I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA
Intorno al 2000 a.C. gli popoli provenienti dall’Europa, si stanziarono in Anatolia dopo aver sottomesso le popolazioni locali. Gli Ittiti erano un popolo molto bellicoso, tanto da avere una classe di guerrieri di professione. La loro superiorità in battaglia era data anche dall’uso del cavallo e dal perfezionamento del carro da guerra.
Attorno al 1100 a.C. l’Impero babilonese fu invaso dagli Assiri Questo popolo fondò un nuovo Impero con capitale Ninive e iniziò una fase di espansione sotto i re Sargon e Assurbanipal.
di difesa. Ogni città costituiva uno Stato indipendente. I Sumeri non si organizzarono mai in uno Stato unito. Il potere era nelle mani di un re. I sacerdoti ricoprivano un potere religioso, ma avevano anche il ruolo di funzionari dello Stato.
CHI SA GOVERNARE
LE ACQUE DIVENTA RE
I grandi fiumi, accanto ai quali sorsero le prime grandi civiltà, offrivano molto all’essere umano: acqua, pesci da poter pescare, selvaggina, la possibilità di coltivare i terreni grazie all’acqua e al sedimento prezioso del limo. Ma era fondamentale che gli esseri umani sapessero regolare le piene dei fiumi con dighe e canali. Le inondazioni, infatti, potevano essere catastrofiche, cancellare raccolti, ma anche interi villaggi. C’era bisogno perciò di persone capaci di gestire la forza del fiume. Secondo gli storici e le storiche, i “regolatori ” del fiume erano delle persone importanti fra i primi popoli agricoli: gestivano i granai collettivi, decidevano i tipi di coltura, aprivano e chiudevano gli sbarramenti dei canali. Lentamente, con l’aumento dell’agricoltura e della popolazione, gli esseri umani che sapevano controllare i canali e le dighe diventarono capi delle comunità. A poco a poco, divennero
Intorno al 2000 a.C. la Mesopotamia venne invasa dagli Amorrei, un popolo nomade e guerriero che proveniva da un Paese chiamato Amurru (“Occidente”). Gli Amorrei finirono per fondersi con i Sumeri dando vita a una nuova civiltà, quella dei L’Impero babilonese raggiunse il massimo splendore sotto il regno di Hammurabi, che formulò le prime leggi scritte. Nel 538 a.C. i Persiani conquistarono la Mesopotamia, dando vita a un nuovo potente Impero.
GLI EGIZI
A partire all’incirca dal 4000 a.C., in Egitto, come già era avvenuto in Mesopotamia, l’agricoltura conobbe un grande sviluppo. In Mesopotamia, tuttavia, l’irrigazione dei terreni era affidata soprattutto all’iniziativa dell’essere umano, attraverso la realizzazione di una fitta rete di canali. In Egitto, invece, il Nilo allagava naturalmente i campi e li restituiva fertilizzati grazie al limo, un terriccio nero che vi si depositava. Nel corso del tempo, comunque, gli Egizi appresero le tecniche di canalizzazione del fiume, migliorando la distribuzione delle sue acque.
Le città egizie
Anche in Egitto la necessità di organizzare su vasta scala il lavoro agricolo fu all’origine della nascita delle città e di un’articolata organizzazione sociale. Tuttavia, mentre in Mesopotamia ciascuna città era autonoma dalle altre e aveva un proprio re, in Egitto tutte quante facevano capo a un regno unitario governato da un faraone
Nuovo RegnoGLI EBREI
Furono gli Egizi a chiamare gli Ebrei con il loro nome: Evert, che significa “andare oltre”. Da questo nome deriva quello con cui li conosciamo oggi.
Verso il 2000 a.C. gli Ebrei giunsero in Palestina partendo dalla Mesopotamia
Erano tribù nomadi, dedite alla pastorizia, guidate da Abramo, capo di una delle tribù.
Ebrei
Privi a lungo di un’organizzazione statale, gli Ebrei istituirono la monarchia solo nel I millennio a.C. Il sovrano più importante fu Salomone, che fece costruire il celebre Tempio di Gerusalemme.
Nascita di Cristo I patriarchi I Re La DiasporaLE PIRAMIDI
Una tradizione lunga “solo” mille anni
Circondate da mura, le città egizie avevano case, palazzi e templi. Le costruzioni più imponenti, invece, cioè le piramidi, non venivano edificate all’interno delle mura cittadine, ma in luoghi speciali dedicati al culto dei morti: per gli antichi Egizi, la vita nell’aldilà era infatti più importante di quella terrena.
I faraoni facevano costruire la piramide, che avrebbe conservato le loro spoglie, quando erano ancora in vita. Questa tradizione, iniziata verso il 2700 a.C., si interruppe circa mille anni più tardi, quando i faraoni scelsero per la loro sepoltura nuove tipologie di tombe. Furono i primi “turisti” dell’antico Egitto, i greci Ecateo ed Erodoto, a dare scherzosamente il nome di “piramidi” a queste singolari costruzioni: in greco, infatti, la parola significa “torte di frumento”!
Uno dei modi ipotizzati dagli studiosi e dalle studiose per innalzare i massi era quello che vedi nell’immagine qui sopra.
Il masso veniva alzato lateralmente grazie a lunghi pali, sotto i quali si infilavano poi degli spessori.
LE RAMPE
Il sollevamento dei massi era realizzato attraverso l’uso di rampe di forme diverse, a seconda della dimensione della piramide: quelle a spirale A avevano una pendenza minima; quelle su un lato B erano più brevi.
Slitte di legno per trasportare grossi e pesanti carichi.
LE CIVILTÀ DEI VALLINDI E DEI CINESI
Come vivevano
IN INDIA
I popoli della valle dell’Indo si dedicavano all’allevamento e all’agricoltura. Coltivavano frumento, riso, legumi e cotone, un arbusto dai fiori candidi dal quale si ricavava un batuffolo che veniva poi filato.
IN CINA
1 I Cinesi coltivavano miglio, frumento e soprattutto riso. I contadini, sottomessi al potere del re e dei militari, dovevano fornire lavoro per la comunità.
Uno tra questi era quello di costruire argini e canali, importanti per i terreni che si trovavano vicino al fiume Giallo.
2 La filatura della seta avveniva nel villaggio.
Se ne occupavano i contadini nei momenti di pausa dai lavori agricoli. Ma erano soprattutto le donne che si dedicavano al duro lavoro di trarre il filo dal bozzolo e poi di filarlo.
3 Con le fibre ricavate dal bambù i Cinesi costruivano edifici, ponti, tubature e anche oggetti di uso quotidiano. I fusti di bambù erano cavi, quindi perfetti per costruire tubi: con essi venivano irrigati i grandi campi di riso. Probabilmente anche scodelle, coltelli, vasi, oggetti di uso comune erano costruiti in bambù.
L’artigianato cinese era molto raffinato. Venivano lavorati oggetti in bronzo e porcellana e si utilizzava la lacca, un materiale con cui rivestivano gli oggetti in legno ottenendo un effetto lucido.
LE CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO
A partire dalla seconda metà del III millennio a.C., in alcuni territori lungo le coste del Mar Mediterraneo fiorirono civiltà con caratteristiche molto diverse da quelle che erano nate lungo i corsi dei grandi fiumi. Per i Cretesi e i Fenici, la fonte principale di sopravvivenza fu il mare. Infatti, si dedicarono soprattutto al commercio marittimo. Anche i Micenei, dopo avere conquistato la civiltà cretese, finirono per dedicarsi ai commerci marittimi.
Dai Cretesi ai Micenei
Intorno al 1400 a.C., i Cretesi caddero sotto il dominio dei Micenei. In tal modo, i Micenei diventarono anch’essi abili commercianti, diffondendo le loro merci non solo in Oriente, ma anche in Europa: manufatti micenei sono stati ritrovati in Italia, Germania, Spagna e perfino in Irlanda e in Inghilterra!
2500 a.C.
2000 a.C.
Cretesi
1500 a.C.
2000 a.C.
1500 a.C.
Micenei
1100 a.C.
I Fenici
Ma i più abili navigatori e commercianti del mondo antico furono i Fenici. Le loro agili navi avevano la chiglia, una robusta trave in legno sullo scafo che dava stabilità alla barca, e la doppia propulsione: vele e remi Essi furono i primi a navigare di notte, orientandosi con la Stella polare. Non solo, ai Fenici si deve anche la produzione del color porpora, con cui tingevano i tessuti, e il perfezionamento e la diffusione della fabbricazione del vetro
Per i Cretesi, il toro era un animale sacro. In suo onore erano organizzati dei giochi, nei quali i giovani e le giovani si esibivano in salti acrobatici su un toro.
Grazie alla posizione dell’isola di Creta, al centro del Mediterraneo orientale, i Cretesi si inserirono nei traffici commerciali tra l’Egitto e l’Asia Minore. Con le loro navi mercantili esportavano manufatti, olio e vino prodotti sull’isola. Per proteggere i commerci, i Cretesi organizzarono una flotta di navi da guerra. Arrivarono così a esercitare un dominio sul mare sia militare sia commerciale.
I Micenei erano abili costruttori di armi, come dimostra questa preziosa lama di pugnale.
I Fenici furono abilissimi artigiani: lavoravano i metalli e il vetro, con cui creavano ampolle, gioielli e vasi colorati.
GRECI
La civiltà micenea finì intorno al 1200 a.C. per mano dei Dori.
Fra il 1200 e l’800 a.C., la Grecia attraversò un periodo di arretramento culturale chiamato Medioevo ellenico. Durante questi secoli bui, tuttavia, maturarono le condizioni per una rinascita della civiltà greca: nacque la polis, la città-stato diventata simbolo di tale civiltà. Due furono le poleis più importanti: Atene e Sparta.
Atene era caratterizzata da una società dinamica: giunse infatti a istituire la democrazia, ossia il “governo del popolo”.
Sparta, invece, era caratterizzata da una società rigida e militarista: solo gli spartiati, cioè gli aristocratici dediti alla guerra, godevano di tutti i diritti. Le altre classi sociali ne avevano pochissimi o addirittura nessuno.
1500 a.C.
1000 a.C.
500 a.C. Nascita di Cristo
Greci
Tra l’VIII e il VI secolo a.C., i Greci colonizzarono le coste della Sicilia e dell’Italia meridionale e chiamarono quell’area
Magna Grecia.
La lotta contro i Persiani e la guerra del Peloponneso
Nel V secolo a.C., Atene e Sparta si allearono contro l’immenso Impero persiano e riuscirono a sconfiggerlo. Successivamente, però, fra le due poleis scoppiò la guerra del Peloponneso per l’egemonia sulla Grecia. Vinse Sparta, ma le altre poleis si ribellarono al suo dominio. Indebolite dai continui conflitti, le poleis furono sottomesse da Filippo II, re di Macedonia, perdendo la loro libertà (338 a.C.).
