RASSEGNA STAMPA DEL 20 APRILE 2019

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SABATO 20 APRILE 2019 - ANNO XVIII - N. 94

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: corriereveneto@corriereveneto.it

Appuntamenti

La rassegna

Asparagi, fragole e formaggi: guida ai sapori di Pasqua

OGGI 18°C

Sereno Vento: ESE 5 Km/h Umidità: 32%

Patti Smith e Sgarbi le star del Festival della Bellezza

a pagina 14 Verni

LE ALTRE EDIZIONI: Padova-Rovigo, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona

Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

LUN

MAR

MER

10°/ 18°

11°/ 17°

12°/ 15°

13°/16°

Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com

a pagina 15 Bertoni

VENEZIA E MESTRE

DOM

Onomastici: Adalgisa, Odette

corrieredelveneto.it

Legge sulla povertà L’intervista La road map della riforma dopo i paletti del Tesoro: «Su alcuni punti manca l’intesa tra Lega e M5S»

REDDITO, IL BIANCO E IL NERO di Paolo Costa

I

l numero delle domande presentate per ottenere il reddito di cittadinanza, poco più di 800.000 rappresentative di altrettanti nuclei familiari, si sta rivelando sensibilmente inferiore al numero dei potenziali beneficiari stimato dall’Istat in 1,3 milioni di famiglie, a sua volta inferiore al numero dei poveri assoluti calcolati in poco meno di 1,8 milioni di famiglie (oltre 5 milioni di persone). Se -come informa l’Inps- si rivelerà accoglibile il 75% delle domande, il reddito di cittadinanza «abolirà», per dirla alla Di Maio, solo un terzo della povertà italiana. Più di un esperto si è sbizzarrito nello spiegare la rilevanza dello scarto tra obiettivi e risultati, ma senza distinguere tra cause oggettive — volute o solo provocate dalla legge — e cause soggettive: le rinunce dei potenziali beneficiari. Sono oggettive soprattutto le cause della differenza tra poveri assoluti e beneficiari potenziali. La prima causa sta nella contraddizione, che affligge alla radice la stessa norma di legge, tra l’obiettivo di lotta alla povertà e quello alla disoccupazione (non tutti i poveri cercano lavoro e non tutti i disoccupati sono poveri assoluti). La seconda sta nei «paletti» della norma: come quelli che sfavorisco le famiglie numerose o i limiti di reddito uguali per tutta Italia, che penalizzano i poveri del Centro-nord rispetto a quelli del Mezzogiorno. La differenza tra beneficiari potenziali e domande effettive ha carattere invece molto più soggettivo..

«Autonomia, il nodo è l’istruzione» Il pressing del ministro Stefani: «I dubbi di costituzionalità? L’accordo con Tria c’è» SENTIERI PRONTI PER L’ESTATE

I cantieri della montagna per salvare il turismo

VENEZIA Autonomia, dopo la risposta, tranquillizzante, di Zaia, arriva anche quella di Erika Stefani: «Le parole di Tria andavano contestualizzate, non c’è alcun rischio di incostituzionalità sul fronte tributario». Ciò che Stefani conferma, però, è lo stallo con i ministeri dell’Istruzione («su cui non c’è accordo LegaM5S») ma anche dell’Ambiente, delle Infraa pagina 2 Zambon strutture e del Lavoro.

IL CASO A ROMA

Il ministro Bussetti mette sotto indagine il prof che insulta la Costituzione di Michela Nicolussi Moro

a pagina 5

di Monica Zicchiero

CONFRONTO A ROMA

Dopo un quarto di secolo, a Banca Ifis si è conclusa l’era Bossi. L’assemblea ha eletto il nuovo Cda, che ha nominato come Ad Luciano Colombini. Vicepresidente diventa Ernesto Fürstenberg, figlio del presidente Sebastien. Bossi: «Logiche familiari più che manageriali». a pagina 12 Zuin

Confronto tra i risparmiatori più irriducibili e i tecnici del governo ieri a palazzo Chigi. «È stato un confronto chiarificatore - riferisce Luigi Ugone -, ma strettamente tecnico. Non c’è nessuna svolta decisiva e i nostri numeri sui rimborsi restano distanti da quelli del governo».

Banca Ifis cambia Banche e rimborsi «Prevalgono «I numeri logiche familiari» restano distanti» MESTRE

Fiocco rosa Al Parco Natura Viva di Bussolengo

a pagina 3

IL CASO IL CORPO RIPESCATO NELL’ADIGE

«Tilascioireferti, provanolebotte casomaisparissi» Trovatamorta VERONA È un epilogo triste quello della storia di Natasha Chokobok, la giovane ucraina il cui corpo è stato ritrovato ieri senza vita in riva all’Adige. Sul corpo della ventinovenne non è stata rinvenuta alcuna traccia di violenza e tutto fa pensare a un suicidio legato, forse, alle violenze del compagno a pagina 6 Petronio

DRAMMA A VENEZIA

Una coltellata al petto Uccide la moglie malata dopo 50 anni insieme Una coltellata, dopo aver trascorso mezzo secolo fianco a fianco. Licia Zambon, 82 anni e Renato Berta, 85, vivevano nel sestiere di Castello, a Venezia. Ieri, Renato ha ucciso Licia piantandole un coltello nel petto. Poi ha scritto poche parole su un foglio bianco e infine si è imbottito di pillole finendo poi in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione. a pagina 9 Biral e Priante

VENEZIA

Keyra, prima gattopardina nata in terra italiana

continua a pagina 2

«Troppe multe, non chiamate i vigili» L’appello del sacerdote di Mestre ai parrocchiani. Il Comune: servono più park

MESTRE C’è la chiesa, una farmacia, tanti bar e locali. Ma mancano i parcheggi e residenti e clienti sono costretti a soste «di fortuna», spesso punite con la multa. Ma il parroco di Carpenedo don Gianni Antoniazzi ha saputo che 9 volte su 10 i vigili arrivano «su chiamata» e per questo ha lanciato un appello sul bollettino: «Non chiamate i vigili se non per necessità gravi», ha detto. L’assessore Renato Boraso è consapevole del problema: «Serve spazio per nuovi park». a pagina 11 Costa

a pagina 7

FINISCE L’ERA BOSSI

● PASQUA, LA LETTERA DEL PATRIARCA

GLI AUGURI E IL MESSAGGIO

PACE CONTRO I VIOLENTI di Francesco Moraglia

C

arissimi, celebrare la Pasqua è il dono grande di questi giorni: è l’evento che ha cambiato la storia e chiede d’essere riconosciuto, accolto e vissuto personalmente e comunitariamente; è la meta verso cui è incamminata la storia della salvezza. Il sepolcro vuoto di Gesù risplende, come segno che Dio è più forte del peccato e della morte. continua a pagina 7

BUSSOLENGO (VERONA) Keyra ha tre mesi ma mamma Andy l’ha lasciata uscire solo di recente dalla tana in cui l’ha partorita. Si tratta del primo esemplare di ocelot, gattopardo, nato in Italia. E intanto papà Philip veglia da lontano. a pagina 7 Peluso


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Corriere del Veneto Sabato 20 Aprile 2019

PD

Rovigo

NUMERI UTILI Municipio Questura Prefettura

rovigo@corriereveneto.it

04252061 0425202518 0425428511

VigiliUrbani Carabinieri Polstrada Servizioveterinario

0425204611 042529381 0425426611 3495836327

CroceRossa Capitaneriadiporto Acquedotto Ulss18

«TribunalenonalCenser» Sanità, sindaci e Provincia: «No ai tagli» ROVIGO Un’unica voce per

chiedere alla Regione di rivedere i tagli alla sanità polesana. Ieri il presidente della Provincia Ivan Dall’Ara ha accolto i sindaci e l’Usl 5 per chiedere all’assessore regionale polesano Cristiano Corazzari di far modificare le schede ospedaliere decise dalla giunta di Luca Zaia. «Importante non strumentalizzare però — ha risposto Corazzari, favorevole alla votazione delle schede — Sono in contatto con l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin che ha dato rassicurazioni». A preoccupare gli ospedali di Adria e Trecenta. «Le schede presentano elementi positivi, ma anche misure da rivedere» ha spiegato il direttore dell’Usl 5 Antonio Compostella. Marco Baroncini

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Edoardo Gaffeo chiama gli altri candidati a fare fronte comune per evitare il trasferimento degli uffici giudiziari da via Verdi al CenSer, lanciando insieme una petizione ai cittadini. «Sottoscriviamo un documento — propone l’economista 51enne, alfiere di Pd, Coalizione civica/Forum dei cittadini, Gaffeo sindaco — in cui ci impegniamo tutti a bloccare ogni azione di cambiamento della sede del Tribunale fino a quando non sarà eletto il sindaco». Posizione che tiene conto del no degli avvocati e delle preoccupazioni degli esercenti del centro storico, per la perdita d’indotto. In campo alle Comunali oltre a Gaffeo, Ezio Conchi («Cambia Rovigo») 62enne avvocato, Silvia Menon (Lista Menon, SiAmo Rovigo, Rovigo Più) 40enne commercialista, Antonio Gianni Saccardin (Presenza cristiana) 71enne insegnante in pensione, Monica Gambardella (Lega, Fi, Fd’I, Gambardella SinROVIGO

Il Riesame

Usura Pizzo resta agli arresti domiciliari

Il salto Mattia Moretto dai Dem a Fd’I

daco, Obiettivo Rovigo, Forza Rovigo) 54enne responsabile territoriale della Protezione civile. Quest’ultima potrà contare in Fd’I sul supporto di Mattia Moretto, 23enne studente universitario, consigliere del Pd nella passata consiliatura. «Confermo la presenza in lista, ma rinvio ogni commento dopo il deposito ufficiale» dice Moretto che, alle Amministrative 2015 con 409 preferenze era stato il più votato nelle fila dem e, oltre che sul proprio consenso personale, può contare sul supporto

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FARMACIE Sant'Ilario

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Rilancio del settore giovanile Un comitato disaggi per la paceRossoblù-Monti

del papà Pierantonio, protagonista di lungo corso della vita amministrativa, ex presidente delle Case di riposo Iras e ora capo della polizia locale ad Adria. A supporto di Fd’I anche Aniello Piscopo, 59enne amministratore di condomini, uscito da Fi, in cui entrò a metà Anni ‘90, dopo esperienze in Psi e Prc. Ex assessore con Paolo Avezzù e Bruno Piva, dovrebbe sostenere Samantha Tibbe, barista 44enne, in ticket con Moretto per la doppia preferenza di genere. Nel 2011, ultime elezioni in cui si è candidato, per Piscopo 265 preferenze. C o n Fd ’ I p u re G i a co m o Sguotti, ristoratore 60enne sempre ex Fi, che dovrebbe fare filiera con Elena Perini, avvocatessa 36enne, dimessasi dalla presidenza del consiglio comunale padovano di Solesino per correre a Rovigo. Nicola Chiarini

ROVIGO Resta agli arresti domiciliari Rubens Pizzo, l’imprenditore rodigino 45enne arrestato per usura lo scorso 16 marzo dai carabinieri del Nucleo investigativo di Rovigo. Il Riesame di Venezia ha respinto l’attenuazione della misura cautelare nei suoi confronti. Il gestore del «Corsopolitan» sul Corso del Popolo e vicepresidente della Pro Loco è ai domiciliari perché accusato di aver dato 60.000 euro, da giugno a dicembre 2018, a una negoziante polesana 27enne pretendendo la restituzione del denaro con interessi al tasso del 200 per cento annuo. (A. A.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ulss19 Emergenzainfanzia Radiotaxi TaxiRovigo

Rugby

Elezioni, il candidato del centrosinistra Gaffeo a colleghi e cittadini Le manovre: Moretto jr dal Pd a Fd’I dove approda anche Piscopo L’incontro

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Re della movida polesana Rubens Pizzo

Un comitato di saggi e persone qualificate per risolvere i problemi tra la Rugby Rovigo Delta e la Monti Rugby Rovigo Junior, facendo scattare il piano di rilancio del settore giovanile e riallacciando i rapporti con le altre società polesane. Questo è emerso giovedì sera nell’assemblea informale dei soci convocata dal presidente dei Bersaglieri Francesco Zambelli che ha anche confermato la sua sponsorizzazione, e non solo la sua, per la prossima stagione sportiva. Garantendo così la possibilità di poter fare un campionato di alto livello. Per il progetto delle Giovanili si vuol potenziare il reclutamento in tutta la provincia, coinvolgendo scuole e Comitato olimpico nazionale Italiano (Coni). Alla riunione c’era anche Paolo Reale che, per ora, non rientra nel Consiglio di amministrazione (Cda) rossoblù. Reale si è dimesso da consigliere della società di viale Alfieri dopo che il progetto di rilancio del rugby giovanile presentato da lui e dal direttore sportivo rossoblù Giuseppe Favaretto era stato ignorato da Zambelli. Progetto presentato poi, in esclusiva sul «Corriere del Veneto», dall’imprenditore edile rodigino (uomo forte della «Monti» voluto da Zambelli in Cda proprio per questo) che prevede un unico gestore

ROVIGO

del vivaio rossoblù in collaborazione con le altre sei società della palla ovale del territorio. Patron Zambelli aveva però precisato di «avere qualcosa da chiarire con la Monti» prima di realizzare il progetto del settore giovanile. Giovedì sera l’incontro con i soci per risolvere la questione. «C’ero, ho ascoltato e non sono intervenuto pubblicamente — racconta Reale — Il progetto lo ha presentato Favaretto. Non ho compreso però chi prenderà in mano il tut-

Sponsor confermato Il patron Zambelli: ci sarò anche l’anno prossimo Oggi sfida europea col Calvisano al «Battaglini» to e quando si farà. Io no: in Cda non rientro». Se Reale è scettico, Zambelli ha confermato la sua sponsorizzazione «fiducioso che, anche le problematiche sulle modifiche del contratto di comodato d’uso vigente, possano trovare soluzione con la prossima amministrazione comunale». Oggi intanto alle 15 al «Battaglini» va in scena tra FemiCz Rugby Rovigo Delta e Calvisano la finale di Continental Shield valida per entrare nella «Challenge Cup». Natascia Celeghin © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

Sabato 20 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Infrastrutture alpine

«Basta con i vincoli» anche Confindustria per la mobilitazione `Dorfmann: «Una situazione ridicola Berton furente sul no “ambientale” al carosello sciistico Comelico-Pusteria superabile con una Belluno autonoma» `

LO SCONTRO BELLUNO «Da donna del Comelico dico che nessuno ruberà la dignità di questa terra. Siamo pronti ad andare anche a Roma». Lorraine Berton, presidente di Confindustria Dolomiti, dopo la recente mobilitazione in favore del prolungamento della A27, accende i riflettori anche sulla bocciatura ambientale del collegamento sciistico Comelico-Pusteria schierando la categoria nel plotone di quanti sono ormai pronti a ribellarsi alle logiche di soppressione di tutti qui progetti di sviluppo del Bellunese in nome della «tutela della montagna».

