Che spasso leggere - Quaderno di scrittura 5

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Letture 4: 264 pagi

Quaderno di scrittur 168 pagine

ne 4: Riflessione linguistica 168 pagine

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Per imparare a: • riassumere • rielaborare un testo • scrivere creativamente Per ampliare il bagaglio lessicale

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Quaderno di scrittura 18/02/20 14:05


LESSICO

RIASSUNTO RIELABORAZIONE PRODUZIONE

INDICE 2 Il sinonimo adatto 6 Sinonimi e contrari 8 Parole “in gradazione” 10 La qualità adatta 12 Aggettivi “in gradazione” 14 Modi di dire 16 Il linguaggio figurato

LESSICO...

ché le parole • … sezione IMPORTANTE, per italiana; sono i “mattoni” della lingua ché… • … sezione STIMOL ANTE, per una parola tira l’altra; E, perché saper • … sezione APPASSIONANT un bel gioco. usare le parole può diventare

La sezione dedicata al LESSICO: • arricchisce il bagaglio lessicale; • insegna a esprimersi in modo più preciso; • invita a “ragionare” sulle parole, su come si formano e da dove vengono; • aiuta a scoprire legami diversi tra le parole; • rende più “colorita” la capacità espressiva attraverso l’uso dei modi di dire.

1


LESSICO

IL SINONIMO ADATTO Spesso, nel linguaggio colloquiale, usiamo indifferentemente la stessa parola senza preoccuparci se sia quella più adatta. Ma quando scriviamo è necessario: • evitare noiose ripetizioni, che nel parlato passano inosservate; • essere chiari, per non essere fraintesi.

1 In questo dialogo c’è un uso esagerato del verbo “dire”. Segui prima le frecce blu e poi le frecce rosse. Rileggi le frasi ottenute e colora i riquadri adatti.

• Mamma, sai che cosa mi ha detto il mio compagno? – dice il bambino. • La mamma gli dice: – Non posso saperlo se non me lo dici! • Mi ha detto se qualche volta voglio andare a studiare in biblioteca con lui. ha riferito

chiede

• Mamma, sai che cosa mi ha detto il mio compagno? – dice il bambino. ha proposto

gli risponde

esclama

se non me lo spieghi!

• La mamma gli dice: – Non posso saperlo se non me lo dici! afferma

se non me lo racconti.

Mi ha invitato ad • Mi ha detto se voglio andare a studiare in biblioteca con lui qualche volta. Mi ha domandato se voglio

2 Ora rispondi colorando i riquadri adatti. • Quale testo ti sembra più preciso? Quello ottenuto seguendo le parole

2

più precise

frecce blu

più semplici .

frecce rosse , perché usa


Il sinonimo adatto LESSICO Ogni volta che si scrive, è necessario avere presente in quali e quanti modi si può sostituire un verbo o un nome. I sinonimi hanno ognuno una sfumatura di significato e quindi è necessario riflettere su ciò che vogliamo dire prima di scegliere il sinonimo da usare.

3 In ogni serie, cancella il verbo che NON è sinonimo di quello dato, come nell’esempio. chiedere

domandare

elencare interpellare interrogare implorare

gridare

strillare

tornare

ritornare rincasare

rientrare scomparire ricomparire

andare

spostarsi

recarsi

lasciare

abbandonare

prendere

rompere

sbraitare sussurrare

dirigersi

andarsene

schiamazzare

fermarsi procedere

allontanarsi trasferirsi

agguantare afferrare usare

ridere

sghignazzare

piangere

singhiozzare

urlare

sogghignare

ignorare

pigliare

burlarsi ridacchiare sorridere

piagnucolare gemere

patire

frignare

4 Completa le frasi utilizzando il sinonimo adatto del verbo scritto tra parentesi, come nell’esempio.

• – Non voglio ascoltare il tuo parere, nessuno ti ha (chiedere) interpellato. • Oggi la maestra (chiedere)

....................................

tutti sui Romani.

• Giovanni mi ha avvisato che deve (lasciare) .................................... la scuola, perché suo padre deve (andare) .................................... in un’altra città. • I cittadini (chiedere) hanno

....................................

il sindaco sull’andamento dei lavori di ripristino

dello stadio. • – Matteo, anche se ti nascondi vedo benissimo che stai (ridere) • – Smettila di (piangere)

....................................,

• Se vuole (andare) su questa strada.

....................................

....................................

di nascosto.

tanto se devi fare i compiti non puoi uscire!

• L’aquila è scesa in picchiata e in un attimo (prendere) ha • Tutte le sere il papà (tornare)

....................................

....................................

la preda.

tardi, perché lavora fuori città.

in centro, deve (andare)

....................................

dritto

3


LESSICO Il sinonimo adatto 5 In ogni serie, cancella il nome che NON è sinonimo di quello dato, come nell’esempio. oggetto

utensile

manufatto

gruppo

squadra

classe

gente amicizia

folla

affetto

grido

schiamazzo

porta

uscio

gioia

allegria

tristezza

scuola

moltitudine

calma

insieme

ressa

simpatia

strillo

portone

calca

urlo

gaiezza

sconforto

prodotto compagnia

frastuono

fratellanza

serratura

felicità

malinconia

articolo casa

disordine

cameratismo baccano

entrata ingresso contentezza

rabbia

sofferenza

disperazione

amarezza

6 Completa le frasi utilizzando il sinonimo adatto del nome scritto tra parentesi, come nell’esempio.

• Nel paese dove vado in vacanza da qualche anno, abbiamo formato (gruppo) una compagnia molto affiatata. • Ai concerti in piazza c’è sempre una (gente)

numerosa.

...................................

• Per farsi prendere in braccio i bambini piccoli lanciano degli (grido)

...................................

così acuti che perforano i timpani! • – Da che parte sarà (porta) l’................................... di questo cinema? • Quando ripenso ai bei giorni di vacanza, mi invade una grande (tristezza) • Al mattino presto i portinai aprono (porta) i

...................................

...................................

dei palazzi.

7 Completa le frasi colorando il sinonimo adatto a sostituire la parola “cosa”, come nell’esempio.

• Lo sapevi già che era una cosa

un problema

• Sono stato costretto a prendere una cosa • Mi hai esposto molte cose • Hai fatto una buona cosa

4

parole azione

idee

una decisione

una faccenda

molto difficile da risolvere.

una decisione .

interessanti.

decisione

aiutando il tuo compagno.


Il sinonimo adatto LESSICO 8 Inserisci nelle frasi il sinonimo del verbo “dire”, scegliendo tra quelli dati e coniugandolo nel modo opportuno.

dichiarare

riferire

raccontare

affermare

• Ogni sera il papà

.................................................

una fiaba alla sua bambina.

• Il mio compagno

.................................................

di non essere stato lui a rompere il vetro.

• Il re

.................................................

• Il cavaliere

guerra al popolo che voleva invadere il suo territorio.

.................................................

al suo Signore il messaggio del re.

• – Non

.................................................

frottole, ti ho visto mentre davi uno spintone a Luca.

• Posso

.................................................

con certezza che tutti hanno apprezzato la nostra proposta.

• Quando vai dalla nonna le dovrai • È stato

.................................................

.................................................

con precisione quanto ti ho detto.

lo sciopero dei mezzi pubblici per venerdì prossimo.

• – Viene anche il nonno con noi? – Certamente! –

.................................................

la mamma.

9 Completa le frasi colorando il sinonimo adatto a sostituire la parola sottolineata, come nell’esempio.

• Il mio sogno è di poter condurre

guidare

pilotare

una Ferrari.

• Quando sulla cima del monte si addensa una nube nuvola

nembo nera,

stiamo certi che la pioggia è vicina! • Il traghetto cercava con fatica di approssimarsi avvicinarsi

accostarsi al molo.

• Il pastore conduce al ruscello le pecore per dissetarsi abbeverarsi • Perché quell’angolo del giardino è così tetro oscuro • Sull’autostrada è meglio condurre • Come sei tirchio avaro

guidare

buio ?

pilotare

con prudenza.

spilorcio , potresti dare anche tu un piccolo contributo!

• La mamma ogni mattina apre dischiude

spalanca le finestre.

• Il direttore diresse l’orchestra in modo eccellente sublime • I suoi occhi luccicavano

bere .

splendevano

• In estate bisogna innaffiare irrigare

brillavano

eccelso .

per la gioia.

irrorare abbondantemente i campi.

• Luisa veste sempre in modo elegante accurato • Mi addentrai con attenzione circospezione

raffinato .

prudenza

in quella grotta buia tetra

oscura .

5


LESSICO

SINONIMI E CONTRARI La nostra lingua ci permette di esprimere un’idea e il suo esatto contrario solo cambiando alcune parole, facendo ricorso, cioè, ai sinonimi e ai contrari.

1 Leggi i testi e poi colora il riquadro adatto. TESTO 1 “Pietro è un uomo che ha molte virtù: in primo luogo l’allegria costante e la gentilezza con tutti; un’altra sua prerogativa, che apprezzo molto, è la puntualità, ma la dote che lo contraddistingue è l’onestà.” TESTO 2 “Pietro è un uomo che ha molti pregi: in primo luogo il buonumore costante e la cortesia con tutti; un’altra sua dote, che apprezzo molto, è la precisione nel rispetto dell’orario, ma la qualità che lo contraddistingue è l’incorruttibilità.”

TESTO 3 “Pietro è un uomo pieno di difetti: in primo luogo la tristezza e il muso lungo costanti e la scortesia con tutti; un’altra sua mancanza, che non sopporto, è il fatto che è sempre in ritardo, ma la pecca che lo contraddistingue è la falsità al limite della disonestà.”

• Quali testi descrivono la stessa persona?

Testo 1

Testo 2

Testo 3

• Quale testo descrive una persona completamente diversa?

Testo 1

Testo 2

Testo 3

• Nel testo 2 sono stati usati dei sinonimi

contrari .

• Nel testo 3 sono stati usati dei sinonimi

contrari .

Come vedi, in alcuni casi non si riesce a sostituire un nome con una sola parola, ma si deve ricorrere a un’intera frase, che renda l’idea. Ad esempio, la parola che può sostituire “puntualità” è “tempestività”, ma non ha precisamente lo stesso significato, per cui si è dovuto ricorrere alla frase: “la precisione nel rispetto dell’orario”. La stessa cosa vale per il contrario, per cui è stato necessario ricorrere alla frase: “è sempre in ritardo”.

6


Sinonimi e contrari LESSICO 2 In ogni serie, cancella la parola che NON è sinonimo o contrario di quella data, come nell’esempio.

GENTILEZZA

TRANQUILLITÀ

APRIRE

CAMMINARE

PULIRE

sinonimi

cortesia

cordialità

contrari

scortesia

ingiustizia

garbo

maleducazione

sinonimi

calma

contrari

agitazione

sinonimi

schiudere

contrari

chiudere

sinonimi

passeggiare

procedere

contrari

retrocedere

fermarsi

sinonimi

lavare

contrari

sporcare

serenità

freddezza

pace

tensione

distensione malumore

amabilità insolenza frastuono

irrequietezza

dischiudere incatenare spalancare serrare

approfondire allacciare

smacchiare macchiare

resistere trasportare

sgrassare strappare

dirigersi arrestarsi

bagnare

detergere

ungere

3 Aiutati con le parole dell’esercizio precedente e sostituisci la parola tra parentesi con il sinonimo adatto. Poi riscrivi la frase in modo da esprimere un concetto contrario, come nell’esempio.

• I fiori (aprono) dischiudono le loro corolle al sole del mattino. • I fiori serrano le loro corolle al calare del sole. • Il calore dell’incubatrice ha fatto (aprire)

............................................

le uova e sono nati i pulcini.

• ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • Gli alpinisti (camminano)

............................................

verso la vetta.

• ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • Mia sorella mi (ha pulito)

............................................

la macchia d’olio sull’abito.

• ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • In questa località di mare si gode di una grande (tranquillità)

............................................

• ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • Pietro è famoso per la sua (gentilezza)

............................................

• ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

7


LESSICO

PAROLE “IN GRADAZIONE” Le nostre emozioni e i nostri stati d’animo non hanno la stessa intensità. Si può passare da un sentimento tranquillo a uno che via via si fa sempre più intenso e più forte fino a toccare il culmine. Per descrivere i nostri sentimenti ricorriamo ai sinonimi nelle loro differenti sfumature.

1 Leggi il testo, colora il riquadro adatto e rispondi. Quando ero bambina avevo chiesto a Babbo Natale un bambolotto che avevo visto in vetrina e che muoveva gambe e braccia, proprio come un neonato. I giorni che mi separavano dal 25 dicembre mi sembrarono interminabili. Ero divorata da un’ansia, un senso di irrequietezza che non mi dava pace e pregustavo già la gioia di quando avrei tenuto fra le braccia il mio bambolotto. L’ultima sera andai a letto in preda a un’esultanza che non riuscivo a dominare. Appena fece giorno, fui la prima a dare la sveglia ai miei fratelli e mi precipitai in salotto con il batticuore. Ero al colmo della felicità: il gran giorno era finalmente arrivato. Ma quando aprii la porta fu come se si fosse spenta una luce. Sotto l’albero di Natale c’era sì un bambolotto, ma non quello che desideravo: la delusione fu tale che quasi non degnai di uno sguardo quel bel bambolotto che serenamente mi sorrideva. • I sentimenti che si agitano nella bambina sono in continuo crescendo

hanno la stessa intensità

salgono via via di intensità per poi crollare .

• Quali sono le parole o le espressioni che danno l’idea dell’attesa? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ • Quali parole descrivono il culmine dei sentimenti? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

• Le emozioni iniziali in quale sentimento si tramutano, alla fine? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Le parole usate in questo testo presentano varie sfumature: sono state utilizzate parole... “in gradazione”.

8


Parole “in gradazione”

LESSICO

2 In ogni serie, riordina i sinonimi dei nomi relativi ai sentimenti dal meno intenso al più intenso, numerando da 1 a 4.

gioia

felicità

contentezza

gaiezza

paura

inquietudine

terrore

spavento

rabbia

stizza

irritazione

collera

3 In ogni serie, riordina i sinonimi dei verbi relativi ai sentimenti dal meno intenso al più intenso, numerando da 1 a 4.

rattristarsi

disperarsi

amareggiarsi

deprimersi

singhiozzare

frignare

piangere

piagnucolare

infuriarsi

irritarsi

stizzirsi

prendersela

4 In ogni serie, riordina i sinonimi degli aggettivi relativi ai sentimenti dal più intenso al meno intenso, numerando da 1 a 4.

insoddisfatto

dispiaciuto

scontento

irritato

compiaciuto

contento

soddisfatto

gioioso

preoccupato

atterrito

pauroso

sospettoso

5 Completa le frasi con il sinonimo adatto, scegliendolo tra quelli incontrati negli esercizi precedenti e tenendo conto del contesto.

• Le sue parole offensive mi

............................................

• Ero solo in casa e ogni piccolo rumore mi provocava

............................................

• All’improvviso comparve un’ombra smisurata e fui preso dal

............................................

• Ogni mio desiderio era stato esaudito e io mi trovai al colmo della • Ho provato una certa

............................................

• Quando il mio fratellino si • Sono molto

trovando tutte le mie cose in disordine.

............................................

............................................

............................................

rompe tutti i giocattoli.

perché si è scatenata una bufera di neve.

• Per lo spavento provato nella caduta, Giulio dapprima si mise a poi, con l’aumentare del dolore, si mise a

............................................

............................................

9


LESSICO

LA QUALITÀ ADATTA Per scrivere bene e in modo efficace bisogna saper scegliere le parole “giuste”, quelle adatte alla situazione di cui vogliamo parlare.

1 Leggi che cosa ha scritto un ragazzino della tua età che ha usato alcune parole non adatte alla situazione. Segui attentamente il ragionamento sull’analisi delle parole, poi colora il sinonimo più adatto.

Mi sono preso uno spavento disgustoso quando sull’autostrada ho assistito a un incidente mastodontico. Due macchine che provenivano in direzione contrastante si sono scontrate. DISGUSTOSO

questo aggettivo non è adatto a definire uno spavento, è più adatto a definire un cibo.

• Si potrebbe sostituire con: terribile MASTODONTICO

enorme

questo aggettivo non è adatto a definire un incidente, è più adatto a definire una statua, una costruzione.

• Si potrebbe sostituire con: spaventoso CONTRASTANTE

pauroso .

tragico

drammatico .

questo aggettivo non è adatto a definire la direzione di un veicolo, è più adatto a definire un’idea, un punto di vista.

• Si potrebbe sostituire con: contraria

opposta

divergente .

2 Riscrivi il testo utilizzando le parole che hai scelto e rileggilo. Ora ti convince? �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

3 Colora il sinonimo che ti sembra più adatto a completare il senso della frase. • Mio fratello ha fatto una brillante • Sono tornato dal mare in forma •

Spalanchiamo

abbagliante lucente

smagliante .

Apriamo le finestre per cambiare aria all’ambiente.

• Quel castello diroccato ha un’aria spiacevole

10

carriera.

lugubre .


La qualità adatta

LESSICO

4 Colora il riquadro che contiene il nome adatto per ognuno dei seguenti aggettivi che, pur essendo sinonimi di “bello”, non sono intercambiabili.

affascinante

una persona

avvincente

un giardino

accattivante

un fiore

un libro

vistoso

un palazzo

un abito

un film

piacevole

un pomeriggio

un sorriso

allettante

una statua

un’automobile

una proposta

5 Colora il riquadro che contiene il nome adatto per ognuno dei seguenti aggettivi che, pur essendo sinonimi di “brutto”, non sono intercambiabili.

disarmonico orribile sgradevole stomachevole

un movimento un giardino un odore

un disegno un film

un utensile

un rumore

un cibo

ripugnante

un frutto

un mostro

malfatto

un abito

un albero

disgustoso

un alimento

un profumo

6 Completa le frasi sostituendo l’aggettivo “bello” o “brutto” con uno più adatto. • Ieri abbiamo trascorso un bel

............................................

pomeriggio.

• Io, che non amo il pesce, trovo che l’odore che si sente davanti alle pescherie sia proprio brutto

............................................

• Quell’attore ha un bel

............................................

sorriso.

• .Alla televisione hanno proiettato un film molto bello

............................................

• .– Ti consiglio di cambiare sarto, perché l’abito che indossi è proprio brutto .............................................! • .Ho assistito a un film fantasy in cui gli antagonisti erano dei brutti ............................................ mostri. • Purtroppo non sono molto agile e spesso i miei movimenti sono brutti ............................................

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LESSICO

AGGETTIVI “IN GRADAZIONE” Ti sarà forse capitato di usare l’espressione “dipende dai punti di vista”… Spesso, infatti, mentre si racconta, ci si rende conto che il solo aggettivo “bello” o “brutto” non riesce a dare all’ascoltatore l’idea esatta dell’impressione provata nei confronti di quella cosa, persona o situazione. Infatti le qualità che si attribuiscono a ciò che si vede o alla situazione in cui ci si trova dipendono dal nostro stato d’animo e dall’impressione che ne ricaviamo.

1 Leggi i due brevi testi, sottolinea gli aggettivi o le espressioni che descrivono l’auto e poi rispondi.

PUNTO DI VISTA A

PUNTO DI VISTA B

Ho visto il nuovo modello di auto che pubblicizzano in TV. Presenta davvero alcuni vantaggi: è morbida alla guida, è poco ingombrante, è ideale per girare in città ed è anche affidabile per i viaggi lunghi. Il consumo di benzina a chilometro è limitato. La forma è aerodinamica e la carrozzeria è disponibile in vari colori. Inoltre è abbastanza economica. Potrei farci un pensierino.

Ho visto la nuova auto che pubblicizzano in TV. È una vera bomba! Costa pochissimo, è un vero affare. Per essere un’utilitaria ha l’interno spaziosissimo, ha un bagagliaio davvero enorme. Compatta, estremamente maneggevole, è l’ideale per me che giro molto in città. Ha un consumo di benzina contenutissimo. Da quando l’ho vista me ne sono innamorato.

• Quale dei due punti di vista manifesta un maggiore entusiasmo e coinvolgimento? punto di vista A

punto di vista B

2 Inserisci in gradazione i sinonimi di “bello”, seguendo la freccia. Poi completa la frase con gli aggettivi adatti.

OGGETTO • • • •

stupendo grazioso carino bello

...................................... ...................................... ......................................

grazioso

PERSONA • • • •

carina bella piacente affascinante

affascinante ...................................... ...................................... ......................................

• In previsione delle vacanze ho visitato un luogo di villeggiatura: il paesaggio è il paese è piccolo, ma ..................................... e ordinato.

12

.....................................,


Aggettivi “in gradazione”

LESSICO

3 Inserisci in gradazione i sinonimi di “brutto”, seguendo la freccia. Poi completa la frase con gli aggettivi adatti.

SITUAZIONE • • • •

sfavorevole difficoltosa preoccupante pesante

INDIVIDUO

pesante ...................................... ......................................

• • • •

sgraziato orrendo disarmonico brutto

...................................... ...................................... ......................................

disarmonico

......................................

• Nei racconti fantasy l’antagonista è sempre un essere ...............................

e

................................,

dai movimenti

...............................

4 Inserisci in gradazione i sinonimi di “buono”, seguendo la freccia. Poi completa la frase con l’aggettivo adatto.

ALIMENTO • • • •

gradevole buono appetitoso gustoso

PERSONA

...................................... ...................................... ......................................

• • • •

benevolo buono cortese amorevole

gradevole

amorevole ...................................... ...................................... ......................................

• A volte mi capita di assaggiare con diffidenza un cibo che poi si rivela .....................................

5 Leggi una prima volta il testo per comprendere bene la situazione descritta, poi completa, inserendo in modo opportuno gli aggettivi dati.

freddo • indifferente • glaciale • disinteressato • distaccato COLLOQUIO DI LAVORO Avevo presentato domanda di assunzione e, quando andai all’incontro, fui subito introdotto nell’ufficio del capo del personale che mi salutò in modo

.......................................,

senza tendermi la mano. Mentre presentavo il mio curriculum, compresi che era del tutto

.......................................

a quanto stavo raccontandogli. Gli feci presente che stavo

cercando lavoro da tempo, ma l’uomo restò del tutto poco dopo in un modo che definirei

.......................................

.......................................,

anzi

Mi salutò

.......................................

13


LESSICO

MODI DI DIRE La nostra lingua è ricchissima di espressioni e modi di dire che rendono coloriti i nostri discorsi. I modi di dire possono appartenere alla classe: • dei verbi: vuotare il sacco, venire a tiro, mettere becco… • dei nomi: patata bollente, testa calda, gamba lesta… • degli aggettivi: verde di bile, rosso di rabbia, bianco come il latte… • degli avverbi: alla bell’e meglio, su per giù, mangiare a bizzeffe… Possiamo inoltre classificare i modi di dire in base alla loro origine, infatti possono provenire da: • favole o fiabe • mondo animale • mitologia classica • sport • mondo contadino

1 Completa la tabella inserendo i modi di dire dati accanto al relativo significato, come nell’esempio. • • • •

Salvarsi in corner. Non cavare un ragno dal buco. Cavallo di Troia. Cercare un ago in un pagliaio.

MODO DI DIRE Cavallo di Troia.

• • • •

Essere una favola. Darsi la zappa sui piedi. Fare come la volpe con l’uva. Avere il tallone d’Achille.

• • • •

Menare il can per l’aia. Essere come il gatto e la volpe. Essere una Cenerentola. Prendere in contropiede.

SIGNIFICATO Infiltrarsi tra le fila nemiche per vincere. Disprezzare ciò che non si riesce a ottenere. Non concludere nulla nonostante gli sforzi. Così bello da essere possibile solo nelle favole. Essere inseparabili e dipendere l’uno dall’altro. Venire per ultimi, non essere considerati. Salvarsi all’ultimo momento, per un pelo. Perdere tempo senza concludere nulla. Avere un punto debole, essere vulnerabili. Prendere qualcuno alla sprovvista. Farsi male da solo, nuocere a se stesso. Cercare una cosa impossibile da trovare.

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Modi di dire

LESSICO

2 Scrivi l’origine di ogni modo di dire, come nell’esempio. MODO DI DIRE Salvarsi in corner.

ORIGINE sport: calcio

Non cavare un ragno dal buco. Cercare un ago in un pagliaio. Darsi la zappa sui piedi. Fare come la volpe con l’uva. Avere il tallone d’Achille. Menare il can per l’aia. Essere come il gatto e la volpe. Essere una Cenerentola. Prendere in contropiede.

3 Collega ogni modo di dire della classe dei verbi al relativo significato, come nell’esempio.

Andarci di mezzo.

Rimproverare aspramente.

Andare a zonzo.

Venire a noia.

Dare corda.

Essere coinvolto.

Dire la propria.

Concedere libertà.

Dirne quattro.

Girovagare.

Prendere un granchio.

Esporre il proprio parere.

Uscire dagli occhi.

Sbagliarsi, ingannarsi.

4 Completa le frasi con uno dei modi di dire incontrati finora. • Ho strappato i pantaloni: stasera la mamma me ne • – Ancora questa musica? Mi sta

...........................................................

• Mi piace, quando ho un po’ di tempo, • La tua rinuncia all’incarico mi ha

...........................................................

...........................................................

...........................................................,

• Cercare i miei amici in mezzo a questa folla è come

per la città.

non me lo aspettavo proprio.

...........................................................

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LESSICO

IL LINGUAGGIO FIGURATO Per dare colore al nostro modo di esprimerci, ricorriamo spesso a immagini, cioè al linguaggio figurato. Ciò avviene quando, per esprimere un pensiero, si usano parole ed espressioni con significato diverso da quello che avevano in origine. Possono essere usati in senso figurato: nomi, aggettivi, verbi, espressioni che appartengono al lessico specifico di altre discipline (geografia, storia, meteorologia...).

1 Per comprendere, leggi le frasi. • • • • • • • •

Cade una pioggia fitta. (nome usato in senso proprio) Si ritrovò sotto una pioggia di rimproveri. (nome usato in senso figurato) Brillava in cielo una stella luminosa. (aggettivo usato in senso proprio) Ebbe un’idea luminosa. (aggettivo usato in senso figurato) Il cavallo corre sulla pista. (verbo usato in senso proprio) Il mio pensiero corre alle vacanze. (verbo usato in senso figurato) Il fotografo mette a fuoco l’immagine. (espressione usata in senso proprio) Mettere a fuoco un problema. (espressione usata in senso figurato)

2 Leggi le frasi e scrivi P se la parola o l’espressione sottolineata è usata in senso proprio o F se è usata in senso figurato, come negli esempi.

P ) • Passeggiando nel bosco ho evitato per un pelo una vipera. (........ F ) • Parli male di tutti! Sei veramente una vipera! (........ • Il finale commovente del film fece piangere tutti: la sala del cinema sembra una valle di lacrime! (........) • L’orso polare o orso bianco è un mammifero carnivoro. (........) • Stai un po’ più attento! Hai fatto una montagna di errori! (........) • Queste scarpe così strette mi hanno massacrato i piedi. (........) • Alcuni sciatori sono stati sorpresi da una bufera di neve. (........) • Il sentiero si snoda ai piedi della montagna. (........) • Dall’alto potevamo osservare l’intera valle. (........) • In montagna molti paesi si sono spopolati. (........) • Non essere così scontroso, sei veramente un orso! (........) • Fui travolto da una bufera di sentimenti contrastanti. (........)

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Il linguaggio figurato LESSICO Di seguito elenchiamo alcune parole o espressioni che entrano spesso nel linguaggio corrente in senso figurato. DALLA GEOGRAFIA: • • • • • •

DALLA STORIA:

una montagna di errori a monte del problema una valle di lacrime un fiume di parole un mare di guai un vulcano di idee

• • • • • •

DALLA METEOROLOGIA: • • • • • •

una società piramidale una calma olimpica una cerimonia faraonica enigmatico come una sfinge un’educazione spartana un castello in aria

DALL’ANATOMIA UMANA:

una ventata di simpatia una grandinata di guai veloce come un fulmine una pioggia di rimproveri un pensiero nebuloso una bufera di sentimenti

• • • • • •

ai piedi della montagna il braccio del fiume i denti dell’ingranaggio la gola della valle le viscere della Terra l’occhio della telecamera

3 Completa le frasi con alcune delle espressioni del linguaggio figurato elencate sopra. • Quando lo incontriamo, Sergio ci travolge con un e

........................................................................

noi non riusciamo neanche ad aprire bocca.

• In classe abbiamo un compagno che è un

........................................................................,

ogni giorno inventa un nuovo gioco. • Se continui a comportarti così, finirai in un

........................................................................

• Può cascare il mondo, può succedere di tutto, ma Luciana non si scompone, mantiene sempre una

........................................................................

• Alice, sempre così allegra e disponibile, porta con sé una • I vulcani attivi sono collegati con le

........................................................................

........................................................................

della Terra,

da cui prendono il magma che poi eruttano. • Smettila di sognare e di fare concreti.