L’Impero di Alessandro e i regni ellenistici
Il figlio di Filippo, Alessandro, dopo aver consolidato il dominio sulle città greche, si lanciò in una grande avventura: la conquista dell’Impero persiano, che realizzò in pochissimi anni (324 a.C.).
Alla sua morte, però, il suo Impero si sgretolò in vari regni, detti ellenistici perché eredi della grande civiltà greca.
Filippo II
innovò l’esercito introducendo la falange, un’unità di combattimento composta da 8.000 fanti, dotati di lunghe lance.
ALESSANDRO MAGNO
Quando iniziò la conquista dell’Impero persiano, Alessandro aveva solo 22 anni. Fu un condottiero talmente valoroso da meritare il titolo di Magno. Inoltre era molto istruito: il suo maestro fu il grande filosofo greco Aristotele. Durante la sua impresa, fondò numerose città che portavano il suo nome: la più importante fu Alessandria d’Egitto. Qui fece costruire un faro, considerato una delle sette meraviglie del mondo antico.
L’ITALIA PRIMA DI ROMA
La penisola italica fu abitata fin dai tempi più antichi. Tuttavia, lo sviluppo di civiltà evolute avvenne in ritardo rispetto ai territori che abbiamo considerato finora. La nostra penisola, infatti, aveva pianure limitate e spesso malsane. Anche molte delle sue coste erano paludose e infestate da malattie, come la malaria. Per questo motivo, le varie popolazioni si stanziarono sui monti e sulle colline, che erano molto più salubri, ma al tempo stesso ostacolavano i contatti e gli scambi commerciali, due fattori importanti per l’evolversi della civiltà.
Ciò avvenne solo nel corso del I millennio a.C., grazie agli Etruschi, ai Greci e ai Fenici (o Cartaginesi). Mentre gli Etruschi svilupparono la loro civiltà all’interno della penisola italica, Greci e Fenici la importarono dai loro luoghi di origine, contribuendo alla civilizzazione della penisola.
Un mosaico di popoli
Tra i popoli più antichi che abitarono la penisola vi furono i Liguri, i Sardi, i Sicani e i Camuni. A questi popoli originari, in ondate successive, se ne aggiunsero altri, tutti di origine indoeuropea Quindi, a partire dall’VIII secolo a.C., fu la volta dei Greci e dei Fenici. Infine, nel V secolo a.C., giunsero i Celti.
La civiltà etrusca e la nascita di Roma
Nel frattempo, però, erano accaduti due eventi importanti:
• il fiorire della civiltà degli Etruschi, frutto della fusione con una civiltà che esisteva già, quella villanoviana;
• la nascita, su un colle in prossimità del Tevere, di un villaggio di pastori e agricoltori da cui si svilupperà Roma
I Celti, molto abili a lavorare i metalli, erano guidati da un’aristocrazia guerriera. Nella loro società grande importanza avevano i druidi, cioè i sacerdoti, che avevano anche il compito di tramandare il sapere e le leggi. Le donne avevano gli stessi diritti degli uomini.
I Camuni erano un popolo seminomade di origine incerta. Nel corso dei secoli, la loro cultura subì continue evoluzioni, come testimoniano le oltre 200 mila incisioni rupestri eseguite dai Camuni in un arco di tempo di circa 8000 anni!
I Greci e i Fenici si insediarono lungo le coste dell’Italia meridionale, della Sicilia e della Sardegna.
I Greci, in particolare, diedero vita alla splendida civiltà della Magna Grecia.
Quasi tutti i popoli che occuparono la parte centro-meridionale della penisola sono considerati “popoli italici”. Pur diversi gli uni dagli altri, erano accomunati dalla pratica della pastorizia, che li costringeva a un tipo di vita seminomade.
GLI ETRUSCHI
Abili marinai e mercanti, gli Etruschi entrarono spesso in conflitto con Greci e Fenici per il controllo dei traffici nel Mar Tirreno.
Dal loro territorio originario (l’attuale Toscana), si espansero nella Pianura Padana, dove eseguirono diverse opere di bonifica, e lungo la fascia tirrenica.
ROMA
Tra l’VIII e il VII secolo a.C., da originario villaggio di pastori e agricoltori, Roma diventò una vera e propria città, retta da una monarchia. In quel periodo, però, fu soggetta agli Etruschi, dai quali riuscì a rendersi autonoma nel corso del VI secolo a.C., diventando una repubblica. Da allora iniziò a espandersi nella penisola, sconfiggendo tutti i popoli che l’abitavano.
ROMA E IL “MARE NOSTRUM”
Conquistata l’Italia, Roma continuò la sua espansione oltre i confini della penisola estendendosi a tutto il Mediterraneo. Prima conquistò la sua parte occidentale, fino ad allora controllata da Cartagine, poi la sua parte orientale, dominata dai regni ellenistici. Il Mediterraneo diventò così per i Romani il “Mare Nostrum”: per la prima e unica volta nella storia, questo mare venne unificato sotto un solo dominio Parallelamente alla sua espansione nel Mediterraneo, Roma si lanciò alla conquista dell’Europa, arrivando a stabilire i suoi confini orientali lungo il corso dei fiumi Reno e Danubio. A nord giunse fino in Gran Bretagna.
Nata durante la seconda guerra punica come base militare dei Romani, Tarragona divenne una splendida città, dotata di mura ciclopiche e di importanti monumenti.
Dopo la conquista romana, Atene conservò il suo ruolo di prestigioso centro culturale, in grado di influenzare profondamente la stessa civiltà romana.
Leptis Magna, fondata dai Fenici, e Cirene, fondata dai Greci, dopo la conquista romana diventarono fra le più importanti città africane dell’Impero.
Da Repubblica a Impero
Questa grandiosa opera di conquista ebbe delle importanti conseguenze sulla società romana, che fin dalle origini fu caratterizzata da lotte interne. A mano a mano che il dominio di Roma si estendeva a nuovi territori, maggiori erano anche i problemi e i conflitti da risolvere. Alla fine le istituzioni della Repubblica non riuscirono più a gestirli e nacque l’Impero.
Strade, rotte marittime e città
I primi due secoli furono sostanzialmente favorevoli a questa nuova forma di governo: tutti i territori conquistati furono collegati da una fitta rete di strade e di rotte marittime, che incoraggiarono gli scambi e la produzione di beni. Sorsero, inoltre, nuove città, mentre a quelle che già esistevano i Romani diedero la loro impronta inconfondibile. Tutti gli abitanti di questo immenso Impero finirono per diventare cittadini romani.
ROMA IMPERIALE
Durante l’Impero, Roma conobbe un incredibile sviluppo. Sotto Augusto, in particolare, la città venne trasformata radicalmente, al punto che l’imperatore stesso affermò di averla trovata “di terracotta” e di averla lasciata “di marmo”. Con una popolazione che aveva ormai raggiunto un milione di abitanti, Roma venne divisa in 14 “regioni” (gli attuali rioni), articolate in quartieri. Nel 64 d.C., durante l’Impero di Nerone, uno spaventoso incendio distrusse o danneggiò gravemente ben 10 delle 14 “regioni”: per evitare il diffondersi degli incendi, l’imperatore fece ricostruire la città con strade più ampie, affiancate da portici, e con edifici senza pareti in comune con altri, di altezza limitata e costruiti con materiali non infiammabili (pietra e mattoni).
CINQUE SECOLI DI CONQUISTE
espansione romana fino al 200 a.C.
espansione alla fine della Repubblica massima espansione dell’Impero romano
Reno
Danubio
Spagna
Roma
Danubio
Mar N ero
Macedonia
Atene
Grecia
Bisanzio
Asia
Mar
Il cardo e il decumano erano le due vie principali, che si intersecavano perpendicolarmente.
Cartagine
Tigri
Alessandria Mesopotamia
Egitto
Nilo
Mar
Rosso
Un accampamento stabile: nel tempo, infatti, costruzioni in muratura presero il posto delle classiche tende militari. Da accampamenti come questo spesso si svilupparono vere e proprie città
Gallia Gran BretagnaLa grande forza di Roma era nella sua organizzazione militare. Grazie a un esercito ben strutturato, alle sue armi e alle efficienti macchine da guerra, nel corso di cinque secoli Roma giunse a imporre il suo dominio su tutti i popoli del Mediterraneo e su gran parte di quelli europei. Puoi osservare le fasi di questa espansione sulla carta della pagina precedente.
I soldati romani indossavano un’armatura, la lorica, che poteva essere di cuoio, di ferro oppure mista.
In testa portavano un elmo
Le armi erano il gladius, una spada piccola e facile da maneggiare, e la lancia
Sotto la lorica portavano una tunica lunga fino al ginocchio.
Il fardello conteneva un mantello, che serviva anche da coperta, e l’occorrente per il rancio (razioni di cibo e recipienti vari). C’erano anche una vanga, una falce, un’accetta…
Ciascun soldato era dotato di un fardello, cioè di un bagaglio appeso a un’asta, il quale conteneva gli effetti personali
Lo scudo era di legno e cuoio oppure di ferro.
Ai piedi indossavano le calighe, calzature dalla suola pesante e chiodata per affrontare i terreni accidentati.
SOTTO LA SPINTA DI ATTILA
Oceano Atlantico
Svevi
Mare del N o rd
Angli Sassoni Franchi
Visigoti
Reno
Regno di Siagrio Burgundi
Danubio
Alamanni
Regno di Odoacre
Roma
Danubio
Ma r N ero
Costantinopoli
Mar
Vandali
Caspio
Impero d’Oriente
M are M editerraneo
EufrateTigri
Gli Unni erano nomadi e vivevano di razzie, saccheggiando villaggi che poi incendiavano.
Nilo
Mar
Rosso
Per combattere, gli Unni si servivano di arco e frecce con punte in osso.
Vivevano in carovane e passavano gran parte del tempo a cavallo, da cui si dice che non scendessero mai.
A partire dal III secolo d.C. l’Impero romano iniziò la sua decadenza. Ripetute crisi portarono alla sua divisione in due parti: l’Impero romano d’Oriente e l’Impero romano d’Occidente. Quest’ultimo, militarmente più debole, a fatica riusciva a sostenere la pressione esercitata dai barbari sui suoi confini. A un certo punto questa pressione diventò incontenibile: per scampare al pericolo rappresentato dagli Unni, un popolo di feroci guerrieri guidati da Attila, i barbari ruppero infatti ogni difesa, riversandosi entro i confini dell’Impero d’Occidente. Qui diedero vita ai regni romano-barbarici, che puoi osservare sulla carta della pagina precedente.