NUOVI VETI IN ARRIVO La protesta ha messo il turbo dopo il recente annuncio di nuovi vincoli da parte del Ministero dei beni ambientali e culturali all’area Comelico e Auronzo. La Berton annuncia di voler coinvolgere Confindustria nazionale e quella di Bolzano, perché la nuova mortificazione non debba passare. Insorge anche l’europarlamentare altoatesino Herbert Dorfmann (Svp) che parla di «situazione ridicola», caldeggiando una soluzione urgente per dare autonomia a Belluno. Nuovamente in corsa per le europee di maggio nel collegio che comprende anche Belluno, Dorfmann spiega: «Trovo gravissimo che il destino di un’opera venga deciso a centinaia di chilometri dal territorio che lo vuole ospitare, è ridicolo che si ostacoli un progetto da 40 milioni di euro già finanziato».

FUTURO NEGATO La Berton dice basta a vincoli assurdi che impediscono ad un territorio di vivere e crescere. I primi tutori della montagna so-

no proprio i montanari, ma bisogna dar loro la possibilità di restare. «Sono i comeliani i primi difensori della loro montagna - afferma una Berton furente -. Confindustria Belluno sta con i cittadini e i sindaci della zona, con gli operatori economici e con le Istituzioni locali. Qui si sta giocando con il futuro di un’intera comunità. Anche gli industriali bellunesi

«DA PRESIDENTE DEGLI INDUSTRIALI E DA COMELIANA DICO CHE NESSUNO RUBERÀ IL FUTURO ALLA MONTAGNA» sono pronti alla mobilitazione». Inaccettabile, per Confindustria perdere «forse l’ultima occasione di rilancio del territorio di fronte a risorse pubbliche e private già disponibili. Come operatori economici non lo possiamo accettare. Per questo voglio coinvolgere tutti i livelli di Confindu-

mo farci sentire a Roma».

BASTA DIKTAT ESTERNI La situazione viene definita paradossale, specie di fronte ad un territorio che ha dovuto e saputo convertire l’economia manifatturiera a quella turistica, ma per competere servono infrastrutture e il collegamento sciistico con la Pusteria è strategico. Lo sostengono a spada tratta anche i maestri di sci di tutto il Veneto. «Non accetto lezioni o diktat da chi non ha mai vissuto un giorno in montagna - prosegue la Berton -, non ci sto a chi parla di montagna senza mai averla vissuta sulla propria pelle, se non da turista o cercatore di funghi nei momenti di relax. Questi signori non hanno il diritto di dirci cosa dobbiamo fare. Sono una donna del Comelico: mia nonna era una commerciante di Candide e macinava a piedi decine di chilometri al giorno con un sacco in spalla spingendosi fino alla pianura pur di portare avanti la famiglia. I tempi sono cambiati ma la dignità del Comelico è la stessa. Nessuno ce la toglierà. Come Confindustria non staremo a guardare».

TERRITORIO INASCOLTATO

«NON È ACCETTABILE CHE SI PERDA UN’OCCASIONE DI RILANCIO DEL TERRITORIO CON I FONDI PRONTI» stria. È importante creare alleanze e fare massa critica, anche tra le diverse sigle del territorio, come fatto nei giorni scorsi in occasione della lettera consegnata a Zaia sullo sbocco a nord e l’esigenza di infrastrutture sostenibili ed efficienti. Stavolta dobbia-

Il collegamento con la Pusteria mettere il Comelico al centro di un grande carosello che Dorfmann spinge fino alla possibilità di agganciare l’Austria. «Le decisione che riguardano il territorio - prosegue l’europarlamentare - devono essere prese sul e dal territorio. Non è accettabile che le decisioni di Roma blocchino lo sviluppo del Comelico e del Bellunese, all’insaputa degli stessi sindaci, contro la volontà delle realtà locali. È chiaro che qualcosa non va. Per questo Belluno ha la necessità di un’autonomia vera, da realizzare al più presto». Lauredana Marsiglia

COLLEGAMENTI SCIISTICI Il progetto per collegare le piste di Padola con il carosello di Sesto Pusteria ha trovato lo stop della Sovrintendenza che, contattata per cercare di sbloccare il caso, ha rincarato annunciando nuovi vincoli ambientali

Santo Stefano

«Limitazioni che già ci sono in altri territori» Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel di una lunga serie di vincoli imposti dalle normative. A veder l’orizzonte più roseo è la sindaca di Santo Stefano. Alessandra Buzzo, all’indomani di una conferenza dei sindaci comeliani, spiega che c’è sì una certa preoccupazione sulle volontà espresse a Roma, che il documento va approfondito ma che alla fine ci sono anche delle aperture per il collegamento sciistico con la Pusteria e per gli impianti in genere. L’altra sera, il collega di Comelico Superiore, Marco Staunovo Polacco, che aveva sollecitato il vertice, ha distribuito a tutti gli altri primi cittadini del territorio il dossier con cui è ritornato, alcuni giorni prima, dalla capitale. «Il documento – spiega la Buzzo, che presiede anche la locale Unione montana – va letto ed approfondito attentamente, soprattutto nei passaggi dove vengono

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proposti dei vincoli per il nostro territorio». Carta alla mano, il Comelico, con la Valle d’Ansiei, risulta incuneato tra zone già sottoposte ad analoghe condizioni, che, se applicate, riguarderanno non solo gli impianti, bensì anche il semplice cittadino, interessato a sistemare il tetto o la staccionata di propria titolarità. Generalizzando, per qualsiasi intervento bisognerà ricorrere al parere della Sovrintendenza. Un giro di vite che peserà non poco sulle popolazioni. «A Sappada, per esempio –

continua l’amministratrice – tali norme esistono dagli anni Sessanta e vincoli di questo tipo sono già presenti a Cortina e in parte della Pusteria. L’intenzione della Regione è comunque di ricorrere». L’eventuale apertura, però, non sarebbe a costo zero, perché qualora gli spiragli per il collegamento venissero confermati, sarebbe tutto il resto ad essere bloccato, vale a dire l’ampliamento di qualsiasi offerta successiva, con uno stop allo sviluppo a più lungo termine. Insomma, potrebbe essere una sorta di baratto: un impianto oggi ma domani il nulla. Intanto, subito dopo Pasqua, i sindaci si incontreranno di nuovo, per valutare la proposta contenuta nel documento e prepararsi all’incontro che sarà convocato in Regione ai primi di maggio. Yvonne Toscani


XV

Cadore Comelico

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Elicotteri e Canadair domano l’incendio: riapre la Val Degano Spento l’incendio scoppiato giovedì in località Rin Bianco L’assessore: «Lavoro eccellente, abbiamo evitato il peggio» `

SANTO STEFANO Un’emergenza gestita bene, a livello regionale, ha permesso che ieri le fiamme sul versante, in località Rin Bianco, tra Presenaio e Sappada, fossero spente. Perché, a rogo domato, l’assessore veneto all’ambiente e alla protezione civile non nega di aver pensato inizialmente che si potesse trattare di un “Taibon 2”. Del resto le condizioni, presentatesi giovedì pomeriggio, erano analoghe: la notevole velocità di espansione dell’incendio, alimentato dal vento, la siccità e la parete verticale hanno fatto pensare al peggio.

la protezione civile e dei servizi forestali regionali si sono resi conto immediatamente della situazione e hanno coordinato egregiamente lo spegnimento, facendo intervenire i due elicotteri regionali e due Canadair. Grazie a questa prontezza e a

OPERAZIONE RAPIDA «Avrebbe potuto avere conseguenze molto spaventose, ma grazie ad un’eccellente azione di spegnimento siamo riusciti a circoscrivere l’incendio in breve tempo – afferma Gianpaolo Bottacin –. Per questo sento il dovere di ringraziare tutte le forze che hanno collaborato». Aperta, attorno a mezzogiorno, la strada regionale Val Degano, nel tardo pomeriggio di ieri, nell’area, è rimasto, per sicurezza, un solo elicottero. Il rischio è quello di possibili focolai sfuggiti all’acqua. Se non vi saranno nuove riprese e se non si alzerà il vento (cosa accaduta ieri), oggi è prevista solamente la sorveglianza da parte dei volontari della squadra antincendio boschivo della protezione civile.

INDAGINI SULLE CAUSE L’attenzione sarà concentrata, in particolare, sulla fascia superiore, dove Vaia ha atterrato numerosi alberi, sotto i quali potrebbe riattivarsi un focolaio. Difficile, al momento, quantificare l’estensione dell’area ridotta in cenere, mentre sulle cause stanno indagando i carabinieri di Santo Stefano, anche se probabilmente il rogo è partito dalle scintille della mola a disco, utilizzata per tranciare i cavi dei disgaggi. «Nelle fasi iniziali il fronte fiamma aveva preso una fortissima accelerazione – spiega l’assessore – i tecnici del-

GIANPAOLO BOTTACIN: «UN RIGRAZIAMENTO A TUTTE LE FORZE CHE ANNO OPERATO CON RAPIDITÀ E PROFESSIONALITÀ»

tutte le operazioni conseguenti è stato evitato che il propagarsi delle fiamme potesse avere effetti devastanti come quelli riscontrati a Taibon, in Agordino, lo scorso autunno».

LAVORO DI SQUADRA Un ottimo lavoro di squadra, tanto dall’alto, con i continui e costanti getti di acqua (800 litri ad ogni volo dell’elicottero e 6.000 per gli aerei), quanto con le operazioni a terra, che hanno potuto contare sull’aiuto dei vigili del fuoco e dei volontari della protezione civile e antincendio boschivo dei gruppi di Auronzo e Antelao, sia nella zona dell’incendio che nella zona di carico dei Canadair per il presidio del lago del Centro Cadore. «Non da meno – aggiunge Bottacin, salito l’altra sera a Presenaio, per verificare di persona la situazione – la tempestività e l’efficacia delle forze dell’ordine, del personale di Veneto Strade e di tutti quelli che, a diverso titolo, hanno contribuito alla perfetta riuscita dell’intervento. Ancora una volta – conclude l’assessore – la macchina della protezione civile del Veneto ha dato dimostrazione di eccellenza». Yvonne Toscani

Pieve di Cadore

Cercasi primario per il Pronto soccorso Nuova sostituzione in vista all’ospedale del Cadore. Il prossimo 1 agosto cesserà dal servizio, per quiescenza, il direttore del Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Pieve di Cadore. L’Usl 1 Dolomiti si è tempestivamente attivata ed ha indetto un avviso pubblico per il conferimento dell’incarico di direzione della struttura, con deliberazione n. 567 formalizzata il 18 aprile. L’avviso verrà pubblicato sul sito dell’Ulss 1 www.aulss1.veneto.it e allo stesso verrà data ampia pubblicità a termini di legge.

