n. 21 anno XVII Luglio 2014 | Registrazione Tribunale di Ancona n째 26/98 del 22/09/98 | Spedizione in abbonamento Postale 70% | DIV.COR.D.C.I Ancona
FRANCESCO CASOLI
EDITORIALE NUMERO 21 | ANNO 17 ...................................... Edito da ELICA S.p.A. Via Ermanno Casoli, 2 60044 | Fabriano | Ancona A cura della Direzione risorse umane ...................................... Direttore responsabile Sandro Petrucci Redazione Lea Ricciardi Ufficio stampa corporate (l.ricciardi@elica.com) ...................................... Cover tonidigrigio.it Impaginazione dedalogroup.com Progetto grafico Stefano Menconi ...................................... Registrazione Tribunale di Ancona n°26/98 del 22/09/98 ...................................... Spedizione in abbonamento postale 70% DIV.CORD.D.C.I. Ancona ...................................... Font utilizzati: • Lyon Display • Giorgio • Verlag Compressed ...................................... Carta utilizzata: Fabriano Offset 2001
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i trovo sempre più spesso in giro a raccontare di Elica o a trovare gente Elica sparsa per il mondo. Grande orgoglio ma anche, a volte, grandi ansie. La nostra storia interessa molto, sembra che siamo veramente diversi e riusciamo ad esprimerci con prodotti e comunicazione innovativi. Poi capita di andare a visitare consociate a cui ancora non sono riuscito a far capire il nostro spirito... Capita di avere la sensazione che si lavori in non perfetta sintonia... ( sto usando un eufemismo... ) Capita che sembra di parlare con persone che pensano tu sia un alieno nemico, che da piccolo Italiano non si rende conto di quello di cui parla. Quindi capita che a volte io mi incazzi... Ma fa parte del mio lavoro e se non è passato il messaggio che da tante parti apprezzano e che da qualche parte, sempre dentro il nostro perimetro, prendono con superficiale superiorità, la colpa non può che essere solo mia. Comunico male. Per questo martello sempre su questo punto... Se vogliamo aumentare la spinta dobbiamo essere una squadra unica. Dall'Italia al Messico passando per la Russia, Germania, Polonia, India, Francia, Spagna, Inghilterra, Cina e Giappone. Un sacco di posti in giro per il mondo, e nessuno di questi è superiore o inferiore all'altro. E tutti devono pensare Elica. Tutti. Clear?
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Le nuove sfide.
GIUSEPPE PERUCCHETTI
EMILIO ZAMPETTI
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la prima volta che mi succede, da quando sono in Elica, di non aver voglia di trattare, nel nostro piccolo spazio editoriale, un tema specifico. Vorrei questa volta, a quasi due anni dal mio arrivo, prendermi l’opportunità di descrivervi le sensazioni che provo nell’osservare l’azienda così come potrebbe fare un osservatore esterno. Cosa vedo, quindi? Vedo un’azienda florida e positiva che sta operando in uno dei momenti più tragici dell’economia mondiale ma nonostante questo, seppur non senza tensioni e con qualche scossone, è in grado di continuare a dare risultati positivi mese dopo mese, trimestre dopo trimestre, così da non perdere la propria direzione neanche per un attimo. Vedo un’organizzazione che trova energia nella fatica e nel sudore di tutti coloro che si riconoscono nei valori del proprio lavoro e in quelli dell’azienda. Vedo un’azienda che non si limita a combattere le avversità quotidiane usando tutti i propri muscoli, bensì un’azienda che continua a sviluppare attività di continuo miglioramento investendo risorse e capitali perché, si sa, se si vuole emergere non basta reagire ma bisogna seminare per il futuro. Vedo un gruppo che collettivamente si batte e cerca nuove strade, spesso lontane dalle radici originarie, orchestrate da un piano di azione che nel suo insieme si configura come un piano strategico degno di una moderna multinazionale. Vedo la volontà di saper persino guardare oltre al proprio core business, lontano molto lontano, intravedendo nuove strade che siano complementari e magari alternative a quello attuale, così che non sia mai in discussione l’esistenza futura. Vedo e sento l’energia e il sentimento negli occhi di tanti, dei più, che sono il vero tesoro nascosto di questa azienda. Questo è ciò che vedo e poco importa se tutto quello che ho visto non fosse già tutta realtà. Ciò che importa è sapere dove vogliamo andare perseguendo, giorno dopo giorno, un sogno comune. Allarghiamo i nostri orizzonti, acceleriamo il passo e tracciamo la nostra nuova strada.
