RASSEGNA STAMPA DEL 26 APRILE 2019

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I MEDICI SFIDANO LA REGIONE

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Il sindacato: perché non assume i 900 specializzandi già pronti?

EUROPEE, POCHI VENETI IN LISTA PERSO IL DUELLO CON L’EMILIA

TOSATTO / A PAG. 12

SALMASO / A PAG. 13

la visita del presidente della repubblica

Mattarella: la libertà non si baratta Accolto da una folla di ventimila persone a Vittorio Veneto esalta la Resistenza dei veneti Zaia lo invita a visitare anche il Bus de la Lum

Un autentico bagno di folla per il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri a Vittorio Veneto per le celebrazioni del 25 aprile, segno di grande rispetto per il Capo dello sta-

to. Dopo il momento ufficiale della celebrazione, Mattarella ha passeggiato lungo i portici di Serravella. «La Resistenza, con la sua complessità, è un fecondo serbatoio di valori morali

e civili. Ci insegna che, oggi come allora, c'è bisogno di donne e uomini liberi», ha detto Mattarella. Zaia lo ha invitato al Bus de la Lum. DA PAGINA 2 A PAGINA 7

il 25 aprile a belluno

«Valori da vivere tutti i giorni» la lezione di Reberschak Cerimonie in tutto il Bellunese per il 25 aprile. A Belluno la lectio magistralis di Reberschak sulla Liberazione. DE ROSA / A PAG. 16

L’OPINIONE $".0/ / A PAG. 6

SALVINI SCEGLIE CORLEONE E FA UN ERRORE

S

alvini a Corleone, sentita come il cuore e il simbolo della mafia, invece che in qualche zona cuore e simbolo della Resistenza.

Tantissime strette di mano e molti applausi tra la gente di Vittorio Veneto che ha accolto ieri il presidente Mattarella

piazzola in comune con alleghe

pedavena

Volo notturno in Agordino ora si muove anche Rocca

Masso precipita sulla strada che conduce a Croce d’Aune

Dopo il caso di Livinallongo, anche altri comuni dell’Agordino guardano con interesse alla ipotesi di dotarsi di un servizio di elisoccorso notturno in collaborazione con l’Alto Adige. C’è un ma: servono le

piazzole attrezzate. Rocca Pietore, ad esempio, non ce l’ha. C’è però un progetto per realizzarla sotto il paese a servizio anche di Alleghe. A Falcade serve attrezzarla. FORZIN / A PAG. 17

scontro ad ospitale dentro la galleria grave una donna SCOTTINI / A PAG. 20

calcio - eccellenza

Il San Giorgio deve dire addio al sogno playoff

R

estava una piccola speranza al San Giorgio Sedico. Battere il Liapiave e sperare in altri risultati l’ultima giornata. Ma il ko 3-1 di ieri contro il Liapiave (nella foto Marcolin dopo il gol) spegne questa volta in modo definitivo i sogni playoff per i ragazzi di Mauro Fin. PASUCH / A PAG. 32

Una masso di grandi dimensioni è precipitato la notte scorsa sulla strada da Pedavena a Croce d’Aune. CURTO / A PAG. 24

Il masso sulla strada per Croce d’Aune


CRONACA VERONA

Corriere di Verona Venerdì 26 Aprile 2019

13 VR

Abusi al Provolo, dopo don Pirmati chiesti altri due arresti

Pedofilia sui sordomuti in Sudamerica: nuovo ordine di cattura per don Corradi, ai domiciliari dal 2016 Le indagini ● A due anni e mezzo dall’arresto del sacerdote veronese Nicola Corradi

per i presunti abusi su minore all’Istituto per sordomuti Provolo di Mendoza, in Argentina è scattato dalla procura di La Plata, un ordine di carcerazione internazionale per un altro sacerdote, don Eliseo Pirmati (come raccontato nell’edizione di di ieri del Corriere di Verona) ● Ora don Pirmati si trova in una casa di cura di Verona e ieri, da La Plata, sono stati chiesti due nuovi arresti: uno riguarda proprio don Corradi, già ai domiciliari per il caso Mendoza, l’altro un impiegato laico

E gli arresti salgono a tre. «Gli abusi esistevano, abbiamo le prove»: poche parole, quelle usate ieri in Argentina dal giudice di sorveglianza di La Plata Jorge Moya Panisello e dal pubblico ministero Cecilia Corfield, per annunciare due nuovi ordini di carcerazione per le presunte violenze commesse su bambini e ragazzi che frequentavano la succursale sudamericana di La Plata dell’Istituto per sordomuti Provolo (la cui casa madre è a Verona). E così, dopo il mandato di cattura internazionale con annessa richiesta di estradizione scattato la notte tra martedì e mercoledì a carico del religioso veronese ultraottantenne don Eliseo Pirmati (ospitato al momento in

una casa di cura a Verona per ragioni di salute), da oltreoceano è rimbalzata ieri la notizia di altre due richieste di arresto per le presunte violenze avvenute al Provolo di La Plata. Una riguarda proprio quel don Nicola Corradi, anch’egli veronese, già sottoposto agli arresti domiciliari a Mendoza da fine 2016 nell’ambito di un’inchiesta fotocopia per i presunti abusi avvenuti anche nella succursale del Provolo a Lujàn (vicino Mendoza): lasciata la sede madre di Verona (dov’era a suo tempo stato coinvolto in un’indagine sfociata nella prescrizione), i vertici dell’Istituto lo avevano infatti mandato in missione prima a La Plata (dove ha operato anche don Eliseo per poi far di recente rientro in terra scaligera) e poi a Mendoza, dove don Nicola è ora atteso dall’inizio del processo. Insieme ai due preti veronesi, a La Plata è stato chiesto l’arresto anche per un impiegato laico

VERONA

In una foto d’epoca che ritrae alcuni religiosi del Provolo, compaiono vicini don Eliseo Pirmati (al centro nella fila dietro) e don Nicola Corradi (primo da destra nella fila dei sacerdoti seduti). Sopra, invece, uno scorcio della sede del Provolo a La Plata, dove operarono entrambi i religiosi veronesi

di Laura Tedesco VERONA «Da casita de Dios a ca-

DaVeronaall’Argentina Viteeaccuseparallele deiduepretiindagati Fratel Nicola come fratel Eliseo. E lo scandalo si allarga terra scaligera (dove i fatti risultavano «non più perseguibili penalmente» per l’eccessivo tempo trascorso tra i presunti abusi e le denunce delle vittime), e invece il pugno di ferro in atto oltreoceano. Rimasti invischiati nello scandalo delle presunte violenze commesse ai danni di allievi sordomuti nella sede madre del Provolo, a Verona, alla fine don Nicola e don Eliseo vennero infatti scagionati entrambi grazie alla prescrizione dalla magistratura scaligera. Tutto ciò mentre, per don

Corradi e don Pirmati, i vertici dell’Istituto decidevano di inviarli in «missione» in Argentina. Ed è lì che, stando ai pm d’oltreoceano, i due sacerdoti veronesi ci sarebbero «ricascati», perpetrando ulteriori violenze su giovani sordomuti, spesso minorenni, iscritti alle succursali del Provolo nelle città di Lujàn (Mendoza) e La Plata. Prima di essere assegnato nel 1996 a Mendoza, dove un documento della sede di Verona nel 2001 lo qualifica come vicedirettore e primo consigliere, don Corradi

Icig vuole riprendersi la Miteni La rabbia delle mamme No Pfas teggio avvenuto nelle scorse settimane fra la stessa avvocatura regionale e la società Ici 3 Holding srl. È infatti in via di perfezionamento un trasferimento di proprietà del sito di Trissino dalla curatela fallimentare (il curatore Domenico De Rosa, incaricato dal tribunale di Vicenza) alla società stessa, che fa riferimento alla vecchia proprietà di Miteni Spa: il colosso lussemburghese Icig. Ici 3, nel carteggio che la Regione ha trasmesso anche a prefettura, procura e ai vari enti interessati, si impegna a portare a termine a pro-

prie spese le attività di bonifica. La società subentrante pur precisando di «non essere giuridicamente tenuta» a farlo in quanto «soggetto non responsabile della contaminazione» - si propone di stanziare 1,5 milioni di euro come garanzia per il mantenimento delle attività della barriera idraulica da qui a dicembre. La Regione ha sollecitato «l’implementazione delle misure di prevenzione contro ogni possibile ulteriore contaminazione della falda». Andrea Alba © RIPRODUZIONE RISERVATA

aveva insegnato all’Istituto Provolo di La Plata, Buenos Aires. E anche in quella città, dopo l’arresto di don Nicola a fine 2016 per le presunte violenze di cui si sarebbe macchiato a Lujàn, sono cominciate ad arrivare a suo carico denunce di abusi risalenti agli anni ‘90 e sfociate,adesso, nella seconda richiesta di arresto contro il religioso veronese, tuttora ai domiciliari a Mendoza per ragioni di salute in attesa del processo. Secondo la stampa argentina, don Corradi e don Pirmati

Il legale L. Rizzini Li avevamo denunciati entrambi al Papa già nel 2014

sarebbero stati «trasferiti dai superiori religiosi in Sudamerica per coprire gli abusi commessi in Italia». Gianni Bisoli è uno dei 67 ex studenti della sede veronese del Provolo che nel 2009 denunciarono «le violenze perpetrate nei nostri confronti» da alcuni dei sacerdoti che operavano all’interno dell’istituto per sordomuti delle fine degli anni ‘50 fino al 1984: tra le righe degli esposti che non si è mai stancato di inviare «per chiedere giustizia», Bisoli ha più volte accusato di abusi sia don Corradi che don Pirmati. «Le violenze sono state perpetrate dai due religiosi sia al Provolo di Verona che a Villa Cervi (San Zeno di Montagna), per questo sono stati entrambi citati nella lettera che abbiamo inviato al Papa il 20 ottobre 2014 - ha rivelato ieri l’avvocato Marco Lodi Rizzini, referente dell’associazione sordi Provolo onlus -. Fratel Pirmati è stato poi stato trasferito in Argentina, a La Plata, ma ogni anno tornava per un mese o 2 al Provolo di Verona durante le vacanze estive». Ora don Eliseo si troverebbe per ragioni di età e di salute in una casa di cura a Verona: «Uno studente abusato, dopo una vita tormentata e piena di dubbi e lancinanti ricordi, si è suicidato» accusa Lodi Rizzini. E il «buco nero» si allarga. Sempre di più. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Arrestato un 53enne a Soave

Fugge dai carabinieri e si schianta: era senza patente e rifiuta l’alcoltest

«Coinvolti nella contaminazione». La ditta: facciamo la bonifica VICENZA Miteni di nuovo nelle mani della multinazionale Icig, insorgono le Mamme No Pfas: «È inaccettabile il subentro di Icig, che è coinvolta nell’inchiesta sulla contaminazione, per la bonifica del sito di Trissino». E la Cgil chiede un incontro urgente al curatore fallimentare: «Vogliamo vedere atti ufficiali prima di pronunciarci – dichiara il segretario provinciale Giampaolo Zanni – allo stato non si capiscono le motivazioni di questo rientro in scena della multinazionale». Nei giorni scorsi la Regione ha reso noto un car-

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I volti e la sede

La ricostruzione

sa degli orrori», uno scandalo che si allarga e si ripete. Da Verona all’Argentina. Don Nicola Corradi colpito da un primo mandato d’arresto a fine 2016 e adesso anche da un secondo, don Eliseo Pirmati raggiunto da un ordine di carcerazione internazionale, con annessa richiesta di estradizione, tre notti fa, tra martedì e mercoledì. Indagati nell’ambito di due inchieste-fotocopia condotte dalle procure sudamericane di Mendoza e La Plata, don Nicola e don Eliseo devono difendersi dagli stessi, pesantissimi, reati: atti e abusi sessuali su minore, stupro, corruzione di minore. Due sacerdoti legati a doppio filo dalle origini (sono entrambi veronesi), dall’età (ultraottantenne) , dall’appartenenza allo stesso istituto religioso (quello del Provolo, che ospita bambini e ragazzi sordomuti e ha la sede madre a Verona). Ma, soprattutto, due religiosi accomunati da un destino giudiziario che, oggi in Argentina come una decina d’anni fa a Verona, sembra sfociare per entrambi negli stessi esiti. Due «sentenze» contrapposte, quelle a cui sono giunte le indagini in Italia e in Sudamerica: un nulla di fatto in

che si sarebbe macchiato degli stessi abusi. Al Provolo di La Plata, secondo gli inquirenti, le violenze sui giovanissimi sordomuti si verificavano «quasi sempre di sabato» e Corradi, si legge nelle carte dell’accusa,«è stata la più alta autorità dell’Istituto da 1970 al 1997 ed è accusato di abusi sessuali aggravati dall’essere prete»: otto, al momento, gli episodi che gli contesta la procura di La Plata, mentre l’impiegato laico risponde di «abusi sessuali aggravati dal suo status di tutore o educatore, cinque violenze sessuali e corruzione di minori». Quanto a don Pirmati, infine, è sospettato di «almeno tre episodi di abusi sessuali aggravati dalla sua condizione di sacerdote, atti osceni e corruzione di minori, aggravata dal fatto che le vittime hanno meno di 13 anni». La. Ted.

Furiose Le mamme No Pfas

SOAVE Poteva finire con conseguenze ben peggiori per la sua incolumità e quella di altri automobilisti la folle fuga in macchina di un 53enne veronese, S.L., nella serata di mercoledì lungo la strada provinciale 37 a Soave. L’uomo, infatti, viaggiava sulla sua auto quando i carabinieri, presenti sul posto per un consueto servizio di controllo del territorio, gli hanno fatto segno di accostare. Accortosi della pattuglia dell’Arma, per cause ancora da accertare l’automobilista ha provato a fuggire, pigiando sull’acceleratore e proseguendo sul tratto stradale ad alta velocità. Da qui è nato un lungo inseguimento che si è concluso nella frazione di Costeggiola, tra Cazzano di

Tramigna e Soave, con l’auto del fuggitivo che è uscita di strada andando a schiantarsi contro una fermata dell’autobus. L’uomo, raggiunto in macchina dai carabinieri, si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest. Dai controlli successivi degli uomini dell’Arma, è emerso, inoltre, che l’automobilista stava viaggiando senza patente di guida poiché sospesa dalla prefettura a febbraio. Il 53enne veronese è stato dunque arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e posto agli arresti domiciliari. Comparirà nella mattinata di oggi davanti al giudice per l’udienza di convalida dell’arresto. F.S.

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VENERDÌ 26 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

PRIMO PIANO

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Il 25 Aprile

il discorso del governatore

Luca Zaia, l’antifascista «Festa di liberazione» «Ma non deve essere l’occasione per nuove battaglie» E il presidente della Regione inneggia a Tina Anselmi

Un momento dell’intervento del governatore Zaia VITTORIO VENETO. Il tempo di

ringraziare il capo dello Stato per l’attenzione al Veneto - e ricorda la strage dei boschi – che Luca Zaia esalta la «festa della liberazione del nazifascismo». Termini tabù di questi tempi per Salvini. E di tutti quei leghisti per cui il 25 aprile resta la festa di San Marco. Da lì, il governatore tesse un inno alla Resistenza. Celebra i partigiani veneti, a partire dal-

la staffetta Tina Anselmi, prima ministra d’Italia, «partigiana prima e dopo». E l’allora rettore del Bo, Concetto Marchesi, che chiamò gli studenti e i docenti a schierarsi. E i parroci come don Faè. E la divisione “Nannetti” attiva sul Cansiglio. Non tralascia il Bus de la Lum, la foiba delle vendette rosse, ma subito ricorda i 5.400 partigiani, di cui 6 mila veneti. Dai morti della Grande

Guerra passa ai sei milioni di ebrei, condannando «i negazionisti, chi vorrebbe far credere che i campi di concentramento non siano mai esistiti». E avverte: «Non è l’occasione per nuove battaglie fra comunisti e fascisti, ma trarre la lezione dall’amarcord, al senso di oggi per guardare la futuro». Così indica il modello del servizio nazionale sanitario del 1978 (altro applauso a Tina Anselmi): «Cura tutti, a prescindere da credi religiosi, paesi di origine e orientamenti sessuali». Lunghezze d’onda inattese. Chiusura con Hemingway: «La guerra è quella cosa dove gli uomini peggiori mandano a morire gli uomini migliori». Pacifismo dello Zaia obiettore. Al di là del profilo istituzionale (e chissà perché adesso c’è chi giura che potrebbe esserci il Quirinale nel suo futuro), il partigiano Zaia ha tenuto banco. «El mondo roverso», ironizza qualcuno, anche nel centrodestra, evocando Salvini. Mai come ora la Lega è una e bina, anche se sa tenere dentro tutto e tutti, da chi canta

“Bella Ciao” ad ex forzanovisti ed ex missini, da fuoriusciti da sinistra ai sovranisti. «È la nostra forza», aveva spiegato un’ora prima Toni Da Re fuori dal teatro, «c’è chi festeggia e chi no, ma noi siamo molto trasversali». E, figlio di partigiani, aveva difeso la Costituzione: «Se siamo arrivati fin qui tanto malfatta non è, mi pare che chi ha cercato di cambiarla sia stato sconfitto». Dal Pd, in primis il segretario provinciale Giovanni Zorzi, il riconoscimento del «senso istituzionale di Zaia, calatosi nello spirito e nel senso della giornata». Altri si stupiscono: «Non pare leghista, visto quel che dice Salvini». Quando glielo riferiscono, il governatore si irrita: «Nessuno deve tirarmi per la giacca, e chi sostiene che uno che dice cose giuste non è

E per portare a casa l’autonomia chiede aiuto direttamente al Presidente leghista, significa che non ha capito nulla della Resistenza» Chiosa scontata: l’autonomia? «Presidente, ci dia una mano per l’autonomia». Così Zaia, a margine, si è rivolto a Mattarella, appello bis dopo Belluno. E il capo dello Stato? Zaia sorride. «Il Presidente sa bene che il Veneto ha presentato richiesta dell’autonomia nel rispetto di Costituzione e leggi, tanto che ha ricevuto il via libera», conclude, «gli ho fatto osservare che le nostre istanze stanno in piedi dal punto di vista tecnico e legale». — A.P. e F.D.M.