Per non procurare ferite all’animale, mettevano pezzi di carne cruda sotto la sella, che così emanava un odore nauseabondo.
Vestiti di pelli animali, indossavano delle specie di pantaloni, un capo di vestiario che i Romani non utilizzavano.
Erano talmente abili nel cavalcare, che non utilizzavano nemmeno le staffeAMERICA
Questo continente è formato da due parti: l’America settentrionale e l’America meridionale, fra loro unite da una striscia di terra e da un cordone di isole, cioè l’America centrale. La sua superficie (oltre 40 milioni di km2) si estende dal Mar Glaciale Artico, a nord, fino a sfiorare l’Antartide, a sud. Sul lato occidentale corre una lunga catena montuosa, che prende il nome di Montagne Rocciose, in America settentrionale, e di Cordigliera delle Ande, in quella meridionale. Nella parte centrale si trovano vaste pianure percorse da grandi fiumi.
PARCO DI YELLOWSTONE
Per la sua forma, l’America attraversa tutte le fasce climatiche e dunque presenta ambienti molto vari.
A nord e a sud i territori sono coperti di ghiacci; poi compare una vegetazione fatta di muschi e pochi cespugli, abitata da lupi e alci. A nord e sui rilievi meridionali più alti, vi sono immense foreste di pini e abeti. Le fasce intermedie, con climi temperati, sono occupate da foreste di latifoglie (querce, aceri...) e da praterie, percorse da mandrie di bufali. In America meridionale si trova la foresta Amazzonica, dove vive una grande varietà di animali.
AFRICA
Compresa fra gli oceani Atlantico e Indiano, l’Africa ha una forma compatta con una sola grande isola: il Madagascar. Ha un territorio piatto, con montagne poco elevate, ma sul lato orientale ospita un altopiano e alcuni alti vulcani tra cui il Kilimangiaro (5895 m), allineati lungo la Grande Rift Valley, una frattura che taglia il continente per 6000 chilometri. Qui si trovano molti grandi laghi: dal più esteso, il lago Vittoria, nasce il Nilo, il fiume più lungo del mondo, che va a gettarsi nel Mar Mediterraneo. A sud-est scorre il fiume Zambesi, che in un tratto forma le imponenti cascate Vittoria, mentre a ovest scorrono due altri grandi fiumi, il Congo e il Niger
DESERTO DEL SAHARA
CASCATE VITTORIA
Tagliata a metà dall’Equatore, l’Africa presenta svariati climi e ambienti naturali. La fascia settentrionale ospita ambienti mediterranei, a sud dei quali si estende il vasto deserto del Sahara. Dopo il deserto si alternano steppe e savane, povere di vegetazione. Nelle regioni centrali le piogge sono intense e crescono ampie foreste pluviali, ricche di vegetazione e di fauna, seguite da altre zone con savane e steppe. Ancora più a sud s’incontrano i deserti del Kalahari e del Namib. La punta meridionale dell’Africa ospita di nuovo la savana e un ambiente mediterraneo.
ASIA
L’Asia è il continente più esteso e articolato, comprende molte penisole e grandi isole. È attraversata da diverse catene montuose, tra cui l’Himalaya, che ospita le cime più alte della Terra come il monte Everest (8848 m). Da lì scendono grandi corsi d’acqua, come la Lena, il Gange, i fiumi Azzurro e Giallo, che sfociano nel Mar Glaciale Artico e negli oceani Indiano e Pacifico, dopo aver attraversato vaste pianure. In Asia si trova il Mar Caspio, un vasto lago salato. Molte parti del continente si sono formate da pochi milioni di anni, perciò sono interessate da forti eruzioni vulcaniche e terribili terremoti.
Poiché è molto estesa, l’Asia presenta un’ampia varietà di climi. La fascia settentrionale è occupata dalla tundra, con muschi e licheni, sotto la quale si estendono foreste di conifere, poi praterie e steppe Nell’Asia sud-occidentale s’incontrano i deserti caldi della Penisola araba e del Pakistan, mentre le regioni centrali ospitano deserti freddi, come il Gobi e il Taklamakan. Le penisole indiana e indocinese hanno un clima monsonico e sono caratterizzate dalla giungla; mentre l’arcipelago indonesiano, con clima equatoriale, è ricoperto da foreste pluviali. A ridosso del Mediterraneo e dell’Asia orientale sono presenti ambienti temperati.
FIUME GANGEOCEANIA
Posta a sud-est dell’Asia, l’Oceania è formata da: una massa continentale, l’Australia; tre grandi isole, la Nuova Guinea e le due che formano la Nuova Zelanda; tre arcipelaghi, cioè Melanesia, Micronesia e Polinesia, con molte piccole isole nell’Oceano Pacifico. Le sue dimensioni dunque sono enormi se si considerano le superfici marine, ma se consideriamo solo le terre emerse, l’Oceania è il continente più piccolo. L’Australia è perlopiù piatta, la costa orientale ospita una bassa catena
BARRIERA CORALLINA
L’Oceania è estesa in gran parte nell’emisfero australe, fra la fascia equatoriale e quella temperata; ha climi caldi con precipitazioni variabili da un luogo all’altro. L’Australia centrale è molto arida e ospita vasti deserti, steppe e savane; solo parte delle coste, che sono bagnate dalle piogge, hanno foreste e ambienti mediterranei, che sono stati in parte trasformati in colture agricole. La Nuova Zelanda è ricca di boschi, pascoli e campi coltivati, mentre la Nuova Guinea, vicina all’Equatore, è coperta di foreste pluviali.
ARTIDE E ANTARTIDE
L’Artide corrisponde alle terre emerse poste oltre il Circolo Polare Artico, che vicino al Polo Nord risultano ghiacciate per uno spessore di qualche metro. L’Artide non ha vegetazione, ma ospita una ricca fauna che si alimenta delle risorse del mare: orsi polari, mammiferi marini (foche, trichechi, balene) e una grande varietà di uccelli. La presenza umana si riduce a piccoli gruppi nomadi, gli Inuit dell’America e i Sami dell’Eurasia, che vivono di caccia e pesca e trascorrono l’inverno ai margini della tundra.
L’Antartide è un continente quasi interamente ricoperto di ghiacci, posto al centro della Calotta Polare Antartica. È attraversato da una lunga catena montuosa, da cui scendono ghiacciai che, arrivati al mare, formano piattaforme di ghiaccio da cui si staccano gli iceberg. Solo nei pochi tratti scoperti crescono muschi e licheni. Dalle alghe e dal plancton marino dipende la fauna: mammiferi marini (foche, leoni marini e balene), pinguini e un’ampia varietà di uccelli. Nessuna popolazione umana abita qui stabilmente, ma vi sono basi scientifiche che ospitano ricercatori e ricercatrici provenienti da tutto il mondo.
EUROPA
L’Europa si trova interamente nell’emisfero boreale, prevalentemente nella zona temperata. Il suolo particolarmente fertile e il clima tendenzialmente mite hanno reso l’Europa un luogo privilegiato per gli insediamenti umani. Definire i confini dell’Europa non è semplice, perché a est i confini naturali non sono così definiti.
La dividono dall’Asia la bassa catena montuosa dei Monti Urali, il fiume Ural, un tratto della costa del Mar Caspio e a sud i Monti del Caucaso. A nord si trova l’Oceano Artico, a ovest è bagnata dall’Oceano Atlantico, a sud dal Mar Mediterraneo, che continua nel Mar Nero.
MONTI DEL CAUCASO
Di conseguenza, anche la flora e la fauna variano a seconda che ci si trovi nelle terre oltre il Circolo Polare Artico, dove si trovano renne, volpi artiche e orsi polari, o che ci si trovi in una costa del Mar Mediterraneo, dove si trovano cinghiali, caprioli e daini
COSTE DEL MEDITERRANEO
L’Europa ha paesaggi molto vari: catene montuose, vaste pianure, grandi penisole. In questo continente le coste sono particolarmente estese e vanno dai freddi fiordi bagnati dall’Oceano Artico, alle calde
Regioni e province
L’Italia è divisa in 20 regioni, 5 delle quali sono “a statuto speciale”, hanno cioè poteri più ampi a causa delle loro particolari condizioni: o una posizione di confine, con la conseguente presenza di minoranze linguistiche (è il caso della Valle d’Aosta, del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia), oppure la natura di isola (come nel caso della Sicilia e della Sardegna). Ciascuna regione si suddivide poi in province e in comuni. In alcune regioni sono state istituite le città metropolitane, che comprendono anche i comuni vicini. Sulla carta della pagina precedente, oltre alle regioni, puoi riconoscere anche due piccoli Stati autonomi: si tratta della Repubblica di San Marino e della Città del Vaticano
Le regioni dei Romani
I Romani furono i primi a dividere il territorio italiano in regioni, una divisione che risale all’epoca dell’Impero. Come puoi vedere sulla carta qui sotto, le regioni presenti erano solo 11; inoltre, la Sicilia e la Sardegna non erano comprese, perché non considerate territorio italiano, ma province dell’Impero. Nella divisione romana alcune regioni occupavano all’incirca la medesima area su cui si estendono oggi, conservandone in certi casi anche il nome.
(AugustaTorinoTaurinorum)
Milano (Mediolanum)
LIGURIA
Genova (Genua)
Mare Ligusticum
Verona Aquileia
AEMILIA
Ravenna
Arezzo (Arretium) Ancona
ETRURIA UMBRIA
Roma
SAMNIUM
Benevento (Beneventum)
APULIA ET CALABRIA
Taranto
LUCANIA ET BRUTTIUM
VALLE D’AOSTA
PRIMATI ITALIANI
• Prima a istituire un Parco Nazionale (Gran Paradiso, 1922)
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Gran Paradiso
• Presenza di numerosi castelli medievali e tardogotici (Cly, Fenis, Savoia, Ussel, Bard, Issogne...)
Superficie: 3 261 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Valle d’Aosta: 122 800 ab
13,3%
Montagna
CAPOLUOGO: Aosta
È completamente montuosa e dal punto di vista politico è una regione a statuto speciale.
VALLE D’AOSTA
TERRITORIO
monti
• Alpi Graie
• Alpi Pennine
Cime più importanti:
• Monte Bianco
• Monte Cervino
• Gran Paradiso
• frutta
• cereali
• patate
• foraggio
PROVINCE: Aosta
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
Dora Baltea fiumi
lavorazione di:
• legno
• metalli
• filati
clima
alpino
• invernale
• estivo
• culturale
artigianato
turismo
PRIMATI ITALIANI
• Produzione di cioccolato
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Gran Paradiso
• Parco Nazionale della Val Grande
• Fitta rete di comunicazioni stradali e ferroviarie
Superficie: 25 387 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Piemonte: 4 235 000 ab.
