Bellissimo! B2/C1 completa il corso di lingua italiana Bellissimo!, sia nella sua versione in tre livelli (A1 – A2 – B1), sia nella versione Bellissimo! EDIZIONE COMPATTA in due livelli (A1/A2 e B1). Sulla scia del successo ottenuto dal corso, Bellissimo! B2/C1 mantiene il suo approccio interculturale in un contesto fortemente comunicativo e attivo. Tra i suoi punti di forza, una metodologia didattica diversificata, un’organizzazione flessibile della classe e un’efficace e chiara integrazione tra elementi linguistici basati sul QCER e altri molto vicini a quelli del mondo reale.
Bellissimo! IN TRE LIVELLI Livello 1 – A1
Livello 2 – A2
Livello 3 – B1
• Libro dello studente comprensivo di Eserciziario + 1 audio CD • Fascicolo delle soluzioni • Guida per l’insegnante + 2 audio CD • Libro digitale per l’insegnante
• Libro dello studente comprensivo di Eserciziario + 1 audio CD • Fascicolo delle soluzioni • Guida per l’insegnante + 2 audio CD • Libro digitale per l’insegnante
• Libro dello studente comprensivo di Eserciziario + 1 audio CD • Fascicolo delle soluzioni • Guida per l’insegnante + 2 audio CD • Libro digitale per l’insegnante
Bellissimo! B2/C1
Bellissimo! EDIZIONE COMPATTA Livello 1 – A1/A2
Livello 2 – B1
Livello B2/C1
• 1 Libro dello studente comprensivo di Eserciziario • 1 PDF delle soluzioni online • 1 Libro digitale disponibile per l’insegnante • Ascolti in MP3 scaricabili online
• 1 Libro dello studente comprensivo di Eserciziario • 1 PDF delle soluzioni online • 1 Libro digitale disponibile per l’insegnante • Ascolti in MP3 scaricabili online
• Libro dello studente comprensivo di Eserciziario + 1 audio CD • Fascicolo delle soluzioni • Guida per l’insegnante + 2 audio CD • Libro digitale per l’insegnante
Bellissimo! B2/C1 È strutturato in 10 unità didattiche divise in quattro sezioni: • L’italiano per sorridere: coinvolge lo studente in vivaci attività, che stimolano la motivazione ad apprendere, grazie a canzoni, frasi famose di film, blog, giochi di osservazione… • L’italiano tra i testi: si incentra sulla comprensione delle diverse tipologie di testo, introducendo, o rinforzando, il lessico e le strutture della comunicazione in italiano. • L’italiano per parlare: evidenzia l’aspetto pragmatico della lingua e i suoi segnali discorsivi. L’attività di ascolto avvia il lavoro sul parlato, dagli usi più colloquiali a quelli più formali. • L’italiano tra usi e strutture: conduce gli studenti ad una riflessione induttiva e analitica sulle strutture della lingua, attraverso la presentazione di esempi concreti e attività guidate. Eserciziario + 1 audio CD Compreso nel Libro dello studente, offre 64 pagine di esercizi sugli argomenti grammaticali, lessicali e funzionali delle quattro sezioni di ogni unità. L’audio CD allegato presenta gli ascolti dell’Eserciziario, le cui trascrizioni chiudono il volume. Guida per l’insegnante + 2 audio CD Oltre alla presentazione del corso, alle soluzioni e alle trascrizioni audio, offre utili suggerimenti didattici e una vasta gamma di esercizi: di approfondimento delle singole unità, “Verso la certificazione” e una ricca sezione di grandi foto di civiltà italiana corredate di nozioni ulteriori ed esercizi. I due audio CD allegati comprendono: • gli ascolti del Libro dello studente • gli ascolti della Guida. Libro digitale per l’insegnante Versione multimediale del Libro dello studente, con esercizi interattivi, ascolti e materiale extra Sito Internet - www.elionline.com/bellissimo Offre una vasta gamma di materiale aggiuntivo scaricabile.
www.elionline.com
ANNA DE MARCO
M A R I AG R A Z I A PA LU M B O
Bellissimo! CORSO DI LINGUA ITALIANA
B2-C1 GUIDA PER L'INSEGNANTE
Anna De Marco - Mariagrazia Palumbo Bellissimo! Corso di lingua italiana B2-C1 Coordinamento editoriale: Paola Accattoli Redazione: Paola Accattoli Direttore artistico: Marco Mercatali Progetto grafico: ELI Impaginazione: Antonio Lepore Ricerca iconografica: Giorgia D’Angelo Direttore di produzione: Francesco Capitano Concezione grafica della copertina: Paola Lorenzetti Foto di copertina: iStock © ELI s.r.l. 2019 Casella Postale 6 62019 Recanati Italia Telefono: +39 071 750701 Fax: +39 071 977851 info@elionline.com www.elionline.com Crediti Fotografie: Shutterstock, archivio ELI I siti Web presenti in questo volume sono segnalati ad uso esclusivamente didattico, completamente esterni alla casa editrice ELI e assolutamente indipendenti da essa. La casa editrice ELI non può esaminare tutte le pagine, i contenuti e i servizi presenti all’interno dei siti Web segnalati, né tenere sotto controllo gli aggiornamenti e i mutamenti che si verificano nel corso del tempo di tali siti. Lo stesso dicasi per i video, le canzoni, i film e tutti gli altri materiali
autentici complementari, di cui la casa editrice ELI ha accertato l’adeguatezza esclusivamente riguardo alle selezioni proposte e non all’opera nella sua interezza. L’editore e a disposizione degli aventi diritto tutelati dalla legge per eventuali e comunque non volute omissioni o imprecisioni nell’indicazione delle fonti bibliografiche o fotografiche. L’editore inserirà le eventuali correzioni nelle prossime edizioni dei volumi. Tutti i diritti riservati. Le fotocopie non autorizzate sono illegali. E vietata la riproduzione totale o parziale cosi come la sua trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo senza previa autorizzazione scritta da parte dell’editore. Stampato in Italia presso Grafiche Flaminia – Trevi (PG): 19.83.452.0 ISBN 978-88-536-2497-0
L’importanza dell’italiano nel mondo • L’italiano è una delle lingue più studiate al mondo: per alcuni è al terzo posto, per altri al quarto. Ma – al di là della classifica – è sicuramente una lingua molto parlata e molto amata. Ed è anche una lingua molto utile, perché molti ambiti lavorativi importanti fanno uso dell’italiano. Tra questi abbiamo, per esempio, il mondo della musica classica, quello del melodramma e quello della moda. • Chi si occupa di storia dell’arte deve conoscere l’italiano, dato il grandissimo valore dell’arte italiana dal Medioevo al Rinascimento, e anche chi si occupa di design. E non dimentichiamo la cucina: uno degli aspetti più amati dell’Italia nel mondo. La stessa cosa vale per il cinema dove termini come “neorealismo” o “felliniano” hanno fatto la storia di questa importantissima forma d’arte. • Insomma, l’italiano è importantissimo anche nel mondo del lavoro e non è solo una lingua “bella” che suscita piacere e ammirazione per la sua musicalità e la sua affascinante struttura. • Un altro aspetto importante è il mondo della Chiesa: certo, la lingua ufficiale è il latino, ma sia in Vaticano che in molti ambiti religiosi in tutto il mondo, la lingua di comunicazione tra religiosi che vengono da Paesi diversi è l’italiano. • A questo si uniscono i circa 40 milioni di emigrati italiani in tutto il mondo: dal Canada all’Australia, sono moltissimi i figli o i nipoti di emigrati italiani che vogliono recuperare le loro “radici linguistiche”. • Insomma, “italiano per passione” o “italiano per lavoro”, la lingua del Bel Paese continua ad essere una delle più praticate e studiate, con oltre mezzo milione di studenti di tutte le età che – ogni anno – si iscrivono a corsi di italiano in molti Paesi. La redazione ELI
Bellissimo! B2-C1 Sommario Introduzione Elenco delle tracce audio
6 11
VERSO LA CERTIFICAZIONE
SUGGERIMENTI DIDATTICI
4
Unità 1
12
Unità 1
34
Unità 2
13
Unità 2
38
Unità 3
16
Unità 3
42
Unità 4
17
Unità 4
46
Unità 5
20
Unità 5
50
Unità 6
21
Unità 6
54
Unità 7
25
Unità 7
58
Unità 8
27
Unità 8
62
Unità 9
29
Unità 9
66
Unità 10
31
Unità 10
10
ESERCIZI EXTRA
SOLUZIONI E TRASCRIZIONI
Unità 1
74
Libro dello studente
Unità 2
75
Eserciziario
108
Unità 3
76
Guida per l'insegnante
127
Unità 4
77
Unità 5
78
Unità 6
79
Unità 7
80
Unità 8
81
Unità 9
82
Unità 10
83
84
IMMAGINI ITALIANE SEZIONE FOTOGRAFICA Little Italy a New York
140
Generazione robot
142
La pizzica salentina
144
Internet e Terza Età
146
Venezia e il carnevale
148
Il cibo fatto in casa
150
Oro... magico
152
Emozioni... al cinema
154
Le cascatelle del Mulino di Saturnia
156
Marostica: la partita a scacchi vivente
158
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INTRODUZIONE IL CORSO BELLISSIMO! - COMPONENTI Bellissimo! è un corso di italiano per studenti adulti e giovani adulti. È disponibile in 2 versioni: • ersione Bellissimo! 1-2-3 in tre volumi, rispettivamente di livello A1-A2-B1
•
ersione Bellissimo! Edizione Compatta in 2 volumi, rispettivamente di livello A1-A2 e B1
Entrambe le versioni comprendono per ogni livello: Volumi 1 Libro dello studente comprensivo di Eserciziario 1 Guida per l’insegnante 3 CD audio Allegati alla Guida per l’insegnante: - CD audio n°1 con gli ascolti del Libro dello Studente - CD audio n°2 con gli ascolti degli Esercizi verso la Certificazione della Guida Questo al fine di fornire, allegato alla Guida, tutto quello di cui l’insegnante ha bisogno per le lezioni in classe. Allegato al Libro dello Studente: il CD audio dell’Eserciziario. Questo affinché lo studente abbia a portata di mano, il necessario per esercitarsi a casa. Libro digitale È disponibile un libro digitale per ciascun livello. Fascicolo delle soluzioni - PDF È disponibile in formato PDF scaricabile online e contiene tutte le soluzioni dello stesso e dell’Eserciziario. Sito dedicato www.elionline.com/bellissimo Offre a studenti ed insegnanti utile materiale supplementare.
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Introduzione BELLISSIMO! B2-C1 Il presente volume Bellissimo! B2-C1 completa il percorso didattico sia di Bellissimo! in tre volumi (A1 - A2 - B1) sia di Bellissimo! Edizione compatta (A1-A2 e B1), conducendo gli studenti fino ad un livello avanzato di italiano. Il testo mantiene la metodologia dei volumi precedenti, unendo il meglio della didattica tradizionale a metodologie fortemente comunicative, improntate all’imparare facendo e ad un approccio multisensoriale e fortemente attivo.
Metodologia L’impianto teorico del volume segue i principi della moderna glottodidattica, che mette in primo piano lo sviluppo delle abilità linguistiche (secondo le indicazioni del Quadro Comune Europeo delle Lingue) e gli usi funzionali della lingua. Le abilità di base e le abilità integrate sono sviluppate attraverso attività di natura differente e che realizzano approcci differenti, ludico ma anche grammaticale. Uno spazio significativo e ampio viene dedicato allo sviluppo dell’abilità di lettura di testi complessi, al fine di favorire nello studente strategie efficaci per la lettura globale, selettiva e analitica. Si è sempre cercato di favorire attività cognitivamente impegnative che potessero promuovere nello studente un approccio attivo, partecipativo e di scoperta. In ogni unità e la scelta delle attività e degli input intende introdurre contenuti linguistici nuovi, facendo leva su conoscenze naturali già presenti nello studente. Questo approccio metodologico che chiama in causa in maniera diretta le esperienze di vita e l’enciclopedia di mondo dello studente, e privilegia un approccio induttivo, si basa sulle recenti e autorevoli studi di glottodidattica che hanno ampiamente dimostrato come il costruire legami tra quanto proposto in classe e quanto esperito dagli studenti favorisca i processi di memoria e di sistematizzazione negli apprendimenti linguistici.
Il lessico Il lessico viene introdotto e presentato attraverso ascolti, dialoghi, testi letterari, sceneggiature di film, articoli di giornale, blog, trasmissioni televisive e radiofoniche e molto altro, tutti tratti da materiali autentici riadattati per essere ricondotti al livello B1. In alcune unità, tuttavia, sono stati introdotti termini che possono sembrare più complessi o che non appartengono al vocabolario di base. Tale scelta metodologica è dalla considerazione di fondo che alcune parole, che non appartengono al vocabolario di base, sono nomi e verbi che non sono oggetto di manipolazione all’interno dell’unità, ma che soddisfano bisogni comunicativi imprescindibili nella realtà italiana di oggi e che possono soddisfare le necessità comunicative e personali degli studenti.
Libro dello studente Il libro studente seguenti temi: Unità 1 Unità 2 Unità 3 Unità 4 Unità 5 Unità 6 Unità 7 Unità 8 Unità 9 Unità 10
è costituito da 10 unità dedicate ai Sotto i riflettori Italiani all’estero Scienza tra passato e futuro Tra italiano e dialetti Comunicazione e media ia i da nord a s d Cibo e identità I mestieri del futuro Misurare le emozioni Star bene con se stessi
Ogni singola unità è costituita da quattro sezioni: L’italiano per sorridere: canzoni, giochi, espressioni quotidiane o dialettali introducono il tema dell’unità, permettendo di entrare nel vivo della lingua italiana in modo giocoso e sorprendente. L’italiano tra i testi: un testo autentico (racconto, articolo, poesia...) permette di lavorare sulla lingua reale e sui diversi tipi di scrittura, sia dal punto di vista narrativo che dal punto di vista didattico. L’italiano per parlare: un dialogo autentico (tratto da un film, per esempio) aiuta ad entrare nei meccanismi del parlato, portando lo studente ad una profonda consapevolezza dell’italiano vero, quotidiano. L’italiano tra usi e strutture: rielabora ed armo-
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Introduzione nizza quanto appreso nell’unità, focalizzando i punti grammaticali, lessicali e strutturali proposti.
L’Eserciziario In un unico volume insieme al Libro dello studente, è ricco di attività differenziate, in modo da offrire all’insegnante la possibilità di testare quanto appreso dagli studenti, a seconda delle necessità del momento, o di approfondire e ampliare, dal punto di vista grammaticale, lessicale e tematico quanto presentato nel Libro dello Studente, qualora la classe o le esigenze didattiche lo richiedano. L’Eserciziario offre quattro pagine di esercizi Extra per ciascuna unità per memorizzare, praticare ed ampliare quanto appreso in ogni singola unità. Terminano il volume le trascrizioni dei testi audio dell’Eserciziario.
La Guida per l’insegnante Per quanto riguarda la metodologia, all’interno della presente guida vengono suggerite per ogni singola unità didattica, delle differenti strategie di conduzione delle attività, il metodo deduttivo o induttivo, i possibili input aggiuntivi, gli approfondimenti culturali, espressi in una forma molto sintetica e chiara, seppure dettagliata. In particolare, per ogni singola attività vengono suggerite al docente delle puntuali modalità di organizzazione della classe e della singola lezione, in modo da fornire il maggior supporto possibile, pur nella completa libertà didattica del docente. Con il solo obiettivo di poter essere semplicemente utili, abbiamo indicato le specifiche tecniche cooperativa che possono essere proposte per ogni singola attività presenti nella sezione Suggerimenti didattici. Di seguito, invece, suggeriamo delle diverse attività cooperative da poter usare come momento di scambio collettivo, in forma ludica, dato il loro carattere non strutturato e il loro tono informale.
Attività di Cooperative informali (non strutturate) • Discussione in coppie prima della lezione, in cui si chiede di rispondere prima individualmente e poi confrontandosi in coppia ad alcune domande dell’insegnante su un certo contenuto, ad esempio a partire dalle prime due pagine di immagini delle unità, o a partire dal titolo dell’unità. Agli studenti si
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chiede di formulare ipotesi sul contenuto dell’unità a partire dal titolo dalle immagini. • ispondere a do ande di o prensione del tipo “vero/falso” o organizzate in una scelta multipla su una lettura da svolgere prima individualmente e poi in coppia scambiandosi le risposte, cercando eventuali errori e individuando i punti del testo da rivedere. • Leggere e spiegare in coppia. Il docente prevede un’interruzione alla spiegazione ogni 5-10 minuti. Gli studenti devono rispondere individualmente e poi in coppia a una o due domande su ciò che è stato presentato, collegando le nuove informazioni con quelle precedenti. Si tratta di una tecnica particolarmente utile a sostenere la motivazione.
Tavola rotonda Utilizzata all’inizio della lezione per “costruire il gruppo” (partecipazione di tutti), può essere usata come fissazione/pratica delle competenze o revisione di unità trattate precedentemente.
Svolgimento 1) Formazione di piccoli gruppi eterogenei. 2) L’insegnante pone una domanda aperta (che preveda più risposte possibili), agli studenti viene chiesto di pensare alla risposta (lessico: es. vacanza, parti della casa, abbigliamento…). 3) Dopo la fase di riflessione individuale si fa circolare tra gli studenti un foglio di carta. Ognuno contribuisce scrivendo una risposta, passando poi il foglio al compagno alla sua destra. Nella Tavola Rotonda simultanea si danno più fogli che girano contemporaneamente nel gruppo. Ognuno scrive la sua risposta (alla domanda posta dal docente) una sola volta su ogni foglio.