le partigiane

L’intervento di Francesca Meneghin, partigiana, al Da Ponte

Meneghin: «La nostra lotta dimenticata nelle scuole e i fascisti rialzano la testa» VITTORIO VENETO. «Presiden-

te, o ci impegniamo a commemorare davvero la Resistenza nelle scuole, dove non s’è parlato più, altrimenti sarà tardi, come dimostra il blitz dei fascisti che inneggiano al Duce». Un grido, quello di Francesca Meneghin, staffetta partigiana amica di Tina Anselmi. Rievocala Resistenza nel Vittoriese. E quando dice «senza noi donne la Resistenza sarebbe stata più lunga e con maggiori lutti», strappa uno dei tre applausi a scena aperta. rievoca Giovanna Faè ed Elisa Perini, la prima sorella del parroco di Montaner salvato dal vescovo, mai tornate dai lager. Di suor Pasqua che con Rina Lo-

renzon inventò la sezione malattie infettive, proibita anche alla X Mas, per nascondere i fuggiaschi. E poi Sofia Gobbo, o la vivacissima Leda «Mariska» Azzalini, cimbra di Vallorch, combattente e sottufficiale sul Cansiglio, 93 anni. Ieri fuori dal “ Da Ponte” Leda raccontava la sua scelta («La cosa migliore nella mia vita»), onorato i morti («Quanti civili, nessuno ne parla») e sepolto il fascismo («Per me è finito allora, non c’è più spazio»), sottolinendo che «La resistenza è di tutti») . Non meno appassionata, Giulia Albanese, docente al Bo di Padova, ha tenuto il discorso storico, esaltando i valori della Costituzione. —


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VENERDÌ 26 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

BELLUNO

E mail belluno@corrierealpi.it Belluno Piazza Martiri, 26/b Centralino 0437/957.711 Fax 0437/957.750 Abbonamenti 800.860.356 Pubblicità 0437/942.967

enti locali

Si lavora alla riforma delle Province ritorno a elettività, funzioni e risorse Nuovo incontro tra Upi e governo. Politica unanime sui contenuti, ma il calendario è condizionato dalle tensioni Irene Aliprandi BELLUNO. La necessità di riformare le Province diventa un elemento di condivisione tra le forze politiche, almeno a parole. L’occasione arriva da un incontro tecnico, organizzato due giorni fa dal ministero dell’Interno con i rappresentanti dell’Upi e il sottosegretario Candiani. Sul tavolo le linee guida per la revisione profonda della riforma delle Province con proposte comuni in grado di risolvere la complicata situazione di incertezza in cui si trovano ad operare questi enti da ormai 5 anni. Due i filoni da sviluppare: il ritorno all’elettività e la definizione di funzioni e quindi di risorse adeguate. Il prossimo incontro, nel quale dovrebbe essere presentata una bozza di testo, è già stato fissato per maggio, ma difficilmente l’argomento entrerà nell’agenda del governo e in quella parlamentare a breve termine. LA MAGGIORANZA

L’ostacolo principale a una calendarizzazione della riforma sta nei contrasti tra Lega e Movimento 5 Stelle. «Negli ultimi due mesi la situazione si è fatta particolarmente ingarbugliata», conferma il deputato leghista, Mirco Badole. «Non ho idea di quando si comincerà la discussione sulle Province, ma è pacifico che per noi questi enti sono importanti e hanno bisogno sia di giuste risorse che di tornare all’elezione diretta degli amministratori». «Si sta lavorando sulla base di una nostra proposta di legge», aggiunge il senatore della Lega, Paolo Saviane. «Se il M5S cambierà opinione sulle

Province, che considera inutili e da abolire, si potrà andare avanti. Salvini può portare l’argomento all’ordine del giorno del governo, ma è chiaro che gli alleati devono essere d’accordo. Personalmente auspico che accada e che le Province tornino elettive». Che gli alleati non si parlino è chiaro anche dalle parole del deputato 5Stelle e Questore della Camera, Federico D’Incà: «È evidente che occorre mettere mano alle Province e abbiamo già iniziato a farlo nella legge di bilancio, stanziando importanti risorse per

I parlamentari sono tutti d’accordo sul percorso e sugli obiettivi dare ossigeno alle loro funzioni. Con la Lega c’è qualche rallentamento, ma dobbiamo confrontarci su come ripensare le Province. Credo che la parte della legge Delrio che afferma la specialità delle tre Province interamente montane, tra le quali Belluno, debba restare, è un traguardo importantissimo raggiunto da chi ci ha preceduti. Non è vero che il M5S dice no alle Province, noi ci poniamo il problema di cosa fare ragionando con serietà su tutti i fronti. Per Belluno perdere la Provincia sarebbe un grave danno alla comunità. Noi ci siamo e dopo le elezioni potremo parlarne». L’OPPOSIZIONE

Se perfino nella maggioranza sembra esserci univocità di vedute, gli ostacoli non arriveranno di certo dall’opposizio-

il presidente

Padrin: «Nel 2020 i tempi saranno maturi con una visione chiara» BELLUNO. Non era presente

all’incontro di mercoledì, ma anche il presidente della Provincia di Belluno sta partecipando al confronto sulla riforma di questi enti e domani sarà a Roma con i colleghi per un’udienza privata dal Papa. «Mi farò aggiornare dal collega di Treviso Stefano Marcon che era presente e con il quale si è iniziato il percorso mesi fa. La riforma del-

le Province rientra nel più vasto progetto di riforma del testo unico degli enti locali, oltre che del superamento della legge Delrio. A questo proposito, insieme ai colleghi di Sondrio e Verbania, abbiamo chiesto ufficialmente che quanto previsto dalla Delrio sulle Province interamente montane venga mantenuto», precisa Padrin, che spiega su quali filoni ci si sta muo-

I parlamentari bellunesi nelle prime settimane del loro mandato insieme agli amministratori provinciali

ne: «L’idea che le Province diventassero enti di area vasta c’era anche nella Delrio, purtroppo mai attuata», sottolinea il deputato del Partito Democratico, Roger De Menech. «Il lavoro in corso sulla riforma delle Province mi vede d’accordo, sia per l’elettività che per un riordino complessivo degli enti territoriali. In un’operazione di questo tipo noi siamo disposti a collaborare. Uno degli aspetti da aggiusta-

re è quello delle competenze, occorre prevedere l’obbligo per le Regioni di trasferire alle Province alcune deleghe operative come su Genio civile e Servizi forestali». Per Fratelli d’Italia la riforma delle Province è addirittura: «In cima al programma elettorale», precisa il deputato Luca De Carlo, «soprattutto a Belluno, perché qualcuno pensa che ai bellunesi sia sufficiente l’autonomia del Veneto, men-

vendo: «Dare alle Province la dignità che meritano passa per il ritorno all’elezione diretta. Ormai la volontà è generale e io credo che nel 2020 i tempi saranno maturi, ma il testo dell’accordo sarà pronto entro quest’anno». Padrin conferma che la riforma è più generale: «Si lavora anche sui Comuni. Sono passati molti anni dal precedente testo unico e ci sono diverse novità. Bisogna capire qual è il disegno del Paese rispetto agli enti territoriali. Penso ad esempio alle fusioni del Comuni: vogliamo ridurre il numero dei Comuni o lasciamo che queste decisioni passino per la volontà popolare? Io credo che senza visione d’insieme non si faranno passi avanti, la propo-

sta va strutturata con un percorso preciso e definito». Padrin, che è anche sindaco di Longarone evidenzia un tema molto diffuso: «È necessario superare le tante incertezze attuali, soprattutto per quanto riguarda gli enti locali, che sono il primo punto di riferimento dei cittadini. Auspico che si possa delineare una visione chiara». Tra le competenze della futura Provincia potrebbe esserci anche quella di riunire all’interno dell’ente alcune realtà che attualmente hanno una loro indipendenza, ma gravitano comunque a livello provinciale, come gli Ato di acqua e rifiuti: «È giusto», conclude Padrin, «ma con personale e risorse adeguate». —

tre non è così: i bellunesi hanno fatto un altro referendum e vogliono essere autonomi. La Provincia deve tornare elettiva, con una maggioranza e un’opposizione, per uscire dall’attuale sistema dove, per non scontentare nessuno, non si fa niente. Capisco che i 5S pongono dei freni, ma non vorrei che per giustificare la propria inettitudine al governo si scaricasse sempre la colpa sugli altri. In genere Saviane dà

la colpa a me». Dario Bond, deputato di Forza Italia, conclude: «Ho avuto modo di confrontarmi con tanti colleghi e ormai tutti hanno capito che la Delrio, che ha tolto risorse lasciando le competenze, non va bene. Le Province devono tornare ad essere le cornici del sistema territoriale, ma per farlo hanno bisogno di risorse e chi amministra dev’essere eletto e avere uno stipendio». —


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REGIONE

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la sanitÀ del veneto

Tra medici e Regione ora volano gli stracci Anaao-Assomed: Zaia mente e favorisce la privatizzazione. Lanzarin: voi difendete rendite di posizione a danno dei giovani Filippo Tosatto VENEZIA. Guerra di parole tra medici e Regione. Se la revisione delle schede ospedaliere è valsa ad attenuare la protesta sul versante posti letto e primariati, la volontà di richiamare in servizio camici bianchi in quiescenza o di reclutarli tout court all’estero, infiamma la polemica. Una misura straordinaria che la sanità veneta e i manager delle Ulss giustificano alla luce della scarsità di professionisti in specialità cruciali (chirurgia, radiologia, anestesia, ortopedia in primis) con rischi concreti di paralisi del servizio pubblico. Una scelta inaccet-

tabile, secondo il sindacato Anaao Assomed che, per voce del leader nazionale Carlo Palermo, bolla l’iniziativa come «una provocazione nel segno della sanità low cost, chiaramente legata al progetto di autonomia di Luca Zaia». ASSUNZIONI E CONCORSI

Critiche respinte a musoduro dall’assessore alla salute Manuela Lanzarin: «Mentre ad ogni livello, a cominciare dal Veneto, si lavora per dare risposte alla drammatica carenza di medici negli ospedali, tocca purtroppo prendere atto che gli unici a desiderare ardentemente che nulla cambi sono certi sindacati come l’Anaao Assomed, il cui segreta-

Èquipe in sala operatoria: chirurgia è tra le specialità in sofferenza

rio, Palermo, parla di 16 mila medici pronti per essere assunti con contratti a tempo indeterminato. Gli chiedo di presentarcene 1300, quelli di cui abbiamo bisogno e che non si riesce ad assumere perché non partecipano alle chiamate». Ricapitolato l’andamento deludente dei concorsi - 246 posti bandìti al 15 marzo e appena 118 candidati in graduatoria, disponibilità a contrattualizzare in breve tempo 652 nuovi medici - Lanzarin contesta a Palermo la «profonda ignoranza della situazione veneta» nonché la volontà di «difendere posizioni di rendita acquisite, alla faccia del futuro dei giovani specializzandi che noi, invece, vogliamo inserire a pieno titolo negli ospedali pubblici». LE ACCUSE DI BENAZZATO

MAGGIORI INFORMAZIONI: modalità di partecipazione, perizie, foto, planimetrie, avviso di vendita disponibili su www.tribunale.treviso.it, www.asteannunci.it, www.asteavvisi.it, www.canaleaste.it, www.asteonline.it, www.rivistaastegiudiziarie.it, www.ivgtreviso.it, www.entietribunali.it. Per visitare l’immobile rivolgersi al Custode Giudiziario o Curatore indicati sull’avviso. VENDITE PRESSO A.P.E.T.: Le vendite delegate ai notai si svolgono presso A.P.E.T. – Treviso, Via Camillo De Carlo n. 1, piano 1° (tel. 0422/590556 – fax 0422/411322 e-mail apet@notariato.it). Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e/o domande di partecipazione da depositarsi presso A.P.E.T. VENDITE PRO.D.ES.: presso il Tribunale di Treviso Aula F. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso PRO.D.E.S in Treviso P.zza Ancilotto 8 (tel: 0422 1847175; fax: 0422 1847176; mail: info@prodestreviso.it). VENDITE DELEGATE ASSET: presso la sede di “Asset – Associazione Esecuzioni Treviso” in Treviso, Viale Appiani n. 26/B. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso la sede di Asset. VENDITE A.A.D.A.V.: presso il Tribunale di Treviso Aula F. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso A.A.D.A.V., in Treviso, Viale Verdi, n. 23/E (tel. 0422/583951- 411394 – Fax 0422/1622336 – e.mail: info@aadav.it). VENDITE TRE.DEL: presso il Tribunale di Treviso Aula F. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso TRE.DEL - ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE, in Treviso, Via Dei Mille 1/D (Tel. 0422/424247 - Fax 0422/424251 - P.IVA - email: info@tredel.it). VENDITE EX-ACTA: presso il Tribunale di Treviso, Primo Piano, Aula C, Viale G. Verdi n. 18. Modalità e termini di partecipazione come da avviso di vendita. Offerte e domande di partecipazione da depositarsi presso lo Studio del Professionista Delegato. VENDITE IN TRIBUNALE: Le vendite si svolgono presso l’Aula F del Tribunale (Esecuzioni Immobiliari) o presso la stanza del Giudice (Procedure Concorsuali); offerte e/o domande di partecipazione in busta chiusa entro il termine indicato nell’avviso presso la Cancelleria Esecuzioni Immobiliari o Fallimentare. VENDITE GIUDIZIARIE: Per gli interessati che volessero pagare il prezzo dei beni aggiudicati alle aste immobiliari usufruendo di mutuo bancario, Unicredit Credit Management Bank s.p.a. mette a disposizione il suo prodotto "Mutuo in Asta". Per maggiori informazioni visitare il sito www.creditmanagementbank.eu.

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Tagliente la replica di Anaao, affidata stavolta ad Andrea Benazzato, i l segretario veneto dell’associazione: «Queste dichiarazioni la dicono lunga sul livello di ignoranza, arroganza e presunzione della Regione Veneto. L’assessore accusa di ignoranza il dottor Palermo, uno dei più autorevoli e brillanti studiosi di politica

sanitaria e del nostro Paese e non solo; poi scrive ed enfatizza ipotetiche nostre rendite di posizione. Ma quali sono? Dove sono? Ce le dica lei, ce le indichi. Mi chiedo: questi personaggi dove hanno vissuto e dove vivono? Su Marte?». Nel merito: «Oggi in Veneto ci sono circa 450 specializzandi e altri 450 arriveranno con il nuovo anno accademico, a settembre, per un totale di 900 colleghi. Quindi i medici ci sono, perché l’amministrazione Zaia non li assume? Forse vuole che la situazione si degradi sempre più per confezionare un alibi spendibile e continuare il processo di privatizzazione già in corso nella nostra regione e nel Paese». UN DIALOGO TRA SORDI

Muro contro muro, sì. «Prendiamo atto che i toni estremisti degli attuali dirigenti di Anaao impediscono un dialogo costruttivo e danneggiano la stessa categoria medica», è il commento ufficioso di Palazzo Balbi. «Da dieci mesi le nostre organizzazioni sindacali non vengono convocate a Venezia, vergognatevi, non avete un minimo di dignità», rincara furioso Benazzato. —

srilankese arrestato

land art veronese

«Ho una bomba nella borsa» Panico sul bus a Verona

Maxi ritratto di Leonardo tracciato sul terreno

VERONA. Momenti di panico

VERONA. Il 2 maggio prossimo ricorrerà il 500/o anniversario della morte di Leonardo da Vinci. Artista, inventore, scienziato e soprattutto un genio del Rinascimento al quale l’artista italiano Dario Gambarin rende omaggio alle eccezionali qualità di Leonardo con una performance di Land Art su 27 mila metri quadrati di terra in provincia di Verona, ispirata all’autoritratto autografato del maestro risalente al 1515. La performance di 8 ore con trattore e aratro (eseguita liberamente senza marcatori sulla terra), è il più grande ritratto del maestro italiano nel mondo e come lo stesso Gambarin ha osservato: «Considerati gli studi di Leonardo sul volo, sarebbe stato sicuramente molto contento di vedere la sua immagine sulla terra grazie a una macchina volante, concludendo forse: Amor ogni cosa vince». Dario Gambarin è un pittore “land artist” di fama internazionale, riconosciuto per i suoi ritratti di personaggi famosi come Barak Obama, Papa Francesco, John Fitzgerald Kennedy e Martin Luther King. —

a Verona su un autobus della linea urbana di Atv: un cittadino dello Sri Lanka è salito a bordo ed ha cominciato subito a minacciare gli altri passeggeri, mostrando un borsa a tracolla, con frasi sconnesse in varie lingue ha fatto intendere che all’interno era presente una bomba, così ha bloccato così la marcia del mezzo. L’autista nel frattempo, con freddezza e professionalità è riuscito a chiamare il 112 consentendo l’intervento delle pattuglie del Radiomobile di Verona, intervenute assieme a a personale specializzato in trattative di negoziazione e del Nucleo Investigativo. All’arrivo dei militari l’uomo non ha opposto resistenza: dai successivi controlli all’interno dell’autobus e nella borsa non è stato rinvenuto materiale esplosivo ma è stato comunque arrestato. «Un grande esempio di responsabilità professionale quella del conducente di Atv che, con grande sangue freddo, ha saputo gestire l’emergenza sulla sua corsa. La città lo ringrazia per la competenza e la determinazione, e la determinazione, io lo farò personalmente nei prossimi giorni, così come altrettanto efficaci sono stati gli uomini dell’Arma», è il commento di Federico Sboarina, il sindaco di Verona. —


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La festa della Liberazione LA CELEBRAZIONE dal nostro inviato

VITTORIO VENETO (TREVISO) «... l’Italia chiamò, sì!». Ma nell’anniversario della Liberazione, è Vittorio Veneto a chiamare: «Benvenuto presidente!», «Bravo presidente!», «Grazie presidente!». E così Sergio Mattarella risponde: con il sorriso ai diecimila assiepati da Serravalle a Ceneda fra le bandierine italiane e i vessilli europei, con il silenzio mentre accarezza i nastri tricolori sulla corona d’alloro deposta dai corazzieri in piazza del Popolo, con lo sguardo puntato sui reperti della Grande Guerra al museo della Battaglia. Ma soprattutto con le parole della cerimonia al teatro Da Ponte, dove in venti minuti spaccati il capo dello Stato dà il senso e la misura di una ricorrenza che per i veneti è orgogliosamente doppia: «Festeggiare il 25 aprile, giorno anche di San Marco, significa celebrare il ritorno dell’Italia alla libertà e alla democrazia, dopo vent’anni di dittatura, di privazione delle libertà fondamentali, di oppressione e di persecuzioni».