........................................................................,

• Abbiamo percorso in barca un

è il momento di essere

........................................................................

del fiume che passa

attraverso alti canneti.

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LESSICO Il linguaggio figurato 4 Queste espressioni figurate, che provengono dal mondo animale, sottintendono una particolare qualità. Scrivi l’aggettivo adatto, scegliendolo tra quelli dati, come nell’esempio.

testardo • scontroso • veloce • curioso • lento • cieco • magrissimo • furbo goffo • laborioso • cattivo • pauroso • fastidioso • fedele • muto • ignorante essere una vipera

cattivo

essere un mulo

essere un orso

essere una tartaruga

essere una lepre

essere una talpa

essere una scimmia

essere un elefante

essere un’acciuga

essere un coniglio

essere una volpe

essere una mosca

essere un cane

essere un’ape

essere un pesce

essere un asino

5 Completa il testo con le “immagini” che provengono dal mondo della marineria, come nell’esempio.

ammainato • vento in poppa • imbarcato • faceva acqua • a galla

Aveva il vento in poppa, ma si era ...............................................

...............................................

in un’impresa che

da tutte le parti.

Quando ha visto che tutti i suoi tentativi di riportarla

...............................................

l’uno dopo l’altro e che non riusciva a condurne in porto neanche uno, ha

si arenavano

...............................................

le vele e ha mollato la barca.

6 Completa il testo con le “immagini” che provengono dal mondo dell’anatomia umana. piedi • gola • braccio • viscere Ci addentrammo nella

.................................

stavamo percorrendo, si snodava ai

della valle strettissima e buia. Il sentiero tortuoso, che

.................................

ripidissime. Quel sentiero pareva addentrarsi nelle ci trovammo a costeggiare il

18

.................................

della montagna dalle pareti rocciose e

.................................

della Terra ma, poco dopo,

di un fiume ampio e lento.


LESSICO

INDICE

RIASSUNTO

Relazioni temporali 20 La signorina Dolcepunto mma Riassumere con il diagra 2 3 Quando il diavolo ci mette la coda… Relazioni causali 26 La cornacchia vanitosa

RIELABORAZIONE PRODUZIONE

Le domande chiave 2 9 Il lupo e la luna Individuare sequenze 32 Perché l’Etna erutta?

Sequenze e titoli 35 La principessa prigioniera Eliminare sequenze 38 A tu per tu con un leone

lare La terza persona singo 41 Gulliver a Lilliput Il discorso indiretto 4 Il cappello parlante 4 L’uso della mappa 47 I Germani La sintesi 49 Il ponte di pietra 50 Il mostro del fiume

… RIASSUMERE VUOL DIRE vo di un testo; plessi • … COGLIERE il significato com fatto e un altro; • … SCOPRIRE i legami tra un ndo le nostre parole. • … RACCONTARE in breve usa

La sezione dedicata al RIASSUNTO: • avvia a riconoscere i legami temporali tra un fatto e l’altro; • spiega che tra un fatto e l’altro esistono anche rapporti di causa ed effetto; • educa a individuare i fatti più importanti e a rappresentarne i rapporti mediante forme grafiche (diagrammi, tabelle, mappe…); • prepara a saper riferire quanto letto o ascoltato in modo logico e cronologico;; • guida passo passo alla capacità di sintesi.

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TO RIASSUN

RELAZIONI TEMPORALI LA SIGNORINA DOLCEPUNTO

INTRODUZIONE

In uno sperduto villaggio della Cina, viveva una ragazza abilissima nel ricamo. Ricamava fiori di una tale bellezza, che guardandoli sembrava di sentirne il profumo. Ricamava gli alberi con una tale bravura, che sembrava di sentirne il fruscio delle foglie. Ricamava gli uccelli del bosco con una tale maestria, che sembrava di sentirne il cinguettio. Tutti la chiamavano “signorina Dolcepunto”. Con il tempo la sua fama si diffuse sempre più lontano, finché arrivò alle orecchie dell’imperatore, che ordinò al suo ministro di cercarla per tutto il regno, ovunque si trovasse. Finalmente il ministro riuscì a rintracciare la signorina Dolcepunto, che venne così caricata su una portantina e condotta dall’imperatore. – Voglio che tu ricami un drago vivo per me! – le ordinò l’imperatore. E la fece rinchiudere in una cella.

SVILUPPO

La signorina Dolcepunto ricamò e ricamò, e dopo sette giorni il drago era pronto. Alla fine si punse un dito con l’ago, e gli fece cadere una goccia di sangue sul muso, così il drago prese vita. Quando l’imperatore entrò nella cella e vide il drago che si dimenava con le fauci aperte, cominciò a tremare di paura e, balbettando, disse: – Questo non è un drago, ma un serpente che hai trovato chissà come. Il drago allora si arrabbiò. Inspirò forte, aprì le fauci e fece uscire una fiammata che mise in fuga l’imperatore, il ministro e tutta la corte, e che ridusse in cenere l’intero palazzo imperiale. Infine il drago fece salire gentilmente la signorina Dolcepunto sulla propria schiena, e con un potente battito d’ali si alzò nel cielo per riportarla al villaggio.

20


Relazioni temporali CONCLUSIONE

RIASSUNT O

E fu così che, durante il viaggio, per ringraziare il suo amico drago, la signorina Dolcepunto ricamò per lui l’arcobaleno dai sette colori che ancora oggi si vede nel cielo. L. Dal Cin, Favolosi intrecci di seta, Franco Panini

Il testo è suddiviso nelle tre parti principali: introduzione, sviluppo, conclusione. A sua volta lo sviluppo della vicenda è suddiviso in altre sequenze legate da rapporti temporali, cioè secondo l’ordine cronologico (prima–dopo).

1 Completa le sequenze, poi riordinale numerando da 1 a 9, come negli esempi. Dolcepunto fu rinchiusa in una stanza e si mise a ricamare

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L’imperatore diede ordine al ministro di e di

1

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In Cina viveva una ragazza che era �������������������������������������������������������������������������� Era così brava che ogni cosa che ricamava sembrava vera. L’imperatore ordinò a Dolcepunto

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2

La sua fama giunse fino

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Il drago fece salire Dolcepunto

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Dolcepunto si punse un dito, fece cadere una goccia e

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Durante il viaggio Dolcepunto ricamò per

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L’imperatore vide il drago e

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21


TO Relazioni temporali RIASSUN 2 Riassumi il racconto ricopiando le sequenze che hai completato e riordinato;

inserisci, quando è necessario, le parole del tempo: prima, dopo, dopo che, allorché, successivamente, infine.

LA SIGNORINA DOLCEPUNTO In Cina viveva una ragazza che era

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Era così brava che ogni cosa che ricamava sembrava vera. La sua fama giunse fino

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RIASSUNT O

RIASSUMERE CON IL DIAGRAMMA QUANDO IL DIAVOLO CI METTE LA CODA… INTRODUZIONE

Un giorno il diavolo, in una delle sue escursioni per il mondo in cerca di anime da portare all’inferno, arrivò sulle Colline Metallifere e si guardò attorno. Ma ovunque girasse lo sguardo non trovava nulla: tutta brava gente laboriosa! Coglievano castagne e cacciavano cinghiali nelle selve, dissodavano con l’aratro la terra rossa; i butteri conducevano i buoi al pascolo o scavavano la terra in cerca di torba. Il diavolo, indignato, esclamò: – Sono poveri eppure non rubano! Allora pensò di vendicarsi. – Porterò io un po’ d’inferno in questa terra benedetta – decise. Sprofondò sottoterra e cominciò a soffiare. Dalla terra uscivano spruzzi d’acqua bollente, sibilava il vapore, fumi puzzolenti toglievano il respiro… una nube opaca ottenebrava l’aria.

SVILUPPO – Che cosa succede? – si domandavano spaventati gli abitanti. – Noi non abbiamo fatto niente di male… non dobbiamo temere niente! – conclusero finalmente. E, pacifici, si rimisero al lavoro. Dopo qualche tempo pensarono che anche un così strano fenomeno della natura, forse, poteva essere utilizzato. Fabbricarono delle grosse cupole in muratura per coprire i soffioni e imbrigliarono il vapore, da cui ricavarono l’acido borico. Quando il diavolo vide che quella gente straordinaria traeva ricchezze dalle sorgenti dell’inferno, sprofondò con un urlo di rabbia nel suo regno.

CONCLUSIONE

Ma i soffioni rimasero, con le centrali elettriche a cui danno vita, e le fabbriche che sorgono sempre più numerose nei dintorni e sembrano innalzare un inno ai prodigi del lavoro e della tecnica umana. L. Schenk, Le leggende delle regioni d’Italia, www.schule.südtirol.it

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TO … con il diagramma RIASSUN Il testo è suddiviso nelle tre parti principali: introduzione, sviluppo, conclusione. A sua volta lo sviluppo della vicenda è suddiviso in altre sequenze legate le une alle altre da rapporti temporali, cioè secondo l’ordine cronologico (prima–dopo).

1 Completa le frasi con le parole del tempo: prima, dopo, successivamente, infine, come nell’esempio.

• Prima il diavolo è in cerca di nuove anime, dopo arriva sulle Colline Metallifere; successivamente vede tutti gli abitanti sereni intenti al lavoro. • .......................................... il diavolo sprofonda sottoterra,

..........................................

comincia a soffiare all’esterno vapore bollente e puzzolente. • .......................................... gli abitanti continuano pacificamente il loro lavoro, anche se .........................................

si erano meravigliati dello strano fenomeno.

• .......................................... gli abitanti pensano di sfruttare al meglio quel vapore .......................................... decidono di fabbricare cupole in muratura. • .......................................... con le cupole imbrigliano il vapore,

..........................................

producono acido borico.

2 Individua quale relazione esiste tra le sequenze e scrivi: prima/dopo oppure causa/effetto. Poi segna con una X.

• Il diavolo dalla rabbia ritorna nel suo regno. (..................................................) • Il diavolo si accorge di non aver trasformato in cattivi gli abitanti. (..................................................) • Secondo me tra questi due fatti esiste: un rapporto temporale. un rapporto causale. • Il diavolo, irritato, decide di portare un po’ d’inferno in quel luogo. (..................................................) • Il diavolo vede che gli abitanti non rubano anche se sono poveri. (..................................................) • Secondo me tra questi due fatti esiste: un rapporto temporale. un rapporto causale. Se le sequenze del racconto sono legate da rapporti temporali, è possibile rappresentarle in un diagramma di flusso.

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… con il diagramma

RIASSUNT O

3 Trasforma il racconto in un diagramma di flusso, completando le frasi. PRIMA Il diavolo è in cerca di nuove anime

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DOPO Arriva

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SUCCESSIVAMENTE Nota che tutti gli abitanti

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QUINDI Il diavolo, irritato, decide di portare

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DOPO DI CHE Sprofonda sottoterra e comincia a soffiare all’esterno

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DOPO Gli abitanti, spaventati, si domandano

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SUCCESSIVAMENTE Gli abitanti decidono di sfruttare

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INFINE Visto che dal vapore gli abitanti avevano

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il diavolo pieno di rabbia

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25


TO RIASSUN

RELAZIONI CAUSALI LA CORNACCHIA VANITOSA INTRODUZIONE

Una cornacchia molto ambiziosa capitò un giorno in un giardino dove vivevano alcuni pavoni dalle bellissime penne variopinte. Si fermò incantata ad ammirare quegli uccelli meravigliosi, invidiando il loro manto prezioso e tormentandosi per le sue penne lisce e misere. Da quel giorno non fece che pensare con invidia alle piume bellissime dei pavoni. Se le capitava di specchiarsi in qualche laghetto, vedendo le sue piume nere e corte diventava triste. Un giorno, mentre osservava quei suoi simili fortunati, vide sul terreno alcune penne che gli uccelli avevano perduto.

SVILUPPO

La cornacchia pensò che se si fosse infilata quelle stupende penne, anche lei avrebbe avuto un manto prezioso come i pavoni. Detto fatto, raccolse le penne, se le infilò alla meglio sulla coda e corse dalle sue compagne cornacchie. Tutta impettita, camminò in mezzo a loro, deridendole per le loro pennacce nere. E si vantava mostrando le sue nuove penne. Le cornacchie, però, l’accolsero piuttosto male, dicendole che le quattro penne che si era messa addosso forse la imbellivano, ma non la trasformavano in pavone. La cornacchia vanitosa, con atteggiamento offeso e sprezzante, non si fece intimidire e se ne andò a vivere con i pavoni. Giunta tra i pavoni, questi diedero un’occhiata alla nuova venuta, e dapprincipio non si accorsero che fosse una cornacchia, ma pensarono piuttosto che fosse una pavoncella un po’ malconcia e la compatirono. La cornacchia, allora, per farsi notare, lanciò un bel grido, ma al suo CRA CRA, assai sgraziato, i pavoni la riconobbero subito e, indignati, la fecero scappare a furia di beccate.

26


Relazioni causali

CONCLUSIONE

RIASSUNT O

L’uccello, pesto e spennacchiato, tornò dalle sue compagne, ma anche loro, irritate dal suo precedente comportamento la scacciarono con male parole. Esopo, Favole

Il testo è suddiviso nelle tre parti principali: introduzione, sviluppo, conclusione. A sua volta lo sviluppo è suddiviso in altre sequenze legate le une alle altre da rapporti causali, cioè secondo il rapporto causa–effetto.

1 Leggi le frasi, collega ogni causa al relativo effetto e inseriscile negli schemi al posto giusto, rispettando l’ordine temporale, come nell’esempio.

• • • • • • • •

La cornacchia deride le sue compagne cornacchie per le loro penne nere. La cornacchia si specchia nei laghetti e si sente triste. La cornacchia, per farsi notare, lancia il suo inconfondibile CRA CRA. Le cornacchie, offese, le dicono che, anche con le penne dei pavoni, rimane sempre una cornacchia. Vede le sue piume nere e corte. La cornacchia infila sulla coda le penne di pavone per sembrare più bella. La cornacchia vuole avere delle penne belle come i pavoni. I pavoni, indignati, fanno scappare la cornacchia a furia di beccate.

CAUSA 1

2

3

4

La cornacchia si specchia nei laghetti e si sente triste.

EFFETTO ������������������������������������������������������������������� �������������������������������������������������������������������

CAUSA

EFFETTO

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EFFETTO

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TO Relazioni causali RIASSUN 2 Ora continua tu a riassumere il racconto, ricopiando le frasi inserite nello schema e collegandole con le congiunzioni causali adatte.

LA CORNACCHIA VANITOSA Una cornacchia vanitosa un giorno vede in un giardino dei pavoni dalle penne bellissime e ne rimane incantata. Quando la cornacchia si specchia nei laghetti si sente triste perché

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CURIOSITÀ “Farsi bello con le penne del pavone” significa “vantarsi di qualcosa fatto da altri” e deriva da questa favola di Esopo. L’altro modo di dire, “fare la ruota come il pavone”, significa “pavoneggiarsi, mettersi in mostra” e parte dalla convinzione che il pavone “faccia la ruota” con il preciso scopo di esibire la propria bellezza. Ma esistono altri modi di dire che contengono la parola “penna”: • l asciare nella penna: dimenticare di scrivere qualcosa, come se lo si fosse lasciato dentro la penna che si è usata; •n on saper tenere la penna in mano: non saper scrivere in modo corretto; • penna d’oro: nel linguaggio figurato si intende un/una giornalista o uno scrittore/una scrittrice molto famoso/a.

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RIASSUNT O

LE DOMANDE CHIAVE IL LUPO E LA LUNA In una calda notte di luglio di tanto tempo fa, un lupo, seduto sulla cima di un monte, ululava a più non posso. In cielo splendeva una sottile falce di Luna, che ogni tanto giocava a nascondersi dietro soffici nuvole o danzava tra esse armoniosa e lieve.

Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. In breve arrivarono fino alla Luna, l’argentea regina della notte che, alquanto infastidita da tutto quel baccano, gli chiese perché urlasse così forte.

Il lupo rispose che era disperato perché aveva perso uno dei suoi lupacchiotti, il più piccolo della sua cucciolata. E la implorò di aiutarlo.

Allora la Luna, commossa, cominciò lentamente a gonfiarsi: si gonfiò, si gonfiò, si gonfiò fino a diventare una grossa, luminosissima palla. Quindi invitò il lupo a cercare il lupacchiotto al chiarore della sua luce. Il lupo lo ritrovò, tremante di freddo e di paura, sull’orlo di un precipizio.

Con un gran balzo, il padre afferrò il figlio, lo strinse forte forte a sé, felice ed emozionato, ma non senza aver mille e mille volte ringraziato la Luna. Poi sparì tra il folto della vegetazione.

Per premiare la bontà della Luna, le fate dei boschi le fecero un bellissimo regalo: ogni trenta giorni avrebbe potuto ridiventare tonda, grossa, luminosa, e i cuccioli del mondo intero, alzando nella notte gli occhi al cielo, l’avrebbero ammirata in tutto il suo splendore. I lupi lo sanno… e ululano festosi alla Luna piena.

Leggenda indiana

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TO Le domande chiave RIASSUN Un modo per individuare le sequenze in un racconto da riassumere è quello di rispondere alle seguenti domande chiave: • CHI? Chi sono i personaggi. • QUANDO? Il tempo dell’azione. • DOVE? Il luogo in cui avviene l’azione. • CHE COSA? Qual è l’argomento. • PERCHÉ? I principali motivi dell’azione. • COME? Lo svolgimento dei fatti e la conclusione.

1 Colora il quadratino accanto a ogni domanda con il colore corrispondente alle parti evidenziate nel testo.

CHI?

QUANDO?

DOVE?

2 Colora le parentesi delle varie sequenze secondo le indicazioni. Leggi attentamente quali sono le sequenze che rispondono alle domande: potresti dover colorare più parentesi con lo stesso colore.

INTRODUZIONE

CONCLUSIONE

CHE COSA?

PERCHÉ?

COME?

3 Individua quale relazione esiste tra le sequenze e scrivi: prima/dopo oppure causa/effetto. Poi segna con una X.

• Il lupo chiede aiuto alla luna. (..................................................) • La Luna si gonfia e diventa una palla luminosa. (..................................................) Secondo me tra questi due fatti esiste: un rapporto temporale. un rapporto causale. • Gli ululati del lupo erano lunghi, ripetuti, disperati. (..................................................) • La Luna invita il lupo a smettere di ululare così forte. (..................................................) Secondo me tra questi due fatti esiste: un rapporto temporale. un rapporto causale. • Le fate dei boschi premiano la bontà della Luna. (..................................................) • Ogni trenta giorni la Luna può ridiventare tonda, grossa, luminosa. (..................................................) Secondo me tra questi due fatti esiste: un rapporto temporale. un rapporto causale.

30


Le domande chiave RIASSUNT

O

4 Riassumi il racconto scrivendo in breve le varie sequenze, come nell’esempio. Le parole in rosso sono congiunzioni temporali o causali e sono state aggiunte per rendere più scorrevole il racconto.

LA LEGGENDA DELLA LUNA In una calda notte di luglio un lupo ululava a più non posso, mentre in cielo splendeva una sottile falce di Luna. La Luna, infastidita dagli ululati del lupo, gli chiese perché gridasse così forte. Il lupo

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Allora la Luna

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Alla fine la Luna invitò

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Finalmente il lupo ������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Successivamente le fate dei boschi

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31


TO RIASSUN

INDIVIDUARE SEQUENZE , PERCHÉ L ETNA ERUTTA? ..................................................................

Encelado era il fratello maggiore dei Giganti. Aveva manacce grandi come piazze, barba incolta, sopraccigli folti e grossi come cespugli, una bocca interminabile che pareva una fornace. Era molto temuto dai suoi fratelli perché aveva un pessimo carattere: quando si arrabbiava, buttava fuori scintille di fuoco, che gli bruciacchiavano la barba e i capelli, che però ricrescevano dopo un momento più folti di prima.

1

CAMBIAMENTO DI TEMPO

2

Un giorno decise di togliere il potere a Giove e comandare al suo posto. ..................................................................

Così ordinò a tutti i Giganti suoi fratelli di mettere uno sull’altro i cucuzzoli dei monti più alti per raggiungere Giove. Presero il monte Bianco, le montagne asiatiche, il Pindo della Grecia, i monti africani…

3

..................................................................

Erano quasi arrivati al trono di Giove quando questi, irato per tanta arroganza, scagliò un fulmine che infiammò il cielo e raggiunse i Giganti, accecandoli e rovesciandoli a terra violentemente.

4

..................................................................

Il dio dell’Olimpo con un altro fulmine colpì il cumulo delle montagne, che rotolarono di qua e di là schiacciando i corpi dei ribelli. Encelado restò sepolto sotto l’Etna.

5

TORNA IN SCENA IL PROTAGONISTA Encelado era ancora vivo, ma non poteva muoversi: aveva di colpo perduto la sua forza e sentì ardere nel petto la sua furia. Cominciò a buttare fuori dalla bocca fiamme, faville, fumo e brace, che salirono fino al cucuzzolo dell’Etna, da cui uscirono emettendo un rombo violentissimo. La lava, fusa dal respiro di Encelado, cominciò a scendere lungo i pendii dei monti distruggendo ogni cosa.

6

32


Individuare sequenze 7

RIASSUNT O

..................................................................

Poi Encelado improvvisamente si calmò. ..................................................................

8

Ma la rabbia del Gigante, rimasto immobile sotto la montagna, non si è ancora placata e di tanto in tanto esplode emettendo colate di fuoco. Leggenda italiana

Per individuare le sequenze devi sapere che: • la prima sequenza corrisponde sempre all’introduzione; • l’ultima sequenza alla conclusione. Il passaggio da una sequenza a un’altra può avvenire quando: a. c’è un cambiamento di luogo; b. c’è un cambiamento di tempo (in avanti o indietro); c. compare un altro personaggio; d. si verifica un fatto nuovo; e. c’è una riflessione da parte dei personaggi; f. c’è una descrizione; g. c’è l’inserimento di un dialogo.

1 Rifletti sulle regole elencate nel box, rileggi il racconto, poi continua tu a indicare il motivo del passaggio da una sequenza a un’altra, scegliendo tra le motivazioni date.

• Introduzione e descrizione del protagonista • Conclusione • Reazione inaspettata del protagonista

• Si verifica un fatto nuovo • Entrano in scena altri personaggi • È di scena un altro personaggio

2 Rispondi alle domande chiave. • CHI? (Elenca tutti i personaggi presenti.)

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• QUANDO? (Scrivi il tempo dell’azione.)

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• DOVE? (Elenca tutti i luoghi nominati.)

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• CHE COSA? (Scrivi l’argomento.)

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• PERCHÉ? (Elenca i principali motivi dell’azione.)

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• COME? (Lo svolgimento dei fatti e la conclusione.)

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TO Individuare sequenze RIASSUN 3 Scrivi nel quadratino, accanto a ogni titolo, il numero della sequenza corrispondente, come negli esempi.

Encelado era il fratello maggiore dei Giganti. ncelado, sepolto sotto l’Etna, sfoga la sua rabbia buttando fuori E fiamme, faville, fumo e lava, che esce e distrugge ogni cosa. Un giorno Encelado decide di prendere il posto di Giove.

4 Giove si infuria e scaglia un fulmine contro i Giganti. 8 Quando la rabbia di Encelado si risveglia, anche l’Etna si risveglia. Giove distrugge le montagne e Encelado rimane sepolto sotto l’Etna. Inaspettatamente Encelado si calma. er raggiungere Giove, ordina ai suoi fratelli di mettere una sull’altra P tutte le montagne.

4 Dopo aver riordinato i titoli, riscrivili qui sotto in ordine, in modo da ottenere il riassunto. Per rendere più scorrevole il racconto inserisci le congiunzioni adatte.

, PERCHÉ L ETNA ERUTTA? ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������ ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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RIASSUNT O

SEQUENZE E TITOLI LA PRINCIPESSA PRIGIONIERA 1

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Un giovane principe cavalcava in un bosco quando, all’improvviso, si trovò davanti a un’imponente torre di pietra, scura e minacciosa. Affacciata a una finestra, su in alto in alto, c’era una bellissima fanciulla con lunghe trecce bionde. – Chi sei? Perché ti hanno rinchiusa in questa alta torre? – le chiese il principe. – Sono una principessa, prigioniera dell’incantesimo di una strega cattiva – rispose la fanciulla. – Potrò essere di nuovo libera quando qualcuno bacerà per tre volte la mia mano. – Già, ma come si può entrare in questa alta torre se non ci sono porte o finestre? – disse il principe. – Se le tue trecce fossero più lunghe, potrei usarle come una corda. Dette queste parole, il principe ebbe un’idea folgorante. – Non disperarti e aspetta il mio ritorno! – e galoppò via veloce verso la casa di una saggia maga. La maga era nella sua capanna e rimestava un pentolone fumante. – Hai qualcosa per far crescere in fretta i capelli? – le chiese il principe. – Certo! Ho una lozione che è una meraviglia: in un giorno fa crescere i capelli di qualche metro. – rispose la maga. E tirò fuori dalla tasca del mantello una fiaschetta. Il principe l’afferrò e galoppò di nuovo fino alla torre. Spiegò alla principessa che cosa doveva fare e mise la fiaschetta nel panierino che la fanciulla usava per avere ogni giorno dalla strega cattiva pane e acqua. I due si salutarono con la promessa di rivedersi il giorno dopo. L’indomani, all’alba, il principe era già sotto la torre e, miracolo, le lunghe trecce bionde della principessa, affacciata al piccolo balcone, arrivavano fin quasi a terra. Lui le afferrò e, aggrappato a quelle trecce lunghissime, cominciò ad arrampicarsi sulla parete. Giunto nella torre, il principe, abbagliato dalla bellezza della fanciulla, che vista da vicino era ancora più bella, le afferrò la mano e la baciò per tre volte. BUUUUM! Con un gran tonfo la torre scomparve, trasformata in un mucchio di polvere.

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TO Sequenze e titoli RIASSUN – Sono libera! – gridò la principessa e abbracciò il principe, piangendo di gioia. Qualche giorno dopo principe e principessa si sposarono, e da allora vissero per sempre felici e contenti. AA.VV., Storie per tutto l’anno, De Agostini

1 Individua le varie sequenze, indica i numeri di riga e poi traccia le righe rosse di separazione, come negli esempi. Per aiutarti, ecco una breve sintesi di ciò che devi ricordare.

a. prima sequenza = introduzione b. ultima sequenza = conclusione c. cambiamento di luogo d. cambiamento di tempo e. altro personaggio

f. fatto nuovo g. inserimento di un dialogo h. descrizione i. riflessione

• 1ª sequenza: da riga 1 a riga 2 = introduzione • 2ª sequenza: da riga 3 a riga 4 = nuovo personaggio • 3ª sequenza: da riga 5 a riga 12 = dialogo • 4ª sequenza: da riga 13 a riga

..........

= fatto nuovo

• 5ª sequenza: da riga

..........

a riga

..........

= altro personaggio

• 6ª sequenza: da riga

..........

a riga

..........

= cambiamento di luogo

• 7ª sequenza: da riga

..........

a riga

..........

= cambiamento di tempo

• 8ª sequenza: da riga

..........

a riga

..........

= cambiamento di luogo

• 9ª sequenza: da riga

..........

a riga

..........

= fatto nuovo

• 10ª sequenza: da riga 37 a riga 38 = conclusione

2 Prova a dare un titolo a ogni sequenza completando le frasi, come negli esempi. • 1ª: Un principe capita davanti a una torre dove vede una bellissima fanciulla dalle lunghe trecce. • 2ª: La prigioniera è una principessa vittima di un incantesimo. • 3ª: Per poter liberare la principessa bisogna baciarle la mano tre volte. • 4ª: Il principe ha un’ ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� • 5ª: La maga

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• 6ª: Il principe torna • 7ª: L’indomani

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• 8ª: Il principe si arrampica • 9ª: Con un grande

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• 10ª: Principe e principessa

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Sequenze e titoli

RIASSUNT O

3 Riassumi il racconto riscrivendo in ordine i titoli delle sequenze. Ricorda che per rendere più scorrevole il racconto dovrai aggiungere, quando è necessario, qualche parola in più, come negli esempi.

LA PRINCIPESSA PRIGIONIERA Un giorno un principe capita davanti a una torre e vede, affacciata, una bellissima fanciulla dalle lunghe trecce. Parlandole, scopre che è una principessa prigioniera di un incantesimo e che, per poterla liberare, bisogna ������������������������������������������������������������������������������������������������� Il principe ha un’ �������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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TO RIASSUN

ELIMINARE SEQUENZE A TU PER TU CON UN LEONE 1

Dick Sand da otto giorni era in navigazione sul fiume con i suoi compagni, e la sua imbarcazione procedeva sotto la spinta della corrente.

2

Per parecchie miglia il fiume aveva costeggiato meravigliose foreste, poi la zona era divenuta più arida e ricoperta da erbe giallastre.

