Elicanews n.17 italian

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ElicaNews

Vedere nel cambiamento un’opportunità.

n.17 anno XVI Maggio 2013 | Registrazione Tribunale di Ancona n°26/98 del 22/09/98 | Spedizione in abbonamento Postale 70% | DIV.COR.D.C.I. Ancona


FRANCESCO CASOLI

EDITORIALE NUMERO 17 | ANNO 16 ...................................... Edito da ELICA S.p.A. Via Dante 288 60044 | Fabriano | Ancona A cura della Direzione risorse umane ...................................... Direttore responsabile Sandro Petrucci Redazione Lea Ricciardi Ufficio stampa corporate (l.ricciardi@elica.com) ...................................... Progetto grafico e cover Stefano Menconi Elica Communication Team (s.menconi@elica.com) Editing dedalogroup.com ...................................... Registrazione Tribunale di Ancona n°26/98 del 22/09/98 ...................................... Spedizione in abbonamento postale 70% DIV.CORD.D.C.I. Ancona ...................................... Font utilizzati: • Lyon Display • Giorgio • Verlag Compressed ...................................... Carta utilizzata:

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ui si rischia di dir sempre le stesse cose. Forza, Squadra, Passione, Cambiamento, Velocità.. Cose su cui credo fermamente ma di cui ho parlato e scritto troppe volte. Quindi salto il tema del numero e cerco di valutare insieme a voi cosa sta succedendo nei mercati del mondo e come sarà il futuro della nostra azienda. Il mondo sta crescendo bene, purtroppo lontano dall’Italia. Sud e Nord America stanno riprendendo a correre, il Giappone ha aumentato la sua massa monetaria del 100% e sta rilanciando investimenti e consumi, la Cina ha una nuova guida che già sta dando segnali di rilancio del mercato immobiliare, la Russia sta usando la sua ricchezza di gas per rafforzarsi e far girare l’economia interna, l’Africa ha iniziato a capire che le sue risorse sono uniche e grazie agli investimenti esteri, soprattutto Cinesi, sta velocemente diventando un moderno continente. E noi? Noi dormiamo il sonno beato dei grassi e stanchi signorotti di campagna che non sono abituati a zappare la terra. L’Europa è stata per troppo tempo sul tetto del mondo, e non si è accorta di essere scesa al primo piano... Elica? Elica è un’azienda forte e reattiva. Non so se siamo sul tetto di qualcosa, sicuramente quello che so è che dobbiamo continuare a salire. E lo dobbiamo fare con la grinta e determinazione che sento dentro. Senza pensare di esser troppo ganzi, che può esser molto pericoloso.

GIUSEPPE PERUCCHETTI

EMILIO ZAMPETTI

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a natura umana è strana. Tutto intorno a noi è predisposto al cambiamento. Le stagioni mutano, le relazioni umane variano al variare di tempi e luoghi. Noi per primi cambiamo costantemente: a volte lentamente senza neanche accorgercene, altre con più velocità ed evidenza. Allora perché un fattore così naturale, e parte integrante della nostra vita, ci spaventa? Spesso il solo pensiero di cambiare paralizza l’essere umano, provocando azioni più o meno negative e causando resistenza. La ragione è facile da comprendere ma, al tempo stesso, apparentemente, difficile da accettare. Cambiare significa lasciare il noto per l’ignoto, prendere una via di cui non conosciamo con certezza la direzione; significa perdere certezze e iniziare a muoversi a “tentoni”. Detto così è facile da comprendere, meno da accettare. Nella realtà, nel momento in cui realizziamo di essere di fronte a una discontinuità di vita, non abbiamo ancora realizzato che la vecchia sicura strada non è già più percorribile e che ci rimane una sola alternativa possibile: accettare la situazione e prendere in mano il nostro destino. Non subire allora ma scegliere e muoversi con caparbietà e coraggio fino a porci nuovi limiti da raggiungere e superare. Il nuovo genera nuove opportunità che sono alla portata di tutti, il più coraggioso le farà proprie. Io voglio essere il più coraggioso. Spero anche voi.

