune aree d’Italia che, a forza di sprechi, ha costretto la sua gente a emigrare al nord per farsi curare. E invece di utilizzare l’autonomia come mezzo di responsabilizzazione si continua a preconizzare una sorta di equa divisione del malessere». In Veneto mancano oltre 1.300 medici. «Organizziamo concorsi ai quali partecipano in pochi - ha spiegato - Questa situazione ha cause nazionali che partono da lontano: dal numero chiuso nelle università alla carenza di borse di studio di specialità, senza la quale un laureato non può fare il medico. Se in Italia ci sono ogni anno circa 10mila laureati e circa 6mila borse di specializzazione è evidente che 4mila non possono esercitare. In Regione stiamo rispondendo sia con un intervento emergenziale, come la ri-contrattualizzazione dei medici pensionati, sia con una previsione strutturale: assumere negli ospedali pubblici gli specializzandi degli ultimi due anni». Raffaella Forin
Il legale L’avvocato degli ambientalisti: atto mirato le minacce
za stampa oggi e prova a buttare acqua sul fuoco: «Solidarietà ai giornalisti, collaboriamo coi militari perché emerga la verità. Mi sembra eccessivo avvicinare l’immagine di Rosà alla mafia: questo inquinamento è una cosa vecchia, di 35 anni fa. Proveremo a tranquillizzare la popolazione». Intanto, il comitato di cittadini annuncia ulteriori azioni legali. L’avvocato padovano Giorgio Destro, legale del comitato, avverte che a breve fa-
rà avere alla procura un supplemento dell’esposto depositato un mese fa. Un’integrazione con i più recenti dati forniti dalla consulente del tribunale di Padova, Marina Lecis, incaricata dal gruppo di cittadini delle analisi sul sito. Lo stesso comitato sta valutando inoltre di redigere una seconda diffida a carico del sindaco Bordignon perché, spiega Destro, «ad oggi non c’è stata alcuna risposta formale da parte del primo cittadino» alla prima diffida in cui si chiedeva «di fare indagini e verifiche sullo stato dei luoghi ed emettere gli opportuni provvedimenti». Per Destro anche il danno provocato alla troupe Rai «non è un dispetto fatto da balordi ma un atto mirato, un avvertimento». Intanto Etra, che ha un terreno di proprietà nella vicina via Prati, ieri ha svolto un sopralluogo per sicurezza. La multiutility aveva in passato effettuato carotaggi, che avevano evidenziato l’assenza di inquinanti. B.C. - A.Al. © RIPRODUZIONE RISERVATA
L’assemblea degli istituti Studenti e il futuro dei ragazzi, una giornata di riflessione BASSANO Migliaia di studenti delle superiori del Bassanese si confronteranno domani, dalle 8.30 alle 12.30, sul tema del cambiamento, delle scelte che determinano il modo di essere, le relazioni con gli altri e l’ambiente. «Scelgo di essere» è il titolo dell’assemblea «interistituti» autogestita e organizzata dai rappresentanti Francesca Toso del Brocchi, Fabio Bonazza del Fermi, Francesca Bizzotto dell’Einaudi e Alessia Gamba dello Scotton con il sostegno di «Spazi comuni», il tavolo istituzionale che affianca le scuole nei progetti di cittadinanza attiva. Una mattinata molto intensa, che coinvolgerà molte sedi tra palestre, aule magne, oratori e teatri della città dove alcuni testimonial racconteranno la loro esperienza che in qualche modo ha contribuito a dare una svolta, a favorire un cambiamento di vita. Al teatro Da Ponte sarà proiettato il film «Rwanda» con l’intervento del regista Riccardo Salvetti; al «Remondini» sarà di scena Michele Merlo, il «Mike Bird» che ha partecipato al talent «Amici» nel 2017 e oggi lavora nel mondo dello spettacolo. Elena Cecchele parlerà della sua storia alle prese con problemi alimentari. I ragazzi incontreranno anche i volontari di diverse realtà e l’imprenditore Fabio Campagnolo che in poche settimane ha costituito la nuova società calcistica, l’Fc Bassano 1903, occupatasi molto di progetti solidali. «I giovani hanno scelto un tema coraggioso, che alza il livello di percezione della realtà», dice Oscar Mazzocchin, assessore alle Politiche giovanili. (r.f.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
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PRIMO PIANO
Martedì 16 Aprile 2019 Corriere del Veneto
Politica I fronti aperti
Lega, colonnelli in rivolta per le liste Da Re e Zaia: «La partita non è chiusa» Il governatore: «Per noi non ci sono solo 4 posti». Spuntano Rento e Conte, big assenti La vicenda ● Domani scade il termine per la presentazione delle liste per le elezioni Europee ● Nella Lega le indiscrezioni danno in corsa l’uscente Mara Bizzotto, il segretario regionale Gianantonio Da Re, la padovana Paola Ghidini (vicina a Bitonci) e il veronese Paolo Borchia (vicino a Fontana) ● Sono stati esclusi dalla corsa molti consigliere e assessore regionali che aspiravano ad un posto in lista, da Federico Caner a Roberto Ciambetti, da Luciano Sandonà a Fabiano Barbisan
TREVISO L’idea che l’Emilia Romagna potesse esprimere cinque nomi alle Europee e il Veneto soltanto quattro, aveva fatto saltare sulle sedie i colonnelli, i militanti, gli amministratori di ogni ordine e grado. Quattro su quindici in una sfida decisiva come la volata a Bruxelles? Qui dov’è nata la Liga, dove le percentuali elettorali e il numero di sindaci doppiano i cugini al di sotto del Po? Calma e sangue freddo. A quietare le turbolenze dell’agitatissima Lega veneta ci pensa Gianantonio Da Re, il segretario regionale, uno di quelli più vicini a un posto nelle liste per il parlamento europeo. «So che al Veneto spettano sei posizioni – sono le misurate parole di Da Re -, saranno quantificate quanto prima. È esclusivo compito del segretario federale Matteo Salvini fare le liste in base ai nomi ricevuti dalle segreterie provinciali». E
Gianantonio Da Re, segretario regionale della Lega, è stato sindaco di Vittorio Veneto
La campagna Pd di Alessandro Macciò
● Il nuovo segretario del Partito Democratico Zingaretti ha scelto Padova per l’inizio della campagna eletorale
Niente «zaiani» Come alle Politiche di un anno fa in lista non c’è alcun nome riferibile al governatore Si abbia la pazienza di aspettare le decisioni finali del segretario, garante di tutta l’operazione». Messaggio recapitato a chi stava già soffiando sul fuoco. Punto primo: i posti saranno sei, e pare che saranno quattro quelli emilian-romagnoli, per
la soddisfazione dei veneti che si sentivano retrocessi. Anche se a qualcuno sopra il Po non sarebbe nemmeno dispiaciuto perché, riducendo la platea di papabili, le preferenze si possono distribuire per puntare a un maggior numero di eletti senza lotte fratricide. Punto secondo: decide Salvini. Precisazione quanto mai necessaria dato che, dalla base ai vertici dell’apparato, i nomi hanno sollevato amare polemiche. Le liste complete dovrebbero arrivare domani in Corte d’Appello di Venezia e, al netto di sorprese dell’ultimo minuto, dopo il capolista «bloccato» Salvini ci saranno l’eurodeputata vicentina Mara Bizzotto, il segretario trevigiano Da Re, il veronese Paolo Borchi (vicino al ministro Lorenzo Fontana), la padovana Paola Ghidini (vicina al sottosegretario Massimo Bitonci), la bellunese Ilenia Rento (presidente del-
l’Ater) e la veneziana Rosanna Conte. Ma non sono pezzi da novanta, producendo una pattuglia leghista che per i delusi non è all’altezza della competizione. Il subbuglio è dovuto soprattutto ai nomi dei big Bizzotto e Da Re: considerata la sfida sul filo delle preferenze, sulla carta hanno gioco facile contro quattro semi-sconosciuti, quindi con un traino ridotto ma sufficiente a scalzare dalla sfilata bruxellese nomi del calibro di Federico Caner, Roberto Ciambetti, Fabiano Barbisan e Luciano Sandonà. C’è chi sottolinea che mancano volti di area zaiana (e già era successo alle Politiche 2018). Eppure sembra la nuova linea salviniana: chi ha un mandato elettivo deve portarlo a termine, il leader non vuole dimissioni. Salvini aveva tenuto la stessa posizione sulle Politiche, e pure lì si evidenziava ca-
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Da Re Al Veneto spettano 6 posizioni I nomi? A decidere alla fine sarà Salvini
renza di nomi vicini al governatore. I malumori non saranno sedati da due posti in più nella lista della circoscrizione Nordest se non rispecchieranno i posizionamenti politici nel partito, ma l’accusa a Da Re di aver giocato una partita solitaria è duramente contestata dal territorio. Fra le voci che difendono il segretario c’è il deputato Dimitri Coin: «Non capisco la polemica su una ancora eventuale candidatura. Vorrei ricordare il suo lavoro di trent’anni per il partito, era consigliere regionale e, caso unico, si è dimesso per fare il sindaco a Vittorio Veneto a compenso zero, dato che lo devolveva interamente a un’associazione. Se il suo nome fosse inserito in lista, Da Re avrebbe le carte in regola per assolvere l’importante compito in Europa». Silvia Madiotto © RIPRODUZIONE RISERVATA
In corsa
Lega
Segretario
lo ribadisce il presidente della Regione Luca Zaia: «Non mi risulta che i posti fissati per il Veneto siano quattro. So quanta attenzione e sensibilità abbia Salvini nei confronti del Veneto e quindi immagino che, come al solito, ci saranno dei criteri di proporzionalità.
Alessandro Bisato, segretario regionale del Pd, non ci ha girato molto intorno: «Il Veneto è alla ricerca di nuovi interlocutori, perché ha preso atto che questo governo non sta facendo nulla per far ripartire l’economia». Un assist perfetto per Nicola Zingaretti, che ieri ha visitato la sede del Pd padovano per tirare la volata ad Achille Variati in vista delle prossime Europee e ha incentrato il suo intervento proprio sul rallentamento dell’economia. Il leader del Pd dice di aver voluto partire da Padova per tre motivi: «Intanto perché qui c’è un sindaco eccellente (Sergio Giordani ndr) e un esempio di buon governo, che dimostra come un centro-
PADOVA
Lega
Mara Bizzotto, capogruppo uscente della Lega nell’Europarlamento, è originaria di Bassano
+Europa
David Borrelli, trevigiano, storico esponente del M5s, europarlamentare uscente, si ricandida con +Europa
Movimento 5 stelle
Sabrina Pignedoli, giornalista di Reggio Emilia, è stata scelta da Di Maio come capolista a Nordest
Pd
Achille Variati, ex sindaco di Vicenza ed ex presidente della Provincia, è uno dei nomi di punta del Pd
Zingaretti inizia da Padova «Con i sovranisti l’economia del Veneto è andata a picco» sinistra innovativo possa essere vincente. Poi perché Achille Variati rappresenta molto bene il suo territorio. E poi perché siamo preoccupati». Il motivo è presto detto: «Da quando c’è questo governo - spiega Zingaretti - i dati del Veneto sono tutti negativi: -1500 imprese nel 2018, +8% di scioglimenti e liquidazioni, ordinativi che frenano a livello italiano del 7%». Insomma, per Zingaretti il Veneto e l’Italia «devono riaccendere i motori produttivi e per farlo servono delle politiche economiche, l’esatto opposto di quello che sta accadendo adesso». Variati rincara la dose: «Il sovranismo è un modello che penalizza lo sviluppo del Veneto, che invece ha bisogno
come il pane di una logica comunitaria. Due terzi del nostro export è diretto ai Paesi dell’Ue, una decisione avversa di Francia o Germania può rappresentare un grave danno
per le nostre aziende». Produzione industriale a parte, a queste latitudini tiene banco il tema dell’autonomia: «Dietro questa parola ci sono dei progetti molto diversi tra di
Il premier in Molise
Conte: «L’autonomia mai a discapito del Sud»
Insieme Il premier Giuseppe Conte con il ministro Erika Stefani
CAMPOBASSO L’autonomia è «uno strumento vantaggioso sia per le Regioni del Nord sia per quelle del Sud». Lo ha detto ieri il premier Giuseppe Conte: «Mi farò garante del fatto che questo percorso non sarà mai a scapito di altre Regioni. Il nostro obiettivo è il riscatto del Meridione».