3

Ogni giorno Dick Sand si avvicinava all’una o all’altra sponda del fiume, sbarcava ed esplorava la zona in prossimità dell’argine, perché era lui che doveva procurare il cibo quotidiano.

4

In una calda giornata estiva, Dick Sand era da solo. Se ne stava a terra e puntava un’antilope le cui corna spuntavano da un cespuglio.

5

Stava per tirare un colpo quando, a trenta passi da lui, balzò fuori un formidabile cacciatore: un leone che, senza dubbio, veniva a reclamare la sua parte di preda e che non era certo intenzionato ad abbandonarla.

6

Era un grosso leone, misurava cinque piedi di altezza ed era una bestia formidabile.

7

Con un balzo, il leone saltò sull’antilope che, ancora viva, palpitava gridando sotto la zampa del terribile animale.

8

Il leone aveva visto immediatamente Dick Sand ma, per il momento, si accontentava di fissarlo.

9

Dick Sand pensò: “Mi sembra di ricordare che in circostanze simili l’immobilità può significare la salvezza, perciò non cercherò di fuggire”.

10

Così Dick fu abbastanza padrone di sé da rimanersene immobile, mentre il leone continuava a fissarlo con i suoi occhi da gatto, rossi e luminosi.

11

Si capiva che esitava tra le due prede, quella che era lì di fronte a lui e quella che era immobile sotto la sua zampa.

38


Eliminare sequenze

12

In quell’istante l’antilope si mosse sotto la zampa del leone, allora la belva, con un superbo colpo delle fauci, sollevò l’antilope, la portò via come un cane avrebbe fatto con una volpe, e, sbattendo contro gli arbusti la sua potente coda, sparì nel folto del bosco.

13

Dick Sand rimase ancora qualche minuto immobile, poi si mosse e raggiunse i compagni, ai quali non raccontò nulla del pericolo dal quale lo aveva salvato il suo sangue freddo.

RIASSUNT O

J. Verne, Un capitano di quindici anni, Edizioni Paoline

Sai già che per riassumere è necessario seguire alcune regole: • individuare le varie sequenze; • dare un titolo a ogni sequenza; • eliminare le sequenze che non influiscono sul senso complessivo del testo, in particolare le sequenze descrittive e riflessive; • non eliminare mai le sequenze che rispondono alle sei domande chiave (Chi? Quando? Dove? Che Cosa? Perché? Come?).

1 Colora il quadratino accanto a ogni domanda con il colore corrispondente alle parti evidenziate nel testo.

CHI?

QUANDO?

DOVE?

2 Colora il quadratino accanto alle varie sequenze secondo le indicazioni.

INTRODUZIONE

CONCLUSIONE

CHE COSA?

PERCHÉ?

COME?

3 Osserva le sequenze con il quadratino giallo, rileggi il racconto saltandole e poi segna con una X.

Tutte le sequenze eliminate non fanno cambiare il senso del racconto. Solo alcune sequenze possono essere eliminate. Senza le sequenze eliminate il racconto non ha più senso.

4 Segna con X le sequenze che possono essere eliminate. 1

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TO Eliminare sequenze RIASSUN 5 Completa i titoli delle sequenze. • Ogni giorno Dick Sand esplorava

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• Una calda mattina estiva Dick Sand • Dick Sand stava per • Il leone con un balzo • Il leone vide anche • Dick se ne stava

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• L’antilope si mosse e • Dick rimase

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6 Riassumi il racconto riscrivendo in ordine i titoli delle sequenze. Ricorda che per rendere scorrevole il racconto dovrai aggiungere, quando è necessario, qualche parola in più.

A TU PER TU CON UN LEONE Dick Sand navigava sul fiume con i suoi compagni e ogni giorno esplorava ��������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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RIASSUNT O

LA TERZA PERSONA SINGOLARE GULLIVER A LILLIPUT 1

Avevo subìto un naufragio, la nave si era inabissata mentre io ero stato scaraventato tra le onde: avevo lottato a lungo per sopravvivere ma poi, estenuato, avevo smesso di lottare e avevo perso i sensi.

2

Mi risvegliai su una spiaggia sconosciuta dove la tempesta mi aveva gettato. Cercai di muovermi, ma mi accorsi di avere braccia e gambe solidamente legate a terra da entrambi i lati. Sottili legami fissavano a terra anche i miei capelli, che erano lunghi e folti.

3

Il sole cominciava a farsi caldo e gli occhi mi bruciavano, ma non potevo guardare che il cielo.

4

All’improvviso mi accorsi che qualcosa si muoveva sulla mia gamba sinistra e, camminandomi sul petto, giunse fin quasi al mio mento: era una minuscola creatura umana, alta pochi centimetri, seguita da una quarantina di creature simili, con in mano un arco e una freccia, e una faretra sulle spalle.

5

Gettai un grido e… tutte quelle minuscole creature se la diedero a gambe, atterrite, quasi ammazzandosi nella fretta di saltare giù velocemente dal mio corpo.

6

Il più coraggioso di loro si arrampicò nuovamente sul mio petto e, alzando al cielo le mani e gli occhi in segno di ammirazione, con voce stridula gridò: – HEKINAH DEGUL! La moltitudine schierata intorno al mio corpo legato ripeté il grido.

7

Riunendo tutte le mie forze, riuscii a spezzare una parte dei legami e a liberare un braccio e una parte dei capelli.

8

Tutti quegli strani esserini fuggirono terrorizzati mentre uno di loro gridava forte: – TOLGO FONAC!

9

Subito mi piovvero addosso centinaia di frecce che mi bucarono come tanti aghi. Qualcuno di loro cercò anche di ficcarmi la sua lancia nei fianchi, ma fortunatamente avevo la casacca di cuoio che non si lasciava trapassare.

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TO La terza persona singolare RIASSUN 10

Mi misi allora tranquillo, cercando di far capire a quei piccoli esseri che non avevo intenzioni cattive, ma che invece avevo una gran fame.

11

Colui che sembrava il capo prima mi guardò in modo strano e poi, con il suo strano linguaggio, mi parve che impartisse degli ordini.

12

Aveva capito! Sentii che al mio corpo venivano appoggiate delle scale e su queste si arrampicarono un centinaio di quei minuscoli uomini, che recavano verso la mia bocca panieri ricolmi di cibo. J. Swift, I viaggi di Gulliver, Rizzoli

Il riassunto di un racconto scritto in prima persona singolare deve essere scritto in terza persona singolare. Infatti non si riferiscono fatti accaduti a noi, ma fatti accaduti a un’altra persona.

1 Segna con una X. • Il personaggio principale è: un testimone del fatto. l’autore del racconto.

• Infatti il racconto è scritto: in prima persona singolare. in terza persona singolare.

• Quindi il narratore è: esterno. interno.

• Riassumendo come diresti? Mi svegliai. Si svegliò.

2 Osserva le sequenze con il quadratino giallo, rileggi il racconto saltandole e poi segna con una X.

• Tutte le sequenze eliminate non fanno cambiare il senso del racconto. Si può eliminare solo una delle due sequenze. Senza le sequenze eliminate il racconto non ha più senso.

3 Segna con X le sequenze che possono essere eliminate. 1

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La terza persona singolare

RIASSUNT O

4 Completa i titoli delle sequenze. • La nave su cui viaggiava Gulliver

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• Il naufrago si risvegliò su una spiaggia con • Un gruppo di minuscole creature • Uno di quegli uomini • Gulliver riuscì

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• Gli strani esserini • Gulliver cercò di • Il capo

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• Il capo ordinò

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5 Riassumi il racconto riscrivendo in ordine i titoli delle sequenze. Ricorda di scrivere in terza persona singolare e di aggiungere, quando è necessario, qualche parola in più per rendere più scorrevole il racconto.

GULLIVER A LILLIPUT La nave su cui viaggiava Gulliver

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TO RIASSUN

IL DISCORSO INDIRETTO IL CAPPELLO PARLANTE – Sta per cominciare la Cerimonia dello Smistamento! – annunciò la professoressa McGranitt, poi collocò uno sgabello davanti agli allievi del primo anno e sopra lo sgabello mise un cappello a punta, da mago. Era un vecchio cappello tutto rattoppato. “Forse ci chiederanno di estrarre un coniglio dal cappello” pensò Harry tutto emozionato. Poi, notando che tutti, nella sala, stavano fissando il cappello, fece altrettanto. Per qualche secondo regnò il silenzio. Quindi il cappello si contrasse. Uno strappo vicino al bordo si spalancò come una bocca, e lui cominciò a cantare. Non appena ebbe terminato, tutta la sala scoppiò in un applauso fragoroso. Il cappello fece un inchino ai quattro tavoli e poi tornò immobile. A quel punto, la professoressa McGranitt si fece avanti. – Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati – disse. – Allora dobbiamo semplicemente provare il cappello! – sussurrò Ron a Harry. – Giuro che Fred me la paga cara! Non ha fatto che parlare di una gara di lotta libera! Harry sorrise debolmente. In quel momento, non si sentiva né coraggioso, né intelligente, né altro. Intanto la professoressa McGranitt si preparò a chiamare gli allievi che dovevano essere smistati. Poi gridò: – Abbott Hannah! Una ragazzina dalla faccia rosea e con due codini biondi venne fuori dalla fila inciampando, indossò il cappello che le ricadde sopra gli occhi e si sedette. Un attimo di pausa… – TASSOROSSO! – gridò il cappello. – Hossas Susan! – chiamò la signorina McGranitt. – TASSOROSSO! – gridò ancora il cappello, e Susan si affrettò ad andare a sedersi accanto ad Hannah. Harry fu colpito da un pensiero orribile: e se lui non fosse stato scelto affatto?

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Il discorso indiretto RIASSUNT

O

Ormai erano rimasti in pochi. – Nott… Parkinson… e finalmente… Potter Harry! L’ultima cosa che Harry vide prima che il cappello gli coprisse gli occhi fu la sala piena di gente. – Ehm – gli sussurrò una vocina all’orecchio. – Difficile. Molto difficile. Vedo coraggio da vendere. E neanche un cervello da buttar via. C’è talento, sì… e desiderio di mettersi alla prova. Interessante… Allora, dove ti metto? Harry si aggrappò forte ai bordi dello sgabello e pensò: “Non a Serpeverde!” – Non a Serpeverde, eh? – disse la vocina. – Ne sei proprio così sicuro? Potresti diventare grande, sai: qui, nella tua testa, c’è di tutto, e Serpeverde ti aiuterebbe sulla via della grandezza. Ma, se sei sicuro… GRIFONDORO! Harry udì il cappello gridare l’ultima parola a tutta la sala. J. K. Rowling, Harry Potter e la pietra filosofale, Salani Editore

1 Prima di passare al riassunto:

a. c olora di verde il quadratino dell’introduzione, di rosa quello della conclusione; b. r aggruppa con una parentesi graffa le sequenze corrispondenti allo sviluppo; c. colora di giallo il box delle sequenze che potresti eliminare (descrittive o riflessive); d. s egna con X le sequenze dialogiche, che potresti anche non considerare nel tuo riassunto.

Quando si riassume un racconto in cui i personaggi parlano bisogna: • individuare le sequenze dialogiche; • stabilire se sono dialoghi importanti, cioè necessari a mantenere il senso del racconto; • trasformare i dialoghi in discorso indiretto, in quanto non siamo noi a parlare, ma si riportano parole dette da altri.

2 Osserva l’esempio e le parole aggiunte per trasformare i dialoghi in discorso indiretto, poi continua tu.

• Ron, con sollievo, sussurrò a Harry che avrebbero dovuto solo provare il cappello e che .Fred gliel’

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perché gli aveva fatto credere che avrebbero

dovuto cimentarsi in una gara di lotta libera. • La professoressa McGranitt annunciò che di lì a poco

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• La professoressa McGranitt spiegò che quando avessero

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TO Il discorso indiretto RIASSUN 3 Leggi i titoli e confrontali con le sequenze che hai conservato: puoi inserirli tutti o hai eliminato qualche sequenza?

• • • • • • • • • • •

La professoressa McGranitt annuncia l’inizio della Cerimonia dello Smistamento. Un cappello da mago viene posto su uno sgabello. Tutti tacciono e nella sala regna un grande silenzio. Il cappello canta e tutti applaudono. La professoressa McGranitt spiega in che cosa consiste la Cerimonia. La professoressa McGranitt comincia a chiamare gli allievi. Harry è preoccupato perché pensa che non verrà chiamato. Viene chiamato Harry. Harry si trova completamente al buio e sente una vocina. Il cappello riesce a leggere nel pensiero di Harry. Harry viene inviato alla Casa del Grifondoro.

4 Riassumi il racconto, inserendo, dov’è necessario, il discorso indiretto.

IL CAPPELLO PARLANTE La professoressa McGranitt annuncia l’inizio della Cerimonia dello Smistamento. Subito dopo prende uno sgabello su cui depone un cappello da mago. Tutti tacciono e

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, L USO DELLA MAPPA

RIASSUNT O

I GERMANI 1 Leggi una prima volta il testo, quindi rileggilo una seconda volta e sottolinea le parole chiave, i nomi e i concetti più importanti, come negli esempi.

Il più numeroso e pericoloso popolo barbaro erano i Germani, che abitavano nel nord Europa. STRUTTURA SOCIALE: I Germani non formavano un’unica nazione, ma erano divisi in numerose tribù basate su rapporti di parentela: più famiglie formavano un clan, più clan formavano una tribù. La popolazione della tribù si divideva in classi: gli arimanni o uomini di guerra, cioè gli uomini liberi, gli aldii (semiliberi), che erano contadini e non avevano né diritti di proprietà, né diritti politici, e gli schiavi che erano privi di ogni libertà, svolgevano i lavori più umili e appartenevano ai proprietari. Le donne erano completamente assoggettate ai mariti. A loro era affidata la cura della famiglia, della casa, dei campi. Soltanto in caso di guerra i Germani eleggevano un capo, che comandava su tutti con pieni poteri. ATTIVITÀ: Non avevano città, ma vivevano in villaggi formati da case sparse, costruite con legno grezzo. Erano soprattutto agricoltori e pastori, ma conservavano caratteristiche nomadi: una volta che avevano sfruttato al massimo un territorio, erano costretti a spostarsi. Erano feroci e temibili guerrieri. RELIGIONE: I Germani adoravano molti dèi, tra cui le forze della natura. Gli dèi più importanti erano Odino, padre degli dèi e dio della guerra, e Thor, dio del tuono. Gli dèi avevano la propria dimora nel Valhalla, una specie di paradiso dove venivano accolti tutti i guerrieri coraggiosi morti in battaglia. ABBIGLIAMENTO: Pur abitando in zone fredde, lasciavano scoperte molte parti del corpo e si coprivano principalmente con pelli di animali. Alcune tribù producevano anche abiti di lana, ma solo i capi potevano indossare una tunica con le maniche lunghe. CULTURA: Non conoscevano la scrittura e avevano leggi molto primitive. Presso di loro la giustizia era lasciata alla faida, cioè alla vendetta, che in seguito fu sostituita dal guidrigildo, cioè il risarcimento all’offeso mediante il pagamento di una somma di denaro. L’ospitalità era considerata sacra e inviolabile. M.V. Merlini, Kosmos, Immedia Editrice

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,

TO L uso della mappa RIASSUN Saper riassumere è molto importante soprattutto per lo studio delle discipline. Ecco alcune indicazioni utili: 1. leggere il testo una prima volta individuando e annotando i titoli dei vari paragrafi; se i paragrafi non ci sono, si possono raggruppare le notizie per tipo; 2. leggere una seconda volta, sottolineando solo i nomi, le date, i concetti più significativi; 3. predisporre una tabella o una mappa che preveda tante voci o diramazioni quanti sono i paragrafi; 4. compilare la tabella o la mappa, inserendo le notizie sottolineate.

2 Continua tu a compilare la mappa con le notizie che hai sottolineato, come negli esempi. Poi usa la mappa per esporre l’argomento.

• non erano un’unica nazione • divisi in tribù

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STRUTTURA SOCIALE

ATTIVITÀ

I GERMANI

erano

vivevano

un popolo barbaro

nel nord Europa, in villaggi con case di legno

ABBIGLIAMENTO

RELIGIONE

CULTURA

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RIASSUNT O

LA SINTESI IL PONTE DI PIETRA Per riassumere in poche parole un racconto, un film, un libro, cioè per fare una “sintesi”, è sufficiente rispondere brevemente alle domande chiave.

Due contadini abitavano uno sulla riva destra, l’altro sulla riva sinistra. Erano invidiosi l’uno dell’altro: quello che abitava di qua avrebbe preferito abitare di là, quello che abitava di là avrebbe dato chissà cosa per abitare di qua. Un giorno i due contadini si trovarono sulla riva del fiume uno di fronte all’altro. Cominciarono a insultarsi e a lanciarsi pietre, che però caddero in acqua. Venne l’estate e l’acqua del fiume cominciò ad abbassarsi. I figli dei due contadini avevano l’abitudine di sedersi sulla riva del fiume a veder scorrere l’acqua, ma si annoiavano molto. Il fiume, però, era ormai così basso che lasciava affiorare dei grossi massi sui quali si poteva saltare senza pericolo. Si incontrarono così nel mezzo del fiume, felici di essere insieme e di potersi parlare. Si sedettero sul masso più grande e cominciarono a raccontarsi le storie della riva sinistra e quelle della riva destra. I due bambini fecero così amicizia. I loro genitori li videro allegri come mai lo erano stati prima e si meravigliarono che sapessero delle cose che neppure loro avevano mai sentito. Un brutto giorno, però, le acque del fiume si alzarono di nuovo e sommersero i massi. I due bambini ridivennero tristi. Quando finalmente i genitori dei bambini scoprirono il loro segreto... decisero di costruire un ponte di pietra che collegasse le due rive. Con i massi del fiume i due contadini costruirono un ponte ad arco, bello come l’arcobaleno che il sole disegna nel cielo dopo il temporale.

1 Osserva l’esempio di sintesi, rileggi di seguito le parole escludendo le domande chiave, poi segna con una X.

abbassarono, i due bambini saltarono sui sassi affiorati e si incontrarono, giocarono e scoprirono che stare insieme era bello. (COME?) Il fiume si alzò di nuovo, coprì i sassi e i due bambini non poterono più incontrarsi. I due bambini ridivennero tristi. Allora i due contadini costruirono un ponte sul fiume bello come l’arcobaleno.

(QUANDO?) Tanto tempo fa (CHI?) due contadini (DOVE?) abitavano ciascuno su una delle due rive dello stesso fiume. (CHE COSA?) I due contadini, invidiosi uno dell’altro, litigavano sempre e proibivano anche ai loro figli di giocare insieme. (PERCHÉ?) Un giorno le acque del fiume si • Il racconto ha ancora senso?

NO

• Il testo contiene tutte le informazioni?

NO

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TO La sintesi RIASSUN 2 Leggi con attenzione il racconto.

IL MOSTRO DEL FIUME C’era una volta un grande mostro che viveva in un fiume nei pressi di un villaggio. Gli abitanti erano terrorizzati perché il mostro, di notte, usciva dall’acqua per andare al villaggio, dove rapiva animali e persone per farne il suo pasto. Un giorno, una donna del paese, che si era recata a prendere l’acqua al fiume, si imbatté nel mostro affamato. La donna, terrorizzata, lo implorò di risparmiarla, promettendogli tutto il cibo che aveva in casa. Il mostro acconsentì e rispose che sarebbe andato l’indomani a gustare a casa sua il succulento banchetto. La donna corse al villaggio e con il marito cucinò una grande quantità di cibo. Avvisò anche i vicini di nascondersi quando fosse arrivato il mostro. All’indomani, il mostro giunse a richiedere quanto promesso, ma le pietanze preparate per lui non bastarono a sfamarlo, così si mise a mangiare i buoi, le capre, il miglio conservato nei granai e poi ancora le case e tutti gli abitanti del villaggio. Si salvò solo un ragazzo, troppo lontano per essere raggiunto. Il giovane coraggioso prese lancia e frecce e si diresse al fiume seguendo le orme del mostro, che avanzava a fatica, appesantito dal pasto troppo abbondante. Quando il ragazzo lo raggiunse, lo fece cadere e poi gli aprì lo stomaco. Dal ventre gigantesco del mostro uscirono sani e salvi i suoi genitori, la donna, suo marito e tutti gli altri. Da quel giorno, il villaggio fu finalmente libero di vivere in pace. M. Aime, Favole del Kenia, Xenia Edizioni

3 Prova tu a fare la sintesi del racconto, rispondendo alle domande e completando le frasi. (QUANDO?) Tanto ............................... (DOVE?) in un ������������������������������������������� (CHI?) un mostro (CHE COSA?) assaliva ............................................... e se li ����������������������������������������������������������������� (PERCHÉ?) Un giorno incontrò una donna e la risparmiò a patto che

�������������������������������������������

�����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

(COME?) Il cibo preparato dalla donna risultò ������������������������������������������������ e il mostro mangiò ���������������������������������������������������������������������������������������������� .........................................

Dalla sua pancia

che si era salvato, riuscì a

............................................................

compresi

...............................,

ma un

������������������������������������������������������������������������

e il villaggio fu

�������������������������������������������������

�����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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LESSICO RIASSUNTO

RIELABORAZIONE PRODUZIONE

INDICE 52 I sinonimi 54 La parafrasi 56 I contrari 58 Sinonimi e contrari 60 Cambiare tempo e persona del verbo

62 Sostituire i modi di dire 64 Dal dialogo al discorso indiretto 66 Da un punto qualsiasi del racconto

… RIELABORARE VUOL DIRE scelte parole RISCRIVERE un testo con •… da noi (da te!); erendo • … MIGLIORARE un testo ins qualcosa in più; con un inizio • … PERFEZIONARE un testo te!); o una fine che piace a noi (a

La sezione dedicata alla RIELABORAZIONE: • permette di lavorare su un testo esistente e di acquisirne la struttura; • guida all’utilizzo cosciente di sinonimi, contrari e modi di dire; • insegna a intervenire in un testo in modo coerente; • stimola la capacità creativa.

51


ORAZIONE B A L E I R

I SINONIMI La lingua italiana è molto ricca di sinonimi, cioè parole che hanno significato simile (non uguale) e ci permettono di esprimere lo stesso concetto in tanti modi diversi, senza cambiare il senso della frase.

Ogni volta che si interviene in un testo sostituendo alcune o tutte le parole con dei sinonimi, si rielabora. Rielaborare significa: riscrivere, migliorare, perfezionare...

1 Riscrivi in due modi la frase di partenza. Sostituisci le parole in colore con i sinonimi adatti, scegliendoli tra quelli dati, come nell’esempio.

• La luce del giorno andava via via impallidendo. luce via via impallidire

= luminosità, chiarore, sfavillio = lentamente, gradualmente, senza fretta = attenuarsi, affievolirsi, spegnersi

a. La luminosità del giorno lentamente si spegneva. b. Il chiarore del giorno si attenuava gradualmente. • Un rumore assordante lacerò il silenzio della notte. rumore

= frastuono, strepito, fragore

assordante

lacerare

= squarciare, invadere, violare

silenzio

a.

= rimbombante, fragoroso, insostenibile = serenità, tranquillità, pace

........................................................................................................................................................

b. ........................................................................................................................................................

• Attorno alla città sorgono industrie che inquinano l’aria con il loro fumo nero. attorno

= nei pressi, nei dintorni, nelle vicinanze

fumo

= esalazione, vapore, smog

sorgere

= ergersi, innalzarsi, elevarsi

nero

= scuro, sporco, maleodorante

inquinare a.

= contaminare, infettare, avvelenare

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.............................................................................................................................................................

b.

�������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

.............................................................................................................................................................

52


I sinonimi

RIELABORAZIO

2 Leggi il testo e poi continua tu a riscriverlo sostituendo le parole sottolineate con i sinonimi che ti sembrano piĂš adatti, scegliendoli fra quelli dati.

, MUSICHE D AUTUNNO Tu pure autunno hai la tua musica quando nubi dolci avvolgono il giorno che muore e tingono di rosa le pianure di stoppie. Allora s’alza il coro lamentoso dei moscerini tra i salici del fiume, portati in alto o abbassati con il respiro e il silenzio del vento. Gli agnelli belano forte sulla collina. Cantano nelle siepi i grilli. Il pettirosso leva il canto acuto da un giardino. Trillano nel cielo, raccogliendosi, le rondini. J. Keats, Pagine aperte sul mondo, SAIE

avere: tenere, possedere, portare musica: suoni, canti, melodia dolci: armoniose, morbide avvolgere: coprire, nascondere morire: tramontare, spegnersi tingono: colorare, velare alzarsi: sorgere, levarsi lamentoso: infelice, triste, accorato portati in alto: sollevati, trascinati, fatti volare abbassati: calati, tirati giĂš respiro: sospiro, alito, soffio silenzio: calma, quiete belano: si lamentano, gemono cantano: friniscono leva: alza, innalza acuto: intenso, penetrante trillano: garriscono, cinguettano

MUSICHE D'AUTUNNO Tu pure autunno fai udire i tuoi canti quando morbide nubi

................................................

............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. ............................................................................................................................................................. .............................................................................................................................................................

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NE


ORAZIONE B A L E I R

LA PARAFRASI 1 Leggi i due testi e poi rispondi. Testo originale Il vento imperversava ululando e scuoteva con violenza le fronde degli alberi. Le foglie strappate dalla furia del vento turbinavano e viaggiavano sospese nell’aria, ora salendo più alte degli alberi ora scendendo come se volessero posarsi sfinite sul terreno, ma il vento ancora le incalzava senza tregua e le trasportava lontano.

Testo rielaborato Soffiava un forte vento, che faceva udire la sua voce rabbiosa tutt’intorno. Il vento aggrediva con violenza gli alberi e ne strappava le foglie, le sollevava in alto e le faceva vorticare scaraventandole più su degli alberi, per farle quindi ripiombare verso terra; ma poi, una nuova ventata, più forte, le sollevava di nuovo e senza sosta le sospingeva lontano. • I due testi trattano lo stesso argomento? • Il soggetto dei due i testi è lo stesso? • Ci sono delle differenze?

NO NO

NO

• Se sì, quali? Sono diversi solo per l’uso di alcuni sinonimi. Parole e frasi sono tutte diverse. L’azione del vento è descritta in modo del tutto diverso.

Rielaborare significa esporre lo stesso concetto non solo con parole diverse, ma anche con una costruzione diversa della frase. In questo caso si parla di parafrasi. 2 Segna quale delle due parafrasi è quella che meglio rispetta il pensiero espresso dalla frase di partenza.

• Il sole era alto, una sfera nel cielo, e la sua luce, penetrando tra i rami dei pini, trasformava la neve in diamanti. I fiocchi di neve, impigliati sui rami dei pini, si scioglievano al sole formando una pioggia di lucenti pietre preziose.

54

I n alto, nel cielo sereno, il sole, tondo come una palla gialla, con i suoi raggi lucenti illuminava, facendola luccicare, la neve posata sui rami dei pini.


LaContrari parafrasi RIELABORAZION 3 Prova tu a fare la parafrasi delle frasi date. • Il bosco è sotto la neve, che ricopre il terreno per l’altezza di un palmo e si accumula sui rami secchi degli alberi e sulle chiome dei sempreverdi. • ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

• Dario guardava sconsolato fuori dalla finestra. La pioggia batteva sui vetri e formava pozzanghere sullo spiazzo dove di solito giocavano a pallone. Oggi non se ne parlava proprio di uscire! • ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

...ALLA PROSA

DALLA POESIA... Si può fare la parafrasi anche di una poesia, trasformando il testo poetico in prosa. In questo caso si parla di versione in prosa.

Quando la terra è calda e matura, quando la sera si cerca frescura, quando la valle è piena d’oro e le cicale gridano in coro, quando le gole sono assetate questa è l’estate. R. Piumini

Si capisce che è arrivata l’estate quando fa molto caldo e i frutti maturano, quando di sera si ha un disperato bisogno di fresco, quando il grano ha il colore dell’oro e le cicale cantano tutte assieme e quando si ha la gola riarsa dalla sete.

4 Prova tu a fare la versione in prosa di questi brevi versi. DALLA POESIA...

...ALLA PROSA

Nel colmo della notte, a volte, accade che si risvegli, come un bimbo, il vento. Solo, pian piano, viene per il sentiero, penetra nel villaggio addormentato. Striscia, guardingo, fino alla fontana; poi si sofferma, tacito, in ascolto. Pallide stan tutte le case, intorno, tutte le querce mute.

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R.M. Rilke

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55

E


ORAZIONE B A L E I R

I CONTRARI È possibile rielaborare un testo esprimendo un concetto contrario a quello di partenza. Naturalmente per farlo si usano i contrari. Se non esistono le parole contrarie, si può ricorrere all’avverbio “non” oppure si può ricorrere a intere espressioni.

1 Riscrivi la frase di partenza esprimendo il concetto opposto. Sostituisci le parole in colore con i contrari adatti, scegliendoli tra quelli dati, come nell’esempio.