sco dall’annual meeting pieno di entusiasmo, positività, sicuro di far parte di un progetto importante in un’Azienda speciale e porto con me alcune convinzioni “per fare il salto” che vorrei condividere con voi. Oggi chiunque voglia trovare o mantenere un lavoro deve generare valore per l’Azienda e dimostrare di poterlo fare a prescindere dalla parte del mondo in cui si trova. Ci sono due cose dal mio punto di vista che un’Azienda che vuole continuare ad avere successo deve saper fare meglio dei suoi competitors: collaborare istintivamente e adattarsi velocemente. La collaborazione è un atteggiamento fondamentale per la creazione di valore nel nuovo mondo “social” in cui viviamo: è un atto di “coraggio e di fiducia” che dobbiamo fare con tutti i colleghi a prescindere dalla “latitude” in cui lavoriamo. L’atteggiamento di adattarsi velocemente a un mondo che cambia ogni giorno, poi, è un “must”: stare fermi, oltre che noioso, è una condanna! Pensate a quante Aziende, che sono state leaders nel passato, oggi non esistono più. Mai smettere di imparare: ecco un'altra caratteristica che dovrebbe essere insita nella cultura di ogni organizzazione che voglia competere e avere successo in un mondo in cui le capacità e le conoscenze di ieri non sono più sufficienti. La nuova sfida della direzione HR è quella di aiutare la gente a smettere di pensare alle “best practise” e favorire la generazione delle “next practice”, ossia chiedersi cosa c’è di nuovo e cosa accadrà domani, giocando un ruolo importante nella trasformazione sia nella cultura dell’Azienda sia nella comprensione della cultura di ogni Paese per aiutare le persone a raggiungere un successo duraturo. I’m ready to jump and you?
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Una cultura del Il commento cambiamento dell'AD. collaborativa.
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MAURO CASTELLO
ELICA TRA GLI INNOVATTORI.
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urante la prima settima di giugno Elica, su invito della Regione Marche, ha aderito ad INNOVATTORI, un'iniziativa promossa dalla Regione Marche per proporre nuove sfide e nuove opportunità alle aziende marchigiane, tenutasi a Civitanova Marche (MC). L’evento è stato organizzato con spazi di presentazione istituzionali sui temi dell’innovazione e della finanza agevolata, spazi per incontri business to business tra le imprese aderenti all’evento e, non ultimo, uno spazio espositivo in cui sono state riunite le eccellenze regionali nei settori:
– Manifattura sostenibile – Domotica – ICT – Salute e benessere – Meccatronica Negli spazi destinati agli incontri B2B (organizzati con la tecnica dello speed date) è stato possibile incontrare, oltre alle aziende del territorio, anche aziende dell’area mediterranea (Balcani e Penisola Iberica) che hanno proposto le loro peculiarità, competenze e potenzialità. Nello spazio espositivo una settantina
di aziende, rigorosamente marchigiane, hanno presentato i loro prodotti innovativi ma anche e soprattutto le loro idee innovative nei settori più disparati, dal manifatturiero ai servizi, dall’elettromedicale all’agroalimentare. Non ultima va sottolineata la massiccia presenza dei quattro atenei marchigiani, per la prima volta, almeno a memoria di chi scrive, presenti in spazi comuni e condivisi. Nel proprio spazio espositivo Elica ha avuto l’opportunità di presentare, in video, le innovazioni di prodotto già esposte all’ultima edizione di Eurocucina. I nuovi prodotti sono stati presentati, tra l’altro, anche al capo della segreteria tecnica del Ministero dello Sviluppo Economico che nella mattinata di sabato 7 giugno si è intrattenuto nello spazio espositivo di Elica assieme alla Dott.ssa Patrizia Sopranzi, dirigente del servizio innovazione, ricerca e competitività dei settori produttivi della Regione Marche. “INNOV-ATTORI”: Nuove sfide e opportunità dall’Europa si è dunque rivelato un’occasione utile per ampliare il network di aziende conosciute in vista, soprattutto, della creazione di cordate regionali ed internazionali per la partecipazione ai bandi comunitari del programma Horizon 2020.