Pd
Alessandra Moretti, già deputata ed europarlamentare, ora è consigliere regionale
loro - riflette Zingaretti -. Dico sì a quella forma di autonomia che semplifica e permette ai territori di essere piu’ competitivi nel mondo, dico no a quella che mette in discussione diritti universali riconosciuti dalla Costituzione come la scuola, la sanità o il welfare. Ma temo che l’autonomia non ci sarà comunque, perché è l’ennesima questione che rende questo governo fermo rispetto alle promesse che aveva preso». Per superare lo stallo, Zingaretti propone «un’idea di riforma basata sull’autonomia che possa mettere d’accordo Zaia, il suo collega dell’Emilia Romagna e i presidenti del Mezzogiorno. Se l’obiettivo è quello di rendere più forti i territori e non di distruggere il Paese, credo che sia possibile fare insieme un passo in avanti». Infine, Variati ha ricordato i suoi trascorsi in consiglio regionale e come sindaco di Vicenza: «Sono entrato e uscito da ogni incarico a mani nude. Ho fatto politica solo per i territori e sento di poterli rappresentare in Europa». © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Agenda
Lettere Infrastrutture
I pesanti silenzi della Regione sull’idrovia La strategia europea prevede di arrivare attraverso l’Idrovia Veneta ed il fiume Po sino alle porte di Milano dove è già programmata una grande struttura interportuale. Questo corridoio fluviale è riconosciuto come prioritario dalla Ue che ne prevede anche il relativo finanziamento. Essenziale, come abbiamo già affermato recentemente, diventa la piattaforma a mare prevista al largo di Porto Levante sulla quale i veneziani hanno già messo gli occhi, e forse le mani, oltre che l’innalzamento del ponte ferroviario di Rosolina. E La Regione Veneto? E la Provincia e le nostre istituzioni locali? Silenzio! Anche sul progetto Aipo di bacinizzazione del Po la nostra Regione non ha fatto sentire forte la sua voce per difendere la nostra economia agricola ed il delicato equilibrio del nostro Delta. A prevalere, finora, sono stati gli interessi e gli egoismi delle altre regioni che per mezzo del progetto Aipo delle dighe mobili ottengono vantaggi e privilegi enormi nella produzione di energia e nel prelevamento della quantità d’acqua necessarie alle loro economie agricole. Chi deve pensare al Polesine ed al suo Delta? Prima di tutto pensiamo alla salvaguardia dell’economia turistica ed agricola che non vedrebbe se
Martedì 16 Aprile 2019 www.gazzettino.it
non l’acqua di risulta (Lupus superior stabat, agnus inferior...). Pensiamo anche alla salvaguardia dell’industria ittica del Delta, che vede coinvolte migliaia di persone, garantita dal delicato equilibrio idrogeologico attuale. Risulta oggi la più grande industria della nostra Provincia. La Regione Veneto non è stata costituita per fare solo gli interessi dei veneziani, ma anche di occuparsi del Polesine. Non pensare alle conseguenze del cuneo salino, dell’equilibrio complessivo dell’ecosistema fluviale, dell’apporto di sabbie verso il mare significa non pensare al nostro futuro ed al futuro del Polesine e del Delta. Finora sono prevalsi gli interventi attivi della Regione Lombardia e della Regione Emilia Romagna, la quale oltretutto punta a consentire la realizzazione del canale navigabile Ferrara–Porto di Ravenna. Risulta di tutta evidenza che un tale scenario vedrebbe penalizzata la nostra idrovia e l’importanza di Porto Levante. I Socialisti Polesani sono preoccupati di questi silenzi e delle conseguenze che stanno palesandosi e sollecitano Provincia e Regione ad attivarsi per evitare al Polesine conseguenze ambientali ed economiche difficilmente rimediabili. Partito Socialista Italiano Federazione Polesana
ROVIGO REDAZIONE: Via Giuseppe Verdi, 19 Tel. (0425) 422246 - Fax (041) 665178 E-mail: rovigo@gazzettino.it
VICE CAPOCRONISTA: Claudio Bertoncin Luca Gigli REDAZIONE: Nicoletta Canazza, Ivan Malfatto, Franco Pavan, Paolo Ponzetto
Giochi matematici: finale nazionale per gli allievi di Riccoboni e Zennaro SCUOLA Il 13 novembre si sono svolti nei due plessi della scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Rovigo 4 i Giochi matematici d’autunno organizzati dalla Università Bocconi di Milano. È stata una gara d’Istituto alla quale hanno partecipato 34 studenti suddivisi in due categorie: C1 (prima e seconda media) e C2 (terza media). Gli iscritti a questa gara hanno svolto una decina di quesiti sfruttando la loro intuizione, le loro capacità logiche e un pizzico di fantasia per trovare la via risolutiva a problemi geometrici e sui numeri: proprio come recita lo slogan dei Giochi Matematici: “Logica, intuizione e fantasia”.
GIOCHI MATEMATICI Gli studenti delle medie dell’Istituto comprensivo 4
Il marito, la sorella e i parenti
(e.z.) “Ti presento un amico… Un pomeriggio per scoprire nuovi libri” è il titolo dell’evento di domani in Accademia dei Concordi. Nella sala degli Arazzi, alle 17, Matteo Santipolo, docente di letteratura dell’Università di Padova, coordinerà quattro autori di altrettanti volumi, che si alterneranno per raccontare particolari dei propri scritti di storia, narrativa, autobiografie e sanità. Sono Emanuela Signorini con “Il sangue nero di Mussolini”; Paolo Celin con “Eroi dimenticati”; Luca Boaretto con “Lo spazzino delle stelle”; Massimo Tosini con “La sanità del XXI secolo. Meno e meglio”. Interverrà Roberto Ragazzoni, direttore dell’Osservatorio Astronomico di Padova.
GRAN GUARDIA “VALENTINA, MIA FIGLIA” DI LORENZO FRIGATO
I QUALIFICATI È stata la prima tappa dei “Campionati internazionali di Giochi matematici” articolati in tre fasi: le semifinali, si sono svolte in un centinaio di sedi in tutta Italia il 16 marzo, la finale nazionale, si svolgerà a Milano, in Bocconi, l’11 maggio, e la finale internazionale Parigi in agosto. In ognuna di queste competizioni i concorrenti sono di fronte a 8-10 quesiti da risolvere in 90’ (categoria C1) o 120’ (altre categorie). La fase semifinale provinciale si è svolta all’Istituto di istruzione superiore–Liceo “Bocchi-Galilei” di Adria. In questa fase provinciale, a cui hanno partecipato 142 candidati per la categoria C1, sono risultati tra i primi nove classificati Tiziano Degirolamo 2ªC e Filippo Balzan 1ªC per la scuola secondaria “A. Riccoboni”, Gabriele Previato 1ªE, per la succursale “S. Zennaro” di Grigna-
ACCADEMIA QUATTRO AUTORI A CONFRONTO
no. Gli studenti accedono alla finale nazionale di Milano dell’11 maggio all’Università Bocconi. L’entusiasmante esperienza dei Giochi matematici ha lo scopo di avvicinare i ragazzi a questo tipo di competizioni per dimostrare che la matematica può anche divertire e far provare delle emozioni positive. Ad esempio l’emozione che si prova nel momento in cui, dopo un po’ di tempo passato a non sapere da che parte iniziare ad af-
frontare il problema o dopo una serie di tentativi sbagliati, improvvisamente nasce un’idea che porta dritta alla soluzione. Per partecipare ai Giochi è importante la voglia di mettersi in gioco, unita a fantasia e intuizione. Qualità fondamentali per potersi approcciare alla matematica e per vedere un problema da diversi punti di vista. Sicuramente i nostri giovani matematici potrebbero confermarlo.
Il 13 Aprile è mancato all’affetto dei suoi cari
Mariagiovanna Valcanover vicina a Pierfranco e Paolo per la perdita della loro cara mamma
tutti annunciano la scomparsa della loro amata
Venerdì nella Sala della Gran Guardia a Rovigo, con inizio ore alle 17,45 , verrà presentato il libro dal titolo “Valentina, mia figlia”. Il libro, opera di Lorenzo Frigato, già coordinatore, diversi anni fa dei genitori dell’Uic- sezione di Rovigo e successivamente dei genitori con figli disabili della ex Ulss 18, racconta la storia vera di una giovane coppia felicemente sposata, che in breve tempo si trova a dover affrontare ostacoli difficili come una figlia nata con gravi problemi cerebrali. Il libro vuole essere un messaggio per tutti coloro che hanno la fortuna di non conoscere l‘handicap e per quei famigliari che, purtroppo, vivonop o vivranno situazioni simili. Con l’autore intervengono Paolo Scorzoni (moderatore), Sonia Bianchini (genitore) e Chiara Sproccati (associazione Alba Chiara).
Il 14 Aprile è mancata
Maria Lia ricorda una amicizia.
meravigliosa
Venezia, 16 Aprile 2019
Il giorno 15 Aprile è mancato
GRAZIELLA ZANCARLIN in NARDINI
GIORGIO MARODER Stefania Fantini in Frosini di anni 60
I
funerali
avranno
luogo
mercoledì 17 aprile alle ore 15:00 nella chiesa di S. Maria della
di anni 84
Ne danno il triste annuncio i nipoti Fausto, Daniela, Laura, le cognate e i parenti tutti. Il funerale avrà luogo nella Basilica dei SS Giovanni e Paolo (Cappella del Rosario), mercoledì 17 Aprile alle ore 11. Venezia, 16 Aprile 2019
Consolazione nel cimitero di Mestre. Mestre, 16 aprile 2019
Lo annunciano il marito e i famigliari tutti.
PIER FRANCO e PAOLO Pignatti annunciano, con dolore infinito, che la loro mamma
Dal lunedì al venerdì 10.00 - 12.30 e 14.30 - 17.00
MARIA LIA PIGNATTI VIANELLO
Il funerale avrà luogo nella Chiesa del Cimitero di San Michele in Isola, mercoledì 17 Aprile alle ore 10 Ing.
ANTONIO TONDELLO
Venezia, 16 Aprile 2019
di anni 87
Lo annunciano la moglie Francesca e i figli Enrico e Don Francesco. I funerali nella Chiesa di S. Giuseppe mercoledì 17 Aprile alle ore 10,45. Padova, 16 aprile 2019
TRIGESIMI E ANNIVERSARI ANNIVERSARIO
Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio: Essi sono nella pace.
Eleonora Manzelli ved. Vettore
è mancata il giorno 13 aprile,a Verona. CATERINA e FRANCESCA, MARCO, ORSOLA, LORENZO, ANNA, BENEDETTA, ALBERTO, RICCARDO non dimenticheranno mai la loro nonna LIA
In ricordo della mia amata mamma. Pregheremo per te, papà, Umberto e Mirco con una S. Messa, oggi martedì 16 Aprile alle ore 18.30 nella chiesa Votiva.