Fabriano Offset 2001 g/m2 145

Qui si rischia di dir sempre le stesse cose.

l cambiamento, con tutti i rischi che comporta, è la legge dell'esistenza. Ci piaccia o no nella nostra vita siamo costantemente attraversati dal cambiamento: nasciamo, diventiamo adulti, invecchiamo; ci può capitare di cambiare amici, partner, lavoro, città. Eppure abbiamo paura di cambiare e, anche se sappiamo che non stiamo facendo la cosa migliore e non siamo pienamente soddisfatti, riteniamo opportuno evitare le sorprese e ci convinciamo che sia meglio di non sforzarsi per cambiare. Al limite, quando risulta indispensabile, accettiamo di fare semplici e insignificanti cambiamenti di piccoli dettagli affinché tutto rimanga sempre uguale. Un errore tremendo! La strada giusta è quella segnata dalla natura: un cambiamento continuo come le dune nel deserto. Le persone che pensano che le montagne siano immobili sbagliano: spesso devono la loro nascita ai terremoti, la loro forma alla pioggia e al vento, il loro colore alla luce del giorno. È la natura a dirci che dobbiamo cambiare. Ecco perché le persone che non temono per il futuro capiscono che devono cambiare; che bisogna andare avanti, nonostante dubbi, paure e incertezze. Non ascoltate i consigli delle persone che dicono di “non farlo” perché “è stato sempre così”, “hai già tutto quello che ti serve e che hai ottenuto con grandi sacrifici” e di quanti dicono che “non puoi correre il rischio di perdere tutto”. Il coraggio è anche questo. La consapevolezza che l’insuccesso è comunque il frutto di un tentativo. Che talvolta è meglio perdersi sulla strada di un viaggio che non partire mai. Eppure in quelli che decidono di cambiare – spinti da un sentimento di curiosità, dall’ambizione o da un desiderio di avventura – la paura e i dubbi iniziali lasciano, passo dopo passo, posto alla sicurezza e alla felicità di aver superato i propri limiti e di aver raggiunto risultati inaspettati. Anche così impariamo a capire chi siamo veramente, a conoscerci. Forza allora: cambiamo e spostiamo le montagne che sono dentro di noi.

Tutto cambia Il commento tranne il dell'AD. cambiamento.

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LEA RICCIARDI

ALESSANDRO MORET

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ELICA TRA I TOP 5.

IL NOSTRO WCM.

er il 5° anno consecutivo Elica si è confermata Top Employers Italia, entrando a pieno titolo nell’élite delle 45 aziende eccellenti nella gestione e strategie delle politiche HR. Inoltre l’Azienda ha conquistato la menzione speciale Top 5 2013, riservata alle aziende che hanno raggiunto i punteggi più alti. La Certificazione Top Employers è stata consegnata durante l’Award Gala Dinner a Milano nella sala Colonne del Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci. Il Progetto Internazionale di Certificazione Top Employers valuta in maniera indipendente e oggettiva le strategie e le politiche di gestione HR di aziende nazionali e multinazionali in tutto il mondo. Attraverso un percorso strutturato e una metodologia appositamente elaborata le aziende trasmettono tramite l’HR Benchmark survey una serie di dati e informazioni relative alle loro politiche di gestione HR. Tali dati vengono analizzati da CRF Institute, organizzazione internazionale indipendente che gestisce i progetti Top Employers in oltre 45 nazioni nel mondo.

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l valore di questo numero calza a pennello sia per l’articolo sia per la mia esperienza professionale. Con l’uscita di chi gestiva la funzione WCM si è creato un cambiamento per tutti: per chi lavora direttamente nella funzione; per chi la vive ogni giorno nelle fabbriche; per me stesso, che mai avrei immaginato di intraprendere questa esperienza. Ma soprattutto per Elica che ha saputo trasformare questo cambiamento in un’opportunità dando rilievo alla funzione e posizionandola a riporto dell’AD: un segnale forte e concreto per cambiare marcia, accelerare il cambiamento e usare come bussola il WCM. Mentre scrivevo questo articolo, mi sono accorto che di fronte a me, appesi al muro dell’ufficio… vi erano i fondamenti del WCM espressi nei Valori e nei Comandamenti! Coinvolgimento, team autogestiti, lavoro di squadra, obiettivi, pensare innovativo, essere curiosi, ridurre i costi…! Nel DNA di questa azienda vi è da sempre un’innata tendenza al cambiamento ed alla velocità ed il WCM ne è una naturale espressione.

A partire dal 2009 è stato fatto tanto, i nostri stabilimenti italiani sono stati trasformati in ambito Manufacturing. Quindi Elica cosa vuole fare di più ora? due cose: 1. cambiare nelle sue strutture portanti, nella sua Spina Dorsale, il Back Bone appunto. Vuole cioè che quando un nuovo prodotto nasce sia già pensato per essere prodotto in ottica WCM, che i componenti che acquisteremo siano già pensati per poter arrivare nel plant direttamente nelle cassettine che alimentano le linee. Per fare ciò le logiche WCM devono divenire il nostro modo di lavorare anche in R&D ed in Logistica; 2. coinvolgere nel cambiamento tutte le sue membra, ovunque esse siano nel mondo. Siamo partiti con la formazione a Marzo in Polonia ed all’inizio del 2014 coinvolgeremo il Messico (o forse prima!). Chi ci aiuterà a dare questo nuovo impulso? Elica ha deciso di investire pesantemente in formazione, abbiamo quintuplicato il supporto dei consulenti Fiat-MTU rispetto al 2012 in Italia ed in Polonia. Ma Elica ormai ha anche degli esperti in casa, “i ragazzi del WCM, quelli che stanno lì a Mergo”, come sento spesso dire. Ma l’ingrediente fondamentale siete tutti voi che leggete! Se siete tutti a bordo nel cambiamento allora Elica può cambiare. Dobbiamo cambiare ed in fretta, il Presidente e l’AD lo hanno sottolineato più volte, ora sappiamo come, ne abbiamo l’opportunità. Non sprechiamola!