Gli uffici aziendali preposti daranno inoltre la massima priorità all’espletamento delle procedure selettive. La carenza di medici è cosa nota e sta mettendo a dura prova tutte le aziende sanitarie non solo a livello nazionale, lo scenario che si prospetta, in assenza di aumenti del numero degli specialisti formati in Italia, è quello di dover importare medici da altre nazioni. E’ quello che sta accadendo in Inghilterra, in Francia e in Germania, che vengono a reclutare medici in Italia con benefit economici. gb

L’INTERVENTO Elicotteri e Canadair hanno operato senza sosta. Oggi resterà attiva la sorveglianza

Iniziati i disgaggi sul Revis: via 700 metri cubi di roccia LOZZO Sono iniziati mercoledì i lavori di disgaggio sul versante del monte Revis, «con ottimi risultati sia in termini di resa che in termini di sicurezza» assicurano gli addetti ai lavori. L’intervento in somma urgenza, attivato a seguito dei crolli che hanno interessato la parete del monte in destra orografica del rio Rin, ha avuto inizio dopo dieci giorni dedicati alla delicata fase organizzativa. «La demolizione sta interessando circa 700 metri cubi di roccia che saranno asportati dall’alveo una volta ultima i disgaggi» spiega Pierantonio Zanchetta responsabile del settore Servizio Difesa del Suolo provinciale. Nel volume complessivo del materiale da rimuovere ben 400 metri cubi sono il risultato della bonifica del versante sul quale stanno operando le macchine operatrici per rimuovere a “fette” la scarpata in modo da formare un gradone, in linea con quanto già fatto in passato. I rimanenti 300 metri cubi sono invece frut-

to dell’accumulo avvenuto nel tempo. Al geologo Ennio Chiesurin e all’impresa Tonet, alla quale è stato affidato l’intervento, si è rivolta la Provincia di Belluno che si è subito attivata con il consigliere, con delega in materia, Massimo Bortoluzzi e il Servizio Difesa del Suolo, per dare un’adeguata risposta a quanto accaduto sabato 6 aprile. La conclusione della demolizione è prevista entro il 24 apri-

le ma già ieri era stato tolto buona parte di materiale. Quanto all’asportazione del materiale dall’alveo, condizioni meteo permettendo, dovrebbe avvenire entro la prima decade di maggio. L’allarme è scattato per un sasso trovato nella soffitta della prima abitazione del paese. Ci è arrivato rimbalzando fino a colpire il tetto, sfondare il vetro di un abbaino per precipitare sul pavimento. (gb)

LOZZO Il versante dal quale si sono verificati i distacchi

Definite le priorità per sistemare i danni della tempesta `Opere per 4 milioni

De Carlo: «Idee chiare su dove intervenire» CALALZO A sei mesi dal passaggio dell’uragano Vaia, l’amministrazione comunale di Calalzo è al lavoro per il ripristino dei danni: «Conosciamo perfettamente la situazione del nostro territorio - spiega il sindaco Luca De Carlo - in questo periodo abbiamo effettuato sopralluoghi e stilato l’elenco degli interventi da fare. Certo non possiamo fare tutto e subito come vorremmo, ma abbiamo le idee chiare su quali siano le priorità». La stima dei lavori è di quasi 4 milioni di euro (esattamente 3.885.000); a questi, vanno

PRIMA E DOPO La strada boschiva che porta all’acquedotto di Calalzo devastata da Vaia e la successiva sistemazione

aggiunti i circa 250mila già spesi per la messa in sicurezza immediata di quattro criticità. Già ripristinata la massicciata di via La Bella, così come la messa in sicurezza l’acquedotto, con la sistemazione della massiccia-

ta e della strada. Le prossime priorità: «Innanzitutto, la strada che porta a Rizzios e la parte finale di via Piave. Abbiamo poi alcuni problemi in viale Marconi e sulla strada della Val Vedessana, importante infrastruttura

per il settore turistico». Mezzo milione il costo stimato per il rifacimento della banchina stradale, per il nuovo sostegno in terre armate (circa 125 metri) e per il rifacimento di un tratto del muro di sostegno di via Riz-

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zios; la ricostruzione del muro di sostegno di via Piave costerà 100mila euro mentre raggiunge il milione l’intervento sulla strada della Val Vedessana dove sarà necessaria anche la ricostruzione delle opere idrauliche. Ol-

tre che per fini turistici, questa infrastruttura è fondamentale per il raggiungimento dei lotti boschivi del comune di Calalzo e di Domegge e delle vasche di raccolta delle centrali Enel. Siamo già in fase di progettazione per le opere di nostra competenza - anticipa De Carlo - e contiamo di chiudere i contratti per questi interventi entro settembre. Per quanto riguarda l’intervento in viale Marconi, la competenza è di Anas che ha già stanziato i 50mila euro necessari alla sua realizzazione. Ringrazio la Regione Veneto e il Governo per l’appoggio ricevuto nella fase di emergenza prima e di ricostruzione poi - conclude De Carlo - e vorrei tranquillizzare tutti: sappiamo cosa è accaduto sul nostro territorio e abbiamo già pronto il piano di intervento. Ci vorrà del tempo, certo, ma noi, come sempre, siamo già al lavoro per il nostro paese». (gb)


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Nordest

GIOCHI 2026 VENEZIA È una sorta di clausola di salvaguardia, a chiara matrice pentastellata, quella contenuta nell’Accordo - pubblicato ieri sul Bur - tra il Governo della Repubblica Italiana, la Regione Lombardia, la Regione del Veneto, il Comune di Milano, il Comune di Cortina d’Ampezzo e il Coni. Oggetto dell’accordo è la copertura finanziaria delle Olimpiadi invernali del 2026, qualora venissero assegnate a Milano-Cortina: nero su bianco, viene puntualizzato che se lo Stato dovesse rimetterci, saranno gli enti territoriali - cioè le due Regioni - a farsi carico dell’eventuale “saldo negativo”. Ma perché questo accordo se il Governo ha già dato le garanzie per la candidatura di Milano e Cortina per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026? Perché, evidentemente, a Palazzo Chigi vogliono essere sicuri di non rimetterci. Lo Stato dovrebbe infatti farsi carico delle spese generali, dalla sicurezza alle dogane, che ammontano a circa 415 milioni di euro. In realtà, stando a uno studio commissionato da Palazzo Chigi all’Università La Sapienza di Roma, lo Stato dai Giochi dovrebbe guadagnarci, essendo state stimate maggiori entrate fiscali per circa 600 milioni. Tant’è, Roma ha voluto tutelarsi.

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Olimpiadi, un protocollo per far pagare le Regioni Lo Stato si farà carico di sicurezza e dogane, ma non vuole rimetterci `

Se il saldo sarà negativo la differenza sarà sostenuta da Veneto e Lombardia `

L’Accordo si articola in 3 articoli. Il terzo è quello determinante: “Le risorse finanziarie e gli oneri relativi alla copertura dei costi per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026, nel caso di designazione di Milano e Cortina d’Ampezzo, sono esclusivamente a carico degli enti territoriali facenti parte del Comitato promotore”. E cioè le due Re-

VENEZIA «Una straordinaria partecipazione a dimostrazione che abbiamo colto nel segno rispetto a quanto ci hanno chiesto le associazioni di categoria. Lo scorso anno era stato un successo con oltre 300 domande, ma quest’anno siamo stupiti e soddisfatti del riscontro. Questo è davvero il nostro 8 marzo nei fatti». Così l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Roberto Marcato (foto), commenta le oltre 400 domande presentate per il bando sull’imprenditoria femminile che prevede uno stanziamento di oltre tre milioni di euro nel 2019. In Veneto le imprenditrici rappresentano il 27,3 per cento degli imprenditori operativi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Imprese femminili Oltre 400 domande

ASPETTANDO IL VERDETTO Da sinistra Ghedina, Fontana, Sala, Di Tommaso, Zaia e Malagò

MA L’ACCORDO PUBBLICATO IERI SUL BUR RECEPISCE LO STUDIO DE LA SAPIENZA

gioni, Veneto e Lombardia. “Gli Enti territoriali - recita ancora l’articolo 3 - facenti parte del comitato promotore si impegnano a rifondere allo Stato, attraverso modalità da individuarsi con successivi provvedimenti, l’eventuale saldo negativo derivante dalla differenza tra le maggiori entrate

erariali conseguenti allo svolgimento dei Giochi Olimpici e Paralimpici invernali del 2026 e i maggiori costi diretti e indiretti gravanti sul bilancio dello Stato e sostenuti dal medesimo Stato, al fine di assicurare l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi”. Insomma, lo Stato non vuole rimet-

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IL VERDETTO Finita all’inizio del mese l’ispezione della commissione valutatrice del Cio, durante la quale è stata annunciata la firma da parte dei premier Giuseppe Conte della seconda lettera di garanzia per la candidatura di Milano e Cortina per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026, la parola ora passa a Losanna: il 24 giugno i componenti del Comitato internazionale olimpico si pronunceranno sui due dossier, quello delle Alpi italiani e quello della Svezia. E, incrociando le dita in attesa del verdetto, c’è già chi si intesta il risultato: «Se le Olimpiadi si faranno - ha detto l’altro giorno il governatore lombardo Attilio Fontana - sarà perché c’è la Lega e c’è Giorgetti». Cioè il sottosegretario con delega allo Sport che, a detta di Fontana, «ha saputo portare il Governo al nostro fianco. Al di là dei soldi, ha fatto in modo che tutto il Paese fosse con noi e queste cose al Cio contano». Il pentastellato Riccardo Fraccaro, ministro per i Rapporti con il Parlamento, aveva invitato invece a fare squadra: le Olimpiadi «possono essere un’occasione e noi speriamo che, a differenza del passato, si possano fare in maniera positiva e sostenibile, che portino una vera ricchezza al territorio e non diventino degli abusi per il territorio. Siamo convinti che se facciamo squadra possiamo dare una dimostrazione migliore rispetto al passato». Alda Vanzan

Il bando

IL TESTO

terci. Però l’Accordo recepisce anche lo studio dell’Università La Sapienza che prevede un saldo positivo per le casse centrali di 186,8 milioni di euro, somma risultante dalla differenza tra la stima delle entrate fiscali cumulate nel 2028 (601,9 milioni) e il totale delle spese previste per l’amministrazione centrale (415 milioni).


XXI

TrebaselegheCamposampiero

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Faccia a faccia con i ladri in giardino Notte di paura in via monsignor Longhin a Sant’Ambrogio: `Si è messo a urlare e i due banditi si sono dati alla fuga tornando a casa un residente ha incontrato due malviventi Poco prima altro furto a Silvelle: cresce la preoccupazione `

Trevisanato sfida Zoggia sulla poltrona di sindaco

TREBASELEGHE Si è trovato due sconosciuti in giardino nel cuore della notte. Paura alle 4 in via Monsignor Longhin a Sant’Ambrogio di Trebaseleghe. Un residente dopo aver trascorso la serata fuori ha fatto rientro alla sua abitazione. Non appena è entrato nella sua proprietà ha visto due sconosciuti a pochi passi da lui. Istintivamente si è messo ad urlare, ma è riuscito a evitare lo scontro fisico. I due intrusi, che non si aspettavano di certo il ritorno a casa del residente, se la sono data a gambe scavalcando una recinzione. Il protagonista della vicenda non è stato in grado di capire se i malviventi fossero fuggiti a piedi oppure avessero un complice all’esterno in auto pronto a favorire la fuga.

TREBASELEGHE

LE INDAGINI Il proprietario dell’abitazione, sotto choc, ma illeso, ha subito chiesto l’intervento del 112. Sul posto sono arrivati i carabinieri della Compagnia di Cittadella. E’ emerso che una finestra dell’abitazione era stata forzata con attrezzi da scasso e che i due ladri una volta all’interno avevano messo a soqquadro tutte le stanze alla ricerca di denaro e oggetti di valore. Dopo un primo inventario la vittima ha riferito ai militari dell’Arma di aver subito l’ammanco di 3mila euro in contanti. Le ricerche dei due ladri sono state diramate in tempo reale, ma i pattugliamenti della zona non hanno dato gli esiti attesi. I carabinieri avrebbero in mano un sommario identikit fornito dalla vittima del furto, ma al momento appare difficile che vengano identificati in tempi rapidi. Ieri mattina l’uomo ha ricevuto la solidarietà dei residenti della frazione. In paese cresce la paura e si chiede un intervento ancora più energico da parte delle forze dell’ordine per riportare al più presto la situazione sui binari della tranquillità.

ALTRO COLPO A SILVELLE

LE RICERCHE SONO SCATTATE SUBITO MA SENZA ESITO: ORA LE INDAGINI SI ACCENTRANO SULLE VIDEOCAMERE Villanova

Fugge con lo scooter rubato: denunciato (C.Arc.) Fugge all’alt della Polizia locale della Federazione. Nei guai un diciassettenne di Villanova di Camposampiero. Rintracciato a fine giornata è emerso che stava guidando uno scooter senza targa rubato qualche giorno prima a Padova. È stato denunciato per ricettazione. Gli investigatori inoltre sono sulle tracce dei due amici che alla vista degli agenti si sono dati a precipitosa fuga. Alla Polizia locale il diciassettenne avrebbe riferito di aver acquistato lo scooter su internet. Il mezzo è stato restituito al legittimo proprietario.

L’INCURSIONE Incontrando i ladri nel giardino di casa il proprietario si è messo a urlare. Fortuntamente non c’è stato scontro fisico

Qualche ora prima, invece, un altro furto è stato portato a termine a Trebaseleghe in via Caovilla nella frazione di Silvelle. In questo caso i ladri hanno agito indisturbati in quanto hanno trovato l’abitazione deserta. Dopo aver rovistato in tutti gli ambienti si sono dileguati facendo perdere le proprie tracce. Il bottino è in via di quantificazione. Si parla di un po’ di denaro e alcuni monili in oro. Dei due furti sono al corrente i carabinieri della stazione di Trebaseleghe che adesso, anche grazie alla videosorveglianza, avranno il compito di sviluppare le indagini. Al momento si esclude che i due colpi siano stati effettuati dagli stessi ladri. Se il primo appare casuale, nel caso di via Monsignor Longhin si sarebbe trattato di un furto preparato nei minimi dettagli. Era da almeno un mese che nel Camposampierese non si verificavano furti in abitazione. Ora l’allarme è destinato a tornare a livelli di guardia. Cesare Arcolini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Mezzo milione di interventi su edifici per risparmiare il 30% dell’energia PIOMBINO DESE Il Comune ha incassato quasi mezzo milione di euro per riqualificare gli edifici pubblici. E’ stato firmato, infatti, un contratto tra l’amministrazione piombinese e Ase, Acegas ApsArnga servizi energetici per la gestione e riqualificazione degli edifici di proprietà comunale, con un investimento che porterà a un risparmio annuo di oltre 390 mila kWh. L’accordo rientra nel più ampio progetto che coinvolge un totale di 19 Comuni nella gara indetta dalla Provincia di Padova. Il piano complessivo prevede la gestione di 141 edifici pubblici distribuiti, oltre che a Piombino Dese, ad Anguillara Veneta, Battaglia Terme, Carmignano di Brenta, Castelnovo Bariano, Con-

selve, Costa di Rovigo, Fontaniva, Este, Limena, Cervarese Santa Croce, Torreglia, Pontelongo, Villa Estense, Piove di Sacco, Urbana, Vigodarzere, Vigonza e Villa Mestrino. Oltre alla manutenzione e gestione energetica degli edifici nel corso del periodo contrattuale di 15 anni si prevedono più di 400 interventi di riqualificazione energetica. A Piombino gli edifici pubblici che verranno riqualificati dal punto di vista energetico sono sei: si tratta del municipio, il centro diurno per anziani, la scuola materna W. Disney e la scuola elementare Don Lorenzo Milani di Ronchi, la scuola elementare Stiffoni di Piombino Dese, l’ufficio postale ed ex ambulatorio di Levada e Villa Fantin. «Grazie a innovative migliorie edilizie e impiantistiche, la riqualificazione

energetica consentirà di risparmiare il 30 per cento di energia primaria all’anno - affermano i tecnici di Ase - Tale valore risulta ben oltre i parametri prefissati dal “Patto dei Sindaci” e dalla Linea Guida del Paes (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) della Regione Veneto, che fissavano il valore di riduzione al 20 per cento entro il 2020. Gli obiettivi energetici verranno raggiunti attraverso l’introduzione di circa 270 nuove lampade a led, 8 kWp di impianti fotovoltaici, 2897 mq di nuovo cappotto, e 4 nuovi generatori di calore». Ase insieme all’amministrazione comunale sta lavorando per definire ulteriori interventi anche in altri edifici di proprietà del comune, al fine di poter raggiungere i più alti standard di efficienza. Luca Marin

