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GEOGRAFIA
MATEMATICA
SCIENZE
Guida per l`insegnante 2 Il progetto didattico nze 4 Il volume @discipline.it • Scie 9 La Guida 10 @discipline.it • L’offerta digitale 12 Insegnare per competenze 14 Life skills 16 Il ruolo dell’insegnante 17 L’insegnamento delle scienze 18 Come si insegnano le scienze
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operative alunno 53 Didattica partecipata Schede o 55 Il percorso proposto nel test rativa alunno ope 56 Ti aiuto a imparare Scheda
Classe 5a
58 Programmazione annuale 60 Il percorso didattico 62 Il percorso di quest’anno 63 L’accoglienza 64 Scheda operativa alunno a a 65 UA 1 Il corpo umano Parte prim uale ann ne operative alunno 20 Programmazio 68 Didattica partecipata Schede o o 22 Il percorso didattic 70 Il percorso proposto nel test nno st’a que di o operativa alunno cors eda per Sch Il 24 71 Ti aiuto a imparare za onda lien sec 25 L’accog 72 UA 1 Il corpo umano Parte no alun ve rati operative alunno 26 Schede ope 74 Didattica partecipata Schede nti vive i o 30 UA 1 Le relazioni tra 76 Il percorso proposto nel test operative alunno ede Sch ta ipa tec par ca operative alunno atti ede Did Sch 32 77 Ti aiuto a imparare o test nel to pos pro o 34 Il percors 79 UA 2 L’Universo operativa alunno operativa alunno 35 Ti aiuto a imparare Scheda 81 Didattica partecipata Scheda ne azio sific clas La ra o 36 UA 2 La vita sulla Ter 82 Il percorso proposto nel test operativa alunno eda Sch ta ipa tec par ca operative alunno atti ede Did 37 83 Ti aiuto a imparare Sch nti vive I ra Ter a sull vita 38 UA 2 La 85 UA 3 Luce e suono operative alunno operativa alunno 40 Didattica partecipata Schede 87 Didattica partecipata Scheda o test nel o 42 Il percorso proposto 88 Il percorso proposto nel test operativa alunno eda Sch re ara imp a to operativa alunno aiu Ti eda 43 89 Ti aiuto a imparare Sch ni azio form tras li, eria mat , etti 44 UA 3 Ogg 90 UA 4 Energia e forze operative alunno operative alunno 47 Didattica partecipata Schede 93 Didattica partecipata Schede o test nel o 49 Il percorso proposto 95 Il percorso proposto nel test operativa alunno eda Sch re ara imp a to operativa alunno aiu Ti 50 96 Ti aiuto a imparare Scheda lo suo , aria ua, 51 UA 4 Acq
Classe 4
Scienze
Presentazione
IL PROGETTO DIDATTICO Il progetto didattico di @discipline.it è stato pensato affinché tutti i bambini, ciascuno con le proprie caratteristiche, possano fare insieme un percorso, collaborando tra di loro e dando un personale contributo per ampliare le conoscenze personali e quelle di tutti e per acquisire competenze relazionate alle proprie possibilità. Il progetto didattico che presentiamo è formato da diversi testi che si integrano e interagiscono tra loro per formare il bagaglio di conoscenze degli alunni e concorrere alla formazione di un metodo di studio, riconoscendo l’importanza della valutazione e autovalutazione del lavoro svolto.
Il sussidiario delle discipline si compone di due parti che sono strettamente collegate tra loro. La sezione del Saper fare è esclusivamente operativa e fa riferimento agli argomenti trattati nella parte espositiva del volume, quella di “studio”.
Ciascun bambino avrà a disposizione, per ogni materia, un fascicolo con mappe utili per riassumere le conoscenze acquisite. La mappa è uno strumento molto utile per organizzare le informazioni in uno schema che suddivide la complessità delle conoscenze in parti più semplici mettendone in rilievo le connessioni. Il rimando che si trova in alto nelle pagine serve a collegare la mappa al volume di studio.
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Presentazione
Scienze
Abbiamo ritenuto che un testo per le verifiche, suddivise per ambiti e per classe, separato dal volume di studio, fosse di uso più semplice per l’insegnante, che infatti può decidere se lasciare che l’alunno lo porti a casa o se tenerlo in classe per evitare che vada perso; ma soprattutto può utilizzarlo quando lo ritiene opportuno. Per ciascun argomento principale trattato nel sussidiario sono proposte due verifiche di difficoltà crescente.
A corredo dei Sussidiari è presente l’Atlante, uno per la classe quarta e un altro per la classe quinta, contenente tavole visuali di Storia, Geografia, Scienze, Matematica. Il volume rappresenta un valido e interessante supporto allo studio e alle attività, proponendo contenuti aggiuntivi e di approfondimento oppure tavole di sintesi degli argomenti presenti nel Sussidiario. Una sezione finale, poi, è dedicata al CLIL e presenta una serie di argomenti in lingua inglese.
Il progetto è completato da due Lapbook, uno per l’ambito antropologico e uno per l’ambito scientifico. Si tratta di un materiale didattico fortemente inclusivo e di grande rilevanza, poiché coinvolge tutti gli stili di apprendimento sensoriale: visivo, visivo-verbale, cinestetico e uditivo. È quindi uno strumento facilitatore non solo per bambini con DSA e BES, ma per tutti gli alunni, favorendo in ciascuno la scoperta del proprio personale canale di apprendimento.
Il progetto @discipline.it è stato organizzato per essere fruibile da tutti i bambini. Inclusività significa fare in modo che i bambini lavorino tutti insieme mettendo in gioco le proprie capacità e specificità, che sono diverse per ciascuno. Ma poiché ci sono situazioni in cui alcuni alunni presentano difficoltà nell’apprendimento delle discipline (ad esempio i bambini che parlano una lingua diversa dall’italiano) può essere utile disporre del volume dei Percorsi semplificati, i cui contenuti sono gli stessi del libro, ma espressi in modo semplice. In questo testo il bambino troverà domande-guida e, accanto, la risposta. In questo modo il bambino in difficoltà riesce più facilmente a comprendere i passaggi fondamentali dell’argomento. Le parole-chiave che trova al termine di ciascun argomento lo guideranno nell’esposizione orale.
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Scienze
Presentazione
IL VOLUME @DISCIPLINE.IT • SCIENZE Il volume è suddiviso in due sezioni: • nella sezione di “studio” si presentano gli argomenti e vengono proposte attività per un percorso di studio e per l’acquisizione di competenze; • nella sezione operativa Saper fare, strettamente collegata alla prima, vi sono le esercitazioni riferite agli argomenti presentati.
1 La prima parte del volume Gli argomenti sono proposti in modo da essere il più possibile vicini alla realtà e all’esperienza degli allievi. Oltre a fornire informazioni il testo si propone di suscitare curiosità scientifica. Dunque i contenuti sono presentati in modo da valorizzare i processi attraverso cui si costruisce il sapere scientifico: l’osservazione, la deduzione, la sperimentazione. Particolare importanza è stata attribuita alla parte iconografica. Le immagini sono altrettanto importanti quanto il testo e strettamente legate a esso, perché il bambino apprende anche attraverso il linguaggio iconico. Ciascuna foto, infatti, è corredata da una didascalia che la spiega esaurientemente.
Le prime pagine introducono il bambino nella conoscenza delle scienze.
La pagina di apertura di ciascuna sezione introduce l’argomento dell’unità didattica di apprendimento con l’ausilio di grandi immagini rappresentative del contenuto.
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Presentazione
Scienze
Gli argomenti Il sottotitolo, con una breve frase, mette l’accento sulla caratteristica fondamentale dell’argomento trattato e consente al bambino di focalizzare su questo la sua attenzione. Il titolo rende immediatamente evidente ciò di cui si vuol parlare.
L’argomento inizia con una riflessione, che può essere utilizzata come stimolo per introdurre il tema.
Nelle prime pagine del testo le parti essenziali alla comprensione dell’argomento sono state sottolineate. Il bambino si abitua così a ricercare i punti chiave e a evidenziarli.
Sono stati inseriti i titoletti laterali per far comprendere meglio al bambino le relazioni tra le parti dell’argomento e per aiutarlo nell’esposizione di ciò che ha appreso.
La rubrica Riassumendo è una sintesi dell’argomento trattato. È utile soprattutto per quei bambini che hanno bisogno di un aiuto per mettere a fuoco le informazioni più importanti.
Le Indicazioni per lo studio rappresentano un percorso didattico che condurrà l’allievo ad acquisire un metodo di studio attraverso alcune tappe fondamentali: • comprendere correttamente il testo; • individuare le informazioni principali; • rielaborare e organizzare le conoscenze per esporle chiaramente e sinteticamente.
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Scienze
Presentazione
Le rubriche Le rubriche che si trovano nelle pagine di studio accompagnano il lavoro del bambino, aiutandolo organizzare il proprio apprendimento. I compiti di realtà sono stati proposti sia a pagina intera sia in forma più ridotta all’interno delle pagine di studio per abituare i bambini a lavorare in situazioni che rappresentino il più fedelmente possibile la realtà che li circonda.
Coding è un termine inglese che si può tradurre con la parola “programmazione” e indica il processo che serve a scandire un lavoro in sequenze sistematiche. Premessa indispensabile all’abilità di operare in termini di coding è l’acquisizione di organizzazione del “pensiero computazionale”, cioè la capacità di scomporre una situazione o un nucleo tematico complesso in parti più semplici che mantengano un legame relazionale tra loro. Nel volume è presente in modo sistematico la rubrica Coding – Pensiero computazionale per abituare i bambini a “programmare” il proprio percorso per apprendere. La si trova al termine di ogni argomento significativo ed è correlata al volume delle mappe.
Lavorare e confrontarsi continuamente con i compagni serve a stimolare l’interesse e la creatività; per questo sono frequenti le proposte di apprendimento cooperativo.
Quando i termini o le espressioni usate si rivelano difficili o specifici sono spiegati nel box Le parole delle scienze. Attraverso le attività proposte nella rubrica Le mie competenze si intende stimolare i bambini a utilizzare ciò che hanno imparato per raggiungere sempre nuove competenze.
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Scienze
Le pagine speciali Nelle pagine Sperimentare per capire gli alunni sono coinvolti in esperienze concrete e operative, coordinate con quanto studiato nel testo, sia per poter sviluppare il modo scientifico di indagare la realtà sia per costruire in modo attivo il proprio sapere.
Le pagine dedicate alla tecnologia aiutano il bambino a comprendere come l’uomo abbia inventato e creato strumenti e strategie di lavoro per facilitare la propria vita.
Le scienze, come tutte le discipline, nella trattazione degli argomenti, coinvolgono conoscenze mutuate da saperi differenti. È importante che l’alunno si abitui a trattare un tema studiandolo da punti di vista diversi e complementari. Per questo, pagine di GeoScienze, Geo Storia e GeoArte sono presenti in modo sistematico nei volumi di studio
Il lavoro proposto nel progetto @discipline.it si propone, come affermano le Indicazioni Nazionali, di formare un cittadino consapevole di far parte di una comunità che capisca la necessità di rispettare le leggi della natura e quelle stabilite dagli uomini. Le pagine di Cittadinanza attiva si prefiggono dunque questo importante obiettivo.
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Scienze
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a seconda parte del volume: 2 L SAPER FARE La seconda parte del volume, Saper fare, è operativa. Riprendendo gli argomenti trattati nella prima parte, propone all’alunno una serie di attività per: • consolidare le conoscenze e le abilità; • organizzare le conoscenze in funzione di un metodo di studio; • verificare in itinere gli apprendimenti; • acquisire competenze. Alcuni approfondimenti possono essere utilizzati, se l’insegnante lo ritiene opportuno, per ampliare l’argomento o rispondere a curiosità sorte nella classe.
Ogni argomento è introdotto da un brano (La parola a uno scrittore) che ha lo scopo di presentare gli stessi argomenti del libro utilizzando linguaggi e suggestioni differenti da quelli incontrati nella prima parte del volume. Attraverso la narrazione il bambino viene maggiormente coinvolto nell’argomento e scopre che l’apprendimento può avvenire in forme e con canali differenti.
Al termine di ciascuna unità didattica di apprendimento una verifica di due pagine, strutturata con domande sul modello Invalsi, serve a controllare le competenze acquisite da ciascun alunno.
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L’ultima pagina di ogni argomento si configura come una sintesi del capitolo corrispondente. La sintesi è espressa per punti e può essere utilizzata dall’alunno come una sorta di scaletta che lo aiuterà a esporre, a seconda delle sue capacità, ciò che ha imparato.
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LA GUIDA Il progetto @discipline.it è accompagnato da una Guida, specifica per ciascuna disciplina, che può costituire un valido aiuto per l’insegnante nell’organizzazione del proprio lavoro. La Guida contiene: • la presentazione dei volumi che compongono il progetto; • l’analisi dei materiali multimediali a disposizione dell’insegnante e della classe; • suggerimenti per la programmazione per competenze; • le indicazioni metodologiche per l’insegnamento della disciplina; • la programmazione annuale di classe 4a e di classe 5a; • le attività per l’accoglienza degli alunni; • la definizione del percorso didattico annuale per ciascuna classe. La Guida intende rispettare il significato etimologico del termine “guida”; vuole essere, infatti, uno strumento che suggerisce all’insegnante modalità per affrontare e seguire un percorso didattico relativo a una disciplina o a un argomento. Nella Guida sono inseriti anche percorsi specifici per accompagnare l’insegnante nell’introduzione e nella spiegazione di ciascuna unità didattica di apprendimento contenuta nel testo. Ogni percorso proposto può servire come modello per rendere più attiva e partecipata la lezione. Per ciascuna unità didattica di apprendimento l’insegnante troverà: • una parte introduttiva: l’argomento che tratteremo. In questa parte vengono presentati in breve i contenuti dell’unità al fine di avere uno sguardo complessivo sull’argomento. Viene così delineato il percorso dell’unità didattica di apprendimento e vengono fornite informazioni aggiuntive per approfondire e chiarire quanto illustrato nel testo; • suggerimenti per introdurre l’argomento. Vengono proposte attività e domande stimolo per introdurre l’argomento, valorizzando le conoscenze pregresse degli allievi e suscitando la loro curiosità; • esempi di didattica partecipata. In ciascuna unità didattica di apprendimento alcune attività coinvolgono complessivamente gli allievi, stimolandoli a “entrare nell’argomento” in modo attivo. Esse non hanno lo scopo di fornire informazioni o nuove conoscenze. Sono invece un mezzo per coinvolgere gli allievi nella costruzione del proprio sapere, abituandoli a osservare, dedurre, ragionare, argomentare, recuperare conoscenze pregresse, prendere coscienza delle misconoscenze; • schede per le attività di didattica partecipata; • l’analisi della funzione degli strumenti forniti dal progetto @discipline.it; • i collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini; • le competenze e le conoscenze che afferiscono all’argomento trattato; • l’indicazione degli strumenti utili per verificare, al termine di ciascuna unità didattica, le competenze e le conoscenze acquisite dagli allievi; • una scheda di conclusione destinata agli allievi con BES: Ti aiuto a imparare.
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@DISCIPLINE.IT • L’OFFERTA DIGITALE Il Flip book Il progetto @discipline.it comprende anche l’estensione digitale, interattiva e multime-
diale: il Flip Book. Il Flip Book è il libro di testo digitale, ricco di risorse e strumenti da utilizzare in classe – attraverso la LIM o i devices a disposizione – oppure a casa, in modo semplice e autonomo. Pensato per potenziare la didattica, facilitare lo studio e rendere più coinvolgente il lavoro in classe e a casa, il Flip Book contribuisce anche a sviluppare le competenze digitali degli alunni. Le soluzioni digitali presenti nel Flip Book sono pensate per essere fruite in modo intuitivo e flessibile da tutti, a seconda delle proprie attitudini e della propria familiarità con la tecnologia. Il libro digitale è uno straordinario strumento da personalizzare e scoprire. Questa Guida presenta l’utilizzo base del Flip Book e delle risorse a disposizione di docenti e studenti, ma sono disponibili molti altri strumenti, per un utilizzo avanzato dell’offerta digitale. Il Flip Book di @discipline.it è scaricabile per lo studente, ma anche in DVD per il docente. La versione docente, oltre ai contenuti presenti nella versione studente, raccoglie tutta una serie di materiali scaricabili e stampabili, utilizzabili nei modi che si crederanno più opportuni.
Gli strumenti Gli strumenti di lavoro a disposizione nel Flip Book sono raccolti in una barra laterale dedicata, che può essere spostata a destra o a sinistra della schermata, a seconda delle esigenze dell’utente. Essi consentono al docente di preparare lezioni coinvolgenti ed efficaci, e allo studente di svolgere esercizi, approfondire argomenti, ripassare, creare elaborati Gli strumenti permettono di personalizzare le pagine dei volumi, arricchendole con contenuti e moltiplicando di fatto le potenzialità del libro di testo. L’utilizzo di immagini in alta definizione consente poi di proiettare il Flip Book o di utilizzarlo sulla LIM. Barra laterale posizionabile anche a destra, con gli strumenti di lavoro a disposizione.
Lo strumento segnalibro consente di selezionare le pagine di maggior interesse e di ritrovarle rapidamente, con un accesso diretto. attiva le possibilità di disegno a mano libera: matita, per Lo strumento matita scrivere sulle pagine come con una penna vera; evidenziatore, per sottolineare i testi scegliendo anche il colore e il tipo di tratto; forme, per utilizzare specifiche forme geometriche; direzione, per note grafiche lineari o per indicare un elemento con una freccia. permette di inserire, accanto alla pagina in uso del libro digitale, Lo strumento testo una pagina di lavoro, con righe di scrittura o quadretti selezionabili a seconda del livello della classe. permette di attivare le note vocali. In questo modo sarà possibile Lo strumento audio registrare appunti vocali, sintetizzare testi, rispondere a voce a domande aperte e fissare la risposta accanto all’esercizio. Questo strumento consente inoltre di inserire un file audio esterno, presente nel personal computer dell’utente o in una chiavetta di memoria esterna.
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Scienze
Lo strumento allegati è quello che più di ogni altro moltiplica le possibilità di utilizzo del Flip Book. Infatti, con un semplice clik sarà possibile inserire un documento esterno (testi, immagini, video, link ipertestuali) all’interno del libro digitale, personalizzando, se lo si ritiene necessario, ogni singola pagina. permette di creare all’interno del libro digitale un comLo strumento elaborato ponimento completo di testo e immagini, anche di diverse pagine. Vengono messi a disposizione già alcuni template, nei quali scrivere, caricare immagini e produrre il proprio elaborato, salvabile ed esportabile in diversi formati. e cornice danno la possibilità di oscurare parzialmente Gli strumenti spotlight la pagina selezionata, consentendo quindi di focalizzare l’attenzione su una particolare porzione di pagina, far leggere il testo riga per riga, nascondere parti di pagina che non si vogliono ancora rivelare o mostrare solo le immagini senza per il momento svelare il testo.
Il libro liquido
Il Flip Book di @discipline.it ha una particolare attenzione per l’accessibilità. in alto a sinistra, è possibile passare alla versioCliccando sull’icona Alta leggibilità ne accessibile del Flip Book, conosciuta anche con il nome di Libro liquido. In essa, per consentire una lettura fluida e facilitata, è possibile: (audio, video, pdf allegati) sono presenti nella pagina, sen• visualizzare quali risorse za che siano presenti icone che possono interferire con la lettura; , selezionando tutto il brano o solo una parte di esso, scegliendo • ascoltare il testo anche la velocità di lettura; • disattivare le immagini role; • evidenziare
per evitare che impediscano una corretta lettura delle pa-
gli elementi più importanti della pagina;
• personalizzare l’aspetto grafico del testo selezionando: - il tipo di carattere, tra cui l’OpenDylsexic, - le dimensioni del carattere, con la possibilità di ingrandirlo senza perdere l’impaginazione del testo, - la visualizzazione del testo, che può essere trasformato tutto in maiuscolo, - l’interlinea, - il colore di fondo della pagina.
Villa Saperi
Villa Saperi è un ambiente di apprendimento interattivo per ragazzi della Scuola Primaria: un parco giochi tematico in cui tutto può essere sperimentato sotto forma di gioco e attività. Per l’insegnante è un valido strumento multimediale per la verifica delle competenze dei propri alunni. Realizzato in grafica cartoon e con le più moderne tecnologie informatiche, Villa Saperi offre tanti oggetti digitali didattici, esperimenti e giochi di storia, geografia, matematica, scienze e tecnologia, ciascun sviluppato in un preciso ambiente tematico che compone la villa. Dal parco alla bio-area, Villa Saperi offre un tour educativo ricco di esperienze, divertimenti e conoscenze.
