Nel cuore dei saperi - Atlante 4 5

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Giulia De Giorgi
saperi ATLANTE
SCIENZE Cartografia interattiva e carte mute Mappe delle regioni GEOGRAFIA Il piacere di apprendere Gruppo Editoriale ELi Oltre l’insegnamento Educ Ability
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STORIA
INDICE I popoli della Mesopotamia ........................... 2 Gli Egizi ............................................................ 4 Gli Ebrei ........................................................... 5 Le piramidi ...................................................... 6 Le civiltà dei Vallindi e dei Cinesi ................. 8 Le civiltà del Mediterraneo ........................... 10 STORIA America ................................ 22 Africa .................................... 23 Asia ....................................... 24 Oceania ................................. 25 Artide e Antartide .............. 26 Europa ................................. 27 L’Italia delle regioni ............ 28 Valle d’Aosta ........................ 30 Piemonte .............................. 32 Lombardia ........................... 34 Veneto .................................. 36 Trentino-Alto Adige ........... 38 Friuli-Venezia Giulia ........... 40 Liguria .................................. 42 Emilia-Romagna ................. 44 GEOGRAFIA I biomi .............................................................. 78 Le zone minacciate della biodiversità ......... 80 Il cambiamento climatico .............................. 82 L’acquedotto .................................................... 84 Gli organi di senso ......................................... 86 Dal cervello alla periferia .............................. 88 Il sostegno del corpo ..................................... 89 Il corpo in movimento ................................... 90 Digerire, espellere .......................................... 91 Respirare ......................................................... 92 Femmine e maschi ......................................... 93 Il circuito della vita ......................................... 94 La carta d’identità del sangue ...................... 95 Star bene in salute .......................................... 96 SCIENZE I Greci ............................................ 12 L’Italia prima di Roma ................. 14 Roma e il “Mare Nostrum” ......... 16 Cinque secoli di conquiste ......... 18 Sotto la spinta di Attila ............... 20 Toscana ................................. 46 Umbria ................................. 48 Marche ................................. 50 Abruzzo ................................ 52 Lazio ..................................... 54 Molise ................................... 56 Campania ............................. 58 Puglia ................................... 60 Basilicata .............................. 62 Calabria ................................ 64 Sicilia .................................... 66 Sardegna .............................. 68 Cartografia • Carte mute delle regioni italiane ............ 70

I POPOLI DELLA MESOPOTAMIA

Intorno al 2000 a.C. gli popoli provenienti dall’Europa, si stanziarono in Anatolia dopo aver sottomesso le popolazioni locali. Gli Ittiti erano un popolo molto bellicoso, tanto da avere una classe di guerrieri di professione. La loro superiorità in battaglia era data anche dall’uso del cavallo e dal perfezionamento del carro da guerra.

Attorno al 1100 a.C. l’Impero babilonese fu invaso dagli Assiri Questo popolo fondò un nuovo Impero con capitale Ninive e iniziò una fase di espansione sotto i re Sargon e Assurbanipal.

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di difesa. Ogni città costituiva uno Stato indipendente. I Sumeri non si organizzarono mai in uno Stato unito. Il potere era nelle mani di un re. I sacerdoti ricoprivano un potere religioso, ma avevano anche il ruolo di funzionari dello Stato.

CHI SA GOVERNARE

LE ACQUE DIVENTA RE

I grandi fiumi, accanto ai quali sorsero le prime grandi civiltà, offrivano molto all’essere umano: acqua, pesci da poter pescare, selvaggina, la possibilità di coltivare i terreni grazie all’acqua e al sedimento prezioso del limo. Ma era fondamentale che gli esseri umani sapessero regolare le piene dei fiumi con dighe e canali. Le inondazioni, infatti, potevano essere catastrofiche, cancellare raccolti, ma anche interi villaggi. C’era bisogno perciò di persone capaci di gestire la forza del fiume. Secondo gli storici e le storiche, i “regolatori ” del fiume erano delle persone importanti fra i primi popoli agricoli: gestivano i granai collettivi, decidevano i tipi di coltura, aprivano e chiudevano gli sbarramenti dei canali. Lentamente, con l’aumento dell’agricoltura e della popolazione, gli esseri umani che sapevano controllare i canali e le dighe diventarono capi delle comunità. A poco a poco, divennero

Intorno al 2000 a.C. la Mesopotamia venne invasa dagli Amorrei, un popolo nomade e guerriero che proveniva da un Paese chiamato Amurru (“Occidente”). Gli Amorrei finirono per fondersi con i Sumeri dando vita a una nuova civiltà, quella dei L’Impero babilonese raggiunse il massimo splendore sotto il regno di Hammurabi, che formulò le prime leggi scritte. Nel 538 a.C. i Persiani conquistarono la Mesopotamia, dando vita a un nuovo potente Impero.

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GLI EGIZI

A partire all’incirca dal 4000 a.C., in Egitto, come già era avvenuto in Mesopotamia, l’agricoltura conobbe un grande sviluppo. In Mesopotamia, tuttavia, l’irrigazione dei terreni era affidata soprattutto all’iniziativa dell’essere umano, attraverso la realizzazione di una fitta rete di canali. In Egitto, invece, il Nilo allagava naturalmente i campi e li restituiva fertilizzati grazie al limo, un terriccio nero che vi si depositava. Nel corso del tempo, comunque, gli Egizi appresero le tecniche di canalizzazione del fiume, migliorando la distribuzione delle sue acque.

Le città egizie

Anche in Egitto la necessità di organizzare su vasta scala il lavoro agricolo fu all’origine della nascita delle città e di un’articolata organizzazione sociale. Tuttavia, mentre in Mesopotamia ciascuna città era autonoma dalle altre e aveva un proprio re, in Egitto tutte quante facevano capo a un regno unitario governato da un faraone

Nuovo Regno
Regno 4000 a.C. 2000 a.C. 1000 a.C. 2050 a.C. 1650 a.C. 1070 a.C. 3000 a.C. Egizi 500 a.C. 30 a.C. 2160 a.C. 1550 a.C.
Antico
Regno Medio
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GLI EBREI

Furono gli Egizi a chiamare gli Ebrei con il loro nome: Evert, che significa “andare oltre”. Da questo nome deriva quello con cui li conosciamo oggi.

Verso il 2000 a.C. gli Ebrei giunsero in Palestina partendo dalla Mesopotamia

Erano tribù nomadi, dedite alla pastorizia, guidate da Abramo, capo di una delle tribù.

Ebrei

Privi a lungo di un’organizzazione statale, gli Ebrei istituirono la monarchia solo nel I millennio a.C. Il sovrano più importante fu Salomone, che fece costruire il celebre Tempio di Gerusalemme.

Nascita di Cristo I patriarchi I Re La Diaspora
2000 a.C. 1020 a.C. 1650 a.C. 1200 a.C. 586 a.C. 70 d.C. 1000 a.C.
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LE PIRAMIDI

Una tradizione lunga “solo” mille anni

Circondate da mura, le città egizie avevano case, palazzi e templi. Le costruzioni più imponenti, invece, cioè le piramidi, non venivano edificate all’interno delle mura cittadine, ma in luoghi speciali dedicati al culto dei morti: per gli antichi Egizi, la vita nell’aldilà era infatti più importante di quella terrena.

I faraoni facevano costruire la piramide, che avrebbe conservato le loro spoglie, quando erano ancora in vita. Questa tradizione, iniziata verso il 2700 a.C., si interruppe circa mille anni più tardi, quando i faraoni scelsero per la loro sepoltura nuove tipologie di tombe. Furono i primi “turisti” dell’antico Egitto, i greci Ecateo ed Erodoto, a dare scherzosamente il nome di “piramidi” a queste singolari costruzioni: in greco, infatti, la parola significa “torte di frumento”!

Uno dei modi ipotizzati dagli studiosi e dalle studiose per innalzare i massi era quello che vedi nell’immagine qui sopra.

Il masso veniva alzato lateralmente grazie a lunghi pali, sotto i quali si infilavano poi degli spessori.

LE RAMPE

Il sollevamento dei massi era realizzato attraverso l’uso di rampe di forme diverse, a seconda della dimensione della piramide: quelle a spirale A avevano una pendenza minima; quelle su un lato B erano più brevi.

Slitte di legno per trasportare grossi e pesanti carichi.

B
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A
Camera della regina Camera sotterranea Camera del faraone Grande galleria
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Corridoio

LE CIVILTÀ DEI VALLINDI E DEI CINESI

Come vivevano

IN INDIA

I popoli della valle dell’Indo si dedicavano all’allevamento e all’agricoltura. Coltivavano frumento, riso, legumi e cotone, un arbusto dai fiori candidi dal quale si ricavava un batuffolo che veniva poi filato.

IN CINA

1 I Cinesi coltivavano miglio, frumento e soprattutto riso. I contadini, sottomessi al potere del re e dei militari, dovevano fornire lavoro per la comunità.

Uno tra questi era quello di costruire argini e canali, importanti per i terreni che si trovavano vicino al fiume Giallo.

2 La filatura della seta avveniva nel villaggio.

Se ne occupavano i contadini nei momenti di pausa dai lavori agricoli. Ma erano soprattutto le donne che si dedicavano al duro lavoro di trarre il filo dal bozzolo e poi di filarlo.

3 Con le fibre ricavate dal bambù i Cinesi costruivano edifici, ponti, tubature e anche oggetti di uso quotidiano. I fusti di bambù erano cavi, quindi perfetti per costruire tubi: con essi venivano irrigati i grandi campi di riso. Probabilmente anche scodelle, coltelli, vasi, oggetti di uso comune erano costruiti in bambù.

L’artigianato cinese era molto raffinato. Venivano lavorati oggetti in bronzo e porcellana e si utilizzava la lacca, un materiale con cui rivestivano gli oggetti in legno ottenendo un effetto lucido.

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2000 a.C. 1500 a.C. 1000 a.C. 2500 a.C. Vallindi Nascita di Cristo 8
VALLINDI
CINESI 3000 a.C. 3500 a.C. 4000 a.C. 500 a.C. 2000 a.C. 2500 a.C. 1000 a.C. 1500 a.C. Cinesi 9
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LE CIVILTÀ DEL MEDITERRANEO

A partire dalla seconda metà del III millennio a.C., in alcuni territori lungo le coste del Mar Mediterraneo fiorirono civiltà con caratteristiche molto diverse da quelle che erano nate lungo i corsi dei grandi fiumi. Per i Cretesi e i Fenici, la fonte principale di sopravvivenza fu il mare. Infatti, si dedicarono soprattutto al commercio marittimo. Anche i Micenei, dopo avere conquistato la civiltà cretese, finirono per dedicarsi ai commerci marittimi.

Dai Cretesi ai Micenei

Intorno al 1400 a.C., i Cretesi caddero sotto il dominio dei Micenei. In tal modo, i Micenei diventarono anch’essi abili commercianti, diffondendo le loro merci non solo in Oriente, ma anche in Europa: manufatti micenei sono stati ritrovati in Italia, Germania, Spagna e perfino in Irlanda e in Inghilterra!

2500 a.C.

2000 a.C.

Cretesi

1500 a.C.

2000 a.C.

1500 a.C.

Micenei

1100 a.C.

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I Fenici

Ma i più abili navigatori e commercianti del mondo antico furono i Fenici. Le loro agili navi avevano la chiglia, una robusta trave in legno sullo scafo che dava stabilità alla barca, e la doppia propulsione: vele e remi Essi furono i primi a navigare di notte, orientandosi con la Stella polare. Non solo, ai Fenici si deve anche la produzione del color porpora, con cui tingevano i tessuti, e il perfezionamento e la diffusione della fabbricazione del vetro

Per i Cretesi, il toro era un animale sacro. In suo onore erano organizzati dei giochi, nei quali i giovani e le giovani si esibivano in salti acrobatici su un toro.

Grazie alla posizione dell’isola di Creta, al centro del Mediterraneo orientale, i Cretesi si inserirono nei traffici commerciali tra l’Egitto e l’Asia Minore. Con le loro navi mercantili esportavano manufatti, olio e vino prodotti sull’isola. Per proteggere i commerci, i Cretesi organizzarono una flotta di navi da guerra. Arrivarono così a esercitare un dominio sul mare sia militare sia commerciale.

I Micenei erano abili costruttori di armi, come dimostra questa preziosa lama di pugnale.

I Fenici furono abilissimi artigiani: lavoravano i metalli e il vetro, con cui creavano ampolle, gioielli e vasi colorati.

2500 a.C. 2000 a.C. 1500 a.C. 1000 a.C. 500 a.C.
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Nascita di Cristo Fenici

GRECI

La civiltà micenea finì intorno al 1200 a.C. per mano dei Dori.

Fra il 1200 e l’800 a.C., la Grecia attraversò un periodo di arretramento culturale chiamato Medioevo ellenico. Durante questi secoli bui, tuttavia, maturarono le condizioni per una rinascita della civiltà greca: nacque la polis, la città-stato diventata simbolo di tale civiltà. Due furono le poleis più importanti: Atene e Sparta.

Atene era caratterizzata da una società dinamica: giunse infatti a istituire la democrazia, ossia il “governo del popolo”.

Sparta, invece, era caratterizzata da una società rigida e militarista: solo gli spartiati, cioè gli aristocratici dediti alla guerra, godevano di tutti i diritti. Le altre classi sociali ne avevano pochissimi o addirittura nessuno.

1500 a.C.

1000 a.C.

500 a.C. Nascita di Cristo

Greci

Tra l’VIII e il VI secolo a.C., i Greci colonizzarono le coste della Sicilia e dell’Italia meridionale e chiamarono quell’area

Magna Grecia.

I
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La lotta contro i Persiani e la guerra del Peloponneso

Nel V secolo a.C., Atene e Sparta si allearono contro l’immenso Impero persiano e riuscirono a sconfiggerlo. Successivamente, però, fra le due poleis scoppiò la guerra del Peloponneso per l’egemonia sulla Grecia. Vinse Sparta, ma le altre poleis si ribellarono al suo dominio. Indebolite dai continui conflitti, le poleis furono sottomesse da Filippo II, re di Macedonia, perdendo la loro libertà (338 a.C.).

L’Impero di Alessandro e i regni ellenistici

Il figlio di Filippo, Alessandro, dopo aver consolidato il dominio sulle città greche, si lanciò in una grande avventura: la conquista dell’Impero persiano, che realizzò in pochissimi anni (324 a.C.).