SAFETY ADDICT. LUCIO ACAMPORA
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nterazione, problem solving, dinamicità, safety and environment addict… Tutto questo è EHS (Environment, health and safety), un Ente che mette a disposizione delle persone il proprio know how al fine di rendere sicuro il posto di lavoro senza tralasciare il rispetto per l’ambiente. L’EHS ha quattro scopi principali: sviluppare la cultura della prevenzione; migliorare continuamente l’ergonomia del posto di lavoro; accrescere le competenze professionali specifiche e garantire la corretta gestione degli aspetti ambientali in azienda. Un lavoro tutt’altro che facile quello della Sicurezza, ma che ti permette di ampliare le conoscenze in svariate funzioni dell’azienda e di arricchirti, quindi, sia dal punto di vista professionale che umano. La forte collaborazione con il team del WCM sta creando quelle sinergie utili a conseguire molteplici obiettivi e ad affrontare, ogni giorno, nuove sfide sempre al pieno delle energie. Il primo fondamento della sicurezza non è la tecnologia ma l’attitudine mentale, cosa che richiede e comporta un radicale cambio di cultura. In Elica le fondamenta sono stabili, ora possiamo erigere una struttura solida e duratura. 1. I numerosi corsi di formazione organizzati da Elica e dedicati al tema della sicurezza.
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TERESA SEMPERLOTTI
MOVIMENTO DI IDEE. I
n seguito all'avvio avvenuto a fine marzo di quest’anno del Sistema di Riconoscimenti legato alle proposte di miglioramento, nell’ambito dello sviluppo del programma WCM, a fine maggio si è svolta una cerimonia di premiazione dei migliori suggerimenti, presentati dai nostri colleghi degli stabilimenti italiani (perimetro cappe), che sono stati effettivamente realizzati e che hanno realmente contribuito al miglioramento della competitività della nostra Azienda e delle condizioni di sicurezza degli standard di lavoro. Obiettivo del sistema di Riconoscimenti è stimolare la partecipazione di tutti gli operatori al programma di miglioramento perché siano sempre più consapevoli del valore delle proprie attività e del proprio contributo.
Nella foto di gruppo vediamo i protagonisti di questo primo appuntamento: Agostino Alberico, Egidio Morea e Vito Saracino sono stati premiati per aver proposto dei suggerimenti che sono stati trasformati in Kaizen (ossia in progetti di miglioramento quantificabili); Giorgio Frontalini, Marco Schiavoni, Marzio De Santis, Emanuele Grossi e Roberto D'Ambrosio invece sono stati premiati per l’alto numero di suggerimenti fatti sui temi della sicurezza e dell’ambiente. Alla cerimonia hanno partecipato tutti i capi reparto, i responsabili di pilastro, il team centrale WCM, nonchè il nostro Amministratore Delegato Giuseppe Perucchetti, Emilio Zampetti, Alessandro Moret, David Lacchè e Domenico Monsignore.
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UNITED PEOPLE OF ELICA PALLAVI BHUTADA
GIANGUIDO CERULLO
ELICA AASAAN APP!
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n India ci sono oltre 73 milioni di utenti smartphone e si prevede che, nel 2014, se ne aggiungeranno altri 172 milioni fino a raggiungere la soglia dei 250 milioni. In questo scenario, lo sviluppo di applicazioni per cellulari é uno strumento essenziale per ogni azienda che voglia rimanere in contatto con i suoi clienti finali. Elica, in India, deve costruirsi una buona reputazione presso i consumatori attraverso il servizio assistenza, per mezzo del passaparola. La sfida per Elica in India è offrire all’utente un facile accesso al team di supporto e fornire un servizio personalizzato e puntuale: ed è da qui che è nata l’idea di una app gratuita per i
SILKE ARNOLD
IL NUOVO CENTRO SERVIZI GUTMANN.
VIAGGIO IN COREA.
cellulari. Abbiamo deciso di utilizzare la piattaforma Android, visto che in India il 60% del mercato dei cellulari è basato su questa piattaforma (43% Samsung e 17% Micromax). Il nome della nostra App é Elica Aasaan. Aasaan é un termine hindi traducibile in italiano con “facile”. Attraverso questa App il consumatore può registrare la garanzia del prodotto, inviare una lamentela, dare riscontro sul servizio/ prodotto, richiedere una demo relativa all’istallazione. Elica Aasaan rappresenta un ponte tra l’azienda e il consumatore. Grazie a questo tipo di interazione, l’utente può accedere a servizi puntuali con dei
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on perdiamo troppo tempo a pensarci su, qui in Gutmann: il centro servizi doveva essere rinnovato e, oltre all’ottimizzazione dello spazio nell’area di ricevimento, l’altro fattore essenziale era l’unificazione delle attività del centro servizi con il front desk di accoglienza. Non appena terminata la ristrutturazione, è stato subito evidente che il cambiamento avrebbe apportato solo vantaggi e utilità: i colleghi del nuovo centro servizi sono integrati perfettamente in una squadra competente, in grado di supportare i clienti Gutmann fornendo loro assistenza, informazioni e expertise. Tre dei cinque
2. Nella foto, da sinistra verso destra: Maylin Fernandez, Dagmar Böhringer e Alicia Fernandez
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ridottissimi tempi di attesa. Elica ne trae ulteriore vantaggio, raccogliendo informazioni, sui consumatori, che possono essere usate come strumento di marketing per promozioni ecc… Elica Aasaan é stata sviluppata internamente da Elica PB India in meno di 35 giorni lavorativi, con costi ridottissimi. La App Elica Aasaan viene promossa con adesivi sui prodotti, sul sito aziendale, via SMS, via email e attraverso azioni pubblicitarie. Per scaricare la app è sufficiente cliccare sul link: https://play.google.com/store/ apps/details?id=elica.food
membri della squadra sono su sedie a rotelle e ora possono godere di una maggiore comodità nel nuovo spazio, privo di barriere architettoniche. In Gutmann ci teniamo molto a garantire che chiunque nella nostra sede – impiegati e visitatori – possa sentirsi comodo come fosse nella propria casa, in uno spazio privo di barriere. E questo ora è possibile per entrambi: i bellissimi divani d’angolo nella nuova reception invitano i nostri ospiti a soffermarvisi e allo stesso tempo assicurano sufficiente spazio di movimento per gli utilizzatori di sedie a rotelle e portatori di handicap fisici.