Superficie aree protette
7%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Torino
È situato nel nord della penisola e non ha sbocchi sul mare.
PIEMONTE
PROVINCE: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-CusioOssola, Vercelli
ECONOMIA TERRITORIO
pianure
Pianura Padana
• Langhe
• Monferrato colline
monti
• Alpi: Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Marittime
• Appennino Ligure
• Lago Maggiore
• Lago d’Orta laghi
in pianura:
• grano
• mais
• foraggio
• riso
in collina:
• viti
• alberi da frutta
• automobilistica
• elettronica
• alimentare
• tessile
allevamento
agricoltura
industria
fiumi
clima
• alpino sui rilievi
• continentale in pianura
• temperato sulle sponde dei laghi
• invernale
• culturale
turismo
LOMBARDIA
Sondrio
Bellano
Bellagio
Erba
Busto
Abbiategrasso
PRIMATI ITALIANI
• Maggiori esportazioni
• Sistema agroalimentare più importante
• Primo produttore di latte
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale dello Stelvio
Superficie: 23 846 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Lombardia: 9 970 000 ab.
Clusone
Albino Lovere
Merate Sarnico
Treviglio
Montagna
Italia Lombardia
Superficie aree protette
5,6%
Darfo Boario Terme
Desenzano
Mantova
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Milano
È la regione più popolosa d’Italia.
LOMBARDIA
PROVINCE:
Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese
ECONOMIA TERRITORIO
pianure
Pianura Padana
di origine morenica colline
• Alpi Retiche
• Alpi Orobie monti
• cereali
• barbabietole da zucchero
• foraggio
• ortaggi
• vite
• alberi da frutta
• Lago Maggiore
• Lago di Como
• Lago d’Iseo
• Lago di Garda laghi
• Po
• affluenti del Po, tutti di sinistra fiumi
• alimentare
• siderurgica
• tessile
• elettronica
• editoriale
• farmaceutica
• informatica
allevamento
• alpino sui rilievi
• continentale in pianura
• invernale
agricoltura
industria
clima turismo
• temperato sulle sponde dei laghi
• culturale
VENETO
PRIMATI ITALIANI
• Principale produttore di vini
DOP (Denominazione di Origine Protetta)
• Principale produttore di noci
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
Villafranca
Pieve di Cadore
Longarone
Ponte nelle Alpi Agordo
Belluno
Conegliano
Castelfranco
CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA
Superficie: 18 407 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Veneto: 4 835 000 ab.
Superficie aree protette
5,1%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Venezia
È una regione con una grande varietà di paesaggi.
VENETO
TERRITORIO
• Veneta
• Padana pianure
• Monti Berici
• Colli Euganei colline
• Dolomiti
• Prealpi Venete monti
• bovini
• suini
• animali da cortile
• mais
• barbabietole da zucchero
• ortaggi
• olivi
PROVINCE:
Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza
ECONOMIA
allevamento
fiumi
coste
agricoltura
Po e i suoi affluenti di sinistra:
• Adige
• Brenta
• Piave
Lago di Garda laghi clima
4 zone climatiche:
• zona padana
• zona adriatica
• zona alpina
• zona lacustre
grande:
• chimica
• metallurgica
• peltrolchimica piccola e media:
• calzaturiera
• ottica
acqualcoltura
• vetro
• ceramiche
• invernale
• estivo
• culturale
industria
pesca
artigianato
turismo
TRENTINO-ALTO ADIGE
PRIMATI ITALIANI
• Regione più sostenibile per l’ambiente
• Bolzano sempre ai primi posti come città più vivibile
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale dello Stelvio
• Trento e Bolzano: località turistiche e centri economici
Superficie: 13 606 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Trentino-Alto Adige: 1 077 000 ab.
Superficie aree protette
20,8%
Montagna
Italia
Trentino-Alto
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
È la regione italiana situata più a nord.
CAPOLUOGO: Trento
TRENTINO-ALTO ADIGE
TERRITORIO
monti
• Alpi Retiche
• Dolomiti
Cime più importanti:
• Cevedale
• Ortles
• Marmolada
bovini
PROVINCE: Bolzano, Trento
ECONOMIA
allevamento
• mele (coltivazione più diffusa)
• viti agricoltura
• alimentare
• tessile
• meccanica
Adige, che attraversa la regione da nord a sud fiumi alpino clima turismo
• invernale
• estivo
• culturale
industria
FRIULI-VENEZIA GIULIA
Tarvisio
IN PRIMO PIANO
• Porti principali:
Trieste, Monfalcone, Grado
Superficie:
Italia: 58 850 000 ab.
Friuli-Venezia Giulia: 1 194 000 ab.
Tarcento
Cividale del Friuli
Codroipo
Palmanova Gradisca d’Isonzo
San Giorgio di Nogaro
Latisana
Lignano Sabbiadoro
Cervignano
Aquileia Grado
Monfalcone
Friuli-Venezia
Superficie aree protette
6,8%
Settore
Muggia
È una regione di confine che ospita numerose minoranze linguistiche, tutelate dallo Stato: ladini, sloveni, tedeschi.
CAPOLUOGO: Trieste
FRIULIVENEZIA GIULIA
TERRITORIO
Pianura Veneta pianure
• bovini
• suini
• animali da cortile
• Prealpi Carniche
• Carso colline
• Prealpi Giulie
• Alpi Carniche
• Alpi Giulie monti
• mais
• grano
• patate
• vite
fiumi
coste
• alpino a nord
• più mite a sud clima
• cantieristica
• navale
• tessuti
PROVINCE:
Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine
ECONOMIA
allevamento
• invernale
• estivo
• culturale
agricoltura
industria
turismo
PRIMATI ITALIANI
• Consumo di suolo di fascia costiera e di pendenza
Superficie: 5 416 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Liguria: 1 506 000 ab.
Superficie aree protette
5%
Montagna
Italia
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO:
Genova
È una stretta striscia di terra che si affaccia sul Mar Ligure.
LIGURIA
TERRITORIO
coste
• a ovest: basse e sabbiose
• a est: alte e rocciose
monti
• Alpi Marittime
• Appennino
Ligure
• viti e olivi
• ortaggi
• frutta
• fiori e piante
PROVINCE:
Genova, Imperia, La Spezia, Savona
ECONOMIA
allevamento
fiumi
• verso il Po:
Tanaro
Scrivia
Trebbia
• verso il mare: corso breve e spesso in secca
presenza di:
• porti
• cantieri
• raffinerie
agricoltura
pesca
industria
clima
mediterraneo
turismo
EMILIA-ROMAGNA
PRIMATI ITALIANI
• Prima nella raccolta differenziata
• L’Università più antica, fondata a Bologna nel 1088
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi
Superficie: 22 453 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Emilia Romagna: 4 443 000 ab.
Superficie aree protette
4,2%
Italia
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Bologna
È una delle regioni più estese d’Italia.
EMILIAROMAGNA
TERRITORIO
Pianura Padana pianure
Appennino Tosco-Emiliano
monti
Cime principali:
• Monte Cimone
• Monte Falterona
• Monte Fumaiolo
Valli di Comacchio lagune
Po e i suoi affluenti di destra:
• Trebbia
fiumi
• Taro
• Secchia
• Panaro
basse e sabbiose coste
• bovini
• suini
• frumento
• barbabietole da zucchero
PROVINCE: Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio-Emilia, Rimini
ECONOMIA
allevamento
• frutta agricoltura
• meccanica
• automobilistica
• chimica
• peltrolchimica
• abbigliamento
• ceramica
• tessile
industria
acqualcoltura: anguille e cefali pesca
clima
• continentale nell’entroterra
• marittimo lungo le coste
soprattutto estivo
turismo
TOSCANA
Pontremoli
I.
CURIOSITÀ
PRIMATI ITALIANI
• Ai primi posti per il risparmio energetico
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
• Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi
I. di Capraia
Alpi Apuane Carrara Massa
Forte dei Marmi
Camaiore
Lucca
Viareggio San Giuliano Terme
I. Pianosa
Montecatini
Capannori
Sesto Fiorentino
Fiesole
I
Superficie: 22 987 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Toscana: 3 660 000 ab.
Pisa Arno
Livorno
Cascina
Empoli Scandicci
Pontedera San Miniato
Poggibonsi
San Gimignano
Volterra Rosignano Marittimo
Cecina
Campiglia Marittima
Piombino
Portoferraio
Cecina Colle
Val d’Elsa
Massa Marittima
Follonica
Castiglione della Pescaia
S. Giovanni Valdarno
Monte
Sinalunga
Sansepolcro
I. del Giglio
Superficie aree protette
6,1%
Arcidosso
San Savino Orbetello
Cortona
Montepulciano Pienza
Chianciano Terme Chiusi Roccastrada
Albegna
Manciano
LAZIO
I. di Giannutri
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Firenze
È la regione più grande dell’Italia centrale.
TOSCANA
TERRITORIO
• Valdarno
• Maremma pianure
• Monti del Chianti
• Colline Metallifere colline
• Appennino Tosco-Emiliano
• Alpi Apuane monti
• Arno
• bovini (di razza Chianina)
• ovini
• viti
• olivi
• girasoli
• tabacco
• ortaggi
• alimentare
• siderurgica
• chimica
PROVINCE: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, MassaCarrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
fiumi clima
• fiumi minori soggetti a periodi di secca nella stagione estiva
• basse e sabbiose
• promontori rocciosi
• Arcipelago Toscano coste
• appenninico sui rilievi
• marittimo lungo le coste
• metallurgica
• tessile
• calzaturiera
lavorazione di:
• tessuti
• cuoio
• oro
• ceramica e paglia
• culturale
• termale
• agriturismi
artigianato
turismo
• Ai primi posti per il sistema museale
• Grotte carsiche di Monte Cucco tra le più grandi dell’Italia centrale
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Superficie: 8 464 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Umbria: 853 000 ab
Superficie aree protette
7,5%
Montagna
Italia
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Perugia
È situata nel cuore della penisola, non ha sbocchi sul mare.
UMBRIA
TERRITORIO
monti
Appennino
Umbro-Marchigiano:
laghi
Trasimeno
PROVINCE:
Perugia, Terni
fiumi
• Tevere
• Nera
• Velino con la cascata delle Marmore
• viti e olivi
• frumento
• girasole
• tabacco
• barbabietola da zucchero grande:
• chimica
• metallurgica
• peltrolchimica piccola e media:
• calzaturiera
• ottica
ECONOMIA
agricoltura
industria
artigianato
clima
• continentale sui rilievi
• mite in collina
turismo
PRIMATI ITALIANI
• Secondo posto nel consumo di energia pulita (solare e fotovoltaica)
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale dei Monti Sibillini
• Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi (Grotte di Frasassi)
Superficie: 9 401 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Marche: 1 482 000 ab.