Alla sua morte, però, il suo Impero si sgretolò in vari regni, detti ellenistici perché eredi della grande civiltà greca.

Filippo II

innovò l’esercito introducendo la falange, un’unità di combattimento composta da 8.000 fanti, dotati di lunghe lance.

ALESSANDRO MAGNO

Quando iniziò la conquista dell’Impero persiano, Alessandro aveva solo 22 anni. Fu un condottiero talmente valoroso da meritare il titolo di Magno. Inoltre era molto istruito: il suo maestro fu il grande filosofo greco Aristotele. Durante la sua impresa, fondò numerose città che portavano il suo nome: la più importante fu Alessandria d’Egitto. Qui fece costruire un faro, considerato una delle sette meraviglie del mondo antico.

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L’ITALIA PRIMA DI ROMA

La penisola italica fu abitata fin dai tempi più antichi. Tuttavia, lo sviluppo di civiltà evolute avvenne in ritardo rispetto ai territori che abbiamo considerato finora. La nostra penisola, infatti, aveva pianure limitate e spesso malsane. Anche molte delle sue coste erano paludose e infestate da malattie, come la malaria. Per questo motivo, le varie popolazioni si stanziarono sui monti e sulle colline, che erano molto più salubri, ma al tempo stesso ostacolavano i contatti e gli scambi commerciali, due fattori importanti per l’evolversi della civiltà.

Ciò avvenne solo nel corso del I millennio a.C., grazie agli Etruschi, ai Greci e ai Fenici (o Cartaginesi). Mentre gli Etruschi svilupparono la loro civiltà all’interno della penisola italica, Greci e Fenici la importarono dai loro luoghi di origine, contribuendo alla civilizzazione della penisola.

Un mosaico di popoli

Tra i popoli più antichi che abitarono la penisola vi furono i Liguri, i Sardi, i Sicani e i Camuni. A questi popoli originari, in ondate successive, se ne aggiunsero altri, tutti di origine indoeuropea Quindi, a partire dall’VIII secolo a.C., fu la volta dei Greci e dei Fenici. Infine, nel V secolo a.C., giunsero i Celti.

La civiltà etrusca e la nascita di Roma

Nel frattempo, però, erano accaduti due eventi importanti:

• il fiorire della civiltà degli Etruschi, frutto della fusione con una civiltà che esisteva già, quella villanoviana;

• la nascita, su un colle in prossimità del Tevere, di un villaggio di pastori e agricoltori da cui si svilupperà Roma

I Celti, molto abili a lavorare i metalli, erano guidati da un’aristocrazia guerriera. Nella loro società grande importanza avevano i druidi, cioè i sacerdoti, che avevano anche il compito di tramandare il sapere e le leggi. Le donne avevano gli stessi diritti degli uomini.

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I Camuni erano un popolo seminomade di origine incerta. Nel corso dei secoli, la loro cultura subì continue evoluzioni, come testimoniano le oltre 200 mila incisioni rupestri eseguite dai Camuni in un arco di tempo di circa 8000 anni!

I Greci e i Fenici si insediarono lungo le coste dell’Italia meridionale, della Sicilia e della Sardegna.

I Greci, in particolare, diedero vita alla splendida civiltà della Magna Grecia.

Quasi tutti i popoli che occuparono la parte centro-meridionale della penisola sono considerati “popoli italici”. Pur diversi gli uni dagli altri, erano accomunati dalla pratica della pastorizia, che li costringeva a un tipo di vita seminomade.

GLI ETRUSCHI

Abili marinai e mercanti, gli Etruschi entrarono spesso in conflitto con Greci e Fenici per il controllo dei traffici nel Mar Tirreno.

Dal loro territorio originario (l’attuale Toscana), si espansero nella Pianura Padana, dove eseguirono diverse opere di bonifica, e lungo la fascia tirrenica.

ROMA

Tra l’VIII e il VII secolo a.C., da originario villaggio di pastori e agricoltori, Roma diventò una vera e propria città, retta da una monarchia. In quel periodo, però, fu soggetta agli Etruschi, dai quali riuscì a rendersi autonoma nel corso del VI secolo a.C., diventando una repubblica. Da allora iniziò a espandersi nella penisola, sconfiggendo tutti i popoli che l’abitavano.

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ROMA E IL “MARE NOSTRUM”

Conquistata l’Italia, Roma continuò la sua espansione oltre i confini della penisola estendendosi a tutto il Mediterraneo. Prima conquistò la sua parte occidentale, fino ad allora controllata da Cartagine, poi la sua parte orientale, dominata dai regni ellenistici. Il Mediterraneo diventò così per i Romani il “Mare Nostrum”: per la prima e unica volta nella storia, questo mare venne unificato sotto un solo dominio Parallelamente alla sua espansione nel Mediterraneo, Roma si lanciò alla conquista dell’Europa, arrivando a stabilire i suoi confini orientali lungo il corso dei fiumi Reno e Danubio. A nord giunse fino in Gran Bretagna.

Nata durante la seconda guerra punica come base militare dei Romani, Tarragona divenne una splendida città, dotata di mura ciclopiche e di importanti monumenti.

Dopo la conquista romana, Atene conservò il suo ruolo di prestigioso centro culturale, in grado di influenzare profondamente la stessa civiltà romana.

Leptis Magna, fondata dai Fenici, e Cirene, fondata dai Greci, dopo la conquista romana diventarono fra le più importanti città africane dell’Impero.

d.C.
d.C.
d.C.
a.C.
a.C.
a.C.
a.C.
600
400
200
200
400
600
800
Nascita di Cristo Monarchia Repubblica Impero
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Da Repubblica a Impero

Questa grandiosa opera di conquista ebbe delle importanti conseguenze sulla società romana, che fin dalle origini fu caratterizzata da lotte interne. A mano a mano che il dominio di Roma si estendeva a nuovi territori, maggiori erano anche i problemi e i conflitti da risolvere. Alla fine le istituzioni della Repubblica non riuscirono più a gestirli e nacque l’Impero.

Strade, rotte marittime e città

I primi due secoli furono sostanzialmente favorevoli a questa nuova forma di governo: tutti i territori conquistati furono collegati da una fitta rete di strade e di rotte marittime, che incoraggiarono gli scambi e la produzione di beni. Sorsero, inoltre, nuove città, mentre a quelle che già esistevano i Romani diedero la loro impronta inconfondibile. Tutti gli abitanti di questo immenso Impero finirono per diventare cittadini romani.

ROMA IMPERIALE

Durante l’Impero, Roma conobbe un incredibile sviluppo. Sotto Augusto, in particolare, la città venne trasformata radicalmente, al punto che l’imperatore stesso affermò di averla trovata “di terracotta” e di averla lasciata “di marmo”. Con una popolazione che aveva ormai raggiunto un milione di abitanti, Roma venne divisa in 14 “regioni” (gli attuali rioni), articolate in quartieri. Nel 64 d.C., durante l’Impero di Nerone, uno spaventoso incendio distrusse o danneggiò gravemente ben 10 delle 14 “regioni”: per evitare il diffondersi degli incendi, l’imperatore fece ricostruire la città con strade più ampie, affiancate da portici, e con edifici senza pareti in comune con altri, di altezza limitata e costruiti con materiali non infiammabili (pietra e mattoni).

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CINQUE SECOLI DI CONQUISTE

espansione romana fino al 200 a.C.

espansione alla fine della Repubblica massima espansione dell’Impero romano

Reno

Danubio

Spagna

Roma

Danubio

Mar N ero

Macedonia

Atene

Grecia

Bisanzio

Asia

Mar

Il cardo e il decumano erano le due vie principali, che si intersecavano perpendicolarmente.

Cartagine

Tigri

Alessandria Mesopotamia

Egitto

Nilo

Mar

Rosso

Un accampamento stabile: nel tempo, infatti, costruzioni in muratura presero il posto delle classiche tende militari. Da accampamenti come questo spesso si svilupparono vere e proprie città

Gallia Gran Bretagna
Minore M a re Med iterra neo
tlantico
Caspio O cea no A
Eufrate Mare del Nord Alle estremità delle vie principali erano collocate le porte di accesso
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La grande forza di Roma era nella sua organizzazione militare. Grazie a un esercito ben strutturato, alle sue armi e alle efficienti macchine da guerra, nel corso di cinque secoli Roma giunse a imporre il suo dominio su tutti i popoli del Mediterraneo e su gran parte di quelli europei. Puoi osservare le fasi di questa espansione sulla carta della pagina precedente.

I soldati romani indossavano un’armatura, la lorica, che poteva essere di cuoio, di ferro oppure mista.

In testa portavano un elmo

Le armi erano il gladius, una spada piccola e facile da maneggiare, e la lancia

Sotto la lorica portavano una tunica lunga fino al ginocchio.

Il fardello conteneva un mantello, che serviva anche da coperta, e l’occorrente per il rancio (razioni di cibo e recipienti vari). C’erano anche una vanga, una falce, un’accetta…

Ciascun soldato era dotato di un fardello, cioè di un bagaglio appeso a un’asta, il quale conteneva gli effetti personali

Lo scudo era di legno e cuoio oppure di ferro.

Ai piedi indossavano le calighe, calzature dalla suola pesante e chiodata per affrontare i terreni accidentati.

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SOTTO LA SPINTA DI ATTILA

Oceano Atlantico

Svevi

Mare del N o rd

Angli Sassoni Franchi

Visigoti

Reno

Regno di Siagrio Burgundi

Danubio

Alamanni

Regno di Odoacre

Roma

Danubio

Ma r N ero

Costantinopoli

Mar

Vandali

Caspio

Impero d’Oriente

M are M editerraneo

EufrateTigri

Gli Unni erano nomadi e vivevano di razzie, saccheggiando villaggi che poi incendiavano.

Nilo

Mar

Rosso

Per combattere, gli Unni si servivano di arco e frecce con punte in osso.

Vivevano in carovane e passavano gran parte del tempo a cavallo, da cui si dice che non scendessero mai.

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A partire dal III secolo d.C. l’Impero romano iniziò la sua decadenza. Ripetute crisi portarono alla sua divisione in due parti: l’Impero romano d’Oriente e l’Impero romano d’Occidente. Quest’ultimo, militarmente più debole, a fatica riusciva a sostenere la pressione esercitata dai barbari sui suoi confini. A un certo punto questa pressione diventò incontenibile: per scampare al pericolo rappresentato dagli Unni, un popolo di feroci guerrieri guidati da Attila, i barbari ruppero infatti ogni difesa, riversandosi entro i confini dell’Impero d’Occidente. Qui diedero vita ai regni romano-barbarici, che puoi osservare sulla carta della pagina precedente.

Per non procurare ferite all’animale, mettevano pezzi di carne cruda sotto la sella, che così emanava un odore nauseabondo.

Vestiti di pelli animali, indossavano delle specie di pantaloni, un capo di vestiario che i Romani non utilizzavano.

Erano talmente abili nel cavalcare, che non utilizzavano nemmeno le staffe
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AMERICA

Questo continente è formato da due parti: l’America settentrionale e l’America meridionale, fra loro unite da una striscia di terra e da un cordone di isole, cioè l’America centrale. La sua superficie (oltre 40 milioni di km2) si estende dal Mar Glaciale Artico, a nord, fino a sfiorare l’Antartide, a sud. Sul lato occidentale corre una lunga catena montuosa, che prende il nome di Montagne Rocciose, in America settentrionale, e di Cordigliera delle Ande, in quella meridionale. Nella parte centrale si trovano vaste pianure percorse da grandi fiumi.

PARCO DI YELLOWSTONE

Per la sua forma, l’America attraversa tutte le fasce climatiche e dunque presenta ambienti molto vari.

A nord e a sud i territori sono coperti di ghiacci; poi compare una vegetazione fatta di muschi e pochi cespugli, abitata da lupi e alci. A nord e sui rilievi meridionali più alti, vi sono immense foreste di pini e abeti. Le fasce intermedie, con climi temperati, sono occupate da foreste di latifoglie (querce, aceri...) e da praterie, percorse da mandrie di bufali. In America meridionale si trova la foresta Amazzonica, dove vive una grande varietà di animali.

ANDE

AFRICA

Compresa fra gli oceani Atlantico e Indiano, l’Africa ha una forma compatta con una sola grande isola: il Madagascar. Ha un territorio piatto, con montagne poco elevate, ma sul lato orientale ospita un altopiano e alcuni alti vulcani tra cui il Kilimangiaro (5895 m), allineati lungo la Grande Rift Valley, una frattura che taglia il continente per 6000 chilometri. Qui si trovano molti grandi laghi: dal più esteso, il lago Vittoria, nasce il Nilo, il fiume più lungo del mondo, che va a gettarsi nel Mar Mediterraneo. A sud-est scorre il fiume Zambesi, che in un tratto forma le imponenti cascate Vittoria, mentre a ovest scorrono due altri grandi fiumi, il Congo e il Niger

DESERTO DEL SAHARA

CASCATE VITTORIA

Tagliata a metà dall’Equatore, l’Africa presenta svariati climi e ambienti naturali. La fascia settentrionale ospita ambienti mediterranei, a sud dei quali si estende il vasto deserto del Sahara. Dopo il deserto si alternano steppe e savane, povere di vegetazione. Nelle regioni centrali le piogge sono intense e crescono ampie foreste pluviali, ricche di vegetazione e di fauna, seguite da altre zone con savane e steppe. Ancora più a sud s’incontrano i deserti del Kalahari e del Namib. La punta meridionale dell’Africa ospita di nuovo la savana e un ambiente mediterraneo.

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ASIA

L’Asia è il continente più esteso e articolato, comprende molte penisole e grandi isole. È attraversata da diverse catene montuose, tra cui l’Himalaya, che ospita le cime più alte della Terra come il monte Everest (8848 m). Da lì scendono grandi corsi d’acqua, come la Lena, il Gange, i fiumi Azzurro e Giallo, che sfociano nel Mar Glaciale Artico e negli oceani Indiano e Pacifico, dopo aver attraversato vaste pianure. In Asia si trova il Mar Caspio, un vasto lago salato. Molte parti del continente si sono formate da pochi milioni di anni, perciò sono interessate da forti eruzioni vulcaniche e terribili terremoti.

