Geografia sussidiario 4

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• Sussidiario Storia (120 pp.) + Quaderno Saper Fare (72 pp.) + Mappe e Schemi (24 pp.) 978-88-468-3759-2 • Sussidiario Geografia (96 pp.) + Quaderno Saper Fare (72 pp.) + Mappe e Schemi (24 pp.) 978-88-468-3760-8 • Quaderno delle Verifiche (livello A/B) Storia-Geografia (48 pp.) • Atlante Multidisciplinare (ambiti antropologico e scientifico; 72 pp.) • Lapbook Storia-Geografia (24 pp.)

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978-88-468-3771-4 • Sussidiario Storia-GeografiaScienze-Matematica (408 pp.) • Quaderno Saper Fare Storia-Geografia (144 pp.) + Mappe e Schemi (48 pp.) • Quaderno Saper Fare Scienze-Matematica (180 pp.) + Mappe e Schemi (48 pp.) • Quaderno delle Verifiche (livello A/B) Storia-Geografia-Scienze-Matematica (108 pp.) • Atlante Multidisciplinare (72 pp.) • Lapbook Storia-Geografia (24 pp.) • Lapbook Scienze-Matematica (24 pp.)

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.it STORIA

MATEMATICA

SCIENZE

GEOGRAFIA

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• Sussidiario Matematica (120 pp.) + Quaderno Saper Fare (96 pp.) + Mappe e Schemi (24 pp.) 978-88-468-3762-2 • Quaderno delle Verifiche (livello A/B) Scienze-Matematica (60 pp.) • Lapbook Scienze-Matematica (24 pp.)

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• Sussidiario Scienze (72 pp.) + Quaderno Saper Fare (84 pp.) + Mappe e Schemi (24 pp.) 978-88-468-3761-5

TOMO UNICO:

E. COSTA • L. DONISELLI • A. TAINO

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GEOGRAFIA

CONTENUTI DIGITALI Libri digitali con all’interno: • libro liquido (versione accessibile per alunni con BES e DSA) • AUDIOLIBRI • volumi sfogliabili con esercizi interattivi

• esercizi interattivi extra per tutte le materie • attivazione dell’Atlante • simulazione di prove nazionali INVALSI

Benvenuti a VILLA SAPERI!

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VILLA SAPERI è un ambiente di apprendimento interattivo per ragazzi della Scuola Primaria. Un parco giochi tematico in cui tutto può essere sperimentato sotto forma di gioco e attività. Per l’insegnante è un valido strumento multimediale per la verifica delle competenze dei propri alunni. Realizzato in grafica cartoon e con le più moderne tecnologie informatiche, Villa Saperi offre tanti

oggetti digitali didattici, esperimenti e mini giochi di storia, geografia, matematica, scienze, tecnologia. Miss Velonosa, Madame Plum Cake, Erudito De Sapientis, Clara e Tobia accompagneranno i ragazzi negli ambienti tematici che compongono la villa: dal parco alla bio-area, in un tour educativo ricco di esperienze, divertimento e conoscenze. ISBN 978-88-468-3760-8

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Questo volume sprovvisto del talloncino a fianco è da considerarsi campione gratuito fuori commercio

PREZZO MINISTERIALE

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Che cos’è La Geografia la Geografia? Sei arrivato in quarta e stai iniziando lo studio dell’Italia. Quest’anno vedremo insieme la parte fisica del territorio italiano: quali sono le sue montagne, le sue colline, le sue pianure, cioè l’orografia. Ma studieremo anche le sue acque: i fiumi, i laghi e i mari, cioè l’idrografia. Ogni paesaggio sarà analizzato da vari punti di vista. Non ci limiteremo al suo aspetto fisico, ma lo vedremo riportato su mappe e carte geografiche e cercheremo di capire come hanno fatto gli esperti a realizzarle, come si usano, perché sono importanti. Utilizzando le carte e le mappe immagineremo di recarci in quel particolare ambiente e vedremo qual è il suo clima: se fa caldo, se fa freddo, se piove spesso o no… Poiché il clima ha delle importanti conseguenze sulla flora e sulla fauna, cercheremo di capire quali animali e quali piante potremmo incontrare.

Infine ci occuperemo degli esseri umani, di come l’ambiente circostante condizioni la vita e di come gli uomini vi si adattino utilizzando le risorse che la natura offre per vivere meglio. Quindi conosceremo quali sono le principali attività, come sono le case, come la gente si muove per spostarsi da un punto all’altro… 122 @Discipline GEO 4_121-165.indd 122

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Geografia A che cosa serve la Geografia? Un paesaggio può essere analizzato da tanti punti di vista: c’è chi si occupa della composizione del suolo, chi studia la flora e la fauna, chi osserva il clima e i suoi cambiamenti. Altri studiosi prendono in esame gli esseri umani: i loro insediamenti, le attività che svolgono, la loro storia e come modificano l’ambiente in cui vivono.

Tutti questi studiosi forniscono importanti informazioni, ma i veri “esperti” della Geografia sono:

• il geografo, che osserva e studia l’ambiente fisico

e quello antropico; descrive i paesaggi, avvalendosi

anche degli studi di altri professionisti; poi mette in relazione le informazioni; • il cartografo, che rappresenta il territorio su carte o su strumenti elettronici. La Geografia ci aiuta a capire quali sono le particolarità dei vari ambienti, come vivere e muoverci in ogni luogo rispettando la natura, gli uomini e ciò che essi hanno costruito per migliorare la vita di tutti.

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Geografia Alla scoperta dell’Italia Con un piccolo sforzo di fantasia, immagina di essere su un’astronave in avvicinamento verso la Terra. Da un oblò osservi il pianeta che diventa sempre più grande e, a un tratto, ti balza all’occhio una lingua di terra circondata dal mare. Ecco l’Italia! Nonostante appaia piuttosto piccola, è immediatamente visibile. È la sua forma particolare che ce la fa riconoscere subito. Infatti sembra uno stivale che gioca a calcio con le isole in mezzo al mare!

L’Italia ha sempre avuto questa forma? Molto tempo fa, milioni di anni fa, l’Italia non esisteva. Al suo posto c’era solo mare. E allora come si sono formate le montagne, le colline e le pianure?

L’Italia prende forma

In tempi lunghissimi, i movimenti del sottosuolo hanno provocato profonde trasformazioni: hanno formato e spostato continenti e fatto emergere dal mare nuove terre. Prima sono comparse le montagne e poi, lentamente, l’Italia ha preso la forma attuale. I cambiamenti, però, continuano. Fra milioni di anni il nostro “stivale” avrà tutt’altra forma!

200 milioni di anni fa.

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52-2 milioni di anni fa.

territori già emersi nuovi territori emersi

Da 2 milioni di anni fa a oggi.

territori già emersi formazione pianure

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Geografia Gli ambienti dell’Italia Strumenti per studiare

Più ti avvicini all’Italia e più ti accorgi di quanti paesaggi diversi ci siano sul suo territorio; montagne, anzi catene montuose, colline dolci e coltivate, ma anche aspre e impervie, pianure, laghi di tanti tipi e dimensioni, fiumi, vulcani che sembrano fuochi artificiali… e poi chilometri e chilometri di coste alte, basse, sabbiose e rocciose. Però, nella realtà, non hai a disposizione un’astronave da cui guardare giù e vedere i paesaggi dall’alto! Così, per studiare gli ambienti dell’Italia, le loro diverse caratteristiche, la loro posizione… ti serviranno alcuni “strumenti”, come le carte geografiche, da cui potrai ricavare informazioni importanti. Nelle pagine successive scoprirai in che modo leggerle e utilizzarle.

Inizierai poi un viaggio nei vari ambienti e, per ciascuno di essi, scoprirai in tre tappe: • il territorio, cioè quali sono le caratteristiche ambientali più significative; • il clima, che determina la flora e la fauna; • l’antropologia, cioè come si vive in quell’ambiente, quali sono le attività tipiche che vi si svolgono e come l’uomo lo ha modificato.

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Cartografia

DISEGNARE IL TERRITORIO Rappresentare gli ambienti sulle carte

Entro

nell’argomento

carta fisica

Tu saprai riconoscere una carta geografica: ne hai infatti sicuramente incontrate sul tuo libro dell’anno scorso. Quest’anno useremo diverse carte geografiche per osservare e conoscere il territorio italiano in tutti i suoi aspetti. Poiché non è possibile rappresentare con una sola carta geografica tutti gli elementi che ci sono su un territorio, i cartografi hanno realizzato diversi tipi di carte che si differenziano tra loro in base alle informazioni che forniscono.

carta politica

carta fisico-politica

carta tematica

Il lavoro del cartografo Come si realizzano le carte geografiche

Lo scopo del cartografo è quello di darci una rappresentazione del territorio che sia la più fedele possibile alla realtà. Per questo egli tiene in considerazione alcuni principi fondamentali. La carta geografica raffigura uno spazio visto dall’alto. In questo modo è possibile osservare una porzione più vasta di territorio.

La carta geografica è: • ridotta, perché lo spazio deve essere ridimensionato pur rispettando le proporzioni tra i vari elementi; • approssimata, perché deve rappresentare una superficie curva su una superficie piana (foglio); • simbolica, perché si usano simboli convenzionali al posto degli elementi reali; • orientata con il nord in alto, perché sia di più facile lettura.