A LEZIONE DI WCM.

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KATARZYNA MIETELSKA lica Group Polska nel 2013 ha iniziato, insieme al gruppo Fiat, la formazione WCM. I nostri colleghi italiani, che stanno implementando il programma già dal 2008, ci stanno aiutando con le loro conoscenze. Ad aprile ci siamo incontrati a Jelcz Laskowice e Lorenzo Frezzotti e Daniele Pataracchia hanno fatto, per noi, un corso di formazione. Al corso hanno partecipato Alfredo Galaviz, Engineering Manager di Elicamex e io, pilastro di Safety e Environment in Elica Polska. Lorenzo e Daniele sono venuti per delineare la strategia di funzionamento delle colonne H&S e Environment. Grazie agli strumenti come EWO, S-matrix, EHS reports, OPL, incrementeremo gli standard di sicurezza nello stabilimento di EGP. È un primo passo concreto per un risultato positivo del primo audit WCM dell’anno prossimo e, soprattutto, per un posto di lavoro più sicuro e meglio organizzato. Sono sicura che, con la collaborazione degli altri pilastri, raggiungeremo l’obiettivo prestabilito, cioè zero infortuni nell’area modello e nel futuro in tutta la fabbrica. Vorrei ringraziare tanto Lorenzo e Daniele per la formazione professionale e Alfredo per il suo aiuto. ALFREDO GALAVIZ

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ue giorni di formazione SafetyEnvironment presso lo stabilimento polacco (EGP) sono stati un’esperienza importante e fondamentale per l’implementazione del programma WCM in Elica Messico.

uando dall’Università entri nel mondo del lavoro spesso ti rendi conto di non aver ricevuto una conoscenza pratica del mondo aziendale e di come ciò che hai studiato per tanti anni venga poi applicato alle attività di tutti i giorni.

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Partecipare a questa formazione, svolta da Lorenzo Frezzotti e Daniele Pataracchia, ha permesso di conoscere in maniera più approfondita le attività di metodo WCM che si svolgono all’interno di Elica Italia. La partecipazione di Katarzyna (EHS responsabile Polonia) ha inoltre permesso di confrontare il livello di conoscenza e applicazione Safety-Environment degli stabilimenti Elica Italia, AMEX e EGP e avere così una visione più worldwide delle tematiche. Abbiamo imparato quali sono gli strumenti e i passi da seguire per arrivare ai risultati dei reparti/stabilimenti italiani. Strumenti come il S-EWO e S-Matrix, Visual Aid per Standard e formazione costante sono la guida per il pilastro Safety. Appena definita l'area modello per AMEX, inizieremo a lavorare per raggiungere il nostro obiettivo, che poi è quello di tutto il Gruppo: zero infortuni.

3. Il Direttore risorse umane del Gruppo Elica, Emilio Zampetti, insieme a David Plink, CEO di CRF Insitute, mentre ritira il premio Top Employers 2013. 4. Un momento dell’Award Gala Dinner presso il Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci a Milano.

Metamorfosi. STEFANO MENCONI

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LEONARDO SILVI

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2. Foto di gruppo per il corso di formazione sul WCM. Da sinistra verso destra: Katarzyna Mietelska, Alfredo Galaviz, Lorenzo Frezzotti, Malgorzata Milczarek, Ziad Mikati e Daniele Pataracchia.

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TESTIMONIAL PER ELICA.

1. Un momento del corso di formazione.

La stessa cosa è accaduta a me, quando, più di un anno fa, sono entrato per la prima volta in Elica ed ho scoperto un mondo di attività di cui non avevo mai sentito parlare prima: WCM, Employer Branding, Responsabilità Sociale… Per questo motivo sono stato ben felice quando ho avuto l’opportunità di girare per le università italiane per parlare di Elica. Uno degli ultimi interventi è stato per me alquanto speciale: l’aula era quella dell’Università di Padova, la stessa che ho frequentato e che tutt’ora frequento, seppur limitatamente agli esami. In quell’occasione siamo stati ospiti in un corso di Gestione delle Risorse Umane, portando una testimonianza sulle attività di Employer Branding che realizziamo (vedi We Are, la Member Card, Aerò, ecc) e che negli anni ci hanno fatto ottenere