Poiché è molto estesa, l’Asia presenta un’ampia varietà di climi. La fascia settentrionale è occupata dalla tundra, con muschi e licheni, sotto la quale si estendono foreste di conifere, poi praterie e steppe Nell’Asia sud-occidentale s’incontrano i deserti caldi della Penisola araba e del Pakistan, mentre le regioni centrali ospitano deserti freddi, come il Gobi e il Taklamakan. Le penisole indiana e indocinese hanno un clima monsonico e sono caratterizzate dalla giungla; mentre l’arcipelago indonesiano, con clima equatoriale, è ricoperto da foreste pluviali. A ridosso del Mediterraneo e dell’Asia orientale sono presenti ambienti temperati.

FIUME GANGE
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GIUNGLA

OCEANIA

Posta a sud-est dell’Asia, l’Oceania è formata da: una massa continentale, l’Australia; tre grandi isole, la Nuova Guinea e le due che formano la Nuova Zelanda; tre arcipelaghi, cioè Melanesia, Micronesia e Polinesia, con molte piccole isole nell’Oceano Pacifico. Le sue dimensioni dunque sono enormi se si considerano le superfici marine, ma se consideriamo solo le terre emerse, l’Oceania è il continente più piccolo. L’Australia è perlopiù piatta, la costa orientale ospita una bassa catena

BARRIERA CORALLINA

L’Oceania è estesa in gran parte nell’emisfero australe, fra la fascia equatoriale e quella temperata; ha climi caldi con precipitazioni variabili da un luogo all’altro. L’Australia centrale è molto arida e ospita vasti deserti, steppe e savane; solo parte delle coste, che sono bagnate dalle piogge, hanno foreste e ambienti mediterranei, che sono stati in parte trasformati in colture agricole. La Nuova Zelanda è ricca di boschi, pascoli e campi coltivati, mentre la Nuova Guinea, vicina all’Equatore, è coperta di foreste pluviali.

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ARTIDE E ANTARTIDE

L’Artide corrisponde alle terre emerse poste oltre il Circolo Polare Artico, che vicino al Polo Nord risultano ghiacciate per uno spessore di qualche metro. L’Artide non ha vegetazione, ma ospita una ricca fauna che si alimenta delle risorse del mare: orsi polari, mammiferi marini (foche, trichechi, balene) e una grande varietà di uccelli. La presenza umana si riduce a piccoli gruppi nomadi, gli Inuit dell’America e i Sami dell’Eurasia, che vivono di caccia e pesca e trascorrono l’inverno ai margini della tundra.

L’Antartide è un continente quasi interamente ricoperto di ghiacci, posto al centro della Calotta Polare Antartica. È attraversato da una lunga catena montuosa, da cui scendono ghiacciai che, arrivati al mare, formano piattaforme di ghiaccio da cui si staccano gli iceberg. Solo nei pochi tratti scoperti crescono muschi e licheni. Dalle alghe e dal plancton marino dipende la fauna: mammiferi marini (foche, leoni marini e balene), pinguini e un’ampia varietà di uccelli. Nessuna popolazione umana abita qui stabilmente, ma vi sono basi scientifiche che ospitano ricercatori e ricercatrici provenienti da tutto il mondo.

BASE ANTARTICA ITALIANA ORSI POLARI PINGUINI DELL’ANTARTIDE 26

EUROPA

L’Europa si trova interamente nell’emisfero boreale, prevalentemente nella zona temperata. Il suolo particolarmente fertile e il clima tendenzialmente mite hanno reso l’Europa un luogo privilegiato per gli insediamenti umani. Definire i confini dell’Europa non è semplice, perché a est i confini naturali non sono così definiti.

La dividono dall’Asia la bassa catena montuosa dei Monti Urali, il fiume Ural, un tratto della costa del Mar Caspio e a sud i Monti del Caucaso. A nord si trova l’Oceano Artico, a ovest è bagnata dall’Oceano Atlantico, a sud dal Mar Mediterraneo, che continua nel Mar Nero.

MONTI DEL CAUCASO

Di conseguenza, anche la flora e la fauna variano a seconda che ci si trovi nelle terre oltre il Circolo Polare Artico, dove si trovano renne, volpi artiche e orsi polari, o che ci si trovi in una costa del Mar Mediterraneo, dove si trovano cinghiali, caprioli e daini

COSTE DEL MEDITERRANEO

L’Europa ha paesaggi molto vari: catene montuose, vaste pianure, grandi penisole. In questo continente le coste sono particolarmente estese e vanno dai freddi fiordi bagnati dall’Oceano Artico, alle calde

27
28
L’I TALIA DELLE REGIONI

Regioni e province

L’Italia è divisa in 20 regioni, 5 delle quali sono “a statuto speciale”, hanno cioè poteri più ampi a causa delle loro particolari condizioni: o una posizione di confine, con la conseguente presenza di minoranze linguistiche (è il caso della Valle d’Aosta, del Trentino-Alto Adige e del Friuli-Venezia Giulia), oppure la natura di isola (come nel caso della Sicilia e della Sardegna). Ciascuna regione si suddivide poi in province e in comuni. In alcune regioni sono state istituite le città metropolitane, che comprendono anche i comuni vicini. Sulla carta della pagina precedente, oltre alle regioni, puoi riconoscere anche due piccoli Stati autonomi: si tratta della Repubblica di San Marino e della Città del Vaticano

Le regioni dei Romani

I Romani furono i primi a dividere il territorio italiano in regioni, una divisione che risale all’epoca dell’Impero. Come puoi vedere sulla carta qui sotto, le regioni presenti erano solo 11; inoltre, la Sicilia e la Sardegna non erano comprese, perché non considerate territorio italiano, ma province dell’Impero. Nella divisione romana alcune regioni occupavano all’incirca la medesima area su cui si estendono oggi, conservandone in certi casi anche il nome.

(AugustaTorinoTaurinorum)

Milano (Mediolanum)

LIGURIA

Genova (Genua)

Mare Ligusticum

Verona Aquileia

AEMILIA

Ravenna

Arezzo (Arretium) Ancona

ETRURIA UMBRIA

Roma

SAMNIUM

Benevento (Beneventum)

APULIA ET CALABRIA

Taranto

LUCANIA ET BRUTTIUM

Hadriatic u m
Mare Ionium M a r e N o s t r u m
Mare
Mare T yrrhenum
(Tarentum) TRANSPADANA VENETIA ET HISTRIA
PICENUM
LATIUM ET CAMPANIA
CITTÀ DEL VATICANO 29

VALLE D’AOSTA

PRIMATI ITALIANI

• Prima a istituire un Parco Nazionale (Gran Paradiso, 1922)

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Gran Paradiso

• Presenza di numerosi castelli medievali e tardogotici (Cly, Fenis, Savoia, Ussel, Bard, Issogne...)

Superficie: 3 261 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Valle d’Aosta: 122 800 ab

13,3%

Montagna

km 20 0 10 SVIZZERA F R A N C I A P I E M O N T E AOSTA V a l l e d ’ A o s t a Valpelline V a l t ourn e hcn e Val ’d A y a s Val di G r sse o n e y 2473 Gran San Bernardo Col Ferret 2537 Monte Bianco 4806 DoraBaltea A l p i G r a i e Piccolo San Bernardo 2188 Gran Pa radiso 4061 ValdiCogne A l p i P e n n i n e Monte Cervino 4478 Monte Ro sa 4637 SaintVincent Cervinia Gressoney Courmayeur Cogne Pré-St.-Didier La Thuile Verrès Champoluc Valtournenche Nus PontSt.-Martin Étroubles Bionaz
Settore primario
Settore secondario Settore terziario Superficie aree protette
d’Aosta
Italia Valle
Collina Pianura TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA
100% I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ 30

CAPOLUOGO: Aosta

È completamente montuosa e dal punto di vista politico è una regione a statuto speciale.

VALLE D’AOSTA

TERRITORIO

monti

• Alpi Graie

• Alpi Pennine

Cime più importanti:

• Monte Bianco

• Monte Cervino

• Gran Paradiso

• frutta

• cereali

• patate

• foraggio

PROVINCE: Aosta

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

Dora Baltea fiumi

lavorazione di:

• legno

• metalli

• filati

clima

alpino

• invernale

• estivo

• culturale

artigianato

turismo

• Monte Rosa 31

PRIMATI ITALIANI

• Produzione di cioccolato

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Gran Paradiso

• Parco Nazionale della Val Grande

• Fitta rete di comunicazioni stradali e ferroviarie

Superficie: 25 387 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Piemonte: 4 235 000 ab.

Superficie aree protette

7%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

A l p i Pe n nine km 40 0 20 SVIZZER A LOMBARDI A L I G U R I A VA LLE D’AOST A F R A N C I A Passo del Sempione 2006 V a l d ’Os s ola Toce A l p i Lep o ntine Lago Maggiore Monte Rosa 4637 Verbania Lago d’Orta Vals e sia Sesia Novara Vercelli P i a n u r a P a d a n a Ticino Po Alessandria Scrivia Appenni n o L i g u r e Bormida Asti Tanaro Langhe M o n f e r r a t o Cuneo SturadiDemonte Tanaro Po Alpi Liguri A l p i M a r i t t i m e Colle di Tenda 1908 Colle della Maddalena 1996 A l p i C o z i e Monviso 3841 Colle del Monginevro 1850 Colle del Fréjus 2538 Colle del Moncenisio 2083 Dora Riparia Valle di Susa TORINO Gran Paradiso 4061 A l p i G r a i e DoraBal t e a C a n a v e s e Colline del Po Biella EMILIAROMAGN A Mar Ligur e Lago di Viverone Cuorgnè Ivrea
Susa Sestriere Torre Pellice Racconigi Saluzzo Savigliano Pinerolo Borgo S. Dalmazzo Limone Piemonte Mondovì Fossano Dronero Dogliani Cherasco Carmagnola Bra Alba Nizza Monferrato Acqui Terme Novi Ligure Valenza Casale Monferrato Chieri Trino Chivasso Settimo Torinese
Lanzo Torinese
Tortona
Borgomanero Oleggio Galliate
Varallo
Moncalieri Rivoli Grugliasco
Trecate Santhià Arona Orta S. Giulio Borgosesia
Domodossola
Italia Piemonte
Collina Pianura 43% 27% 30%
DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 32
Montagna
PIEMONTE I

CAPOLUOGO: Torino

È situato nel nord della penisola e non ha sbocchi sul mare.

PIEMONTE

PROVINCE: Alessandria, Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-CusioOssola, Vercelli

ECONOMIA TERRITORIO

pianure

Pianura Padana

• Langhe

• Monferrato colline

monti

• Alpi: Cozie, Graie, Pennine, Lepontine, Marittime

• Appennino Ligure

• Lago Maggiore

• Lago d’Orta laghi

in pianura:

• grano

• mais

• foraggio

• riso

in collina:

• viti

• alberi da frutta

• automobilistica

• elettronica

• alimentare

• tessile

allevamento

agricoltura

industria

fiumi

clima

• alpino sui rilievi

• continentale in pianura

• temperato sulle sponde dei laghi

• invernale

• culturale

turismo

• Po, il fiume più lungo d’Italia, con affluenti: di sinistra, dalle Alpi di destra, dalle Alpi e dagli Appennini 33

LOMBARDIA

Sondrio

Bellano

Bellagio

Erba

Busto

Abbiategrasso

PRIMATI ITALIANI

• Maggiori esportazioni

• Sistema agroalimentare più importante

• Primo produttore di latte

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale dello Stelvio

Superficie: 23 846 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Lombardia: 9 970 000 ab.

Clusone

Albino Lovere

Merate Sarnico

Treviglio

Montagna

Italia Lombardia

Superficie aree protette

5,6%

Darfo Boario Terme

Desenzano

Mantova

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

Mincio V a l t e l l i n a Ortles km 40 0 20 EMILIA-ROMAGNA VENET O Passo dello Spluga 2118 Pizzo Bernina 4050 Alpi R eti ch e Passo del Bernina 2323 3678 Adda Alpi Orobi e Passo dello Stelvio 3899 Passo del Tonale 1883 Adamello Lago di Garda Lago d’Iseo Lago di Como Pizzo dei Tre Signori 2554 Lecco Bergamo Como Lago di Lugano Lodi Pavia Adda Lomellina Po Oltrepò Pavese Cremona Oglio Po Brescia Lago Maggiore Monza Ticino 3554 2758 Passo dell’Aprica 1172 S V I Z Z E R A T R E N T I N OA L T O A D I G E P I E M O N T E Passo del Maloja 1815 M.Disgrazia 2409 Grigna Alpi L e po n t i n e P i a n u r a P ad a n a Brianza P r e a l p i Val Camonic a Val Seriana V a l Brem bana Sesto S.G. Rho
Arsizio Legnano Vigevano Saronno Gallarate
Voghera Crema
Luino Laveno Sesto Calende Magenta Mortara Lomello Varzi Broni Stradella
Lodigiano Melegnano Rozzano Soresina
Sant’Angelo
Gonzaga Poggio
Goito Castiglione
Stiviere
Casalmaggiore Viadana San Benedetto Po Suzzara
Rusco Ostiglia
delle
del
Sirmione Salò
Val
Palazzolo
Breno Edolo Sondalo Livigno Bormio
Chiavenna
Garda
Gardone
Trompia
sull’Oglio Bagolino
Morbegno
Varese MILANO Cantù
Collina Pianura 41% 47% 12%
I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 34

CAPOLUOGO: Milano

È la regione più popolosa d’Italia.

LOMBARDIA

PROVINCE:

Bergamo, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio, Varese

ECONOMIA TERRITORIO

pianure

Pianura Padana

di origine morenica colline

• Alpi Retiche

• Alpi Orobie monti

• cereali

• barbabietole da zucchero

• foraggio

• ortaggi

• vite

• alberi da frutta

• Lago Maggiore

• Lago di Como

• Lago d’Iseo

• Lago di Garda laghi

• Po

• affluenti del Po, tutti di sinistra fiumi

• alimentare

• siderurgica

• tessile

• elettronica

• editoriale

• farmaceutica

• informatica

allevamento

• alpino sui rilievi

• continentale in pianura

• invernale

agricoltura

industria

clima turismo

• temperato sulle sponde dei laghi

• culturale

35

VENETO

PRIMATI ITALIANI

• Principale produttore di vini

DOP (Denominazione di Origine Protetta)

• Principale produttore di noci

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

Villafranca

Pieve di Cadore

Longarone

Ponte nelle Alpi Agordo

Belluno

Conegliano

Castelfranco

CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA

Superficie: 18 407 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Veneto: 4 835 000 ab.