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Scienze
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INSEGNARE PER COMPETENZE La competenza: La società in cui viviamo è sempre più complessa e interessata da rapidi e imuna necessità prevedibili cambiamenti nella cultura, nella scienza e nella tecnologia. Per vivere e operare in qualsiasi campo è necessario possedere non solo conoscenze teoriche e abilità tecniche, ma soprattutto: • atteggiamenti di apertura verso le novità; • disponibilità: – all’apprendimento continuo; – all’assunzione di iniziative autonome; – alla responsabilità; – alla flessibilità. La scuola deve quindi fare in modo che gli alunni sviluppino competenze, intese come “combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto” in cui operano. La competenza è trasversale, transdisciplinare. Le competenze specifiche di ciascuna disciplina si amalgamano, si integrano, e entrano a far parte di un bagaglio che aiuta a “imparare a imparare”, a “saper ragionare”, a “saper argomentare”. La competenza è una modalità di approccio alla realtà per cui ciascuno di noi, di fronte a situazioni e problemi, mette in gioco ciò che sa e ciò che sa fare, ciò che lo appassiona e ciò che vuole realizzare. È ovvio, dunque, che possedere una competenza significa aver acquisito un apprendimento o, meglio, una modalità di apprendimento che sia significativa ed esportabile in diversi contesti.
Che cosa vuol Quando si impara a guidare, le prime lezioni vengono fatte in luoghi poco fredire essere quentati, per evitare situazioni difficili, e i gesti vengono ripetuti a lungo, semcompetenti pre nello stesso modo, per riuscire a imparare bene la tecnica di guida.
Ma questo non basta: per poter ottenere la patente occorre essere veramente competenti nella guida. Non bastano le conoscenze (sapere come è fatta un’automobile e che cosa indicano i segnali stradali), non bastano le abilità (saper mettere in moto e far muovere un’automobile): occorrono le competenze. Occorre cioè essere in grado di affrontare situazioni nuove e inaspettate: occorre saper reagire a un problema improvviso (un animale che attraversa improvvisamente la strada, per esempio) e affrontare situazioni differenti (la neve, la nebbia, la pioggia…). Proprio come chi si accinge a prendere la patente di guida, anche i nostri alunni devono riuscire a conquistare la loro “patente” per la scuola e per la vita. Devono cioè essere in grado di saper applicare in ogni contesto e in situazioni differenti tutte le conoscenze e le abilità imparate in classe.
Conoscenze, Le parole conoscenze, abilità, competenze sono entrate da anni nel lessico di abilità, ogni insegnante. competenze Cominciano a comparire nei documenti ufficiali verso la fine del secolo scorso
(circa vent’anni fa) e da allora sono diventate i cardini su cui sono stati costruiti i curricoli di insegnamento di migliaia di docenti. In modo particolare negli ultimi anni i docenti hanno compreso che l’istruzione non può essere solo “scolastica”, cioè non deve servire solo ad affrontare e risolvere i problemi che si possono affrontare in classe, ma deve allargarsi alla comprensione del mondo intero e all’agire in contesti diversi.
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Ogni nozione che viene appresa a scuola è utile solo se, attraverso di essa, si possono consolidare modi di rapportarsi con la realtà per capirla, per modificarla e per “viverla”. Certamente la Scuola Primaria ha il fondamentale compito di insegnare agli allievi conoscenze e abilità (le informazioni basilari, la lettura, il calcolo), ma, soprattutto, deve dare ai bambini la possibilità di utilizzare quanto appreso in contesti nuovi e fornire loro gli strumenti affinché siano capaci di farlo. Ecco dunque la necessità di una didattica che miri anche all’acquisizione di competenze per formare ragazzi che siano in grado non solo di sapere e saper fare, ma anche di imparare ad imparare, saper ragionare, fare ipotesi, argomentare…
Uno stile di insegnamento e di apprendimento
Attivare strategie di insegnamento per competenze vuol dire adottare uno stile di insegnamento che non si limita a trasmettere nozioni, date, formule e definizioni da imparare a memoria; vuol dire invece intraprendere una nuova rotta, vuol dire fare scuola per consentire agli alunni di imparare in modo: • significativo, facendo sì che per gli studenti apprendere abbia un significato, una valenza; • autonomo, mettendo gli alunni in grado di costruire il sapere utilizzando le conoscenze pregresse e le abilità raggiunte; • responsabile, cioè con la consapevolezza che apprendere è sì un diritto, ma anche un dovere che consente un continuo miglioramento della persona e della società in cui si dovrà vivere da adulti; • curioso, cioè facendo assaporare il piacere della scoperta.
Una nuova Il concetto di competenza si è definizione di via via arricchito fino a comcompetenza prendere anche le “abilità tra-
Creatività
Relazioni efficaci
Gestione delle emozioni
Empatia
Prendere buone decisioni
Senso critico
ss lo stre ne del Gestio
Problem solv ing
sversali”, cioè le cosiddette life skills, che sono estremamente “immateriali” e che appartengono più al patrimonio personale che alle conoscenze e alle abilità. La competenza diventa dunque una sorta di integrazione di conoscenze (sapere), abilità (saper fare), capacità metacognitive e metodologiche (sapere come fare, trasferire, generalizzare, acquisire e organizzare informazioni, risolvere problemi), capacità personali e sociali (collaborare, relazionarsi, assumere iniziative, affrontare e gestire situazioni nuove e complesse, assumere responsabilità personali e sociali).
Consapevolezza di sé
Comunicazione efficace
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Scienze
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LE LIFE SKILLS CAPACITÀ DI RISOLVERE PROBLEMI (PROBLEM SOLVING) Life skills: le Competenza che permette di affrontare in modo costruttivo i diversi problemi abilità di vita
trovando soluzioni anche non standardizzate.
“Favorire la soluzione dei problemi” deve sostituire “fornire la soluzione dei problemi”. Meglio proporre un’attività in meno, ma trovare il tempo per invitare gli alunni ad analizzare le situazioni, a interpretarle secondo il loro punto di vista, a trovare strategie risolutive da confrontare con gli altri.
E NELLA CLASSE?
CREATIVITÀ
Competenza che aiuta ad affrontare in modo versatile tutte le situazioni della vita quotidiana; contribuisce sia alla capacità di prendere decisioni sia alla capacità di risolvere problemi, permettendo di esplorare le alternative possibili e le conseguenze delle diverse opzioni. E NELLA CLASSE? Tutti sappiamo quanto sanno o possono essere creativi i bambini… a volte anche troppo. In ogni attività è bene lasciare spazio alla loro creatività, per portarli a riflettere sulla opportunità delle loro scelte, sull’aderenza delle stesse alla realtà, sulla percorribilità del percorso scelto.
CAPACITÀ DI PRENDERE DECISIONI
Competenza che aiuta ad affrontare in modo costruttivo le decisioni nelle diverse situazioni e nei vari contesti di vita. La capacità di elaborare in modo attivo il processo decisionale può avere implicazioni positive attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano. Prendere decisioni valutando pro e contro non è semplice per un adulto... a maggior ragione per un bambino! Ma la capacità di imparare a valutare le situazioni per giungere a una soluzione che si ritiene positiva si può acquisire. I compiti autentici, i compiti di realtà possono essere un valido strumento. Messo di fronte a una situazione concreta, in cui si deve pensare e attuare un procedimento operativo conveniente, il bambino si misura con la necessità di prendere decisioni per giungere alla soluzione, mettendo in atto non solo conoscenze e abilità pratiche, ma anche competenze. E NELLA CLASSE?
AUTOCOSCIENZA
Autoconsapevolezza o conoscenza di sé, del proprio carattere, dei propri punti forti e deboli, dei propri desideri e bisogni. Abilità di comprensione dello stress. Prerequisito indispensabile per una comunicazione efficace, per relazioni interpersonali positive e per la comprensione empatica degli altri. E NELLA CLASSE? È necessario valorizzare l’operato degli alunni “più deboli” e ridimensionate l’operato di quelli “troppo sicuri di sé”. Questi interventi sono utili per favorire un ambiente di apprendimento che lasci spazio a tutti e soprattutto permetta di “non perdere per strada” a chi pensa “non ce la farò mai”. Saper comunicare le proprie difficoltà, richiedere aiuto quando è necessario e sapere che in ogni caso si avrà come risposta un atteggiamento accogliente permette a tutti di non “gettare la spugna” e di avere fiducia nella possibilità di ottenere risultati positivi.
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SENSO CRITICO
Abilità nell’analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole. Il senso critico può contribuire a riconoscere e valutare i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l’influenza dei mass media. Il senso critico non è importante solo per valutare il proprio operato. In un’età così delicata, in cui il giudizio degli altri può “far male”, è veramente importante abituare gli alunni a imparare a mantenere un certo distacco da ciò che accade. Il senso critico si sviluppa anche nell’approccio alle varie discipline. Se si lascia spazio all’apprendere, inteso come ricerca continua che deve essere verificata, gli alunni si abitueranno a esprimere una propria opinione, a non incamerare il sapere come un liquido che riempie un vaso informe, ma faranno assumere a quel liquido la forma del vaso che sono loro stessi.
E NELLA CLASSE?
CAPACITÀ DI RELAZIONARSI CON GLI ALTRI
Abilità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo, sapendo creare e mantenere relazioni significative, fondamentali per il benessere psico-sociale, sia in ambito amicale sia familiare. Tale competenza permette anche la possibilità di interrompere le relazioni, quando necessario, in modo costruttivo. EMPATIA
Capacità di comprendere gli altri, di “mettersi nei loro panni”, anche in situazioni non familiari. Abilità di migliorare le relazioni sociali, l’accettazione e la comprensione degli altri. GESTIONE DELLE EMOZIONI
Capacità di riconoscere le emozioni in se stessi e negli altri. Abilità di provare emozioni intense, come rabbia e dolore. Consapevolezza di come le emozioni influenzano il comportamento e capacità di gestione delle stesse. GESTIONE DELLO STRESS
Competenza nel riconoscere le cause di tensione e di stress della vita quotidiana e nel controllarle, tramite cambiamenti nell’ambiente o nello stile di vita. Capacità di rilassarsi e gestire le tensioni. COMUNICAZIONE EFFICACE
Sapersi esprimere, sia verbalmente sia non verbalmente, in modo efficace e congruo alla propria cultura, in ogni situazione particolare. Capacità di esprimere opinioni e desideri, ma anche bisogni e sentimenti; essere in grado di ascoltare in modo accurato, comprendendo l’altro. Significa, inoltre, essere capaci di chiedere aiuto, quando necessario. Le dinamiche interpersonali tra gli alunni sono fondamentali per creare un ambiente emotivo che favorisca l’apprendimento e, soprattutto, la gioia e il piacere di apprendere. Il lavoro di gruppo o la condivisione di lavori individuali permettono agli alunni di interagire e rafforzano le conoscenze e le abilità acquisite. Lavorare in gruppo non è facile, non è sempre gratificante, ma è sempre più richiesto dalla società contemporanea e dal nuovo mondo del lavoro. Occorre imparare a gestire una capacità di adattamento che non deve essere passiva o frustrante, ma positiva nella relazione con gli altri.
E NELLA CLASSE?
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IL RUOLO DELL’INSEGNANTE Che cosa Per consentire agli alunni di sviluppare competenze è necessario costruire nella deve fare scuola un ambiente di apprendimento che consenta di: l’insegnante? • fare ricerca e indagare; • individuare e risolvere problemi; • discutere e collaborare con altri nel gestire situazioni; • riflettere sul proprio operato e valutare le proprie azioni.
La didattica per competenze e il lavoro per compiti autentici e significativi fanno crescere l’abitudine a lavorare insieme. Favorite le discussioni in gruppo, il lavoro di gruppo, perché i vostri alunni imparino a porre domande e a dare risposte, si abituino a prendere decisioni, a discutere con responsabilità confrontando diverse opinioni, a darsi reciproco aiuto, ad assumere responsabilità verso le persone, le cose. Attraverso la didattica per competenze ciascun alunno troverà modo e spazio per apprendere nel modo a lui più adatto, nel modo più soddisfacente e significativo. La didattica per competenze mette in gioco le caratteristiche e le potenzialità di ognuno: in più, consente di valorizzare le eccellenze e nel contempo di non far abbattere gli studenti più deboli o con significativi disturbi di apprendimento.
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L’INSEGNAMENTO DELLE SCIENZE L’importanza Nella Scuola Primaria da anni l’educazione scientifica sta acquistando sempre delle scienze maggiore rilevanza. È emerso con chiarezza come sia fondamentale: • stimolare e sviluppare negli allievi la capacità di osservare la realtà per comprendere i meccanismi che la regolano; • favorire l’acquisizione di strutture cognitive adatte a indagare, comprendere, strutturare l’apprendimento.
Un differente modo di “pensare” la realtà
Insegnare scienze, infatti, significa favorire l’attitudine a “pensare” i fatti che ci circondano. È un approccio verso la realtà e le sue manifestazioni che non si limita all’osservazione e alla registrazione degli eventi, ma che sviluppa un modo di pensare, un’attenzione particolare per acquisire un pensiero scientifico, cioè una differente modalità di analizzare, affrontare e risolvere i problemi.
I bambini: Si può affermare che i bambini sono “per natura” degli scienziati. Fin da neonati scienziati fin apprendono e conoscono il mondo attraverso la sperimentazione: osservadalla nascita no, toccano, valutano i propri errori, per ricominciare tenendone conto. Crescendo, i bambini non perdono questa capacità: osservano gli animali, le piante, raccolgono conchiglie e sassi, li classificano, li catalogano… In questo modo, “facendo”, costruiscono il proprio sapere che rimarrà una capacità “di vita”, un modo di fare e di imparare che durerà per sempre.
Il compito La Scuola Primaria ha perciò il compito di sviluppare questa loro innata capacità della Scuola e volontà scientifica di approccio alla realtà. Anche le Indicazioni Nazionali metPrimaria tono l’accento sulla necessità di interazione tra gli alunni e gli oggetti di studio, proponendo come percorso metodologico esperienze concrete, sperimentazioni, discussione e confronto. INDICAZIONI NAZIONALI
“L’osservazione dei fatti e lo spirito di ricerca dovrebbero caratterizzare anche un efficace insegnamento delle scienze e dovrebbero essere attuati attraverso un coinvolgimento diretto degli alunni incoraggiandoli, senza un ordine temporale rigido e senza forzare alcuna fase, a porre domande sui fenomeni e le cose, a progettare esperimenti/esplorazioni seguendo ipotesi di lavoro e a costruire i loro modelli interpretativi”.
Competenze La ricerca e la sperimentazione non solo forniscono agli allievi conoscenze e “di vita” costruiscono l’acquisizione di competenze nell’ambito scientifico, ma sviluppano anche capacità utili e fondamentali per la vita. INDICAZIONI NAZIONALI
“La ricerca sperimentale, individuale e di gruppo, rafforza nei ragazzi la fiducia nelle proprie capacità di pensiero, la disponibilità a dare e ricevere aiuto, l’imparare dagli errori propri e altrui, l’apertura a opinioni diverse e la capacità di argomentare le proprie”.
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Scienze
Presentazione
COME SI INSEGNANO LE SCIENZE IL RUOLO DELL’INSEGNANTE
Chi ci ha Per costruire un vero apprendimento scientifico è necessaria la sperimentazione preceduto e l’indagine diretta del bambino; è altrettanto vero, però, che la conoscenza è estremamente vasta e non sempre è necessario (né sarebbe possibile) che gli allievi scoprano da soli le leggi che regolano l’Universo. Altri prima di noi lo hanno fatto in anni di studio giungendo a compiere scoperte che sono preziose per tutta l’umanità.
Studiare e Perciò l’insegnante ha anche il compito di far conoscere agli allievi ciò che non “fare” scienze possono scoprire da soli, ricordando però la necessità di un insegnamento attivo e partecipato. L’insegnante deve non solo “spiegare”, ma soprattutto incoraggiare la propensione dei bambini a provare e a sperimentare.
La costruzione del sapere attraverso l’azione
Attraverso la manipolazione, il bambino impara molto e, soprattutto, impara in modo duraturo ed efficace, perché ciò che scopre è frutto dell’esperienza diretta e le osservazioni fatte concretamente non saranno dimenticate facilmente. Ma, anche se lo fossero, il metodo imparato rimarrà comunque un patrimonio inestimabile del bambino, che gli permetterà di recuperare il suo sapere e intraprendere nuove strade. Nel processo di apprendimento le conoscenze possono essere acquisite: • per ricezione: l’informazione viene acquisita attraverso lezioni frontali e/o studio sui libri; • per scoperta personale: l’alunno individua attraverso l’osservazione e la sperimentazione, in modo attivo, le informazioni e le regole generali. È evidente che nella Scuola Primaria saranno necessari entrambi i metodi, ma è altrettanto evidente che il metodo della scoperta personale favorisce un apprendimento maggiormente duraturo.
Il compito L’insegnante ha l’importante compito di: dell’insegnante • favorire l’acquisizione di conoscenze attraverso la ricerca-azione-scoperta;
• costruire un ambiente cognitivo stimolante utilizzando anche una didattica laboratoriale.
Un ruolo È un compito difficile quello che viene richiesto all’insegnante che deve insecomplesso, ma gnare scienze, ma anche un compito fondamentale, perché sviluppare capacità fondamentale scientifiche negli allievi è la sfida necessaria per costruire cittadini consapevoli.
È necessario, dunque, che l’insegnante talvolta “si metta da parte”, lasciando il ruolo di attori agli alunni stessi. Il suo compito sarà poi quello di raccogliere le ipotesi, le osservazioni, le deduzioni, incoraggiando ciascuno a porsi domande e a cercare risposte, collaborando con gli altri.
LE TAPPE DEL METODO SCIENTIFICO Imparare facendo: come • Osservazione del fenomeno. uno scienziato • Descrizione del fenomeno.
• Analisi. • Problematizzazione. • Formulazione di ipotesi. • Controllo delle ipotesi. • Confronto con le idee degli altri e verifica.
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Scienze
Classe 4a
PROGRAMMAZIONE ANNUALE Classe quarta Obiettivi formativi interdisciplinari • Saper osservare. • Sviluppare atteggiamenti di curiosità. • Imparare a cogliere analogie e differenze. • Saper formulare ipotesi e saperle verificare. • Imparare a ordinare le conoscenze in schemi interpretativi. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE QUARTA
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
L’alunno: • sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere • esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni o in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, e realizza semplici esperimenti • individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali • riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali • ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale • espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato • trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano
L’UOMO, I VIVENTI E L’AMBIENTE • Riconoscere le relazioni tra esseri viventi e ambiente. • Conoscere le caratteristiche fondamentali di un ecosistema. • Saper osservare e riconoscere le interazioni esistenti negli ecosistemi. • Comprendere che cos’è una catena alimentare. • Individuare la differenza tra organismi autotrofi ed eterotrofi. • Comprendere il concetto di classificazione come strumento interpretativo delle somiglianze e delle differenze. • Individuare la diversità dei viventi e dei loro comportamenti. • Classificare le piante. • Riconoscere le parti della pianta e le relative funzioni. • Riconoscere le funzioni vitali delle piante. • Comprendere l’importanza della fotosintesi clorofilliana. • Classificare gli animali. • Conoscere le caratteristiche degli organismi appartenenti al regno animale. • Riconoscere le funzioni vitali degli animali.
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CONTENUTI
PAGINE DEL VOLUME
• Le relazioni tra viventi e l’ecologia • Gli ecosistemi • Le catene alimentari • L’equilibrio degli ecosistemi • La biosfera
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• Biomi ed ecosistemi • Gli esseri viventi • La classificazione degli esseri viventi • I regni dei viventi • I funghi • La classificazione delle piante • Le funzioni vitali delle piante • La fotosintesi clorofilliana • La classificazione degli animali • Le funzioni vitali degli animali • Gli animali invertebrati • I pesci • Gli anfibi • I rettili • Gli uccelli • I mammiferi
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234-235 236-237 238-241 242-243 246-247 248-249 250-253 254-255 256 257 258 259 260-261
Programmazione annuale OGGETTI MATERIALI E TRASFORMAZIONI • Conoscere le caratteristiche fondamentali della materia. • Saper distinguere i differenti materiali e lo stato in cui si presentano. • Riconoscere le trasformazioni della materia. • Conoscere le caratteristiche dell’acqua. • Conoscere le caratteristiche dell’aria. • Conoscere le caratteristiche dell’atmosfera. • Conoscere le caratteristiche del suolo. OSSERVARE E SPERIMENTARE SUL CAMPO • Osservare un ambiente vicino; individuare gli elementi che lo caratterizzano e i loro cambiamenti nel tempo. • Osservare i momenti significativi nella vita di animali e piante individuando somiglianze e differenze. • Osservare le caratteristiche delle sostanze organiche, dei terreni e delle acque. • Realizzare esperimenti per osservare le trasformazioni della materia.