Ex liceo, la ristrutturazione da giugno CAMPOSAMPIERO A metà giugno inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’ex liceo in via Filippetto ora dell’istituto comprensivo Parini di Camposampiero. Costo dell’operazione 1 milione e 70 mila euro. Il cantiere durerà 12 mesi: durante questo periodo, i bambini (5 classi per un totale di un centinaio di alunni) verranno ospitati in parte presso il patronato di San Piero e in parte troveranno ricollocazione negli altri plessi dell’istituto comprensivo. Nei giorni scorsi c’è stato un sopralluogo con alcuni amministratori, il tecnico Corrado Martini per il comune, il direttore dei lavori Fidenzio Dal Corso e la ditta Ag&co srl di Cittadella che eseguirà le opere e che

ha definito il programma d’intervento. La scuola chiuderà i battenti sabato 8 giugno. Tempo circa una settimana per spostare attrezzature e banchi e poi i lavori partiranno immediatamente, cercando di dare priorità a quelli più impattanti da eseguirsi durante il periodo estivo. Grande soddisfazione viene espressa dal Sindaco Katia Maccarrone, da Luca Baggio assesso-

ALUNNI TRASFERITI PER UN ANNO IN SPAZI PARROCCHIALI E IN ALTRE AULE DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO

re ai lavori pubblici e Luca Masetto assessore all’istruzione e bilancio. «È il coronamento di un percorso di programmazione che ci ha portato a effettuare prove antisismiche preliminari e studi di fattibilità anche su questo edificio, premiate poi dall’ottenimento di un importante contributo da parte dello Stato - sostengono gli amministratori cittadini in una nota congiunta. - Sono stati ottenuti infatti 617 mila euro su un totale di 1 milione e 70 mila euro. Dopo aver completato la Cesare Battisti, essere tornati ad investire in maniera importante sulle medie rappresenta un altro tassello della programmazione sulle scuole». L’intervento riguarderà l’adeguamento sismico di tutto l’edificio, la sistemazione del piazzale

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antistante (che verrà rialzato ad altezza strada in modo da eliminare le barriere architettoniche), la realizzazione di un ascensore e la completa ristrutturazione (infissi, coibentazione e parti interne) del 65% dello stabile con 8 aule coinvolte. Prevista un’importante novità: verrà infatti realizzata una nuova aula (costruita sopra l’attuale ingresso), che verrà collegata a uno spazio esistente, per dotare finalmente la scuola di un ambiente di circa 120 metri quadrati, adeguato per riunioni, laboratori ed esibizioni musicali. Il Comune, infine, è già in graduatoria nel 2020 per un ulteriore contributo di 632.849 euro su lavori per 682.124 euro (pari al 93%) per completare il secondo stralcio. L.Ma.

Devis Trevisanato, il “vulcanico” segretario del partito democratico cittadino, è il candidato sindaco della lista civica di centrosinistra “Trebaseleghe Viva”. Tecnico bromatolo, 40 anni, impegnato attivamente nel partito, Devis Trevisanato mette al centro del suo impegno il valore etico del fare politica come impegno. «Candidarsi a primo cittadino è senza dubbio emozionate ammette - ma è allo stesso tempo impegnativo verso la comunità e verso la squadra che abbiamo costruito, che va oltre la lista di nomi disponibili per la carica di consiglieri comunali. Responsabilità per Trebaseleghe, per la sua storia, per le sue tradizioni e soprattutto per il suo futuro». «È un Comune importante nell’alta padovana, che dialoga con il camposampierese e la federazione la cui funzionalità va rivista e sviluppata - aggiunge il segretario del pd -. Trebaseleghe una realtà è europea che ancora non utilizza appieno questa opportunità. Vogliamo uh territorio vivo non un paese dormitorio. Vogliamo la piazza per le famiglie, per i ragazzi, vogliamo un centro che sia sostegno per le attività commerciali». Dal versante opposto, nel segno della continuità con la giunta di Lorenzo Zanon, già da qualche settimana si è resa disponibile come candidata sindaca di una civica chiamata “ Per Trebaseleghe” l’assessore alla Cultura uscente Antonella Zoggia. L’amministratrice, che si avvale dell’accordo politico anche della lega locale, in questi giorni ha pubblicato un video di presentazione sui social network nel quale appare determinata e convinta del lavoro fin qui svolto. Antonella Zoggia, 55 anni , sposata con l’ex sindaco di Trebaseleghe Roberto Tosetto e madre di due figli, di professione è fisioterapista. La candidata prima cittadina assieme al sindaco Zanon e all’amministrazione uscente, è stata la protagonista della 10. edizione della manifestazione “Onore al merito” che ha premiato più di 50 persone che si sono distinte nel mondo del lavoro, della scuola e del sociale. Martedì scorso in un gremito palasport erano presenti, tra gli altri, il prefetto di Padova Franceschelli e i campioni mondiali Andrea Zorzi ( volley) e Alessandro Ballan (ciclismo). L.Ma.

SEGRETARIO Devis Trevisanato candidato sindaco per il Pd


Rovigo Sabato 20, Aprile 2019

PASQUA, L’AUGURIO DEL VESCOVO NEL SEGNO DELL’ACCOGLIENZA

Sant’Anastasio Vescovo e martire Ad Antiochia in Siria, sotto l’imperatore Foca, fu mutilato ed assassinato da una turba di nemici dei cristiani

8°C 24°C Il Sole Sorge 6.19 Tramonta 20.04 La Luna Sorge 21.20 Cala 7.47

Cultura Galimberti dà la ricetta per far crescere i giovani

«Fratelli tra fratelli» Monsignor Pavanello A pagina XIX

Bardini a pagina XVIII

Sport

FemiCz, sfida al Calvisano Alva, altra coppa amara Fine settimana di coppe. La FemiCz affronta Calvisano nella finale di ritorno di Continental Shield, l’Alva perde con Caronno.

Alle pagine XV e XVII

Pfas, dopo il Po tracce in altri fiumi Le analisi dell’Arpav confermano la presenza di veleni `Le concentrazioni di inquinanti potrebbero derivare anche nelle acque dell’Adige e del bacino del Canalbianco da insediamenti fuori provincia: chiesta una commissione `

I Pfas, le sostanze chimiche perfluoroalchiliche che stanno contaminando il sangue di qualche milione di veneti tra Vicenza, Padova, Verona, Venezia e Treviso, sono presenti anche nelle acque dei fiumi polesani. Una presenza attestata e certificata dall’Arpav e che non riguarda solo il Po come annunciato nei giorni scorsi, ma anche il bacino del Fissero-Tartaro-Canalbianco, in particolare il Poazzo, oltre all’Adige. Sta tutto scritto nel “Monitoraggio delle sostanze (Pfas) nelle acque superficiali del Veneto tra il 2013 e il 2018 pubblicato dall’Agenzia regionale per l’ambiente. L’Arpav infatti conferma che i bacini idrografici interessati sono Brenta,

Fratta Gorzone, Bacchiglione, bacino scolante nella laguna di Venezia, Fissero Tartaro Canalbianco, Livenza, Po e Sile. In pratica, la sola provincia di Belluno ne sarebbe esente per la sua natura montana. Arpav tuttavia precisa che dall’anno scorso i limiti di quantificazione per il Pfos (acido perfluoro-ottansolfonico) sono stati abbassati a 0,2 nanogrammi per litro, raggiungendo i livelli richiesti dalla normativa che fissa a 0,65 nanogrammi per litro lo standard di qualità ambientale medio annuo per questa sostanza. Un miglioramento del livello di misurazione che però ne ha scoperchiato l’ampia diffusione. Campi a pagina III

Uccide il cane a colpi di fucile

Solidarietà

Raccolta di abiti usati: a Villadose il premio Humana Per il secondo anno di seguito Villadose vince il premio Humana Eco Solidarity award piazzandosi al primo posto provinciale nella raccolta di indumenti e accessori usati. Nel 2018 ha raccolto 24.566 chili di abiti grazie alla convenzione in essere con Ecoambiente. CAMPIONAMENTI Tecnici dell’Arpav e ambientalisti mobilitati

Pozzato a pagina IX

L’evento Oggi e domani all’ex ospedale psichiatrico

L’uomo è stato denunciato: accanto al corpo dell’animale pallini e cartuccia Sanità

Posti letto e reparti: ecco cosa chiede il Polesine a Zaia Ecco cosa chiederà il Polesine nei prossimi giorni in occasione della “revisione” delle schede sanitarie da presentare alla Regione: Rianimazione a Trecenta, 15 posti letto ad Adria e conferma di reparti. Lucchin a pagina IV

Chieppara, polemiche sui lavori Viabilità modificata a partire dai prossimi mesi in via Chieppara per l’apertura del cantiere sul ponte mobile. L’Amministrazione, in vista dei lavori, ha chiamato i commercianti della parte sud della città il 2 maggio alle 14 in sala consiliare. Fraccon a pagina VII

Porto Tolle

Ex centrale, la vendita è alle porte

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I carabinieri hanno individuato e denunciato per l’ipotesi di reato di uccisione di animali chi nei giorni scorsi ha sparato, uccidendolo, al cagnolino meticcio, sprovvisto di tatuaggio o microchip che si aggirava per Crespino. Il presunto uccisore sarebbe un cacciatore della zona. A mettere sulle sue tracce, un indizio subito apparso abbastanza evidente, visto che l’animale era stato abbattuto con un fucile da caccia, con una cartuccia a pallini esplosa, trovata e sequestrata dai carabinieri vicino al corpo straziato. A pagina IX

Adrià

Vite da manicomio tra pazzia e orrori I LUOGHI DELL’ABBANDONO Oggi e domani la mostra a Granzette

Astolfi a pagina II

È prevista entro maggio la firma del preliminare di vendita e la presentazione del progetto definitivo con tanto di cronoprogramma di attività per la realizzazione di un innovativo villaggio turistico sostenibile nell’area dell’ex centrale di Polesine Camerini. Un preliminare che prevede pure la continuità per quanto riguarda i servizi della centrale, dalla guardiania alla mensa, che saranno mantenuti. La conferma arriva direttamente da Enel Produzione, proprietaria dell’impianto, che insieme a Human Company, ha assicurato al comune di Porto Tolle ed alla Regione l’avanzamento della negoziazione. Nani a pagina X

Lendinara

Badia

Ladri al Black Out, doppio raid in quattro giorni

By-pass ciclabile sotto l’Adige; cantieri al via

Il ladro “agile” torna a rubare nel bar Black Out, preso di mira due volte nel giro di quattro giorni con la stessa dinamica. Non c’è pace per il locale che si affaccia su piazzetta Montagnana. Per la seconda volta una delle giovani bariste ha avuto la brutta sorpresa quando è arrivata davanti alla porta per aprire il locale e iniziare a servire le colazioni ai clienti.

Avanti tutta per i lavori del nuovo sottopasso. Pur tra qualche difficoltà, sono partiti gli interventi per la realizzazione del passaggio all’incrocio col ponte sull’Adige sulla Strada provinciale 42. L’opera dovrebbe migliorare la situazione in prossimità dell’attraversamento a raso in un punto piuttosto critico per la viabilità cittadina, dove l’abitato di Badia confina con Masi.

Bellucco a pagina XIII

Rossi a pagina XII

Redazione Rovigo: 45100 - Rovigo, via Giuseppe Verdi 19 - Tel. 0425.422246 - fax 041.665178 rovigo@gazzettino.it

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Nordest

VENETO, 35 MILIONI AI CONSORZI DI BONIFICA Fondi per 35 milioni al sistema della bonifica veneto: di questi 20 serviranno per opere sull’Adige contro il cuneo salino e altri 8,5 per interventi nella zona inquinata da Pfas Sabato 20 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Asco, dubbi e polemiche sul maxi-bonus La società difende il premio da 1,5 milioni al presidente e tre `Ma tra dipendenti e sindaci-soci crescono le perplessità: manager per la vendita del ramo vendite: «Prassi consolidata» «Cifre per noi inimmaginabili e siamo stati tenuti all’oscuro» `

IL CASO TREVISO Un milione e mezzo. E tante polemiche. Ha avuto l’effetto di una deflagrazione il maxi-bonus a favore del presidente di Ascopiave Nicola Cecconato e del suo team di tre manager previsto per la cessione alla massima valutazione del settore “vendite” del gruppo. Il premio è stato votato dal cda e approvato da tutti gli organismi di controllo della società: dal punto di vista tecnico e legale non c’è una sola virgola fuori posto. Ma a Pieve di Soligo, nella sede di Ascopiave, ieri mattina serpeggiava malumore. Tanti dipendenti, pur consapevoli che premi di questo genere sono previsti per manager di aziende quotate in Borsa, hanno sottolineato l’inopportunità di una simile scelta visto che, comunque, si parla di un presidente saldamente in quota Lega, quindi di partito. Rimostranze silenziose, fatte nei corridoi a mezza voce. Ma sintomatiche di una situazione non semplicissima. Nessuno mette in dubbio le capacità di Cecconato, che negli anni ha saputo ottenere grandi risultati poi diventati ricchi dividendi distribuiti tra i soci. Ma un premio così elevato fa discutere e anima soprattutto chi non è per niente d’accordo con la decisione di cedere un comparto vendite che vale 500 milioni di euro e che gestisce 700mila clienti.