riconoscimenti importanti come il Great Place To Work. Ma non è sempre necessario andare così lontano per trovare Università interessate ad avvicinarsi al mondo aziendale: la tappa successiva, infatti, è stata Macerata, dove siamo stati presi come esempio di best practice in un seminario sulla Responsabilità Sociale d’Impresa, tema per noi molto caldo, dato il recente successo ottenuto nella classifica stilata da Rewords. Ma un messaggio ancora più importante credo sia arrivato da noi che ci trovavamo a parlare di Elica: due ragazzi – io e Julia – con meno di trent’anni, una laurea presa da poco e già ben avviati in un interessante percorso professionale a dimostrazione che Elica crede e punta sui giovani, fattore fondamentale per chi vuole vincere le sfide che il mercato di oggi pone davanti.

a metamorfosi che subisce, passando dallo stadio di bruco a quello di crisalide, per diventare infine una bellissima farfalla che si libra in volo, la rende l’animale simbolico per eccellenza. Dai tempi più remoti e in molte civiltà, questo insetto è stato lo spunto per riflettere sulla spiritualità dell’uomo. È metafora di trasformazione e di resurrezione, di cambiamento e rinascita. Se nessun cambiamento si verifica, non state resuscitando. Se il bruco si ostina a continuare per più di 40 giorni la sua vita di bruco, muore. Deve quindi cogliere l'opportunità del cambiamento per potersi rinnovare e (ri)iniziare una vita ad uno stato superiore, più elevato. Il numero della pubblicazione, come di consueto, è parte integrante della comunicazione, formando in questo caso la silhouette della farfalla.

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UNITED PEOPLE OF ELICA DEBORAH CARÈ

5/6. In primo piano la cappa Tiffany in versione concrete, con effetto cemento armato, una delle tante proposte realizzate ad hoc per il Fuorisalone 2013 firmato Elica. Tra le altre, da segnalare Tiffany in versione legno e in versione specchio e con le cover in denim; le 35CC in versione mimetica, in acciaio lucido, in rame e con la bandiera inglese. Sweet, per l’occasione, è stata realizzata in verde militare, in versione pop art e tag con grafica murales abbinata a colori fluo.

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urante il Salone del Mobile la città di Milano si anima, vive di e per il design, diventando per una settimana fulcro di idee, nuovi prodotti, innovazioni e provocazioni. Dopo le dure giornate in fiera gli operatori del settore si riversano al Fuorisalone dove la creatività entra negli showroom, nelle università e nelle gallerie d’arte dando vita ad innumerevoli happening mondani ed esclusivi. Elica quest’anno, non essendo presente in fiera, ha voluto essere dal 9 al 13 Aprile al Fuorisalone con “New Technologies & New Materials”, un allestimento presso il proprio spazio AirFactory in zona Brera per presentare la tecnologia di L-Original e l’ultima collezione di modelli AirFactory. Il 9 Aprile in occasione dell’opening e alla presenza di Francesco Casoli e Giuseppe Perucchetti sono intervenute più di 500 persone tra clienti, giornalisti, studenti, designer ed architetti incuriositi dalle coloratissime cappe in vetrina disegnate per l’occasione da Fabrizio Crisà. Sweet, 35CC e Tiffany, recentemente premiate con i più importanti premi di design, sono state proposte con nuove finiture e originali grafiche raccogliendo numerosi consensi ed apprezzamenti. Al piano terra spazio a L-Original, la nuova cappa della gamma Elica dotata di un’inedita tecnologia di aspirazione che permette di raggiungere altissime performance di filtraggio rispetto a cappe filtranti tradizionali. I clienti presenti hanno potuto anche toccare con mano alcuni prodotti della gamma Gutmann, esposti per la prima volta in showroom. L’evento ha riscosso subito l’attenzione dei media: oltre ai circa 40 giornalisti presenti alla serata, hanno già parlato di noi numerosi siti e riviste come AT Casa, Ambiente Cucina, Progetto Cucina e Archiportale. Da segnalare anche la nostra presenza sul canale televisivo Sky Arte HD che ha inserito il nostro evento nella rubrica Design Pillole. Un grazie di cuore va ovviamente ai numerosi colleghi delle vendite, dello sviluppo prodotto, dei prototipi e del marketing che hanno contribuito al successo dell’iniziativa.

ELICA AL FUORISALONE 2013: NEW TECHNOLOGIES & NEW MATERIALS.

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SILKE ARNOLD

LA GAMMA DI CAPPE GUTMANN ORA SENZA BARRIERE.