Venezia, 15 aprile 2019
Treviso, 16 Aprile 2019
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XV
CintoMontagnana
Martedì 16 Aprile 2019 www.gazzettino.it
“Internet delle cose”, è protesta Trecento firme per dire no alla sperimentazione 5G, l’iper-connessione wi-fi tra dispositivi mobili `
CINTO Trecento firme, raccolte in due mezze giornate, per dire no alla sperimentazione 5G, di cui Cinto Euganeo dovrebbe essere cavia insieme ad altri 119 piccoli comuni della penisola. La settimana scorsa, nelle giornate di martedì e venerdì, il Comitato locale contro l’elettrosmog, insieme a Lasciateci respirare Monselice e all’associazione Apple di Padova, ha organizzato una petizione. Nel presidio allestito in piazza a Fontanafredda ben 300 persone (non solo residenti ma anche cittadini di altri comuni) sono passate a sottoscrivere lo stop alla sperimentazione del cosiddetto “internet delle cose” che rientra nell’Action Plan della Commissione Europea. Se da un lato l’iper-connessione wi-fi tra dispositivi mobili, elettrodomestici e oggetti di consumo presenta enormi potenzialità sul fronte
dei servizi, dall’altro ci sono i potenziali rischi sulla salute umana. La rete 5G utilizzerà frequenze altissime, 11 volte superiori all’attuale 4G, sfruttando migliaia di nuove antenne a corto raggio, i cui effetti sull’uomo non sono ancora stati accertati. «In assenza di studi indipendenti va applicato il principio di precauzione, come sostengono gli oltre 220 scienziati esperti di danni biologici causati dai campi elettromagnetici che hanno chiesto all’Europa la moratoria sul 5G. – afferma Mariano Salvato, referente del Comitato contro l’elettrosmog – E’ l’invito che rivolgeremo anche al sindaco di Cinto attraverso una lettera che faremo protocollare nei prossimi giorni, allegando le firme raccolte».
MISSIVA La missiva è quella che un gruppo si associazioni (Apple, Associazione italiana Elettrosensibili, Mamme No Pfas e
Centro Tutela Consumatori Utenti e il Comitato per il Bene Comune) ha già indirizzato a inizio aprile ai primi cittadini e agli assessori all’Ambiente dei 7 comuni veneti inclusi nella sperimentazione. Cinto è l’unico paese del Padovano a rientrare nella “lista nera”, di cui fanno parte anche i comuni vicentini di Laghi, Gambugliano e San Germano dei Berici, i bellunesi La Valle Agordina e Vallada Agordina e Bevilacqua, in provincia di Verona. «Che cosa può fare un sindaco? – si legge nella lettera – può dire no all’implementazione 5G nel proprio territorio e prepararsi ad affrontare anche in tribunale la questione». La mossa suggerita al primo cittadino è la richiesta formale ai Ministeri competenti (Salute e Ambiente) di certificare per iscritto, con dati scientifici indipendenti che non siano frutto di ricerche finanziate dai gestori delle reti, che la tecnologia 5G non nuocerà alla salute della popo-
Gli ambientalisti: «Il primo cittadino potrà e dovrà colmare il vuoto a tutela della salute con provvedimenti opportuni» `
Vighizzolo Tenta il furto in casa Migrante nei guai Un 41enne originario del Gambia, con permesso di soggiorno per motivi umanitari, è stato arrestato dai carabinieri per tentato furto. L’uomo, residente a Vighizzolo d’Este, è stato fermato dai militari l’altra notte nel giardino di un’abitazione a Bonavigo (Verona). I carabinieri sono intervenuti dopo avere fermato un’auto che li aveva sorpassati a tutta velocità; una volta raggiunti dalla pattuglia, gli occupanti delle vettura hanno spiegato che stavano correndo dalla madre che aveva sorpreso un ladro in casa. Così i carabinieri hanno sorpreso nel giardino lo straniero che poi davanti al giudice ha patteggiato 10 mesi e 20 giorni.
lazione. Una richiesta che va a braccetto con quella da rivolgere ai gestori che vogliono implementare il 5G, che dovrebbero certificare l’innocuità degli impianti. Di fronte a un eventuale silenzio o a risposte insoddisfacenti, «il primo cittadino – sostengono le associazioni – potrà e dovrà colmare il vuoto a tutela della salute con provvedimenti opportuni, quali ordinanze contingibili e urgenti. Se a fare questo passo saranno tanti sindaci, assieme alle azioni dei loro cittadini, la moratoria potrà diventare reale ove ancora è possibile. Molti comuni del resto, sono stati inseriti nell’elenco della sperimentazione dall’Agcom, senza essere stati preinformati». Il sindaco Lucio Trevisan, a metà marzo, aveva inviato una lettera alle autorità competenti (Agcom in primis) proprio per chiedere delucidazioni su questa sperimentazione calata dall’alto. Maria Elena Pattaro
PROTESTA Trecento firme per dire no alla sperimentazione 5G, di cui Cinto Euganeo dovrebbe essere cavia insieme ad altri 119 piccoli comuni
Ostello, tutto esaurito nel primo week end MONTAGNANA L’Ostello della Gioventù di Montagnana, una delle strutture turistiche low cost più apprezzate dell’intero Nord Italia, è tornato a rivivere. Domenica pomeriggio, infatti, c’è stato il taglio del nastro da parte del sindaco Loredana Borghesan per festeggiarne la riapertura, dopo un “letargo” durato due anni e mezzo. A gestire l’ostello, attraverso una conduzione familiare, sarà l’impresa Santiago srl di Borgo Veneto, che ha ottenuto l’affidamento diretto da parte del Comune, proprietario degli immobili affacciati sulla cinta muraria della città, in via Circonvallazione Nord. La struttura ricettiva conta ben 76 posti letto: alle 8 camerate da 52 posti
si aggiungono infatti altri 24 posti all’interno dei 6 appartamenti vacanze. Già in questo primo week-end di apertura, l’ostello ha fatto il pienone ospitando un gruppo di universitari statunitensi. Anche il primo ospite in assoluto proveniva da oltre confine: si tratta di un turista italo-svizzero che periodicamente fa visita alla città murata. Un inizio promettente, quindi. Del resto in passato i pernottamenti registrati hanno raggiunto cifre importanti: 1.189 tra marzo e ottobre del 2016, mentre due anni prima le presenze erano arrivate addirittura a quota 2.570. «Questa importante struttura è tornata a essere attrattiva – afferma soddisfatta il sindaco Borghesan – e rientra in una strategia più ampia di valorizzazione della città.
OSTELLO Al centro il sindaco Loredana Borghesan, ai lati i gestori della nuova struttura Andrea Bovo ed Elena Gusella
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Abbiamo investito 110mila euro nella ristrutturazione della Sala Austriaca e della Sala Veneziana di Castel San Zeno, utilizzate per mostre e convegni. L’intervento prevede sia la messa a norma degli impianti, sia l’allestimento multimediale delle sale. I 60mila euro di finanziamento arrivati dal Gal Patavino ci permettono invece di promuovere l’antica via di pellegrinaggio Romea Strata, attraverso tour guidati e cartellonistica». E ancora: l’ufficio turistico, che nel 2018, ha registrato più di 25mila accessi, potrà contare su un operatore in più mentre la Rocca degli Alberi e Porta Vicenza saranno oggetto di un restauro conservativo grazie ai 900mila euro stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali. M. E. P.
Commissione ecomafie e pfas, l’appello delle mamme MONTAGNANA «Come possiamo fidarci delle istituzioni? Di quelle istituzioni che erano a conoscenza da anni dell’inquinamento della falda da parte di Miteni e non sono intervenute? Della Procura di Vicenza che non si muove? Siamo molto demoralizzati, sentiamo il peso di farci giustizia da soli. Difenderemo i nostri figli e la nostra gente. Difenderemo la nostra falda, l’oro blu che tanto amiamo». Stiamo parlando di Pfas e questo è il passaggio finale della comunicazione che nei giorni scorsi il comitato Mamme No Pfas – genitori attivi area contaminata ha inviato alla Commissione parlamentare Ecomafie, che indaga su illeciti ambientali, con la speranza di ottenere giustizia sia rispetto all’operato di Miteni, sia rispetto al controllo delle istituzioni. Nelle tre pagine di missiva il comitato ripercorre in modo stringato (sulla base del rapporto dei carabinieri del Noe e di altri documenti in proprio possesso) le tappe dell’inquinamento di cui si sarebbe resa responsabile, fin dagli Sessanta, l’industria Miteni, ex Rimar, di Trissino (Vicenza), accusata di aver le acque del Basso Veneto. La Miteni, che nel decennio 1970-1980 interrò rifiuti nel torrente Poscola, entrò a far parte delle aziende insalubri di prima classe nel 1994. «Le istituzioni avrebbero dovuto controllarla» – scrivono le Mamme No Pfas, invece le cose sono andate diversamente. Nel 2006 Arpav entra in Miteni: la barriera idraulica per fermare l’inquinamento è già presente da un anno. Nel 2010 dallo Studio Giada gestito dalla Provincia con fondi comunitari e dalla tesi di dottorato di Lorenzo Lava, finanziata da Arpav, emerge nella falda di Trissino e Montecchio Maggiore un incremento della contaminazione da benzotrifloruri, sintesi o sottoprodotti dell’attività della Miteni. Eppure il caso Pfas scoppia soltanto a luglio del 2013: Miteni si dichiara “soggetto non responsabile” e sostiene di aver realizzato una barriera idraulica con filtri a carbone nel 2011. Arpav non dice di averla vista 5 anni prima. Nel 2017 il Noe chiede ad Arpav di controllare tutte le sostanze che vengono lavorate da Miteni, in modo da cercarle nella falda, dove nel 2018, vengono trovati anche i Pfas di nuova generazione GenX e C6O4, presenti rispettivamente da 3 e 9 anni. Al momento la Procura di Vicenza ha chiuso il primo filone di indagine con 13 indagati (i vertici aziendali) per i reati di avvelenamento delle acque e disastro innominato. M. E. P.
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Nordest
«STRAGE DI UCCELLI SELVATICI SULLA PEDEMONTANA» I volatili si schiantano contro le barriere trasparenti della superstrada Pedemontana. «Una strage», denuncia Andrea Zanoni (Pd). Intervenuti anche i carabinieri forestali
Martedì 16 Aprile 2019 www.gazzettino.it
Europee, Salvini aggiunge due veneti Dopo la rivolta dei leghisti inserita in lista anche la bellunese `Zaia “pompiere”: «Aspettiamo le decisioni del segretario» Rento. Testa a testa tra la veneziana Conte e il giovane Sorato Da Re sotto accusa, contrattacca: «Non vedo Maradona in giro» `
LE ELEZIONI VENEZIA Due veneti in più. È questa la soluzione partorita in via Bellerio per placare gli animi dei leghisti, arrabbiati per la formazione di una lista per le elezioni Europee del 26 maggio che valorizza solo la parlamentare vicentina uscente Mara Bizzotto e il segretario nathional, cioè veneto, Gianantonio Da Re. Raccontano che Matteo Salvini non abbia gradito i mugugni arrivati da Venezia, ma che alla fine si sia convinto ad aumentare i candidati veneti da 4 a 6. Solo che, tolti Da Re e Bizzotto, tutti gli altri, compresi i due innesti - in ballo l’ex rugbista assessore di Pianiga e commissario dei Giovani Padani veneti Piergiovanni Sorato, la consigliera comunale di Caorle Rosanna Conte, la presidente dell’Ater di Belluno Ilenia Rento - sono esordienti, con pochissima gavetta alle spalle e questo non fa che alimentare i mugugni. Per due motivi: candidare a Bruxelles volti noti solo nel paese di origine, non solo favorisce i più conosciuti Da Re e Bizzotto, ma rischia anche di ridurre la pattuglia dei veneti eletti a vantaggio di altre regioni; in secondo luogo perché non mandando in Europa consiglieri e assessori regionali che stanno tra il Balbi e il Ferro Fini in alcuni casi addirittura da 20 anni, il problema si porrà alle Regionali del 2020, tra un anno esatto. Ossia: che classe dirigente vuol fare crescere la Lega? Di yes-men nominati al Parlamento o catapultati a Bruxelles? E chi ha contatti e consensi in territorio veneto deve restare vita natural durante in Veneto?