SINDACI Il super-bonus ha impressionato anche qualche sindaco. Marco Della Pietra, primo cittadino di Spresiano, uno dei portavoce dei “ribelli” che hanno fortemente contestato il cda di Asco Holding che controlla Ascopiave, ironizza: «Un milione e mezzo di euro è una cifra che riesco a mala pena a immaginare. Da sindaco, con tutte le responsabilità immani che ci sono, prendo un’indennità da 1700 euro e senza contributi. Ma se la legge consente premi di questo genere, nulla da dire. Però, visto che Ascopiave è al 50% pubblica, magari ci poteva stare anche

un passaggio nell’assemblea dei sindaci». Più cauto Stefano Marcon, che riassume tre ruoli: sindaco di Castelfranco, presidente della Provincia e socio di Asco Holding: «Quando si parla di compensi si entra sempre in un terreno minato. Ma se quel bonus rientra in un meccanismo previsto dalla legge non c’è nulla da scandalizzarsi. Posso invece dire una cosa: conosco molto bene Nicola Cecconato. È un ottimo professionista, appassionato del suo lavoro e di certo non è mosso dalla voglia di denaro».

LA SPIEGAZIONE Cecconato ha preferito non rilasciare dichiarazioni mantenendo così quel basso profilo che contraddistingue la sua gestione di Ascopiave fin dai primi giorni. Dalla società però filtrano dei chiarimenti: «Nel caso di operazioni straordinarie, il management di una società, oltre alle attività ordinarie, deve gestire anche quelle straordinarie. L’attribuzione di meccanismi premiali, in ragione della focalizzazione del management nella realizzazione dell’operazione nei tempi e nelle modalità atte a creare valore per gli azionisti è perciò prassi consolidata di mercato, seguita da tutte le aziende quotate in ottemperanza alle previsioni del Codice di Autodisciplina di Borsa italiana». Per quel che riguarda Cecconato, l’operazione in ballo è la cessione di un ramo d’azienda dal valore di circa 500 milioni di euro: «Il Comitato per la Remunerazione e il Comitato Controllo e Rischi hanno validato il meccanismo premiale, strettamente connesso al verificarsi dell’operazione straordinaria e al valore che genererà per la società e per i suoi azionisti. Eventuali beneficiari di tale meccanismo premiale sarebbero il Presidente e un ristretto numero di manager in ragione del loro assiduo e straordinario impegno nel buon esito dell’operazione». Se invece l’operazione non dovesse andare in porto, o le cifre ottenute non dovessero essere ritenute adeguate, non ci sarebbe alcun premio. Paolo Calia

POLEMICA Il presidente Nicola Cecconato. A lato, l’assemblea dei soci di Ascopiave tenutasi l’altro giorno a Pieve di Soligo

L’intervista Oscar Marchetto

Plavisgas: «Un compenso vergognoso Ma non erano i missionari del bene?» scar Marchetto, titolare della Somec, di Borsa e di aziende se ne intende. Da un anno la sua società è quotata e le azioni sono passate da 18 a 23 euro l’una con risultati e utili in grande crescita. Le vicende di Ascopiave lo interessano molto da vicino: è presidente di Plavisgas, la società che racchiude un gruppo di imprenditori soci di Asco Holding che, a sua volta, controlla Ascopiave. Plavisgas, che in questi ultimi mesi ha lottato contro il cda della Holding non condividendone le linee di gestione né il nuovo Statuto votato solo lo scorso anno, ha deciso di cedere quasi tutte le sue quote (te-

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nendosi un 0,7%) dopo che per mesi ha chiesto invano la fusione della Piave e della Holding per rispettare la legge Madia. Marchetto, cosa pensa del maxi bonus per il presidente Cecconato e i tre manager del Transaction team che conduce l’operazione di vendita? «I casi possono essere solo due: o Ascopiave è una società quotata come tutte le altre, dove l’ unico scopo è l’utile e dove gli amministratori stessi cercano di guadagnar più che possono e allora il compenso di Cecconato è molto elevato, imparagonabile a quelli dello stesso Gumirato (ex ad di Ascopiave uscito dalla società ndr), ma ci può an-

che stare. Oppure Ascopiave è la società pubblica, indispensabile al territorio, gestita da dei missionari del bene, come sentiamo dire da anni, e allora questo compenso è semplicemente vergognoso». Ma il meccanismo del premio legato al risultato è comune in questo tipo di aziende...

«CHIARISCANO QUAL È IL LORO MODELLO: MADRE TERESA O WALL STREET» Oscar Marchetto

«Sì, ma devono chiarire se il modello da seguire è Madre Teresa o Gordon Gekko (spregiudicato manager del film “Wall Street” ndr). Gordon Gekko, prima o dopo, anche i più sprovveduti capiscono che non è Madre Teresa». Si parla di una società quotata in Borsa. «Allora, se il modello è Gordon Gekko, è interessante notare che i comuni stanno mettendo 400 milioni di euro in questo gioco. Nel mentre gli acquedotti della provincia sono, in molte aree, un colabrodo». Soldi non impiegati correttamente? «Usano i soldi per fare un mestiere che non è il loro mentre dicono di non avere soldi per esercitare le loro competenze». P. Cal. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Salvini: «L’autonomia è nel contratto, non salterà» LA TRATTATIVA VENEZIA «L’autonomia regionale non salterà perché è nel contratto di governo». Il giorno dopo l’audizione del ministro dell’Economia Giovanni Tria in commissione Bicamerale, è il leader della Lega Matteo Salvini a puntualizzare: «L’autonomia è nel contratto e deve arrivare a casa, co-

«SI PUÒ SOLO ANDARE AVANTI LA LEGA NON ARRETRA» Erika Stefani ministro

me la riduzione delle tasse».

IL CONFRONTO Era stato Tria a dire che «le richieste regionali, in alcuni casi, non appaiono del tutto coerenti» con la Costituzione, salvo precisare che «non è mai stato messo in dubbio che le intese» con gli enti locali «possano andare oltre» la Costituzione «e incidere sulle materie di esclusiva pertinenza dello Stato». «Sono preoccupato perché temo che il ministro Tria non abbia letto bene le nostre richieste», ha commentato il governatore della Lombardia Attilio Fontana. A tentare di fare chiarezza è stato il ministro Stefani: «Le richieste delle Regioni hanno già passato il filtro della costituzionalità e tutte le richieste oggi

avanzate sono compatibili con la Costituzione. Le bozze di intesa nelle mani di Conte non solo sono conformi alla Costituzione ma sono in piena esecuzione della Carta». Stefani ha puntualizzato che è «evidente che la competenza legislativa esclusiva in materia di sistema tributario e contabile dello Stato non sia delegabile». Con il ministero dell’Economia «c’è piena sintonia anche perché il percorso è sempre stato condiviso sin dall’inizio. Specifico anche che senza ulteriori oneri a carico dello Stato, la determinazione delle risorse da trasferire potrà essere fatta solo una volta determinate le competenze da trasferire». Ma la situazione di stallo? «Il percorso è avviato - ha detto Stefani - si può andare solo avanti. La Lega non

La Consulta

Avisp, illegittimi i due diversi contratti VENEZIA Con la sentenza numero 100, la Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale di due articoli della legge della Regione Veneto 37/2014 che ha istituito l’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario, così come modificati dalla legge di Stabilità 2015. La norma riguarda l’inquadramento del personale di Veneto Agricoltura dopo il passaggio nella nuova agenzia Avisp. Interessati circa 140 dipendenti. La Regione aveva

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stabilito che ai dipendenti dell’Agenzia si applicasse il contratto delle aziende municipalizzate di igiene ambientale, mentre il personale in servizio nella soppressa Veneto Agricoltura seguisse il contratto del comparto regioni-autonomie locali. In pratica due diversi contratti. «Abbiamo vinto noi, hanno vinto i lavoratori, ha perso l’arroganza della Regione», ha commentato Alessandro Biasioli della Fp Cgil. © RIPRODUZIONE RISERVATA

arretra». Dal M5s arriva un altolà. «Il governatore Zaia parte da un presupposto sbagliato, quello secondo il quale al Sud arrivano più risorse, che vengono sprecate. Ciò non è vero - ha detto il deputato Alessandro Amitrano - e ricordo che noi del M5s abbiamo fatto inserire in legge di Bilancio, per la prima volta, la previsione che sancisce un principio fondamentale: al Sud risiede il 34% della popolazione italiana e dunque nel Meridione occorre investire il 34% delle risorse dello Stato. L’attuale stesura dell’accordo Stato-Regioni aumenterebbe il divario tra Nord e Sud. È dunque necessario che questo testo possa essere emendato in Parlamento». (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Sabato 20 ....Aprile 2019

La Voce

ROVIGO

Redazione: piazza Garibaldi, 17 - Rovigo Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584 e-mail: cronaca.ro@lavoce-nuova.it

L’INTERVISTA Il filosofo veneziano: “Lo Stato spalma il debito di Roma perché è connivente”

Cacciari: vaffa a questa autonomia Sul regionalismo: “Nella riforma di federalismo non c’è traccia, è solo una questione di quattrini” Alberto Garbellini

ROVIGO - “La questione dell’autonomia regionale? E’ solo una questione di quattrini, il federalismo non c’entra proprio niente”. “Il debito di Roma spalmato su tutta Italia? Niente di nuovo, è colpa delle amministrazioni cittadine e dello Stato che per anni non ha saputo controllare, ed è quindi connivente”. “I cittadini italiani? Non hanno mai voluto ascoltare quello che sostengo da anni, loro, voi, avete votato i politici che governano lo Stato e le città. Non hanno capito un c... e quindi a chi ora protesta come se cadesse dalle nuvole dico vaffa...”. Il Cacciari pensiero emerge in tutta la sua chiarezza e durezza verbale. Il professore di filosofia, ex sindaco di Venezia e da sempre voce critica della sinistra italiana, dice la sua su autonomia e questione romana. La questione del debito della città di Roma non scandalizza più di tanto Cacciari, o meglio non lo sorprende non essendo affatto una novità: “Se le città sono mal governate - spiega - bisogna che qualcuno si faccia carico dei debiti e quindi, visto che le amministrazioni comunali non possono fallire, deve intervenire lo Stato. Chi fa polemiche dice delle stupidaggini perché basta ragionare per capire. Lo Stato dovrebbe avere gli strumenti per controllare che le città, ma anche le Regioni, non facciano debiti. Lo Stato deve intervenire, era successo anche a New York, tanto per fare un esempio”. Questo in generale, nello specifico della capitale italiana, poi: “Da anni a Roma c’è stata connivenza tra incapacità del governo della città e mancato controllo dello Stato, anzi direi quasi da sempre. Ma guardate che è successo anche alla Regione Sicilia, e pure in altre regioni”. E così il politico e filosofo italiano si ricollega al tema dell’autonomia regionale e del federalismo: “D’altra parte non si è messa mano ad alcuna riforma di senso federale per responsabilizzare le Regioni. E siamo addirittura pas-

Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia e docente di filosofia sati da un federalismo secessionista all’annullamento assoluto di qualsiasi discorso relativo al riassetto federale dello Stato”. Quindi l’indice puntato contro parte dei cittadini della sua Regione e contro il partito della Lega: “I veneti hanno votato Lega per anni, illudendosi per anni con le palle che venivano raccontate sul federalismo. E tutti voi avete mai dato ascolto a chi parlava e diceva certe cose? E quindi andate aff... no? Poco, anzi nessun credito, inoltre, all’attuale processo sull’autonomia regionale, che riguarda in primis Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, anzi l’ex primo cittadino di Venezia lo bolla come “una mera richiesta di quattrini, nient’altro. Senza alcuna dignità di riforma istituzionale. Solo una richiesta di denaro per trattenere

più soldi derivanti dalle entrate fiscali, tutto qua”. Un’analisi forse fatalista, o rassegnata, ma che sa individuare anche chi, parlando di amministrazioni locali, alla fine è costretto a pagare anche per responsabilità non proprie: “Tutto ricade sui Comuni, tutto finisce lì e sui cittadini obbligati a pagare anche senza rendersene conto”. Cacciari si sente come chi per anni ha predicato nel deserto, ben sapendo che “si tratta di discorsi fatti e rifatti, tanto nessuno li ascolta”. Infine l’affondo finale, ad alzo zero: “Ma è anche colpa degli stessi italiani, o veneti, che hanno votato e continuano a votare in un certo modo. Se non volete capire un c..., non capite un c.... non c’è niente da fare”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I PRECEDENTI