Scienze
• Le caratteristiche della materia; materia organica e inorganica • Gli stati della materia; passaggi di stato • Le trasformazioni chimiche e fisiche
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• Le caratteristiche dell’acqua • Le caratteristiche dell’aria • L’atmosfera e la pressione atmosferica • I fenomeni meteorologici • Le caratteristiche del suolo
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278-279 280-281 282-283 284-287
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Scienze
Classe 4a
IL PERCORSO DIDATTICO Il percorso proposto dal volume @discipline.it • Scienze per la classe quarta verte su quattro ampie unità didattiche di apprendimento. Tutte le unità sono collegate da alcuni “fili rossi” sia per quanto riguarda i contenuti sia per quanto riguarda la metodologia di approccio all’argomento e di studio.
I contenuti delle unità didattiche di apprendimento
Nei contenuti delle unità si fa riferimento spesso alla necessità di osservare somiglianze e differenze in ciò che in quel momento è argomento di studio. Gli alunni sono invitati a osservare: • grandi e piccoli ecosistemi per scoprire le relazioni che si stabiliscono tra chi e che cosa si trova nell’ecosistema e in esso trova le sue possibilità di sopravvivenza; • le particolarità dei viventi, classificandoli in base a caratteristiche comuni, ma soprattutto rendendosi conto che essi non vivono da soli, ma in relazione con altri viventi e non viventi; • le particolarità della materia, le sue caratteristiche e le sue trasformazioni, anche in questo caso ponendo attenzione a come le particolarità della materia influiscano sui viventi; • alcuni elementi non viventi che interagiscono con i viventi e condizionano la vita del pianeta.
Verso l’acquisizione di un atteggiamento scientifico
Osservando e comprendendo le peculiarità di quanto è oggetto di studio gli allievi imparano a riconoscere ciò che è molto importante da ciò che lo è meno, trovano le analogie, scoprono le diversità: imparano di conseguenza a “mettere ordine”, a classificare.
La relazione Gli allievi devono cominciare a capire già dal loro primo approccio con argomentra le parti ti di carattere scientifico che tutto è collegato ed è in relazione. Nulla nel mondo che ci circonda è completamente autonomo e senza relazioni con gli altri, ma tutto è connesso.
Il collegamento tra le unità didattiche di apprendimento
È necessario dunque che l’insegnante abbia ben presente che gli argomenti, pur suddivisi in unità didattiche di apprendimento, sono tutti collegati tra di loro. Si parte dall’osservazione delle relazioni tra viventi e, quindi, dallo studio degli ecosistemi per arrivare all’analisi delle caratteristiche dei viventi che sono una parte degli ecosistemi stessi. Si analizza poi la specificità della materia, mettendo l’accento su che cosa sia e come essa formi qualsiasi elemento dell’Universo. Infine l’analisi di alcuni elementi non viventi si collega nuovamente a quanto appreso a inizio anno scolastico: l’influenza che essi hanno sull’ambiente e sui viventi.
L’apprendimento All’interno delle Indicazioni Nazionali per ciascuna disciplina non vi è una rigida “a spirale” scansione tra gli obiettivi di apprendimento che possono essere proposti per
ogni anno scolastico: gli argomenti non devono essere necessariamente proposti in successione lineare, ma possono anche essere ripresentati in un apprendimento “a spirale”. Ciò è ancora maggiormente evidente per le scienze, dove molti argomenti vengono riproposti nei vari anni della Scuola Primaria e Secondaria con complessità crescente. Questo tipo di approccio non deve essere considerato negativo: anzi, permette a ciascun allievo di osservare più volte un medesimo fenomeno, utilizzando, in ogni occasione, un bagaglio di conoscenze e competenze differente, costruendo e/o consolidando il proprio sapere.
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Percorso didattico
Scienze
Osservare e L’osservazione e lo studio di quanto altri prima di noi hanno scoperto non è studiare non basta sufficiente per formare un atteggiamento scientifico. La necessità di È altrettanto importante comprendere la necessità di sperimentare per trarre le sperimentare proprie conclusioni personali. Perciò è indispensabile che l’insegnante proponga molte situazioni–stimolo in cui i ragazzi siano invitati a ricercare, a osservare, a cercare di capire perché alcuni fenomeni si verificano. Per favorire questo lavoro, nel volume sono proposti anche numerosi suggerimenti per la realizzazione di esperimenti ed esperienze scientifiche che possono essere realizzati con facilità. Attraverso la manipolazione il bambino comprende meglio ciò che accade, impara ad accettare e a valutare l’errore, comprende le conseguenze di un fatto. Dunque, in questo testo le scienze sono presentate sotto due aspetti altrettanto fondamentali: • la conoscenza dei fenomeni; • la sperimentazione.
Le competenze che gli allievi possono sviluppare utilizzando un approccio scientifico
COMPETENZE COGNITIVE
• Capacità di individuare il problema, formulare ipotesi, verificarle, dedurre. • Capacità di individuare le conseguenze di un fatto. • Capacità di individuare le variabili che intervengono in un fenomeno. COMPETENZE SOCIALI
• Saper lavorare in gruppo. • Collaborare con gli altri per raggiungere un obiettivo comune. • Saper confrontare le proprie idee. • Rispettare le idee altrui. COMPETENZE TRASVERSALI
• Saper scegliere gli strumenti adatti per realizzare un esperimento. • Saper utilizzare in modo corretto gli strumenti. • Saper seguire le istruzioni fornite per eseguire un lavoro/esperienza/esperimento. L’educazione scientifica diventa così anche educazione alla cittadinanza.
Il percorso Nella pagina successiva l’insegnante troverà una scheda destinata agli allievi di scienze per che illustra il percorso didattico proposto per la classe quarta. gli alunni I ragazzi possono osservarla, commentarla in gruppo, conservarla per valutare in itinere a quale punto sono arrivati. In questo modo gli alunni potranno conoscere quale sarà il percorso tracciato, avere consapevolezza di che cosa studieranno nel corso dell’anno e dove arriveranno a fine anno scolastico.
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Scienze
Classe 4a
IL PERCORSO DI QUEST’ANNO Le relazioni tra viventi • L’ecologia • Gli ecosistemi
Quali sono le relazioni tra viventi e non viventi.
La vita sulla Terra • L’ambiente • La classificazione dei viventi • I funghi • Le piante • Gli animali
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Oggetti, materiali, trasformazioni. Che cos’è e com’è ciò che ci circonda • La materia • Le caratteristiche e le trasformazioni della materia
Siamo parte di un “tutto” in cui qualsiasi elemento è composto di materia.
Viventi e non viventi convivono negli ecosistemi e si influenzano a vicenda.
Gli elementi non viventi della biosfera • L’acqua • L’aria • Il suolo
Accoglienza
Scienze
L’ACCOGLIENZA Per introdurre gli allievi nel mondo della scienza, prima di iniziare il percorso specifico di studio/scoperta/apprendimento si possono proporre alcune attività che portino i ragazzi a riflettere su quale significato loro stessi danno alla scienza e quale importanza essa possa avere.
Attività 1. L’idea di scienza ( pagine 26-27) Fasi di lavoro: • fotocopiate, se possibile ingrandendole, le immagini che troverete alle pagine 26 e 27; • chiedete a ciascun allievo di indicare l’immagine che, secondo lui, meglio rappresenta l’idea di scienza, motivando la scelta; • ascoltate e annotate le idee che i ragazzi hanno riguardo alla scienza. Non commentatele ma, nel caso non fossero espresse in modo chiaro, aiutate gli allievi a chiarire e argomentare il proprio pensiero; • favorite la discussione tra pari sulle scelte operate dai compagni; • invitate i ragazzi a ricercare su libri, riviste, Internet altre immagini che rappresentino la loro idea di scienza; • realizzate un cartellone con le immagini scelte, corredate dalle spiegazioni fornite dai ragazzi.
Indicazioni È importante che l’insegnante non dia giudizi di valore sulle scelte effettuate o di metodo sulle loro motivazioni. Non esiste una risposta “giusta”: tutte esprimono l’opinione di chi le ha espresse. L’insegnante potrà, però, suggerire che le idee possono essere modificate, attraverso il confronto con le idee altrui o con l’acquisizione di nuove conoscenze. Se l’insegnante, nel proporre gli argomenti di scienze, farà riferimento alle idee espresse dagli allievi, li farà sentire maggiormente partecipi e farà capire loro che ciò che possiamo definire scienza permea la nostra vita quotidiana.
Attività 2. Gli scienziati parlano di scienza… ( pagine 28-29) Fasi di lavoro: • nelle pagine 28 e 29 sono riportate alcune frasi attribuite a persone che si sono occupate di scienza; fotocopiatele e fatele leggere ai ragazzi. Potranno essere distribuite tutte insieme oppure scritte su foglietti che i ragazzi pescheranno a caso; • fate commentare, singolarmente o a piccoli gruppi, le frasi che hanno “pescato” o quelle che ritengono maggiormente significative; • raccogliete in un cartellone sia le frasi sia i commenti.
Quando Le due attività proposte possono essere ripetute a fine anno scolastico. Si posvolgere le tranno utilizzare le stesse modalità di lavoro, aggiungendo però la richiesta di attività confrontare le nuove scelte o le nuove opinioni con quelle espresse a inizio anno
scolastico. Ogni ragazzo spiegherà se ha mantenuto o modificato la propria opinione iniziale e perché. Lo stesso lavoro può essere proposto all’inizio della classe quinta, diventando un rito con un cui avviare lo studio di questa disciplina.
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Scienze
Classe 4a
Alunno/a Data Classe
L’IDEA DI SCIENZA 1 Osserva le immagini e scegli quella che, secondo te, meglio rappresenta la tua idea
di scienza. Motiva le tue scelte.
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Alunno/a Data Classe
Accoglienza
Scienze
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Scienze
Classe 4a
GLI SCIENZIATI PARLANO DI SCIENZA… La scienza non esclude gli errori; anzi, talora sono proprio questi a portare alla verità.
Continua a piantare i tuoi semi, perché non saprai mai quali cresceranno. Forse lo faranno tutti.
(Jules Verne)
(Albert Einstein)
Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande. Chi non riesce più a provare stupore e meraviglia è già come morto e i suoi occhi sono incapaci di vedere.
(Claude Lévi-Strauss)
(Albert Einstein)
Milioni di persone hanno visto la caduta della mela, ma Newton è stato colui che ha chiesto “perché”.
Niente nella vita va temuto, dev’essere solamente compreso. Ora è tempo di comprendere di più, così possiamo temere di meno. (Marie Curie)
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(Albert Einstein)
(Bernard Mannes Baruch)
L’immaginazione è più importante della conoscenza. Semplicemente immagina che sia così, poi cerca di provarlo. (Albert Einstein)
Che cos’è la scienza? Con questa parola di solito s’intendono tre cose diverse, o un misto delle tre. Non credo ci sia bisogno di essere precisi: essere troppo precisi non è sempre una buona idea. «Scienza» a volte significa un metodo speciale di scoprire le cose; a volte significa l’insieme delle conoscenze che si originano dalle cose scoperte, ma può anche significare tutte le cose nuove che si possono fare usando la conoscenza acquisita, o il fare effettivamente queste cose. (Richard Feynman)
Ognuno è un genio. Ma se si giudica un pesce dalla sua abilità di arrampicarsi sugli alberi lui passerà tutta la sua vita a credersi stupido.
Ci sono soltanto due possibili conclusioni di un esperimento: se il risultato conferma l’ipotesi, allora hai appena fatto una misura. Se il risultato è contrario alle ipotesi, allora hai fatto una scoperta. (Enrico Fermi)
Accoglienza
Scienze
Mia madre ha fatto di me uno scienziato senza volerlo. Ogni altra madre a Brooklyn avrebbe chiesto al suo bambino dopo la scuola: – Hai imparato qualcosa oggi? – ma non mia madre. – Izzy – diceva, – hai fatto una buona domanda oggi? Tale differenza, fare buone domande, mi ha fatto diventare uno scienziato. (Isidor Isaac Rabi)
Da qualche parte, qualcosa di incredibile è in attesa di essere scoperto. (Carl Sagan)
L’informazione non è conoscenza. La sola fonte di conoscenza è l’esperienza. La scienza e la tecnologia si moltiplicano attorno a noi. A un punto tale che esse dettano il linguaggio con il quale noi parliamo e pensiamo. O utilizziamo questi linguaggi o rimaniamo muti. (James Graham Ballard)
Chi non ha mai commesso un errore non ha mai sperimentato nulla di nuovo.
(Albert Einstein)
La scienza ha questo di bello: che unisce le generazioni, perché le regole non cambiano, come le mode, da una generazione all’altra, ed è un percorso di conoscenza lungo il quale tutti possono inoltrarsi, a condizione, naturalmente, che il racconto sia fatto in modo chiaro e comprensibile. (Piero Angela)
(Albert Einstein)
Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo. (Johann Gottlieb Fichte)
Non dobbiamo dimenticare che quando l’elemento radio venne scoperto nessuno sapeva che si sarebbe rivelato utile negli ospedali. Era un lavoro di pura scienza. E questa è la prova che il lavoro scientifico non deve essere considerato dal punto di vista della diretta utilità dello stesso. Deve essere svolto per se stesso, per la bellezza della scienza, e poi c’è sempre la probabilità che una scoperta scientifica possa diventare, come il radio, un beneficio per l’umanità. (Marie Curie)
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Classe 4a
UA 1 • Le relazioni tra i viventi
LE RELAZIONI TRA I VIVENTI L’ecologia L’argomento La biosfera è la parte del pianeta abitabile da esseri viventi. Ricopre tutto il che tratteremo pianeta e comprende sia i primi chilometri dell’atmosfera terrestre sia la parte più superficiale della crosta terrestre, inclusi gli oceani. Viene suddivisa in biomi, vaste zone con caratteristiche simili determinate in maggior parte dalla posizione geografica. All’interno di ciascun bioma si trovano vari e differenti ecosistemi. L’insieme degli esseri viventi della stessa specie forma una popolazione. Il luogo in cui essi vivono è detto habitat. L’insieme di più popolazioni forma una comunità. Le comunità e gli habitat formano gli ecosistemi, che risultano dunque formati da fattori non viventi (abiotici) e da tutte le forme di viventi (fattori biotici). Tra comunità e habitat intercorrono relazioni continue, costituite da scambi di energia e di materia. L’ecologia è la scienza che studia l’insieme delle relazioni e delle interazioni che si stabiliscono tra le comunità e l’habitat, delle conseguenze che determinano sui singoli organismi, sulle popolazioni e sulle comunità, ma anche sull’habitat stesso. All’interno di ogni ecosistema la relazione più macroscopica è quella determinata dalla necessità di nutrirsi e quindi dal determinarsi di catene e reti alimentari. Tra i viventi si stabiliscono però anche relazioni di parassitismo o di mutualismo. Con il parassitismo alcune specie sottraggono risorse ad altre. Con il mutualismo specie differenti traggono dalla convivenza un reciproco vantaggio. Esempi di parassitismo: gli afidi succhiano la linfa della piante su cui vivono. Esempi di mutualismo: gli uccelli chiamati “guardiani del coccodrillo” si nutrono dei resti che rimangono tra i denti del coccodrillo; trovano così nutrimento aiutando il rettile a liberarsi di sostanze che potrebbero danneggiarlo.
Come Per introdurre l’argomento è possibile proporre agli alunni una serie di domande introdurre stimolo: l’argomento • Quando e in quale contesto avete sentito il termine “ecologia”? • Quali termini associate alla parola “ecologia”? • Quali parole assomigliano e forse derivano da ecologia? • Quali problemi del territorio in cui viviamo possono essere definiti “problemi ecologici”?
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UA 1 • Le relazioni tra i viventi
Classe 4a
Scienze
Esempi di Si parla spesso di ambiente (più raramente si utilizza il termine di ecosistedidattica ma). Ma che cos’è? Chi o che cosa lo forma? Per introdurre l’argomento relativo partecipata e allo studio dei differenti ecosistemi si possono proporre le seguenti attività. inclusiva
Attività
1. Se i viventi se ne vanno ( pagina 32) • Fate osservare l’immagine di un ambiente. L’immagine potrebbe anche contenere elementi antropici ma, per evitare confusioni, è meglio proporre l’analisi di un ambiente completamente naturale. • Chiedete agli allievi di rilevare tutti i viventi che riescono a individuare. Proponete poi di eliminare dall’ambiente qualsiasi elemento vivente (ed eventualmente qualsiasi elemento antropico, se nell’immagine ve ne fossero) e di disegnare ciò che rimane. • Analizzate insieme che cosa rimane: l’aria, il suolo, il vento, le nuvole, le rocce, la pioggia, i fiumi… • Chiedete poi agli allievi di immaginare che cosa succederà a questi elementi senza l’intervento dei viventi: il fiume manterrà il suo corso? La montagna manterrà la sua forma? La forza del vento o il calore del sole modificheranno l’ambiente come quando c’erano anche i viventi oppure no? 2. Guerra e pace in un ecosistema ( pagina 33) Gli allievi sanno, anche se non lo hanno ancora studiato, che negli ecosistemi i viventi hanno bisogno di nutrirsi e diventano a loro volta cibo per altri. • Chiedete agli alunni di dividersi in gruppi e di scegliere un ecosistema o un bioma (la savana, il lago, la foresta…). Ciascun ragazzo interpreterà un vivente (animali, piante ma anche funghi e batteri). • Fate drammatizzare le relazioni tra viventi. Quali animali convivono senza entrare in conflitto? Chi è preda? Per chi? Chi è predatore? Di chi? Quando devono essere in allerta? Quando possono essere rilassati? • Chiedete agli allievi di raccontare la propria giornata in quel particolare ecosistema, mettendosi nei panni del vivente scelto. 3. Che cosa succederebbe se… Se le condizioni ambientali si modificano per cause naturali o antropiche (un terremoto, una frana, un insediamento umano…) le condizioni dei viventi cambiano. Tuttavia, a volte velocemente, a volte con tempi lunghi, l’ecosistema ritrova il suo equilibrio. • Chiedete agli allievi di immaginare un ecosistema in cui si è verificato un repentino cambiamento. • Per esempio, se nella savana scomparissero tutti i predatori, come vivrebbero gli erbivori? La loro vita sarebbe migliore? Ci sarebbe cibo a sufficienza per tutti? • Fate immaginare, raccontare e drammatizzare.
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DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
SE I VIVENTI SE NE VANNO 1 Quale ecosistema è rappresentato? Quali viventi riesci ad individuare?
Immagina che tutti i viventi scompaiano e, su un foglio, da solo o in gruppo, disegna l’ambiente senza viventi.
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Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
GUERRA E PACE IN UN ECOSISTEMA 1 Osserva questo ambiente. Riproduce una foresta nel periodo del giurassico.
Immagina di essere un dinosauro erbivoro. Segui la traccia e racconta.
• Come trascorri la tua giornata? • Che cosa fai se incontri un dinosauro carnivoro? • Come ti comporti quando incontri un altro erbivoro come te? Temi che ti possa portare via il cibo o pensi che possa essere un aiuto in caso di pericolo?
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Scienze
Classe 4a
UA 1 • Le relazioni tra i viventi
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione a questo argomento sono presenti i seguenti materiali. TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
223-230
Fornire conoscenze, aiutare a studiare.
• • • • •
Saper fare
1-12
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Come uno scienziato • Sapere
@mappe
2-5
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@atlante
52-53 58-59
Favorire la capacità di osservare e dedurre, favorire l’apprendimento attraverso l’uso delle immagini.
@verifiche
42 e 44
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Entro nell’argomento Apprendimento cooperativo Compito di realtà Coding Riassumendo
I collegamenti L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: con altre • educazione alla cittadinanza: promuovere il rispetto dell’ambiente circostante; discipline e con la realtà • storia: osservazioni sul territorio alla ricerca dei cambiamenti determinati dei bambini dall’intervento dell’uomo; • geografia: relazione tra ecosistemi, clima e posizione geografica.
Quali conoscenze e competenze può raggiungere ciascun allievo
Le conoscenze • Riconoscere che la vita di ogni organismo è in relazione con altre differenti forme di vita. • Conoscere le caratteristiche fondamentali di un ecosistema. • Saper osservare e riconoscere le interazioni esistenti negli ecosistemi. • Riconoscere il ruolo di produttori, consumatori, decompositori negli ecosistemi. • Comprendere che cos’è una catena alimentare. • Osservare e riconoscere le modificazioni nell’ambiente vicino o lontano. Le competenze • Sviluppare atteggiamenti di curiosità • Cogliere analogie e differenze nei fenomeni osservati. • Collaborare con gli altri per la realizzazione di un lavoro collettivo • Trovare da varie fonti informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando la verifica delle pagine 10-12, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la prima parte delle verifiche 1A e 1B.
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Alunno/a Data Classe 1 Completa
Ti aiuto a imparare
osservando le immagini.
Sulla Terra vi sono moltissimi differenti: mare, montagna, deserto, città…
In ciascun ambiente si trovano: • i : gli animali, le piante, i funghi… • i : la terra, l’acqua, l’aria, il Sole…
I viventi per sopravvivere devono nutrirsi. Perciò nessun vivente può esistere senza gli altri: ognuno si nutre di qualcosa che trova nell’ambiente. Si formano così le . Le si nutrono usando i sali minerali che si trovano nel terreno. Gli animali mangiano le piante. Gli animali mangiano altri animali.