IL POMPIERE Il governatore Luca Zaia ieri ha vestito i panni del pompiere: «Matteo Salvini è il segretario del partito ed è quindi il garante di tutta l’operazione. Non mi risulta che i posti fissati per il Veneto siano quattro. Per ora sono solo notizie giornalistiche. So quanta at-
I DEM PADOVA «No all’autonomia che crea italiani di serie A e di serie B per quel che riguarda, sanità, scuola e welfare». A dirlo è stato ieri mattina il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti che, dalla sede regionale del Pd a Padova, ha fatto partire la sua campagna a sostegno dei candidati alle elezioni europee.
IL SOSTEGNO Nello specifico, ieri Zingaretti ha lanciato la candidatura alle Europee dell’ex sindaco di Vicenza Achille Variati. «Non è affatto un caso che il mio giro d’Italia inizi da Padova – ha esordio il governatore del Lazio – alla guida della la città, infatti, troviamo un esempio di buon governo con un centrosinistra aperto, innovativo ed inclusivo, con un sindaco eccellente come Sergio Giordani». Ha poi aggiunto: «Sono qui anche per sostenere un candidato come Variati che è l’espressione di un
In corsa
VICENTINA Mara Bizzotto
TREVIGIANO Gianantonio Da Re LEADER Il governatore del Veneto Luca Zaia e il segretario federale della Lega Matteo Salvini
PADOVANA Paola Ghidoni
VENEZIANA Rosanna Conte
VERONESE Paolo Borchia
tenzione e sensibilità abbia Salvini nei confronti del Veneto e quindi immagino che, come al solito, ci saranno dei criteri di proporzionalità rispetto a territori, abitanti, rappresentatività. Prima di parlare di numeri si abbia la pazienza di aspettare le decisioni finali del segretario». Mentre Zaia parlava con i cronisti, in via Bellerio si lavorava di matita e gomma da cancellare: confermati i 5 dell’Emilia Romagna, i 2 del Friuli Venezia Giulia (Marco Dreosto, consigliere comunale a Spilimbergo e Elena Lizzi, già assessore a Buja e in Provincia di Udine) e il
candidato del Trentino Alto Adige, confermato ovviamente Salvini capolista, i posti per il Veneto salivano da 4 a 6, per un totale di 15 candidati.
LA SFIDA Stanco di sentirsi accusare di aver pensato solo alla propria posizione, il segretario del Carroccio veneto Toni Da Re ieri ha sfidato i “regionali” che, a suo dire, avrebbero alimentato le polemiche. Nell’elenco partito dal Veneto per la formazione della liste c’erano infatti anche i consiglieri/assessori Roberto Ciambetti,
IL SEGRETARIO NATIONAL: «NON È VERO CHE NON VOGLIO CONCORRENTI, I VOTI IO LI PRENDO E AVREI PREFERITO RESTARE QUA»
BELLUNESE Ilaria Rento
Federico Caner, Luciano Sandonà, Fabiano Barbisan. Tutti depennati così come era stato fatto per la Lombardia, dove si rischiavano problemi di equilibri in giunta e consiglio. «Sono arrabbiati? Si arrabbino con chi di dovere. Si qualifichino e lo dicano a Salvini», ha tuonato Da Re. E ancora: «Si lamentano che la lista non è qualificata? E quelli che parlano invece lo sono? Un disciplinare per il “qualificato” c’è? Potrei capire se avessi davanti un Maradona. La verità è che a lamentarsi sono gli stessi dell’anno scorso per le Politiche. Le proposte son arrivate dalle segreterie provinciali, se la prendano con quelle che peraltro sono quasi tutte commissariate». Ma le scelte chi le ha fatte? «Milano. E non mi si venga a dire robe come “Da Re ha fatto liste deboli per non avere concorrenti”. Da Re i voti i ciape in stess». Domanda: Da Re è soddisfatto di queste scelte? «Personalmente sì. Paola Ghidoni è una commercialista, la prima dei non eletti a Padova alle Politiche. Il veronese Paolo Borchia da dieci anni vive a Bruxelles e sa tutto della “macchina” europea. Mara Bizzotto è uscente, in gamba, conosciutissima. Quanto a me non mi giudico, dico che avrei preferito fare il segretario».
LA TERNA Ma chi sono i due innesti aggiuntivi? Inizialmente dovevano essere Sorato e Conte, solo che entrambi sono veneziani e questo, lasciando scoperte Belluno e Rovigo, avrebbe creato problemi. Così è entrata in ballo la presidente dell’Ater di Belluno Ilenia Rento, 41 anni, mentre tra Sorato e Conte è stato un’altalena tutto il giorno, con la seconda data per favorita. Quanto a Stefano Baraldo dei Giovani Padani di Padova, a stopparlo è stata la giovinezza: non ha ancora 25 anni, età minima per candidarsi in Europa. Magari, chissà, si rifarà l’anno prossimo alle Regionali. Alda Vanzan © RIPRODUZIONE RISERVATA
PORDENONESE Marco Dreosto
UDINESE Elena Lizzi PARTITO DEMOCRATICO Nicola Zingaretti con Achille Variati e il segretario veneto Alessandro Bisato
Zingaretti, da Padova via al giro d’Italia «Sì all’autonomia, ma temo non ci sarà» radicamento solido su territorio, una caratteristica fondamentale per far bene a Bruxelles». Al riguardo lo stesso Variati ha voluto togliersi un sassolino: «La mia vita politica è stata interamente dedicata al territorio. Sono stato per 15 anni sindaco di Vicenza e poi, in Regione, sono stato il principale avversario di Galan. Lo stesso Galan che ora, chi gli è stato accanto in passato, finge di non avere mai conosciuto». Zingaretti ha spiegato di essere partito dal Veneto anche per un altro motivo: «Sono voluto partire dal Veneto
anche per un altro motivo. Si tratta di una regione che più di altre sta soffrendo per l’assoluta inerzia sul fronte economico da parte di questo governo»
CONTRO IL GOVERNO Il leader dem non ha nascosto tutta la sua perplessità rispetto alle richieste di autonomia che, in questi mesi, sono arrivate da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. «Dietro la parola autonomia ci sono dei progetti molto diversi tra di loro – ha scandito il segretario –. Dico sì di fronte all’autono-
mia che semplifica e permette di essere più competitivi nel mondo, no a quella che mette in discussione diritti universali riconosciuti dalla Costituzione come la scuola, la sanità o il welfare. Temo, però, che non ci sarà comunque nulla perché si tratta di una promessa, l’ennesima, che blocca questo Paese». Zingaretti ha poi premuto nuovamente l’acceleratore contro la politica economica del governo gialloverde: «Salvini e la Lega sostengono i nazionalisti europei, ma questi per loro definizione sono contro i nostri inte-
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ressi perché difendono solo la loro nazione. Noi abbiamo la necessità di un’Europa che aiuti i Paesi membri, non abbiamo bisogno di
IL LEADER DEL PD LANCIA LA CORSA DI VARIATI A BRUXELLES: «È L’ESPRESSIONE DI UN RADICAMENTO SOLIDO SUL TERRITORIO»
alleanze che servono solo per catturare voti, ma sono contro le nostre imprese, i nostri cittadini e che ci hanno lasciati soli nella gestione del problema dell’immigrazione». La soluzione secondo il leader dem? «Il nostro Paese ce la può fare, deve solo riaccendere i motori produttivi e per farlo servono delle politiche economiche, l’esatto opposto di quello che sta accadendo adesso. Bisogna sbloccare una situazione economica e sociale molto pericolosa. Anche qui in Veneto da quando c’è questo governo ci sono segnali tutti negativi per economia: -1500 imprese nel 2018. Nel Def si ammette che il debito pubblico del Paese salirà al 132% nel 2019 sapendo che dentro ci sono voci di bilancio che non saranno mai realizzate come i 18 miliardi di euro per dismissioni patrimoniali: anche se vendono piazza San Marco, il Colosseo e il Duomo di Milano non ci arriveranno mai a quelle cifre». Alberto Rodighiero © RIPRODUZIONE RISERVATA
Italia 5
IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 16 Aprile 2019
DEF. D’accordoancheleimprese sulfatto che nel Documentocisono«riferimenti vaghi»su dove reperire lerisorse
Isindacaticontrola flattax Triaperun’Iva «bilanciata» Nelprimo giornodiaudizioniidue temi sembrano legatiadoppio filo.Confindustria propone unintervento acostozeroche riveda carichi ecosti Silvia Gasparetto ROMA
Ridurre le tasse resta una priorità ma non si può fare passando per una tassa piatta «iniqua» da ottenere con altri tagli drastici alla spesa pubblica o, peggio ancora, con gli aumenti dell'Iva. Nel primo giorno di audizioni sul Def i due temi sembrano legati a doppio filo. E il no alla flat tax è uno dei punti che unisce i sindacati e anche, in
Perlaripresa delpililgoverno puntatutto suidecreti Sbloccacantieri eCrescita Maentrambi iprovvedimenti sonoancora instand-by, inattesadella pubblicazione
parte, Confindustria, che dal canto suo propone invece, intanto che si studia in modo approfondito il sistema flat, di procedere con un intervento «a costo zero», rivedendo la distribuzione dei carichi tra tasse dirette e indirette come l'Iva, ad esempio - e se necessario anche i costi di alcuni servizi che potrebbero essere sostenuti in «compartecipazione» dai cittadini. Su un punto però sono tutti concordi: nel Documento di economia e finanza ci sono solo riferimenti vaghi, soprattutto su dove reperire le risorse, e una lettura delle stime, anzi, come evidenzia la Cisl, può solo portare a dire che al momento il governo «in nessuna parte indica un'intenzione di procedere alla sterilizzazione degli aumenti Iva». E il fatto che il ministro dell'Economia Giovanni Tria prometta una «soluzione bilanciata» non fa altro che alimentare i dubbi che in effetti nei prossimi mesi si possa studiare un «aumento selettivo» delle aliquote, magari solo per alcuni tipi di beni, o a una «revisione» del sistema a tre scaglioni (4%, 10% e 22%). E anche la risoluzione della
maggioranza, ancora in fase di definizione, potrebbe non contenere impegni così netti sul nodo Iva. Una sterilizzazione tutta in deficit, osservano tra l'altro gli industriali, non sarebbe «sostenibile» perché porterebbe «il rapporto con il Pil pericolosamente oltre il 3%». Ma nemmeno altri pesanti tagli di spesa lo sarebbero, in particolare nel Mezzogiorno, come denuncia lo Svimez, che a sua volta mette in guardia contro gli effetti «fortemente asimmetrici» della flat tax ma anche degli aumenti dell'imposta sul valore aggiunto, che colpirebbero i redditi più bassi, più concentrati al Sud. Difficile quindi trovare quel «mix di interventi» invocato da Confindustria, che consenta da un lato di fronteggiare il rischio recessione e dall'altro di mettere in campo misure credibili anche per il calo del debito, che nel frattempo ha toccato a febbraio il nuovo record di 2.363,6 miliardi. Per la ripresa del Pil il governo ha puntato tutto sui due decreti Sblocca cantieri e Crescita, accolti positivamente dall'industria e con più scetticismo dai sindacati. Entrambi i
Ilministro dell’Economia GiovanniTria