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Saper fare p. 5

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Cartografia

Le carte fisiche Alcune carte geografiche mostrano gli elementi naturali dell’ambiente rappresentato: sono le carte fisiche. Quella che vedi qui a lato è la carta fisica della regione Valle d’Aosta, una zona particolarmente montuosa delle Alpi. Lo scopo della carta è quello di mettere in evidenza le caratteristiche del territorio. L’uso del colore è quello che più colpisce. Il marrone e le sue sfumature ci dicono immediatamente che siamo in presenza di una zona montuosa. Più il marrone è scuro, più la montagna è alta. Man mano che il marrone diventa più chiaro e arriva a essere giallo, significa che la montagna è più bassa fino a diventare collina. Il verde indica la pianura; il bianco invece indica i ghiacciai.

Gruppo del Monte Rosa nelle Alpi Pennine in Valle d’Aosta.

R  iassumendo

Le carte geografiche forniscono informazioni di tipo diverso. Una carta può essere: ridotta, approssimata, simbolica, orientata verso nord. I colori, nelle carte fisiche, danno informazioni sull’orografia e l’idrografia del territorio.

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Cartografia

LEGGERE UNA CARTA GEOGRAFICA Attraverso colori e simboli possiamo “vedere” il territorio Sulle carte geografiche è impossibile disegnare strade, case, monumenti, fiumi, montagne proprio come li vediamo intorno a noi. Ecco perché la carta geografica è simbolica; in essa compaiono colori e simboli o segni convenzionali che raffigurano i vari elementi geografici della realtà.

Colori Nelle diverse carte geografiche i colori hanno un’importanza fondamentale.

Macchie di colore ci indicano se la zona è una pianura (verde) o un lago (azzurro). Le sfumature dal marrone al giallo per le montagne e dal blu all’azzurro per i mari indicano le diverse altitudini e profondità. In altre carte, invece, i colori indicano Stati e regioni.

Simboli Linee di colore differente sono utilizzate per i fiumi, i confini, le strade, le ferrovie. Varie forme geometriche sono invece utilizzate per le città, le capitali, i paesi.

abitanti per km² più di 500 da 200 a 500 da 100 a 200

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Accanto a ciascun simbolo usato vi è il nome dell’elemento geografico rappresentato. Roma

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LE CURVE DI LIVELLO

Cartografia

Un modo per disegnare la forma e l’altezza delle montagne Che cosa sono Spesso nelle carte fisiche si trovano le curve di livello: sono linee immaginarie che uniscono tutti i punti della montagna che si trovano alla stessa quota rispetto al livello del mare. Esse indicano l’altezza e la forma della montagna.

Fasi della costruzione

Il principio su cui si basa la loro costruzione è abbastanza semplice. Immagina di tagliare una montagna con una serie di piani orizzontali, tutti alla stessa distanza fra di loro (ad esempio, di 100 metri in 100 metri). Ottieni delle linee curve chiuse che uniscono i punti che si trovano alla stessa quota.

Ora riporta queste curve su un foglio: ne avrai una per ciascun piano orizzontale con il quale hai “tagliato” il terreno. Queste sono le curve di livello o altimetriche. Quanto più le curve di livello sono ravvicinate tra loro, tanto più il pendio è ripido e, viceversa, quanto più sono distanziate, tanto più il pendio è dolce.

I  ndicazioni per lo studio

Osserva le curve di livello e rispondi.

• Quale

di queste montagne ha i versanti più ripidi? Perché?

R  iassumendo

La carta geografica è simbolica. La legenda spiega il significato dei simboli. Più le curve di livello sono vicine, più il terreno è ripido.

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Cartografia

LA RIDUZIONE IN SCALA Rimpicciolire gli elementi in proporzione

Entro

nell’argomento

Hai già capito che su una carta geografica il territorio deve essere notevolmente ridotto. È impossibile anche solo immaginare una carta geografica grande, ad esempio, come tutti gli Appennini! Non basta che il territorio sia rimpicciolito per poter essere disegnato su un foglio. È necessario che il cartografo rispetti tutte le proporzioni, sia quelle che riguardano gli oggetti sia quelle che riguardano le distanze. Questa operazione viene definita riduzione in scala. La scala di riduzione può essere indicata in due modi: • in forma numerica; • in forma grafica.

Scala 1 : 1 si legge: scala uno a uno. Grandezza reale.

Scala 1 : 2 si legge: scala uno a due. Ogni misura è la metà rispetto a quella reale.

Forma numerica Se su una carta trovi 1 : 100, che cosa significa? 1 centimetro sulla tua carta equivale a 100 centimetri (1 metro) nella realtà. Ciascuna misura sulla mappa, quindi, è 100 volte più piccola della realtà. Se vuoi calcolare qual è la distanza fra due elementi su una carta geografica, misurala con un righello. Poi moltiplica il numero che hai ottenuto per quello indicato dalla scala numerica.

1 : 100 000

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Saper fare pp. 6 - 7

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Cartografia Forma grafica In questo caso trovi un segmento suddiviso in parti uguali e sopra c’è scritto quanto vale nella realtà quella parte. Così:

0

100 km 200 km 300 km

CODING

P   ensiero computazionale

• Per ripetere in modo coerente e coeso le tue conoscenze,

rispondi alle domande e organizza le risposte in un semplice schema.

• Perché

ci sono diversi tipi di carte geografiche? • In quale modo sono orientate? • Perché una carta geografica deve essere rimpicciolita? • Oltre ad essere rimpicciolita quali altre regole deve rispettare il cartografo? @mappe pp. 2-3

Compito di realtà La tua camera Costruisci la pianta di una stanza in scala 1 : 100. Devi procurarti: • un foglio di carta quadrettato; • un metro; • un blocchetto per gli appunti. Indicazioni: • Misura un lato della stanza (la misura deve essere in centimetri). • Dividi questa misura per 100 e annota il risultato. • Ripeti la stessa procedura per l’altro lato. • Con le misure che hai ricavato disegna il perimetro della camera. • Misurando e dividendo per 100, trova il punto esatto in cui inserire porte e finestre.

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R  iassumendo

Per conoscere le reali distanze su una carta geografica occorre “leggere” la scala. La scala può essere: • numerica se il rapporto tra una lunghezza misurata sulla carta e la corrispondente misura sulla superficie terrestre è espressa con una divisione; • grafica quando è espressa da un segmento suddiviso in parti uguali e ciascuna parte indica la distanza reale che corrisponde alla misura indicata.

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Tecnologia

GLI STRUMENTI DEL CARTOGRAFO La tecnologia aiuta a “vedere” il territorio Le carte geografiche sono sempre state uno strumento importante per rappresentare il territorio. Oggi, che ci si può avvalere di strumenti tecnologici sempre più complessi, il lavoro del geografo e del cartografo è diventato molto più accurato.

Importanza della tecnologia

Le foto dall’alto mostrano una porzione maggiore di territorio.

Le fotografie In questi anni le apparecchiature fotografiche si sono evolute diventando sempre più precise. Perché sono utili? Le fotografie servono a rappresentare e a studiare, con grande rigorosità, il territorio e le sue modificazioni nel tempo dovute sia a cause naturali sia all’intervento dell’uomo. Confrontare fotografie scattate nello stesso luogo ma in tempi diversi fa capire come e quanto questo sia cambiato.

Le foto da terra mostrano i dettagli di una piccola parte di territorio. Possono servire anche a stabilire i cambiamenti avvenuti in un certo tempo.

Le foto scattate dagli aerei ritraggono una parte ancora più ampia del territorio. Questo permette di avere una visione d’insieme della zona che, da terra, sarebbe impossibile.

Gli strumenti tecnologici I droni sono piccoli oggetti volanti, dotati di telecamera o fotocamera, e sono comandati da terra. Con i droni si possono sorvolare zone impervie o pericolose per poterle osservare con precisione. I satelliti in orbita intorno alla Terra hanno a bordo complesse apparecchiature in grado di inviare agli scienziati dati riguardanti la conformazione terrestre. Questi dati vengono elaborati e, per mezzo di speciali computer, trasformati in immagini di vastissime aree della superficie del globo.

R  iassumendo

Per rappresentare la Terra o alcune sue parti oggi si usano strumenti tecnologicamente avanzati: macchine fotografiche ad alta precisione, droni, satelliti.

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Geo Storia LE PRIME CARTE GEOGRAFICHE Anche l’uomo primitivo ha rappresentato il suo mondo Le testimonianze più antiche di una rappresentazione cartografica risalgono al Paleolitico, ma non riguardano un territorio, bensì il cielo, così come lo hanno riprodotto quegli antichissimi “cartografi” per avere dei punti di riferimento. Sulle pareti delle grotte di Lascaux (dipinte intorno al 17 500 a.C.), in Francia, sono stati osservati dei “puntini” che rappresentano il cielo notturno. Alberi

15 000 anni fa, durante il Neolitico, fu realizzato un graffito (raffigurato qui a lato) rinvenuto a Mezin (Ucraina) che ha tutte le caratteristiche di una carta geografica. Vi sono incise immagini che rappresentano un accampamento e il fiume che scorre nelle vicinanze. Fiume

Capanne

I “puntini” dipinti sulle pareti delle grotte di Lascaux.

Al Neolitico risale anche un dipinto rinvenuto su una parete a Catal-Huyuk (lo puoi vedere nella riproduzione qui a lato); è stato datato 6 200 anni prima di Cristo e raffigura le strade e le case di un villaggio assieme a particolari del paesaggio circostante, come il vicino vulcano in eruzione.

In Italia le mappe più antiche sono state trovate in Valcamonica, nelle Alpi Centrali. Una delle più interessanti è quella che viene nominata “mappa di Bedolina”. Si ritiene sia stata incisa su pietra intorno al 1500 a.C. Su di essa vi è rappresentato un villaggio e, forse, la sua funzione era quella di visualizzare e tramandare la disposizione delle capanne.

Mappa di Bedolina.