"Giang, dobbiamo cominciare a pensare a nuovi potenziali Clienti, a nuovi ulteriori Mercati. Come è possibile che Players importanti come Samsung ed LG non abbiano ancora piena fiducia in noi?" Quelle parole (secondo voi chi le ha pronunciate?) risuonavano nella mia testa da un po'. Era necessario quindi trovare il tempo per occuparsi della cosa. E' stata la mia prima volta in Corea. Ho avuto il privilegio, perché tale lo considero, di andare in trasferta in questi anni in moltissimi posti, in Europa e nel Mondo. Le pagine del mio passaporto si sono velocemente riempite di visti e timbri di tanti paesi, vicini e lontani. Ma in Corea mai. Siamo partiti, come sempre. Questa volta con Ruggero (Pinto). Con tanti file, documenti ed informazioni sulla nostra Azienda, i nostri Prodotti, le nostre Persone. Lo so che vorreste sapere come è andata, ma questo non posso raccontarvelo. Sono certo comprenderete. Ma posso raccontarvi di quello che ho visto in Corea. Un paese, la sola Corea del Sud, con 40 milioni di abitanti ed un Mercato di 900.000 cappe l’anno. Eh sì, avete letto bene. Qualcuno sa quante ne vendiamo noi? Credo nessuno e non ve lo dirò nemmeno io, ma sul punto vorrei fare delle considerazioni che sono più importanti, in questa sede, della “fredda” contabilità. Paesi per noi lontani, difficili, dove vivono persone con lingua, cultura, usi e costumi totalmente diversi dai nostri, dove è difficile arrivare (ci vogliono dalle 18 alle 24 ore), con 6–7 ore di fuso orario da Fabriano, rappresentano per noi un’enorme opportunità. Che fino ad oggi non abbiamo considerato nel modo giusto. E quindi dobbiamo domandarci il “perché”. E le domande sono molte. Dobbiamo chiederci, ad esempio: abbiamo localmente i Partners giusti? Abbiamo i giusti prodotti per tutte le latitudini e le longitudini? Ma, soprattutto, dobbiamo chiederci se crediamo che il nostro futuro sia davvero in giro per il Mondo, a confrontarsi con realtà differenti, a giocare “fuori casa”. Vi do una cattiva notizia ed una buona notizia. Prima la cattiva: la risposta a molte delle domande che ci siamo posti è “No”. Ed ora la buona: rimuovendo i vincoli attuali rimangono solo le opportunità.