Superficie aree protette
9,6%
Falconara Marittima
Osimo
Corridonia
Montegranaro
Civitanova Marche
Porto Sant’Elpidio
Porto San Giorgio
San Benedetto del Tronto
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Ancona
In questa regione, già dal Medioevo, si è sviluppata la produzione della carta.
MARCHE
TERRITORIO
PROVINCE:
Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino
ECONOMIA
colline
Appennino Umbro-Marchigiano monti
• bovini
• suini allevamento
• frumento
• mais
• girasoli
• olivi
• ortaggi
• viti
• corso breve
• carattere torrentizio fiumi
• basse e sabbiose
• unico promontorio è il Monte Conero coste
clima
• appenninico sui rilievi
• marittimo lungo le coste
• soprattutto piccole e medie aziende
• calzaturiera
• cartaria
• strumenti musicali
agricoltura
industria
pesca
• balneare
• culturale
turismo
ABRUZZO
Vomano
Penne
Martinsicuro
Tortoreto
Giulianova
Roseto
Mare
Silvi Marina
Montesilvano
Pescara
Francavilla al Mare
Ortona
Lanciano
Fossacesia
Vasto
San Salvo
PRIMATI ITALIANI
• Maggior numero di aree verdi
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
• Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
• Parco Nazionale della Maiella
Superficie: 10 832 km² Montagna
Italia: 58 850 000 ab.
Abruzzo: 1 270 000 ab.
Superficie aree protette
28,2%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO:
L’Aquila
È la regione nella quale si trovano le cime più alte degli Appennini.
ABRUZZO
TERRITORIO
colline
monti
PROVINCE:
Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo
ECONOMIA
ovini
fiumi
Appennino
Abruzzese
Cime principali:
• Gran Sasso
• La Maiella
• zafferano
• liquirizia
• patate
• cereali
• viti
• olivi
• tabacco
• barbabietole da zucchero
• Pescara
• Sangro
• brevi e a carattere torrentizio
basse e sabbiose coste
• meccanica
• chimica
• alimentare
• tessile
• farmaceutica
allevamento
agricoltura
industria
pesca
• continentale sui rilievi
clima
• temperato lungo le coste
• balneare
• culturale
turismo
PRIMATI ITALIANI
• Maggior numero di occupati nel settore terziario
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
• Parco Nazionale del Circeo
• Giardino dei mostri di Bomarzo
Civitavecchia
Superficie: 17 232 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Lazio: 5 715 000 ab.
Superficie aree protette
13,5%
Settore primario Settore secondario
In questa regione si trova Roma, la capitale dello Stato Italiano.
PROVINCE:
LAZIO
TERRITORIO
CAPOLUOGO: Roma pianure
colline
• Agro Romano
• Agro Pontino
• Maremma laziale
• Appennino Abruzzese (Monti Reatini, Simbruini, Ernici)
• rilievi meno elevati che digradano in colline monti
di origine vulcanica:
• Bolsena
laghi
• Vico
• Bracciano
• Nemi
• Tevere
• Garigliano fiumi
basse e sabbiose coste
• appenninico sui rilievi
clima
• temperato lungo le coste
• bovini
• suini
in pianura:
• cereali
• ortaggi
• frutta in collina:
• olivi
• viti
• trasformazione di prodotti agricoli e di allevamento
• cinematografica
• aeronautica
• chimica
Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
uffici amministrativi
settore terziario
culturale
turismo
MOLISE
Guglionesi Larino Petrella
Santa
PRIMATI ITALIANI
• Maggior produttore artigianale di campane
IN PRIMO PIANO
CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA
Superficie: 4 461 km²
• Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Settore
Italia: 58 850 000 ab.
Molise: 290 000 ab
Superficie aree protette
1,7%
CAPOLUOGO: Campobasso
È una delle regione italiane più piccole e meno popolate.
MOLISE
TERRITORIO
colline
monti
Appennino Sannita
Cime principali:
• Monti della Meta
• Monti del Matese
fiumi
• Biferno
• brevi e a carattere torrentizio
ovini
• basse e sabbiose
• unico promontorio a Termoli coste
in piccole
aziende familiari:
• ortaggi
• girasoli
• patate
• cereali
• olivi
• tabacco
• meccanica
• tessile
• automobilistica
• pastifici
• oleifici
PROVINCE: Campobasso, Isernia
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
lavorazione di legno, metalli e merletti artigianato
• continentale sui rilievi
clima
• marittimo lungo le coste
estivo
turismo
CAMPANIA
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
• Parco Nazionale del Vesuvio
Mondragone
Superficie: 13 671 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Campania: 5 591 000 ab.
Teano
Grottaminarda
Battipaglia
Agropoli
Sella di Conza 697 P. Licosa
M. Alburno 1742
Capaccio
M. d. Stella 1130
C.
Camerota
Montagna
Italia Campania
Superficie aree protette
25,6%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO:
Napoli
È la regione italiana con la più alta densità di popolazione per chilometro quadrato.
CAMPANIA
TERRITORIO
• Pianura Campana
• Piana del Sele pianure
colline
monti
Appennino
Campano
Rilievi di origine
vulcanica:
• Campi Flegrei
• Vesuvio
• ovini
• caprini
• bufali
• grano
• ortaggi
• olivi
• viti
• alberi da frutta
PROVINCE:
Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno
ECONOMIA
allevamento
• Sele
• brevi e a carattere torrentizio fiumi
• basse e sabbiose
• alte e rocciose
Campano coste
• Arcipelago
• meccanica
• metallurgica
• elettronica
• alimentare
• manifatturiera
agricoltura
industria
lavorazione di merletti, ceramiche, sete, corallo e oro
artigianato
• mediterraneo
• estivo
turismo
clima
• continentale sui rilievi
• culturale
PRIMATI ITALIANI
• Primo produttore di impianti eolici
• Primo produttore di olio d’oliva (5 oli DOP su 9 totali in Italia)
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Gargano
• Parco Nazionale dell’Alta Murgia
Superficie: 19 541 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Puglia: 3 891 000 ab.
Superficie aree protette
13,7%
Montagna
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Bari
Il territorio della regione è quasi totalmente collinare o pianeggiante.
PUGLIA
TERRITORIO
• Tavoliere
• Penisola Salentina pianure
Murge colline
ovini
monti
• Promontorio del Gargano
• Monti della Daunia
costieri:
• Lesina
• Varano laghi
• Fortore
• Ofanto
• brevi e a carattere torrentizio fiumi
• basse e sabbiose
coste
clima
• alte e rocciose nel Gargano e nella Penisola Salentina
mediterraneo
• grano
• ortaggi
• olivi
• viti
• mandorle
• alimentare
• siderurgica
• petrolchimica
PROVINCE:
Bari, BarlettaAndria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
• pesca in mare
• allevamenti di molluschi pesca
• estivo
• culturale
• naturalistico
turismo
PRIMATI ITALIANI
• Primo produttore di fragole
• Il più alto numero di piccoli comuni (meno di 1000 abitanti)
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Pollino
• Zona interessante da un punto di vista archeologico, colonie greche (Metaponto)
• Zona colonizzata dai Normanni (castello di Melfi)
Italia: 58 850 000 ab. Basilicata: 534 000 ab.
19,3%
Sant’Arcangelo
CAPOLUOGO:
Potenza
Si affaccia su due mari: il Mar Ionio e il Mar Tirreno.
BASILICATA
TERRITORIO
Appennino Lucano, con il fenomeno dei calanchi monti
corso breve, a carattere torrentizio fiumi
• ovini
• caprini
PROVINCE:
Potenza, Matera
coste
• sullo Ionio: basse e sabbiose
• sul Tirreno: alte e rocciose
intensiva e meccanizzata
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
• mediterraneo lungo le coste
• continentale nell’entroterra clima
• petrolchimica
• alimentare
• tessile
industria
pesca
turismo
CALABRIA
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale della Sila
• Parco Nazionale del Pollino
• Parco Nazionale dell’Aspromonte
• Importante porto di Gioia Tauro, maggior scalo per il trasbordo dei container
Superficie: 15 222 km² Montagna
Italia: 58 850 000 ab. Calabria: 1838 000 ab. Italia
Pollino 2248
BASILIC AT A SICILIA
Praia a Mare Scalea Trebisacce
Golfo di Ta r ant o
Lao Castrovillari
Piana di Sibari Crati
Golfo di Corigliano Mar
Cetraro Paola
Passo dello Scalone 740 Nicastro
Cosenza
Corigliano
Calabro
Rossano
Capo Trionto Cariati
Botte Donato 1928 Sila Grande
L. Arvo
L. Ampollino
Amantea
Lamezia Terme
Golfo di Sant’ Eufemia
Vibo Valentia
Tropea
Golfo di Gioia Piana di Gioia
Gioia Tauro
Villa
S. Giovanni
Montalto 1955 As promont e
Stretto di Mess ina Reggio di Calabria
Melito di Porto Salvo
Punta Alice
Cirò Marina
M. Gariglione 1765 Neto
Sila Pi ccola
CATANZARO
Marchesato
Marina di Catanzaro
Squillace
Golfo di Squillace
Soverato
M. Pecoraro 1423
Roccella Ionica
Bovalino Locri Siderno
Capo Spartivento
Crotone
Isola di Capo Rizzuto
Capo Rizzuto
Ma r Ionio
Superficie aree protette
16,8%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
TERRITORIO
CAPOLUOGO: Catanzaro costiere pianure
È la regione in cui si possono
ammirare i Bronzi di Riace.
CALABRIA
• ovini
• caprini
colline
monti
Appennino Calabro
Cime principali:
• Pollino
• Altopiano della Sila
• Aspromonte
• fiumare fiumi
• brevi e a carattere torrentizio
• cereali
• olivi
• viti
• agrumi (clementine e bergamotto)
PROVINCE:
Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio
Calabria, Vibo Valentia
coste
• sul Tirreno: alte e rocciose
• sullo Ionio: basse e sabbiose
mediterraneo clima
• alimentare
• chimica
• petrolchimica
• metalmeccanica
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
pesca
lavorazione di ferro, legno, tessuti e ceramiche
artigianato
soprattutto balneare
turismo
SICILIA
PRIMATI ITALIANI
• Il parlamento siciliano è uno dei più antichi
• Aree di parco urbano più vaste
IN PRIMO PIANO
• Siti archeologici: resti di templi, teatri greci e numerosi mosaici di epoca romana
Superficie: 25 832 km² Montagna
Italia: 58 850 000 ab.
Sicilia: 4 795 000 ab.