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Geografia

L’ITALIA La carta fisica dell’Italia ti aiuta a capire la conformazione del territorio nel suo insieme. Se la leggi con attenzione, puoi ricavare tutte le informazioni che ti servono. Ogni volta che avrai bisogno di sapere dove si trova un gruppo montuoso o una pianura o un fiume o un lago… ritorna a questa carta. Vetta d’Italia

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Nei mari italiani vi sono alcune grandi isole e arcipelaghi formati da isole molto più piccole.

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L’Italia è una penisola, perciò è circondata dal mare per buona parte del suo territorio.

SAN MARINO

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A parte la vasta pianura che si estende tra le due catene montuose, ci sono altre pianure di dimensioni più ridotte.

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Isole Pelagie

Lampione

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LE COLLINE Le zone collinari, un buon posto per viverci!

Entro

A pprendimento cooperativo

nell’argomento

Se osservi il grafico a torta che rappresenta il territorio italiano, puoi notare che le zone collinari ne occupano poco meno della metà. La collina, quindi, è l’ambiente più diffuso nel nostro Paese. Fin dai tempi più antichi le colline sono state abitate; infatti erano un luogo sicuro sia per controllare dall’alto ampi territori e difendersi dai nemici sia per sfuggire al clima poco salutare delle pianure paludose. Ecco perché nel passato vi sono stati costruiti città e borghi fortificati che, ancora adesso, resistono al passare del tempo. In cima alle colline è frequente trovare antichi insediamenti e resti di castelli. Il castello veniva costruito sul punto più alto della collina, in modo da poter controllare tutto il territorio circostante. Collina nella zona delle Langhe, in Piemonte.

42%

Le colline sono rilievi compresi tra i 200 e i 600 metri sul livello del mare. Hanno quasi sempre pendii dolci e cime arrotondate. Prova a pensare a tutto ciò che già sai sulla collina utilizzando le tue esperienze dirette, le conoscenze che hai acquisito a scuola negli anni passati, ma anche le informazioni che hai ricavato da libri, da documentari, su Internet… Tu e i tuoi compagni mettete in comune le vostre conoscenze ed esperienze per quanto riguarda la collina.

Il paese di Calcata sulla collina nella zona di Viterbo (Lazio).

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Le colline

IL TERRITORIO

Su questa carta puoi osservare quanta parte del territorio italiano è collinare.

Colline del Chianti.

Colline Marchigiane.

Compito di realtà Lavorate a piccoli gruppi. 1. Leggete la carta e cercate i nomi delle colline che fanno parte della regione o della zona in cui abitate. 2. Dopo averli individuati, cercate altre informazioni sulle “vostre” colline: • la loro origine; • alcuni avvenimenti importanti che vi si sono svolti nel passato; • borghi e/o castelli che ancora sono abitati; • piante (flora) e animali (fauna) caratteristici.

Colline Laziali. Particolare dell’antico paese di Labro.

3. Arricchite la ricerca con altre informazioni che pensate siano interessanti al fine del lavoro. Le vostre fonti di informazioni possono essere: esplorazioni sul luogo, racconti di persone bene informate, Internet… 4. Per completare il lavoro corredate la vostra ricerca con immagini significative. Saper fare p. 26 • Atlante pp. 30-31

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IL TERRITORIO

Le colline

COME SONO NATE LE COLLINE Le origini diverse delle colline

Entro

nell’argomento

Le colline non sono tutte uguali: ci sono colline che hanno i versanti molto ripidi, altre meno. Alcune hanno rocce più dure di altre. Le diverse caratteristiche che le colline italiane presentano sono dovute soprattutto alla loro origine. Le Murge, in Puglia.

Le colline di origine tettonica

Le colline tettoniche si sono formate in seguito al sollevamento dei fondali marini. Su questi rilievi è possibile rinvenire dei fossili che ci parlano di un lontano passato in fondo al mare. Le Langhe e il Monferrato in Piemonte, le Murge e il Gargano in Puglia, i monti Iblei in Sicilia sono colline tettoniche.

Le colline strutturali Colline nella zona di Montefalco, in Umbria.

Le colline strutturali sono vecchie montagne che, nel corso di milioni di anni, hanno subito l’azione erosiva degli agenti atmosferici e dell’acqua. Per questo si sono abbassate, le loro cime sono state arrotondate e i pendii sono generalmente dolci. Le colline del Chianti, in Toscana, le colline Marchigiane e quelle Umbre sono un esempio di colline strutturali.

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Le colline

IL TERRITORIO

Le colline moreniche Le colline moreniche sono state formate dai ghiacciai. Molti milioni di anni fa i ghiacciai si erano estesi enormemente, raggiungendo la base delle montagne. Essi trascinarono con sé a valle il materiale eroso (detriti). Con l’aumentare della temperatura i ghiacci si sciolsero e lasciarono grandi quantità di detriti, di rocce, di sassi e di ghiaia che formarono le morene. Le colline del Canavese e la Serra d’Ivrea in Piemonte e quelle del Garda e della Brianza in Lombardia sono colline moreniche.

Le colline vulcaniche

In ere antichissime nella penisola italiana vi erano tantissimi vulcani che, con il tempo, si sono spenti. Essi sono stati modellati dall’erosione e sono diventati colline. In alcuni casi il cratere si è riempito di acqua, diventando un lago, e i pendii si sono ricoperti di vegetazione. In tale modo hanno avuto origine le colline vulcaniche. Sono esempi di colline vulcaniche in Italia i Colli Euganei e i Monti Berici nel Veneto, le Colline Metallifere in Toscana, le colline del Lazio e della Campania. Anche i colli su cui sorge la città di Roma si sono formati così. CODING

P

ensiero computazionale

Colline Metallifere in Toscana.

• Per ripetere in modo coerente e coeso le tue

conoscenze, organizza ciò che hai appreso sulle colline seguendo questo schema. Per ciascun tipo di collina devi dire:

• come

si è formata e qual è la sua denominazione; • quali sono le caratteristiche; • quali sono le colline di quel genere e dove si trovano. @mappe p. 12

R  iassumendo

In base all’origine, le colline italiane si distinguono in: colline tettoniche, colline strutturali, colline moreniche, colline vulcaniche. Saper fare p. 27

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IL TERRITORIO

Le colline

IL CARSISMO Quando la natura diventa spettacolo Carsismo

Grotte sotterranee

Stalattiti

Stalagmiti

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Nella parte nord-orientale dell’Italia c’è una zona collinare piuttosto arida, il Carso, il cui territorio presenta fenomeni originali e suggestivi. Questi sono dovuti alla particolarità del terreno quando viene a contatto con l’acqua. Il Carso non è l’unico luogo in Italia di questo tipo, ma in questa zona il fenomeno è più esteso che altrove. Da qui deriva il termine carsismo. I fenomeni carsici sono diffusi soprattutto nell’ambiente collinare, nei luoghi in cui ci sono rocce calcaree. In realtà le rocce calcaree, di per sé, non sono solubili, cioè non si sciolgono, ma lo diventano quando sono a contatto con l’anidride carbonica contenuta nell’acqua. È per questo motivo che le acque piovane, cadendo e attraversando lo strato superficiale del terreno, sciolgono le rocce calcaree. In questo modo si formano fessure nel terreno, le acque penetrano sotto terra, “consumano” la roccia e formano grotte e caverne.

roccia calcarea

gola vegetazione

L‘acqua, che scende all’interno di queste grotte, gocciola dal soffitto e vi lascia piccolissimi depositi di minerali. Da questo processo, che dura migliaia e migliaia di anni, si formano le stalattiti. Le stalattiti sono specie di colonne che scendono dal soffitto delle grotte. La goccia di acqua, dal soffitto, cade sul pavimento dove deposita il minerale che contiene e, sempre in tempi lunghissimi, si formano le stalagmiti. Le stalagmiti si alzano dal pavimento. Qualche volta le stalattiti e le stalagmiti si uniscono formando un’unica colonna. Alcuni fenomeni come le correnti d’aria o la diversa composizione chimica dell’acqua e delle rocce danno luogo a forme e colori straordinari.

pozzo

galleria grotta sorgente

fiume sotterraneo

terreno impermeabile

Stalattiti e stalagmiti nelle grotte di Borgio Verezzi in Liguria.

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Escursione

nelle

Grotte

di

Frasassi

Quando, nel buio più assoluto, il sasso iniziò a cadere, gli speleologi trattennero il respiro. L’eco arrivò dopo un tempo che parve lunghissimo: era il 27 settembre 1971 e avevano scoperto l’Abisso Ancona nelle Grotte di Frasassi, uno spettacolare complesso carsico nelle Marche. Gli ambienti che si incontrano sono davvero suggestivi; il silenzio è rotto solo dal rumore delle gocce d’acqua. Nel vasto ambiente sotterraneo si possono ammirare le enormi stalagmiti dette I Giganti, la fiabesca formazione del Castello della fatina e la Sala dell’Orsa, dove campeggia un masso la cui forma, modellata dall’acqua per millenni, ricorda quella di un’orsa… Di particolare interesse è il Gran Canyon, sul cui fondo scorre l’acqua di un fiume sotterraneo, con le Canne d’organo, stalattiti parallele che, se colpite delicatamente, danno suoni diversi. Si visita anche la Sala Infinito, dove i primi speleologi persero l’orientamento e girarono a lungo prima di riuscire a ritrovare l’uscita.