I e i batteri trasformano le foglie, le piante, gli animali morti. 2 Copia
le parole che hai inserito: sono le parole chiave che ti aiuteranno a ricordare quanto hai studiato.
3 Per
ciascuna delle parole chiave che hai scritto, formula una frase per riassumere quanto hai imparato. 35
Scienze
Classe 4a
UA 2 • La vita sulla Terra
LA VITA SULLA TERRA • L’ambiente la classificazione L’argomento In questo capitolo si introdurrà la classificazione dei viventi e si analizzeranno che tratteremo i 5 regni in cui i viventi sono suddivisi nella classificazione più conosciuta e utilizzata. Occorre ricordare che nella classificazione in 5 regni suddivide i viventi tenendo conto di una serie di fattori: • complessità della cellula: gli organismi procarioti come le monere hanno cellule prive di nucleo; gli organismi eucarioti hanno cellule con il nucleo; • numero di cellule; • alimentazione: distinguendo gli organismi complessi in autotrofi ed eterotrofi.
Esistono però anche altri modi di classificare i viventi che probabilmente i ragazzi conosceranno nei loro studi futuri (per esempio la suddivisione in tre domini: Eubacteria (batteri veri), Archaea (batteri antichi), Eukaria (protisti, funghi, piante, animali). È importante che gli alunni si rendano conto che la classificazione è necessaria, ma è anche destinata a essere modificata in continuazione sia in base a nuove scoperte sia in base a caratteristiche che o assumono un valore maggiore o vengono considerate meno importanti. L’insegnante può raccontare agli allievi la storia della classificazione, mettendo in luce come si sia modificato nel corso del tempo il modo di considerare i viventi e di conseguenza il modo di classificarli.
Come Gli aspetti rilevanti in questa unità didattica dedicata alla vita sulla Terra sono 2: introdurre la classificazione e lo studio degli esseri viventi (con particolare attenziol’argomento ne alle piante e agli animali). L’insegnante può scegliere di introdurre entrambi gli aspetti contemporaneamente, declinando lo studio delle caratteristiche dei viventi all’interno della classificazione, oppure suddividere in due momenti la presentazione dell’argomento. Qui si è scelto di suddividere in due parti la presentazione dell’argomento.
Domande stimolo per introdurre la classificazione
È consigliabile iniziare ciascun argomento ascoltando le idee degli allievi che mettono in luce le loro conoscenze pregresse. Perciò si possono sottoporre queste domande stimolo: È importante mettere in ordine? Perché? In quali occasioni vi viene richiesto di mettere in ordine? Di che cosa tenete conto quando riordinate i vostri giocattoli, i vostri libri, la cartella? Se vogliamo mettere in ordine l’armadio della classe o la biblioteca della classe, quali criteri potremmo utilizzare?
Elementi di Dopo il brainstorming iniziale sulle motivazioni che portano non solo gli scienclassificazione ziati, ma tutti alla necessità di classificare si possono far osservare immagini di piante e animali (o meglio, se possibile, piccole riproduzioni di animali in plastica) chiedendo ai bambini di trovare una caratteristica comune in base a cui raggruppare.
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
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Spesso si dà per scontato che i bambini sappiano riconoscere un essere vivente da un non vivente, ma non sempre ciò è facile. Una mela è un essere vivente oppure non lo è? Per la maggior parte dei ragazzi una mela è un vivente, poiché accomunano ciò che è vivente con ciò che è organico. Perciò sarà utile fornire agli allievi una scheda come quella della pagina seguente, invitandoli a riflettere su che cosa caratterizza i viventi.
Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
LA CLASSIFICAZIONE 1 Osserva i due gruppi e rispondi.
• Secondo te, quale criterio è stato adottato per classificare in due gruppi gli elementi? • È possibile che la definizione dei due insiemi sia: elementi viventi/elementi non viventi? Motiva la tua risposta. • C’è un altro modo in cui potresti classificare gli stessi elementi? Disegna tu (o scrivi i nomi). Puoi anche aggiungere anche altri insiemi, se vuoi raggruppare in base a più caratteristiche.
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Scienze
Classe 4a
UA 2 • La vita sulla Terra
LA VITA SULLA TERRA • L’ambiente i viventi L’argomento Con lo studio dei viventi e delle loro peculiari caratteristiche si introducono i che tratteremo ragazzi allo studio della biologia.
In biologia è necessario scoprire che cosa accomuna e che cosa differenzia le specie viventi: si dovranno individuare gli schemi esplicativi “statici”, ad esempio la struttura del corpo, il numero e la complessità delle cellule, e altri di tipo “dinamico”, ad esempio l’adattamento dei viventi all’ambiente, i comportamenti, la crescita. Perciò animali e piante andranno osservati sia nella loro forma statica, con osservazioni dirette o attraverso fotografie, ma anche e soprattutto nella loro forma dinamica, anche in questo caso con osservazioni sistematiche dirette protratte nel tempo o attraverso documentari.
Differenze tra È necessario insistere sempre sulla profonda differenza tra piante e animali: le animali e piante prime sono autotrofe e producono da sé il proprio nutrimento, i secondi sono
eterotrofi e hanno bisogno di procurarsi il cibo. Anche se gli allievi non conoscono ancora che cosa sia una trasformazione chimica e neppure quale differenza intercorra tra una trasformazione fisica e una trasformazione chimica, si può fin da ora far riflettere i bambini sulla profonda trasformazione che operano le piante: materiale non organico (che non nutre, non fornisce calorie) diventa materiale organico e quindi cibo attraverso la fotosintesi! La fotosintesi è una reazione chimica che produce zuccheri utilizzando acqua e 6 molecole di anianidride carbonica (6 CO2 + 6 H2O = 6 O2 + C6 H12O6 dride carbonica + 6 molecole di acqua = 6 molecole di ossigeno + 1 molecola di glucosio). Le piante, poi, trasformano la maggior parte degli zuccheri in cellulosa, che forma il tronco della pianta, e amidi. Gli animali, invece, traggono energia solo da materiale organico: o direttamente dalle piante o da altri animali.
Elementi di Per i ragazzi della scuola Primaria non è necessario conoscere tutti gli elemenclassificazione ti utilizzati nella classificazione. È possibile però, se i ragazzi lo chiederanno,
spiegare loro che la classificazione suddivide i viventi in 3 domini (Eubacteria, Archaea, Eukaria), a loro volta suddivisi in Regni (monere, protisti, funghi, piante, animali) e poi in Phylum (o Tipo), Classi, Ordini, Famiglie, Generi, Specie. I gruppi che vengono generalmente studiati in classe quarta sono i Phylum per quanto riguarda gli invertebrati (poriferi, celenterati…) e le Classi per i vertebrati (pesci, anfibi…). La specie è rappresentata da quegli individui che possono riprodursi tra di loro. Noi perciò apparteniamo alla specie Sapiens, genere Homo, famiglia Ominidi, ordine Primati, classe Mammiferi, phylum Cordati, regno Animali, dominio Eukaria. È importante sottolineare sempre che ci sono tanti modi per classificare, ma in tutte le classificazioni è necessario: • stabilire i criteri utilizzati, cioè quali caratteristiche vengono prese in considerazione; • riunire in gruppi in base alle caratteristiche considerate; • dare un nome a ciascun gruppo.
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UA 2 • La vita sulla Terra
Classe 4a
Scienze
Come introdurre Per introdurre l’argomento relativo alle piante è bene innanzitutto chiedere agli l’argomento allievi che cosa ricordano di quanto studiato o osservato direttamente nei pre“piante” cedenti anni scolastici. Si ricorderà anche quanto imparato nella prima unità:
che cos’è una catena alimentare? Perché le piante sono alla base di qualsiasi catena alimentare? Qual è la differenza tra produttori e consumatori? Un buon punto di partenza consiste nell’invitare gli allievi a elencare tutti i tipi di piante che conoscono, suddividendole, ad esempio, tra piante alimentari e non, piante che possono essere tenute in un appartamento e piante che devono vivere all’aperto, piante da climi caldi e piante da climi freddi… È consigliabile poi portare in classe, o far portare dai ragazzi, diversi tipi di piante da appartamento (con i fiori e senza fiori) e osservarle. Se possibile, sarebbe utile piantare semi e bulbi e seguirne la crescita e lo sviluppo.
Come introdurre Come per l’argomento “piante”, anche per introdurre l’argomento relativo agli l’argomento animali è utile partire dall’esperienza dei bambini: quali animali hanno in casa, “animali” quali hanno osservato e dove, quali animali secondo loro sono feroci e quali
possono essere addomesticati… Se il regolamento della scuola lo permette, si porti in classe un piccolo animale (un insetto stecco, un criceto, un pesce) e lo si faccia osservare notando come è fatto, come si muove, se è spaventato e come risponde agli stimoli. È utile chiedere ai ragazzi se sanno chi ha deposto le uova che vengono utilizzate in cucina, se conoscono altri animali che depongono le uova, se gli animali che depongono le uova sono tutti e solo uccelli…
L’importanza È essenziale offrire ai ragazzi una varietà di esperienze da svolgere in classe: dell’osservazione gli allievi dovranno osservare, porsi domande e discutere, collettivamente o in diretta piccoli gruppi, a riguardo di ciò che stanno esaminando.
Le esperienze dirette aiutano i ragazzi a esprimere le proprie idee, a maturare idee sempre nuove, a stimolare nuove osservazioni, in un processo ciclico. Pian piano le osservazioni e le riflessioni costruiranno categorie mentali e schemi su cui poter organizzare il sapere.
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
I ragazzi studieranno in seguito i differenti gruppi di animali vertebrati e invertebrati. Si può però, per introdurre l’argomento e per fare in modo che fin da subito gli allievi si abituino a trovare somiglianze e differenze, proporre di classificare in sottogruppi un gruppo di animali più vasto.
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DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
I MOLLUSCHI SONO TUTTI UGUALI? 1 Osserva questi animali: sono tutti molluschi. Ti sembrano tutti uguali?
Lavora in gruppo. Osservateli e proponete una classificazione.
• Stabilite quali caratteristiche comuni ad alcuni di essi prenderete in considerazione; • riunite i molluschi in gruppi in base alle caratteristiche considerate; • date un nome a ciascun gruppo; • infine confrontate il vostro lavoro con quello degli altri gruppi.
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chiocciola
patella
cozza
vongola
ostrica
seppia
polpo
tridacna
calamaro
DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
I MAMMIFERI SONO TUTTI UGUALI? 1 In questa scheda vedi animali che sono tutti mammiferi, cioè che allattano i propri cuccioli.
Li trovi classificati in sottogruppi in due modi diversi. Osserva le classificazioni e rispondi.
lupo
cavallo
leone
mucca giraffa
iena
capra
volpe
• Con questa classificazione quali caratteristiche sono state prese in considerazione? Quali nomi potresti dare ai gruppi?
koala
elefante
rinoceronte
canguro opossum
ippopotamo
delfino orca
foca
• Questa volta i gruppi sono tre. Quali caratteristiche sono state prese in considerazione? Quali nomi potresti dare ai gruppi?
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Scienze
Classe 4a
UA 2 • La vita sulla Terra
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione a questo argomento sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
231-262
Fornire conoscenze, sperimentare e dedurre, aiutare a studiare.
• • • • • • •
Saper fare
13-40
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Come uno scienziato • Sapere
@mappe
6-15
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@atlante
56-57
Favorire la capacità di osservare e dedurre, favorire l’apprendimento attraverso l’uso delle immagini.
@verifiche
43 e 45 46-53
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Entro nell’argomento Sperimentare per capire Apprendimento cooperativo Le mie competenze Compito di realtà Coding Riassumendo
I collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini
L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: • educazione alla cittadinanza: la salvaguardia del verde; • geografia: i viaggi di Darwin; le isole Galapagos; • matematica: la classificazione e la rappresentazione attraverso diagrammi; • arte: i quadri di Giuseppe Arcimboldo (identificazione dei vegetali, disegno di un volto utilizzando la tecnica di Arcimboldo); • la realtà del bambino: conoscenza delle esigenze degli animali domestici e rispetto delle loro peculiarità.
Quali conoscenze e competenze può raggiungere ciascun allievo
Le conoscenze • Comprendere il concetto di classificazione come strumento interpretativo delle somiglianze e delle differenze. • Individuare la diversità dei viventi e dei loro comportamenti. • Classificare le piante e gli animali. • Conoscere le caratteristiche di piante e animali. • Osservare i momenti significativi nella vita di animali e piante individuando somiglianze e differenze. Le competenze • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico. • Riconoscere le principali caratteristiche e i modi di vivere di animali e vegetali. • Esporre in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. • Collaborare con gli altri per la realizzazione di un lavoro collettivo.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando le verifiche delle pagine 22-23 e 38-39,
Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la seconda parte delle verifiche 1A/1B e le verifiche 2A/2B e 3A/3B.
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Alunno/a Data Classe 1 Completa
Ti aiuto a imparare
osservando le immagini.
I si distinguono dai non viventi perché hanno un ciclo vitale, cioè nascono, crescono, si riproducono, respirano, muoiono. Tutti i viventi sono formati da
.
Gli organismi più semplici sono formati da una sola cellula: sono i batteri e altri viventi piccolissimi. Gli organismi più complessi sono formati da più cellule. Si suddividono in:
Le piante si nutrono da sole grazie all’acqua, alla luce e alla clorofilla.
Gli animali hanno bisogno di mangiare piante o altri animali.
Gli animali si dividono in: nimali senza •a scheletro (invertebrati);
nimali con •a lo scheletro (vertebrati);
2 Ripeti
quello che ricordi del capitolo, aiutandoti con le immagini. Ricorda i concetti chiave:
viventi • ciclo vitale • cellula • organismi semplici • organismi complessi • piante si nutrono da sole • invertebrati • vertebrati 43
Scienze
Classe 4a
UA 3 • Oggetti, materiali, trasformazioni
OGGETTI, MATERIALI, TRASFORMAZIONI L’argomento In questa unità didattica di apprendimento si riprenderanno e rafforzeranno che tratteremo alcuni concetti molto probabilmente già noti agli allievi: la materia, i materiali,
le loro caratteristiche e le trasformazioni. Anche se alcuni di questi argomenti possono già essere stati trattati negli anni precedenti, ora è necessario che gli allievi li osservino con occhi più attenti e capaci di capire i fenomeni osservati. Nell’unità didattica di apprendimento, come nelle altre, è fondamentale consolidare la capacità di trarre deduzioni da quanto osservato e riuscire a fare inferenze. Come premessa occorre dire che nella Scuola Primaria spesso si utilizzano i termini “materia” e “materiali” come se fossero dei sinonimi. Ciò è accettabile perché in questo ordine di scuola è necessario privilegiare la scoperta dei fenomeni piuttosto che una precisa e correttissima definizione degli stessi. È bene però sapere che il termine materia deriva dal latino mater e indica in generale ciò che forma qualsiasi cosa che abbia una massa e occupi uno spazio. Il termine materiale deriva anch’esso dal latino e significa “della materia”: indica una specifica sostanza (o un insieme di sostanze) che ha determinate caratteristiche. Nella prima parte del capitolo si approfondisce il concetto di organico/inorganico che, è bene ricordare, spesso è considerato erroneamente dai bambini sinonimo di vivente/non vivente e talvolta di naturale/artificiale. Perciò è fondamentale che, attraverso l’osservazione e l’analisi di materiali differenti e, se necessario, approfondendo l’origine degli stessi attraverso ricerche, i ragazzi giungano alla definizione di: • materiale organico, cioè materiale che forma o deriva da esseri viventi (sono perciò materiali che potrebbero essere costituitivi di viventi, ad esempio un albero, una persona, un fungo, ma anche di elementi non viventi, ad esempio la benzina, un pezzo di legno, la cera, il miele); • materiale inorganico, cioè materiale che forma o deriva da non viventi (in genere gli allievi riconoscono questi materiali facilmente, anche se non sempre sono consapevoli dell’origine dei materiali, perciò, ad esempio, definiscono erroneamente la plastica come un materiale inorganico). È importante che per ciascun oggetto/elemento esaminato gli allievi siano in grado di determinare: • se sia presente in natura o se è stato realizzato con l’intervento umano (elemento naturale/antropico); • se abbia oppure no un ciclo vitale, cioè nasca, cresca, muoia (elemento vivente/non vivente); • da quale o da quali materiali sia formato e da dove o da che cosa provengono i materiali stessi (materiale organico/inorganico). Per chiarezza, occorre ricordare che la definizione utilizzata nella Scuola Primaria per materiale organico non è perfettamente corretta, anche se è la più adatta. Oggi, infatti, è possibile costruire in laboratorio sostanze organiche utilizzando sostanze inorganiche. Perciò gli scienziati definiscono organiche tutte le sostanze che contengono carbonio, con alcune eccezioni: l’anidride carbonica, il diamante, il calcare. Nella seconda parte dell’unità didattica di apprendimento si introduce il concetto di trasformazione chimica e fisica. Per capire fino in fondo la differenza tra trasformazione chimica e fisica è necessario conoscere la struttura atomica dei materiali che subiscono la trasformazione:
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UA 3 • Oggetti, materiali, trasformazioni
Classe 4a
Scienze
• si ha una trasformazione chimica quando alcuni materiali si combinano e danno origine a materiali differenti da quelli iniziali; • si ha una trasformazione fisica quando alcuni materiali subiscono un cambiamento, ma la loro struttura atomica rimane invariata. Se pure è estremamente probabile che gli allievi siano molto interessati a capire “come sono fatte dentro” le cose, e quindi sia possibile già in classe quarta spiegare a grandi linee che cosa sono atomi e molecole, non è altrettanto necessario che i ragazzi analizzino ciascuna trasformazione osservata per capire a quale livello della materia è avvenuta la trasformazione. È non solo sufficiente, ma fondamentale, però, che gli alunni imparino a vedere con occhi da scienziato le trasformazioni che tutti i giorni sono sotto i loro occhi, cercando di capire qual era la situazione di partenza, quale agente ha determinato la trasformazione, qual è la situazione finale. LA MATERIA Come introdurre Un modo sempre valido per introdurre l’argomento è quello di ascoltare le col’argomento noscenze pregresse degli allievi. Perciò, anche in questo caso sarà utile ascol-
tare come i ragazzi definiscono la materia. Si può poi chiedere loro di trovare e portare in classe alcuni oggetti: una gomma, un temperino, una bottiglietta di plastica, un bicchiere di vetro. L’insegnante chiederà poi di trovare e portare un’allegria, una tristezza, una gioia, un dispetto. Si inviteranno gli alunni a riflettere sul perché non hanno potuto assecondare la seconda richiesta. I PASSAGGI DI STATO
Per introdurre l’argomento relativo ai passaggi di stato l’insegnante può portare in classe una bottiglia di alcool denaturato a 90 gradi (alcool rosa facilmente reperibile in un supermercato). Dopo aver versato un po’ di alcool in un piatto chiederà ai ragazzi se sentono nell’aria un odore particolare. Da dove arriva questo odore? Come ha fatto a giungere alle vostre narici? Chi lo ha trasportato? Perché quando la bottiglia era tappata non sentivate l’odore? Farà anche notare che dopo poco tempo l’alcool messo nel piatto “non c’è più” o ha diminuito il suo volume. È consigliabile anche scaldare alcune sostanze, ad esempio il latte, e chiedere agli allievi perché, secondo loro, quando il latte è caldo si sente maggiormente il suo odore.
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Scienze
Classe 4a
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
UA 3 • Oggetti, materiali, trasformazioni
Attività 1. Carta, plastica, ferro… quando e perché? ( pagina 47) Il modo migliore per comprendere bene che i materiali hanno caratteristiche peculiari che vengono utilizzate per la realizzazione di oggetti differenti è osservare gli oggetti e i materiali che li compongono. Anche se gli alunni hanno già compiuto esperienze di questo genere nei precedenti anni, esse risultano sempre interessanti e proficue, perché invitano i ragazzi a capire che ciò che li circonda “ha un senso”, è stato, cioè, costruito con uno scopo e per raggiungere tale scopo occorre utilizzare materiali che hanno precise caratteristiche. Perciò è interessante proporre agli allievi di scegliere oggetti formati da più materiali e descriverli, elencando i materiali che li compongono, le loro caratteristiche e come e perché esse siano utili nella costruzione di quegli oggetti. Si possono proporre anche ricerche su materiali che si trovano in natura o sono stati realizzati dall’uomo e che hanno particolari caratteristiche innovative: ad esempio i materiali che vengono utilizzati nella costruzione di materiale sportivo, di aeronavi, o anche, più semplicemente, in cellulari e tablet. Anche se non strettamente connesso con l’argomento trattato nel capitolo, può essere utile far riflettere gli allievi sul rapporto che esiste tra la forma di un oggetto e la sua funzione. 2. Acqua, acqua dappertutto! ( pagina 48) I ragazzi sono quasi sicuramente già abituati a riconoscere l’acqua quando si presenta sotto diversi stati. Se ciò è vero per i casi più evidenti (ghiaccio, neve, vapore che si forma durante l’ebollizione), talvolta, non riescono invece a riconoscere la presenza di acqua in fenomeni ancora più frequenti, ma raramente indagati. Perciò può essere utile porre loro domande di questo tipo: Quando in inverno si forma sui vetri una “nebbiolina”, da che cosa è formata? Dov’era l’acqua prima di condensarsi sui vetri? Sotto quale forma si presentava? Quando in giornate molto fredde, se siete all’aperto, respirando o parlando esce dalla vostra bocca “del fumo”, in realtà che cos’è? Sotto quale stato si trova, generalmente, l’acqua quando esce dalla nostra bocca? Perché in inverno sembra fumo? Quando “esce acqua” dal nostro corpo? Sotto quale forma? In seguito a quali condizioni?