LA RICUCITURA

Mattarella torna a Nordest nella giornata che, da 74 anni a questa parte, nella Penisola è immancabilmente segnata dalla lacerazioni. La paziente ricucitura del presidente della Repubblica comincia con l’omaggio alla città della Vittoria: «Sono davvero lieto di essere a Vittorio Veneto, per celebrare qui la festa della Liberazione, in questo luogo simbolo caro all’Italia, che vide i nostri soldati segnare la conclusione vittoriosa della prima guerra mondiale, sancendo così il compimento dell’unità territoriale italiana. Unità territoriale che corrispondeva all’unità morale e spirituale dell’Italia, all’aspirazione a una patria libera e indipendente. Quella stessa aspirazione, dopo poco più di un ventennio, animò i Volontari della libertà, in queste terre generose e martoriate del Veneto, negli aspri combattimenti contro l’oppressione nazifascista, con tutto il suo carico di sangue, lutti e devastazioni. E con pagine straordinarie di sacrificio, eroismo e idealità, che non possono essere rimosse e che vanno ricordate». Il monito a non riscrivere la storia, scandito alla vigilia sul Colle, riecheggia anche qui, fra le autorità sedute in platea e i coristi delle due generazioni schierate sul palco. Gli alpini del Col di Lana e i ragazzi dell’Officina Vocale 2.0 intonano l’inno nazionale, la preghiera del partigiano, il tributo alle vittime dei Konzentrationslager e ai caduti sul Monte Pasubio. Una riflessione sul passato che si inquadra eloquentemente nel presente: «La storia insegna che quando i popoli barattano la propria libertà in cambio di promesse di ordine e di tutela, gli avvenimenti prendono sempre una piega tragica e distruttiva».

LA RESISTENZA

Ampio il capitolo dedicato al contesto locale. «Nel tessuto sociale del Veneto, permeato dalle cooperative di braccianti e dalle leghe contadine – ricorda Mattarella – la Resistenza germogliò dal basso in modo pressoché spontaneo: gruppi di cittadini, spesso guidati dal clero locale,

IL SINDACO TONON GLI HA DONATO LE FOTO DEL PADRE BERNARDO: «UN MAGNIFICO RICORDO CHE MI FA DAVVERO MOLTO PIACERE»

Mattarella: «No a baratti tra la libertà e l’ordine» Il capo dello Stato in visita a Vittorio Veneto `«Oggi come allora c’è bisogno di donne lancia un monito a non riscrivere la storia e uomini liberi che non chinino la testa» `

che cercavano di mettere in salvo prigionieri alleati, perseguitati politici, ebrei e chi voleva sfuggire all’arruolamento nell’esercito di Salò o alla deportazione in Germania». Il capo dello Stato ricorda le figure-chiave del Vittoriese, a cominciare da “don Galera”: «Spicca la personalità di don Giuseppe Faè, parroco di Montaner, vero cappellano dei partigiani.

Arrestato insieme a collaboratori e familiari e condannato a morte, scampò alla fucilazione per intervento del vescovo. Ma la sorella Giovanna, deportata in un lager nazista, non fece più ritorno». E poi «Ermenegildo Pedron detto “Libero”, Attilio Tonon detto “Bianco” e il giovane sottotenente degli alpini Giobatta Bitto detto “Pagnoca”, che agirono soprattut-

to nella zona del Cansiglio». Ma nella memoria d’Italia e del suo presidente c’è anche il Grappa, con «la terribile impiccagione di 31 giovani agli alberi del corso centrale di Bassano», orrore che indusse la giovane Tina Anselmi a diventare la staffetta partigiana “Gabriella”. «Il bilancio dei rastrellamenti – osserva Mattarella – pesò molto sulla Resistenza ve-

AL TEATRO DA PONTE A sinistra, l’intervento sul palco della staffetta partigiana Francesca Meneghin, ritratta - nella foto a fianco - insieme alla docente universitaria Giulia Albanese

LA CERIMONIA Sergio Mattarella con la corona sul monumento

LA TESTIMONIANZA dal nostro inviato

VITTORIO VENETO (TREVISO) Quando sale sul palco, Francesca Meneghin dice che deve fare una confidenza «a tutti, ma soprattutto al presidente della Repubblica», seduto in prima fila tra i questori (veneti: Antonio De Poli e Federico D’Incà) di Senato e Camera. «Non sono stata partigiana, sarei stata un po’ staffetta...», si schermisce questa ragazza del 1927, che alla Resistenza nella guerra prima e nel sindacato poi ha dedicato tutta la sua vita, quasi più intimorita dagli onori di ora che dai pericoli di allora. Ma la sua è una precisazione che rispecchia in pieno l’indicazione fornita dal Quirinale al Comune di Vittorio Veneto: promuovere una celebrazione del 25 Aprile che rendesse il giusto merito al ruolo delle donne nella lotta di Liberazione, tanto che l’orazione storica è stata affidata alla docente universitaria Giulia Albanese.

neta: in pochi giorni vennero impiccati 171 combattenti per la libertà, 603 vennero fucilati, 804 deportati, oltre tremila fatti prigionieri e centinaia di case vennero bruciate. Ma nella primavera del 1945, rafforzate da nuovi giovani venuti a irrobustire le loro file e dagli aiuti alleati, le formazioni partigiane venete riusciranno a infliggere nuovi, decisivi colpi

Le donne della Resistenza: «Se ne deve parlare a scuola» L’OMAGGIO Inevitabile l’omaggio delle autorità a Tina Anselmo. «Non ho mai avuto la fortuna di conoscerla di persona», si rammarica il governatore Luca Zaia, a cui il presidente Sergio Mattarella si rivolge espressamente con un sorriso per sottolineare un dato biografico che lo differenzia: «Anche per motivi di età, ho avuto l’opportunità e l’onore di lavorare a stretto contatto con lei in Parlamento».

Ma la testimonianza più intensa è quella della signora Meneghin, avvicinata «verso l’autunno del ‘43 da persone della Chiesa per partecipare a riunioni che si tenevano a notte tarda», in un orfanotrofio situato a pochi metri dal comando della Decima Mas («Paura? Sì, tanta»). Racconta l’anziana: «Abbiamo fatto la stessa strada, a Castelfranco lei e a Vittorio io. È stata la mia maestra e la mia amica, fino alla sua morte».

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IN BICICLETTA Meneghin parla senza indugi a Mattarella: «Signor presidente, non mi rimproveri se dico anche a lei che se non ci fossero state le donne, la Resistenza sarebbe stata più lunga e luttuosa. Andare e tornare in bicicletta e a piedi, portando notizie, cibo, vestiario, medicine, sulle strade impervie delle nostre colline e montagne. Partigiane, staffette, eroine senz’armi. Giovanna Faè, caricata su un

mezzo tedesco dal quale non ha più fatto ritorno. Rina Lorenzon, insegnante a Montaner, che insieme a suor Pasqua inventò una quarta sezione ospedaliera per malattie infettive, dove in realtà venivano nascosti i giovani. Leda Azzalini (presente in sala, ndr.), che affrontò i pericoli del Cansiglio. Sofia Gobbo, componente del comitato di divisione “Nino Nannetti”. E ho citato solo quelle della mia zona». Il capo dello Stato annuisce: «Concordo con lei. Per la Resistenza fu decisivo l’apporto delle donne, volitive e coraggiose. In Veneto furono staffette, ma anche combattenti». Alla soglia dei 92 anni, Francesca sente però ancora un’urgenza: «Parlare poco o niente nelle scuole di questa guerra è stato un errore e lo è soprattutto in questo periodo, in cui torniamo a sentire i fascisti che gridano: “Viva il Duce”. Facciamolo presto, ora, con impegno. Contrariamente sarà troppo tardi». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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«ERANO STATI DESTINATI 330.000 EURO SU OLTRE 730.000 ALLA MANUTENZIONE STRAORDINARIA»

Piove di Sacco Anguillara

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«I cantieri per le strade? Come il gioco dell’oca»

«Bimbi in affido, così formiamo nuove famiglie» `Casf, il servizio

sovradistrettuale per più Comuni PIOVE DI SACCO

«Prima sbloccano le risorse economiche ma poi arriva il cambio delle regole» `

ANGUILLARA «Storie di ordinaria burocrazia ossia con una mano ti do lo sblocco delle risorse accantonate, ma con l’altra ti tolgo con il cambio delle regole d’appalto». Sintetizza così quanto accaduto al comune di Anguillara Veneta negli ultimi mesi il sindaco Luigi Polo, giunto al termine del suo secondo mandato. La vicenda prende avvio il 28 ottobre 2018. «Grazie allo sblocco delle somme accantonate come avanzi di amministrazione, ma non spese a causa dei vincoli posti dallo Stato, sono stati destinati 330.000 euro su un totale di oltre 730.000 alla manutenzione straordinaria delle strade comunali per le asfaltature, un intervento atteso da tempo, che poteva finalmente essere avviato. A febbraio 2019 - afferma il sindaco - è pronto il progetto esecutivo finale a cura di un professionista esterno e, finalmente, dopo l’approvazione di giunta e l’espletamento di quanto necessario per la procedura negoziata, il 25 marzo il nostro Ufficio Tecnico invia alla Centrale Unica di Committenza presso il comune di Albignasego quanto necessario per l’appalto dell’ope-

«I CITTADINI DOVRANNO ASPETTARE ANCORA UN PO’ PERCHÈ IL PROCEDIMENTO DEVE ESSERE RIFATTO DACCAPO»

ra». Il comune di Anguillara non potendo procedere in proprio per la gara si è avvalso di un ente di maggiori dimensioni abilitato a farlo, che aveva il compito, tra gli altri, di arrivare all’individuazione dell’impresa per i lavori, invitando un numero selezionato di aziende (10) ad inviare la propria offerta. «La procedura, già conclusa per la sua parte dall’Ufficio Tecnico di Anguillara, era pronta a partire da martedì 16 aprile, ma il ragioniere capo preso da altre importanti scadenze inerenti il proprio comune come la presentazione del conto consuntivo ha fissato e rimandato la firma del provvedimento necessario per l’invito a venerdì 19 aprile - precisa il sindaco di Anguillara Polo - assicurandomi che l’opera sarebbe stata appaltata prima della fine del mandato. Per mia scelta non sono in campagna elettorale, ma com’è ovvio ci terrei a chiudere in bellezza». E qui arriva la beffa, perchè proprio il 19 aprile entra in vigore il decreto conosciuto come “Sblocca Cantieri”, una iattura per Anguillara. «Come nel gioco dell’oca spiega Luigi Polo - per l’appalto delle attese asfaltature si torna alla casella di partenza per ripartire da capo, questa volta con procedura aperta in quanto il decreto sblocca cantieri fissa la soglia per la procedura negoziata sotto i 200.000 euro, con buona pace del sindaco e dei cittadini di Anguillara che dovranno aspettare ancora un po’, perchè il procedimento deve essere ora rifatto daccapo», conclude con un filo di amarezza Luigi Polo. Nicola Benvenuti

LAVORI Storia di ordinaria burocrazia per gli attesi cantieri per sistemare la rete stradale. In alto il sindaco Luigi Polo

Widmann, giardini aperti BAGNOLI Giardini di Villa Widmann-Borletti a Bagnoli di Sopra aperti domani. L’associazione Kaleidoscopio, in collaborazione con il comune e il Progetto Frigus, propone una piacevole passeggiata alla scoperta dei Giardini di Villa Widmann-Borletti, uno dei complessi monumentali più importanti del Conselvano, dove ha soggiornato e scritto alcune opere lo stesso Carlo Goldoni. La visita proseguirà salendo ai granai e si concluderà nelle Cantine del Dominio, dove si potranno acquistare il vino e i prodotti dell’azienda al punto vendita. La visita, adatta sia ai grandi che ai piccoli, dura un’ora circa e prevede tre turni

con un massimo di 25 partecipanti: alle 10, 15.30 e 17. E’ richiesto un contributo minimo di 5 euro, ingresso gratuito per i bambini e i ragazzi sotto i 13 anni. Per partecipare è necessario effettuare una prenotazione indicando il nome, il numero di persone, il turno di visita desiderato e la mail per essere contattati. Per le prenotazioni dunque ci si può rivolgere entro oggi all’associazione Kaleidoscopio al numero di telefono 333/1290760, oppure via mail a kaleidoscopio.bagnoli@gmail.com, o anche tramite il profilo Facebook: Kaleidoscopio- Bagnoli di Sopra In alternativa anche alla biblioteca comunale di Bagnoli di Sopra che può essere contattata per telefono allo 049/9579124. n.b.

Nel Piovese sono oltre venti le famiglie che hanno bambini e ragazzi in affido. Provvedimento che consiste nell’accoglienza di un minore, per un periodo di tempo determinato, presso famiglie, coppie e persone singole qualora la sua famiglia di origine stia attraversando una momento di difficoltà e, per vari motivi, non riesca a prendersi temporaneamente cura di lui. «Queste attività vengono svolte dal Centro per l’Affido e la Solidarietà Familiare, il Casf, un servizio sovradistrettuale che si occupa in maniera specifica e specializzata di affido familiare e, in particolare, di promozione dell’affido, di formazione e sostegno delle famiglie affidatarie», spiega l’assessore ai Servizi sociali di Piove di Sacco Paola Ranzato. «Il suo compito è quello di accogliere e formare le famiglie, le coppie e i single interessati a diventare affidatari, di accompagnarli e sostenerli passo passo durante tutto il progetto di affido, in stretta collaborazione con i servizi sociali dei Comuni che seguono le famiglie di origine dei bambini affidati». Al Casf della Saccisica afferiscono i Comuni di Arzergrande, Casalserugo, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Maserà, Polverara, Piove di Sacco, Pontelongo, Sant’Angelo di Piove di Sacco e Saonara. Ha sede a Piove di Sacco al Polisportello di viale degli Alpini. La finalità dell’affido è comunque il rientro del minore nel proprio nucleo familiare garantendogli il diritto e l’opportunità di crescere in una famiglia che ne rispetti la sua storia familiare ed individuale e lo sostenga nel suo percorso evolutivo. L’affido può assumere forme diverse: a tempo pieno quando il bambino vive con gli affidatari per tut-

ta la durata dell’affido, a tempo parziale quando il bambino trascorre con gli affidatari solo parte della giornata o periodi brevi ma ripetuti nel tempo (nei fine settimana e durante le vacanze) e diurno quando il bambino trascorre qualche ora durante il giorno con la famiglia affidataria. «Il Casf ha anche una banca risorse, con una ventina di famiglie tecnicamente idonee e disponibili ad accogliere i minori, oltre a quelle che già lo fanno», precisa l’assessore Ranzato, che insieme ai colleghi degli altri comuni aderenti ha programmato un ciclo di incontri dedicati all’istituto dell’affido. Si svolgeranno per quattro martedì consecutivi a partire dal 7 maggio, dalle 20 alle 22, presso il Polisportello di Piove di Sacco. Gli interessati possono trovare maggiori informazioni telefonando allo 049/9709340, oppure sul sito www.centroaffido.it. n.b.

IN PROGRAMMA UN CICLO DI INCONTRI CHE SI SVOLGERANNO PER QUATTRO MARTEDÌ CONSECUTIVI A PARTIRE DAL 7 MAGGIO

AFFIDO Al via una serie di incontri dal 7 maggio

Elezioni, Di Lallo si candida a primo cittadino Mercatino della solidarietà LEGNARO A Legnaro saranno tre i candidati a contendersi la guida del comune il prossimo 26 maggio. Ieri infatti ha ufficializzato la sua candidatura anche Stefano Di Lallo, che guiderà la lista civica “Legnaro - Di Lallo sindaco Autonomia per il Veneto”. Di Lallo, 47 anni, segretario della Lega di Legnaro di lungo corso, è libero professionista come consulente tecnico commerciale nei settori automotive ed elettronica di consumo e stampa 3D. «Non sono un neofita della politica, anche se questa per me è la prima esperienza nell’amministrazione comunale, ma non a caso - spiega Stefano di Lallo -, infatti la motivazione più importante che mi ha convinto ad ac-

cettare la candidatura a sindaco è stata la richiesta pervenuta da molti cittadini che desiderano voltare pagina a Legnaro, dopo 20 anni della stessa amministrazione». Per Di Lallo, «Legnaro ha necessità di un cambiamento che non resti sulla carta, ma che sia reale e concreto, che risponda alle esigenze di tutti i cittadini e del territorio e non solo di una parte di essi, e più o meno sempre gli stessi. Sono consapevole che l’impegno e la responsabilità che mi assumerò saranno enormi. Questo mi onora e mi dà una forte carica di energia, che utilizzerò per raggiungere tutti gli obiettivi di buonsenso e necessari, assieme a tutta la mia straordinaria squadra di persone con competenze e abilità mai viste a Legnaro, da parecchi lustri». La lista guidata da Di Lallo

sarà dunque una civica, anche se con chiare simpatie verso il partito di Matteo Salvini: «All’interno abbiamo moltissimi giovani, professionisti ed esperti della cosa pubblica, persone che provengono dalla società civile, dove occupano posti rilevanti», aggiunge Stefano Di Lallo, senza peraltro anticipare nulla sui nomi che fanno parte della sua compagine. n.b.

CANDIDATO Stefano Di Lallo. È segretario della Lega di Legnaro

QUARANTASETTE ANNI, SEGRETARIO DELLA LEGA DI LUNGO CORSO, È LIBERO PROFESSIONISTA «LA GENTE VUOLE VOLTARE PAGINA»

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per le terre colpite dal sisma CONSELVE Fine settimana all’insegna della solidarietà a Conselve, dove oltre a concerti e pedalate finalizzate a raccogliere fondi per Mezzaselva di Roana, è in programma una appendice del Mercatino della solidarietà, iniziativa benefica legata al patronato parrocchiale, col patrocinio del comune. Domani pomeriggio e domenica per tutta la mattinata i conselvani potranno scoprire i sapori dei prodotti di Norcia e dintorni. Torneranno infatti in città i produttori, che da alcuni anni la comunità conselvana ospita, e che ormai sono “reclamati” per la bontà dei loro prodotti. Si tratta di un

appuntamento che si ripete da qualche anno, per confermare la solidarietà dei conselvani nei confronti di alcune aziende agricole colpite dal terribile terremoto del 2016, i cui titolari non si sono persi d’animo e che Conselve attende ogni anno, per poter assaporare delle specialità che sanno deliziare tutti i palati. Sono tre infatti le aziende che tornano a Conselve: un frantoio, un produttore degli squisiti salumi umbri e un piccola azienda agricola che coltiva prodotti della terra con metodo biologico; oltre ai mercatini, in città sensibili come Conselve, hanno iniziato anche la vendita on line, per far ripartire l’economia della terra umbra. n.b.