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Cittadinanza attiva

I PARCHI NAZIONALI

M

L’Italia, con la sua grande varietà di paesaggi, rischia di perdere un patrimonio ambientale insostituibile a causa delle attività dell’uomo. Infatti la crescita delle città, la costruzione Val Grande Stelvio di strade e autostrade, la necessità di avere aree agricole Dolomiti Bellunesi e industriali sempre maggiori fa sì che il territorio naGran Paradiso turale, non contaminato dalla presenza umana, sia sempre di meno. Appennino Tosco-Emiliano Per questo lo Stato, sin dal 1922, ha previsto Cinque Terre l’istituzione di aree protette, in cui il territorio, Mar Ligure Foreste Casentinesi, per il suo fragile ecosistema, è tutelato con Monte Falterona e Campigna A particolare attenzione perché flora e fauna Monti Sibillini d Arcipelago Toscano r possano vivere e crescere indisturbate. Gran Sasso e i Monti della Laga a Sono i Parchi Nazionali e regionali sia t Maiella i marini sia terrestri. c a

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e

Arcipelago della Maddalena

Isola dell’Asinara

Gargano

Abruzzo, Lazio e Molise

Circeo

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Alta Murgia

Vesuvio Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese

Golfo di Orosei e Gennargentu

Cilento e Vallo di Diano

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Pollino

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Aspromonte

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Pantelleria

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Come si può notare dalla carta tematica che ne rappresenta la distribuzione sul territorio italiano, le aree protette si trovano in tutte le regioni e in ogni tipo di territorio.

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Il primo parco istituito in Italia nel 1922 è il Parco del Gran Paradiso, che si estende tra la Valle d’Aosta e il Piemonte.

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Saper fare p. 28

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Cittadinanza attiva

LE AREE MARINE PROTETTE Le zone tutelate non si trovano solo sulla terraferma. Alcune aree marine sono così importanti per la fauna e l’habitat particolare che ospitano o per la presenza di specie a rischio di estinzione che lo Stato ha istituito molte aree marine protette. Alcune, per le loro particolarità, sono inserite nella lista delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea (ASPIM). Tra queste, nel mar Ligure, c’è un’area marina chiamata comunemente Santuario dei Cetacei in cui si trovano balenottere, delfini e altri mammiferi marini. In aree come questa sono permesse soltanto le attività di ricerca scientifica per non recare danno o disturbo agli animali e all’ambiente.

La zona nel mar Ligure con il Santuario dei Cetacei.

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Cittadinanza attiva

REGOLE PER LA VISITA A UN PARCO NAZIONALE La visita a un Parco montano o marino è davvero una bella esperienza, soprattutto perché si è immersi in un ambiente in cui l’intervento dell’uomo è legato solo alla sua salvaguardia. Se siamo fortunati e silenziosi potrebbe accaderci di vedere animali che, altrimenti, vedremmo solo nei documentari o in qualche libro. Queste aree rappresentano un bene prezioso per la collettività e, per visitarle, è necessario rispettare alcune regole al fine di non rovinare l’ambiente.

Innanzitutto è assolutamente proibito raccogliere rami,

fiori e piante. Sono così belli che la tentazione di portarsene uno a casa può essere forte, ma possiamo trarre piacere dalla loro bellezza anche senza staccarli; si possono raccogliere le immagini nella memoria e... nella macchina fotografica che, in questo caso, è importantissima! È proibito, oltre che pericoloso, accendere fuochi. Per non disturbare gli animali che sono abituati solo ai suoni della natura, cerchiamo di tenere la voce bassa ed evitiamo qualsiasi rumore. Non dimentichiamo che i parchi naturali rimangono tali solo se si mantengono puliti. Se abbiamo dei rifiuti, dobbiamo metterli in un sacchetto, che potrà essere poi depositato negli appositi raccoglitori.

Compito di realtà

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Se nella zona in cui vivi vi è un parco o addirittura una riserva naturalistica, con qualche tuo compagno, fai una ricerca per ricavare informazioni su quell’area. Altrimenti scegliete una riserva che più di tutte possa interessarvi. Procuratevi alcune foto della flora e della fauna tipica. Realizzate un cartellone scrivendovi tutte le notizie che avete ricavato e corredatelo con le foto sotto alle quali dovete scrivere di quale pianta o di quale animale si tratta. Per rendere più completa la vostra ricerca potete, se ne siete in possesso, applicare la piantina dell’area. Infine, chiedete all’insegnante di poter appendere il cartellone in classe.

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Le colline

I TERREMOTI

IL TERRITORIO

I terremoti sono eventi improvvisi e catastrofici

Entro

nell’argomento

In Italia i terremoti avvengono con una frequenza maggiore rispetto ad altri territori europei e le zone collinari dell’Italia centro-meridionale sono quelle più soggette a subire scosse sismiche.

Come avviene un terremoto? La parte superiore della Terra è suddivisa in due strati che hanno caratteristiche diverse. Lo strato superiore è più rigido, mentre quello sottostante è “più morbido”. Lo strato superiore è suddiviso in placche che però non sono ferme in un punto, ma “galleggiano” sulle rocce sottostanti, spostandosi di pochi centimetri ogni anno. I terremoti avvengono soprattutto proprio dove due placche si incontrano, sfregando o cozzando l’una contro l’altra. Il movimento delle placche, in generale, è lento e impercettibile. Tuttavia può succedere che, a causa delle forze interne, avvenga in modo improvviso provocando così un terremoto.

epicentro placca

ipocentro

Trento Aosta

placca

Placche

faglia

Milano

onde sismiche

Trieste Venezia

Torino

Il terremoto in Italia

Bologna Genova Firenze

Ancona

Perugia L’Aquila Roma Campobasso

Bari

Napoli Potenza

Cagliari

maggiori terremoti dal 1750 a oggi

L’Italia è un Paese sottoposto a elevata attività sismica. Questo significa che le scosse di terremoto sono frequenti. Come mai? Anche i terremoti che colpiscono l’Italia dipendono dai movimenti delle placche. L’Italia, in particolare, si trova proprio tra due grandi placche: quella africana e quella euroasiatica. I loro movimenti possono provocare improvvisi terremoti. Questa carta tematica ci dice quali sono le zone in cui è più probabile che si verifichi un terremoto.

Catanzaro Palermo

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zona zona zona zona

ad alto rischio a rischio sostenuto a rischio modesto a rischio basso

Saper fare p. 29

1 75 20/12/17 10:36


Cittadinanza attiva

CHE COSA FARE IN CASO DI TERREMOTO Nessuno, per ora, è in grado di prevedere quando e dove si verificherà un terremoto. Sappiamo che ci sono zone in cui è più probabile che accada e, per questo, sarebbe bene prendere alcune precauzioni. In Giappone, ad esempio, ci sono tantissimi terremoti, ma in proporzione si verificano meno danni rispetto a quelli che succedono in Italia. Questo perché gli edifici sono costruiti con particolari sistemi antisismici; in questo modo anche alti palazzi o lunghi ponti riescono ad assorbire le scosse sismiche. Ma se ci trovassimo a dover affrontare un terremoto, che cosa potremmo fare per ridurre il rischio di danni alle persone? Immagina: improvvisamente senti un tremore tutto intorno a te, il pavimento ha lievi oscillazioni, gli oggetti si spostano senza che nessuno li tocchi, qualcuno dice: “C’è il terremoto!”. In questo caso è necessario sapere che cosa fare per evitare errori.

Alcuni consigli Non scappare precipitandoti giù per le scale. In un edificio

le scale rappresentano un punto debole. Non usare l’ascensore, che potrebbe bloccarsi se si interrompe l’energia elettrica. Cerca un riparo sotto il tavolo o nel vano della porta. Così gli oggetti che potrebbero eventualmente cadere o i calcinacci che si staccano dai muri non ti colpiranno. Quando la scossa finisce esci con calma da casa e vai in un luogo aperto lontano da costruzioni. Se invece sei all’aperto, quando arriva la scossa, evita i ponti, sia sopra sia sotto, e stai lontano da case e palazzi. Se ti trovi in riva al mare, è meglio allontanarsi e cercare riparo, da un possibile tsunami, in zone interne. In ogni caso affidati alla protezione di un adulto.

ATTENZIONE! Se non è strettamente necessario, non usare il telefono per non intralciare i soccorsi!

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IL CLIMA DELLE COLLINE

Le colline

IL CLIMA

Il clima delle colline dipende dalla loro posizione

Entro

nell’argomento

In Italia l’ambiente collinare è così esteso da essere presente in quasi tutte le regioni. Ma non possiamo parlare di un ben definito “clima collinare”, come invece possiamo fare per il mare o la montagna. Quale clima? A differenza delle Alpi e degli Appennini, poiché le colline hanno un’altitudine poco elevata,

il clima dipende dalla loro posizione geografica. Se la collina si trova vicino al mare, magari in una regione meridionale, il clima sarà mite anche in inverno e abbastanza caldo in estate. Se invece la collina è posizionata, ad esempio, in una regione settentrionale e si trova vicino alle montagne, il clima sarà molto più fresco.

Elementi che influiscono sul clima

Le differenze climatiche tra i vari gruppi collinari italiani non dipendono solo dalla latitudine e dalla vicinanza o lontananza dal mare. Ci sono altri fattori molto importanti che influiscono sul clima di una determinata collina: • la posizione; • l’esposizione ai raggi del Sole; • il passaggio di venti che possono essere secchi o, al contrario, carichi di umidità e portare nuvole e piogge. Colline del Monferrato.

I  ndicazioni per lo studio

Sottolinea nel testo la frase che sintetizza qual è il clima della collina in generale.

R  iassumendo

Ogni area collinare si differenzia per il clima che, normalmente, ha le caratteristiche della zona circostante.