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utmann per noi è un’organizzazione socialmente vivibile in cui le persone possono relazionarsi e identificarsi l’una con l’altra e dove possono darsi reciproco supporto invece di porsi delle barriere. È un punto d’incontro e d’interazione tra la molteplicità di prospettive che interessano la vita di tutti i giorni, con o senza limitazioni o menomazioni. In questo senso, prevedere uno spazio accessibile a tutti, insieme a un netto miglioramento della qualità della struttura, non è da leggersi solo come preoccupazione imprenditoriale e aziendale ma anche come forte responsabilità sociale. Le modifiche costruttive e strutturali, volte a permettere relazioni interpersonali piacevoli e spontanee a beneficio degli utenti, sono state possibili grazie a programmi di adeguamento mirati che hanno incluso sia l’implementazione di schemi integrativi pensati senza barriere

architettoniche che il miglioramento delle aree di accesso e transito. La via di accesso al piano superiore e allo show room, che sono ora raggiungibili da chiunque, anche in presenza di ridotta mobilità o altra limitazione o di sedie a rotelle, rafforza l’impressione di un ambiente lavorativo vivibile e animato, che accoglie con piacere i suoi clienti, visitatori o qualsiasi altro ospite. I modelli di cappa che costituiscono la parte preminente della gamma, esposti nello show room, sono ora, grazie alla riconversione dell’edificio, facilmente accessibili e visibili a tutti. No all’isolamento, in qualsiasi forma, e sì all’interazione, a una maggiore solidarietà e coesione – questo è Gutmann per voi!


MAŁGORZATA MILCZAREK 7. Nella foto il team di Elica Group Polska. Da sinistra verso destra: Marco Frezzotti, Alessandro Pirchio, Malgorzata MIlczarek, Ziad Mikati, Vincenzo Lionetti.

PRIMI IN POLONIA!

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"Le grandi cose sono fatte dalla somma di molte piccole cose" Vincent Van Gogh

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uest’anno, per la seconda volta, siamo nella lista dei migliori ambienti di lavoro ma questa volta siamo al primo posto! “Migliore” è una parola pericolosa perchè può comportare il rischio di adagiarsi sugli allori. Per questo il premio del miglior ambiente di lavoro qui in Polonia lo consideriamo da una parte come un grande onore e dall’altra come una sfida. È un onore perchè ci siamo classificati

primi tra tante aziende eccellenti. È un onore perchè, al pari della corporate in Italia, siamo riconosciuti come il miglior ambiente di lavoro in Polonia. Tutto questo ci motiva all’azione. E da qui nasce la sfida. Il titolo Great Place To Work è una conferma che il lavoro e la cura per rendere Elica Group Polska un posto di lavoro sempre migliore sono riconosciuti da quanti vi lavorano. Nello stesso tempo rappresenta l’impegno a mantenere e rafforzare la fiducia che ci è stata data facendo crescere sempre di più la qualità del posto di lavoro in tutti i suoi

aspetti. EGP ha ricevuto anche il premio speciale, assegnato da Great Place to Work Institute, come “l’azienda con il vento in poppa” per il miglioramento continuo durante l’anno. È un riconoscimento non solo delle nuove iniziative, come il pacchetto benefit, i percorsi formativi o le azioni finalizzate al miglioramento dei processi produttivi quali 5S o Quick Kaizen, ma anche della coerenza nelle attività per i dipendenti. Si dice spesso che ci sono tanti padri del successo. In questo caso è vero, perchè il Board e il management collaborano per rendere il lavoro più facile, aiutando

a superare le sfide di ogni giorno e spianando la strada del raggiungimento degli obiettivi. È vero perchè i dipendenti non hanno paura di indicare le loro esigenze, a cui l’azienda cerca sempre di rispondere. È vero perchè ogni persona ha voce e aiuta ad apportare cambiamenti che migliorano il clima lavorativo. Comunque il ringraziamento più grande va ai dipendenti di Elica Group Polska che hanno mostrato questa grande fiducia nei confronti dell’azienda, grazie alla quale potremo continuare a costruire insieme un ambiente sempre migliore.

LAURA REYNOSO

CAPPE DA MUSEO! T

su innovazione, eccellenza artigianale, attenzione al dettaglio, creatività e intelligenza tecnica. Nello spazio espositivo si trovano prodotti di grandi icone della moda come gli abiti della linea haute couture di Max Mara, Dolce e Gabbana, Armani, Versace ecc... e gli accessori di Prada, Fendi e Valentino. La moda accompagna l’eccelleza tecnica: il mito Ferrari, l’ingegneria di Pirelli, le penne di Montegrappa e le cappe di Elica. È stato bello per me e Jose Vidal, in qualità di area marketing , costruire l’evento pezzo dopo pezzo e rendersi conto che, anche grazie ai nostri sforzi , le nostre cappe 70cc, Sweet, Feel, Euphoria, Tiffany, Space, Ola, Wave e Star - sembravano ancora più belle in quel contesto. Siamo perciò orgogliosi di invitarvi, se vi trovate a passare dalle parti di Città del Messico, a visitare la mostra e sentire l’orgoglio di essere un tassello importante di “60 anni di made in Italy”.