Superficie aree protette
10,5%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
Siracusa
CAPOLUOGO: Palermo
È un’isola ed è la più estesa regione italiana.
SICILIA
TERRITORIO
• costiere
• Piana di Catania pianure
colline
monti
• Monti Peloritani
• Monti Nebrodi
• Madonie
• Monti Erei
• Monti Iblei
• Etna (vulcano)
• brevi e a carattere torrentizio fiumi
• tirrenica: alta e frastagliata
• frumento
• agrumi
• ortaggi
• viti
• olivi
• mandorle e pistacchi
• cotone
• alimentare
• conserviera
• chimica
• petrolchimica
• meccanica
• elettronica
coste
isole e arcipelaghi
• ionica: bassa, ghiaiosa e sabbiosa
• mediterranea: sabbiosa
• Pantelleria
• Ustica
• Eolie
clima
mediterraneo
• pesca in mare
• allevamento di spigole, orate, tonni, ostriche
PROVINCE: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani
ECONOMIA
agricoltura
• balneare
• culturale
industria
pesca
turismo
SARDEGNA
Punta Falcone
a
n
g
e
PRIMATI ITALIANI
• Primo produttore di sughero
• Maggior numero di prodotti DOP e IGP (Indicazione Geografica Protetta)
IN PRIMO PIANO
• Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Gennargentu e dell’isola dell’Asinara
I. Asinara
G olfo d ell’Asinar a
La Nur r a
Capo Caccia Golfo di Alghero
d
r
a
S
i
d
r
a
Capo Mannu Stagno di Cabras
Capo San Marco
Capo d. Frasca
Sassari
Corsica (Fr.)
Bocche diBonifacio
I. La Maddalena
I. Caprera
Gallura
Coghinas
L. del Coghinas
Logudoro
M a r T i r r e n o M
1362
M. Limbara
Goceano
Nuoro
M. Corrasi
1463
L. Omodeo Tirso
Oristano
A r b o r e a
Golfo di Olbia
I. Tavolara
Golf o di Orosei
Superficie: 24 100 km²
Italia: 58 850 000 ab.
Sardegna: 1 571 000 ab.
Golfo di Oristano Mannu
Capo Pecora
I. di San Pietro
I. di Sant’Antioco
C a m p i d a n o
I g l e s i e n t e
S u l c i s
Capo Teulada
B a r b a g i a
Mo n t i del Genn a r g entu
Punta La Marmora 1834
C.
L. del Flumendosa
Lago Mulargia
Ger r e i
Flumendosa
Og l i a s t r a
Sàrrabus
CAGLIARI
Golfo di Cagliari
Capo Spartivento
Capo Ferrato
Capo Carbonara
km 40 0 20
Mare Mediterraneo
Superficie aree protette
3,9%
Settore primario
Settore secondario
Settore terziario
CAPOLUOGO: Cagliari
È la seconda isola più estesa del Mediterraneo.
SARDEGNA
TERRITORIO
Campidano pianure
colline
Gennargentu
Cima principale:
• Punta la Marmora monti
• brevi e a carattere torrentizio
fiumi
coste
isole e arcipelaghi
• sbarrati da dighe per creare bacini artificiali
• alte e rocciose sulla costa est
• basse e sabbiose a ovest e a sud
• Sant’Antioco
• San Pietro
• Asinara
• ovini
• caprini
• frumento
• agrumi
• ortaggi
• viti
• olivi
• mandorle e pistacchi
• cotone
• alimentare
• petrolchimica
• metallurgica
• meccanica
PROVINCE: Cagliari, Gallura, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Sassari, SulcisIglesiente
ECONOMIA
allevamento
agricoltura
industria
tutelato dal marchio di origine e di qualità artigianato
• balneare
clima
mediterraneo
• naturalistico
turismo
CARTOGRAFIA
CARTE MUTE DELLE REGIONI ITALIANE
I BIOMI
Gran parte dell’isola di Groenlandia, a nord, e tutto l’Antartide, a sud, essendo perennemente ricoperti dai ghiacci, non hanno vegetazione.
I biologi e le biologhe hanno individuato nove grandi ecosistemi, chiamati biomi, ognuno con un differente tipo di clima. All’interno di ogni bioma sono presenti molti altri ecosistemi, che possono essere più grandi o piccoli.
FORESTA TROPICALE
FORESTA PLUVIALE
A cavallo dell’Equatore si estendono enormi foreste sempreverdi alimentate da piogge quotidiane e per questo chiamate “pluviali”. Foreste simili sono presenti anche intorno ai tropici. A differenza di quella equatoriale, però, la foresta subtropicale è alimentata solo da piogge estive: durante l’inverno le piante perdono le foglie.
DESERTO
SAVANA
ghiacci
tundra e vegetazione di alta montagna prateria, steppa, landa e brughiera
Nelle aree attraversate dai tropici troviamo immensi deserti. Qui la vegetazione è assente o comunque molto rada. Gli unici punti in cui essa abbonda sono le oasi, alimentate da falde acquifere sotterranee. La fascia fra i due tropici è invece il regno della savana, caratterizzata da grandi distese di erba con cespugli e alberi isolati.
GHIACCI
TUNDRA
TAIGA
Allontanandosi dai poli, la prima forma di vegetazione che si incontra è la tundra, a cui segue la taiga. Come puoi osservare sul planisfero, tundra e taiga sono presenti solo nel nostro emisfero, perché in quello meridionale, alle latitudini corrispondenti, le terre emerse sono ridotte.
PRATERIA
taiga
foresta temperata
deserto e semideserto
savana
macchia mediterranea foresta subtropicale e pluviale
MACCHIA MEDITERRANEA
Oltre che lungo le coste del Mediterraneo, da cui prende il nome, la macchia è presente anche in altre piccole aree della Terra.
Praterie, lande, brughiere e steppe non hanno alberi ad alto fusto. Questi sono presenti invece nelle aree limitrofe, dove, alle medesime latitudini, troviamo foreste di latifoglie e conifere.
FORESTA TEMPERATA
Le foreste temperate si trovano in climi non particolarmente freddi e nelle zone più basse delle montagne. La vegetazione è composta da betulle, querce, faggi e queste foreste sono abitate da lupi, linci, volpi, caprioli...
LE ZONE MINACCIATE DELLA BIODIVERSITÀ
Conoscere la biodiversità significa anche conoscere le zone della Terra in cui essa è più minacciata. I biologi e le biologhe hanno individuato circa 34 “zone calde” in cui vivono la metà delle piante del pianeta e il 42% delle specie animali (mammiferi, uccelli e anfibi).
Per essere un “punto caldo” della biodiversità queste zone devono possedere un numero alto di esseri viventi (circa 1500) e devono aver perduto parecchio dell’ambiente originario.
LE CAUSE
LA DEFORESTAZIONE
Le foreste vengono abbattute per creare terreni coltivabili. Il Brasile è in testa alla triste classifica della deforestazione. Grandi parti di foresta vengono distrutte ogni anno.
IL RISCALDAMENTO CLIMATICO
Il riscaldamento del clima può rappresentare un pericolo per molte specie, perché influenza i cicli vitali di piante e animali, spostando per esempio le migrazioni o favorendo l’arrivo di nuove malattie o la crescita di specie infestanti.
LA CEMENTIFICAZIONE
Minacce derivano dalla distruzione degli ambienti naturali dovute alla creazione di strade, parcheggi, costruzioni che tolgono spazio alla natura.
SCOMPARSA DELLE ZONE UMIDE
Molte zone umide sono state prosciugate per fare posto a terreni agricoli.
Europa: 4 punti caldi, tra cui il bacino del Mediterraneo.
Americhe: 9 punti caldi che ospitano un sesto di tutte le piante del pianeta, oltre a 664 specie di anfibi, di cui 450 a rischio estinzione.
Africa: 8 punti caldi, tra cui le isole dell’Oceano Indiano.
Asia • Pacifico: 9 punti caldi ricchissimi di biodiversità.
Oceania: 8 punti caldi, tra cui numerose isole ricche di biodiversità.
CURIOSITÀ
ALCUNE SPECIE A RISCHIO
La lista è stilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). I seguenti sono solo alcuni degli animali in pericolo di estinzione.
LINCE IBERICA
Minacciata per la diminuzione della sua preda principale: il coniglio.
ZEBRA DI GREVY
È a rischio per mancanza d’acqua, malattie e degrado dell’ambiente naturale.
FOCA
DEL CASPIO
È a rischio per la caccia indiscriminata.
DIAVOLO
DELLA TASMANIA
È a rischio a causa di una malattia che colpisce il muso e gli impedisce di mangiare.
TARTARUGA
STELLATA
È a rischio per il suo commercio e per il consumo della sua carne.
ALBATRO
COCCODRILLO DI CUBA
È a rischio per la caccia indiscriminata per la sua pelle e la sua carne.
IL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Molti biomi sono stati modificati dall’essere umano, mettendo a rischio la biodiversità, cioè, come hai imparato, la varietà delle specie animali e vegetali. Negli ultimi decenni lo sfruttamento eccessivo del terreno, l’incremento delle emissioni delle industrie e il poco rispetto per la natura hanno portato a un innalzamento della temperatura media della Terra, che sta provocando effetti negativi, spesso molto gravi.
Il cambiamento climatico è un problema che interessa tutti i Paesi di tutti i continenti e le persone stanno già vivendo gli effetti causati, come per esempio il rialzo delle temperature, l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione di aree sempre più vaste.
Il surriscaldamento globale è causato dall’eccessiva presenza di alcuni gas, chiamati gas serra, tra cui soprattutto l’anidride carbonica: si trova anche in natura, ma l’essere umano ne ha aumentato la presenza nell’atmosfera della Terra, a causa dell’inquinamento, e ha così modificato l’equilibrio climatico del nostro pianeta.
In più, nell’ultimo secolo, l’essere umano ha portato avanti un’operazione di deforestazione massiccia, cioè ha abbattuto intere foreste per produrre legna o per rendere i terreni coltivabili o adatti al pascolo. Questo, però, ha aggravato ancora di più la situazione, perché le piante sono il vero polmone del pianeta.
Ma tutti e tutte noi possiamo ancora fare la differenza, mettendo in atto comportamenti adeguati. Per questo è fondamentale imparare a ridurre gli sprechi (di cibo, di materiali, di energie…), puntare sulle energie rinnovabili e fare sempre la raccolta differenziata.
Le sfide globali che dovremo affrontare nei prossimi anni, per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, sono complesse, ma con l’impegno e la collaborazione di tutti e tutte potremo ancora raggiungere gli obiettivi prefissati.
GOAL 13 • Promuovere le azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.