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Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
CARTA, PLASTICA, FERRO… QUANDO E PERCHÉ? 1 Osserva le differenti parti della bicicletta e rispondi.
• Di quale materiale sono fatte le ruote? Perché? • Quale materiale è stato utilizzato per fare il telaio? Perché? Quale materiale non sarebbe adatto? • Quali caratteristiche deve avere il materiale utilizzato per il fanale?
2 Osserva le differenti parti della finestra e rispondi.
• Di quale materiale è fatto il telaio? Potrebbe essere utilizzato un altro materiale? Se sì, quale? Quali caratteristiche deve avere il materiale utilizzato per il telaio? • Di quale materiale è fatta la maniglia? Quale materiale non sarebbe adatto? • Quali caratteristiche rendono il vetro un materiale adatto per le finestre?
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DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
ACQUA, ACQUA DAPPERTUTTO! 1 Osserva l’immagine e rispondi.
• Il bambino sta disegnando sul vetro. La “nebbiolina” che si è formata sul vetro è acqua allo stato solido, liquido o gassoso? Motiva la tua risposta e confrontala con quelle dei compagni. • Dove si trovava quell’acqua prima di depositarsi sul vetro? Sotto quale stato si trovava? Come era arrivata nell’aria, secondo te?
2 Osserva l’immagine e rispondi.
• È fumo quello che sta producendo la bambina? Di quale materiale è composto? Da dove arriva? Perché accade solo se fa freddo? Che differenza c’è tra vapore e fumo?
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Classe 4a
UA 3 • Oggetti, materiali, trasformazioni
Scienze
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione a questo argomento sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
@discipline.it
263-272
Fornire conoscenze, aiutare a studiare, sperimentare e dedurre.
• Entro nell’argomento • Sperimentare per capire • Apprendimento cooperativo • Le mie competenze • Compito di realtà • Coding • Riassumendo
Saper fare
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Consolidare le conoscenze, sperimentare e dedurre, sviluppare e verificare le competenze.
• • • •
@mappe
16-19
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@verifiche
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Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
I collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini
Quali conoscenze e competenze può raggiungere ciascun allievo
RUBRICHE SPECIALI
La parola a uno scrittore Sperimentare per capire Come uno scienziato Sapere
L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: • tecnologia: i materiali utilizzati per la costruzione di tablet o materiale sportivo; • geografia: le miniere in Italia e i materiali che vengono estratti; • storia: come l’uso del ferro ha influito nella storia dell’umanità; • realtà del bambino: la raccolta differenziata: come vengono riciclati nel proprio comune i materiali raccolti con la raccolta differenziata. Le conoscenze • Conoscere le caratteristiche fondamentali della materia. • Saper distinguere i differenti materiali e lo stato in cui si presentano. • Riconoscere le trasformazioni della materia. Le competenze • Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze. • Sviluppare atteggiamenti di curiosità. • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico. • Realizzare esperimenti per osservare le trasformazioni della materia. • Esporre in forma chiara ciò che si è sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. • Collaborare con gli altri per la realizzazione di un lavoro collettivo.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando le verifiche delle pagine 48-49, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la prima parte delle verifiche 4A e 4B.
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Alunno/a Data Classe
Ti aiuto a imparare 1 Completa
osservando le immagini.
Tutto ciò che ci circonda è fatto di materia. La materia può essere:
La materia cambia il suo stato se viene scaldata o raffreddata. La materia può essere: • organica (legno, carta, carbone...) se deriva da un essere vivente;
, • (sassi, aria, ferro...) se deriva da un non vivente.
I materiali, cioè i differenti tipi di materia, hanno delle caratteristiche particolari: sono fragili, resistenti, trasparenti, morbidi, duri...
2 Copia
le parole che hai inserito: sono le parole chiave che, insieme a quelle che troverai già scritte, ti aiuteranno a ricordare quanto hai studiato.
materia stato 3 Per
organica
caratteristiche
ciascuna delle parole chiave, formula una frase per riassumere quanto hai imparato.
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UA 4 • Acqua, aria, suolo
Classe 4a
Scienze
GLI ELEMENTI NON VIVENTI DELLA BIOSFERA: ACQUA, ARIA, SUOLO L’argomento Questa unità didattica non affronta lo studio di tutti gli elementi non viventi che tratteremo della biosfera, ma solo alcuni di quelli che maggiormente interferiscono e condi-
zionano la vita (acqua, aria, suolo). Lo studio della luce solare e del calore, altri importantissimi elementi presenti negli ecosistemi, viene rimandato al prossimo anno scolastico. È perciò necessario che l’insegnante tenga sempre presente, nella presentazione delle tre parti di questa unità didattica, che gli elementi vanno studiati nelle loro particolari caratteristiche, ma soprattutto va evidenziato il ruolo che essi hanno nel permettere e condizionare la vita sulla Terra. È consigliabile perciò svolgere molte esperienze guidate per visualizzare l’interazione tra viventi e acqua, suolo, aria. È possibile riproporre, come probabilmente fatto negli anni precedenti, l’osservazione della crescita di piccole piante. Questa volta però saranno isolate le variabili che incidono sulla loro crescita: ad esempio più piantine uguali saranno messe in vasi con terra di tipo differente e/o saranno bagnate con differente intensità. Sarà necessario introdurre una sola variabile per volta e osservare e registrare i risultati con regolarità. I bambini che osservano la crescita di esseri viventi risultano spesso emotivamente molto coinvolti. Sarà necessario perciò fare in modo che nessuna piantina muoia, interrompendo gli esperimenti quando le conseguenze di un’insufficiente innaffiatura o di un terreno inadatto siano palesi, ma non irrimediabili. Naturalmente non è possibile proporre esperimenti per valutare gli effetti sui viventi della mancanza di aria, ma è possibile far riflettere gli allievi sulla necessità per gli alpinisti che effettuano scalate in alta quota di allenarsi alla rarefazione dell’ossigeno e di portare con sé bombole di ossigeno. Nell’osservazione dei fenomeni meteorologici si può porre l’accento sulla comparsa sempre più frequente di fenomeni estremi come le alluvioni, i tornado, le tempeste, facendo prima osservare i fenomeni attraverso video, poi analizzandoli per scoprire quali fattori (aria, acqua, suolo) siano coinvolti e infine ipotizzarne le cause. Saranno poi i ragazzi stessi a voler approfondire l’argomento ricercando notizie ulteriori fornite dai media.
L’ACQUA Come introdurre Per introdurre l’argomento “acqua” l’insegnante può chiedere agli allievi di osl’argomento servare la presenza di acqua, invitandoli a trovarla nel maggior numero di casi,
anche indagando la materia. Si possono proporre le seguenti domande stimolo: perché beviamo? Perché abbiamo sete? Secondo voi, conteniamo acqua? Un’arancia contiene acqua? E una mela? Se secondo voi la risposta è sì, in quale stato è presente l’acqua nei corpi? SUOLO
Per introdurre l’argomento “suolo” l’insegnante può rivolgere una serie di domande stimolo, che consentono anche di valutare le conoscenze pregresse. Quale differenza vi è tra le parole terra e Terra? Quali tipi di terreno conoscete? La sabbia che trovate in riva al mare è un tipo di terreno? In base a che cosa avete fornito la risposta? Il terreno che viene acquistato nei supermercati in sacchetti è diverso o simile a quello del giardino della scuola? In che cosa è
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Scienze
Classe 4a
UA 4 • Acqua, aria, suolo
diverso? In che cosa è simile? È utile lasciare le foglie morte sul terreno oppure no? Perché? Perché al supermercato sono in vendita differenti tipi di terreno? A che cosa sono destinati? ARIA
Anche per introdurre l’argomento “aria” sono utili una serie di domande stimolo, che permettono di valutare le conoscenze pregresse. Da che cosa si capisce che l’aria esiste? Che cosa significa l’espressione “aria inquinata”? Quali elementi possono inquinare l’aria? Se siete stati in alta montagna avete notato differenze nella qualità dell’aria? Se sì, quali? Quando vediamo l’aria muoversi? Quali fenomeni atmosferici sono determinati dallo spostamento di masse di aria?
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
Nella presentazione della prima unità didattica di apprendimento gli allievi erano stati invitati a osservare un ambiente e a ipotizzare le possibili conseguenze sullo stesso modificando o eliminando gli elementi viventi. Ora è possibile proporre un’attività analoga, che indaga però le modifiche determinate dall’alterazione degli elementi non viventi.
Attività 1. Se l’acqua scompare ( pagina 53) • Fate osservare un ambiente, direttamente o attraverso un’immagine. • Fate rilevare agli allievi la presenza di acqua in tutte le sue forme e i suoi stati. • Chiedete agli alunni di immaginare lo stesso ambiente completamente privo di acqua e ponete loro le seguenti domande: quali conseguenze ci sarebbero per i viventi? E per i non viventi come il suolo e l’aria? Le montagne (se ve ne sono) subirebbero dei cambiamenti? Quali? Perché? 2. Se il suolo si modifica ( pagina 53) • Partite anche in questo caso dall’osservazione di un campo coltivato (attraverso immagini o direttamente). • Fate descrivere il tipo di suolo. Se l’osservazione è diretta fate toccare il suolo e fatene rilevare le caratteristiche. • Ipotizzate che il tipo di terreno cambi completamente, ad esempio diventi roccioso o sabbioso e ponete le seguenti domande: che cosa succederà alle piante? E agli animali? • È possibile anche drammatizzare la situazione, raccontando il cambiamento visto con gli occhi di una pianta o di un animale. 3. Un mondo privo di atmosfera ( pagina 54) Gli scienziati non sono concordi nell’affermare che la Luna non ha atmosfera. Fino a poco tempo fa erano certi che non riuscisse a trattenere attorno a sé dell’aria, date le ridotte misure del nostro satellite. Da alcuni anni, però, alcuni sostengono che esista un sottile strato di atmosfera. È possibile però proporre questa attività concordando con gli scienziati che affermano che la Luna non abbia atmosfera. • Fate osservare immagini della Luna e dello sbarco degli uomini sulla Luna. • Chiedete che cosa comporta l’assenza di aria, facendo dedurre la risposta dalle immagini.
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Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
SE L’ACQUA SCOMPARE 1 Osserva l’immagine e rispondi.
• Dove puoi vedere la presenza di acqua in questo ambiente? Tutta l’acqua presente è visibile? • Dove, secondo te, è presente acqua invisibile? • Ora immagina che tutta l’acqua scompaia. Come si modifica il paesaggio? Disegnalo.
SE IL SUOLO SI MODIFICA 1 Osserva l’immagine e rispondi.
• Come immagini sia il suolo di questo campo? Che cosa succederebbe se all’improvviso il terreno diventasse sabbioso? • Drammatizza le conseguenze dell’accaduto su un girasole. Racconta le modificazioni che accadono come se tu fossi la volpe che abita vicino al campo.
53
DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
UN MONDO PRIVO DI ATMOSFERA 1 Osserva le immagini, descrivi il suolo lunare e rispondi.
• Da che cosa puoi dedurre che sulla Luna non ci sia aria? • Come sarà la temperatura durante il giorno? E durante la notte? Pensi che ci sia una forte differenza termica oppure no? Perché? • Perché, secondo te, gli scienziati studiano la presenza di aria sulla Luna? • Che cosa dovrebbero e potrebbero fare gli umani se intendessero stabilire delle basi sulla Luna?
54
Classe 4a
UA 4 • Acqua, aria, suolo
Scienze
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione a questo argomento sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
273-288
Fornire conoscenze, aiutare a studiare, sperimentare e dedurre.
• • • • • • •
Saper fare
51-60
Consolidare le conoscenze, sperimentare e dedurre, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Sperimentare per capire • Sapere
@mappe
20-24
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@atlante
48-51 54-55
Favorire la capacità di osservare e dedurre, favorire l’apprendimento attraverso l’uso delle immagini.
@verifiche
55 e 57
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
I collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini
Entro nell’argomento Sperimentare per capire Apprendimento cooperativo Le mie competenze Compito di realtà Coding Riassumendo
L’argomento trattato può fornire alcuni spunti per collegamenti con: • storia: le civiltà fluviali e le civiltà del mare; l’importanza dell’acqua nello sviluppo dei popoli; • geografia: la flora e la fauna degli ambienti italiani; • educazione alla cittadinanza: l’inquinamento di suolo, acqua, aria: situazione nel proprio Comune e campagne di sensibilizzazione; • realtà del bambino: il blocco del traffico imposto in seguito all’inquinamento. Perché? Quali effetti può produrre? Quali mezzi di trasporto hanno un minor impatto sull’ambiente? Come si può incentivare il loro uso?
Quali Le conoscenze conoscenze e • Osservare un ambiente vicino; individuare gli elementi che lo caratterizzano e i loro cambiamenti nel tempo. competenze può raggiungere • Osservare le caratteristiche dei terreni, delle acque, dell’aria. ciascun allievo
Le competenze • Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze. • Sviluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che stimolino a cercare spiegazioni di quello che succede. • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico. • Esporre in forma chiara ciò che si è sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. • Collaborare con gli altri per la realizzazione di un lavoro collettivo. • Trovare da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti ecc.); Informazioni e spiegazioni sui problemi che interessano.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando le verifiche delle pagine 58-59, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la seconda parte delle verifiche 4A e 4B.
55
Ti aiuto a imparare 1 Completa
Alunno/a Data Classe
osservando le immagini.
Tra gli elementi non viventi, ce ne sono tre molto importanti:
Acqua, aria, suolo sono fondamentali per la vita. L’acqua è spesso in forma liquida. Attraverso il dell’acqua, essa si ricicla in continuazione e non si esaurisce.
L’aria è un gas. La Terra è circondata dall’aria che forma l’atmosfera.
Il suolo è il terreno che si trova sotto i tuoi piedi. Il suolo è formato da vari strati. I terreni non sono tutti uguali. Alcuni tipi di terreno sono la sabbia, l’argilla, la ghiaia… 2 Copia
le parole che hai inserito: sono le parole chiave che, insieme a quelle che troverai già scritte, ti aiuteranno a ricordare quanto studiato.
dell’acqua
3 Per
atmosfera
terreno
ciascuna delle parole chiave, formula una frase per riassumere quanto hai imparato.
56
strati
@
5
.it
Scienze
Classe 5a
PROGRAMMAZIONE ANNUALE classe quinta Obiettivi formativi interdisciplinari • Saper osservare. • Sviluppare atteggiamenti di curiosità. • Imparare a cogliere analogie e differenze. • Saper formulare ipotesi e saperle verificare. • Imparare a ordinare le conoscenze in schemi interpretativi. TRAGUARDI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE AL TERMINE DELLA CLASSE QUINTA L’alunno: • sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere • esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l’aiuto dell’insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, realizza semplici esperimenti • individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali • riconosce le principali caratteristiche e le funzioni vitali dell’uomo • descrive e interpreta il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente • ha cura della propria salute • ha atteggiamenti di cura verso l’ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell’ambiente sociale e naturale • espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato • trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano
58
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
IL CORPO UMANO • Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente. • Conoscere l’organizzazione del corpo umano in tessuti, organi e apparati. • Conoscere la struttura e il funzionamento degli apparati dell’organismo umano e il loro ruolo nello svolgimento delle funzioni vitali. • Avere cura della propria salute.
CONTENUTI
•L e funzioni vitali •C ellule e apparati •G li organi di senso • I l sistema nervoso • I l sistema scheletrico • I l sistema muscolare •L ’apparato digerente •L a funzione del cibo • L’apparato respiratorio • I pericoli del fumo • L’apparato cardio-circolatorio • Difendersi dalle malattie •L ’apparato escretore • L’apparato riproduttore • I caratteri ereditari • I l DNA
PAGINE DEL VOLUME
236-237 238-239 240-245 246-249 250-253 254-255 256-257 258 260-262 263 264-267 268-269 270-271 272-273 274 275
Programmazione annuale L’UNIVERSO • Conoscere le caratteristiche dei principali corpi celesti. • Conoscere, a grandi linee, la struttura del Sistema Solare. • Ricostruire e interpretare il movimento di alcuni corpi celesti rielaborandoli anche attraverso giochi con il corpo. • Conoscere i movimenti di rotazione e di rivoluzione della Terra e le loro conseguenze. • Riconoscere e descrivere fenomeni luminosi e sonori. • Conoscere le caratteristiche del suono e della luce e coglierne similitudini e differenze. L’ENERGIA E LE FORZE • Individuare, nell’osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni spaziali, peso, forza, movimento ecc. • Cominciare a riconoscere regolarità nei fenomeni e a costruire in modo elementare il concetto di energia. • Saper individuare le differenti forme di energia. • Comprendere il concetto di fonte energetica. • Distinguere fonti rinnovabili e non rinnovabili.
Scienze
’Universo L I corpi celesti La forza di gravità Il Sistema Solare I pianeti del Sistema Solare La Terra e i suoi movimenti La Luna La luce Il suono
278-279 280-281 282-283 284-285 286-287
•C he cos’è l’energia • Le trasformazioni dell’energia • Le fonti di energia • Fonti rinnovabili e non • L’energia elettrica • Le forze • La legge d’inerzia • Le macchine semplici • Il motore
304-305 306-307
• • • • • • • • •
288-289 290-291 293-297 298-301
308 309 310-313 314-316 317 318-321 322
59
Scienze
Classe 5a
IL PERCORSO DIDATTICO Il percorso proposto dal volume @discipline.it • Scienze per la classe quinta verte su tre grandi temi: • il corpo umano; • l’Universo; • l’energia e le forze. Potrebbe sembrare che i tre temi siano troppo specifici e vasti per essere collegati, ma non è così. Già nello scorso anno gli allievi sono stati invitati a osservare i fenomeni con occhio scientifico, cercando le relazioni tra le parti, perché nella realtà tutto è collegato. Perciò anche quest’anno sarà necessario che, pur esaminando tre argomenti così differenti, i ragazzi capiscano la loro interconnessione.
Il metodo La presentazione dei diversi argomenti è costruita sui fondamenti didattici
presentati nell’introduzione riguardo l’insegnamento delle scienze: perciò richiama sempre la necessità di osservare, trarre deduzioni, cercare analogie e differenze con altri fenomeni, collegare le nuove conoscenze con quelle pregresse. Questo metodo di lavoro consente agli alunni non solo di acquisire nuove conoscenze, ma soprattutto di interiorizzare sempre di più un approccio scientifico allo studio, un modo di indagare la realtà cogliendone le relazioni, perché tutto è connesso.
I contenuti delle unità didattiche di apprendimento e la relazione tra le parti
La metodologia di presentazione degli argomenti è, in conseguenza a quanto detto, sempre simile. Ma anche i contenuti degli argomenti stessi sono tra di loro collegati. È necessario che l’insegnante faccia a più riprese notare agli allievi questo collegamento. • Lo studio del corpo umano, primo nucleo tematico proposto nel libro, deve essere collegato a quanto studiato lo scorso anno: anche l’uomo è un vivente e, come tutti i viventi, ha adattato la struttura del suo corpo all’ambiente e alle condizioni di vita. • L’ambiente in cui ciascuna persona vive è, come già evidenziato lo scorso anno, solo una piccola parte della biosfera. A sua volta la biosfera fa parte della Terra, che è inserita nell’Universo. Perciò l’analisi dell’Universo aiuterà gli allievi ad allargare i propri orizzonti, rendendosi conto di quanto la nostra vita dipenda da forze che ancora non conosciamo a fondo. In questo capitolo vengono già introdotti concetti che saranno sviluppati nel capitolo successivo, relativo all’energia e alle forze. Vengono perciò presentate: – due particolari forme di energia, la luce e il suono, collegandole sia alla struttura del corpo umano, sia al loro ruolo più ampio; – una particolare forza, la forza di gravità, mettendone in luce le implicazioni con le leggi che regolano l’Universo. • Nel terzo nucleo tematico, infine, si analizzano le forme di energia e alcuni particolari tipi di forze, perché energia e forze sono alla base della vita umana e dell’Universo stesso.