FRANCESCO PENSIERI
ZIAD MIKATI
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ARIAFINA: NON SOLO GIAPPONE! E
ccomi di nuovo su EN: a differenza dell’ultima volta ho ridotto la frequenza tra un’uscita e la successiva (da 10 anni a 11 mesi). Ariafina quest’anno festeggia il 12° anno dalla sua fondazione e grazie all’impegno e alla dedizione di tutti (sia Elica che Fuji Industrial) ci siamo ritagliati un posto di primo rilievo all’interno della fascia alta del mercato Giapponese. La specificità di Ariafina, pur con tutti i limiti e i vincoli che a volte comporta, è cercare di coniugare in un unico prodotto design europeo con funzionalità e tecnologia tipiche della tradizione giapponese. Forti quindi di questa unicità abbiamo, da alcuni anni, deciso di uscire dall’isolamento del Paese del Sol Levante per promuovere il prodotto anche in altri paesi limitrofi, in particolare Cina e Sud Est Asiatico. I primi paesi dove siamo approdati sono stati Singapore ed HK, grazie all’esistente network del nostro partner giapponese, ma dallo scorso anno stiamo dando un maggiore impulso al consolidamento e allo sviluppo del business dell’export lavorando sulla gamma prodotti e ricercando nuove opportunità. Ed è così che a Maggio abbiamo deciso di farci conoscere anche in Malesia partecipando, in sinergia con il nostro partner, a Homedec, fiera dedicata all’arredamento d’interni, una delle più importanti del settore, che si svolge
all’interno del Kuala Lumpur Convention Center nella splendida cornice delle torri Petronas e del parco circostante. Oltre ad esporre i nostri prodotti nello stand, realizzato in collaborazione con il distributore locale, siamo stati presenti anche all’interno dei banner pubblicitari all’ingresso principale. La Malesia è un paese pieno di contrasti: da una parte i moderni e scintillanti grattacieli e dall’altra i mercatini e i posti di ristoro lungo le strade. È un vero esempio di fusione e convivenza di etnie, religioni e anche culture diverse (malese, cinese, indiana, medio orientale etc..). E anche il nostro stand ne era un esempio visto che esponevamo due marchi, uno completamente giapponese (Fujioh) e uno frutto della collaborazione tra un’azienda Italiana ed una giapponese (Ariafina), con il supporto di un team variegato: italiani (il sottoscritto), giapponesi, malesi, cinesi… In Malesia questo tipo d’iniziative hanno come fine ultimo la vendita diretta (hot sales) a prezzi promozionali per cui è stato interessante fare l’esperienza di misurarsi direttamente con le capacità di negoziazione della popolazione locale. Dopo un avvio un po’ lento, soprattutto dovuto alla diffidenza e novità del prodotto presentato al largo pubblico per la prima volta, alla fine abbiamo conquistato qualche acquirente. Forza Ariafina!
maggio per EGP è arrivato un momento di verifica – una specie di esame di maturità – il primo audit WCM, a meno di un anno dal kick-off in Polonia. Siamo usciti con 19 su 20 punti richiesti, un ottimo voto. Questo grande risultato è stato possibile grazie a vari fattori, ma soprattutto grazie all’impegno delle persone coinvolte in EGP. Il Team (ci vuole la T maiuscola) ha dimostrato che spirito di collaborazione, passione, impegno e credere nel programma portano buoni frutti ed ha accolto il WCM come un’enorme opportunità per la Polonia. Il giusto approccio e le corrette decisioni dei responsabili dei pilastri hanno avuto la valenza fondamentale per lo sviluppo del programma in Polonia ed hanno portato il focus sul miglioramento continuo, con apertura e coinvolgimento. I leader dei pilastri hanno avuto occasione di tracciare un percorso di continua ridefinizione e affinamento del proprio progetto. Grazie alle persone coinvolte del floor, che ci hanno creduto sin dall’inizio, sono nate ottime idee con possibilità di svilupparsi autonomamente. Il loro contributo è di fondamentale importanza per il successo del programma. Da non trascurare anche l'ottima collaborazione tra strutture di EGP e la funzione WCM hanno instaurato in quest’ultimo anno. Si è riusciti a pianificare, progettare, sviluppare e implementare le strategie per una diffusione più efficace possibile del WCM con uno spirito di condivisione.
In base ai recenti risultati dell’audit possiamo dire che le strutture messe a punto, sia nel plant polacco che a livello della funzione WCM corporate, sono state efficaci e hanno trovato il giusto compromesso tra il carico di lavoro giornaliero e la corsa all’obiettivo. L’audit WCM in EGP è un ottimo esempio di cooperazione internazionale interna che vede Elica ancora una volta in prima linea, con uno spirito di integrazione e di disponibilità: abbiamo affrontato con successo il complesso problema della diffusione di know-how e dei tools WCM con interventi formativi importanti e uno scambio continuo di idee. All’interno del progetto sono stati creati efficaci canali di comunicazione, un benchmarking interno di valore aggiunto e le possibilità di compiere esperienze significative, nonché di impegnarsi insieme ad altri, sulla propria area di competenza, con obiettivi di solidarietà, cooperazione e integrazione. Così sono venute fuori tutte le opportunità per perfezionare l’ambiente di lavoro, cogliendo e imparando anche dalle esperienze di Mergo e Castelfidardo portate in Polonia grazie ai facilitatori. Per questo voglio ringraziare tutti Voi che avete partecipato – a partire soprattutto dalle squadre dei floor team e pillar team di EGP, coordinatore WCM, tutti i facilitatori, WCM Director, WCM Expert, la funzione Manutenzione in Italia e infine tutti gli altri che hanno partecipato ma che non riesco ad elencare qui per via dello spazio limitato. Grazie infinite!