Introduzione Intervista in tre passi Obiettivo: condividere le informazioni personali, le ipotesi, opinioni sviluppate a partire da letture, poesie, ecc. a conclusione dell’unità didattica.
Svolgimento Ogni membro di un gruppo si confronta con un partner di un altro gruppo. Passo 1: lo studente intervista all’altro. Passo 2: si invertono i ruoli. Passo 3: ogni studente rientra nel gruppo e condivide le risposte del partner con i membri del gruppo.
Partners Obiettivi: padronanza e presentazione di materiale nuovo, sviluppo di concetti; Sviluppo della capacità di presentare esprimendosi in LS.
Svolgimento 1) La classe è divisa in gruppi di 4. 2) Gli studenti lavorano in coppie separate per analizzare un input, contenuto tra quelli presenti nell’unità. 3) Ogni coppia ha il compito di imparare per essere in grado di insegnare all’altra coppia e può consultare altre coppie che stanno lavorando sullo stesso argomento. 4) I gruppi si ricompongono e ogni coppia insegna
il suo materiale all’altra. Le coppie si interrogano e sostengono reciprocamente. L’obiettivo finale è che tutti sappiano tutto. 5) L’insegnante verifica a caso la comprensione e il progresso di ogni allievo
Jigsaw Obiettivo: specializzazione del compito. Si impara per insegnare, sviluppo di tecniche per veicolare contenuti e concetti: mappe, grafici, disegni, etc.
Svolgimento 1) Si formano gruppi eterogenei di 4. 2) Ad ogni membro del gruppo si assegna un materiale diverso e completo. 3) Ogni membro si incontra con membri di altri gruppi che hanno lo stesso materiale formando così gruppi di “esperti”. 4) Ogni gruppo di esperti impara ed elabora strategie per insegnare. 5) Al ritorno nel gruppo originario ogni membro insegna la sua parte di compito e deve verificare che tutti sappiano tutto. A sua volta dovrà imparare ciò che gli altri hanno spiegato a lui. 6) L’insegnante verifica la comprensione con interrogazioni e test.
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Introduzione Carosello Obiettivo: sviluppare le abilità di produzione orale. Struttura che permette ad ogni studente di condividere più volte il medesimo contenuto e di raggiungere abilità espressive nel parlato.
Struttura cooperativa rapida e agile utile ad attivare le risposte di tutti i membri alla ricerca della soluzione o della risposta di cui ognuno sarà responsabile individualmente.
Svolgimento
Svolgimento
1) In ogni gruppo si decide chi sarà lo speaker (n. 1) e chi gli ascoltatori (n. 2, 3, 4). 2) Lo speaker di ogni gruppo rimane seduto mentre i suoi compagni ruotano, fino ad occupare i posti del primo gruppo collocato in senso orario e si siedono. 3) Lo studente 1 espone mentre gli altri ascoltano lo speaker di turno. L’insegnante stabilisce un temo di esposizione uguale per tutti i gruppi. 4) Allo scadere del tempo stabilito, gli ascoltatori di ogni gruppo si alzano nuovamente e ruotano nuovamente in senso orario scalando nel gruppo successivo. 5) Quando gli ascoltatori hanno terminato il loro giro, riferiscono allo speaker quanto ascoltato
1) Formazione di gruppi: si formano gruppi di 4/5 alunni ciascuno; si invita ciascun gruppo a darsi un nome. 2) A ogni membro del gruppo viene dato un numero: se i membri sono 4, ci sarà un numero 1, un 2, un 3, un 4 per ogni gruppo; si possono usare dei cartoncini di colori diversi contrassegnati dai numeri per facilitare il riconoscimento di ogni membro all’interno del gruppo. 3) L’insegnante dà una consegna o pone la domanda aggiungendo: “Assicuratevi che tutti nel gruppo sappiano tutto” e pone un limite di tempo. 4) Il gruppo pone le teste insieme per pensare e concordare la risposta. I membri si accertano che tutti sappiano rispondere. 5) Quando il gruppo è pronto fa un segnale all’insegnante. 6) L’insegnante si avvicina al gruppo e chiama un numero a caso e il numero chiamato deve dare la risposta o illustrare l’elaborato del gruppo. 7) Se la risposta è corretta e completa, l’insegnante si complimenta, diversamente chiederà ai membri del gruppo di rimettere le teste insieme per migliorare la risposta.
Esempi di applicazione 1) Conoscersi e presentarsi all’inizio dell’anno. 2) Esercitarsi ad esprimere il proprio pensiero rispetto ad un nuovo contenuto. 3) Richiamare alla memoria informazioni recenti o pregresse. 4) Fare ipotesi. 5) Rispondere a domande chiuse. 6) Rispondere a domande aperte. 7) Ripassare un argomento. 8) Presentare il proprio prodotto di gruppo. 9) Apprendere l’uso di alcuni tempi verbali. 10) Apprendere l’uso di nuove strutture grammaticali attraverso la ripetizione. 11) Condividere feedback nella revisione.
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Teste numerate assieme
Introduzione ELENCO DELLE TRACCE AUDIO AUDIO CD 1
AUDIO CD 2
Ascolti del Libro dello studente (CD allegato alla Guida per l’insegnante)
Ascolti degli esercizi “Verso la Certificazione” nella Guida per l’insegnante (CD allegato alla Guida per l’insegnante)
Traccia
Unità
Attività
Pagina
Traccia
Unità
Attività
Pagina
2
1
2a
13
2
1
Fila A 4
3 5
3
1
1a-1b
20
2
1
Fila B 4
3 7
4
2
1a-1b
30
3
2
Fila A 4
3 9
5
2
1a-1c
40
3
2
Fila B 4
4 1
6
2
6
40
4
3
Fila A 4
4 3
7
2
2a-2b
41
4
3
Fila B 4
4 5
8
2
4
41
5
4
Fila A 4
4 7
9
3
1a-1b-1c
52
5
4
Fila B 4
4 9
10
4
1a-1b
60
6
5
Fila A 4
51
11
4
1c
60
6
5
Fila B 4
53
12
4
1-2a-2b
68
7
6
Fila A 4
55
13
5
1a-1b
81
7
6
Fila B 4
57
14
6
1b
88
8
7
Fila A 4
59
15
6
6
89
8
7
Fila B 4
6 1
16
6
1a-1c-1d-1e
95
9
8
Fila A 4
6 3
17
6
1f
95
9
8
Fila B 4
6 5
18
7
1a-1b
112
10
9
Fila A 4
6 7
19
8
5a-5b
132
10
9
Fila B 4
6 9
20
9
2a-2b
146
11
10
Fila A 4
7 1
21
9
4a
148
11
10
Fila B 4
7 3
22
10
2a
156
23
10
1a-1b
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AUDIO ESERCIZIARIO Ascolti dell’Eserciziario CD allegato al Libro dello Studente) Traccia
Unità
2
1
3
2
4
3
5
4
6
5
7
6
8
7
9
8
10
9
11
10
Attività
Pagina
11
UNITÀ
1 SUGGERIMENTI DIDATTICI Unità 1 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 12-13
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione sulle immagini della sezione e attraverso un brainstorming attiva le preconoscenze degli studenti su quei film. Svolge in plenum l’esercizio 1. 2 Chiede agli studenti di lavorare a coppie e svolgere l’esercizio 2, del quale fornisce un breve feedback. 3 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 3. In alternativa, questa parte si offre ad un confronto interculturale: il docente può chiedere agli studenti se conoscono altri modi di dire noti, legati a film prodotti nella loro lingua. In questo caso può decidere di proiettare delle clip con frasi diventate poi famose. 4 Legge l’attività 4 al fine di introdurre le attività legate alla canzone (vedi suggerimenti: “Cosa può dire il docente” ). Poi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 5a e 5b. 5 Richiama l’attenzione degli studenti sugli aggettivi presenti nella strofa e chiede loro di svolgere gli esercizi 5c e 5d. Discute in plenum le risposte degli studenti. Poi chiede loro di verificare le ipotesi formulate (esercizio 5e) e di svolgere l’esercizio 6. Dà un feedback in plenaria. In alternativa gli esercizi 5b, 5c, 5d e 6 possono essere usati per introdurre la quarta sezione (L’italiano tra usi e strutture). L’attività 7 può essere svolta sia in chiusura di questa sezione sia dopo la sezione IV.
• Guardate le foto. Sono scene di film famosi abbinate a frasi famose. Conoscete i film dai quali sono tratte? • Vi vengono in mente altre scene e frasi famose legate a dei film? Facciamo degli esempi. • Osservate la locandina del film: secondo voi che tipo di film è?
Quali materiali può usare il docente? Il testo, gli audio e le immagini proposte nella sezione, eventuali clip da film. pagine 14-19
Cosa può fare il docente? 1 Discute con gli studenti l’idea di “genere cinematografico”, quindi chiede loro di dividersi in gruppi e svolgere gli esercizi 1a e 1b. In alternativa il docente può chiedere ai singoli gruppi di lavorare per 20/30 minuti e poi organizzare una presentazione sui generi cinematografici: questo consentirebbe di riprendere parte del lessico appreso nella precedente sezione.
12
Cosa può dire il docente? • Avete visto l’ultimo film di… uscito al cinema? Che genere è? Perché lo definiamo così? Quindi un genere cos’è? • Allora sapete cos’è un supereroe? Mi fate un esempio?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim/ recensioni.
L’ITALIANO PER PARLARE
Cosa può dire il docente?
L’ITALIANO TRA I TESTI
2 Dopo un breve brainstorming sull’idea di “supereroe”, richiama l’attenzione degli studenti sul glossario di pagina 14 e 15 e poi chiede loro di svolgere gli esercizi 2a, 2b e 2c. Dà il feedback in plenum. Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Osserva” di p. 16 poi chiede agli studenti di lavorare in coppi/ in gruppo e fare gli esercizi sul lessico (2d, 2e, 2f). Dà un feedback in plenum poi chiede agli studenti di fare individualmente l’esercizio 2g. Raccoglie le risposte degli studenti e avvia una breve discussione sul film. 3 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 3a e 3b. Dà un feedback in plenum. Richiama l’attenzione degli studenti sui box di p. 17 (La recensione, L’ambientazione) e p. 18 (Espressioni per descrivere un film), quindi divide gli studenti in gruppo e chiede loro di svolgere gli esercizi 4, 5, 6a, 6b e 7: dà il feedback in plenum. 4 Chiede ai gruppi di lavoro di svolgere l’esercizio 8 a e 8b. Il feedback può essere dato chiedendo ai singoli gruppi di leggere la loro recensione e di valutare la recensione degli altri, decidendo quale lavoro è stato più accurato e preciso.
pagine 20-25
Cosa può fare il docente? 1 Fa partire l’ascolto dell’intervista a Carmen Consoli e chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 1a, finalizzato alla comprensione globale dell’ascolto. Poi richiama la loro attenzione sulle frasi dell’intervista e le fa osservare. 2 Chiede agli studenti di leggere l’esercizio 1b. Poi fa partire di nuovo l’ascolto e chiede agli studenti di svolgere l’esercizio (potrebbero essere necessari più ascolti). 3 Chiede agli studenti di leggere le frasi dell’esercizio 1c, poi richiama la loro attenzione sul box “Cambiare l’ordine delle parole nella frase” (p. 21 e 22), per evidenziare le differenze tra i vari tipi di frase (SVO, Frase scissa e Dislocazione). Infine chiede loro di fare gli esercizi 2, 3, 4, 5 e 6. Le strutture spiegate in questa sezione (Frase scissa e Dislocazione) sono molto diffuse in italiano, ma possono risultare difficili: è pertanto fondamentale che, ad ogni esercizio, il docente faccia seguire un feedback puntuale. 4 Organizza gli studenti in gruppo per lo svolgimento
UNITÀ
2 della parte conclusiva della sezione, che richiede diversi momenti di discussione di gruppo. Richiama l’attenzione sui due riquadri “Osserva” a pagina 25 e chiede agli studenti di fare gli esercizi 7a, 7b, 7c, 7d e 8. Dà il feedback in plenum.
superlativi idiomatici e chiede agli studenti di fare l’esercizio 12. 8 Chiede agli studenti un feedback generale del lavoro svolto in questa unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente?
Cosa può dire il docente?
• Prima di far partire il secondo ascolto, una intervista alla cantante Carmen Consoli, controlliamo il significato delle frasi che vedete nell’esercizio 1a. Leggiamole insieme. Le conoscevate già? Adesso avete un minuto per leggere le domande dell’esercizio 1b prima dell’ascolto.
• Ricordate la canzone “L’ultimo bacio” e le attività svolte? Si trattava di una canzone ricca di aggettivi. Mi fate qualche esempio di aggettivo? Bene. Dedicheremo questa parte della lezione a comprendere come si utilizzano gli aggettivi in italiano. • Abbiamo già incontrato espressioni utilizzate in senso figurato, altre in senso letterale, in particolare. Facciamo un esempio? • Cosa ne pensate del lavoro svolto nell’unità? Quali argomenti vi sono piaciuti maggiormente?
Quali materiali può usare il docente? Lim, video, audio, immagini, clip.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 26-29
Cosa può fare il docente? 1 L’insegnante introduce l’attività attraverso un brainstorming sulla canzone di Carmen Consoli ascoltata (p. 13)e spiega quale sarà l’oggetto della lezione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Prima di iniziare le attività vere e proprie, il docente può valutare l’opportunità di dividere la classe in gruppi: poiché le attività che seguono sono attività di scoperta delle regole grammaticali realizzate induttivamente, è consigliabile organizzarle come lavoro a coppie o in gruppo. 2 L’insegnante chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 1a e 1b. Poi organizza in uno spidergram alla lavagna/Lim le risposte degli studenti. Quindi chiede loro di leggere attentamente il riquadro “L’Aggettivo qualificativo” e di svolgere gli esercizi 2 a e 2b. Dà un feedback esplicito. 3 Richiama l’attenzione degli studenti su riquadro “Qualità soggettive, oggettive e forme fisse” e ne verifica la comprensione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 3a, 3b, 3c, 3d e 3e. Dà il feedback ai gruppi di lavoro supportandone la discussione. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul box senso letterale e figurato e chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 4 e 5. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 5 Chiede agli studenti di leggere l’esercizio 6 (p. 28). Poi richiama la loro attenzione sul box “Il superlativo relativo” e chiede ai gruppi di lavoro di completare gli esercizi 7, 8a e 8b. Dà un feedback puntuale ed esplicito ad ogni esercizio. 6 Chiede agli studenti di fare l’esercizio 8c. 7 Chiede agli studenti di leggere l’esercizio 9a. Poi richiama la loro attenzione sul riquadro “Il superlativo assoluto”. Quindi chiede agli studenti di fare gli esercizi 9b, 9c e 10. Chiede agli studenti di fare l’esercizio 11 poi richiama la loro attenzione sul riquadro sottostante sui
Quali materiali può usare il docente? Lim/ Lavagna, recensioni.
Unità 2 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 30-31
Cosa può fare il docente? 1 Legge il titolo dell’Unità, Italiani all’estero, e chiede agli studenti se hanno mai conosciuto degli italiani che si trovavano all’estero per lavoro o per viaggio (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi richiama la loro attenzione sull’immagine e chiede di ipotizzarne il significato. Raccoglie le risposte e le organizza alla lavagna mettendo in evidenza quelle legate al tema dell’emigrazione. 2 Quindi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 1a, 1b, 1c: per ogni esercizio viene fornito un feedback puntuale eventualmente evidenziando le parole legate all’area semantica delle migrazioni. 3 Chiede agli studenti di lavorare in coppia, svolgere l’esercizio 2 e poi confrontare le singole risposte. In alternativa si può valutare la possibilità di far lavorare gli studenti individualmente e poi confrontarsi con il gruppo classe: questa alternativa è praticabile solo se il gruppo classe non è numeroso (massimo 15 studenti). 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul riquadro “Le similitudini” (p. 30) e chiede loro di svolgere l’esercizio 3. Dà un feedback collettivo confrontando le diverse ipotesi. 5 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 4 e 5: in particolare la correzione dell’esercizio 5 può essere utilizzata come momento di confronto interculturale (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Una
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UNITÀ
2 SUGGERIMENTI DIDATTICI alternativa può essere la seguente: se la classe è composta da gruppi di studenti di madrelingua diversa, gli studenti possono essere raggruppati in base alla L1 di provenienza per svolgere l’esercizio e poi far partire il confronto interculturale. 6 Per creare un momento ludico, ma reimpiegare quanto appreso con l’esercizio 3, l’insegnante può utilizzare il gioco “Indovina chi”. Chiede agli studenti di scrivere su un foglietto il nome di una persona presente in classe (compagno o insegnante) e metterlo da parte. Poi chiede di scrivere una descrizione della persona scelta usando almeno 3 similitudini. A turno gli studenti leggono la descrizione e i compagni di classe devono indovinare. Vince chi indovina più descrizioni (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 7 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 6, 7, e 8: sia il gioco “Indovina chi” sia questi esercizi servono a fissare il lessico e a creare un momento ludico e motivante. 8 Infine chiede agli studenti un feedback generale sull’attività.
Cosa può dire il docente? • Gli italiani sono un popolo presente in ogni parte del mondo. Voi ne avete conosciuti? Quando? Perché si trovavano all’estero (per lavoro, per viaggio, per studio)? • Anche nelle vostre lingue si usano le similitudini? Vengono utilizzati i colori o altro? Facciamo degli esempi. • Scrivete sul foglietto il nome di una persona presente in classe (compagno o insegnante). Adesso, in 3 minuti, scrivete una descrizione della persona scelta usando almeno 3 similitudini. A turno leggete la descrizione e i compagni devono indovinare di chi si tratta. Vince chi indovina più descrizioni.