L’ACQUEDOTTO
Per bere, cucinare, lavarci… abbiamo bisogno di acqua. Per averla ci basta aprire un rubinetto. Ma da dove proviene l’acqua che utilizziamo tutti i giorni?
È acqua che giunge da una sorgente o da una falda acquifera e a portarla nelle nostre case è l’acquedotto (dal latino aqua, “acqua”, e ducere, “condurre”).
Un acquedotto è costituito da diverse parti, ognuna con un compito preciso: le opere di presa, le opere di trasporto, l’impianto di depurazione e la rete di distribuzione.
2. Le opere di trasporto sono l’insieme delle tecniche che servono a trasportare l’acqua dal luogo in cui viene prelevata fino a destinazione.
Le tubature sono in ghisa, acciaio o cemento e all’esterno sono ricoperte di catrame, per evitare rischi di contaminazione dell’acqua.
1. Le opere di presa sono i sistemi che permettono di prelevare l’acqua. L’acqua può sgorgare in superficie da una sorgente oppure essere prelevata dalla falda sotterranea tramite un pozzo e una pompa, che la risucchiano verso l’alto.
3. L’impianto di depurazione o di potabilizzazione è il sistema che permette di rendere l’acqua potabile, cioè buona da bere. L’acqua viene fatta passare attraverso filtri che trattengono tutte le impurità. Poi viene immesso il cloro, un disinfettante che elimina tutti i germi nocivi per il nostro organismo.
4. Alla fine di questo percorso, l’acqua viene raccolta in grandi serbatoi che funzionano anche da riserva per i momenti in cui potrebbe essere scarsamente disponibile. Da questi serbatoi parte la rete di distribuzione, cioè i tubi che portano l’acqua fin nelle nostre case. Perché non crei problemi di salute a chi la consuma, l’acqua viene continuamente controllata attraverso analisi che ne verificano la purezza.
5. Le acque di scarico, cioè le acque “sporche”, utilizzate nelle case e nelle industrie, finiscono nelle fognature attraverso altri tubi, per confluire infine nei fiumi o nei mari. Prima, però, devono essere depurate, altrimenti inquinerebbero. A questo scopo esiste l’impianto di depurazione.
6. Qui le acque sporche passano attraverso una griglia che trattiene i corpi estranei più grossolani, mentre il resto finisce in una vasca di decantazione che fa depositare sul fondo le particelle rimaste.
7. Dopo questa fase, le acque passano in un’altra vasca, nella quale vivono alcuni batteri in grado di eliminare quasi tutte le sostanze inquinanti. Infine, in un’ultima vasca, vengono raccolti i “fiocchi di fango” che si sono formati. A quel punto le acque possono essere rimesse nei fiumi e nei mari.
GLI ORGANI DI SENSO
L’essere umano conosce il mondo attraverso quelli che noi chiamiamo sensi: la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto e il gusto. Ciò avviene grazie ai recettori sensoriali, particolari cellule nervose collocate in organi specifici del nostro corpo: l’orecchio, la pelle, la lingua, il naso e l’occhio. I recettori sono capaci di percepire gli stimoli provenienti dall’esterno e di trasformarli in impulsi nervosi, inviandoli al cervello che li “interpreta” e ci permette così di distinguere suoni, colori, odori e sapori.
L’orecchio è l’organo che si occupa della percezione dei suoni. La sua parte più esterna è il padiglione auricolare 1 , che raccoglie i suoni e, attraverso il condotto uditivo 2 , li invia al timpano 3 , una specie di tamburo che, vibrando, stimola tre ossicini interni, detti martello incudine 5 e staffa 6 Quest’ultima è in contatto con la parte più interna dell’orecchio, formata dalla coclea 7 , che trasforma i suoni in impulsi nervosi, e dal , responsabile del nostro equilibrio. L’udito è il primo dei cinque sensi che si sviluppa
La pelle è l’organo di senso del tatto. È formata da una parte superficiale, detta epidermide 1 , che protegge il corpo dagli agenti esterni, e da una parte interna, il derma 2 , dove sono situati i recettori.
Essi si concentrano soprattutto in determinate parti del corpo, che ci appaiono quindi più sensibili (come le labbra, dove avvertiamo in modo più distinto la sensazione di caldo, di freddo, di dolore ecc.).
La lingua è l’organo principale del gusto Grazie alle papille gustative 1 , protuberanze disseminate su tutta la sua superficie, siamo in grado di distinguere i sapori fondamentali: dolce, amaro, acido e salato.
Gli ultimi studi hanno individuato un quinto sapore, l’umami, termine giapponese che corrisponde a “saporito”.
Il naso è l’organo dell’olfatto, che ci permette di percepire gli odori grazie ai recettori presenti nella mucosa, situata all’interno delle due fosse nasali 1
L’olfatto è legato al gusto: entrambi sono in grado di rilevare la presenza di sostanze nell’aria (olfatto) e nel cibo o nelle bevande (gusto), contribuendo insieme alla percezione dei sapori.
L’occhio è l’organo della vista, che ci permette di percepire i colori e le forme. È formato da una parte bianca, la sclerotica 1 , all’interno della quale si trova l’iride 2 , che regola l’apertura della pupilla 3 È proprio la pupilla che cattura la luce e la fa passare attraverso il cristallino 4 , una lente che proietta l’immagine sulla retina 5 . Qui le immagini arrivano piccole e capovolte; è il cervello a rielaborarle. La parte anteriore dell’occhio si chiama cornea 6 , e ricopre la pupilla e l’iride.
DAL CERVELLO ALLA PERIFERIA
Il sistema nervoso gestisce le informazioni e le funzioni di tutti gli organi del corpo umano. Si distinguono il sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) e il sistema nervoso periferico (nervi).
encefalo
nervi periferici delle braccia
nervi intercostali
midollo spinale
nervi periferici della gamba
EMISFERO DESTRO E SINISTRO
Gli emisferi sono uguali e lavorano insieme, ma ciascuno è responsabile di attività diverse. Ad esempio, il lato sinistro controlla il pensiero logico e il linguaggio, mentre quello destro la creatività.
LE EMOZIONI
Ridiamo per una battuta, piangiamo per un dispiacere o ci arrabbiamo per un torto subito... Queste emozioni e molte altre si formano in un gruppo di strutture chiamato sistema limbico, situato in una parte del cervello vicino all’encefalo. Ciò ha fatto pensare che il sistema limbico mescoli ragione ed emozione. Il sistema stabilisce il comportamento adeguato in relazione a un sentimento particolare: il pianto quando siamo tristi, la risata quando siamo felici.
L’INDAFFARATO IPOTALAMO
L’ipotalamo si trova nelle profondità del cervello. È un organo dalle dimensioni di una ciliegia, al quale è affidato un compito importante: controllare le funzioni fisiche ed emotive autonome del corpo.
L’ipotalamo, dunque, mantiene la temperatura corporea intorno ai 37 gradi; regola il senso di fame e di sete e lo stato di veglia e di sonno; aiuta l’ipofisi nel processo di crescita; è responsabile di alcune emozioni forti (paura, rabbia, felicità...) che possiamo provare.
IL SOSTEGNO DEL CORPO
Il sistema scheletrico è l’insieme di tutte le ossa del corpo umano e ha la funzione di sostenerlo e di proteggerne gli organi interni.
cranio
mascella
ulna
carpo
scapola
omero
radio
metacarpo
mandibola metatarso
LA TESTA DI UN NEONATO
Nel neonato le ossa della testa non sono perfettamente saldate, perciò toccandogliela delicatamente si può sentire la “fontanella”, ovvero il punto in cui esse non sono ancora completamente unite.
PIÙ LUNGO, PIÙ CORTO
falangi tarso
falangi
calcagno
clavicola
sterno
L’osso più lungo dello scheletro è il femore, che unisce anca e ginocchio. Ma non è solo il più lungo, è anche il più pesante e robusto. Le tre ossa più piccole, invece, si trovano nell’orecchio. La staffa detiene il record: misura solo 5 millimetri.
LA SALUTE DELLE OSSA
Il calcio e la vitamina D sono importantissime per la salute delle ossa. Se non si assumono a sufficienza si rischia che le ossa si deformino.
costole
colonna vertebrale
dischi vertebrali
bacino
femore
rotula tibia
perone
IL CORPO IN MOVIMENTO
Il sistema muscolare è costituito dall’insieme dei muscoli che, collegati alle ossa, permettono all’essere umano di muoversi.
frontale
orbicolare della bocca
grande pettorale
bicipite
tricipite
brachioradiale
tendine flessore della mano
adduttore lungo
vasto laterale
vasto mediano
retto femorale soleo
sartorio
tendini estensori delle dita
tendine lungo
orbicolare dell’occhio
sternocleidomastoideo
deltoide
retto dell’addome
PIÙ GRANDE, PIÙ PICCOLO
Il muscolo più grande è il grande gluteo, quello più piccolo è lo stapedio, all’interno dell’orecchio, che è lungo solo qualche millimetro. Il muscolo più mobile è la lingua.
IL PIÙ FORTE
Il muscolo più forte si chiama massetere ed è situato nella mandibola. Prova a stringere i denti: puoi individuarlo con facilità. Il suo compito è quello di aprire e chiudere la bocca per permetterci di masticare gli alimenti. Il massetere può esercitare una pressione fino a 90 chilogrammi.
ATTIVITÀ PER TUTTI I MUSCOLI
Le attività sportive sviluppano muscoli diversi. Il tennis irrobustisce i muscoli delle braccia. La danza rafforza soprattutto i muscoli delle gambe e dei piedi. Volteggiando su anelli e sbarre, si irrobustiscono i muscoli delle spalle, oltre a quelli dei pettorali e delle braccia. Chi nuota trae forza da braccia e gambe utilizzando l’ossigeno fornito da cuore e polmoni. E il canto sviluppa il diaframma.
tendini estensori della mano
estensore dell’alluce
tendine del quadricipite
tibiale anteriore
peroneo lungo
DIGERIRE, ESPELLERE
L’apparato digerente trasforma il cibo che ingeriamo in sostanze nutritive utili al nostro corpo per svolgere le sue funzioni.
bocca
faringe
esofago
fegato
cistifellea
intestino crasso
QUANDO SI INGHIOTTE
In media una persona deglutisce 3000 volte al giorno. Per permetterci di inghiottire, la lingua sospinge gli alimenti o le bevande verso il fondo della bocca. Mentre si inghiotte, il naso e la trachea si chiudono automaticamente per impedire agli alimenti di entrare nel naso e nei polmoni.
IL RIVESTIMENTO DELLO STOMACO
stomaco pancreas appendice
ano
ghiandole salivari retto
intestino tenue
L’apparato escretore elimina dal corpo parte delle sostanze di rifiuto tramite l’urina.