Superficie aree protette

5,1%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

P r e a l p i V e n e t e D o l o m i t i FRIULI - VENEZIA GIULIA EMILI A - ROMAGN A Alpi Carniche 1636 Tre Cime di Lavaredo 2998 Le Tofane 3243 Marmolada 3343 Passo Pordoi 2239 1775 Monte Grappa 2218 M. Baldo Monti Lessini M. Civetta 3220 M are Adriatico Golfo di Ve nezi a Laguna Veneta Bacchiglione P o l e s i n e Po Delta del Po Colli Euganei Monti Berici A d gi e L a g o diGarda Piave
km 40 0 20 Vicenza
Monselice
Cavarzere
Po Abano Terme Este
VENEZIA
Verona Treviso
Adria
Porto Tolle Taglio di
Badia Polesine
Montagnana Isola della Scala
Feltre
di Verona Peschiera del Garda Garda Arzignano San Bonifacio Asiago Marostica Thiene Cittadella Mogliano Veneto Jesolo Lido di Jesolo Caorle Eraclea Oderzo
Cortina d’Ampezzo Bassano del Grappa Portogruaro Montebelluna
Vittorio Veneto
Mestre Mira Mirano
Veneto Rovigo Padova Valdagno Schio San Donà di Piave Legnago Chioggia B r enta Piave Livenza Passo di Falzarego 2105 P. di M.Croce di Comelico AU S TRIA L O M B A R D I A T R E N T I N OA L T O A D I G E T agliamento P i a n u r a V e n e t a C a d o r e 2259 Cima Carega M. Cristallo 3216 Altopiano di Asiago
Italia Veneto
Collina Pianura 29% 57%
Montagna
14%
I DATI DELLA REGIONE 36

CAPOLUOGO: Venezia

È una regione con una grande varietà di paesaggi.

VENETO

TERRITORIO

• Veneta

• Padana pianure

• Monti Berici

• Colli Euganei colline

• Dolomiti

• Prealpi Venete monti

• bovini

• suini

• animali da cortile

• mais

• barbabietole da zucchero

• ortaggi

• olivi

PROVINCE:

Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza

ECONOMIA

allevamento

fiumi

coste

agricoltura

Po e i suoi affluenti di sinistra:

• Adige

• Brenta

• Piave

Lago di Garda laghi clima

4 zone climatiche:

• zona padana

• zona adriatica

• zona alpina

• zona lacustre

grande:

• chimica

• metallurgica

• peltrolchimica piccola e media:

• calzaturiera

• ottica

acqualcoltura

• vetro

• ceramiche

• invernale

• estivo

• culturale

industria

pesca

artigianato

turismo

37

TRENTINO-ALTO ADIGE

PRIMATI ITALIANI

• Regione più sostenibile per l’ambiente

• Bolzano sempre ai primi posti come città più vivibile

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale dello Stelvio

• Trento e Bolzano: località turistiche e centri economici

Superficie: 13 606 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Trentino-Alto Adige: 1 077 000 ab.

Superficie aree protette

20,8%

Montagna

Italia

Trentino-Alto

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

km 20 0 10 AUSTRIA VENET O Passo del Brennero 1375 Isarco Alpi B r e o n i e Alpi Aurin e V a l P u s t e r i a ValleAurina Vetta d’Italia 2911 Picco dei Tre Signori 3499 Rienza Val Bad i a Val Gardena Gruppo di Sella 3151 Marmolada 3343 D o l o m i t i Val diFassaRosengarten 2981 L. di Carezza Cima d’Asta 2847 Avisio TRENTO Valle L a g a rin a Adig e Sarca Valli Giudica r i e LagodiGarda Lago d’Idro La Presanella 3558 Passo del Tonale 1883 Gruppo di Br e n t a 3173 V a l d i N o n NoceV a l di Sole Cevedale 3764 A l p i R e t i c h e Ortles 3905 Passo dello Stelvio 2757 Va l V e n o s t a Adige Alpi V enoste Alp i Sarentin e Passo di Dobbiaco 1243 Adamello 3554 Malles Venosta Cavalese Riva del Garda Ala Borgo Valsugana San Martino di Castrozza Moena Ortisei Appiano Dobbiaco Brunico Campo Tures Bressanone Vipiteno Merano Bolzano Rovereto Passo di Sella 2213 2239 Passo Pordoi P. di 2105Falzarego 2491 P. di Monte Croce di Comelico 1636 Brenta L O M B A R D I A Chiese L.di Caldonazzo S V I Z Z E R A P. della Mendola 1363 P. di Resia 1507 P. del Rombo 3507 Pan di Zucchero A l p i O r i e n t a l i Alpi Pusteresi ValdiFiemme Val Sugana Madonna di Campiglio Levico Terme
Collina Pianura
I DATI DELLA REGIONE
TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 38
Adige 100%
CURIOSITÀ

È la regione italiana situata più a nord.

CAPOLUOGO: Trento

TRENTINO-ALTO ADIGE

TERRITORIO

monti

• Alpi Retiche

• Dolomiti

Cime più importanti:

• Cevedale

• Ortles

• Marmolada

bovini

PROVINCE: Bolzano, Trento

ECONOMIA

allevamento

• mele (coltivazione più diffusa)

• viti agricoltura

• alimentare

• tessile

• meccanica

Adige, che attraversa la regione da nord a sud fiumi alpino clima turismo

• invernale

• estivo

• culturale

industria

• Gruppo di Sella 39

FRIULI-VENEZIA GIULIA

Tarvisio

IN PRIMO PIANO

• Porti principali:

Trieste, Monfalcone, Grado

Superficie:

Italia: 58 850 000 ab.

Friuli-Venezia Giulia: 1 194 000 ab.

Tarcento

Cividale del Friuli

Codroipo

Palmanova Gradisca d’Isonzo

San Giorgio di Nogaro

Latisana

Lignano Sabbiadoro

Cervignano

Aquileia Grado

Monfalcone

Friuli-Venezia

Superficie aree protette

6,8%

Settore

Muggia

1298 Passo della Mauria Maniago Aviano Sacile Cordenons Spilimbergo Ampezzo Passo di Monte Croce Carnico Golfo di Venezia Isonzo A U S T R I A S L O V E N I A 2250 Monte Cavallo P r e a lp i C a r n i c h e C a r s o km 20 0 10 V E N E T O M. Peralba 2694 A l p i C a r n i c h e M. Coglians 2780 C a r n i a Sella di Camporosso 813 Jôf di Montasio 2753 Passo del Predil 1156 M. Canin 2571 A l p i G i u l i e P r e a l p i Giu lie Udine
Gorizia
di Trieste
Pordenone Livenza Tagliamento M. Pramaggiore 2478 Col Nudo 2472 Tagliamento Laguna di Marano Laguna di Grado San Vito al Tagliam.
TRIESTE Golfo
Mare Adriatico
San
Daniele del Friuli
Osoppo Gemona del Friuli Tolmezzo Comeglians Pontebba
1360
P i a n u r a V e n e t o - F r i u l a n a
primario Settore secondario Settore terziario
Italia
Montagna Collina Pianura 43% 38%
7 862 km²
Giulia 19% I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 40

È una regione di confine che ospita numerose minoranze linguistiche, tutelate dallo Stato: ladini, sloveni, tedeschi.

CAPOLUOGO: Trieste

FRIULIVENEZIA GIULIA

TERRITORIO

Pianura Veneta pianure

• bovini

• suini

• animali da cortile

• Prealpi Carniche

• Carso colline

• Prealpi Giulie

• Alpi Carniche

• Alpi Giulie monti

• mais

• grano

• patate

• vite

fiumi

coste

• alpino a nord

• più mite a sud clima

• cantieristica

• navale

• tessuti

PROVINCE:

Gorizia, Pordenone, Trieste, Udine

ECONOMIA

allevamento

• invernale

• estivo

• culturale

agricoltura

industria

turismo

41

PRIMATI ITALIANI

• Consumo di suolo di fascia costiera e di pendenza

Superficie: 5 416 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Liguria: 1 506 000 ab.

Superficie aree protette

5%

Montagna

Italia

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

km 40 0 20 TO S C A N A PIEMONT E F R A N CIA M. Saccarello 2200 A l p i M a r i t t i m e Imperia Tanaro R i v i e r a d i P o n e n t e Savona Colle di Cadibona M. Beigua Passo del Turchino 532 A p p e n n i n o L i g u r e 472 Scrivia Trebbia GENOVA R i v i e r a d i L e v a n t e G. di Rapallo M. Maggiorasca M. Penna 1735 Magra La Spezia G. di La Spezia Mar Ligure Golf o di Genova Bormida LOMBARD I A E M I L IA - ROMAGNA Sarzana Levanto Sestri Levante Portofino G.-Nervi G.-Voltri Varazze Cairo Montenotte Finale LigureVado Ligure Loano Albenga Alassio Diano Marina Taggia Promontorio di Portofino Chiavari Rapallo Sanremo Ventimiglia Colle di Nava 941 1799 C. della Scoffera 678 Passo dei Giovi 435 P. del Bracco 613 Vara 1386 M. Settepani Lavagna Cinque Terre A r genti n a Arroscia 1287 Busalla
Liguria
Collina Pianura 65% 35% LIGURIA I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 42

CAPOLUOGO:

Genova

È una stretta striscia di terra che si affaccia sul Mar Ligure.

LIGURIA

TERRITORIO

coste

• a ovest: basse e sabbiose

• a est: alte e rocciose

monti

• Alpi Marittime

• Appennino

Ligure

• viti e olivi

• ortaggi

• frutta

• fiori e piante

PROVINCE:

Genova, Imperia, La Spezia, Savona

ECONOMIA

allevamento

fiumi

• verso il Po:

Tanaro

Scrivia

Trebbia

• verso il mare: corso breve e spesso in secca

presenza di:

• porti

• cantieri

• raffinerie

agricoltura

pesca

industria

clima

mediterraneo

turismo

43

EMILIA-ROMAGNA

PRIMATI ITALIANI

• Prima nella raccolta differenziata

• L’Università più antica, fondata a Bologna nel 1088

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi

Superficie: 22 453 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Emilia Romagna: 4 443 000 ab.

Superficie aree protette

4,2%

Italia

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

km 40 0 20 LOMBARDI A VENET O M ARCHE TO S CANA L I G U R I A SAN MARINO Piacenza M. Maggiorasca 1803 Passo della Cisa 1041 Taro A p p e n n i n o T o s c o - E m i l i a n o M. Cimone 2165 Frignano 1388 903 Passo della Futa M. Falterona 1654 M. Fumaiolo 1407 P i a n u r a P a d a n a R o m a g n a Rimini Forlì Valli di Comacchio Mar e Adriatico De l t a d e l P o Po Panaro Reno BOLOGNA Secchia Reggio nell’Emilia Parma Po P I EMONTE Sant’Arcangelo di Romagna Predappio Alfonsine Comacchio Portomaggiore Mirandola Crevalcore Castel S. Pietro Terme Marzabotto Molinella Pavullo nel Frignano Castelnuovo ne’ Monti Guastalla Fornovo di Taro Caorso Fiorenzuola d’Arda Borgo Val di Taro Lugo Modena Faenza Imola Carpi Fidenza Ferrara Cento Sassuolo Riccione Cesena Ravenna Cervia Passo dei Mandrioli 1173 Passo della Porretta 932 Passo dell’Abetone Passo del Cerreto 1261 E m i l i a Trebbia Enza Savio M.Cusna 2017 Alpe di Succiso 2120 Salsomaggiore Terme S. Ilario d’Enza Maranello Codigoro
Emilia-
Romagna
Montagna Collina Pianura 25% 47%
28% I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 44

CAPOLUOGO: Bologna

È una delle regioni più estese d’Italia.

EMILIAROMAGNA

TERRITORIO

Pianura Padana pianure

Appennino Tosco-Emiliano

monti

Cime principali:

• Monte Cimone

• Monte Falterona

• Monte Fumaiolo

Valli di Comacchio lagune

Po e i suoi affluenti di destra:

• Trebbia

fiumi

• Taro

• Secchia

• Panaro

basse e sabbiose coste

• bovini

• suini

• frumento

• barbabietole da zucchero

PROVINCE: Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio-Emilia, Rimini

ECONOMIA

allevamento

• frutta agricoltura

• meccanica

• automobilistica

• chimica

• peltrolchimica

• abbigliamento

• ceramica

• tessile

industria

acqualcoltura: anguille e cefali pesca

clima

• continentale nell’entroterra

• marittimo lungo le coste

soprattutto estivo

turismo

Adriatico
45

TOSCANA

Pontremoli

I.

CURIOSITÀ

PRIMATI ITALIANI

• Ai primi posti per il risparmio energetico

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

• Parco Nazionale del Monte Falterona, Campigna e delle Foreste Casentinesi

I. di Capraia

Alpi Apuane Carrara Massa

Forte dei Marmi

Camaiore

Lucca

Viareggio San Giuliano Terme

I. Pianosa

Montecatini

Capannori

Sesto Fiorentino

Fiesole

I

Superficie: 22 987 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Toscana: 3 660 000 ab.

Pisa Arno

Livorno

Cascina

Empoli Scandicci

Pontedera San Miniato

Poggibonsi

San Gimignano

Volterra Rosignano Marittimo

Cecina

Campiglia Marittima

Piombino

Portoferraio

Cecina Colle

Val d’Elsa

Massa Marittima

Follonica

Castiglione della Pescaia

S. Giovanni Valdarno

Monte

Sinalunga

Sansepolcro

I. del Giglio

Superficie aree protette

6,1%

Arcidosso

San Savino Orbetello

Cortona

Montepulciano Pienza

Chianciano Terme Chiusi Roccastrada

Albegna

Manciano

LAZIO

I. di Giannutri

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

M a r e m m a km 40 0 20 LIGURIA EMILIA-ROMAGNA
A
1041 Passo della Cisa L u n i g i a n a A p p e n n i n o T o s c o - E m i l i a n o Passo dell’Abetone 1388 Pistoia Prato Passo della Futa 903 M u g e llo M. Falterona 1654
Fumaiolo 1407 C a s entino Arno FIRENZE V a ldarno
M o nti del Chianti SienaChianti V a l d i Chi ana
Amiata 1738
635
UMBRI
M.
Arezzo
M.
M. Argentario
di Gorgona I. di Montecristo
A r c i p e l a g o T o s c a n o
Isola d’Elba Mar Ti rreno
GrossetoOmbrone Colline M etallifere
MARCHE
SGarfagnana erchio V aldarno Inf. Versili a
P r a t o m agno
Laguna di Orbetello Italia Toscana
Collina Pianura 25% 8%
Montagna
67%
DATI DELLA REGIONE
TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE
46
ECONOMIA

CAPOLUOGO: Firenze

È la regione più grande dell’Italia centrale.

