Finestre sul mondo - Classe 4a - Riflessione linguistica

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F ONOLO GIA

L’accento Ieri Nicole un palloncino mi portò e subito fra le nuvole in volo volò. Il nostro sguardo da quaggiù lo seguì a lungo lassù. Oggi dal pero le pere io raccoglierò però, con l’aiuto del nonno, sicuro sarò. Domani una passeggiata al porto farò e con Nicole al faro arriverò. Poi berremo un tè e mangeremo tre bignè.

In ogni parola che pronunciamo il tono della voce cade con maggiore intensità su una sillaba. Per esempio, nell’ultima parola del primo verso di questa filastrocca il tono cade sull’ultima sillaba della parola portò, mentre nella parola Nicòle cade sulla seconda sillaba. Questo tipo di accento si chiama accento tonico. L’accento tonico non si scrive sempre. È necessario segnarlo: • nelle parole in cui cade sull’ultima sillaba: perciò, libertà, però... • nelle parole monosillabe che terminano con due vocali: più, già, ciò... • nelle parole composte con tre, re, blu, sa, su: ventitrè, vicerè, rossoblù, chissà, lassù... 1 Scrivi l’accento sulle parole quando è necessario. domenica • verita • coraggio • trentatre • virtu • sognera • tappa • cioe • dolce • pensano • bonta • cattiveria • musica • pubblicita • quassu • affinche • puo • perche • vicere • paura

2 Sottolinea le parole che non vogliono l’accento e sono scritte in modo sbagliato. così • pennà • cadrà • gattò • lattè • dirà • vedì • allorché • civiltà • lampadà • ciò • fiorè • cartà • ragù • verità

3 Nelle seguenti frasi metti l’accento dove è necessario. • Chissa perche sei sempre cosi giu di morale. • Laggiu in quell’angolo della cantina c’e un topo. • Paolo e in castigo e non scendera in cortile finche non glielo diro.

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