provvedimenti sono però ancora in stand-by, in attesa della bollinatura e della pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Sul cantieri - che nel frattempo ha «imbarcato» anche le misure per le aree colpite dai vari terremoti degli ultimi anni - si dovrebbe essere in dirittura d'arrivo già nei prossimi giorni mentre il decreto per la crescita sarebbe ancora in
alto mare. Frenato non solo dal nodo del rimborso ai risparmiatori coinvolti nei crack bancari ma anche, secondo quanto riferiscono diverse fonti, dalle norme per Alitalia, per consentire allo Stato di convertire in equity il prestito ponte, e per il debito di Roma, su cui negli ultimi giorni si sono registrate tensione tra gli alleati. •
FISCOEREDDITI
EUROPEE. Le liste
Precompilata partenzaforte Milleaccessi ogniminuto
Vialibera aicapilista5S Anchea Danzì cheèindagata
ROMA
ROMA
Partenza sprint per la dichiarazione dei redditi precompilata. All'apertura del canale telematico che consente di accedere al modulo precompilato sono stati molti i contribuenti che non hanno perso tempo per verificare i dati caricati sui quali costruire la propria dichiarazione fiscale. L'Agenzia delle Entrate ha consentito la consultazione dalle 14.02 e nelle prime due ore sono stati registrati 116.036 accessi, in pratica circa mille ogni minuto. La possibilità di accedere ai dati ha di fatto dato l'avvio alla stagione delle dichiarazioni. Il 730 messo a disposizione dal fisco è quest'anno ricchissimo di dati. Ne sono stati caricati 960 milioni, circa il 4 per cento in più dello scorso anno. Ma la consultazione è solo il primo step. Dal 2 maggio e fino al 23 luglio sarà quindi possibile accettare la dichiarazione così come messa a punto dall'amministrazione fiscale o integrarla inviandola direttamente via web. Oltre ai dati che ha già a sua disposizione, l'Agenzia delle Entrate ha inserito nei modelli quelli inviati dagli enti esterni (come studi medici, farmacie, banche, assicurazioni, università) e dai datori di lavoro tramite le certificazioni uniche. Quest'anno la dichiarazione sarà ancora più completa. •
Liste nel caos dentro il Movimento Cinque Stelle. A soli due giorni dalla scadenza per la presentazione delle candidature, una grana giudiziaria a carico della capolista nel Nord Ovest, Mariangela Danzì, fa aumentare i già noti mal di pancia emersi nei giorni scorsi tra i pentastellati contro la decisione di candidare come capolista elementi esterni al movimento. Una di questi è infatti proprio Danzì, indagata a Brindisi per il reato di «invasione di terreni pubblici». Tuttavia, secondo il Movimento si tratta di «indagini irrilevanti», per cui la sua candidatura non sarà ritirata. Ad ogni modo il voto degli iscritti ha confermato le capolista, ma non in modo univoco. Su 20.541 voti espressi, 12.909 sono i voti favorevoli e 7.632 quelli contrari. Qualche tensione anche all'interno della Lega, le cui liste verranno presentate domani. Anche ieri si sono susseguite le riunioni nella sede di Via Bellerio, mentre il potente governatore del Veneto, Luca Zaia, lancia il suo avvertimento, mettendo le mani avanti circa l'adeguata presenza di candidati veneti nel Nord-Est. «Matteo Salvini è il segretario del partito ed è quindi il garante di tutta l'operazione. Non mi risulta osserva - che i posti fissati per il Veneto siano quattro». •
MARTEDÌ 16 APRILE 2019
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PAPA FRANCESCO A PADOVA Confermata la sua volontà di visitare il Santo e il Due Palazzi
BANCHE, PASTICCIO RIMBORSI SI PREPARA MANIFESTAZIONE
BACCARIN / ALLE PAG. 2 E 3
BRILLO / A PAG. 16
l’inchiesta sulle tangenti
Galan, conto svuotato dai Venuti Le autorità croate: la moglie del commercialista ha prelevato il milione e mezzo della tangente Ma resta il mistero su dove siano finiti tutti i soldi
Per le autorità croate è stata Alessandra Farina, moglie del commercialista Paolo Venuti e amica di famiglia di Galan, a svuotare il conto nella filiale croata di Veneto Banka dell’ex
governatore del Veneto, un milione di euro frutto delle tangenti. Di quei soldi sono rimasti solo duemila euro. Il problema, però, è che dalla Croazia non si fa cenno a dove siano finiti
quei soldi. Se non si spiegherà come la donna abbia prelevato il denaro e, soprattutto, dove sia finito, sarà difficile recuperare il tesoro di Galan. DE ROSSI, FERRETTI, MION / A PAG. 20
incontro con giordani
Zingaretti: «Padova modello buon governo» Nicola Zingaretti tesse l’elogio del “buongoverno di Padova” e stronca l’autonomia di Zaia che “mai verrà approvata per le divisioni di Lega e M5s”. Il leader del Pd saluta i segretari di Padova, Vicenza e Treviso e i
sindaci con questa battuta: «Il mio tour elettorale lungo l’ Italia inizia da Padova, che è un bellissimo esempio di buon governo, di come il centrosinistra in forma innovativa può vincere». SALMASO / A PAG. 13
brugine
cadoneghe, esplosione sventra il postamat portati via 40 mila euro SALVATO / A PAG. 28
viveva in albergo
Parigi, il fuoco devasta la cattedrale di Notre Dame E’ finita in un'enorme nuvola nera. Notre-Dame, cattedrale di Parigi, capolavoro gotico e patrimonio dell'umanità, non c'è più. La sua guglia, uno dei simboli della capitale francese, è crollata dopo essere stata divorata in poco più di un'ora dalle fiamme. Piangono i parigini. Nessuno dimenticherà questo 15 aprile, primo giorno delle celebrazioni della settimana Santa. Non lo dimenticheranno i parigini che sono usciti di casa per vedere le fiamme scatenatesi alle 18.50. A LLE PAG. 4 E 5
personaggi
Il libro di Ludovica Casellati dedicato alla bici che porta felicità ice che non ricorda chi l’ha insignita del titolo di Ladybici, ma sa che è la somma di due circostanze: la bici è una parte molto importante della sua vita dal momento che è lavoro, passione, dialogo di coppia oltre che fidato mezzo di trasporto. SANDRI / A PAG. 41
D
Ludovica Casellati è “Ladybici”
Festini a base di sesso e coca Arrestato un avvocato La sua casa era diventata una pensione di Abano. E i luoghi delle festicciole, orge a base di sesso e coca, erano altri hotel. GENESIN / A PAG. 24
Giovane papà muore per un attacco di cuore Giovane padre muore stroncato da un infarto. Se n’è andato così Massimo Bellini, artigiano quarantaduenne, papà di due bambini. A PAG. 33
IL COMMENTO MAUGERI / A PAG. 14
SE L’AUTONOMIA PORTA I VENETI ALLA PROTESTA a rivoluzione non è un pranzo di gala. E neppure l’autonomia. E se c’è un modello a cui ispirarsi, è quello catalano.
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SAN DONÀ - JESOLO - PORTOGRUARO
MARTEDÌ 16 APRILE 2019 LA NUOVA
san donà
Autostrada del Mare a Roma dossier sul tavolo di Toninelli Il progetto bocciato da molti residenti è stato riproposto da Forcolin al ministro Basciano (Pd): «No a piani contestati, ma sovrappassi sulla Treviso Mare» economica (Cipe) per ottenere il via libera della Corte dei Conti. Questo, infatti, è il presupposto necessario per la fase di gara, presumibilmente richiedendo ai due operatori economici che hanno presentato offerta di aggiornarla, tenuto conto del fatto che sono trascorsi circa 5 anni dalla
Giovanni Cagnassi SAN DONÀ. Via del Mare, la so-
cietà che dà il nome all’autostrada progettata tra Meolo a Jesolo, è sul tavolo del ministro Danilo Toninelli, ma i sindaci, soprattutto del centrosinistra, sono ancora scettici e premono per altre “vie” verso i litorali. Il vice governatore del Veneto, Gianluca Forcolin, ha di recente preso in mano la questione rilanciando la necessità di questa arteria veloce verso il mare, ricordando gli ostacoli del passato, ma anche la volontà del presidente Zaia di riprovarci. La società originaria, con imprenditori del litorale e basso Piave, esiste ancora e l’assessore regionale Elisa De Berti sta lavorando per ripartire da Roma con il progetto di finanza. La Regione ha sollecitato il Ministero dei Trasporti a riproporre la questione al Comitato interministeriale per la programmazione
Cereser: «Basta cemento e pedaggi ma due direttrici dai caselli esistenti»
Auto in coda sulla via del mare: da anni si studia una soluzione
jesolo
Ztl e divieti ai risciò I noleggiatori preparano una battaglia legale JESOLO. Riordino del com-
mercio, i noleggiatori dei risciò si preparano ad azioni legali dopo i continui contrasti con la giunta e i dirigenti in merito ai nuovi divieti sulla Ztl. E come è stato congelato il regolamento per il decoro e i negozi, la categoria chiede che il rinvio sia stabilito anche per i cicli a noleggio, finiti nel mirino del Comune che ha deciso di bloccarli sulla pedonale dopo tante polemiche e proteste. Intanto, la giunta e il sinda-
co hanno già discusso con i dirigenti le nuove ipotesi di riordino di vetrine e negozi per il prossimo anno, adesso che è certo che il regolamento sarà approvato il prossimo inverno. Ci sono almeno quattro possibilità che potranno essere stabilite dalla giunta oppure anche dal Consiglio. I dirigenti sono al lavoro per altezze di tende e divisori o scaffali allo scopo di garantire ordine e pulizia contro le atmosfere da mercato rionale.
Ma è sul fronte dei noleggiatori che si preparano incarichi ai legali per un ricorso al Tribunale amministrativo regionale contro i divieti imposti alla categoria. «Giuste sarebbero state le dimissioni dell’assessore al commercio Alessandro Perazzolo», attacca Matteo dalla Torre, rappresentante dei noleggiatori, «che parla della sua vita personale, ma non delle 10 famiglie che lascerà senza lavoro. Mentre tutte le attività in questi giorni sono in procinto di organizzarsi per l’apertura della stagione estiva 2019, la nostra categoria sarà condannata alla morte commerciale. Perché l’assessore Perazzolo assieme a tutta l’amministrazione Zoggia ha deciso di farci chiudere senza alcuna motivazione e con un brevissimo preavviso. Lo hanno fatto emanando
originaria offerta. La questione è ora all’attenzione del capo di gabinetto del ministro Toninelli. Dalla direzione regionale del Partito Democratico, Francesco Basciano analizza la mossa e si scaglia contro Forcolin: «Non ha senso riproporre quel progetto or-
un’ordinanza a marzo 2019, quindi pochi giorni prima dell’inizio della stagione, dove per tali mezzi è inibito il transito sulla pista ciclabile. Lo stesso provvedimento, emanato magari in procinto di chiusura della stagione o subito, avrebbe fatto in modo che titolare e familiari avrebbero potuto riconvertirsi. E per chi ha già pagato l’affitto anche per questa stagione come la mettiamo?». Dal Consiglio, Fabio Visentin (Lega) si schiera con i noleggiatori: «No a due pesi e due misure, a questo punto si sospenda anche il regolamento dei risciò per non fare discriminazioni» «Siamo delusi», conclude Della Torre, «l’unica cosa certa per l’estate sono le multe pari a 300 che saranno applicate ai trasgressori». — G.Ca.