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Quali materiali può usare il docente? Il testo, gli audio e le immagini proposte nella sezione, che sono funzionali alla spiegazione del lessico.
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 32-39
Cosa può fare il docente? 1 Legge il titolo dell’articolo (p. 32) e pone delle domande mirate ad attivare le preconoscenze degli studenti e ad elicitare il lessico utile alla comprensione del brano (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi richiama l’attenzione degli studenti sulla presenza dei tre diversi tipi di grafici. 2 Divide gli studenti in gruppi di tre e chiede loro di svolgere l’attività di lettura in 1. Mentre gli studenti svolgono l’attività, il docente si avvicina a turno ad ogni gruppo per supportarne il lavoro. 3 Chiede ai gruppi di lavoro di rileggere il brano e fare gli esercizi 2, 3 e 4. Dà un feedback puntuale ed espli-
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cito degli esercizi, che mirano alla comprensione del lessico dell’unità. Richiama la loro attenzione sul box “L’articolo di giornale” (p. 34). Poi chiede loro di fare gli esercizi n. 5,6,7, 8 e 9. Dà un feedback puntuale ed esplicito. Chiede agli studenti di fare l’esercizio 10 poi richiama la loro attenzione sul riquadro “Riportare e commentare notizie e dati” (p. 35) spiegando gli elementi linguistici necessari alla presentazione dei dati: a questa parte il docente dedica molto spazio perché è l’obiettivo principale della sezione. Chiede agli studenti di fare gli esercizi 11 e 12 e li corregge in plenum. Poi richiama l’attenzione degli studenti sul box “la nominalizzazione” (p. 36). Chiede agli studenti di fare l’esercizio 13. Prima di passare all’attività successiva il docente chiede agli studenti un feedback su quanto è stato spiegato richiamando i punti linguistici spiegati nella sezione: l’attività successiva richiede un reimpiego di tutto quello che è stato spiegato nella sezione pertanto è opportuno che il docente si accerti che la maggior parte dei punti linguistici siano stati compresi prima di continuare le attività (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Chiede agli studenti di dividersi in gruppi da cinque o sei persone ed organizzare una presentazione seguendo le istruzioni contenute nell’attività 14. Ascolta le presentazioni dando un feedback immediato ad ogni gruppo. In alternativa l’insegnante può organizzare una scheda di valutazione della presentazione dei dati e chiedere agli studenti di valutare le presentazioni dei singoli gruppi, al fine di scegliere il gruppo “migliore”. Introduce l’articolo sui pregiudizi verso gli italiani (p. 38) attraverso un brainstorming legato alle parole giudizi e pregiudizi. Chiede ai gruppi di studenti di fare gli esercizi 15a, 15b, 16 e 17 (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Richiama l’attenzione degli studenti sul riquadro “Usi del verbo vedere”. Poi chiede loro di svolgere gli esercizi 18 e 19. Richiama l’attenzione sul box (p. 39) “Usi della parola cuore”. Poi chiede agli studenti di fare gli esercizi 20 e ne discute con loro. Poi chiede agli studenti di fare le attività 20, 21 a, 21 b, 22. L’ultima parte della sessione si presta a d un confronto interculturale sia per gli usi figurati delle parole (vedere, cuore) sia per gli stereotipi sulle varie nazionalità: l’insegnante può chiedere agli studenti di organizzarsi in gruppi e confrontarsi su questi temi. In alternativa l’insegnante può organizzare una discussione in plenum con la classe.
Cosa può dire il docente? • Secondo voi chi sono gli “over 40”? Perché si emigra di solito? • Rivediamo le parole utilizzabili per presentare i dati. Allora per organizzare il discorso cosa usiamo? E per riportare e commentare notizie e dati?
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2 Per aggiungere informazioni? Invece per fare un confronto tra due o più elementi cosa usiamo? Facciamo un esempio? • Stereotipi e pregiudizi: ne avete mai sentito parlare? Mi fate un esempio? Quali pregiudizi sono diffusi nel vostro Paese? Quali pregiudizi vi vengono in mente rispetto agli italiani?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, articoli di giornale contenenti dati.
L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 40-41
Cosa può fare il docente? 1 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 1a (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”) mentre ascoltano l’intervista a Michele Bonanno (p. 40): l’esercizio è finalizzato a comprenderne il significato globale. Poi chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 1b. Dà un veloce feedback dell’attività e chiede di leggere l’esercizio 1c. Quindi fa partire un secondo ascolto dell’intervista finalizzato allo svolgimento di tale esercizio e dà un feedback dell’attività. 2 Chiede agli studenti di fare l’esercizio 1d e raccoglie e discute in plenum le loro risposte. 3 Richiama l’attenzione degli studenti sulla locandina del film “La prima cosa bella” e lo presenta. Quindi chiede agli studenti di fare l’esercizio 2a e di ascoltare il dialogo tratto dal film. Dà un feedback dell’attività e chiede agli studenti di fare l’esercizio 2b. Quindi richiama l’attenzione sul riquadro “Il complimento” (p. 41), evidenziando in particolare la possibilità di rispondere ai complimenti in diversi modi. Poi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 3 e 4. Questa parte può essere utilizzata per fare un confronto interculturale sui complimenti (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul fatto che in Italia ci sono molte pronunce regionali e dialettali (come studiato nell’UDA 1) e chiede loro di svolgere l’esercizio 4 (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Ascolteremo un’intervista ad un giovane emigrato siciliano, che ora vive a New York. Com’è stata la sua esperienza di emigrazione, positiva o negativa? Perché? • I complimenti nella vostra lingua su quali argomenti vertono? Di solito si fanno complimenti sulle caratteristiche fisiche o caratteriali delle persone? E come si può rispondere ai complimenti? • Vi ricordate quanto abbiamo visto nella precedente unità? In Italia esistono tante parlate regionali e dialettali. Adesso ne ascolteremo una abbastanza nota, quella toscana.
Quali materiali può usare il docente? Lim, video, audio, immagini, clip.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 42-45
Cosa può fare il docente? Gli esercizi di questa sezione richiedono una correzione esplicita, perché qui si fissano strutture linguistiche fondamentali e dunque il feedback deve essere esplicito e condiviso con gli studenti. 1 L’insegnante introduce l’attività richiamando l’attenzione sulle foto che corredano la sezione (pp. 42-43) attraverso un brainstorming, al fine di attivare le preconoscenze degli studenti sull’idea che l’emigrazione sia un fatto piuttosto antico (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede agli studenti di lavorare individualmente e fare l’esercizio 1a - utilizzando il glossario - al fine di comprendere il significato globale del testo. Al termine dell’esercizio, l’insegnante può chiedere agli studenti di spiegare, a turno, il significato della lettera (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di lavorare a coppie per svolgere gli esercizi 1b, 1c, 1d. Dà un feedback in plenum. 3 Chiede agli studenti di lavorare da soli e fare l’esercizio 1e; dopo aver ascoltato le risposte degli studenti, il docente può eventualmente dedicare una parte della lezione ad un confronto interculturale sulle migrazioni, utile anche a reimpiegare il lessico appreso fin qui (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 4 Richiama l’attenzione degli studenti sui riquadri “Eppure” e “Piuttosto che” (p. 43), chiedendo poi di svolgere l’esercizio 2 e dando un feedback esplicito dell’esercizio. 5 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 3 e dà un feedback in plenum. 6 Dopo aver presentato il riquadro “Il condizionale passato” (p. 44), chiede agli studenti lavorare in coppia e di svolgere gli esercizi 4 e 5. Il feedback di questi esercizi è particolarmente importante perché riguarda la comprensione del condizionale passato e delle sue diverse funzioni: pertanto è necessaria una correzione esplicita e puntuale. 7 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 6. 8 Chiede agli studenti di fare l’attività 7 che è un’attività ludica ma finalizzata ad utilizzare il condizionale. 9 Chiede agli studenti un feedback generale del lavoro svolto in questa unità.
Cosa può dire il docente? • Osservate le foto a pagina 42, o la nave a pagina 43. Cosa vi fanno venire in mente? Sono foto di qualche anno fa? • Secondo voi di cosa parla questo testo? È una lettera? Chi è il destinatario? • I sentimenti che provavano gli americani verso gli
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3 SUGGERIMENTI DIDATTICI immigrati italiani sono così diversi da quelli che molta gente prova oggi per gli immigrati? O per le persone che sembrano “diverse”. Cosa ne pensate?
Quali materiali può usare il docente? Lim/Lavagna, immagini, scatola, fogli.
Unità 3 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 46-47
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione sulle immagini, piuttosto particolari, della sezione e chiede agli studenti di descrivere cosa vedono. Quindi spiega il concetto di illusione ottica (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e leggere i testi 1 e 2, e provare a descrivere le immagini (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Raccoglie il feedback in plenum. Quindi chiede agli studenti di rileggere il testo e fare l’esercizio 4. Nell’esercizio compare il verbo “simulare”, che rimanda al riquadro “Osserva” . 3 Chiede agli studenti di fare l’esercizio 5, che è un test della personalità: questa parte è in realtà ludica ed ha l’obiettivo di essere motivante.
Cosa può dire il docente? • Guardate le immagini della sezione. Che immagini vedete? Un triangolo? Due? Onde che si muovono? Eppure non ci sono: in realtà queste sono illusioni ottiche, cioè qualcosa che appare in molto diverso da ciò che è. • Bene ora ci concentriamo sul triangolo di Kanizsa, una illusione ottica tutta italiana. Che ve ne pare? Chi vuole descriverlo? • Allora adesso leggiamo i testi.
Quali materiali può usare il docente? Il testo, gli audio, le immagini proposte nella sezione, eventuali altre immagini di illusioni ottiche.
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 48-51
Cosa può fare il docente? 1 Dopo un veloce brainstorming con gli studenti (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”), scrive alla lavagna le parole chiave ai fini della comprensione del testo (osservazione, esperimento, ipotesi ecc.). Poi chiede agli studenti di leggere il testo (attività 1a), richiama la loro attenzione sul glossario (p. 48) e chiede di fare l’esercizio 1b: dà un feedback in plenum.
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2 Chiede agli studenti di fare l’attività 1c. Prima di passare all’attività successiva, il docente può eventualmente chiedere ad uno o più studenti di spiegare il metodo sperimentale, al fine di verificare la comprensione delle attività fin qui svolte (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).. 3 Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Osserva” (p. 49) e chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 2 e 3. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sui box “Il linguaggio scientifico” e “I connettivi” (pp. 50-51) e chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 4, 5 e 6. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 5 Chiede agli studenti di fare un bilancio di quanto appreso in questa sezione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Avete mai sentito parlare del metodo sperimentale? Quali parole vi vengono in mente? Osservazione, esperimenti e poi? • Allora adesso facciamo il punto sul linguaggio che abbiamo usato fin qui, cioè il linguaggio della scienza. A pagina 50 troviamo delle indicazioni precise. Rivediamole insieme. • Cosa abbiamo imparato in questa sezione? Ricapitoliamo quanto appreso.
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, video degli esperimenti reperibili in rete, immagini presenti nel testo.
L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 52-55
Cosa può fare il docente? 1 Scrive alla lavagna le parole “programma radiofonico” e “Radioscienza” e chiede agli studenti di formulare delle ipotesi su quanto stanno per ascoltare (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di ascoltare l’intervista per la prima volta e capire di quale scienziato si parla (esercizio 1a). Raccoglie le risposte in plenum. 3 Chiede agli studenti di leggere il glossario (p. 52). 4 Chiede agli studenti se hanno mai preso appunti e se sanno farlo (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede loro di fare l’esercizio 1b. Se gli studenti non hanno mai preso appunti, è consigliabile far sentire loro il brano più volte, spiegando che devono focalizzare l’attenzione solo sulle informazioni legate a Margherita Hack e scriverle. Dopo aver completato gli ascolti, il docente può dare agli studenti cinque minuti di tempo per riordinare e completare gli appunti. Al termine dell’attività, può eventualmente decidere di far leggere ad ogni studente gli appunti che ha preso, dando agli altri la possibilità di aggiungere le informazioni mancanti nei propri: le attività successive, infatti,
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sono basate su questo pertanto, se gli studenti non hanno preso appunti sufficienti, non possono continuare a lavorare (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 1c e 1d. Prima di passare agli esercizi successivi, l’insegnante può richiamare i segnali discorsivi appresi nelle altre unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede loro di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 2a, 2b e 3. Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Il futuro anteriore e gli usi del futuro” (p. 54) Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 4, 5 e 6. Dà un feedback puntuale ed esplicito. Divide gli studenti in gruppi da 3 e chiede loro di fare le attività 7a e 7b. Poi chiede ai gruppi di leggere (o recitare) i dialoghi prodotti.
Cosa può dire il docente? • Il testo che stiamo per ascoltare riguarda un “programma radiofonico” chiamato “Radioscienza”. Secondo voi quali argomenti vengono trattati in questo programma? • Avete mai preso appunti? Sapete di cosa si tratta? Significa ascoltare qualcuno e scrivere su un foglio quello che dice. Chiaramente non potete scrivere tutto, perché si parla velocemente: segnate solo le cose che vi sembrano più importanti per fare l’esercizio, cioè le informazioni su Margherita Hack. • Adesso avete cinque minuti per riguardare i vostri appunti e aggiungere le informazioni che ricordate ma che non avete fatto in tempo a scrivere. Poi leggerete a turno quello che avete scritto: mentre uno studente legge i propri appunti, gli altri possono anche aggiungere le informazioni su Margherita Hack che non hanno annotato. Infatti gli esercizi che faremo successivamente sono basati proprio sugli appunti che avete preso. • Allora, vi ricordate di quando abbiamo parlato dei segnali discorsivi? Ne ricordate qualcuno? Facciamo un esempio.
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, audio, immagini.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 56-59
Cosa può fare il docente? 1 Elicita le preconoscenze degli studenti sugli scienziati italiani (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede loro di svolgere l’esercizio 1 a e 1b. Dà un feedback puntuale di ogni risposta. 2 Chiede agli studenti di leggere il riquadro “I nomi deaggettivali” a pagina 57 e di completare la regola. Poi chiede loro di fare l’esercizio 2. Prima di passare
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all’esercizio successivo, dà un feedback puntuale di ogni risposta e verifica la comprensione del meccanismo di formazione delle parole illustrato, attraverso domande ed esempi aggiuntivi (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).. Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 3. Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Il congiuntivo trapassato” (p. 58) e chiede loro di svolgere l’esercizio 4. Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Verbi con preposizioni” e chiede loro di svolgere gli esercizi 5 e 6. Chiede agli studenti di esprimere la loro opinione su quello che hanno studiato in questa unità: questa domanda in particolare ha lo scopo di focalizzare gli elementi linguistici e culturali appresi nell’unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Bene allora, conoscete altri scienziati italiani? Quali? Il testo che stiamo per leggere parlerà di uno scienziato italiano abbastanza importante, Majorana. • Conoscete altre parole che si formano con questi suffissi? Facciamo qualche esempio. • Questa unità “scientifica” è stata interessante. Cosa vi è piaciuto di più? Quali aspetti della lingua italiana ritenete maggiormente importanti tra quelli che abbiamo studiato?
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, foto aggiuntive di scienziati italiani.
Unità 4 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 60-61
Cosa può fare il docente? 1 Legge il titolo dell’unità ed elicita le preconoscenze degli studenti sul dialetto (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Quindi sollecita un paragone con la situazione linguistica del Paese in cui si svolge il corso. Se nel contesto classe sono presenti studenti che hanno avuto un contatto diretto con la lingua per soggiorni in Italia, si può chiedere loro di raccontare la loro esperienza linguistica: in particolare quali difficoltà hanno avuto nel recepire le diverse pronunce e se hanno ascoltato ed appreso termini in dialetto. 2 Richiama l’attenzione degli studenti sulla foto di pagina 60 e presenta La gatta cenerentola utilizzando il testo del libro (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
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4 SUGGERIMENTI DIDATTICI 3 Divide gli studenti in coppie e chiede loro di svolgere l’esercizio 1a. Poi raccoglie le ipotesi e scrive alla lavagna/Lim quelle più vicine al significato della canzone. 4 Chiede agli studenti, già divisi in coppie, di svolgere l’esercizio 1b e scrive alla lavagna le parole che gli studenti hanno appuntato, verificandone la comprensione del significato. 5 Chiede agli studenti di fare l’esercizio 1c. Dopo che gli studenti hanno completato l’ascolto, chiede loro di formulare delle ipotesi sulla comprensione del significato e le discute con il gruppo (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 6 Chiede agli studenti di procedere con l’esercizio 1d. 7 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e fare gli esercizi 2a e 2b. Poi li corregge in plenum. 8 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare l’esercizio 2c. Raccoglie le risposte degli studenti e verifica che ne abbiamo compreso il significato. Questa attività può essere anche utilizzata per fare dei brevissimi role play: dopo aver individuato la situazione in cui poter inserire il modo di dire si può chiedere agli studenti di costruire un brevissimo dialogo. 9 Introduce la parte finale della sezione, spiegando che l’italiano “prende” molte parole da altre lingue e dai dialetti. Eventualmente qui il docente può inserire esempi di parole della lingua locale entrate nella lingua italiana. Poi chiede agli studenti di lavorare in coppia e di completare gli esercizi 3a, 3b e 3c, poi li corregge velocemente in plenum. 10 Infine chiede agli studenti un feedback generale sull’attività.