TOSCANA

TERRITORIO

• Valdarno

• Maremma pianure

• Monti del Chianti

• Colline Metallifere colline

• Appennino Tosco-Emiliano

• Alpi Apuane monti

• Arno

• bovini (di razza Chianina)

• ovini

• viti

• olivi

• girasoli

• tabacco

• ortaggi

• alimentare

• siderurgica

• chimica

PROVINCE: Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, MassaCarrara, Pisa, Pistoia, Prato, Siena

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

fiumi clima

• fiumi minori soggetti a periodi di secca nella stagione estiva

• basse e sabbiose

• promontori rocciosi

• Arcipelago Toscano coste

• appenninico sui rilievi

• marittimo lungo le coste

• metallurgica

• tessile

• calzaturiera

lavorazione di:

• tessuti

• cuoio

• oro

• ceramica e paglia

• culturale

• termale

• agriturismi

artigianato

turismo

47

• Ai primi posti per il sistema museale

• Grotte carsiche di Monte Cucco tra le più grandi dell’Italia centrale

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Superficie: 8 464 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Umbria: 853 000 ab

Superficie aree protette

7,5%

Montagna

Italia

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

Bocca Trabaria 1049 Bocca Serriola 730 km 40 0 20 LAZI O M. Penna 1432 A p p e n n i n o U m b roM a r c h i g i a no PERUGIA 1290 M. Subasio Top i n o Monte Vettore 2476 Monti Sibillini Val T i b e r i n a Tevere C h i a s c io Lago Trasimeno Nestore Vall eUmbra Cascate delle Marmore Nera Terni Tevere C h i ani Velino M. Pennino 1571 M A R C H E T O S C A N A 1701 M. Catria Orvieto Città della Pieve Marsciano Magione Castiglione del Lago Città di Castello Assisi Foligno Montefalco Deruta Nocera Umbra Gubbio Todi Spoleto Narni Norcia Cascia Bastia Umbra Gualdo Tadino L. di Pediluco L. di Alviano L. di Corbara Clitunno
PRIMATI ITALIANI
Umbria
Collina Pianura 30% 70%
I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 48
UMBRIA

CAPOLUOGO: Perugia

È situata nel cuore della penisola, non ha sbocchi sul mare.

UMBRIA

TERRITORIO

monti

Appennino

Umbro-Marchigiano:

laghi

Trasimeno

PROVINCE:

Perugia, Terni

fiumi

• Tevere

• Nera

• Velino con la cascata delle Marmore

• viti e olivi

• frumento

• girasole

• tabacco

• barbabietola da zucchero grande:

• chimica

• metallurgica

• peltrolchimica piccola e media:

• calzaturiera

• ottica

ECONOMIA

agricoltura

industria

artigianato

clima

• continentale sui rilievi

• mite in collina

turismo

• Monte Vettore 49

PRIMATI ITALIANI

• Secondo posto nel consumo di energia pulita (solare e fotovoltaica)

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale dei Monti Sibillini

• Parco Naturale Regionale della Gola della Rossa e di Frasassi (Grotte di Frasassi)

Superficie: 9 401 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Marche: 1 482 000 ab.

Superficie aree protette

9,6%

Falconara Marittima

Osimo

Corridonia

Montegranaro

Civitanova Marche

Porto Sant’Elpidio

Porto San Giorgio

San Benedetto del Tronto

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

km 40 0 20 EMILIA-ROMAGNA LAZI O ABRUZZO M are Adriatico SAN MARINO M. Carpegna 1415 M o n t e f e l t r o Appen ni n o Umb r oM a r c h i gi a n o Passo della Scheggia 575 M. Catria Gola del Furlo 1571 M. Pennino M. Priora 2334 Monti S i bi l l i ni 2476 M. Vettore
Chienti Pesaro Foglia Metauro Esino
Ascoli Piceno Tronto Macerata
Conero 572
ANCONA M.
Potenza
T O S C A N A U M B R I A
Tenna Aso Fermo
Urbino
Loreto Recanati Castelfidardo
San Severino Marche Camerino Tolentino
Jesi Bocca Trabaria 1049 Bocca Serriola 730 Grotte di Frasassi 1525 M. Nerone 1701
Senigallia Fano Fabriano
Cagli
Italia Marche
Montagna Collina Pianura 31% 69%
I DATI DELLA REGIONE
TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 50
MARCHE
CURIOSITÀ

CAPOLUOGO: Ancona

In questa regione, già dal Medioevo, si è sviluppata la produzione della carta.

MARCHE

TERRITORIO

PROVINCE:

Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino

ECONOMIA

colline

Appennino Umbro-Marchigiano monti

• bovini

• suini allevamento

• frumento

• mais

• girasoli

• olivi

• ortaggi

• viti

• corso breve

• carattere torrentizio fiumi

• basse e sabbiose

• unico promontorio è il Monte Conero coste

clima

• appenninico sui rilievi

• marittimo lungo le coste

• soprattutto piccole e medie aziende

• calzaturiera

• cartaria

• strumenti musicali

agricoltura

industria

pesca

• balneare

• culturale

turismo

51

ABRUZZO

Vomano

Penne

Martinsicuro

Tortoreto

Giulianova

Roseto

Mare

Silvi Marina

Montesilvano

Pescara

Francavilla al Mare

Ortona

Lanciano

Fossacesia

Vasto

San Salvo

PRIMATI ITALIANI

• Maggior numero di aree verdi

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

• Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga

• Parco Nazionale della Maiella

Superficie: 10 832 km² Montagna

Italia: 58 850 000 ab.

Abruzzo: 1 270 000 ab.

Superficie aree protette

28,2%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

km 40 0 20 MARCHE
2458 M. GorzanoMontidella Laga 2914 Corno Grande Gran
d’Italia L’AQUILA A p p e n n i n o A b r u z z e s e Aterno Pescara Forca Caruso 1120 Conca del Fucino M a r s i c a
Monte Velino 2487
Meta Monte Amaro 2795 Sangro
Teramo
Sasso
MontiSimbruini
Monti della
A driatico Chieti
Tronto Conca di Sulmona Conca dell’Aquila Trigno M. Petroso 2247 M O L I S E L A Z I O L A Z I O Massiccio della Maiella Atessa
Aprutino
degli Abruzzi Loreto
Pizzoli
Lago di Campotosto Lago di Barrea Lago di Scanno
Avezzano Sulmona
Bocca di Forlì 891 MontideiFrentani 1412 V al Roveto M. Sirente 2349
Celano
Abruzzo
Italia
Collina Pianura 65% 35%
I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 52

CAPOLUOGO:

L’Aquila

È la regione nella quale si trovano le cime più alte degli Appennini.

ABRUZZO

TERRITORIO

colline

monti

PROVINCE:

Chieti, L’Aquila, Pescara, Teramo

ECONOMIA

ovini

fiumi

Appennino

Abruzzese

Cime principali:

• Gran Sasso

• La Maiella

• zafferano

• liquirizia

• patate

• cereali

• viti

• olivi

• tabacco

• barbabietole da zucchero

• Pescara

• Sangro

• brevi e a carattere torrentizio

basse e sabbiose coste

• meccanica

• chimica

• alimentare

• tessile

• farmaceutica

allevamento

agricoltura

industria

pesca

• continentale sui rilievi

clima

• temperato lungo le coste

• balneare

• culturale

turismo

53

PRIMATI ITALIANI

• Maggior numero di occupati nel settore terziario

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

• Parco Nazionale del Circeo

• Giardino dei mostri di Bomarzo

Civitavecchia

Superficie: 17 232 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Lazio: 5 715 000 ab.

Superficie aree protette

13,5%

Settore primario Settore secondario

T O SCANA km 40 0 20 UMBRI A ABRUZZO MOLISE Rieti M. Terminillo 2216 VelinoA p p e n n i n o L a z i a l e Monti Simbruini M. Viglio M o n t i E r n ici M. Cornacchia 2003 2247 M. Petroso 2241 La Meta Frosinone G a r gi l onai Liri Monti Aurunci Monti Ausoni Sacco Monte Circeo Latina A g r o Ponti n o Monti Lepin i L. di Nemi L. di AlbanoCampagna di Roma Aniene Colli Albani CITTÀ DEL VATICANO A gr o R o m a n o ROMA Ma r e mm a L a z i a l e L. di Bolsena Tevere L. di Vico Viterbo L. di Bracciano S a b i n a Mar Ti rren o G olfo di Gaet a C i o c i a r i a I. di Gavi I. S. Stefano I. Zannone I. Ventotene I. Palmarola I. di Ponza Isole Ponziane Monti Reatini Monti Sabatini Monti Cimini Monti Volsini CAMPA N I A Monte Pellecchia Formia Fondi Terracina Sora Anzio Nettuno Cisterna di Latina Aprilia Velletri Pomezia Marino Lido di Ostia Tivoli Guidonia Mentana Monterotondo Gaeta Cassino Pontecorvo Sabaudia Priverno Ceprano Fiuggi Orte Bolsena Mella Salto
MARCHE L. di Fogliano L. di Sabaudia M o nti S a b i n i Nera Turano 1535 1090 541 2158 949 1368 2458 M. Gorzano Amatrice Montalto di Castro Tarquinia
Fiora
Bracciano Fiumicino
Settore terziario
Italia Lazio
Collina Pianura 26% 20% 54%
DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE
54
Montagna
LAZIO I
ECONOMIA

In questa regione si trova Roma, la capitale dello Stato Italiano.

PROVINCE:

LAZIO

TERRITORIO

CAPOLUOGO: Roma pianure

colline

• Agro Romano

• Agro Pontino

• Maremma laziale

• Appennino Abruzzese (Monti Reatini, Simbruini, Ernici)

• rilievi meno elevati che digradano in colline monti

di origine vulcanica:

• Bolsena

laghi

• Vico

• Bracciano

• Nemi

• Tevere

• Garigliano fiumi

basse e sabbiose coste

• appenninico sui rilievi

clima

• temperato lungo le coste

• bovini

• suini

in pianura:

• cereali

• ortaggi

• frutta in collina:

• olivi

• viti

• trasformazione di prodotti agricoli e di allevamento

• cinematografica

• aeronautica

• chimica

Frosinone, Latina, Rieti, Roma, Viterbo

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

uffici amministrativi

settore terziario

culturale

turismo

55

MOLISE

Guglionesi Larino Petrella

Santa

PRIMATI ITALIANI

• Maggior produttore artigianale di campane

IN PRIMO PIANO

CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA

Superficie: 4 461 km²

• Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise Settore

Italia: 58 850 000 ab.

Molise: 290 000 ab

Superficie aree protette

1,7%

S a n n i o km 40 0 20 P U G L I A ABRUZZO CAMPANI A 891 Monti della Meta Isernia V o l t urno M. Miletto 515 CAMPOBASSO A p p e n n i n o S a n n i t a Biferno Lago di Guardialfiera Lago di Occhito Fortore Trigno L A Z I O M a r e A d r ia tico Le Mainarde Venafro Bocca di Forlì Agnone Capracotta Trivento Bojano Frosolone Carpinone
di Bisaccia
Montenero
Termoli Campomarino
Tifernina
Croce di Magliano Riccia M o n ti del Matese 2050 1832 M. Mutria 1746 M. Campo 2241 La Meta 1020 M. Mauro MontideiFrentani
primario Settore secondario
terziario
Settore
Italia Molise
Pianura 55% 45%
Montagna Collina
I DATI DELLA REGIONE 56

CAPOLUOGO: Campobasso

È una delle regione italiane più piccole e meno popolate.

MOLISE

TERRITORIO

colline

monti

Appennino Sannita

Cime principali:

• Monti della Meta

• Monti del Matese

fiumi

• Biferno

• brevi e a carattere torrentizio

ovini

• basse e sabbiose

• unico promontorio a Termoli coste

in piccole

aziende familiari:

• ortaggi

• girasoli

• patate

• cereali

• olivi

• tabacco

• meccanica

• tessile

• automobilistica

• pastifici

• oleifici

PROVINCE: Campobasso, Isernia

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

lavorazione di legno, metalli e merletti artigianato

• continentale sui rilievi

clima

• marittimo lungo le coste

estivo

turismo

57

CAMPANIA

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

• Parco Nazionale del Vesuvio

Mondragone

Superficie: 13 671 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Campania: 5 591 000 ab.

Teano

Grottaminarda

Battipaglia

Agropoli

Sella di Conza 697 P. Licosa

M. Alburno 1742

Capaccio

M. d. Stella 1130

C.

Camerota

Montagna

Italia Campania

Superficie aree protette

25,6%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

P U G L I A km 40 0 20 M OLIS E BASILIC AT A M. Miletto 2050 Monti del Matese SannioAp p e n ni no C a m p a n o I r p i n i a Calore Benevento Caserta Volturno Garig l i a on Liri Golfo di Gaeta Pianura Campana Campi Flegrei Mar T irreno Vesuvio 1279 Avellino M. Cervialto 1809 A ppe n ni n o L u c a n o M. Cervati 1899 C i l e n t o Golfo di Policastro Piana del Sele G olfo di Salern o
Golfo di Napoli Penisola Sorrentina I. di Capri I. di Procida I. d’Ischia NAPOLI Sele Monti Lattari L A Z I O
Salerno
Sapri
Lucania Sala Consilina
dei Lombardi
Vallo della
Sant’Angelo
Ariano Irpino S. Bartolomeo in Galdo
Matese
Piedimonte
Amalfi Sorrento
Ischia
Maddaloni
Sarno Nola Afragola Aversa
Cava de’ Tirreni
Annunziata
Capua Montesarchio
Capri
Roccamonfina
Marcianise
Nocera Inf.
Torre
Pozzuoli
Eboli
M .tidellaDaunia M.tidelSanni
MontidelCilento
Palinuro Vallo di Diano PianadelVolturno
o Ofant o MontiPicentini Monti Alburni
Collina Pianura 34% 15%
51% I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 58

CAPOLUOGO:

Napoli

È la regione italiana con la più alta densità di popolazione per chilometro quadrato.