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La festa della Liberazione LA REGIONE dal nostro inviato

VITTORIO VENETO (TREVISO) Il ritorno a Nordest di Sergio Mattarella avrebbe dovuto comprendere anche il Cansiglio, ma problemi di agenda hanno limitato il viaggio a Vittorio Veneto. A svelare il retroscena è stato ieri Luca Zaia, secondo il quale però «la visita è solo rinviata», anche perché nel frattempo il governatore conta di predisporre un piano per l’altopiano. Un proposito che questa volta non riguarda tanto la foresta da ricostruire dopo la tempesta Vaia, quanto il Bus de la Lum, la cavità carsica che fu trasformata in terribile foiba: «Serve un recupero monumentale di quel sito, è inaccettabile che la gente vada a fare picnic là attorno, oltraggiando la memoria delle vittime».

Zaia: «Basta con i picnic nella foiba del Cansiglio» Bus de la Lum, il governatore punta `«L’odore di costicine e l’abbandono a un piano di recupero monumentale di rifiuti non possono essere accettati» `

convinto che il Bus de la Lum meriti la visita delle scolaresche, per insegnare loro il rispetto e la democrazia, perciò deve diventare il nostro monumento alla rappacificazione».

Tra Veneto e Friuli

L’OBIETTIVO

LA POLEMICA

Con ogni probabilità occorrerà coinvolgere anche il Friuli Venezia Giulia, visto che il luogo ricade nel territorio comunale di Caneva, in provincia di Pordenone. Ed è altrettanto prevedibile che il progetto riaccenderà il dibattito sull’inghiottitoio, già teatro del raduno di commemorazione degli infoibati promosso da reduci e simpatizzanti della Rsi, stigmatizzato dall’Anpi con una contro-chiamata ai sostenitori dell’antifascismo. Ma tant’è, Zaia ha affermato di voler comunque raggiungere l’obiettivo: «Quel posto deve essere valorizzato dal punto di vista dell’architettura e della visita, ponendo una questione di rispetto. L’odore delle costicine o l’abbandono dei rifiuti non possono più essere accettati. Ne parlerò con i miei uffici e soprattutto con Veneto Agricoltura, occorre un minimo di recupero, Soprintendenza permettendo. Sono

Proprio quella che invece ieri è mancata, nel botta e risposta a distanza con Giovanni Zorzi, segretario provinciale del Partito Democratico di Treviso. Al dem, che ha dichiarato di aver apprezzato l’intervento del governatore in quanto «ben poco leghista», Zaia ha replicato in tono piccato: «Lo ritengo un commento offensivo e inopportuno. A casa mia non funziona che quando parli “bene” non sei leghista e quando parli “male” sei leghista, perché vuol dire non essere corretti. Queste parole dimostrano solo la voglia di fomentare lo scontro, tornando sempre alle divisioni antiche, come i Flintstones (gli Antenati, ndr.). Preferisco di gran lunga la posizione dell’Anpi, quando dice che la festa della Liberazione non dev’essere l’occasione per mettere in piedi battaglie tra comunisti e fascisti». Ma qual è il discorso per cui il

SCONTRO CON IL SEGRETARIO DEL PD DI TREVISO CHE HA APPREZZATO «L’INTERVENTO BEN POCO LEGHISTA»

La cavità carsica dentro la foresta Il Bus de la Lum, che letteralmente significa “il buco della luce”, è una cavità carsica situata nella foresta del Cansiglio. Collocato nel territorio comunale di Caneva (Pordenone), il sito sorge al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, il cui governatore Luca Zaia ora pensa non a caso a un piano di valorizzazione monumentale. Infatti l’inghiottitoio, profondo 180 metri, fu utilizzato come foiba durante la guerra civile del 1943-1945. In questo posto si tengono le commemorazioni promosse dai nostalgici della Rsi, contestate dall’Anpi e dal mondo dell’antifascismo.

AL MUSEO Luca Zaia scorre l’elenco dei Cavalieri di Vittorio Veneto

Venezia, l’Anpi attacca Salvini: «Indegno» `Jesolo,

l’Associazione carabinieri se ne va prima di “Bella ciao” POLEMICA VENEZIA A Venezia la festa della Liberazione non ha suscitato quei sentimenti di divisione spesso riscontrati in altre parti d’Italia, ma non sono mancate polemiche. Il 25 Aprile in laguna è la festa di San Marco che, come al solito, gruppi venetisti hanno utilizzato per sventolare i loro gonfaloni e fare manifestazioni che in altri momenti dell’anno non sarebbero consentite. Perlomeno in piazza San Marco, dove per volontà dell’amministrazione retta dal sindaco Luigi Brugnaro, si è dato spazio alla festa che alcuni gruppi hanno usato come piattaforma per lanciare slogan indipendentisti.

IN GHETTO Commovente la cerimonia al Ghetto ebraico, dove alcuni studenti del liceo Benedetti-Tommaseo hanno letto lettere di partigiani condannati a morte. Poi, dal presidente emerito dell’Anpi, Carlo Smuraglia, è partito un attacco contro Matteo Salvini e tutti gli altri esponenti del Governo che per

scelta hanno disertato ieri le piazze della Liberazione. «Chi deve ricordarsi del 25 aprile - ha osservato - devono essere per primi gli uomini e le donne delle istituzioni, perché con l’esempio si ricorda la storia e si ritrova il senso di una festa. Se un ministro considera il 25 aprile come un derby tra fascisti e antifascisti, ebbene, c’è da davvero da pensare male. Se poi sa quello che dice, sarebbe indegno di essere ministro». Mentre a Venezia e Mestre “Bella Ciao” è stata eseguita anche più volte, nel territorio metropolitano è andata diversamente. Il sindaco di Marcon, Matteo Romanello ha deciso di togliersi la fascia tricolore nel corso delle celebrazioni del 25 aprile, per protesta contro il “Bella ciao” intonato dai componenti del gruppo locale dell’Associazione nazionale alpini, schierati assieme all’ex sindaco Andrea Follini e ad alcuni consiglieri comunali. «Non canto perché non lo riconosco come un inno istituzionale», ha dichiarato. Polemiche anche a Jesolo, a partire dalla scelta dell’Associazione nazionale carabinieri, che ha partecipato soltanto all’alzabandiera, disertando la seconda parte della cerimonia, che prevedeva l’intervento dei responsabili dell’Anpi e l’esecuzione di “Bella ciao”. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Pd si è complimentato, scatenando la polemica politica? Dal palco della cerimonia, Zaia ha rammentato «i 54.000 partigiani morti, di cui oltre 6.000 veneti», ma non solo: «Lasciatemi ricordare anche i 6 milioni di ebrei che sono stati trucidati. Lo dico anche pensando alla vena negazionista che gira su Internet, dicendo ai nostri ragazzi che i campi di concentramento non sono mai esistiti e che le leggi razziali sono un’invenzione». Dietro le quinte dell’evento, invece, il governatore ha parlato con Mattarella dei tre principali dossier a cui lavora la Regione: «Il presidente della Repubblica mi ha chiesto dei boschi, gli ho detto che si va avanti bene e l’ho ringraziato per il suo fondamentale impulso. Così come l’ho ringraziato anche per le Olimpiadi: l’endorsement che ha fatto a Belluno ci è servito molto. Poi l’autonomia: “Ci dia una mano”, gli ho chiesto, pur consapevole del suo ruolo che non è certo di governo. Ma il capo dello Stato conosce bene questa istanza e sa che tecnicamente sta in piedi».

IL NONNO Al termine della giornata trevigiana, il 25 Aprile ha riservato un’emozionante sorpresa a Zaia. Accompagnando il presidente Mattarella al museo della Battaglia, il governatore ha sfogliato l’archivio dei Cavalieri di Vittorio Veneto trovandovi pure il nonno Enrico, classe 1896: «Mi ha pervaso una fortissima emozione. Ricordo ancora quando il nonno Enrico, come tutti i nonni veneti in tutte le famiglie, ci raccontava il dolore, il sangue, la trincea, i sacrifici, la fame, i patimenti... ma anche l’orgoglio e il riscatto. Con quei racconti sono cresciuto e quei racconti mi hanno forgiato alla vita». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Treviso Venerdì 26, Aprile 2019

EVENTI DEL WEEKEND: IN RESTERA SPAZIO ALLE ARTI A VILLORBA DUE PASSI COI PUFFI A pagina XXVI

CARTA O DIGITALE: SCEGLI IL TUO ABBONAMENTO

San Primitivo Nel territorio di Gabi al trentesimo miglio della via Prenestina, san Primitivo, martire

14°C 19°C Il Sole Sorge 6.06 Tramonta 20.12 La Luna Sorge 2.21 Cala 11.32

info: abbonamenti.gazzettino@serviziitalia15.it zettino@serviziitalia15.it

Vittorio Veneto

Calcio Treviso pietoso, l’Union Pro rimonta 3 reti negli ultimi 10’

Storico lanificio sul mercato ma non ci sono acquirenti Chiuso nel 2009, l’enorme compendio di 22mila metri quadrati si è svalutato da 5 milioni a uno e non riesce a trovare estimatori

A pagina XXIII

Zanardo a pagina XX

Diecimila in piazza per Mattarella Il Capo dello Stato celebra il 25 Aprile a Vittorio Veneto ` Nelle 3 ore in città, la cerimonia al Monumento dei Caduti neanche il rigido protocollo frena l’entusiasmo della gente la passeggiata a Serravalle e la visita al Museo della Battaglia `

Ovazioni e bagno di folla per il primo Presidente della Repubblica venuto a celebrare il 25 Aprile a Vittorio Veneto. La visita di Sergio Mattarella ha riscosso un enorme successo popolare. Dopo le incertezze della vigilia sul programma, il Capo dello Stato ha toccato oltre ai quartieri del centro e di Serravalle, anche il museo della Battaglia di Ceneda. Migliaia le persone che si sono riversate in strade e piazze per godersi la visita dell’inquilino del Quirinale, 10mila secondo le stime più accurate, che alla fine si è trattenuto in città per circa tre ore. Anzanello e Calia alle pagine II e III

Tricolori lacerati vergogna a Tarzo Una trentina di tricolori lacerati alla vigilia delle solenni celebrazioni per il 25 Aprile e dell’adunata sezionale degli Alpini. C’è sconcerto a Tarzo per ciò che è accaduto la scorsa notte in paese. E si è aperta la caccia agli autori.

La richiesta

«Tagli e sofferenze» in una lettera l’appello dei sindaci

Scontro col Pd

L’Associazione dei Comuni Trevigiani ha consegnato al Presidente una lettera in cui denuncia «la crescente sofferenza degli enti locali alle prese con i tagli».

«Zaia poco leghista»: e lui si infuria

A pagina III

Bagno di folla

Partigiane d’acciaio bimbi in tripudio: i volti dell’affetto Mattarella ha avuto grandi attenzioni per i più piccoli, ma presente alla festa c’era anche Leda, 93 anni: «Io ero una combattente, portavo il mitra». A pagina II

IL PRESIDENTE Mattarella stringe calorosamente le mani di un avventore. La città lo ha ricambiato con applausi sinceri

Illeciti nel settore pubblico a Santa Lucia si può spiare Spiate anonime anti mazzette: a Santa Lucia ora si può. In paese è infatti operativa la piattaforma contro gli illeciti nel settore pubblico. Santa Lucia è il primo comune della Sinistra Piave a dotarsi del “whistleblowing”, lo strumento legale a disposizione di dipendenti, collaboratori, fornitori e cittadini per segnalare eventuali condotte illecite nella pubblica amministrazione. È una piattaforma on line alla quale è facile accedere e che garantisce l’anonimato di chi fa la segnalazione attraverso la compilazione di un questionario. Giraud a pagina XVIII

Oderzo

Idraulico sparisce lo cercano nel Monticano Sono proseguite senza sosta, per l’intera giornata di ieri, le ricerche nel Monticano di un 62enne idraulico, sparito nel nulla mercoledì sera. La sua auto è stata trovata vicina al fiume. Di lui però nessuna traccia. Fregonese a pagina XXI

Redazione Treviso: 31100 - Treviso, via Toniolo 17 - Tel. 0422.410270 - fax 041.665179 treviso@gazzettino.it

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Zaia condanna il fascismo, ricorda i 50mila partigiani morti, i 60 milioni di vittime della Seconda Guerra Mondiale, i 6 milioni di ebrei sterminati anche per colpa delle terrificanti leggi razziali italiane. Al Pd il discorso piace talmente tanto che lo bolla «molto poco leghista» scatenando le ire del governatore: «É offensivo. A casa mia non funziona così, che quando parli bene non sei leghista e quando parli male sei leghista». Calia a pagina V


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IL GIORNALE DI VICENZA

VENETO

VERONA.«Hoquiunabomba»:terroresulbus

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

Èsalitosull'autobus,l’altraserainzonaBorgoVenezia,dicendofrasisconclusionate, poiinitaliano:«Hounabombanellaborsa».Uncingalese,vicinoall’uscita,hacontinuatoaurlareseminando ilterrore. L’autista hachiamatoiCc: l’uomomentiva.Arrestato.

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FA_04522

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Venerdì 26 Aprile 2019

LA REAZIONE DELLE MAMME NO-PFAS. Ilcomitato non accetta larestituzioneaiproprietari dell’aziendafallita e se laprendeanche conlaRegione

«L’area Miteni torna a Icig? Profondo sdegno» «Unaffrontoancheisoldidi garanziafidejussoria:l’unica bonificacheaccettiamoèla rimozionediedificieterreni» «Profondo sdegno». Così in una nota le “Mamme NoPfas - genitori attivi area contaminata” commentano la notizia emersa dalla Regione per cui l’area e gli immobili della Miteni (ma non gli impianti, messi in vendita) saranno restituiti ai proprietari tedeschi-lussemburghesi dell’a-

zienda, dichiarata fallita, con un “protocollo di consegna” da parte del curatore fallimentare, autorizzato dal Tribunale in quanto il sito inquinato è un costo e non può fruttare soldi da distribuire tra i creditori. Il gruppo Icig ha scritto che è disponibile a farsi carico della barriera idraulica di pozzi che drenano i Pfas in uscita da Miteni, e a mettere 1,5 milioni per la garanzia per interventi di messa in sicurezza-bonifica. Scatta l’ira dei comitati:

«L’unica bonifica che accetteremo, perché è l’unica soluzione sensata, sarà la rimozione di tutti gli edifici e del terreno contaminato nel sito occupato da Miteni spa». E ricordano: «L'acquisto di Miteni spa da parte di Icig è avvenuto nel 2009 per la ridicola e quantomeno sospetta cifra di 1 euro e non abbiamo motivi per dubitare ciò che affermano i carabinieri del Noe di Treviso nella relazione consegnata alla Procura di Vicenza in cui dichiarano come Icig

fosse consapevole circa le gravissime criticità del sito e dei conseguenti rischi per la salute della popolazione residente. Com’è possibile riporre anche solo un briciolo di fiducia in chi ha tratto profitto sulla nostra pelle ed è corresponsabile del disastro ambientale e sanitario di cui siamo vittime? Come può la Regione Veneto ancora una volta mettere in secondo piano la tutela dei cittadini a favore di chi con il denaro pensa di poter acquistare la giustizia?».

La Regione, come noto, ha dato un altolà a Icig chiedendo che metta per iscritto impegni “a lunga gittata” per la messa in sicurezza e la bonifica del sito, e invita tutti gli enti competenti a vigilare. Ma «perché dovremmo ancora fidarci dei controlli attivati fino ad ora - attaccano i comitati - quando nel 2014 la stessa Regione rilasciò a Miteni l’autorizzazione integrata ambientale (Aia, ora ritirata dalla Provincia), che comprendeva la lavorazione del Ge-

UnoscorciodellaexMiteni

nX, senza preoccuparsi di verificare se questa pericolosa sostanza venisse rilasciata nell’ambiente, permettendo così che si propagasse fino a 7 km di distanza nella falda da cui attingono i nostri acquedotti?». Per i comitati la garanzia fideiussoria volontaria proposta da Icig è «un affronto vergognoso, sia da parte di Icig che probabilmente spera di risparmiare rispetto ad un più pesante risarcimento alla popolazione e agli enti pubblici, che da parte della Regione Veneto che ancora una volta fa orecchie da mercante alle nostre ferme e ben motivate richieste». • . © RIPRODUZIONERISERVATA

IL REPORT DELL’ARPAV. L’agenziadellaRegionehaaffinatolemisure:calaloscaricodel“tubone”

Fiumiveneti,in unanno unatonnellatadi Pfas Maottochilisudiecisonoquellitransitati lungoilPoegiuntidaovest Qui le emergenze sono nel Fratta Gorzone e nel Retrone-Bacchiglione Piero Erle

I corsi d’acqua che attraversano il Veneto nel 2018 hanno trasportato verso il mare oltre una tonnellata di Pfas, e di questa enorme quantità 8 chili su dieci hanno viaggiato lungo il Po. È la conclusione cui arriva il “Monitoraggio delle sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) nelle acque superficiali del Veneto” da poco pubblicato dall’Arpav, proprio in concomitanza con l’allerta dato dalla Regione perché si è scoperto - sempre da dati Arpav - che lungo il Po viaggiano anche quantità in massa anche dei cosiddetti “nuovi Pfas”, a catena un po’ più corta, come il C6o4 o il GenX (su cui come noto sta ancora indagando la Procura). Dal corposo report divulgato da Arpav emerge prima di tutto un dato di base: da una parte in sei anni sono aumentate da una cinquantina a oltre 200 i siti di corsi d’acqua in cui Arpav ha misurato la concentrazione di Pfas, dall’altra è stata affinata la capacità di misurare le concentrazioni e adesso almeno per

Eccocome è calatol’apportodiPfas del“tubone”dell’Arica

in particolare risultano superare anche il limite di qualità per il Pfoa, e poi anche dal canale Leb e dal Bisatto. Il carico inquinante maggiore però, com’è logico, viene misurato da Arpav lungo il Fratta Gorzone, con valori ben superiori a quelli del Bacchiglione e “sforamenti” dello standard di qualità per il Po, sia lungo l’asta dell’Acquetta-Togna (con superamenti anche sul Pfoa) sia lungo quella dell’Agno una volta che riceve il Poscola (passa dietro alla Miteni) e il Brendola, lungo il quale c’è “sforamento” anche del Pfoa. Arpav calcola che nel 2018 il Fratta Gorzone abbia portato nel Veneziano 130 chili di Pfas, e 45 il Bacchiglione (ma ben 800, come detto, li porta il Po «e con tutta probabilità riconducibili a fonti a monte», come noto). «A INQUINARE È LA FALDA».