Cosa può dire il docente? • In Italia si parla l’italiano, ma si parlano anche tanti dialetti. Secondo voi anche qui esistono tanti dialetti, accanto alla lingua standard, come in Italia? Cos’è il dialetto? Ne avete sentito parlare? Conoscete già qualcosa in dialetto, magari canzoni o parole sentite nei film? • Guardate l’immagine a pagina 60. Secondo voi cos’è? Una festa in costume? Una rappresentazione teatrale? Un musical? • Il dialetto è legato alla cultura popolare italiana, una cultura straordinaria da un punto di vista artistico, quindi a determinati generi musicali come quello che andremo ad ascoltare oggi. • Quali parole avete scritto? Vediamo cosa significa secondo voi…? • Nella vostra lingua esistono parole prese in prestito dal dialetto?
Quali materiali può usare il docente? Il testo, gli audio e le immagini proposte nella sezione, che sono funzionali alla spiegazione del lessico. In fase di elicitazione del dialetto, il docente può usare anche
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canzoni (’O sole mio) o spezzoni di (tele)film famosi (Il padrino).
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 62-67
Cosa può fare il docente? 1 Elicita le preconoscenze degli studenti sugli artisti italiani che usano il dialetto per scopi artistici. 2 Chiede agli studenti di guardare le foto dell’esercizio 1 e ipotizzare cosa hanno in comune tra loro questi personaggi: fa notare la presenza nelle foto di un libro, dei microfoni, di un foglio e della chitarra al fine di elicitare il fatto che si tratta di artisti. In particolare sono artisti che usano il dialetto: Totò ed Eduardo De Filippo, due attori napoletani, uno comico e l’altro drammatico, Andrea Camilleri, scrittore siciliano del quale si parlerà in seguito, e Fabrizio De André, un cantautore genovese, che ha scritto in dialetto e tradotto da diverse lingue (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 Chiede agli studenti di dividersi in coppia per fare le attività di questa sezione. Poi chiede di leggere l’introduzione al brano “Il compagno di viaggio” e formulare delle ipotesi sul racconto, in particolare sulla stranezza del compagno di viaggio. Scrive alla lavagna/ Lim le ipotesi più rilevanti per la comprensione del racconto (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 4 Invita gli studenti a fare l’esercizio 2a, una lettura globale del testo finalizzata a comprenderne il senso generale, e a segnare le parti che non riescono a comprendere. 5 Poi invita a fare gli esercizi 2b e 2c finalizzati alla comprensione del lessico. Li corregge in plenum e verifica che tutti abbiano compreso il significato globale del testo. 6 Chiede agli studenti di fare gli esercizi 2d e 2e, mirati ad una comprensione più analitica del testo. 7 Introduce gli esercizi 3b e 4a chiedendo agli studenti se conoscono altre parole per indicare un racconto come quello di Camilleri (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”): raccoglie e organizza le risposte degli studenti in uno spidergram alla Lavagna/Lim in modo da elicitare il lessico specialistico della letteratura e le preconoscenze degli studenti sull’argomento. Poi chiede di dividersi in gruppi da 3 o 4 persone e richiama la loro attenzione sull’esercizio 3a. Chiede ai gruppi di lavoro di svolgere gli esercizi 3a, 3b, 4 a e 4 b: in questa fase è utile dare il feedback esplicito dell’esercizio, perché la comprensione di questi aspetti è il presupposto per comprendere il resto della sezione. 8 Richiama l’attenzione degli studenti sui riquadri “La cronologia” (p. 65) e “Legamenti sintattici: tempo, spazio e causa effetto” a (p. 66) e sottolinea l’esistenza di legami di vario tipo nei testi. In particolare, l’insegnante può far notare – anche attraverso
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4 esempi - che le relazioni di tempo, di spazio e di causa-effetto all’interno di un testo possono essere espresse in modi diversi o, viceversa, la stessa parola può riferirsi a legami diversi. Poi divide gli studenti in gruppi e li invita a fare gli esercizi 5 e 6 dando poi un feedback esplicito. 9 Chiede agli studenti come viene descritto Montalbano e quali fatti vengono narrati/ raccontati e organizza le risposte alla lavagna scrivendo da una parte le descrizioni e dall’altra le narrazioni (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 10 Richiama la loro attenzione sul riquadro “Personaggi e azioni: sequenze descrittive e narrative” a (p. 67) e chiede loro di svolgere gli esercizi 7, 8 e 9. In alternativa il docente può svolgere questi esercizi in plenum allo scopo di analizzare ulteriormente con gli studenti quanto spiegato. Dopo un feedback veloce, conclude richiamando l’attenzione sul riquadro “Il Finale” (p. 67), invitando gli studenti a svolgere individualmente gli esercizi 10 e 11.
Cosa può dire il docente? • Conoscete artisti (cantanti, attori) italiani che usano il dialetto? Secondo voi chi sono questi personaggi? Guardate le foto? Cosa notate? Secondo voi cosa potrebbero avere in comune tra di loro? La lingua? L’uso del dialetto per scopi artistici? • Secondo voi cosa può esserci di strano in un compagno di viaggio? È un racconto poliziesco quindi potrebbero esser stati compiuti dei crimini? • Conoscete altre parole in italiano per descrivere il racconto di Camilleri? (Ad esempio testi, narrazioni, storie, polizieschi, gialli ecc.). Come sono strutturati secondo voi? C’è qualcosa che succede in un determinato posto e in un certo periodo? Vediamo meglio come funziona questo tipo di racconto. • Come viene descritto il personaggio di Montalbano? Quali eventi vengono narrati/ raccontati? Osservate il riquadro “Personaggi e azioni” a pagina 67.
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim.
L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 68-70
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione degli studenti sulla foto e chiede loro di formulare ipotesi sulla scena del film. Poi richiama l’attenzione sul riquadro “Il pranzo di Ferragosto”. Quindi richiama l’attenzione sui due glossari (p. 68) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Quindi il docente valuta la possibilità di fare un ascolto finalizzato alla comprensione globale per poi passare all’esercizio 1.
3 Richiama l’attenzione degli studenti sul box “I segnali discorsivi” (p. 68) e lancia l’attività 2a. In questa fase potrebbe essere utile premettere una fase di elicitazione delle conoscenze pregresse degli studenti sui segnali discorsivi (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 4 Per introdurre le richieste, riprende una delle frasi del dialogo ascoltato (esercizio 2b) e richiama l’attenzione sul riquadro “Fare richieste” (p. 69). Poi chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 3 e 4, cui fa seguire una correzione in plenum. Quindi chiede agli studenti di fare in coppia gli esercizi 5 a, 5b e 6, cui fa seguire un feedback in plenum: è fondamentale far comprendere che la scelta del tipo di modificatori della richiesta viene determinata dai rapporti tra le persone, come indicato nei box “Le richieste indirette non convenzionali: modificatori” (p. 69) e “Richieste dirette convenzionali” (p. 70). 5 Divide gli studenti a coppie e chiede loro di fare l’attività 7, alla cui correzione dedica ampio spazio perché è un reimpiego dell’atto linguistico spiegato in questa sezione, le richieste. 6 Questa sezione può offrire spunti per un confronto interculturale sia sulle festività sia sul diverso rapporto giovani/ anziani nei vari paesi.
Cosa può dire il docente? • Guardate la foto a pagina 68. Secondo voi di cosa si tratta? È un pranzo di festa? Guardate gli ospiti: cosa notate? Hanno delle differenze di età? Secondo voi hanno dei rapporti particolari tra di loro (amici, parenti, genitori/figli?). • Ricordate le parole come “magari” e “allora”? Provate a fare un esempio.
Quali materiali può usare il docente? Lim, video, audio, immagini.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 71-73
Cosa può fare il docente? Tutti gli esercizi di questa sezione richiedono una correzione esplicita, perché qui si fissano strutture linguistiche fondamentali e dunque il feedback deve essere esplicito e condiviso con gli studenti. 1 Elicita le conoscenze pregresse dei discenti su imperfetto, passato prossimo e trapassato prossimo o attraverso domande esplicite o, in alternativa, chiedendo loro di raccontare qualcosa che è accaduto in passato (ad esempio una vacanza, vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”): in ogni caso organizza in uno spidergram alla lavagna/Lim le conoscenze pregresse elicitate. 2 Chiede di svolgere l’esercizio 1a e lo corregge in plenum organizzando la discussione in classe. Quindi richiama la loro attenzione sul riquadro
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UNITÀ
5 SUGGERIMENTI DIDATTICI “Imperfetto” a pagina 71 e chiede di svolgere l’esercizio 1b e 1c. 3 Poi richiama l’attenzione sul box “Trapassato prossimo” (p. 71), divide la classe in gruppi da 3 o 4 studenti e chiede loro di lavorare insieme allo svolgimento degli esercizi 2 e 3 e al completamento della regola sul trapassato prossimo. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sui box “I coesivi”, “termini generali” e “copie e semicopie” (p. 73). Chiede ai gruppi di lavoro di svolgere le attività 4a e 4b. 5 Chiede agli studenti un feedback generale del lavoro svolto in questa unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Mi raccontate una vacanza diversa dal solito, che avete fatto qualche anno fa, magari da bambini? • Gli argomenti trattati sono stati interessanti/ utili? C’è qualcosa che non avete capito? Cosa? Su quali aspetti ritenete di dovervi esercitare ulteriormente.
Quali materiali può usare il docente?
7 L’esercizio 4b è in realtà un momento di consolidamento di quanto fatto in classe: pertanto sarebbe opportuno farlo svolgerlo al di fuori della lezione, utilizzando twitter. Nella lezione, tuttavia, il docente può prevedere momenti di correzione dei vari tweet.
Cosa può dire il docente? • Osservate le immagini di pagina 74 e 75. Cosa vi fanno venire in mente? Il mondo della tecnologia e della rete è un mondo così distante da voi? Perché? Quali parole conoscete legate al mondo del web e dei social? • Voi utilizzate internet? Per quale motivo? Fate ricerche? Prenotate viaggi? Utilizzate i social? Facebook? Twitter? Quali? • Leggete le parole dell’esercizio 1a. Cosa vogliono dire? Esistono espressioni simili nella vostra lingua? Quali?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, twitter reperibili in rete.
L’ITALIANO TRA I TESTI
Lim, Lavagna, Immagini.
pagine 76-80
Cosa può fare il docente?
Unità 5 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 74-75
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione sulle foto, i disegnini e i simboli e le utilizza per un brainstorming sul linguaggio della tecnologia (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 1a e 1b. Poi richiama l’attenzione sul riquadro “Osserva” (p. 74) di carattere lessicale: può chiedere a turno a due studenti di leggere le parole dell’esercizio 1a e spiegarle. In questo tipo di attività può essere utile anche verificare la comprensione chiedendone la traduzione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 Chiede agli studenti di leggere il testo dell’esercizio 2a, “twitter”, e controllare nel glossario le parole che non conoscono. 4 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’esercizio 2b. Dà il feedback in plenum. 5 Richiama l’attenzione degli studenti sulla struttura dei tweet (p. 75) e sul fatto che ogni tweet è scritto con uno scopo ben preciso. 6 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere gli esercizi 3a, 3b e 4a.
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1 Fa un brainstorming sull’eBook e sul libro cartaceo (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di leggere l’articolo (1a) e controllare nel glossario le parole che non conoscono. 3 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare l’esercizio 1b. Questo esercizio è centrale perché legato alla comprensione dell’input testuale. Poi dà un feedback in plenum. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul riquadro “L’articolo argomentativo” (p. 77) e chiede loro di leggerlo. Per verificarne la comprensione, il docente può chiedere a turno agli studenti di spiegare il significato di una parte del testo. 5 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 2a e 2b. 6 Richiama l’attenzione degli studenti sul riquadro “Gli argomenti” a pagina 78 e chiede loro di leggerlo. Per verificarne la comprensione, il docente può chiedere a turno agli studenti di spiegare il significato di una parte del testo. Poi chiede loro di svolgere gli esercizi 3 e 4 dando il feedback in plenum. 7 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo (tre o quattro studenti per gruppo) e svolgere gli esercizi 5, 6, 7, 8. Trattandosi di attività legate alle strutture della lingua, l’insegnante può gestirle monitorando il lavoro dei singoli gruppi cui fornirà un feedback puntuale. In alternativa si può dare il feedback in plenum. 8 Chiede ai gruppi di svolgere gli esercizi 9, 10 a, 10b, 11. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 9 Chiede agli studenti di dividersi in due gruppi: quelli favorevoli (gruppo A) e quelli contrari (gruppo B)
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6 all’eBook. Da ciascun gruppo (A e B) sceglie una persona per formare una coppia di studenti che possa svolgere l’attività 12 (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 10 Chiede agli studenti di ricapitolare quanto hanno appreso in questa unità.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
Cosa può dire il docente?
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• Sapete cos’è un eBook? Avete mai letto qualcosa in formato digitale? Ma quale formato preferite, eBook o cartaceo? • Quanti di voi sono favorevoli all’eBook? Quanti contrari? Adesso dobbiamo dividerci in due gruppi: nel gruppo A quelli favorevoli all’eBook e nel gruppo B quelli contrari. • Cosa abbiamo imparato in queste prime due sezioni? Ricapitoliamo quanto appreso.
Cosa può fare il docente? 1
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Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, cartoncini colorati
L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 81-83
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Cosa può fare il docente? 1 Chiede agli studenti di ascoltare l’audio e capire di cosa si parla (esercizio 1a). Raccoglie le risposte degli studenti e – se necessario – fa ascoltare il brano una seconda volta. 2 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 1b e dà il feedback in plenum. 3 Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Esprimere le scuse” (p.81) e chiede loro di leggerlo. Poi chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi n. 2 e 3. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Modificatori lessicali” a (p. 82) e chiede loro di leggerlo. Poi chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’esercizio 4. 5 Svolge le attività 4a e 4b in plenum, avviando un confronto interculturale all’interno della classe. 6 Chiede agli studenti di fare l’attività 5a e 5b in plenum, avviando un confronto interculturale all’interno della classe (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 7 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare l’attività 6. Dà il feedback ai singoli gruppi di lavoro.
Cosa può dire il docente? • Le scuse, come i complimenti che abbiamo visto in una delle unità precedenti, sono atti linguistici particolari e variano da cultura a cultura: ci si scusa per cose diverse e nei modi più diversi. E nella vostra cultura come funziona? Per cosa ci si scusa? E come? Facciamo qualche esempio.
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, audio, immagini.
pagine 84-87
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Chiede agli studenti di leggere il testo (attività 1a) e controllare nel glossario le parole che non conoscono (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).. Chiede agli studenti di leggere il testo una seconda volta e svolgere le attività 1b e 1c. Dà il feedback in plenum. Richiama l’attenzione degli studenti su “Il gerundio semplice” (p. 85) e chiede loro di lavorare individualmente su questa parte per alcuni minuti. Poi chiede agli studenti di fare l’esercizio 2. Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere le attività 3, 4a e 4b, discutendo sui possibili significati del gerundio. Richiama l’attenzione degli studenti sul testo “Che” (p. 86) e chiede loro di lavorare individualmente su questa parte per alcuni minuti leggere il testo e fare gli esercizi 5 a e 5b (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).. Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 6. Questa attività potrebbe essere svolta a turno dai singoli studenti, come momento di verifica della comprensione. Richiama l’attenzione degli studenti sulle attività di riflessione 7, 8 e 9 e chiede loro di lavorare individualmente su questa parte per alcuni minuti. Poi chiede loro di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 10 e 11. Dà un feedback in plenum. Chiede agli studenti di fare un bilancio di quanto appreso in questa unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? •
Leggete il testo verificando sul glossario i termini che non conoscete. • Adesso leggete individualmente il riquadro “Che” a pagina 86. • Ricapitoliamo quello che abbiamo imparato in questa unità. Quali sono le cose più utili secondo voi?
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, esercizi.
Unità 6 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 88-89
Cosa può fare il docente? 1 Può iniziare la lezione chiedendo agli cosa conoscono delle città italiane. In alternativa, può chiedere agli studenti di osservare la foto del cantante Fran-
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6 SUGGERIMENTI DIDATTICI 2
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cesco De Gregori e di leggere il box su di lui e sulla canzone “Viaggi e miraggi” (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Spiega la parola “miraggio” (box “Osserva” p. 88) e chiede agli studenti di fare l’esercizio 1a e quindi dà il feedback in plenum. Per facilitare l’ascolto, il docente può scrivere sulla lavagna e discutere eventuali parole – che emergeranno nel corso dell’esercizio − legate all’idea del viaggio come metafora di alcuni aspetti della vita, che è poi l’idea più complessa della canzone, quella che bisogna chiarire per capirne il senso. Poi chiede agli studenti di svolgere l’esercizio successivo. Può proporre un’attività aggiuntiva mirata alla comprensione globale del testo. Dopo la discussione dell’esercizio 1a, il docente può far ascoltare una volta la canzone e chiedere agli studenti di ipotizzarne il significato globale. Prima di far partire l’ascolto è utile richiamare l’attenzione degli studenti sul secondo box “Osserva” (p. 88) e sul glossario, a supporto della comprensione del testo. Chiede agli studenti di lavorare in coppia e di leggere le frasi dell’esercizio 1b. Poi fa partire l’ascolto e chiede loro di svolgere l’esercizio, abbinando le frasi al loro significato. È possibile far ascoltare più volte il testo per consentire agli studenti di fare l’abbinamento più agevolmente. Richiama l’attenzione degli studenti sull’espressione “Non guardiamo in faccia a nessuno” (“Le espressioni figurate” p. 89) e chiede loro di svolgere, discutendo insieme al gruppo/classe, l’esercizio 2: questa attività può servire – in una classe con studenti di nazionalità diverse – a supportare un buon dialogo interculturale Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’esercizio 3. Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 4. Questo esercizio può essere svolto anche in gruppi da tre/ quattro persone. Il docente può decidere di inserire un ascolto della canzone: in questo caso chiede agli studenti di leggere le frasi dell’esercizio, ascoltare la canzone e poi completare l’esercizio. Dà il feedback in plenum. Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 5. Questo lavoro può essere svolto anche al di fuori dello spazio della lezione, come momento di ricerca personale. Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’esercizio 6. Questa attività in particolare può essere svolta in maniera tradizionale, facendo lavorare gli studenti da soli, oppure può essere resa più motivante e sfidante organizzandola come una gara a squadre. L’insegnante divide gli studenti in gruppi da tre o quattro persone assegnando ad ogni gruppo due compiti. Il primo compito è quello di scrivere il ritornello. Il secondo compito è quello di valutare i ritornelli scritti dagli altri gruppi sulla base di alcuni parametri (per esempio origi-
nalità, rispetto delle consegne, capacità di inserire delle rime…). Vince la gara chi ottiene il punteggio più alto. 10 Conclude la sezione chiedendo agli studenti di svolgere l’esercizio 7. 11 Come attività aggiuntiva il docente può pianificare un confronto interculturale sulle città del mondo, partendo ad esempio dalle foto delle città e chiedendo agli studenti di fare un paragone tra le città italiane e le città di altri Paesi o dei loro Paesi (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Siete mai stati in città italiane? Come vi aspettate che siano? Cosa vi aspettate di trovarci? • Leggiamo il box su Francesco De Gregori a pagina 88. Conoscete altri cantautori italiani? Per esempio chi? • Ascoltare la canzone e verificate la vostra ipotesi. Allora dopo questo ascolto secondo voi di cosa parla la canzone? • Osservate le foto. Quali differenze notate tra queste città?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, foto di città italiane e città del mondo.