L’importanza di È sempre necessario ricordare quanto sia importante che gli studenti non un apprendimento solo acquisiscano nuove conoscenze, ma soprattutto imparino a “costruire” attivo il proprio sapere. Per questo è necessario proporre agli allievi osservazioni ed esperimenti.
60
Percorso didattico
Scienze
Nel volume si invitano spesso i ragazzi a osservare ciò che accade, a trarre deduzioni, confrontare le idee con i compagni per giungere all’intuizione di una legge comune. Il volume propone anche molti esperimenti che possono mettere in luce caratteristiche peculiari del corpo umano, i modi in cui alcune particolari forme di energia si manifestano e come alcune forze siano compagne costanti della vita quotidiana. Sono stati proposti esperimenti/esperienze che richiedono solo materiali facilmente reperibili. Perciò i ragazzi potranno realizzarli collettivamente in classe sotto la guida dell’insegnante, a piccoli gruppi durante le attività di laboratorio o anche individualmente a casa.
Un consiglio per iniziare ciascuna unità didattica di apprendimento
Nel processo di apprendimento è fondamentale tenere sempre conto e valorizzare le conoscenze pregresse degli allievi. È altrettanto necessario, però, che gli allievi riflettano sulle loro idee, valutando se corrispondono alla realtà o se ne danno una falsa interpretazione. È consigliabile perciò, all’inizio di ciascuna unità didattica di apprendimento, raccogliere su un cartellone che potrà essere denominato “ruota degli apprendimenti” ciò che gli alunni già sanno (o pensano di sapere) sull’argomento. Le loro idee potranno essere attaccate utilizzando dei post-it. Al termine dell’unità didattica si rileggeranno le idee iniziali, verificando quali fossero giuste (i post-it saranno incollati) e quali no (i post-it saranno rimossi) e si aggiungeranno foglietti per documentare le nuove conoscenze apprese.
Il percorso Come per la classe quarta, anche per la classe quinta l’insegnante potrà di scienze per utilizzare una scheda destinata agli alunni che illustra il percorso didattico gli alunni proposto per quest’anno scolastico. Essa potrà renderli consapevoli di che cosa andranno a indagare e aiutarli a intuire i collegamenti tra le parti.
61
Scienze
Classe 5a
IL PERCORSO DI QUEST’ANNO Le cellule • I viventi • La materia (argomenti che hai studiato lo scorso anno)
Il corpo umano
Gli uomini sono viventi tra altri viventi.
La realtà che ci condiziona e ci plasma, oltre il nostro mondo.
L’Universo • I corpi celesti • Il Sistema Solare • La Terra
Due particolari forme di energia che si possono osservare nell’Universo e sulla Terra
Luce e suono
62
Sia l’infinito Universo sia il nostro “piccolo” corpo sono condizionati dal bisogno di energia e da leggi universali.
L’energia e le forze
Accoglienza
Scienze
L’ACCOGLIENZA Perché realizzare attività di accoglienza
Le attività di accoglienza possono essere utili a inizio anno scolastico per: • creare curiosità e aspettative; • ricordare quanto imparato nei precedenti anni scolastici; • indicare agli allievi il percorso che faranno quest’anno; • contribuire a costruire la coesione del gruppo classe; • insegnare agli allievi un metodo di lavoro che: – si fonda sull’indagine, la riflessione, la discussione e il confronto tra i pari; – è rispettoso delle peculiarità e delle idee di tutti. L’insegnante potrà riproporre le attività indicate alle pagine 25-29. della Guida per la classe quarta, valutando come l’idea di scienza degli allievi si sia modificata, ma potrà anche proporre un lavoro che mira a porre le basi per lo studio del corpo umano, argomento centrale della classe quinta.
Attività Come siamo fatti? ( pagina 64) Fasi di lavoro: • spiegate ai ragazzi che volete discutere con loro per capire quanto già conoscono di come è fatto il corpo umano e mettere in comune le conoscenze di ciascuno; • mostrate ai ragazzi il disegno di una sagoma come quella che trovate nella pagina seguente. Chiedete loro se può essere accettata come “universale” per rappresentare il corpo umano o sarebbe necessario modificarla per le femmine e/o per i bambini piccoli; • se i ragazzi desiderano modificarla adattandola al corpo di un bambino più piccolo e/o di una bambina, fate disegnare loro una sagoma alternativa, altrimenti fornite in fotocopia quella mostrata; • chiedete ai ragazzi di disegnare all’interno della sagoma tutti gli organi che conoscono, posizionandoli nel posto adatto; • suddividete la classe in gruppi e invitate gli allievi a confrontare il loro lavoro con quello dei compagni. Fate annotare i punti di accordo e di disaccordo; • fate raccontare a un portavoce per ciascun gruppo quanto emerso; • chiedete ai ragazzi di tracciare su grandi fogli di carta da pacco sagome dei loro corpi; uno di loro si distenderà sul foglio e un compagno ne traccerà il contorno. Potete realizzare più sagome, una o due (una maschile e una femminile) per gruppo. Accanto a ciascuna sagoma si appenderanno i lavori individuali e le osservazioni del gruppo. Man mano che nel corso dell’anno scolastico si studieranno i differenti organi e apparati/sistemi i ragazzi disegneranno e posizioneranno nella sagoma i principali organi studiati, confrontando le nuove conoscenze con quelle iniziali.
Indicazioni Nella fase di confronto del lavoro appena proposto, l’insegnante non rispondi metodo derà alle domande degli alunni. Chiederà loro di ascoltare, nel gruppo, le opinioni altrui mettendole in discussione, se necessario, ma senza deridere nessuno.
63
Scienze
Classe 5a
Alunno/a Data Classe
COME SIAMO FATTI? 1 Come immagini sia l’interno del tuo corpo? Disegna.
64
UA 1 • Il corpo umano
Classe 5a
Scienze
IL CORPO UMANO Parte prima
L’argomento La prima unità didattica analizza e studia il corpo umano. Poiché è un’unità che tratteremo molto vasta è possibile suddividerla in parti: • l’analisi delle funzioni vitali, l’aggregazione delle cellule in tessuti, organi, apparati; • la percezione del mondo attraverso i 5 sensi e il sistema nervoso; • l’apparato locomotore (scheletrico e muscolare); • la necessità di ricavare energia (gli apparati digerente, respiratorio, cardio-circolatorio, escretore); • le differenze tra individui (l’apparato riproduttore e i caratteri ereditari).
L’insegnante non dovrebbe avere difficoltà a suscitare interesse per questi argomenti. Generalmente i ragazzi sono molto curiosi di scoprire il funzionamento del loro corpo, soprattutto in questa fase della loro crescita che spesso vede i primi cambiamenti fisici legati all’adolescenza. Il docente sarà perciò consapevole che verranno poste parecchie domande, talvolta anche molto specifiche. È necessario che spieghi alla classe che non è un medico e il suo compito non è indagare il funzionamento del corpo umano nei più piccoli meccanismi: il suo compito è far capire come i vari organi del corpo umano si colleghino tra loro per permettere la vita. Come per gli argomenti trattati in classe quarta, anche per questo argomento non sarà sufficiente fornire agli allievi solo conoscenze: le conoscenze relative al corpo umano, se non collegate a un ascolto attento del proprio corpo, possono essere vissute dai ragazzi come relative a un mondo fantastico, non a una concreta realtà. È bene quindi che lo studio di ciascun apparato/sistema sia collegato a una ricerca continua dei segnali che tali apparati danno e che i bambini possono riscontrare anche su se stessi. I ragazzi, fin da quando sono molto piccoli, conoscono i nomi di alcune (a volte anche molte) parti del loro corpo. Ora, però, è necessario capirne i compiti specifici: è necessario, cioè, passare dalla fase della nomenclatura a quella della funzione. È altrettanto importante ricordare che gli apparati/sistemi hanno compiti specifici, ma sono strettamente connessi con gli altri apparati/sistemi: tra loro interagiscono e sono interdipendenti. Compito di tutti è anche, dopo avere intuito il funzionamento del corpo umano, fare in modo che il proprio corpo venga rispettato, mettendo in atto comportamenti atti a difendere la salute. Perciò l’insegnante ricorderà spesso la necessità di attivare comportamenti di rispetto verso il proprio e l’altrui corpo, ricordando quanto la salute dipenda non solo da atteggiamenti individuali, ma anche sociali: ad esempio, per evitare le malattie respiratorie possono essere messi in atto alcuni comportamenti adeguati, ma questi saranno vani se si vive in un ambiente in cui l’aria è particolarmente inquinata. In questa prima parte dell’unità didattica si analizzeranno dunque le funzioni vitali, come è organizzato in corpo umano e come esso si ponga in relazione con il mondo esterno. L’insegnante spiegherà l’organizzazione delle cellule in tessuti, organi e apparati/sistemi.
65
Scienze
Classe 5a
UA 1 • Il corpo umano
È necessario spiegare che apparati e sistemi indicano insiemi di organi che concorrono allo svolgimento delle medesime funzioni vitali. Si utilizzano due nomi perché talvolta gli organi sono formati tutti dallo stesso tessuto, come nel caso del sistema muscolare, composto solo da organi (i muscoli) costituiti tutti dal medesimo tessuto (tessuto muscolare). Il termine apparato, invece, indica insiemi di organi che si coordinano per svolgere funzioni analoghe, ma sono formati da tessuti differenti.
Come È possibile introdurre l’argomento chiedendo agli allievi di elencare tutte le neintrodurre cessità vitali che vengono loro in mente, ipotizzando o illustrando in base alle l’argomento loro conoscenze come l’organismo umano le assolva.
Si può chiedere ai ragazzi di ricordare il percorso svolto lo scorso anno, mettendo in luce i rapporti di reciprocità tra viventi e ambiente ed evidenziando qual è la caratteristica comune a tutti i viventi (esseri composti da cellule). Perché i ragazzi comincino a intravedere l’organizzazione del corpo umano in cellule, tessuti, organi, apparati, si possono porre le seguenti domande stimolo: in generale (quindi non riferendosi al corpo umano) che cos’è un tessuto? Quali tipi di tessuto, sempre in generale, conoscete (tessuto di cotone, lana, seta, rayon…)? Sono tutti uguali? Perché spesso le sciarpe sono di lana, ma gli indumenti intimi sono di cotone? Che cosa si costruisce con i tessuti? La correlazione tra tessuti umani e tessuti utilizzati per la confezione di vestiti può sembrare grossolana, ma invita gli allievi a riflettere sull’organizzazione di parti più semplici al fine di ottenere elementi più complessi. Gli allievi potranno comprendere che il corpo umano è uno tra i più complessi organismi viventi, ricordando l’evoluzione della vita sulla Terra e la trasformazione di specie viventi in altre per adattarsi all’ambiente, dando vita a individui sempre più sofisticati e dotati di organi specifici e particolari. Infine, per introdurre la trattazione del sistema nervoso si può invitare gli allievi a riflettere sul funzionamento di telefoni, smartphone, tablet e computer che probabilmente tutti loro adoperano. Quali funzioni svolgono? Come funzionano? Da dove ricavano i dati? Che cosa accade in questi apparecchi quando vengono inseriti i dati? Come vengono utilizzati i dati che hanno raccolto? Di quale energia hanno bisogno per funzionare? Anche l’invio di un banale sms può essere spunto per riflettere sull’immissione di dati esterni, elaborazione dei dati e risposta data dalla macchina. Si inviteranno poi i ragazzi a valutare se, secondo loro, il corpo umano sia più o meno complesso di un computer. L’analisi delle risposte darà all’insegnante un quadro delle conoscenze e della visione del mondo posseduta dai propri allievi.
66
UA 1 • Il corpo umano
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
Classe 5a
Scienze
Attività 1. Volo AT509 chiama stazione di controllo Invitate gli allievi a drammatizzare la richiesta di atterraggio da parte di un aereo alla torre di controllo. Fate immaginare quali dati dovrà raccogliere il controllore di volo, da dove li ricaverà e come li utilizzerà. Dopo aver raccolto ed elaborato i dati, che cosa farà il controllore di volo? 2. Neuroni in pista ( pagina 68) Serena gioca a basket. In questo momento è sotto il canestro e ha la palla in mano. Quali informazioni giungono al suo cervello? Quali organi di senso le trasmettono le informazioni? Come elaborerà il cervello le informazioni? Quali comandi darà il cervello? A quali parti del corpo? Durante questo lavoro invitate gli allievi a entrare nel dettaglio. Fate valutare la funzione di tutti gli organi di senso (la mano sente la pressione della palla, trasmette l’informazione, il cervello valuta il peso; la vista rileva la distanza pallone-canestro, trasmette l’informazione, il cervello collega l’informazione con quella ricevuta dalla mano e decide quanta forza imprimere. I comandi del cervello non arrivano solo alla mano, ma anche al braccio, alle gambe, alla schiena, a tutti i muscoli interessati nel lancio, al cuore, che dovrà pompare più sangue, alla vista, che dovrà continuare a osservare la scena ecc…). Continuate valutando le altre operazioni necessarie (dove sono gli avversari? Dove sono i compagni?…). 3. Sensi al lavoro ( pagina 69) L’odorato è uno dei sensi cui viene spesso data minore attenzione. Eppure è quello che può rilevare se un cibo è andato a male, se vi è una perdita di gas, se nelle vicinanze vi è un animale… Un’attività molto coinvolgente è quella di far riconoscere agli allievi le piante aromatiche utilizzando solo il senso dell’odorato (perciò a occhi chiusi e senza toccarle). Perché gli allievi comprendano l’importanza di tutti i sensi nel ricavare informazioni si possono proporre attività in cui ciascun senso sia il protagonista. Tatto: si può chiedere di riconoscere oggetti utilizzando solo il tatto. Gli oggetti saranno messi in una scatola con un buco in cui sarà possibile infilare solo una mano. Gusto: i bambini assaggeranno frutti diversi senza vederli e senza valutarne la consistenza al tatto (pezzetti di pera, mela, arancia, oppure succo di limone, arancia, mandarino, lampone...). Udito: gli allievi, a occhi chiusi, ascolteranno e dovranno riconoscere i suoni prodotti da differenti strumenti musicali o ottenuti percuotendo un coperchio, una scatola di cartone…
67
DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
NEURONI IN PISTA 1 Osserva l’immagine e rispondi.
un momento importante per Serena: È se riuscirà a centrare il canestro la sua squadra andrà in vantaggio. • Che cosa percepiscono i suoi sensi? Elenca le informazioni percepite da ciascuno di essi. • Tutte le informazioni giungono al cervello. Di quali informazioni il cervello terrà conto e quali invece non saranno utili? • Che cosa valuterà il cervello considerando le informazioni che ha ricevuto? Quali ordini trasmetterà? A quali organi? • Dividetevi in gruppi e drammatizzate la situazione. Alcuni di voi rappresenteranno i portatori di messaggi dagli organi di senso al cervello e altri i portatori di messaggi dal cervello ai vari organi (muscoli, occhi, cuore...).
2 Osserva questi altri atleti. Poniti le stesse domande ed esegui le stesse attività
dell’esercizio precedente.
68
Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
SENSI AL LAVORO 1 Di seguito vedi il disegno di alcune piante aromatiche. Le conosci tutte?
L’insegnante ti farà sentire il profumo di alcune. Sei capace di riconoscere le fragranze a occhi chiusi?
salvia
rosmarino
timo
alloro
menta
basilico
erba cipollina
lavanda
origano
prezzemolo
zenzero
citronella
2 In queste immagini vedi due persone al lavoro. Osservale e rispondi.
• Concentrati prima sul senso dell’odorato. Quali informazioni può fornire loro? • Pensa poi agli altri 4 sensi e, insieme ai compagni, elenca quali informazioni forniscono in quel momento alla persona rappresentata.
69
Scienze
Classe 5a
UA 1 • Il corpo umano
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione all’argomento “corpo umano: funzioni vitali, tessuti organi, apparati, organi di senso, sistema nervoso” sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
235-249
Fornire conoscenze, aiutare a studiare.
• • • • •
Saper fare
2-9
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Come uno scienziato • Sapere
@mappe
2-3
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@atlante
61-62
Favorire la capacità di osservare e dedurre, favorire l’apprendimento attraverso l’uso delle immagini.
@verifiche
42 e 44
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
I collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini Quali conoscenze e competenze può raggiungere ciascun allievo
Entro nell’argomento Sperimentare per capire Compito di realtà Coding Riassumendo
L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: • tecnologia: i computer e le intelligenze artificiali; • storia: la medicina presso gli antichi Greci. Le conoscenze • Conoscere l’organizzazione del corpo umano in tessuti, organi e apparati. • Conoscere la struttura e il funzionamento di alcuni organi umani e il loro ruolo nello svolgimento delle funzioni vitali. Le competenze • Riconoscere le principali caratteristiche e le funzioni vitali dell’uomo. • Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente. • Avere cura della propria salute. • Esporre in forma chiara ciò che si è sperimentato utilizzando un linguaggio appropriato.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le conoscenze acquisite, utilizzando la prima parte delle verifiche 1A e 1B.
70
Alunno/a Data Classe 1 Completa
Ti aiuto a imparare
osservando le immagini.
Il corpo umano è formato da Le cellule formano i tessuti. I tessuti formano gli .................... ........................... Gli organi si collegano tra loro e formano gli apparati o i sistemi. Ogni apparato o sistema ha delle funzioni precise: respirare, digerire i cibi, far circolare il sangue… Gli organi di senso sono 5:
naso (olfatto)
.... . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
(tatto)
................................
................................
(udito)
(gusto)
................................
(vista)
Il sistema nervoso coordina e controlla qualsiasi parte del corpo umano. L’organo principale del sistema nervoso è l’ . . . . . . . . . . . . .................................... . 2 Copia
le parole che hai inserito: sono le parole chiave che, insieme a quelle che troverai già scritte, ti aiuteranno a ricordare quanto studiato.
tessuti
organi di senso
naso
sistema nervoso
apparati
sistemi
funzioni
3 Per
ciascuna delle parole chiave, formula una frase per riassumere quanto hai imparato. 71
Scienze
Classe 5a
UA 1 • Il corpo umano
IL CORPO UMANO Parte seconda L’argomento In questa seconda parte dell’unità didattica di apprendimento dedicata al corpo che tratteremo umano verranno affrontati tutti i principali apparati/sistemi non ancora indagati. Anche in questo caso è bene che i ragazzi intuiscano da soli la funzione dei differenti organi e che sappiano ritrovare su se stessi i segnali del loro funzionamento. Ad esempio, possono ascoltare il battito del proprio cuore utilizzando un fonendo o anche solo ponendo una mano sul torace dopo un’intensa attività fisica. È altrettanto fondamentale collegare gli apparati, rilevando sempre le interconnessioni più rilevanti. È importante che gli allievi capiscano, per esempio, che l’apparato cardio-circolatorio non potrebbe svolgere le sue funzioni se non ci fossero le sostanze nutritive ricavate dall’apparato digerente e l’ossigeno immesso dai polmoni. Alcune interconnessioni da mettere in evidenza: • apparato digerente/apparato cardio-circolatorio (le sostanze nutritive passano da uno all’altro attraverso i villi intestinali; il sangue porta agli organi dell’apparato digerente le sostanze necessarie per funzionare, cioè le sostanze nutritive stesse e l’ossigeno); • apparato respiratorio/apparato cardio-circolatorio (l’ossigeno e l’anidride carbonica passano da uno all’altro attraverso gli alveoli; il sangue porta agli organi dell’apparato respiratorio le sostanze necessarie per funzionare, cioè le sostanze nutritive stesse e l’ossigeno); • sistema scheletrico/sistema muscolare (i due sistemi sono collegati al punto tale da essere considerati un unico apparato, l’apparato locomotore); • apparato cardio-circolatorio/apparato escretore (l’apparato escretore depura il sangue; l’apparato cardio-circolatorio fornisce l’energia necessaria per il funzionamento di ciascun apparato).
Come In questa seconda parte dell’unità didattica sono presentati differenti apparati. introdurre L’insegnante potrà, di volta in volta, ricordare le funzioni vitali già individuate l’argomento in precedenza dagli allievi (e che saranno state scritte su un cartellone o sul
quaderno), sottoponendo altre domande stimolo o proponendo attività propedeutiche alla spiegazione. • Sistema scheletrico e muscolare: osservate una radiografia. Quali ossa riuscite a vedere? Sono tutte uguali? Quali differenze o somiglianze notate? • Sistema muscolare: osservate una marionetta. A quale parte del corpo umano fanno pensare i fili che la muovono? Toccate un muscolo della vostra gamba o del braccio. Riuscite a muoverlo? Riuscite a muovere tutte le parti del vostro corpo? È vero che qualcuno riesce a muovere le orecchie? • Apparato digerente: perché mangiamo? Tutti gli esseri viventi mangiano? Che cosa mangiamo? Quali sono i cibi preferiti? Quanto dobbiamo mangiare? Mangiare fa sempre bene? Attività: far analizzare le etichette di alcuni cibi (tonno in scatola, merendine, cioccolato, succo di frutta, acqua minerale) per cominciare a intuire che esistono differenti principi nutritivi. • Apparato respiratorio: sentire il muscolo del diaframma che si muove durante la respirazione; vedere l’aria che esce dai polmoni posizionando un foglio di carta velina davanti alla bocca; emettere suoni il più lunghi possibile senza interruzioni (perciò senza atti respiratori), cronometrarli, valutare insieme che cosa si può fare per emettere suoni più lunghi (inspirare prima).