• Un cane nero e aggressivo ha abbaiato furiosamente al mio passaggio. nero

= chiaro, candido, bianco

aggressivo

= calmo, pacifico, quieto

abbaiare

= guaire, mugolare, lamentarsi

furiosamente = debolmente, tranquillamente

• Un cane bianco e pacifico ha guaito debolmente al mio passaggio. • Ho visto un film molto interessante e mi sono divertito. interessante = noioso, pesante, monotono divertirsi

= annoiarsi, infastidirsi, intristirsi

• ............................................................................................................................................... • La giornata è calda, il cielo sereno, il sole splende e io mi sento allegro. caldo sereno

= fresco, freddo, glaciale = nuvoloso, coperto, nebbioso, rannuvolato

splendere allegro

= oscurarsi, appannarsi = mesto, triste, scontento

• .............................................................................................................................................................................................. • La mamma si lamenta, perché nella mia camera i giochi sono sparsi fuori dal cesto e gli abiti buttati sul letto disordinatamente. lamentarsi spargere buttati fuori

= rallegrarsi, essere soddisfatto, congratularsi = raccogliere, ammucchiare, accatastare = posati, adagiati = dentro, all’interno

disordinatamente = con precisione, ordinatamente • .................................................................................................................................................................. .................................................................................................................................................................

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RIELABORAZIO

I contrari

2 Trasforma questo mostro in una creatura bellissima, sostituendo le parole in colore. Cambia anche il titolo!

IL MOSTRO DEL RUSCELLO Vicino alla ruota del mulino viveva un essere spaventoso! Era un mostro verde, viscido come un serpente. Aveva occhi grossi e sporgenti, una bocca enorme e storta e denti aguzzi e taglienti. I capelli pendevano sul viso marci, flosci e cascanti. E le mani da rana avevano artigli aguzzi al posto delle unghie. C. Cipriani, Mangia che ti racconto, Sperling & Kupfer

.......................................................

DEL RUSCELLO

Vicino alla ruota del mulino viveva Era

..........................................., ...........................................

Aveva occhi e

................................................................!

...........................................

...........................................

I capelli

e denti

......................................

E le mani da

e

come

...........................................,

...........................................

sul viso

...........................................

...........................................

e

una bocca

...........................................

...........................................

......................................, ......................................

avevano

...........................................

e

.....................................

al posto delle unghie.

3 Trasforma questo simpatico ragazzino in un altro dal carattere opposto, sostituendo le parole in colore. Cambia anche il titolo!

CHE RAGAZZO SIMPATICO! Ogni giorno gioco con Antonio, un ragazzino alto, slanciato, con uno sguardo sempre sorridente, molto gentile e socievole e sempre di buon umore; per di più abita vicino a casa mia. Quando giochiamo è rispettoso delle regole, se perde si mette a ridere e si complimenta con chi ha vinto con una pacca sulla spalla.

CHE RAGAZZO .......................................................! Ogni giorno gioco con Antonio, un ragazzino con uno sguardo sempre e sempre di

.........................................,

............................................................;

mia. Quando giochiamo è e

..........................................., ...........................................,

...........................................

molto

e

.........................................

per di più abita vicino a casa

...........................................

con chi ha vinto

........................................

delle regole, se perde

...........................................

............................................

57

NE


ORAZIONE B A L E I R

SINONIMI E CONTRARI La nostra lingua ci permette di “giocare con le parole”, cioè possiamo esprimere lo stesso concetto, e quindi fare una parafrasi, senza usare i contrari, ma ricorrendo all’uso del non, di sinonimi oppure di intere espressioni.

DESCRIZIONE Luisa è una ragazzina. È piccola di statura, il corpo è magro ed è sempre allegra. Ama la compagnia e ha molti amici perché è sempre gentile con tutti. STESSO CONCETTO: CON L’USO DEL NON E DI SINONIMI Luisa non è ancora un’adulta. Ha una statura inferiore rispetto alla media, il corpo non è grasso, non è mai di cattivo umore. Non le piace stare da sola: ha molti amici perché non è mai sgarbata con nessuno. CONCETTO CONTRARIO: CON L’USO DEI CONTRARI Luisa è una giovane donna. È alta di statura, il corpo è piuttosto robusto, per non dire grassottello, è sempre di cattivo umore. Odia la compagnia e ha pochi amici perché è sempre sgarbata con tutti.

1 Segna quale delle due parafrasi, al negativo, espone lo stesso concetto espresso dalla frase di partenza.

• Se proprio volete andare al cinema, penso sia meglio che vi facciate accompagnare da un adulto. Penso che sia opportuno che voi rinunciate al cinema visto che non c’è nessuno che vi accompagna.

er non rinunciare al cinema, siccome non è opportuno che ci andiate P da soli, perché non trovate un adulto che vi accompagni?

• La mia casa è un po’ vecchia, la facciata è leggermente sbiadita ed è l’edificio più basso di tutta la via. La mia casa non è moderna, la facciata non ha più il colore vivace dell’inizio, ed è l’edificio meno alto della via.

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La mia casa non è vecchia, la facciata non è nuova, e non è l’edificio meno alto.


Sinonimi e contrari RIELABORAZION 2 Prova a trasformare le frasi: una prima volta in modo da mantenere lo stesso concetto e una seconda volta esprimendo un concetto contrario, come nell’esempio.

• Il mio cane è un cucciolo dal pelo liscio e lucido, ama giocare con me e quando è contento muove la coda. STESSO CONCETTO Il mio cane non è ancora adulto, il suo pelo non è né riccio né opaco, non rifiuta mai di giocare con me e quando non è triste agita la coda. CONCETTO CONTRARIO Il mio cane è ormai adulto, ha il pelo irsuto che ha perso la sua primitiva lucentezza, ormai non vuole più giocare con me, è spesso mogio mogio e non agita quasi più la coda. • L’auto di papà è un po’ malconcia: la carrozzeria ha molte ammaccature ed è diventata opaca, è troppo poco spaziosa e il consumo di benzina è eccessivo. STESSO CONCETTO L’auto di papà non è più in buono stato: la carrozzeria non è più

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CONCETTO CONTRARIO L’auto di papà è ancora praticamente nuova

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• La stagione più malinconica è l’autunno: l’aria diventa più fresca, piove di frequente e il cielo è molto spesso grigio. STESSO CONCETTO La stagione meno allegra è l’autunno: l’aria non è

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CONCETTO CONTRARIO La stagione più gioiosa è l’autunno: finalmente l’aria

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E


ORAZIONE B A L E I R

CAMBIARE TEMPO E PERSONA DEL VERBO 1 Leggi la frase e le sue variazioni, poi completa, come nell’esempio. A. Ogni mattina compro il giornale, poi mi siedo in poltrona e lo sfoglio. La frase A indica un’azione certa, che avviene nel presente. Chi compie l’azione è io, cioè una sola persona.

B. Ogni mattina compreremo il giornale e poi ci siederemo in poltrona e lo sfoglieremo. La frase B indica un’azione certa che avverrà nel Chi compie l’azione è

.....................................,

cioè

.........................................................

.........................................................

C. O gni mattina compravano il giornale e poi si sedevano in poltrona e lo sfogliavano. La frase C indica un’azione certa che è avvenuta abitualmente nel Chi compie l’azione è

.....................................,

cioè

.....................................

.........................................................

Cambiare il tempo dell’azione del verbo e la persona che compie l’azione significa comunque rielaborare. Infatti non cambia il concetto, cambia il “punto di vista”. 2 Rielabora la frase di partenza cambiando il tempo dell’azione e il soggetto, seguendo le indicazioni.

• Il pastore conduce il gregge al pascolo. Indicativo imperfetto 3ª persona plurale • I pastori

......................................................

il gregge al pascolo.

Indicativo futuro 3ª persona singolare • Durante le bella stagione il pastore

......................................................

il gregge al pascolo.

Condizionale presente 3ª persona singolare • Il pastore

......................................................

il gregge al pascolo, se

....................................................

.......................................................

Condizionale presente 1ª persona plurale • Se noi fossimo pastori,

......................................................

il gregge al pascolo.

Come vedi, spesso non è sufficiente cambiare solo il verbo e la persona, ma si deve intervenire cambiando anche altre parole oppure aggiungendone, in modo che il pensiero espresso mantenga un significato logico.

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Cambiare tempo e persona del verbo RIELABORAZION 3 Rielabora il breve testo di partenza cambiando il tempo dell’azione e il soggetto, seguendo le indicazioni.

La notte era buia e profonda. Con molta cautela mi addentravo nel folto del bosco. Era la prima volta che “osavo” avventurarmi da solo in un bosco in piena notte. Indicativo presente 1ª persona singolare La notte

....................

nel folto del bosco.

buia e profonda. Con molta cautela

....................................................

la prima volta che “........................”

....................

avventurarmi da solo in un bosco in piena notte. Indicativo imperfetto 3ª persona singolare La notte

....................

nel folto del bosco.

buia e profonda. Con molta cautela si

....................

....................................................

la prima volta che “........................” avventurar....................

da solo in un bosco in piena notte. Indicativo imperfetto 1ª persona plurale La notte

....................

nel folto del bosco.

buia e profonda. Con molta cautela ci

........................

avventurar.................... da

..................................................

la prima volta che “..........................................”

....................

in un bosco in piena notte.

4 Leggi attentamente i brevi testi e correggi le parole tra parentesi, seguendo le indicazioni. Cambia solo il soggetto: 3ª persona plurale (Camminavo) (mettevo)

.................................

.................................

di un cespuglio, (vidi)

(silenzioso)

.................................,

.................................

................................

.................................

a dove

i piedi, godendo la frescura della notte, finché, nella sagoma scura lampeggiare una piccola luce azzurro–violetta.

Solo dopo qualche minuto con sollievo (realizzai) (stavo)

(attento)

.....................................

che era solo una lucciola:

assistendo a uno spettacolo meraviglioso della natura.

Cambia il soggetto e il verbo: indicativo passato remoto 3ª persona singolare (I gabbiani)

.................................

.................................,

(si preparavano)

il lago e lo (sfioravano)

Dopo un breve volo (tornavano) Il Nord (li)

.................

(Riprendevano)

.................................

.................................

........................................

chiamava e non (potevano)

.................................

con l’ala come per un addio.

a riva (irrequieti)

.................................

il volo, (sparivano confusi)

nel colore dell’aria. Poi si (erano alzati)

a partire. (Sorvolavano)

.................................

........................................

sottrarsi alla sua voce.

................................. .................................

e (avevano ripreso)

.................................

il volo, puntando verso il freddo azzurro degli alti orizzonti.

61

E


ORAZIONE B A L E I R

SOSTITUIRE I MODI DI DIRE 1 Leggi le frasi e poi segna con una X. A. Ho salutato affettuosamente una persona, pensando che fosse un mio vecchio amico. Quello mi ha guardato stupito e ha detto: – Credo che lei abbia preso un granchio!

B. Ho salutato affettuosamente una persona, pensando che fosse un mio vecchio amico. Quello mi ha guardato stupito e ha detto: – Credo che lei si stia sbagliando!

A. Non è da te menare il can per l’aia, sei sempre stato un tipo deciso! B. Non è da te temporeggiare, sei sempre stato un tipo deciso! • Quali frasi useresti in un colloquio informale? A B • Quali frasi useresti in un colloquio con persone con cui non sei in confidenza?

A

B

I modi dire servono a dare maggiore “colore” e immediatezza al nostro modo di esprimerci, ma quando si scrive a volte è opportuno sostituire il modo di dire con il suo ignificato.

2 Cancella il significato sbagliato accanto a ogni modo di dire, come nell’esempio. MODO DI DIRE

PAROLE CON CUI SOSTITUIRLO

Avere le mani d’oro.

Possedere molti soldi. / Essere molto abile.

Dare una mano.

Tendere una mano per salutare. / Aiutare qualcuno.

Ridere sotto i baffi.

Sorridere senza farsi vedere. / Avere una maschera.

Avere la testa fra le nuvole.

Essere distratti. / Camminare a testa alta.

Darsela a gambe levate.

Saltare in alto. / Fuggire a gran velocità.

A denti stretti.

Malvolentieri. / Masticare furiosamente.

Acqua in bocca.

Bere esageratamente. / Mantenere un segreto.

A piene mani.

In grande quantità. / Avere le mani occupate.

3 Sostituisci nelle frasi il modo di dire con il relativo significato, scrivendolo accanto. • Passeggiando trovammo nel sottobosco un prato di mirtilli e ne raccogliemmo a piene mani

..................................................

• Cecilia ha veramente delle mani d’oro

62

..................................................:

i suoi ricami sono bellissimi.


Sostituire i modi di dire RIELABORAZION 4 Sostituisci nelle frasi il modo di dire con il relativo significato, scegliendolo fra quelli dati. sghignazzava

fuggirono precipitosamente

cadere ruzzoloni

a gran velocità

• Alla comparsa del fantasma i due ragazzi se la diedero a gambe levate .........................................................

e affrontarono la discesa a rotta di collo

...........................................................

loro amico, rideva a crepapelle rovinarmi la reputazione

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con buon senso

malvolentieri

�������������������������������������������������������������������������������

devo lavorare con la testa sulle spalle mi aiuti

sei distratto ����������������������������������������������������� ?

Non vedi che sono in difficoltà e ho bisogno che tu mi dia una mano ostacolarmi

mi sono arrabbiato

• Mentre ripetevo la lezione ho perso il filo

e a quel punto ho perso la testa

�������������������������������� ?

mi sono confuso ����������������������������������������������

fa sempre di tutto per mettermi i bastoni fra le ruote

spiegare

con lui,

���������������������������������������������������������������������������������

• Si può sapere perché hai sempre la testa fra le nuvole

perché mio fratello

��������������������������������������������������������

������������������������������������������������������������������������������������������

mi sono intromesso

• Voglio mettere in chiaro

���������������������������������������������������

desidero evitare che qualcuno mi dica che ho messo becco

��������������������������������

il permesso di usarli, ma mi ha fatto promettere che li avrei usati con cura.

Se non voglio perdere la faccia

�����������������������������

mentre il finto fantasma, che altri non era se non il

• Il papà è geloso dei suoi attrezzi di lavoro e mi ha dato a denti stretti

������������������������������

con il rischio di andare a gambe all’aria

.....................................................................,

�����������������������������

com’è andata la vicenda, perché �������������������������������������������������

in faccende che non mi riguardano.

63

E


ORAZIONE B A L E I R

DAL DIALOGO AL DISCORSO INDIRETTO Rielaborare un testo, trasformando i dialoghi in discorso indiretto, è un lavoro delicato. Non si tratta di mantenere solo le parole, ma anche di riuscire a trasmettere le emozioni e i sentimenti che i dialoghi suggeriscono.

1 Leggi il racconto e poi trasforma i dialoghi, come nell’esempio. Osserva le parole in colore: sono quelle che cercano di trasmettere gli stati d’animo dei personaggi.

TOBIA E LA SIRENA Un giorno Tobia vede una coda di pesce che si agita in una pozza d’acqua tra gli scogli. Tuffa il suo retino e pesca una sirena. Le lacrime scorrono sul viso della sirena. – Perché sei triste? – domanda Tobia. – Perché il mare se n’è andato via e mi ha lasciato qui! – singhiozza la sirena. – Non preoccuparti – dice Tobia. Solleva delicatamente la sirena e la porta a casa.

Tobia è felice, invece la sirena sembra tristissima... Allora Tobia, dispiaciuto, le chiede perché sia così triste. La sirena singhiozzando gli confida che le manca tanto il mare. Prontamente Tobia la rassicura e le dice di non preoccuparsi, poi la porta a casa e si dà da fare. Così riempie d’acqua la piscina dei bambini e ci mette dentro la sirena. Lei muove la coda e nuota nell’acqua. Tobia chiede alla sirena: – Sei più allegra ora? – A dire il vero sono triste e allegra nello stesso tempo – dice la sirena. – Mi piace la piscina, ma mi mancano i miei amici pesci, che nuotavano e cantavano con me.

A questo punto Tobia pensa di aver risolto il problema e con voce speranzosa chiede alla sirena se . ��������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Ma purtroppo la sirena

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Dal dialogo al discorso indiretto RIELABORAZION Tobia corre al luna park dove vince un pesce rosso. Corre a casa e lo getta nella piscina, ma la sirena è ancora triste e allegra perché ora le mancano le onde. Tobia allora agita l’acqua con le braccia per creare le onde. – Sei più allegra ora? – chiede Tobia. – Sono ancora triste e allegra allo stesso tempo. Mi piacciono le onde, ma mi manca mia madre Mare. Lei mi cullava e mi addormentava con le sue canzoni.

Tobia non sa più come rallegrare la sirena; ora si augura di averla accontentata, perciò speranzoso le chiede se ����������������������������������������������������� Ma la sirena, con sua grande delusione

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Tobia prende la sirena in braccio, la culla e le canta la ninna nanna. Ma una lacrima scende lungo la guancia della sirena. – Poverina, – dice Tobia – solo il mare può renderti felice. Ti riporterò a casa.

Tobia si rassegna, comprende il suo dolore e le promette di ��������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� P. Goodhart, Triste e allegra, Mondadori

2 Leggi il dialogo e prova tu a trasformarlo. Aiutati con le parole suggerite e aggiungine altre.

– – – –

Vuoi fare un puzzle con me? – domanda Luca alla sorella. Figurati se voglio fare l’ennesimo puzzle! – risponde Sara. Allora giochiamo a carte! – propone speranzoso Luca. Neanche a parlarne! Sono imbattibile a carte e so già che se perdi ti metti a piangere!

Luca si annoia

ama giocare con la sorella

e quindi

perciò chiede a

�����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Con aria di superiorità

Molto seccata

����������������������������������������������������������������������

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Luca non si dà per vinto

speranzoso

e propone

suggerisce

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Sara spazientita

brontolando

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E


ORAZIONE B A L E I R

DA UN PUNTO QUALSIASI DEL RACCONTO Per rielaborare un racconto cambiando l’ordine di esposizione dei fatti, è necessario intervenire inserendo frasi o parole in modo da renderlo scorrevole senza cambiarne il senso complessivo. Per rielaborare un racconto partendo da una frase posta a metà del testo, bisogna: 1. leggere con attenzione il testo; 2. prima di scrivere, pensare a come agganciare la parte iniziale, in modo che non ci si accorga che è una rielaborazione; 3. trovare il modo per inserire la conclusione; 4. fare, dove si pensa sia possibile, delle aggiunte.

1 Leggi attentamente il racconto.

AVVENTURA IN MARE Era un giorno bellissimo di fine luglio, azzurri il cielo e il mare. Nuotavo da circa mezz’ora, quando mi scordai di tutto e presi il largo. D’un tratto vidi lontano, sulle onde, un triangolo nero avanzare. Pensai che fosse un pescecane. Poco dopo, fra il ribollire delle onde, lo vidi vicino: non era un pescecane, era un grosso delfino! E aveva voglia di giocare, il pazzerello! Si mise a fare intorno a me giri vorticosi, poi salti fuori dalle onde, così che ne vedevo tutto il grande e bellissimo corpo. Poi scomparve. Ricomparve dopo un po’, buttandomi in aria, poiché si era posto con la schiena proprio sotto di me; sembrava che io fossi diventato il suo giocattolo preferito. Il gioco durò circa mezz’ora, poi il delfino scomparve. E. Franceschini, La valle più bella del mondo, Vita e Pensiero

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Da un punto qualsiasi del racconto

RIELABORAZIO

2 Rielabora il racconto incominciando dalle righe sottolineate. I suggerimenti fra parentesi ti aiuteranno ad aggiungere anche qualche particolare in più, come nell’esempio.

AVVENTURA IN MARE Non era un pescecane, era un grosso delfino! Che sollievo! Quella mattina bellissima di fine luglio il cielo e il mare erano azzurri e io mi ero tuffato in mare. (Quali sensazioni ha provato?) L’acqua mi dava una sensazione di fresco. Per un po’ mi abbandonai felice alla carezza delle onde. Poi cominciai a nuotare. Nuotavo da circa mezz’ora, quando, scordandomi di tutto, avevo ������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

D’un tratto (Che cosa aveva visto?) ���������������������������������������������������������������������������������� A quel punto mi ero guardato in giro e avevo scoperto (Di essere solo? Dove si trovava rispetto alla riva?)

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In un primo momento (Quale pensiero gli aveva attraversato la mente? Quale reazione aveva avuto? Panico, terrore, curiosità…)

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Infatti avevo pensato

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Fortunatamente ora, invece, mi accorgevo che ...................................................................

������������������������������������������������������������������

e che ������������������������������������������������������������������������

Il delfino aveva cominciato (Descrivi le evoluzioni del delfino e aggiungine altre tu.) ����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Poi, improvvisamente, così com’era comparso, ������������������������������������������������������������������ E io (Quali pensieri ha fatto? Che reazione ha avuto? Sollievo, delusione…)

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Ricomparve dopo un po’ ���������������������������������������������������������������������������������������������������� Si era posto

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Il gioco durò ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� �����������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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NE


ORAZIONE Da un punto qualsiasi del racconto B A L E I R 3 Leggi attentamente il racconto.

LA FIGLIA PICCOLA In questo momento la figlia piccola, che ha sei anni, sta giocando nella sua cameretta con uno sterminio di bestie di pezza. Ne abbiamo quarantasette. In questo momento i peluches sono una comitiva di turisti stranieri in gita sul lago. Fa da cicerone un leopardo al quale la piccola presta una voce di circostanza, e piena di F perché le mancano ancora tre denti davanti. – Prefto, fignori e fignore, fi accomodino ful motofcafo che fi parte fubito… dai, prefto, fignori e fignore, occhio a non cafcare… PLAFF! Si sentono grida di giubilo: una turista inglese è caduta in acqua. – Aiuuuuto! Affogo! Falvatemi! Tuffo di venti turisti pelosi. Troppo tardi: è affogata! B. Gasperini, Siamo in famiglia, Rizzoli

4 Rielabora il racconto incominciando dalle righe sottolineate. I suggerimenti fra parentesi ti aiuteranno ad aggiungere anche qualche particolare in più, come nell’esempio.

LA FIGLIA PICCOLA – Prefto, fignori e fignore, fi accomodino ful motofcafo che fi parte fubito... dai, prefto, fignori e fignore, occhio a non cafcare... PLAFF! La vocetta della figlia piccola giunge dalla (Dove si trova la bambina?) ��������������������������������������������������������������������������������

dove sta

..................................................

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(Che tipo è? Ha molta immaginazione, inventiva...)

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(A che cosa sta giocando?)

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Il suo “PLAFF” quasi gridato, seguito da urla di giubilo, segnala che ���������������������������������� – Aiuuuuto! Affogo! Falvatemi! Venti turisti pelosi si tuffano. Hanno qualche difficoltà, ma poi (Cambia il finale! La turista inglese viene salvata!) accorrono sul luogo un elefante, un

che (Spiega che cosa fanno e come la salvano.)

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LESSICO • RIASSUNTO • RIELABORAZIONE •

PRODUZIONE

PRODUZIONE...

INDICE

tagonisti/e; di diventare autori/autrici e pro tte me per ché per A, TIV AT e sezion •… ozioni; a a comunicare pensieri ed em ggi ora inc ché per A, SIV ES PR sezione ES •… non pone limiti alla… fantasia. sezione CREATIVA, perché •…

Il testo realistico Produzione Schema guida • Lessico • ta 70 Una giornata bellissima, anzi… per fet 74 Che spavento quella volta! Il racconto fantasy Produzione Schema guida • Lessico • 78 Agguato nel bosco 82 Il re degli elfi è scomparso nza Il racconto di fantascie Produzione Schema guida • Lessico • 86 Un extraterrestre in fuga 90 Un terribile incontro Il racconto del terrore Produzione Schema guida • Lessico • 94 Al di là della porta… 98 Una nottata da incubo!

Il fumetto Produzione Schema guida • Lessico • 102 Riprendiamoci il tesoro! Il racconto giallo Produzione Schema guida • Lessico •

106 Furto a Natale

La biografia Produzione Schema guida • Lessico • 110 Questa è la biografia di...

114 Paperino

Il testo informativo Produzione Schema guida • Lessico • 118 Il clima 122 Fonti rinnovabili e non rinnovabili

Il racconto storico Produzione Schema guida • Lessico • 126 Il segreto della tomba del faraone 130 Un’impresa di Robin Hood

Il diario di viaggio Produzione Schema guida • Lessico • 134 Pagine dal mio diario…

Il testo descrittivo Produzione Schema guida • Lessico • , tattili 138 Il testo descrittivo • Dati visivi, uditivi tattili, 142 Un oggetto a me caro • Dati visivi,

olfattivi le 146 Il mio animale preferito • Un anima a persona 150 Una persona davvero speciale • Un Il testo argomentativo Produzione Schema guida • Lessico • Libri car tacei vs libri digitali

154

Il testo teatrale Produzione Schema guida • Lessico • 158 Uno scherzo di Arlecchino Il testo poetico 162 Testi poetici

La sezione dedicata alla PRODUZIONE: • offre tracce minuziose per lo svolgimento di un tema ad argomento; • mette a disposizione un ampio assortimento di parole volto ad arricchire il bagaglio lessicale; • educa, attraverso domande-stimolo, all’elaborazione di un componimento; • presenta modelli per esprimersi secondo tutte le tipologie testuali affrontate; • prepara a saper scrivere su qualsiasi argomento.

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 22

IL TESTO REALISTICO • S crivere un testo realistico significa raccontare solo fatti reali o verosimili, in cui agiscono personaggi reali o verosimili. • La struttura del testo realistico è così articolata: introduzione, sviluppo, conclusione.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo realistico dal titolo:

UNA GIORNATA BELLISSIMA, ANZI... PERFETTA

INTRODUZIONE

Quando?

Se è stata una giornata perfetta, ti ricorderai sicuramente la data precisa. (Il giorno del tuo decimo compleanno, il giorno di Natale, una gara a cui hai partecipato, una giornata di vacanza, un evento a cui hai assistito: partita allo stadio, concerto in piazza...)

Dove?

Dove ti trovavi? Descrivi con molti particolari il luogo in cui ti trovavi. (In casa tua, in casa di amici o conoscenti, all’aperto...)

Chi?

Quali persone erano presenti e hanno contribuito a rendere “perfetta” quella giornata? (Tutta la famiglia, molti tuoi amici, il tuo cantante preferito, la tua squadra del cuore...)

Perché?

Perché ti trovavi o vi trovavate in quel luogo? Andarci era stata una tua idea o di qualcun altro? Eri d’accordo da subito o inizialmente non lo eri e ci sei andato/a di malavoglia?

Che cosa?

Racconta che cosa hai o avete fatto, gli avvenimenti più significativi della giornata, il momento più atteso, ciò che è avvenuto di bello...

Come?

Come mai puoi definire “perfetta” la giornata? (L’armonia tra le persone, l’entusiasmo e il buonumore di tutti i presenti, la vittoria inaspettata di una gara, i luoghi visitati durante la gita, la riuscita della giornata al di là delle tue previsioni...)

SVILUPPO

CONCLUSIONE

70


Il testo realistico

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di giornata: NOMI

giorno, festa, ricorrenza, celebrazione, festività, anniversario, solennità...

• Una giornata può:

VERBI

soddisfare, rallegrare, entusiasmare, stupire, meravigliare, sorprendere, sbalordire, annoiare, rattristare, deludere...

• Una giornata si può: trascorrere, passare, vivere, occupare, impiegare, sprecare...

• Una giornata può essere: AGGETTIVI

perfetta, entusiasmante, divertente, stupefacente, piacevole, sorprendente, noiosa, uggiosa, nera, deludente, frenetica, movimentata, stancante...

• Andare a giornate: essere di carattere mutevole, discontinuo, incostante.

• Avere una brutta giornata: essere di cattivo umore.

• Di giornata: MODI DI DIRE

fatto o preparato in quello stesso giorno.

• Giornata nera: giornata in cui tutto va male.

• In giornata: entro oggi.

• Vivere alla giornata: vivere senza pensare al futuro.

71


ZIONE Il testo realistico U D O R P 4 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 70. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

UNA GIORNATA BELLISSIMA, ANZI... PERFETTA

Quella giornata, e precisamente (Scrivi la data.) ����������������������������������������������������������� ,

non posso proprio dimenticarla, perché sono rare le volte in cui si verifica l’opportunità

di trascorrere una giornata “perfetta”.

Ma cominciamo dal principio.

(Dove ti trovavi? Descrivi con molti particolari il luogo in cui ti trovavi.) Mi trovavo

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(Quali persone erano presenti, oltre a te, e hanno contribuito a rendere “perfetta” quella

giornata?)

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(Perché ti trovavi o vi trovavate in quel luogo?) L’idea era venuta a

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Io ero (Entusiasta, dubbioso/a, prevenuto/a...)