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 90-94
Cosa può fare il docente? 1 Fa un brainstorming sulle parole legate al viaggio emerse nella sezione precedente. In particolare focalizza l’attenzione degli studenti su termini come “itinerario”, “quota”. 2 Spiega agli studenti che Siracusa, Canicattini, Ortigia, Catania, la Riviera dei Ciclopi sono tutti posti che si trovano in Sicilia, un’isola italiana. Il docente potrebbe utilizzare una cartina della Sicilia e far visualizzare queste località sulla cartina: in particolare potrebbe chiedere agli studenti di lavorare a coppie e disegnare l’itinerario del viaggio proposto sulla cartina. 3 Richiama l’attenzione degli studenti sul glossario e chiede loro di fare gli esercizi di comprensione del testo 1a, 1b e 1c. A turno, chiede agli studenti di correggere i singoli esercizi. 4 Focalizza l’attenzione sugli aspetti più propriamente linguistici del testo, in particolare chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 1d, 1e, 1f, 1g. A turno, chiede loro di correggere i singoli esercizi. 5 L’insegnante richiama l’attenzione degli studenti sul box “L’opuscolo di viaggio (p. 92), spiegando agli studenti che il testo letto precedentemente (p. 90) è appunto una brochure di viaggio, che rispecchia le caratteristiche esposte nel testo. Chiede agli studenti di leggerlo una prima volta per capirne il significato
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globale. Poi chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 2. Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 3 e 4. Dà il feedback in plenum. Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’esercizio 5a. Dà istruzioni molto precise sul task da svolgere (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”) e offre il proprio supporto agli studenti, se necessario, dopodiché organizza i turni di presentazione e commenta insieme alla classe gli opuscoli realizzati dagli studenti Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 5b. Richiama l’attenzione degli studenti su una tipologia testuale appresa nell’unità precedente, la recensione, e chiede loro di fare l’esercizio 6. Ricapitola quanto appreso nelle prime due lezioni (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Oggi faremo un viaggio immaginario in una bellissima isola italiana, la Sicilia. Le parole che leggete nel box dell’esercizio 1a a pagina 90, cioè Siracusa, Canicattini, Ortigia, Catania e la Riviera dei Ciclopi sono delle località molto belle presenti in Sicilia. • Leggete il testo p. 92 • Come avete risposto all’esercizio? A turno leggete e rispondete ad una domanda. Inizia a leggere… 1) Scegliete la destinazione. Concordate la destinazione del viaggio con il vostro compagno. Quali luoghi vorreste visitare? Cercate di scegliere sin da subito una destinazione precisa. 2) Stabilite la durata del viaggio. Per sapere quanto costerà il viaggio dovrete prima decidere quanto durerà. Se, ad esempio, avete deciso di andare a Parigi, stabilite quanto durerà il vostro soggiorno. Una settimana, un mese? In quali date? Stabilite un periodo. Ad esempio dal 15 al 20 giugno. 3) Valutate i costi. Una volta che avrete scelto la destinazione e la durata del vostro viaggio, il prossimo compito sarà quello di prevedere i costi, in base al tipo di trasporto e all’alloggio che preferite. a) Il Mezzo di trasporto. Vorreste andare in treno o in aereo? In autobus o in macchina? In nave? Provate a fare una ricerca su internet presso i siti di compagnie aeree, ferroviarie ecc. per farvi un’idea dei costi, inserendo le date da voi scelte. Prendete nota degli orari di partenza e di arrivo e delle spese necessarie. b) Il Pernottamento. Discutete dell’alloggio. Vorreste pernottare in un ostello (più economico) o in un hotel di lusso (più costoso)? Ci sono altre soluzioni che vi vengono in mente? Ad esempio, il campeggio. Mettetevi d’accordo. Fate alcune ricerche su internet per avere un’idea dei costi del per-
nottamento in base alla soluzione che avete concordato. Se ad esempio avete deciso di andare a Parigi per una settimana e di pernottare in hotel (per un costo complessivo di 75 euro a notte), allora saprete che vi serviranno almeno 525 euro a persona, ai quali si sommeranno le spese del trasporto. Prendete nota dei servizi offerti dalla struttura in cui avete deciso di pernottare (ad esempio, colazione inclusa, bagno in camera, ecc.). 4) Programmate le attività. Organizzate alcune attività da svolgere durante il vostro soggiorno e i relativi costi. Ad esempio, la visita ad un museo, la partecipazione ad un tour guidato, una gita in barca, ecc. Fate poi una lista delle cose che avete programmato di fare e indicate le spese necessarie per realizzarle. 5) Realizzate un opuscolo promozionale. Promuovete l’itinerario di viaggio che avete programmato. Alla fine, ogni coppia presenta oralmente l’itinerario di viaggio al resto della classe. In questa fase l’insegnante offre il proprio supporto, se necessario, dopodiché organizza i turni di presentazione e commenta insieme alla classe gli opuscoli realizzati dagli studenti. Qual è l’itinerario più suggestivo? Qual è quello più economico/costoso? Qual è l’itinerario più interessante/divertente? • Guardate la cartina: potete trovare in cinque minuti le località elencate nell’opuscolo a pagina 90 sulla cartina, in modo da disegnare l’itinerario di viaggio? • Cosa abbiamo imparato in queste prime due sezioni? Ricapitoliamo quanto appreso.
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, fotocopie di una cartina della Sicilia.
L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 95-98
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione degli studenti sull’immagine di p. 95 per introdurre l’atto linguistico trattato nella sezione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede agli studenti di ascoltare il dialogo (esercizio 1 a) e capirne il significato globale (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Ascolta le loro risposte e cerca di focalizzare il significato del termine “protesta” (box “Le proteste”). Richiama l’attenzione sul box lessicale “Osserva” (p. 95) e chiede loro di fare l’esercizio 1b. 2 Chiede agli studenti di riascoltare il dialogo e rispondere alle domande dell’esercizio 1c e poi fare l’esercizio 1d. Dà il feedback in plenaria.
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6 SUGGERIMENTI DIDATTICI 3 Richiama l’attenzione degli studenti sul fatto che la protesta si svolge secondo uno schema preciso (box “Le proteste” p. 95). Quindi chiede loro di leggere l’esercizio 1e, ascoltare il dialogo e mettere in ordine le fasi della protesta. 4 Chiede agli studenti di leggere a turno ad alta voce le frasi dell’esercizio 1f: poi fa notare come la realizzazione della protesta comporti un cambiamento nel tono della voce (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Quindi chiede agli studenti di valutare il cambiamento della voce nel corso delle proteste e fa partire l’ascolto Raccoglie le risposte degli studenti e sottolinea che nelle proteste il volume della voce è più alto. 5 Fa notare il fatto che ci sono diversi modi per protestare: si può essere più o meno decisi ed energici in dipendenza dal contesto della protesta e dai rapporti tra le persone. Quindi chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 1g (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 6 Richiama l’attenzione degli studenti sul box di p. 96 “Rafforzare la negazione”, lo legge e chiede agli studenti di fare gli esercizi 2 a e 2b. Dà un feedback in plenum. 7 A pagina 96 richiama l’attenzione degli studenti su “Proteste – Modificatori lessicali” e “Proteste – Modificatori sintattici”, chiedendo agli studenti di lavorare in coppia e focalizzare gli elementi sintattici e lessicali della protesta. Raccoglie le risposte degli studenti poi chiede loro di svolgere l’esercizio 3. In questa fase l’insegnante fornisce loro assistenza per elaborare i dialoghi. Alla fine ogni coppia presenta oralmente i propri dialoghi. 8 Richiama l’attenzione degli studenti sul box di p. 97 ”La lettera di protesta”. Poi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 4a, 4b e 4c. Dà il feedback in plenaria (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 9 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 5: in realtà questo esercizio può essere svolto individualmente al di fuori del tempo della lezione, trattandosi comunque di un reimpiego delle strutture spiegate.
Cosa può dire il docente? • Osservate l’immagine di p. 95. Secondo voi cosa fanno questi due personaggi? Discutono? Litigano? Sono arrabbiati? • Ascoltate il dialogo. Chi sono i personaggi? E cosa stanno facendo? Si protesta perché si è insoddisfatti per qualcosa. In questo caso per cosa si sta protestando? Riascoltate il brano e provate a rispondere alle domande dell’esercizio 1c. • La protesta si realizza anche con un tono e un volume della voce diversi. Leggiamo a turno le frasi dell’esercizio 1f. Adesso ascoltatele. Quali differenze notate? Come cambia il tono della voce per esprimere una protesta? E il volume? • Si può protestare in molti modi, essendo più o meno decisi ed energici. Secondo voi perché? Quali
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differenze ci sono se si protesta, ad esempio, con il proprio capo o con una commessa di un negozio? Si protesta allo stesso modo? Cosa cambia? Nel protestare quindi bisogna valutare bene la situazione e i rapporti tra le persone. • A pagina 96 sono focalizzati i punti principali della protesta. Leggeteli a coppie e proviamo a commentarli insieme. • Si può protestare anche in una forma scritta attraverso delle lettere. Osservate ad esempio l’esercizio 4a.
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, audio.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 99-103
Cosa può fare il docente? 1 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 1a e 1b con il supporto del glossario (p. 99). 2 Richiama l’attenzione degli studenti sui box “Costruzioni implicite” e “Costruzioni esplicite ed implicite” (p. 100) e chiede agli studenti di lavorare in coppia e completare gli esercizi 2a, 2b e 2c (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). In plenaria legge le frasi di “Costruzioni esplicite e implicite” e chiarisce, in una discussione plenaria, le differenze tra i due tipi, scrivendo alla lavagna le osservazioni degli studenti. Poi commenta lo schema sulle costruzioni implicite ed esplicite. 3 Chiede agli studenti di lavorare da soli e svolgere gli esercizi 3, 4a e 4b. Dà il feedback in plenum. 4 Invita gli studenti ad osservare la strofa della canzone nell’esercizio 5a e poi focalizza gli usi dell’aggettivo “bello” in posizione prenominale (esercizi 5a, 5b e 5c): quindi chiede loro di lavorare in coppia svolgere l’esercizio 6. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 5 Chiede agli studenti di leggere il brano di “Viaggi e miraggi” (esercizio 7 a) e rintracciare la forma base (ombrello) dell’alterato “ombrelluccio” (esercizio 7a e 7b). 6 Focalizza l’attenzione sul fatto che l’alterato deriva da una forma base (ombrelluccio ombrello, casina casa, giochino gioco) e prova ad elicitare con gli studenti esempi di alterati con suffissi diversi. Quindi chiede loro di svolgere gli esercizi 7c e 7d. Dà il feedback in plenum e chiede agli studenti di svolgere l’esercizio 8, focalizzando in particolare i diversi significati degli alterati. Quindi chiede loro di completare l’esercizio 9. 7 Chiede agli studenti di lavorare in coppia per elicitare il prefisso di negazione (esercizio 10a e 10b) e completare l’esercizio 10c. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 8 Quindi richiama l’attenzione degli studenti sull’eser-
UNITÀ
7 cizio 11, i nomi deverbali, e chiede loro di fare gli esercizi 12 e 13.
Pagine 107-111
Cosa può fare il docente?
Cosa può dire il docente? • Nelle unità precedenti abbiamo parlato di costruzioni esplicite ed implicite. Ora ci soffermiamo a spiegare bene di cosa si tratta. Leggiamo le frasi di pagina 100. Quali differenze notate?
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, esercizi.
Unità 7 L’ITALIANO PER SORRIDERE
L’ITALIANO TRA I TESTI
p.104 -105
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione sulle vignette di pagina 104 dell’esercizio 1 e le utilizza per un brainstorming sul rapporto tra gli studenti e il cibo (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di lavorare individualmente e fare l’esercizio 2°. Dà spazio agli studenti per confrontarsi in coppia sulle risposte del test (esercizio 2b) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 Dopo questa prima fase di motivazione, inizia il lavoro sul lessico. Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Osserva” a pagina 106, poi chiede loro di lavorare in coppia e fare gli esercizi 3, 4, 5, 6, 7: dà il feedback in plenum. 4 L’insegnante chiude la sezione con un confronto interculturale: chiede agli studenti di lavorare con un compagno che parla la stessa lingua d’origine (o da soli) e di pensare alle espressioni idiomatiche legate al cibo nella loro lingua d’origine (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
1 Richiama l’attenzione degli studenti sulle immagini pubblicitarie della sezione (esercizio 1a). Le commenta insieme agli studenti e spiega che si tratta di slogan pubblicitari (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di svolgere l’esercizio n. 1b e 2 (col supporto del glossario). Dà il feedback in plenum. 3 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e fare l’esercizio 3, alla cui correzione dedica ampio spazio per assicurarsi che le strategie linguistiche del linguaggio pubblicitario siano chiare a tutti. 4 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 4a, 4b, 4c, 4d, 4e, 5. Dà il feedback in plenum dedicando particolare attenzione agli elementi lessicali necessari per svolgere gli esercizi successivi. 5 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere il task 7 a pagina 111. Nello svolgimento del task l’insegnante guida le attività. In particolare, per scrivere lo slogan mostra queste foto, o foto simili a queste:
per il gruppo A
Cosa può dire il docente? • Osservate le vignette di pagina 104. Com’è il rapporto di questo personaggio con il cibo? Voi avete lo stesso rapporto con il cibo? Verifichiamolo subito: fate il test e sapremo davvero che rapporto avete con il cibo. Avete 5 minuti per svolgere il test. • Adesso iniziamo a lavorare sulle parole: in coppia lavorate sugli esercizi di pagina 105 e 106. • In italiano ci sono tanti modi di dire legati al cibo. E nella vostra lingua? Quali aspetti riguardano? Mi fate qualche esempio?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, foto del cibo reperibili in rete.
per il gruppo B
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UNITÀ
7 SUGGERIMENTI DIDATTICI Poi richiama le strategie di scrittura degli slogan descritte a 108 (la rima, un proverbio, l’imperativo per dare un consiglio, ecc., modi di dire, espressioni idiomatiche). Nelle foto sopra, per esempio, “si abbraccia” una sana alimentazione e “si dà un calcio” alla cattiva alimentazione”. Gli slogan potrebbero essere per il gruppo A: “Abbraccia la salute/abbraccia la natura: vivi meglio”. Per il gruppo B: “Per sentirti in forma, dai un calcio alle cattive abitudini”. 6 Alla fine, ciascun gruppo presenta al resto della classe il proprio lavoro alla classe. L’insegnante può decidere di inserire un momento di valutazione dei lavori fatto dagli studenti: prima di iniziare il task, può elaborare una griglia di valutazione chiedendo agli studenti di indicare gli elementi che rendono la pubblicità interessante: ad esempio le immagini, le rime, le frasi idiomatiche e così via fino ad arrivare ad un massimo di cinque elementi, poiché una griglia di valutazione molto ampia non è facilmente gestibile. Ad ogni elemento viene assegnato un punteggio massimo (es. 5 punti). Gli studenti dovranno presentare la loro campagna pubblicitaria al gruppo classe, che valuterà ogni campagna pubblicitaria presentata: quella con il punteggio più alto sarà la migliore campagna pubblicitaria realizzata dalla classe (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 7 Chiede agli studenti di valutare quanto hanno fatto in questa sezione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Guardate le immagini di pagina 107. Secondo voi cosa sono? Cosa pubblicizzano? Esistono slogan pubblicitari simili nel tuo paese? Confrontati con la classe • Per descrivere gli effetti benefici/nocivi degli alimenti e le loro proprietà, utilizzate le espressioni e gli aggettivi che avete incontrato in questa sezione. • Cosa vedete? Quale azione viene rappresentata (es. abbracciare una fetta di cocomero/della verdura, dare un calcio al cibo non sano)? Utilizzate le strategie di pagina 108 (la rima, un proverbio, l’imperativo per dare un consiglio, ecc., modi di dire; espressioni idiomatiche: tenere alla larga, sentirsi in forma, ecc.). • Cosa abbiamo imparato in queste prime due sezioni? Ricapitoliamo quanto appreso.
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, immagini o video di pubblicità famose, immagini di cibi.