mai superato contestato dalla maggioranza dei residenti. Bastano alcuni sovrappassi in corrispondenza delle rotatorie tra la Treviso mare e la bretella per Noventa e le principali arterie verso il mare saranno più fluide, veloci e sicure, senza necessità di nuovo cemento, oltretutto a pagamento». La sindaca di Meolo, Loretta Aliprandi, aveva già evidenziato la necessità di collegare al litorale il nuovo casello di Meolo, altrimenti inutile, ma puntando su un adeguamento della Treviso Mare, strada già presente e gratuita, quindi ideale, una volta sistemata, per raggiungere la costa di Jesolo, Eraclea e Cavallino Treporti. Per quest'ultima località turistica, in ogni caso, dovrà essere concepita una viabilità ad hoc dalla rotatoria ex Bennet oggi Tosano, così come per l'ultimo tratto verso il lido di Jesolo che rischia altrimenti di diventare il solito imbuto. Anche il sindaco di San Donà, Andrea Cereser, indica il pollice verso sull’autostrada del Mare. «Oggi non ha senso parlare di superstrada con pedaggio», commenta il primo cittadino sandonatese, «mentre dobbiamo anche pensare al casello di Noventa e al suo collegamento al litorale. Possiamo intervenire con due direttrici dai rispettivi caselli, Meolo e Noventa appunto, verso il mare. L’azione della Regione dovrebbe essere concentrata qui per non perdere altro tempo». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
san donà
Lucca eletto presidente di “Città Insieme” SAN DONÀ. Massimo Lucca è il nuovo presidente dell’Associazione “Movimento Cittàinsieme” per i prossimi 3 anni, succedendo a Silvia Lasfanti, impegnata ora in un ruolo di assessore ai servizi sociali, istruzione e vicesindaco. Sandonatese, 60 anni, laureato in economia commercio, è un funzionario pubblico, e lavora a Venezia. Sposato con un figlio. L’assemblea dei soci del “Movimento Cittàinsieme” ha rinnovato il Consiglio direttivo che a marzo ha nominato presidente Lucca, vicepresidente Cristina Panizzo e Tesoriere Francesco Brichese. «Cittàinsieme è un’espressione del territorio sandonatese e tale resterà», spiega il presidente, «perché per noi è vitale mantenere vivo il rapporto con la città e proporre iniziative, raccogliere esigenze, farci portavoce dei bisogni. L’obiettivo è continuare nel lavoro fatto finora da chi ci ha preceduto, riprendendo i temi in ambito sociale, fusione dei comuni e mobilità sostenibile». — G.Ca.
jesolo
La Lega contro Zoggia «Scappa alle Europee» JESOLO. «Zoggia spieghi alla
città perché dopo due anni la vuole già lasciare». La Lega inchioda il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, alle sue responsabilità nei confronti dei cittadini. Ora che la candidatura in Europa è divenuta ufficiale con la firma dei candidati alle elezioni europee di Forza Italia, arrivano i primi strali al sindaco avversario del Carroccio. «Non ha alcun senso che Zoggia si candidi», dicono i leghisti di Jesolo, Alberto Carli, Fabio Visentin e Venerino Santin, «se non per evi-
tare di spiegare un giorno ai suoi cittadini perché non ha mantenuto le tante promesse fatte ai tempi della campagna elettorale, vedi la linea nautica, il velodromo e tanto altro ancora. Abbiamo una città ferma e senza identità». Zoggia ha iniziato la nuova avventura verso Strasburgo. Una strada tutta in salita, ma intanto non dovrà confrontarsi con un’avversaria come Elisabetta Gardini che è i uscita da Forza Italia. — G.Ca.
jesolo
cavallino
Posta sempre in ritardo piazza Mazzini protesta
Da oggi le strisce blu metà prezzo ai residenti
JESOLO. Posta in ritardo an-
CAVALLINO. In vigore da og-
che di 40 giorni. Le lamentele arrivano da piazza Mazzini, dove alcuni residenti e attività commerciali e turistiche hanno lamentato una consegna “a macchia di leopardo”. C’è chi la posta l’ha ricevuta per tempo, chi con ritardo di “soli” 15 giorni e chi appunto di 40 con enormi disagi e scadenza superate. Intanto le Rsu, rappresentanze sindacali unitarie, delle poste di Jesolo hanno evi-
denziato in questi giorni come ancora giacciano centinaia di cartelle esattoriale che non sono ancora state consegnate agli utenti. La prima protesta era scoppiata a fine anno con la denuncia di migliaia di cartelle nei magazzini mai consegnate, per lo più per problemi di mancanza di personale o formazione adeguata per determinati servizi che richiedono appunto specifici corsi prima. — G.Ca.
I fenicotteri in amore Sembra quasi di poterli toccare. Queste immagini sono di Pasquale Pauciullo, che ieri ha immortalato i fenicotteri rosa a Lio Piccolo, vicino a Valle Sparesera, dove ritornano ogni anno. Qui un momento del corteggiamento
gi la sosta a pagamento con le strisce blu valide fino al 30 settembre nei parcheggi di via Tamigi, compreso il nuovo piazzale davanti al Residence Hapimag, e della frazione di Ca’di Valle, quindi: Corso Italia, via Reno, piazza Venezia, via della Mosa, via della Loira, via Della Drava. Sempre da oggi l’indicazione dei posteggi per la sosta a pagamento comporte-
rà la modifica della viabilità nella zona di Ca’di Valle lato mare. Disponibili tariffe agevolate e abbonamenti calmierati fino al 50% per residenti di Cavallino-Treporti. È possibile anche fare abbonamenti per non residenti, per attività ricettive e commerciali. Consultare il sito internet di CT Servizi, oppure rivolgersi agli uffici dell’area mercato di Cavallino dalle 7 alle 17. — F.Ma.
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MARTEDÌ 16 APRILE 2019 LA NUOVA
RIVIERA - MIRANESE
mira
Bufera su sindaco e assessore per i gazebo di Forza Nuova Durissime critiche dei comitati e dell’Anpi a chi domenica ha concesso i permessi Donadel (Opzione Zero): «Pronti a organizzare controlli sulla loro propaganda» ti probabilmente per evitare problemi di ordine pubblico, ma allora si prendano l’onere di controllare il materiale propagandistico che diffonde Forza Nuova con sindaco e vigili». Il Comune di Mira di fronte alle critiche si trincera dietro al fatto che il presidio era lì per il tesseramento e gli organizzatori avevano garantito il
Alessandro Abbadir MIRA. «Siamo pronti ad orga-
nizzare un comitato di controllo anti fascista per controllare il materiale propagandistico che diffonde di volta in volta Forza Nuova dai suoi gazebo in Riviera del Brenta. Quello che è successo a Mira domenica è inaccettabile. Non permetteremo che vengano diffuse idee condannate dalla storia e dalla nostra Costituzione». A dirlo è Mattia Donadel storico referente del comitato Opzione Zero ed esponente di “Mira in Comune” per la presenza vicino al municipio, lungo la brentana di un presidio organizzato dalla formazione politica di estrema destra, autorizzato dal Comune. Contro il permesso arrivano pesanti anche le bordate dell’Anpi provinciale. «Il Comune di Mira», dice il segretario Tuillio Cacco, «non ci ha comunicato la presenza di questi banchet-
Dori e Barberini si difendono «È stata presentata una regolare domanda»
Il gazebo di Forza Nuova allestito domenica a Mira
noale verso il voto
«Chiarezza sul futuro dell’area ex Lando» NOALE. «Chiarezza sul futuro
dell’ex area Lando di via Padre Roncato». Il Pd nei giorni scorsi ha protocollato un’interrogazione alla sindaca Patrizia Andreotti. Anche il futuro dell’area di proprietà di Lando sta diventando oggetto di dibattito elettorale. Andreotti aveva parlato della possibilità di avere condomini alti una quindicina di metri, oltre a negozi. All’altezza di via Sant’Andrea sarà costruita una rotatoria per mettere in sicurezza l’incrocio dove adesso c’è lo stop per chi proviene dal senso unico di
Largo San Giorgio. Sono previsti anche un passaggio pedonale dallo stesso Largo San Giorgio a via Polanzani e un marciapiede in via Padre Roncato. «Abbiamo visto un progetto, ancora da approvare, per quell’area» spiega il candidato sindaco del centrosinistra Fabrizio Stevanato e attuale vice di Andreotti «e ci appare quantomeno frettoloso. Si pensa di costruire quattro stabili, con altrettanti piani, per un totale di 48 unità, disposti in maniera da risultare, secondo noi, fuori contesto rispetto
proteste a zianigo
Assalto al Postamat uffici chiusi da due mesi MIRANO. L’ufficio postale di Zianigo è chiuso da più di due mesi. Precisamente dal 5 febbraio, quando una banda di ladri, in piena notte, ha fatto saltare lo sportello del bancomat nel tentativo di rubare il denaro custodito all’interno. Un colpo andato male: l’esplosione aveva infatti attivato i sistemi di sicurezza che hanno macchiato il denaro rendendolo inutilizzabile. Dopo il tentativo di furto, le poste sono
state chiuse per consentire i lavori di ripristino dello sportello e la riparazione dei danni causati dall’esplosione. Ieri, gli uffici di via Scortegara 164 avrebbe dovuto riaprire. Ma i lavori hanno subito dei rallentamenti, e così le poste resteranno chiuse ancora un altro mese: fino al 13 maggio. Una notizia che ha fatto arrabbiare più di un residente a Zianigo, in particolare anziani e persone con difficol-
al vicino centro storico, con una scelta rivedibile di materiali e geometrie». Per Stevanato e il Pd si dovrebbe rivedere quest’idea. «Un nuovo progetto» prosegue il candidato sindaco «consentirebbe l’integrazione armonica nel tessuto circostante, l’apertura al vicinato e un miglioramento dell’offerta di servizi alla cittadinanza. Al tempo stesso, permetterebbe di ottimizzare le legittime attese in termini economici da parte della proprietà. E poi non sono chiari i termini dell’accordo con il Comune, in una zona che abbiamo sempre considerato al servizio del paese, e che ci dovrebbe aiutare a risolvere alcuni problemi del centro storico: viabilistici, parcheggi, verde. Ci aspettiamo di poter intavolare una discussione seria, ragionata e trasparente con il privato e i
tà motorie che per due mesi hanno dovuto recarsi alle poste in piazza Garibaldi a Mirano per effettuare qualsiasi operazione e che adesso, per altri 30 giorni, saranno costretti a recarsi nel capoluogo. «Non è un problema da poco» spiega Fabrizio, che abita non distante dall’ufficio postale di Zianigo «ci sono anziani che hanno difficoltà a recarsi a Mirano. Chi ha figli manda loro a effettuare qualsiasi operazione ma c’è anche chi è da solo e non ha nessuno che lo aiuta. Spero che l’amministrazione intervenga per accelerare i lavori perché molti anziani stanno vivendo una situazione di disagio». — M. Ri.
rispetto delle normative vigenti. Ad accendere le polveri è Lavinia Vivian capogruppo di “Mira in Comune”. «A due passi da Piazza IX Martiri e alla vigilia della Festa della Liberazion», spiega la Vivian. «la presenza del gazebo di Forza Nuova, movimento dichiaratamente neofascista, è una provocazione intollerabile.