1 77 @Discipline GEO 4_166-198.indd 177

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IL CLIMA

Le colline

LA FLORA DELLE COLLINE ITALIANE L’intervento umano ha cambiato flora e fauna

Entro

nell’argomento

Molto tempo fa le colline erano ricoperte da una fitta vegetazione spontanea, ma, essendo le zone più favorevoli all’insediamento umano, ben presto i boschi furono tagliati per far posto a campi e centri abitati. Vegetazione spontanea

Coltivazioni

Là dove i versanti sono più ripidi e meno esposti ai raggi del sole, la collina è ancora oggi caratterizzata da una vegetazione spontanea. I boschi sono formati soprattutto da latifoglie, cioè da alberi a foglia larga. Questi alberi in autunno, prima di perdere le loro foglie, cambiano gradualmente colore offrendo alla vista paesaggi stupendi. Le latifoglie più diffuse sono il castagno, la quercia, il faggio, il noce e il nocciolo. Nel sottobosco si trovano arbusti, muschi, funghi e, in alcune località, il prezioso tartufo. Nelle vicinanze del mare le colline sono ricoperte dalla macchia mediterranea formata da piante come: il leccio, l’olivo, l’alloro, il cipresso, il pino marittimo, il mirto e il rosmarino. I territori esposti a sud sono più soleggiati e più adatti all’agricoltura. Spesso sono stati disboscati per poter ricavare vaste aree da adibire alle coltivazioni.

Colline aride Non tutte le colline sono adatte a essere coltivate. Quando il terreno, per la sua

conformazione, non trattiene l’acqua piovana, diventa arido e poco fertile. Le zone carsiche sono un esempio di colline difficilmente coltivabili. Si trovano un po’ ovunque, ma soprattutto nel nord-est dell’Italia, nelle regioni centrali e in Puglia. Anche nelle zone dei calanchi, causati spesso da un eccessivo disboscamento, lo strato superficiale e fertile del terreno è stato portato via dalle piogge rendendolo inadatto alla crescita della vegetazione.

In collina si alternano zone boschive e aree dedicate alle coltivazioni.

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LA FAUNA DELLE COLLINE ITALIANE Un patrimonio da salvaguardare La fauna è strettamente legata alla flora; per questo si può parlare di fauna naturale solamente là dove le colline hanno mantenuto la loro vegetazione naturale perché è qui che gli animali selvatici trovano il nutrimento e l’habitat adatti alla loro sopravvivenza. Nei boschi che si estendono a quote poco elevate si possono incontrare cinghiali, scoiattoli, ricci, ghiri e altri roditori.

Fauna a quote basse

Se si sale, troviamo lepri, donnole, volpi, faine, ma anche lupi e, ovunque, numerosi uccelli tra cui pernici, anitre, quaglie, beccacce, fagiani.

Fauna a quote più elevate

La macchia mediterranea è molto ricca di animali selvatici: caprioli, daini, tassi, testuggini, lucertole e, anche qui, molte specie di uccelli. Se si osserva attentamente il suolo, si possono vedere tanti piccoli animali come chiocciole, insetti e lombrichi.

Fauna della macchia mediterranea

I

Cittadinanza attiva

ndicazioni per lo studio

Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).

• Su

tutte le colline è abbondante la vegetazione spontanea. • Le parti soleggiate sono state modificate per adattarle alle esigenze degli uomini. • Non tutte le colline sono coltivabili.

Le  mie competenze

V F V F V F

Per quale motivo, generalmente, la vegetazione spontanea si trova nelle zone più impervie della collina?

Interventi per salvaguardare flora e fauna La fauna selvatica, fino a cinquant’anni fa, si stava progressivamente impoverendo a causa della distruzione degli habitat e di attività come la caccia. Il numero dei lupi, ad esempio, si era ridotto a un centinaio circa. Dopo di allora, grazie agli interventi a protezione di molte specie animali e vegetali e all’istituzione di parchi naturali, molte zone si sono rinselvatichite dando riparo e cibo agli animali, permettendo così la salvaguardia delle diverse specie.

R  iassumendo

La flora spontanea sulle colline è quasi scomparsa a causa dell’intervento dell’uomo. La si può trovare sui pendii poco soleggiati e molto ripidi. I boschi sono formati da piante a foglia larga. Nel sottobosco ci sono arbusti, funghi, muschi. La fauna selvatica si trova dove c’è la vegetazione spontanea. Saper fare p. 30 • Atlante p. 33

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1 79 20/12/17 10:37


ANTROPOLOGIA

Le colline

L’UOMO VIVE IN COLLINA Vantaggi e problemi della vita in collina

Entro

nell’argomento

La vita in collina è sempre stata più facile per l’uomo rispetto a quella in montagna. Oggi antichi castelli e borghi ci raccontano di come l’uomo, sin dai tempi antichi, abbia scelto la collina per i suoi insediamenti. Vantaggi della collina

Oggi in collina

Nel passato le alture offrivano notevoli vantaggi: l’ambiente era più salubre rispetto alle pianure, dove si potevano trovare estese paludi malsane. Gli abitanti della collina erano anche protetti dalle esondazioni dei fiumi. La posizione rialzata permetteva loro di controllare il territorio circostante e di avvistare da lontano eventuali nemici. Inoltre, il centro abitato sulla sommità della collina era facilmente difendibile.

Un casolare.

Il territorio collinare è molto vario e piacevole. Per questo motivo molte persone di città o di zone densamente abitate hanno scelto la tranquillità della collina e vi si sono trasferite. In alcuni casi, però, si è costruito in maniera eccessiva, modificando così il paesaggio.

Le case tipiche della collina Le case costruite in collina, che non fanno parte dei borghi, sono casolari o casali. In genere la loro costruzione risale a molti anni fa. Oggi, molte di queste case sono state accuratamente ristrutturate e, spesso, hanno perso la loro funzione originaria; sono diventate case da affittare per le vacanze, agriturismi, seconde case. Il casolare è una casa isolata, costruita in pietra, un tempo abitata da una famiglia contadina, la quale viveva a stretto contatto con gli animali che allevava. I casali comprendevano abitazioni per più famiglie di agricoltori. Una parte era destinata a uso abitativo e un’altra serviva da ricovero per gli animali o come magazzino per i prodotti della terra. Sono famosi i casali pugliesi.

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Un casale.

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I problemi della collina Frane

Incuria dei boschi

Le colline

ANTROPOLOGIA

Uno dei più importanti problemi che affligge la collina è il distacco di masse rocciose e fango (la frana) che può provocare gravi danni. Le colline sono formate in gran parte da argilla. Questa è una roccia che si sgretola molto facilmente. Da che cosa dipendono le frane? Le frane dipendono da vari fattori: alcuni naturali, altri dovuti alle conseguenze delle azioni umane. La forma della collina (con i suoi pendii più o meno ripidi), la composizione del terreno, le precipitazioni sono tra i fattori naturali; ma il disboscamento e la cementificazione eccessiva sono alcuni dei fattori antropici che alterano l’equilibrio del territorio e contribuiscono al distacco di frane. L’incuria dei boschi è un altro problema della collina. I boschi sono di fondamentale importanza per diversi motivi. Le radici degli alberi trattengono il terreno e ne evitano il dilavamento e il distacco. Inoltre un bosco può essere considerato un vero serbatoio di acqua perché agisce come una spugna: trattiene la pioggia e poi la rilascia lentamente secondo ritmi naturali. Tagliare le piante senza criterio o provocare incendi significa procurare all’ambiente un grave danno, in seguito al quale serviranno poi molti anni per ripristinare l’equilibrio.

Cave Anche le cave, gli scavi eseguiti dagli uomini per estrarre materiali per l’edilizia o i lavori per costruire strade a mezza costa, possono essere la causa di cedimenti del terreno.

Le parole della geografia Dilavamento del suolo: azione delle acque che scorrono sul terreno in pendenza, portando via alcune parti importanti.

R  iassumendo

I popoli antichi si insediavano in collina perché era un luogo salubre e perché ci si poteva difendere con più facilità. Anche oggi la collina è un buon posto in cui vivere. I casali e i casolari sono abitazioni tipiche di questo ambiente. I problemi della collina sono determinati da cause naturali, ma anche da cause antropiche.

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ANTROPOLOGIA

Le colline

LE ATTIVITÀ DELLA COLLINA Le colline hanno sempre offerto buone possibilità di lavoro

Entro

nell’argomento

Le colline non presentano le difficoltà di insediamento dovute ai pendii troppo ripidi delle montagne e, nello stesso tempo, non hanno il clima umido delle pianure. Per questo, quello collinare è sempre stato considerato un ottimo ambiente in cui poter vivere e svolgere la propria attività.

Agricoltura

Un’attività ancora molto diffusa nelle zone collinari è l’agricoltura. Che cosa si coltiva in collina? Ovviamente si può coltivare di tutto, ma, data la conformazione del territorio, ci sono produzioni che rendono più di altre. Ad esempio, coltivare il grano o altri cereali in collina può essere difficoltoso perché, per questo tipo di coltivazione, è necessario l’uso di grossi macchinari. Per questo in collina si trovano estese coltivazioni di frutta, ulivi e vigneti. Al nord è importante la produzione della frutta, che viene spesso raccolta a mano, come le ciliegie, le mandorle, le mele e le pere. La coltivazione dell’ulivo è prevalente nelle alture del centro e del sud, ma anche sulle colline moreniche e in Liguria. La vite è la produzione più tipica della collina ed è diffusa un po’ ovunque in Italia. Solo in alcune parti del sud, in particolare della Sicilia, si coltivano il grano, l’avena, l’orzo.

Allevamenti Sui pendii che rimangono più a lungo in ombra,

dove cresce la vegetazione spontanea, ci sono numerosi pascoli che permettono un fiorente allevamento di mucche al nord, di pecore, capre e cavalli al centro e al sud.