utti noi sappiamo che Elica si distingue nel mondo per il design e la qualità dei suoi prodotti ma riuscire a farlo riconoscere dagli altri in modo ufficiale è sempre un risultato che riempie di orgoglio. Le nostre cappe si trovano ora esposte al museo Franz Mayer nel cuore di Città del Messico! Dal 14 marzo al 9 giugno infatti questo importante museo messicano sarà lo scenario della retrospettiva “60 anni di Made in Italy”, esposizione patrocinata dall’Ambasciata Italiana in Messico e dall’Istituto Italiano di Cultura con la collaborazione, tra gli altri, di Salvatore Ferragamo, Montegrappa, Nomination, Ferrari, Pirelli e naturalmente Elica. Il progetto espositivo rende omaggio alla genialità di alcuni miti del design e della moda ponendo in luce l’eccellenza artigiana del Made in Italy. La mostra è una perfetta sintesi di talento, tradizione del buon gusto e cultura dell’eleganza, con in più un focus speciale

8. La grafica realizzata per la mostra “60 anni di Made in Italy”, a Città del Messico.

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LAURA GIOVANETTI

PAOLO BACCHI

CIAK, SI GIRA! LA 35CC “GUEST STAR”.

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ome di consueto, anche quest’anno Elica S.p.A., quotata nel segmento STAR del MTA (Mercato Telematico Azionario) dal 2006, ha preso parte alla STAR Conference 2013 organizzata da Borsa Italiana a Milano, presso Palazzo Mezzanotte, nel cuore della “city” italiana. Gli incontri con il management della società – erano presenti con me, Investor Relations Manager, il CEO Giuseppe Perucchetti e il Finance Director Alberto Romagnoli – sono sempre oggetto di notevole interesse da parte della comunità finanziaria: sono stati ben 12 i soggetti, tra stranieri e italiani, che hanno partecipato ai vari incontri nella sola giornata del 26 marzo. Quest’anno tuttavia nella sala meeting dedicata alla Società c’era un ospite speciale, il più eloquente e il più incisivo, il vero protagonista della “vita” di Elica, il prodotto: rappresentato per l’occasione da una 35 CC rosso scintillante, perfettamente funzionante. Perché non c’è messaggio che arrivi più diretto di quello che coinvolge tutti i sensi, e i prodotti Elica sono senz’altro in grado di catturare l’attenzione di qualsiasi pubblico, incluso quello che compone la comunità finanziaria, concentrata a tal punto sui numeri da rimanere sorpresa davanti all’esperienza “emozionale” che il touch and feel con uno prodotto accattivante come la 35 CC può generare. La presentazione degli ottimi risultati raggiunti dal Gruppo Elica, della strategia che si intende perseguire per crescere e degli obiettivi futuri, riceve una spinta decisa dalla presenza di questo testimone autorevole, la cappa, che dopo aver ricevuto riconoscimenti istituzionali da esperti di settore, ha raccolto quelli degli sguardi ammirati di chi, pur interessandosi di Elica da tempo, sembra stentare a credere che si trattasse di una cappa… ed a pensarci bene è così, quello non è un elettrodomestico ma un prodotto Elica, cioè uno strumento per generare benessere nella vita dei nostri clienti e dei nostri azionisti.

9. Palazzo Mezzanotte, che prende il nome dall’architetto Paolo Mezzanotte che ne curò la progettazione e la successiva realizzazione, è la sede di Borsa Italiana, la società privata che gestisce i mercati mobiliari italiani.

“Facciamo una prova audio, conta fino a 10. Ok basta, microfono ok dopo il ciak mi dici il tuo nome, la tua mansione e da quanto tempo lavori per Elica ok? non guardare la telecamera ma guarda me. Motore… ciak!”

uando sono stato chiamato per realizzare il progetto di videointerviste non avevo idea di cosa fosse il WCM. Sapevo solo che doveva essere un lavoro UTILE. Avevo già lavorato con Elica per altri progetti ma questo era diverso. Dopo essermi consultato con alcune persone Elica era tutto più chiaro: dovevo realizzare un piccolo documentario che fotografasse Elica in un momento preciso e che servisse da base di confronto e punto di riferimento per il futuro. Non c'era nessuna mission commerciale o pubblicitaria, bisognava "solo" aiutare l’azienda a mettersi avanti allo specchio per capire che cosa nel nuovo sistema gestionale/organizzativo WCM stava funzionando e che cosa no. Dovevo fare una fotografia della realtà nuda e cruda. La preoccupazione più grande che avevo era quella che più spesso capita quando si intervistano persone che nella vita fanno tutt'altro fuorchè stare avanti alla telecamera. È stato piuttosto facile domandare ad ognuno che cosa fosse il WCM, ma il mio lavoro non serviva a questo, tutti in azienda sanno cos'è il WCM. Avevo paura che la difficoltà arrivasse nel momento in cui chiedevo “che cosa non funziona secondo te del