L’ITALIANO PER PARLARE
Pagine 112 - 114
Cosa può fare il docente? 1 Fa un brainstorming utilizzando il titolo dell’esercizio 1a per contestualizzare l’ascolto (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
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2 Chiede agli studenti di leggere il glossario e fa un primo ascolto. Poi chiede loro di svolgere l’esercizio 1b. Dà il feedback discutendo con gli studenti le risposte (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 Richiama l’attenzione degli studenti su “Il rifiuto”, sempre a pagina 112, e chiede loro se conoscono o hanno già sentito delle espressioni per rifiutare in italiano. Raccoglie le risposte degli studenti e poi chiede loro di leggere il testo esplicativo. 4 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 1c e 1d. Dà il feedback discutendo con gli studenti le risposte. 5 Chiede loro di fare l’esercizio 2: raccoglie le risposte degli studenti e sottolinea come il tipo di situazione e di rapporto tra le persone sia fondamentale per decidere quale tipo di rifiuto utilizzare. 6 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 3a e 3b: dà il feedback in plenum, prestando particolare attenzione alle risposte inserite dagli studenti e correggendole laddove siano inappropriate al contesto. 7 Chiede agli studenti di lavorare in coppia all’attività 4, che mira a chiarire gli elementi che portano alla scelta del tipo di rifiuto e le differenze culturali in relazione a questo atto linguistico. Questa attività offre la possibilità di un confronto interculturale all’interno della classe (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 8 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare l’attività 5. Dà un feedback ai gruppi di lavoro. L’insegnante può eventualmente far leggere ad alta voce alcuni dialoghi per mettere in evidenza le strutture che, durante l’attività, sono risultate meno chiare agli studenti. 9 Richiama i segnali discorsivi studiati nelle precedenti unità (vabbè, ecco, beh, voglio dire) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare le attività 6 a, 6b, 7a e 7b. Dà il feedback in plenum, poi chiede agli studenti di lavorare da soli e fare l’esercizio 8, che è un riutilizzo dei segnali discorsivi appresi fin qui. 10 Chiede agli studenti di fare un bilancio di quello che hanno appreso in questa sezione (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Stiamo per ascoltare un brano preso da questo film. Secondo voi di cosa parla? È una storia d’amore? Chi sono i protagonisti? In realtà il brano che stiamo per ascoltare è legato al primo incontro tra i due protagonisti, un incidente d’auto in cui Alex investe il motorino di Niki. • Allora cosa chiede Andrea ad Alex? Perché? E che risposta riceve? • I rifiuti, come le scuse che abbiamo visto nell’unità 5, e i complimenti, che abbiamo visto nell’unità 2, sono atti linguistici particolari e variano
UNITÀ
8 da cultura a cultura. Conoscete già espressioni e modi per rifiutare in italiano, oltre ovviamente al “no, grazie”? Il rifiuto è un atto linguistico particolarmente delicato, quindi dobbiamo riflettere sule strategie di rifiuto che gli italiani mettono in atto nelle diverse situazioni. Leggiamo le indicazioni sui diversi modi di rifiutare qualcosa a pagina 112. • Nell’attività 2 a pagina 112 avete notato come il tipo di rifiuto da utilizzare sia strettamente legato al contesto, cioè alla situazione in cui ci si trova e al tipo di rapporto tra le persone? • Vi ricordate parole come vabbè, ecco, beh, voglio dire? Sono segnali discorsivi. Vi ricordate come li usiamo? • Avete domande da fare? Cosa abbiamo imparato in questa sezione?
risposte degli studenti. Poi chiede loro di fare gli esercizi 13, 14, 15 e 16. Dà un feedback puntuale ed esplicito eventualmente chiarendo la questione della posizione dell’avverbio nella frase. 10 Chiede agli studenti di lavorare individualmente e di fare l’esercizio n. 17. Dà il feedback in plenum. 11 Chiede agli studenti di fare un bilancio di quello che hanno appreso nell’unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Quali materiali può usare il docente?
Quali materiali può usare il docente?
Lim/lavagna, audio, immagini.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
Cosa può dire il docente? •
Leggete l’articolo verificando sul glossario i termini che non conoscete. • Vi ricordate come si esprime la propria opinione? Mi fate un esempio? • Ricapitoliamo quello che abbiamo imparato in questa unità. Quali sono le cose più utili secondo voi?
Lim/lavagna, esercizi. Pagine 115-119
Cosa può fare il docente? 1 Richiama l’attenzione degli studenti sulle immagini di pagina 115 e chiede loro se hanno mai sentito la parola “galateo” (esercizio 2a). Quindi chiede agli studenti di leggere il’articolo intitolato “Il galateo a tavola” e controllare nel glossario le parole che non conoscono (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 A pagina 116 richiama l’attenzione degli studenti sul riquadro “Il verbo avanzare” e chiede agli studenti di fare l’esercizio 3. 3 Chiede agli studenti di leggere l’articolo di pagina 115 una seconda volta e di fare l’esercizio 2b. Dà il feedback in plenum 4 Conduce un veloce brainstorming sull’esprimere un’opinione richiamando quanto appreso nelle precedenti unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 5 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare le attività 4a, 4b, 4c, 4d, 4e, 4f. Dà il feedback in plenum. 6 Chiede agli studenti di lavorare individualmente e svolgere l’esercizio 5, un reimpiego dei diversi tempi verbali studiati. 7 A pagina 117 richiama l’attenzione degli studenti sul box “La concordanza dei tempi con alcuni verbi che reggono il congiuntivo”. Chiarisce i termini “contemporaneità”, “anteriorità” e posteriorità” quindi chiede agli studenti di lavorare in coppia e completare le regole osservando gli esempi (esercizi 6, 7 e 8). 8 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 9 e 10. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 9 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 11a, 11b, 11c e 12. Raccoglie e discute le
Unità 8 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 120-122
Cosa può fare il docente? 1 L’insegnante può decidere o meno se esplicitare gli obiettivi dell’unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”): questo passaggio supporta gli studenti nella comprensione, perché sanno già su cosa andranno a lavorare. 2 Fa un veloce brainstorming sul colloquio di lavoro richiamando eventualmente l’attenzione degli studenti sul box “Osserva” (p. 121) e, dopo essersi assicurata che tutti sappiano di cosa si tratta, chiede agli studenti di raccontare le loro esperienze personali in proposito (1a) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 L’insegnante chiede agli studenti di completare l’attività 1b, che è un’attività di motivazione, suggerendo loro di utilizzare il glossario, senza il quale l’esercizio difficilmente potrà essere svolto. Dà il feedback in plenum. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul glossario (p. 121) e chiede agli studenti di fare individualmente il test (2 a) che ha ancora la funzione di motivare gli studenti. Dà un veloce feedback in plenum.5 Chiede agli studenti di lavorare in coppia o in gruppo alle attività conclusive della sezione (2b, 2c e 2d), che sono attività mirate all’apprendimento del lessico: qui l’insegnante può dare il feedback ai singoli gruppi di lavoro anziché all’intero gruppo classe.
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UNITÀ
8 SUGGERIMENTI DIDATTICI Cosa può dire il docente?
Cosa può dire il docente?
• In questa unità impariamo le parole da usare nel mondo del lavoro: come esprimerci nel modo giusto per ottenere un posto di lavoro, come scrivere una lettera di presentazione o realizzare un videocurriculum. • Sapete cos’è un colloquio di lavoro? È un dialogo fatto con una persona che può decidere di offrirci o di non offrirci un lavoro. Avete mai avuto esperienza di colloqui di lavoro? Se sì, quando? Mi raccontate cosa è successo? Avete poi ottenuto il lavoro? Perché?
• Osservate gli annunci di pagina 122: perché vi sembrano strani? Quali parole li rendono così strani? Leggete il glossario. • Nell’esercizio 2a abbiamo osservato le caratteristiche della lettera di presentazione. Per scrivere una lettera di questo tipo possono essere usate molte altre espressioni: leggiamone qualcuna. • Osservate gli annunci di lavoro a 127. Quale lavoro vorreste fare voi? Perché? Ok, allora provate a candidarvi per il lavoro scelto scrivendo una lettera di presentazione.
Quali materiali può usare il docente?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim.
Immagini, lavagna/Lim, immagini del libro.
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 122-130
Cosa può fare il docente? 1 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare l’attività 1a, di leggere il glossario per completarla correttamente perché sono presenti termini specifici del mondo del lavoro (liste di mobilità, apprendista, investitori). Raccoglie le risposte degli studenti e conduce la discussione focalizzandosi soprattutto sul significato delle parole legate al campo semantico del lavoro (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Le altre attività della sezione possono essere svolte lavorando per gruppi pertanto la docente può preliminarmente decidere di dividere gli studenti in gruppo. Chiede agli studenti di svolgere le attività 2a, 2b, 3 e 4 e dà il feedback in plenum. 3 Richiama l’attenzione degli studenti sulla struttura e sulle espressioni utili per formulare la lettera di presentazione (esercizi 2a, 4 e box pp. 124, 125, 126) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 4 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere gli esercizi 5 e 6. Dà il feedback in plenum. 5 Chiede agli studenti di lavorare da soli e svolgere l’esercizio 7 (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 6 Le attività che concludono la sezione, 8a, 8b, 9, 10, 11a, 11b, 12a e 12b possono essere svolte in classe lavorando in gruppo. Il docente chiede agli studenti di dividersi in due gruppi. Il gruppo A lavora sui mestieri del futuro (attività 8a, 8b, 9, 10 e 11) il gruppo B può svolgere l’attività sui mestieri del passato (12a e 12b). Il docente dà il feedback delle attività ai singoli gruppi. Poi chiede ai gruppi di lavoro di svolgere l’attività 13. In alternativa il docente può chiedere agli studenti di svolger queste attività al di fuori del tempo lezione poiché sono attività di lettura e comprensione di testi che affrontano un argomento noto e utilizzare il tempo della lezione solo per l’attività 13.
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L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 131-133
Cosa può fare il docente? 1 Elicita le conoscenze pregresse degli studenti in relazione al video-curriculum attraverso alcune domande (esercizio 1). 2 Chiede agli studenti di dividersi in gruppi di lavoro di tre o quattro persone, spiegando che faranno alcuni esercizi finalizzati a realizzare un video-curriculum (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Quindi chiede loro di leggere il testo (2a), di svolgere l’attività 2b e di prepararsi a registrare un videocurriculum (attività 3). Per questo compito il docente richiama i punti linguistici spiegati nella sezione precedente. Poi chiede agli studenti di scegliere il lavoro per il quale candidarsi e verificare attentamente quali siano le competenze richieste. Quindi chiede loro di preparare un monologo di 2 minuti al massimo, in cui una persona del gruppo spiega quali motivazioni la spingono a candidarsi e quali caratteristiche la rendono adatta a richiedere quello specifico lavoro. Per la registrazione è sufficiente un cellulare. Il docente può raccogliere le registrazioni dei video-curricula, mostrarle alla classe e chiedere agli altri studenti di decidere quale sia il video-curriculum migliore motivando la risposta (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 Richiama l’attenzione degli studenti sul testo dell’esercizio 4 “Mestieri di ieri e mestieri di oggi” a pagina 131. Quindi chiede loro di lavorare individualmente alle attività 5a e 5b. 4 Richiama l’attenzione degli studenti su “Come fare un’intervista” a pagina 132, poi chiede loro di fare l’esercizio 6. Dà il feedback in plenum. 5 Introduce l’idea di “startup”. Poi chiede agli studenti di leggere il testo “Startup: cosa sono e come funzionano” (esercizio 7) dove si parla anche di Big Rock, un’importante realtà culturale italiana che nasce come startup. 6 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare gli esercizi 8 e 9 (espressioni figurate del verbo “prendere”). Dà il feedback in plenum.
UNITÀ
9 7 Richiama l’attenzione degli studenti sul box “Il participio presente” a pagina 133 e chiede agli studenti di lavorare in coppia alla attività 10a, 10b, 10c e 11. Dà il feedback in plenum.
la loro situazione professionale è uguale a quella degli uomini? • Lavorate in coppia e leggete il testo. Di cosa parla secondo voi?
Cosa può dire il docente?
Quali materiali può usare il docente?
• Sicuramente sapete cos’è un curriculum e perché si usa, vero? Ma avete mai sentito parlare del videocurriculum? Avete mai visto un video-curriculum? Com’è fatto? • Bene, adesso ci dividiamo in gruppi di tre o quattro persone per fare delle attività che ci porteranno alla realizzazione di un video-curriculum. Dopo aver svolto le attività, dovrete registrare un video-curriculum e scegliere il miglior videocurriculum.
Lim/lavagna, esercizi.
Quali materiali può usare il docente? Lim/ lavagna, audio, immagini.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 134-137
Cosa può fare il docente? 1 Fa un veloce brainstorming sulle differenze di genere nel mondo del lavoro (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di lavorare con un compagno, leggere il testo (1a) e spiegarne il significato brevemente. Poi chiede loro di svolgere l’esercizio 1b. Dà il feedback in plenum. 3 Richiama l’attenzione degli studenti sull’esercizio 2a, leggendo anzitutto la frase riportata dal testo di pagina 134. Quindi fa notare agli studenti che le domande possono avere diverse funzioni (chiedere, esprimere un dubbio, criticare un comportamento ecc.). Chiede agli studenti di lavorare in coppia e individuare le altre funzioni che possono avere le domande leggendo “Le domande volitive”, “Le domande retoriche”, “Le domande dubitative” (p.135). Quindi raccoglie le funzioni individuate dagli studenti e le discute con loro a partire dagli esempi (esercizio 3). Il docente chiude questa parte sulle domande chiedendo di svolgere l’esercizio 4. 4 Chiede agli studenti di dividersi in gruppi e svolgere le attività legate al “si” impersonale (5a, 5b, 6, 7, 8a, 8b, 10, 11a, 11b, 11c). In questo caso il lavoro di gruppo consente agli studenti il confronto e la riflessione su un argomento di grammatica molto complesso. Dà il feedback ai singoli gruppi. Poi chiede agli studenti di fare individualmente l’esercizio 12. Raccoglie e discute le risposte degli studenti. 5 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 13a, 13b, 13c. Dà il feedback in plenum.
Cosa può dire il docente? •
Le donne e gli uomini, secondo voi, al lavoro vivono la stessa situazione? E se le donne sono madri,
Unità 9 L’ITALIANO PER SORRIDERE
pagine 138-140
Cosa può fare il docente? 1 L’insegnante può decidere o meno se esplicitare gli obiettivi dell’unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”): questo passaggio supporta gli studenti nella comprensione perché si attivano le preconoscenze degli studenti sull’argomento. 2 Fa un veloce brainstorming sul lessico delle emozioni (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 3 Chiede agli studenti di fare l’esercizio 1a, spiegando la questione dell’intelligenza emotiva (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Successivamente chiede agli studenti di lavorare individualmente e fare il test. Dà il feedback in plenum. 4 Dà l’avvio all’attività 1b, “Sei d’accordo con i risultati del test?”, moderando la discussione all’interno della classe. 5 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere le attività lessicali 1c e 1d.Dà il feedback in plenum. Prima di passare alle attività successive il docente può chiedere la produzione di una frase-esempio contenete parti del lessico appena appreso al fine di verificarne ed esercitarne la comprensione. 6 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere l’attività 2, che mira all’apprendimento di espressioni idiomatiche legate al lessico delle emozioni. Il feedback può essere dato o in plenum o lavorando con i singoli gruppi. Prima di passare alla sezione successiva, il docente può chiedere una semplice produzione testuale (scritta o orale, come indicato in “cosa può dire il docente”), che riutilizzi il lessico appreso in questa parte (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).
Cosa può dire il docente? • Bene, in questa unità impariamo le parole legate alle emozioni: alla fine saremo in grado di spiegare ciò che proviamo. • Conoscete già delle parole utilizzate per esprimere le emozioni? Quali ad esempio? A quale emozione si riferiscono?
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UNITÀ
9 SUGGERIMENTI DIDATTICI • Secondo voi cos’è l’intelligenza emotiva? Si tratta di quell’aspetto dell’intelligenza legato alla gestione delle emozioni. Adesso faremo un test che misura la nostra intelligenza emotiva. • Avete mai vissuto una situazione in cui avete toccato il cielo con un dito? Mi fate un esempio?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, immagini del libro.
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 141-146
Cosa può fare il docente? 1 Per introdurre la prima attività della sezione, il docente può fare un brainstorming sul titolo del romanzo (p.141), “L’amica geniale” (1a) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Richiama l’attenzione degli studenti sul glossario, poi chiede loro di svolgere l’attività 1b, cioè un abbinamento di titoli e sequenze (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Dà il feedback in plenum. 3 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’attività 1c, 1d e 2. Dà il feedback in plenum. 4 Chiede agli studenti se nel brano letto hanno riscontrato parole o espressioni legate al campo semantico delle emozioni. Verifica le ipotesi degli studenti, chiedendo loro di lavorare in coppia e svolgere gli (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). esercizi 3a,3b, e 3c. 5 Per introdurre il fatto che le emozioni sono caratterizzate da un diverso livello di intensità, il docente può chiedere agli studenti di esprimere una loro emozione. Raccoglie le risposte e fa notare loro che ci sono diverse parole per esprimere il grado d’intensità di un’emozione. Poi richiama l’attenzione sull’esercizio 3d e fa osservare loro il fatto che le emozioni si caratterizzano per un diverso grado d’intensità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente). 6 Fa notare il fatto che, oltre all’intensità, per esprimere le emozioni in italiano si usano altre cose, come il tono della voce o le espressioni facciali (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Qui il docente può inserire esempi tratti da film che conosce, mostrandone eventualmente delle parti. Quindi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 4 e 5. Dà il feedback in plenum. 7 Fa notare come si può rendere più breve un testo narrativo attraverso la tecnica del riassunto. Chiede ad uno studente di leggere i quattro passaggi principali del riassunto, esplicitate in “Riassumere un testo narrativo” e richiama la loro attenzione sui box “Osserva” (p. 145). 8 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e fare le attività 6a, 6b, 7 e 8. Dà il feedback ai singoli gruppi di lavoro riflettendo eventualmente con ogni gruppo
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sui vari aspetti linguistici che caratterizzano il riassunto. 9 Chiede agli studenti di lavorare individualmente e svolgere l’attività 9, che corregge individualmente.