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Le colline

ANTROPOLOGIA

In collina sono sorte molte industrie che lavorano i prodotti Industrie derivati dall’agricoltura: oleifici, aziende vinicole, indu- alimentari strie conserviere e caseifici per la produzione del formaggio. Questi prodotti alimentari sono diventati famosi in tutto il mondo per la loro alta qualità. Negli ultimi decenni sono nate piccole industrie e laboratori artigianali, soprattutto sulle colline dell’Italia Centrale.

I terrazzamenti Quando il pendio di una collina è molto forte, l’attività agricola è impossibile da praticare. Perciò gli uomini, sin dai tempi antichi, hanno modificato il territorio costruendo i terrazzamenti, che sono dei gradoni rinforzati con muretti di sassi. In questo modo è possibile ottenere delle superfici pianeggianti, dove i lavori agricoli sono più agevoli e in cui si possono utilizzare anche piccoli macchinari. La tecnica del terrazzamento risale a parecchi secoli fa. Oggi Un patrimonio non sono rimasti molti terrazzamenti, perché si sta perden- da conservare do il lavoro della costruzione dei muretti e della loro manutenzione. Tuttavia, da qualche tempo sono in atto progetti per valorizzare i terrazzamenti esistenti.

I  ndicazioni per lo studio

Nella collina sul Golfo di Salerno (Campania) la quasi totalità delle coltivazioni è fatta su terrazzamento.

Spiega con parole tue per quale motivo in collina non si usano grossi macchinari per la coltivazione dei campi. Spiega in che modo le industrie alimentari sono collegate all’agricoltura.

Saper fare p. 31

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ANTROPOLOGIA

Le colline

IL TURISMO Agriturismo

Vita in agriturismo

Il turismo della collina ha avuto un deciso incremento grazie al clima mite, alle bellezze paesaggistiche, ai numerosi centri storici che sorgono in molti paesi e agli eventi culturali che vi si organizzano. In tempi recenti ha avuto grande sviluppo una nuova forma di turismo che coinvolge un numero sempre maggiore di aziende agricole: l’agriturismo. Le aziende agrituristiche offrono una cucina tipica della località, basata su alimenti genuini e di propria produzione. I turisti trovano qui una piacevole e rilassante opportunità per trascorrere una vacanza immersi nella natura e per riscoprire le antiche tradizioni popolari. Spesso vengono anche organizzate gite a cavallo, escursioni in luoghi di particolare interesse culturale e paesaggistico e visite a botteghe artigiane.

Durante la tradizionale Infiorata di Spello (Umbria) le strade del paese sono decorate da bellissime composizioni di fiori freschi.

Un agriturismo in Toscana.

CODING

P   ensiero computazionale

• Per ripetere in modo coerente e

coeso le tue conoscenze, organizza ciò che hai appreso sulle colline seguendo questo schema:

• la

vita in collina; • le attività della collina; • i terrazzamenti; • i problemi della collina. @mappe p. 13

R  iassumendo L’agricoltura e l’allevamento in collina sono attività importanti. Ci sono industrie per la trasformazione e conservazione dei prodotti agricoli. I terrazzamenti sono costruiti per coltivare anche i pendii ripidi. Il turismo è un’altra valida risorsa economica, soprattutto con gli agriturismi.

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Compito di realtà

Una vacanza nell’agriturismo Immagina che sulle colline più vicine al luogo in cui abiti la tua famiglia abbia un bellissimo agriturismo.

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per invogliare i turisti a passare da voi un periodo di tempo.

Indicazioni

• Fai un elenco di tutto ciò che può offrire la struttura. (Ricorda quali requisiti deve avere per essere considerato agriturismo. Ricorda anche che sei in collina e quali prodotti offre l’agricoltura).

• Ora servono delle foto che illustrino il luogo, l’edificio, i prodotti, gli animali e le attività che vi si svolgono. (Usa la fantasia e cerca su depliant o in Internet le immagini che ti servono).

• A ciascuna immagine deve essere associata una frase

per spiegare esaurientemente ciò che si vede. La spiegazione non deve essere arida, ma è necessario che invogli il lettore a desiderare di visitare il vostro agriturismo.

Qui c’è un esempio di depliant che può fornirti alcuni suggerimenti di lavoro. 1 85 @Discipline GEO 4_166-198.indd 185

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SAPER FARE 2 Gli esperti della

Geografia

LA CARTOGRAFIA 3 L’orientamento 4 Strumenti per orientarsi 5 Carte geografiche 6 Le scale di riduzione 8 Le coordinate geografiche

Per consolidare le conoscenze Per valutare le competenze

35 L‘OROGRAFIA: le pianure La parola a uno scrittore Il cavallo della pianura 36 Le pianure italiane 37 L’origine delle pianure 38 La Maremma e la Pianura Padana 39 Il lavoro agricolo in pianura 40 La coltivazione del riso 41 Le attività della pianura

42 Verificare le competenze

9 L‘OROGRAFIA: le montagne La parola a uno scrittore Danilo va al nevaio 10 Gli ambienti dell’Italia 11 Le Alpi 12 Le Dolomiti 13 Gli Appennini 14 Le cime più alte delle montagne 15 Alpi e Appennini

Il clima 16 17 18 19 20 21

I climi nel mondo Il clima italiano Il microclima Strade e case di montagna Le attività dell’uomo I settori dell’economia

22 Verificare le competenze 24

Sapere

25 L‘OROGRAFIA: le colline La parola a uno scrittore Francone e Pietrone 26 Le colline italiane 27 L’origine delle colline 28 I Parchi Nazionali 29 I terremoti 30 Flora e fauna delle colline 31 I terrazzamenti

32 Verificare le competenze 34

Sapere

44

45 L‘IDROGRAFIA: i fiumi La parola a uno scrittore Le sponde del fiume 46 Fiumi alpini e appenninici 48 I fiumi italiani 49 Acque sotterranee 50 Il fiume Po 51 Gli affluenti del Po

52 Verificare le competenze 54

Sapere

55 L‘IDROGRAFIA: i laghi La parola a uno scrittore La leggenda del lago di Carezza 56 I laghi e la loro origine 58 Il lago di Garda 59 Flora e fauna del fiume e del lago

60 Verificare le competenze 62

Sapere

63 L‘IDROGRAFIA: i mari La parola a uno scrittore Ischia, l’isola dai mille volti 64 Il mare 65 I mari italiani 66 Il clima del mare 67 Flora e fauna del mare 68 Le attività economiche

70 Verificare le competenze 72

@Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 1

Sapere

Sapere

04/01/18 08:52


GLI ESPERTI DELLA GEOGRAFIA Gli scienziati, cioè coloro che osservano i fenomeni, li studiano e cercano di spiegarli, occupandosi di molte “facce” diverse del sapere. Chi sono gli scienziati che si occupano della geografia? Osserva l’immagine e scrivi i loro nomi al posto giusto.

geologo • cartografo • biologo • meteorologo • storico • geografo

........................................

........................................

........................................ ........................................

........................................

........................................

2 @Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 2

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L a cartografia

L’ORIENTAMENTO L’orientamento è ciò che ci consente di conoscere qual è la direzione giusta da prendere per raggiungere una meta e non sbagliare strada. Orientarsi significa letteralmente “trovare l’oriente”. Nell’antichità, non avendo gli strumenti di cui disponiamo oggi, gli uomini si orientavano utilizzando soprattutto il movimento apparente del Sole e delle stelle che vedevano sorgere e tramontare ogni giorno. Usando proprio queste osservazioni fu possibile stabilire i punti fondamentali, cioè cardinali, per orientarsi e viaggiare senza correre il rischio di perdersi. Sono gli stessi punti cardinali che, ancora oggi, ci permettono di muoverci con sicurezza. L’orientamento, quindi, è l’insieme delle tecniche che permettono di riconoscere la propria posizione in un territorio, in genere individuando la direzione nord da cui si possono dedurre tutte le altre.

I punti cardinali sono: • levante o est, quello in cui sorge il Sole; • ponente o ovest, quello in cui il Sole tramonta; • meridione o sud, il punto in cui si trova il Sole a mezzogiorno; • settentrione o nord, la direzione opposta al sud.

1 Scrivi sulla mappa i punti cardinali mancanti. Poi rispondi alle domande.

NORD STR AUTO

Verso quale direzione deve dirigersi l’auto se vuole andare:

ADA

O

OVA

VIA AO

TOVA

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DUOMO

CORSO PALERMO

..................................

in stazione? ..................................

VIALE MAN

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in ospedale?

CORSO FIRENZE

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MUNICIPIO

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VIA UDINE

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CORSO NA POLI

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in autostrada? ..................................

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STAZIONE

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VIA VENEZIA

...........................

3 @Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 3

20/12/17 13:14


L a cartografia

STRUMENTI PER ORIENTARSI Oltre all’osservazione diretta della posizione del Sole e delle stelle, ci sono altri strumenti per individuare i punti cardinali. La rosa dei venti è uno schema che rappresenta i punti cardinali. Prende il nome dal fatto che i punti cardinali sono associati ai venti che provengono da quelle direzioni. La rosa dei venti più semplice è a quattro punte, formata dai soli punti cardinali. Tra questi ce ne sono altri intermedi: nord-ovest, nord-est, sud-est, sud-ovest. La bussola fu inventata dai Cinesi intorno all’anno 1000. È formata da un quadrante su cui sono indicati i punti cardinali, e da un ago calamitato che può ruotare e che si rivolge sempre verso il Polo Nord. GPS sono le lettere iniziali di Global Positioning System, che significa “sistema di posizionamento globale”. È un sistema che, per mezzo di un apparecchio ricevitore collegato a un insieme di satelliti che orbitano intorno alla Terra, può calcolare la posizione di un luogo e visualizzarla su una mappa. Il sistema GPS può essere installato in diverse apparecchiature: navigatore, smartphone, orologio da polso, computer, tablet. I satelliti che inviano ai nostri apparecchi informazioni sulla posizione di un determinato punto sono detti geostazionari. 1 Leggi il testo e ricava le informazioni necessarie per scrivere il nome di ciascuno strumento. nord nord-ovest

nord-est

ovest

est

sud-ovest ..........................................................

sud-est sud

..........................................................