CAMPANIA

TERRITORIO

• Pianura Campana

• Piana del Sele pianure

colline

monti

Appennino

Campano

Rilievi di origine

vulcanica:

• Campi Flegrei

• Vesuvio

• ovini

• caprini

• bufali

• grano

• ortaggi

• olivi

• viti

• alberi da frutta

PROVINCE:

Avellino, Benevento, Caserta, Napoli, Salerno

ECONOMIA

allevamento

• Sele

• brevi e a carattere torrentizio fiumi

• basse e sabbiose

• alte e rocciose

Campano coste

• Arcipelago

• meccanica

• metallurgica

• elettronica

• alimentare

• manifatturiera

agricoltura

industria

lavorazione di merletti, ceramiche, sete, corallo e oro

artigianato

• mediterraneo

• estivo

turismo

clima

• continentale sui rilievi

• culturale

59

PRIMATI ITALIANI

• Primo produttore di impianti eolici

• Primo produttore di olio d’oliva (5 oli DOP su 9 totali in Italia)

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Gargano

• Parco Nazionale dell’Alta Murgia

Superficie: 19 541 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Puglia: 3 891 000 ab.

Superficie aree protette

13,7%

Montagna

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

km 40 0 20 M. Cornacchia 1152 Foggia Ta v oliere MOLISE Fortore Lago di Lesina Lago di Varano M. Calvo 1055 Prom. delGargano Mar e A driatico Candelaro Isole Tremiti Golfo di Manfredonia Cervaro Ofanto Carapelle M. Caccia BARI T e r r a d i B a r i L e M u r g e Taranto P e n i s o l a S al e n t i n a Brindisi Lecce Ter ra d ’ Ot r a n t o Golfo di Ta rant o M ar Ionio BASILIC AT A CAMPANIA Capo Santa Maria di Leuca Montidell a D a u n a C a p i t a n a t a C a n al e d ’ O t r a n t o Capo d’Otranto Barletta Andria Trani I. Capraia I. San Nicola I. San Domino Ugento Otranto Gallipoli Castellaneta Margherita di Savoia Vieste I. Cheradi Galatina Nardò Massafra Manduria Mesagne Grottaglie Ostuni Fasano Martina Franca Gioia del Colle Putignano Monopoli Mola di Bari Bitonto Altamura Molfetta Corato Cerignola Lucera San Severo Manfredonia Bisceglie 680 Rodi Garganico Peschici
di Puglia
Canosa
Alberobello
Ionico
S. Giorgio
Italia Puglia
Collina Pianura 54%
45% 1% I DATI DELLA REGIONE
TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 60
PUGLIA
CURIOSITÀ

CAPOLUOGO: Bari

Il territorio della regione è quasi totalmente collinare o pianeggiante.

PUGLIA

TERRITORIO

• Tavoliere

• Penisola Salentina pianure

Murge colline

ovini

monti

• Promontorio del Gargano

• Monti della Daunia

costieri:

• Lesina

• Varano laghi

• Fortore

• Ofanto

• brevi e a carattere torrentizio fiumi

• basse e sabbiose

coste

clima

• alte e rocciose nel Gargano e nella Penisola Salentina

mediterraneo

• grano

• ortaggi

• olivi

• viti

• mandorle

• alimentare

• siderurgica

• petrolchimica

PROVINCE:

Bari, BarlettaAndria-Trani, Brindisi, Foggia, Lecce, Taranto

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

• pesca in mare

• allevamenti di molluschi pesca

• estivo

• culturale

• naturalistico

turismo

61

PRIMATI ITALIANI

• Primo produttore di fragole

• Il più alto numero di piccoli comuni (meno di 1000 abitanti)

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Pollino

• Zona interessante da un punto di vista archeologico, colonie greche (Metaponto)

• Zona colonizzata dai Normanni (castello di Melfi)

Italia: 58 850 000 ab. Basilicata: 534 000 ab.

19,3%

Sant’Arcangelo

km 40 0 20
CALABRI A C A M P A N I A M. Vúlture 1326 Ap p e n n i n o L u c a n o POTENZA M. Volturino 1835 Matera L. di San Giuliano Bradano Basento Cavone Piana di Metaponto Agri Sinni L. di M. Cotugno Vall e d e l LucaniaBasento M. Sirino 2005 Golfo di Policastro Pollino 2248 Golfo di Taranto
r I o n i o Ma r T irreno
Genzano di Lucania Lavello Melfi Muro Lucano Aceranza Avigliano Marsico Nuovo Lagonegro Lauria Maratea
PUGLIA
Ma
Metaponto Pisticci Ferrandina Tricarico
Senise
L. di Pietra del Pertusillo Lago di Monte Cotugno 1407 M. Santa Croce Ofanto Policoro
Settore primario Settore secondario Settore terziario Superficie aree protette
Basilicata
km² Montagna Collina Pianura 46% TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA
8% 46% I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ 62
Italia
Superficie: 10 073
BASILICATA

CAPOLUOGO:

Potenza

Si affaccia su due mari: il Mar Ionio e il Mar Tirreno.

BASILICATA

TERRITORIO

Appennino Lucano, con il fenomeno dei calanchi monti

corso breve, a carattere torrentizio fiumi

• ovini

• caprini

PROVINCE:

Potenza, Matera

coste

• sullo Ionio: basse e sabbiose

• sul Tirreno: alte e rocciose

intensiva e meccanizzata

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

• mediterraneo lungo le coste

• continentale nell’entroterra clima

• petrolchimica

• alimentare

• tessile

industria

pesca

turismo

63

CALABRIA

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale della Sila

• Parco Nazionale del Pollino

• Parco Nazionale dell’Aspromonte

• Importante porto di Gioia Tauro, maggior scalo per il trasbordo dei container

Superficie: 15 222 km² Montagna

Italia: 58 850 000 ab. Calabria: 1838 000 ab. Italia

Pollino 2248

BASILIC AT A SICILIA

Praia a Mare Scalea Trebisacce

Golfo di Ta r ant o

Lao Castrovillari

Piana di Sibari Crati

Golfo di Corigliano Mar

Cetraro Paola

Passo dello Scalone 740 Nicastro

Cosenza

Corigliano

Calabro

Rossano

Capo Trionto Cariati

Botte Donato 1928 Sila Grande

L. Arvo

L. Ampollino

Amantea

Lamezia Terme

Golfo di Sant’ Eufemia

Vibo Valentia

Tropea

Golfo di Gioia Piana di Gioia

Gioia Tauro

Villa

S. Giovanni

Montalto 1955 As promont e

Stretto di Mess ina Reggio di Calabria

Melito di Porto Salvo

Punta Alice

Cirò Marina

M. Gariglione 1765 Neto

Sila Pi ccola

CATANZARO

Marchesato

Marina di Catanzaro

Squillace

Golfo di Squillace

Soverato

M. Pecoraro 1423

Roccella Ionica

Bovalino Locri Siderno

Capo Spartivento

Crotone

Isola di Capo Rizzuto

Capo Rizzuto

Ma r Ionio

Superficie aree protette

16,8%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

A p p e n n i n o C a l a b ro km 40 0 20
Ti rreno
C a t e n a C o s t i e r a
L e S e r r e
Calabria
Collina Pianura 42%
9% 49%
TERRITORIO POPOLAZIONE
64
I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ
AMBIENTE ECONOMIA

TERRITORIO

CAPOLUOGO: Catanzaro costiere pianure

È la regione in cui si possono

ammirare i Bronzi di Riace.

CALABRIA

• ovini

• caprini

colline

monti

Appennino Calabro

Cime principali:

• Pollino

• Altopiano della Sila

• Aspromonte

• fiumare fiumi

• brevi e a carattere torrentizio

• cereali

• olivi

• viti

• agrumi (clementine e bergamotto)

PROVINCE:

Catanzaro, Cosenza, Crotone, Reggio

Calabria, Vibo Valentia

coste

• sul Tirreno: alte e rocciose

• sullo Ionio: basse e sabbiose

mediterraneo clima

• alimentare

• chimica

• petrolchimica

• metalmeccanica

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

pesca

lavorazione di ferro, legno, tessuti e ceramiche

artigianato

soprattutto balneare

turismo

65

SICILIA

PRIMATI ITALIANI

• Il parlamento siciliano è uno dei più antichi

• Aree di parco urbano più vaste

IN PRIMO PIANO

• Siti archeologici: resti di templi, teatri greci e numerosi mosaici di epoca romana

Superficie: 25 832 km² Montagna

Italia: 58 850 000 ab.

Sicilia: 4 795 000 ab.

Superficie aree protette

10,5%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

Siracusa

km 40 0 20 CALABRIA M. Etna S i met o M. Soro 1847 Stre t t o diMessina
Monti N e b r o d i 1566 M. Castelli Golfo di Catania Ma r Ionio Mar Ti rreno
di Sicilia Mar Mediterraneo
di Panarea I. di Alicudi I. di Filicudi I. Vulcano I. Salina I. di Lipari Isole Eolie o Lipa ri I. di Stromboli I. di Ustica Pizzo Carbonara 1979 Le Madoni e Enna M o n ti E rei Piana di Catani a
MontiPeloritani
Canale
I.
986 Monti
G olf o di Gela Sals o Pia na di Gel a Caltanissetta Agrigento Platani Belice Mo n t i S i c a n i
Marettimo I. Levanzo
Favignana Isole Egadi Val di M a z a r a La Pizzuta 1333 PALERMO Conca Golfo di Palermo I. Linosa Isole Pelagie
di Lampedusa I. di Lampione I. di Pantelleria
Lipari Patti
Bronte
Iblei Ragusa
I.
I.
I.
Alcantara GolfodiCastell ammare
Taormina Randazzo
Floridia Avola Noto
Piazza Armerina Ravanusa Nicosia Regalbuto Leonforte Sant’Agata di Militello Capo d’Orlando Cefalù Capaci Piana degli Albanesi Casteltermini Corleone Favara Porto Empedocle Ribera Menfi Calatafimi Salemi Erice Pantelleria PuntadelFaro G. di Milazzo Montagna Grande 1374 Golfo di Patti Torto Capo Gallo Capo Granitola Capo Boeo 1578 M. Cammarata 1332 M. Zimmara M. Lauro G olfo di Not o Golfo di Augusta Capo Murro di Porco Salso Capo Passero Capo S. Vito 3357 C. Isola d. Correnti Giarre Acireale Catania Paternò Adrano Lentini Augusta Modica Vittoria Niscemi Caltagirone Scicli Gela Licata Canicattì Termini Imerese Bagheria Monreale Partinico Sciacca Alcamo Castelvetrano Mazara del Vallo Marsala Trapani Messina Milazzo
Pachino Pozzallo Marina di Ragusa Scordia
Sicilia
Italia
Collina Pianura 24%
62% 57% I DATI DELLA REGIONE CURIOSITÀ TERRITORIO POPOLAZIONE
66
AMBIENTE ECONOMIA

CAPOLUOGO: Palermo

È un’isola ed è la più estesa regione italiana.

SICILIA

TERRITORIO

• costiere

• Piana di Catania pianure

colline

monti

• Monti Peloritani

• Monti Nebrodi

• Madonie

• Monti Erei

• Monti Iblei

• Etna (vulcano)

• brevi e a carattere torrentizio fiumi

• tirrenica: alta e frastagliata

• frumento

• agrumi

• ortaggi

• viti

• olivi

• mandorle e pistacchi

• cotone

• alimentare

• conserviera

• chimica

• petrolchimica

• meccanica

• elettronica

coste

isole e arcipelaghi

• ionica: bassa, ghiaiosa e sabbiosa

• mediterranea: sabbiosa

• Pantelleria

• Ustica

• Eolie

clima

mediterraneo

• pesca in mare

• allevamento di spigole, orate, tonni, ostriche

PROVINCE: Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani

ECONOMIA

agricoltura

• balneare

• culturale

industria

pesca

turismo

• Egadi 67

SARDEGNA

Punta Falcone

a

n

g

e

PRIMATI ITALIANI

• Primo produttore di sughero

• Maggior numero di prodotti DOP e IGP (Indicazione Geografica Protetta)

IN PRIMO PIANO

• Parco Nazionale del Golfo di Orosei, Gennargentu e dell’isola dell’Asinara

I. Asinara

G olfo d ell’Asinar a

La Nur r a

Capo Caccia Golfo di Alghero

d

r

a

S

i

d

r

a

Capo Mannu Stagno di Cabras

Capo San Marco

Capo d. Frasca

Sassari

Corsica (Fr.)

Bocche diBonifacio

I. La Maddalena

I. Caprera

Gallura

Coghinas

L. del Coghinas

Logudoro

M a r T i r r e n o M

1362

M. Limbara

Goceano

Nuoro

M. Corrasi

1463

L. Omodeo Tirso

Oristano

A r b o r e a

Golfo di Olbia

I. Tavolara

Golf o di Orosei

Superficie: 24 100 km²

Italia: 58 850 000 ab.

Sardegna: 1 571 000 ab.

Golfo di Oristano Mannu

Capo Pecora

I. di San Pietro

I. di Sant’Antioco

C a m p i d a n o

I g l e s i e n t e

S u l c i s

Capo Teulada

B a r b a g i a

Mo n t i del Genn a r g entu

Punta La Marmora 1834

C.

L. del Flumendosa

Lago Mulargia

Ger r e i

Flumendosa

Og l i a s t r a

Sàrrabus

CAGLIARI

Golfo di Cagliari

Capo Spartivento

Capo Ferrato

Capo Carbonara

km 40 0 20

Mare Mediterraneo

Superficie aree protette

3,9%

Settore primario

Settore secondario

Settore terziario

di Monte Santo C. Comino I. Molara Capo Testa Sanluri Iglesias Carbonia Lanusei Olbia Tempio Pausania Villacidro Tortolì Palau La Maddalena Santa Teresa Gallura Porto Torres Bosa Orosei Orgosolo Arbatax Terralba Portoscuso Carloforte Sant’Antioco Villasimius G. d. Aranci Lis c i a A n g l o n a Mannu 1094 971 M. Nieddu Monti di Alà 1259 Cat.diMarghine Cat.diGoceano 1127 M. Albo T e mo Tirso Stagno di Cagliari Cixerri 1067 Punta Serpeddi 1236 M. Linas 1116 M. is Caravius Alghero Quartu Sant’Elena Arzachena Selargius
Italia Sardegna
Montagna Collina Pianura 18%
68% 14% I DATI DELLA REGIONE
TERRITORIO POPOLAZIONE AMBIENTE ECONOMIA 68
CURIOSITÀ

CAPOLUOGO: Cagliari

È la seconda isola più estesa del Mediterraneo.