Ilgrafico dell’Arpavche testimoniailcalo discarichi diPfas del“tubone” Aricanel Fratta Gorzone

il Pfos e il Pfas ci sono degli “sqa-standard di qualità ambientale media annua delle acque” che danno un significato preciso ai dati. I RISULTATI. Grazie alle misu-

razioni più precise dal report (curato da Carlo Giovanni Moretto, Monia Dal Col, Francesca Ragusa e Ivano Tanduo) emerge che nel 2018 c’è stata «una situazione di diffusa presenza del Pfos nelle acque superficiali

con concentrazioni maggiori dello standard di qualità sqa». Qualche “sforamento” è emerso anche in Adige e Piave, ma i bacini idrografici in cui sono stati misurati i 49 superamenti della concentrazione di Pfos sono: Brenta, Fratta Gorzone, Bacchiglione, bacino scolante nella laguna, Fissero Tartaro Canalbianco, Livenza, Po e Sile. Sono emersi anche sei superamenti dello standard per il Pfoa nei bacini del Bacchi-

glione e del Fratta Gorzone. IDUEPICCHI. Proprio sul baci-

no del Bacchiglione, come detto, emergono segnali preoccupanti. Praticamente tutte le stazioni, dal thienese Rostone in giù (Astichello, Longhella-Tesina) hanno concentrazioni di Pfos superiori allo standard medio di qualità. Ma attenzione: il “carico” maggiore arriva al Bacchiglione chiaramente da ovest, dal Retrone e dall’Onte che

C’è un dato però che emerge proprio per il Fratta Gorzone: il famoso “tubone” dell’Arica che scarica le acque dei depuratori dell’ovest vicentino, stima l’Arpav, porta al fiume solo il 25% dei Pfas, ed è in diminuzione (grafico). Il resto viene «probabilmente dall’acqua di falda drenata nel reticolo superficiale». La conclusione è sempre quella: è la falda ad essere carica di Pfas. E come alla giornata dell’Accademia Olimpica è stato detto dai tecnici che ci vorrà più di mezzo secolo perché la falda si ripulisca, così il commissario governativo-regionale Nicola Dell’Acqua ha spiegato a “L’Arena”: anche per i fiumi ci vorranno almeno 50 anni. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Lapolitica:ForzaItalia ePd all’attacco

«IlPoèuncasonazionale IntervenganoRomaeUe» Lavicenda deiPfascontinua ad alimentareil dibattitopolitico diquestigiorni.Anche perlo statodei fiumi:«Siavvii un’indagineconoscitiva delle commissioniSanità e Ambiente-scrivono i deputati forzistiDarioBond e PiergiorgioCortelazzo (èanche presidentediAcquevenete)perverificare gli effettivi livelli diPfasneicorsi d’acqua italiani, apartire dal fiume Po. Trattandosidisostanze chimiche,la loropresenza destaenormi preoccupazionie ilParlamento dovrebbe farsi caricodiverificare, con tuttigli strumentiasua disposizione, l’effettivapresenza diqueste sostanzeneinostrifiumi per verificarnel’effettivostato di salute.Inbaseai riscontri dell’indagineconoscitivasi potrebbepoi immaginaredi istituireun’apposita commissioneparlamentare d’inchiesta,perchéc’èil sospettochea contribuirea questoelevatolivellodiPfas neifiumisia anchelo sversamentoillegale discarti industrialiel’utilizzo diqueste sostanze,invianonufficiale, da partediaziendeche poi se ne liberanogettandole inacqua». «Leultimerilevazioni nelPo dicel’exsindaco epresidente vicentinoAchilleVariati, orain corsaper il PdinEuropa hannomostratochiaramente chequestodisastro ambientalenon riguardasolo

MammeNoPfasa Bruxelles delleareedel Veneto: èuntema nazionalesul quale serveun impegnocomunedaparteditutti i livelliistituzionali.Il mio èun appelloalavorarein squadra perchésolocosìpossiamo arrivarea soluzioni chediano sicurezzaaicittadini suquelbene comunecheèl'acqua.L'Europasu questopuòedevegiocareun ruolodiprimopiano: visto che anchel’Autoritàeuropea per la sicurezzaalimentare hadifatto certificatola pericolosità della presenzadi PfosePfoainacquae cibi,si agiscacon coerenza rivedendola Direttiva Acque e inserendolimitipiùstringenti».Il consigliereregionale PdGraziano Azzalinchiedechela Regione «lavoriper ottenereparametri nazionaliben sapendoperò chela situazioneveneta èpiùgraveche altrove,miglioriil sistema di analisidelleacque potabilieinfine informiinmaniera corretta i propricittadini».Eil segretario dellaCgilberica GiampaoloZanni invitalaRegionea «evitare inutili quereleverso gliambientalisti comeAlberto Peruffo».

SCONGIURATI GLI SCIOPERI MA SI CREA UN CASO. Il ministro Bussetti aveva dato un ok al testo di patto col Veneto sui futuri concorsi per docenti

Scuola,l’accordo aRoma bloccal’autonomia IlGovernoha concordato coi sindacati «reclutamento uniformedelpersonale»: “tradita”la bozzad’intesa L’accordo nazionale tra Governo e sindacati della scuola fa saltare un pezzo della possibile intesa tra Stato e Regione sulla maggiore autonomia del Veneto. Dopo una maratona durata un’intera notte, è stato siglato mercoledì all’alba, a Palazzo Chigi, un accordo tra i sindacati più rappresentativi del mondo della scuola - Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda - e il Governo, rappre-

sentato dal ministro del Miur Marco Bussetti, il premier Conte e il sottosegretario Salvatore Giuliano. L’intesa ha fatto sospendere - ma non revocare - lo sciopero che i sindacati, dopo una mobilitazione che dura da mesi, avevano indetto per il 17 maggio. L’accordo riguarda punti centrali per il mondo della scuola: rinnovo del contratto (2019-2012), scaduto in dicembre con l’adeguamento delle retribuzioni, ulteriori risorse finanziarie da reperire, assunzioni e stabilizzazione dei precari storici. Ma a far notizia qui in Veneto è anche

un altro punto dell’intesa, che riguarda di fatto l’autonomia differenziata per le Regioni che è fortemente osteggiata dai sindacati della scuola: hanno ottenuto l’impegno del Governo a salvaguardare «l’unità e l’identità culturale del sistema nazionale di istruzione e ricerca, garantendo un sistema di reclutamento uniforme» e che tutto il personale abbia «uno stesso contratto collettivo». Come detto, questo mette in crisi uno degli obiettivi cardine del progetto autonomia del Veneto, che aveva ottenuto da molto tempo un pre-ac-

cordo su questo proprio con il ministro Bussetti. Secondo la bozza portata in Consiglio dei ministri dal ministro Erika Stefani, infatti, il Veneto intende ottenere «la disciplina dell’organizzazione del sistema educativo regionale» e quindi i poteri sulla valutazione del sistema formativo; la programmazione di percorsi e le risorse «per le competenze trasversali; l’orientamento; la formazione docenti; l’integrazione tra istruzione e formazione professionale; la definizione della rete scolastica; la gestione degli Its; i fondi per il diritto allo studio alle

Unaprotesta nei giorni scorsiaRoma anti-autonomiasulla scuola

superiori e all’università; la possibilità di applicare anche contratti integrativi - quindi stipendi più alti - a docenti e personale. È quindi previsto che gli Uffici scolastici passino sotto la Regione, e così pure i dirigenti degli istituti, mentre i docenti e il personale già assunti invece restano sì allo Stato (salvo non chiedano loro di passare alla Regione) ma dall’intesa in poi sarebbe Venezia a organizzare i concorsi, fare le assegnazioni di incarico e reclutare (si propone che ci possa essere mobilità con le altre regioni, ma dopo almeno tre anni di docenza in Veneto). Tutti punti che paiono minati dall’intesa nazionale Governo-sindacati. • P.E. © RIPRODUZIONERISERVATA


28 Provincia VICENZA

IL GIORNALE DI VICENZA

Venerdì 26 Aprile 2019

OVESTVICENTINO

ARZIGNANO. DiventauncasopoliticoladecisionedimettereilcoordinatoreprovincialediForzaNuovatraisostenitoriufficialidiBevilacquaperlacaricadiprimocittadino

«La Lega con il leader nero, deriva estremista» Lereazionideicandidatisindaco diForzaItalia,NuovaArzignano ecentrosinistraall’inserimento di Beschin nella lista del Carroccio Luisa Nicoli

«La presenza di Beschin fa assumere alla Lega una deriva di estrema destra». Non usano mezzi termini i candidati sindaco alle amministrative ad Arzignano nel commentare l’inserimento nella lista del Carroccio, che sostiene il vicesindaco Alessia Bevilacqua, di Daniele Beschin coordinatore provinciale di Forza Nuova. Che dopo aver appoggiato nelle due tornate elettorali precedenti la candidatura del sindaco uscente Gentilin, nel 2009 e nel 2014, anche da esterno, anziché presentare la propria lista, annunciata un paio di mesi fa, è ora sceso in campo tra nelle file della maggioranza. Con la Lega. «Trovando un accordo sul candidato - ha precisato - e sul programma, su temi come la sicurezza e l’immigrazione». «La mia candidatura è stata un momento di inclusione non solo verso la destra di Beschin ma anche verso le civiche di centro come la lista Gentilin», ha spiegato il candidato Alessia Bevilacqua. «Ognuno è libero di fare le proprie scelte politiche e di cogliere il momento opportuno per una promozione di se stesso e del proprio movimento - commenta il candidato di Forza Italia e civica Nicolò Sterle - ma quella della maggioranza non può essere una coalizione di centrodestra, vista la presenza di forze estremistiche che non rappresentano la parte moderata della città e si mascherano dietro parole come integrazione e inclusione. A livello personale nessuna critica a Beschin e alle sue idee, ma se un partito politico, in questo caso la Lega, include determinati movimenti al suo interno di certo

non può avere la patente della moderazione e finisce per avere una connotazione estremista molto diversa dall’essere centrodestra che non rappresenta più». «Con Forza Nuova al suo interno la Lega mostra una deriva di estrema destra che non è in linea con le indicazioni nazionali di Matteo Salvini - dice Alessia Pasetto, candidato sindaco di “Nuova Arzignano” e civiche -. Niente contro Beschin ma la sua presenza evidenzia una componente diversa dalle caratteristiche che invece ha il candidato sindaco Alessia Bevilacqua. Mi stupisco che abbia accettato di avere alle spalle personaggi di estrema destra che con Bevilacqua hanno poco da spartire. Nella nostra civica ci sono persone con diverse anime, che alle Europee voteranno Pd, Forza Italia e anche Lega, ma che non si riconoscono in questa Lega». «Ognuno sceglie i propri compagni di viaggio - interviene Giuseppe Cazzola, candidato sindaco del centrosinistra -. Dobbiamo capire da dove veniamo per sapere dove vogliamo andare. Non ci sorprende che la Lega candidi un rappresentante della destra più reazionaria. Bevilacqua fa alleanze con i nostalgici degli anni più bui della nostra storia. È la nuova Lega di Salvini, che snobba il 25 aprile e perde il senso dello Stato. Credo in una politica aperta e inclusiva completamente diversa da quella che abbiamo visto negli ultimi 10 anni. Auguro a tutti di conoscere la storia. Il passato ci deve insegnare qualcosa, dobbiamo fare nostri gli insegnamenti perché il futuro possa dare buoni frutti». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Icommenti

CHIAMPO.Macilotti per il25 Aprile

«Èconla destra piùreazionaria»

FestadellaLiberazione «Noaegoismieodio perottenereconsensi»

NICOLÒSTERLE FORZAITALIA Quelladella maggioranzanon puòessere unacoalizione di centrodestradatala presenzadi forze politiche distampoestremistico

Unmomento dellacerimoniacon i ComunidellaValchiampo. M.P. Matteo Pieropan

Ildibattitosi accende trai candidati allacarica di sindaco

Variati(Pd) ALESSIAPASETTO NUOVAARZIGNANO Mistupiscoche il candidatosindaco AlessiaBevilacquaabbia accettatodi averealle spallepersonaggi di estremadestra

GIUSEPPECAZZOLA CENTROSINISTRA LaLegacandidaun esponentedella destrapiùreazionariaefa alleanzeconinostalgici degliannipiùbuidellastoria

«Connivenza conideologie sconfitte dallastoria» «Beschinnelleliste dellaLega? Èunanovità, manon deltutto unasorpresa.Matteo Salvini ha prodottouna totalemutazione geneticadellaLega ela connivenzapolitica con formazionidiestrema destrao neofascistenonviene nemmenopiùnascosta». AdirloèAchilleVariati, capolistaveneto delPartito Democraticoalle prossime elezionieuropee,che ha commentatocosì lapresenza delcoordinatoreprovinciale di ForzaNuova DanieleBeschin nellalistadelCarroccio alle prossimeamministrativead Arzignano,a sostegnodel candidatoalla caricadi primo

AchilleVariati cittadinodellamaggioranza AlessiaBevilacqua. «Èanche controquestaderiva cheoccorre mobilitarsi-continua Variati -.Lo chiamanosovranismo, maspesso èsoloriciclaggio diideologie sconfittedalla storia epulsioni improponibili.L’Italiaeil Veneto hannobisognodipiù aperturae piùEuropa,non dellachiusura retrogradaenostalgicadei professionistidell’odio. L’estremismo- concludeVariati nonportasviluppo enonporta progresso». L.N. © RIPRODUZIONERISERVATA

MONTECCHIO. Larotatoria di vialeEuropaècostata 350milaeuro.Avviatauna sottoscrizioneper ilcosto della statua

Igonfaloni deiComuni della Valchiampohanno sfilatoin piazzaZanella ierimattina per lacerimonia organizzata per il 25Aprile. All’evento intercomunaleprevisto in occasionedellaFestadella Liberazioneerano presenti rappresentantidelle associazionid’Armae combattentistiche,delleforze dell’ordineeanchei sindaci o gli amministratoricomunali. Dopole cerimonieper l’alzabandierae perl’onore ai Caduti,sisono tenuteuna sfilatalungo le viedelcentro di Chiampoeunamessa cheè stataofficiata inparrocchia. Quindi,in piazza,èstata propostal’orazionedel sindaco diChiampoMatteo Macilotti, chesièscostato dalla tradizionecelebrativa dell’evento,proponendo una riflessionesull’oggi esui principalitemi legati all’attualità. «Hoprovatoa rifletterese l’Italiaper la qualei nostrinonni hannocombattuto sial’Italia cheabbiamosaputo costruire oggi– hadetto ilprimo cittadinoMacilotti-. Vedoun Paeseinprofonda crisi

d’identità,dovesi mettonoin evidenzagliegoismi, itimori egli odi.Etuttoquestoper fare consenso.UnPaese afflittodalla denatalità,chestapagandola scarsaattenzione verso l’ambiente».Epoi Macilottiha aggiunto:«Vedo unPaese chenon sasmarcarsi dal centralismo governato,dallealteeonerose burocraziestatali». Mail primicittadinodiChiampo hafattocapire divoler guardare avantiechelaricetta vincente è quelladipuntare a cercare soluzioni. «Occorreripartiredai grandi giuristiepolitologichehanno saputovedere nelfederalismo e neldecentramento amministrativole viemaestre per assicurareetutelarel’unitàdi un Paese- hadetto-.Occorre rimetterela famiglia alcentro dell’agendapoliticaeeconomica. Ènecessarioripartiredallo sguardodeigiovani chestanno affollandole piazzeeoccorre considerarele loro preoccupazioniper il cambiamentoclimatico». «Secosì sarà -haconcluso il sindacodiChiampo Macilotti- il sangueversatodai nostri nonni e dainostripadri non saràstato vanoepotremoessere degnidel lorosacrificio». © RIPRODUZIONERISERVATA

MONTECCHIO. Icolpinel centrodiabbronzatura

spogliatoi Pronto il rondò, spunta un nuovo leone Furtinegli Noneranostate loro IeriperlafestadiSanMarco Cecchetto:«Èl’emblema dellanostrastoria».Stefani: «Simbolodelpopoloveneto» Giorgio Zordan

Il 25 aprile, festa della Liberazione ma anche di San Marco. E il sindaco Milena Cecchetto ha voluto proprio questo giorno per inaugurare la rotatoria Fiamm (investiti 350 mila euro, metà finanziati dalla Regione) ma soprattutto il leone marciano posato al centro del rondò. Tanto che la ditta e gli uffici tecnici con l’architetto Sabrina Crivello sono riusciti a concludere i lavori in anticipo di qualche settimana permettendo così l’inaugurazione. Accanto a Cecchetto ieri all’inaugu-

razione della statua, alta 1,35 metri, posta su un basamento di poco più di un metro d’altezza, realizzata in pietra di Vicenza dalla ditta Peotta Bruno e geometra Luigi (scalpellino Alberto Negrin), c’erano il ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani e l’europarlamentare Mara Bizzotto. Per sostenere la spesa è stata aperta una sottoscrizione. Il costo si aggira sui 5 mila euro e metà della somma sarebbe già stata raccolta. «Un’opera - ha detto Cecchetto - offerta dai Montecchiani alla città: ora ad Alte abbiamo il cavallo, qui il leone e poi i castelli a fare da punti di riferimento. Il leone è il simbolo della nostra identità, della nostra storia». «È un grandissimo simbolo - ha detto il ministro Stefani non di un partito, ma del po-