Flavio Tosi, Maroni, i sindaci un no all’aiutino per la capitale ROVIGO - Questione romana e autonomia regionale sono temi collegati, e derivanti dalla stessa politica del governo Lega Movimento 5 Stelle. Il governo infatti ha deciso di spalmare i 12 miliardi di euro di debito del Comune di Roma su tutti i cittadini italiani. Allo stesso modo, secondo Roberto Maroni e Flavio Tosi, non sta spingendo per trasformare il progetto dell’autonomia regionale in legge. Sia Tosi, ex sindaco di Verona, che Maroni, ex presidente della Lombardia, e con loro Toni Da Re, coordinatore

venero della Lega, e la maggior parte dei sindaci polesani, hanno definito, “assurdo”, “osceno”, e nella migliore delle ipotesi “sbagliato”. il provvedimento del governo legastellato con cui lo Stato ha incamerato i 12 miliardi di euro di debito prodotti dalle varie amministrazioni capitoline, soprattutto perché a questo si è aggiunto l’annuncio romano di centinaia di nuove assunzioni, a fronte delle ristrettezze economiche di moltissimi altri Comuni italiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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L’INTERVISTA Il filosofo veneziano: “Lo Stato spalma il debito di Roma perché è connivente”

Cacciari: vaffa a questa autonomia Sul regionalismo: “Nella riforma di federalismo non c’è traccia, è solo una questione di quattrini” Alberto Garbellini

ROVIGO - “La questione dell’autonomia regionale? E’ solo una questione di quattrini, il federalismo non c’entra proprio niente”. “Il debito di Roma spalmato su tutta Italia? Niente di nuovo, è colpa delle amministrazioni cittadine e dello Stato che per anni non ha saputo controllare, ed è quindi connivente”. “I cittadini italiani? Non hanno mai voluto ascoltare quello che sostengo da anni, loro, voi, avete votato i politici che governano lo Stato e le città. Non hanno capito un c... e quindi a chi ora protesta come se cadesse dalle nuvole dico vaffa...”. Il Cacciari pensiero emerge in tutta la sua chiarezza e durezza verbale. Il professore di filosofia, ex sindaco di Venezia e da sempre voce critica della sinistra italiana, dice la sua su autonomia e questione romana. La questione del debito della città di Roma non scandalizza più di tanto Cacciari, o meglio non lo sorprende non essendo affatto una novità: “Se le città sono mal governate - spiega - bisogna che qualcuno si faccia carico dei debiti e quindi, visto che le amministrazioni comunali non possono fallire, deve intervenire lo Stato. Chi fa polemiche dice delle stupidaggini perché basta ragionare per capire. Lo Stato dovrebbe avere gli strumenti per controllare che le città, ma anche le Regioni, non facciano debiti. Lo Stato deve intervenire, era successo anche a New York, tanto per fare un esempio”. Questo in generale, nello specifico della capitale italiana, poi: “Da anni a Roma c’è stata connivenza tra incapacità del governo della città e mancato controllo dello Stato, anzi direi quasi da sempre. Ma guardate che è successo anche alla Regione Sicilia, e pure in altre regioni”. E così il politico e filosofo italiano si ricollega al tema dell’autonomia regionale e del federalismo: “D’altra parte non si è messa mano ad alcuna riforma di senso federale per responsabilizzare le Regioni. E siamo addirittura pas-

Massimo Cacciari, ex sindaco di Venezia e docente di filosofia sati da un federalismo secessionista all’annullamento assoluto di qualsiasi discorso relativo al riassetto federale dello Stato”. Quindi l’indice puntato contro parte dei cittadini della sua Regione e contro il partito della Lega: “I veneti hanno votato Lega per anni, illudendosi per anni con le palle che venivano raccontate sul federalismo. E tutti voi avete mai dato ascolto a chi parlava e diceva certe cose? E quindi andate aff... no? Poco, anzi nessun credito, inoltre, all’attuale processo sull’autonomia regionale, che riguarda in primis Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, anzi l’ex primo cittadino di Venezia lo bolla come “una mera richiesta di quattrini, nient’altro. Senza alcuna dignità di riforma istituzionale. Solo una richiesta di denaro per trattenere

più soldi derivanti dalle entrate fiscali, tutto qua”. Un’analisi forse fatalista, o rassegnata, ma che sa individuare anche chi, parlando di amministrazioni locali, alla fine è costretto a pagare anche per responsabilità non proprie: “Tutto ricade sui Comuni, tutto finisce lì e sui cittadini obbligati a pagare anche senza rendersene conto”. Cacciari si sente come chi per anni ha predicato nel deserto, ben sapendo che “si tratta di discorsi fatti e rifatti, tanto nessuno li ascolta”. Infine l’affondo finale, ad alzo zero: “Ma è anche colpa degli stessi italiani, o veneti, che hanno votato e continuano a votare in un certo modo. Se non volete capire un c..., non capite un c.... non c’è niente da fare”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I PRECEDENTI

Flavio Tosi, Maroni, i sindaci un no all’aiutino per la capitale ROVIGO - Questione romana e autonomia regionale sono temi collegati, e derivanti dalla stessa politica del governo Lega Movimento 5 Stelle. Il governo infatti ha deciso di spalmare i 12 miliardi di euro di debito del Comune di Roma su tutti i cittadini italiani. Allo stesso modo, secondo Roberto Maroni e Flavio Tosi, non sta spingendo per trasformare il progetto dell’autonomia regionale in legge. Sia Tosi, ex sindaco di Verona, che Maroni, ex presidente della Lombardia, e con loro Toni Da Re, coordinatore

venero della Lega, e la maggior parte dei sindaci polesani, hanno definito, “assurdo”, “osceno”, e nella migliore delle ipotesi “sbagliato”. il provvedimento del governo legastellato con cui lo Stato ha incamerato i 12 miliardi di euro di debito prodotti dalle varie amministrazioni capitoline, soprattutto perché a questo si è aggiunto l’annuncio romano di centinaia di nuove assunzioni, a fronte delle ristrettezze economiche di moltissimi altri Comuni italiani. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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.DELTA

... Sabato 20 Aprile 2019

La Voce

AMBIENTE/1 Dopo la riunione della cabina di regia “Strategia Italia” a palazzo Chigi

Cuneo salino, arrivano 20 milioni Il sistema veneto della bonifica destina nuovi fondi per opere al servizio dell’irrigazione Il sistema veneto della bonifica è riuscito a ottenere altri 35 milioni di euro di finanziamenti per opere di miglioramento ed efficientamento della risorsa irrigua, messi a disposizione dal Ministero per le infrastrutture attraverso il Piano invasi. Tale finanziamento, inserito nel decreto firmato il 17 aprile, durante la riunione della cabina di regia “Strategia Italia” a palazzo Chigi, va ad aggiungersi ai complessivi 161 milioni ottenuti l’anno scorso dai Consorzi di bonifica del Veneto tra piano Invasi (23,5 milioni), Piano di Sviluppo rurale nazionale (93 milioni) e Fondo per le infrastrutture strategiche (45 milioni). I due finanziamenti più cospicui sono così divisi: 20 milioni di euro sono destinati alla barriera per il contrasto al cuneo salino alla foce dell’Adige, mentre 8,5 milioni saranno destinati all’efficientamento delle opere irrigue nell’area dell’alta pianura veneta interessata dai Pfas. I restanti 6,5 milioni rappresentano fondi per la progettazione di più opere nel territorio regionale.

AMBIENTE/2 Gli interventi

Patrizia Bartelle sui Pfas “Commissione d’inchiesta”

n Giuseppe Romano “Grazie alla Regione” Il commento di Giuseppe Romano sui nuovi finanziamenti arrivati in questi giorni: “Questi ulteriori 35 milioni dimostrano ancora una volta la capacità del sistema veneto della bonifica di intercettare finanziamenti in virtù della comprovata rapidità ed efficienza pro-

gettuale e operativa, è doveroso comunque ringraziare la Regione del Veneto e l’Autorità distrettuale delle Alpi Orientali per l’importante lavoro fatto in sinergia con il Ministero delle infrastrutture e trasporti e il Ministero dell’ambiente” ha affermato Giuseppe Roma-

Giuseppe Romano, presidente di Anbi Veneto, l’associazione che riunisce gli 11 consorzi regionali, commenta i finanziamenti stanziati no, presidente di Anbi Veneto, l’associazione che riunisce gli 11 consorzi regionali. Il contrasto al cuneo salino alla foce dell’Adige è una questione che, da anni, interessa il Delta del Po e le amministrazioni comunali del territorio.

“Una nuova commissione d’inchiesta sulla contaminazione da Pfas in Veneto, incentrata esclusivamente sulle responsabilità politiche ed istituzionali, visto che la precedente ha lavorato su informazioni parziali, lacunose e comunque sorpassate dagli eventi”. È questa la richiesta contenuta in una Pda a firma Piero Ruzzante (Lee), Cristina Guarda (Amp) e Patrizia Bartelle (Iic). “Dalla chiusura dei lavori e, soprattutto, da quella delle indagini da parte della Procura di Vicenza sono cambiate alcune cose, a partire dalla relazione del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri (Noe) di Treviso che chiama in causa sia la Provincia di Vicenza che Arpav e le loro omissioni, datate addirittura 2006. Da anni sollecitiamo totale chiarezza sulle responsabilità tecniche e politiche in relazione alla contaminazione da Pfas e l’indagine ha squarciato un velo. Certi comportamenti hanno provocato ritardi scandalosi nella salvaguardia dell’ambiente e della salute cittadini e, di conseguenza, una gravissima ferita alla credibilità delle istituzioni e della politica vicentina e veneta. Una ferita che saremo in grado di sanare solo dopo che la verità sarà finalmente emersa, quando potremo scrivere e certificare dove tecnici e politici hanno fallito in questi anni e come porvi rimedio”. “E perciò sosteniamo la necessità di istituire una nuova commissione straordinaria - spiegano i tre esponenti di opposizione - il consiglio si responsabilizzi e autonomamente, spogliandosi di ogni tifoseria partitica, chiami in causa non solo dirigenti e tecnici di Asl e Arpav responsabili dei controlli e delle rilevazioni citate dal Noe nell'indagine, ma anche i politici, la presidente della Provincia di Vicenza, gli assessori coinvolti, così come Zaia e Galan che, in quanto ai vertici della Regione dal 2006 al 2013, il primo come presidente e vice il secondo come presidente, avrebbero dovuto monitorare e intervenire, denunciando la contaminazione e proteggendo la popolazione coinvolta anziché sottovalutare il problema e tacciare di allarmismo cittadini e comitati”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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TAGLIO DI PO I free bikers all’ultimo appuntamento

L’Unipop va in vacanza TAGLIO DI PO - Anche per quest’anno l’università popolare a Taglio di Po ha chiuso i battenti. E lo ha fatto affidando il momento conclusivo al gruppo Free Bikers di Porto Viro, formato da Vincenzo Mancin, Mario Mantovan, Mauro Garbin e Vittorio Cacciatori che, nella sala consiliare del municipio, hanno raccontato, anche attraverso immagini, la loro ultima avventura, in bici, che li ha portati in Thailandia. Il viaggio, fatto “per capire, conoscere e imparare”,

iniziato il 23 gennaio e conclusosi il 15 febbraio di quest’anno, era diviso in due parti: la prima, di circa 1000 chilometri, percorsi da Krabi, nella costa ovest della Thailandia meridionale, fino alla capitale Bangkok, dall’oceano Indiano all’oceano Pacifico, Golfo di Siam, attraversando foreste, strade di campagna, ponti sconnessi e siti sconosciuti, tra animali, mercati all’aperto e attività praticate dagli abitanti. La seconda, invece, comprendeva l’incontro con l’ambasciatore

italiano a Bangkok, cui hanno consegnato il gagliardetto della Città di Porto Viro, la bandiera veneta col Leone di San Marco e una lettera del presidente del Consiglio regionale Veneto. Sempre a Bangkok, la visita ai frati salesiani e alle missioni dei vari ordini religiosi, la consegna di due somme di denaro, ciascuna di 300 euro, a don Bruno Rossi che gestisce quattro centri con 200 ragazzi di varie tribù, e al padre salesiano Antonio Restelli, raccolte sia nel centro San Giusto di Porto Viro che nella comunità di Porto Tolle e integrate con il contributo personale dei ciclisti. Il loro racconto si è via via arricchito di ricordi, di emozioni e di simpatici episodi vissuti, che hanno suscitato curiosità e domande da parte del numeroso pubblico. “In Thailandia - hanno detto in coro - abbiamo evitato i posti turistici, ci siamo addentrati in boschi e foreste ricche di vegetazione, vissuto in mezzo alla gente e visitato luoghi meravigliosi, che parlano di storia, arte e cultura”. “Quel che ci ha entusiasmato, giorno dopo giorno - hanno proseguito- è aver potuto comunicare , grazie alla tecnologia moderna, a 12 mila chilometri di distanza e aver condiviso il viaggio con oltre 2mila fallowers”. Presenti alla cerimonia di chiusura Elena Francesca Buson e

Interessante serata, a Taglio di Po, grazie al gruppo free bikers

n Meravigliosa esperienza in Thailandia per i ciclisti Sandra Zanghiratti, rispettivamente presidente e direttrice dell’università popolare, Veronica Pasetto, assessore alla cultura, e Oriana Picello, coordinatrice locale, che già da qualche anno ha degnamente sostituito l’indimenticabile maestra Donata Fischetti. L’assessore Pasetto ha espresso soddisfazione per il gran numeroso di iscritti ai corsi e la frequenza assidua, sottolineato il gradimento da parte dei corsisti del programma proposto e degli insegnanti designati e infine ringraziato la coordinatrice Oriana Picello. Ai ringraziamenti si sono associate la presidente Buson e la di-

rettrice Zanghiratti, che si è così complimentata con i corsisti: “Sappiate che ogni giorno passato all’università popolare vi regala un’ora di giovinezza. E quindi diventeremo sempre più giovani!” la coordinatrice Picello ha espresso grande soddisfazione per il coinvolgente programma proposto e per la straordinaria preparazione dei docenti “che ci hanno entusiasmato”. Alla fine, consegna degli attestati agli oltre 70 allievi, taglio della torta e brindisi collettivo con l’arrivederci al prossimo anno. A. V. © RIPRODUZIONE RISERVATA