72
UA 1 • Il corpo umano
Classe 5a
Scienze
• Apparato cardio–circolatorio: solo gli esseri umani hanno il sangue? Quali altri esseri viventi hanno sangue? Attività: ascoltare il battito cardiaco, misurare le pulsazioni. • Apparato escretore: solo gli esseri umani “fanno pipì”? Perché il sudore ha cattivo odore? • Apparato riproduttore: tutti i viventi si riproducono? In tutti i viventi vi è differenza tra maschi e femmine?
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
Attività 1. Ho la febbre! ( pagina 74) I ragazzi sanno che la temperatura corporea non è sempre uguale: hanno certamente avuto esperienza di temperature elevate in caso di malattia. Ma probabilmente non hanno mai pensato che la temperatura aumenta anche quando il fisico compie uno sforzo. Fate misurare ai ragazzi la loro temperatura a riposo e dopo una corsa. Discutete insieme per evidenziare le modificazioni del corpo dopo uno sforzo: il respiro è più veloce, i muscoli a volte sono doloranti, la temperatura si modifica. Chiedete: perché se gioco, faccio ginnastica, mi muovo, mi “riscaldo”? Da che cosa viene prodotto il calore? Perché, secondo voi, quando si è malati la temperatura si alza? Come reagisce il corpo alla malattia? Perché chi ha freddo si agita e trema? 2. Le nostre mani ( pagina 75) Il pollice opponibile è una delle caratteristiche della specie umana ed è uno dei caratteri che ha determinato l’evoluzione. Fate osservare agli allievi la loro mano. Chiedete di elencare quali movimenti può compiere (stringere, spingere, tirare, piegare, flettere...). Quali movimenti compie la mano, ad esempio per lanciare un pallone? Chiedete di afferrare una matita e di elencare i movimenti compiuti dalla mano. Chiedete ai ragazzi di provare a compiere i movimenti fatti prima senza piegare le dita. Che cosa succede? Fate osservare, se possibile, le zampe di un gatto e di un cane. Che cosa hanno di simile? Che cosa hanno di diverso? Che cosa potrebbe essere utile per confrontarle meglio (una radiografia)? Se i ragazzi conoscono i film di Harry Potter potete anche chiedere loro che cosa succede al protagonista quando le ossa del suo braccio spariscono in seguito a una maldestra magia. 3. Come è fatto il cuore Chiedete ai ragazzi di descrivere a parole come ritengono sia fatto il cuore e di elencare le sue funzioni. Dopo aver raccolto le idee degli allievi chiedete loro di disegnare un cuore. Probabilmente alcuni allievi alle vostre domande risponderanno che il cuore è una pompa, ma tutti disegneranno il cuore nel modo “stereotipato” in cui sono abituati a rappresentarlo. Chiedete, perciò, se secondo loro il cuore che hanno disegnato rispetta l’idea di “elemento che ha la funzione di pompa” oppure no.
73
DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
HO LA FEBBRE! 1 Osserva le immagini e rispondi.
• La temperatura corporea del bambino sarà la stessa in entrambe le situazioni? • Quando avrà una temperatura più alta? Perché? Che cosa produce, secondo te, il calore corporeo? 2 Osserva le immagini e rispondi.
• La temperatura corporea del bambino sarà la stessa in entrambe le situazioni? • Quando avrà una temperatura più alta? Perché? Da che cosa è prodotto, secondo te, il calore corporeo? • Noti qualche similitudine con la coppia di immagini che avevi osservato in precedenza?
74
Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
LE NOSTRE MANI 1 Osserva le immagini e rispondi.
• Quali movimenti puoi compiere con la mano? Elencali. • Riesci ad afferrare una matita senza piegare le dita? • Perché le dita possono piegarsi? Le ossa sono attaccate tra di loro? Come mai le ossa non si spostano? • Secondo te, le ossa della mano, tenendo conto anche della sua grandezza, sono tante o poche? Il braccio è più grande della mano: avrà un numero di ossa maggiore o minore? 2 Osserva l’immagine e rispondi.
• Queste sono le ossa delle zampe di un gatto. Assomigliano a quelle della mano umana? • Che cosa hanno di simile? Che cosa hanno di diverso?
75
Scienze
Classe 5a
UA 1 • Il corpo umano
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione all’argomento “corpo umano: i sistemi scheletrico e muscolare, gli apparati digerente, respiratorio, cardio-circolatorio, escretore, riproduttore” sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
250-276
Fornire conoscenze, aiutare a studiare.
• • • • • • •
Saper fare
10-28
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• Come uno scienziato • Sapere
@mappe
4-13
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@atlante
58-60 63-65
Favorire la capacità di osservare e dedurre, favorire l’apprendimento attraverso l’uso delle immagini.
@verifiche
43 e 45, 46-49
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Entro nell’argomento Sperimentare per capire A pprendimento cooperativo Le mie competenze Compito di realtà Coding Riassumendo
I collegamenti L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: con altre • educazione alla salute: l’importanza di una corretta postura, di un’alimentazione sana e adatta allo stile di vita; discipline e con la realtà • storia: l’alimentazione presso gli antichi Romani: quali cibi erano consumati? dei bambini Quali si usano ancora oggi? • geografia: relazione tra clima e corporatura; analisi di caratteri somatici pe culiari di alcuni gruppi etnici; l’ereditarietà e l’adattamento alle condizioni climatiche; • educazione alla cittadinanza: la donazione del sangue.
Quali Le conoscenze conoscenze e • Conoscere la struttura e il funzionamento di alcuni organi umani e il loro ruolo nello svolgimento delle funzioni vitali. competenze può raggiungere ciascun allievo Le competenze
• Riconoscere le principali caratteristiche e le funzioni vitali dell’uomo. • Descrivere e interpretare il funzionamento del corpo come sistema complesso situato in un ambiente. • Avere cura della propria salute. • Esporre in forma chiara ciò che si è sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando la verifica delle pagine 27-28, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la seconda parte delle verifiche 1A e 1B e le verifiche 2A e 2B.
76
Alunno/a Data Classe
Ti aiuto a imparare
1 Osserva
i differenti apparati o sistemi. Per ciascuno, scrivi il nome e la relativa funzione, copiandola da quelle che trovi in fondo alla pagina successiva.
Sistema Funzione
Sistema Funzione
Sistema Funzione
Sistema Funzione
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Ti aiuto a imparare
Alunno/a Data Classe
Apparato Funzione
Apparato Funzione
Apparato
Funzione
Le funzioni: • fa entrare ossigeno ed elimina l’anidride carbonica; • permette il movimento; • trasforma il cibo; • elimina alcune sostanze di rifiuto; • trasporta le sostanze nutritive e l’ossigeno e porta via le sostanze di rifiuto; • sostiene il corpo e protegge gli organi interni; • permette la continuazione della specie. 78
Classe 5a
UA 2 • L’Universo
Scienze
L’UNIVERSO L’argomento L’argomento trattato in questa unità didattica di apprendimento è vastissimo: che tratteremo il volume @discipline.it • Scienze vi dedica molto spazio, partendo da uno
sguardo generale sull’Universo, la sua formazione e i corpi celesti, per giungere allo studio del nostro pianeta e del suo satellite. Nel capitolo viene analizzata anche la forza di gravità che condiziona il movimento dei corpi celesti e la sopravvivenza dell’Universo stesso. L’insegnante sa, e deve farlo comprendere anche ai propri alunni, che le scoperte scientifiche sono in continua evoluzione, perciò lo sono anche le conoscenze e le ipotesi sulla formazione e sulla condizione attuale dell’Universo. Le nuove conoscenze permettono di aprire diversi orizzonti, ma suscitano anche altri interrogativi e ciò che ora viene considerata come un’ipotesi plausibile potrebbe verificarsi completamente errata in futuro. L’insegnante può utilizzare questa unità didattica per ricordare l’importanza sia di mettere in gioco le proprie certezze sia di accettare idee diverse dalle proprie, raccontando come le teorie di Galileo vennero osteggiate. L’analisi dei corpi celesti suscita sempre un grande interesse. L’Universo potrà essere uno spunto per imparare a ricercare ulteriori informazioni, compendiarle e saperle esporre agli altri. In particolare, possono essere consigliate ricerche che riguardano: • il Sole, per comprendere come questa stella così importante per noi sia in realtà solo una piccola nana gialla, una tra i più di 200 miliardi di stelle che formano la Via Lattea che, a sua volta, è solo una delle innumerevoli galassie; • le comete che, quasi immutate dalla loro formazione, contemporanea a quella degli altri pianeti del Sistema Solare, sono oggetto di studio proprio per questa loro caratteristica di “fossili spaziali”; • Plutone, il pianeta più lontano dal Sole, declassato a “pianeta nano” nel 2006, per far comprendere come i modi di classificare anche i corpi celesti cambino; • la nube di Oort che segna il confine del Sistema Solare e che non è ancora stata osservata perché troppo lontana. Studiando l’Universo i ragazzi incontreranno anche termini che forse non conoscono (orbita, ellisse, sonda) o che hanno già incontrato probabilmente senza soffermarsi sul loro significato (sistema, asse, gravità). È bene abituare gli allievi a dare autonomamente un significato ai termini “difficili” che incontrano e poi ricercare il loro significato sul vocabolario, cartaceo o online. L’insegnante può consigliare ai ragazzi di osservare il cielo notturno in luoghi lontani da fonti luminose. I ragazzi intuiranno così la vastità dell’Universo, vedranno il movimento apparente dei corpi celesti nel cielo, notando che tutti sembrano muoversi, come il Sole di giorno, da est verso ovest. L’osservazione andrebbe ripetuta in stagioni diverse per valutare come ciò che appare sulla volta celeste sia differente. Se ciò non fosse realizzabile è possibile vedere un filmato accelerato di una ripresa del cielo notturno (facilmente rintracciabile sul web). Per riscontrare le modificazioni del moto apparente del Sole nel corso dell’anno, si può far rilevare il punto in cui si trova il Sole nel cielo alla stessa ora del giorno nel corso dei mesi, per esempio alle ore 8.30, alle ore 12.30 e alle ore 16.00 il giorno 1 di ogni mese, osservandolo sempre dallo stesso punto (per esempio una finestra rivolta a est la mattina e una rivolta a ovest nel pomeriggio). Per comprendere i movimenti di rivoluzione e di rotazione terrestre è bene far drammatizzare i movimenti. I ragazzi capiranno e ricorderanno meglio.
79
Scienze
Classe 5a
UA 2 • L’Universo
È importante anche sottolineare che non solo la Terra compie due movimenti: tutti i pianeti girano sia su se stessi sia intorno alla loro stella. L’insegnante può spiegare che esistono nell’Universo anche pianeti che non ruotano attorno a una stella, ma vagano nello spazio. Sono chiamati pianeti interstellari o pianeti “orfani”. Non ve ne sono nel Sistema Solare: il più vicino fino a ora scoperto si trova a circa 130 anni luce dalla Terra.
Come Chiedete agli allievi di elencare tutto ciò che si può osservare nel cielo di giorno introdurre o di notte, chiedendo loro di nominare proprio tutto ciò che viene loro in mente: l’argomento dal palloncino scappato di mano a un bambino alla Stella Polare.
Fate annotare tutto ciò che viene detto. Chiedete poi ai ragazzi di suddividere gli elementi nominati in 3 grandi gruppi: quelli che sono vicini alla Terra e raggiungibili con un aereo di linea, quelli che potrebbero essere raggiunti con un satellite artificiale e quelli ancora più lontani. Chiedete anche di classificarli tra elementi artificiali e naturali. Chiedete loro di ipotizzare le distanze tra la Terra e alcuni degli elementi individuati. Ponete poi alcune domande stimolo quali: che cosa significa Universo? La parola “universale” che cosa vi fa venire in mente? Quanto è grande secondo voi l’Universo? Che cos’è il Sistema Solare? Che parte ha, secondo voi, nell’Universo? Studiando il corpo umano gli alunni hanno già incontrato più volte la parola sistema, ora trovano la stessa parola in un contesto completamente diverso. L’insegnante può chiedere ai ragazzi perché il Sistema Solare ha questo nome. Se non dovessero emergere risposte utili, l’insegnante sottolineerà che la parola “sistema” indica un insieme di elementi tra cui vi è interazione.
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
Attività 1. Ricostruzione di un modello di Sistema Solare L’insegnante spiegherà che le immagini che osserviamo sui libri non rispettano, in proporzione, né la grandezza dei pianeti né la loro distanza dal Sole. Per avere un’idea della distanza dei pianeti dal Sole si può proporre questa attività che andrà svolta all’aperto, perché sono necessari ampi spazi. Un alunno rappresenterà il Sole, perciò indosserà una maglietta gialla. Altri 8 bambini rappresenteranno gli 8 pianeti del Sistema Solare: per comprendere la differenza tra pianeti interni rocciosi ed esterni gassosi, i bambini che rappresentano i pianeti interni avranno una maglietta marrone, gli altri l’avranno blu. La distanza di riferimento sarà quella Terra-Sole che potrebbe essere fissata a 2 m. Per l’insegnante, ricordiamo che la distanza Terra-Sole è di 1 unità astronomica (1UA). Gli altri pianeti interni si posizioneranno in questo modo: Mercurio a circa 70 cm dal Sole (0,387 UA), Venere a circa 1,5 m (0, 723 UA), Marte dopo la Terra a circa 3 m (1,524 UA). I pianeti esterni si posizioneranno nel seguente modo: Giove a circa 10 m (5,209 UA), Saturno a circa 19 m (9,539 UA), Urano a circa 38 m (19,18 UA), Nettuno a circa 60 m (30,06 UA). L’insegnante chiederà a ragazzi di descrivere, prima uno alla volta, poi tutti insieme, un’orbita attorno al “Sole”. In questo modo i ragazzi possono intuire sia la distanza reale tra i pianeti sia la differenza nei tempi di rivoluzione degli stessi. 2. Catturare i raggi solari ( pagina 81) Per valutare la differente inclinazione dei raggi solari si può proporre agli allievi di “catturarli” in differenti momenti del giorno e dell’anno. La scheda seguente illustra i passaggi necessari.
80
Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
CATTURARE I RAGGI SOLARI 1 Che bello stare al Sole! Ti sei mai chiesto, però, come giungono i raggi solari sulla Terra?
Prova a catturarli. Lavora con i tuoi compagni e compagne.
• Procuratevi alcuni tubi di diversa lunghezza e diametro: potete unire insieme dei tubi vuoti di carta da cucina, oppure tubi di plastica utilizzati per l’elettricità, un sostegno cavo dell’ombrellone… • In una giornata di sole uscite all’aperto e cercate di catturare i raggi di luce, muovendo il tubo fino a quando non vedrete sul terreno il cerchio di luce prodotto dai raggi “catturati”. • Osservate la posizione dei tubi. Sono tutti paralleli?
2 Ripetete l’esperienza sia in un altro momento della giornata sia nello stesso momento della giornata, ma 15 e 30 giorni dopo.
• Che cosa osservate? • La posizione dei tubi cambia se avete svolto l’attività in un orario differente della stessa giornata? • La diversa inclinazione dipende dal movimento di rotazione della Terra o da quello di rivoluzione? • La posizione dei tubi cambia se avete svolto l’attività nello stesso momento della giornata, ma parecchi giorni dopo? • La differente inclinazione dipende dal movimento di rotazione della Terra o da quello di rivoluzione?
81
Scienze
Classe 5a
UA 2 • L’Universo
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione all’argomento “l’Universo” sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
277-293
Fornire conoscenze, aiutare a studiare.
• • • • • •
Saper fare
29-37
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Come uno scienziato • Sapere
@mappe
14-15 e 20
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@atlante
66-67
Favorire la capacità di osservare e dedurre, favorire l’apprendimento attraverso l’uso delle immagini.
@verifiche
50 e 52
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Entro nell’argomento Sperimentare per capire Le mie competenze Compito di realtà Coding Riassumendo
I collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini
L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: • geografia: i vulcani: da dove deriva la lava? Che cosa dimostra? • tecnologia: il GPS: come funziona? • storia: l’importanza dell’orientamento per lo sviluppo della navigazione in mare aperto.
Quali conoscenze e competenze può raggiungere ciascun allievo
Le conoscenze • Conoscere le caratteristiche dei principali corpi celesti. • Conoscere, a grandi linee, la struttura del Sistema Solare. • Ricostruire e interpretare il movimento di alcuni corpi celesti rielaborandoli anche attraverso giochi con il corpo. • Conoscere i movimenti di rotazione e di rivoluzione della Terra e le loro conseguenze. Le competenze • Sviluppare atteggiamenti di curiosità. • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico. • Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze, fare misurazioni, registrare dati significativi, identificare relazioni spazio/temporali. • Esporre in forma chiara ciò che viene sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. • Trovare da varie fonti informazioni e spiegazioni sui problemi che interessano.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando parte della verifica delle pagine 43-44, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la prima parte delle verifiche 3A e 3B.
82
Alunno/a Data Classe
Ti aiuto a imparare
1 Leggi
con attenzione. Per ciascuna parte scrivi i concetti chiave, copiandoli da quelli che trovi in fondo alla pagina successiva. Se necessario, completa le frasi.
Gli scienziati sostengono che l’Universo si sia formato in seguito a un’enorme esplosione avvenuta circa 14 miliardi di anni fa. Da quel momento l’Universo ha cominciato a espandersi e a diventare sempre più vasto.
Nello spazio ci sono miliardi e miliardi di corpi celesti. Tutti insieme formano l’. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . ............................................... .
........................................................................
Nell’Universo ci sono: • le stelle, caldissime e formate da gas: producono luce e calore; • i pianeti, formati da rocce o gas: non hanno luce propria e ruotano intorno a una stella; • le comete, formate da rocce e ghiaccio; • gli asteroidi e i meteoriti, formati da rocce; • le galassie, cioè grandi insiemi di stelle, pianeti, ecc... che sono tra loro collegati. 83
Ti aiuto a imparare
Alunno/a Data Classe
Le ................................................... sono formate da gas, soprattutto idrogeno. Anche il Sole è una stella. In confronto alle altre stelle non è molto grande, ma noi la vediamo più grande delle altre perché è molto più vicina a noi.
Intorno al Sole girano 8 grandi pianeti, alcuni pianeti più piccoli, meteoriti, asteroidi, comete… Tutti insieme formano il ...............................................................
Uno dei pianeti che gira intorno al Sole è il nostro, la . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .................... . È un pianeta roccioso. È caldo nel suo centro, ma non brilla di luce propria come le stelle. La ........................................... ha un satellite, cioè un pianeta più piccolo che le gira intorno: la ........................................... .
La Terra non è ferma. Compie due movimenti: • gira intorno al Sole; per fare un giro completo impiega un anno; questo movimento si chiama di rivoluzione; • gira su se stessa; per fare un giro completo impiega un giorno; questo movimento si chiama di ........................................................................... . . . . . . . I concetti chiave Big Bang • Universo • Corpi celesti • Stelle • Sistema Solare • Terra • Movimenti della Terra
2 Per
ciascuno dei concetti chiave, formula una o più frasi per esporre quanto hai imparato.