Inaugurazionedel“Leon”all’incrocio di vialeEuropa. FOTOTROGU

polo veneto. Siamo in un momento particolare. L’autonomia del Veneto non è solo una questione economica, deve fare i conti anche con certa burocrazia e certa politica. La voce dei veneti deve farsi sentire e la politica deve rispondere a quest’istanza che pretende che sul territorio nazionale ci sia lo stesso servizio allo stesso costo». «Festeggiare la ricorrenza di San Marco con quest’opera - ha sottolineato l’europarlamentare Bizzotto - è il massimo. È il simbolo dell’orgoglio veneto, del nostro impegno, della nostra voglia di fare». Assenti alla cerimonia gli autonomisti, come il candidato sindaco Ruggero Zigliotto: «Io il 25 aprile lo celebro a Venezia in piazza San Marco», ha fatto sapere. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Duegiovanieranofinite aprocessoper rispondere delraid,ma sono state assolte:c’erano altriclienti Dopo un lungo dibattimento, iniziato ancora nel novembre 2015 e durato quasi una decina di udienze, il giudice Carli ha assolto, pur con la formula del dubbio, perchè non hanno commesso il fatto, due giovani. Ketti Di Colombi, 26 anni, di Zelarino (Venezia), e Marilena Di Colombi, 29, di Mestre, sempre nel Veneziano, all’epoca si erano opposte ad un decreto penale di condanna per far valere le loro ragioni in aula; ed hanno ottenuto ragione. Le imputate, difese dall’avv. Antonella Cataldi, dovevano rispondere di furti aggravati

commessi a Montecchio Maggiore il 13 gennaio del 2012. Le giovani, entrambe già note alle forze dell’ordine, erano entrate con una terza persona, minorenne all’epoca dei fatti, nel centro di abbronzatura “Isola del sole”. Quindi sarebbero riuscite ad intrufolarsi nello spogliatoio riservato al personale della struttura, e si sarebbero impossessate del portafogli (con 200 euro) di Debora Spinato Campigli, e di quello di Federica Masiero (con 280 euro). A quel punto si sarebbero allontanate, salvo essere identificate successivamente. Nel corso del processo, è emerso che c’erano anche altre persone; non c’era perciò prova certa della loro responsabilità. • © RIPRODUZIONERISERVATA


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VENERDÌ 26 APRILE 2019 IL MATTINO

MONSELICE - CONSELVE - ESTE - MONTAGNANA

este, Battaglia e galzignano terme

Evasi 8 milioni, arrestati tre imprenditori False fatturazioni di elettrodomestici attraverso la Status Srl di Albignasego scoperte dalla Guardia di finanza di Este Giampapa. O meglio, soldi destinati al loro amministratore. A quest’ultimo viene contestato di aver iscritto a bilancio, nella sua qualità di amministratore della Status, fatture non corrispondenti alla realtà, con mittente o destinatario fasullo. Gli viene contestato l’autoriciclaggio e l’evasio-

INDAGINE PARTE DA ESTE

L’inchiesta parte da Este dove sarebbero state segnalate alcune fatture sospette. L’ordinanza è molto complessa. I fatti oggetto dell’in-

chiesta sarebbero riferibili agli anni 2014 (la Status fatturava 16 milioni di euro, 4 mila euro di utile) e 2015 (24 milioni di euro, 83 mila di utile). Per fatti simili la commissione Tributaria provinciale e regionale aveva già assolto la Status srl e quindi l’opera del suo amministratore. Gli arresti

GLI ARRESTATI

Casalserugo Concorso di autoritratto disegni in mostra

Conselve Concerto benefico del coro Jubilate

Vighizzolo d’Este La mafia a Nord Est se ne parla questa sera

Bagnoli Giardini di Villa Borletti apertura straordinaria

Ristretto in una cella del Due Palazzi è finito Nicola Giampapa, 55 anni, che risulta residente a Battaglia Terme, ma di fatto risiede a Galzignano; ai domiciliari Denis Soranzo, 39 anni di Galzignano e Sabrina Gambarotto, 50 anni di Este. Giampapa è l’amministratore della Status srl che commercializza elettrodomestici e prodotti elettronici, vendendoli all’ingrosso, al dettaglio e on-line e ha sede in Strada Battaglia ad Albignasego. Soranzo e Gambarot-

È dedicato all’autoritratto il concorso d’arte intitolato a Danilo Pizzo promosso dalla scuola media “Orsato” dell’istituto comprensivo di Casalserugo. Domani i lavori realizzati dai ragazzi che hanno partecipato al concorso verranno esposti nella sala consiliare del municipio e si potranno osservare dalle 11.30 alle 12.30. L’ingresso è libero e aperto a tutti: studenti, insegnati, genitori, familiari, amici e semplici curiosi.

Concerto solidale stasera alle 21 in Duomo con il coro polifonico Jubilate diretto da Maria Giovanna Lazzarin, con Gianluca Manoli all’organo e le voci soliste di Meris Banzato e Maria Giovanna Lazzarin. Partecipa l’associazione musicale “Gianni Zamborlin” di Terrassa. Le offerte andranno alla ricostruzione del Parco della Natura a Mezzaselva di Roana, installazione artistica nel bosco danneggiata dalla tempesta Vaia.

Questa sera, alle 21, in sala consigliare a Vighizzolo d’Este Sara Carbonin e Francesco Trotta presenteranno il libro “Mafia come M. Criminalità organizzata, affari e rifiuti a Nord Est” , volume realizzato dall’Associazione Cosa Vostra. L’associazione da tempo porta avanti incontri nelle scuole con un chiaro percorso educativo nel settore della legalità: il lavoro di Cosa Vostra e l’obiettivo di questo volume è proprio smentire l’idea che la mafia esita solo al Sud.

Apertura straordinaria dei giardini di Villa Widmann Borletti, domani con le visite guidate a cura dell’Associazione Kaleidoscopio di Bagnoli, in collaborazione con il progetto “Frigus”. Oltre ai giardini si visitano anche gli antichi granai e le cantine storiche. Per prenotare uno dei tre turni di visita previsti (alle 10, 15. 30 e 17) telefonare all’associazione Kaleidoscopio cell. 333 12 90 760 oppure alla Biblioteca tel. 049 95 79 124. Il contributo per la visita guidata è di 5 euro.

hanno sorpreso non poco gli interessati e i loro difensori, visto tra le altre cose che giungono ad almeno 4 anni dalle contestazioni. Inoltre i soldi portati all’estero da Soranzo e Gambarotto sarebbero stati dichiarati (questo emergerebbe dalle difese) nelle rispettive dichiarazioni reddituali, quindi non soldi nascosti all’erario e non risulterebbero mai arrivati nelle disponibilità di Giampapa. Quest’ultimo è difeso dall’avvocato Giorgio Gargiulo che con il collega Mattia Basso assiste pure Soranzo. Gambarotto è difesa dall’avvocato Fiorella Mammana. La settimana prossima sono in programma gli interrogatori di garanzia. Ieri mattina Giampapa ha ricevuto in carcere la visita del suo legale. Mercoledì mattina i finanzieri hanno compiuto degli accertamenti bancari in numerosi istituti di credito della Bassa Padovana per effettuare un sequestro preventivo fino a 8 milioni ai fini della confisca sui conti correnti dei tre. Pare che un po’ di soldi siano stati trovati. —

MONSELICE. Partecipazione e commozione per la cerimonia del 25 Aprile, che ieri, dopo la deposizione delle corone al monumento ai Caduti davanti il municipio, si è spostata alla frazione di San Cosma dove è stata inaugurata la targa commemorativa dedicata ai quattro giovani che poco dopo la fine della seconda guerra mondiale hanno perso la vita giocando con delle munizioni abbandonate nel cortile della scuola (adibita a deposito di proiettili) e della parrocchia della frazione di Monselice. Dopo la sfilata con la banda e le majorettes, alla presenza dei rappresentanti dei combattenti e delle forze dell’ordine, dei rappresentati dell’amministrazione comunale e di alcuni candidati sindaci è stata proposta in chiesa la proiezione del docu-

mentario “San Cosma: il gioco del silenzio” alla presenza dei registi Alessandra Gonnella e Diego Loreggian. Il parroco Aldo Manfrin ha sottolineato l’importanza dei valori fondanti di questa giornata mentre Ezzelino Girotto, uno dei promotori della giornata, fratello di Mario Girotto, morto il 7 ottobre 1945 al termine della messa per l’esplosione di un residuato bellico, ha ricordato con un discorso molto commovente di aver dedicato la sua vita alla memoria del fratello. Attraverso raccolte firme e incontri con le amministrazioni comunali si è impegnato a far riconoscere a Sergio Sturaro, Franco Greggio, Mario Girotto e Silvio Carturan, morti nel 1945, il titolo di “Caduti in guerra”. Giada Zandonà

prendendo servizio all’aeroporto dove ha poi svolto tutta la sua carriera militare. Risiede in paese ormai da vent’anni e si è sempre interessato al volontariato, collaborando con varie associazioni a carattere sociale, sportivo e Onlus. Si tratta della sua prima esperienza politica in prima linea. «Mi presento» spiega il candidato sindaco «con l’intento di coinvolgere tutta la comunità nel condividere i progetti che andranno a realizzarsi, cercando di instaurare un filo diretto con i cittadini, per una chiara e diretta informazione di tutte le attività amministrative, a tutt’oggi inesistente. La nostra lista rappresenta l’incontro di più generazioni, e punterà soprattutto sui giovani. Ci saranno persone di origi-

ne ed estrazione politica diverse, con l’unico obiettivo di porsi al servizio della comunità senza vincoli di parte. Abbiamo idee risolutive prive di slogan, non discostanti dalla vera realtà del nostro territorio, la voglia e l’impegno di risolvere le esigenze primarie della nostra cittadinanza». Il moto della lista è “Nelle tue mani il nostro futuro”. «Ci presenteremo» continua Franza «con l’intenzione di porre la massima attenzione alle qualità umane e professionali delle persone e sviluppare idee. I nostri punti di partenza sono il rispetto delle regole, la qualità della vita, la solidarietà, la trasparenza e lo spirito di servizio per una buona amministrazione». Alessandro Cesarato

Carlo Bellotto ESTE. Fatture fasulle e Iva evasa per 8 milioni di euro in due anni, la Compagnia di Este della Guardia di finanza ha arrestato tre persone (incensurate) ritenute a vario titolo responsabili nella presunta frode fiscale con le accuse di riciclaggio. La misura è stata eseguita mercoledì all’alba dalla Guardia di finanza di Este su ordine del giudice Domenica Gambardella, pubblico ministero Luisa Rossi.

to sono i soci dell’azienda, amministrata da Giampapa che riceve un compenso per il suo lavoro. Le Fiamme gialle, guidate dal capitano Chiara Mezzone, contestano a Soranzo e Gambarotto, tra altre cose, di aver portato dei soldi all’estero, all’incirca 6-700 mila euro, pare a Dubai, per poi darli a

ne. Per i due soci l’accusa è di autoriciclaggio, ossia l’aver reimpiegato nell’azienda denaro “sporco”.

IN BREVE

este

monselice

Scontro in consiglio sulla discarica di Sant’Urbano

Vittime della guerra in tempo di pace ricordate a San Cosma

ESTE. Ancora nervi tesi in consiglio comunale tra maggioranza e opposizione. L’altra sera i gruppi di minoranza – Civiche d’Este, Pd e Movimento 5 Stelle – hanno abbandonato nuovamente l’aula del consiglio comunale per protestare contro il gruppo di governo di Roberta Gallana. Le opposizioni avevano presentato una mozione dedicata all’ampliamento della discarica di Sant’Urbano: «Chiedevamo semplicemente di convocare il Tavolo Ambientale Territoriale per discutere un tema di centrale importanza per il territorio: l’ampliamento della discarica e la proposta di insediarvi un impianto di trattamento dei fanghi inquinati da Pfas, posizionandolo così nelle vicinanze dell’Adige, il fiume che con le sue acque disseta centinaia di migliaia di persone e irriga migliaia di ettari delle nostre terre» spiegano i tre gruppi «Di fronte a questa semplice proposta la maggioranza ha chiuso ogni dialogo, negando anche la semplice possibilità di conoscere i termini della proposta e impedendo un confronto sereno tra gli amministratori e i consiglieri del territorio». La maggioranza ha annunciato di voler dialogare pri-

ma con il sindaco di Sant’Urbano e di valutare l’intervento dal punto di vista tecnico. Per questo i consiglieri di minoranza (ad eccezione di Carlo Zaramella) hanno abbandonato l’aula. Incalzano gli stessi: «Ci chiediamo a cosa serva allora il Tavolo tecnico che si professa “territoriale”, forse solo a discutere sulle zanzare? Avevamo ragione quando affermavamo che era una velleitaria inutile invenzione solo per fare propaganda, come usa fare questa amministrazione. Forse la maggioranza non vuol disturbare il manovratore regionale che ancora una volta metterà nella nostra zona un impianto di smaltimento rafforzando l’idea della Bassa padovana come la pattumiera del Veneto e del Nord Italia?». Chiudono: «Di fronte a questo nuovo atteggiamento di provocazione e chiusura di questa maggioranza oscurantista, di fronte all’ennesimo atto di negazione di informazioni e di trasparenza, abbiamo scelto insieme di abbandonare la seduta consigliare per sottolineare la prepotenza e il discredito con la quale queste persone amministrano questo nostro Comune». Nicola Cesaro

Un momento della cerimonia ieri a San Cosma

(ZANGIROLAMI)

verso le elezioni a san pietro viminario

Sfida di Giovanni Franza al sindaco uscente SAN PIETRO VIMINARIO. Sarà Giovanni Franza a sfidare il sindaco uscente Federico Curzio alle prossime amministrative. Ad appoggiarlo c’è la lista civica “San Pietro Viminario e Vanzo”, che ha designato Luca Bertin come eventuale vicesindaco. Sessantaquattro anni, maresciallo aiutante dell’Aeronautica militare in pensione, Giovanni Franza, nato in provincia di Lecce, è arrivato a Padova nel dicembre del 1971,

Giovanni Franza


VENERDÌ 26 APRILE 2019 LA NUOVA

LETTERE E OPINIONI

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DITELO ALLA NUOVA Turismo e flussi a Venezia, basta con i dubbi e le incompetenze L’INTERVENTO

È

ora di finirla. Passato anche questo weekend pasquale dai centomila turisti, sembra davvero venuto il momento di finirla con i dubbi, le incompetenze e, peggio, le ipocrisie intorno alla questione del turismo a Venezia. È evidente che la pressione turistica è insostenibile per la città: è insostenibile per la vita quotidiana dei cittadini veneziani ed è ancora più insostenibile per il futuro stesso di Venezia. La concorrenza degli usi ricettivi turistici impedisce alla città di rigenerarsi con nuovi abitanti e spinge sempre di più all’esodo di quelli presenti, inoltre impoverisce e soffoca il tessuto produttivo, rendendo insostenibili i mestieri che fanno di

LE LETTERE Programmazione Il futuro di Marghera è legato al suo porto Ci saranno coloro che esulteranno quando, molto probabilmente, verrà annunciata in modo definitivo dall’attuale governo, la geopolitica sui porti dei nostri mari. Mi riferisco alla novità (annunciata da tempo) che prevederebbe la creazione nella vicina regione Friuli Venezia Giulia dell’hub portuale dell’alto Adriatico. Mi auguro che ad esultare, oltre i giuliani, non siano anche i nostrani difensori ad oltranza della Salvaguardia di Venezia, coloro che fornendo appoggio a scelte progettuali fantasiose, potranno vantarsi di aver contribuito a fornire l’alibi alla nuova classe dirigente, politica ed economica, per procedere nella regione confinante allo sviluppo di progetti che cancelleranno Venezia quale porto di rilievo. E senza porto verrà dato il colpo di grazia anche al polo industriale di Marghera, che a parole si è detto da anni di voler rilanciare, ma che in realtà si è preferito avviare in un vicolo cieco. Ma come si è potuto arrivare a ciò? C’è una logica, ed a mio parere anche molto chiara. Alla fine della giostra, sarà costato, in tempo, fatica e denaro, molto meno creare il nuovo a Trieste e dintorni, avendo potuto evitare gli ostacoli che a Venezia siamo specialisti a porre. A quei signori che investono, non interessa più di tanto Venezia, intesa come storia, civiltà, arte, sviluppo sociale, laboratorio etico, nonché di elaborazioni intellettuali per progredire umanamente. È nelle cose che anche il più santo degli investitori (ma penso che non ce ne siano),

Venezia una città. A fronte di questa situazione, c’è la conclamata incapacità della (delle) Amministrazione (i) di dare risposte adeguate, e spesso c’è l’evidente collusione tra le politiche che vengono praticate e i peggiori interessi che gravano su Venezia. Insopportabile poi è la contraddizione tra le ripetute affermazioni di volere contrastare il fenomeno turistico e la pratica quotidiana di scelte che vanno nella direzione opposta. Il “compound” di caserme per turisti low cost realizzato e in corso di raddoppio alla stazione di Mestre è l’esempio più clamoroso sia dal punto di vista realizzativo che dell’approccio culturale sottostante. Questa concentrazione di alberghi, di pessima qualità urbanistica (non parlo dell’estetica), che produrranno dai due a tre milioni abbia a cuore prima di ogni altra cosa far rendere il proprio denaro. Di conseguenza, e qui c’è da chiamare in causa la politica, ci sarebbe ancora tempo per programmare lo sviluppo del porto e il rilancio aggiornato del polo industriale e logistico di Marghera. Da considerare che senza tali premesse, col cavolo che si procederà ad un vero recupero ambientale della laguna. Solo con gli investimenti per rendere aggiornato e competitivo il porto, si consentirebbe un programma che riguardasse anche la salvaguardia dell’ambiente e di conseguenza della città. Mi auguro che si possa ancora trovare spazio per creare un nuovo rapporto di collaborazione con tutte le forze che si sono sempre opposte a soluzioni, pur transitorie, per mantenere il comparto portuale in piena attività. Con la consapevolezza di evitare l’incantesimo che si è voluto creare con la presentazione di idee progettuali inverosimili, aventi lo scopo di stendere una cortina fumogena dietro la quale continuare con piani di abbandono. Si potrebbe giocare l’opportunità della Cina, che interessata al porto di Venezia e a Marghera (da ricordarsene), potrebbe essere indotta a farsi carico di tanti altri progetti, riguardanti la salvaguardia di Venezia. Non dimentichiamoci che l’ostacolo maggiore per le loro politiche espansionistiche economiche risulta essere la diffidenza che il mondo intero dimostra nei suoi riguardi, ritenendola con pochi scrupoli nel perseguire i propri interessi. Per loro potrebbe essere l’occasione per agitare un nobile vessillo, accreditandosi di una opera altamente meritoria per farsi valutare con meno severità sulle molte loro storture. Il nome Venezia darebbe, in tutto il mondo, valore ag-

di pendolari su Venezia in più all’anno e impediranno agli abitanti di utilizzare in modo civile i mezzi pubblici esistenti per la loro vita quotidiana, viene descritta dai responsabili di questo scempio, come rigenerazione urbana, come contenimento e distribuzione del turismo anche a Mestre, come promozione dell’economia veneziana. Al contrario l’unico effetto economico sarà l’aumento di occupazione servile semi-precaria che è quanto offrono strutture alberghiere di quel tipo, mentre i profitti verranno trasferiti fuori dalla città dal momento che la proprietà è straniera; e l’unico effetto urbanistico, sarà l’aumento insopportabile della pressione sui mezzi di trasporto, la compromissione per sempre di aree strategiche per il futuro metropolitano di Venezia e la realizzazione di un settore

della città precluso di fatto ai cittadini veneziani in quanto nessuno avrà motivo di andare in luoghi privi di qualsiasi funzione urbana. Questo è solo un esempio. In generale, la riduzione in corso di Venezia a merce è esattamente la base culturale che impedisce di vedere e dunque di risolvere le drammatiche emergenze indotte da una pressione turistica, destinata, per motivi geopolitici, ad aumentare sempre di più. Se si vuole smettere con le giaculatorie e affrontare seriamente la questione del turismo a Venezia vi sono solo tre strade da percorrere subito e su cui misurare questa e le prossime amministrazioni. La prima è quella di dare seguito agli studi che fissano un tetto giornaliero di presenze compatibili in città e attivare una politica del

giunto al loro operato. Gino Gersich Venezia

IL COMMENTO

“numero chiuso” introducendo la regola della prenotazione per l’accesso a Venezia: a partire, per cominciare e sperimentare, dalla prenotazione per visitare i monumenti più rappresentativi: San Marco e Palazzo Ducale, o l’intero complesso marciano, secondo procedure che sono state ampiamente studiate e indicate. La seconda è quella di istituire una vera “Carta dei Servizi” di cui debbono essere dotati tutti i visitatori, che offre servizi (musei, trasporti e altro) a fronte di un corrispettivo la cui redditività va totalmente riversata su chi vive a Venezia. In mancanza di questa Carta i medesimi servizi non verranno erogati o lo saranno a un prezzo politicamente alto. La terza è quella di copiare quanto viene fatto da ormai moltissime città al mondo (Barcellona, Parigi, New