32 Provincia

L'ARENA

Sabato 20 Aprile 2019

SANT’ANNAD’ALFAEDO. Lapiccola comunità piangeil giovaneagricoltore e allevatorePedrini NEGRAR. Torna in pista il politico di lungo corso

Dolore per la scomparsa diGianmicheleilbuono

Pozzanicapeggia lalista Pensionati ecorreper Andreoli

Ilcandidatodelcentro destra «Nonavevagrilli perlatesta,era unragazzodiunavolta,laborioso» «Unasceltache ci arricchisce» Da due anni aveva perso il padre, ora l’anziana madre è rimasta sola Camilla Madinelli

Era buono, Gianmichele. Riservato e senza grilli per la testa. Amava la vita semplice e la conduceva dedicandosi al lavoro di agricoltore e allevatore di mucche nell’azienda che portava il suo nome, Gianmichele Pedrini, a Spiazzo di Sant’Anna d’Alfaedo. Quarantaquattro anni, celibe, senza figli, Pedrini, giovedì 18, sulla stradina che collega Spiazzo a Molina di Fumane, è rimasto vittima di un incidente mentre faceva ciò che sapeva fare bene, tutti i giorni e da tempo: il suo lavoro. «Un dramma, la sua morte per la nostra piccola comunità, dove ci conosciamo tutti», dice il sindaco di Sant’Anna, Raffaello Campostrini. «Conduceva una vita piuttosto solitaria, ma era conosciuto da tutti come un ragazzo buono». Anche a Prun, nella parte alta di Negrar, alcuni ne ricordano la mitezza d’animo. «La sua perdita ci lascia sgomenti», prosegue il sindaco, «e con così tante morti sul lavoro, quella di Gianmichele riapre una piaga che fa molto male». Per cause da accertare, gio-

Ilmezzo agricolo con l’autobotte conilquale l’agricoltorePedrini ha persola vitagiovedì

vedì Pedrini è caduto, oppure è sceso volontariamente dal trattore che trainava una botte carica di liquame ed è stato travolto dal pesante rimorchio, in discesa, riportando ferite da schiacciamento così gravi da non lasciargli scampo. Era figlio unico ed era nato a San Giovanni Lupatoto, cittadina popolosa rispetto ai luoghi delle sue origini a cui era tanto legato. Infatti era cresciuto amando la Lessinia e vivendo tra le sue dolci colline. «Amava la sua terra», ricorda un amico. Gianmichele aveva perso il padre un paio d’anni fa e vive-

va con la madre ottantenne a Spiazzo, contrada di Sant’Anna, nella parrocchia di Cerna, da dove proviene la sua famiglia. Sarà proprio nella chiesa di Cerna che sarà celebrato il funerale del giovane agricoltore e allevatore, non appena sarà dato il nulla osta dal magistrato e dopo le feste pasquali. La cerimonia potrebbe essere il 23 «ma sulla data ancora non c’è certezza», dice il coordinatore dell’Unità pastorale della Lessinia Occidentale, don Dario Adami. «Giamichele veniva in parrocchia e anche a messa, com-

patibilmente con l’attività che lo impegnava tanto, soprattutto l’allevamento e la mungitura», continua don Adami. «Era quel che si dice “un ragazzo di una volta”, rimasto in famiglia e mai sposato, dedito ai suoi animali e ai campi». Il pensiero ora va alla mamma di Gianmichele che rimane da sola e ha difficoltà di movimento. Il sindaco Campostrini promette: «Le saremo vicini, come comunità e come Comune, attivandoci affinché non si senta abbandonata o non si trovi in difficoltà». •

L’attuale consigliere comunale di minoranza, l’ex assessore Gianni Pozzani, politico negrarese di lungo corso e segretario regionale di «Pensionati Veneto», scende ancora in pista alle elezioni amministrative del 26 maggio, entrando nella squadra di centro destra che sostiene Marco Andreoli, col simbolo «Pensionati Veneto». La decisione è stata ufficializzata da Pozzani e dal segretario provinciale dei Pensionati, Armando Presterà, alla presenza del presidente della Provincia Manuel Scalzotto e dal segretario della sezione della Lega di Negrar, Livio Antolini. «I pensionati sono liberi di scegliere coalizione e sindaco che più potrebbero rispondere alle loro necessità», dice Pozzani. «Abbiamo valutato le forze politiche del territorio e scelto Andreoli, poco conosciuto ma che dal primo incontro ha dimostrato umiltà nell’apprendere dai suoi collaboratori. Insieme redigeremo un programma che tenga in considerazione anche i pensionati, che sono il 40 per cento della popolazione di Negrar. Un programma di pochi punti, ma fattibili, che diano risposte concrete a tutti, a partire dalle famiglie e

MARANO. Appello del sindaco Giovanni Viviani per un dipinto in paese risalente al Cinquecento NEGRAR

LaMadonnaeiSantiscoloriti TazioNuvolari raccontato «Salvate quell’antico affresco» daAlverà inCorte «Rischiodiperderloper sempreedèpartedella nostracultura» Agnese Ceschi

Un affresco del Cinquecento da salvare. Questo è l’appello del sindaco di Marano di Valpolicella, Giovanni Viviani, che segnala la presenza di un antico affresco, in evidente stato di degrado, da salvare, magari tramite l’interessamento di sponsor privati che vogliano prendersi a cuore la sua sorte. «Su un’antica casa della contrada di Paverno, in quel di Valgatara, c’è un piccolo tesoro da salvare», spiega il sindaco Viviani. «È un affresco raffigurante la Madonna col bambino con, ai fianchi, i Santi Bartolomeo, con il suo coltello bene in vista, e Rocco, il quale mostra come di consueto la sua ferita sulla gamba. I due santi, insieme con San Sebastiano, sono da sempre invocati contro le malattie», dice Viviani. Appena sopra la scena sacra, una data, «Zugnio 1575», riferita senz’altro all’affresco, che racconta in modo inequivocabile la datazione dell’opera. «Erano anni di ricorrenti pestilenze e non si sapeva più a che santo votarsi, ma forse l’affresco è stato realizzato come ex voto», continua il sindaco Vivia-

ni, esperto di storia e di tradizioni locali. Ebbene, più di cinquecento anni dopo la sua realizzazione, l’affresco, probabilmente nato in segno di protezione ed ex voto, rischia di scomparire nel nulla e per sempre. Una parte della scena infatti è stata dilavata dalle piogge e l’intonaco si sta gonfiando. Nasce proprio da questo la proposta del primo cittadino di Marano ed occorre intervenire prima che sia troppo tardi. «L’amministrazione comunale vorrebbe fare qualcosa, ma i tempi sono piuttosto lunghi perché l’affresco si trova in una proprietà privata e bisogna seguire una non semplice procedura. Basterebbe qualche migliaio di euro per incaricare un valido restauratore e studiare non solo come salvare l’affresco, ma anche come difenderlo meglio dalle intemperie» conclude Viviani. Dunque l’affresco della Madonna con i Santi Bartolomeo e Rocco ha bisogno di uno o più finanziatori che vogliano impegnarsi per garantire il restauro e la conservazione. Ci sarà qualcuno disposto a prendersi a cuore questa causa? A Marano se lo augurano sia il sindaco che i suoi cittadini. •

L’affrescodatato Cinquecentoche ilsindacovuole salvare

La rassegna itinerante «L’avventura oltre l’avventura. Aperitivi con narratori del nostro tempo» fa tappa oggi a Corte Vason Caprini a Negrar, per gli eventi del Palio del Recioto e dell’Amarone. Oggi, alle 10, Michele Martinelli dialoga con Diego Alverà, scrittore e storyteller, sul libro «T. Tazio Nuvolari. Pozzo 1928», Scripta, 2018. Il libro racconta quando l’astro nascente Tazio Nuvolari, il «mantovano volante», sfidò nel circuito automobilistico di San Giovanni Lupatoto il «diavolo rosso» Pietro Bordino, già campione consacrato. L’ingresso è libero. L’incontro è promosso nell’ambito del premio biennale di letteratura avventurosa intitolato a Emilio Salgari dall’assessorato alla Cultura di Negrar e dall’Università del tempo libero, in collaborazione con associazioni culturali, imprese, esercizi commerciali e turistici. Al termine della chiacchierata aperitivo con buffet. Chi lo desidera, inoltre, sempre oggi, a Corte Vason Caprini, alle 11.30, potrà presenziare all’inaugurazione della mostra «Negrar di Valpolicella: libera la tua arte», promossa dall’Utl per dar prova del talento di numerosi artisti locali nel disegno, nella pittura, nella scultura e nella fotografia. • C.M.

GianniPozzanidei«Pensionati»

dalle persone più bisognose. Altro punto chiave è la viabilità, con strade alternative al centro della valle, seguito da una forte attenzione ai giovani e al lavoro, alle problematiche delle nostre frazioni e alla sicurezza». Il candidato sindaco di Lega e centro destra si dice onorato di questo ingresso nella sua squadra: «Pozzani ci arricchisce, dall’alto della sua esperienza», afferma Andreoli. «Mi è bastato vederlo all’opera in questi anni nei consigli comunali per capire quanto sia attaccato alla nostra comunità e alle sue sorti. Da ottobre, dice l’Istat, in Italia per la prima volta nella storia ci sono più over 60 che under 30, perciò le esigenze della terza età hanno oggi più peso e rilevanza di prima». • C.M.

Brevi VALPOLICELLA PASSEGGIATACOL CANE ULTIMOGIORNO PERISCRIVERSI Su e giù per la Valpolicella, insieme agli amici a quattro zampe. Si chiudono oggi le iscrizioni per partecipare alla passeggiata canina in programma sul territorio fumanese giovedì 25 aprile, per l’organizzazione di Dog Dynamic e in collaborazione con Country House dalla Caterina di Cavalo. La camminata si snoderà su percorso panoramico di otto chilometri, tra la Valpolicella e il lago di Garda. Informazioni e prenotazioni chiamando il numero di telefono 349.8063678. G.R. FUMANE «CAMINAR TRALE ERBETTE» INVALSORDA Giovedì 25 aprile, «Caminar tra le erbette», uscita di due ore e mezza a carattere naturalistico, ambientale, conoscitivo delle erbe spontanee in Valsorda. Il costo è di 6 euro per adulti (sopra i 15 anni), gratis per bambini. Il ritrovo è alle 9.30 alla trattoria Chesini; alle 12.30 pranzo con piatti a base di erbe spontanee (16 euro) con trucioli al pesto di ortica, reginette agli asparagi selvatici, frittata alle erbe spontanee e pissota all’erba amara. Numero chiuso: 20 persone. Prenotazione obbligatoria: sms al 3406166784. G.G.

Veronadomani

Corso appoggerà laLega Anche«VeronaDomani» entra nellacoalizionedelcandidato sindacoper la Lega Salvini premiereper ilcentro destra Andreoli.Asostenerlo èla lista civica«Negrar seitu», coordinatadaMaurizio Corso, sfilatosidall’attuale giunta Grisonper le elezioni. L’annuncioèstato dato dal coordinatoreprovinciale di «VeronaDomani»Paolo Rossi, dalconsigliere regionale di «CentrodestraVenetoAutonomiaelibertà» Stefano Casali,dal presidentedel ConsorzioZai Matteo Gasparato,dall’assessoreallo SportdelComune di Verona FilippoRando edallo stesso Corso.«Appoggiamocon grandeconvinzioneAndreoli e lacivica Negrar sei tu»,dice Gasparato.«Mipiace definire Negrarcome il giardinodi Veronaed èper questocheun candidatogiovane epienodi energienonpuòchefar crescerequestomeraviglioso territorio». «InquestianniinRegione abbiamoparlato tantodi Valpolicellaetuttora stiamo lavorandoperchél’Unesco investainquestoterritorioche hatantodadare»,continua Rossi.Soddisfatto Corso:«Mi fapiacere chiuderequesta unionecon Verona Domani, per unasquadra competenteedi qualità.Metteremoincampo tuttele nostreforzeper dare rispostea esigenze eproblemi dellagente». C.M.

SANT’AMBROGIO

Lasagra diPasqua conilprimo Motogiro Ritorna a Sant’Ambrogio la sagra di Pasqua, ventesima edizione. Qualche mese fa è stato rinnovato il direttivo e il presidente Fabio Residori dice: «Ho accettato il ruolo con entusiasmo: è doveroso ringraziare tutti quelli che per 20 anni hanno portato avanti la sagra, dandole un’impronta benefica e solidale. Anche le sagre vanno rinnovate. Quest’anno, nuovi eventi, come il Motogiro di Pasqua e la degustazione guidata di vini di Sant’Ambrogio». Inoltre, chioschi con specialità tradizionali, area vini della Valpolicella con 18 cantine, birre artigianali, cibo, pesca di beneficenza e luna park. Proprio oggi, alle 14.30, primo Motogiro di Pasqua; alla stessa ora arriverà il ludobus di Hermete per intrattenere i bambini. Alle 16 apertura stand enogastronomici e alle 21.30 concerto dei Time Out 883. Domani, giorno di Pasqua, alle 17 apertura stand e musica con «The Matt Project»; alle 21 ballo liscio con Giampiero Vincenzi. Lunedì 22, alle 9, torneo di scacchi «Gran Prix del Veneto» nel padiglione fieristico, promosso dal Circolo Scacchistico Valpolicella. Alle 12, gnocchi di malga della Lessinia e alle 17 happy hour con «I Mamalù» e apertura stand; alle 21 concerto Twist and Shout. • M.F.