(Inserisci un flashback, cioè il ricordo di una giornata che si era rivelata bellissima

e che desideravi si ripetesse, o di una giornata finita male e che non avresti voluto si

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ripetesse) perché mi ricordavo di una volta che �������������������������������������������������������������

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Il testo realistico

PRODUZION E

(Racconta che cosa hai o avete fatto, gli avvenimenti più significativi della giornata, ciò

che di bello è accaduto...) Così quella mattina

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In seguito

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Il momento culminante è stato quando

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(Come si è conclusa la giornata? Come mai la puoi definire “perfetta”?) Al termine della

giornata mi è venuto spontaneo esclamare: “È stata una giornata veramente perfetta,

di quelle che non capitano spesso!”.

(Parla di ciò che ti ha permesso di fare quest’affermazione: l’armonia tra le persone,

l’entusiasmo e il buonumore di tutti i presenti, la tua contentezza...) Infatti tutto era

andato per il meglio

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(Esponi le tue riflessioni.)

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ZIONE Il testo realistico U D O R P Per rendere i propri racconti più interessanti e coinvolgenti è molto importante ricordare alcune regole: • introdurre l’argomento creando attesa e curiosità nel lettore; • evitare di anticipare il fatto principale.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo realistico dal titolo:

CHE SPAVENTO QUELLA VOLTA!

INTRODUZIONE

Quando?

Quando è accaduto? (Poco tempo fa, qualche anno fa, durante le vacanze estive, in un giorno qualunque...)

Dove?

Dove ti trovavi? Descrivi con cura il luogo. (Casa, parco giochi, spiaggia, mare, bosco, scuola...)

Chi?

Chi, oltre a te, era presente all’accaduto? (I tuoi fratelli, degli amici, un adulto...)

Che cosa?

Che cosa stavate facendo? (Giocavate, facevate i compiti, stavate mangiando...) Chi o che cosa vi ha interrotto? (Qualcuno ha gridato, qualcuno è venuto a chiamarvi...) Che cosa era successo? (Tu o qualcun altro si è messo in una situazione pericolosa, sei caduto/a e ti sei fatto molto male, è comparsa una persona che vi ha intimorito, tu o qualcun altro ha attraversato la strada in modo avventato...)

Perché?

Perché vi siete spaventati? Quali conseguenze ha avuto il fatto? Le conseguenze erano preoccupanti? I presenti come hanno reagito? (Si sono dati da fare, sono rimasti paralizzati per lo spavento...) E tu come hai reagito? (Hai pianto, hai gridato...)

Come?

Chi è intervenuto a risolvere la situazione? (Un adulto, un genitore, un vigile...) Quali emozioni hai provato? Quali propositi hai fatto dopo quello spavento?

SVILUPPO

CONCLUSIONE

74


Il testo realistico

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di spavento: preoccupazione, paura, timore, terrore, panico, sgomento, sbigottimento, allarme, batticuore, tremarella, apprensione, impressione, turbamento, shock...

NOMI

• Sinonimi di sollievo: conforto, consolazione, liberazione, gioia...

• Uno spavento può: terrorizzare, impaurire, intimorire, atterrire, agghiacciare, sgomentare, sbigottire... VERBI

• Per uno spavento si può: preoccuparsi, impaurirsi, intimorirsi, intimidirsi, atterrirsi, sgomentarsi, rabbrividire, trasalire...

• Per un sollievo si può: tranquillizzarsi, rincuorarsi, rianimarsi...

• Uno spavento può essere: traumatizzante, terribile, tremendo, terrificante, orribile, fortissimo, eccessivo, smisurato, enorme, insopportabile, pazzesco...

AGGETTIVI

MODI DI DIRE

• Da far spavento: suscitare forte inquietudine e preoccupazione.

3 Completa le frasi con una delle parole o dei modi di dire presenti nella tabella del lessico. • Ho vissuto un’esperienza

..................................................

che mi ha provocato uno spavento

..................................................

• Quando tutto fu risolto, tirai un sospiro di a ..................................................

..................................................

• Hai una faccia

sei sicuro di star bene?

..................................................,

• Un urlo agghiacciante durante la notte mi ha

e finalmente riuscii

..................................................

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ZIONE Il testo realistico U D O R P 4 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 74. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

CHE SPAVENTO QUELLA VOLTA!

Se ci ripenso mi vengono ancora i brividi!

(Quando?) Era

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(Dove ti trovavi?) Mi trovavo

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(Descrivi con cura il luogo.)

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(Chi, oltre a te, era presente all’accaduto?) Con me c’erano anche

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(Che cosa stavate facendo? Racconta con precisione.)

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(Chi o che cosa vi ha interrotto?) A un certo punto

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Il testo realistico

PRODUZION E

(Che cosa era successo? Racconta con precisione.)

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(Perché vi siete spaventati?)

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(Quali conseguenze ha avuto il fatto?)

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(I presenti come hanno reagito? Descrivi le diverse reazioni.)

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(Che reazione hai avuto tu?)

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(Chi è intervenuto a risolvere la situazione? In che modo?) Per fortuna

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(Quali emozioni hai provato?)

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(Quali propositi hai fatto dopo quello spavento?)

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 52

IL RACCONTO FANTASY Il testo fantasy racconta fatti straordinari, fantastici che si svolgono in ambienti misteriosi e magici. I personaggi sono: • protagonista o eroe, che rappresenta il BENE; • antagonista, che rappresenta il MALE: è un essere fantastico e cattivo; • altri personaggi: troll, elfi, unicorni, draghi, gnomi, maghi, streghe...

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto fantasy dal titolo:

AGGUATO NEL BOSCO Quando?

In quale tempo si svolge il fatto? (Una volta, molti anni fa, in un tempo lontanissimo, all’alba, di giorno, di notte...)

Dove?

Il fatto si svolge in un bosco: descrivi com’è. (Folto, buio, la luce filtra a fatica tra i rami, gli alberi hanno tronchi contorti...)

Chi?

Il protagonista sei tu, l’eroe/eroina. Quali armi porti con te? (Frecce, lancia, scudo, talismano...) Chi è l’antagonista? (Un essere mostruoso, deforme, con più braccia, con più teste...) Come si chiama? Che poteri ha?

Che cosa?

Che cosa ti sei ripromesso/a di fare? Che cosa succede nel bosco? In quale situazione ti trovi? (Gli alberi si muovono ostacolando il passaggio, i rami si attorcigliano e ti stringono, il terreno è infestato da serpenti e altri animali...)

Perché?

L’antagonista ti tende un agguato. Ti accorgi che c’è qualcosa che non va o ti sorprende? Perché ce l’ha con te? Che cosa vuole ottenere? Come reagisci? Che ordini dai a chi ti accompagna?

Come?

Chi ti aiuta? Quale strategia metti in atto? Vinci tu, che rappresenti il Bene. Che cosa succede allora al tuo antagonista? (Fugge, si dissolve, si trasforma...)

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

78


Il racconto fantasy

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di eroe: campione, paladino, modello, protagonista, prode, combattente...

• Sinonimi di antagonista: NOMI

rivale, avversario, nemico, oppositore, traditore, aggressore...

• Sinonimi di agguato: aggressione, assalto, attacco, imboscata, trappola, tranello, insidia, trabocchetto, appostamento, nascondiglio...

• Un eroe può:

VERBI

lottare, guerreggiare, scontrarsi, impegnarsi, darsi da fare, affrontare, avversare, osteggiare, opporsi, contrastare, contendere, misurarsi, gareggiare, cimentarsi...

• Un antagonista può: ingannare, imbrogliare, truffare, raggirare, trasgredire, aggredire, assalire, attaccare, battersi, scontrarsi, affrontare, azzuffarsi...

• Un eroe può essere:

AGGETTIVI

coraggioso, valoroso, impavido, intrepido, eroico, audace, animoso, ardimentoso, cortese, benevolo, disponibile, tollerante, umano, sensibile, pietoso, altruista, generoso...

• Un antagonista può essere: subdolo, malvagio, maligno, prepotente, ribelle, infame, duro, maleducato, crudele, perfido, spietato, aggressivo, violento, insensibile, disumano, brutale... MODI DI DIRE

• Fare l’eroe: accettare sacrifici o andare incontro a pericoli senza necessità.

79


ZIONE Il racconto fantasy U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 78. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

AGGUATO NEL BOSCO

(Quando si svolge il fatto? In un tempo lontano, una volta, all’alba, di sera...)

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(Descrivi con precisione il bosco in cui ti trovi.)

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(Il/La protagonista sei tu. Perciò racconta in prima persona.) Mi addentro nel bosco con

calma e circospezione, gli ostacoli non mi spaventano perché ho con me (Quali armi

porti con te?)

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(Chi ti accompagna?) Inoltre non sono solo/a: mi accompagnano

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(Scrivi il nome del tuo antagonista.) So che da qualche parte si nasconde

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un essere (Descrivi il suo aspetto.)

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(Quali poteri ha e perché è pericoloso?)

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Il racconto fantasy

PRODUZION E

(Che cosa ti sei ripromesso/a di fare?) Ho deciso che deve smetterla di terrorizzare tutti

e quindi sono diretto/a al suo covo per affrontarlo.

(Che cosa succede nel bosco? In quale situazione ti trovi? Descrivi.) Ma mentre mi

addentro nel bosco

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(Aggiungi il nome del tuo antagonista.) Qualcosa mi dice che c’è lo zampino di

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So che si vuole vendicare di me

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Ma ormai ho capito che è lì, nascosto da qualche parte e

(Come reagisci? Che ordini dai a chi ti accompagna?)

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(Quale strategia metti in atto? Descrivila con precisione e scrivi anche se qualcuno ti

aiuta.)

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che mi sta aspettando. (Perché ce l’ha con te? Che cosa vuole ottenere?) �������������������������������������������������������������������������������������

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(In quale modo lo sconfiggi? Allora che cosa succede al tuo antagonista?)

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Ancora una volta il Bene ha trionfato sul Male e

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testo realistico fantasy ZIONE Il racconto U D O R P 1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto fantasy dal titolo:

IL RE DEGLI ELFI È SCOMPARSO! Quando?

Quando è successo? (Moltissimi anni fa, in un tempo lontanissimo...)

Dove?

Dove si trova il regno degli elfi? Descrivilo. Di che cosa sono fatte le case? (Si vedono, sono nascoste, sono tra le radici degli alberi...) Come sono gli abitanti? (Minuscoli, pelosi, con le corna, vestiti di pelli, vestiti di corteccia...)

Chi?

Chi è l’eroe che viene chiamato o si offre di cercare il re? (Puoi essere tu, può essere un altro personaggio con poteri magici...) Chi l’ha rapito (antagonista)? Come si chiama? Com’è fatto? (Un unicorno, un troll malefico, un essere mostruoso, una strega...) Quali poteri ha?

Che cosa?

In che modo è stato rapito? Quanto tempo è passato dal rapimento? In che modo si sono accorti della sparizione del re? Come reagiscono gli abitanti? Quali conseguenze provoca la sua scomparsa?

Perché?

Per quale ragione è stato rapito? Che cosa vuole ottenere l’antagonista? Lui e il re sono sempre stati nemici? Il re ha fatto qualcosa che ha irritato l’antagonista?

Come?

Quali strategie pensa di mettere in atto l’eroe? Da chi si fa aiutare? (Dal popolo degli elfi, da uno stormo di uccelli, da entrambi...) In che modo riescono a trovare il luogo in cui è tenuto prigioniero il re e riescono a distrarre e a neutralizzare l’antagonista? Quando il re è finalmente libero, come puniscono l’antagonista? Trionfo del Bene sul Male.

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

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Il racconto fantasy

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di re: sovrano, monarca, regnante, maestà, imperatore, capo... NOMI

• Sinonimi di scomparsa: sparizione, allontanamento, dileguamento, separazione, distacco, lontananza...

• Un re può: salire al trono, essere incoronato, governare, reggere, dominare, regnare, esercitare il potere, amministrare, dirigere, abdicare, dimettersi, rinunciare al trono... VERBI

• Sinonimi di scomparire: sparire, dileguarsi, dissolversi, svanire, partire, fuggire, scappare, nascondersi, non farsi trovare, rendersi irreperibile...

• Un re può essere: AGGETTIVI

giusto, avveduto, imparziale, attento, assennato, accorto, prudente, cauto, consapevole, astuto...

• Al contrario un re può essere: ingiusto, prepotente, illegittimo, scorretto, disonesto...

• Da re: degno di un re, riferito a qualsiasi cosa che si apprezza moltissimo (cibo, vacanze, stile di vita).

• Far vita da re: MODI DI DIRE

vivere comodamente, riccamente, negli agi.

• Stare come un re: essere in una situazione privilegiata, stare benissimo.

• Vestire come un re: vestire riccamente ed elegantemente.

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ZIONE Il racconto fantasy U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 82. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

IL RE DEGLI ELFI È SCOMPARSO!

(Quando è successo? Dove? Spiega in quale luogo si trova il regno degli elfi.)

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nel regno degli elfi (Descrivi: le case, gli abitanti...) ��������������������������������������������������������

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.(Chi è l’eroe che viene chiamato o si offre di cercare il re scomparso? Scrivi il nome,

descrivilo e spiega perché vuole aiutare gli elfi.) Quando si diffuse la notizia della

scomparsa del re degli elfi

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(Come si chiama l’antagonista che l’ha rapito? Com’è fatto? Quali poteri ha?)

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(In che modo è stato rapito il re?)

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(Come reagiscono gli abitanti?)

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Il racconto fantasy

PRODUZION E

(Quali conseguenze provoca la sua scomparsa?)

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(Per quale ragione è stato rapito? Che cosa vuole ottenere l’antagonista? Lui e il re

sono sempre stati nemici? Il re ha fatto qualcosa che ha irritato l’antagonista?)

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(Quali strategie pensa di mettere in atto l’eroe?)

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(Da chi si fa aiutare?)

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(In che modo riescono a trovare il luogo in cui è tenuto prigioniero il re e riescono a

distrarre e a neutralizzare l’antagonista?)

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(Come fanno a liberare il re prigioniero?)

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(Quando il re è finalmente libero, come puniscono l’antagonista?) Una volta liberato

il re,

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 66

IL RACCONTO DI FANTASCIENZA Il testo di fantascienza unisce fantasia e scienza. • I fatti sono tutti frutto della fantasia e si svolgono nel tempo futuro. • Gli ambienti sono: l’Universo, astronavi, stazioni spaziali, pianeti sconosciuti... • I personaggi sono: scienziati, astronauti, extraterrestri, robot, androidi... • Anche nei racconti di fantascienza è presente la lotta tra il Bene e il Male.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto di fantascienza dal titolo:

UN EXTRATERRESTRE IN FUGA Quando?

In quale anno del futuro? In quale momento della giornata avviene la fuga? (All’alba, di giorno, di notte...)

Dove?

Il fatto si svolge sulla Terra. Da dove fugge l’extraterrestre? (Da un’astronave, da un laboratorio dove lo avevano rinchiuso per studiarlo...)

Chi?

Tu, terrestre del futuro, partecipi alla ricerca dell’extraterrestre. Chi altro partecipa alla ricerca? Da dove proviene l’extraterrestre fuggito? Che tipo è? Descrivilo. (Colore della pelle, forma del corpo, braccia, gambe, testa... usa la fantasia!)

Che cosa?

Come ha fatto a fuggire? (La porta del laboratorio era stata lasciata aperta, è riuscito a rompere il lucchetto della porta...) Chi si è accorto che era fuggito? Chi ha dato l’allarme? Come mai ti offri di partecipare alla ricerca?

Perché?

Dove vai a cercarlo? Vai da solo/a o con altri? Sei preoccupato/a di più per te e i terrestri o per l’extraterrestre? Quali pensieri ti si affacciano alla mente?

Come?

Lo trovi tu e... che cosa fai? Dai l’allarme? Vedi che è spaventato e cerchi di rassicurarlo? Riesci a comunicare con lui? Vedi invece che è aggressivo e lo... neutralizzi? Che cosa succede alla fine all’extraterrestre? (Viene rispedito da dove era venuto con un’astronave speciale, viene rimandato nel laboratorio...)

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

86


Il racconto di fantascienza

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di pianeta: corpo celeste, astro, satellite, asteroide...

• Sinonimi di spazio: aria, cielo, Universo, vuoto, immensità, infinito... NOMI

• Sinonimi di extraterrestre: marziano, alieno, androide...

• Sinonimi di astronave: nave spaziale, cosmonave, aeronave, veicolo spaziale...

• Un’astronave può: toccare terra, arrivare, decollare, prendere il volo, alzarsi, sollevarsi, partire... VERBI

• Un extraterrestre può: spaventare, sconvolgere, stravolgere, scioccare, sconcertare, intimorire, sbigottire, turbare, impietosire...

• Un pianeta può essere: sconosciuto, inesplorato, ignoto, mai sentito, mai visto, nuovo, misterioso...

• Un extraterrestre può essere: AGGETTIVI

estraneo, amichevole, ostile, strano, rivale, raccapricciante, spaventoso, orribile, terribile, impressionante, mostruoso, terrificante, agghiacciante...

• Lo spazio può essere: infinito, illimitato, interminabile, grandissimo, vastissimo, estesissimo, smisurato, sconfinato, enorme, immenso, sterminato... MODI DI DIRE

• Durare lo spazio di un mattino: durare pochissimo, quanto le poche ore di una mattinata.

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ZIONE Il racconto di fantascienza U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 86. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

UN EXTRATERRESTRE IN FUGA

(In quale anno del futuro? In quale momento della giornata avviene la fuga?

All’alba, di giorno, di notte...) È

la data è importante perché questa giornata è segnata da un fatto straordinario.

(Da dove fugge l’extraterrestre?) Da

è riuscito a fuggire un extraterrestre, (Quando era stato catturato? Perché lo

tenevano lì?)

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Durante un momento in cui nessuno lo osservava, l’extraterrestre (Come ha fatto a

liberarsi?)

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dell’anno

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(Il/La protagonista sei tu. Perciò racconta in prima persona.) Mi trovo per caso

nei pressi (Scrivi il posto da cui è fuggito.)

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(Come fai a sapere che è fuggito? Chi se ne accorge? Chi dà l’allarme?)

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(Come mai ti offri di partecipare alla ricerca?) Sono giovane, è vero, ma penso

di essere in grado di dare una mano, perciò mi offro di collaborare alla ricerca perché

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Il racconto di fantascienza

PRODUZION E

(Da dove proviene l’extraterrestre fuggito? Com’è? Descrivilo.)

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(Dove vai a cercarlo? Vai da solo/a o con altri?)

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(Sei preoccupato/a più per te e i terrestri o per l’extraterrestre? Quali pensieri ti si

affacciano alla mente?)

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(Lo trovi tu: dove? Che cosa fai quando lo trovi? Dai l’allarme? Riesci a comunicare

con lui? Che cosa gli dici?)

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(Che cosa fa l’extraterrestre? È impaurito, reagisce aggressivamente, cerca di fuggire

di nuovo...)

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(Che cosa succede alla fine all’extraterrestre?)

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ZIONE Il racconto di fantascienza U D O R P 1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto di fantascienza dal titolo:

UN TERRIBILE INCONTRO Quando?

In quale anno del futuro avviene il fatto?

Dove?

In quale pianeta ci si trova? Come si chiama questo pianeta? Descrivilo. L’atmosfera intorno di che colore è? Com’è il territorio? (Roccioso, pianeggiante, collinoso, di colore...) Ci sono caverne o buchi profondi? È abitato o sembra deserto?

Chi?

Un astronauta è in missione ed è stato mandato in avanscoperta sul pianeta... Ci sono altri compagni di viaggio? Quanti? Chi sono? Altri astronauti? Che compiti hanno?

Che cosa?

L’astronauta è in esplorazione sul pianeta: descrivi che cosa fa. Dove si dirige? Che cosa lo incuriosisce? Che cosa decide di fare? Si avventura da solo o chiede sostegno ai compagni di viaggio? Che cosa gli compare davanti? Chi è? Com’è? Descrivilo: deve essere “terribile” e quindi non solo brutto, ma anche forte e aggressivo.

Perché?

Che cosa fa l’essere incontrato? Si avventa sull’astronauta? Emette versi agghiaccianti? È armato? È forte? Chi ha la meglio in un primo momento? In quale situazione si trova l’astronauta?

Come?

Come cerca di riprendersi o di salvarsi? Quali strategie mette in atto l’astronauta? Cerca di calmarlo parlandogli? Cerca di stordirlo con la luce della sua pila fortissima? Chiede aiuto alla stazione spaziale con la radio? In che modo riesce a renderlo innocuo? In che modo alla fine riesce ad avere la meglio e ad allontanarsi? Che cosa riferisce agli altri membri della stazione spaziale al suo rientro?

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

90


Il racconto di fantascienza

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di incontro: appuntamento, convegno, ritrovo, riunione, colloquio...

• Sinonimi di missione: NOMI

incarico, incarico segreto, compito, mandato, impresa, operazione, attacco, invasione...

• Sinonimi di viaggio: percorso, itinerario, giro, spedizione, esplorazione, trasferta...

• Un astronauta può: VERBI

viaggiare, ispezionare, perlustrare, setacciare, esaminare, scoprire, approfondire, percorrere, cercare di conoscere, indagare, ricercare, cercare, analizzare, scrutare, tastare il terreno, investigare...

• Un astronauta può essere: coraggioso, deciso, risoluto, audace, ardito, svelto, disinvolto, imprudente, intraprendente, attivo, dinamico, efficiente...

• Un incontro può essere: AGGETTIVI

terribile, spaventoso, fortuito, fortunato, casuale, accidentale, occasionale, involontario, inaspettato, imprevisto, imprevedibile, inatteso...

• Una missione può essere: pericolosa, rischiosa, azzardata, difficile, difficoltosa, sconsigliabile, preoccupante, problematica, delicata, segreta...

• Trovare un punto d’incontro: MODI DI DIRE

trovare una soluzione abbastanza soddisfacente per tutti gli interessati.

• Venirsi incontro: rinunciare a qualcosa in favore dell’altro per trovare un accordo.

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ZIONE Il racconto di fantascienza U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 90. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

UN TERRIBILE INCONTRO

(In quale anno e in quale giorno del futuro avviene il fatto?) È arrivato il giorno della

partenza. Siamo nell’anno

L’astronave è sulla rampa di lancio, intorno l’aria si riempie del rumore assordante

dei motori accesi. L’Agenzia Spaziale Europea ha dato finalmente il via alla

spedizione, a cui è affidato l’arduo compito di visitare un nuovo pianeta per

verificarne l’abitabilità.

(Su quale pianeta atterra l’astronave? Come si chiama il pianeta? Descrivilo.

Ecco, ora è in vista il pianeta

Davanti agli occhi

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(L’astronauta è in esplorazione sul pianeta: descrivi che cosa fa. Dove si dirige? Che

cosa lo incuriosisce? Che cosa decide di fare?) Il capo della missione, un astronauta

che ha al suo attivo molte missioni, scruta dall’oblò il territorio, poi decide di uscire in

perlustrazione. Scende dalla scaletta e

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(Che cosa gli compare davanti? Chi è? Com’è? Descrivilo: deve essere “terribile” e

quindi non solo brutto, ma anche forte e aggressivo.)

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Il racconto di fantascienza

PRODUZION E

(Che cosa fa l’essere incontrato? Si avventa sull’astronauta? Emette versi

agghiaccianti? È armato? È forte?)

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(Chi ha la meglio in un primo momento? In quale situazione si trova l’astronauta?)

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(Come cerca di riprendersi o di salvarsi? Quali strategie mette in atto l’astronauta?)

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(In che modo riesce a renderlo innocuo? In che modo alla fine riesce ad avere la

meglio e ad allontanarsi?)

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(Che cosa riferisce ai membri della stazione spaziale, al suo rientro?) ���������������������������

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 80

IL RACCONTO DEL TERRORE Il racconto del terrore è un testo narrativo. • Gli ambienti sono bui, misteriosi e minacciosi. • Il protagonista è una persona normale. • Gli antagonisti possono essere streghe malefiche, zombi, fantasmi, vampiri... • Le tecniche narrative utilizzate sono: rumori inquietanti, suspense, fatti orribili, colpi di scena...

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto del terrore dal titolo:

AL DI LÀ DELLA PORTA... Chi?

Un ragazzino/Una ragazzina. (Come si chiama?)

Quando?

Quando avviene il fatto? (Una volta, un giorno...) In quale momento della giornata? (In una notte ventosa, in una sera grigia e piovosa...)

Dove?

Una vecchia casa disabitata. Descrivila cercando di farla apparire misteriosa. (Muri, tetto, finestre, vetri, porta...)

Che cosa?

Il/La protagonista vuole dimostrare che è sciocco aver paura di una casa. Descrivi come si avvicina alla porta, i rumori che sente, lo stato d’animo. (È eccitato/a, è impaurito/a…) Come fa a entrare? La porta è aperta o chiusa? Che cosa tiene in mano? (Una torcia elettrica, un bastone, niente...)

Perché?

Che cosa vede entrando? Descrivi la casa. (Sembra abitata, tutto è in ordine, è disabitata, piena di polvere, i pavimenti cigolanti...) Che cosa avverte a un tratto? (Una presenza, dei fruscii, dei rumori assordanti...) Quali emozioni prova?

Come? Colpo di scena

Che cosa gli appare a un tratto? (Un fantasma, un vampiro, un’armatura vuota che si muove...) Come reagisce il ragazzino/la ragazzina? Si sente ancora coraggioso/a oppure esce velocemente e se la dà a gambe levate? Riesce a sapere chi ha visto o gli/le rimane il dubbio di averlo solo immaginato? Quale riflessione fa?

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

94


Il racconto del terrore

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di casa: edificio, stabile, costruzione, fabbricato, palazzina, villino, villetta, casale, casolare, casupola, catapecchia, tugurio, stamberga... NOMI

• Sinonimi di rumore: gocciare, gorgoglio, calpestio, scalpiccio, strofinio, stridore, scricchiolio, cigolio, fruscio, mormorio, sussurro, brontolio, bisbiglio, borbottamento, borbottio, brusio, parlottio, fremito, respiro, sospiro, soffio, grido, ululato, vocio, strillo, fracasso, frastuono, strepito, trambusto, fragore, schiamazzo, tumulto, baraonda...

• Una vecchia casa può: cadere, sprofondare, rovinare, abbattersi, piombare, schiantarsi, cigolare, scricchiolare, vacillare, traballare, inclinarsi di lato... VERBI

• Un rumore può: spaventare, sconvolgere, stravolgere, scioccare, sconcertare, intimorire, sbigottire, turbare, scuotere, impressionare, sbalordire, traumatizzare...

• Una vecchia casa può essere: diroccata, abbandonata, abbattuta, distrutta, smantellata, polverosa, misteriosa, sporca, sudicia, dimenticata... AGGETTIVI

• Un rumore può essere: sconosciuto, improvviso, assordante, strano, raccapricciante, spaventoso, terribile, impressionante, mostruoso, terrificante, agghiacciante...

• Avere un cuore grande come una casa: essere molto buoni e generosi. MODI DI DIRE

• Far molto rumore per nulla: sollevare chiacchiere o indignazione per un fatto poco importante.

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ZIONE Il racconto del terrore U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 94. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

AL DI LÀ DELLA PORTA...

(Scrivi il nome che hai scelto per il ragazzino/la ragazzina.)

per andare a scuola passava spesso davanti a quella vecchia casa. Tutti gli/le

consigliavano di starne lontano/a, perché si diceva che fosse pericolante, anzi, alcuni

addirittura affermavano che fosse maledetta.

Ma (Scrivi il nome.)

rendersene conto di persona, voleva dimostrare che è sciocco aver paura, così

(Quando avviene il fatto? Una volta, un giorno...)

si fermò davanti alla casa e, standole di fronte, la guardò attentamente.

(Una vecchia casa disabitata. Descrivila cercando di farla apparire misteriosa.)

Era una vecchia casa

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(Descrivi come si avvicina alla porta, i rumori che sente, lo stato d’animo.)

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(Come fa a entrare? La porta è aperta o chiusa? Che cosa tiene in mano?)

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non ci credeva e voleva

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Il racconto del terrore

PRODUZION E

(Descrivi la prima impressione che ricava entrando: che cosa vede? Descrivi la casa.)

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(Che cosa avverte a un tratto? Una presenza, un fruscio, dei rumori assordanti...

Quali emozioni prova? Sudori freddi, battito accelerato del cuore, gambe molli...)

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(Che cosa gli/le appare a un tratto? .Descrivi con molti particolari.)

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(Come reagisce il ragazzino/la ragazzina? Si sente ancora coraggioso/a oppure esce

velocemente e se la dà a gambe levate?) ���������������������������������������������������������������������

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(Riesce a capire chi ha visto o gli/le rimane il dubbio di averlo solo immaginato?)

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(Quale riflessione fa?)

Mentre si allontana pensa: “Forse è davvero una casa maledetta!”.

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testo realistico del terrore ZIONE Il racconto U D O R P 1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto del terrore dal titolo:

UNA NOTTATA DA INCUBO! Quando?