WCM?”. La paura era di attribuire involontariamente delle responsabilità ai propri colleghi o superiori. In fase di post produzione ho tagliato diversi minuti di esitazione, del tipo… “Ehmmm… mmmhhh… eeehhmmm”, ma nel momento in cui gli intervistati capivano che portando alla luce i problemi e i dubbi legati al WCM stavano facendo qualcosa di costruttivo e utile per l’azienda, allora cambiavano approccio e si sentivano felici di apportare il loro contributo. Il lavoro di montaggio è stato lungo, perché tutti avevano qualcosa di interessante da dire, ma dovevamo rimanere in ogni caso sotto i 15’ di Edit. L’unico serio problema l’ho avuto con il Presidente: ebbene sì, non ho fatto in tempo ad aprire bocca che subito mi ha chiesto se stavo già registrando… nemmeno a dirlo, con lo sguardo dritto all’obiettivo ha cominciato a parlare con un ritmo, una convinzione e una motivazione tale che avevo paura di interromperlo per dirgli che per me poteva bastare! Scherzi a parte, l’unico problema è stato quello di dover scegliere solamente una parte di tutto il suo intervento di 12’ ma è il mio lavoro (ottimizzare i contenuti, non tagliare il Presidente!). Alla prossima puntata!

IVAN BALLANTI

JULIA SCIUTO

LEA RICCIARDI

INSONNE NOTTE.

LET ME INTRODUCE YOU: WE ARE.

DALL’EUROPA A FABRIANO.

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L’alba s’accinge, coi rintocchi del campanile ad invocarla, un impasto simile a cervogia e cenere, serra la tua bocca, le mani grondano, un misto di sale e miele, l’olfatto non fa più caso alla cappa bluastra che lo attornia, e gli occhi, gli occhi chiedono a gran voce la loro ora!!! Ma tu sei qui. Ignori lo spossar del tempo perduto come sei nella ricerca del perché. Sei come un bimbo, che intimorito dalla sua stessa ombra, guarda sotto il letto e corre nel giaciglio della mamma. Ma tu non hai rifugio sicuro! Hai solo la tua mente che si diverte a vegliare, che crea a suo piacimento, realtà e immaginazione si fondono lasciandoti spiazzato!!! E questo mulinar d’umori, esplode in un insonne notte, in un connubio di angeli e demoni!

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ari colleghi, mi fa piacere presentarvi un nuovo progetto di Elica Life*: We Are. We Are nasce dalla volontà di allargare la visione dei giovani, sviluppando temi quali l’internazionalizzazione e l’integrazione culturale, che sono fondamentali per la formazione delle nuove generazioni. Nata dall’esperienza di I am, quest’anno il progetto si rivolgerà ai figli dei dipendenti delle sedi Elica in Italia, Polonia, Germania e Russia che, insieme, potranno partecipare alla prima vacanza studio interculturale. We Are vuole essere un vero e proprio percorso di crescita, finalizzato non solo all’apprendimento della lingua inglese quanto all’arricchimento personale che deriva dal confronto con Paesi e culture differenti e dal contatto quotidiano con ragazzi di nazionalità diversa dalla propria. Durante il soggiorno, che si svolgerà a luglio, i partecipanti di We Are impareranno l’inglese sia attraverso la modalità classica in aula sia attraverso attività sportive e ludiche. I ragazzi, che saranno ospiti in un Campus linguistico sportivo nella località Golun in Polonia, inizieranno così a diventare giovani cittadini del mondo! Are you ready for an international adventure?

tudiare un modello di evoluzione aziendale italiano legato al design, all'innovazione, all'utilizzo di materiali eco-friendly e a un'idea di sviluppo sostenibile e capire come il design, unito all'arte contemporanea, possa rappresentare un valore aggiunto di estetica e modernità: queste le motivazioni che hanno spinto un gruppo di circa cinquanta persone, (nella foto) tra docenti e alunni, provenienti dall’Italia, dal Belgio, dalla Francia e dalla Danimarca, a visitare la sede corporate di Elica. La visita, organizzata dall’Istituto di Istruzione Superiore B. Padovano di Senigallia, rientra all’interno del progetto europeo Comenius "European commitment towards entrepreneurship" che ha come fine quello di formare futuri cittadini della comunità europea.


www.fondazionecasoli.it SAVERIO VERINI

SAVERIO VERINI

CURARE IL VERDE, ONLINE.