York e molte altre) che hanno i medesimi problemi legati alla pressione turistica: fare una legge che leghi qualsiasi affittanza turistica a una licenza comunale. Sarà il Comune a stabilire quanti alloggi potranno essere messi sul mercato degli affitti turistici, eliminando in via prioritaria da questo privilegio gli alloggi dei non residenti. Con una legge di questo genere (di competenza regionale ma che deve essere rivendicata e può essere ottenuta dal Comune) non solo si diminuirebbe la pressione turistica, ma soprattutto si riaprirebbe il mercato degli affitti a prezzi accessibili per chi vuole vivere a Venezia. Queste tre linee, insieme, possono costituire l’avvio di una seria politica per governare il fenomeno turistico a Venezia. Tutto il resto sono chiacchiere. Roberto D’Agostino

GIAMPIERO AVRUSCIO *

Tempi bui Governo deludente ma era peggio prima Le tv prestano voce al coro delle opposizioni contro questo governo che in buona parte delude, anche se si pensa a come era ridotta la patria che ha trovato. I critici possono aver ragione ma si pensi alle rapine in banca che hanno tolto fiducia ai risparmiatori. E non le rapine ortodosse, da manuale con mitra, maschere e auto col motore acceso. Ma diverse e del tutto scandalose, specie perché gli autori si conoscono o si possono individuare e invece la stanno facendo franca. Le tasse disumane, c’erano già da decenni. Mentre abbiamo visto gente eletta per un fronte, cambiarlo alleandosi agli avversari. La sanità è un altro scandalo. I terremoti considerati svaghi per le vittime che non sono aiutate. Unica eccezione l’Aquila. Ma fu un caso. E potrei continuare, per dire che se questo governo deprime, resta sempre una bellezza di fronte a ciò che hanno mostrato quelli precedenti. Con l’unico alibi per noi, ché non li avevamo votati. Stefano Pelloni Venezia

Democrazia Quella perfetta è quella dei single L’unica forma di vera democrazia è quella che si ha in casa propria, a patto di vivere da soli. Dev’essere il motivo per cui il numero dei singoli è in costante aumento. Gianni Oneto Venezia

Medici ospedalieri, un futuro da incubo

L

a classificazione degli Ospedali, la tipologia dei reparti e delle apicalità e il numero di posti letto, continua ad essere il centro del dibattito tra Regione, Comuni, Sindacati e Associazioni dei cittadini. Eppure la questione Sanità è molto più seria e allarmante delle “schede ospedaliere”, ma sembra che a nessuno interessi o almeno che solo in pochi abbiano coscienza della deriva ormai intrapresa da tempo. È innegabili che siano sorti ospedali nuovi di zecca in Veneto, che molti ospedali siano in ristrutturazione e che ancora altri di importanti ne stiano sorgendo. Ma a fronte di tanti investimenti sulle strutture pubbliche, si scopre improvvisamente che mancano i medici ospedalieri. E che fine hanno fatto? Da come si sono messe le cose oserei dire una brutta fine! È l’unica categoria a cui non è stato rinnovato il contratto da 12 anni, a cui si chiedono ore e ore aggiuntive al proprio lavoro senza alcuna valorizzazione, a cui si chiedono turni di guardia anche a 60 anni, valorizzata meno di una badante (con tutto il rispetto verso le badanti). Una categoria in cui l’elevato rischio clinico (Rianimazione, interventi chirurgici, trapianti) non è riconosciuto rispetto ad altre competenze sanitarie di altri settori. Ci si meraviglia che in ospedale della provincia di Padova ben sei pediatri ospedalieri si siano licenziati per andare a lavorare sul territorio o in strutture private convenzionate, dove la valorizzazione è sicuramente migliore. Ci si meraviglia che gli ospedalieri ultracinquantenni non vedano l’ora di andare in pensione, mentre i giovani specialisti preferiscano altri lidi più convenienti, più attrattivi e meno rischiosi. Sono stati tali e tanti investimenti in Sanità, che i Pronti soccorso sono ancora strapieni di gente la cui risposta sanitaria non è da ricercare al Pronto soccorso e i reparti medici continuano ad essere sovraffollati per lo più da pazienti il cui bisogno è più sociale che sanitario. A livello nazionale si fa una legge per cui un medico ospedaliero può andare in pensione a 62 anni ma non può accumulare reddito, perché altrimenti i giovani medici non troverebbero posto, mentre la Regione Veneto emana una legge per richiamare a lavorare gli ottantenni medici pensionati perché non ci sono medici specialisti in ospedale. Regione e Stato dovrebbero avere le idee

meno confuse. L’Università sostiene che bisogna allargare il numero chiuso. La Regione sostiene questa ipotesi e annuncia la possibilità di assumere gli specializzandi degli ultimi due anni. Nell’uno e nell’altro caso non si tocca il nodo della questione: la valorizzazione del medico ospedaliero, diventato ormai “medico di clausura”, considerate le molte ore di lavoro soprattutto dei reparti chirurgici. Aprire il numero chiuso vuol dire formare sicuramente più medici che alle condizioni attuali, non lavoreranno nei nostri ospedali ma giustamente vorranno intraprendere strade a loro più convenienti, più gratificanti nella carriera e meno rischiose. Assumere specializzandi degli ultimi anni vuoi dire andare contro la legge, perché i concorsi per entrare in ospedale sono fatti per gli specialisti nella disciplina oggetto del concorso. Ma chi ha pensato a tale legge poi, si farebbe operare da un medico ancora non formato? Resta comunque la considerazione che una volta formati, se le condizioni restano quelle attuali, sceglieranno altre opportunità. Altra anomalia tutta italica, un medico specialista in Medicina Interna (dopo cioè aver “replicato” la Scuola di medicina) non è ritenuto idoneo a svolgere le funzioni di medico di base: anni e anni di esperienza in un reparto di Medicina da specialista in Medicina interna o Geriatria non ti dà il titolo e l’idoneità a svolgere il lavoro del medico di famiglia. Nessuno ha preso coscienza poi che da alcuni anni le multinazionali della Salute hanno acquistato case di cura, ospedali, laboratori, poliambulatori che sono tutti convenzionati con la Regione. È ovvio che il medico ospedaliero sarà attratto da queste strutture che offrono di più in qualità e quantità, perché la concorrenza non è tra pubblico e privato, ma tra pubblico e privato convenzionato. Il privato puro ormai non esiste più. E le multinazionali non fanno investimenti a perdere. Basta la salute... ma quando questa ti manca vorresti donne e uomini capaci di curarti al meglio, perché la salute e un bene prezioso, unico. Perché allora costringiamo i nostri giovani specializzati ad andare all’estero, a non scegliere gli ospedali pubblici? Perché una mamma specializzanda viene valorizzata meno della sua baby sitter (con tutto il rispetto delle baby sitter)? Perché stiamo uccidendo il nostro futuro? * Presidente Anpo, Azienda Ospedaliera di Padova


10 Economia

L'ARENA

Venerdì 26 Aprile 2019

LESFIDE. Alla giornatadi confrontopromossa da VenetoAgricoltura, rappresentantidi aziendeed enticome Sandro Boscainie DanieleSalvagno

Nuova Pac, taglio delle risorse del 5% Valeria Zanetti

Riduzione della pressione su ambiente e risorse naturali, contrasto al cambiamento climatico e garanzia di un equo tenore di vita per gli agricoltori. Sono queste le sfide che il primario veneto dovrà affrontare nei prossimi anni, evidenziate finora nell’ambito della consultazione pubblica, promossa dall’assessorato regionale all’Agricoltura, che sta interessando oltre trecento associazioni, enti e soggetti rappresentativi del mondo agricolo. Temi di cui la prossima Politica agricola comune (Pac), che partirà dal 2021, non potrà non tenere conto. A preoccupare è anche il taglio delle risorse, quantificate nell’ordine del 5 per cento. «Già l’attuale ciclo di finanziamento comunitario si è dimostrato insufficiente al fabbisogno espresso dalle imprese venete. Ci auguriamo almeno che le minori risorse siano compensate da una governance multilivello, che dia voce in capitolo alle Regioni, semplifichi la gestione delle pratiche e premi la capacità progettuale dei diversi territori», ha evidenziato l’asses-

sore all’agricoltura Giuseppe Pan, intervenuto ad una giornata di confronto promossa nei giorni scorsi dall’agenzia regionale Veneto Agricoltura, alla quale hanno partecipato esperti ed esponenti del mondo produttivo come Sandro Boscaini e Andrea Bertoldi, rispettivamente presidente di Masi Agricola e direttore generale di Brio Spa, Samuele Trestini (università di Padova) e Renzo Rossetto (Veneto Agricoltura), oltre a rappresentanti dell’associazionismo di settore come Lodovico Giustiniani, Confagricoltura Veneto, Daniele Salvagno, Coldiretti Veneto e Verona, Gianmichele Passerini, Cia Veneto. «In Veneto abbiamo le idee chiare su dove e come investire: chiediamo di migliorare i rapporti di filiera, gli strumenti di gestione del rischio, di sostenere le pratiche innovative e l’agricoltura di precisione, di aiutare i giovani a rimanere nei campi e di sostenere l’utilizzo delle terre in quota», ha continuato Pan, che ha anche ricordato come la Regione sia stata in grado di spendere oltre un miliardo dei 1.169 milioni di dote del programma di sviluppo rurale 2014-2020, dimostrando una capacità di programma-

Sistemiagricoli aconfronto

Veneto,piùinvestimenti Calanolesuperficiamais

GiuseppePan

HerbertDorfmann

zione che merita di essere riconosciuta e premiata. La prossima Pac dovrà tenere conto delle indicazioni che arrivano dai territori, ma sarà «confezionata» dagli europarlamentari che verranno eletti a fine maggio. Al momento – è stato ricordato da Herbert Dorfmann, membro della commissione Agricoltura del Parlamento europeo - ci sono ancora dei margini di discussione e d’intervento sul progetto di Pac, che di certo sosterrà giovani e ambiente e supporterà chi davvero vive coltivando o allevando». Con l’occasione Veneto Agricoltura ha presentato un approfondimento intitolato «Agriconfronti. L’agricoltura veneta e le sfide europee» (disponibile online https://bit.ly/2Yk7uRP), che mette a

confronto la situazione del primario Ue, nazionale e veneta. Quasi il 60% della superficie agricola, 173,3 milioni di ettari, lavorata in Ue da 10,5 milioni di aziende, si trova in tre stati: Romania, Polonia e Italia. Nel nostro Paese le imprese sono un milione e 145 mila, -31,8% nel decennio 2007-2016. La dinamica è trasversale (-24,2 per cento nell’Unione europea); più marcata in Veneto (-48%). Le piccole realtà - il 65% non supera i 5 ettari - sono ancora prevalenti. Ma sono in crescita le aziende con estensioni superiori ai 50 ettari soprattutto in Germania e Francia. L’occupazione nel decennio è in calo in Ue (-17,7%). In Italia ha avuto invece un incremento del + 2%; in Veneto del +18%. •

Azioni

valoria52sett. min max

A A.S.Roma ................................. A2A ............................................. Acea ........................................... AcotelGroup ........................... Acsm-Agam .............................. Aedes ......................................... Aedes18-20warr .................. Aeffe .......................................... AeroportodiBologna ............ Alba ............................................ Alerion ....................................... Ambienthesis ........................... Amplifon ................................... AnimaHolding .......................... Aquafil ....................................... Aquafilwarr ............................. Ascopiave .................................. Astaldi ....................................... ASTM ......................................... Atlantia ..................................... AutMerid .................................. Autogrill .................................... Avio ............................................ Azimut ....................................... B

0,5310 1,478 16,020 3,110 1,775 2,070 0,0077 2,945 12,440 N.R. 2,800 0,3780 16,720 3,548 9,680 1,270 3,815 0,7030 22,52 23,62 30,50 8,695 12,680 17,615

2,51 -0,37 1,65 0,65 1,43 0,49 -3,75 0,34 -0,80 — 1,45 — -0,48 0,85 -0,21 — 2,42 -0,57 -1,57 0,55 0,99 0,17 0,48 2,00

-4,87 -9,88 10,64 -34,4 -25,7 — — -2,00 -21,6 — -15,9 1,34 5,62 -39,9 -21,6 -55,6 15,61 -70,7 3,54 -12,3 -8,68 -15,3 -15,3 2,18

0.433 0.569 1.400 1.687 11.187 16.233 2.648 4.995 1.658 2.486 1.082 2.133 0. 0. 2.194 3.398 10.791 16.142 2.711 0.324 13.582 3.197 8.840 0. 2.830 0.428 15.389 17.398 22.641 7.139 10.531 9.393

3.451 0.408 20.418 6.156 13.025 3. 3.805 2.801 24.296 28.427 33.331 11.255 15.912 17.880

BCarige ..................................... BCariger .................................. BDesio-Br ................................ BDesio-Brr ............................... BFinnat ..................................... BIntermobil ............................. BProfilo .................................... BSardegnar ............................ B&CSpeakers ......................... B.F. ............................................. BancaFarmafactoring .......... BancaGenerali ......................... BancaIfis .................................. BancaMediolanum ................. BancaSistema ......................... BancoBPM .............................. Basicnet .................................... Bastogi ...................................... BBBiotech ............................... BE ................................................ Beghelli ..................................... BialettiIndustrie ..................... Biancamano .............................. Biesse ........................................ Bioera ........................................ BorgosRisp ............................. Borgosesia ............................... BPERBanca .............................. Brembo ..................................... Brioschi ..................................... BrunelloCucinelli .................... BuzziUnic r ................................ BuzziUnicem ............................ C

0,0015 50,50 2,060 1,890 0,3320 0,1625 0,1720 9,640 11,850 2,560 5,290 25,22 16,020 6,450 1,650 2,044 5,550 1,020 60,60 1,040 0,2620 0,3150 0,2720 19,550 0,0922 1,370 0,5300 4,173 11,650 0,0766 32,08 13,680 19,445

— — 0,98 2,72 -0,30 0,93 2,08 0,84 1,28 0,79 0,57 2,85 — 0,94 0,61 -0,49 — 2,00 — 1,56 -0,38 -0,63 3,03 0,51 -0,22 -2,84 1,92 1,63 -0,17 -0,52 0,06 -0,73 -0,94

-83,0 -44,5 -12,3 -18,9 -27,8 -55,4 -22,4 46,95 -8,42 0,79 2,62 -6,59 -49,4 -4,02 -26,3 -32,6 44,53 -7,69 11,60 10,40 -34,5 -37,0 -16,1 -56,3 -54,4 -8,67 -8,62 -11,9 -3,32 6,39 14,98 17,32 -5,42

0.001 33.540 1.689 1.673 0.279 0.156 0.156 5.819 10.550 2.082 4.336 17.065 13.744 4.854 1.370 1.546 3.647 0.800 49.467 0.811 0.235 0.286 0.170 16.707 0.056 1.040 0.452 2.945 8.893 0.054 26.875 9.288 14.895

0.010 90.690 2.386 2.350 0.468 0.365 0.229 9.707 13.431 2.632 5.653 27.129 34.379 6.804 2.287 3.062 5.743 1.135 64.907 1.121 0.407 0.517 0.333 46.406 0.202 1.850 0.650 5.138 13.021 0.083 39.850 13.775 22.577

CairoCommunicat ..................