Una notte di temporale.

Dove?

In una camera da letto con una finestra dai vetri chiusi e le persiane aperte. La notte è buia, interrotta di tanto in tanto dalle luce violacea dei lampi, dal rombo dei tuoni, dallo scroscio della pioggia...

Chi?

Una persona (ragazzo, uomo, donna, anziano...) è a letto e non riesce a chiudere occhio.

Che cosa?

A un certo punto sente bussare ai vetri. Che cosa fa? (Si alza, si tira le coperte sulla testa, si volta dall’altra parte pensando di avere solo sognato...) Il rumore si fa più insistente. Che cosa fa ora? È incuriosito/a? È preoccupato/a? Apre la finestra e... Che cosa vede? (Una figura tutta nera, un vampiro, un fantasma, una strega...) Com’è la creatura che vede? Descrivila con ricchezza di particolari.

Perché?

Che cosa fa la creatura? (Parla, emette solo versi agghiaccianti, cerca di afferrarlo/a...) Come reagisce il/la protagonista? Chiude velocemente la finestra? La creatura continua a battere sui vetri per tutta la notte... Il/La protagonista scappa in un’altra stanza, chiude a chiave la porta, guarda dal buco della serratura e... sente dei rumori, ma non vede nulla...

Come?

Che cosa fa di sorprendente la creatura? Improvvisamente, così com’è venuta, se ne va. Il/La protagonista non capisce che cosa volesse e perché sia scomparsa. Intanto il temporale si allontana e torna la tranquillità, ma non il sonno.

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

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Il racconto del terrore

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di incubo: sogno angoscioso, sogno oppressivo, visione mostruosa, oppressione, angoscia, tormento, pena, turbamento...

NOMI

• Sinonimi di buio: oscurità, mancanza di luce, ombra, tenebra, notte...

• Un incubo può: tormentare, torturare, angosciare, atterrire, opprimere, preoccupare, angustiare, crucciare, disturbare, infastidire... VERBI

• Il buio può: coprire, circondare, avvolgere, chiudere, fare paura, spaventare, terrorizzare, atterrire, allarmare, intimorire...

• Un incubo può essere:

AGGETTIVI

inquietante, preoccupante, allarmante, minaccioso, angosciante, sconvolgente, pauroso, spaventoso, terrificante, incombente, impressionante, terribile...

• Il buio può essere: oscuro, tenebroso, cupo, fosco, tetro, lugubre, opaco, misterioso, impenetrabile, intricato... MODI DI DIRE

• Essere al buio o allo scuro: ignorare, non sapere, essere disinformato.

3 Completa le frasi sostituendo le parole in colore con i sinonimi adatti presenti nella tabella del lessico.

• L’altra notte non ho chiuso occhio a causa di un incubo • Lo confesso: il buio mi spaventa • Mio fratello ha l’incubo

.................................................

.................................................

.................................................

degli esami.

• Ogni notte sono tormentato da un sogno angoscioso

.................................................

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ZIONE Il racconto del terrore U D O R P 4 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 98. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

UNA NOTTATA DA INCUBO!

È notte e fuori sta imperversando un tremendo temporale.

(Scrivi chi è il/la protagonista e, se vuoi, dagli/dalle un nome.)

è a letto, ma non riesce a dormire.

La stanza è nell’oscurità più profonda. Attraverso i vetri della finestra irrompe, di tanto

in tanto, la luce violacea dei lampi che rischiarano debolmente la stanza.

(Descrivi i rumori del temporale.)

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A un certo punto gli/le pare di sentire un lieve bussare ai vetri (Che cosa fa? Descrivilo.) e

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(Che cosa fa ora? È incuriosito/a? È preoccupato/a?) Il rumore si fa più insistente, così

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(Apre la finestra e... Che cosa vede? Una figura tutta nera, un vampiro, un fantasma,

una strega...)

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Il racconto del terrore

PRODUZION E

(Com’è la creatura che vede? Descrivila con ricchezza di particolari.)

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(Che cosa fa la creatura? Parla, emette solo versi agghiaccianti, cerca di

afferrarlo/a.)

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(Come reagisce in un primo momento il/la protagonista?)

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(Che cosa si decide a fare il/la protagonista? Che cosa vuole la creatura?)

La creatura continua a battere sui vetri, così ���������������������������������������������������������������

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(Che cosa fa di sorprendente la creatura?)

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Intanto il temporale si allontana e torna la tranquillità... ma non il sonno.

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 94

IL FUMETTO Il fumetto è detto anche testo misto, poiché è composto da immagini e parole. In esso si individuano: • le parole pronunciate dai personaggi, che sono contenute nei balloon (fumetti); • le didascalie, che raccontano la storia e collegano un fatto a un altro, una vignetta alle seguenti; • i suoni onomatopeici, che imitano suoni, rumori, versi; • i segni grafici (cuori, stelline, fulmini, nuvolette nere...), che arricchiscono il racconto; • le vignette, cioè i disegni che illustrano il racconto; più vignette una accanto all’altra formano una striscia.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un fumetto dal titolo:

RIPRENDIAMOCI IL TESORO!

INTRODUZIONE

Chi?

Un capitano di una nave. (Come si chiama?) Disegna il capitano come te lo immagini: abbigliamento, statura, fisico, sguardo, capelli…

Quando?

Quando? (Tanto tempo fa, una volta, un giorno...)

Dove?

Un’isola del Mar Mediterraneo. Disegna l’isola e la sua costa, disegna la nave: è una nave antica (veliero, trireme…)

Che cosa?

È stato rubato il tesoro della città dal popolo di un’isola nemica.

Perché?

La popolazione invia il capitano e il suo equipaggio a recuperarlo. Che cosa accade durante il viaggio? (Burrasche, tempeste, incontro di mostri marini…) Che cosa fanno quando arrivano sull’isola? Dove si appostano? Chi indica al capitano dove è nascosto il loro tesoro? Chi è di guardia? Un mostro, un gruppo di guardie.

Come?

Lo scontro è duro… ma il capitano è un “semidio”, ed è protetto dagli dèi che trasformano in statua il guardiano del tesoro. Il capitano riesce così a recuperare il tesoro e a riprendere la via del ritorno. Il tesoro ritorna così nell’isola.

SVILUPPO

CONCLUSIONE

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Il fumetto

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di nave: imbarcazione, bastimento, vascello, veliero, trireme, natante...

• Sinonimi di tempesta: NOMI

bufera, tormenta, uragano, temporale, acquazzone, intemperie, burrasca, ciclone, turbine, tifone, nubifragio...

• Contrari di tempesta: bonaccia, sereno, bel tempo, calma, tranquillità, pace, quiete...

• Una nave può: levare l’ancora, prendere il largo, spiegare le vele, veleggiare, mettersi in mare, solcare i mari, fare rotta... VERBI

• Una tempesta può: imperversare, scoppiare, scatenarsi, abbattersi, rovesciarsi, scagliarsi, calmarsi, placarsi, cessare...

• Una nave può essere: moderna, antica, sicura, rifornita, equipaggiata, stabile...

• Una tempesta può essere: AGGETTIVI

improvvisa, terribile, tremenda, spaventosa, impressionante, terrificante...

• Il capitano di una nave può essere: deciso, determinato, risoluto, energico, efficiente, coraggioso, autoritario, volitivo, impavido, abile, capace, esperto, pratico...

• Far tesoro di qualcosa: ricavare dalle esperienze vissute insegnamenti che potranno tornare utili in futuro. MODI DI DIRE

• Navigare in cattive acque: trovarsi in difficoltà, come un’imbarcazione in una zona di mare molto insidiosa.

• Navigare col vento in poppa: procedere con il vento favorevole, nelle condizioni migliori.

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ZIONE Il fumetto U D O R P 3 Realizza il tuo fumetto con l’aiuto dei suggerimenti in pagina e di quelli nello schema guida a p. 102. Inserisci i disegni e i balloon con i dialoghi adatti e, quando è necessario, anche i suoni onomatopeici. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

RIPRENDIAMOCI IL TESORO! Gli abitanti di un’isola del Mar Mediterraneo scoprono di essere stati derubati del loro tesoro. Si riuniscono e decidono di andare a recuperarlo. Viene indicato un capitano coraggioso.

Finalmente la nave è pronta a salpare. Tutti gli abitanti dell’isola accorrono al porto per augurare buona fortuna al capitano e al suo equipaggio.

Sono in mare già da alcuni giorni, quando ecco, all’improvviso, scatenarsi una terribile tempesta.

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Il fumetto Il cielo torna sereno. Tutto sembra procedere per il meglio, quando da prua, all’improvviso, si vedono ribollire le acque e.

PRODUZION E

(Che tipo di mostro è?)

Un mostro

..................................

La battaglia è dura, ma alla fine il capitano e il suo equipaggio sono salvi.

Finalmente di notte arrivano a destinazione e si nascondono... in attesa di agire.

Il capitano viene a sapere che il tesoro è nascosto (Dove?) .............................................

Ma viene anche a sapere che (Chi è di guardia?) .............................................

Lo scontro è duro, ma l’intervento degli dèi trasforma in statua (Chi era a guardia del tesoro?) ............................................. e il capitano riesce a recuperare il tesoro.

Non senza difficoltà, il capitano e l’equipaggio ritornano alla nave e riprendono la via del ritorno, mentre i loro avversari li inseguono, senza, però, raggiungerli. Il tesoro ritorna così nell’isola.

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 106

IL RACCONTO GIALLO Il racconto giallo è un testo narrativo e ne segue la struttura. In esso si individuano: • il detective, che è il vero protagonista ed è incaricato di indagare sul crimine, raccogliendo testimonianze e indizi; • la vittima, cioè la persona che ha subìto un furto, un rapimento, un’aggressione…; • l’indiziato, cioè chi si sospetta abbia commesso il crimine.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto giallo dal titolo:

FURTO A NATALE

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

106

Quando?

Quando avviene il furto? Verso sera in un giorno del periodo natalizio.

Dove?

Nell’appartamento di una famiglia uscita di casa per gli acquisti natalizi.

Chi?

Una famiglia: il papà, la mamma, la sorellina Margherita e il figlio maggiore Riccardo.

Che cosa?

Rientrano in casa dopo aver girato per l’acquisto degli ultimi regali. Che cosa vedono? Com’è la porta di casa? (Spalancata, accostata, chiusa, ma non a chiave… La casa è in disordine, tutto sembra normale…)

Perché?

Perché Margherita strilla? Si accorge che è sparito l’albero di Natale e tutti i doni.

Indagine

Il primo indiziato è il nonno, che ha le chiavi di casa, ma anche un alibi: era ai giardini con i suoi amici. Riccardo si improvvisa investigatore. Che tracce scopre? (Finestre aperte, fango, batuffoli di lana, impronte nere di scarpe molto grandi…)

Come?

Mettendo insieme tutti gli indizi, Riccardo è convinto di aver capito chi è l’autore del furto, ma sa che non può denunciarlo...


Il racconto giallo

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare

ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di investigatore: detective, poliziotto, agente investigativo, inquirente, informatore... NOMI

• Sinonimi di traccia: impronta, orma, pedata, segno, indizio, striscia, riga, macchia...

• Sinonimi di furto: ruberia, ladrocinio, sottrazione, rapina, scippo...

• Un investigatore può: cercare, ricercare, studiare, analizzare, sondare, esplorare, scrutare... VERBI

• Una traccia può: suggerire, significare, dimostrare, determinare, specificare, puntualizzare, manifestare, precisare...

• Un investigatore può essere: attento, scrupoloso, acuto, coscienzioso, zelante, preciso, corretto, diligente, accurato, minuzioso, meticoloso, pignolo...

• Una traccia può essere: AGGETTIVI

inequivocabile, chiara, netta, precisa, inconfondibile, evidente, ovvia, certa, precisa, esplicita, confusa, vaga, ambigua, equivoca...

• Un furto può essere: progettato, ideato, concepito, elaborato, improvvisato, preparato, organizzato, programmato, predisposto, realizzato, eseguito, attuato...

• Essere sulle tracce: seguire qualcuno, dargli la caccia, detto specialmente della polizia che svolge le indagini, oppure cercare qualche elemento per dimostrare qualcosa. MODI DI DIRE

• Seguire le tracce: seguire l’esempio o l’insegnamento di qualcuno.

• Sorprendere sul fatto: cogliere in flagranza di reato, cioè proprio nel momento in cui si sta compiendo il fatto.

107


ZIONE Il racconto giallo U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 106. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

FURTO A NATALE

Verso sera la famigliola rientra a casa, ancora eccitata dal pomeriggio passato

insieme in giro per la città. Tutti e quattro ridono e scherzano allegramente

finché la mamma, dopo aver inserito la chiave nella toppa, si rende conto

che la porta è aperta.

(Inserisci il dialogo tra la mamma e il papà, che si stupiscono che la porta non sia

chiusa a chiave. Sono certi di averla chiusa. Sono molto preoccupati e non sanno

che cosa fare.)

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(Decidono di entrare. Come trovano la casa?) Alla fine decidono di entrare e

varcano la soglia con circospezione. La casa è silenziosa, accendono le luci e

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(Che cosa fanno una volta entrati in casa e dopo aver visto tutto in ordine?)

La mamma e il papà vanno

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.Riccardo e Margherita si dirigono verso la loro ��������������������������������������������������������������

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8 10

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Il racconto giallo

PRODUZION E

.(Margherita corre in salotto per accendere l’albero. Che cosa scopre? Che cosa dice?

Come reagisce?) .– Accendo l’albero! – cinguetta Margherita e corre in salotto.

Ma poco dopo

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(Il primo indiziato è il nonno. Inserisci il dialogo dei genitori con i due bambini e quello

del papà che telefona al nonno.) – Sarà stato il nonno che

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(La seconda reazione è quella di chiamare la polizia. Inserisci il dialogo tra la mamma

e il papà.)

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(Riccardo indaga, mettendo in atto ciò che ha imparato leggendo i gialli. Descrivi che

cosa nota e scopre.) �������������������������������������������������������������������������������������������������������

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– Ho capito! È sceso per il camino e poi, per portare via l’albero, è uscito dalla porta!

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E, .non avendo le chiavi, l’ha lasciata aperta. Ecco come ha fatto. Adesso so chi è

stato! E non possiamo neppure denunciarlo... Chissà perché l’ha fatto! Proprio a noi...

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 118

LA BIOGRAFIA La biografia è un testo narrativo scritto in terza persona singolare. • Gli ambienti sono reali: sono quelli in cui ha vissuto il protagonista. • Il protagonista è la persona di cui si scrive la biografia. • Il tempo è determinato: sono le date importanti della vita del protagonista. • I fatti sono esposti in ordine cronologico.

1 Completa tu il titolo di questa biografia con il nome della persona di cui hai scelto di parlare. Prima di cominciare svolgi una breve “intervista”; lo schema guida ti aiuterà a porre le domande giuste, in modo da raccogliere le notizie che ti servono.

QUESTA È LA BIOGRAFIA DI Chi?

Come si chiama la persona di cui vuoi parlare? Scrivi il suo nome e cognome e, se lo ha, anche il suo soprannome e spiega perché la chiamano così.

Quando?

Quando è nata? Scrivi la data di nascita: giorno, mese, anno. Aggiungi quindi, in ordine cronologico, tutte le date più importanti della vita della persona in questione.

Dove?

In quale luogo è nata? Scrivi il nome della città; se è nata in un paese, scrivi anche la provincia, se è nata all’estero, la città e la nazione. È sempre vissuta nello stesso posto o si è trasferita altrove?

Che cosa?

In che tipo di ambiente è cresciuta? (Campagna, montagna, paese, città…) Che studi ha fatto? Ha frequentato la scuola che voleva o ha fatto degli studi che piacevano ai suoi genitori? A quale età ha cominciato a lavorare? Qual è stato il suo primo lavoro? Che lavoro svolge ora? Com’è di carattere? Racconta qualche aneddoto che faccia capire com’è il suo carattere. Quali persone sono state importanti nella sua vita? Quali sono le date più importanti della sua vita?

INTRODUZIONE

SVILUPPO

110

...........................................................


La La biografia lettera

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di famiglia: stirpe, ambiente, classe, condizione sociale, condizione economica, condizione culturale...

• Sinonimi di vita: NOMI

modo di vivere, comportamento, atteggiamento, condotta, modo di fare, modo di agire...

• Sinonimi di parentela: parentado, parenti, consanguinei, famiglia, antenati, ascendenti, discendenza...

• Vivere: esistere, essere in vita, avere vita, stare, abitare, passare, trascorrere, risiedere, soggiornare, trasferirsi, traslocare... VERBI

• Una persona può: nascere, venire al mondo, venire alla luce, essere partorita, essere adottata, provenire, discendere, formarsi, svilupparsi, essere educata, istruirsi, essere addestrata, essere guidata, essere indirizzata...

• Una persona può essere:

AGGETTIVI

affidabile, fidata, seria, attendibile, coscienziosa, paziente, impaziente, abile, ingegnosa, intelligente, creativa, cordiale, gentile, affettuosa, timida, riservata, discreta, chiusa, introversa, schiva, modesta, poco disinvolta, impacciata...

• Una vita può essere: serena, tranquilla, degna di essere vissuta, felice, avventurosa, favorevole, infelice, triste, sventurata...

• Quieto vivere: vita tranquilla, priva di discussioni o polemiche. MODI DI DIRE

• Saper vivere: essere in grado di badare a se stessi e di trarre il meglio dalla vita.

111


ZIONE La biografia U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 110. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

QUESTA È LA BIOGRAFIA DI

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Vi voglio raccontare la storia della vita di

(Scrivi il nome della persona di cui vuoi raccontare la biografia, la data e il luogo di

nascita.) La sua vita ha avuto inizio il

a

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(Scrivi tutto ciò che sai sul luogo di nascita.

È sempre vissuta nello stesso posto o si è trasferita altrove?)

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La sua famiglia era composta da

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(In che tipo di ambiente è cresciuta? Campagna, montagna, paese, città? Che lavoro

facevano i suoi genitori?) I suoi genitori

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(Quali studi ha fatto? Scrivi le date in cui ha iniziato i vari ordini di scuola. Ha

frequentato la scuola che voleva o ha fatto degli studi che piacevano ai suoi genitori?

Se è una persona adulta, che lavoro svolge?)

Ha iniziato a frequentare la scuola primaria nell’anno

Nell’anno

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112


La biografia

PRODUZION E

(A quale età ha cominciato a lavorare? Scrivi la data. Qual è stato il suo primo lavoro?

Che lavoro svolge ora? È il lavoro che voleva fare o il suo sogno era un altro? Quale?

Perché non ha potuto seguire il suo sogno?) Ha cominciato a lavorare nell’anno

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(Com’è di carattere questa persona? Studiosa, precisa, sognatrice, paziente,

irascibile... Racconta .qualche aneddoto che mostri com’è il suo carattere.)

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(Quali persone sono state importanti nella sua vita? Nonni, insegnanti, amici...)

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(Quali sono le date più importanti della sua vita? Diploma, laurea, matrimonio, figli...) �������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

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113


ZIONE La biografia U D O R P 1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere la biografia di uno dei più famosi personaggi dei fumetti:

PAPERINO

114

Nome

Donald

Cognome

Fauntleroy

Nome in italiano

Paperino

Albero genealogico

Padre: Quackmore Duck, figlio di Nonna Papera. Madre: Ortensia De’ Paperoni, sorella di Paperon De’ Paperoni. Gemella: Della Duck, madre di Qui, Quo, Qua.

1934

Nasce dall’ideazione di Walt Disney.

1935

Appare per la prima volta in Italia nel settimanale “Topolino”.

1937

Esce una testata dedicata esclusivamente a Paperino.

Tra il 1937 e il 1940

Appaiono le prime storie realizzate in Italia.

1969

Gli viene data l’identità segreta di Paperinik, eroe mascherato.

1990

Paperino subisce un’evoluzione tecnologica e diventa l’agente Qu-Qu 7.

1999

Debutta il personaggio Paperino Paperotto, cioè Paperino da giovane.

2007

Paperino diventa un vero Agente segreto di un’organizzazione di spionaggio con il compito di vigilare sulla sicurezza nazionale.

Abbigliamento

Abito blu alla marinara con bottoni dorati e cappellino.

Abitazione

Villetta a due piani di proprietà di zio Paperone, nella città di Paperopoli, dove vive con i nipoti Qui, Quo, Qua. Nel giardino c’è un’amaca luogo, dei suoi immancabili sonnellini pomeridiani.

Lavoro

Spesso senza soldi e pieno di debiti, è in continua fuga dai creditori, non ha un impiego fisso anche, se spesso svolge dei lavoretti.

Automoblie

Una sgangherata automobile targata 313.

Carattere

È perseguitato dalla sfortuna, pigro, pasticcione, dispettoso, collerico, fifone, ottimo cuoco. È sempre in rivalità con il cugino Gastone Paperone.


La biografia

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per raccontare la vita di questo famoso personaggio dei fumetti.

LESSICO • Sinonimi di fumetto: giornalino, giornaletto, striscia, cartone animato... NOMI

• Sinonimi di personaggio: protagonista, eroe, tipo, soggetto, elemento, macchietta...

• Un fumetto può: divertire, rallegrare, svagare, interessare, intrattenere, allietare...

• Un fumetto si può: VERBI

leggere, sfogliare, scorrere, leggiucchiare...

• Un personaggio può: agire, darsi da fare, muoversi, lavorare, operare, eseguire, procedere, effettuare, comportarsi, adoperarsi, passare all’azione, interpretare una parte...

• Un fumetto può essere: divertente, spassoso, piacevole, rilassante, spiritoso, ricreativo, noioso, monotono... AGGETTIVI

• Un personaggio può essere: famoso, conosciuto, importante, celebre, noto, popolare, conosciuto, stimato, considerato, celebrato, illustre, glorioso...

• Personaggio del giorno: persona di cui si parla moltissimo in un dato momento; può essere un personaggio già noto o anche un comune cittadino balzato agli onori della cronaca per una ragione qualsiasi, nel bene o nel male. MODI DI DIRE

• Fare la bella vita: vivere spensieratamente, come Paperino, divertendosi senza preoccuparsi di nulla.

• “Su con la vita!”: è un’esortazione a farsi coraggio, a essere ottimista e a non lasciarsi abbattere dalle sventure.

115


ZIONE La biografia U D O R P 3 Scrivi la biografia di Paperino con l’aiuto dello schema guida a p. 114. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni. Se lo desideri, puoi completare la biografia con alcune vignette tratte dal giornalino o inventate da te.

PAPERINO

Il personaggio di Donald Fauntleroy, in Italia conosciuto con il nome di Paperino, nasce

negli Stati Uniti nell’anno

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116

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dalla fantasia di ������������������������������������������������������


La biografia

PRODUZION E

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117


ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 142

IL TESTO INFORMATIVO Il testo informativo ha lo scopo di ampliare le conoscenze. L’ordine dell’esposizione può essere: cronologico o causale. Nell’esposizione prevalgono parole del lessico specifico. Sono testi informativi: un elenco di dati (elenco telefonico...), una rubrica di giornale, una voce di un’enciclopedia, un testo scolastico, il verbale di una riunione, una guida turistica...

1 Osserva la mappa e leggila attentamente, poi trasformala in un testo informativo discorsivo. comprende gli stessi elementi del clima, ma considerati per un periodo breve; le previsioni meteorologiche riguardano il tempo atmosferico

è l’nsieme degli elementi atmosferici e dei fattori climatici che caratterizzano una data zona e che si verificano con regolarità nel tempo lungo

TEMPO ATMOSFERICO

cambia a seconda di

CLIMA

è diverso da

FASCIA CLIMATICA

si può classificare tenendo conto di... ELEMENTI ATMOSFERICI che sono influenzati da... FATTORI CLIMATICI

ALPINA

APPENNINICA

altitudine

118

• tropicale • temperata • polare

• temperatura • umidità • precipitazioni • venti

in cui si strova l’Italia

• • • •

che ha sei diverse

latitudine altitudine vicinanza al mare presenza di rilievi

PADANO VENETA umidità

zone climatiche

MEDITERRANEA

LIGURE TIRRENICA

vicinanza al mare

ADRIATICA

i venti freddi da nord annullano l’influenza del mare


Il testo informativo

PRODUZION E

2 Collega ogni termine specifico al relativo significato: la conoscenza di questi termini ti permetterà di essere più preciso/a nella stesura del tuo testo.

Condizione termica dell’atmosfera in una certa zona: le temperature minime e massime di un giorno.

Clima

Presenza di vapore acqueo nell’aria, che può provocare il fenomeno della nebbia.

Tempo atmosferico Altezza di un luogo rispetto al livello del mare.

Temperatura Insieme delle montagne e delle colline di un territorio o di una zona.

Latitudine

Fenomeni di caduta al suolo dell’acqua sotto forma di pioggia, neve o grandine.

Altitudine

Insieme degli elementi climatici e dei fenomeni atmosferici che caratterizzano una data zona e che si verificano con regolarità nel tempo lungo.

Umidità Precipitazioni Rilievi

La distanza di un luogo dall’equatore, misurata in gradi sul meridiano che passa per quel punto. L’insieme delle condizioni meteorologiche di una determinata zona calcolate nel breve periodo (previsioni meteorologiche del giorno).

3 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di clima: NOMI

VERBI

condizioni atmosferiche, condizioni meteorologiche, tempo, temperatura...

• Un clima si può: percepire, rilevare, misurare, verificare, osservare...

• Un clima può essere: AGGETTIVI

freddo, rigido, fresco, temperato, ventilato, aerato, caldo, afoso, soffocante, caldo, torrido, pesante, greve, opprimente, asfissiante...

119


ZIONE Il testo informativo U D O R P 4 Trasforma la mappa dello schema guida di p. 118 in un testo informativo discorsivo. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

IL CLIMA

A volte si parla di clima in modo generico e spesso il clima viene confuso con il tempo

atmosferico, cioè con l’insieme delle condizioni ��������������������������������������������������������������

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Il clima è

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Si può conoscere il clima di una zona grazie a elementi

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Gli elementi atmosferici sono influenzati da alcuni fattori, chiamati “fattori .......................”

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Il clima cambia in base alla �������������������������������������������������������������������������������������������

di appartenenza.

120


Il testo informativo

PRODUZION E

Nella Terra si distinguono tre fasce climatiche:

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L’Italia si trova

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In essa si individuano

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La zona alpina, in cui la presenza di rilievi, cioè delle Alpi, fa prevalere il fattore climatico

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ZIONE Il testo informativo U D O R P 1 Leggi attentamente il testo informativo, sottolinea le informazioni più importanti e poi trasformalo tu in una mappa.

FONTI RINNOVABILI E NON RINNOVABILI Quando si parla di energie rinnovabili si fa riferimento all’energia pulita, cioè che non è soggetta a esaurimento e il cui utilizzo non reca danno alle risorse naturali. Le fonti rinnovabili sono: • l’energia solare impiegata per produrre non solo calore, ma anche elettricità; • l’energia eolica, generata dallo spostamento continuo delle masse d’aria, convertite in energia meccanica o elettrica; • l’energia geotermica, che sfrutta il naturale calore della Terra per generare energia elettrica; • l’energia marina, prodotta dalle maree e dal moto ondoso; • l’energia idroelettrica, che sfrutta il movimento di grandi masse d’acqua; • l’energia da biomasse, che deriva dalla materia organica: la legna da ardere, i residui di attività agricole e forestali, gli scarti delle industrie alimentari, che possono essere riutilizzati per ricavare combustibili o, direttamente, energia elettrica e termica. Le fonti rinnovabili sono inesauribili, pulite e sicure; in particolare: • limitano le emissioni di CO2 (anidride carbonica); • garantiscono un minore spreco per il trasporto; • permettono di ottenere energia rinnovabile per il futuro a un prezzo competitivo; • soddisfano la crescente richiesta di energia; • permettono una maggiore sicurezza nell’approvvigionamento. I vantaggi dell’energia solare sono: • energia a basso impatto ambientale: infatti non si immettono sostanze nocive nell’atmosfera, perché non sono necessarie materie prime fossili per far partire i processi di combustione;

122


Il testo informativo

PRODUZION E

• ottimo rendimento in tutti i mesi dell’anno dei pannelli solari e delle tegole fotovoltaiche, entrambi adatti a essere installati anche in condizioni climatiche molto rigide; • acqua calda prodotta dai pannelli solari termici disponibile per gli usi finali a una temperatura tra i 38 e i 45°C; • azzeramento o riduzione delle bollette elettriche in relazione all’energia consumata, grazie ai pannelli solari fotovoltaici che producono energia elettrica; Gli svantaggi sono: • l’uso di vaste estensioni di terreno, che vengono sottratte alla produzione agricola in quanto le centrali solari hanno bisogno di aree molto vaste. Le fonti non rinnovabili sono destinate a esaurirsi. Queste fonti possono essere utilizzate solo una volta e non si riproducono. Sono forme di energia non rinnovabile i combustibili fossili (petrolio, carbone e gas naturale): • il petrolio è la principale fonte d’energia, ma l’oro nero non è inesauribile, tant’è vero che si prevede l’esaurimento dei giacimenti intorno al 2050; • il carbone è il combustibile fossile più diffuso ma presenta elevati tassi d’inquinamento, per le emissioni di anidride carbonica e di ossidi di zolfo, prodotti durante la combustione; • il gas naturale, che presenta elevati costi di trasporto perché può essere distribuito solo attraverso gasdotti oppure trasferito liquido a basse temperature attraverso navi metaniere; • le fonti nucleari (uranio e plutonio). Attualmente la modalità di produzione energetica utilizzata è la fissione: partendo dagli atomi di uranio e plutonio, un nucleo pesante viene suddiviso in due nuclei più leggeri e la differenza di massa viene liberata come energia. www.wekiwi.it

123


ZIONE Il testo informativo U D O R P 2 Collega ogni termine specifico al suo significato, la conoscenza di questi termini ti permetterà di essere più preciso/a nella stesura del tuo testo.