VERDECURATODA: UN PROGETTO PER TUTTE LE STAGIONI. A

volte capita che i progetti, anche i migliori, durino il tempo di una stagione. Poi ci sono progetti che le stagioni sono destinate a superarle, magari “sfruttandole” per crescere ed espandersi. È il caso di Verdecuratoda, concepito da Ettore Favini (Cremona, 1974), artista da tempo vicino alla Fondazione Ermanno Casoli: a otto anni di distanza dalla sua ideazione (nel 2005) il progetto si è trovato a raccogliere – letteralmente – i frutti di una semina efficace. L’obiettivo di Verdecuratoda, infatti, è quello di realizzare la più grande scultura vegetale del mondo: Favini ha ideato dei distributori – a metà fra scultura e oggetto di design – dai quali, inserendo una moneta da un euro, si possono prelevare sfere contenenti semi di piante, cespugli e fiori; chiunque può così contribuire a creare un angolo di verde, ovunque, dal proprio terrazzo di casa fino alle aiuole pubbliche. Un gesto semplice, capace di coinvolgere i cittadini e di porre l’artista di fronte a una responsabilità sociale, oltre che estetica. Nel 2008, quando il progetto era agli esordi, la Fondazione Ermanno Casoli ha incoraggiato e sostenuto Verdecuratoda: in quell’anno venne infatti installato nella sede fabrianese di Elica uno dei distributori-scultura contenente semi da piantare, ancora oggi presente all’interno della “piazzetta” dell’azienda e parte della collezione Elica Contemporary. Da allora, anche grazie al sostegno ricevuto dalla Fondazione, il progetto è cresciuto in maniera esponenziale.

10. Il nuovo progetto di IaN+ Architettura & Ingegneria per Verdecuratoda.

14. Ettore Favini.

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Nel 2013 Verdecuratoda è stato oggetto di un’importante mostra negli spazi della Fondazione Pastificio Cerere, a Roma; e, a fianco dell’esposizione – curata da Marcello Smarrelli –, sono “fioriti” tanti altri progetti collaterali. Sempre nella prima parte dell’anno è nata l’associazione “Verdecuratoda” (fondata dallo stesso Favini e da Marcello Smarrelli), con lo scopo di diffondere le buone pratiche promosse dal progetto; è stato poi realizzato il sito www.verdecuratoda.com, nel quale si possono trovare tutte le informazioni per partecipare a questa “azione collettiva” e contribuire con una

donazione; infine, a breve, verrà lanciato il nuovo “dispenser” di semi, nato dalla collaborazione con lo studio IaN+, concepito come una micro architettura capace di definire uno spazio relazionale e vivibile. Verdecuratoda rappresenta dunque un modello sostenibile di approccio all’arte: non solo per la sua vocazione ecologica, ma anche per la scalabilità, che permette di adeguare il progetto a diversi contesti ed esigenze. Un progetto all’insegna dell’interazione e dell’innovazione, in linea con la storia e gli obiettivi della Fondazione Ermanno Casoli.

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na delle principali novità del progetto di Ettore Favini è la creazione del sito www.verdecuratoda.com. La pagina web, di facile consultazione e dotata di una grafica elegante, permette al pubblico di indicare il punto esatto della propria semina e inviare le immagini delle piante germinate, contribuendo così a realizzare la mappa della scultura vegetale. Il sito offre anche la possibilità di individuare i luoghi dove nel tempo saranno collocati i nuovi distributori progettati dallo studio di architettura IaN+. Oltre all’acquisto dei semi è possibile sostenere il progetto in diversi modi: attraverso il tesseramento annuale all’Associazione Verdecuratoda (al costo di 20 euro; le prime 200 tessere sono una serigrafia originale numerata e firmata da Ettore Favini) oppure con una donazione presso Banca Etica sul conto corrente bancario intestato a Verdecuratoda, in cambio della quale si riceverà una t-shirt e delle serigrafie in edizione limitata realizzate dall’artista in collaborazione con Canedicoda. Link: www.verdecuratoda.com

11. Il distributore di semi all'interno della “piazzetta” della sede di Elica a Fabriano. 12. I gadget in omaggio per chi sostiene il progetto, realizzati dall'artista in collaborazione con Canedicoda. 13. Dipendenti di Elica prelevano i semi dal distributore di Verdecuratoda.

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Devolvi il tuo 5x1000 alla Fondazione Ermanno Casoli per dare un contributo concreto alla cultura come importante motore di sviluppo economico. Codice fiscale 91029340428 12

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NEW TECHNOLOGIES NEW MATERIALS

AIRFACTORY ELICA / Via Pontaccio 10 / Milano

9th APRIL 2013


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