3,555

1,14

-3,92

2.687

4.020

Azioni

L’approfondimentodedicato agli«Agriconfronti», tra sistemiagricoliUe, Italiae Venetoanalizzaanche lo sviluppoditre settori produttivi.Siparte con le superficiela produzionediuva davinonell’Ue, rispettivamente3milioni di ettariecirca 21 milionidi tonnellate(dati2017), concentrateinSpagna,Italiae Francia.In10 annigli investimentisonoscesi del 12,3%;inItaliadel10,9%, in Veneto,sono salitidel 15,3%. Pesantela riduzioneUe delle estensionia mais, scese a8,4 milionidiettari nel2017. L’Italia,con circa650 mila ettariinvestiti, unquarto coltivatiinVeneto, èil Paese conla flessione piùpesante, -38,3%(-37,1%inVeneto). Tuttavia,grazieal

© RIPRODUZIONERISERVATA

BorsaItalianadel 25aprile2019 prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Campidi mais:le coltivazioniinVeneto a-37,1% miglioramentodellerese, la produzionetotaleècresciuta a circa65,4 milioniditonnellate, un terzoinpiùrispetto al 2007.Italia eVenetoproducono metàdelloro fabbisognoeper il resto si affidanoalle importazioni. Infine,il biologico.Nel 2017il 24%dei quasi280milaoperatori bioeuropei(+ 55% in10 anni), eranoitaliani, unosuquattro; nel Veneto2.516 dove,a partiredal 2010,il loronumero èpiùche raddoppiato.Ladiffusione del biologicoèperò ancoralimitata.In Italiasitratta del5,6%delle aziende;nellaUe il2,8%; in Venetoil 2,5%. Lasuperficie bio Ueèdi circa12 milionidi ettari:in testalaSpagna con il 17%, seguitadall’Italia, conil 15% (1,8 milionidiettari). Il Venetoèl’1,1% deltotalenazionale,ovvero poco menodi 20mila ettari. Va.Za.

valoria52sett. min max

Caleffi ......................................... Caleffi20warr ........................ Caltagirone ............................... CaltagironeEd. ........................ Campari .................................... CarelIndustries ....................... Carraro ....................................... CattolicaAs .............................. Cembre ..................................... CementirHold ......................... CentraledelLatted'Ital ......... CervedGroup ........................... CHL ............................................ CIA ............................................... Cir ............................................... ClassEditori ............................ CNHIndustrial ......................... Cofide ......................................... CoimaRes ................................ Conafi ........................................ CoseBelled'Italia ................... Covivio ...................................... CrValtellinese ......................... Credem ..................................... CSP ............................................. D

1,445 0,2900 2,470 1,115 8,935 10,620 2,430 8,300 22,80 6,410 2,810 8,720 0,0075 0,1350 1,070 0,2140 9,638 0,5200 7,760 0,3920 0,4880 95,10 0,0697 5,080 0,6960

— — — — 1,36 -1,48 0,41 1,28 1,33 -0,31 — -0,57 1,35 1,50 0,56 0,47 0,19 1,36 2,11 3,70 0,21 1,17 -1,41 0,40 2,35

-2,03 1.333 1.515 -27,5 0. 0. -13,9 2.073 2.953 -13,9 1.012 1.335 44,46 6.163 8.868 — 8.089 10.776 -22,9 1.686 3.674 -6,64 6.806 8.891 -7,13 19.427 27.115 -8,30 4.646 7.312 -14,8 2.618 3.327 -12,2 6.415 10.543 -59,6 0.003 0.019 -28,8 0.103 0.192 -1,29 0.890 1.113 -34,8 0.167 0.332 -1,65 7.786 11.008 5,58 0.424 0.531 -6,73 6.827 8.559 13,52 0.235 0.392 -22,5 0.473 0.628 — 81.411 96.301 -45,1 0.063 0.131 -30,3 4.866 7.305 -27,6 0.663 1.015

D'Amico .................................... D'Amico22 warr ..................... Damiani ...................................... Danieli ....................................... Danielirnc ................................. Datalogic .................................. De'Longhi ................................. DeaCapital .............................. Delclima ..................................... Diasorin ...................................... DigitalBros ............................... Dobank ....................................... DUESERI18/19 warr ............ E

0,0928 N.R. 0,8540 18,060 12,720 22,02 23,20 1,502 N.R. 85,15 6,630 12,620 0,1300

0,11 — — 1,92 1,60 1,38 — 0,81 — -0,70 0,76 -0,63 30,00

-47,3 — -12,9 -19,7 -20,1 -20,2 -5,77 3,34 — 12,96 -27,9 -1,48 —

Edisonr ..................................... EEMS .......................................... El.En. .......................................... Elica ............................................ Emak ........................................... Enav ........................................... Enel ............................................ Enervit ........................................ Eni ................................................ ePRICE ...................................... EquitaGroup ........................... Erg .............................................. Esprinet .................................... Eukedos ..................................... Eurotech .................................... Exor ............................................. Exprivia ...................................... F

0,9940 0,0842 17,590 2,335 1,378 4,810 5,538 3,500 15,506 1,384 3,200 16,120 3,575 0,9700 3,830 59,26 1,184

0,20 0,24 -0,96 — -0,58 -0,58 0,62 0,29 -0,28 -0,29 — -0,62 0,70 -3,00 1,06 -0,27 1,20

4,63 1,45 -46,2 1,08 0,73 7,61 6,58 3,55 -2,17 -26,4 — -10,8 -19,8 -0,82 139,4 -3,49 -13,3

FalckRenewables .................. 3,238 FCA-FiatChryslerAut. ........... 13,732 Ferragamo ............................... 19,800

-0,49 -0,81 -0,23

56,05 1.725 3.446 -28,3 12.400 19.501 -19,2 17.209 25.228

0.081 0.810 14.452 11.324 20.029 21.121 1.207

0.181 1.043 23.266 15.952 32.988 28.348 1.557

69.022 95.568 4.020 10.340 8.771 13.223 0. 0. 0.883 0.046 12.261 1.238 1.163 3.923 4.245 2.968 13.585 1.270 3.068 15.738 3.196 0.860 1.591 46.312 0.819

1.062 0.090 34.355 2.541 1.517 4.894 5.702 3.566 16.768 1.931 3.551 19.817 4.447 1.068 4.331 65.425 1.493

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Azioni

valoria52sett. min max

Ferrari ....................................... Fidia ........................................... FieraMilano ............................. Fila ............................................... Fincantieri ................................. FinecoBank .............................. FNM ............................................ Fullsix ......................................... G

121,70 4,900 4,580 13,680 1,047 11,810 0,5080 0,8620

-0,57 0,31 -1,51 2,40 -0,48 -0,55 -0,20 1,41

20,73 85.297 128.128 -30,2 3.401 7.469 102,7 2.252 5.841 -19,3 12.388 18.656 -19,3 0.921 1.490 19,15 7.979 12.426 -25,3 0.447 0.693 -16,3 0.686 1.056

Gabetti ....................................... Gamenet ................................... GarofaloHealthCare ............. GasPlus ..................................... GediGruppoEditoriale .......... Gefran ........................................ Generali .................................... Geox .......................................... Gequity ..................................... GiglioGroup ............................. GimaTT ..................................... Gpi .............................................. Gpiwarr .................................... Gr.WasteItalia ........................ GrandiViaggi ........................... GualaClosures ........................ GualaClosureswarr .............. H

0,3440 9,100 4,070 2,220 0,3400 7,340 17,060 1,676 0,0410 3,480 6,970 9,180 0,8000 0,0772 1,615 6,640 N.R.

3,61 0,44 0,99 -0,89 -1,31 -0,68 0,29 -0,71 -0,97 -0,29 1,16 0,22 — — -0,31 1,53 —

-6,78 0.204 0.374 -2,47 6.700 9.685 — 3.534 4.120 -13,3 2.112 2.595 -21,1 0.312 0.434 -16,3 5.582 8.980 2,13 13.813 17.186 -40,9 1.073 2.865 -14,6 0.029 0.048 -42,4 2.011 6.000 -58,0 5.732 17.007 — 8.060 9.377 — 0. 0. -3,26 0.078 0.083 -22,7 1.560 2.100 -31,6 5.468 9.810 —

Hera ........................................... I

3,186

0,57

4,80

2.404

3.262

IGD ............................................. illimityBank .............................. Ima ............................................. Immsi .......................................... IndelB ........................................ IntekGroup .............................. IntekGrouprnc ....................... Interpump ................................. IntesaSPaolo .......................... IntesaSPaolo r ......................... Inwit ............................................ Irce ............................................. Iren ............................................. Isagro ......................................... IsagroAzioniSviluppo .......... ITWAY ....................................... Italgas ........................................ Italiaonline ................................ Italiaonlinernc .......................... Italmobil .................................... IVSGroup ................................. J

6,700 9,050 68,65 0,5220 22,80 0,3250 0,3680 33,26 2,277 N.R. 7,445 2,130 2,094 1,465 1,215 0,7360 5,548 2,340 400,00 19,600 10,650

-0,45 0,11 — -0,95 — -0,46 — 1,65 0,09 — — — — 0,69 2,10 2,22 0,43 0,43 — 0,62 -0,47

-14,1 — -15,3 -13,7 -34,5 6,04 -13,2 26,95 -27,8 — 11,79 -19,0 -14,3 -22,8 -2,02 -39,9 7,06 -22,6 25,00 -12,9 -3,18

5.364 7.427 51.407 0.386 20.058 0.286 0.328 24.487 1.893 2.496 5.918 1.743 1.871 1.339 1.135 0.337 4.421 1.919 320.000 17.337 9.866

8.127 9.162 84.572 0.643 34.800 0.398 0.459 33.139 3.172 3.313 8.067 2.763 2.553 1.890 1.357 1.235 5.605 3.022 470.000 22.655 12.239

JuventusFC ..............................

1,286

8,20

109,6

0.598

1.712

800 098 727 da rete fissa

LUCE GAS WWW.GRITTIENERGIA .IT

#EnergiaConTe

MARTORANA Officina - Elettrauto - Carrozzeria - Ricambi

CENTRO REVISIONI

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Azioni

valoria52sett. min max

L LaDoria ...................................... 8,120 LandiRenzo ............................. 1,178 Lazio ........................................... 1,204 Leonardo .................................. 10,515 Luve ............................................ 11,500 LventureGroup ....................... 0,6200 M

0,25 — 0,84 -0,33 0,44 -1,90

-34,6 -21,3 -16,3 8,92 11,65 -0,64

M&C .......................................... M.ZanettiBeverage .............. MaireTecnimont ..................... MARR ........................................ Mediaset .................................. Mediobanca .............................. Mittel ......................................... MolMed ..................................... Moncler ..................................... Mondadori ................................. MondoTv .................................. Monrif ........................................ MontePaschi ........................... Moviemax ................................ Mutuionline ............................... N

0,0412 6,080 3,274 20,85 2,864 9,352 1,700 0,4115 36,93 1,676 1,319 0,1805 1,315 N.R. 17,300

— 0,66 0,12 0,48 0,81 -0,09 — -1,32 -0,57 -0,36 -0,08 2,56 -0,98 — -1,48

-73,7 0.026 0.183 -15,8 5.457 7.495 -23,9 3.064 4.608 -16,2 19.261 26.628 -12,5 2.453 3.378 -8,67 7.233 10.278 0,59 1.610 1.863 -13,9 0.264 0.514 2,30 27.050 42.202 0,96 1.209 1.790 -70,9 0.915 4.889 -23,2 0.136 0.239 -51,1 1.200 3.365 — 8,53 13.066 18.863

NBAurora .................................. 10,200 Netweek ................................... 0,2435 Nexi ............................................ 8,402 NovaRESIIQ ........................... 4,210 O

— -1,02 -1,40 0,48

— -42,1 — -23,1

7.933 10.294 0.199 0.426 8.405 8.524 3.834 5.544

Olidata ........................................ 0,1540 Openjobmetis ......................... 7,290 OVS ............................................ 1,912 P

— -1,49 -0,88

— -37,0 -44,8

0.155 0.155 7.049 12.352 0.745 3.799

Panariagroup ............................ 1,502 Piaggio ....................................... 2,500 Pierrel ........................................ 0,1740 Pininfarina ................................. 2,150 Piovan ......................................... 5,810 Piquadro ................................... 2,100 Pirelli&C .................................. 6,406 Piteco ......................................... 5,200 PLC ............................................. 1,670 PoligrafSF ................................ 5,550 PoligraficiEditoriale ............... 0,2100 PopSondrio ............................. 2,418 PosteItaliane .......................... 9,224 PrimaIndustrie ....................... 20,30 Prysmian .................................... 16,600 R

-0,92 0,40 0,87 0,23 — — -0,56 -2,80 — — -0,24 -1,31 -0,41 0,25 0,09

-59,0 1.415 4.118 11,71 1.733 2.627 -10,8 0.137 0.223 -6,32 2.038 3.455 — 5.764 9.047 11,11 1.635 2.112 -10,2 5.438 7.662 — 3.561 5.464 -37,6 1.565 2.710 -22,1 5.568 7.001 -18,0 0.178 0.278 -38,5 2.283 4.005 16,58 6.081 9.490 -49,3 16.536 42.800 -31,1 14.939 26.680

RDeMedici ................................ RaiWay ..................................... Ratti ........................................... RCSMediagroup ..................... Recordati ................................... Reply .......................................... Restart ...................................... Restart20warr ...................... Retelit ........................................ Ricchetti ................................... Risanamento ...........................

— -0,75 — 0,47 0,08 -0,51 -1,20 1,61 -0,20 — —

-4,86 0.610 1.135 -0,64 3.955 5.062 60,00 2.536 4.169 9,69 0.836 1.489 21,13 27.768 37.161 13,21 42.626 60.615 66,58 0.110 0.729 -80,1 0. 0. -19,0 1.271 1.969 -15,1 0.202 0.253 -10,9 0.018 0.030

0,7040 4,625 4,080 1,290 35,54 58,70 0,4940 0,0063 1,524 0,2140 0,0262

7.807 12.497 0.939 1.603 1.150 1.761 7.567 10.843 9.297 11.857 0.555 0.683

Azioni

prezzo variaz. variaz. chius. chius. anno

Rosss ......................................... 0,6950 S

PERIODO

TASSO360

TASSO365

1 sett.

-0,378

-0,383

1 mese

-0,368

-0,373

-0,312

-0,316

-0,230

-0,233

-0,112

-0,114

-34,4

0.653

1.048

13.027 14.553 16.947 0.699 3.135 40.000 1.258 3.910 1.643 1.461 2.908 22.191 11.051 7.618 0. 3.458 1.361 10.008 0.344 0.060 72.500 10.842

19.930 18.077 23.508 2.907 5.432 41.800 2.541 6.545 2.240 3.815 5.581 31.075 18.381 9.050 1. 4.615 3.394 11.924 0.749 0.173 145.000 22.639

15,440 15,700 22,40 0,7600 4,707 40,20 2,010 6,250 1,644 2,180 3,720 27,65 14,520 8,650 0,9298 4,503 1,554 11,760 0,5400 0,1125 72,50 16,570

-0,64 0,64 0,45 -3,06 -0,70 — -1,28 0,81 -2,43 — 1,64 — -0,34 -1,70 -2,13 1,19 -1,58 0,34 1,50 -1,75 — -1,60

-21,2 -9,46 -0,88 -70,4 49,90 0,50 -11,3 -3,85 -12,9 -40,3 -30,3 2,79 -12,7 — — 15,76 -51,6 3,52 -19,4 -35,0 -50,0 -8,78

Tamburi ...................................... Tamburi20warr ..................... TAS ............................................. Techedge ................................... Technogym ............................... Telecomit ................................. Telecomitr ............................... Tenaris ...................................... TERNA ...................................... TerniEnergia ............................. Tesmec ..................................... Tinexta ...................................... Tiscali ........................................ TitanMet .................................... Tod's .......................................... ToscanaAeroporti ................. TreviFin.Ind. ............................. Triboo ........................................ TXT ............................................. U

6,300 1,259 1,520 5,000 10,920 0,4883 0,4541 12,925 5,410 0,3890 0,4290 10,700 0,0147 0,0636 43,06 15,950 0,3030 1,910 9,300

0,32 2,71 -0,98 2,88 0,37 -0,45 -0,74 -2,12 0,86 -0,26 -0,69 -0,74 — -5,07 1,08 0,95 0,66 0,53 -1,06

3,79 5.304 6.655 -17,2 0. 1. -21,2 1.292 1.958 — 4.200 5.169 7,91 8.507 11.540 -40,9 0.448 0.864 -37,0 0.392 0.749 -15,4 9.187 17.071 10,93 4.444 5.636 -24,5 0.313 0.518 -19,7 0.403 0.552 71,47 5.377 11.199 -52,1 0.009 0.032 -34,0 0.040 0.097 -31,2 37.577 64.231 3,91 13.193 15.919 -30,0 0.240 0.435 — 1.473 2.194 -19,8 7.728 12.985

UBIBanca .................................. 2,705 UniCredit ................................... 12,056 Unieuro ..................................... 14,320 Unipol ........................................ 4,545 UnipolSai ................................... 2,441 UNOSERI 17-22warr ........... 0,0059 V

0,56 -0,45 0,28 0,51 0,78 —

-36,2 -33,2 12,31 4,22 11,61 —

Valsoia ...................................... 13,600 Vianini ......................................... 1,160 W

0,37 0,87

-9,93 10.776 16.291 -11,4 1.065 1.329

47,60

ZignagoVetro .......................... 10,400 Zucchi ......................................... 0,0202 Zucchirnc .................................. 0,2280

— -0,98 —

2.149 4.380 9.683 18.158 9.653 15.109 3.283 4.639 1.851 2.442 0. 0.

— 46.697 49.028 25,45 -18,6 7,55

Euribor

valoria52sett. min max

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REGIONE BANDODA200MILA EURO PERRIQUALIFICAZIONE EDILIZIAEAMBIENTALE La Giunta regionale, su proposta dell’assessore regionale al territorio, Cristiano Corazzari, ha approvato una delibera che promuove il finanziamento, con bando di 200 mila euro, di interventi di riqualificazione per rigenerazione urbana con demolizione di opere incongrue, di elementi di degrado o di manufatti in aree a pericolosità idraulica e geologica, o in fasce di rispetto stradale, con ripristino del suolo.Le domande dovranno essere presentate entro 30 giorni dalla pubblicazione del bando sul Bollettino Ufficiale.

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VITICOLTURA PROROGAAL31 MAGGIO PERLEDOMANDE DIRISTRUTTURAZIONE La Giunta regionale ha prorogato al 31 maggio i termini della domanda per i contributi per ristrutturare e riconvertire vigneti, prevista dal Programma nazionale 2012 di sostegno alla viticoltura. La dilazione dal 30 aprile al 31 maggio, valida anche per le prossime annualità, è stata adottata per accogliere la richiesta di alcune organizzazioni professionali agricole venete. Le risorse ammontano a 13,3 milioni di euro: l’80% dell’importo richiesto sarà erogato come anticipo su fideiussione; il 20% a saldo. Va.Za.

7.792 10.399 0.019 0.027 0.153 0.231

2 mesi 3 mesi 4 mesi 5 mesi 6 mesi 7 mesi 8 mesi 9 mesi 10 mesi 11 mesi 12 mesi

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L’assessorePan:«Ciauguriamo cheleRegionipossanodirelaloro» Traleprioritàtuteladell’ambiente etenoredivitaequodegliagricoltori

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