Oltre agli organi che lo costituiscono, puoi osservare la sua posizione rispetto alle ossa che lo contengono.
aorta
Il rivestimento dello stomaco è disposto in pieghe che si espandono e si contraggono quando l’organo si riempie e si vuota. Queste pieghe contengono le ghiandole che producono i succhi gastrici necessari per decomporre gli alimenti. Lo stomaco è ricoperto da un muco spesso e vischioso per impedire che i succhi gastrici lo digeriscano insieme al bolo alimentare.
I RENI
I reni sono affollati di vasi sanguigni con cui filtrano tutto il sangue dell’organismo 360 volte al giorno. Ogni minuto nei reni passa più di un litro di sangue.
L’ANALISI DELLE URINE
vena cava inferiore
uretra
rene
uretere
vescica
Anche nell’antichità si sapeva che l’urina forniva informazioni importanti su ciò che accadeva all’interno dell’organismo. I medici ne osservavano il colore, la consistenza e l’odore per cercare di diagnosticare le malattie. Oggi l’analisi delle urine viene effettuata in laboratori e serve a diagnosticare varie condizioni, dal funzionamento dei reni alle infezioni, alla gravidanza.
RESPIRARE
L’apparato respiratorio rifornisce le cellule di ossigeno e permette di espellere l’anidride carbonica.
cavità nasali
faringe
laringe
bronchi
bronchioli
CURIOSITÀ
LO STARNUTO
Lo starnuto è un riflesso che si ha quando un corpo estraneo irrita la mucosa nasale. I muscoli coinvolti nella respirazione si contraggono involontariamente, soffiando l’aria dal naso e dalla bocca, improvvisamente e violentemente. In questo modo il passaggio nasale viene liberato.
Il record dello starnuto è detenuto da una donna inglese che ha starnutito per 977 giorni! È stato calcolato che il primo anno abbia starnutito un milione di volte!
LA VOCE
Quando respiriamo, l’aria passa lungo la trachea attraversando la laringe, su i cui lati si trovano le corde vocali, costituite da una
trachea
polmone
sostanza spessa come la pelle. Quando si contraggono i muscoli del collo, le corde vocali si chiudono creando uno stretto passaggio. L’aria che passa attraverso questo passaggio fa vibrare le corde emettendo un suono: la voce.
PERCHÉ SBADIGLIAMO
Quando si è stanchi o annoiati la respirazione rallenta e diventa superficiale causando un aumento di anidride carbonica e una diminuzione dell’ossigeno nel sangue. Per reazione l’organismo ricorre a un respiro profondo, chiamato sbadiglio, che permette di assorbire velocemente un’abbondante quantità di ossigeno, liberandosi nel contempo dell’anidride carbonica in eccesso.
FEMMINE E MASCHI
L’apparato riproduttore svolge l’importante funzione di dare vita a un nuovo essere umano: quando uno spermatozoo, il seme maschile, si unisce con un ovulo femminile (fecondazione) si forma una cellula, lo zigote, che si divide poi in tante cellule, formando l’embrione. Una volta che si sono sviluppati tutti gli organi del futuro essere umano l’embrione viene chiamato feto, il quale cresce all’interno dell’utero fino al momento della nascita.
vagina
CURIOSITÀ
L’apparato genitale femminile è interno.
tuba
ovaia
utero
NOVE MESI PER CRESCERE
La gravidanza dura nove mesi e viene suddivisa in tre trimestri.
Nel primo trimestre l’uovo fecondato si impianta nell’utero. Poi le cellule si trasformano in embrione. Al termine del primo trimestre l’embrione è diventato un feto: cominciano a delinearsi i contorni del viso e braccia e gambe sono riconoscibili.
Nel secondo trimestre iniziano a crescere capelli,
pene
L’apparato genitale maschile è esterno.
testicolo
ciglia e sopracciglia. Cominciano i primi movimenti. Nel terzo trimestre il futuro neonato comincia a crescere velocemente. Il feto alterna momenti di sonno e di veglia, in cui si succhia il dito. Nell’utero il feto galleggia nel liquido amniotico, che lo protegge dai colpi, e riceve l’ossigeno e le sostanze nutritive attraverso il cordone ombelicale, che lo collega alla placenta. Solo dopo la nascita si utilizzano i polmoni.
IL CIRCUITO DELLA VITA
L’apparato circolatorio, per mezzo del sangue, rifornisce tutte le cellule del nostro corpo di ossigeno e sostanze nutritive e le libera dalle scorie.
arteria carotide
IL SISTEMA CIRCOLATORIO
Prima del XVII secolo non si sapeva esattamente come funzionasse il sistema circolatorio. Alcuni studiosi del passato pensavano che i vasi sanguigni trasportassero aria, altri che il sangue fluisse e rifluisse come la marea.
arteria succlavia
vena succlavia
vena cava superiore
vasi sanguigni dei polmoni
ventricolo
vena cava inferiore
vena omerale
arteria omerale
vena iliaca
vena safena
arteria femorale
vena femorale
Fu William Harvey, un medico inglese, a dimostrare, premendo sulle vene, che il sangue fluisce in un’unica direzione verso il cuore, non tornando indietro.
vena giugulare arteria iliaca
atrio aorta
PICCOLISSIMI!
I capillari sono i vasi sanguigni più piccoli. Sono così stretti che i globuli rossi, le cellule più piccole del nostro corpo, devono passare uno alla volta.
IL SANGUE È ROSSO...
Il sangue contiene globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. I globuli rossi contengono l’emoglobina, un pigmento rosso. Quando l’emoglobina assorbe ossigeno dai polmoni è rosso brillante, quando lo deposita nei tessuti diventa rosso bluastro. Ecco perché le vene sembrano blu.
... MA PUÒ ESSERE ANCHE BLU! Non tutti gli esseri viventi hanno il sangue rosso. L’aragosta, ad esempio, ce l’ha blu. Il suo sangue, invece di possedere emoglobina, ha l’emocianina, un pigmento bluastro contenente rame.
LA CARTA D’IDENTITÀ DEL SANGUE
A un occhio inesperto, il sangue di persone differenti sembra uguale; così si credeva fino alla scoperta del medico austriaco Karl Landsteiner. Esistono invece quattro gruppi sanguigni.
Sulla superficie dei globuli rossi sono presenti particolari proteine, i marcatori
Negli esseri umani sono stati scoperti due tipi di marcatori, indicati con le lettere A e B
In base al tipo di marcatore, è stato possibile distinguere quattro gruppi sanguigni differenti:
• gruppo A;
• gruppo B;
• gruppo AB;
• gruppo 0 (zero)
Conoscere il proprio gruppo sanguigno è molto importante trasfusione di sangue, ad esempio durante un’operazione chirurgica o dopo una grave perdita di sangue. Il gruppo sanguigno di una persona si può determinare con un semplice
Nell’effettuare le trasfusioni di sangue del gruppo sanguigno, il sangue di chi riceve deve essere compatibile con il sangue di chi dona.
Ci sono gruppi sanguigni con maggiore possibilità di compatibilità e altri con minore possibilità.
• Un individuo con sangue di gruppo A può ricevere sangue di gruppo A e di gruppo 0.
• Un individuo con sangue di gruppo B può ricevere sangue di gruppo B e di gruppo 0.
• Il sangue di gruppo AB è detto ricevente universale, perché può ricevere sangue da tutti gli altri gruppi sanguigni.
• Il sangue di gruppo 0 (zero) è detto donatore universale, perché lo può ricevere qualsiasi individuo.
globulo rosso marcatore A marcatore B marcatore B Gruppo A Gruppo B Gruppo AB Gruppo 0 marcatore B globulo rosso marcatore B GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO AB GRUPPO 0STAR BENE IN SALUTE
Il tuo corpo e la tua mente non sono parti diverse e distanti: sono un tutt’uno. Se sei tranquillo/a e sereno/a, anche il tuo corpo starà bene; se il tuo corpo sarà in salute, anche l’umore sarà buono.
Perciò, non sottovalutare l’importanza del gioco, dello sport, dello stare con gli amici e con le amiche, e contemporaneamente adotta alcuni piccoli accorgimenti che ti permettano di rimanere in salute. In poche parole: abbi cura del tuo corpo e cerca di avere sempre un sorriso per te e per gli altri.
ECCO UN DECALOGO PER “STARE BENE”
• Muoviti il più possibile: fai attività fisica e cerca di passare più tempo possibile all’aria aperta.
• Mangia molta frutta e molta verdura: contengono sostanze che rinforzano le difese dell’organismo.
• Bevi molta acqua: l’acqua fa bene, mentre vanno evitate le bevande gasate.
• Se le persone adulte vicino a te fumano, chiedi loro di allontanarsi: anche il fumo passivo fa male.
• Cura la tua igiene: lavati le mani più volte al giorno. Avrai sicuramente imparato quanto sia importante anche in seguito alla pandemia (cioè a una malattia che si è diffusa in tutto il mondo) originata nel 2020 da un virus sconosciuto, il coronavirus o Covid-19.
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Coordinamento e redazione: Valentina Dell’Aprovitola
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico e impaginazione: Monica Marzaioli
Illustrazioni: Studio Balbo-Gozzelino, Archivio Cetem
Cartografia: Archivio Cetem
Copertina: A come Ape di Alessia Zucchi
Ricerca iconografica: Paola Rainaldi
Referenze iconografiche: Shutterstock
Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 24.84.101.0
È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.
Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com
Tutti i diritti riservati
© 2024 Cetem, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it
EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.
Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.
Atlante saperi
classe 4
AMBITO ANTROPOLOGICO
• Sussidiario Storia con Quaderno operativo 4
• Sussidiario Geografia con Quaderno operativo 4
• Atlante multidisciplinare 4-5
ISBN per l’adozione: 9788847307414
AMBITO SCIENTIFICO
• Sussidiario Matematica con Quaderno operativo 4
• Sussidiario Scienze e Tecnologia con Quaderno operativo 4
ISBN per l’adozione: 9788847307421
• KIT DOCENTE comprensivo di guida alla programmazione, risorse didattiche, percorsi semplificati e tutto il necessario per il corso
• LIBRO DIGITALE (scaricalo subito seguendo le istruzioni all’interno della copertina) con LIBRO LIQUIDO ACCESSIBILE: volumi sfogliabili, esercizi interattivi, VIDEO, carte storiche e geografiche digitali, audiolibri, percorsi semplificati stampabili.
Ambiente di apprendimento interattivo per la verifica delle competenze disciplinari.
IL GIOCO DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
Gamification MISSION 2030
ISBN per l’adozione: 9788847307452
2030
equilibri Sistema Digitale Accessibile
#PROGETTOPARITÀ