84
Classe 5a
UA 3 • Luce e suono
Scienze
LUCE E SUONO L’argomento In questa seconda parte dell’unità didattica viene proposta l’osservazione di che tratteremo due forme di energia: la luce e il suono. Difficilmente i ragazzi individueranno autonomamente questi due fenomeni come forme di energia. In questo momento non è necessario insistere su questo aspetto che potrebbe risultare troppo astratto per gli allievi che non hanno ancora potuto riflettere su che cosa significhi “energia”; è consigliabile privilegiare l’osservazione dei fenomeni legati a luce e suono per poterli analizzare e scoprire le caratteristiche. Pur tenendo presente questo aspetto metodologico, l’insegnante può, se lo ritiene opportuno, raccontare agli allievi come luce e suono siano stati studiati nel corso dei secoli. LUCE
Ritroviamo i primi studi che riguardano la luce presso gli antichi Greci. Euclide era convinto che le immagini degli oggetti fossero dovute a raggi generati dall’occhio umano e non dagli oggetti. Soltanto verso l’anno 1000 si cominciò a considerare la luce come un’entità reale che permetteva la visione degli oggetti. A cavallo tra il XVI e il XVII secolo fu Keplero che parlò di luce come di infiniti raggi che deviano la loro traiettoria o vengono assorbiti quando incontrano degli oggetti. Si imposero poi due diversi modelli: Newton affermava che la luce fosse formata da un flusso di particelle microscopiche (corpuscoli) che venivano emesse dalle sorgenti di luce; Huygens pensava che la luce si trasmettesse attraverso onde di energia. Gli studi di Albert Einstein descrissero la luce come una forma di energia che in alcune situazioni si comporta come un’onda, in altre come un corpuscolo. E gli studi continuano… È importante far comprendere ai ragazzi la differenza tra sorgente luminosa (corpo che produce luce) e corpo illuminato. Collegando l’argomento con quanto studiato in precedenza, essi capiranno che il Sole è una sorgente luminosa, la Luna è un corpo illuminato che riflette la luce solare. Mostrando agli allievi immagini della Terra viste dallo spazio noteranno che anche la Terra, come la Luna, nello spazio mostra una faccia illuminata. I corpi illuminati diventano a loro volta sorgenti secondarie di luce. Gli allievi distingueranno poi le sorgenti luminose naturali (ad esempio le stelle e quindi anche il Sole) e sorgenti luminose artificiali (le lampadine, i laser…). Occorre poi ricordare che la luce viaggia ad altissima velocità (circa 300 000 km al secondo) e non ha bisogno di alcun materiale per propagarsi, perciò viaggia anche nel vuoto. SUONO
Il suono si produce a causa delle vibrazioni di un corpo elastico, chiamato sorgente sonora. Il suono è una forma di energia che si trasmette come un’onda elastica. Le onde sono prodotte da qualsiasi corpo che vibra e, di conseguenza, fa variare la pressione dell’aria attorno al corpo: così le particelle di aria oscillano. Quando l’oscillazione giunge alle orecchie, colpisce il timpano, una membrana che a sua volta vibra. Le vibrazioni trasmesse dal timpano a tre piccoli ossicini vengono poi percepite dal cervello attraverso il nervo acustico. Il suono viaggia a velocità meno elevata della luce e non si propaga nel vuoto, ma solo attraverso la materia.
85
Scienze
Classe 5a
UA 3 • Luce e suono
La velocità del suono dipende dal materiale attraverso cui si propaga: nell’aria viaggia a circa 340 m al secondo, nell’acqua a circa 1500 m/s, nei mattoni a circa a 3600 m/s. La differente velocità dipende dalla coesione delle molecole: più esse sono vicine, maggiore è la velocità.
Come Come sempre, si può introdurre l’argomento con un brainstorming chiedendo introdurre agli allievi prima che cosa sia secondo loro la luce e poi quali parole associal’argomento no all’idea di “luce” e quali esperienze possono raccontare relative a questo
argomento. In questo modo l’insegnante rileverà le loro conoscenze (o false conoscenze) di cui terrà conto nella trattazione dell’argomento e i ragazzi rifletteranno su quanto già conoscono. Alcune domande stimolo potrebbero essere: secondo voi, è la luce che ci permette di vedere ciò che ci circonda o gli occhi vedono gli oggetti, indipendentemente dalla presenza di luce? Che cosa significa la frase “è capace di vedere anche al buio”? Ci sono persone che possono vedere al buio? Poiché qualche allievo potrebbe considerare possibile vedere al buio, è consigliabile oscurare completamente l’aula o una piccola stanza e porre sulla cattedra (o su un tavolo) alcuni oggetti, facendo rilevare che al buio completo essi non si vedono affatto. Se invece viene fatta filtrare un po’ di luce, gli oggetti si distinguono, ma non si vedono bene i loro colori. In maniera analoga, anche per la presentazione dell’argomento “suono” si può partire dalle conoscenze pregresse degli allievi. Si possono proporre ascolti di suoni molto diversi chiedendo agli allievi di descriverli, cercando tutti gli aggettivi possibili e adatti (compito che non sempre risulterà facile). L’insegnante può invitare gli allievi a emettere un suono debole e poi un suono forte, un suono acuto o un suono grave, chiedendo loro di porre una mano sulla gola per sentire eventuali vibrazioni.
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
86
Attività Che colore hanno gli oggetti? ( pagina 87) • Osservazione dello stesso oggetto (per esempio uno zainetto) esposto a fonti di luci differenti (una candela in una stanza buia, la luce del Sole, la luce della lampadina, una stanza in penombra, un neon…). Il colore dello zainetto si è modificato? Qual è il suo “vero” colore? Perché noi vediamo diversi colori? • L’insegnante metterà, senza mostrarli agli allievi, alcuni oggetti in una scatola di cartone piuttosto grande. Dopo aver praticato un foro nella scatola farà osservare l’interno attraverso un tubo infilato nel foro (ad esempio un rotolo vuoto di carta da cucina) e chiederà agli allievi che cosa vedono. Gli oggetti saranno poi illuminati ponendo nella scatola fonti di luce di diversa intensità. I ragazzi osserveranno come variano i colori con il variare della fonte di luce. Si giungerà alla conclusione che il colore di un oggetto dipende dalla quantità e dal tipo di luce che lo illumina. • L’esperienza può essere ripetuta applicando filtri colorati sulle sorgenti luminose. Osservando come i colori vengono percepiti in modo differente si arriverà alla conclusione che per vedere il colore reale degli oggetti bisogna illuminarli con una luce bianca.
Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
CHE COLORE HANNO GLI OGGETTI? 1 Scegli quattro delle situazioni in cui hai osservato lo zainetto (illuminato dal Sole,
da una lampadina, in penombra, illuminato da un neon, illuminato da una torcia …). Colora lo zainetto nel modo in cui lo hai visto. Per ciascun disegno, scrivi da che cosa era illuminato.
Situazione �������������������
Situazione �������������������
Situazione �������������������
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2 Scrivi le tue osservazioni sugli oggetti osservati nella scatola.
87
Scienze
Classe 5a
UA 3 • Luce e suono
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione all’argomento “Luce e suono” sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
294-302
Fornire conoscenze, aiutare a studiare.
• • • • • •
Saper fare
38-44
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Come uno scienziato • Sapere
@mappe
16-19
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@verifiche
51 e 53
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
Entro nell’argomento Sperimentare per capire Le mie competenze Compito di realtà Coding Riassumendo
I collegamenti L’argomento trattato può fornire spunti per alcuni collegamenti con: con altre • matematica: come Talete misurò l’altezza della piramide di Cheope utilizzando la lunghezza della sua ombra; discipline e con la realtà • storia: la meridiana; come l’uomo imparò a usare le ombre per segnare il dei bambini trascorrere del tempo; • arte e immagine: luce e ombra nei quadri di Caravaggio; • educazione alla salute: l’incidenza del rumore nel formarsi di alcune malattie.
Quali Le conoscenze conoscenze e • Riconoscere e descrivere fenomeni luminosi e sonori. competenze • Conoscere le caratteristiche del suono e della luce e coglierne similitudini e può raggiungere differenze. ciascun allievo
Le competenze • Sviluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che stimolino a cercare spiegazioni di ciò che succede. • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico. • Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze, fare misurazioni, registrare dati significativi, identificare relazioni spazio/temporali. • Esporre in forma chiara ciò che viene sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando parte della verifica delle pagine 43-44, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando la seconda parte delle verifiche 3A e 3B.
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Alunno/a Data Classe 1 Leggi
Ti aiuto a imparare
con attenzione.
Luce e suono sono due forme di energia. La luce è prodotta da sorgenti luminose che possono essere naturali (il Sole) o artificiali (la lampadina accesa). La luce si propaga a velocità altissima anche nel vuoto, dove manca aria. Gli oggetti che vengono colpiti dalla luce si chiamano oggetti illuminati. La luce attraversa alcuni oggetti; altri invece “fermano” i raggi luminosi, in parte o del tutto. Perciò gli oggetti possono essere:
trasparenti
traslucidi
opachi
Se i raggi colpiscono uno specchio si riflettono, cioè rimbalzano indietro.
Il suono si forma quando un corpo vibra. Ciò che produce un suono si chiama sorgente sonora. I suoni attraversano i gas, i liquidi, i solidi, ma non si propagano nel vuoto. Il suono viaggia molto più lentamente della luce.
Le caratteristiche di un suono sono altezza, intensità, timbro. • Altezza: un suono può essere grave o acuto. • I ntensità: un suono può essere forte o debole. •T imbro: un suono dipende dalla forma e dal materiale di ciò che lo produce. 89
Scienze
Classe 5a
UA 4 • Energia e forze
ENERGIA E FORZE L’argomento Per trattare il tema dell’energia è importante aver chiaro che è uno dei conche tratteremo cetti fondanti della scienza.
Possiamo definire l’energia nel modo più comune, cioè come “la capacità di produrre un lavoro”, ma è necessario avere chiaro che questo argomento è ancora oggetto di studio: è forse il concetto più misterioso della scienza, ma anche quello che sta alla base di qualsiasi studio scientifico. Oggi conosciamo molto dell’energia: non possiamo vederla come “entità autonoma” staccata dal mondo, ma possiamo studiarne gli effetti che ha. In natura l’energia è in continua trasformazione e tutto è strettamente collegato. I legami non si limitano al nostro ambiente o al nostro pianeta, ma sono cosmici. È il Sole il responsabile diretto o indiretto dell’energia che otteniamo dal vento, dal petrolio, dall’acqua, dalle maree, dai cibi. Solo l’energia geotermica e quella nucleare non dipendono dal Sole. Siamo circondati da altri oggetti che trasformano e trasmettono energia: i termosifoni, le cucine, le radio, le televisioni, gli elettrodomestici, le lampadine… Anche noi stessi siamo esempi di catene energetiche: la nostra energia deriva dal cibo e viene trasformata in cellule viventi e capacità di svolgere azioni. Da una forma di energia se ne può ottenere una diversa, ma l’energia non si può creare dal nulla. Perciò è necessario che i ragazzi si avvicinino al concetto di energia con mente aperta, capace di cogliere le trasformazioni e i legami. È altrettanto importante che capiscano il ruolo fondamentale dell’energia nel nostro mondo sempre più affamato di fonti energetiche, ma anche spesso incapace di vedere le conseguenze di un uso scorretto o eccessivo di esse. La conoscenza perciò, già dalla scuola Primaria, deve trasformarsi in uno strumento per giudicare e intervenire come cittadini consapevoli sulla realtà che ci circonda. Se il concetto di energia risulta talvolta di difficile comprensione da parte degli allievi, ancora di più lo è il concetto di forza, un concetto molto ampio e non facilmente definibile in modo adeguato a bambini di questa età. Però le forze fanno parte della loro vita quotidiana: in ogni momento le vedono in azione, anche se raramente se ne rendono conto. Perciò nel testo le forze sono presentate nel modo più comprensibile: azione che deforma, sposta, modifica un corpo, lo tiene fermo o impedisce al corpo stesso un’azione. Nei bambini la forza è spesso collegata solo alla forza muscolare, all’azione consapevole eseguita attraverso i muscoli. È importante però ricordare che la forza può essere applicata anche da un oggetto inanimato: la sedia su cui siamo seduti ci sostiene, perciò esercita una forza. Ricordiamo che una forza da sola non esiste. Perciò anch’essa si definisce in base agli effetti che produce.
ENERGIA Come introdurre L’argomento generalmente suscita interesse perché i ragazzi amano capire l’argomento come funzionano gli oggetti che li circondano: arrivati in quinta hanno superato
la fase in cui aprono gli oggetti per vederne l’interno, ma sono molto curiosi di sapere perché il televisore trasmette le immagini, come giunge la voce attraverso il telefono, come è possibile accendere una lampadina solo schiacciando un pulsante. Perciò, l’argomento può essere introdotto chiedendo loro come pensano che funzionino alcune di queste macchine. L’insegnante può chiedere di trovare e
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Classe 5a
UA 4 • Energia e forze
Scienze
mettere a disposizione di tutti immagini che mostrano l’energia in azione e poi riflettere insieme su che cosa è possibile osservare. Il tema dell’energia è collegabile in modo proficuo a quanto i ragazzi hanno già imparato studiando l’apparato digerente e l’apparato cardio circolatorio. Ora devono allargare i propri orizzonti e comprendere che la necessità di fornirsi di energia non è limitata agli esseri umani, ma è comune a tutti i viventi. È utile chiedere ai ragazzi anche che cosa ricordano di quanto studiato lo scorso anno quando hanno analizzato le catene alimentari. Quali viventi sono alla base di ogni catena alimentare e immagazzinano energia nei cibi a disposizione degli altri viventi? Di che cosa hanno bisogno le piante per trasformare elementi non viventi in zuccheri? Sarà perciò possibile far identificare il Sole come la fonte primaria di energia. FORZE
Per presentare le forze è bene chiedere ai ragazzi che cosa identificano con la parola “forza”. Dopo aver rilevato le loro idee si può anche chiedere agli allievi di applicare una forza su un pallone e vedere i differenti effetti. Il pallone potrebbe muoversi, ma, se per esempio è contro una parete, non si muoverà ma sarà schiacciato, deformato, addirittura rotto se la forza sarà eccessiva. Si può far ragionare i ragazzi sulle variabili che intervengono: la quantità di forza, oppure il materiale e la forma dell’oggetto (utilizzando palloni di diversa forma e materiale). Si può ragionare anche sui significati figurati della parola forza: “Che forza!”, “Sei una forza!”, “Bella forza!” chiedendo se queste espressioni indicano una situazione o, come nel concetto scientifico di forza, un’azione.
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Scienze
Classe 5a
Esempi di didattica partecipata e inclusiva
UA 4 • Energia e forze
Attività 1. Come sono stati costruiti gli oggetti che ci circondano? ( pagina 93) Un oggetto comune, come ad esempio una maglietta, è stato realizzato con l’intervento di molte e diverse forme di energia. I ragazzi sceglieranno alcuni oggetti di uso comune che sono disponibili in classe; cercheranno in gruppo di ricostruire le catene di trasformazione che hanno portato alla produzione dell’oggetto stesso e individueranno forme di energia che hanno permesso di volta in volta il cambiamento. Dovrebbero così giungere alla consapevolezza che tutto ciò che possono osservare attorno a loro ha qualcosa in comune: tutto è stato realizzato attraverso trasformazioni dell’energia. Il banco, il quaderno, il maglione esistono grazie all’energia solare che ha permesso alle piante di crescere, alle pecore di trovare erba per far crescere la lana ecc... 2. Gli oggetti cadono e… ( pagina 94) Gli allievi sanno che se prendono una gomma e poi lasciano la presa essa cade: è facile affermare che ciò accade a causa della forza di gravità. Un po’ più difficile è comprendere perché si è fermata. Perciò, è necessario che essi provino a ragione su quale forza si è opposta alla gravità. L’insegnante chiederà: perché la gomma si è fermata? Che cosa ha fermato la sua corsa verso il centro della Terra? I ragazzi, lavorando a coppie, possono svolgere questa attività: uno di loro sosterrà un foglio di carta, l’altro appoggerà sul foglio vari oggetti, gomme, temperini, astucci… Il foglio opporrà una forza, ma quando la forza-peso degli oggetti sarà troppo forte, si romperà. Si ragionerà perciò insieme sui quesiti: perché il foglio è riuscito a sostenere gli oggetti, ma poi si è rotto? Quale forza ha esercitato? Quale forza lo ha fatto rompere? Si può allargare l’esperienza invitando i ragazzi a riflettere sul verso e direzione degli oggetti che cadono. Gli oggetti cadono nello stesso modo? Come cade un oggetto al Polo nord? E al Polo sud? La scheda che proponiamo di seguito può essere un buono spunto di discussione.
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Alunno/a Data Classe
DIDATTICA PARTECIPATA
COME SONO STATI COSTRUITI GLI OGGETTI CHE CI CIRCONDANO? Simone sta facendo un disegno. Ricostruiamo insieme una parte della catena energetica che permette questa azione. La matita La matita scrive grazie a una mina, un bastoncino prodotto con un impasto di grafite (un minerale simile al carbone) e argilla. L’impasto viene cotto in un forno e poi rivestito con una guaina esterna fatta di legno. Infine, la guaina viene verniciata. La grafite si estrae dalle miniere, l’argilla è un tipo di terreno. Il legno proviene dagli alberi.
1 Su un cartellone, disegnate o scrivete i passaggi necessari perché questi due materiali
diventino una mina per la matita. Nelle trasformazioni, quando è stata utilizzata energia? 2 Su un cartellone disegnate o scrivete i passaggi necessari affinché il legno sia trasformato
in una guaina. Nelle trasformazioni, quando è stata utilizzata energia?
• Fate un passo indietro. Come si è formato il legno? Che cosa ha fornito alla pianta l’energia per crescere? 3 Infine, se siete interessati, fate una ricerca per capire come si producono le vernici.
E Simone? Il bambino da dove ricava l’energia per disegnare e intanto respirare, far battere il cuore, far funzionare lo stomaco che digerisce la merendina che ha mangiato?
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DIDATTICA PARTECIPATA
Alunno/a Data Classe
GLI OGGETTI CADONO E... Gli oggetti, se non sostenuti, cadono: è semplice vero? Ma verso dove cadono? 1 Immagina di appoggiare una gomma sul bordo di questi tubi che, come vedi, sono posti
in posizioni differenti. Disegna il percorso che farà la gomma cadendo dal tubo fino a terra.
• Ora prova tu e controlla: quando il tubo è verticale dovrai tenere con le dita la gomma, nelle altre posizioni dovrebbe cadere da sola dopo che tu l’avrai appoggiata sul bordo del tubo. Se non dovesse accadere muovi leggermente il tubo. Avevi disegnato le traiettorie giuste?
2 E le persone? Disegna sul mondo
una persona al polo Nord, una al polo Sud e una sulla linea dell’equatore. In quale posizione si trovano?
• Due bambini hanno disegnato in questo modo. Chi ha ragione? Discuti con i compagni.
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B
Classe 5a
UA 4 • Energia e forze
Scienze
Il percorso proposto nel testo Nel testo, in relazione all’argomento “Energia e forze” sono presenti i seguenti materiali: TESTO
PAGINE
A CHE COSA SERVE
RUBRICHE SPECIALI
@discipline.it
303-324
Fornire conoscenze, aiutare a studiare.
• • • • •
Saper fare
45-60
Consolidare le conoscenze, sviluppare e verificare le competenze.
• La parola a uno scrittore • Come uno scienziato • Sapere
@mappe
20-24
Organizzare il pensiero, collegare le conoscenze, facilitare lo studio e la memorizzazione.
@verifiche
54-57
Verificare il raggiungimento degli obiettivi programmati.
I collegamenti con altre discipline e con la realtà dei bambini Quali conoscenze e competenze può raggiungere ciascun allievo
Entro nell’argomento Sperimentare per capire Compito di realtà Coding Riassumendo
L’argomento trattato può fornire spunti per collegamenti con: • storia: l’invenzione delle macchine a vapore e la Rivoluzione Industriale; • tecnologia: la costruzione di un semplice circuito elettrico; • realtà del bambino: la raccolta differenziata nel proprio Comune. Le conoscenze • Individuare, nell’osservazione di esperienze concrete, alcuni concetti scientifici quali: dimensioni spaziali, peso, forza, movimento... • Cominciare a riconoscere regolarità nei fenomeni e a costruire in modo elementare il concetto di energia. • Saper individuare le differenti forme di energia. • Comprendere il concetto di fonte energetica. • Distinguere fonti rinnovabili e non rinnovabili. Le competenze • Sviluppare atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che stimolino a cercare spiegazioni di ciò che succede. • Esplorare i fenomeni con un approccio scientifico. • Individuare nei fenomeni somiglianze e differenze, fare misurazioni, registrare dati significativi, identificare relazioni spazio/temporali. • Esporre in forma chiara ciò che viene sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. • Trovare da varie fonti informazioni e spiegazioni sui problemi che interessano.
Come Al termine dell’unità didattica di apprendimento è possibile valutare: terminare? • le competenze raggiunte, utilizzando parte della verifica delle pagine 58-59, Saper fare; • le conoscenze acquisite, utilizzando le verifiche 4A e 4B.
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Ti aiuto a imparare 1 Leggi
Alunno/a Data Classe
con attenzione.
L’energia è tutto ciò che permette di modificare qualcosa. L’energia si presenta sotto molti aspetti: solare, eolica, muscolare, termica, idrica, chimica, elettrica.
energia solare
energia termica
energia eolica
energia idrica
energia muscolare
energia chimica
energia elettrica
L’energia non si crea da sola, ma si trasforma: è prodotta da un’altra forma di energia. Sulla Terra la fonte di energia primaria è il Sole.
Le fonti di energia si suddividono in: • fonti rinnovabili (vento, Sole, acqua, calore del sottosuolo); • fonti non rinnovabili (carbone, petrolio, metano…). La forza è l’azione esercitata su qualcosa: l’oggetto che subisce la forza si sposta, si deforma, si ferma… La forza può avere differenti forme: • la forza di gravità attrae i corpi verso il centro della Terra; • la forza di attrito si oppone ai corpi che si muovono su una superficie.
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