..........................................................

..........................................................

4 @Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 4

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L a cartografia

CARTE GEOGRAFICHE In base ai contenuti, possiamo suddividere le carte geografiche in tre tipi: • fisiche; • politiche; • tematiche. 1 Collega il tipo di carta alla definizione corrispondente.

carte politiche

Rappresentano gli elementi naturali di un territorio: montagne, pianure, fiumi, laghi.

carte tematiche

Rappresentano gli elementi antropici di un territorio: i confini di uno Stato o di una regione, le città, le strade...

carte fisiche

Rappresentano la distribuzione su un territorio di un determinato elemento: il clima, la produzione agricola, le lingue, le religioni...

2 Scrivi che tipo di carta è quella rappresentata.

Tarvisio Trento Vetta d’Italia

2912

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di Nebro Etna

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Golfo dell’Asinara

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Agro Pontino

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Maddalena Caprera Costa Gallura Smeralda

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Linosa

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Lampione

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5 @Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 5

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L a cartografia

LE SCALE DI RIDUZIONE

1

5 km

2

20 km

1 Le carte qui sopra rappresentano la stessa zona. Osservale con attenzione e rispondi alle domande.

In quale delle due carte è rappresentata una parte più vasta di territorio? 1

2

Che cosa ti permette di capirlo? .............................................................................................................................................................................................................................. •

Se devi andare da Mestre a Marghera, quale carta ti dà informazioni più dettagliate? 1

2

Se vuoi sapere tra quali importanti città si trova Marghera, quale carta sceglieresti? .............................................................................................................................................................................................................................. •

2 Calcola la distanza che c’è tra Parma e Bologna utilizzando la scala grafica. Misura con il righello e poi esegui il calcolo. Infine misura la distanza tra Modena e Bologna.

0

20

40

60 km

1 cm : 10 km

6 @Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 6

20/12/17 13:14


L a cartografia 3 Usa il righello e misura sulle carte le distanze indicate. Poi, in base alla scala di riduzione, trova le distanze reali.

1 km

1 km

1

2

Carta 1 • Distanza sulla carta tra Torino centro e Pino Torinese: ................................................................................... • Distanza reale: ............................................................................................................................................................................... Carta 2 • Distanza sulla carta tra Milano centro e l’aeroporto di Linate: ................................................................ • Distanza reale: ...............................................................................................................................................................................

7 @Discipline GEO 4 operativo_01-08.indd 7

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L a cartografia

LE COORDINATE GEOGRAFICHE Dove si trova Roma? Si può rispondere dicendo che si trova nell’Italia Centrale; oppure a sud di Milano o a nord di Palermo. Ma, per sapere con precisione dove si trova Roma sul pianeta Terra, è necessario usare il sistema delle coordinate geografiche. I geografi hanno immaginato di dividere la superficie della Terra con una serie di linee orizzontali misurabili in gradi. Il punto di partenza è la linea di 0°, quella dell’Equatore. Ci sono 90 linee orizzontali verso nord e 90 linee orizzontali verso sud. Su queste linee, i paralleli, possiamo misurare la distanza di un punto dall’Equatore, cioè la latitudine. I geografi hanno poi immaginato di dividere la superficie della Terra con linee verticali, anch’esse misurabili in gradi. Come linea 0° si è scelta la linea che passa per l’osservatorio di Greenwich, a Londra. Ci sono 180 linee verticali a est di Greenwich e 180 linee verticali a ovest. Su queste linee, i meridiani, possiamo misurare la distanza di un punto dal meridiano di 0°, cioè la longitudine. Immagina di sovrapporre il planisfero dei paralleli e quello dei meridiani. Si ottiene una griglia quadrettata chiamata reticolo geografico. Per individuare un punto sulla superficie terrestre si devono conoscere la longitudine e la latitudine, cioè le coordinate geografiche. OVEST

60°latitudine dei punti A, B, C, D e poi la longitudine. Segui l’esempio. 1 Scrivi la D

A

B

D

40°

A

20° NORD

NORD

EQUATORE

C SUD

SUD

EST

A

D

20° 40°

B 60°

OVEST

D

60°

40° 60° 20° 80° 40° 20°

A40°

0° 20°

EQUATORE

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C

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60° 20° 80° 40°

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C

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40°

40° 0° 20° 60°

60°

40 gradi A: ............... B: ............... gradi C: ............... gradi D: ............... gradi A: ............... gradi B: ............... gradi C: ............... gradi D: ............... gradi

nord ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... ........................... ...........................

2 Osserva e scrivi le due coordinate geografiche dei punti segnati sul planisfero. NORD

60° 45°

A

D

30°

NORD

15°

C A 0°EST

OVEST 105° 90°

75°

8

60°

OVEST 45° 30° 15°

B

SUD

15°

105° 45° 90° 75°

30° 15°

30°

60°

B

45°

30°

A: longitudine ............................................... latitudine .................................................... 60° B: longitudine ............................................... 45° latitudine .................................................... 30° C: longitudine ............................................... D 15° .................................................... latitudine EST ............................................... D: longitudine C 0° 30° latitudine .................................................... 15° 15° 15°

gradi .............................................. gradi .............................................. gradi .............................................. gradi .............................................. gradi .............................................. gradi .............................................. gradi .............................................. gradi ..............................................

30° 45°

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SUD

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L ’orografia • Le colline

LE COLLINE ITALIANE 1 Colora come indicato le seguenti colline:

Monferrato Colline Campane Colline del Lazio Colline del Chianti Colli Euganei Le Murge

2 Rispondi e completa indicando con una X. • Perché

le colline un tempo erano più abitate delle pianure?

Perché avevano un clima più salubre. Perché c’erano più boschi. Perché era meno faticoso trovare materiali per la costruzione delle case. • Come

si chiama la parte più alta della collina?

Cima. Piede. Pendio. Versante.

• Il

pendio delle colline italiane può essere:

a strapiombo. assente. dolce. • Su

una carta geografica fisica le colline sono indicate con il colore:

marrone scuro. verde. giallo. marrone chiaro.

3 Completa indicando con una X. • Le

colline italiane si trovano: nell’Italia Settentrionale. nell’Italia Centrale. nell’Italia Meridionale. in tutto il territorio italiano.

• Le

zone collinari occupano: un quinto del territorio. circa un quarto del territorio. poco più di un terzo del territorio. quasi la metà del territorio.

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L ’orografia • Le colline

L’ORIGINE DELLE COLLINE 1 Completa scrivendo al posto giusto:

origini • morenica • ghiacciai • vulcanica • abbassato • erosione I numerosi gruppi collinari presenti sul territorio italiano hanno .......................................... diverse. Alcune colline, come i Colli Albani o i Colli Euganei, sono di origine ........................................... Quelle del Canavese, in Piemonte, quelle lombarde della Brianza, quelle che si trovano nella parte meridionale del lago di Garda sono di origine .........................................., cioè sono state formate dai detriti lasciati da .......................................... antichissimi. Le colline Umbre e Toscane devono la loro conformazione all’.......................................... di agenti atmosferici che hanno arrotondato e .......................................... le loro cime. 2 Completa la tabella.

tipo di colline

come si sono formate

quali sono

Colline tettoniche

Sollevamento della crosta terrestre per lo scontro tra placche sotterranee.

....................................................................................................................

Colline strutturali

Erosione di una montagna.

....................................................................................................................

Colline ............................................

Colline ............................................

....................................................................................................................

....................................................................................................................

Antichi vulcani spenti.

.................................................................................................................... ....................................................................................................................

Accumulo di detriti trasportati dai ghiacciai.

.................................................................................................................... ....................................................................................................................

3 L’origine delle colline si è avuta in modi diversi. Indica con una X quale di queste cause è sbagliata.

Erosione di cime antiche. Movimenti della crosta terrestre. Accumulo di detriti trasportati dai fiumi. Eruzioni vulcaniche.

4 Completa indicando con una X. • I

sette colli di Roma sono di origine:

tettonica. vulcanica. strutturale. morenica.

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I  parchi nazionali

I PARCHI NAZIONALI Su questa carta tematica puoi vedere quali sono i più importanti Parchi Nazionali d’Italia e dove si trovano.

Val Grande

Stelvio Dolomiti Bellunesi

Gran Paradiso

a

1 Rispondi alle domande.

M

Appennino Tosco-Emiliano

• Per

te, perché si è reso necessario stabilire regole severe per preservare queste zone? ................................................................................................................. ................................................................................................................. .................................................................................................................

Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna

e

quali motivi alcune zone vengono dichiarate aree protette? ................................................................................................................. ................................................................................................................. .................................................................................................................

r

Cinque Terre Mar Ligure

A

Monti Sibillini

Arcipelago Toscano

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r

Gran Sasso e Monti della Laga

i

a

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Maiella

Isola dell’Asinara

Arcipelago della Maddalena

Abruzzo, Lazio e Molise

Circeo

i

Gargano

c

o

Alta Murgia

Vesuvio

• Secondo

Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese

Golfo di Orosei e Gennargentu

Cilento e Vallo di Diano

M a r

Pollino

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Pantelleria

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A pprendimento cooperativo Che cosa si intende per area marina protetta? Insieme ai tuoi compagni e con l’aiuto dell’insegnante, cerca immagini della fauna e della flora di un’area marina protetta. Per quale motivo si è stabilito di tutelare quella zona? Discutete tra di voi per trovare una risposta. Usando le informazioni che avete trovato potete realizzare un cartellone da appendere in classe. Potete usare la seguente tabella come modello. AREA MARINA PROTETTA: ....................................................................................................................................................................

dove si trova

estensione

flora e fauna

animali/piante a rischio di estinzione

attività che si possono svolgere

altre informazioni

Corredate le informazioni scritte con illustrazioni che chiariscano ancora meglio ciò che volete comunicare.