3. Il Team del primo audit WCM superato con successo da Elica Group Polska.
EGP PROMOSSA ALL'ESAME WCM. 3
ELVIRA VARGAS, CARLOS HERNÁNDEZ MONTOYA
ELICA AI MONDIALI 2014!
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a quando avevo 5 anni ho tirato calci a un pallone. I miei genitori mi avevano iscritto nelle giovanili de la Cañada di Querétaro: la mia passione per questo sport deriva dal fatto che ci sono crescituo in mezzo, l’ho imparato da bambino. Non ho mai avuto possibilità di giocare a livello professionale però ho partecipato ai tornei interni di Elica con i miei compagni. Durante i mondiali del Sudafrica 2010, stavamo lavorando e non abbiamo potuto vedere le partite. Invece quest’anno abbiamo avuto la possibilità di vedere le partite iniziando con Messico/Camerun. Ci siamo riuniti all’ora della partita, tutti quelli presenti nel turno, e ci siamo davvero divertiti in quel momento. Bhe, in realtà per quelle due ore! E per fortuna con un buon risultato per la nostra squadra! Si è vero ci hanno annullato 2 gol, c’è stato una cattivo arbitraggio (almeno secondo me) però, nonostante tutto questo, abbiamo conquistato i primi 3 punti per il Messico. So che l’Azienda ha fatto un grande sforzo per fermare la produzione e tutti noi
sappiamo quanto questo costi in termini di efficienza e di denaro, ma sono anche convinto che siamo tutti grati per questo sforzo e per averci fatto partecipare a questa festa. Perchè alla fine il mondiale è questo: una grande “festa calcistica” che si vive ogni 4 anni e sapere che come Messico partecipiamo ci riempie di emozione. Questo orgoglio si è sentito davvero durante la partirta: il fatto di essere tutti insieme con i compagni, per guardare una partita del Messico al mondiale, ci ha emozionato talmente tanto che abbiamo urlato al momento del gol! Eravamo tutti euforici tirandoci i pop corn che ci hanno offerto per rendere più amichevole l’atmosfera. Davvero, è stato un momento... chido! È stato bello vedere Marco Bonfigli e Alberto Lopez tifare con noi e ancora di più pensare che un italiano potesse tifare Messico così come ha fatto Marco! Speriamo che questa tradizione rimanga anche per il prossimo mondiale, almeno per le partite del Messico, e che questo serva da motivazione per tutti gli amanti del calcio.
4. Intervista realizzata da Elvira Vargas, HR Messico, a Carlos Hernández Montoya, operatore di montacarichi dello stabilimento di Querétaro.
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DONATO ZAMPONI
JULIA SCIUTO
5. Gli ultimi mesi ci hanno visti impegnati in numerosi eventi all’interno delle più importanti e prestigiose università italiane. Con il nostro stand e i nostri esperti aziendali abbiamo preso parte a job meeting e career day per incontrare e conoscere i giovani neolaureati, con un’agenda che ci ha visti partecipare ad una serie di eventi in tutta Italia: 3 Aprile, Orientati al futuro, Politecnico di Torino, Torino. 8 Maggio, Discover Creative Careers, Politecnico di Milano, Milano. 14 Maggio, Career Day, Università Politecnica delle Marche, Ancona. 16 Maggio, I giovani e il lavoro, Luiss Guido Carli, Roma. 27 Maggio, Incontro per le imprese, Università di Modena e Reggio Emilia, Modena. 29 Maggio, Career Day, Università della Calabria, Arcavacata di Rende (CS). Siamo stati letteralmente “assaliti” da ragazzi entusiasti e desiderosi di conoscerci e farsi conoscere, di informarsi sulle posizioni aperte al momento e su quelle che ci potrebbero essere in futuro, magari dando inizio ad una nuova collaborazione. Nei prossimi mesi continuerà il nostro tour passando da Roma, Napoli e Salerno e magari molto altro ancora!
CAREERS ON AIR IN TOUR.
TOTEM DELLA SOLIDARIETÀ.