Cosa può dire il docente? • Il brano che stiamo per leggere è tratto da un romanzo che s’intitola “L’amica geniale”. Secondo voi di cosa parla? Bene, leggiamo il riassunto del libro. • Nel brano appena letto ci sono espressioni utilizzate per descrivere le emozioni? Quali? • Provate ad esprimere un’emozione, per esempio la felicità. Avete notato che ci sono molte parole per esprimere il livello di felicità. La stessa cosa accade con le altre emozioni. Adesso lavorate in coppia e completate l’esercizio 3d. • L’intensità delle emozioni in italiano può essere espressa anche attraverso il tono della voce o l’espressione facciale. Avete mai visto un film? Come cambiano le espressioni degli attori in relazione alle situazioni? E il tono della voce?
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, foto, sequenze di film.
L’ITALIANO PER PARLARE
pagine 147-151
Cosa può fare il docente? 1 Fa notare agli studenti che il legame tra emozioni ed espressioni del viso è stato già affrontato nella sezione precedente (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente). Quindi chiede loro di svolgere l’esercizio 1a. Dà il feedback in plenum. 2 Chiede agli studenti di fare delle ipotesi sulle immagini (esercizio 1b) motivandole. Poi lancia le attività 2a e 2b chiedendo agli studenti di svolgerle individualmente. Dà il feedback in plenum. 3 Per svolgere le attività lessicali successive, chiede agli studenti di dividersi in gruppi e svolgere le attività 2c, 4a e 4b. Dà spazio all’interno dei gruppi di lavoro per un confronto sulle varie attività. Dà il feedback in plenum. 4 Richiama l’attenzione degli studenti sul paragrafo “Il copione” (p. 149) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente) e anticipa agli studenti che la stesura di un copione sarà l’ultima attività della sezione. Quindi chiede loro di continuare a lavorare in gruppo e svolgere le attività 5a, 5b e 6 a, 6b. Dà il feedback in plenum. 5 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere l’attività 6c. Questa attività può essere svolta in classe come momento di produzione ma anche momento ludico. 6 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere le attività 7a, 7b e 7c. Dà il feedback in plenum. 7 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e svolgere le attività 8a e 8b. 8 L’insegnante seleziona due o più scene di un film
UNITÀ
10 (ad esempio “L’ultimo bacio”) e divide gli studenti in gruppi. Ogni gruppo dovrà doppiare una scena seguendo le indicazioni del task “realizzare un doppiaggio” (p. 151).
L’ITALIANO PER SORRIDERE
Cosa può dire il docente? • Come abbiamo visto nella sezione precedente, le emozioni possono essere espresse anche attraverso il tono della voce e le espressioni del viso. In questa parte approfondiremo questi aspetti. • Sapete cos’è un copione? Si tratta di un testo scritto per essere recitato ed è il testo che scriveremo alla fine di questa sezione.
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, audio.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 151-155
Cosa può fare il docente? 1 Fa un veloce brainstorming sul titolo dell’intervista “Ascoltate le emozioni” (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Successivamente chiede agli studenti di fare l’esercizio 1. Dà il feedback in plenum. 2 Chiede agli studenti di dividersi in gruppi di tre o quattro persone per lavorare sulle differenze tra il discorso diretto e indiretto, oggetto di questa parte della lezione (vedi suggerimenti “cosa può dire il docente”). Chiede ai gruppi di svolgere le attività 2, 3 e 4: dà il feedback ai singoli gruppi. 3 Introduce l’argomento successivo, il congiuntivo, spiegando che verrà affrontato un aspetto specifico del congiuntivo, cioè il suo uso in frasi indipendenti (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Chiede agli studenti di lavorare i gruppo, leggere e comprendere il testo “Il congiuntivo…” (p. 155) e di svolgere gli esercizi 5, 6 e 7. Dà il feedback ai singoli gruppi.
Cosa può dire il docente? • Secondo voi di cosa si parla nell’intervista “Ascoltate le emozioni”? In che senso le emozioni possono essere ascoltate? • In questa parte dell’unità lavoreremo sulle differenze tra discorso diretto e indiretto. Sapete già di cosa si tratta? Potete farmi un esempio preso dal testo? • Nelle unità precedenti abbiamo studiato il congiuntivo. Mi fate degli esempi di usi del congiuntivo? Bene oggi affronteremo l’uso del congiuntivo in frasi indipendenti. Ne avete già sentito parlare?
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, esercizi.
Unità 10 pagine 156 - 157
Cosa può fare il docente? 1 Può decidere o meno se esplicitare gli obiettivi dell’unità (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Può svolgere gli esercizi nell’ordine presentato oppure può iniziare la lezione chiedendo di osservare le immagini e di spiegare quali sensazioni suscitano in chi le osserva (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Quindi può chiedere di svolgere gli esercizi 1a e 1b. 3 Introduce l’attività successiva, cioè l’ascolto della canzone “La vasca” di Alex Britti, elicitando l’idea di relax degli studenti (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 4 Fa partire il primo ascolto e l’attività di comprensione globale (attività 2a). Raccoglie il feedback in plenum. 5 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere gli esercizi 2b e 2c. 6 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere l’esercizio 2d e 2e. In alternativa, prima di svolgere l’esercizio, può chiedere agli studenti di riascoltare il ritornello della canzone e osservare cosa hanno in comune i verbi. 7 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere l’esercizio 3, 4a, 4b. Dà il feedback in singoli gruppi.
Cosa può dire il docente? • Bene, in questa unità impariamo le parole legate al benessere e alla salute, nonché alle terapie alternative. • Osservate le foto: cosa provate? Ora immaginate di trovarti nel luogo rappresentato in una di queste foto. Quali suoni, rumori, odori percepite? • Qual è il vostro modo di rilassarvi? Ascoltare musica, fare una passeggiata, fare acquisti o altro? • Bene! Adesso ascolteremo un brano in cui il cantante parla del suo modo di rilassarsi.
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, immagini del libro
L’ITALIANO TRA I TESTI
pagine 158-163
Cosa può fare il docente? 1 Per introdurre la prima attività della sezione può fare un brainstorming sugli aspetti stressanti della vita moderna (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere gli esercizi 1a, 1b e 1c. Dà il feedback in plenum.
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UNITÀ
10 SUGGERIMENTI DIDATTICI 3 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 2c, 2d, 2e. Dà il feedback in plenum. 4 Fa osservare la struttura del testo regolativo (“Il testo regolativo” p. 160 ed esercizi 2a, 2b, vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 5 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere gli esercizi 3a, 3b e 4 (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Dà il feedback in plenum. 6 Chiede agli studenti di svolgere individualmente l’esercizio 5. Il feedback di questa attività può essere strutturato chiedendo ad ogni studente di leggere il proprio testo e agli altri studenti di individuare se e quali elementi del testo regolativo sono presenti in ciascuno dei testi letti dai compagni.
Cosa può dire il docente? • L’articolo che stiamo per leggere parla dello stress nella vita moderna. Secondo voi quali sono gli aspetti stressanti della vita moderna? Come si possono contrastare? Voi cosa fate per contrastare lo stress? • Il testo che abbiamo appena letto è un testo regolativo. Quali caratteristiche osservate? • Lavorate in gruppo e svolgete gli esercizi 3a, 3b e 4.
Quali materiali può usare il docente? Immagini, lavagna/Lim, testi.
L’ITALIANO PER PARLARE
Cosa può dire il docente? • Sapete cos’è una commedia? Conoscete qualche commedia italiana? Oggi lavoriamo su una commedia che s’intitola “Genitori & figli: Agitare bene prima dell’uso”. Conoscete l’espressione “agitare bene prima dell’uso”? Di solito è un’istruzione che si trova su bottiglie o vasetti contenenti dei liquidi particolari (medicine, colle, detersivi). Secondo voi cosa può voler dire all’interno di una commedia sui rapporti tra le generazioni? • Secondo voi quale differenza c’è tra un ordine, un’esortazione e un invito? Mi fate degli esempi? Nel dialogo che abbiamo ascoltato avete sentito ad esempio ordini o altro?
Quali materiali può usare il docente? pagine 164-168
Cosa può fare il docente? 1 Introduce il film “Genitori & figli: agitare bene prima dell’uso” con un brainstorming sul significato del termine “commedia” (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Richiama l’attenzione degli studenti sul glossario (p. 164), poi chiede loro di lavorare in coppia e fare l’esercizio 1a. Discute sui contenuti del film con gli studenti, verificando che tutti abbiamo compreso. 3 Chiede agli studenti di ascoltare il dialogo e rispondere alle domande (1a, 1b). Dà il feedback in plenum. 4 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e di svolgere gli esercizi 2a e 2b. Dà il feedback in plenum ed introduce il punto linguistico successivo, “Esprimere un ordine” elicitando la differenza tra ordine, un’esortazione o un invito (esercizio 3a) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”).. 5 Chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 3b e 4. Dà il feedback in plenum focalizzando soprattutto i tempi e i modi verbali necessari a formulare gli ordini, le esortazioni o gli inviti 6 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e fare gli esercizi 5 e 6: dà il feedback nei singoli gruppi in modo da discutere e chiarire eventuali dubbi sull’argomento. 7 Chiede agli studenti di lavorare in coppia e fare l’attività 7: a turno chiede alle coppie di recitare
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i dialoghi. In alternativa il docente può proporre un’attività di doppiaggio: fa scorrere le immagini della scena del film (o di un qualunque altro film ove sia possibile elicitare un ordine, un invito, un’esortazione) senza audio e chiede agli studenti di lavorare in coppia o in gruppo e reinventare un dialogo per quelle scene, inserendo uno dei punti linguistici spiegati. Quindi fa scorrere le immagini senza audio mentre gli studenti recitano il copione scritto da loro.
Lim/lavagna, audio, video.
L’ITALIANO TRA USI E STRUTTURE
pagine 169-175
Cosa può fare il docente? 1 Può introdurre l’ultima sezione richiamando i temi (stress, relax, conflitti intergenerazionali) affrontati e le principali funzioni linguistiche apprese (come dare ordini, suggerimenti, esortazioni) (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). 2 Chiede agli studenti di leggere il testo (1a) e svolgere l’esercizio 1b. Dà il feedback in plenum facendo loro osservare le regole di formazione delle parole dell’esercizio (1c) e richiamando la loro attenzione sul paragrafo “Aggettivi con i suffissi -bile e –evole”. Chiede agli studenti di lavorare individualmente e fare l’esercizio 2. Dà un feedback puntuale ed esplicito. 3 Chiede agli studenti di lavorare in gruppo e svolgere gli esercizi 3a, 3b, 3c e 4. Dà il feedback ai singoli gruppi. 4 Discute in plenum i tre tipi di periodo ipotetico (vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Poi chiede agli studenti di svolgere gli esercizi 5,6,7. Dà il feedback in plenum. 5 Può decidere di fare un veloce brainstorming sugli usi del congiuntivo studiati fin qui vedi suggerimenti “Cosa può dire il docente”). Richiama l’attenzione degli studenti sul paragrafo” Altri usi del congiuntivo esprimere la causa / il motivo e il fine”. Poi chiede
UNITÀ
10 loro di fare gli esercizi 8, 9, 10 e 11. Dà un feedback puntuale ed esplicito.
Cosa può dire il docente? • Fin qui abbiamo affrontato alcuni temi. Vi ricordate quali? E abbiamo imparato a dare ordini, consigli ed esortazioni. In questa parte impareremo come si formano alcune parole e come si fanno delle “ipotesi”. • Il periodo ipotetico è abbastanza complesso. Pro-
viamo a rivedere la differenza tra i tre tipi di periodo ipotetico. Allora il congiuntivo è un modo verbale che abbiamo incontrato in diversi contesti per esprimere anche cose piuttosto diverse tra loro. Vi ricordate qualche uso del congiuntivo?
Quali materiali può usare il docente? Lim/lavagna, esercizi.
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1 VERSO LA CERTIFICAZIONE A
Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
PARLARE 1
Parla dell’ultimo film che hai visto: la trama, il genere, la musica e gli effetti speciali. Consiglieresti di andare a vederlo? Spiega perché.
Punti
_____
/5
LEGGERE 2
Leggi la recensione del film “Quo Vado” e rispondi alle domande. Con il suo quarto film, Quo vado?, Checco Zalone ha conquistato praticamente tutti, anche i critici. Quello che ci si aspettava si è realizzato: Quo vado?, proiettato in migliaia di sale, fa soldi in modo prodigioso e supererà probabilmente anche Avatar come maggiore incasso di sempre: da qui a qualche settimana probabilmente l’avrà visto al cinema un italiano su dieci. Perciò parlare di Zalone e del suo film vuol dire anche chiedersi cos’è che lo rende un tale successo. Dopo Sole a catinelle è il secondo film che parla di lavoro. In Quo vado?, Zalone è uno sfaccendato lavoratore statale che, pur di difendere con le unghie e coi denti il lavoro fis-
so, accetta di farsi spedire nei posti più sperduti d’Italia e d’Europa; fino in Norvegia dove si innamora di una ricercatrice brillantissima, il cui futuro lavorativo è chiaramente incerto. Se c’è qualcosa che Zalone e Gennaro Nunziante (regista e co-sceneggiatore) hanno capito è che la comicità è un linguaggio che funziona quando si riferisce al tempo presente e se viene condiviso dal maggior numero di persone possibile. Allora il riferimento più semplice dev’essere alla condizione più comune oggi in Italia: quella della classe media impoverita. Zalone lavora con spirito fotografico nel catturare, ritrarre e riprodurre l’italiano dei nostri giorni, i suoi tanti vizi e le sue poche virtù. Lo prende in giro, certo: ma non lo giudica con crudele senso di superiorità né mostra i suoi difetti come fossero dei pregi. Da un punto di vista tecnico, il film possiede tutto ciò che gli si richiede: la fotografia pastellata di Vittorio Omodei Zerini, il montaggio di Pietro Morana, e anche l’ottima performance attoriale di Luca Medici/Zalone. Da un punto di vista stilistico cita, copia, elabora, tratta il pubblico come un complice, da un punto di vista formale rifiuta ogni elemento tragico. È questo forse il limite del film. Fin dalla prima scena, Checco Zalone è più un fumetto che un essere umano: manca di tragicità.
Adattato da: https://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/ 2016/01/04/checco-zalone-quo-vado-recensione
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Bellissimo! © ELI
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VERSO LA CERTIFICAZIONE 1 Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
1
Di che genere di film si tratta?
ASCOLTARE
a Film drammatico. b Commedia. c Fantascienza.
2
A
4
2-2 Ascolta due volte l’intervista ad un famosissimo emigrato calabrese, Mauro Fiore, premio Oscar per la miglior fotografia ad Avatar nel 2009. Poi scegli la risposta giusta.
1
In quali posti ha vissuto Mauro Fiore?
Com’è l’ambientazione del film? a Immaginaria. b Fantascientifica. c Realistica.
3
Quali sono i temi trattati nel film? a Il lavoro, il mondo della ricerca scientifica in Italia. b Il lavoro, la situazione economica italiana, i difetti dell’italiano medio. c Il lavoro, il mondo dei fumetti.
4
Cos’è che secondo il giornalista ha contribuito al successo del film, oltre agli aspetti tecnici e stilistici? a La capacità del regista e di Zalone di raccontare, in chiave comica, una storia vicina alla realtà di molti italiani. b La capacità degli attori di interpretare i personaggi in modo naturale e credibile. c La capacità di Zalone di citare e copiare artisti del passato.
5
Qual è un difetto del film secondo il giornalista?
a A Marzi, in Calabria, a Chicago e a Los Angeles. b In Calabria, in America Latina e negli Stati Uniti. c Negli Stati Uniti, in Canada e in varie parti d’Italia.
2
a Nel mese di giugno del 1971. b Nel mese di maggio del 1970. c Nel mese di luglio del 1977.
3
a La mancanza di un lieto fine. b L’eccessiva tragicità. c L’assenza di elementi drammatici. Punti
_____
3
4
Scrivi una recensione positiva dell’ultimo film che hai visto prestando attenzione ad inserire i seguenti punti:
Fotocopiabile
_____
/5
Che tipo di film è Avatar? a Drammatico. b Fantascienza. C Romantico.
5
a Le informazioni generali legate alla trama del film. b Il genere del film. c Descrizione dell’ambiente e dei protagonisti del film. Punti
Mauro Fiore, prima di diventare direttore della fotografia, ha lavorato come: a operatore di luci. b regista. c pizzaiolo.
/5
SCRIVERE
Quando è partito dalla Calabria?
In Avatar Mauro Fiore – in collaborazione con il regista - sperimenta qualcosa di nuovo. Che cosa? a Una scenografia particolare. b Un lavoro nuovo. c Una videocamera altamente tecnologica.
Punti
_____
/5
Totale Punti _____ / 20
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1 VERSO LA CERTIFICAZIONE B
Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
PARLARE 1
L’ultimo film che hai visto non ti è piaciuto per niente. Esponi ad un tuo amico i motivi per cui è meglio non andare a vederlo. Tieni conto della trama, del genere, del tipo di argomento ecc.