portatori di interesse sull’area». Un altro aspetto fa discutere: la futura rotatoria che dovrà sorgere in via Sant’Andrea. Come si legge nell’interrogazione, il Pd ha dubbi sull’efficacia. «Questa maggioranza, meno di tre anni fa, ha adottato un Piano di assetto del territorio (Pat)» scrive il partito «che prevedeva in quel sito la possibilità di dare una continuità al sistema della viabilità del settore est per poter favorire il deflusso del traffico nella zona centrale della città e viene presentato ora un progetto che non prevede nulla di tutto ciò ma una rotatoria che, probabilmente, congestionerà ancora di più la viabilità invece di favorirne il deflusso perdendo così l’unica opportunità di risolvere l’annoso problema». — Alessandro Ragazzo
Gravissima è la responsabilità del Comune, del sindaco Marco Dori e dell’assessore al patrimonio Maurizio Barberini che non hanno bloccato il permesso per l’occupazione dello spazio pubblico. Non si capisce come il Comune abbia potuto concedere lo spazio a Forza Nuova. È stata la stessa giunta ad approvare due delibere per vietare la concessione di spazi a organizzazioni di matrice razzista, xenofoba e neofascista. Farò una richiesta di accesso agli atti e una interrogazione immediata per chiedere conto a chi di dovere. È inutile fare i bei discorsi in piazza il 25 aprile se poi alla prima occasione non si ha il coraggio nemmeno di dire una parola». Il Comune ribadendo la totale distanza dai valori di Forza Nuova, chiarisce la legittimità della presenza del presidio. «Forza Nuova», spiega l’assessore Barberini, «è un partito che ha presentato regolare domanda di occupazione di suolo pubblico e che ha sottoscritto la dichiarazione di non avere tra i propri scopi la promozione della discriminazione o della violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o di genere, né di fare propaganda di idee fondate sulla supremazia o sull’odio razziale, etnico o religioso». «Sentita la Prefettura, non si poteva fare diversamente», dice il sindaco Marco Dori, «Lo scalpore suscitato è però un fatto positivo. Mira ha altri valori e lo ha dimostrato nei fatti». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
IN BREVE Noale Il welfare in Veneto convegno alla Loggia La prossima riforma sociosanitaria della Regione sarà al centro del convegno “Welfare in Veneto. Tra riforme attese e buone prassi”, che si terrà oggi dalle 9 in Palazzo della Loggia. L’iniziativa è inserito nel ciclo nazionale d’incontri promosso dall’Associazione dei manager del sociale e del sociosanitario (Ansdipp). All’incontro sono stati invitati esperti e politici, tra cui l’assessora regionale alla sanità Manuela Lanzarin e il direttore dei Servizi sociali di Usl 3, Gianfranco Pozzobon.
stazione di spinea
Altre biciclette rubate e danni alle automobili SPINEA. Ancora un fine setti-
mana difficile per i pendolari abituati a lasciare i propri mezzi alla stazione di Spinea, con una serie di furti e vandalismi ai danni dei mezzi che, ancora una volta, portano i residenti a richiedere maggiori controlli. Tra venerdì e domenica sono stati numerosi i casi segnalati dai residenti di furti e danni nel parcheggio della stazione di Spinea. Le rastrelliere delle biciclette pre-
sentavano numerosi lucchetti tranciati e lasciati a terra ma anche alcune bici con le ruote staccate, ma i vandalismi si sino rivolti anche alle auto parcheggiate, con numerosi specchietti rovinati e vetture strisciate, nonostante l'area sia sorvegliata da tre telecamere. La richiesta, ora, è quella di maggiori controlli, in attesa dell'ampliamento del servizio integrativo treno-bus. — Ma.To.
miranese e riviera
Il documento sulla sanità sindaci sotto accusa MIRANO. Previste per oggi le audizioni di sindaci e sindacati nella V Commissione per discutere delle schede sanitarie che, al momento, prevedono il taglio di 150 posti letto fra Miranese e Riviera. Venerdì, i primi cittadini dei 17 Comuni dei due territori si sono riuniti a Mira per concordare le richieste che Silvano Checchin, sindaco di Spinea e presidente della Conferenza dei sindaci dell’ex Usl 13, avanzerà oggi davanti alla V Commissione. Ma il rischio è che emergano campanilismi: ogni distretto dell’Usl 3 dovrebbe infatti mandare il proprio rappresentante con il rischio che ognuno cerchi di ottenere qualcosa per i suoi ospedali. Una prospettiva che, come spiega l’assessore alla sanità di Mirano Gabriele Petrolito, potrebbe essere scongiurata attraverso la costituzione di una conferenza dei sindaci dell’intera Usl 3 presieduta a rotazione dai presidenti dei comitati dei diversi distretti. Una soluzione, questa, che consentirebbe di avere una voce unica davanti alla Regione così da ottenere risultati migliori per tutti. E non mancano le proteste dei comitati di fronte a quello che definiscono l’improvviso “risveglio” dei sindaci. «Le proteste dei sindaci rasentano l’ipocrisia» sbotta Vincenzo D’Agostino, promotore comitato civico a difesa del presidio di Dolo che critica pesantemente l’azione dei primi cittadini del comprensorio sulla questione sanità «Hanno dormito per tre anni e ora si sono svegliati per protestare contro le nuove schede sanitarie dell’ospedale di Dolo. Sono stati sempre acquiescenti nei confronti della direzione generale. Come Comitato dei sindaci, organo consultivo della Usl 3 distretto di Dolo– Mirano, con presidente il sindaco di Spinea, non si sono mai interessati della preoccupante situazione in cui versava l’ospedale rivierasco. Invece di informarsi direttamente dal personale si sono sempre accontentati di ricevere tranquillanti informazioni dalla direzione dell’azienda». Per il portavoce del comitato della Riviera i documenti presentati dai sindaci e le loro proposte di revisione delle schede in quinta commissione sanità regionale non saranno prese in considerazione «in quanto non hanno titolo per proposte concrete di revisione». — A. Ab. – M. Ri.
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VENEZIA
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l’intervista
«Pronti a investire in nuove infrastrutture» Il manager Spagna nominato presidente Vtp: «Il mio un ruolo di garanzia per risolvere la questione degli accessi in laguna» «La mia è una nomina di garanzia» dice il manager veneziano Fabrizio Spagna , nominato ieri nuovo presidente del Venice Terminal passeggeri (Vtp). La premessa è d’obbligo perché Spagna è già presidente di Veneto Sviluppo, la società della Regione che detiene, indirettamente, la maggioranza del pacchetto azionario, insieme a tre grandi compagnie di crociera. Con la nomina di ieri ora lei ha un doppio incarico? «Certo e con uno scopo molto preciso che cercherò di attuare, la continuità della partecipazione strategica in Vtp decisa dalla Regione Veneto nel 2016, per un comune sforzo, insieme alle compagnie di
crociera che sono azioniste, di portare a termine le azioni necessarie per predisporre una soluzione ai problemi relativi all’accesso nella laguna di Venezia delle navi che operano nel mercato crocieristico». E quali sono le soluzioni da voi prospettare? «Vtp è una società concessionaria dello Stato italiano e come tale non è in condizione di poter scegliere in questo senso. La scelta della migliore soluzione dell’accesso delle navi da crociera spetta alle istituzioni e a quelle noi ci atterremo». E quali sono? «Sono quelle adottate nell’ultima riunione del Comitato-
ne, a Roma nel dicembre del 2017, a cui hanno partecipato anche il Comune di Venezia e l’Autorità di Sistema Portuale: riportare, in primo luogo, i fondali del canale Vittorio Emanuele ad un pescaggio accettabile per le navi da crociera che già arrivano a Venezia ma attraversando il canale della Giudecca . In secondo luogo, come deciso dal Comitatone, si tratta di individuare e attrezzare un nuovo terminal, a Porto Marghera, a cui potrebbero accedere, attraverso il canale Malamocco-Marghera, anche le più grandi navi da crociera che oggi non possono accedere alla laguna». Ma realizzare un nuovo
terminal crocieristico a Marghera non finirebbe per fare concorrenza a quello che già esiste a Santa Marta ed è gestito in concessione proprio da Vtp? «Se il nuovo terminal si farà e si farà con soldi pubblici, ci sarà gara e noi parteciperemo con alle spalle competenza e capacità non certo di secondo piano. Oppure, se una volta individuata la location del nuovo terminal, si procedesse con project financing noi faremmo la nostra parte. In questo potremo dare il nostro contributo fattivo a risolvere un problema, come quello dell’accesso a Venezia delle navi da crociera, che aspetta da tempo una soluzione con-
Fabrizio Spagna
divisa da tutti». Il bilancio attivo del 2018 porterà dei vostri nuovi investimenti a Venezia? «I risultati del 2018 sono positivi, non c’è ombra di dubbio, c’è stato un utile netto e sono stati distribuiti dei buoni dividendi agli azionisti. Veneto Sviluppo, in particolare, ha avuto un milione di euro. Grazie al buon andamento del bilancio Vtp ha anche una ampia disponibilità di cassa, nonostante le incertezze che permangono sul futuro della crocieristica moderna a Venezia. Ciò significa che siamo pronti a investire, ma, ripeto, spetta alle istituzione decidere quali e dove realizzare ne nuove infrastrutture». —
appprovato il bilancio
Vtp distribuisce oltre 4 milioni di utile in dividendi per i suoi grandi azionisti La società controllata dalla Regione e dalle compagnie di crociera ha incrementato il numero di passeggeri nel 2018 Gianni Favarato L’assemblea degli azionisti di Vtp spa, la società che gestisce in concessione il terminal passeggeri di Santa Marta dove approdano tutte le navi da crociera che è ancora controllata con una maggioranza indiretta dalla Regione Veneto, ha nominato ieri nuovo presidente Fabrizio Spagna – in sostituzione di Gianni Mion che mantiene la carica di direttore generale – e ha approvato ieri il bilancio consuntivo del 2018 che si è chiuso positivamente con un utile netto di 4.378.000 euro, interamente distribuito ai soci azionisti del Venice Terminal passeggeri. Sul nome di Fabrizio Spagna – che già è presidente di Veneto Sviluppo spa – c’è stata una totale convergenza di tutti gli azionisti di Vtp: Apvs che ha il 39% delle azioni (che a sua volta compartecipata al 51 % dalla società della Regione, Veneto Sviluppo e al 48 % dalla società Venezia Investimenti di cui fanno parte tre grandi compagnie crocieristiche come Costa, Msc e Royal Caribbean); Save spa di Enrico Marchi con il 22, 18 % ; Finpax spa (passata di recente sotto il controllo di Venezia Investimenti) anch’essa con il 22,8% delle azioni e, infine , la Camera di
Il terminal crocieristico di Vtp a Santa Marta
Commercio con il 2,64%. Il bilancio approvato ieri è stato chiuso con un incremento si delle navi da crociera approdate al terminal di Santa Marta. Il 2018, infatti, tra crociere marittime e fluviali e aliscafi, si è chiuso con 1.680.599 passeggeri movimenti (nel 2017 erano stati 1.546.337) per complessivi 993 approdi dei quali 502 hanno riguardato le navi da crociera, a fronte dei 918 approdi totali del 2017 dei quali 466 riguardavano navi da
crociera. E’ evidente, quindi, che anche nel bilancio del 2018 le crociere hanno continuano a rappresentare il segmento trainante con uno share del 93%, seguito da aliscafi (6%) e navi fluviali (1%). L’anno scorso i passeggeri movimentati sono stati 1.560.579, con una variazione positiva del 9% (+ 132.767 unità), mentre gli scali registrati sono stati 502, pari ad un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente (+36 approdi). Un