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rmai abbiamo fatto l’abitudine alla loro presenza e non li notiamo; loro se ne stanno silenziosi e cercano di nascondersi con l’arredamento per non disturbare. Aspettano, silenziosi, di ricevere un piccolo residuo d’imballaggio; un semplicissimo gesto per chi lo compie, quasi routine, ma di grande importanza per loro che lo ricevono. Man mano che si riempiono il loro aspetto cambia, e se prima erano trasparenti per nascondersi, ora si colorano dell’iride dell’arcobaleno. Il bianco è preponderante ma la disposizione degli altri colori sembra effettuata da un pittore naif nel pieno della sua più grande ispirazione. Qualcuno provvede ad aumentare il loro contenuto inserendo tappi che portano da casa, costoro meritano un ringraziamento
particolare perché dimostrano una grande sensibilità verso la solidarietà non sventolata ai 4 venti. Di chi stiamo parlando? Ma di loro, quei contenitori, “boccioni”, distribuiti nei vari uffici per la raccolta dei tappi in plastica delle bottiglie. Inizialmente si provvedeva a consegnarli ad associazioni che, dal ricavato della loro vendita, realizzavano progetti di vario genere soprattutto all’estero. In questo momento, di difficoltà per il nostro territorio, vengono consegnati ad un gruppo di volontari che provvedono ad aiutare persone o enti benefici locali. Per ogni donazione viene recapitata copia giustificativa dell’avvenuta consegna di quanto richiesto. Quelli che nel titolo abbiamo chiamato “totem della solidarietà” vi aspettano e vi ringraziano per quel semplice gesto che contribuisce ad alleviare situazioni di disagio; certamente qualcuno potrà obiettare che sono cifre irrisorie, ma ricordiamoci che anche gli oceani e i mari si sono formati con gocce d’acqua. Un grazie a tutti coloro che contribuiscono a colorare i “totem della solidarietà” e un benvenuto a tutti quelli che vorranno aggiungersi.
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ALESSANDRO ROSSI
FABRIZIO BIGATTI, FABRIZIO CRISÀ
ELICA.COM, ARIA NUOVA ONLINE.
ELICA… D’ORO!
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lica è un’azienda in continua evoluzione, pronta a cambiar pelle per rimanere al passo con i tempi senza però sconvolgere il suo DNA. Il 2014, in particolar modo si sta rivelando un anno pieno di novità. La più evidente, e aggiungerei la più importante, è stata sicuramente il cambio dell’immagine coordinata del brand Elica che ha innescato una serie di mutamenti a cascata, tra cui ovviamente la nostra presenza online. A fine marzo 2014, poco prima di Eurocucina, è stato pubblicato il nuovo sito elica.com, realizzato da IM*MEDIA, web agency con la quale abbiamo cominciato a collaborare proprio quest’anno. Il nuovo elica.com si presenta con un’interfaccia completamente rinnovata e coordinata con la nuova identità visiva del brand, cercando di far leva sull’aspetto emozionale, migliorando l’usabilità e gli aspetti di interazione con la persona che lo naviga. Naturalmente lo sviluppo di elica.com è stato basato sulla tecnica del Responsive Design, facendo in modo che il sito fosse fruibile e si adattasse ai vari dispositivi mobili. Il menu di navigazione è molto intuitivo e distingue chiaramente le aree principali del sito. In primis la sezione prodotti da cui si può accedere alla gamma Elica, che pone sin da subito in risalto le cappe principali, le quali vengono mostrate con gradevoli animazioni che coinvolgono l’utente e al contempo ne mettono in luce i loro plus principali.
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La nuova area Brand pone in risalto quali sono i valori della marca e racconta la lunga storia della nostra azienda, mentre la parte relativa alle news aggiorna i visitatori sulle ultime novità del mondo Elica. Altra sezione completamente rinnovata è Elica Experience, dove architetti, chef, designer ci mostrano la loro “esperienza” con Elica, fornendo materiale utile per far percepire ai consumatori che significa avere una nostra cappa nella loro cucina. Il sito contiene poi informazioni per chi vuole acquistare un prodotto e informazioni di supporto per chi invece già ne possiede uno. Non è stata trascurata nemmeno l’integrazione tra il sito e i Social Media, che stanno diventando sempre più il primo luogo di contatto tra l’utente e l’azienda, per cui è fondamentale per un brand presiedere questi canali nel miglior modo possibile. Invito tutti a visitare elica.com, condividerne i contenuti, proporre idee e suggerimenti per migliorare il sito perché la bellezza del web è che evolve continuamente. Come la nostra azienda.