Punti
_____
/5
LEGGERE 2
Leggi la recensione del film “Quo Vado” e rispondi alle domande. Con il suo quarto film, Quo vado?, Checco Zalone ha conquistato praticamente tutti, anche i critici. Quello che ci si aspettava si è realizzato: Quo vado?, proiettato in migliaia di sale, fa soldi in modo prodigioso e supererà probabilmente anche Avatar come maggiore incasso di sempre: da qui a qualche settimana probabilmente l’avrà visto al cinema un italiano su dieci. Perciò parlare di Zalone e del suo film vuol dire anche chiedersi cos’è che lo rende un tale successo. Dopo Sole a catinelle è il secondo film che parla di lavoro. In Quo vado?, Zalone è uno sfaccendato lavoratore statale che, pur di difendere con le unghie e coi denti il lavoro fis-
so, accetta di farsi spedire nei posti più sperduti d’Italia e d’Europa; fino in Norvegia dove si innamora di una ricercatrice brillantissima, il cui futuro lavorativo è chiaramente incerto. Se c’è qualcosa che Zalone e Gennaro Nunziante (regista e co-sceneggiatore) hanno capito è che la comicità è un linguaggio che funziona quando si riferisce al tempo presente e se viene condiviso dal maggior numero di persone possibile. Allora il riferimento più semplice dev’essere alla condizione più comune oggi in Italia: quella della classe media impoverita. Zalone lavora con spirito fotografico nel catturare, ritrarre e riprodurre l’italiano dei nostri giorni, i suoi tanti vizi e le sue poche virtù. Lo prende in giro, certo: ma non lo giudica con crudele senso di superiorità né mostra i suoi difetti come fossero dei pregi. Da un punto di vista tecnico, il film possiede tutto ciò che gli si richiede: la fotografia pastellata di Vittorio Omodei Zerini, il montaggio di Pietro Morana, e anche l’ottima performance attoriale di Luca Medici/Zalone. Da un punto di vista stilistico cita, copia, elabora, tratta il pubblico come un complice, da un punto di vista formale rifiuta ogni elemento tragico. È questo forse il limite del film. Fin dalla prima scena, Checco Zalone è più un fumetto che un essere umano: manca di tragicità.
Adattato da: https://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/ 2016/01/04/checco-zalone-quo-vado-recensione
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VERSO LA CERTIFICAZIONE 1 Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
1
Chi ha apprezzato il film?
ASCOLTARE
a Nessuno. b Il pubblico e la critica. c La critica.
2
4
2-2 Ascolta due volte l’intervista ad un famosissimo emigrato calabrese, Mauro Fiore, premio Oscar per la miglior fotografia ad Avatar nel 2009. Poi scegli la risposta giusta.
1
Dove si trovava Mauro Fiore mentre si svolgeva l’intervista?
Quo vado che genere di film è? a Drammatico. b Comico. c Autobiografico.
3
Chi è il protagonista del film? a Un lavoratore innamorato del suo lavoro che accetta di tutto per il bene dei suoi colleghi e del lavoro. b Un lavoratore statale piuttosto vagabondo che, pur di non perdere i suoi privilegi accetta anche di essere trasferito in posti lontanissimi rispetto al suo Paese. c Un lavoratore che accetta di emigrare pur di lavorare.
4
a In Calabria. b In Calabria, in America Latina e negli Stati Uniti. c Negli Stati Uniti, in Canada e in varie parti d’Italia.
Secondo il giornalista, qual è uno dei motivi di successo del film? a La straordinaria capacità del regista e di Zalone di far emergere le caratteristiche negative e positive del lavoratore italiano medio in chiave comica. b La capacità drammatica degli attori che riescono però a reagire alle difficoltà che derivano dalla mancanza di lavoro. c Il fatto che il personaggio del film assomigli a un fumetto.
5
2
Punti
_____
3
4
Punti
Fotocopiabile
_____
/5
Quanti anni aveva Mauro fiore quando ha pensato di voler lavorare nel cinema? a 28. b 18. c Non ha mai pensato di lavorare nel cinema.
SCRIVERE 1 Le informazioni generali legate alla trama del film. 2 Il genere del film. 3 Descrizione dell’ambiente e dei protagonisti del film.
Quali altri lavori ha svolto Mauro Fiore prima di diventare un direttore della fotografia? a Cameriere. b Operatore di luci. c Regista.
/5
Scrivi una recensione negativa dell’ultimo film che hai visto prestando attenzione ad inserire i seguenti punti:
In che anno è emigrato negli Stati Uniti? a Nel 1971 a giugno. b Nel 1970 a maggio. c Nel 1977 a luglio.
Quali sono i temi del film? a I problemi economici dell’Italia di oggi b Il lavoro, i problemi dell’Italia di oggi, l’amore c L’aspetto comico della vita.
3
B
5
Prima del grande successo di Avatar con chi aveva lavorato Mauro Fiore? a Con un gruppo di ricerca sull’emigrazione italiana. b Con compagnie teatrali di scarso successo. c Con registi di fama mondiale. Punti
_____
/5
Totale Punti _____ / 20
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37
2 VERSO LA CERTIFICAZIONE A
Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
PARLARE 1
Dopo tanti anni incontri di nuovo un/a compagno/a che ai tempi della scuola non era molto bello/a. Adesso invece è diventato/a bellissimo/a, ha una splendida famiglia e un lavoro che gli/le piace. Ti complimenti con lui/lei per i suoi cambiamenti positivi.
Punti
_____
/5
LEGGERE 2
Leggi l’articolo e rispondi alle domande.
Italiani all’estero, sempre più giovani e settentrionali ROMA - Ogni anno cresce il numero degli italiani che fanno le valigie e si trasferiscono all’estero. Nel 2014 gli espatri sono stati 101.297, con una crescita del 7,6% rispetto al 2013. Ad andarsene sono stati in prevalenza uomini, il 56%, per lo più non sposati, il 59,1%, tra i 18 e i 34 anni, il 35,8%. Sono partiti soprattutto dal Nord Italia e per 14.270 di loro la meta preferita è stata la Germania; a seguire il Regno Unito dove si sono trasferiti in 13.425. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel mondo 2015 della Fondazione Migrantes. L’emigrazione non è più un fenomeno meridionale. Al primo gennaio 2015 sono in tutto 4.636.647 gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), il 3,3% in più rispetto all’anno precedente. Il 51,4% di loro è di origine meridionale, con un primato della Sicilia che conta 713.483 persone che hanno lasciato l’isola. Negli ultimi anni però anche chi viene dal Nord ha iniziato a preparare le valigie, tanto che tra i connazionali espatriati nel 2014, la maggior parte proviene dalla Lombardia, precisamente 18.425. Seguono la Sicilia con 8.765 persone emigrate, il Veneto con 8.720, il Lazio con 7.981 e il Piemonte con 7.414.
In 10 anni i flussi migratori sono cresciuti del 49%. Nell’ultimo decennio l’emigrazione italiana è cresciuta notevolmente. Secondo il rapporto i Paesi che accolgono le comunità di italiani più numerose sono quelli che mostrano anche le crescite più incisive nel decennio, come Argentina, Germania e Svizzera. Negli ultimi anni gli italiani si sono diretti prevalentemente in Spagna, Venezuela e, soprattutto dal 2013, in Irlanda, Cina ed Emirati Arabi. Secondo la Fondazione Migrantes sulla scelta degli italiani hanno inciso, probabilmente, le competenze lavorative e linguistiche specificatamente richieste da questi territori emergenti. Aumentano i laureati che emigrano per lavoro. Secondo il rapporto, tra i laureati, negli ultimi anni il fenomeno dell’emigrazione per ragioni lavorative è tendenzialmente in crescita. Secondo i dati, nella ricerca del lavoro il titolo di studio posseduto risulta più efficace per chi si è trasferito all›estero. In aumento anche i liceali che trascorrono un anno di studio all’estero.
Adattato da: https://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/ 2016/01/04/checco-zalone-quo-vado-recensione
1
Secondo i dati della Fondazione Migrantes, chi ha lasciato l’Italia nel 2014? a Per la maggior parte si tratta di uomini e donne over 65, senza un titolo di studio. b Per la maggior parte si tratta di uomini sposati, tra i 18 e 34 anni, senza un titolo di studio. c Per la maggior parte si tratta di studenti che trascorrono un anno di studio all’estero. d Per la maggior parte si tratta di uomini non sposati, tra i 18 e i 34 anni.
38
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2
Qual è la regione di origine della maggior parte degli emigrati del 2014? a b c d
La Sicilia. La Lombardia. Il Piemonte. Il Veneto.
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VERSO LA CERTIFICAZIONE 2 Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
3
Perché, secondo la Fondazione Migrantes, gli italiani hanno deciso di emigrare in Paesi come l’Irlanda, la Cina e gli Emirati Arabi? a Perché questi Paesi sono alla ricerca di persone con specifiche conoscenze e abilità. b Perché in questi Paesi è più facile trovare un lavoro. c Perché in questi Paesi ci sono università importanti. d Perché questi Paesi sono alla ricerca di persone che sappiano parlare l’italiano.
4
Quali sono le nazioni che hanno accolto il maggior numero di italiani negli ultimi dieci anni? a b c d
5
Argentina, Germania e Svizzera. Francia e Irlanda. Venezuela e Argentina. Germania e Regno Unito.
Quali sono state le nazioni che hanno accolto il maggior numero di italiani nel 2014? a b c d
Germania e Regno Unito. Irlanda e Cina. Cina ed Emirati Arabi. Spagna e Venezuela.
ASCOLTARE 4
3-2 Ascolta due volte la seguente intervista ad Aurora, mamma italiana emigrata in Irlanda, e rispondi alle domande.
1
Perché Aurora ha deciso di lasciare l’Italia? a Perché desiderava fare nuove esperienze in un altro Paese. b Perché voleva imparare l’inglese e lo spagnolo. c Perché in Italia non aveva più un lavoro.
2
Quale è secondo Aurora la difficoltà più grande per una mamma che vive all’estero?
a b
La mancanza di tempo per se stessa. Il fatto di dover organizzare la giornata nei minimi dettagli. La mancanza della famiglia di origine e la necessità di pagare qualcuno che si prenda cura dei propri figli.
c
3 Punti
_____
Scrivi una mail ad un tuo familiare e raccontagli un’esperienza che ti ha fatto soffrire profondamente. Inserisci i seguenti punti: 1 Formula di apertura - Introduzione. 2 Cosa ti aspettavi di fare quando hai deciso di fare questa esperienza? 3 Cosa è accaduto in realtà? 4 Almeno un desiderio che avevi e che non si è realizzato. 5 Conclusione.
Perché Aurora è contenta che sua figlia cresca in Irlanda? a Perché parlerà due lingue e crescerà in un contesto ricco di culture diverse. b Perché da grande avrà più possibilità di trovare un lavoro. c Perché in Italia non avrebbe avuto la possibilità di imparare bene l’inglese.
/5
SCRIVERE 3
A
4
Cosa manca più di tutto dell’Italia ad Aurora? a La famiglia e il cibo. b La famiglia. c La famiglia e il clima mediterraneo.
5
Quali sono i consigli di Aurora per le mamme che vogliono trasferirsi all’estero? a Prima di partire, trovare un lavoro attraverso i siti web del Paese di destinazione. b Prima di partire, cercare sui siti internet del Paese di destinazione qualcuno che si prenda cura dei propri figli durante l’orario di lavoro. c Prima di partire, raccogliere il maggior numero di informazioni sul Paese in cui si vuole emigrare attraverso i siti web nazionali
Punti
Fotocopiabile
_____
/5
Punti
_____
/5
Totale Punti _____ / 20
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39
2 VERSO LA CERTIFICAZIONE B
Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
PARLARE 1
La tua migliore amica/Il tuo migliore amico ha concluso un mese fa una relazione, che per lei/ lui era importante. In questo mese, tuttavia, ha continuato a studiare concludendo gli esami all’università, sta seguendo una dieta e sta davvero bene. Tu ti complimenti con lei/lui per il suo carattere forte.
Punti
_____
/5
LEGGERE 2
Leggi l’articolo e rispondi alle domande.
Italiani all’estero, sempre più giovani e settentrionali ROMA - Ogni anno cresce il numero degli italiani che fanno le valigie e si trasferiscono all’estero. Nel 2014 gli espatri sono stati 101.297, con una crescita del 7,6% rispetto al 2013. Ad andarsene sono stati in prevalenza uomini, il 56%, per lo più non sposati, il 59,1%, tra i 18 e i 34 anni, il 35,8%. Sono partiti soprattutto dal Nord Italia e per 14.270 di loro la meta preferita è stata la Germania; a seguire il Regno Unito dove si sono trasferiti in 13.425. È quanto emerge dal Rapporto Italiani nel mondo 2015 della Fondazione Migrantes. L’emigrazione non è più un fenomeno meridionale. Al primo gennaio 2015 sono in tutto 4.636.647 gli iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire), il 3,3% in più rispetto all’anno precedente. Il 51,4% di loro è di origine meridionale, con un primato della Sicilia che conta 713.483 persone che hanno lasciato l’isola. Negli ultimi anni però anche chi viene dal Nord ha iniziato a preparare le valigie, tanto che tra i connazionali espatriati nel 2014, la maggior parte proviene dalla Lombardia, precisamente 18.425. Seguono la Sicilia con 8.765 persone emigrate, il Veneto con 8.720, il Lazio con 7.981 e il Piemonte con 7.414.
In 10 anni i flussi migratori sono cresciuti del 49%. Nell’ultimo decennio l’emigrazione italiana è cresciuta notevolmente. Secondo il rapporto i Paesi che accolgono le comunità di italiani più numerose sono quelli che mostrano anche le crescite più incisive nel decennio, come Argentina, Germania e Svizzera. Negli ultimi anni gli italiani si sono diretti prevalentemente in Spagna, Venezuela e, soprattutto dal 2013, in Irlanda, Cina ed Emirati Arabi. Secondo la Fondazione Migrantes sulla scelta degli italiani hanno inciso, probabilmente, le competenze lavorative e linguistiche specificatamente richieste da questi territori emergenti. Aumentano i laureati che emigrano per lavoro. Secondo il rapporto, tra i laureati, negli ultimi anni il fenomeno dell’emigrazione per ragioni lavorative è tendenzialmente in crescita. Secondo i dati, nella ricerca del lavoro il titolo di studio posseduto risulta più efficace per chi si è trasferito all›estero. In aumento anche i liceali che trascorrono un anno di studio all’estero.
Adattato da: https://www.internazionale.it/opinione/christian-raimo/ 2016/01/04/checco-zalone-quo-vado-recensione
1
Secondo i dati della Fondazione Migrantes, chi sono gli emigrati italiani nel 2014? a Soprattutto uomini e donne over 65 semianalfabeti b Soprattutto si tratta di uomini sposati, tra i 18 e 34 anni, senza un titolo di studio c Soprattutto studenti che trascorrono un anno di studio all’estero. d Soprattutto uomini single tra i 18 e i 34 anni
40
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2
Nel 2014 gli italiani che hanno deciso di emigrare da dove provenivano? a b c d
Dal centro nord dell’Italia Dal nord Italia Dal sud Italia Dal centro sud dell’Italia
Fotocopiabile
VERSO LA CERTIFICAZIONE 2 Nome ______________________________ Cognome _______________________________________ Classe ___________ Data ___________
3
4
Secondo la Fondazione Migrantes, in quali paesi gli italiani hanno deciso di emigrare?
ASCOLTARE
a Paesi alla ricerca di persone specializzate b Paesi alla ricerca di manodopera a basso costo c Paesi con università note a livello internazionale d Paesi che parlano italiano
4
Secondo il dossier, i Paesi dove risiedono le comunità italiane più numerose che cosa hanno registrato ultimamente? a b c d
5
Una fortissima crescita Un aumento della criminalità Una diminuzione della crescita Una diminuzione della criminalità
Secondo il rapporto, l’emigrazione per motivi di lavoro negli ultimi anni riguarda soprattutto quale categoria? a b c d
I laureati I liceali I muratori I ristoratori
Punti
_____
1
2
1 2 3 4
Da cosa nasce questo desiderio. Quando hai iniziato a pensarci. Come pensi di realizzarlo. Chi pensi di coinvolgere nella realizzazione del tuo desiderio. 5 Scrivigli/le anche di un tuo desiderio che pensi di non poter realizzare.
Punti
Fotocopiabile
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/5
Per quali motivi Aurora ha deciso di lasciare l’Italia?
Perché Aurora ha scelto di trasferirsi proprio in Irlanda? a Per andare in un paese anglofono e migliorare il suo inglese. b Per ragioni di lavoro. c Perché era affascinata all’Irlanda.
3
Secondo Aurora perché è difficile essere una mamma che vive all’estero? a La mancanza di tempo per se stessa. b Il fatto di dover organizzare la giornata nei minimi dettagli. c Occorre pagare qualcuno che si occupi dei propri bambini in quanto manca la famiglia di origine.
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Scrivi una mail ad un/a tuo/a amico/a e raccontagli/ le il tuo più grande desiderio. Devi inserire i seguenti punti:
3-2 Ascolta due volte la seguente intervista ad Aurora, mamma italiana emigrata in Irlanda, e rispondi alle domande.
a Voleva imparare le lingue. b Voleva trovare un lavoro migliore. c Voleva provare a vivere in un altro Paese.
SCRIVERE 3
B
4
Aurora in Irlanda lavora come: a Baby sitter e scrittrice di blog. b Cameriera e scrittrice di poesie. c Gestisce un ristorante e scrive un blog.
5
Cosa suggerisce Aurora alle mamme che vorrebbero trasferirsi all’estero? a Cercare una zona con ottime scuole per i propri figli. b Sposarsi. c Utilizzare il web per ottenere il maggior numero di informazioni sul paese scelto per emigrare.
Punti
_____
/5
Totale Punti _____ / 20
Bellissimo! © ELI
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