SARDEGNA

TERRITORIO

Campidano pianure

colline

Gennargentu

Cima principale:

• Punta la Marmora monti

• brevi e a carattere torrentizio

fiumi

coste

isole e arcipelaghi

• sbarrati da dighe per creare bacini artificiali

• alte e rocciose sulla costa est

• basse e sabbiose a ovest e a sud

• Sant’Antioco

• San Pietro

• Asinara

• ovini

• caprini

• frumento

• agrumi

• ortaggi

• viti

• olivi

• mandorle e pistacchi

• cotone

• alimentare

• petrolchimica

• metallurgica

• meccanica

PROVINCE: Cagliari, Gallura, Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra, Sassari, SulcisIglesiente

ECONOMIA

allevamento

agricoltura

industria

tutelato dal marchio di origine e di qualità artigianato

• balneare

clima

mediterraneo

• naturalistico

turismo

• Maddalena 69

CARTOGRAFIA

CARTE MUTE DELLE REGIONI ITALIANE

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75
76
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I BIOMI

Gran parte dell’isola di Groenlandia, a nord, e tutto l’Antartide, a sud, essendo perennemente ricoperti dai ghiacci, non hanno vegetazione.

I biologi e le biologhe hanno individuato nove grandi ecosistemi, chiamati biomi, ognuno con un differente tipo di clima. All’interno di ogni bioma sono presenti molti altri ecosistemi, che possono essere più grandi o piccoli.

FORESTA TROPICALE

FORESTA PLUVIALE

A cavallo dell’Equatore si estendono enormi foreste sempreverdi alimentate da piogge quotidiane e per questo chiamate “pluviali”. Foreste simili sono presenti anche intorno ai tropici. A differenza di quella equatoriale, però, la foresta subtropicale è alimentata solo da piogge estive: durante l’inverno le piante perdono le foglie.

DESERTO

SAVANA

ghiacci

tundra e vegetazione di alta montagna prateria, steppa, landa e brughiera

Nelle aree attraversate dai tropici troviamo immensi deserti. Qui la vegetazione è assente o comunque molto rada. Gli unici punti in cui essa abbonda sono le oasi, alimentate da falde acquifere sotterranee. La fascia fra i due tropici è invece il regno della savana, caratterizzata da grandi distese di erba con cespugli e alberi isolati.

78

GHIACCI

TUNDRA

TAIGA

Allontanandosi dai poli, la prima forma di vegetazione che si incontra è la tundra, a cui segue la taiga. Come puoi osservare sul planisfero, tundra e taiga sono presenti solo nel nostro emisfero, perché in quello meridionale, alle latitudini corrispondenti, le terre emerse sono ridotte.

PRATERIA

taiga

foresta temperata

deserto e semideserto

savana

macchia mediterranea foresta subtropicale e pluviale

MACCHIA MEDITERRANEA

Oltre che lungo le coste del Mediterraneo, da cui prende il nome, la macchia è presente anche in altre piccole aree della Terra.

Praterie, lande, brughiere e steppe non hanno alberi ad alto fusto. Questi sono presenti invece nelle aree limitrofe, dove, alle medesime latitudini, troviamo foreste di latifoglie e conifere.

FORESTA TEMPERATA

Le foreste temperate si trovano in climi non particolarmente freddi e nelle zone più basse delle montagne. La vegetazione è composta da betulle, querce, faggi e queste foreste sono abitate da lupi, linci, volpi, caprioli...

79

LE ZONE MINACCIATE DELLA BIODIVERSITÀ

Conoscere la biodiversità significa anche conoscere le zone della Terra in cui essa è più minacciata. I biologi e le biologhe hanno individuato circa 34 “zone calde” in cui vivono la metà delle piante del pianeta e il 42% delle specie animali (mammiferi, uccelli e anfibi).

Per essere un “punto caldo” della biodiversità queste zone devono possedere un numero alto di esseri viventi (circa 1500) e devono aver perduto parecchio dell’ambiente originario.

LE CAUSE

LA DEFORESTAZIONE

Le foreste vengono abbattute per creare terreni coltivabili. Il Brasile è in testa alla triste classifica della deforestazione. Grandi parti di foresta vengono distrutte ogni anno.

IL RISCALDAMENTO CLIMATICO

Il riscaldamento del clima può rappresentare un pericolo per molte specie, perché influenza i cicli vitali di piante e animali, spostando per esempio le migrazioni o favorendo l’arrivo di nuove malattie o la crescita di specie infestanti.

LA CEMENTIFICAZIONE

Minacce  derivano dalla distruzione degli ambienti naturali dovute alla creazione di strade, parcheggi, costruzioni che tolgono spazio alla natura.

SCOMPARSA DELLE ZONE UMIDE

Molte zone umide sono state prosciugate per fare posto a terreni agricoli.

Europa: 4 punti caldi, tra cui il bacino del Mediterraneo.

Americhe: 9 punti caldi che ospitano un sesto di tutte le piante del pianeta, oltre a 664 specie di anfibi, di cui 450 a rischio estinzione.

80

Africa: 8 punti caldi, tra cui le isole dell’Oceano Indiano.

Asia • Pacifico: 9 punti caldi ricchissimi di biodiversità.

Oceania: 8 punti caldi, tra cui numerose isole ricche di biodiversità.

CURIOSITÀ

ALCUNE SPECIE A RISCHIO

La lista è stilata dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). I seguenti sono solo alcuni degli animali in pericolo di estinzione.

LINCE IBERICA

Minacciata per la diminuzione della sua preda principale: il coniglio.

ZEBRA DI GREVY

È a rischio per mancanza d’acqua, malattie e degrado dell’ambiente naturale.

FOCA

DEL CASPIO

È a rischio per la caccia indiscriminata.

DIAVOLO

DELLA TASMANIA

È a rischio a causa di una malattia che colpisce il muso e gli impedisce di mangiare.

TARTARUGA

STELLATA

È a rischio per il suo commercio e per il consumo della sua carne.

ALBATRO

COCCODRILLO DI CUBA

È a rischio per la caccia indiscriminata per la sua pelle e la sua carne.

81

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Molti biomi sono stati modificati dall’essere umano, mettendo a rischio la biodiversità, cioè, come hai imparato, la varietà delle specie animali e vegetali. Negli ultimi decenni lo sfruttamento eccessivo del terreno, l’incremento delle emissioni delle industrie e il poco rispetto per la natura hanno portato a un innalzamento della temperatura media della Terra, che sta provocando effetti negativi, spesso molto gravi.

Il cambiamento climatico è un problema che interessa tutti i Paesi di tutti i continenti e le persone stanno già vivendo gli effetti causati, come per esempio il rialzo delle temperature, l’innalzamento del livello del mare, la desertificazione di aree sempre più vaste.

82

Il surriscaldamento globale è causato dall’eccessiva presenza di alcuni gas, chiamati gas serra, tra cui soprattutto l’anidride carbonica: si trova anche in natura, ma l’essere umano ne ha aumentato la presenza nell’atmosfera della Terra, a causa dell’inquinamento, e ha così modificato l’equilibrio climatico del nostro pianeta.

In più, nell’ultimo secolo, l’essere umano ha portato avanti un’operazione di deforestazione massiccia, cioè ha abbattuto intere foreste per produrre legna o per rendere i terreni coltivabili o adatti al pascolo. Questo, però, ha aggravato ancora di più la situazione, perché le piante sono il vero polmone del pianeta.

Ma tutti e tutte noi possiamo ancora fare la differenza, mettendo in atto comportamenti adeguati. Per questo è fondamentale imparare a ridurre gli sprechi (di cibo, di materiali, di energie…), puntare sulle energie rinnovabili e fare sempre la raccolta differenziata.

Le sfide globali che dovremo affrontare nei prossimi anni, per quanto riguarda la tutela dell’ambiente, sono complesse, ma con l’impegno e la collaborazione di tutti e tutte potremo ancora raggiungere gli obiettivi prefissati.

GOAL 13 • Promuovere le azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico.

83

L’ACQUEDOTTO

Per bere, cucinare, lavarci… abbiamo bisogno di acqua. Per averla ci basta aprire un rubinetto. Ma da dove proviene l’acqua che utilizziamo tutti i giorni?

È acqua che giunge da una sorgente o da una falda acquifera e a portarla nelle nostre case è l’acquedotto (dal latino aqua, “acqua”, e ducere, “condurre”).

Un acquedotto è costituito da diverse parti, ognuna con un compito preciso: le opere di presa, le opere di trasporto, l’impianto di depurazione e la rete di distribuzione.

2. Le opere di trasporto sono l’insieme delle tecniche che servono a trasportare l’acqua dal luogo in cui viene prelevata fino a destinazione.

Le tubature sono in ghisa, acciaio o cemento e all’esterno sono ricoperte di catrame, per evitare rischi di contaminazione dell’acqua.

1. Le opere di presa sono i sistemi che permettono di prelevare l’acqua. L’acqua può sgorgare in superficie da una sorgente oppure essere prelevata dalla falda sotterranea tramite un pozzo e una pompa, che la risucchiano verso l’alto.

3. L’impianto di depurazione o di potabilizzazione è il sistema che permette di rendere l’acqua potabile, cioè buona da bere. L’acqua viene fatta passare attraverso filtri che trattengono tutte le impurità. Poi viene immesso il cloro, un disinfettante che elimina tutti i germi nocivi per il nostro organismo.

84

4. Alla fine di questo percorso, l’acqua viene raccolta in grandi serbatoi che funzionano anche da riserva per i momenti in cui potrebbe essere scarsamente disponibile. Da questi serbatoi parte la rete di distribuzione, cioè i tubi che portano l’acqua fin nelle nostre case. Perché non crei problemi di salute a chi la consuma, l’acqua viene continuamente controllata attraverso analisi che ne verificano la purezza.

5. Le acque di scarico, cioè le acque “sporche”, utilizzate nelle case e nelle industrie, finiscono nelle fognature attraverso altri tubi, per confluire infine nei fiumi o nei mari. Prima, però, devono essere depurate, altrimenti inquinerebbero. A questo scopo esiste l’impianto di depurazione.

6. Qui le acque sporche passano attraverso una griglia che trattiene i corpi estranei più grossolani, mentre il resto finisce in una vasca di decantazione che fa depositare sul fondo le particelle rimaste.

7. Dopo questa fase, le acque passano in un’altra vasca, nella quale vivono alcuni batteri in grado di eliminare quasi tutte le sostanze inquinanti. Infine, in un’ultima vasca, vengono raccolti i “fiocchi di fango” che si sono formati. A quel punto le acque possono essere rimesse nei fiumi e nei mari.

85

GLI ORGANI DI SENSO

L’essere umano conosce il mondo attraverso quelli che noi chiamiamo sensi: la vista, l’udito, il tatto, l’olfatto e il gusto. Ciò avviene grazie ai recettori sensoriali, particolari cellule nervose collocate in organi specifici del nostro corpo: l’orecchio, la pelle, la lingua, il naso e l’occhio. I recettori sono capaci di percepire gli stimoli provenienti dall’esterno e di trasformarli in impulsi nervosi, inviandoli al cervello che li “interpreta” e ci permette così di distinguere suoni, colori, odori e sapori.

L’orecchio è l’organo che si occupa della percezione dei suoni. La sua parte più esterna è il padiglione auricolare 1 , che raccoglie i suoni e, attraverso il condotto uditivo 2 , li invia al timpano 3 , una specie di tamburo che, vibrando, stimola tre ossicini interni, detti martello incudine 5 e staffa 6 Quest’ultima è in contatto con la parte più interna dell’orecchio, formata dalla coclea 7 , che trasforma i suoni in impulsi nervosi, e dal , responsabile del nostro equilibrio. L’udito è il primo dei cinque sensi che si sviluppa

La pelle è l’organo di senso del tatto. È formata da una parte superficiale, detta epidermide 1 , che protegge il corpo dagli agenti esterni, e da una parte interna, il derma 2 , dove sono situati i recettori.

Essi si concentrano soprattutto in determinate parti del corpo, che ci appaiono quindi più sensibili (come le labbra, dove avvertiamo in modo più distinto la sensazione di caldo, di freddo, di dolore ecc.).

1
2
1 2 3 6 7 8 5 4 86

La lingua è l’organo principale del gusto Grazie alle papille gustative 1 , protuberanze disseminate su tutta la sua superficie, siamo in grado di distinguere i sapori fondamentali: dolce, amaro, acido e salato.

Gli ultimi studi hanno individuato un quinto sapore, l’umami, termine giapponese che corrisponde a “saporito”.

Il naso è l’organo dell’olfatto, che ci permette di percepire gli odori grazie ai recettori presenti nella mucosa, situata all’interno delle due fosse nasali 1

L’olfatto è legato al gusto: entrambi sono in grado di rilevare la presenza di sostanze nell’aria (olfatto) e nel cibo o nelle bevande (gusto), contribuendo insieme alla percezione dei sapori.

L’occhio è l’organo della vista, che ci permette di percepire i colori e le forme. È formato da una parte bianca, la sclerotica 1 , all’interno della quale si trova l’iride 2 , che regola l’apertura della pupilla 3 È proprio la pupilla che cattura la luce e la fa passare attraverso il cristallino 4 , una lente che proietta l’immagine sulla retina 5 . Qui le immagini arrivano piccole e capovolte; è il cervello a rielaborarle. La parte anteriore dell’occhio si chiama cornea 6 , e ricopre la pupilla e l’iride.

1 1 1 2 3 4 6 5 87

DAL CERVELLO ALLA PERIFERIA

Il sistema nervoso gestisce le informazioni e le funzioni di tutti gli organi del corpo umano. Si distinguono il sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) e il sistema nervoso periferico (nervi).

encefalo

nervi periferici delle braccia

nervi intercostali

midollo spinale

nervi periferici della gamba

EMISFERO DESTRO E SINISTRO

Gli emisferi sono uguali e lavorano insieme, ma ciascuno è responsabile di attività diverse. Ad esempio, il lato sinistro controlla il pensiero logico e il linguaggio, mentre quello destro la creatività.

LE EMOZIONI

Ridiamo per una battuta, piangiamo per un dispiacere o ci arrabbiamo per un torto subito... Queste emozioni e molte altre si formano in un gruppo di strutture chiamato sistema limbico, situato in una parte del cervello vicino all’encefalo. Ciò ha fatto pensare che il sistema limbico mescoli ragione ed emozione. Il sistema stabilisce il comportamento adeguato in relazione a un sentimento particolare: il pianto quando siamo tristi, la risata quando siamo felici.