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uasi sempre un’opera d’arte moderna genera reazioni contrastanti: quante volte ci siamo domandati: “Ma è vera arte?” oppure ci siamo autoconvinti che “Beh, questo lo potevo fare anch’io…”? A ben guardare, ogni epoca è stata contraddistinta da artisti, pensatori, creatori che hanno “rotto gli schemi”, che hanno pensato e realizzato opere seguendo il proprio istinto e non secondo il “comune sentire”, rendendosi così protagonisti di veri e propri salti nel futuro, ma anche divenendo bersaglio di scherni, dileggi, discriminazioni da parte di tutti gli incapaci di guardare al di là del proprio naso. Eppure, ci sono momenti in cui queste reazioni contrastanti che sono insite nella natura umana, passano in secondo piano. Ci sono eventi, o successioni di eventi, che dimostrano come quel dipinto, quella scultura, quel palazzo, quel prodotto assurgano a notorietà e caratterizzino un’epoca. La Tour Eiffel, dopo essere stata ostracizzata al momento della sua costruzione, è divenuta negli anni il simbolo universale di Parigi. “Three Studies of Lucian Freud", trittico di Francis Bacon, piaccia o non piaccia, è stato battuto all’asta per 105 milioni di Euro. Anche noi di Elica, nel nostro piccolo, siamo protagonisti di questo continuo progresso. La 35CC infatti ha ricevuto la Menzione d’Onore del Compasso d’Oro 2014, lo storico ed autorevole premio di design, nato da un’idea di Gio Ponti e giunto alla sua XXIII edizione. Selezionata e premiata per la categoria “Design per l’abitare”, la 35CC si è distinta grazie al suo cuore tecnologico, alle piccole dimen-
sioni e al formato compatto, che racchiude in sé innovazione, materiali, dimensioni ridotte, colore. Un riconoscimento così prestigioso contribuisce a rendere relativo ogni commento che la 35CC ha suscitato, sia quelli positivi (molti) che quelli negativi (pochi). “La Bellezza è l'unica cosa contro cui la forza del tempo sia vana. Le filosofie si disgregano come la sabbia, le credenze si succedono l'una sull'altra, ma ciò che è bello è una gioia per tutte le stagioni, ed un possesso per tutta l'eternità” Oscar Wilde
www.fondazionecasoli.it MAURO FUGNANESI 6. Un’azione di gioco tra le tre squadre in campo. Ph. Amedeo Benestante
IL CALCIO A TRE PORTE? UN GIOCO SERISSIMO. 6
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on sapevo bene cosa fosse il calcio a tre porte, ma l’invito ricevuto dalla Fondazione Ermanno Casoli per l’anteprima del documentario legato a The Game – progetto di Danilo Correale ideato in occasione della XIV edizione del Premio Ermanno Casoli – aveva catturato la mia attenzione. Sapevo che a fine 2013 si era tenuta una partita di calcio a tre porte con il coinvolgimento di alcune aziende del territorio senese, avevo visto tante foto e articoli usciti, anche se niente era servito a convincermi fino in fondo: può una partita di calcio con tre squadre contemporaneamente in campo essere arte? La risposta l’ho avuta il 13 giugno in un cinema, il Nuovo Pendola di Siena, dove si è svolta la presentazione del film che documenta per intero il progetto The Game. È stato là che ho capito che dietro a una “semplice” partita c’era un mondo: dagli incontri tra l’artista e i dipendenti delle aziende per decidere nomi, loghi e colori delle squadre fino all’organizzazione delle tifoserie, dall’ideazione delle regole fino alla tracciatura del campo, passando per gli allenamenti, la comunicazione, i contatti con le istituzioni del posto per realizzare quella giornata così surreale ed entusiasmante. E poi tutta la parte successiva, con il montaggio del film e la pubblicazione del libro, strumenti indispensabili per documentare l’evento. So per certo d’aver assistito a uno spettacolo unico, partecipato, ricco di spunti e contenuti capaci di testimoniare come, grazie alla creatività e all’unione di intenti, si possa reagire al periodo di crisi che le aziende stanno vivendo. Il film di Danilo Correale ha saputo raccontare questa esperienza in maniera lucida, ma anche emotivamente coinvolgente, senza filtri, come hanno dimostrato i commenti – e la commozione – dei dipendenti delle aziende al termine della visione. Se lo scorso 13 giugno non mi fossi recato all’anteprima del film, non avrei mai immaginato il grande – e aggiungo ottimo – lavoro svolto in questi 10 mesi da tutto il team della FEC.
7. La premiazione dei GladiaTori. Ph. Amedeo Benestante 8. I dipendenti di Trigano durante le fasi di preparazione alla partita. Ph. Maurizio Esposito
8 9. Danilo Correale, The Game, XIV edizione Premio Ermanno Casoli. Ph. Amedeo Benestante
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Forza Fondazione, continua a farci immaginare qualcosa di diverso! (La creatività serve sempre, non solo nei momenti di crisi…)!
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