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L ’orografia • Le colline

I TERREMOTI I terremoti hanno origine in un punto chiamato ipocentro, che è situato in profondità. Gli effetti della scossa sono avvertiti in superficie in un punto che prende il nome di epicentro. Tuttavia la zona interessata al fenomeno è molto grande perché le vibrazioni (onde sismiche) si propagano in cerchi concentrici sia verso l’alto sia verso il basso. Ovviamente la parte di superficie che si trova in posizione perpendicolare all’ipocentro, sarà quella che risentirà maggiormente degli effetti sismici, mentre le zone più lontane avvertiranno vibrazioni sempre più leggere. Quando un terremoto avviene sotto il mare, può creare enormi onde di maremoto chiamate “tsunami”. Quando raggiungono la costa, gli tsunami possono essere alti anche più di 30 metri, causando danni terribili. 1 Osserva lo schema, leggi il testo, poi completa scrivendo al posto giusto:

onde sismiche • tsunami • scossa • mare • placche • ipocentro • onde Il terremoto è un’improvvisa ............................................ del terreno e parte da un punto sotto la superficie terrestre chiamato .............................................................................................. Si diffonde attraverso le .............................................................................................. I terremoti avvengono soprattutto quando due ............................................ si incontrano. Se il terremoto avviene sotto il ............................................, la massa d’acqua che viene spostata in modo improvviso crea delle ............................................ altissime. Questo fenomeno prende il nome di ............................................. 2 Per ciascuna affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).

II terremoti sono provocati da movimenti che avvengono all’interno della Terra.

V

F

Il punto dove si origina il terremoto si chiama ipocentro.

V

F

Le scosse sismiche si avvertono solo in corrispondenza dell’epicentro.

V

F

Il terremoto ha origine nell’epicentro.

V

F

Dall’ipocentro il sisma si propaga solo verso l’alto.

V

F

In superficie le scosse sono più forti che nell’epicentro.

V

F

3 Prepara uno schema in cui metti in evidenza i comportamenti da tenere in caso di terremoto. Può essere utile da tenere in casa in bella vista!

29 @Discipline GEO 4 operativo_25-34.indd 29

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L ’orografia • Le colline

FLORA E FAUNA DELLE COLLINE 1 La fauna della collina è costituita da animali che vivono a diverse altitudini. Tra i seguenti ve ne sono alcuni che non vivono in collina. Indicali con una X (sono tre).

lepre alpina

vipera

cinghiale

aquila

daino

stambecco

lepre

volpe

scoiattolo

2 La flora della collina italiana è costituita da piante che vivono a diverse altitudini. Tra le seguenti ve ne sono alcune che non sono tipiche della collina. Indicale con una X (sono tre).

noce

cipresso

rosmarino

olivo

castagno

abete

stella alpina

lichene

agave

3 Nei versanti collinari non coltivati quali accorgimenti sarebbero utili per evitare frane e smottamenti?

.........................................................................................................................................................................................................................................

.........................................................................................................................................................................................................................................

30 @Discipline GEO 4 operativo_25-34.indd 30

20/12/17 13:13


L ’orografia • Le colline

I TERRAZZAMENTI

Tecniche di costruzione La sistemazione a terrazze prevede innanzitutto la fase che viene chiamata di spietramento del terreno; cioè si devono mettere da parte tutti i sassi che poi verranno utilizzati per costruire i muri “reggipoggio”. Più la pendenza è elevata, più alti saranno i muri. L’acqua piovana potrebbe ristagnare sul terreno danneggiando le colture, perciò si costruiscono dei fossi di scolo che corrono lungo il margine a monte o a valle della terrazza. 1 Dopo aver letto il testo, numera le fasi della costruzione del terrazzamento.

2 Rispondi alle domande sul quaderno.

Perché si costruiscono i terrazzamenti? • Che cosa è necessario fare prima • Che cosa si usa per sostenere le “terrazze”? di costruire i terrazzamenti? • Con che cosa si costruiscono i muri “reggipoggio”? • Perché si devono costruire dei fossi di scolo? •

3 Spesso l’uomo modifica il territorio per le proprie necessità, ma talvolta queste opere danneggiano l’ambiente. Spiega con parole tue quali danni possono procurare:

• il disboscamento: ..............................................................................................................................................................................................................

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scavi eccessivi per l’estrazione di materiali per l’edilizia: ..............................................................................................................

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V

erificare le competenze

1 Le colline italiane hanno origini diverse?

A. No, le colline hanno avuto tutte la stessa origine. B. Sì, le colline italiane hanno origini diverse a seconda della latitudine. C. Sì, hanno origini diverse e lo si capisce dalla forma. D. Sì, hanno la stessa origine perché si sono formate nello stesso periodo.

2 Che cosa ha dato origine alle colline moreniche?

A. Gli agenti atmosferici come vento, pioggia... B. I detriti trasportati dai fiumi. C. I detriti trasportati dai ghiacciai. D. Il corrugamento della crosta terrestre.

3 Quali colline sono i resti di antiche montagne erose dagli agenti atmosferici?

A. Colline vulcaniche. B. Colline strutturali. C. Colline tettoniche. D. Colline moreniche.

4 A quale tipo di colline appartengono le Langhe e Le Murge?

A. Colline vulcaniche. B. Colline strutturali. C. Colline tettoniche. D. Colline moreniche.

5 Il clima è lo stesso su tutte le colline italiane?

A. No, dipende dall’altitudine. B. Sì, perché l’altitudine varia di poche centinaia di metri. C. No, dipende dalla posizione geografica. D. No, dipende esclusivamente dalla latitudine.

6 Che cos’è un terrazzamento?

A. Una sistemazione a ripiani del pendio di una collina. B. Un particolare tipo di coltivazione usato dai contadini della collina. C. Un sistema che gli antichi contadini della collina usavano per coltivare gli ulivi. D. Un modo che si usa ancora oggi per raccogliere l’acqua piovana e usarla per l’irrigazione.

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7 Nelle zone carsiche le colline sono spesso usate come pascolo per gli ovini. Perché?

A. Perché in queste zone cresce un particolare tipo di erba adatta agli ovini. B. Perché le zone carsiche sono molto umide e i pascoli abbondanti. C. Perché le zone carsiche sono brulle, poco adatte all’agricoltura, ma vi cresce erba sufficiente per gli ovini. D. Perché nelle zone carsiche la pastorizia è un’attività tradizionale.

8 Quali erano i motivi per cui, nell’antichità, le colline erano un posto ambito in cui insediarsi? Indica con più X.

A. Sulle colline l’aria era più salubre. B. In collina si coltivava più facilmente che in pianura. C. Dalla cima delle colline si potevano avvistare i nemici con più facilità. D. I prodotti coltivati in collina erano migliori di quelli coltivati in pianura. E. In collina non c’erano zone paludose. F. I paesi della collina potevano difendersi con più facilità dagli assalitori. G. Il paesaggio della collina era più bello di quello della pianura.

9 Che cosa offre ai turisti la collina? Scrivi in poche righe per quali motivi un turista può scegliere la collina come meta delle sue vacanze. ................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................

10 Quali sono le colture più diffuse nella zona collinare? ................................................................................................................................................................................................................................................ ................................................................................................................................................................................................................................................

11 Per quale motivo l’allevamento in collina è praticato soprattutto lungo i pendii più ripidi e meno soleggiati?

A. Perché il bestiame potrebbe soffrire per il caldo eccessivo. B. Perché i terreni scoscesi e in ombra non possono essere coltivati, quindi sono adibiti a pascolo. C. Perché sui versanti soleggiati c’è poca acqua per abbeverare gli animali. D. Perché il bestiamo si è adattato ai pendii ripidi modificando la struttura degli zoccoli.

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Sapere LE COLLINE Le origini Le colline sono rilievi che sin dall’antichità sono stati abitati perché offrivano molti vantaggi. Le colline possono avere varie origini: • tettoniche: formate per il sollevamento del fondale marino; • strutturali: antiche montagne che sono state erose da agenti atmosferici; • moreniche: formate dai detriti dei ghiacciai; • vulcaniche: vulcani che con il tempo si sono spenti.

Il clima Dipende dalla posizione delle colline: infatti cambia soprattutto in base alla latitudine.

Il carsismo È un fenomeno che si verifica quando l’acqua si infiltra nel sottosuolo, scioglie le rocce calcaree e scava ampie grotte in cui si formano stalattiti e stalagmiti.

I Parchi Nazionali Sono aree protette in cui il territorio è curato con particolare attenzione per conservarne le caratteristiche.

La flora e la fauna Un tempo le colline erano ricoperte quasi interamente da boschi, nei quali vivevano molti animali selvatici. Oggi si trovano campi coltivati e pascoli e la fauna naturale permane solo dove l’uomo non è presente.

L’uomo e le colline Le case tipiche della collina sono i casolari e i casali, un tempo abitati dai contadini.

I problemi della collina Sono dati dalle frane, che possono verificarsi per cause naturali e per cause antropiche. Il disboscamento è una delle conseguenze più gravi.

Le attività della collina • L’agricoltura (vite, olivo, alberi da frutto) e l’allevamento (bovini e ovini) sono attività importanti. • Si trovano piccole e medie industrie. • Altra risorsa economica è il turismo, soprattutto con gli agriturismi.

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