Provincia 35

L'ARENA

Sabato 20 Aprile 2019

FUMANE. Alleelezioni amministrative del 26 maggio ilconsigliere riprova a conquistareil ruolo di sindaco dopola competizione di cinqueanni fa GREZZANA

Anoardo:«Paese piùbellod’Italia» Ilcandidatodellalista IdeaComune lanciala sfida «Sonoconvintoche è possibilemigliorare tutto conilnostro progetto direlazioneconi cittadini» Giancarla Gallo

«Vogliamo fare di Fumane uno dei paesi più belli d’Italia». Questo è lo slogan della lista Idea Comune per Fumane che si ripresenta dopo l’esordio di cinque anni fa alle elezioni amministrative che si terranno il 26 maggio. Come nel 2014, il candidato Sindaco è Riccardo Anoardo che si ripropone dopo l’esperienza in Consiglio Comunale. Con una lista rinnovata e arricchita da nuove competenze, Idea Comune intende proseguire il lavoro di analisi e proposta, fatto in questi anni attraverso le iniziative pubbliche e consiliari che hanno prodotto dibattito e una nuova sensibilità. «Concretamente, nell’espletamento del mio incarico», dice Anoardo, «ho prodotto più di quaranta interrogazioni consiliari e richiesto e analizzato decine di documenti, effettuando numerose segnalazioni al Comune, alla Provincia, alla prefettura e alla Corte dei Conti anche per denunciare situazioni amministrative non chiare. Come la precedente, anche questa amministrazione non ha avuto la capacità di programmare il futuro e su questa base attuare un’efficace azione amministrativa, inoltre ha svili-

to le istituzioni comunali con un atteggiamento di chiusura verso chiunque non facesse parte del proprio cerchio». Le nuove sensibilità che si respirano anche tra i giovani riguardo ai temi ambientali e del cambiamento climatico, confermano la visione che Idea Comune aveva già proposto nel programma di cinque anni fa, in contrasto con l’azione amministrativa. «La nostra proposta è quella di relazionarci costantemente con i cittadini e di provare assieme a verificare, migliorare e realizzare le proposte che faremo per un paese più bello e vivibile», spiega il candidato. «A differenza delle molte vuote parole ripetute dai rappresentanti delle altre liste in competizione, noi siamo intervenuti più volte su molti argomenti», dice Anoardo, «in prima istanza con l’amministrazione comunale. Come Idea Comune abbiamo provato a porre l’attenzione su vari temi, tra questi: la scuola dell’infanzia, lo stabile delle ex scuole di Cavalo, le discariche nel parco intercomunale istituito nei terreni della Cementi Rossi, il progetto della nuova cantina in via dei Progni, lo sfruttamento del territorio e ultimamente il progetto della Fumana. Per molti di questi temi non è stato possi-

bile neppure discutere all’interno del Consiglio Comunale». «Nel nostro programma», contunua Anoardo, «e tra le prime iniziative amministrative, troveranno spazio il progetto per una piazza che favorisca l’incontro e la socialità dei cittadini e dove ritornino quei servizi che sono stati lentamente abbandonati e misure di valorizzazione delle frazioni e dei cittadini che le vivono». Il tema della montagna per Idea Comune è di fondamentale importanza. Anoardo insiste: «Fumane è un comune di collina e di montagna, intendiamo istituire una presenza sistematica e organizzata nei paesi e nelle frazioni più lontane dal capoluogo, nei quali almeno per un giorno ogni due o tre settimane ci sia un rappresentante dell’amministrazione e siano programmati e assicurati i servizi». E il candidato conclude così: «Così facendo intendiamo anche valorizzare tutte le esperienze di eccellenza di questi territori e far sentire nuovamente importanti e non abbandonati gli abitanti di una parte così importante e bella del Comune come sono i paesi di Breonio, Cavalo, Mazzurega, Molina e tutte le altre piccole frazioni». •

Dolcè

Associazioni Concesse lenuovesedi

Ilcandidato asindaco Riccardo Anoardo FOTO PECORA

Festadella Legaa Sant’Ambrogio TANTIBIG.L’ex quartiere fieristicodi Sant’Ambrogio apriràleporte allafesta dellaLegaValpolicella. Alla manifestazione,in programmavenerdì dalle 18conun aperitivo, interverrannonumerosi esponentidel Carroccio:il ministroperle Politiche dellaFamiglia Lorenzo Fontana,il sottosegretario allaSaluteLuca Coletto,il

presidentedellaProvincia ManuelScalzotto, i parlamentariVito Comencini, PaoloPaternoster, Vania Valbusa,Paolo Tosato, CristianoZugliani,l’assessore regionaleRobertoMarcatoed iconsiglieriAlessandro Montagnoli,Enrico Corsiedil vicecommissarioprovinciale NicolòZavarise. Dalle19 sarannoaperti ichioschi enogastronomici. M.U.

© RIPRODUZIONERISERVATA

L’amministrazionecomunale di Dolcèguidata dal sindaco MassimilianoAdamoli,al terminedelleopere di riqualificazionedelpiano superioredellasede municipalediviaTrento,ha messoa disposizionealcuni spaziper le associazioni che operanosul territorio.Alpiano superiorehannospostato la propriasedeil Gruppo VolontariProtezioneCivile Dolcè,guidato daRenzo Andreoli,el’Avis Valdadige, presiedutadaAlex Pasini.Col trasferimentodelle due associazioni,il pianointerratoè statomesso adisposizione del gruppomicologico presieduto daPaoloCugildi. Alla cerimonia d’inaugurazionec’erano i primi cittadiniMassimilianoAdamoli, AlbertoMazzurana diBrentino Belluno,GianniTestidi Pastrengo,SabrinaTramonte diCavaion,il comandante della stazionedeicarabinieri diPeri Mariotti,il responsabile della ProvinciadiVerona per la ProtezioneCivileArmando Lorenzini,illocale gruppoAlpini oltrearappresentantidi altree gruppiscaligeri diProtezione Civile.L’inaugurazione èiniziata conl’intrattenimentomusicale delCorpobandistico diDolcèin piazzaTullio Centurioni. G.G.

Stasera evento dicultura conValArt Oggi dalle 11 fino a sera, nella sede di ValArt, Valpantena Art Center (Via Cesare Bellamoli 5), si tiene La Pasqua degli artisti, giornata dedicata alla musica, al canto, alla poesia e alla lettura. Fanno da cornice alla mostra di pittura, scultura e fotografia, sul tema della Pasqua, organizzata dalla pittrice Laura Poffe e dall’associazione ValArt. Presenteranno la mostra la critica d’arte Mariafulvia Matteazzi e Gianni Pozzani vice direttore dell’Accademia di Belle Arti di Verona, che per l’occasione presenterà il suo libro dal titolo «Il vetro cammeo nella Roma Imperiale». Ci sarà anche una rappresentazione animata del libro della poetessa Nerina Poggese «Una Piazza di storie», oltre che dalla lettura delle poesie dialettali della pittrice della Lessinia Odilla Zanella, interpretate dalla figlia Andreina Canteri, con la sua fisarmonica. Intermezzi con i cantanti lirici. Una giornata davvero «Fra arte e cultura», come recita la coloratissima locandina che annuncia la manifestazione. Sarà anche l’occasione per presentare l’iniziativa denominata «SummerArt», in cui l’associazione ValArt, dal 17 giugno al 26 luglio (il mattino 9-12,30), ospiterà i bambini dai 4 ai 12 anni, aiutandoli a fare i compiti e poi a fare attività ricreative e artistiche. L’ingresso è libero è aperto a tutti. • A.SC.

SELVADI PROGNO. Unmese diimpegno ogni seraperportare acompimentol’opera da esporre in questafestività

Presepedi Pasquaperaiutareipoveri Lascena dominatadal crocifissoallaparrocchia diSanBartolomeo delle Montagne Vittorio Zambaldo

Sarà ancora il grande crocifisso, alto sei metri con un’estensione dei bracci di tre metri, a dominare la scena del presepe pasquale, una particolarità che una quindicina di giovani dell’Unità pastorale della Lessinia orientale, che fa capo alla parrocchia di San Bartolomeo delle Montagne, aprirà la notte della vigilia di Pasqua, restando visitabile dalle 9 alle 19 tutti i giorni fino al prossimo settembre. «È nato sull’onda del presepe natalizio, dallo stesso gruppo che una volta smontati Natività e pastori della monumentale riproduzione, si è

chiesto che cosa avrebbe potuto preparare per Pasqua», ricorda Giuseppe Anselmi che coordina il gruppo dei volontari impegnati nell’ultimo mese quasi tutte le sere per progettare e costruire il presepe pasquale. «Ora i due eventi fanno parte della nostra storia di crescita e anche di quella del paese perché ne siamo parte e vediamo coinvolti a vario titolo anche quanti materialmente non ci mettono le mani», sottolinea Anselmi, che annuncia il tema di quest’anno, legato all’Eucarestia e mutuato dai discorsi di madre Speranza di Collevalenza, la religiosa mistica spagnola oggi venerata come beata.

Per rendere plasticamente il messaggio della trasformazione del corpo di Cristo in pane per i credenti è innalzato dietro la croce un monumentale ostensorio alto sette metri e mezzo, costruito con diversi materiali: in legno, polistirolo e stucco dorato. Il presepe si presenta con due scenari: «A destra la croce con la morte di Cristo, lampi e tuoni. Poi l’ostensorio che si illumina e fa scendere un torrente d’acqua che simboleggia la grazia della salvezza», spiega Anselmi. «A sinistra invece ambientato in un giardino ci sono il pozzo della Samaritana con la statua del Risorto in grandezza naturale che appare a

due personaggi vestiti con abiti moderni per attualizzare il messaggio». Su un leggio ricavato da un tronco e aperta la Bibbia e i visitatori sono invitati a prendere da una cassettina i biglietti con indicato un versetto delle Sacre Scritture da ricercare e meditare. Accanto una pietra in rosso ammonitico che simboleggia il sepolcro sul quale si può lasciare un cero acceso. «Il tutto ha richiesto un mese di lavoro per una squadra di una decina di persone che si sono trovate per due o tre volte alla settimana fino a sera tarda, al termine del lavoro o dello studio. Lo facciamo sempre con entusiasmo rin-

novato, con l’intento di accogliere i tanti visitatori e tenere unito il paese. Si prenotano per la visita gruppi parrocchiali e organizziamo serate a tema», aggiunge, convinto che sia un’ottima soluzione per tenere unita e sostenere la comunità. Le offerte dei visitatori saranno destinate per i lavori di restauro del tetto della canonica, ma i volontari non dimenticano anche chi vive ogni giorno in situazioni più difficili e fa fatica ad andare avanti. Come ogni anno, con il ricavato del mercatino che mette in vendita prodotti artigianali e diversi tipi di confetture preparate dai volontari, vengono sostenuti i progetti

SANPIETRO DILAVAGNO. Lasquadramista siè fattaonorealle gare nazionalichesi sonosvolte aBrendola, Vicenza

Cadettidelle medie allenazionali di scacchi La squadra mista, categoria cadetti, delle scuole medie di San Pietro di Lavagno si è qualificata per la fase nazionale dei Campionati giovanili studenteschi di scacchi. Il torneo si svolgerà a Policoro (Matera) dal 9 al 12 maggio. Questo il risultato che è stato ottenuto dalla squadra composta da Luigi Vujicic, Giulio Zangrandi, Lisa Lissandrini (capitana), Alessio

Dal Zovo, Aya Miftah e Cantini Giulia (alunni delle classi seconda e terza delle medie di San Pietro di Lavagno), partecipando alla fase regionale del torneo scacchistico che si è svolta al Palazzetto dello sport di Brendola (Vicenza) giovedì 11 aprile scorso. I giocatori a Brendola, arrivati dalle varie provincie venete, erano più di 500, suddi-

visi tra scuole primarie, secondarie e superiori. Cinque i turni di gara che la squadra ha affrontato per la durata dell’intera giornata, una sessione che è risultata molto impegnativa perché ha richiesto a lungo tantissima attenzione e concentrazione. «Comunque, alla fine, è stata una bellissima giornata di sport e divertimento», assicurano i componenti del-

la squadra che si è classificata al terzo posto assoluto sulle 14 della propria categoria. E, grazie a questo risultato ottenuto, la squadra lavagnese ha conquistato il diritto di accedere alla fase nazionale del torneo. Ad accompagnare i ragazzi alle gare di Brendola c’erano, come il solito, il professor Franco Carcereri ed Angelo Favalezza, presidente del Cir-

colo scacchi. E il maestro Paolo Previdi di Lavagno frequentato dai ragazzi con ottimi risultati nel corso della settimana in orario extrascolastico. Ora questi giovani si stanno preparando per il torneo nel materano, che ha carattere nazionale. Anche se il risultato che finora hanno raggiunto è pur sempre di tutto prestigio. • G.C.

Ilgrandecrocofisso eilpresepe pasquale FOTO AMATO

di persone del paese che sono in missione in Guinea Bissau, e Cuba, la casa famiglia di Brentino Belluno dell’associazione onlus Servi Poveri di Cristo di don Provolo e un’a-

dozione a distanza con l’organizzazione umanitaria Save the Children che si occupa dei bambini meno fortunati del pianeta. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Brevi MESSATRADIZIONALE MADONNADELLASTRADA PASQUETTA CON GLI ALPINI DIMEZZANE DISOTTO Torna il tradizionale appuntamento alla Madonna della Strada, in località Sole a Tregnago, con la messa animata dalla sezione di Mezzane di Sotto degli alpini. L’appuntamento è alle 10 alla chiesetta situata sulla provinciale 16 che collega Mezzane a San Mauro di Saline.

SANGIOVANNILUPATOTO MARTEDÌINCONTRO DEDICATOAVENEZIA INSALACIVICA Martedì alle 20.45, la sala civica del Centro culturale, ospiterà l’ultimo degli incontri dedicati alla città di Venezia: arte, architettura, sociale, scuola. «Venezia dall’architettura bizantina ad Andrea Palladio», a cura di Luigi Manfrin. L’ingresso è libero. R.G.


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