Energia derivata da sostanze organiche.

Effetto fotovoltaico Energia geotermica Combustibile Impatto ambientale Fissione

Sostanza che brucia sviluppando calore e luce. Scissione in più parti del nucleo dell’atomo. Conversione di energia luminosa (Sole) in energia elettrica. Effetto negativo sull’ambiente.

Biomassa Energia che sfrutta il calore della Terra.

3 Ecco l’elenco delle parole che ti forniranno un lessico adeguato. LESSICO • Sinonimi di energia: corrente elettrica, elettricità, potenza, intensità... NOMI

• Sinonimi di fonte: sorgente, origine, provenienza...

• Un’energia si può: utilizzare, percepire, misurare, verificare... VERBI

• Una fonte si può: distribuire, fornire, somministrare, far circolare...

• Un’energia può essere: rinnovabile, esauribile, intensa, efficace, potente, positiva, inesauribile, negativa... AGGETTIVI

• Una fonte può essere: ricca, piena, produttiva, inesauribile, modesta, esigua, improduttiva, sterile...

124


Il testo informativo

PRODUZION E

4 Compila la mappa con le notizie che hai sottolineato nel testo, come nell’esempio. Poi usa la mappa per esporre l’argomento.

cioè sempre presenti in natura; producono energia pulita

RINNOVABILI

• Energia solare

cioè destinate a esaurirsi nel tempo; sono inquinanti

LE FONTI ENERGETICHE si possono distinguere in

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NON RINNOVABILI

• Petrolio

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• Energia

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125


ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 154

IL RACCONTO STORICO Il racconto storico è un testo narrativo e ne segue la struttura. È ambientato in un’epoca del passato di cui vengono ricostruiti l’ambiente, i costumi, il tipo di linguaggio. Nel racconto storico agiscono sia personaggi storici sia personaggi inventati. Sono molto importanti le descrizioni per “ricreare” l’ambiente dell’epoca.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto storico dal titolo:

IL SEGRETO DELLA TOMBA DEL FARAONE

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

126

Dove?

Antico Egitto, epoca di Tutankhamon. Nella sala del trono. Immagina com’è la sala. (Pareti, soffitti, pavimento…) Com’è il trono?

Quando?

Un giorno del regno di Tutankhamon.

Chi?

Tutankhamon, faraone adorato come un dio. I suoi ministri: ministro Anziano Ameb Altro ministro: Ordian Ingegnere: Emmanuel

Che cosa?

Tutankhamon pensa di iniziare a costruire la sua tomba.

Perché?

Perché per costruire la tomba del Faraone occorre molto tempo. Perché deve essere diversa e più sicura delle altre.

Notizie utili

Il luogo scelto per la tomba è la Valle dei Re. La tomba sarà scavata sotto terra e resa impenetrabile. Gli schiavi che contribuiranno alla costruzione e l’ingegnere verranno rinchiusi per molti anni in modo che non possano far trapelare il segreto della tomba.

Come?

La tomba viene terminata ed è la più sicura e la più nascosta. Verrà trovata solo 3000 anni dopo dall’archeologo inglese Carter.


Il racconto storico

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di faraone: imperatore, regnante, re, sovrano, monarca...

• Sinonimi di ministro: NOMI

membro del governo, membro del consiglio, esecutore, curatore, ufficiale...

• Sinonimi di schiavo: servo, prigioniero, dipendente...

• Un faraone può: regnare, governare, dominare, comandare, imperare, ordinare, convocare...

• Un ministro può: VERBI

suggerire, far ricordare, rammentare, consigliare, proporre, raccomandare, indicare, avvertire...

• Uno schiavo può: servire, eseguire, rassegnarsi, inchinarsi, piegarsi, adeguarsi, sottomettersi, sottostare, disubbidire, ribellarsi, reagire, resistere...

• Un faraone può essere: giusto, avveduto, lungimirante, saggio, previdente, attento, assennato, accorto, prudente, consapevole, prepotente, ingiusto...

• Un ministro può essere: AGGETTIVI

saggio, intelligente, collaborativo, cooperativo, partecipativo, attento, ossequioso, rispettoso, riverente, deferente...

• Uno schiavo può essere: disciplinato, mite, docile, arrendevole, remissivo, sottomesso, fedele, rispettoso, ligio, ossequioso, ribelle, disubbidiente, insofferente... MODI DI DIRE

• Una cerimonia faraonica: una cerimonia sfarzosa, grandiosa.

127


ZIONE Il racconto storico U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 126. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

IL SEGRETO DELLA TOMBA DEL FARAONE

..

Siamo nell’antico Egitto, durante il regno di Tutankhamon. Nel lussuoso palazzo reale

regna il silenzio, ma c’è qualcuno che è già sveglio...

Nella splendida sala del trono (Descrivi la sala: pareti, soffitti, pavimento. Com’è

il trono?)

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il giovane faraone Tutankhamon se ne sta seduto pensieroso sul suo trono sfarzoso e

pensa ad alta voce: (Che cosa pensa Tutankhamon?) “Devo decidermi, ormai è giunto

il tempo

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Dopo aver riflettuto a voce alta, il faraone chiama i suoi ministri, che arrivano

immediatamente al cospetto del loro sovrano.

(Inserisci il dialogo tra il faraone e i suoi ministri Ameb e Ordian. Come reagiscono

alla notizia? Che cosa gli dicono? Sono d’accordo?)

– È venuto il momento di dare il via alla costruzione della mia tomba. Che cosa ne

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pensate?

– Mio signore e dio – comincia Ameb, il ministro più anziano, – mi sembra

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(Parla Ordian.) –

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(Controbatte Ameb.) –

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128

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Il racconto storico

PRODUZION E

(Conclude il faraone.) –

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I ministri si riuniscono per scegliere a chi affidare il progetto. Alla fine Ameb esclama:

– Io so a chi possiamo affidare

Anche gli altri si dimostrano d’accordo. Così viene convocato

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Qualche tempo dopo si ritrovano nella sala del trono e l’ingegnere Emmanuel espone

il suo progetto. (Descrivi il progetto: uno scavo profondo e poi? Usa la fantasia oppure

documentati.)

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(Parla il faraone. Che cosa dice? Il progetto lo convince?) Tutankhamon esclama:

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A questo punto i lavori possono avere inizio.

(Come viene organizzata la costruzione? Ritorna allo schema.)

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Il progetto risulta essere veramente ben pensato, perché ci vorranno più di 3000 anni

per scoprire la tomba di Tutankhamon! È l’archeologo britannico Howard Carter, nel

1922, a fare l’incredibile scoperta nella Valle dei Re.

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129


ZIONE Il racconto storico U D O R P 1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un racconto storico dal titolo:

, UN IMPRESA DI ROBIN HOOD Dove?

Inghilterra, nella foresta di Sherwood, nel covo della banda “Gli allegri compari”.

Quando?

Un giorno del secolo dodicesimo.

Chi?

Robin Hood: vestito con una calzamaglia e una giubba piuttosto attillata lunga fino al ginocchio, entrambe verdi. È un arciere molto bravo. Ha fondato la compagnia “Gli allegri compari”, formata da senzatetto e contadini che lottano per riprendersi il denaro prelevato loro dal re. Robin è in compagnia dei due suoi fidati compari: il gigantesco Little John e il corpulento frate Tuck.

Che cosa?

Robin Hood sta controllando il suo famoso arco che lancia le frecce lontanissimo. Deve essere sempre pronto ad assalire i fedeli del Re per riprendersi i denari e i prodotti della terra prelevati ai contadini.

Perché?

A un certo punto uno degli Allegri compari, che stava di vedetta, annuncia l’arrivo di una carovana. In un battibaleno tutti si preparano e assaltano i fedeli del re. Descrivi i momenti della battaglia. Come agiscono gli Allegri compari? Come reagiscono i componenti della carovana? Chi ha la meglio? Che cosa fanno i componenti della carovana?

Come?

Robin Hood ha vinto ancora una volta. Recuperato il bottino, lo divide fra i derubati e gli Allegri compari e insieme festeggiano.

INTRODUZIONE

SVILUPPO

CONCLUSIONE

130


Il racconto storico

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di compare: compagno, amico, complice, connivente... NOMI

• Sinonimi di banda: brigata, compagnia, combriccola, squadra, gruppo...

• Sinonimi di bottino: preda di guerra, malloppo, gruzzolo, ricavo, incasso, frutto...

• Un compare può: contribuire, intervenire, partecipare, concorrere, appoggiare, sostenere, assecondare, aiutare, assistere...

• Una banda può: VERBI

collaborare, cooperare, contribuire, intervenire, partecipare, concorrere...

• Un bottino può: essere prelevato, essere recuperato, essere distribuito, essere suddiviso, essere smarrito, essere rubato...

• Un compare può essere: fedele, fidato, affezionato, leale, partecipativo, collaborativo, rispettoso...

• Una banda può essere: AGGETTIVI

compatta, affiatata, concorde, solidale, unita, alleata, unanime...

• Un bottino può essere: ricco, abbondante, cospicuo, ingente, misero, esiguo, scarso, sottratto...

• Rubare tempo a qualcuno: MODI DI DIRE

distrarre qualcuno dalle sue occupazioni, di solito in modo inopportuno.

• Rubare un’idea a qualcuno: copiare un’idea da altri facendola passare per propria.

131


ZIONE Il racconto storico U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 130. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

, UN IMPRESA DI ROBIN HOOD

Quel giorno Robin Hood se ne stava, come di consueto, ben nascosto nella foresta di

Sherwood, nei pressi del covo della banda “Gli allegri compari”.

Robin si distingueva dagli altri componenti della banda per il suo abbigliamento

(Descrivi l’abbigliamento di Robin Hood.)

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I suoi compari, invece, che erano tutti dei poveri contadini o dei senzatetto, vestivano

(Descrivi l’abbigliamento degli amici di Robin.)

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Ciò che univa quella stranissima brigata era (Qual è lo scopo di Robin Hood e della

sua banda?)

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In quel momento Robin stava controllando il suo famoso lungo arco, in grado di

scagliare lontanissimo le sue micidiali frecce; accanto a lui si trovavano (Chi stava

accanto a Robin?)

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Tutto sembrava tranquillo, ma a un certo punto (Che cosa succede? Chi dà

l’allarme? Perché?) uno degli Allegri compari

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132

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Il racconto storico

PRODUZION E

In un battibaleno tutti si prepararono e assaltarono la carovana dei fedeli del re.

(Immagina e descrivi con molti particolari i momenti della battaglia.

Come si .organizzano gli Allegri compari? Come fanno a sorprendere la carovana?

Come .reagiscono i fedeli del re? Chi ha la meglio? Che cosa fanno i componenti della carovana?)

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Robin Hood e la sua banda avevano avuto la meglio ancora una volta.

(Che cosa fa Robin Hood una volta recuperato il bottino?)

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(Che cosa fanno Robin Hood e gli Allegri compari una volta che si ritrovano nel covo?)

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 170

IL DIARIO DI VIAGGIO Ci sono più tipi di diario: • il diario personale, in cui mittente, destinatario, protagonista e narratore sono la stessa persona; • il diario di viaggio, in cui si annotano le tappe percorse e le esperienze vissute e in cui mittente e protagonista coincidono. Il destinatario è sia il mittente stesso (che non vuole dimenticare il suo viaggio) sia amici e conoscenti che desiderano conoscere la sua esperienza; • altri tipi di diario sono: il diario di bordo e il diario di guerra.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere delle pagine di diario dal titolo:

PAGINE DAL MIO DIARIO... INTESTAZIONE

INTRODUZIONE

CORPO DEL TESTO

CONCLUSIONE

134

Luogo

Una delle tappe del viaggio.

Data

Indica: giorno, mese, anno e se vuoi anche l’ora.

Formula di apertura

Può anche non esserci. Puoi entrare subito in argomento iniziando con il racconto della giornata in questione, partendo dalla mattina.

Situazione iniziale

Come hai vissuto questa giornata? Sei entusiasta di ciò che hai visto o fatto? Sei deluso/a perché non sei riuscito/a a fare tutto quello che volevi? La giornata ha soddisfatto le tue aspettative?

Sviluppo

Quali sono le esperienze che ti sono piaciute o ti hanno deluso durante la giornata? Ci sono stati degli inconvenienti? Quali? Qualcuno si è perso? Racconta dall’inizio.

Riflessioni o emozioni

Quali riflessioni puoi fare sulla giornata? Quali emozioni hai vissuto?

Formula di saluto

Quali previsioni o aspettative per il giorno successivo?


Il diario di viaggio

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di diario: annotazioni giornaliere, memorie, cronaca, registro, giornale, agenda...

• Sinonimi di viaggio: NOMI

itinerario, tragitto, cammino, passeggiata, giro, gita, escursione, spedizione, esplorazione, vacanza, trasferta...

• Sinonimi di tappa: sosta, fermata, arresto, riposo, bivacco, fase, momento, periodo...

• Un diario può: raccontare, narrare, riferire, esporre, riportare, rivelare, dar notizia... VERBI

• Un viaggio si può: godere, ricordare, consigliare, proporre, raccomandare...

• Una tappa si può: effettuare, realizzare, attuare, compiere, fare...

• Un diario può essere: personale, particolareggiato, divertente, completo, preciso, minuzioso, esauriente, generale, generico...

• Un viaggio può essere: AGGETTIVI

entusiasmante, lungo, faticoso, appassionante, interessante, eccitante, elettrizzante...

• Una tappa può essere: imprevista, fastidiosa, inaspettata, improvvisa, inattesa, fortuita, insospettata... MODI DI DIRE

• Bruciare le tappe: fare qualcosa impiegando un tempo minore di quello usualmente necessario.

135


ZIONE Il diario di viaggio U D O R P 3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a. 134. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

PAGINE DAL MIO DIARIO...

Primo giorno

(Intestazione: luogo e data.)

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(Inizia con il racconto partendo dalla mattina della giornata in questione. A che ora ti

sei svegliato/a? All’alba, con calma... Perché?) Stamattina sveglia

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(Come hai vissuto questa giornata? Sei entusiasta di ciò che hai visto o fatto?

Sei deluso/a?)

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(Qual era il programma della giornata? Sei riuscito/a a fare tutto quello che avevi

stabilito? Perché?)

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(Quali sono le esperienze che ti sono piaciute o ti hanno deluso durante la giornata?

Emozioni, riflessioni...)

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Il diario di viaggio

PRODUZION E

Secondo giorno

(Intestazione: luogo e data.)

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.(Inizia con il racconto partendo dalla mattina della giornata in questione. A che ora ti

sei svegliato/a? All’alba, con calma, di fretta... Perché?) Stamattina sveglia

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(Come hai vissuto questa giornata? Sei entusiasta di ciò che hai visto o fatto?

Sei deluso/a?)

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(Qual era il programma della giornata? Sei riuscito/a a fare tutto quello che avevi

stabilito? Perché?)

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(Quali sono le esperienze che ti sono piaciute o ti hanno deluso durante la giornata?

Emozioni, riflessioni...)

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 182

IL TESTO DESCRITTIVO Dati visivi, uditivi e tattili Il testo descrittivo “fotografa” con le parole. Nella descrizione di un ambiente si usano molti aggettivi e, soprattutto, i dati sensoriali: visivi, uditivi, tattili, olfattivi. Nella descrizione di un ambiente è opportuno seguire un ordine che può essere: • dal generale al particolare, partendo cioè dalla visione di insieme per poi passare all’analisi dei particolari; • dal particolare al generale, partendo cioè da un oggetto che piace o che occupa un posto centrale nell’ambiente per poi passare agli altri oggetti e infine alla visione generale.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo descrittivo, usando solo dati visivi, uditivi e tattili. Il titolo sarà quello dell’ambiente che hai scelto di descrivere. ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

Dove?

Dove si trova l’ambiente scelto? (In un condominio, nella tua scuola, in una casa di vacanza...) Perché l’hai scelto? (È il locale in cui passi più tempo, in cui ti senti più protetto/a, che ti ricorda un momento particolarmente allegro o felice...)

Che cosa?

Quale ambiente hai scelto? (La tua camera da letto, la cucina, il soggiorno, la tua aula, la cantina, la soffitta...)

DESCRIZIONE

Con quale ordine vuoi descriverlo?

Dal generale al particolare? Allora comincerai a descrivere l’insieme di ciò che ti appare (l’ordine o il disordine, il tipo di arredamento, le pareti...) Dal particolare al generale? Allora comincerai a descrivere un oggetto. Che cosa ti colpisce subito, entrando? (Il letto, la cattedra, un soprammobile...)

CONCLUSIONE

Come?

Quali emozioni o pensieri suscita in te? (Tranquillità, serenità, allegria, ricordi...)

INTRODUZIONE

138


Il testo descrittivo

Dati visivi, uditivi e tattili

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO DEI DATI VISIVI, UDITIVI E TATTILI

Linee: retta, spezzata, curva, sinuosa, orizzontale,

UDITIVI

DATI VISIVI

FORMA

POSIZIONE

davanti, dirimpetto, di fronte, alle spalle, di fianco, accanto, vicino, in alto, in cima, al vertice, sulla sommità, fuori, dentro, all’interno, all’esterno, in mezzo, al centro, a mezz’aria, in fila, in riga, appeso, sospeso in primo piano, in secondo piano, sullo sfondo...

VOCI UMANE

baccano, baraonda, bisbiglio, borbottio, brontolio, brusio, chiacchierio, lamento, mormorio, sussurro, pianto, riso, canto, chiasso, cicaleccio, fischio, grido, schiamazzo, sospiro, strepito, strillo, urlo, vagito...

RUMORI

fracasso, frastuono, rombo, rimbombo, scoppio, scroscio, calpestio, cigolio, frullo, fruscio, gorgoglio, ronzio, ticchettio, tintinnio...

CALDO

TATTILI

verticale, inclinata, obliqua, a spirale... Figure piane: triangolo, rettangolo, trapezio, rombo, cerchio, semicerchio, cerchi concentrici... Solidi: cubo, parallelepipedo, piramide, cilindro, cono, sfera, semisfera... Aggettivi: aguzzo, allungato, ovale, irregolare, squadrato, arrotondato, allargato, ampio, esteso, imponente, immenso, minuscolo, gigantesco, enorme...

rovente, bollente, cocente, bruciante, ardente, tiepido...

FREDDO

ghiacciato, glaciale, gelido, rigido, pungente, tagliente, polare...

UMIDO

bagnato, inzuppato, intriso, fradicio, piovigginoso, nebbioso...

DURO

solido, sodo, resistente, roccioso, ruvido, liscio, levigato, fragile, inalterabile...

139


ZIONE Il testo descrittivo U D O R P

Dati visivi, uditivi e tattili

3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 138. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

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(Dove si trova l’ambiente scelto?) L’ambiente che ho scelto di descrivere si trova

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(Per quale motivo hai scelto proprio questo ambiente?) La ragione per cui ho deciso

di parlare di

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(Comincia la descrizione vera e propria; scegli l’ordine di esposizione che vuoi seguire.

Che cosa vedi prima? La visione d’insieme, l’ordine o il disordine, l’arredamento oppure

un oggetto, il letto, un soprammobile…) Varcando la soglia sono subito colpito/a da

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Il testo descrittivo

Dati visivi, uditivi e tattili

PRODUZION E

.(Descrivi ogni elemento dell’arredamento del locale. Consulta la tavola del lessico

dei dati sensoriali per esprimere al meglio ciò che vedi: posizione, forme, colori,

sensazioni tattili...) Via via il mio sguardo

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(Quali emozioni, pensieri o ricordi suscita in te quella stanza? Se vuoi puoi anche

raccontare un aneddoto legato a quel luogo.)

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 182

IL TESTO DESCRITTIVO Dati visivi, tattili, olfattivi Nella descrizione di un oggetto si usano molti aggettivi e, soprattutto, i dati sensoriali: visivi, tattili, olfattivi. Nella descrizione di un oggetto è opportuno seguire l’ordine: • dal generale al particolare, cioè dalla visione d’insieme all’analisi dei particolari.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo descrittivo, usando solo dati visivi, tattili e olfattivi, dal titolo:

UN OGGETTO A ME CARO

INTRODUZIONE

DESCRIZIONE

CONCLUSIONE

142

Perché?

Come mai hai scelto proprio questo oggetto? Perché ti è caro? È un gioco di quando eri molto piccolo/a? È un regalo ricevuto da uno dei tuoi parenti? È un oggetto di famiglia che è con voi da tanto tempo? L’hai trovato per caso?

Quando?

Da quando è in casa tua? Oppure, quando te lo hanno regalato? Quando l’hai trovato?

Dove?

Dove sta di solito? (In camera tua, in camera dei tuoi genitori, in soggiorno, in cucina...) Dove è esposto? (Su un mobile, su una libreria, sul tuo letto...) C’è qualche altra cosa vicino o è da solo?

Che cosa?

Che oggetto è? A che cosa serve o serviva?

Con quale ordine vuoi descriverlo?

Dal generale al particolare: comincia a descrivere il materiale con cui è fatto, la posizione, la forma, il colore e i particolari. Poi passerai all’odore o al profumo che emana e, infine, alle sensazioni tattili. (Freddo, piacevole, liscio, rugoso, morbido, duro...)

Come?

Quali emozioni o pensieri suscita in te quando lo osservi? (Piacere, nostalgia, tenerezza...)


Il testo descrittivo

Dati visivi, tattili, olfattivi

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO DEI DATI VISIVI, TATTILI, OLFATTIVI

COLORI

Giallo: giallastro, giallognolo, zafferano... Rosso: rosato, fulvo, vermiglio, scarlatto, rossastro... Verde: verdognolo, grigio-verde, verderame, verde oliva, verdone... Blu: celeste, turchino, grigio-azzurro... Bianco: niveo, candido, argenteo, avorio... Nero: fumo, carbone, grigio cenere, grigio scuro...

DATI VISIVI

Linee: retta, spezzata, curva, sinuosa, orizzontale, verticale,

FORMA

POSIZIONE

OLFATTIVI

TATTILI

CALDO FREDDO

inclinata, obliqua, a spirale... Figure piane: triangolo, rettangolo, trapezio, rombo, cerchio, semicerchio, cerchi concentrici... Solidi: cubo, parallelepipedo, piramide, tronco di piramide, cilindro, cono, tronco di cono, sfera, semisfera... Aggettivi: aguzzo, allungato, largo, ingombrante, panciuto, rotondeggiante, diritto, inclinato, piccolo, basso, minuscolo, metallico... davanti, dietro, di fronte, alle spalle, di fianco, accanto, vicino, in alto, in cima, sulla sommità, fuori, dentro, all’interno, all’esterno, in mezzo, al centro, appeso, sospeso, nascosto, in primo piano, sullo sfondo... tiepido, bollente, bruciante, ardente... ghiacciato, glaciale, gelido, rigido, fresco, pungente, tagliente, polare...

DURO

solido, sodo, resistente, ruvido, liscio, levigato, fragile, inalterabile...

VERBI

toccare, accarezzare, lisciare, tastare, sfiorare, impugnare, stringere, agguantare, ghermire, piegare, maneggiare...

ODORI GRADEVOLI

ODORI SGRADEVOLI

Nomi: odore, profumo, fragranza, aroma, effluvio... Aggettivi: buono, gradito, gradevole, stuzzicante, delicato, invitante, delizioso, acuto, penetrante... Verbi: odorare, profumare, diffondere, effondere, emanare...

Nomi: odoraccio, puzzo, tanfo, zaffata... Aggettivi: cattivo, acre, nauseante, acuto, disgustoso... Verbi: puzzare, esalare, spandere, appestare...

143


ZIONE Il testo descrittivo U D O R P

Dati visivi, tattili, olfattivi

3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 142. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

UN OGGETTO A ME CARO

(Come mai hai scelto proprio questo oggetto? Perché ti è caro?)

Siamo circondati da una quantità di oggetti, ma tra tutti ce n’è sempre uno che ci è più

caro. L’oggetto di cui ho scelto di parlare mi è caro perché

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(Da quando è in casa tua? Oppure, quando te lo hanno regalato? Quando l’hai

trovato?)

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(Dove sta di solito? Dove è esposto? C’è qualche altra cosa vicino o è da solo?)

Lo posso vedere ogni volta che entro

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(Che oggetto è? A che cosa serve o serviva?)

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144

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Il testo descrittivo

Dati visivi, tattili, olfattivi

PRODUZION E

(Descrivi l’oggetto. Di che materiale è fatto? Legno, metallo, stoffa...; la posizione,

la forma, il colore e poi continua prendendo in considerazione i particolari:

ha un coperchio, dei manici, dei disegni, delle incisioni...)

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(Descrivi ora l’odore o il profumo che emana e, infine, com’è al tatto: freddo,

piacevole, liscio, rugoso, morbido, duro...)

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(Quali emozioni o pensieri suscita in te quando lo osservi? Piacere, nostalgia,

tenerezza...)

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145


ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 182

IL TESTO DESCRITTIVO Un animale Nella descrizione di un animale si usano molti aggettivi e, soprattutto, i dati sensoriali: visivi, uditivi, tattili, olfattivi. Nella descrizione di un animale è opportuno seguire l’ordine: • dal generale al particolare, cioè dalla visione d’insieme all’analisi dei particolari.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo descrittivo, usando i dati visivi, uditivi, tattili e olfattivi, dal titolo:

IL MIO ANIMALE PREFERITO Dove?

Dove vive? (In casa con te e la tua famiglia, perciò ti appartiene; in casa di un tuo amico, in campagna vicino alla casa in cui vai in vacanza, quindi è solo un animale che ti piace...) Perché hai scelto di parlare di lui?

Quando?

Se vive con te, da quanto tempo? Se non vive con te, quando lo vedi? (Quando vai al parco a giocare o a correre, nel tuo condominio, in casa di un tuo amico, quando vai a trovare i nonni...)

Che cosa?

Di quale animale si tratta? (Un gatto, un cane, un pappagallino, un criceto, una tartaruga, un cavallo...) Come si chiama?

Ordine della descrizione

Dal generale al particolare: comincia a descrivere l’animale. Di che razza è? Da cosa è coperto il suo corpo? (Pelo, piume, corazza, pelle dura...) Com’è al tatto? Com’è il muso? Gli occhi? Le orecchie? Le zampe? La coda? Come si muove? Quali versi fa? Che cosa fa se è allegro? E se ha fame? È socievole o no? Che rapporto ha con te? Com’è il suo carattere?

Come?

Quali sentimenti suscita in te? (Tenerezza, protezione, allegria...)

INTRODUZIONE

DESCRIZIONE

CONCLUSIONE

146


Il testo descrittivo

Un animale

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO

AGGETTIVI

aggressivo, mansueto, docile, selvaggio, infido, sornione, fedele, bizzarro, insidioso, ribelle, indomabile, timido, riottoso, ostinato...

MODO DI MUOVERSI

camminare, trotterellare, galoppare, saltellare, zampettare, strisciare, guizzare, nuotare, planare, volteggiare, scendere in picchiata, balzare, serpeggiare, avanzare con passo felpato, ghermire, andatura pesante...

OLFATTIVI

TATTILI

UDITIVI

DATI VISIVI

CORPO

Pelle: spessa, dura, rugosa, squamosa, ruvida... Piume: folte, morbide, variopinte, arruffate... Occhi: grandi, sporgenti, infossati, umidi, acquosi, tristi, lucidi, dolci... Bocca: enorme, spalancata, piccola, stretta, aggressiva... Becco: adunco, robusto, lungo, corto... Narici: dilatate, strette, frementi... Corpo: massiccio, snello, tozzo, magro... Zampe: corte, lunghe, nervose, possenti, agili... Coda: lunga, folta, prensile, a ricciolo...