L’INDAFFARATO IPOTALAMO

L’ipotalamo si trova nelle profondità del cervello. È un organo dalle dimensioni di una ciliegia, al quale è affidato un compito importante: controllare le funzioni fisiche ed emotive autonome del corpo.

L’ipotalamo, dunque, mantiene la temperatura corporea intorno ai 37 gradi; regola il senso di fame e di sete e lo stato di veglia e di sonno; aiuta l’ipofisi nel processo di crescita; è responsabile di alcune emozioni forti (paura, rabbia, felicità...) che possiamo provare.

CURIOSITÀ 88

IL SOSTEGNO DEL CORPO

Il sistema scheletrico è l’insieme di tutte le ossa del corpo umano e ha la funzione di sostenerlo e di proteggerne gli organi interni.

cranio

mascella

ulna

carpo

scapola

omero

radio

metacarpo

mandibola metatarso

LA TESTA DI UN NEONATO

Nel neonato le ossa della testa non sono perfettamente saldate, perciò toccandogliela delicatamente si può sentire la “fontanella”, ovvero il punto in cui esse non sono ancora completamente unite.

PIÙ LUNGO, PIÙ CORTO

falangi tarso

falangi

calcagno

clavicola

sterno

L’osso più lungo dello scheletro è il femore, che unisce anca e ginocchio. Ma non è solo il più lungo, è anche il più pesante e robusto. Le tre ossa più piccole, invece, si trovano nell’orecchio. La staffa detiene il record: misura solo 5 millimetri.

LA SALUTE DELLE OSSA

Il calcio e la vitamina D sono importantissime per la salute delle ossa. Se non si assumono a sufficienza si rischia che le ossa si deformino.

costole

colonna vertebrale

dischi vertebrali

bacino

femore

rotula tibia

perone

CURIOSITÀ 89

IL CORPO IN MOVIMENTO

Il sistema muscolare è costituito dall’insieme dei muscoli che, collegati alle ossa, permettono all’essere umano di muoversi.

frontale

orbicolare della bocca

grande pettorale

bicipite

tricipite

brachioradiale

tendine flessore della mano

adduttore lungo

vasto laterale

vasto mediano

retto femorale soleo

sartorio

tendini estensori delle dita

tendine lungo

orbicolare dell’occhio

sternocleidomastoideo

deltoide

retto dell’addome

PIÙ GRANDE, PIÙ PICCOLO

Il muscolo più grande è il grande gluteo, quello più piccolo è lo stapedio, all’interno dell’orecchio, che è lungo solo qualche millimetro. Il muscolo più mobile è la lingua.

IL PIÙ FORTE

Il muscolo più forte si chiama massetere ed è situato nella mandibola. Prova a stringere i denti: puoi individuarlo con facilità. Il suo compito è quello di aprire e chiudere la bocca per permetterci di masticare gli alimenti. Il massetere può esercitare una pressione fino a 90 chilogrammi.

ATTIVITÀ PER TUTTI I MUSCOLI

Le attività sportive sviluppano muscoli diversi. Il tennis irrobustisce i muscoli delle braccia. La danza rafforza soprattutto i muscoli delle gambe e dei piedi. Volteggiando su anelli e sbarre, si irrobustiscono i muscoli delle spalle, oltre a quelli dei pettorali e delle braccia. Chi nuota trae forza da braccia e gambe utilizzando l’ossigeno fornito da cuore e polmoni. E il canto sviluppa il diaframma.

tendini estensori della mano

estensore dell’alluce

tendine del quadricipite

tibiale anteriore

peroneo lungo

90
CURIOSITÀ

DIGERIRE, ESPELLERE

L’apparato digerente trasforma il cibo che ingeriamo in sostanze nutritive utili al nostro corpo per svolgere le sue funzioni.

bocca

faringe

esofago

fegato

cistifellea

intestino crasso

QUANDO SI INGHIOTTE

In media una persona deglutisce 3000 volte al giorno. Per permetterci di inghiottire, la lingua sospinge gli alimenti o le bevande verso il fondo della bocca. Mentre si inghiotte, il naso e la trachea si chiudono automaticamente per impedire agli alimenti di entrare nel naso e nei polmoni.

IL RIVESTIMENTO DELLO STOMACO

stomaco pancreas appendice

ano

ghiandole salivari retto

intestino tenue

L’apparato escretore elimina dal corpo parte delle sostanze di rifiuto tramite l’urina.

Oltre agli organi che lo costituiscono, puoi osservare la sua posizione rispetto alle ossa che lo contengono.

aorta

Il rivestimento dello stomaco è disposto in pieghe che si espandono e si contraggono quando l’organo si riempie e si vuota. Queste pieghe contengono le ghiandole che producono i succhi gastrici necessari per decomporre gli alimenti. Lo stomaco è ricoperto da un muco spesso e vischioso per impedire che i succhi gastrici lo digeriscano insieme al bolo alimentare.

I RENI

I reni sono affollati di vasi sanguigni con cui filtrano tutto il sangue dell’organismo 360 volte al giorno. Ogni minuto nei reni passa più di un litro di sangue.

L’ANALISI DELLE URINE

vena cava inferiore

uretra

rene

uretere

vescica

Anche nell’antichità si sapeva che l’urina forniva informazioni importanti su ciò che accadeva all’interno dell’organismo. I medici ne osservavano il colore, la consistenza e l’odore per cercare di diagnosticare le malattie. Oggi l’analisi delle urine viene effettuata in laboratori e serve a diagnosticare varie condizioni, dal funzionamento dei reni alle infezioni, alla gravidanza.

CURIOSITÀ
91

RESPIRARE

L’apparato respiratorio rifornisce le cellule di ossigeno e permette di espellere l’anidride carbonica.

cavità nasali

faringe

laringe

bronchi

bronchioli

CURIOSITÀ

LO STARNUTO

Lo starnuto è un riflesso che si ha quando un corpo estraneo irrita la mucosa nasale. I muscoli coinvolti nella respirazione si contraggono involontariamente, soffiando l’aria dal naso e dalla bocca, improvvisamente e violentemente. In questo modo il passaggio nasale viene liberato.

Il record dello starnuto è detenuto da una donna inglese che ha starnutito per 977 giorni! È stato calcolato che il primo anno abbia starnutito un milione di volte!

LA VOCE

Quando respiriamo, l’aria passa lungo la trachea attraversando la laringe, su i cui lati si trovano le corde vocali, costituite da una

trachea

polmone

sostanza spessa come la pelle. Quando si contraggono i muscoli del collo, le corde vocali si chiudono creando uno stretto passaggio. L’aria che passa attraverso questo passaggio fa vibrare le corde emettendo un suono: la voce.

PERCHÉ SBADIGLIAMO

Quando si è stanchi o annoiati la respirazione rallenta e diventa superficiale causando un aumento di anidride carbonica e una diminuzione dell’ossigeno nel sangue. Per reazione l’organismo ricorre a un respiro profondo, chiamato sbadiglio, che permette di assorbire velocemente un’abbondante quantità di ossigeno, liberandosi nel contempo dell’anidride carbonica in eccesso.

92

FEMMINE E MASCHI

L’apparato riproduttore svolge l’importante funzione di dare vita a un nuovo essere umano: quando uno spermatozoo, il seme maschile, si unisce con un ovulo femminile (fecondazione) si forma una cellula, lo zigote, che si divide poi in tante cellule, formando l’embrione. Una volta che si sono sviluppati tutti gli organi del futuro essere umano l’embrione viene chiamato feto, il quale cresce all’interno dell’utero fino al momento della nascita.

vagina

CURIOSITÀ

L’apparato genitale femminile è interno.

tuba

ovaia

utero

NOVE MESI PER CRESCERE

La gravidanza dura nove mesi e viene suddivisa in tre trimestri.

Nel primo trimestre l’uovo fecondato si impianta nell’utero. Poi le cellule si trasformano in embrione. Al termine del primo trimestre l’embrione è diventato un feto: cominciano a delinearsi i contorni del viso e braccia e gambe sono riconoscibili.

Nel secondo trimestre iniziano a crescere capelli,

pene

L’apparato genitale maschile è esterno.

testicolo

ciglia e sopracciglia. Cominciano i primi movimenti. Nel terzo trimestre il futuro neonato comincia a crescere velocemente. Il feto alterna momenti di sonno e di veglia, in cui si succhia il dito. Nell’utero il feto galleggia nel liquido amniotico, che lo protegge dai colpi, e riceve l’ossigeno e le sostanze nutritive attraverso il cordone ombelicale, che lo collega alla placenta. Solo dopo la nascita si utilizzano i polmoni.

93

IL CIRCUITO DELLA VITA

L’apparato circolatorio, per mezzo del sangue, rifornisce tutte le cellule del nostro corpo di ossigeno e sostanze nutritive e le libera dalle scorie.

arteria carotide

IL SISTEMA CIRCOLATORIO

Prima del XVII secolo non si sapeva esattamente come funzionasse il sistema circolatorio. Alcuni studiosi del passato pensavano che i vasi sanguigni trasportassero aria, altri che il sangue fluisse e rifluisse come la marea.

arteria succlavia

vena succlavia

vena cava superiore

vasi sanguigni dei polmoni

ventricolo

vena cava inferiore

vena omerale

arteria omerale

vena iliaca

vena safena

arteria femorale

vena femorale

Fu William Harvey, un medico inglese, a dimostrare, premendo sulle vene, che il sangue fluisce in un’unica direzione verso il cuore, non tornando indietro.

vena giugulare arteria iliaca

atrio aorta

PICCOLISSIMI!

I capillari sono i vasi sanguigni più piccoli. Sono così stretti che i globuli rossi, le cellule più piccole del nostro corpo, devono passare uno alla volta.

IL SANGUE È ROSSO...

Il sangue contiene globuli rossi, globuli bianchi e piastrine. I globuli rossi contengono l’emoglobina, un pigmento rosso. Quando l’emoglobina assorbe ossigeno dai polmoni è rosso brillante, quando lo deposita nei tessuti diventa rosso bluastro. Ecco perché le vene sembrano blu.

... MA PUÒ ESSERE ANCHE BLU! Non tutti gli esseri viventi hanno il sangue rosso. L’aragosta, ad esempio, ce l’ha blu. Il suo sangue, invece di possedere emoglobina, ha l’emocianina, un pigmento bluastro contenente rame.

CURIOSITÀ 94

LA CARTA D’IDENTITÀ DEL SANGUE

A un occhio inesperto, il sangue di persone differenti sembra uguale; così si credeva fino alla scoperta del medico austriaco Karl Landsteiner. Esistono invece quattro gruppi sanguigni.

Sulla superficie dei globuli rossi sono presenti particolari proteine, i marcatori

Negli esseri umani sono stati scoperti due tipi di marcatori, indicati con le lettere A e B

In base al tipo di marcatore, è stato possibile distinguere quattro gruppi sanguigni differenti:

• gruppo A;

• gruppo B;

• gruppo AB;

• gruppo 0 (zero)

Conoscere il proprio gruppo sanguigno è molto importante trasfusione di sangue, ad esempio durante un’operazione chirurgica o dopo una grave perdita di sangue. Il gruppo sanguigno di una persona si può determinare con un semplice

Nell’effettuare le trasfusioni di sangue del gruppo sanguigno, il sangue di chi riceve deve essere compatibile con il sangue di chi dona.

Ci sono gruppi sanguigni con maggiore possibilità di compatibilità e altri con minore possibilità.

• Un individuo con sangue di gruppo A può ricevere sangue di gruppo A e di gruppo 0.

• Un individuo con sangue di gruppo B può ricevere sangue di gruppo B e di gruppo 0.

• Il sangue di gruppo AB è detto ricevente universale, perché può ricevere sangue da tutti gli altri gruppi sanguigni.

• Il sangue di gruppo 0 (zero) è detto donatore universale, perché lo può ricevere qualsiasi individuo.

globulo rosso marcatore A marcatore B marcatore B Gruppo A Gruppo B Gruppo AB Gruppo 0 marcatore B globulo rosso marcatore B GRUPPO A GRUPPO B GRUPPO AB GRUPPO 0
può donare sangue a A B AB 0 A B AB 0
rosso
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marcatore A
marcatore B
marcatore B Gruppo A Gruppo B
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Gruppo AB Gruppo 0

STAR BENE IN SALUTE

Il tuo corpo e la tua mente non sono parti diverse e distanti: sono un tutt’uno. Se sei tranquillo/a e sereno/a, anche il tuo corpo starà bene; se il tuo corpo sarà in salute, anche l’umore sarà buono.

Perciò, non sottovalutare l’importanza del gioco, dello sport, dello stare con gli amici e con le amiche, e contemporaneamente adotta alcuni piccoli accorgimenti che ti permettano di rimanere in salute. In poche parole: abbi cura del tuo corpo e cerca di avere sempre un sorriso per te e per gli altri.

ECCO UN DECALOGO PER “STARE BENE”

• Muoviti il più possibile: fai attività fisica e cerca di passare più tempo possibile all’aria aperta.

• Mangia molta frutta e molta verdura: contengono sostanze che rinforzano le difese dell’organismo.

• Bevi molta acqua: l’acqua fa bene, mentre vanno evitate le bevande gasate.

• Se le persone adulte vicino a te fumano, chiedi loro di allontanarsi: anche il fumo passivo fa male.

• Cura la tua igiene: lavati le mani più volte al giorno. Avrai sicuramente imparato quanto sia importante anche in seguito alla pandemia (cioè a una malattia che si è diffusa in tutto il mondo) originata nel 2020 da un virus sconosciuto, il coronavirus o Covid-19.

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Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio

Coordinamento e redazione: Valentina Dell’Aprovitola

Responsabile di produzione: Francesco Capitano

Progetto grafico e impaginazione: Monica Marzaioli

Illustrazioni: Studio Balbo-Gozzelino, Archivio Cetem

Cartografia: Archivio Cetem

Copertina: A come Ape di Alessia Zucchi

Ricerca iconografica: Paola Rainaldi

Referenze iconografiche: Shutterstock

Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 24.84.101.0

È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.

Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com

Tutti i diritti riservati

© 2024 Cetem, Gruppo Editoriale ELi info@gruppoeli.it

EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione.

Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.

Atlante saperi

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AMBITO ANTROPOLOGICO

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• Atlante multidisciplinare 4-5

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AMBITO SCIENTIFICO

• Sussidiario Matematica con Quaderno operativo 4

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Ambiente di apprendimento interattivo per la verifica delle competenze disciplinari.

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ISBN per l’adozione: 9788847307452

2030

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