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fontivisive Segni divini

Aurea dicta

Nel progettare Aurea dicta ci siamo proposti di realizzare uno strumento scientificamente corretto e didatticamente aggiornato, capace di fondere le caratteristiche di un manuale (cioè di una storia articolata per periodi rigorosamente e ordinatamente scanditi) con quelle di un’antologia (fondata sulla centralità dei testi). La sezione antologica comprende – accanto a un’abbondante scelta di testi tradizionalmente presentati in lingua latina con traduzione italiana a fronte – un cospicuo numero (oltre cento) di testi d’autore, i “classici” in lingua originale, ampiamente annotati e commentati, provvisti in nota di complete e fedeli traduzioni che aiutino lo studente nella comprensione linguistico-grammaticale dei testi. Gli autori proposti come “classici” sono, nell’ordine: Plauto, Terenzio, Catullo, Lucrezio, Cicerone, Cesare, Sallustio, Virgilio, Orazio, Tibullo, Properzio, Ovidio, Livio, Seneca, Tacito, Agostino. In non pochi casi, sono state privilegiate opere integrali (come il Somnium Scipionis), pressoché complete (come la prima Catilinaria di Cicerone), o ampiamente antologizzate (come il Liber catulliano e il Bellum Catilinae di Sallustio). La selezione dei brani è stata ogni volta impostata sul criterio della maggiore esemplarità dei testi e dei temi affrontati: la figura di Catilina ritorna nella prospettiva “a caldo” della celebre orazione ciceroniana, come in quella più distanziata della monografia sallustiana; la riflessione sulla dottrina epicurea si sviluppa in un confronto fra Lucrezio e Cicerone. Aurea dicta, titolo mutuato dal De rerum natura di Lucrezio (III, 12), vuole mettere l’attenzione proprio sul valore fortemente esemplare e pedagogico della letteratura latina: parole che irradiano la luce di una grande civiltà nella quale – e senza alcuna retorica – ancora oggi ci dobbiamo riconoscere. Il testo si articola in sezioni di profilo storico e percorso antologico, in uno stretto rapporto di reciproca interazione, in modo tale che il discorso storico del profilo sia funzionale a quei testi, e che i testi scelti siano ogni volta rappresentativi di un autore e di un’epoca: di questo rapporto testimoniano i continui rinvii tra le due sezioni (storica e antologica). La ricchezza dell’antologia (quasi duecento testi introdotti e commentati nel solo primo volume) risponde all’intento di consentire all’insegnante – come allo studente – la più ampia possibilità di scelta. L’impianto del discorso storico-letterario è in sostanza quello più collaudato e didatticamente efficace: l’ordine cronologico è rigorosamente rispettato; gli autori maggiori sono affrontati in capitoli autonomi; il rapporto fra la produzione letteraria e il contesto storico-sociale viene sempre evidenziato. Ampio spazio è tuttavia riservato all’evoluzione dei generi letterari: diversi capitoli presentano un’impostazione e un percorso per generi (il teatro e l’epica nell’età arcaica; l’elegia augustea; la poesia nella prima età imperiale;

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