VOCI DI ANIMALI

PELO

ODORI GRADEVOLI

ODORI SGRADEVOLI

Cane: guaito, latrato, ululato, mugolio, sibilo Gatto: miagolio, fusa (ronf ronf) Uccellino: gorgheggio, canto, cinguettio, pigolio Leone: ruggito Elefante: barrito Maiale: grugnito Cervo: bramito Asino: raglio Cavallo: nitrito Rondine: garrito Lupo: ululato liscio, morbido, soffice, ispido, irto, irsuto, spinoso, pungente, duro, folto, rado, a pelo lungo, a pelo corto, maculato, stopposo, fulvo, chiazzato, bagnato, inzuppato, intriso, fradicio...

Nomi: odore, profumo, fragranza, aroma, effluvio... Aggettivi: buono, gradito, gradevole, delicato, delizioso, acuto, penetrante... Verbi: odorare, profumare, diffondere, effondere, emanare...

Nomi: odoraccio, puzzo, tanfo, zaffata... Aggettivi: cattivo, acre, nauseante, acuto, disgustoso... Verbi: puzzare, esalare, spandere, appestare...

147


ZIONE Il testo descrittivo U D O R P

Un animale

3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 146. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

IL MIO ANIMALE PREFERITO

(Dove vive? In casa con te e la tua famiglia, in casa di un amico, in campagna vicino

alla casa in cui vai in vacanza...) Il mio animale preferito vive

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(Perché hai scelto di parlare di lui?) Voglio parlarvi di lui perché

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(Da quanto tempo lo conosci? Quando è arrivato? Quando lo vedi?) Mi sembra

di conoscerlo da sempre, ma lo conosco

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(Di quale animale si tratta? Un gatto, un cane, un pappagallino, un criceto,

una tartaruga, un cavallo... Se ha un nome, come si chiama? Se non lo sai, che nome

gli daresti?) .L’animale di cui sto parlando è

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Il testo descrittivo

Un animale

PRODUZION E

(Comincia a descrivere l’animale. Di che razza è? Da che cosa è coperto il suo corpo?

Pelo, piume, corazza, pelle liscia, grinzosa...)

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(Com’è al tatto? Com’è il muso? Gli occhi? Le orecchie? Le zampe? La coda?)

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(Come si muove? Qual è il suo verso? Si fa sentire spesso?)

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(Che cosa fa se è allegro? E se ha fame? È socievole o no? Che rapporto ha con te?

Com’è il suo carattere?)

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(Quali sentimenti suscita in te? Tenerezza, protezione, allegria...)

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149


ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 182

IL TESTO DESCRITTIVO Una persona Per descrivere una persona, la si può presentare: • dal punto di vista oggettivo, cioè fermarsi solo alla descrizione del suo aspetto fisico, soprattutto se è una persona che non si conosce bene; • dal punto di vista soggettivo, cioè se ne descrive il comportamento o i sentimenti o le emozioni che prova e il modo in cui la vediamo in base al rapporto che abbiamo con lei.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo descrittivo dal titolo:

UNA PERSONA DAVVERO SPECIALE Chi?

Di quale persona si tratta? (Bambino/a che conosci o che incontri spesso, amico/a del cuore, fratello/sorella, zio/zia, nonno/nonna...) Come si chiama? Quanti anni ha? Lavora? Che lavoro fa? Studia? Che scuola frequenta?

Dove?

Dove vive? (In casa tua, vicino a te, in un paese o città lontani...)

Quando?

Da quanto tempo la conosci? Quanto tempo trascorri con lei?

Perché?

Perché la ritieni “speciale”? Per il suo aspetto fisico? Quale aspetto in particolare? Per il suo carattere? (Aperto, allegro, socievole...)Vorresti assomigliarle?

Punto di vista

Oggettivo: descrivi il suo aspetto fisico cominciando dal corpo (altezza, corporatura, viso, occhi, modo di muoversi, modo di parlare...) Soggettivo: perché ti fa stare bene? (Ti sa ascoltare, ti sa far divertire, ti fa sentire a tuo agio...)

Come?

Quale aspetto del suo carattere preferisci? Quale rapporto hai con questa persona? Quali emozioni o sentimenti provi nei suoi confronti?

INTRODUZIONE

DESCRIZIONE

CONCLUSIONE

150


Il testo descrittivo

Una persona

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO CORPO

magro, snello, grasso, robusto, minuto, esile, fragile, slanciato, flessuoso, massiccio, atletico , statura alta, bassa, media...

GAMBE

magre, grasse, sottili, grosse, tozze, lunghe, corte, dritte, muscolose, arcuate...

BRACCIA

ASPETTO FISICO

VISO

ovale, tondo, affilato, scarno, paffuto, lentigginoso, incavato, terreo...

CAPELLI

biondi, corvini, castani, rossi, bianchi, ricci, ondulati, mossi, tinti, crespi, ispidi, morbidi, setosi, folti, radi, corti, a spazzola...

OCCHI

azzurri, castani, neri, verdi, grigi, a mandorla, vivaci, luminosi, furbi, sereni, malinconici, minacciosi...

NASO

dritto, piccolo, grande, lungo, adunco, aquilino, prominente, sottile schiacciato, bitorzoluto, all’insù, a patata, paonazzo...

GUANCE

colorite, grasse, paffute, magre, incavate, pallide, rugose...

BOCCA

piccola, grande, stretta, sottile, chiusa, aperta, socchiusa, spalancata, sorridente, sdentata...

LABBRA

carnose, sottili, morbide, screpolate, rosse, rosee, pallide, sporgenti...

MENTO

aguzzo, squadrato, rotondo, appuntito, sfuggente, con la fossetta...

CARATTERE

scherzoso, malinconico, taciturno, socievole, stizzoso, irascibile, paziente...

ANDATURA

impacciata, agile, elastica, a scatti, precipitosa, armoniosa, lenta...

POSITIVI

SENTIMENTI

lunghe, corte, muscolose, tornite, forti...

VERBI NEGATIVI VERBI

amore, felicità, coraggio, generosità, bontà, simpatia, lealtà, ammirazione, stupore, meraviglia, affetto, tenerezza, gentilezza, onestà, amicizia, cortesia, simpatia, correttezza... gioire, esultare, rallegrarsi, gongolare, sorridere, esplodere, commuoversi, fischiettare, saltellare, gridare, trasmettere... dolore, tristezza, malinconia, dispiacere, disappunto, noia, odio, rancore, cattiveria, antipatia, ira, rabbia, collera, stizza... piangere, gridare, tremare, inorridire, scappare, svenire, morire, affannarsi, spaventarsi...

151


ZIONE Il testo descrittivo U D O R P

Una persona

3 Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e di quelli nello schema guida a p. 150. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

UNA PERSONA DAVVERO SPECIALE

(Di quale persona si tratta? Bambino/a che conosci o che incontri spesso, amico/a del

cuore, fratello/sorella, zio/zia, nonno/nonna...) È

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(Come si chiama? È un nome molto usato o un nome inusuale? Quanti anni ha?)

Si chiama

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(Lavora? Che lavoro fa? Studia? Che scuola frequenta?)

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(Dove vive? In casa tua, vicino a te, in un paese o città lontani...)

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(Da quanto tempo la conosci? Quanto tempo trascorri con questa persona?)

La conosco

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(Perché la ritieni “speciale”? Per il suo aspetto fisico? Quale aspetto in particolare?

Vorresti assomigliarle? Per il suo carattere? Aperto, allegro, socievole...)

Per me è una persona davvero speciale perché

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Il testo descrittivo

Una persona

PRODUZION E

Prima di tutto provo a presentarla da un punto di vista fisico.

(Com’è il suo corpo? Magro, snello, grasso, robusto, esile... È più o meno alta di te?)

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Il viso è

che termina con un mento

La parte del viso che colpisce subito sono gli occhi

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Al centro del viso spicca il naso. È un naso

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Appena sotto il naso si trova la bocca, che

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(Modo di muoversi aggraziato, a scatti... modo di parlare sciolto, lento, a bassa voce, a

voce alta...) Ha un modo di muoversi

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(Perché ti fa stare bene? Perché ti trovi bene con questa persona?) Ha un dono

speciale, mi fa stare bene, perché

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(Quale aspetto del suo carattere preferisci? Quale rapporto hai con questa persona?

Quali emozioni o sentimenti provi nei suoi confronti?)

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153


ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 202

IL TESTO ARGOMENTATIVO Il testo argomentativo ha lo scopo di convincere gli ascoltatori o i lettori a condividere la propria tesi, cioè la propria opinione. Per riuscire a convincere gli altri si portano argomenti a favore che devono essere in grado di annullare le prove contro (antitesi).

1 Leggi attentamente i due diversi punti di vista esposti nello schema guida. Ti serviranno per scrivere due testi argomentativi il cui titolo corrisponde alle due diverse tesi.

I LIBRI CARTACEI SONO INSOSTITUIBILI

VIVA I LIBRI DIGITALI! Il costo dei libri digitali è contenuto.

Puoi usarli in qualunque posto: a letto, in barca, in treno.

Il lettore eReader può essere anche noleggiato.

Non hanno bisogno di essere ricaricati con l’elettricità.

Poco ingombro: tutta la propria biblioteca con il peso di 500-600 grammi.

Possono essere sottolineati. Non sono delicati e se anche cadono non succede nulla. Ci sono anche quelli tascabili, che puoi portare comodamente in giro.

ARGOMENTI A FAVORE

Sono fatti per essere presi in mano.

Meno peso e quindi zaini leggeri. A scuola tutte le discipline potranno essere raccolte in un solo libro. Possibilità di collegarsi alla rete interna della scuola.

Non impongono la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer.

L’eReader diventerà il nostro compagno di viaggio.

È un’invenzione eterna come la ruota.

È ecologico: niente più carta e inchiostro.

Se si bagnano si devono buttare, perché l’inchiostro si scioglie e le parole si cancellano.

Se l’eReader si rompe, si perdono tutti i libri che contiene.

Sono troppo pesanti.

Se allarghi lo schermo, la lettura è faticosa perché leggi poche parole per volta.

Sono troppo costosi. Causano l’abbattimento degli alberi. La produzione della carta immette anidride carbonica nell’aria. I solventi usati per le vernici inquinano le falde acquifere.

154

TESI

I libri digitali usano caratteri minuscoli. ANTITESI

ANTITESI

ARGOMENTI A FAVORE

TESI

Se non hai modo di ricaricare l’eReader, devi interrompere la lettura. I libri digitali privilegiano i giovani ed emarginano gli anziani. L’eReader è inquinante perché non si sa come smaltirlo.


Il testo argomentativo

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di libro: NOMI

volume, tomo, libro di testo, libro scolastico, opera, testo, trattato, saggio, romanzo, studio...

• Sinonimi di stampa: grafica, arte grafica, arte tipografica...

• Un libro può: interessare, divertire, rallegrare, svagare, intrattenere, informare... VERBI

• Un libro si può: stampare, editare, pubblicare, riprodurre, leggere, sfogliare, sottolineare, aprire, chiudere, prestare, acquistare, consigliare, raccomandare, conservare, riporre, catalogare, ricoprire...

• Un libro può essere: AGGETTIVI

scritto, stampato, rilegato, interessante, esauriente, divertente, completo, stimolante, intrigante, avvincente, appassionante, noioso, monotono, pesante, insulso...

• Essere come un libro aperto: essere trasparenti, senza segreti per gli altri; lasciar trapelare i propri sentimenti.

• Essere sul libro nero: essere sgraditi a qualcuno e di conseguenza venire isolati e ostacolati in tutto. MODI DI DIRE

• Parlare come un libro stampato: sapere molte cose ed esporle in maniera chiara e convincente; si usa a volte in senso ironico per chi fa sfoggio di grande istruzione.

• Porta a libro: una porta in grado di aprirsi, chiudersi o ripiegarsi su se stessa con una faccia contro l’altra, come un libro.

155


ZIONE Il testo argomentativo U D O R P 3 Trasforma le due tabelle dello schema guida di p. 154 in due testi argomentativi discorsivi. Consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni.

I LIBRI CARTACEI SONO INSOSTITUIBILI TESI: I libri cartacei non potranno mai essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico.

ARGOMENTI A FAVORE:

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ANTITESI:

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Il testo argomentativo

PRODUZION E

VIVA I LIBRI DIGITALI! TESI: Nonostante i numerosi pareri “contro”, il mercato prenderà indubbiamente la strada verso il digitale.

ARGOMENTI A FAVORE:

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ANTITESI:

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 226

IL TESTO TEATRALE Il testo teatrale nasce con lo scopo di essere recitato ed è scritto sotto forma di dialogo; le parole che pronuncia ogni interprete prendono il nome di battute. L’insieme dei dialoghi prende il nome di copione. Il copione: • è suddiviso in atti e ogni atto può prevedere una o più scene; • contiene anche le didascalie, che indicano che cosa devono fare gli attori e come deve essere la scena.

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere un testo teatrale dal titolo:

UNO SCHERZO DI ARLECCHINO

TRAMA

Brighella è davanti a una pasticceria. Vede esposta in una vetrina una scatola di cioccolatini, di cui è molto ghiotto, e pensa tra sé e sé a come ottenerla. Arriva Arlecchino che chiede a Brighella 20 euro, di cui ha assoluto bisogno, offrendogli in cambio una scatola di cioccolatini che gli è stata regalata e che, per caso, ha con sé. Brighella non ne vuole sapere: è tentato dalla scatola di cioccolatini, ma vuole abbassare il prezzo. (Dialogo serrato in cui i due contrattano.) Alla fine Brighella accetta perché la golosità ha la meglio sulla sua avarizia. Arlecchino si allontana via contento. Brighella scarta il pacchetto e vi trova solo gusci di noci e castagne. Grida “Al ladro!”. Un ragazzo gli chiede ragione delle sue grida e Brighella racconta l’accaduto.

Atti e scene Luogo ELEMENTI DEL COPIONE

Quando? Interpreti

Come? CONCLUSIONE

158

Atto unico • Scena unica Sulla strada, davanti a una pasticceria (sfondo dietro a Brighella: il disegno di una vetrina) A Carnevale Narratore: voce fuori campo, si sente ma non si vede Brighella: credulone, un po’ avaro e amico di Arlecchino Arlecchino: giovane buono ma un po’ giocherellone Ragazzo: sente Brighella gridare Il ragazzo presente all’accaduto ricorda a Brighella che quel giorno è Carnevale e conclude: “A Carnevale ogni scherzo vale!”.


Il testo teatrale

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare

ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

LESSICO • Sinonimi di copione: testo, sceneggiatura, suddivisione in scene, adattamento, riduzione... NOMI

• Sinonimi di scena: scenario, sfondo, fondale, cornice, quinta, luogo, ambientazione...

• Un copione si può:

VERBI

scrivere, ideare, pensare, immaginare, studiare, progettare, inventare, creare, rappresentare, inscenare, mettere in scena, recitare, interpretare, impersonare...

• Una scena si può: rappresentare, mettere in scena, realizzare, interpretare, recitare...

• Un copione può essere: AGGETTIVI

commovente, emozionante, coinvolgente, avvincente, suggestivo, interessante, ben articolato, imparato, memorizzato, interpretato, recitato...

• Come da copione: come previsto.

• Colpo di scena: avvenimento improvviso, in genere di grande effetto, che suscita sorpresa e che modifica inaspettatamente una situazione. MODI DI DIRE

• Agire dietro le scene: agire di nascosto.

• Entrare in scena: detto di una persona o di un elemento che con la sua imprevista comparsa può modificare una situazione.

• Fare scena muta: non sapere che cosa rispondere e quindi restare in silenzio, soprattutto di fronte a domande poste durante un’interrogazione.

159


ZIONE Il testo teatrale U D O R P 3 Trasforma lo schema guida di p. 158 in un copione teatrale. Scrivi il testo con l’aiuto dei suggerimenti fra parentesi e consulta spesso la tavola del lessico per evitare ripetizioni. Ricordati di inserire le didascalie!

UNO SCHERZO DI ARLECCHINO ATTO UNICO • SCENA UNICA

NARRATORE: Siamo nel periodo di Carnevale. Brighella, da golosone qual è, si

sofferma davanti alla vetrina di una pasticcieria e guarda con desiderio una scatola di

cioccolatini, di cui è molto ghiotto.

BRIGHELLA: (Parlando tra sé e sé.) Non so che cosa darei per poter avere quella

magnifica scatola di cioccolatini! Al solo vederla mi viene l’acquolina in bocca!

ARLECCHINO: (Giunge, come per caso, in quel momento, canticchiando allegramente.)

To’, chi si vede! Giusto te cercavo, caro il mio amico Brighella. Può darsi che tu mi possa

aiutare!

BRIGHELLA: Con piacere, se posso esserti utile...

ARLECCHINO: Mi trovo in una situazione di difficoltà, avrei proprio necessità

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BRIGHELLA: (Fa gli occhi lucidi nel vedere in mano ad Arlecchino l’oggetto dei suoi

desideri ma, nello stesso tempo, non vuole sbilanciarsi.)

A dire il vero è proprio una bella scatola, ma 20 euro... è un prezzo eccessivo!

ARLECCHINO: (Fa l’offeso.) Come ti permetti di dire che

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160

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IlIl testo testo realistico teatrale

PRODUZION E

NARRATORE: Inizia una lunga contrattazione e nessuno dei due è intenzionato a cedere.

(Inserisci un dialogo serrato tra i due. Brighella continua ad alzare l’offerta di un euro

alla volta, partendo da quindici euro. Arlecchino non cede. Alla fine Brighella

acconsente a pagare 20 euro in cambio della scatola.)

BRIGHELLA: (Accampa altre scuse e critiche sulla scatola.)

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ARLECCHINO:

BRIGHELLA:

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BRIGHELLA:

ARLECCHINO:

BRIGHELLA:

ARLECCHINO:

NARRATORE: Arlecchino ha raggiunto il suo scopo. Veloce come un fulmine consegna

la scatola a Brighella e se ne va.

BRIGHELLA: (Soddisfatto, pensa di aver fatto un affare; scarta il pacchetto

sogghignando e apre la scatola.) Ma questi non sono cioccolatini, sono solo dei gusci!

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BRIGHELLA: (Inviperito grida.) Al

Mi hanno

È stato

RAGAZZO: Ehi, Brighella, che cosa è successo? Come ha fatto Arlecchino

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BRIGHELLA: In verità non me li ha proprio rubati, ma

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RAGAZZO: Ah ah, furbo Arlecchino! Ma Brighella, sei proprio ingenuo! Non ti ricordi

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ZIONE U D O R P

Libro di Lettura, p. 236

IL TESTO POETICO Il testo poetico ha lo scopo di esprimere sentimenti e suscitare emozioni. • Il testo poetico è scritto in versi, che possono essere in rima o liberi. • La rima può essere: baciata (AABB), alternata (ABAB), incrociata (ABBA). • I versi possono essere raggruppati in strofe, che prendono il nome dal numero di versi da cui sono formate: terzina (tre versi), quartina (quattro versi)...

1 Leggi attentamente lo schema guida. Ti aiuterà a scrivere testi poetici. Dai tu un titolo in base all’argomento scelto: ������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

ARGOMENTO

ELEMENTI DEL TESTO POETICO

CONCLUSIONE

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Qual’è l’argomento?

Un argomento relativo alla natura? (Un animale, una pianta, un fiore, la neve, l’acqua, il temporale, il vento, la tua stagione preferita...) Vuoi dedicare la tua poesia a una persona?

Rima

Vuoi usare la rima? Quale? Forse per iniziare ti conviene usare la rima baciata. Hai paura di non essere in grado di scrivere in rima? Scegli i versi liberi.

Strofa

Temi di non essere in grado di stabilire il numero delle strofe? Comincia a scrivere; eventualmente puoi suddividere il testo in strofe in seguito.

Ritmo

Per dare ritmo alla tua poesia, soprattutto se è in rima, devi fare in modo che il numero delle sillabe di ciascun verso sia lo stesso.

Tecniche

• L’anafora: ogni verso inizierà con le stesse parole. • La personificazione: farai agire un essere inanimato. • La similitudine: paragonerai a qualcosa l’elemento che hai scelto come protagonista del tuo testo poetico. • La metafora: ricorda che è una similitudine “accorciata”.

Come?

Concludi con dei versi che trasmettano il tuo messaggio, che comunichino i tuoi sentimenti o le tue emozioni.


Il testo poetico

PRODUZION E

2 Ecco l’elenco delle parole che ti saranno utili per scrivere il tuo testo senza fare ripetizioni e utilizzando un lessico adeguato.

PAROLE PER ESPRIMERE EMOZIONI E SENTIMENTI GIOIA

VERBI

NOMI

TRISTEZZA

malinconia, dolore, dispiacere, sofferenza...

PAURA

timore, spavento, terrore, orrore, panico, sgomento, sbigottimento, angoscia, preoccupazione, ansia, apprensione, inquietudine, dubbio, batticuore, tormento...

AMORE

affetto, bene, attaccamento, amicizia, tenerezza, calore, dolcezza, attenzione, cura, amorevolezza, presenza, simpatia...

BELLEZZA

meraviglia, splendore, incanto, fascino, grazia, eleganza, armonia, equilibrio...

GIOIA

gioire, rallegrarsi, sorridere, godere, esultare, gongolare, trionfare, entusiasmarsi, saltellare, commuoversi, fischiettare...

TRISTEZZA

piangere, rattristarsi, singhiozzare, piagnucolare, lagnarsi, gemere, disperarsi, lamentarsi, dolersi, compiangere, rimpiangere, rammaricarsi, dispiacersi...

PAURA

tremare, inorridire, scappare, svenire, morire, affannarsi, spaventarsi...

AMORE

innamorarsi, invaghirsi, voler bene, affezionarsi, abbracciare, legarsi, accogliere, intenerirsi...

BELLEZZA GIOIA TRISTEZZA

AGGETTIVI

allegria, felicità, contentezza, letizia, esultanza, ilarità, vivacità, brio, piacere, dolcezza, soddisfazione...

ammirare, meravigliarsi, stupirsi, commuoversi, estasiarsi, entusiasmarsi, sorprendersi, incantarsi... allegro, felice, contento, gioioso, ilare, sereno, giocondo, lieto, raggiante, soddisfatto, compiaciuto, gratificato, entusiasta... triste, infelice, dispiaciuto, desolato, scontento, affranto, insoddisfatto, deluso, malinconico, depresso...

PAURA

terrorizzato, impaurito, tremante, spaventato, intimorito, fifone, atterrito, sconvolto, sgomento, sbigottito...

AMORE

innamorato, affascinato, incantato, stregato, rapito, invogliato, ammaliato, invaghito, infatuato, appassionato...

BELLEZZA

stupendo, splendido, magnifico, incantevole, affascinante, grazioso, carino, piacevole, gradevole, delizioso, elegante, armonioso, equilibrato, proporzionato, armonico...

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ZIONE Il testo poetico U D O R P Come ti possono essere utili le parole della tavola del lessico per comporre poesie? Ecco alcune semplici regole. • Scegli il sentimento, ad esempio “la paura”; • cerca tra i nomi, i verbi, gli aggettivi, le parole che fanno rima tra loro, ad esempio: orrore/terrore; tremare/scappare; sgomento/tor mento; desolato/spaventato... • mettile insieme in modo che dicano qualcosa.

Ed ecco che cosa può venir fuori da questi accoppiamenti: CHE PAURA!

CHE PAURA!

Quel fantasma mi fa orrore e m’invade un gran terrore. Non la smetto di tremare: mi vien voglia di scappare!

Che paura, che sgomento, questo buio è un gran tormento! Sono proprio desolato d’esser tanto spaventato!

3 Ora prova tu! Consulta lo schema guida a p. 162 e la tavola del lessico a p. 163 e componi i tuoi versi. Dai un titolo alle tue poesie.

Titolo:

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Il testo poetico

PRODUZION E

4 Leggi questa poesia. Poi, imitando il poeta, scrivi tu una poesia usando l’anafora, cioè inizia ogni strofa nello stesso modo.

IL PIÙ BELLO DEI MARI Il più bello dei mari è quello che non navigammo. Il più bello dei nostri figli non è ancora cresciuto. I più belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti. E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto. N. Hikmet, Poesie d’amore, Mondadori

Il più bello

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Il più bello �������������������������������������� ������������������������������������������������������

I più belli ���������������������������������������� ������������������������������������������������������

E quello che vorrei dirti di più bello non te l’ho ancora detto.

5 Crea delle similitudini, cioè immagina a che cosa possono far pensare, a che cosa possono assomigliare gli elementi dati, come nell’esempio.

Le stelle sembrano piccole gemme nel blu del cielo.

Il fiume

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La neve

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Il vento

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6 Ora trasforma le tue similitudini in metafore, come nell’esempio. Le stelle, piccole gemme nel blu del cielo.

Il fiume

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La neve

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Il vento

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realistico ZIONE Il testo poetico U D O R P 7 Utilizza le similitudini o le metafore che hai realizzato per scrivere un breve testo poetico, come nell’esempio.

LE STELLE Brillano, splendono palpitano, occhieggiano le stelle, piccole gemme nel blu del cielo.

IL FIUME

LA NEVE

IL VENTO

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8 Leggi questa poesia. Poi, imitando il poeta, usa la personificazione, cioè fai agire un essere inanimato come se fosse un essere vivente.

VENNERO I FREDDI Vennero i freddi, con bianchi pennacchi e azzurre spade spopolarono le contrade. Il riverbero dei fuochi splendé calmo nei vetri. La luna era sugli spogli orti invernali. A. Bertolucci, La capanna indiana, Garzanti

Per capire Bianchi pennacchi: i fumi della terra umida, i fumi dei comignoli. Le spade azzurre: i rami spogli e gelati degli alberi.

VENNE IL CALDO

VENNE L’ALBA

Venne il caldo

Venne l’alba

con

con

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Il sole era

Il cielo

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Il testo poetico

PRODUZION E

A volte può sembrare, dopo aver letto un testo poetico, di non essere riusciti a comprendere fino in fondo ciò che voleva comunicarci il poeta. In alcuni casi, per riuscire a comprendere i suoi versi, può essere utile realizzarne la versione in prosa. Ciò significa riscrivere il testo poetico come testo “normale”.

9 Leggi la poesia e la relativa versione in prosa. RIFUGIO D’UCCELLI In alto c’è un pino distorto, sta intento ed ascolta l’abisso col fusto piegato a balestra. Rifugio d’uccelli notturni, nell’ora più alta risuona d’un battere d’ali veloce. Ha pure un suo nido il mio cuore sospeso nel buio, una voce; sta pure in ascolto, la notte. S. Quasimodo

RIFUGIO D’UCCELLI Nel buio della notte, un pino, posto su un dirupo, è contorto, piegato dal vento e proteso sull’abisso come per ascoltare i rumori lì intorno. Il pino offre rifugio agli uccelli notturni e sembra acquistare una voce: il battere d’ali degli uccelli tra i suoi rami, nel momento in cui la luna è alta nel cielo. Il cuore del poeta è come quel pino: anche il suo cuore è un nido, anch’esso ha una voce, anch’esso è aperto all’ascolto.

10 Ora leggi la poesia e prova tu a fare la versione in prosa. IL GRILLO

CRI... Sento cantare ogni sera fra l’erba del prato quel grillo; ma invano ricerco quel grillo che canta fra l’erba ogni sera. CRI... Forse sarà nella siepe. CRI... No, più vicino sul ciglio. CRI... Ora par più lontano del tiglio. CRI... Sembra più in là della siepe. CRI... Pare la voce dell’erba la voce di cose piccine che narri alle stelle piccine del cielo i sospiri dell’erba. D. Dini

Versione in prosa: Ogni sera sento fra l’erba del prato il CRI CRI del grillo, lo cerco ma non riesco mai a trovarlo. Sento il suo verso ����������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ��������������������������������������������������������������� ���������������������������������������������������������������

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LESSICO • p. 1 RIASSUNTO • p. 19 RIELABORAZIONE • p. 51 PRODUZIONE • p. 69

CHE SPASSO... Leggere! 5 Quaderno di Scrittura Testi: B arbara Fabiani, Sofia Caimi Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio Coordinamento e redazione: Carla Pugliese La Corte Responsabile di produzione: Francesco Capitano Progetto grafico: I Nani Grafici (Filippo Delle Monache, Elisabetta Giovannini) – Firenze Impaginazione: Una zebra a pois (Gloria della Gatta) – Vigevano (PV) Copertina: I Nani Grafici (Filippo Delle Monache, Elisabetta Giovannini) – Firenze Illustrazioni: Lara Poltronieri Ricerca iconografica: Carla Pugliese La Corte Referenze iconografiche: Shutterstock Stampa: T ecnostampa - Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 20.83.079.0 Per esigenze didattiche i testi sono stati quasi tutti ridotti e/o adattati. L’editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti. È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della casa editrice ELI. Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

Tutti i diritti riservati © 2020 ELI • La Spiga Edizioni info@elilaspigaedizioni.it


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CHE SPASSO... Leggere! • Quaderno di scrittura

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GIOCHIAMO tutti insieme con l’EDUCAZIONE CIVICA

Per imparare a: • riassumere • rielaborare un testo • scrivere creativamente Per ampliare il bagaglio lessicale

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Quaderno di scrittura 18/02/20 14:05


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