andamento – come si spiega nella relazione allegata al bilancio consuntivo – in linea con il ritorno alla crescita del Mediterraneo dopo un 2017 segnato da una contrazione di operatività (-4,2%1) dovuta sia alla crescente competizione di mercati emergenti sia alla delicata situazione geopolitica creatasi in Turchia dopo gli attentati del 2016. Nonostante i positivi risultati, nel bilancio Vtp fa presente, comunque, il «persistere per lo scalo lagunare di vincoli dimensionali che non hanno consentito e tuttora non consentono al primo porto di imbarco e sbarco dell’Adriatico e del Mediterraneo Orientale di esprimere in pieno il proprio potenziale infrastrutturale e organizzativo». I primi cinque “clienti” di Vtp nel 2018 sono stati Aida Cruises, Costa Crociere, MscCrociere, Norwegian Cruise Line e Royal Caribbean International. Nella relazione di presentazione del bilancio Vtp ha fatto altresì presente, ancora una volta, che anche nel 2018 lo scalo di Venezia ha continuato ad «operare al di sotto della propria capacità tecnico-nautica accogliendo solo unità di piccole e medie dimensioni, un tipo di naviglio condizionato dal limite di tonnellaggio (96.000 tonnellate di stazza lorda), adottato volontariamente
dalle compagnie di crociera sin dal 2015 e poi sostituito – a far data dal 1 luglio 2018 – dall’entrata in vigore di nuovi valori soglia definiti dall’ordinanza della Capitaneria di Porto che ha definito u n algoritmo che tiene conto della stazza delle navi ma anche dei carburante utilizzati e delle conseguenti emissioni inquinanti, oltre alla forma dello scafo e l’idrodinamica, nonché lo spostamento d’acqua, l’onda generata, il dislocamento e gli apparati di sicu-
rezza per la navigazione. In merito alla campagna di riduzione delle emissioni inquinanti e dei consumi energetici ed in particolare di razionalizzazione dell’illuminazione, Vtp ha ribadito di voler garantire il massimo impegno, come ha già fatto confermando l’accordo Venice Blue Flag (a basso tenore di zolfo (0,1 % rispetto al limite di 3,5% vigente in Italia)e installando lampade a Led nei locali del terminal. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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SPRESIANO - VILLORBA - PAESE
paese
Estorsioni ai sacerdoti e a strutture religiose in quattro a processo Si offrivano di restaurare o lucidare oggettistica sacra Il preventivo veniva disatteso e spesso raddoppiato PAESE Si presentavano ben vestiti, con depliant e biglietti da visita a preti, suore e responsabili di istituti religiosi offrendosi di restaurare o lucidare oggetti sacri. Il raggiro consisteva nel concordare un preventivo che, all’atto della riscossione dei soldi, veniva regolarmente disatteso e quanto meno raddoppiato. In
questo modo, coglievano di sorpresa i religiosi che, seppur contestando il prezzo, venivano minacciati. E così quattro componenti della famiglia Levak (difesi dall’avvocato Guido Galletti), che vivono in un campo nomadi di Paese, sono a processo per i reati di truffa aggravata ed estorsione. Si tratta di Guido Levak, 51 an-
il cantiere e le polemiche
Il cantiere della Pedemontana
Scontro tra sindaci sull’ondata di Tir dalla Pedemontana Critiche alla iniziativa della Bianchin che ha chiesto alla Regione di salvare Ponzano Manzan (Povegliano): dobbiamo fare tutti fronte comune POVEGLIANO. La richiesta del
sindaco di Ponzano all’assessore regionale Elisa De Berti («Non faccia uscire i mezzi pesanti della Pedemontana a Povegliano») ha fatto arrabbiare proprio tutti. Nemmeno Rino Manzan, primo citta-
dino di Povegliano ha gradito che Monia Bianchin sul casello della Pedemontana abbia agito in solitudine, «noi sindaci dobbiamo fare squadra, così non otteniamo nulla». Già Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, non aveva gradito la corsa in avanti della Bianchin che avrebbe scaricato tutto il peso dei Tir sul suo territorio. Ma se la reazione di Spresiano è stata ovvia – tutti sarebbero finiti con l’u-
maserada
Gratta biglietto da 1 euro e ne vince diecimila MASERADA. Vince 10 mila euro al gratta e vinci con un biglietto da 1 euro. La fortunata baciata dalla dea bendata è una giovane donna. La vincita è avvenuta sabato pomeriggio nella ricevitoria del pub “Mototopo Garage” in piazza San Pio X a Candelù gestita da Franco Campeotto e Giancarlo Bagnarol. La donna, che si era fermata al pub per bere un caffè assieme ad un suo amico, ha chiesto al titolare un
Il locale a Candelù
ni, Sandro Levak, 35 anni, Dessa Anna Levak, 51 anni, e Diego Levak, 55 anni. LA DENUNCIA
Andando nello specifico delle accuse, Sandro Levak e Anna Dessa Levak sono accusati di aver estorto, nel febbraio 2015, la somma di 4.900 euro, dopo aver inizialmente pattuito un pre-
MARTEDÌ 16 APRILE 2019 LA TRIBUNA
ventivo di 450 euro, per la lucidatura di alcuni oggetti sacri, minacciando un sacerdote della chiesa dei Santi Martino e Rosa di Conegliano di essere denunciato alla Curia e di finire sui giornali per non aver onorato l’impegno. Guido, Sandro e Dessa Anna Levak devono, invece, rispondere dell’estorsione di 4.000 euro ai danni di una suora del Conservatorio Nostra Signora della Visitazione di Loano (Savona) minacciata, nel luglio del 2015, di «farle fare brutta figura» se non avesse pagato. Anche in questo caso, secondo la procura, il preventivo era di 10 volte inferiore. Sempre i Levak, a vario titolo, tra il novembre 2014 e l’ottobre 2015, si sarebbero resi protagonisti di tre truffe, con importi anche che sfioravano i 20.000 euro, ai danni di altri religiosi (sacerdoti di Sagnino-Como, Pianfei-Cuneo e Monesiglio-Cuneo). L’INCHIESTA
L’indagine è iniziata dopo
scire dall’ultimo casello della superstrada - con Povegliano invece si presumeva che Ponzano fosse d’accordo. «Non sapevo nulla della proposta di Bianchin», chiarisce Manzan, «non sapevo nemmeno che avesse incontrato l’assessore per farle una richiesta simile. Mi sorprende anche perchè in questi mesi abbiamo parlato spesso di viabilità, anche con la Provincia, e non ho mai sentito di questa proposta». Ma non è solo il metodo ad aver infastidito Manzan. «La trovo una proposta irrealizzabile. Come fai a vietare a un camion di uscire al casello? E come fai poi a controllarli?», continua. La soluzione per evitare di paralizzare Povegliano e Ponzano è solo una per Manzan. «E’ la famosa bretella, che però l’amministrazione che mi ha preceduto non ha fatto finanziare. Sono amareggiato, perché agendo in ordine sparso non porteremo a casa nulla. Dobbiamo sederci allo stesso tavolo è trovare una soluzione con la Regione e la Provincia». Ma la linea dell’assessore regionale alle infrastrutture è chiara: si realizzano solo le opere complementari già previste e finanziate, per le altre si attenderà l’apertura della Pedemontana. — Federico Cipolla
paese
gratta e vinci di tipo “Nuovo Portafortuna” del valore di un euro. E con grande sorpresa se né intascati 10 mila. La donna, mai vista prima nel pub, ha chiesto come ritirare la vincita e se né andata. Diecimila euro non cambiano la vita ma sicuramente aiutano con qualche spesetta. «La cliente dopo la vincita è rimasta tranquilla, non si è lasciata andare a grandi festeggiamenti», precisa il titolare Giancarlo, magari qualche invidia silenziosa sì...«Sono felice per lei» si limita a dire il titolare dell’esercizio che comunque negli ultimi anni è già stato teatro di altre vincite più o meno grandi. — G.P.
l’esperto dei terremoti
che i carabinieri della compagnia di Castelfranco, durante una perquisizione a Paese ad un componente della famiglia Levak per tutt’altra vicenda, trovarono alcuni depliant, con relativi biglietti da visita, in cui veniva pubblicizzata l’opera di restauro e lucidatura di oggetti sacri. Solo che nei biglietti da visita c’erano nomi dei Levak ma nomi inventati. Il tutto per non far risalire alla loro origine nomade e magari a vicende ricollegabili a guai con la giustizia che al giorno d’oggi si possono anche apprendere nel mondo del web. Da qui il sospetto che dietro a quell’attività si nascondesse affare illecito ha spinto gli investigatori dell’Arma ad iniziare un’indagine che ha portato alla denuncia dei componenti della famiglia Levak sui cui conti correnti confluivano, secondo la procura, i soldi illecitamente acquisiti. — Giorgio Barbieri BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Rossella Lorenzetto candidata del Partito Democratico
Tre liste a sostegno della candidata Pd Rossella Lorenzetto Ecco i nomi di spicco che supporteranno alle prossime elezioni amministrative l’esponente del centrosinistra PAESE. Il centrosinistra di
Paese presenta tre liste a sostegno di Rosella Lorenzetto, guardando in particolare a sociale e ambiente. Con un occhio di riguardo alla tematica di Cava Campagnole e in generale al “ver-
de” . Nella partita delle prossime amministrative del 26 maggio, infatti, la coalizione capitanata dall’attuale consigliera Pd in consiglio comunale sarà supportata da Paese Democratico, Rosella Lorenzetto Sindaco e Ambiente Sostenibile. Oltre alla prima, nata dall’attività del circolo di Paese e che avrà il simbolo Pd, saranno insomma due le liste civiche che completeranno la coalizione. Quella che
Dalla Nasa a Quinto Il ritorno di Dal Zilio
Luca Dal Zilio l’altra sera a Quinto
villorBa
Concerto di Baglioni Code e caos verso il Palaverde VILLORBA. Code, caos e rallentamenti ieri sera per il primo dei due concerti di Claudio Baglioni al Palaverde di Villorba (stasera il secondo concerto). Numerose le chiamate al 113 da parte di residenti rimasti bloccati per le auto lasciate lungo le laterali della bretella che collega la Pontebbana al Palaverde, in direzione di Catena. Sono intervenute alcune pattuglie a regolare il traffico. Vistose code anche al semaforo del centro di Carità, davanti al municipio, e nella zona del sottopasso di Carità. Il concerto aveva registrato il tutto esaurito. Stasera secondo concerto del tour “Al Centro”, sempre al Palaverde di Villorba, con inizio alle ore 21.
porta il nome di Lorenzetto sarà «dedicata al tema forte del sociale nelle sue diverse sfumature, dall’attenzione alla famiglia, al volontariato e all’associazionismo» dice a riguardo la stessa candidata. A diversa vocazione è invece Ambiente Sostenibile. «È frutto delle grandi battaglie che i cittadini, con la fatica di migliaia di firme raccolte in questi anni, hanno combattuto per difendere il territorio e la salubrità di Paese». Da tale pensiero la nascita di liste guidate da persone impegnate in vari ambiti. Paese Democratico avrà come capilista Anna Foffani e Giovanni Cattarozzi, entrambi consiglieri comunali uscenti mentre Rosella Lorenzetto Sindaco farà capo ad Alesssia Crespan, che lavora nel mondo del volontariato, e Lucio Benussi Lucio, attivo come volontario in molte realtà associative di Paese, tra cui la Pro Loco. Volto di riferimento di Ambiente Sostenibile è invece quello di Leonella Grespan, parte attiva del Comitato Cava Campagnole e da sempre attiva sulle tematiche della salvaguardia ambientale. Affianco a lei il medico Gianquinto Mardegan, medico di base a Paese. – A. B. V.
QUINTO. A volte rientrano. Al momento non per restare, ma per raccontare il frutto dei propri studi. È quanto ha fatto Luca Dal Zilio, 30 anni, ricercatore della prestigiosa Caltech University che opera con la Nasa, rientrato sabato per due giorni nel suo paese natale, Quinto, dopo aver partecipato ad uno dei più importanti convegni internazionali sulla geologia andato in scena a Zurigo, in Svizzera. Sabato pomeriggio nella sala consiliare del municipio Dal Zilio ha infatti tenuto l'evento "Terremoti e geologia" organizzato da QuintoSpazioGiovani con la collaborazione del comune di Quinto. Hanno participato circa 100 persone. Tra il pubblico tanti giovani, i genitori ed i familiari. —